Nalu week: Al cuor non si comanda

di Jiyu_no_yume
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bonus Day: Shine ***
Capitolo 2: *** Wander ***
Capitolo 3: *** Day 2°: Gratitude ***
Capitolo 4: *** Transformation ***
Capitolo 5: *** Day 4°: Smoke ***
Capitolo 6: *** Need ***
Capitolo 7: *** Day 6°: Glory Days ***
Capitolo 8: *** Happy ***
Capitolo 9: *** 2° Bonus Day: Cold ***



Capitolo 1
*** Bonus Day: Shine ***


Nalu week 2015
                       Bonus day: Shine
                                               NatsuxLucy
 
Molte volte guardandola  l’aveva paragonata alla luce folgorante di una stella.
E il fatto che la sua magia avesse un collegamento con gli astri del cielo non sembrava stupirlo più di tanto.  
L’aveva sempre considerata come una parte fondamentale di quella coltre scura illuminata solo da quei puntini incadescendenti. L’aveva sempre confrontata ad un fascio luminoso.
Perché Lucy era la sua luce, quel sole che aveva illuminato le sue giornate, quella stella che gli aveva indicato più volte il cammino per il ritorno a casa. La loro casa.
E nonostante gli anni passassero potando con sé quella bellezza giovanile dai lineamenti delicati lasciando il posto a dei lineamenti più marcati e raffinati, nonostante i lunghi capelli biondi fossero scompigliati e gli occhi stanchi cerchiati da profonde occhiaie, quel sorriso per lui valeva più di tutto e  giurò di non averla mai vista brillare come in quel momento mentre con dolcezza stringeva al petto quel pargoletto dai buffi capelli rosa e i grandi occhioni nocciola ora chiusi nel cercar riposo.
E rimase folgorato nel guardarla mentre con delicatezza la cullava cercando di aquietarle il sonno. E le si avvicinò piano, spaventato di poter spezzare quella magia di cui era l’unico e il solo spettatore ma al tempo stesso esaltato all’idea di poter far parte di quel magico momento in cui le sue stelle sembravano in simbiosi fra loro.
Le avvolse le braccia attorno la vita abbracciandola da dietro, osservando quel piccolo astro nascente a cui avevano dato vita, certo che anche lei un giorno avrebbe portato luce e gioia nel cuore dell’uomo che avrebbe scelto di aver accanto.
Perché lui sapeva che anche lei avrebbe brillato come la madre. E sorrise nel sentirsi così fortunato.
Perché in tutta la sua vita non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di due stelle. 
 
Angolo autrice pazza:
Sì, sono pazza. Perché nonostante abbia un casino di storie da aggiornare e tante altre in corso, salvate sul pc, da continuare, mi ritrovo qui a buttarmi a capofitto su questa nuova “avventura”.
A mia discolpa però posso dirvi che amo infinitamente questi due e mi sembra troppo brutto non dedicargli parte di quel poco tempo che ho. Sono la mia OTP, non posso non partecipare i.i
Tornando a noi… non so come sia uscita fuori, so solo che è molto breve ma non restiamo sui dettagli^^
Che ve ne pare? Spero solo che possa piacervi:3
A presto e al prossimo aggiornamento con la vera e propria Nalu Week*^*
Lisa<3
 

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Capitolo 2
*** Wander ***


Nalu Week 2015
                                   Day 1°: Wander
                                                                                      NatsuxLucy
 
Un anno.
Era passato un anno e ora si ritrovavano di nuovo tutti lì, dove tutto era iniziato.
Finalmente tutti erano di nuovo a casa.
Era passato un anno che per Lucy si era moltiplicato in dieci, cento, mille per la sua durata, per quell’assenza che gli mancava ogni giorno di più. Per quelle risate, quel tempo passato in compagnia dei suoi nakama.
Finora non aveva mai realmente capito quanto questo le mancasse e ogni giorno si perdeva in quei ricordi, quei momenti passati assieme: le battaglie, le giornate in gilda, le missioni, talvolta pure le litigate.
Vagava col cuore in mano ogni giorno su quelle emozioni impresse a fuoco nella mente immaginando di starle vivendo, illudendosi di averli ancora accanto e ora che loro erano lì, insieme a lei, quasi non ci credeva. Le sembrava di essersi finalmente svegliata da un orribile incubo, di essere rimasta per troppo tempo in apnea, di aver smesso di precipitare nel vuoto di quella solitudine che la stava logorando e per liberarsi in quella risata mista alle lacrime, si sfogò di quelle sensazioni che le chiudevano lo stomaco e le stringevano il cuore durante quel periodo fatto di illusioni e castelli di carte.
Più di tutti gli era mancato lui, quei suoi capelli sbarazzini, quel sorriso allegro, quel carattere infantile e quel corpo che per lei rappresentava un porto sicuro. Non si era mai fermata a pensare a lui, l’aveva cercato come tutti gli altri, ma non si era mai soffermata su di lui in particolare, la morsa diventava più pressante se solo ci provava, perciò aveva accantonato tutto, il rancore per quell’abbandono insensato, per quella decisione affrettata e stupida, aveva riposto la rabbia, la delusione, la tristezza in un angolino remoto e nascosto persino a se stessa, perché lei non poteva odiarlo. Molte volte avrebbe voluto farlo così da poter sopportare meglio quel dolore che l’aveva travolta dopo, ma sapeva che sarebbe stata una finzione e quindi preferiva andare avanti, concentrarsi sugli altri, lei doveva solo aspettare, lui le aveva promesso che sarebbe tornato.
E Natsu manteneva sempre le sue promesse.
Quando quel giorno l’aveva rivisto quel turbine di emozioni che aveva riservato nel cuore era tornato a galla stordendola. Senza pensarci gli era corsa incontro, perché se di una cosa era sicura era il fatto che buttarsi fra quelle braccia era la scelta migliore da fare.
Mai come in quel momento si era sentita completa e dimentica di tutto il male sofferto e sopportato da tempo. E quando diversi giorni dopo le aveva promesso che avrebbero rifondato la gilda, la gioia fu tanta da seguirlo, contro tutto e tutti, fregandosene di tutto e tutti, in quel momento aveva bisogno di lui, di averlo affianco e sentirlo vicino come non era stato per tanto, fin troppo tempo.
Quel viaggio che avevano intrapreso assieme aveva cancellato in poco tempo quel periodo fatto di ricordi vissuti e che continuava a vivere. Aveva smesso d’immergersi in essi ormai conscia che ne avrebbe costruiti di nuovi, più belli con cui si sarebbe cullata nei momenti di difficoltà.
Perché lei lo sapeva, se non era caduta, se non si era lasciata andare, era solo grazie a quei ricordi a cui si aggrappava, solo perché con la mente aveva imparato a vagare in essi, a viverci dentro, ad imprimerli nel cuore, nella mente, fin dentro la pelle pur di sentirli ancora parte di sé, prima che anche questi l’abbandonassero lasciandola nella sua solitudine, in balia di quella morsa che l’opprimeva giorno dopo giorno, nel vano intento di ricombaciare i pezzi che andavano distaccandosi pian piano.
E col tempo lei aveva amato lasciarsi trasportare, chiudere gli occhi aspettando che la memoria la riportasse indietro nel tempo, in quel tempo in cui lei amava vivere, crogiolarsi e cullarsi nella speranza di poter tornare a quei momenti felici e non dover più far affidamento su quelle piccole reminiscenze che andavano sbiadendosi nel tempo.
In quel momento però, l’unica cosa di cui si curava era stringerlo a sé, così forte da sentirlo mugolare vagamente stupito. Sorrise sul suo petto mentre avvertiva le sue braccia stringerla per la vita. Le era mancato, in tutto e per tutto.
Ora sì che si sentiva finalmente a casa.
 
Angolo autrice:
Eccomi qui come promesso:3
La nalu week è ufficialmente iniziata oggi e sono davvero felice di poterla festeggiare con voi*^*
Le parole che mi avete lasciato sono state dolcissime e ringrazio tutte voi per i vostri commenti, non credevo sarebbe piaciuta così tanto*-* grazie infinite<3
Ringrazio ovviamente anche coloro che leggono silenziosamente e che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite. Senza di voi non potrei andare avanti, grazie mille<3
Che dire? Questo prompt mi ha causato non poche difficoltà ahah
Non volevo cadere sul banale e mi sono imbattuta sull’idea del vagare inteso come ricordare, spero che il tentativo sia piaciuto comunque^^
Un bacione a tutti, a domani con la prossima shot ancora da scriverexD
Lisa<3

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Capitolo 3
*** Day 2°: Gratitude ***


Nalu week 2015
                                Day 2°: Gratitude
                                                              NatsuxLucy


C’era riuscito. L’aveva sconfitto e aveva protetto la sua famiglia.
Eppure non era felice. Per colpa di quell’attacco che non era riuscito a schivare aveva perso ciò che di più importante aveva al mondo. Ciò che lo spingeva ad andare avanti e non arrendersi nelle sue ricerche. Ciò che gli ricordava di aver avuto qualcuno che avesse tenuto così tanto a lui da averlo preso con sé e accudito.
Strinse le mani a pugno, così forte da farsi sbiancare le nocche, dando un pugno al terreno che si crepò all’impatto.
A causa della battaglia l’intera struttura si era ridotta ad un cumolo di macerie ed era talmente fragile da creparsi facilmente, fin troppo.
I suoi compagni lo guardavano in silenzio, consapevoli di non poter far nulla, quando la vide alzarsi da terra, avvicinarsi a lui e stringerlo a sé.
Non ricambiò l’abbraccio, ma non si sottrasse a quelle carezze leggere che cercavano di farlo calmare.
- La troveremo.- la sentì mormorare mentre la terra sotto i loro piedi iniziava a tremare.
Tutti pian piano iniziarono ad andare via allarmati da quegli improvvisi scossoni sempre più forti. 
Lui non però si mosse. E si stupì nel trovarla ancora lì con lui. Alzò il capo con il chiaro intento di mandarla via, affinché fosse al sicuro, ma si ritrovò immerso in quelle pozze color cioccolato.
Si specchiò in quegli occhi vivaci e pieni di vita che non perdevano quella luce neanche nei momenti di tristezza e malinconia. Quegli occhi dove era visibile una luce colma di determinazione, che lo guardavano sicuri e incoraggianti, le parole gli morirono in gola e si sentì egoista quando fu felice di trovarla lì, nonostante ciò scostò quasi subito lo sguardo dal suo.
Si alzò allontanandola  malamente mentre si avvicinava tra le macerie col chiaro intento di cercarla fino allo sfinimento. Sapeva che l’avrebbe trovata, che non si stava solamente illudendo.
Non aveva intenzione di andarsene fin quando quella stoffa morbida intrisa di ricordi non gli avesse avvolto nuovamente il collo. La sentì sospirare appena e sentì una fitta allo stomaco quando la vide allontanarsi.
La bionda dal canto suo era rimasta ferita da quel comportamento, eppure sapeva come potesse sentirsi. Quella sciarpa era la cosa a cui teneva più al mondo e lei avrebbe fatto di tutto per ritrovarla, persino rischiare di trovarsi sotto le macerie se fosse stato necessario.
Un altro scossone però le fece perdere l’equilibrio e se un attimo prima si trovava sulla terra ferma, l’attimo dopo stava cadendo nel dirupo creato quando la nave si spezzò a metà sotto i continui colpi dei due avversari.
Urlò per lo spavento mentre sentiva l’aria sferzarle il corpo e cercò di aggrapparsi a qualunque cosa le capitasse sotto mano rimanendo così a mezz’aria.
Sentiva una fitta lancinante alle braccia, il modo in cui si era aggrappata le aveva permesso di non cadere giù, eppure risentiva ancora il dolore dovuto alle ferite inferte poco prima nella lotta contro Hades.
Gli occhi iniziarono a pizzicare quando sentì la presa sempre più fievole e quasi non si accorse di Natsu che continuava a chiamarla dall’alto.
A quanto pare era caduta su di una piattaforma più in basso e si era aggrappata ad essa.
Urlò anche lei invocando il suo nome più volte, terrorizzata all’idea di cadere e nonostante sapesse quanto fosse sbagliato guardar giù, non poté che abbassare gli occhi osservando con orrore che sotto di lei vi fossero macerie su macerie e in alcuni punti anche qualche spuntone.
I suoi occhi si illuminarono quando su uno di essi vide impigliata la sciarpa di Natsu.
Portò lo sguardo in alto osservando quegli occhi d’ossidiana guardarla preoccupato.
- Natsu, non ti muovere di lì.- ordinò mentre con le braccia cercava d’issarsi. Aveva un piano e sapeva che per farlo avrebbe rischiato molto, il potere magico era al limite. Eppure doveva farlo. Per lui, per Natsu, il suo Natsu.
- Vengo a prenderti Lucy- urlò
- Ho detto fermo!-
- Cosa? Starai scherzando spero. Resisti, ho detto che vengo a prenderti.-
- Idiota se ti butti anche tu poi non potremo più risalire.- affermò mentre con fatica si portava al centro della piattaforma.
Volse gli occhi verso Natsu che si era fermato sul posto osservandola. Ricambiò lo sguardo rivolgendogli un sorriso
- Vado a prenderla.- mormorò estraendo la chiave dello zodiaco dal marsupio. Si avvicinò alla sporgenza su cui poco prima si era aggrappata, e sotto lo sguardo stralunato del rosato si lasciò cadere mentre la sua voce le arrivava forte a chiara alle orecchie. Richiamò lo spirito chiudendo gli occhi al prossimo impatto che però non avvenne. Aries aveva ammorbidito la caduta con dei soffici batuffoli di lana.
Aprì gli occhi rialzandosi mentre ella spariva, aveva bisogno di richiamare un altro spirito e tenere aperto per troppo tempo il portale non l’avrebbe aiutata nel suo intento. In lontananza sentiva la terra tremare e Natsu chiamarla a gran voce non potendo vederla ormai troppo lontana dal punto in cui si trovava.
Cercando di non distrarsi e sperando in cuor suo che Natsu avesse il buonsenso di non buttarsi di sotto, estrasse la fleuve d’étolies cui artigliò lo spuntone di legno che, era sicura, facesse parte dell’albero maestro della nave essendo molto massiccio rispetto agli altri.
Richiamò Taurus cercando di piegarlo e con lui fece forza sulla frusta riuscendo a far reclinare la punta su cui faceva bella mostra di sé la stoffa bianca appartenente al suo nakama. Chiuse gli occhi prendendo un profondo respiro mentre il suo spirito la guardava preoccupato, sicuro del grande sforzo che la sua padrona stesse compiendo in quei richiami alternati.
Con passo strascicato si avvicinò, stando attenta a non farsi graffiare dalle altre sporgenze fisse sul terreno. Un tremolio più flebile la fece sussultare, doveva sbrigarsi.
Arrivò alla sua meta in pochi passi e con calma cercò di far scivolare via la sciarpa dalla punta del legno cercando di star attenta a non lacerarla del tutto. Ed esultò quando se la ritrovò fra le braccia. La strinse al petto lasciando che una lacrima le rigasse il volto.
Era stremata e non sarebbe riuscita a richiamare un altro spirito, ma la sciarpa era lì con lei.
Ne inspirò l’odore e si inebriò di quel calore che da essa proveniva, fra le mani aveva una parte importante di ciò che per lei rappresentava un punto di riferimento. Natsu era la sua ancora, il suo porto sicuro e mai l’avrebbe ringraziato abbastanza.
Non aveva mai fatto nulla per lui, per dimostrargli quanto gli fosse grata, e si sentì felice come non mai quando si ritrovò quel suo piccolo pezzo di mondo tra la mani.
Tornata al punto di partenza, estrasse la fleuve d’étolies che aveva riposto poco prima sul fianco sinistro, in modo da poter prendere meglio la sciarpa.
Con movimenti circolari del braccio cercava un appiglio da poter usare per risalire sulla piattaforma e poco dopo per tornare da Natsu, ma un altro scossone la fece cadere in ginocchio col respiro affannato e il cuore nelle orecchie per l’agitazione. Diversi massi iniziarono a staccarsi scagliandosi sul terreno sfracellandosi all’impatto con esso in tanti piccoli sassolini. La terra sotto di lei tremò e si crepò e non si accorse nemmeno di star precipitando fin quando una stretta dietro le spalle e sotto le ginocchia la costrinse ad appoggiarsi al petto del suo salvatore.
Loki era apparso senza l’uso del portale e l’aveva presa al volo saltando di masso in masso pur di riportarla in un posto sicuro.
La bionda sorrise sul suo petto stringendo forte la stoffa a sé, felice che fosse al sicuro e che tra poco avrebbe rivisto quegli occhi neri come la pece posarsi nuovamente su di lei.
Da tempo aveva capito che quell’amicizia pian piano andava diventando sempre più scomoda, che quei brevi contatti erano diventati un bisogno per lei, che l’averlo vicino rappresentasse un’esigenza, che stringerlo a lei era possessione e che quei sogni in cui lo incontrava e lo amava fossero desideri nascosti nel suo animo, custoditi nel suo cuore, registrati nella sua mente.
Non riusciva più a vedere il rosato come un semplice nakama.
E anche se sapeva che per lui, lei non era altro che una semplice compagna di team, in cuor suo sperava che un giorno anche lui avrebbe iniziato a provare per lei quel sentimento che l’aveva travolta nel corso del tempo stravolgendole la vita.
Persa nei suoi pensieri, non si accorse nemmeno che Loki si fosse fermato, sentì solamente i piedi poggiarsi a terra e la testa pulsare.
Si accorse che era sparito solo quando la stretta attorno alla sua vita si affievolì fino a dissolversi completamente, rimanendo così, sola col rosato, al centro del luogo in cui tutto era iniziato.
Natsu le si avvicinò. Negli occhi erano ben visibili quel mix di rabbia e preoccupazione che gli avevano oscurato il volto. S’irrigidì appena, presa in contropiede da quello sguardo così cupo e istintivamente indietreggiò. Il mago la raggiunse senza difficoltà e Lucy giurò di averlo visto
tremare impercettibilmente mentre l’attirava a sé abbracciandola con forza, come ad aver paura di vederla sparire da un momento all’altro.
Affondò il capo nell’incavo del suo collo mentre digrignava i denti sussurrando l’unica parola in grado di intendere alla perfezione quella situazione. Lucy sgranò gli occhi per quel gesto inaspettato, sentendo il cuore pompare sangue velocemente e le guance imporporarsi vergognosamente. Sorrise mesta allontanandolo quel poco che bastava per guardarlo in viso.
Con movimenti delicati e leggeri gli avvolse la sciarpa intorno al collo.
- L’ho trovata.- sussurrò sotto quello sguardo così intenso da farla rabbrividire.
Non l’aveva mai guardata in quel modo. Quegli occhi erano colmi di gratitudine e di qualcosa che lei conosceva bene, qualcosa che da tempo si rifletteva nel fondo delle sue iridi color cioccolato.
- È un po’ rovinata, ma non dovrebbe essere difficile ricucirla.- continuò accennando un sorriso
Il rosato non smise neanche per un attimo di guardarla.
Gli occhi lucidi, le gote arrossate, le labbra rosee e piene, il volto pallido, stanco della battaglia e i vari graffi sul viso e sul resto del corpo dovuti non solo alla caduta. Il potere magico portato al limite solo per riportargli quell’oggetto per lui tanto prezioso.
- Grazie Luce- mormorò sorridendole.
La bionda sussultò sorridendogli a sua volta, veramente felice di essergli stata d’aiuto per una volta, di aver ripagato in parte tutte quelle volte in cui l’aveva salvata, protetta, aiutata. Si guardarono negli occhi per interminabili minuti, ognuno sembrava volesse scavare nell’animo dell’altro. Si sorrisero in silenzio, una tacita promessa a far da sfondo a quel silenzio intimo, nascosto agli occhi del mondo stesso.
- Figur- cercò di dire Lucy per venir subito interrotta dal rosato
- Questa cosa sta cadendo a pezzi e se non andiamo via Erza ci ucciderà.- le disse rabbrividendo al pensiero di un' Erza armata fino al midollo solo per poterlo menare.
- Andiamo Lucy.-  e senza neanche pensare la prese per mano iniziando a correre sotto lo sguardo stralunato della maga che poi si aprì in una lunga risata che lo fece sorridere.
La bionda gli si affiancò iniziando a correre assieme a lui, schivando le rovine della nave per arrivare al più presto all’uscita e raggiungere i compagni tenendo ancora stretta la mano di Natsu fra le sue. In quell’intreccio di dita, un accordo.
E anche se avrebbe dovuto ancora attendere molto, Lucy ora era certa che quel giorno sarebbe arrivato.

Angolo autrice:
Come avrete ben capito, questa shot è ambientata nella saga dell'isola di Tenrou quando Fairy Tail si ritrova a combattere contro Grimoire Heart e il secondo master di Fairy Tail: Purehito, trasformatosi in Hades.
Ho voluto usare quest'ambientazione proprio perché fu qui che Lucy riportò la sciarpa a Natsu e mi sembrava carino che per qualche volta fosse Natsu ad essere grato alla nostra amata maga degli spiriti stellari^^'
Che dire? Spero di non aver scritto qualcosa di osceno, fatemi sapere cosa ne pensate:3
Questa one-shot è stata la mia condanna, spero che domani vada meglioxD
Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e coloro che passeranno a dare un'occhiata a questi orribili  esperimenti.
Un bacione a tutti, a domani con il prossimo prompt :D
Lisa<3

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Capitolo 4
*** Transformation ***


Nalu week 2015
                                   Day 3°: Transformation
                                                                                          NatsuxLucy
 

Sai Lucy, ho sempre pensato che quando il sole lascia il posto alla luna si compisse una magia.
La natura so che ti ha sempre entusiasmato, ti animavi ed esaltavi di fronte alle sue più piccole trasformazioni, inverno o estate che fosse.
Amavi immergerti in essa, entrare in quel quadro ed esserne parte integrante, vestirti di quei colori e profumarti di quelle essenze.
E anche se mi rimproveravi sempre di non tenere ad una delle cose più belle della vita, non ti ho mai rivelato di aver assistito ad uno spettacolo ai miei occhi ancora più bello.
Perché in quei momenti non era solo la natura a trasformarsi.
Davanti al sole che tramontava vedevo quel sorriso malinconico incresparti le labbra per poi sparire di fronte a quei punti luminosi che con timidezza affrontavano le prime luci della sera.
Davanti alla neve che cadeva vedevo meraviglia impressa nei tuoi occhi, la stessa che vi leggevo quando le lunghe distese d’acqua si facevano più limpide con l’arrivo dell’estate.
Molte volte sono rimasto a guardarti sorridere raggiante di fronte ai fiori in primavera e rabbrividire infreddolita accanto agli alberi spogli dell’autunno.
E nonostante quelle piccole magie si ripetessero nel tempo, di fronte ad esse non perdevi mai quell’aria da bambina che scopriva il mondo a poco a poco.
Ed insieme a te ne scoprivo uno nuovo anch’io.
Col tempo imparai ad ammirarla accanto a te e mi stupii di come quei momenti sembrassero così intimi e irraggiungibili agli occhi degli altri, così intensi e profondi ai nostri occhi.
Non avrei mai immaginato che una cosa così naturale nascondesse in fondo qualcosa di tanto importante.
E forse è proprio grazie ad essa se ora mi ritrovo qui, a riflettere su tutto quello che probabilmente non sarei mai in grado di dirti, mentre ti osservo stringerti tra le mie braccia in cerca di quel calore che tempo addietro ti è stato negato.
E guardandoti, non posso che sorridere felice che questa lenta e completa trasformazione ci travolga in silenzio facendoci parte di quel quadro che tanto ami e che grazie a te, ho imparato ad amare anch’io.
 
Angolo autrice:
Ok, me ne rendo conto i.i
Scusate, la nalu week è finita (perché? T.T), ed ho saltato vari aggiornamenti, sono imperdonabile lo so t.t
Ma! E qui c’è un grosso “ma”, non ho mai avuto intenzione di abbandonare la raccolta, e si può notare da questo aggiornamento.
In fin dei conti, sono brava no? *si nasconde*
Comunque sia, spero che l’idea vi sia piaciuta e che in fin dei conti non mi abbiate abbandonato come ho fatto io, scusate ancora i.i
Ringrazio coloro che mi hanno seguito e coloro che continueranno a farlo nonostante i miei scleri ritardatari^^
Vi voglio un gran bene, questo lo sapete no?:3
Un bacione a tutti, mi metto subito a lavoro per postare stanotte stessa la prossima shot;)
Mi so fatta perdonare almeno un po’? Spero che la shot sia piaciuta quanto meno c.c
Credo sia meglio che ora mi ritiri prima che iniziate davvero a lanciarmi qualcosa addossoxD
A presto, vostra
Lisa<3

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Capitolo 5
*** Day 4°: Smoke ***


Nalu week 2015
                              Day 4°: Smoke
                                                             NatsuxLucy
 

Per tutta la vita, aveva visto le cose scivolarle di mano come acqua, sfumare nell’aria fino a disperdersi nel cielo, lentamente, come ad imprimerle a fuoco sulla pelle ciò che stava perdendo, ciò per cui stava soffrendo.
La morte di Layla era stato il primo passo verso una serie di sofferenze sempre più grandi.
Sembrava che la sua vita fosse un grande falò pronto a bruciarsi ed incenerirsi all’istante con nulla.
Una candela che si consumava pian piano fino a spegnersi completamente, lasciando dietro di sé solo quella sottile, seppur per molti fastidiosa, scia di fumo che andava perdendosi nell’aria come se non fosse mai esistita.
Per tempo aveva pensato che anche lei un giorno avrebbe fatto quella fine, anche lei si sarebbe dissolta nell’indistinto, magari era in quel modo che avrebbe raggiunto il cielo per poi vederlo sparire davanti ai suoi occhi.
Ma mai avrebbe immaginato che una fiamma le avrebbe stravolto la vita, ormai convinta che la causa della sua sofferenza fosse proprio quel fuoco che le bruciava dentro.
Eppure era successo, era arrivato con la velocità di un fulmine, l’aveva travolta con l’intensità di un fuoco destinato a non spegnersi mai.
Fu allora che sperò che quel calore l’avvolgesse completamente, la cullasse e la tenesse stretta a sé.
Fu allora che conobbe Natsu, e fu allora che capì che non poteva più fare a meno di lui.
Il tempo passava così veloce al suo fianco che imprimere nella memoria ogni momento passato insieme era diventato un bisogno impellente, una necessità a cui non poteva rinunciare.
Per troppo tempo le era stato negato di sorridere veramente, e accanto a lui ogni colore prendeva una sfumatura differente dai contorni ogni giorno diversi nonostante la monotonia di alcune giornate.
Natsu era un bambino cresciuto in fretta, ma lei nei suoi occhi scorgeva una maturità fuori dal comune. Lui voleva così bene alle persone che gli stavano accanto da non riflettere sulle sue azioni, lasciando che il suo istinto di drago prendesse il sopravvento su di lui e la sua razionalità nascosta agli occhi degli altri. Si fidava così ciecamente delle fiamme che Igneel gli aveva donato, da non chiedersi mai quanto questo suo atteggiamento potesse essere visto agli occhi degli altri.
E lei lo guardava meravigliata da quel potere così forte ed oltremodo rassicurante.
Si era ritrovata più volte ad osservare quella coltre di fumo diradarsi verso l’alto e ogni volta si ritrovava a pensare che sfumare in cielo e disperdersi fra le stelle non era poi una fine tanto brutta fin quando fossero state quelle fiamme ad incendiarla.
Finché fossero state quelle braccia a stringerla e quei pozzi color ossidiana amarla.
 
Angolo autrice:
Dieci minuti alla mezzanotte ed ho il terrore di non arrivarci i.i
Nonostante ciò, sono qui come promesso! Sono così felice waa *^*
Tornando a noi, spero vi sia piaciuta, è stata un parto anche questaxD
Questa nalu week mi ha distrutta ahah, ma sono felice di aver partecipato^^
Un bacione e notte a tutti:3
Lisa<3

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Capitolo 6
*** Need ***


Nalu week 2015
                             Day 5°: Need
                                                         NatsuxLucy

 
Di cos’avesse bisogno Lucy, non era difficile capirlo.
Avventura, affetto, famiglia.
I suoi nakama avrebbero risposto tutti alla stessa maniera convinti di conoscere molto bene la loro compagna dai lunghi capelli biondi.
E nonostante lei non smentisse mai e sorridesse a tutti, infondo sapeva che quella non era una necessità per lei, ma solo un sogno che grazie a loro era riuscita a realizzare.
Non nascondeva che anch’essi fossero parte essenziale nella sua vita, ma se di una cosa era certa, era che ciò di cui avesse bisogno fosse quella sicurezza di risvegliarsi la mattina e notare che ciò che stesse vivendo non fosse solo un sogno.
Aveva bisogno di certezze, forse.
Simboli, segni, qualcosa che le faccia capire quanto la sua vita non fosse solo una mera illusione. Perché quella era la sua più grande paura. Nulla in confronto erano le battaglie contro nemici dieci volte più forti di lei, la paura di veder qualcuno dei suoi nakama morirle davanti agli occhi. E come potrebbe? Quale paura può essere peggiore di quella di accorgersi che tutto ciò che ami, che hai sognato e meritato di avere, ti sparisca davanti agli occhi come il sogno di una notte che al mattino ti abbandona lasciando quella sfumatura di ricordi vaghi ed imprecisi di cui ti dimentichi facilmente? Lucy aveva bisogno di stabilità.
Quella stabilità che solo lui era in grado di dare.
Quella fiducia che era in grado d’infonderle con uno sguardo.
La tenerezza di un sorriso.
La dolcezza di un gesto.
La protezione di un abbraccio.
L’amore di un bacio che non era ancora riuscita a dare.
Molti penserebbero che allora l’unica cosa di cui avesse bisogno era l’amore, l’amore di un uomo verso una donna.
Ed in effetti era così, ma non era solo questo. E Lucy lo sa bene, perché scavando dentro di sé, sa che non vuole amore, perché lei ama già, sa che lei vuole amare, essere libera di farlo senza timore, lasciarsi travolgere da quel sentimento tanto potente senza la paura di soffrire, di farsi male, anzi, di far male. Lucy aveva semplicemente bisogno di farsi amare.
E lui era l’unico in grado di farlo appieno. 

Angolo autrice:
 
Avevo promesso che avrei aggiornato presto, invece è finito Luglio e io sono ancora al quinto giorno c.c
Sono vergognosa q.q 
Per non parlare delle altre storie.. aiut- i.i 
Qualcuno un giorno mi ucciderà lo so t.t
Ma non divaghiamo oltre. Cosa ve ne pare? Spero che non faccia poi tanto schifo come penso che sia^^
Ringrazio coloro che mi seguono ancora, anime pie, mi farò mai perdonare? Probabilmente no, gomen >.<
Ancora mille grazie, fatemi sapere cosa ne pensate. Sappiate che vi adoro tutti/e<3
Un bacione, vostra
Lisa<3

 

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Capitolo 7
*** Day 6°: Glory Days ***


Nalu week 2015     
                              Day 6°: Glory Days
                                                                    NatsuxLucy
 

- Fa piano, sii delicato.- mormorò guardandolo apprensiva mentre quello, con espressione disgustata, cercava di riuscire nel suo intento.
- Oddio Luce, è una cosa impossibile, non può essere tutta sua.- e sotto quelle proteste schifate la bimba l’osservava dal basso ridendo divertita dall’espressioni dei genitori. Lucy chiuse gli occhi scostandosi appena mentre con delicatezza mista a disgusto, le alzava le gambe paffute in modo goffo affinché Natsu potesse procedere con l’operazione.
E lui la guardò allarmato, agitato, arrabbiato, un misto di più e più emozioni non meglio identificate, una cosa certa era che in quel momento, Natsu Dragneel, avrebbe davvero voluto uccidere sua moglie.
Lucy trattenne una risata mentre il rosato, molletta alle narici e guanti alle mani, cercava di ripulire quel fagotto che era la loro bimba di appena un mese.
Trenta giorni che era entrata in quella casa e loro non erano ancora mai riusciti a cambiarle decentemente un pannolino.
Il suo arrivo fu inaspettato, sposati da appena otto mesi e già si ritrovavano una famiglia sulle spalle senza saper neanche da dove iniziare. L’unica cosa che erano in grado di fare era farla mangiare, ma essendo degna figlia di suo padre, la cosa non era poi tanto difficile. Nonostante ciò, vi erano momenti in cui: giocando assieme, tenendola fra le braccia nel tentativo di cullarla, raccontare storie sul suo grande nonno Igneel, le facevano pensare che non erano poi così male come genitori improvvisati. Che avrebbero costruito una famiglia degna di quel nome, piena dell’amore che ne lei né Natsu avevano ricevuto. E in quei momenti era felice, si sentiva mamma, moglie, si sentiva piena di vita e di amore. Affetto che avrebbe donato e ricevuto senza nulla in cambio.
E poi c’erano momenti come il cambio del pannolino.
Nessuno si capacitava di come un esserino così piccolo fosse in grado di fare così tanta pupù, il primo fra i due era Natsu che puntualmente ne prendeva il peso sulle spalle. Quei sensi sviluppati non erano la cosa migliore da neo-papà. E ogni volta nessuno dei due ne usciva vincitore.
- Forza Natsu, manca poco e poi possiamo rivestirla.- l’aveva rassicurato con la voce rotta da quelle risate che non era riuscita a trattenere
- Lucy, seriamente vaffanc- rispose mandandole un’occhiataccia mentre con le lacrime agli occhi buttava più e più pezzi di carta igienica non proprio pulita.
- Ah ah, la bambina.- lo riprese alzando un dito all’insù in un gesto di rimprovero seguito da un sorriso divertito. Il rosato grugnì mentre l’osservava avanzare verso la piccola in trepida attesa di tornare pulita una volta per tutte.
Natsu chiuse gli occhi a due fessure mentre nella mente vorticavano più e più insulti verso quel mostriciattolo dalle mille sorprese a cui voleva un bene dell’anima.
La bionda, dal canto suo, non perse tempo nel passarle il borotalco sulla pelle nivea e delicata mentre le solleticava il pancino con l’intenzione di coccolarla.
E nonostante tutto, il mago sorrise alla sua famiglia mentre nel vedere Nashi rivestita e profumata un pensiero gli balenò nella mente.
- Lucy- la chiamò non ricevendo risposta dalla donna intenta a prendere in braccio la bimba per portarla a letto. E solo allora si rese conto della sua voce prettamente nasale. Levò i guanti e la molletta in legno con un gesto secco facendosi un male cane al naso arrossato per la stretta e il modo brusco con cui era stata allentata. Imprecò piano sotto le risate delle uniche due donne che avrebbe sempre amato e che l’avrebbero sempre fatto disperare.
- Dimmi.- rispose quella fra le risate mentre passava un dito ad asciugare gli occhi lucidi prossimi al pianto.
- Ce l’ho fatta! Stavolta non ha pianto hai visto?- chiese con voce trepidante dall’emozione e Lucy rise avvicinandoglisi e lasciando che lui la stringesse fra le braccia baciandole il capo mentre con le dita stuzzicava la loro Nashi, la loro piccola bambina.
E con un sorriso capì che quello era stato il suo primo giorno di gloria come padre, marito e uomo.


 
Angolo autrice:
Ok lo so, lo so.
Fa vergognosamente schifo, è illeggibile e probabilmente non rende neanche bene il prompt, ma cosa posso dirvi? Ero in difficoltà, non sapevo che inventarmi i.i
E da brava ragazza quale sono, ho messo in difficoltà anche Natsu con questo drammatico cambio del pannolino andato finalmente a buon fine. Almeno lui ha avuto l’happy ending t.t
Coooomunque, ringrazio Memy-chan per le stupende recensioni che mi ha lasciato e per avermi seguita fino ad ora nonostante i miei ritardi, ringrazio Sayaka-chan per il sostegno, spero di averti resa felice, ho cercato di non rendere tutto sotto il punto di vista introspettivo per far interagire i nostri amati nalu come mi avevi chiesto, anche se non credo di aver fatto un buon lavoro c.c
Bando alle ciance, che ne pensate?
Un bacione e al prossimo aggiornamento che, spero, avvenga prima della fine di agosto^^
Lisa<3
Ps: scema come sono quasi dimenticavo -.-
Un ringraziamento speciale va alle mia dolce paperella e alla mia gemellina per aver letto e commentato prima di voi la storia. Grazie ragazze uwu


 

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Capitolo 8
*** Happy ***


Nalu week 2015
                                Day 7°: Happy
                                                          NatsuxLucy

 
- NATSUUUUUUUU.- urlò la maga irritata mentre scuoteva il ragazzo intenta a svegliarlo. Era da circa dieci minuti che cercava di fargli aprire gli occhi, dieci minuti che urlava beccandosi i rimproveri del vicinato. In quei momenti si chiedeva dove diamine fossero finiti i sensi sviluppati dei dragon slayer. Grugnì infastidita dall’ennesimo mugolio del rosato mentre un’idea prese forma nella sua mente. Si alzò dal letto senza preoccuparsi di far rumore, se urlare le portava solo a perdere la voce da un momento all’altro, avrebbe trovato un altro modo per svegliarlo.
Si avvicinò ad un’altra delle stanze poco distante da loro, dove i suoi figli dormivano placidamente sul letto. Sospirò avanzando verso di loro chiamandoli dolcemente.
Luke, per fortuna aveva preso da lei e svegliarsi per lui non fu difficile, il problema era chiamare Natsu la vendetta versione femminile, ovvero quella peste di sua figlia che aveva preso tutto dal padre.
La chiamò più volte senza risposta e chiese aiuto al figlio che la guardava sornione.
Lucy sapeva che se ne sarebbe pentita, ma acconsentì osservando afflitta il ghigno del maggiore.
Il biondo con movimenti calcolati alzò i capelli della sorella leccandosi il dito per poi inserirlo nell’orecchio della sorella. Fu allora che Nashi spalancò gli occhi urlando mentre sferrava un pugno al fratello che cadde all’indietro tenendosi la pancia per le troppe risate.
Lucy sospirò ascoltando in silenzio gli insulti che la rosata mandava a Luke e la sua risata sguaiata, intervenne solo quando vide il pugno della secondogenita infiammarsi e uno sguardo assassino sul viso. Il biondo deglutì nascondendosi dietro la madre che, nonostante tutto, sorrise divertita.
- Ragazzi, a dopo le vendette, ho bisogno di una mano per svegliare quell’idiota di vostro padre.- mormorò sconsolata tenendo la rosata per un braccio e allontanandola dal biondo. A quel suono le orecchie dei due drizzarono in alto e un ghignò increspò le loro labbra mentre si scambiavano uno sguardo complice. La bionda sorrise osservandoli, pronta ad ascoltare i loro piani.
- Perfetto Luke, figlio mio, sei un genio.- disse la maga degli spiriti guardando il figlio con un’inquietante luce negli occhi presente anche nelle iridi degli altri due.
- Nashi, corri in bagno, Luke, in cucina, io mi occupo del resto.- comandò Lucy e i due volarono da una parte all’altra della casa mentre la bionda si dirigeva verso la videocamera che aveva comprato tempo fa per riprendere i momenti più belli dell’infanzia dei suoi figli ormai adolescenti.
Quando tutti furono pronti, la bionda accese la telecamera portandosi vicino al rosato.
- Tesoro, è ora di alzarsi, se non lo fai entro tre secondi, te ne pentirai.- ghignò chiamandolo
- Uhm, altri cinque minuti.- mormorò quello affondando la faccia nel cuscino
- Uno.- iniziò Luke
- Due.- continuò la rosata
- Tre!.- urlò la bionda scansandosi con un balzo mentre il suono delle pentole che battevano fra di loro e lo sciabordio dell’acqua ghiacciata sul letto dove Natsu riposava, riempivano la stanza seguito dalle urla del rosato e dalle risate dei suoi figli.
Osservare la sua faccia sorpresa e confusa trasformarsi in divertita e furiosa fu una cosa fin troppo esilarante e si complimentò più volte con se stessa per aver ripreso il tutto.
- Ah è così? Che guerra sia!- urlò l’uomo prendendo i figli per scaraventarli sul letto e far loro il solletico mentre con le lacrime agli occhi quelli cercavano di usare i cuscini per colpirlo o per difendersi. La bionda rise di cuore a quella scena mentre quel calore familiare le si propagò dal petto fino al resto del corpo, quella era la sua famiglia.
E lei non poteva chiedere di meglio. Era felice, dannatamente felice.
- Non pensare che non ce ne siano anche per te Lucy.- ghignò il rosato facendo rabbrividire la moglie.
- E cosa vorresti farmi?.- chiese ridendo nonostante quel brivido continuasse a percorrerle la schiena vedendo il mago avvicinarsi con sguardo furbo seguito da quelli complici dei figli.
- Traditori!.- urlò verso i due, osservandoli dalla schiena del marito dopo che Natsu la prese di peso a mo di sacco di patate trascinandola in bagno.
Non si rese neanche conto dell’acqua gelida sulla pelle, in quel momento non riusciva a smettere di sorridere e vedere quel sorriso impresso nel viso della sua famiglia era qualcosa che nessuno sarebbe mai stato in grado di toglierle.
- Va bene, va bene, mi arrendo.- recitò in modo drammatico mentre tirava a sé il rosato dai capelli e lo avvicinava al suo viso.
- Ma non pensare di aver vinto.- gli soffiò sulle labbra guardandolo fisso sugli occhi e sorrise quando le sue labbra toccarono le sue.
- Oh credimi, ho vinto già da tempo.- le sussurrò.

Angolo autrice:
Non mi prolungherò molto. Sono le 02:52, e non so perché mi ritrovo qui ad essere sinceraxD
Ma domani avrò molto lavoro da fare e venerdì parto dunque.... ne ho approfittato per postare questo capitolo ambientato sempre in famiglia:D
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacione a tutti e un grazie di cuore per il vostro sostegno:3

Lisa<3

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Capitolo 9
*** 2° Bonus Day: Cold ***


Nalu week 2015
                                Bonus Day 2: Cold
                                                                      NatsuxLucy
 

 
Osservò il sole tramontare silenzioso all’orizzonte, la luna alzarsi timida nel cielo e le stelle illuminarsi placidamente.
Vide la neve cadere a fiocchi, posarsi sul terreno ancora umido di pioggia, innevare quel paesaggio che l’indomani avrebbe meravigliato i cittadini in quel fantastico nuovo Natale.
Sorrise, stringendo a sé il pesante maglione, inebriandosi di quell’odore dolce che la cioccolata calda infondeva nella stanza donando quel piacevole calore, accompagnata dal caminetto che Natsu stesso continuava ad infiammare.
Era da qualche mese che lei e Natsu convivevano.
All’inizio nessuno dei due sembrava particolarmente stranito, dopotutto era come se fossero ancora semplici nakama, era quando calava la sera che le cose cambiavano.
Quei momenti assieme non erano semplici ore passate con un amico, erano più intimi, dolci, unici nella loro semplicità. Stringersi a lui la notte era diventato spontaneo, la mattina dopo non aveva il terrore di ritrovarsi avvinghiata a lui senza nessun valido motivo, era stato strano, nuovo, imbarazzante ma estremamente bello ed emozionante. Amare Natsu era quel qualcosa che le mancava, quel calore che una famiglia non poteva generare.
Sorrise a quei pensieri e lenta, gli si avvicinò, la tazza fumante stretta fra le dita fredde come il vento che s’infrangeva impetuoso contro le finestre, quello sarebbe stato un gelido inverno. Gli si sedette accanto, osservandolo curiosa armeggiare con la legna a cui avrebbe presto dato fuoco.
La luce soffusa della stanza sembrava danzare con quelle fioche fiamme creando strani giochi d’ombra mentre senza accorgersene si appoggiava a lui godendo di quel tepore che il corpo del rosato era in grado d’infonderle.
Increspò le labbra in un nuovo sorriso, quel vento glaciale sembrava non voler smettere di soffiare incoraggiando la neve a non cessar la sua discesa.
- A che pensi?- si sentì sussurrare, voltò il capo verso la fonte di quella voce calda e roca, profonda nella sua cupezza.
- Se è per la festa.. mi spiace Lu.- continuò agitata, una punta d’imbarazzo a deformarne il tono sempre allegro e deciso.
Scosse la testa, in fin dei conti, Natsu, non aveva tutti i torti.
- Facciamo ancora in tempo se vuoi.- parlò ancora e il suo proposito di non rompere quell’intimo silenzio che si era venuto a creare, andò in frantumi.
- Non voglio.- gli rispose, accucciandosi a lui in cerca di quell’abbraccio che le mancava sentir sulla pelle e Natsu l’accolse fra le sue braccia stringendola sul suo petto, sentendola tremare a contatto con la sua pelle e sorrise, carezzandole i capelli in dolci attenzioni.
- Sicura?- le richiese, cauto, conscio di quanto la sua fidanzata tenesse a quella celebrazione
- Sì, preferisco stare qui, con te.- arrossì nel dirlo, da poco avevano rivelato ciò che faceva scalpitare i loro cuori, e non erano rari quei momenti di velato imbarazzo, soprattutto da parte della bionda, completamente inesperta a quella nuova ed emozionante avventura che la vita le aveva permesso di affrontare.
Sussultò, la presa sui suoi fianchi si fece più forte, possessiva, tant’è che si sentì quasi soffocare, ma di un’agonia gradevole, deliziosa nella sua dolcezza, nel suo sapor di casa.
E le labbra del rosato furono subito sulle sue. Delicate, attente, gentili, sapevano come prenderla, abituarla e plasmarla sotto i tocchi premurosi delle sue dita che le carezzavano la pelle, rassicurandola che nulla le avrebbe fatto del male e Lucy si sciolse, accogliendo quella lingua fremente, assecondando quelle dita curiose di conoscere un corpo che da tempo possedevano.
E il vento si placò, mentre la neve cessò di cadere.
 
Angolo autrice:
Sì, ok, me ne rendo conto da sola, come finale è davvero ridicolo.
Chiedo davvero perdono, probabilmente non fa capire neanche l’idea di freddo che avevo in mente di argomentare in questa shot, ma pazienza, ormai.
Ringrazio infinitamente coloro che mi hanno seguita e che hanno messo la storia nei preferiti/ricordati/seguiti, ovviamente anche coloro che leggono in silenzio, grazie mille<3
Finire in questo modo mi lascia l’amaro in bocca, mi ero affezionata a questa raccolta e mi spiace concluderla, in questo modo oltretutto, quindi, pensavo una cosa: se il finale non vi soddisfa, cercherò di allungarlo e arricchirlo il più possibile, ma per me ora è importante mettere fine a questa nalu week protratta troppo a lungo essendo anche la prima storia a più capitoli che concludo, potrete capire quanto per me sia importante:3
Spero che tutto sommato, la shot possa essere piaciuta, anche se in effetti è molto, molto, molto corta, gomen i.i
Un bacione a tutti e se continuerete a seguirmi, ci ritroveremo alla prossima pazza avventura;)
Lisa<3

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