Loves Bites

di Sha D Dragneel99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


~~Prologo

-Nonononono, scusa un attimo ... ripeti quello che hai detto-.
Luke prese un respiro profondo e guardò l'amica con aria seccata.
-Ostì, Kat, è la terza volta che te lo dico: sono stato invitato a passare le vacanze dai miei cugini lontani che non sapevo di avere!-.
- ... -.
-E ti ho invitata a venire con me-.
-...-.
Ignorando lo sguardo da ebete dell'amica, Luke addentò una fetta di pizza.
-Hai capito o no?-, chiese, con la bocca piena.
Katherine abbassò lo sguardo sul tavolo, mentre rifletteva. E rifletteva. E rifletteva ... e ...
-ALLORA?!-.
-Eh! Un attimo, ok, fammi riflettere ... -.
Luke si tirò una sberla in faccia. Non prima di essersi tolto gli occhiali però.
-Allora ... mi stai invitando a passare le vacanze con i tuoi cugini lontani che tu non sapevi di avere e quindi non li hai mai visti e non sai nemmeno che tipi sono?-.
-Esatto-.
-E quindi per me significherebbe passare le vacanze lontana da casa, con te (bella consolazione) e delle persone che non conosco?-.
-Esatto-.
-Conta su di me-.

//Angolo dell'autrice//
Buonsalve a tutti ^.^ Strana introduzione, vero? Come alquanto strani saranno gli avvenimenti che capiteranno a Katherine e Luke, due poveri ignari ragazzi di sedici anni, amici d'infanzia, che senza volerlo, si ritroveranno coinvolti in un'avventura alquanto bizzarra... Non mancheranno le risate, le urla, gli spaventi, le imprecazioni (eh si, ce ne saranno un po' XD) e sopratutto ... i morsi :)
Il prologo è terminato, adesso ... inizia la vera storia!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


~~Capitolo 1
-Ma davvero, solo l'altro giorno hai scoperto di avere dei cugini che non sapevi manco esistessero?-.
-Sì-.
Katherine tamburellò le dita sul finestrino della macchina, guardando fuori il paesaggio che iniziava a cambiare.
-Wow-.
-Wow sì, cavolo!  Io mica lo sapevo-, disse Luke allungandosi sul sedile.
-E come mai hai deciso di passare le vacanze da loro?-.
-Così, per conoscerli-.
-Ma quanti sono?-, chiese Katherine mentre giocava con la cintura.
-Sono 6 fratelli-.
La ragazza girò lentamente la testa verso l'amico, con aria scioccata.
-6? 6 fratelli? Tutti maschi?-.
-Sì-.
- ... ah -.
-La cosa ti spaventa?-.
-No no ... però ... è strano-.
-Sì ... non sono fratelli fratelli ... cioè, sì lo sono ... hanno lo stesso padre ma madri differenti-, spiegò Luke.
-Ah però-.
-Già-.
-E vivono con loro?-.
-No no, da quello che ho saputo vivono da soli-.
-Ma scusa, quanti anni hanno questi?-, chiese Katherine perplessa.
-Credo ... dai 17 ai ... 20? Sì, forse-, disse Luke.
-Capito ... strano lo stesso però-.
-Sì, sono daccordo-.
Il viaggio proseguì tranquillo, anche se Katherine, nonostante si rifiutasse di ammetterlo apertamente, era piuttosto spaventata dalla situazione. Insomma, dopo sedici anni si facevano vivi questi cugini stranieri e Luke decideva così, di punto in bianco, di andare a trovarli?
Strano, non c'era dubbio. Ma sarebbe stata una buona occasione per rompere la monotomia degli ultimi giorni.
Arrivarono dopo qualche ora, e, tutti intorpiditi dal viaggio, i due ragazzi furono pià che felici di scendere dall'auto.
-Ahia le mie ossa ... coso, dai la mancia all'utis---.
Katherine non fece in tempo a finire la frase che l'auto era già sparita, mollandoli lì da soli.
-Okay-, dissero in coro i due ragazzi.
Poi si rivoltarono, guardando davanti a loro, e la vista di un enorme casa, protetta da un cancello arrugginito, li fece rimanere di sasso.
-Ma questa ... è una casa o un castello da film horror anni ottanta?-, chiese Katherine perplessa. Luke si limitò a scrollare le spalle, senza distogliere lo sguardo dalla maestosa abitazione.
-Ma sei sicuro che sia il posto giusto?-.
-Sìsì, è questa-, disse Luke controllando l'indirizzo su un foglietto di carta.
-Ok ... allora ... -.
-Andiamo?-.
- ... andiamo-.
Katherine si incamminl decisa verso il cancello, subito seguita da Luke, che osservò le sbarre.
-Dovremo suonaa---.
CRRIIICCKKK
Con un rumore inquietante, il cancello si aprì, e i due ragazzi si scambiarono un'occhiata.
-Prego-, disse Luke spostandosi per far passare l'amica. Questa alzò gli occhi al cielo, superandolo, e i due iniziarono ad avvicinarsi all'entrata.
Arrivarono davanti alla porta, e Luke, bussò un paio di volte. Ma non rispondeva nessuno. Allora il ragazzo fece per bussare ancora una volta,ma la porta si socchiuse prima che potesse terminare l'azione.
-Sempre prima le signore-, disse Luke.
-Ma sono tuoi parenti, non miei!-, esclamò Katherine irritata.
-Eeeee vabbè, fa niente-.
-Entriamo insieme-.
-Ok-.
Quindi, entrarono simultaneamente. E quando furono all'interno, le porte si richiusero dietro di loro con un tonfo secco.
-Dannati effetti da film horror-, mormorò Luke dopo aver perso un anno di vita.
-E adesso?-, mormorò Katherine.
-YUUUHUUUU, C'E' NESSUUNOOO??!!-.
-Zitto idiota, non urlare!-, esclamò Katherine schiacciando il piede a Luke, che lanciò un'imprecazione che rimbombò in tutta la stanza.
-E perchè? Mica siamo finiti in una casa di mostri-.
- ... aspetta a dirlo-, disse Katherine guardandosi intorno.
-Bah ... dai, cerchiamo i miei cugini, sapevano che sarei arrivato, quindi devono per forza essere in casa, no?-.
-Speriamo...-.
I due ragazzi iniziarono ad avventurarsi per i sinistri corridoi della casa, soffermandosi di tanto in tanto a guardarsi intorno.
-Non so te ma io ho una strana sensazione ... -, mormorò Katherine mentre camminava a un po' di distanza da Luke.
-Perchè? Hai paura che ti compaia davanti un tizio dal nulla facendoti spaventare?-.
-Bhò, qualcosa del gene---
Katherine si bloccò di colpo. Luke, non sentendola più camminare, si voltò verso di lei.
-Che ti prende? Perchè ti sei fermata?-.
- ... ho sentito un fiato sul collo-.
- ... ahahahaha!!-.
-Non ridere, cretino, è vero!-, urlò Katherine guardandosi intorno allarmata.
-Sì, certo, ci sono i fantasmi ... dai, muoviamoci-.
Katherine osservò il corridoio, guardando la strada che aveva fatto per arrivare. Niente. Pensando che fosse solo la sua immaginazione, allora, si voltò, per riprendere a camminare.
Sta di fatto, che dopo un bel po' dì di cammino, i due ragazzi raggiunsero quello che sembrava il salotto. Una spaziosa stanza con un tavolo in centro, circondato da un divano e due poltrone azzurro scure.
-Ma ... come mai non c'è nessuno?-, chiese Katherine.
-Non lo so ... aspetta, vado a sbirciare nell'altra stanza-.
-Ecco bravo, io ti aspetto quì-, disse Katherine sedendosi sul divano di pelle lì vicino.
-Ok, torno subito-.
Così dicendo, Luke andò a vedere nella stanza accanto a quella, sparendo oltre la porta. Nel frattempo, Katherine, da seduta, continuò a guardarsi intorno, aspettandosi di vedere arrivare qualcuno da un momento all'altro, ma niente.
Allora, sospirando, si lasciò andare contro lo schienale, aspettando che tornasse Luke.
Il ragazzo però, dopo cinque minuti, non era ancora tornato, e Katherine iniziò a preoccuparsi che l'avesse mollata lì da sola.
Improvvisamente, sentì qualcosa solleticarle il collo, e un brivido correrle lungo tutta la schiena.
Girò il viso, di quel che bastava per vedere la persona che stava dietro di lei, con la bocca a un soffio da sul collo.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


~~Capitolo 2
-Ciao-.
-AAAAH!-.
Katherine scatto in piedi, alzandosi dal divano e mettendosi dietro al tavolo. Poi alzò lo sguardo e vide un ragazzo dai capelli rossi e un cappello in piedi dietro al divano, dove era seduta lei prima. La guardava con un sorrisetto sul volto, e un'altra cosa la colpì di lui. Gli occhi. Gli occhi color smeraldo, di un verde così acceso da sembrare innaturale.
E il resto.
Oh, e anche il resto non era da buttar via, pensò Katherine. Non era da buttar via per niente.
-E tu chi sei?-, disse Katherine quasi urlando per lo spavento che quel ragazzo le aveva fatto prendere.
-Questa domanda dovrei farla io a te... -.
-Ehy, ma come... chi diavolo---
In meno di qualche secondo, il ragazzo le fu davanti, a pochi soffi di distanza dal suo viso, tando che la ragazza riusciva a sentire il suo respiro sul collo.
-Che bella sorpesa ... -.
-Senti, mi dici chi sei?-, chiese Katherine, iniziando a spazientirsi per l'atteggiamento di quel ragazzo.
-Chi sono non ha importanza... il mio nome è Raito. Qual'è il tuo?-, chiese, avvicinandosi sempre di più, e ad ogni suo passo avanti, la ragazza indietreggiava.
-Mi ... mi chiamo Katherine-.
-Katherine ... che bel nome-, disse lui prendendole la mano e depositandovi un leggero bacio a fior di pelle. La ragazza arrossì immediatamente, indietreggiando.
-Ehm ... ¬sono quì ... con un amico ... stiamo cercando i proprietari---.
-Oh, ne hai trovato uno-.
- ... che? Tu .. abiti quì?-, chiese Katherine perplessa.
-Sì. Con i miei fratelli. Tu invece? A cosa dobbiamo l'onore di una visita così gradita?-.
-Eeeh...-.
-Kat!-.
-??-.
La ragazzi si voltò, e vide Luke venire verso di lei, con l'aria di chi aveva scoperto l'America. Dietro di lui, c'era un ragazzino con un orsacchiotto in mano. Molto inquietante, pensò Katherine.
-Kat! Ho trovato mio cugino!-, esclamò il ragazzo mettendo una mano sulla spalla del ragazzino.
Katherine guardò prima il ragazzino, poi Luke, poi il ragazzo con il cappello.
-Ah, Kanato, è lui il nostro lontano cuginetto?-, chiese questo.
-Sì ... almeno credo ... questo è quello che sembra-, disse il ragazzino in tono non molto convinto.
-No no, sono io, sono Luke, sono quello giusto-, esclamò Luke indicandosi.
-Ah bene, siamo a posto-, mormorò Raito.
-Anche tu sei mio cugino?-, chiese Luke.
-In teoria sì-.
-Uh, bella piacere di conoscerti, mi chiamo Luke-.
-L'avevo capito. Sono Raito. Ma dimmi piuttosto chi è questa bella ragazza-, disse, guardando Katherine, che si trattenne dall'impulso di mandarlo a quel paese poco gentilmente.
-Ehm ... è una mia amica, quindi ti chiedo di essere educato con lei-.
-Certo, ci siamo già conosciuti-, disse Raito con un sorrisetto malizioso, guardando Katherine, che iniziò a mettersi dietro a Luke, per sicurezza.
-Abbiamo girato mezza casa per trovarvi ma non c'era nessuno, gli altri che fine hanno fatto?-, chiese Luke.
-Saranno in giro, oppure a giocare con l'altra sgualdrinella-.
-Ah perchè, c'è anche una ragazza con voi?-, chiese Luke.
-Sì ... -, disse Raito sorridendo. -Diciamo che è nostra ospite ... -.
-Ah bene, Kat, non sarai l'unica ragazza-.
Katherine gi lanciò un'occhiata sarcastica, che però Luke ignorò.
-Aspettate quì ... vado a chiamare gli altri per dire che ... siete arrivati-, disse Kanato allontanandosi mentre trascinava per terra il suo orsacchiotto di peluches.
-Prego, sedetevi pure-, disse Raito indicando il divano.
Luke accettò molto volentieri l'invito, e si mise anche comodo, mentre Katherine rimase un attimo interdetta sul da farsi. Poi, vedendo Raito che la guardava in modo strano, decise di seguire l'iniziativa di Luke.
-Perchè tuo cugino mi guarda come se fossi un dolcetto alla crema?-, chiese sottovoce all'orecchio dell'amico.
-Bho, magari gli piaci-.
- ... -.
Una parte di Katherine avrebbe voluto rispondergli: "Ma che, sei matto? Mai e poi mai!", mentre l'altra ... bhe ... avrebbe detto: "Almeno fosse così"...
La ragazza si limitò ad alzare gli occhi al cielo, aspettando che il ragazzino tornasse con gli altri, e sperò vivamente che fossero più simpatici del tipo col cappello.
Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio (nel quale Luke cercò di attaccare discorso con Raito, ma questo sembrava più occupato a lanciare frecciatine a Katherine), Kanato tornò accompagnato da altre due persone.
E Katherine rimase letteralmente a bocca aperta.
Erano due ragazzi della stessa età di Raito, più o meno, se non più grandi.
Il primo era simile al ragazzo col cappello. Anche lui aveva i capelli rossi e quei misteriosi occhi verdi che a Katherine piacevano tanto, mentre il secondo era biondo, con gli occhi di un azzurro intenso, quasi blu, con delle cuffie nelle orecchie.
Conclusioni della ragazza? Erano uno più bello dell'altro.
- ... ... (awawwaaa ... OMG ... @# !? *)-
-Kat?-.
-Mh ... -.
-Ehm ... stai sbavando leggermente-.
La ragazza fi fece passare velocemente una mano sul viso, tossicchiando imbarazzata.
-Ci deve essere uno sbaglio, loro non possono essere tuoi parenti ...-, disse Katherine nell'orecchio di Luke, che le lanciò uno sguardo perplesso.
-E perchè?-.
-Troppi fighi ... -.
- ... -.
-Loro sarebbero?-, chiese quello dai capelli rossi senza risparmiare una frecciatina a Katherine.
-A quanto pare abbiamo trovato il nostro lontano cuginetto-, disse Raito. -Che ci ha portato anche una bella sorpresa-.
I due ragazzi guardarono Katherine con un'aria strana. La ragazza si avvicinò a Luke, parlandogli nell'orecchio.
-Perchè i tuoi cugini mi fissarono come se fossi un dolcetto al cioccolato?-.
-Bho-.
-Come bò?!-.
-Sei tu Luke, quindi?-, chiese il biondo con le cuffie.
-Sì, piacere di conoscervi! E voi siete?-.
-Io mi chiamo Shu, mentre lui è Ayato-, disse il ragazzo biondo indicando l'altro vicino a lui, che adesso aveva fatto qualche passo in avanti verso Katherine.
Questa, trovandolo a una distanza un po' troppo ravvicinata, indietreggiò di qualche passo, timorosa.
-Tu invece? Come ti chiami?-, chiese, con voce soave e maliziosa.
-I-io? Ecco ... mi chiamo ... ehm ... Katherine-.
-Mhm ... -.
E si avvicinò ancora, questa volta bloccando Katherine contro la poltrona.
-Cosa ... stai facendo?-, chiese questa.
-Hai un odore molto dolce ... -.
E con questa affermazione, la ragazza cadde sulla poltrona, con un sorrisetto compiaciuto da parte del ragazzo, che appoggiò entrambe le mani sui braccioli, impedendole così la fuga.
-Ayato, datti un contegno-, disse un'altro tipo, che era appena entrato. Sembrava più grande degli altri, con i capelli neri e gli occhi color rubino.
Il ragazzo dai capelli rossi si allontanò sbuffando dalla poltrona dove era seduta Katherine, facendo tirare un sospiro di sollievo a quest'ultima.
-Ciao, sei un'altro dei fratelli?-, chiese Luke.
-Mh? Sì, e tu saresti?-.
-Il nostro cuginetto perduto-, disse Raito con voce annoiata, stanco di ripetere la stessa cosa per la milionesima volta.
-Sul serio? E la ragazza cosa c'entra?-.
-E' una mia amica, ho pensato di invitarla con me ... se per voi non è un problema-.
-Oh, ma quale problema-, disse Raito con un sorrisetto sul volto.
-Mh. Bene, contento tu. E credo di non essermi ancora presentato-, disse il ragazzo con gli occhiali. -Mi chiamo Reiji-.
-Luke. E la ragazza scioccata seduta sulla poltrona è Katherine-.
-Onorato di conoscervi .. avete già fatto conoscenza con gli altri?-.
-Manca Subaro che come al solito non si fa vedere-, disse Raito stiracchiandosi.
-Ditemi che dopo sono finiti-, mormorò Katherine alzandosi.
-Sì, dopo sono finiti, ci sono tutti e sei-, la informò Luke.
-Ayato, perchè non porti la ragazza da Yui? Magari si sentirà più a suo agio con una ragazza-, disse Reiji.
-Certo, molto volentieri-, disse Ayato con un sorrisetto che a Katherine non prometteva nulla di buono.
-E già che ci sei mostrale la sua stanza-.
Il ragazzo dai capelli rossi si avvicinò alla porta, lanciando un'occhiata a Katherine perchè lo seguisse. Katherine, si fermò a guardare Luke, che le fece un cenno come a dire di andare.
Allora, anche se un po' diffidente, Katherine lo seguì.
-Perchè lo hai chiesto proprio a lui di accompagnarla? Lo sai che non ci si può fidare tanto-, commentò Raito.
-Se lo avessi chiesto a te avrei fatto male lo stesso-.
-Pfff, caro fratello, come sei scorbutico-.
-Luke ... se vuoi seguirmi ti mostro la tua stanza-, disse Kanato a bassa voce.
-Ah, ok, grazie, ti seguo-.
Così, i due sparirono nel corridoio, e gli altri fratelli si sedettero intorno al tavolo.
-Allora? Cosa ne pensate?-, chiese Reiji dopo un po'.
-Il ragazzo non mi sembra per niente come noi ... piuttosto un normalissimo umano-, disse Shu.
-Io mi concentrerei di più sulla ragazza ... -, mormorò Raito con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
-Raito, non siamo quì per parlare di lei. Sai perchè abbiamo invitato il ragazzo a stare da noi, no?-.
-Sì, fratello, per scoprire se è ... o non è ... come noi. Ma da quello che ho visto non mi sembra nulla del genere-.
Reiji rimase zitto un momento, per poi guardare l'altro fratello.
-Shu? Tu che dici?-.
-Ho già detto quello che penso-, disse Shu ad occhi chiusi, mentre ascoltava la musica sdraiato supino su un divano.
-Però se vuoi verificare per sicurezza non te lo impedisco-.
-Verificare? Ma per favore ... -, disse Raito ridacchiando.
-Non ci costa niente in effetti...-, mormorò Reiji pensieroso.
-Bah, allora fate come volete, ma non stupitevi se ho ragione io-, disse il ragazzo con i capelli rossi per poi andarsene dalla stanza.
-E qualcuno dovrebbe occuparsi di dirlo anche a Subaru ... non credo prenderà bene l'arrivo di due ospiti ...-.

//Angolo dell'autrice//
Rieccomi qui :) So che non sarò mancata a nessuno, ma fatemelo almeno credere :') Ehm ehm ... deliri a parte, si, non sto qui a scrivere un angolo dell'autrice ad ogni capitolo perchè sono sicura che non ve ne potrebbe interessare di meno ... (come si può ben notare, la mia autostima è alle stelle -_-)..
Ma passando alle cose importanti ... le nostre due vittime sacrificali  i nostri due protagonisti sono finalmente arrivati a destinazione e hanno finalmente avuto l'onore di conoscere i proprietari della casa *sbava :Q* ... eeh... E poi questa storia di Luke? Cosa intendevano dire i fratelli con "per scoprire se è o non è come noi?" ... le cose d'ora in avanti si faranno alquanto strane, e spero che la storia vi stia piacendo :) (se così non fosse avete la completa liberà di lanciarmi l'aglio ... si, tanto per restare in tema, visto che i pomodori sono superati XD) Alla (spero) prossima ^.^

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


~~Capitolo 3
Katherine seguiva Ayato a distanza di sicurezza lungo i corridoi. C'era un silenzio snervante, interrotto solamente dal rumore dei passi dei due ragazzi.
-Posso ... sapere chi è questa ragazza di cui parlavate?-, chiese Katherine titubante. Ayato si fermò, voltandosi verso di lei. Katherine deglutì, con lo sguardo basso.
-Diciamo che è venuta ad abitare da noi un po' di giorni fa-.
Katherine annuì, sperando che dopo quella bella conversazione, lui riprendesse a camminare, senza far più caso a lei ... ma le cose non andarono così.
In meno di un secondo se lo ritrovò davanti. Katherine si schiarì la voce, imbarazzata, cercando di tirarsi indietro, ma lui la prese per i polsi, bloccandola contro la parete.
-Hey! Cosa stai facendo?-.
Sentiva il respiro del ragazzo sul collo, e doveva stare calma. Doveva STARE CALMA. Anche se in quella situazione, qualsiasi normalissima ragazza adolescente avrebbe perso la testa.
Ma quando il ragazzo iniziò a leccarle il collo, ogni piccola briciola di autocontrollo andò a farsi benedire.
-S-smettila, cosa stai facendooo??-.
-Hai un sapore così dolce ... -.
-Ehm ... sì? Sarà il bagnoschiuma alla pesca-, disse Katherine cercando di storcere il collo. Il ragazzo smise di leccarla per guardarla negli occhi. Katherine non riuscì a sostenere quello sguardo, quindi abbassò la testa, sperando di mettere fine a quella situazione il più presto possibile.
-Ayato-.
Una voce femminile attirò l'attenzione del ragazzo, che voltò la testa. Probabilmente vide qualcuno, perchè, dopo aver dato un'ultima leccata al collo della ragazza, se ne andò, lasciandola lì, contro il muro, con la mente che vagavaaa ... su pensieri vietati ai minori, doveva ammetterlo.
Ok, era ufficiale. C'era qualcosa di strano sì.
-Hey-.
Katherine guardò davanti a se, e vide una ragazza bionda dai capelli mossi venire verso di lei con aria preoccupata.
-Stai bene? Ti ha fatto del male?-.
-Come? No ... no, sto bene-, disse Katherine facendosi passare una mano sul collo ancora umido.
-Meno male ... non ti ha morsa?-.
-Morsa? E perchè dovrebbe?-, chiese Katherine ridacchiando.
-Perchè ... -.
La ragazza si bloccò di colpo, mordendosi le labbra.
-Qualcosa non va?-, chiese Katherine perplessa.
-No, no niente ... ma tu chi sei? Cosa ci fai quì?-.
-Ah, mi chiamo Katherine, sono arrivata con un mio amico che è ... un lontano cugino dei proprietari della casa-.
-Oh, davvero? Non lo sapevo ... io ... mi chiamo Yui-.
-Piacere di conoscerti-, disse Katherine stringendole la mano.
-Quindi starete quì per un po'?-.
-Esatto ... il ragazzo di prima doveva mostrarmi la mia stanza, ma ... -.
-Vieni, te la mostro io ... ce n'è una vuota accanto alla mia-.
-Ah, ti ringrazio-.
Yui mostrò a Katherine la sua stanza, e tutto sommato non si presentava affatto male. Balcone con vista mare, una stanza ampia e spaziosa, armadi, e un letto.
-Wow, che bella-, disse Katherine guardandosi intorno.
-Sono contenta che ti piaccia ... -.
-Ma ... Yui, posso farti una domanda?-.
-Dipende ... credo di sì-.
-Il ragazzo di prima ... tutti in particolare ... si comportano in modo... strano-.
Yui sembrava perplessa, come se sapesse qualcosa che però non doveva far sapere.
-Sì, lo so ... ma ... non preoccuparti ... fanno sempre così-.
-Oh-.
-Io adesso vado allora ... se hai bisogno di qualcosa ... -.
-No, aspetta, ti presento il mio amico se vuoi-, disse Katherine.
-Oh ... no, non importa ... -.
-E' simpatico, tranquilla-.
- ... bhe ... se ci tieni tanto ... -.
-Sì, dai, vieni che andiamo a cercarlo-.
***
Nel frattempo,  Luke era stato accompagnato da Kanato nella sua stanza. Non appena mise piede dentro, andò subito a fiondarsi sul letto, tutto esaltato.
-Ma è fantastico! Penso proprio che mi divertirò in questi giorni-.
-Settimane-, lo corresse Kanato.
-Eh?-.
- ... -.
-Sì, forse hai ragione-, disse Luke. -Vabbè, dai, parlami un po' di te-.
-Non c'è molto da dire su di me ... -, mormorò Kanato stringendo il suo orsetto.
-Ma dai, non fare il timido, con me puoi parlare-, disse Luke dandogli una pacca sulla spalla. Il ragazzino abbassò lo sguardo, accennando un sorriso.
-Non credo dovrei parlartene-.
-Di cosa?-.
- ... ehm ... andiamo dagli altri?-.
- ... oookeey ... -.
***
Le due ragazze stavano camminando per i corridoi della casa, quando in lontananza videro una sagoma avvicinarsi a loro.
-E questo chi è?-, chiese Katherine.
- ... ah ... è Subaru-.
-Chi?-.
Il ragazzo le raggiunse, e Katherine lo guardò attentamente. No, non l'aveva mai visto prima. Se ne sarebbe ricordata, altrimenti ...  uno così non si scordava...
-E tu chi saresti, come sei entrata?-, chiese il ragazzo guardando Katherine.
-Io ... -.
-Lei è ospite ... è arrivato un ragazzo che ... dovrebbe essere vostro cugino-, spiegò debolmente Yui.
Subaro lanciò un'occhiata intimidatoria a Katherine, poi se ne andò.
-Ahi ... credo di non stargli molto simpatica-.
-Ma no, non preoccuparti ... fa sempre così-.
-Ah-.
-Forza ... raggiungiamo il tuo amico-.
***
-Ah, Luke, ti stavamo cercando-.
Reiji raggiunse Luke e Kanato in salotto, dove i due ragazzi si erano seduti a chiacchierare.
-Ah ... Reiji, giusto?-.
-Sì. Ascolta. Dovrei parlarti un attimo ... hai un secondo?-.
-Certo, tutto il tempo che vuoi-.
-Vieni con me-.
Luke seguì Reiji in un'altra stanza, dove i due si sedettero sulle poltrone, faccia a faccia.
-Allora, Luke ... è giusto che tu sappia delle cose-.
-Che cosa?-.
-Riguarda la nostra famiglia-.
- ... -.
-Tu sei al corrente del fatto che nella nostra famiglia siamo tutti vampiri?-.
Luke sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
-Quindi ... volevamo vedere se anche tu ... -.
E svenne.
***
-Ehy? Ehy, piccoletto, riprenditi-.
-Ah ... cosa ... dove sono? AAAHH!-.
-Calmati, sono io-, disse Raito dandogli una sberletta sulla spalla. Luke si mise a sedere massaggiandosi la testa.
-Accidenti ... ho fatto un sogno stranissimo ... ho sognato che voi tutti eravate vampiri e forse anch'io--.
-Ah, ma guarda, non è quello che ti ha detto Reiji prima che svenissi?-.
Luke rimase immobile. Poi svenne di nuovo,
***
-Oh, ma ti riprendi? Andiamo, apri gli occhi-,
Ancora la voce di Raito. Luke aprì gli occhi mormorando qualcosa di incomprensibile.
-Cosa ... -.
-Sei svenuto di nuovo-, disse Raito ridacchiando.
- ... ah ... ma ... WO!-.
Luke si accorse di avere una benda sul polso.
-Cos'è successo?-.
-Nulla di che, solo un piccolo prelievo per verificare la tua natura-.
-Cioè ... -.
-Se sei umano o no-.
E svenne ancora.
Solo che per svegliarlo, questa volta, gli tirarono una secchiata d'acqua.
-E dai!-.
-Tu smettila di svenire come una ragazzina-, disse Raito irritato.
-Eh scusa, ma anche voi, venite a darmi una notizia del genere come faccio a non---.
E in quel momento, Reiji entrò nella stanza, con una strana espressione in volto.
-E' ... risultato positivo-.
Questa volta Luke svenne definitivamente.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


~~Capitolo 4

Riprese i sensi dopo circa mezz'ora, e si alzò urlando.
-Non urlare, non migliorerai certo la situazione-.
-CHE COSA MI AVETE APPENA DETTO? IO SAREI UN VAMPIRO?!-.
-Non proprio completamente-, disse Reiji, che era seduto davanti a lui. -A dire il vero sei ... un misto. Metà vampiro e metà umano. E questo potrebbe dimostrare perchè non hai comportamenti ... -.
-Strani? No io non bevo sangue, anzi, appena vedo quella cosa, io svengo!-, urlò Luke.
-Bella prova, non trovi?-, chiese Raito.
Reiji sospirò, sistemandosi gli occhiali.
-Comunque è strano. Nonostante tu sia per metà vampiro ... sembri umano in tutto e per tutto-.
-Ed è una cosa positiva, no?-, chiese Luke.
-Questo sta a te deciderlo-.
- ... va bene così, non ho intenzione di rinunciare alla pizza-.
Raito si mise in piedi, scuotendo la testa.
-Non hai mai avuto la tentazione di azzannare qualcuno alla gola?-.
-Che? No!-.
-Allora siamo a posto-.
- ... che vuol dire che siamo a posto, mi avete appena detto che sono per metà vampiro! Ma come lo dimostrate?-, chiese Luke agitato.
-Dna-, rispose Reiji. -Dna ereditario-.
- ... oh ... ma questo ... non vuol dire, chessò ... che mi metterò a mordere le persone, vero?-.
I due fratelli si guardarono, e Luke deglutì, in attesa di una risposta.
-Allora?-.
-Come ho detto prima ... sta a te deciderlo-, disse Raito.
-Allora credo che rimarrò sostenitore delle mie abitudini ... non mi vedrete mai a mordere e a bere sangue di persone innocenti-.
-Non sai cosa ti perdi, piccoletto-, disse Raito.
-Smettila, ha fatto la sua scelta. Va bene così. Ma prima o poi, volendo o no, la tua natura verrà a galla-, spiegò Reiji.
-Pffff, non è venuta a galla in sedici anni, dubito che possa succedere adesso-.
-Mai dire mai ... -.
-E comunque ... ADESSO COSA CAZZO DICO A Katherine?-, urlò Luke andando nel panico.
-Calmati, se vuoi glielo dico io-, disse Raito con un sorrisetto poco rassicurante sul volto.
-No! Tu- non- fai- niente-, disse Luke puntandogli un dito contro. -Lo faccio io ... -.
-Attento a quello che dici, potresti spaventarla ... -.
-Naaa, Katherine non è il tipo che si spaventa facilmente-.
-Mh ... interessante-.
-Ok, allora vado a dirglielo! Auguratemi buona fortuna-.
- ... -.
-Come non detto, ciaooo, a dopoo!-.
Reiji sospirò esasperato, e Raito si mise a ridacchiare.
-Non ha speranze-.
-No ... nemmeno una-.
***
-Senti, Yui ... -.
-Dimmi-.
-Forse è solo una mia sensazione ... ma mi sembra che i ragazzi che abitando quì siano ... come dire ... strani-.
La ragazza bionda deglutì, rallentando il passo. Katherine si voltò verso di lei, e le scappò l'occhio sul collo della ragazza, dove spuntavano numerosi segni rossi.
-Ahia ... cosa ti sei fatta?-, chiese, preoccupata.
-Io ... niente, mi sono ... tagliata ... -.
-Tagliata con cosa?-.
-Ecco .... con ... dei pezzi di vetro ... -.
- ... Yui?-.
Vedendo lo sguardo terrorizzato della ragazza, Katherine la raggiunse, mettendole una mano sulla spalla.
-C'è qualcosa che non va? Anche tu sei strana ... c'è forse qualcosa che non vuoi dirmi?-.
-No, io ... ecco ... in effetti sì-, disse Yui guardando per terra.
-Dimmello allora-.
-Non so se ... sia la cosa giusta ... -.
-Oh, andiamo Yui ... so che ci conosciamo appena, ma se c'è qualcosa che ti preoccupa dimmello, insomma ... vedrò se riesco ad aiutarti-.
-No, tu non c'entri niente-, si affrettò dire Yui.   -Il problema ... sono loro-.
-Loro chi?-.
Yui si guardò in giro timorosa, e abbassò la voce.
-I sei fratelli-.
-Perchè?-.
-Perchè loro ... loro sono ... -.
-Sono cosa? Yui, sono cosa?-, chiese Katherine curiosa.
-Loro sono dei vampiri-.
- ... -.
***
-Kaaaaat! Katheriiineeee  dove seeeiii??? Fatti trovare, devo dirti una cosa!-
Luke girava di stanza in stanza, di corridoio in corridoio, ma non riusciva a trovare Katherine. Voleva dirglielo, sapeva che era la cosa migliore, e conoscendo l'amica, sicuramente non sarebbe andata nel panico. Almeno era quello che sperava. No, non sarebbe andata nel panico, la conosceva troppo bene.
Doveva solamente trovarla.
***
-Mi stai prendendo in giro?-.
Katherine non riuscì a trovare niente di più intelligenta da dire. Sperava tanto che fosse uno scherzo, anzi, ci credeva altamente, tanto da mettersi a ridere prima di sentire la risposta. Che non fu quella che sperava.
Quando vide Yui scuotere la testa, smise di ridere e cercò di ragionare.
-Sono ... sono veramente dei --- -.
-Sì, è la verità ... ho deciso di dirtelo per il tuo bene, non voglio che se la prendano anche con te..-.
-Perchè, cosa ti hanno fatto?-, chiese Katherine spaventata.
-Niente di male, ma ... -.
Yui deglutì, facendosi passare una mano sul collo, e Katherine rabbrividì.
-Che stronzi ... -.
-Però non sono cattivi, questo no ... -.
-Come fai a dire che non sono cattivi, potrebbero ucciderti-.
-Hanno avuto un sacco di tempo per farlo ma non l'hanno fatto-, spiegò Yui.
Katherine non disse niente, ma in fondo la ragazza non aveva tutti i torti.
-E poi te l'ho detto anche per un altro motivo-.
-Cioè?-.
-Il tuo amico ... quello che hai detto essere un loro lontano cugino ... ecco ... essendo imparentato ... è probabile che anche lui sia ... -.
-Un vampiro? Luke un vampiro?-, chiese Katherine incredula.
Yui annuì debolmente, e questa volta Katherine scoppiò a ridere.
-Perchè ridi?-.
-Ahahaha, Luke! Ahahahaha, Luke un vampiro! Proprio lui che quando vede una goccia di sangue sviene, ahahaha!-.
-Katherine, dico sul serio .. prova a rifletterci-.
-No, no, Yui, stai tranquilla. Mai e poi mai sentirò Luke dire---.
-Katherine! SONO UN VAMPIRO!-.
Le ragazze si voltarono, e videro Luke correre verso di loro.

//Angolo dell'autrice palesemente disturbata psicologicamente//
Notiziona del secolo!!! Yeeeeep :D Ahahaha, ma dai, lo ci vedete Luke ad azzannare i colli?? Io proprio no :') ... comunque, a parte questo, come reagirà Katherine alla notizia? La prenderà bene oppure no? Lo scoprirete nel prossimo capitolo ^.^

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


~~Capitolo 5

La prima cose che Katherine fece: andare dal ragazzo e aprirgli la bocca per controllare se aveva i denti.
-Haaahoon! Hosa hai hahhendoooo??!!-, cercò di dire Luke mentre la ragazza gli faceva la visita dentistica.
-Bleah, che alito ... ma dove li vedi i denti, eh? Ho più canini io di te!-.
-Ma hosa hentraaa??-.
-Zitto Luke-, esclamò Katherine togliendo le mani dalla sua bocca per poi pulirle nella maglietta di lui.
-Mi stai prendendo in giro, vero?-.
-No! Me lo hanno confermato prima! Sono mezzo vampiro e mezzo umano!-.
-Ah ... ecco perchè non hai tutte le caratteristiche-, mormorò Katherine.
-Esatto, ma stai tranquilla, la mia natura da vampiro se ne starà ben nascosta, e da ora in poi continuerò a comportarmi come me stesso!-.
-Bene, siamo proprio apposto allora-, disse Katherine esasperata. Poi si accorse che Yui la guardava da dietro.
-Ah! Che sciocca! Yui, lui è Luke, e Luke, lei è Yui-.
-Ciao, piacere di conoscerti-, disse Luke porgendole la mano. Yui esitò un attimo.
-Tranquilla, non farei del male a una mosca, sono per il novantanove percento umano-, disse Luke sorridendo. Yui allora accennò un sorriso e ricambiò debolmente la stretta.
-Allora ... avete già fatto amicizia?-, chiese Luke.
-Sì, è stata lei a dirmi ... che i tuoi  "cugini" sono vampiri-.
-Ah. Ok, tanto volevo dirtelo io-.
-Meglio così ... -.
Calò il silenzio, e Luke guardò Katherine.
-Allora?-, chiese.
-Allora cosa?-, domandò la ragazza.
-Non dici niente?-.
-Che dovrei dire?-.
-Non so ... una persona normale in una situazione come questa si metterebbe a urlare e scapperebbe via mollandomi quì-.
- ... ma io non sono normale, ricordi?-, chiese Katherine cercando di sorridere.
-Non ci credo, vuoi dire che resti?-, domandò Luke.
-Bhe ... non è che l'idea di passare le vacanze in una casa con un gruppo di vampiri pervertiti mi vada molto a genio ... però ... non posso certo lasciare la povera Yui in balia di queste sanguisughe-.
-Davvero tu ... resti anche per me?-, chiese la ragazza.
-Ma sì, dai, insieme riusciremo a tenerli a bada-.
-Ti ringrazio, davvero ... -.
-Bella,ragazze, è la situazione più strana in cui mi sia mai trovato ... e noi la stiamo affrontando in modo impeccabile!-, esclamò Luke.
-Sìsì ... tu adesso sei tutto gasato perchè hai scoperto il tuo lato nascosto ... azzardati a fare una mossa falsa e ti infilo un paletto di legno nel cuore-, disse Katherine senza troppi giri di parole. Quella frase strappò una risatina a Yui, iniziò a sciogliersi un po'.
-Sono felice di avervi conosciuti-.
-Anche noi! Qualcosa mi suggerisce che questa vacanza non sarà poi così male-, disse Luke allegro.
Katherine ripensò a tutti quei ragazzi strafighi che l'avevano scambiata per un dolcetto ripieno ... e sì ... non sarebbe stata poi così male!
***
//Un paio di giorni dopo//
-AAAAAAAAAAAHHHH!-.
Correva. Era da  mezz'ora che stava scappando. E le gambe iniziavano a farle male, ma non poteva fermarsi. No. Altrimenti le cose si sarebbero messe male.
Qualche giorno prima, quando aveva accettato di restare, non si sarebbe mai aspettate che le cose avrebbero preso una così brutta piega. Certo, da una parte doveva anche aspettarselo, ma nooo, lei, nonostante tutto, aveva deciso di restare.
E adesso? Correva per salvarsi la pelle.
Arrivò alla fine del corridoio, e ai appoggiò alla parete.
-Oh, cacchio-.
I passi dietro di lei si facevano più vicini. Era tentata di tornare indietro, ma non poteva. Era in trappola. Allora schiacciò la schiena contro il muro, chiudendo gli occhi, e temendo il peggio.
I passi erano cessati. Al loro posto, riusciva a sentire il respiro del ragazzo davanti a lei, e le sue mani appoggiarsi ai lati della sua testa, contro il muro.
-Game over, Katy-, disse con voce maliziosa.
-Accidenti!-.
Katherine aprì gli occhi e strinse i pugni, frustrata per aver perso l'ennesima volta.
-Ma non è giusto, tu la casa la conosci meglio di me-.
-Le regole erano semplici, tu scappavi, io ti inseguivo. Quindi ho vinto-, disse Raito sorridendo come un bambino.
Katherine gli fece una smorfia contrariata, e lui si mise a ridacchiare.
-Adesso voglio il mio premio-.
-Oh ... desolata, credo di aver finito le caramelle alla frutta-, disse Katherine con voce innocente, sperando di farla franca.
-Sai quello che voglio, non fare finta di niente-.
-No ... proprio non lo so .. -.
Il ragazzo si avvicinò di più a lei, soffiandole sul collo, alchè la ragazza rabbrividì.
-E va bene, basta, ho capito!-, esclamò, allontanandolo leggermente.
-Ma che brava-.
-Però no, sono stufa, è già la terza volta in un giorno!-, disse Katherine depressa.
-Dai, tanto lo so che ti piace ... -.
-Sì, guarda, certo... -, disse Katherine in tono sarcastico.
-Andiamo ... non ti farò male ... -.
-No ... -.
Il ragazzo fece scendere il braccio verso la mano della ragazza, e la sollevò. Le prese la mano, avvicinandola alla bocca. Katherine sospirò silenziosamente e chiuse gli occhi.
Un dolore al dito che le fece lanciare un urletto muto. L'aveva morsa.
-La prossima volta mi vedrai girare per casa con i guanti ... -.
Ma Raito non rispose. Era troppo occupato a leccare con delicatezza il dito della ragazza, che arrossì completamente nonostante non fosse la prima volta che accadeva. Ma sempre, ogni sacrosanta volta che succedeva, le faceva lo stesso effetto. E come darle torto, infondo.
-Basta ... -, mormorò questa imbarazzata.
Lui diede un'ultima veloce leccata al polpastrello, poi le lasciò andare la mano, lasciandole un leggero bacio.
-Grazie della disponibilità, mia piccola e adorabile sualdrinella-.
-Smettila, antipatico, non sei divertente-, disse Katherine pulendosi il dito.
-Invece mi adori, lo vedo nel tuo sguardo-.
-Sì, vabbè ... ciaooo-.
-Aspetta, perchè non giochiamo ancora un po'?-, chiese il ragazzo bloccandola.
- ... ma smettila ... -.
-Non sto scherzando, conosco un gioco molto divertente ... e non ha mai ricevuto lamentele-.
Quando Katherine afferrò il significato di quelle parole, per poco non le venne un colpo.
-Ma sei---!! Da quando i vampiri sono così pervertiti?!-.
-Ma io non sono come gli altri, guardami: ho i capelli rossi, e tutti sanno che i rossi sono focosi ... -.
-Ssssì ... va bene, ciaoooo-.
Katherine lo fece scansare con una spallata e se ne andò, lasciandolo lì con un sorrisetto beffardo sul volto.
***
Luke, stravaccato sul divano del salotto, era impegnato in una faticosissima partita a carte con Kanato, il quale stava vincendo per un punto.
-Non vincerai così-, ringhiò Luke giocando un re. Kanato rimase fermo un attimo, poi mise un campo un asso.
-Dannazione!-, esclamò Luke tirando un pugno al tavolo.
-Credo di aver vinto ... -, mormorò il ragazzo con l'orsacchiotto.
-Ma no, guarda ... ! -.
In quel momento, arrivò Katherine vestita in modo a dir poco ... stravagante.
-Kat?-.
-Che vuoi, Luke?-.
-Perchè indossi ... i guanti ... e la sciarpa di lana ... -.
-Ma secondo te?-, ringhiò Katherine.
Luke si limitò a fischiettare incurante, cosa che fece venire i nervi a Katherine.
La ragazza lo guardò giocare a carte per un po', poi il caldo iniziò a farsi sentire. Decise di eliminare i guanti prima di tutto, ma la sciarpa no. Non ancora. Meglio prevenire.
-Kat, togliti quella roba, guarda che sei al sicuro quì-, disse Luke giocando un quattro.
-Se, certo, vallo a dire a tua sorella ... -.
-No, Luke ha ragione ... non ti faremo del male, anche se ... non mi dispiacerebbe ... assaggiarti-.
Katherine sbiancò di colpo, come se avesse visto un fantasma, e si mise dietro a Luke.
-Kanato, sta buono-, disse il ragazzo in tono di rimprovero.
-Scusa ... -.
Luke si girò verso Katherine, sorridendo.
-Tutto a posto, tranquilla-.
-Sì ... certo ... -.
-Dai, parlate un po' voi due-, disse Luke alzandosi.
-Cosa?-, chiese Katherine, mentre l'amico la spingeva accanto al ragazzo.
-Dai, fate amicizia-.
I due si guardarono senza dire niente, poi Katherine si schiarì la voce.
-Ehm ... io ... credo che ci siamo già conosciuti ... qualche giorno fa-.
Kanato annuì leggermente, e Luke sospirò esasperato.
-Ok, avete fatto amicizia, bravi-.
E tornò a sedersi sconfortato in mezzo ai due.
-Allora, Kat, come ti trovi?-.
La ragazza gli lanciò un'occhiata eloquente del tipo "ma mi prendi per il culo?".
-Non guardarmi così, da quanto vedo hai fatto amicizia con ... Ayato?-.
-Raito-, lo corresse Katherine. -E non siamo amici, praticamente mi vede con un cestino da pic-nic che cammina-.
Luke si mise a ridacchiare, beccandosi una sberla in testa da Katherine.
-Almeno non ti stanno prendendo di mira come era successo a Yui .... -, mormorò Kanato guardando il suo orsetto.
-Sì, me lo ha detto ... povera ragazza, siete davvero dei ... dei --- bah!-.
Katherine lanciò un sospiro esasperato. Dopo aver parlato un po' con Yui, le due erano diventate amiche, e lei le aveva raccontato delle cose ... non molto belle che le erano capitate per colpa dei fratelli.
-Io non le farei mai niente-, disse Luke.
-Ah, quindi ammazzeresti me?-, chiese Katherine.
-No. Neanche-.
-Bene, vorrei sperare, perchè se anche solo ci provi ti arriva un pugno in faccia-.
- ... -.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


~~Capitolo 6
Quel pomeriggio, Luke stava sonnecchiando sul divano del salotto, quando Raito gli apparve davanti, spaventandolo e facendogli scacciare un urlo da ragazzina.
-Ma porca di quella @#?!-.
-Hey, calmati piccoletto-.
-Minchia che spavento ... -.
-Dai, alzati e vieni con me-.
-Dove?-.
-Seguimi e basta-.
Arrivarono in una stanza abbastanza vuota, dove videro le due ragazze ... sì, erano Katherine e Yui ... legate con delle corde a una sedia.
-Ma cosa ca@#?! ... -.
Luke si stupì a quella vista, e guardò il suo accompagnatore, lanciandogli un'occhiata interrogativa.
-Che storia è questa?-.
-La tua natura è rimasta nascosta da troppo tempo ... è il momento di riportarla a galla-, disse Raito indicando le due ragazze.
-Con un piccolo test-, aggiunse Reiji, che era appena entrato.
-E ... sarebbe?-, chiese Luke titubante.
-Allora ... come faccio a spiegartelo ... -, disse Raito fingendo di pensare.
- ... -.
-Ci provo io-, aggiunse Kanato (pure questo apparso da solo Dio sa dove)
-Dimmi ... ?-.
-Tu ... dovresti ... -.
Il ragazzo aprì la bocca, mostrando i denti. Luke inclinò la testa, confuso.
-Mordi-, disse Raito ghignando.
-WTF?!- .
***
-Nnonononono, un attimo ... UN ATTIMO-, disse Luke gesticolando. -Fatemi capire bene ... -.
-Andiamo, non ci vuole un genio per capirlo, piccoletto ... usa i denti-.
Luke andò in cucina, prendendo un barattolo di salsa, e poi tornò da loro. Cercò di aprire il barattolo con le mani, ma niente. Poi provò con la bocca ... ma ...
-Ehm ... quali denti?-, chiese, in tono strafottente.
Gli altri alzarono gli occhi al cielo.
-Ti credi furbo,piccoletto? Non lo sei-, disse Raito guardandolo in un modo che non prometteva niente di buono.
-Ehehehe ... -.
-Forse hai bisogno di una dimostrazione pratica-.
Raito si avvicinò a Yui, e la morse.
-HO CAPITO COSA DOVREI FARE, NON CE'ERA BISOGNO DI FARMI VEDERE!-, esclamò Luke trattenendo i conati di vomito alla vista del sangue.
-Ma tu guarda come ci siamo ridotti ... -.
-Eh, senti ... io non sono come voi-, disse Luke.
-Oh, ma lo diventerai presto, parola mia-.
-Ehm ... ma anche no-, disse Luke indietreggiando.
-Fermo-, disse Kanato bloccandolo da dietro. -Non rendere le cose più difficili, non ci vuole molto...-.
-E tu da dove salti fuori?!-, chiese Luke spaventato.
-Dai, torna dentro...-.
-No, scherzi, io non mordo!-.
-Oh, lo farai invece ... a una delle due. Possibilmente la tua amica-,disse Raito ghignando.
-Che?-.
Katherine e Luke si guardarono, spaventati, e la ragazza deglutì.
-Perchè proprio lei?-, chiese Luke.
-Per rendere le cose più divertenti-, rispose il ragazzo.
- ... no, non la mordo-.
-Invece sì-.
-No!!-.
-Sì-.
-Ho detto di no, non la mordo, punto e basta!-.
-Allora la mordo io-.
-Ma anche no, grazie-, disse Katherine dimenandosi.
-Shsss ... silenzio tu ... fai la brava, Katy-.
-Grrrr, che odio ... -, mormorò Katherine.
-Ok, ragazzi, calmiamoci-, disse Luke cercando di mantenere la calma. -Troviamo una soluzione-.
-Non c'è nessuna soluzione, fai come ti è stato detto-, disse Reiji.
-Ma perchè fare le cose di fretta, cioè ... non possiamo andare pianoo piaaaanooo ... -.
-No-.
- ... ma daaii-.
-Luke, giuro che se ti azzardi anche solo ad avvicinarti ti mollo un pugno!-, urlò Katherine.
-In che modo?-, chiese Raito con un sorrisetto.
-Zitto-.
-Ahaha ... carina lei-.
-Che odioooo!!!-.
-Ragazzi, smettetela-, disse Luke.
-Zitto pure tu, è colpa tua!-, esclamò Katherine.
-Ma che c'entro io??-.
-Sei tu che mi hai messo nei casini!-.
-Ma dove??!! Sei tu che sei voluta rimanere per motivi a me sconosciuti!-.
Katherine si mise a fischiettare, indifferente.
Luke capì che non sarebbe stato facile uscire da quella situazione. Quindi cercò,per lo meno, di rallentare le cose facendosi furbo.
-Ma ... perchè invece di fare così ... non lasciamo ... chessò, che Katherine la liberate e io la cerco? Così è più divertente-, disse Luke.
-Mhm ... carino il fatto che cerchi di pensare a come noi possiamo pensare di agire-, disse Raito.
- ... eh?-.
-Niente, lascia perdere-.
Nel frattempo, gli altri fratelli si scambiarono degli sguardi.
-Bhe, perlomeno il primo passo è fatto ... -.
-Bene, Katy, sei libera-, disse Raito sciogliendo i nodi alle corde che tenevano legata Katherine, per poi sussurralre all'orecchio: -Un ora. Non di più. Vediamo se a giocare con lui sei più brava-.
-Mhm ... ma davvero pensate che adesso mi metterò a correre spaventata urlando?-.
-Sarebbe carino-.
-Scordatelo. E' Luke, andiamo! Ci conosciamo da tredici anni, quello non farebbe mai del male a nessuno, figuriamoci a me-.
-Ecco, infatti!-, urlò Luke, beccandosi uno sguardo omicida da Katherine.
-Questo lo vedremo ... via-.
Katherine alzò gli occhi al cielo, e con la vitalità di un bradipo, uscì dalla stanza, fingendosi terrorizzata.
-Oh mio Dio, aiuto ... mi ucciderà ... che paura ...   -, disse, fingendo come un attrice professionista.
-Notevoli le doti di attrice ... -.
-Raito, ma tu da che parte stai??-, chiese Reiji seccato.
-Ehm-.
-Dai, Kat, corri che ti vengo a cercaaareee-, urlò Luke.
-Se, se, come no ... -.
Così Katherine uscì dalla stanza ... con calma.
Intanto Luke guardò gli altri.
-Intanto posso andare a farmi un panino?-.
-E vai ... aspetta, un panino ?-.
-Sì-.
- ... -.
-Ciao-.
***
Katherine camminava svogliatamente per i corridoi, sentendosi un'emerita cretina, mentre parlava fra se e se.
-"Kat ti vengo a cercare ... Kat ti vengo a cercare" ... ma che cavolo, come se dovessi aver paura di lui-, mormorò, imprecando contro Luke.
Iniziò a percorrere un lungo corridoio dalle pareti scure, soffermandosi di tanto in tanto per vedere se era seguita. Non la preoccupava Luke, ma gli altri sì. Cosa avevano in mente lo sapevano solo loro, ma il fatto che stavano tentando di convincere Luke a farsi i dentini non prometteva niente di buono.
Con questi pensieri che le affollavano la mente, decise di prendersi una pausa. Non che fino a quel momento si era impegnata più di tanto a trovare un posto dove nascondersi, per carità, non le poteva fregar di meno, ma per il momento preferì fermarsi in una stanza a riposare.
-Tanto quello non farà più di tre metri fuori dalla cucina... al massimo cinque -, disse la ragazza sedendosi su una sedia mentre guardava fuori dalla finestra.
E poi si addormentò.

//Angolo dell'autrice//
Ed ecco a voi un'altro capitolo malato :') (lo so, non mi sopportate più XD) ... però una piccola prova per Luke la dovevo pure mettere, no? Come andrà a finire non lo so, per questo vi aspetto al prossimo capitolo ^.^ (mi farebbe piacere cosa ne pensate fin qui ... mi rivolgo a chi ha trovato il coraggio di leggere senza lanciare il computer dopo 3 secondi XD)

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


~~Capitolo 7
Nel frattempo Luke aveva iniziato, seppur svogliatamente le ricerche, sempre con un doppio sandwich in mano. E altri nello zaino (si era organizzato il ragazzo :) )
Dopo svariate ore di ricerca (tra cui svariate soste cibo) trovò l'amica addormentata su un divano in una stanzetta che non sapeva manco esistesse.
La svegliò in modo brusco soffiandole sul collo. La ragazza, prima aprì lentamente gli occhi ... poi mise a fuoco la situazione ... poi urlò, mollandogli un pugno in pieno viso, seguito da un calcio sugli stinchi. Però si fece male lei.
-Wooo, wooo, calmaaaa!!!-, esclamò Luke alzando le braccia.
-Chi ca#@!! Luke!-.
-Katherine!-.
- ... bene, ora che abbiamo fatto l'appello ... ahaaa... mi hai trovata ... suppongo che adesso dovrei mettermi a urlare ... -.
-Sì, se vuoi ... -.
-Ehm-ehnm ...aaah ... aiuuuto ... che paura ... mi ucciderà ... -.
In quel momento si sentì un mezzo applauso e i due ragazzi si voltarono verso la porta, dove videro Raito comodamente appoggiato allo stipite della porta, che li fissava divertito.
-Che cosa triste ... -.
-Oh, senti, l'ho trovata, siamo a posto, no?-.
-Ehm ... no-.
-Come no?-.
-Ti ricordo che adesso manca la seconda parte ... -.
-Oh ma che cog@#!?ni-, urlò Luke. -Ho detto che non lo faccio?! -.
-Eh, infatti,ha detto che non lo fa ... -, disse Katherine giocando con le mani. -Quindi me ne posso andaaaa---.
-Non così in fretta ... -.
Il ragazzo dai capelli rossì sospirò pesantemente, come infastidito da quella situazione.
-Facciamo così, dato che sei solamente un piccoletto e mi stai quasi simpatico ... per questa volta convincerò gli altri a fare un'eccezione ... -.
-SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIIII!.-
-Aspetta-.
-No-.
-Sì. Niente morso alla gola-.
-Ah, meno male-, disse Luke sollevato.
-Però ci sta un morsetto al dito, vero, Katy?-.
-Che? Ma perchè?? Non capisco l'utilità di questa cosa ... -.
-Oh, la capirai presto ... fidati. E poi ... lo so che ti piace-.
-Uff ... dopo però questa storia è finita, vero?-, chiese Katherine.
-Te lo prometto ... per ora-.
-Che stress ... -.
Luke guardò Katherine, che nel frattempo si stava guardando le mani.
-Allora ... mordo?-.
-E mordi-.
...
-AHIA! -.
La ragazza gli mollò un ceffone in pieno viso, e il ragazzo ci rimase male.
-Ma sei scema, hai detto che potevo!-.
-Ah ... l'ho detto?-.
-Sì!-.
- ... oh-.
-Bene, visto, non ci voleva poi così tanto, giusto, piccoletto?-.
-Bleah ... -.
Inizialmente Luke trovò quel sapore disgustoso, e sperò vivamente di non mettersi a sboccare da un momento all'altro.Poi però, si rese conto che era ... dolce. Però cercò di non darlo a vedere.
Katherine si guardò la ferita sul dito, che sanguinava ancora, e cercò di pulirsi il sangue nella maglietta. Prima che potesse muoversi, però Raito le fu davanti, e le bloccò il polso, alzando la mano della ragazza all'altezza del suo viso.
-Cosa stai--.
-E' un vero peccato sprecare sangue così buono ... non credi, sgualdrinella?-.
- ... -.
-E poi maagari il piccoletto ha bisogno di un'altra dimostrazione pratica-, disse Raito leccando il dito della ragazza, che si irrigidì.
-Ehm ... -.
Luke guardava la scena senza parole, mentre Raito, dopo aver finito col dito, puntò al collo della ragazza, leccandolo lentamente.
-Ehm ... Luke ... cosa cavolo fai lì impalato?-, chiese Katherine con gli occhi chiusi.
- ... perchè, devo unirmi?-.
-Ma manco per sogno, cretino, dammi una manoo-, disse la ragazza cercando debolmente di spingere via il ragazzo prima che tirasse fuori i denti.
-Oh, ma io ti sto aiutando piccoletto. Allora, hai preso spunto?-.
-Sì, e andrebbe anche bene ... se fossimo in un film erotico, ma visto che non è così ... NO, NON VA BENE PER NIENTE!-, urlò Luke. -Io non mi metterò di certo a fare queste cose a una povera ragazza!
-Oh, bhe,  se preferivi i maschi bastava dirlo-, disse Raito.
-NON HO MAI DETTO QUELLO!-, strillò Luke, ormai sull'orlo di una crisi di nervi. Katherine alzò gli occhi al cielo, e Raito si spostò, non prima di averla dato un'ultima leccatina che le fece venire i brividi.
Il ragazzo saprì per qualche minuto, per poi tornare con un foulard in mano. Si avvicinò a Katherine.
-Cosa--?-.
Mise il foular intorno al collo di Katherine, e fece cenno a lei e Luke di seguirlo.
Andarono in un'altra stanza, dove videro Reiji impegnato a leggere.
-Che succede?-, chiese questo.
-Il nostro cuginetto ha superato il test -, disse Raito indicando Katherine con il collo coperto dal foulard.
-L'ha morsa alla gola ... molto bravo-, spiegò il ragazzo coi capelli rossi mentre Luke gli lanciava un'occhiata interrogativa.
-Cosa? Ma io non---.
Raito gli tirò una gomitata di nascosto, e Luke imprecò sottovoce.
-Shhh-.
- ... -.
-Posso avere delle spiegazionI?-, chiese Reiji alzando gli occhi dal libro.
Raito spiegò in poche parole la reazione di Luke, e Reiji rimase perplesso.
-Bene ... strano questo suo cambiamento in così poco tempo-.
-Già, vero? Meglio così, non trovi?-, chiese Raito sorridendo.
-Lo vedremo-, disse Reiji uscendo dalla stanza, e lasciando i ragazzi da soli.
Luke si lasciò cadere su una poltrona, sospirando.
-Tutta questa storia inizia a darmi sui nervi-.
-Piantala di fare la prima donna, e io che dovrei dire??-, esclamò Katherine facendosi passare una mano sul collo, con un'espressione disgustata.
-Sì, hai ragione, scusa ... -
-Vabbè, senti, non importa ... ormai abbiamo deciso di restare ... cerchiamo di  ... insomma ... -.
-Goderci la bella vacanza?-, domandò Luke.
-Sì, possibilmente senza farci azzannare da sei vampiri assetati di sangue-.
-Ahahaha!-.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


~~
Capitolo 8
Aproffittando del fatto che in giro non c'era nessuno a quell'ora del pomeriggio, Katherine decise di fare un giro per casa. Attraversò i corridoi, diede un'occhiata alle varie stanze, e curiosò in giro, nonostante nella testa le rimbombavano le parole di Luke, che giusto dieci minuti prima le aveva detto: "E comunque, Kat, cerca di non girare da sola per casa ... sai, non è prudente".
Ma la ragazza si era limitata a scrollare le spalle, e poichè non era capace di stare senza far niente, aveva deciso di sua spontanea volontà di ignorare le parole dell'amico.
Quindi adesso si trovava in quella che sembrava una sala svago, con un tavolo da biliardo al centro.
Fece qualche passo all'interno, e quando vide Shu, il ragazzo biondo, sdraiato su un divano, ad occhi chiusi, per poco non le venne un colpo.
Era tentata di andarsene, ma da una parte, era curiosa anche di fargli qualche domanda. Quindi si avvicinò lentamente per vedere se dormiva o no. Se dormiva lo lasciava stare, se nooo ...
Arrivò davanti al divano, ma il ragazzo aveva ancora gli occhi chiusi. Lo guardò per qualche istante, poi, rassegnata, fece per voltarsi quando si sentì afferrare il polso. La ragazza sussultò.
-Ti ho spaventata?-.
-Cosa? N-no ... io ... -.
-Eppure sembri terrorizzata-.
Katherine tirò indietro la mano, in modo da fargli mollare la presa.
-Cosa ci fai quì?-, domandò il ragazzo aprendo gli occhi.
-Ecco ...niente,  stavo ... facendo un giro ... -.
Nessuna risposta arrivò da parte del ragazzo, e Katherine, per rompere quel silenzio snervante, si decisa a parlare.
-Shu?-.
-Mh?-.
-Perchè Yui vive quì con voi?-.
-Non credo ti riguardi-.
-Lo so, ma ... è strano ... sono preoccupata per lei-.
-Perchè dovresti?-.
-E' continuamente presa di mira dagli altri ... e lei non fa niente per ribellarsi-, spiegò Katherine, sentendosi un po' stupida.
-Quindi vorresti essere al suo posto?-, chiese Shu accennando un sorriso.
-No! No, non ho detto questo, dico solo che potreste evitare di---.
Ma non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò sul divano, con il ragazzo sopra di lei che la teneva bloccata per i polsi.
-No ... cosa stai facendo?-.
-Sei molto altruista ... vediamo se così facendo riesco a farti preoccupare un po' più per te stessa-.
E la morse. Katherine trattenne a stento un urlo, mentre si dimenava nel tentativo di liberarsi.
-Stai ferma ... se ti muovi è peggio-.
-Lasciami!-.
- ... -.
Il ragazzo alzò la testa, ripulendosi la bocca dal sangue della ragazza.
-Questo è strano ... -.
-Che cosa? Che non mi sia ancora messa a urlare?-.
-No-, disse Shu facendo passare le dita sulla ferita al collo di Katherine. -Il tuo sangue ... è veramente buono-.
- ... -.
-Sembra quasi ... no, non può essere ... -.
-Mi spieghi di cosa stai parlando?-.
Shu si mise seduto, dando così modo a Katherine di fare lo stesso. La ragazza si portò una mano al collo, e subito questa si sporcò di sangue. Il vampiro con uno scatto veloce, le afferrò il polso, portandosi la sua mano davanti alla bocca, per poi leccarla. Katherine rabbrividì, indietreggiando.
-La prossima volta-, disse Shu guardandola. -Faresti meglio a preoccuparti per te. Invece di pensare agli altri-.
Katherine si mise in piedi e uscì dalla stanza, con il collo dolorante. Andò nella sua stanza e si mise un foulard intorno al collo, onde evitare che Luke saltasse fuori con la frase "io te lo avevo detto"
***
-Dovete andare a scuola??-.
Quando Kanato gli aveva raccontato che lui e i suoi fratelli frequentavano dei corsi notturni, Luke ci era rimasto di stucco. NOn se lo sarebbe mai aspettato.
-Quindi ... questa sera io e Katherine saremo a casa soli?-, domandò Luke.
-Sì ... a meno che non decidiate di venire con noi ma non credo sia possibile-.
-Ah, ok-.
-A proposito ... è da un po' che non vedo la tua amica ... vero Teddy?-, chiese Kanato rivolgendosi al suo orsetto. Luke ci pensò su un attimo.
-Sai che hai ragione?... spero solamente che non si sia messa nei guai-.
-Ciao ragazzi-.
Katherine entrò nella stanza dove Luke e Kanato stavano parlando, con un foulard bianco e nero intorno al collo.
-Ah, Kat, eccoti, pensavamo ti fossi persa-.
-Anche Teddy era preoccupato ... -, disse Kanato stringendo il peluches.
-Oh davvero? Ringrazialo da parte mia-.
-Lo farò ... -.
-Ehm, Kat, lo sapevi che vanno a scuola?-, chiese Luke.
-Chi?-.
-I miei cugini. Corsi notturni. Ricominciamo questa sera-.
-Ah, interessante-, disse distrattamente Katherine mentre si guardava in giro.
-Noi quindi che facciamo?-, chiese Luke.
-Eh?-.
-Cosa facciamo? Stiamo quì da soli o chiediamo se possiamo andare con loro?-.
-Non lo so ... credo che ... -.
-Sia una buona idea-, disse Ayato, che era appena entrato nella stanza.
-Ah, ciao Raito!-, esclamò Luke.
-Io sono Ayato-.
-Oh .. scusami, mi confondo-.
Il ragazzo dai capelli rossi sbuffò irritato, e andò a sedersi su una poltrona, lanciando un'occhiata a Katherine.
-La Tavoletta vuole vederti-, disse.
-Chi?-.
-La Tavoletta-.
- ... -.
-Sta parlando di Yui-, spiegò Kanato.
-Ah ... ma perchè la chiami Tavoletta?-, chiese Katherine.
-Perchè è piatta, altrimenti perchè dovrei chiamarla così, stupida?-.
-Non è carino da parte tua ... -, mormorò Katherine.
-Scusa?-.
-No, niente ... vado-.
Ayato la guardò sparire nei corridoi, poi Luke si schiarì la voce.
-Allora ... Yui è simpatica, non trovate-.
-Non ci pensare nemmeno, lei è mia-, disse Ayato.
- ... ookey ... non avevo nulla in mente ... -.
-Meglio così. Perchè sappi che io ho la priorità su di lei in ogni caso, quindi stai al tuo posto-.
-Sì, tranquillo, non voglio fare niente-, disse Luke alzando le mani in segno di resa.
-Bene-.
-(mamma che carattere)-.
***
Katherine bussò un paio di volte alla porta della stanza di Yui, che al terzo tentativo andò ad aprirle.
-Katherine ... -.
-Ciao Yui, volevi vedermi?-.
-A dire il vero volevo solo un po' di compagnia ... -.
-Certo, va bene-.
Le due ragazze si sedettero sul letto, e Yui mostrò a Katherine una foto. Un uomo con una neonata in braccio. Quella bambina portava al collo una collando con una strana croce ...
-Sei tu?-, chiese Katherine notando la somiglianza con l'amica.
-Sì .. -.
-L'uomo che ti tiene in braccio è ... -.
-Mio padre-.
-Tu ... vieni dalla chiesa, quindi?-,domandò Katherine ridando la foto a Yui.
-Sì. E' stato mio padre a mandarmi quì-.
-Davvero? Per quale motivo?-.
-Non lo so ... è quello che sto cercando si scoprire-.
Katherine annuì, e provò un dolore lancinante al collo, che le fece emettere un piccolo lamento.
-Katherine? Stai male?-, chiese Yui preoccupata.
-No ... solo un po' di torcicollo ... -.
-Ti hanno fatto del male?-.
-No ... no, tranquilla-.
-Ti prego, stai lontana da loro ... non voglio che se la prendino anche con te-, disse Yui.
-Non preoccuparti ... tu hai già subito troppo per i miei gusti-, disse Katherine sorridendo.
-Ma, Katherine ... -.
-No, tranquilla, sto bene-, disse la ragazza con un sorriso. -Tutto a posto-.
- ... oh ... -.
-Dai, adesso  vado-.
-Va bene... ci vediamo dopo allora-.
-Come dopo?-, chiese Katherine.
-La scuola notturna ... dovrete venire anche tu e Luke ... dubito che vi lasciano a casa da soli-, spiegò Yui.
-Ah, daccordo ... allora ci vediamo allee---??-.
-Quattro e mezza-.
-Quattro e mezz--QUATTRO E MEZZA? DI MATTINA?-.
-Sì ... -.
-Oh ... accidenti-, mormorò Katherine sbuffando.
-Lo so, è un po' dura-, disse Yui sorridendo.
-Non importa, ce la posso fare. Allora a dopo, Yui-.
-Ciao, e grazie-.
-Per cosa?-.
-Per avermi fatto compagnia-.
-Ma figurati, per così poco ... ciao-.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


~~Capitolo 9
Erano le nove di sera.  Katherine e Luke giocavano a carte in salotto, e all'ennesima sconfitta, Luke lanciò via il mazzo.
-Basta, mi sono rotto, vado a dormire-.
-Aahah, sì, ti conviene-.
-Buonanotte-.
-Buonanotte non tanto, guarda che dobbiamo alzarci alle quattro-, gli ricordò Katherine alzando un sopracciglio.
- ... giusto. Vabbè, ciao-.
-Ciao-.
Katherine si stiracchiò un po', e dopo aver rimesso a posto il casino di Luke, andò nella sua stanza. Chiuse la porta dietro di sè, e si voltò verso la stanza.
-Ciao mia piccola Katy-.
-AAH!-.
Katherine indietreggiò spaventata, finendo contro la porta, quando vide Raito sdraiato sul SUO letto, con aria sorniona.
-Cosa ci fai quì??-.
-Ma che domande, secondo te?-.
-Scusa, non sono in vena oggi ... -, disse Katherine togliendosi la felpa.
-Mhm ... -.
Il ragazzo si mise in piedi, e la raggiunse.
-Dai, sono stanca, voglio dormire ... -.
-Hai tutta la n otte per dormire ... perchè non giochiamo un po'?-.
Katherine sospirò esasperata. Non era proprio in vena di accontentare gli istinti da sanguisuga del ragazzo, ma era meglio non farlo arrabbiare ... quindi si limitò a sbuffare quando lui la spinse contro il muro e iniziò a strusciarsi la testa contro il suo collo.
Poi prese uno dei lembi del foular della ragazza e iniziò a tirarlo, per farle capire di toglierlo.
-No ... lascialo-, disse lei seccata.
-Non mi piacciono le ragazze con il collo così coperto ... -.
Così dicendo, Raito iniziò a sfilare il foular a Katherine, che imprecò mentalmente contro se stessa per essere una frana a cercare di convincere le persone ...
Il suo foular finì per terra, e il ragazzo si fermò ad osservarle il collo, dove spuntavano due segni rossi.
-Oh-, disse.
Katherine deglutì, spostando il viso dall'altra parte, picchiettando nervosamente il piede per terra.
-E' un vero peccato ... -.
-?-.
-Avrei tanto voluto essere io il primo ad affondare i denti nella tua gola ... -.
La ragazza trattenne il respiro per qualche secondo, poi sospirò, cercando di allontanarlo, ma senza speranza. E forse nemmeno voleva farlo.
-A quanto pare Shu mi ha battuto sul tempo-, disse Raito soffiandole sul collo. Katherine rabbrividì.
-Però ... posso sempre rimediare, no?-.
-N--.
Il ragazzo la morse sull'altro lato del collo. Katherine ci coprì la bocca con una mano, cercando di non urlare.  Quando si staccò, guardò la ragazza.
-E' davvero squisito ... -.
E la morse ancora.
-Ah ... Raito!-, esclamò Katherine allontanandolo. Un rivolo di sangue scese dall'angolo della bocca di lui, cadendo sul pavimento.
-A-adesso basta ... per favore ... -, disse Katherine toccandosi il collo.
-Scusami ... credo di essermi lasciato un po' andare ... permettimi almeno di ripulirti un po' ... -.
Senza dare il tempo alla ragazza di rispondere, si mise a leccarle il collo, esattamente sulla ferita ancora fresca, provocando, strano ma vero, un senso di sollievo alla ragazza.
-O-okay, stop, fermo, basta così!-, esclamò Katherine staccandosi. Raito si asciugò la bocca, guardandola soddisfatto.
-E' stato bello, non trovi, Katy?-.
-Mhgn ... -.
-Come?-.
-Esci ... -.
-Mi mandi via così?-, domandò Raito con una vocina dispiaciuta.
-Sì, già non ti sopporto più, inizio a odiarti ... -, mormorò Katherine.
-Oh, ma sai come si dice ... se arrivi ad odiare molto una persona ... va a finire che ti innamorerai perdutamente di lei ... -.
-Ma smettila-, disse Katherine dandogli le spalle.
-Come vuoi. Ma non dire che io non ti avevo avvertito-.
Si avvicinò a lei da dietro, rifilandole un morsetto sull'orecchio.
-Buona notte, Katy-.
Katherine si voltò per dirgliene quattro, ma era sparito.
-Dannatta sanguisuga ... irriverente ... -.
"Ma sexy ... tanto sexy", pensò la ragazza mentre si sdraiava sul letto stando attenta a non fare movimenti brusci con il collo ...
***
Anche Luke era andato a dormire presto quella sera. Visto e considerato che si sarebbe dovuto svegliare da lì a qualche ora ... ma proprio mentre stava per prendere sonno, dei rumori da fuori attirarono la sua attenzione. Mezzo assonnato, decise di andare a vedere.
Percose il corridoio che portava in salotto, e vide Yui inginocchiata contro una parete, che sanguinava dal collo.
-Ehy! Che ti è successo, stai bene?-, chiese, raggiungendola da dietro.
-No, basta!-, urlò la ragazza scansandosi quando lui le mise una mano sulla spalla. Si voltò, e quando vide che era Luke tirò un sospiro di sollievo.
-Ah, sei tu, Luke ... scusami, mi dispiace-, disse.
-Ma no tranquilla ... cosa ti è successo?-.
- ... niente ... -.
-Sì,come no ... dai, vieni con me, cerca almeno di fermare il sangue-, disse Luke posando gli occhi sul collo della ragazza.
-Ma no, non importa ... -.
-Yui, fallo. Se vuoi non ti accompagno, ma fallo-.
- ... daccordo ... -.
-Brava. Chi è stato a farti  ... quello?-, chiese Luke.
- ... -.
-Ah, che scemo ... scusa, non importa-.
-Sono preoccupata per Katherine-.
-Uhm? Per Katherine? Perchè?-.
-Credo stia cercando di convincere gli altri a prendere di mira lei per lasciare in pace me ... -.
-Sul serio?-, chiese Luke. Yui scrollò le spalle.
-Credi ... ne possa essere capace-.
Luke annuì.
-Sì, ne è capace, credimi-.
-Non dovrebbe farlo invece-.
-E' fatta così, testarda come una bambina-, disse Luke. Yui accennò un sorriso,  e Luke le porse una mano per rimettersi in piedi.
-Tu ... non sei come loro, vero?-, chiese la ragazza guardando Luke. Questo esitò un attimo, poi sorriso.
-No. Almeno non credo ... stai tranquilla-.
-Ti ringrazio-.
-Adesso vai a fare qualcosa per quella ferita. Ti devo accompagnare?-.
-No, grazie... posso fare da sola-, disse Yui.
-Ok, se hai bisogno di aiuto urla-.
- ... -.
-Non ... so di che aiuto potrei essere ... ma per lo meno ... -.
Yui si mise a ridacchiare sottovoce, e Luke fece lo stesso.
-Grazie dell'interessamento ... ci vediamo più tardi-, disse la ragazza.
-Daccordo. A dopo, ciao ciao-.
***
 Katherine si rigirò per l'ennesima volta nel letto. Era riuscita a dormire per tre o quattro ore, ma adesso non c'era più niente da fare. Si mise seduta, guardando fuori, la pallida luce della luna illuminare la stanza dalle finestre.
-Ti sei svegliata, era ora-.
Katherine sobbalzò, tirandosi la coperta fin sotto al collo. Ayato era seduto su una sedia accanto al letto, e la guardava con aria annoiata.
-Ma tu cosa --- .
-Silenzio, non hai il diritto di parlare. Muoviti a vestirti che dobbiamo andare-.
"Ah, già la scuola", pensò Katherine. " E pensare che dovrei essere in vacanza..."
Katherine stava aspettando che il ragazzo uscisse dalla stanza per cambiarsi, ma quello non muoveva nemmeno un muscolo. Anzi, la guardava.
-Potresti ... uscire ... ?-.
-E se non voglio?-.
"Eh, allora sei stronzo"
-Se non vuoi ... io non mi cambio-, disse Katherine.
-Se ti serve una mano posso aiutarti io-.
-Ce la faccio da sola, grazie!-, esclamò Katherine irritata.
Ayato sorrise e si mise in piedi, raggiungendola e appoggiando le mani sul letto, davanti a lei.
-Cosa---.
-Shhh. Stai zitta-.
Il ragazzo avvicinò il viso al suo collo, poi si ritrasse.
-Dolce ... -.
-Sì , ehm ... bagnoschiuma alla pesca ... -, disse Katherine spaventata.
Ayato si stava avvicinando pericolosamente a lei, era vicinissimo al suo collo quando ...
-Non sei ancora pronta?-.
Reiji apparve nella stanza, con aria seccata.
-Pfff-.
Ayato si allontanò da Katherine, che nel frattempo si era schiacciata contro il poggiatesta del letto.
-Forza, muoviti e indossa l'uniforme scolastica-, disse Reiji indicando i vestiti sul letto.
-C'è un uniforme?-.
-Sì. Poi raggiungi gli altri in sala-.
Katherine annuì lentamente, e guardò l'uniforme stesa sul letto. Molto carina, doveva ammettere.
-Ma--
Alzò lo sguardo, ma i due ragazzi erano spariti.
-Ookeey ... -.
***
Luke era già vesitito, pronto, e preparato per andare a scuola ... che brutta frase questa ...
Si guardò allo specchio. L'uniforme maschile consisteva in una giacca nera aperta, con una cintura, e i polsini bianchi. Il risultato non era niente male, constantò, soddisfatto.
-Luke-.
Il ragazzo si voltò, e vide Yui, anche lei già pronta.
-Ciao Yui, pronta per la scuola?-.
-Sì, e tu?-.
-Più o meno ... non che mi alletti l'idea di andare a scuola anche mentre sono in vacanza, ma ... -.
-Oh ... mi dispiace-.
-Vabbè, non importa, figurati. Ma dove cacchio è Katherine???-.
-Non lo so ... penso sia sveglia, c'erano le luci accese passando in camera sua-.
-Vabbè, arriverà-.
Infatti, dopo qualche minuto, arrivò anche Katherine, con la divisa scolastica femminile: un vestito scuro, con giacca abbinata, e un fiocco rosso intorno al colletto della camicia bianca.
-Beneee, ci siamo tutti?-, domandò Luke guardandosi in giro.
-Sì ... raggiungiamo gli altri-.

//Angolo dell'autrice//
Eh gia ... la cara e vecchia scuola non poteva mancare, così, tanto per rovinarmi la vita ho deciso di inserirla pure nelle mie fanfiction XD (che cosa malata -_-)... Eh vabbè ... non ci resta che vedere come andrà questo primo giorno un po' imprevisto :) Alla prossima  ^_^

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


~~Capitolo 10
Il viaggio in  macchina sembrava non finire più.
Katherine e Luke erano seduti accanto a Raito e Kanato, ma durante il viaggio ne loro ne gli altri fratelli avevano aperto bocca.
-Ehm-.
Luke si schiarì la voce,attirando su di se sguardi indiscreti.
-Allora ... noi con chi siamo in classe?-.
-Voi due starete nella stessa classe di Raito e Shu-, disse Reiji senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
-Ah-.
Luke guardò i due ragazzi. Shu aveva gli occhi chiusi e stava ascoltando la musica, mentre Raito era occupato a lanciare frecciatine a Katherine.
-Ci divertiremo insieme, piccola Katy-, le sussurrò il ragazzo all'orecchio. Katherine rabbrividì, lanciando un'occhiata perplessa a Luke, che si limitò a scrollare le spalle.
Ayato mormorò qualcosa di incompresibile e si allungò di più sul sedile, fingendosi disinteressato.
Dopo un po', la macchina si fermò davanti a un'enorme edificio illuminato dall'interno, che doveva essere la scuola.
I ragazzi vennero fatti scendere, e una volta arrivati, si separarono per andare nelle rispettive classi.
Katherine e Luke andarono nella stessa classe di Raito e Shu. Una volta entrati, il ragazzo biondo si mise in uno degli ultimi posti, appoggiando lo schienale della sedia al muro, in modo da potersi allungare comodamente mentre ascoltava la musica.
Raito si sistemò in uno dei posti centrali, mentre Katherine e Luke si tennero in quelli iniziali.
-Ma ... come mai ci siamo solo noi?-, chiese il ragazzo vedendo la classe vuota.
-Ciò che dovremo fare è scritto lì-, disse svogliatamente Raito indicando la lavagna scritta. Katherine si avvicinò, e lesse qualcosa a proposito di chimica ... di un esperimento da fare con gli strumenti presenti nell'aula.
-Ah ... calcolare i grammi di solfuro di calcio ... in 5oo ml di soluzione ... okay ... Luke, prendi appunti per favore e mi fai i calcoli?-.
-Oookay, lascia fare a me-, disse Luke armandosi di foglio.
Katherine guardò Shu, ma vedendo che era assorto nella musica, preferì non disturbarlo. In quanto a Raito ... meglio lasciarlo stare intanto che faceva il bravo.
La ragazza si avvicinò al bancone e iniziò a preparare la soluzione, pesando accuratamente le sostante. Poi, con in mano una provetta, si accorse che le mancava una cosa.
-Ehm ... Raito, puoi passarmi il contenitore del solfuro di---.
Si voltò e vide il ragazzo a pochi centimentri da lei, che la guardava con un aria che non prometteva niente di buono.
- --- calcio ... -, concluse la ragazza sospirando.
Raito si abbassò per essere alla sua altezza.
-Perchè fare queste cose quando potrei spendere il mio tempo in modo migliore?-, chiese, sorridendo in modo sensuale.
-Che?-.
Senza darle il tempo di ribattera, la prese per i fianchi e la bloccò contro il bancone, avvicinandosi al suo collo.
-Noooo... !-.
Il ragazzo non diede segno di udirla, e iniziò  a leccarla, lentamente, in modo accurato.
-Dai ... smettila ... -.
-Allora ... vuoi che inizio dall'alto? Oppure dal basso?-, mormorò il ragazzo contro il suo collo.
-Ma cosa--??-.
-Dai, almeno in classe potete contenervi?-, chiese Luke scocciato, mentre scriveva su un foglio e faceva calcoli.
-Cosa c'entro io?? Luke, digli qualcosa!-, disse Katherine cercando di allontanare il ragazzo che nel frattempo stava scendendo con la lingua ...
-No, non c'ho tempo, devo fare i calcoli-.
-Ma che te frega dei calcoli!! Falli dopo!-.
-No-.
Katherine gemette un po', sconsolata, mentre Raito alzò la testa e le leccò la guancia.
-Ora però basta giocare, Katy... ti ho fatto aspettare troppo ... -.
Socchiuse la bocca, avvicinandosi al suo collo ...
-Raito, dacci un taglio-.
Il ragazzo si fermò quando sentì la voce calma e tranquilla di Shu.
-Non credo che Reiji sarà felice di sapere che fai questo durante le lezioni-.
-Sissignore-, disse Raito sospirando, per poi guardare Katherine. -Riprenderemo dopo, Katy-, disse, facendole l'occhiolino e lanciandole un barattolo con quello che le serviva.
Katherine tirò un sospiro di sollievo e guardò Shu, che però aveva gli occhi chiusi.
Sospirò silenziosamente, e tornò a fare il suo lavoro con le soluzioni ...
Dopo qualche minuto, Luke finì i suoi calcoli, e consegnò con aria epica, il foglio a Katherine, che dopo avergli lanciato una veloce occhiata, annuì con aria di sufficenza, e allegò il foglio al resto della relazione.
Luke stava tornando con aria soddisfatissima al suo posto, sentendosi un vero perito chimico (mancato), quando la porta si spalancò, e un tipo basso con i capelli scuri, si appoggiò allo stipite della porta. Era lo stesso con cui Luke si era scontrato qualche minuto prima, in corridoio. Il ragazzo aveva chiesto scusa, ma il tipo aveva risposto in malo modo, insultandolo. Però Luke lo ignorò, quella volta.
Si chiedeva cosa volesse adesso.
Quando Raito vide il ragazzo, fece una smorfia, e Luke pensò che anche tra quei due non ci fosse un buon rapporto.
-Oh, stronzetto-, disse in tono brusco, rivolgendosi a Luke.
-Parli con me?-.
-Sì proprio con te, idiota! Ma chi ti credi di essere per venirmi addosso in quel modo, eh?-.
-Ma cosa??-.
-Prima, in corridoio, deficente, pensavi che me ne fossi scordato?-.
-Ti ho chiesto scusa, mi pare-, disse Luke sulla difensiva.
-Ah sì? Bhe, le tue scuse non mi bastano-, disse il ragazzo entrando in classe e andando verso il banco di Luke,che cercò di ignorarlo.
-Scusa, te ne vai? Quì stiamo cercando di lavorare-, disse Katherine guardandolo
-Tu sta zitta-, sibilò il ragazzo.
Katherine sospirò, alzando le spalle con indifferenza e tornò a guardare i suoi fogli.
-E in quanto  te-, continuò il ragazzo appoggiando entrambe le mani al banco di Luke. -Non accetto che i novellini come te cerchino di fare i duri. Quì non sei tu che comanda, sono io, vedi di capirlo-.
-Senti ... io non ti ho fatto niente, ti ho anche chieso scusa, quindi fammi il piacere di andartene-.
Il ragazzo si mise a ridere, dando uno spintone al banco. Luke venne spedito in dietro, rischiando di cadere dalla sedia. Katherine fece per intervenire, ma Luke si alzò di scatto dalla sedia.
Raito guardava la scena con le sopracciglia inarcate, appoggiato di schiena alla cattedra, senza dire niente.
-Ohhh, ti sei arrabbiato?-, disse il ragazzo guardando Luke, che strinse i pugni. -Smamma, idiota, questa non è la scuola adatta a te-.
E poi successe qualcosa di inaspettato. Con  un gesto rapido, Luke colpì in pieno viso il ragazzo, facendogli sanguinare il naso.
Katherine spalancò gli occhi, mentre Raito si limitò a stamparsi in volto un sorrisetto divertito.
-Tu  ... brutto---.
Il ragazzo ringhiò, lanciando uno sguardo pieno di odio a Luke, che si stava preparando a mollare un altro pugno.
-Pensate di essere furbi? Bhe, vi sbagliate-, ringhiò ancora il ragazzo. -Siete solo degli stupidi...-.
E continuò a insultare Luke con parole volgari e altro, tanto che alla fine il ragazzo non riuscì più a trattenersi. Si fiondò verso il tipo, pronto a colpirlo di nuovo, ma venne trattenuto per la maglietta da Raito.
-Calmati piccoletto-, disse il ragazzo, poi si rivolse all'altro. -E tu sparisci-.
L'altro tipo uscì dalla stanza, richiudendosi violentemente la porta alle spalle. Katherine raggiunse i due ragazzi, mentre Luke, con uno strattone, si liberò dalla presa di Raito.
-Mollami, ca@#!-.
-Luke, calmati ... -, disse Katherine.
-No, non mi calmo, quel @#]!? ha rotto!-.
-Daccordo, ma solo perchè ti sono girati i cinque minuti non vuol dire che devi comportarti come un pazzo psicopatico-, disse Katherine alzando la voce.
Luke respirò profondamente, e cercò di calmarsi. Nel frattempo, Shu si era alzato, e stava andando verso la porta.
-E' suonata, andiamo-.
Raito diede una sberletta sulla testa di Luke, facendogli cenno di uscire senza far danni. Il ragazzo obbedì, e quando tutti furono fuori, non aprì bocca per tutto il viaggio

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


~~Capitolo 11
Quella sera, Katherine e Luke erano seduti in salotto, a parlare di quello che era successo a  scuola.
-Sul serio, mi sono girati i cinque minuti, e ... -.
-Gli hai mollato un cazzotto sul naso-, disse Katherine ridacchiando.
-Già ... non volevo ... cioè, non volevo fargli male, ma non so cosa mi sia preso-, disse Luke guardando in basso.
-Sai, anche i più tranquilli perdono il controllo, a volte ci vuole, stai tranquillo-, disse Katherine lanciandogli una caramella. Luke la guardò e se la mise in bocca, tutto contento.
-Uff ... io vado a fare un giro fuori-, disse Katherine alzandosi.
-Fuori? A quest'ora? Sei sicura?-, chiese Luke perplesso.
-Sì, ho bisogno di un po' d'aria ... c'è odore di chiuso quì dentro-.
-Non rientrare tardi-.
-Sì papà-.
-Ah-ah-.
Katherine ridacchiò tra se mentre lasciava il salotto e si dirigeva all'entrata. Passando per i corridoi, incrociò Subaro, che si limitò a lanciarle un'occhiata disinteressata per poi proseguire per la sua strada. E da una parte Katherine ringraziò il cielo che le cose fossero andate così.
Raggiunse la grande porta marrone che portava fuori, e ne aprì una parte. Uscì e la richiuse delicatamente alle sue spalle, per poi mettersi a camminare per lo spazioso giardino che decorava la villa.
Camminò un po' in tondo, per poi fermarsi accanto alla fontana posizionata nel centro del giardino. Si appoggiò alla sporgenza, guardando il suo riflesso nell'acqua limpida che scorreva. Una luna piena risplendeva sulla superficie, donando un'atmosfera misteriosa e allo stesso tempo bellissima.
Poi, oltre alla sua, un'altra figura iniziò a intravedersi sulla superficie, due occhi verdi in contrasto con l'azzurro dell'acqua.
Katherine si voltò di scatto, e vide Raito davanti a lei. La sua fepla grigio-azzurra quasi si confondeva nella notte, ma i suoi occhi brillavano nel buio.
-Ciao, mia piccola Katy-, disse lui sorridendo in un modo a dir poco adorabile (e Katherine stentò a credere che fosse possibile una cosa del genere, visto e considerato che soggetto aveva davanti).
-Ma tu sei come il prezzemolo ... -, mormorò Katherine leggermente spaventata.
-Oh, andiamo, mi stai dicendo che non sei felice di vedermi?-, chiese il ragazzo fintamente offesso.
-No, cioè ... io ... -.
Raito le si avvicinò di più, bloccandola contro il bordo della fontana.
Okay, pensò Katherine. Oookey.
La ragazza si schiarì la voce, cercando di allontanarsi, ma con lui che le bloccava ogni movimento era impossibile.
-Sai ... non so se è per la luna piena ... ma sai cos'avrei voglia di fare adesso?-.
E mentre parlava, si avvicinava sempre di più al collo di Katherine.
-Co-cosa stai facendo??-, chiese, spaventata.
-Sai quello che voglio fare ... se invece non lo sai ... bhe, posso fartelo vedere ... -.
-Uff ... -.
Il ragazzo iniziò a leccarla, e lei grugnì infastidita.
-Sul serio, non sono in vena oggi ... -.
-Che c'è, sei preoccupata per il tuo amico?-, domandò Raito contro il suo collo.
-Chi, Luke? No, ha solamente perso un attimo le staffe, tutto quì-.
-Mh-mh ... -.
Il ragazzo continuava imperterrito il suo lavoretto di lingua, nonostante le proteste della ragazza.
-Ma scusa, a te non preoccupa questo fatto?-, chiese Katherine.
-Mhm ... -.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, dopo essersi resa conto che di Luke a lui non gliene importava niente ... eppure sembrava stargli simpatico, l'aveva persino aiutato con la storia del morso ... bah .. chi lo capiva era bravo ...
-Etciù!-.
Lo starnuto improvviso di Katherine fece allontanare Raito di qualche millimetro.
-Avresti potuto metteri qualcosa prima di uscire ... -.
Per tutta risposta ricevette una linguaccia
-Prima non faceva così freddo- sentenziò, per poi aggiungere. -E comunque che te ne importa?
Il ragazzo scosse la testa, sfilandosi la felpa e porgendola alla ragazza.
-Tieni-
-No.-
-Mettila, Katy-, disse, dolcemente ma in modo convinto e la ragazza obbedì mugugnando qualche protesta.
-Perchè dovrei accettare l'aiuto di un insensibile?-
-Io non sono un’insensibile-, le sussurrò lui, poggiando la testa nell’incavo del suo collo.  -E' solo che mi scoccia stare qui a parlare del tuo amico, mentre posso impiegare il mio tempo in modo migliore-
-Oh, ma davvero?- gli chiese, mentre le mani scendevano lungo i fianchi della ragazza.
-Raito, tieni le mani a posto, cavolo!Siamo nel bel mezzo del giardino! Passa la gente!-.
-Oh, ma non mi interessa- disse lui, cominciando a sbottonarle l'uniforme.
-Raito!- urlò lei, cercando di non farsi sentire  -Ma sei impazzito? Provaci e ti tiro un ceffone!- lo minacciò.
-Non ne avresti il coraggio-
-E va bene, se mi violenti giuro che mi metto ad urlare!-
-Non te ne darò il tempo- replicò il rosso divertito.
-Ma che---diamine!-.
Katherine sentì la risatina divertita di lui contro il suo collo, però non voleva dargliela vinta. No, eh.
-Smeeetilaaa ... -, mormorò lei, ormai esasperata, ma vedendo che il ragazzo non l'ascoltava, decise di reagire. Lo allontanò con una spinta, e approfittò dell'attimo di distrazione per scappare in casa, anche se era consapevole che ...
-Dove credi di andare, Katy?-.
Katherine imprecò mentalmente, fermandosi di scatto. Tanto scappare non sarebbe servito a niente. Si voltò lentamente, e il ragazzo era già a pochi centimetri da lei, con un sorrisetto compiaciuto stampato sul volto.
-Sei adorabile quando scappi ... -, disse, bloccandola contro una parete. Katherine alzò gli occhi al cielo e sospirò, irritata.
-Che ti prende? Sei arrabbiata? Sfogati pure, sai? Non me la prendo ... -.
-Sei ... un .... -.
-Sì?-,le sussurrò lui soffiandole sul collo.
- ... antipatico-.
-E poi?-.
-...sei ... caaa-cattivo-, mormorò Katherine, a corto di idee.
-Sì, continua così, mi piace ...-, disse lui scostandole i capelli dal collo.
E a quel punto, ormai, la ragazza non potè fare più niente. Si limitò a chiudere gli occhi e a sopprimere un lamento quando sentì i canini affilati del ragazzo conficcarsi nel suo collo.
Questa volta indugiò di più del solito, e quando si staccò, un rivolo di sangue scuro scendeva dall'angolo della sua bocca.
Katherine respirò profondamente, deglutendo e storcendo leggermente il collo. Raito si leccò l'angolo delle labbra, e tornò ad avvicinarsi a Katherine, che adesso, va bene tutto, ma un'altro morso no ...
-B-basta ... -, disse, cercando di ritrarsi.
Raito le sorrise, rimettendole a posto i capelli, poi le sfilò delicatamente la sua felpa dalle spalle, e le sussurrò all'orecchio:
-Buona notte, mia piccola Katy-.
Katherine alzò lo sguardo, ma il ragazzo era sparito.
***
Luke si alzò dal divano, stiracchiandosi, e non potè fare a meno di ripensare a quello che era successo a scuola. La sua era stata veramente una reazione esagerata, non se la sarebbe mai aspettata. Eppure era successo. Senza rendersene conto, l'aveva fatto.
Il ragazzo sospirò, grattandosi la testa mentre si dirigeva verso la sua stanza. Stava per aprire la porta, quando sentì dei passi veloci. Si voltò e vide Yui camminare a passo spedito verso di lui, con aria preoccupata.
-Luke-, esclamò questa finendogli addosso.
-Ehi, ehi, Yui, calmati-, disse il ragazzo mettendole le mani sulle spalle. -Che ti prende?-.
-Katherine mi ha raccontato quello che è successo a scuola ... stai bene?-, chiese Yui preoccupata.
-Sì,sì, sto bene ... mi sono solo girati un po', tutto quì ... -, spiegò Luke scrollando le spalle.
-Oh ... capisco. Spero che le cose si rimettano a posto ... -.
-Certo, tranquilla, grazie per il pensiero-.
-Di nulla ... ciao allora-.
-Ciaoo-.
Luke la guardò allontanarsi, e poi diede un'occhiata all'ora. Le dieci. E lui non aveva sonno, quindi decise di andare a fare quattro passi per i corridoi, tanto il giorno dopo non avrebbero avuto scuola.
Iniziò a girovagare senza meta, perso nei suoi pensieri, quando arrivò sul punto di svoltare l'angolo. E quì, si ritrovò davanti qualcuno.
-AAAAH!-.
-AAAAH!-.
-AAAAAAAAAAAAAAH!-.
-Luke, piantala di strillare, sono io!-, urlò Katherine.
-Io strillo perchè strilli tu!-, urlò Luke.
-Allora piantiamola di strillare  prima che qualcuno ci senta!-, disse Katherine (urlando)
-Ooookeeey!!-. (urlando).
-Luke-.
-Sì?-.
-Basta-.
I due si guardarono, mettendosi a ridacchiare come scemi.
-Cosa ci fai ancora in giro?-, chiese Katherine.
-Ma niente, facevo quattro passi per prendere sonno ... tu invece? Com'è andata la tua passeggiata notturna?-, domandò Luke con un sorrisetto. Sorrisetto che sparì subito quando notò due segni rossi sul collo della ragazza.
-Ehm ... sai che hai un morso in bella vista sul collo, vero?-, chiese.
Katherine si portò una mano sulla ferita, ritirandola subito per il dolore.
-Lo so ... -.
-I ragazzi ti danno ancora fastidio? Cavolo, fai qualcosa, digli di smetterla. Vuoi che ci parlo io?-, chiese Luke.
-No, no, non importa, va bene così ... questo non è nulla in confronto a quello che avrà passato la povera Yui ... -.
-Ho capito,ma tu ... sul serio, gliene dico quattro-.
-No, non ho bisogno del tuo aiuto, me la cavo da sola-, disse Katherine coprendosi il collo con la maglietta.
-Sì, si vede-, commentò Luke lanciandole un'occhiata perplessa.
-Dico sul serio, me la cavo ... no problem-, disse Katherine, anche se non molto convinta.
-Se ... ma se hai bisogno di aiuto non esitare--.
-Sì, papà-, disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Smettila di dirmi che sono tuo padre!-.
-Pff, ci mancherebbe ... -.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


~~Capitolo 12
Un raggio di sole filtrò dalle tende della finestra, illuminando il viso di Katherine, che rigirò la testa sul cuscino, brotolando qualcosa di incomprensibile.
Aspettò qualche minuto, poi si mise lentamente a sedere, stiracchiandosi leggermente mentre sbadigliava. Era ancora a bocca aperta, quando si bloccò di colpo, e sobbalzò spaventata, andando a finire contro lo schienale del letto, quando vide Ayato seduto su una sedia, accanto al letto.
-Tu cosa fai quì?!-, esclamò spaventata, quasi urlando. Il ragazzo inlcinò la testa, sorridendo divertito.
-Posso andare dove voglio-, disse. -E adesso ... -.
Si alzò, raggiungendo Katherine vicino al letto.
-Fammi bere il tuo sangue-.
-Che? No, già di prima mattina no!-, esclamò Katherine alzandosi di scatto e correndo verso la porta, ma venne prontemente bloccata da Ayato, che la prese per un polso, attirandola a se.
-No, che fai, lasciami!-.
-Silenzio, tu devi solamente obbedirmi-.
-Cosa? Ma che stai dicendo ... -.
Katherine cercò di dimenarsi, ma più si muoveva, più lui la bloccava stretta.
-Ferma ... -, disse lui avvicinandosi al suo collo. -E' da quando sei arrivata che mi sto trattenendo-.
-Ecco, allora trattieniti fino a quando non me ne sarò andata-.
Lo sguardo di Ayato si spostò sui due segni rossi che capeggiavano sul collo della ragazza, e fece una smorfia contrariata.
-Raito ... -.
-Lasciamiii-, disse Katherine cercando di liberarsi.
-No-.
Ayato le bloccò le braccia e la morse sulla spalla.
-Ahi!-.
Dopo qualche secondo si staccò, pulendosi la bocca soddisfatto, poi la guardò, con uno strano sorriso sul volto.
-Peccato che sei arrivata così tardi ... altrimenti ... -.
-Altrimenti cosa?-, domandò Katherine irritata, tenendosi la spalla. Ayato le prese la mano sporca di sangue e la leccò, mentre la ragazza fece una smorfia irritata.
-Altrimenti saresti sicuramente stata mia-.
Katherine sgranò gli occhi e si allontanò di scatto. Poi il ragazzo sparì. Katherine rimase lì, mezza scioccata. Ok, adesso però era stanca di fare da banca del sangue a tutti.
Si cambiò velocemente,affacciandosi alle finestre.
Il buongiorno si vede dal mattino, constatò, toccandosi la spalla.
***
Luke si era svegliato tardi, quella mattina, e per prima cosa, andò a fare colazione. Arrivò in cucina fresco come una rosa, e vide Katherine seduta su una sedia, che guardava il tavolo con aria assorta.
-Buongiorno, Kat-.
- ... -.
-Katherine?-.
-Eh? Ah, Luke, ciao-, disse la ragazza alzando lo sguardo.
-Dormito bene?-, chiese il ragazzo addentando una brioches alla crema.
Katherine annuì distrattamente, poi si lasciò andare sullo schienale, cercando di coprirsi meglio la spalla con la maglietta.
-Tutto a posto?-, chiese Luke.
-Sìsì-.
Lo sguardo della ragazza vagò casualmente per la stanza, e vide Shu sdraito su un divano,con gli occhi chiusi.
Questa rimase a fissarlo per un po', quando questo aprì gli occhi. Katherine sobbalzò leggermente quando vide gli occhi blu del ragazzo puntarsi su di lei in modo accusatorio.  La ragazza abbassò lo sguardo, intimorita, e si alzò dalla sedia.
 -Credo che andrò a trovare Yui-.
-Ah, ok, dille che dopo passerò anch'io-.
-Va bene-.
Katherine uscì dalla stanza, percorrendo il corridoio che portava alla stanza di Yui ... però la strada era diversa dall'ultima volta ...
-Accidenti, ho sbagliato ancora-, momorò la ragazza frustrata, sbattendo le braccia lungo i fianchi.  Stava per tornare sui suoi passi, quando una porta semiaperta attirò la sua attenzione. Decise di dare una sbriciatina, e con sua sorpresa vide che somigliava vagamente a un laboratorio.
Curiosa della scoperta, entrò, e vide un tavolo sul quale erano appoggiati vari strumenti. C'erano anche scaffali pieni di libri, e una poltrona.
Ma ciò che la sorprese fu vedere Reiji seduto su di essa, apparentemente addormentato, con un libro in grembo.
Il cervello di Katherine le diceva di andarsene, di lasciarlo dormire tranquillamente, onde evitare che se l'avesse fatto svegliare questo le fosse saltato addosso e l'avrebbe azzannata. Però sembrava non respirare, e questo fatto preoccupò la ragazza, che, titubante, si avvicinò a piccoli passi.
Arrivò davanti al ragazzo, sperando che aprisse gli occhi, ma niente. Allora, cercando di fare piano, allungò una mano fino a sfiorargli la spalla, ma questo, prima che potesse farlo, aprì gli occhi.
Katherine sobbalzò leggermente, e per un attimi rimase incantata a guardare gli occhi rossi del ragazzo. Con gli occhiali non li aveva notati bene, ma senza si vedevano chiaramente quelle idiri scarlatte.
-S-scusa, io ... non volevo svegliarti, pensavo che ... -.
-Non importa. Dimmi, ti serve qualcosa?-, chiese Reiji appoggiando il libro sul tavolino, accanto agli occhiali.
-No, a dire il vero ... me ne stavo andando ... -.
-Non sarebbe educato andarsene in questo modo. Perchè non parliamo un po'?-.
Katherine si guardò in giro, indecisa sul da farsi, ma non le sembrava di avere molta scelta.
-Va bene ... -.
-Prego, accomodati-, disse il ragazzo indicandole una poltrona accanto alla sua. Katherine si accomodò, leggermente in imbarazzo, e tenne lo sguardo fisso a terra.
-Allora. Com'è la tua permamenza quì?-.
-Non ... non saprei ... credo ... buona-, disse Katherine.
-Credi?-, domandò Reiji guardandola. Katherine scrollò le spalle.
-In particolare ... ho l'impressione di non stare molto simpatica a Shu-.
Reiji fece una smorfia.
-Fammi il favore di non nominarlo-, disse, severamente.
-Scusami ... ma perchè? Tu e lui non andate daccordo? Non avete la stessa madre?-.
-Non credo siano cose che ti riguardano-.
Katherine si morse il labbro, giardando in basso, consapevole del fatto che non si stava rendendo simpatica nemmeno a Reiji. Senza accorgersene, lo stava fissando intensamente, e il ragazzo, dopo qualche istante, la guardò perplesso.
-Posso sapere cosa c'è che non va?-.
-No, niente ... ma i tuoi occhi hanno un colore particolare ... sono ... molto belli-.
E anche allora si rese conto di aver detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire. Quindi scattò in piedi, congedandosi con una specie di inchino.
-Scusami ... devo andare-.
Reiji l'afferrò per un polso, facendola voltare verso di lui, e le sollevò il mento con una mano. Katherine chiuse gli occhi, temendo il peggio.
-E' stata una scelta azzardata quella di voler venire a stare quì-.
- ... io ... -.
-Per quanto io mi sforzi credo che non riuscirò mai a capire il comportamento di voi umani-.
Katherine deglutì, cercando di non incrociare il suo sguardo. Poi il ragazzo la lasciò andare, e si diresse verso lo scaffale dei libri. La ragazza uscì dalla stanza, senza dire niente.
Stava camminando con la testa fra le nuvole, quando incrociò Yui, e per poco non si scoontrò con lei.
-Katherine...-.
-Oh, ciao, scusami, non ti avevo vista-, disse Katherine imbarazzata.
-Tranquilla, non fa niente-, disse Yui sorridendo. Vedendo che Katherine non parlava, decise di iniziare lei.
-Va tutto bene? Ti vedo un po' turbata-.
-No, non sono turbata, è solo che ... non lo so,tutti in questa casa sembrano essersi coalizzati contro di me-, disse Katherine.
-Cosa intendi dire?-.
-Non lo so nemmeno io, ma ... credo che Shu mi odi per non so quale motivo,  Subaru non mi può vedere, Reiji non ho ancora capito da che parte sta, Ayato mi fa paura, e Raito ... -.
-Sì?-.
- ... lasciamo pedere. L'unico che non ha ancora provato ad azzannarmi è Kanato-, sbuffò Katherine.
-Ed è un bene ... no?-, domandò Yui con un filo di voce.
-Sì... -.
-E poi perchè dici che Shu ti odia?-.
Katherine fece spallucce.
-L'ha dimostrato ... -.
-Aspetta a dirlo ... forse devi solo conoscerlo meglio-.
-Fai presto a parlare tu-, disse Katherine cercando di sorridere. Yui assunse un'espressione afflitta.
-Scusami, non volevo---.
-Ma no, tranquilla, stavo scherzando-.
-Oh ... certo-.
-Wee, ragazze!-.
La voce allegra di Luke attirò l'attenzione delle due ragazze, che si voltarono contemporanemante e videro l'amico camminare verso di loro.
-Ciao Luke-, disse Yui.
-Ciao come va? Katherine ha di nuovo sbagliato strada?-.
-Smettila, è successo solo una volta-, disse Katherine.
-Tre-, la corresse Luke.
-Ehh, stessa cosa-, mormorò la ragazza scocciata.
Yui si lasciò sfuggire una risatina, e Luke si grattò la testa, imbarazzato.
-Allora ... cosa fate di bello oggi?-, chiese.
-Io ... credo che andrò a parlare con Shu-, disse Katherine anche se poco convinta.
-Cosa vuoi fare??-, domandò Luke sorpreso.
-NOn credo di stargli molto simpatica, e non ho intenzione di passare tutte le vacanze sapendo che lui mi odia ... -.
-Come fai a dire che ti odia?-.
-Uffaaa, lo so e basta, adesso vi lascio, ci vediamo dopo. Forse. Speriamo-.
-Se non te la senti non farlo ... -, disse Yui preoccupata.
-No, no, lo faccio. Devo farlo. Ci vediamo dopo-.
I due ragazzi salutarono Katherine, che si allontanò, lasciandoli soli.
-Spero che non si metta nei guai come suo solito-, disse Luke.
-Speriamo di no ... -.
-Ehm ... vuoi venire a mangiare qualcosa?-, chiese Luke con un sorriso enorme.
-Ecco ... va bene ... -.
-Grande, andiamo allora-.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


~~Capitolo 13
Inannzitutto Katherine girò mezza casa, ma di Shu nessuna traccia. Insomma, quando non lo cercava, ecco che quello ti spuntava dappertutto, quando invece lo cercavi, niente. Zero totale.
La ragazza, frustrata, si lasciò scappare un sospiro esasperato.
-Ciao, Katy-.
-AH!-.
Katherine sobbalzò, e per poco non inciampò nel tappetto. Raito era davanti a lei, appoggiato al muro con una spalla, e la fissava con il suo solito sorrisetto malizioso.
-Ciao ... sto cercando Shu ... sai per caso dov'è?-.
-Mh? Come mai questo improvviso interessamento?-.
-Non sono affari tuoi, dimmi solo se sai dov'è che devo parlargli-, disse Katherine in tono sbrigativo. Non le andava di perdere tempo. Non ora, per lo meno ;)
-Uhm ... forse lo so ... o forse no ... -, iniziò a dire Raito avvicinandosi a lei. -Magari puoi aiutarmi a ricordare, Katy-, aggiunse, sorridendo.
-No, non adesso, per favore-, disse Katherine allungando un braccio in modo autoritario.
-Andiamo, lo so che non aspetti altro ... -.
-Raito, no-, disse Katherine. -Sul serio, devo parlare con Shu, è importante-.
-Capisco-, disse il ragazzo assumendo un'aria fintamente afflitta, per poi aggiungere, in modo teatrale: -Oh, mia unica ragione di vita, se è questo quello che desideri, allora dimmelo, e io ti lascerò fuggire dal destino che ti intrappola---.
-Smettila, scemo-, disse Katherine abbozzando un sorriso. -Veramente, sai dove si trova Shu?-.
Raito sospirò, mettendosi a riflettere.
-Conoscendolo sarà a sonnecchiare sul divano della sala d'aspetto-.
-Daccordo, grazie-, disse Katherine sorpassandolo.
-Ehy, Katy-.
-Cosa?-.
-Mi devi un favore-.
-Sì,sì, grazie, ciao-.
Katherine andò nel luogo indicato, e come previsto, trovò Shu steso sul divano, ad occhi chiusi, come sempre.
Prese un respiro profondo, e si portò una mano sul collo in ricordo di quello che era successo l'ultima volta ... le era rimasta la cicatrice, di quel primo morso. Ma non doveva lasciarsi abbattere. Infondo doveva solamente parlargli ... giusto?
Sì, quindi iniziò ad avvicinarsi al divano.
-Shu? Shu, sei sveglio?-.
-Abbassa la voce ... sì, sono sveglio, cosa vuoi?-, domandò il ragazzo, sempre con gli occhi chiusi.
-Ecco, io ... volevo parlarti-.
-Allora fallo, ma sbrigati, sono stanco-.
-Bene, allora ... -, disse Katherine iniziando a torturarsi i braccialetti che portava ai polsi. -Io ... -.
-Puoi fare in fretta, per favore?-.
Katherine alzò gli occhi al cielo, e riuscì a comporre una frase di senso compiuto.
-Shu, perchè mi odi?-.
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, rivolgendoli verso di lei. Si mise seduto, poi, allungò un braccio e la tirò verso di se, facendola sedere tra le sue gambe.
-Co-cosa stai...?-.
-Non è questo quello che speravi?-.
-Che?N-no, non pensarlo nemmeno ... -.
-Dici così però arrossici-.
Katherine guardò da un'altra parte, imbarazzata, e le sembrò di vederlo sorridere.
-Cerca di non confondere le cose, ragazzina. Io sono un vampiro, e gli esseri umani per me non sono altro che una preda di cui nutrirsi-.
-E' proprio questo il punto ... perchè? Perchè dici così ... non credi che umani e vampiri possano andare daccordo senza rimetterci?-.
-E' proprio quì che ti sbagli-, disse Shu guardandola. -Lo credevo, una volta-.
- ... e poi cos'è successo?-, chiese Katherine a bassa voce.
Shu guardò altrove, con lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse assorto nei suoi pensieri.
-Non mi riguarda, hai ragione ... scusa-, disse Katherine, e fece per alzarsi, ma il ragazzo la rimise al suo posto,tornando a guardarla.
-Hai ragione, cerca di non intrometterti in cose che non ti riguardano-.
Katherine guardò in basso, deglutendo. Poi Shu sospirò silenziosamente, prendendole il mento tra due dita e facendole alzare il viso di scatto.
-Io non ti odio. Solo non fare in modo di provocarmi. Tutto quì-.
-Io non faccio faccio niente-, disse Katherine contrariata.
-Bene. Allora abbiamo finito-, disse Shu alzandosi.
Katherine rimase a guardarlo mentre usciva dalla stanza, pensando che le cose stavano diventando sempre più strane ogni giorno che passava.
***
Nel frattempo, Luke e Yui stavano mangiando qualcosa in salotto, mentre chaicchieravano.
-Quando hai scoperto di essere ... uno di loro ... non eri spaventato?-, chiese Yui guardando Luke che stava divorando un pacchetto di patatine.
-A dire il vero sì, un po' ... cioè, io un vampiro? Diciamo che non me lo sarei mai aspettato, ecco ... per il resto poi ... -.
-Credi che quello che sia successo ieri a scuola ... abbia in qualche modo a che fare con il fatto che con il tempo stai diventando come loro?-, domandò Yui perplessa.
-Tu dici? Bho, non lo so, guarda ... per adesso non ho ancora l'istitinto di morderti al collo, però-, disse Luke per buttaren lì una battuta, ma Yui non sembrò prenderla molto bene ...
Rimasero a chiacchierare ancora per un po', poi Yui tornò in camera sua a riposare, e Luke decise di andare a vedere che fine aveva fatto Katherine.
La trovò in salotto, vicino all'entrata, e la salutò con un cenno della mano.
-Allora, hai risolto?-.
-Sì, bhe ... diciamo di sì-, disse Katherine poco convinta.
-Ah, bene allora ... stai sanguinando per caso?-.
-Cosa?-.
-Sento odore di sangue ... prova a controllare-.
Katherine si toccò il collo, ma non c'era traccia di sangue. Poi provò sulla spalla, e il dito le si macchiò di rosso, da sotto la maglietta.
-Ah, già, è vero, grazie. Ma ... scusa un attimo ... hai detto che "senti" odore di sangue?-, chiese Katherine.
Luke aprì la bocca per parlare, poi la richiuse, riflettendo un attimo.
-Kat ... ti sembrerà strano ... ma non stavo scherzando. Io ... sentivo veramente odore di sangue-.
Katherine rimase in silenzio per un po', poi si schiarì la voce.
-Io ... credo che sia ... come dire ... -.
-Strano?-, chese Luke.
-Sì, ma ... non così tanto considerando che sei mezzo ... -.
-Ah, già è vero ... cavolo, questo però significa che ... -.
-Stai diventando uno di loro a tutti gli effetti-, mormorò Katherine.
Luke non disse niente, si limitò ad annuire lentamente.
-Wow. Non ... mi aspettava che succedesse così in fretta ... -.
-Però solo questo, cioè ... non hai l'istinto di ... -.
-Azzannarti alla gola? No, per il momento no-, disse Luke sorridendo.
-Bene ... i tuoi cugini saranno entusiasti della notizia-, disse Katherine in tono sarcastico.
-Ah bhe, certo ... -.
-E tu?-, chiese Katherine.
-Cosa?-.
-Sei felice del cambiamento?-.
-Non so ... da una parte mi spaventa un po' ... ma dall'altra è una forza!-, esclamò Luke.
-Contento tu ... -.
-Dai, andiamo a fare una partita a carte-, disse Luke.
-Sì, così ti fai stracciare ancora una volta da una ragazza-.
-E' tutto da vedere-.
***
Quella sera, dopo cena, come ormai era solita fare da qualche giorno, Katherine camminava per i corridoi della casa, scoprendo di tanto in tanto nuove stanze di cui non sospettava l'esistenza.
Stava facendo il suo giro, quando venne sorpresa da una melodia proveniente da qualche parte. Una melodia dolce, triste, quasi maliconica.
Katherine venne attirata dai suoni, e finì davanti a una porta. La aprì, e con sua grande sorpesa, si trovò in una stanza che dava sulla terrazza. Vicino alle enormi finestre, c'era un pianoforte.
Ecco da dove proveniva la musica, pensò la ragazza richiudendosi la porta alle spalle. E dopo aver guardato meglio in quella direzione, scoprì anche chi era l'artefice di quella melodia.
Raito faceva scorrere le dita sui tasselli del pianoforte, delicatamente, ma con decisione, con movimenti rapidi e pricisi.
Katherine si avvicinò, mettendosi di fianco a lui. Questo sorrise quando sentì la sua presenza,e smise di suonare per fermarsi a guardarla.
-Ciao Katy-.
-Non sapevo sapessi suonare il piano-, disse Katherine, ignorando quel nomignoli irritante con cui ormai il ragazzo era solito chiamarla.
-Oh, ci sono un sacco di cose che non sai di me, mia cara-, disse Raito suonando quattro note di fila.
-E' una melodia triste-.
-Non triste ... è la melodia di un cuore solo, di un anima tormentata da un vuoto che non si può riempire ... -, disse il ragazzo con aria teatrale.
-E quest'anima tormentata saresti tu?-, domandò Katherine perplessa, inarcando le sopracciglia. Raito sorrise e si tolse il cappello, appoggiandolo sul pianoforte. Si tirò indietro dei ciuffi di capelli che gli ricadevano sugli occhi e guardò Katherine, che rimase paralizzata per un attimo, pensando a quanto fosse bello quel ragazzo ... ma no, non doveva pensare a stè cose! In fondo era solo un cestino da pic-nic, no? Giusto.
-Sei per caso innamorato?-, chiese ancora Katherine.
-Innamorato ... perchè dovrebbe esistere l'amore? Il mondo è pieno di sgualdrinella in cerca di ... davanti a te userò il termine "rapporti"-.
Katherine fece una smorfia contrariata, alzando gli occhi al cielo.
-Eppure ... mi chiedo se esiste veramente o è solo una leggenda-.
Raito sospirò, socchiudendo gli occhi.
-Non mi sono mai innamorato prima d'ora. Non veramente, a dire il vero. Dopotutto cosa si prova ad amare veramente qualcuno? Tu lo sai, forse?-.
-I-io? No ... a dire il vero no-.
-Allora non sono l'unico che non ha ancora trovato la persona giusta, mi fa piacere. Ma probabilmente, con la mia vita passata non la incontrerò mai-.
-Scusa se te lo dico, ma per forza non hai ancora trovato nessuno ... siamo sinceri, credo che tu abbia un solo pensiero fisso in testa ... davanti a te userò i termine "avere rapporti"-.
Raito le sorrise in modo ebete.
-Oh, mia piccola Katy, la tua osservazione mi mortifica. Me l'ha insegnato una persona, che più dai importanza a questa cosa più sei rispettato, ma non sempre sembra che vada così. Mi sento chiuso mentalmente e interiormente-.
Suonò ancora quelle quattro note, questa volta più lentamente.
-Quanto vorrei che qualcuno mi prendesse e mi portasse via da questa perversione facendomi innamorare follemente-.
-Sarà difficile trovare qualcuno che ti apprezzi per quello che sei-, disse Katherine. -Però ... -.
-Però?-.
Katherine scosse la testa, sedendosi accanto a lui.
-Niente, niente-.
Raito riprese a suonare, e Katherine osservò attentamente, come incantata, i movimenti leggeri delle sue dita, sui tasselli bianchi e neri del pianoforte, mentre la luce della luna entrava dalle finestre, illuminando la stanza di un chiarore così intenso da sembrare quasi innaturale.

//Angolo dell'autrice//
Awwn... il mio Raito quanto è dolce e puccioso a volte *-* (si, certo come no XD) ... ehm ehm ... Eccomi di nuovo qui, dopo capitoli in cui non mi facevo viva :) Allora, che ve ne sembra della piega che stanno prendendo le cose? Tutto tranquillo, dite? Ebbene, vi dovrete ricredere, perchè tra poco succederà qualcosa che rovinerà questa splendida atmosfera tranquilla e rilassata (si fa per dire...) Eheehe non sono cattiva, aspettate e vedrete ^.^ Alla prossima :*

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


~~Capitolo 14
I giorni passavano per i due ragazzi, che nonostante tutto, iniziavano ad apprezzare la loro sistemazione. I rapporti iniziavano ad essere migliori con tutti i fratelli, certo, non che fra alcuni di loro e i due ragazzi ci fu uno splendido rapporto di amicizia, ma per lo meno iniziavano tutti a sopportarsi di più.
Però, nonostante questo, qualcosa non andava in Luke. Ogni giorno che passava si sentiva strano. Non esteriormente, ma dentro. Dentro si se sentiva qualcosa che non andava, qualcosa che lo scuoteva.
Solo a Katherine parlò di questa sua sensazione, e la ragazza restò dell'idea che l'amico si stesse avvicinando sempre di più a diventare un vampiro a tutti gli effetti. Lo capiva anche dal suo comportamento. Sempre più spesso gli capitava di arrabbiarsi senza una ragione, diventava più scorbutico del solito,e, cosa più strana, non era svenuto quando Yui si era tagliata con un coccio di vetro.
Era rimasto immobile, a fissare il braccio sanguinante della ragazza con aria strana, fino a quando Katherine non lo riportò alla realtà.
Tutti segnali che riportavano all'ipotesi della ragazza, che non sapeva proprio cosa fare. Del resto non avrebbe potuto fare proprio niente. Aveva parlato con Reiji della cosa, e il ragazzo aveva detto che sarebbe successo in ogni caso, e probabilmente Luke non sarebbe più stato lo stesso.
Ma Katherine non credeva a quelle cose. Insomma, conosceva Luke da un sacco di tempo, praticamente da quando era nato, e per lei era impensabile immaginare il suo amico come una macchina per uccidere assettata di sangue. Semplicemente impensabile.
Quindi cercò di non dare peso alla cosa, al massimo gli sarebbero spuntati i canini e avrebbe rubato qualche sacca di sangue dagli ospedali, senza far male a nessuno.
Almeno, questo era quello che sperava.
***
Erano le sei di mattina.
Luke e Yui, in classe, stavano sistemando dei fogli, aspettando di raggiungere gli altri fuori.
-Questi sono gli ultimi, poi dovremmo avere finito-, disse Yui.
-Bene, speriamo che ci stiano aspettando-, disse Luke infilando un libro nello scaffale.
-Perfetto, finish! Possiamo andare?-.
-Non così in fretta-.
I due ragazzi si voltarono contemporaneamente verso la porta, dove videro una sagoma famigliare.
-Non ci posso credere ... -, disse Luke riconoscendo il ragazzo.
-Ti ricordi di me, vero, stro***?-, chiese il ragazzo con voce arrogante.
-Certo, come dimenticare uno a cui ho tirato un bel pugno in faccia?-, chiese Luke. Il ragazzo ringhiò, chiudendo la porta dietro di se.
-Non capisco ... chi è lui?-, chiese Yui spaventata.
-Solo il cretino che ha cercato rogne qualche tempo fa-, spiegò Luke lanciandogli occhiataccie.
-E oggi avrò la mia vendetta, non avrei pensato che mi fossi dimenticato quello che è successo!-.
-Credi di farmi paura? Se non vuoi un altro pugno in faccia, ti consiglio di lasciarmi in pace-, disse Luke.
-Bene, abbiamo tirato fuori gli attributi a quanto vedo. Ma questo volta non ti basterà!-.
Il ragazzo tirò un pugno sulla guancia a Luke, e questo venne scagliato contro un banco.
-Ah ... -
Luke si massaggiò la guancia, mentre Yui lo raggiunse, preoccupata.
-Luke? Stai bene, ti ha fatto male?-.
-No ... sto bene-, disse Luke mettendosi dritto. -Stai indietro, Yui-.
Andò verso il ragazzo, e ricambiò il colpo.
-Smettetela, vi prego-, disse Yui preoccupata. -Finirete per farvi male-.
La ragazza si mise in mezzo, nel tentativo di separarli, ma il ragazzo appena arrivato, con una spinta, la mandò via, facendola finire contro una mensola. La ragazza appoggiò la mano su un oggetto tagliente, ferendosi.
-No, Yui!-, disse Luke. -Idiota, ti rendi conto di cosa hai fatto?!-, urlò, rivolto all'altro. Questo rispose con una scrollata di spalle.
-NOn doveva intromettersi, è una faccenda tra me e te-.
-Yui, va tutto bene?-, chiese Luke preccupato.
-Sì, non mi sono fatta niente-, disse la ragazza mostrandogli solamente un taglietto superficiale alle mano. Luke tirò un sospiro si sollievo, e tornò a concentrarsi sul ragazzo.
-Questa volta l'hai fatta grossa.Prenditela con me, prenditela con chi vuoi, ma i miei amici li devi lasciare stare-.
-Oh, ho toccato un tasto dolente?-, chiese il ragazzo in tono strafottente, mettendosi a camminare intorno a Luke. -E l'altra tua amica che fine ha fatto, eh?-.
-Smettila-.
-Scommetto che con la gente che frequentate non siete messi molto bene-.
-Ho detto di chiudere quella bocca!-, esclamò Luke tirandogli un altro pugno. Il ragazzo indietreggiò a causa dell'impatto, poi spintonò Luke contro la vetreria, mandandola in frantumi. Yui trattenne un urlo, e fece per andare ad aiutare Luke, ma questo allungò una mano, bloccandola.
-Allontanati, Yui!-.
-Ma...-.
-Allontanati!-.
La ragazza obbedì, spaventata, e si mise in un angolo contro il muro. Nel frattempo, Luke si era rimesso in piedi, un po' dolorante, e colpì di nuovo il ragazzo, buttandolo a terra.
Si misero a fronteggiarsi sul pavimento, dimenandosi e tirando calci, fino a che Luke gli mise le mani al collo.
-Allora, la smetti di rompere i co*****i?-.
-Vai a farti fo*****-.
Luke si beccò una gomitata sul petto, e le posizioni vennero ribaltate. Adesso il ragazzo lo stava bloccando, tirandogli pugni.
Con uno scatto deciso, Luke riuscì a liberarsi, e ad assestare un colpo ben mirato al ragazzo, facendolo stramazzare al suolo.
Si sorprese a vedere da dove arrivasse tanta forza. Iniziò a prendere a pugni in faccia il ragazzo, come prima era stato fatto a lui,e non si fermò finchè le sue mani non iniziarono a macchiarsi di sangue. Allora si fermò, e lo fece rialzare prendendolo per il colletto della camicia.
-Adesso sparisci e non osare più infastidire me o miei amici, sono stato chiaro?-.
Il ragazzo gli ringhiò qualcosa, e con uno stattone, si liberò, uscendo furiosamente dalla stanza.
Luke rimase lì, immobile in mezzo all'aula. Alzò una mano, e vide uno schizzo di sangue sul palmo. Con un movimento involontario, avvicinò la mano alla bocca e la leccò, sotto lo sguardo stupito di Yui.
Luke poi spostò il suo sguardo sulla ragazza, e sentì di nuovo quella strana sensazione. Solo che adesso era molto più forte di prima.
Si avvicinò a Yui, e questa indietreggiò leggermente.
-Luke?-.
Il ragazzo non rispose e proseguì il suo cammino. Yui era con le spalle al muro.
-Luke, cos'hai? Così mi spaventi ... -.
Luke arrivò davanti a lei, e poggiò le mani sul muro al lato della sua testa, avvicinado il viso a quello della ragazza.
-M-Luke ... -.
Il ragazzo annusò l'aria. Si avvicinò al collo di Yui. Era un odore dolce ... invitante ... le prese la mano che sanguinava e ci fece passare sopra la lingua.
-Cosa ... -.
Poi alzò la testa, e riprese ad annusarla.
-Luke? Cosa ti prende?-, balbettò Yui spaventata.
Il ragazzo socchiuse leggermente le labbra. E la morse.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


~~Capitolo 15
Luke chiuse gli occhi, mentre sentì i suoi denti affondare nel collo di Yui.
Poi, il sapore metallico del sangue gli riempì la bocca. Dapprima gli sembrò rivoltante, poi, diventò sempre più dolce, sempre più inebriante ... tanto che il ragazzo non si staccò per una bella manciata di secondi.
-Luke ... s-smettila, mi fai male ... -.
La debole protesta di Yui non servì a molto, anzi, Luke la spinse di più contro il muro, e continuò il suo lavoro. Sapeva che era sbagliato, che avrebbe dovuto per lo meno darsi un contegno, ma non ci riusciva. Non poteva far altro che continuare a bere quel sangue.
Si bloccò solamente quando sentì la porta aprirsi, e Katherine, sulla soglia, lasciò cadere lo zaino a terra, con un tonfo.
***
-Luke?-.
Sentendo la voce dell'amica, Luke si staccò da Yui, indietreggiando leggermente, e si guardò intorno spaesato. Poi guardò Yui, che sanguinava leggermente dal collo.
-Luke, cosa hai fatto??-, domandò Katherine facendo qualche passo all'interno dell'aula.
-Katherine, stai attenta!-, le disse Yui, ma Luke si era già voltato verso la ragazza, e la guardava in modo strano.
-Luke, che stai facendo, cerca di riprenderti-.
- ... -.
Il ragazzo si avvicinò a lei, ma Katherine non indietreggiò, anzi, si fermò davanti a lui.
-Avanti, cosa vuoi farmi? Mordermi? Forza, fallo. Sono quì-.
-Katherine, cosa stai--?-.
-Yui, esci da quì, vai a chiamare gli altri-, disse Katherine senza perdere di vista Luke.
-Ma tu che farai?-.
-Lo so gestire, tu vai-.
La ragazza bionda annuì leggermente e corse fuori, chiudendo la porta.
-I-io l'ho ... l'ho morsa-, disse Luke-
-Sì, ho visto. Non preoccuparti, va tutto bene ... -.
-No, allontanati!-, disse Luke scattando indietro. -Non avvicinarti-.
-Andiamo, Luke, non fare l'idiota, so che non mi farai male--.
-Nemmeno a Yui volevo farlo ... ma hai visto cos'è successo-.
-Sì ... ma non hai fatto apposta. Adesso ... calmati e ... raggiungiamo gli altri-.
Luke cercò di ascoltarla, ma all'improvviso, quella strana sensazione tornò nella sua testa, e senza pensarsi, stava già correndo verso di lei, fino a che qualcuno lo trattenne per il braccio. Il ragazzo si voltò irritato,  e vide Raito guardarlo scuotendo la testa.
-Non si fa, piccoletto. Cerca di tenere a freno gli istinti, questo non è il modo migliore per far emergere la tua natura-.
-Lasciami!-, urlò Luke liberandosi con uno strattone, per poi avvicinarsi a una parete. Katherine e Raito rimasero a guardarlo, fino a quando questo si voltò verso di loro.
-Kat, scusami, io ... non so cosa mi sia preso ... -.
-Tranquillo, tutto a posto-, disse Katherine con decisione, senza però accennare un sorriso.
-Yui come sta?-.
-Sta bene, anche se l'hai un po' scioccata ... quella piccola stupida si fidava di te, da quanto ho capito-, disse Raito.
-Ca**o-.
Luke tirò un pugno al muro, respirando profondamente. Arrivò Reiji, e vedendo le condizioni dell'aula, chiese spiegazioni.
Luke spiegò tutto quello che era successo senza tralasciare niente. Proprio niente.
-Ormai ci siamo-, disse il ragazzo con gli occhiali, fissando pensieroso un punto nel vuoto.
-Ci siamo a cosa?-, chiese Katherine.
-Luke sta cambiando. Tra poco diventerà un vampiro a tutti gli effetti. Inizia a sentire il richiamo del sangue-.
-Ma io pensavo di essre solo metà vampiro! Nessuno mi aveva detto che lo sarei diventato completamente!-, esclamò Luke irritato.
-Io ti avevo messo al corrente del fatto che la tua vera natura sarebbe tornata a galla, prima o poi-, disse Reiji in tono calmo.
-Sì, ma ... cavolo, non pensavo così!-.
-Oh, ma perchè ti scandalizzi così, piccoletto, non ci vedo nulla di male nel tuo cambiamento-, disse Raito, appoggiandosi a un banco.
-Zitto, Raito, non ti ci mettere anche tu-.
-Se no che fai, mi tiri un pugno?-.
Luke chiuse gli occhi,facendo un respiro profondo.
-Raito, cosa stai facendo? Smettila-, disse Katherine tirandogli una gomitata.
-Io lo sto solo aiutando. Forza, Luke, guarda quì-.
Il ragazzo afferrò Katherine da dietro, alzandole il viso ed esponendole la gola.
-Lasciami!-, sbraitò la ragazza dimenandosi, ma Raito la bloccò meglio, e con il viso, si avvicinò al suo collo.
-Guarda. Lo senti, Luke? L'odore del sangue ... così dolce ... -.
Luke strinse i pugni e i denti, mentre Raito iniziò a leccare il collo della ragazza.
-Raito, basta così, continuerete a casa-, disse Reiji uscendo.
Raito lasciò andare Katherine, e rivolse un sorrisetto a Luke.
-Le cose per te stanno per cambiare, piccoletto. Cerca di mettertelo in testa-.
E se ne andò.
Katherine si ripulì velocemente il collo, e raggiunse Luke.
-Luke?-.
-Sì?-.
-Tutto a posto?-.
-Guarda, non lo so più nemmeno io ... -.
-Non devi preoccuparti, insomma ... doveva succedere-, disse Katherine.
-Lo so, ma speravo il più tardi possibile!-.
-Dai, si sistemerà tutto-.
-Come fai a dirlo? Ma ti sei resa conto di cosa ho fatto a Yui? E di quello che per poco non facevo a te se Raito non interveniva??-, chiese Luke alzando la voce.
-Non l'avresti fatto-, rispose Katherine.
-Come fai ad esserne così certa?-.
-Perchè ti conosco. Vampiro o non vampiro, rimani sempre il solito Luke, quello che non farebbe del male a una mosca, figuriamoci---.
-A te che sei mia amica-.
-Esatto-.
Luke accennò un sorriso, e sospirò.
-Spero tanto che tu abbia ragione ... adesso però dovrei chiedere scusa a Yui ... -.
-Hai ragione. Dai, torniamo a casa-.

//Angolo dell'autrice//
Ed ecco la giusta svolta di cui la storia aveva bisogno :) No, lo ripeto, non sono cattiva, vedrete che andando avanti ve ne accorgerete, quindi mettete via quei bazzoka, per favore XD ... Ahaha a parte gli scherzi, io spero che la storia vi stia interessando, anche perchè sarei felice di ricevere qualche vostra opinione, sia positiva che negativa :)
Detto questo, alla prossima ^:^

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


~~Capitolo 16
Dopo cena, Katherine si recò di nascosto nel laboratorio di Reiji, per parlare con il ragazzo di quello che stava succedendo a Luke. Aprì la porta, e vide il ragazzo di spalle, intendo a osservare qualcosa tra gli scaffali.
-Reiji-.
-Uhm? Sì, cosa c'è? Hai bisogno di qualcosa?-, domandò il ragazzo voltandosi.
-Volevo parlarti-.
-Prego, accomodati-.
Katherine si sistemò su un divanetto e aspettò che Reiji si mettesse seduto davanti a lei.
-Allora, cosa devi dirmi?-.
-Volevo parlarti di Luke-.
-Lo immaginavo-, mormorò Reiji sistemandosi gli occhiali.
-Cosa gli sta succedendo? Cioè, come mai reagisce in questo modo?-.
-Ormai è solo questione di tempo, e Luke diventerà un vampiro a tutti gli effetti-.
-Quindi ... come voi?-, domandò Katherine titubante. Reiji la guardò in modo serio.
-Così ci consideri dei mostri?-.
-No, non ho mai detto questo ... -.
-Dal modo in cui hai pronunciato le parole di prima non sembrerebbe-.
-Non intendevo offendervi ... solo che ... proprio non riesco a immaginare Luke che fa un simile cambiamento-.
-E' probabile che mantenga comunque la sua personalità-, spiegò Reiji. -Però il resto proprio non si può evitare-.
-Ma quindi una volta superata questa cosa ... insomma, non è che impazzisce o cose del genere, vero?-.
Reiji chiuse gli occhi, e non disse niente.
-Reiji, per favore, voglio sapere cosa succederà a Luke-,disse Katherine avvicinandosi a lui. Il ragazzo sospirò.
-Resterà come sempre. Solo dovrà abituarsi alla sua nuova vita-.
-Quello che è successo oggi ... insomma, non si ripeterà, vero?-.
-Questo non te lo garantisco ... anche a i vampiri più esperti a volte capita di perdere il controllo-, disse Reiji.
-Non è molto rassicurante ... -.
-Ma con un po' di controllo il tuo amico non sarà un pericolo. Bisognerà solo lavorarci su. Per il momento ti consiglio di non interferire con il corso degli eventi, e limitati ad oservare il suo cambiamento-.
Katherine abbassò lo sguardo, senza dire niente.
-Non è in pericolo-, aggiunse Reiji alzandosi. -Diventare un vampiro non cambierà la persona che è. Non cambierà quello che ha dentro-.
-Grazie, Reiji-.
Il ragazzo non disse niente. Le diede le spalle e tornò ad occuparsi delle sue cose, mentre Katherine, soddisfatta di aver ricevuto delle risposte, uscì dalla stanza, richiudendosi la porta alle spalle.
***
-Ah, Kat, eccoti, che fine avevi fatto?-, chiese Luke, spaparanzato sul divano con Kanato.
-Ehm ... stavo facendo un giro-, mentì Katherine sedendosi su una poltrona vicino a loro.
-Eravano preoccupati ... non è vero, Teddy?-, chiese Kanato riferendosi al suo orsacchiotto. Katherine sorrise.
-Non ce n'era bisogno, ma grazie lo stesso-, disse.
Luke e Kanato ripresero a chiacchierare, e Katherine ripensò a quello che era successo a scuola. In particolare al comportamento di Raito. Non riusciva a capire perchè il ragazzo si sia messo a provocare Luke, usando anche lei come vittima. Era strano. Cioè, sapeva che era str****, ma non pensava potesse arrivare a quel punto. E pensare che credeva che in quei giorni stessero anche andando più daccordo ... evidendentemente si sbagliava.
-Kat, ti sei incantata?-.
La voce di Luke la riportò alla realtà. Katherine scosse la testa, e scese dalla poltrona.
-No, scusate ... credo che andrò a dormire-.
-Sì, e io ti seguo ... sono stanco-, disse Luke.
-Daccordo, buonanotte a tutti e tre-, disse Katherine allontanandosi.
-Come tre?-, chiese Luke.
-C'è anche Teddy-, mormorò Kanato stringendo l'orsacchioto. Luke aprì la bocca, annuendo, e lanciò uno sguardo a Katherine, che sorrise raggiante, per poi sparire nei corridoi.
***
Luke era in camera sua, sdraiato sul letto, che cercava di prendere sonno, quando sentì dei colpi alla porta. Si alzò svogliatamente e andò ad aprire, arrossendo leggermente quando vide Yui in camicia da notte davanti a lui.
-Y-Yui, cosa ... ci fai quì?-, chiese, imbarazzato.
-Volevo sapere se stavi bene-.
-Yui ... scusami ancora per quello che è successo oggi, io ... non ho mantenuto la parola-, disse Luke dispiaciuto.
-Cosa?-.
-Ti avevo promesso che non sarei diventato come loro, ma a quanto pare .... mi dispiace, riuscirai mai a perdonarmi?-.
Yui sorrise, alzando le spalle.
-Ti ho già perdonato, stai tranquillo-.
-Ma io ti ho morsa!-.
-Lo so, ma non hai fatto apposta, hai passato un attimo di confusione ... puo capitare a tutti-.
- ... grazie .... grazie per ... avermi perdonato-.
-So che non diventerai come loro-, disse la ragazza.
-Come?-.
-Non diventerai come loro ... puoi cambiare la tua natura, ma non quello che sei veramente-.
-E ... cosa sono?-.
-Una brava persona-.
Luke sorrise, e andò ad abbracciarla.
-Grazie, Yui-.
La ragazza si lasciò stringere, e Luke si sentì sollevato. Dopottutto, aveva ragione. Non avrebbe lasciato che quel fatto avrebbe cambiato quello che realmente era. Non lo avrebbe permesso a niente e a nessuno.
***
La luna gialla risplendeva nel cielo, in contrasto con il nero della notte. Katherine era uscita in terrazza, e, appoggiata al bordo del balcone, guardava in alto, perdendosi a guardare quella luna non del tutto piena.
-Splendida nottata, non è vero, Katy?-.
Si voltò, e vide Raito, apparso da non so dove, appoggiato alle porte di vetro che davano sulla terrazza.
-La smetti di entrare senza il mio permesso?-, brontolò Katherine irritata, stringendosi nelle spalle, dato che si era alzato il vento.
-Vuoi proprio prenderti una broncopolmonite, eh?-.
-Che ti interesssa, posso o no fare quello che voglio?-.
-Hey, rilassati, Katy, sbaglio o siamo un po' agitate?-.
-Ufff-.
Katherine andò verso di lui,e lo fece spostare con una spallata, per tornare dentro. Si slegò i capelli, occasionalmente raccolti in una coda laterale, e si sedette sul letto, rannichiandosi con le ginocchia al petto, mentre guardava Raito sedersi sul bordo opposto.
-Cosa vuoi?-, chiese, senza troppa gentilezza.
-Cos'hai, sei arrabbiata?-.
-Sì-, disse Katherine senza troppo giri di parole, facendo sparire il sorrisetto sul volto di Raito.
-Cosa posso--.
-Perchè oggi mi hai usato come esca per farmi mordere da Luke?-.
-Cosa?-.
-Non fare finta di niente, volevi usarmi come giocattolo di prova-.
Raito rimase un attimo in silenzio, poi la guardò.
-Eppure sei sua amica, no? Dovresti capirlo che l'ho fatto per aiutarlo-.
-E' così che lo vuoi aiutare? Usando me come ... come ... una specie di vittima da sacrificare?-.
-Se la vuoi mettere così ... -.
Katherine non sapeva più cosa dire. Si limitò ad abbassare lo sguardo.
-E pensare che mi ero illusa che tu non fossi ...  ... mi sbagliavo-.
-Non fraintendermi, Katy. Sono un vampiro. Come hai detto tu, sarà difficile trovare qualcuno che mi apprezzi per quello che sono. E io non ti sto obbligando a farlo-.
-Bene-, disse Katherine alzandosi. -Perchè io nemmeno voglio farlo-.
-Andiamo, non fare---.
-No, adesso basta! Tu mi stai solo usando ... io pensavo ... che in fondo di me ti importasse almeno qualcosa, pensavo ... bhe,non importa quello che pensavo, adesso ho tutte le risposte che cercavo-.
-Lo sai che sei sexy quando ti arrabbi?-, chiese Raito con un sorrisetto,cosa che fece irritare ancora di più la ragazza.
-Smettila-.
-Su, su, non fare la difficile ... so io cosa ti può tirare su il morale-.
Raito le si avvicinò pericolosamente, e Katherine si ritirò di scatto.
-Lasciami stare-.
-Non fare così ... -, disse lui avvicinandosi al suo collo.
-Raito, smettila!-.
Il ragazzo si allontanò, e Katherine ne approfittò per andarsene. Era veramente troppo.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


~~Capitolo 17
La ragazza uscì a passo spedito dalla sua stanza, prendendo una felpa al volo, e si recò verso l'entrata. Voleva andarsene. Non sopportava più di essere sfruttata in quel modo. Non era così che voleva aiutare Luke.
Uscì di casa, e si fermò un attimo davanti all'ingesso.
-Yui, Luke ... mi dispiace ... -.
Si lasciò la casa alle spalle, e iniziò ad allontanarsi.
Uscì dalla residenza, e continuò ad avanzare senza una meta precisa. Non voleva andarsene veramente, anche perchè non avrebbe avuto un posto dove stare, le sarebbe solamente bastato allontanarsi da quella casa (e da una certa persona) per un po'.
Arrivò in un bosco, e dopo aver percoro un po' di strada a piedi, si ritrovò in un posto circondato da piante di rose. Rose rosse, che poi diventavano azzurre e infine bianche. Un giardino di rose.
La ragazza si stupì che un posto così bello potesse trovarsi così lontano dalla casa. Si fermò ad osservare i fiori, rallentando il passo.
-In che situazione mi sono cacciata ... -.
-Saresti potuta andartene quando ne avevi l'occasione-.
Sentendo una voce improvvisa, Katherine si voltò di scatto, e vide Subaru davanti a lei.
-Tu... -.
-Perchè hai deciso di restare? Cosa ci hai guadagnato?-, chiese il ragazzo senza traccia di gentilezza nella voce.
-Io ... -.
-Voi umani siete tutti uguali ... non rilfettete sulle conseguenze delle vostre azioni-.
Katherine guardò in basso, mordendosi il labbro inferiore.
-Adesso cos'hai intenzione di fare? Scapperai? Tornarai a casa?-.
-No-.
Subaru la guardò con più attenzione, come stupito dalla sua risposta.
-Sapevo che scegliere di restare avrebbe comportato a situazioni difficili ... -.
-E allora perchè sei rimasta?-, chiese il ragazzo.
- ... per i miei amici ... -.
Subaro non disse niente, si limitò a fissarla, immobile, con i suoi occhi rossi che brillavano nell'oscurità. Katherine alzò il viso da terra, ma il ragazzo era scomparso.
Si mise a riflettere su ciò che aveva appena detto. I suoi amici ... Yui e Luke ... era per loro che aveva deciso di restare. Se non fosse stato per quello se ne sarebbe volentieri tornata a casa... era per loro che aveva fatto tutto ... e forse ... avrebbe dovuto continuare a fare quello che stava facendo per aiutare Luke. L'idea non l'allettava granchè, ma forse Raito aveva ragione. Forse lui stava veramente cercando di ... in qualche modo "addestrare" Luke a controllarsi, e usando lei, si assicurava di fare in modo che il ragazzo, trovandosi davanti una sua amica, non le avrebbe fatto niente.
E di colpo Katherine ebbe un'illuminazione. Raito non la stava usando mettendo a rischio la sua vita ... la stava proteggendo da un futuro Luke assetato del suo sangue.
-Cacchio, che cretina che sono stata-, mormorò la ragazza dandosi una sberla sulla fronte.
Era ancora in tempo, pensò, facendo inversione di marcia. Avrebbe risolto tutto.
***
Tornando sui suoi passi, riuscì a tornare indietro senza difficoltà. Rientrò in casa, e rimase un attimo ferma contro la porta d'ingresso, sospirando.
Sapeva cosa doveva fare. Ma non trovava il coraggio per farlo.
Avrebbe solamente dovuto cercare Raito e scusarsi per averlo aggredito in quel modo ... anche se una sberla in faccia se la sarebbe meritata.
Katherine iniziò a camminare, e visto che in giro non lo trovava decise che ci avrebbe parlato il giorno dopo. Tornò quindi in camera sua,ma non fece in tempo a rilassarsi, che vide il ragazzo sdraito supino sul suo letto, con la testa rivolta verso la fine del materasso.
-Ciao, mia piccola Katy-, disse, sorridendo.
Katherine sospirò silenziosamente, e si avvicinò al bordo del letto, a poca distanza dalla sua testa.
-Raito ... -.
-Mh?-.
La ragazza iniziò a torturarsi un lembo della maglietta, imbarazzata, mentre Raito le rivolse uno sguardo curioso. Si mise seduto a gameb incrociare, e la guardò in attesa di una risposta.
-Io ... ecco ... volevo chiederti scusa per quello che ho detto-.
-?-.
-Prima, quando ti ho accusato di usarmi per fare in modo che Luke diventasse come voi ... dimmi la verità ... avresti davvero lasciato che lui mi facesse del male?-.
-Proprio no, Katy, davvero mi credi capace di un simile gesto?-.
Katherine alzò le spalle, non sapendo cosa rispondere. Raito allungò un braccio e l'afferrò per un polso, tirandola verso di se. La ragazza, colta alla sprovvista, perse l'equilibrio e gli cadde addosso, finendo con il viso contro il suo petto.
-Mi dispiace di averti fatto pensare una cosa simile-, le sussurrò sensuale all'orecchio. Katherine tirò indietro la testa di scatto, arrosendo, e constatando che la posizione in cui si trovavano non era per niente d'aiuto.
Lui seduto, con la schiena appoggiata allo schienale del letto, e lei sistemata in mezzo alle sue gambe, appoggiata al suo petto.
-E comunque, tanto per fartelo sapere ... non permetterei mai a nessuno di farti del male-.
-Come mai tanto interessamento, così, di punto in bianco?-, domandò Katherine in modo scettico.
Lui sorrise, scuotendo la testa.
-Proprio non ci arrivi, vero, Katy?-.
-No-.
-L'unico che può giocare con te sono io..
Lui l'abbracciò, attirandola di più a se.
-R-Raito?-.
-Sssh ... -.
Si avvicinò al suo collo e la morse.
-Mh ... -.
Le sue mani iniziarono a scendere, sfiorando i fianchi della ragazza, che ebbe un sussulto. Raito si staccò, guardandola soddisfatto.
-Che ne dici se adesso ci divertiamo di più ... -.
-No, scordatelo-, esclamò Katherine.
-Non fare così, lo vedo nei tuoi occhi che vuoi di più ... allora dimmi ... inizio dall'alto? O ... dal basso?-, chiese, sfiorandole le gambe. Katherine si ritirò di scatto, arrossendo di dodici tonalità di rosso.
-Ma cosa stai dicendo ..?? S-smettila!!-.
Il ragazzo ghignò, e prese a leccarla sul collo.
-L-la vuoi piantare?-, disse Katherine irritata. -Solo perchè ci siamo chiariti non vuol dire che tu abbia il campo libero in questo senso-.
-Oh, tu dici?-.
-Sì. Smettila-.
Ma il ragazzo non l'ascoltava, continuava imperterrito il suo lavoretto di lingua, alternandolo a piccoli morsetti provocatori. Katherine si lasciò sfuggire un gemito. Errore mortale. Raito si mise a ridacchiare compiaciuto dell'effetto che faceva alla ragazza, e questa sbuffò, irritata.
-Avanti, dillo che ti piace ... -.
-Ahi ... no, finiscila ... -.
-Lo stai dicendo con una voce troppo vogliosa ... -.
-Raito!-.
Katherine si allontanò di scatto, tirandogli una sberletta sulla spalla, alchè lui si mise a ridere. Una risata sexy ... tanto sexy.
-A-adesso vattene, voglio dormire-, disse Katherine indicandogli la porta. Raito la guardò in modo sarcastico, con un ghigno sul volto. Le diede un'ultima leccatina sul collo, poi si alzò.
-Continueremo domani, Katy-, disse,facendole l'occhiolino, dopodichè se ne andò.
Katherine si lasciò cadere sul letto, sospirando. Prima o poi l'avrebbe ammazzato, ne era certa.

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


~~Capitolo 18
Era da tre ore che qualcuno bussava alla porta. Katherine si rigirò nel letto, brontolando qualcosa.
-Chi diavolo è che rompe??!!-, urlò.
-Kat, sono Luke, sei sveglia??-.
-NOOOO!!-.
-Ah. Scusa. Mi apri?-.
-NO!-.
-Dai, alzati che mi serve il tuo aiuto-.
-Per cosaaa??-, disse Katherine con il viso sepolto nel cuscino.
-Addestramento per vampiri dilettanti-.
Katherine fece una faccia perplessa, e dopo essersi cambiata, finalmente, andò ad aprie.
-Che cosa?-.
-E' così che lo ha chiamato Raito ... vuole addestrarmi a diventare un bravo vampiro-.
- ... renditi conto che quello che dici non ha senso-, disse Katherine.
-Lo so, ma lo devo fare lo stesso, onde evitare che ti salto al collo-.
-Ti tirerei un pugno in faccia-.
Luke rimase scioccato, deglutendo.
-Ookey ... vieni?-.
-Ho altra scelta?-.
-No-.
-Uffa ... -.
Così, Luke portò Katherine in giardino, dove c'erano Kanato e Raito seduti sul bordo della fontana.
-Ah, ecco quì i nostri amici-, disse Raito lanciando subito un'occhiata a Katherine, che al ricordo della notte passata, arrossì di botto.
-Kat, tutto bene?-, chiese Luke.
-S-sì, perchè?-.
-Sei rossa-.
- ... f-fatti i cavoli tuoi, iniziamo questa cosa del cacchio!-.
- ... sei irascibile oggi-.
-Luke. Vuoi un pugno in faccia?-.
-No-.
-Allora tappati quella fogna che hai al posto della bocca e dimmi cosa devo fare-.
-Ah, te lo dice Raito-, disse Luke indicando il ragazzo dai capelli rossi, che si alzò leggermente il cappello, sorridendo in modo malizioso a Katherine.
-Allora, vediamo ... -.
In meno di un secondo le fu davanti, e con un rapido movimento le prese la mano, mordendole un dito, e facendo uscire un po' di sangue.
-Ahi ... -.
-Tranquilla, adesso tutto quello che devi fare è stare ferma-, disse Raito prendendola da dietro, per le spalle.  -Luke farà il resto-.
-Che?-.
Kanato chiuse gli occhi, respirando profondamente.
-Hai veramente un buon profumo ... vorrei tanto assaggiarti ... -.
-No, Kanato, siamo quì per Luke, ricordi?-, chiese Raito.
-Oh ... sì, lo so ... -, mormorò il ragazzo con l'orsacchiotto.
-Mi spiegate cosa avete in mente?-, chiese Katherine leggermente preoccupata.
-Nulla di preoccupante, Katy ... Luke-.
-Sì?-.
-Avvicinati. Kanato, tu tienilo d'occhio-.
-Sì-.
Luke si avvicinò a Katherine, e questa lo guardò inarcando le sopracciglia, mentre Raito le prendeva il polso e le alzava la mano, in modo da esporre il dito ferito a Luke, che si mise a fiutare l'aria, leccandosi le labbra.
-Posso tirargli un pugno?-, chiese Katherine.
-No, non ancora, mia piccola Katy ... mi piace quando fai la focosa ...-, le mormorò Raito all'orecchio, beccandosi una gomitata nelle costole.
-Porca miseria, che odore ... -, disse Luke con aria sognante, avvicinandosi sempre di più a Katherine.
-Allora, cosa aspetti? Vuoi morderla? Vuoi il suo sangue?-, chiese Raito soffiando sul collo della ragazza, che si limitò a sbuffare irritata.
Luke resistette qualche minuto, poi scattò in avanti, verso Katherine, ma fu prontamente afferrato da Kanato, che riuscì a bloccarlo.
-Lasciami!-, ringhiò il ragazzo, dimenandosi, ma Kanato lo teneva stretto.
-Così non va bene ... -.
-Infatti, pessimo inizio ... però d'altronde ... come darti torto?-, chiese Raito sorridendo, e beccandosi un'altra gomitata.
-Posso sapere l'utilità di tutto questo?-, chiese Katherine.
-Semplice, così almeno quando ve ne sarete andati e non ci saremo più noi a controllarvi, siamo sicuri che il piccoletto non ti salterà addosso per azzannarti la gola-, spiegò Raito.
-Quindi ... volete farlo resistere al mio sangue?-.
-Esatto-.
-Ma ... le altre persone?-, chiese Katherine.
-Affari loro, non posso mica salvare tutto il mondo-, disse Raito con una scrollata di spalle.
-Quindi... dovrei ringraziarti?-, domandò Katherine perplessa.
-Oh, sì ... dovresti-.
-Ma vaff----.
-Ragazzi, smettetela-, disse Luke quando si fu calmato. -E' una bella idea, insomma, tutto sommato ci sta-.
-Sì ... se lo dite voi-, commentò Katherine alzando gli occhi al cielo. Raito le prese di nuovo la mano e le morse un'altro dito.
-Ancora una volta-.
***
Dopo qualche giorno, già Luke dimostrava segni di miglioramento. Un po' per l'addestramento a cui veniva sottoposto, e un po' solamente per volontà, riuscì a resistere alla tentazione del sangue dell'amica, risparmiandosi dei pugni in faccia da quest'ultima.
Tutto andava secondo i piani, e sia Luke che Katherine, ma anche gli altri fratelli, ne erano soddisfatti.
Nonostante questo, però, Reiji ritenne giusto abituare Luke al sangue, per non privarlo della sua natura, e questa volta anche gli altri furono daccordo.
E in fondo, anche Luke era consapevole del fatto che avevano ragione. Solo, non sapeva come avrebbe reagito davanti al sangue di qualcun altro. Sarebbe riuscito a darsi un contegno, o avrebbe rischiato di ammazzare la malcapitata vittima?
Così, iniziò giornalmente a fare dei piccoli prelievi a Yui, che si offrì volontariamente per aiutarlo, nonostante le accese proteste di Katherine.
Qualcosa però non andava nella ragazza. Infatti, un giorno, Yui confessò a Katherine e Luke di avere strane apparizioni ... vedeva una donna ... una bellissima donna con i capelli lunghi. I due ragazzi rimasero straniti, e pensarono che Yui si fosse sbagliata, che non era altro che un miraggio, o qualcosa di simile. Fatto sta che anche Yui decise di non preoccuparsi più di tanto, almeno per il momento.

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


~~Capitolo 19
-Ma mi lasci spazio??-.
-Vattene in un altro posto-.
-No, c'ero prima io, sei tu che hai fatto irruzione!-.
-E' casa mia, quella che ha fatto irruzione sei tu-.
-Non è vero!-.
-Sì invece-.
Katherine e Ayato, entrambi allungati in qualche modo sullo stesso divano, stavano rivendicando il diritto alla loro sistemazione, sotto lo sguardo divertito di Luke, che scoppiò a ridere come un cretino vedendo i due bisticciare.
-Toglitiiii-, esclamò Katherine cercando di spingere via il ragazzo, che però non si mosse di un millimetro.
-Almeno stai ferma-, ringhiò questo guardandola in modo brusco. Katherine sbuffò, e si sdraiò con la testa verso il lato opposto, allungando le gambe sopra quelle del ragazzo.
-E così che tratti gli ospiti tu?-.
-Senti un po', finchè sarai in questa casa, mettiti in testa che sei sotto il mio controllo-, disse Ayato.
-Sì, domani magari-, lo prese in giro Katherine.
I due si guardarono male per qualche istante, poi entrambi sollevarono gli angoli della bocca in un sorriso. Bene o male Katherine era riuscita a conquistarsi anche la sua simpatia, evitando di passare per la sua cena.
-Sembrano andare daccordo-, mormorò Kanato, seduto accanto a Luke, poco distante dai due ragazzi sul divano.
-Ma sì, si odiano ma si vogliono bene infondo-, disse Luke stiracchiandosi.
-Sono daccordo ... -.
Nel frattempo, videro Katherine impegnata in un'estrenuante lotta per prendere la sua sciarpa.
-Ridammelaaa!-, esclamò, allungandosi verso Ayato, che però stese un braccio, allontanando la sciarpa dalla sua portata.
-A cosa ti serve?-.
-E' miaaa, daaii-.
-Non ne avrai bisogno-.
Il ragazzo le si mise sopra, mostrando i denti.
-Ehm, non quì per favore-, disse Luke imbarazzato. Ayato alzò la testa, e Katherine si rimise seduta, lanciandogli un'occhiataccia, alla quale lui rispose con un'alzata di spalle.
-Cos'è tutta questa confusione?-, chiese Reiji apparso improvvisamente nella sala.
-Katherine e Ayato stanno giocando-, disse Kanato a bassa voce. Reiji, vedendo i due ragazzi in una posizione compromettente, sospirò silenziosamente.
-Ayato, quante volte devo ripetertelo ... queste cose falle nella tua stanza privata, e non in salotto-.
-Pfff, che seccatura-, disse Ayato alzando gli occhi al cielo.
-Maaa ... ragazzi, qualcuno ha visto Yui per caso?-, chiese Luke.
Ci fu un silenzio generale, poi Kanato parlò.
-Credo sia uscita, in casa non c'è-.
-E' sparito pure Raito se è per questo-, commentò Luke.
Ayato fece una smorfia, e si alzò.
-Che noia-.
Lo guardarono andarsene, e Katherine si mise seduta compostamente, un po' in pensiero per l'amica.
Quella notte, verso le tre, qualcuno bussò alla sua porta, e Katherine rimase sopresa nel vedere che si trattava proprio di Yui.
-Yui, stai bene, che fine avevi fatto?-.
-Io ... ho scoperto delle cose ... -.
-Vuoi parlarne?-.
Yui annuì, e Katherine la invitò ad entrare. Si sedettero sul letto,e  Yui iniziò a parlare. Alla fine del racconto, Katherine rimase perplessa.
-Sei stata offerta dalla chiesa come sacrificio?-, chiese.
-Questo .. .è quello che mi hanno detto-.
-Sacrificio per ... per cosa?-.
-Io .. non lo so-.
Yui tirò fuori un pugnale d'argento e lo mostrò a Katherine.
-E questo?-.
-Me lo ha dato Subaru ... ha detto di scappare ... che se starò quì morirò di sicuro-.
-Ma allora ... perchè sei ancora quì?-, chiese Katherine perplessa.
-Voglio solo sapere la verità. Vedere se in qualche modo mio padre c'entra qualcosa con questa storia, anche se credo che lui non ne sapesse niente-.
-Capisco ... farò di tutto per aiutarti allora-.
-No, tu ... potresti metterti nei guai-, disse Yui.
-Non importa, tanto più nei guai di così ... vedrò se riesco a scoprire qualcosa-.
-Ti ringrazio ... ma non voglio metterti nei guai per causa mia-.
-Tranquilla, voglio farlo. Avviserò anche Luke, e vediamo di risolvere questo mistero una buona volta-.
***
-Infatti, mi è sembrato che ultimamente Yui si comportasse in modo strano-, disse Luke pensieroso quando Katherine gli raccontò della vicenda.
-E' per questo ... è tutto un casino, non se hai capito ... ma credo che i fratelli sappiano qualcosa-, disse la ragazza.
-Qualcosa di che tipo?-.
-Non lo so ... il fatto che Subaru le abbia consegnato quel pugnale ... deve significare qualcosa. E poi la donna con i capelli lunghi che Yui continua a vedere ... una volta può anche starci, ma adesso non credo sia frutto della sua fantasia-, disse Katherine.
-In effetti lo credo anch'io ... anche se non ho visto nessuna donna aggirarsi nel cortile di notte ... -.
-Lo so, Luke, è solo che ... bho, c'è qualcosa che non quadra in tutta questa storia-.
-Che c'è, adesso ti metti a fare l'investigatrice privata?-, chiese Luke ridacchiando.
-Voglio sapere cosa c'è sotto! E' per Yui, non può continuare a vivere con questo pensiero in testa, insomma ... è stata mandata quì per un motivo, e adesso salta fuori che potrebbe essere un sacrificio ... ho intenzione di scoprirne di più-, disse Katherine convinta.
-Sì, voglio vedere come farai-.
-Quindi non mi aiuti?-.
-Sì che ti aiuto, se solo sapessi come fare-.
-Già, hai ragione pure te ... non lo so, vedo cosa riesco a fare-.
-Hai ragione. Dobbiamo farlo per Yui-.
-Sì ... e speriamo che questa faccenda non coinvolga niente di grosso ... -.

***
Il giorno successivo, successo altri avvenimenti strani. Yui raccontò ai due ragazzi di essersi ritrovata nei sotterranei senza motivo.
-Perché sei andata lì sotto, scusa?-, chiese Luke perplesso.
-Io … non lo so, non ne ho idea … non mi ricordo-, disse Yui agitata.
-Aspetta, Yui, calmati … sicura di non ricordarti niente?-, domandò Katherine mettendole una mano sulla spalla. La ragazza non disse niente.
-Yui, noi vogliamo aiutarti, ma se non ci dici niente mi dici come possiamo farlo?-.
-Ho visto delle cose … riguardanti i fratelli-, disse Yui titubante.
-Cos’hai visto?-.
-Non so come, ma … sono riuscita a vedere nel passato … loro da piccoli, poi c’era … la donna con i capelli lunghi e un uomo … che parlavano, e … e … -.
Yui dovette fermarsi un attimo. Katherine e Luke si scambiarono uno sguardo.
-Poi … la donna mi ha guardata, e io … ho sentito di nuovo quel dolore al cuore e credo di aver perso conoscenza … -.
-E poi che è successo?-, domandò Luke.
-Poi mi sono risvegliata nei sotterranei … ma non ho idea di come abbia fatto a finire lì … -.
Katherine si mise a riflettere, ma non riusciva a trovare una spiegazione plausibile. Era tutto troppo strano, eppure sapeva che Yui stava dicendo la verità.
Non riuscendo a trovare una soluzione, i due ragazzi decisero di dormirci sopra. A quel punto era l’unica cosa da fare. Avrebbero ripreso ad indagare l’indomani, con la mente lucida.
Katherine entrò in camera sua verso mezzanotte, e non si stupì quando vide Raito seduto sul suo letto.
-Tardi questa sera, Katy-, le disse, sorridendo.
-Sì … -.
Katherine si sedette accanto a lui, fissandosi le mani. Prese un respiro profondo e si decise a chiederglielo.
-Raito?-.
-Sì?-.
-Tu … sai chi è la donna con i capelli lunghi e l’abito viola di cui Yui parla?-.
Si voltò a guardarlo, e l’espressione che vide sul volto del ragazzo la lasciò perplessa. Non c’era traccia di divertimento o ironia, solo … vuoto. Un’espressione vuota, quasi ferita.
-Raito?-.
- … -.
Il ragazzo si mise sdraiato, senza dire niente. Katherine gli si mise accanto, silenziosa, aspettandosi una risposta, ma niente. Rassegnata, quindi, fece per girare dall’altro lato, ma prima che potesse muoversi, sentì il viso di Raito appoggiarsi contro il suo collo.
Per un attimo trattenne il respiro, aspettandosi di sentire i suoi canini affilati affondare nel collo, invece niente. Sentiva solamente il suo respiro regolare contro la pelle. Lo guardò, e vide che aveva gli occhi chiusi.
Lei fece lo stesso, sperando, l’indomani, di trovare presto una risposta ai problemi che le stavano affollando la mente.

//Angolo dell'autrice che ha deciso di rifarsi viva//
Buonsalve a voi caro pubblico ^.^ ... ok la smetto di fare scena -_- ... no, niente, volevo solo avvisare, anche se credo si sia gia capito, che in questi capitoli mi sono agganciata con gli avvenimenti dell'anime, quindi d'ora in avanti ci saranno spoiler ... (io vi ho avverito :)) ... detto questo, vi aspetto al prossimo capitolo ^-^

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


~~Capitolo 20
-Katherine?-.
- ...mhm ... -.
-Katherine, svegliati-.
-Cosa ... ?-.
Katherine aprì gli occhi, e si ritrovò il viso di Kanato davanti agli occhi. Scattò indietro, spaventata.
-Co-come sei entrato, cosa ci fai quì?-, chiese.
-Vieni con me-.
-?-.
Katherine seguì Kanato in salotto, dove c'era anche gli altri fratelli, e in più Luke che sembrava confuso quanto lei.
-Perchè ci avete chiamati?-, chiese il ragazzo.
-Dovete andarvene da questa casa-, disse Reiji.
-Come sarebbe?-, domandò Katherine.
-Non siete più al sicuro quì. Sta succedendo qualcosa ... -.
-Qualcosa che ha a che fare con Yui?-.
-E voi come lo sapete?-, domandò Reiji perplesso.
-Lo sappiamo, e vogliamo aiutarvi-, disse Katherine.
-Voi non potete fare proprio niente-, disse Ayato in tono secco. -Dovete andarvene-.
-No, possiamo aiutarvi, Katherine ha ragione-, disse Luke.
-Adesso basta-, disse Reiji. -Fate come vi abbiamo detto. NOn possiamo rischiare di correre rischi. Sarebbe troppo pericoloso per voi stare quì-.
-Oh, ma dimentichi che io sono un vampiro come voi!-, esclamò Luke contrariato. -Perchè non posso contribuire a risolvere questa storia-.
-Perchè tu sei solo un piccoletto, cosa credi di poter fare?-, domandò Raito con un sorrisetto provocatorio.
-Bhe, io ... voglio aiutare Yui, ecco! E non potete impedirmelo-.
-Invece sì. Cerca di ricordarti qual'è il tuo posto finchè sarai in questa casa. Farete come vi è stato detto. Non ammetto proteste-, disse Reiji con aria autoritaria.
Nessuno degli altri fratelli obbiettò niente, e Katherine e Luke non poterono  fare altro che abbassare la testa e guardarsi sconfitti.
-Non sarà per molto ... -, disse Kanato cercando di alleggerire la situazione.
-Speriamo ... ci tenevo a passare ancora un po' di tempo con voi-, disse Luke.
Katherine strinse i pugni, sentendosi impotente davanti a quello che stava succedendo. Aveva promesso a Yui che avrebbe cercato di aiutarla, ma così non avrebbe potuto fare proprio niente.
-Non ci pensare nemmeno, Katy-, disse Raito, come se le avesse letto nel pensiero. -A te e al tuo amico conviene stare fuori da questa storia. Non vogliamo che qualcuno si faccia male, no?-.
-Ma ... io ... -.
-Niente ma-, disse Raito avvicinandosi a lei. -Ci penseremo noi-.
Katherine sospirò, frustrata, guardando in basso.
I due ragazzi vennero accompagnati fuori, ancora con la luna che splendeva alta nel cielo.
-Lo capite vero, che lo stiamo facendo per il vostro bene?-, domandò Reiji.
Katherine e Luke annuirono, sebbene l'idea non andasse particolarmente a genio a nessuno dei due.
-Almeno fateci sapere quando le cose si saranno sistemate-, disse Luke.
-Tu pensa per te, piccoletto-, disse Raito in tono beffardo. Luke ghignò, poi guardò Katherine, che fissava ancora l'enorme edificio davanti a lei.
-Kat, andiamo?-.
-Uhm? Avrei voluto vedere Yui prima ... non importa, andiamo ... -.
Katherine e Luke salutarono gli amici, e Raito, prima di andarsene, si avvicinò a Katherine, prendendola da parte.
-Cosa vuoi?-, domandò lei perplessa.
Raito sorrise, dandole una leccatina sul collo.
-Quando tornerai riprenderemo quello che abbiamo iniziato-.
- ... n-non abbiamo iniziato proprio niente!-.
Raito le fece un'altro sorrisetto, e Katherine sospirò, esasperata.
-Comunque ... stai attento-.
-Uhm? Da quando in qua ti preoccupi per me?-.
-I-io non mi preoccupo, okay?! Non me ne può fregare di meno di te!-.
-Certo, ci credono tutti-, disse Raito alzandole il viso. -Ci vediamo, mia piccola Katy-.
Poi si allontanò, mentre Luke richiamò l'amica.
-Dai, Kat, muoviti-.
-Arrivo-.
Fu così che i due ragazzi presero a camminare, allontanandosi sempre di più. Si guardarono indietro solo una volta. Poi proseguirono per la loro strada, sperando che quella che avevano preso, fosse stata la scelta migliore.
***
-Continuo a pensare che abbiamo fatto male ad andarcene-, disse Katherine seduta al tavolo di un bar, mentre sorseggiava un'aranciata.
-Non sai nemmeno cosa sta succendo, ma di sicuro qualcosa di brutto ... è meglio così, avremo potuto rimetterci la pelle-, disse Luke.
-Ma scusa, a tuoi cugini non pensi? E a Yui?-.
-Loro la proteggeranno-, disse Luke con sicurezza.
-E chi proteggerà loro?-.
-Non ci credo, sei preoccupata per i miei cugini?-, chiese Luke accennando un sorrisetto. Katherine scrollò le spalle, bevendo un altro sorso.
-Più che altro ho paura per Yui ... quella donna che diceva di vedere ... chi diavolo sarà?-.
-Ah bho, lo scopriremo presto-.
-Credi davvero che ci metteranno al corrente una volta che le cose si saranno sistemate?-, chiese Katherine perplessa.
-Ne sono sicuro-.
La ragazza sospirò, guardando fuori dalle finestre.
-Lo spero proprio-.
***
I due ragazzi stavano camminando a zonzo per le strade, quando Luke iniziò a lamentarsi che aveva fame.
-Eravano al bar prima, quanto ti costava prenderti qualcosa lì?-, disse Katherine irritata.
-Lo so, ma io ... ecco, non so come dirtelo ... -, disse Luke imbarazzato. Katherine si voltò verso di lui, in attesa della risposta.
-Ho voglia di sangue-.
La ragazza sgranò gli occhi, alzando un dito.
-Devi anche solo provarci e ti arriva un pugno in faccia-.
- .. ma ... solo un morsetto ... -, disse Luke avvicinandosi.
-NooooO!!-.
Katherine indietreggiò, alzando le braccia, e tirò una sberla a Luke, che si riprese.
-Ahia ... scusa-.
-Non accetto le tue scuse, vieni quì, ti voglio uccidere!-, esclamò Katherine mettendosi a inseguirlo.
-No, che fai, smettila!-, disse Luke correndo.
-Ti uccido!-.
Il ragazzo si fermò di colpo, lanciandole un'occhiata eloquente.
-Davvero?-, chiese, con aria cupa. In quel momento faceva paura, e Katherine si fermò, facendo dietro front.
-Ok, come non detto-.
SPAM
Senza rendersene conto, andò a sbattere contro qualcuno.
-Mi scusi, non l'avev vis---.
Katherine si bloccò di colpo quando alzò lo sguardo e vide in faccia la persona contro la quale si era scontrata. Era un ragazzo biondo ... semplicemente ... bellissimo.
-Uh--io...tu  ... non ... volevo, ti chiedo di perdonar---
Katherine si diede della cretina da sola per non riuscire a comporre una frase di senso compiuto.
-Figurati, mi fa sempre piacere scontrarmi con una bella ragazza-, disse il tipo sorridendo.
- ..(Awaaawaaa ... ) ... -.
-Come ti chiami, piccola gattina?-, domandò lui con voce suadente.
-Co-cosa? C-come mi hai chiamata?-, chiese Katherine balbettando.
Lui le si avvicinò, sussurrandole sensualmente all'orecchio.
-Piccola gattina-, disse, prendendo delicatamente in mano il ciondolo a forma di gatto intorno al collo della ragazza.
Katherine rabbrividì, allontanandosi di qualche passo, con le guance che andavano a fuoco.
-Mi-mi chiamo Katherine-.
-Che nome stupendo ... sono Kou, piacere di conoscerti... Kitty-, disse il ragazzo facendole l'occhiolino.
-Ehm ... ok, allora ... io vado-, disse Katherine gesticolando.
-Sei da sola?-.
-No, con un amico ... che ... -.
Cercava di mordermi, pensò Katherine, ma decise di tenere la bocca chiusa.
- ... che devo cercare-.
-Hai perso il tuo amico?-.
-Sì-.
Kou la guardò divertito, e Katherine maledì se stessa. prima figura di me***.
-Kaaaaat!-.
Quando sentì Luke strillare per chiamarla, tirò un sospiro di sollievo.
-Ah, eccolo-.
Luke la raggiunse, con il fiatone.
-Ah,eccoti ... ti ho cercata dappertutto-.
-Ecco, bene ... possiamo andare ... -.
-Lui chi è?-, domandò Luke curioso, guardando il ragazzo biondo.
-Emh ... un ragazzo ... -.
-Lo vedo anch'io che è un ragazzo-, disse Luke esasperato. Katherine si morse le labbra, e Kou si mise a ridere.
-Mi chiamo Kou, ho avuto la fortuna di scontrarmi con questa bella gattina-, disse il ragazzo indicando Katherine con lo sguardo. Questa si schiarì la voce, imbarazzata.
- ... ... ah ... -.
-Ehm .... lui ... è Luke-, disse Katherine indicando l'amico, che strinse la mano al nuovo ragazzo.
-Scusa un attimo, ma tu ... ti ho già visto da qualche parte-, disse Luke riflettendo.
-Ah sì? Non mi stupirebbe-.
- ... tu ...  ... mhmm .... ma sì, certo! Sei il cantante del momento che fa perdere la testa a tutte le ragazze!-.
Katherine assunse un'arian perplessa.
-Cosa?-.
-Ma sì, è lui, è identico! Non ne hai mai sentito parlare?-, chiese Luke.
- ... perchè tu sì?-.
- ... ... lo so e basta-.
- ... ookeeey ... -.
-Hey-, disse Kou schioccando le dita per attirare l'attenzione dei due ragazzi. -Il tuo amico ha ragione-.
Luke si sentì potente in quel momento, e lanciò un'occhiata vittoriosa a Katherine, che alzò gli occhi al cielo.
-Io non lo sapevo ... -.
-Che cosa strana-, disse Kou sorridendole in modo provocatorio. Katherine si lasciò sfuggire una risatina nervosa, e pregò mentalmente perchè Luke dicesse qualcosa di stupido ...
-Eee ... quindi che fai quì in giro?-, chiese il ragazzo.
"Grazie al cielo", pensò Katherine.
Kou alzò le spalle, stiracchiandosi.
-Avevo bisogno di staccare un po' ... ultimamente sono molto stressato-.
-E beh, immagino ... avere al seguito una folla di fangirl scatenate non deve essere il massimo, vero?-, chiese Luke.
Katherine gli schiacciò il piede, mimandogli con lo sguardo un: "ma una domanda più cretina, no?!"
Kou si limitò a ridacchiare, divertito.
-Hai proprio ragione, pensa che ogni volta devo muovermi in incognito per non destare sospetti-.
-Che volpe-.
I due ragazzi si misero a ridere, e Katherine alzò gli occhi al cielo. Maschi ...
-Ma cambiando discorso ... non ho potuto fare a meno di notare la tua uniforme-, disse Kou guardando Luke, che si sistemò la giacca scura.
-Cavolo, mi sono dimenticato di togliermela-.
-Sapete che anch'io frequento la vostra stessa scuola?-.
-Davvero?-, chiesero in coro Katherine e Luke.
Kou annuì, tirandosi indietro dei ciuffi dagli occhi.
-Sì. Ma non vi avevo mai notati prima-.
-Questo perchè non è proprio la nostra scuola ... siamo provvisori, ecco-, disse Luke.
-Ah, davvero? Strana cosa-.
-No, ti spiego, il fatto è che siamo in vacanza dai miei cugini, e visto che loro frequentano quella scuola, anche noi ne stiamo approfittando per seguire qualche corso-.
-Capisco, questo spiega tutto. E i vostri cugini chi sono? Magari li conosco-.
-Allora, i sei fratelli .... Shu, Reiji, Ayato, Raito, Kanato e Subaru-, disse Luke contando sulle dita.
Kou li guardò sorpreso, e Katherine inclinò la testa.
-Ti sembrano famigliari?-, chiese.
-Sì, li conosco ... -.
-Davvero?!-.
Altro coro di Katherine e Luke.
-Sìsì, di vista almeno. Li ho incrociati qualche volta. Strani tipi quelli-.
-Eh già ... molto strani-, disse Katherine con una risatina nervosa.
-Non vorrei sembrare indiscreto e farmi gli affari vostri, ma come mai non siete con loro?-, chiese Kou.
-Ehm ... ci sono dei piccoli problemi in casa, quindi per il momento dobbiamo aspettare-.
-E ... dove aspettate-.
-Eheee---.
Katherine e Luke si lanciarono un'occhiata perplessa.
-E' vero ... dove aspettiamo?-, domandò Katherine.
-Eh bò, non ci avevo pensato... -.
-E bravo!-.
-Oh, senti...-.
-Che facciamo, chiamiamo i miei o i tuoi e ci facciamo venire a prendere?-.
-No, scherzi, le nostre vacanze non sono ancora finite!-, esclamò Luke.
-Lo so, ma non possiamo dormire per strada!-, ribettè Katherine a tono.
-E che ne so, ci inventeremo qualcosa-, disse Luke alzando le spalle.
-E cosa?-.
-MA BHO!-.
-Ragazzi-.
Kou si intromise nella conversazione, e i due ragazzi si girarono a guardarlo.
-Potete stare da me per qualche giorno-.
-COSA?-.
Ancora un'altro coro.
-Sì, di norma ci abitiamo io e i miei tre fratelli, ma due sono via, quindi c'è solamente mio fratello maggiore-.
-Grazie, ma non credo che possiamo accettare...-, disse Katherine.
-E perchè?-, chiese Kou e Luke in coro. Katherine lanciò l'ennesima occhiataccia a Luke.
-Bhe, ma perchè ... no, insomma, non ci conociamo nemmeno e ... -.
-Non sono uno stalker o uno stupratore-, disse Kou ridacchiando.
-Non ho mai detto questo ... però mi sembra di approfittarne troppo, non è giusto ... -.
-Il tuo amico è daccordo-.
Luke annuì.
-Se non disturbiamo ... -.
-No, ve l'ho chiesto io di venire, altrimente ne avrei fatto a meno, no?-.
Ci volle un bel po' per convincere Katherine, ma alla fine i due ragazzi accettarono l'invito. In fondo non è che avessero avuto molte altre scelte ... o quello o dormivano in mezzo alla strada. E la prima opzione era decisamente la più accettabile.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


~~Capitolo 21
Arrivarono a destinazione, ovvero una bella casa lussuosa, di medie dimensioni. I ragazzi vennero fatti accomodare in salotto, e Katherine si guardò intorno titubante.
-Sei sicuro che sia una buona idea?-, mormorò la ragazza a bassa voce.
-Ma sì, di cosa hai paura?-.
-Non lo so, io ... ho una strana sensazione ... -.
-Del tipo?-.
-Bho, non so spiegartelo, ma è come ... se ci fosse qualcosa di strano ... -.
Luke alzò gli occhi al cielo.
-Ma no, ti stai sbagliando, sembra un bravo ragazzo-.
-Non lo metto in dubbio-, disse Katherine seccata. -Comunque è strano-.
-Sì, certo ... -.
-Hey, ragazzi-.
La voce di Kou arrivò dal corridoi, e colse di sorpresa i due ragazzi.
-Heyla-, disse Luke allegro.
-Seguitemi, vi mostro le vostre stanze-.
Katherine fece qualche passo avanti, e sentì qualcosa strusciarsi contro le sue gambe. Abbassò lo sguardo e vide un bel gattone dal folto pelo nero e gli giallo-verdi seduto ai suoi piedi, che la fissava facendo le fusa.
-Ciaooo-, disse la ragazza abbassandosi per accarezzarlo. Il gatto si strusciò contro di lei, mordicchiandole la mano.
-Ahi, morde-, disse, toccando i denti sporgenti del gatto.
-Sì, ha un brutto vizio, lo so, ma è dolcissimo-, disse Kou sorridendo. -Stai pure quì con lui mentre mosto la stanza al tuo amico-.
-Okey ... -.
Luke seguì Kou verso la sua stanza, e Katherine, mentre aspettava, si sedette sul divano. Subito, il gatto saltò su e si sistemò vicino a lei, facendo le fusa.
-Persino tu sei strano, lo sai?-, chiese la ragazza. In risposta, il gatto mosse la coda avanti e indietro, sbadigliando.
Pochi minuti dopo, Kou tornò, da solo, e raggiunse Katherine.
-Allora, andate daccordo?-, chiese.
-Credo di sì-, disse Katherine cercando di respingere il gatto che la stava dando delle insistenti musate.
-Te lo dicevo che era dolcissimo ... quasi quanto te, Kitty-.
Katherine arrossì ancora a quel soprannome, e si schiarì la voce.
-Come ... come si chiama?-, chiese.
-Ah, non ha un nome-, disse Kou.
-Come no?-.
-No, l'ho trovato quando era piccolo, ma con i nomi non sono mai stato bravo-.
-Oh... AHI!-.
L'aveva morsa al polso, facendole una piccola incisione dalla quale iniziò a usire una goccia di sangue.
-Ahi ... -.
Katherine si esaminò il polso, e guardò il gatto, che adesso faceva le fusa, e le leccava le mani.
-Che bei denti ... sembra quasi un ...-.
Mentre parlava, Katherine si voltò verso Kou, e si bloccò di colpo. Il suo sguardo si posò sulla bocca del ragazzo, leggermente socchiusa, che lasciava intravedere dei canini appuntiti ...
- ... vampiro ... -.
***
Katherine si mise in piedi, spaventata, e iniziò ad indietreggiare.
-Tu sei ... un vampiro ... -.
Kou alzò lo sguardo, fissandola con i suoi occhi di diverso colore.
-Sì, Kitty... ma non riesco a capire il motivo di tanto stupore. Immagino non sia la prima volta che ti trovi in una situazione simile-.
- ... -.
Katherine indietreggiò ancota, ma Kou questa volta avanzò. I bracciali che aveva al polso tintinnavano a ogni suo passo, facendo salire l'ansia alla ragazza.
-Cosa vuoi fare?-, chiese questa preoccupata.
-Non lo so ... dimmelo tu cosa potrei fare-.
La bloccò contro un mobile, prendendole il polso e facendovi passare sopra la lingua. Katherine chiuse gli occhi, aspettandosi il peggio.
-Ti...ti conviene allontanarti-, disse, balbettando.
-Uhm?-.
-Guarda che sono stufa di fare la parte della vittima, ne ho veramente abbastanza!-.
Kou si mise a ridere, cosa che fece salire il crimine a Katherine.
-La mia piccola gattina si sta arrabbiando ... non era mia intenzione offenderti-.
-Grr ... -.
Il ragazzo si avvicinò al suo collo ... poi risalì fino alla guancia e la leccò.
-Miao ... -, disse, con voce sensuale.
-Che intenzioni hai?-, domandò Katherine perplessa.
-Oh, nessuna, Kitty... come ho detto ho intenzione di ospitare te e il tuo amico finchè sarà necessario-.
-Senti, non cercare di fare il furbo con me ... sappi che anche Luke è un vampiro-.
Kou sembrò sorpreso, e si allontanò di qualche centimetro.
-Sul serio? Non lo avrei mai detto-.
-Invece è così ... quindi ... tieni a posto i denti, daccordo?-.
-Cercherò di trattenermi-, disse Kou sorridendo.
-Bene ... ma ascolta una cosa ... se tu sei così... anche i tuoi fratelli sono ... -.
-Vampiri? Sì. Tutti-.
-Oh, ma che cacchio, perchè ultimamente mi succedono queste cose?!-.
Kou scrollò le spalle, sfoggiando un sorriso innocente.
-Dai, vieni, ti accompagno nella tua stanza ... ah, e porta anche Vampiro se vuoi-.
-Chi?-.
Kou sorrise, e indicò il divano, su cui era sdraiato il gatto.
-Non sarei riuscito a trovare nome più azzeccato-.
***
-Cheee??? Il tipo è un vampiro???-.
Quando Katherine gli diede la notizia,  Luke per poco non cadde dalla sedia.
-Sì ... ma è possibile?? Prima i tuoi cugini, dopo tu, e adesso questo?? Ma cos'è, una maledizione??-.
-Kat, calmati ... -.
-COME FACCIO A CALMARMI?-.
-Tranquilla, non sembrava avere cattive intenzioni ... -, disse Luke.
-Ma nooo, mi guarda semplicemente come se fossi un dolcetto alla crema!-.
-Traaanquillaa, ci sono quì io a proteggerti-, disse Luke con aria epica. Katherine lo guardò con aria da ebete, e alzò gli occhi al cielo.
-Sono nella me---.
-Dai, tranquilla, staremo quì per poco-.
-E lo spero!-.
-Ma sì, rilassati, andrà tutto bene-.
Katherine sospirò, guardando fuori dalla finestra.
-Chissà cosa sta succedendo a casa-.
-Già ... spero vada tutto bene-.
-Lo spero anch'io-.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


~~Capitolo 22
Vampiro camminava avanti e indietro sul letto di Katherine, mentre la ragazza era persa nei suoi pensieri. Le si avvicinò, sdraiandosi sulle sue gambe incrociate e iniziò a fare le fusa come un motoscafo.
-Questa è la situazione più strana in cui io mi sia mai cacciata ... -, disse Katherine accarezzando il morbido pelo del gatto.
Per quanto sembrasse strano, non riusciva a smettere di pensare a Yui e ai fratelli. Era preoccupata, ne lei ne Luke sapevano cosa stava succedendo, e la cosa iniziava a farsi preoccupante.
E a completare quel ridicolo scenario, ecco che ci si metteva un'altro vampiro strafigo (pensieri di Katherine) a complicare le cose.
-Ma che cacchio!-, esclamò la ragazza sbattendo un pugno sul materasso, facendo spaventare Vampiro che scattò in piedi.
Katherine sospirò e uscì dalla stanza, raggiungendo Luke e Kou che stavano parlando in salotto.
-Ed è per questo che non dovresti mai lasciare la porta aperta mentre dormi-, disse Kou, mentre Luke annuiva.
-Mi dispiace, fratello, certo che sei sfigato forte ... -.
-Cosa ci vuoi fare, la celebrità gioca brutti scherzi ... -.
-Scherzi? Vorrei essere io al tuo posto, cavolo-.
-Sì, certo, continua a sperare-, fu il commentino ironico di Katherine, che sempre con Vampiro al seguito, si sedette accanto all'amico.
-Kat, mi sa che quel gatto si è affezionato a te-, disse Luke osservando il gatto che si strusciava contro le gambe di Katherine. La ragazza abbassò lo sguardo.
-A quanto pare ... cucciolo luiii, guardaloooo-, disse, con aria sognante, mentre prendeva in braccio il gatto e gli dava i bacini.
-Oookeey ... -, disse Luke perplesso.
Dopo aver fatto il ruffiano con Katherine, Vampiro andò verso Kou, e iniziò a strusciarsi contro di lui mentre il ragazzo lo accarezzava.
Una scenetta troppo adorabile e cucciolosa per Katherine, che rischiava di svenire da un momento all'altro ... per cui Luke le tirò un calcio a tradimento.
-Ahia-, sibilò la ragazza.
-Smettila, stai sbavando-.
-Non è vero!-.
-Ehy, ragazzi, di che state parlando?-, chiese Kou facendo spostare Vampiro dalle sue gambe.
-Niente-, dissero in coro Katherine e Luke.
In quel momento, la porta si aprì, e tra i ragazzi calò il silenzio. Entrò un ragazzo dai capelli scuri, che sembrava più grande di Kou.
La reazione di Katherine non si fece attendere. Si ritrovò a fissare il nuovo arrivato a bocca aperta.
-Ciao Ruki-, disse Kou comodamente allungato sul divano.
Il ragazzo nuovo rimase un attimo fermo a guardare Katherine e Luke, con aria perplessa.
-Posso sapere chi sono loro?-.
-Ospiti, mio caro fratello. Staranno con noi per qualche giorno, finchè non ritroveranno la loro sistemazione-, spiegò Kou.
-E ... sarebbe?-.
-Dai cugini del ragazzo, che si da il caso siano i fratelli Sakamaki-.
-Sul serio? NOn me lo sarei mai aspettato-, disse il ragazzo nuovo con aria pensierosa.
-Nemmeno io. Però suppongo che per te non sia un problema se li ho invitati a restare, vero?-.
Il ragazzo guardò ancora una volta Katherine e Luke.
-No, nessun problema.
-Sul serio? Mi sembra la cosa giusta da fare, infondo-.
-Bene, allora iniziamo con le presentazioni-, disse Kou alzandosi. -Kitty e Luke, lui è Ruki, mio fratello maggiore-.
-Ciao-, disse Luke salutandolo con un cenno della mano.
-Ciao ... -.
-Piacere di conoscervi-, disse Ruki sorridendo mentre si toglieva la giacca. -Spero vi troverete bene quì-.
-Sì, anzi,  scusate per il disturbo ... -, disse Luke.
-Ma scherzi, lo facciamo volentieri-, disse Kou sorridendo. -Ah, Ruki, lo sai che Luke è un vampiro?-.
Ruki venne preso da un colpo di tosse.
-Come?-.
-Strano, eh? L'ho pensato anch'io la prima volta-, disse Kou ridacchiando.
-Strano davvero ... non l'avrei mai detto-, aggiunse il fratello.
-Infatti lo scoperto da poco .. ed è ... stato uno shock-, disse Luke schietto schietto.
-Immagino, non deve essere stato facile ... ma ci farai l'abitudine-, disse Ruki. Poi si avvicinò a Katherine.
-E tu invece?-, chiese, sorridendo.
-Eh? Io? No, io ... sono ... -.
-Umana ... -, disse Ruki a bassa voce, annusandola.
-S-sì ... -.
-Eeeeehmmm ... vi prego di non importunarla, credo ne abbia abbastanza di vampiri-, disse Luke,cercando di prendere, almeno in minima parte le difese del'amica.
-Non era mia intenzione, ti chiedo scusa di avertelo fatto pensare-, disse Ruki dispiaciuto, guardando Katherine, che accennò un sorriso.
-Nessun problema-, disse.
Ruki sorrise, e guardò il gatto sdraiato accanto a lei.
-Sembra a suo agio con te, strano. Di solito è molto pauroso-.
-Visto? La nostra gattina gli sta già simpatica-, disse Kou ridacchiando.
-Meglio così. Allora, Kou vu ha già mostrato le vostre stanze?-.
-Sìsì-, disse Luke. -Tutto a posto-.
-Perfetto. Adesso vogliate scusarmi, ma devo ripassare per gli esami di domani... se avete bisogno di qualcosa Kou sarà a disposizione-, disse Ruki.
-Sempre tutto io devo fare, eh? Ma lo sai che anch'io sono impegnato?-.
-Certo,a scrivere testi di canzoni e fare autografi-, commentò Ruki con un sorrisetto.
-Ah-ah, tutta invidia la tua-.
-Ne dubito fortemente-.
Con quelle parole, Ruki si congedò, lasciando i ragazzi con suo fratello.
-Simpatico-, disse Luke.
-Sì, un po' troppo stressante a volte. Pensa solo allo studio,mentre dovrebbe divertirsi un po'-, disse Kou stiracchiandosi.
-Ragazzo diligente, quindi?-, domandò Luke.
-Il più diligente della famiglia-.
-Wow-.
-Daccordo, allora io vado. Dovreste dormire anche voi, credo che oggi sia stata una giornata difficile-.
Luke sbadigliò rumorosamente.
-In effetti hai ragione ... meglio dormire. Buonanoootteeee-.
E se ne andò in camera sua, lasciando Katherine e Kou da soli. Ah, e c'era anche Vampiro, giustamente.
-Tu, piccola gattina? Non vai a dormire?-, chiese il ragazzo.
-Non so se riuscirò a dormire ... con tutto quello che sta succedendo ... -.
-Hai paura?-.
-Non lo so ... -.
-Guarda che non ti mordo, se non è quello che vuoi-, disse Kou.
-Non ho paura per questo ... -, mormorò Katherine.
-E allora?Cosa ti preoccupa?-.
- ... ultimamente mi preoccupa tutto-.
Kou si avvicinò a lei, e le prese in mano una ciocca di capelli.
-Non devi preoccuparti, piccola gattina ... finchè sarai con noi andrà tutto bene-.
Katherine cercò di sorridere, e si mise in piedi.
-Certo ... allora vado-.
-Sogni d'oro, Kitty-.
Katherine gli fece una smorfia, e si incamminò verso la sua stanza.

//Angolo dell'autrice//
Eccomi di nuovo qui :) Che ve ne pare di questo piccolo cambio di ambientazione? Ebbene si, ho aggiunto due nuovi personaggi che in teoria dovrebbero apparire nella seconda stagione nell'anime (che io personalmente non ho ancora visto, quindi vogliate scusare eventuali errori ... ) ...Spero l'idea vi sia piaciuta, alla prossima ^-^

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


~~Capitolo 23
Qualcosa di umido sulla faccia fece svegliare Katherine, che era già pronta a mettersi a urlare. Quando vide che era Vampiro, però, si tranquillizzò, tirando un respiro di sollievo. Si guardò intorno, spaesata.
-Un attimo ... dove sono ... ah, già ... vero-.
Si ricordò del fatto che lei e Luke erano ospiti a casa di Kou e suo fratello, e lentamente, si mise in piedi, stiracchiandosi e tirandosi indietro un ciuffo di capelli.
Poi sentì bussare alla porta.
-Kataa, sei sveglia?-, domandò Luke.
-Sì, cosa c'è?-.
-Vieni a mangiare??-.
-Ehm ... sì, dammi un minuto-.
La ragazza raggiunse l'amico in cucina, e lo vide intento a divorare quantità industriali di cibo.
-Haaaoo Kata, hormito bene?-, chiese, con la bocca piena.
-Bah ... una specie-, disse Katherine sedendosi davanti a lui, e sobbalzò quando sentì una voce alle sue spalle.
-Buongiorno, piccola gattina-.
-AH!-.
Sobbalzò dalla sedia, e voltandosi, vide il volto sorridente di Kou che la guardava.
-Mi hai fatto prendere un colpo ... -, disse, mettendosi una mano sul cuore.
-Ops. Non volevo-.
"Oh, volevi eccome", pensò Katherine, ma preferì stare zitta.
-Heyla-, disse Luke allegro.
-Allora, come vi trovate?-, domandò il ragazzo biondo sedendosi scompostmente sul divano.
-Io benissimo, non so come ringraziarvi-, disse Luke ingoiando qualcosa.
-Non dovete. In fondo ci fa piacere avere ospiti-, disse Kou guardando Katherine in modo strano. Questa sospirò, alzando gli occhi al cielo.
-Immagino ... vabbè, cosa facciamo per il resto della giornata?-, chiese la ragazza.
-Vi piace la musica?-, chiese Kou.
Katherine e Luke si guardarono, scrollando le spalle.
-Sì-.
-Allora forse potete tornarmi utili ... vi va di assistermi?-.
-Ma tu ... non devi andare a scuola o robe del genere?-, chiese Luke.
-Sì, ma oggi ho la giornata libera. Sai, i testi delle canzoni non si scrivono da soli-.
-Faresti meglio a chiedere aiuto a Kat, lei si intende di queste cose-, disse Luke, guadagnandosi un'occhiata sorpesa da parte della ragazza.
-Come?-.
-Sì, tu ascolti sempre delle belle canzoni ... e sei brava con le parole-.
-Non è vero ... -, mormorò Katherine imbarazzata.
-Interessante, che ne dici di dare un'occhiata ai miei testi, allora?-, chiese Kou.
-Ecco ... non so ... se proprio vuoi ... -.
-Certo, vieni con me-.
Kou si alzò e la prese per mano, allontanandosi.
-Ehm, divertitevi, eh-, disse Luke continuando a mangiare.
Vampiro arrivò zampettando, e Luke gli lanciò un'occhiata.
-A quanto pare siamo rimasti solo io e te-.
...
-Sarà una mattinata luuunga e difficile ... -.
***
Katherine alzò gli occhi dal foglio, guardando il ragazzo davanti a lei.
-Allora, Kitty? Cosa te ne pare?-.
-E' ... bella ... mi piace-, disse, appoggiando il foglio al tavolo, con aria pensierosa. -"La vita è una vasca piena di squali e tu devi imparare a nuotare"-.
-Non trovi che ci sia un fondo di verità in questa frase?-, chiese Kou.
Katherine annuì, tornando a guardarlo.
-Sì, è ... completamente vero-.
Ci fu un attimo di silenzio, che il ragazzo decise di interrompere con una risatina.
-Che c'è, ti ho lasciato senza parole?-.
-No, è che ... pensavo che tu ... -.
-Fossi come uno di quei cantanti del momento che spaccano con testi assurdi e senza senso?-.
Katherine aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse, schiarendosi la voce.
-Io ... sì, insomma ... a dire il vero sì ... -.
-Bhe, ti sbagli. I miei testi un senso devono avercelo, altrimenti è inutile. Non sei daccordo?-.
-Hai ragione ... -.
-Sono contento che siamo daccordo su questo fatto-, disse il ragazzo sorridendo, mentre si stiracchiava sulla sedia.
Katherine annuì leggermente, non sapendo cos'altro dire. Poi si accorse che Kou la stava guardando.
-Cosa c'è?-.
-Tu ... hai qualcosa di strano-.
- ... in ... che senso?-.
-Nel senso che sei diversa da tutte le altre ragazze che ho conosciuto-, disse Kou avvicinandosi.
-Cos'è, un complimento?-, chiese Katherine titubante.
Kou socchiuse gli occi respirando vicino al suo collo.
-Hai un ottimo odore ... -.
-Hey ... ricordati quello che mi hai detto-, disse Katherine indietreggiando leggermente.
-Io me lo ricordo ... però forse dovresti ricordarti anche tu ... -.
-Cosa intenti dire?-.
-Lo vedo che fai fatica a resistermi ... e come darti torto, del resto ... -.
-Cosa stai dicendo??-.
Se in un primo momento pensava che Kou fosse diverso, si sbagliava. Sotto quell'aspetto era identico agli altri come lui.
-La verità ... Kitty-, disse, bloccandola contro un divano.
-No, smettila ... -.
-Non devi aver paura di me ... si vede lontano un miglio che non sei felice, che ti manca qualcosa ... e io sono quì per aiutarti-.
-Ma cosa stai dicendo, non è vero, lasciami stare!-.
Il ragazzo la fece sdraiare sul divano, e lui si mise sopra di lei, soffiandole leggermente sul collo, dove dei segni rossi cicatrizzati attirarono la sua attenzione. Ci fece passare sopra le dita, provocando un sussulto a Katherine.
-Allora è così-, disse Kou.
- ... -.
-La vita è una vasca piena di squali ... e tu sei ancora una piccola gattina che deve imparare a nuotare-.
E affondò i canini nel suo collo.

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


~~Capitolo 24
Per tutto il giorno, Luke era rimasto in salotto a giocare con il gatto, aspettando di ricevere in qualsiasi momento una chiamata dai cugini per avvertirlo su come stavano andando le cose. Ma niente.
La cosa lo seccava non poco, ma non potendo farci niente, decise di aspettare.
Erano le cinque di pomeriggio, e il ragazzo decise di andare a vedere che fine aveva fatto Katherine. Andò a vedere in camera sua, ma non c'era, quindi pensò che fosse in giro per la casa.
Dopo qualche minuto di ricerca, la trovò (a dire il vero fu Vampiro a trovarla) seduta su un divano, che fissava un punto indefinito del pavimento.
-Ehy, Kat, tutto a posto?-.
-Sì ... -.
-Sicura?-.
-Sì, ho detto di sì-, disse la ragazza seccata.
-Ok, scusa ... -.
Katherine sospirò, alzandosi.
-Dobbiamo andarcene-.
-Cosa?-.
-Io ... voglio tornare in quella casa. Non mi importa cosa sta succedendo, pericoloso o no, voglio tornare la. Vedere se Yui e gli altri stanno bene-.
Luke la guardò perplesso.
-Vorrei anch'io ... ma non credi che i ragazzi ci sfaseranno dietro se torniamo?-.
-Non me ne può fregar di meno-, rispose Katherine in modo convinto.
-Giusto. Bhe, sono con te. Quando partiamo?-.
-Anche subito-.
-E ... ai due tipi che diciamo?-, chiese Luke.
-Li ho già avvertiti della partenza-.
-Sul serio? E che hanno detto-.
-Niente, cosa avrebbero dovuto dire?-, domandò Katherine alzando le spalle. A dire il vero era stato proprio Kou, dopo averla morsa, a suggerirle di darsi da fare. E lei si era resa conto che aveva ragione.  Basta scappare.
I due ragazzi uscirono di casa, preparandosi per tornare.
-Kat, sei sicura di quello che stiamo per fare?-.
-Sicura-.
- ... potrebbe essere pericoloso-, aggiunse Luke perplesso.
-Non mi interessa-.
-Bella sorella, la pensiamo allo stesso modo-, disse il ragazzo dandole il pugno.
-Bene. Si torna alla base!-.
***
Camminarono per molto tempo (contando anche le innumerevoli pause spuntino) e alla fine arrivarono davanti all'enorme abitazione quando ormai era buio.
Si fermarono davanti al cancello, e rimasero immobili a guardare davanti a loro.
-Sembrerebbe tutto a posto-, mormorò Luke.
-Sì ... -.
L'ansia era palpabile.
-Quindi ... dobbiamo farlo, vero?-.
-Certo che dobbiamo farlo!-, esclamò Katherine.
-Ehm ... prima le signore-, disse Luke facendosi indietro.
Katherine fece roteare gli occhi e iniziò ad avanzare, con Luke al seguito.
Il tragitto sembrò molti più lungo di come se lo ricordavano.
-Sembra un film horror-, commentò Luke.
-Che?-.
-Sì, anche quando la vittima deve fare tre metri, sembrano cinquanta chilometri. Ecco, stessa cosa noi-.
-In effetti ... -.
Dopo un tempo che sembrava infinito, arrivarono davanti alla porta d'entrata.
-Okay, ci siamo-, disse Luke con aria epica. Katherine lo guardò.
-Perchè stai tremando?-.
-E-eh? Non sto tremando!-.
-Sì invece-.
- ... fa freddo. Ecco-.
-Certo-.
Un movimento sospetto attirò l'attenzione di Katherine, che intravide una sagoma scura nell'oscurità.
-C'è qualcuno!-.
-Che? Dove?-.
-Di là, ho visto qualcuno passare-, disse Katherine cercando di aguzzare la vista.
-Io non ho visto niente ... -.
-Magari era uno dei ragazzi ... vado a vedere-.
-Dove vuoi andare da sola?!-, esclamò Luke spaventato.
-A vedere chi era-.
-Da sola?-.
-Sì, tu entra e cerca gli altri, vedi se è tutto a posto, io seguo quello-.
-Ma non sai nemmeno chi è, magari è un maniaco!-.
-O forse la causa dei nostri problemi. Qualunque sia, voglio vedere chi era e dove è diretto-, disse Katherine.
-O-okay, ma stai attenta-.
-Sì, mamma-.
-No, davvero, stai attenta ... io cerco gli altri e se non torni entro dieci minuti ti veniamo a cercare-.
-Daccordo, vado-.
-Buona fortuna e occhio-, disse Luke.
-Anche a te-.

//Angolo dell'autrice//
Ah, e riecco che i nostri intrepidi protagonisti fanno ritorno alla loro vecchia dimora ... che sarà successo ai fratelli e a Yui? Avranno sistemato la famosa faccenda per la quale avevano voluto che se ne andassero? Spoiler dal prossimo capitolo, vi aspetto alla prossima ^.^

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


~~Capitolo 25
Per tutto il giorno, Luke era rimasto in salotto a giocare con il gatto, aspettando di ricevere in qualsiasi momento una chiamata dai cugini per avvertirlo su come stavano andando le cose. Ma niente.
La cosa lo seccava non poco, ma non potendo farci niente, decise di aspettare.
Erano le cinque di pomeriggio, e il ragazzo decise di andare a vedere che fine aveva fatto Katherine. Andò a vedere in camera sua, ma non c'era, quindi pensò che fosse in giro per la casa.
Dopo qualche minuto di ricerca, la trovò (a dire il vero fu Vampiro a trovarla) seduta su un divano, che fissava un punto indefinito del pavimento.
-Ehy, Kat, tutto a posto?-.
-Sì ... -.
-Sicura?-.
-Sì, ho detto di sì-, disse la ragazza seccata.
-Ok, scusa ... -.
Katherine sospirò, alzandosi.
-Dobbiamo andarcene-.
-Cosa?-.
-Io ... voglio tornare in quella casa. Non mi importa cosa sta succedendo, pericoloso o no, voglio tornare la. Vedere se Yui e gli altri stanno bene-.
Luke la guardò perplesso.
-Vorrei anch'io ... ma non credi che i ragazzi ci sfaseranno dietro se torniamo?-.
-Non me ne può fregar di meno-, rispose Katherine in modo convinto.
-Giusto. Bhe, sono con te. Quando partiamo?-.
-Anche subito-.
-E ... ai due tipi che diciamo?-, chiese Luke.
-Li ho già avvertiti della partenza-.
-Sul serio? E che hanno detto-.
-Niente, cosa avrebbero dovuto dire?-, domandò Katherine alzando le spalle. A dire il vero era stato proprio Kou, dopo averla morsa, a suggerirle di darsi da fare. E lei si era resa conto che aveva ragione.  Basta scappare.
I due ragazzi uscirono di casa, preparandosi per tornare.
-Kat, sei sicura di quello che stiamo per fare?-.
-Sicura-.
- ... potrebbe essere pericoloso-, aggiunse Luke perplesso.
-Non mi interessa-.
-Bella sorella, la pensiamo allo stesso modo-, disse il ragazzo dandole il pugno.
-Bene. Si torna alla base!-.
***
Camminarono per molto tempo (contando anche le innumerevoli pause spuntino) e alla fine arrivarono davanti all'enorme abitazione quando ormai era buio.
Si fermarono davanti al cancello, e rimasero immobili a guardare davanti a loro.
-Sembrerebbe tutto a posto-, mormorò Luke.
-Sì ... -.
L'ansia era palpabile.
-Quindi ... dobbiamo farlo, vero?-.
-Certo che dobbiamo farlo!-, esclamò Katherine.
-Ehm ... prima le signore-, disse Luke facendosi indietro.
Katherine fece roteare gli occhi e iniziò ad avanzare, con Luke al seguito.
Il tragitto sembrò molti più lungo di come se lo ricordavano.
-Sembra un film horror-, commentò Luke.
-Che?-.
-Sì, anche quando la vittima deve fare tre metri, sembrano cinquanta chilometri. Ecco, stessa cosa noi-.
-In effetti ... -.
Dopo un tempo che sembrava infinito, arrivarono davanti alla porta d'entrata.
-Okay, ci siamo-, disse Luke con aria epica. Katherine lo guardò.
-Perchè stai tremando?-.
-E-eh? Non sto tremando!-.
-Sì invece-.
- ... fa freddo. Ecco-.
-Certo-.
Un movimento sospetto attirò l'attenzione di Katherine, che intravide una sagoma scura nell'oscurità.
-C'è qualcuno!-.
-Che? Dove?-.
-Di là, ho visto qualcuno passare-, disse Katherine cercando di aguzzare la vista.
-Io non ho visto niente ... -.
-Magari era uno dei ragazzi ... vado a vedere-.
-Dove vuoi andare da sola?!-, esclamò Luke spaventato.
-A vedere chi era-.
-Da sola?-.
-Sì, tu entra e cerca gli altri, vedi se è tutto a posto, io seguo quello-.
-Ma non sai nemmeno chi è, magari è un maniaco!-.
-O forse la causa dei nostri problemi. Qualunque sia, voglio vedere chi era e dove è diretto-, disse Katherine.
-O-okay, ma stai attenta-.
-Sì, mamma-.
-No, davvero, stai attenta ... io cerco gli altri e se non torni entro dieci minuti ti veniamo a cercare-.
-Daccordo, vado-.
-Buona fortuna e occhio-, disse Luke.
-Anche a te-.

//Angolo dell'autrice//
Ah, e riecco che i nostri intrepidi protagonisti fanno ritorno alla loro vecchia dimora ... che sarà successo ai fratelli e a Yui? Avranno sistemato la famosa faccenda per la quale avevano voluto che se ne andassero? Spoiler dal prossimo capitolo, vi aspetto alla prossima ^.^

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


~~Capitolo 26
Luke si fece coraggio ed entrò in casa, percorrendo i vari corridoi sino ad entrare in salotto.
Una volta arrivato, vide tutti i fratelli, con lo sguardo rivolto verso Yui, seduta sul divano, vestita con un lungo abito blu.
-Ragazzi!-.
Tutti si voltarono contemporaneamente verso il ragazzo, che salutò tutti con la mano.
-Tu ... cosa ci fai quì?-, chiese Ayato perplesso, inginocchiato davanti a Yui, anche lei sorpresa di rivederlo.
-Ragazzi, come sono felice di vedere che stati tutti bene! Cos'è successo?-.
-Luke...-.
Yui si alzò e andò verso di lui, abbracciandolo.
-Ciao Yui, come stai? -.
-Sto bene grazie ... -.
-Che è successo quì?-, domandò Luke notando un certo disordine in giro.
-Ecco ... -.
-E' una storia lunga che non dovrebbe interessarti-, disse Reiji con aria seria.
-Ma...ma io ... -.
-Avevo detto a te e alla tua amica di stare lontani da questa casa fino a che le cose non si sarebbero risolte-.
-E adesso si sono risolte?-, domandò Luke.
I fratelli si guardarono, e Yui abbassò lo sguardo, perplessa.
-Ragazzi ... cos'è successo mentre non c'eravamo?-.
-Tu fai un po' troppe domande-, disse Subaru irritato.
-Scusate, ma credo di avere il diritto di saperlo-.
-Allora lo saprai a tempo debito. Ti basti sapere che abbiamo risolto  la cosa e fermato la minaccia che incombeva su di noi-, spiegò Reiji sistemandosi gli occhiali.
-Oookey ...quindi adesso è tutto apposto, cioè ... tutto come prima?-.
-Yui è un vampiro-.
La voce di Kanato colse alla sprovvista Luke ... poi il ragazzo sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
-Co-cooosaAAA?!-, urlò. -Co-come è possi---.
-Per il momento non ti riguarda-, disse ancora Reiji. -Sei solo?-.
-No, c'è anche Katherine con me-.
-E dov'è?-, domandò Shu.
-Ecco ... ha visto qualcuno girare nel cortile e voleva seguirlo-.
I fratelli si lanciarono un'occhiata preoccupata.
-Richter ... è scappato-, mormorò Ayato.
-Chi?-.
- ... dov'è Raito?-, chiese Reiji.
-Lo ha seguito-.
- ... -.
-Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?!-, urlò Luke alterato.
-La tua amica è in pericolo. Se Richter la trova ... -.
Reiji non terminò la frase, lasciandola in sospeso.
-Ok. Non so chi è questo tizio, ma probabilmente è lui che ha visto Katherine ... quindi dobbiamo andare a cercarla-, disse Luke e fece per partire in quarta, ma Shu lo fermò.
-Non andrai da nessuna parte, finirai per peggiorare le cose-.
-Ma Katherine è la fuori da sola con quel tipo!-.
-Se ne occuperà Raito-, disse Reiji.
-E se non ci riuscisse?-.
-Ci riuscirà-, disse Ayato mettendosi in piedi.
Luke guardò fuori dalla finestra, sperando vivamente che avessero ragione.
***
Katherine camminava furtivamente dietro alla sagoma che aveva visto. Lo stava seguendo da più di cinque minuti, ed era ormai arrivata nei pressi di un'enorme piscina interrata. La persona che stava seguendo aveva proseguito su delle scale a chiocciola,lasciando tracce insanguinate e Katherine si domandava se fosse realmente il caso di seguirlo.
Ma ormai era tardi per tornare indietro. Era arrivata fin lì ed era il caso di proseguire.
Così continuò a seguirlo, sempre attenta a non farsi notare, e arrivò a percorrere dei corridoi bui. Il percorso finì. Una porta spuntava sulla parete destra, e Katherine continuò a camminare, seppur titubante.
Si ritrovò in una piccola stanza scura, con le pareti adornate da piccoli dipinti. Ma ciò che attirò la sua attenzione fu il ripiano posto a centro della stanza, sul quale era riposto un manichino con un vestito da donna mezzo distrutto e insanguinato. C'era anche una rosa affissa sulla stoffa.
Si guardò intorno, perplessa.
-Dov'è finito ... strano, eppure l'ho visto entrare...-.
Due mani l'afferrarono da dietro, bloccandole la bocca, e strattonandola bruscamente. Poi la ragazza riuscì a vedere l'uomo che la stava bloccando. Aveva gli occhi rossi e furenti puntati su di lei, e non sembrava essere in buone condizioni. Bastava guardare la ferita sulla sua spalla.
-Tu chi sei ... perchè mi seguivi?-, domandò, con voce roca.
-Lasciami!-, urlò Katherine dimenandosi, ma ottenne come risultato di essere bloccata ancora di più.
-Non dovresti essere quì-.
-Tu chi sei, e cosa ci facevi in giro per la casa?!-.
L'uomo emise un lamento strozzato.
-Mi dispiace dover arrivare a tanto ... ma dovrò liberarmi di te-.
-Cosa?-.
-Nessuno mi impedirà di raggiungere il mio obbiettivo ... sopratutto un'insulsa ragazzina umana-.
L'uomo la strattonò, facendola finire violentemente contro una parete. Katherine crollò a terra, dolorante, e alzò lo sguardo, appena in tempo per vedere l'uomo avvicinarsi con una spada in mano.
-Oh mamma-.
-Addio-.
Katherine chiuse gli occhi, sentendo sguainare la spada.
-Ah-ah, zio, non credo sia la cosa giusta da fare-.
Quella voce. Quel tono derisorio e sarcastico. Katherine alzò lo sguardo, e quando vide due occhi verdi brillare nell'oscurità, non potè fare a meno di lanciare un urlo muto di stupore.
-Raito-.
-Che bello rivederti, Katy

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


~~Capitolo 27
Luke camminava nervosamente avanti e indietro per la stanza, sotto lo sguardo muto degli altri.
-Siediti per favore-, disse Reiji spazientito. -E cerca di calmarti-.
-Come faccio a stare calmo?! La mia amica è chissà dove, nelle grinfie di un vampiro psicopatico che potrebbe ucciderla!-.
-Luke ha ragione ... non potremmo andare a vedere cosa sta succedendo?-, chiese Yui.
-Non cercare di avanzare questo genere di proteste e stai al tuo posto-, disse Reiji in tono severo.
-Ma ... io ... -.
-Se non venite con me ci andrò da solo-, annunciò Luke.
-Non so se sei coraggioso o stupido-, disse Shu chiudendo gli occhi.
-Ma a voi non importa niente di Katherine? Non vi importa se quel tipo le farà del male?-, chiese Luke irritato.
-Non ci riuscirà. Richter ormai è fuori gioco-, disse Subaru.
Luke strinse i denti, frustrato, e riprese a camminare.
-Kat, tieni duro ... -.
***
-Raito ... -.
L'uomo lanciò uno sguardo tagliente al ragazzo, che invece sorrideva amabilmente, guardandolo con aria sarcastica.
-Te la prendi con una ragazzina umana? Devi essere proprio disperato. E devo ammettere che non mi aspettavo che nascondessi quì il suo vestito-.
L'uomo avvicinò la lama a Katherine, che si schiacciò di più contro il muro.
-Devi essere soddisfatto di te stesso per essere riuscito ad utilizzarla per i tuoi scopi-, disse Raito. -Intendevi vendicarti di Karl Heinz non appena fossi riuscito ad impossessarti del potere della sposa sacrificale? Cosa speravi di ottenere una volta diventato capofamiglia?-.
L'uomo mormorò qualcosa di incomprensibile, fulminando il ragazzo con lo sguardo.
-Credi davvero che svelerò la verità a uno come te? Raito, la verità non è così semplice come credi-.
Il ragazzo lo guardò alzando leggermente le sopracciglia.
-Ora ti svelerò io una verità lampante. Non lasceremo mai più che ne tu ne quella donna decidiate delle nostre vite-.
-Abbiamo un destino ineluttabile-, disse l'uomo accennando un sorriso. -Se non te ne rendi conto ... ti compatisco-.
Parlava a fatica, ma non intendeva abbassare la spada neanche di un centimetro, cosa che preoccupava Katherine. Poi, si accasciò a terra.
-Immagino che tu sia al capolinea, zio-, disse Raito. Alzò un braccio, facendo oscillare una lanterna. Poi la lanciò.
Katherine fece per raggiungere il ragazzo, ma l'uomo, con un rapido movimento, appoggiò la spada sul collo di Katherine,che sobbalzò, dando così modo alla lama di sfiorarle il collo, procurandole un leggero taglio.
Il sorrisetto sul volto di Raito scomparve, lasciando posto a un'epsressione più seria.
-Se deve finire così ... lei farà la mia stessa fine-.
-Lasciami!-, urlò Katherine dimenandosi, ma finì solamente pe farsi tagliare di nuovo, mentre le fiamme iniziavano ad invadere la stanza.
Raito fece qualche passo in avanti, ma il fuoco gli bloccava il passaggio, isolandolo da Katherine.
L'uomo sorrise, soddisfatto.
-Pare che alla fine entrambi dovremo rinunciare a qualcosa-.
Raito ringhiò, stringendo i pugni, mentre Katherine cercava in tutti i modi di liberarsi, ma senza successo.
-Rassegnati. La tua vita sta per finire. Non puoi cambiare le cose-.
Inaspettatamente, in quel momento, a Katherine vennero in mente le parole del testo della canzone di Kou. Era proprio vero. La vita era una vasca piena di squali, e in questo momento, lei era in alto mare. Ma non sarebbe annegata questa volta.
Velocemente, tirò un calcio all'uomo, facendogli così perdere la presa sulla spada, il che le diede modo di allontanarsi. Richer infatti era troppo debole anche solo per muoversi.
Era salva, ma non del tutto. Adesso doveva uscire di lì, e in fretta.
-Katherine!-.
La voce di Raito arrivò da lontano. La ragazza cercò di raggiungerlo, ma un lampadario cadde dal soffitto, facendola inciampare a terra, mentre le fiamme si propagavano.
Poi non vide più niente.

 

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


~~Capitolo 28
-Ehy-.
- ... -.
-Katy-.
- ... mhm ... -.
-Dai, apri gli occhi-.
La ragazza socchiuse gli occhi, e vide una sagoma famigliare davanti a lei.
-Raito... -.
-Ciao, Katy-.
-Cosa---Ahi ... sono viva?-.
Katherine si mise a sedere, sentendo dolore dappertutto. Era sul divano del salotto. Si guardò intorno, spaesata.
-Dove ... -.
-A casa. Però sei pesante, lo sai?-.
-Ah, scusami-, disse lei, offesa.
-Stavo scherzando... pensavo non ce l'avresti fatta-.
-Perchè? Cos'è successo?-.
-KAAATHERIINEEE!!-.
Luke si fiondò verso di loro, e abbracciò la ragazza di slancio. Katherine giurò di aver sentito le sue ossa rompersi del tutto.
-Ok, ok, basta, staccati-, disse, respingendolo.
-Scusa, scusa. ..stai bene, sono così contento!!!-.
-Sì ... io ... -.
Alzò lo sguardo, e vide tutti gli altri fratelli.
-Oh ... ci siete tutti-.
-Certo che anche tu ne dai di problemi-, commentò Reiji esasperato.
-Una vera seccatura-, soggiunse Subaru.
-Ma in fondo siamo contenti che tu stia bene-, questo era Shu.
Vide anche Ayato e Kanato sorridere. Poi vide anche Yui. La ragazza bionda andò verso di lei, mettendosi accanto al divano.
-Katherine ... stai bene?-.
-Sì, io sto bene ... tu?-.
-Tutto a posto-.
Le due ragazze si abbracciarono, sotto lo sguardo commosso di Luke.
-Che fai, piangi?-, chiese Kanato.
-Cosa? No ... m è finita ... la polvere negli occhi ... -.
-Certo che voi umani siete strani ... -.
-Ma io non sono umano, ricordi?-.
- ... però sei strano lo stesso-.
Luke si mise a ridere, seguito da Katherine e Yui, mentre tutti gli altri sorrisero, non sapendo cos'altro fare.
Era tutto finito. Yui stava bene, solo ... un po' diversa da prima, ma la cosa non turbò Katherine e Luke, anzi. Erano felici di vederla in salvo, umana o vampiro che fosse.
***
I giorni seguenti passarono tranquilli, ma per Luke e Katherine, arrivò il momento del ritorno a casa.
Quel pomeriggio, Katherine stava sistemando le sue cose, quando l'amico bussò alla porta.
-Kat, posso entrare?-.
-Sìsì, entra pure-, disse Katherine infilando gli ultimi oggetti nella valigia.
Luke entrò, e si sedette su una sedia.
-Quindi ... è ora di tornare, eh? -.
-Già ... però, tutto sommato ... a parte lo zio vampiro che voleva uccidermi ... è stata una bella vacanza-, disse Katherine sorridendo.
-Lo credo anch'io. Strana ... ma bella-.
-Sopratutto per te, eh? Vampiretto-.
-Ahaah, già, sopratutto per me. Devo ancora abituarmi a tutto questo-, disse Luke grattandosi la testa.
-Immagino-.
-Sì ... e comunque, Kat ... grazie per aver accettato di restare con me per le vacanze-.
Katherine annuì, richiudendo la valigia.
-Ma figurati, mi ha fatto piacere-.
-Già ... allora ti aspetto fuori, ok?-.
-Va bene, dammi un minuto  che arrivo-.
-Ookeey!-.
Luke lasciò la stanza, e Katherine si affacciò un'ultima volta alla finestra, sospirando. Era strano da pensare, ma le sarebbe mancato quel posto. E anche i suoi abitanti, tutto sommato.
-Pensierosa per la partenza, Katy?-.
Ecco, appunto, pensò la ragazza voltandosi. Raito la stava guardando sorridendo, appoggiato allo stipite della porta.
-No ... sono felice di andarmene, dopotutto-.
-Davvero? Mi spezzi il cuore così ... -, disse Raito con aria teatrale, alchè Katherine alzò gli occhi al cielo, e si avvicinò a lui.
-Però, in fondo ... -.
-In fondo cosa?-.
-Uff, come dirlo ... -.
-Dai ... dillo-.
-Ehm ... io ... credo che ... forse ... mi mancherai, ecco-, disse, imbarazzata. Raito sorrise, e la strinse a se, mettendole le braccia intorno alla vita. Katherine esitò un attimo, poi ricambiò titubante l'abbraccio.
-Grazie-, disse la ragazza.
Raito si allontanò per guardala in viso.
-Di cosa?-.
-Per avermi salvata quella sera ... se non ci fossi stato tu, io ... -.
-Ehy-, disse lui, prendendole il volto tra le mani. -Avevo detto che non avrei permesso a nessuno di farti del male, o sbaglio?-.
-Mh ... -.
-Cos'è questa faccia? Credevi stessi scherzando?-, domandò Raito.
-Sì ... insomma, come faccio a prendere sul serio uno come te ... ho sempre pensato che di me non ti importasse niente ... che mi vedessi solamente come un cestino da pic-nic e .. .e ... -.
Il ragazzo le mise un dito sulle labbra, facendola zittire.
-Non ti vedo come un cestino da pic-nic-, disse, avviciandosi di più. Le loro labbra adesso erano vicine ...
- ... diciamo che ti vedo come un dolcetto alla crema-.
-Ehy!-.
Katherine si allontanò di scatto, tirandogli uno schiaffo. Lui si mise a ridere.
-Questo forse me lo meritavo ... -.
-Te lo meritavi eccome-, ringhiò Katherine irritata.
-Dai, non prendertela, stavo scherzando ... -.
-Certo, e io ci credo-.
Raito ridacchiò, scuotendo la testa.
-Ora raggiungi il tuo amico, Katy, o farai tardi per il ritorno a casa-.
-Ma ... -.
Si voltò, ma il ragazzo era sparito.

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


~~Capitolo 29
Dopo aver fatto tutti i preparativi, i due ragazzi si trovarono in salotto, dove erano riuniti tutti gli altri per salutarli.
-Prima di andare ... Luke, dovremo parlarti-, disse Reiji.
-Eh? Certo, dimmi-.
-Luke ... sei consapevole della tua situazione, vero?-.
- ... ovvero che sono un vampiro?-, chiese il ragazzo titubante.
-Esatto-.
-Sì, lo so-.
-E sai anche che non sei ancora in grado di controllarti come di deve, vero?-.
-Credo di sì-.
-E' per questo che dobbiamo parlare-, disse Reiji in tono serio. -Luke ... noi non vogliamo costringerti, ma sappi che se tornerai la fuori, metterai a rischio la tua vita e quella delle persone che ami-.
Il ragazzo rimase a riflettere sulle parole di Reiji. Non ci aveva mai pensato, ma il ragazzo aveva ragione. E forse, quella di tornare a casa, non era la scelta migliore. Non ancora per il moemnto.
-Ma allora ... cosa dovrei fare?-.
-Starai quì con noi-, disse Kanato.
-Almeno finchè non sarai in grado di comportarti decentemente-, aggiunse Shu.
-Però questo significherebbe ... stare lontano dalla mia famiglia e dai miei amici ... cambiare completamente vita ... -.
-E' il prezzo da pagare. Ma ne varrà la pena-.
Luke annuì, poggiando le valigie.
-Avete ragione. Vi ringrazio dell'opportunità che mi state dando, io ... credo che farò come avete detto-.
-E' la scelta migliore-, disse Reiji.
-Il che significa che potremo giocare ancora insieme-, disse Kanato sorridendo.
-Sì, che bello, eh?-, chiese Luke allegro.
-Per quanto riguarda te-, disse Reiji guardando Katherine. -Confido sul fatto che non racconterai a nessuno di quello che hai vissuto o visto quì-.
-Certo, potete fidarvi-.
-Bene. Ci ha fatto piacere averti quì con noi-.
-Vi ringrazio ... davvero, grazie per avermi accettata e  ... tutto il resto-.
-Ci mancherai ... -,mormorò Kanato stringendo il suo orsetto. -Vero, Teddy-.
Katherine sorrise, quasi commossa.
-Anche voi mi mancherete-.
-A me non mancherai per niente-, disse Subaro in tono secco.
-Ti ringrazio ... -.
-Invece mancherai a tutti ... sopratutto a me-, disse Yui con gli occhi lucidi.
-Oh, Yui ... mi mancherai anche tu-.
Le due si abbracciarono.
-Grazie per avermi aiutata con il mio passato ... è importante per me-, disse Yui.
-Mi spiace solamente di non essere stata molto utile-.
-Non è vero ... non dire così ... -.
Katherine sentì Yui singhiozzare leggermente, e allora si staccò.
-Yui, ti prego, non piangere sennò piango anch'io-, disse, sorridendo.
-Scusami ... -.
Katherine sorrise, e le diede un'ultimo abbraccio, per poi andare a recuperare le sue valigie.
-Allora, Luke, tranquillo, ho già una scusa pronta per i tuoi ... basta che gli assicuro anche che andrai a scuola regolarmente e andrà tutto bene-.
-Grazie, sorella. Mi dispiace solo di mollarti così-.
-Non importa, sopravviverò-, disse Katherine tirandogli un'amichevole sberletta sulla testa. Si voltò, guardando i fratelli uno ad uno. Non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, ma giurò di vedere un pizzico di dispiacere sul volto di ognuno. Ma preferì non dire niente.
Si limitò a sorridere un'ultima volta, e andò verso la porta.
Poi, sentì qualcuno applaudire.
Si voltò, e vide Raito appoggiato al divano, guardarla sorridente.
-Tutto ciò è molto commovente, ma ... tu non puoi andartene-.
Katherine: -Cosa?-.
Luke: -Cosa?-.
Yui: -Cosa?-.
-Sì ... tu sai troppe cose, Katy-, disse Raito avvicinandosi a lei, e le tirò via le valigie dalle mani.
-Credo che dovrai restare quì con noi ... sai ... per sicurezza-.
-Sul serio? Posso restare?!-, chiese Katherine con un po' troppa foga.
-Raito-, disse Reiji. -Questo non mi sembra un comportamento adeguato-.
-Andiamo, Reiji ... non possiamo correre rischi ... immagina cosa succederebbe se Katy non riuscisse a tenere la bocca chiusa ... -.
-Hey!-.
Reiji rimase un attimo in silenzio, poi sospirò, guardando Katherine. Poi sorrise, sistemandosi gli occhiali.
-Suppongo che si possa fare-.
Sul volto di Katherine si fece spazio un largo sorriso, e la ragazza non riuscì a seppellire una piccola esultazione.
-Sì! Grazie, ragazzi, grazie!-,esclamò, abbracciando Reiji, che, imbarazzato, si schiarì la voce.
-Però sappi che durante la tua permanenza quì ti sottoporrò a un duro apprendistato-.
-Ehm ... certo-.
Shu sospirò, guardandola.
-Certo che sei strana ... hai appena accettato di vivere con noi vampiri ... perchè?-.
-Sicura di riuscire a reggere?-, domandò Subaru.
-Mai stata più sicura-.
Ed era vero. Katherine era sicura della sua scelta, così come lo era Luke. Avevano trovato il loro posto, ed erano riusciti a restare a galla.
Perchè adesso, sapevano nuotare.

Fine
//Angolo dell'autrice//
 Bene, e siamo finalmente giunti alla fine *si commuove* ... bhe non so voi, ma io mi sono divertita moltissimo a scrivere questa storia, anche grazie all'aiuto di un mio amico che in questa fanfiction ha, per cosi dire ... impersonificato il personaggio di Luke :)
Quindi ringrazio lui, così come ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questa storia fino alla fine ... ovviamente un ringraziamento particolare a chi avrà recensito, e io direi che posso conlcudere qui :) Spero di avervi fatto almento divertire con questa storia, che, lo ammetto, non era nulla di che, solo un po' troppi capitoli, non vi pare? :') Vabbè, perdonatemi ma non mi so regolare quando si tratta di queste cose ... quindi ancora un grazie enorme a tutti, e io vi saluto! Ciaoo ^.^

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