Hurt And Comfort

di SecretCodeLyokan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Comfort/Conforto ***
Capitolo 2: *** Hurt/Dolore ***



Capitolo 1
*** Comfort/Conforto ***


Comfort
 
Aelita lancia un altro urlo disperato. Tanto, chi la sente? Non c'è nessuno qua e sono tutti in classe, mentre lei, con la scusa di un malanno, si è rifugiata nella sua vecchia camera da letto, al riparo da tutti e anche dalla fabbrica.
"PAPÀ!" Urla di nuovo, le lacrime che le percorrono il viso. Vorrebbe che fosse tutto un inganno, un sogno, ecco, ora arriva la sveglia, Jeremy le dice che devono continuare a trovarlo, che X.A.N.A. è ancora vivo, che tutto questo è solo un sogno...Ma non succede niente.
La giovane stringe Mister Puck stretta a sè e le lacrime bagnano il piccolo folletto sorridente, tutto quello che le resta della sua vita precedente, prime che arrivassero gli uomini in nero, prima che arrivasse il progetto
Cartagine...quando tutto era perfetto, ecco. Quando non c'era nessun problema, nessun pericolo, solo l'amore, un camino, la mamma e il papà...
"Aelita, sei qua dentro?" Una voce, la voce di Jeremy, la chiama da fuori. Lei non ci fa caso: piange e basta.
Si sente un leggero scricchiolìo, mentre il ragazzo apre lentamente la porta ed entra, seguito da Odd.
"Aelita!" Quando Jeremy vede la sua innamorata per terra in lacrime, che si tiene stretta Mister Puck, corre verso di lei a la aiuta ad alzarsi. Odd lo raggiunge.
Per trovarla, i ragazzi hanno dovuto percorrere mezzo collegio e alla fine si sono convinti che, se c'era un posto dove Aelita avrebbe passato il suo tempo dopo per sfogarsi dopo la perdita del padre, ebbene, quel posto era l'Hermitage: dopo la fabbrica e camera sua, la casa dove ha trascorso gran parte dell'infanzia era la scelta più ovvia.
"Aelita" Ripete il ragazzo, cercando di asciugarle le lacrime. "Aelita.."
"Non voglio parlare!" Ribatte la ragazza, scacciando la sua mano e riprendendo a stritolare il povero folletto.
"Tutto bene, Principessa?" Prova a chiedere Odd.
Lei cerca di evitare il suo sguardo, ma così facendo capita faccia a faccia con Jeremy. Così si rassegna ad osservare il pavimento e lascia cadere Mister Puck per terra; si asciuga un'altra lacrima che prova ad uscire e sospira.
"Mi manca..." Mormora, tirando sù con il naso. "Voglio papà..."
Jeremy le mette una mano sulla spalla. "Aelita...lo so che vorresti che tuo padre fosse qua; credimi, ho fatto il possibile..."
"È colpa mia!" Urla lei. "È tutta colpa mia! Se avessi lanciato il programma subito, l'avrei potuto salvare!"
Odd cerca di consolarla. "Principessa, non è stata colpa di nessuno; lo dovevi sapere che prima o poi qualcuno si sarebbe dovuto sacrificare per distruggere X.A.N.A...."
"Dovevo essere io!"
"No Aelita, tuo padre non avrebbe mai permesso che ciò accadesse"
Le spiega Jeremy con calma. "Tu qua hai una vita, hai noi, hai me; certo, non hai tuo padre, ma se ti fossi sacrificata  al posto suo, che cosa avrebbe fatto Franz? Avremmo dovuto inventare la tua morte, e lui non poteva semplicemente apparire...e chi vuole passare la propria vita senza la madre e la figlia? E con tutti gli amici che avevi o morti o che ti credono morto. ..."
Aelita lo sa, che Jeremy ha ragione. Ma, ecco, lei non riesce a comvincersi del fatto che Franz Hopper (o Waldo Schaeffer), suo padre, è morto cercando di salvare il mondo da una sua creazione. Non vuole convincersi, vuole solo suo padre; non chiede giocattoli, una casa....solo la sua famiglia. Tutto qua.
"Aelita" Odd le prese la mano e gliela strinse. "Ti promettiamo che tutti noi ti aiuteremo a colmare il vuoto"
"Niente può colmarlo" mormora la ragazza, lelacrime che reiniziano a scendere.
"Questo è vero" continua lui. "Ma forse puoi temporaneamente dimenticarlo, andare avanti; ricorderai il tuo passato, ma ricorderai solo le cose belle e non quelle brutte...come noi. Noi siamo un ricordo bello, no? E ti staremo sempre vicini, Aelita, Jeremy, Ulrich, Yumi e io; te lo promettiamo"
Jeremy annuisce. "Sempre" la assicura. "Fino alla fine dei nostri giorni"
Aelita ha sempre lo sguardo abbassato, ma le lacrime sono finite. Hanno ragione, è il momento di andare avanti, di pensare al futuro.
Si asciuga i fiumi sulle guance e lascia spuntare ancora altre due, ma non le lascia cadere. Il suo passato rimarrà sempre con lei a tormentarla, ma i suoi amici l'aiuteranno a sopportare quella ferita, a cercare di curarla finchè diventa semplicemente una cicatrice che ogni tanto si apre, ma non del tutto.
Dopotutto, loro sono la sua seconda famiglia, no?

Ok, questa è la prima parte di "Hurt And Comfort". Per la seconda, credo che vi dovete portare dei fazzoletti...è un consiglio, poi non so voi. Volevo mandarvi il disegno, ma è un pochino troppo grande per lo schermo...scusate tanto. Ora vado a scrivere la seconda parte. A presto!

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Capitolo 2
*** Hurt/Dolore ***


Hurt
 
Nota: Questa è AU.
 
Dolore.
Tristezza.
Rabbia.
Mille emozioni la circondano. Quale sarà quella vera? Poco le importa: la cosa più devastante è stato ciò che ha provocato quelle emozioni.
"Mi...mi dispiace..." Balbetta per l'ennesima volta Jeremy.
"Basta!" Gli urla lei. "Non è colpa tua; è tutta colpa mia. Se non avessi..."
"Yumi, non essere troppo dura con te stessa" Aelita si avvicina all'amica, ma viene respinta in malomodo.
"Voglio stare da sola!" Lacrime. Sente le lacrime che vogliono uscire...ma a Lyoko non si può piangere...oppure sì?
L'elfa annuisce e le sorride tristemente, prima di allontanarsi per lasciare la sua amica da sola. Nessuno è più addolorato di lei pensa. Meglio che non le parlo per ora. Deve calmarsi.
Yumi riporta la sua attenzione sul panorama del Settore Deserto; niente che non abbia già visto: le piattaforme giallognole, il cielo illuminato da un sole inesistente e una leggera brezza che non sa di niente l'accarezza.
"Sarai contento ora, X.A.N.A.!" Dice. "Con uno di noi fuori gioco, sarà più facile, no?"
Guarda per terra e stringe i pugni, mentre sente le lacrime che protestano per uscire..."Ma perchè proprio lui?" Chiede. "Perchè davanti ai miei occhi? Perchè..." Guarda il paesaggio di fronte a sè di nuovo e le scappa un urlo di rabbia...o forse era tristezza? Chi lo sa.
La geisha cade in ginocchio e si nasconde il viso fra le mani.
"Perchè?" Urla. "Non può essere, non voglio, non..." Non cosa? Ormai è successo, niente può riportarlo indietro.
Ecco che sente qualcosa caderle sul palmo; all'inizio, pensa che sia solo frutto della sua immaginazione. Poi, ecco un'altra cosa che le sfiora la mano; questa è seguita da un'altra, e un'altra, e un'altra...
La geisha si toglie le mani dal viso e le osserva, curiosa; però non vede niente. Che sia uno scherzo della sua mente?
No, ecco qualcosa: un piccolo luccichìo sul palmo, proprio al centro delle sue strane maniche. La guarda bene e capisce con sorpresa che cos'è.
Sono lacrime. Le sue lacrime.
Yumi guarda il bordo della piattaforma, in particolare un oggetto molto vicino a quest'ultimo. Si ricorda bene le sue parole:
"Ci vediamo dall'altra parte, Yumi; ti amo"
Lui lo sapeva. Sapeva che se ne sarebbe andato. Sapeva che lei sarebbe stata in pericolo. Sapeva tutto. Ma lei no...
Altre lacrime virtuali le scorrono sul viso (che esperienza strana è piangere au Lyoko) mentre osserva di nuovo il panorama davanti a lei. Certi ricordi le ritornano in mente, poi si staccano e se ne vanno come il vento, lasciandola sola con se stessa.
"Non mi abbandonare!" Urla al vuoto. "Io...io ho bisogno di te!"
È inutile, però. È tutto inutile. Lei lo sa bene, anche se non vuole convincersi.
Si siede sulla terra e abbraccia le sue gambe, osservando con occhi sfocati il bordo della piattaforma. "Assassino" pare mormorare al Mare Digitale, tra le lacrime. "Assassino senza cuore".
Prova chiudere gli occhi, ma troppi ricordi le riempiono la memoria, facendo nascere altre inutili lacrime; li tiene aperti e, con il dolore nel cuore, appoggia la guancia sulla ginocchia, ricordandosi l'ultima volta che le era stato accanto. Continua a guardare il panorama, poi il bordo, poi il cielo, poi per terra ma alla fine finisce sempre per guardare un'altra cosa: quell'oggetto vicino al bordo, un ricordo, un crudele promemoria, una fitta al cuore.
Una katana abbandonata per terra.
E così finiscono le due oneshots di "Hurt e Comfort"...
Ehi, giù i forconi e le torcie! Non ditemi che non vi avevo avvertito: l'avete letto il titolo o no?
Poi, se non sbaglio, qua ci sono più storie in cui Yumi muore che il contrario quindi...poi, sono io quella che scrive e disegna, e decido io! *linguaccia dispettosa*
Comunque, il disegno di "Comfort" non c'entrava, e neanche "Hurt", a quanto pare...pazienza.
Spero che vi è piaciuta questa mini collezione. Vi saluto! E per favore, posate quei forconi! Tanto, che bisogno ce n'è?

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