La Confraternita del Drago di Gin24 (/viewuser.php?uid=879716)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La prima sfida ***
Capitolo 3: *** Umiliazioni pubbliche ***
Capitolo 4: *** È guerra ***
Capitolo 5: *** 13 settembre ***
Capitolo 6: *** 14 settembre ***
Capitolo 7: *** 15 settembre ***
Capitolo 8: *** Balli seducenti parte 1 ***
Capitolo 9: *** Balli Seducenti -parte 2- ***
Capitolo 10: *** Balli seducenti parte 3 ***
Capitolo 11: *** Interrogatori p1 ***
Capitolo 12: *** Interrogatori p2 ***
Capitolo 13: *** La gazzetta di Hogwarts ***
Capitolo 14: *** Perché le sfighe non vengono mai sole ***
Capitolo 15: *** Fight your fear ***
Capitolo 16: *** Broken Princess ***
Capitolo 17: *** Anxiety ***
Capitolo 18: *** Vacanze natalizie ***
Capitolo 19: *** Merry Christmas ***
Capitolo 20: *** The death ***
Capitolo 21: *** Il film della mia vita ***
Capitolo 22: *** Lacrime di sangue ***
Capitolo 23: *** Dimmi che mi amerai ***
Capitolo 24: *** Chi è il migliore ? ***
Capitolo 25: *** Io non ho paura ***
Capitolo 26: *** Bad blood ***
Capitolo 27: *** Fantasmi del passato ***
Capitolo 28: *** Under the sea ***
Capitolo 29: *** L'iniziazione ***
Capitolo 30: *** Drag me to love ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
8
LA
CONFRATERNITA
DEL
DRAGO
prologo
Cosa
si è disposti a fare per entrare a far parte della Confraternita
segreta di Hogwarts ?
La
quindicenne Lily Potter stava per scoprirlo.
Aveva
sempre desiderato farne parte..perché si sapeva, i Serpeverde erano
ambiziosi e furbi, era così che durante il suo secondo anno era
riuscita a venire a conoscenza della Confraternita del Drago.
Aveva
pedinato sua cugina Victoire del sesto anno, fino al bagno di
Mirtilla Malcontenta e le aveva rifilato un Veritasserum, e quella
aveva vuotato il sacco...era stata abbastanza stupida per essere una
Corvonero eppure era stata scelta durante il suo quarto anno per
intelligenza e bellezza Veela.
Ma
in realtà aveva potuto solo parlarle della selezione..era sotto voto
infrangibile.
Lily
ricevette un biglietto volante, mentre stava seduta nel suo
scompartimento sul treno per Hogwarts, insieme alle sue amiche.
Lo
osservò e vide il simbolo del Drago...la confraternita di
Hogwarts...
Lily
avrebbe dovuto affrontare delle prove per fare parte del gruppo degli
intoccabili.
Ma
non poteva dirlo a nessuno, così afferrò il biglietto e lo nascose
prima che le altre potessero vederlo.
Arrivata
in sala grande, mentre tutti osservavano lo smistamento, aprì e
lesse il biglietto da sotto il tavolo.
"Bacia
il tuo nemico -in pubblico- in onore del Drago urlando il motto il
sole bacia i belli"
Quella
era la sua prima sfida.
Avrebbe
dovuto baciare Scorpius Malfoy davanti a tutti..quella si che sarebbe
stata una bella sfida.
-----INTERATTIVA-----
Potete
creare scenette del vostro personaggio e i suoi amici della new
generation da aggiungere alla storia.
Sono
consentiti massimo due personaggi a testa (anche professori)
Vi
lascio una scheda che potete ampliare come vi pare
-
Il
nome e cognome del personaggio
-
La
sua casa di appartenenza
-
Anni
e compleanno
-
Com’è
fisicamente e prestavolto
-
Com’è
caratterialmente
-
Segreti,
speranze e paure
-
Storia
familiare e stato di sangue
-
Animale
domestico
-
Amico/a
di..
-
Il
suo patronus
-
Futura
carriera
-
Materia
preferita
-
Single/fidanzato/innamorato
Personaggi
N.G. :
James
Sirius Potter
Albus
Severus Potter
Lily
Luna Potter occupata
Roxenne
Weasley
Fred
jr Weasley
Rose
Weasley
Hugo
Weasley
Molly
Weasley
Lucy
Weasley
Dominique
Weasley
Louis
Weasley
Victoire
Weasley (aiuto-infermiera di Hogwarts)
Teddy
Lupin (bibliotecario di Hogwarts)
Scorpius
Malfoy occupato
Franck
Paciock
Alice
Paciock
Lysander
Scamandro
Lorcan
Scamandro
Tyler
Nott
Riley
Greengrass
Finnick
Zabini
Vi aspetto in molti
baci
Gin24
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Capitolo 2 *** La prima sfida ***
1
LA
PRIMA SFIDA
Erano
passati cinque giorni dall'arrivo del misterioso biglietto..Lily
sapeva che il tempo stava per scadere, bisognava agire entro una
settimana o sarebbe stata tagliata fuori dalla selezione.
E
lei voleva dannatamente quel posto..più per ambizione che per altro.
Era
una brava Serpeverde e quindi all'esterno tutti la vedevano come una
vipera priva di coraggio..ma doveva riuscirci a costo di barare e
bere la felix felicis.
Quella
mattina si alzò dal letto con uno sguardo determinato, si preparò
truccandosi un pochino e si fiondò in sala grande...come al solito i
professori non c'erano, facevano colazione alle sette per lasciare in
pace gli studenti almeno a colazione.
Dopo
poco venne raggiunta dalle sue compagne di stanza e migliori amiche,
Kleo Mocorov e Alice Elisabeth Cooper, loro avevano notato la
scintilla di determinazione e l'avevano seguita.
L'ultima
volta che aveva avuto quello sguardo aveva distrutto l'ufficio di
Gazza, quindi non potevano perderla di vista.
Lily
mangiò un cornetto alla crema in un baleno, si pulì le labbra e lo
cercò, fece il girò del tavolo, dato che stava dall'altro lato,
poco più lontano di lei, con i suoi amici Finnick Zabini, Hunter
Mirror, Tyler Nott, Riley Greengrass e Albus Potter.
Prese
un respiro bello grosso e suo fratello la notò facendo girare tutti
gli altri
“Lily
? Cosa ci fai qui ?” disse osservandola come se avesse appena
commesso un reato.
“Devo
fare una cosa” disse lei con lo sguardo impassibile per poi
spostarlo su Malfoy.
Lui
la stava guardando con un sopracciglio sollevato e con i suoi occhi
grigi imperturbabili, lei lo tirò su per la cravatta, facendo
zittire tutta la sala e lo baciò di slancio.
Lui
dapprima sorpreso e rigido si sciolse introducendo la lingua nella
bocca di lei, iniziando il gioco.
Doveva
ammetterlo Scorpius baciava davvero bene...No aspetta cosa ?
Si staccò e allo
sguardo confuso di lui e a quello irritato di Albus disse “Il Sole
bacia i belli” poi ghignò spingendo il Malfoy sulla panca – che
rovesciò una montagna di piatti pieni zeppi di uova – e tornò
al suo posto per prendere la borsa e andare a Pozioni.
Sentì molti
mormorii, e le due voci inconfondibili dei suoi fratelli urlare un
“Cosa ?” e un “Che cazzo ?” e infine un rumore come di un
colpo di tamburo...ciò che lei stava aspettando.
Era
fatta..Lily Potter aveva passato la prima prova !
*
Albus Serverus
Potter spostò lo sguardo dal punto adesso vuoto, dov'era stata sua
sorella, verso il suo migliore amico..o forse era meglio dire Ex.
“Malfoy ?”
“Albus io non
c'entro niente” disse immediatamente il biondo alzando le mani come
se stesse di fronte a una giuria implacabile “Hai visto..insomma
è..è stata lei” poi girò lo sguardo verso Hunter Mirror, il suo
secondo migliore amico, e disse “L'avete visto tutti no ? Sono
innocente !”
“Effettivamente
Albie, Scorp non ha tutti i torti..dai è piombata qui e l'ha
baciato, non puoi giudicarlo per aver ricambiato” disse il ragazzo
biondo cenere con l'eterocromia più amata dalle ragazze...un occhio
azzurro e l'altro verde..un sogno, avrebbero detto alcune.
“Emm forse questo
potevi risparmiartelo uhm ?” bisbigliò Scorpius fulminando Hunter.
“Dai Al andiamo in
classe, la nuova professoressa di Trasfigurazione ci aspetta”
esclamò Finnick Zabini “Secondo me sarà uno schianto”
“Oh questa scuola
avrebbe proprio bisogno di una professoressa sexy” sospirò il
quindicenne Josh Fuller alzando gli occhi azzurro chiaro al cielo,
per poi riportarli sui suoi compagni serpeverde.
“Ma non hai detto
di essere stato accalappiato dalla Paciock ?” disse Hunter Mirror
alzando il sopracciglio dell'occhio verde.
Il giovane Josh
notando che tutto il gruppo lo stava fissando arrossì lievemente e
si aggiustò i capelli corti biondi con la mano destra e fece un
accenno di sorriso “Si beh non la metterei in questi
termini..diciamo più che altro che stiamo insieme..ecco”
“E anche se così
fosse ha tutto il diritto di fare apprezzamenti” disse il suo
compagno di stanza, il moro dagli occhi dorati, Drake Varathon, che
uscì dalla conversazione così come ne era entrato.
*
Lily scese nei
sotterranei seguita a ruota dalle amiche sconvolte che le facevano
domande a raffica a cui lei non poteva rispondere, si sedette e aprì
il libro del quinto anno aspettando Lumacorno.
“Pensi veramente
di cavartela così Lilian ?” disse Alice Elisabeth Cooper
“Non so proprio di
cosa tu stia parlando Ally” disse la rossa guardando avanti a sé.
“Hai capito Kleo
ci tratta da idiote” disse la castana dagli occhi verdi per poi
avvicinarsi pericolosamente all'orecchio della piccola Potter “Io
lo so che c'è qualcosa sotto che tu ora non vuoi dirci !”
“Ma tu lo sai che
prima o poi i segreti vengono al pettine” rincarò la dose Kleo che
in quel momento aveva mutato i suoi capelli in un caschetto verde e
la osservava con gli occhi glaciali.
“SIGNORINE PER
FAVORE SILENZIO !
Come stavo per dire
quest'anno è l'anno più importante per voi giovani maghi e giovani
streghe..quest'anno è l'anno dei GUFO !
È quindi vostro
preciso compito iniziare a studiare sin da ora !” disse Lumacorno.
Perdendosi la
maggior parte degli studenti alla parola Gufo.
Persino i due
gemelli eterozigoti Micheal e Lawrence Timberwole di Corvonero non se
lo stavano filando minimamente, troppo presi a creare una strategia
per passare la prima prova ovvero “Butta fuori la tua brutta copia”
Entrambi sapevano di
essere stati ammessi alla selezione dei Dragoni, ma nessuno dei due
aveva intenzione di iniziare il discorso, essendo su un terreno così
scivoloso.
Micheal continuava a
torturarsi i capelli scuri all'insù, c'aveva messo così tante volte
le mani in mezzo, che adesso sembrava 'Goku Super Sayan' pensò la
Grifondoro Zoey Charlotte Baston, che stava facendo degli schizzetti
del suo anime preferito (Free! Iwatobi Swim Club) mentre si
arrotolava una ciocca di capelli color cioccolato con riflessi rossi,
e ogni tanto svagava lo sguardo ambrato verso i suoi compagni di
classe, per non destare sospetti...
Così
aveva notato che mentre Micheal era nervoso, Lawrence era calmissimo
aveva i capelli biondi ordinati, gli occhi azzurri fissi verso
Lumacorno, aveva anche il suo solito sorriso gentile, che secondo
Zoey nascondeva in realtà una profonda tristezza dovuta a chissà
quale segreto.
La ragazza alzò le
spalle riprese a schizzare la pergamena con molto più impegno di
quello che metteva nello studio.
*
All'ora di pranzo la
quattordicenne Lyra Montrose raccolse tutto il coraggio da Grifondoro
che possedeva da generazioni e si alzò seguendo il suo obiettivo in
giardino..
Dai..dai
ce la puoi fare..dai.. pensa a un piano..chi meglio di te può
riuscire indenne da una morte sociale dichiarata ? Nessuno ! Vai
corvo mancato !
La ragazza dai
capelli color ebano e gli occhi dorati si fece avanti verso Mr ciuffo
ribelle Potter, stritolando quel pezzetto di carta che l'avrebbe
messa nei casini o l'avrebbe fatta entrare nel club inventato dai
suoi avi.
Non
puoi essere scartata ! Non puoi fallire la prima prova..che direbbe
nonna Bellatrix ? Vuoi essere etichettata come la nipote mediocre ?
Come Ghellert ? Il figlio della sorella del marito della figlia della
cugina della nonna ?
NO
!
E
allora vai e sii creativa nel dire quelle fottutissime cinque parole
!
“Ehi Jamie !”
“Lyra ! Come stai
?”
“Oh una
meraviglia, sai mia cugina mi ha detto che sua madre ha trovato un
bigliettino in cui Charlotte, te la ricordi mia cugina Charlotte, no
?” Lyra continuò a parlare senza attendere la sua risposta “Aveva
scritto che Simon il figlio della sorella della governante di zio
Devon aveva avuto una storia con una ragazza che poi si è scoperto
essere una vampira, che poi in realtà non era neanche una vampira
normale era tipo un mezzo ibrido che beveva sangue di animale in un
bar di fanatici babbani del fantasy. Che poi la cosa strana è che
Simon non se n'era mai accorto...ma ci pensi, dici a una persona mi
sono innamorata di te e non sai neanche chi sia insomma è
strano, non trovi ?” disse sbattendo gli occhi dorati da cerbiatta
che si ritrovava.
Dai
dimmi che ci sei cascato...ti prego ti prego dimmi che ti ho confuso
il cervello abbastanza !
In lontananza si
sentì un colpo di tamburo.
“Ehm si certo,
scusa Lyra ma ora dovrei proprio rientrare, comunque hai ragione
piccoletta quel Simon è proprio un coglione” disse James alzandosi
dal prato facendo il suo solito occhiolino da 'ti saluto piccola' che
rifilava a tutta la scuola.
Fiùùù
ce l'ho fatta !!!
La grifondoro era
quasi tentata di fare un balletto scoordinato della vittoria, ma le
regole d'etichetta del 1800 la bloccarono sul nascere.
*
James Sirius Potter
tornò in sala con un mal di testa tremendo, non aveva capito metà
del discorso della sua amica, ancora troppo sconvolto
dall'avvenimento di quella mattina...come cavolo aveva potuto sua
sorella baciare Malfoy ? Bah.
“Sirius Potter !”
disse una voce alle sue spalle che non si fece scrupoli a mollargli
uno schiaffo sulla nuca.
“Ahia che ho
combinato stavolta, Twed?” mormorò girandosi verso la ragazza alta
un metro e cinquanta -che non faceva altro che farle notare- con una
matassa di capelli neri lunghi fino a metà
schiena.
“Albus
mi ha detto che vuoi comprarti una moto babbana, no dico sei pazzo ?
Sai quanto sono pericolose ?”
“Stupido
Severus”borbottò James.
“Ehi
non insultare il mio migliore amico ! Sei tu quello che vuole
rompersi l'osso del collo”
“OK
ok non ti scaldare Tweddle se mamma me la comprerà prometto di stare
attento !”
“Ehi
Ehi gente attenzione James Sirius Potter dice blasfemie !”
“Ciao
Flame !” disse il moro facendo il solito saluto tra maschi, ovvero
dando una pacca alla spalla del rosso dagli occhi dorati.
“Varathon”
disse Tweddle con la sua solita aria schiva, ancora non si fidava di
lui eppure lo conosceva da anni, era il migliore amico e compare di
James ! Ma forse era proprio quell'aria da piacione che non la
convinceva.
“Sempre
così dolce Genia..non sarà che ti sei innamorata di me anche tu ?”
“Ah
ma ti prego..neanche se fossi l'ultimo bipede sul pianeta...io vado
in classe Jam..ci si vede !” disse prima di scomparire verso
Aritmansia
“Flame forse
dovremmo parlare con gli altri, sono curioso di sapere come sta
andando”
“Non avere fretta
Jam ce lo diranno alla prossima riunione, sai bene qual è il nostro
compito”
“Uffaa sono
curioso, non so nemmeno chi è stato selezionato !”
“Beh puoi sempre
cercare d'indovinare, infondo basta seguire i rintocchi del tamburo”
*
“Davvero ci metto
solo cinque minuti Dom, devo prendere solo il libro di Rune antiche”
disse Robin Rhodes entrando nella sua sala comune.
“Va bene ti
aspetto qui” disse Dominique sedendosi sul divano dei Serpeverde
La ragazza salì le
scale e aprì la porta della sua camera, trovò il libro sul letto e
lo afferrò al volo, facendo cadere un fogliettino che si sbrigò a
raccogliere 'Rubami le risposte del compito di Pozioni di
dopodomani..vista la tua indole da Lupin non dovrebbe essere un
problema'
“Oddio !” la
ragazza dalla pelle olivastra e i capelli castano chiaro con riflessi
tendenti all'oro accartocciò il fogliettino e lo infilò in fretta e
furia nella tasca del maglione.
Scese le scale e
guardò con il suo sguardo verde acqua la sua migliore amica per un
ottavo veela, le sorrise forzatamente, doveva fingere che non fosse
successo nulla, e si diressero all'ultima lezione della giornata.
*
A fine giornata
quasi tutti i gufi della scuola erano impegnati a consegnare
bigliettini con sopra un simbolo di un Drago...
“Umilia una
persona appartenente alla casa opposta alla tua” lesse Lily Luna
Potter con un ghigno sul volto.
----Angolo
autrice----
Aloha !!
Allora volevo
innanzitutto salutare e ringraziare tutti i partecipanti.
Poi volevo chiarire
alcune cose fondamentali :
-
Non sono riuscita a
presentare tutti i personaggi in questo primo capitolo perché sono
veramente tanti..quindi non vi preoccupate se non avete trovato il
vostro oc.
-
Esiste una
gerarchia all'interno della Confraternita, i ragazzi di diciassette
anni sono Dragoni già da anni.
-
I selezionatori e
giudici sono alcuni ragazzi scelti (di sedici anni) che sono
entrati l'anno prima. Essi non possono selezionare e quindi decidere
le prove dei loro parenti, o amici stretti.
Personaggi inseriti
in questo capitolo :
Serpeverde
5° anno
Lily Luna Potter :
Holland Roden
Alice Elizabeth
Cooper : Lily Collins
Kleo Mocorov
Josh Fuller : Dylan
Sprouse
6°
anno
Scorpius Hyperion
Malfoy : Alex Pettyfer
Albus Severus Potter
: Dylan O'Brain
Hunter Mirror :
Hayden Christensen
Finnick Zabini :
Jesse Williams
Tyler Nott : Taylor
Kitsch (con i capelli lunghi)
Ryley Greengrass :
Chace Crawford
Drake Varathon :
Jake T Austin (2015)
Tweddle Soul Lloyd
(Twed / Genia) : Selena Gomez
Robin Rhodes :
Gisele Bundchen da giovane
Dominique Weasley :
Ashley Benson
Grifondoro
4° anno
Lyra Bellatrix
Montrose
Charlotte Ginevra
Montrose
5° anno
Zoey Charlotte
Baston : Emma Watson
https://www.photoshopgurus.com/forum/attachments/show-board/6078d1311809546t-emma-watson-emma-angel-original-png
7° anno
James Sirius Potter
: Ben Barnes
Flame Varathon
Corvonero
5° anno
Micheal Timberwole :
Sergio Carvajal
Lawrence Timberwole
: Mitch Hewer
http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=27987534
Grazie
a tutti per l'attenzione !
Se
avete dubbi o lamentele vi prego di comunicarmele
Spero
che vi sia piaciuto !!
Baci
Gin
24 :)
|
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Capitolo 3 *** Umiliazioni pubbliche ***
2
UMILIAZIONI
PUBBLICHE
Quella
mattina del 10 settembre Lily si era svegliata di buon umore..aveva
trovato la sua vittima perfetta - una secchiona Grifondoro - una
certa Dolly Buffstone.
Ma
non sempre le cose accadono come previsto.
Lily stava
macchinando l'umiliazione perfetta della Buffstone, mentre beveva il
suo cappuccino mattutino, e quindi ci mise qualche secondo a rendersi
conto che qualcuno le aveva fatto evanescere la camicetta bianca che
si era messa quella mattina.
Ora voi starete
pensando che una ragazza rimasta in reggiseno e gonna davanti a tutta
la scuola inizi a urlare e a cercare di coprirsi con le mani..ma
questo non era da Lily...perché Lily amava le sue tette, amava la
sua seconda abbondante e il suo essere magra come un chiodo.
Quindi si girò
lentamente con un ghigno sulla faccia.
Rose Weasley era in
piedi davanti a Lily Potter e la sala era in silenzio..
Lily si alzò e la
guardò negli occhi, senza coprirsi e a testa alta.
“Cosa volevi fare
Rose ?” disse con tono freddo, sua cugina le aveva appena
dichiarato guerra.
“Umiliarti mi
sembra ovvio” disse Rose tutta tronfia aggiustandosi la montatura
degli occhiali rosa.
“Beh sai una
persona dovrebbe vergognarsi del proprio corpo per sentirsi umiliata
in questo modo”
Tirò fuori la
bacchetta e con un incantesimo non verbale le fece evaporare sia la
camicia che la gonna e le fece crescere peli in tutto il corpo, tipo
scimmia, facendo ridere tutti e scoppiare a piangere lei.
“Così si umilia
una persona WEASLEY !” le urlò dietro mentre quella scappava
piangendo.
Urla di complimenti
investirono Lily che si risedette al suo tavolo ghignando.
La Grifondoro Anna
Powell osservò la sua migliore amica autodistruggersi, lasciò a
metà la conversazione con Katherine Banks e si affrettò a
raggiungerla, facendo dondolare i lunghi capelli castani e fulminando
con i suoi occhi verdi tutti coloro che osavano ridere di Rose.
Kat saltò sulla
panca alla vista di Rose contro Lily, poteva giurare che come i suoi
amati capelli erano delle morbide onde color
cioccolato fondente -che le arrivano fin sotto il seno- e il taglio
dei suoi occhi era vagamente felino di un castano intenso che vira al
mogano, non aveva idea del motivo che aveva spinto la sua amica a
compiere un errore del genere.
Kat
non sapeva da che parte schierarsi, erano entrambe sue amiche..certo
con una ci condivideva la stanza da sei anni, ma l'altra l'aveva
sempre difesa -anche se lei diceva di non averne bisogno- quando
qualcuno le aveva dato della 'stronza' solo perché lei aveva il
coraggio di dire le cose, così come stavano, in faccia alle persone
senza preoccuparsi di ferirle o meno.
Così senza sapere
che fare alzò gli occhi in cerca dell'aiuto che solo il suo migliore
amico poteva darle...
Il corvonero Jackson
Daniel Wilkes sentendosi osservato alzò lo sguardo verso la sua
Kitty-kat, che lo guardava implorante, si alzò e le andò vicino.
Dato che era un
ragazzone di diciassette anni con tanto di spalle larghe, bicipiti
possenti e alto circa un metro e ottanta, dai capelli e gli occhi
neri, si sedette accanto a lei, perché era talmente alto che
avrebbero dovuto urlare per sentirsi.
“Jax..non so che
fare..hai visto ?” disse Katherine indicando Lily e il vuoto dove
prima c'era Rose.
“Già..lotta tra
gatte” disse tutto emozionato.
“Scemo” disse
lei spingendogli una spalla “Potresti essere serio per mezzo minuto
?”
“Ok”
Lei gli raccontò i
suoi dubbi e lui cercò di capirci qualcosa, anche se non era il tipo
che si metteva lì a pensare ore e ore prima di agire..lui agiva e
basta, così le disse ciò che avrebbe fatto lui..
“Io seguirei
l'amica che ha bisogno di me”
Lei annuì e si alzò
precipitandosi fuori la porta, sperando che Anna e Rose non fossero
andate a parlare chissà dove.
*
Un
tamburo suonò la seconda vittoria di Lily Luna Potter..
“Grande..anzi no
Magnifica” disse Ally
“Modestamente”
rise lei
“Non sapeva con
chi aveva a che fare” disse Kleo
“Ehi Al mi passi
la marmellata ?” disse Lily guardando difronte a sé il moro che
per la prima volta aveva la testa bassa.
“Oh..si..tieni”
disse lui bloccandosi a metà strada.
“Che c'è ?”
disse lei confusa.
“D..da quando usi
quel..quel tipo di reggiseno ?” balbettò lui “D..dove l'hai
preso ?”
“Oh..è un regalo
di zia Fleur” disse guardando il capo di pizzo nero “Sinceramente
non è nemmeno uno dei miei preferiti..è troppo semplice”
“Oddio Lils sai
quale mi piace tanto ? Quello rosso e nero a balconcino..me lo presti
?” disse Ally con gli occhi a cuoricino.
Lily sospirò e
annuì “Comunque Al non ho capito cosa non vada in questo
reggiseno”
“È da zoccola”
disse lui guardandola male
“È sexy non lo
ascoltare” disse Tyler Nott con la bava alla bocca.
“Ehi maniaci
guardate da un'altra parte !” urlò Albus sfilandosi il maglione e
lanciandolo alla sorella, che lo infilò sospirando.
La ragazza di Riley
Greengrass, la corvonero Marissa Scarlett Hunter, si unì al tavolo
delle serpi.
“Ehi Lils..sei
stata grande..anche se forse hai un po esagerato, Lucy Weasley e
Serena Snow continuavano a borbottare cose su di te” esclamò
puntandole addosso i suoi grandi occhi verdi e toccandosi i capelli
biondo chiaro lisci e lunghi fino al seno.
“Tesoro è per
questo che non sei una serpe” disse Kleo, mentre Lily continuava a
contorcersi tutta.
“Non me ne frega
un cavolo di quello che dice mia cugina e la sua amica bagascia”
“Lily !” disse
Marissa ridendo.
“Beh che c'è
miss-ho-i-capelli-biondi-tinti-con-le-punte-rosa passa da un
dormitorio all'altro”
“È vero Serena se
ne fa uno diverso ogni sera..lo sanno tutti” confermò Ally.
“È una troia e va
chiamata con il suo nome” disse Lily litigando col maglione.
“Lily la smetti !
Mi hai fatto rovesciare tre volte il the !” disse Tweddle sbuffando
non capendo ancora come avesse potuto Rose prendersela con sua
cugina, insomma un tempo erano così unite !
“È questo stupido
maglione..pizzica..basta”disse sfilandoselo e tirandolo addosso al
fratello
“Rimettilo subito
!” ringhiò lui
“No pizzica ! Di
che cavolo è fatto ?” disse lei finalmente libera dalla tortura
“Che ne so..mica
l'ho fatto io..avanti non puoi stare così” cercò di convincerla
Albus
“E chi l'ha
detto.. io faccio quello che voglio !” sbuffò lei.
“Ahh sei
esasperante !” disse lui incrociando le braccia al petto, mentre
Twed, la sua migliore amica cercava di tirarlo sù, tutte le volte le
toccava farli riappacificare.
Lily ghignò e in
quel momento vide Scorpius che si levava il maglione e glielo
lanciava.
Lo prese al volo
guardandolo con un sopracciglio alzato.
“Mettilo è 100%
Cachemire” disse lui aggiustandosi la camicia “Mi devi un favore
Al !”
“Contaci !”
brontolò il moro che stava ascoltando di mala voglia tutte le parole
dolci della sua migliore amica.
“Ehm grazie
Malfoy” disse Lily mentre un profumo buonissimo le invadeva le
narici.
*
Gabriela Malfoy
guardò incredula il cugino dal tavolo dei Tassorosso
Cos'era
quel gesto galante Scorp ? Il bacio di miss Potter ti ha sconvolto
così tanto da aver smesso di litigare con lei per ogni minima cosa ?
Non me la conti giusta...
“Ehi Gabi” disse
Gillian Anderson, la rossa con gli occhi azzurri, che spesso veniva
scambiata per una Weasley “Hai visto che ha fatto tuo cugino ?”
“Eccome ! Tra poco
lo interrogherò” ghignò la bionda platino con gli occhi color
del mare screziati d'oro -d'altronde era pur sempre una Malfoy, anche
se mezzosangue cresciuta un po a Buenos Aires, un po a Roma e a
Tokio-
“Secondo
te una relazione tra i due sarebbe possibile ? Insomma lui è il
migliore amico di suo fratello” la buttò lì Gillian cercando di
essere il più vaga possibile
Insomma
se lo accettano James e Albus perché mio fratello non dovrebbe ?
“Mmm
non lo so ma tutto è possibile a questo mondo...se c'è stata una
Malfoy mezzosangue di tassorosso allora tutto è possibile !”
Gillian
le sorrise come se le avesse appena detto che storia della magia
sarebbe stata insegnata da un bel ragazzo di ventitré anni anziché
dal vecchio fantasma palloso.
*
“Rosie ! Rosie
aspetta !” urlò Anna Powell
Ma la ragazza dai
lunghi capelli rossi arruffati non si fermò, continuò a correre
verso un porto sicuro, aveva fallito.
“Rose Jane Weasley
! Fermati immediatamente !” urlò la castana dagli occhi verdi.
La ragazza
sopracitata si accasciò sul muro delle scale e aspettò la sua
migliore amica.
Anna avrebbe voluto
chiederle tante cose, un afflusso di parole le confondeva la mente,
così chiese l'unica cosa che le premeva più di tutte sapere “Perché
?”
Rose scosse la
testa, si era chiusa a riccio, come al solito non voleva parlare, ma
questa volta Anna aveva bisogno di una spiegazione.
“Tu e Lily eravate
amiche oltre che cugine...ci sono solo due motivi che ti possono
averti spinta a fare questo”
La rossa dagli occhi
nocciola alzò il capo e si sistemò gli occhiali.
“Uno” disse
contando con il dito “ti piace Malfoy”
“Due sei stata
scelta anche tu dai dragoni ed era una loro prova”
“Sai, ci tenevo
veramente a farne parte...per una volta avevano scelto me...la
quattrocchi con i capelli orribili, credevo che scegliendo Lily tra
tutte le mie cugine avrei fatto una figura migliore”
“Qual era la sfida
?”
“Umilia
in pubblico una tua parente”
“Mi dispiace”
disse Anna abbracciando la sua amica.
“Come cavolo hai
potuto pensare che mi piacesse Malfoy ? Bleah !” le due scoppiarono
a ridere e s'incamminarono a lezione...
“Aspetta un
momento” disse ad un tratto Rose, bloccandosi in mezzo al
corridoio. “Prima hai detto : sei stata scelta anche tu dai
dragoni', quindi ti hanno inviato un biglietto ?!”
“Che ? No..io,
ecco..” e mo come cavolo glielo spiegava che lei ne faceva già
parte ?
No
non glielo puoi dire cretina ! Sei sotto giuramento.
“Mi
stai mentendo forse ?” le
chiese la rossa fissandola con i suoi quattrocchi.
“No ti pare ? È
solo che mi sembra strano che abbiano scelto sia te che Lily” disse
Anna.
“Dici che hanno
scelto anche Lily ?”
“L'hai sentito il
tamburo quando ha baciato Malfoy ?”
“Vuoi dire che
era..”
“Il segnale”
*
Usciti dalla sala
grande andarono ognuno per la sua strada...
Quel giorno le
ragazze del 5° anno di Serpeverde avevano lezione di
Trasfigurazione, Aritmansia, Cura delle creature magiche e Storia
della magia, dove ovviamente tutti si facevano una dormita o
guardavano le nuvole.
In quell'ultima ora
Lily Luna Potter si chiese il motivo del gesto del biondo..era
impossibile che l'avesse fatto per lei..erano nemici giurati..anche
se per lei era stato la sua prima cotta, quando al primo anno lo
aveva visto sul treno accanto ad Albus.
Nah! L'ha fatto
sicuramente per Albus, d'altronde è il suo migliore amico.
*
Dopo la pausa pranzo
Charlotte Ginevra Montrose decise di esplorare
anche quel pomeriggio luoghi nascosti..
Tempo
fa aveva trovato una rete
di passaggi segreti con sua cugina Lyra, che portavano alla soffitta
della torre Grifondoro.
C'era
un passaggio segreto che usavano più degli altri, dietro alla doccia
del bagno delle ragazze al quarto piano, per aprirlo bisognava girare
in senso antiorario la manopola dell'acqua calda per cinque volte e
per sei volte quella dell'acqua fredda.
La
soffitta era un luogo incantato per una ragazza di quattordici anni,
anzi forse per la maggior parte delle ragazze di Hogwarts.. era piena
di abiti provenienti da ogni epoca storica ed erano tutti suoi.
*
Olimpia Mirror detta
Holly era appena tornata in camera per farsi una bella doccia
pomeridiana per prepararsi ad incontrare il professor Larstone di
Rune Antiche.
Certo forse la
parola incontrare non era azzeccata visto che si trattava di andare a
una delle sue lezioni, ma per Holly equivaleva ad un incontro
speciale.
Certo molto
probabilmente per lui non era la stessa cosa...ma questo Holly non lo
considerava proprio.
Così sciolse i suoi
capelli castani dalla treccia fatta quella mattina e li immerse
nell'acqua calda...
Una volta uscita
dall'acqua bella profumata iniziò a truccarsi gli occhi azzurri,
come se stesse per andare ad un appuntamento.
In quel momento si
accorse di qualcosa sul suo letto, un bigliettino con un simbolo di
un drago attorcigliato attorno ad un infinito..
'Passa
le risposte del test di Aritmansia a tutta la classe'.
“Che cavolata”
disse strappando il bigliettino in mille pezzi e buttandolo nel
cestino.
*
Ashley Drake, una
ragazza con in capelli biondi, leggermente mossi e gli occhi a
mandorla marroni, stava cercando per la milionesima volta la sua
gatta nera Maya, che era scomparsa la mattina prima, quando vide un
ragazzo conosciuto andarle incontro.
Lo riconobbe, con i
suoi capelli castani e occhi verdi/azzurri,
ricordava benissimo il viso spruzzato di lentiggini, ma il nome...ahh
quello era un problema, come al solito, i nomi evaporavano dalla sua
mente.
“Ciao
Ashley” disse il ragazzo di tassorosso mostrando il suo bellissimo
sorriso.
“Ciao”
sorrise mordendosi il labbro perché non ricordava assolutamente il
suo nome.
“Sono
Liam, ricordi ?”
“Liam certo ! Non
è che io non mi ricordi di te sia chiaro..è che..” disse la
corvonero.
“Non ricordi il
mio nome”
“Ecco..io”
“Tranquilla so
perfettamente che è difficile dimenticarsi di me, sono solo venuto a
chiamarti”
“Chiamarmi ?”
“Si, c'è la
riunione ricordi ? I novellini ci dicono chi hanno scelto, chi ha
superato le prove e chi no”
“Abbassa la voce
non vorrai che qualcuno ti senta”
“Sai che me ne
frega ahahahha dai non fare quella faccia principessa, e sbrigati
manchi solo tu” disse lui iniziando a camminare senza aspettarla.
“Sei proprio un
cafone lo sai ? Mr vado in giro con la feccia”
Lui in un lampo le
fu ad un centimetro di distanza “Cosa vorresti dire Drake ? Che
sono un cattivo ragazzo ?”
“Dico solo che
mischiarsi con i bulli non ti servirà.. mi ricordo il tuo
interrogatorio, conosco i tuoi segreti Liam”
“Questo gioco è a
doppio taglio principessa, come tu sai i miei segreti io so i tuoi,
non ti conviene avermi come nemico” disse riprendendo a camminare.
*
Kaito Kuroba con
capelli castano scuro quasi neri e spettinati,
in tutta la sua bellezza e magnificenza, vestito completamente
di bianco, decise che quel giorno era il giorno giusto per far
spettacolo..
Aguzzò
gli occhi leggermente a mandorla color azzurro scuro, e si mise
all'opera comparendo alle spalle del suo amico Fred jr Weasley, che
in quel momento stava nella sala comune dei grifondoro a disegnare su
un tavolo sicuramente il prossimo scherzo.
“Ehi
amico oggi è un giorno perfetto, non trovi ?”
“È
sempre il giorno perfetto per uno scherzo” disse Fred.
“Quindi
ci stai ?”
“Ti
ho mai detto di no fratello ?”
“Grande
! Nel parco sotto la torre dell'orologio tra dieci minuti” disse
Kaito andando a prendere la piccola refurtiva da sotto il letto.
Tutto
era pronto, il suo solito palchetto attendeva il Mago dei grifoni,
che ovviamente non poteva presentarsi in modo banale...
Lui
era il re della teatralità..
Nolan
Ainsworth, con i suoi capelli biondo cenere e gli occhi verdi era lì
in prima fila insieme alla sua migliore amica Alice Paciock, a vedere
il nuovo effetto scenico del Kaito e Weasley show.
Per
quanto i due non gli stavano particolarmente simpatici, dovette
ammettere che erano dei grandi, facevano cose grandiose insieme e
riuscivano a non farsi mai beccare, secondo Alice Kaito Kuroba
lanciava confundus al magonò per evitare le punizioni, mentre c'era
chi credeva che il vecchio Gazza avesse una cotta per Fred e quindi
faceva finta di non vedere.
Tutte teorie
alquanto probabili insomma.
In quel momento il
cielo si oscurò, dei fulmini viola colorarono il castello senza mai
cadere su di esso.
Un orologio formato
gigante si piazzò sulle loro teste.
Il corvonero guardò
affascinato lo spettacolo che stava spaventando alcuni, poi sentì
qualcuno urlare “Ehi ma quello è mio !”
“Buonasera gente,
e benvenuti allo spettacolo di inizio anno !” disse
l'inconfondibile voce di Fred Waesley, che però non si vedeva da
nessuna parte.
“Ohoh gente
impaziente non vi svelerò di certo dove sono...lo sapete il mio
compito è ?”
“STUPIRE E CREARE
SCHERZI DA MANUALE” urlarono i presenti.
Dei piccoli petardi
schizzarono in aria per la risposta corretta, poi tutto si scurì di
nuovo..
L'orologio iniziò a
ticchettare forte e ad ogni spostamento della lancetta un fulmine
nuovo illuminava il cielo con un raggio di luce potente.
Una musica
d'atmosfera iniziò a irradiarsi dagli alberi tutt'intorno al parco.
In quel momento il
volto di Kaito apparve, ma di un colore totalmente diverso dal
solito...bianco, un bianco più bianco di un volto di un cadavere,
senza corpo.
“Buona sera gente
! Che ne dite di giocare un po ?” disse facendo volare, rotolare e
rimbalzare la sua testa tra gli spettatori, per poi farla scomparire
e riapparire sul suo corpo al centro del palco.
“Allora, si dia
inizio allo spettacolo !” disse il ragazzo vestito di bianco
aprendo le braccia e facendone scaturire oggetti volanti, tutta la
sua refurtiva.
A quel punto apparve
un Fred fantasma al suo fianco che spuntò fuoco sugli oggetti
facendoli scomparire.
A quel punto
entrambi si misero a ridere mentre i proprietari degli oggetti
urlavano scandalizzati.
Poi un fulmine
azzurro piombò sul terreno davanti al palco lasciando una luce
azzurra trasparente in cui stavano gli oggetti muovendosi come in
assenza di gravità.
I ragazzi si presero
i loro oggetti e appena si girarono verso il palco, vide che i due
ragazzi erano spariti, con tutto il palco e gli effetti scenici.
*
Quella sera Lily
ricevette un altro biglietto dai Dragoni.
"Eccelli nell'arte amatoria"
Allegato c'era un pacco con un vestito
e una maschera con un bigliettino scritto a mano..
“Stanza
delle necessità, Venerdì 16 ore 21”
Un
ballo in maschera ? Niente di più facile ! -
pensò ghignando mentre tirava fuori il vestito, nero con la schiena
completamente di pizzo, attillato e assolutamente splendido.
Hai
notato il mio reggiseno eh ? -pensò
ghignando dovendo ammettere che era veramente bello.
-------Angolo
autrice-----
Lo so c'è voluto
più tempo del previsto...chiedo perdono :(
So che non è il
massimo, ma dovevo presentare tutti i personaggi.
Spero comunque che
vi sia piaciuto.
Per qualsiasi
dubbio, chiarimento o critica chiedete pure..
Gin
Personaggi :
Serpeverde
5° anno
Lily Luna Potter :
Holland Roden
Alice Elizabeth
Cooper : Lily Collins
Kleo Mocorov
6° anno
Scorpius Hyperion
Malfoy : Alex Pettyfer
Albus Severus Potter
: Dylan O'Brain
Hunter Mirror :
Hayden Christensen
Finnick Zabini :
Jesse Williams
Tyler Nott : Taylor
Kitsch (con i capelli lunghi)
Ryley Greengrass :
Chace Crawford
Drake Varathon :
Jake T Austin (2015)
Tweddle Soul Lloyd
(Twed / Genia) : Selena Gomez
Grifondoro
4° anno
Charlotte Ginevra
Montrose
6° anno
Rose Jane Weasley :
Rachel Hurd Wood
Anna Powell
Katherine Banks :
Nina Dobrev
Fred jr Weasley :
Sam Clafin
Kaito Kuroba : Logan
Lerman
http://healthyceleb.com/wp-content/uploads/2012/09/Lohan-Lerman-Hot-Sexy-Look.jpg
Corvonero
6° anno
Olivia Mirror :
Alexis Bledel
Ashley Drake :
Bridgit Mendler
Marissa Scarlett
Hunter : Annasophia Robb
Nolan
Ainsworth : Leonardo DiCaprio da giovane
7° anno
Jackson Daniel
Wilkes : Andrea Denver
Tassorosso
6° anno
Liam O'Grady : Dylan
Sprayberry
Alice Paciock :
Elizabeth Olsen
Gillian Anderson :
Molly Quinn
Gabriella Malfoy :
Evanna Lynch
http://www.hollywoodreporter.com/sites/default/files/imagecache/blog_post_349_width/2012/06/evanna_lynch_a_p.jpg
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Capitolo 4 *** È guerra ***
3
È
GUERRA
Era il 12 settembre e la guerra era già iniziata...
Micheal e Lawrence Timberwole erano in piedi in un corridoio vicino
alla sala grande, ormai vuota perché erano tutti lì fuori a vedere
lo scontro tra i due quindicenni di corvonero.
I due ragazzi continuavano a camminare in cerchio e a scrutarsi in
cerca di punti deboli dove attaccare, anche se conoscendosi meglio di
chiunque altro si presumeva che non ne avessero bisogno.
Lawrence con il suo solito cipiglio vanitoso e narcisista si aggiustò
i capelli biondi chiari, già perfettamente in ordine sicuramente per
merito del gel magico -e qualcuno sospettava anche della piastra dei
babbani-, mentre Micheal fulminava con i suoi occhi scuri, quelli
chiari del gemello, lasciando in pace i capelli scuri in disordine,
sparati in alto.
A quel punto il moro parlò, preso da uno dei suoi attacchi
impulsivi, sospettosi e avventati.
"È guerra Law, da oggi ho smesso di essere buono e caro, hai
sempre deciso tu per tutti e due, hai sempre parlato al posto mio,
anche se non ero d'accordo con quello che dicevi. Sono sempre stato
dalla tua parte, perché eri mio fratello, il mio gemello, la persona
a cui voglio più bene al mondo. Ma adesso, adesso BASTA ! Mi hai
rotto, non rinuncerò a questa opportunità per te. Tu con il tuo
ego. Tu che non hai mai fatto quello che io ho fatto per te."
"Nessuno ti ha mai chiesto niente Mike, so cavarmela da solo, e
poi ti faceva comodo far parlare me, tu eri troppo avventato per fare
le cose fatte bene, ti conveniva stare dalla mia parte"
"Ti davo corda perché volevo che anche tu avessi qualcosa che
ti facesse sentire vivo, potente, perché diciamoci la verità sono
io quello figo tra i due, sono io quello forte, divertente e
coraggioso.
Tu sei debole, un mezzo tasso gentile, generoso, allegro e falso...
quanto sei falso Law ?"
"Tu sei solo invidioso Mike, vorresti essere bello come me,
vorresti essere scambiato per il fratello intelligente ed elegante,
vorresti anche la mia ragazza ammettilo !"
"Roxy ? Ma ti prego" rise il moro "Sai benissimo che
sto uscendo con Lucy"
"Già, fatalità una Weasley dai capelli castani, come la mia,
hai sempre desiderato essere me"
"Bene, pensala come vuoi, ma questa volta non mi farò indietro
per farti spazio, perciò combatti fratellino, e vediamo chi è
il Migliore" sentenziò il moro gesticolando con le braccia.
"Sono solo un minuto e trentasei secondi più piccolo di te
Stronzo!" disse il biondo gridando "Stupeficium !"
Il moro si scansò di pochissimo e l'incantesimo s'infranse sul muro,
passando ad un soffio dal suo orecchio "Diffindo" disse
Micheal mirando ai vestiti tanto amati da suo fratello.
"Il mio maglione preferito, io ti ammazzo, questo è cachemire
!"urlò scandalizzato il biondo lanciando un Rittosempra che
fece volare il fratello a gambe per aria.
Per fortuna erano entrambi forti e muscolosi -merito dell'allenamento
da quidditch- infatti quasi subito Micheal si rimise in piedi,
facendo forza sulle gambe e tirando sù il busto.
"Expelliarmus !"
L'incantesimo venne deviato con un "Protego"
Poi Mike decise di attaccare seriamente e iniziò a scagliare addosso
al fratello una serie d' innumerevoli incantesimi, non per niente
Difesa contro le arti oscure era la sua materia preferita, dopo il
Quidditch -ovviamente-.
Ma anche Lawrence non era un avversario facile da battere, lui
giocava sulla difensiva, aspettava il momento in cui Mike fosse
sopraffatto dallo sforzo e desse segni di cedimento per attaccare.
Così schivò, si protesse e si beffò del gemello che continuava ad
attaccarlo.
Law si sentiva invincibile, credeva
veramente che Mike sarebbe caduto al suolo privo di forze, e perciò
non riuscì a schivare l'ultimo "incarceramus e
levicorpus" perché troppo
preso a beffeggiare il fratello, che l'aveva appena ingabbiato al
soffitto e sbattuto fuori dai giochi.
"NO !!" gridò Lawrence strattonando le funi e facendo
salire il sangue al cervello ancora più velocemente. "DOVEVO
VINCERE IO !!"
"Niente di personale fratello,
ma te l'avevo detto 'sta volta
non ti avrei lasciato vincere" disse Micheal avvicinandosi al
volto del biondo, poi ghignò e col suo solito tono sarcastico disse
"Ci si vede in giro Lawrence, certo sempre che qualcuno ti
faccia scendere di lì" poi prese da terra la bacchetta che gli
era caduta di mano appena era stato appeso al soffitto e se la mise
in tasca insieme alla propria.
Un tamburo seguì la sua uscita trionfale dal corridoio, e mentre
tutti lo seguivano Lawrence rimaneva lì appeso come un salame in
attesa di qualche anima pia che lo facesse scendere.
*
Hunter Mirror, stava allegramente chiacchierando con i suoi amici
quando sentì il tamburo..
"Te l'ho detto Al secondo me quella ragazzina tutto pepe
continua a litigare con te perché gli piaci"
"Ma se va dietro a James, se n'è accorto pure Scorpius e sai
quanto non gliene possa fregare dei grifondoro"
"Scusate ragazzi devo andare" disse il biondo dagli occhi
etero-cromatici, prima di scappare via.
Destra...qualcun altro è passato, non è giusto ! Dov'è ? Chi
era ?
Passò davanti alla sala grande e sbirciò in tutti i corridoi alla
ricerca del fortunato, in quel momento si accorse di qualcuno che
chiedeva aiuto.
Hunter tornò indietro verso quella voce
Forse sa qualcosa – pensò
<< E anche se fosse ? Non è che se vai a cercare in giro
allora ti inviano la lettera >>
Zitta ! Voce fastidiosa, io non sto cercando di entrare nella
confraternita, un Purosangue non si abbassa a queste cavolate –
continuò a parlare con la sua coscienza.
<< Si dillo a qualcun altro >>
"Chi sei ?" disse sprezzante osservando il biondino, con la
faccia tutta rossa, legato al soffitto.
"Lawrence Timberwole di corvonero" disse quello con fatica.
"Timberwole ? Non mi sembra un nome purosangue" pensò ad
alta voce Hunter.
"Infatti non lo è, sono un mezzosangue"
"Bleah, allora fa in modo di non sprecare il mio tempo, sai chi
ha passato la selezione ?"
"E perché dovrei dirtelo ?"
"Non sei in condizioni di rifiutare un aiuto no ?"
"Già...è stato il mio gemello, tze schifoso traditore, DOVEVO
VINCERE IO"
Che schifo hanno preferito un mezzosangue a me ?! Come hanno osato
! - pensò uscendo dal corridoio.
"Hey hey Mirror avevi detto che mi avresti aiutato !" disse
il biondino appeso.
"Non sono uno che fa buone azioni a beneficio dei mezzosangue"
"Che sei razzista per caso ?" disse quello confuso.
"Certo che si, ma oggi sarò buono...appena vedo un bravo
grifonfesso gli dico che sei qui, ok ? Intanto puoi continuare a
piagnucolare su come il tuo fratellone ti ha fatto diventare un
insaccato" disse togliendo un invisibile granello di polvere
dalla divisa e camminando per la sua strada.
*
Gabriela Malfoy, dopo un estenuante giornata all'insegna dello
studio.
E meno male che c'è chi pensa che i tassorosso non si rompono il
fondo schiena sulle sedie della biblioteca a studiare come chiunque
altro – pensò
scendendo nel seminterrato.
Entrando nella sala comune a forma circolare venne subito assalita
dalla sua amica Gillian
"Gabri cosa ti ha detto tuo cugino ? Che dici vinco quei dieci
galeoni che ho scommesso con Liam ?" chiese la rossa dagli occhi
azzurri tirando la bionda dagli occhi azzurro mare verso la loro
poltrona preferita.
"Ha fatto l'indifferente, come al solito nega tutto, dice che le
ha passato il maglione perché Albus Potter stava facendo l'isterico
e gli rovinava la colazione di bellezza"
"Esiste anche una colazione ? Non c'era solo il sonno ?"
"E io che ne so ? Mio cugino è strano"
"Quindi niente dieci galeoni ?"
"Non ancora" disse la bionda alzandosi dalla poltrona per
andare in camera.
"Ehi Gab aspetta ! Qualcuno ti ha inviato un pacchetto" le
disse la rossa bloccandola per un polso.
"Un pacchetto ? E chi ?"
"E io che ne so ? Ora devo andare, devo scrivere una lettera a
mio fratello"
"Uhmm salutami Jack" disse senza alzare lo sguardo
rigirandosi il pacchetto bianco tra le mani.
Gabriella aprì la scatola e lesse il bigliettino attaccato al
coperchio..
"La bella Gabriella riuscirà ad intrufolarsi nel bagno dei
prefetti e farsi un bel bagno profumato ? Uno sciampo e un
bagnoschiuma speciale è il mio regalo per te"
Sotto c'era il simbolo dei dragoni, era stata scelta.
Wow certo che ci riuscirò !
Devo solo scoprire la password.
"Ehi Erin !" la ragazza in questione smise di parlare con
il cugino e si girò verso di lei.
"Si ?" disse la quindicenne sbattendo gli occhioni verdi e
arrotolandosi una ciocca di capelli neri al dito della mano destra.
"Posso chiederti un favore ?"
"Certo" disse sorridendo andando verso la Malfoy.
"Potresti dirmi la password per il bagno dei prefetti ? È
importante"
"Ok, non mi impiccerò la
parola d'ordine è Wonderland
ma se ti beccano sappi
che io non c'entro nulla, e non ti ho dato la password" disse
andando via.
"Grazie" disse la bionda afferrando il pacchetto e correndo
via.
Arrivata al quarto piano entrò e preparò tutto per il suo bagno,
aprì i rubinetti e versò i prodotti dei dragoni.
Si spogliò nella camera apposita e si tuffò nell'acqua calda.
Ma qualcosa andò storto.
Invece di provare un sollievo, iniziò a provare uno strano fastidio,
le prudeva ovunque, uscì con la testa fuori dall'acqua ma non cambiò
nulla, anzi peggiorò.
Tirò fuori un braccio e lo vide cosparso di bolle rosse, gridò e
spalancò gli occhi non appena capì cosa stava succedendo.
Uscì fuori dall'acqua e cercò i barattoli inviati dai dragoni, per
la foga strappò la scatola per aprirli.
Annusò.
E si sentì male..Gigli e margherite.
Solo una persona sapeva della sua allergia..."SCORPIUUUSSS !!"
Il suo grido si sentì in tutto il castello e il platinato
sopracitato sorrise ai suoi amici prima di scappare alla velocità
della luce verso i sotterranei.
La bionda uscì dal bagno dei prefetti, piena di bolle, gonfia come
un pallone, tanto che quasi non le si vedevano più gli occhi chiari
e incazzata nera -si, quella era l'espressione più corretta per
definire lo sguardo omicida della ragazza- attraversò tutto il
corridoio lasciando gocce ovunque.
"O mio Dio Gabriella che ti è successo ?"esclamò Lorcan
Scamandro uscendo dalla lezione di rune antiche, vedendo la bionda
tassorosso trasformata in una palla rosa scuro gocciolante con
addosso solo un asciugamano.
"NON ORA LORCAN !" ruggì Gabriella.
"Ok andiamo in infermeria, dopo ucciderai chiunque tu voglia"
disse il biondo dagli occhi neri.
La ragazza si fece trasportare dal suo amico senza fare troppe
discussioni, ma borbottando maledizioni contro il cugino.
Appena varcò la porta madama Chips svenne, per fortuna che la sua
assistente, Victoire Weasley aveva un cuore più forte, che reggeva
tutte le catastrofi di Hogwarts.
"Tranquilla ti rimetterai molto presto" la rassicurò
spalmandole la crema simile al cortisone babbano con la bacchetta.
La Malfoy annuì e tirò il braccio di Lorcan "Trova Scorpius e
portalo da me, deve morire male"
"Tranquilla andrà tutto bene" disse il biondo accarezzando
i capelli quasi argentei di lei.
"Andrà tutto bene solo dopo la sua morte" ribardì la
ragazza strattonandolo verso di lei.
"Ehm si, ora stai calma ok ?" disse lui dandole un bacio a
stampo, senza rendersene conto.
Poi uscì a cercare Scorpius, mentre Gabriella si toccò le labbra
interdetta "Mi...mi ha baciata ?!" chiese alla Weasley
mezza veela "Eh già" rispose lei sorridendo.
*
Nel frattempo una riunione si stava svolgendo dall'altra parte del
castello, una parte che molti pensavano fosse ancora in disuso, la
parte che veniva utilizzata da millenni dalla Confraternita del
Drago.
I cinque dragoni anziani stavano seduti a cerchio attorno al tavolo
ufficiale, con le loro toghe e maschere Kabuchi a coprirgli i volti
-anche se ormai tra loro si conoscevano durante le riunioni ufficiali
dovevano indossare le maschere-.
Mentre davanti a loro i giudici dragoni, con indosso solo la maschera
e la sciarpa del drago, esponevano i risultati dei loro prescelti.
“Chi ha passato la seconda prova ?” chiese uno degli anziani con
la voce camuffata
“Lily Potter, Robin Rhodes, Lyra Montrose, Micheal Timberwole,
Drake Varathon, Marissa Hunter e Kleo Mocorov...ma alcuni non hanno
ancora fatto la seconda prova, hanno ancora qualche giorno prima del
ballo”
“Perfetto miei dragoni, la riunione è aggiornata”
Il tamburo suonò due colpi e tutti si tolsero le maschere.
----Angolo autrice---
Mi dispiace per chi sfortunatamente è stato vittima della prima
scrematura, ma come ho detto in precedenza la Confraternita è molto
selettiva, quindi solo i più forti sopravvivono.
Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto
un bacione grande..
vi lascio tutti i volti dei personaggi..
Serpeverde
5° anno
Lily Luna Potter :
Holland Roden
Alice Elizabeth
Cooper : Lily Collins
Kleo Mocorov
Josh Fuller : Dylan
Sprouse
6° anno
Scorpius Hyperion
Malfoy : Alex Pettyfer
Albus Severus Potter
: Dylan O'Brain
Hunter Mirror :
Hayden Christensen
Finnick Zabini :
Jesse Williams
Tyler Nott : Taylor
Kitsch (con i capelli lunghi)
Ryley Greengrass :
Chace Crawford
Drake Varathon :
Jake T Austin (2015)
Tweddle Soul Lloyd
(Twed / Genia) : Selena Gomez
Robin Rhodes :
Gisele Bundchen da giovane
Dominque Weasley :
Ashley Benson
Grifondoro
4° anno
Lyra
Bellatrix Montrose
Charlotte Ginevra
Montrose
5° anno
Zoey Charlotte
Baston : Emma Watson
https://www.photoshopgurus.com/forum/attachments/show-board/6078d1311809546t-emma-watson-emma-angel-original-png
Roxenne Weasley :
Kat Graham
6° anno
Rose Jane Weasley :
Rachel Hurd Wood
Anna Powell : Jemina
West
Katherine Banks :
Nina Dobrev
Fred jr Weasley :
Sam Clafin
Kaito Kuroba : Logan
Lerman
http://healthyceleb.com/wp-content/uploads/2012/09/Lohan-Lerman-Hot-Sexy-Look.jpg
7° anno
James Sirius Potter
: Ben Barnes
Flame Varathon
Corvonero
5° anno
Micheal Timberwole :
Sergio Carvajal
Lawrence Timberwole
: Mitch Hewer
http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=27987534
6° anno
Olivia Mirror :
Alexis Bledel
Ashley Drake :
Bridgit Mendler
Marissa Scarlett
Hunter : Annasophia Robb
Nolan
Ainsworth : Leonardo DiCaprio da giovane
Lorcan
e Lysander Scamandro : Max
e Charlie Carver
(biondi)
7° anno
Jackson Daniel
Wilkes : Andrea Denver
Tassorosso
5°anno
Lucy Weasley :
Crystal Reed
6° anno
Hugo Weasley : Will
Poulter
Liam O'Grady : Dylan
Sprayberry
Alice Paciock :
Elizabeth Olsen
Gillian Anderson :
Molly Quinn
Gabriella
Malfoy : Evanna Lynch
http://www.hollywoodreporter.com/sites/default/files/imagecache/blog_post_349_width/2012/06/evanna_lynch_a_p.jpg
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Capitolo 5 *** 13 settembre ***
13 sette
13
SETTEMBRE
Erano quasi le
dieci di mattina e la lezione di Rune Antiche stava per volgere al
termine, ma ad Holly non importava, fin tanto che avesse continuato a
vedere il bel professor Larstone tutta la giornata sarebbe andata per
il meglio.
Holly era
decisamente in estasi, niente avrebbe potuto distrarla dalla visione
dei bei bicipiti del professore – messi in mostra dalla camicia
bianca a mezze maniche – e dai suoi profondi occhi blu come il
mare.
Ovviamente, lei
non era una di quelle persone nate con la fortuna addosso – basti
pensare che appena nata aveva ricevuto in disgrazia suo fratello
gemello, Hunter – infatti, un pezzo di carta arrotolata la colpì
sulla nuca deviando il corso dei suoi pensieri.
Aprì il foglio,
facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno, e lo lesse.
Portava la firma
del biglietto ricevuto qualche giorno prima, un dragone che si
attorcigliava ad un infinito... e già la cosa le dava sui nervi -la
stavano distraendo dal suo bel professore-.
Poi, piano piano
le lettere iniziarono a comparire.
'Regala un
filtro d'amore a tuo fratello e fallo innamorare della sua acerrima
nemica'.
Questa era
nuova... completamente diversa dalla prima sfida e, sotto sotto, la
tentava parecchio.
Proprio quella
mattina aveva litigato con lui e le perfide parole di Hunter
l'echeggiavano ancora nella testa 'Brutta Secchiona Frigida'
l'aveva chiamata e non
gliel'avrebbe fatta passare liscia: quella sarebbe stata la vendetta
perfetta.
Con un ghigno malefico stampato sul volto, poco degno di una
purosangue come lei, piegò in due il foglietto e lo ripose in tasca.
Dopodiché, con molta nonchalance, tornò di nuovo a bearsi dello
spettacolo che era il suo amato professore.
*
Erano quasi le
dieci della mattina e Drake Varathon non vedeva l'ora che finisse la
lezione.
Rune Antiche
proprio non la sopportava, meno che mai poi sopportava il professore.
Calvin Larstone,
un ventiseienne che insegnava da quell'anno a Hogwarts, che tutto
aveva tranne che del professore.
Insomma, uno con
quell'aspetto poteva insegnare RUNE ANTICHE ad Hogwarts?!
Evidentemente,
non l'avevano voluto da nessun'altra parte per finire a fare il
professore, Drake ne era sicuro e poi... era legale che un
professore fosse così figo ?
Era dal terzo
anno che seguiva quella lezione, perché sotto sotto certe cose lo
affascinavano parecchio, ma dall'inizio di quell'anno scolastico si
stava pentendo della sua scelta.
Bastava pensare
che il bell'aspetto del professore aveva invogliato quasi tutte le
ragazze delle case ad iscriversi a quella materia, rendendogli
difficile seguire le lezioni.
Non che non fosse
contento delle ragazze, ma a lui bastava la presenza di una sola per
renderlo felice.
Olimpia Mirror,
era il vero motivo per cui seguiva quella materia.
Era da quando
avevano undici anni che aveva una cotta per lei: l'aveva vista la
prima volta durante lo smistamento e da allora non aveva fatto che
pensare a lei.
Ancora si
ricordava come, durante la cerimonia di apertura, aveva sperato che
lei fosse smistata tra i serpeverde –perché lui avrebbe chiesto di
essere messo in quella casa dal cappello parlante– e di come,
invece, si era ritrovato il suo odioso fratello, biondo cenere con
due occhi neanche dello stesso colore, sotto il suo stesso tetto.
Era stato un
dramma.
Ma il vero dramma
era stato scoprire, quell'anno, la cotta di Olimpia per il professore
di Rune Antiche... non che lei lo desse a vedere, ma Drake l'aveva
capito subito dal modo in cui lo guardava.
Anche ora a
lezione, i suoi occhi dorati passavano dal professore a lei e più lo
guardava meno si capacitava che, a lei, potesse piacerle lui.
"Sai che se
continui a guardarla finirai solo per sciuparla, vero?"
Il moro si voltò
in direzione della sua vicina di banco nonché migliore amica, Kleo
Mocorov, e la guardò con sguardo truce.
"Non
guardarmi così, Drake, hai una cotta per Olimpia da quanto siamo
entrati in questa scuola ed in sei anni non sei stato capace di
rivolgerle manco un 'Ciao', come pensi che io possa essere tua
complice se manco ci provi?!"
"La colpa è
tua, ti avevo chiesto di diventare sua amica per farmi attaccare
bottone e tu che fai?
La snobbi !"
"Non mi
interessa essere sua amica, e neanche lei ha tutta questa voglia
credo... penso che stia bene così come sta"
"Non posso
contare manco su di te !" borbottò Drake.
"A che ti
riferisci?" domandò lei confusa, puntando i suoi occhi glaciali
nelle sue iridi dorate.
Drake si voltò,
tutto scocciato, dall'altra parte ma non rispose.
A quel punto Kleo
decise di far finta di nulla e cambiò discorso.
"Chiedile di
uscire, tipo questo venerdì tanto non hai niente da fare di sicuro!"
"No questo
venerdì non posso, ho un impegno"
"A si ?"
chiese stupita lei.
" E' così
difficile da credere?"
" Nono,
così..."
"Triste che
rimarrai sola il venerdì sera, eh?!"
"No,
veramente pure io ho un impegno"
In quello stesso
momento la campanella segnò la fine della lezione ed entrambi si
incamminarono in un'altra classe non toccando più l'argomento.
*
Alice Elisabeth
Cooper camminava afflitta per i corridoi di Hogwarts.
Quel pomeriggio
aveva ricevuto un'altra lettera dalla confraternita ed era a dire
poco di pessimo umore.
'Entra nello
spogliatoio maschile durante un allenamento dei grifondoro'
Era esterrefatta!
Entrare nello
spogliatoio maschile, dei grifoni? Roba da matti!
Ma se voleva
entrare a far parte della confraternita avrebbe dovuto farlo, non
aveva scelta.
Si era già
informata ed aveva scoperto che quello stesso pomeriggio avevano un
allenamento, quindi avrebbe dovuto muoversi.
Così si affrettò
ad andare -dopo essersi preparata mentalmente per almeno 40 minuti-
verso il campo di Quidditch.
Una volta
arrivata, la tensione era alle stelle.
Ok, Ally
Cooper, fai un respiro profondo ed entra. Sei una purosangue,
dannazione!
"Ehy
Kathrine sono andati via tutti ?" disse una voce curiosa,
appartenente alla grifondoro che le stava di fronte, castana dagli
occhi verdi..
"Penso di
si, Anna... credo che non ci sia rimasto più nessuno" disse
l'amica sopracitata.
"Ok, allora
andiamocene anche noi, che stiamo a fare qui ?"
"Certo,
andiamo" disse la castana dagli occhi marroni cioccolato.
Alice aveva
captato al volo la conversazione fra le due grifondoro, non c'era più
nessuno, quindi entrare nello spogliatoio sarebbe stata una
passeggiata.
Esultante, decise
di correre verso il suo obiettivo per far finire il prima possibile
la cosa.
Aprì la porta,
ma tutto si sarebbe aspettata tranne che ci fosse ancora qualcuno
dentro... qualcuno così... così... PERFETTO!
IL SUO CULO ERA
PERFETTO!
Flame Varathon,
il rosso dagli occhi dorati dell'ultimo anno, era piegato sulla panca
a cercare, probabilmente, la sua biancheria nella borsa.
Il suo sedere le
capitò proprio davanti gli occhi e lei non potè fare a meno di
guardarlo per bene:
così muscoloso
che sembrava scolpito nel marmo, come una delle tante statue babbane
che le aveva mostrato una volta Lily.
Poco sopra le sue
natiche sode, due bellissime fossette gli incorniciavano l'inizio del
fondo-schiena, le sue gambe erano così muscolose, possenti e
slanciate – ma d'altronde cos'altro ci si poteva aspettare da uno
alto 1,85 cm – e poi le sue spalle... oh, le sue spalle!
Erano così grandi, forti e incredibilmente avvolgenti con quei
bicipiti da battitore.
Tutto quel ben di
Merlino fece perdere l'equilibrio alla povera Alice, la quale cadde
addosso all'armadietto delle scope facendo girare un Flame alquanto
scioccato.
Flame, attirato
dal rumore, si girò di scatto dimenticandosi di essere completamente
nudo e questo mandò ancora di più in fibrillazione la ragazza.
"Che ci fai
tu qui? Questo è lo spogliatoio dei ragazzi!"
Alice iniziò a
squadrarlo da capo a piedi, senza rispondere, a bocca spalancata
iniziando ad arrossire –era quasi dello stesso colore dei capelli
di Flame– e, solo a quel punto, pure lui se ne rese conto e si
coprì, arrossendo lievemente sugli zigomi.
" Ehm...
IO...credo che... beh, si sai... fuori c'è il sole... io... io vado
a prendere, un po' d'aria... SI, un po' d'aria.. CI SI VEDE!"
disse Alice andando indietro e sbattendo, nuovamente, contro una
panca ed imprecando come una babbana.
Solo, allora,
Flame iniziò a ridere da solo capendo, poi, da un tonfo di tamburo
–che scambiò per la campanella- che doveva muoversi e che,
probabilmente, era in ritardo per il pranzo.
*
La piccola -ma
solo di statura- corvonero Marissa Scarlet Hunter, quel pomeriggio
stava preparandosi per un test di trasfigurazione in biblioteca.
Taciturna come al
solito, non aveva detto niente alle sue amiche, e si era isolata nel
tentativo di studiare per bene.
Il tutto stava
andando secondo i piani, fino a quando un 'Wingardium Leviosa' non le
fece volare la pergamena, su cui stava scrivendo, dall'altra parte
della sala.
Spalancando i
suoi grandi occhi verde scuro si affrettò a raggiungerla, prima che
potesse finire chissà dove, solo per scoprire poi, che si era
fermata qualche tavolo più avanti rispetto a lei.
Ringraziando
Morgana -mentalmente- si accorse che a fianco la sua pergamena,
giaceva una lettera per lei con tanto di sigillo di drago.
Curiosa, l' aprì
ed iniziò a leggerla.
'Domani è il
mesiversario fra te e Riley Greengrass -noi certe cose le sappiamo-
pertanto ti invitiamo a baciarlo, di fronte a tutti, durante la
lezione della McGranitt'
Il suo cuore perse un battito.
Strinse la lettera forte al petto ed iniziò a imprecare sottovoce.
Dannazione!
Baciarlo davanti a tutti! E che cavolo, ma giuro che me la
pagheranno!
" Marissa, eccoti! Io e Lucy ti abbiamo cercata ovunque"
disse Alice Paciock spuntando dal nulla.
"Anche se avrei giurato che stessi con Riley, avevo il sospetto
di trovarti qui" continuò la rossa.
"Lucy! Alice! Qualcosa non va?" chiese Marissa
riprendendosi dal coccolone che le avevano atto venire quelle due.
"No figurati, volevamo solo persuaderti dal tuo studio"
rispose Alice abbracciandola affettuosamente, cosa che ovviamente,
Marissa non ricambiò.
Non amava le manifestazioni d'affetto in pubblico, ma i suoi amici lo
sapevano benissimo per questo, il più delle volte, chiudevano un
occhio.
"Ok Alice, sei stata convincente... andiamo dai!"
Alice Paciock si staccò, allegra e sorridente da Marissa ed insieme
si incamminarono per andare a fare una passeggiata fuori in giardino.
"Piuttosto, Alice, ti vedo allegra oggi... novità con quel
serpeverde, ehm, Fuller giusto?!"
"Si, Mary, cavolo si! Io e Josh ci siamo appena messi insieme!"
"Daaiii!"
"Raccontaci tutto"
"Voglio tutti i dettagli"
Esclamarono entrambe le amiche.
E tra una risata e l'altra, uscirono dalla biblioteca.
*
Josh Fuller aveva
appena chiesto ufficialmente alla ragazza che gli piaceva da due
anni, di essere la sua Ragazza e in quel momento era super felice,
anche se da bravo serpeverde non lo dava a vedere.
Era seduto in
sala comune, apparentemente intento a studiare la pozione per la
settimana successiva, mentre in realtà stava pensando alla sua
famiglia e alla loro fissazione del sangue puro.
Beh almeno non
si potranno lamentare della mia scelta, Alice è una purosangue,
anche se simpatizzante dei mezzosangue e babbanofili.
Ma
sinceramente non me ne frega un cazzo, né del sangue puro, né tanto
meno delle cavolate sull'etichetta che mi hanno propinato da quando
sono nato.
Stupidi
matrimoni per convenienza.
Stupidi
parenti e genitori puristi è così tanto difficile capire che mi
voglio sposare non solo per procreare altri piccoli malati puristi,
ma perché in quel momento mi va di farlo, perché amo la mia ragazza
?
No, credo che
non ci arriveranno mai.
In quel momento una scritta verde apparve sul libro del ragazzo,
biondo con gli occhi azzurri, che smise di pensare ai suoi problemi e
si concentrò su quelle parole.
'Piccolo
serpeverde innamorato partecipa alla rissa al terzo piano e riscatta
i piccoli nati babbani'
-D-
Il ragazzo corse
fuori dalla sala, lasciando il libro aperto sul tavolo, quando le
lettere cominciarono a sparire.
Stupidi bulli,
prendetevela con chi è alla vostra altezza ! -
pensò correndo verso la rissa.
*
Al secondo piano,
nel bagno delle ragazze, la corvonero Olimpia Mirror stava preparando
uno strano infuso rosa nel lavandino.
"Holly, cosa
prepari?" disse una voce fluttuante.
Mirtilla
Malcontenta, abitante fissa da quasi un secolo di quel bagno,
guardava curiosa la giovane e, col suo solito modo di fare invadente,
non faceva altro che fare domande da quando Holly era entrata.
"E' un
segreto, Mirtilla, scusa"
"Eh
daaaaiii! Dopo Harry Potter sei la mia migliore amica!"
"Mirtilla,
davvero, non posso... sappi solo che ne vedremo delle belle"
Continuando a
ghignare, Olimpia tornò alla sua pozione senza dar retta alla sua
'amica'.
Oh, Hunter,
fratello mio... non sai cosa ti aspetta.
Captando l'aura oscura della ragazza, Mirtilla decise che forse era
veramente il caso di restarne fuori... poteva essere qualcosa di
pericoloso e non voleva rimetterci la pelle per la seconda volta.
Così si allontanò lasciando, da sola, Olimpia.
---Angolo Autrice---
Spero che il
capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere se ho combinato qualche guaio
;)
Come al solito
non ho messo tutti perché sennò diventava confusionario.
Alla prossima
P.s. metterò i
personaggi mancanti :*
Baci
Gin
Personaggi :
Serpeverde
5° anno
Lily Luna Potter :
Holland Roden
Alice Elizabeth
Cooper : Lily Collins
Kleo Mocorov :
capelli verde chiaro, occhi azzurri
Josh Fuller : Dylan
Sprouse
6° anno
Scorpius Hyperion
Malfoy : Alex Pettyfer
Albus Severus Potter
: Dylan O'Brain
Hunter Mirror :
Hayden Christensen
Finnick Zabini :
Jesse Williams
Tyler Nott : Taylor
Kitsch (con i capelli lunghi)
Ryley Greengrass :
Chace Crawford
Drake Varathon :
Jake T Austin (2015)
Tweddle Soul Lloyd
(Twed / Genia) : Selena Gomez
Robin Rhodes :
Gisele Bundchen (da giovane)
Dominque Weasley :
Ashley Benson
Grifondoro
4° anno
Lyra
Bellatrix Montrose : capelli scuri come l'ebano e occhi dorati
Charlotte Ginevra
Montrose : capelli rossi lisci come spaghetti,
occhi azzurri
5° anno
Zoey Charlotte
Baston : Emma Watson
https://www.photoshopgurus.com/forum/attachments/show-board/6078d1311809546t-emma-watson-emma-angel-original-png
Roxenne Weasley :
Kat Graham
6° anno
Rose Jane Weasley :
Rachel Hurd Wood
Anna Powell : Jemina
West
Katherine Banks :
Nina Dobrev
Fred jr Weasley :
Sam Clafin
Kaito Kuroba : Logan
Lerman
http://healthyceleb.com/wp-content/uploads/2012/09/Lohan-Lerman-Hot-Sexy-Look.jpg
7° anno
James Sirius Potter
: Ben Barnes
Flame Varathon :
rosso occhi dorati
Corvonero
5° anno
Micheal Timberwole :
Sergio Carvajal
Lawrence Timberwole
: Mitch Hewer
http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=27987534
6° anno
Olivia Mirror :
Alexis Bledel
Ashley Drake :
Bridgit Mendler
Marissa Scarlett
Hunter : Annasophia Robb
Nolan
Ainsworth : Leonardo DiCaprio (da giovane)
Lorcan
e Lysander Scamandro : Max
e Charlie Carver
(biondi)
7° anno
Jackson Daniel
Wilkes : Andrea Denver
Tassorosso
5°anno
Lucy Weasley :
Crystal Reed
6° anno
Hugo Weasley : Will
Poulter
Liam O'Grady : Dylan
Sprayberry
Alice Paciock :
Elizabeth Olsen
Gillian Anderson :
Molly Quinn
Gabriella
Malfoy : Evanna Lynch
http://www.hollywoodreporter.com/sites/default/files/imagecache/blog_post_349_width/2012/06/evanna_lynch_a_p.jpg
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Capitolo 6 *** 14 settembre ***
14
14
SETTEMBRE
Marissa fai
dei bei respiri, ce la puoi fare, è solo un bacio no ? - pensò
la ragazza andando, metaforicamente, al patibolo.
<< Che
ti costa è il tuo ragazzo, lo baci mille volte al giorno -ok non
esageriamo però ce la puoi fare !- >>
Si come no, la
fai facile tu ! Sei una stupida voce nella mia testa !
"Hey Mary tutto bene ? Hai una faccia" disse Tyler Nott
"Certo Ty, a meraviglia" disse entrando nell'aula di
trasfigurazione e sedendosi accanto al suo ragazzo.
Riley Greengrass le sorrise, anche se avrebbe tanto voluto baciarla
come tutte le coppie normali, e le strinse la mano sotto il tavolo
-cosa insolita per uno come lui-.
"Auguri" disse lui, conciso come al solito, senza smielosi
complimenti standard o fiori riciclati all'ultimo secondo, e Mary lo
rispettava ancora di più per questo, lui non era falso, non aveva
bisogno di essere commerciale come tutti gli altri.
Riley non faceva quasi mai regali, ma quando te li faceva dovevano
essere singolari, come quello dello scorso compleanno..una sottile
collana d'argento con un piccolo ciondolo a forma di coniglio -il
patronus di Marissa- con tre lettere incise sul retro 'Mia'.
"Grazie, anche a te" rispose sorridendo.
La professoressa McGranitt entrò senza tante cerimonie -una cosa che
aveva preso a fare dopo la seconda guerra magica- e iniziò a
scrivere alla lavagna, con un colpo di bacchetta, i procedimenti
della trasfigurazione in animagus.
Marissa attese il momento perfetto, ovvero quando la preside si voltò
per andare a sentire la domanda di una sua compagna di casata.
La fortuna volle che a porre la domanda fu Rebeka Fergus, la ragazza
con il tono di voce più basso di tutta Hogwarts, e quindi la donna
dovette avvicinarsi di persona.
"Sto per fare una cosa, consideralo una specie di regalo e sappi
che non si ripeterà tanto presto -anzi forse mai- quindi.."
disse avvicinando il viso a quello del serpeverde "goditelo"
sussurrò il secondo prima di baciarlo.
Il tocco delle sue labbra lo risvegliò -come al solito- dal perenne
stato di apatia, e sorrise ringraziando Merlino della gentile
concessione che gli venne offerta.
Lui -come al solito- non riusciva a dare dei baci veloci, a stampo,
se doveva baciare la sua Mary doveva darle un bacio vero.
Così prese il comando e introdusse la lingua nella bocca della
ragazza e iniziò a giocare con lei, esplorandola con accuratezza e
frenesia come la prima volta.
La ragazza aveva calcolato tutto, considerando i tempi della Mosca,
la preside non li avrebbe beccati e ovviamente il piano sarebbe stato
perfetto, se non fosse stata in una classe piena di deficienti con
gli ormoni a palla, che iniziarono a fischiare cose indecenti. che
fecero voltare di scatto l'algida professoressa McGranitt.
"Signorina Hunter ! Signor Greengrass ! Vi sembra questo il modo
di comportarsi in classe ? Dov'è finito il decoro, il pudore ? Nulla
vi da il diritto di essere così sfacciati nella mia ora di lezione !
Esigo tre rotoli di pergamena sulla trasfigurazione umana, dall'uomo
all'animale e viceversa !
E dieci punti in meno a Corvonero e Serpeverde ! Che vi serva da
lezione piccoli screanzati !" urlò la donna, riprendendo
-immediatamente- la lezione da dov'era stata interrotta.
"Scusa" mormorò Marissa, diventando più rossa dei capelli
ramati di Lily Potter, e abbassandosi lentamente sulla sedia, nel
tentativo di venire risucchiata dal pavimento.
"Ne è valsa la pena" disse Riley con quel sorriso sghembo
che le piaceva tanto.
*
Albus Potter era
appena tornato in camera dopo un'estenuante allenamento di Quidditch
per buttarsi sul letto, quando vide un cesto di muffin sul
baldacchino del suo amico Hunter Mirror.
Perché a me
non regalano mai niente ?
Andò dritto sul letto del suo amico e si sdraiò, prendendo tutto il
cestino e scegliendo quale muffin al cioccolato mangiare per primo.
Con un muffin nella mano destra e uno in quella sinistra iniziò a
strafogarsi come suo cugino Hugo, preso da un raptus sconosciuto, che
ad un tratto lo lasciò imbambolato a fissare le tende del letto.
Guardò il letto, notò di aver finito tutti i muffin ed aver
sbriciolato ovunque, cosa di cui non si curò minimamente, e corse
fuori dal dormitorio verso il suo unico pensiero.
Lyra Montrose
stava passeggiando per il cortile a braccetto con sua cugina
Charlotte, quando si vide spuntare dal terreno -come un fungo- Albus
Severus Potter, il moro dagli occhi verdi, la sua spina nel fianco.
"Potter cosa
vuoi dalla mia vita?" disse la ragazza fulminandolo con i suoi
occhi dorati.
"È che oggi
sei così bella" disse il moro con un sorriso da ebete e gli
occhi a cuoricino.
"Ma ti
droghi ? Se è così cambia spacciatore, è evidente che le pasticche
che vende tuo zio, non sono la droga adatta a te... lo so che sono
gratis, ma sai se paghi è ovvio che la qualità è migliore"
"No,
davvero...la tua pelle è così candida, bianca come il latte, pura"
"Ok ora mi
spaventi, che ti sei bevuto ?"
Il ragazzo non le
rispose e si avvicinò a lei per toccarle i lunghi capelli
scuri come l'ebano.
"Adesso
mi tocchi pure ?" disse bloccandogli la mano.
"Forse
è il caso di portarlo in infermeria, non è più lui." disse
Charlotte prendendo il braccio destro del moro "Adesso ti
portiamo in un posto speciale" continuò la rossa, cercando di
convincerlo con lo sguardo.
Il
moro sorrise ancora e disse prendendo sottobraccio Lyra "Vado
dovunque vai tu tesoro" mentre la ragazza in questione lo
guardava facendo una smorfia.
"Amortentia"
dissero le cugine in coro scuotendo la testa.
"Si
può sapere chi cavolo hai fatto arrabbiare Potter ? Capisco che il
tuo essere un'infima serpe decerebrata non sia d'aiuto, però
arrivare a..LA VUOI SMETTERE DI TOCCARMI !" sbraitò dopo che
lui le accarezzò la guancia con venerazione -come se fosse un angelo
sceso in terra-.
"Avevano
proprio ragione questa pozione è più potente del distillato di
morte vivente" decretò Charlotte ridendo nel vedere Albus
Potter in quelle condizioni.
"Non
è divertente Lottie, guarda come mi sta incollato ! Sembra la piovra
gigante...ahh perché non l'ha bevuta James al suo posto ? Perché
sono perseguitata dalla sfiga ?"
La
rossa, che stava per parlare, si morse il labbro quando la cugina le
disse "No, zitta, non lo voglio sapere !"
"Tranquilla
Madama Chips lo aggiusterà" la rassicurò Charlotte
aggiustandosi il cerchietto nero tra i capelli.
Una
volta che l'antidoto fu pronto, entrambe le ragazze osservarono da
vicino il Potter, cercando di capire il momento in cui sarebbe
tornato in sé...
"Porco
di un Troll che cavolo mi hai fatto Montrose ? Hai tentato di
uccidermi ?"
Ecco
forse era meglio prima – pensò la rossa.
"IO
? Ma se mi sei venuto a molestare in giardino !" replicò Lyra,
infervorandosi come al solito quando c'entrava quel minuscolo
insettaccio fetido -ovvero il Potter lì presente-.
*
Nolan Ainsworth
aveva saltato le prime due ore di lezione per adempiere al piano
organizzato dalla sua amica Robin, stava mescolando con fare furtivo
una pozione nelle brocche dell'acqua del tavolo dei professori.
In quel momento
gli rivenne in mente la conversazione che aveva dato il via a tutto..
Il biondo
dagli occhi azzurro-verdi si stava facendo una bella dormita durante
una delle barbosissime lezioni di storia della magia, quando fu
svegliato di colpo da una botta ricevuta sul naso.
Spalancò gli
occhi ma si accorse che nessuno stava davanti a lui -più che altro
nessuno era sveglio- o se lo stava filando più di tanto, quando
riabbassò gli occhi per continuare a dormire, si accorse che una
scritta blu elettrica era apparsa sul suo banco :
'Fa qualcosa di eclatante contro i professori'
-D-
Il corvonero
si scervellò per tutto il resto della lezione e concluse di aver
bisogno di un suggerimento, e chi meglio della sua amica Robin Rhodes
-amante degli scherzi folli- avrebbe potuto dargli l'idea perfetta ?!
Così a fine
lezione aspettò la serpeverde e le chiese nel modo più vago
possibile cosa avrebbe fatto lei al suo posto.
"Vuoi
fagliela pagare ad un professore in particolare o a tutti ?"
"Direi
che se lo meritano tutti uno scherzo da record, no? Ci trattano
sempre come zerbini e muli che devono solo pensare a studiare"
"Beh
allora ci vuole un avvelenamento durante il pranzo"
"Sarebbe
la punizione ideale" sei un genio del male disse abbracciando la
ragazza per cui segretamente aveva una cotta da un anno.
"Mi raccomando Tinkle non dire a nessuno -neanche alla preside o
ai fantasmi- che sono stato io, tu non ne sai niente, chiaro ?"
"Certo signore, Tinkle sta muta come pesce, signore"
"Perfetto" disse lui sorridendo all'elfa.
Gli erano sempre piaciuti gli elfi domestici, in casa ne aveva tre
quindi sapeva bene come trattare con loro, se li trattavi bene non ti
tradivano e in ogni caso gli dovevi far giurare di non parlare né
con i vivi né con i morti, altrimenti trovavano il modo di farti
beccare.
*
La grifondoro
Zoey Charlotte Baston stava canticchiando una delle canzoni francesi
di Mika -il suo cantante babbano preferito- mentre attraversava i
corridoi che la separavano dalla sala Grande, in compagnia della sua
amica Roxenne Weasley.
Si era appena
seduta al tavolo, aveva già preso del cioccolato dal vassoio dei
dolci -che gli elfi prontamente le facevano apparire insieme alle
altre portate- e ne stava mangiucchiando un pezzetto, quando si
accorse del trambusto che si era creato in sala.
Tutti gli alunni
-anche i serpeverde più rigidi- stavano ridendo a crepapelle, così
si girò verso il fulcro degli sguardi e vide che tutti i professori
-o quasi- avevano la pelle rossa con delle piaghe e pus enormi, da
cui usciva uno strano liquido verde.
La ragazza
cominciò a ridere sputacchiando residui di cioccolato ovunque..
"Zoey che
schifo sembri mio cugino Hugo" disse Roxenne unendosi alle
risate comuni.
"Chiunque
sia stato è un grande !"disse Zoey, spostandosi una ciocca di
capelli castani dagli occhi.
Tutti e quattro i
tavoli si azzittirono contemporaneamente da un urlo indemoniato della
preside:
"CHI DI VOI
BAMBOCCIONI-COMBINAGUAI-PRIMITIVI, SENZA UN BRICIOLO DI RISPETTO PER
LE PERSONE PIÙ GRANDI HA OSATO METTERE IN ATTO QUESTO SCEMPIO ?"
urlò Minerva McGranitt in preda a una crisi isterica -mantenendo
comunque il suo solito linguaggio forbito e decoroso adatto ad una
donna centenaria come lei-.
Zoey guradò di
sottecchi i suoi compagni di casa, possibili colpevoli, Fred jr
Weasley e Kaito Kuroba, che però stranamente non avevano il solito
sguardo malandrino di quando erano colpevoli, anzi sembravano turbati
-conoscendo K.K. Stava sicuramente pensando che avrebbe voluto
architettare lui uno scherzo del genere-.
La ragazza diede
uno sguardo anche alla tavolata dei serpeverde, trovando
immediatamente colui che stava cercando, suo
fratello gemello, Alexander Ulysse Baston, che capendo la sua
preoccupazione scosse la testa con un ghigno tipico da serpe.
Zoey
trasse un respiro di sollievo e guardò il fratello minore, del primo
anno, Francis James Baston, che la salutò con un sorriso indicandole
con lo sguardo incredibilmente eccitato lo spettacolo a cui avevano
appena assistito.
Nah
come può un bambino fare una cosa così geniale ! -si
diede mentalmente della stupida.
Ovviamente
nessuno si fece avanti per prendere le lodi di tutta la scolaresca e
le gravi conseguenze -ergo punizioni- promesse, o forse è meglio
dire minacciate, dalla McGranitt.
Tutti
ripresero a mangiare -senza professori- e a chiacchierare
euforicamente di tutto quello che gli passava per la mente.
Una
di questi era Zoey che iniziò a parlare fitto fitto con Roxenne
della sua nuova idea per una storia -che avrebbe scritto durante
storia della magia- che vedeva come protagonista il suo amato
Michelangelo, si proprio quello delle tartarughe ninja.
*
Passando davanti all'aula d'incantesimi, Ashley Drake,
ascoltò -per puro caso, ovviamente, e non perché fosse
un'impicciona cronica- una conversazione tra due tassorosso.
"Johnny te l'ho già detto, dovresti lavorare sui
riflessi, Potter e Malfoy sono così bravi perché si allenano da
quando avevano ancora il pannolino, i loro padri erano cercatori come
loro. È ovvio che tu dovrai faticare il doppio per arrivare al loro
livello" disse Liam O'Grady.
Ma perché la gente deve sempre parlare di Quidditch
?
Non potrebbero parlare -che ne so- di pattinaggio
artistico ?
Ah, quello sì che è uno sport ! Altro che
quidditch...puah !!
"Liam sei solo uno dei cacciatori, se vinciamo è
per merito mio" – ribatté il ragazzo con le treccine.
"E infatti non vinciamo quasi mai" –
borbottò il castano dagli occhi verdi.
L'amico lo guardò malissimo e l'altro rispose "Stavo
solo cercando di darti una mano, sai..sono io il Capitano"
"Se, se..Oh ! Guarda là..biondina a ore tre,
mettiamola in mezzo" disse John.
"Ehy Drake !" - disse Liam.
Merda, si sono accorti che stavo origliando ?
"Ciao ragazzi" -disse lei facendo un
fintissimo sorriso.
"Secondo te chi vincerà la prossima partita ?
Tassorosso o corvonero ?" chiese John.
"Credo che non me ne possa importare di meno"
esclamò lei continuando a camminare per rendere pan per focaccia a
Liam O'Grady.
Il sopracitato le prese il polso facendola tornare sui
suoi passi "Non mi sembra che ti abbiamo dato il permesso per
andare via" disse col solito tono strafottente.
"Beh perché non ne ho bisogno ovviamente"
disse strattonando il polso dalla presa ferrea del ragazzo poco più
alto di lei.
"Sei in errore, come al solito, Barbie" disse
schernendola per i suoi modi da principessina.
"A volte non capisco proprio come il cappello ti
abbia ritenuto bisognoso di protezione, sono gli altri che dovrebbero
essere protetti da te" disse lei alzando il mento e rimanendo
calma.
Come al solito durante le situazioni di pericolo
rimaneva fredda e impassibile, mentre sollevava un polverone per le
cose di poco conto -non si capiva nemmeno da sola-.
"Sta attenta a quello che dici Sangue Sporco"
ringhiò lui a pochi centimetri di distanza.
"Ah ah ah mi fai proprio ridere guarda, cerchi di
fare il purosangue razzista, tu ?"
Liam le afferrò le spalle e la sbatté al muro.
"Ti ho detto che devi stare zitta, tutte le tue
frecciatine mi danno i nervi" ringhiò
"Anche le tue mi danno i nervi, come la mettiamo ?"
"Non giocare
con il fuoco principessa"
Jackson Wilkies
detto Jax passò di lì proprio in quel momento e vide una cosa che
non gli piacque per niente, i suoi dragoni si stavano sfidando, e
ovviamente non poté fare a meno di mettersi in mezzo.
"Lasciala
andare" disse una volta davanti a loro "Due contro una ?
Leale, non è questa la parola che dovrebbe descrivervi ?"
disse il ragazzone dalla pelle olivastra squadrandoli con i suoi due
buchi neri, che aveva per occhi.
"Jax non ce
n'è bisogno" disse Ashley scostandosi dal muro, una volta che
Liam non le fu più addosso, avvicinandosi al moro.
"Invece
qualcuno deve rimetterli al loro posto, Ash" disse pregustando
già una bella scazzottata.
"Senti
Wilkes stavamo solo chiarendo qualche punto lasciato in sospeso,
fatti un giro eh ?" disse Liam mentre l'amico lo spalleggiava
dicendo "Siamo tutti dalla stessa parte, era solo una
chiacchierata amichevole"
"Davvero
Hartwood ? Il tuo amico non mi sembrava così amichevole" disse
Jax scagliando il primo pugno sul naso di Johnny.
E ovviamente dove
c'era una rissa iniziata da Jackson Wilkies doveva apparire James
Potter..
"Che succede
qui ?" chiese il sopracitato osservando prima i due che
litigavano e poi la rissa, decidendo -ovviamente- d'intervenire in
quest'ultima.
"È lei che
continua a fare la principessa viziata" esclamò Liam
avvicinandoglisi di nuovo.
"Sei tu che
hai l'incazzatura facile, io ho solo espresso un parere" ribatté
la ragazza.
"Non credere
di essere perfetta Barbie"
"Non ho mai
detto di esserlo, ma almeno non fingo di essere ciò che non sono"
"Pensi
veramente che quel cappello abbia visto un animo gentile ? Ti sbagli,
io sono così, sono marcio dentro, i tassi sono solo una copertura e
lo sai bene"
"Ti
sottovaluti Liam, prima ritrova te stesso, vedi chi è
Liam O'Grady senza il tuo pessimo gruppo"
"E quale
sarebbe lo scopo ?"
"Capire se
sei veramente una testa di cazzo"
---Angolo
autrice---
Ciao a tutti !!
Spero che il
capitolo vi sia piaciuto..
Ho un favore da
chiedervi, mi mandereste in recensione -o messaggio privato-
-
Gli effetti
che l'alcol ha sul vostro personaggio e anche se ha una bevanda
alcolica preferita (valgono anche quelle babbane).
-
Il vestito o
i colori che metterebbe per il ballo in maschera del 16 settembre.
Please servono
per i capitoli futuri.
Baci
Gin
Personaggi :
Serpeverde
5° anno
Lily Luna Potter :
Holland Roden
Alice Elizabeth
Cooper : Lily Collins
Kleo Mocorov :
capelli verde chiaro, occhi azzurri
Josh Fuller : Dylan
Sprouse
6° anno
Scorpius Hyperion
Malfoy : Alex Pettyfer
Albus Severus Potter
: Dylan O'Brain
Hunter Mirror :
Hayden Christensen
Finnick Zabini :
Jesse Williams
Tyler Nott : Taylor
Kitsch (con i capelli lunghi)
Ryley Greengrass :
Chace Crawford
Drake Varathon :
Jake T Austin (2015)
Tweddle Soul Lloyd
(Twed / Genia) : Selena Gomez
Robin Rhodes :
Gisele Bundchen (da giovane)
Dominque Weasley :
Ashley Benson
Grifondoro
4° anno
Lyra
Bellatrix Montrose : capelli scuri come l'ebano e occhi dorati
Charlotte Ginevra
Montrose : capelli rossi lisci come spaghetti,
occhi azzurri
5° anno
Zoey Charlotte
Baston : Emma Watson
https://www.photoshopgurus.com/forum/attachments/show-board/6078d1311809546t-emma-watson-emma-angel-original-png
Roxenne Weasley :
Kat Graham
6° anno
Rose Jane Weasley :
Rachel Hurd Wood
Anna Powell : Jemina
West
Katherine Banks :
Nina Dobrev
Fred jr Weasley :
Sam Clafin
Kaito Kuroba : Logan
Lerman
http://healthyceleb.com/wp-content/uploads/2012/09/Lohan-Lerman-Hot-Sexy-Look.jpg
7° anno
James Sirius Potter
: Ben Barnes
Flame Varathon :
rosso occhi dorati
Corvonero
5° anno
Micheal Timberwole :
Sergio Carvajal
Lawrence Timberwole
: Mitch Hewer
http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=27987534
6° anno
Olivia Mirror :
Alexis Bledel
Ashley Drake :
Bridgit Mendler
Marissa Scarlett
Hunter : Annasophia Robb
Nolan
Ainsworth : Leonardo DiCaprio (da giovane)
Lorcan
e Lysander Scamandro : Max
e Charlie Carver
(biondi)
7° anno
Jackson Daniel
Wilkes : Andrea Denver
Tassorosso
5°anno
Lucy Weasley :
Crystal Reed
6° anno
Hugo Weasley : Will
Poulter
Liam O'Grady : Dylan
Sprayberry
Alice Paciock :
Elizabeth Olsen
Gillian Anderson :
Molly Quinn
Gabriella
Malfoy : Evanna Lynch
http://www.hollywoodreporter.com/sites/default/files/imagecache/blog_post_349_width/2012/06/evanna_lynch_a_p.jpg
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Capitolo 7 *** 15 settembre ***
15set
15
SETTEMBRE
James come al solito non era uscito indenne dalla rissa
con Jax, John e quelli che si erano aggiunti dopo, infatti ora si
ritrovava lì, nel bagno di Mirtilla Malcontenta, senza maglietta, a
farsi curare le ferite dalla sua amica, serpeverde, Tweedle Lloyd.
"Davvero James dovresti smetterla di metterti nei
guai"disse lei esaminando con cura l'ematoma sullo stomaco del
ragazzo.
"Non ho bisogno di un'altra predica, c'ha già
pensato Albus, quindi risparmiatelo Twed !"
"Giusto ! Hai chiamato me perché madama Chips si è
rifiutata di guarirti !
E ora l'idiota deve stare zitta" disse stringendo
troppo forte le bende facendogli strabuzzare gli occhi "E fare
il suo lavoro, senza lamentele, no ?" disse facendo l'incanto
per asportare il sangue secco dalle ferite in testa, con una grazia
da elefante.
"Ok ok scusami" disse James, per poi prenderle
le mani e guardarla negli occhi "Davvero Twed scusa, è che.. lo
sai, no ? Ho mezza famiglia qui a Hogwarts che non vede l'ora di dire
la sua..e io.."
"Ok ok va bene" disse lei cercando di
trattenere un sorriso.
Lui si sdraiò con la schiena per terra, mettendo le
braccia incrociate dietro la testa, ignorando il freddo che emanava
la pietra, ghignò "Beh guarda il lato positivo..puoi dire alle
ragazze che mi hai ammirato in tutta la mia bellezza"
Lei rise e gli tirò una benda pulita in testa "Idiota
! Vedi di cambiare quelle bende domattina" disse prima di uscire
dal bagno e lasciarlo solo.
Quanto sei stupido Jamie, come fai a non capire che
mi fa male sentirti parlare delle altre ?
Delle tue nuove conquiste ?
Cosa sono per te, un inutile giocattolino da
sfruttare nel momento del bisogno ?
Non capisci che sono l'unica che ci sarà sempre per
te ? L'unica che capisce il tuo stato d'animo solo guardandoti negli
occhi ? - pensò la ragazza
tornando silenziosamente nei dormitori serpeverde.
*
La mattina del 15 settembre Anna Powell sembrava persa
in chissà quale pensiero profondo, Rose Weasley e Kathrine Banks la
stavano osservando con un cipiglio confuso.
"Ehi Annie tutto bene ?" chiese la rossa
aggiustandosi gli occhiali.
La
ragazza dai lunghi capelli castani sollevò i suoi grandi occhi verdi
verso le sue amiche "Oh, uhm si va tutto bene ragazze !"
disse cercando di sorridere, riuscendo solo a fare una smorfia.
Katherine
aguzzò il suo sguardo felino e disse alla sua amica con un tono di
voce completamente differente dal normale -era in versione leonessa-
"Chi devo picchiare ?"
"Kat
ritira gli artigli sto bene"
"No
non stai bene, e sai come lo so ? Non hai mangiato nulla e tu adori
la colazione, stai zitta zitta con lo sguardo perso nel vuoto quindi
no, non stai bene !" ribatté la ragazza spostando la morbida
chioma color cioccolato, mostrando ai tavoli dietro di sé il suo
tatuaggio dietro al collo -il suo triscele di famiglia-.
"Lasciatemi
in pace" disse alzandosi di botto e camminando infuriata verso
l'uscita.
"Dovremo
seguirla ?" chiese Rose.
"No,
la faremmo arrabbiare ancora di più" disse Kat sospirando, per
poi aggiungere "Secondo me c'entra la sua famiglia, le avranno
mandato una delle loro lettere piene di idiozie"
"Può
darsi..oppure c'entra lui
"entrambe
si girarono verso i serpeverde e osservarono l'epica cotta della loro
amica.
*
Gabriela, con una bella divisa linda e pinta, il viso
pulito e la pelle del solito pallore, entrò in sala grande -dopo i
giorni di convalescenza- insieme alla sua migliore amica Gillian
Anderson.
Le tassorosso fulminarono in contemporanea il biondo
platinato, che spostò immediatamente lo sguardo dalla cugina,
mostrandosi colpevole.
La bionda con gli occhi color del mare ghignò
internamente -d'altronde era una Malfoy- e andò dritta al tavolo dei
corvonero per salutare il suo nuovo ragazzo facendo così ingelosire
il suo caro cuginetto.
Lorcan sobbalzò dalla panca accettando, però di buon
grado le effusioni dalla sua ragazza.
Sua
ragazza, ancora non ci credeva
!
E mentre Gabi dava un bacio appassionato a Lorcan
Scamandro, facendo entusiasmare i corvonero, il sopracciglio sinistro
di Scorpius tremava, denotando il suo nervosismo.
Gillian fissò il biondo e gli scattò una foto con la
macchina per le istantanee di Gabriela, il loro piano aveva dato i
suoi frutti, Scorpius doveva soffrire il triplo di quanto aveva
sofferto Gabi.
La rossa si ritenne soddisfatta e andò al tavolo dei
tassi, tirandosi dietro la bionda, per mostrarle la foto del
sopracciglio in movimento.
"Perfetto"
"Ora tocca passare alla fase due" disse
Gillian
"Bene, ci serve la Potter, sono convinta che provi
qualcosa per lei, dobbiamo farlo soffrire" rispose l'altra
facendo combaciare le dieci dita delle mani più volte con uno
sguardo da mafiosa -d'altronde era mezza spagnola-italiana-giapponese
tutta la cultura mafiosa che aveva assorbito sarebbe finalmente
servita a qualcosa-.
*
Kleo Mocorov
continuava a guardare male Fred Jr Weasley, che parlava fitto fitto
con una rossa del quarto anno di Grifondoro.
"Non sapevo
che frequentasse quella"
"Tranquilla
prima o poi si lasceranno, tanto l'amore non esiste" disse Alice
guardandosi le unghie laccate di viola scuro.
"Ecco miss
cinismo" borbottò Lily.
"Credo che
oggi Jessica ci farà una visita" disse la ragazza dai capelli
verdi con uno sguardo cattivo.
Uscì dalla sala
grande e cambiò
aspetto
assumendo i panni della fantomatica Jessica Harkood, la ragazza
sconosciuta
dai lunghi capelli rosa e gli occhi glaciali.
Oggi
sarà una giornata fantastica –
pensò camminando in modo provocante verso Hunter Mirror.
"Ciao
splendore" disse il biondo guardandole il sedere.
"Ciao
tesoro" disse lei scoccandogli un bacio e lasciandogli le labbra
stampate sulla guancia
"Era
un po' che non ti si vedeva, mi spiegherai mai come fai a scomparire
sempre ?"
"Ognuno
ha i suoi segreti" gli disse all'orecchio per poi fargli
l'occhiolino "Vado, ho un lavoro da compiere".
Ahh
quanto mi piace far scoppiare le coppie.
Si
avvicinò a un corvonero del quinto anno, che sapeva essere fidanzato
con l'oca più stupida della terra -ergo Serena Snow, la stronza che
aveva tradito Flame, il fratello del suo migliore amico- e lo prese
per la cravatta baciandolo alla francese, proprio nel momento che
miss biondo finto e ciocche rosa spuntava fuori dalla sala grande.
Un
urlò gigantesco si protrasse in tutto il castello.
"È
stato un piacere caro"
disse Kleo, alias Jessie, vendicando il suo amico.
Via
–
pensò ancheggiando fino alla prima porta disponibile e cambiando
aspetto in un lampo.
*
Robin Rhodes osservò con aria compiaciuta la tassorosso
più odiata da tutta la scuola inveire contro il povero Wade Casley,
che aveva appena baciato un'altra.
"Un po' di corna stanno bene pure a te stronza"
urlò facendo ridere la studentesca riunita fuori dalla sala grande.
"Meno male che stiamo mezze nascoste, chissà che
succedeva se ti riconosceva" sussurrò Dominique Weasley al suo
orecchio.
"Cosa pensi avrebbe potuto farmi quello scricciolo
andato a male ? Se mi dice qualcosa è lei quella che finisce pelata
e piena di lividi, lo sai"
"Si, andiamo Xena" disse la bionda Weasley
tirandola verso Cura delle creature magiche.
Hagrid come al solito si presentò alla classe del sesto
anno dei serpeverde con una chicca ovvero
un altra delle sue amabili
creature..
"Benvenuti ragazzi, l'altra volta abbiamo parlato
delle chimere, chi vuole dirci quello che si ricorda ?"
Il silenzio fu peggio di quello al cimitero, solo i
grilli davano un segno di vita.
"Su avanti non siate timidi...Robin ?"
E ti pareva !
"La chimera è un animale mitologico
pericolosissimo, impossibile da ammaestrare o uccidere, vive
nell'isola greca di Mikonos. Ha la testa di un leone, il corpo di una
capra e la coda di un drago"
"Eccellente, dieci punti a serpeverde !
Dunque oggi parleremo del Golden Snidget o meglio
chiamato"
"Bolcino D'oro" disse Tweddle arrossendo
furiosamente per poi avvicinarsi al suo migliore amico Albus Potter.
"Si signorina Lloyd"
Perfetto sono proprio invisibile se pure Hagrid mi
chiama per cognome, stupida timidezza !
"Bene
questo uccellino è completamente
rotondo, ha un becco lunghissimo e sottile e gli occhi rossi,
brillanti come gemme. Nel 1269 il bolcino fu utilizzato nelle partite
di quidditch, ma poi divenne specie protetta perché il suo utilizzo
durante le partite, e nel gioco caccia
al bolcino la
specie si ridusse notevolmente".
"Perché
li uccidevano !" esclamò Finnick Zabini con un sorriso
inquietante che fece scoppiare a ridere tutto il suo gruppo di amici.
"Esattamente..domande ?" disse Hagrid.
*
Anna Powell aveva
deciso di saltare la prima ora di lezioni, tanto avevano quella pazza
della Cooman -niente di importante quindi-.
Era corsa via
dalla sala grande, aveva camminato per i corridoi, su e giù per le
scale ed era arrivata al bagno del terzo piano, da Mirtilla
Malcontenta.
Entrò
sospirando, notò l'assenza di quella musona e quasi alzò il pugno
al cielo per la fortuna ricevuta, se non fosse che quel giorno la
cosiddetta fortuna l'aveva
abbandonata del tutto.
L'aveva raggiunta.
Con una stupida lettera era riuscito a distruggerla ancora, sembrava
godesse nel farla sentire un insetto insignificante da poter
schiacciare con una pedata, la stessa che le aveva dato in faccia
tante volte..troppe volte.
Sospirò appoggiandosi al bordo di uno di quei lavandini chinando la
testa.
Era ricominciato.
Era tutto come prima.
Anzi forse anche peggio.
Un'estate di merda..ecco cos'era stata.
''Stupida
ragazzina avrei dovuto far sparire anche te !"
Uno schiaffone
risuonò nella sua mente..
"Non ti
meriti nulla, brutta ingrata" disse spingendola verso il bancone
della cucina, facendole dare una botta terribile ai reni e alla spina
dorsale, così forte e dolorosa da farla cadere in ginocchio in un
urlo strozzato.
"Sei come
tua madre...inutile ! Uno spreco di spazio, di denaro..hai la minima
idea di quanto mi costi quella scuola di matti che frequenti ? Tutte
quelle cianfrusaglie infestano questa casa !" disse tirandole
addosso la bottiglia vuota di scotch, facendo raggomitolare su sé
stessa.
Sapeva già cosa avrebbe trovato a Natale, e non era minimamente
intenzionata a sopportalo, sarebbe rimasta ad Hogwarts.
Alzò il viso e guardò quelle linee che solcavano il suo viso
gettare lacrime, che non sapeva di stare producendo, nel lavandino.
Si sedette di botto a terra e infossò il viso tra le mani cercando
di cacciare via quelle immagini dagli occhi e dalla mente.
*
Kaito Kuroba
stava stravaccato, in tutta la sua magnificenza -rigorosamente
vestito di bianco- accanto a Fred Weasley durante l'ora di
divinazione.
"Tu. Mio
caro, soffrirai per la perdita di un arto" disse la voce
stralunata della Cooman avvicinandoglisi pericolosamente alla faccia.
"Ehm,
grazie" disse, mentre sotto al tavolo si grattava e le diceva
"Tié !" con tanto di gestaccio, prima di riprendere a
disegnare il prossimo scherzo da fare ai tassorosso.
"Ho pensato
volesse baciarti" disse sghignazzando Fred.
"Bleah, te
la lascio volentieri"
Fred si avvicinò
a Kaito e imitò la vecchia bacucca rincitrullita "Caro dammi un
bacetto sennò ti predico la morte"
"Schifo..spostati
rosso !" esclamò il moro spostandosi e facendolo cadere dal
divanetto, scoppiando a ridere insieme agli altri grifondoro.
*
Nel frattempo i corvonero del sesto anno si trovavano
nei sotterranei di Hogwarts.
Nolan Ainsworth era super concentrato -con tanto di
capello biondo cenere in disordine- nel preparare la pozione, il
distillato della morte vivente, ovvero
la pozione dalle istruzioni confuse.
Il ragazzo alzò lo sguardo verde dalla pagina per
osservare il lampadario sopra la sua testa, aveva sentito un
tremolio.
Guardò bene e ne sentì un altro.
Lo vide tremare.
Accadde tutto in un lampo, una delle pozioni esplose
creando una catena di esplosioni.
Roba verde strabordava dai calderoni fumanti.
Odori poco gradevoli uscivano fuori dai calderoni già
esplosi.
Nolan non sentì l'urlo del professor Lumacorno che
gridava a tutti di uscire dall'aula -visto che aveva perso un'altra
volta la sua bacchetta e non poteva fermare quel caos- e rimase
imbambolato a guardare le esplosioni avvicinarsi sempre di più a
lui.
Riaccese il cervello nel momento in cui sentì la porta
sbattere e una magia incidere sulla porta
'Se per 5 minuti resisterai fortuna avrai'
D.
Nolan urlò quando la sua pozione gli esplose sotto il
naso, si gettò a terra in preda al panico girando lo sguardo più
volte a destra e sinistra, strisciò all'indietro e si avvicinò alla
porta.
Con un lampo di genio zompò in piedi e cercò di
aprirla tirando la maniglia tanto da far male.
A quel punto cercò la sua bacchetta e con enfasi lanciò
un incantesimo.
"BOMBARDA !" gridò uscendo in fretta
dall'aula, ma i cinque minuti non erano ancora terminati e il giovane
Ainsworth aveva appena fallito la sua seconda prova.
--Angolo
autrice--
Scusate, non ho
potuto aggiornare prima a causa dello stupido esame di
Marketing..brr..ho ancora i brividi per quel professore
inquietante..beh dopo aver ottenuto un 28 e un vaffanculo dal prof,
ho iniziato a scrivere.
Spero che vi sia
piaciuto :)
p.s.
Il prossimo sarà
il ballo.
Baci
Gin
Personaggi :
Serpeverde
5° anno
Lily Luna Potter :
Holland Roden
Alice Elizabeth
Cooper : Lily Collins
Kleo Mocorov :
capelli verde chiaro, occhi azzurri
Josh Fuller : Dylan
Sprouse
6° anno
Scorpius Hyperion
Malfoy : Alex Pettyfer
Albus Severus Potter
: Dylan O'Brain
Hunter Mirror :
Hayden Christensen
Finnick Zabini :
Jesse Williams
Tyler Nott : Taylor
Kitsch (con i capelli lunghi)
Ryley Greengrass :
Chace Crawford
Drake Varathon :
Jake T Austin (2015)
Tweddle Soul Lloyd
(Twed / Genia) : Selena Gomez
Robin Rhodes :
Gisele Bundchen (da giovane)
Dominque Weasley :
Ashley Benson
Grifondoro
4° anno
Lyra
Bellatrix Montrose : Gwrndolyn
Shepherd
(Maria
Ehrich
)
Charlotte Ginevra
Montrose : Charlotte Montrose (Laura Berlin)
5° anno
Zoey Charlotte
Baston : Emma Watson
https://www.photoshopgurus.com/forum/attachments/show-board/6078d1311809546t-emma-watson-emma-angel-original-png
Roxenne Weasley :
Kat Graham
6° anno
Rose Jane Weasley :
Rachel Hurd Wood
Anna Powell : Jemina
West
Katherine Banks :
Nina Dobrev
Fred jr Weasley :
Sam Clafin
Kaito Kuroba : Logan
Lerman
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7° anno
James Sirius Potter
: Ben Barnes
Flame Varathon :
rosso occhi dorati
Corvonero
5° anno
Micheal Timberwole :
Sergio Carvajal
Lawrence Timberwole
: Mitch Hewer
http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=27987534
6° anno
Olivia Mirror :
Alexis Bledel
Ashley Drake :
Bridgit Mendler
Marissa Scarlett
Hunter : Annasophia Robb
Nolan
Ainsworth : Leonardo DiCaprio (da giovane)
Lorcan
e Lysander Scamandro : Max
e Charlie Carver
(biondi)
7° anno
Jackson Daniel
Wilkes : Andrea Denver
Tassorosso
5°anno
Lucy Weasley :
Crystal Reed
6° anno
Hugo Weasley : Will
Poulter
Liam O'Grady : Dylan
Sprayberry
Alice Paciock :
Elizabeth Olsen
Gillian Anderson :
Molly Quinn
Gabriela
Malfoy : Evanna Lynch
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Capitolo 8 *** Balli seducenti parte 1 ***
7
BALLI
SEDUCENTI
-parte
1-
Era
la sera del 16 settembre, il fatidico giorno era arrivato.
Lily
indossò il vestito, la maschera e i tacchi, dopo aver fatto una
doccia bollente e rilassante -per la giornata faticosa- e aver
acconciato i capelli ondulati in morbidi boccoli, si sentiva più
bella del solito..e questo era tutto dire perché come ogni
Serpeverde che si rispetti, Lily si amava.
Arrivò
davanti all'arazzo di Barnabas il babbeo e vide un buttafuori, che
sembrava un armadio tanto era alto e grosso.
“Nome
?” disse guardandola famelico
“Lilian
Luna Potter”
“Prego”
disse lui dopo aver controllato la lista.
La
stanza si aprì e mostrò un ampio salone, di quelli che aveva visto
nei film delle principesse, con ampie finestre che mostravano un
cielo stellato, delle luci soffuse che permettevano di vedere e allo
stesso tempo celare la propria identità.
Erano
tutti eleganti, con gli abiti vaporosi, stretti a sirena o corti fin
sotto il ginocchio, con le loro maschere veneziane e tutti gli uomini
in smoking erano dannatamente sexy.
Si
avvicinò al bar e ordinò una Caipiroska alla fragola, la sua
preferita.
Il
ragazzo con le treccine le sorrise e disse “Bel reggiseno Potter..o
forse dovrei dire belle tette”
lei
ghignò e rispose “Grazie..ma la maschera non dovrebbe nasconderti
la mia identità ?”
“Oh
tesoro non sei una che passa inosservata..e poi l'ho capito guardando
il tuo vestito”
lei
sorrise scuotendo la testa e bevve tutto d'un sorso ordinando altri
tre shortini di vodka alla menta per poi andare a ballare..le serviva
un incoraggiamento liquido per ballare come piaceva a lei.
Il
Dj la guardò sorridendo, mise la musica da discoteca e dopo poco fu
il delirio.
Tutte
le ragazze che sapevano ballare erano in pista e gareggiavano tra
loro, mentre i ragazzi facevano la cerchia e trascinavano quelle che
ballavano in modo sexy sul cubo.
Quando
fu il turno di Lily un ragazzo se la caricò in spalla, per quanto
lei fosse nel suo mondo a ballare con gli occhi chiusi come una
professionista del burlesque.
Salì
sul cubo col ragazzo biondo dagli occhi ambrati e lo usò come un
palo, si scatenarono prima di scendere a prendere da bere.
Lily
rideva in continuazione, ma non era ubriaca, solo un po brilla e lui
era simpatico.
Fecero
una gara di shortini che vinse lui.
“Spetta
un premio al vincitore non credi rossa ?” disse lui sorridendo
mostrando una dentatura perfetta e smagliante.
“D'accordo
sexyboy” disse lei allacciandogli le braccia al collo, mentre lui
la sollevava e lei gli cingeva il bacino con le gambe e lo baciava
con la lingua.
Un
tamburo rimbombò nella sala..seguito da altri due..
Lily si staccò per
riprendere fiato e sorrise alla sua preda.
“Allora rossa me
lo vuoi dire il tuo nome ?”
“Uhm non so..”
“Beh sarebbe
scortese chiederti di uscire senza conoscere il tuo nome non trovi ?”
“Oh..non
preoccuparti, io non esco con i biondi”
“Come ? Ma se mi
hai appena baciato !” disse lui confuso.
Lei alzò le spalle
sorridendo e tornò in pista mollandolo come un idiota davanti al
bar.
“Cos'è questa
discriminazione per i biondi ? Assurdo” disse lui al barista.
“Quella ragazza è
un mistero” disse il barista con un lampo d'interesse.
Ha
la stoffa..ne uscirà vincitrice – pensò
John Hartwood mentre miscelava le bevande.
Johnny era entrato
l'anno prima e in quanto raro elemento Tassorosso, con il quoziente
intellettivo di un Corvonero e l'astuzia di una serpe, era stato
messo al bar per osservare da vicino i candidati.
Lily Potter l'aveva
decisamente colpito e avrebbe ottenuto il suo voto, nell'estrazione
finale.
*
Albus Potter
osservava la sala dall'alto, aveva individuato tutti i candidati e si
era meravigliato dell'intraprendenza della sorella e per quanto gli
costasse ammetterlo aveva la stoffa, aveva concluso le prime tre
prove egregiamente, anche se sapeva bene come si estraniasse dal
mondo durante la danza.
E per quanto lui non
la volesse nella confraternita, lei era appena passata al girone
successivo, adesso le cose si facevano più interessanti.
Erano stati
maledettamente bravi a combinare incontri diversi per i candidati che
si conoscevano..l'idea di Scorpius era stata davvero buona, chi
riusciva a tenere la bocca chiusa e riusciva a superare le sfide da
solo veniva ammesso, così si eliminavano i deboli e si mostravano
subito i vincenti.
*
Drake entrò nella
stanza col suo bel completo nero –molto classico– e la cravatta
rossa in tinta con la maschera che gli copriva solo la metà del
volto.
Ma poco importava...
per lui queste cose erano di poco conto, anzi preferiva di gran lunga
che la gente lo vedesse per quello che era, piuttosto che
etichettarlo come il 'piccolo Varathon', fratellino del 'grande'
Flame Varathon ed altre soprannomi simili che gli affibbiavano di
nascosto.
Non lo sopportava.
Le sue iridi dorate
scrutarono per bene la sala.
Aveva già intuito
qualcosa riguardo chi fosse stato scelto per la selezione, ma
d'altronde non era difficile: bastava seguire le azioni delle persone
ed i suoni dei tamburi, non ci voleva un genio.
Come non era
necessario avere tutti “Oltre ogni previsione” per capire che la
giovane Potter aveva appena passato la prova, per capire che la
piccola corvonero -Marissa Hunter- era in seria difficoltà sempre
per via della prova e per capire che la nanetta alla sua destra -alta
poco più di 1 metro e 55 e dagli stravaganti capelli verdi- era
proprio Kleo.
Con molta
nonchalance prese due bicchieri a caso dal vassoio di uno dei
camerieri, e ne porse uno alla sua migliore amica.
“Tiè, prendine un
po'”
“Drake! Ma guarda
te che caso, quindi era questo il tuo impegno del venerdì sera?”
“Non fare la finta
tonta, sappiamo entrambi che sei altamente intelligente. Anzi,
scommetto 20 galeoni che sapevi già tutto, quindi evita scene del
tipo 'Oh Drake, non me lo sarei mai aspettato' perché sarebbe
solo un'offesa alla mia intelligenza e alla tua.”
“Uhmm, siamo
nervosetti eh?! Comunque si, lo so da un po'”
“Quindi anche tu
hai ricevuto una 'missione' per stasera”
“Si, a dire il
vero credo sia la stessa per tutti noi”
“Pure secondo me”
“Eccelli
nell'arte amatoria, o qualcosa di simile”
“Beh come prova,
se ci pensi, non è così difficile... insomma, ce ne sono state di
peggiori. Credo si siano voluti tenere bassi almeno per stasera.”
“Oppure è fatta
apposta per vedere se siamo capaci di prendere l'iniziativa, tipo
quella tipa lì... aspetta si chiama... oh al diavolo! Quella,
comunque, non credo ce la possa fare!”
Drake seguì con lo
sguardo il dito di Kleo e capì di chi stava parlando.
“Marissa è una
apposto, non sminuirla”
“Ma io non la sto
sminuendo solo non credo che, per come è fatta lei, abbia
possibilità di vincita”
“Sottovaluti
l'avversario, Kleo, potrebbe costarti caro”
“Si, si, va bene”
commentò la serpeverde senza prestargli troppa attenzione, cambiando
completamente discorso.
“Piuttosto, hai
qualche piano Drake? Qualche suggerimento da darmi?”
“A cosa ti
riferisci Kleo? Non ti seguo” commentò lui con un'alzata di
spalle, senza staccare gli occhi dalla sala.
A quel punto, lei
iniziò a ridere come una matta attirando l'attenzione del serpeverde
il quale, iniziò a guardarla sconvolto.
“Che ridi? Non
sarai mica impazzita per via di quello che ti ho dato da bere?!”
continuò lui, soffermandosi qualche minuto di più sul bicchiere
completamente vuoto dell'amica.
Sapeva che reggeva
bene l'alcool e che lo tracannava, letteralmente, come l'acqua -era
pur sempre di origini russe- ma ora, era seriamente preoccupato.
“Ora TU offendi la
mia e la tua intelligenza”
“Ancora non
capisco”
Dopo svariati minuti
di risate isteriche, Kleo si riprese e continuò il discorso.
“Suvvia non vorrai
farmi credere che sei venuto qui, stasera, completamente sprovvisto
di uno dei tuoi magnifici-diabolici-piani-geniali per vincere questa
ridicola prova?!”
Aaaaa,
era qui che voleva arrivare!
“Certo che no, sai
che io odio perdere... soprattutto su una cosa così stupida e
facile”
“Eee dimmi, nel
tuo piano io ci sono vero?!”
Ecco, era proprio
questo il lato che più “amava” di Kleo: lei lo capiva al volo
senza che lui gli desse chissà quale informazione, bastava uno
sguardo tra di loro per capire esattamente cosa stessero pensando...
ed i piani diabolici erano i loro pensieri preferiti.
“Certo che si,
amica mia!”
“Allora diamo
inizio alle danze”
Kleo prese altri due
bicchieri da uno dei camerieri e ne mise uno nella mano di Drake,
dopodiché -senza manco aspettarlo- brindò con lui con
un'espressione di puro sadismo dipinta sul volto.
“Ovviamente, mia
cara”
Espressione che il
moro ricambiò volentieri.
*
Alice Cooper
nascosta dalla sua maschera argentata a forma di farfalla, sfoggiava
con grazia ed eleganza il suo vestito color cipria, appena l'aveva
visto al negozio si era perdutamente innamorata di quei fili
d'argento incastonati nel corpetto, dalla scollatura a cuore, che le
arrivavano fino al collo allacciandosi ad un collare dorato, creando
dei ghirigori astratti che davano l'illusione di una collana di
perle. La gonna del vestito era di tulle, ma non esageratamente
vaporosa e le arrivava sopra il ginocchio. Il tutto abbinato a un
paio di décolleté tacco dieci argentate e dei pendenti ovali del
medesimo colore.
Ally aveva,
finalmente, scelto la sua preda per la serata.
C'erano voluti
parecchi minuti, una quarantina come al solito, e parecchi Gin Lemon,
ma FINALMENTE poteva ritenersi soddisfatta di se stessa.
Le sue migliori
amiche -alias Lily e Kleo- l'avevano lasciata sola, in mezzo alla
sala, in balia delle sue indecisioni -e glie l'avrebbe sicuramente
fatta pagare cara- ma almeno aveva avuto modo di pensare per bene
alla sua missione.
Non voleva certo
'troieggiare' come stava facendo Lily, era pur sempre una purosangue
lei, per questo aveva deciso, fin dal principio, che avrebbe
abbindolato un solo ragazzo e poi si sarebbe goduta il resto della
serata.
Ora il problema era
quale ragazzo.
Ma dopo aver visto
un certo rosso dagli occhi dorati, camminare allegro e solare -come
al solito- in compagnia dei suoi amici, i suoi dubbi si erano
dissolti in un secondo.
Flame
Varathon,ormai, era il prescelto.
D'altronde, la
figuraccia con lui l'aveva già fatta quindi avrebbe potuto pure
continuare e se poi il giorno dopo le avesse detto qualcosa lei
poteva sempre dare la colpa di tutto all'alcool.
Oh, si! Sarebbe
uscita con la testa alta almeno questa volta!
Con fare sicuro e
deciso, si incamminò in direzione del bel grifone il quale, nel
frattempo, si era fermato a chiacchierare, amabilmente, con Liam
O'Grady.
Senza dire niente,
senza guardare nessuno, lo girò di scatto verso di lei ed iniziò a
baciarlo appassionatamente di fronte a tutti i presenti.
La sua lingua si
insinuò violentemente dentro la bocca di Flame, pretendendo sempre
di più di quello che lei stava dando a lui.
Era aggressiva e
dolce allo stesso tempo, una dolce agonia che mirava a far impazzire
il rosso, e Flame non poté fare altro che ricambiare, con egual
intensità, il bacio di Alice.
Ma dopo poco che
anche lui aveva iniziato, lei si staccò di botto facendolo arretrare
e cadere per terra.
Poi si girò e se ne
andò, piantandolo in asso.
Liam, che aveva
assistito alla scena -come quasi tutti nella stanza- ancora
sbalordito, decise di intervenire ed aiutare Flame a rialzarsi -il
quale ancora non era riuscito a riprendersi-.
“Amico, ma come
fai?!”
“Eh?!” disse
Flame, ancora sorpreso dall'intraprendenza di Alice.
“Come fai a farle
cadere tutte ai tuoi piedi?!”
“Non ne ho idea,
Liam, credimi... non lo so proprio”
Un suono di tamburo
iniziò a riecheggiare nella stanza ma, ormai, nessuno faceva più
caso a certi suoni per via dell'alcool.
L'aria si stava
infiammando e quello era solo l'inizio.
*
I due migliori amici
serpeverde, avevano appena assistito ad una scena eclatante tra Flame
ed Alice e non vedevano l'ora di entrare in azione pure loro.
“Allora,
ricapitoliamo, tu per ora pensi a te e alla tua missione... una volta
passata, vieni da me e mi aiuti nella MIA missione... ed il gioco è
fatto! Promossi a pieni voti con la minima difficoltà!”
“Ricevuto boss, ci
vediamo dopo”
*
Michael con il suo
completo azzurro e la maschera nera, che gli copriva solo gli occhi,
entrò nella sala in ritardo come al solito. Svagheggiando alla James
Potter si aggiustò i capelli corvini sparandoli ancora più in alto
e si diresse al bar ordinando direttamente tutta la bottiglia di
vodka -sperando inconsciamente che la sua ridarella dettata
dall'alcol arrivasse il più tardi possibile-.
Una volta arrivato
al bancone non ci pensò due volte, stappò la bottiglia ed iniziò a
tracannarla come se fosse acqua.
Era teso, parecchio
teso.
Dopo aver sconfitto
suo fratello, per il quale ancora si sentiva un po' in colpa, aveva
ricevuto un ' altra lettera da parte della confraternita in cui lo
invitavano a questo 'fantomatico' ballo con un'altra missione da
portare a termine.
Eccelli nell'arte
amatoria....
Non aveva mai avuto
tanta sfiga in vita sua.
Non che non avesse
fascino... anzi, secondo lui era pure più bello di suo fratello
Lawrence, però il fatto di fare lo sbruffone con qualsiasi ragazza
solo per passare una stupida prova... non lo entusiasmava. In più,
se fosse venuta a saperlo, cosa avrebbe detto Lucy?
Gli si gelava il
sangue al solo pensiero, non voleva ferire la dolce Lucy con una cosa
stupida come quella e che, soprattutto, non significava niente.
Preso dai suoi
pensieri, non si rese conto della presenza della piccola Charlotte
Montrose se non dopo che lei le ebbe iniziato a parlare.
“Sai, se la bevi
tutta insieme, ti sentirai male. In più è un alcolico talmente di
bassa levatura che io, se fossi in te, mi vergognerei a berlo”
Michael sorrise.
Charlotte,
esattamente come la cugina, era una purosangue e pertanto avevano
ricevuto la medesima educazione da
figlie-di-genitori-purosangue-da-generazioni. Non era da
meravigliarsi che considerasse la vodka come una cosa da poco conto,
ma lui non era un purosangue quindi poteva anche berla.
“Sai che noi non
siamo purosangue vero Char?”
“Oh si che lo so!
Noi purosangue conosciamo a memoria tutti i nomi delle altre famiglie
appartenenti al nostro rango, ed i Timberwhole non rientrano nella
categoria. Ma tu mi stai simpatico.”
A quel punto il moro
iniziò a ridere di gusto – probabilmente l'alcool stava facendo
effetto-.
Se quella piccola
grifondoro sperava che, adulandolo -se si poteva parlare di
adulazione quello che lei stava tentando di fare-, tenesse la bocca
chiusa sul suo piccolo segreto... era fuori strada.
Michael era una
persona di parola! Non l'avrebbe mai sputtanata davanti a tutti,
senza un motivo, spifferando tutto ciò che sapeva.
Si voltò solo per
poter vedere la sua faccia: era rossa di rabbia, proprio come i suoi
capelli, e si vedeva lontano un miglio che tentava di darsi un
contegno. I suoi occhi azzurri e cristallini come l'acqua,
sprizzavano lampi di rabbia talmente forti che se avessero potuto
uccidere l'avrebbero steso al suolo in un secondo.
“Non fare quella
faccia! Te l'ho già detto, non dirò niente a nessuno... hai la mia
parola!”
“La tua parola non
basta”
“Devi stare
tranquilla”
“Tranquillo ha
fatto una brutta fine”
E Michael continuò
ancora di più a ridere.
Per essere una
purosangue a cui è stata impartita un'educazione da signore
dell'ottocento, aveva parecchio carattere.
Si girò, di nuovo,
verso di lei per stuzzicarla ancora un po' quando gli venne in mente
un'idea geniale.
“Allora senti, ti
propongo un affare”
“Sono tutta
orecchi” e Charlotte si avvicinò di più verso di lui per evitare
che gli altri sentissero.
“Tu mi
asseconderai un attimo, adesso, su una cosa e io TI GIURO che non
dirò niente a nessuno per il resto dei miei giorni”
“Eeee, cosa dovrei
fare?”
Michael deglutì
pesantemente, era sicuro che lei non avrebbe mai accettato.
“Vedi... io ho
fatto una scommessa con un mio amico e per vincerla devo fare una
cosa... ma pure te devi GIURARMI che non ne farai parola con nessuno,
specialmente con Lucy”
Charlotte, per un
attimo, lo guardò con aria confusa poi, come se avesse ricevuto un
secchio d'acqua addosso, si ridestò.
“Se pensi che io
venga a letto con TE per una stupida scommessa, ti sbagli di grosso!”
Era fuori di sé dalla rabbia.
E a Michael venne
quasi un colpo.
“MA NO! Che hai
capito!?”
“Allora che devo
fare?!” rispose sempre più seccata.
“Ecco... solo,
lasciati solo baciare per un attimo... te lo ripeto: è solo per una
scommessa, non significa niente dopo di che amici come prima... io
per la mia strada, tu per la tua e Lucy non dovrà MAI sapere niente!
Allora ci stai?”
Lei parve pensarci
su -con fare sostenuto-, Michael era convinto che avrebbe detto di
no, per questo quando disse di si quasi cadde dalla sedia.
“Cosa?”
“Ho detto di si,
Mike, solo sbrigati che ho lasciato Lyra da sola e devo assicurarmi
che non faccia niente di stupido.”
“Ok, ok, ci vorrà
un attimo.”
Quindi si girò
completamente verso di lei, le prese il viso fra le mani e lentamente
iniziò ad avvicinarsi.
La baciò prima un
po' su tutto il viso, le guance, la fronte, gli occhi... giusto per
creare l'atmosfera, ed infine sulla bocca.
Fu un bacio talmente
leggero che Charlotte quasi non se ne rese conto, solo quando non
sentì più alcuna pressione sulle sue labbra realizzò l'accaduto.
Così, presa dal
momento, iniziò lei a baciarlo con più energia: gli circondò il
collo con le sue braccia ed iniziò a mordicchiargli il labbro
inferiore.
Poi, due suoni di
tamburi -uno dietro l'altro- li ridestarono dal loro stato.
“Ecco.... grazie
Char, ora sicuro ho vinto...”
Michael, ovviamente
in imbarazzo per essersi lasciato andare, si allontanò per primo ed
iniziò ad alzarsi.
“Di niente, e mi
raccomando” lo prese per la manica della camicia lei prima che lui
potesse andarsene “ tieni la bocca chiusa, altrimenti dirò a tutti
quello che è successo”
“Muto come una
tomba”
E si incamminò
verso la pista, lasciando la giovane Montrose da sola con la sua
bottiglia di vodka ormai finita.
Ora che aveva
passato la prova non aveva motivo di restare, quindi decise che era
meglio andarsene onde evitare di combinare ulteriori danni... stava
passando in mezzo alla sala, tentando di farsi spazio fra gli
invitati, quando una scena che si presentò davanti proprio davanti a
lui, lo costrinse a bloccarsi ed a guardare imbarazzatissimo.
*
Jessica Harkwood
aveva fatto il suo ingresso nella stanza, in una maniera a dir poco
teatrale: i lunghi capelli rosa erano stati raccolti, sulla sua
spalla sinistra, in un elegante treccia dove erano stati aggiunti dei
nastri violacei che mettevano in risalto i suoi occhi; il lungo
vestito lilla di seta e pizzo, in stile principesco, metteva in
risalto la sua bellezza e la profonda scollatura a v sul seno
risaltava le sue forme. Quasi tutti i ragazzi nella sala si erano
voltati a guardarla, fin da subito, distraendosi dalle proprie dame
-e questo le aveva fatte a dir poco infuriare- ma a Jessica non
importava, o meglio... a Kleo non importava.
Finchè avesse avuto
l'amicizia di Drake, Alice e Lily tutto sarebbe andato bene e di
certo il solo pensiero di avere l'amicizia di tutte quelle false
galline dai finti capelli biondi -o rossi- che si aggiravano nel
castello non la toccava minimamente.
Nella sua vita aveva
capito che non ci si poteva fidare di nessuno, neanche dei proprio
parenti, quindi perchè iniziare adesso a fidarsi di un completo
estraneo od estranea?!
Certo con Lily ed
Alice aveva compiuto un'enorme passo avanti, ma l'aveva fatto
-tendenzialmente- perchè glielo aveva chiesto Drake.
Il suo migliore
amico, per quanto subdolo potesse essere, aveva un gran cuore e la
sua più grande preoccupazione, il giorno dello smistamento, era
stata quella che: se non fosse riuscito ad entrare nella stessa casa
di Kleo, almeno sarebbe stato meno in ansia a saperla serena e
tranquilla a fianco di qualche amico.
Gliel'aveva chiesto
quasi supplicandola, quel primo Settembre di 4 anni fa, e lei non
aveva potuto rifiutare.
Destino volle poi,
fatalità, che la giovane Potter non fosse proprio un angioletto come
si era aspettata -dopo esser venuta a conoscenza della fama che la
sua famiglia riscuoteva nel mondo magico- quindi legare con lei era
stato semplicissimo: uno scherzo, fatto da Lily, al giovane Malfoy il
primo anno di scuola ed erano già diventate amiche.
Mentre con Alice la
cosa era stata un po' più lunga ma, condividendo la stessa camera,
aveva iniziato a conoscerla e a pensare che non fosse proprio male
come persona.... e, per fortuna, non aveva sbagliato, d'altronde
l'idea di Jessica Harkwood era stata proprio di Alice.
Per Kleo era un vero
e proprio divertimento interpretare la misteriosa e sconosciuta
Jessica, lei poteva essere chi voleva utilizzando la sua faccia.
Poteva essere un grifone un giorno ed un corvo il giorno dopo o,
perchè no, anche uno stupido tasso; poteva essere una ragazza
cacciata da Beauxbatons per cattiva condotta, oppure una mezza veela
capitata per caso ad Hogwarts; e, soprattutto, poteva avere qualsiasi
storia, alle spalle, che non fosse -ovviamente- come quella di Kleo
Mocorov.
“Sei pronta?”
La voce di Drake
nell'orecchio la ridestò dai suoi pensieri.
Kleo aveva già
passato la prova grazie all'aiuto di uno stupido ragazzo di
tassorosso, ora doveva aiutare Drake... i patti erano chiari: lei
l'avrebbe aiutato e lui avrebbe ricambiato il favore aiutandola a
conquistare il cuore di Hunter Mirror. Ebbene sì.
Aveva una cotta per
lui da anni ed il suo più grande desiderio era quello di essere la
sua ragazza, un giorno.
Dubitava, tuttavia,
di come Drake sarebbe riuscito nell'intento di farsi andare a genio
Hunter come amico... ma una promessa è una promessa e Drake non era
tipo da infrangerle.
Hunter tentava da
sempre di far entrare Drake nella sua combriccola con Scorpius e gli
altri -anche perchè essendo i genitori di entrambi ottimi amici fra
loro, il signor Mirror aveva quasi costretto il figlio a farsi
piacere il secondogenito dei coniugi Varathon e, di conseguenza,
doveva appartenere a quel gruppo- ma l'astio che lui
provava per Hunter l'aveva sempre tenuto lontano da quel pensiero.
Ma questa volta, le
cose sarebbero andate diversamente.
“Io sono nata
pronta”
Jessica si voltò,
con un movimento aggraziato, verso Drake, gli circondò il collo, si
mise in punta di piedi e, chiudendo gli occhi, lo baciò proprio al
centro della pista.
Ovviamente Drake
ricambiò compiaciuto, soprattutto dopo aver sentito il fatidico
suono del tamburo.
Aveva passato la
prova.
Durò poco e si
staccarono quasi subito solo per notare che tutti i presenti li
stavano fissando; allora iniziarono a correre, mano nella mano, in
direzione del balcone.
Una volta raggiunto,
scoppiarono entrambi a ridere.
“Hai visto la
faccia del piccolo Timberwhole?! Oddio, ci siamo baciati praticamente
di fronte a lui!”
“Perchè quella
della Dyares? Da oscar proprio!”
“Oooo e quella di
Blutress?! Pagherei per poter tornare indietro e rivederla!”
“Pure io! Dai,
forse è il caso che ti cambi Kleo, potrebbero seguire Jessica per
avere spiegazioni”
“Giusto!”
Ed in quel preciso
istante Jessica ritornò Kleo, ma sarebbe stato meglio se non
l'avesse fatto.
Un rumore di cocci
rotti attirò l'attenzione dei due amici, i quali si voltarono
all'unisono solo per vedere....
“Flame” sussurrò
Kleo.
“Flame, cosa ci
fai qui?!” esclamò Drake.
Il segreto di Kleo
era stato scoperto dal più popolare di tutta la scuola e, per quanto
la bontà di Flame fosse conosciuta a tutti, entrambi non erano
sicuri che li avrebbe coperti.
Flame era un ottimo
amico -e fratello- su questo non c'erano dubbi, ma aveva anche un
forte senso della giustizia e, la maggior parte dei ragazzi che Kleo
aveva umiliato travestendosi da Jessica, erano quasi tutti amici
suoi.
“Noi...”
“Possiamo
spiegarti!” intervenne Drake.
“Bene, fratellino,
allora spiegami cosa stavate facendo! Ma dammi una scusa plausibile a
cui posso credere, altrimenti sarò costretto a dare il peggio di
me!”
Ruggì Flame a
Drake.
Era veramente
incazzato.
*
A mezzanotte e mezza
Lily era esausta e brilla, aveva rimorchiato altri due ragazzi dopo
il biondino e adesso stava mollando il quarto della serata per
tornare al dormitorio di serpeverde.
Uscì dalla stanza
delle necessità, si tolse i tacchi e la maschera, e iniziò a
correre, per evitare Gazza e Pix, era quasi arrivata quando la scala
decise di cambiare direzione mentre lei stava cambiando gradino.
Fu un secondo e si
ritrovò a rotolare su gli ultimi gradini, mentre le partiva un
attacco di ridarella che non riuscì a fermare, per quanto ci
provasse, anche mettendo una mano sulla bocca e tappandosi il naso
non riusciva a smettere di ridere.
Si rialzò a fatica,
ancora scossa dalle risate e girò la testa per capire dove fosse
finita.
“Maaaoo...
miaaaooo”
Oddio
! La gatta di Gazza ! -pensò
Lily correndo a nascondersi nella prima aula vuota che aveva davanti.
Chiuse la porta e si
mise in ginocchio per sbirciare dal buco della serratura.
Gazza stava passando
in quel momento.
Lei si alzò e si
allontanò di poco camminando all'indietro e andò a sbattere contro
qualcosa.
Sentì un respiro e
quasi urlò dallo spavento se quello sconosciuto non le avesse
tappato la bocca e l'avesse girata in tempo.
Scorpius Malfoy era
davanti a lei, con una mano le faceva segno di stare zitta mentre
l'altra la lasciava andare lentamente sfiorandole le labbra con le
dita.
La superò e sbirciò
dalla porta del bagno di Mirtilla.
“È andato
via..puoi andare” disse lui.
“Tu...non vieni
?”disse lei dopo essersi ripresa dallo shock iniziale.
“Devo finire una
cosa” disse lui facendole l'occhiolino.
Lei aprì la bocca
come per dire qualcosa ma poi scosse la testa e guardò di nuovo se
la via era libera per poi tornare nei sotterranei.
*
Dopo che la rossa fu
fuori dalla traiettoria, Gabriela ghignò uscendo dal suo
nascondiglio, spostare la scala per farla entrare nella stanza
preferita dal cugino ? Un gioco da ragazzi !
Si disilluse e spiò
dal buco della serratura suo cugino che finiva di fumare sbattendo
-ripetutamente- la testa al muro.
Eh si cugino sei
fregato - pensò prima di tornare nel seminterrato.
--Angolo
autrice--
Salve gente !!
allora prima di
tutto mi scuso per il “ritardo”, ma ho avuto tantissimo da fare
(20 figurini non sono una cosa molto semplice xD) per quanto riguarda
il capitolo posso divi che:
Ovviamente non ho
potuto mettere tutti i personaggi quindi pensavo di farne sicuro un
altro dove parlerò dei personaggi mancanti ed, eventualmente, un
altro ancora nel caso non finissi il tutto.
La storia inizia a
farsi un po' più interessante, nei prossimi ne vederete delle belle:
ho già tutto in mente devo solo scrivere xD soprattutto dopo il
ballo ci sarà il BOOM!
Muahahaha
Ok, il momento di
sclero è finito... Fatemi sapere se vi piace e se, avete
suggerimenti, io sono qui.
Baci
Gin
|
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Capitolo 9 *** Balli Seducenti -parte 2- ***
8
BALLI
SEDUCENTI
-parte
2-
Albus Severus Potter guardava, severo,
la comica scenetta fra le cugine Montrose che si stava svolgendo
quasi davanti ai suoi occhi.
Charlotte era bellissima nel suo
elegante vestito color rosso fuoco, doveva ammetterlo; ma anche Lyra
non scherzava.
Quella ragazza, tuttavia, aveva una
capacità incredibile di fargli perdere le staffe... forse per il suo
atteggiamento da miss-sono-purosangue-e-voi-no, forse per il fatto
che non gli rivolgesse la parola mentre a James lo riempiva di
attenzioni, forse il fatto che ogni volta che le si avvicinava lei lo
squadrava da capo a piedi facendogli passare la voglia di una
conversazione tra persone civili...
Lyra Montrose per il bel Potter era un
vero mistero.
Se poi pensava, che proprio quella
sera, lei avrebbe dovuto sedurre qualcuno gli veniva un senso di
angoscia, misto rabbia, che gli si propagava nel petto.
“Fanculo a chi ha scritto questa
stupida prova!” disse ad alta voce, senza manco accorgersene e
destino volle che l'artefice di tutto fosse proprio dietro di lui e
stesse andando nella sua direzione.
“Wooow, grazie Al”
“GILLIAN!” Albus per poco non si
strozzò nel suo stesso drink.
“Io.... io.... non sapevo fossi
dietro di me”
“Se ti stai domandando se ho sentito
tutto, ebbene si... Ogni. Singola. Parola”
“Scusa... io non volevo offenderti
solo che...”
“Che la bella Montrose dovrà sedurre
qualcuno, stasera, e tu stai crepando d'invidia”
“IO?! Sei fuori strada”
“Hai ragione, non d'invidia ma di
gelosia”
“Hai bevuto troppo, direi, si... si,
ecco io ho da fare... dovrei andare sai, beh, ci si vede Gil!”
E mentre lui affrettava il passo per
raggiungere il piano di sotto, dove si stava svolgendo la festa,
giurò di aver sentito un “Si, si, vai pure da Lyra” proprio da
Gillian.
Era senza parole, soprattutto perché
quella rossa era sempre più simile ad una Weasley! Diamine come
aveva fatto a superare le prove gli anni passati! E mannaggia a Liam
che le aveva dato carta bianca per quella serata. Tutta quella serata
era uno sbaglio!
Lyra stava, amabilmente, chiacchierando
con sua cugina Charlotte mentre, con lo sguardo, cercava il ciuffo
ribelle del suo amato Potter.
Ma, per sfortuna, il fato volle che non
era quel Potter che si ritrovò davanti.... ma, ahimè, la sua brutta
copia.
“Potter, cosa vuoi dalla mia vita? DI
NUOVO!”
“Volevo solo assicurarmi che la
zitellona purosangue dell'ottocento, qui presente, stasera non
uccidesse qualcuno col suo alito letale”
“TU! Brutto microcefalo mentecatto,
come osa la tua lurida lingua mezzosangue profanare, in vano, il mio
nome!”
“Con tutto il dovuto rispetto,
zitellona dei miei stivali”
“Porti le sneakers”
“Era metaforico, genio”
“O forse sei tu che non sai neanche
quello che fai, ad iniziare da come ti vesti la mattina. Comunque,
ora vattene. Sto cercando qualcuno che non sia tu”
E sventolò la mano destra come se
dovesse togliere una mosca da davanti la faccia di Albus.
Fece per andarsene, ma lui la trattenne
per un braccio.
“Balla con me”
“Cosa?”
Lei lo guardò con aria confusa solo
per ritrovarsi un sorriso sghembo stampato sulla faccia di lui.
Nel frattempo la musica era cambiata,
così come le luci erano state sostituite, in una canzone smielosa
per coppie e in delle luci soffuse di colore azzurro.
Per creare l'atmosfera.
Albus non ci pensò due volte, prese da
subito l'iniziativa ed iniziò a ballare una sorta di valzer con una
Lyra, a dire poco, stralunata.
“Metti una mano sulla mia spalla”
“So ballare il valzer, sai Potter?”
“Certo, ma volevo assicurarmi che tu
lo facessi”
E le sorrise ancora.
Lyra era, a dir poco, sconvolta: un po'
perché stava ballando con Albus Potter -invece di James- ed un po'
perché proprio lui si era proposto!
La cosa era alquanto strana e lei non
sapeva come comportarsi, soprattutto visto i sorrisi di Albus. Così
sinceri, così luminosi, così.... oh cavolo Lyra riprenditi!
Presa dai suoi pensieri non si rese
conto di star davvero ballando con lui: la faceva volteggiare e
danzare, il suo tocco sul suo fianco era dolce e delicato e la
stringeva con fare possessivo e rassicurante allo stesso tempo.
Era come se tutto di lui stesse
gridando 'sei mia, appartieni solo a me' e a lei, sotto sotto, la
cosa piaceva e non poco.
Contagiata dall'allegria di Albus, si
ritrovò -come una stupida- a ridere fino a quando la musica iniziò
a rallentare e lui si avvicinò sempre più.
Poteva sentire il suo profumo -un odore
pungente di pino- il suo respiro, la sua voce... tutto...
“Lyra”
“Albus”
Meno altri 5 centimetri.
“Oh Lyra” Albus le accarezzò il
viso, con la mano sinistra, e le passò le dita prima sulla guancia e
poi sulle labbra.
“Al...”
Lyra stava per collassare.
Poi la svolta, lui la baciò dolcemente
sulle labbra, e tutto per lei parve fermarsi.
Come se ci fossero stati dei fuochi
d'artificio nella sua testa, tutto le suggeriva di ricambiare il
bacio cosa che poi, effettivamente, fece.
Gli circondò il collo con le sue
braccia e si spalmò, completamente, su di lui facendo aderire i loro
corpi.
Lui le cinse la vita per stringerla
ancora più forte ed iniziò ad approfondire il bacio.
Stava andando tutto bene fino a quando
una voce così familiare per entrambi non li fece separare.
“LYRA!”
Il 'grido' di stupore di James rimbombò
per tutta la sala ed in molti si fermarono per assistere alla scena.
“James”
Fu Albus a parlare per primo e la cosa
fece saltare i nervi a Lyra: difatti, si staccò da lui
immediatamente e si affrettò a raggiungere James.
“James, ecco io... James, davvero
scusami, ma...”
“No,no, tranquilla... solo non sapevo
ti piacesse Albus, potevi dirmelo ti avrei aiutata!” e lui iniziò
a ridere imbarazzato.
Lei, senza parole, non poté dire
nient'altro se non che Albus non significava niente dimenticandosi
totalmente che lui era proprio a due passi da lei.
E non la prese bene.
“Se è così che stanno le cose,
allora và al diavolo stupida purosangue del cazzo!”
“Ma cosa vuoi ?!”
“NIENTE! IO NON VOGLIO NIENTE!”
E, così come era arrivato, Albus
scomparve tra la folla lasciandoli entrambi.
Oh no, quanto sono stupida...
“Brava Lyra, hai superato la prova!”
Charlotte, che aveva assistito a TUTTA
la scena, appena sentito il rintocco del tamburo era corsa subito da
lei per congratularsi ma tutto si sarebbe aspettata benché Lyra
fosse in piedi, immobile con l'aria da pesce lesso, a guardare il
punto dove era scomparso Albus.
“Lyra... ehi Lyra!”
“Lottie... ho combinato un guaio...”
*
“Vedi, noi...”
Il triangolo Varathon-Mocorov-Varathon
era ancora in atto.
Flame, a dir poco adirato, attendeva
con ansia la scusa che suo fratello -e la sua migliore amica-
volevano fargli passare per 'spiegazione', ma ancora non arrivava.
Aveva capito benissimo che qualunque
cosa avessero detto, sarebbe stata una menzogna, eppure voleva
rimanere ad ascoltare. Non voleva andarsene e tornare a far finta di
niente, non quella volta!
Appena visto il bacio tra suo fratello
Drake e la splendida Jessica, Flame si era precipitato fuori
in balcone -con tanto di spumante per entrambi- per fargli i
complimenti.
Tutto si sarebbe immaginato tranne che
Jessica fosse in realtà Kleo.
Lo shock aveva fatto si che gli
cadessero i bicchieri per terra e si rompessero per via dell'impatto
al suolo.
Realizzata la cruda verità, aveva
sentito nascere dentro di sé una rabbia incontenibile: non nei
confronti di suo fratello perché gli aveva mentito quando lui aveva
gli aveva chiesto se sapeva qualcosa di Jessica e questo aveva
negato, non perché Jessica... o Kleo... aveva infranto il cuore di
parecchi suoi amici, Liam incluso, e li aveva resi persone
completamente diverse da come erano prima... no, era qualcos'altro ma
non sapeva cosa.
E la cosa lo faceva incazzare ancora di
più.
Soprattutto se ripensava al fatto che
Kleo avesse appena baciato suo fratello davanti a tutti!
Era un pensiero che rifiutava di avere
in testa, pertanto avrebbe preferito -ed accettato- di gran lunga
dare un'altra spiegazione razionale all'accaduto piuttosto che
ammettere la verità.
La verità che Kleo avesse baciato
Drake, il pensiero che tra di loro potesse esserci qualcosa di più
dell'amicizia, il pensiero che magari un giorno si sarebbero messi
assieme... NO! NON L'AVREBBE MAI ACCETTATO!
“Voi COSA, Drake, cosa?!!”
Vide suo fratello deglutire lentamente.
“Noi... noi...”
“Ho perso una scommessa” Kleo
iniziò a parlare al posto dell'amico “Avevamo scommesso che se
Olimpia Mirror mi avesse passato le soluzioni del compito di pozioni,
Drake mi avrebbe aiutato a conquistare il ragazzo per cui ho una
cotta, in caso contrario l'avrei aiutato io.
Ovviamente la purosangue non mi ha
aiutato, manco sotto la minaccia di tingerle di blu i suoi splendidi
capelli castani, e quindi non ho avuto le soluzioni dell'esame. Il
resto lo hai appena visto”
“Quindi, era tutta una scena per far
ingelosire la ragazza per cui mi fratello ha una cotta... se ho
capito bene ?!”
“Esatto”
“Una stupida tattica?!”
“Senza ombra di dubbio”
“E sentiamo, chi sarebbe la
fortunata?”
“Marissa Hunter”
Flame, ovviamente colpito dalla
confessioni, si girò di scatto verso Drake per constatare la
veridicità delle parole di Kleo ed il fratello, non potè far altro
che annuire.
“Non ci credo!”
“E' la verità, fratellone!”
“E da quanto tempo hai questa cotta?”
“Beh... non da molto, forse da quando
si è messa con Greengrass... sai non ti rendi conto di quanto una
persona sia importante per te fino a quando non l'hai persa,
credo...”
Drake si stava, letteralmente,
arrampicando sugli specchi, ma la sua balla colossale sembrava aver
colpito Flame... o per lo meno, quel tanto che bastava per fargli
credere una cosa del genere.
Flame c'era cascato.
“A... allora se stanno così le cose,
posso solo farti gli auguri fratellino. Riley Greengrass è un
bell'avversario da contrastare”
E, senza aspettare la risposta del
fratello, fece per andarsene ma fu bloccato dalla voce di Kleo poco
prima di attraversare la porta.
“Flame! Non dirai a nessuno il mio
segreto, vero?”
Lui si fermò, senza girarsi, ed iniziò
a pensare.
No non l'avrebbe detto a nessuno, il
suo segreto era al sicuro con lui.
Ma una piccola vendetta... ci stava
tutta.
Così si girò lentamente e, con un
sorriso diabolico sul volto -tipico di suo fratello- pronunciò le
fatidiche parole che fecero prendere un colpo a Kleo.
“Boh, non lo so... Dipende ad come mi
girerà domani”
*
Liam
stava sbuffando da mezz'ora, o almeno sembrava così tanto tempo alla
'povera martire' che gli stava seduta accanto, intenta ad osservare
le varie sfide che si stavano svolgendo di sotto.
"Potresti
smetterla ? Mi fai venire il mal di testa"
"Mi
sto annoiando !" disse il ragazzo vestito in dei semplici
pantaloni neri, una camicia bianca con i primi due bottoni slacciati
e una giacca nera -che si stava togliendo in quel momento-.
"Non
mi interessa" disse la biondina aggiustandosi lo strascico del
vestito azzurro a sirena.
“Ciao ragazzi, come procede ?”
esclamò sorridendo Jackson Wilkes.
“Non procede..è tutto così noioso e
pomposo..mi hai costretto ad indossare questa trappola mortale per
rendermi partecipe di questa farsa !”
“Come siamo acidi Liam, whisky ?”
disse Jax mostrando il vassoio con gli shortini alcolici.
“Ohh finalmente si ragiona !”
esclamò prendendone due e buttandoli giù come fossero acqua
meritandosi un'occhiataccia e una scrollata di testa da parte di
Ashley.
“Che ne dite di una scommessina ?”
disse il moro appoggiandosi alla ringhiera -che fungeva da balconcino
privé- vicino alla ragazza per sussurrarle all'orecchio “Sei una
bomba oggi tesoro” con la sua solita voce rauca e sexy da playboy.
“Grazie Jax anche tu stai bene
vestito così” disse lei civettando un po come al solito
“Bla bla bla..Drake spostati qui si
parla di cose serie”
“Puah cose serie ? Detto da te fa
solo ridere O'Grady”
“Si parla di Galeoni principessa,
ci stai o no ?”
“Certo che ci sto !”
“10 galeoni che Marissa Hunter non ce
la fa” disse Liam
“Ci sto, 10 che ce la fa” disse
Ashley
“Sempre in guerra voi due eh ?”
“Certo è così idiota !”
“Ha parlato miss isterica formato
barbie”
“Come OSI animale !”
“COME MI HAI CHIAMATO ??!!”
“Hai ragione è un insulto ai poveri
mammiferi a quattro zampe..tu sei molto peggio”
Liam ringhiò e fu tentato di allungare
le mani per strozzarla e liberare Hogwarts dalla sua presenza, ma
Jackson -come al solito- si frappose tra i due.
“Calma gente..oggi non siamo noi a
dover dare spettacolo”
Liam sbuffò, mentre Ashley si girò
indignata dall'altro lato, e puntò gli occhi sulla ragazza dai
capelli biondi raccolti in uno chignon, vestita di nero, con la
schiena di pizzo trasparente e un'ampia gonna della medesima fattura.
Ti prego Mary supera la prova ! Non
posso perdere contro quel troll !
*
Marissa era seriamente in difficoltà.
Eccelli nell'arte amatoria.
Che cavolo di sfida!!!
Soprattutto, proprio ora che stava con Riley da poco più di un mese!
Se fosse riuscita a passare, sarebbe stato un miracolo.
La dolce Marissa, ormai, aveva quasi del tutto abbandonato le
speranze... insomma, baciare un altro ragazzo -come aveva visto fare
da molte quella sera- significava tradire Riley! IL SUO RILEY!
Il ragazzo migliore che avesse mai incontrato.
Cavolo, chi altro ti porta la colazione a letto sabato e domenica
-entrando di nascosto dalla tua finestra, con la scopa- solo perchè
ti alzi dopo di lui e pensa che poi non troverai niente da
mangiare?!!
Ragazzi così capitano una volta ogni CENTO anni!
No, non l'avrebbe tradito.
E se questo significava non entrare mai in quella stupida
confraternita, che andassero pure a farsi fottere!
Meglio continuare a vivere il sogno con Riley fino alla fine della
scuola -ed anche oltre, magari- piuttosto che mandare tutto all'aria
per una stupida confraternita che, probabilmente, non l'avrebbe manco
mai resa felice come stava facendo lui in quel periodo.
Decisa ad andarsene, quindi, si incamminò in direzione della porta
d'ingresso.
Aveva preso la sua decisione: Riley veniva prima di tutto ed aveva
vinto.
Ormai, non aveva più dubbi.
“Ehy, dolcezza”
Una voce allegra, ed alquanto squillante, la costrinse a guardarsi
alla sua destra.
“Lo shaaaaai che sei bellisshiiiiima”
Nel modo sbiasciato in cui disse le parole, si capiva lontano un
miglio che aveva preso una bella sbronza e Marissa decise di dargli
retta solo per allontanarselo.
Non aveva capito chi fosse, dato che la maschera gli copriva
interamente il volto, ma d'altronde anche la sua maschera nascondeva
la sua identità: quindi poteva pure rivolgersi tranquillamente alle
persone che non conosceva.
“Forse è il caso che te ne torni in camera”
“Ma noooo! La festa è coshiiiii divertente!”
Nel parlare con lei, il ragazzo si alzò di scatto dalla sedia
-allargando le braccia e tirando la testa all'indietro- e per poco
non cadde per terra, se non fosse stato per lei che lo riprese al
volo, avrebbe battuto la testa.
“Si, si divertente da morire... Ma davvero, è meglio che te ne
torni in camera, di che casa sei?”
“Sssssss io sono una sheeeeerpeeeee!”
“E ti pareva...”
“Che hai detto fiorellino?”
“Niente... lascia stare, meglio che ti prendi un caffè”
E lo aiutò a camminare verso il bancone.
Una volta seduti, ordinò due caffè al barista -uno per lei ed uno
per lui- e, mentre lui continuava a parlare a vanvera, lei faceva
finta di niente.
“Ecco il tuo caffè” appena pronto lo prese in mano e tentò di
farlo bere al ragazzo che, ovviamente, si rifiutò di bere.
“Noooooo, io no caffè!”
“Tu ora prendi il caffè e ti stai zitto”
“Ma poi vomiterò tutto!”
“Sempre meglio che continuare questa scena!”
“Uffa... come sei acida”
“Quanta pazienza ci vuole con voi serpi”
“Ok, lo farò ma ad una condizione”
“E quale?”
Marissa non ebbe manco il tempo di bere il suo caffè -che teneva
nell'altra mano- che il suddetto ragazzo le saltò praticamente
addosso.
Le loro labbra si toccarono appena e per pochi attimi, ma fu
abbastanza per far scattare la piccola Hunter: gli morse le labbra,
si alzò dalla sedia ad una velocità impressionante e gli rovesciò
addosso entrambi i caffè.
Infine, come se non gli avesse inflitto una punizione esemplare, lo
spinse all'indietro facendolo cadere per terra.
“Sei un maiale!”
E corse via in preda alla rabbia.
Subito dopo, due rintocchi di tamburo echeggiarono in mezzo alla
sala: Marissa, involontariamente, aveva passato la prova... ed anche
l'ubriacone ce l'aveva fatta.
“Josh! Ma cosa fai?!”
“Secondo me è morto”
Albus e Drake, dopo aver smesso di ridere a crepapelle per la
scenetta che Josh aveva offerto di sé, si precipitarono a
raccogliere l'amico da terra.
Lo sfortunato aveva ricevuto una bella batosta dalla bionda col
vestito nero di pizzo ed ora non faceva altro che ridere come un
matto.
Era davvero partito quella sera, quasi non si riconosceva.
“Forse è meglio portarlo in camera”
“Sono d'accordo, questo qui ha proprio bevuto parecchio! Sembra che
si sia fatto di qualche droga”
“Avanti Josh” e Drake se lo caricò in spalla “oggi hai
esagerato, meglio andare a nanna”
“Nooo la nannaa noooo, io voglio ballareeeee”
“Si si ballerai, ma nel tuo letto quando ti sarai addormentato”
continuò Albus, aiutando Drake a portare via Josh.
“Lettoooooo, oh lettoooo”
“Ci mancava pure che si mettesse a cantare”
“Pazienta Drake, 10 minuti e ce lo leviamo di torno”
Così tutti e tre gli amici serpeverde, lasciarono la festa e
raggiunsero il dormitorio.
*
--Angolo Autrice--
Ciao a tutti !
Mi scuso per l'enorme ritardo ma ero a
Vienna senza pc, sono tornata lunedì e sono riuscita a finire il
capitolo solo ora..
Mi dispiace molto non aver potuto
postare, ma avevo già iniziato il capitolo e non potevo riscriverlo
daccapo sul cellulare -non sarebbe venuto così- senza contare che
non avrebbe avuto la formattazione giusta..
Ok vi ho annoiato abbastanza..
spero che vi sia piaciuto, fatemi
sapere !
Baci
Gin
|
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Capitolo 10 *** Balli seducenti parte 3 ***
9
BALLI
SEDUCENTI
-parte
tre-
Ashley con una
faccia incredibilmente soddisfatta si girò verso Liam, aprendo la
mano destra verso di lui, si schiarì la voce “Ehm emh..sgancia !”
Liam la guardò
malissimo, digrignando i denti, frugò nelle tasche e facendo una
smorfia gli cacciò fuori i 10 galeoni “È solo fortuna non
gongolare”
“Chi ha detto
niente, brontolo” disse lei acchiappando il denaro alla svelta e
lanciandogli una frecciatina -perché non poteva assolutamente
rimanere zitta-.
Lui alzò un
sopracciglio, non comprendendo il nomignolo che la bionda gli aveva
affibbiato -essendo il nome di un personaggio di un cartone babbano-
e poi scrollò le spalle, alzando gli occhi al cielo.
La scena venne
interrotta da una risata non troppo velata di Gillian Anderson.
Liam si girò di
scatto e la guardò male “Cos'hai da ridere, rossa ?”
“Oh, niente..è
solo che..mi chiedevo se la vostra era solo una questione di odio
reciproco o si trattasse di Tensione Sessuale” chiese fingendo un
tono innocente, ma alzando maliziosamente le sopracciglia più volte
di seguito.
“Come prego ?”
disse Ash sbattendo gli occhi convulsamente.
“Tensione
sessuale..sai..quando due persone..” spiegò la rossa gesticolando.
“So benissimo di
cosa parli, ma ritengo assolutamente fuori luogo questo tuo
commento..non è assolutamente questo il caso” la bloccò, gelido,
Liam.
“Ah no ?”
ribatté Gill.
“Certo ! È solo
un'idiota presuntuoso, come puoi pensare che mi possa piacere ?!”
esclamò Ash.
“Brutta stronza
come osi ! Sarai tu il problema semmai ! Sei così odiosa e viziata”
“E tu sei un bruto
senza cervello..mi ero sbagliata sul tuo conto sei esattamente uguale
ad una mela bacata !” la bionda incrociò le braccia sotto al
seno.
“Ok ok basta !”
esclamò Jackson uscendo dal nulla per azzittire quei due, poi si
girò verso Gillian e la guardò male “Perché diavolo non stai un
po' zitta ?! Si erano finalmente quietati e ora arrivi te ad
istigarli ?”
“Ho fatto solo una
considerazione Jax ! Non fare l'acido solo perché Dominique Weasley
non ti si fila”
“C..cosa ? Non ho
idea di quello che vai blaterando !” esclamò immediatamente
-iniziando a sudare freddo- vedendo lo sguardo ironico di chi la sa
lunga, di Gill.
“Beh io vado”
disse Jax facendo il 'fugone' dell'anno -d'altronde era mezzo
serpeverde, c'era d'aspettarselo che scappasse quando le cose
diventavano difficili-.
*
Anna Powell osservò
la sua amica Katherine dall'alto..
Kat doveva farcela !
Anna aveva bisogno
di lei ed era stanca di mentirle..
Odiava quando le
chiedeva “Dove devi andare alle due di notte Annie ?” e lei si
doveva inventare cose improbabili tipo “Appuntamento col barone
sanguinario” che più che dare un'esauriente risposta era un
pretesto per cambiare argomento, ridendo.
Ma la Banks era
caparbia, orgogliosa, determinata e una vera testa dura, ce l'avrebbe
fatta se avesse voluto farcela, quando si metteva in testa una cosa
era davvero difficile che non la portasse a termine, d'altronde era
nel suo Dna, era una Grifondoro, figlia di una serpeverde coi
contro-fiocchi, Ellaria Nott.
Katherine indossava
un vestito rosso carminio senza spalline con lo scollo a cuore, da
davanti poteva sembrare un semplice tubino rosso, ma con l'aggiunta
del velo di tulle rosso, lungo fino ai piedi, da dietro era un vero
spettacolo di eleganza.
La ragazza entrò a
testa alta e non si preoccupò di eseguire subito la sua missione,
aveva tutta la notte per farla, si gettò nella mischia e ballò.
Fu la prima che
piazzarono sul cubo e lei -felice come una pasqua- si atteggiò da
Diva, scatenandosi come non mai.
Non le era mai
importato molto di quello che gli altri dicevano di lei, molti la
reputavano una stronza di prima categoria, ma questo solo perché non
aveva peli sulla lingua e fronteggiava tutti a testa alta sputando
loro tutto ciò che pensava.
Più volte aveva
dovuto ripetere la frase “Non sono io che
sono insensibile, ma voi che siete troppo emotivi” perché quelle
femminucce si lamentavano quando veniva rinfacciata loro la verità,
in quei casi Kat alzava sempre le spalle e se ne tornava nel
dormitorio -o ovunque volesse- strafregandosene dei loro piagnistei.
Così,
dopo aver ballato in modo provocante ed aver aizzato un po' d'invidia
da parte dell'universo femminile, si diresse al bancone ed ordinò un
Disaronno.
Si,
non era molto Purosangue ma lei lo adorava, ogni volta che assaggiava
quell'amaro si ricordava dei dolcetti che le preparava sua nonna
quando era bambina, gli amaretti alle mandorle.
Il
Disaronno era la sua Madeline proustiana, sorrise al pensiero della
nonna e quasi non si accorse del ragazzo che le si parò davanti agli
occhi.
FINNICK
ZABINI
“E
tu che cavolo ci fai qui ?” chiese la ragazza stupita.
“Imbucato,
'no Zabini no party', dovresti saperlo Banks”
“Come
fai a sapere chi sono ?” disse lei alzando un sopracciglio.
“Hai
un triscele tatuato dietro il collo, ricordi ?” ovviò lui finendo
l'amaro che lei aveva lasciato incustodito sul bancone, Zabini era
una spugna beveva tutto ciò che 'trovava' era capace anche di
strapparti l'alcol dalle mani per trangugiarlo senza ritegno, e
Katherine adorava questo suo lato alla Jack Sparrow.
“Che
fai guardi le Grifondoro, Zabini ?”
“Solo
quelle trasgressive con i tatuaggi” disse afferrando la sua mano e
conducendola verso la pista -senza ovviamente
chiederlo, Zabini non
chiede, pretende-.
Katherine
si trovò tra le sue braccia, senza capire come fosse successo, si
ritrovò ad osservare quelle iridi verdi, che creavano un contrasto
meraviglioso su quella carnagione scura.
La
ragazza standogli così vicino poté osservare ogni efelide sul naso
a patata, ogni filamento grigio-verde dei suoi bellissimi occhi, ogni
piccola linea delle sue labbra carnose, che nascondevano un sorriso
che sapeva illuminare tutta la stanza.
Kat
era segretamente innamorata di lui da un anno e in quel preciso
istante si ritrovò priva di difese, le barriere attorno al suo cuore
si erano dissolte in sua presenza e lei si sentiva come una novellina
del primo anno che doveva ancora essere smistata nella propria casa.
Impaurita e debole.
Il ragazzo l'attirò
ancora più vicino a sé e le sussurrò all'orecchio “E così vuoi
entrare nella confraternita”
Lei rimase spiazzata
e spalancò occhi e bocca per poi farfugliare “nnn..no non capisco
di..cosa tu stia parlando”
Lui scoppiò in una
risata fragorosa “Ho scoperto i segreti di Scorpius e Albus tempo
fa, non mentire cara, non ce n'è bisogno”
Lei spostò il viso
dall'incavo del collo di lui e si girò a guardarlo.
Lui ne approfittò
per darle un bacio a fior di labbra.
Si guardarono negli
occhi e si baciarono più intensamente.
Kat chiuse gli
occhi, gli cinse il collo con le braccia e si abbandonò a quella
danza di beatitudine.
Il cuore le batteva
all'impazzata, era incredibile come il bacio di lui le avesse
risvegliato il corpo così intensamente, le era successo forse una
volta nella vita, ed era sensazionale.
Lui la strinse a sé
prima di ricominciare a ballare.
*
Un vestito da vera
principessa faceva sfoggia di sé sulla stampella, in attesa di
essere indossato.
Tweddle aveva
passato ore davanti allo specchio per decidere cosa indossare, e alla
fine ciò che ne era venuto fuori aveva sbalordito pure sé stessa.
Lo scollo a cuore
nero del vestito, senza spalline, con un'ampia gonna rosa confetto di
tulle, le stava un incanto.
Per una volta -la
prima in assoluto e probabilmente anche l'ultima- Twed si sentì
bella, sentì di potercela fare, sentì che quello era il suo
momento: doveva stringere i denti e andare avanti a tutta birra con
il suo piano..doveva dimostrare di essere all'altezza delle
aspettative di Albus -perché sapeva che c'era il suo zampino in
tutto questo- e doveva dimostrare a sé stessa di essere degna di
tali aspettative, ma soprattutto doveva dimostrare di poter aspirare
a stare al fianco del ragazzo per cui aveva una cotta, il ragazzo più
idiota, impulsivo e affascinante di tutta Hogwarts..
il Mitico James.
Prese un respiro
profondo, un sorso di acquaviola, e s'incamminò verso di lui.
Gli bussò la spalla
e sorrise, prima di tirarlo a sé dalla cravatta e baciarlo come
aveva sempre desiderato fare.
James quasi non capì
la dinamica dei fatti, sentì solo un profumo meraviglioso invadergli
le narici, delle labbra morbide catturargli le sue e condurlo in un
intreccio sfrenato di lingue, fatto di affanni e respiri mozzati.
Appena si staccarono
aprirono lentamente gli occhi..il nocciola degli occhi di lui
s'immerse nel cioccolato fondente di quelli di lei, e per qualche
secondo -o minuto (non ci è dato saperlo)- rimasero così,
semplicemente a fissarsi, beandosi di quel torpore e delle sensazioni
di ciò che avevano appena condiviso.
“Ciao” il primo
a parlare -o meglio a ritrovare l'uso della parola- fu James.
“Ciao” rispose
Tweddle
La ragazza sperò
con tutto il cuore che l'avesse riconosciuta, ma lui la stava
studiando come se non l'avesse mai vista. Un senso di disagio misto a
delusione le sfiorò il cuore e si costrinse a dire..
“Adesso devo
andare, è stato un piacere James”
Appena si girò lui
le prese il polso “Non mi dici nemmeno il tuo nome ?”
“No, dovrai
scoprirlo da solo” disse lei prima di uscire dalla sala.
*
Zoey aveva dovuto
litigare con la sua gattina , Luna, per poter uscire dal dormitorio,
quella sera, la gattina dal pelo striato grigio e beige si era
piazzata sul suo letto, accanto al vestito e aveva poggiato la zampa
sopra di esso, l'aveva guardata con una luce malandrina sfidandola.
La ragazza la
osservò e tirò fuori dal cassetto del comodino le scorte segrete
dei bocconcini per gatti, quelli che sua madre chiamava 'premietti'
per quando Luna faceva la brava e non graffiava il divano, e gliene
stese una linea dal letto al tappeto.
La gatta, attirata
dal profumino invitante di quella prelibatezza, si alzò -ovviamente
prendendosi tutto il tempo per stiracchiarsi- e mangiò la scia.
“Grazie tesoro”
le disse Zoey, prendendo il vestito di un celeste così chiaro da
sembrare quasi bianco.
Entrò in sala e
molti si girarono a fissarla, era così eterea da sembrare una vera
Dea greca, i capelli raccolti in un'elaborata acconciatura, fermata
da una striscia dello stesso tessuto del vestito setoso, ma con lo
stesso motivo della fascia che teneva stretto il tessuto sotto al
seno.
Kaito per primo,
elegantemente vestito in un completo bianco con tanto di cappello a
cilindro, osservò con occhi spalancati quella bellissima ragazza
dall'aria vagamente familiare.
Le si avvicinò
porgendole un whisky incendiario, preso sul momento da un vassoio
volante.
“Solo il meglio
per una Dea” le mormorò all'orecchio -consapevole di dover passare
ancora la prova-.
“Tutto merito del
vestito, grazie” disse afferrando l'alcolico e bevendolo con
estrema grazia -consapevole di doverlo impressionare e affascinare
per eseguire il suo compito-.
“Ci conosciamo ?
Hai qualcosa di familiare ma non riesco a capire cosa” chiese lui
appena trovarono posto sulla pista da ballo.
“Può darsi, ma ci
sono così tante persone ad Hogwarts”
“Una come te non
passa in osservata”
Lei lo squadrò per
bene e notò gli occhi azzurro scuro, nascosti dalla maschera bianca,
come la giacca, il cappello e i pantaloni.
Curioso..tutto
quel bianco era curioso, lei conosceva solo una persona che avrebbe
osato essere così appariscente..
“No, non può
essere” sussurrò Zoey.
“Cosa ?” chiese
lui prendendole la vita per ballare più vicini.
Il cuore di Zoey
sussultò al solo pensiero, ma la paura di essere respinta dal suo
migliore amico la frenò dal rivelargli la sua identità.
Almeno avrebbe avuto
una notte in cui lui l'avrebbe guardata e stretta a sé come aveva
sempre desiderato.
“Niente, pensavo”
“A cosa ?”
“A te”
“Ed era un bel
pensiero ?”
“Decisamente”
Kaito le sorrise in
quel suo modo speciale che le faceva perdere il senno, stringendosela
contro, per poi chiederle “So che le Dee come te non baciano i
mortali, ma dicono che la speranza sia l'ultima a morire..forse sono
stato troppo sfacciato”
“È ciò che
vorresti ? Un bacio ?”
“Si” disse con
tono così sicuro, guardandola negli occhi, riuscendo quasi a farle
credere di essere stata riconosciuta e desiderata ugualmente, e forse
anche più di prima.
“Concesso” disse
lei rispondendo al sorriso di lui.
Kaito colse la palla
al volo e si tuffò sulle sue labbra, come un assetato del deserto di
fronte alla fonte, la vezzeggiò.. lambendo la pelle, baciando e
mordicchiando le sue labbra carnose, facendole desiderare il contatto
delle loro lingue, facendola crogiolare nell'attesa.
Zoey era appoggiata
con le mani alle sue spalle, la sinistra era poggiata con
delicatezza, mentre la destra avvinghiava la spalla da dietro, con il
braccio.
Il viso era spostato
verso la mano sinistra ed era tenuto fermo dalla mano del ragazzo,
che le teneva tutta la parte destra del viso -con la mano che usava
per scrivere-, mentre l'altra era posta sulla schiena della ragazza
per tenerla stretta al suo corpo.
Quando finalmente
Zoey ricevette quel contatto tanto atteso rispose con vigore e con
tutta la passione che sentiva scorrerle dentro da quando si erano
conosciuti.
Si,
ne è valsa la pena non dirti chi sono, avrei potuto perdere tutto
questo.
Anche
se mi dispiace di averti ingannato.
Poi smise di pensare
perché la ragione andò in vacanza, lasciandole il cervello incapace
di esprimersi a parole.
Terminato il bacio,
la ragazza gli diede un bacio a stampo e poi uno sulla guancia, prima
di sparire dalla sua vista.
*
Robin per la prima
volta aveva passato più di due ore a sistemarsi i capelli, che
finalmente non erano più perennemente spettinati, ma perfettamente
ordinati in dei boccoli dorati.
Aveva indossato il
suo vestito elegante e con un sospiro aveva accettato l'ennesima
sfida dei dragoni.
Mettersi in gioco,
era la parola d'ordine del suo animo e lei l'avrebbe rispettata fino
alla morte.
La determinazione
era il suo cavallo di battaglia che l'aveva fatta finire dritta
dritta a Serpeverde, e anche quella sera la si poté vedere nel suo
sguardo battagliero.
Nella sua testa la
parola Vincere era scritta a caratteri cubitali e veniva ripetuta in
continuazione.
Appena entrò studiò
il territorio, i comportamenti degli altri concorrenti e osservò ciò
che a tutti era sfuggito..un balconcino svettava in alto attaccato al
muro in fondo alla sala.
Incrociò due occhi
neri come il carbone e rabbrividì al contatto con essi, per un
attimo si sentì come un pesce rosso, ma poi si riprese dicendo a sé
stessa che guardi pure, riuscirò a vincere anche questa sfida.
Dopo aver osservato
tutto iniziò a scegliere la sua preda..
Girò la testa qua e
là e pensò : troppo basso, troppo magro, troppo ubriaco, troppo
idiota...
Tu !
Il prescelto era un
tranquillo ragazzo seduto al bar, che stava chiacchierando
tranquillamente con il barista.
Bene,
ora usa la tattica Dominique !
La sua migliore
amica mezza veela aveva una tattica tutta sua, che era stata
'brevettata' appositamente con il suo nome.
-
Fare finta che ti
abbiano spinta per finire tra le sue braccia
“E sta un po'
attento !” disse lei andando -di proposito- a sbattere addosso al
ragazzo al bar “Scusa un'idiota mi ha spinta”
“Oh tranquilla è
tutto ok” disse lui sorridendo e mostrandole per la prima volta il
colore dei suoi occhi...il verde mela dal taglio felino spuntava
dalla maschera nera.
Lei rispose al suo
sorriso e gli si sedette accanto.
-
Sorridere,
guardarlo negli occhi, chiedere -lanciando la bomba e nascondendo la
mano- se è single.
-
Farti offrire da
bere
“Come mai sei
venuta a bere da sola ?”
“La mia amica
Christyna mi ha abbandonata per stare con il suo ragazzo, quindi
eccomi qua” disse Robin, pensando che la sua amica inventata aveva
un ragazzo altrettanto inventato.
“Beh allora
facciamo una bevuta per i cuori solitari” propose lui.
Lei annuì facendo
la finta timida e sbattendo gli occhi civettuola.
Mi
dovranno dare l'oscar prima o poi, sono un'attrice nata.
“Ai cuori
solitari” brindarono in coro facendo toccare i loro bicchieri,
guardandosi negli occhi, per poi toccare il bancone e ingurgitare lo
short tutto d'un fiato.
“Beh direi che è
ora di tornare in pista”
“Rimani ancora un
po' dai, che vai a fare lì da sola ?”
Lei rise pensando
che il suo pollo era ormai pronto per essere sfruttato.
“D'accordo, solo
un altro giro”
E l'un altro
giro divennero sette giri di tequila..
“Sai che non avevo
mai bevuto questa roba” disse lei ormai rossa in viso per via
dell'alcol.
“Questa, donna, è
l'oro degli Dei” disse accarezzando la bottiglia e sussurrandole
all'orecchio, facendola ridere.
-
Iuuuh è ora di
entrare in azione !
Robin si spose verso
di lui con un sorriso e lui la precedette baciandola per primo.
*
Intanto qualcuno era
riuscito ad infiltrarsi, ed aveva spiato e registrato tutto
mentalmente.
Si sarebbe
vendicata..eccome se l'avrebbe fatto !
*
Tutti coloro che
avevano passato la prova trovarono sui loro baldacchini l'ormai
conosciuta lettera dei dragoni.
'Fase
2.. no more secrets..
Hogsmeade
ore 15,30 alla Testa di porco'
--Angolo
autrice--
Salve gente !!
E anche il ballo è
andato, spero vi sia piaciuto come ho reso i vostri personaggi.
Ora non so se la
fase due sarà divisa in due capitoli o se riuscirò a farli entrare
tutti in uno, vi lascerò un po di suspance ;)
Baci
Gin24
p.s.
Scusate per il ritardo ma non sono riuscita a finirlo prima..
|
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Capitolo 11 *** Interrogatori p1 ***
11
INTERROGATORI
-parte
1-
Domenica
18 Settembre era il giorno previsto per la prima gita ad Hogsmeade, i
ragazzi dal terzo anno in poi potevano andare in giro a divertirsi,
come tutti i normali adolescenti.
Ma
in quel preciso giorno per alcuni ragazzi di Hogwarts, c'era in ballo
qualcosa di più importante di una burrobirra con gli amici..
Un
ragazzo moro, alto, muscoloso e solitario si aggirò per le strade
della piccola cittadina abitata da soli maghi. Si guardò un po'
attorno -sicuramente per constatare di non essere seguito- ed entrò
in una locanda decadente.
“Ciao,
benvenuto alla Testa di Porco” disse l'elfo che probabilmente era
stato incaricato dai Dragoni di accogliere le persone che si
presentavano “Nome ?”
“Kaito
Kuroba”
“Stanza
n.4”
Il
ragazzo entrò nella stanza a lui indicata e si chiuse la porta alle
spalle -era sempre meglio non essere visti in un posto come quello-
poi osservò la stanza a luce di bacchetta e quasi gli venne un
infarto nel trovare un ragazzo -o ragazza, ancora non sapeva dirlo-
con una maschera kabuki, seduto a una scrivania al centro della
stanza.
“Siediti
!”ordinò quello con una voce leggermente camuffata accendendo la
lanterna che stava proprio sopra la sedia da lui indicata.
Il
ragazzo deglutì e si avvicinò con circospezione alla sedia su cui
poi si sedette.
“Sai
perché sei qui oggi ?”
“Perché
devo superare la quarta prova per diventare uno di voi”
“Esatto...vedi
questa” disse mostrando una scatola di legno rettangolare con sopra
inciso un drago che circonda un infinito “È la Scatola dei
Segreti” l'aprì e tirò fuori una specie di boccino azzurro.
“Che
cos'è ?” chiese il grifondoro incuriosito.
“È
un oggetto potente, racchiuderà tutti i tuoi segreti” disse quello
mettendolo al centro del tavolo.
Kaito
osservò quella sfera azzurra e si sentì attratto da lei, sentì una
luce premere per uscire fuori dall'oggetto e andare incontro a lui.
Il ragazzo avvicinò la mano destra verso quella luce azzurrina e
sentì una voce sprigionarsi da essa..
“Kaitoo..Kaito
!” disse la voce melodiosa, più l'ascoltavi e più ti sentivi
attratto da lei.
“Kaito
voglio conoscerti, parlami di te, dimmi i tuoi segreti..puoi fidarti”
“Si..ecco
io, sono un
metamorphomagus, conosco le parole d'ordine di ogni dormitorio.”
“E
quali sono le tue paure ?”
“Sono
tanatofobico,
ho paura della morte”
“E
da cosa deriva la tua paura ?”
“Dalla
morte di mio padre”
*
Marissa
Scarlett Hunter..stanza n.2
“Parlami
di te Mary..posso chiamarti Mary vero ?”
“Certo
che puoi...non c'è molto da dire”
“Insisto,
mi interessa davvero, voglio sapere tutto di te”
“Beh,
non amo le manifestazioni d'affetto in pubblico -e credo che ormai lo
sappiano in molti-, sono una nata babbana, mia madre è soffocante a
volte, con tutte le sue paure e preoccupazioni, mentre mio padre è
un tipo silenzioso, e poi c'è il piccolo Travis è babbano ma lo
adoro soprattutto quando con Riley si atteggia a fratello maggiore, è
così dolce”
“E
le tue paure ? Quali sono ?”
“Sono
claustrofobica e ho paura..ho paura di rimanere da sola, di essere
allontanata dalla vita degli altri, di essere additata come persona
sgradita, e..ho paura di vivere in un mondo in cui Riley non mi ama”
*
Tweddle
Soul Lloyd...stanza n.9
“Tweedle..Tweddle..hai
tanti soprannomi..Genia, Nessuno, Twed.. come vuoi che ti chiami ?”
“Twed..solo Twed”
“Credo che tu
nasconda molti segreti..è così ? Saresti risposta a rivelarmeli ?”
“Ecco..io” la
serpeverde si torse le mani per evitare di mangiucchiarsi le unghie.
“Coraggio tesoro..
sono qui apposta per te..non lo dirò a nessuno”
“Va bene..sono
asmatica, mi lascio prendere dal panico quando sono in difficoltà,
soffro d'insonnia e quando non dormo tendo a
passare il mio tempo sulla Torre di Astronomia o nella Foresta
Proibita a contemplare le stelle o la natura e, naturalmente a
pensare e riflettere.
Ho
una strana fobia degli ascensori..ho il terrore di rimanerci bloccata
dentro oppure che cada all'improvviso verso il basso in rapidità.
Non
sono una bella persona, ho fatto delle cose brutte..mi sono fatta del
male..io..”
“Dimmelo
ti prego..non ti giudicherò”
disse
la voce diventando ancora più musicale e ipnotica.
“Stavo
impazzendo, a casa era un disastro..mio padre continuava a bere e
sfogava la sua rabbia su di me..quando stavo ad Hogwarts le ragazze
mi prendevano in giro, mi mettevano in mezzo facendo delle cerchie
con me dentro, mi spingevano, mi facevano soffrire usando la mia vita
privata contro di me..così ho pensato che tutto sarebbe passato se
al posto del dolore interiore ci fosse stato quello esteriore.
Ho
preso una delle lamette che mio padre usava per radersi, l'ho messa
sul polso e ho tagliato..ho fatto un piccolo taglio su quelle venette
blu al lato..e con lo scorrere del sangue il dolore passava, la testa
si liberava di tutto e stavo bene.
Così
ho continuato, ma ogni volta avevo bisogno di tagli più profondi, di
più sangue..fino a che Al non l'ha scoperto”
“Lo
fai ancora ?” chiese una voce diversa da quella musicale della
sfera, una voce angosciata.
“No,
gli ho promesso che avrei smesso, ed è ciò che ho fatto”
*
Lily
Luna Potter..stanza n. 7
“Essere
la figlia del prescelto non è come tutti pensano che sia..tutti si
aspettano che tu sia speciale, migliore, che faccia cose
straordinarie..quando i realtà tu non senti niente.
Ti
svegli una mattina e scopri di essere diversa, di non essere
abbastanza per essere una Potter, scopri che tutto ciò che tuo
fratello fa con facilità, gioia e spensieratezza tu non lo fai.
E
quando diventi una serpeverde, non sei affatto sorpresa..mentre tua
madre ti dice che il cappello ha sbagliato..che sei sempre stata una
dolce ragazzina e non isolata e studiosa come Albus, pensi che
nessuno, nessuno ti conosca realmente...e ci stai male, perché vuol
dire che nessuno si è preso la briga di guardarti veramente, nemmeno
il grande Harry Potter, o la campionessa Ginny Weasley.
È
lì che capisci che vuoi essere diversa a modo tuo, che vuoi essere
speciale in modo differente, accentuando quei caratteri che nessuno
ha visto come tuoi”
“Quindi
di cosa hai paura Lily ?” aggiunse la voce del tritone.
“Paura
? Ho paura di tutto ciò che striscia, ma non credo che tu voglia
veramente sapere questo..il mio terrore più grande è svegliarmi da
questa vita e ritrovare al mio posto la copia esatta dei
Potter-Weasley”
“Perché
non esci con i biondi ?” chiese il ragazzo sotto la maschera
Kabuchi.
“Perché
sono il mio prototipo di principe azzurro..perché penserei a lui
e non posso permettermi di essere debole”
“Debole
?”
“L'amore
è debolezza, finisce che ci tieni troppo e ti distruggi..se sei
corrisposta hai paura di venire tradita, se non lo sei.. ti spezzi e
hai paura della tua stessa ombra, pensi che tutti lo sappiano e
ridano di te alle tue spalle.
Io
non sono disposta a rischiare”
*
Josh
Fuller...stanza n. 3
“Vuoi
conoscermi ? Vuoi sapere come sono fatto, da dove vengo, i miei
segreti.. è così ?
Beh
te lo dirò..sono un
Purosangue,
questo vorrebbe dire solo un ammontare di inutili sciocchezze
inculcate nella mente di un ragazzino da quando è nato.
Nella
mia famiglia l'amore non è presente, i nonni -sia materni che
paterni- ci vedono solo come un mezzo per mandare avanti il buon nome
delle famiglie.
I
miei genitori si sono sposati per convenienza, si odiano proprio, non
si possono vedere e litigano sempre. Per fortuna si salvano i miei
due fratelli, ma ormai uno è troppo grande e l'altro è troppo
piccolo, nessuno dei due sembra capire il mio punto di vista..
Spero
che un giorno l'amore sarà all'ordine del giorno, nella mia vita, e
sarà la prova che ogni difficoltà si può superare se viene
dimostrato condiviso amore in ogni occasione all'interno di una
famiglia.
Ma
allo stesso tempo ho paura di deludere le aspettative degli altri, ho
paura di non essere come tutti credono.
Ho
paura di essere troppo debole..”
“Debole
? Perché ? Qual è la tua paura più grande ?”
“Ho
la fobia degli spazi chiusi e bui, e odio gli insetti di qualsiasi
tipo.”
*
Kleo
Mocorov..stanza n. 5
“Tutti
pensano che il dolore, quello vero, sia dettato dalle proprie paure,
ma in realtà il problema sono gli altri..il dolore è una cosa che
resta sotto la pelle, va via per poco, ma resta latente e colpisce
quando meno te lo aspetti..il mio dolore è, è stato e sarà sempre
il ricordo del suo viso che mi abbandona.
Quale
madre abbandona una figlia di sette anni ? Soffriva ? Avrei sofferto
con lei, avrei fatto di tutto per tenerla vicina, avrei voluto capire
quello che stava facendo in quel momento o almeno avrei voluto avere
la possibilità di rivederla almeno una volta..
Quindi
vuoi sapere qual è la mia paura più grande ? Essere abbandonata da
tutti ancora una volta..la vita senza Alice, Lily, senza Drake, non
potrei sopportarla”
*
Robin
Rhodes..stanza n. 10
La
serpeverde Robin Rhodes prese la sfera rosa come se volesse afferrare
quella voce sensuale che sapeva appartenere all'uomo dei suoi sogni.
“Ti
amo Robin, dimmi le tue paure le custodirò dentro di me, saranno al
sicuro”
“Ho
paura di avere un incidente, di rimanere invalida o sfigurata a vita,
per colpa di uno stupidissimo o banale errore, non riuscirei più a
vivere bene con me stessa, sarei priva di protezione capisci ? Sarei
vulnerabile e non potrei mai accettarlo..io devo essere superiore, ne
ho bisogno.”
“È
una questione di sopravvivenza ?”
“Esattamente..vivere
la mia vita in modo così drasticamente differente mi spezzerebbe
mentalmente, inizierei a pensare e ripensare continuamente a tutto
ciò che non potrei più fare, a tutto ciò che non ho avuto ancora
il tempo di fare, a tutte quelle esperienze che mi sarebbero
precluse.
Mi
sentirei inutile e rimarrei delusa da me stessa..e questo non lo
posso accettare !”
*
Micheal
Timberwole stanza n.11
E
mentre tutti sentivano una voce sensuale attrarli come non mai a
rivelare i segreti delle loro anime, Micheal sentì una voce
sprezzante che lo fece infuriare come non mai.
E
si sa, la rabbia fa dire cose che non si dovrebbero dire..soprattutto
se mischiate a del veritaserum formato sfera lucente.
“Ogni
cosa ha il suo prezzo, non è così ? Hai dovuto pagarne uno
abbastanza elevato per arrivare fin qui..come sta Lawrence ?”
“Ti
diverti, non è vero ? Ti diverti nel vedere la sofferenza negli
occhi degli altri !
Ogni
cosa che ho fatto, l'ho fatta perché dovevo ! In fondo questo
lo sa anche Law, solo che è troppo orgoglioso per ammetterlo, anche
perché lo ha fatto anche lui, non dimentichiamoci che c'era anche
lui quel giorno e ha fatto di tutto per buttarmi fuori.”
“Nessuno
ti ha mai obbligato a far parte di tutto questo, Mike”
“Mi
è stata data un'opportunità, non volevo sprecarla, e poi..ero
curioso”
“Tipico
dei figli di Cosetta, troppo curiosi, intelligenti e determinati per
sprecare una buona opportunità per dimostrare il loro valore”
“Pensi
sia stato solo un allenamento per me ? Per dimostrare di essere il
migliore, intellettualmente parlando ? Per mostrare a tutti quanto la
mia mente possa essere brillante e strategicamente imbattibile ? Beh
ti sbagli”
“E
allora perché l'hai fatto ? Perché darti tante pene se non per
dimostrare qualcosa ?”
“Oh,
ma ho dimostrato qualcosa a qualcuno, a ME !”
“Da
cosa deriva questo tuo disperato bisogno di attenzioni ? Sei stato
poco amato ? Messo in ombra dal tuo gemello ?”
“Sei
fuori strada, io non sono mai IN OMBRA”
“Allora
cosa ? Sfogati avanti !”
“Ho
fatto la cosa più difficile al mondo per la mia prima prova..mi sono
messo contro l'unica persona che ancora mi voleva nella sua famiglia.
Io
e Lawrence eravamo così uniti.. dopo la separazione dei nostri
genitori ero a pezzi, perché sapevo che era colpa nostra.
Avevamo
portato la nostra famiglia allo scatafascio solo per la realizzazione
di un sogno”
“Che
sogno ?”
“Battitori,
volevamo..vogliamo ancora.. diventare giocatori di quidditch
professionisti.
Ma
a loro non stava bene, volevano farci lasciare la scuola per andare a
lavorare dove dicevano loro, alla banca del sangue, e guadagnare
qualcosa..ma..non potevamo farlo”
“Per
quale motivo ?”
“Ho
la fobia del sangue”
*
--Angolo
Autrice--
Salve
a tutti !!
Alla
fine ho deciso di pubblicare prima i segreti e poi quel capitolo che
avevo iniziato a scrivere, sia perché non volevo farvi aspettare
ulteriormente, sia perché non sono ancora riuscita ad ultimarlo.
Spero
di avervi intrigato, emozionato o suscitato qualcosa insomma..dai
segreti e dalle paure dei nostri protagonisti.
Fatemi
sapere che ne pensate o se ho sbagliato qualcosa..
Baci
Gin
|
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Capitolo 12 *** Interrogatori p2 ***
11
INTERROGATORI
-parte
due-
Domenica
18 Settembre..
Drake
Varathon stanza n.1
Drake
spavaldo e menefreghista come al solito, non si preoccupò
minimamente di non attirare l'attenzione su di sé, o meglio su dove
stesse andando, camminò con una lentezza tale da far crollare a
terra anche le palle di drago.
Arrivato
a destinazione, dopo aver osservato gli uccelli canterini, le foglie
che si muovevano e aver fatto una pausa pipì e una da Mielandia
-acquistando un sacchetto di zuccotti di zucca- aprì la porta in
modo teatrale dicendo “Eccomi nonna sono io” iniziò a camminare
lentamente per la stanza, fermandosi davanti alla sedia a lui
destinata per il 'colloquio', poggiandosi o meglio buttandosi con
malagrazia su di essa, per poi aggiungere la stoccata finale dei suoi
piedi incrociati sul tavolo.
Si
aprì il giubbotto di pelle di drago e disse enfatizzando “sono
io...Anastasia”
Il
ragazzo o ragazza davanti a lui rimase di stucco per poi chiedergli
“Non dirmi che ti sei ubriacato prima di venire qui”
“Nah”
“Fumato
erba babbana ?”
Lui
negò con il capo.
“Magica”
“Nada
de nada”
“Ok
allora cominciamo” disse prendendo con grazia una sfera azzurra da
una scatola con un dragone attorno ad un infinito.
“Cos'è
?”
“Oh
non preoccuparti, non ti farà del male, serve a tenere i segreti, o
meglio a catturarli al suo interno”
Drake
divenne sempre più convinto di avere a che fare con una ragazza.
“Devi
tenerla tra le mani” disse afferrando una mano del ragazzo,
confermando nuovamente la sua teoria mani delicate e fredde, ergo
sei una ragazza.
“Flame..oh
scusa volevo dire Drake” il ragazzo iniziò ad inalberarsi
sbuffando dal naso
“Mhm”
“Dimmi..raccontami
di te, della tua famiglia, degli amici”
“Beh
i miei..sono dei famosissimi Auror, la coppia Varathon, presente no ?
Beh niente lui è un nobile purosangue mentre lei è una mezzosangue,
e poi c'è quello..Flame”
“Mi
diresti qualcosa di lui ?”
“Nah
non vale il tuo tempo, davvero”
“Qualcosa
mi dice che non ti sta tanto simpatico”
“Diciamo
più che altro che lo detesto”
“Perché
?”
Una
voce, che riconobbe come quella di sua madre rimbombò nel suo
cervello..
''Drake
perché non sei come tuo fratello ?
Dovresti
prendere esempio da lui..
Drake
hai visto ? Flame è diventato prefetto, è proprio il figlio ideale
!''
“Direi
che ho i miei motivi”
“Va
bene sorvoliamo, hai qualche segreto ?”
“Dovevo
essere un grifondoro secondo il cappello, ma mi sarei detestato se
fossi finito nella sua stessa casa, così ho chiesto espressamente di
essere messo fra i serpeverde”
“Qual
è la tua paura più grande ?”
Drake
cercò di cucirsi la bocca, ma non poteva nulla contro la sfera,
perciò fu costretto a rivelarle tutto “Svegliarmi e vedere lui al
mio posto nello specchio, non essere mai esistito come Drake, ma
sentir parlare solo di Flame il magnifico e sentir la gente
dagli il merito anche delle cose che ho fatto io”
Accorgendosi
di avergli detto troppo mollò la sfera di scatto, lasciandola sul
tavolo e si alzò dalla sedia “Non dirlo a nessuno, donna, o
rimpiangerai di essere stata scelta per questa missione” detto ciò
uscì -lasciando la porta aperta- senza darle il tempo di replicare.
Gillian
si tolse la maschera e sospirò mettendo tutto a posto con la
bacchetta e uscì da una porta segreta, posta dall'altra parte della
stanza che portava direttamente al loro quartier generale.
*
Alice
Elisabeth Cooper n.12
“Ci
sono così tante cose che potrei e dovrei chiederti, ma in questo
momento mi domando solo.. perché ?” disse il ragazzo -o ragazza
non ne era sicura- davanti a lei, da sotto la maschera.
“Perché
cosa ?” domandò Alice a sua volta.
“Perché
la sfera non ha funzionato con te”
“Cosa
dovrebbe fare ?”
“Leggerti
la mente, farti dire la verità..è una nostra invenzione abbiamo
combinato una sfera della Cooman con il veritaserum e
l'amortenzia...”
“Geniale,
così avreste ottenuto in un attimo tutte le risposte che volevate”
ragionò Ally.
“Beh
sappi che comunque dovrai rispondermi sinceramente, se non lo farai
sarò costretto a passare alle maniere forti”
“E
sarebbero ?” disse lei ghignando da serpe.
“Ti
farei perdere conoscenza ed entrerei nella tua mente facendoti
rivivere tutti quei ricordi che ti ostini a tenermi segreti, allora
che vogliamo fare ?”
“Non
lo faresti” disse indignata e un po' sconvolta pensando che
rispondere alle sue domande poteva essere più facile, perché
avrebbe condotto lui il gioco dei ricordi e lei avrebbe potuto
omettere alcuni argomenti, mentre se fosse stata in trance il fiume
dei suoi pensieri sarebbe stato incontrollabile e sarebbe stata
completamente messa a nudo “Vai con le domande”
Alice
era sicura che sotto quella maschera del cavolo stava ghignando o
ridendo come pochi.
“Prima
domanda : perché la sfera non ha funzionato su di te ?”
“E
che cavolo ne so, si sarà rotta”
“Non
può essere rotta, era nuova” aprì la scatola e ne provò altre
due, ma nessuna funzionò.
“Che
cosa sei ?” ripeté il ragazzo.
“Non
lo so..” disse rimanendo pensierosa “Non capisco..io l'ho sentito
l'odore dell'amortenzia”
“Ma
ti ha mai fatto effetto ?”
“Non
l'ho mai provata e di certo non è una cosa che farei spontaneamente”
“OK
passiamo ad altro..sei una purosangue, c'è qualche segreto che
dovremmo sapere riguardo alla tua famiglia ?”
“Segreto
?” pigolò “A cosa ti riferisci ?”
“Non
fare la finta tonta Cooper o sarò costretto ad entrare nella tua
mente e farà male”
“Ok
d'accordo” pausa respiro profondo “Mia madre..è una stilista
famosa”
“So
chi è Elizabeth James, non vivo ai confini del mondo” disse quello
stizzito incrociando le braccia.
“Bene
visto che sai tutto allora posso anche” disse alzandosi dalla sedia
infastidita.
“SIEDITI
! Ok, d'accordo continua”
“Anche
se fossi un babbano la conosceresti..quando ero piccola mi ha fatto
apparire in un film che pubblicizzava la sua maison..hai mai visto
The Parent trap ? (Genitori in trappola) Io ero Ally Parker, mia
madre mi aveva trasfigurato per assomigliare all'attrice babbana con
cui ho recitato, tutti i babbani pensano che non avendo una gemella,
Lindsey Lohan abbia recitato da sola, ma in realtà c'ero anche io”
“Una
purosangue che recita in un film babbano ?”
“Una
bambina sfruttata dalla madre ha venduto la sua immagine per
compiacerla, si...abbiamo finito ?”
“Non
ancora, di che cosa hai paura ?”
“Io..non
l'ho mai detto a nessuno e credo che se venga fuori potrei perdere le
mie amiche, ed è ciò che di più al mondo detesterei..mi odierei a
morte se le mie bugie le feriscano a tal punto da costringerle ad
abbandonarmi”
“Perché
non glielo hai detto ?” chiese stavolta con una voce più umana e
comprensiva, si era decisamente un ragazzo.
“Perché
me ne vergogno, odio essere stata la ragazza da copertina !
Mi
piace la moda, ovviamente, come a molte ragazze, ma essere
un'attrice/modella non è una bella cosa..fa male essere considerata
solo per il mio corpo, essere considerata un mezzo per esprimere
qualcosa, o direttamente essere una vetrina per collegare il nome
Alice James a mia madre Elizabeth e ai suoi abiti da sposa.”
“Puoi
andare”
*
Zoey
Charlotte Baston n.13
Zoey
aprì la porta della stanza numero tredici, si sedette nella sedia
vuota aspettando impazientemente che qualcuno si facesse vivo.
Tamburellò
col piede sinistro per cinque minuti, poi con la mano destra
picchiettò le unghie sul tavolo impolverato, quando si stava alzando
per andare via, sentì un rumore provenire da davanti a lei e alzò
lo sguardo in tempo per vedere un ciuffo di capelli castani venir
coperto da una maschera kabuchi.
“Ciao,
scusa per il ritardo, allora iniziamo” disse sedendosi di fronte a
lei e tirando fuori dal nulla una scatola quadrata, da essa poi prese
una sfera rosa e gliela porse.
Lei
incrociò le braccia e lo squadrò “Credi che sia stupida ? Non
sono certo qui per farmi prendere in giro”
“Non
è mia intenzione, questa sfera non è una profezia, come puoi notare
non è bianca e lucente”
“Già,
cos'è ?”
“Questo
non posso dirtelo, prendila oppure sarai fuori dai giochi, mi faresti
solo un favore, meno lavoro per me”
Lei
la prese lanciandogli un'occhiataccia.
Subito
si sentì strana, quella cosa stava distruggendo le sue difese
mentali
“Dimmi
tutti i tuoi segreti”
“No”
tentò di lottare contro quella voce ma non poté nulla, aveva perso
il controllo delle sue labbra che avevano iniziato a vomitare parole
scomode.
“Ti
piace qualcuno è così ?”
“No”
tentò di nuovo e fallì miseramente “Si, sono innamorata di Kaito
Kuroba da quando l'ho conosciuto per la prima volta, incarna il mio
ideale di uomo..tante volte credo che il mio colpo di fulmine sia
stato dettato dalla mia ossessione per Michelangelo -la tartaruga
ninja-, lui gli assomigliava così tanto, per i modi di fare e per il
suo carattere.
È
diventato il mio migliore amico e io invece al ballo l'ho ingannato,
non mi perdonerà mai”
“Di
che cos'altro hai paura ?”
“Ho
paura di morire e anche di vedere la morte, l'incubo peggiore che ho
mai fatto è vedere cadaveri intorno a me”
*
Lyra
Bellatrix Montrose n.6
“Tutta
la mia famiglia conta su di me per continuare a far vivere un'idea
che non ha senso, che in realtà non l'ha mai avuto, loro vorrebbero
mantenere intatta la discendenza dei Montrose facendomi sposare
un'idiota purosangue qualsiasi.
Io..io
non ci sto !
Tutta
la situazione.. le loro manie.. le loro regole mi stanno strette !
Io
non riesco ad accettare niente di tutto ciò.
A
volte mi chiedo come sia possibile far parte di quella famiglia.
Se
non fosse per la mia sorellina e per Charlotte..io..io li lascerei,
mollerei tutto e.. e..” la
voce le venne meno, come il coraggio che dimostrava in ogni
situazione.
Quando
si parlava della 'famiglia' le venivano sempre in mente i momenti
brutti, come le lezioni impartitegli da piccola con Lady Bellatrix a
fare da supervisore..ogni bacchettata sulle mani per una risposta
sbagliata era ancora un vivido ricordo per Lyra. Ma c'erano anche i
momenti belli che la bloccavano ogni volta facendola tornare al punto
di partenza.
La
quattordicenne era in crisi, e lo era lì, davanti ad uno sconosciuto
con indosso la maschera kabuchi che osservava ogni sua reazione e
catturava ogni suo pensiero razionale o no, che la scrutava come
fosse una runa particolarmente difficile da riconoscere e apprendere.
Ogni
cosa -pensieri, paure, dubbi, incertezze, ricordi dolorosi e segreti
mai rivelati ad anima viva- veniva assorbita da quella sfera
luminosa, e Lyra si sentiva persa nel limbo della paura e
dell'incertezza “Io..io voglio andarmene, non sono come loro
vogliono che io sia.
Non
riesco ad essere la nobildonna dell'800, io adoro ridere alle battute
e agli scherzi di James -sebbene non lo faccia così spesso davanti
agli altri, internamente rido-, e adoro infrangere le regole!”
Riprese
sicurezza nella voce e affermò “Io sono solo Lyra, non sono né la
nuova lady Bellatrix, né il mio cognome..sono solo..ME”
*
Charlotte
Ginevra Montrose n.8
“Sarà
difficile ma ci riusciremo, li abbandoneremo !
Non
posso vivere nel modo in cui vogliono loro, ho già sprecato troppo
tempo per le loro cavolate, io voglio vivere l'avventura, trovare
luoghi nascosti, esplorare gli anfratti stretti del castello e
conoscerne tutti i segreti.
Io..”
Un
ricordo, o meglio una voce le sussurrò nel cervello ciò che lei,
più di tutto, odiava sentire..
''Charlotte
Ginevra tu farai quello che ti diremmo noi, nessuna Montrose può
fare l'errore di sposare un mentecatto mezzo-babbano...sceglieremo
noi per te, il figlio di Nott sembra la persona adatta non trovi cara
?'' disse suo padre, mentre sua madre rispondeva affermativamente con
vigore.
La
ragazza riemerse a forza dal ricordo scuotendo più volte la testa e
stringendo forte gli occhi per eliminarne ogni dettaglio “NOOO !
Non accadrà ! IO ODIO NOTT E TUTTI QUEI PAZZI DEI MIEI PARENTI !”
urlò infervorandosi contro la sfera, e meno male che lei era
quella pratica e con i piedi per terra..
Charlotte
tossicchiò per riprendere contegno di sé “Stavo dicendo che mi
piacciono i passaggi segreti, soprattutto quello dietro alla doccia,
l'ho scoperto insieme a mia cugina Lyra, un vero colpo di
fortuna..ahh che ricordi meravigliosi” si perse di nuovo a
pensare..
Alla
prima volta che avevano attraversato il corridoio buio -l'una stretta
all'altra, perché Lottie aveva paura dell'oscurità del nero
profondo- che portava nella soffitta abbandonata, al primo scatolone
aperto, al segreto condiviso con sua cugina, a ciò che era diventata
una routine.
“Charlotte
?”
La
ragazza fu scossa e riportata alla realtà dalla voce della
sfera..era tutto così strano, solitamente non si fermava a
riflettere in questo modo..era troppo da Lyra.
“Sì
?”
“Di
cosa hai paura ?”
Lei
aprì la bocca per la sorpresa, ma non voleva dirlo, non voleva
sembrare infantile, e aveva tanta paura di essere giudicata come
tale, ma qualcosa la spinse a rivelare la verità “Il buio profondo
mi terrorizza.. sento le orecchie fischiare, la salivazione mancare,
il cuore esplodere fuori dal petto, mentre la mia mente fa apparire
suoni che non esistono e i miei occhi fanno apparire..i..i serpenti,
verdi e striscianti” rabbrividì al solo pensiero e chiuse gli
occhi.
Quando
li riaprì la stanza era di nuovo vuota, la luce illuminava una
vecchia sedia vuota, girò lo sguardo e uscì di corsa senza
guardarsi indietro..era stata un'esperienza TERRIBILE !
**
---Angolo
Autrice---
Ciao
a tutti !
Scusate
se non ho pubblicato prima ma ho avuto un problema con internet,
stupida rete..
Bene
ora è tutto alla luce del sole, e adesso che cosa succederà ai
nostri protagonisti ?
Eheheh,
lo scopriremo solo vivendoo..
Spero
che non mi odierete e di non aver frainteso qualche oc,
a
presto !
Baci
Gin
|
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Capitolo 13 *** La gazzetta di Hogwarts ***
12
LA
GAZZETTA DI HOGWARTS
Era il 20 Settembre, si avvicinava il
solstizio d'autunno, le foglie stavano iniziando ad ingiallirsi e gli
alberi stavano diventando spogli.
Hunter Mirror si trovava, come da
consuetudine ormai, in giro nel castello di Hogwarts al posto di
essere alla lezione di Aritmanzia.
Sapeva già che andare sarebbe stata
una perdita di tempo, dato che il professore -anche se avesse
studiato- gli avrebbe ammollato sempre il solito voto 'Desolante' ,
pertanto aveva deciso di dargli buca per concentrarsi su ben altre
prospettive.
Suo padre Costantin Mirror, famoso
spezzaincantesimi purosangue, aveva esposto le proprie
perplessità al figlio, tramite lettera, riguardo la sua situazione
sentimentale.
Secondo lui, era inconcepibile che il
primogenito del casato -nonché colui che avrebbe tramandato il nome
di famiglia- non avesse ancora una promessa sposa, pertanto l'aveva
invitato -quasi minacciandolo di combinargli il matrimonio- a
trovarsi presto una ragazza, rigorosamente purosangue, entro
la fine dell'anno.
Aveva tempo, eccome se ne aveva, ma
conoscendo i suoi tempi -per non parlare dei suoi gusti in fatto di
ragazze- Hunter aveva iniziato a muoversi.
Ed ora eccolo qui, di 20 Settembre, a
sfogliare il più grosso libro che abbia mai aperto in tutta la sua
vita.
“Hunter, cosa stai facendo? Stai
leggendo un libro ?” disse Scorpius esterrefatto, avvicinandosi
senza essere chiamato in causa. Gli strappò il libro dalle mani per
poi far sparire le bionde sopracciglia nella frangetta.
“Ci..ci sono le foto delle ragazze di
Hogwarts ?! Con nome, cognome, data di nascita e stato di sangue?”
All'ultimo si voltò di scatto in
direzione del giovane Mirror, guardando allibito.
Tutti, in quella scuola, conoscevano la
sua fissazione per il sangue puro... ma, in quel momento, Scorpius
pensò che Hunter avesse davvero perso il lume della ragione.
“Beh, ecco... mio padre mi ha mandato
una lettera, vuole che mi trovi una ragazza purosangue e che diventi
presto mia moglie”.
“Fai sul serio?”
Continuò, sempre più sorpreso, il
giovane Malfoy.
Era chiaro che l'ossessione per i
purosangue fosse una cosa dei coniugi Mirror che il povero Hunter
aveva solo ereditato e, per un attimo, gli fece quasi pena... QUASI.
“Certo! Ti pare che mi sposo con una
lurida mezzosangue?! Dovresti saperlo anche tu, sei un Malfoy dopo
tutto”
“Che vuol dire quel 'dopo tutto'?!
Ti ricordo che ho una cugina mezzosangue razza di decerebrato”
E così Scorpius lo picchiò, col
libro, sulla nuca facendolo imprecare.
“Ehy!” disse quello toccandosi la
parte ferita.
“Ben ti sta, ora invece di perdere
tempo in queste stronzate... alza il culo e muoviti che siamo già in
ritardo per la prossima lezione, purista-del-cazzo.”
“Ok, ok, non c'è bisogno di
offendere”
Ma Scorpius stava già tre metri avanti
a lui, ignorandolo palesemente.
Così Hunter ne approfittò, raccolse
da terra la sua 'Bibbia' e diede un'ultima
sbirciata al volo.
Alice Elisabeth Cooper.
La sua foto gli saltò all'occhio
appena aprì il libro.
Avrebbe compiuto sedici anni tra
qualche giorno, e il fatto che fosse una purosangue serpeverde rese
Hunter più felice che mai.
Aveva appena trovato la sua preda.
*
Serena Snow con un sorriso a trentadue
denti, si rigirava tra le mani l'articolo fresco fresco di stampa che
sarebbe presto stato sulla bocca di tutti.
Lo consegnò a Kenneth Bones -figlio
adottivo di Rita Skeeter- l'ideatore della Gazzetta di Hogwarts, dal
quale venne elogiata e dichiarata 'Santa protettrice dello scandalo',
la carica a cui tutte le vipere aspiravano da tempo.
Lei rise in maniera perversa, malvagia,
quasi inumana, perché finalmente dopo tutti quegli anni avrebbe
avuto la sua vendetta.
Eppure Serena non era sempre stata una
ragazza cattiva e vendicativa, anzi era venuta ad Hogwarts piena di
speranze, sorrisi e buone intenzioni, tanto che il cappello l'aveva
descritta come la perfetta Tassorosso, e lo era..o meglio lo era
stata fino all'inizio del suo terzo anno.
Tante cose, o meglio persone
l'avevano cambiata, l'avevano fatta diventare quello che era..
Era la fine dell'estate del secondo
anno e la piccola Serena aveva appena ricevuto una lettera dal suo
amico di penna..
Già dall'anno prima aveva
conosciuto questo ragazzo in via anonima, lui aveva chiesto aiuto -in
anonimato- al giornalino della scuola, e lei aveva risposto.
In seguito avevano iniziato a
scriversi frequentemente, così Serena scoprì che il ragazzo era di
grifondoro e che aveva la sua età.
Durante quell'anno si conobbero dal
vivo e lei rimase parecchio colpita dall'identità del suo amico, che
altri non era che Flame Varathon, uno dei ragazzi più carini del
terzo anno.
Quando lui le chiese di uscire il
cuore quasi le uscì dal petto, così come quando si misero insieme.
Ma nella sua vita troppe cose
stavano andando bene e lei sapeva che ciò non poteva durare.
E infatti poco dopo l'inizio del
quarto anno conobbe un altro ragazzo.
Un ragazzo che fece finta di
aiutarla in pozioni e che in realtà la ingannò, rovinandole la vita
per sempre.
Flame la lasciò non volendo
conoscere la sua versione della storia e l'additò davanti a tutti
come una Puttana che lo aveva tradito senza ritegno.
Da quel giorno tutti la guardarono
schifati e la insultarono ogni volta che camminava per i corridoi,
finché smise di abbrutirsi, iniziò a credere di essere ciò che
loro dicevano e si comportò di conseguenza.
Prese la via del male e non tornò
più indietro.
*
Riley Greengrass afferrò il giornalino dalle mani di una della
compagne di casa e lesse ad alta voce:
LA
GAZZETTA DI HOGWARTS
20 settembre 2025
esclusivo :
Festino in maschera
non autorizzato
nella stanza delle
necessità
Scoprite chi si cela
sotto le maschere,
tradimenti amorosi e
segreti scabrosi,
tutto a pag. 2-5
Girò le pagine e osservò le foto con noncuranza, più per vedere
com'erano agghindati quei cretini che avevano osato non invitarlo che
per altro.
Si bloccò a pagina quattro quando lesse un nome specifico sotto una
foto di un bacio
'Marissa
Scarlett Hunter e sconosciuto'
osservò bene la foto e digrignò i denti.
Era lei, quei capelli biondi li avrebbe riconosciuti ovunque ! E meno
male che non voleva effusioni pubbliche con lui !
Con un aurea funerea alzò lo sguardo dardeggiante verso il tavolo di
corvonero, lei lo fissò e lui incavolato come non mai si alzò da
tavola e le fece segno di seguirlo fuori -non avrebbe dato
spettacolo, era un Purosangue lui-.
“Ebbene ? Cos'hai da dire a tua discolpa ?”
Lei con gli occhi luccicanti pronti a far sgorgare quelle lacrime
trattenute, aprì la bocca per parlare ma la voce non si decise ad
uscire dalle sue corde vocali, così riprovò più volte e alla fine
disse “Am..iii..io..io non volevo..ti assicuro che non è stata
colpa mia..” scosse la testa mordendosi il labbro “Quel tipo era
ubriaco ho cercato di aiutarlo e lui..lui mi ha baciata”
“E così la Snow ti ha beccata proprio in quel momento” disse
Riley sarcasticamente stringendo i denti.
“È così..la foto non lo mostra ma subito dopo gli ho mollato uno
schiaffo”
“Ma davvero ?”
“Riley io non ti mentirei mai !” disse mentre le lacrime
iniziarono a scivolare sul suo volto, ne inghiottì qualcuna e con
tutto il coraggio che possedeva nel suo esile corpo lo guardò negli
occhi e gli disse “Io Ti Amo Riley Greengrass” per la prima volta
era riuscita a dirglielo.
Si fissarono per alcuni minuti finché il ragazzo non spezzò il
silenzio con la frase “Mi dispiace Mary” poi abbassò gli occhi e
continuò “Ma ho bisogno di tempo”
“Tempo ?” pigolò lei.
Lui rialzò lo sguardo “Si, per riflettere”
“Riflettere ?” sapeva di star ripetendo inutilmente le sue parole
ma non riusciva a fare e dire nient'altro.
“Riflettere su di noi..capire se meriti il mio perdono..capire se
riuscirò a fidarmi di nuovo di te”
“Mi..mi..stai lasciando ?” disse ormai preda delle lacrime,
singhiozzando a più non posso.
Lui la guardò con sofferenza, odiava vederla in quello stato, si
stava odiando per quello che le stava facendo..ma lei lo aveva
tradito, le sue labbra l'avevano tradito.
E sebbene lei aveva professato la sua innocenza quel bacio c'era
stato e lei gli aveva mentito, o meglio aveva omesso il fatto di
stare per andare ad un festino in maschera.
Non che lei avesse il bisogno di chiedergli il permesso, ma almeno
avrebbe potuto renderlo partecipe, lui avrebbe fatto in modo di
imbucarsi per controllare che non accadessero cose del genere, porco
Merlino !
“Si, temporaneamente..tra una settimana ti farò sapere se la mia
decisione e definitiva o revocata” detto ciò le volse le spalle e
se ne andò, affrettando il passo.
Marissa si lasciò cadere per terra e lo guardò andare via con gli
occhi appannati dalle lacrime.
*
In sala grande Lucy Weasley si alzò di scatto, prese la gazzetta e
gliela sbatté in faccia a Micheal Timberwole, il suo sguardo avrebbe
potuto uccidere, d'altronde quando si arrabbiava sembrava nonna
Molly.
“So che sei tu, anche se non c'è scritto il nome so di per certo
che quel coglione con i capelli da deficiente sparati fino al
soffitto sei TU !” sibilò socchiudendo gli occhi e sbuffando fumo
dal naso.
“Lux”
“NON. OSARE. CHIAMARMI. COSÌ !”
“Lucy, quel..bacio non conta nulla”
“Ah ma davvero ? E io conto ancora qualcosa per te ?” questa
volta la voce le tremò a fine frase.
Lui gli prese le mani e le disse che lei era la cosa più importante
per lui.
“Ma hai dovuto ferirmi ugualmente, avrai sicuramente pensato che io
'stupida' non sarei mai riuscita a scoprirlo..non è così ?”disse
con voce tramante.
“No ! Lucy io”
Lei rise amaramente con le lacrime agli occhi e annuì a sé stessa
prima di dirgli “Io per te d'ora in poi sono Weasley !” e
slacciare le mani dalle sue per correre via.
Micheal le corse dietro e le afferrò un polso prima che potesse
fuggire verso chissà quale corridoio, la tirò a sé e le disse
“Non puoi dire sul serio ! Non puoi lasciarmi !”
Lei si scostò quasi schifata e disse “Beh l'ho appena fatto”
“Dammi una seconda possibilità”
“Ne hai già avute troppe..se vuoi il mio perdono dovrai sudartelo”
“Cosa devo fare ?”
“Riconquista il mio cuore..anche se” rise amaramente “credo
sarà un'ardua impresa, visto che me l'hai appena bruciato” disse
correndo via immersa dal suo dolore e dalle sue stesse lacrime.
*
In un ala sconosciuta e data per fatiscente del castello si stava
svolgendo una riunione straordinaria della confraternita.
Il capo eletto dai Guardiani, i membri più anziani, per presidiare
quell'incontro era Jackson Wilkes, che in quel preciso momento stava
urlando come un ossesso a tutti i suoi sottoposti
“Come diamine è potuto succedere ?! Chi ha compilato le liste ?
Chi ha messo il nome di quella stronza tra gli ospiti ? Voglio. Quel.
Maledetto. NOME !”
“Si è imbucata” fu un sussurro quello di Anna, ma fu udito come
se l'avesse urlato.
“Bene” disse sarcasticamente “Chi ha ingaggiato il buttafuori
?”
Tutti gli sguardi si girarono verso il ragazzo con le treccine che si
guardò intorno sconvolto “Jax, io.. era qualificato ho letto più
volte il suo curriculum e te l'ho mostrato per avere l'approvazione-”
“Alzati e vieni avanti” disse James Sirius -altro guardiano-.
Una sedia apparve al centro della stanza delle conferenze per ordine
dei due Eletti.
Il ragazzo si sedette e il coro dei tre guardiani gli urlò “SEI
STATO ESPULSO DALLA CONFRATERNITA DEL DRAGO JOHN HARTWOOD !”
Flame Varathon mosse la bacchetta verso il condannato e sussurrò
“Oblivion !”
*
--Angolo Autrice--
Salve bella gente !
So di essere in ritardo e che questo capitolo è molto deprimente ma
non tutto è rosa e fiori nella vita. Detto ciò spero che comunque
vi sia piaciuto.
Ogni parere o suggerimento è sempre ben accetto.
Baci
Gin
|
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Capitolo 14 *** Perché le sfighe non vengono mai sole ***
13
PERCHÈ LE
SFIGHE
NON
VENGONO MAI SOLE
Le notizie contenute nel
giornalino scolastico avevano fatto il giro di Hogwarts in non meno
di quindici secondi, un record anche per le più pettegole della
scuola, che altri non erano che le componenti del funclub di James
Sirius Potter.
Perciò quella giornata era
diventata un incubo a ciel sereno per la maggior parte degli
aspiranti dragoni, mentre alcune coppie si sfaldavano, il mito di
Jessica Hartwood era sfatato con la foto della trasformazione di Kleo
Mocorov in prima pagina.
La ragazza era su tutte le
furie, non solo il suo segreto non si poteva più considerare come
tale, ma per di più la gente -stupide ochette invidiose e ragazzi
arrabbiati- continuava ad additarla come bugiarda, stronza e anche
troia.
In quel preciso istante
qualcuno la urtò così forte da farla cadere a terra.
"No dico ti sembra il
modo di camminare razza di elefante ?!" urlò alzando gli occhi.
Tweddle diventò più rossa
dei capelli della Potter e gli urlò contro "Elefante a chi ?!
Come osi cialtrona !"
Anche la vita della mora non
era andata esattamente come aveva previsto..
Nel suo
immaginario James avrebbe scoperto che era stata lei la sconosciuta
tra le sue braccia quella sera, ma lui non aveva capito niente, anzi
per qualche giorno l'aveva assillata per aiutarlo nella ricerca della
famigerata ragazza, ma alla fine aveva lasciato perdere perché
nessuna ragazza era risultata idonea alla sua selezione -aveva
ingaggiato gli elfi domestici delle cucine per mandare i volantini
della 'selezione' o meglio sfilata-presentazione delle ragazze di
Hogwarts nella stanza delle necessità-. Ovviamente quello stupido
stratagemma non era piaciuto a Twed, soprattutto perché non l'aveva
neanche presa in considerazione per la sua ricerca.
Così
sconsolata e depressa si aggirava con la testa tra le nuvole
all'interno del castello.
Quando
Kleo le venne addosso il suo Io acido e peperino aveva preso il
sopravvento.
"Mi
sei venuta addosso con una delicatezza di un troll" rispose Kleo
"Sei
tu che non guardi dove vai, troppo presa a cambiare aspetto per
conquistare tutta la scuola. Cos'è ? Ti fai talmente schifo da
credere di dover ricorrere a questi trucchi per poter piacere a
qualcuno ?" esplose Twed mettendo in bocca tutti i pensieri e le
arrabbiature presenti e passate, stava riversando su Kleo tutte le
sue paure sotto forma di insulti: si stava comportando proprio come
quelle ragazze che tanto l'avevano fatta soffrire anni prima, ma non
riusciva a capacitarsene.
"Beh
detto da te questa si che è buona" rise ironicamente la ragazza
dai capelli verdi.
Il primo
cazzotto nacque spontaneo dritto sul naso della metamorfomagus.
"COME
OSI !!"
Twed
ghignò soddisfatta, d'altronde aveva convissuto con le serpi per sei
anni, qualcosa doveva pur averla imparata.
"Ora
ti faccio vedere io !" esclamò Kleo balzando addosso all'altra
.
*
Marissa apparve proprio nel
momento in cui le due erano finite a terra e si stavano tirando i
capelli.
"OH SANTISSIMO MERLINO
! Che. Diamine. State. Combinando ?"
Mary si avvicinò per
separarle ma il calcio di Tweddle, che doveva prendere la testa di
Kleo, finì dritto dritto sullo zigomo destro della mal capitata.
"MA SEI SCEMA !!"
urlò Marissa contro Tweddle.
"Che cazzo ci fai qui ?
Fatti gli affaracci tuoi !"rispose la parte acida di Tweddle.
"Non ne ho alcuna
intenzione ! Ora spiegatemi per che cavolo state litigando come delle
stupide in mezzo al corridoio !"ordinò la corvonero risoluta
come mai, tanto da sembrare un misto tra Hermione Granger e la
McGranitt stessa.
Le due litiganti si
guardarono in cagnesco e non risposero.
Poi non si capì bene come
ma la faida ricominciò, forse per un insulto sussurrato o per uno
sfioramento di spalla, comunque Marissa si ritrovò a tentare di
separarle nuovamente, e fu così le beccò la McGranit, che rifilò a
tutte una settimana di punizione e l'ingiunzione di finire al più
presto in infermeria per farsi curare le ferite d'artigli e bozzi
violacei.
*
Arrivate in
infermeria, arrabbiate e doloranti si fecero curare mantenendo il
mento in alto dell' ho-ragione-io, mentre
Marissa le fulminava con lo sguardo per l'umiliazione con la preside
appena subita.
Lei si prestò per prima alle cure mediche e se ne andò il più
presto possibile.
Stava
camminando per i corridoi con il fuoco dell'ira nelle vene,
borbottando qua e là imprecazioni sulle sue inutili buone intenzioni
che la facevano finire nei casini, sulle serpeverdi rincretinite e le
punizioni senza capo né coda della Mc.
In quel momento
si sentì chiamare e alzò gli occhi al cielo pensando che fosse
ancora la Chips che voleva convincerla a tornare in infermeria
-quella donna voleva rinchiuderti sempre lì dentro-, ma si sorprese
quando sentì un profumo famigliare avvolgerla con un caloroso
abbraccio.
“Mary! Oddio Mary” Riley
la strinse forte a sé, come la cosa più preziosa al mondo.
“Riley... ma cosa ?”
domandò lei sorpresa.
“Ho saputo della litigata,
mi hanno detto tutto. Ancora non posso crederci che hai partecipato
ad una rissa e che sei pure finita in infermeria! TU?! La mia dolce e
sensibile Marissa” continuò lui accarezzandole i capelli “Non ci
credo, insomma.... non è da te... cosa è successo? E come stai, sei
ferita?”
“No.. no..sto bene,
tranquillo” balbettò ancora incredula di vederlo preoccupato per
lei
“Sicura?”
“Sicura” disse con un
sorriso.
“Perché sorridi ? Sei
appena uscita dall'infermeria dovresti”
“Perché sei
qui..nonostante tutto, tu sei qui..vorrà dire pur qualcosa no ?”
“Ahhh fanculo la settimana
di pausa” disse prendendole il viso e baciandola con passione.
Lei rispose immediatamente
con le lacrime agli occhi della felicità.
“Non avrei dovuto reagire
in quel modo..ma sono fottutamente geloso e possessivo”
Lei lo abbracciò e infossò
il viso nel suo petto, annusando il profumo di Riley “Ti amo lo sai
?!”
“Si..” poi le fece
alzare lo sguardo “e ti amo anche io”
*
In infermeria Tweedle e Kleo
ripresero a litigare fino a che madama Chips -esaurita- gli lanciò
un Silencio, a quel punto si insultarono con gli occhi, li muovevano
e li storpiavano in talmente tanti modi diversi da sembrare veramente
delle streghe pazze e invasate, come quelle che infestavano Nocturne
Alley.
Nella stanza tornò il
rumore, con l'arrivo di Albus e James Potter.
“Tweed! Ma che cavolo è
successo?” esclamò il secondo, ignorando totalmente Kleo,
fiondandosi sul letto dell'amica.
“Chiedilo a lei, James!”
e la indicò.
“Kleo, giusto? Tu sei la
migliore amica del fratello di Flame”
“Si chiama Drake!”
rispose acida la serpeverde, ma James non ci fece troppo caso.
“Stai in camera con Lily e
Alice vero ?” chiese più gentilmente Albus.
“Si, beh... che è
successo? Insomma ragazze -mi riferisco ad entrambe- c'era bisogno di
fare una piazzata davanti a tutti? Siete delle signorine, poi da te
Tweedle non me l'aspettavo proprio! Prima fai la predica a me e poi
inizi una rissa?” James si girò, ridendo alle sue stesse parole,
verso Tweedle facendola arrossire vistosamente.
Aveva ragione e lei lo
sapeva.
Che figuraccia! -
pensò
“Si beh... ha iniziato lei
a provocarmi, mi è venuta addosso” rispose Kleo additando l'altra.
“Tu mi sei venuta addosso
!” ribatté Tweddle
“Non è assolutamente vero
! Ho talmente tanti cazzi per conto mio, che stavo pensando a te e a
farti uno sfregio venendoti addosso ? Nemmeno ti ho vista!”
“Non ti credo e comunque
'i cazzi' te li sei cercata..cos'è ? Ti divertivi a prendere
in giro i ragazzi travestendoti da Jessica?!”
“NON. OSARE. DIRE. UNA.
PAROLA !” rispose Kleo digrignando i denti.
Albus decise che era meglio
tornare a farsi i cavoli suoi, migliore amico si, ma idiota che si fa
rincitrullire no! Così uscì di soppiatto -non senza prima aver
fregato qualche pozione alla Chips, era pur sempre una Serpe
curiosa-.
“RAGAZZE!” James, a quel
punto, decise di riprendere in mano la situazione.
Tweedle era ormai stata
medicata a sufficienza quindi -secondo il giudizio del Potter- poteva
lasciare l'infermeria “Tweed vieni con me” senza aspettare una
risposta dalla ragazza, le prese un braccio ed iniziò a trascinarla
fuori “Adesso” e sparirono entrambi dopo aver varcato la porta.
*
Kleo rimasta da sola iniziò
a porsi molte domande :
aveva davvero sbagliato a
creare il suo alter ego ?
Veramente adesso
praticamente tutta la scuola la odiava ? Eppure non le erano parsi
scontenti i ragazzi quando faceva le sue apparizioni, anzi
tutt'altro..forse era solo il fascino della ragazza misteriosa, della
sconosciuta che appariva e scompariva a piacimento.
Eppure era tutto nato per
difendere se stessa, per essere ogni giorno una ragazza differente,
per poi capire chi era davvero..non sembrava una cosa tanto brutta.
Eppure era da sola..nel
mirino delle belve assatanate pronte a farla fuori senza nessuno..
"Non ti starai
abbrutendo con le tue solite pippe mentali, vero Klé ?" spuntò
all'improvviso Lily.
"Lils!"esclamò
zompando sul letto, non l'aveva proprio sentita entrare.
“BU!” salì sul letto e
avvicinò la faccia per urlarle nell'orecchio.
"Scema" disse
tirandole un cuscino in faccia.
Lei rise e batté le mani
con un unico schioppo "Ho portato gente..alleati, non
preoccuparti"
Come se fossero appena stati
invitati ad entrare apparvero a ruota : Alice, Drake e Flame
“Flame ?!” esclamò lei
palesemente sorpresa.
“Suvvia, mica sono così
brutto” scherzò lui.
“Che ci fai qui?!”
“Sono qui” e si spostò
in modo da aver Kleo di fronte a sé “Perché ho sentito che una
mia amica ha menato una ragazza... forse la conosci, si chiama Kleo”
“Ah-ah, molto spiritoso”
tentò di rispondere lei, ma era ovvio che ridesse sotto i baffi.
“Tutto apposto ? Che è
successo?” chiese Drake dando una spallata al fratello, per dirgli
di mettere giù le mani dalla sua migliore amica..odiava quel modo di
fare di Flame : sempre scherzoso e amichevole..puah !
Flame lo ignorò e si
sedette sul letto dell'amica e, prendendole entrambe le mani, la
guardò negli occhi in cerca di una riposta.
Era proprio quel suo modo di
guardarti così intensamente negli occhi che, a Kleo a volte faceva
perdere la testa.
Le procurava un senso di
calma e serenità: quelle iridi dorate -come oro fuso- mischiate
nelle sue fredde ed inespressive sapevano scioglierle il cuore.
La ragazza distolse lo
sguardo e fissò Alice e Drake
“Mi ha fatto cadere per
terra venendomi addosso, ero nervosa oggi e le ho risposto male... ma
anche lei doveva esserlo perché abbiamo finito per perdere il
controllo” disse alzando le spalle.
“Kleo” iniziò Ally
sospirando, ma Drake la bloccò sul nascere, l'ultima cosa di cui
aveva bisogno in quel momento era una ramanzina alla Cooper, si
poteva andare direttamente al finale.
“Capita a tutti una
giornata no... non è successo niente, vedrai che si sistemerà
tutto”
Lei non disse niente ma
esprimeva gratitudine con gli occhi.
Si girò per aspettare le
altre sentenze, ma non ce ne furono, anche Flame stava sorridendo..
con uno di quei suoi splendidi sorrisi che emanavano calore e
rischiavano di far cadere la maschera di indifferenza che lei si era
creata da anni.
"Bene" Lily fece
un altro schioppo di mani, sembrava averci preso gusto, probabilmente
avrebbe continuato a farlo tutto il giorno, d'altronde era fatta
così..mentre alcune ragazze 'particolarmente anormali' avevano la
parola del giorno, Lily aveva l'azione fastidiosa
del giorno irritare la gente la divertiva -Kleo sperava tanto che
fosse solo una fase- "Ora che la pesantezza è finita, chi vuole
un goccetto di Whisky invecchiato ?"
"E quello quando l'hai
preso ?" chiese Flame
"Dall'ufficio di Luma"
rispose Alice attaccandosi per prima alla bottiglia.
I due si guardarono e Ali
arrossì ricordando il bacio che gli aveva dato e soprattutto quando
l'aveva visto nello spogliatoio. Anche Flame sembrò ricordare
quell'episodio tanto che arrossì un poco e sviò lo sguardo
grattandosi la nuca.
*
Nel frattempo
Albus, che era uscito dall'infermeria per allontanarsi da quelle due
isteriche in fase di ovulazione o premestruale -ne era certo-,
s'imbatté in un'altra pazza isterica incoerente.
"Ah sei tu"
disse il ragazzo cercando di sorpassarla.
"Non sarai
mica ancora arrabbiato con me, Potter ?!"
"Figurati
Montrose, non sprecherei mai il mio tempo prezioso per tenere il muso
ad una come te"
Lei s'inviperì
subito e mise lo sguardo altero e orgoglioso, con tanto di mento
all'insù.
"Cosa
vorresti dire con una come me ?"
"Sei una
strega nel senso offensivo della parola" disse
lisciandosi le unghie sulla spalla.
"E tu sei un
maiale ambulante che prende in giro le ragazze indifese"
"No scusa e
questa come ti è uscita ? Non eri miss
palo-nel-culo-Montrose-erede-del-patrimonio-blablabla ?!"
La sua parte
peggiore la fece scattare in avanti e il ragazzo si ritrovò sbattuto
al muro e tenuto per la cravatta.
"Alla faccia
della ragazza indifesa"
"Di solo
un'altra parola vermicolo bipede e desidererai non essere mai nato"
Lui fece un
sorrisetto, si spinse in avanti a baciarla e nel mentre allentava la
presa sulla cravatta, per fuggire alle spire dell'arpia il più in
fretta possibile .
Lyra rimase
scioccata dal bacio, tanto che all'iniziò resto con gli occhi
spalancati e poi mentre si stava rilassando, ricambiando anche il
bacio, lui fuggì via.
Lyra, accortasi
dello stratagemma urlò "Razza di idiota ! Questa me la paghi !"
e iniziò a rincorrerlo per tutto il castello.
--Angolo Autrice--
Ciao a tutti !
Spero che il capitolo vi sia
piaciuto, io mi sono divertita un mondo a scriverlo :)
Dal prossimo capitolo
inizieranno le prove individuali per gli aspiranti dragoni..mmm non
so se spoilerarvi in cosa consisteranno oppure no..mmm..
NO
Muahahaah
Baci
Gin
|
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Capitolo 15 *** Fight your fear ***
14
FIGHT
YOUR FEAR
Hunter Mirror con un
ghignetto spavaldo, dopo essersi rimpinzato a sufficienza, si alzò
dal suo posto -ovvero tra Scorpius e Albus- e si diresse tutto
tronfio verso la sua futura sposa.
Alice stava chiacchierando
amabilmente con Lily e Kleo quando si sentì toccare una spalla, si
girò e rimase interdetta guardando la figura di Hunter Mirror
davanti ai suoi occhi, ok che era un bel vedere, ma che diamine ci
faceva lì ?
"Ciao splendore"
esordì il biondo facendole l'occhiolino, nascondendo l'occhio
azzurro.
"Ciao" disse Alice
stupita e confusa.
"Devo parlarti"
"Parla pure" disse
tranquillamente Ally.
"Ti dispiacerebbe
alzarti ? Non voglio condividere i miei affari con tutto il mondo
magico"
Lei si rigirò e alzò gli
occhi al cielo, prima di salutare le sue amiche e seguire il ragazzo.
Ally si sedette sul banco
dell'aula vuota dover Hunter l'aveva condotta e incrociò le braccia
al petto, mentre lui rimase appoggiato elegantemente al banco di
fronte al suo -ma senza toccarlo troppo, non sia mai che ci fosse
troppa polvere e che gli si sporcasse la divisa-.
"Allora ? Non ho tutto
il giorno" esordì la ragazza.
"Bene, allora volevo
informarti che d'ora in poi sarai la mia ragazza"
Lei rimase a bocca aperta,
non solo non gliel'aveva chiesto, ma imposto, in più l'aveva
detto con quel suo tono sfacciato da 'Mr
tanto-lo-so-che-cadi-ai-miei-piedi'.
"Co..come ?"
"Oh avanti non fare
quella faccia ! Staremo insieme, così che poi potremmo sposarci e
sfornare un erede purosangue"
"IO NON SFORNERÒ UN
BEL NIENTE !" urlò infervorata la Cooper.
"Ma mica ora, che hai
capito, dopo il matrimonio" continuò imperterrito.
"Io non ti sposerò mai
! Trovati un'altra mucca da ingravidare" disse alzandosi e
andandosene sbattendo la porta.
"Beh cambierai idea"
disse al vento.
*
"Allora chi è che
dovrebbe fare la prova oggi ?" disse con il tono annoiato di uno
che è stato appena costretto a fare da balia a degli asticelli.
"Per la terza volta :
tocca a Robin Rhodes" esclamò Gillian alzando
teatralmente le mani al cielo, vabbé che era una tassorosso e quindi
paziente per natura, ma a tutto c'è un limite e Liam O'Grady aveva
superato quel limite da un pezzo.
"Senti, se non ti
interessa puoi anche girare a largo, non abbiamo certo bisogno di
pesi morti qui" esclamò Ashley Drake scacciandolo via con la
mano, come se fosse una mosca.
"Sai benissimo che non
posso andarmene, -per quanto ne sarei felice, pur di non stare qui
con voi due mentecatte-, sono un Eletto, come te biondina ed è mio
compito giudicarli vinti o vincitori"
"Stiamo in banca
allora" sussurrò -ma abbastanza forte da farsi sentire-
Gillian, facendo scoppiare a ridere Ashley, che non mancò di darle
il 'cinque'.
"Non mi ti ricordavo
così simpatica Anderson"
"Oh, questo è perché
non vedi più in là del tuo naso caro O'Grady"
"O forse non sei mai
stata così interessante da attirare la mia attenzione" disse
lui fischiettando.
"Brutto essere
fastidioso.." iniziò Gill e per fare arrabbiare la dolce
Gillian ce ne voleva..
"SILENZIO ! Sta
iniziando" esclamò Jackson Wilkes sedendosi nella poltrona
d'onore.
*
Robin entrò nella sala che
le era stata indicata sul messaggio volante, non aveva idea di cosa
avrebbe dovuto fare..solitamente lo dicevano sempre sui loro
biglietti o inviti, mentre quella volta aveva ricevuto solo data, ora
e luogo -neanche poi così preciso se doveva dirla tutta-.
Aprì la porta, un cigolio
assordante seguì il suo gesto e s'immerse nel buio silenzioso della
sala.
La porta si richiuse,
facendo più rumore di prima e la ragazza sobbalzò, accendendo
immediatamente la bacchetta con un incantesimo non verbale.
La stanza buia era un
inquietante corridoio stretto e lungo, camminò per diversi metri o
chilometri non sapeva bene, e ad un tratto sentì un rumore..come
delle goccioline che affondavano nell'acqua.
Poco dopo trovò una pozza
scura sulla sua destra e uno spiraglio di luce da cui cadevano le
gocce rumorose.
Si avvicinò e salì la
scaletta metallica melmosa, che le si presentò davanti, senza paura,
ma non riuscì a trattenere un versetto schifato alla sua vista.
Afferrando i montanti della
scala solo con l'indice e il pollice, salì alla svelta e aprì il
portello da cui usciva lo spiraglio di luce.
Un cigolio inquietante
sopraggiunse ma Robin non ci fece quasi caso, troppo intenta a
studiare l'aria notturna circostante.
Quella non era decisamente
Hogwarts, e nemmeno Hogsmeade, dove cavolo era finita ?
Una volta uscita totalmente
dall'angustiante scala del corridoio si girò in torno e capì di
essere uscita da un tombino, rabbrividì immediatamente pensando solo
“Merlino che schifo ! Adesso puzzerò peggio di Goyle”.
Finalmente riuscì ad
aguzzare la vista e scorse una figura familiare sgattaiolare dietro
una villetta, “Che diamine ci fa Tweedle qui ?”
Seguì la sua compagna di
stanza finché poté, ma la serpeverde era parecchio veloce, tanto
che la stava distanziando troppo facilmente, così decise di
chiamarla e farla rallentare
“Twed !!”
“Ehi Tweed !”
Ma non si fermò, anzi le
sembrò quasi che affrettò il passo ancora di più per fuggire via.
E così fece, dopo qualche
istante la ragazza era sparita.
Che stramberia era mai
quella ? Perché era fuggita facendo finta di non averla sentita ?
Cosa aveva fatto di male ? O
forse era lei che stava facendo qualcosa di losco ? Bah !
Robin scese dal marciapiede
e s'incamminò per le stradine di quella cittadina, aveva un
aspetto.. familiare, sembrava..
Sembrava un quartiere di
Londra..
Sì, c'era già passata una
volta !
Ma ancora non riusciva a
capire come potesse esserci arrivata così in fretta e soprattutto
cosa ci facesse lì la sua compagna di dormitorio..
Dopo poco sentì un traffico
e vari rumori avvicinarsi tutti insieme e curiosa come non mai si
avvicinò per impicciarsi.
Una marea di macchine
correvano qua e là andandosi quasi addosso.
Ad un tratto vide una figura
alta attraversare le strisce nel punto più pericoloso dell'incrocio.
“Ehi tu ! Togliti di lì
deficiente !”
Quella figura si girò verso
di lei e sorrise... era Nolan Ainsworth.
“Ehi Rob !” disse
sorridendo continuando ad attraversare le strisce senza guardare.
Tre macchine in tre
direzioni opposte avevano in traiettoria il biondino e solo lei
poteva salvarlo, solo lei poteva mettersi in mezzo e sacrificarsi per
salvare il ragazzo che le faceva battere il cuore.
Ma Robin era una serpeverde
e la sua paura più grande era proprio quella di ritrovarsi menomata.
Come avrebbe potuto
affrontare una vita in quel modo ? Come avrebbe potuto guardare Nolan
negli occhi e non odiarlo per quello che era stata costretta a fare
dalle circostanze ?
“NOLAN !! IDIOTA TORNA SUL
MARCIAPIEDE !” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, ma lui
era troppo lontano.
Cercò di raggiungerlo
correndo ma la macchina fu più veloce.
Nolan rimbalzò sul
parabrezza e sul tettino della macchina prima di finire sull'asfalto
esattamente davanti ai suoi piedi.
Le parole non riuscivano ad
essere pensate e formulate dalla mente, mentre le lacrime sgorgavano
impazzite come i battiti del suo cuore.
Oh mio Dio che cosa ho
fatto !!
“Noooo
Nolan !!!”
“Ti
prego svegliati !”
“TI
pregooo”
La sala
tornò tutta buia.
Il corpo
di Nolan era sparito.
Londra
era sparita.
Poi una
luce le indicò la via da seguire...
*
“Noo” disse Gillian
mordendosi il labbro tremante.
“Che peccato” disse
amareggiata Ashley.
“Che gran perdita di
tempo” borbottò Liam alzandosi dalla poltrona.
“Beh..capita” disse
Jackson alzandosi e cacciando via tutti gli spettatori.
*
Nolan la vide uscire con
aria turbata da una stanza comparsa dal nulla e si chiese che diamine
ci facesse lì al settimo piano, quando sarebbe dovuta essere nei
sotterranei o in sala grande..
Che fosse stata fino a quel
momento nella stanza delle necessità ?
“Hey Rob !” la chiamò
facendole un cenno.
La ragazza sembrò
impallidire come un cencio e si girò con gli occhi sgranati “Nolan”
disse con voce spezzata.
Lui le si avvicinò e lei
trattenne a stento le lacrime, gli sfiorò la guancia con la mano
fredda e tremante e sussurrò “Sei.. Vivo ?”
“Certo” disse con un
sorriso per poi iniziare a preoccuparsi “Che hai ? Ti hanno fatto
del male ? Devo picchiare qualcuno ?” disse senza ironia, era
completamente serio, avrebbe fatto di tutto per proteggerla.
“No” disse cedendo ad un
singhiozzo “Io..io..ho”
“Cosa ?” disse lui
abbracciandola, ma continuando a fissarla intensamente negli occhi
verde acqua per cercare di carpire più informazioni.
“Sono una stupida..ho
fatto una cazzata..potrai mai perdonarmi ?”
“Qualsiasi cosa tu abbia
fatto non credo sia così grave.. e poi te l'ho sempre detto : se mai
dovessi uccidere qualcuno io ti aiuterò a seppellire il cadavere, le
prove della tua colpevolezza e ti fornirò un alibi”
Lei sorrise tra le lacrime e
scosse la testa “Non ti merito..sei il miglior amico che si possa
avere e io non ti merito”
“Ahh non dire cazzate !”
La riprese lui asciugandole gli occhi con i polpastrelli “Anche se
fossi una serial killer rimarresti l'unica che..” si bloccò e si
diede dello stupido, temendo di aver detto troppo.
Lei sgranò gli occhi e
sussurrò “Cosa ?”
“Non potrei mai
odiarti Rob”
“Dici così solo perché
non sai che cosa ho fatto”
“Non mi importa..qualsiasi
cosa sia non voglio saperla”
Ma lei continuava a tremare
con le lacrime che sfuggivano al suo controllo, tanto che non
riusciva neanche ad accorgersene, non si era mai resa conto di essere
così debole..faceva tanto la donna forte, che fronteggiava tutto e
tutti a testa alta senza mai demordere, ma in realtà in quel momento
si sentiva piccola, stupida, debole e si vergognava per quello che
aveva fatto, o meglio non fatto nella stanza delle necessità.
Chiuse gli occhi e affossò
il viso nel maglione di Nolan “non dovresti essere così buono con
me”
“Guardami” disse lui
cercando di afferrarle il mento senza riuscirci
“Sono un'idiota egoista
dovresti odiarmi”
“Non mi piace ripetermi,
ti ho appena detto”
“Ma tu devi farlo !”
disse alzando il viso e la voce, spingendolo con la mano via da sé
senza sortire l'effetto desiderato “Ti ho lasciato morire, per la
mia stupida fobia ho lasciato che..” altri fiumi di lacrime
fuggirono via lasciandola col respiro mozzato
“Hai visto un molliccio o
robe simili ? Era solo una stupida illusione, non era la realtà”
“Era una prova..ed io ho
fallito, sono un fallimento totale”
“Ehi piccola cleptomane”
disse lui cercando di farla sorridere “Se tu sei un fallimento io
cosa sono ?”
“Sei il ragazzo perfetto
Nol” disse abbracciandolo.
“Sarebbe bello se tu lo
pensassi davvero..90% bugia e 10% verità, non era così che ti eri
presentata a me ?”
“Questo è uno di quei
momenti in cui sono la vera me”
“E quindi cosa significa
quella frase ?”
“Non ho fatto in tempo a
buttarmi per salvarti, ma sono pronta a farlo adesso, la domanda è :
tu mi ami Nolan ?”
Lui prese tempo a fissarla,
era così bella anche con il rimmel sbavato, gli occhi rossi per il
pianto e la scia umidiccia lasciata dalle lacrime sulle sue guance.
“Non ho mai osato sperare
che tu me lo chiedessi, ho sempre pensato che avrei portato questo
segreto nella tomba..ma tu riesci sempre a distruggere i miei piani”
disse sorridendo e stringendola a sé. “Sei l'unica ragazza che
potrei mai amare.. io ti amo Robin”
La ragazza gli saltò
praticamente addosso e diedero il via ad un dolcissimo bacio.
**
--Angolo Autrice--
Buone feste a tutti ! (Anche
se in ritardo)
come avrete immaginato sono
stata vittima della pigrizia del Natale, e ho scritto a rallentatore,
prima un pezzo, poi un altro..insomma c'ho messo un'eternità :(
Comunque ecco a voi la prima
prova individuale, ce ne sarà una per ogni partecipante.
D'ora in poi i capitoli
saranno strutturati come questo fino a che non si esauriranno i
partecipanti.
Poi ci sarà il tanto atteso
capitolo natalizio e poi sorpresa xD
Spero vi sia piaciuto !
A presto
Bacioni
Gin
|
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Capitolo 16 *** Broken Princess ***
15
Broken
princess
Erano
passate delle settimane e ormai la vita ad Hogwarts era entrata nel
pieno dell'attesa della festa di Halloween, era solo il 12 ottobre
eppure non si faceva altro che parlare di quella maledetta festa
-anche i fantasmi ne parlavano, anche se loro festeggiavano il
complemorte del loro amico Nick-.
Ma la
vita all'interno delle mura non era poi cambiata così tanto, certo
si erano ormai rinchiuse nel baule le calze leggere, per fare posto a
quelle più pesanti, ma ormai era tutto piuttosto normale e piuttosto
monotono.
I
giorni erano scanditi da orari e lezioni e l'unica fonte di gioia
sembrava essere la prospettiva dell'uscita mensile ad Hogsmeade.
Ma
ovviamente non a tutti andava bene la noia e la tristezza, per
esempio Micheal Timberwole non si era dato per vinto, ed assieme ad
Hunter Mirror aveva iniziato ad essere un
mezzo-stalker-rompi-boccini..certo Hunter dava fastidio a Alice
Cooper per quell'assurdità del matrimonio purosangue, ma lui
tartassava Lucy Weasley dalla loro rottura.
“Mike
che cosa vuoi ?” disse la rossa alzando gli occhi al cielo.
“Solo
parlarti..mi hai evitato in questi giorni”
“Non
puoi parlarle ! Hai perso tutti i tuoi diritti appena le hai spezzato
il cuore” disse l'amica di lei.
“Piper
!” l'ammonì Lucy
La
ragazza alzò le mani e si allontanò di poco per tenere sottocchio
lo stronzetto doppiogiochista che aveva ferito la sua migliore amica.
Lucy
liberò il polso dalla stretta di Micheal e incrociò le braccia
sotto il seno “Che cosa vuoi ?”
“Un'altra
possibilità..sono disposto a tutto Stellina, anche a pregarti in
ginocchio”
“Alzati
!”disse tirandolo su per un braccio “E non chiamarmi Stellina !
Io non sono più la tua Stellina..tu mi hai tradito Mike.. e sai che
l'unica cosa che non riesco a perdonare è proprio il tradimento ! Ti
ho dato la mia fiducia, il mio cuore e tu l'hai calpestato..non ti
darò una seconda possibilità” scosse la testa con gli occhi
chiusi, si morse il labbro prima di riaprirli “Non posso.. lasciami
in pace Micheal !” disse raggiungendo la sua amica a testa bassa,
per poi girarsi a guardarlo per l'ultima volta “È finita, fattene
una ragione”
*
Ashley
Drake per la prima volta aveva deciso che non sarebbe arrivata tardi
ad una delle riunioni, forse perché non aveva nulla di meglio da
fare, o perché la McGranitt aveva appena rifiutato per il sesto anno
consecutivo la sua richiesta di eliminare il Quidditch e mettere al
suo posto uno sport molto più elegante e gradevole come il
pattinaggio artistico.
Fatto
sta che appena fu davanti alla porta secondaria della stanza delle
necessità -dietro l'arazzo del possente Dragone nero- incontrò una
delle persone che avrebbe tanto, ma tanto voluto evitare.
“Entra”
“Non
eseguo i tuoi ordini O'Grady”
“Si,
beh smettiamola con questa guerra fredda ok ?”
Lei
rimase sorpresa tanto che spalancò gli occhi marroni “Ok, va bene”
disse entrando.
“Tanto
lo so che sei innamorata di me..si vede sai ?” disse seguendola
ghignando.
“Brutto
troll” disse Ashley dandogli una spinta con la mano sul petto.
“Per
fortuna che siamo i primi, altrimenti qualcuno avrebbe potuto pensare
che questa tua negazione è la prova evidente della tua bella cotta
per me”
“Io
non ho nessuna cotta per te” disse continuando a spingerlo con
entrambe le mani “sei solo un egocentrico pallone gonfiato, come
potrei anche solo pensare di innamorarmi di
te” disse facendo una smorfia alla terzultima parola.
“Oh
andiamo ! Ne saresti tremendamente eccitata..” disse afferrandole i
polsi e avvicinandola a sé “Come puoi non innamorarti del cattivo,
Principessa ?” le sussurrò all'orecchio.
“Preferisco
i bravi ragazzi”
“Si
certo, infatti invece di uscire con Thomas preferisci litigare con
me” disse mordendole il lobo dell'orecchio per poi mollarle le mani
e allontanarsi appena la maniglia della porta si abbassò.
“Ashley
! Sei già arrivata ?” chiese con un sorriso Anna Powell
Lei si
riscosse alzando gli occhi verso quelli verdi di lei e le rispose con
il sorriso “Già, dato che arrivo sempre tardi questa volta ho
pensato di fare prima”
“Ti
siedi vicino a me ?”
“Certo”
“Allora
chi è che deve fare la prova oggi ?”
“Lily
Luna Potter”
“Non
l'ho chiesto a te O'Grady” sibillò Anna lanciandogli un'occhiata
fulminante.
Lui
alzò le mani ghignando “Uno da una mano e l'acidona manco
ringrazia..e poi dicono che sono io il problema qua dentro”
“Dai
ragazzi..smettetela, mia sorella sta iniziando” disse Albus
entrando con Scorpius al suo fianco.
“Non
credo che dovresti assistere Al, infondo quella è tua sorella, non
dovresti sapere i suoi segreti..io non vorrei che mio fratello
sapesse i miei” disse Gillian sbucando dal nulla.
“Non
mi interessa, è mio compito proteggerla e sapere tutto di lei..me lo
deve, sono suo fratello”
“Credo
che fosse proprio quello il motivo per cui non dovresti essere qui”
rispose Anna
“Tacete
tutti si da inizio allo show” disse James entrando e sedendosi
nella poltrona d'onore.
“Se
resta Jam resto pure io”
“Che
bambini” sussurrò Anna all'orecchio di Ashley
“Guarda
che ti ho sentito”
Liam
scoppiò a ridere insieme a Scorpius e Gillian
“Dai,
zitti che voglio vedere”
“Come
potremmo mai disobbedirti principessa” ammiccò Liam facendo
diventare rossa Ashley, che scosse la testa e fissò lo sguardo al
vetro che dava sulla stanza delle necessità -o meglio il campo di
battaglia-.
*
Appena
entrò nella stanza delle necessità non riuscì a capacitarsi del
fatto di essere proprio lì, insomma perché la stanza le aveva
mostrato quel luogo dove non metteva piede da anni ?
Beh,
pensandoci bene non era così tanto tempo, però due annetti
sicuramente si, ricordava bene l'ultimo giorno in cui c'era stata.
Era
il 12 di Agosto dell'estate del suo quarto anno ad Hogwarts, era una
bella giornata, il sole splendeva, accaldando la pelle già dalle
prime ore del giorno e gli uccellini cinguettavano felici.
Ma
sebbene tutto ispirava gioia e allegria lei non era per niente su
quella lunghezza d'onda, era più su quella della tristezza, che
comprendeva la depressione, l'ansia, la paura..paura di perderlo.
Una
lacrima di rimpianto e dolore passato solcò la guancia di Lily
Potter, mentre un flash di ricordi prendeva vita davanti a lei..
“Jackson
! Jackson aspetta !” strillò la Lily più giovane.
“No
! Tu mi hai mentito ! Sei una strega, mi hai ingannato non è così
?”
“No..no
Jake non avrei mai potuto farlo !”
“Non
ti credo ! Sei una bugiarda ! Come puoi pensare che io possa volerti
? Amarti ? Dopo quello che hai fatto ?”
“È
vero ti ho mentito..ma l'ho fatto solo perché una legge mi vieta di
poterlo dire a qualcuno..Jake non ho mai usato la magia su di te..
devi credermi !”
“Non
crederò mai più a una sola parola che uscirà dalla tua bocca”
“Avevi
promesso” disse con gli occhi luccicanti di lacrime “Avevi
promesso che mi avresti amata per sempre”
“Ero
un bambino, avevo sei anni e tu probabilmente mi avevi mentito già
da allora..sei una pessima persona Lily Potter..non ti meriti di
essere amata”
“Mi
sembrasti un angelo la prima volta che ti vidi..un cherubino dai
capelli dorati e gli occhi azzurri..ma in realtà la tua è solo una
facciata..sei solo un banalissimo idiota e mi pento di tutti questi
anni passati insieme a te !”
“La
cosa è reciproca Rossa della malora..avrei dovuto lasciare che ti
spaccassi la testa durante quella caduta, non sarei mai dovuto
venirti in soccorso”
“Sparisci
dalla mia vista deficiente !”gridò per poi accasciarsi sul prato
una volta rimasta sola.
Non
voglio più innamorarmi !
Non
voglio più vedere un fottutissimo biondo in vita mia !
*
Riaprì gli occhi e scoprì di non essere così sola come credeva
-nel loro posto-, ma non era Jackson il biondo appoggiato al
tronco dell'albero, che stava mordendo una mela, era Malfoy.
“Che diamine ci fai tu qui ?” borbottò Lily.
“È un luogo pubblico fino a prova contraria, tra l'altro sto dove
mi pare e poi non devo rendere conto a te Weasley” disse lui senza
nemmeno alzare lo sguardo dalla sua mela.
Lei rimase zitta e urtata dal suo atteggiamento, poi ad un tratto
prestò attenzione alle parole che lui aveva pronunciato,
riascoltandole nella sua testa.
“Sbaglio o mi hai chiamata Weasley”
“Certo, perché come ti dovrei chiamare ? Rosie ? Pff..Fammi il
piacere !”
“Un momento..pensi..pensi che sia Rose Weasley ? Ahahahha sei
diventato cieco e sordo Malfoy ?”
Finalmente il biondo alzò lo sguardo verso di lei e la guardò come
se avesse fumato zanne di basilisco “Ehm veramente io ci vedo
benissimo e sento che è una meraviglia, non che mi importi chissà
quanto ma ti senti bene ? Voi Grifondoro avete fumato oppio di Drago
o giù di lì ?”
“Grifondoro ?” disse perplessa e divertita “Senti Malfoy, io
sono Lily Luna Potter e sono di Serpeverde, come te e quell'altro
idiota di mio fratello Albus, il tuo migliore amico hai presente ?”
Lui sghignazzò “Si certo e io sono Victor Krum..guardati allo
specchio Weasley”
Uno specchio enorme spuntò nella mano del serpeverde e lei lo prese
con circospezione -era pur sempre Malfoy non c'era di che fidarsi-.
Si mirò e la prima cosa che vide furono lentiggini, una miriade di
lentiggini puntinava la sua pelle..tutta la sua pelle, poi
vide due fari azzurro cielo slavato e i capelli carota abbagliante
marchio Weasley.
Era Rose Weasley !
Come diamine era possibile ?
Mezzo secondo fa era una Potter, una Serpeverde e ora era Miss
prefetto-perfetto grifondoro doc, ciò che segretamente sua madre
invidiava a suo fratello Ron, ciò che avrebbe fatto inorgoglire il
petto di suo padre e di James..ehm suo zio Harry.
“No, no è impossibile, stai mentendo”
“Non sto mentendo, l'hai visto con i tuoi occhi”
“Beh lo specchio si sbaglia”
“È un normalissimo specchio, non ha nessun potere magico, non può
sbagliarsi”
“Ma è assurdo ! Non posso essere Rose..insomma io sono Lily ! Non
sono coraggiosa al punto da farmi ammazzare per uno stupido..un
momento ! E tu che diamine ci faresti qui ? Questo è il parco dietro
casa mia ! Tu abiti a chilometri di distanza”
“Mi ha scritto Albus, mi ha dato appuntamento qui e francamente se
fossi davvero sua sorella lo sapresti”
A Lily si accese la lampadina.
“Stai mentendo un'altra volta” disse con un sorriso.
“E di grazia quale motivo avrei stavolta ?” borbottò esasperato
alzando gli occhi al cielo.
“Semplice sei un illusione, eri la mia prova da superare”
“Stai messa peggio di quanto pensassi”
“No, ho ragione ! Perché Albus non conosce questo parco, perché
l'ho obliviato quando mi ha beccata a tredici anni a guardare le
stelle sotto la coperta di Jackson Carston”
“Obliviato, a tredici anni sapevi usare un incantesimo così
complesso” disse dubbioso.
“Imparo sempre in fretta ciò che mi interessa”
In un attimo tutto svanì.
La faccia da schiaffi di Malfoy.
Il parco.
Lo specchio.
La luce.
Apparve solo una fiammella sopra un altare di pietra in fondo alla
sala.
Lily gli si avvicinò e lesse attraverso le fiamme un messaggio
scritto sul bacile di olio incandescente
CONGRATULAZIONI
!
--Angolo Autrice--
Salve gente !!
so di avervi fatto attendere più della solita settimana, però in
vacanza sono stata male e l'inizio dell'accademia mi ha impigrita un
po' -visto che dovevo fare anche le cose che non ho fatto durante le
vacanze :| - comunque sono tornata con la prova della nostra Lily.
Per chi non ricordasse la sua paura vi allego il pezzo del cap 10 che
ne parlava..
Lily
Luna Potter..stanza n. 7
“Essere
la figlia del prescelto non è come tutti pensano che sia..tutti si
aspettano che tu sia speciale, migliore, che faccia cose
straordinarie..quando i realtà tu non senti niente.
Ti
svegli una mattina e scopri di essere diversa, di non essere
abbastanza per essere una Potter, scopri che tutto ciò che tuo
fratello fa con facilità, gioia e spensieratezza tu non lo fai.
E
quando diventi una serpeverde, non sei affatto sorpresa..mentre tua
madre ti dice che il cappello ha sbagliato..che sei sempre stata una
dolce ragazzina e non isolata e studiosa come Albus, pensi che
nessuno, nessuno ti conosca realmente...e ci stai male, perché vuol
dire che nessuno si è preso la briga di guardarti veramente, nemmeno
il grande Harry Potter, o la campionessa Ginny Weasley.
È
lì che capisci che vuoi essere diversa a modo tuo, che vuoi essere
speciale in modo differente, accentuando quei caratteri che nessuno
ha visto come tuoi”
“Quindi
di cosa hai paura Lily ?” aggiunse la voce del tritone.
“Paura
? Ho paura di tutto ciò che striscia, ma non credo che tu voglia
veramente sapere questo..il mio terrore più grande è svegliarmi da
questa vita e ritrovare al mio posto la copia esatta dei
Potter-Weasley”
“Perché
non esci con i biondi ?” chiese il ragazzo sotto la maschera
Kabuchi.
“Perché
sono il mio prototipo di principe azzurro..perché penserei a lui
e non posso permettermi di essere debole”
“Debole
?”
“L'amore
è debolezza, finisce che ci tieni troppo e ti distruggi..se sei
corrisposta hai paura di venire tradita, se non lo sei.. ti spezzi e
hai paura della tua stessa ombra, pensi che tutti lo sappiano e
ridano di te alle tue spalle.
Io
non sono disposta a rischiare”
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto !
Per
ogni domanda o dubbio sarò felice di rispondervi.
A
presto
Baci
Gin
|
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Capitolo 17 *** Anxiety ***
16
ANXIETY
Lyra Montrose non stava ferma un attimo
da tutto il giorno, era in ansia, tutta la sua vita le sembrava
essere una frustrante attesa..
Prima c'era stata l'attesa della
lettera a undici anni, poi l'ansia per la casa in cui sarebbe stata
sorteggiata, poi le era salito il terrore di non fare amicizia, poi
si era aggiunta l'ansia di non essere abbastanza..abbastanza carina,
abbastanza intelligente, abbastanza coraggiosa, abbastanza
interessante, e un'altra marea di stronzate del genere. E ora dopo
che aveva superato tutta quella fase di pippe mentali, le si era
aggiunta l'ansia per quella stupida prova che avrebbe determinato un
successo sperato e allo stesso tempo temuto, perché era ciò che
tutti si aspettavano da lei.. tutta la famiglia Montrose ne aveva
fatto parte e chi era lei per non riuscirci ?
"Solo una nullità non entrerebbe
Ly, l'hai sentita la zia Ermengarda no ? Tutti i Montrose sono
dragoni bambina, rendi onore al tuo casato !" le aveva detto
Charlotte il primo giorno sul treno storpiando anche la voce per
imitare quella della bacucca bicentenaria.
Sospirò infilzando un tortellino
ricoperto di panna e prosciutto 'Forse ce la posso fare no ?
D'altronde è scritto nel mio DNA e non voglio mica finire come
Ghellert,
il figlio della sorella del marito della figlia della cugina della
nonna. Si, dai cazzo ! Sono una Montrose dopotutto, e io ce la farò
! Ok, forse sto passando troppo tempo vicino a Potter, fa uscire la
scaricatrice di porto che c'è in me'
Ore
15,30
stanza
delle necessità
Ormai l'aveva
imparato a memoria quello stupido bigliettino, e lo odiava, non solo
le aveva procurato tutta quell'ansia assurda, ma per di più stava lì
a beffarsi di lei !
Ok, forse non era
proprio quello che stava facendo, però dai, si..insomma la straniva
ecco!
Lyra fece tutti e
sette i piani e una volta davanti all'idiota che ce l'aveva coi
troll, dopo quattro anni ancora non riusciva a ricordarsi come si
chiamasse quel dannato quadro, si appoggiò al muro e guardò
l'orologio da polso -un altro famoso cimelio del casato Montrose, un
antico pezzo d'oro che valeva una fortuna ma che era assolutamente
fuori moda, con il quadrante più grande del suo polso, che pesava
duecento chili e brutto come la morte, una patacca insomma-.
15.20
ok
è ancora presto..
15.22
Mo
sarà arrivata l'ora no ?
15.24
Daiii
mi prendi per il culo stupido aggeggio !
15.29
Un
cazzo di minuto ancora ? Che palle dai ora entro
Ok,
non sono ansiosa, solo che non voglio arrivare tardi.
*
“Mamma mia ma che
è successo oggi ? Le scale hanno iniziato a drogarsi ? Non si
fermavano in nessun piano per più di dieci secondi !” esclamò
Liam O'Grady
“Zitto stai
disturbando, c'è gente non ritardataria
che vuole ascoltare” disse Anna Powel
“Cosa stiamo
guardando ? Una lite domestica ?” chiese a tutto volume ignorando
le occhiatacce di Annie e Gill, mettendosi seduto nell'unico posto
vuoto, ovvero accanto a Ashley Drake.
Quando nessuno lo
degnò di risposta iniziò a dare fastidio alla sua vicina.
Prima con diversi
tentativi d'approccio verbale “pss” “ehi Drake..psss”, quando
vennero bellamente ignorati passò a qualcosa di più fastidioso,
ergo gomitate gratuite all'altezza del fianco e pizzicotti vari.
“Dio Santo ! Ma
dove siamo all'asilo ? Smettila” gli intimò afferrando il braccio
molesto.
“Chi stiamo
guardando ?” sussurrò con fare cospiratorio avvicinandosi per
fissarla negli occhi così tanto da sfiorarle il naso.
“Lyra Bellatrix
Montrose e ora taci !”
*
Lyra
si era dovuta 'preparare' per una visita importante, a detta di sua
madre, ed era stata mandata nella sua stanza appena aveva messo piede
in casa. Le avevano affibbiato un'elfa alle calcagna che le aveva
preparato un bagno caldo e un vestito stile purosangue da indossare.
In
quel momento si stava rimirando nello specchio della sua stanza,
sembrava essere stata riportata in uno di quegli assurdi film che
vedeva Jane, la sua compagna di stanza.
Era
immersa tra pizzi, merletti e chili di tessuto pregiato, il vestito
sembrava essere un damasco ricamato dalle fate per quanto era
prezioso.
Chi
cavolo dovevano incontrare ? Il primo ministro ?
I
suoi dubbi e tutte le sue domande ebbero una risposta quando fu
chiamata a presenziare nella stanza azzurra. Appena sentì il nome
del luogo, non riuscì a credere di aver capito bene, quella stanza
non la usavano mai, era per gli eventi importanti, il suo accesso le
era sempre stato precluso.
“Sei
sicura Berta ?” chiese all'elfa.
“Certo
padroncina, il padrone aspetta con ospiti nella stanza azzurra”
Sconcertata
-interiormente, non sia mai che qualcuno noti un turbamento sulla
faccia di una Montrose- si apprestò ad andare in quel lato del
palazzo.
“Eccola
finalmente !” disse suo padre tutto impettito e sorridente, nella
sua mente si alzò un cartellone a neon che illuminava la parola
PERICOLO diecimila volte al secondo.
E
poi dove cavolo era la sua sorellina ?
“La
nostra stella” diede man forte sua madre con una dolcezza mai
mostrata.
“Salve
signori, è un piacere fare la vostra conoscenza” recitò la sua
parte con un inchino senza ancora aver visto a chi stava rivolgendo
la sua riverenza.
E
non appena lo fece il sorriso di circostanza, che si era stampata sul
viso, le si congelò, un ragazzo poco più grande di lei brutto come
la morte, con tanto di brufoli -della serie non conosco la pozione
antibrufoli o sono stato colpito dall'incantesimo forunculus-, con
gli occhiali, allampanato e coi denti da castoro pure storti le si
era piazzato davanti.
“Arcturus
Magnus Flint, il piacere è tutto mio signorina Montrose” appena si
piegò per baciarle la mano dovette trattenere un conato e l'impulso
di sfilargli la mano per disinfettarsela.
Poi
appena Brufulus si tolse dal suo campo visivo -con tutta la
gratitudine dei suoi occhi- il suo posto venne rimpiazzato dal padre
“Marcus Leo Flint, miss Montrose”.
Lei
finse un sorriso, era meglio del figlio ma davvero di poco, era
stempiato con la panza e i denti da castorone storti.
Nella
sua testa la scritta PERICOLO era stata sostituita da SCAPPA.
“Allora
cara hai tutto il diritto di venire a conoscenza delle circostanze
che ci hanno riunito qui oggi” esordì suo padre “Era da tempo
che si stava pensando al futuro e il mio amico Marcus ed io abbiamo
convenuto che un'unione futura delle nostre famiglie avrebbe
consolidato il nostro prestigio e mantenuto la discendenza pura”
“Il
caro Arturus si è offerto di sposarti Lyra” concluse sua madre con
un sorriso.
L'urlo
fu più forte e veloce di lei, non riuscì proprio a trattenerlo
“Aaaaaaaah” riecheggiò per le pareti lasciando stupefatti i
presenti, subito seguito da una serie di parole “NO ! Nononono,
madre io mi oppongo !” sbottò Lyra alzandosi dal tavolo delle
conferenze.
“Non
osare, torna a sederti” le ordinò il padre
“NO,
non ne ho alcuna intenzione ! Non sposerò mai quell'attrezzo ! Ma
l'hai visto ?”
“Lyra
per favore” la supplicò la madre
“Sei
un'ingrata maleducata, noi cerchiamo di prepararti un futuro
prestigioso e tu ci sputi sopra”
“Futuro
prestigioso ? Sei serio ? Mr brufolo-quattrocchi-con-i-denti-storti
Flint non sarebbe capace di far fruttare un singolo galeone !”
disse iniziando a camminare verso la porta.
“Se
esci da questa stanza ritieniti diseredata !” urlò suo padre
“Tranquillo
me ne vado io, non scomodarti a cacciarmi !” corse via fino alla
sua stanza e sbatté la porta.
Si
accasciò contro di essa e ripensò a tutta la scena ad occhi chiusi
respirando a forza per combattere l'attacco di panico.
“Ly
che cosa hai fatto ?” disse una voce a lei fin troppo conosciuta,
la sua proprietaria apparve da dietro le tende del letto a
baldacchino, con le sue ciocche rosse.
“Charlotte...Lottie
sono libera !” sussurrò con voce confusa e incredula
“Libera
? Cosa vai dicendo ?”
“Ho
mollato..ho mollato tutto, vieni via con me” disse afferrando le
mani della cugina con uno sguardo pieno di speranza “Andiamo è la
nostra occasione, ce ne libereremo per sempre”
“Non
posso Lyra.. io devo fare la cosa giusta e questa non lo è”
“Stai
scherzando spero, sposeresti quell'ammasso di pus ?”
“Se
è la cosa giusta da fare, si”
“Bene,
auguri e figli brutti, io me ne vado” arraffò tutto quello che
poté e uscì di casa, con il sottofondo delle urla di sua madre
“Bene e non tornare ! Buona vita sotto i ponti”
Sei
sempre di una dolcezza rara donna !
*
“Merlino
ma come fa a vivere così ?” disse James appoggiato con i gomiti
sulle ginocchia e la mano destra a tenere la testa.
“A
volte si fa quello che si deve fare” rispose Scorpius
“Saresti
rimasto ? Sei della stessa opinione della finta Charlotte ?” chiese
stupita Gillian
“Mio
padre non mi avrebbe mai fatto sposare un cesso a pedali, tiene
troppo alla bellezza dei Malfoy, però si, non tutti hanno il
coraggio di sfidare i propri genitori”
*
Appena
Lyra aprì la porta di casa, armata solo di ombrello, cappotto e
borsetta -piena di tutti i suoi averi- fu invasa dalla consapevolezza
di essere sola.
La
notte arrivò in un lampo e lei iniziò a camminare verso non di sa
dove, animata dalla volontà di allontanarsi il più possibile da
quella che fino a poco prima era stata casa sua, e che adesso era un
luogo proibito.
I
suoi piedi la trasportarono direttamente in uno dei vicoli che
portavano alla Londra babbana, non appena se ne rese conto la sua
mente e il suo cuore lavorarono all'unisono e la riportarono a quel
giorno. Le ferite non si erano mai rimarginate del tutto come invece
aveva detto a Lottie e a sé stessa per tutto l'anno.
Il
ricordo era ancora lì a tormentarla e la sua mente non riusciva a
pensare quello che sarebbe potuto succedere se non fosse intervenuto
il suo angelo custode. Si sentiva un po' stupida e infantile a
chiamarlo in quel modo ma era stato un eroe quel giorno, l'aveva
salvata da un destino orribile e per lei era diventato
indimenticabile, anche se di lui sapeva solo il colore dei suoi
capelli, neri come il carbone.
Non
aveva avuto il piacere di ringraziarlo, sia perché era sotto shock e
la voce si era fossilizzata, sia
perché
lui era scappato subito dopo. Avrebbe tanto voluto anche sapere come
stava, ricordava bene che nella colluttazione con uno degli
assalitori si era tagliato sulla spalla destra, quel bastardo l'aveva
infilzato con un coltellino.
Eppure
in quel momento, in quel luogo non riusciva a non pensare a lui,
quando in realtà avrebbe dovuto pensare ad altro.. come per esempio
a scappare lontano, o a prestare attenzione a tutto ciò che la
circondava; se l'avesse fatto si sarebbe accorta del rumore dei passi
che le si stavano avvicinando.
“Ehi
bambolina” una voce strascicata la risvegliò dai ricordi,
facendola sussultare.
Il
tipo le si avvicinò in un lampo e sentì il suo puzzo d'alcol
entrarle direttamente nelle narici, facendola voltare disgustata.
“Togliti”
disse Lyra spingendolo via.
“No”
disse secco per poi ridere come uno psicopatico.
Non
era possibile che stesse risuccedendo, possibile che capitava sempre
a lei ? Il suo angelo sarebbe apparso anche stavolta ?
Lyra
agisci !
Lo
spray.. prendi lo spray al peperoncino ! - le
ordinò la voce della sua coscienza.
Peccato
che fosse nella borsetta e che lo stronzo l'avesse afferrata e
gettata lontano da lei, mentre cercava di rubarle un bacio.
Non
appena cercò di alzare l'orlo della sua gonna il suo cervello reagì.
“Togli
quelle fottute mani da me !”
“Come
sei scurrile ihhihihih come puoi pensare che io ti ascolti ?” disse
baciandola con forza e facendole sbattere la testa al muro del
vicolo.
Dagli
un calcio nelle palle ! Mossa base al corso di autodifesa, ricordi ?
- le disse sempre quella vocina.
“Bene
stronzo l'hai voluto tu !” disse caricando il piede all'indietro
per poi mollargli un calcio proprio lì in mezzo.
Come
da copione il bastardo si piegò su se stesso mugolando di dolore,
però appena lei cercò di scappare riuscì a tirarla per terra
afferrandole i capelli castani.
Lyra
accusò la botta e una volta ripresa si alzò, affilò gli occhi
dorati che in quel momento sembrarono brillare al buio come quelli di
un felino e lo attaccò.
Si
trattava di lotta babbana, livello avanzato..qualcosa dopotutto era
cambiato rispetto a quella notte; la storia è maestra di vita, e
lei aveva appreso perfettamente la lezione.. si era fiondata in una
palestra e si era iscritta a tutti i corsi per l'autodifesa, ormai le
tecniche di lotta babbana erano radicate profondamente nel suo
essere, certo le c'era voluto un po di tempo per ricordarselo ma alla
fine era venuto fuori, d'altronde dopo tutte quelle lezioni prese di
nascosto non poteva essere altrimenti.
Con
una presa alle spalle gli fece perdere l'equilibrio e gli zompò
addosso per riempirgli il viso di graffi, d'altronde i pugni non
sarebbero serviti a nulla, lei era troppo debole per competere con
uno della sua stazza, ma i graffi erano tutt'altra storia, e le
unghie se l'era fatte crescere apposta.
Poi
gli sferrò un altro calcio nei gioielli di famiglia e uno in faccia
per stordirlo e poter scappare.
Appena
iniziò la sua corsa verso un porto più sicuro le strade iniziarono
a confondersi per poi sparire del tutto.
E
ritrovarsi in una stanza vuota, con solo una luce infondo.
Appena vi si avvicinò vide solo una fiammella sopra un altare di
pietra.
Un messaggio era apparso sul bacile di olio incandescente.
CONGRATULAZIONI
!
E
lì capì, o meglio ricordò.. si trovava nel castello di Hogwarts e
quella era la prova finale.
E
l'aveva superata.
Nulla
di quello che aveva visto era successo realmente, ma una cosa l'aveva
appresa anche da quest'avventura..ora lei era più forte, ora poteva
sconfiggere la notte e i suoi incubi.
**
--Angolo
Autrice--
Ok, lo so che volete
lanciarmi addosso qualcosa, sono stata cattiva, ho fatto una promessa
che non sono stata capace di mantenere..e vi ho fatto aspettare un
Mese !
Però ho deciso di
cambiare i miei piani, il prossimo capitolo sarà quello tanto atteso
di Natale e poi quelli successivi saranno altre prove.
Spero comunque che
vi sia piaciuto.. vado a stirarmi le mani da brava elfa cattiva.
Baci
Gin
|
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Capitolo 18 *** Vacanze natalizie ***
17
VACANZE
NATALIZIE
Gillian
Anderson come al solito era tornata a casa per le vacanze di natale e
quella sera stessa, il 22 dicembre l'aspettava una festa di
compleanno, una festa a cui non avrebbe mai creduto di essere
invitata.
Era
il compleanno del migliore amico di suo fratello, Travis, il ragazzo
dei suoi sogni.
Il
serpeverde che l'aveva incantata con il suo sguardo grigio magnetico,
dalla prima volta che l'aveva visto, sebbene avesse tre anni più di
lei.
Appena
scesa dal treno vide arrivarle incontro il suo rosso serpeverde
preferito, Jack Anderson. Mollò le cose per terra e si tuffò tra le
braccia del suo fratellone con un sorriso gigantesco sul volto.
"Mi
sei mancata Gil, l'idiota e la stronza mi stavano facendo
impazzire"
"Ancora
non siete riusciti a farli mollare ?"
"Macché
vuole sposarla...si è fissato. Meno male che ci sei tu" disse
stringendola tra le braccia.
"Sempre
e per sempre, Jack !"disse lei dandogli un bacio sulla guancia
per poi scendere dalle sue braccia e smaterializzarsi a villa
Anderson.
Il
trambusto regnava sovrano, gli elfi spostavano cose a destra e manca
sotto l'ordine della loro futura matrigna Flora.
"Che
succede ?" chiese Gillian dopo essersi ripresa dalla
smaterializzazione.
"Oh
siete tornati" disse apatica con la sua solita aria da snob "Non
pretenderete mica che lasci in giro roba di valore !"disse
facendo una finta espressione shoccata ed enfatizzando la frase
mettendosi la mano sul cuore, facendo alzare gli occhi dei due
ragazzi. "Con tutta quella gentaglia in giro per casa a
combinare chissà che cosa !"
"Ancora
non ho capito come hai convinto papà a fare qui la festa"
sussurrò Gillian al fratello.
Lui
fece il suo solito ghigno da serpe e le portò il baule di sopra,
incitandola a seguirlo.
"Quand'è
che arriva Elizabeth ?"
"Ha
detto che passerà alle sette e mezza per prepararti" disse
Jack.
"Come
prego ?"
"Ah
non guardare me" disse lui alzando le mani "ho sempre detto
che la mia migliore amica è pazza" disse stravaccandosi sul
letto della sorella facendola ridere.
*
A
casa Malfoy un biondo nevrotico continuava a torturarsi il cuoio
capelluto, arrovellandosi il cervello per trovare una soluzione al
suo problema, un problema che non aveva nessuna intenzione di
accettare e affermare ad alta voce, era convinto del fatto che se
avesse tenuto quei pensieri,
quelle supposizioni
sotto chiave nel suo Io più profondo allora esse non sarebbero
esistite e sarebbe andato tutto bene.
Scese
di sotto per uno spuntino e trovò sua cugina "Ciao Gabri"
disse mordendosi l'interno guancia.
La
ragazza lo ignorò e continuò a mangiare la sua fetta di torta
preferita
"So
che sei arrabbiata con me, ma non potremmo comportarci civilmente ?
Almeno qui in casa ?"
La
bionda continuò a godersi ogni cucchiaiata di dolce ignorandolo
bellamente, d'altronde lui si era fatto beffe di lei, ignorando il
suo volere, deridendo le sue capacità, bruciandole l'unica
possibilità di farsi valere.
Il
silenzio sarebbe stata la sua punizione, gli avrebbe fatto più
male.
Il
silenzio sarebbe stata una lama più affilata di una semplice
discussione, e sarebbe tornato in ginocchio, strisciando in
serpentese per chiedere il suo perdono.
"D'accordo
non vuoi parlare con me.." disse afferrando una bustina di
cookies prima di lasciare la stanza con un sospiro.
Puoi
giurarci !
- pensò lei.
*
La
festa era in pieno svolgimento, ma Gill ancora non era potuta
scendere a costatarlo, perché la sua Guru aveva deciso che loro due
dovevano presentarsi alla festa con quaranta minuti di ritardo,
perché le persone
importanti si facevano attendere.
Come
se lei fosse importante per Trav, lo desiderava da morire però
doveva ammettere la verità effettiva delle cose, lui la considerava
solo come la sorellina del suo migliore amico, ovvero priva di sex
appeal.
Tutto
ciò era molto sconfortante e desolante per lei, sommato poi al super
entusiasmo contrastante di Elizabeth, che non faceva altro che dirle
i nomi di tutta la gente che ci sarebbe stata, e ribadire che quella
sarebbe stata la festa dell'anno.
Una
volta terminato il tempo d'attesa, scesero le scale per andare verso
la festa e nel corridoio incontrarono una ragazza che sicuramente era
appena andata al bagno per aggiustarsi il trucco, che casualmente
Elizabeth conosceva -Liz era il tipo di persona che conosceva
tutti-.
"Finalmente
hai deciso di farti viva Lizzie" esclamò Quella tutta
pimpante.
"Non
chiamarmi così Jes lo sai che mi da fastidio" la riprese col
sorriso più finto del suo repertorio.
"Ok,
comunque siamo arrivate a diciannove"
"In
che senso scusa ?" chiese Gillian, Trav
non compiva ventun'anni ?
"Come
non te l'ha detto ? Tutte le ragazze devono dare un bacio a stampo al
festeggiato e la ventunesima sarà la fortunata che lo bacerà con la
lingua" rise Jes incamminandosi di fretta sperando di poter
essere la ventunesima.
"È
la tua occasione Gil" le sussurrò Elizabeth
"Come
?"
"Non
lasciare che sia Jessica-testa-vuota a vincere"
"Cosa
ti fa credere che io.." borbottò la rossa torturandosi le mani,
mentre l'altra la guardò facendole intendere che si, lo sapeva e che
probabilmente ce l'aveva pure scritto in faccia. "Ok,
andiamo"
La
stanza che era stata allestita era enorme, anche senza tutti i
gingilli e l'argenteria faceva un figurone, da un lato era stato
disposto il bar, accanto c'era il buffet, poi il resto erano puff e
divani, che circondavano una mega sala da discoteca.
La
proprietaria di casa si diresse titubante da Travis, lo stomaco era
in subbuglio, e anche se non fosse stata la fortunata avrebbe
comunque toccato quelle magnifiche labbra che sognava da anni.
"Ciao
festeggiato !"
"Ehi,
non pensavo che avrebbero coinvolto anche te"
"Trascinato
è più corretto" sorrise, ascoltando il battito del suo cuore
rimbalzarle in gola.
"È
la numero ventuno ragazzi !" urlò
Elizabeth.
"Bacio..bacio..bacio"
disse la folla impazzita.
"Sembra
di essere in uno di quegli stupidi talk show, non trovi ?"
chiese con una risatina nervosa.
"O
in un romanzetto di bassa lega, hanno pure preparato una sedia"
ribatté lui ridendo.
"Beh
credo che faccia scena no ?" rise spingendolo a sedersi.
"Almeno
staremo comodi" disse tendendole la mano per farla sedere su di
lui.
La
rossa sorrise e gli si sedette a cavalcioni, tenendosi sulle sue
spalle.
"Questo
è davvero troppo, no
Maria io esco*"
sussurrò Jack ad Elizabeth facendola ridere, prima di girarsi verso
il buffet, o meglio l'alcol del buffet.
"La
folla è inferocita, manco fossero in un rave o alla coppa del mondo
di quidditch !" rise Gillian guardandosi intorno.
"Credo
che a questo punto tu debba baciarmi, signorina Anderson" disse
accentuando l'accento inglese.
"Come
desiderate messer Green" flirtò battendo le ciglia da perfetta
civetta del milleottocento, per poi tornare a guardarlo seriamente
negli occhi e avvicinare il volto a quello di lui.
Il
ragazzo dai capelli castani si fece trovare a metà strada e
congiunse le labbra a quelle di lei, dopo un breve sfioramento, le
ciglia si abbassarono, le labbra si dischiusero e le lingue
s'incontrarono.
Dopo
tutto quel tempo, finalmente, la ragazza innamorata aveva potuto
conoscere il sapore delle sue labbra.
Il
cuore le rombava all'impazzata.
Lo
stomaco tremava in preda ad una tempesta di coleotteri imbufaliti.
Le
orecchie le fischiavano.
E
nella sua mente una sola parola aleggiava in quella landa desolata
'menta'.
La
ragazza avvicinò le mani dalle spalle al collo di lui e iniziò a
stringerlo a sé, mentre il ragazzo la teneva per la vita, stretta in
una morsa d'acciaio.
Si
staccarono per riprendere a respirare e i loro petti ansanti si
scontrarono, così come i loro occhi s'incatenarono.
"Questo
è..il miglior compleanno di sempre" disse con voce roca
"Sono
contenta che ti sia piaciuto il mio regalo"
"Era
il tuo regalo ?"
"Beh
l'invito mi è arrivato oggi in treno quindi, si possiamo
considerarlo come tale"
"Se
questo era il mio regalo, me ne devi un altro per il gioco, o potrei
pensare che tu abbia barato"
"Oh
non sia mai" sussurrò prima di riunire le labbra a quelle di
lui, per ricominciare il gioco da dove l'avevano lasciato.
*
"Gabriela
! Hai detto a mio padre che ti ho impedito di partecipare ?
Questo..questo è assurdo !"
Lei
ghignò e iniziò a canticchiare in corridoio.
"Non
andartene quando ti parlo !" le strillò dietro Scorpius
bloccandola per un braccio.
Lei
fissò quella presa con un sopracciglio alzato e lentamente alzò lo
sguardo su di lui con gli occhi freddi e dardeggianti.
"Ok,
lo so che ho fatto di tutto per renderti la sfida difficile però non
è stata colpa mia se non l'hai superata, non puoi dire a papà che
sono stato io, mi PUNIRÀ !" disse imitando la faccia dell'urlo
di Munch.
"Oh
sai che disdetta !"
pensò lei, prima di fargli un gestaccio e voltargli le spalle.
In
quel momento un'altra figura spuntò nel corridoio passando lo
sguardo dall'uno all'altra.
"Sembrate
i protagonisti di una telenovela, adoro le telenovelas ! Doña
Gabriela y el hombre Scorpius, sai suona male il tuo nome cugino"
disse il gemello della bionda toccando ripetutamente la spalla al
cugino, in un'imitazione del pat-pat babbano, in segno di conforto, o
di arresa allo sconforto -ancora doveva capirli quei
babbani-.
"Francisco,
taci ti prego" disse il biondo esasperato mettendosi le mani
sulla faccia.
"Sei
scorbutico Hombre"
*
Hunter
e Olimpia Mirror stavano pranzando nel sontuoso salone della regale
villa vittoriana al centro della Londra magica, anche ricordata come
residenza invernale Mirror Manor, assieme ai loro genitori Costantin
Mirror e Cassandra Mundrec in Mirror.
Non
una mosca si librava nell'aria, né si udivano rumori di altro tipo,
il capofamiglia era sempre stato abbastanza ligio nelle sue regole
:
1)
non si parla mentre si mangia
2)
non si mangia come animali
3)
gli elfi non si devono né vedere né sentire
Perciò
nemmeno il rumore delle posate e dei bicchieri interrompeva quella
quiete fredda e asociale che il patriarca aveva stipulato. Solo lui
aveva il diritto di infrangerla una volta finito il pasto, e così
fece -come ogni singola volta- quando tutti si alzarono per dirigersi
ai divani di fredda pelle bianca.
“Allora
Hunter hai trovato la futura signora Mirror ?” chiese a
bruciapelo.
“Si,
beh diciamo che ci sto ancora lavorando ma ho la candidata
ideale”
“Vuoi
forse dire che non è ancora
la tua ragazza ? Buon Dio figliolo cosa aspetti ? Se non ne sei
all'altezza ci penserò io”
“No
padre, sono perfettamente in grado di convincerla, è solo un po'
testarda”
“Non
sarà una grifondoro” disse disgustato Costantin
“Salazar,
credi che sia scemo ?” esclamò indignato Hunter
Olimpia
guardò il fratello in modo eloquente pensando
'effettivamente lo sei'
mentre lui le restituiva uno sguardo fulminante pensando
'stronza'
“Ah
se gli sguardi potessero uccidere” commentò la loro madre facendo
un risolino acido.
“È
una serpeverde purosangue Alice Elizabeth Cooper”
“Ah
si sua madre è una stilista famosa” esclamò Cassandra tutta
contenta.
“E
suo padre è il direttore del profeta, si..si può fare, buona
scelta”
Hunter
gongolò immediatamente gonfiando il petto come un tacchino ripieno,
lanciando un occhiata da 'si
lo so sono magnifico' alla
sorella che sbuffò davanti a tanta vanità e idiozia 'come
avrebbe mai potuto quella povera ragazza amare un tale deficiente ?!'
si
chiese la ragazza.
“E
tu Olimpia ? Chi hai puntato cara ?”
“IO
?” disse strozzandosi con la sua stessa saliva “Credevo che vi
riferivate solo ad Hunter, è lui quello che manda avanti il nome, no
?”
“Certo
cara, ma anche tu sei in età da matrimonio”
Merlino
che frase orribile da dire!
Che
classificazione banale !
Che
situazione e mo che mi invento ?
Di
certo non posso dire la verità.
“Si
Olimpia dicci un po' chi ti piace” gongolò il pallone gonfiato
alzando ripetutamente le sopracciglia bionde.
“Fatti
i cavoli tuoi imbecille !” bisbigliò a denti stretti allungandogli
una gomitata al fianco.
“Diglielo
che ti piace il p”
“Brutto
Troll puzzolinfoso !” inveì saltandogli addosso per tappargli la
boccaccia.
“OLIMPIA
DEMETRA MELODY MIRROR !” tuonò Costantin lanciando un incarceramus
alla figlia.
“Le
piace il professor Larstone, insegna rune antiche ad Hogwarts”
disse tutto d'un fiato Hunter
“Spia”
lo insultò la sorella sputandogli l'appellativo quasi
nell'occhio.
“E
chi sarebbe ? Quanti anni ha ?”
“Un
mezzosangue babbanofilo di ventisei anni” rispose ignorando i calci
che tentava di dargli Holly per fargli chiudere quel
becco.
“Scordatelo
! Ci penserò io” disse il padre ghignando malefico.
Ecco
è la fine
– pensò sconsolata la ragazza – Ti
odio Hunter, e sappi che farò di tutto per farti odiare anche dalla
Cooper.
Sarà
guerra!
*
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Grazie
per essere ancora con me nonostante gli aggiornamenti discontinui !
Spero
vi sia piaciuto questo stacchetto pre-festivo.
Non
so ancora se scrivere un capitolo vero e proprio sul Natale o
riprendere direttamente con le prove, ditemi voi come preferite e
anche chi vorreste vedere in quel capitolo Natalizio.
Baci
Gin
p.s.
*non
mi vedo Uomini e Donne ma questa frase l'ho sentita così tante volte
in passato nella mia classe del liceo, che ormai penso che chiunque
la conosca.
|
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Capitolo 19 *** Merry Christmas ***
1
MERRY
CHRISTMAS
Le
vacanze di Natale erano state accolte con entusiasmo da alunni e
professori, ma ovviamente c'era chi era più emozionato di altri,
c'era chi a casa era atteso da dolci infiniti, famiglie numerose e
pacchetti da regalo; chi da babbani ansiosi di poter salire sugli sci
un'altra volta; e chi semplicemente si godeva la pace e il dolce far
nulla del periodo festivo.
Era
stata dura vedere partire i propri amici quell'anno, erano rimasti in
pochi e l'imponente castello sembrava quanto mai un luogo triste,
vuoto, deserto e anche freddo, privo di quel calore umano che tanto
lo caratterizzava il giorno prima, o anche solo poche ore prima.
Ovviamente
chi era abituato al freddo sotterraneo non notava il drastico
cambiamento, gli poteva sembrare solo estremamente silenzioso.
Ma
per una persona in particolare il Natale a Hogwarts significava poter
fare magie e contravvenire alle regole della scuola senza essere
punito.
Liam
O'Grady, come ogni anno, si ritrovò a gironzolare nel castello,
quella pace e quella tranquillità erano ciò a cui profondamente e
segretamente aspirava ogni santo giorno, era difficile per lui dover
sempre indossare una maschera, era difficile interpretare il ruolo
che era stato scelto per lui molti anni prima.
Ogni
anno suo zio gli chiedeva di tornare a casa per festeggiare insieme,
ma per lui era troppo difficile dover rinunciare a quell'unico
periodo in cui poteva veramente essere se stesso, in cui gli era
concesso di stare con se stesso. E per quanto ad un occhio
esterno quella decisione poteva sembrare egoistica, lui non riusciva
ad acconsentire a quella semplice richiesta.
In
quel momento il Tassorosso si ritrovò nel giardino interno del
castello, e per poco non ruzzolò a terra, la neve di poco prima era
stata trasformata in ghiaccio.
Alzò
gli occhi e rimase colpito.
C'era
un angelo che stava danzando con delle scarpe-stivaletto che
riuscivano a farle percorrere velocemente gli spazi del giardino in
lungo e in largo.
I
pattini fendevano l'aria e graffiavano il ghiaccio ubbidendo ai
leggiadri comandi impartiti dalla ragazza. Piroette e passi di danza
erano accompagnati dai movimenti armonici delle braccia, che si
stringevano al petto al termine o all'inizio di un salto, come se
stesse raccogliendo energia per poi rilasciarla nell'aria e
riprendersela, immediatamente dopo.
Per
un attimo pensò che quello spettacolo era stato fatto appositamente
per lui, ma poi la sua mente gli ricordò bruscamente la realtà.. o
meglio scoprì l'identità della ragazza.
“E
tu che diavolo ci fai qui ?” esclamò guardando la sua spina nel
fianco, cos'aveva detto prima ? L'aveva paragonata a un angelo ? Tze
quella era tutto il contrario !
Ashley
Drake rallentò, per poi frenare, spruzzando neve e ghiaccio addosso
al malcapitato.
“Potrei
farti la stessa domanda O'Grady” disse la bionda alzando un
sopracciglio con aria puntigliosa e stizzita.
“Si
dal caso che IO rimanga ogni fottutissimo anno ad Hogwarts a Natale”
ringhiò marcando il territorio.
“Beh
forse se l'avessi saputo avrei cambiato i miei piani, comunque anche
se siamo entrambi qui, questo non vuol dire che siamo costretti a
dividerci uno spazio comune, la scuola è grande va' da un'altra
parte” disse lei indicandogli la via.
“E
perché dovrei sloggiare io ?” chiese appoggiandosi al pilastro con
la mano sinistra.
“Primo:
perché c'ero prima io e secondo io sto pattinando, tu
stai in piedi a disturbare e ad occupare spazio” rispose la
Corvonero esponendo ciò che riteneva ovvio.
I
due continuarono a fronteggiarsi lanciandosi occhiate omicida,
sembravano quasi due personaggi dei cartoni animati con le scintille
che spuntavano tra gli occhi e l'aria che vibrava per la guerra
impellente.
Nessuno
dei due sembrava intenzionato a demordere, anzi sembravano quasi star
preparando l'attacco -verbale o non- finale, quando una voce
altoparlante invitò tutti gli studenti a recarsi in sala grande per
la cena.
*
Marissa
puntò lo sguardo terrorizzato sulla banchina di King's Cross,
maledicendosi mentalmente per la duemilionesima volta per aver
acconsentito a passare le vacanze dai Greengrass.
Era
stata stressata, titubante e nervosa per tutta la durata della
traversata in treno, nonostante i continui tentativi del suo ragazzo
per farla rilassare, tanto che ormai avrebbe potuto dire addio alle
sue labbra perfette, che erano state ripetutamente morsicate,
tagliate, tirate e pizzicate dai suoi stessi denti.
“Ma
perché sei così nervosa ? Non sono mica figlio di una banshee e un
troll !” esclamò piccato Riley, ottenendo un tenero sorriso dalla
ragazza, anche se effettivamente stava riflettendo che sua madre
forse un po' assomigliava ad una creatura maligna.
“Conoscere
i tuoi è importantissimo per me, ma.. non lo so, ho questo
presentimento che mi dice di scappare a gambe levate” disse
appoggiando la testa sulla spalla dell'altro, che immediatamente la
strinse a sé con un braccio “Sta tranquilla ci sono io, andrà
tutto bene”.
Appena
scesero dal treno, portandosi dietro i bauli pieni zeppi di roba,
furono investiti da un caotico gruppo di fratellini, genitori,
animali e compagni di scuola, senza dimenticare gli sbuffi del treno,
che li stavano facendo diventare sordi.
Riley
la prese per mano e la condusse nel luogo più isolato, dove i
Serpeverde erano soliti attendere i propri figli.
Callista
Van Holm in Greengrass fu la prima ad essere scorta dal figlio, in
quanto si era messa in prima fila a parlare con le cognate Astoria e
Daphne, appena incrociarono gli sguardi due sorrisi identici -che
solo i proprietari sapevano essere falsi- comparvero sui volti di
madre e figlio.
Callie
si avvicinò al figlio e con sorpresa notò che non era da solo,
Riley stringeva la mano di una ragazza bassina dagli occhi verdi e
dai lunghi capelli biondo chiaro.
“Ciao
mà, lei è Marissa, la mia ragazza”
La
donna non rimase con la bocca aperta solo per l'educazione purosangue
che era stata inserita nella sua psiche anni prima, si dipinse un
sorriso da foto e strinse la mano alla ragazza “È un vero piacere
conoscerla Mrs Greengrass” disse Marissa
“Anche
per me signorina..?”
“Hunter”
sorrise lei, ottenendo un sopracciglio alzato dalla donna, che si
rivolse al figlio allargando il fintissimo sorriso “Un cognome..
non convenzionale”
Riley
si riavvicinò a Marissa e la strinse a sé mettendole un braccio in
vita, facendola arrossire a dismisura, commentando “Bello vero ?”
Quando
anche Ashton Greengrass II comparve accanto alla moglie, il quartetto
al completo si smaterializzò, con la materializzazione congiunta, al
maniero di famiglia.
*
I
fratelli Varathon non si erano mai amati chissà quanto, ma in quel
momento sembravano volersi ammazzare a vicenda, c'era un sentore di
violenza nell'aria, persino i loro capelli sembravano svolazzare per
la tensione, solo un tavolo li divideva.
“Allora
ragazzi che si dice a Hogwarts ?” chiese Mrs Varathon con un
sorriso cordiale, facendo scorrere lo sguardo curioso da un figlio
all'altro.
“Mah
le solite cose” borbottò il figlio maggiore lanciando uno sguardo
malevolo a Drake.
C'era
una lotta interiore in ognuno dei due e sicuramente non li avrebbero
fermati gli avvertimenti dei loro genitori o le loro stupide
regole.
Persino
i gatti sembravano essere diventati tutto a un tratto rivali, il
famiglio nero e quello bianco si stavano mordendo a vicenda per
ottenere la supremazia sul nuovo territorio.
“Allora
Flame hai deciso che carriera prendere ?” chiese il padre
affondando la forchetta nello sformato di patate “Oppure continui a
cambiare idea ogni settimana ?”
Il
figlio dai capelli rossi rispose con un grugnito e alzò gli occhi al
cielo.
“Grace
ricordi quella volta in cui disse di voler diventare un babbano ?”
“Oh
per Morgana ! E chi se lo scorda ?! La nonna si è persino sentita
male per quell'affermazione” rise la moglie seguita immediatamente
dal marito e dal ghigno del figlio minore “O ce lo vedo come
babbano, sarebbe sicuramente il più inutile di tutti.. tipo quello
che pulisce i gabinetti” disse il moro.
“Tu
non saresti capace nemmeno di fare quello” rispose piccatamente il
rosso.
“A
quanto ricordo disse di voler costruire treni” disse Grace Varathon
dopo averci rimuginato un po' su.
“Ragazzi
tutto bene ?” chiese il padre avendo notato l'atteggiamento bellico
che era traspirato dalle battute di poco prima.
“Certo”
risposero in coro guardando il piatto e affondandoci dentro la
forchetta come se fosse stato un coltello nel cuore del fratello.
La
madre sorrise ingenuamente ed esclamò di essere super felice di
poterli avere entrambi a casa con lei per il Natale.
*
La
guerra sarà anche passata da un pezzo, ma per i genitori di Riley,
nati con la concezione di essere superiori per via del loro sangue
puro, scoprire le origini della ragazza fu come aver ricevuto dal
loro amato erede un colpo molto basso, perciò iniziarono già da
subito a cercare di porre fine a quell'assurda relazione.
Callista
Van Holm in Greengrass era famosa per essere una vera serpeverde,
aveva un modo di porsi così aristocratico e altezzoso che anche
mentre voleva insultare qualcuno non diceva mai esplicitamente una
parola cattiva, anzi elogiava quelle caratteristiche che lei non
riteneva adeguate con degli appellativi decorosi ma pronunciati come
parole velenose.
“E
così i tuoi genitori sono dei.. Babbani,
dimmi cosa fanno nella loro vita ?”
“Mia
madre è un insegnante, lavora in una scuola elementare, con i
bambini dai sei agli undici anni..mentre papà ha una libreria”
rispose Marissa con un sorriso, non capiva perché Riley odiasse così
tanto sua madre, insomma non aveva fatto che essere gentile fino a
quel momento.
“Che
cosa sublime,
lavorare con i bambini
babbani”
ok forse adesso aveva sentito qualcosa di strano nel modo in cui
aveva pronunciato la parola sublime, aveva percepito un brivido di
freddo come se stesse parlando con un serpente. “E tuo padre sarà
molto fiero della sua attività, ah i piccoli
imprenditori sono così.. rustici,
non trovi caro ?”
finse di chiedere l'opinione del marito che rispose con un ghigno
malvagio “Ovviamente cara”
In
quel momento Riley afferrò da sotto il tavolo la mano di Marissa e
cercò il suo sguardo per farla tranquillizzare, a lui non era
sfuggito il significato della parola rustici,
nel gergo di Callie stava a significare disgustosi.
La
bionda prese un respiro profondo e continuò a mangiare l'entrecôte
d'agnello in salsa agrodolce, ripetendo mentalmente il mantra che
usava per calmarsi 'Ce
la puoi fare, tu sei più in gamba di loro'
“Allora
come vanno gli affari di famiglia, padre ?” chiese Riley per
evitare il collasso psicologico della sua ragazza, sapeva quanto
odiasse essere al centro dell'attenzione, per di più doveva essere
ancora peggio ricevere tutti quegli insulti senza poterli mandare al
diavolo.
“Oh
a meraviglia.. certo Higgs mi fa dannare come al solito.. è un buono
a nulla quello lì, dovrei licenziarlo una volta per tutte”
borbottò Ashton tra un boccone e l'altro.
“Ma
caro è il marito di tua sorella, non vorrai lasciare la povera
Daphne in miseria, sarebbe un tale scandalo” commentò con enfasi
Callista.
“Avrebbe
dovuto sposare qualcuno di più adatto, vedi Astoria, lei si che ha
scelto con saggezza” rispose a muso duro.
“Ehh”
Callie sospirò teatralmente per poi esclamare “Che ci vuoi fare..
purtroppo le persone inadatte
attirano sempre le persone testarde
di questa famiglia” facendo scivolare per qualche secondo gli occhi
sulla ragazza nata babbana e su suo figlio “Dico bene Riley ?”
“No
madre, zio Terence ama alla follia zia Daphne è questo ciò che
conta”
“L'amore
finisce tesoro, non essere così ingenuo, è una cosa futile e
evanescente come la bellezza. Ma il buon nome, la grazia e l'eleganza
sono cose innate che non svaniranno mai”
“Ognuno
ha le sue priorità” ribatté il ragazzo facendo spuntare una ruga
di nervosismo e disappunto sulla pelle perfettamente curata della
madre.
*
Il
giorno di Natale dovrebbe significare gioia, allegria,amore
familiare, ma quello che vissero i Varathon sembrò significare tutto
il contrario.
Dalla
cena del giorno prima un'ombra oscura e malvagia sembrava essere
volata sopra la villa di famiglia, Grace e Alexander Varathon
avrebbero voluto soltanto festeggiare in tranquillità, ma i loro
figli sembravano volersi uccidere a vicenda.
Ancora
prima di sedersi a tavola i due si scontrarono, fecero a gara per chi
dovesse passare per primo sulle scale e tra spintoni, schiamazzi,
tiraggi di capelli, calci e pugni vari le attraversarono insieme. Poi
iniziarono a volare parole grosse, l'invidia di Flame e l'orgoglio di
Drake li portarono alle mani. I genitori non seppero mai cosa fosse
successo tra i due ma sentirono chiaramente un nome di una ragazza..
Kleo.. una ragazza che entrambi avevano conosciuto molto tempo fa.
Flame
saltò addosso a Drake nel momento in cui quest'ultimo gli aveva dato
del buono a nulla, il moro gli rispose mollandogli una serie di pugni
nello stomaco, per poi ottenerne uno sullo zigomo. A quel punto con
un ringhio Drake rotolò sopra l'altro e gli beccò il naso con la
mano destra mentre la sinistra veniva parata da quella di Flame, che
strinse il pugno del fratello fino a stritolargli la mano.
A
quel punto l'urlo della madre allertò il marito che corse a prendere
la bacchetta, l'Auror Alexander Varathon era entrato in azione ed
entrambi sapevano che quando questo accadeva non c'era mai vittoria
per l'imputato che aveva di fronte.
La
lite venne interrotta, entrambi vennero legati sulle sedie del
soggiorno da delle funi magiche, per essere sottoposti
all'interrogatorio.
“Che
diamine vi è preso !” urlò Grace in preda al terrore, con il
cuore che batteva a mille.
“Ha
iniziato lui” urlò Drake
“Se
tu non l'avessi fatto sarebbe..” gridò Flame
“Ah
certo tu sei sempre il santo!” lo interruppe urlando Drake
“Tu
sei un bastardo ! Sai quanto io..”
“Quanto
tu che cosa ? Non te n'è mai importato fin'ora..”
“CHE
COSA ? TU NON HAI IDEA..”
“AVANTI
SENTIAMO COSA.. ”
“ADESSO
BASTA !!” un urlo dieci volte più potente e profondo li
azzittì completamente, l'auror era fuori di se. “Se non sapete
essere civili non meritate di mangiare ! Vostra madre si è fatta in
quattro per preparare tutto e voi le state rovinando il Natale! TU”
indicò Drake “Fila in camera tua! E tu” disse a Flame “Nel mio
studio, ADESSO!” i ragazzi filarono di corsa e sbatterono con forza
le porte delle due stanze, tanto che i cardini cigolarono per lo
sforzo.
Grace
scoppiò a piangere tra le braccia di Alexander ed entrambi i figli,
sentendo i suoi singhiozzi, si sentirono stringere il cuore.
*
Ashley
Drake arrivò in ritardo in Sala Grande, si scusò con i professori e
la preside e prese posto nel buco lasciato per lei tra la serpeverde
Tweddle Lloyd e i gemelli Timberwole. Appena si sedette notò che di
fronte a lei c'era quella faccia di bronzo di O'Grady,
immediatamente fu tentata di chiedere a Micheal o Lawrence di
cambiare posto con lei, poi però quella parte di lei che aveva
spinto il cappello a metterla tra i corvonero, le fece notare che
doveva dimostrare di essere superiore a quella gentaglia che si
ritrovava di fronte, così decise di fissarlo a testa alta e
chiedergli di passarle il sale -che si era tenuto attaccato al
piatto-. Lui per tutta risposta glielo lanciò con una schicchera
delle dita, facendolo così inevitabilmente cadere e rotolare verso
di lei, che lo prese senza commentare.
Liam,
notando il sopracciglio sollevato e l'espressione tirata della
ragazza non riuscì a trattenersi dal dire “Beh non mi ringrazi ?”
“È
venuto da me rotolando quindi tecnicamente non ti devo nessun
ringraziamento” poi si girò verso Tweddle e le chiese come mai
anche lei non fosse andata a casa per le feste. Non che le due
avessero qualche tipo di amicizia, anzi probabilmente non si erano
mai calcolate più di tanto, ma in quel momento avrebbe attaccato a
parlare anche con Gazza pur di evitare di guardare gli occhi azzurri
di faccia di bronzo.
Tweddle
si ritrovò con le spalle al muro -metaforicamente parlando-, avrebbe
dovuto inventare una balla su due piedi, non poteva certo dire a
quella corvonero -non ricordava neanche il suo nome- che suo padre
era un alcolista violento e che avrebbe preferito passare il Natale
al cimitero da sua madre piuttosto che con lui.
Alzò
le spalle, facendo ricadere una ciocca di boccoli castani dietro la
schiena “Mio padre è all'estero per lavoro e non mi andava di
disturbare i Potter un'altra volta” in realtà aveva preferito
evitare di passare troppo tempo con James, ancora non gli aveva detto
che la ragazza che lo aveva baciato al ballo era lei e sapeva che non
era assolutamente il caso di spifferarlo durante quella convivenza
forzata, così aveva declinato l'invito di Albus ed era rimasta al
castello.
“E
tu ?” le chiese per pura cortesia.
“I
miei andavano in vacanza in montagna, ma io odio sciare..per cui
eccomi qui” Ash le rifilò la balla che aveva pensato venti minuti
prima, ma in realtà Jax le aveva chiesto di badare al quartier
generale dei Dragoni, non si poteva mai sapere chi avrebbe potuto
ficcare il naso, ma qualcosa le disse che c'entrasse anche lo zampino
di Gillian e della sua convinzione che tra lei e
Liam-faccia-di-bronzo-O'Grady ci fosse della tensione sessuale,
d'altronde sembrava essere l'unica a non sapere che anche lui fosse
stato incaricato.
In
quel momento un bip bip bloccò la bionda dal fare altre domande alla
castana, tirò fuori dalla tasca della gonna un apparecchio babbano
modificato e lesse il messaggino inviatole dalla cugina.
^Jemma^
Ash
! Notiziona ! Stasera c'è una puntata speciale di PLL !!
Inviato
alle 19,24
Ti
invio il link sull'email !!
Oddio
non vedo l'ora, appena l'hai vista scrivimi che commentiamo !
Inviato
alle 19,25
*
Liam
osservò con curiosità l'aggeggio che aveva fatto brillare gli occhi
e spuntare un sorriso tutto denti sulle labbra della sua nemica,
doveva studiarlo più da vicino, decise che durante l'apertura dei
regali o mentre si trovavano entrambi nella sala hobby dei Dragoni
glielo avrebbe sottratto senza che se ne accorgesse.
**
--Angolo
Autrice--
Risorge
dalla tomba..
Ciao
a tutti !!
Spero
sinceramente che vogliate ancora leggere questa storia, voglio solo
che sappiate che ho ritardato la pubblicazione perché non mi
sembrava mai abbastanza completo come capitolo (e anche per mancanza
di ispirazione).. effettivamente ci sarebbe ancora da dire tanto sul
Natale ma non posso bloccare la storia per così tanto tempo.
Sinceramente
ero indecisa se aggiungere o no questo pezzettino ma ho pensato che
meritavate di scegliere voi, se leggerlo oppure no, per cui questo è
per coloro a cui interessa sapere come i Potter-Weasley hanno
passato le loro vacanze:
Lily
venne svegliata da un colpo di cannone, quella mattina del
venticinque dicembre, saltò in aria come un petardo e finì con la
faccia e soprattutto con il naso schiacciato sul parquet della sua
camera “Miseriaccia che batosta” esclamò in una lingua
sconosciuta a causa dell'incidente appena subito e quindi col mento
inchiodato al pavimento lo disse più in questo modo “Mseviattia qe
bafoscta”.
“LILIAANNN
!!” urlò Ginevra Weasley dal piano di sotto “LA TANA CI
ASPETTAAA !”
“Odio
la mia famiglia” borbottò alzandosi senza la grazia e l'eleganza
che Alice Cooper aveva cercato di inculcarle dal primo anno.
Sentì
dei passi da bisonte passare per il corridoio, una porta sbattere e
un chiavistello girare nella toppa 'Bene l'elefante James ha preso
possesso del bagno' pensò la ragazza aprendo la finestra per far
passare un po' d'aria fresca, prima di girarsi e tuffarsi
nell'armadio alla ricerca del suo vestito rosso in fresco lana, se
l'era sognato quella notte e l'avrebbe indossato a tutti i costi !
*
Albus
Severus non aveva dubbi, sarebbero arrivati anche quell'anno in
ritardo, già immaginava gli sbuffi e i rimproveri di Zia Fleur
sull'importanza della puntualità e del rispetto per le altre persone
che avevano mosso i culi al momento giusto. Ok, probabilmente Flebo
non avrebbe mai usato la parola culo, anche perché probabilmente
l'avrebbe pronunciata Kiulo, perché lei le parolasce
non le disceva.
Sbuffando
decise di buttarsi sul divano -tenendo le scarpe ai piedi, non sia
mai che dovesse riallacciarle dopo cinque o dieci minuti- e chiudere
gli occhi.
Immediatamente
la sua mente gli creò l'immagine della ragazza più altezzosa,
odiosa e bella di Hogwarts, sapeva di non dover più fantasticare su
di lei ma non ne poteva fare a meno, ricordava ancora il sapore e la
pressione delle sue labbra sulle proprie..
Lyra
aveva delle labbra perfette, carnose al punto giusto.
E
i suoi occhi.. i suoi splendidi occhi dorati sembravano contenere una
polvere magica che li rendeva vivi e misteriosi.
Adorava
anche quelle minuscole e quasi invisibili efelidi sparse sul naso e
sotto gli occhi, rendevano la sua pelle lattea ancora più dolce.
“Al
non mettere le scarpe sul divano altrimenti tua madre ti crucia” lo
avvertì Harry strappandolo dalle sue fantasie. Il ragazzo aprì gli
occhi e mormorò “Tranquillo stanno fuori dal guanciale”
*
Nel
frattempo qualcun altro della famiglia era stato obbligato a
svegliarsi all'alba per aiutare nonna Molly a cucinare per tutto il
parentame.
Rose
Weasley non era mai stata capace di cucinare un pasto vero e proprio,
e stare lì ad osservare come a Roxenne e Dominique riusciva con
facilità la faceva sentire impotente, non riusciva ad accettare di
non essere capace di fare qualcosa, di essere meno degli altri, per
questo in quel momento stava cercando di tagliare i funghi in piccoli
pezzi, mettendo tutta la rabbia e la frustrazione in quei semplici
movimenti.
Dall'inizio
dell'anno era andato tutto a rotoli, dalla sconfitta infertale da
Lily per quella stupida competizione élitaria, lei stava andando a
rotoli, il suo cervello brillante aveva iniziato a giocarle brutti
scherzi, a vacillare su tutto.. la sua sicurezza era venuta meno e
soffriva immensamente per questo.
Hugo
Weasley aveva programmato tutto per filo e per segno: Fred avrebbe
dovuto distrarre le ragazze, mentre lui s'infiltrava in cucina per
sgraffignare il pacco di paste variegate -già pronto per il
dessert-, e aggiungere il whisky incendiario nel ponce alla frutta di
Hermione.
Finalmente
avrebbero passato un Natale decente, tutti gli anni era così barboso
che dopo mangiato si addormentava sempre e finiva con la faccia
disegnata dai trucchi delle ragazze, questa volta sarebbe stato
diverso.
Ricevuto
il segnale, Fred fu pronto all'azione, con un petardo in mano entrò
in cucina e si avvicinò alla sorella “Ehi Roxie guarda un po' che
ho trovato nella soffitta ?! Dev'essere uno dei vecchi prototipi di
papà e zio Fred”
La
ragazza dai capelli ricci si girò immediatamente e fissò l'aggeggio
che il fratello teneva in mano “Fammi dare un'occhiata” disse
asciugandosi le mani sul grembiule da cucina.
Il
ragazzo dalla pelle olivastra decise che per distrarre Rose l'avrebbe
fatta innervosire, così lasciò il razzo alla sorella e si avvicinò
al piano di lavoro della cugina.
Si
posizionò con la schiena attaccata al bancone e con le mani cercò
qualcosa da far scivolare per terra; riuscì ad afferrare il
coperchio di una pentola -che aveva precedentemente adocchiato-, che
fungeva da blocco ad altri aggeggi da cucina e lo spostò verso di
sé.
Inevitabilmente
tutte le pentole scivolarono via, come gli ingranaggi di un orologio
senza la loro vite e finirono rumorosamente nel lavandino, sul
bancone, in mezzo ai funghi di Rose e per terra.
“AHH
! Ma sei SCEMO ?!!” urlò la ragazza spaventata, che mollò
immediatamente il coltello, che rimbalzò sulla tavoletta di legno
con la lama verso di lei.
Rose
si avvicinò a Fred per dirgliene quattro, con tanto di dito puntato
sul petto, e non si accorse che il coltello le si conficcò nel
fianco.
Dominique
vide tutta la scena e il sangue che uscì dalla ferita, lanciò un
urlo seguita immediatamente da Rose, la quale si accasciò addosso ad
un Fred con gli occhi sbarrati.
Roxenne
lasciò il razzo sul bancone e corse a chiamare aiuto.
Teddy
fu il primo ad arrivare e ordinò a Fred di stenderla lentamente a
terra, si lavò le mani e si accucciò al capezzale della ragazza per
estrarre il coltello.
“Rose..mi..mi
dispiace, ti prego non morire” balbettò Fred accarezzando i
capelli rossi della cugina.
“Non
morirà, idiota!” esclamò Roxie
Rose
non aveva la forza per urlare contro quella mina vagante che era suo
cugino perciò gli stritolò la mano non appena Ted iniziò a sfilare
il coltello.
Hermione
con un colpo di bacchetta anestetizzò la figlia, che crollò
addormentata con la testa sulle gambe del cugino, e ricucì lo
squarcio lasciato dal coltello.
In
quel momento James apparve in cucina tutto trafelato ed esclamò
“Noo, me lo sono perso ?! Per una volta che succede qualcosa di
emozionante io non ci sono”
Dominique
gli sferrò uno schiaffo dietro al collo e gli pestò il piede “Taci
imbecille!”
Rose
si svegliò sul nuovo divano della Tana, era la prima a cui era stato
concesso di sdraiarcisi, si voltò a destra e sinistra e si ritrovò
gli occhi di tutti puntati addosso “Che è successo ?”
“Ti
sei ferita col coltello, grazie alle prodezze di tuo cugino” le
spiegò Hermione “Tranquilla, non ti ho lasciato la cicatrice” le
sorrise rassicurante.
Poi
come al solito Hugo si mise in mezzo e interruppe il momento
madre-figlia “Ok, ora che stai bene mangiamo, che ho una fame
assurda !” esclamò seguito dal suo stomaco.
**
Per
chi non si ricordasse -d'altronde è passato parecchio tempo- queste
sono le facce dei vostri oc presenti in questo capitolo :
Liam
O'Grady = Dylan Sprayberry
Ashley
Drake = Bridgit Mendler
Marissa
Hunter = Annasophia Robb
Riley
Greengrass = Chace Crawford
Drake
Varathon = Jake T Austin (2015)
Flame
Varathon = Jake Hold (con occhi
dorati)
Tweddle
Lloyd = Selena Gomez
Lawrence
Timberwole = Mitch Hewer
Micheal
Timberwole = Sergio Carvajal
Lyra
Montrose = Maria Ehrich (con
occhi dorati)
Grazie
per l'attenzione :)
Baci
Gin
|
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Capitolo 20 *** The death ***
19
THE
DEATH
Ho
visto vacillare il momento della mia grandezza,
E
ho visto l’eterno Lacchè reggere il mio soprabito ghignando,
E
a farla breve, ne ho avuto paura.
- Ts
Eliot -
“Siete gli
eletti, ci siamo passati tutti mia cara..” disse una voce roca.
“Sappi che me la
pagherai !” rispose la ragazza dai capelli biondi, prima di
attaccare il telefono* in faccia a uno dei guardiani della
confraternita.
Odiava quella
stupida gerarchia e la divisione dei ruoli..non voleva essere
un'eletta, e soprattutto non voleva essere in coppia con quello !
Era un affronto,
uno scandalo, non solo Jax l'aveva obbligata a stare a Hogwarts
durante le vacanze di Natale, adesso pretendeva anche che il 31
dicembre lei e Liam -faccia di bronzo- O'Grady coesistessero in una
stanzetta minuscola e decidessero insieme la sorte dello sfortunato
partecipante della prova.
Insomma si può
essere più sfigati di così ?
Essere obbligati a
sopportare quell'essere per un'ora era veramente troppo !
*
Ok, ce la posso
fare. Un bel respiro profondo, Kaito, e poi apri la porta.
Il vivace e astuto
Grifondoro ormai era davanti alla porta della Stanza delle Necessità
da quasi due minuti e tentava, ancora, di convincersi ad entrare.
I suoi capelli
scuri quella mattina erano più spettinati del solito, aveva dormito
poco e per l'ansia non aveva voluto mangiare niente a colazione -a
differenza di come faceva di solito-, ma d'altronde come avrebbe
potuto...oggi era il gran giorno.
Dall'esito di
quella prova sarebbe dipeso il suo ingresso nella confraternita.
'
O sei dentro o sei fuori, giovane grifone.
Mostraci
quanto vali.
Sconfiggi
la tua paura più grande
Stanza
delle necessità
-31
Dicembre ore 9.00-'
Sembrava fatto
apposta, insomma, perché affrontare la sua paura l'ultimo giorno
dell'anno ?!
Erano stati
DAVVERO crudeli, questa volta.
Inspirò, ancora,
ed espirò a fondo per altre tre volte... poi si decise ad abbassare
la maniglia.
*
Proprio in quel momento Liam si presentò nella stanza-spia, Ashley
era già lì ovviamente, come si poteva notare dai suoi capelli
raccolti in una crocchia scomposta, era stressata, frustrata e
incavolata nera con lui.
La ragazza aveva già predisposto la prova per Kaito da venti minuti,
esponendo con cura ciò che l'incantesimo della stanza delle
necessità avrebbe dovuto mostrare una volta che la porta fosse stata
aperta.
Ma nel momento in cui il ragazzo dai capelli neri fece il suo
ingresso, anche un'altra porta -alle spalle della bionda- si aprì,
distraendola dal momento che più l'attirava di tutte quelle prove.
Ash adorava vedere le espressioni dei candidati una volta che la
magia aveva preso forma, riusciva a cogliere quelle espressioni vere,
che solitamente tutti tenevano nascoste sotto alla maschera di tutti
i giorni. Perciò quando si girò verso il ragazzo dagli occhi verdi
gli riversò addosso tutta la sua rabbia
“Avremmo dovuto prepararla insieme, O'Grady, ma come al solito fai
fare tutta la fatica agli altri ! Non ti sforzi minimamente di fare
UNA. Singola.
Cosa per gli altri ! Pensi solo a te stesso.. far parte di una
confraternita significa far parte di un gruppo, le cose si fanno
insieme, altrimenti l'avrebbero chiamato in un altro modo non trovi
?” concluse il suo monologo respirando affannosamente.
“Si, si.. ora perché non ti siedi ? Sta iniziando.. e sinceramente
mi stai disturbando con le tue chiacchiere inutili” esclamò lui
con voce annoiata, spostando la mano come per scansare una zanzara.
La bionda non la prese affatto bene, anzi sentì la rabbia esplodere
all'interno del suo cervello come un vulcano in eruzione, tanto che
gli ringhiò contro e con un istinto animale, caricò -come un toro-
verso Liam.
“AAAAAAAAH”
*
La stanza era
completamente buia, in attesa del cambiamento per il suo nuovo
ospite, e l'atmosfera cupa rendeva la cosa ancora più pesante di
quanto già non fosse.
Sentì appena il
cigolio della porta, chiudersi dietro di sé, che la stanza iniziò
la sua trasformazione: si ritrovò in quello che sembrava essere un
vecchio magazzino babbano abbandonato -per quanto era sudicio-, dove
,al centro della stanza, era incastonata una spada nel pavimento, la
quale sembrava l'esatta copia di quella di Godric Grifondoro.
Dietro la spada,
pochi metri più avanti, un uomo sulla trentina lo guardava con aria
di sfida.
Gli occhi rossi
come il sangue, la mascella dura e pronunciata, i capelli
completamente bianchi in deciso contrasto con la sua carnagione
olivastra... tutto di lui incuteva terrore, soprattutto la tunica
nera che indossava -alla cui vita era legata una spada molto simile
alla precedente- gli conferivano una letale bellezza.
Ma Kaito non era
tipo da lasciarsi suggestionare tanto, era pur sempre un Grifone!
“Chi sei tu?”
osò domandare con tono di sfida.
L'uomo iniziò a
sorridergli malignamente, ma non rispose subito.
“Io sono ciò
che si annida nei tuoi più oscuri pensieri, ciò di cui hai più
paura. Io sono la morte, io sono DEATH.”
Ovviamente Kaito
l'aveva intuito, soprattutto dalla tunica da shinigami -come aveva
visto spesso nei libri di suo padre- ma aveva sperato fino all'ultimo
di sbagliarsi.
Come si
sconfigge La Morte?
“La spada che
hai di fronte, prendila ed usala per colpirmi. Se riuscirai, anche
solo a procurarmi un graffio, avrai superato la prova e tutto ciò
svanirà. Nel caso in cui tu non riesca nell'impresa, sei fuori”
gli rispose l'uomo come se gli avesse appena letto nella mente.
Kaito guardò la
spada.
Voleva prenderla,
ma non si fidava... aveva paura che potesse essere una stupida
trappola del tizio e poi, incastonata com'era, dava l'impressione di
essere impossibile da muovere.
Così decise di
lasciar perdere la spada e di ricorrere alla bacchetta.
“Non ne avrò
bisogno, posso sconfiggerti anche senza!”
E puntò la sua
leale compagna in direzione di Death, nel tentativo di intimorirlo,
ma l'uomo continuò, immobile, a guardarlo senza emettere un fiato.
Impaziente, Kaito
iniziò ad attaccare.
Lanciò tutti gli
incantesimi possibili ed inimmaginabili, ma più lo colpiva -o
meglio, pensava di colpirlo- e più lui rimaneva lì, fermo ed
immobile nella stessa posizione.
Sembrava quasi in
attesa.
Ogni incantesimo
lo colpiva in pieno ma, invece di ferirlo, gli rimbalzava addosso
lasciandolo illeso. Stanco dei suoi vani tentativi, Kaito decise di
passare sul pensante: le maledizioni senza perdono.
E lì fu lo
sbaglio.
“Avada Kedavra!”
Con un colpo agile
di bacchetta, lanciò la maledizione nel tentativo di ucciderlo.
Ma si può
uccidere la morte, con un incantesimo letale, quando il suo stesso
signore è davanti a te e ti sta sfidando?!
Ovviamente no.
Death parò il
colpo con tanta facilità da lasciare il giovane di sasso.
“Sei solo uno
sciocco!” iniziò ad impugnare la sua spada e la indirizzò verso
Kaito “Ho aspettato che mi mostrassi qualcosa, qualcosa che mi
sbalordisse, che mi incantasse... ma tu mi deludi, giovane Kuroba”
Ad una velocità
impressionante fu davanti a Kaito e, in un battito di ciglia, lo
atterrò al suolo con la lama della sua spada sulla gola del ragazzo,
il quale iniziò ad avere il fiato corto.
“La vedi quella
spada? Quella nel suolo che non hai voluto prendere, ebbene quella
era la tua ancora di salvezza. Preferendo la bacchetta, hai preferito
la strada più facile, quella più sicura, quella a cui sei abituato
ogni giorno. Non hai voluto esporti al pericolo, anche solo provando
a prendere la spada, sei voluto rimanere fedele a te stesso ed a
quello che sai fare. Sei rimasto fedele alle paure che ti tengono
legato in catene: se avessi preso la spada, avresti dimostrato che
sai andare oltre ciò, che hai la forza per spezzarle, che puoi
superare le tue paure... Ma hai fallito, giovane grifone, ed ora ti
aspetta solo una cosa.”
Death sollevò la
spada, l'avvicinò alla spalla per prendere lo slancio e nel momento
in cui, con un unico fluido movimento, la fece scattare, pronunciò
la sentenza “La Morte!”
E la spada
trapassò Kaito.
Ovviamente non lo
uccise, ma gli fece prendere un bello spavento -tutta la scena cambiò
poco prima che fosse trapassato del tutto e si ritrovò nella
stanza delle necessità-.
Il sole filtrava
dalle finestre, evidenziando il vuoto attorno a lui: la camera era
completamente priva di mobili e il silenzio regnava sovrano.
Aveva fallito.
Ancora steso per
terra, si tirò su col busto solo per poi appoggiare la testa sulle
ginocchia.
Riviveva ancora,
mentalmente, la scena e brividi di puro terrore gli attraversavano la
schiena.
Che cosa brutta la
tanatofobia.
“Mi ha fregato,
cazzo che figura di merda”
E, come se fosse
impazzito, iniziò a ridere da solo istericamente.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !!
Sono
riuscita miracolosamente a postare un giorno prima della scadenza
della settimana !
Spero
di riuscire ad essere puntuale anche per la prossima :)
Ecco
a voi l'ultima prova dell'anno, il povero Kaito è stato eliminato
(ricapitolando : Lyra e Lily sono passate, Kaito e Robin no) :(
Mi
dispiace tanto, ma ci sono pochi posti disponibili all'interno della
confraternita, quindi qualcuno deve essere eliminato..
Baci
a tutti
Gin
*
Note.. il telefono è quello modificato che usa anche nel capitolo
precedente.. so che la tecnologia babbana non funziona ad Hogwarts,
ma sono convinta che in qualche modo siano riusciti a modificare
questo piccolo intoppo.
|
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Capitolo 21 *** Il film della mia vita ***
ali
IL
FILM DELLA MIA VITA
“Noi
corriamo spensierati verso il precipizio
dopo
esserci messi dinanzi
agli
occhi
qualcosa
che ci impedisca di vederlo.”
-BLAISE
PASCAL-
Alice
si trovava di fronte ad una postazione da toletta del camerino che le
era stato assegnato, la specchiera ovale era illuminata da delle
lampadine circolari che percorrevano tutta la cornice bianca, il
vetro che rifletteva la sua immagine aveva una leggera crepa in alto
a destra, che era stata coperta dall'immagine che solitamente portava
con sé ogni giorno..una piccola Alice tra le braccia di sua mamma.
La
ragazza dai lunghi capelli castani stava attendendo la truccatrice
professionista, ingaggiata da sua madre, che l'aveva seguita per
tutta la sua carriera cinematografica.
Nel
frattempo si rigirava il biglietto del suo ammiratore tra le mani,
che qualche attimo prima un fattorino le aveva portato assieme ad una
deliziosa orchidea bianca..
Mia
dolcissima Ali,
attendendo
con ansia il tuo ritorno,
ogni
giorno sembra durare un'eternità senza la tua presenza.
Spero
che l'odore di questo fiore possa ricordarti il nostro amore.
tuo
Hunter
Aprì
il suo portagioie e una melodia iniziò a riecheggiare tra le quattro
mura della stanza, una ballerina ruotava su se stessa a ritmo di
quelle note, la ragazza alzò il piano della bambola e poggiò il
biglietto nello scomparto segreto, che si richiuse con uno scatto.
Dopo
qualche attimo Elizabeth James -sua madre- e Nora Ferguson proruppero
nel silenzio della stanza e iniziarono a ciarlare di cose effimere,
mentre le acconciavano i capelli e le imbellettavano il viso. Mentre
lei rimaneva immobile, silenziosa e con lo sguardo fisso al riflesso
sullo specchio.
All'improvviso
qualcuno bussò alla porta, segno che il tempo a sua disposizione era
terminato, la ragazza risvegliò la mente dai pensieri che
l'affollavano spesso e in un batter d'occhio si ritrovò truccata,
vestita e pettinata per le riprese.
Spostò
la tenda color panna, che divideva la scena dal camerino, ed entrò.
La
stanza in cui si ritrovò era molto più scura e stretta rispetto a
quella che aveva appena lasciato, le sembrava di essere finita in un
corridoio, continuò ad andare avanti finché non trovò una fiaccola
appesa al muro, la tolse dal gancio a cui era affissa e se la portò
appresso per illuminare il cammino.
Un
fascio di luce colpì la parete in fondo, che non le sembrò affatto
spoglia come le altre, raccolse l'orlo del vestito e affrettò il
passo per osservare da vicino quello di cui si trattava.
Aprì
la bocca ma non riuscì a proferir parola, quel muro era pieno zeppo
di ritagli di giornale, poster, pubblicità, foto rubate, foto in
esclusiva, e tutti avevano lo stesso soggetto..Alice James, ovvero
lei in veste di attrice, modella e cantante.
Lo
stupore fu così forte che la presa salda delle sue mani venne meno e
la torcia cadde a terra, raccolse le gonne del vestito e corse più
veloce che poté verso il corridoio di sinistra.
Tutt'intorno
non volava una mosca, l'unico suono che l'accompagnava era il
ticchettio dei suoi tacchi, e l'unico colore era il grigio scuro
delle ombre.
Stanca
della corsa appoggiò la schiena ad un muro e nel tempo di un respiro
scoprì che si trattava di un passaggio segreto, si ritrovò in un
salone pieno di specchi.
Ce
n'erano di ogni tipo, con cornici più o meno sofisticate e ricamate,
ma tutti riflettevano quella vita da cui voleva scappare, tutti la
ritraevano in abiti, acconciature e contesti differenti..tutti quelli
che lei aveva indossato e di cui aveva preso le sembianze, tutti i
suoi film erano lì, proiettati in quegli specchi.
Si
rigirò per voltare il viso e dare le spalle a tutto quel mondo
caotico, ma si ritrovò in mezzo ad una folla di giornalisti con
videocamere e fotocamere che scattavano flash alla velocità della
luce.
Il
cuore parve esploderle dal petto per quanto battesse velocemente.
Le
orecchie erano talmente piene di rumore, domande che si affollavano
una sull'altra e rumori meccanici che non riuscirono a captare nulla
per un bel po', finché il suo sguardo non passò attraverso tutta
quella folla e in fondo alla sala vide due persone, le due persone
considerate da lei più importanti, Lily e Kleo, le sue migliori
amiche.
Tutti
i rumori intorno a lei si offuscarono, un sorriso spontaneo le
affiorò alle labbra, si mosse verso di loro, spintonando tutti quei
paparazzi che cercavano di trattenerla e riuscì a sentirle anche
prima di raggiungerle.
Il
sorriso le morì sulla bocca.
“È
proprio falsa come quelle immagini da copertina” disse Kleo
rivolgendole uno sguardo schifato.
“Ci
ha sempre mentito, che faccia tosta” rispose Lily malignamente
Poi
la prima parlò all'orecchio della seconda, sussurrandole una
malignità che le fece scoppiare a ridere.
Alice
rimase impietrita.
Fece
un passo indietro, mentre gli occhi verdi le si inumidivano e le
labbra iniziavano a tremare.
Una
lacrima sfuggì al controllo, scivolò giù dalla guancia e toccò il
pavimento..
Plic..
solo lei riuscì a sentire quel suono.
Un
suono così semplice e innocuo che svegliò quella parte razionale
della sua mente che era rimasta sopita per tutto quel tempo..
Qualcosa
non torna, non trovi ? - disse
una voce melodiosa all'interno della sua mente
Qualcosa
stona in questo contesto guarda bene.. - continuò
a sussurrare.
Non
è reale !
Ad
un tratto vide il tutto sotto una luce diversa, le luci iniziarono a
sfarfallare, i suoni aumentarono di volume per poi azzerarsi a
tratti, finalmente tutti i pezzi tornarono..quelle non erano le sue
amiche.
I
meccanismi della sua mente che tempo prima le avevano impedito di
rimanere succube della sfera del controllo, durante l'interrogatorio,
si riattivarono.
Chiuse
gli occhi e quando li riaprì si ritrovò ad osservare la scena, che
aveva appena vissuto in prima persona, da un'altra angolazione.
Vide
un'altra se stessa vivere quella specie di farsa, mentre lei è
diventata solo una spettatrice.
Piano
piano realizzò che le sue amiche non reagirebbero mai in quel modo,
mentre la scena iniziò ad allontanarsi sempre di più e i contorni
di una cornice dorata iniziano a riaffiorare ai bordi di quello che
in realtà è uno specchio.
Che
stupida sono stata, loro mi appoggerebbero, soprattutto Kleo, che si
è divertita ad avere un alter-ego per anni.. loro sanno chi sono, e
questo segreto non farà che unirci ancora di più.
Lo
specchio si ridusse sempre più, ma non smise di mostrare la sua
realtà, finché Alice non urlò “STOP !”, e come se avesse
premuto il tasto pausa ad un film, tutto diventò immobile, perse i
colori e alla fine si sgretolò come una pellicola bruciata al sole.
Tutto
tornò buio, e come se fosse tornata indietro nel tempo, ricordò di
essere nella stanza delle necessità per la sua prova.
Una
fiaccola si accese al muro di fronte a lei, un fuoco d'artificio
venne sparato in aria e quando le sue scintille si posarono a terra
presero forma una scritta:
CONGRATULAZIONI
!
*
“Te
l'avevo detto che ce l'avrebbe fatta” disse Albus, tendendo la mano
a James, il quale gli mollò tre galeoni per la scommessa appena
persa.
“È
stato terribile, come fate ad essere così tranquilli ? Io sono
ancora scioccata!” chiese esterrefatta la ragazza dai capelli
rossi, tenendo una mano sul cuore.
“È
per questo che ti chiamiamo la bonacciona, Gil” sospirò
Scorpius, che venne fucilato dallo sguardo ferito della ragazza.
“Oh
andiamo ! Quanto siete insensibili, la colpevolizzate perché a
differenza vostra lei ha un cuore ?!” esclamò Ashley
“No,
a differenza nostra lei ha solo le ovaie” ribatté Liam
“Buona
questa” rise Scorpius
“No,
idiota questa ! Vorrai dire” rispose Ashley prima di fare un'uscita
di scena perfetta, prendendo Gillian sotto braccio e sbattendo la
porta.
*
Superata
la prova, Alice decise di uscire immediatamente, era talmente
sconvolta che giurò di non mettere più piede in quella stanza
assurda, il cuore le batteva ancora alla velocità della luce, per
cui si sedette sul pavimento di pietra, scivolando dal muro su cui si
era appoggiata.
Tirò
le ginocchia al petto e vi nascose la testa in mezzo.
Avrebbe
dovuto dire la verità sul suo passato alle sue amiche, avrebbe
dovuto raccontargli che si faceva usare da sua madre come una bambola
vivente.
Sospirò
immaginando già la fatica con cui le parole le sarebbero uscite di
bocca, già solo il pensarlo la metteva in agitazione.
Chiuse
gli occhi e fece dei respiri profondi.
Dentro
Fuori
Fu
così che la trovò Hunter Mirror.
“Ah
eccoti qua” quella voce odiosa la riscosse dalla meditazione. “Ho
delle buone notizie mia cara, ho parlato di noi ai miei genitori
durante le vacanze, tranquilla hanno approvato la mia scelta”
s'interruppe fissandola come se avesse appena ucciso un gatto, a
bocca aperta e con gli occhi spalancati, ah Hunter e la sua
teatralità “..per che cavolo di motivo stai seduta lì per
terra come una babbana disadattata ? Alzati per l'amor del cielo ti
prenderai qualche malattia!” strillò come una donnina pudica a cui
era stata vista la caviglia.
“Eri
stato molto più romantico in quella simulazione” borbottò Alice,
alzandosi controvoglia, solo per evitare di vederlo collassare a
terra, già immaginava i fiumi di nomi di malattie che gli si stavano
srotolando nella mente “A..andrai da madama Chips vero ?” come
volevasi dimostrare..Hunter Mirror era un soggetto alquanto
pittoresco.
“Certo
Mirror.. comunque non esiste nessun NOI, levatelo proprio da quella
zucca bacata che tu chiami testa!”
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Scusate
il ritardo -anche se di poco stavolta dai-
stranamente
devo dire che sono soddisfatta di com'è venuto fuori questo
capitolo,
quindi
ora siamo a tre ragazze che ce l'hanno fatta,
per
cose di forza maggiore, ho deciso che i posti totali per i novellini
saranno 6.
Alla
prossima,
baci
a tutti
Gin
|
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Capitolo 22 *** Lacrime di sangue ***
21
LACRIME
DI SANGUE
Lieve
è il dolore che parla.
Il
grande dolore è muto.
(Seneca)
Era
una splendida giornata invernale, la neve cadeva con frequenza da
tutta mattina e i candidi fiocchi di neve s'incastravano a meraviglia
tra i folti capelli corvini della serpeverde, Tweddle adorava quella
stagione, il castello assumeva quel sentore fiabesco che la faceva
innamorare ancora di più ogni anno. Col fatto che spesso preferiva
isolarsi dal resto degli studenti aveva imparato ad apprezzare tutto
ciò che il castello aveva da offrirle, perciò la si poteva trovare
nel giardino interno ad ogni ora della notte solo per vedere le
stelle o durante le nevicate..aveva un certo sesto senso per esse,
ogni volta riusciva a percepire l'odore della neve molto prima che il
suo primo fiocco cadesse dal cielo.
In
quel momento stava giusto tornando in camera dopo una delle sue gite
al giardino nevoso, dopo aver declinato l'invito -del suo migliore
amico Albus- a partecipare ad una battaglia a palle di neve con il
resto della ciurma Weasley, che lui aveva denominato “La Battaglia
dell'anno”.
Non
era mai stata una ragazza a cui piaceva stare in mezzo alla gente, a
volte Al se lo dimenticava, ma anche se adesso aveva fatto amicizia
con la famiglia del ragazzo, c'erano sempre dei momenti dove queste
sue paure e piccole incertezze spuntavano fuori come funghi.
Quello
era uno di quei momenti, come lo era stato il periodo natalizio..e il
fatto di non aver raccontato niente a James rendeva tutto ancora più
incasinato.
Sospirò
pensando che in quel momento la sua voglia di vita sociale rasentasse
il livello 0, -1
Ah,
a volte detestava essere se stessa.. anzi molto spesso..altro che a
volte.
Girò
l'angolo e su una finestra trovò il riflesso di ciò che si stava
perdendo..
James
e Fred stavano lanciando una vagonata di palline di neve contro Albus
e Lily, mentre Rose li spiava da lontano con un cipiglio arrabbiato e
annoiato, probabilmente l'avevano incastrata a segnare i punti.
Un
mezzo sorriso le affiorò alle labbra quando James uscì dal suo
nascondiglio e affrontò la valanga di neve, che le serpi avevano
creato con la magia, a braccia aperte con un grido da re della
foresta.
“Quant'è
patetica” mormorò una voce alla sua destra.
“È
ovvio che lui le sta vicino solo per compassione” disse un'altra
con tono acido
“Io
ancora mi chiedo come abbia fatto il cappello a metterla tra i
serpeverde” ribatté una terza.
Tweddle
già immaginava che tipo di ghigno malefico avessero stampato in
faccia quelle tre.
Non
erano serpeverde, le loro voci le conosceva bene.
“Beh
non sarebbe stata per niente bene tra i grifondoro e i tassorosso”
rispose la prima
“E
a quanto ne so non brilla nemmeno un pochino d'acume per essere una
di noi” continuò la terza.
“Ho
trovato!” disse la seconda dopo qualche secondo di suspense “La
sua casa ideale sarebbe quella di Gazza, ovvero nessuna ahahahha”
Si
voltò di scatto e quando vide lo sguardo che quelle ragazze le
rivolsero il suo organismo reagì di consueto, ovvero andando in tilt
e lasciandosi cullare dal panico.
Corse
alla velocità della luce e si rifugiò nelle quattro mura che
rappresentavano la sua stanza, gli stivali di gomma slittarono sul
pavimento di pietra, facendola cadere lunga distesa sulle mattonelle.
Chiuse
gli occhi e si concentrò sulla respirazione.
Inspira
Espira
Inspira
Espira
Il
fiato si condensò in nuvolette di vapore sempre meno evidenti e
lentamente il suo cuore riprese a battere al ritmo regolare.
Non
appena fu certa che le gambe sarebbero state capaci di sostenere il
suo peso, si inginocchiò sul pavimento, per poi alzarsi con cautela.
Alzò
la testa al soffitto ed espirò nuovamente ad occhi chiusi, per poi
riaprirli lentamente.
Si
voltò su se stessa e notò che il pavimento era tutto bagnato e
macchiato del marrone scuro che forma il ghiaccio, così decise di
togliersi gli stivaletti prima di asciugare e pulire il tutto.
Fondamentalmente
l'essere strega avrebbe dovuto esentarla dallo sfregare uno
strofinaccio per terra, ma per ottenere un incantesimo decente c'era
bisogno di concentrazione e determinazione, cose che in quel momento
le mancavano totalmente.
Dopo
la quinta volta che si alzò per strizzare lo straccio nel lavandino,
iniziò a rilassarsi e a riprendere colore, ma non appena lo strizzò
sotto l'acqua fece un salto all'indietro per lo spavento, ciò che
era uscito dalla pezza era color rosso sangue.
Spalancò
gli occhi dal terrore e come in un flashback si sentì tornare
indietro al suo secondo anno ad Hogwarts.
Una
figura molto simile a lei la osservava dallo specchio, aveva i
capelli neri tutti arruffati, il viso cosparso di foruncoli e
lentiggini, che sulla sua pelle diafana spuntavano ancora
maggiormente, degli spessi occhiali con un'orribile montatura marrone
e le occhiaie violacee le nascondevano gli occhi castano scuro..
quella era lei, la Nessuno.
Tweddle
osservò accuratamente la ragazzina nello specchio e pianse nel
vedere i tagli e i lividi sul suo corpicino mal nutrito, ricordava
bene quel periodo, quando non riconosceva più quali ferite le
avevano inferto gli altri e quali erano opera sua.
Le
ginocchia cedettero come burro e la ragazza si accasciò sul freddo
pavimento di pietra, con la schiena appoggiata alla tazza del
gabinetto, le braccia avvolte attorno alle gambe piegate e lo sguardo
rivolto allo specchio, dove un susseguirsi di immagini realmente
accadute nel suo passato la stavano tormentando.
*
“Io
non credo che ce la farà”
“Tu
che dici una cosa del genere ?” chiese immediatamente Liam,
alzandosi dalla sua postazione per avvicinarsi il più possibile alla
bionda, per poi poggiarle una mano sulla fronte ed esclamare “Hai
la febbre per caso ?”
“Idiota
!” sbuffò Ashley scacciando la mano del ragazzo “Dico solo che
la prova che ha scelto Jax è troppo dura, è una ferita troppo
profonda, non reggerà”
Il
viso di Liam per la prima volta da quando l'ebbe conosciuto perse
quello sguardo beffardo e il tono borioso divenne immensamente serio
“Dipende da quanto ci tiene, se è stata abbastanza forte da
uscirne una volta lo farà di nuovo”
“Non
ne è uscita da sola” s'intromise la voce seria di James Potter,
immobile nell'angolo buio della sala. Nessuno dei due si era accorto
della presenza del terzo così saltarono entrambi dalla poltrona,
nell'udire la sua voce.
“Allora
non ce la farà” disse Liam alzandosi in piedi, con lo sguardo
sempre serio e perso in un mondo oscuro si avvicinò alla porta.
Ashley
lo fissò attonita e si alzò al seguito della sua nemesi, che quasi
le sbatté la porta in faccia.
Lei
la riaprì e se la richiuse alle spalle in fretta -senza dir niente-
, poi come se fosse la cosa più normale del mondo afferrò il
ragazzo per un braccio e gli chiese la prima cosa che le venne in
mente “Che cosa fai ?” sapeva di aver detto una stupidaggine ma
il suo comportamento e soprattutto la sua espressione l'avevano
turbata nel profondo.
Liam
non si girò verso di lei ma le rispose con la stessa voce che aveva
utilizzato poco prima “Non voglio assistere.. non sono costretto!”
non sentendo la bionda rispondere interpretò male il suo silenzio e
continuò “..non puoi obbligarmi a vedere quelle cose”
Ashley
gli avvolse le mani attorno al torace, lo strinse a sé e accostò la
testa alla sua nuca prima di sussurrargli all'orecchio “Nessuno ti
sta obbligando a fare nulla”
In
quel momento il cuore sanguinante di Liam si riempì di un'emozione
che non provava da veramente tanto tempo: l'affetto.
Si,
Liam O'Grady stava provando dell'affetto per Ashley Drake, non perché
per la prima volta si fossero parlati come due esseri umani, ma
perché l'aveva ascoltato e senza remore o compassione l'aveva
capito. In quel momento fu grato al fato per aver impedito alla
ragazza di poter vedere la sua espressione sconvolta, altrimenti
sarebbe crollato come della carta pesta e le avrebbe raccontato tutti
i suoi segreti.. cosa che ovviamente non poteva permettersi di fare.
Una
volta che ebbe ripreso un po' di contegno si staccò dall'abbraccio e
le rivolse un sorriso vero, che scaldò il cuore della ragazza
assieme al “grazie” quasi sussurrato che le regalò prima di
andare per la sua strada -senza voltarsi indietro-.
“Non
c'è di che, Liam” sussurrò lei di rimando, prima di
rientrare nella sala d'osservazione.
James
non si mosse, da quando l'aveva sentita confessare quel segreto
all'interrogatorio era rimasto shoccato, certo sapeva che quella
ragazza era molto taciturna e riservata ma aveva sempre pensato che
fosse per via della sua famiglia, del suo carattere schivo, o
addirittura una volta aveva ipotizzato che c'entrasse la rivalità
tra le case..ma mai avrebbe immaginato una cosa del genere.
Lui
doveva rimanere!
Ad
Albus non era stato concesso assistere, perciò doveva avere almeno
una persona che tifasse per lei.
Che
la volesse veramente tra loro.
*
Tweedle
si trovava nella vasca da bagno, stava osservando la propria pelle
rosea martoriata dai lividi e i graffi che ormai perennemente
ornavano la sua pelle, le lacrime le si erano cristallizzate ai lati
degli occhi e la loro scia sembrava far male come le sue ferite.
In
quel momento la disperazione prese il sopravvento e s'immerse con
tutta la testa.
Tenne
gli occhi aperti e le labbra -che poco prima avevano preso l'ultimo
respiro- serrate strette, mentre dal naso uscivano piccole bolle
d'aria.
In
quel momento non sentì più niente.
Non
pensò più niente.
Semplicemente
rimase lì e lentamente chiuse gli occhi, presa da una spossatezza
irreale.
La
Tweddle fuori dallo specchio voltò la testa, non volle più
guardare, sapeva esattamente com'era andata a finire..
Albus
entrò spaccando la porta con un calcio, l'aveva cercata dovunque e
quando la sua compagna di stanza gli aveva riferito che non la vedeva
da ore si era messo a cercarla con la mappa di suo padre..quando
aveva trovato il cartiglio si era messo a correre, allarmato dal
fatto che l'inchiostro stesse svanendo lentamente.
Si
avvicinò immediatamente alla vasca e le tirò fuori la testa, poi
con un incantesimo di bacchetta le svuotò i polmoni pieni d'acqua e
li riempì con ossigeno puro.
In
tutto ciò la ragazza reale non fece niente, non si mise ad urlare
che ormai era storia vecchia, non pianse, non scappò dalla stanza,
qualsiasi sua reazione l'avrebbe salvata, ma lei semplicemente -fino
alla fine- rimase accovacciata, con gli occhi fissi al pavimento,
senza guardare.
E
non passò la prova.
Le
luci si spensero.
Lo
specchio sparì.
Tutto
tornò ad essere una semplice stanza vuota.
Ma
lei rimase immobile, accovacciata su se stessa.
Dal
buio emerse una piccola luce e poi una voce reale.
“Non
fa niente! Non è importante! Non è più reale! Sei guarita!” le
disse James con fermezza stringendola tra le braccia e coccolandola,
dondolò avanti e indietro -come faceva sempre quando da piccola sua
sorella piangeva per una sbucciatura sul ginocchio-, accarezzandole e
rilasciando qualche bacio sulla capigliatura scura della ragazza.
Dopo
pochi minuti Tweddle cercò di scansarsi, e fuggire al suo sguardo
addolorato.
“Tu
sei così dolce e io.. non faccio che mentirti.. non ti merito
affatto” disse tra le lacrime.
“Ma
cosa dici ? È stata solo una stupida prova”
“Parlo
della..della ragazza del ballo..io”
“Sai
chi è ?” Lei annuì e lui sbalordito e confuso le chiese “Allora
perché non me l'hai detto ? Non..non capisco”
“P-perché..perché
non..non volevo che ti sentissi obbligato in qualche modo.. io so di
essere patetica, lo hai appena visto, non sono la persona con cui
dovresti stare..e non voglio che tu lo faccia per compassione”
“Aspetta,
frena un attimo..stai..stai dicendo che la ragazza che ho baciato al
ballo eri tu ?”
“Si”
disse titubante “Volevo che rimanesse un segreto..io sono
innamorata di te da.. praticamente da sempre! Ma non sono abbastanza
per te! Non..” non riuscì a finire la frase che le sue labbra
vennero rapite da quelle di lui “Queste cazzate mi hanno stufato,
tu non sei patetica e non sei nemmeno tutte quelle cose senza senso
che stai blaterando da mezz'ora! Io volevo sapere chi fosse la
ragazza dietro a quella maschera perché mi aveva fatto sentire
qualcosa di speciale, e adesso che so che è una bellissima ragazza,
con la quale ho un rapporto d'amicizia e che mi ama, non posso fare
altro che godermela, non credi ?” disse con un sorriso malizioso
prima di baciarla nuovamente, per poi alzarsi e tirarla su “Andiamo
via da questo postaccio”
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Non
sono poi così cattiva non trovate ?
L'amore
ha trionfato sul dolore :)
Anche
se la povera Tweddle non è riuscita ad entrare nella confraternita,
ha
finalmente rivelato la verità a James.
Spero
vi sia piaciuto,
alla
prossima
baci
Gin
|
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Capitolo 23 *** Dimmi che mi amerai ***
MARY
DIMMI
CHE MI AMERAI
“Tu
mi ricordi una poesia che non riesco a ricordare
una
canzone che non è mai esistita
e
un posto in cui non devo essere mai stato”
-Efraim
Medina Reyes-
Marissa
salì sulle scale a doppia rampa, con aria afflitta, appoggiando la
mano sinistra al prezioso corrimano di legno di faggio intagliato con
animali fantastici, che portavano al piano superiore della villa, in
cui si trovavano tutte le stanze da letto. Stava ripensando al fatto
che effettivamente durante tutta la cena lui non aveva
aperto bocca, non l'aveva difesa, e non aveva minimamente dato segno
di voler zittire la madre. La stessa donna che l'aveva riempita di
velati insulti, con quella voce altezzosamente velenosa, che un tempo
aveva dichiarato apertamente di odiare.
Ma
quel giorno, Riley non aveva fatto altro che guardare il suo piatto,
senza mai rivolgerle un sorriso o stringerle la mano per
confortarla..il che non era affatto da lui.
Che
senso aveva avuto invitarla a passare il Natale con la sua famiglia
se non aveva intenzione di presentarla sotto una buona luce ?
Marissa
non riusciva a capacitarsi di quello a cui aveva appena assistito,
lei sperava tanto di piacere ai Greengrass si era immaginata una
situazione decisamente diversa, dove ovviamente ci sarebbe stato un
interrogatorio, ma che poi avrebbe portato ad una conversazione più
leggera dove i suoi genitori le avrebbero raccontato gli eventi più
imbarazzanti del suo ragazzo quand'era solo un bambino.
E
invece no, Callista Van Holm in
Greengrass l'aveva prima insultata e poi ignorata, iniziando
una conversazione con il marito, mentre Riley non aveva mosso gli
occhi dal piatto.
Era
delusa, si, profondamente delusa.
Continuò
a salire le scale, strascicando i piedi fino alla stanza che le
avevano assegnato, quando sentì un vociare concitato dalla prima
porta a sinistra.
“Non
accadrà mai caro, non preoccuparti” sentì chiaro e tondo il tono
velenoso di Mrs Greengrass.
“Nostro
figlio mi è sembrato preso da lei” ribatté Mr Greengrass.
“Tranquillo
cambierà idea, i giovani sono volubili.. basta vedere come si è
comportato a cena, non ha detto una parola.. era combattuto,
probabilmente stava riflettendo sulle mie parole e si stava rendendo
conto di quanto fossero veritiere”
“Spero
che tu abbia ragione, non ho intenzione di vedere mio figlio sposato
con quella schifosa sangue-sporco”
“Dovrà
passare sul mio cadavere!” esclamò infervorata con una tonalità
di voce più alta, per poi esclamare entusiasta del proprio acume “E
poi ho appena lasciato sulla sua scrivania una lista di belle
purosangue con cui potremmo combinare un matrimonio decoroso”
Marissa
rimase scioccata, con le lacrime che cercavano a tutti i costi di
sgorgare dagli occhi verdi -facendoli sembrare ancora più grandi del
normale- e le labbra a cuore leggermente divaricate per la sorpresa.
Appoggiò la fronte al muro che trovò alla sua destra e chiuse gli
occhi per trovare la forza di reagire.
“Ottimo,
mia cara, io ho appena sentito via gufo una sua vecchia fiamma, te la
ricordi Cordelia Avery ? È dispostissima a firmare un accordo seduta
stante e ha persino proposto di sedurlo e poi obbligarlo a sposarla,
se fosse stato necessario”
“Un
matrimonio riparatore non sarebbe l'ideale, ma se è ciò che ci
vuole per togliersi quella dai piedi, al diavolo dille di si!”
A
quel punto la Corvonero perse la sua battaglia con le lacrime e
scappò via cercando rifugio nella sua stanza.
*
“Come
mai non hai ancora sbeffeggiato la prova della Hunter ?” sussurrò
una voce femminile -a lui ben nota- all'orecchio di Liam O'Grady
“Hai
letto la sua paura ? Chi sono io per dire a una persona che deve
rimanere da sola ?” rispose con un tono di voce basso, sia per non
disturbare gli altri, che per sua volontà. E ricordandosi
immediatamente della sua famiglia, Ashey si morse il labbro capendo
di essere stata indelicata e sussurrò “Scusami, non intendevo..”
“Lascia
perdere, non puoi capire” poi voltò lo sguardo verso di lei e
fissò gli occhi verdi in quelli castani di lei “E sinceramente
spero che tu non sia mai costretta a capirlo”.
Sul
volto della ragazza spuntò un sorriso involontario e fu tentata di
prendergli la mano, per fargli capire che gli era vicina, ma si fermò
giusto in tempo, ricordandosi che stando in una stanza piena zeppa di
persone, lui non avrebbe mai accettato il suo gesto, ma anzi
probabilmente l'avrebbe deriso. Così decise di spostarsi leggermente
più vicino a lui e a sussurrargli “Grazie, lo spero anch'io”
*
Quella
stessa notte Mary non riuscì a prendere sonno, per quanti sforzi
facesse continuava a rigirarsi tra le lenzuola di seta pregiata,
facendo ogni volta spostare la pelliccia di orso -cacciato
direttamente da un membro della famiglia-, che fungeva da coperta,
sul pavimento. Ritrovatasi in posizione supina e stufa di quei
continui rotolamenti sbuffò, sbattendo entrambe le braccia sulla
pelliccia. Le ci vollero cinque secondi per alzarsi dal letto,
decidere di fare una passeggiata notturna e uscire dalla stanza,
cercando di fare meno rumore possibile.
Camminò
in punta di piedi, al buio -per evitare che i quadri la sgridassero,
facendo così svegliare i loro padroni- e con passo felpato.
Ad
un tratto sentì uno scricchiolio e si bloccò immediatamente.
Vide
una figura uscire dalla propria stanza e attraversare l'oscurità con
tranquillità, riconobbe immediatamente il passo cadenzato di Riley e
decise di seguirlo.
Il
ragazzo camminò lungo tutto il corridoio per poi salire una rampa di
scale, a metà di quella successiva si bloccò per spostare il quadro
della pro-pro-pro-zia Cucuta e passare attraverso il buco, che aveva
lasciato nella parete.
La
bionda, affacciata alla fine della prima rampa, si affrettò a
seguirlo, guardandosi prima alle spalle -aveva paura di veder
spuntare quel serpente velenoso che era Mrs Greengrass-, rabbrividì
al solo pensiero.
Il
buco dava su una stanza-magazzino piena di scatoloni impolverati,
segno che non erano quasi mai stati toccati da quando erano stati
messi lì, e notando la scritta “Giocattoli di Riley” su uno di
essi, la corvonero capì che doveva trattarsi di roba lasciata ad
ammuffire. Solo dopo qualche minuto la ragazza si accorse della
mancanza dell'erede dei Greengrass, si rigirò su se stessa e l'unica
cosa che vide fu la polvere di una piccola e angusta stanza.
Chiuse
gli occhi cercando di non andare nel panico all'idea di essere
bloccata in uno spazio chiuso e sconosciuto, prese vari respiri
profondi e attivò l'ingegno: se dal buco non è passato ci
dev'essere un'altra uscita..cerca Mary.. cerca!
Poco
dopo trovò la via di uscita alternativa in delle scalette che
pendevano da una botola sul soffitto.
Sospirò,
rilasciando tutta la tensione accumulata, assieme all'anidride
carbonica e si cimentò nella salita.
Riley
era seduto sulla finestra della soffitta, ma sembrava essere seduto
nel nulla, tanto era trasparente il vetro che lo circondava, il solo
vederlo in quella posizione le mise una terribile ansia.. e se il
vetro si fosse rotto? E se fosse caduto ?
Quasi
come se le avesse letto nel pensiero, il ragazzo la rassicurò
dicendo che era stato fatto dai folletti con un materiale
indistruttibile quasi mille anni prima.
Mary
rispose con la monosillaba “Ah” per poi chiedere come avesse
fatto a capire che fosse dietro di lui.
“Non
sei stata esattamente silenziosa nel salire la scala”
“Beh
ci credo ! Si muoveva tutta come un dannatissimo serpente!” esclamò
la ragazza ancora turbata dall'esperienza. Non si riteneva una
ragazza che aveva paura dell'altezza, ma quella cosa avrebbe messo a
dura prova anche Harry Potter in persona.
“Fa
così con chi non è della famiglia..è suscettibile e protettiva”
“Mi
è sembrata più a prova di ladro..”
Il
ragazzo non rispose e si appoggiò al cardine della finestra,
guardando con aria assorta tutto il paesaggio che rappresentava la
sua tenuta.
Mary
aveva sempre amato i silenzi, ma in quel momento percepiva quello che
stava vivendo, come un silenzio imbarazzante..e loro due non ne
avevano mai avuti. Così si ritrovò più volte ad aprire la bocca
per spezzarlo, ma all'ultimo la mente si svuotava, e ogni volta
rimaneva a boccheggiare come un pesce, alla fine -dopo il quinto
tentativo- riuscì a chiedere “A cosa pensi ?”
Ma
Riley rispose solo con un'alzata di spalle.
Dopo
altri minuti di terribile silenzio Mary strinse i pugni e sbottò
“Spero che tu non stia con me solo per la promessa che mi feci al
nostro primo bacio” lui rimase in silenzio, osservando il cielo
notturno “Perché se così fosse vorrei saperlo...Riley, sii
sincero ti prego..questa cosa mi sta uccidendo!”
Il
ragazzo si girò, ma il suo sguardo era freddo, distante “Promessa
?”
“Ti..ti
dissi 'Promettimi che mi amerai' e tu rispondesti 'Per sempre, io ti
amerò per sempre!' poi ci baciammo per la seconda volta e mi
sussurrasti: Tu mi ricordi una poesia che non riesco a
ricordare, una canzone che non è mai esistita, e un posto in cui non
devo essere mai stato”
“Che
cosa faresti se ti dicessi che non lo so più ? Che ho dei dubbi su
di noi ?” sussurrò il ragazzo, dopo un altro interminabile
silenzio.
Le
lacrime ormai sembravano essere parte integrante delle sue guance, ma
riuscì comunque a mantenere la voce udibile “Ti direi di cercare
di far chiarezza, altrimenti niente di tutto questo avrebbe senso”
“Ma
tu mi ami”
“Ma
non posso lottare da sola per noi.. i tuoi mi odiano.. e se tu non..”
la voce le si spezzò, ma dopo averla schiarita con un colpo di
tosse, riuscì a dire “Farà male, ma se tu dovessi capire di non
amarmi più.. io ti lascerei andare”
“Così
rimarresti sola”
“Si
nasce e si muore da soli, dovrò imparare a starci prima o poi..
pensa a te stesso per una volta, anche perché io non potrei stare
con uno che rimane per pietà..riflettici” concluse prima di
voltargli le spalle e avvicinarsi alla botola.
“Credo
che i miei abbiano ragione” sussurrò Riley.
Per
Mary fu come ricevere una coltellata al cuore di spalle, le sembrò
di sentire quella lama affondare sempre più all'interno delle sue
scapole, chiuse gli occhi e deglutì prima di dire “Addio Riley, è
stato bello stare con te”
Ti
amerò per sempre! - pensò
prima di tuffarsi nel buco del ritratto.
*
“Bene,
con questo siamo a quota quattro” esclamò Scorpius segnando il
nome di Mary sul taccuino degli ammessi.
“Finalmente
quest'anno ci saranno parecchie ragazze”esclamò Gillian battendo
le mani con entusiasmo, ci mancava poco che iniziasse a fischiare
come allo stadio.
“Beh
se i prossimi falliranno ci saranno solo ragazze, per la tua gioia”
rispose Jax con il solito sorriso smagliante da seduttore incallito e
se la rossa non fosse stata fidanzata -con il ragazzo che
ossessionava i suoi pensieri fin da bambina- probabilmente sarebbe
caduta preda di quel sorriso come tutte le altre.
*
Ti
amerò per sempre!
Quelle
parole le rimasero attaccate alla testa pure dopo aver letto la
scritta “Congratulazioni” nel bacile di pietra nell'altarino
infondo alla sala. Non riuscì ad essere contenta di quella vittoria,
non riusciva a capire se quello che era appena successo si trattava
di una simulazione o era successo realmente, si ritrovò ad odiare i
dragoni per i loro stupidi giochi.
Non
si rendevano conto che ferivano le persone ? O semplicemente non
gliene fregava niente ?
Camminò
senza meta per un paio di metri, prima di ricordarsi del tema di rune
antiche che l'aspettava sulla scrivania.
Salì
e scese varie scale, mentre fortunatamente queste collaboravano per
aiutarla a tornare alla sua torre.
Trovò
due primini bloccati davanti all'indovinello e sbuffando lo risolse
al posto loro, prima di sorpassarli per entrare -d'altronde se non
fosse stato per il suo intervento quei due nanetti chissà per quanto
ancora sarebbero rimasti chiusi fuori, quindi aveva tutto il diritto
di entrare per prima, no?-. La sala comune, già solo con i suoi
colori e quell'odore di libri la tirò su di morale, quindi riuscì a
trovare un po' di energie per salire al piano giusto ed entrare nella
sua stanza.
Appena
si chiuse la porta alle spalle si gettò sul letto, lanciando
un'occhiata alla pergamena sulla scrivania. Chiuse gli occhi, ma
l'immagine del Riley freddo le tornò alla mente, così sbuffando e
grugnendo prese la bacchetta e con un “Accio” afferrò tutto il
materiale di studio di cui necessitava.
“C'è
un gufo per te” le annunciò la sua compagna di stanza, uscendo dal
bagno.
Mary
si avvicinò alla finestra e diede un crackers a Milo -il gufo di
Riley- prima di afferrare la missiva dalla zampetta del volatile, che
tubò appena la vide e durante tutto il suo spuntino.
Un
sorriso spuntò immediatamente sulle labbra della bionda, che dovette
rileggere il messaggio tre volte per assicurarsi che fosse
effettivamente reale.
“Mia
dolcissima Mary, vediamoci sulla torre di Astronomia a mezzanotte,
c'è un anniversario da festeggiare.
Per
sempre tuo,
R.”
**
--Angolo
autrice--
Dopo
due settimane ecco a voi il nuovo capitolo !
A
quanto pare ciò che ha vissuto Mary era solo un brutto incubo.
Spero
vi sia piaciuto,
baci
Gin
|
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Capitolo 24 *** Chi è il migliore ? ***
23
CHI
È IL MIGLIORE ?
“Gli
uomini sono in guerra tra loro,
perché
ogni uomo è in guerra con se stesso”
-Francis
Meehan-
Era
appena scattata la mezzanotte e il numero sette aveva appena
sostituito il suo precedente su ogni orologio o sveglia del castello,
era una tranquilla notte di febbraio, piena di stelle brillanti nel
cielo leggermente nuvoloso d'Inghilterra. Ma ovviamente non tutti
stavano realmente dormendo, come volevasi dimostrare nei sotterranei,
all'interno della sala comune dei serpeverde un vociare concitato
attirava tutta l'attenzione dei quadri nell'angolo a destra del
caminetto, e i proprietari di queste voci non potevano che essere
Scorpius Malfoy e Albus Potter.
“Jax
ti ha detto il motivo per cui la prova non si poteva fare nella
stanza delle necessità ?” chiese il moro al biondo, che si stava
esercitando con l'incantesimo che avrebbe dovuto scagliare da lì a
poco “Ha detto solo che gli serviva” rispose l'amico scrollando
le spalle.
“Per
tutto il giorno ? Che cavolo deve fare ? Essere a capo della
confraternita gli ha dato alla testa” borbottò Albus rigirandosi
la bacchetta tra le dita della mano sinistra.
“Pure
a tuo fratello, quest'anno se l'è presa comoda, l'unica cosa che ha
fatto è stato acquistare il nuovo tavolo da poker e seguire la prova
di tua sorella, tra l'altro è illegale..sai, per via delle regole”
“Già..
e tra l'altro ha deciso di rovinarmi la vita” allo sguardo confuso
del biondo, si batté la mano destra sulla fronte e continuò “È
vero non te l'ho detto.. ieri ho scoperto che sta con la mia migliore
amica da due settimane! Ti rendi conto ? Ora me lo ritroverò
tra i piedi ogni due secondi!”
“Tzz..Brutta
storia” commentò Scorpius con voce incolore, come se l'avesse
fatto solo perché l'altro se l'aspettava e non perché lo pensasse
veramente.
Il
biondo agitò la bacchetta per la terza volta e una luce azzurrina
iniziò ad aleggiare per la sala comune, la spense quasi subito per
evitare di far cadere il suo amico preda dei sogni che
quell'incantesimo avrebbe scatenato al ragazzo del piano superiore
“Andiamo, sono pronto”.
I
due dragoni salirono in fretta le scale dei dormitori maschili, per
poi camminare felpatamente lungo tutto il corridoio buio, si
fermarono davanti alla porta del sesto anno e con un'alohmora
sussurrato entrarono di soppiatto.
*
Hunter
Mirror come suo solito non riusciva a dormire, perciò per ammazzare
il tempo, -invece di contare gli asticelli- aveva passato delle ore
ad escogitare dei piani per conquistare Alice Cooper, ovviamente
erano uno più assurdo dell'altro, ma per il ragazzo dagli occhi
bicolore erano assolutamente perfetti. Ciò che lo faceva restare
sveglio era la difficoltà nel trovare il migliore tra tutti..
sarebbe stato meglio prendere la pozione polisucco per trasformarsi
in una delle sue amiche e rifilargli il contratto da firmare, oppure
fingere di rapirla ? O forse sarebbe stato meglio rifilarle
dell'amortenzia ? Sicuramente se fossero stati ancora in tempi di
guerra le avrebbe lanciato un imperius -come aveva fatto suo padre-,
ma purtroppo adesso era illegale..
Era
quasi arrivato alla soluzione, quando un rumore alla porta della sua
stanza lo distrasse, immediatamente si arrotolò tra le lenzuola di
seta verde, schiacciando la testa bionda sul cuscino di piume e
chiudendo gli occhi per fingersi addormentato.
Sentì
dei passi avvicinarsi al letto alla sua sinistra, quello appartenente
a Drake Varathon, aprì il più possibile le orecchie per capire chi
fossero gli intrusi e cosa stessero facendo al suo compagno di stanza
-amico era una parola troppo grossa, un Mirror non poteva essere
amico di un mezzosangue-.
Drake
dormiva alla grande, praticamente a quattro di bastoni, con le
braccia e le gambe così tanto spalancate da fuoriuscire dal
materasso del baldacchino, e con tanto di bava che colava dalla bocca
spalancata.
Scorpius
si mise alla destra del letto e avvicinò la bacchetta alla testa del
moro, il quale non si accorse di nulla, il biondo sussurrò lo stesso
incanto con cui si stava esercitando poco prima e lentamente un fumo
azzurrino uscì dalla bacchetta di faggio del serpeverde, per poi
circondare la testa del moro addormentato ed entrargli in tutte le
cavità che riuscì a trovare.
Hunter
assistette a tutta la scena con gli occhi spalancati dalla curiosità
e dall'euforia di aver svelato il mistero che l'aveva accompagnato
durante tutto l'anno scolastico, aveva cercato di capire da dove
provenissero i colpi di tamburo, chi fossero i partecipanti e ora si
ritrovava la verità sotto il naso.. quello era Scorpius, uno dei
suoi amici d'infanzia, ed era un Dragone, e Drake -un mezzosangue-
era stato scelto per partecipare alla selezione.
La
vita a volte è proprio strana – pensò Hunter – non hanno
scelto me, un purosangue, ma, hanno scelto quella mezza calzetta di
Varathon ?!
L'invidia
lo investì come una seconda pelle, ma non poteva permettersi di fare
una scenata in quel momento, soprattutto perché doveva fingersi
addormentato per sapere come quella storia sarebbe andata a finire..
doveva conservare quei sentimenti per preparare qualcosa di molto
meglio.. lui voleva essere uno di loro, e lo sarebbe stato, eccome se
lo sarebbe stato !
*
Drake
era consapevole di star sognando, perché nella sua realtà quello
che stava vivendo non sarebbe mai potuto accadere, o meglio forse in
futuro sarebbe potuto succedere, ma non in quel momento della sua
vita.. non così di punto in bianco.
Si
trovava sulla ruota panoramica del luna park, della città natale di
sua nonna Bunny -la madre di suo padre-, si stava godendo la vista
sottostante delle pianure, dei prati e dei tetti delle case in legno
di Hull, ma non era solo.. questa era la cosa sconvolgente... assieme
a lui c'era la ragazza dei suoi sogni, la sorella gemella del suo
compagno di stanza.
Olimpia
si voltò verso di lui, con un ampio sorriso stampato sulle labbra
arrossate dal vento, gli occhi azzurri emozionati e luccicanti come
mai l'aveva visti, e con i capelli castani -sempre perfettamente
lisci e acconciati- che volavano da una parte all'altra della piccola
cabina argentata dove sedevano.
“È
così bello, davvero non ci sono parole per quanto sia bello!”
esclamò la ragazza.
“Te
l'avevo detto che i babbani fanno anche cose utili” sorrise lui di
rimando “Come ti fa sentire ?”
“È
come se stessi volando, senza aver paura di poter scivolare da una
scopa..mi sento libera. Riesco a vedere il mondo Drakie, ed è tutto
merito tuo”
Il
cuore del ragazzo saltò come impazzito nel sentire quel diminutivo,
soprattutto per la dolcezza che aveva intriso in quelle sillabe, e
infischiandosene del fatto di essere solo in un sogno si avvicinò ad
Holly e la strinse tra le braccia.
D'altronde
in un sogno si può fare tutto, si può essere tutto ciò che non si
è nella realtà, e fondamentalmente non si può essere respinti da
una propria proiezione.
Le
loro labbra stavano per toccarsi, erano talmente vicini da poter
sentire il profumo della pelle dell'altra, bastava così poco per
realizzare il desiderio di Drake, eppure il ragazzo dovette aspettare
ancora, perché un fumo azzurro avvolse tutta la sua figura e lo
trasportò in un'altra dimensione onirica.
Una
dimensione in cui non era mai stato, una dimensione in cui la sua
mente lavorava separata dal suo corpo, mentre poco prima era
consapevole e decideva lui cosa sarebbe successo nel proprio sogno,
adesso era impotente e schiavo del proprio subconscio.
Il
ragazzo dagli occhi dorati atterrò nella sua stanza, al primo piano
della villa dei Varathon, la sua mente lo introdusse immediatamente
nel contesto che era stato scelto per la prova, in modo da non far
sembrare a Drake di essere in un sogno..
Era
il 14 agosto dell'estate appena passata e il caldo afoso saturava
tutta l'aria circostante, il moro più che vestito era svestito e
pronto per un tuffo in piscina, prese l'asciugamano verde con lo
stemma della sua casata e scese le scale. Immediatamente la prima
cosa che sentì fu la voce roca di suo fratello Flame, che raccontava
un altro episodio divertente degli allenamenti di quidditch del
grifondoro, e le risate del padre che inevitabilmente scaturirono
fuori alla fine del racconto, Drake fece una smorfia con le labbra ed
accelerò il passo per uscire dalla porta sul retro ed evitare di
incontrare il rosso. Ma come al solito suo padre lo scorse e lo
chiamò “Ehi Dray vieni a sentire una storia divertente”
“No
grazie” rispose il moro aprendo la porta secondaria della cucina e
oltrepassandone l'uscio per ritrovarsi fuori casa. Con un impeto di
rabbia lanciò l'asciugamano sulla sdraia di legno, come al solito
suo fratello risultava divertente, ogni santissima volta aveva
qualche battuta nuova o storia coinvolgente che risucchiava tutta
l'attenzione di suo padre.. anche lui era bravissimo nel quidditch,
anzi era molto più bravo di Flame.. era il cacciatore migliore della
squadra, era entrato al secondo anno e nessuno l'aveva mai
disarcionato dalla scopa, ma a questo nessuno faceva mai caso.
Sbuffando
ancora una volta prese la rincorsa e si lanciò per un tuffo a bomba
nella piscina, quello era il suo posto preferito di tutta la casa,
dato che Flame non ci metteva mai piede, il povero Flame aveva
paura dell'acqua.
Quando
la testa del moro riemerse in superficie l'atmosfera cambiò, il
contesto cambiò e il serpeverde si ritrovò in un campo da
quidditch. Catturò con il suo sguardo dorato tutto il terreno
circostante e respirò l'aria che solo quel posto possedeva, aria di
adrenalina, divertimento, vittoria, libertà e competizione. Un
sorriso emerse sul volto fino del ragazzo, ma sparì così in fretta
com'era venuto quando vide il ciuffo rosso fiamma di suo fratello.
“Cosa
ci fai qui ?” sbottò immediatamente stringendo i pugni per
quell'intromissione indesiderata.
“Ti
cercavo e ti ho trovato..dopotutto ti conosco bene” rispose il
rosso con quel suo mezzo sorriso irritante che aveva sempre
appiccicato sulla faccia.
“Tu
non mi conosci per niente” ribatté Drake stringendo i denti e
affilando lo sguardo.
“Mah
non saprei..però hai ragione alcune cose che hai fatto ultimamente
non me le sarei mai aspettate”
“Felice
di averti stupito allora, ma a cosa ti riferisci ?” a quel punto fu
Drake a ghignare.
“A
Kleo” rispose immediatamente Flame.
“Kleo
?” chiese il moro confuso.
“Già..la
nostra migliore amica”
“La
mia migliore amica vorrai dire” ribatté
immediatamente Drake “Non sarai ancora arrabbiato per via di quel
bacio ? Te l'ho detto era solo per una scommessa” il moro ricordava
benissimo come aveva programmato la riuscita della prova assieme alla
ragazza, e come poi si era arrampicato sugli specchi per coprire il
tutto.. aveva snocciolato una bugia dietro l'altra e il tempestivo
suggerimento di lei era stato di grande aiuto.. e suo fratello aveva
appena detto di conoscerlo bene ? Se così fosse stato non sarebbe
caduto nella loro bugia e soprattutto non avrebbe creduto che fosse
veramente innamorato di Marissa Hunter, insomma chiunque con un po'
d'osservazione poteva notare come Drake fissasse -o meglio
stalkerasse- Olimpia Mirror ogni volta che ne aveva l'occasione.
“Certo
che sono arrabbiato, mi avete mentito!” il moro quasi rimase di
sasso all'affermazione del fratello, ma poi si rilassò non appena il
rosso disse “Insomma sapevi che Kleo era una metamorfusmago e non
mi hai detto niente.. sapevi che fingeva di essere Jessica e non hai
pensato nemmeno di accennarmi la cosa ?”
“Non
era un mio segreto perciò non avevo l'obbligo, il dovere o il
permesso di rivelartelo”
“Come
al solito non te ne frega niente di me, non è così ? Non ti sei
minimamente posto il problema di chiedermi come stessi dopo quella
rivelazione.. sai quanti casini Jessica mi ha causato, quanti ne ha
causati a tutta la squadra ?”
“Hai
ragione non mi è mai importato dei vostri casini, sai perché ?
Perché è stata una mia idea e voi ci siete cascati come dei
polli, ho detto a Kleo: 'ehi perché non fai innamorare i grifondoro
di Jessica ?' e mentre voi eravate persi dietro agli intrecci amorosi
noi ci allenavamo e vincevamo tutte le partite”
“Sei
proprio una schifosa serpe”
“Mi
ci hai fatto diventare tu in realtà, quasi quasi dovrei
ringraziarti”
“Di
che diavolo parli ?”
“Il
cappello voleva mettermi tra i grifondoro, ma a quel punto sarei
sempre stato bollato come il fratellino di Flame, e sarei
stato la tua ombra come a casa, così ho scelto i serpeverde, ho
scelto di essere il tuo nemico, il tuo opposto, di fare tutto ciò
che non facevi tu e di eccellere e di superarti”
“Pensi
di essere diventato migliore di me ? Tu non lo sarai mai, è vero hai
vinto il campionato grazie a dei mezzucci scadenti e ignobili, ma è
come se avessi fatto lo sgambetto alla vita.. vuoi sfidarmi
fratellino ? Vuoi sapere chi è il Varathon migliore ?”
Drake
si sfilacciò il guanto di pelle di drago dalla mano destra e lo
lanciò davanti ai piedi di Flame.
“E
sia” disse il rosso raccogliendo la sfida.
Il
cielo si scurì e divenne prima blu notte e poi grigio piombo.
Gli
anelli divennero impossibili da distinguere dal cielo e dalle nuvole.
L'erba
bagnata divenne quasi inconsistente, un attimo prima la sentivano
strusciare contro gli scarponcini da quidditch e l'attimo dopo non la
percepivano più.
Lo
stadio di quidditch si trasformò nell'arena dei duelli che entrambi
avevano visto al dipartimento Auror quando erano andati a trovare i
loro genitori.
I
due fratelli presero le loro bacchette dalle tasche delle divise e se
le puntarono contro.
“Niente
inchino ?” chiese il grifondoro.
“Non
te lo meriti” rispose il serpeverde.
Il
primo schiantesimo partì dalla bacchetta del moro e venne parato da
un protego silenzioso del rosso, causando un'altra scarica d'ira e
frustrazione nel corpo del serpeverde, che come conseguenza lanciò
un onda d'acqua per innervosire e spaventare l'altro.
Flame
impallidì e rimase inerte davanti alla sua paura peggiore.
L'acqua
lo colpì in pieno con una potenza tale da gettarlo a terra, Drake
decise di torturarlo ancora un po' lanciando ancora fiotti d'acqua
che lo circondarono in un bozzolo umano d'acqua.
Flame
chiuse gli occhi alla ricerca di quel coraggio che l'aveva fatto
finire tra i cuor di leone e li riaprì solo quando trovò la forza
di spezzare l'incantesimo del fratello, ripagandolo con la stessa
moneta, scagliando una materia ombra e dandole la forma di un
dissennatore.
Drake
si mise a correre a per di fiato, ma l'ombra lo seguì volandogli
dietro.
Drake
scartò di lato e cercò di aumentare il ritmo, mentre gridava e
ripeteva “Ricordi felici, ricordi felici, ricordi felici !!”
Il
dissennatore aprì le sue braccia come per avvolgerlo nel suo
mantello di ombre, ma il ragazzo fu più veloce ed evocò il suo
patronus.
Il
tuono alato argenteo sbatté le ali e -invece di creare una tempesta
come l'animale da cui prendeva la forma- creò delle scariche di luce
argentata.
L'ombra
scomparve, ma in compenso Flame lanciò il proprio patronus a
combattere contro quello del fratello, quindi appena Drake alzò gli
occhi si ritrovò un grifone che gli piombò addosso.
Il
moro si accucciò e il suo patronus lo avvolse come per proteggerlo,
in quel momento avvenne qualcosa di strano, Drake divenne il suo
tuono alato, e pieno di rabbia si scagliò contro il grifone di suo
fratello.
Flame
imitò il fratellino e unì il proprio corpo a quello del patronus.
Il
grifone si rialzò e prese la rincorsa per abbattere il tuono alato.
I
patroni perlescenti si azzuffarono, si graffiarono, si morsero, si
tirarono le ali gigantesche e si lanciarono scariche di luce.
Continuarono
per un bel pezzo, trasportando la battaglia anche in cielo, finché
non rotolarono uno sull'altro.
I
patroni li abbandonarono e rimasero solo i due fratelli, sdraiati per
terra, pieni di graffi, occhi neri e lividi.
“Se
ci vedesse la mamma” disse Drake pulendosi il labbro sanguinante
con la manica della camicia.
“Ti
direbbe che sei un coglione” rispose Flame sentendo il sapore del
sangue sulla lingua.
“Si,
ma lo direbbe anche a te”
“E
questo ti fa sentire meglio ?”
“Molto”
L'altro
scoppiò a ridere e si girò verso il fratellino, notando solo in
quel momento il sorriso spontaneo che aleggiava sulle labbra spaccate
del moro, e che si trasformò dopo poco in una risata che riecheggiò
-insieme alla sua- in quella stanza vuota.
Un
tamburo tuonò dal nulla facendo spegnere le risate.
Drake
si girò verso Flame e vide che stava lentamente svanendo “Ci
vediamo nella vita reale fratellino” disse facendogli l'occhiolino.
Per
la prima volta in vita sua Drake sentì un dispiacere diffondersi nel
proprio cuore per la mancanza di suo fratello, e capì che nonostante
tutto -l'invidia, le angherie passate, le loro differenze- gli voleva
bene, come solo un fratello poteva volerne ad un altro.
“A
domani fratellone”
*
Hunter
aveva osservato -da spettatore silenzioso- tutta la prova dalla bolla
azzurrina che si era formata sopra la testa di Drake, assieme a
Scorpius e ad Albus..sapeva benissimo che Varathon aveva passato la
prova, anche se sinceramente non aveva capito bene la paura che il
ragazzo aveva dovuto affrontare, probabilmente ad un tratto si era
addormentato... beh al momento non aveva importanza, adesso li aveva
in pugno tutti e tre.
Bastava
solo capire come sfruttare ciò che aveva appreso nel modo migliore.
“E
così Drake è dei nostri” commentò Scorpius, risvegliando Hunter
dai suoi pensieri e facendogli ricordare di doversi fingere
addormentato.
“Il
primo ragazzo di quest'anno” continuò Albus.
“Non
dirmi che avevi paura di rimanere con sole donne ?!” lo beffeggiò
Scorpius.
“Ma
che vai a pensare..fino a mo c'erano solo Anna, Ashley e Gillian.. un
po' di carne fresca serve sempre” si difese Albus.
“Beh
direi che tra Alice, Lyra, Marissa e tua sorella ce ne sono
abbastanza adesso.. a proposito com'è finita la cosa con la Montrose
?” rispose il biondo alzandosi dal letto di Varathon e
incamminandosi verso la porta.
“Quale-quale
c-cosa ?” balbettò il moro, uscendo dalla porta del sesto per
entrare in quella del settimo.
Bene
bene, adesso so anche i nomi di tutte le ragazze – pensò
Hunter – potrò ricattarli e obbligarli ad ammettermi.
Aspetta,
ma con Alice non intenderà mica Alice Cooper ?
Se
così fosse potrei ottenere due piccioni con una fava..Ahh adoro i
ricatti !
“Come
sarebbe niente, scusa ?” esclamò Malfoy
“Sarebbe
a dire che l'ho baciata sia alla festa che qualche giorno dopo, ma..”
“Ma
cosa ?”
“Noi
litighiamo, non sappiamo stare insieme come le persone normali, e so
che anche se glielo chiedessi lei mi direbbe di no insultandomi come
al solito”
“Se
non ci provi non lo saprai mai, no ?”
“Il
giorno dell'iniziazione, quando tutto questo casino sarà finito le
parlerò”
“Ecco
così mi piaci !” esclamò il biondo pensando 'forse non sarai
l'unico a provarci quel giorno'.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !!
Innanzitutto
mi scuso per il ritardo e vi auguro buon Natale!
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto :)
Sinceramente
avevo iniziato il capitolo appena avevo pubblicato quello precedente
ma poi vari impegni mi hanno impedito di finirlo prima di oggi..
comunque meglio tardi che mai, no ?
Baci
Gin
|
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Capitolo 25 *** Io non ho paura ***
124
IO
NON HO PAURA
Il
maggiore nemico dell’uomo è la paura,
che
appare sotto forme così diverse come la vergogna, la gelosia,
la
collera, l’insolenza, l’arroganza…
Qual
è la causa della paura?
La
mancanza di fiducia in se stessi.
-Svami
Prajnanapada-
Charlotte
Montrose non vedeva l'ora di entrare, aveva atteso con ansia la
propria convocazione, quasi temendo di aver fatto qualcosa di
sbagliato e di non essere stata più idonea per affrontare la propria
paura. Era stata entusiasta quando aveva scoperto che sua cugina era
riuscita a passare la prova, ma sotto sotto aveva paura di non
riuscire nella stessa impresa.. a volte le persone più coraggiose
sono quelle che credono meno in loro stesse, coloro che fremono
all'idea di mettersi alla prova, ma nel momento esatto in cui vengono
messe davanti a ciò a cui aspirano se la fanno sotto per la paura.
Charlotte
odiava questa sua debolezza e rifiutava categoricamente l'idea di
essere associata a quel cliché, perciò -anche se dentro stava
urlando come una mandragola- alzò il mento e aprì la porta della
stanza delle necessità.
Tutt'intorno
a lei apparve all'improvviso una delle sue stanze preferite, il
salotto rosa-salmone di casa sua, avrebbe riconosciuto ovunque quei
mobili antichi color crema con i ghirigori color salmone, senza
contare i lampadari di cristallo che pendevano dai soffitti di tutto
il palazzo dei Montrose.
Charlotte
sorrise e raggiunse sua cugina sul divanetto imbottito color salmone,
Lyra stava fingendo di ascoltare gli sproloqui della nonna, che come
suo solito stava raccontando le avventure dei vecchi tempi, aveva
così tanto la testa tra le nuvole da non accorgersi dell'arrivo
della rossa, né del fatto che Lyra avesse appena sgraffignato la sua
preziosissima scatola ottocentesca di cioccolatini e la stesse
profanando con le sue zampe da ladruncola. Charlotte non aveva
nessuna intenzione di far notare la cosa alla vecchia Lady Bellatrix
Montrose, anzi tese la mano verso la mora per ottenere la metà dei
cioccolatini rubati.
Se
li mise in tasca velocemente, imitata dalla cugina, e riportò lo
sguardo verso la narratrice.
“E
così mi sono ritrovata fidanzata con Lord Richard Montrose, anche se
ora che ci penso ancora non aveva ereditato il titolo da suo padre a
quel tempo, comunque era un buon partito, ovviamente secondo mio
padre, non è che lo conoscessi di persona, d'altronde era
consuetudine a quell'epoca sposare l'uomo scelto dalla propria
famiglia..non che adesso le cose siano tanto cambiate, i matrimoni
combinati sono alla base della solidità della nostra famiglia”
“Intendete
dire che toccherà anche a noi la stessa sorte ?” chiese Charlotte.
“Oh,
non mi ero accorta che fossi qui” esclamò sorpresa svegliandosi e
tornando al presente “comunque certo che si, cara.. era proprio
quello che tentavo di spiegare a tua cugina” poi volse lo sguardo
verso Lyra e disse “È una buona cosa che tuo padre ci stia
iniziando a pensare, i matrimoni frettolosi sono un tale scandalo!”
“Si,
Lady Bellatrix” rispose mogia Lyra.
Charlotte
voltò di scatto lo sguardo e fissò sorpresa la mora, poi non
ricevendo alcuno sguardo in risposta al proprio, le diede una
gomitata e sussurrò “Che cosa ? Ti hanno incastrata ?”
La
mora dagli occhi dorati voltò leggermente il capo nella sua
direzione e rispose “A quanto pare..”
“E
non hai intenzione di fare niente al riguardo ?” chiese la rossa
con dell'isteria nella voce.
“Che
cosa potrei fare ?”
“Ma..Ly!”
le scosse il braccio energicamente per farla smuovere da quello stato
di appassimento in cui era caduta alle parole della Lady “Non puoi
fare quello che vogliono loro, non puoi sposarti per contratto!”
“E
cosa pensi che possa fare ?”
“Tu
sei innamorata di Albus!”
“Cosa
? Non è assolutamente vero !”
“Oh,
andiamo! Puoi fingere con tutto il mondo ma non con me!”
Lyra
alzò gli occhi al cielo e rivoltò la frittata al proprio volere “Tu
cosa faresti se fossi al mio posto ? Cosa faresti se ti impedissero
di sposare Fred ?”
Charlotte
sbiancò, come faceva sua cugina a sapere della sua storia segreta
con il Weasley ? Erano stati attenti a non farsi scoprire da nessuno,
com'era possibile ?
Fece
un respiro profondo e chiese lentamente “Di.. che.. parli ?”
L'altra
sollevò un sopracciglio mentre la osservava con quegli occhi dal
taglio felino pieni di compassione “Mi fai così stupida ? Sono
mesi che scappi alle tre di notte, hai persino messo una sveglia per
ricordarti dell'appuntamento con Weasley”
Charlotte
boccheggiò come un pesce e balbettò “Ok, beh..io..”
In
quel momento Lady Bellatrix si alzò dal divano e la sua ombra oscurò
le due cugine, che spaventate squittirono come topolini.
“Sbaglio
o avete appena detto di essere innamorate di due
mezzosangue-filo-babbani ?”
Entrambe
deglutirono senza fiatare.
Il
viso della nonna si trasformò in una maschera di cattiveria e
perfidia “Benissimo” ghignò “Passerete due notti nei posti che
più odiate di questa casa, da sole” rise e schioccò le
dita per chiamare gli elfi domestici “Vedremo se avrete ancora
qualcosa da dire, dopo”
“Berta,
milady, al suo servizio” squittì l'elfa.
Lady
Bellatrix le rivolse un sorriso malvagio “Porta Charlotte nelle
segrete, mi raccomando scegli la cella meno confortevole” poi
sollevò le sopracciglia due volte verso la rossa e aggiunse “E mi
raccomando spegni tutte le candele”
Charlotte
sbiancò “Nonna!” gridò spaventata “Ti prego!”
“Non
pregarmi tesoro, odio chi supplica” disse spregevolmente prima di
schioccare le dita per mandarla via.
Le
segrete di casa Montrose erano il luogo più terribile e spaventoso
dell'intera dimora, persino da piccole sia lei che Lyra non c'avevano
voluto mettere piede, in primo luogo per la puzza di muffa, di chiuso
e di vecchio; in secondo luogo per via delle legende che essa
racchiudeva..
Ricordava
a mena dito i racconti del terrore dello zio Landon, racconti di
torture e di morte.
“...Tenevamo
i prigionieri tutti ammassati nelle celle,
andavamo
a dormire con il rumore delle catene ancora nelle orecchie
e
quando ci svegliavamo la mattina sentivamo le loro urla provenire dal
pavimento...
..
Lord Montrose impiccava i traditori e infliggeva orrende incisioni
e
strani esperimenti sui loro cadaveri...
..I
nostri nemici lo chiamavano il Macellaio, e fidati che era un
soprannome più che appropriato per quell'uomo, si divertiva a
squarciare i vivi e i morti,
a
spargere sangue davanti agli occhi delle prossime vittime
e
far vedere loro cosa li attendeva...
...Sai
qual'era la mia punizione corporale preferita ?
Il
dissanguamento per veleno vampiresco..
vedevo
il loro sangue lasciare lentamente il loro corpo
e
la loro pelle diventare sempre più bianca,
sai
di che colore diventano le labbra di un cadavere, bambina mia ?
Diventano
di un blu-violaceo, e anche gli occhi perdono lentamente il loro
colore..
...Se
guardi bene puoi trovare ancora gli spruzzi di sangue sui muri..
..ahahahha..
erano
talmente tanti e talmente incrostati che nemmeno cento elfi domestici
sarebbero riusciti a scrostarli tutti..ahahaha..”
Sentì
la sua voce e la sua risata malvagia rimbombargli nelle orecchie e
penetrargli nel cervello con vari pezzi delle storie che era solito
raccontarle.
Charlotte
chiuse e riaprì più volte gli occhi, per assicurarsi di non avere
più sette anni e di non essere alla mercé del macabro zio Landon.
L'elfa
la spinse delicatamente davanti alla cella a metà del corridoio,
sussurrando “È la più pulita”, aprì la porta di ferro e un
assordante cigolio di metallo invase la stanza, rimbombando per tutte
le celle vuote.
La
ragazza deglutì e iniziò a tremare di paura.
“Mi
dispiace padroncina..mi dispiace” disse Berta quando fu costretta a
chiuderla dentro la cella n.5
“No,
Berta! Berta ti prego! Ti prego non andartene..non lasciarmi sola!”
le gridò dietro mentre l'elfa si smaterializzava per tornare da Lady
Montrose.
*
Charlotte
non aveva idea del tempo che era passato da quando Berta l'aveva
lasciata nei sotterranei, sapeva solo che non voleva aprire gli occhi
e vedersi immersa nel buio.
C'era
un'enorme differenza tra il buio notturno e quello dov'era finita
lei, sostanzialmente nel primo si vedevano sprazzi di luce lunare che
mostravano delle ombre sulle superfici, mentre quello era un buio
totale, profondo e privo di una via d'uscita.
...Ai
ribelli che si rifiutavano di vedere, gli aprivamo gli occhi con la
forza
e
li tenevamo fermi con degli aghi e delle pinze sulle palpebre..
La
ragazza rabbrividì e strinse maggiormente la presa sulle proprie
ginocchia.
Stava
dondolando su se stessa, per non perdere la concentrazione sulla
canzoncina che usava da piccola per non andare nel panico.
Ad
un tratto sentì qualcosa strusciarle accanto al piede e
inevitabilmente spalancò gli occhi e gridò cercando di vedere che
tipo di animale le era capitato come compagno di cella “Non un
serpente, non un serpente” sperò.
Sentì
di nuovo quella presenza e scattò in piedi con gli occhi sbarrati
dalla paura, mentre voltava la testa freneticamente a destra e a
sinistra.
A
quel punto sentì i classici sintomi che le prendevano durante i suoi
attacchi di panico, sentì le
orecchie fischiare, la salivazione mancare, il cuore esplodere fuori
dal petto, mentre la mente amplificava i suoni dell'animale e faceva
apparire la voce dello zio Landon.
..Poi
gli infilavamo dei topi affamati nei pantaloni e
li
vedevamo saltare come delle gazzelle
o
fare dei ridicoli balletti scoordinati, per cercare di toglierseli di
dosso..
..Studiavamo
le loro peggiori paure e gliele facevamo vivere
finché
non chiedevano il perdono per essere nati babbani
o
per aver tradito la razza dei maghi..
“Basta
! Basta ! Vi prego fatemi uscire !!” gridò sbattendo le sbarre di
metallo, spaventandosi ancora di più per il suono sinistro che
produsse.
Nessuno
però acconsentì a far cessare la punizione della Lady “Fanculo !
Fanculo tutti!”
“Vi
odio ! Genitori ipocriti! Siete solo degli inutili pupazzetti di
quella megeraaa!” strillò sbattendo nuovamente la grata nel
tentativo di romperla.
Presa
dall'enfasi mollò le sbarre e lanciò un calcio con la pianta del
piede contro il lato della ferraglia -non perché lei avesse mirato
lì, pensando che ci potesse essere una vite arrugginita al posto del
perno della porta- ma solo perché era fondamentalmente storta e
scoordinata, e sollevando il piede aveva inevitabilmente spostato il
peso del corpo, ciò aveva procurato lo spostamento della mira, e
miracolosamente la sua fuga.
Il
perno cedette e la porta si spalancò, come gli occhi della rossa.
Per
un attimo Charlotte credette che qualcuno avesse sentito le sue urla
e fosse venuto a salvarla, perciò chiese “Chi c'è ?”
Quando
come risposta ottenne solo il fruscio dell'animale sconosciuto,
sospirò e disse “Fanculo, mi salvo da sola!”
Uscì
dalla cella a passo di carica, tanto che rischiò di sbattere il naso
contro il muro, imprecò nuovamente contro il buio e si voltò verso
quella che stavolta era la direzione giusta.
Appena
aprì la porta delle segrete, non si ritrovò nel corridoio della sua
casa al centro di Londra, ma nella stanza delle necessità, dove una
fiammella e una scritta la fecero tornare al presente e alla prova
finale..
CONGRATULAZIONI!!
Un
sorriso le spuntò inevitabilmente sulle labbra e imprecò nuovamente
per essere riuscita nell'impresa titanica di entrare a far parte dei
Dragoni.
**
--Angolo
Autrice--
¡Hola!
Mio
Dio che orrore ! Ma quando sono diventata così macabra ?
Più
che un capitolo dell'anno nuovo sembra uno adatto ad Halloween..
vabbé
è uscito così cosa possiamo farci ?
Alla
prossima,
baci
Gin
|
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Capitolo 26 *** Bad blood ***
256
BAD
BLOOD
'Cause
baby, now we've got bad blood
You
know it used to be mad love
So
take a look what you've done
Cause
baby, now we've got bad blood
Now
we've got problems
And I don't think we can solve them
You made
a really deep cut
And baby, now we've got bad blood'
-Taylor
Swift-
Micheal
Timberwole, conosciuto da tutta Hogwarts grazie al suo incredibile
talento nel quidditch, che gli aveva fornito anche il soprannome da
'giovane promessa dei Corvonero', quella mattina non si alzò affatto
con il solito sorriso sulle labbra, anzi era piuttosto abbattuto,
consapevole di ciò che l'attendeva in quel primo pomeriggio.
Si
sollevò di mala voglia tra le lenzuola avvinghiate attorno al suo
corpo, segno inconfondibile che mostrava la sua agitazione notturna,
si trascinò verso la porta del bagno, per poi sbuffare davanti allo
specchio per il proprio riflesso. Non si trattava solamente dei
capelli neri aggrovigliati che stavano dritti in aria, come quelli di
Goku, ma soprattutto del colorito malaticcio e delle profonde borse
sotto gli occhi, che davano un colpo secco al suo aspetto esteriore,
mostrando che aveva appena trascorso la notte in bianco, pieno di
pensieri e supposizioni.
Lawrence
tornerà a parlarmi come prima se fallirò la prova ?
Lucy
tornerà tra le mie braccia se riuscirò ad entrare nella
confraternita ?
In
che cosa consisterà la mia prova ?
Farò
la figura dell'idiota o sarò all'altezza delle aspettative ?
Questi
erano alcuni esempi di ciò che aveva intasato la sua mente,
impedendogli di prendere sonno.
Uscì
dal bagno per iniziare a prepararsi per l'interminabile e odiosa
giornata che l'attendeva, quando si ritrovò un viso, così simile
eppure così diverso dal suo, ad un palmo dal naso.
“Hai
finito ?” gli chiese il suo gemello, con tono iroso sebbene avesse
l'aria riposata.
“Si,
stavo giusto uscendo” borbottò Mike aggrottando le sopracciglia
scure, così diverse da quelle chiare dell'altro.
“Bene,
allora levati dai piedi” esclamò Lawrence dandogli una spallata,
prima di entrare in bagno.
Micheal
si sorprendeva ancora per la piega che aveva preso il loro rapporto
dallo scontro avuto per la prima prova..ancora ricordava bene tutte
quelle male parole che si erano vomitati contro, da un lato non
avrebbe mai pensato che sarebbero arrivati a quel punto, ma
dall'altro non poteva biasimare suo fratello per avercela con lui..
d'altronde cosa avrebbe fatto se l'esito dello scontro fosse stato
diverso e lui si fosse trovato al posto di Lawrence ?
Non
lo sapeva con certezza, ma essendo gemelli forse se la sarebbe presa
anche lui.
Scosse
la tesa per non pensarci, aveva già abbastanza pensieri tristi ad
affollargli la testa, non aveva bisogno di aggiungerci un carico da
dodici.
*
Ashley
Drake quella notte non ne aveva voluto sapere di dormire nella stanza
affollata nella torre dei Corvonero, soprattutto dopo che Olimpia
Mirror e Marissa Hunter avevano attaccato a parlare di ragazzi. Per
un po' aveva resistito, ma quando la castana aveva chiesto alla
bionda come poter affascinare il professore di Rune Antiche, per il
quale aveva una cotta colossale da anni, Ashley non ce l'aveva più
fatta a rimanere impassibile a sopportare tutto quel chiacchiericcio
all'una e mezza di notte.
Perciò
era uscita da letto come una furia e -indossata la vestaglia e presa
la bacchetta- era uscita dalla sala comune dei Corvonero.
Per
fortuna essendo un membro della confraternita del drago sapeva
perfettamente dove trascorrere la notte in tranquillità, perciò
attraversò corridoi, scale, arazzi che accorciavano il tragitto per
andare dall'altra parte del castello, per poi infine attraversare una
parete a specchio, ritrovandosi nell'ala dei Dragoni.
A
un occhio esterno quello specchio portava soltanto ad un vicolo
cieco, mentre in realtà conteneva un'altra sala comune, altre camere
da letto, una piccola cucina, bagni in ogni stanza, una sala
conferenze e una sala giochi.
Ash
prese la bacchetta e disegnò la coda di un drago sulla parete, la
quale si spostò verso destra, lasciando un buco per farla passare.
Sospirò
di piacere nel sentire la pace del silenzio, prima di salire le scale
e andare a dormire nella stanza più bella.
Il
mattino seguente venne svegliata da mille luci di colori diversi,
sorrise ricordando lo spettacolo che era stato vedere le stelle prima
di addormentarsi, attraverso quell'enorme vetrata colorata. Aprì
lentamente gli occhi e si girò per godersi più comodamente quello
spettacolo di luci.
Ma
non appena si rese conto di non essere sola sul letto, data la
difficoltà nello spostare la coperta, essendo schiacciata sotto il
peso di qualcuno, lanciò uno sguardo assassino al mal capitato,
prima di chiedere confusa e irritata “O'Grady ? Che diamine ci fai
tu qui ?” pensando immediatamente che il suo aspetto al mattino non
era certo dei migliori e lui avrebbe potuto prenderla in giro a vita.
Ma
il ragazzo spostò il suo sguardo acqua marina verso di lei, con una
lentezza studiata ad arte, per far capire che in realtà gli stava
facendo il favore di guardarti in faccia, ma non aveva nessuna voglia
di farlo “Io vengo qui a pensare” rispose quasi sussurrando,
prima di riportare lo sguardo dritto davanti a sé.
La
bionda seguì la direzione presa dagli occhi di Liam, presa dalla
curiosità di capire quel ragazzo che non molto tempo prima aveva
odiato con tutta se stessa. E si ritrovò a guardare la vetrata che
rappresentava un drago con le ali spiegate, sul cui dorso c'era un
cavaliere, pronto a guidare l'enorme creatura all'attacco.
“Ho
sempre amato la favola di 'Dorian e il feroce drago Zhor'hal'”
esclamò Liam ad un tratto “Mio padre me la leggeva sempre da
piccolo”
“Hai
bei ricordi di lui ?” chiese Ash dimenticandosi di tutte le
preoccupazioni che le affollavano la mente un secondo prima.
“Per
lo più sono sfocati, ogni volta che ripenso a loro non faccio che
vederli nel loro momento peggiore..”
La
ragazza non sapeva bene cosa rispondere, da un lato voleva digli che
le dispiaceva per la sua sofferenza, ma sapeva benissimo che lui le
avrebbe risposto che non se ne faceva niente del suo dispiacere, così
disse “Hai delle loro foto ?”
Liam
rimase in silenzio a riflettere, prima di prendere il portafogli e
tirar fuori una piccola foto rovinata dall'usura e dal tempo. La
mostrò ad Ashley, tenendola tra le mani, temendo inconsciamente che
qualcuno potesse portargliela via.
“Lei
è mia madre.. si chiamava Tanya Morrison” disse indicando la bella
donna che teneva tra le braccia un piccolo Liam di un anno e mezzo.
“Ha
i tuoi stessi occhi” rispose Ash lanciando uno sguardo alternato da
lui alla foto “Mentre per il resto sei uguale a tuo padre”
continuò accennando un sorriso.
“Già..
mio zio lo dice sempre... lui si chiamava Peter, ma non era affatto
come me..nessuno dei due lo era” rispose cupo.
“Non
sei poi così male.. certo a volte sei proprio arrogante e odioso,
però hai i tuoi lati positivi” scherzò Ashley cercando di tirarlo
su di morale.
“Ah
si ? E quali sarebbero ?” chiese accennando un ghignetto.
Ashley
lasciò qualche secondo di suspense prima di rispondere sorridendo
“Ancora non lo so, ma ci sto lavorando”
Liam
si sdraiò completamente sul letto, volgendo la testa verso di lei,
per guardarla negli occhi “E allora come fa ad essere sicura della
propria tesi, signorina Drake ?” disse imitando l'accento del
pomposo professor Ruf.
“Ma
come non lo sa, signor O'Grady ? Io so sempre tutto !” esclamò
ridendo.
“Giusto
! Lungi da me affermare il contrario” disse lui, aggiungendosi alla
risata di lei.
Ashley
sperò che quel momento durasse per sempre, quando era tranquillo,
Liam sapeva essere davvero divertente, e quando sorrideva in quel
modo era ancora più bello del solito, perché il suo fascino da
cattivo ragazzo, evanesceva davanti alla luce brillante che emanava
spensieratezza dai suoi occhi.
La
ragazza non si accorse di aver smesso di ridere e di star fissando il
ragazzo da molto più tempo di quel che credeva, finché lui non le
si avvicinò ad un palmo dal naso, riportandole una delle mille
ciocche color grano -che le erano sfuggite dalla coda notturna-
dietro l'orecchio.
Ebbe
solo il tempo di pensare 'Liam che cosa stiamo facendo ?' e di
aprire leggermente le labbra per formulare quel pensiero, prima che
il ragazzo eliminasse le distanze e la baciasse.
Lambendo
le sue labbra con le proprie in un bacio che entrambi sapevano di
stare aspettando da molto tempo.
Ashley,
superata la sorpresa iniziale, chiuse gli occhi e aprì maggiormente
le labbra per consentire a Liam di prendere di più e trasformare
quel casto bacio in qualcosa di più potente e devastante.
Rimasero
così, a baciarsi tra le lenzuola, per un numero incalcolabile di
minuti, finché entrambi non si staccarono lentamente per prendere
ossigeno.
Ansimarono
per la mancanza d'aria e poi risero prendendo coscienza della realtà,
ovvero di essere rotolati giù dal letto, sul morbido tappeto color
prugna, e non essersi accorti di niente, talmente erano presi da quel
bacio mozzafiato.
“Forza
Milady, abbiamo una prova da vedere” disse alzandosi e porgendole
la mano.
*
Le
quattro erano ormai scoccate, e con un grosso respiro di
preparazione, Micheal Timberwole spalancò la porta della stanza
delle necessità, facendo un'entrata plateale.
La
stanza si adattò come al solito alla paura del Corvonero, seguendo
attentamente le istruzioni lasciate da Jackson Wilkes, James Potter e
Flame Varathon, ovvero i Guardiani Anziani della confraternita.
Micheal
si ritrovò in un corridoio di Hogwarts, osservò la scena che gli si
presentò davanti e rimase confuso, era come fosse caduto in un
pensatoio, perché quel ragazzo che stava parlando con Lucy era lui e
quella scena era avvenuta realmente.
Ricordava
perfettamente quello che era avvenuto qualche istante prima in sala
grande..
Lucy
Weasley si alzò di scatto, prese la gazzetta e gliela sbatté in
faccia a Micheal Timberwole, il suo sguardo avrebbe potuto uccidere,
d'altronde quando si arrabbiava sembrava nonna Molly.
“So
che sei tu, anche se non c'è scritto il nome so di per certo che
quel coglione con i capelli da deficiente sparati fino al soffitto
sei TU !” sibilò socchiudendo gli occhi e sbuffando fumo dal naso.
“Lux”
“NON.
OSARE. CHIAMARMI. COSÌ !”
“Lucy,
quel..bacio non conta nulla”
“Ah
ma davvero ? E io conto ancora qualcosa per te ?” questa volta la
voce le tremò a fine frase.
Lui
gli prese le mani e le disse che lei era la cosa più importante per
lui.
“Ma
hai dovuto ferirmi ugualmente, avrai sicuramente pensato che io
'stupida' non sarei mai riuscita a scoprirlo..non è così ?”disse
con voce tremante.
“No
! Lucy io”
Lei
rise amaramente con le lacrime agli occhi e annuì a sé stessa prima
di dirgli “Io per te d'ora in poi sono Weasley !” e slacciare le
mani dalle sue per correre via.
E
ricordava anche perfettamente la scena che si stava svolgendo davanti
ai suoi occhi..
Micheal
le corse dietro e le afferrò un polso prima che potesse fuggire
verso chissà quale corridoio, la tirò a sé e le disse “Non puoi
dire sul serio ! Non puoi lasciarmi !”
Lei
si scostò quasi schifata e disse “Beh l'ho appena fatto”
“Dammi
una seconda possibilità”
“Ne
hai già avute troppe..se vuoi il mio perdono dovrai sudartelo”
“Cosa
devo fare ?”
“Riconquista
il mio cuore..anche se” rise amaramente “credo sarà un'ardua
impresa, visto che me l'hai appena bruciato” disse correndo via
immersa dal suo dolore e dalle sue stesse lacrime.
E da quel
giorno aveva cercato con tutte le sue forze di riconquistarla, ma
senza successo..
“Mike
che cosa vuoi ?” disse la rossa alzando gli occhi al cielo.
“Solo
parlarti..mi hai evitato in questi giorni”
“Non
puoi parlarle ! Hai perso tutti i tuoi diritti appena le hai spezzato
il cuore” disse l'amica di lei.
“Piper
!” l'ammonì Lucy
La
ragazza alzò le mani e si allontanò di poco per tenere sottocchio
lo stronzetto doppiogiochista che aveva ferito la sua migliore amica.
Lucy
liberò il polso dalla stretta di Micheal e incrociò le braccia
sotto il seno “Che cosa vuoi ?”
“Un'altra
possibilità..sono disposto a tutto Stellina, anche a pregarti in
ginocchio”
“Alzati
!”disse tirandolo su per un braccio “E non chiamarmi Stellina !
Io non sono più la tua Stellina..tu mi hai tradito Mike.. e sai che
l'unica cosa che non riesco a perdonare è proprio il tradimento ! Ti
ho dato la mia fiducia, il mio cuore e tu l'hai calpestato..non ti
darò una seconda possibilità” scosse la testa con gli occhi
chiusi, si morse il labbro prima di riaprirli “Non posso.. lasciami
in pace Micheal !” disse raggiungendo la sua amica a testa bassa,
per poi girarsi a guardarlo per l'ultima volta “È finita, fattene
una ragione”
Quel
giorno era rimasto immobile per minuti interi, a guardarla andar via,
con gli occhi pieni di colpa e dolore, finché la sua sagoma era del
tutto sparita dall'orizzonte.
Adesso
invece Mike le corse dietro, anche se si trattava di una specie di
sogno non avrebbe mai sprecato l'opportunità di seguire da vicino la
ragazza di cui era ancora profondamente innamorato.
Piper
aveva appena ripreso Lucy per avergli permesso di parlare e cercare
di confonderla “Non è affatto un ragazzo affidabile ! Ti ha
ferita, ti ha preso in giro e ha giocato con il tuo cuore, non
capendo nemmeno il motivo per il quale l'hai lasciato! È un immaturo
che non da peso alle azioni che fa, pensa che basti un 'mi dispiace'
per dimenticare tutto”
“Lo
so..ma, è così difficile ignorarlo e stargli lontana”
“È
normale, sei innamorata di lui! Ma se lo merita il tuo amore ?”
“Non
lo so.. prima mi ha sempre trattata bene, ma dopo il fattaccio mi
sembra di non conoscerlo”
“Passerà,
Lu.. farà male, ma col tempo lo dimenticherai” disse Piper
abbracciandola stretta prima di esclamare “Ora scappo, che sono in
ritardo per Rune Antiche”
Rimasta
da sola, Lucy s'incamminò verso i sotterranei per la lezione di
pozioni, che sarebbe iniziata a momenti, affrettando il passo dopo
aver controllato l'orario dal suo orologio da polso, che nemmeno a
farlo apposta era stato il regalo del Natale passato da parte di
Micheal, e sebbene Piper le avesse detto di mettere in una scatola
tutte le cose appartenenti a lui, non era riuscita a separarsi da
quell'oggetto.
Il
ragazzo la seguì come un'ombra, cercando di nascondersi dietro ad
ogni colonna che incontrava, nel timore di essere visto e scacciato
malamente come al solito.
Ad
un tratto Lucy sparì dalla sua vista e Mike impallidì dalla
scomparsa improvvisa della ragazza, com'era possibile che non avesse
visto la direzione da lei presa ?
Che
l'avesse notato e avesse deciso di nascondersi da qualche parte ?
A
quel punto, il ragazzo, iniziò ad aprire tutte le porte presenti nel
corridoio, soprattutto quelle in corrispondenza del punto della
scomparsa di Lucy.
Riuscì
ad aprirle tutte, tranne una, che per quanto ci provasse sembrava
chiusa dall'interno.
A
quel punto prese la bacchetta e decise di provare con l'incantesimo
'Alohmora', ma niente.. sembrava una porta finta, incollata agli
infissi.. ma il corvonero non si fece ingannare, il suo istinto gli
diceva che Lucy si trovava proprio lì dietro.. e per di più la
sensazione che fosse in pericolo aumentava di minuto in minuto.
Alla
fine, preso da un impeto di rabbia, iniziò a tempestare la porta di
calci e pugni -ferendosi alle mani-, ma niente ancora, e quando stava
per prenderla a spallate per la seconda volta, la porta si aprì.
Lui
cadde a terra, ferendosi alla spalla, mentre un'ombra nera usciva
quatta quatta dalla porta.
Rialzatosi,
Micheal scrutò nelle ombre della stanza e impallidì alla vista del
sangue che gocciolava per tutto il pavimento, mentre al centro della
stanza il corpo di Lucy, posto su un banco, stillava sempre più
sangue fuori dal suo corpo.
Il
ragazzo era impietrito.
Smarrito.
Con
lo sguardo perso nel vuoto.
E
il rumore del gocciolio del sangue a riempirgli le orecchie ovattate.
La
sua paura peggiore era lì su un piatto d'argento, assieme al suo
amore perduto.
“Micheal”
La
voce di Lucy lo ridestò dal suo stato catatonico.
Lui
sbatté ripetutamente gli occhi, si alzò e corse verso di lei “Lux”
“Mike..Mike
sto morendo”
“No,
amore mio è solo un graffio.. non temere, ti porterò da madama
Chips che ti curerà”
“È
troppo tardi...ho tanto freddo”
Lui
si tolse il mantello e lo appoggiò al corpo di lei “Ecco, adesso
andrà meglio..tranquilla”
Poi
cercò la bacchetta, ripensando in fretta a tutti gli incantesimi che
conosceva, prima di enunciarne qualcuno, sbagliando pronunce e
movimenti.
Alla
fine riconobbe i tagli che continuavano ad apparire, come l'effetto
della maledizione sectumsempra, inventata dal preside Piton quando
ancora andava a scuola, così prese coraggio e mormorò il contro
incantesimo “Vulnera sanentur”
Il
sangue ritornò lentamente nel corpo della ragazza, che riprese
conoscenza all'improvviso.
“Mike..”
“Si,
tesoro ?”
“Sono
morta ?”
“No
amore mio, sono riuscito a salvarti” le rispose, sorprendendo
perfino se stesso.
La
scena si spense piano piano come quella di un vecchio film, e Micheal
rimase da solo, in una stanza vuota e pulita.
“Lucy
?” chiamò, ma non ottenne risposta.
Una
luce bianca riempì il centro della stanza, e non appena il ragazzo
la raggiunse scoprì che proveniva dalla scritta “CONGRATULAZIONI”
posta sul pavimento.
Ce
l'ho fatta !
Era
tutta una prova !
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
popolo di EFP!
Scusate
il ritardo :(
Voilà,
adesso finalmente avete assistito al bacio dei due 'litiganti' :)
Avete
conosciuto il 'covo' della confraternita.
E
avete visto il piccolo Timberwole alle prese con la sua paura più
grande!
Alla
prossima,
baci
Gin
p.s.
La prossima prova sarà quella di Kleo Mocorov (la metamorfusmago
migliore amica di Lily Potter e Alice Cooper)
p.p.s.
I pezzi dei flashback sono presi dai capitoli 12 e 15, tranne
l'ultimo del quale Micheal non è stato testimone fino a quel
momento.
Il
pezzo dell'aggressione, invece, fa parte della prova e quindi non è
mai successo realmente.
|
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Capitolo 27 *** Fantasmi del passato ***
1
FANTASMI
DEL PASSATO
“Sapeva
bene che cosa succede dentro di te quando tua madre non ti tiene
stretta, non ti ripete che sei la cosa migliore che abbia mai avuto,
non si accorge nemmeno della tua presenza quando sei in casa: una
piccola parte di te si chiude ermeticamente.
Non
hai bisogno di lei.
Non
hai bisogno di nessuno.
E
senza neppure rendertene conto, ti metti ad aspettare.
Aspetti
che chi ti sta vicino veda in te qualcosa che non gli piace o che
inizialmente non aveva visto, aspetti che si allontani o si dissolva
come una foschia marina.
Perché
dev'esserci qualcosa di sbagliato in te – non è vero? – se
perfino tua madre non ti ha mai amato veramente.”
-Jojo
Moyes-
Kleo Mocorov era sempre stata
definita 'piccola' per la sua età, a sette anni era talmente magra e
sciupata che sembrava dimostrarne quattro, ma non per questo aveva
mai rinunciato al sorriso. Ogni cosa era un gioco, ogni persona era
buona e simpatica, fino a che ogni cosa divenne reale, triste e
povera.
Il giorno in cui conobbe lo zio
Vladimir non fu certo un giorno allegro per la piccola Kleo, o meglio
lo fu per i primi trenta secondi, quando ancora non sapeva cosa stava
succedendo e il motivo per il quale erano dovuti andare dall'unico
parente di suo padre armati dei suoi bagagli -non che fossero chissà
quanti-.
Era
il 29 novembre, un giorno come tanti per chiunque, tranne che per
lei.
Lo
capì quando suo padre si abbassò al suo livello per stringerle la
spalla -il contatto fisico più paterno che avesse mai ricevuto da
lui- e dirle in russo “Sii straordinaria”.
Lo
capì quando vide due grosse lacrime scorrere sulla guancia smagrita
di sua madre, che le asciugò, gettandole via immediatamente come
qualcosa di sgradito e inutile -un po' come avrebbe gettato via dalla
sua vita anche lei dopo qualche istante-.
Lo
capì quando si sbatterono la porta alle spalle e non si voltarono ai
suoi richiami.
“È
per il tuo bene” fu la prima frase che udì dalla zia Irma -subito
bloccata dalla gomitata dello zio Vlad-.
Quanto aveva odiato quella
frase, ancora storceva il naso quando la sentiva, anche se il
contesto a volte non era nemmeno paragonabile a quello che lei aveva
vissuto.
L'aveva sognata ogni notte per
quattro anni, insieme al proprio abbandono, come un sottofondo a
ripetizione o come a conclusione di esso.
E proprio come tanti anni prima
quel giorno Kleo si svegliò di colpo.
Si mise seduta, accorgendosi
presto di essere un bagno di sudore e di avere il fiatone, come se
avesse appena terminato una maratona.
“Fanculo” esclamò alzandosi
e gettandosi sotto la doccia -con tutti i vestiti, per poi sfilarli e
gettarli nel lavandino-, tra un insaponata e l'altra fece mente
locale, e ricordandosi di che giorno fosse esclamò “Doppio
fanculo”
Oggi
è il giorno della prova!
*
Quel mattino del 13 marzo, Holly
Mirror, si svegliò con una sensazione strana ad opprimerle il petto,
all'inizio cercò di non darci molto peso, poteva benissimo essere un
semplice sintomo d'ansia per il compito di aritmanzia che avrebbe
dovuto affrontare il giorno successivo, o un segno di stanchezza, per
le troppe ore passate sui libri.
Qualunque cosa fosse, Holly non
aveva nessuna intenzione di perdere tempo a pensarci e ritardare per
la colazione.
Per molti quel pasto era il più
importante della giornata, per altri era del tutto una perdita di
tempo -che avrebbero potuto sfruttare dormendo o studiando, a seconda
dei casi-, ma per lei significava potersi rifare gli occhi tutte le
mattine.
Per questo adorava svegliarsi
presto, per prepararsi accuratamente e poi correre in sala grande ad
accaparrarsi il miglior posto della tavolata, da dove poteva sbavare
e fare gli occhi dolci al professore di rune antiche, Calvin
Larstone.
Così, appena fu pronta, si
avviò di buon passo al piano terra, pensando che la sola vista di
quegli occhioni azzurri le avrebbe fatto passare immediatamente
qualunque malessere.
Ovviamente non poteva sapere che
quel giorno tutti i suoi buoni propositi sarebbero sfumati, e che
ancora una volta il mercoledì 13 aveva mietuto le sue vittime.
Olimpia salutò la sua amica
Heather della casa Tassorosso, -seduta sempre dietro di lei- con la
quale condivideva la passione per il bel professore, si sedette al
proprio posto e lanciò immediatamente un'occhiata alla sua poltrona.
Sospirò notandola vuota, di
solito era sempre il primo ad arrivare, nonostante avesse provato
molte volte ad arrivare per prima l'aveva sempre visto già seduto
alla sua postazione, quasi come se non dormisse affatto o si
svegliasse all'alba.
Perciò rimase sorpresa e
confusa.
Aspettò
Aspettò
Aspettò fin quando le pietanze
non iniziarono a scomparire dai vassoi e di lui ancora non v'era
traccia.
Si girò verso Heather, che
ricambiò la sua espressione sconsolata, e si alzò per andare alla
lezione di pozioni.
*
Kleo aveva un appuntamento super
importante alle tre e mezza, giurò su Merlino e tutti e quattro i
fondatori che se quel fantasma ammuffito non si fosse deciso a
lasciare l'aula per quell'ora, sarebbe sgattaiolata fuori o lo
avrebbe ucciso nuovamente. Erano ore che blaterava su questa o quella
battaglia, vinta da questo o quel mago, che creò guai a questa o
quella specie di creatura magica..era stufa, anzi arcistufa di
quell'inutile materia..tanto si parlava sempre delle stesse cose..
sarebbe stato meglio eliminare quella materia e insegnare solo due
concetti fondamentali : la guerra per il potere di un dittatore era
sbagliata; la guerra per il potere dell'eguaglianza era giusta.
E chissene frega di tutto il
resto!
Finalmente -dopo quella che
sembrò un'eternità- la campana suonò, e Kleo non attese nemmeno
che il professore gli desse il consenso per uscire e gli assegnasse i
compiti per la volta successiva, che si catapultò fuori dall'aula,
per poi correre al settimo piano ed entrare nella stanza delle
necessità.
Quando la ragazza dai capelli
verdi aprì e richiuse la porta alle sue spalle, tutta la sala buia
si trasformò in una strada piena di negozi e, anche se vi era poca
gente per strada, per via del calar del sole, e i negozi stessero per
chiudere, la riconobbe lo stesso.. era Diagon Alley.
Kleo sorrise e iniziò a
camminare per la via, lanciando occhiatine varie agli stand delle
vetrine dei negozi che oltrepassava, nella speranza di trovare
qualcosa d'interessante, prima di arrivare alla sua meta.
Ma quando finalmente il negozio
di animali distava pochi metri da lei, vide un'ombra stagliarsi
davanti a lei...
Drake Varathon era di fronte a
lei, e una parte di sé, non riusciva proprio a capire quello che
stava succedendo. Le orecchie avevano preso a fischiare così forte
da attutire completamente la voce del suo amico.
Lui stava dicendo qualcosa,
molto probabilmente si trattava di qualcosa di importante vista
l'espressione seria che aveva, ma lei non riusciva proprio ad
afferrare quelle parole che fuoriuscivano dalle sue labbra.
Kleo scosse la testa, sia per
cercare di capire cosa non andasse in lei e quindi far smettere quel
fischio assordante, sia per capire ciò che il suo amico stesse
dicendo.
Ci provò più volte, ottenendo
uno sguardo stizzito da parte del ragazzo.
Provando persino ad infilarsi il
mignolo nelle orecchie per sturare il canale uditivo, ma niente..
D'un tratto il volume tornò e
sembrò essere dieci volte più alto del normale “..e quindi ti
pregherei di riprenderti tutte le tue cose” disse il moro,
porgendogli una scatola, che notò solo allora, essere piena di
ninnoli e suoi vestiti che aveva -col tempo- dimenticato o perso a
casa Varathon, o che aveva regalato a lui come simbolo della loro
amicizia.
Lei rimase di sasso, con la
bocca e gli occhi spalancati dall'incredulità e dallo stupore
“Perché ?” chiese cautamente, senza tentare di afferrare la
scatola, ottenendo un'ulteriore occhiataccia con tanto di sbuffo
infastidito “Ma ci fai o ci sei ? Non credevo che avresti usato dei
mezzucci così infimi!” rispose lui irritato facendo una smorfia
schifata nei suoi confronti.
Kleo aggrottò le sopracciglia
confusa, cosa aveva fatto di così orribile da meritare un simile
trattamento ?
“Scusa Dray ma.. io non
capisco”
“NON chiamarmi Dray, dopo oggi
non hai alcun diritto di farlo, né tanto meno di chiamarmi per nome”
Lei spalancò gli occhi ancora
una volta, ma poi riprese il suo spirito combattivo e rispose “Ma
si può sapere che diamine ho fatto ? Qualsiasi cosa sia, credo che
la tua reazione sia esagerata!”
“Sinceramente se nemmeno
capisci il tuo errore non ho proprio nulla da dirti, tranne che.. non
sono più interessato a continuare la nostra amicizia” rispose
lui con un tono così glaciale che l'intera strada sembrò essersi
trasferita al polo nord.
“Ma come posso chiederti scusa
o spiegarmi se non so di cosa tu stia parlando ?” chiese la ragazza
iniziando ad avere il terrore di perderlo.
“Fatti un esame di coscienza e
vediamo se ti si illumina la lampadina” disse lui squadrandola
dalla testa ai piedi, prima di scuotere la testa e superarla per
andarsene.
Kleo lo afferrò immediatamente
per un polso e gli disse “Drake.. andiamo, non parli sul serio! Si
tratta di uno scherzo vero ?”
Lui voltò lentamente la testa
per guardarla schifato e dire “Come potrei scherzare su una cosa
del genere ? Io non sono te.”
La mano di Kleo mollò la presa
come se fosse stata scottata, e ricadde molla lungo il fianco, aprì
la bocca per dire qualcosa, ma non ne uscì una sola sillaba.
“È davvero finita ?”
sussurrò.
Lui rise ma senza allegria “Mica
stavamo insieme, era solo una stupida amicizia”
“Mi stai abbandonando ?”
riuscì a sussurrare mentre gli occhi le si appannavano per le
lacrime, che non si era nemmeno resa conto di star versando da un bel
po'.
Lui per tutta risposta alzò le
spalle -senza nemmeno rigirarsi- e proseguì a camminare per la sua
direzione.
Si udì una porta sbattere, ma
nella via nessuno sentì quel rumore oltre a lei, perché quello fu
il suono del suo cuore che veniva chiuso fuori e allontanato con i
buttafuori da quello del suo migliore amico.
“È
per il tuo bene”
“No, non può essere”
“È
per il tuo bene”
“Smettila”
“È
per il tuo bene”
“Ti prego basta !”
“È
per il tuo bene”
“Io non ce la faccio”
“È
per il tuo bene”
“BASTA!”
E tutto si fermò.
*
Non appena la campana suonò la
fine delle lezioni, Holly saltò in piedi come un petardo, facendo
evanescere le proprie cose scolastiche nel proprio dormitorio, e
decise di andare a bussare all'alloggio del signor Larstone, per
vedere come stesse, dato che non si era fatto vedere per tutto il
giorno.
Questa decisione fu ponderata
durante tutta la giornata scolastica, poiché invece di pensare a
prendere appunti e a seguire le lezioni, aveva pensato tutto il tempo
al povero ammalato.
Si avvicinò alla porta, -si,
sapeva perfettamente quale fosse, dato che l'aveva stalkerato durante
tutto l'anno scolastico- armata della miracolosa zuppa di nonna
Mirror e alzò la mano per bussare, quando udì una voce femminile
provenire al suo interno.
“Dovevi dirmelo, tesoro, sarei
venuta prima !” quella voce la riconobbe immediatamente, sebbene
non fosse un'abitué dell'infermeria, si trattava della figlia
adottiva di madama Chips.
Una parola le s'incastrò nella
mente..
TESORO
'L'aveva
chiamato tesoro!!'
Il cuore le sprofondò, uscì
dal petto e cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi.
La
bella Miss Grace era la fidanzata di Calvin !
Il sogno di una vita era appena
stato infranto per sempre.
Era stata stupida anche solo a
sperarci, lui non l'avrebbe mai vista come una donna, sarebbe sempre
stata solo una ragazzina!
E tutte le belle parole che le
aveva sempre rivolto e con cui l'aveva spesso definita erano solo
quello, parole.
Non c'era mai stato un
significato nascosto dietro di esse, non c'era mai stato un secondo
fine dietro quei bellissimi sorrisi .
Lei per lui non era niente.
Lei per lui non significava
niente.
Rimase lì, con il cuore
infranto finché non udì delle effusioni amorose provenire da dietro
la porta, la minestra cadde e si sparse sul pavimento, mentre la
spada di Damocle cadeva sulla sua testa.
Holly corse via a perdi fiato,
non prestando attenzione a dove metteva i propri piedi, finendo così
inevitabilmente col travolgere la figura di un ragazzo dai capelli
neri, non si preoccupò di chiedere scusa e filò dritta verso la
torre dei corvonero.
Drake rimase di sasso,
continuando a non staccare lo sguardo dalla ragazza di cui era
innamorato, che in quel momento correva lontano da lui, non riuscendo
a non pensare che il suo buonissimo profumo all'arancia adesso
impregnava i suoi vestiti, e che fosse bellissima e perfetta anche
con le lacrime agli occhi.
Sapeva di dover odiare chiunque
gliele avesse causate, ma in quel momento non ci riuscì.
*
Flame osservò tutta Diagon
Alley bloccarsi, Kleo e il finto Drake erano ancora lì, lei
implorava pietà, mentre lui -come tutte le cose- era immobile,
bloccato con il piede sinistro ancora sospeso, come se qualcuno
avesse premuto il tasto PAUSA sull'intera prova.
“Cosa
significa ? Cosa sta succedendo ?” chiese Gillian allarmata,
voltandosi verso i capi.
“È
quello che succede quando uno si ritira” sentenziò Jax, prima che
la porta venne sbattuta e Flame uscisse dalla sala, per andare dalla
ragazza.
Flame
scese le scale a chiocciola della porta che dava sulla stanza delle
necessità, che veniva usata raramente. Quasi corse, non prestando
attenzione a dove metteva i piedi, troppo preoccupato a non togliere
lo sguardo da lei, quasi avesse paura che potesse scomparire. Kleo si
era seduta per terra quasi inconsciamente non appena aveva sentito
quell'odiosa frase che l'aveva riportata a quell'orribile giorno di
tanti anni prima. Perciò quando Flame le corse incontro dovette
sedersi al suo fianco per prenderla tra le braccia e
tranquillizzarla.
Lei,
in un primo momento non si accorse dell'arrivo del ragazzo, troppo
scossa per prestare attenzione a qualunque cosa che non fosse tutto
ciò che era appena successo, così lui dovette scuoterla più volte
per ottenere una reazione nella sua pupilla “Kleo..tesoro, era solo
un'illusione”
“Cosa
?” sussurrò lei confusa
Flame
scosse la bacchetta e tutta la scena svanì nel nulla, per poi
trasformarsi in un giardino tranquillo -sotto l'influsso del ragazzo-
“Era la tua prova.. solo una stupida prova” disse accarezzandole
una guancia, dov'era caduta l'ultima lacrima “Mio fratello non ti
direbbe mai nulla del genere.. ti vuole troppo bene”
Kleo
ricambiò l'abbraccio, appoggiando la testa sulla sua spalla, e disse
“Davvero era davvero solo una prova ?”
“Si,
tesoro” rispose stringendola ancora di più, sentendola sospirare
di sollievo.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
popolo di EFP!
Scusate
il ritardo, ho avuto un po' da fare e volendo pubblicare prima il
capitolo dell'altra storia non sono riuscita a finirlo prima.
Non
so sinceramente se abbiate trovato il capitolo un po' deprimente o
cosa, però spero ardentemente che vi abbia appassionato.
Sarei
felice di sapere cosa ne pensiate :)
Alla
prossima ed ultima prova,
baci
Gin
p.s.
Ho pensato di mettere le foto prima di ogni pezzo perché così
sarebbe stato più facile per tutti ricordarsi i visi dei personaggi.
|
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Capitolo 28 *** Under the sea ***
27
UNDER THE
SEA
“Non
devo avere paura. La paura uccide la mente.
La
paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale.
Guarderò
in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi.
E
quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò
il percorso.
Là
dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci
sarò.”
(Dal
film Dune)
Josh Fuller
Alice Paciock
Era
tutta la mattina che Josh camminava avanti e indietro per la sua
stanza, anzi a dirla tutta era da tutta la notte, dato che non aveva
chiuso occhio, in preda all'agitazione per quello che sarebbe
accaduto da lì a poche ore.
Più
volte aveva dovuto rivolgere un discorso d'incoraggiamento a se
stesso, più volte aveva dovuto ricordarsi il motivo per cui aveva
penato tanto per arrivare fin lì, per il quale doveva continuare, e
vincere quell'ultima sfida.
Ne
andava di tutte le speranze e le fatiche che aveva speso dietro a
tutta quella faccenda.
Ne
andava di tutto ciò a cui aveva rinunciato..
..il
viso di Alice Paciock gli riapparve nella mente..
Dopo
il ballo aveva iniziato ad evitarla, perché si sentiva in colpa per
quello che le aveva fatto.. per la fiducia che aveva tradito.
Tempo
prima si era ripromesso che mai sarebbe stato come suo padre.. che
mai avrebbe trattato la donna che amava come qualcosa di cui si
poteva fare a meno.
Eppure
per passare quella seconda prova era andato contro i suoi principi e
l'aveva fatto.
Aveva
baciato una che non era la sua ragazza e il ricordo di ciò sarebbe
rimasto in eterno stampato sulla pagina della Gazzetta di Hogwarts
-sebbene nessuno l'avesse riconosciuto, era lui quello che aveva
fatto 'prendere una pausa' a Marissa Hunter e Riley Greengrass-.
Scosse
la testa per togliere il malumore che lo seguiva ogni volta che
ripensava a tutte le conseguenze che quello stupido gesto da ubriaco
aveva portato.
Quando
anche gli altri suoi compagni di stanza si alzarono dai letti per
andare a colazione, Josh decise di prendere un bel respiro e di
seguirli.
Quello
era il grande giorno.. il giorno della prova finale!
*
Ashley
Drake dovette ricredersi.. essere gli 'eletti' non era affatto male..
ma a chi la dava a bere, il poter stare tutto il tempo con Liam non
era affatto male, anzi era tutto ciò al quale la corvonero pensava
da quel bacio che si erano dati il 29 febbraio..
“Oh
Merlino santissimo !” esclamò la bionda bloccandosi in mezzo al
corridoio, facendo bloccare anche la sua ex nemesi con quella
'frase'.
“Cosa
?” chiese confuso Liam O'Grady
Ash
si girò verso di lui con una velocità tale da far finire due
ciocche di capelli, piene di energia cinetica, sulla faccia del
ragazzo, e come se fossero state delle frustate Liam si lamentò con
un mugugno “Ahio”
Ma
la ragazza non fece caso al suo borbottio, troppo presa dalla
lampadina che le si era appena accesa nel cervello “Ci siamo messi
insieme il 29 febbraio!” esclamò con gli occhi fuori dalle orbite.
“Mmm..
si e allora ?” rispose il castano confuso.
“E
allora ? È terribile Liam!”
“È
terribile il fatto che ci siamo messi insieme dopo che ci siamo
baciati ?” le chiese guardandola come se avesse due teste.. gli
aveva fatto una capa tanta per fargli ammettere e definire la
tipologia della loro relazione e adesso era TERRIBILE ?
“No,
idiota, il giorno è terribile.. il 29 febbraio viene solo una volta
ogni quattro anni!”
“Davvero
?”
“Sii,
compare solo negli anni bisestili.. non dirmi che non lo sapevi ?!”
“Ah..non
me n'ero mai accorto”
Le
caddero letteralmente le braccia a terra “Come puoi non essertene
accorto ?”
“Beh,
non faccio molto caso ai giorni dei mesi.. non sono un perfezionista
maniacale come qualcuno di mia conoscenza” disse Liam, non potendo
fare a meno di lanciarle una frecciatina.. ok, che ora stavano
insieme, ma erano pur sempre loro.
“IO
non sono maniacale!”
“Ma
se ti scrivi anche l'orario in cui vai al bagno, in quelle tue liste
delle cose da fare”
“SONO
COSE PRIVATE O'GRADY !” strillò la bionda colta in fallo “Io non
sbircio tra le tue riviste pornografiche e tu non devi sbirciare tra
i miei diari!” continuò picchiandolo con dei pugni che al
serpeverde sembrarono pieni d'aria, e che inevitabilmente intercettò
e bloccò.
“Ok,
capo..come vuoi tu” disse bloccando l'ennesima protesta con un
bacio.
Come
al solito un bacio non poteva mai definirsi semplice tra loro due..
Un
loro bacio equivaleva ad una lotta di predominio e terminava solo
quando uno dei due ammetteva di non avere più fiato.
Un
bacio tra loro era un'esplosione di passione ed energia..
Era
qualcosa di magico, potente e travolgente.
Era
qualcosa che andava al di la dello spazio e del tempo..
Era
qualcosa di UNICO
“Adesso
dobbiamo proprio andare.. l'ultima prova sta iniziando” disse Ash
tra un bacio e l'altro.
“Altri
due” brontolò Liam pretendendo altri due baci intensi.
*
La prova era finalmente iniziata.
Dopo aver chiuso per un istante gli
occhi, il giovane serpeverde si era ritrovato nella sala comune della
propria casa.
Faceva freddo, molto freddo, per questo
motivo un brivido iniziò a percorrergli la schiena.
Ma lui non ci fece molto caso...
d'altronde era abituato a quell'atmosfera tetra e glaciale.
Così, dopo che Melody, la sua amica
sirena, iniziò a battere sul vetro delle vetrate -nel tentativo di
attirare la sua attenzione- decise di girarsi per rivolgerle il suo
solito saluto.
Ma la sirena non batteva sul vetro per
salutarlo.
Ma perché voleva avvisarlo del
pericolo in corso.
E questo Josh lo capì quasi subito.
Nel momento esatto in cui si avvicinò
a lei quasi non collassò dallo spavento.
Alice si trovava lì... nel lago
nero... circondata da avvincini, sirene ed altri abitanti degli
abissi... e stava affogando!
Nemmeno una di quelle creature la stava
aiutando, anzi alcuni precedentemente avevano infierito su di lei
date le numerose escoriazioni che presentava sulle braccia e sulle
caviglie.
La giovane serpe non ci pensò due
volte e puntò la bacchetta contro il vetro, trasfigurandolo in una
sorta di gelatina, prima di prendere la rincorsa e buttarcisi dentro.
Resisti, Alice, vengo a salvarti!
Nonostante fosse terrorizzato
dall'acqua, dato che nessuno gli aveva mai insegnato a nuotare, non
si lasciò intimidire da quell'ammasso d'acqua maledetta e, con fare
molto goffo, si affrettò a raggiungere la sua amata.
Utilizzando l'incantesimo Testa Bolla
su di lei e, facendola rinsavire con l'ossigeno, la spinse in
direzione della porta che aveva creato.
Dopodiché, soddisfatto di se stesso,
ma senza più aria nei polmoni, si lasciò andare fra le profondità
degli abissi.
Ormai era finita.
Stava per morire... ma con la
consapevolezza di essere riuscito almeno a salvare la donna che
amava...
Ed infatti, prima di chiudere gli
occhi, tutto quello che vide fu lei che si riprendeva sputando acqua.
Poi, il nulla.
Melody, nell'esatto istante in cui vide
Josh affondare pesantemente verso il basso, si affrettò a
raggiungerlo. Gli prese la mano e lo trascinò su verso la
superficie.
Le iridi grigio-verdi del biondo si
aprirono lentamente una volta che riuscì, nuovamente, a respirare.
Credeva di essersi risvegliato in
Paradiso, ma fu costretto a ricredersi quando vide un soffitto color
antracite davanti a lui.
Come se l'energia vitale avesse ripreso
a scorrergli nelle vene, si alzò di scatto col busto e disse:
“Non-ci-credo”
CONGRATULAZIONI!!!!
La prova era terminata e lui l'aveva
passata.
Josh Fuller poteva, ormai, considerarsi
un membro della confraternita.
Le torture, per lui, erano finalmente
concluse.
*
Tutti i Dragoni quella volta
erano stati presenti alla prova di Josh Fuller, non perché fossero
stati obbligati dai 'boss' -com'era successo ad Ashley e Liam durante
le vacanze di Natale- ma perché volevano sapere come sarebbe andata
a finire.. insomma, c'era una scommessa in atto!
“E così ce l'ha fatta”
esclamò Anna Powell tirando fuori i suoi tre galeoni, che consegnò
nelle mani di Gillian, l'unica che si potesse dire onesta in quel
covo di draghi.
“Allora quanto ho vinto ?”
chiese impaziente Flame ghignando a più non posso verso coloro che
avevano scommesso contro la riuscita della prova.
“Esattamente.. 3 galeoni..
eravamo in 8 a scommettere, e 4 a pagare.. ergo vi spettano
esattamente 3 galeoni a testa, quelli che effettivamente non avete
dovuto pagare” espose Ashley
“Smettila di fare la
so-tutto-io Drake!” esclamò Liam, beccandosi una manata bella
forte dietro al collo.
“Non c'è niente da fare..
non cambieranno mai” sospirò Gillian
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Scusate
il ritardo, come al solito ho fatto tardi.. motivo ? In realtà più
di uno.. sono stata in settimana bianca e quando sono tornata non
trovavo l'ispirazione per questa prova.
Ora
passiamo ai fatti più importanti !
Questa
era l'ultima prova dell'ultimo concorrente.. un applauso al
piccolo Fuller !!
Nel
prossimo capitolo ci sarà l'iniziazione dei 'vincitori' a Dragoni, e
quello seguente sarà l'epilogo.
Alla
prossima,
baci
Gin
p.s.
Per chi possa essere interessato ho pubblicato una nuova interattiva.
|
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Capitolo 29 *** L'iniziazione ***
28
L'INIZIAZIONE
-dalla
trilogia Red, Blue and Green di Kerstin Gier-
*
Hunter
Mirror
Era
il 7 aprile ed Hunter sentiva che quel giorno sarebbe stato
speciale..
prima
di tutto il sette era il numero della perfezione e a lui aveva sempre
portato fortuna..
poi
in quel giorno i raggi del sole primaverile erano spuntati tra le
chiare nuvole bianche, ed il biondo poté dire che mai aveva visto un
cielo tanto limpido nei suoi anni ad Hogwarts, ed infine -cosa più
importante di tutte- quella mattina aveva intercettato il messaggio
che la confraternita del drago aveva lasciato sul comodino del suo
compagno di stanza:
“Stasera,
ore 19
davanti
allo specchio a muro
del
4° piano
-D-”
Il
biondo inizialmente non aveva capito dove fosse il luogo prescelto
per l'incontro. Ma poi aveva deciso di andare in esplorazione e
l'aveva trovato -d'altronde era davvero difficile non vederlo, date
le sue dimensioni esorbitanti- grazie alle indicazioni datogli dagli
abitanti dei quadri del quarto piano
-cosa che ovviamente non avrebbe mai detto a nessuno, sia mai che
qualcuno pensasse che non fosse abbastanza in gamba per trovarlo da
solo!-.
*
Albus
Potter
Scorpius
Malfoy
Si
erano fatte le sei di sera ed Albus fremeva d'agitazione per l'evento
previsto di lì a poco, in quel momento si trovava nella sala grande
per cenare insieme a tutti gli altri, ma era talmente agitato d'aver
causato diversi incidenti, tra cui: una pozza d'acqua per aver
riempito troppo il bicchiere, una lite per aver preso una posata di
un altro -che se l'era presa col vicino innocente- e uno scontro di
gomiti con il suo migliore amico.
“Albus!
Ma che diamine ti prende ?” esclamò Scorpius
Il
moro lo fulminò con lo sguardo smeraldino “Lo sai perfettamente.”
Il
biondo roteò gli occhi al cielo, l'aveva assillato tutta la notte
per quella storia della Montrose, che non riuscì più a trattenersi
dal rispondergli bruscamente “Senti, invece di farti tutte le tue
pippe mentali, dopo cena la vai a prendere e ti assicuri che trovi
l'entrata”
Albus
lo guardò a bocca aperta, guadagnandosi un'occhiataccia disgustata
da parte di Hunter Mirror -seduto lì vicino- “Chiudi le fauci
Potter, non interessa a nessuno vedere cosa stai mangiando”
Il
biondo gli chiuse la mandibola per far zittire l'altro e poi gli
sussurrò “Lo devi fare, Al è l'unico modo per rientrare nelle sue
grazie”
Il
moro non proferì parola fino al dolce, per poi dire “Ma ci vado
con la maschera”
L'altro
scoppiò a ridere per poi commentare “Come vuoi.. ma tanto stasera
ti riconoscerà lo stesso”
*
Lyra
Montrose
Era
appena uscita dalla sala grande assieme a sua cugina Charlotte,
quando venne afferrata da dietro, la ragazza cercò di divincolarsi e
di ottenere appoggio dalla rossa, ma non riuscì ad ottenere nessuna
delle due cose.
“Piantala
Montrose! Non sono qui per farti del male” gli disse l'avventore
all'orecchio.
“Ah
no ? E allora cosa vuoi ? Derubarmi ?” riuscì a dire lei dopo
avergli morso la mano.
“No,
dannata ragazza! Sono qui per accompagnarti..”
Lei
inizialmente s'irritò per l'insulto, ma poi rifletté “Sei uno dei
dragoni ?”
“Si”
“Ah..ok,
allora andiamo”
Albus
era un fascio di nervi, lei non
l'aveva riconosciuto e non sapeva come questo lo facesse sentire.. da
un lato non vedeva l'ora di dirle che era lui quello nascosto sotto
la maschera Kabuchi, dall'altro aveva paura di beccarsi una reazione
negativa.
Attraversarono
tutti i corridoi e le scale che li dividevano dal 4° piano, per poi
infine attraversare la parete a specchio, ritrovandosi nell'ala dei
Dragoni.
Ad
un occhio esterno si sarebbe potuto pensare che quello specchio
portasse soltanto ad un vicolo cieco, mentre in realtà conteneva il
covo dei dragoni.
Albus
prese la bacchetta e disegnò la coda di un drago su una parte
dell'immensa parete di pietra, che si spostò verso destra, lasciando
un buco per farli passare.
Lyra
era interdetta ed incuriosita più che mai, amava i passaggi segreti
e venire a conoscenza di uno di essi era sempre fonte d'immensa gioia
per lei, anche se quella volta non era stata una sua scoperta, non
scalfì la sua curiosità, ed in preda ad essa s'infilò per prima
nel buco appena creatosi.
*
Alice
Cooper
Lily
Potter
Alice
e Lily uscirono insieme dalla sala grande, ed entrambe fremevano
d'eccitazione per quello che sarebbe accaduto di lì a poco, ma non
sapevano nulla del coinvolgimento dell'altra in tutta quella faccenda
della confraternita, perciò il loro primo pensiero era come potersi
liberare dell'altra per andare al 4° piano senza farsi seguire.
A
Lily venne in mente la scusa perfetta e si bloccò in mezzo al
corridoio “Cavolo, Ally, mi sono appena ricordata che avevo
promesso ad Albus che l'avrei raggiunto in guferia per spedire
insieme la lettera a mamma e papà” disse la rossa, sbattendosi la
mano sulla fronte, per poi continuare “Mi sa che ci vorrà un po',
non aspettarmi sveglia, ok ?” disse prima di sgattaiolare via,
senza neanche dare il tempo alla castana di ribattere.
Alice
sospirò di sollievo, era stata una fortuna che Lily avesse da fare,
così poteva andare tranquillamente all'appuntamento con i dragoni!
Ma
entrambe rimasero di sasso nel trovarsi al 4° piano l'una di fronte
all'altra.
“Cosa
ci fai qui ? La guferia si trova fuori” disse Alice, terrorizzata
dalla paura che la rossa potesse scoprire il segreto che aveva tenuto
con lei e Kleo per tutto l'anno scolastico.
Lily,
colta in castagna, non sapeva cosa inventarsi per giustificare la sua
presenza “Ehm..ecco..io..” ma per fortuna non fu necessaria
un'ulteriore scusa perché l'arrivo di Charlotte Montrose, Drake
Varathon e Marissa Hunter le distrasse.
*
Charlotte
Montrose
Drake
Varathon
Marissa
Hunter
Quando Lyra era stata presa da
quel tizio sconosciuto, Charlotte aveva subito tentato di capire chi
fosse ed osservando attentamente la sua maschera gli era tornato in
mente -come in una sorta di flashback- un giorno di tanti mesi
prima.. il giorno in cui c'erano stati gli interrogatori, e ricordava
benissimo che il ragazzo -o ragazza- a cui aveva spiattellato tutti i
suoi segreti e le sue paure, indossava quella stessa maschera. Per
cui fu semplice fare due più due ed identificare il 'rapitore' di
sua cugina come uno dei Dragoni..ora bisognava solo capire il perché
avesse preso solo lei..
Charlotte decise di correre al
4° piano per riuscire a smascherare il misterioso Dragone, ma
purtroppo non furono lui e Lyra quelli che incontrò sulle scale, ma
Drake Varathon e qualche metro più avanti Marissa Hunter.
Mary, sentendo dei passi dietro
di lei, si voltò per capire di chi si trattasse, ed impaurita del
fatto che potessero scoprire dove stesse andando, alla fine della
scalinata si fermò davanti ad un quadro, fingendo di essere andata
fin lì solo per chiacchierare con esso.
Ma il piano della corvonero fu
sfatato quando anche Drake e Lottie la raggiunsero e attesero che lei
finisse di cianciare con la dama velata.
Drake, capendo che entrambe le
ragazze erano state scelte, come lui, per far parte della
confraternita, decise di spezzare il silenzio e di giocare a carte
scoperte, chiedendo alla dama velata “Sai niente di una parete a
specchio ?”
Lottie e Mary spostarono lo
sguardo prima verso di lui e poi verso il quadro -come se stessero
assistendo ad una partita di qualche tipo-.
La dama arrossì alla vista del
ragazzo e rispose -tirandosi ancor di più il velo a coprirsi il
viso- “È più avanti, signore..vicino all'arazzo dei fiori di
loto”
“Grazie” disse il moro alla
dama, per poi voltare il capo verso le ragazze e dire “Vogliamo
andare ?”
“Come l'hai capito ?” chiese
Mary non appena si furono incamminati.
“Non avrai mica creduto di
essere la sola prescelta” disse incredulo “eravate dirette qui,
cos'altro poteva essere ?”
*
Josh
Fuller
Micheal
Timberwole
Josh e Micheal furono gli ultimi
ad arrivare -dato che furono trattenuti dalle scale, che si erano
divertite a cambiare di posto-, tanto che trovarono tutti gli altri
ragazzi già schierati in fila al centro della sala comune, e non
appena si affrettarono a seguire il loro esempio, vennero accerchiati
dai Dragoni mascherati -nove, ne contò Josh-, mentre le luci delle
candele si affievolirono tutte d'un botto, per lasciare alla sala un
alone di mistero.
In tre si fecero avanti ed in
coro dissero una litania in latino, per poi continuare in una lingua
conosciuta a tutti loro:
“Benvenuti, cari fratelli e
sorelle, che l'occhio del drago possa proteggervi e guidarvi.”
I ragazzi mascherati dietro di
loro gli appoggiarono una mano sulla spalla, per poi incitarli a
prendersi per mano e a ripetere “Lo giuro” ad ogni esclamazione
dei tre.
“Giurate fedeltà assoluta
alla confraternita!
Giurate di non dire a nessuno
della sua esistenza!
Giurate di non dire a nessuno
che ne fate parte!
Dragone una volta dragone per
sempre !”
Una volta concluso il
giuramento, i ragazzi capirono di aver appena stretto un voto
infrangibile e che da quel momento sarebbero sempre stati protetti
persino dal veritaserum, ma non sarebbero mai potuti tornare
indietro.
Improvvisamente le luci
tornarono più vive e forti che mai, e contemporaneamente tutti i
dragoni si tolsero le maschere.
I ragazzi rimasero sorpresi di
venire a conoscenza dei volti -anche conosciuti- di coloro che li
avevano sottoposti a tutte quelle prove.
La più sorpresa fu Lily, che
immediatamente gridò i nomi di entrambi i fratelli, sconvolta dalla
realizzazione di aver passato le varie prove sotto lo sguardo di
entrambi. E adesso loro erano a conoscenza di fatti di cui lei mai li
avrebbe voluti rendere partecipe.
*
All'improvviso un battito di
mani bloccò e gelò tutti sul posto, Hunter Mirror, seduto su una
delle poltrone della sala, aveva assistito a tutto.
“Complimenti, complimenti..
Varathon, Potter, Malfoy, Wilkes, Drake, O'Grady.. e voi chi cavolo
siete ?” disse indicando Anna e Gillian -che s'irritarono più per
il fatto che non le riconoscesse, che per il fatto che fosse venuto a
conoscenza del loro segreto-.
“Mirror! Come diavolo hai
fatto ad entrare ?”
“Oh, beh vedi mio caro James,
quando si è super dotati come me, si riesce pure a trasformarsi in
esseri invisibili ed a passare indisturbati quando un certo Albus
Potter apre la porta per far passare la Montrose”
I due nominati si lanciarono uno
sguardo.
Ecco.. quello era il momento che
Al aveva temuto tutto il tempo, e il fatto che lei venisse a
scoprirlo in quel modo, gli fece montare una rabbia cieca “Se
avessi saputo che eri lì in agguato di certo non avresti fatto
nemmeno un passo qua dentro”
“Già.. peccato che fossi
troppo impegnato a guardare il culo della Montrose” rispose
prontamente il biondo, pulendosi le unghie della mano sulla spalla
destra, per dimostrare quanto poco temesse quella situazione.
“Cosa vuoi Mirror ? Perché
sei qui ?” chiese Jax, trattenendo Albus dal prendere a pugni il
purosangue della sua stessa casata.
“Facile, Wilkes.. voglio far
parte della confraternita, se accetterete questa condizione nessuno
verrà a sapere della vostra congrega, né di voi”
I Dragoni si consultarono un
istante, mentre i nuovi adepti lanciarono occhiatacce al ragazzo
dagli occhi bicolore.
“Accettiamo” risposero in
coro Flame, Jax e James -ovvero i tre capi-.
“Ohoho non così in fretta..
c'è un'altra clausola” disse Hunter spostando lo sguardo verso
Alice Cooper, lei gli lanciò uno sguardo che avrebbe incenerito
qualsiasi cosa.
“Qualcuno deve firmare un
certo contratto” disse ammiccando verso la castana.
“NO! Non è giusto !”
esclamò lei incrociando le braccia sotto il seno, mentre tutti gli
altri cercavano di capire di cosa stessero parlando.
“Non hai scelta tesoro, o mi
sposi o dirò a tutti quello che so”
“Potremmo sempre cancellarti
la memoria” lo minacciò lei “Non vedo perché tutti debbano
sempre sottostare alle tue richieste da psicopatico”
“Non è carino chiamare in
questo modo il tuo futuro marito, Alice.. e comunque non crederai
mica che non abbia già registrato e scritto qualcosa prima di
intrufolarmi qui dentro, solo un'idiota l'avrebbe fatto”
“Beh non sei così brillante
quanto credi” ribatté lei.
“Tic tac, tesoro” disse
Hunter tamburellando con le dita sul foglio del contratto magico
prematrimoniale “Tempus fugit”
Nessuno osava fiatare, ma tutti
la fissavano sperando che firmasse quello stupido contratto per
salvarsi la pelle. Cosa che effettivamente fece “E va bene” disse
esprimendo nel tono di voce tutta la sua rabbia, per poi dirgli ad un
palmo dal naso “Ma sappi che sarò una moglie detestabile, sarò
così odiosa che rimpiangerai di avermi scelta”
“Vedremo.. anch'io ho i miei
mezzi di persuasione”
“Ma davvero ?” chiese
scettica “Io non vedo niente che possa farmi cambiare idea”
Lui si avvicinò ancor di più e
le sussurrò “Ti bacerò e ti farà impazzire”
“Fallo, a tuo rischio e
pericolo..ma io non rischierei i gioielli di famiglia se fossi in te”
“Forse il gioco vale la
candela, ci hai mai pensato ?” chiese lui, confondendola nel
momento stesso in cui avvicinò le labbra a quelle di lei,
strappandole un bacio pieno di arroganza e possessione.
E sebbene la sua mente le
dicesse di mollargli un calcio nei paesi bassi e mordergli le labbra,
il suo corpo non rispose come si era aspettata, ed accolse le labbra
e la lingua di quel farabutto.
*
“E il vincitore è.. Hunter
Mirror” esclamò Scorpius, iniziando ad applaudire l'amico.
“Ha solo avuto fortuna” lo
freddò Lily, difendendo la sua amica, per poi ricordarsi di avere un
conto in sospeso col biondo che aveva appena parlato, così da
voltarsi verso di lui.
“A proposito, tu” disse
indicandolo con l'indice “Sei stato l'oggetto della mia prima
prova.. e fatalità sei un Dragone, cosa hai da dire a tua discolpa
?”
“Non c'entro niente, è stata
una pura casualità” disse Scorpius con voce tranquilla.
“Ma davvero ? Non ci credo
neanche un po'” rispose scettica.
“Fai come ti pare rossa, non
mi interessa” disse prima di voltarle le spalle ed infilarsi nella
prima porta a sinistra.
“Ehi! Torna indietro Malfoy!
Non si abbandona così una discussione!” gli gridò dietro,
affrettandosi a seguirlo, non calcolando il fatto che probabilmente
stava per cadere in un suo tranello.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao a
tutti !
Ecco a voi
il capitolo tanto atteso,
finalmente
i nostri ragazzi sono diventati membri effettivi della confraternita,
i piani di
Hunter Mirror sono stati svelati ed hanno avuto il riscontro che lui
sperava.
Nel
prossimo ed ultimo capitolo vedremo:
1)come si
risolverà la storia tra Lily e Scorpius
2)come si
risolverà la situazione tra Albus e Lyra
e..sorpresa!
Alla
prossima,
Baci
Gin
p.s. Il
capitolo era già pronto da tre giorni ma la mia beta ha deciso di
non essere collaborativa, quindi ho deciso di postare lo stesso..se
trovate errori ditemelo pure che lo modifico.
|
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Capitolo 30 *** Drag me to love ***
epi
DRAG
ME TO HELL LOVE
-EPILOGO-
“Ehi!
Torna indietro Malfoy! Non si abbandona così una discussione!” gli
gridò dietro, affrettandosi a seguirlo, non calcolando il fatto che
probabilmente stava per cadere in un suo tranello.
Lo seguì
nella sala delle conferenze, per poi salire i gradini della scala a
chiocciola, e non appena Lily mise piede nel salottino del primo
piano, Scorpius la spinse della prima stanza a destra, quasi
facendola cadere per terra.
“Ma che
modi sono ? Sarei potuta cadere, idiota di un Malfoy!”
“Te la
sei cercata, Potterina, potevi non seguirmi”
“Ma come
osi ! Io ti ho seguito solo perché mi devi delle risposte, non certo
per chissà quale assurdo motivo che immagini tu!”
Il biondo
le si avvicinò lentamente come un felino che osserva la propria
preda “Continua a ripetertelo, forse così otterrai il risultato
che speri, ma sappiamo entrambi che non è così.. e che sei
qui..per..”
“Per ?”
chiese lei in quello che fu poco più di un sussurro, talmente la sua
vicinanza e il suo atteggiamento l'avevano destabilizzata.
“Perché
mi vuoi..sei cotta di me”
Lily
scoppiò in una risata, che anche alle sue orecchie suonò
stranamente forzata, prima di dire “Ma per favore! Come se questo
fosse possibile..”
Lui le si
avvicinò ancora di più, con una fermezza che mai prima d'ora aveva
riempito il suo sguardo, era determinato e pronto a sfidarla “Perché
? Solo perché sono biondo ? Io non sono Jackson”
La rossa
strabuzzò gli occhi a sentirgli pronunciare quel nome e subito dopo
lo fulminò con lo sguardo “Lo sapevo!” urlò “Eri presente !
Ti sei infilato nella mia prova.. in tutte le mie prove!”
“Woh,
frena ! Non sono io che ho programmato le tue sfide”
“E come
pensi che potrei crederti ?”
“Perché
è la verità! Tu non eri sotto la mia supervisione..se non mi
sbaglio se n'è occupata Gillian.. e le prove finali le hanno
organizzate gli Eletti.. quindi io non c'entro. Ma c'è un motivo per
il quale ero sempre nelle tue prove”
“Ah si ?
E quale ?” chiese scettica, cercando ancora un pretesto per
avercela con lui.
Lui fece
il suo solito ghigno irritante e con voce pacata disse “È
semplice, quante volte te lo devo dire.. sei innamorata di me”
“Si,
certo.. credici Malfoy” disse girandosi per raggiungere la porta e
andare di sotto.
Ma lui non
era dello stesso avviso, e bloccò nuovamente la via d'uscita,
spostandosi nella sua traiettoria.
“E
allora perché quando mi hai baciato alla prima prova non ti sei
staccata subito ? Lo ricordo come fosse ieri, sai ? Non ci metti
tanta passione se ciò che provi verso quella persona è solo odio”
disse bloccandola per gli avambracci.
“Era
solo uno stupido bacio, nemmeno me lo ricordo, è successo secoli fa”
disse Lily sbuffando e cercando di levarsi di dosso le mani pallide
che l'arpionavano per le braccia.
“Allora
forse dovrei solo baciarti di nuovo e vedere come va”
“Ma..cosa
diamine te ne frega!” esclamò lei, riuscendo a liberarsi dalla sua
presa.
“MI
FREGA PERCHÈ IO STO IMPAZZENDO !” le gridò contro,
riavvicinandosela per la vita, per poi accorgersi di aver esagerato
con il tono e decidere di continuare con uno più calmo, ma molto più
disperato “Da quel dannato giorno, io..” scosse la testa, come se
fosse un dolore immenso e incomprensibile da spiegare “Io non
capisco più nulla..vedo solo te.. voglio solo te.. e
rischierei anche un'amputazione da parte di tuo fratello, pur di
avere anche solo un tuo bacio”
Lily -per
la prima volta- gli sorrise dolcemente e il cuore di Scorpius iniziò
a battere forte come le ali di un boccino in corsa.
“Beh,
forse un'amputazione è un po' troppo” disse la rossa, cercando di
trattenere quel dolce sorriso con i denti.
“Già,
forse quello no” sorrise lui, di rimando, avvicinandosi lentamente
a lei, che per tutta risposta non si mosse di un millimetro, né
oppose più resistenza al suo abbraccio.
“Mi ami
?” gli chiese con una voce talmente limpida da non sembrare
assolutamente la sua.
Se fosse
stato in un altro momento, lui avrebbe finto di pensarci su, ma lì..
dopo averle aperto il proprio cuore, disse quello che pensava
realmente “Forse anche troppo”
Non si
seppe mai chi dei due baciò l'altro, entrambi ricordarono solo che
le loro labbra si trovarono a percorrere quei millimetri che le
separavano e ad incontrarsi di nuovo dopo tanto tempo.
Lily non
riusciva a capire come potesse un solo bacio creare tutto quello
scompiglio, si sentiva tutta sottosopra.. con le ginocchia che le
tremavano, la testa che volava per aria, le guance in fiamme, il
cuore che le rimbombava nello stomaco, e le labbra e le mani che
erano in preda ad una frenesia incontrollabile, e non riuscivano a
spostarsi dalle labbra e dai capelli di Scorpius.
Si
staccarono, per quello che non era neanche il tempo di un respiro
vero e proprio, prima di ricominciare con più vigore, energia e
desiderio della volta precedente.
Lily non
riusciva a ricordare l'ultima volta che si era sentita come in quel
momento..
Forse non
ci si era mai sentita..
Forse
Scorpius aveva ragione, era davvero innamorata di lui.
*
“Allora,
perché non ci spiegate un po' come funziona tutta questa storia
della confraternita ?” chiese Charlotte mettendosi comoda sul
divano tra Gillian e Ashley.
“Beh,
direi di iniziare dal principio, non ti pare ?” disse Gillian
chiedendo un parere all'altra.
“Intendi
la leggenda o la piramide ?” chiese la bionda alla rossa.
“Perché
non iniziate e basta ?” le esortò Micheal, seduto sul divano di
fronte al loro, insieme a Josh e Drake.
Entrambe
lo guardarono male e poi Gillian iniziò “Ognuno di noi ha un ruolo
all'interno della piramide della confraternita, fondamentalmente si
stabilisce per anzianità o a seconda di quanti anni sono che sei
stato scelto.. i ruoli sono quattro: i Guardiani; gli Eletti; i
Giudici e i Sottoposti”
“Solitamente
i guardiani sono sempre tre, gli eletti sono due, i giudici sono
quelli della scorsa selezione e i sottoposti.. siete voi” continuò
Ashley.
“In
questo momento i guardiani sono Jax, Flame e James, mentre gli eletti
sono Ashley e Liam”
“E
l'anno prossimo quando loro se ne andranno, noi prenderemo il loro
posto” disse la bionda.
“Quindi
è come nella monarchia dei babbani” intervenne Marissa, che si era
fermata lì ad origliare “I guardiani sono i capi, giusto ? Un po'
come i re.. e gli eletti sono i futuri sovrani, quindi sono i
principi”
“Esattamente”
confermò Ashley
“E che
ruolo avete voi altri ?” chiese Josh
“Più
che altro la domanda giusta da fare sarebbe: cosa fa proprio la
confraternita” disse Micheal.
“Buoni
buoni, bambini una domanda per volta” s'intromise James, con la sua
solita aria da combina guai, ottenendo delle occhiatacce dai suddetti
'bambini' “Fondamentalmente organizziamo feste da sballo, partite a
poker, biliardo.. smerciamo i compiti fatti dai secchioni e i futuri
test a sorpresa, o le domande scritte dei GUFO e dei MAGO.. e poi
devo ricordarvi di una certa selezione ?”
“La
scuola è nostra, possiamo fare quello che vogliamo” rincarò la
dose Flame.
“E per
quanto riguarda quello che fanno i nostri capi qui presenti, è il
prendersi il merito del lavoro che svolgiamo noi giudici, senza aver
mosso neanche un dito” disse Gillian guardando male i due
guardiani.
“Ehi,
sento per caso odore d'insubordinazione ?” chiese James alla rossa,
che si limitò ad alzare le spalle.
“Dai
Jam, ha ragione da vendere! Mentre lei e gli altri lavoravano
all'organizzazione della selezione io e te ce la spassavamo qua
dentro con gli altri ex dragoni” gli disse Jax.
James lo
ignorò, dato che lui ascoltava sempre solo quello che gli faceva
comodo, e si rivolse a Gillian “Però ti ha fatto piacere quando
abbiamo fatto venire il tuo fidanzato, eh?”
“Come
avete fatto a far entrare nella scuola degli ex studenti ?” chiese
Mary.
“C'è un
camino segreto, laggiù, nella stanza delle conferenze, e da lì
arriva chiunque che da casa dica il motto dei dragoni” rispose
Flame
“E
sarebbe ?”
“Hic
draco in somnum sempiternum vixerit,
che significa: qui il drago vivrà in un sonno eterno”
“Scommetto
che è la vostra parola d'ordine” disse la corvonero
“Esattamente!”
rispose il grifondoro
“Magnifico”
esclamò Josh
“Puoi
dirlo forte” rispose James
*
Lyra
e Albus si erano spostati nella sala del poker, non appena Hunter
aveva finito la sua sceneggiata ed aveva pronunciato il giuramento,
anche se forse sarebbe meglio dire che Lyra aveva afferrato di peso
Albus e l'aveva buttato nella prima stanza che aveva visto.
“Sei
sempre di una delicatezza incredibile, miss Montrose” la
beffeggiò lui.
“Per
forza, tu comprendi solo le maniere forti, Potter” rispose lei,
chiudendo la porta, prima di affrontarlo a braccia conserte.
“E
questo chi l'ha detto ?” disse il moro arcuando il sopracciglio
destro.
Lyra
sospirò, come se stesse parlando con un poppante o con una causa
persa, prima di rispondergli “Tutti gli anni di lotte reciproche..
ti devo forse ricordare i nostri insulti ?”
“No,
ricordo perfettamente tutte le carinerie uscite dalla tua
bocca”
“Perfetto,
allora stiamo apposto”
Albus
sbuffò alzando gli occhi al cielo prima di chiedere “Perché siamo
qui dentro Montrose ?”
“Perché
come al solito ti sei dovuto intrufolare nella mia vita anche oggi!”
“Come
scusa ?” chiese incredulo.
Fino
a prova contraria nei dragoni c'era entrato prima lui.
“Mi
hai prelevato con la forza fuori dalla sala grande per portarmi qui
dentro.. si può sapere perché ? Nessuno degli altri dragoni l'ha
fatto con gli altri”
“Perché
devi trovare una spiegazione sempre a tutto ? Non ti basta sapere che
l'ho fatto per aiutarti a trovare il posto ?”
“No,
perché so che c'è un motivo.. andiamo, tu sei Albus Potter! Non
aiuteresti mai ME -di tua spontanea volontà- se non avessi un
qualche scopo personale”
“Mi
sa tanto che un ripassino degli ultimi eventi tocca a te, Montrose”
“Di
cosa parli ?”
Albus
la fissò inespressivo per qualche secondo, anche se dentro stava
ribollendo di rabbia, delusione e.. dolore, si era esattamente quello
il sentimento che provava il suo cuore ferito.
“Niente”
disse staccandole gli occhi da dosso e sedendosi su una delle sedie
imbottite di velluto rosso “Dev'essere stato davvero importante per
te visto che nemmeno te lo ricordi”
Lyra
aggrottò le sopracciglia e abbandonò la posa da dura che si era
auto-imposta, prima di sederglisi accanto.
Rimasero
così, lui che fissava le sue stesse mani, e lei che fissava lui
cercando di capire ciò di cui stava parlando, mentre il silenzio
regnava sovrano per quella che sembrò un'ora, anche se si trattò di
qualche minuto.
“Albus..di”
iniziò Lyra, non sopportando più quei silenzi, ma venne subito
interrotta da lui.
“Dimmi
una cosa.. sii sincera, sei ancora innamorata di lui ?”
Lyra
spalancò gli occhi dorati e non rispose, così il moro ripeté la
domanda “Sei ancora innamorata di mio fratello ?”
Lei
si prese qualche istante per riflettere ma la conclusione a cui
arrivò la sconvolse nel profondo “No, è un bel po' di tempo che
non penso più a lui” in effetti ora che ci pensava era da prima
della sua prova finale che non si filava più James, esattamente dopo
che aveva baciato il ragazzo che aveva di fronte.. e ora che ci
pensava, era dalla sera del ballo che tra loro due le cose avevano
iniziato a cambiare.. dal loro primo bacio.
La
sua mente s'illuminò come una lampadina e arrivò alla soluzione:
era quello ciò a cui si era appena riferito Albus!
“Bene,
perché non mi sarebbe piaciuto continuare ad essere la seconda
scelta, è ora di parlarci chiaro, Lyra” il tono serio di lui la
sconvolse ancora di più del fatto che l'avesse chiamata per nome
“C'è qualcosa tra noi, c'è sempre stato.. un tempo ci odiavamo,
ma adesso è tutto diverso.. almeno per me”
Lyra
inconsapevolmente gli prese la mano, come se il suo corpo volesse
rispondere al suo posto e dire che non era il solo a sentirsi così
“Che cosa provi, Albus ?”
“Sai
sempre come mettermi in difficoltà, eh ?” commentò lui, tentando
di eludere la domanda e smorzare quella tensione che aveva creato.
Lei
sorrise e gli strinse la mano anche con l'altra sua mano “Non
sarebbe divertente altrimenti”
Ma
lui non rispose come lei si era aspettata, semplicemente le afferrò
la nuca con la mano che gli era rimasta libera e la baciò.
Non
fu un semplice incontro di labbra, fu qualcosa di molto, molto più
profondo.. era la sua anima che rispondeva alla sua domanda.. era il
suo cuore che spifferava tutti i suoi sentimenti, mentre la sua
lingua si divertiva a prendere ciò che di più dolce le sue labbra
avevano da offrire.
“Questa
non è una risposta” protestò lei.
“Non
bacio chi non mi piace” rispose semplicemente lui, così lei decise
di rispondere nel medesimo modo, baciandolo con la stessa intensa
passione.
E
quando si staccarono, lesse nello sguardo di lui un punto
interrogativo e rispose alla sua domanda inespressa “Nemmeno io”
Si
baciarono per un terzo lunghissimo round per suggellare quella nuova
dichiarazione, e quando ripresero fiato, lui decise di giocarsi il
tutto per tutto, formulando la domanda che più gli premeva nella
mente “Quindi posso dire a mia nonna che ho la ragazza ?”
“Devi
!” rispose lei accoccolandosi tra le braccia del suo ragazzo,
con un sorriso a trentadue denti.
*
Appena
la riunione con le nuove leve fu terminata, Flame si diede alla
macchia -a detta dei suoi confratelli, che gli avevano proposto una
partitina a biliardo- senza dare alcuna spiegazione.
Ma
Flame Varathon non faceva mai le cose tanto per farle, lui era uscito
con un obbiettivo in mente: trovare Kleo Mocorov e farle capire che
dovevano stare insieme.
In
che modo ? Quello era solo un futile dettaglio.
Non
appena aprì le porte della biblioteca la individuò nel solito posto
all'angolo della quarta fila di sinistra. Ormai, da quando il suo
segreto era venuto a galla, cercava sempre dei posti tranquilli come
quello per studiare, in modo da evitare quelli che ancora ce
l'avevano con lei per il suo scherzetto di Jessica. Perciò le si
avvicinò con passo lento, ripetendosi nella mente i punti della sua
lista :
-
Trovarla
→ fatto
-
Avvicinarsi
per parlarle → fatto
-
Dirle
che quelli sono degli idioti e che tu sei diverso
-
Falla
diventare la tua ragazza
Ok,
ce la poteva fare, in fondo non era così difficile, no?
“Ciao”
Kleo
sollevò lo sguardo dalla sua pergamena e gli sorrise “Ciao Flame”
“Posso
sedermi ?”
“Certo”
annuì, spostando la borsa -che stava sulla sedia accanto- sul
tavolo.
“Allora
da chi ti stai nascondendo stavolta ?” chiese il rosso con
nonchalance.
Lei
arricciò il naso e si guardò intorno prima si sillabare “Tyler
Nott”
“Che
barba.. sono proprio dei bambini, è passato quanto ? Un mese ? Due ?
Ormai dovrebbe essergli passata!”
“Già..non
dirlo a me..” sospirò amareggiata.
Flame
s'illuminò di colpo e disse “Mi è venuta un'idea geniale!”
La
ragazza dai capelli verdi lo osservò concentrata “Spara”
Lui
le mostrò un sorriso strafottente della serie 'lo so sono un genio',
che le fece sollevare gli occhi al cielo.
“La
soluzione perfetta è.. -rullo di tamburi prego- trovarti un ragazzo”
“Come
?”
“Sii,
è ovvio, no? Se gli altri sapranno che hai un ragazzo, nessuno verrà
più ad importunarti, perché altrimenti sapranno che dovranno
vedersela con lui”
Lei
fece una smorfia, scuotendo la testa non essendo per niente convinta
di quell'idea “Non credo che funzionerebbe.. e poi dove lo trovo
questo fantomatico salvatore ?”
Flame
s'indicò “Ce l'hai davanti, mi offro volontario per l'incarico”
“Andiamo,
Flame non scherzare!”
“Sono
serissimo invece!”
“Ma
non ti rovinerò la piazza ?”
“Non
c'è nessuna piazza all'orizzonte” disse avvicinando il viso a
quello di lei, le sussurrò “Chiudi gli occhi” prima di
afferrarle il viso e baciarla teneramente.
Aveva
sempre pensato a come sarebbe stato baciarla, sapeva che si sarebbe
sentito così..felice, completo, radioso.. ma non voleva aggredirla
subito con la lingua, così aveva optato per un bacio casto, ma
anch'esso sembrò avere un risultato sconvolgente agli occhi di Kleo.
“È
stato brutto ?” chiese d'un tratto timoroso dall'espressione
sconcertata di lei.
“No..
tutt'altro” rispose facendogli un timido sorriso, per poi scuotere
leggermente la testa e dire “Non sai in che guaio ti sei messo”
“Oh
lo so benissimo, credimi”
**
Sala
Grande
Due
settimane dopo..
Alice
Paciock fissò incredula Flame Varathon -che stava facendo gli occhi
dolci a Kleo- per la settima volta, com'era possibile che tutti,
proprio tutti avessero la capacità di trovare l'amore tranne
lei ?
Dai,
quante probabilità c'erano che Flame -il dongiovanni incallito dei
grifondoro- trovasse la sua metà nella migliore amica del fratello
-che tra l'altro sembrava essersi ripassata mezza Hogwarts- ?
Se
persino loro due si erano trovati, perché lei doveva essere
infelicemente fissata col suo stupido ex ? Perché non poteva essere
felice ?
Alice
osservò Josh, che in quel momento la stava fissando -com'era
successo anche altre volte-, e gli lanciò un'occhiataccia che
avrebbe ucciso persino un basilisco, prima di tornare ad ignorarlo.
Basta
Alice, tu vuoi essere felice!
Josh
vedendo l'occhiataccia di Alice, riabbassò lo sguardo per continuare
a mangiare il suo pasto, anche se la voglia di mangiarlo l'aveva
appena abbandonato.
In
quel momento, non si sa per quale ragione gli tornò in mente la sua
prova finale..
Gli
tornò in mente quello che aveva fatto per lei, come aveva affrontato
la sua paura più grande per salvare lei..
E
la cosa ridicola era che ora lei lo odiava -sicuramente per uno
sciocco errore che aveva commesso quando erano stati insieme, nemmeno
lo ricordava più-.
E
per di più non sapeva niente, e mai l'avrebbe saputo.
Che
cavolo mi è venuto in mente quel giorno ?
Lei
non sarebbe mai stata lì.. né si sarebbe fatta salvare da me, mi
odia!
Se
solo lasciasse perdere il passato.. capirebbe che io..io..
La
verità, di ciò che provava, lo sconvolse così tanto da farlo
alzare di scatto dal suo posto.
Riley
Greengrass, al suo fianco, lo osservò con stupore e immediatamente
gli chiese preoccupato “Ehi, amico.. va tutto bene ?”
Ma
lui non rispose, troppo intento a fissare Alice dall'altro capo della
sala, per poi decidere di punto in bianco di raggiungerla.
Scavalcò
e scansò chiunque gli capitò tra i piedi, per arrivare al tavolo
dei Grifoni -gli acerrimi nemici della sua casata, che puntualmente
finivano per innamorarsi di loro-.
Alice,
che in quel momento stava chiacchierando con la sua amica Rose
Weasley, si bloccò nel mezzo della frase non appena si sentì
chiamare da lui.
“Alice..sei
proprio una ragazzina immatura, perché devi essere fissata sul
passato ?
Perché
non puoi lasciare correre come fanno tutti ?
Sei
così fastidiosamente puntigliosa che mi fai venire il nervoso! Sul
serio sai ?
Non
faccio che pensare a quello che eravamo e che potremmo ancora essere,
avevamo tutto, eravamo felici insieme.
E
l'altra sera in un sogno ho persino attraversato l'oceano per
raggiungerti e salvarti.. e adesso l'ho capito, sai ?
Ho
capito perché mi sento così vuoto.. ho capito perché non riesco
più a mangiare, né a dormire.. perché non riesco a respirare..
perché senza di te nulla ha più senso.
Perché
sebbene mi fai infuriare, io una vita senza di te non la voglio.
Perché
io ti amo, Alice Paciock!” terminò il suo monologo urlando
l'ultima frase, così che anche gli ultimi -che avevano continuato a
studiare- osservassero la scena.
Lei
si alzò dalla panca e a braccia incrociate disse: “Questa è
decisamente la dichiarazione d'amore più brutta della storia lo sai,
vero ? Non si inizia una cosa del genere con gli insulti”
Lui
rise grattandosi la nuca per la sua solita puntigliosità.
“Ma
non mi importa” continuò lei “Perché io voglio essere felice, e
sebbene la mia testa mi dice di ignorarti, il mio cuore sa che può
essere felice solo con te, Josh”
La
sala proruppe in un gigantesco applauso, come in uno di quei film
dozzinali che tanto piacevano ad Alice, e mentre dal tavolo delle
serpi e dei grifoni iniziavano i cori e gli incitamenti al bacio, i
due si sorrisero decidendo di comune accordo di accontentare i loro
spettatori e loro stessi, baciandosi come se non ci fosse un domani.
*
L'avvenimento
di quella mattina era stato d'ispirazione per Drake, aveva capito che
se voleva una cosa doveva alzarsi e andarsela a prendere.
Non
poteva continuare a cercare stupide scuse, o a rifugiarsi tra i se e
i ma, doveva alzare le chiappe e chiedere un appuntamento ad Olimpia
Mirror, la ragazza di cui era segretamente cotto da ben sei lunghi
anni.
Così,
uscito dall'aula di divinazione si apprestò a raggiungere la lezione
successiva, che guarda caso era in comune con i corvonero.
Drake
osservò Holly durante tutta la lezione di storia della magia, mentre
i suoi compagni di casa dormivano o chiacchieravano, in attesa di un
piccolo lampo di genio..che arrivò proprio al momento della fine
dell'ora -si potrebbe anche dire che la campanella gli diede una vera
e propria svegliata-. Così, mentre tutti si sbrigavano a fuggire da
quella stanza del terrore, lui si avvicinò all'unica ragazza che
aveva veramente passato l'ora a prendere appunti.
Drake
prese un bel respiro e disse “Ciao”
Olimpia
sollevò lo sguardo azzurro e sorrise, leggermente intimidita dal
trovarsi di fronte un ragazzo, prima di rispondere “Ehm ciao”
lasciando perdere i libri e i calamai.
“Mi
chiamo Drake.. non so se ti ricordi di me” disse il moro porgendole
la mano.
“Io
sono Olimpia” disse lei stringendogli la mano e accorgendosi solo
allora di aver visto quel ragazzo più volte, l'ultima proprio
quell'orribile giorno in cui aveva scoperto della relazione tra
l'infermiera e il professor Larstone,
quando gli era andata addosso senza neanche chiedergli scusa. A quel
ricordo arrossì leggermente e questo diede la forza a Drake di
chiederle quello per cui era andato da lei.
“Io..volevo
chiederti se eri libera questo sabato.. e se volessi venire ad
Hogsmeade con me”
Holly
arrossì ancora di più a quella domanda e dopo un attimo di
esitazione accettò, in fondo lei non era mai uscita con un ragazzo,
ed era anche arrivata l'ora che si aprisse un po' al mondo.
“Certo,
mi farebbe molto piacere”
Drake
s'illuminò aprendosi in un sorriso mozzafiato e le disse “Perfetto,
allora ci vediamo alle 10 davanti al portone d'ingresso” per poi
osservare tutta la miriade di roba che aveva nella cartella e
commentare “Ma come fai a sollevare quella borsa? È strapiena!”
Lei
rise finendo di riempirla per poi alzarsi dalla sedia “Beh in
effetti è un po' pesante, ma seguo tante materie e mi serve tutto
quello che c'è”
“Bellissima
e intelligente, puoi essere più perfetta di così ?” le chiese
Drake per poi offrirsi di aiutarla “Lascia, faccio io” prendendo
la sua borsa e caricandosela sulla spalla destra.
La
ragazza arrossì ancora di più, rischiando di superare il record del
pomodoro, e lo ringraziò “Grazie.. ma non devi..”
“Lo
so, ma voglio farlo.. la tua schiena mi ringrazierà”
I
due non riuscirono neanche ad arrivare al portone, per poi andare a
frequentare cura delle creature magiche, che vennero interrotti dalla
piaga di Hogwarts.
“Ehi
Varathon! Che diamine ci fai vicino a mia sorella ?!” lo accusò
immediatamente il biondo.
Olimpia,
che ancora non aveva digerito come suo fratello l'aveva trattata
davanti ai suoi genitori, rispose al posto del moro “Non sono
affari tuoi Hunter, ma comunque mi sta accompagnando a lezione”
“E
chi gliel'ha dato il permesso ? Non sono d'accordo!”
“IO,
e non me ne frega un accidenti di quello che approvi o meno!” gli
urlò contro infervorata per poi afferrare il braccio di Drake e
continuare la loro camminata.
“Tze..ma
tu guarda..” commentò Hunter
“Ha
ragione, sai ?” disse Ally passando lì vicino.
“Cos'è
una congiura ? Sono circondato da bisbetiche!”
“E
le sopporterai per tutta la vita!” rincarò la dose la sua
fidanzata lanciandogli un bacio a fior di labbra.
**
--Angolo
Autrice--
E
con un immenso dispiacere vi annuncio che
questo
era l'ultimissimo capitolo!
E
così tutti hanno avuto la loro dolce fine,
anche
se in realtà è solo un altro inizio.
Vorrei
ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa storia,
coloro
che l'hanno seguita fin dal principio e mi hanno sostenuto fino ad
adesso.
Per
poi ringraziare le 16 persone che l'hanno messa tra le preferite;
I
41 che l'hanno messa tra le seguite;
chi
ha messo me come autrice preferita;
e
anche chi ha letto soltanto.
Baci
a tutti e grazie ancora!
Gin
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