Hogwarts's stories

di LorasWeasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 22 Settembre - Percy ***
Capitolo 2: *** 10 Ottobre - Will ***
Capitolo 3: *** 31 Ottobre - Percy ***
Capitolo 4: *** 25 Novembre - Leo ***
Capitolo 5: *** 29 Novembre - Nico ***
Capitolo 6: *** 16/17 Dicembre - Will ***
Capitolo 7: *** 18 Dicembre - Percy ***
Capitolo 8: *** 21 Dicembre - Leo ***
Capitolo 9: *** 24 Dicembre - Nico ***
Capitolo 10: *** 8 Febbraio - Leo ***
Capitolo 11: *** 2 Marzo - Annabeth ***
Capitolo 12: *** 7 Aprile - Nico ***
Capitolo 13: *** 18 Maggio - Calypso ***
Capitolo 14: *** 18 Maggio - Nico ***
Capitolo 15: *** 22 Maggio - Leo ***
Capitolo 16: *** 25 Maggio - Nico ***
Capitolo 17: *** 15 Giugno - Percy ***
Capitolo 18: *** 15 Giugno - Will ***
Capitolo 19: *** 19 Giugno - Leo ***
Capitolo 20: *** 20 Giugno - Nico ***



Capitolo 1
*** 22 Settembre - Percy ***


 
Hogwarts's stories


22 Settembre - Percy
Percy odiava la biblioteca.
La odiava ancora di più quando per punizione gli davano il compito di riordinare tutti i libri messi fuori posto.
Attività che poteva finire abbastanza in fretta se solo non gli avessero proibito la magia.
Tutto ciò era ingiusto.
Alla fine non aveva neanche fatto nulla di male, erano stati quelli di Serpeverde a cominciare!
La cosa che più lo faceva infuriare era che nessun’altro si era beccato una punizione, neanche il suo amico Jason.
Aveva inoltre fatto perdere 15 punti a Grifondoro.
Tutto questo perché la professoressa Atena era entrata in classe proprio nel momento in cui Percy lanciò l’incantesimo.
Era anche molto convinto che quella professoressa provasse dell’odio nei suoi confronti.
Mentre borbottava insulti e trasportava una pila di libri così alta da non vedere davanti a se, inciampò su qualcosa e finì a terra.
-Oh mio Dio!
Questa era una voce femminile preoccupata.
Si mise seduto e notò che era inciampato in una borsa buttata a terra, che apparteneva sicuramente alla ragazza che stava in piedi davanti a lui.
La prima cosa che Percy notò fu quanto era carina, lunghi riccioli biondi raccolti in una coda, occhi grigi e un viso dolce.
Era una Corvonero e doveva avere la sua età, anche se non l’aveva mai notata in giro.
-Tranquilla, non mi sono fatto nulla e …
Ma rimase senza parole quando capì che la ragazza non era preoccupata per lui, ma per la salute dei libri.
Li recuperò velocemente da terra, li accarezzò e li cullò, come fossero suoi figli.
-Non ci credo- sbottò Percy – Sono io quello che è caduto!
-Sei un deficiente!- Finalmente la ragazza sembrò accorgersi di lui – Ti sembra il modo di trattarli?
Decise che l’insulto non le bastava e gli diede anche un colpo di libro in testa.
Il ragazzo si lamentò per il dolore, poi massaggiandosi la testa le domandò – Ma perché questo ti sembra modo di trattarli?
Lei li raccolse tutti, li sistemò perfettamente in ordine su un tavolo, lo guardò un’ultima volta con uno sguardo sprezzante e concluse – Si sono solo presi la loro vendetta.
Poi andò via a testa alta.
Percy la guardò con occhi sbarrati fino a quando non scomparve dietro uno scaffale.
Pazza. Quella ragazza era completamente pazza.
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Ciao! Diciamo che sono tornata subito? Lavoro a questa idea da un pò a dire la verità.
Sarà una raccolta di One-Shot, o meglio Flashfic, dove le storie non sono propriamente collegate fra di loro.
I personaggi saranno Percy, Annabeth, Nico, Will, Leo e Calypso. Come avrete notato ambientata a Hogwarts.
Penso che aggiornerò circa ogni 2-3 giorni, mi fate sapere che ne pensate?
A presto, Deh

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Capitolo 2
*** 10 Ottobre - Will ***


10 Ottobre - Will
-Tu.
Will si guardò intorno, il cortile che stava attraversando era deserto quindi si stavano rivolgendo per forza a lui, pensò di ignorare chi l’avesse chiamato, ma forse avrebbe solo peggiorato la situazione.
Si girò e fece un sorriso tirato ai tre ragazzi di Serpeverde che si erano appena avvicinati.
-Vedete- iniziò –Io credo di essere già in ritardo per la lezione di difesa contro le arti oscure quindi se non vi dispiace …
-Voi di Tassorosso siete sempre così adorabili!- lo prese in giro il più grande del gruppo, poi uscì la bacchetta.
-Difesa contro le arti oscure hai detto? Fantastico, perché non ti alleni un po’ con noi? Così arrivi più preparato in classe.
No che Will non voleva duellare con loro.
Punto primo: perché non voleva una settimana di punizione.
Punto secondo: perché erano in tre contro uno.
-Sentite non è che potremo …
Naturalmente parlare non servì a nulla.
Il ragazzo lanciò un incantesimo.
Will si preparò al colpo che, però, non arrivò mai.
Tra lui e i ragazzi si era formata una barriera trasparente.
Il colpo rimbalzò e fece volare all’indietro proprio chi l’aveva lanciato.
Gli altri due si guardarono intorno spaventati, cercando di capire chi fosse stato, ma non videro nessuno. Il cortile era completamente deserto, come lo era stato pochi minuti prima.
Fecero qualche passo indietro e andarono via, o meglio dire, scapparono.
Il ragazzo che si era preso il suo stesso incantesimo si alzò furibondo, urlò qualcosa tipo “non finisce qui” e corse dietro i suoi compagni.
Nessuno notò il piccolo ragazzino, sempre con la divisa decorata dai colori argento e verde, che nascondeva un ghigno con i lunghi capelli corvini.
Nascosto sopra i rami più alti di un albero proprio li accanto, metteva tranquillamente via la bacchetta appena utilizzata.

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Capitolo 3
*** 31 Ottobre - Percy ***


31 Ottobre - Percy
Non era colpa di Percy se era letteralmente scivolato dentro la torta di zucca.
Ora, tutto sporco e infuriato perché si stava perdendo metà di quel succulente banchetto, si stava dirigendo in bagno a lavarsi.
Si pulì le mani e la faccia, forse doveva anche cambiarsi i vestiti.
Uscì dal bagno per dirigersi nella sua torre, quando in un corridoio apparentemente deserto sentì un singhiozzo.
Si fermò e si guardò intorno, dietro una colonna vide una figura rannicchiata su se stessa, le ginocchia al petto e la testa fra di esse. Una lunga cascata di ricci biondi la ricopriva.
Percy si avvicinò cauto, quando gli fu di fronte parlò – Hey, ehm… tutto okay?
Lei alzò di scatto la testa, aveva gli occhi grigi rossi e bagnati, era ovvio che non andasse tutto bene.
Percy si complimentò con se stesso per la scelta delle sue domande.
Pensò anche che la ragazza lo avrebbe mandato a quel paese, ma lei, inaspettatamente, abbozzò un sorriso dopo averlo scrutato.
-Hai avuto una rissa con il cibo?- Domandò con voce divertita ma anche roca dal pianto.
Lui si fissò. Si, doveva decisamente cambiarsi i vestiti.
-Sono scivolato- spiegò, poi si ricordò che quella ragazza di Corvonero l’aveva già vista e continuò –Per me sono stati i tuoi libri, mi hanno mandato una qualche maledizione.
A quel punto ricordò anche lei il loro primo incontro e sorrise ancora di più asciugandosi le lacrime.
-Non dovresti piangere proprio oggi, ti stai perdendo un banchetto eccezionale.
Lei annuì –Hai ragione, ma mi hai visto? Non posso presentarmi in sala grande così, con gli occhi rossi e gonfi e …
-Frena, frena, frena! Tu hai visto me? Sembra che un bambino mi abbia vomitato addosso! Tranquilla non sarai tu al centro dell’attenzione. Inoltre, è Halloween.
Le porse la mano –Posso avere l’onore di essere il suo cavaliere?
La ragazza alzò gli occhi al cielo, però accettò la mano e si alzò in piedi.
Quando Percy la prese a braccetto lei chiese –E lei sarebbe?
-Ser Percy, al vostro servizio, lady …
-Annabeth.

 
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IMPORTANTE
Spero stiate leggendo qui perchè volevo dirvi alcune cose che potrebbero interessarvi.
Per prima cosa, lo so. Vi aspettavate la Caleo.
Come avrete notato all'inizio di ogni storia, in alto a destra, c'è la data. Un pò come a voler fare un diario.
Quindi, visto che aggiorno in ordine cronologico le coppie non si alterneranno in ordine.
Tipo, verso la metà ci sarà una concentrazione di Leo e Calypso, anche la prossima sarà una loro storia.
Un'altra cosa che volevo dire sui personaggi e sulla scelta che ho fatto per smistarli nelle varie case.
Penso che sia normale che, essendo semidei, loro siano tutti molto coraggiosi e si sa che il coraggio è la qualità principale per essere un Grifondoro.
Quindi, non volendo metterli tutti in quella casa, ho tralasciato per un attimo il coraggio e ho preso in considerazione le altre loro qualità.
Così sono venuti fuori Annabeth in Corvonero, Will in Tassorosso e Nico in Serpeverde.
Perchè so benissimo che tutti e tre stavano comunque benissimo anche in Grifondoro.
Penso proprio di aver finito, spero che anche questa Percabeth vi sia piaciuta!
Alla prossima, un bacio, Deh


 

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Capitolo 4
*** 25 Novembre - Leo ***


25 Novembre - Leo
Leo stava passeggiando per il corridoio diretto verso la noiosissima lezione di storia della magia tamburellando le dita sulla sua gamba, non che avesse tutta questa voglia di tornare in classe, quindi se la prese con comodo.
Quando per terra si imbatté in una collana decisamente rotta.
La raccolse e appoggiandosi al muro iniziò ad aggiustarla.
-Ma quella è mia.
Sentì una voce femminile davanti a se.
-Non te l’ho rubata, la stavo solo aggiustando- spiegò il ragazzo senza neanche alzare lo sguardo, troppo concentrato nel suo lavoro.
Sentì la risata della ragazza –Hai presente che avrei potuto benissimo fare con un incantesimo?
Le guance di Leo s’imporporarono e a quel punto alzò lo sguardo, mossa decisamente sbagliata, diventò anche più rosso di prima. Davanti a se c’era la ragazza più bella che avesse mai visto.
Lunghi capelli caramellati e profondi occhi marroni.
Lo scrutava con le mani nei fianchi.
-Io … volevo solo … mi piace aggiustare le cose e …
Recuperò la bacchetta dalla tasca e tossì cercando di riprendere un po’ di contegno e smettere di balbettare.
Che gli prendeva? Non poteva di certo renderlo così una ragazza di Tassorosso!
Se lo avesse raccontato a Jason e Percy nel loro dormitorio, l’avrebbero preso in giro per il resto dell’anno.
-Hai ragione, era meglio un incantesimo.
Stava per pronunciarlo quando la ragazza lo fermò prendendogli la collana dalle mani e portandosela al petto, quasi a proteggerla.
-La voglio così.
Si avvicinò e gli lasciò un bacio in guancia, mormorò un “grazie” e scappò via.
Lasciando un Leo stordito e più rosso dei colori della sua divisa, a tastarsi la guancia con le dita.

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Capitolo 5
*** 29 Novembre - Nico ***


29 Novembre - Nico
Nico accarezzò teneramente il suo gufo dai piumaggio completamente nero.
Quando sentì dei passi che risalivano le scale della torre per raggiungere la Guferia, in quel momento deserta se non fosse stato per lui.
Smise di accarezzarlo e lo portò a una finestra, in modo che volasse via insieme alla sua lettera.
A quel punto il ragazzo che aveva sentito nelle scale fece il suo ingresso, era biondo e di Tassorossso, più alto di lui e sicuramente più grande di uno o due anni.
Nico lo “conosceva”. Era lui a non conoscere Nico e al moro andava decisamente bene così.
Il biondo gli fece un sorriso come saluto al quale, naturalmente, Nico non rispose.
Andò via, non scese neanche due scalini che scivolò grazie a tutto il ghiaccio che si era formato.
Il ragazzo si affacciò preoccupato, naturalmente aveva sentito il botto e il suo lamento – Ti sei fatto male? – Domandò quando lo vide a terra.
Nico non rispose neanche a questo, si rialzò cercando di mantenere il suo equilibrio e dovette mordersi il labbro per non lamentarsi quando si toccò il braccio.
Alzò la manica, aveva un lungo taglio dal quale stava perdendo sangue.
Si pietrificò quando una mano calda e dalla carnagione più scura gli afferrò il polso controllandogli il taglio.
Alzò lo sguardo sul ragazzo, i capelli biondi erano tutti spettinati, aveva il viso sparso di lentiggini che non si notavano subito, gli occhi azzurri, ma non un azzurro gelido, più l’azzurro di un cielo estivo, le guance rosee per via del freddo nonostante avesse la sciarpa gialla e nera chiusa stretta intorno al collo. Si mordicchiava il labbro tutto concentrato nel suo lavoro.
Era così vicino che poteva sentire benissimo il suo odore: miele. Quel ragazzo odorava di miele.
Nico aveva sempre odiato il miele, era troppo dolce, di un colore troppo brillante e troppo appiccicoso.
Si riscosse dalla sua contemplazione quando sentì il braccio bruciare, trasalì e notò che il ragazzo gli stava passando un qualche panno immerso di qualcosa, non aveva idea da dove se lo fosse uscito.
Anche lui aveva sentito Nico trasalire così cercò di essere più delicato.
-Perché lo stai facendo?
Mormorò Nico con lo sguardo concentrato sulla benda che gli stava avvolgendo intorno al braccio per proteggere la ferita.
Il ragazzo si fermò un solo istante, poi riprese tranquillamente dopo una scrollata di spalle – Perché non dovrei?
Il moro si indicò lo stemma nella sua divisa con la mano libera – Tutti odiano i Serpeverde. Non ci credo se mi dici che nessuno dei miei compagni non ti ha mai importunato.
-Ma tu non sei loro.
Il ragazzo finì la sua fasciatura facendo uno nodo stretto, poi alzò lo sguardo sugli occhi del moro,  seminascosti dai lunghi ciuffi corvini.
Dal canto suo Nico non sapeva più che dire, non gli era mai capitato di rimanere davanti a qualcuno senza nulla con cui ribattere.
Abbassò lo sguardo e riprese velocemente la sua discesa.

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Capitolo 6
*** 16/17 Dicembre - Will ***


Altra Solangelo, molto probabilmente vi aspettavate di tutto meno che questa coppia ahaha
Volevo solo farvi sapere, prima di essere attaccata, che io non ho assolutamente nulla contro i Serpeverde, io stessa sono di quella casa.
Quindi, come dire, spero non ve la prendiate troppo per aver descritto alcuni di loro in modo un pò stronzetto...
Vi lascio al capitolo , fatemi sapere, ciaoo
Deh
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16/17 Dicembre - Will
Quando gli avevano detto “non finisce qui” Will si era immaginato qualcosa di totalmente diverso.
Non pensava che un gruppo di Serpeverde lo avrebbe accerchiato mentre usciva dalla lezione appena finita di Pozioni iniziando a deriderlo perché era un mezzosangue a cui piacevano i ragazzi.
Non che loro lo sapessero, avevano inventato questa storia per prendersi gioco di lui, non avevano idea di quanto fosse vero.
Non cercò neanche di negare, che senso avrebbe avuto?
Quando decise che tutto ciò era abbastanza corse via, non seppe alla fine in che ala del castello si trovava, ma era deserta e a lui andava bene così.
Non pianse, non urlò, non fece nulla. Si sentiva solo vuoto … e diverso.
Non seppe quanto tempo passò, ma a un certo punto sentì dei leggeri passi davanti a lui.
Quando vide che si stava avvicinando il ragazzo che aveva aiutato qualche settimana prima nelle scale della guferia, sbottò – Anche tu? Tanto, Serpeverde più Serpeverde meno, non fa nessuna differenza.
Doveva aver saputo tutto dai suoi compagni, sicuramente lo stavano ancora deridendo nella loro sala comune giù nei sotterranei.
Nico gli si avvicinò di più, sempre in silenzio.
Quando fu a qualche centimetro dal suo viso lo guardò intensamente negli occhi, forse fu quello il momento esatto in cui Will si innamorò dei suoi occhi.
Poi parlò – Stanotte la pagheranno. Questa è una promessa.
Will schiuse le labbra sorpreso, non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che il ragazzo era scomparso, velocemente com’era arrivato.
 
Il mattino seguente a colazione era seduto al suo tavolo, stava giocherellando svogliatamente con le uova che aveva nel piatto quando si levarono delle risate fra i vari ragazzi delle varie case.
Avevano fatto l’ingresso in sala quei tre ragazzi di Serpeverde, ognuno con un nuovo colore fluorescente della divisa: rosa, verde e arancione. In tinta perfetta anche con i capelli.
Come delle furie andarono al tavolo dei Grifondoro per litigare, erano sicurissimi che fossero stati loro, come ne erano certi tutti i ragazzi li dentro.
Tutti tranne Will, fu l’unico a non tenere gli occhi fissi sull’imminente rissa e si girò per cercare degli occhi scuri dall’altro lato della sala.
Nico incrociò il suo sguardo per una frazione di secondo, poi lo abbassò tranquillamente sui suoi pancake, a Will non sfuggì il suo sorrisetto vittorioso.

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Capitolo 7
*** 18 Dicembre - Percy ***


18 Dicembre - Percy
Percy si stava dirigendo agli allenamenti di Quidditch quando venne fermato da tre ragazzi di Serpeverde.
-Ragazzi, quante volte dobbiamo dirvi che noi della squadra non centriamo nulla con il vostro problema alle divise? Per quanto sarebbe stato divertente farlo, forse noi non siamo gli unici ad odiarvi.
Percy capì che le sue parole non servirono a nulla quando quelli gli lanciarono una maledizione senza neanche il bisogno di rispondere.
La schivò facilmente, lanciò a sua volta una maledizione che venne fermata da uno scudo.
Anche gli altri due uscirono le bacchette, ma quella di uno volò subito in aria.
-Tre contro uno? Voi si che siete coraggiosi.
La voce proveniva da dietro Percy, quando si girò vide Annabeth, bellissima e fiera, la bacchetta alzata e un cipiglio severo.
Mosse leggermente la bacchetta e anche quella dell’altro ragazzo volò via. Aveva sicuramente pronunciato l’incantesimo solo nella sua mente.
L’unico con ancora la bacchetta in mano parlò –Vattene via ragazzina, non vorrei mandare in infermeria una donna.
Annabeth sorrise –Hai ragione, non sarebbe galante mandare in infermeria una donna, Percy non mi sembra corretto che tu abbia alzato la bacchetta contro di loro.
Il ragazzo sghignazzò mentre quelli di Serpeverde diventavano furenti per la rabbia.
Provò a lanciare un altro incantesimo ma Annabeth lo fermò distrattamente con una barriera.
A quel punto andarono via furiosi, molto probabilmente a prendersela con un nuovo Grifondoro.
-Grazie- disse Percy, poi si rese conto che era abbastanza in ritardo per le prove –Ti va di venire a vedermi alle prove di Quidditch?
Si congratulò con se stesso un secondo dopo aver finito la frase. Forse non era proprio il massimo portarla agli allenamenti di Quidditch come primo appuntamento.
La ragazza storse il naso –Meglio di no, la prossima partita è proprio contro di noi, quando poi vinceremo grazie al nostro talento voi direte che ho spiato le vostre tecniche.
Già si stava allontanando –Ci vediamo in giro, okay?
Non aspettò neanche una risposta che già era scomparsa.
Percy sospirò rassegnato, poi iniziò a correre verso il campo o Jason l’avrebbe ucciso.

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Capitolo 8
*** 21 Dicembre - Leo ***


21 Dicembre - Leo
Jason si stava lamentando di qualcosa.
Percy sospirò all’ennesimo lamento del biondo, Leo aveva smesso di ascoltarlo mezz’ora prima.
Erano tutti e tre insieme in uno scompartimento del treno, stavano tornando a casa per le vacanze natalizie.
Leo stava costruendo qualcosa, neanche lui era certo della sua utilità.
Quando in corridoio sentirono la signora che portava il cibo chiedere se volessero qualcosa.
Leo si mise subito in piedi e tastò molto nelle sue tasche cercando qualcosa che avesse vagamente la forma dei soldi.
Riuscì a pescare un galeone, neanche lui era certo da quanto tempo fosse nella sua tasca.
Si affacciò per prendersi qualcosa di dolce.
Opto per una scatola di cioccorane.
Mentre aspettava che la signora gli tornasse il resto si accorse che si era avvicinata la ragazza di Tassorosso a cui aveva aggiustato la collana settimane prima.
Non l’aveva più rivista da quel giorno.
Lei gli sorrise dolcemente e Leo strinse il congegno che stava costruendo.
Idea decisamente stupida. Quel coso esplose facendolo tossire per il fumo e sporcando le sue guancie di nero.
Notò di sfuggita che la ragazza iniziò a ridere portandosi una mano alla bocca, forse voleva anche dirgli qualcosa, ma lui fu più veloce e si richiuse la porta dello scompartimento alle spalle, con un umore pessimo.
Era inutile, non avrebbe mai avuto speranze con le ragazze.

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Capitolo 9
*** 24 Dicembre - Nico ***


24 Dicembre - Nico
Nico cercò di cancellare dalla mente Frank che baciava sua sorella sotto il vischio.
Cercò soprattutto di dimenticare il fatto che fossero appena andati in una qualche camera, aveva sentito la porta sbattere, sperò vivamente per loro che non fosse la sua.
Stava per recuperare il suo fumetto babbano, che aveva lasciato sopra il caminetto, per continuare a leggerlo, quando urtò per sbaglio delle lettere che erano sicuramente arrivate quella mattina e che nessuno aveva ancora letto.
Una finì per un angolo nel fuoco.
Nico la recuperò prima che andasse perduta.
Mentre l’odore di pergamena bruciata gli invase il naso si rese conto che era indirizzata proprio a lui.
Corrugò la fronte, chi è che scriveva a lui?
Posò le altre dove le aveva trovate, e si andò a sedere in una poltrona continuando a fissare quell’unico nome scritto nel retro “Nico Di Angelo”.
Mrs O’Leary gli si accoccolò in grembo, Nico la grattò distrattamente dietro le orecchie, alla fine si decise ad aprirla.
Nulla d’importante era stato bruciato dalle fiamme, anche se l’odore persisteva.
All’interno c’era un piccolo foglio.
Una frase. Due parole. Una firma.
 
Buon Natale -W.S.
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Hey! Come va?
Scusate ma la Solangelo natalizia non poteva mancare.
Visto che siamo in tema di questa meravigliosa coppia volevo farvi sapere che ho appena iniziato una nuova long su loro Nico e Will.
Se volete passare la trovate nel mio profilo, s'intitola "Fireworks".
Okay, la smetto con la pubblicità, alla prossima, ciaoo!
Deh

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Capitolo 10
*** 8 Febbraio - Leo ***


8 Febbraio - Leo
-NO! FESTUS! TORNA SUBITO QUI.
Leo correva da circa 10 minuti per tutto il castello. Era scivolato circa 7 volte, inciampato almeno il doppio e sbattuto contro quasi tutti i ragazzi di quel posto.
Era quasi certo di aver ucciso un ragazzino del primo anno, perché dopo averlo travolto non si era subito rimesso in piedi e Leo non poteva stare li a controllare se lo facesse.
Se il suo stupido topo magari non fosse scappato terrorizzato dal gufo di Jason, adesso non si sarebbe trovato in quella situazione.
Non era neanche molto sicuro dell’ala del castello in cui si trovava.
Quando Leo ormai era certo che sarebbe morto per mancanza d’aria, Festus venne inglobato da una sfera trasparente che si librò in aria.
Venne poi afferrato da due mani piccole e sottili.
Leo si accasciò al muro stremato cercando di respirare.
Quando riaprì gli occhi si trovò davanti la ragazza di Tassorosso sorridente.
-Tutto okay?
Leo non riusciva neanche a parlare, doveva respirare e respirare.
Alzò i pollici come risposta.
La ragazza non gli mise fretta, alla fine lui riuscì a trovare un minimo di contegno e mormorò un “grazie” riprendendosi il suo topo.
Lei scrollò le spalle, come a voler dire “di nulla”, poi parlò –Comunque, io mi chiamo Calypso.
Il ragazzo sorrise, forse quel topo non era poi tanto inutile.
-Leo. E lui è Festus.
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Eccomi qui con una nuova Caleo.
Come potete vedere dalle date, questi due ci hanno messo praticamente mezzo anno solo per presentarsi ... ma va bè, tralasciamo ahah
Siamo già alla numero 10, perfettamente a metà della raccolta!
Inoltre volevo farvi sapere che partirò per trasferrmi a casa a mare, avrò il computer con me, ma la connessione scarseggia un pò.
Quindi gli aggiornamenti, anche dell'altra storia, non saranno così frequenti, mi spiace.
Verso la fine o la metà di Agosto dovrebbe tornare tutto normale.
Grazie a tutti per essere arrivati fin qui e per aver continuato a seguirmi, grazie se mi farete sapere che ne pensate e grazie anche se leggete in silenzio.
A presto (spero), Deh

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Capitolo 11
*** 2 Marzo - Annabeth ***


2 Marzo - Annabeth
Corvonero contro Serpeverde.
Tutti si stavano dirigendo al campo per vedere quella partita, nonostante il cielo promettesse pioggia.
Annabeth venne affiancata da Percy Jackson.
-Fammi indovinare- disse la ragazza parlando per prima –Mi vuoi proporre di sederci insieme in modo da tifare entrambi per la mia casa così farai colpo su di me?
Percy sorrise –Una cosa del genere, anche se in ogni caso avrei tifato per i Corvonero, noi e i Serpeverde siamo acerrimi nemici.
Annabeth alzò gli occhi al cielo divertita –Oh certo.
-Sei così sicura che vincerete?
-Mi sembra ovvio- rispose lei pronta –Noi siamo migliori in tutto.
-Siete anche i più modesti, Sapientona. Siete così bravi anche a baciare? Sai, non ho mai provato con una di voi.
Annabeth lo guardò divertita –Avanti, puoi fare di meglio.
 
La partita la vinsero i Corvonero.
Mentre tornavano al castello Annabeth saltellava tutto felice girando intorno a Percy continuando a ripetergli quanto fossero migliori loro.
Fu a circa metà strada che Percy la bloccò dai fianchi e la baciò.
Si diede un po’ troppo slancio però e finirono a terra, lui sopra lei.
Continuarono a baciarsi incuranti di tutto.
Quando si staccarono Percy iniziò –Baci veramente b-
Annabeth lo interruppe poggiandogli un dito nelle labbra –Cerca di cancellarti dalla mente tutte le frasi da rimorchio che conosci, o ti lascio sul colpo, chiaro Jackson?
Non aspettò che lui rispondesse, lo afferrò per la cravatta e tornò a baciarlo.

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Capitolo 12
*** 7 Aprile - Nico ***


7 Aprile - Nico
Era appena uscito dalla lezione di Pozioni e si stava dirigendo verso la sua sala comune.
Quell’anno aveva i G.U.F.O. e doveva studiare, molti suoi compagni approfittavano delle belle giornate per studiare fuori, non lui.
Quando arrivò si sedette in un tavolo e uscì pergamena a inchiostro per fare il lungo tema che gli avevano assegnato, quando però cercò il libro di Pozioni non lo trovò.
Sbuffò, l’aveva sicuramente dimenticato in classe.
Lasciò tutto com’era e rifece la strada al contrario.
Bussò ma nessuno rispose, in classe non c’era più nessuno, neanche il professore, così entrò per cercare il suo libro.
Lo trovò a terra.
Stava per andarsene quando la sua attenzione venne attirata da una pozione sopra la cattedra.
Si avvicinò per capire cosa contenesse, il suo odore era veramente strano.
Che tipo di pozione odorava di gelsomino, pergamena bruciata e miele?
Il gelsomino gli ricordava i capelli di sua sorella Bianca, avevano sempre quell’odore così intenso.
Scosse la testa e andò via dalla classe, un metro di tema non si sarebbe di certo scritto da solo.
Non si rese conto che la pozione lasciata incustodita sul tavolo era Amortentia.
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Ciao! Eccomi qui con l'aggiornamento, una Solangelo anche se come personaggi troviamo solo Nico.
Comunque, oltre al fatto che spero vi sia piaciuta, volevo dirvi una cosa molto importante:

Siamo ormai nel pieno di Agosto e io non credo più di poter aggiornare fino a dopo il 15, cioè ferragosto.
Per chi mi segue da tanto sa che ho sempre aggiornato velocemente e senza problemi, ma sono a mare e non riesco più adesso, diciamo che mi sto prendendo delle ferie (?) ahahah
Quindi buone vacanze anche voi, ci vediamo al mio ritorno.
Spero continuerete comunque a seguirmi …
Un bacio, Deh <3
 
P.S. So che alcuni di voi l’hanno subito trovata ma per chi non fosse passato nella mia pagina o non l’avesse comunque visto, ho fatto un nuovo crossover sempre sulla Solangelo, ambientato nel mondo di Hunger Games. Se volete passare mi farebbe molto piacere. :)
Un bacio, Deh 
 

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Capitolo 13
*** 18 Maggio - Calypso ***


18 Maggio - Calypso
Calypso stava uscendo dal portone principale della scuola per dirigersi a Hogsmeade insieme al suo migliore amico: Will Solace.
-Ti sto dicendo che se neanche ci provi non puoi sap-
Fu interrotta da un ragazzo di Grifondoro che la raggiunse correndo.
-Ciao Calypso!
-Ciao Leo- lo salutò la ragazza con un sorriso.
-Volevo chiederti se ti andava di andare a Hogsmeade con me, ma forse sei già occupata …
Lanciò un lungo sguardo a Will.
Prima che lui potesse dire qualcosa intervenne lei –Oh si, perché no? Will stava giusto andando, anche lui deve invitare una persona.
E gli lanciò uno sguardo che non ammetteva repliche.
A Leo tornò il sorriso –Quindi non state insieme!- Commentò quando il ragazzo era ormai lontano.
Calypso sorrise divertita –Io e Will? Ovvio che no! Diciamo che non sarei proprio il suo tipo, ecco.
Camminarono fianco a fianco per tutto il viaggio, le mani che si sfioravano, ma che non si intrecciarono mai.
Le loro guance che arrossivano ogni volta che succedeva.
-Andiamo da Mielandia?
Calypso passò la giornata migliore di sempre.
Lui le comprò tutti i dolci che voleva, in effetti le comprò qualsiasi cosa lei accennava fosse bella, non aveva idea che il ragazzo avesse messo da parte quei soldi per una cintura magica dove potevi mettere tutto quello che volevi senza problema di spazio.
Alla fine lo capì, certo. E promise a se stessa che si sarebbe fatta perdonare.
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Guardate un pò chi è tornata! 
In realtà ho scoperto che resterò a mare ancora un altro pò quindi non posso riprendere ad aggiornare come prima, però avevo detto che sarei tornata dopo Ferragosto quindi eccomi qui!
Come ve la passate? Io ho tipo un vuoto di tipo 5 ore sulla notte di Ferrogosto ma va be ^^" torniamo al capitolo...
Una Caleo, quanto posso amare questi due? Inoltre penso che Calypso e Will possano essere davvero migliori amici ahaha

Spero di tornare presto, penso che in settimana dovrei farcela, un bacio!
Deh

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Capitolo 14
*** 18 Maggio - Nico ***


18 Maggio - Nico
Faceva sempre più caldo ormai e per quel finesettimana a Hogsmead riuscirono anche ad andarci senza mantelli.
Mentre Nico si avviava al villaggio venne affiancato da un ragazzo più alto di lui, aveva già una mezza idea di chi fosse senza il bisogno di guardarlo.
-Ciao Mister Morte.
Nico lo guardò di traverso –Non ricordo di preciso quando ho dato il mio consenso per essere tuo amico.
-Non voglio essere tuo amico- rispose tranquillamente Will.
-Allora il tuo scopo è quello di farmi esasperare con la tua presenza o cosa?
Il biondo sorrise, poi come se fosse la cosa più naturale del mondo rispose –Sto solo flirtando con te.
Nico si fermò un solo secondo, non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere.
Riprese a camminare, ormai erano entrati nel villaggio.
-Chi ti dice che io sia d’accordo?
-Nessuno, sto solo provando, la mia migliore amica mi ha praticamente costretto visto che non mi sopporta più. Tipo, se ora ti proponessi di venire con me ai Tre manici di scopa a prendere qualcosa, tu che risponderesti?
Nico ci pensò un po’ su, il ragazzo accanto a lui non gli mise nessuna fretta, alla fine scrollò le spalle e rispose.
-Una burrobirra gratis? Come potrei rifiutare.
 
Molto probabilmente quella fu la loro prima vera conversazione di tutto l’anno.
Quando il pomeriggio tornarono al castello si fermarono davanti la porta d’ingresso.
Il primo a parlare fu Nico.
-E’ stato … uhm … divertente, credo.
Will sorrise felice.
Il moro si sporse e gli lasciò un piccolo bacio all’angolo della bocca, poi fuggì via, diretto versa la sua sala comune nei sotterranei.

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Capitolo 15
*** 22 Maggio - Leo ***


22 Maggio - Leo
Quella mattina venne svegliato da Jason che gli scuoteva la spalla.
Leo mugugnò e cercò di coprirsi con il cuscino, non aveva proprio voglia di alzarsi.
-C’è una cosa per te, io mi alzerei.
Commentò Percy.
Leo scostò lentamente il cuscino – Cosa? – Chiese curioso.
Gli lanciarono un pacco, era una specie di regalo.
Leo si mise subito a sedere e lo scartò, dentro ci trovò quella cintura che voleva da molto tempo.
Gli occhi gli si illuminarono, alzò lo sguardo cercando di capire chi dei due amici doveva ringraziare, ma subito Jason lo precedette –Non guardare noi, è stata una ragazza di Tassorosso, l’ho incontrata mentre andavo in bagno, stava venendo nella nostra torre, quando mi ha visto mi ha chiesto se ti conoscevo e se potevo dartelo.
Calypso. Leo si ricordò che durante la loro ultima gita a Hogsmeade lui gliel’aveva fatta vedere dicendole che un giorno se la sarebbe comprata, non poteva di certo immaginare che gliel’avrebbe regalata lei.
-Devo andare a ringraziarla!- Esclamò e corse giù dal letto, dalle scale e fuori dalla sala comune in meno di 5 secondi.
I suoi due amici gli urlarono qualcosa dietro, ma lui neanche li sentì.
Iniziò a correre per il castello finché non la trovò insieme ad altre due sue amiche che stava per entrare nella sala grande per la colazione.
Si fermò quando lo vide mentre le correva contro, lo guardò anche con la fronte corrugata e una smorfia divertita.
Leo ignorò anche questo, le corse contro, l’afferrò facendola alzare da terra e la baciò.
Li, davanti a tutta la sala grande.
Calypso rimase sorpresa i primi secondi, poi si lasciò andare al bacio intrecciando le mani tra i suoi capelli.
Quando si staccarono sorridevano entrambi.
Calypso fu la prima a parlare –Se sapevo che bastava un semplice regalo per questo, penso che te l’avrei fatto molto prima.
Poi iniziò a ridere divertita –Penso anche che comunque tutto sarebbe stato molto più romantico se solo tu non avessi avuto il pigiama.
Leo sarebbe stato immensamente felice se in quel momento il terreno si fosse aperto e lo avesse inghiottito per sempre.
“Ma almeno vestiti” ecco cosa gli avevano urlato Percy e Jason.

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Capitolo 16
*** 25 Maggio - Nico ***


Spero davvero che voi leggiate qui prima del capitolo, non ci metterò molto.
Volevo farvi sapere che quest capitolo è davvero importante per me.
E' stato il primo della raccolta ad essere uscito dalla mia testolina, quindi grazie a questo è venuta fuori poi tutta l'idea.
Io lo amo. Amo la Solangelo più di qualsiasi altra coppia e tra tutto quello che ho scritto (non solo qui, ma in generale) questo è quello che amo di più.
Spero davvero che non ci siano errori in modo che lo possiate gustare per bene.
Non vi trattengo più, buona lettura. Deh

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25 Maggio - Nico
Persefone mi ha fatto riflettere. Sai che non mi sono mai intromesso in queste cose, ma ha ragione lei. Non permetterò che il nome di famiglia venga deriso per colpa di una tua stupida cotta. Perché non solo è un ragazzo, ma è anche un mezzosangue.
 
Erano queste le parole scritte nella lettera che ormai Nico teneva accartocciata nella mano.
L’aveva letta così tante volte che gli si era impressa a fuoco nella mente.
Quando aveva raccontato a suo padre di Will Solace, lui non aveva fatto nessun problema, adesso però gli era arrivata quella lettera, perché Persefone era riuscita a fargli il lavaggio del cervello.
L’aveva fatto solo perché lo odiava e intendeva rendergli la vita un inferno, non che Nico gli avesse mai fatto qualcosa, ma lei, ogni volta che lo guardava, poteva benissimo vedere il tradimento di suo padre. Lui era il frutto di quel tradimento, non doveva essere facile, magari poteva anche compatirla.
Era seduto in fondo le scale del sotterraneo, le ginocchia rannicchiate al petto, stringeva così forte la pergamena che quasi sperava di farla scomparire.
Non c’era nessuno, erano tutti fuori per godersi il bel tempo.
Per questo, quando sentì pronunciare il suo nome, pensò che fosse frutto della sua immaginazione, soprattutto perché quella era la sua voce.
Ma quando sentì le sue dita sfiorargli la guancia capì che era seriamente li davanti a lui, alzò lo sguardo e quasi si perse nei suoi occhi azzurri.
Si alzò di scatto e mise una certa distanza fra loro due, senza guardarlo e abbastanza freddo disse – Vattene.
Naturalmente il biondo neanche lo ascoltò – Che cosa è successo?
Nico strinse ancora di più i pugni e chiuse gli occhi per non piangere, guardando sempre in basso.
Poi raccontò una cosa che non aveva mai raccontato ad anima viva.
-Quando ero al secondo anno, mia sorella è morta. Avevo solo una foto che me la ricordasse. Era pieno febbraio e stavo correndo nel cortile, sono inciampato e questa stava volando via. Tu l’hai afferrata al volo e me l’hai riportata, non mi hai detto nulla, mi hai fatto un semplice sorriso e sei andato via. Non hai solo fatto un atto di gentilezza, hai salvato l’unica cosa che davvero contava per me, mi hai salvato. Tu naturalmente neanche lo ricordi, ma io non ti ho mai dimenticato, mi piaci da ormai tre anni.
Will aveva le labbra socchiuse, gli occhi che brillavano e le guance rosee, provò a parlare ma il più piccolo lo interruppe di nuovo.
-Tu non capisci. Io devo proteggerti, perché non me lo perdonerei mai se succedesse qualcosa anche a te.
Gli si avvicinò lentamente, si sentiva gli occhi pieni di lacrime.
-Will.
Il suo nome. Non aveva mai pronunciato il suo nome.
-Will. Io ti amo.
Fu consapevole di quella realtà solo dopo aver pronunciato quelle tre parole.
Le disse con un tono così vero e struggente che nessuno sarebbe stato in grado di affermare il contrario.
Si mise in punta di piedi e poggiò le labbra sulle sue, un tocco leggero e umido.
Infine, fece due passi indietro.
Gli puntò la bacchetta contro.
Mormorò una sola parola.
-Oblivion.

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Capitolo 17
*** 15 Giugno - Percy ***


15 Giugno - Percy
Percy riuscì a trovare Annabeth, quel giorno, solo dopo l’ora di pranzo.
La trovò che scendeva le scale della sua torre, sicuramente era stata tutto il pranzo nella sua sala comune.
L’affiancò e la salutò con un bacio in guancia.
-Ciao Percy- disse lei con un tono che era po’ triste e un po’ distaccato.
Percy aveva paura di chiederle cosa fosse successo, magari s’infuriava con lui, ma alla fine lo fece, con molta calma e con tutto il tatto che possedeva, anche se era pressoché nullo.
Lei sbuffò, senza guardarlo però gli spiego –Mia mamma. E’ tutto un casino. Mi ha detto che non ci sarà per tutta l’estate, ha il suo da fare. Mio padre si è risposato, ma io odio la mia matrigna, per non parlare dei miei fratellastri. Non ci scriviamo dalla notte di Halloween,  abbiamo litigato di brutto. Inoltre grazie a loro mi sono anche persa il pranzo e sto morendo di fame.
Percy restò qualche secondo in silenzio, non era molto bravo a consolare le persone, poi sorrise e la prese per mano.
-Al cibo, però, possiamo rimediare!
Iniziò a correre portandosela dietro, la ragazza chiese dove la stessa portando, ma Percy non aprì bocca.
Si fermarono in un corridoio dove Annabeth non era mai stata.
Era deserto se non fosse stato per un unico ragazzo con la divisa di Serpeverde e uno sguardo abbastanza inquietante, completamente bagnato. Stava andando via a passo svelto e infuriato.
Quando passò accanto ai due ragazzi neanche li degnò di uno sguardo.
Percy, un secondo dopo che il ragazzo scomparve dalla loro vista, si fermò davanti a un quadro dove c’era raffigurato un cesto pieno di frutta.
Iniziò a fare il solletico alla pera e, sotto lo sguardo scettico di Annabeth, il quadro si aprì rivelando l’ingresso per le cucine di Hogwarts.
-Grazie- sussurrò Annabeth, dopo aver girato per le cucine, circondando il suo collo con un braccio e lasciandogli un lungo bacio a stampo.
Si sedette su un tavolo e iniziò a mangiare uno dei dolci al limone che gli avevano portato gli elfi domestici.
Percy non staccò gli occhi da lei neanche per un secondo, gli piaceva guardarla, soprattutto quando gli occhi le brillavano perché era felice.
Ci ripensò, non è che le piaceva, era totalmente innamorato di lei.
A quel punto ebbe un’idea.
-Passa l’estate con me.
Annabeth quasi si strozzò –Come?
-Magari non proprio tutta, ma se non vuoi stare tre mesi con la tua matrigna e i tuoi fratellastri … Bè, anche mia mamma si è risposata, ma sono entrambi brave persone, abbiamo una casa a mare, se ti va di venire qualche settimana … saresti la benvenuta, ecco.
-Davvero?
Percy sorrise e gli si avvicinò –Certo.
Lei sorrise grata, quel sorriso che tanto amava e di cui non si sarebbe mai stufato.
Prese un po’ di crema al limone con due dita senza farsi vedere, poi le disse –Sei tutta sporca!
-Non è vero- protestò Annabeth.
Lui sorrise, poi le sporcò mezza guancia e mezzo labbro –Ora si.
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Eccomi qui!
Prima di parlare di questo capitolo volevo precisare una cosa del precedente: Nico ha cancellato la memoria di Will, ma non di tutto l'anno, bensì solo di quell'ultima conversazione. E' pur sempre un ragazzo di quinto anno (e non è Hermione Annabeth), non avrebbe mai potuto fare un incantesimo così esteso e non poteva dargli vuoti di memoria troppo grandi. Volevo solo precisapere in caso qualcuno avesse pensato il contrario.
Tornando a questo, che dire? Ecco l'ultima Percabeth della storia. Mi sembrava carino aver iniziato proprio con loro e far finire prima di tutto la loro storia.
Mancano altre due Solangelo e una Caleo e poi anche tutta questa raccolta sarà finita.
Okay, penso di aver finito.
Ci sentiamo presto spero, non saprei però di preciso quindi visto che domani faccio il compleanno e forse parto per tipo due giorni se non di più.
Spero che vi abbia fatto amare questa coppia, la Percabeth è stata la mia prima OTP di tutta la saga, più o meno da quando Annabeth commenta "quando dormi sbavi" ahaha
Deh

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Capitolo 18
*** 15 Giugno - Will ***


15 Giugno - Will
-Tu!
Will sospirò esasperato. Potevano sempre appellarlo in quel modo? E poteva sempre ritrovarsi solo nei corridoi deserti?
Non fece in tempo a girarsi per vedere chi fosse, che questo lo afferrò per una spalla e lo inchiodò al muro.
Will non si aspettava che fosse Nico, soprattutto non si aspettava che lo guardasse con quello sguardo di puro odio, qualsiasi cosa gli avesse fatto lui non ne aveva idea.
Poi notò un particolare, era completamente bagnato.
-Ehm … cosa è …
-Successo!?- Finì per lui il moro –Perché non me lo dici tu?
Strinse di più la presa nella sua camicia.
-Ho incontrato Calypso e mi ha detto che dovevi parlarmi, sono venuto a cercarti. Potevi anche avvertirmi che per entrare nella vostra sala comune mi sarei ridotto così! Ho solo provato a bussare e da una botte è uscito … ma poi cos’è!? Aceto?
Will strinse le labbra per non ridere, ce la poteva fare, lui aveva un fantastico controllo del suo corpo e … troppo tardi. Gli scoppiò a ridere in faccia.
Nico mise su una faccia ancora più minacciosa, ma il fatto che perdesse aceto dai capelli e che questo gli gocciolasse sul naso e sulle guance non aiutava per niente.
-Vaffanculo.
Nico lo liberò e scappò via. Ma questa volta Will riuscì a inseguirlo e a bloccarlo afferrandolo per un polso.
-Okay, okay scusa. Non dovevo scoppiarti a ridere in faccia in quel modo, ma dovresti vederti.
Nico cercò di liberarsi ma Will aveva una presa ferrea.
-Non pensavo che fosse una cosa importante spiegarti che la nostra sala comune è una delle più protette, per entrare devi bussare in un certo modo nella botte giusta … Non pensavo mi saresti venuto a cercare, soprattutto non li dentro.
Will poté giurare di vedere le guance del moro prendere un po’ di colorito, ma non disse nulla.
-Quindi? Cosa volevi?- Chiese infine scorbutico.
-Volevo capire perché mi ignori da tutto questo tempo.
-Non vedo perché dovrei fare il contrario.
-Io pensavo …  che tra noi due, magari …
-Io non sono attratto da te.
Chiuse il discorso Nico, ma Will non si diede per vinto.
Lasciò scivolare le dita dal polso alla mano intrecciando le loro mani, poi lo strattonò in avanti, quasi sulle sue labbra mormorò –Sei un bugiardo, Nico Di Angelo.
A Will quella vicinanza fece venire una sorta di deja-vu, delle strane immagini gli apparvero in mente.
Tutto, però, scomparve velocemente non appena il moro si liberò dalla sua prese e fuggì via.
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Ciao!
Okay, Will sta iniziando a ricordare, più o meno. Insomma, Nico è pur sempre un ragazzo di quinto anno, il suo incantesimo non può essere davvero così potente.
Allora, nello scorso capitolo ho parlato dell'entata segreta nelle cucine. Tutto ciò è scritto nei libri di Harry Potter e quindi chi ha visto solo i film non lo poteva sapere.
Per quanto riguarda la sala comune dei Tassorossi, nel libro non ne fanno proprio cenno, anzi forse dicono solamente che si trova nello stesso corridoio delle cucine.
In ogni caso anche io non ne sapevo nulla fino a qualche tempo fa, e vorrei quindi ringaziare OperaIncompiuta che mi ha illuminato su questa cosa così carina.
Quindi è soprattutto grazie a lei che è uscito fuori questo capitolo. (Inoltre scrive da Dio, dovreste proprio passare nelle sue storie, non sto facendo pubblicità)
Non vi starò a spiegare come funziona, se vi interessa vi lascio lo stesso link che lei ha inviato a me: 
http://it.harrypotter.wikia.com/wiki/Tana_di_Tassofrasso
Grazie come sempre a tutti quanti, aumentate a vista d'occhio e sono davvero felice che quest'idea sia piaciuta a molti :)
Alla prossima, Deh <3

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Capitolo 19
*** 19 Giugno - Leo ***


19 Giugno - Leo
Calypso incombeva su di lui.
Aveva il sole alle spalle, quindi Leo vedeva solo una nera figura minuta con le mani ai fianchi.
Fu felice di non riuscire a vedere la sua faccia.
-Cosa significa che hai bruciato tutti i miei libri!?
Leo fece un colpo di tosse e si mise in piedi cercando di recuperare un po’ di contegno.
Okay, il suo viso faceva veramente paura.
-So che sembrerà una banalissima scusa, ma ti giuro che non volevo bruciarli intenzionalmente.
La ragazza sbuffò, era abbastanza chiaro che non gli credeva.
-Davvero, l’incantesimo è partito solo! Non credo di essere molto pratico a contenerlo … E poi la scuola è finita, no?- Tentò alla fine.
-Sei un idiota Leo Valdez.
-Sono un’idiota che ami però … vero? Perché io ti amo Calypso.
La ragazza rimase senza parole, le labbra socchiuse, il cipiglio infuriato scomparso dal suo viso, le guance rosse. Non glielo aveva mai detto.
Leo stava ancora aspettando una risposta abbastanza imbarazzato, quando lei si protese in avanti e lo baciò con trasporto.
Dopo diversi minuti parlò – Ti amo anche io, ma … rivoglio tutti i miei libri.
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Penultimo capitolo e ultima Caleo, spero vi sia piaciuta.
A presto, Deh <3

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Capitolo 20
*** 20 Giugno - Nico ***


20 Giugno - Nico
Nico stava disperatamente cercando la signora con il carrettino di cibo per tutto il treno.
Fra qualche ora sarebbe stato di nuovo a casa e aveva assolutamente bisogno di riempirsi di cibo spazzatura prima di ricominciare con la dieta di Persefone.
Stava quasi correndo, quando sentì dietro di lui la porta di uno scompartimento aprirsi e un “Hey” sicuramente rivolto a lui.
Si girò, Will si era richiuso la porta alle spalle e stava andando velocemente verso di lui.
Era riuscito ad evitarlo così bene in quei giorni, perché adesso rovinava tutto?
-Senti, ti ho già detto che …
Ma il biondo non volle sentire ragioni.
Infilò una mano tra i suoi soffici capelli scuri e lo attirò a se, baciandolo.
Nico cercò di protestare, appoggiando i palmi aperti nel suo petto cercando di respingerlo.
Ma quando Will aprì la bocca e contornò le sue labbra con la lingua incitandolo a fare lo stesso, Nico chiuse le mani intorno alla sua maglietta e lo attirò di più a se.
Fu uno di quei baci che non scordi facilmente.
Uno di quei baci che magari aspetti da una vita.
Tutte le parole non dette erano racchiuse in quel semplice contatto di labbra.
-Nico.
Il moro fremette semplicemente per come il più grande aveva pronunciato il suo nome, con la voce roca, sulle sue labbra.
-Non provare mai più a cancellarmi la memoria.
 
Nico si stava avvicinando deciso a suo padre.
Lui era tra il pilastro del binario 8 e 7, guardava con le sopracciglia alzate e un accenno di sorrisetto divertito la mano di Nico che stringeva quella di Will.
Quando gli arrivò di fronte, il ragazzo fu il primo a parlare –Grazie per la lettera padre, ma penso che la tua bellissima moglie si sbagli, se davvero ci tieni tanto al nome di famiglia avresti buttato me ed Hazel in mezzo a una strada, perché credo che due figli bastardi non siano proprio il massimo per l’albero genealogico e la continuità del nome.
Nico non avrebbe mai pensato che suo padre a quel punto iniziasse a ridere e, soprattutto, gli circondasse le spalle per un breve e impacciato abbraccio.
-Sei un Serpeverde degno di tuo padre, sono fiero di te. Tu devi essere Will, giusto?
Il ragazzo scattò sull’attenti e strinse vigorosamente la stretta che suo padre gli stava porgendo – Si, signore. E’ un piacere, signore.
Nico non aveva avuto paura quando aveva deciso, pochi minuti prima sul treno, di affrontare suo padre una volta sceso a terra, era completamente calmo.
Venne pietrificato sul posto dal terrore, però, quando diversi minuti dopo sentì Will dire allegro – Ciao papà!
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Okay, in realtà di questo capitolo doveva esserci solo la prima parte, ma poi mi sono resa conto che non potevo lasciare incompleta la questione tra Nico e suo padre.
Però l'incontro tra il nostro bel tenebroso e Apollo lo lascio alla vostra immaginazione ;P
Va bene... Siamo alla fine anche di questa storia... Mi ricordo come se fosse ieri quando ho pubblicato la prima OS su Percy e Annabeth! Come fa il tempo a passare così velocemente?
In ogni caso, sappiate che non mi piace restare senza far nulla, quindi ho già in mente una nuova storia dove saranno presenti tutte e tre le coppie.
Non più ambientata a Hogwarts però ... Se in ogni caso potrebbe interessarvi penso che il prologo uscirà nel fine settimana!
Ora, dopo essermi fatta pubblicità da sola, passo ai ringaziamenti.
Non avete idea di quanto io abbia amato questa raccolta, più di tutte le altre storie che ho pubblicato.
E davvero, non avrei mai immaginato che avrebbe avuto così tanto successo. Mi avete resa totalmente felice.
Grazie a chi ha sempre recensito, a chi recensiva solo qualche volta, a chi è stato solo un lettore-ombra, a chi ha continuato a seguirmi nonostante tutto e a chi aspettava gli aggiornamenti anche se non l'ha mai scitto.
Davvero, grazie di cuore per essere arrivati fino alla fine.
Un bacio, per l'ultima volta qui Deh

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