Valdez Pedia

di KaterinaHxH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il piccolo combinaguai ***
Capitolo 2: *** Un microonde esplosivo ***
Capitolo 3: *** Prima cotta di Leo ***
Capitolo 4: *** 2° visita di Sam ***
Capitolo 5: *** Perchè amare Leo Valdez ***
Capitolo 6: *** Leo passione giardiniere ***



Capitolo 1
*** Il piccolo combinaguai ***


“Leo! Basta, dai smettila!” la voce di Esperanza riecheggiava in tutta la casa (come al solito). Leo, iperattivo com’era, si stava arrampicando sul mobile nel tentativo di prendere il pacco di biscotti. Chissà con quale metodo un bambino di quattro anni era riuscito a impilare due sedie una sopra l’altra. In quel momento si trovava in cima alla pila di sedie nel tentativo di aggrapparsi allo scaffale.
“Leo, scendi! Così ti farai male!” la mamma di Leo si trovava vicino alla porta della cucina quando vide quello che stava combinando, dunque accorse nel tentativo di riprendere il piccolo, di farlo scendere da lassù. Purtroppo Esperanza non era mai stata molto brava con i rimproveri e Leo non sempre la prendeva sul serio.
Ecco che lui riuscì ad aprire in qualche modo la porticina. Afferrò il pacco di biscotti al cioccolato. Aveva un enorme sorriso stampato sulla faccia. Socchiuse gli occhi, tutto contento. Molto intelligentemente per un eterno secondo si dimenticò di trovarsi a due metri da terra. Quindi perse l’equilibrio. La pila di sedie iniziò a dondolare. Leo non si rese neanche conto che era sul punto di cadere e continuò ad avanzare tranquillamente. La pila cedette e Leo si ritrovò a precipitare sul pavimento della cucina.
“Leo! Attento!” gridò la mamma ma ormai era troppo tardi. Leo si ritrovò per terra con entrambe le ginocchia sbucciate. A parte questo però, il piccolo sembrava illeso. Non stava affatto piangendo, anzi probabilmente non si era neanche reso conto di quello che era successo.
“Leo, stai bene? Ti sei fatto male?” Esperanza corse ad abbracciarlo.
“Mamma, i biscotti?!” disse Leo contraccambiando anche lui l’abbraccio. Esperanza si alzò in piedi guardando il bambino “Leo! Quante volte ti devo dire di non fare cose pericolose! E poi…COME HAI FATTO A IMPILARE DUE SEDIE?”.
Lui non disse niente. Non gli piaceva vedere sua madre arrabbiata, cosa che accadeva raramente. Però ecco che, ciliegina sulla torta, il pacco di biscotti cadde dallo scaffale, dritto sulla testa di Leo. I due scoppiarono a ridere. Esperanza odiava vedere il figlio triste e lui vedere sua madre arrabbiata con lui.
“Leo! Hai la testa piena di briciole. Mijo, adesso devi fare il bagno!” disse lei ridendo. Poi lo afferrò sotto le braccia e lo sollevò. Poi gli accarezzò la testa cercando di togliere un po’ di briciole. Purtroppo per lei, ai capelli ricci di Leo si attaccava qualsiasi tipo di cosa ci finiva dentro. Si ricordò di quando un vasetto di yogurt gli era finito in testa, quando lui aveva solo tre anni. Mangiandolo lo aveva rovesciato per sbaglio, in qualche modo riuscendo a imbrattare anche i capelli. A quel pensiero Esperanza scoppiò nuovamente a ridere.
Il piccolo Leo, nonostante non capisse il motivo della risata di sua madre, iniziò a ridere anche lui. Amava vedere sua madre felice e gli faceva molto piacere quando la vedeva felice. Certo, le capitava di arrabbiarsi ogni tanto, Leo non l’aveva mai vista, ma proprio mai strillargli dietro o sgridarlo per tutti i guai che combinava, il che non era poco.
“Andiamo mijo.” Esperanza uscì dalla cucina con Leo fra le braccia. Infine i due si scambiarono un tenero e affettuoso abbraccio.
_Fine… Ma Leo tornerà presto all’attacco!

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*ANGOLO DELL’AUTORE*
Benvenuti su Valdez-Pedia, gente! Non so cosa ne pensate della mia storia. Non so come mi è venuta in mente, non chiedetemelo. L’ho scritta un giorno in classe, in fretta e spero mi sia venuta abbastanza bene. Grazie a tutti voi che avete letto fino alla fine. Ovviamente ce ne sono molti altri di episodi di Leo e ho intenzione di scriverli tutti. Spero di riuscire ad incuriosirvi perchè ormai mi sono affezionata all’idea di scrivere questi episodi. Aspetto le vostre recensioni. Sciao XD
-Kate
P.S. C’è una persona in particolare a cui vorrei dedicare queste FF(Animalia1Dfan).

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Capitolo 2
*** Un microonde esplosivo ***


Era una normalissima giornata soleggiata e gli uccellini cinguettavano…mmm no. Esperanza stava aspettando degli ospiti. Una cosa per niente strana mi direte voi, ma non dobbiamo dimenticarci che si ha a che fare con Leo. La voce di Esperanza riecheggiava un po’ per tutta la casa. Doveva mettere a posto gli attrezzi sparsi per tutta la casa. Inoltre doveva anche preparare la tavola.
“Leo, per favore, prendimi la tovaglia! È nel mobiletto in cucina. Se lo trovi appoggialo su una sedia.”.
Leo, che aveva compiuto quattro anni da poco, ubbidì… o perlomeno ci provò. Con il suo goffo modo di camminare di diresse verso il mobile e lo aprì. Lì dentro c’erano numerose scatole e pacchi. Accuratamente piegata si trova anche una tovaglia color pesca. Leo la prese e la appoggiò sulla sedia proprio come aveva detto sua madre. Ma poi, sempre nel mobiletto, il piccolo intravide un pacco di biscotti al cioccolato, i suoi preferiti.
Esperanza ormai non sapeva più dove nasconderli, perché Leo li divorava in un batter d’occhio. Ma il piccolo li trovava sempre. E c’è da dire che ogni volta combinava un casino. Una volta addirittura si arrampicò su una pila di sedie (hm…). Un’altra volta litigò con il cane. Il cane si chiamava Festus. Lo aveva chiamato così Esperanza perché lo trovava molto carino e sempre allegro. Non era di razza, anzi era un meticcio, ma lei gli voleva bene e anche il piccolo gli era affezionato. Comunque Leo litigò con Festus per il pacco di biscotti. Il cane lo aveva addentato e il piccolo, non volendo darglielo continuava a tirare nel verso opposto (immaginare la scena). Ecco che il pacco si ruppe e ci fu una bella pioggia di briciole al cioccolato per entrambi.
Comunque in quel momento lui era tentato dal prendere i biscotti dal mobiletto. Pensò che tanto sua madre non se ne sarebbe accorta. Così li prese e iniziò a mangiucchiare. Fin qui tutto a posto. Nonostante si lasciasse una “dolce” scia di briciole, non aveva ancora combinato niente “alla Leo”.
Intanto Esperanza stava passando con l’aspirapolvere. Aveva appena messo a posto gli attrezzi nell’officina. L’aspirapolvere fece abbaiare il cane. Insomma, la casa era un inferno in quel momento…
-30 minuti dopo

Gli ospiti sarebbero dovuti arrivare a momenti e la casa era linda e pulita, perfettamente in ordine. Stranamente Leo non aveva ancora combinato nulla.
TOC TOC
Gli ospiti arrivarono. Erano il signore e la signora Coopert, venuti per discutere un po’ con Esperanza Valdez. Leo non si avvicinò a loro. Lo intimorivano un po’. Erano così rigidi. La donna portava un’uniforme e dei tacchi a spillo dello stesso colore. Aveva però due quintali di trucco sulla faccia e il rossetto era messo in maniera tale da farla sembrare ridicola. Leo rise al pensiero che conciata così la signora Coopert sembrava una scimmia. L’uomo era vestito elegante e aveva un’aria molto seria. I tre iniziarono una discussione. A un bambino di quattro anni poteva importare poco e niente. Così andò in cucina in cerca di qualcosa da mangiare perché il pacco di biscotti non lo aveva saziato. Rovistò tra le varie cibarie e trovò un pacco di pop-corn, quelli che si mettono nel microonde e si lasciano per qualche minuto. Leo non sapeva leggere, ma aveva visto sua madre prepararli spesso. Quindi prese una sedia e si arrampicò su di essa fino a raggiungere il microonde (aveva ormai una certa esperienza). Ignorando del tutto le istruzioni, il piccolo ficcò direttamente la bustina di pop corn e impostò il timer. Beh in realtà più che impostare girò semplicemente la manopola mettendo un tempo a completamente a caso. Intanto Esperanza chiamò il bambino. Lui però non la sentì e continuò a fissare i chicchi di mais che si gonfiavano nella busta.
“Leo, i nostri ospiti ti vogliono conoscere!” disse Esperanza andando verso la cucina “LEO! Ma cosa hai... ”
BUUUUM!  
Non ebbe neanche il tempo di finire la frase. La bustina di pop corn era esplosa, microonde compreso. Tutto era imbrattato di burro e c’era mais scoppiato ovunque (anche tra i riccioli di Leo). Il piccolo batteva tutto contento le mani “Evviva! I pop corn!”. La madre non sapeva cosa dire. Non sapeva mettersi le mani tra i capelli o dire alle persone nella stanza accanto “Oh no, non vi dovete assolutamente preoccupare. Mio figlio fa esplodere gli elettrodomestici praticamente tutti i giorni!”.
Prese Leo e lo sollevò cercando di togliere tutti i residui di cibo dai capelli “Ma cosa mi combini mijo!” gli disse lei. Per quanto fosse arrabbiata non riusciva a essere severa.
“Volevo i pop corn!” disse lui facendo un largo sorriso. Forse non si era neanche reso conto di aver fatto esplodere un forno e di aver reso scivolosa tutta la cucina. Inoltre i residui di microonde continuavano a fumare e la faccia della madre era diventata di una tonalità nerastra. Quando li videro, gli ospiti preferirono non fare domande su quello che era accaduto. Sapevano che era meglio non saperlo.
20 minuti dopo…

Finalmente gli estranei se ne erano andati, pensò Leo. Adesso avrebbe potuto finalmente stare un po’ con sua madre. E fu così. Si addormentò proprio sulle sue gambe mentre lei era intenta a ripulirgli la faccia e i capelli. Poi mise le mani attorno alla sua vita. L’abbraccio fu ricambiato. Così, dopo un’altra giornata finita con un’esplosione, Esperanza Valdez portò a letto il piccolo, dandogli un caldo e affettuoso bacio sulla fronte.
_Fine…per ora.
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*ANGOLO DELL’AUTORE*
Salve a tutti e ri-benvenuti su Valdez-Pedia. Non so cosa ne pensiate e non so nemmeno se mi è venuto bene (ma lo spero, perché ci tengo a questa ff). Comunque se avete qualche bella idea per la mente sul prossimo capitolo scrivitela nelle recensioni^_^ potrebbe venirne fuori un bella storia. Spero di aver scritto questa ff in maniera abbastanza buffa. Non vorrei deludere il mio Leo Super Tenebroso Ahahaha. Aspetto le vostre recensioni. Vado a cercare un’idea migliore di questa che faccia VERAMENTE molto ridere. Sciao. Cercherò di aggiornare il prima possibile (anche stasera se mi viene l’ispirazione).
_La vostra Kate :3

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Capitolo 3
*** Prima cotta di Leo ***


Vi ricordate i vicini dell’ultima volta? Durante una loro visita portarono anche la loro figlia.
Leo stava per compiere sei anni. Stavolta Esperanza aveva raccomandato per bene a Leo di fare il bravo…e di tenersi lontano dai forni a microonde. Stavolta stranamente la casa dopo mezz’ora di pulizie sembrava già splendente. Forse perché il piccolo non si era ancora mosso dal divano.
15 minuti dopo…
Ecco che i signori Coopert entrarono in casa Valdez. Ma stavolta non erano soli. Con loro c’era anche una bambina più o meno della stessa età di Leo. Il bambino fu subito colpito dal suo aspetto. Aveva i capelli neri e gli occhi verdi. Se ne stava dietro alle gambe di suo padre e aveva la testa abbassata, probabilmente era un po’ timida.
“Oh, lei è la nostra gioia! Il mio tesoro! Ecco, vieni piccola, non essere timida.” Disse la signora Coopert invitando la bambina a presentarsi “Oh, scusate, è un po’ timida. Lei è Samantha”.
“Oh, ma che carina! Vieni, accomodati, non ti devi vergognare” la invitò Esperanza. Poi i tre si sedettero sul divano attorno al tavolino. La piccola si era allontanata da loro e si stava guardando in giro. Intanto Leo la stava osservando da dietro alla porta della cucina. Era rimasto colpito e la trovava molto carina. Pensava di essersi preso una cotta (una cotta da bambino di 5 anni, ovviamente). Quindi si avvicinò a lei.
“Ciao! Io sono Leo! Da quel che ho capito tu devi essere Samantha?”
“Sì…” disse lei, continuando però a non mostrare segno di un sorriso.
“Ma non è un po’ lungo? Io intendo dire… S-A-M-A-N-T-H-A…” lo scandì per bene “Vedi? È molto lungo! Sono ben otto lettere. Non sarebbe meglio chiamarti Sam?”.
Non disse nulla. Sembrava quasi rifletterci su.
“Beh, Samantha… Se non ti piace questo soprannome, che ne pensi di Occhi di gatto? Oppure di Anty?” a questo punto Leo si preoccupò di non essere stato tropo insopportabile, come al solito.
“A me piace Sam…” mormorò lei. Sembrava quasi he stesse ridendo.
“Perché stai ridendo sotto i baffi?” le chiese lui, sperando di riuscire a farla ridere sul serio.
“Da dove ti vengono in mente questi nomi?” ridacchiò lei “Occhi di gatto?”
Gli stava davvero sorridendo? Lui aveva paura di sciogliersi da un momento all’altro.
“Ti va di fare qualcosa?” chiese Sam.
“Certo.. Ma cosa?” Leo guardò in direzione delle mensole della cucina “Hey, Sam…”
“Sì?”
“Sei brava a far esplodere i forni a microonde?”
“No…non ci ho mai provato.”
“Uhm, peccato!” Rispose lui scatenando di nuovo la risatina della bambina.
“Sei davvero divertente Leo!”
Lui sperò di non essere rosso come un pomodoro, però cercò di mascherare la cosa provando di far ridere di nuovo Samantha.
“Guarda che non era una battuta! L’ho fatto esplodere veramente!”
“Hahaha! Non ci credo!”.
“Se vuoi ti faccio vedere!”
“Non penso ce ne sia bisogno…”.
“Uff, va bene” sembrò quasi rimanerci male. Iperattivo com’era, non gli sarebbe dispiaciuto far esplodere qualcosa (di nuovo). “Ti va di vedere una cosa fortissima?”
“Basta che non c’entri con i microondi esplosivi…”.
Leo condusse Sam nell’officina della madre. C’erano attrezzi sparsi ovunque e per evitarli bisognava fare dei passi da gigante. La bambina sembrò un po’ annoiata all’inizio, ma poi si fermò davanti alle altre cose e indicò qualcosa appeso al muro…un disegno?
“Cos’è quello?”
“L’ho fatto io! Quella è la mia nave!” lo disse come se quella nave esistesse veramente, infatti lei rimase colpita dalla convinzione con cui lo disse.
“Oh… Capisco!” poi prese una chiave e iniziò a girarsela tra le mani, probabilmente per capire a cosa serviva. Ci fu un attimo di silenzio. Ognuno dei due era intento a fare cose diverse. Poi il silenzio venne interrotto da un tonfo. Era la chiave inglese, caduta per terra. Sam corse dietro a Leo, come per nascondersi, facendo probabilmente arrossire il piccolo.
“Cosa c’è!”
“Ti prego, mandalo via!” e lei indicò Festus. “I cani grandi mi fanno molta paura, ti prego!”
“Ma… Festus non morde, è un cane dolcissimo, fidati”
“Mi fa molta paura!”
Leo si avvicinò a Festus e gli accarezzò la testa, ma non gli andava proprio di mandarlo via. Però in quel momento i genitori di Sam la richiamarono. I due bambini andarono dai genitori. I signori Coopert si trovavano davanti alla porta d’ingresso. Esperanza li stava salutando.
“Allora, ti sei divertita piccola?” le chiese lei.
“Abbastanza signora Valdez”
“Abbastanza?” sembrò non essere molto soddisfatta “Se non ti sei divertita abbastanza, la prossima volta ti devo far vedere le foto di Leo nella vasca da bagno”
“MAMMA!” si lamentò lui, mentre Sam si faceva delle risate divertite.
“Non vedo l’ora signora” disse lei, con un piccolo ghigno sotto i baffi “Ciao, Leo. Cerca di non far esplodere i forni mentre non ci sono!”. Lei lo stava salutando mentre si stava incamminando verso la macchina.
“Ci proverò!” rispose, anche se non era sicuro che lei lo avesse sentito. Chiusa la portiera, la macchina si avviò  scomparve all’orizzonte. Una cosa era sicura: Leo non vedeva l’ora di rivedere Sam.

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*ANGOLO DELL‘AUTORE*
Ri-ciao e ri-benvenuti (?) su Valdez-Pedia. Ecco il 3° capitolo. È un piccolo momento dell’infanzia del piccolo Leo. Stavolta l’ho scritta non tanto pe far ridere (più o meno), ma volevo semplicemente far risaltare questo suo lato. Grazie in anticipo per tutti quelli che hanno letto/recensito e spero di avervi accontentati e che vi sia piaciuta.  Sciao e alla prossima. Cercherò di aggiornare appena posso (o almeno appena mi viene l’ispirazione).
Baci
_vostra Kate

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Capitolo 4
*** 2° visita di Sam ***


Vi ricordate della piccola Samantha? Come promesso era tornata a fare visita in casa Valdez, stavolta da sola. I suoi genitori la accompagnarono, per poi andare a una di quelle noiosissime riunioni. Leo la sentì arrivare.
“Leo, corri a saltare la tua amica!” lo incoraggiò Esperanza. Ma Leo voleva prepararsi per bene, quindi corse di là.
“Leo, ma dove vai?” sua madre gli disse di tornare indietro, ma il piccolo voleva sembrare almeno un po’ presentabile. “Uff… Non mi ascolta mai.” Sbuffò lei.
Il piccolo Leo stava cercando di pettinarsi, per quanto gli era possibile, anche perché non lo sapeva ancora fare e poi i suoi riccioli ribelli erano nemici giurati della spazzola. Mentre lui era intento in questa eroica impresa, Samantha era già arrivata. Dall’altra stanza sentiva la voce di sua madre e la sua. Si sentirono poi altri rumori sospetti e poi ancora la loro voce. Quando si specchiò e sembrò finalmente soddisfatto del lavoro, si recò nel salotto. Sam era seduta sul divano accanto a Esperanza e sembrava avere un’aria divertita. Quanto era carina, pensò Leo. Loro due stavano sfogliando qualcosa. Accidenti, era un album, il che non prometteva niente di buono. Si avvicinò.
“Oh, eccolo!” esclamò sua mamma.
“Ciao, Leo!” lo salutò lei, facendo un sorriso sotto i baffi anch’esso molto sospetto.
OH, NO! Leo si rese conto che stavano guardando delle sue foto di quando era molto più piccolo. C’era anche una sua foto nella vasca da bagno! LA SITUAZIONE ERA GRAVE! Accipicchia che imbarazzo. Lui arrossì di colpo, una cosa normale dato che lo avevano appena visto in una foto dove aveva due anni e aveva il culetto da fuori.
“Mamma!” esclamò Leo. Non sapeva se sarebbe stato in rado di guardare di nuovo Samantha negli occhi.
Lei chiuse l’album. “Su su, non è successo niente! Forza andate a giocar voi due, ho delle faccende da fare!”
Sam scese dal divano e si mise in piedi accanto a lui, ancora rosso come un pomodoro.
“Non commentare, ti prego” sbuffò.
“Hi hi!” fece un sorrisetto furbo, facendolo sentire ancora più imbarazzato. Ma era lo stesso davvero molto carina.
“Ehm… cosa ti va… di fare?”
“Quello che vuoi!”
Leo lo notò solo allora, ma lei aveva una borsetta piccola con sé. L’altra volta non l’aveva, ma il piccolo non si interessava molto di borsette fucsia decorate con motivi floreali, anche se appartenevano alla ragazzina di cinque anni più carina che avesse mai visto. Proprio quando si stavano dirigendo verso l’officina di sua madre, Festus entrò nella stanza. Leo si era dimenticato del terrore di Sam per i cani e lo lasciò entrare. Preso dalla voglia di giocare però, Festus si lanciò verso Samantha per salutarla. Lei cercò di scappare, sembrava davvero spaventata.
“Leo, TI PREGO! DEVI DIRE AL TUO CANE DI LASCIARMI!”
Festus continuava a seguirla e in quella confusione, riuscì a prenderle la borsetta. La situazione si capovolse. Ora era Sam che stava inseguendo il cane per cercare di riprenderla. In tutto ciò Leo non sapeva cosa fare, se stare dalla parte di Festus o della ragazzina. Quindi a tratti inseguiva il suo cane e a tratti inseguiva Sam (non sapeva neanche lui il motivo). Era davvero molto confuso. In tutto ciò, i due andarono a scontrarsi contro di lui. Un attimo prima dell’impatto Leo si immaginò una gigantesca esplosione con tanto di pioggia di detriti, ma alla fine tutto si chiuse con una grande e epica caduta di gruppo sul pavimento…
Ecco trascorsa un’altra normale giornata della vita di Leo…
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*ANGOLO DELL’AUTORE*
Sciao! Siete su Valdez-Pedia! Scusate la mia lunga assenza, solo che per via della festa di Pasqua non ho potuto pubblicare prima. Spero che vi siate divertiti a leggere questo capitolo! Io ho provato a renderlo più divertente possibile. Scusate, ma se non scrivevo la parte delle foto di Leo non riuscivo a dormire stanotte. Grazie a tutti quelli che hanno recensito/letto questa serie.
Cercherò di aggiornare appena posso. Salutissimi a tutti.
_Kate <3

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Capitolo 5
*** Perchè amare Leo Valdez ***


Ecco 45 motivi per amare Leo Valdez:
1. Leo è figo
2. Leo è divertente
3. Leo è bello
4. Leo è figo, divertente e bello
5. Leo è single
6. Leo ti amerà almeno quanto tu ami lui
7. Leo esce dalle situazioni complicate con delle battute
8. Leo ha un grande senso dell’umorismo
9. Leo fa morire dalle risate
10. Leo ha una cintura dalla quale può tirare fuori qualsiasi cosa in ogni momento (magari un bel mazzo di fiori o un anello di fidanzamento)
11. Leo è riuscito a domare un drago meccanico sputafuoco
12. Leo ha aggiustato il drago meccanico sputafuoco
13. Leo è l’unico in grado di pilotare una gigantesca nave volante con il telecomando della Wii
14. Leo è cuccioloso
15. Leo è bellissimo
16. Leo è fantastico
17. Leo è eccezionale
18. Leo fa parte della profezia più importante mai fatta
19. Leo sa come tirarti su il morale
20. Leo sa come aiutarti ad affrontare le cose più difficili
21. Leo nonostante la sua infanzie è perennemente con il suo sorriso stampato sulla faccia   
22. Leo è puccioso
23. Leo ha fatto impazzire un gruppo di ninfe
24. Leo ha fatto ingelosire Narciso
25. Leo è il meccanico di bordo
26. Leo è il capocabina della casa di Efesto
27. Leo sa prendere fuoco
28. Leo se gli chiedi se ha un accendino ti risponderà “scherzi, vero?”
29. Leo ha origine spagnole
30. Leo sua madre ti approverebbe come suo marito
31. Leo non è molto alto ed entrerebbe senza alcun dubbio nel mio armadio
32. Leo ha dei bellissimi ricci
33. Leo si innamora della maggior parte delle ragazze che incontra, quindi probabilmente anche di te
34. Leo farebbe qualsiasi cosa per non farti abbattere
35. Leo è la torcia umana più bella del mondo
36. Leo è molto simpatico
37. Leo saprebbe costruire qualsiasi cosa per te
38. Dato il suo aspetto, lo smoking per il vostro matrimonio gli starebbe benissimo
39. Leo ha un bunker al campo
40. Leo potrebbe portarti a visitare il campo con il giusto permesso
41. Leo è un Superfigaccione Deluxe
42.  Leo ha un fascino da Bel Tenebroso
43. Leo è un personaggio di un libro, dunque è perfetto
44. Leo non ti deluderà mai
45. Leo è leale e resterebbe al tuo fianco senza abbandonarti.


Ecco i motivi per cui bisogna amare Leo. E ora tutte con me “FORZA LEO”!
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*ANGOLO DELLA MATTA DELL’AUTRICE*
Sciao a tutti. Non chiedetemi il perché di questo capitolo, ma lo dovevo assolutamente pubblicare. Ho fatto delle ripetizioni nel testo per renderlo un po' più comico e per sottolineare le cose che adoro di lu, com il suo senso dell'umorismo. Ci ho messo un po’ per aggiornare, perciò sto già scrivendo il prossimo capitolo. A me piace moltissimo il personaggio di Leo ed ecco alcune delle mie motivazioni (alcune). L’ho scritto immaginandomi un libro di 3000 pagine che arriva al soffitto intitolato: “PERCH
È
AMARE LEO, CAPITOLO 1, EDIZIONE TASCABILE”.
Oooookay. Detto questo vi saluto, al prossimo capitolo!

Baci
_vostra Kate
P.S. Ogni riferimento al Marchio di Atena è puramente casuale :3

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Capitolo 6
*** Leo passione giardiniere ***


Aaaallora premetto una cosa. Viva se nel prossimo capitolo propongo delle domande a Leo Valdez? Una specie di ask. Se volete suggerire idee nelle recensioni sarebbe fantastico, perché se non ho abbastanza idee ho paura di non riuscire a fare il capitolo.
Detto questo, ecco a voi:
Leo passione giardiniere
Ecco arrivato il fatidico giorno, il giorno del bagnetto di Festus! Festus odiava quel giorno, odiava fare il bagno. L’ultima volta aveva rovesciato l’intera bacinella d’acqua con tanto di sapone su Esperanza, tanto che sembrò dovesse fare lei il bagno. Leo era dalla sua parte, anche lui odiava fare il bagno e non gli piaceva essere bagnato.
“Leo!” lo chiamò Esperanza quella mattina “Hai visto Festus?”
“No mamma!” Disse Leo precipitandosi sulle scale come un razzo, andando in camera sua.
La madre sbuffò e tornò alla ricerca del cane con shampoo per pelo lungo in una mano. Andò in cucina e si affacciò praticamente ovunque, guardando perfino nel frigo e nella lavatrice.
Intanto nella camera di Leo, il piccolo e il cane si stavano dividendo una merendina.
“Festus ringraziami! Ti ho salvato! Sai che quando qualcuno deve fare il bagno, con quei prodotti dell’igiene in una mano, fa perfino più paura di un uomo incappucciato armato di ascia!”
Festus rispose abbaiando.
“Shhh Festus! Non fare rumore o scoprono che sei qui!” disse lui mettendogli una mano sul muso. Però il cane lo prese come ad un invito a giocare e iniziò a leccargli la faccia. Seguirono le risate del bambino e i guaiti di Festus.
“Cosa sta succedendo qui!?”
La voce di Esperanza si face sempre più vicina e dei passi si udirono lungo le scale.
Ci furono attimi di panico da parte dei due e Leo cercò di nascondere il suo cane il prima possibile.
“Leo!” sua madre aprì la porta “Ho sentito dei rumori”.
“Si mamma, ero io che…”
“Che ridevi con le coperte?” disse lei alzando un sopracciglio e indicando una coda che usciva da sotto un lenzuolo. Poi dopo non molto fece una risatina, per poi sorridere e prendere in braccio Festus.
“Mi dispiace ma è l’ora del bagno!”
Il cane non ne voleva proprio sapere, infatti si liberò dalla sue presa iniziando a correre.
“Aspetta!”
Il piccolo Leo lo afferrò per il collare, ma il cane era molto più robusto di lui e iniziò a trascinarlo fino a uscire dalla casa. La scena che seguì fu piuttosto strana. Un cane impazzito con un bambino attaccato dietro, seguiti da una donna armata di sapone.
Leo doveva fare attenzione per non farsi male. La corsa di Esperanza giunse a termine quando il cane con tanto di bambino riccio andarono oltre la ringhiera, nel cortile della vicina. Era una vecchietta bisbetica, che urlava da sola alla mattina alla sera.
Solo allora il cane sembrò calmarsi, senza però rallentare molto. Passò per l’aiuola di fiorellini, per poi andare in un piccolo orto. Terra umida schizzava da sotto le sue zampe, sporcando entrambi. Alla fine lui si fermò davanti ad una pozzanghera.
“No. No ti prego. N..”
Festus rotolò nella pozza, non risparmiando nemmeno Leo. Erano entrambi molto sporchi.
-Mai saltare nelle pozzanghere di fango senza galosce!- avrebbe detto Peppa pig. Beh avete presente Peppa pig che salta nel fango? Quei due erano persino più impantanati.
“COSA ACCIDENTI…” si sentì un urlo. Era la proprietaria del giardino. Era una vecchietta alta non più di 1,40 m, ma Leo aveva una grande paura di lei.
“Valdez, di nuovo tu!” mormorò lei con una faccia arrabbiata “Il mio giardino!”
In effetti il giardino era in pessime condizioni. I fiori erano calpestati, l’orto era pieno di zampe di cane e c’era un bambino e un cane che avevano fatto un tuffo nel fango.
Intanto la madre del piccolo si affacciò.
“Mi dispiace signora, rimedierò a tutto io!” provò a scusarsi la donna.
“ANDATE TUTTI FUORI!” quell’urlo per poco non ruppe i timpani di Leo.
Il piccolo e Festus si precipitarono fuori dal cortile della vecchietta scavalcando la ringhiera, per poi correre verso casa.
“Fermi!” li afferrò Esperanza, il cane per il collare e Leo per il colletto “Dove pensate di andare così sporchi? È l’ora del bagnetto per entrambi!”
Lei sorrise mostrando una spugna e il sapone. Leo e il cane si scambiarono un’occhiata terrorizzata.
 

*Spazio della matta dell'autrice*
Ciao la scrittrice di fanfiction comico demenziali è tornataaa! Dopo mesi passati nella Bulgaria (da dove non potevo aggiornare). In ogni caso spero vi sia piaciuto il capitolo! Vi preeeego una recensione *occhi da cucciola*.
Ah e se avete letto sopra, che ve ne pare? Vi piace la mia idea per il prossimo captolo?
D'ora in poi aggiornerò con più frequenza.
Sciao sciao a tutti voii.
Bacioni
_Katy

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