star trek assemble : ep. 43:Lo zoo di Thalos di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** vita domestica ***
Capitolo 2: *** mccoy e la sua ex moglie ***
Capitolo 3: *** Loki e Natasha ***
Capitolo 4: *** Ranya ***
Capitolo 5: *** ranya svela la sua natura ***
Capitolo 6: *** l'incubo di Loki continua ***
Capitolo 7: *** illusione o reltà? ***
Capitolo 1 *** vita domestica ***
Era il giorno della festa della luce. Il giorno in cui su vulcano si festeggiava la nascita di Surak. Era l'evento che aveva cambiato la società vulcaniana. La consapevolezza che la logica portava con se la pace.Che controllare le emozioni avrebbe significato la fine di un 'epoca di barbarie e violenza. Tutto ciò aveva dato inizio all'età del'oro. L'epoca in cui la pace aveva fatto prosperare la società , la cultura e la ricerca. Per questo i vulcaniani festeggiavano. Non era una festa nel senso terrestre della parola. Era più una celebrazione, un riconoscimento della grandezza di un filosofo e di un leader. Il giorno dell'evento la famiglia si incontrava per una cena vegetariana a base di specialità tipiche del luogo. Ogni membro della famiglia si muniva di una lanterna. Poi esattamente allo scoccare della mezzanotte si riunivano in giardino e ognuno accendeva la sua lanterna. Il gesto simboleggiava l'avvento di un nuovo anno, illuminato dalla logica. Un anno di pace e prosperità .Era anche un 'occasione per le famiglie per riunirsi , cosa che per alcune , a causa del lavoro e degli impegni succedeva di rado.Era il caso della famiglia di Spock. Amanda e Sarek erano spesso in viaggio a causa dell'attività di ambasciatore di lui. Mentre Uhura e Spock erano in giro per il quadrante con l'enterprise. Le occasioni di incontro erano pressochè nulle .Per questo Spock aveva chiesto una licenza per lui e la moglie. Il capitano l' aveva concessa immediatamente anche perchè c'era Loki che poteva rimpiazzare Spock ,come ufficiale scientifico , senza alcun problema. Così Spock e Uhura erano partiti alla volta di vulcano e ora se ne stavano in giardino con la loro lanterna in mano aspettando, nel buio, che scoccasse la mezzanotte. Uhura era stata accolta con gioia da Amanda, mentre Sarek era sempre cortese ma nulla di più. Difficile capire se approvasse il matrimonio di suo figlio con l'umana. Uhura aveva cercato di essere altrettanto cortese, aveva anche fatto del suo meglio per entrare in confidenza col suocero , ma aveva trovato solo un muro invalicabile con cui scontrarsi . Quindi a un certo punto, si era rinchiusa in un rassegnato mutismo , attendendo la fine di quella noiosa e stressante vacanza. Spock nel frattempo aveva avvertito qualcosa che non sentiva da tempo :silenzio ,totale, assoluto e surreale. Che era successo alla moglie ,come mai non blaterava più su argomenti talmente inconsistenti che entravano in un 'orecchio appuntito del vulcaniano e uscivano direttamente dall'altro, senza passargli attraverso il cervello? Spock si chiese se era il caso di informarsi o godersi quell'inaspettato e rilassante dono. Alla fine decise di far finta di niente. Cosa in cui lui era uno specialista. |
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Capitolo 2 *** mccoy e la sua ex moglie ***
Il dottor McCoy era rimasto basito quando aveva ricevuto il messaggio di Pamela. Che cosa voleva da lui la sua ex moglie? Dopotutto gli aveva già dato tutto: la sua gioventù, la sua anima e tutti i suoi beni materiali. A parte la vita stessa, non aveva altro che potesse prendergli. Alla proposta di una cena insieme,la sua prima reazione era stata quella di non rispondere affatto .Dopotutto nulla lo obbligava. Ovviamente la curiosità aveva avuto il sopravvento e così si era presentato a casa della sua ex. ( anzi alla sua ex casa, ma questo era un altro discorso). Pamela era decisamente cambiata. Non aveva più il faccino lentigginoso da ragazzina, ormai era una donna, matura e affascinante. L'aveva fatto accomodare offrendogli da bere. La tavola era apparecchiata elegantemente. Cibi precotti, pensò il dottore.Che lui rammentasse Pamela non si dilettava certo di cucina. Una volta seduti sul divano con un calice in mano gli spiegò di aver saputo che l'enterprise era di ritorno sulla terra e quindi si era decisa a chiamarlo. Aveva appena ricevuto una promozione. Era stata fatta capostruttura per la grande multinazionale per cui lavorava. Questo l'aveva indotta a riflettere sulla sua vita. Un'analisi introspettiva l'aveva portata a una triste conclusione. Terminato il rapporto col suo ex marito, nella sua vita non c'era stato più nessuno. Solo il lavoro e la carriera. Pamela si stava chiedendo se anche per il suo ex le cose erano andate così. MCCoy era riluttante, ma dovette confessare che anche la sua vita girava tutta attorno alla sua professione e ai suoi doveri di ufficiale della flotta astrale. Certo era una vita avventurosa, qualche volta divertente. Quasi sempre ricca di soddisfazioni, ma comunque solitaria. McCoy capiva a cosa mirava Pamela. In fondo il loro matrimonio era stato felice finchè era durato. Non era certo fosse una buona idea riprendere un rapporto finito in modo così burrascoso, anzi si chiedeva se non fosse meglio lasciare il passato sepolto sotto gli anni che gli si erano accumulati addosso piuttosto che tentare di riesumarlo. Ma il vino era davvero forte e gli aveva molto presto annebbiato il cervello. E con la nebbia era calata anche la sua forza di volontà.Che male c'era in fondo. Forse la prima volta le cose erano andate storte perchè quando si erano sposati erano solo due giovani ingenui che volevano divertirsi. Questa volta che erano diventati due adulti responsabili ,due validi e seri professionisti, forse le cose sarebbero andate per il verso giusto. MCcoy alzò il calice contro quello che reggeva Pamela. Bevve un 'altro sorso di vino, poi fissò gli occhi scuri della donna. Si chinò a baciarla e lei gli rispose con lo stesso entusiasmo. Sì , forse questa volta avrebbe potuto funzionare, anche perchè sarebbe stato un rapporto a distanza, si sarebbero visti solo durante le licenze che lo riconducevano sulla terra. C'erano tanti fattori che giocavano a loro favore, questa volta. McCoy si rilassò. Forse la sua vita stava per cambiare e chissà , questa volta in meglio. |
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Capitolo 3 *** Loki e Natasha ***
Loki staccò dal lavoro e tornò a casa.Era stato un turno pesante e noioso, ma a tenere alto il suo umore c'era la certezza che ad attenderlo c'era sua moglie .Quando aprì la porta Natasha gli corse incontro. Fece un balzo e gli si appese al collo. Loki la sollevò fino a reggerla con facilità.
"Stai ingrassando "La prese in girò.
La donna gli rifilò un ceffone, poi però scoppiò a ridere.
"Non dire mai a una donna che il suo culo è aumentato di circonferenza, se il mattino dopo vuoi risvegliarti con tutti i pezzi del tuoi corpo al posto giusto. “ Loki sorrise anche lui .Lo spirito ribelle di Natasha era ciò che amava e gliela faceva trovare così attraente.
"Tutto bene ?" Le chiese.
"Niente di nuovo , un morto strangolato di qua, uno sparato di là." Rispose lei porgendogli una coppa di vino.
Scosse i folti capelli rossi e gli strizzò l'occhio e tu cosa hai combinato?"Loki rifelttè un attimo , cosa aveva fatto quel giorno?Aveva lavorato sull'enterprise,ma ora non era sull'enterprise. Perchè si trovava in compagnia di quella donna che trovava ripugnante e si sentiva come se fosse sposato e condividesse normalmente la sua vita con lei .E,cosa ancora più incredibile , lo facesse con piacere?
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Loki si concentrò cercando di scacciare l'immagine della donna dalla sua testa. Qual'era l'ultima cosa sensata che gli tornava in mente? Lui , Spock e McCoy erano usciti con la navetta Fermi per fare un sopralluogo su un pianeta, noto come Thalos, su cui Spock rilevava una fonte di energia. L'enterpise nel frattempo dirigeva nella direzione opposta. Era una missione semplice. Atterrare, verificare e ripartire per fare rotta di nuovo verso sull'enterprise. Eventualmente sarebbero tornati, più tardi e con più uomini ,se ci fosse stato qualcosa di interessante. Poi il buio. Non rammentava cosa c'era tra il periodo del loro atterraggio sulla superficie del pianeta e la strana situazione che stava vivendo ora. Pareva così reale. Loki era certissimo di essere sulla terra in compagnia di Natasha. La vedeva, la poteva toccare ,sentiva anche il profumo. Ma ovviamente sapeva che si trattava di un illusione. E cosa ancora più inquietante, non ne capiva il motivo. Perchè sognare quella donna che aveva tentato di ucciderlo e l'avrebbe rifatto senza problema se ne avesse avuto l'occasione.Lui la odiava , ma ogni volta che la vedeva sentiva di stare bene insieme a lei, di amarla. Ovviamente ,l' assurda situazione,non aveva alcun senso. Chi aveva creato l'illusione, che stava vivendo, aveva attinto grossolanamente dalle sue memorie e aveva ricreato una situazione di vita ideale, che lo facesse sentire felice e rassicurato. L'aveva inserita a forza nella sua mente e ora lo costringeva a viverla anche se lui la trovava ripugnante. Ma perchè l'avesse fatto non ne aveva idea. Così come non sapeva , chi era stato e soprattutto dove si trovava realmente. Su un ponte ologrammi ? Era un 'ipotesi .Ma ce ne erano altre. La cosa più importante però era come uscirne. Doveva ritornare alla realtà. Doveva scoprire dove erano finiti Spock e McCoy e soprattutto contattare l'enterprise.
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Capitolo 4 *** Ranya ***
Diario del capitano. Siamo diretti verso Holberg 917G, un planetoide dove si trova in abbondanza un elemento raro, la raitalina, indispensabile per produrre l'antidoto contro la febbre rigeliana. Visto che il dottor McCoy è partito in missione esplorativa con Spock e Loki, porterò con me Cristina il cui unico compito sarà quello di analizzare la purezza di un campione, preso a caso , dalla partita che dobbiamo acquistare. Non sarà certamente un problema per una ragazza in gamba come lei."
"Splendida."Commentò Cristina mentre si avviavano verso la dimora dell'uomo che tempo addietro ,prima che venisse scoperto il giacimento di raitalina , aveva acquistato il pianeta e vi era stabilito.
Kirk osservò la costruzione che ricordava una di quelle ville , dalle mura bianche, che si trovavano in messico.Una ricostruzione molto caratteristica, pensò tra se.
"Fermi." Urlò all'improvviso la voce di una donna.
Kirk si voltò di scatto con la mano sul phaser, che aveva preso la precauzione di portare con se. A lato dell'ingresso c'era una ragazza , giovane e bionda, molto graziosa che imbracciava quello che pareva un fucile d'epoca. Kirk e Cristina, sorpresi alzarono lentamente le mani.
"Sono il capitano Kirk dell'astronave enterprise.Siamo qui per vedere il signor Flint che ci deve consegnare un carico di raitalina. Sono certo che la federazione l'abbia avvertito del nostro arrivo." Spiegò Kirk .
La ragazza esitò, pareva intenta ad elaborare le informazioni che aveva ricevuto. Poi abbassò l'arma.
"Papà ora è impegnato e non può essere disturbato. Ma vi prego entrate che vi offro un te."
Rispose infine, facendo loro cenno di seguirla. Kirk sospirò di sollievo. Per un attimo si era visto morto col petto squarciato da una salva di pallettoni partiti accidentalmente dall'arma della giovane." Io sono Rayna, si presentò lei .
" E ' un piacere, quando pensa che potremo parlare con suo padre, è necessario che prendiamo quella raitalina, per produrre l'antidoto per un'epidemia che si sta riacutizzando. " Gli spiegò Kirk mentre si accomodavano nella lussuosa dimora.
C'erano pezzi d'antiquariato di rara bellezza e assai costosi. Rayna fece loro cenno di accomodarsi a un prezioso tavolo di onice.
"Vi porto il te".
"Non si disturbi signorina,non ci serve niente."La rassicurò Kirk .
"Per me non è un disturbo,tanto ora papà è occupato. Magari tra un pò potrete vederlo. Nel frattempo bevete il te." Rispose la ragazza con un sorriso vacuo. Kirk si voltò verso Cristina.
"Che tipo !"Sussurrò .
"Stare qui da sola col padre,non deve essere divertente, nonostante tutto questo ben di dio." Commentò Cristina guardandosi attorno stupita e ammirata.
Rayna torno con vassoio con sopra teiera e tazzine e le riempi per i suoi ospiti .
"Signorina , può sincerarsi che suo padre sappia del nostro arrivo." Le suggerì Kirk che ormai era esasperato.
Lei sembrò rifletterci su .
"Va bene,vado da lui mentre bevete il te."Concluse allontanandosi. |
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Capitolo 5 *** ranya svela la sua natura ***
Kirk annusò la miscela che era stata versata nella tazza poi con una smorfia la buttò nel vaso di una pianta che adornava la stanza.
"Scusa amica. "Sussurrò alla pianta.
"Santo cielo,quella ragazza è eccessivamente ospitale." Commentò Cristina andando a curiosare in giro.
L'infermiera si mise ad aprire gli armadi e a sbirciare all'interno.
"Cristina...." Borbottò Kirk per rimproverarla.
Lei si strinse nella spalle: tutti quei tesori la abbagliavano. Alla fine girò la maniglia di una porta chiedendosi dove conducesse. Appena la aprì indietreggiò e lanciò un urlo soffocato. Kirk si precipitò al suo fianco per vedere cosa l'avesse spaventata. Stipati all'interno vi erano corpi e teste di ragazze, tutti somiglianti a Ranya. Kirk allungò una mano a sfiorali .
"Robot. " Sospirò dopo un attimo con un certo sollievo.
Sembravano veramente realistici ì, ma erano chiaramente sintetici.
"Ma allora anche Ranya...."Sussurrò Cristina atterrita.
"Questo non lo dovevate fare!" Gridò la ragazza furente comparendo sulla porta col fucile spianato.
Prese la mira e sparò. Kirk si gettò fulmineo su Cristina e entrambi finirono dietro la porta spalancata che assorbì i pallettoni. Mentre Ranya ricaricava il capitano afferrò il phaser e sparò. Il robot ebbe un sussulto. Kirk non smise di sparare finchè non cominciò a fumare e cadde a terra privo di vita.
"Mio dio, dove sarà il signor Flint?" Si chiese Cristina quando si riprese dallo spavento .
"Mi sorge un dubbio , analizza quel te che voleva a tutti i costi farci bere." Suggerì Kirk indicando la teiera.
Cristina infilò un bastoncino nel te e lo passò sull'analizzatore medico che dopo qualche secondo diede l'agghiacciante risultato .
"Cicuta!" Esclamò la ragazza con orrore.
Kirk la afferrò per il braccio e cominciò a correre aprendo ogni porta che trovava.
"Dobbiamo trovare Flint, quel robot doveva essere totalmente fuori controllo."
Giunti in una camera da letto videro finalmente un corpo steso sotto le lenzuola e Cristina si precipitò ad assisterlo. Quando lo toccò tuttavia non potè fare a meno di urlare, di nuovo, in preda al panico. Quello che reggeva era il braccio di un corpo mummificato da tempo :uno scheletro ricoperto di pelle incartapecorita.
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Loki aveva riacquistato coscienza del luogo in cui si trovava . Era in una cella di vetro simile ad un acquario e i suoi compagni erano rinchiusi in celle identiche, attigue alla sua. Il vetro pareva infrangibile. Ma Loki possedeva una forza non comune ed era certo di poterlo rompere usando il giusto metodo. Sferrò un calcio , deciso, in un punto. Poi mirando dove la suola del suo stivale aveva lasciato un 'impronta, colpì ancora e ancora con tutta la forza che aveva. Il vetro si crepò e con un ulteriore calcio si infranse. Loki saltò fuori dalla cella. Ma ora doveva prendere una dolorosa decisione. Se si fermava ad aprire le altre celle l'avrebbero preso di sicuro .Quindi decise di andarsene, avrebbe chiamato i rinforzi,sperando che i loro carcerieri non si vendicassero sui suoi amici per punire la sua fuga. Iniziò a correre fino a raggiungere l'esterno. Doveva ritrovare la loro navetta , era l'unica speranza. Tutto attorno c'era il deserto. Come poteva ricordarsi dove erano atterrati? Mentre correva si avvide che degli uomini vestiti con una divisa nera lo rincorrevano. Lo avevano individuato. Accelerò fin o a rimanere senza fiato, ma nel deserto dove avrebbe potuto nascondersi ?.Dopo qualche secondo avvertì un forte bruciore alla schiena. Gli avevano sparato .Cadde al suolo privo di coscienza.
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Capitolo 6 *** l'incubo di Loki continua ***
Kirk aveva chiamato Sulu . I suoi uomini della sicurezza si erano occupati di scavare una tomba in giardino per seppellire Flint. Cristina aveva prelevato dei campioni di tessuto dal corpo, ma era certa che fosse stato avvelenato con la cicuta. Poi il capitano aveva dato ordine che si prelevasse la raitalina e si era seduto al computer di Flint in cerca di qualche indizio che l'aiutasse a capire cosa era successo.
"Pazzesco . " Commentò dopo qualche minuto di visione.
Cristina lo aveva raggiunto.
"Ho trovato i diari di Flint." Lee spiegò Kirk .
"Quest'uomo cercava di costruire un robot ad immagine e somiglianza della figlia morta tanti anni or sono. Aveva fatto tanti tentativi alla ricerca di un duplicato perfetto. Ogni volta che si avvicinava alla perfezione creava robot sempre più umani , con sentimenti umani. L'ultima Ranya era così umana che ha temuto che suo padre volesse smantellarla, come aveva fatto con le precedenti versioni , e l'ha avvelenato."
"Poi ha cercato di sbarazzarsi anche di noi per non essere scoperta."Aggiunse Cristina rabbrividendo.
"Siamo stati fortunati. La raitalina è apposto?" Chiese Kirk .Cristina annuì.In quel momento il comunicatore di Kirk trillò.
Era Uhura"Capitano la Fermi non ha risposto alla chiamata di controllo , ho cercato di contattarli , ma non mi rispondono , sono preoccupata."
"Di a Scotty di recuperare prima la raitalina poi tutti noi .Prima di consegnarla faremo tappa sul pianeta che la Fermi doveva esplorare."
Decise Kirk .Anche lui era preoccupato per il silenzio radio del suo ragazzo e dei suoi amici
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Loki si svegliò. Era nella sua cabina sull'enterprise. Aveva fatto un sogno molto strano e agitato. Nulla che avesse senso. Ma ora era di nuovo nel suo letto e si sentiva felice e rassicurato. La sensazione di benessere durò fino a quando si spalancò la porta. Sulla soglia c'era Nttasha con un vassoio.
" Colazione a letto."Esclamò allegra.
Loki al contrario si sentì sprofondare. Ora gli era tutto chiaro.Persino la sua evasione era stata un sogno , non era mai successo realmente. Era tutto nella sua testa. Era prigioniero della sua mente e non sapeva come uscirne. Si chiese se anche i suoi compagni fossero nella sua stessa situazione. E si chiese se Jim sarebbe venuto a cercarlo e se sarebbe stato in grado di risvegliarlo.
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Capitolo 7 *** illusione o reltà? ***
L'enterprise aveva raggiunto alla massima velocità il pianeta Thalos e aveva rilevato la navetta, precipitata al suolo. Nessuna traccia di vita tra i rottami .Ma forse i sensori non erano abbastanza potenti per rilevarla dall'orbita ..Kirk ,insieme a Sulu ,armato di phaser e Cristina , col suo Kit medico si era subito teletrasportato presso il luogo del disastro . Ora stava cercando alacremente tracce dei suoi amici scomparsi .
"Non sono più li."
Una voce spettrale era risuonata improvvisamente nella loro testa. I tre federali si erano voltati a vedere il curioso alieno che era comparso, senza che se accorgessero, alle loro spalle .Era piccolo , ma con la testa enorme e grandi occhi neri privi di iride. Parlava ma non muoveva la bocca. Evidentemente era telepatico. La sua voce era direttamente nella loro testa. Sulu spianò il phaser pronto a sparare all'ordine del suo capitano. Ma Kirk gli fece cenno di riporlo. Quel piccolo alieno non pareva pericoloso. Inoltre era l'unico a sapere che fine avessero fatto i suoi uomini.
"Sono vivi." Rispose l'alieno leggendogli nel pensiero."Io sono Melkos signore di Thalos. La loro navetta è precipitata in fase di atterraggio a causa del forte magnetismo del pianeta. I vostri compagni sono rimasti gravemente feriti.Io li ho trasportati nella mia base dove ora li sto curando."
Kirk sospirò di sollievo ."Seguitemi ."Ordinò Melkos facendo loro strada verso le colline poco lontane. All'interno della roccia era stato scavato un laboratorio-abitazione che si estendeva per centinaia di metri . Gli umani seguirono l'alieno impressionati da tanta tecnologia per loro misteriosa,finchè giunsero davanti a una camera chiusa da un vetro . All'inteno c'erano tre lettini medici in cui giacevano i loro compagni. Una luce violetta pulsava in continuazione nella stanza avvolgendo i loro corpi.
"La luce è un raggio rigenerante.. " Spiegò Melkos leggendo i dubbi nella mente di Kirk.
"Ma per agire è necessario che il paziente sia in uno stato di rilassamento profondo.Per questo genero nella loro mente l'illusione di una situazione piacevole basata sui ricordi estrapolati dalla loro memoria.Sta funzionando per tutti fuorchè per il giovane dai lunghi capelli.Sta facendo resistenza .Il suo subconscio è davvero tormentato e complesso. "Kirk non aveva dubbi,l'anima di Loki era complicata e tortuosa , ma anche affascinante e irresistibile.
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Loki si risvegliò.Era nella suo letto.Così soffice e rassicurante. Si stiracchiò e avvertì un pò di dolori nelle ossa. Che gli era successo per ridursi in quello stato? Poi i ricordi lo assalirono all'improvviso. Lo schianto.Il sogno .La fuga immaginaria. Il risveglio prigioniero dell'incubo. Stava ancora sognando?Si tirò su e si guardò attorno.Era la sua cabina precisa in ogni particolare. Persino l'aria che respirava aveva lo stesso profumo del dopobarba del suo ragazzo. La porta si spalancò alle sue spalle. Il cuore di Loki perse un battito. Chi avrebbe visto sulla soglia,Natasha o Jim?Era tornato nel mondo reale o era ancora prigioniero di ricordi che non gli appartenevano.Si voltò trattenendo il respiro..........
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