star trek assemble : ep. 43:Lo zoo di Thalos

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** vita domestica ***
Capitolo 2: *** mccoy e la sua ex moglie ***
Capitolo 3: *** Loki e Natasha ***
Capitolo 4: *** Ranya ***
Capitolo 5: *** ranya svela la sua natura ***
Capitolo 6: *** l'incubo di Loki continua ***
Capitolo 7: *** illusione o reltà? ***



Capitolo 1
*** vita domestica ***



Era il  giorno  della festa della luce. Il  giorno  in cui  su  vulcano si  festeggiava la nascita di  Surak. Era l'evento che aveva cambiato la società  vulcaniana. La consapevolezza che la logica  portava con  se la pace.Che controllare  le  emozioni  avrebbe significato  la fine di un 'epoca di  barbarie e violenza. Tutto  ciò aveva dato inizio  all'età  del'oro. L'epoca  in cui la pace aveva fatto prosperare la società  , la cultura e la ricerca. Per questo i vulcaniani  festeggiavano. Non  era  una festa nel  senso  terrestre della parola. Era più una celebrazione, un riconoscimento della grandezza di un filosofo e di un leader. Il  giorno  dell'evento la famiglia si incontrava per  una cena  vegetariana a base  di  specialità  tipiche del luogo. Ogni  membro  della famiglia si  muniva di una lanterna. Poi  esattamente allo scoccare  della mezzanotte si  riunivano  in giardino  e ognuno  accendeva la sua lanterna. Il  gesto  simboleggiava  l'avvento  di un nuovo  anno, illuminato  dalla logica. Un anno  di  pace e prosperità .Era anche un 'occasione per le famiglie per riunirsi , cosa che per alcune , a causa del  lavoro  e degli impegni  succedeva di  rado.Era il  caso  della famiglia di  Spock. Amanda e Sarek  erano  spesso in viaggio  a causa dell'attività di  ambasciatore di  lui. Mentre Uhura e Spock  erano in giro per  il quadrante con  l'enterprise. Le occasioni  di  incontro  erano pressochè nulle .Per questo  Spock  aveva  chiesto una licenza per  lui  e la moglie. Il  capitano l' aveva  concessa immediatamente  anche perchè  c'era Loki  che poteva rimpiazzare Spock  ,come ufficiale scientifico , senza alcun  problema. Così Spock  e Uhura erano partiti  alla volta di  vulcano e  ora se ne stavano in giardino  con  la loro  lanterna  in mano  aspettando,  nel  buio, che scoccasse la mezzanotte. Uhura era stata accolta con gioia da Amanda, mentre Sarek  era sempre cortese ma nulla di  più. Difficile capire se  approvasse  il  matrimonio  di  suo  figlio  con  l'umana. Uhura aveva cercato  di essere altrettanto  cortese, aveva anche fatto  del  suo meglio  per entrare  in confidenza col  suocero , ma  aveva trovato  solo un muro invalicabile  con cui  scontrarsi . Quindi  a  un certo punto,  si  era  rinchiusa in un rassegnato  mutismo  , attendendo  la fine di  quella noiosa e stressante vacanza. Spock  nel  frattempo  aveva avvertito  qualcosa che non sentiva da tempo :silenzio ,totale, assoluto e surreale. Che era successo  alla moglie ,come mai non blaterava più su argomenti talmente  inconsistenti  che entravano  in un 'orecchio  appuntito  del vulcaniano e uscivano  direttamente dall'altro, senza passargli attraverso il  cervello? Spock  si  chiese se era  il  caso di  informarsi  o  godersi  quell'inaspettato e rilassante dono. Alla fine decise  di  far finta di  niente. Cosa  in cui  lui  era  uno  specialista.

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Capitolo 2
*** mccoy e la sua ex moglie ***


Il dottor McCoy  era rimasto  basito  quando  aveva ricevuto il  messaggio  di  Pamela. Che cosa voleva da lui  la sua ex moglie? Dopotutto gli  aveva già  dato  tutto: la sua gioventù, la sua anima e tutti  i  suoi  beni  materiali. A parte la vita stessa, non aveva altro  che potesse prendergli. Alla proposta di una cena insieme,la  sua prima reazione era stata quella di  non rispondere affatto .Dopotutto  nulla lo  obbligava. Ovviamente la curiosità  aveva avuto il  sopravvento  e  così si  era presentato  a casa della sua ex. ( anzi  alla sua ex casa, ma questo  era  un altro  discorso). Pamela era decisamente cambiata. Non aveva più il  faccino  lentigginoso  da ragazzina, ormai  era una donna, matura e affascinante. L'aveva fatto  accomodare  offrendogli  da bere. La tavola era apparecchiata elegantemente. Cibi  precotti, pensò il  dottore.Che lui  rammentasse  Pamela non si  dilettava certo di cucina. Una volta seduti  sul  divano  con un calice  in mano gli  spiegò  di  aver saputo  che l'enterprise era di  ritorno  sulla terra e  quindi  si  era decisa a chiamarlo. Aveva appena ricevuto una promozione. Era stata fatta capostruttura per la grande multinazionale per  cui lavorava. Questo  l'aveva indotta a riflettere sulla sua vita. Un'analisi  introspettiva l'aveva portata a una triste conclusione. Terminato  il  rapporto  col  suo  ex marito, nella sua vita  non c'era stato più nessuno. Solo il lavoro  e la carriera. Pamela si  stava chiedendo  se anche per  il  suo ex le cose erano  andate così. MCCoy era riluttante, ma dovette confessare che anche la sua vita girava tutta attorno alla sua professione e ai  suoi  doveri  di ufficiale della flotta astrale. Certo  era una vita avventurosa, qualche volta divertente. Quasi  sempre ricca di  soddisfazioni, ma comunque  solitaria. McCoy capiva a cosa mirava Pamela. In fondo il  loro matrimonio era stato felice finchè era durato. Non era certo fosse  una buona idea riprendere  un rapporto finito in modo  così burrascoso, anzi si  chiedeva se non fosse meglio lasciare  il passato  sepolto sotto gli  anni  che gli  si  erano  accumulati  addosso piuttosto che tentare di  riesumarlo. Ma il  vino era davvero forte e gli  aveva molto presto  annebbiato il cervello. E con la nebbia era calata anche la sua forza di  volontà.Che male c'era  in fondo. Forse la prima volta le cose erano  andate storte perchè quando  si  erano sposati  erano solo due   giovani   ingenui che volevano  divertirsi. Questa volta che erano  diventati due adulti responsabili ,due validi e seri professionisti, forse le cose sarebbero  andate per  il  verso   giusto. MCcoy  alzò il  calice contro quello  che reggeva Pamela. Bevve un 'altro  sorso  di vino, poi fissò gli occhi  scuri della donna. Si chinò  a baciarla e lei gli rispose con lo  stesso entusiasmo. Sì , forse questa volta avrebbe potuto funzionare, anche perchè sarebbe stato un rapporto a distanza, si  sarebbero visti solo durante le licenze che lo riconducevano  sulla terra. C'erano tanti  fattori  che giocavano  a loro favore, questa volta. McCoy si  rilassò. Forse la sua vita stava per cambiare e chissà , questa volta in meglio.

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Capitolo 3
*** Loki e Natasha ***


Loki staccò dal lavoro  e tornò a casa.Era stato un turno pesante e noioso, ma a tenere alto il  suo umore c'era la certezza che ad attenderlo  c'era  sua moglie  .Quando aprì la porta Natasha gli corse  incontro. Fece un balzo e gli  si appese al  collo. Loki la sollevò fino  a reggerla con facilità.
"Stai ingrassando "La prese  in girò.
La donna gli  rifilò un ceffone, poi  però  scoppiò  a ridere.
"Non  dire mai  a  una donna che il suo culo  è aumentato  di  circonferenza,  se il mattino  dopo  vuoi  risvegliarti  con tutti i pezzi  del  tuoi  corpo  al  posto  giusto. “ Loki sorrise anche lui .Lo  spirito ribelle di  Natasha era ciò che amava e gliela faceva trovare così attraente.
"Tutto bene ?" Le chiese.
"Niente di  nuovo  , un morto strangolato  di  qua, uno  sparato  di là." Rispose lei porgendogli una coppa di  vino.
Scosse  i folti  capelli rossi  e gli  strizzò l'occhio  e tu  cosa hai combinato?"Loki  rifelttè un attimo , cosa aveva fatto  quel  giorno?Aveva lavorato  sull'enterprise,ma ora  non era sull'enterprise. Perchè si  trovava in compagnia di  quella donna che trovava ripugnante  e si  sentiva come se fosse sposato  e condividesse normalmente la sua vita con lei .E,cosa ancora più incredibile , lo  facesse con piacere?

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Loki si concentrò cercando  di  scacciare l'immagine della donna  dalla sua testa. Qual'era l'ultima cosa sensata che gli  tornava in mente? Lui , Spock  e McCoy erano usciti con la navetta Fermi per fare  un sopralluogo su un pianeta, noto  come Thalos, su  cui Spock  rilevava una fonte di  energia. L'enterpise nel  frattempo dirigeva nella direzione opposta. Era  una missione semplice. Atterrare, verificare e ripartire per fare rotta di  nuovo verso  sull'enterprise. Eventualmente sarebbero tornati, più tardi  e con più uomini  ,se ci fosse stato  qualcosa di interessante. Poi il buio. Non rammentava cosa c'era tra  il periodo  del loro  atterraggio  sulla superficie del pianeta e la strana situazione che stava vivendo  ora. Pareva così reale. Loki era certissimo di  essere  sulla terra  in compagnia di Natasha. La vedeva, la poteva toccare ,sentiva anche  il profumo. Ma ovviamente sapeva che si trattava di un illusione. E  cosa ancora  più inquietante, non ne capiva  il motivo. Perchè sognare quella donna che aveva tentato  di ucciderlo e l'avrebbe rifatto senza problema se ne avesse  avuto  l'occasione.Lui la odiava , ma ogni volta che la vedeva sentiva di  stare bene insieme a lei, di  amarla. Ovviamente ,l' assurda situazione,non aveva alcun senso.  Chi  aveva creato l'illusione, che stava vivendo, aveva attinto grossolanamente dalle sue memorie e aveva ricreato una situazione di vita ideale, che lo  facesse sentire felice e rassicurato. L'aveva inserita a forza nella sua mente e ora lo  costringeva a viverla anche se lui  la trovava ripugnante. Ma perchè l'avesse fatto non ne aveva idea. Così come non sapeva , chi era stato  e soprattutto  dove si  trovava realmente. Su un ponte ologrammi ? Era un 'ipotesi .Ma ce ne erano altre. La cosa più importante però era come uscirne. Doveva ritornare alla realtà. Doveva scoprire dove erano finiti Spock  e McCoy  e soprattutto contattare l'enterprise.

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Capitolo 4
*** Ranya ***


Diario  del  capitano. Siamo  diretti  verso  Holberg 917G, un planetoide dove si  trova  in abbondanza  un elemento  raro, la raitalina, indispensabile per produrre l'antidoto  contro la febbre rigeliana. Visto che  il  dottor McCoy  è partito in missione esplorativa con Spock  e Loki, porterò  con me Cristina il  cui unico  compito  sarà  quello di  analizzare la purezza di un campione, preso  a caso , dalla partita che dobbiamo  acquistare. Non sarà  certamente  un problema per  una ragazza in gamba come lei."
"Splendida."Commentò  Cristina mentre si  avviavano verso  la dimora dell'uomo  che tempo addietro  ,prima che venisse scoperto il  giacimento  di  raitalina , aveva acquistato il pianeta e vi  era stabilito.
Kirk osservò  la costruzione che ricordava  una di  quelle ville , dalle mura bianche, che si  trovavano  in messico.Una ricostruzione  molto  caratteristica, pensò  tra se.
"Fermi." Urlò all'improvviso  la voce di una donna.
Kirk  si  voltò  di  scatto con la mano  sul  phaser, che aveva preso  la precauzione di portare con se. A lato  dell'ingresso  c'era  una ragazza , giovane e bionda, molto  graziosa che  imbracciava quello  che pareva  un fucile d'epoca. Kirk  e Cristina, sorpresi  alzarono  lentamente le mani.
"Sono il  capitano  Kirk  dell'astronave enterprise.Siamo  qui  per vedere  il signor Flint che ci  deve consegnare  un carico  di  raitalina. Sono  certo  che la federazione l'abbia avvertito del nostro  arrivo." Spiegò  Kirk .
La ragazza esitò, pareva intenta ad elaborare le informazioni  che aveva ricevuto. Poi  abbassò  l'arma.
"Papà  ora  è impegnato e  non può  essere disturbato. Ma vi prego entrate  che vi  offro  un te."
Rispose  infine, facendo loro  cenno  di seguirla. Kirk  sospirò  di  sollievo. Per  un attimo  si  era visto  morto  col  petto  squarciato  da  una salva di  pallettoni  partiti  accidentalmente dall'arma della giovane." Io  sono  Rayna, si presentò lei .
" E ' un piacere, quando pensa che potremo  parlare  con suo padre, è  necessario  che prendiamo  quella raitalina, per produrre  l'antidoto per  un'epidemia che si  sta riacutizzando. " Gli  spiegò  Kirk  mentre si  accomodavano  nella lussuosa dimora.
C'erano  pezzi  d'antiquariato  di  rara bellezza e assai  costosi. Rayna fece loro  cenno  di  accomodarsi  a  un prezioso  tavolo  di  onice.
"Vi porto  il  te".
"Non si  disturbi  signorina,non ci  serve niente."La rassicurò Kirk .
"Per me  non è  un disturbo,tanto  ora papà  è occupato. Magari  tra  un pò potrete vederlo. Nel  frattempo  bevete  il te." Rispose la ragazza con  un sorriso  vacuo. Kirk  si  voltò  verso  Cristina.
"Che tipo !"Sussurrò .
"Stare qui  da sola col  padre,non deve essere  divertente, nonostante tutto  questo  ben  di  dio." Commentò  Cristina guardandosi  attorno stupita e ammirata.
Rayna torno  con vassoio con  sopra teiera e tazzine  e le riempi  per  i suoi  ospiti .
"Signorina , può  sincerarsi  che suo padre  sappia del  nostro  arrivo." Le suggerì Kirk  che ormai  era esasperato.
Lei  sembrò  rifletterci  su .
"Va bene,vado  da lui  mentre bevete il  te."Concluse allontanandosi.

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Capitolo 5
*** ranya svela la sua natura ***


Kirk  annusò la miscela che era stata versata nella tazza poi con una smorfia la buttò  nel  vaso  di una pianta che adornava la stanza.
"Scusa amica. "Sussurrò alla pianta.
"Santo  cielo,quella ragazza è  eccessivamente ospitale." Commentò  Cristina andando  a curiosare  in giro.
L'infermiera si mise ad aprire  gli  armadi  e a sbirciare all'interno.
"Cristina...." Borbottò  Kirk  per rimproverarla.
Lei  si  strinse nella spalle: tutti  quei  tesori la abbagliavano. Alla fine girò la maniglia di una porta  chiedendosi  dove conducesse. Appena la aprì indietreggiò e lanciò un urlo soffocato. Kirk  si precipitò  al  suo  fianco per vedere cosa l'avesse spaventata. Stipati all'interno  vi  erano  corpi  e teste di  ragazze, tutti  somiglianti  a Ranya. Kirk  allungò  una mano  a sfiorali .
"Robot. " Sospirò dopo un attimo con un certo  sollievo.
Sembravano  veramente  realistici ì, ma erano  chiaramente sintetici.
"Ma allora anche Ranya...."Sussurrò  Cristina atterrita.
"Questo non lo dovevate fare!" Gridò la ragazza furente comparendo sulla porta col  fucile spianato.
Prese la mira e sparò. Kirk si  gettò fulmineo su  Cristina e entrambi  finirono dietro la porta spalancata che assorbì i pallettoni. Mentre Ranya ricaricava il  capitano  afferrò il phaser e sparò. Il  robot ebbe  un sussulto. Kirk  non smise di  sparare  finchè non cominciò  a fumare e cadde a terra privo  di  vita.
"Mio  dio, dove sarà il  signor Flint?" Si  chiese Cristina quando si riprese dallo  spavento .
"Mi  sorge  un dubbio , analizza quel te che voleva a tutti i costi  farci  bere." Suggerì Kirk  indicando  la teiera.
Cristina infilò un bastoncino  nel te e lo passò sull'analizzatore medico  che dopo  qualche secondo  diede l'agghiacciante risultato .
"Cicuta!" Esclamò la ragazza con  orrore.
Kirk la  afferrò per  il  braccio e cominciò  a correre aprendo  ogni porta che trovava.
"Dobbiamo  trovare Flint, quel  robot doveva essere totalmente fuori  controllo."
Giunti in una camera da letto  videro  finalmente un corpo  steso  sotto le lenzuola e Cristina si  precipitò ad assisterlo. Quando lo toccò  tuttavia non potè fare a meno  di urlare, di nuovo, in preda al  panico. Quello  che reggeva era  il  braccio  di un corpo  mummificato  da tempo :uno  scheletro ricoperto  di pelle incartapecorita.

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Loki  aveva riacquistato  coscienza del luogo in cui  si  trovava . Era in una cella di  vetro  simile ad  un acquario e  i  suoi  compagni  erano rinchiusi in celle identiche, attigue alla sua. Il vetro  pareva infrangibile. Ma Loki  possedeva una forza non comune ed era certo  di poterlo  rompere  usando il giusto metodo. Sferrò un calcio , deciso, in  un punto. Poi mirando  dove la suola del  suo  stivale aveva lasciato un 'impronta, colpì  ancora e ancora con tutta la forza che aveva. Il  vetro  si  crepò  e con  un ulteriore calcio si infranse. Loki saltò fuori dalla cella. Ma ora doveva prendere  una dolorosa decisione. Se si  fermava ad aprire le altre celle l'avrebbero preso di  sicuro .Quindi  decise di  andarsene, avrebbe chiamato i  rinforzi,sperando  che  i loro  carcerieri  non si  vendicassero  sui  suoi  amici  per  punire la sua fuga. Iniziò  a correre fino  a raggiungere l'esterno. Doveva ritrovare la loro  navetta , era l'unica speranza. Tutto  attorno  c'era  il  deserto. Come poteva ricordarsi  dove erano  atterrati? Mentre correva  si  avvide che degli uomini  vestiti  con una divisa nera lo rincorrevano. Lo  avevano individuato. Accelerò fin o a rimanere senza fiato, ma nel deserto dove avrebbe potuto  nascondersi ?.Dopo  qualche secondo  avvertì un forte bruciore alla schiena. Gli  avevano  sparato .Cadde al  suolo privo  di  coscienza.

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Capitolo 6
*** l'incubo di Loki continua ***


 Kirk  aveva chiamato  Sulu . I suoi  uomini  della sicurezza si  erano  occupati  di  scavare  una tomba in giardino per seppellire Flint. Cristina aveva prelevato  dei  campioni  di  tessuto  dal  corpo, ma era certa  che fosse stato  avvelenato  con la cicuta. Poi  il  capitano  aveva dato  ordine che si  prelevasse la raitalina e  si  era seduto  al  computer di  Flint in cerca di  qualche indizio  che l'aiutasse a capire cosa era successo.
"Pazzesco . " Commentò dopo qualche minuto  di  visione.
Cristina lo  aveva raggiunto.
"Ho  trovato i  diari  di  Flint." Lee spiegò  Kirk .
"Quest'uomo cercava di costruire  un robot ad  immagine e somiglianza della figlia morta tanti  anni or sono. Aveva fatto tanti  tentativi  alla ricerca di un duplicato perfetto. Ogni  volta che si  avvicinava alla perfezione creava robot sempre  più umani , con  sentimenti umani. L'ultima Ranya era così umana che ha temuto  che suo padre volesse smantellarla, come aveva fatto  con le precedenti  versioni , e l'ha avvelenato."
"Poi  ha cercato  di  sbarazzarsi anche di noi per  non essere scoperta."Aggiunse Cristina rabbrividendo.
"Siamo  stati  fortunati. La raitalina è  apposto?" Chiese Kirk .Cristina annuì.In quel momento  il  comunicatore di  Kirk  trillò.
Era Uhura"Capitano la Fermi  non ha risposto  alla chiamata di  controllo , ho cercato  di  contattarli , ma  non mi  rispondono , sono preoccupata."
"Di  a Scotty di recuperare prima  la raitalina poi tutti  noi .Prima di  consegnarla faremo  tappa   sul pianeta che la Fermi  doveva esplorare."
Decise Kirk .Anche lui  era preoccupato  per  il  silenzio  radio  del  suo  ragazzo  e dei suoi  amici

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Loki  si svegliò. Era nella sua cabina sull'enterprise. Aveva fatto un sogno molto  strano  e agitato. Nulla che avesse senso. Ma ora era  di  nuovo  nel  suo letto  e si  sentiva felice e rassicurato. La sensazione di  benessere durò  fino  a quando  si  spalancò la porta. Sulla soglia c'era Nttasha  con  un vassoio.
" Colazione a letto."Esclamò  allegra.
Loki  al  contrario  si  sentì  sprofondare. Ora gli  era tutto  chiaro.Persino la sua evasione era stata un sogno , non era mai  successo realmente. Era tutto  nella sua testa. Era prigioniero della sua mente e non sapeva come  uscirne. Si  chiese se anche i  suoi  compagni  fossero  nella sua stessa situazione. E  si  chiese se Jim  sarebbe venuto  a cercarlo  e se sarebbe stato in grado  di  risvegliarlo.

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Capitolo 7
*** illusione o reltà? ***


L'enterprise aveva raggiunto  alla massima velocità il pianeta Thalos   e aveva rilevato la navetta, precipitata al  suolo. Nessuna traccia di  vita tra  i rottami .Ma forse  i  sensori  non erano  abbastanza potenti per  rilevarla dall'orbita ..Kirk ,insieme a Sulu ,armato  di  phaser e Cristina , col  suo  Kit  medico  si  era  subito  teletrasportato  presso il  luogo  del  disastro . Ora stava cercando  alacremente tracce dei  suoi  amici  scomparsi .
"Non sono più li."
Una voce spettrale era risuonata improvvisamente nella loro  testa. I  tre federali  si  erano  voltati  a vedere il  curioso  alieno  che era comparso,  senza che se accorgessero,  alle loro spalle .Era piccolo , ma con la testa enorme e  grandi  occhi  neri privi  di iride. Parlava ma non muoveva la bocca. Evidentemente era telepatico. La sua voce era direttamente nella loro testa. Sulu spianò il  phaser pronto  a sparare all'ordine del  suo  capitano. Ma Kirk gli  fece cenno  di riporlo. Quel piccolo alieno  non pareva pericoloso. Inoltre era l'unico a sapere che fine avessero fatto i suoi uomini.
"Sono vivi." Rispose l'alieno leggendogli  nel pensiero."Io sono Melkos signore di  Thalos. La loro navetta è precipitata in fase di  atterraggio  a causa del forte magnetismo  del pianeta. I vostri compagni  sono  rimasti  gravemente feriti.Io li  ho trasportati  nella mia base dove ora li  sto curando."
Kirk  sospirò  di sollievo ."Seguitemi ."Ordinò Melkos facendo loro  strada verso le colline poco  lontane. All'interno  della roccia era stato  scavato un laboratorio-abitazione che si  estendeva per centinaia di  metri . Gli umani  seguirono  l'alieno impressionati  da tanta tecnologia per  loro misteriosa,finchè giunsero  davanti  a una camera chiusa da  un vetro . All'inteno   c'erano  tre lettini medici  in cui  giacevano i loro  compagni. Una luce violetta pulsava  in continuazione nella stanza avvolgendo i loro corpi.
"La luce è un raggio  rigenerante.. " Spiegò Melkos leggendo i dubbi  nella mente di  Kirk.
"Ma per agire è necessario  che  il paziente sia  in  uno  stato  di rilassamento  profondo.Per questo  genero  nella loro mente l'illusione di una situazione piacevole basata sui  ricordi  estrapolati  dalla loro memoria.Sta funzionando per tutti fuorchè per  il  giovane dai  lunghi  capelli.Sta facendo  resistenza .Il  suo  subconscio è davvero  tormentato  e  complesso. "Kirk  non aveva dubbi,l'anima di Loki  era complicata e tortuosa , ma anche affascinante e irresistibile.

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Loki si  risvegliò.Era nella suo letto.Così soffice e rassicurante. Si stiracchiò e avvertì un pò di dolori  nelle ossa. Che gli era successo per ridursi in quello stato? Poi i ricordi lo  assalirono all'improvviso. Lo schianto.Il  sogno .La fuga immaginaria. Il risveglio prigioniero  dell'incubo. Stava ancora sognando?Si tirò su e si guardò attorno.Era la sua cabina precisa  in ogni particolare. Persino l'aria che respirava aveva lo  stesso profumo  del dopobarba del suo ragazzo. La porta si spalancò alle sue spalle. Il cuore di Loki perse un battito. Chi avrebbe visto  sulla soglia,Natasha o Jim?Era tornato nel mondo reale o era ancora prigioniero di ricordi che non gli appartenevano.Si voltò trattenendo il respiro..........

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