Unexpected enemy

di Shayleene
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Arrivo a Death City ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Dei nuovi amici ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Il mio nuovo maestro d'armi ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Un incontro inaspettato ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Io sono la perfezione! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Girls only ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Pericoli notturni ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Sete di vendetta ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - La prego, diventi il mio maestro d'armi! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Ricordi ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - A rischio espulsione! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Partenza ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Separazione! ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Arrivo alle Foreste della morte ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Arrivo a Death City ***



UNEXPECTED ENEMY

CAP. 1 - ARRIVO A DEATH CITY

-Mamma mia, ma questo posto é immenso!- 
Dopo miglia e miglia percorse con i più svariati mezzi di trasporto, ero finalmente giunta al luogo dove ció che la maggior parte della gente chiamava "difetto", diventava "forza" e "orgoglio": la Shibusein, la scuola per armi e maestri d'armi per eccellenza.
Solo guardandola ne capivi l'importanza: era gigantesca, imponente, austera, insomma… perfetta.
-So già che qui mi troveró beniss…ouch!-
Qualcosa, o meglio, qualcuno, mi aveva spinta con molta forza. Per un mio riflesso incondizionato, trasformai il mio braccio in una lama e gliela puntai alla gola.
-Ehi ehi ehi, vacci piano! Non penserai mica di sfidare il grandioso, fortissimo, invincibile, stabiliante Black Star eh? Guarda che bicipiti!-
"Ma chi diavolo é questo idiota?" pensai.
-Black Star, non infastidirla, avanti… dobbiamo correre immediatamente in classe, siamo in ritardo come al solito!- lo sgridó una ragazza giunta in quel momento insieme ad altre due persone.
-Devi scusarlo, Black Star é uno scemo egocentrico al massimo! Sei nuova, vero? Io mi chiamo Maka, quello alla mia sinistra é Soul, il mio compagno di squadra, e lei é Tsubaki, l'arma di Black Star. Non capisco proprio come faccia a sopportarlo…- si rivolse a me la ragazza con i codini biondo chiaro e un lungo mantello, con un sorriso caloroso.
-Be', in fondo non é un ragazzi cattivo…- esordì Tsubaki, sistemandosi una ciocca nera che le era sfuggita dalla coda dietro un orecchio. Sembrava una persona molto tranquilla e solare, riusciva a calmare tutti col semplice suono pacato della sua voce.
-Vieni in classe con noi? - mi chiese Soul, facendo una specie di ghigno divertito, -Anche se temo che finiremo in punizione anche questa volta, siamo davvero tardi!-
Ci precipitammo tutti all'interno della scuola, preparandoci per una bella lavata di capo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Dei nuovi amici ***


CAP. 2 - DEI NUOVI AMICI

-...e come al solito arrivano i soliti ritardatari a interrompere la lezione. Vorrà dire che sarete i volontari per la prossima vivisezione, che ne dite?-
Arrivammo in classe ansimanti, quasi ribaltandoci uno sopra l'altro per la fretta di entrare. Il professore, un uomo dai capelli grigi, una lunga cicatrice che gli attraversava il viso, degli occhiali e un'inquietante vite incastrata in testa ci guardó con un espressione piuttosto sadica. 
Quando mi notó, ruotó la vite in testa un paio di volte, e annunció:-Ma bene, a quando pare é arrivata una nuova recluta... vieni avanti e presentati alla classe.-
-Piacere di conoscervi, mi chiamo Anis Migashi, ho 17 anni e sono venuta qui per ottenere l'anima di una strega, avendo già raccolto le altre 99 anime per conto mio. Posso trasformarmi in qualsiasi tipo di arma con la lama, da dei pugnali a una claymore.- Mi inchinai davanti ai numerosi studenti, alcuni dei quali mi guardavano con aria sorpresa. -Non ho mai avuto un maestro d'armi, perché dove vivevo nessuno crede all'esistenza del kishin, e le mie capacità erano viste come una maledizione. Quindi... spero di trovare presto il mio compagno di squadra!- conclusi, cercando di sorridere allegramente e fare una buona impressione.
Sentii molti sussurri aleggiare per la stanza. -Ha ottenuto 99 anime da sola... tutte quelle trasformazioni... dev'essere forte...-
Leggermente imbarazzata per l'attenzione che tutti mi stavano rivolgendo, andai a sedermi accanto a Maka, che mi fece "ok" con la mano, raggiante.
Le ore di lezione passarono in fretta una dopo l'altra, e giunse infine il momento di tornare a casa. Papà mi aveva comprato un appartamento pochi isolati dalla scuola, così da non dover fare troppa strada.
-Ehi, Anis! Aspetta, ti accompagnamo anche noi.- 
La voce di Soul mi riscosse dai miei pensieri.
-Grazie, siete davvero gentili!- risposi io, felicissima di vederlo. Era così bello e simpatico... ma era l'arma di Maka, quindi probabilmente c'era già qualcosa tra loro due, e non avevo alcuna speranza di competere con lei. Da quanto avevo sentito, aveva sempre i massimi voti a scuola, ed era un'ottima maestra d'armi.
-Scherzi?! Così tutti potranno vedere anche oggi quanto sono fico!- ribatté lui, facendomi scoppiare a ridere.
Così invitai tutto il gruppo a bere qualcosa da me in modo tale da conoscerci meglio. Quello fu uno dei migliori pomeriggi della mia vita: non mi ero mai divertita tanto! Black Star faceva lo spaccone come sempre raccontando di come aveva sconfitto un intero esercito da solo, ma sotto sotto era anche simpatico e socievole. Tsubaki mi elencó tutti i luoghi perfetti di Death City per rilassarsi un po', Maka tutti i volumi che mi sarebbero potuti ritornare utili per sviluppare le mie abilità. Soul, con le sue battute, cercava sempre di farmi sentire a mio agio.
Purtroppo la sera scese in fretta, e tutti quanti dovettero tornare a casa.
Mi preparai così alla mia prima notte a Death City.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Il mio nuovo maestro d'armi ***


CAP. 3 - IL MIO NUOVO MAESTRO D'ARMI

Il mattino dopo mi sveglia rilassata come non mi era mai capitato. 
Facevo ancora fatica a credere di essere entrata alla Shibusein e aver già fatto amicizia con delle persone così fantastiche.
Idossari con calma la gonna a balze e la mia camicia preferita, cercando di domare i miei capelli ricci. Lanciai un'occhiata allo scrigno in legno sulla scrivania, il regalo da parte di mia madre per la mia partenza. All'interno c'erano svariati tipi di trucchi; non ero mai stata così femminile aver bisogno di cosa del genere, ma mia madre mi conosceva talmente poco che probabilmente li aveva comprati seguendo i suoi gusti.
Aprii la scatola prendndo la matita nera per gli occhi.
"Chissà, magari così Soul noterà di più il mio sguardo... ma che vado a pensare?!"
Diedi una rapida occhiata al mio volto riflesso sullo specchio appeso alla parete: anonimo, un semplice viso rotondo incorniciato da capelli castani e due grandi occhi dello stesso colore. La bocca piccola ma dalle labbra carnose esibì un sorriso impacciato.
"Basta fare la vanitosa, è ora di andare!" mi sgridai, e uscii in in fretta da casa. La città a quell'ora iniziava già ad animarsi: gli studenti camminavano a gruppetti chiacchierando tra loro dirigendosi verso la scuola, gli adulti allestivano i negozi per l'apertura o si preparavano per qualche missione. Il sole ardeva nel cielo facendo scottare la strada lastricata sulla quale camminavo. Si preannunciava una fantastica giornata.
Quando finalmente arriva la scuola ed entrai in classe vidi che un ragazzo con una zanzara di capelli castani e un ciuffo biondo che gli copriva l'occhio sinistro era seduto proprio accanto al mio posto.
-Ehm... scusami, ma quel posto sarebbe di Maka. Ti dispiacerebbe alzarti?- gli chiesi gentilmente, indicando la sedia con la mano.
-Certo! Scusami tu comunque. Mi ero seduto qui solo perché ti stavo aspettando. Ho sentito che hai bisogno di un maestro d'armi, perciò... eccomi qui. Piacere, sono Kazuhiko Kimura, studente della Shibusein da circa un anno. Fino a poco tempo fa avevo un compagno di squadra, ma purtroppo si é dovuto trasferire. Quindi che ne dici se divento il tuo maestro d'armi?- mi chiese, passandosi la mano tra i capelli.
Quel nome... dove l'avevo già letto? Ma certo! Era tra i primi dieci maestri d'armi che avevano preso i voti più alti all'ultimo esame! I risultati erano appesi alla bacheca del ingresso, e io mi ero fermata a dare un'occhiata chiedendomi chi fossero.
Giocherellando con il bracciale che portavo al polso come ero solita fare quando ero emozionata o agitata, gli risposi:-Dovremmo prima controllare se le nostre anime riesco ad entrare in sincronia, non credi?-
Allungó la mano afferrando con delicatezza la mia, e chiudemmo entrambi gli occhi. Inizialmente era molto tesa e non riuscivo a concentrarmi, ma alcuni secondi dopo sentii che mi stava trasmettendo la sua calma. Feci un respiro profondo e percepii subito le nostre anime formare un legame. Riaprimmo gli occhi, entrambi con l'espressione raggiante.
-Allora questo é un sì?-
-Certamente, compagno di squadra!- risposi accennando un piccolo inchino.
Proprio in quel momento suonó la campanella che segnalava l'inizio della lezione, tenuta da un professore di nome Spirit.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Un incontro inaspettato ***


CAPITOLO 4 - UN INCONTRO INASPETTATO

I miei primi giorni alla Shibusein passarono in un lampo regalandomi gioie e soddisfazioni mai provate prima. Finalmente le altre persone non mi trattavano più come un mostro, ma come una loro pari. Kazuhiko era veramente eccezionale: con lui riuscivo sempre a dare il meglio di me e non oltre tutte le tue premure nei miei confronti mi facevano sentire a mio agio in tutte le situazioni.
-Così la novellina sei già trovata un ragazzo eh?- mi prese in giro Blackstar sollevando allo stesso tempo dei pesi.
"Ma non la smette mai di allenarsi?!" 
-Quante volte te lo devo ripetere che Kazuhiko è semplicemente il mio maestro d'armi?! Sei proprio testardo!- sbottai seccata, guardando di sottecchi Soul che fortunatamente sembrava non aver seguito la discussione.
Non stava fatto mentendo: certo, dovevo ammettere che era un bel ragazzo oltre ad avere un carattere splendido, ma... non era Soul.
-Anis ha ragione, sei davvero insopportabile quando fai così!- mi spalleggió Maka fulminandolo con lo sguardo. Poi si rivolse nuovamente a me.
-Ad ogni modo hai fatto un'ottima scelta. Non lo conosco di persona, ma ho sentito che è un maestro d'armi molto abile. Sono certa che formerete un team davvero temibile!-
-Ma figuriamoci, la squadra più forte in circolazione è la nostra, vero Tsubaki? Ah ah ah!- sghignazzó Blackstar saltando su una panchina e mostrando i bicipiti.
Tsubaki ci sorrise, inchinandosi in segno di scusa. 
-Certamente Blackstar... gli rispose poco convinta. 
Davvero non riuscivo a capire dove trovasse la pazienza per sopportare quell'egocentrico!
-Lo sanno tutti che ti migliore è il nostro team.- brontoló Soul. 
-Hai completamente ragione!- esultó Maka. -...con un figo come me è logico in fondo.- aggiunse lui con quel sorriso adorabile passando la mano tra i capelli. 
Io sarei volata in Paradiso dopo quella scena, ma Maka non era dello stesso parere.
-Pallone gonfiato che non sei altro! Maka... chop!- 
Senza un minimo di preavviso lo colpì fortissimo in testa con un libro, facendogli comparire un bernoccolo enorme.
Fortunatamente in quel momento arrivó Kazuhiko, impedendo così che nascesse una rissa )cosa che a quanto pare accadeva spesso). Salutó tutti calorosamente sebbene li conoscesse solo di vista, poi si giró verso di me.
-Ti va se ci andiamo ad allenare? A quanto pare tra qualche giorno metteranno in bacheca delle nuove missioni e io vorrei essere sceglierne una di grado A, se per te va bene.-
-D'accordo, andiamo pure, ho giusto bisogno di un sgranchire un un po' i muscoli!-
Salutammo Maka e gli altri e ci recammo ai giardini della Shibusein. Erano un enorme spazio verde con varie zone destinate alle più disparate forme di allenamento, e questo comprendeva anche le tecniche di sopravvivenza nei diversi ambienti. Andammo nell'area con manichini e mi trasformai in spada. Dopo due ore di allenamento intensivo decidiamo di fare una pausa sedendoci sotto alcuni alberi e asciugandocu il sudore dalla fronte con gli asciugamani che Kazuhiko aveva portato con sé.
-Ehi Anis, lo sapevi che qui a scuola c'é anche il figlio dello Shinigami? Però non lo si vede molto spesso perché ha parecchie missioni da svolgere.-
-Wow, mi piacerebbe incontrar... ehi, cos'é questo rumore?!-
Udimmo una specie di piagnucolio venire poco lontano da noi e due voci concitate di ragazze. 
-Andiamo a controllare- mi sussurrò Kazuhiko alzandosi silenziosamente.
-Trasformati nella coppia di pugnali, veloce!-
Muovendosi come un'ombra tra le foglie il mio compagno si diresse verso l'enorme fontana al centro dei giardini. Più ci avvicinavamo e più potevamo percepire un'anima piuttosto forte insieme ad altre due. 
-Tieniti pronta- mi sentii dire.
Quando raggiungemmo la fonte di quel suono restammo entrambi basiti: inginocchiato a terra in lacrime c'era quello che in teoria doveva essere il figlio dello Shinigami.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Io sono la perfezione! ***


CAPITOLO 5 - IO SONO LA PERFEZIONE!

-Sono solo un maledetto porco! Perché ho lasciato che l'erba cresce asimmetrica? Merito solo di morire! Patty, uccidimi ti prego!- iniziò a sbraitare il ragazzo battendo i pugni a terra e inondando il prato con le sue lacrime. Indossava un completo nero, lo stesso colore dei suoi capelli se non fosse stato per due righe bianche orizzontali posizionate sul ciuffo davanti.
La ragazza più bassa ma con uno sguardo da pazzoide iniziò a ridere fragorosamente, stringendosi la pancia con una mano e indicandolo con l'altra.
-Ah ah Kid é un maiale! Kid è un brutto maiale! Oink oink!- iniziò a gridare schiacciandosi il naso per somigliare a un vero maiale.
La seconda ragazza, che sembrava apparentemente più seria ma anche irritata come se fosse costretta ad assistere a scene simili tutto il giorno si sistemó i capelli guardando nello specchietto che aveva in mano e disse con voce sofferente:- Avanti Patty, ti verranno le rughe precoci se fai quelle smorfie... e vedi di far smettere Kid! Patty fece un buffo saluto militare. 
-Vaaaa bene sorellona, ci penserò io!- replicò avvicinandosi a Kid e toccandogli la spalla. Quando questi si girò lo prese per il colletto e gli disse con una faccia raccapricciante:-Brutto idiota, alza il culo e cammina!- 
Kid si divincoló della sua presa correndo dall'altra ragazza, inginocchiandosi dietro a lei e afferrandole una gamba.
-AAAAAAH Liz, aiutami! Tua sorella mi vuole far fuori! Perché proprio a me doveva toccare una psicopatica del genere?!-
In quel momento si accorsero che Kazuhiko e io, che nel frattempo mi ero ritrasformata, li stavamo fissando con aria sconvolta. Kid si rialzò all'istante come se non fosse successo nulla e si avvió nella nostra direzione seguito dalle due sorelle. Arrivato a pochi passi da noi fece un lieve inchino.
-Tu devi essere la nuova matricola... Anis giusto? Piacere di conoscerti. Mentre tu sei Kazuhiko se non erro. Il mio nome é Kid e sono il figlio dello Shinigami. Loro due invece sono le mie compagne di squadra...-
-Patty! E Kid è un brutto porco ahahah!- sgnignazzó Patty, saltellando e facendo agitare il suo caschetto di capelli biondi.
-Liz.- risposr concisa l'altra ragazza che ora si stava... pettinando le sopracciglia?!
-Ehm... piacere nostro...- rispondemmo noi due ancora confusi.
Certo che quei tre erano davvero strani! Chi poteva immaginare che fossero una delle squadre più forti della scuola? Poi mi viene un'idea per verificare le loro abilità.
-Sentite, che ne direste di allenarvi un po' con noi? Ci farebbe piacere! 
-Va bene, ma sappiate che non ci andremo leggeri.- ribatté lui accannando un sorriso.
Capii ben presto che erano davvero forti: i colpi di Liz e Patty, trasformate in due pistole, erano molto potenti e Kid si muoveva così rapidamente che non riuscivamo a colpirlo quasi mai. Provai una forte frustrazione e capii che proveniva da Kazuhiko.
-Ehi, che succede?- gli chiesi preoccupata. Non l'avevo mai visto così furioso e agitato.
-Succede che é totalmente inutile avere armi a breve raggio quando combatti contro avversari con pistole!- sbottò lui sfruttandomu ancora una volta per deviare i proiettili che stavano per colpirlo.
-Scusa tanto se riesco a trasformarmi solo in lame eh! Non è che sei tu che dovresti ingegnarti?- risposi io piccata.
In tutti quegli anni da sola mi ero sempre arrangiata e non avevo mai avuto problemi.
-Muoviti, trasformati in pugnali!- sbraitó lui.
Nonostante fossi arrabbiata eseguii, e lui si lanció contro Kid usandomi per colpire le pistole e tentando di disarmarlo. Tuttavia, qualche secondo dopo si ritrovò la canna della pistola puntata sotto il mento.
-Vittoria!- sentimmo gridare mentre Lix e Patty riprendevano la loro forma. Kazuhiko sbuffò irritato gettandomi a terra e allontanandosi rapidamente. 
-Ehi!- urlai io tornando umana e massaggiandomi i punti in cui mi ero fatta male. 
-Come ti permetti di fare una cosa del genere?!-
Lui non mi rispose nemmeno, scomparendo fra gli alberi.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Girls only ***


CAPITOLO 6 - GIRLS ONLY


Il giorno dopo non gli rivolsi la parola. "Arrabbiata" non riusciva minimamente a definire il mio stato d'animo: ero infuriata! Non appena Kazuhiko osava solamente avvicinarsi lo incenerivo con lo sguardo e me ne andavo da un'altra parte. Ancora non ci potevo credere a come si era comportato!
Anche le ragazze, comprese Liz e Patty che nel frattempo si erano unite al nostro gruppo, notarono la mia faccia da funerale.
-Anis, come stai? Sembru un po' giù...- mi chiese Tsubaki con voce dolce porgendomi un dolcetto alla crema.
-Oddio, non ti sarà mica andato male un esame vero?!- esclamó Maka appoggiando le mani sulle spalle.
"Tipico di Maka pensare subito a queste cose" pensai, riacquistando un po' di buonumore. 
-Sapesse... problemi con Kazuhiko.- mormorai io mogia.
Liz, che fino a quel momento era rimasta zitta limandosi le unghie, disse:-Ma allora qui ci vuole un pigiama party per discutere della cosa!- 
-Party!- strilló Patty saltellando come al solito.
-Ma certo, uno solo per ragazze! Dai, stasera tutte a casa mia per le 8:00, ok?- chiede Maka, sorridendomi.
"Perché non? Servirà a farmi sentire un po' meglio" Annuii con la testa. -Perfetto ci sarò! Grazie ancora ragazze, a dopo!- e mi avviai verso casa a prepararmi.

Alle 7:55 ero già sotto casa sua con un borsone in spalla e un vassoio di dorayaki appena cucinati: erano ancora tiepidi! Bussai, guardando intanto la facciata dell'edificio. Era molto ben curato e su una piccola terrazza c'erano persino alcune piante.
-Eccomi qui Mak... Soul?!- 
Maka aveva detto che saremmo stato solo noi ragazze, quindi che c'entrava lui?! Arrossii violentemente, maledicendo il momento in cui avevo deciso di indossare l'unico vestitino che avevo nel guardaroba.
"Gli sembrerò un idiota..." pensa afflitta.
-Cioè, volevo dire... che piacere vederti! Cosa ci fai di bello?- 
Proruppe in una risata profonda appoggiandosi allo stipite. 
-Ma come cosa ci faccio qui? Questa è casa mia! Forza entra, le altre ti stanno aspettando.- mi rispose, spostandosi per lasciarmi passare. Dire che ero sconvolta era poco. 
"Questo significa che vivono insieme! Oddio, sono già arrivati così avanti?!"
Mentre ero ancora mezza traumatizzata per la sorpresa, mi arrivó la mazzata finale: una porta si aprì e dal bagno uscì una dai capelli viola che indossava solo l'asciugamano!
-Soul caro, quando vieni ad aiutarmi con il mio bagnetto nya?- sussurro con voce sensuale facendogli l'occhiolino.
Quell'idiota patentato iniziò a perdere sangue dal naso e cadde a terra svenuto. Io nel frattempo ero sempre più confusa. Possibile che avesse un harem?! 
La voce di Maka giunse dalla stanza in fondo al corridoio.
-Blair, smettila di girare mezza nuda come al solito! E Soul, se non sparisci subito le presnderau di santa ragione! Vieni pure Anis.-
Arrivai nel piccolo salottino dove tutte le ragazze mi stavano attendendo sedute su cuscini e poltrone. Indicai dietro di me aprendo più volte bocca senza riuscire a parlare. 
-Tranquilla, non far caso a Blair, è una gatta magica un po' pervertita, ma almeno cu aiuta a racimolare soldi per l'affitto.- mi comunicò Maka alzando gli occhi al cielo. Evidentemente non stava molto simpatica neppure lei. Ero ancora parecchio demoralizzata per le mie due nuove "scoperte", ma decisi di accantonarle per divertirmi un po'.
-E ora si cenaaaaa!- urló Patty lanciandosi sulla tavola apparecchiata al centro della stanza. Dopo l'ottima abbuffata ci ritirammo tutte quante in camera di Maka indossando i nostri pigiami. Anche Blair purtroppo, che indossava un vestitino striminzito versione "è più la pelle scoperta di quella coperta".
"Ma dove ha comprato una cosa del genere?!" 
8nizialmente parlavamo del più e del meno e così le conobbi un po' più a fondo, ma infine arrivammo all'argomento ragazzi. Liz si avvicinò a me con un sorrisino divertito.
-Forza Anis, ora vuota il sacco.- 
Mentre raccontavo ciò che era successo vidi le reazioni più disparate: Tsubaki aveva l'aria preoccupata e mi interrompeva di continuo per chiedermi se mi faceva male qualcosa, Maka era talmente indignata che voleva andare a prenderelo a botte in quell'esatto momento. 
-Rissa, rissa!- ridacchió Patty rotolandosi sul letto. Era una ragazza strana ma simpatica. Insomma, la perfetta compagna per Kid. Liz invece se ne stava in silenzio, la faccia seria. Dopo qualche secondo mormoró:-Fossi in te starei attenta...-
Tornammo poi ad argomenti più allegri. Era incredibile quante cose avevo in comune con loro! Sembravano così diverse, invece eccoci lì a ridere e scherzare insieme.
Tuttavia, dopo qualche ora avvertii un fortissimo dolore allo stomaco.
-Accidenti, mi sa che ho mangiato troppo...- brontolai. -Mi sa che è meglio se torno a casa. Maka, tu scoccia se ripasso domani a riprendermi le cose?
-Ma no figurati! Piuttosto, sicura di non volere che una di noi ti accompagni?- mi chiese visibilmente preoccupata. 
Mi battei la mano sul petto. -Nah, sono una dura io!

Camminai per le strade di Death City per una mezz'oretta prima di arrivare davanti a casa mia. Era piuttosto tardi e la luna era oscurata quasi del tutto dalle nuvole: per questo motivo lo vidi solo quando ero ormai giunta al portone.



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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Pericoli notturni ***



Capitolo 7

Era lì, appoggiato al muro che guardava con aria pensierosa il terreno. Mi avvicinai fermandomi davanti a lui con le braccia incrociate per evitare di strangolarlo. 
-Si può sapere che vuoi?- chiesi freddamente.
Kazuhiko sollevò lo sguardo verso di me e sul suo viso comparve un'espressione dispiaciuta. 
-Senti Anis... lo so che sono stato davvero uno...- cominciò lui con voce malferma.
-Uno stronzo.- completai io squadrandolo malissimo.
-Ecco, appunto. Ti giuro che non volevo farlo, é che in quel momento mi sono sentito così impotente che non riuscivo più a rispondere delle mie azioni!- 
Non aprii bocca, fingendo di trovare estremamente affascinante un insetto non ben identificato che girovaga vicino ai suoi piedi.
-E capisco che tu ora sia arrabbiatissima con me, ma ho davvero bisogno del tuo aiuto! Sei la migliore arma che abbia mai avuto, inoltre non sei solo abile, ma anche una persona fantastica.-
"Aha, continua pure mio caro, i complimenti fanno bene per l'autostima" pensai, ma in parte sentivo di averlo già perdonato.
Vedendo che non reagivo il suo sguardo si fece ancora più spento. Poi allungò la mano verso di me. 
-In ogni caso volevo darti questo, sperando che tu possa perdonarmi.- 
Presi quello che mi stava porgendo: era un semplice braccialetto di fili intrecciati con un piccolo ciondolo a forma di pugnali incrociati. Rimasta in silenzio ancora per qualche secondo.
-Sappi che con quel gesto mi hai davvero offesa...- iniziai, puntando il dito indice sul suo petto. -...ma questa volta ti perdono solo perché anch'io credo che la nostra sia una buona squadra.-
Indossai il suo braccialetto sollevando braccio per mostrarglielo. Sentii una strana sensazione di gelo, ma sul momento non ci feci caso.
-Ti ringrazio infinitamente, sei la migliore!- esultó lui stringendomi in un abbraccio che duró qualche secondo di troppo. -Speravo davvero che facessimo pace, perché ho una cosa molto importante da dirti.- aggiunse poi, tornando tremendamente serio. 
-Che cosa?- 
-Mi sono reso conto che se non siamo riusciti neppure a colpire Kid una volta le missioni di grado A non sono alla nostra portata.- affermó amareggiato.
-Questo significa semplicemente che dobbiamo allenarci di più.- risposi io serafica. 
-Ese avessi trovato un modo per farci diventare fortissimi in un solo istante?- 
Ma dove voleva andare a parare? Era impossibile! A meno che non si fosse usato un catalizzatore come...
-Oh no. No no no, te lo scordi!- 
-Potremo perfino accettare missioni di grado S o , capisci?! Il libro di Eibon è la soluzione immediata ad ogni nostro problema!- esclamò mettendomi le mani sulle spalle, senza ascoltarmi.
-Non capisci che se l'artefatto è stato sigillato dentro una stanza della Shibusein ci sarà un motivo? É pericoloso!- sbottai.
Stavo iniziando a preoccuparmi: il ragazzo che si era presentato a me con la timida era scomparso, lasciando il posto ad uno troppo pieno di ambizione e pronto a tutto per ottenere ciò che voleva. Kasuhiko fece qualche passo verso di me e io trasformai immediatamente il braccio in lama. O meglio, ci provai, perché non accade assolutamente nulla. 
Senza nemmeno avere il tempo di reagire mi ritrovai contro il muro con le braccia bloccate sopra la testa.
-Forse non hai capito che la mia non era un'idea, ma un ordine? E mi dispiace dirti che il braccialetto al tuo polso ha bloccato la tua capacità di trasformarti.- mi sussurrò avvicinandosi terribilmente al mio viso.
Stavo per aprire la bocca e gridare aiuto, ma senti la pressione di una lama sulla gola.
-Ah ha dolcezza, solo una parola e questo coltello ti farà molto molto male, capito?- subiló lui.
"Che fine patetica, uccisa da una lama..."
Probabilmente chiunque altro sarebbe stato terrorizzato, ma in quel momento non provavo altro che rabbia verso me stessa per essere stata tanto stupida.
-Non preoccuparti, adesso vieni con me e vedrai che quando ne riparleremo con calma cambierai idea...- sogghignó premendo più forte il coltello sulla gola. -...ma anche se non lo dovessi fare eseguirai comunque i miei ord...-
Qualcuno lo aveva colpito in piena faccia con un pugno facendolo schiantare sul portone. Un'altra figura sbucó dal buio con un ringhio, puntandogli la lama di una falce sul petto. Ebbi un tuffo al cuore: Soul!
-Ah ah ah! E Black Star é stato fantastico come sempre! Vero Anis?- esultó Black Star, trionfante. 
-Brutto idiota, accompagnala immediatamente a casa mia mentre io porto questo bastardo dallo Shinigami!- urló Soul dando a Kazuhiko un forte pugno in testa tramortendolo. Se lo caricò in spalla e scomparve nella notte, dopo avermi lanciato uno sguardo di incoraggiamento.

Fu solo nell'abbraccio consolatorio delle mie amiche che scoppiai a piangere disperatamente, rendendomi conto che ancora una volta il destino aveva voluto che restassi sola. Anzi no, non del tutto: avevo trovato delle persone speciali che era certa non avrebbero mai abbandonata, e si trovavano lì attorno a me.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Sete di vendetta ***


Capitolo 8 - Sete di vendetta

Non andai alla Shibusein per quasi una settimana intera. Mi sentivo così svuotata, così demoralizzata... in una sola notte ero riuscita a distruggere tutta la fiducia in me stessa che mi ero costruita con gran fatica durante tutti quegli anni. Come avevo potuto essere così ingenua? Mi ero sempre vantata di essermela cavata da sola, di aver ucciso mostri terribili che erano uova di Kishin senza l'aiuto di nessuno, ma Kazuhiko ero riuscito a imbrogliarmi come se nulla fosse.
"Una stupida, ecco cosa sono!" pensai, stringendo le gambe al petto e appoggiando la testa sulle ginocchia.
Soul e gli altri venivano a farmi visita ogni giorno per darmi le ultime notizie e tenermi compagnia, ma nemmeno il loro affetto riusciva a scacciare la nebbia che mi avvolgeva. Il lunedì seguente però, accade qualcosa che stravolse completamente gli eventi.

-Anis! Anis! Il grande dio del combattimento ha una super notiziona per te!- urló una voce tonante dall'esterno. Sentii passi pesanti salire le scale, la porta si aprì sbattendo... chi poteva essere se non Blackstar? Arrivò in salotto tutto agitato.
-Stai a sentire! Stein ha rivelato che Kazuhiko è stato esiliato! Ma ci pensi?! E io che volevo ammazzarlo di botte! Questa é un'giustizia!- gridò, sferrando un colpo contro il muro (che ovviamente ebbe la peggio. Restò un buco enorme che dovetti nascondere con un quadro, perché certo non era molto raffinato da vedere).
Decisi così che il giorno successivo sarei tornata a scuola per ottenere qualche informazione in più direttamente dallo Shinigami.
Arrivata a scuola mi precipitai in quella strana sala dove risiedeva lo Shinigami senza neppure chiedere di essere ricevuta. Quando arrivai davanti a lui mi salutò agitando la manona guantata .
-Salve salvino mia cara!- mi disse. -C'è qualcosa che ti preoccupa? Il tuo faccino all'espressione così corrucciata!-
-Voglio sapere perché Kazuhiko è stato semplicemente esiliato e non si trova rinchiuso in una cella sotterranea. Insomma perché l'avete fatto?!- sbottai, alzando il tono della voce.
Al diavolo il rispetto! In quel momento c'erano in gioco il mio orgoglio e la mia sicurezza. Se solo lo avesse voluto Kazuhiko sarebbe potuto tornare per farmela pagare, e allora cosa sarebbe successo? Certo, mentre venivo scortata da Blackstar a casa di Maka mi ero tolta il braccialetto rompendolo in mille pezzi e avevo recuperato i miei poter,i ma lui non sarebbe mai stato così sprovveduto da venire da solo. Era semplicemente impensabile che mi rassegnassi a vivere nella paura di un attacco.
Lo Shinigami ondeggió in modo buffo, visibilmente in imbarazzo non sapendo cosa rispondermi.
-Vedi piccola Anis, è una cosa luuunga, vero Spirit?-
La Death Shythe dai capelli rossi si giró verso di me appoggiandosi allo schienale della sedia su cui era seduto.
-Gi,à mooolto lunga!- aggiunse lui. -Hai già incontrato la mia dolce Makuccia? É una ragazza così tenera seria intelligente forte altruista. Così bella poi! Forse non ti ha raccontato di quando...-
-Chiudi quel forno logorroico di una Death Schythe! Shinigami... chop!- gridó lo Shinigami assestandogli un colpo sulla testa che gli fece uscire una fontanella di sangue. 
"Ora capisco a chi si è ispirata Maka..." Tuttavia.
-Non mi interessa, ho bisogno che mi diciate immediatamente dov'è!- Stavo iniziando ad arrabbiarmi parecchio, tanto che facevo fatica a controllarmi dal distruggere quello stupido mandolino che continuava a strimpellare.
Sospiró, incrociando le braccia e inclinando la testa, combattuto.
-E va bene te lo dirò. Ma sappi che non potrei andarci prima che sia passato almeno un mese, e inoltre dovrei essere accompagnata da un insegnante che possa fungere anche da Maestro d'armi.-
Fece una pausa, mentre io pendevo letteralmente dalle sue labbra (o meglio, dalla sua... maschera?).
-Lo abbiamo portato alle Foreste della Morte.- 
Provai a fare mente locale, ma non mi sembrava di aver mai udito quel nome. Tuttavia non importava. Ora che il mio obiettivo era così a portata di mano non me lo sarei di certo fatto sfuggire.
Mi inchinai frettolosamente, uscendo senza neppure ringraziare e mi precipitai in classe correndo come una furia.

C'era un unico insegnante adatto quel ruolo che sarebbe potuto diventare il mio Maestro d'armi, e dovevo raggiungerlo al più presto.




 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - La prego, diventi il mio maestro d'armi! ***


Capitolo  9 - La prego, diventi mio Maestro d'armi!


Mi inginocchiai a terra chinando la testa
-La supplico, solo lei può aiutarmi!- 
-Non so se hai ben capito la situazione Anis. Se Kazuhiko è stato esiliato ci deve essere un motivo ben preciso, ti pare? E soprattutto vogliamo evitare che tu corra altri pericoli. Perciò no, non ti aiuteró.- replicò la figura sulla sedia.
-Ma professor Stein, si tratta di una missione come le altre, ho solo bisogno di un maestro d'armi che faccia parte del corpo insegnanti! Inoltre è suo dovere prestare soccorso ad un allievo!- gridai, perdendo le staffe. Ma perché nessuno capiva quanto fosse importante che io mi assicurarsi che Kazuhiko non facesse più del male a nessuno?!
-Non sei nelle condizioni per svolgere alcuna "missione", e io non sono affatto obbligato ad aiutarti. Ora tornate a casa e stai tranquilla per altri tre o quattro gior..- Me ne andai sbattendogli la porta in faccia senza nemmeno aspettare che terminasse il discorso.
Sebbene avessi sempre cercato di essere una persona forte e relegare le mie debolezze in un angolo della mia mente, le lacrime iniziarono a sgorgare da sole: un pianto amaro per tutte le incomprensioni della mia vita, per il mio passato così denso di amarezze e per quel presente così difficile e incerto.
Girovagai per un po' per la città cercando di riacquistare il controllo. Rendendomi conto di essermi diretta involontariamente al parco mi sedetti sull'altalena, ricordando vagamente che quando ero piccola e i miei poteri non si erano ancora svelati mio padre mi aveva costruito un altalena simile legandola all'enorme quercia vicino a casa. Strinsi ancora più forte le corde, le nocche che sbiancavano.
Era inammissibile che cedessi in quel modo proprio quando avrei dovuto essere più forte. Sentii una mano calda posarsi delicatamente sulla spalla. Mi voltai e vedi Soul, l'altra mano in tasca è un'aria preoccupata. Cercai in fretta e furia di asciugarmi le lacrime, ma dalla mia espressione capì immediatamente come mi sentivo.
Invece di chiedermi che cosa avessi, mi sorrise e disse solamente:-Se ti posso aiutare in qualsiasi maniera dimmelo pure, e farò di tutto per farti riacquistare la tua vita tranquilla di prima.-
"Oh Soul, com'è possibile che ogni tuo gesto gentile nei miei confronti mi faccia sentire così male, come tanti aghi che si conficcano nel mio petto? Ciò che mi ferisce é sapere che i miei sentimenti per te non verranno mai ricambiati, perché per quanto tu la possa negare il tuo affetto per Maka è così evidente..."
Tuttavia non era certo quello il momento di piangermi addosso: era ora di agire. Mi alzai in piedi girandomi verso di lui e guardandolo piena di determinazione. 
-Be' Soul, una cosa ci sarebbe..- dissi avvicinandomi a lui e abbassando il tono di voce. L'ultima cosa che volevo era che qualche eventuale ascoltatore nei paraggi potesse fare la spia. 
-Per caso tu sai dove si trovano le Foreste della morte?- mi guardó sorpreso, giocherellando con la cerniera della felpa.
-Sì, è una zona piuttosto lontana da qui raggiungibile solo a piedi, perché?- mi chiese curioso.
-Vedi, avrei un enorme favore da chiederti. Tu e gli altri sareste disposti ad accompagnarmi? Avrei un lavoro da portare a termine.- 
Dal sorriso feroce che gli comparve sul viso compresi che aveva intuito tutto, e che avevo trovato degli ottimi alleati per la mia missione. Ci demmo il cinque ripromettendoci di vederci insieme agli altri per discutere del piano. 
"Preparati Kazuhiko, sto venendo a regolare i conti."

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Ricordi ***


Capitolo 10


Stavo lucidando le due katane che mi aveva prestato Blackstar nel caso in cui Kazuhiko usasse un altro trucco dei suoi per privarmi dei miei poteri di arma, e intanto riflettevo su ciò che avrei dovuto fare una volta raggiunta la meta. 
Se Maka poteva davvero vedere le anime e se Kazuhiko aveva un uovo di Kishin dentro di sé, nulla mi avrebbe impedito di ucciderlo definitivamente. Tuttavia come mi sarei dovuta comportare in caso contrario? Nonostante fosse stato esiliato perché ritenuto pericoloso essendo un maestro. d'armi non potevo portarlo alla morte 
"Ma questo non significa che non possa picchiarlo così tanto da farlo desistere da ogni suo piano malvagio" pensai cinicamente. 
Il trillo del campanello mi riscosse dei miei pensieri, e scesi in fretta le scale per vedere chi era.
-Ehilà Anis!- Era Soul, che mi salutò con un cenno del capo e uno dei suoi fantastici sorrisi. Alla Shibusein avevo sentito numerose persone definirlo come un egocentrico scontroso, e non capivo proprio come facevano a pensare una cosa del genere.
-Ehm... ciao. Sali pure!- balbettai, realizzando che ero vestita con una tuta malconcia e avevo i capelli legati in una pessima coda di cavallo. Nonostante tutto, ci tenevo ancora parecchio a fare bella figura con lui. 
-Sono di fretta, ero solo venuto a chiederti se sei ancora intenzionata ad andarci. Insomma, se vuoi ci pensiamo io e Maka, ti assicuro che faremo un ottimo lavoro!- esclamò facendomi l'occhiolino.
Ormai mancavano solo 3 giorni alla partenza ed effettivamente l'agitazione iniziava ad annidarsi dentro di me ma non mi sarei tirato indietro non questa volta un sorriso determinato e anche piuttosto sadico compare sul mio volto è molto gentile da parte vostra ma voglio essere io a farlo soffrire così tanto da implorare pietà rispondi con un tono che quasi non mi apparteneva accipicchia guarda che adesso hai paura anche a me riso e sole mi raccomando ricordati di venire stasera a casa mia per decidere il piano da seguire insieme agli altri vedrai sistemeremo tutto in un batter d'occhio detto ciò se ne andò fischiettando le mani in tasca come sempre riprese ad affilare le armi ma ormai la mia mente vaga va per conto suo facendomi rivivere l'istante in cui caso dico mi aveva buttato a terra e se n'era andato e quando aveva finito di chiedermi scusa per precoci dirmi capendo che non avrei mai collaborato.
Possibile che avesse finto fin dall'inizio, che cercasse solamente qualcuno abbastanza forte da aiutarlo ad uccidere lo Shinigami? Ma soprattutto, perché credeva che io avrei accettato? Forse aveva scordato qualcosa in me di cui nemmeno io mi ero accorta, e il solo pensiero mi fece provare un brivido. Probabilmente era destino che continuassi a combattere da sola come facevo sin dall'inizio.
Quando ero piccola e i miei poteri non si erano ancora rivelati ero una bambina come le altre, ma dal giorno in cui ferii gravemente una mia compagna di giochi tutto cambió. 
Ci stavamo rincorrendo nel prato dietro casa mia e lei continuava a sfuggirmi. Quando finalmente riuscii a prenderla lei si dimenava, ridendo. 
-Ti ho detto di stare ferma!- urlai stringendola forte a me. 
Sentii un gemito e qualcosa di caldo gocciolarmi sul piede nudo. Mollai la presa e Suzuki cade a terra: sulla sua pancia c'era un lungo taglio rosso da cui usciva molto sangue. Solo in quell'istante mi resi conto che il mio braccio destro era diventato una lama. 
Gridai disperatamente aiuto e mi inginocchiai vicino a lei. Le lacrime mi offuscavano la vista e non sentii i passi che si avvicinavano, solo un forte colpo alla testa. 
Poi il buio.
Quando ripresi i sensi mi trovavo in una cella, legata alle pareti con delle catene; il braccio era di nuovo come prima. Nessuno mi rivolgeva la parola, solo sguardi pieni di paura e odio, ma dai discorsi che riuscivo ad udire mi avrebbero ucciso dopo pochi giorni.
Poi arrivó lui. Disse di essere un medico, che poteva curare quelle come me. Disse che mi avrebbe portata via, e ovviamente tutti ne furono contenti.
In realtà anche lui era un arma, e dopo avermi riportato a casa spiegó tutto ai miei genitori. Mia madre non voleva nemmeno che mi avvicinassi a lei, e mio padre... non appena seppe di Death City e della Shibusein non aspettò nemmeno un attimo prima di mandarmici.
Inizialmente lo avevo odiato per questa decisione, ma ora mi rendevo conto che era stato bene per me. Avevo conosciuto delle persone splendide, imparato a controllare le mie capacità e ottenuto la possibilità di fare qualcosa per gli altri.
Pensando a tutto questo ripromisi ancora una volta me stessa che tutto sarebbe tornato il più presto alla normalità.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - A rischio espulsione! ***


Capitolo 11


Quella sera a casa di Soul venne deciso il piano d'azione per la missione "spezzaossa", soprannominata così da Blackstar che con le sue urla continue aveva fatto venire l'emicrania a tutti.
Prima di tutto avremmo approfittato dei giorni di vacanza per andarcene indisturbati: con un assenza di massa perfino Spirit si sarebbe accorto della nostra assenza. Anzi, dell'assenza di Maka. Non potevo credere alle mie orecchie quando avevo scoperto che era suo padre! Passava tutto il tempo ad insultarlo... 
Ad ogni modo, ci saremmo spostati insieme fino all'ingresso delle Foreste della morte, per poi dividerci in gruppetti alla ricerca di Kazuhiko. Io sarei andata con Maka e Soul in modo tale da non restare in difesa, visto che come avevo solo delle semplici armi inanimate.

Tuttavia, l'indomani mattina mi svegliai con un terribile presentimento che mi fece precipitare a scuola senza nemmeno prendermi la briga di controllare come mi ero conciata. Giunta alla Shibusein, vidi in cima alla scalinata Maka, Liz, Patty e Kid insiemeba Spirit e Stein, che aveva un'espressione talmente truce da farmi rabbrividire.
Appena li raggiunsi Stein tuonó:-Quale parte della frase "non potete andare nelle Foreste della morte non vi è chiara?! Ma vi rendete conto in che guaio stavate per cacciarvi? Vi avviso, se solo osate mettere il naso fuori casa nei prossimi tre giorni verrete espulsi!- Detto questo, se ne andò in groppa la sua sedia seguito da Spirit.
Ero allibita. Come diamine aveva fatto a scoprire tutto?!
Maka, che sembrava avermi letto nel pensiero, sospirò e disse:-É stato quell'idiota di Blackstar a rovinare tutto. Si è messo a urlare in mezzo alla classe che sarebbe andato a spaccare il culo a Kazuhiko con le sue stesse mani, e ovviamente Stein l'ha sentito.-
-E dove diamine é in questo momento?- sibilai, stringendo i pugni.
-Nei sotterranei. Soul si é arrabbiato un sacco con lui, hanno iniziato a picchiarsi e sono stati rinchiusi laggiù.- Scosse la testa con disappunto. -Tsubaki è con loro a cercare di farli ragionare.-
Perfetto, ci mancava solo un esibizionista dalla lingua chilometrica pronto a rovinare ogni cosa! Per un attimo ero stata così vicina al mio obiettivo... eppure non potevo lasciar perdere tutto proprio ora.
Il rischio però era molto alto: se mi avessero espulsa dalla Shibusein dove sarei andata? Non c'era nessun altra scuola per maestri d'armi e non potevo certo tornare a casa dai miei genitori. Inoltre non me la sentivo di far correre anche agli altri un pericolo simile, ci tenevo troppo a loro.
Le ore di lezione passarono pigramente una dopo l'altra, e io continui a rimuginare per tutto il tempo su una possibile soluzione. Suonata finalmente la campanella mi avviai verso la porta dove Maka mi stava aspettando. Quando la raggiunsi le strinsi la mano ed esclamai:-Complimenti per il bel voto nel test, sei stata veramente brava!- e corsi a casa. Maka mi guardò e sorrise. Allontanatasi sufficientemente dalla scuola aprì la mano e lesse il biglietto che le avevo dato di nascosto.

"Stasera alle 11:00 al campo di basket.
Anis"

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Partenza ***


Capitolo 12

 
Passai l'intero pomeriggio a vagare per casa come un animale in gabbia. E se gli altri avevano deciso che sarebbe stato meglio desistere? Sarei dovuta andare da sola oppure aspettare un sacco di tempo ed essere accompagnata da un insegnante. Ma era proprio il tempo ciò che mi mancava.
Calò la notte, e dentro di me l'agitazione cresceva sempre di più.
Quando finalmente le campane della chiesa rintoccarono undici volte arrivare al parco, e con mio grande sollievo vidi che erano tutti lì ad aspettarmi: Maka, Soul, Blackstar, Tsubaki e persino Kid con Liz e Patty. Gli sorrisi calorosamente nonostante mi sentissi in colpa perché a causa mia avrebbero rischiato di essere espulsi. Abbassai lo sguardo, ben consapevole che non potevo pretendere che mi aiutassero fino a questo punto, anche perché mi conoscevano da poco.
-Ragazzi, so che vi sto chiedendo molto... perciò se non ve la sentite non preoccupatevi, vi capisc-
-Eh no! Mi hai fatto saltare allenamento serale, non penserai di potermi mandare a casa con una scusa così cretina?!- grido Blackstar.
Maka gli sferró un pugno in testa intimandogli di parlare più piano.
-Per una volta mi trovo a dover dar ragione a quell'obrobrio di asimmetria.- disse Kid con più calma, guardando storto Blackstar. -Ognuno di noi ha riflettuto parecchio prima di prendere questa decisione, e non ci tireremo certo indietro ora che la nostra amica ha bisogno di aiuto.-
Ero davvero commossa: non avrei mai creduto che la nostra amicizia potesse essere già così salda. Guardai uno per uno i loro visi, su cui c'erano sorrisi incoraggianti e fiduciosi.
-Ragazzi...- sussurrai, la voce incrinata dall'emozione.
-Su su, se reagisci così farai venire il magone anche a me!- esclamò Maka, stringendomi forte a sé. Era la prima volta che dimostrava così apertamente i suoi sentimenti, e ne fui sorpresa.
Soul, pragmatico come sempre, intervenne.
-Allora, sicuri di aver preso tutta l'attrezzatura necessaria?- Fece una pausa, guardando insistentemente Blackstar.
-Credi che un dio come me possa dimenticare qualcosa? Muah ah, impossibile!-
Tsubaki sospirò, alzando gli occhi al cielo. --Veramente se non avessi preparato io le nostre sacche ti saresti portato dietro solo del cibo...- mormorò con aria rassegnata.
-L'importante per un vero uomo è solo il cibo per riacquistare le energie! Ma per ragazze questo non lo potete cap-
Senza nemmeno finire la frase Blackstar cadde al suolo, addormentato.
-Sorellona, le nostre nuove pallottole con sonnifero funzionano davvero!- esultó Patty, scambiando un cinque con Liz.
Scoppiamo a ridere, mentre Soul si caricava il compagno sulle spalle.
-Almeno per un po' potremo procedere tranquilli- sogghignió avviandosi con passo tranquillo, seguito a ruota del resto del gruppo. 
Se tutto fosse andato secondo i nostri piani saremmo dovuti essere di nuovo a casa nel giro di tre giorni scarsi. 
"Già, peccato che probabilmente si accorgeranno già domani che ce ne siamo andati, sono certa che ci stanno tenendo d'occhio" riflettei cupamente.
Odiavo anche solo la semplice idea di dover combattere contro qualcuno della Shibusein, ma ormai era troppo tardi.
Quella notte e la città era più silenziosa del solito, probabilmente perché tutti erano rintanati in casa rifuggendo il freddo. Sopra le nostre teste la luna rideva malignamente come sempre, e per un istante mi sembró quasi di vedere sangue colare dalla sua bocca. Rabbrividii, stringendomi il busto con le braccia.
"Avanti Anis, non farti suggestionare da inezie come questa, è normale essere un po' agitati" dissi a me stessa cercando di concentrarmi su una barzelletta totalmente senza senso che Patty si stava dilettando a raccontare, ma senza riuscirci.
Un orrendo presentimento aleggiava nella mia mente, il mio sesto senso non sbagliava quasi mai...
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Separazione! ***


Capitolo 13
 

E infatti fu così.
Dopo aver camminato a passo più che sostenuto facendo pochissime soste di cinque minuti scarsi, decidemmo che era arrivato il momento di riposare le nostre gambe stanche e ristorarci con una bella colazione.
Nonostante fossero le sette di mattina, il cielo invernale era ancora avvolto nella notte. Ci sistemammo nei pressi di un ruscello tenendo le spalle rivolte al bosco lì vicino sperando così di ripararci da sguardi indiscreti, sebbene fossimo piuttosto scettici che qualcuno potesse passare di lì.
Tuttavia, quello che fu ritenuto da noi un vantaggio lo fu anche per i nostri nemici, che ci attaccarono sbucando dal buio senza darci tempo di reagire.
-Allontanatevi!- gridò Soul prima di trasformarsi in falce.
Il nemico, perché si trattava di un'unica persona, uscì allo scoperto: era Sid, uno dei nostri insegnanti che era famoso per la sua natura di zombie e la pelle blu elettrico.
I massi sulla riva del ruscello iniziarono a muoversi verso di noi, spostandosi però troppo lentamente per colpirsi. A quanto sembrava il nostro insegnante non era intenzionato a farci del male più del necessario. Sid si avvicinò, parlando con voce calma come se stesse spiegando qualcosa.
-Mi dispiace ragazzi, ma voi tornerete a scuola con me a costo di farvi neri di botte. Ero fatto così!-
-Lo vedremo! Non riuscirai mai a sconfiggere un Dio come me, sarò io a spaccarti il fondoschiena! Yyyaaaah!- urlò Blackstar lanciandosi all'attacco, che però andó a vuoto in quanto Sid scomparve sotto terra.
Scrutavamo allarmati il terreno cercando un indizio sulla sua posizione, quando sentii un grido di sorpresa. Blackstar era stato afferrato per un piede, e Sid lo stava trascinando giù con sé.
Stavamo per intervenire, ma la voce di Blackstar si bloccò. -Voi andate avanti, al prof ci penso io!-
-Grazie amico!- gridó Soul di rimando, e ci mettemmo a correre a perdifiato.
Nel frattempo la mia mente lavorava senza posa: com'era era possibile che si fossero accorti della nostra assenza così presto? Credevamo di poter guadagnare almeno dodici ore di vantaggio... che qualcuno avesse fatto la spia? Non era una teoria così assurda, ma chi poteva essere stato?
Continuai a pensarci per tutta la durata della corsa, ma non trovai alcuna risposta plausibile. Speravo solamente che non mamdassero alla nostra ricerca anche il prof. Stein e Spirit, perché altrimenti saremmo stati veramente nei guai.
Dopo un tempo che mi sembrò interminabile ci fermammo ansimanti ad un bivio per consultare la mappa che Naka aveva portato con sé. La ragazza indicó con l'indice il punto in cui ci trovavamo in quel momento, mostrando poi la nostra meta.
-Bene- disse Maka -siamo quasi arrivati. Ormai ancora cinque ore e avremo raggiunto le Foreste. 
Ero elettrizzata, ma continuavo comunque a sentirmi preoccupata per i due compagni che avevamo lasciato indietro. 
-Chissà come se la stanno cavando Blackstar e Tsubaki...spero vada tutto bene!- mormorai.
-Ma certo! Lui se la saprà cavare di certo, è un dio in fondo, no?- Rise, e tutti venimmo contagiati dalla battuta.
Si rimise la mappa in tasca e tutti insieme imboccammo il sentiero di sinistra. Nonostante Soul cercasse di alleggerire l'atmosfera raccontando aneddoti divertenti, tutti noi eravamo allerta.
Posai le mani sull'elsa delle due katane mentre dentro di me se si stava scatenando una tempesta di sentimenti. Dovevo essere pronta a qualsiasi cosa, anche ad uccidere Kazuhiko se fosse stato necessario. Eppure in un angolo remoto del mio cuore lui era ancora il primo Maestro d'armi che avessi mai avuto... 
Mi pizzicai forte la guancia per riprendere il controllo.
"Avanti, non ero io quella che voleva di nuovo la normalità? E allora devo guadagnarmela!"
Ancora poco tempo e avrei finalmente assaporato il gusto della libertà.
 
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Arrivo alle Foreste della morte ***


Capitolo 14


Il tempo scorreva lento, il paesaggio intorno a noi monotono e silenzioso. Ad ogni passo che facevo il mio sesto senso implorava di prestargli ascolto, dicendomi per la seconda volta che c'era qualcosa di strano. Cosa ci sarebbe accaduto di nefasto questa volta?
Mi dirai verso gli altri. Patty stava parlottando già da un po' con un ramo a forma di omino mentre la sorella si limava le unghie (come al solito). Kid era stranamente serio: che si fosse reso conto solo in quel momento di ciò che stava rischiando? Sarebbe dovuto diventare il prossimo Shinigami, ma chissà se il padre lo avrebbe mai perdonato.
Maka procedeva con aria decisa come sempre. La invidiavo un po': avrei voluto avere almeno un briciolo della sua costante determinazione, invece di essere sempre così indecisa.
Alzai lo sguardo verso Soul, che mi rispose con un sorriso e un cenno del capo. Capivo perfettamente l'interesse che provava per la sua Maestra d'armi: era fortissima dal punto di vista fisico, ma anche di un intelligenza invidiabile e un'incrollabile forza di volontà.
Mi spostai bruscamente una ciocca ribelle dal viso, riportando l'attenzione sulla strada. Le cime degli alberi delle Foreste della morte si intravedevano in lontananza, e accelerammo il passo senza neppure accorgercene.
Improvvisamente si udì una specie di schiocco seguito da un sibilo. Fu solo grazie alla prontezza di Kid che nessuno di noi viene colpito dalla freccia che si era conficcata in un albero alle nostre spalle.
-Veloci, in posizione!- gridò Kid impugnando Liz e Patty trasformate già in pistole. Osservammo i dintorni, ma il nemico si sapeva mimetizzare molto bene. Partirono altre frecce, ognuna di esse da direzioni differenti e rischiammo più di una volta di venire colpiti, rimediando comunque dei tagli superficiali. q
-Quest'anima...- mormorò Maka. -Azusa, vieni fuori!-
La Death Scythe comparve davanti a noi sistemandosi gli occhiali sul naso. Impettita e seria come sempre, aveva un braccio trasformato in balestra mentre l'altra mano stava incoccando un'ulteriore freccia.
-Ora basta. Non ho alcuna intenzione di perdere tempo con degli allievi indisciplinati come voi, quindi sarà meglio per tutti che torniate immediatamente con me a scuo-
Una pallottola le sfiorò la gamba, strappandole leggermente i pantaloni scuri. Kid stava puntando entrambe le pistole contro di lei mantenendo un'espressione impassibile.
Azusa non si mosse, limitandosi a guardare glacialmente Kid. 
-Immagino che tuo padre non sarà molto lieto di vederti ritornare a casa trattati come un piccolo teppistello, vero? A quanto pare avevo sopravvalutato la tua capacità di giudizio...- gli disse, gli occhi ridotti a due fessure.
-Chiuda. Quella. Bocca!- gridó Maka lanciandosi verso di lei e attaccandola con un fendente. La nostra insegnante lo schivó prontamente, scoccando un'altra freccia verso Kid cogliendolo impreparato.
-NO!- mi tuffai verso di lui trasformando il mio braccio in ascia per deviare la freccia. Ci riuscii, ma caddi malamente e sentii un forte dolore alla caviglia. Mi rialzai fretta, guardando furente la nostra insegnante.
-Lei non può permettersi di giudicarlo, mi ha sentito?! Non lo conosce nemmeno, crede di sapere tutto di lui solo per come si comporta a scuola?-
In quel momento non mi importava più di essere espulsa. I miei amici avevano rischiato tutto per aiutarmi e non avrei permesso a nessuno di offenderti.
-Voi insegnanti non capite minimamente che siamo davvero, altrimenti in questo momento c'è interesse!- Entrambe le mie braccia erano diventati due lame pronta a pranzare tutto ciò che incontravano sulla loro strada.
Maka si era affiancata a me per aiutarmi. Stavo per attaccare quando sentii la mano di Kid posarsi sulla mia spalla. Si mise davanti a me preparandosi a combattere.
-Ti ringrazio Anis.- Nonostante il flebile sorriso sulle sue labbra, i suoi occhi erano ancora spenti ma avevano acquisito una scintilla che prima non c'era.
-Dimostrerò a tutti, compreso mio padre, che si stanno sbagliando. Ora andate, vi raggiungeremo più tardi.-
Prima che Azusa potesse impedirci di fuggire le scaricò addosso una raffica di colpi.
Io, Maka e Soul fuggimmo per la seconda volta. La caviglia mi faceva molto male, ma serrai i denti e mi costrinsi ad avanzare passo dopo passo.
Più procedevamo e più la natura si faceva fitta e rigogliosa, e l'atmosfera minacciosa era più che palpabile. Sebbene distrutti dalla fatica dopo tre, lunghissime ore giungemmo finalmente alla Foresta della Morte.
La vera missione iniziava adesso.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15


Ben presto la luce del sole venne oscurata dai fitti rami degli alberi, e tutto calò in una strana e tenebrosa penombra. Ma ciò che era ancora più strano era l'assenza totale di rumori: non il frusciare delle foglie, ne il soffio del vento o il cinguettio di qualunque uccello risuonavano all'interno della foresta.
Eravamo rimasti soli, gli altri membri del gruppo si erano sacrificati e avevano deciso di rimanere indietro a lottare contro i nostri stessi maestri per permetterci di giungere fin lì.
Forse era una mia impressione, ma da quando avevamo messo piede lì dentro mi sentivo sempre più spossata nonostante stessimo camminando piuttosto lentamente. 
Avevamo abbandonato del tutto l'idea di separarci per setacciare più in fretta l'area: da soli saremmo stati fin troppo vulnerabili, e non sapevamo cosa aspettarci. Dopo aver girovagato per un po' senza trovare alcuna traccia di Kazuhiko sbucammo in un'ampia radura. I rami degli alberi si intrecciavano tra loro, impedendoci di guardare il cielo.
Quello che ci colpì fu un'enorme grotta, la cui entrata ricordava le fauci di un pericoloso leone pronto sbranare la preda.
Nonostante non si sentisse alcun suono al suo interno, Maka si irrigidì di colpo sussurrando:-Élì dentro, sento la sua anima.-
Per un momento rimasi quasi delusa: possibile che fosse così facile? Kazuhiko si era dimostrato tutto fuorché incauri, e non capivo come mai si fosse rifugiato proprio in una grotta rischiando di rimanerci intrappolato.
Soul dovete notare il mio sguardo confuso perché mi dette una pacca sulle spalle per confortarmi. -Non preoccuparti, ci penseremo io e Maka a fare una bella festicciola a quel maledetto!-
Dopo essersi scrocchiato le nocche si trasformò in falce, sistemandosi nelle mani della sua Maestra d'armi. Sorrisi, ma tramutai le mie braccia in lame: era soprattutto compito mio fargliela pagare. Feci un cenno a Maka, pronta all'azione.
Tuttavia, appena mossi il prima passo sentii qualcosa stringersi attorno alla caviglia sinistra e venni poi sollevata ad almeno 3 metri dal suolo. Le mie katane scivolarono dal loro fodero cadendo a terra inutilizzabili. Sollevai lo sguardo verso il mio piede, sentendo un dolore acuto: ciò che mi teneva stretta non era una pianta, ma un orribile serpente!
Iniziai ad urlare e a divincolarmi, spaventata a morte mentre altri serpenti neri come l'oscurità scendevano dai rami per calarsi sul mio corpo. Nell'istante in cui il primo mi aveva morsa le mie braccia erano tornate normali e ora non potevo liberarmi in alcun modo. I rettili erano sempre stati il mio incubo fin da quando ero piccola. Abitavo in una zona piuttosto umida, e quindi non era raro rischiare di essere attaccati da un serpente velenoso, rischiando anche la paralisi.
Maka mi guardava dal basso, impotente. Mi trovavo troppo lontana perché potesse riuscire a tagliare in due il serpente con Soul, e la vedevo cercare freneticamente una soluzione.
Si allontanò leggermente portando indietro la falce come se volesse... lanciarla?! Non che io non mi fisassi di lei, ma come mossa mi sembra un tantino azzardata...
"Ti prego, fa che non venga infilzata da uno spiedino ma nemmeno che diventi il pasto di questi esseri diagustosi..." pregai, chiudendo forte gli occhi.
-Fossi in te non lo farei.- L'inconfondibile voce di Kazuhiko echeggió per tutta la radura, rendendo impossibile capire da dove provenisse. Io ero nel panico più totale, Maka stava tentando di individuare la posizione di Kazuhiko temendo un attacco e al contempo liberarmi nel più breve tempo possibile.
Per questo che nessuno di noi si accorse della figura che era comparsa dietro i miei compagni...

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16


Un urlo talmente intenso da stordirci esplose improvvisamente. Maka si giró, sgranando gli occhi alla vista di chi si trovava di fronte a lei. 
-Crona, che ci fai tu qui?- balbettó esterrefatta.
Il ragazzo (o forse una ragazza? Sinceramente in quel momento ero troppo impegnata a non agitarmi troppo per notare certi dettagli) sollevò un'inquietante spada con una bocca rosso sangue poco sopra l'elsa davanti a lui. Non l'avevo mai visto a scuola, né i miei amici me ne avevano mai parlato. Che poteva essere?
Fece qualche passo verso Maka, stringendosi il braccio con l'altra mano e guardando il terreno con sguardo vacuo.
-Da quando è arrivata lei non hai avuto più tempo per parlare con me, non sapevo come comportarmi con gli altri...- mormorò cupamente impugnando più forte la spada.
-Crona, non è per quello! Semplicemente c'erano troppi esami e quando uscivo con gli altri non ti invitavo perché so che non ami la folla...- 
La spada di Crona inizió a parlare con voce gracchiante.
-Brutto idiota, e tu stai pure ad ascoltare un'asse da stiro come quella?! Siamo venuti qui a fargliela pagare, quindi muoviti e attacca!-
Con mia grande sorpresa e al contempo terrore vedi che si feriva da solo il polso sinistro. 
"Perché diamine il suo sangue é nero?!" pensai allarmata.
-Bloody...slicer!- dopo che il suo sangue ebbe assunto la forma di una mezzaluna, Crona si avvicinó a velocità spaventosa saltando poi in aria e cercando di uccidermi.
Si sentì un cozzare di lame: Maka era riuscita a deviare il colpo e stava respingendo Crona verso l'entrata della grotta allontanandolo da me. Inizialmente il combattimento sembrava essere abbastanza equilibrato, uno scambio di colpi di enorme potenza che però venivano sempre bloccati dall'avversario. Con il passare del tempo tuttavia il respiro di Maka si faceva sempre più ansimante, i movimenti più lenti e colpi meno potenti. Anche io mi sentivo spossata, ma non sapevo se era a causa del morso del serpente o per il fatto che mi trovavo a testa in giù da parecchi minuti.
-È normale sai. Per questo portano i "criminali" come me in questo posto.- Era di nuovo la voce di Kazuhiko, ma questa volta proveniva sopra di me. Guardai in alto e rimase pietrificata: il bel ragazzo dalla pelle olivastra e fisico muscoloso era ridotto ad un viso emaciato e pallido, il corpo scheletrico seduto su un ramo.
-Tu! Levami questi mostri di dosso!- strillai fulminandolo con lo sguardo senza nemmeno a prestare attenzione a quello che aveva detto. Quando me ne resi conto, balbettai:-Cosa volevi dire?-
Lui scrolló le spalle mentre un ghigno sadico compariva sul suo volto. -Ma come, non te ne sei ancora resa conto? Ci sarà un motivo se questo posto si chiama così.- Si indicò più volte il cuore. -Ti risucchia energia minuto dopo minuto fino a quando non rimane che una conchiglia vuota del tuo delizioso corpicino.- Rise sguaiatamente, piegandosi in due per un attacco improvviso di tosse.
Maja, vedendo Kazuhiko, provó più volte ad attaccarlo, ma Crona era sempre riuscita a respingerla.
-Devo portare Anis a Medusa, così lei manterrà la sua promessa e farà in modo che Maka resti sempre con me, vero Ragnarok?- mormoró il ragazzo rivolto alla sua spada.
-Uccidi tutti compreso quell'incapace di Kazuhiko e facciamola finita, scemo che non sei altro!- ribatté quello.
Crona lanciòbun onda d'urto verso Maka che non riuscì ad evitarla e cade a terra, mentre Soul le sfuggì di mano scivolando lontano da leu. Gli occhi vacui di Crona erano ora pieni di follia: si avvicinò minaccioso alla mia amica, urlando:-Screech Alpha!-. 
Un proiettile nero a forma di bocca uscì la punta della spada, colpendola in pieno con un'esplosione. Maka venne spazzata via, gridando di dolore quando colpì con la schiena le rocce aguzze della grotta.
Soul corse da lei per aiutarla, di nuovo in forma umana.
Io assistevo impotente, mentre i serpenti mi stringevano sempre più forte rendendomi difficile respirare.
Le lacrime iniziarono a scendere copiose.
"Non volevo tutto questo, non volevo fare soffrire i miei migliori amici in questo modo..."
-Basta, ti prego...- supplicai, la voce rotta dal pianto. Crona avanzava implacabile verso Maka e Soul preparando il colpo finale, mentre Kazuhiko rideva senza pietà.
-Io s, ma Lady Medusa riuscirà comunque a compiere il suo dovere, è finita per voi!-
Tutto il terrore che avevo provato fino a quel momento scomparve e la calma si impossessó di me. Non avrei mai perdonato me stessa se fosse accaduto qualcosa alle persone che mi avevano sopportato in tutto e per tutto accettandomi senza riserve. Sentii una forza nascosta dentro di me che premeva per uscire, un potere immenso che minacciava di spezzarmi via.
Lo liberai incurante di ciò che mi sarebbe potuto accadere. Una luce accecante fuoriuscì mio corpo disintegrando in millr pezzi i serpenti creati con la magia. Prima di toccare terra mi afferrai ad un ramo lanciando mi verso Kazuhiko.
Mi sentivo invulnerabile.
Invincibile.
Con un'ultima spinta mi gettai contro di lui trasformando le mie braccia in lame e sollevandole in alto. Delle parole sgorgarono spontanee dalla mia bocca come se non potessi controllare il mio corpo:-Beheaded Soul!-
Incrociai le braccia che nel frattempo erano diventate due enormi farci ricurve fiammeggianti. La testa di Kazuhiko precipitó a terra, rotolando per qualche metro.
Spiccai un salto atterrando davanti a Soul e Maka.
-E ora a noi due.- sibilai preparandomi a combattere.
Improvvisamente, la forza disumana che avevo avuto fino a quell'istante mi abbandonò di colpo, facendomi crollare in ginocchio.
"No, non ora che é quasi finita!" pensai disperata. 
-Anis!- gridó Soul dietro di me, la sua voce stranamente ovattata.
Crona sogghignò malignamente, e la sua spada divenne grande il doppio.
-Screech...-
Ormai stavo per perdere i sensi, non sarei mai riuscita a schivare un attacco del genere. In un lampo tutti i momenti gioiosi e triste della mia vita mi passarono davanti.
-Amici, scusatemi...- mormorai, prima di chiudere gli occhi in attesa del colpo mortale.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

 
Dietro le palpebre serrate riuscivo a percepire solamente le voci disperate di Maka e Soul che mi imploravano di spostarmi da lì e il sibilo della lama che si stava avvicinando.
Avrei voluto reagire, ma il mio nuovo attacco mi aveva letteralmente prosciugata, senza poi contare l'azione delle Foreste della morte.
Chissà se qualcuno sarebbe mai riuscito a dire ai miei genitori cosa mi era successo. Chissà se a loro sarebbe mai importato qualcosa o mi avrebbero considerata come un problema risolto per sempre. Chinai il capo rassegnata, ma il colpo non mi raggiunse mai.
Udii un forte tonfo e le esclamazioni sorprese dei miei compagni: davanti a me c'era professor Stein che impugnava una falce, mentre Crona era accasciato contro un albero e si stava rialzando a fatica per contrattaccare.
Stein staccò la presa dall'arma che si trasformò niente di meno che in Spirit, la cui espressione era talmente furiosa da farmi rabbrividire. Si scagliò contro il nemico tempestandoki di pugni e insulti.
-Tu! Maledetto bastardo che non sei altro, figlio di quella serpe di Medusa! Sei stato accolto alla Shibusein solo grazie a Maka, e ora che fai?- Lo colpì sul petto con una falce che gli era sbucata sul braccio. -Cerchi di ucciderla! Ma sarai tu a fare quella fine!-
Crona riuscì a deviare il colpo successivo facendosi scuro con il sangue nero allontanandosi poi dai due nuovi arrivati.
Ragnarok si grandì di nuovo preparandosi ad uno Screech Gamma, ma prima che Crona riuscisse a muoversi ulteriormente comparvero dei fili sottili ed eterei che da Stein si erano allungati fino a collegarsi ad ogni arto di Crona che tentava invano di liberarsi.
"La cucitura dell'anima!" Pensai allibita. Ne avevo letto solo sui libri, questa era la prima volta che vedevo qualcuno utilizzare una tecnica così complessa.
-Presto imbecille, fai qualcosa!- gridò allarmato Ragnarok vedendo che Spirit si avvicinava loro con la falce pronta a lanciare in due.
-Non so come comportarmi con questi fili...- piagnucoló il ragazzo senza più alcuna traccia di follia nei suoi occhi.
La Death Scythe gli poggió la lama sul cuore pronta trafiggerlo. Caricó il colpo...
-Fermo papà!- strilló Maka liberandosi da Soul che la stava sorreggendo. Avanzó zoppicando fino al punto in cui si trovava il padre, posandogli una mano sul braccio.
-Makuccia, piccolina mia, è compito del tuo papà fare fettine chiunque ti ferisca capisci?- disse lui serio nonostante si vedesse benissimo che era al settimo cielo per essere stato chiamato "papà" dalla figlioletta che solitamente lo rinnegava. 
-Ti supplico...- mormoró lei mettendosi tra Crona e la lama. -Non un ragazzo cattivo, la colpa è solo di Medusa! Ti prometto che io e Soul lo terremo d'occhio, va bene? Ma non è giusto che la colpa dei genitori ricada sui figli...- 
Sentendo quelle ultime parole Spirit abbassó definitivamente la falce. 
-D'accordo- sospirò, passando la mano tra i capelli rosso fuoco. -Ma al primo segnale di una "crisi" come questa giuro che lo ridurró in un mucchietto di carne in forme, chiaro?-
Stein liberó in quel momento Crona che si tuffò tra le braccia di Maka ripetendo il suo nome e piangendo disperato come un bambino, incurante degli insulti che gli stava urlando contro Ragnarok, zittito da un'occhiataccia di Stein.
-Sarà meglio andare ora.- disse quest'ultimo caricandomi sulle sue spalle.

Pochi minuti dopo essere usciti dalle Foreste incontrammo gli altri, tutti sani e salvi eccetto alcune lievi ferite. Io mi sentivo già meglio, quindi mi feci posare a terra e corsa ad abbracciarli, ringraziandoli tra lacrime di gioia.
Quando gli altri insegnanti avevano spiegato loro perché ci era proibito entrare nelle Foreste della Morte avevano subito interrotto i combattimenti per venirci in soccorso, ma non sarebbero mai arrivati in tempo.
Fortunatamente Azusa era riuscita a mettersi in contatto con Stein e Spirit che stavano facendo un giro di ricognizione nei paraggi, altrimenti per noi sarebbe stata la fine.
Una forte pacca sulla schiena mi fece quasi ribaltare a terra.
-Allora Anis, a quanto pare hai reso un bel servizietto a quel tipo eh? Ma ricordati che sono io l'unico dio invincibile qui, muah ah ah!- sghignazzó. -Tutti in città celebreranno il mio ritorno da eroe!- Sentendo una mano sulla spalla si voltò, ritrovandosi davanti la faccia di Stein. Aveva un'espressione così spaventosa e minacciosa che rimarremo tutti paralizzati.
-A proposito di questo...- sibiló, ruotando la vite che aveva in testa e producendo un ticchettio agghiacciante. -Non crederete mica di farla franca, vero?-
Deglutimmo, incapaci di aprire bocca.
Un ghigno sadico che gli altri dovevano conoscere bene perché diventano pallidi di come la morte comparve sul suo viso.
-Avevo giusto bisogno di otto nuovi volontari per i miei esperimenti... ci si vede domani mattina in laboratorio ragazzi, buon riposo.-
Tutti avevano un'aria talmente terrorizzata che mi fecero preoccupare su cosa intendesse Stein con "esperimenti".
-Ragazzi, sapete se per caso c'è ancora un posticino libero per me nelle foreste?- chiese Blackstar. -Almeno li ho più possibilità di sopravvivere!- 
A quella frase scoppiammo a ridere, incamminandoci insieme verso Death City.
Non sapevo cosa mi avrebbe aspettato l'indomani, ma con dei compagni così... perché mai avrei dovuto avere paura?

E qui si conclude la mia prima fanfiction su un manga/anime. Spero di aver fatto un buon lavoro sia con la storia che con i personaggi, e spero di avervi fatto passare un po' di tempo con i miei racconti da pazza xD
Vi ringrazio per la partecipazione 

Shayleene_
 

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