I cambiamenti del giovane Dudley

di Bab1974
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una promessa... di stomaco ***
Capitolo 2: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 3: *** Quando ci vuole un amico ***



Capitolo 1
*** Una promessa... di stomaco ***


Dudley

Storia partecipante al contest a turni "Un personaggio - Cinque relazioni" indetto da rhys89 sul forum. 


Una promessa... di stomaco


Un giovanotto, obeso e con i capelli biondicci appiccicati sul volto, si osservò confuso allo specchio. Aveva appena ricevuto una batosta a cui la madre non aveva preparato: il suo aspetto, tanto amato dalla genitrice, non era piaciuto al ragazzo al quale si era dichiarato.
"Non sono amante degli animali, ma soprattutto i maiali non li sopporto." lo aveva apostrofato, senza lasciargli via di scampo.
Ora era lì, rendendosi conto che tutta la sua vita era partita da un presupposto sbagliato. In qualche modo invidiava Harry, che la zia aveva tenuto a stecchetto per anni. Forse non sarebbe mai stato scheletrico come lui, ma almeno non avrebbe avuto tutti quei chili che lo dividevano dalla persona che amava.
Toccò il proprio viso sulla superficie riflettente e fece una promessa dal profondo del cuore: avrebbe perso peso e riconquistato colui che amava. Per cominciare, doveva stare attento a ciò che mangiava... da domani. Quella sera mamma aveva fatto il pudding, il suo piatto preferito!

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Capitolo 2
*** Dichiarazioni ***


Outing
Dichiarazioni



La tensione si tagliava con il coltello. Il fatto che Dudley non avesse toccato nulla del pasto luculliano che la madre aveva preparato, preoccupava la donna.
"Stai male, Didino? Vado a prendere il termometro, avrai di sicuro la febbre." Petunia fece per alzarsi, ma il figlio la trattenne.
"Sto benissimo, devo solo dirvi una cosa."
Il signor Dursley, che aveva già cominciato a strafogarsi, divenne rosso in volto, come accadeva a qualsiasi emozione ricevesse e fissò il ragazzo.
"Ti è accaduto qualcosa di grave? Se qualche tuo compagno ti maltratta, lo concio per le feste." gridò, sbattendo il pugno sul tavolo.
"No, papà, grazie. Volevo solo pregare la mamma di smetterla di cucinare in queste proporzioni. Voglio perdere peso." annunciò, poi tacque aspettando la reazione.
"Ma... Didino... perché?" sillabò quasi la donna. "Hai un aspetto sano."
Sapeva che sarebbe stato difficile farglielo capire. Se voleva convincerla che faceva sul serio, doveva essere più forte di lei... e della sua cucina.
"Sono obeso!" esclamò "Voglio smettere di mangiare così tanto, voglio fare sport e voglio innamorarmi di qualcuno che non mi dica che assomiglio a un maiale!"
Petunia si portò una mano al cuore. Il suo cucciolo aveva avuto una delusione amorosa e ora voleva cambiare per lei. Non lo avrebbe permesso.


Aveva fatto di tutto di tutto per sabotare i piani del figlio e solo una gran volontà aveva impedito al ragazzo di cedere. Per la prima volta la genitrice lo ostacolava e nulla era valso l'intervento del padre che, nonostante non fosse mai stato un campione di linea snella, non trovava nulla di male nel volersi curare d'aspetto. I tentativi, allora, si erano ridotti a un semplice tentativo di sabotaggio. Ogni sera, a cena, Dudley si ritrovava con cene sempre più elaborate e profumi che facevano venire l'acquolina in bocca. Ci era voluto del tempo per abituarsi, ma alla fine il suo stomaco si era abituato e riusciva a mangiare il suo pasto frugale senza troppi intoppi.
Decise di aspettare per l'altra dichiarazione: la reazione avuta a questa, lo convinse che finché non avesse trovato un fidanzato a dargli man forte, non avrebbe potuto spuntarla.

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Capitolo 3
*** Quando ci vuole un amico ***


Quando ci vuole un amico
Quando ci vuole un amico



Dudley confidò tutto a Pierre, per prima cosa. Era sempre stato il suo migliore amico, fin da quando ricordasse, e l'unico a cui avesse raccontato di essere gay, se non si contava quello che lo aveva rifiutato in maniera indecente.
"Tu credi che tua madre accetterà di buon grado di farti perdere peso?" chiese il ragazzo "Conoscendola, cercherà di deviarti in ogni maniera dalla retta via. Scommetto che se tu, in questo momento, gli dicessi che ti piacciono i ragazzi, ma continuassi a ingozzarti come un maiale, potrebbe passare sopra i tuoi gusti sessuali."
Il biondo non sapeva se ridere alla battuta o piangere perché era in una situazione ostica. Dovunque guardasse, vedeva strade sbarrate o, almeno, difficili da percorrere.
"Per quanto voglia bene a mia madre, preferirei trovare un fidanzato piuttosto che rimanere tutta la vita ad accontentarla. Lo sai," rivelò come se fosse una gran cosa "ieri mi sono iscritto in palestra. Questo le darà il colpo finale."
Pierre rise di gusto, pregustandosi la reazione della donna.
"E dimmi, ci pensi ancora a quello?" chiese, accennando, senza nominarlo, al ragazzo che gli aveva spezzato il cuore.
"Un pochino, ma mi fa sempre meno male. Anzi, lo devo ringraziare, è merito suo se ho preso il coraggio di mettermi a dieta."
"Ho la sensazione che non durerai." fu l'incoraggiamento di Pierre.
"Ci vuoi scommettere sopra?" s'impuntò Dudley.
"Certo. Sarà una scommessa che sarò ben lieto di perdere." Si strinsero la mano "Ci aggiorniamo fra un anno. Se vinci tu e hai perso almeno dieci chili, ti offro una bella cena vegetariana. Altrimenti sarai tu a invitarmi a mangiare una bella bistecca. Ok?"
"Ok?"



Un anno e venti chilo dopo.
"Giuro che, nonostante sia contento per te, ancora non ci credo." si complimentò Pierre. "Pensavo che avrebbe vinto tua madre, alla lunga. So che ti ha dato del filo da torcere."
"Ci puoi giurare, ho dovuto lottare con tutte le mie forze, ma ce l'ho fatta." Dudley era sempre stato vanitoso, ma ora aveva ragione a lodarsi "Forse sono anche riuscito a convincere la mamma che con i soldi che risparmia con il cibo che non spreco io, lei e papà potrebbero permettersi una vacanza."
Brindarono cozzando i bicchieri colmi di birra. Erano seduti in uno dei migliori ristoranti vegani della città, freschi ventunenni e sembravano felici.
"Sembra che tutto vada per il verso giusto. Ti manca solo il ragazzo ora. Intendo una storia vera, non quelle avventure di cui mi hai parlato." commentò Pierre.
"Sai, credo che la mia vita non sia perfetta, ma ho capito che il segreto per la serenità e accontentarsi, senza strafare." sentenziò Dudley. E ne era davvero convinto. La fine della Guerra Magica, in cui si era trovato coinvolto suo malgrado, lo aveva cambiato e si dispiaceva essere una delle poche cose di cui non si sentiva di parlare con il suo migliore amico.

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