Lost in your eyes

di ClaryMalfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sguardi ***
Capitolo 2: *** Hogsmeade ed attenzioni ***
Capitolo 3: *** Delusioni e confessioni ***
Capitolo 4: *** Trasfigurazione ***
Capitolo 5: *** Punizione ***
Capitolo 6: *** Gelosia? ***
Capitolo 7: *** Hey brother ***
Capitolo 8: *** Antidoto ***
Capitolo 9: *** Emozioni ***
Capitolo 10: *** Destino ***
Capitolo 11: *** Segreti di una notte ***
Capitolo 12: *** Vaniglia ***
Capitolo 13: *** Partenze e litigi ***
Capitolo 14: *** Malfoy Manor ***
Capitolo 15: *** Imprevisto ***
Capitolo 16: *** Natale ***
Capitolo 17: *** Pranzo a Villa Malfoy ***
Capitolo 18: *** Proposta ***
Capitolo 19: *** Ferite ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Sguardi ***


Inutile dire che l'unica ad alzare la mano alla domanda del professor Piton fu Hermione Granger. Sapeva che con questo gesto lo irritava parecchio, ma lo faceva per puro divertimento. Il professore però non la badò minimamente e girò per i banchi in cerca di una vittima- come al solito Paciock - per umiliarlo davanti all'intera classe. Povero Neville, preso sempre di mira...

Tutti i Serpeverde scoppiarono in fragorose risate, o quasi. In un angolo, una testa bionda era china sui libri, come se nulla fosse. Hermione, stupita che non ridesse come i suoi compagni, fissò quella figura esile, dannatamente familiare. Di colpo questa alzò gli occhi, occhi di ghiaccio. Hermione abbassò velocemente lo sguardo con evidente imbarazzo e continuò a seguire la lezione; si sentiva però osservata.

* * * *
-Herm, cos'hai? Sembri un po' scossa...- le chiese Harry, dopo l'estenuante ora di Pozioni.
-Niente, stavo pensando alla Cooman, adesso abbiamo Divinazione...- mentì la ragazza, lo sguardo basso.
-Hai ragione ad essere scossa! Se solo ci penso mi vengono i brividi!- Ron fece una smorfia di disgusto.
Dopo le lezioni, come sempre, Hermione si diresse in biblioteca, lasciando i suoi amici nella Sala Comune dei Grifondoro. I capelli ricci erano raccolti in un'insolita coda di cavallo e una sottile linea nera di matita contornava i suoi occhi dorati, facendoli risaltare ancora di più. Teneva i libri in mano, camminando sicura e con passo veloce, quando ad un tratto...
-Ahi!- qualcuno le era andato addosso, facendole cadere per terra i libri.
-Stai attento a dove cazzo vai!- disse il biondo, senza nemmeno sapere a chi si stava rivolgendo.
-Non...- la voce gli si ruppe in gola quando vide la ragazza di fronte a sè. Guardò altrove, imbarazzato, mentre il pallore del suo viso veniva chiazzato da un lieve rossore.
-Scusa...- rispose lei, sorpresa a sua volta. Il ragazzo si dileguò in un lampo, lasciandola sola a fissare il corridoio deserto.

* * * *
Hermione non riusciva a concentrarsi sui compiti, cosa alquanto strana per una "so-tutto-io", studentessa modello; continuava a pensare a quanto le era accaduto dopo le lezioni.
-Herm!!! Non credevo fossi ancora in biblioteca!- Ginevra le si avvicinò, appoggiandole le mani sulle spalle.
-Allora? Che facciamo? Che ne dici di un bel bagno caldo e poi tutti a cena?- esclamò la rossa.
-Ma devo ancora finire i compiti!- si oppose Hermione.
-Ma come! E cos'hai fatto per tutte queste ore?!?- detto questo prese Hermione per mano e la trascinò al dormitorio.

* * * *
-Quando pensi di mettere la maglietta che ti ho regalato quest'estate?- chiese Ginny, con tono di rimprovero.
-Mai, Ginevra, mai! Come potrei andare in giro vestita così! E quegli shorts poi!
La Weasley aveva appena steso sul letto una maglia verde scollata e molto aderente, abbinata a dei pantaloncini corti in jeans, per lei normali, ma per la Granger contro ogni regola dell'istituto, e soprattutto contro il suo essere.
-Così mi offendi! Potresti mettertela almeno una volta per andare ad Hogsmeade! Tipo...la settimana prossima!- la rossa era sempre più eccitata, doveva dire la novità alla sua amica...
-Herm, vado ad Hogsmeade con Harry e avevo pensato di fare un uscita a quattro...- le disse tutta d'un fiato.
-Ok, non c'è problema, chiederò a Luna se posso andare in giro con lei- rispose la riccia, sciogliendosi la coda di cavallo e lasciando che i capelli le coprissero il volto.
-Ma no, scema! Che hai capito! Io intendevo proprio te!- disse Ginny, mentre danzava spensierata per la stanza.
-Io e chi di preciso?- chiese l'altra.
-Che ne so...mio fratello per esempio?
-Meglio che andiate voi due da soli, così starete più tranquilli...- e sorridendo, le fece l'occhiolino.

A cena, Hermione si divertiva a stuzzicare l'amica, o a guardarla arrossire ogni volta che Harry le rivolgeva la parola.
Ah, l'amour...
-Herm...c'è qualcuno che ti fissa da un po'...- le sussurrò Ginevra, con la voce maliziosa, ma allo stesso tempo un po' preoccupata. La ragazza si voltò di scatto e lo vide. Perché continua a guardarmi? pensò la riccia confusa. Come sempre l'altra figura distolse lo sguardo, facendo finta di niente.

* * * *
-Allora? Che sono tutti quegli sguardi?-la interrogò Ginny, appena tornate al dormitorio. Hermione non rispose, ancora pensierosa e si distese sul letto.
-Eh no, cara! Come pensi di scappare da me?- disse, prendendo un cuscino e tirandolo in faccia all'amica.
-Vuoi la guerra? E guerra sia!- rispose Hermione, lanciando un cuscino a sua volta. Iniziò una battaglia tra le due Grifondoro, mentre la luna splendeva pallida nel cielo.


-Ti serve un ragazzo- le due erano stese sui loro letti, con le guance rosse dalle cuscinate. Hermione sbuffò, come faceva sempre quando voleva cambiare argomento; non voleva ammettere che forse aveva ragione l'amica.
-Eh no, così non va proprio! Questo fine settimana tu ti metterai quella maglietta e gli shorts, sono stata chiara?- Ginny sembrava infuriata, faceva proprio paura.
-E non provare a discutere!- continuò la ragazza, dopo un'occhiataccia della sua amica. Hermione si infilò sotto le coperte. Prima di addormentarsi l'ultimo pensiero andò a lui.


Ciao a tutti! Beh, questo primo capitolo è un po' bruttino, ma più avanti andrà meglio... Spero che la storia vi piaccia <3

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Capitolo 2
*** Hogsmeade ed attenzioni ***


Arrivò finalmente (o sfortunatamente per Hermione) il fine settimana ad Hogsmeade. Tutti erano in subbuglio, i corridoi colmi di miriadi di studenti che parlavano eccitati e i professori che correvano da una parte all'altra per far ordine. Intanto, nel dormitorio femminile dei Grifondoro...
-Stai ferma! Ma dove vai! Hermione, sul serio, finiscila!- Ginny correva per la stanza con la maglietta tra le mani, cercando di acciuffare l'amica. Quando finalmente riuscì a farle indossare il completo, la fece sedere davanti allo specchio e iniziò a sfumarle le guance, passando poi alle labbra e agli occhi, contornati da una linea di matita e un ombretto verde. 
-Wow! Sono proprio brava!- esclamò la rossa sorridente.
-Ed ora passiamo ai capelli...
-Eh, no! I miei ricci non si toccano!-esplose Herm furibonda. 
-Vediamo...dov'è la piastra?... Ah, eccola!
-No!!! Non ci provare!!- urlò Hermione.
Dopo pochi minuti i capelli della ragazza erano lisci come la seta e Ginny era letteralmente sfinita. 
-Un po' di profumo...ed ecco fatto! Sei perfetta Herm!- il suo sorriso era sincero e gli occhi le brillavano di felicità.
-N-non ci credo...- Hermione si guardava stupita allo specchio, non credeva a quello che era riuscito a fare l'amica, non sembrava neppure lei! 
-Lo so, lo so, sono unica!

* * * *
Quando scesero, tutti si girarono a guardarle: Ginevra, nella sua camicetta a fiori, abbinata alla gonna e i lunghi boccoli rossi ed Hermione, nel completo che faceva a risaltare perfettamente le sue forme e non dava spazio all'immaginazione, i lunghi capelli piastrati. Ci fu qualche fischio di ammirazione e sguardi ammiccanti.
-Wow, Ginny, sei...stupenda...- le disse Harry, affiancato come al solito da Ron -E...chi è la tua amica?- chiese, rivolto alla ragazza di fianco alla rossa, che si girava intorno preoccupata. 
-Come chi è, Harry!!! È Herm!
A sentir pronunciare il suo nome la ragazza si voltò e trovò su di sé gli sguardi sconvolti dei suoi amici; Ron la fissava, imbambolato. 
-Ronald, smettila di sbavare!- lo rimproverò la sorella in tono scherzoso. 
-Wow, Herm! Che cambiamento...-disse Harry, ancora sorpreso. 
-Lasciamo perdere! È stata un idea sua!- rispose la ragazza, indicando l'amica.
-Sì, un'idea fantastica vorrei aggiungere!- concluse la Weasley.
-Non sembri tu, ho dovuto guardarti attentamente per riconoscerti!- disse Harry, un Weasley ancora sognante di fianco.

* * * *
Harry e Ginny camminavano tranquillamente per le vie di Hogsmeade; Hermione li aveva lasciati e aveva seguito controvoglia il consiglio dell'amica di stare da sola e far colpo su qualcuno... Quest'ultima cosa non l'avrebbe mai fatta, ma piuttosto di stare con un cagnolino sempre alle calcagna come Ron, preferiva vagare da sola; per fortuna era riuscita a nascondersi da lui. 
Si passò una mano tra i capelli, guardando la sua figura snella in una vetrina, accorgendosi solo dopo che dietro quella lastra di vetro qualcuno la stava osservando; la stessa persona che negli ultimi giorni aveva riempito i suoi pensieri più nascosti, gli stessi occhi, che in quel momento esprimevano pura delusione. 
Che stai facendo Hermione...pensavo fossi diversa dalle altre...
I loro occhi si incrociarono e la ragazza sentì dentro di sé un turbinio di emozioni contrastanti. Oro e argento fusi tra loro in quello sguardo. 
Che mi sta succedendo? Perché mi sento così? È solo quel...
-Herm! È da tre ore che ti cerco! Che ci fai qui? Da quand'è che ti interessano le scope?- la ragazza sobbalzò alla voce di Ron; perché arrivava sempre nei momenti più inopportuni? 
-Ehm, io...non sapevo cosa fare, tutto qui- rispose, volgendo un ultimo sguardo alla vetrina, in cerca di qualcuno che non trovò. 
-Eddai! Andiamo a prenderci una Burrobirra!- disse, attaccandosi al suo braccio e cercando la mano della Grifondoro, che lei, prudentemente, aveva infilato nella tasca degli shorts.
Entrarono ai Tre Manici di Scopa dove, in un angolo, erano seduti Harry e Ginny. Erano usciti insieme da semplici amici, ma si vedeva lontano un miglio che c'era qualcosa di più, anche se nessuno dei due voleva ammetterlo. Quando la rossa si accorse dei nuovi arrivati fece un gesto che li invitava ad unirsi a loro. Hermione trovò quest'idea fantastica per staccarsi da Ron, anche se rompeva l'intimità della coppietta.

Passarono una piacevole ora a parlare, se non fosse stato per il braccio che Ron aveva stretto intorno alle spalle di Herm, cercando poi di palparla. La ragazza si scostò subito da quel gesto indesiderato, gridando qualche insulto al rosso, tra le risate sommesse di Ginny e qualcun'altro; i gemelli Weasley si avvicinarono al gruppo di amici, ridendo a crepapelle 
-Che hai Ron, la Granger ti ha rifiutato?- dissero in coro. 
-Chissà cosa dirà mamma quando saprà che al piccolo Ronny piace una ragazza!
Il tono della loro voce non era proprio basso, infatti tutti si erano girati a guardarli, mentre qualcuno scriveva...

* * * *
-Cooosa!- esclamò Hermione furiosa, sputando nella tazza il tè della colazione.
-Non è possibile!- aveva appena ricevuto la Gazzetta del Profeta e guardava esterrefatta le prime pagine.
-Che c'è Herm?- Harry le prese il giornale dalle mani ed ebbe la sua stessa reazione.
-Non riescono mai a farsi gli affari loro...
La riccia si prese la testa fra le mani. 
-Hey Granger! Hai fatto bene a rifiutarlo!- urlò qualcuno da un altro tavolo. Ron aveva le braccia conserte, il broncio in faccia, non tanto per l'articolo, quanto per non aver concluso niente con Hermione. Prese dei Biscotti Gufici, abbuffandosi e si guardò in giro adirato.
Hermione quel giorno era del tutto diversa: i capelli erano spettinati e sembravano quasi un nido, l'uniforme Grifondoro che nascondeva tutte le sue forme, facendola un po' più goffa, nessun segno di trucchi. Ron la fissava, cercando inutilmente qualche punto scoperto del corpo, che non trovò.
La Granger non sembrava nemmeno più una ragazza, vestita così. Ma nella mente di Weasley c'era ancora la bellezza del giorno prima.


Ciao a tutti! questo è il secondo capitolo, spero vi piaccia.

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Capitolo 3
*** Delusioni e confessioni ***


Cosa gli stava succedendo? Non era possibile! Totalmente contro natura!
Lo sapeva fin dal primo anno ad Hogwarts che la Granger aveva qualcosa di speciale, quasi attraente. Ma era amica di San Potter e in più era anche Mezzosangue. A causa della sua educazione, disprezzava quelli come lei, con genitori babbani. Solo i Puri erano degni di essere suoi amici. Ma non faceva altro che pensare a lei, ogni volta che la vedeva si sentiva vivo, provava emozioni che non aveva mai sentito con nessun altro. Ma puntualmente, tutte le volte che la incrociava, doveva ricoprirla di insulti, che facevano più male a lui che alla diretta interessata. Doveva fingere ogni volta di odiarla, per farsi vedere davanti ai suoi "amici", che lo lodavano sempre quasi fosse un dio. Sì, non voleva ammetterlo, ma c'era sempre stata un po' di attrazione da parte sua; la Granger invece non sembrava badarlo minimamente, facendolo sentire quasi una nullità. Si era tenuto dentro quei sentimenti per troppo tempo e voleva rivelarli a qualcuno, ma la domanda era: con chi si poteva confidare? Era noto a tutti che i Serpeverde non erano il massimo dell'affidabilità. Decise infine di dirlo a Blaise, il suo migliore amico, sperando non la prendesse tanto male. Camminava nei sotterranei, quando una voce squillante gli spaccò i timpani. 
-Draco, tesoro, dov'eri finito? Stai andando da Blaise?- Pansy Parkinson si prese una ciocca di capelli neri, attorcigliandola ad un dito, con fare malizioso. 
-Sì, e devo andarci subito- rispose, dopo che la ragazza si era avvinghiata a lui. 
-Allora ti accompagno!- propose l'altra.
-No Pansy, devo andarci da solo, levati dalle palle!- la ragazza si allontanò indispettita dal comportamento del biondo, lasciandogli la strada libera.

* * * *
-Hei Dra! Che c'è di nuovo?- Blaise era comodamente seduto sul letto verde, ricoperto di vestiti.
-Dovrei parlarti...- il biondo, ora che era lì, non era più così sicuro di confessare tutto. 
-Dimmi, ti ascolto
-Ecco...non so da dove cominciare... Non è facile per me e non vorrei tu fraintenda quello che sto per dirti- era preoccupato, stava sudando. Si sedette sul letto, vicino all'amico.
-Volevo parlarti della Mezzosangue...-

* * * *
Non era stato un colloquio molto lungo, quello con Blaise. Glielo aveva detto finalmente; si sentiva alleggerito da un peso. Ma come aveva immaginato il moro non l'aveva presa molto bene. Si sentiva un idiota... forse aveva perso un amico, l'unico che avesse mai avuto.

* * * *
Era arrivato il fine settimana e la prima gita dell'anno ad Hogsmeade. Blaise non si fece vedere per tutto il giorno; Tiger e Goyle invece erano sempre ai fianchi di Draco, come due guardie del corpo. Zabini per fortuna era stato zitto e non aveva divulgato il suo segreto.
Malfoy entrò con fare altezzoso nel negozio di scope, notando in un angolo nascosto una Firebolt abbandonata a sé stessa. Gli venne da ridere; Potter ce l'aveva al quarto anno ed ora sembrava quasi uno scarto. In vetrina era esposta la nuovissima Dragon 3050, dal manico argentato e le setole dorate. Si avvicinò per osservarla meglio e fu in quel momento che la vide. Si stava scostando con una mano i capelli lisci. Era lei? Sì, non aveva alcun dubbio; gli occhi glielo confermavano. Ma perché era vestita in quel modo? Perchè quella maglietta così scollata che lasciava intravedere il pizzo del reggiseno e quegli shorts che scoprivano le gambe perfette? Perché quei capelli lisci, così innaturali? Sembrava finta, una di quelle ragazze tutte uguali, su misura.
Mi deludi Granger, mi deludi...
Arrivò Weasley, che la portò con sè, tenendole in braccio in modo in po' troppo "intimo".
Che cazzo sta facendo quel bastardo? Lei è mia,soltanto mia! si trovò a pensare Draco, furioso. Si bloccò di colpo. Doveva smetterla di pensare a lei in quel modo.

* * * *
Era sfinito da tutti quei pensieri che gli riempivano la mente e lo facevano impazzire. Era debole, non come dava a vedere. Doveva assolutamente schiarirsi le idee; entrò in bagno sovrappensiero, aprì il rubinetto dell'acqua e si bagnò le mani, passandole poi sul viso pallido, per rinfrescarlo. Lacrime di delusione gli rigavano il volto serio, la bocca contratta in una smorfia. Delusioni continue...prima la Granger, poi Zabini. Hermione, che quel fine settimana ad Hogsmeade sembrava una delle solite ragazze facili, Blaise, che lo aveva "cacciato" dalla stanza per pensare, cercare di digerire la situazione e vedere se riaccettare il suo amico o meno. Riaccettare? Ma non era mica colpa sua se ogni volta che vedeva la Mezzosangue sentiva le farfalle nello stomaco e sorrideva come un ebete al solo pensiero di quegli occhi dalle sfumature dorate e le labbra rosee e carnose. Non si poteva controllare, era così e basta. Ma nemmeno lui riusciva ad accettarlo.
Non mi piace la Mezzosangue
Non mi piace la Granger
Non mi piace Hermione...
-Malfoy, che cazzo ci fai qui?!- disse una voce alle sue spalle. Brividi. Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo e, nel riflesso dello specchio davanti a sé, vide l'unica persona che non doveva vedere in quel momento. Non voleva girarsi, non poteva farsi vedere debole, con le lacrime agli occhi; ne sarebbe valsa la sua reputazione.
-No, che ci fai qui tu Granger!- rispose a tono Draco, asciugandosi il viso.
-Nel caso tu non l'abbia notato, questo è il bagno delle ragazze- disse lei, con le mani ai fianchi. 
No...non poteva aver sbagliato...
-Ha ha, molto divertente Mezzosangue! Non sapevo avessi un così grande senso dell'umorismo!- disse il biondo, uscendo dal bagno e sperando che la Grifondoro fosse nel torto.
Draco Malfoy non sbaglia mai. Non sbaglia mai. Mai. 
Guardò la porta. Quella fu la prima volta in cui si rese conto di aver sbagliato.

* * * *
Che ci faceva il furetto nel bagno delle ragazze? si chiese Hermione, del tutto confusa. Si era accorta che il biondo aveva gli occhi un po' lucidi e la voce gli tremava appena. Che stesse piangendo? No, impossibile. Malfoy aveva il cuore di ghiaccio, non poteva provare sentimenti. Ma c'era qualcosa, nel suo sguardo che esprimeva il contrario. Non sapeva perché, ma corse fuori dal bagno, raggiungendo Draco, che camminava poco distante. Gli si avvicinò cauta, in modo che non si accorgesse della sua presenza, ma il biondo si fermò di scatto. 
-Che vuoi Granger?- la sua voce era gelida. La ragazza tremò. Non sapeva per quale motivo era lì; si era appena resa conto di essere corsa dietro a Malfoy, la persona che odiava di più in tutta Hogwarts e di non sapere improvvisamente cosa dire. 
-Ehm...Malfoy...volevo sapere perché...
Il ragazzo si voltò, lasciandola interdetta. I suoi occhi erano la cosa più bella che avesse mai visto. All'inizio erano seri, poi, incrociando quelli di Hermione, erano improvvisamente cambiati, in un modo del tutto inaspettato: quell'espressione era un misto di tristezza, delusione, ma soprattutto dolcezza.

Di certo Draco non aveva pensato che la Granger potesse essere ancora più bella da vicino e quando si girò per insultarla rimase a fissarla, lasciando che gli occhi esprimessero tutte le sue emozioni. Quasi subito si rese conto di quello che stava succedendo e tornò serio e gelido.
-Non sto qui a sprecare il mio tempo con una Mezzosangue Zannuta!- disse acido, e si incamminò verso i sotterranei. Hermione sentiva qualcosa di indefinito che si muoveva nel suo stomaco e il cuore le batteva forte.
Attrazione? Per quel bastardo? No di certo! Era solo uno stronzo purosangue insensibile; e così doveva restare.

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Capitolo 4
*** Trasfigurazione ***


-Hei, Draco? Sei connesso? La McGranitt ti ha appena messo in coppia con la Mezzosangue e tu non ti sei nemmeno opposto!- Theodore Nott lo svegliò dai suoi pensieri, allarmato dal comportamento distaccato dell'amico.
-Eh, sì, scusa...- rispose in fretta il biondo.
-Professoressa! Io mi rifiuto di stare con una saccente Mezzosangue come la Granger!- fece una smorfia di disgusto.
-Modera i termini Malfoy! Faccio presto a togliere 50 punti a Serpeverde!- disse severa la McGranitt. Stronza.
Tutti si spostarono vicino ai compagni a cui erano stati assegnati.
-Ed ora una persona a coppia deve trasfigurare l'altra in un'animale o una cosa; mi raccomando, che sia innocua!-spiegò la professoressa e continuò -È la prima volta che lo fate, ma ora siete abbastanza grandi per imparare. È importante che questo tipo di magia non venga usata dagli studenti per fare scherzi idioti a qualcuno!
I Serpeverde ridacchiarono.
-Iniziamo! Signorina Granger, a lei l'onore di provare per prima- Hermione si alzò in piedi, Malfoy era davanti a lei, lo sguardo indecifrabile e le labbra socchiuse. La riccia fece un respiro profondo e lanciò l'incantesimo. In un secondo il biondo si trasformò in un piccolo, vispo e candido furetto; la classe esplose in fragorose risate.
-Complimenti Granger, al primo colpo! 5 punti a Grifondoro! Anche se poteva evitare certi riferimenti ad avvenimenti passati...- la McGranitt aveva uno sguardo severo, che si aprì quasi subito in un sorriso divertito. Quando Draco tornò nel suo corpo, indossava solo i pantaloni (e per fortuna non solo i boxer!). Hermione arrossì violentemente alla vista del suo petto nudo e gli sussurrò qualche scusa confusa.
-Questa me la paghi Granger, questa mela paghi...- rispose lui a denti stretti. Non fece nemmeno in tempo a capire le parole del Serpeverde che si trovò a terra, le gambe trasformate in una coda di pesce.
-Una sirena? Pensavo mi trasformassi in qualcosa di più...orribile e umiliante!- la Grifondoro batteva la coda, divertita.
-In realtà avrei voluto trasformati in un pesce, così saresti morta soffocata per mancanza d'acqua...- rispose acido Malfoy.
-Ah, gentile come sempre, furetto!-marcò l'ultima parola con un ghigno divertito.
-Smettetela subito! Signor Malfoy, faccia tornare la signorina Granger come prima, riuscirà meglio la prossima volta- esclamò la professoressa.
-Se devo proprio...- sbuffò Draco, e ritrasformò Hermione; la gonna lasciava scoperte quasi del tutto le cosce, provocando l'attenzione del biondo, che la guardava con una sorta di...desiderio.
-Eh ehm! Bene!- si schiarì la voce la McGranitt, facendo sobbalzare tutti.
-Ognuno provi con il suo compagno. Non abbiate timori, se c'è qualche problema basta che mi chiamate!

La lezione fu abbastanza movimentata e rumorosa; Paciock trasfigurò la sua compagna in una caffettiera, completa di gambe e braccia e una coda di gatto che spuntava da dietro. Hermione, nascosta in un angolo, guardava divertita la scena della caffettiera ambulante, senza notare che qualcuno le si era avvicinato pericolosamente. Sentì un respiro caldo sul collo e il sussurro di Draco.
-Sai Mezzosangue, stavi così bene con la gonna così corta...quasi quasi potrei trasfigurati di nuovo, magari questa volta riesco a vedere qualcosa di più-malizia nella sua voce. Il profumo del Serpeverde le pervase le narici; chiuse gli occhi.
-Beh, potrei farlo anch'io...quei pantaloni erano un po'...di troppo- lo sfidò lei, voltando appena la testa. Per un attimo il ragazzo rimase interdetto, ma si riprese quasi subito dicendo
-Non sapevo fossi così perversa, Granger- le passò una mano tra i capelli ricci, inspirò il suo profumo e le sfiorò il braccio. La sentì irrigidirsi al suo tocco e sorrise divertito.
Era proprio bella, la Mezzosangue. Qualcosa però non quadrava...
Prima deluso dal comportamento della ragazza ad Hogsmeade e dal suo completo che mostrava fin troppo le sue forme, poi portato dall'istinto a guardarla con brama, solo per una gonna troppo corta. Che aveva nella testa? Era forse geloso che qualcuno potesse guardarla oltre a lui? Sciocchezze!
-Ah, certo, quasi dimenticavo... Vestis!- disse Draco, puntando la bacchetta contro la Mezzosangue. L'uniforme Grifondoro fu sostituita da una gonna cortissima e da una maglietta "vedo non vedo" in pizzo. Hermione si coprì subito con le mani, tirando giù la minigonna più che poteva.
-Mutacapelli!- esclamò indignata. La folta chioma bionda, che Draco amava tanto, divenne rosa acceso.
-Malfoy porcellino!- lo derise la riccia. Draco le scagliò un incantesimo di risposta, quando la McGranitt sopraggiunse per bloccare quella situazione.
-Malfoy e Granger, ora basta! Dovreste imparare a convivere amichevolmente e rispettarvi una buona volta! 20 punti in meno a Grifondoro e Serpeverde per la vostra insolenza!- esclamò severa la professoressa, aggiungendo poi a bassa voce -Siete pregati di presentarvi nel mio ufficio al termine delle lezioni!-Hermione e Draco si lanciarono occhiate furiose.


Ciao a tutti! Eccomi qui con il quarto capitolo! Spero che vi piaccia :)

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Capitolo 5
*** Punizione ***


Hermione bussò incerta alla porta d'accesso all'ufficio dell'insegnante. Questa si aprì cigolando e la ragazza entrò facendo un respiro profondo. La stanza era ampia, le pareti ricoperte di libri e foto di studenti modello, tra cui, notò poi, c'era anche la sua. Dietro la scrivania di mogano c'era la McGranitt. Teneva i capelli lunghi legati in uno chignon, gli occhiali sulla punta del naso e una piuma in mano. Alzò lo sguardo e borbottò un "siediti" alla riccia, che ubbidì all'istante. In quel momento fece la sua entrata Malfoy, i capelli tornati del colore naturale, l'espressione seria. Lanciò uno sguardo ad Hermione e si sedette. 
-Bene, prima che iniziate a scoccarvi parole velenose, volevo informarvi che sono molto delusa del vostro comportamento immaturo, soprattutto il suo, signorina Granger- disse, rivolta ad Hermione e continuò -Mi sono sentita in dovere di darvi una punizione che possa in qualche modo "migliorare" i rapporti tra di voi...questa sera farete qualche lavoretto, andrete nella serra per controllare le piante e pulirete i bagni. D'ora in poi sarete vicini di banco almeno nella mia ora e vi troverete per fare i compiti insieme, che potrebbe essere a suo favore, signor Malfoy, visto che in qualche materia è un po' carente...- i due studenti la guardarono stupiti, chiedendo pietà. 
-No, professoressa, non può farmi questo! Come farò a sopportare questo individuo, che mi insulta e umilia in continuazione!- esplose Hermione, con gli occhi lucidi. 
-Ha ragione, infatti il signor Malfoy non dovrà usare offese di nessun tipo nei suoi confronti, altrimenti verrà punito severamente, rischiando anche l'espulsione- spiegò tranquillamente l'insegnante di Trasfigurazione.
-Ma professoressa, gli insulti sono la nostra aria!- ribattè Malfoy indignato.
-Allora smetterete di respirare- disse semplicemente la McGranitt.
-Mi fido di lei, signorina Granger. Ora potete andare- concluse, tornando a scrivere.

-Mi fido di lei, signorina Granger!- gli fece il verso Draco, appena furono usciti. 
-Non so come faccia a fidarsi di una Mezz...-
-Malfoy!- lo interruppe Hermione.
-Ricordi? Niente insulti!-
-D'accordo Granger...comunque ci sono ben altre cose che posso fare...- disse, scoccandole uno sguardo malizioso, al quale subito lei arrossì. 
-Per così poco, Hermione?- la ragazza rabbrividì, sentendo il suo nome pronunciato dalla serpe. Quegli occhi di ghiaccio la stavano trapassando, il suo sguardo sempre più vicino, troppo. Le gambe non la reggevano più; chiuse gli occhi.
Che cazzo sto facendo? pensò Draco.
Troppo desideroso di quel profumo irresistibile, di quelle labbra morbide che sembravano chiamarlo con dolcezza.
Draco calmati, respira...è una Mezzosangue, non puoi! Lasciala, allontanati da lei subito!
E così fece. La lasciò immobile, sola, davanti alle scale; sentiva ancora il suo profumo.

* * * *
-Granger, Granger, non mi inganni! Che è successo?- Ginny era in piedi, davanti all'armadio, in cerca di una maglietta e un paio di jeans; il corpo era avvolto da un asciugamano verde pastello, i capelli bagnati le cadevano sulle spalle. Hermione le spiegò tutto quello che era successo nell'ufficio della McGranitt, tralasciando la parte successiva. 
-Che incubo Herm, non so come farai!-esclamò disgustata. 
-Non dirlo a me! Almeno non mi beccherò per un po' i suoi insulti...-sorrise Hermione incerta. Malfoy avrebbe mantenuto la promessa?

* * * *
Ron stava divorando una coscia di pollo, Harry e Ginny parlavano ed Hermione fissava il piatto sovrappensiero, quando arrivò il biglietto. Era una civetta di carta, grande quando un pugno. La aprì, incuriosita, e lesse tra sé e sé:

Alla serra, ore 20. Vedi di venire.
D.L.M

Si girò verso di lui, annuendo. Forse però rimase un po' troppo a fissarlo perché sobbalzò alla voce di Ginny 
-È proprio bello, non è vero?- la rossa aveva la mano appoggiata a una guancia e guardava Malfoy sognante. 
-Idiota!- rispose Hermione, tirandole addosso un pezzo di pane. 
-Cosa ti ha scritto, una poesia, una dichiarazione d'amore?- la Weasley si stava divertendo da morire. Hermione non la badò e ritornò al suo piatto ancora pieno.
-Sai Herm...oggi eri molto...bella a lezione- sussurrò Ron all'orecchio dell'amica. Chissà perché... Per poco non mi si vedevano le mutande!
La ragazza borbottò un "grazie", prima di alzarsi da tavola, diretta alla serra.

-Oh, Granger, finalmente! Sei in ritardo di 5 minuti e 36 secondi...- le disse Draco, con fare scocciato.
-Mi scusi Signor Perfezione!- rispose lei a tono.
-Iniziamo, sennò non finiamo neanche per l'una...-
-Un'ultima cosa Mez...Granger- sorrise il biondo beffardo e sussurrò qualcosa. Hermione si ritrovò con le gambe scoperte, la minigonna dell'ora di Trasfigurazione. Rimase a bocca aperta, non se lo aspettava. Poi però decise di sfidarlo. 
-Ah, bene...pensavo mi togliessi anche questa...- disse annoiata, giocherellando con i bordi della gonna.
-Beh, possiamo sempre rimediare!-rispose Draco, in tono felice. 
-Nei tuoi sogni Malfoy, nei tuoi sogni...

-Questa pianta è andata...servirebbe un po' di terra...- borbottò Hermione, individuandone un sacco sotto il tavolo; si abbassò per prenderlo, non pensando alle conseguenze.
-Wow, che vista stupenda! Belle quelle mutandine viola Granger...Dove le hai prese?-
Al commento di Malfoy, la ragazza si rialzò, coprendosi più che poteva con la mano. 
-Pervertito!- sibilò la riccia tra i denti. 
-Sei tu quella che mostra più del dovuto, mica è colpa mia!- rispose Draco, scherzoso.
-Ah, no? Chi è che mi ha fatto indossare questo minuscolo pezzo di stoffa, che qualcuno osa chiamare gonna? Non posso nemmeno abbassarmi, che già mi guardi il culo, Malfoy!
Centro. Il biondo rimase a bocca aperta, incrociando le braccia, furioso.
-Comunque grazie, mi sento apprezzata almeno da qualcuno- disse la Grifondoro, abbozzando un sorriso.
Possibile che quella davanti a lui fosse la Mezzosangue? Sembrava una tigre pronta all'attacco. In realtà non era poi così male...sempre meglio dell'Hermione, che accettava tutte le offese possibili, indifferente.
-E io sarei l'unico che apprezza quelle minuscole mutandine in pizzo viola?-
Dopo un attimo di imbarazzo, Hermione annuì. 
-S-scusa...non volevo offenderti...mi dispiace- disse, sinceramente pentito di quello che aveva detto. 
Un Malfoy che chiedeva scusa? Impossibile!
-Nessuno ti ha mai fatto un complimento, Hermione?- si avvicinò alla ragazza, che evitava il suo sguardo. -Se consideri complimenti saccente, so-tutto-io, mezzosangue, zannuta, ecc. allora sì!- sospirò la ragazza, spostando i capelli da un lato. Draco sentì una fitta al cuore. Hermione stava soffrendo per colpa sua. Forse era giunto il momento di dirle la verità.
-Dai Malfoy, spicciati che siamo già in ritardo!- la ragazza si avviò verso il castello. 
-Tu pulisci il bagno dei maschi e io quello delle femmine. O forse preferisci il contrario?- chiese Hermione, con tono illusorio.
-Ora spiegami Granger, chi è tra noi due la serpe? Tu o io? No, perché mi pare che quanto ad acidità saresti perfetta...- ghignò Draco. Si divisero, come avevano concordato, per pulire i bagni, ritrovandosi tempo dopo alla guferia. 
Hermione guardava sognante la luna pallida in cielo e le stelle che accendevano l'oscurità. Draco era dietro di lei, gli occhi rivolti alla notte e poi alla ragazza. Sembrava quasi una bambina, le guance e il naso arrossati, le labbra screpolate e gli occhi lucidi, che splendevano come le stelle.
-Fa un po' freddo qui, meglio che torni dentro...- annunciò la riccia.
-Aspetta...- il biondo si tolse la giacca e la sistemò sulle spalle di Hermione, con fare affettuoso.
-Grazie- rispose incerta lei, guardandolo negli occhi. Draco le scostò una ciocca di folti ricci che le erano caduti davanti al viso minuto. La Grifondoro arrossì all'istante, abbassando lo sguardo. 
-Forse è meglio che torniamo dentro, si sta facendo tardi- e così fecero. Draco la vide allontanarsi, diretta al dormitorio Grifondoro quando un pensiero lo fulminò: doveva recuperare il tempo perduto e quella punizione era il modo migliore per farlo.

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Capitolo 6
*** Gelosia? ***


-Granger- il biondo era appoggiato allo stipite della porta dell'aula di Incantesimi ad aspettare che Hermione uscisse.
-Che ci fai qui Malfoy?- esclamò stupita la ragazza, appena lo vide.
-Sono venuto a prenderti, dobbiamo studiare insieme, ricordi? Se devo fare una cosa la faccio bene!
Harry e Ron rimasero a fissare i due, sconcertati.
-Herm, perché questo "essere" chiede di te?- sbottò Weasley, avvicinandosi all'amica con fare protettivo.
-Tranquillo Ron, la punizione della McGranitt per ieri...- spiegò la ragazza, sbuffando.
-E serve che ti venga a prendere fin qui?- insisteva il rosso.
Gelosia Weasley?
-Lenticchia, levati dai piedi, dobbiamo passare- disse Draco, appoggiando un braccio attorno ai fianchi di Hermione, che si impietrì.
-Ti spiego dopo...- le sussurrò il biondo all'orecchio.
Cercarono un'aula vuota per studiare e si sistemarono.

-Scusa Granger, vedere Weasley così nervosetto perché venivi con me mi ha fatto venir voglia di ingelosirlo un pochettino...si starà mangiando le unghie dalla rabbia- rise il biondo, passandosi una mano tra i capelli.
Tremendamente sexy... Ma a cosa pensi Herm! Svegliati un po', è Malfoy quello di cui stai parlando!
La ragazza si sentiva confusa; guardare Draco le scombussolava lo stomaco e qualcos'altro più in basso, non riusciva a controllarsi.
-Bene, sono molto felice di questa cosa, grazie, non dovevi... Insomma, iniziamo a fare qualcosa, che dopo vorrei andarmene!- sbottò Hermione, aprendo un libro e iniziano a leggere ad alta voce.
-Eddai, non si può nemmeno scherzare? Che noiosa che sei!- sbuffò il biondo.
-Finiscila Malfoy! In cosa dovrei aiutarti?
-Boh, fai tu!
-Bene, allora, lezione uno: Purosangue intelligenti, dove trovarli!- ghignò la bruna, guardando negli occhi Draco.
In trappola ancora una volta.
E parlo dei Purosangue? Mi sa che anche i Mezzosangue a volte sono un po' stupidi...come ho fatto a cascarci ancora?
-Ah, allora sei divertente anche tu Granger! Non l'avrei mai immaginato!
-Vuoi che ti schianti all'istante?- lo minacciò Hermione, facendo finta di estrarre la bacchetta dalla tasca dell'uniforme.

Dopo aver passato tutto il pomeriggio a studiare con Malfoy, Hermione tornò sfinita al dormitorio Grifondoro e si buttò sul letto, senza nemmeno salutare Ginny, che, appena la vide, le chiese l'accaduto.
-Non ce la faccio più Gin, non lo voglio più vedere!
Se lo faccio, potrei rischiare di essere ipnotizzata dal suo sguardo...
-Ma Herm! È il primo giorno e già non lo sopporti?- le disse la rossa, con tono del tipo: ti capisco e mi dispiace...
-Sai, non so se Harry o tuo fratello te l'hanno detto, ma è venuto a prendermi a lezione...- disse timidamente.
-Sì, Ron mi ha accennato qualcosina...-marcò l'ultima parola.
-Del tipo?
-Del tipo mi ha fatto una testa così perché te n'eri andata con quella Serpe e soprattutto che questa ti aveva ben palpata mentre andavate via...- disse Ginevra con sguardo severo.
-Eh?!? Ma è impazzito?- Hermione era stupita e furiosa allo stesso tempo.
-Non mi ha mai "palpata"!
-Sicura? Era così incazzato! Boh, sarà la gelosia...
-Gelosia? Ronald? Balle!
Allora ha funzionato! sorrise Hermione, pensando a quello che aveva fatto Draco, non senza un brivido di emozione. Poteva ancora sentire il suo braccio che le cingeva i fianchi dolcemente, il suo respiro sul collo mentre le bisbigliava poche parole all'orecchio, i capelli biondi arruffati e il ghigno stampato sul volto.
-Hermione!- esclamò la rossa, svegliando l'amica da quei pensieri pericolosi.
-Non starai mica pensando a lui spero!-
Si, sto pensando alla perfezione... Ginny, ti prego, parla di qualcos'altro! Per Merlino, vorrei distrarmi un po'!
-Oh, finiscila Gin, come potrei?! Non lo sopporto!- si alzò di scatto, in direzione dell'armadio e aggiunse, aprendolo -Io vado a farmi un bagno caldo prima di scendere per la cena, tu fai quello che vuoi- detto questo se ne andò, sbattendo la porta.

* * * *
-Che voleva quel bastardo da te Herm? Perché diavolo ti ha preso così?
Ron parlava alla velocità della luce, fermandosi qualche attimo per prendere fiato, il viso rosso e sudato.
-Ronald, calmati per favore, non è successo niente di male! È solo venuto a prendermi a lezione per la punizione della McGranitt, tutto qui!- la riccia non riusciva a sopportare l'eccessiva preoccupazione del ragazzo.
-Harry, dillo anche tu a Ginny, digli cos'ha fatto quella Serpe!
Il Prescelto guardò l'amico, voltandosi poi verso la rossa davanti a lui, sospirando.
-Ron, penso che Hermione abbia...ragione...-borbottò un po' impaurito.
-Coooosa?!?- Ron si era alzato in piedi furibondo, urlando. Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Lanciò uno sguardo letale ai compagni e si diresse all'uscita. Lì vicino qualcuno sorrideva compiaciuto.

* * * *
-Ron, non volevo! Cioè, sì che volevo ma... non pensavo ti arrabbiassi anche con me! Mi dispiace dirtelo ma sono d'accordo con Hermione- Harry lo aveva rincorso fino al dormitorio; aveva il fiatone e il sudore gli attraversava la fronte per la fatica. Il broncio del rosso non voleva scomparire.
-Che vuoi, Potter?!
-Da quando siamo passati ai cognomi? Ron, non fare il bambino! Non sembri nemmeno tu!
-Fai la mammina adesso? Non puoi semplicemente lasciarmi in pace e tornartene dalla tua amichetta e dalla sua Serpe?- disse, prendendolo per un braccio e scaraventandolo contro la porta. Lo stava letteralmente cacciando fuori.
-No, Ron, non me ne vado così facilmente!- Harry riuscì a liberarsi dalla presa e con un incantesimo sedette il rosso sul bordo del letto, immobilizzandogli le braccia e le gambe.
-Ora mi spieghi tutto o non ti muoverai di qui per il resto dei tuoi giorni!-
Ron tentava di divincolarsi inutilmente, gridando aiuto.
-Ho insonorizzato la stanza, non ti può sentire nessuno- disse Harry, mettendogli in bocca un pezzetto di cioccolata per calmarlo.
-Fai un respiro profondo e raccontami quello che ti passa per la mente, testone d'un Weasley!
-Non ho niente Harry, vorrei solo essere liberato immediatamente!-sbottò l'altro, che non si era ancora calmato.
-Ronald Bilius Weasley, siamo migliori amici dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti! Vuoi mandare in frantumi tutto per delle sciocchezze che non vuoi dirmi? L'hai voluto tu- si alzò e si diresse verso la porta. Ron, ancora immobilizzato sul letto, esclamò -Mi sono innamorato di lei!
Harry si girò senza parole.
-No, Ron, non ti sei innamorato di lei, lo sai bene...
-No che non lo so!
-Sbavare dietro a una persona non vuol dire provare amore, è una cosa più profonda. Non basta che una persona si metta gonne corte e magliette scollate, non c'entra niente! L'amore è quando hai le farfalle allo stomaco quando la vedi, quando non riesci a stare senza di lei per più di un secondo, quando ti sembra di volare senza che una scopa ti sostenga, quando il suo sorriso ti fa quasi svenire, quando hai la pelle d'oca al solo suo pensiero, quando i vostri occhi si fondono e formano una cosa sola. Ecco, questo è amore- sorrise impercettibilmente.
-Stai parlando di mia sorella?- chiese Ron, che finalmente si era calmato. Harry annuì, gli occhi che brillavano al pensiero della ragazza dai lunghi capelli rossi. Liberò l'amico e se ne andò senza fiatare, diretto al dormitorio femminile, pronto a dichiararsi a Ginny.

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Capitolo 7
*** Hey brother ***


Toc-toc.
-Avanti!- squillò la voce di Ginny dall'interno della sua stanza. Qualcuno entrò chiudendosi la porta alle spalle e guardandosi intorno.
-Harry, che diavolo ci fai q...- non riuscì a finire la frase che il ragazzo l'aveva già attratta a sè, baciandola con passione. Un turbinio di emozioni la avvolse, facendola tremare di piacere. La ragazza rispose al bacio, chiudendo appena gli occhi e affondando le mani tra i capelli spettinati di lui, lasciandosi andare. Le loro lingue si cercavano desiderose, i corpi avvinghiati. Quando si staccarono erano rossi per l'imbarazzo.
-Scusa Ginny, è stato più forte di me...
Harry sorrideva come un ebete e tremava al tempo stesso.
-Era ora, bambino sopravvissuto! Ce l'hai fatta finalmente!- la rossa si buttò fra le sue braccia, premendo le labbra sulle sue. Poi bagnò le labbra con la lingua, per assaporare ancora quel bacio tanto desiderato.
-Che cavolo sta succ-...Harry!
Hermione era appena entrata e tra le braccia teneva un libro. Quando vide i due baciarsi lo fece cadere e corse ad abbracciarli, congratulandosi della novità.
-Harry, scusa se interrompo questo momento di felicità, ma...Ron?- il viso del ragazzo si rabbuiò all'istante.
-Lascialo perdere, è uno scemo...senza offesa Ginny...
-Tranquillo, sono la prima a dirlo! Gli passerà, vedrai!- la rassicurò l'amica, prendendole una mano.
Toc. Un leggero picchiettio alla finestra. Hermione la aprì e un'aria gelida la fece rabbrividire. Davanti a sé un gufo dalle piume grigiastre le tendeva un foglietto di carta, che profumava di menta fresca. Lo aprì curiosa.

I miei piani funzionano sempre. Buonanotte Granger.
D.L.M

Un lieve sorriso comparve sul suo volto arrossato, gli occhi improvvisamente luminosi.
-Chi è, Herm?- Ginny le si avvicinò, ma la riccia portò istintivamente il foglio al petto, perchè l'amica non potesse leggerlo.
-Adesso vi scrivete pure? Ha ragione Ronald ad essere geloso!
Hermione arrossì violentemente, borbottando maledizioni contro la Weasley. 
-Mi ha solo detto di ricordarmi che domani dobbiamo trovarci per la punizione...- mentì la Granger. 
E chi se la dimentica? pensò subito dopo.
-Hai intenzione di restare lì a fissare il biglietto per molto o vuoi dargli una risposta?
-S-sì, hai ragione- prese una piuma e scrisse su un foglietto all'odore di vaniglia.

Non ne dubitavo. Buonanotte anche a te, Draco.
H.J.G

Lo diede al gufo, che in un batter d'ali sparì nel buio, diretto al dormitorio Serpeverde.

Draco...
Aveva scritto il suo nome... Sarebbe stato bello sentirlo pronunciare dalle sue labbra, mentre la baciava e la stringeva a sè. Prese il biglietto tra le mani e inspirò il suo profumo. Socchiuse le labbra e le poggiò sulla carta dalla calligrafia femminile. Buonanotte amore...pensò tristemente.
-Ciao Dra- Blaise era entrato nella stanza. Si avvicinò al biondo e lo abbracciò, mettendosi a ridere. 
-Bussare no?- disse Malfoy, scherzoso.
-L'ho fatto, ma tu eri troppo occupato a sbaciucchiare quel foglietto di carta che non te ne sei nemmeno accorto!
Draco nascose la testa tra le mani; era la prima volta che si vergognava.
-Non pensavo ti avesse ridotto a questo stato, fratello!
Fratello...finalmente aveva capito ed era tornato. Gli mise una mano sulla spalla
-Sai, dovresti dirglielo... Così fai male solo a te stesso- sospirò.
-Ho riflettuto molto su quello che mi hai detto e, perdonami se non sono stato subito d'accordo, ma mi pareva una cosa impossibile. Tu, Draco Malfoy, innamorato di una Mezz--
-No, non dirlo!-esclamò il biondo. 
-Il suo nome è Hermione
-Dra, io proprio non ti capisco! E sì che ci conosciamo da una vita! Per tutti questi anni l'hai insultata in continuazione, e, tra parentesi, sei stato abbastanza stronzo... E poi mi vieni a dire che forse di piace?
Blaise camminava per la stanza, gesticolando.
-Amico, non è che sei un po' confuso?
Draco si buttò sul letto, sprofondando la faccia sul cuscino.
-Lo prendo come un sì...- si sedette vicino all'amico. 
-Allora, hai intenzione di dirglielo prima o poi?- Malfoy scosse immediatamente la testa. 
-Ah, ho capito...vuoi aspettare di sposare Astoria per poi pentiti di non aver parlato con la Granger, giusto?-rise.
-Ora so perché non ti hanno messo a Grifondoro! Il tuo coraggio è pari a zero!
In quello stesso istante gli arrivò una cuscinata dritta in faccia. 
-Puoi ripetere Zabini?- Draco si buttò su di lui con il cuscino in mano e caddero a terra; Blaise cercava di divincolarsi, scalciando da una parte all'altra. Si misero a ridere come due bambini, uno di fianco all'altro, guardando il soffitto con gli occhi che brillavano di felicità.
-Ci manchi Dra, non sei più lo stesso da quando me l'hai detto...che fai, stai diventando buono per caso? Chiedi perfino scusa!
-Effetto Granger!
-Certo che una peggiore non la potevi trovare! So-tutto-io, perfettina, migliore amica dello Sfregiato, Mezzos-, insomma, Nata Babbana, vuoi che continui?-
-No, grazie, lo so già da solo
-Anche se fosse una cosa seria tuo padre non la accetterebbe mai...in più c'è anche Astoria...
-Ma che vada a farsi fottere
-Ecco il vero Draco! Era ora!
Blaise saltò in piedi. 
-Quando glielo dirai?
-Lo farò, prima o poi...- Draco sorrise, pensando alla sua dea dagli occhi dorati.

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Capitolo 8
*** Antidoto ***


La stanza era buia e regnava il silenzio più totale. D'improvviso la porta si aprì con un cigolio ed Hermione entrò in punta di piedi. Si avvicinò al letto dalle tende verdi e le scostò per poter vedere il ragazzo biondo, che dormiva beato.
-Draco- bisbigliò. -Sono qui, sono qui per te...
Il ragazzo aprì piano gli occhi e la vide; era seduta sul bordo del letto e lo guardava sorridendo.
-Hermione, sei tu?
-Sì, Draco, volevo darti una cosa- detto questo si protrasse verso di lui e lo baciò. Il biondo, gli occhi spalancati per lo stupore, le accarezzò una guancia e rispose. 
-Hermione...- i baci erano sempre più desiderosi; le labbra di Draco disegnarono piccoli cerchi sul collo della ragazza, che gemeva di piacere. Le loro mani si cercavano; il biondo le infilò sotto la maglietta della ragazza, andando sempre più su, fino all'allacciatura del reggiseno. Lo sganciò senza fatica e lo fece scivolare per terra, con la maglia. Hermione invece gli sfilò con delicatezza i pantaloni. Draco non riusciva ancora a crederci, la sua donna era lì e lo stava baciando per la prima volta. Le accarezzò tutto il corpo fino ad arrivare alle mutandine.
-Dra! Svegliati!- Blaise lo stava scuotendo violentemente. Quando Draco aprì gli occhi e comprese che era tutto un sogno si alzò in piedi, avventandosi contro l'amico.
-Io ti ammazzo, brutto...
-Dra, calmati! Che succede?
-Hai rovinato il sogno più bello di tutta la mia vita!
-Scusa, mi dispiace, eri forse diventato il più bravo della classe? O avevi battuto Potter a Quidditch?
-Ha ha! Che divertente, Zabini! Ho sognato la Granger...
-Uuuh! Racconta! Cos'è successo?
-Una cosa impossibile...è entrata in camera mia e mi ha... baciato. E poi altre robe che non sto qui a dirti...
-Cosa?! Non dirmi che l'avete...
-No, Blaise! Cosa vai a pensare? Anche se in realtà ci siamo andati abbastanza vicini...ma per colpa tua non è successo niente!
-Ah, caro il mio amico, ti sei fatto la Granger in sogno e non riesci nemmeno a sfiorarla nella realtà!
-Ti sbagli Zabini, l'ho fatto anche ieri!
-Ah, si! Ti vedo mentre per sbaglio le tocchi una mano e poi la sottrai schifato, come se ti fossi scottata dicendo "Bleah, ho toccato la Sanguesporco, mi ha contaminato,..." come fai tutte le volte che ti capita!-ghignò il moro, facendogli il verso.
-In realtà sono andato a prenderla a lezione e andando via le ho stretto i fianchi con il braccio, per non parlare delle volte in cui le sono andato talmente vicino da sentire il suo profumo- inspirò, cercando di percepire ancora quella leggera aroma di vaniglia e fiori di campo.
Blaise fece un faccia schifata.
-Sono riuscito a riaccettarti con fatica, ma calmati per favore, che mi fai venire su il vomito con le tue sdolcinerie! Mi viene il mal di testa!
-Hai ragione, un Malfoy non deve comportarsi così! Me la devo assolutamente dimenticare.
Come se fosse possibile! Ci ho provato anche anni fa...risultato? Da una semplice attrazione sta diventando una vera e propria ossessione. Non riesco a non pensare a lei... Ma io non posso essere così debole, sono un Malfoy cazzo! E oltre tutto devo sposarmi con quella odiosa della Greengrass...che schifo...e i miei sentimenti non contano mai? E se io non la volessi sposare? E se io amassi un'altra persona? Vaff-...
-Forse sì, forse dovresti dimenticarla...o almeno provarci...
-E tu pensi non l'abbia già fatto? Sai quanto ci ho provato? E ogni volta era peggio!- una lacrima gli rigò il volto serio. -Non so cosa fare...
-Ci tieni a lei?-Draco ci pensò un po' su e poi annuì. 
-Allora ti sei già risposto! Vai da lei, conquistala, fai quel cazzo che vuoi ma combina qualcosa, perché sono stanco di vederti così- il moro era esausto. Draco lo abbracciò sussurrandogli un grazie all'orecchio.
 
* * * *
-Come mai Lenticchia non ha mangiato con voi a pranzo? È ancora arrabbiato per ieri? Ha capito che nemmeno tu puoi resistere al mio fascino?
-Contaci Malfoy. Comunque sì, ha litigato anche con Harry ed ora non vuole nemmeno più vedermi, caro il mio "i miei piani funzionano sempre"!-rispose Hermione seccata.
Oh, sì che hanno funzionato Granger! E vedrai presto come...
-Quanto mi dispiace Granger...- un ghigno stampato sulla faccia.
La ragazza era davanti a un calderone, intenta a preparare una pozione dal colore bluastro. Draco era alle sue spalle e le si avvicinò pericolosamente. Non poté trattenersi e le sfiorò una ciocca di folti ricci, abbassando poi la mano sulla sua spalla. A quel contatto Hermione rabbrividì, irrigidendosi.
-Cosa dovrebbe essere?- chiese il biondo, curioso.
Odore di menta.
-Un veleno che ho preparato apposta per te- sorrise la Grifondoro sarcastica, voltandosi verso di lui.
-Grazie Granger, ma non mi può fare niente, perché ho l'antidoto qui con me...
-Ah davvero? Cioè?
-Te- un attimo e il biondo azzerò le distanze tra le loro labbra. Draco le accarezzò una guancia dolcemente, l'altra mano tra i suoi capelli. Hermione chiuse gli occhi, abbandonandosi a quel tocco e scordandosi il mondo che la circondava. La bacchetta le scivolò di mano, cadendo per terra con un tonfo, che nessuno dei due sentì. Il bacio si fece più intenso e Draco abbassò le mani sui fianchi della ragazza, attraendola a sé ancora di più. Hermione aveva ormai perso la forza di staccarsi da quel contatto che desiderava sempre di più. 
Emozioni mai provate, desiderio del proibito. 
Le loro lingue si ritrovarono a muoversi, quasi danzando tra loro e quell'improvviso contatto fece spalancare gli occhi alla ragazza, che resasi finalmente conto di ciò che stava accadendo, si staccò subito dal biondo, spingendolo via.
-Malfoy, ma che cazzo fai?!
Un forte "Paff" risuonò nella stanza e un attimo dopo Draco si toccò la guancia dolorante, lasciandosi sfuggire un "ahi!" sorpreso. Hermione lo guardò negli occhi, tristi e sconcertati, ma subito dopo si voltò, prese i suoi libri e se ne andò, sbattendo la porta dietro di sè e correndo al dormitorio, cercando di trattenere le lacrime che a momenti avrebbero rigato il suo volto.
 
* * * *
Arrivata alla sua stanza si buttò sul letto a righe rosse e oro con la faccia premuta sul cuscino e sfogò tutta la sua rabbia. L'immagine di quel bacio era nitida nella sua mente, non riusciva a cancellarla. Era stato il momento più bello della sua vita, era come se avesse sempre desiderato che accadesse. Ma non era possibile, lui era un Serpeverde dal cuore di ghiaccio, che non aveva fatto altro che insultarla per tutti quegli anni. Eppure quel bacio sembrava così vero, poteva sentire ancora le labbra di lui sulle sue. E poi aveva reagito, anche se se n'era pentita subito. Con quello schiaffo lo aveva colpito anche dentro, nel cuore, rivelando le sue vere emozioni. Quegli occhi rispecchiavano tutto quello che non aveva mai detto a nessuno. Hermione era scappata perché non riusciva più a guardarlo, se fosse rimasta lì si sarebbe buttata tra le sue braccia e lo avrebbe baciato di nuovo, cosa che non doveva assolutamente accadere. 
Stupido orgoglio Grifondoro.
E così adesso cosa avrebbe fatto? E la punizione? Come sarebbe riuscita a guardarlo ancora negli occhi? Questo la fece disperare ancora di più. Le lacrime le rigavano il volto, bagnandole le labbra, ancora calde di lui.
Basta Hermione, era solo un bacio! Il tuo primo bacio...la cosa che aspettavi da un sacco di anni! Sì, ma certamente non da lui! E allora? Ti è anche piaciuto!
La ragazza era confusa; è vero, le era piaciuto tantissimo il bacio, forse troppo, ecco perchè aveva dovuto interromperlo. Se non ne avesse avuto la forza forse in quel momento si sarebbe trovata su un comodo letto, avvinghiata a lui ed Hermione non voleva nemmeno pensarci. Ma una cosa che non riusciva proprio a perdonarsi era quello schiaffo. Avrebbe voluto dimenticarsi subito quegli occhi grigi così profondi e tristi che lo avevano seguito. Si asciugò le lacrime con il dorso della mano e si sedette a gambe incrociate sul tappeto, facendo dei respiri profondi. Doveva calmarsi prima che tornasse Ginny e la vedesse in quello stato; si sarebbe di sicuro preoccupata più del dovuto. Poco dopo si alzò e si affacciò alla finestra, quando si accorse che sul vetro era attaccato un piccolo foglietto verde un po' stropicciato.
 
Non dovevo farlo, scusa...dimentica tutto. Ci vediamo domani come sempre.
D.L.M.
 
Come faccio a dimenticare, Draco?
 
Mi dispiace, ma il primo bacio non si scorda mai...
H.J.G.
 
E lo mandò al ragazzo,dopo un attimo di incertezza. Era vero, nessuno poteva dimenticare il primo bacio, soprattutto se era dato da lui...
 
* * * *
Draco era immobile, gli occhi puntati sul foglietto da più di mezz'ora. Lo rileggeva in continuazione, camminando nervosamente per la stanza. Ora cosa avrebbe fatto? Non poteva far finta di niente...era successo qualcosa e tutti e due ne erano consapevoli. Si era lasciato andare al suo istinto e aveva fatto ciò che desiderava da molto tempo senza nemmeno rendersene conto. Era successo e basta. Ma adesso? Era cambiato qualcosa per lei? Si torturava le dita, pensando inutilmente a qualcosa...non voleva farle perdere la memoria, anche perchè era felice per le parole che Hermione gli aveva scritto: non si sarebbe mai dimenticata del suo bacio. E per lui era una cosa importante, nonché bellissima, visto che avrebbe sempre tenuto un ricordo di lui dentro di sè. Qualcuno bussò alla porta e pochi secondi dopo da lì spuntarono dei capelli neri, che contornavano una faccia da carlino.
-Ciao Dracuccio, sono venuta a trovarti, sei contento? Dra, che hai in mano?
-Nulla che ti possa interessare Pansy...
-E quel foglietto verde che stavi fissando fino a un secondo fa è "nulla"?
-Sì, vedo che capisci in fretta
-Accio foglio- la Parkinson con un incantesimo prese dalle mani del biondo il pezzo di carta, aprendolo e leggendo ad alta voce: -Mi dispiace, ma il primo ba-...bacio non si scorda mai...- la mora alzò gli occhi infuriati, chiedendo spiegazioni a Draco. 
-Chi è questa troia?Chi cazzo è?- stava urlando. 
-Calmati Pansy, non...- ma la Parkinson gli aveva già mollato uno schiaffo in pieno viso. 
-Stronzo!- urlò, sbattendo la porta dietro di sè e lasciando il ragazzo solo e confuso più che mai, con una guancia ancora più dolorante di prima.
 
 
-Dra, cos'è successo?- chiese Blaise, entrando nella stanza. -Ho appena visto Pansy uscire di qui in lacrime, cosa le- oh cazzo! Che hai alla guancia?
-Penso che oggi le ragazze si divertano a schiaffeggiarmi...- disse tristemente, facendo comparire del ghiaccio.
-E hanno ragione...- rise l'amico, dandogli una pacca sulla spalla.
-Almeno fosse stata una sola...-continuò Draco, senza badare alle parole di Zabini.
-Non è stata solo Pansy?
-Ecco...no- rivelò Draco, guardando il moro negli occhi.
-Oggi l'ho baciata.
-Hai baciato Pansy?- disse sorpreso.
-Ma non ti p-
-Sei fuori Bla? Ho baciato Hermione...
-Oh, finalmente! Mi avevi fatto prendere un colpo...Com'è andata?- disse Zabini, impaziente di sapere i dettagli. Draco indicò la guancia rossa e Blaise capì all'istante. Gli raccontò cos'era successo quel giorno, senza tralasciare alcun dettaglio.
-E poi sei arrivato tu- concluse il biondo, con un sospiro.
-Cazzo...tu si che ci sai fare con le donne!- cercò di sdrammatizzare Blaise, senza alcun successo.
-Ok, non è il momento di scherzare, lo so...- aggiunse poi, avendo ricevuto un' occhiataccia dall'amico. 
-Pansy lasciala stare, è solo gelosa. Il problema qui è la Granger...
-Prima penso che mi odi per quello che è successo, poi però in quel biglietto...- riflettè Draco -ha scritto che non lo dimenticherà mai...cosa significa questo?
-Devi lasciarle tempo, sarà molto confusa...pensaci Dra, se ti trovassi nella sua situazione cosa faresti? Se arrivasse una persona l'opposto di te, che ti ha insultato e disprezzato per anni e un bel giorno ti baciasse, cosa penseresti?
-O che si è bevuta il cervello o che le hanno dato una pozione...- esclamò Draco, senza riflettere.
-Appunto, è quello che penserà anche lei di te!
 
* * * *
Malfoy era sicuramente sotto effetto di qualche incantesimo o pozione d'amore...non può avermi baciato di sua volontà...o forse sì? I suoi occhi parevano sinceri. Che confusione! E tutto per uno stupido bacio! Stupido, meraviglioso, primo bacio...
 
-Ehilà Herm! Finita già la lezione con Malfoy?- a sentire quel nome la riccia sussultò, tornando alla realtà. 
-S-sì, avevo un forte mal di testa, così sono tornata in stanza
-Ah, pensavo non lo volessi più vedere-esclamò Ginevra, divertita. Infatti...
-Beh, non sai cos'è successo oggi! Io e Harry...- e la Weasley iniziò a raccontarle le ultime novità sulla coppia. 
-Ah, sono così felice, non è bellissimo?-concluse la rossa, con voce squillante. 
-Sì, sì!-le disse Hermione, abbracciandola e fingendosi contenta per lei, anche se in realtà non aveva ascoltato nemmeno una parola del discorso dell'amica, perchè era presa da altri pensieri molto più importanti.
-Beh, andiamo a cena? Ho una fame!-
Effettivamente anche Hermione sentiva un certo vuoto allo stomaco, perché non mangiava dall'ora di pranzo e perché era scombussolata dalle troppe emozioni. Decisero di scendere a cenare e la riccia sperò con tutto il cuore di non incrociare per strada qualche bel biondino dall'anima spezzata e un livido in faccia o le gambe non l'avrebbero più retta.
 
 
Come non detto...
Draco stava entrando in sala con Blaise, che quando la vide le scoccò un occhiata triste con una sfumatura di rimprovero, quasi volesse dirle "perché lo hai fatto?". Allora Zabini sa già tutto... Non era uno scherzo, era serio e...sincero...
Si sedette al tavolo dei Grifondoro, ancora turbata, lanciando occhiate a Blaise per cercare delle spiegazioni.
-Herm, ci sei? Non ti basta vederlo tutti i giorni per la punizione?- le disse Ginny ridendo. 
-Ma che diavolo dici! Non stavo mica guardando lui!- si difese la Granger.
-Ah, allora ti interessa il suo caro amico, Zabini...- Hermione arrossì violentemente, balbettando un "no". 
-Ah-a! E io che pensavo ti piacesse Draco- Brividi.
-Anzi, ne ero quasi convinta del tutto!-
-Ma che...come ti è venuto in mente?!?-
-Diciamo che vi scambiate occhiate ogni due secondi e tu di notte continui a borbottare il suo nome...- disse Ginevra tutto d'un fiato.
-E perché diavolo non me l'hai mai detto?- esplose Hermione, rossa di vergogna.
-Beh, era divertente!
-Si, immagino...- disse la Granger a denti stretti.
-Guarda, ti sta fissando anche adesso! È un po' inquietante...
Hermione alzò gli occhi verso Draco, e vide le sue iridi grigio-argentee puntate su di lei. Non abbassava lo sguardo, si limitava a fissarla senza incertezza, senza vergogna. Era sicuro di quello che aveva fatto, non se n'era pentito nemmeno per un momento. Lui l'amava, non poteva farci niente.
 
* * * *
-Granger, aspetta!- bisbigliò Blaise, approfittando del momento in cui, uscita dalla sala, la Grifondoro era rimasta sola. In un angolo, nascosto nell'ombra, la fissava insistente, finché lei non si decise a raggiungerlo, un po' intimorita.
-Cosa vuoi Zabini?- sibilò Hermione, guardandolo diffidente.
-Dovresti saperlo...- gli occhi color cioccolato in cui ci si poteva perdere avevano un espressione indecifrabile, forse triste, forse furiosa. 
-Seguimi- le ordinò, prendendole il braccio e trascinandola in un corridoio laterale deserto.
-Se sei qui per parlarmi del tuo amico non serve, grazie. Ti ha detto lui di venire?
-No, Granger. Non mi ha mandato lui, non sa nemmeno che sono qui. È che non mi piace vederlo soffrire per una Mezzosangue!- disse lui sbuffando. Hermione si irrigidì a sentirsi chiamare in quel modo, dopo tanto tempo.
Soffrire...Malfoy soffriva per lei? Ma soprattutto...Malfoy soffriva?
-Blaise, a volte sai essere così divertente! Non penso che Malfoy abbia mai sofferto in vita sua! Non capisco cosa ci trovi di tanto bello a prendere in giro una ragazza così!-sbottò Hermione, che non vedeva l'ora di andarsene da lì.
-Non ti sta prendendo in giro! E sì che pensavo fossi la più intelligente di Hogwarts!
-E baciare una ragazza che ha ricoperto per anni di insulti non è una presa in giro?
-Lo so, è difficile da capire e soprattutto da accettare. Non sai quanto ci ho messo io...non riuscivo a vedervi insieme, troppo diversi. Ma, come si dice, gli opposti si attraggono!- sorrise, toccandosi i capelli cortissimi.
-Lui...ti ha parlato di me?- chiese curiosa Hermione.
-Ecco, non dovrei dirtelo io, ma è l'unica cosa che posso fare per farti capire quanto lui tenga a te!
-Che scemenze, Zabini, non mi convinceresti mai! Quanto durerà ancora questo gioco?
-Svegliati un po' Granger! Non sai quanto soffre quando ti incontra e deve insultarti! Tu e la tua testardaggine! E quant'era felice quando mi ha parlato della sua attrazione, di te, dei tuoi occhi dorati e del tuo profumo. Sorrideva come un bambino a quei pensieri...
Hermione rimase in silenzio, sbigottita. Si ricordò di tutte le volte che Draco le aveva scostato di lato i capelli, sentendo il suo profumo. Era sincero... -Quando parla di te non fa altro che dire cosa belle, quasi troppo sdolcinate per un Serpeverde...e non ti chiama nemmeno più Mezzosangue, non riesce nemmeno più a pronunciarla quella parola! Quando io sto per dirla mi blocca, guardandomi serio, e mi dice: "Lei non lo è, lei è solo Hermione". Credevo stesse impazzendo, ma era felice ed era questo l'importante... E poi oggi la felicità era quasi del tutto svanita...quasi del tutto, certo, perché ti aveva finalmente baciata. Ma, Hermione, perché l'hai ferito così? Ti pare che lui si diverta a baciare le persone che "odia"?
La ragazza non rispose; era immobile, gli occhi un po' lucidi e le gambe che non la reggevano più.
-Rispondi!- Blaise le prese le mani. Hermione tremò a quel contatto
-I-io non lo so...io ho reagito d'istinto...Malfoy mi ha sempre...
-Amata- concluse Zabini.
-Ti ha sempre amata, Hermione. Ma non era possibile! Un Purosangue e una Mezzosangue...è contro ogni regola! Ma tu...tu eri diversa...Devi credermi, non farlo soffrire ancora, pensaci e fa quello che è giusto.
Non aveva ancora finito di parlare che si ritrovò la ragazza tra le braccia, le lacrime che le rigavano il viso minuto. Sorpreso, le accarezzò i capelli e le prese il volto tra le mani. Le asciugò con il pollice le lacrime e la guardò sorridente. 
-Ora va...
Hermione gli rivolse un'ultima occhiata di gratitudine, poi sparì dietro la porta.
 
 
Ciao a tutti! Questo è uno dei miei capitoli preferiti...spero tanto che vi piaccia!
Un bacio

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Capitolo 9
*** Emozioni ***


I caldi raggi del sole illuminavano la stanza. Hermione guardava i piccoli granelli di povere, visibili solo alla luce, che volteggiavano nell'aria. Li spostò con la mano, come faceva quand'era piccola e rimaneva affascinata da questo fenomeno. Non aveva dormito per tutta la notte; gli occhi erano rossi e le labbra screpolate. Le parole di Blaise la tormentavano dalla sera precedente. Avrebbe dovuto cercare Draco, dopo la chiacchierata con Zabini, ma non ce l'aveva fatta, voleva aspettare almeno un giorno, per pensare e chiarirsi le idee. Aveva capito che Draco aveva un cuore e che soffriva come gli altri, ma non era ancora del tutto sicura di potersi fidare dei sentimenti che il Serpeverde provava per lei. 
Ginny dormiva ancora profondamente, il dolce suono del suo respiro regolare, le palpebre e la bocca rilassate, le ciocche rosse che le nascondevano una parte del viso. Hermione si ritrovò a pensare a Harry, quando lo aveva trovato nella sua stanza, mentre baciava Ginny. Era così felice per loro! Nei loro occhi un'espressione di gioia infinita, che avrebbe voluto provare anche lei. Il loro primo bacio era stato bellissimo; tutti e due si cercavano da tanto tempo, si amavano e si desideravano. Il bacio di Hermione invece era stato rovinato, rovinato da lei, dalle sue paure, dal suo orgoglio e dalle sue insicurezze. Sarebbe stato il bacio migliore, come quello delle favole, che avrebbe riempito i suoi sogni. D'improvviso si rese conto di quanto lo volesse, di quanto desiderasse baciare di nuovo quel ragazzo. Una sensazione strana, mai provata prima, che la faceva rabbrividire. Si alzò dal letto e si diresse in bagno per rinfrescarsi il viso. Che le stava succedendo, si stava forse innamorando di Draco Malfoy?
Le sensazioni che provava quando pensava a lui, al suo tocco leggero, al suo profumo, le facevano girare la testa e le provocavano brividi di desiderio e pensieri non del tutto innocenti.
Hermione! Svegliati! Non puoi pensare così di lui! Ma se lui ti desidera, perché tu non dovresti? È così sbagliato...
-Herm...già sveglia?- disse Ginny, la voce impastata dal sonno, quando Hermione aprì l'armadio in cerca di qualcosa da vestire. 
-Buongiorno anche a te- le sorrise lei di risposta.
-Dormito bene?
-Sì, benissimo, grazie! Ho sognato il mio Harry...- quando lo disse aveva occhi sognanti e la riccia ne fu terribilmente invidiosa. 
Beata te, Gin che puoi baciarlo, puoi sognarlo senza sentirti sbagliata, senza avere paura di essere presa in giro, di essere umiliata...
-Qualcosa non va? Sembri un po' giù...
-Tranquilla, sono solo un po' stanca...non ho dormito per quasi tutta la notte!- la rassicurò la Granger.
-E perché? Pensavi a qualcuno in particolare?- chiese la rossa con tono un po' troppo allusorio. 
-No!- troncò subito Hermione.
-Non riuscivo a dormire e basta!
Ginevra la guardò, balbettando uno "scusa".
 
* * * *
Non si era mai vista peggio di così. La figura riflessa allo specchio faceva paura perfino a sé stessa. I capelli crespi che sembravano un nido, delle occhiaie troppo evidenti che la facevano assomigliare a un panda, un viso pallido, incavato; sembrava quasi un fantasma. Sentì delle mani delicate sulle spalle. 
-Meglio che ci diamo una sistemata, che ne dici?- disse Ginny, quasi leggendo nella mente di Hermione. Quest'ultima prese una spazzola dal cassetto e iniziò a pettinare con fatica tutti i nodi. 
-Da' qua, faccio io- intervenne la Weasley e prese una bottiglietta contenente una crema all'odore di vaniglia, spalmandosela sulle mani e poi sui capelli di Hermione. Li massaggiò dolcemente, pettinandoli di tanto in tanto. Dopo pochi minuti i boccoli dell'amica erano diventati morbidi e profumati. Finito questo cominciò a truccarla: correttore, fard, matita, mascara e un po' di ombretto. 
-Ginny, basta! Non voglio sembrare una...- si fermò quando vide il volto dell'amica. 
-Non vuoi sembrare cosa Herm? Una ragazza?- sbottò la rossa, anch'essa truccata come tutte nella scuola. 
-Sei l'unica, te ne rendi conto? E poi ti chiedi perché non hai un ragazzo! Il problema è solo tuo, cara mia! Non hai visto come ti guardavano tutti il fine settimana ad Hogsmeade? Se ti curassi di più, se smettessi di stare tutto il giorno tra i libri, un ragazzo lo avresti già! Tu hai paura, ecco cos'hai! Hai paura di piacere a qualcuno, che qualcuno pensi a te, a quanto sei bella e intelligente! Ecco qual è il tuo problema
Hermione non sapeva cosa rispondere. Non aveva paura! È che non le sembrava vero di poter piacere a qualcuno.
Come Draco...
-Può essere che tu abbia ragione, ma io non ho paura- rispose la riccia con tono fermo.
-Io sono così, nessuno mi può cambiare come vuole
-Non ho detto questo! Ho detto che potresti essere come me, come le altre ragazze
-Io non voglio assomigliare proprio a nessuno! Non voglio essere una semplice copia! Voglio essere me stessa!
Con un fazzoletto bagnato cancellò via ogni traccia di trucco e uscì dalla stanza.
A colazione le due amiche non si degnarono nemmeno di uno sguardo. Hermione si era perfino dimenticata di quello che avrebbe dovuto fare nel pomeriggio. A questo pensiero alzò gli occhi verso il tavolo dei Serpeverde. Draco stava ridendo insieme a Blaise.
È così carino quando ride... si ritrovò a pensare la riccia. Quella gioia nel volto del biondo le aveva fatto tornare il buon umore. D'un tratto Draco, accortosi dello sguardo di Hermione, le sorrise dolcemente, facendola arrossire. 
Draco Malfoy che mi sorride...
Prendendo coraggio gli scrisse un foglietto e glielo inviò.
 
Alle quattro, solita stanza.
H.J.G
 
Il biondo si limitò ad annuire. 
 
Le sarà passata? Mi avrà perdonato?
Blaise non gli aveva detto niente dell'incontro con la Granger, ne era completamente all'oscuro.
 
* * * *
La stava aspettando da più di un quarto d'ora, ma lei non si era fatta vedere. 
Lo sapevo! Non mi ha perdonato...che stupido che sono stato! si batte una mano sulla fronte.
La porta si aprì con un lieve cigolio ed entrò Hermione, con passo incerto. Draco si alzò in piedi.
-Pensavo non venissi...beh, certo, ti avrei capita...dopo quello che è successo... Si, io--
-Shh, sta zitto- sussurrò Hermione, con un dito sulla bocca sorridente, ormai a pochi centimetri da lui. Il dito fu subito sostituito con le labbra di Draco. Lo baciò come fosse la prima volta, lasciandosi andare e dimenticandosi di tutto quello che la circondava. Non era ancora del tutto sicura se ciò che stava facendo fosse quello che desiderava, ma in quel momento si sentiva felice e libera.
Draco era ancora stupito, ma le accarezzò una guancia, l'altra mano tra i suoi capelli ricci. Appena si staccarono Hermione gli sorrise dolcemente e guardandolo negli occhi capì che sì, quello era ciò che voleva.
Si baciarono ancora, stavolta con più passione e desiderio, così intensamente da tremare. Spinti sul muro senza accorgersene scivolarono in ginocchio. Le loro lingue si accarezzarono e i loro corpi furono un tutt'uno. Hermione si mise a cavalcioni sulle sue ginocchia, spinta dall'impeto di quei baci. Ne desiderava sempre di più, quasi fossero una droga. La sua bocca produceva piccoli gemiti di piacere e strinse Draco a sè, quasi avesse paura che scomparisse da un momento all'altro. Le venne in mente che quello che stava facendo non era del tutto innocente, ma tanto cosa aveva da perdere? Poteva fare quello che voleva della sua vita. Gli passò le mani tra i capelli biondi, mentre lui la baciava sul collo. Non avrebbe mai pensato di desiderare Draco Malfoy così intensamente, anzi, non avrebbe mai pensato di desiderarlo e basta.
Da lontano si sentirono delle risate e d'un tratto la porta si aprì esitante. Hermione fece appena in tempo a staccarsi da Draco e ad alzarsi in piedi, che entrò Ginny, seguita da Harry, che la teneva per mano e le sorrideva.
-Allora, hai capito? Riprova e vedrai che ci riuscirai!- recitò Hermione, rivolta a Draco, che balbettò un "sì" ancora sconvolto, tirando fuori la bacchetta. Finalmente i due piccioncini si accorsero della loro presenza e arrossirono all'istante per l'imbarazzo.
-Ehm...scusate...non pensavamo ci fosse qualcuno...- disse la Weasley, nervosa per la presenza di Hermione, ma anche un po' delusa. Si girò verso Harry, lanciandogli un'occhiata d'intesa, e insieme se ne andarono in cerca di un'altra stanza.
-Fiu! C'è mancato un pelo!- sospirò la Granger, lasciandosi cadere a terra, per riprendersi da tutte quelle emozioni e pensando a quello che era successo in quella stanza. Draco la osservò chiudere gli occhi, le labbra rosee e i folti capelli che le contornavano il volto minuto. La luce che penetrava dalle finestre illuminava la sua pelle liscia, facendola sembrare un angelo. Desiderava tremendamente baciarla di nuovo.
-Puoi farlo se vuoi- disse Hermione con naturalezza, quasi lo avesse letto nel pensiero. Draco rimase interdetto. Come aveva fatto a capire quello che voleva fare? 
La ragazza aprì gli occhi e lo guardò intensamente. Senza che se ne accorgessero i loro nasi erano a pochi centimetri di distanza, gli sguardi persi l'uno nell'altro. Draco fece quello che desiderava di più in quel momento. Le prese il volto tra le mani, le accarezzò i capelli e poggiò le labbra sulle sue.
-Io...ma che cazzo sta succedendo?sussurrò Draco d'un tratto, staccandosi da Hermione, che lo guardò confusa. 
-Perché prima mi hai baciato?
La ragazza non sapeva cosa rispondere, non poteva mica dirgli dell'incontro con Blaise. 
-Ecco...perché, perché ieri mi hai baciata tu...- balbettò Hermione, un po' imbarazzata. 
-Ah, è solo per questo?- disse lui con una nota di delusione nella voce. 
-No...ho riflettuto molto su quello che è successo e mi dispiace tanto per quello schiaffo- rispose la ragazza, accarezzandogli dolcemente la guancia ferita. 
-Mi hai presa alla sprovvista, non avrei mai pensato che facessi una cosa del genere, proprio tu, Purosangue che non voleva nemmeno sfiorarmi per il mio sangue sporco...
-No, è una cosa troppo sbagliata! Non è possibile...non può succedere davvero! Cazzo Granger, che stiamo facendo?Hermione lo guardò sconcertata. 
-Io...io pensavo andasse bene anche a te...
-Non...non doveva succedere...
Il biondo chiuse gli occhi, prendendo la testa tra le mani.
-Draco- il suo nome pronunciato da lei era il suono più bello che avesse mai sentito. 
-Vorrei tanto capire quello che stai dicendo, ma l'unica cosa che voglio sapere in questo momento è...- fece un respiro profondo e con voce tremante disse -Cosa provi per me?
 
 
 
Questo capitolo mi fa schifo, ma vabbè...andrà meglio più avanti...
Baci :*

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Capitolo 10
*** Destino ***


Hermione era ancora confusa. Dopo quella domanda, Draco l'aveva lasciata lì, sola e senza alcuna risposta. Era letteralmente scappato da lei. Il Serpeverde aveva dovuto andarsene o avrebbe rischiato di confessarle tutto; aveva già sbagliato una volta, non poteva farlo di nuovo.
-Zabini- disse tra sé la riccia, prendendo un foglietto.
 
Non mi ha confessato niente...comincio a credere che sia tutto uno scherzo...
H.J.G
 
Spero non lo sia... si ritrovò a pensare Hermione, l'immagine del loro bacio ancora nitida nella sua mente. Era stato così intenso, lo aveva voluto con tutto il cuore e lui c'era stato... se non l'avesse voluto non avrebbe risposto, o no? Non l'avrebbe nemmeno sfiorata a causa del suo sangue sporco...
Le lacrime le rigarono il volto. Era forse tutto un sogno? Troppo irreale perchè fosse vero... 
Un Malfoy non sa amare. E soprattutto, non sa amare i diversi. Sono queste le regole. Non si possono mischiare le due razze. O forse è per questo? Una ribellione. Dopo tutto questo tempo in cui ha dovuto sottostare ai princìpi di suo padre, potrebbe essere una possibilità...
 
Granger, non è facile togliere la maschera a un Serpeverde e scoprire la verità. Il suo bacio è stato solo un momento di debolezza. Voleva ma non doveva farlo. Forse col tempo ci riuscirai. Basta che resti te stessa e gli stai vicino. È un momento difficile per lui...
B.Z.
 
Un momento difficile? E proprio io devo stargli vicino? Per farlo soffrire ancora di più?
Hermione sentiva una strana fitta al cuore, qualcosa non andava. Pensare a Draco la faceva sentire diversa dal solito, ma in modo positivo. Sentiva lo stomaco sottosopra e il viso le si arrossava improvvisamente. Quegli occhi di ghiaccio riempivano i suoi sogni da tempo, ancora prima che lui la baciasse.
Draco, perché proprio tu? Io ti dovrei odiare con tutto il mio cuore per quello che mi hai fatto in questi anni, ma dopo quello che è successo ieri e oggi...non ci riesco... una lacrima le rigò il volto pallido. Era troppo confusa per poter pensare.
 
* * * *
-Dra, già di ritorno?- esclamò Blaise, quando l'amico entrò nella stanza.
-Zabini, che cazzo hai fatto?!- sibilò il biondo, sbattendolo al muro, circondandogli il collo con le dita ossute e stringendolo.
-Per Salazar, cos'hai? Sei pazzo?! Che diavolo ti ho fatto di così grave?- annaspò il moro, mentre l'altro non accennava ad allentare la presa. 
-Cos'hai detto alla Granger?! Dimmelo!- gli urlò contro Malfoy, che aveva capito. 
-Niente, Dra! Ora lasciami per favore!
-Allora perché la Mezzosangue oggi mi ha baciato di sua "spontanea volontà"?
-Che cazzo ne so! Vai a chiederlo a lei!-esplose Blaise e domandò -Non era quello che volevi?
-Sì, ma non volevo che lo facesse perché spinta da qualcuno!- rispose Malfoy a tono.
-E chi ti dice che non l'ha fatto perché lo voleva? Sei proprio uno stupido...- sospirò il moro.
-Fottiti Zabini
-La Granger?- sorrise Blaise, sarcastico.
-Non azzardarti!- disse Draco, puntandogli la bacchetta alla gola.
-Beh...Devo dirti che hai buon gusto...la Mezzosangue non è niente male!
-Ah, finalmente hai confessato! Le hai parlato allora!
-Ok, si, hai vinto! Come sempre...-borbottò Blaise. 
-Comunque io non le ho detto di baciarti, le ho detto solo che...
-Che cosa Bla? Vai avanti...
-Forse mi sono lasciato scappare che ti piace...- disse Zabini, coprendosi il viso nel caso avesse ricevuto eventuali pugni o maledizioni da parte del biondo.
-Sei morto!
-Eheh, lo so purtroppo...- disse Blaise un po' preoccupato, scappando fuori dalla stanza, mentre Draco lo inseguiva con la bacchetta in mano.
 
* * * *
-Dobbiamo parlare- disse la Weasley, seria, quando Hermione entrò nella stanza.
-Per favore, Ginevra, non ora...sono molto stanca...
-No, parliamo subito! Cosa pensi, di scappare così dai problemi? Mi hai dato della troia!- le urlò contro Ginny.
-Non ti vergogni neanche un po'?
-Gin, non ti ho mai dato della...hai capito...ti ho semplicemente detto che non volevo essere come tutte voi! Voglio essere diversa...e se ci tenessi veramente a me, lo capiresti! Ma ora sei troppo presa da Harry per poter comprendere anche solo una parola di quello che dico!- esclamò la riccia. 
-E adesso, per favore, lasciami dormire- detto questo si buttò sul letto e dopo pochi secondi si addormentò, per recuperare tutte le notti insonni che aveva passato pensando a lui.
 
* * * *
-Cari studenti di Hogwarts, volevo informarvi del progetto della professoressa McGranitt e del professor Piton, che secondo il mio parere sarebbe utile per i rapporti tra di voi ragazzi, per conoscere nuove persone e fare nuove amicizie. Dovrete farvi delle domande per capire il carattere e i gusti dell'altro. Minerva...-il preside lasciò il posto alla figura esile della professoressa, che prese la parola.
-Grazie Albus. Bene, anche se la maggior parte di voi non sarà d'accordo, vi divideremo in coppie, di case diverse. Ognuno di voi nella giornata di oggi dovrà mettere un bigliettino con il proprio nome in questo calice, come per il Torneo Tre Maghi, solo che questa volta senza un limite di età. Certamente però le coppie saranno dello stesso anno. Sarà il destino a decidere. I biglietti verrano estratti stasera, così da cominciare già domani. Spero questo progetto possa essere utile. Ah, e dovete partecipare tutti! Grazie- detto questo la McGranitt tornò al suo posto.
-Ah, che palle! Spero di essere con qualcuno di voi...- disse Ron.
-Invece dovresti cogliere l'occasione per trovati una ragazza!- esclamò Ginny.
-Ma, in realtà...- Weasley guardò Hermione con desiderio.
-Non ci provare Ronald, Herm è già occupata!- la riccia la guardò stupita. Avevano fatto pace quella mattina. Ginny l'aveva svegliata dandole un leggero bacio sulla guancia e abbracciandola forte. Per fortuna le loro litigate non duravano mai più di due- tre giorni.
-Ah, sì? E chi sarebbe lo "sfortunato"?-chiese curioso Ron.
-Ma come ti permetti! Comunque non sono cazzi tuoi!- rispose la rossa, in difesa dell'amica.
 
* * * *
Quella sera tutti gli studenti si presentarono in Sala Grande per pescare il nome della persona con cui sarebbero stati in coppia.
Quando fu il turno di Hermione Granger, questa per poco non svenne: "Draco Malfoy". 
Era una persecuzione! Oppure il destino...
 
* * * *
-Beh, allora, da dove cominciamo?
-Fammi una cazzo di domanda Granger!
-Quali sono i tuoi colori preferiti?
-Verde e nero...
-Ci avrei scommesso 500 galeoni!-sorrise la riccia.
-Sono così prevedibile?- disse lui, ricambiando il sorriso.
-Abbastanza...
-I tuoi preferiti invece?
-Beh, il rosso e l'azzurro tendente al grigio- il colore dei tuoi occhi avrebbe voluto aggiungere.
-Azzurro tendente al grigio?
-Come l'acqua del mare in inverno...- Herm, non mentire!""
-Poetico...- mormorò lui pensieroso. La Grifondoro arrossì leggermente.
-Migliori amici?
-Zabini, Nott, Tiger e Goyle. I tuoi non te li chiedo, so già che sono lo Sfregiato, Lenticchia e la Piattola...
-Draco, smettila, non chiamarli così!-all'esclamazione della riccia, il biondo sentì un brivido sulla schiena; l'aveva chiamato per nome.
-Dillo ancora- era quasi un ordine.
-C-cosa?- chiese lei confusa.
-Il mio nome...- ora era una supplica.
-Draco...
-Oh, al diavolo tutto!- e si avventò sulle sue labbra. Non riusciva più a resistere alla tentazione di assaggiare ogni centimetro della sua pelle. Ci era già cascato una volta ed era stato stupendo; non voleva rovinare tutto ancora. Lei rispose subito al bacio, accarezzandogli i capelli biondi. Chiuse gli occhi per assaporare quel momento magico. Era il loro terzo bacio e sperava finisse meglio delle altre volte. 
-Non ti pentirai di quello che stiamo facendo un'altra volta?- gli chiese lei speranzosa. 
-Io no, se non lo farai tu...- e riprese a baciarla, facendola gemere di piacere.
-Ma noi...ci detestiamo...
-Granger, non riesci mai a stare zitta e goderti questi momenti vero?- la ragazza sorrise tra le sue labbra. Draco fece scorrere le sue mani sulla schiena della riccia, fino a cingerle la vita. In quel momento voleva dimenticarsi di tutto, di suo padre e dei suoi discorsi senza senso, del suo futuro già fissato, e pensare solo ai suoi sentimenti e alla meravigliosa ragazza che aveva tra le braccia. La baciò sempre con più passione, stringendola a sé sempre di più, quasi avesse paura che svanisse.
-Draco...- sussurrò Hermione, piacevolmente sorpresa dai gesti del biondo. Si fissarono intensamente, fondendo insieme i loro sguardi e successivamente le loro bocche. Draco aveva bisogno di lei, del suo calore, del suo sapore e del suo profumo. Questa volta fu lei che lo precedette e gli infilò la lingua tra le labbra socchiuse, attorniando il suo collo con le braccia. Il ragazzo sussultò per la sorpresa, e dopo poco la assecondò. Rimasero incollati per diversi minuti, per il semplice fatto che si desideravano troppo per poter anche solo pensare di staccarsi l'uno dall'altra.
Hermione Jean Granger si sentiva strana, ma in modo piacevole. Sapeva che non era giusto quello che stava facendo, ma si sentiva talmente bene, per la prima volta desiderata da qualcuno (a parte Ron), che non voleva fermare quel momento. "Al diavolo tutto!" aveva detto Malfoy, allora lei aveva fatto lo stesso.
Al diavolo Harry, al diavolo Ron, al diavolo Ginny! Vorrei proprio farvi vedere come sono veramente! Farvi vedere che a qualcuno piaccio nonostante l'assenza di trucco e scollature. Che sono qui a baciare lui, Draco Malfoy, e che non è niente male! Voi che pensavate che non potessi trovare nessuno e che invece ora mi sento meglio di tutti voi messi insieme! Vaffanculo alle regole, ai pregiudizi, al sangue, agli insulti! Io lo voglio... pensò Hermione, passando con sicurezza le mani su tutta la schiena del ragazzo,fino ad arrivare al bordo della maglia. Con un movimento delicato la tirò su e gliela sfilò, lasciando il ragazzo a petto nudo. Era bellissimo...lo baciò ancora, sempre più impaziente. Lui prese la maglietta di lei tra le dita, ma prima di sfilargliela di dosso si bloccò.
-Che c'è?- gli chiese lei dolcemente, baciandolo leggermente sul bordo delle labbra.
-Non è troppo...presto?
-Ti stai già pentendo...- disse tristemente la riccia.
-No, non è così! È che forse tu...non sei ancora pronta...
La ragazza impallidì al pensiero di quello che stava per succedere...anche se lo voleva, forse aveva ragione lui, forse stava correndo troppo. Pensò a Ginny; lei l'aveva già fatto l'anno prima, quand'era ubriaca, con uno di cui non conosceva nemmeno il nome.
-Non mi sento di farti questo... se per caso te ne pentissi tu?
Hermione lo baciò dolcemente e lo guardò negli occhi 
-Mai...
 
 
 
 
Ciao a tutti! Eccomi qui con un nuovo capitolo! Voglio ringraziare le persone che hanno messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite e quelle che recensiscono! Vi rendete veramente felice :)
 
Ps. Non è come sembra, Draco e Hermione non lo fanno adesso...
 
Un bacio :*

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Capitolo 11
*** Segreti di una notte ***


Le settimane passarono tra sguardi e baci rubati. Tutto di nascosto; se Lucius Malfoy avesse scoperti quello che stava accadendo, avrebbe sicuramente anticipato il matrimonio di Draco, senza lasciargli libera scelta.
Era un sereno pomeriggio di Novembre, talmente bello che tutti gli studenti ne avevano approfittato per fare una bella passeggiata all'aria aperta. Qualcuno però era rimasto dentro... Hermione era, come al solito, in biblioteca, per prendere dei libri.
-Dove sarà... Uff! Ah, eccolo!- disse tra sé la Grifondoro, alzandosi in punta di piedi. Qualcuno le arrivò da dietro e le cinse la vita. La ragazza sussultò, ma quando capì di chi si trattava si rilassò all'istante. Draco le scostò i capelli da un lato e iniziò a baciarla sul collo. Hermione girò leggermente la testa, per vedere il volto del ragazzo e per strappargli un bacio a fior di labbra.
-Ciao- disse lui, sorridendo.
-Non hai paura che ci vedano?- chiese la ragazza, un po' preoccupata.
-Che c'è? Ti vergogni di me forse?
-Smettila, come potrei! Sto con il ragazzo più bello di tutta Hogwarts!- rispose lei, ridendo di gusto.
-Si, ma nessuno lo sa!
-E vorresti dirlo a tutti?
Il viso di Draco si incupì.
-Hermione...devo dirti una cosa...prima però vorrei un bacio, l'ultimo che mi darai per un bel po', visto quello che devo dirti...
La riccia gli prese le mani e appoggiò le labbra sulle sue per qualche secondo.
-Ascoltami, ti prego. È complicato per me dirti tutto questo, perché sono obbligato e non posso farci niente. Tra un anno o forse due, non lo so ancora di preciso, io...- la voce gli tremava -io mi devo sposare...
Hermione ritrasse all'istante le mani da quelle di Draco, quasi fosse stata scottata. Non riusciva a dire una parola.
-Che cazzo stai dicendo?
-Io non voglio, te lo giuro! Non la amo quella stupida ragazzina viziata, mi fa orrore solo il suo pensiero. Ma l'unica cosa che importa a mio padre è il sangue...
-Tu non eri da meno...- riuscì a dire la Grifondoro in un singhiozzo.
-Sapevo che non dovevo fidarmi di un Serpeverde...sapevo che era tutto uno scherzo, non era possibile che tu mi ammassi, ma io ho scelto di seguire il mio cuore e ho sbagliato.
-No...io volevo chiederti di stare con me, nonostante il matrimonio...
-Come posso farlo, se so che non ci sarà mai un futuro per noi? Che non ci sarà un "sempre"?
-La scelta la devi fare tu, non posso obbligarti. Io ti ho solo detto la verità e come la penso a riguardo- Il biondo avvicinò una mano ai capelli di Hermione, ma la ragazza si scostò di lato.
-Pensaci. Te l'ho detto perché volevo essere sincero con te e so che il prezzo da pagare è alto, visto che potresti non volermi vedere mai più
Hermione lo fissava muta.
-Okay, allora ciao...- il Serpeverde scomparve dietro la porta della biblioteca deserta, trattenendo una lacrima che faceva pressione per uscire.

* * * *
-Malfoy sposato? Hahaha! Non ci posso credere!- rise stupita Ginny.
-E perché verrebbe a dirti queste cose? Sei forse diventata la sua confidente personale?
-Mmm...- Hermione non aveva detto all'amica della "relazione"con Draco; l'avrebbe presa per pazza...
-Secondo me sei un po' gelosa...
-Macchè! Che diavolo dici!
-Vedi? Sei gelosa! Passate così tanto tempo insieme per i compiti che secondo me hai iniziato a provare qualcosa per lui...
-No, è solo che...si deve sposare così giovane...
-Dovresti sapere bene la storia, Herm! Per i Purosangue è così! Sono i genitori che scelgono il destino dei loro figli...i matrimoni sono combinati, Malfoy non può far altro che sposare la Purosangue scelta per lui, anche se non la conosce o addirittura se la odia a morte!
Non ha una scelta...me l'aveva detto... Ma allora come faccio a stargli vicino se poi lui se ne andrà?
Basta che resti te stessa e gli stai vicino. È un momento difficile per lui...mi aveva detto Blaise. Ora ho capito a cosa si riferiva...
-Beh, Herm, è meglio che godi della sua compagnia finché c'è tempo!- scherzò la rossa. La Granger le tirò addosso un cuscino, ridendo. In realtà aveva ragione Ginny, lo sapeva...doveva godersi gli ultimi momenti con lui, finché era libero...
Gin, non sai cosa hai appena fatto...Potrebbe essere la scelta più avventata della mia vita, ma...
Dopo la cena, Hermione tornò in camera con l'amica. Fece finta di coricarsi e quando fu sicura che Ginny si fosse addormentata, scivolò fuori dal letto, si preparò e uscì piano dalla stanza.

* * * *
-Dai, Dra, vieni! È solo una stupida festicciola!
-Appunto, è stupida Zab, quindi non serve la mia presenza...Oltretutto sono un prefetto e non dovrei permettere queste cose...- sbuffò il biondo.
-Ma siamo solo noi Serpeverde...
-Non sono dell'umore adatto Blaise, quindi finiscila!
-Gliel'hai detto?
-Certo, non potevo stare zitto a lungo o l'avrebbe scoperto quando le mandavo l'invito al matrimonio!
-L'ha presa male vero?
-Abbastanza...non so se mi perdonerà...
-In fondo non è colpa tua Dra, dovrebbe saperlo anche lei...Guarda me, io mi godo la vita finché sono libero!
-Si, ma i tuoi non hanno ancora organizzato nessun matrimonio!
-Hai ragione...Ti lascerò qui, a deprimerti per la tua Mezzosangue, mentre io alla festa troverò qualche bella streghetta... Non preoccuparti se per caso non torno stanotte! Il che è molto probabile...
-Bene, allora vai!
-Addio fratello!- e uscì dalla stanza ridendo.

* * * *
Hermione riuscì ad entrare nel dormitorio Serpeverde, grazie al mantello dell'invisibilità che aveva "preso in prestito" da Harry. Trovò la stanza di Draco con facilità e con un leggero colpo di bacchetta aprì la porta. Tutto era buio e silenzioso; entrò in punta di piedi. Si avvicinò piano al letto dalle tende verdi e le scostò per poter ammirare il ragazzo biondo, che dormiva come un angelo. Le faceva quasi tenerezza e un po' le dispiaceva doverlo svegliare.
-Draco- bisbigliò. Il ragazzo aprì piano gli occhi argentei e la vide; era seduta sul bordo del letto e lo guardava sorridendo. Sembrava il sogno che aveva fatto più di un mese prima...
-Hermione...che ci fai qui?
-Draco, io... Voglio farlo.
-Ma...
-Ho deciso. Non mi importa se devi sposarti. La prima volta voglio farlo con la persona che amo...e sei tu- lo baciò con tutta la passione che aveva in corpo. Draco si lasciò andare, senza fare domande. Aveva desiderato tanto quel momento, che pensava non potesse più arrivare a causa della confessione del matrimonio. Lei lo aveva perdonato...
Le loro mani si cercavano; la ragazza gli sfilò la maglia di dosso, contemplando il suo corpo perfetto. Il biondo si decise a fare lo stesso. Infilò le mani sotto la maglietta di Hermione, andando sempre più su, fino all'allacciatura del reggiseno. Lo sganciò senza fatica e lo fece scivolare per terra, con la maglietta.
-Sei sicura?- chiese piano lui.
-Si- rispose lei decisa, accarezzandogli la nuca, la schiena, arrivando fino all'allacciatura dei pantaloni. Con delicatezza glieli sfilò, lasciandolo in boxer. Poi si tolse la gonna. Draco le accarezzò tutto il corpo fino ad arrivare alle mutandine. La Granger aveva un corpo stupendo, che aveva sempre coperto troppo...
-Sei bellissima...- le disse con un sorriso e la Grifondoro arrosì lievemente. Quando si liberarono degli ultimi indumenti, Hermione fissò gli occhi su quelli del ragazzo.
-Fai piano per favore...
-Ti fidi di me?
-Con tutta me stessa.
Draco penetrò in lei lentamente, cercando di non farle male. Per tranquillizzarla le diede piccoli baci, fino a quando l'orgasmo li colse. Il biondo si stese accanto alla ragazza, stringendola forte a sé. I loro sguardi erano incollati e esprimevano tutto quello che provavano l'uno per l'altra.

* * * *
Quando Hermione uscì, Ginny fu svegliata dalla porta che, sebbene non avesse sbattuto, aveva prodotto un rumore fastidioso. Si girò verso il letto della compagna e, con grande stupore, non la trovò.
-Herm...- disse piano, la voce impastata dal sonno.
-Hermione- ripeté poi un po' più forte. Boh, sarà in bagno...
Ma, dopo una buona mezz'ora, la Granger non era ancora tornata e Ginny iniziò seriamente a preoccuparsi. Si decise ad alzarsi e la cercò per tutto il dormitorio femminile, senza trovare alcuna traccia.
Fu allora che le venne un'idea...
-Harry- bisbigliò, aprendo piano la porta della stanza del suo ragazzo. Non ci fu bisogno di fare altro, perchè il ragazzo era sveglio e stava parlando con Ron della lezione di Pozioni che avevano avuto quel giorno.
-Ginny!- esclamò, contento di vederla.
-Ora per favore non cominciate a sbaciucchiarvi che mi viene il vomito!- disse Ron, allarmato.
-Sta tranquillo Ronald, sono solo venuta a chiedere un favore a Harry...
-Dimmi tutto amore- la Weasley arrossì vistosamente a quelle parole e continuò -Hai ancora la Mappa del Malandrino?
Potter si alzò e aprì il baule ai piedi del letto.
-Eccola, perché?- disse, trattenendo la mappa, aspettando una risposta convincente dalla rossa.
-Non vorrai mica aggirarti di notte per il castello?
-Come hai fatto tu per tutti questi anni?
-Esatto- rise il Bambino Sopravvissuto.
-No, non ne ho la minima intenzione! Ma penso che qualcun'altro di tua conoscenza lo stia facendo proprio in questo momento...- disse Ginny, con tono un po' preoccupato.
-Neville? Povero ragazzo, si sarà già perso...ma se trova la Stanza della Necessità come l'altra volta non devi preoccuparti, è al sicuro
-Ma che Neville! Io intendevo Hermione!
-COSA?!?!- esplose Weasley.
-Ronald, non urlare! Sto parlando con Harry, mica con te!- lo rimproverò la sorella.
-E a questo proposito, amore, è meglio che ce ne andiamo nell'altra stanza.
I due fidanzatini uscirono, lasciando Weasley solo, ad affogare nella sua preoccupazione.


-Volevo solo capire dove si trovava...-disse Ginny, appena furono nella Sala Comune dei Grifondoro.
-Immagino...
-Credo di sapere già dov'è, ma devi promettermi che, se è come penso, non devi farne parola con Ron o con qualsiasi altra persona. Puoi promettermi questa cosa amore?- lo guardò con gli occhi dolce, che solo lei sapeva fare.
-Prometto- e le scoccò un bacio sulle labbra.
-So che mio fratello vorrà sapere tutto, ma inventati qualcosa, digli che è solo andata alla torre di Astronomia per vedere le stelle e che ora è tornata
-Magari è veramente andata alla torre di Astronomia...
-Non sperarci troppo...- Harry iniziò a preoccuparsi. Aprì la mappa e cercò il nome di Hermione sui posti più semplici, quali la Biblioteca, la Sala Grande, la cucina e, per l'appunto, la torre di Astronomia.
-Potrebbe essere in infermeria...-continuò lui, cercando anche lì, dove gli unici nomi che apparivano erano Madama Chips e Seamus Finnigan.
-Oh, povero Seamus!- esclamò Ginevra.
-Cosa gli è successo?
-Un esperimento andato male, come al solito...che dici, magari Herm è alla serra...- buttò lì, poco convinto.
-Nah, so io dove potrebbe essere...
Ginny fece scivolare il dito verso il dormitorio Serpeverde.
-Non scherzare amore! Perché Mione dovrebbe essere lì? Ah, guarda! Deve esserci una festa...quanta gente...
Sul volto della rossa invece si allargò un sorriso. Aveva individuato l'amica in una stanza a parte e intrecciato al suo nome c'era quello di Malfoy.
Vedo che mi hai ascoltata, Herm...
-Gin, perchè sorridi così?
-Grazie Harry, l'ho trovata!- e lo baciò con passione. Si alzò e fece per andarsene.
-Aspetta...- poi scorse il nome di Hermione Granger sovrapposto a un altro nome, quasi fossero uniti, ed ebbe una strana sensazione.
-Ginevra, non dirmi che è quello che penso...- disse lui, sconvolto.
-Credo proprio di si, amore...ti spiego tutto domani. Prima però devo fare una chiacchierata con la signorina in questione...- e gli fece l'occhiolino, mandandogli un bacio con la mano.
-Non ci posso credere...- mormorò tra sè e sè Harry, preparandosi ad affrontare Ron che, quando varcò la soglia, gli si parò davanti.
-Allora? L'avete trovata?!- era impaziente di sapere.
-Tranquillo, è al sicuro. Era alla torre di Astronomia e ora sta tornando...
-Ah, ok, bene...che spavento...
-Ora mettiamoci a dormire va'!- e si ficcò sotto le coperte. Dopo cinque minuti Ron già ronfava, ma il Bambino Sopravvissuto non ne voleva sapere di chiudere occhio. Il pensiero di Hermione con quella Serpe...No, non doveva essere così...forse Mione stava riportando a Malfoy un libro che aveva dimenticato...Si, doveva essere proprio così...la sua migliore amica non sarebbe stata capace di fare altro.

* * * *
I primi raggi del sole illuminavano la stanza Serpeverde, quando Blaise Zabini tornò, dopo una notte di divertimenti. Appena entrato, una scena che non avrebbe mai immaginato di vedere gli si parò davanti.
Draco Malfoy che stringeva tra le sue braccia un' Hermione Granger coperta solo dalle lenzuola finissime, con il capo poggiato sul petto del ragazzo, che si alzava e abbassava regolarmente. I ricci indomati di lei le lasciavano il viso abbastanza scoperto da vedere le labbra rilassate in un sorriso e gli occhi chiusi; dormiva come un angelo. Blaise si ritrovò spiazzato da quella visione. Cosa doveva fare? Tornare al suo letto come nulla fosse o svegliarli e rovinare tutto? Scelse una terza opzione, quella di dormire da Nott. Sarebbe tornato più tardi, per prendersi i vestiti e andare a colazione.

* * * *
Hermione sbattè le palpebre un paio di volte prima di capire in che luogo si trovasse. Era circondata dalle forti braccia di Draco e sentiva il suo respiro caldo solleticarle il collo. Emise un piccolo gemito, segno che si era svegliata. Alzò un po' la testa per vedere il ragazzo che dormiva; era talmente bello che non resistette alla tentazione di baciarlo. Appoggiò le labbra sulle sue, ma, senza preavviso, si ritrovò la lingua del biondino in bocca. Questi aprì gli occhi, che esprimevano puro divertimento.
-Draco!- esclamò la Granger, dandogli un colpetto sulla spalla e ridendo.
-Che ore sono?- chiese poi.
-Ora di alzarsi!- esclamò una voce che proveniva dalla porta. Hermione cacciò un urlo e si coprì con le lenzuola fino al collo.
-Beh, oggi ti vedo bene Granger!- rise Blaise.
-Ha ha!- disse lei, con la voce che in realtà diceva "ti prego, non dirlo a nessuno!"
-Scusate l'interruzione ma devo proprio prendere i miei vestiti...
-Muoviti e va a cambiarti da qualche parte, che ne so, dalla McGranitt...- disse Draco.
-Posso anche cambiarmi qui davanti a voi, non siete presi meglio...tanto la signorina qui presente ha già visto tutto quello che poteva vedere!
-Non vorrei le si rovinassero gli occhi alla tua vista, sono talmente belli che non possono sopportare di vedere cose orribili...
-Fanculo Dra! Lo faccio solo per la Granger- e uscì coi vestiti tra le mani.
-Meglio che mi cambi anch'io...tu intanto fa come se fossi a casa tua- disse Draco, dandole un leggero bacio sulla fronte e accarezzandole i capelli. Quando il biondi sparì dietro la porta del bagno, Hermione si rese conto che se Ginny avesse notato la sua assenza sarebbe andata nel panico più totale.
E di sicuro lo era già...
Si vestì in fretta e indossò il mantello dell'invisibilità. Poi scrisse un biglietto a Malfoy.

Sono stata bene. Spero che per te sia stato lo stesso. Ora devo andare o farò tardi.
Tua H.

* * * *
-Hermione Jean Granger!- esplose la Weasley appena la ragazza entrò in camera. Addolcendo la voce continuò
-Mia cara, dov'è che sei stata stanotte?
-A guardare le stelle?- rispose Hermione, più per convincere sé stessa che la sua amica; non era mai stata brava a mentire.
-Siediti sul letto, tesoro, abbiamo ancora dieci minuti a disposizione, durante i quali mi puoi raccontare se ti è piaciuto scoparti Malfoy, se è bravo a letto, se lo farete ancora,ecc.
Hermione avvampò all'istante e iniziò a balbettare scuse confuse.
-Co-come...
-Mi sa che devi delle spiegazioni anche a Harry, visto che è stato lui a prestarmi la Mappa del Malandrino per trovarti...- ed Hermione, in quel momento, cadde a terra svenuta.



Ciao a tutti! Come state?
Ok, voglio sapere cosa ne pensate di questo capitolo...
Baci :*

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Capitolo 12
*** Vaniglia ***


Quando si svegliò, Hermione sentì un dolce profumo di cibo invaderle le narici. Si rese conto di essere distesa sul suo letto, il sole era già alto nel cielo e non c'era nessuna traccia di Ginny. Guardò il comodino; sotto delle gustose ciambelle al cioccolato, c'era un biglietto. 

Herm, mi fai preoccupare...COME TI È SALTATO IN MENTE DI SVENIRMI COSÌ DAVANTI AGLI OCCHI?!? Non provarci mai più, capito?! Bene...ho cercato in tutti i modi di farti riprendere coscienza, ma sfortunatamente non ci sono riuscita... 
Ti ho portato la colazione; erano le ultime ciambelle rimaste ;) 
Dopo l'ora di Trasfigurazione sono intenzionata a tornare, per vedere se ti sei ripresa (non volevo portarti in infermeria, se Madama Chips avesse scoperto di stanotte...) 

Hermione ebbe un sussulto e si ricordò quello che era successo. 

Comunque, non pensare di saltare così il discorsetto che dobbiamo fare noi due! A Harry ci ho già pensato io a colazione, gli ho detto che...insomma, gliel'ho detto. Non posso avere dei segreti con il mio ragazzo, capiscimi Herm... È abbastanza infuriato, ma gli ho detto che non eri in condizioni di parlare, quindi penso che eviterà l'argomento per almeno un paio di giorni (poi preparati all'inferno...) Mio fratello non sa niente, era troppo impegnato a mangiare e a parlare con Neville, quando bisbigliavo a Harry il tutto. 
A proposito, non preoccuparti per le lezioni! So che ti starai già preparando con i libri in mano, ma non ce n'è bisogno! Voi avete Erbologia, no? Harry dirà alla professoressa Sprite che ti senti poco bene. 
La tua fantastica, impareggiabile amica 
Ginevra 

P.s. Qualcuno a colazione era un po' preoccupato della tua assenza... Continuava a fissarci impaziente ;) 

La Granger fissò l'orologio preoccupata. Le 09.28; insomma, non era poi così tardi...aveva ancora tempo prima che tornasse Ginny, poteva dormire ancora un pochino. Ma quando si ricordò della notte meravigliosa passata con Draco, non riuscì a pensare che a quello; ai baci, alle carezze, all'amore...era amore? Non lo sapeva nemmeno lei. Ne era passato di tempo dal loro primo bacio, ma non era ancora riuscita a capire se il Serpeverde lo facesse così, per sfizio o se provasse veramente qualcosa per lei...in fondo non le aveva mai detto "ti amo". 
Ma i suoi occhi sì...I suoi occhi l'hanno detto mille volte...basta uno sguardo e sei perso, perso in quel mare profondo e tempestoso, pieno di emozioni contrastanti che si fanno forza per uscire. Draco è misterioso, ma se sai come guardarlo riesci a capire qualcosa di lui e delle sue sofferenze. Mi chiama ancora Granger, ma lo dice in modo dolce. 
E io? Io lo amo? Si, purtroppo. È questa la mia condanna...amare qualcuno destinato ad un'altra. Ma perché dovrei lasciarlo, se mi ama anche lui? Perché non godermi gli ultimi momenti insieme come mi ha consigliato Ginny? 
Ginny...non le ho detto niente di tutto questo... e lo ha scoperto così, con la stupida mappa di Harry! Maledetto Bambino Sopravvissuto!

-Herm, pensavo non tornassi più tra noi!- esclamò la Weasley, entrando in camera e correndole incontro. 
-Tranquilla Gin- sorrise la riccia, legandosi le scarpe e prendendo la borsa con i libri. 
-Allora, a quando rimandiamo quel discorsetto? Diciamo per le cinque?
-Lo sai che sono con Draco...
-Ah, già! Il promesso sposo!- disse la rossa, sarcastica. 
-Finiscila! Dai che sennò arrivo in ritardo...
-Ah, sei sempre la solita!

A lezione, Harry evitò il suo sguardo. Non le rivolse nemmeno la parola. Al contrario Ron si appiccicò a lei, chiedendole se stava bene, perché era andata alla Torre di Astronomia se non c'era lezione e altre cose che Hermione non capì. Riusciva solo a pensare al pomeriggio; i Grifondoro avevano Pozioni con i Serpeverde. Desiderava e temeva allo stesso tempo di incontrare Malfoy. Era stato talmente dolce quella notte, che sperava non cambiasse niente tra di loro. 

* * * *
-Buongiorno ragazzi, avete passato una bella mattinata?- chiese il professor Lumacorno, quando gli studenti entrarono in aula. Non aspettò nemmeno una risposta e continuò -Come ben sapete oggi vi spiegherò l'Amortentia- a quelle parole Hermione si sentì sprofondare. 
Cazzo, proprio oggi... 
-Allora, l'Amortentia è il filtro d'amore più potente al mondo. Per questo il Ministero della Magia ne ha vietato la produzione. Crea una potente infatuazione per una persona, ma non è vero amore. Ha un odore diverso per ogni persona che lo sente, secondo le fragranze che gli piacciono di più.
-Hermione si sentiva gli occhi di Draco addosso. 
-Ne ho portato con me una boccetta. Durante la prossima ora vi insegnerò come prepararla. Per ora vorrei che uno alla volta ci avvicinaste alla boccetta e provaste a sentire i vostri "profumi". Potter, ti va di farlo per primo? 
Harry si avvicino cautamente al liquido e vari profumi gli invasero le narici. 
-Ora puoi dirci cosa senti?
-Torta alla melassa, manico di scopa e... rosa...
-Bene, Potter!
Andò avanti a chiamare nomi, fino ad arrivare Draco. 
-Signor Malfoy- ed Hermione trattenne il fiato. Ora avrebbe scoperto se era vero quello che provava.
-Manico di scopa, erba fresca e vaniglia- le si illuminarono gli occhi. 
-Signorina Granger, tocca a lei- la riccia inspirò i profumi.
-Fiori, pergamena nuova e menta
Draco le sorrise impercettibilmente, mentre tornava al posto. Hermione sarebbe corsa dal biondo per baciarlo e dirgli che si, lo amava, se non fosse stata nel bel mezzo di una lezione. Poi, Harry le si avvicinò e le bisbigliò qualcosa all'orecchio.
-Hai dimenticato di dire l'odore di Mangiamorte...
Hermione si trattenne dal dargli uno schiaffo. 
-Mmm, vediamo...Zabini, vieni tu-Blaise sobbalzò alla chiamata del professore e camminò lentamente verso la boccetta, quasi avesse paura. 
-Non essere timido, avanti!- lo incoraggiò Lumacorno. 
-Beh, sento sale, sapone e...- la voce gli tremava -vaniglia...- disse, scappando dietro i compagni, dopo aver lanciato un occhiata a Hermione.

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Capitolo 13
*** Partenze e litigi ***


Ormai era quasi Natale; tutte le sere veniva acceso il fuoco nei caminetti di ogni stanza, a causa della temperatura invernale. Qualche studente stava già preparando le valigie per le vacanze, anche se mancava ancora una settimana alla partenza. Altri si impegnavano e studiavano per gli ultimi test del mese. E qualcuno era preoccupato, ma per ben altre ragioni...

-Draco, calmati! Non è possibile che stesse parlando di me! Non sono l'unica che profuma di vaniglia- lo rassicurò Hermione, accarezzandogli una guancia e baciandolo dolcemente sulle labbra. Il biondo era seduto su una poltrona di velluto blu, davanti al fuoco.
-Ma prima di andarsene ho visto come ti ha guardata! Come ti ho sempre guardata io in tutti questi anni...
La riccia si accoccolò tra le sue braccia e appoggiò la testa sulla sua spalla. Con lui si sentiva al sicuro.
-E poi, come fa a sapere il tuo profumo? Una persona deve essere avvinghiata a te per sentirlo!- gli si bloccò il respiro
-Hermione...non vi siete mai baciati, vero?!?- il suo tono era alterato.
-Draco, smettila, non bacerei mai Zabini! Ma...una volta ci siamo abbracciati...- il viso del biondo diventò pallido.
-È stato mesi fa, il giorno dopo il nostro primo bacio...mi ha parlato, dicendomi quello che provavi per me, quello che non riuscivi a dirmi, perché te ne vergognavi. Perché ti vergognavi di esserti innamorato di una sporca Mezzosangue. Ecco, è stato quel giorno che mi ha abbracciato. Per consolarmi e dirmi di starti vicino.
-Ed è così che si è innamorato di te. Vedendoti piccola e fragile tra le sue braccia. Ma non voglio che ti porti via da me...ti prego, non lasciarmi per lui..
-Lo sai che ti amo vero?- gli sussurrò la riccia ad un orecchio.
-Niente potrà cambiare tutto questo...
-Nemmeno il mio...matrimonio?
-Nemmeno il tuo matrimonio- disse lei, convinta.

* * * *
-Mione, devo parlarti- disse una voce familiare dietro le sue spalle. La riccia stava camminando a passo svelto verso la sua stanza, quando sentì il suo migliore amico chiamarla.
-Ciao Ron, cosa ti serve?
-Ascoltami per favore- la portò in un angolo.
-È da mesi che lo tengo dentro e non ce la faccio più! Hermione, io ti voglio. Ti voglio con tutto il mio cuore. Sei la creatura più bella che io conosca e io voglio stare insieme a te. Ti prego, dammi questa possibilità!
-Ronald, io...
Ma il ragazzo le prese il viso tra le mani e continuò sicuro -Voglio stringerti a me, baciarti, perdere la verginità insieme a te, io ti voglio- e le sue labbra si avvicinarono pericolosamente a quelle di Hermione, che si scostò subito di lato, puntandogli il dito contro.
-Non ti azzardare Weasley! Te l'ho detto molte volte che sei il mio migliore amico, ma niente di più! Mi dispiace, ma io non riesco a provare i tuoi stessi sentimenti...quindi ti prego, lasciami in pace una volta per tutte! Ah, e per tua informazione, io non sono più vergine-aggiunse la Grifondoro, girando i tacchi e lasciando un Ronald Weasley pietrificato, la bocca e gli occhi spalancati.

* * * *
Hermione si buttò sul materasso, stanca, e chiuse gli occhi. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era Draco; le mancava terribilmente, anche se si erano visti solo un quarto d'ora prima. La sua paura non era quella di smettere di amarlo, dopo il suo matrimonio, ma che lui si dimenticasse di lei. Malfoy sarebbe tornato a casa per le vacanze di Natale e lei non l'avrebbe più rivisto per almeno due settimane. Avrebbe potuto incontrare la sua futura sposa e innamorarsi di lei. Si sentiva morire...

* * * *
Il biondo era chino sul baule ai piedi del letto per prendere le ultime cose da mettere in valigia. Per la prima volta non aveva nessuna voglia di andarsene da Hogwarts, per un sacco di motivi. Fuori da lì doveva incontrare il Signore Oscuro, doveva sottostare ai voleri di suo padre, dovevano scegliere la data del matrimonio, ma soprattutto, non avrebbe più visto Hermione per un bel pezzo...
Draco e Blaise non si erano più parlati ed evitavano persino di guardarsi. Il biondo gli aveva semplicemente detto: "Sta lontano da lei! Hermione ama me, non ti vorrà mai!" e Zabini non aveva più fiatato.

* * * *
-E se facessimo una foto insieme?-aveva proposto la riccia al Serpeverde il giorno prima della partenza
-E chi gliela ruba la macchina fotografica a quel nanetto di Canon?- in quel momento la Granger ghignò divertita e da dietro la schiena fece comparire una fantastica macchinetta nera
-Mi stupisco di te, mia piccola e leale Grifondoro!- rise lui e prese l'aggeggio tra le mani. D'improvviso iniziò a scattare fotografie alla ragazza, che cercò di nascondersi con le mani. Lui le fece il solletico, facendola cadere dalla poltrona su cui era seduta. Si ritrovarono uno sopra l'altra e Draco la baciò con passione, lasciandosi andare. Hermione approfittò di quel momento per fregargli la macchinetta dalle mani e per rubare qualche scatto al giovane Serpeverde.
-Quel coso fra non molto sarà rotto se continuiamo così...- Hermione rise. Guardarono gli scatti, quasi tutti sfuocati; poi trovarono quello del loro bacio.
-Come diavolo hai fatto a scattare in quel momento?!
-Era già tutto pianificato...- ghignò il Serpeverde. Con un colpo di bacchetta duplicò la foto, ne diede una alla ragazza e se ne tenne una per sè.
-Così avrai un mio ricordo durante le vacanze di Natale- sorrise il biondino, guardandola negli occhi e notando le guance che lentamente si tingevano di rosso.
-Ti amo, Draco- e gli scoccò un bacio sulle labbra, stringendo al petto la foto, che si muoveva al ritmo del suo cuore.

* * * *
-Avanti ragazzi, tutti in sala grande!- esclamò la professoressa McGranitt, rivolta agli studenti che tornavano a casa per le vacanze. Sembrava che quel Natale tutti avessero deciso di andarsene dalla scuola. I professori iniziarono a fare l'appello e a contare gli studenti, per accertarsi che non ne mancasse nessuno.
In un angolo nascosto una Mezzosangue e un Furetto si stavano scambiando un'ultimo bacio; quando aprirono le porte del castello, le loro labbra si staccarono tristemente. Il biondino si incamminò lentamente verso l'uscita e, prima di sparire tra gli studenti, si girò in direzione della sua Grifondoro; i loro sguardi si incontrarono per l'ultima volta. Poi il ragazzo fu travolto dalla folla.

* * * *
-E finalmente anche i Mangiamorte sono andati via...- disse qualcuno alle spalle di Hermione, che, riconoscendo la voce, se ne andò subito via indignata.
-Lo sai che non puoi scappare sempre dai problemi!- gridò la voce. La Granger si girò di scatto, guardando spazientita il ragazzo occhialuto e tornò indietro.
-Bene, allora parliamo, dai! Dimmi cosa vuoi sapere!
-Tutto! Perché cazzo te lo scopi per prima cosa!- urlò lui.
-Parla piano! Così sentono tutti!
-Meglio! Così sapranno che puttana sei!
Lo schiaffo arrivò all'istante. Preciso, forte e devastante. Voleva Draco, lo voleva adesso o sarebbe crollata. Le gambe le tremavano e fece uno sforzo immane per correre via da quel posto.
-Vedi? È come ho detto io! Scappi sempre dai problemi- continuò il moro, la voce troppo ferma per aver appena ricevuto uno schiaffo in pieno viso.
-Harry!- l'esclamazione sconvolta di Ginevra Weasley fu l'ultima cosa che Hermione sentì prima di scontrarsi con il professor Silente e lasciarsi andare tra le sue braccia, piangendo.
-Signorina Granger, cosa è successo? Non starà mica piangendo per avermi travolto e quasi fatto cadere mentre correva! Se è per questo, bastava un semplice "scusi, professore". Suvvia Hermione...- mentre diceva queste parole si ritrovarono nel suo studio. L'uomo fece sedere la Grifondoro su una piccola poltroncina di velluto rosso, davanti alla quale era posto un tavolino con decorazioni in oro.

* * * *
-Gradisce una tazza di tè? Penso sia l'ideale in questi momenti...
Hermione annuì impercettibilmente. Era ancora sconvolta da quello che era accaduto, che non riusciva nemmeno a emettere suoni diversi dai singhiozzi. Si guardò intorno. Quell'ufficio le dava un senso di calore e conforto; si sentiva quasi protetta. I quadri appesi alle pareti raffiguravano i precedenti presidi di Hogwarts, che sembravano guardarla con aria sospettosa. Qualcuno si era persino spostato nel quadro di un altro, per bisbigliargli qualcosa all'orecchio. In quel momento Silente le porse una tazzina che sembrava quasi fatta di cristallo, tant'era leggera. La riccia la prese con tutte e due le mani, per non rischiare di farla cadere, e la portò alle labbra.
-Oh, dimenticavo i biscotti!- esclamò, facendo comparire subito dopo un piattino di croccanti biscottini gufici al cioccolato. La ragazza ne prese uno timidamente e lo inzuppò nel tè caldo.
-Allora signorina Granger...ma forse in questa occasione possiamo mettere da parte i formalismi tra professore e alunna. Quindi, Hermione...perché stavi correndo a perdifiato per i corridoi? Lo sai che è severamente vietato?
La giovane lo guardò e annuì. Non piangeva più, forse il professore aveva ragione, il tè aveva un magico effetto calmante.
-E allora perché lo stavi facendo?- le disse dolcemente il professore,e lei si ritrovò a pensare che se si fosse scontrata con Piton non sarebbe stato certo così facile e sicuramente avrebbe tolto dei punti alla sua casa. L'uomo la fissava in attesa di una risposta.
-Niente professore, solo uno stupido litigio tra amici, niente di più...
-Non credere di avermi convinto con il "niente di più", altrimenti non saresti crollata tra le mie braccia piangendo, non è così?- bevve un sorso di tè e, vedendo che la ragazza non dava segni di voler parlare ancora, continuò -è evidente che non vuoi dirmi nient'altro e io rispetterò i tuoi desideri, se è questo che vuoi. E spero tu risolva presto i problemi con i tuoi amici. Ma mi raccomando, non esitare a chiedere, se hai bisogno di aiuto- sorrise, arricciandosi la barba.
-Certo, prenderò sicuramentein considerazione la sua offerta, professore- disse la Granger, alzandosi dalla poltroncina.
-Grazie mille per il tè- e mentre stava uscendo dalla sala, la domanda del preside la bloccò.
-Ah, dimenticavo! Come vanno le ripetizioni con il signor Malfoy?
-Molto bene- sorrise Hermione, cercando di stare calma e di non arrossire.
-Alcuni professori mi hanno detto che è molto migliorato da quando fate i compiti insieme. È un bravo ragazzo cresciuto in una brutta famiglia, ha bisogno di affetto e amici veri che lo sappiano ascoltare e che gli stiano vicino, non se lo dimentichi signorina Granger- e con questo la lasciò andare. Uscita dall'ufficio di Silente, più calma di quando era arrivata, si diresse subito in camera; aveva molto a cui pensare.

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Capitolo 14
*** Malfoy Manor ***


-Ommioddio, Harry, non ci credo! Come hai potuto dirle quelle cose?! Davanti a tutti per giunta!- la piccola di casa Weasley era sconvolta. Il suo ragazzo che trattava la sua migliore amica così!
-Che ti succede? Ti hanno fatto qualche incantesimo? Forse tu e Malfoy vi siete scambiati le personalità? Sai, il Furetto è diventato più...sopportabile possiamo dire...e tu che fai? Prendi il suo posto! Vergognati, bambino sopravvissuto!
Harry le prese il mento tra le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi.
-Amore, non l'hai ancora capito?Hermione e quel Mangiamorte di Malfoy! È scientificamente impossibile che possano stare insieme! Non voglio che la mia migliore amica stia con un bastardo, che per tutti questi anni l'ha insultata!
-Vedi? Si sono capovolti i ruoli, adesso sei tu il bastardo!- il tono della rossa era acido, ma i suoi occhi si preoccuparono quando videro il livido sulla guancia gonfia del ragazzo.
-Oh, Harry...vai in infermeria...non vorrei ti rimanesse l'impronta di una mano sul viso...Un'altra cicatrice...anche se di questa io non ne andrei tanto fiera...- e si staccò da lui.
-Non mi accompagni?- chiese il ragazzo, in tono supplichevole.
-Non ti sei mica rotto una gamba! Sai andarci da solo!- esclamò lei, ma lo seguì ugualmente.
 
Quando Hermione entrò nella sua stanza, fu felice di non trovarvi Ginny, pronta a riempirla di domande, di scuse e di frasi consolatorie. Guardò il cielo limpido fuori dalla finestra e fissò l'orizzonte in cerca di qualcosa. 
È inutile...non puoi vedere Draco da qui... si disse, tristemente. Sono solo due settimane, poi lo rivedrai. Suo padre gli dirà che non deve più sposarsi e che sarà libero di fare quello che vuole. 
Sciocchezze!
 
Aprì il cassetto del comodino e tirò fuori la foto. Il loro segreto. 
La guardò a lungo, ricordandosi quel momento magnifico.Fu quando la rigirò tra le mani che si accorse della frase scritta sul retro.
 
 
"Un bacio legittimo non vale mai un bacio rubato" -G.Flaubert
 
 
P.s. Per te ho letto anche scrittori babbani!
 
D.L.M
 
Hermione sorrise al pensiero del bel biondino che prendeva in mano un libro non magico senza bruciarlo o vomitarci sopra. Rilesse la frase molte volte. 
I baci tra Draco e la sua futura sposa non varranno mai come i nostri baci...
 
Draco varcò la soglia di Malfoy Manor alle sei in punto dello stesso giorno in cui aveva lasciato Hogwarts. Teneva stretta in mano una valigia in pelle e una scopa e indossava semplici abiti da mago. L'aria era pungente e le nuvole, che a scuola erano completamente assenti, ora ricoprivano il cielo, rendendo ancora più buio quel luogo.
 
-Draco, finalmente!- esclamò Narcissa, correndo incontro a suo figlio per abbracciarlo. La donna indossava un abito lungo e scuro e i capelli erano stati raccolti con una piccola molletta dello stesso colore. Nonostante il volto pallido, sembrava più giovane di quando Draco l'aveva vista l'ultima volta. Il ragazzo inspirò profondamente il profumo leggero e familiare di sua madre, che lo faceva sentire protetto come quando abbracciava Hermione.
 
-Buonasera, madre- disse il biondo; poi entrò al Manor, dirigendosi verso la sua stanza. Narcissa si schiarì la voce per farlo fermare e lo informò, non senza una nota di sollievo, che suo padre al momento non era in casa. Draco annuì lievemente e continuò il suo percorso verso la sua camera. 
Non se la ricordava così tetra e polverosa, e nemmeno così fredda. Senza pensarci due volte accese il caminetto e disfò la valigia. Quando aprì l'armadio per appendere i vestiti, si accorse di un pacco di colore verde poggiato sul legno di mogano. Era abbastanza grande, con un fiocco nero e un piccolo foglietto
 
Un regalo per te. Tuo padre L.M.
 
"Pfff! Ma fammi un piacere! Da quand'è che Lucius mi fa regali? Non ricordo di averne mai ricevuto uno da lui...Che generosità!"
Se pensava di trovare un libro di incantesimi, una scatola di cioccolatini o chissà che altra cosa inutile, Draco si sbagliava di grosso. Davanti a lui, piegato alla perfezione, nero con cuciture in argento, stava un abito da cerimonia. Il ragazzo rabbrividì e chiuse l'armadio di colpo, in viso un'espressione di puro disgusto.
 
-Fanculo, stronzo. Io non mi sposo- sibilò tra i denti. Poi un'idea gli balenò in testa. E se...riaprì l'armadio e prese tra le mani il completo elegante. Si girò verso il caminetto e fissò il fuoco. Poi, con un gesto veloce della mano buttò l'abito tra le fiamme e lo lasciò bruciare sotto i suoi occhi, con un ghigno soddisfatto in volto. Ma il vestito non bruciò.
 
-Figlio mio, pensavo ti sarebbe piaciuto. È un regalo costoso che ti ho preso col cuore- disse una voce indistinta. 
-Tu non hai un cuore- esclamò Draco, che si guardò intorno impaurito, non vedendo nessuno.
-Ma dove stai guardando? Sono qui, di fronte a te!- continuò la voce e il ragazzo riconobbe un volto tra le fiamme.
-Buonasera padre...
-Buonasera figliolo. Come stai? A parte l'improvvisa pazzia che ti ha spinto a gettare una cosa così importante nel fuoco.
-Bene, grazie. Sono appena rientrato.
-Quando sarò lì dovremo parlare del tuo futuro.
-Come se non lo avessimo già fatto milioni di volte...
-Informa tua madre che non tornerò fino a domani sera. Arrivederci figliolo- e con queste parole Lucius scomparve.
Il biondo si passò una mano tra i capelli nervosamente e scese le scale.
 
 
Durante la cena che, il ragazzo pensò, era peggio di quello di Hogwarts, riferì a sua madre le parole del marito. Questa cercò di mascherare un sorriso, che non sfuggì al giovane Serpeverde.
-Cos'hai madre? Sei contenta che mio padre non ritorni prima di domani?- chiese il biondo, in tono accusatorio.
-Draco, non fare lo sciocco!
-Non sono stupido madre, ho capito che fra voi c'è qualcosa che non va...
-Figlio mio...sono solo preoccupata per te...voglio che tu sia libero di fare le tue scelte, sposare la donna che ami e vivere felicemente...
-Ma non sara così, non è vero?
-Il problema è tuo padre. Vuole che tu sia la sua copia esatta e questo mi fa paura...non voglio che anche tu diventi un...
-Mangiamorte...è quello il suo obbiettivo...- mormorò Draco, guardando Narcissa, che annuì tristemente.-E quando?
-Il più presto possibile, forse questa settimana...- la voce le tremava. Il biondino pensò ad Hermione, bella e sorridente, che lo aspettava ad Hogwarts.
Si ricordò dei loro baci rubati, di tutte le notti in cui avevano fatto l'amore ed erano rimasti avvinghiati, al buio della stanza, a parlare.
-Non può farlo!
-Certo che può, è tuo padre!
-No, un padre non sarebbe capace di fare questo a suo figlio- sibilò Draco, alzandosi da tavola.
-Ti sei resa conto che lui non ti ama? Che non ama nessuno all'infuori di sé stesso?- il ragazzo stava urlando.
-Si, me ne sono accorta, non serve che tu venga a dirmelo! È una situazione difficile...
-Ma tu lo ami?
-Io...lo amavo. Eravamo promessi. Lui era il più ammirato a scuola, tutte le ragazze mi invidiavano perché lo avrei sposato. Io ero affascinata da lui, completamente persa...poi tutto è cambiato, ho scoperto tante cose sul suo conto; eravamo sposati da poco e io ti aspettavo già. Vivevo nel terrore e pensavo solo a proteggerti. Tu sei mio figlio, parte di me. Non pensare di essere un errore, io ti volevo con tutto il cuore e sei stato la mia salvezza. Sono ancora viva grazie a te...
-Cosa intendi dire con questo?
-Non volevo essere una Mangiamorte e tuo padre mi aveva messa davanti a una scelta: morire o ricevere il Marchio Nero. Io a quel punto gli ho detto che aspettavo un bambino. Mi ha abbracciata, sembrava felicissimo della notizia. E lo ero anch'io. Il Marchio Nero era una cosa troppo potente e dolorosa, non l'avrei sopportato. Le donne incinte non possono riceverlo, morirebbero con il loro bambino. E così non ne parlammo più. Ha avuto il buon cuore di lasciarti una madre...
Draco era scioccato, anche se non lo dava a vedere. 
-Quindi non puoi ribellarti, giusto? Non puoi salvarmi... E io dovrei rinunciare alla ragazza che amo perché lo dice lui?
-Figlio mio, non me lo avevi detto! Chi è?
-Una ragazza bellissima...
-Dimmi, è Pansy?
-Oddio, no, madre! È un essere insopportabile!
-È una Serpeverde che conosco?
-Io non ho mai parlato di Serpeverde... 
Narcissa lo fissò senza dire niente.
-Immaginavo che sarebbe stata questa la tua reazione...non ho intenzione di dirti altro o potresti fare un infarto...
-Non sarà mica una Grifondoro! Quei leali, perfettini...- si bloccò appena vide il mio sguardo.
-Ma a pensarci bene non ha importanza. Se ti sei innamorato di lei ci sara un perché! Forse potresti farmela conoscere...
-Non se ne parla!- sbottò Draco, con una nota di preoccupazione nella voce.
-Volevo solo essere cortese e venire a conoscenza delle cotte adolescenziali di mio figlio...
-Tanto, anche se lo sai non cambia nulla!- e il biondose ne andò così.
Narcissa arrotolò una ciocca di capelli biondi tra le dita e si alzò da tavola pensierosa. Salì le scale, diretta al posto che preferiva della casa. Aprì una porta in legno massiccio ed entrò senza far rumore nella Stanza dell'Arazzo di famiglia.
Era solita passare le giornate in quel luogo polveroso, dove rifletteva sul suo passato e sugli sbagli che aveva commesso. Conosceva a memoria ogni singolo particolare della stanza, dai nomi degli antenati ai disegni decorativi. Ripensò a sua sorella Andromeda; non si erano più riviste da quando era diventata la signora Tonks. Le mancava tantissimo...Accarezzò il nome della sorella e una piccola lacrima le bagnò il volto. Passò a Lucius, l'ormai odiato marito e a Draco, figlio adorato. Ma...c'era qualcosa di strano, qualcosa che non aveva mai visto prima. Sotto il nome del erede di casa Malfoy compariva una piccola decorazione, nessun nome, solo un piccolo spazio tra i disegni.
-Per Salazar...- la donna si portò una mano alla bocca, sconvolta. Non era possibile...eppure l'Arazzo non mentiva mai.
 
-Signorino Draco, vostra madre vi sta aspettando nel soggiorno. Deve parlarvi urgentemente- l'elfo domestico lo fissava impaziente, in attesa che il ragazzo lo seguisse giù per le scale.
-Sai per caso di cosa si tratta?
-Mi dispiace, signorino, ma Kipry non si intromette mai nella vita privata dei suoi padroni. 
Draco annuì e si fece condurre nel lugubre salotto di Malfoy Manor. Guardando l'elfo il suo pensiero tornò ad Hermione e al giorno in cui, con grande entusiasmo, gli aveva spiegato tutto riguardo al C.R.E.P.A. Non che l'avesse ascoltata più di tanto; era abituato a osservarla mentre parlava, per cogliere ogni piccolo particolare delle sue espressioni, come il sorriso o gli occhi che brillavano di gioia, il broncio che metteva ogni tanto e il rossore che le compariva sugli zigomi dopo una situazione imbarazzante. Non si stancava mai di guardarla, era la sua peggior distrazione. Iniziò a contare i giorni che li separavano.
 
 
-Draco- il ragazzo sobbalzò alla voce profonda di Narcissa, che, con un gesto della mano, lo invitò a sedersi nella poltrona davanti a lei.
-In che cosa posso aiutarti madre?
-Vorrei che mi parlassi della ragazza.
-Ti ho già detto...- cominciò lui, ma fu subito interrotto dalla donna.
-Non voglio il suo nome, voglio sapere in che "condizioni" siete.
-Che intendi? È la mia ragazza, te l'ho già detto!
-Non in quel senso...Oh, Salazar, aiutami tu!- fece un respiro profondo.
-Avete intenzione di tenere il bambino?

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Capitolo 15
*** Imprevisto ***


-Kipry! Vieni subito! Mia madre non sta molto bene...- urlò Draco, dopo un momento di sconcerto, senza togliere gli occhi da quelli della donna.
-Tesoro, sto parlando sul serio. Quando volevi dirmelo?- chiese Narcissa, in tono neutro.
-Ma di che diavolo stai parlando?!? Non c'è nessun bambino!
-Per Merlino...- la donna stava per dire qualcos'altro, ma si bloccò. Suo figlio non sapeva niente. Forse nemmeno la ragazza sapeva qualcosa.
-Hai ragione Draco, forse sto impazzendo...puoi tornare in camera tua. 
Il ragazzo la fissò confuso, poi si alzò e si congedò.
 
Nel frattempo, ad Hogwarts...
 
-Hermione...Hermione!- sussurrò Ginevra, scrollando le spalle dell'amica, che si era addormentata.
-Hmm...
-Svegliati, ti ho portato la cena!
Hermione si rigirò sul letto e, lentamente, aprì gli occhi.
-Cosa vuoi?
-La cena, devi mangiare qualcosa...
-Hmm, certo...- borbottò da riccia, prendendo una fetta di pane dal vassoio che aveva in mano l'amica.
-Senti...
-No, ti prego, non parlarmi di Harry! Non è il momento...- ma non fece in tempo a finire la frase che già si era portata una mano alla bocca. Corse subito in bagno, il volto pallido come un cencio.
-Herm! Ti senti bene?- esclamò allarmata la Weasley.
-Insomma...non è niente...- mormorò con voce flebile -ho solo vomitato...
Ginny le cinse la vita con un braccio e la accompagnò piano al letto. 
-Meglio non mangiare niente per adesso...pensa a riposarti, è stata una giornata difficile...
Hermione la fissava senza espressione, quasi fosse assente.
-Ti manca già, non è vero?
La Granger si limitò ad annuire, poi sussurrò qualcosa.
-Non lo è.
-Cosa?
-Draco non è un Mangiamorte.
-Ma...
-Harry non può saperlo, ma io sì. Non ha nessun Marchio. Non può accusare Draco di essere qualcosa che non è. E nemmeno me. Io non sono una...puttana. Sono una ragazza innamorata di un bellissimo ragazzo. E Harry non può cambiare le cose, tantomeno i sentimenti!- si portò una mano al ventre, il volto pallido contratto in una smorfia.
-Sicura di star bene?
-Tranquilla, non è la prima volta in questi giorni...
-Herm, mi preoccupi...non sarebbe meglio che ti facessi vedere da Madama Chips? Non è che hai smesso di mangiare, vero? Sei fantastica così, anche con la pancetta in più!
Hermione spalancò gli occhi di colpo.
-Sono...sono ingrassata?- chiese con voce un po' tremante.
-No! Cioè, un pochino in questi giorni, ma...forse ti stanno arrivando le tue cose...
-Per Merlino...
-Cosa c'è?!
-Penso di aver saltato questo mese...
-Hermione... o Godric! Non sei incinta, vero?
La riccia sbiancò.
-Macchè, no, non posso essere incinta! Che ti viene in mente!- rise nervosamente lei.
-Forse è meglio che tu faccia un controllo...
-Ma che hai fumato stamattina? Ti pare che io, studentessa modello, vada da Madama Chips per vedere se sono incinta? Non se ne parla!
-Va bene, fai come vuoi...- la Weasley entrò un attimo in bagno e ne uscì con una piccola scatola in mano. Un test di gravidanza.
-Sapevo che prima o poi sarebbe servito...anche se non pensavo a te...- lo porse all'amica, sorridendole.
-Grazie- Hermione corse in bagno. Ginny aspettò impaziente per minuti, seduta sul letto a pensare. 
Un bambino...non era troppo giovane? Che cosa avrebbe fatto? Ma magari non era nemmeno incinta...
La porta del bagno si riaprì, risvegliando la rossa da quei pensieri.
-Allora?
-Allora se Malfoy prova a lasciarmi, dovrà darmi 500 galeoni al mese per gli alimenti del bambino- rispose la Granger con voce neutra, che si spezzò quasi subito. Ginevra si alzò di scatto dal letto e le corse incontro.
-Vedrai che andrà tutto bene- le sussurrò all'orecchio, stringendola a sé. I singhiozzi di Hermione si fecero sempre più forti. 
-Shh, stai tranquilla, ce la farai...ci sono io con te...pensa a Natale: "Caro Draco, diventerai padre. Tua Hermione."- rise, cercando di tirare su il morale dell'amica.
-No, non posso dirglielo...
-Ma non sei felice? Avere un figlio è la cosa più bella del mondo!
-Ma non adesso! È il momento peggiore! Voldemort è ancora in giro, presto ci sarà una guerra e Draco sta per sposarsi con un'altra. Per non pensare che a 17 anni mi ritroverò da sola a cambiare pannolini con un libro di Storia della Magia in mano. Come posso essere felice?
-Potrà anche esserci la fine del mondo, ma non sarà così brutta se hai con te il tuo bambino, parte di te, della tua anima. L'amore tra madre e figlio è il legame più potente al mondo. Devi essere felice di tutto questo, anche se ti sembra una situazione troppo difficile da superare. Credimi, ne sarà valsa la pena.
 
* * * *
Caro Draco, beh, ecco, non ci conosciamo molto. In realtà, essendo una Weasley, per lo più fidanzata con Potter, non hai fatto altro che trattarmi nel peggiore dei modi. Non che tu non abbia fatto lo stesso con Hermione. Ed è proprio di questo che devo parlarti. Hermione Jean Granger, la Mezzosangue "so-tutto io". È la ragazza migliore che io conosca, per questo voglio sapere se ci tieni veramente a lei. Dobbiamo assolutamente vederci. Non preoccuparti, non è una trappola, Harry non ne sa niente, e non dovrà mai venirlo a sapere. Quindi, vedi di presentati domani ai Tre Manici di Scopa alle tre in punto. Niente scuse, non me ne frega niente se tuo padre non ti lascia, è una questione troppo importante; se non vieni sei un uomo morto.
 
G.M.W.
 
Malfoy non poteva crederci. Strizzò gli occhi e li riaprì subito dopo. La Piattola gli aveva appena scritto una lettera. La rilesse un paio di volte; ma che domande faceva? Era logico che i suoi sentimenti per Hermione erano veri!
Ma questo ovviamente la Weasley non poteva saperlo con certezza...Sarebbe andato all'appuntamento.
 
* * * *
-Malfoy, che bello rivederti!- esclamò Ginny, in tono sarcastico, appena Draco varcò la soglia dei Tre Manici di Scopa.
-Il piacere è tutto mio, Weasley!
-Allora, siediti pure, abbiamo tanto di cui parlare...
-Mm...non vedo l'ora...- sbadiglio il biondino.
-Hahaha, sono seria. So che non possiamo definirci amici, ma penso che a Herm farebbe piacere se noi due stabilissimo una tregua. Che ne dici? Scusi! Due Burrobirre per favore!- esclamò poi la rossa, rivolta alla cameriera. 
-Penso che per lei potrei anche farlo...Allora, perché sono qui, per Salazar? 
-Se Hermione avesse qualche problema, le staresti vicino e cercheresti di aiutarla? Se fosse in pericolo la salveresti? 
-Ok, io me ne vado... 
-No! Guardami negli occhi e rispondi con sincerità, se ne sei capace. 
-Sì, farei tutte queste cose. 
-Perché? 
-Perché di sì. 
-Non basta. 
-Non so nemmeno perché sono venuto qui a perdere il mio tempo... 
-No, io so perché sei venuto qui. Perché muori dalla voglia di sapere quello che devo dirti. 
-Allora parla. 
-Prima devi rispondermi. Perché le staresti vicino?- gli chiese, bevendo un sorso di Burrobirra e leccandosi le labbra con la punta della lingua. 
-Lo farei perché la amo, porco Godric! Per quali altri motivi dovrei farlo?
Ginny studiava attentamente quegli occhi di ghiaccio in cerca di un qualche luccichio. E si sorprese non poco nel trovarlo. 
-Ti basta come risposta? Ora mi dici la causa di questo incontro segreto? 
-Ci terrei tanto se a Natale tornassi ad Hogwarts per fare una sorpresa ad Hermione...deve dirti una cosa importante. 
-Oh, Salazar salvami tu! Oggi sono scappato di casa e se lo scopre mio padre mi crucia all'istante. Pensi che riuscirei ad uscire il giorno di Natale, quando tutta la famiglia è riunita, senza farmi notare da nessuno? 
-Devi iniziare a prenderti le tue responsabilità Draco. Preferisci passare il Natale con tuo padre o con la tua ragazza? Se verrai saprò che sei pronto...
Ginevra si alzò e si diresse verso l'uscita. 
-Pronto per cosa?! Weasley!!!- le urlò dietro il biondo, mandando giù l'ultimo sorso di Burrobirra rimasta nel bicchiere.
 
 
 
****
Hola! Scusate per la grafica, mi dispiace molto visto che le lettere e alcune parti dovrebbero essere scritte in corsivo o grassetto, ma pubblico da cellulare quindi non posso fare niente.
Mi dispiace, spero che il capitolo vi piaccia comunque :)

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Capitolo 16
*** Natale ***


-Draco, figliolo, dove sei stato?- per poco il giovane Serpeverde non ebbe un infarto. Non aveva ancora chiuso la porta d'entrata e già si ritrovava davanti suo padre, in tutta la sua maestosità. 
-Mm..io...ho preso una boccata d'aria... 
-Ma potevi aspettarmi! Volevo giusto fare una passeggiata nel parco con te. Dobbiamo discutere di alcune faccende. 
-Come vuoi padre- disse, abbassando la testa, quasi in segno di sottomissione. 
-Innanzitutto ho pensato che forse dovremmo anticipare il matrimonio. Che ne pensi? Astoria ha dichiarato di essere pronta e non vede l'ora che arrivi quest'estate- centinuò l'uomo, camminando sulla stradina ghiaiosa, seguito da Draco. 
-Quest'estate? Cosa succede? 
-Ma vi sposate! Non è ovvio? 
Fu un attimo e Lucius si ritrovò la bacchetta del figlio puntata alla gola. 
-Non ne saresti capace figlio mio, sei troppo codardo...- non fece nemmeno in tempo a finire la frase. 
-Crucio!- urlò Draco, con tutta la rabbia che aveva represso negli ultimi tempi. Il padre fu scosso da tremori in tutto il corpo. Ma la cosa che stupì il giovane Serpeverde fu che Lucius Malfoy stava ridendo di gusto, come se non provasse il minimo dolore. 
-Speravo che arrivasse questo momento- sospirò l'uomo. 
Non sai da quanto lo aspettavo io! pensò Draco. Erano vicini all'entrata di Malfoy Manor. 
-Quindi sei pronto...l'ultimo giorno dell'anno cambierà la tua vita. Sarà un momento fantastico per la nostra famiglia e non solo! 
E in quel momento Draco capì a cosa si riferiva; fu scosso da brividi di terrore. 
-Pensa, nemmeno una settimana... 
E Draco vomitò. Certo, non era il momento adatto per farlo, soprattutto perché lo faceva sembrare più debole. Ma si sentiva troppo male per poter scegliere il momento migliore per vomitare. 
-Draco!- urlò sua madre, correndogli incontro. 
-Lascialo stare Cissy, sta bene! Gli ho parlato di tutto e lui è d'accordo con me. 
Draco lo fulminò con lo sguardo. Non aveva mai acconsentito a niente, lo aveva anche cruciato! Narcissa lo guardò preoccupata. 
-Vieni dentro, ti accompagno in camera. 
Dopo essere entrati si sedettero sul letto. 

-Non hai accettato vero?- Draco scosse leggermente la testa. Sua madre lo strinse a sè. 
-Mi dispiace...mi dispiace che tu debba passare tutto questo...non te lo meriti. Dimmi solo cosa posso fare per te, vedila come una sorta di ultimo desiderio. 
-Voglio solo rivedere lei...a Natale...mi basta questo. 
-Vedrò di fare qualcosa...ma non posso prometterti niente. 
-Certo, grazie madre. 

Vigilia di Natale, 23.57 

-Cissy cara, che ci fai sveglia a quest'ora?- le chiese il marito, sedendosi di fronte a lei nel tavolo della cucina. 
-Gradisci una tazza di tè?- chiese, porgendogliene una, dopo avervi versato dentro poche gocce di pozione, di nascosto.
-Volentieri...- Lucius bevve qualche sorso, gustando il forte aroma. Dopo pochi minuti, Narcissa verificò che il marito dormisse e chiamò il figlio. 
-Sai che ho rischiato grosso per questo, quindi vedi di ritornare presto o sarai orfano di madre. 
-Certamente. Buon Natale- disse uscendo. 

01.14 
Era dentro. Doveva solo arrivare al dormitorio Grifondoro senza farsi scoprire da Gazza. E il che era quasi impossibile. Si guardò intorno. Una mano gli strinse il braccio e lo tirò al muro. 
-Sei qui, pensavo non venissi!- bisbigliò la piccola di casa Weasley. Indossava una camicia da notte rosa e viola e portava i capelli raccolti in uno chignon non proprio perfetto; qualche ciuffo rosso le ricadeva sulle spalle. 
-Invece sono venuto, potresti anche iniziare a fidarti di me!- le rispose a tono lui. 
-Dai, muoviti e non protestare!- e lo trascinò con sè per i corridoi della scuola. Dopo varie svolte, gradinate e quadri che brontolavano... 
-Siamo arrivati- disse Ginevra, il volto del colore dei suoi capelli a causa della corsa. In un secondo sussurrò la parola d'ordine e la porta si aprì. 
-Speriamo che Harry non sia sveglio...
Poi svoltarono verso il dormitorio femminile, fino ad arrivare a una porta scura, la seconda a sinistra, davanti alla quale la Weasley si fermò. 
-Vieni, entra- fece un lieve cenno con la mano. 
-Hermione sta dormendo...è lì- e la indicò. La ragazza era stesa su un letto dei colori della sua casa; aveva i capelli ricci scostati da un lato e la bocca rosea semichiusa. Draco si avvicinò lentamente. La guardò per qualche minuto sorridendo, mentre Ginny si coricava. Poi, un po' insicuro, si infilò piano sotto le coperte e le cinse la vita con le braccia. Hermione si girò tra sè e avvinghiò le sue gambe con quelle di Draco. In un secondo il ragazzo si ritrovò intrappolato. La riccia si era accoccolata tra le sue braccia e respirava in modo regolare e sereno. Aveva una tremenda voglia di baciarla, ma si trattenne; gli andava bene anche così, guardarla dormire, stretta a lui. Le accarezzò dolcemente una guancia e in quel momento la ragazza aprì gli occhi. 
-Mm...Draco...- sospirò, poi li richiuse e continuò a dormire. Le labbra del biondino si allargarono in un sorriso pieno di tenerezza. Poi anche lui chiuse gli occhi, aspettando con ansia l'ora del risveglio. 

Quando i primi raggi del sole filtrarono dalla finestra, Draco si svegliò e si stupì di vedere quel meraviglioso volto davanti a sè. 
-Buongiorno!- sbadigliò Ginevra Weasley dall'altro letto, tirandosi a sedere. 
-Giorno...- rispose il Serpeverde, con la voce impastata dal sonno. 
-Oh, è Natale! E la mia cara Hermione non si è ancora svegliata, che ne dici di darle un bel bacio? 
-Non è mica la bella addormentata nel bosco! Potresti urlare Buon Natale con la tua voce isterica e si sveglia di sicuro! 
-Mm...Gin, Draco, smettetela di litigare...- borbottò la Granger, ancora in dormiveglia. 
-Draco?!- di colpo spalancò gli occhi e incontrò le iridi argentee di lui che la fissavano. 
-Buon Natale, amore mio- le disse il Serpeverde, chinandosi su di lei per baciarla. 
-Ginny, e tu lo sapevi?! 
-Beh, sì...il tuo regalo di Natale! Ora dovresti dargli il tuo...- le strizzò l'occhio la rossa. 
-Hai un regalo per me? 
-No. 
-Si, Hermione, diglielo! Se deve fare un infarto è meglio che lo faccia con stile, il giorno di Natale!- ribattè la Weasley. 
-Ma di che state parlando, per Salazar?! 
-O glielo dici tu o glielo dico io!- la rossa. 
-Draco...siediti per favore. È complicato. Ti prego, perdonami...anche se in realtà è anche colpa tua... 
-Stai cercando di lasciarmi? 
-No, Malfoy! Sta cercando di dirti che avrete un bambino!- esplose Ginevra, tappandosi la bocca troppo tardi. 
-Salazar...- il ragazzo rimase per qualche secondo interdetto, poi si avvicinò piano ad Hermione, le accarezzò la guancia con delicatezza e la baciò. 
-Come puoi essere felice di questo? 
-Che domanda è? Sono felice perché ti amo! 
-Non è questo il punto! Ti rendi conto della nostra situazione? Sai quanti anni abbiamo? Ti ricordi che devi sposarti? 
-Questo lo sapevi anche prima di metterti insieme a me! 
-E allora cosa faremo? 
-Troveremo una soluzione...c'è sempre una soluzione- le prese le mani, guardandola così intensamente da farla tremare. 
-Per Merlino!- sbottò il Serpeverde- mia madre lo sapeva! 

"-Avete intenzione di tenere il bambino? 
-Non c'è nessun bambino!" 

-Che è tua madre, una veggente?- sbuffò Ginny. 
-L'Arazzo... 
-Eh? 
-Abbiamo un arazzo di famiglia...quando una persona si sposa si aggiunge automaticamente il nome del coniuge e lo stesso succede quando viene concepito un figlio...beh, non compare il nome, ma uno spazio bianco. E forse mia madre l'ha notato- disse, passandosi una mano tra i capelli biondi. 
-Perfetto! Non ti ha ancora ucciso? 
-Non è mio padre, lei comprende i miei desideri. Anche se non sa che sei tu, sa che ho una ragazza che amo da morire. È lei che mi ha fatto venire qui, mettendo "ko" mio padre! 
-Ma sai com'è, quando scoprirà che sono una Mezzosangue...- sbottò Hermione, abbassando gli occhi.
-Lei vuole solo che io sia felice, il resto non conta. E se...e se venissi a casa con me? Ti presento a mia madre... 
-E tuo padre, sì sì! Non vedo l'ora! Mi vedo già con la sua bacchetta puntata al cuore. Sarebbe un bel pranzo di famiglia!
A quelle parole Draco sorrise, sorpreso. 
-Che c'è? 
-Hai detto pranzo di famiglia...è strano, ma mi piace. Preparati dai, ti aspetto. 
-Tu sei matto! Piacere sono Hermione Granger, Grifondoro, Mezzosangue. Amo vostro figlio e avremo un bambino. Che dici, può andare come ultimo discorso prima del mio omicidio? 
-È l'unica possibilità che abbiamo! O vuoi vedermi sposato con quella ragazzina viziata? Ti prego, almeno provaci. Se proprio non vuoi dire il tuo nome inventane uno... 
-Lydia Francis- si intromise la Weasley. 
-Chi diavolo è?- esclamarono i due in coro. 
-Tu, Herm! È un nome inventato! 
-Ma Draco, tuo padre sa chi sono! 
-Sei cambiata, non ti riconoscerà. Fidati di me... 
-L'ultima volta che me l'hai detto sono rimasta incinta!- sbottò lei, prendendo un vestito verde dall'armadio e dirigendosi verso il bagno. 
-Puoi cambiarti anche qui, tanto ti ho già vista nuda decine di volte- rise Draco. La Granger borbottò qualche maledizione contro il ragazzo e infine si chiuse in bagno. 
-Sapevo che avrebbe ceduto...anche se sa essere molto testarda a volte...- disse il biondino, rivolto alla Weasley. 
-Lei ti ama, Draco. Farebbe di tutto per te, ricordatelo. Spero che non succeda niente di spiacevole. 

Dopo alcuni minuti Hermione uscì, lisciandosi il vestito. Gli occhi erano contornati da una linea nera di matita e le labbra erano lievemente colorate dal rossetto. Aveva raccolto i capelli in una coda di cavallo e, con un incantesimo, li aveva resi più morbidi e boccolosi.
-Sei perfetta. Questo colore ti dona particolarmente...possiamo andare? 
-Mm...- gli lanciò un' occhiata infuriata. 
-Beh, Herm, cerca di divertiti!- le strizzò l'occhio Ginny -e Buon Natale!

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Capitolo 17
*** Pranzo a Villa Malfoy ***


Hermione fu sorpresa dalla nebbia che aleggiava in prossimità di Malfoy Manor. Quando scese dalla carrozza, cercò la mano di Draco e la strinse forte. Il Serpeverde era riuscito ad avvisare la madre che sarebbe tornato con una ragazza e che questa sarebbe rimasta per il pranzo di Natale; lei non aveva obbiettato. 
Che sarebbe successo, varcata la soglia? 
"Lydia Francis, Purosangue."
Hermione doveva ricordare solo questo. Bussarono alla porta.
-Entrate pure!- li accolse Narcissa Malfoy, avvolta in un elegante abito di raso. 
-Tuo padre scende tra poco, è ancora un po' frastornato da ieri sera- sussurrò poi la donna all'orecchio del figlio. Poi continuò, rivolta alla riccia.
-Allora, sei tu la giovane di cui Draco mi ha tanto parlato!
Hermione cercò di nascondere il rossore e annuì, sorridendo.
-Non ti immaginavo così bella! Allora, come ti chiami?
-L-Lydia, Lydia Francis.
-Piacere di conoscerti. Ora che ne dite di accomodarvi in sala da pranzo? Io vado a cercare mio marito.
Quando Narcissa sparì, Hermione fece un respiro profondo.
-È tutto ok. Sei bravissima- la rassicurò Draco, accarezzandole una guancia e dandole un bacio a fior di labbra.
 
-Figliolo! Chi è questa giovane e bella fanciulla?- disse Lucius Malfoy, facendo la sua comparsa nel salone.
-Sono Lydia Francis, signore- rispose la Grifondoro, inchinando leggermente il capo.
-Interessante...Astoria lo sa?
-Lucius, ti prego...è Natale...- lo implorò la moglie.
-Che strano...pensavo che Blaise avesse fatto il suo lavoro...in fondo desidera da tempo il Marchio!
Hermione tremò a quella parola.
-Che intendi dire?- chiese Draco, alzandosi da tavola; piccole gocce di sudore gli bagnavano la fronte. 
-Per favore, andate in un'altra stanza...- li pregò la signora Malfoy.
I due uomini fecero come richiesto. 
 
Appena furono in soggiorno, Lucius continuò il discorso.
-Pensi che sia uno sciocco? Sospettavo che avessi trovato una ragazza diversa da quella che ti ho offerto io. Inutile dire che avevo ragione. Il giovane Zabini era perfetto per spiarti. Quando gli hai confessato tutto, è venuto da me. Sono rimasto molto sorpreso nel sapere che la ragazza in questione era la Mezzosangue Grifondoro Hermione Jean Granger. Chi l'avrebbe mai detto? Il compito di Blaise era così semplice! Non pensavo fallisse miseramente! Solo fingere di essersi innamorato della ragazza, tutto qui. Portartela via. E invece chi mi ritrovo seduta in sala da pranzo il giorno di Natale? La Granger in persona. Come sei caduto in basso figliolo!
-Ho preso da mio padre- sibilò il biondo, in risposta.
 
-Allora Lydia, ho sentito che ti piace leggere- iniziò Narcissa, per rompere il ghiaccio.
-Si, è così. È piacevolmente rilassante- sorrise leggermente la ragazza.
-È da molto che vi conoscete tu e mio figlio?
Oddio, e ora che doveva dire?
-Certamente, diciamo però che ci siamo avvicinati solo all'inizio di questo anno scolastico. Insomma, prima non avevamo mai parlato molto.
-State insieme da qualche mese...perchè vedi...
-Si, sono incinta, lui deve sposarsi anche se non vuole e non sappiamo cosa fare.
-Quindi mio figlio lo sa? Del bambino intendo...
-Si, da circa quattro ore.
-Vedi, se fosse per me Draco sarebbe libero di fare le proprie scelte. Ma suo padre...- in quel momento la porta si spalancò. 
-Non vuole che suo figlio stia con una sporca Mezzosangue!- concluse l'interessato, comparendo con una smorfia di disgusto dipinta sul volto e la bacchetta puntata contro Hermione. La signora Malfoy si alzò da tavola e, senza esitazione, si parò davanti alla ragazza.
-Cissy, spostati! Questa...questo essere non ha il diritto anche solo di toccare nostro figlio!
-E tu non hai il diritto di toccare mio nipote!- esplose la moglie, con sguardo furente.
-Che significa? Di-di cosa stai parlando?
-Del bambino che porta in grembo...
Lucius si voltò a guardare Draco, che a sua volta stava fissando sua madre, stupito.
-E non mi importa se questa ragazza è Mezzosangue o qualsiasi altra cosa. Lucius...perchè non provi a capire?
-Cosa dovrei capire? Che il nome dei Malfoy è stato sporcato a causa di questa?- e indicò Hermione alzando il mento.
-Che siamo rovinati? O che deve morire prima che si venga a sapere?
Narcissa coprì ancora di più la ragazza dietro di sè.
-Non te lo permetterò...non voglio che rovini anche la vita di nostro figlio, come hai rovinato la mia!
Lucius fece un passo in avanti, ma, senza aspettarselo, si ritrovò la bacchetta del giovane Malfoy puntata alla nuca.
-Se osi anche solo toccarle...- sibilò Draco all'orecchio del padre.
-Signorina Granger, bella mossa, complimenti! Non che questo cambi le cose... Lei rimane comunque una Sanguemarcio e non ho nessuna intenzione di annullare il matrimonio con la giovane Greengrass. E tu, Draco, sai già qual è la strada che devi prendere. Come dicono i babbani? Anno nuovo, vita nuova!- e scoppiò a ridere, passandosi una mano tra i lunghi capelli biondi.
-Che...che cosa vuole dire?- chiese confusa Hermione, affiancandosi a Narcissa, che la guardò intensamente. Un turbinio di immagini le riempì la mente, facendola tremare. Voldemort, i Mangiamorte, il Marchio Nero,...
Non era così difficile da capire. Quello era il destino del giovane Malfoy, un destino oscuro, lontano da lei e dal loro bambino; un destino al fianco di Voldemort.
-Draco...- aveva gli occhi spalancati e lucidi, quando sussurrò il suo nome; sembrava lo stesse implorando
-No...
-Non dirmi che la tua sgualdrina non ne sapeva niente!- la risata di Lucius eccheggiò per tutto il salone.
-Stupeficium!
-Protego!- disse tranquillamente, rivolto al figlio che aveva ancora la bacchetta puntata davanti a sè.
-Bene, bene, bene...- continuò, avvicinandosi pericolosamente ad Hermione, che ormai non aveva più la protezione di Narcissa, ritta al suo fianco, la bocca che le tremava leggermente.
Lucius passò lentamente la bacchetta tra i ricci della Grifondoro, accarezzandole poi la guancia liscia, abbassandosi poi alla curvatura del collo e soffermandosi lì. Avvicinò le labbra al orecchio della giovane, scostandole una ciocca di capelli castani; questo gesto le provocò brividi su tutto il corpo.
-Una Mezzosangue, eh...non pensavo potessero essere così...attraenti...-sussurrò, in tono malizioso. Fu l'ultima cosa che disse, prima di trovarsi schiantato a terra.
-Non ci provare mai più...- sibilò Draco
-Non azzardarti mai più a toccarla- la bacchetta era puntata sulla fronte del padre e premeva sulla carne. 
-Lo sai benissimo che ci metto un secondo a farti esplodere la testa...
-Draco, no!- esclamò terrorizzata Narcissa.
-Ti prego...non sei un assassino, non meriti di andare in prigione...- scostò il figlio di lato e prese il suo posto, davanti al marito.
Il giovane Serpeverde con uno scatto veloce prese la mano di Hermione e la trascinò fuori dalla stanza, prima che il padre potesse rialzarsi. Corsero verso l'ingresso, senza nemmeno voltarsi. L'urlo che seguì li fece tremare.
-Draco!- fu l'ultimo respiro della donna che lo aveva cresciuto, che lo aveva sostenuto nei momenti difficili, una donna che era stata per troppi tempo intrappolata insieme ad un mostro.
-Madre!- urlò il ragazzo, la bocca tremante e gli occhi che pian piano si bagnavano di lacrime.
-Draco...ti prego...non possiamo più stare qui...- Hermione lo strattonò per la camicia e riuscì a portarlo fuori dalla casa. Poi, con un semplice gesto, si smaterializzarono.
 
 
 
 
* * * *
Ok, sto piangendo...è uno dei miei capitoli preferiti...
Mi dispiace di aver fatto morire Cissy, ma secondo il regolamento del concorso a cui ho partecipato dovevo uccidere qualcuno, quindi...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Baci <3

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Capitolo 18
*** Proposta ***


La casa non era molto grande, ma era di un colore candido, come quello della neve che ricopriva l'erba e gli alberi del giardino.
-D-dove siamo?- chiese Draco, guardandosi intorno frastornato.
-Questa è casa mia. I miei non ci sono, ogni Natale vanno a trovare mia nonna paterna ad Hastings. Quindi puoi stare tranquillo, siamo soli.
La Grifondoro aprì la porta e accese la luce. Il soggiorno era accogliente, e davanti al divano si ergeva un grande caminetto; con un colpo di bacchetta la riccia fece apparire un fuoco.
-Accomodati pure, vado a preparare un tè...penso faccia bene in queste situazioni...
Il giovane Malfoy annuì serio, sedendosi sul divano e aspettando che la ragazza sparisse dietro la porta della cucina. Poi si portò le mani agli occhi e iniziò a piangere silenziosamente. Sua madre era morta, uccisa dal suo stesso marito...e tutto per colpa sua. Non poteva essere vero, non era successo...
 
La voce di Hermione che annunciava che il tè era pronto lo fece sobbalzare; si asciugò in fretta le lacrime e fece un respiro profondo.
La ragazza arrivò subito dopo, con un vassoio pieno di biscotti tra le mani. Gli sorrise dolcemente, gli occhi colmi di tristezza.
-Mi dispiace...ti va di parlarne?- si sedette al suo fianco e lo avvolse in un abbraccio consolatorio. Lui la strinse di più a sè, respirando il suo dolce profumo di vaniglia. Le accarezzò i capelli e la guardo negli occhi, le iridi dorate che lo avevano sempre ipnotizzato.
Poi, senza nemmeno pensarci, la baciò quasi con violenza, le labbra salate per il pianto. Le mani passarono dal collo alla schiena della ragazza; le dita giocherellarono con la zip del vestito, per poi abbassarla. I baci si fecero sempre più intensi, mentre sfilava ad Hermione l'abito di dosso. Sentiva quel bisogno insistente di averla vicina, di sentirla dentro di sè. Lei era l'unica cosa che lo faceva sentire bene, che gli dava la forza di vivere ancora.
Si sfilò la camicia, senza mai staccarsi dal quel contatto indispensabile ed Hermione si trovò sotto di lui, vestita solo dell'intimo. 
Lo capiva; capiva perché Draco lo stava facendo, così non si oppose, anzi, lo assecondò. Gli sfilò i pantaloni neri di velluto, lasciandolo in boxer. Intanto lui la stava torturando, baciandole il collo con movimenti circolari e facendola gemere di piacere. Le mani di Draco le slacciarono il reggiseno; il suo tocco non era dolce come al solito, ma Hermione non se ne accorse nemmeno. Quando si liberarono degli ultimi indumenti i loro sguardi si incontrarono di nuovo ed Hermione scorse un luccichio negli occhi di Draco. Vide il dolore, lo vide annegare in quel mare in tempesta. Sentì una fitta al cuore, e trattenne un singhiozzo. Strinse il Serpeverde tra le braccia, mentre lui scivolava tra le sue cosce. Quando entrò dentro di lei, si dimenticarono di tutto il resto; l'unica cosa che volevano era stare uniti il più possibile.
Il ragazzo scivolò al suo fianco, circondandole la vita con le braccia. Si addormentarono così, stretti su un divano, alla luce di un caminetto.
 
Quando Hermione si svegliò trovò gli occhi di Draco puntati su di sè.
-Ciao- gli sorrise, poggiando le labbra sulle sue.
-Perché mi guardi?
-Stavo pensando a quanto sono fortunato ad avere vicino a me una creatura così bella...
La ragazza arrossì immediatamente e poggiò la testa sulla sua spalla.
-Ti amo più di ogni altra cosa, Hermione. Non desidero altro se non stare con te, voglio che tu lo sappia.
-Anch'io Draco...mi dispiace, mi dispiace per quello che è successo...è tutta colpa mia e non so cosa fare, non so come rimediare...- la Grifondoro trattenne una lacrima, che faceva pressione per cadere.
-Non provare mai più a dire una cosa del genere! Tu hai rimediato, sei qui, con me! Te la ricordi, la prima volta che ti ho baciato? Ti ricordi cosa ti ho detto?
-Che sono il tuo antidoto...
-E non mentivo. Tu sei la ragione per cui sono ancora qui. Tu, piccola so-tutto-io, e il nostro bambino.
Sorrisero al pensiero di quella piccola creatura che stava crescendo nel ventre della ragazza.
-Che faremo? Con tuo padre e tutto il resto intendo...
-Quel lurido bastardo! Si merita di finire ad Azkaban in eterno...- il biondo contrasse le labbra in una smorfia.
-Possiamo stare qui fino alla fine delle vacanze se ti va...
-Quando tornano i tuoi?
-Penso tornino tra un paio di giorni, ma non ci sono problemi. Sai, vorrebbero tanto conoscerti!
-Ma sono babbani, non so come ci si comporta...
-Draco, non iniziare a fare il Purosangue orgoglioso! Sono persone normalissime!
-No, sono i tuoi genitori...
-Non sarai mica in ansia!
Hermione scoppiò in una risata che la fece cadere dal divano. Continuò a ridere, distesa nuda sul tappeto del soggiorno. 
-Che cazzo ridi Granger! Mi stai prendendo per il culo?- e scivolò giù dal divano anche Draco, sopra di lei, facendole il solletico; iniziò a baciarla, mordendole il labbro inferiore. Fece più pressione su di lei, ma smise subito, appena la riccia emise un gemito di dolore.
-Che c'è?
-La...la pancia...fa male...
-Scusa...Sai, forse dovremmo dirlo ai tuoi...
-No, non ci penso nemmeno! Dopo mi mandano a "16 anni incinta"!
-Che?
-Niente, una serie televisiva...Comunque non ho intenzione di aprir bocca con loro.
-E quando ti vedranno con una mongolfiera al posto della pancia cosa dirai? "Eh, sono un po' ingrassata in questi ultimi tempi!"? Hermione, dobbiamo dirglielo- la sua voce non accettava risposte negative.
Poi si alzò, si infilò i pantaloni e si avvicinò al caminetto. Notò subito delle cornici nello scaffale di fianco al fuoco; ne prese una in mano e sorrise. La foto ritraeva un' Hermione piccola e lentigginosa, le labbra sorridenti mettevano in mostra i denti che Draco aveva sempre considerato troppo grandi e che invece ora erano perfetti.
La foto di fianco mostrava una coppia felice nel giorno del loro matrimonio.
-Sono loro vero? I tuoi genitori.- chiese il Serpeverde, mostrando la foto alla ragazza, che annuì.
-Potremmo esserci noi al loro posto...- riflettè, guardando Hermione, che si stava vestendo.
-Che intendi dire?
-Perché non ci sposiamo?
-Draco...
-Sono serissimo! Mio padre andrà in prigione, non potrà più decidere per me. Il che significa che posso annullare il matrimonio con quella stupida della Greengrass e stare con te.
-E sposeresti una sporca Mezzosangue?
-No, io voglio sposare te, Hermione, la mia piccola e bellissima Grifondoro, la persona più intelligente che io conosca. La ragazza che nonostante tutto è ancora al mio fianco. La madre di mio figlio.
Gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime, appena Draco le fu di fronte e si inginocchiò senza smettere di guardarla.
-Sì, lo so, perdonami se non ho l'anello qui con me, ma...Hermione Jean Granger, mi faresti l'onore di diventare mia moglie?
 
 
****
Eccomi qui con un nuovo capitolo! La storia purtroppo sta giungendo al termine, perché secondo il regolamento del concorso il massimo di capitoli era 20...mi dispiace.
Spero comunque che questo capitolo sia di vostro gradimento :)

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Capitolo 19
*** Ferite ***


Il pomeriggio in cui dissero ai Granger del matrimonio e del bambino in arrivo era un giovedì piovoso, un abbraccio giorno perfetto per rilassarsi davanti al caminetto, sorseggiando una cioccolata calda. La conversazione fu a dir poco imbarazzante per entrambe le coppie.
-Un bambino? Hermione, stai scherzando vero?- sbottò una.
-Hai solo diciassette anni e pensi già al matrimonio?!- esclamò l'altro.
-Ti avevo detto che non dovevamo dirglielo- sussurrò la ragazza, rivolta a Draco. E così continuarono fino a tarda sera; una tazza di camomilla al posto della cioccolata calda.
 
Ginny invece prese il fidanzamento meglio di quanto Hermione si aspettasse. Le saltò al collo, congratulandosi e chiedendo i dettagli.
-Abbiamo deciso di aspettare la fine della scuola. Non sappiamo bene come organizzare il tutto, ma non ci teniamo che si venga a sapere in giro. Oddio, non voglio pensare a come la prenderanno Harry e Ron! Non mi rivolgeranno più la parola!
-Non che adesso lo facciano...Harry è ancora furioso e non penso cambierà mai idea nei confronti di Malfoy, ma se ci tiene veramente a te dovrà accettarlo. Ronald, sai com'è! È solo geloso, gli passerà, vedrai...- la rassicurò la piccola Weasley.
Ma, pensando ad altro, hai deciso che tipo di vestito vuoi?
-No, non ne ho proprio idea...un vestito da sposa normale!
-Ho capito, ti accompagno io.
 
Hogsmeade, primo fine settimana di febbraio
 
-Mmm...è troppo stretto, non so come si possa camminare con una cosa del genere!- disse Ginny, guardando l'abito bianco a sirena.
-Preferivi quello da principessa?- chiese Hermione, disgustata.
-No, certo che no, non c'è una via di mezzo? Magari con qualche brillantino nella parte superiore per dare un po' di brio...- chiese, rivolta a Madama Lace, la sarta del negozio di abiti da sposa.
-Torno subito, intanto potete provare questo vestito in pizzo. Ha delle decorazioni in oro che danno un tocco di luce stupendo e la gonna non è nè stretta nè troppo ampia, ma termina uno splendido strascico. Penso che possa essere il vestito perfetto per il vostro fisico!
Effettivamente quando Hermione uscì dal camerino con l'abito addosso, pensò di non aver mai visto un vestito così bello. Le stava alla perfezione, la slanciava e metteva in risalto le sue curve.
-Per Godric, Herm, sei-sei bellissima...- balbettò Ginny, guardandola incantata.
-Lo credi davvero? Non pensi che dopo aver avuto il bambino non mi andrà più bene?
-Oh, un bambino! Non l'avevo capito, mi spiace!- si intromise Madama Lace, mentre metteva gli altri vestiti al loro posto.
-Mia cara, non ci sono problemi! Può venire qui qualche settimana prima del matrimonio e vedremo. Se c'è qualche problema, rimedieremo subito!
Le ragazze ringraziarono per la disponibilità e uscirono sorridenti; Ginny era più eccitata della futura sposa.
-Che bello, un matrimonio! Non ci sono mai andata! Come sarà?
-Stai tranquilla Gin, c'è ancora un sacco di tempo per i preparativi! Mancano ancora 6 mesi alla nascita del...ah!- Hermione si piegò su sè stessa per la fitta alla pancia.
-Herm, ti senti bene? Oh, per Godric, Hermione!- urlò terrorizzata la piccola Weasley.
La strega più brillante della sua età era accasciata a terra, i pantaloni sporchi di sangue e gemeva di dolore.
-Quancuno ci aiuti, per favore!
 
* * * *
Hermione aprì piano gli occhi, cercando di mettere a fuoco. Si rese subito conto di essere in un ospedale, sicuramente il San Mungo.
-Tesoro, finalmente ti sei svegliata!-esclamò sua madre, seduta di fianco al letto d'ospedale. Le accarezzò dolcemente una guancia, gli occhi bagnati di lacrime.
-Che cosa è successo? Dov'è Draco?- provò a dire.
-È stato in sala d'aspetto tutta la notte, poverino. Sai, possono entrare solo i parenti...
-D-Draco...voglio Draco...
-Amore...va bene, proverò a chiedere a un'infermiera- disse, alzandosi e uscendo.
Pochi minuti dopo, la porta si riaprì e comparve una testa di capelli biondi.
-Hermione- il ragazzo si precipitò da lei, con un sorriso sollevato, ma gli occhi che esprimevano puro dolore. Premette le labbra sulle sue, assaporando quel dolce sapore che gli era mancato tanto.
-Pensavo di avere perso anche te...-sussurrò stringendola come non aveva mai fatto prima.
-Cosa...- la ragazza, notando l'espressione del Serpeverde, si guardò subito il ventre, ora non più gonfio, ma quasi piatto.
-Il bambino...Hermione, mi dispiace, mi dispiace così tanto!- stava trattenendo le lacrime.
La signora Granger entrò di corsa non appena sentì l'urlo disperato di sua figlia, che aveva lacerato il silenzio del reparto.
La trovò in lacrime, la testa sulla spalla di Draco, le dita che stringevano esasperate la felpa verde di lui. Il Serpeverde le accarezzava piano i capelli, tenendo le labbra sulla sua fronte e sussurrandole parole di conforto. 
 
-Come sta?- chiese Ginevra, appena varcò la soglia dell'ospedale e individuò la signora Granger che stava uscendo da una stanza. Questa alzò piano il volto e cerco di sorridere.
-Si è svegliata, è dentro a piangere sulla spalla di Draco...solo ora ho capito quanto si amano...
-Ma...il bambino...
-L'ha perso.
-Cosa? Non può essere! Non...è sempre stata bene!
-Lo so...i medici hanno detto che è stato un incantesimo e che è fortunata ad essere ancora viva.
-Chi avrebbe mai potuto farle una cosa così orrenda?!
-Non lo so...ma penso che Draco sospetti qualcosa...Il medico ha detto che l'incantesimo era magia...oscura, può essere? Questo incantesimo fa morire il feto molto lentamente. Ma qualcosa è andato storto, perché si stava espandendo in tutto il corpo. Grazie Ginevra, hai salvato mia figlia!- e la abbracciò forte.
-Posso vederla?
-Certamente, è lì dentro.
Quando Ginny si affacciò alla porta, Draco stava spiegando ad Hermione cos'era successo nei particolari.
-Scusate...non vorrei disturbare, ma volevo salutare la mia migliore amica
-Gin!- la Granger, nonostante gli occhi lucidi, sembrava felicissima di rivederla.
-Ciao Malfoy- sorrise la rossa, rivolta al biondo, facendo un cenno con la mano.
-Weasley.
-No, non ci siamo proprio! Allora Draco, questa è Ginevra. Ginevra, questo è Draco. 
-Ah, sei sempre la solita! 
-Non direi, ho appena perso una parte di me...come posso essere la solita?
La Weasley impallidì all'istante, vedendo il volto malinconico di Hermione e accorgendosi di quello che aveva appena detto.
-Mi dispiace, non me ne sono resa conto...
-Stai tranquilla, dovrò abituarmici...
-Harry non sapeva se venire, come comportarsi, cosa dire, quindi mi ha detto solo di salutarti. Ronald non lo sa. In realtà non ha mai saputo nemmeno della tua gravidanza e di Draco...da una parte è stato meglio così. Vedrai, passerà...- disse abbracciandola. 
-Sei forte, puoi superare qualsiasi difficoltà, ricordatelo! E poi hai noi, una simpaticissima migliore amica e un'affascinante ragazzo, che ti adorano! 
-Grazie- rise Hermione, stringendo a sè Ginny. Poi si scostò di lato e poggiò le labbra screpolate su quelle del ragazzo che amava più di ogni altra cosa.
-Scusate...tesoro, c'è una visita per te- la signora Granger era appoggiata allo stipite della porta. Hermione sorrise, in segno d'assenso; però, quando sua madre si scostò, rimase impietrita alla vista del nuovo arrivato.
-Harry...
 
 
 
****
penultimo capitolooooo... :(
Comunque sono veramente felice che a qualcuno sia piaciuta questa storia :)
Baci <3

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


-Oh, per la miseria! Non mi si chiude la zip! E ora come faccio? Era l'unico vestito decente che avevo!
-Stai tranquilla, tesoro, puoi mettere dei pantaloni o una gonna!
-Ma è un'occasione importante, devo avere assolutamente un vestito! 
-Non dire sciocchezze, Cissy! Tanto lo devi togliere subito per metterti l'uniforme!
-Ma mamma...- la bambina dai ricci castani mise il broncio e si voltò di spalle, continuando a frugare nell'armadio.
-Cissy se ne va! Cissy se ne va! Cissy se ne va!- urlava un bimbo sugli 8 anni, saltellando dappertutto, con le labbra allargate in un sorriso.
-Scorp, ti prego! Fai piano o potresti svegliare tuo padre!
-In effetti sì, mi ha svegliato...- sbadigliò un giovane uomo dai capelli biondi, che entrò nella camera, massaggiandosi la nuca. Diede un bacio leggero alla moglie e borbottò un buongiorno.
-Papà, papà! Cissy se ne va!
-Sì, Scorpius! Ma tornerà a Natale e in estate. In più le manderemo una lettera ogni settimana, quindi...Ah, già, dimenticavo! Cissy, ho un regalo per te...
La bambina spalancò gli occhi alla vista della scatola con il fiocco azzurro che l'uomo teneva tra le mani. Quando vide ciò che conteneva si mise a urlare di gioia, saltando in braccio a suo padre e riempiendolo di baci.
-È il vestito più bello che abbia mai visto! Grazie papà!
-È un giorno speciale per la mia piccola Cissy, non è vero Hermione?
Sua moglie annuì e si chinò per aiutare la figlia ad infilarsi il vestito. Le arrivava alle ginocchia ed era di un azzurro tendente al turchese che si intonava perfettamente con i suoi occhi.
-Allora, la valigia è pronta? E Bonny, l'hai già messo in gabbia?- le chiese sua madre.
-Oh, Salazar, mi ero dimenticato di quel gatto...Grattastinchi 2, la vendetta! Che brutti tempi!
-Ma se ci siamo conosciuti in quegli anni!- protestò Hermione.
-Appunto!- rise Draco, scoccandole un bacio sulla guancia, avvicinandosi poi alla sua bocca.
-Bleah, che schifo! Vi prego, non qui!- e Scorpius fece finta di vomitare.
-Allora, sono pronta, che ne dite di partire?
 
* * * *
King's Cross come al solito era talmente affollata da non riuscire nemmeno a scorgere i vari binari. Hermione teneva Scorpius per mano, sperando di non perderlo tra la gente, mentre Draco guardava l'orologio in continuazione, preoccupato. Narcissa, che spingeva il carrello, si fece spazio tra una miriade di persone, fino ad arrivare ad un semplice muro di mattoni tra il binario 9 e il binario 10.
-È questo vero?- chiese ai genitori, che annuirono in risposta. In pochi secondi avevano già attraversato il muro e si guardavano intorno con un mezzo sorriso nostalgico; non che fossero passati così tanti anni dal loro ultimo viaggio sull'Espresso di Hogwarts...
-Ragazzi!- una voce squillante li fece voltare.
-Zia Ginny!- urlò Cissy, correndole incontro.
-Ma che vestito meraviglioso!
-È un regalo di papà...Ehi, Albus! Sei pronto? Le mie gambe stanno ancora tremando!
Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi le sorrise timidamente e si voltò all'arrivo di suo padre;
Harry Potter, il Prescelto.
I rapporti tra lui e i Malfoy erano migliorati dal terribile giorno. Non era mai riuscito ad accettare fino in fondo che Hermione avesse scelto il figlio di un Mangiamorte come compagno per la vita, ma pian piano aveva capito che i loro sentimenti erano sinceri. Ron, al contrario, aveva preferito andarsene con Lavanda Brown, prima della Guerra, e tagliare quasi del tutto i rapporti con i suoi amici.
-Dormito bene Cissy? Vedrai, sarà un anno fantastico per tutti e due! 
-Dove sono James e la piccola Lily?- si informò Hermione, non vedendo gli altri due Potter.
-Ah, quelle piccole pesti! Mia madre si è offerta di tenerli per questa mattina, visto che era da una settimana che non li vedeva
-Beh, ragazzi, mancano cinque minuti! Che ne dite di salire sul treno e trovare una cabina libera?
-Si, Cissy, muoviti!- borbottò spazientito il fratellino; la madre, che lo teneva ancora per mano, gli diede un piccolo strattone, in segno di rimprovero.
La bambina lanciò un occhiataccia alla piccola peste bionda; poi, inaspettatamente, si allungò per dargli un bacio sulla guancia.
-Ehi!
-Ciao Scorpius, ti voglio bene- rise lei, poi strinse sua madre in un abbraccio affettuoso.
Notò il padre, in disparte, che la guardava con un mezzo sorriso, che le fece capire che la stava aspettando per le ultime raccomandazioni. Si avvicinò, mentre lui si abbassava alla sua altezza per parlarle.
-Cerca di farti degli amici e di divertirti. Ma ti prego, non finire a Tassorosso!- le bisbigliò all'orecchio.
-Ma papà! Non hai sempre detto che la casa che odiavi di più era Grifondoro?
-Lo facevo solamente per infastidire tua madre...è così bella quando si arrabbia...- volse lo sguardo verso la moglie, che stava parlando animatamente con la Weasley.
-Non l'ho mai capito...
-Cosa tesoro?
-Come fate ad essere sposati se Grifondoro e Serpeverde si sono sempre odiati?
-Un giorno lo capirai, quando incrocerai lo sguardo di qualcuno e sentirai una scintilla dentro di te...è questo che succede. L'amore non si può controllare, non segue regole, è una cosa improvvisa da cui non puoi scappare.
-Cosa state confabulando lì dietro?- si intromise Hermione, incuriosita.
-Papà mi stava spiegando come vi siete innamorati
-Ah, si?- disse lei, stupita.
-Cissy, vieni! O ad Hogwarts ci tocca andare l'anno prossimo!- la chiamò Albus, con la valigia e la gabbia di una civetta tra le mani.
Di fretta salirono sul treno, e, dopo un cenno di saluto, partirono, pronti per una nuova avventura.
-Oh, Merlino! È veramente tardi!-esclamò Ginny, guardando l'orologio.
-Allora ci vediamo venerdì sera!- e scomparve con suo marito dietro il muro di mattoni rossi.
-Venerdì sera?- chiese Draco, confuso.
-Siamo a cena da loro...
-No! Potter anche venerdì?! Non so se riesco a reggerlo...
-Ma...per curiosità, come hai fatto ad innamorarti di me?
Draco esitò con lo sguardo, poi la fissò intensamente e le sorrise.
-Mi sono perso nei tuoi occhi- disse, prendendole la mano e guardando per l'ultima volta il binario ormai vuoto.
 
 
 
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Ebbene, questa purtroppo è la fine...Spero che la storia vi sia piaciuta almeno un po'! 
Potete scrivermi le vostre opinioni nei commenti se vi va, ne sarei molto felice :)
Un bacio dalla vostra ClaryMalfoy <3

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