2.419 km away from you.

di nenniuu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Australia, New South Wales, Sydney. Ore 21:00

 

La sera aveva già avvolto la città di Sydney. I giovani del posto uscivano per incontrare gli amici ed iniziare a svagarsi. Solo uno restava a casa, chiuso nella sua stanzetta: Luke.

Il ragazzo, seduto davanti alla scrivania, si passò una mano tra i suoi biondi capelli.

“Caricati, dai.” pensò tenendo lo sguardo fisso sullo schermo. Aveva due pagine aperte, entrambe di youtube: la prima era del suo canale youtube che aveva creato qualche minuto fa, hemmo1996 (il soprannome che aveva sin da bambino e l'anno in cui è nato), e la seconda del caricamento del suo primo video.

“Andiamo...” sussurrò. Fece un giro sulla sedia e sbuffò. Si alzò, prese la chitarra e si buttò sul letto, iniziando a strimpellare 21 Guns dei Green Day. Quando finì quella canzone, mentre pensava ad un altra canzone da suonare, sentì un rumore provenire dal computer. Si alzò di scatto, lasciando la chitarra sul letto, e ritornò davanti al computer. Il video era caricato: ora la sua cover di Please Don't Go di Mike Posner poteva essere ascoltata da altre persone e, magari, anche apprezzata.

Fece un gesto di esultanza. Qualche secondo dopo, il telefono squillò: era Calum, uno dei suoi tre migliori amici.

“Hey cinegro!” rispose allegramente.

“Hemmo, la smetti di chiamarmi così?” replicò l'amico bruscamente.

“Hemmo, lascia stare, oggi il cinegro ha il ciclo!” aggiunse Michael, altro migliore amico dei due ragazzi, che tolse il telefono dalle mani di Calum. Luke rise.

“Siamo sotto casa tua, stasera scendi?” gli chiese Michael.

“Non so, io...”

“Dai che ti devo far vedere il mio nuovo colore di capelli!” lo interruppe entusiasta.

“Sembra piscio di cane.” disse Calum riprendendosi il telefono, che subì uno schiaffo da parte dell'amico.

“Ok, due secondi e arrivo.” e Luke attaccò. Prese le chiavi, mise il telefono in tasca, una banconota da 10 e scese al piano di sotto.

“Hey, tu. Dove pensi di andare?” disse la mamma vedendolo avvicinarsi alla porta.

“Calum e Michael sono qua fuori.” replicò, esitando davanti alla porta.

“Non stai dimenticando qualcosa?” commentò il padre che era seduto sul divano. Luke alzò gli occhi al cielo. Salutò col bacio i genitori e uscì.

“Ci hai messo più di due secondi!” lo rimproverò Michael. Luke fece un'espressione stupita, fissando il suo nuovo colore di capelli.

“Certo che Calum ha ragione, quel colore sembra piscio di cane!” esclamò il ragazzo. L'amico gli diede uno schiaffo sulla spalla.

“Dai, femminucce, andiamo che Ashton ci sta aspettando.” aggiunse Calum.

“Come vuoi, cinegro.” ribatterono gli altri due.

“Vi odio.” commentò Calum.

I tre amici iniziarono ad avviarsi verso il parco dove l'ultimo membro del loro indistruttibile gruppo, Ashton, al parco.

“Ah, ho dimenticato un'importante notizia: con Ashton, ci sono delle ragazze!” esclamò Calum entusiasta. Michael lanciò un urlo di gioia, Luke alzò gli occhi al cielo.

“Andiamo, Luke. Magari stasera...”

“Stasera un cazzo. Non voglio fare il puttaniere, come le due persone accanto a me.” interruppe Luke.

“Hey, non dico che dovrai scopare, ma chi lo sa che non avrai davanti la tua futura ragazza?” fece Michael.

“Perché quelle che becca Ashton sono tutto fumo e niente arrosto. E poi sto bene così. Non ho bisogno dell'amore e di una ragazza per vivere.”

“Come vuoi.” replicò Calum.

“...Ma almeno una scopata fattela ogni tanto, altrimenti avrai le ragnatele nelle mutande!” continuò Michael.

“Simpatico.” concluse Luke. Ci fu un attimo di silenzio.

“Ma hai fatto quella cosa, alla fine?” chiese Calum.

“Sì! E' fatta, la mia prima cover è online!” esclamò felice il biondo.

“Perfetto, allora si festeggia!” esclamò Michael e gli altri due ragazzi esultarono.

“Hemmo, facciamo una scommessa, allora.”

“D'accordo, Mikey. Spara.”

“Scommetto 50 che tu t'innamorerai di una che ti seguirà su youtube ed amerà le tue cover.”

“Sei serio?”

“Sì. Se fra due mesi non succede nulla, ti offro da bere per un mese.”

“Accetto!”

I due ragazzi si diedero la mano. Calum mise la sua mano sopra.

“Scommessa ufficializzata da ora!” annunciò il ragazzo e si lasciarono.

“Bene. Ed ora andiamo a conquistare qualche pollastra.” concluse Michael.

 

Australia, Queensland, Cairns. Ore 21:00

 

“Hey, troia, passami l'accendino!” esclamò Rose mentre si metteva una Marloboro gold tra le labbra.

“Dici le paroline magiche e te lo do.” ribatté Charlotte, mentre si sedeva accanto a lei. L'amica sbuffò.

“Per favore.” disse forzata. Charlotte le passò l'accendino, poi fece un paio di sorsi dalla sua Tennet's. Le due amiche di sempre erano sedute per terra nella solita piazza, come ogni volta che uscivano. Quel posto era il loro ritrovo per liberarsi della vita pesante che vivevano tra le quattro mura domestiche, dove potevano dimenticarsi dei loro genitori esigenti e assillanti in compagnia dell'altra, del resto del loro gruppetto di amici, di una birra e o di una sigaretta.

“Ora che ti sei fatta i capelli mezzi viola hai deciso che vuoi comandare tutti?” commentò ironicamente Rose scompigliandole i capelli. Charlotte la fulminò con lo sguardo.

“Allora? Che hai fatto ieri, alla fine? A parte scambiarti la metà dei capelli?” le chiese Rose. Charlotte le diede una spinta mentre lei stava aspirando, cosa che fece tossicare l'amica.

“Stronza.” commentò Rose.

“Solito giro sullo skate e poi a casa a leggere.” replicò Charlotte, tenendo fisso lo sguardo sulle sue scarpe. Ci fu un attimo di silenzio.

“Sto così male con questo viola?” domandò Charlotte perplessa.

“No. Tu sei una delle ragazze più belle che conosca e ti sta bene qualsiasi cosa.”

“Aww.” Le ragazze si abbracciarono.

“Non capisco ancora perché sei single...”

“Ancora con questa storia?!” replicò brusca Charlotte, lasciandola. Questa storia la innervosiva abbastanza e l'amica sapeva di aver toccato un brutto tasto, ma non le importava. Infatti, Rose la fissò, alzando le sopracciglia.

“Te lo ripeterò fino alla morte: perché avrei bisogno di un ragazzo quando ho le bands? Loro mi bastano e avanzano.”

“Come vuoi, ma secondo me, il tuo lui esiste ed aspetta solo te.”

Charlotte sbuffò e subito dopo bevve quattro sorsi di birra.

“Hey, smettila. Ti va in testa.” commentò l'amica, dopo un paio di tiri.

“Almeno dimentico la stronzata che hai detto. Parlando di cose serie, sono arrivata all'undicesimo capitolo.” annunciò Charlotte.

“Davvero?” esclamò Rose.

Le due ragazze passarono buoni dieci minuti a commentare il libro che avevano comprato insieme una settimana fa, un thriller di Emma Kavanagh, quando una vibrazione interruppe il loro discorso.

“Charlotte, mi ha contattato Lara. Mi ha chiesto se potevamo raggiungerla al Mc Donald's. Ci sono anche gli altri lì” annunciò Rose. Charlotte si alzò e aiutò l'amica ad alzarsi.

“E' meglio che li raggiungiamo, è inutile fare le asociali qua.” commentò Charlotte. Rose annuì. Charlotte sospirò, buttò la bottiglia e s'incamminò con Rose verso il Mc Donald's.

 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Due settimane dopo.

 

Australia, Queensland, Cairns.

 

Era un Venerdì pomeriggio piovoso e Charlotte era stesa sul divano a leggere il suo libro. La pioggia batteva sui vetri e sull'asfalto, rumore che alla ragazza piaceva perché lo trovava rilassante. Aveva lasciato una delle finestre socchiusa per far entrare un po' in casa il gradevole odore della pioggia. Amava i cosiddetti “tempacci” perché, nonostante il loro “lato oscuro”, avevano qualcosa di buono, un po' come lei che, sotto un'immagine di un po' dark, celava il buono che aveva.

“No. Non ci posso credere, davvero finisce così il capitolo?” commentò ad alta voce. Era così intenta nel continuare la lettura che non si accorse che la madre tornò da lavoro.

“Charlotte, la finestra!” esclamò la madre mentre metteva l'ombrello nel portaombrelli.

“Mamma, ma è socchiusa, non entra l'acqua!” ribatté la figlia sbuffando. La madre chiuse la finestra, poi andò dalla figlia e si chinò per darle un bacio sulla fronte, la quale ricambiò il saluto dandole un abbraccio.

“Allora? Sei andata a fare l'iscrizione all'università?” chiese la madre, sedendosi accanto a lei.

“Sì, ci sono stata stamattina.” disse scocciata. Voleva essere lasciata in pace perché per lei la lettura era un momento sacro.

“Quindi? Non mi dici più nulla?” insistette la madre. Charlotte alzò gli occhi al cielo.

“Che ti devo dire? Non faccio nulla di eccitante ora che ho finito il liceo.” replicò la ragazza. La madre prese il telecomando dalla tasca laterale sul divano e accese la tv. Charlotte chiuse il libro e salì al piano di sopra in camera sua. La pioggia con calma stava cessando. La ragazza posò il libro su uno scaffale della sua grandissima libreria, prese il computer portatile, l'accese e si stese sul letto. Passò tutto il tempo ascoltando varie canzoni delle bands che ormai le erano entrate nel cuore e commentando con Rose i capitoli del libro.

Charlotte cambiò posizione e si mise seduta a gambe incrociate. Iniziò a raccogliere i suoi capelli mezzi biondi e mezzi viola e li legò in una coda.

“Charlotte! Vieni ad aiutarmi con la cena!” richiamò la madre. Charlotte soffiò verso l'alto, spostando i vari ciuffetti di capelli che non erano riusciti ad entrare nella coda perché troppo corti. Lasciò il pc acceso e scese in cucina a dare una mano alla madre. Quando la cena fu pronta, arrivò anche il padre. La cena volò in un batter d'occhio. La ragazza, dopo aver aiutato la mamma a sparecchiare e spazzare, salì le scale, entrò in camera, chiuse la porta e raggiunse il suo pc che aveva lasciato sul letto e ritornò su youtube. Sulla home c'erano vari video: alcuni già visti, alcuni consigliati dal sito, le hits del momento...Abbassò la barra di scorrimento, pensando di voler ascoltare qualcosa di nuovo e di unico. Perciò, iniziò ad ascoltare varie cover, passando una buona mezz'ora a cercare quel qualcosa, ma ogni volta che cliccava su un video, ne sceglieva un'altra subito dopo un minuto. Scocciata, continuò a mandare messaggi a Rose, mentre continuava ad ascoltare una cover di Next To You. Guardò le proposte accanto e il suo sguardo cadde su una cover di Mike Posner di Please Don't Go di un certo hemmo1996.

“Carino il nickname di 'sto tipo.” pensò lei. Cliccò su quella cover e subito la pagina si caricò. Comparve sullo schermo un ragazzo biondo dai capelli corti, dal naso leggermente all'insù, gli occhi azzurri come il cielo e le labbra carnose, adornate da un labret sul lato destro. Aveva la chitarra in grembo e subito iniziò a cantare e a suonare quella canzone. Aveva lo sguardo incollato sullo schermo, come se i suoi occhi fossero api e lui miele.

“Wow, è bravo!” esclamò. Quella canzone non le piaceva particolarmente, ma lui gliela fece amare.

“No, ho deciso: questa me la scarico.” disse tra lei e lei. Era totalmente presa, ma non solo dalla sua versione della canzone. Era presa dalla sua bellissima voce, dai suoi occhi, dal suo modo di suonare...Lui le colpì di brutto, dritto al cuore. Finito di cantare, lui fece un sorriso e un gesto con la mano per salutare e il video finì. Lei sorrise spontaneamente nel vederlo fare. Scosse la testa rapidamente. Lo fece per riprendersi. Non era possibile: si stava innamorando di uno sconosciuto che aveva cantato una canzone che tra l'altro non le piaceva.

Andò su youtube downloader, la scaricò e dopo la riascoltò un altro paio di volte, cosa che peggiorò la situazione perché lui la stava facendo sempre più sua.

Mentre lo guardava, faceva il conto delle cose che avevano in comune: erano entrambi biondi, con gli occhi azzurri e con la passione per la musica. Notò che la sua camera era tinta d'azzurro, alzò lo sguardo e fissò la sua parete. Non ci poteva credere, aveva ancora un'altra cosa in comune con lui: il colore delle pareti della loro camera da letto. Sembrava banale la cosa, ma quel piccolo particolare futile che avevano in comune la fece gioire.

Finita di nuovo la canzone, fece un giro sul suo canale e andò a vedere i video che li piacevano. Vide tutto l'elenco dei video a cui aveva messo un 'like' e fece un gesto d'esultanza perché erano tutti video di bands che amava anche lei. Subito compose il numero di casa di Rose.

“Pronto?” fece l'amica dall'altra parte.

“Rose, ho un problema.” disse Charlotte.

“E sarebbe?”

“Ho trovato l'amore della mia vita su Internet.”

 

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