Un dono speciale

di EDVIGE86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La bimba della foresta ***
Capitolo 2: *** La madre ***
Capitolo 3: *** A spasso nel tempo ***
Capitolo 4: *** Atreju ***
Capitolo 5: *** Ritorno a casa. ***



Capitolo 1
*** La bimba della foresta ***


Questa piccola fic la dedico al mio adorato nipotazzo che mi ha scongiurato di scrivere qualche cosa sul suo manga e anime pre

 

Questa piccola fic la dedico al mio adorato nipotazzo che mi ha scongiurato di scrivere qualche cosa sul suo manga e anime preferito, Inuyasha.

Non mi è mai capitato si scrivere su questo manga ma per lui ce la metterò tutta.

 

 

Dopo molto tempo  finalmente quella mattina Kagome  si svegliò nel suo amato letto.

I raggi del sole la destarono dal suo sonno e la prima cosa che fece non appena ebbe aperto gli occhi fu sorridere.

Era tanto tempo che mancava da casa, dal giorno del festival culturale , in cui la sua povera scuola aveva rischiato di essere messa in subbuglio dai demoni.

Da allora non avevano fatto altro che cercare l’ultimo frammento della sfera.

Aprì la finestra respirando a pieni polmoni l’aria e i profumi dell’estate.

Pensò.

“Kagome?!!”. La voce di sua madre, proveniente dal piano di sotto, la riscosse dai suoi pensieri.

“Si mamma?!” Urlò a sua volta per farsi sentire.

“La colazione è pronta! Vieni giù dai!”

“Arrivo!!”

Veloce si sfilò il pigiama e corse in bagno per lavarsi.

. Si ritrovò a pensare mentre si fissava allo specchio.

< Perché il destino ha voluto che fossi proprio io la reincarnazione di Kikyo e che anche io a mia volta mi innamorassi di lui? > Continuava a chiedersi sciacquandosi il viso.

< Che sia tutto un disegno divino?….Che il fatto che anche io lo ami voglia dire che Kikyo e Inuyasha sono destinati ad amarsi per sempre ? >.

Chiuse il rubinetto, si asciugò il volto e tornò nella sua stanza per vestirsi.

< Se fosse così, allora io sarei solo lo strumento del fato…..il nesso che lega Kikyo a lui anche attraverso i secoli >

Afferrò la sua divisa e inizio a infilarsela.

 < Non può essere così, vero?…..Sto solo dicendo sciocchezze! >

Si lasciò scivolare a terra, in ginocchio,  mentre due lacrime le rigavano il volto.

< Non posso farci niente….è più forte di me…..io lo amo….ma tanto so già che il suo cuore non potrà mai amarmi come ha amato lei. >

“Kagome??!!!!! La mamma dice di scendere se no si raffredda tutto!!” Urlò Sota dalle scale.

Kagome si asciugò il viso con la manica della divisa e si sforzò di sorridere. “Arrivo!!”.

< E pensare che il più grande desiderio di Kikyo era quello di portare Inuyasha con lei nel regno dei morti così da poter stare insieme per sempre….ma come si fa a pensare a una cosa simile?

L’unico modo era che Inuyasha morisse….al solo pensiero mi sento male…e lei invece…..Basta! Non devo più pensarci. >.

 

“Finalmente Kagome…” Disse sua madre quando la ragazza raggiunse tutti attorno alla tavola.

“Scusa mamma…..buon giorno Sota, Buon giorno nonno” Li saluto con un sorriso.

“Ciao sorellina”

“Buon giorno cara……arrivi giusto in tempo per vedere una cosa straordinaria” Disse entusiasta suo nonno e Kagome gli riconobbe la sua classica espressione da “Ho trovato un nuovo manufatto antico della nostra famiglia!” e già si aspettò una lunga e fantasiosa storia.

Suo nonno infatti, dopo aver trafficato per qualche secondo con la sua tasca destra, ne estrasse una piccola clessidra appesa a una catenina.

All’interno di essa vi era una strana sabbia di colore rosso.

“Che cos’è nonno?” Chiese Sota.

“Questa mio caro ragazzo, si tratta di un antico cimelio della nostra famiglia. È una clessidra magica”

“Magica?” Chiese ancora il bimbo.

“ Si racconta avesse il potere di trasportare il suo portatore a spasso nel tempo. Passato e futuro non avevano segreti per chi possedeva questo oggetto…..ma doveva essere usato con giudizio perché a volte scoprire cosa ci riserva il destino può essere pericoloso”

“ A me non piacerebbe affatto sapere cosa mi dovrà accadere in futuro” Disse Kagome.

“Non avrebbe più senso vivere la giornata…..non avresti più sorprese….”

“Si ma si potrebbero evitare tante cose brutte….potrei sapere prima del tempo le domande dei compiti e prendere bei voti…. e potrei rivivere tante cose belle…. e potrei…..”

“Sota non crederai a queste storie?” Chiese Kagome sorpresa; di solito ne lei ne suo fratello prendevano per vere le storie del nonno.

“Bè questa volta vale la pena avere un po’ di fede…..sarebbe proprio bello!!!”

“Nonno me la regali?” Chiese poi rivolto al vecchietto.

“Sota caro, è un oggetto molto potente e non so se sei abbastanza grande per tenerlo con te.”

“Ti prometto che lo tratterò bene nonno…”

“Non hai paura di finire catapultato in qualche epoca terribile  piena di mostri?” Chiese Kagome con un sorrisetto diabolico.

“E-epoche terribili?”

“Certo…con tanti mostri cattivi e sanguinari….”

“Kagome ha ragione Sota, non si può scherzare con la magia”

“Adesso basta!” Fu la mamma di Kagome a interrompere quella conversazione.

“Nonno ti prego fa sparire quella cosa…non mi piace che Sota si faccia influenzare da questa storia”

“Forse hai ragione…allora in questo caso….Kagome?”

“Ehm si nonno?” “La custodiresti per me?…..mi faresti questo favore? Di te mi fido…so che sei una ragazza molto responsabile”

Kagome non se la sentì di dire di no a suo nonno….dopo tutto si trattava solo di un ciondolo a forma di clessidra, che sarebbe stato mai?.

Così accettò l’incarico.

 

Nel frattempo nell’epoca Sengoku, Inuyasha, Miroku, Sango, Shippo e Kyrara erano ospiti della vecchia Kaede,  dopo aver avuto una brutta avventura con un nuovo demone di Naraku.

Il mostro aveva attaccato il gruppo proprio nei pressi del pozzo e purtroppo lo scontro si era rivelato più duro del previsto.

Per salvare Shippo da un attacco di quell’essere, Inuyasha aveva riportato una brutta ferita alla spalla destra e ora la vecchia Kaede si stava occupando della sua guarigione.

“Ti fa molto male Inuyasha?” Chiese Sango mentre l’anziana donna gli spalmava un unguento per fermate il sangue.

“Figurati…è solo un graffio” Sbuffò il mezzodemone contrariato.

“Domani sarò già in grado di usare Tessaiga anche solo con il braccio destro”.

 “Tu domani non farai niente del genere incosciente!!” Gli urlò Kaede.

“Questa ferita è piuttosto profonda Inuyasha! Quindi te ne starai buono tranquillo senza storie!!”.

Disse spiaccicandogli l’unguento sulla ferita con una “pacca” piuttosto forte.

“AHHHHHH!!! Ma sei impazzita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Urlò Inuyasha.

“Vedi che ti fa male?”

“Grazie, ci hai spiaccicato sopra la tua manaccia!!”

“Inuyasha…..comportati bene” Lo ammonì Miroku.

“Kaede ha ragione…..devi stare a riposo….tanto non c’è nemmeno Kagome ora, quindi non abbiamo motivi per muoverci.” Continuò il monaco.

“Mi dispiace tanto Inuyasha…..” Disse Shippo mortificato.

“Mhm?”

“Se quel demone ti ha ferito è stato solo per colpa mia…..mi dispiace tanto….e ora non c’è nemmeno Kagome a prendersi cura di te”.

“La volete finire!!!” Urlò Inuyasha rosso come un peperone. “Che cosa centra Kagome ora??Io so badare a me stesso e inoltre non sono un debole essere umano e domani sarò già a posto!!….E comunque Shippo….non ti devi preoccupare….lo rifarei”

Il piccolo cucciolo di volpe si mise a piangere come una fontana e saltò addosso al demone stringendosi alla sua vita.

“OHHHH!!!Inuyasha….allora mi vuoi bene!!” Urlava commosso mentre Inuyasha cercava di toglierselo di dosso.

“Ma che diavolo fai???!!!!!!Togliti subito!!!!!!!!!!!!”

“Inuyasha…grazie!!!”

“Shippo se non ti scolli subito ti ammazzo capito?!!!!!”

Il volpino smise di piangere, alzò la testa verso Inuyasha e lo guardò con sguardo birichino.

“Però se fosse stata Kagome ad abbracciarti così non l’avresti mandata via vero?” Rise.

“Shippooooo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Un secondo dopo Shippo si trovò schiantato alla parete da un potente schiaffone del mezzodemone.

 

Il giorno dopo Kagome decise di tornare dai suoi amici e così preso lo zaino,pieno di cibo e medicinali, si recò al pozzo.

“Miraccomando Kagome torna presto”

“Certo mamma….prima che potrò”

“La prossima volta mi porti anche il fratellone?!!!!” Chiese Sota.

“Vedrò di fare il possibile”

“ Custodisci bene la mia clessidra”

“Certo,certo nonno……”.

Finalmente, dopo aver salutato bene tutti, la ragazza riuscì a partire.

 

Non appena fu giunta nell’epoca Sengoku, Kagome  si diresse di corsa nel luogo nel quale Miroku e gli altri le avevano assicurato di sostare in attesa del suo ritorno.

Arrivata a destinazione però non trovò nessuno di loro.

“Che strano” disse. “Eppure sono sicura che Miroku abbia parlato del fiume…..”

Iniziò a guardarsi attorno in cerca di qualche traccia dei suoi compagni di viaggio.

“Che sia successo qualche cosa?…..Non mi avrebbero mai lasciata sola senza un motivo valido….”

Un istante dopo vide spenzolare dal ramo di un albero un pezzo di stoffa bianca nel quale pareva esserci scritto qualche cosa.

Non appena lo prese fra le mani infatti, vi scoprì un messaggio di Miroku. “Siamo al villaggio di Kaede”.

Senza farsi altre domande la ragazza corse nel luogo indicatole.

 

Giunta nei pressi della casa della vecchia sacerdotessa, Kagome vide Sango intenta a parlare con Miroku e Shippo .

“Ehi ragazzi?!!”

“Ma è Kagome” Disse Sango.

“Kagome!!!!” Shippo corse verso di lei saltandole in braccio.

“Meno male che sei tornata…..Inuyasha ha bisogno di te”

“Eh?….come mai? Cosa è successo?”

Anche Miroku e Sango si avvicinarono alla ragazza.

“Stà tranquilla ora è tutto a posto” Le disse Miroku notando la sua aria spaventata.

“Siamo stati attaccati da un demone di Naraku…e Inuyasha ha riportato una brutta ferita alla spalla…ma ora è tutto sotto controllo”

“Hai detto una brutta ferita?” Kagome alla notizia era sbiancata.

“Si ma stà bene ora” Intervenne Sango.

“È stata tutta colpa mia…il demone voleva colpire me….”

“Sono certa che non è colpa tua Shippo”Gli sorrise Kagome

“Infatti…..Inuyasha l’avrebbe fatto per tutti noi…”Aggiunse Sango premurosa.

“Ora come stà?….Vado da lui”

“Aspetta….” La fermò Miroku. “Devo prima togliere la bariera alla casa”

“La….bariera?” chiese la ragazza stranita.

“Si….é l’unica cosa che impedisce a Inuyasha di scappare fuori….”Rispose Sango. “Non ne vuole sapere di riposare….è paggio di un bambino”

“Ehhh….sappiamo com’è fatto” disse Kagome

Un istante dopo Miroku dissolse la bariera e Kagome, messo  a terra Shippo, corse dentro la casa di Kaede.

 

“Kagome?”

 “Oh Kaede…sono appena arrivata. Dov’è Inuyasha?”

“Stà dormendo…..dopo una abbondante dose di erbe soporifere….” Aggiunse stancamente la donna.

“Come sta ora?”

“Meglio….la ferita era seria ma non mortale….l’ho medicata e ora ve tutto bene.”

“Vado a vederlo”

Detto ciò Kagome si diresse nell’altra stanza dove vi trovò un Inuyasha addormentato e tranquillo.

Si mise in ginocchio accanto a lui guardandolo dormire.

Gli scostò una ciocca di capelli dal viso e si accorse che la fronte era piuttosto calda.

“Santo cielo ha la febbre!” Disse poggiandovi poi una mano sopra.

“Meglio che gli rinfreschi il viso.”

Corse a bagnare un panno nell’acqua fresca e lo passo delicatamente sulla fronte del mezzodemone.

Un istante dopo si senti bloccare il polso dalla mano di Inuyasha.

“Kagome?” “Oddio scusa….non  volevo svegliarti” disse rossa in viso.

“Scusa tu” disse lasciandole andare il braccio. “L’abitudine….sai…contro i nemici”

“Si, hai ragione…”

Calò un istante di silenzio fra i due.

“Allora….come stai ora?” “Figurati….è solo un graffio.” Disse Inuyasha mettendosi seduto.

“No!Non ti muovere Inuyasha”.

“È  solo uno stupido graffio…..non capisco perché mai dovrei stare steso come un moribondo!”

“Hai la febbre testone!! Devi stare a riposo!!”

“Non ho affatto bisogno di stare a riposo!! Io non sono un debole  essere umano come voi!Quando lo capirai?!”

“Qui non si tratta di essere forti o deboli ma solo di avere buon senso!!”

“E chi è che non avrebbe buon senso?”

“Tu caro mio! Tu!”

“E finiscila di urlare!”

“Sei tu che hai iniziato!”

“No,non è vero!!”

“Si che lo è!!!”

“No!!”

“Si!!”

“NO!!!”…..

“A cuccia!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Inuyasha finì schiantato a terra un istante dopo.

“Ma dico sei pazza?…..Prima non vuoi nemmeno che mi sieda e poi mi sbatti a terra?”

“Oh…scusa,scusa…..”Disse imbarazzata.

“Ma tu guarda…”

“Mi dispiace….Ti sei fatto male?”

“Secondo te?”

“Scusa….però un po’ te la sei cercata”

“Emh scusate….” Miroku fece titubante il suo ingresso.

“Inuyasha, Kagome dovreste venire fuori un attimo…..si tratta di Naraku”

“Naraku?” Inuyasha scattò su così in fretta che una fitta alla spalla lo fece gemere fra i denti per il dolore.

“Inuyahsa?…”

“A posto….tranquilla…piuttosto passami Tessaiga”

“Che cosa pensi di fare scusa?”

“Uscire un attimo…voglio capire di cosa parlava Miroku”

Kagome fece come Inuyasha gli aveva detto e il mezzodemone usò la spada per aiutarsi ad alzarsi,dato che sentiva la testa girargli.

Fuori trovarono Miroku e gli altri che stavano soccorrendo un uomo provenite da un altro villaggio.

Sembrava piuttosto provato, era ferito e parlava a stento.

“Che succede Miroku?”Chiese Inuyasha.

“Proviene da uno dei villaggi qui vicino….pare che la notte scorsa un demone molto potente li abbia attaccati”

“Un altro demone di Naraku?” Chiese Kagome.

  “Forse Naraku stesso….”

“Come fai a dirlo?!” Inuyasha pareva molto agitato.

“Lui è l’unico sopravvissuto e l’ha visto bene….la descrizione coincide”

“E per quale motivo Naraku si sarebbe diretto proprio li?”Chiese dubbiosa Sango.

“Chi se ne importa!!” Inuyasha con un balzo fu dentro l’abitazione di Kaede,  per recuperare la sua kosode, e un istante dopo fu di nuovo fuori.

“Non mi importa nulla del motivo che ha spinto quel bastardo ad avventurarsi in quel villaggio, l’unica cosa che mi importa è di farlo fuori!!”

“Non essere precipitosi Inuyasha….che cosa pensi di fare ora?” Gli domando Kagome molto preoccupata per le sue condizioni fisiche.

“Che domande mi fai?…Voglio trovarlo e ammazzarlo come un animale!”

“Non puoi ora!!Non sei certo nelle condizioni per affrontare Naraku!”

“Non dire stupidaggini Kagome….mi sento benissimo e non  posso lasciarlo andare così”

“Se lo affrontassi adesso potrebbe ucciderti non lo capisci?….Possibile che tu sia tanto incosciente?!!”

“Non ho nessuna intenzione di fare una brutta fine….e poi…bella fiducia che hai in me!”

“Io ho fiducia in te!! Non voglio che tu ti faccia ammazzare!!”

“Mi credi veramente così debole e incapace??”

La situazione stava degenerando sotto gli occhi di tutti i presenti che non sapevano cosa dire.

“Inuyasha sei solo uno stupido!!” Urlò la ragazza con le lacrime che le pungevano gli occhi.

“Che cosa hai detto?!!”

“Che sei solo uno stupido!!!Come sempre non hai la minia fiducia negli altri….vuoi sempre fare a modo tuo senza ascoltare nessuno e questo non è giusto!”

“Naraku è affar mio Kagome….sono io che lo devo sconfiggere!”

“Certo perché per te è una questione personale!!…Ma qui non stiamo parlando di Kikyo!!”

Al pronunciare di quel nome Inuyasha rimase zitto mentre le lacrime avevano iniziato a bagnare il viso di Kagome.

“Non è solo la tua battaglia….ci siamo di mezzo anche noi…..ma tu non ci ascolti mai…fai sempre come ti pare e metti spesso e volentieri a rischio la tua vita!!”

Inuyasha era fermo e immobile, colpito più di quanto pensava dalle lacrime della ragazza.

“Io non voglio che ti accada qualche cosa di male….non lo capisci che non lo sopporterei!!!…..”

Urlando queste ultime parole, Kagome iniziò a correre verso la foresta  lasciandosi alle spalle Inuyasha e tutti gli altri.

“Ferma Kagome, dove vai?!!” Inuyasha le corse immediatamente dietro.

< Mi dispiace Kagome ……perdomani…..”

Kagome continuò a correre, disperata, con le lacrime che scendevano a fiumi dai suoi occhi.

< Stupido…..Inuyasha….sei uno stupido….perché non riesci a capire quanto sei importante per me!>

Immersa nei suoi dolorosi pensieri non vide una possente radice che sbucava fuori dal terreno.

“Kagome!”

“Lasciami in pace!” Urtò la radice con il piede e perse l’equilibrio.

………Tutto si fece silenzioso……la catenina che portava al collo si staccò da lei facendo finire a terra la clessidra, che si ruppe sparpagliando nell’aria la polvere rossa.

L’ultima cosa che Kagome vide, fu il terreno pericolosamente vicino al suo viso.

 

 

Atreju!!!Atreju, dove sei?……rispondi….”

“Si è nascosto…..ora non lo troviamo più?…..” Chiese la bambina all’anziana donna.

 “No,non temere….la tua cara vecchia zia lo troverà”. Le rispose la donna strigendole affettuosamente la manina.

 

 

Kagome aprì faticosamente gli occhi, leggermente irritati a causa del terriccio.

“Ahi….che male…” Si lamentò massaggiandosi la testa. “Accidenti Inuyasha, potevi anche prendermi!! Non sei tu quello super…eh?”. Non terminò la frase perché quando si voltò non vide nessuno.

“Ma che strano….che fine a fatto?” Si chiese alzandosi da terra.

“Non posso credere che mi abbia lasciata svenuta a terra per correre da Naraku….” Disse sospirando.

“Meglio torni in dietro…..”

Quando fece il primo passo però avverti una fitta alla caviglia destra che la costrinse ancora giù.

“Ahia che male….forse si è slogata”. Disse tastandola.

“Meno male….di rotto non penso ci sia nulla……ma ora come faccio?….dovrò aspettare che il dolore diventi meno acuto”.Si arrese Kagome appoggiandosi al tronco dell’albero.

 

 

“Zia…guarda che bei fiori!! Vado a prenderne un po’ per la mamma!!”

“No, aspetta Mari!! Non andare da sola!!”. La bambina, troppo eccitata per la sua scoperta, non ascoltò affatto la donna e corse verso il prato fiorito.

“Oddio….quella bambina è troppo veloce per me…..e devo ancora trovare Atreju.”

La povera zia, andando alla velocità che gli consentiva la sua età, cercò di raggiungere la piccola ormai lontana.

 

“E se il dolore non passa come faccio a tornare?…Uffa….ma perché Inuyasha è sparito?”

Kagome  iniziava a essere veramente preoccupata; era quasi il tramonto e con tutti i demoni in giro era rischioso per lei dormire all’aperto.

In più non aveva con lei nemmeno le sue frecce mistiche.

“Non ho altra scelta…..”. Appoggiandosi all’albero, Sagome si mise in piedi e provò a fare qualche passo. “Bene….certo fa male…ma devo farcela…”

Fece altri tre passi con estrema fatica. “Ahi….povera me che male…”

“Ti sei fatta male?”Una piccola voce gentile attirò la sua attenzione e Kagome vide poco distante da lei una bella bimba, che dimostrava si e no quattro anni, con lungi capelli neri con due  nastrini rosa in testa e gli occhi color dell’ambra.

Kagome non si seppe spiegare il perché ma avvertì una piacevole fitta al cuore quando incrociò lo sguardo di quella piccola creatura.

“Si…” Le rispose. “Sono caduta e mi sono storta la caviglia”.

La bambina le si avvicinò.

“Tu non sei cattiva vero?” “Io cattiva?….No piccola…non sono cattiva” “Il mio papà dice che devo stare attenta ai demoni cattivi….”

Kagome le sorrise “Il tuo papà ha ragione ma io non sono cattiva….” Disse facendole una carezza sulla testa e solo allora notò una cosa che la fece rimanere senza parole.

Dietro ai due fiocchi, che la bambina portava in testa, spuntavano due piccole orecchie da cane.

“Ti piacciono?” Le chiese ingenuamente.

Kagome non seppe che rispondere in quel momento, era troppo stupita.

<Che esistano altri mezzidemoni come Inuyasha?…Altri demoni cane?>

La domanda che Kagome si pose non trovò mai una risposta, infatti proprio in quel momento l’anziana donna aveva raggiunto la bambina e ora se ne stava davanti alle due con un arco teso.

“Allontanati subito da lei demone!!” Urlò a Kagome

“Eh???….”

Per kagome la vista di quella donna non fu che l’ennesima sorpresa che la lasciò senza fiato.

“Kaede?….Vecchia Kaede ma non mi riconosci?….Sono io…”

“Non mi incanti…..ci hanno già provato con questo trucco….dovreste tenervi aggiornati fra voi demone!!”

“Demone?….Ma Kaede….io non sono un demone…sono Kago..”

“Non ti azzardare a dirlo maledetto!!”

“Mari…allontanati subito da li!!”

La piccola questa volta obbedì alla zia e corse verso di lei.

“ E tu demone….preparati a morire!!” Disse mentre si apprestava a scoccare la freccia.

“No, Kaede ferma!!”.

La donna non ascoltò e tirò.

Kagome fu svelta a gettarsi a terra.

“Ti supplico no….ma perché non mi riconosci?”

“Smettila!!! Se pensavi di portare via la bambina così hai fatto male i tuoi conti!!”

Preparò un’altra freccia.

Kagome si alzò da terra e faticosamente cercò di fuggire nella foresta.

Vedendola allontanarsi la donna mise giù l’arco.

“Zia….perché hai fatto così?….Quella ragazza somigliava alla mamma”

“Si lo so cara…ma non era lei….ci somigliava solo.”

Le prese nuovamente la mano.

“Vieni…ora torniamo a casa….”

 

Kagome corse fino a quasi non avere più fiato; la caviglia le doleva da impazzire e non aveva più respiro in corpo.

Tutto questo la stremò, tanto da farla cadere a terra.

Respirò forte per un paio di minuti.

E quella bambina?….Le sue orecchie….ma che sta succedendo?>

 

 

Ecco il primo capitolo.

Ho fatto del mio meglio e spero di aver regalato qualche minuto di divertimento a coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa fic.

Spero di non aver deluso Matteo, mio nipote, ma spero anche di non aver deluso nessuno di voi.

Un bacio a tutti.

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Capitolo 2
*** La madre ***


“Mamma, mamma!!!”

La piccola Mari, appena giunta a casa, corse verso sua madre intenta ad allenarsi con l’arco,

“Piccola mia….”Le sorrise felice prendendola in braccio.

“Hai fatto impazzire la zia Kaede?”

“No mamma sono stata buonissima!”

“Brava” Le diede un bacio.

“Kagome?”

“Si Kaede?”

“Abbiamo incontrato un demone nella foresta, vicino al pozzo”.

“Un demone?!”

“Già…meglio parlane….dov’è Atreju?..L’ho cercato ovunque”.

  “Ieri ha avuto un brutto incontro con alcuni uomini del villaggio vicino…e …era molto triste. Adesso è con Shippo”. Rispose tristemente.

“Ah….quando finiranno tutti questi pregiudizi….comunque…Potevate anche dirmelo!!!!”

“Hai ragione….scusa….”

Kagome mise a terra la figlia.

“Mari, vai a giocare con la zia Rin, senza allontanarti”.

“Va bene….”

Saltellado, Mari lasciò sua madre e Kaede sole.

“Raccontami ora….”

“Un demone….aveva preso le tue sembianze al tempo in cui arrivasti qui la prima volta…aveva quello strano abito verde addosso”

“Stano abito?….Ehi la mia divisa era molto carina” Sbuffò.

“Questo non centra ora!!…La cosa importante è che hanno usato ancora quel trucco.

Mari per fortuna ha detto solo che ha trovato una somiglianza…non ci è cascata”.

“Appena torna ne parlerò con Inuyasha”.

“Non è ancora tornato?”. Chiese la donna sedendosi.

“No. Ha inseguito il demone che ha attaccato Atreju”

“Pensi che possa essere opera di Sesshomaru?”

“Mi rifiuto di credere che sia caduto tanto in basso, inoltre non ha motivi per fare una cosa del genere…anche se….onestamente ormai mi aspetto di tutto”

“Se fosse così, questa volta Inuyasha non lascerebbe perdere facilmente…..”

“Lo so….e questo mi preoccupa ancora di più”.

 

 

“Mamma questa roba è tutta per papà?” “Si, certo amore…e anche per tua sorella  e per te”

Una bellissima donna, dai lunghi capelli castani,  e sua figlia si stavano dirigendo verso il villaggio di Kaede.

“Voglio che tuo padre si riposi e mangi a dovere…dopo le dure battaglie di questi giorni”

“Hai ragione….eh?…mamma guarda!”

La bambina indicò a sua madre una figura seduta a terra, che pareva essere ferita.

“Aspetta qui Sumi….”

La giovane donna si avvicinò a Kagome, ancora intenta a riprendere fiato dopo la lunga corsa.

La sorpresa per entrambe le donne fu grande quando si videro bene in faccia.

“Sango!”. Kagome si sporse verso di lei.

“Oh Sango meno male…ti prego devi aiutarmi….Kaede è impazzita e ha cercato di….”

Ancora una volta Kagome si trovò di fronte un volto amico che però la fronteggiava con una arma.

Sango aveva estratto la spada.

“Uccidermi….Sango…anche tu…?.”

“Demone maledetto!!!Chi ti manda dillo!!! Sesshomaru per caso?”

“Cosa?….ma no Sango….ti prego sono io sono Kagome!!”

“Non mi incati…ci hanno già provato!”

“Uffa!!!Ma la volete smettere!!!” Kagome sfinita si era alzata e aveva iniziato a urlare.

  Non sono un demone!!Io sono veramente Kagome!!!…Non so che sia successo…stavo litigando con Inuyasha e a un tratto sono caduta e ho perso i sensi…al mio risveglio siete tutti impazziti!”

“Bella storia…complimenti….”

“Mamma?”

Entrambe le donne si voltarono verso la bambina.

“Sumi….cosa fai li?…Torna subito indietro”

< Mamma?….Sango?…Mamma!!!! EHHHHH????”

“Quella…è tua….figlia?”. Chiese Kagome completamente spiazzata da tutta quella situazione assurda.

“Si….non provare a fare un passo verso di lei demone!! Chiaro?!!”

“Basta!!!! Io non sono un demone sono Kagome!!Ma perché nessuno mi vuole credere?!!”

Improvvisamente, mettendosi una mano sul petto, Kagome si accorse che non portava più al collo la catenina con la clessidra; e in quel momento le parole di suo nonno, sui poteri di quel oggetto,   tornarono alla sua mente.

“Allora demone…fatti sotto!!”

Urlò Sango facendosi avanti.

“NO, aspetta Sango….Io ti posso spiegare tutto!!”

“Spiegare cosa?…Di che parli demone?!”

“Io sono veramente Kagome…ma quella del passato….”.

“Eh????”

“Si….è la verità…avevo una clessidra con me che ha il potere di viaggiare nel tempo….quando sono caduta deve essersi rotta e io sono finita nel futuro!!”

“Ti aspetti che io mi beva una storia simile?”

“Te lo posso giurare….puoi chiedermi qualsiasi cosa!!!….O al meno tutto quello che può sapere la Kagome di questi anni….”

“Se pensi veramente che io stia al tuo gioco ti sbagli…e ora muori!!”

Sango si lanciò verso di lei per colpirla ma Kagome fu svelta a gettarsi a terra e a mandare a vuoto il colpo.

“Ok allora inizio io…..Tu-tu ti sei unita a noi dopo sei rimasta sola, l’unica sterminatrice di demoni rimasta del tuo villaggio…e….sei andata con Miroku sul monte sacro per distruggere la bariera del monaco….e….abbiamo anche incontrato Sara, la donna che si era innamorata di Sesshomaru…”

Le parole a raffica di Kagome avevano fermato Sango, che ora la stava osservando attonita.

“E poi….Miroku ti ha fatto una sorta di dichiarazione vicino a un fiume e tu hai pianto quando ti ha detto che voleva avere dei figlia da te….”

“Come fai a saperlo?”

“Perché io e Inuyasha vi abbiamo spiato da dietro dei cespugli….se vuoi continuo….?”

“Aspetta….ti faccio io una domanda……perché Sesshomaru non può toccare Tessaiga?”

“Perché Tessaiga è stata forgiata con una zanna di suo padre ed è stata fatta per proteggere gli esseri umani….in particolare la madre di Inuyasha ….e poi me….Inuyasha ha potuto usarla per la prima volta il giorno che trovammo la tomba di suo padre e lui mi difese da suo fratello”.

“Non è possibile…..” Sango abbassò l’ arma.

“Allora, mi credi ora?”

“Non può essersi inventata tutto”

Un giovane, piuttosto alto e con i capelli castani, fece capolino da dietro un albero.

Kagome lo guardò piuttosto incerta; i suoi tratti gli erano noti, di questo era certa, tutta via non riusciva a riconoscerlo bene come con gli altri.

“Non mi hai riconosciuto Kagome?….”Le domandò il ragazzo avvicinandosi.

“Non ci posso credere….tu sei Koaku!!!”

“Si sono io….solo un po’ più cresciutello.” Sorrise il novo arrivato.

“Sorella, non penso stia mentendo….sa troppe cose….cose che solo Kagome ha vissuto”

“Forse hai ragione. Ma com’è potuto accadere una cosa così?”

“Mio nonno mi ha dato un oggetto da custodire, una clessidra magica. Lei mi ha portato qui.”

“Sentite non è bene restare qua fuori così esposti, ci sono troppi demoni in giro.

Meglio portarla a casa”

“Un momento!!” Scattò Sango molto agitata.

“Ma se tu sei la Kagome del passato non dovresti vedere tutte queste cose, potrebbe sconvolgersi il futuro!!”

“Non credi sia un po’ tardi per questo?”Le fece notare Koaku.

“Forse hai ragione…..” Disse rassegnata Sango.

“Bene…io vado da mia figlia, si è spaventata prima perché pensava che Kagome fosse un demone. Meglio trovarla subito” Riprese la donna.

“Vai pure, penso io a lei”.

“Avvertirò Miroku sperando che possa trovare una soluzione.”

 

 

Kagome seguì Koaku verso quella che riconobbe essere la strada del villaggio che portava a casa della vecchia Kaede.

“Senti Koaku?”

“Si?”

“Stiamo andando dalla vecchia Kaede vero? Ci pensi tu a spiegarle che non sono un demone vero? Prima ha tentato di assassinarmi”

Koaku rise. “Non ti preoccupare Kagome, vedi ultimamente stanno succedendo dei fatti molto gravi.

Proprio pochi giorni fa un demone ha tentato di rapire Atreju e un altro una volta ci ha provato assumendo le tue sembianze. La vecchia Kaede è stata sicuramente un po’ previdente con te.”

“Atreju?……Chi è Atreju?”

“Penso che lo scoprirai presto……” Sorrise lui. “Ma ti prego non chiedermi altro….non so se potrei risponderti”.

Giunsero nel luogo dove si trovava la casa di Kaede e Kagome fu molto sorpresa di vedere, accanto all’abitazione della vecchia sacerdotessa, una nuova casa; ma si trattenne dal fare altre domande a Koaku.

“Eccoci”.

“Mamma, mamma!!!!”

Lo stupore di Kagome divenne immenso quando vide la bambina del bosco poco distante da loro, correre verso una giovane donna dai lunghi capelli neri e dalle vesti di sacerdotessa.

La giovane sacerdotessa accolse fra le sue braccia la piccola dando la spalle a lei e Koaku.

“Mamma guarda cosa mi ha dato la zia Kaede, un fiore!!!”

Il cuore di Kagome iniziò a sanguinare . < Quella bimba era corsa dalla donna chimandola mamma….e aveva lunghi capelli neri e due tenere orecchie bianche da cane…..inoltre chiamava Kaede zia…..ma allora?….Allora la ragazza che le stava dando le spalle, la madre di quella bambina era…..No,non può essere vero!!>

“Kagome ti senti bene?” Le chiese Koaku notando la sua aria disperata.

“Si…”Rispose con le lacrime che spingevano per uscire dai suoi occhi neri.

“Mi dispiace Koaku, non posso restare qui….” Disse facendo un passo indietro.

“Che stai dicendo Kagome?”

“No….no io…..io non posso…..scusami!”

Kagome corse via velocemente.

“Kagome che fai?!!!”

La Kagome di quell’epoca, sentendosi chiamare, vide finalmente il ragazzo.

“Koaku che succede?”

“Un bel guaio temo…..”

 

Kagome correva e correva senza badare ne e dove stesse andando ne a quanto si stava allontanando dal villaggio inoltrandosi nella foresta.

Le lacrime che le scendevano dagli occhi, le offuscavano la vista .

“Kykio……Kykio era in quella casa….era con quella bambina….non posso sbagliarmi, solo una persona possiede quelle splendide orecchi candide…..solo una pesona!!…..Kykio e Inuyasha…..loro sono….”.

Continuando a piangere non si accorse di una frana sotto ai suoi piedi che la fece cadere a terra e rotolare giù per la collina.

La caduta assieme alla paura e all’enorme tristezza che stava provando nel suo cuore fu troppo per i suoi nervi e Kagome svenne.

 

 

Ecco il secondo capitolo.

Vorrei ringraziare achaori per la gentilissima recensione.

Grazie tante, è la prima volta che mi cimento in questo tipo di ff e le tue parole sono state un grande incoraggiamento.

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Capitolo 3
*** A spasso nel tempo ***


Quando la ragazza si risvegliò era già buio.

Kagome si guardò in torno, non riconoscendo il luogo in cui era finita dopo la caduta; l’unica cosa di cui era certa era che purtroppo non si era trattato di un brutto sogno, che veramente si trovava nel futuro….un futuro in cui lei non faceva più parte della vita di Inuyasha.

A quel pensiero avvertì nuovamente gli occhi bruciarle e due lacrime scenderle calde sulle guance.

Si appoggiò con la schiena al tronco dell’albero che stava alle sue spalle, respirando forte per tentare di smettere di piangere.

“Quindi…è questa la verità…..una volta sconfitto Naraku, io non farò più parte della vita di Inuyasha.

No, al mio posto ci sarà Kykio.

Io non lo vedrò più….non sentirò più il suono della sua voce…..non avvertirò più il calore del suo corpo, come ogni volta che è corso in mio aiuto e mi ha stretto fra le sue braccia.

Non potrò più perdermi nei suoi occhi, ne sorridere ogni volta che muove le orecchie in modo buffo.

No….Tutto questo apparterrà solo a Kykio….Inuyasha, sarà solo suo.”

Kagome si rannicchiò su se stessa, appoggiando il viso alle ginocchia.

“Inutile disperarsi….ormai l’avrei dovuto accettare che il cuore di Inuyasha fosse solo di Kykio….Sono solo una stupida!! Non ricordo più quante volte ho sperato nel mio cuore, di poter diventare per lui più importante di lei…..ma il ricordo di Kykio è sempre vivo nella mente di Inuyasha, non c’è nulla da fare.

Perché mai mi sono dovuta innamorare di lui! Perché?!….Sapendo tutto ciò avrei dovuto lasciar perdere…..e invece, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passava….lo amavo sempre di più.”

Kagome alzò il viso.

“ E’ vero è così….io ti amo Inuyasha”.

Questa volta non fu solo un pensiero…..questa volta Kagome lo disse ad alta voce, come se Inuyasha fosse li, come se avesse potuto sentirla.

 

 

Kagome baciò per l’ultima volta la fronte della piccola, prima di uscire piano dalla sua stanza, lasciandola addormentata nel suo letto.

“Mari si è addormentata?”. Le domandò la veccia Kaede.

“Si, alla fine è crollata. Voleva a tutti i costi aspettare il suo papà, non va mai a nanna senza un bacio di Inuyasha.”.

“Quella bambina è un vero tesoro….ha preso molto da te: ha la tua stessa dolcezza e voglia di vivere.”

“Si ma ha preso tanto anche da suo padre; anche se è una bambina molto tranquilla sa essere veramente testarda e ostinata quando vuole ottenere qualche cosa.”

La vecchia sacerdotessa sorrise. “Eh si….ha un bel caratterino. Per lo meno però non è permalosa come Inuyasha”

“Chi sarebbe permaloso?”

Sia Kagome che Kaede si voltarono verso l’ entrata da cui era apparso Inuyasha.

“Inuyasha sei tornato!”

Kagome gli andò in contro abbracciandolo stretto posandogli un bacio sulle labbra che lui ricambiò subito.

“Vi ricordo che non siete soli”. Disse Kaede schiarendosi la voce.

“Scusa…” Disse Kagome arrossendo.

“Allora, chi sarebbe il permaloso?”

“Tu ragazzo mio, tu.”

“Ma che bel benvenuto….si inizia già con i complimenti vecchia.”

“Su su non litigate adesso” Disse Kagome.

“Piuttosto dimmi, com’è andata?…Hai trovato il demone?”

“Mi pare ovvio Kagome….ho tardato perché ne ho sistemati altri due sulla via del ritorno”. Disse Inuyasha posando la sua Tessaiga e sedendosi.

“Altri due demoni?Erano vicini al villaggio?” Chiese la giovane tesa.

“No, ma non ho voluto correre rischi.”

“Bene, allora io vi lascio….tu sarai stanco e in più c’è una novità che devi sapere subito e io devo andare a controllare come vanno le ricerche”. Disse Kaede.

“Che genere di novità? E quali ricerche?”

“E’ successa una cosa mentre eri via….una cosa grave che va risolta subito” Iniziò Kagome.

“Non si tratterà di Mari e Atreju?” Chiese Inuyasha agitato.

“Ecco…no, non proprio…però vedi….”

La porta della casetta si spalancò di colpo interrompendo le spiegazioni di Kagome e rivelando uno Shippo, sudato e molto agitato.

“Shippo dannazione ma che fai?!” Gli urlò il mezzodemone.

“ Atreju è qui?” Chiese quello col fiatone.

“N-no….ma….non era con te scusa?” Gli rispose Kagome iniziando a sua volta a preoccuparsi.

“ Si….ecco si…lo era ma poi….poi…..”

“ Poi cosa??!!!!” Questa volta a parlare, più che altro a urlare era stato Inuyasha.

“ Shippo cosa diavolo stai cercando di dirci?…Dov’è Atreju??!!”.

 

Il sonno aveva quasi vinto Kagome, poggiata al grande tronco, sfinita da quella strana e rocambolesca giornata, quando un boato la riscosse.

“Che succede?”.

Rimase in ascolto in assoluto silenzio, e sentì degli stani rumori profondi provenire da poco distante.

Veloce si alzò in piedi per tentare di capire cosa stesse accadendo; la sua esperienza le fece facilmente intuire che un demone doveva trovarsi nelle vicinanze, probabilmente a caccia di qualche “preda”.

“E ora che faccio?…Non ho nemmeno l’arco con me?”.

Il frastuono provocato dall’avanzare del demone si faceva sempre più intenso, segno che si sva a avvicinando.

“Devo nascondermi subito”.

Kagome corse a nascondersi fra alcuni grandi cespugli poco distanti da dove si trovava, rimando perfettamente in mobile e in silenzio.

“Maledizione Inuyasha, dove sei quando ho bisogno di te?!!”. Si ritrovò a pensare.

Un secondo dopo gli occhi della ragazza si sgranarono quando dal buio della foresta comparve proprio Inuyasha…..si ma….un attimo….c’èra qualche cosa di strano.

Inuyasha pareva rimpicciolito e sembrava proprio che stesse fuggendo da qual cosa.

Quando la figura davanti a se cadde a terra, Kagome si sporse in vanti per mettere a fuoco meglio l’immagine di quel……bambino?

Non c’erano dubbi, a terra poco distante da lei stava un bimbo con lunghi capelli d’argento e una veste rossa.

“Inuyasha?”.

Kagome avvertì un secondo vuoto allo stomaco, come quello che aveva provato quando aveva capito che era finita nel futuro: che ora fosse finita nel passato?

La testa iniziò a girargli; ma quando era finita nel passato? E se era davvero li, allora quel bimbo era veramente Inuyasha!

Quella confusa raffica di pensieri fu interrotta brutalmente dal rumoraccio sordo di due alberi che finivano fatti a pezzi, poco distanti dal bambino, da un grande demone dagli enormi artigli affilati.

Il piccolo, ancora a terra, aveva uno sguardo terrorizzato mentre quel mostro gli si avvicinava minaccioso.

“Adesso non mi scappi più moccioso!” Grugni il demone.

“Oh mio dio, devo fare qualche cosa, Inuyasha è in pericolo!!”.

Il cuore di Kagome pareva un tamburo impazzito; non aveva il suo arco ne le frecce, era completamente indifesa davanti a un essere del genere, ma non poteva lasciare che qual mostro facesse del male a Inuyasha.

Vide il demone pronto a colpire. “Muori!!”.

“Fermo!!!!!!”.

Senza pensarci due volte, Kagome aveva afferrato una pietra da terra e l’aveva scagliata contro il demone colpendolo sopra l’occhi destro; questo aveva emesso un mezzo ruggito indietreggiando un secondo preso alla sprovvista.

Fu in quel momento che gli occhi neri di Kagome e quelli ambrati del bimbo si incrociarono, e la sorpresa nel vedersi fu di entrambi.

Il piccolo stava per dire qual cosa ma la voce del demone lo fermò. “Come hai osato, tu femmina umana?!!!Ora me la pagherai!!!”

Il mostro si scagliò rabbioso versò Kagome, che urlò chiudendo gli occhi, in attesa del colpo….colpo che però non arrivò.

La ragazza sentì invece un urlo del demone, e vide che Inuyasha era corso a salvarla colpendo l’essere al volto con gli artigli.

“Inuyasha?”

Sentendosi chiamare così, il piccolo si ritrovò a fissare Kagome nuovamente dritto negli occhi e non si accorse della rapida ripresa del demone che, alzando una delle sue imponenti mani, lo colpi alla schiena facendolo finire addosso alla giovane.

Il colpo fu così forte che entrambi finirono contro un albero, ricadendo malamente a terra.

Kagome avvertendo un forte dolore alla testa si portò una mano alla fronte e la trovò sporca di sangue, mentre  Inuyasha era svenuto accanto a lei.

“Non avete più scampo adesso…..vi ammazzo!!”

Quando vide il demone attaccarli nuovamente, Kagome strinse a se il corpo di Inuyasha per proteggerlo da quell’assalto sicuramente mortale per entrambi.

Alle sue orecchi arrivarono un insieme di rumori confusi: forse un grido e poi una sorta di ruggito…. non capì bene, l’unica cosa certa fu una sorta di strappo allo stomaco,come quelli che si hanno sulle montagne russe, e poi la sensazione di una brezza fresca sulle guance e fra i capelli.

Lentamente aprì gli occhi non capendo dove si trovasse….stava….volando? Solo allora riconobbe il loro salvatore.

“Kirara?!”

L’enorme gattone fece una sorta di verso che parevano fusa. “Oh Kirara che gioia vederti. Ci hai salvato la vita!”

Kagome guardò dolcemente Inuyasha addormentato sul suo petto e lo strinse forte a se, e la sua mente si dimenticò di tutto il resto, anche di una fondamentale domanda che invece avrebbe dovuto porsi: Come faceva Kirara a essere li?….Perché li aveva salvati?. 

 

Finalmente sono riuscita a postare il terzo capitolo; chiedo scusa per il ritardo ma tra università e lavoro il tempo è quello che è.

Vorrei ringraziare con tutto il cuore le persone che mi hanno lasciato una recensione: fmi89, achaori e saku068, grazie veramente….più che recensioni sono state un supporto e un grande incoraggiamento.

Siete state gentilissime!!!!!!!!!!!!!!! Grazie.

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Capitolo 4
*** Atreju ***


Nel frattempo Inuyasha stava setacciando la foresta saltando da ramo in ramo, nella speranza di ritrovare Kagome e Atreju.

Aveva lasciato, la sua Kagome , con la promessa che li avrebbe riportati a casa sani e salvi e con Shippo in preda a una crisi isterica; il giovane demone infatti, si sentiva responsabile della sparizione di Atreju e questo pensiero non gli dava pace.

Se proprio doveva essere sincero, Inuyasha non poteva nascondere di aver provato una sorte di tentazione omicida verso il demone volpe quando gli aveva dato la notizia di ciò che era successo, ma conosceva bene Shippo e sapeva quanto bene volesse ad Atreju e Mari.

Dopo la distruzione di Naraku, Shippo aveva deciso che sarebbe diventato un demone forte e coraggioso, così da poter difendere tutti quelli che amava da essere orribili come Naraku stesso.

Nessuno avrebbe più dovuto morire, senza che lui potesse fare nulla così com’era successo per suo padre.

Così aveva chiesto a Inuyasha di allenarlo, e da allora il mezzodemone se lo ritrovava ovunque e perennemente dietro; ma in fondo la cosa non gli pesava affatto, anzi……era felice di poterlo aiutare, ma ovviamente questa cosa la poteva ammettere solo con Kagome.

Atreju, doveva sicuramente averne combinata una delle sue se no Shippo non lo avrebbe mai perso di vista di proposito.

“Ah ma questa volta mi sente!”.Si ritrovò a dire Inuyasha, inconsapevolmente ad alta voce.

 

“Inuyasha?!!”.

Una voce a lui nota lo chiamò e così il mezzodemone fermò la sua corsa.

Guardò verso il basso e vide Miroku che lo stava aspettando.

“Hai novità?”. Gli chiese il monaco.

“No, nessuna”. Rispose saltando giù dal ramo e raggiungendo l’amico a terra.

“Ho praticamente setacciato tutta la foresta…ma niente”

“Anche io e Sango li stiamo cercando….vedrai che li troveremo”

“Se gli succede qualche cosa io…..non so che farei” Disse Inuyasha abbassando lo sguardo e stringendo forte  i pugni.

Miroku gli mise una mano sulla spalla per fargli coraggio. “Non dire così…sono certo che stanno bene. Li troveremo entrambi sani e salvi. Atreju è un bambino in gamba e Kagome non si è mai fatta sconfiggere da nulla in vita sua.”

“Già, ma lo sai anche tu che i demoni vogliono mettere le mani su mio figlio. Devo trovarlo subito!”

In quel preciso istante, Sango raggiunse correndo i due.

“Miroku! Inuyasha!”

“Sango che c’è?” Le domandò il marito.“Sei sola? Dov’è Kirara?”

“Eravamo insieme, ma poi ci siamo divise per trovare qualche traccia, e a un certo punto l’ho vista schizzare in cielo e volare non so dove.”

“Da che parte è andata?” Chiese Inuyasha.

“Verso il fiume”

“Ho capito!”. Inuyasha con un balzò salì nuovamente su un albero. “Io vado”. Disse scappando via.

“Che facciamo Miroku?”

“Non riusciremmo mai a stargli dietro senza Kirara. Continuiamo le ricerche e speriamo che Inuyasha possa trovarli prima di noi tesoro.”

 

 

Kirara stava continuando il sul volo, per portare Kagome il più lontano possibile dal luogo dell’attacco subito.

La ragazza continuava a stringere a se il corpo del piccolo, ancora privo di sensi, mentre tentava di orientarsi in quel luogo a lei così stranamente familiare.

Strano che in 200 anni quei luoghi fossero tanto simili a quando lei aveva incontrato Inuyasha.

Possibile che la natura non fosse mutata affatto?

“Kirara, se non sbaglio qui vicino dovrebbe esserci un fiume. Ti prego scendi li”

Il gatto le rispose con uno stano verso e iniziò la discesa.

Una volta atterrati, Kagome non perse tempo: adagiò il piccolo sulla pelliccia morbida del gattone e, trovato qualche ramo secco, accese un fuoco con la complicità del demone gatto.

Intinse il suo fazzoletto nel acqua e lo passò delicatamente sulla fronte del bambino, sperando che questo lo aiutasse a riprendersi.

Qualche minuto dopo, con grande sollievo della ragazza, il piccolo iniziò ad aprire piano gli occhi ambrati.

Li sbattè un paio di volte per mettere a fuoco la persona che lo stava tenendo sulle ginocchia.

“Finalmente ti sei svegliato. Stai bene?” . Chiese dolcemente Kagome accarezzandogli una delle candide orecchie.

“M-mamma……”. Sussurrò.

Kagome rimase un attimo sorpresa sentendosi chiamare così e non rispose, mentre quello si stropicciava gli occhi ancora un po’ offuscati.

“Mamma ma…dove siamo?”Chiese guardandosi attorno.

Kagome avvertì il cuore nel petto farsi minuscolo, Inuyasha l’aveva scambiata per sua madre.

Chissà, forse la principessa Izayoi era morta da poco, quel bambino non doveva avere più di cinque o sei anni, e magari non si rendeva ancora ben conto di cosa fosse la morte e del fatto che non avrebbe mai più rivisto sua madre.

Come poteva ora lei dirgli la verità sulla sua identità?

“S-siamo….siamo non lontani dal pozzo mangia ossa”

Oddio ma che stava dicendo?!!!! Era come non dirgli nulla….che ne sapeva Inuyasha del pozzo a quell’epoca?

Ma Kagome non fece tempo a razionalizzare bene quei pensieri; le bastò osservare per un attimo il piccolo per andare completamente in confusione.

Inuyasha la stava fissando intensamente, con i suoi occhini d’orati piani di lacrime.

A Kagome mancò per attimo il respiro.

Come se non bastasse, un attimo dopo Inuyasha le aveva gettato le braccia al collo e la stava stringendo forte singhiozzando fra i suoi capelli.

“Mi dispiace mamma…..”. Sussurrò.

“Mi dispiace….non-non volevo scappare….”

Kagome ebbe subito l’istinto di stringerlo forte contro il suo petto, che si alzava e abbassava, in preda a un emozione fortissima e alla quale nemmeno lei avrebbe saputo dare una spiegazione.

“Non piangere….stà tranquillo.” Gli disse carezzandogli i capelli.

Il piccolo si scostò dal suo abbraccio per poterla guardare negli occhi, ma senza allontanarsi troppo.

“Mamma tu stai bene?…Quel demone non ti ha fatto male vero?”

Kagome gli scostò una ciocca di capelli dal viso facendogli una carezza. “No, non mi sono fatta nulla….però…..”

Non poteva continuare a mentirgli; lei non era sua madre…come poteva continuare a ingannarlo?Ma da dove cominciare?

“Mamma che hai?”

Kagome scosse il capo. “Piccolo…ecco vedi io…”

Prese un respiro profondo per farsi coraggio. “Io non sono….la tua mamma…mi dispiace”

“Mamma ma…che dici? Hai battuto la testa?”

“No, non ho sbattuto la testa….mi dispiace veramente ma mi hai confuso con un’altra donna.

Però stà tranquillo perché, non sono una persona cattiva e voglio aiutarti.”

Non finì la frase perché il mezzodemone scattò all’indietro fulmineo, allontanandosi così da Kagome.

“Sei uno di quei demoni?!!”

“Cosa?….No,io….no, no io non sono un demone!!” Perché tutti la scambiavano per un demone?.

“Ascolta….calmati” Disse Kagome cercando di tranquillizzarlo, perché ora Inuyasha la stava fissando con la sua classica espressione di sfida, tipica del mezzodemone.

“Io non sono una persona cattiva…forse somiglio alla tua mamma e, anche se non lo sono, non sono qui per farti del male…te lo giuro.”

Il cucciolo la fissò dritto negli occhi e, non capiva bene il perché, ma il suo istinto gli diceva che poteva fidarsi di quella ragazza.

Lei sosteneva di non essere sua madre, eppure era praticamente identica a lei, aveva per fino lo stesso odore….la sua stessa dolcezza, il suo stesso sguardo pulito e sincero; ecco perché non riusciva a vederla come una nemica.

“Ma se non sei mia madre….e non sei un demone…perché mi parli come se mi conoscessi?Non hai paura di un mezzodemone?”

Kagome gli sorrise e si inginocchio davanti a lui.

“Vedi, tu mi ricordi tanto un mio caro amico.”

“Un tuo amico?”

“Si….ti somiglia molto…è anche lui un mezzodemone sai?”

“Tu sei amica di un mezzodemone come me?…E non hai paura?”

“No, perché dovrei averne?”Gli sorrise.

Il bambino si sedette vicino a lei.

“La gente lo fa….molti ci evitano e ci considerano dei mostri. La mamma dice che lo fanno perché non capiscono la nostra diversità e spesso si ha paura di ciò che non si comprende e che non si conosce. Si tende a evitarlo. Però dice anche che dobbiamo andare fieri di ciò che siamo, perché siamo speciali e lei non ci vorrebbe in nessun altro modo.”

“La tua mamma deve essere una donna molto saggia, e anche molto coraggiosa. Ha ragione, i mezzidemoni sono creature straordinarie e tu devi essere fiero di come sei,perché è vero che sei speciale.”

“E tu come fai a dirlo?”

“ Te l’ho detto…tu sei proprio come un mio caro amico, avete per sino le stesse orecchie” Disse massaggiandogliene una.”

Lui fece una sorta di piccolo verso di gradimento. “Anche a te piacciono? La mia mamma me le tocca sempre….a volte sembra una bambina, si diverte più lei di me a massaggiarle.”

“Perché sono morbide e calde”. Rispose Kagome non riuscendo più a distogliere la sua mano da li…era proprio come una droga per lei.

Peccato che l’Inuyasha adulto si imbarazzasse ad ammettere che quel tocco così dolce e delicato gli piaceva, così glielo permetteva di rado di carezzargli le orecchie.

Meglio approfittarne!! Si ritrovò a pensare Kagome.

“Ecco appunto….” Puntualizzò il piccolo. “Fa sempre così….”.

Una sorta di potente ruggito, giunse alle orecchie del piccolo mezzodemone e di Kagome che scattò subito in piedi, smettendo di carezzare il bambino.

“Che cos’è?”

Kirara riacquistò le sembianze di un enorme felino e schizzò alta nel cielo verso il luogo da cui era arrivato quel suono gutturale.

“Kirara no, aspetta!!” Kagome provò a richiamarla, ma ormai Kirara era lontana.

“Penso sia andata a controllare….non ti preoccupare. Vedrai che  fra un po’ sarà nuovamente qui e forse porterà con se anche Sango.”

Sango?

Quel nome alle orecchie di Kagome risuonò come un esplosione. Come poteva Inuyasha conoscere Sango? La sterminatrice era poco più grande di lei, e a rigor di logica non poteva essere già nata.

Ma cosa stava succedendo?

“Scusa chi….chi hai detto che porterà con se Kirara?” Chiese con la voce che le tremava.

“Sango….mia zia….cioè” Si corresse il piccolo. “Non è proprio mia zia, ma è come se lo fosse…è la migliore amica dei miei genitori e quindi io la chiamo così. La devi conoscere sai! Lei è una sterminatrice di demoni”

“Una….sterminatrice….”

“Si… ed è anche molto brava, è fortissima per essere un umana…ma mai forte come la mia mamma, lei è la migliore”

“Ma santo cielo, si può sapere dove mi trovo?!!” Si ritrovò inconsciamente a urlare Kagome, mentre un terribile dubbio l’assaliva.

“Ti senti bene…?”

Kagome scivolò a terra. “No, credo di no……..” Ritornò a fissarlo dritto negli occhi e sospirando aggiunse.

“Non sono finita nel passato….non mi sono mai mossa da qui.”

Fu la volta del mezzodemone a di osservarla stranito.

“Tu sei il fratellino di quella bimba che ho visto con Kaede vero?”

“Come conosci Mari?”

Kagome non rispose mentre il suo cuore riniziava a battere in modo quasi regolare; ora era tutto chiaro finalmente, che stupida che era stata!

Si era lasciata ingannare dall’aspetto di quel piccolo mezzodemone, così incredibilmente simile a Inuyasha, evidentemente aveva preso tutto da lui.

Era stata per tutto quel tempo con il figlio di Inuyasha e di Kykio senza rendersene conto….lo aveva anche tenuto fra le sue braccia.

Senza che potesse trattenersi una lacrima le scese lungo una guancia, mentre teneramente fece l’ennesima carezza a quella creatura che, nonostante fosse la rappresentazione vivente  dell’ amore fra Inuyasha e Kykio, sentiva tanto vicino al suo cuore.

“Perché ora stai piangendo? Ho detto qualche cosa di sbagliato?”

Kagome scosse la testa. “No no, non ti preoccupare….ma dimmi, come ti chiami?”

“ Atreju….mi chiamo Atreju”

Se poco prima il nome “Sango” le era parsa come una esplosione per le sue povere orecchie, questo nome “Atreju” fu una vera bomba nucleare.

Lei conosceva bene quel nome, era stato protagonista di tutta la sua infanzia; le aveva fatto compagnia di notte prima di dormire e poi nei suoi sogni per tutta la notte.

Quando era bambina infatti, suo nonno ogni sera le raccontava le avventure di questo straordinario personaggio fantastico, che combatteva contro i demoni cattivi; e il suo nome era proprio Atreju.

A pensarci bene ora, poteva somigliare veramente molto a Inuyasha.

Kagome non fece tempo a dire nulla perché alle loro spalle comparve improvvisamente un demone, che li osservava minaccioso.

“Bene, bene….ma che fortuna ho avuto”

Disse questo.

Kagome istintivamente si rialzò e prese fra le braccia Atreju, osservando la nuova creatura comparsa dal nulla.

A differenza del demone precedente, questo aveva un aspetto più umano; pareva un incrocio fra un uomo e un pipistrello.

Era alto, con la carnagione chiara e gli occhi gialli.

Aveva artigli alle mani e lunghi canini appuntiti, oltre a due ali neri che restavano per ora chiuse sulla schiena.

“Chi sei tu? Cosa vuoi da noi?”

Il demone la fissò quasi come si osserva uno scarafaggio.

“Umana, come osi rivolgere una domanda a me Yasu, il grande demone vampiro. Questa tua insolenza ti costerà cara.”

“Non ti azzardare a toccarla maledetto!!” Gli urlò Atreju trafiggendolo con lo sguardo e  stringendo a se il braccio di Kagome in segno di protezione.

“Piccolo bastardo, quando avrò finito con te non rimarranno nemmeno le ossa.”

Subito il demone partì all’attacco.

Veloce come un proiettile si lanciò contro i due sfoderando gli artigli; Atreju fu altrettanto rapido da spingere via Kagome e poi evitare a sua volta il colpo, saltando di lato.

Gli artigli del demone finirono contro un albero.

“Sta attento Atreju!!” Urlò Kagome.

“Ma bene….allora il piccolo mezzodemone qui vuole tanto bene a questa misera creatura umana?”

Atreju strinse i pugni con rabbia, aveva già capito dove Yasu voleva arrivare.

“E se io me la mangiassi?” Disse questo passandosi la lingua sulle labbra violacee. “Vediamo un po’ se la vieni a salvare!”

Senza dare il tempo ad Atreju di fare o dire nulla, Yasu colpì Kagome con un braccio, che misteriosamente si era allungato come fosse fatto di gomma, facendola sbattere contro un albero e ricadere a terra in malo modo.

Kagome gemette di dolore e sentì la testa pulsarle da morire e la vista offuscarsi.

Un attimo dopo il demone le era nuovamente addosso e questa volta Kagome pensò veramente fosse la fine.

Chiuse gli occhi e si portò le braccia sulla testa, in un inutile tentativo di proteggersi e senti le urla di Atreju alle sue spalle, mentre il demone le veniva contro.

“….Inuyasha…….” Fu l’unico pensiero di Kagome.

 

“Kagome!!!!!!!!!!!!”

All’improvviso la ragazza si sentì sollevare da terra e sorretta da una presa forte e  straordinariamente protettiva.

Sentì il vento scompigliarle i capelli, e piano aprì gli occhi.

Non potè credere a ciò che vide: Inuyasha era li, l’aveva salvata dal demone sollevandola fra le sue braccia.

Avvertì il cuore batterle forte nel petto come ogni volta che si trovava fra le sue braccia.

Inuyasha con un balzò ritoccò terra poggiandola delicatamente con la schiena contro un tronco.

“Aspetta qui, non ti muovere….ora ti proteggerò io”

Debolmente Kagome annuì con la testa e vide Inuyasha correre verso il demone vampiro per ucciderlo.

Atreju le core vicino per assicurarsi che stesse bene e per proteggerla in caso di bisogno.

Kagome però avvertiva ancora le testa farle male e girle a più non posso; gli occhi le si facevano sempre più pesanti, pesanti, fino a non riuscire a tenerli più aperti.

 

“Cicatrice del vento!!!” Inuyasha sferrò il colpo decisivo a Yasu con Tessaiga uccidendolo all’istante.

Si voltò e vide il figlio accanto a Kagome ormai svenuta.

“Papà!!”

Atreju gli corse in contro e Inuyasha lo prese in braccio stringendolo forte; aveva avuto troppa paura di  non arrivare in tempo questa volta e ora vedere il suo piccolino vivo e in salute lo fece fremere di gioia.

“Va tutto bene Atreju?”

“Si…io si ma lei…” Disse indicando  Kagome.

“Non temere è solo svenuta, adesso la portiamo a casa e così mamma l’aiuterà a riprendersi”

Disse Inuyasha con un sorriso.

Raggiunse Kagome e la prese in braccio.

“Salta su anche tu Art.” Gli disse e subito il piccolo salì sulla schiena del padre.

Inuyasha con un balzò partì.

“Mi dispiace papà…..non volevo che succedesse tutto questo”

“Non avresti dovuto farlo Art. Sei stato un incosciente, senza contare che hai spaventato a morte tua madre e Shippo.”

“Mi dispiace…..io volevo allenarmi un po’ per conto mia….Shippo è troppo prudente”

“Troppo prudente?” Chiese duro Inuyasha. “E sentiamo, cosa vorrebbe dire per te troppo prudente? Forse il fatto che non ti fa andare in giro da solo per la foresta o che non ti fa combattere contro i demoni?”

“……..”

“Shippo è prudente perché non vuole che ti succeda qualche cosa.”

“Si ma….così non diventerò mai forte come te”

“Sappi aspettare Art, anche io alla tua età volevo tutto e subito e spesso mi sono trovato in situazioni non troppo piacevoli.

Tu hai la grande fortuna di avere accanto a te degli amici che ti vogliono bene e che stanno facendo di tutto per aiutarti e istruirti….senza contare che ci siamo io e la mamma e su di noi tu puoi sempre contare”

“Lo so papà”

“Ci vuole pazienza…ti dovrai allenare a lungo e con impegno, e un giorno Tessaiga sarà tua…lo sai che è l’eredità di tuo nonno e voglio che tu un giorno possa impugnarla in maniera migliore di come ho fatto io all’inizio.

Hai la possibilità di diventare cento se non mille volte migliore di me Atreju….noi tutti crediamo in te….non far si che il tuo orgoglio ti porti a commettere azioni avventate”

“Scusa papà…..”

Atreju poggiò il capo suoi capelli di suo padre stringendosi forte alle sue spalle e abbandonandosi alla stanchezza di quella lunga giornata.

Inuyasha sorrise, orgoglioso di suo figlio, uno dei doni più belli che la vita gli aveva fatto.

 

 

Chiedo scusa per il ritardo con cui ho postato questo capitolo ma purtroppo sono sotto esami, di economia per di più……la mia materia preferita ovviamente J (eh si, come no….)

Grazie a tutti…..sono commossa dalla vostra gentilezza, ogni vostra parola mi rende troppo felice.

Achaori: eheh si hai ragione, kagome fa un po’ la tontolona J…..ma se avesse capito tutto subito addio poi alla sorpresa.

Nella mia fantasia ho sempre visto un possibile erede di Inuyasha e Kagome molto simile a papà, però poi vedrai che ha anche tanto di mamma…..

Grazie ancora per le tue parole, spero di non deluderti.

Mille grazie anche a fmi89; mi dispiace per il ritardo, scusami tanto ma quando sono sotto esame mi si chiude la mente. Scusa, scusa,scusa!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un mega grazie anche anche a Saku068, grazieeeeeeeeee!!!!!!!!!!! I tuoi commenti mi fanno sempre arrivare il sorriso alle stelle,sei carinissima e spero che questo capitolo possa piacerti come i precedenti.

Un saluto speciale anche a brooke_davis, grazie mille per la tua recensione, l’ho apprezzata tantissimo.

Mamma mia quanti grazie….basta o diventi noiosa!!!

No,no…ancora. Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

 

 

 

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Capitolo 5
*** Ritorno a casa. ***


Quando Kagome aprì gli occhi non riuscì subito a mettere ben a fuoco le immagini davanti a lei

Quando Kagome aprì gli occhi non riuscì subito a mettere ben a fuoco le immagini davanti a lei.

Dovette sbattere una seconda volta le palpebre per rendere  le forme e i colori attorno a lei ben definiti, e non sformati e indecifrabili.

Si mise seduta, portandosi una mano alla fronte. “Ahi, che mal di testa…..ma….dove sono?”

Si guardò attorno, non riconoscendo quell’ambiente: era distesa su un tatami ed era stata ben coperta; vicino a lei vi era un grande pentolone fumante, dal quale proveniva un profumo molto dolce.

“Come sono finita qui?” Kagome si sforzò per tentare di ricordare gli ultimi avvenimenti: ricordò il demone venirle contro, e poi di aver sbattuto la testa a terra, ricordò il piccolo Atreju…e infine…ben visibile nella sua mente, apparve Inuyasha che la sollevava fra le sue braccia e la portava in salvo.

“Inuyasha?……”

Un piccolo rumore cigolante arrivò alle sue orecchie e, un attimo dopo, gli occhi di Kagome furono trafitti da un caldo raggio di sole.

“Bene, ti sei svegliata finalmente”

Fu la voce  di una donna a parlare, una voce molto calda e profonda.

Istintivamente Kagome voltò il viso verso la porta ma fu costretta a proteggersi gli occhi con un braccio per non essere accecata dai raggi del sole che penetravano all’interno.

La figura in ombra di una sacerdotessa fu tutto quello che inizialmente vide; anche se le immagini non le erano chiare potè riconoscerne le lunghe vesti e i capelli raccolti in una coda bassa.

Quando la donna aprì del tutto la porta della casa, la luce che colpì Kagome fu troppo forte e lei dovette chiudere gli occhi.

“Scusa” si sentì dire. “Fuori c’è un bel sole estivo”.

Questa voce…………lei conosceva questa voce!! Ma non poteva essere!! Era assurdo!!!!

Scansò il braccio dal suo viso e aprì gli occhi, trovandosi finalmente faccia a faccia con la sacerdotessa misteriosa, e per poco Kagome non svenne nuovamente.

La ragazza davanti a lei parve accorgersene perché le si inginocchiò davanti sorridendole.

“Calma Kagome…..prendi un bel respiro e rilassati”. Le disse.

“Ma come è…possibile?”

Un altro sorriso della donna.

“Tu sei…..me…..” “Capisco il tuo stupore ma tranquilla, non sei impazzita….io sono te, si”

“Io, non ci capisco più nulla…pensavo di essere finita nel futuro….e poi ho creduto di essere arrivata nel passato, fino a quando non ho capito che non mi era mai mossa da futuro…cioè, dal mio futuro, non dal tuo…e ora dove sono?!!”

La Kagome del futuro vedendo se stessa agitarsi come e dimenarsi in preda ai dubbi e allo stupore, cercò di calmarla poggiandole una mano sulla spalla.

“Kagome stà tranquilla….si è vero, la clessidra che ti ha dato tuo…ciòè, il nonno, ti ha veramente portata nel futuro…nel tuo futuro…. che come vedi, sarà nell’epoca Sengoku.”

Kagome finalmente si calmò, ascoltando per bene tutto quello che l’altra se stessa le aveva appena detto.

“Questo è veramente il mio futuro?…Ma, io ho visto quei bimbi….Atreju e Mari…e lei chiamava Kaede zia….”

La Kagome del futuro si alzò andando verso la porta. “Mari, amore vieni qui”

Un attimo dopo, quella simpatica bimba dai lunghi capelli neri, e gli occhi ambrati entrò nella stanza trotterellando.

Kagome arrossì leggermente guardandola: era carinissima…una vera bambolina.

La piccola le si avvicinò porgendole una cosa che teneva stretta nella mano. “Questa è tua?” le disse.

Con grande sorpresa di Kagome, Mari le aveva appena porto la clessidra magica.

“Si, grazie piccola….” Le disse sorridendo.

“L’ha trovata vicino all’ luogo del vostro incontro” Le spiegò l’altra Kagome.

La bimba continuava a sorriderle, e Kagome non potè che riconoscere se stessa in quella espressione così sincera.

“Ti va di venire fuori a giocare?”Le chiese Mari prendendola per mano.

Il cuore di Kagome fu colpito da una sensazione tanto strana e nuova quanto forte; sentì come se il suo essere fosse stato all’improvviso riempito d’amore e di calore; forse solo un’altra volta aveva provato una sensazione simile: la notte in cui lei e Inuyasha erano stati attaccati dai demoni ragno e Inuyasha era stato colpito dal loro veleno mentre era in forma umana.

Kagome ricordava perfettamente il tumulto che aveva colpito il suo cuore, quando quella notte, per la prima volta, Inuyasha si era aperto con lei, rivelandole che in realtà adorava il suo profumo.

Allora non sapeva esattamente perché una rivelazione simile l’avesse toccata tanto nel profondo, in quanto non si era ancora resa conto di starsi innamorando di lui sempre di più.

“Mari, lascia stare la nostra ospite….va tu fuori a giocare” Le disse sua madre.

“Stai ancora male?” Chiese Mari con un velo di tristezza nella voce e guardando profondamente Kagome negli occhi.

Con il cuore e la mente ancora in confusione, Kagome le si inginocchiò davanti, carezzandole il testolina.

“No, non stò male….vengo volentieri fuori con te”.

“Evviva!!!” Saltellando per la gioia, Mari uscì dalla capanna, felice di sapere che poco dopo la giovane donna l’avrebbe raggiunta.

La Kagome del futuro sorrise rivolgendosi poi all’altra se stessa.

“Perdonala ti prego. Mari è un terremoto di allegria….non ci si annoia mai con lei. E’ una bimba molto vivace.”

“No…non preoccuparti….” La voce di Kagome era quasi un sussurro; non riusciva a staccare gli occhi dal punto in cui pochi istanti prima era la piccola.

“Quella bambina è…..lei è veramente…” Si fermò, girandosi per incontrare lo sguardo di Kagome adulta. “Tua figlia.?”

Finalmente era riuscita a dirlo, e a liberarsi di quel ribile ma meraviglioso dubbio che l’assaliva.

“E’ nostra figlia…..perché un giorno ci sarai tu qui al mio posto”

Kagome aprì leggermente la porta della capanna, per osservare da lontano Mari, giocare con un’altra ragazzina dai lunghi capelli neri.

“Quella è la mia bambina…..” Ora una nota di gioia coloriva la sua voce.

“E’ bellissima” Aggiunse.

“Si…..è la luce dei miei occhi….il mio cielo e il mio sole.”

“Quindi Atreju è il suo fratellino?….Anche lui sarà mio figlio?”

“E’ già……”Sorrise l’altra.

Kagome cadde sulle ginocchia, completamente spiazzata da tutte quelle rivelazioni.

“Scusa è che……troppe emozioni tutte insieme.” Disse, mentre l’altra si chinava al suo fianco.

“Lo immagino…..” “Sai, prima di arrivare qui….io e Inuyasha avevamo litigato….ero vera,emte fuori di me…..mentre ora….scoprire tutto questo….”

“Sei felice vero?”

“Felice?….Mi chiedi se sono felice?” Disse fissandola dritta negli occhi mentre una strana luce le avvolgeva il viso. “Giorno dopo giorno non facevo altro che tormentarmi sul mio futuro, una volta sconfitto Naraku. Pensavo che sarei tornata a casa e che non l’avrei più rivisto. Inoltre, ci sono giorni in cui vivo nel terrore che Inuyasha possa trovare nuove tracce di Kykio e correre da lei lasciandomi sola.

So che non dovrei parlare così” Aggiunse abbassando lo sguardo. “Non è giusto. Io posso stare con Inuyasha ogni giorno….mentre Kykio…..e lei lo ama esattamente come me. Inoltre, io sono viva. Per questo ogni volta che faccio certi pensieri mi sento in colpa. Tutta via, l’immagine di Inuyasha e lei stretti l’uno all’altra è come un coltello che mi trafigge il cuore.”

“Si….lo ricordo bene. La volta in cui Naraku attaccò Kykio sull’ Aqurei, Inuyasha era veramente distrutto. Avrei tanto voluto aiutarlo in qualche modo, ma sapevo che non avrei mai potuto chiudere quella ferita. Soffrivo nel vederlo così….e soffrivo perché mai come allora ai miei occhi, il suo amore per Kykio era manifesto.”

“Tutta via, anche se ero consapevole che non avrei mai potuto scacciare il ricordo di Kykio dal cuore di Inuyasha, sapevo che gli avrei voluto sempre e incondizionatamente bene.” Finì la Kagome del presente.

“Mi chiedi se sono felice?….Non sono mai stata più felice nella mia vita” Aggiunse, mentre due calde lacrime le rigavano il viso. “Loro hanno un passato che non può essere dimenticato o cancellato, non sarebbe nemmeno giusto farlo. Ma io ho un presente da vivere con Inuyasha, stò con lui tutti i giorni…..e ora, so che avrò anche un futuro meraviglioso al suo fianco. Un futuro mio…nel quale lo farò felice, e nel quale lui sarà solo mio.”

“Non chiedermi di dirti che ne sarà di Kykio, Kagome. Non posso farlo.” Le disse l’altra.

“Quello che hai scoperto è sufficiente.” Disse alzandosi. “Ti dico solo una cosa”.

Kagome la fissò, alzandosi a sua volta. “Non odiarla…..” “Ma io non la odio!!” Si affrettò a dire Kagome. “Ammetto che più di una volta ne sono stata gelosa…e forse lo sono anche adesso…..ma non la odio….non la odio.”

Kagome le sorrise. “Ne sono felice. Col tempo capirai anche perché”

La Kagome adulta aprì la porta della capanna. “Vieni, ci sono alcuni amici che vorranno salutarti”

 

Una volta fuori, subito Mari le corse incontro sorridente. “Sei arrivata finalmente!!”

La prese per mano. “Vieni!!”

Kagome si fece guidare dalla piccola verso la ragazzina che poco prima aveva visto giocare con Mari proprio li fuori.

“Ciao Kagome” La salutò questa.

A Kagome bastò un attimo per riconoscerla. “Non ci posso credere?!…Ma tu sei Rin!”

“Si….ora vivo qui con voi, ma il signor Sesshomaru viene spesso a trovarmi…e anche Jaken!”

“Sesshomaru in questo villaggio?” “Si!” Sorrise compiaciuta Rin.

La piccola che era stata salvata molto tempo prima dal fratello di Inuyasha era si cresciuta, ma aveva conservato la sua aria fresca di bambina, la sua dolcezza e il suo sorriso travolgente.

“Rin ora vive con me.” Aggiunse la vecchia Kaede che si era avvicinata a Kagome.

“Vecchia Kaede!” “Devi perdonarmi se ieri ti ho aggredito ma, ho temuto fossi un demone venuto per catturare Mari.”

“Ciao Kagome!!”

“Kagome!!!!!!”

Altre due persone si avvicinarono alla ragazza: una ragazza bella e bruna e un giovane demone dagli occhi verdi e lo sguardo simpatico.

“Sango! Shippo!!!Siete voi!!”

Kagome non resistette e si gettò fra le braccia dell’amica.

“Ci eravamo già viste noi due no?” Le disse la sterminatrice.

“Si è vero…ma non abbiamo avuto tempo per salutarci come si deve.” Disse Kagome.

Le parole di Kagome furono seguite da una specie di miagolio proveniente dalla spalla di Sango.

“Kirara” La gatta si lanciò fra le braccia di Kagome leccandole il viso e ricevendo subito alcune carezze. “Ti devo ringraziare Kirara, se non ci fossi stata tu prima….”

“Povera Kirara, era venuta a cercarmi e quando siamo tornate a prendervi, tu e Atreju eravate spariti.” Disse Sango. “Ci siamo prese un bello spavento.”

“Ma come a loro baci e carezze e a me niente!!!!! Rimpiango quando ero cucciolo!” Si lamentò Shippo.

“Oh Shippo” Kagome lo abbracciò stretto. “Come sei cresciuto. Adesso sono costretta ad alzare la testa se voglio guardarti negli occhi.” Sorrise, facendo arrossire il demone volpe.

“Sono diventato anche molto forte sai?! Inuyasha mi stà allenando bene”

“Inuyasha…..” Istintivamente, Kagome iniziò a guardarsi attorno per cercare di scorgere il mezzodemone, ma di Inuyasha pareva non esservi traccia.

“Non è qui adesso.” Le disse Kagome adulta, notandolo. “Ma presto tornerà. Era molto in pena per te”

Kagome annuì. “E Miroku?….” Chiese poi. “Purtroppo è dovuto andare a uno dei villaggi vicini questa mattina presto per un esorcismo. Sai ora lo fa seriamente” Spiegò Sango.

“Ha messo la testa apposto allora!” “Già, dopo il matrimonio è cambiato molto. Sono una donna molto fortunata”

Il viso di Kagome si illuminò. “Allora vi siete sposati?!!!”. Sango annuì.

“Oh evviva!!!!!!!….Sono felice per voi!!” Le disse Kagome, prendendo le mani dell’amica.

“Grazie…”

“Quindi la bambina che ho visto con te è figlia di Miroku!”

“Già….si chiama Sumi…ma abbiamo anche altri due bambini.”

Le disse facendole un segno con la mano verso il fiume, dove due bimbe stavano giocando.

“Sono gemelle. Sumi e Sura.”

Kagome le guardò raggiante di gioia. “Sono meravigliose. Somigliano molto a Miroku!”

“Si è vero….mentre Juri, nostro figlio più piccolo somiglia più a me.”

“E dov’è adesso? Mi piacerebbe conoscerli!”

“E’ con il suo amato zio Koaku…sono praticamente inseparabili. Quando Miroku è via per lavoro, Juri stà sempre in giro con lo zio a caccia di demoni” Scherzò Sango.

“Un vero ometto!!” Rise Kagome.

“Basta adesso.” S’intromise la vecchia Kaede. “Non va bene che le raccontiate tutte queste cose. Già ciò che ha visto è grave, ora sarà meglio non peggiorare le cose”

“Hai ragione Kaede.” Disse La Kagome di quell’epoca .

“Capisco….” Asserì mogia l’altra.

“Solo una cosa però” Chiese poi. “Perché quei demoni ci hanno attaccato? Cosa volevano da Atreju e ….dov’è ora?”

Fu Kagome a risponderle. “Di questo vorrei che ne parlassi con un’altra persona……Mari?”

Chiamò poi la figlia per cambiare discorso.

La bambina arrivò di corsa. “Perché ora non giocate un po’ assieme vi va?…Le puoi mostrare anche l’arco di mamma.”

“Voi vederlo?” Le chiese Mari.

Kagome sorrise. “Certo….quello che voi”

La piccola la prese per mano, iniziano a correre verso la capanna.

“E’ bellissimo e quando sarò grande la mamma ha detto che sarà mio!!”

Quando furono sparite all’interno della capanna, la vecchia Kaede si avvicinò a Kagome.

“Kagome dobbiamo parlare”

“So già che voi dirmi e sono d’accordo. Ho già preparato tutto mentre dormiva.”

“Mi dispiace ma lasciare le cose così è troppo pericoloso…..”

“Si….lo so…”. Rispose con una nota di tristezza la giovane sacerdotessa.

 

 

La piccola Mari aveva mostrato a Kagome l’arco di sua madre, custodito con cura nella capanna.

La ragazza lo prese fra le mani e subito avvertì una strana sensazione avvolgerla: da quell’arco proveniva un grande potere spirituale, un potere che per ora di certo lei non possedeva.

Doveva aver studiato tanto in quegli anni.

“E’ bello vero?…Ora la mamma dice che sono piccola ma presto mi insegnerà ad usarlo. Ma non basta perché sai il mio papà è un demone forte forte, e anche io voglio diventare forte come lui!!”

“Ma certo, la più forte di tutte” le sorrise Kagome.

“Purtroppo la spada di mio padre andrà al mio fratellone, ma da grande diventerò più forte di lui perché anche io la voglio usare uffa!!” Disse con il broncio.

“Lui la può avere perché un maschio….e non è giusto.”

“Ma non sei felice di avere l’arco di mamma?” Le chiese Kagome un po’ dispiaciuta che magari la figlia potesse preferire l’eredità di Tessaiga alla sua; ma allo stesso tempo divertita dal temperamento di Mari.

“Certo che sono contenta! La mia mamma è la più brava di tutte!! Ma non è giusto che Art possa fare tutto perché è un maschio e io una femmina.”

“Su questo hai ragione. Ci dobbiamo far valere Mari!”

“Anche la mamma lo dice sempre con papà quando lui è…….”

Mari non riuscì a finire la frase, sembrava che non ricordasse una parola.

“Come si dice quando uno ti vuole proteggere troppo?” Chiese, con lo stesso sguardo che le rivolgeva Inuyasha ogni volta che si trovava di fronte a una delle cose “strane” che Kagome portava dal suo tempo.

“Iperprotettivo?”

“Si quello….allora lei lo manda sempre a cuccia!” Rise la piccola e anche Kagome rise assieme a lei.

Passarono molto tempo assieme a parlare.

Kagome avrebbe tanto voluto farle qualche domanda in più, ma non voleva creare qualche problema, così si trattenne e seguì le istruzioni di Kaede.

Si ricoceva molto in quella bambina, ma vi era tanto anche di Inuyasha, doveva ammetterlo.

Passata circa un’ora, Kagome adulta rientrò nella capanna per preparare una buona tisana e stare un po’ con la figlia e giovane se stessa.

Quando però porse la tazza con il liquido caldo alla ragazza, vi sciolse una stana polverina verde che si sciolse immediatamente con la bevanda.

Una volta terminato la Kagome del futuro suggerì a quella del presente una passeggiata solitaria fino al pozzo, ma prima di andare, Mari le si avvicinò e le porse uno dei suoi nastrini che portava fra i capelli.

“Tieni, te lo regalo” Aveva detto con un sorriso e a Kagome le si era sciolto il cuore.

 

Kagome non dovette camminare tanto per giungere a destinazione.

Era quasi arrivata quando udì due voci arrivarle alle orecchie; una di queste le era ben nota.

“Inuyasha!”

Corse in quella direzione e scorse subito il mezzodemone assieme ad Atreju, che stava guardando estasiato suo padre far roteare Tessaiga fra le mani.

L’odore della ragazza non sfuggì a nessuno dei due che interruppero ciò che stavano facendo e si voltarono a guardarla.

“Scusatemi…io…bè io ero venuta per…” Kagome si sentiva decisamente in imbarazzo; dopo le rivelazioni dell’altra se stessa, quella era la prima volta che incontrava Inuyasha, e non poteva ora non vederlo sotto un’altra luce.

“Art, per favore torna a casa.” Gli disse suo padre. “Io devo parlare con Kagome.”

Il piccolo si alzò da terre e si incamminò verso la ragazza.

Le si fermò davanti e le sorrise.

“Vedi che non mi ero sbagliato Kagome.”

La superò, senza darle il tempo di dire nulla.

“Ah, Kagome…” La richiamò e la ragazza si voltò a guardarlo. “Grazie di tutto….sarai una mamma straordinaria.”

La ragazza arrossì mentre vide il piccolo saltare su un albero e sparire tra le fronde.

“Grazie…Atreju.” Sussurrò.

Dei passa vicino a lei catturarono la sua attenzione vide Inuyasha avvicinarsi.

Non era per niente cambiato.

“Vieni” Le disse.

Kagome lo seguì fino al pozzo mangia ossa, dove si sedette per ascoltarlo.

“Immagino che sarai rimasta spiazzata da tutto questo” Le disse.

“Si, decisamente….ma…ne sono anche molto felice.” Ammise arrossendo sulle gote.

“Credo sia giusto darti delle spiegazioni…ma, non potrò dirti tutto…mi dispiace” Le disse Inuyasha guardandola dritta negli occhi, e Kagome, se mai fosse stato possibile, arrossì ancora di più.

“Non preoccuparti” Rispose abbassando lo sguardo e torturando con le mani le pieghe della gonna.

“Dimmi ciò che puoi….”

“Che hai Kagome?…Mi sembri stana?” Domandò Inuyahsa notando lo stato d’imbarazzo della ragazza.

“No….nulla” Precisò lei con poca convinzione.

Inuyasha sorrise e le si inginocchiò davanti  prendendole le mani fra le sue, facendo si che i loro occhi si incontrassero nuovamente.

“Non sei mai stata brava a dire le bugie…..si sincera ti prego…”

“Mi dispiace…..è solo che….ok lo ammetto, mi sento in imbarazzo”. Ammise mettendo il broncio.

“In imbarazzo? E perché mai? Non lo sei mai stata con me” Le rispose ingenuamente lui.

“Io non sono mai stata in imbarazzo con te????” Urlò Kagome, senza nemmeno rendersene conto.

Inuyasha fece uno scatto indietro. “Ehi ma sei matta? Che ti urli?”

“Saranno passati 10, 20, 30 anni ma tu….” “13…..” Precisò lui.

“Quello che è!!!!” Sbottò ancora lei. “ Ma tu non cambi mai vero?…Uffa!!”

“Ehi ma cosa ho fatto di male?” “Come fai a dire che non sono mai stata in imbarazzo con te?…Lo sono ogni volta che ti avvicini e mi sfiori, o ogni volta che mi prendi fra le braccia o che solamente mi sorridi!!”

Inuyasha la guardava perplesso; non riusciva proprio a capire da dove le partisse uno sfogo del genere.

Fu allora che Kagome prese un bel respiro e si calmò. “Ecco, te l’ho detto.” Disse tranquilla.

“E ora…mi sento veramente molto meglio.”

“Ah bè mi fa piacere, considerando che mi hai assordato”

“Veramente?”

“Ma sei scema? Hai urlato che parevi matta!!” “Susserio ho urlato?…Mi dispiace non me ne sono resa conto”. Ammise.

“Ma tu guarda….” Inuyasha si rimise in piedi dandole le spalle.

“Guarda che lo so che per colpa mia hai sofferto molto Kagome…e me ne dispiace sinceramente.

Non è una giustificazione da parte mia ma, all’epoca il mio cuore non era libero di poter esprimere ciò che veramente sentivo per te. Il passato mi tormentava di continuo….mi sentivo in colpa, e non credevo di meritarmi di poter essere felice, quando invece Kykio era morta per seguirmi.”

Anche Kagome abbassò la testa. “Lo so Inuyasha….io…non te ne ho mai fatto una colpa per questo. E’ vero che sono stata gelosa di voi, ma ti ho sempre capito e voluto bene”

Inuyasha si voltò nuovamente a guardarla.

“Tu Kagome mi hai restituito la voglia di vivere. Tu mi hai sempre accettato per quello che ero, un mezzodemone, e mi hai insegnato ad avere fiducia negli altri e a sorridere alla vita.” Mentre parlava si stava avvicinando a lei.

“Io ti devo tutto Kagome.”

La ragazza non riuscì più a trattenere delle lacrime di gioia che ora scendevano calde sul suo viso.

Inuyasha le si inginocchiò davanti prendendole nuovamente le mani.

“Ti ho sempre amata per questo….ma ero disposto anche a lasciarti andare pur di non vederti più soffrire.”

“Inuyahsa.” Kagome non resistette più e si gettò fra le braccia del mezzodemone; aveva bisogno di stringerlo a se, di sentirne il calore, di avvertire la sensazione dei loro cuori vicini pulsare d’amore l’uno per l’altra.

Inuyasha la strinse forte a se, carezzandole i capelli. “Ci vorrà ancora del tempo Kagome….” Sussurrò.

“Quanto?” “Non posso dirtelo….ma abbi fede in noi.”

Kagome si scostò da quel tenero abbraccio. “Lo farò….io avrò sempre fiducia in te.”

Inuyasha si alzò in piedi. “E’ ora di tornare a casa”

Anche Kagome si alzò, ma quando le fece avvertì la testa girarle e traballò un poco sulle gambe.

Anche Inuyasha se ne accorse ma finse di non averci fatto caso; lui sapeva bene cosa stava accadendo alla ragazza.

Kagome si riprese subito e si avvicinò nuovamente al mezzodemone.

“Posso domandarti una cosa prima di andare?” “Quale?” “Si tratta di Atreju. Quei demoni, perché lo hanno attaccato? Che volevano da lui?”

Gli occhi di Inuyasha, a sentire quella domanda, furono attraversati come da un ombra scura.

“Atreju e Mari sono due esseri molto speciali, Kagome. Vedi loro uniscono il mio sangue di demone alla tua forza spirituale di sacerdotessa.

Il potere demoniaco sarebbe in netto contrasto con la purezza spirituale, ma nel loro essere si sono adattati perfettamente, rendendo Atreju e Mari due mezzidemoni molto potenti.

I demoni che hai visto vogliono questo potere. Ecco perché siete stati attaccati.”

“Ma è terribile!” Disse Kagome sconvolta.

“Non temere per loro….li proteggerò io.”

“Ne sono convinta” Rispose lei sorridendogli.

“Ora devi andare….” “Già ma…come faccio a tornare?”

Inuyasha le si avvicinò e le sfilò dalla tasta la piccola clessidra.

“Usa i tuoi poteri. Devi concentrarti intensamente sul tuo presente. Coraggio puoi farlo.”

Kagome annuì e, prendendo l’oggetto magico fra le mani, chiuse gli occhi per concentrarsi.

Un attimo dopo però Kagome riaprì gli occhi e cercò Inuyasha che la guardava sorpreso.

“Che c’è?” “Non posso andare via senza prima fare una cosa”

Inaspettatamente Kagome corse verso Inuyasha, gettandosi contro il suo corpo e posando le sue labbra rosee su quelle del mezzodemone.

Preso alla sprovvista, Inuyasha ne rimase un attimo sorpreso, ma poi abbracciò Kagome ricambiando il bacio.

Delicatamente la ragazza si staccò da lui. “Ora posso andare” “Tu sei tutta matta” Rise Inuyasha.

“Che vuoi? E’ un anno che desidero farlo! Con tutti i baci che ti ho visto dare a Kykio, al meno voglio portare con me questo ricordo.”

“Si certo…” Rispose lui con una nota cupa nella voce.

“Ora va però…..”

Kagome strinse forte la clessidra fra le mani, pensando intensamente al suo mondo: vide passare davanti ai suoi occhi tutti i suoi amici che le sorridevano, i boschi verdi dell’epoca Sengoku, la vecchia Kaede e infine lui, Inuyahsa che le porgeva una mano per aiutarla a tornare.

Kagome non aspettò oltre e  l’afferrò con sicurezza.

 

“Kagome attenta!!”

Sentì la voce di Inuyasha gridarle qualche cosa e una specie di strappo allo stomaco.

Subito dopo aprì gli occhi e si ritrovò fra le braccia del mezzodemone, ai piedi di un grosso albero.

“Kagome, ti sei fatta male?”

La ragazza si guardò attorno confusa.

“Che è successo?” Domandò mentre Inuyasha la sollevava. “Hai la mia testa….mi gira”

“Sei inciampata e stavi per cadere” Le spiegò lui.

“Mi sento un po’ strana….possiamo tornare?” Domandò a Inuyahsa.

“Certo…coraggio sali” Le disse lui, invitandola a salire sulla schiena.

“A proposito Kagome.” “Eh, si dimmi….” “Non andrò a cercare Naraku…..non ora.”

Nella mente di Kagome riaffiorò il ricordo della lite con Inuyasha, della sua fuga nel bosco e anche di quella maledetta radice.

Ma come aveva fatto a scordarsi?

“Dici davvero Inuyasha?” “Si. Mi dispiace se ti ho fatto preoccupare…..scusami.”

Kagome si accoccolò per bene sulla schiena di Inuyasha, poggiando la guancia sui capelli d’argento del mezzodemone.

“Grazie Inuyasha.”

“ Ah senti Kagome?”

“Dimmi, che c’è?”

“Prima ti è caduto questo” Inuyasha le porse un piccolo nastro rosa.

Kagome lo afferrò per osservarlo meglio: non era suo, non sapeva di chi fosse ne dove mai potesse averlo preso; ma in un certo senso sentiva che non gli era estraneo quell’oggetto e che in qualche modo ci era legata profondamente.

Sorrise e se lo legò al polso per non perderlo.

“Grazie Inuyasha”

.

 

Inuaysha era ancora fermo immobile a guardare il punto in cui Kagome era sparita.

“E’ tornata a casa vero?”

Inuyasha non ebbe bisogno di voltarsi per riconoscere la voce di sua moglie che, avvicinandosi gli aveva poggiato una mano sulla spalla, che lui strinse.

“Si….Sperava di portare qualche ricordo con se”

“Lo so….ma era pericoloso Inuyasha. Nemmeno a me è piaciuto darle quella pozione ma era necessario.”

“Già…..”

“Non essere triste amore…avremo tutto il tempo per vivere momenti felici noi due, con i nostri figli”

Inuyasha l’abbracciò, dandole un bacio a fior di labbra.

“Si..una vita intera Kagome.”

 

 

Fine

 

 

Raga grazie, vi giuro che mi sono commossa a leggere i vostri commenti.

Siete state tutte dolcissime e troppo, troppo gentili.

Per me è stato fondamentale il vostro aiuto e sostegno per portare avanti questo progetto; come ho detto all’inizio, non avevo mai scritto su Inuyasha anche se adoro sia il manga che l’anime, e quindi avevo veramente paura di fare un disastro.

Mi pare giusto e Super doveroso salutarvi una per una a questo punto.

Carissima Saku, le tue parole sono state ogni volta come un tuffo nell’allegria per me.

È entusiasmante leggere le tue parole, ti ringrazio tantissimo!!!

Nella mia fantasia mi sono sempre immaginata Inuyasha e Kagome felici con i loro pupetti;  purtroppo non potevo farle intuire subito la verità se no addio sorpresa….doveva arrivare al momento giusto J

Per fmi: grazie dal cuore anche a te!!Sono felice che ti sia piaciuta e spero che anche questo capitolo abbia potuto regalarti qualche minuto di relax.

Grazie per l’imbocca al lupo, ne ho bisogno!!!!!

Per Achaori: tesora, grazie mille anche a te che sei stata dall’inizio presente e mi hai sostenuta.

Grazie!!!! Eh si hai ragione, anche a me sarebbe venuto naturale fare qualche domanda in più ma si sa, quando di mezzo c’è Kykio la nostra amica Kagome si fa prendere dalle paranoie e inoltre ho dato loro poco tempo per parlare.

Mi fa piacere che ti sia piaciuta la somiglianza fra Atreju e Inuyasha, mi sono sempre immaginata il loro primogenito molto come papà.

E in fine, ma non nel mio cuore J un mega grazie anche a Brooke-davis!! Grazie per il tuo sostegno, per le tue parole cosi carine nei miei confronti.

Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo perché non vorrei mai lasciarvi con l’amaro in bocca; se fosse così ti prego di dirlo pure, che così magari rimedio in qualche modo.

Che altro dire amici miei?…Che siamo alla fine…

Mi sono divertita tanto a scrivere questa fic e penso che ne scriverò altre sul nostro Inuyasha perché ho qualche idea che mi frulla per la testa.

Mando un grosso bacio a tutti, e un altro mega GRAZIEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

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