Destini

di Iva27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grosse nuvole nere oscurvano tutto.... ***
Capitolo 2: *** iniziano le lezioni.... ***
Capitolo 3: *** proposte parte 1 ***
Capitolo 4: *** proposte parte 2 ***
Capitolo 5: *** Ti voglio bene ***
Capitolo 6: *** quando si tocca il fondo non si può solo risalire, si può anche iniziare a scavare più giù.... ***
Capitolo 7: *** diversa... ***
Capitolo 8: *** ....essere di nuovo...parte 1 ***
Capitolo 9: *** .....essere di nuovo.....parte 2 ***



Capitolo 1
*** Grosse nuvole nere oscurvano tutto.... ***


Questa è la mia prima fan fiction quindi siate clementi. Parla di una coppia che mi piace moltissimo Rose/Scorpius, ma anche molte altre. Spero sia almeno leggibile, specie questo primo capitolo, il primo per me in assoluto. Spero la leggiate e se avete consigli dite pure, sono bene accetti. XD

tutti i personaggi sono di J.K. Rowling.

Destini

Primo capitolo: Grosse nuvole nere oscuravano tutto.....


l treno correva veloce sulla campagna verdeggiante, deciso a portare i suoi passeggeri più velocemente possibile. Rose era seduta nello scompartimento dei prefetti. Era appena finita la riunione, ma lei non aveva voglia di uscire da quello scompartimento. Non aveva voglia di tuffarsi nella confusione e dover sgridare le persone. Non gli piaceva l'idea di essere un prefetto. Non era fatta per comandare, gli piaceva stare in ombra, più a consigliare se c'era bisogno che a mettersi in luce. Lei era così diversa dagli altri suoi coetanei. Ma non voleva pensarci, infondo non era neanche una che si tormenta. Era abbastanza convinta di essere strana, diversa, ma anche che gli andava bene così.

Rose guardava dal finestrino. Chissà se quell'anno sarebbe stato uguale al precedente. Chissà se ci sarebbe stata qualche svolta.....


Albus guardò pensieroso sua cugina guardare fuori dal finestrino . Qualsiasi persona che non conosceva Rose avrebbe pensato che c'era qualcosa che non andava, che fosse depressa o almeno triste, invece lui era sicuro che stesse bene. A Rose piaceva stare da sola, in silenzio. Era particolare, unica, perciò non ci pensò molto e tornò dai suoi amici, che lo accolsero con le loro grida e le loro battute. -Guardate che adesso sono un prefetto. Non possiamo fare questo baccano- disse fingendosi serio. Vide i suoi amici scrutarlo preoccupati. Li tenne in sospeso e poi sorrise, dicendo -dobbiamo farne almeno il doppio-. Scoppiarono a ridere tutti e Geremy lo prese per il collo e gli premette il pugno sulla testa, scompigliandogli i capelli, -sei sempre il solito- disse ridendo.


Rose osservò le forme delle nuvole. Aveva letto molti libri sulle loro forme, Le conosceva più o meno tutte e sapeva capire cosa presagivano. E quelle nuvole, a dispetto del sole cuocente e forte, presagivano un vero temporale, anche se ancora lontano. Chiuse gli occhi e non si girò per vedere chi fosse arrivato. Era abbastanza sicura di sapere chi fosse. -Rose che fai? Vuoi stare con me e i miei amici?- chiese Lily. Lily era perfettamente l'opposto di Rose. Lei era simpatica, estroversa, aveva una montagna di amici e non gli piaceva stare da sola, altrimenti cadeva in depressione. E anche se voleva bene a sua cugina così com'era, non riusciva proprio a comprendere il fatto che volesse stare sempre isolata. E così cercava sempre di trascinarla con lei. Rose sorrise a Lily. -va bene- disse per farla contenta. Entrando nello scompartimento pieno di gente si sedettero negli unici posti liberi e iniziarono a chiacchierare. Gli amici di Lily erano simpatici, frequentavano alcune lezioni insieme e non abbandonavano mai Lily per la sua vitalità. E sopportavano abbastanza anche Rose. Anche se non parlava molto, i discorsi che faceva erano profondi e gentili. Forse anche il fatto di non frequentare la stessa classe la salvava dall'invidia, che invece provavano purtroppo tutte le sue compagne. Rose era sempre la più brava, il che aveva inciso molto sulle sue amicizie. La maggior parte delle persone la evitavano e gli parlavano male dietro, dicendo che era troppo snob per stare con loro, o cose del genere. Per l'esattezza Rose le aveva lasciate perdere appena aveva capito che non la sopportavano. Lei non sopportava le liti e le evitava sempre, quindi le lasciava parlare quanto volevano, alla fine tanto si stancavano e la lasciavano perdere. I quel momento si chiese dove fosse Scorpius. Era con lei nello scompartimento dei prefetti, come prefetto di Serpeverde, ma oltre a salutarla con uno dei suoi sorrisi sghembi non le aveva parlato. Chissà cosa gli frullava nella testa. Doveva avere qualche problema, ma avrebbe aspettato che fosse lui a cercarla, prima non avrebbe voluto parlare.

Dopo un'oretta di chiacchiere Rose si alzò, salutando tutti. -Torno nel mio scompartimento. Ci vediamo dopo- disse e uscì. Il suo baule era nello scompartimento con quello di Albus e voleva vestirsi. Entrò e salutò tutti. I ragazzi la sopportavano di più, specialmente gli amici di Albus. Forse per il fatto che altrimenti Albus non li avrebbe mai accettati come amici se avessero trattato male la sua cugina. La salutarono tranquilli chiedendogli come erano andate le vacanze. Lei ricambiò con altre parole di cortesia e andò in bagno per cambiarsi. Poi fece per tornare da loro quando lo vide. Scorpius avanzava con il suo solito passo elegante il corridoio verso di lei. I suoi occhi erano del colore del ghiaccio, ma lei sapeva trovarci qualcosa di caldo in quello sguardo. Almeno a volte. Lui si fermò davanti a lei. -Ciao- disse. Rose gli sorrise, un po' preoccupata. -ciao!- rispose. Lei non lasciò i suoi occhi fino a quando non fu lui a sfuggire al suo sguardo. -vieni- disse Rose prendendolo per mano. Lo guidò fino allo scompartimento vuoto dove lei era stata in pace a guardare dal finestrino. Le nuvole bianche di quel momento si erano avvicinate mostrando il futuro prossimo, un temporale vero e proprio. Rose si sedette accanto a Scorpius e non gli lasciò la mano. Invece cercò di nuovo il suo sguardo da cui lui sfuggiva. Aspettò in silenzio fino a quando lui non la guardò negli occhi, deciso. -ho deciso di non tornare più a casa. Ho preso tutta la mia roba e gliel'ho detto chiaro e tondo a mio padre. Non voglio essere più suo figlio e non voglio più dovermi sentire in colpa per quello sguardo che mi riserva sempre. Non voglio più preoccuparmi di deluderlo e di non essere all'altezza delle sue aspettative. Ho detto addio a mia madre e non li voglio più vedere per il resto della mia vita- disse con tono glaciale. Rose annuii. Lasciò andare la sua mano e lo abbracciò. E Scorpius ricambiò subito. Solo lei sapeva dargli quell'affetto di cui aveva bisogno, che nessuno gli aveva mai dato, nemmeno sua madre.


Hogwarts si intravedeva a malapena sotto la pioggia battente. Per i ragazzi del primo anno la traversata del lago sarebbe stata terribile. Albus raggiunse Rose che li guidava verso Hagrid. -che fine hai fatto? Non sei più tornata- disse. -ho incontrato Scorpius e abbiamo parlato. Piuttosto hai visto se c'è qualche carrozza qui vicino? Ci prenderemo la febbre se non andiamo al coperto- disse Rose salutando Hagrid con un cenno e andando verso le carrozze. -si. Geremy e Josh ci aspettano in quella carrozza- disse Albus guidandola. -sembrate due pulcini bagnati- disse Josh a mo di saluto. Rose prese la bacchetta e in un secondo furono tutti asciutti. -ci bagneremo quando dovremo scendere, stare dieci minuti bagnati al freddo non dovrebbe essere meglio- disse.

Arrivati a Hogwarts la sala grande era già piena di molti studenti. Rose cercò con lo sguardo Scorpius, che finalmente tranquillo chiacchierava con i suoi amici. Invece Albus si attardò scrutando il tavolo dei Tassorosso. Non l'aveva trovata da nessuna parte nel treno ma ci doveva essere. E infatti la vide seduta a osservare il suo piatto vuoto. Aveva gli occhi rossi e gonfi e delle brutte occhiaie sotto gli occhi. In più era così ingolfata nella sua divisa troppo larga che la cosa lo fece preoccupare. Era il caso di perdersi lo smistamento e di sfuggire per parlargli? Doveva portarla via e lasciarla sfogare? Guardò Rose già seduta che rispondeva alle domande di Geremy. Lei se la cavava molto meglio di lui in certe cose. Eppure doveva farlo lui. Sospirando si avvicinò a lei e gli sfiorò la spalla. Lei si voltò subito e lo guardò. E lui vide tutto il bisogno che aveva, quindi la seguì mentre lei in pratica correva fuori dalla sala e sfuggiva da chissà cosa!


La pioggia batteva forte sui vetri. Tuoni e fulmini illuminavano il parco di Hogwarts. Albus stringeva a se Amber, che piangeva tra le sue braccia. Odiava quell'uomo con tutto se stesso. Era lui la causa della sofferenza di Amber, era per lui che ogni settembre non trovava la sua migliore amica ma solo una ragazza distrutta sia fisicamente che moralmente.

Distruggere una persona. Avrebbe tanto voluto fargli vedere come si sentiva a essere distrutto. Albus non era mai stato un tipo violento. Certo, quando si arrabbiava si arrabbiava, ma al limite, si picchiava con suo fratello maggiore oppure con suo cugino, ma mai niente di serio. E invece Albus sapeva che se si fosse trovato davanti quell'uomo sarebbe diventato un mostro, una bestia. Non avrebbe finito di picchiarlo fino a quando non avrebbe smesso di sembrare umano e fosse diventato solo carne macinata. Del resto non era umano. Una persona umana non poteva fare cose del genere.


Rose osservò il posto vuoto di Albus. Era preoccupata. Sapeva che ci doveva essere qualche problema e aveva anche un'idea di quale fosse. Albus aveva tentato di parlargliene tante volte ma poi si era fermato. L'interessata, Amber Watson, già non voleva rivelare la verità a Albus, e gli aveva fatto promettere che non l'avrebbe mai rivelato a nessuno. Quindi Rose poteva solo immaginare quale fosse il problema. Guardò il soffitto, dove era riflesso il cielo. Grosse nuvole nere oscuravano tutto.....



È troppo corto come capitolo? Prometto che i prossimi saranno più lunghi. spero che qualcuno lo legga. Se vi piace e se non vi piace lasciate un commento. Ditemi se dovrei smettere di scrivere oppure se avete qualche consiglio da darmi. Aspetto con impazienza. Un grazie in anticipo a chi oserà anche solo aprire questa storia!


Ho sostituito le << con “ spero almeno così si possa leggere. Non capisco perché non si leggano le cose tra < > qualcuno mi sa dire cosa sbaglio? Grazie a Rosie_lu per la sua recensione. Non ti preoccupare, non mi offendo anzi non aspettavo altro che recensioni per migliorare. Non si può migliorare senza critiche. Quindi continua più che puoi. Spero così sia leggibile....... adesso vedo di postare anche gli altri capitoli così.......








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Capitolo 2
*** iniziano le lezioni.... ***


Secondo capitolo: iniziano le lezioni.....


-non puoi continuare così!- disse Albus. Guardò arrabbiato Amber. 
Dopo lo sfogo di ieri era riuscita a dormire quella notte, cosa che l'aveva resa un po' più umana di prima. Anche lei era arrabbiata. 
-Albus ne abbiamo già parlato. È da quattro anni che ne parliamo. 
Io non lo denuncerò e tu non dirai niente. Se lo facessi le cose peggiorerebbero soltanto. 
Adesso andiamo a mangiare? Abbiamo bisogno di mangiare-. Lo disse alzandosi. 
Albus la guardò. Era come parlare con un muro. Impossibile trovare persona più testarda. 
Perché le persone testarde almeno si fermano quando si fanno male. 
Certo, non accettano di dire che hanno sbagliato ma almeno si fermano. 
Invece lei si stava facendo sempre più male con le sue mani e non si fermava. 
Sospirò sconfitto e la guardò. Lei aveva davvero bisogno di mangiare . -andiamo- disse e la seguì nella sala grande. 
Lei si sedette al suo posto senza dirgli niente e neanche lui la salutò. Non sopportava più di non poter fare qualcosa. Albus si sedette accanto a Rose guardando truce il suo piatto. Rose lo guardò seria. 
Lui incrociò il suo sguardo e poi tornò a guardare il piatto, frustrato. E ancora non era iniziato neanche il primo giorno di scuola.....

-che lezione abbiamo alla prima ora?- chiese alla cugina addentando un toast. -trasfigurazione- disse Rose. Geremy guardò l'amico preoccupato. -Albus che ti prende?- chiese. Era da tanto che non lo vedeva tanto arrabbiato. -è una brutta giornata- disse lui per giustificarsi. In effetti il cielo era ancora coperto da nuvole nere e non aveva smesso ancora di piovere.

Finito di mangiare andarono tutti a lezione.

La prima lezione di trasfigurazione fu molto particolare, come la solito. La McGranitt, professoressa di trasfigurazione da secoli (esagerata N.D.McGranitt) aveva lasciato il posto a una professoressa nuova per adempiere meglio al suo ruolo di preside della scuola. La prof si chiamava Samantha Jonsens ed era una strega di una trentina d'anni dai modi strani e lunatici. Lei venerava la sua materia e ne parlava sempre con un tale fuoco dentro che era uno spettacolo vederla. Le sue lezioni erano interessanti ma era un po' strana avvolte: spiegava in modo bizzarro; in alcune lezioni faceva ridere molto spesso con battute e doppi sensi ed era la prima che si fermava e si distraeva facilmente con i risultati delle ultime partite a quidditch; in altre non permetteva neanche a una mosca di ronzare. Tutti dovevano ascoltarla senza interromperla;

e non parliamo delle interrogazioni. Si divertiva a interrogarli ogni giorno, almeno una domanda a persona, e ogni volta interrogava a coppie di persone. Uno doveva fare un incantesimo, trasfigurare qualsiasi cosa, e l'altro doveva rifarlo tornare apposto. Si divertiva quando qualcuno faceva un incantesimo sbagliato a vedere chi riusciva a capire perché avesse sbagliato e se riusciva a far ritornare tutto a posto. 
Gli alunni l'amavano e la odiavano allo stesso tempo.

Finita la prima estenuante lezione i Grifondoro proseguirono con le lezioni di storia della magia,di Artimanzia e di Erbologia col professore Paciock (ciao a tutti! N.D.Nevill). Durante Erbologia i Grifondoro si ritrovarono con i Tassorosso e Albus e Rose si sedettero insieme a Amber, sempre seduta da sola. 
Lei non gli rivolse quasi la parola ma Albus, abituato, parlava al plurale anche se solo Rose rispondeva. Così l'ora passò tranquilla. Usciti dall'aula Albus seguì Amber per tentare di parlagli mentre Rose salì insieme agli altri per il pranzo. Arrivata trovò tutti che ridevano perché sembrava che l'intero contenuto del vassoio di carne al sugo fosse caduto addosso a uno studente del Serpeverde, Thomas Stuart. 
Vide la preside McGranitt gridare contro James, suo cugino, che però stava morendo dal ridere sdraiato sul tavolo. Scuotendo il capo ma suo malgrado sorridendo si sedette al suo posto e iniziò a mangiare per poi poter andare a ripassare un po' di pozioni, che avrebbe avuto oggi pomeriggio insieme ai serpeverde. 
A questo proposito guardò verso quel tavolo e vide Scorpius che rideva insieme agli amici. 
Sorrise. Gli piaceva vederlo ridere. Era così spensierato quando rideva, così contento, così bello da mozzare il fiato... arrossì violentemente. Ma che gli veniva in mente? Bello? Era il suo migliore amico, basta! 
Non poteva pensare certe cose di lui. Dandosi della stupida iniziò a mangiare e finalmente tutti tornarono ai loro posti e James si beccò la solita punizione. Rose lo guardò accigliata. -sembrava impossibile che ancora non avevi ricevuto una punizione. L'anno scorso hai ricevuto la prima ad appena due minuti dall'inizio della scuola. Questa volta sei in ritardo- disse fingendosi seria. James e gli amici risero. -hai ragione. 
Ma quasi quasi adesso me ne faccio mettere un altra così almeno inizio a recuperare- disse. 
E puntò un altro Serpeverde, Percival Bulstord. Rose pensò che non avrebbe potuto trovare persona migliore. Bulstrod era arrogante e si divertiva a impaurire i più piccoli. Andava in giro facendo battute oscene a tutte le ragazze che incontrava e qualche volte si ritrovava con un bel pugno e schiaffo da parte della ragazza oppure del fidanzato della ragazza importunata. Eppure lui tornava subito alla carica. 
Rose ringraziò il fatto che era era sempre stata invisibile per i ragazzi. Gli unici ragazzi con cui avesse parlato erano gli amici dei cugini e del fratello Hugo, persone per la quale lei era solo la sorella di o la cugina di... non avrebbe sopportato ragazzi che la tormentavano come facevano spesso con Lily. E infatti la vide proprio arrivare con un ragazzo, un prefetto di Corvonero alto e intelligente, si chiamava Daniel Nizec. 
Lily si fermò poco prima del suo posto, gli sorrise, lui gli portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio accarezzandogli la guancia e se ne andò al suo posto. Lei si voltò verso il suo posto, un po' distante dal mio, e poi cercò Rose. Vide il posto di Albus vuoto e si sedette accanto a lei. -com'è andata la prima mattinata di scuola?- chiese guardandola -bene. Allora?- Rose sapeva che aveva voglia di raccontare e non volle girarci intorno. -Daniel mi ha chiesto di frequentarci. Non ti sembra un ragazzo meraviglioso? 
È bellissimo, è simpatico e spero davvero che mi faccia tanto ridere- disse felice.

Rose annuì. -sono d'accordo. È anche un ragazzo intelligente e posato ed è anche un prefetto, quindi sarà diligente- disse. Il sorriso di Lily si affievolì un po'. Non è che alla fine era un tipo noioso? Pensò.

Rose si accorse di aver sfumato un po' l'entusiasmo della cugina e tentò di dire qualcosa ma comparve Albus dietro di loro. -Lily mi puoi ridare il mio posto- chiese lui triste. Lily, che in altri casi si sarebbe lamentata, guardò il fratello preoccupata. Poi guardò Rose, si alzò e li lasciò soli. Rose aspettò che Albus si sedette e poi lo guardò. -abbiamo litigato- disse lui. Lei annuì e non disse niente, aspettando che continuasse. 
-non capisco perché è convinta che le cose debbano andare così e che non possa cambiarle. 
Ha paura di dirlo alle altre persone e quando gli dico che potrei dirlo io, alle persone che potrebbero risolvere questo casino, lei si arrabbia e non mi parla più. Che devo fare Rosie?- disse implorante.
Lei ci rifletté su. -se non è pronta a parlarne è meglio che non dica niente neanche tu. 
È triste, stressata e fredda. Falla tranquillizzare, stagli vicino e aspetta. Quando vedrai che è sta meglio proponiglielo di nuovo. Devi aiutarla a risolvere questo problema, la sta distruggendo lentamente. 
Ma tu dovrai agire abbastanza lentamente se vuoi aiutarla- disse. Lui assorbì tutte le sue parole e iniziò a mangiare. -quindi la smetto. La lascio tranquillizzare e ne riparlerò dopo- ripeté. 
Poi guardò Rose. -grazie- disse sorridendo. Lei ricambiò il sorriso. -figurati-.


******

Questo capitolo non ha molto senso.... è come se fosse un capitolo di transizione.... non lo riscrivo perché altrimenti poi mi blocco e non continuerò mai quindi posto questo subito e vedrò di scrivere uno meglio.... grazie a chi ha letto. Anche se me rendo conto che è da pochissimo che l'ho postata siete già tanti... vi prometto che le scriverò e le posterò presto però datemi consigli altrimenti se scrivo qualcosa che non piace è meglio smettere subito. La vostra pazza!

ringrazio enormemente la mia nuova beta Fede97 per le sue correzioni a questa storia! Grazie!!!

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Capitolo 3
*** proposte parte 1 ***



Terzo capitolo: proposte! parte 1


Rose leggeva, tranquilla come sempre, seduta sotto uno dei grandi alberi in riva al lago. Finalmente aveva smesso di piovere e anche se l'erba era ancora bagnata lei aveva preso il suo mantello, i compiti, e si era rifugiata in quell'angolo di paradiso. E qualcuno aveva avuto la sua stessa idea. Perchè accanto a lei c'era anche Scorpius. Spesso facevano i compiti insieme. A tutti e due piaceva abbastanza il silenzio in cui erano immersi da ben mezz'ora . Ma il silenzio per loro non era niente di imbarazzante o cose simile. Per Scorpius lo poteva essere per con i suoi o con alcune persone ma no con Rose. E per lei il silenzio era indispensabile. Le faceva sempre compagnia e per lei non era un nemico. Era il momento il cui le si apriva davvero il cuore.

Un rumore però la ridestò. Una risata conosciuta. Si voltò a vedere e vide Lily correre per mano a Daniel verso il lago. Sorrise vedendola così felice. Erano già passate due settimane e loro ormai stavano insieme. Per Lily era il primo vero ragazzo. Prima era uscita un paio di volte con altri amici ma mai niente di serio. Del resto era troppo piccola. Rose sorrise pensando a quella mattina. Al tavolo si erano lasciati con un bacio. Un semplice bacio, molto veloce ma che aveva già fatto ingelosire Albus e James incredibilmente. Rose aveva visto anche Hugo arrabbiarsi. Povera Lily...


Lily rise. Aveva il fiatone. Lasciò la mano di Daniel e appoggiò la schiena ad un albero. Chiuse gli occhi e cercò di riprendere fiato. E lo sentii più vicino. Aprì gli occhi e si trovò il suo viso a pochissima distanza. I suoi bellissimi occhi color cioccolata, i suoi capelli che gli ricadevano un po' sugli occhi. E il suo profumo buonissimo. Lui l'aveva imprigionata con le sue braccia appoggiate al tronco dell'albero, ai lati dei fianchi di Lily. E Lily gli guardò le labbra. Questa volta non c'era nessuno a guardarli. Finalmente potevano baciarsi come volevano...


"certo che si danno da fare..." disse Scorpius. Rose lo guardò accigliata. Certo che aveva ragione. Erano appiccicati da almeno cinque minuti e le mani di lui non si vedevano più Rose distolse lo sguardo imbarazzata. Non voleva di certo guardare quel momento di intimità di sua cugina. Però lei aveva solo 13 anni. Sperò che avesse un po' di giudizio.

Non poteva dire di certo che era una fortuna che non li avessero visti. Almeno adesso non starebbero così appiccicati. Erano abbastanza lontani da poterli ignorare quindi Rose lanciò un'occhiata di rimprovero a Scorpius che distolse lo sguardo subito e ricominciò a leggere.



Lily ansimò. Daniel gli stava leccando il collo. Le sue mani invece erano sotto la sua camicia, stringevano il suo seno. Lily si diede della stupida. Non avrebbe dovuto permetterglielo. E invece lo voleva. Le sue mani abbandonarono i capelli di Daniel per aprirgli la camicia ed accarezzargli i pettorali scolpiti. Una mano di lui rimase su un suo seno mentre l'altra scese suoi suoi fianchi, poi scese sul suo sedere e sulla gamba, sotto la gonna. Gli alzò la gamba e se l'appoggiò sul suo fianco. E lei sentii un rigonfiamento premere tra le sue gambe attraverso i suoi jeans e la sua gonna. Allora lo scansò allontanandolo dal suo collo. Abbassò la gamba e gli tolse la sua mano da sotto la camicia. "mi sembra che può bastare" disse Lily. Lui respirava affannato. "si. Scusami. E che sei così bella" disse accarezzandogli la guancia. Lei sorrise risistemandosi la camicia. "adesso andiamo a studiare un po'? Mi vuoi aiutare in artimanzia? Non ci capisco più niente..." gli disse lei sorridendo. Lui si chiuse la camicia. "ma sono sicuro che te la caverai benissimo". Lily lo guardò accigliata. "se mi aiuti magari potrei farti qualche regalo" disse maliziosa. Lui arrossii e guardò il suo collo. "basta che mi perdoni" disse. "di cosa?" chiese Lily accigliata. "di averti fatto un succhiotto sul collo. Vedrai che se andrà presto però...." ma non continuò. Lily lo stava rincorrendo. 


Rose pensò a quando infondo gli sarebbe piaciuto essere nei panni di sua cugina. Così felice, così spensierata....


Scorpius guardava Rose leggere. Lily e il suo ragazzo erano già scomparsi da un po'. "ti andrebbe di andare insieme a Hogsmead domani?" chiese lui. Rose lo guardò stupita.

"ho già detto che andavo con Albus e i suoi amici. Ma se vuoi puoi venire con noi, naturalmente" disse speranzosa.

"certo. Tuo cugino mi adora così tanto che mi farà una festa appena ci vedrà arrivare insieme" disse lui ironico tornando a guardare il libro. "non è vero che ti odia. Comunque facciamo come al solito, passo un po' di tempo con loro e poi con te" "si ma io...." Scorpius non sapeva come spiegarsi. Rose lo guardò incuriosita. Non l'aveva mai visto così particolarmente in difficoltà con le parole. “io volevo andarci come un appuntamento” avrebbe voluto dire scorpius. Ma non voleva. Aveva paura. Paura che lei dicesse di no. Paura che se l'avesse chiesto la loro amicizia si sarebbe rovinata. Aveva semplicemente paura....

"tu cosa?" chiese Rose. "tu hai finito di studiare? Io si" disse Scorpius chiudendo il libro e alzandosi. Rose fu sorpresa di tutta questa fretta. "io ancora non ho finito il libro. Volevo finire di leggerlo. Ci possiamo vedere dopo" disse Rose. Lui annuì e se ne andò. Rose lo guardò andarsene preoccupata. Ma cosa gli era preso?


Non l'avesse mai fatto.....




Questo cap è un po' più carino spero. Il momento Lily/Daniel non so se è un po' azzardato..... aspetto ancora suggerimenti.

Un GRAZIE enorme a Alara 666 la prima che ha recensito. Spero di aver rimediato al fatto che non si leggevano le zone < >. GRAZIE Mille ancora. Sono felice che ti sembra piacere. Spero che che recensirai di nuovo e dimmi ancora se ci sono problemi!

Grazie anche a chi a letto ma non recensito. Spero davvero di aver sistemato quel pasticcio.......

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Capitolo 4
*** proposte parte 2 ***


Quarto capitolo: proposte parte 2


Rose si riconcentrò sulla lettura. Accantonò il pensiero Scorpius decisa a finire il libro. E si sorprese molto quando accanto a lei si sedette un ragazzo. Lo sentì solo quando si sedette proprio, tanto era presa dalla sua lettura. Alzò lo sguardo e si trovò davanti lo sguardo di un ragazzo del settimo anno di serpeverde. Rose lo conosceva e sapeva solo il suo nome perché era un giocatore di quidditch. Era uno dei cacciatori di Serpeverde. Federich Teodoric -ciao! Tu sei una Weasley, giusto?- chiese. Aveva una voce roca che doveva sembrare bella. Anche lui non doveva essere male. Era adorato da molte ragazze e ad ogni partita c'erano un sacco i ragazzine non solo di serpeverde che tifavano per lui. Si accorsi che accanto a loro c'erano anche gli altri due cacciatori della squadra di serpeverde. Roberton e purtroppo Bulstord. Quest'ultimo in particolare preoccupò Rose. Non prometteva niente di buono la sua presenza. Gli inziò a girare la testa...

-si- rispose comunque lei. Non sia mai che non rispondesse a una domanda postagli. 

-Hai litigato con Malfoy? L'abbiamo visto andarsene di corsa- disse Bulstrod. -No. Solo aveva dimenticato una cosa. Tornerà subito. Lo cercavate?- disse Rose seria. Sperava che il bluff reggesse. Magari qualsiasi cosa avessero in mente li avrebbe dissuasi. La testa gli inziava davvero a fare male. Ma niente. I due in piedi risero e Federich gli mise un braccio sulle spalle. Rose si scansò subito cercando di alzarsi ma lui le prese le braccia e gliele strinse intorno al corpo, bloccandola su di lui. -Non scappare. Non vogliamo fare niente di male. Volevo solo proporti di venire con me a Hogsmead domani. Che ne pensi?- gli chiese al suo orecchio. Lei chiuse gli occhi tentando di trattenere il mal di testa. Non c'era nessuno nel parco. Aveva già controllato prima. Ameno che non fossero nascosti ma non pensava ci fosse qualcuno nascosto se nessuno li avrebbe fermati. -No grazie. Sono già impegnata domani- disse annaspando. Cercava di liberarsi ma ogni suo movimento dava sempre più piacere a Federich che la teneva sulle sue gambe. Lui rideva. -la voglio prima io. Così quel deficiente di Potter ci penserà due volte prima di mettermi in ridicolo davanti a tutti- sussurrò Bulstrod inginocchiandosi accanto a loro. Rose gridò ma sapeva che era inutile. Poi, quando Federich si staccò dal suo collo per dire qualcosa a Bulstrod lei spinse indietro la testa con forza. Si fece male ma visto che lui mollò subito la presa e gemette dal dolore doveva aver fatto più male a lui. Si alzò veloce e tirò un calcio a Bulstrod che non aspettandoselo non riuscì a scansarsi. Il calcio lo colpii in faccia e lo spedì per terra agonizzante. Poi tentò di scappare ma Roberton la prese per una mano tirandola a se. Lei tentò di tirargli un calcio e un pugno ma lui no si lasciò prendere alla sprovvista. La spinse contro un albero premendo il suo corpo contro il suo per tenerla più ferma. -non scappi bellezza- sussurrò baciandogli il collo. Rose sospirò. E si lasciò andare. Tutto quello che fino ad ora aveva trattenuto e gli aveva fatto venire il mal di testa fu liberato. Roberton fu sbattuto con forza lontano, colpì un albero e si accasciò per terra svenuto. Gli altri due che si erano alzati barcollando e gioendo visto che l'amico era riuscito a prenderla furono scagliati ancora più lontani, nessun albero li fermò e furono scaraventatati vicino al lago. Era come se fosse esplosa una bomba. Rose cercò di riprendere il fiato. Aveva fatto anche un gran rumore. Tra poco tutti sarebbero venuti preoccupati a vedere cosa era successo. Per primi i sui cugini. Loro avevano visto già cosa poteva fare quando era arrabbiata. Loro primi di tutti avrebbero capito. E poi si accasciò a terra, perdendo i sensi...



Intorno a lei c'era un mormorio continuo. All'inizio non riusciva a capire niente, era solo uno specie di ronzio fastidioso. Poi percepii la voce sei suoi familiari. Erano arrabbiate. Quello che era successo prima gli cadde di colpo addosso come un secchio di acqua gelata. La testa gli fece di nuovo male ma cercò di calmarsi. Era tutto così....perchè lei? Solo per ripicca verso James? Gli sembrava tutto così assurdo.... tra le voci distinse anche la voce di suo padre! Le cose andavano da male in peggio.... lui si che avrebbe fatto un putiferio.

Sperò che sua madre riuscisse a calmarlo. Avrebbe odiato la scuola fino a quando tutto non sarebbe ritornato normale. Non gli piaceva l'attenzione della gente, non gli piaceva l'idea delle persone che gli chiedevano e neanche gli sguardi delle persone che la commiseravano. Avrebbe voluto solo cancellare quel momento e pensare ad altro, cosa impossibile però se c'era qualcuno sempre a ricordaglielo....

Aprì gli occhi e naturalmente si ritrovò in infermeria. Stava nelle lenzuola bianche e vedeva il soffitto bianco. Poi nella sua visuale si affacciò un volto preoccupato. Sua madre. -Rose sei sveglia!- la strinse a se sospirando felice. Rose ricambiò l'abbraccio anche se debolmente. Tutti si avvicinarono al letto in silenzio. Rose si sedette mentre sua madre gli sistemava i cuscini e vide tutti. Vide suo padre in piedi vicino alla preside, vide tutti i suoi cugini, suo fratello e sua cugina e anche i suoi zii. Tutti i suoi troppi e meravigliosi  parenti. E vide anche Scorpius. Tutti avevano una faccia tormentata. L'infermiera si avvicinò e fece allontanare tutti. -dategli un po' di respiro- ordinò severa. -come stai cara?- domandò. -un po' stanca- disse Rose. Il mal di testa era svanito di nuovo. Non c'era motivo per essere arrabbiata. La McGranitt si avvicinò. -Rose mi dispiace tormentarti subito ma vorremmo sapere cos'è successo-. Disse con calma. Rose guardò tutti. Non aveva voglia di raccontarlo davanti a tutti. Ma i suoi parenti la conoscevano. Iniziarono per primi i suoi zii ad andarsene con una scusa. -Lily che ne dici se facciamo un giro?- chiese Albus e anche i suoi cugini, Scorpius e Hugo uscirono. Rimasero solo i suoi genitori e la McGranitt.

--io... io stavo leggendo e poi sono arrivati Federich, Roberton e Bulstrod. Hanno fatto i cretini... ecco mi hanno cercato di... mi hanno intrappolato e mi hanno baciato il collo....-

Ron si stava trattenendo dal lanciare un pugno al tavolo che aveva vicino. Hermione invece guardava sconvolta la figlia tremare e balbettare. Neanche da piccola era mai stata così preoccupata di cosa dire, non aveva mai provato tanto dolore nel raccontare qualcosa.

-sono riuscita a liberarmi prima che esplodessi però mi hanno ripreso e non ce l'ho fatta. Sono stati sbattuti tutti lontani e poi sono svenuta- finì tremando. Hermione la strinse a se. Ron si stava spaccando le mani, stringendole fortissimo.

Tutti fuori, avendo ascoltato grazie alle orecchie oblunghe, erano furiosi. -dove sono quei tre stronzi? Li trasformo in hamburger- ringhiò James. Sua madre, Ginny, gli mise le mani sulle spalle. 

-calmati subito. Non è il caso di lasciarsi andare a sfoghi del genere. Ci penserà la McGranitt. Anzi, sono maggiorenni quindi magari se ne occuperà anche Hermione-

riflettè Ginny. Tutti si sentirono un po' più rincuorati. Hermione era una combattente nata, la più famosa e importante avvocatessa di tutto il reparto di Magisprudenza. Li avrebbe ridotti a poltiglia lei usando solo le parole e la legge.


-adesso riposati Rose. Non ti preoccupare di niente. Sistemeremo tutto noi- disse Ron premuroso e baciandogli i capelli. Rose annuì. Poi notò lo sguardo preoccupato della McGranitt. -come stanno loro?- chiese. Era stupido ma era preoccupata, i suoi scoppi erano terribili la maggior parte delle volte. La McGranitt esitò. -Frederich e Bulstrod stanno bene. Storditi e dicono di non ricordarsi niente, mentono comunque. Invece Roberthon ha ricevuto una brutta botta alla nuca. Adesso è ancora in infermeria. Non si è ancora svegliato- spiegò. Rose si guardò le mani. Suo malgrado si sientiva in colpa. Anche se sapeva che non avrebbe dovuto. Hermione gli strinse subito la mano. -Rose non ti preoccupare. Non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo se non avesi lasciato liberare la tua forza. Non voglio vederti abbattuta e non voglio che ti senti in colpa- ordinò. Rose sorrise.

-certo mamma-


Vennero tutti a trovarla. I suoi zii l'abbracciarono e i suoi cugini la tirarono su. Arrivarono per fino i suoi nonni che adorava alla follia. Ma Scorpius non ritornò. Quando l'infermiera li cacciò a tutti via Rose bloccò un attimo Albus. -Albus dov'è Scorpius?- lui schiuse un po' la bocca. A sua cugino non andava giù che lei frequentasse tanto Scorpius. -non lo so! È uscito con noi ed ha aspettato di sapere cos'è successo. Poi se ne è andato!- rivelò.

-Albus per favore cercalo. Ti scongiuro cercalo e digli di venire qui. Gli devo parlare. Per favore- disse Rose preoccupata. Aveva idea di cosa frullava nella testa a Scorpius ed era spaventata. Albus esitò. Avrebbe voluto dirgli semplicemente di no ma non ci riuscii. -cercherò di trovarlo- disse e uscii, baciandogli la guancia.


-se ne vada subito a letto Malfoy! Lei non ha il diritto solo perché è prefetto di stare in fino a quest'ora in giro. Ed è escluso, mi occuperò solo io dei tre ragazzi. Non le permetterò di sfogare la sua rabbia su di loro anche se la meritano!- stava gridando la McGranitt.

-non li voglio picchiare. Devo solo chiedergli una cosa! Professoressa la supplico!- la supplicò. -mi dispiace. Ho già cacciato il signor Potter e il signor Weasley, pensa davvero che mi farò qualche scrupolo con lei?- chiese la Preside.

Albus esitò. Aspettare o intervenire? Ma non ebbe il tempo di decidere che Scorpius si era arreso ed era tornato indietro girato l'angolo si trovò davanti a Albus.

-Malfoy Rose ti vuole parlare. Mi ha detto che ti aspetta-. Gli disse Albus. Vide che Scorpius si rabbuiò. -grazie Potter- disse e si incamminò verso l'infermeria. E Albus fu di nuovo indeciso. Era preoccupato. Ma poi si diede dello stupido. Era pur sempre un serpeverde ma per voler bene a Rose non poteva di certo essere un maniaco. Rose non si sarebbe preoccupata così tanto se lo fosse stato. Con un ultimo pensiero a Rose andò a letto, pensando all'indomani e che era era ora di parlare di nuovo con Amber.


Rose rimase allungo ad aspettare Scorpius. Per ben cinque volte fu tentata di alzarsi e andare a cercalo. Ma le poche forze non glielo permisero. E alla fine si addormentò.


Finalmente si era addormentata. Scorpius entrò furtivo e si sedette accanto al suo letto. La osservava da un po', si era appostato dietro la porta dell'infermeria e guardava dal buco della chiave. Non voleva doverla guardare engli occhi. Non voleva incrociare il suo sguardo. Era tutta colpa sua. Se fosse rimasto insieme a lei non sarebbe successo niente. Si sarebbero ritrovati contro di lui e le cose sarebbero andate diversamente. Erano sempre tre contro due ma non pensava davvero avrebbero davvero approfittato di lei se non fosse stata da sola. E perché l'aveva lasciata? Perché da stupido aveva tentato di rovinare la loro amicizia. Ma non era solo quello il tormento. Il vero tormento era che quei tre l'avessero presa di mira per fargli dispetto. Il che voleva dire che non aveva solo la colpa di non essere stato con lei ma anche era la causa scatenante dell'avvenuto. Di sicuro Rose, con la sua mente geniale ci era già arrivata. E l'avrebbe guardato con odio. Gli accarezzò il viso e la guardò dormire per un po'. Era bellissima.....

Forse avrebbe dovuto allontanarsi da lei. Infondo era da sempre stato una delle cause dei suoi problemi. Alcune sue compagne ogni volta la prendevano in giro dicendo che se era così in sintonia con un serpeverde, con una discendenza di mangiamorte, anche lei era come lui. Di tutta l'erba un fascio. Rose gli aveva sempre detto che non era vero, che lui era diverso. Eppure ora iniziava a chiedersi se non fosse davvero così. Forse il suo destino ormai era legato al suo cognome. Poteva essere solo una disgrazia per chi gli stava vicino...



questo capitolo mi lascia un po' perplessa.... recensite. E scusatemi per il problema di prima. Davvero non capisco perché non mi scrive le cose tra queste cose < > comunque spero adesso sia leggibile. Mi raccomando recensite. Grazie ad Alara 666 e a Rosie_lu. Voglio sapere cosa ne pensate di questo nuovo cap.

è sono davvero commossa dal fatto che la mia fict sia tra le preferite di Christy 94. grazie mille, fammi anche tu sapere cosa ne pensi.

Grazie mille a tutti quelli che leggono. Un bacio enorme!


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Capitolo 5
*** Ti voglio bene ***


Quinto capitolo: Ti voglio bene


La mattina dopo Rose riuscì a convincere l'infermiera a riprendere subito le lezioni. Prima si sarebbe presentata, prima le chiacchiere sarebbero affiorate e sarebbero finite. La McGranitt era venuta a dirgli che quei tre avrebbero avuto un udienza i tribunale tra un mese e che gli erano state date punizioni e inoltre erano stati espulsi dal quidditch. I suoi cugini però non gli erano parsi ancora soddisfatti. 

“se provano anche solo a guardarti giuro che non rimarrà molto di loro” disse James seduto a colazione accanto a Rose. Tutti gli si erano seduti vicini, come se volessero fare uno scudo tra lei e quelli che chiacchieravano dell'accaduto. Tutti quelli che avrebbero voluto domandare venivano trafitti da sguardi di avvertimento e facevano velocemente retromarcia. Rose era davvero commossa che gli volessero così bene.

Rose secondo te com'è andato il compito di difesa contro le arti oscure? Chissà se oggi ci darà i risultati!” Albus parve preoccupato dall'idea.

Rose gli sorrise.

non preoccuparti. Sarà di certo andato bene” lo rincuorò.

Rose si guardò intorno e trovò con lo sguardo una delle poche persone che non guardava lei ma Albus. Era Amber. Senza farsi notare dagli altri si avvicinò a Albus.

Penso sia il momento migliore per lei” gli bisbigliò e gli indicò con un cenno Amber. Albus seguì il suo sguardo e poi annuì.

va bene” si stava per alzare ma la campana della fine della colazione e dell'inizio delle lezioni suonò.

Rose gli prese la mano quando tutti uscivano.

vai ora. Dirò io alla prof che ti sei sentito momentaneamente male. E prenditi tutto il tempo che serve. Lei ha bisogno di te ora” quasi glielo ordinò e lui la strinse in un abbraccio.

grazie Rosie” e se ne andò lei lo guardò andarsene orgogliosa di lui.

Rose si guardò intorno. La prima lezione era con i serpeverde. Finalmente avrebbe parlato con Scorpius.


E invece lui non c'era. Non venne a lezione. Lei si preoccupò, magari stava male, poi invece lo vide entrare nell'aula di incantesimi, la seconda lezione dei serpeverde, mentre lei invece andava a trasfigurazione.

Forse era arrivato troppo in ritardo, si era svegliato tardi, si ritrovò a pensare. L'ultima ora erano a pozioni di nuovo con i serpeverde quindi magari allora l'avrebbe visto...


*****************************


Albus guardò Amber.

Hai visto? Li hanno espulsi, saranno sotto processo e sconteranno la loro pena. Così devono andare certe cose. Si risolve solo se tu chiedi aiuto. Non riesco a capire perché tu non puoi fare lo stesso!”disse.

Amber si strinse le braccia.

Albus lui è mio padre. Io non posso mandarlo in prigione. Come posso fare una cosa del genere. Mi butterei in mezzo a una strada da sola... e poi lui....lui mi ha dato la vita... non posso fare una cosa del genere...” scuoteva il capo e tremava. Non sopportava di parlarne. Non voleva continuare..........

è assurdo! Tuo padre è un pazzo! È un violento! È un maniaco! Non puoi abbassare la testa e ringraziarlo di darti una casa e di averti dato la vita!” Albus era fuori di se. Era una cosa assurda. Come poteva dire cose del genere guardandosi allo specchio, vedendo cosa quell'uomo gli aveva fatto e che ancora dopo tre settimane non erano scomparsi i segni.

chi altri ho se non lui. Nessuno. Mia madre è morta, mia sorella è scappata e non si è fatta più viva, ci ha abbandonato. Non c'è nessuno...” ormai era in lacrime. Si lasciò cadere contro il muro, seduta e si strinse le gambe al petto.

La rabbia lo fece vacillare. Si inginocchiò accanto a lei e la costrinse ad alzare il volto.

ci sono io Amber. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre. Io ti voglio bene. E non perché ti ho dato la vita, non perché ti violento o perché mi pulisci la casa. Ti voglio bene per come sei. Ti voglio bene e basta!” lo disse quasi gridando. Perché non gli entrava nella testa?

Lei singhiozzò. Poi gli mise le braccia intorno al collo e lo abbracciò, piangendo. “anch'io ti voglio bene” la sentì dire tra i singhiozzi.


******


Albus tornò alla terza ora e gli disse che finalmente si era convinta. Avrebbero parlato con la preside quel pomeriggio. Rose sorrise contenta. Non solo per Amber ma anche per Albus, che si era da sempre tormentato nel tentativo di convincerla e di aiutarla.

Poi l'ora finì ed andarono a pozioni. E Scorpius non venne in classe.



perché mi eviti?” chiese Rose. Scorpius non la guardò neanche in viso. “non ti stò evitando” affermò lui freddo. Quelle parole ferirono Rose quanto il fatto che non lo guardava. L'aveva visto molte volte mettersi davanti una barriera fredda tra lui e le persone per difendersi da tutto e tutti ma non l'aveva mai fatto con lei. Lei non gli voleva fare del male. Lei gli voleva bene. Pensava che lui lo sapesse.

Scorpius cosa ho fatto di sbagliato? Ho detto qualcosa o..” ma lui la interruppe con rabbia.

il problema con te è questo. Tu sei così! Qualsiasi cosa succeda è colpa tua. Finiscila di fare la vittima e prenditela con chi ha davvero torto. Perché non mi gridi addosso? Perché non mi picchi, o non mi lanci addosso tutte le maledizioni che sai? Diventa una persona normale per una volta! Reagisce da persona, non da automa! Non hai amici, non hai una vita e perché? Perché sei troppo complicata, ti complichi tu stessa la tua vita perché ti senti colpevole di tutto. E poi mi dicevi che sono io che vado in giro con una corazza! La tua allora cos'è?”.

Queste cose gliele grido a pochi centimetri dal viso di Rose. Lei rimase senza parole.

Aveva ragione... era stata sempre una che analizzava tutto dall'esterno delle situazioni. E si faceva l'esperta con gli altri. Pensava di riuscirci almeno a essere una buona amica ma evidentemente non era così.

Lacrime calde scesero sulle sue guance.

Da quant'è che non piangeva?

Da anni non lo faceva più. Forse dalla prima volta che aveva fatto esplodere la casetta sull'albero, la prima volta che aveva capito cosa poteva fare quando era arrabbiata.

Anche il giorno prima aveva avuto paura ma le lacrime non erano scese. Ma adesso il cuore gli andava a pezzi e le lacrime scendevano.

Scorpius aveva ragione. Lei fino ad ora era stata un automa. Guardò Scorpius che gli voltò le spalle e se ne andò. Lei fece lo stesso mentre le lacrime continuavano a scendere.

******


Scusami Rose, scusami. Ti voglio bene ma ho dovuto farlo.....


******


Fine del capitolo.... una cosa è andata bene un'altra male.... chissà se vi piacerà... Scorpius è stato crudele con Rose e lei pensa di non essere stata una buona amica. Lei e i suoi film.... (me fa no con la testa come si fa con i bambini che non vogliono capire che uno più uno fa due) comunque ditemi cosa ne pensate. Prima avevo pensato a un capitolo totalmente diverso, poi però mi sono ritrovata ad ascoltare la canzone di Tiziano ferro ti voglio bene.... l'ho distorta un bel po' ed è uscito fuori questo cap... forse mi fa male ascoltare canzoni.......

E adesso i ringraziamenti:


Dina sono felice che la storia ti piaccia. E non ti preoccupare, le critiche mi piacciono ancora di più. Tenterò di seguire il tuo consiglio e ne aspetto altri, mi raccomando! Aspetto la tua prossima recensione! XD


grazie anche a Lally 88 che mi ha messo tra i suoi preferiti! Fammi sapere se hai qualche consiglio da darmi e se ti piace questo cap, mi raccomando! In ultimo grazie a tutti quelli che hanno letto fino ad ora!

Alla prossima XD

ps: grazie mille alla mia beta Fede97 che sta correggendo questa mia storia!! avete visto quanto è veloce! è davvero bravissima! grazie ancora!!! =)

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Capitolo 6
*** quando si tocca il fondo non si può solo risalire, si può anche iniziare a scavare più giù.... ***


Sesto capitolo: quando si tocca il fondo non si può solo risalire, si può anche iniziare a scavare più giù....


Risalire.....


Amber si svegliò con quella parola in testa. L'aveva usata la preside il pomeriggio prima. Le aveva detto che adesso di sarebbe risolto tutto e che lei avrebbe solo dovuto iniziare a salire la vetta della felicità. Gli era sembrata una frase così strana che si era trattenuta dal ridergli in faccia. Perché, cosa assurda e a cui prima non avrebbe mai creduto, adesso era felice. Albus glielo aveva sempre detto che le cose si sarebbero risolte per il meglio ma lei temeva di soffrire di più. E invece ora non aveva altro che voglia di ridere e saltare di gioia. Era da tantissimo che non si sentiva così. Solo Albus aveva saputo tirarla su durante gli anni scolastici, perché lei riusciva a dimenticare cosa succedeva a casa sua solo con lui. E adesso sarebbe finito tutto ed Albus era la sua ancora di salvezza.



+++++


iniziando a scavare.......


Rose piangeva. Non aveva mai pianto così tanto. Forse solo da piccola.

All'età di cinque anni giocando con i cugini si era arrabbiata ed era riuscita a distruggere la casetta sull'albero dove stavano. Albus e James non si erano fatti niente, erano riusciti a tenersi, invece Lily era caduta dall'albero. Ricordava ancora come aveva pianto quando l'aveva vista cadere e quando, dopo averla raggiunta l'aveva vista svenuta.

Per fortuna l'albero era basso e lei si era svegliata solo con un bernoccolo. Però da allora aveva giurato che non si sarebbe più arrabbiata.

Fu scossa da un singhiozzo più forte quando le parole di Scorpius gli tornarono in testa come se gliele stesse gridando di nuovo.

Fu da allora forse che si era sentita diversa?

Che si era costruita quella barriera tra lei e gli altri?

Certo solo in quel modo poteva riuscire a non arrabbiarsi continuamente...aveva paura di fare del male agli altri...

si doveva consolare però. Il suo carattere non era solo quello. A lei piaceva leggere, piaceva restare isolata.....

ma era davvero nato tutto da quell’ incidente????

Stai quasi una vita a pensare di essere davvero te stessa e poi ti ritrovi a pensare che tutto sia solo frutto del mettersi dietro ad una barriera e non vivere come si voleva...

certo che Scorpius la odiava. Si comportava da ipocrita e nessuno glielo aveva mai detto...


*****


Lily entrò nella stanza di Rose ma la trovò vuota. Dove poteva essere?

Scese sotto di corsa da Albus che aspettava una sua risposta. -non è nella sua stanza!-. Lo sguardo di Lily era davvero preoccupato.

Lui si passò le mani tra i capelli.

Non aveva visto Rose a colazione ma capitava alcune volte che per andare in biblioteca a studiare la saltava quindi non si era preoccupato molto, ma arrivato a lezione lei non c'era.

Era da almeno tre anni che Rose non saltava una lezione, e l'aveva saltata solo perché aveva la febbre a 40. preoccupato era uscito dall'aula ed era andato a cercare Lily. Magari aveva la febbre e non era riuscita ad alzarsi dal letto. E lui non poteva salire nel dormitorio delle ragazze e aveva bisogno di Lily.

Ma dove poteva essere?


In quel momento scese James dalla sua stanza. Guardò la sorella e il fratello preoccupato.

-non dovreste essere a lezione a quest'ora?- chiese.

-hai la mappa del malandrino?- chiese Albus speranzoso. James la fece uscire dalla tasca e l'aprì e gli altri due si misero a cercare.

-chi cerchiamo?- chiese James infastidito dal fatto che non gli dicessero cosa succedeva.

-stiamo cercando Rose- disse Lily che continuò a cercare.

Ma controllarono tre volte a testa ma Rose non era da nessuna parte.

-è impossibile. Non uscirebbe mai da scuola!- sbraitò Albus iniziando la ricerca un'altra volta, imitato dagli altri.


*******

La stanza era piena di specchi. Ma lei era lì con tutta se stessa. Chi era quella ragazza riflessa?

Era davvero lei oppure era solo una maschera?

Non voleva più vedersi... non voleva più vedere quella maschera.

Lo specchio davanti a lei andò in mille pezzi.

Rimase solo un'intelaiatura di legno.

Ma gli specchi erano ovunque intorno a lei.

Si vedeva ovunque.

La rabbia la fece boccheggiare.

Tutti gli specchi si inclinarono e poi andarono in frantumi. Non rimaneva altro che polvere intorno a lei, per terra. Ma lei non si era sfogata abbastanza. La stanza tremò. Iniziò a cadere polvere dal soffitto. Si formarono crepe nel muro.

Il primo pezzo di muro che cadde su proprio davanti a lei.

Era grande quanto un piede e non fece un rumore molto forte.

Rose guardò l'architrave che aveva davanti. Sbriciolò una delle colonne che la teneva su e poi, poco prima di farla cadere del tutto fece lo stesso con l'altra colonna.

Il l'architrave cadde, tirando con se tutto il soffitto, e con tutto il suo peso distrusse completamente le due colonne già frantumate. Era una stanza incantata quindi non sarebbe crollata la scuola.

Ma il soffitto fece per crollargli addosso.


********

-è nella stanza delle necessità. La mappa non raffigura le persone se sono dentro!-quasi gridò James.

Si fiondarono tutti fuori dalla sala comune proprio mentre l'ora suonava. Lily agguantò Hugo quando uscii dall'aula di babbanologia e insieme andarono fino al muro dove doveva esserci la stanza delle necessità.

Ma la porta non comparve. Il muro rimase muro.

Rose si era richiusa dentro e non voleva che nessuno entrasse.


*******

La stava forse prendendo in giro?

Non gli sembrava giusto?

Non pensava che il suo potere la potesse beffeggiare ancora di più. Una specie di bolla la proteggeva. Il soffitto era caduto tutto giù ma toccando la bolla si era frantumato in polvere. E neanche la polvere si era depositata su di lei.

Il suo potere l'aveva protetta anche da quella.

Non lo trovava giusto. Si era sentita bene quando aveva visto il soffitto cadergli addosso. Guardò di nuovo in alto e vide che il soffitto era ricomparso.

La stanza si stava riparando.

Aspettò fino a quando non si riparò tutto. Poi allargò la bolla di energia che la proteggeva. Tutto si incurvò, si iniziò a incurvare il pavimento, sul soffitto e sui muri si formarono crepe profonde.

Il suo destino era forse quello di distruggere tutto?

Destino...

quante volte si era detta che il destino non esisteva?

E se si sbagliava?

Tutto intorno a lei tornò a crollare.....


***********

Non pensavano neanche più alle lezioni. Non riuscivano a pensare ad altro che come riuscire a far aprire quella porta. O almeno a farla apparire.

Albus guardò sua sorella Lily, suo fratello James e poi anche suo cugino Hugo ed ebbe un dejavù.

Gli sembrava di ritornare a quando erano fuori dall'infermeria ad aspettare di sapere come stava Rose.

Ma mancava qualcosa. Qualcosa era diverso. Ci pensò un attimo.... cosa c'era di differente?

C'era un'altra persona. C'era Malfoy quel giorno. C'era anche lui preoccupato, che andava avanti e indietro con chissà quali pensieri nella testa.

E invece adesso non c'era....

Ricordò lo sguardo di Rose quando gli aveva detto di trovarlo.

Forse era lui la causa di tutto.

Prese la mappa del malandrino dal fratello e iniziò a cercarlo.

-che ti prende Albus? Ti è venuta qualche idea?- domandò James sorpreso.

-torno subito- disse Albus scappando via con la mappa.

I tre si scambiarono sguardi stupiti e preoccupati.


Quando lo vide in pratica gli saltò addosso. Lo prese per il collo della camicia e lo spinse contro il muro.

-che hai fatto a Rose?- gli sputò in faccia.

Scorpius parve sorpreso ma poi il suo sguardo divenne freddo.

-calmati Potter. Non gli ho fatto niente!- rispose lui cercando di non far vedere che non riusciva quasi a respirare.

Per fortuna per Albus non c'era nessuno in quel corridoio.

Se fosse passato un professore sarebbe stato nei guai.

-Malfoy allora spiegami dov'è Rose!- ordinò.

Lo vide spalancare gli occhi preoccupato.

-come dov'è? Non è a lezione?- chiese.

-no. È chiusa nella stanza delle necessità da sola! Non ci sente e non ci fa entrare. E non è un comportamento da Rose oppure sbaglio?-. Albus strinse le mani intorno al collo di Scorpius. Era furioso. Era quasi un sollievo potersi sfogare su di lui.


-no...non è da lei....-. Scorpius quasi lo sussurrò, come se lo dicesse a se stesso.

Poi sorrise freddo e sbruffone, guardando Albus.

-ho solo fatto la cosa migliore per lei. Quello che tu gli hai sempre detto fin dall'inizio. Non siamo più amici. Gli starò lontano e mi comporterò da Malfoy, è questo il mio destino, no!- disse.

Vide Albus confuso. Poi lo guardò con odio. Un odio profondo.


-non potrai mai odiarmi più di quanto io odi me stesso- sussurrò Scorpius guardando il soffitto. La rabbia di Albus svanì. La presa si allentò. Quanto dolore c'era in quegli occhi. Non ne aveva mai avuto idea. Un tale dolore l'aveva visto negli occhi di Amber ma non aveva mai immaginato di vederlo in quegli occhi di ghiaccio di Malfoy.


Scorpius lo allontanò. Poi riprese la sua cartella che era caduta a terra e se ne andò per la sua strada. Lontano da Rose.


-Albus dove sei andato?- chiese Lily preoccupata vedendolo tornare.

Albus stava per rispondere ma in quel momento comparve una porta sul muro. E poco dopo si aprii.



E Rose uscì…





E anche questo è finito... che devo dire? Se n’era andata la vena ispiratrice. Speriamo che sia tornata...

Ditemi cosa ne pensate, aspetto commenti!!!

Un grazie enorme a chi ha letto la storia (è incredibile che l'abbiano letti così tanti) e specialmente a chi ha recensito. Spetto di sapere cosa ne pensate.

Grazie mille per i consigli, spero di migliorare andando avanti....

e mi commuove che la mia storia sia la preferita di 5 persone. Un grazie enorme anche a voi. Scusatemi se non vi ringrazio uno a uno ma mia sorella di sei anni mi stà facendo uscire pazza in questo momento.

Devo correre via!

XD


Ps: Corretto dalla mia mitica Beta che ringrazio tantissimo!!!


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Capitolo 7
*** diversa... ***


Ottavo capitolo: …....essere di nuovo........ parte 1


Rose guardò suo fratello fare un gol spettacolare e insieme a tutti i Grifondoro si alzò in piedi per gridare di gioia.

Grifondoro contro corvonero. 60 a 0.

Ormai i grifondoro si sentiva la vittoria in tasca.

Lily guardò la cugina. Ormai lei e i suoi fratelli non facevano che scrutarla sperando di vederla tornare quella di sempre. E invece quella che vedevano davanti era una gran brutta caricatura di quella che era sempre stata.


James strinse il boccino nella mano e lo mostrò a tutti orgoglioso. La partita era finita. La sua squadra aveva vinto e lo assalì abbracciandolo ancora sulla scopa. Insieme la squadra di Grifondoro scese a terra e furono accolti dalla folla festante.

-facciamo festa!- gridò James felice.



Quella sera nella stanza della necessità si festeggiò la vittoria dei grifondoro. Tutti i grifondoro si ritrovarono li a ballare, bere e ridere insieme.

E mentre in genere Rose avrebbe rifiutato subito l'invito lei accettò con entusiasmo.

Naturalmente erano ammessi anche non solo grifondoro e Lily chiese a Daniel di andarci con lei e lui non rifiutò.

Quando Lily lo vide andarsene via arrabbiato capì che era finita e non ne fu particolarmente triste. Quella felicità che aveva all'inizio era svanita quasi del tutto dalla sua preoccupazione per Rose e ancora non riusciva più a sentire niente per lui. Andò alla festa decisa a lasciarsi almeno per una sera la preoccupazione alle spalle.

******

La luna quella sera era troppo luminosa per i suoi gusti. Quando non vedi altro che ombra dentro di te una cosa così bella e brillante non fa che farti stare male. E la cosa più insopportabile era che era colpa sua se stava male. Possibile che il destino fosse scritto da qualcuno? Se era così di sicuro a quest'ora rideva vedendolo così afflitto. Si divertiva a vederlo soffrire. Destino.... quanto odiava quella parola......


********

Rose guardò il bicchiere che aveva davanti. Tutti i suoi principi, tutta se stessa era crollata in meno di una giornata. Questa era una delle poche cose che erano rimaste ancora intere. La sua convinzione che non si doveva bere. Quando una cosa non piace perché la si deve fare? Per sentirsi male?

Per anni aveva sempre pensato che il suo ragionamento fosse giusto e intoccabile. Ma erano cadute così tante certezze in lei che quella sembrava messa molto peggio di un castello di carte.

Sospirò e senza pensarci più prese un sorso.

Non gli piaceva. Lo odiava, gli bruciava la gola e la fece tossire ma non si arrese. Chiuse gli occhi e finì tutto in un sorso lo stesso. Masochista. Ecco cosa era diventata.

Ma non c'era più niente in lei a preoccuparsene.


*******

Albus parlava con Amber. Era davvero da tanto che non rideva e scherzava in quel modo. Era così contento di vederla così contenta sempre. Per un attimo si dimenticò anche perché doveva essere preoccupato. Perché fin da subito non aveva rise e scherzato con lei. Il suo sorriso era così bello che si chiese come aveva fatto a vivere senza averlo mai guardato per bene. Poi sentii la risata di Rose e si voltò verso di lei.


*******

Rideva come una stupida, senza ragione, saltando a tempo della canzone. Aveva in mano un bicchiere vuoto ed era tutta sudata. La testa non la sentiva più e si sentiva leggera. Si sentiva come se stesse volando.

Si, volando lontano, via da tutto e da tutti, via anche da se stessa, chiunque fosse e dovunque fosse. Via, sempre più lontano, girando alla seconda stella, fino all'isola che non c'è, e anche oltre...........


*******

James la tirò giù dal tavolo da dove era salita. La prese in spalla e si uscii dalla stanza seguito subito dai suoi parenti e anche dallo sguardo degli amici. Era furioso. Gli capitava spesso di essere arrabbiato ma mai tale rabbia era stata verso Rose. Anche in questo macello al sua rabbia si era riversata sui colpevoli, no sulla vittima. Ma adesso era arrabbiato con lei. La portò fino alla torre di grifondoro e la depositò davanti alle scale.

Non poteva portarla fino a letto perché era un ragazzo e le scale non l'avrebbero fatto passare. Lei si accasciò sul primo gradino appoggiando la testa al muro. Guardò il cugino dagli occhi di fuoco.


-se c'è ancora un po' di Rose dentro questo involucro mi risponda. O almeno mi ascolti. So che puoi farcela, so che puoi ritornare! Tu hai una grande forza, tu non sei ne i tuoi libri ne i tuoi silenzi. Tu sei Rose, la cugina più in gamba del mondo, la persona più in gamba del mondo che c'è sempre per tutti.

Vuoi sapere chi sei?

Sei la bambina che a soli cinque anni confortava il cugino che si era quasi rotto una gamba e aveva tre anni più di lei.

Tu sei la stessa persona che è stata dalla mia parte quando ho combinato quel casino con la scopa a sette anni.

Tu sei riuscita a farmi studiare quando non avevo niente in testa tranne che il quidditch, mi hai confortato persino quando l'unica ragazza che mi fosse mai piaciuta mi ha rifiutato.

In qualsiasi problema sono stato, tu eri sempre lì, anche se più piccola di me, sempre a fare la parte della grande e pronta ad aiutarmi in ogni caso. Sia per dirmi che stavo sbattendo la testa contro il muro ma anche per tirarmi su.

Senza di te non so come avrei potuto fare in tutti questo anni. Non hai la minima idea di quante volte ho ringraziato il cielo di avere una persona come te accanto. E adesso non ti riconosco più.

Apri gli occhi e ringhia contro il mondo.

Mi hai difeso sempre con unghie e denti, sei sempre stata forte sia per me che con chiunque avesse bisogno.

Reagisci dannazione! Affronta questo problema! Combatti!

Solo tu puoi tirarti fuori dal tunnel in cui ti sei persa!- James la stringeva per le spalle e vide una luce promettente nei suoi occhi lucidi. Finalmente stava riflettendo. Si abbandonò nel suo abbraccio e James la strinse a se.

Hugo si sedette accanto a loro e accarezzò i capelli alla sorella. Albus si appoggiò al muro serio e Lily invece mise una mano sulla spalla del fratello maggiore.

Era davvero orgogliosa!


********

Lily l'aveva portata a letto con un incantesimo di librazione. Rimase con lei fino a quando non finse di addormentarsi. Per un attimo Rose ebbe paura che volesse rimanere tutta la notte accanto a lei.

Poi finalmente andò a dormire dopo avergli baciato la fronte. Quanto gli volevano bene?

E quanto li aveva fatti soffrire fino ad ora?

James aveva ragione. Si alzò, aveva i piedi scalzi ma non sentiva freddo. Aprì la finestra e guardò in alto. La luna stava là, in alto, beffarda, ignara o forse contenta del suo stato. Lei così bella e luminosa, così sicura del suo destino. Avrebbe girato per sempre intorno alla terra.

Destino.... e se fosse proprio la luna a stabilirlo?

Di sicuro era qualcuno che osservava tutto da lontano, divertendosi delle sue beffe.

Si mise in piedi sul davanzale. Aveva sempre notato che il gargouille con la bocca aperta per far scorrere via l'acqua era un ottimo appiglio per poter salire sul tetto spiovente della torre, lei era proprio nell'ultima stanza in cima, ma aveva sempre avuto paura di provarci. Questa volta l'avrebbe affrontata la sua paura. Si aggrappò con forza e si sollevò. Era nel vuoto, se avesse mollato la prese sarebbe caduta e sarebbe morta sicuro. Ma sentiva che doveva farlo, sentiva che se avesse superato quella stupida paura sarebbe riuscita a sentirsi meglio. E fu così. Con forza riuscii a sollevarsi e a sedersi sul tetto. Non era mai stata così in alto. Non aveva mai pensato di poter vedere Hogwarts da una prospettiva così diversa che la rendesse ancora più bella. E ce l'aveva fatta. Era salita sul tetto. Le parole di James gli rimbombarono nella testa. Era qualcuno. Era qualcuno. ERA QUALCUNO.

Qualcuno che aveva una grande rabbia dentro. Qualcuno che voleva sfogarsi con chi l'aveva ridotta in quel modo. Tirò fuori denti e unghie. Avrebbe lottato per riprendersi la sua identità.




Essere qualcuno... voi vi siete mai domandati se siete davvero qualcuno? Io fino ad ora non me l'ero mai chiesto.... devo ammettere che questa storia mi sta facendo scoprire lati della vita che non pensavo avessi dentro...


grazie a tutti quelli che hanno letto fino ad ora.

E grazie alla mia migliore amica per i suoi consigli!

Devo ringraziare anche Cherie lily. Per primo hai messo la mia storia tra le tue preferite, che è già una cosa importantissima per me (sono arrivata a quota 10, grazie di cuore) e la tua recensione mi ha fatto piangere.

Uno dei miei dubbi è se riesco a esprimere quello che sento dentro, quello che c'è dentro ai miei personaggi. Secondo me è la cosa più difficile.

Tutti possono scrivere dei propri sentimenti ma non tutti riescono a renderli così leggibili e agli altri.

Io spero di esserci minimamente riuscita.....

Un grazie enorme a tutti!

Posterò presto il nuovo capitolo, già pronto nella mia testa, e segnerà una svolta nuova per Rose.

XD

ringrazio ancora la mia beta Fede97!!! grazie mille!!!




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Capitolo 8
*** ....essere di nuovo...parte 1 ***


Ottavo capitolo: …....essere di nuovo........ parte 1


Rose guardò suo fratello fare un gol spettacolare e insieme a tutti i grifondoro si alzò in piedi per gridare di gioia.

Grifondoro contro corvonero. 60 a 0.

Ormai i grifondoro si sentiva la vittoria in tasca.

Lily guardò la cugina. Ormai lei e i suoi fratelli non facevano che scrutarla sperando di vederla tornare quella di sempre. E invece quella che vedevano davanti era una gran brutta caricatura di quella che era sempre stata.


James strinse il boccino nella mano e lo mostrò a tutti orgoglioso. La partita era finita. La sua squadra aveva vinto e lo assalì abbracciandolo ancora sulla scopa. Insieme la squadra di grifondoro scese a terra e furono accolti dalla folla festante.

-facciamo festa!- gridò James felice.



Quella sera nella stanza della necessità si festeggiò la vittoria dei grifondoro. Tutti i grifondoro si ritrovarono li a ballare, bere e ridere insieme.

E mentre in genere Rose avrebbe rifiutato subito l'invito lei accettò con entusiasmo.

Naturalmente erano ammessi anche non solo grifondoro e Lily chiese a Daniel di andarci con lei. Ma lui non rifiutò.

Quando Lily lo vide andarsene via arrabbiato capì che era finita e non ne fu particolarmente triste. Quella felicità che aveva all'inizio era svanita quasi del tutto dalla sua preoccupazione per Rose e ancora non riusciva più a sentire niente per lui. Andò alla festa decisa a lasciarsi almeno per una sera la preoccupazione alle spalle.

******

La luna quella sera era troppo luminosa per i suoi gusti. Quando non vedi altro che ombra dentro di te una cosa così bella e brillante non fa che farti stare male. E la cosa più insopportabile era che era colpa sua se stava male. Possibile che il destino fosse scritto da qualcuno? Se era così di sicuro a quest'ora rideva vedendolo così afflitto. Si divertiva a vederlo soffrire. Destino.... quanto odiava quella parola......


********

Rose guardò il bicchiere che aveva davanti. Tutti i suoi principi, tutta se stessa era crollata in meno di una giornata. Questa era una delle poche cose che erano rimaste ancora intere. La sua convinzione che non si doveva bere. Quando una cosa non piace perchè la si deve fare? Per sentirsi male?

Per anni aveva sempre pensato che il suo ragionamento fosse giusto e intoccabile. Ma erano cadute così tante certezze in lei che quella sembrava messa molto peggio di un castello di carte.

Sospirò e senza pensarci più prese un sorso.

Non gli piaceva. Lo odiava, gli bruciava la gola e la fece tossire ma non si arrese. Chiuse gli occhi e finì tutto in un sorso lo stesso. Masochista. Ecco cosa era diventata.

Ma non c'era più niente in lei a preoccuparsene.


*******

Albus parlava con Amber. Era davvero da tanto che non rideva e scherzava in quel modo. Era così contento di vederla così contenta sempre. Per un attimo si dimenticò anche perché doveva essere preoccupato. Perché fin da subito non aveva rise e scherzato con lei. Il suo sorriso era così bello che si chiese come aveva fatto a vivere senza averlo mai guardato per bene. Poi sentii la risata di Rose e si voltò verso di lei.


*******

Rideva come una stupida, senza ragione, saltando a tempo della canzone. Aveva in mano un bicchiere vuoto ed era tutta sudata. La testa non la sentiva più e si sentiva leggera. Si sentiva come se stesse volando.

Si, volando lontano, via da tutto e da tutti, via anche da se stessa, chiunque fosse e dovunque fosse. Via, sempre più lontano, girando alla seconda stella, fino all'isola che non c'era, e anche oltre...........


*******

James la tirò giù dal tavolo da dove era salita. La prese in spalla e si uscii dalla stanza seguito subito dai suoi parenti e anche dallo sguardo degli amici. Era furioso. Gli capitava spesso di essere arrabbiato ma mai tale rabbia era stata verso Rose. Anche in questo macello al sua rabbia si era riversata sui colpevoli, no sulla vittima. Ma adesso era arrabbiato con lei. La portò fino alla torre di grifondoro e la depositò davanti alle scale.

Non poteva portarla fino a letto perché era un ragazzo e le scale non l'avrebbero fatto passare. Lei si accasciò sul primo gradino appoggiando la testa al muro. Guardò il cugino dagli occhi di fuoco.


-se c'è ancora un po' di Rose dentro questo involucro mi risponda. O almeno mi ascolti. So che puoi farcela, so che puoi ritornare! Tu hai una grande forza, tu non sei ne i tuoi libri ne i tuoi silenzi. Tu sei Rose, la cugina più in gamba del mondo, la persona più in gamba del mondo che c'è sempre per tutti.

Vuoi sapere chi sei?

Sei la bambina che a soli cinque anni confortava il cugino che si era quasi rotto una gamba e aveva tre anni più di lei.

Tu sei la stessa persona che mi è stata dalla mia parte quando ho combinato quel casino con la scopa a sette anni.

Tu sei riuscita a farmi studiare quando non avevo niente in testa tranne che il quidditch, mi hai confortato persino quando l'unica ragazza che mi fosse mai piaciuta mi ha rifiutato.

In qualsiasi problema sono stato tu eri sempre lì, anche se più piccola di me, sempre a fare la parte della grande e pronta ad aiutarmi in ogni caso. Sia per dirmi che stavo sbattendo la testa contro il muro ma anche per tirarmi su.

Senza di te non so come avrei potuto fare in tutti questo anni. Non hai la minima idea di quante volte ho ringraziato il cielo di avere una persona come te accanto. E adesso non ti riconosco più.

Apri gli occhi e ringhia contro il mondo.

Mi hai difeso sempre con unghie e denti, sei sempre stata forte sia per me che con chiunque avesse bisogno.

Reagisci dannazione! Affronta questo problema! Combatti!

Solo tu puoi tirarti fuori dal tunnel in cui ti sei persa!- James la stringeva per le spalle e vide una luce promettente nei suoi occhi lucidi. Finalmente stava riflettendo. Si abbandonò nel suo abbraccio e James la strinse a se.

Hugo si sedette accanto a loro e accarezzò i capelli alla sorella. Albus si appoggiò al muro serio e Lily invece mise una mano sulla spalla del fratello maggiore.

Era davvero orgogliosa!


********

Lily l'aveva portata a letto con un incantesimo di librazione. Rimase con lei fino a quando non finse di addormentarsi. Per un attimo Rose ebbe paura che volesse rimanere tutta la notte accanto a lei.

Poi finalmente andò a dormire dopo avergli baciato la fronte. Quanto gli volevano bene?

E quanto li aveva fatti soffrire fino ad ora?

James aveva ragione. Si alzò, aveva i piedi scalzi ma non sentiva freddo. Aprì la finestra e guardò in alto. La luna stava là, in alto, beffarda, ignara o forse contenta del suo stato. Lei così bella e luminosa, così sicura del suo destino. Avrebbe girato per sempre intorno alla terra.

Destino.... e se fosse proprio la luna a stabilirlo?

Di sicuro era qualcuno che osservava tutto da lontano, divertendosi delle sue beffe.

Si mise in piedi sul davanzale. Aveva sempre notato che il gargouille con la bocca aperta per far scorrere via l'acqua era un ottimo appiglio per poter salire sul tetto spiovente della torre, lei era proprio nell'ultima stanza in cima, ma aveva sempre avuto paura di provarci. Questa volta l'avrebbe affrontata la sua paura. Si aggrappò con forza e si sollevò. Era nel vuoto, se avesse mollato la prese sarebbe caduta e sarebbe morta sicuro. Ma sentiva che doveva farlo, sentiva che se avesse superato quella stupida paura sarebbe riuscita a sentirsi meglio. E fu così. Con forza riuscii a sollevarsi e a sedersi sul tetto. Non era mai stata così in alto. Non aveva mai pensato di poter vedere Hogwarts da una prospettiva così diversa che la rendesse ancora più bella. E ce l'aveva fatta. Era salita sul tetto. Le parole di James gli rimbombarono nella testa. Era qualcuno. Era qualcuno. ERA QUALCUNO.

Qualcuno che aveva una grande rabbia dentro. Qualcuno che voleva sfogarsi con chi l'aveva ridotta in quel modo. Tirò fuori denti e unghie. Avrebbe lottato per riprendersi la sua identità.




Essere qualcuno... voi vi siete mai domandati se siete davvero qualcuno? Io fino ad ora non me l'ero mai chiesta.... devo ammettere che questa storia mi sta facendo scoprire lati della vita che non pensavo avessi dentro...


grazie a tutti quelli che hanno letto fino ad ora.

E grazie alla mia migliore amica per i suoi consigli!

Devo ringraziare anche Cherie lily. Per primo hai messo la mia storia tra le tue preferite, che è già una cosa importantissima per me (sono arrivata a quota 10, grazie di cuore) e la tua recensione mi ha fatto piangere.

Uno dei miei dubbi è se riesco a esprimere quello che sento dentro, quello che c'è dentro ai miei personaggi. Secondo me è la cosa più difficile.

Tutti possono scrivere dei propri sentimenti ma non tutti riescono a renderli così leggibili e agli altri.

Io spero di esserci minimamente riuscita.....

Un grazie enorme a tutti!

Posterò presto il nuovo capitolo, già pronto nella mia testa, e segnerà una svolta nuova per Rose.

XD


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Capitolo 9
*** .....essere di nuovo.....parte 2 ***


Nono capitolo: ….....essere......................parte 2


Si muoveva tra i corridoi come un fantasma. 

Correva senza farsi vedere ne sentire da nessuno.

Non sapeva nemmeno dove stesse andando.

La forza che aveva dentro, la stessa che minacciava sempre di farla esplodere, ora la guidava con forza nella sua ricerca. (scusate la ripetizione ma è volontaria. 

È un forza sottolineato. Il mio prof di italiano direbbe che una delle famose parole chiave di tutto il testo... la ripeto un bel po' di volte.....).

Percorse tutto il castello fino all'ingresso e poi uscì fuori, nel parco freddo e buio.

Quasi volava sul prato per come correva. Aveva fretta, dentro di se si era trasformato tutto in fuoco.

Poi vide un'ombra sulla riva del lago. Seppe chi fosse ancor prima che la luna gli mostrasse per bene il suo profilo. Sapeva chi era, dentro di se la forza glielo aveva suggerito fin dall'inizio.

Ed era pronta ad affrontarlo.


************

Sentii un rumore di passi dietro di se e si voltò stupito.

E se la trovò davanti: furiosa, pallida, spettinata ma bellissima lo stesso, illuminata solo dai raggi argentei della luna. 

Il suo cuore si mosse ferito nel suo petto. Gli faceva male vederla. 

Quella bellissima creatura non era la sua Rose. 

Il suo sguardo pieno di rabbia non era quello a cui era abituato. 

Per tutti quei giorni dopo che gli aveva detto quelle cose non l'aveva più guardata, l'aveva sempre evitate. 

E adesso vedeva cosa gli aveva detto Lily.

Vedeva la sua Rose distrutta.


Ma il fuoco che aveva negli occhi era come quello della fenice, fino ad ora l'aveva distrutta ma adesso l'avrebbe fatta rinascere....


********

lo vide voltarsi e guardarla. Si alzò per fronteggiarla, un grane dolore negli occhi. Rose chiuse gli occhi furiosa. 

Come se ci fosse vento tutto intorno a lei si mosse, l'erba si inclinò lontano da lei, i rami degli alberi vicini che aveva sopra vennero scosse via da un vento potente.

Anche Scorpius indietreggiò un po', come spinto da una mano potente.

Non gli importava cosa c'era nei suoi occhi. Non gli importava che lui soffrisse. 

Gli voleva solo fare pagare quello che lei aveva sofferto.


-parla!- ordinò Rose. La sua voce era forte e chiara e ancora piena di quella rabbia nera.

Scorpius esitò. Aveva troppe cose per la testa, nessuna abbastanza degna da essere detta.

Un'altra volata di energia si propagò intorno a lei.

-dimmi il perché! Dimmi perché mi hai fatto questo!

Dimmi cosa ti ha spinto a distruggermi!- ordinò di nuovo.


************


-dovevo farmi odiare da te. Dovevo rompere la nostra amicizia. 

Non possiamo più essere amici. Io sono la causa di tutto. 

Quei tre hanno fatto quello che hanno fatto perché odiavano me. 

Così dovevo farti capire che io sono davvero destinato a essere quel che sono. 

Che stando vicino a me soffrirai soltanto!- rispose Scorpius guardandola straziato. 

Il suo cuore ormai doleva così tanto che sembrava stesse andando in frantumi pezzo per pezzo.

Vide Rose guardarlo con rabbia e poi ridere, una risata da pazza, una risata senza neanche l'ombra di felicità.

Lo guardò con occhi da cattiva.


**********


-vuoi sapere la verità? Tutta la paura, tutto quello che mi era successo e che avrebbe dovuto far restare sotto shock chiunque, tutto questo era scomparso subito dopo.

Io stavo bene. Io non vedevo l'ora di ricominciare la mia vita.

Per me non c'era nessun problema.

E invece tu mi hai distrutto la vita.

Come se fossi un castello di carte e tu mi avessi tolto le basi.

Sono crollata. Non sapevo più chi ero ne cosa volevo.

Mi sono chiesta se tutto quello che ho sempre fatto, tutto quello che ho sempre creduto mi caratterizzasse, fossi davvero io.

Io non sono più esistita da quando tu mi hai detto quelle parole. 

Ma adesso sono tornata, voglio essere qualcuno.

Essere!

Io sono! Forse sei tu Scorpius che non sei mai stato.

Ma io sono! Io ci sono!- le urlò quasi quelle parole, felice davvero di poterle dire.

La forza intorno a lei piegò ancora di più i rami degli alberi. 

Tutto intorno a lei si allontanava. Scorpius si ritrovò a sbattere con le spalle a un tronco di un albero, già piegato dalla forza di Rose verso il lago.


-e adesso mi dici che ti sentivi in colpa? Il mio primo pensiero quando mi sono svegliata era rivolto a te. Ho pensato al fatto che molto probabilmente ti stavi tormentando sulla possibilità che se fossi rimasto anche solo qualche secondo in più non sarebbe successo niente.

Pensavo a come ti avrei potuto tirare su, a cosa ci avrebbe potuto fari distrarre a tutti e due, far scomparire quei pochi minuti con un ricordo bello e felice.

E tu invece progettavi la fine delle nostra amicizia per sensi di colpa.

Un'amicizia se è tale non ha fine, l'ho sempre pensata così.

E invece tu gli volevi dare una fine. Tu volevi distruggere tutto partendo da me.

Mi hai detto quelle cose per non farti prendere a schiaffi, vero?

Se quel giorno invece di farmi dubitare di me stessa mi avessi detto che ti sentivi in colpa io ti avrei preso a schiaffi.

Ti avrei seguito e tormentato fino a farti ridere e dimenticare tutto. 

Avremmo sotterrato quel senso di colpa insieme.

E invece mi hai voluto voltare le spalle e sei scappato.

Io non voglio più scappare. Io ho ritrovato me stessa spero.

Almeno ho trovato finalmente gli appigli che tu mi avevi tolto. 

La ricerca di se stessi non è facile ma non mi arrenderò. 

Non di nuovo- Rose sussurrò le ultime parole ma il silenzio della notte le portò a Scorpius ugualmente.


La rabbia era svanita. La forza si era calmata. Tutto intorno a lei era tornato normale. Anche lo sguardo che punto su Scorpius assomigliava molto a quelli che gli aveva da sempre lanciato lei.

-tu ti sei arreso o continuerai a cercare te stesso?

Ti sei arreso al mondo, al destino? Non vuoi più decidere per te?

Lasci questo compito agli altri?

Oppure vieni insieme a me e continuiamo a fare solo quello che vogliamo senza opposizioni?

Ti ricordi la prima volta sul treno?

Mi avevi detto che tuo padre ti aveva ordinato di non parlarmi. 

E quindi sei venuto da me appunto per iniziare un'amicizia, perché di quello che pensava tuo padre non ti fidavi completamente. Dov'è quello Scorpius?- chiese Rose.


**********

La vide tornare la sua Rose. Forse un po' diversa, ora aveva sulle spalle la sorprendente lotta contro il non essere, ma era lei. E come aveva fatto molte volte si avvicinò a lei, gli mise le mani sui fianchi e la strinse a se in un abbraccio. 

Lei lo ricambiò ritrovandosi finalmente.

Come quegli undicenni quasi cinque anni fa.

Due fili che si staccano dalla tela del destino per andargli contro, oppure per seguirlo lo stesso, guidati solo da quello che davvero volevano.

Perché il destino è come se fosse scritto sulla sabbia:

così come un'onda lo può cancellare così ogni decisione può modificare il tuo destino.


L'unico che può modificare il tuo destino sei tu!


FINE



**************

Eccoci alla fine. Non pensavo proprio ci sarei arrivata subito. Quando ho iniziato a scrivere questa storia, pochissimi giorni fa, non pensavo sarebbe stata lunghissima ma non vedevo la fine perché non sapevo proprio dov'era. Mi sono lasciata trasportare dalla storia, dalla canzoni senza neanche una minima storia già in testa. E adesso sono confusa.

Perché la mia storia può concludersi così.

La mia storia ha scelto da sola il suo finale.

Così come del resto ha sempre scelto tutto lei da sola.....

mi aspettavo ancora capitoli su capitoli, aspettavo di ritrovarmi a chiedere, ma fino a dove voglio farla arrivare questa storia?? quando invece mi son ritrovata a scrivere la parola fine.

Perché la storia lo vuole. Sono sorpresa quanto lo potete essere voi che leggete.

Quindi ringrazio a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo viaggio breve e spero vi sia piaciuto. Non sono per niente brava nelle discussioni, forse perché infondo le evito sempre, quindi non sono sicura che sia uscito molto bene ma spero sia leggibile...

Un grazie profondo alla mia amica del cuore e un'altro a Cherie Lily che con le sue recensioni bellissime.


Forse tra poco scriverò qualcos'altro, per adesso grazie davvero di cuore!

Un bacio a tutti e mi raccomando, siete voi gli scrittori del vostro destino!

ps: Fatemi sapere se volete un seguito e se avete qualcosa da suggerirmi...

ringrazio ancora la mia beta Fede97!!! grazie mille!!!

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