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di piumafenice_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A New Beginning ***
Capitolo 2: *** Organization ***
Capitolo 3: *** The ace of hearts and warnings ***
Capitolo 4: *** Florence, we are coming back ***
Capitolo 5: *** Secrets ***



Capitolo 1
*** A New Beginning ***


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A New Beginning
 
 
Erano ormai passati cinque anni dal giorno in cui tutto ebbe inizio, e le ragazze avevano raggiunto i ventiquattro anni.
Avevano passato di tutto e di più, insieme.
Riguardo alle loro carriere, avevano fatto grandi passi:
Lucy si dedicò alla scrittura, diventando molto famosa,
Ilenia, insieme a Gabriella, al ballo,
Diana e Giulia alla recitazione e al canto, formando un bel duo, “The Angeles”.
Parlando di queste ultime…un bel giorno rimangono incinte degli ormai trentenni, ma sempre attraenti, Logan e James.
Nonostante ciò, nessuno di loro aveva ancora affrontato il grande passo che è il matrimonio, optando, così, per la convivenza.
Passarono nove mesi e la nostra Giulia diede alla luce un bellissimo maschietto…Kevin David Maslow.
Quattro mesi dopo, Diana partorì una altrettanto bellissima bambina, a cui venne dato il nome di Eleanor.
Gli anni passarono, fino ad arrivare ad adesso, quando un urlo della nostra Ciù invase la casa.
«James!»
«Sì tesoro?» chiese lui sbucando dalle scale.
«Posso sapere che fine ha fatto il vaso che era sul camino?»
Subito il volto di James impallidì.
«Uhm…quale vaso?» domandò nervoso, grattandosi la nuca.
«Quello in ceramica con disegni floreali che mi aveva regalato mia madre» rispose Giulia, mettendosi le mani sui fianchi e guardandolo sospettosa.
«Ecco…io potrei, mentre improvvisavo qualche passo di danza, aver urtato il vaso…» tentò di dire lui, ma venne bruscamente interrotto.
«Tu cosa?! Quel vaso è in casa da appena due giorni!»
«Era…» puntualizzò lui, ma la sua dolce metà lo fulminò con lo sguardo, azzittendolo.
«Dove hai nascosto i resti?»
James le fece cenno di seguirla in salotto.
«Li ho semplicemente buttati» disse indicando il camino.
Lei stava per rispondere, ma la voce squillante di suo figlio la precedette.
«Mamma!» esclamò dal piano di sopra. Subito dopo si sentì chiaramente il rumore di qualcuno che scendeva le scale.
«Tesoro, sono in salotto!» disse lei di rimando, per poi vedere la testa di suo figlio sbucarle tra le gambe.
«Che è successo? Ti ho sentito urlare» chiese mettendosi di fronte ai genitori.
«Nulla di che…fatto sta che tuo padre si è guadagnato una notte sul divano» rispose fissando poi i suoi occhi in quelli del compagno.
«Cosa?! Ma te lo avrei detto!» cercò di difendersi spalancando gli occhi.
«Non mi interessa, hai comunque tentato di nascondere le prove» il bambino, in tutto ciò, passava lo sguardo dall’uno all’altro, divertito.
«Non so cosa stia succedendo, però volevo chiedervi se oggi può venire Eleanor» si intromise guardandoli con gli occhioni.
«Certamente piccolo, ora chiamo Diana» gli disse sua madre sorridendo.
«Ottima idea Kevin! Così potrò nuovamente dare fastidio a Logan!» esclamò James con uno strano sorriso sul volto, per poi beccarsi uno scappellotto dietro la testa da parte di Ciù.
«James, per quanto possa essere divertente vedere Logan irritato dalle tue provocazioni, ti consiglio di non tirare troppo la corda…lo capiresti se avessi una figlia»
«Andiamo! Ma è divertente!» replicò lui.
«Lo so. Tutti lo troviamo divertente, ma dai…sono ancora dei bambini, non mi sembra il momento di mettersi già a parlare e vantarsi delle capacità da conquistatore di nostro figlio…non credi?» gli chiese Giulia, sorridendogli.
«Sì…hai ragione» disse James infine, sospirando.
Lei lo guardò ancora un attimo, per poi andare a prendere il suo cellulare e chiamare Diana. Stettero al telefono per qualche minuto, e poi tornò in salotto, sedendosi in mezzo ai suoi due “uomini”. Kevin le lanciò una occhiata, e lei gli sorrise scompigliandogli i capelli, facendolo, così, ridire.
«Diana ha detto che saranno qui tra dieci, quindici minuti al massimo» disse, rispondendo alla domanda muta del piccolo.
Lui balzò in piedi, esibendosi in un urletto felice, per poi correre nella sua cameretta a preparare i giochi.
Non appena fu di sopra, James appoggiò un braccio intorno alle spalle di Giulia, stringendola a sé.
Lei alzò lo sguardo su di lui, incontrando immediatamente due occhi castani che la fissavano sorridenti e dolci. Sorrise, poggiando la testa sul suo petto e lasciandosi cullare dalla sua voce che intonava le parole di worldwide, interrompendosi ogni tanto per lasciarle qualche bacio sui capelli. A canzone terminata lei gli prese il volto tra le mani, baciandolo dolcemente, mentre lui spostava le mani sui suoi fianchi, avvicinandola ancora di più a sé. Il bacio, da tranquillo, divenne più passionale, ma non per questo meno dolce. Non ce la faceva a tenergli il muso troppo a lungo.  
Ad interrompere questo momento ci pensò il campanello. Si staccarono e lei si alzò, facendogli l’occhiolino e avviandosi verso la porta, mentre sentivano da sopra le urla felici del bambino che avvisava che sarebbe sceso a momenti.
Aprì la porta, per poi trovarsi di fronte alla famiglia Henderson.
«Didi!» esclamò per poi avvolgerla in un tenero abbraccio.
«Ciù!» la salutò lei, stringendola altrettanto.
«Ehi fratello!» si intromise James, salutando Logan e dandogli una pacca sulla spalla, che venne prontamente ricambiata dall’altro.
«Amico! Come va?»
«Alla grande! Senti, che ne dici di entrare? Tanto se dobbiamo aspettare che loro due- indicò Diana e Giulia-smettano di abbracciarsi, resteremo qui fino a domani!» disse ironico, facendo ridere Logan.
«Va bene, entriamo pure» rispose divertito.
«Ele, tu vieni con me o aspetti la mamma?» chiese poi, rivolgendosi alla bambina e inginocchiandosi per essere alla sua altezza.
«Con te!» esclamò, mentre lui tornava in posizione eretta.
«Ciao piccola» la salutò James sorridendole.
«Non abbracci lo zio?» le domandò allargando le braccia verso di lei, che si nascose dietro le gambe del padre.
«Ehi piccolina, che c’è?» le chiese Logan, guardandola nei suoi vivaci occhi verdi.
Lei non disse nulla, se non protendere le braccia verso di lui, per farsi prendere in braccio. Non se lo fece ripetere due volte, e prese la bambina che portò immediatamente le mani strette dietro al suo collo, per poi nasconderci il viso.
Logan le accarezzò la schiena, sussurrandole all’orecchio qualcosa che James non riuscì a capire, che però fece ridere la piccola.
«Ele!!!» si sentì esclamare una voce, il cui proprietario fece la sua comparsa poco dopo.
«Scusa se ti ho fatta aspettare, ma dovevo sistemare delle cose» disse Kevin una volta che fu davanti a loro.
Il sorriso di Eleanor si allargò ancora di più alla vista del suo amico.
«Kev!» lo salutò.
«Papà, ora puoi anche farmi scendere» gli disse stampandogli un bacio sulla guancia.
Logan la  depose a terra, ma prima che potesse allontanarsi la riacchiappò scoccandole un sonoro bacio che la fece arrossire leggermente.
I due sparirono per le scale tra risate e chiacchere.
Si sedettero sul divano, e poco dopo vennero raggiunti dalle loro compagne. Diana fece per sedersi accanto a Ciù, ma Logan la afferrò per i fianchi, portandola a sedere sulle sue gambe. Lei si rilassò, portando la testa all’indietro, mentre lui le lasciava dei baci, partendo dalla guancia, scendendo per il collo e finendo sulle labbra, che lei ricambiava.
«Che dolci che siete!» esclamò Ciù, guardandoli.
Si staccarono per guardarsi negli occhi, con sguardo innamorato.
Didi spostò lo sguardo dal viso di Logan, per poi portarlo sulla sua amica.
«Anche voi siete adorabili» affermò sorridente.
Continuarono a parlare, fino a quando non decisero di accendere la televisione e vedere se c’era qualcosa di interessante.
Girando tra i canali si imbatterono in un documentario sull’Italia. Subito fecero fermare  James, che teneva il telecomando, e si misero a guardare le immagini delle mete che venivano proposte per le vacanze.
Ad un tratto, come se avessero pensato la stessa cosa, Giulia e Diana si scambiano una occhiata complice.
«Didi, stai pensando a quello che penso io?»
«Credo proprio di sì»
«A cosa pensate voi due?» domandò James, senza capire.
«Infatti, metteteci al corrente» continuò Logan.
«Chiama Ilenia, Lucy e Gabriella. Qui ci serve una riunione» disse Didi facendo l’occhiolino ad una Ciù sorridente.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti! Ebbene sì! Mi è stato chiesto il sequel della mia precedente one shot “Our Story”, e quindi eccolo qui! Che ve ne pare? Vi piace la trama? E i personaggi? A quanto pare abbiamo due nuove reclute! Eleanor e Kevin.
Non ho molto altro da dire…se non che spero che via sia piaciuto.
Ci vediamo alla prossima!
Un bacio a tutte,
 
Diana

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Capitolo 2
*** Organization ***


NEXT STEP:
Organization
 
 
«Allora ragazze, come mai ci avete chiamate con urgenza?» chiese Gabriella accomodandosi sul divano.
«Che è successo di così importante?» domandò Lucy, sorseggiando del tè e prendendo posto accanto all'amica.
«Stavo aiutando Kendall a superare la sua paura per i ragni, quando mi avete telefonato» disse invece Ilenia mentre le altre la guardavano stranite.
«È aracnofobico! Lo sapete benissimo!» rispose alle loro domande mute.
«Uhm...sì, in poche parole io e Didi stavamo guardando la televisione, e improvvisamente ci balena una grandiosa idea per la testa!» spiegò Giulia.
«Ovvero...che ne dite di una bella vacanza a Firenze?» domandò Diana guardando attentamente le sue amiche.
Loro le guardarono di rimando, con un enorme sorriso stampato in faccia.
«Dico che sarebbe grandioso!» esclamò Lucy balzando in piedi, seguita dalle altre, eccitate all'idea di tornare nella loro città natale.
«Quando si parte?» chiese Gabriella.
«Pensavamo all'incirca tra un paio di settimane» rispose Giulia.
«Perfetto, allora!» esclamò Ilenia.
«Ora dobbiamo solo informarci sui prezzi dei biglietti» continuò.
«E dirlo ai nostri ragazzi» proseguì Lucy.
«Dettagli!» fece un gesto annoiato con la mano Ella.
«Sarà bellissimo tornare a Firenze» proseguì con un bel sorriso sulle labbra.
«Rivedremo tutti i nostri vecchi amici, sai che sorpresa sarà per loro?» domandò Ilenia.
«Di sicuro non per la “cara” Elisabetta» affermò Ciù ridendo e facendo le virgolette con le dita.
«Non le stavamo particolarmente simpatiche» fece notare Lucy tra una risata e l’altra.
«La cosa era reciproca!» esclamò Diana senza smettere di ridere.
«Chissà se in questi anni è cambiata…» rifletté ad alta voce Gabriella.
«Quelle come lei non cambiano mai, fidati» le rispose Giulia, mentre le altre concordavano con lei.
«Ricordate quante frottole raccontava?» chiese poi, dopo qualche istante di silenzio.
«Certo che me lo ricordo. Alle medie diceva di avere degli unicorni nel giardino!» rideva Didi.
«E quando diceva di avere un allevamento di Panda?» domandò Lucy.
«Ne ha raccontate tante, ma la peggiore è stata quando si vantava di aver avuto una storia con i Big Time Rush e, guarda caso, proprio nel periodo in cui li avevamo scoperti noi» disse Gabriella.
«Già! Che caso, guarda un po’» esclamò Ciù.
«Comunque, tralasciano Elisabetta, dobbiamo occuparci veramente solo dei biglietti per l’aereo, perché abbiamo le case in cui abitavamo prima. I nostri genitori non le hanno vendute» osservò Lucy.
«Un momento…non penserai mica che abiteremo insieme, vero?» le chiese retorica Giulia con un sopracciglio alzato.
«Beh sai com’è…siamo sorelle, quindi…» lasciò la frase in sospeso.
«No no, non se ne parla! Io, Kevin e James vogliamo il nostro spazio» la contraddì la sorella.
«Ma allora io e Carlos dove staremo?» replicò l’altra.
«Ve ne prenderete una in affitto» rispose la maggiore.
Lucy stava per parlare, ma si azzittì all’occhiata di Giulia.
«E va bene!» acconsentì infine, sbuffando.
Continuarono a parlare per un tempo indeterminabile, senza tenere conto dell’ora, fino a quando, Ilenia posò casualmente lo sguardo sull’orologio a muro.
«Oh cavoli ragazze, è tardissimo! Kendall mi avrà data per dispersa, è meglio che vada» disse in fretta.
«Conoscendo Dustin, a quest’ora avrà già chiamato “Chi l’ha visto?” quindi vado anch’io» si accodò Gabriella.
«Sapete com’è Carlos, scusate, ma temo di dover andare» si scusò Lucy.
Diana e Giulia si scambiarono una occhiata divertita.
«Certo, andate pure. Non c’è problema» disse la prima.
«Ah Ile, già che ci sei…visto che abiti a pochi metri dall’agenzia di viaggi, non è che potresti informarti sui prezzi?» chiese la seconda.
«Certo, prima però passo a casa per dare la notizia a Kendall e me lo porto dietro» acconsentì lei.
Le altre risero e poi, Giulia si alzò per accompagnarle alla porta, da brava padrona di casa, mentre Diana, dopo aver salutato le amiche, era andata ad avvisare sua figlia che tra poco sarebbero tornati a casa, e quindi di cominciare a prepararsi.
Quando tornò in salotto trovò Giulia con aria assorta.
«Che succede Ciù?» le chiese.
«Niente…è solo che è da un po’ che non vediamo James e Logan»
«Hai ragione…» si ritrovò d’accordo Didi.
«Andiamo a cercarli, non vorrei che avessero combinato qualcosa, come al loro solito» disse sbuffando e alzandosi in piedi.
Girarono la casa in lungo e in largo, ma dei loro compagni non c’era traccia.
«Ma dove saranno? Abbiamo cercato in tutta casa!» esclamò Giulia.
«Non ne ho idea!» disse Diana.
Fece appena in tempo a finire la frase che i due interessati fecero il loro ingresso dalla porta di casa con un enorme scatolone tra le mani.
«E quello?» chiese Ciù.
«I lego!» rispose James tutto felice.
«Ma noi quanti figli abbiamo avuto? Uno o due?» si rivolse Didi alla sua amica.
«Penso due! A volte mi chiedo chi sia più bambino tra te e Kevin!» disse a James che la guardò con gli occhioni.
«Se questo era un insulto, parla chiaro» rispose lui.
«Bene, allora…noi vi lasciamo alle vostre discussioni e torniamo a casa» affermò Diana guardando Logan.
«Ma abbiamo appena comprato i lego! Dai, rimaniamo ancora un po’» cercò di convincerla lui con una faccia da cucciolo.
«No, Eleanor deve ancora farsi il bagno ed è tardi» rispose.
Chiamò la piccola e si avviarono verso la porta di casa.
«Ciao Ele! Torna presto» la salutò Kevin abbracciandola forte e lasciandole un bacio sulla guancia, mentre Logan lo guardava male.
«Certo Kev!» confermò lei, abbracciandolo di rimando e avvicinandosi ai genitori.
«Beh Didi, ci vediamo» la salutò Giulia, quando ormai erano sull’uscio di casa.
«Puoi contarci!» affermò.
«Logan, domani vieni da me, così iniziamo i lego!» esclamò James all’amico.
«Ovviamente, non mancherò» acconsentì.
«Sarà una estate molto lunga…» disse ridendo Diana, a Giulia.
«Lo credo anch’io» affermò l’altra, lasciandosi trasportare dalla risata dell’amica.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ecco a voi il secondo capitolo! Probabilmente, nel prossimo, le ragazze arriveranno a Firenze! Cosa accadrà una volta là? Come sarà ritornare nella loro città? E questa Elisabetta...non me la racconta giusta, e a voi? Non aggiungo altro, ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacio,
 
Diana
 

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Capitolo 3
*** The ace of hearts and warnings ***


NEXT STEP:
The ace of hearts and warnings

 
 
A villa Henderson c’era un insolito silenzio, interrotto solo dal leggero rumore che produce la tastiera di un computer. Infatti, seduta al tavolo del grande salone, c’era Diana, alle prese con diverse mail.
«Didi, a chi scrivi?» le chiese Logan, spuntandole da dietro.
Lei si voltò sorridente verso di lui, per poi scoccargli un bacio veloce.
«A delle vecchie conoscenze che avevo a Firenze. Così, per avvisarli che torno in città per una vacanza» spiegò, tornando con lo sguardo sullo schermo. Logan annuì solamente e si sedette di fronte a lei, osservandola.
«Che c’è?» gli chiese ad un certo punto, puntando gli occhi nei suoi.
«Niente, ti osservavo…che c’è di male?» domandò innocentemente.
«C’è che mi distrai e non riesco a concentrarmi su quello che sto facendo» rispose indicando il computer.
Lui accennò un sorriso, senza, però, smuovere lo sguardo da lei.
«Sei così tanto presa dall’organizzazione di questo viaggio che ti stai scordando di me» disse infatti, dopo un po’.
«Che ne dici di chiudere e dedicarti un po’ a noi due?» continuò riferendosi al portatile.
Lei non rispose, continuando a guardarlo indecisa. Logan si alzò, avvicinandosi lentamente, si mise dietro di lei, circondandole il busto e appoggiando il mento sulla sua spalla, soffiando leggermente sul suo collo per poi lasciarci qualche delicato bacio.
Lei si voltò completamente verso di lui, per poterlo guardare meglio.
«Non credo sia il caso…e poi Eleanor?» fece notare Didi.
«Per i tuoi genitori non sarà certamente un problema tenerla per una sera, la adorano…e poi tu hai bisogno di rilassarti, in questi giorni sei sotto pressione, e non solo per il viaggio, ma anche per il lavoro» rispose lui, senza staccarsi da quella posizione.
«Guarda come sei tesa…» fece poi notare, mentre spostava le mani sulle spalle, massaggiandogliele per rilassarla.
«Devi scaricare la tensione» disse infine. Diana sospirò leggermente, chiudendo gli occhi, per decidere sul da farsi.
«Hai vinto, e forse hai ragione…vado ad avvisare mia madre» acconsentì, alzandosi e dirigendosi al telefono, per poi tornare poco dopo sorridente.
«Ha detto che va bene e che possiamo portargliela quando vogliamo» lo informò, facendolo sorridere.
«Visto? Te lo avevo detto io» le disse camminando con passo cadenzato verso di lei, che alzò gli occhi al cielo a questa sua affermazione.
«Allora, che progetti abbiamo per stasera?» gli chiese poco dopo e lui sembrò pensarci un attimo.
«Mah potremmo andare in quel bel ristorante che hanno aperto da poco…poi una passeggiata sulla spiaggia…e dopo…si vedrà» spiegò, mettendole un braccio intorno alla vita e stringendola a sé, mentre l’altro vagava su e giù per la schiena. Stettero in silenzio per un po’, fino a quando Diana non riprese parola.
«Dì la verità…avevi già programmato tutto, vero?» gli chiese mentre lo stringeva a sua volta. Era certa che Logan in quel momento stesse sorridendo.
«Probabile…» rispose lui.
«Ma a tua madre non avevo detto nulla…così, era una idea che mi era venuta...» continuò, mentre percepiva il corpo di lei allontanarsi.
«Vado ad avvisare Eleanor che tra poco andiamo dai nonni» lo informò. Quando ormai era alla fine delle scale e stava per imboccare il corridoio, si voltò verso lui, facendogli l’occhiolino.
 
***
 
Nel frattempo dai Maslow, invece, c'era un gran casino, tra le varie valige già pronte, il padrone di casa non trovava per lui una cosa essenziale.
«Ma dove posso averla messa?!» continuava a chiedere  agitato, ricontrollando per la terza volta nella sua valigia.
«Tesoro, non è che apparirà come per magia se continui a cercare lì dentro» cercava di dirgli pazientemente Giulia.
«Non posso averla persa, mi rifiuto di crederci!» esclamò l’altro.
La sua compagna sbuffò, alzandosi dal divano su cui era seduta e avvicinandosi a lui.
«Andiamo, prova a ricordare dove la hai vista l'ultima volta» gli disse poggiandogli una mano sulla spalla.
«Io...io non lo so. Non mi ricordo!» rispose lui, mettendosi le mani tra i capelli, cercando di ricordare, mentre Giulia lo conduceva verso una poltrona, facendolo sedere, per poi tornare a risistemargli il bagaglio.
«Dai, la troveremo, non preoccuparti» gli disse incoraggiante, tornando da lui, e depositandogli un leggero bacio sulle labbra. Lui sorrise leggermente e la portò sulle sue gambe, stringendola per la vita e chiudendo gli occhi, mentre lei gli accarezzava i capelli.
«Grazie, tu sai sempre come confortarmi» le confessò.
«È così importante per te?» gli chiese, ignorando quello che lui le aveva detto prima.
James annuì con vigore.
«Sì, non mi muovo mai senza...è come una specie di portafortuna per me» mormorò.
Lei gli sorrise comprensiva.
«Ammetto che è un po’ strano...ma...» non fece in tempo a finire la frase che Kevin si catapultò dalle scale, chiamandoli a gran voce.
«Mamma! Papà!» gridava.
«Credo di aver trovato quello che papà cercava disperatamente!» disse agitando qualcosa tra le mani. Il diretto interessato spalancò gli occhi.
«Come, davvero? Fa vedere!» esclamò mentre il figlio si avvicinava porgendogli il suo portafortuna.
«Eccoti finalmente! Ma dove eri finita?» chiese riferendosi all'oggetto fra le sue mani, tutto contento.
«Era nel cassetto del tuo comodino, sotto delle scartoffie» rispose Kevin, felice di aver aiutato il padre.
«Un giorno dovrai spiegarmi come può un asso di cuori portarti fortuna» sbuffò Giulia alzandosi e provocando le risa del piccolo.
«E dai Ciù, non prendertela!» la chiamò lui, facendo per seguirla, quando si voltò verso Kevin.
«Ora puoi anche andare a giocare, grazie dell’aiuto» gli disse rivolgendogli un sorriso che venne prontamente ricambiato dal figlio che si diresse subito verso la sua camera, mentre James si affrettò a seguire Giulia, che era andata in cucina, alle prese con la cena per quella sera.
«Non me la sono presa…è solo che un attimo prima eri tutto triste, e quello dopo sprizzavi gioia da tutti i pori…e questo solo perché avevi nuovamente quella carta in mano…cos’è, forse ti rende più felice di me?» gli chiese voltandosi verso di lui, dopo aver infornato lo sformato di patate e prosciutto. James spalancò gli occhi, sorpreso.
«No, certo che no! Tesoro, ma che ti viene in mente?» le rispose, abbracciandola protettivo, mentre lei si lasciava cullare dalle sue possenti braccia.
«Sì, scusa…non so neanche come possa essermi venuto in mente…lascia perdere, qualche volta dico cose sciocche…» confessò lei.
«Non sono cose sciocche, sono i tuoi pensieri…e devi sempre esprimerli, senza farti troppi problemi…ok?» le disse serio, prendendole il viso tra le mani, mentre lei annuiva, persa nei suoi occhi. James sorrise, avvicinandosi un poco alla volta, fino a quando non fu Giulia ad eliminare quella poca distanza che li separava, facendo incontrare le loro labbra in un dolce, ma passionale bacio.
 
***
 
Dagli Schmidt c’era quello che si poteva chiamare “piccolo raduno tra amici”. Kendall, Carlos e Dustin, seduti sul divano davanti alla televisione, con bevande e schifezze a portata di mano, erano tutti concentrati su una partita di calcio.
«Come mai Logan e James non sono potuti venire?» chiese Carlos.
«Da quel che ho capito Logan aveva organizzato una serata tutta coccole e dolcezza con Didi, mentre James…beh lui inizialmente non trovava il suo portafortuna per il viaggio…però poco fa mi ha chiamato dicendo che lo ha ritrovato Kevin…e che ora passerà la serata con la sua "principessa”» disse virgolettando con le dita.
«Penso che tra poco arriveranno i secondogeniti per entrambi…» commentò Dustin.
«Lo credo anch’io» si trovò d’accordo Carlos, per poi lasciare la parola al biondino.
«Ovviamente! Conoscendoli, quei due ci andranno dent…» non fece in tempo a finire la frase, perché Ilenia lo riprese dalla cucina.
«Kendall! Cosa sono queste parole?!» chiese, facendolo sobbalzare sul divano.
«N-niente tesoro!» si ritrovò a balbettare, mentre i suoi due amici sghignazzavano senza ritegno.
«Dustin! Guarda che per te vale lo stesso!» gridò Gabriella dalla cucina, insieme alle sue amiche, mentre il diretto interessato smetteva immediatamente di ridere, facendosi serio.
«Ma io non ho detto nulla Ella!» si lamentò lui.
«Sì sì, come no! Ti ho sentito, sai!» rispose dalla postazione di prima, dovendo quindi alzare la voce.
«Ah ah vi ha azzittiti!» disse tronfio Carlos, facendo per tornare alla partita, quando la voce della sua dolce Lucy non gli fece tendere le orecchie.
«Mi sembra inutile dire che è lo stesso anche per te! No, Carlos?»
«Giustissimo» rispose non troppo convinto.
«Come scusa? Non ho sentito bene!» gridò lei, uscendo dalla cucina e piazzandosi davanti a lui, con le mani sui fianchi.
«Ho detto…giustissimo!» ripeté lui, con un tono di voce più alto.
Lucy annuì soddisfatta, mentre veniva raggiunta da Ilenia e Gabriella.
«Allora…- iniziò la prima sopraggiunta- la smettete di ficcanasare e sparlare della vita privata dei vostri amici?»
«Sembrate un gruppo di vecchiette che, non sapendo che fare, si impicciano della vita di tutti tranne che della loro» proseguì la seconda.
I tre, dal canto loro, le guardavano sconfortati, per poi lanciarsi una occhiata.
«Va bene…la smettiamo» acconsentì Dustin.
«Ci faremo di più gli affari nostri» disse Carlos, fissando ovunque tranne che Lucy.
«Però come avete fatto a sentirci? Noi eravamo qui, con la televisione accesa…mentre voi eravate in cucina» chiese il biondo, riflettendo.
«Noi abbiamo orecchie ovunque caro Kendall» gli rispose Ilenia. E dopo questa frase fece cenno alle sue amiche di seguirla in camera, mentre gli altri tre, non appena le ragazze ebbero salito le scale, lasciarono un sospiro di sollievo, per poi guardarsi tra di loro.
«Ma chi ce lo ha fatto fare?» domandò Dustin.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ehila gente! Lo so…vi aspettavate l’arrivo a Firenze, ma mentre scrivevo mi è venuto in mente questo, e ho deciso di rimandare l’arrivo alla prossima volta…promesso! Comunque, che ve ne pare del capitolo? La lunghezza va bene? Oppure li volete più lunghi? Ad ogni modo, tralasciando i convenevoli e le solite cose, vorrei dedicare questo capitolo alla mia mrs. Maslow preferita! Un bacio tesoro!
Alla prossima e anche un bacio a tutti voi,
 
 
Diana

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Capitolo 4
*** Florence, we are coming back ***


 NEXT STEP:
 Florence, we are coming back
 
Due settimane dopo…
 
 
L’aereo atterrò piano sulla pista d’atterraggio della bellissima Firenze. Finalmente il grande giorno era arrivato, e le ragazze avevano fatto ritorno alla loro città natale.
I bambini dormivano ancora, in braccio ai loro papà, mentre le giovani donne, l’una accanto all’altra, non la smettevano di emettere piccoli urletti eccitati.
«Eccoci, ci siamo!» esclamò Ciù, cercando di mantenere un tono di voce calmo, per non svegliare il figlio.
«Siamo tornate!» affermò Ella, stringendo il braccio di Lucy che le era accanto.
«Siamo state via per anni, ma ora rieccoci qui!» fu la volta di Ilenia, mentre sorrideva a trentadue denti.
Una volta prelevati i propri bagagli, si diressero all’uscita dell’aeroporto. Inspirarono a pieni polmoni l’aria fresca, tenendo gli occhi chiusi per poi riaprirli e trovarsi di fronte ad un bellissimo tramonto.
«Firenze…quanto mi era mancata» mormorò Lucy, per poi stringere la mano di Carlos, che le sorrise dolcemente.
«Abbiamo fatto ritorno, ma stavolta sarà tutto diverso» disse Diana, spostando poi lo sguardo su Logan e la piccola Eleanor in braccio a lui, sorridendo.

 
***
 
«E così è questa casa tua?» chiese Kendall mentre poggiava le valige all’ingresso, guardandosi intorno.
«Proprio così, Kendo» rispose Ile, seguendolo in salotto.
«Mi piace» commentò lui, ignorando il soprannome, per poi voltarsi verso di lei e sorriderle.
«Ne sono contenta- rispose, ricambiando il sorriso - ma hai visto solo il salotto! Non vuoi vedere il resto della casa?» proseguì divertita.
«Certo che sì!- esclamò avvicinandosi a lei - iniziamo il tour?» le chiese, mentre lei annuiva.
«Mi segua pure mr. Schmdt, le farò fare il giro della mia nobile dimora» disse improvvisando un inchino, imitata poi da lui.
«Bene, allora andiamo, la seguo passo dopo passo» affermò divertito, avvicinandosi a lei che fece un mezzo giro.
Gli fece vedere tutta la casa, tralasciando però una stanza.
«E quella?» chiese infatti, facendo per avvicinarsi, ma venendo bloccato dalla presa di Ilenia sul suo braccio.
«Quella non è niente» disse arrossendo leggermente, fissando il muro dietro Kendall.
«Allora perché non possiamo aprirla?» domandò ancora, curioso.
«Ehm…» balbettò lei, senza accennare a voler tornare al suo colorito originale.
«Ehi- iniziò Kendall con tono dolce – lo sai che puoi dirmi tutto» proseguì accarezzandole una guancia.
«Sicuro?» volle accertarsene lei. Il ragazzo annuì, sorridendole.
«E va bene…- sbuffò leggermente, mettendosi di fronte alla porta- ma promettimi che non mi giudicherai» continuò. Lui annuì, e a quel punto la sua compagna aprì lentamente la porta, sbirciò un attimo dentro e poi la aprì completamente, così che anche Kendall potette vedere all’interno.
«Ma questa era la tua camera!» esclamò entrando e guardandosi intorno, per poi soffermarsi sui poster che erano sull’armadio.
«Esatto» confermò Ile, mettendosi di fianco a lui.
«Molto carina…ordinata…- iniziò spostandosi al centro della stanza e lanciando una occhiata generale- e anche molto colorata!» terminò ridendo leggermente.
«Sono sempre stata una vostra grande fan- si giustificò, alzando il mento orgogliosa –e non è tutto!» proseguì, andando verso uno scaffale, da cui ne estrasse un quaderno ad anelli, stracolmo di fogli e simili.
Si sedette sul letto, poggiandosi il quadernone sulle gambe e facendo cenno a Kendall di mettersi accanto a lei, per poi aprire la prima pagina del quaderno.
Quella mostrava la band al completo, proprio agli inizi della loro carriera, con tanti cuori intorno e parole scritte accanto che però lui non capiva, siccome in italiano, e che la sua ragazza pensò a tradurgli.
Continuarono a girare le pagine e mano a mano che andavano avanti, così i progressi del gruppo salivano. C’era di tutto lì dentro…mini poster, interviste, disegni, foto, i testi delle loro canzoni e tanto altro. Fino a quando non arrivarono ad una delle ultime pagine, quando i Big Time Rush decisero di prendersi una pausa, e in grande, accanto all’intervista, c’era il testo di We Are…il loro modo di salutare tutte le loro fans.
«Wow…» mormorò lui meravigliato.
A quel punto Ilenia chiuse il quadernone, tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani. Kendall, senza dire una parola, le prese il mento fra le dita, alzandole il volto per guardarla negli occhi, che scoprì essere lucidi.
Senza dire una parola la baciò dolcemente, mentre le accarezzava il viso e lei portava le mani dietro al suo collo.
«Mi dispiace tesoro, davvero…» le disse Kendall, quando si separarono.
«Tranquillo…è stata una scelta di tutti…e poi ormai è passata, non preoccuparti» cercò di rassicurarlo, forzando un sorriso.
«Sicura?» le chiese senza staccare gli occhi dai suoi. Ile annuì con convinzione, mentre lui continuava a guardarla, per poi sospirare rumorosamente.
«Bene- disse alzandosi e porgendole la mano- ora che ne dici di lasciare da parte i ricordi e andare a cena?»
Lei afferrò la sua mano, alzandosi con un piccolo balzo.
«Certo!» confermò lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.
«Però cucini tu, ricordi cos’è successo l’ultima volta che mi sono messo ai fornelli?» domandò ridendo, tornando con la mente al disastro che aveva combinato.
«Non farmici ripensare!» esclamò lei inizialmente seria, per poi unirsi alla sua risata.
«Forza mrs. Schmidt, stupiscimi con un bel piatto di pasta italiano»

 
***
 
«Lucy!» esclamò Carlos dalla cucina.
«Dimmi, caro» disse lei, affacciandosi dalla porta.
«Dove sono le spezie?» chiese volgendole lo sguardo.
«Là, nella dispensa- gli rispose per poi avvicinarsi a lui – lascia stare, davvero, ci penso io alla cena» continuò cercando di togliergli il mestolo dalle mani.
«No signore! Tu ora te ne torni in salotto a riposare, qui ci penso io!» la rassicurò, battendosi una mano sul petto, mentre Lucy sospirava.
«Sicuro?» chiese poi.
«Al cento per cento» confermò.
«Ma almeno posso sapere che stai cucinando?» si incuriosì, tentando di sbirciare dentro la pentola, ma Carlos glielo impedì, mettendocisi davanti.
«No, è una sorpresa» disse infatti.
«Uff e va bene!» acconsentì, facendo per tornare in salotto. Però, quando era ormai sulla porta, si volse nuovamente verso di lui.
«Non mandare a fuoco la casa eh» si premurò, guardandolo. Lui rise leggermente.
«Non temere tesoro! Ci pensa chef Carlitos!» la rassicurò sorridendo.
«Io allora vado tranquilla, non farmene pentire»
«No no tranquilla, io sono affidabile! Non come Kendall» disse continuando a ridere.
«Già, Kendall…come dimenticare» confermò, lasciandosi andare ad una risata.
«Ora vai di là su…lasciami cucinare in pace» scherzò lui.
Lei acconsentì e tornò nell’altra stanza, lasciando il suo compagno ai fornelli. Dopo circa una oretta era tutto pronto, apparecchiò la tavola e chiamò Lucy, che arrivo subitissimo.
«Pronta a gustarti la cena?» chiese lui retorico.
«Pronta» affermò sedendosi sulla sedia che lui le aveva galantemente spostato.
Portò la pentola a tavola e, prima di togliere il coperchio, Lucy inspirò bene l’odore, cercando di capire cosa potesse aver cucinato.
«Spezzatino!» esclamò Los, rivelando il contenuto.
Mangiarono discorrendo animatamente, di tutte le cose più disparate e, quando finirono, lavarono insieme i piatti, per poi andare a guardarsi insieme un film in salotto.
Giunta l’ora di andare a letto, stanchi, si buttarono a peso morto sul letto matrimoniale, successivamente si misero un pigiama leggero, mettendosi poi sotto le coperte.
«Buonanotte piccola» mormorò Carlos, una volta spente le luci.
«Buonanotte amore» disse lei in risposta, per poi sentirsi circondare il busto dalle braccia di Carlos, che la stringevano a sé.

 
***
 
La mattina dopo si ritrovarono tutti insieme a far colazione in un bar vicino al parco in cui andavano sempre quando erano bambine.
«Mamma, dopo posso andare sullo scivolo?» chiese Eleanor, mentre addentava il suo cornetto.
«Certo tesoro» acconsentì Diana, sorridendole.
«Ed io posso andare con lei?» domandò Kevin a Giulia che gli scompigliò i capelli ridendo.
«Va bene piccolo»
Nel frattempo gli altri si gustavano in silenzio la colazione, fino a quando Logan non rischiò di strozzarsi con un pezzo della sua ciambella. Diana prese a dargli pacche dietro la schiena, finché lui non si riprese.
«Tutto bene?» gli chiese preoccupata.
«Didi, non c’è bisogno che ti allarmi! Logan sa cavarsela anche da solo, ormai è un uomo» disse divertito Dustin senza lasciarlo rispondere, lanciando poi una occhiata al suo amico che lo guardò male.
«E tu che ne sai? Sei forse nella mia testa?» replicò, ma Dustin non fece in tempo a dire altro, siccome gli arrivò uno scappellotto dietro la testa da parte di Ella.
«Dustin, stai zitto!» disse ad alta voce. Lui la guardò attentamente per poi tornare alla sua colazione, con un piccolo broncio.
Finirono di mangiare e si diressero, con la gioia dei due bambini, verso il parco.
Dopo le raccomandazioni dei genitori, i piccoli andarono verso i giochi, mentre gli altri passeggiavano nei dintorni, tenendoli d’occhio, fino a quando le ragazze riconobbero, tra la poca gente presente in quel parco, un viso a loro conosciuto. La persona in questione, quando le notò, assunse una espressione sorpresa per poi avvicinarsi velocemente a loro.
«Ma guarda un po’ chi si rivede!» esclamò.
«Ciao Veronica…» la salutò freddamente Giulia, mentre Diana si esibiva in un bel sorriso.
«Ehi ciao! Da quanto tempo!» disse cortese, mentre Ciù le assestava un leggero colpo sul braccio.
«Non essere gentile con lei…» le sussurrò a bassa voce, ma non abbastanza affinché Veronica non sentisse.
«Anche tu mi sei mancata eh» disse ironica. Giulia fece una smorfia, per poi prendere Diana sottobraccio, pronta ad andare, ma Lucy la bloccò.
«Sei sempre la solita!- disse rivolta alla sorella, poi si voltò verso Veronica-non darle retta, sai com’è fatta» aggiunse sorridendole. Ciù alzò gli occhi al cielo, sbuffando leggermente.
«Sì, lo so…è così dai tempi del liceo e noto che non è cambiata affatto» rispose guardandola da capo a piedi.
«Per tua sfortuna no!» disse sorridendo falsamente, tenendo stretta la presa sul braccio di Didi, che la guardava con fare divertito, come se fossero per un attimo tornate indietro nel tempo.
Veronica diede una occhiata veloce a tutti i ragazzi che erano dietro di loro, per poi sorridere civettuola e arrotolarsi una ciocca di capelli intorno al dito.
«E non mi presentate questi bei ragazzi?» chiese senza staccare gli occhi da loro. Giulia stava per saltarle addosso, ma fortunatamente Ella salvò la situazione.
«Noi veramente dovremmo andare…» si intromise, percependo l’aria tesa.
«Va bene…- disse fingendo un tono dispiaciuto-alla prossima, allora» disse poi rivolta ai ragazzi, che non capirono, e facendogli l’occhiolino, dopo di che si voltò e proseguì per la sua strada.
«Scusate, ma chi era quella?» domandò dopo un po’ James, a bassa voce, per paura della reazione della sua compagna.
«Oh caro James, tu non ne hai idea» rispose divertita Ilenia.

 
***
 
Stavano tranquillamente tutti seduti nel divano di casa Ferrari che non era cambiata di una virgola in cinque anni. I genitori delle ragazze rientravano abitualmente a casa, quindi nulla era mutato. I ragazzi si erano stupiti davvero nel vedere come tutte le ragazze si sentivano a loro agio a casa Ferrari, proprio come se fossero a casa loro.
«Allora? Che programmi abbiamo per domani?» domandò Dustin entusiasta mentre i suoi amici annuivano curiosi di sapere che avrebbero fatto il mattino successivo.
«Io vorrei riposarmi, ma prima di tutto vorrei capire dove è andata Lucy!» gli rispose la compagna mentre voltava lo sguardo da una parte all’altra del soggiorno, alla ricerca dell’amica.
«Sto arrivando!» esclamò Lucy facendo dedurre che si trovasse al piano di sopra.
«Che sta facendo?» chiese James curioso alla sua fidanzata che si scambiava strane occhiate con Didi. Lei si limitò ad alzare le spalle, quindi il moro chiese manforte a Logan che guardò Didi, ma ricevette la stessa risposa di James.
«Sorellona! Didi! Ricordate questo?» chiese Lucy sbucando dalla porta del salone con un diario bianco in mano, con qualche fotografia attaccata qua e là. Alla vista dell’oggetto le due amiche sbiancarono andando contro la più piccola per portarle via l’oggetto che aveva un non so che di preoccupante.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Hola! Sono tornata! Mi davate per dispersa? Ebbene no, sono tornata con un nuovo capitolo, fresco fresco per voi. Che ve ne pare di Veronica? E del ritorno a Firenze? Il diario che ha trovato Lucy non mi convince molto…ad ogni modo vorrei rispondere a _kokka! Sì, Diana sono io ahahah
Ci vediamo al prossimo capitolo! Un saluto speciale alle mie Rushers che attendevano con ansia il mio aggiornamento!
Un bacio a tutte e a alla prossima,
 
Diana
 

 

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Capitolo 5
*** Secrets ***


NEXT STEP:
Secrets
 
La scena sembrava quella dei film. Lucy scappava mentre Giulia e Diana, come se fossero tornate bambine, la inseguivano. Ad un certo punto Lucy arrivò vicino a James e Logan, fermandosi.
«Molla quel diario e nessuno si farà male» disse Ciù minacciosa.
«Ciù non sei un gangster» disse Diana guardando l’amica con aria rassegnata.
«Dai ma cosa potrà mai essere – disse Ilenia avvicinandosi all’oggetto e prendendolo in mano – Oddio esiste ancora!» esclamò riconoscendo il diario che Ciù è Didi avevano scritto ai tempi del liceo.
«Non è niente che potrebbe danneggiare qualcuno, perché non volete che lo si legga?» domandò Gabriella con ovvietà.
«Perché no!» risposero in coro le sue amiche e subito dopo ricevettero il diario che si premunirono di nascondere bene, ma forse non così tanto.
«Ok, adesso che ci siamo calmati, che si fa per cena?» chiese Lucy e tutti la guardarono straniti.
«Io e Kendall abbiamo già prenotato al ristorante per una cenetta romantica» disse Ilenia imbarazzata.
«Io e Dustin dobbiamo andare in discoteca» proseguì Gabriella.
«Mamma! Noi andiamo a giocare?» domandò Kevin alla madre che annuì, forse senza neanche pensare a cosa aveva appena dato assenso.
«Ci uniamo a loro papà?» domandò la piccola Eleanor al padre che alzò le spalle.
«Veniamo in discoteca con voi» disse infine Lucy che prese la borsa e con gli amici uscì da quella che era stata la sua casa per quasi diciassette anni.
«Forse eri troppo scioccata amore, ma hai detto a Kevin che lo avresti portato a giocare» disse James alla compagna che sgranò gli occhi per poi spostarli sul figlio che sorrideva felice mentre parlava con Eleanor. 
«L’ho fatto sul serio?» domandò Ciù a Diana che sorrise in maniera molto eloquente.
«McDonald’s...proprio ciò che volevi evitare» le disse Didi ridendo.
«Ora volete spiegarci cosa contiene quel diario?» domandò James alzandosi dal divano.
«Cose nostre a cui teniamo molto, ma non vogliamo che vengano esposte. Eravamo piccole» gli rispose Diana mentre cercava le chiavi nella sua borsa e Ciù fece lo stesso.
«Ora andiamo amore» disse Ciù dando un bacio sulla guancia a James.
«Il fatto che guidate voi non mi piace per niente» disse Logan mentre abbracciava Diana da dietro e le lasciava un bacio sulla spalla. 
James, Giulia e Kevin stavano salendo sulla macchina, così anche Logan, Diana e Eleanor. La piccola, però, voleva andare in macchina con Kevin, ma il padre si rifiutava di farla andare. Così, dopo diversi tentativi, fu Kevin ad andare in macchina con loro così poteva tenere d’occhio la sua principessina.
«Ciù ormai non so più se sono in grado di parlare in italiano» disse Didi mentre erano davanti all’ingresso del locale insieme ai compagni e i bambini.
«Male che vada potete testare l’inglese delle commesse» commentò Logan prendendo per mano Diana.
«Allora ordinate voi!» esclamò Eleanor indicando i padri. James e Logan si guardarono perplessi e alla fine acconsentirono con la promessa di ricevere aiuto in tal caso ne avessero bisogno.
Per le due ragazze rientrare in quel locale così familiare fu un tuffo al cuore perché tanti ricordi iniziarono a susseguirsi nelle loro menti facendole sorridere.
«È destino quello di incontrarci» disse una voce che apparteneva a Veronica. Le due si voltarono e Didi, come sempre, salutò l’amica cordialmente mentre Ciù ringhiava come un cane.
«Andiamo!» esclamò Kevin mentre indicava suo padre e lo zio Logan con i vassoi in mano.
«Ma chi sono questi due splendori?» domandò Veronica. Ciù ovviamente voleva assalirla, ma poi chiuse un occhio e si convinse che si riferiva a suo figlio.
«Lui è Kevin, mio figlio è lui è James, suo padre» rispose Ciù con aria sufficiente.
«Lei invece è Eleanor e lui Logan» le disse Didi felice.
«Amore, lei è Veronica, non è un’amica della mamma però sii cordiale» disse Ciù in inglese a suo figlio e fece ridere i ragazzi, ma fece anche arrabbiare Didi.
«Ferrari, me la cavo con l’inglese» sputò Veronica acida sentendo le parole di Ciù.
«Ma non ho nulla da nascondere, che io e te non siamo amiche è un dato di fatto» ribatté Giulia infastidita. Veronica ci rimase malissimo e si congedò dai sei che ripresero a mangiare.
Dopo la cena Diana ricevette la chiamata di Ilenia e si accordarono per vedersi nel dopo cena a Casa Bianchi.
«Allora? Noiosa la discoteca?» chiese Ciù mentre tutti erano seduti nel salone.
«Siamo stati assaliti quattro volte e hanno anche cercato di pedinarci» sbuffò Gabriella.
«Anche a noi è capitata una cosa simile... Ma voi? Che avete fatto?» domandò Ilenia facendo una smorfia mentre ricordava i loro tentativi di fuga da fan impazziti.
«Abbiamo incontrato Veronica» disse Giulia acida.
«Ora potete spiegarmi chi è?» domandò James che per la seconda volta dall’arrivo a Firenze aveva incontrato Veronica e aveva domandato chi fosse.
«È sempre stata la rivale di Giulia su tutto! Pensava di essere più bella di lei e voleva pure rubarle la migliore amica a detta sua» disse Lucy ridendo.
«Tesoro, non mi dire che eri gelosa?» domandò James.
«Non sono mai stata gelosa!» esclamò Ciù scatenando la risata di tutti.
«Cambiando un secondo discorso, io e Lu abbiamo bisogno di Logan e Dustin domani per fare delle commissioni, però voi potete organizzarvi come meglio credete» disse Ilenia.
«Ok, va benissimo! Noi domani andiamo a comprare dei vestiti per i bambini, Ella, James, Carlos e Kendall possono venire con noi» disse Didi alludendo a se stessa e a Ciù. I citati annuirono e dopo essersi tutti salutati andarono rispettivamente nelle loro case.
James e Logan ricevettero una notifica di WhatsApp che indicava la loro aggiunta da parte di Gabriella nel gruppo “Secrets”. 
“Che vuol dire?” scrisse Logan.
“Io potrei tradurvi qualche pagina del diario di Ciù e Didi” rispose Gabriella.
“Ok, io ci sto” acconsentì James.
“Pure io” rispose subito dopo Logan.
 
***
Il mattino seguente tutti si alzarono di buon’ora e andarono a fare colazione nel solito bar per iniziare una nuova giornata. Per i ragazzi quella non poteva essere definita una vera e propria colazione perché loro erano abituati a uova, pancetta, succo d’arancia, ma non a cappuccino e cornetto.
«Forza! Dus, Logie e Ile, andiamo!» esclamò Lucy alzandosi e dando un bacio a Carlos. Lo stesso fecero Ilenia con Kendall, Logan con Didi e Dustin con Ella.
«Allora cosa dobbiamo fare?» domandò Dustin.
«Dobbiamo comprare un regalo per Carlos e Kendall» rispose Ilenia con ovvietà.
«È noi cosa c’entriamo?» domandò Logan
«Abbiamo scelto ad estrazione e siete usciti voi» disse Lucy convinta. Dustin e Logan annuirono perplessi, in quanto quella situazione non la avevano programmata e la stavano ancora realizzando
«Però Lucy, io proporrei un negozio di musica per Kendall invece per Carlos...un negozio di biancheria intima!» esclamò Ilenia contenta come se avesse scoperto l’acqua calda.
«Se volete farli felici, andate entrambe in un negozio di biancheria intima, ma noi non vi accompagniamo» disse Dustin facendo retro marcia per tornare indietro dagli amici e da Gabriella.
«Brutti maniaci, io vi-» stava per dire Lucy, ma venne bloccata da una quinta voce «Lucille Ferrari? Ilenia Bellu? Qual buon vento vi riporta a Firenze?» domandò.
«Elisabetta» sibilò Ilenia insieme a Lucy. Non sembravano affatto felici di vederla, Dustin e Logan le guardavano in maniera strana, volevano sapere chi fosse la ragazza che le aveva scioccate così tanto. Lei provò a presentarsi, ma quelli, non essendo del posto, non capirono nulla e non risposero.
«Dove ci siete voi due, ci sono anche Giulia, Diana e Gabriella, ho proprio voglia di rivederle. Salutatemele» disse la ragazza prima di voltare le spalle ed andare via.
«Compere rimandate! Raggiungiamo gli altri!» esclamò Ilenia trascinandosi dietro gli altri tre.
 
***
 
Dopo aver dato appuntamento agli altri a casa sua, Ilenia cercò di riprendersi dall’incontro avuto con “il diavolo in persona”, a detta sua. I due ragazzi ancora non riuscivano a capire e Lucy era scioccata almeno quanto l’amica. Il campanello suonò e dopo aver aperto, il salone di casa Bellu venne popolato dalle sue amiche e i rispettivi compagni.
«Allora Ile, cosa è successo?» domandò Gabriella preoccupata.
«Non puoi davvero immaginare chi abbiamo incontrato poco fa!» esclamò Lucy strappando le parole di bocca all’amica interpellata.
«Chi?» domandò Diana subito dopo. Lucy e Ile si scambiarono un’occhiata fugace ed esclamarono un nome, “Elisabetta”.
«Elisabetta? Credevo non esistesse più. Lo dico sempre che l’erba cattiva non muore mai» disse Ciù con acidità nella voce. I ragazzi, che ormai erano abituati alle strane situazioni nelle quali si ritrovavano per via delle loro fidanzate, non batterono ciglio e ascoltarono la conversazione in silenzio.
«Che ha fatto quella vipera?» domandò Diana guardando Logan che si trovava con le due ragazze al momento dell’incontro. Lui non sapeva che rispondere visto che non aveva capito niente di ciò che si erano dette.
«Tranquilla Didi e anche tu Ella. Non ha fatto nulla, ha cercato di presentarsi, ovviamente in italiano, e loro non hanno risposto perché non hanno capito» rispose Ilenia per Logan. Didi e Ella tirarono un sospiro di sollievo. Conoscevano Elisabetta e la vicinanza con i loro uomini non avrebbe giovato a nessuno.
«Però ha detto di salutarvi e che ha voglia di rivedervi» informò Lucy.
«La voglia non è reciproca» rispose Giulia mentre si avvicinava alle amiche. Avevano già visto Veronica, Elisabetta peggiorava solo la situazione e lei non ne era affatto felice.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Salve gente, vi chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma ormai ci siamo abituati, no? Ad ogni modo, concentrandoci sul capitolo, ecco che fa la sua comparsa la famosa Elisabetta! Mentre James, finalmente, scopre chi è Veronica e perché Giulia non sembra apprezzarla particolarmente u.u
E Gabriella? I ragazzi, a quanto pare, verranno a conoscenza dei segreti nascosti in quel diario…dovrebbero preoccuparsi? Se Didi e Ciù lo venissero a sapere, la vedo male per Ella ahahah
Comunque, anche se in grosso ritardo, vi faccio gli auguri per Natale, Capodanno e l’Epifania! Ora vi devo salutare!
Vi aspetto nelle recensioni e al prossimo capitolo!
 
Diana
 

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