Resurgenti: cavie per una seconda vita

di Chihaar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Elemiro Nerovia ***
Capitolo 2: *** Cavie ***
Capitolo 3: *** Evoluzione ***
Capitolo 4: *** Holocaust ***
Capitolo 5: *** Genesi ***



Capitolo 1
*** Elemiro Nerovia ***


Il mio nome è Elemiro Nerovia… beh, è o era? Non lo so. Sta di fatto che sono morto da due settimane. Com’è possibile dite voi? Tutti devono morire, insomma. Io sono morto all’età di 87 anni, nel mio letto di casa: una sera sono andato a dormire e non mi sono più svegliato. Beh, fino a tre giorni fa. Sono tre giorni che sto nella mia bara a pensare. Cavolo, e dire che avrei dovuto saperlo che sarebbe finita così. Eh sì, perché qualche mese fa mi ero iscritto a un programma di sperimentazione farmacologica come cavia umana volontaria; perché? Il mio dottore mi aveva detto che il mio cancro ai polmoni era ormai in fase terminale, l’avevano diagnosticato troppo tardi e nemmeno la chemio mi avrebbe potuto far stare meglio. Due pacchetti al giorno di sigarette prima o poi te la fanno pagare.Ho richiesto di evitare l'autopsia, come mi avevano detto i medici del laboratorio.  Ho avuto un bel funerale, però. C’erano i miei amici, due, gli ultimi rimasti in vita, mia moglie, la quale l’unica cosa che ha detto quando si è accorta che ero morto è stata “era ora, non ne potevo più di sentirti tossire tutta notte!” e poi è scoppiata a piangere per un ora mentre arrivava il dottore per certificare il mio decesso. Povera donna, mi chiedo come farà ora a campare; C’erano anche i miei figli con i miei nipoti. Loro non hanno pianto, erano solo tristi. Mia figlia era un continuo di lacrime, invece.
C’era anche il mio cane, Argo. Ero professore di lettere una volta, per quello il mio cane si chiama così.
Ma torniamo a noi; non ho detto niente a mia moglie del laboratorio: mi hanno fatto una puntura e mi hanno fatto bere una schifezza viola una volta a settimana per due mesi, poi hanno detto che ci saremmo rivisti tra due mesi, mi hanno dato novemila euro e mi hanno mandato a casa. Spero che quei soldi possano servire a mia moglie, anche se non so quanti ne saranno rimasti dopo il funerale. Pensavo che fossero degli idioti, pagare un uomo che sta per morire. E invece mi hanno fregato alla grande. Tra poche ore dovrebbero essere qui, vogliono studiare gli effetti del progetto “Resurgenti”, ovvero fregare la morte con una serie di composti chimici che rianimano il corpo dopo un periodo di inattività completa, annullando la necrosi e rigenerando le cellule. Mi hanno detto di chiamarli quando mi fossi svegliato e l’ho fatto, prima di mezzanotte dovrebbero tirarmi fuori di qui. Sul mio telefono c’è anche uno specchio, l’ho attaccato con lo scotch, e l’ho usato per vedere che aspetto avessi: ho 20 anni di meno! Quelle schifezze funzionano più di quanto pensassi. Ho tutta l’eternità davanti e la passerò in un laboratorio. Quanto sono stato stupido. Eccoli, sento la trivella che sta scavando fino alla mia bara. Quasi quasi faccio finta di essere ancora morto, per confonderli un po’. Eh eh, scherzi da cadavere.
 
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Diario del progetto “Resurgenti”: data esperimento 389 - Relatore Dr. Nicolas Haremov
 
Oggi abbiamo trovato un altro soggetto positivo al farmaco RSG21K. Elemiro Nerovia, anni 87, italiano della provincia di Milano. Ha preso parte al progetto quattro mesi fa al laboratorio “Rigoletto”, supervisionato dalla Dott.sa Bracario; il soggetto ha asserito durante la prima intervista di avere memoria del suo funerale, quindi anche in questo caso abbiamo lo sviluppo della “Proiezione Astrale” come negli altri 3 casi positivi.
Mi riesce ancor difficile trovare un nesso tra i soggetti risorti, in quanto hanno età anagrafiche, provenienza geografica ed estrazione sociale differenti tra loro ma sono speranzoso: non appena avremo eseguito tutti i test di routine forse emergerà un fattore comune, probabilmente una predisposizione genetica. Nota di interesse del soggetto E.N. è che il farmaco ha avuto un effetto nuovo, un ringiovanimento cellulare e dell’organismo senza precedenti: in 4 giorni dal decesso è ringiovanito di 27 anni fisici e sembra che non sia ancora stabilizzato. Mi chiedo di quanto potrà essere il risultato finale.
Il soggetto è già stato introdotto nell’ambiente abitativo “Minerva” con gli altri 3 positivi al farmaco, gli sono stati fatti tutti i prelievi e le analisi standard ma ho intenzione di sottoporlo ad alcuni test suppletivi per accertarmi di tutti gli effetti possibili.
Aggiornamento sui soggetti già registrati: il soggetto 1 ha sviluppato vista notturna ed eco-localizzazione, il soggetto 2 ha dimostrato in un test di apnea di riuscire a tenere il fiato per un ora senza problemi mentre il soggetto 3 ha dimostrato inusuali doti di flessibilità e resistenza al dolore.
Ultima nota: cresce il numero di soggetti negativi recuperati, temo che l’ambiente abitativo “Ade” presto non riuscirà più a sopportare la capienza; ultima nota a visione del supervisore del progetto Resurgenti.
 
Dottor Nicolas Haremov, responsabile del laboratorio “Olimpo”.

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Capitolo 2
*** Cavie ***


Devo tenere un diario, ordini del dottore. Ho un dottore personale, o quasi. Pensare che per una vita a trovare il dottore era un miracolo, maledetta mutua; quando sei vecchio preferiscono che tu muoia piuttosto che curarti, tanto non lavori più, non sei più utile a nulla. Ma non divaghiamo. Allora, sono qui da una settimana, ho conosciuto altri ritornati come me. Il primo è Hans Weissmare, un avvocato tedesco di 45 anni che è morto in un incidente stradale poco dopo aver ultimato il trattamento, il secondo è Miroku Tadaki, un ingegnere giapponese di 34 anni che si è trovato dalla parte sbagliata di una pistola durante una rapina. Ma la persona più strana è Jaqueline Montsartre, una poliziotta di 30 anni che durante un inseguimento è stata buttata fuori strada ed è finita nel fiume con la macchina, annegando. Ora, posso capire un vecchio nelle mie condizioni che accetta di sottoporsi ad un esperimento del genere, tanto non avevo più nulla da perdere, ma cosa ha spinto delle persone nel fiore degli anni a prestarsi come cavie umane per un progetto che avrebbe dovuto riportarli in vita? Nessuno di loro, nemmeno Hans, è ringiovanito come me ed inizio a pensare che la cosa avvenga solo se muori di vecchiaia o di malattia, dato che tutti sono stati vittime di morte da trauma fisico. Morte da trauma fisico? Ma come parlo? Deve essere colpa di tutte quelle serie tv poliziesche che ho visto negli anni. Ad ogni modo, abbiamo fatto amicizia, non sono delle persone malvage, anzi, sono piuttosto simpatici. Il mio processo di ringiovanimento sembra essersi arrestato, ora ho fisicamente 36 anni; non mi sentivo così in forma e pieno di energia da tempo. Secondo il Dott. Hare-qualcosa, il nostro medico, il mio ringiovanimento è un aspetto nuovo che il farmaco non aveva mai “donato” a nessuno, ma non finisce qui: a quanto pare ho una rigenerazione cellulare ipersviluppata, cioè se mi taglio, la lama non fa tempo ad arrivare in fondo che il taglio si è richiuso. È stato un problema fare i prelievi del sangue, dato che una volta fuori dal mio corpo il mio sangue si coagulava in 7 secondi.
Mi sembra di essere uno di quei personaggi dei fumetti che leggevo da ragazzo. Hans è la Vedetta, vede al buio e usa il sonar come i pipistrelli e i delfini, Miroku è il Pesce, non ha problemi a stare un ora sott’acqua, benché non abbia le branchie (o forse le ha ma non ce lo dice… mah), Jaqueline è il Serpente, snodata più di una contorsionista e non sente male in nessun caso; io mi definisco la Lucertola, mi sono tagliato un dito e questo mi è ricresciuto. Ho ancora i brividi dalla scena. Di notte sento strani rumori provenire da una altra parte del complesso del laboratorio, alcuni lamenti cantilenanti, altre vere e proprie grida di dolore lancinante. Ma che cavolo fanno davvero in questo laboratorio?
 
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Diario del progetto “Resurgenti”: data esperimento 398 - Relatore Dr. Nicolas Haremov
 
I soggetti si sono prestati a tutti i test fisici e psicologici che erano richiesti, più diversi che mi sono venuti in mente per scrupolo; non ho ancora individuato l’elemento comune che ha permesso ai soggetti di risultare positivi al farmaco RSG21K, ma non mi arrendo: credo che sia un qualcosa a livello neurologico più che genetico, per questo domani li voglio sottoporli ad una TAC con la variante 65 del RSG21K, più leggera e innocua ma abbastanza di contrasto per verificare se il farmaco originale si è depositato in maggiore quantità in qualche area specifica del cervello e capire se è una formazione differente di quell’area a permettere al farmaco di riportare in vita i soggetti.
Nota personale: il soggetto 4 ha qualcosa di strano; nessuno degli altri soggetti ha conservato la capacità rigenerativa cellulare dopo l’entrata in azione del farmaco successiva alla morte. Eppure mi trovo di fronte ad un uomo in grado di rigenerare parti amputate dal proprio corpo, con consecutiva vaporizzazione della parte staccata dal medesimo: una volta tagliata, la parte si secca ed evapora come ghiaccio su una piastra. Giurerei che il soggetto 4 ha anche abilità metamorfiche facciali: durante un test per verificare l’eventuale presenza di capacità telecinetiche, fissando me che mi trovavo oltre il pianale dell’esperimento, ha per pochi secondi mutato la sua conformazione facciale ed è risultato identico a me, o perlomeno ho avuto questa impressione. Non è più riuscito a ripetere la cosa, ma suppongo che sia una conseguenza del profondo stato di concentrazione nel quale si trovava. Intendo ripetere l’esperimento tra qualche giorno, per non metterlo sotto pressione.
Ultima nota: i settori dall’1 al 7 dell’ambiente abitativo “Ade” sono stati sgomberati da “Holocaust”, per sopperire al sovraffollamento. Rimangono ancora operativi a pieno regime i settori da 8 a 12.
 
Dottor Nicolas Haremov, responsabile del laboratorio “Olimpo”.
 
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Capitolo 3
*** Evoluzione ***


Camaleonte. Non lucertola. Ecco cosa sono diventato. Nemmeno un proiettile mi ferma, mi passa attraverso e il mio organismo si rigenera dietro di lui. Come se non bastasse riesco a mutare il mio viso e il mio corpo a mio piacimento. Mi hanno tagliato la gola, dissanguato, elettrificato, versato diverse quantità di acidi, sempre maggiori e sempre più potenti ma sono ancora vivo e vegeto. Non so più se avere paura o sentirmi un dio. Cosa fai quando sei conscio che non puoi morire e che potresti sparire in qualsiasi momento tra la folla diventando uomo o donna, nero o bianco o asiatico? Inizi a pesare di farlo davvero, suppongo. Specialmente dopo che ho scoperto cos’erano quei lamenti e grida che sentivamo la notte. Erano gli altri, i “negativi” alla schifezza che ci hanno dato. Sono ritornati pure loro ma non come noi, loro sono un’altra cosa. Mi ricordano gli zombie di Romero, ma non sono zombie, non necessitano di cibo per continuare ad esistere, ma si massacrano l’un l’altro per rabbia congenita, credo, bevono il sangue solo di chi è morto per mano propria, strappandosi il cuore per uccidersi a vicenda. I Negativi sono dotati di ricordi, sono senzienti, parlano, ma hanno solo uno stimolo primario: uccidere per rimanere soli. Come lo so? Ieri notte sono uscito dal dormitorio e ho seguito le grida fino ad una porta blindata che ho passato ricostruendo la mia retina come quella di uno degli inservienti. E sono giunto nel settore 11 dell’area “Ade”. Una balconata di vetro sovrastava una specie di arena con diverse porte; ogni tanto una si apriva e ne usciva fuori uno che combatteva all’ultimo sangue con quello già dentro all’arena. E quello dentro all’arena era quieto finché rimaneva solo, poi diventava una bestia, urlava, combatteva, ma non molto bene, anche se in maniera violenta e quasi selvatica. Sembrava di vedere lottare delle scimmie per il territorio. Dopo il quarto massacro ho deciso di scendere io nell’arena con lui. Mi ha guardato per qualche secondo ma non mi ha prestato attenzione. Poi si è aperta un’altra cella ed allora è tornato ad essere bestia fino alla morte del nuovo venuto. Si è calmato e mi ha offerto il cuore nemico in segno di pace. Abbiamo parlato per un paio di ore, interrotti dalle eliminazioni degli altri. Lo chiamano “Holocaust”, i medici; è quanto di più simile a noi e ai negativi al tempo medesimo perché non ha terminato il trattamento prima di morire. Ho fatto domanda formale ad Haremov di muovere H. nel nostro settore. Vediamo che risponderà.

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Diario del progetto “Resurgenti”: data esperimento 412 - Relatore Dr. Nicolas Haremov

Incredibilmente E.N. è riuscito ad eludere tutte le forme di controllo per uscire da Minerva e ha trovato il settore 11 di Ade. Inoltre è entrato in contatto con Kadri Tann, alias “Holocaust”. Altrettanto incredibilmente è il primo essere ad aver comunicato verbalmente con H. da quando è arrivato qui: ho il fondato sospetto che H. sia più cosciente di quello che credevamo ma che non abbia mai voluto comunicare con noi per scelta. E.N. mi ha chiesto di trasferirlo a Minerva per fare in modo, cito testuali parole, “che non si senta solo, dato il lavoro che gli fate fare”. Sulla base di questa supposizione ho provato ad alternare un contatto tra H. e i soggetti negativi con i soggetti positivi. Non ha avuto reazioni ostili con loro. Comincio seriamente a credere che nonostante H. appaia come un negativo, in realtà sia un positivo al farmaco ed anche un alfa tra i negativi, condizione che spiegherebbe il comportamento dei negativi in sua presenza.
Aggiornamento sui soggetti positivi: ora tra loro si chiamano con nomi in codice, rifiutano i loro nomi anagrafici in quanto non ritengono più di essere gli esseri che portavano quei nomi.
Vedetta (H.M.) ha manifestato visione termica ed infrarossi, iper-percezione sonora (ha sentito un gatto all’esterno del laboratorio a 15 metri di distanza con 3 metri di cemento in mezzo) e lettura del pensiero accurata al 97%.
Pesce (M.T.) ha raggiunto una velocità di nuoto in apnea di 100km/h e ha mantenuto tale velocità per tre ore. Inoltre ha manifestato la capacità di palmare gli arti a comando.
Serpente (J.M.) ha sviluppato la capacità di cambiare pelle, ha manifestato dentatura retrattile con secrezione di sostanza ignota (per il momento è identificata come neurotossina paralizzante che fa letteralmente sciogliere tessuto cerebrale e ossa) e capacità di fondere provvisoriamente gli arti al corpo.
Camaleonte (E.N.) ha il pieno controllo della metamorfosi corporea, della rigenerazione a livello cellulare delle sue parti del corpo recise, che non scompaiono a meno che lui non voglia: ora si riattacca i pezzi.
Holocaust (K.T) non ha mostrato segni di miglioramento ma aspetto istruzioni in merito al suo trasferimento a Minerva. Come già menzionato, uno stimolo psicologico potrebbe incrementare le sue capacità. Ha inoltre terminato tutti i soggetti degli ambienti da 1 a 11 del settore Ade. Solo il 12 rimane operativo a mezza capienza.

Dottor Nicolas Haremov, responsabile del laboratorio “Olimpo”.
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Capitolo 4
*** Holocaust ***


Ci sono novità: abbiamo due nuovi compagni. Il primo è Holocaust (si è dato lui questo nome a quanto pare) ed è con noi da due settimane. Ha già migliorato la sua condizione una volta che si è lavato via tutto il sangue di dosso ma la sua pelle resta di un colorito tendente al grigio. Sommato al fatto che i suoi occhi sono rossi, è calvo e pieno di cicatrici, gli altri hanno faticato un po’ ad abituarsi. Ma ora è tranquillo, parliamo, ridiamo, giochiamo a carte e a scacchi (mi mancava giocare a scacchi, erano anni che non trovavo un buon avversario). Qualche giorno fa Serpente gli ha chiesto se avesse voglia di raccontarci qualcosa di come era lui prima. Faceva l’allevatore e si è sottoposto all’esperimento per i soldi, come tutti noi. Sfortunatamente per lui, è morto nel crollo di un silo il giorno prima dell’ultima iniezione, non completando il trattamento. Quando si è svegliato nella bara l’ha aperta con un calcio, facendo saltare via anche il terreno sopra di lui e ha iniziato a vagare per ore nella campagna intorno al cimitero. Poi lo hanno trovato e pensando che fosse solo un altro negativo lo hanno messo ad Ade ma si sono resi conto presto che non era un negativo qualsiasi. Da quando è con noi ha sviluppato la capacità di far prendere fuoco alle mani e ai piedi e dice che il suo obbiettivo è di riuscirci anche con la testa, perché non so. Ha scoperto che la sua pelle può essere penetrata solo dalla forza fisica di un negativo (circa 270 volte quella di un normale essere umano) e che un calibro 50 a bruciapelo non gli fa nulla, neanche un’ustione. La sua struttura ossea, a quanto dice il dottore, è più densa del diamante ma tutte le sue ossa, denti compresi, sono nere (come le hanno viste, con i raggi X?).
Il secondo nuovo coinquilino è una donna, Sharon Carlton: aveva 39 anni quando è morta, in un incendio in un bosco, nella parte nord dell’Australia, dove faceva la guardia forestale. Per il momento è solo tornata in vita, non ha ancora dimostrato abilità specifiche per poterle suggerire un nome. Non è molto socievole ma credo sia solo spaventata da noi.
Ho sentito due medici che parlavano di un’operazione l’altro giorno: discutevano se fosse saggio o meno mandarci sul campo. Credo che vogliano impiegarci come risorse per qualcosa di non proprio legale, ma si sbagliano. Non sanno quanto si sbagliano su di noi.

 
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Diario del progetto “Resurgenti”: data esperimento 427 - Relatore Dr. Nicolas Haremov
 
Nel gruppo non emerge un leader come ipotizzato in precedenza ma si è instaurato un clima di gruppo, eccezione per Sharon Carlton, nel gruppo da soli tre giorni. Non ha ancora manifestato capacità particolari e credo abbia seriamente paura del resto del gruppo in questo momento. Sconsiglio il suo impiego nel caso si decidesse di far spostare il gruppo.
Holocaust ha sviluppato la capacità di pirogenesi a mani e piedi, inoltre tutti i test effettuati hanno dato esiti inaspettati riguardo la sua composizione fisica: a quanto pare il siero incompleto ha mutato il suo DNA cambiando la composizione dei materiali che lo compongono e dei quali non abbiamo riscontri nelle tavole periodiche.
Nessun aggiornamento da segnalare per quanto riguarda gli altri soggetti. Ipotizzo che la loro mutazione si sia stabilizzata o arrestata ma occorrono ulteriori analisi.
L’ambiente Ade è ora completamente sgomberato, siamo pronti a ricevere nuovi soggetti negativi.
 
Nota personale all’attenzione del C.D.A.: ritengo superfluo menzionare ancora i dati fornitivi nei giorni scorsi in merito alla questione “Sicurezza” e alla questione “Impiego Risorse”. Non solo non ritengo i soggetti pronti per il lavoro sul campo, ma ritengo che tutto il lavoro svolto andrebbe perduto se uno o più di loro dovessero subire traumi psicologici. Inoltre faccio presente che i soggetti hanno già provato a lasciare Minerva non più di una settimana fa, senza successo.
 
Dottor Nicolas Haremov, responsabile del laboratorio “Olimpo”.

 
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Capitolo 5
*** Genesi ***


È il quinto tentativo di fuga fallito. Abbiamo vagliato ogni opzione, ogni percorso ma sembra che siano sempre un passo davanti a noi e ciò ci rimane inspiegabile e fastidiosamente d’ostacolo. Se noi ipotizziamo di andare a destra, loro sono a destra, se noi vogliamo andare a sinistra, loro sono a sinistra: non sbagliano mai. Una cosa è certa, non torneremo sul campo. Almeno personalmente, mi è bastata la prima esperienza. Ci hanno mandato a fare guerra simulata, solo che noi eravamo disarmati, loro no. Due feriti, nessun morto dalla nostra parte, ma loro non sono stati così fortunati. Quando hanno iniziato a spararci addosso, Holocaust ha contrattaccato lanciando bombe e colonne di fuoco, con il risultato che degli “assalitori” non è sopravvissuto nessuno. I militari che ci sono venuti a recuperare hanno parlato di “risultati eccellenti” e Holocaust ha dato fuoco pure a loro. Con la seconda squadra di recupero è arrivato anche il Dott. Haremov: è sceso dal furgone urlando furioso contro un uomo al telefono e a meno che non si siano sentiti in un secondo tempo, nessuno dei due ha avuto la meglio. Ci ha fatti salire e ci ha riportato in laboratorio senza dire una parola, nemmeno mentre curava le ferite da arma da fuoco. Quelli sani sono stati riportati all’habitat mentre gli altri sono tornati due ore dopo con fasciature e sotto sedativi. Da quel momento, senza bisogno che nessuno di noi lo dicesse, abbiamo tentato la fuga. Nonostante il dottore ha assicurato a tutti noi che non sarebbe successo mai più, nessuno gli ha creduto. Anche Sharon ha deciso di aiutarci, benché non fosse con noi sul campo. Ora abbiamo capito su che parametri operano le sue capacità e credo ci potranno tornare molto utili.
 
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Diario del progetto “Resurgenti”: data esperimento 442 - Relatore Dr. Nicolas Haremov
 
Impiego sul Campo: Riuscito.
I soggetti, come previsto, si rifiutano di perpetrare nuovamente questa esperienza a tal punto che negli ultimi 15 giorni hanno tentato di scappare cinque volte. Fortunatamente, abbiamo rinforzato il sistema di sicurezza ad ogni loro tentativo. Tuttavia ora anche Sharon Carlton ha manifestato capacità fuori dal comune: siamo stati testimoni del primo caso di teletrasporto a breve distanza da parte di un essere umano durante i test di questa mattina e, logicamente, questo pomeriggio hanno provato tutti a scappare con quello stesso sistema. Quando li abbiamo catturati fuori dal perimetro della struttura, S. C. era esausta e la stavano portando a spalle. Camaleonte mi ha guardato in faccia mentre li riconducevamo all’interno e mi ha fatto capire con un linguaggio colorito che quello non era che l’inizio. Onestamente sconsiglio l’invio di altri positivi alla nostra struttura, tempo una possibile rivolta se avessero a disposizione ulteriori rinforzi, visto anche il comportamento ostile e distruttivo di H. nel momento in cui i suoi compagni sono stati feriti.
Nota personale: comincio a pensare che abbiamo sbagliato qualcosa di fondamentale, a cominciare dall’idea di farli vivere insieme. Si stanno organizzando, ora che conoscono bene i propri limiti e capacità e sospetto inoltre che i test inizino a dare esiti sempre uguali non a causa dello stabilizzarsi delle abilità, ma perché credo non vogliano farci spere fino a che punto sono arrivati.
 
Dottor Nicolas Haremov, responsabile del laboratorio “Olimpo”.

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