Forbidden Love

di musica93
(/viewuser.php?uid=320804)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Prima di iniziare a scrivere avviso tutti che quello che troverete in corsivo sono i pensieri. Questa è la mia prima storia di questo genere che scrivo, spero che vi piacerà. Buona lettura.
 
Forbidden Love
Capitolo 1
In un’isola molto piccola di nome Lyoneel, era governata da dei reali, i Wilkinson. Nonostante fossero dei reali ed erano la famiglia più potente dell’isola erano molto umili. Quest’isola si trovava nel Oceano Atlantico, e nonostante fosse circondata da solo mare riusciva ad avere ottimi contatti con il resto dei Paesi del mondo. I nobili facevano in modo che nessun del suo popolo avesse dei problemi.

Suonò la sveglia, ore 6.30. Una mano la disattivò.
-Ahhhhhh non ci posso credere sono già le 6.30?!?!- una voce femminile disse.  Altri 5 minuti mi faranno bene , e la ragazza si girò dall’altro lato del letto e chiuse di nuovo gli occhi per dormire.
Dopo poco tempo qualcuno entrò nella stanza da letto, si avvicinò alle finestre ed aprì le tende per far entrare i primi raggi di sole.
-Noooo. Magnus, la prego richiuda le tende, voglio dormire ancora un altro po’.- e la ragazza si nascose sotto il cuscino per non vedere la luce del sole.
-Buongiorno signorina Joanne Cleopatra, mi dispiace ma è ora che si svegli.-
-Buongiorno anche a te Magnus.- la ragazza disse sedendosi sul letto e vedere l’uomo che era vicino alle finestre. –Sai che non voglio che mi chiami con il mio nome completo.-
-Lo so signorina, ma sono gli ordini dati da sua madre, tutti noi la dobbiamo con il suo nome completo, perché è quello che le è stato dato nel giorno del suo battesimo e noi tutti la dobbiamo chiamare così.- a parlare era il maggiordomo della famiglia, un uomo alto, magro sempre al servizio della famiglia Wilkinson.
-Va bene, ma almeno mi puoi dare del tu?!?!-
-Cercherò signorina. Comunque ai suoi genitori farebbe piacere che facesse colazione con loro stamane.-
-Ah, va bene, starò con loro volentieri.- facendo un bel sorriso.
-Perfetto, vado ad avvisare i suoi. Cosa vuole per colazione in modo che partisco gli ordini in cucina.-
-Allora… Due fette biscottate con nutella, una spremuta di arancia rossa e un caffè-latte. Grazie mille.-
-Ora vado ad avvisare. La colazione sarà servita alle 7.10 i suoi l’aspetteranno lì.-
Si sentì bussare alla porta.
-avanti- disse la ragazza.
-oh è la signora Wood, entri.- disse il maggiordomo –Io vado, a più tardi signorina.-
Anche la signora Wood faceva parte della servitù. Era una donna minuta, ma sempre pronta a lavorare per i servigi della famiglia.
-Signorina Joanne Cleopatra, le ho portato la sua divisa scolastica, si vada a preparare che nel frattempo le riordino la stanza.-
-Emily, anche lei ora mi chiama con il nome completo?-
-si signorina, ora vada a prepararsi o farà tardi.-
La ragazza andò in bagno a prepararsi. La ragazza si chiamava Joanne Cleopatra Wilkinson, prima figlia della famiglia Wilkinson, e futura regina dell’isola. Era una ragazza molto alta, con capelli biondi e occhi azzurri. Nonostante fosse di famiglia reale non si dimenticava che era solo una ragazza di 18 anni, e preferiva comportarsi come una qualsiasi ragazza di quel’età. Preferiva chiamare i membri della servitù con il loro nome, anziché col cognome,perché per lei facevano parte della sua vita e la considerava una seconda famiglia, visto che si occupavano di lei e dei suoi famigliari.
Una volta preparatasi scese nella sala da pranzo per far colazione con i suoi famigliari.  

Nella sala da pranzo, sul grande tavolo erano già seduti i genitori, il re James Wilkinson e sua moglie Anna.
-Buongiorno mamma, buongiorno papà.- disse la ragazza avvicinandosi a loro per salutarsi
-Buongiorno mia principessa.- disse il padre.
Joanne andò a sedersi al suo posto mentre il maggiordomo gli serviva la colazione. – Grazie Magnus.-
-Joanne Cleopatra, non è carino rivolgersi così ad una persona più grande di te.- disse la madre –La scusi signor Patel.-
-No signora Anna, a me fa piacere essere chiamato per nome, quindi la signorina ha il permesso di chiamarmi così, come voi ci avete concesso di chiamarvi con i vostri nomi.-
-Va bene signor Magnus, ma comunque credo che ci sia modi e modi per rivolgersi ad una persona e come ha fatto Joanne con lei non è stato molto carino.-
-Grazie signor Magnus.- disse Joanne - Va bene così mamma?!?-
-Perfetto! Ma dov’è tuo fratello?- chiese la signora rivolgendosi alla figlia.
Alla sua domande rispose il signor Magnus – Il signorino non si è ancora preparato, lo vado a richiamare.-
-Non c’è bisogno Magnus, sono arrivato.- disse un ragazzo- Buongiorno famiglia.-
-Buongiorno Alexander.- rispose la sorella.
Alexander Wilkinson, era il secondogenito della famiglia reale, si passava con la sorella due anni. Era un ragazzo alto, magro e anche lui come la sorella era biondo con gli occhi azzurri.
-Alexander, anche te come tua sorella non puoi essere un po’ più rispettoso??- disse la madre –E puoi essere più puntuale? E tu James non gli dici niente ai nostri figli??-
-Scusa mamma.- disse Alexander
-Amore- disse il marito – Sono solo ragazzi.- e il re cercò subito di cambiare discorso, perché sapeva che nonostante lui comandasse tutto il regno in quel palazzo a governare era la moglie. – Ragazzi miei siete pronti per iniziare questo nuovo anno scolastico? Joanne se pronta per questo primo giorno di scuola del tuo ultimo anno?-
-Io sono pronta. Non vedo l’ora di iniziare oggi.-
-Io sono solo contento di rivedere i miei amici.- disse Alexander.
Dopo questa breve conversazione con i figli, si voltò e rivolgendosi al maggiordomo gli chiese se poteva avere il giornale del giorno. Una volta consegnato il re James divise le sezioni del quotidiano al resto della famiglia. Per lui si tenne la parte dell’economia, alla moglie gli affari esteri, alla figlia la politica e al figlio lo sport. Ognuno era concentrato a leggere e a fare colazione. Quando ad un certo punto Alexander iniziò a parlare rivolgendosi alla sorella.
-Ehi Joanne, quest’anno continui ancora a studiare diritto vero?? Come hai presa la notizia che ci sarà una nuova docente?-
-Al dire il vero sono dispiaciuta, perché la docente che c’era prima era molto preparata, e mi mancherà molto, adoravo le sue lezioni. A questo punto spero che la docente che sta per prendere il suo posto lo sia altrettanto.-
-Io spero solo che sia bella, perché quella che c’era prima sarà stata brava, ma era proprio brutta.-
-ALEXANDER!!- la regina subito lo rimproverò avendo ascoltato i commenti del figlio.
-Scusate non sapete chi arriverà?- chiese il padre ai figli.
-No papà. Si sa solo che sarà una donna.- disse Joanne.-

Avevano finito di fare la colazione erano le 7.40 e i ragazzi si preparavano ad andare a scuola. Joanne chiese al fratello se voleva un passaggio con l’auto, visto che lei avendo la maggior età guidava e come auto aveva una Lamborghini, ma lui rifiutò il passaggio perché aveva il patentino e quindi la moto.
A questo punto i ragazzi uscirono dal palazzo e si diressero verso la scuola.


In un’altra parte dell’isola, alle 6.30  in una casa molto modesta, si era svegliata una giovane donna. Era una donna molto alta ed aveva i capelli scuri e occhi verdi. La donna si era trasferita da poco su quest’isola e ancora non conosceva nessuno. E sperava che al nuovo lavoro avrebbe potuto fare delle conoscenze.
Mentre faceva colazione cercava di leggere il giornale, ma non ci riusciva perché pensava sempre a come sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro nella nuova scuola.
Chi sa come saranno i miei colleghi, come siano gli studenti se sono ragazzi propizi allo studio. I suoi pensieri cambiarono direzione quando vide la sua casa ancora piena di scatoloni ancora da svuotare. Prima o poi dovrò iniziare a svuotarli, non possono rimanere così. Finì la colazione senza rendersene conto, quindi decise di andarsi a preparare per dirigersi al liceo.

To be continued…. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2
La giovane donna, dai capelli neri, era giunta al liceo privato High School Midles. Giunta all’interno si diresse nella sala docenti, dove qui incontrò una donna, con qualche anno in più, anche lei da i capelli neri, ma con occhi scuri.
-Salve. Sei la nuova docente vero?- disse la donna, nel frattempo pensava tra se spero di si oppure avrei fatta una figuraccia a chiedere ad un’alunna una cosa del genere, è così giovane ma quanti anni avrà?!?.
-Salve. Si sono io.  Piacere Alicia Mitchell- si presentò così la giovane donna.
-Piacere io sono la professoressa Dorothea Cooper.- disse la donna più grande - Insegnerai diritto vero?-
-Si esatto. Lei cosa insegna?-
-Io sono la docente di lettere. E comunque non mi dia del lei, può chiamarmi tranquillamente Dorothea.-
- Va bene, ma anche te non mi dare del lei, preferirei che mi chiami Alicia.-
- Alicia devo essere sincera avevo qualche dubbio che tu fossi la nuova docente, perché ti avrei potuta scambiare con facilità per un’alunna se indossassi l’uniforme.- e continuò- Posso chiederti quanti anni hai?-
-Ahhahaha- Alicia si mise a ridere – è vero che sono giovane, ma essere scambiata per un’alunna direi che è troppo. Comunque ho 29 anni.-
-Oddio, puoi essere scambiata e anche con facilità, visto l’età che hai. Comunque sai già come muoverti?-
-No al dire il vero, sono arrivata un po’ in anticipo per questo.-
-Okay. Allora vieni ti accompagno in segreteria qui ti daranno i registri delle classi che avrai.-

Le due donne si diressero verso la segreteria, e come gli era stato detto da Dorothea, ad Alicia gli vennero consegnati 5 registri un registro per ogni anno.
-Sai come funziona qui? Ha già insegnato a qualche altra scuola?-
-Si ho già insegnato in America, a New York,in una scuola pubblica. Qui non so come muovermi è la prima volta che insegno in una scuola privata e in un Paese che non è mio.- disse Alicia.
-Va bene ora ti spiego, vedi qui sul registro c’è scritto l’orario e l’aula dove andrai a fare lezione. Ad esempio adesso hai l’aula A2, dove insegnerai dalle 8 fino alle 10, a dei ragazzi del quarto anno.- Dorothea faceva notare i particolari sul registro e continuò a spiegargli-  Quando hai solo due ore di lezione non si fa la pausa, se hai invece una lezione di tre ore, dopo un’ora e mezzo si fa una pausa di un quarto d’ora. E comunque se i ragazzi vogliono uscire per andare al bagno o per andare a prendersi qualcosa possono andare senza chiedere il permesso. Per adesso tutto chiaro?- chiese
-Sisi, grazie mille. Posso chiederti un’altra cosa? Dove sono le aule che mi sono state assegnate?-
-Bene.- disse la collega e continuo aggiungendo- Allora l’aula A2 si trova al primo piano, mentre le altre.- vedendo prima i registri per sapere quali fossero stati assegnati- Allora sono la B5 e la B6 che sono al secondo piano. Comunque vicino alle porte ci sono le targhe con il nome dell’aula. Anche noi abbiamo degli studi propri dove i ragazzi se vogliono qualche problema possono venire a chiederci. Ora però seguimi che ti portò al bar.-
-Ah okay grazie.-

E le due andarono al bar della scuola, e davanti ad un buon caffè parlarono della scuola e della loro vite in generale. Dorothea venne a sapere solo che Alicia si era trasferita solo da pochi giorni, ma che comunque era molto informata sulla politica dell’Isola. Ormai entrambe erano diventate ottime amiche. Le due donne notarono che stavano iniziando ad arrivare i primi alunni, ma questo portò subito un pensiero a Dorothea.
-Alicia mi fai vedere il registro della tua classe di quinto, devo vedere chi seguirà il tuo corso.- Alicia gli consegnò il registro, e Dorothea dopo una rapida lettura dei nomi disse –Come immaginavo.-
-Che cosa c’è Dorothea??-
-Avrai un’alunna molto importante. Hai detto che sai che qui abbiamo la monarchia vero? –
-Si lo so, è la famiglia Wilkinson a regnare.-
-Ecco bene, come alunna hai la principessa Joanne Cleopatra Wilkinson.-
-Cosa?!?!-  Alicia era rimasta sorpresa da quello che la sua nuova amica gi aveva detto.
Nel frattempo Dorothea aveva preso anche il registro della classe terza e disse –E non solo avrai anche il fratello, il principe Alexander.-
-Non so cosa dire, sono senza parole.- disse Alicia
-Ah non ti preoccupare, alla fine qui sono ragazzi come gli altri, anzi forse scoprirai che loro sono molto più modesti degli altri che frequentano questa scuola.-

Dopo aver finito di bere il caffè le due si alzarono e se ne andarono dal bar salutandosi, visto che gli alunni stavano arrivando sempre di più e che quindi non mancava molto all’inizio delle lezioni.
Dorothea disse all’amica –Ciao, vedrai che andrà tutto bene. Sarà un anno magnifico ne sono sicura. A dopo.-
-Okay, lo spero proprio.- disse Alicia e saluto poi con un semplice – Ciao.-

To be continued….      
           
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
Anche Joanne, seguita da suo fratello, era giunta al liceo.
-Joanne, ci vediamo più tardi noi allora?-
-Si fratellino, a dopo.- E si mise a sedere al bar ad aspettare qualcuno.
Poco dopo si avvicino un ragazzo alto, moro con occhi marroni.
-Ehi bella principessina!-
-Joseph!!- disse Joanne abbracciando il ragazzo.
-Ehi voi due piccioncini!! Non volete salutarci?- Disse una delle due ragazze che si erano avvicinati a loro. Erano due sorelle gemelle, a differenziarle erano solo i colori dei capelli una era castana, ed era Donella, mentre l’altra bionda, era Marlea.
-Ciao Marlea, ciao Donella.- dissero i due.
-Ci dovete dire qualcosa voi due? Per come vi stavate abbracciando non è che ci state nascondendo qualcosa?- disse Marlea.
Joanne e Joseph arrossirono alla domanda posta dalla loro amica. Il ragazzo rispose –No Marlea sai che noi siamo solo amici.-
-Si certo come no. - disse Marlea
-Dai Marlea lasciali in pace.- disse la sorella.- Ora piuttosto ragazzi andiamo a vedere che orario abbiamo quest’anno??-
-Si andiamo.- disse Joanne. E i quattro andarono in segreteria per ritirare il loro orario scolastico.
I ragazzi ritirato l‘orario scoprirono che sarebbero state poche le ore che avrebbero passate tutte e quattro insieme. Infatti già alla prima ora della mattinata i ragazzi si salutarono perché dovevano seguire lezioni diverse.
Ognuno si era diretta nell’aula dove avrebbero seguito la propria lezione. Joanne era al corso di lettere con la professoressa Cooper. Donella era andata a seguire il corso di musica. Solo Marlea con Joseph si trovarono nella stessa aula a seguire chimica.


Nell’aula di chimica
Prima che arrivasse il docente Marlea e Joseph stavano parlando di come avevano trascorso le vacanze, ma alla ragazza in realtà non interessava sapere quello.
-Joseph.- Marlea si era fatta seria- perché non dici a Joanne quello che provi per lei? Si vede chiaramente che ti piace, e secondo me anche lei ricambia.-
-Marlea perché riprendi questa storia tra me e lei non c’è niente.-
-Ma per favore che appena ti dico il suo nome diventi tutto rosso.-  
-Okay, forse un po’ mi piace.-
-Solo un po?!?!-
-Okay mi piace molto. Ma lei è pur sempre la principessa, e siamo amici da troppo tempo non voglio perderla.-
-Anche se lei è la principessa non cambia niente, alla fine tu sei il figlio del primo ministro o sbaglio?!?
-Si è vero sono il figlio del primo ministro, e allora??-       
-Significa che anche la tu famiglia è di forte rilievo per questo Paese, non lo vuoi capire che siete perfetti l’uno per l’altra. Potevo capire se venivi dalla mia stessa famiglia, ti ricordo che io e Donella possiamo stare qui solo grazie alla borsa di studio, tra l’altro io devo dire veramente grazie alla mia princess bionda (questo era il nomignolo che Marlea aveva dato a Joanne) perché temevo che quest’anno non sarei riuscita a frequentare l’ultimo anno insieme a mia sorella.-
-Perché cosa era successo??- si era preoccupato a sentire quello che aveva detto l’amica.
-Donella non era riuscita a prendere la orsa di studio e sai che noi non ci possiamo permettere la retta di questa scuola, ma quando Joanne ha sentito il problema ha fatto in modo di erigere un nuova borsa di studio con il suo nome che sarebbe andata all’alunno più meritevole nel campo della musica e quindi in questo caso a Donella.-
-Capito.-
-Ora torniamo al discorso di prima. Gli parlerai?!?! Ti pregooo di si!!!!- Disse Marlea facendogli gli occhi dolci.
-Si gli parlerò, ma non ti prometto niente.-
-Evvai!!-
La ragazza voleva ancora continuare a parlare, ma fu interrotta all’entrata in aula del docente di chimica.


Ore 13, nella mensa
I ragazzi avevano concluse le lezioni del mattino e si erano riuniti tutti insieme per pranzare. Marlea faceva segni a Joseph per convincerlo a parlare, ma per lui quello non era il momento adatto. L’orario della pausa pranzo, tra una parola e l’atra, sembrava essere durata davvero poco ai ragazzi, visto che si stavano di nuovo salutando per andare a seguire altre lezioni.
Ma prima di andare Joseph bloccò Joanne.
-Joanne aspetta, devo dirti una cosa .- disse Joseph Okay sono pronto!! Un bel respiro è di quello che provi.
-Si Joseph dimmi.-
Lui la guardava, e fissando quei occhi azzurri non riuscì a dirle quello che provava trovò una scusa. –Volevo solo dirti che sei un po’ sporca qui.- indicando vicino alle labbra.
-Ah okay grazie.- disse la principessa. –Ora scusa devo andare non voglio fare tardi alla lezione.-
-si, va bene a dopo.-
Donella e Marlea lo guardarono.
-Lo so ragazze, non dite una parola.- disse il ragazzo- Ci riproverò.-
-Va bene.- disse Donella –Dai Marlea andiamo o rischiamo di fare tardi a lezione, ciao Joseph- le ragazze lo salutarono. Lui ricambiò il saluto e anche lui si diresse, con un volto un po’ triste, verso l’aula dove avrebbe seguito la sua lezione.

To be continued…   

Nota dell'autore: Volevo tanto inserirvi delle immagini per darvi un'idea dei personaggi, ma non ci sono riuscita. :( Se qualcuno sa vi prego di dirmelo così da poter aggiungere al prossimo capitolo. Un saluto, spero che la storia, nonstante sia solo all'inizio vi stia piacendo.
Un saluto, alla prossima
Musica93    

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Prima di iniziare il capitolo mi scuso con tutti per il ritardo di questa pubblicazione, ma gli impegni universitari mi portono via troppo tempo. Spero che vi piaccia, buona lettura.
 
Capitolo 4

Le lezioni del pomeriggio continuavano tranquillamente. Alicia era nel suo studio a prepararsi per la lezione che avrebbe dovuto affrontare dopo. Il suo lavoro fu interrotto da una chiamata sul suo cellulare. Nel frattempo che parlava a telefono decise di andarsi a prendere qualcosa dalla macchinetta. Pensava che i corridoi del liceo fossero deserti, però ad occuparli oltre a lei c’era un’altra persona.
Infatti Joanne era uscita dall’aula per prendersi una bottiglietta d’acqua dalla macchinetta. Anche la principessa pensava in quel momento di essere sola nei corridoi ma si sbagliava.  Il rumore della bottiglietta che usciva dalla macchinetta non coprì una voce femminile, non molto lontana da lei, che era al telefono. Infatti, a pochi metri dalla principessa si trovava la professoressa Mitchell. Le due donne si guardarono solo per pochi secondi, ma questo bastò per entrambe per fargli provare un sentimento nuovo. Joanne era rimasta pietrificata, non sapeva cosa fare, cosa dire, non gli restava che prendere la bottiglia d’acqua e andarsene. Anche la professoressa era rimasta pietrificata alla vista della ragazza, solo una voce la riportò con i piedi per terra, era la sua amica con il quale stava parlando al telefonino che la chiamava.
-Alicia?Alicia? Ma ci sei?- una voce femminile al telefono.
-Ehii si sscusami.- disse la docente.
-Allora dici che ho fatto bene?-
-A fare cosa?-
-A lasciare Theodor?-
-AH si!-
-Ma che hai Alicia?-
-No scusami Eva ma non posso parlare adesso mi sto preparando che dopo ho lezione. Ti chiamo io stasera e ti racconto com’è andato il mio primo giorno. Ora vado Ciao.-
-okay. Ciao.- e la chiamata terminò.
Anche Alicia prese una bottiglia d’acqua e tornò nel suo studio. Pensava ancora però a quella ragazza. Aveva un viso familiare per la docente, doveva verificare la sua ipotesi prima di andare a fare la lezione. Pensava che non poteva distrarsi per una cosa così sciocca. Accese il suo Mac e controllò le ultime news sulla famiglia reale dell’isola di Lyoneel. La professoressa Mitchell non poteva credere ai suoi occhi quella ragazza era proprio lei, era la principessa Joanne Cleopatra Wilkinson, non si poteva sbagliare quegli occhi erano unici. Per la prima volta nella sua vita la professoressa si stava trovando di fronte ad una situazione per lei nuova, e non riusciva a darsi delle risposte. Ma quello per lei non era il momento adatto a pensare a questo, doveva pensare alla lezione che avrebbe sostenuto a breve.
In un’atra parte della scuola, anche la principessa era immerse nei suoi pensieri. Voleva sapere chi era quella donna.
Non può essere un’alunna non aveva la divisa!! Può essere una docente?!?! Ma non è troppo giovane per essere una docente?!?! Forse è la sorella di qualcuno, ma di chi?!? – queste erano alcune delle domande che la giovane ragazza si poneva a se stessa. Joanne era così immersa nei suoi pensieri che non aveva notato che la lezione era terminata.
-Joanne che fai vuoi rimanere qui?- una ragazza dai capelli scuri gli chiese.
-Oh Lauren nono ero immersa nei miei pensieri, eccomi sono pronta possiamo andare.-
La principessa Joanne con la ragazza erano dirette verso la palestra dove avrebbero incontrato le loro compagne di quadra e ripresero quindi i loro allenamento di pallavolo, dove la giovane principessa era il capitano. Per Joanne questo sembrava un ottimo per non pensare alla donna sconosciuta.

To be continued…     
                
  
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
Joanne era impegnata con gli allenamenti di pallavolo, grazie il quale non iniziò più  pensare alla donna vista nell’ora precedente.
Nel frattempo in un’aula la professoressa Mitchell iniziava la sua prima lezione. Durante l’appello scoprì che in quell’aula era presente il principe Alexander. Fu molto sorpresa nel vedere il comportamento del ragazzo, non sembrava essere un principe, ma poi si ricordò quello che gli aveva detto la collega Cooper. La lezione proseguì tranquillamente. A lezione conclusa la docente andò nel suo studio per sistemarsi le sue cose, per poi tornare a casa. Anche la principessa aveva concluso gli allenamenti e dopo essersi fatta una doccia era pronta per far ritorno nel suo castello.
Joanne insieme alle sue compagne di squadra si era diretta nel parcheggio della scuola, ma ad un tratto si era accorta che non aveva con se le chiavi dell’auto.
-Scusate ragazze, devo tornare indietro non trovo le chiavi dell’auto. Ci sentiamo.- disse la principessa mentre si allontanava dal gruppo delle ragazze. Le ragazze risposero solo con un semplice ciao.
La ragazza era rientrata nella scuola e si stava dirigendo verso gli spogliatoi della palestra, ma a pochi passi da lei rivide la donna vista nel pomeriggio. Quando i loro sguardi si incrociarono la principessa si sentì un colpo al cuore, una forte fitta al petto. La donna gli passò accanto , ma il suo sguardo alla vista della ragazza era cambiato, sembrava sorpresa nel rivederla.
Joanne dopo un po’ aver cercato nello spogliatoio trovò finalmente le chiavi della sua auto, arrivata nel parcheggio sperava che potesse rivedere la donna, ma Alicia era già andata via.

Alicia era tornata a casa stava al computer per organizzare la lezione del giorno dopo. A lavoro terminato era curiosa di sapere qualcosa sulla principessa cercava su internet notizie su di lei, fu sorpresa nel scoprire   però come riusciva ad tenere lontana la sua vita privata con quella pubblica da vera principessa che tutti i suoi sudditi si aspetta, notò come in questo era differente da suo fratello, un ragazzo che appariva per qualsiasi notizia sui giornali. Navigando trovò una foto della principessa, in quella foto era così ella, così raggiante che la docente non riusciva a distogliere il suo sguardo da quell’immagine. Però quel momento fu interrotto da una chiamata, era la sua migliore amica che voleva sapere tutto sul suo primo giorno, sulla sua nuova vita, ad Alicia non toccava solo che raccontare tutto, anche del suo incontro con la ragazza dagli occhi azzurri che l‘aveva incantata. L’amica nel sentire Alicia parlare di quella fanciulla cercò di convincerla che era solo ammirata dalla ragazza che era, ma niente più per la sua amica era impossibile che Alicia potesse provare oltre all’ammirazione. Alicia preferì terminare lì la chiamata, ma qualcosa gli diceva che la sua amica si sbagliava, lei sapeva che infondo forse provava qualcosa per quella ragazza.


Anche Joanne era ritornata nel suo palazzo ora gli aspettava solo che studiare, ma non ci riusciva la sua mente la riportava a ricordare di quella donna misteriosa vista nella mattinata. I suoi pensieri furono interrotti dal sentire bussare la porta della sua stanza. Era suo fratello Alexander.
-Ciao Alexander.-
-Ciao sorellina. Disturbo? – disse suo fratello
-No! entra.- disse Joanne invitando il fratello ad entrare nella sua stanza.          
-Ti posso chiederti un aiuto con questo compito di diritto?- gli chiese Alexander
-Si! Fammi dare un’occhiata.- disse la ragazza vedendo il quaderno del fratello. –Guarda è molto semplice.- continuò spiegandogli il compito.
-Ah grazie sorellina.- e i ragazzo preso i suo quaderno si stava dirigendo verso l’uscita della camera, ma fu fermato dalla voce della sorella.
-Aspetta Alexander.- disse la principessa facendo rimanere così suo fratello nella stanza.- Oggi avete conosciuto la docente di diritto quindi? Com’è?-
-è bellissima!- disse il principe senza nemmeno riflettere due secondi alla domanda che gli era stata posta.
-NO! Io intendevo se è brava nel spiegare!!-
-Ah in quel senso!! Si è brava.- continuò il fratello – Però devi vederla è proprio bella. È alta, mora,-
-Ed ha gli occhi verdi?!?- chiese la sorella.
-Sì!! Come facevi a saperlo?-
-Ah allora questa mattina era lei!- Joanne continuò dicendo- Questa mattina al liceo ho visto una donna con queste caratteristiche fisiche.-
-Allora l’hai vista?!? Bella vero?!?-
-Bella?!? Si carina diciamo!! Ahahah!! Ma io lo sono di più no?!?- disse la sorella scherzando
-AHAHAH!! Ma certo nessuno po’ battere in bellezza la nostra futura reginetta!! Aahahha- rispose Alexander ridendo e scherzando con la sorella maggiore. Ma quest’attimo durò poco perché il ragazzo se ne tornò nel suo lato di castello per terminare i suoi compiti e la sciare fare altrettanto alla sorella.
Joanne ora era rimasta di nuovo sola nella sua grande stanza, ma adesso il suo pensiero su quella donna era diminuito perché ora conosceva la sua identità e non vedeva l’ora che arrivasse il domani per averla come sua docente.

Il resto del pomeriggio passò rapidamente tra i vari compiti che la ragazza aveva per il giorno dopo, ora le serviva fare una cena in compagni dei suoi familiari, ma questo non potette avvenire perché sua madre e suo padre erano impegnati a risolvere delle questioni del Paese, e suo fratello aveva preferito uscire con gli amici, per lui era molto più facile uscire visto che non si creava il problema di diventare un giorno re, ma il suo atteggiamento a volte poteva creare dei danni all’immagine della sua famiglia. Joanne decise quindi che avrebbe passato il momento della cena con i suoi servitori, cosa che creava gioia tra i dipendenti avere con loro la futura regina che si dimostrava nei loro confronti sempre umile e disponibile.
La cena alla fine Joanne la trascorse serenamente, ora però era di nuovo sola nella sua stanza, nel suo grande letto a pensare a come sarebbe andato il giorno dopo. Era davvero emozionata all’idea di poter fare lezione con quella donna e poterla rivederla di nuovo da vicino. La principessa si addormentò avendo ancora nei suoi pensieri la nuova docente.

Continua…. 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6
Ore 8.00 le lezioni stavano per iniziare, Joanne era in aula in compagnia di Marlea pronte per affrontare insieme la lezione di diritto. Joanne era molto ansiosa di vedere la docente. Nel frattempo che si aspettava l’inizio della lezione Joanne mandava dei messaggi alla sua amica Donella. Le due erano molto legate per la principessa la ragazza infatti era la sua migliore amica perché sapeva che di lei si poteva fidare molto di più anche rispetto alla sua gemella, tanta era la fiducia che aveva in Donella da confidarle durante la notte che si sentiva strana nei confronti della professoressa Mitchell. Nei messaggi gli diceva che si sentiva irrequieta non sapeva come affrontare la lezione; il consiglio dell’amica era di registrare la lezione perché pensava che Joanne non avrebbe seguito lucidamente la lezione. La ragazza non finì di rispondere al messaggio che entrò in aula la professoressa Alicia.
Le due donne erano una di fronte all’altra e pochi passi le allontanavano. La professoressa si presentò alla classe e dopo aver fatto l’appello iniziò la lezione.
-inizierei la lezione chiedendovi che cos’è il diritto?- disse la docente.
Nell’aula nessuno sembrava saper rispondere alla domanda. –Nessuno?!?- chiese Alicia, e continuò – non preoccupatevi se sbagliate, anzi è preferibile adesso quando posso ancora correggervi anziché fare errori durante le prove scritte o orali che faremo durante l’anno. –
Nonostante le parole della docente ancora nessuno sembrava voler rispondere. Ma il silenzio fu interrotto da una voce femminile. –Il diritto è una realtà importante non soltanto per l’organizzazione, ma anche per il singolo individuo, ci dice come funzionano i vari rapporti.- A parlare fu la principessa.
-Molto bene.- disse la docente.-aggiungerei qualcos’altro però.- e dicendo questo iniziò a spiegare.
La lezione proseguì tranquillamente, alle varie domande che faceva la docente il più delle volte fu la principessa a rispondere. A termine della lezione Joanne insieme ad Marlea raggiunsero Donella e Joseph. Joanne si allontanò con Donella per parlarle in privato. Le due ragazze andarono nel bagno per poter parlare.
-Allora?!? Com’è andata la lezione?- disse Donella.
-Non lo so- disse la principessa.
-Come non lo sai?-
-Okay penso che sia andata bene, ma ho paura di aver fatto qualche figuraccia!- disse tutta preoccupata Joanne.
-Tu figuracce? Mi sembra qualcosa di strano.-
-Dai sul serio aiutami non so come fare. Anzi non c’è la posso fare!-
-C’è la puoi fare, tu sei forte. Ora devi solo capire cosa provi veramente, cosa prova lei e..-
-Eeee cosa?!?- chiese Joanne a Donella
-E fai la brava e aspetta.-
-Solo questo? Okay ci proverò a fare la brava ma non prometto niente.- e le due ragazze si misero a ridere.
Ancora ridendo Donella aggiunse – lo so che non ci posso scommettere su questa cosa, però ho fiducia in te.-
-Cercherò di non deluderti. Ora è meglio che ritorniamo dagli altri.-
-Si andiamo.-
Nell’attesa che le due ragazze ritornassero anche Marlea e Joseph stavano parlando tra di loro. La giovane ragazza aveva chiesto per l’ennesima volta all’amico se aveva rivelato i suoi sentimenti a Joanne. Lui rispose con un semplice no. Sembrava essere terminata lì la chiacchierata. Ma Joseph continuò a parlare.
-Non ti sembra strano il comportamento di Donella e Joanne?- Chiese Joseph.
-Solo un po’- rispose Marlea- la cosa strana è che anche ieri sera hanno massaggiato tutto il tempo e Donella non mi ha voluto riferire niente di quello che si sono scritte, e lo stesso vale per Joanne questa mattina ha cambiato subito discorso dopo che le ho chiesto di cosa si sono scritte ieri sera.-
-Non  è che gli piace qualcun altro vero?!?- disse preoccupato il giovane ragazzo
-Ma no!-disse l’amica- se fosse stato così me lo avrebbe detto!-
-va bene se lo dici tu. Stanno tornando.. e i due amici smisero di parlare.
Riunitesi tutti e quattro decisero di andare al bar per prendersi qualcosa e stare un po’ insieme visto le poche occasioni che hanno di vedersi durante il resto della giornata. Il tempo per i ragazzi passò troppo velocemente che già si stavano risalutando per continuare ad affrontare il resto della giornata.
Joanne e Joseph erono diretti in aula per seguire la lezione di economia, la giovane ragazza chiedeva all’amico se durante queste lezioni potevano essere seduti vicino perché lei aveva molte difficoltà con questa materia.
 Arrivati in aula i due ragazzi si sedettero vicini e continuavano a parlare fin quando non entrò in aula la docente e iniziò la lezione.
Ormai le lezioni erano terminate da molto e la giovane ragazza era nella sua stanza da letto a fare i compiti per il giorno dopo. Mentre era impegnata nello studio ricevette un messaggio da parte di Joseph che le chiedeva se le andava di prendere qualcosa al bar solo loro due perché gli doveva chiedere una cosa importante. La ragazza accetto e si iniziò a preparare per incontrare il suo amico.
Giunti al bar i due ragazzi si salutarono e si sedettero in un tavolino in fondo al locale per non essere notati. I due ordinarono e nel frattempo che aspettassero e loro ordinazioni parlavano del loro nuovo ed ultimo anno scolastico. Dopo che la cameriera gli aveva portato le ordinazioni, ed erano rimasti nuovamente da soli Joanne chiese all’amico il perché di quest’invito.       
-ehhmm… - iniziò a tintinnare Joseph- io ti ho invitato qui oggi perché… ecco volevo dirti…-
-Dai dimmi. –disse la ragazza.
-ecco io ti volevo dire che tu mi piaci tanto e anche da molto, volevo sapere se tu ricambi e se è si vuoi essere la mia ragazza?!?- disse timidamente il ragazzo.
Tra i due era calato un imbarazzante silenzio.
Continua...

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
-Wooow- disse Joanne ancora incredula di aver sentito quelle parole. Finalmente però non c’era più quel silenzio così tanto imbarazzante. E iniziò di nuovo a parlare dicendo – Io non ho..-
Ma la giovane principessa non riuscì a terminare la frase che Joseph la interruppe.
-Lo sapevo che avresti detto di no.- disse rammaricato.
-Chi ha detto no!?!?- disse Joanne.- Io stavo per dirti che non ho mai…- e fu nuovamente interrotta.
-Allora è un SI?!?!- chiese confuso ma felice il ragazzo.
-Non ho detto nemmeno si, e ti prego questa volta non interrompermi.- disse la ragazza –Ti stavo dicendo che non ho mai pensato a te in quel modo, e per il momento non so cosa risponderti ci vorrei pensare su perché in questo periodo ho le idee un po’ confuse su quello che voglio e poi da poco è iniziato il nuovo anno, questa settimana ci saranno le nuove candidature con le votazioni per il consiglio scolastico, e poi non voglio rovinare la nostra amicizia.-  
-Ti capisco e ti lascerò tutto il tempo che desideri per pensarci.- disse il ragazzo. I due giovani finirono le loro consumazioni e uscirono dal bar. I giovani si salutarono e si separarono.
----------------------------------------------------------------------------------------------

Joanne era rientrata nel palazzo, ma non aveva più voglia di studiare, si era stesa sul letto a riflettere. I suoi pensieri furono interrotti dal bussare sulla sua porta.
-Joanne posso entrare?- chiese suo fratello da fuori la porta.
-Si Alexander.- il ragazzo entrò.
-Sorellina che hai?-
-Sono uscita con Joseph, lui si è dichiarato a me.-
-Su serio??!? Era ora pensavo che non lo avrebbe mi fatto.-
-Cosa?!? Tu ne eri a conoscenza?!?- chiese stupita la sorella.
-Ma certo! Tutti lo sapevano, si notava da un miglio che gli piacevi. Comunque cosa gli hai detto?-
-Gli ho detto che ci devo pensare su. In realtà non so cosa farò, non so cosa provo per lui veramente, gli voglio bene questo è certo ma come un amico, non ho mai pensato a lui come un fidanzato per me- Joanne fece un piccola pausa e poi aggiunse -  e poi credo di essere innamorata di un’altra persona.-
-Cosa?!?! E di chi?!?-
 -Non posso dirtelo.-
-Perché no? Dai voglio saperlo.-
-Okay! Però rimarrà un segreto solo tra noi due.-
-Si tranquilla. Sai che di me puoi fidarti.-
-Della professoressa Mitchell.-
Nella stanza di Joanne ora era calato il silenzio più totale. Alexander non riusciva a credere a quello che gli avesse detto la sorella, ma dopo che aveva riflettuto gli diede tutto il suo appoggio perché ci teneva molto a sua sorella e gli diede la sua parola che il suo segreto era al sicuro che per qualsiasi cosa lui ci sarebbe stato e l’avrebbe aiutata e appoggiata. Alexander se ne andò dalla stanza della principessina per lasciarla sola e riflettere.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Molto lontano dal castello dei Wilkinson, precisamente al centro di Lyoneel, la giovane docente era nel suo piccolo appartamento per svuotare ancora quei scatolini pieni e di sistemarsi tutte le sue cose. Il suo lavoro fu interrotto dal suono citofono.
-Chi è?- rispose Alicia.
-Sono Dorothea.-
-Entra pure, secondo piano porta a destra.-
Dorothea era entrata nell’appartamentino di Alicia e si meravigliò nel vedere ancora molti scatoloni in giro per la casa.
-Scusami per il disordine ma non ho avuto molto tempo per sistemarmi, stavo approfittando oggi per organizzarmi. Mi fa piacere comunque che sei venuta a trovarmi. Posso offriti qualcosa? Un caffè? – chiese Alicia.
-Eh si grazie prendo un caffè. Ah dimenticavo questa piantina è un regalo per la tua nuova casa.-
-Oh grazie. -disse la giovane donna prendendo la piantina e sistemandola sul balcone. Poi ritorno a preparare il caffè per entrambe.
Le due donne sorseggiarono la loro bevanda e parlarono tra di loro per conoscersi meglio. La professoressa Cooper volle rimanere ad aiutare la nuova amica nel sistemarsi, e così fu, anche perché voleva conoscerla ancor di più.
Le due donne dopo un paio di ore riuscirono a sistemare il tutto, ma Dorothea nel sistemare l’ultimo cartone, che conteneva libri, della sua amica trovò in uno scaffale della libreria varie riviste e ricerche sulla famiglia Wilkinson soprattutto sulla giovane principessa Joanne.
-Alicia come mai hai tutte queste ricerche sui Wilkinson e soprattutto su Joanne?- chiese la donna.
Alicia aveva del tutto dimenticato di quelle ricerche che aveva fatto il giorno prima, sulla giovane ragazza, e non sapeva cosa dire alla sua nuova amica, ma prima di aprire bocca e dire qualche menzogna, la professoressa Cooper la interruppe.
-Ahahhahah. Dai che cosa sono tutte queste cose? Nemmeno se sei innamorata di lei!! ahahhaa- disse ridendo, prendendo quella frase come una battuta. Ma quando vide che Alicia non rideva aveva capito che in quella battuta c’era la verità. E disse –Aspetta ma a te piace veramente?-
Il totale silenzio si formò tra le due donne. Ma dopo un po’ Alicia prese coraggio e confessò alla sua amica quello che lei provava per la giovane principessa. Dorothea era stupita da quello che aveva appena udito, ma capì che quello che provava la sua giovane amica erano dei sentimenti seri e la rassicurò che l’avrebbe aiutata e mantenuto quel segreto. Le due cercarono di cambiare discorso per un po’, ma Alicia gli chiese come lei chiamava la giovane principessa.
-Joanne.- rispose Dorothea e continuò dicendo.- ormai per me questo è il quinto anno di seguito che c’è l’ho come alunna ovviamente la chiamo con il suo nome, ma questo vale per tutti i miei alunni. Perché?-
-Perché io non so come devo chiamarla. Io per adesso solo studentessa l’ho chiamata.-
-Sul serio?!? Dai prova a chiamarla con “principessina mia”. AHAHHAHAHA- disse ridendo.
-Dai fai la seria. Per me è un problema che vale anche per suo fratello.-
-Non so chiedi a lei o a suo fratello. Dai domani ti aiuterò a chiederglielo. Io ora vado mi ha fatto piacere passare il pomeriggio ad aiutarti, ci vediamo domani a scuola. – Dorothea salutò l’amica e se né andò.
Alicia ora era rimasta sola e si stese sul letto ancora vestita e nel frattempo rifletteva su quello che era successo, ai quei suoi sentimenti che ormai erano sempre più chiari e sul fatto di aver confessato il tutto a questa sua nuova amica. Ormai la stanchezza si faceva sentire e ancora pensando alla giovane principessa e al giorno seguente quando l’avrebbe rivista prese sonno.  
Continua…. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Un altro giorno era iniziato. La professoressa Mitchell era già a scuola nel suo studio a sistemarsi il materiale per le lezioni del giorno, la porta del suo studio era aperta e da lì si affacciò la professoressa Dorothea che la invitò al bar a prendere un caffè. Dal bar le due donne potettero vedere la giovane principessa entrare nell’istituto, a questa vista la professoressa Dorothea non poté non chiamarla. La giovane si era avvicinata alla sue docenti dando loro il buongiorno e le due ricambiarono. La professoressa Cooper chiese, alla giovane principessa, come preferiva essere chiamata.
-Professoressa perché questa domanda?- chiese la giovane.
-L’ho ha chiesto per me.- disse Alicia e continuò- Non so come preferite essere chiamati, questo vale sia per lei sia per suo fratello, per me è la prima volta che mi trovo davanti qualcuno del vostro rango.-
-Ah. Per quel motivo. Può chiamarci come preferisce lei, noi qui siamo solo alunni, non abbiamo preferenze.-
-Perfetto allora.- disse sorridendo la docente.
Joanne salutò le sue docenti e si avviò nell’aula per seguire la prima lezione della giornata, ma prima di andare in aula non poté non salutare le sue amiche e Joseph, e mettersi d’accordo per l’ora di pranzo. Anche le due donne si salutarono per andare a insegnare.

Le lezioni della mattinata erano terminate e i giovani amici si dovevano incontrare alla mensa. Unica che mancava all’appello era Joanne. Visto la sua assenza Joseph raccontò alle sue amiche quello che era successo tra lui e Joanne il giorno prima e la risposta della ragazza alla sua dichiarazione. Marlea, alla notizia che Joseph finalmente si era dichiarato, era strà felicissima ora non vedeva l’ora che la sua amica avrebbe risposto ad un si.  Poco dopo giunse al tavolo la giovane ragazza.
-Scusate il ritardo ragazzi, ma la lezione è durata più del previsto.- disse la giovane.
-Non ti preoccupare.- disse Joseph e continuò dicendogli che lui aveva informate le altre di quello che si erano detti al bar il giorno prima.
Joanne rimase un po’ sorpresa nel sentire dire quello, ma poi capì che il suo amico aveva fatta la cosa giusta era meglio che Donella e Marlea lo venissero a sapere da subito da uno di loro due.
Marlea iniziò subito a parlare chiedendo - perché non gli hai detto si?-
-Emh come gli ho detto già a Joseph in questo momento ho le idee un po’ confuse, quindi ci devo pensare su, e poi da oggi pomeriggio per una settimana saremo rivali no?!? Vedremo chi diventerà il nuovo rappresentante degli studenti. –
-è per quello che ancora non hai detto si?- chiese Marlea.
-Non  è per quello, ma perché come ho detto ho le idee confuse.-
-Basta Marlea lasciala in pace.- disse Donella, infatti la giovane sapeva perfettamente del perché di quella risposta da parte di Joanne.
-Ha ragione Donella smettila Marlea, ho detto a Joanne che aspetterò fin quando lei non avrà le idee chiare ed io accetterò qualsiasi sua decisione. Ora mangiamo.- disse Joseph.
I quattro ragazzi pranzarono e parlarono del più e del meno.  

Terminato il pranzo i ragazzi si diressero verso l’aula magna, ma prima di entrare Donella prese da parte la giovane principessa per parlare.
-Fammi indovinare la tua confusione è data da una docente?- disse la ragazza.
-Si lo sai benissimo.-disse la principessa.
-Non sei riuscita a caprie cosa lei può provare per te? Perché ora che Joseph si è dichiarato quanto lo puoi tenere in attesa di una risposta.-
-No non so nulla su di ei. Aspetta tu sapevi cosa provava Joseph per me?-
-Certo che lo sapevo c’è lo aveva detto e poi si notava da un miglio.-
-ma solo io non l’ho avevo notato?!?-
Le due ragazze furono interrotte da Marlea che le andò a ricordare che mancava poco all’inizio dell’assemblea.
Durante l’assemblea dovevano parlare i tre candidati, che erano Joanne, suo fratello Alexander e Joseph. I tre uno alla volta presentarono i loro programmi.             
Ad assemblea terminata ogni studente se ne andò a casa.

Alicia era nel suo studio a prendere le sue cose per poi tornare a casa.  Nel tragitto che portava alla sua auto incontrò la sua amica Dorothea, questo le permise di chiedere come funzionavano le elezioni del rappresentante degli studenti perché aveva notato che era molto diverso rispetto alle atre scuole.
La professoressa Cooper iniziò quindi a spiegargli – qui ci sono i vari candidati, come avrai notato oggi hanno presentato le loro idee per l’anno accademico, ci sarà tra una settimana l’elezione di uno di loro,in questa settima ci sarà ovviamente un campagna elettorale, comunque il primo ad essere eletto sarà il nuovo rappresentante, il secondo arrivato diventerà il vice. – poco dopo si ricordò che non aveva detto tutto e continuò – Ovviamente anche noi docenti siamo chiamati a votare. Penso che adesso ti abbia detto tutto. Io ora devo andare ci vediamo domani.- e Dorothea salutò la sua amica e salì in macchina.
Anche la professoressa Mitchell andò via ma prima di andare notò che nel parcheggio c’era ancora un auto parcheggiata, dal modello di auto capì subito che era della giovane principessa.

I giorni passavano e la professoressa Mitchell notava che molto spesso l’auto della principessa rimaneva parcheggiata anche dopo il termine delle lezioni. Un giorno decise di andare a controllare.
La docente entrò in un grande palazzo dietro la scuola da dove sentiva provenire i rumori. Erano rumori d’acqua, infatti in quel palazzo c’era la piscina. La docente non sapeva dell’esistenza di ciò. Quando entrò vide che c’era solo una persona che nuotava, era la giovane fanciulla. Alicia era rimasta all’ingesso incantata da come nuotava la giovane. Joanne tra una bracciata e l’altra notò che qualcuno era presente nello stabile. Finita la vasca si appoggiò al bordo della piscina e sollevò gli occhialini per vedere chi ci fosse. Fu sorpresa nel vedere la sua docente. Decise quindi di uscire fuori dalla piscina. Alicia poté ammirare il fisico della giovane questo grazie al costume a due pezzi che la ragazza indossava. Joanne indossò le ciabatte e si infilò l’accappatoio, per poi avvicinarsi alla signorina Mitchell.
-Salve professoressa.-
-Salve signorina Wilkinson. Mi scusi l’ho disturbata mentre si allenava.-
-non si preoccupi professoressa avevo quasi terminato. Posso chiederle il perché è qui?-
-Diciamo per curiosità. In questi ultimi giorni ho visto moto spesso la sua auto parcheggiata e sentivo rumori provenienti da questo edificio, e oggi ho deciso di entrare per vedere che cos’erano i rumori che sentivo quando passavo di fianco.-
La principessa disse – Ho capito. Quindi lei non era a conoscenza che qui i fosse la piscina?!?-
-no non n’è ero a conoscenza.- poi continuò chiedendole.- Posso farle io una domanda?-
-certo professoressa.-
-perché viene così spesso qui a nuotare? Pensavo che nella tua “casa”, se così potrei definirla, aveste una piscina.-
-vengo a nuotare così spesso quando ho le idee confuse e voglio riflettere o comunque se sono nervosa, preoccupata per qualcosa nuoto per scaricare le tensioni che accumulo. Si a palazzo abbiamo la piscina ma solo qui posso stare da sola a nuotare senza essere circondata dal personale.-
-ho capito. Mi faccia indovinare adesso viene qui a nuotare per scaricare la tensione causata dall’elezione?-
-no non è per quel motivo che vengo a nuotare. –
-allora per cosa? Sempre se posso sapere.-
-diciamo problemi di cuore.- disse Joanne.
-va bene.- rispose la docente, e continuò- ora è meglio che io vada, e lei deve andare ad asciugarsi i capelli o rischia di prendersi un bel raffreddore. A domani.-
-va bene professoressa. arrivederci.-
E poi Alicia uscì dall’edificio e andò verso l’auto per poi andare a casa, felice di aver parlato con la giovane ragazza. Anche Joanne che era rimasta ancora in piscina era felice di essere stata in compagnia della donna anche se per poco.

Era passata ormai una settimana e finalmente si poteva sapere chi sarebbe stato il nuovo rappresentante.  Tutta la scuola era presente nell’aula magna. Sul paco c’erano i tre candidati e il preside. Mentre le prime file erano occupate dai docenti. Il preside si avvicinò al microfono e dopo un breve discorso enunciò il nome del nuovo rappresentante.
-Il rappresentante di quest’anno è Joanne Cleopatra Wilkinson.- disse il preside, e aggiunse – al secondo posto anche quest’anno è arrivato Joseph Matthews.- dopo di ché il preside invitò Joanne a fare il suo discorso.  
Non ci fu molta sorpresa nello scoprire che per il secondo anno di fila la giovane ragazza era stata eletta dai suoi compagni. La giovane principessa iniziò il suo discorso ringraziando tutti ed esprimendo la sua gratitudine per essere stata rieletta. Concluse il suo discorso promettendogli che avrebbe fatto tutto il suo meglio per essere altezza delle aspettative dei suoi compagni.
L’assemblea durò ancora per un po’. Alla sua conclusione tutti lasciarono l’aula per dirigersi ognuno nella sua aula per iniziare le varie lezioni.
Prima Donella e Marlea andarono a fare i complimenti a Joanne e Joseph per i loro risultati. Joseph però rimase poco in compagnia delle tre ragazze perché si allontanò per raggiungere dei suoi compagni anche loro per fargli i complimenti.  Marlea ne approfitto subito per chiedere Joanne adesso che decisione prendeva sulla dichiarazione di Joseph.
Joanne disse nuovamente all’amica che aveva ancora le idee confuse. Aveva invitato però le due amiche per il pomeriggio nel suo palazzo, visto che non erano previste delle lezioni, perché aveva deciso di dire a Marlea del perché di questa sua risposta. 

Joanne era in una delle sue stanze quando arrivò il signor Magnus ad avvisarla dell’arrivo delle sue amiche. Le due ragazze entrarono nella stanza di Joanne e Magnus portò loro del tea per poi congedarsi e lasciare le ragazze da sole.
Le tre amiche parlarono del più e del meno sorseggiando il tea. Donella però disse alla principessa che forse era meglio che adesso lei dicesse a Marlea del motivo del suo invito.
-Bhe ecco Marlea tu mi chiedi sempre il perché ancora non ho dato la mia risposta a Joseph, il fatto è che a me piace un’altra persona e non ho poi mai pensato a Joseph come un mio ragazzo.-
-Ah capito.- disse l’amica, e subito per curiosità chiese chi fosse la persona che le piace.
-non l’ha prendere male però è… La professoressa Mitchell.-
-.COSA?!?!-
Sua sorella Donella si mise a ridere vedendo l’espressione stupita sulla faccia della sorella.
-che ridi tu?!? Tu lo sapevi vero?!?-
-Si lo sapevo! Dovevi vedere eri rimasta a bocca aperta!!-
 Poi Marlea si rivolse a Joanne- Perché non me lo hai detto prima non ti avrei assillato così tanto.-
-Avevo paura che non l’avresti accettato una dichiarazione del genere e poi tu hai sempre desiderato che io mi fidanzassi con Joseph.-
-Ma sei impazzita?!? Che io non avessi accettato tutto ciò?!? Certo è vero io penso che tu e Joseph siete perfetti una per l’altra ma se ora i tuoi sentimenti sono in conflitto ti capisco. E devi sapere che hai tutto il mio appoggio e il mio aiuto. Anche se penso che se ti doveva piacere una donna poteva essere qualcun’altra perché tu sei molto più bella rispetto a lei.-
-Ma che dici?!?- disse Joanne- Lei è bellissima adoro i suoi occhi. -
-Okay è  innamorata!- dissero all’unisono le due sorelle senza nemmeno far finire di parlare Joanne. Dopo questa affermazione le tre ragazze iniziarono a ridere.
Il resto del pomeriggio lo passarono tra compiti, chiacchiere e a farsi foto. Per le due ragazze si stava facendo tardi e salutarono l’amica ma prima di andarsene le due ragazze abbracciarono forte la giovane principessa e gli ricordarono che lei poteva sempre contare su di loro.
Continua…
   

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Erano passati due mesi e le lezioni procedevano come di consueto. Joseph era ancora in attesa di una risposta da parte di Joanne, lei era certa di amare sempre di più la sua docente ma non poteva immaginare che la donna ricambiava. La giovane ragazza ancora più confusa, ma in quella settimana cercava di non pensare a nessuno dei due pensava solo a sostenere gli esami che chiudevano il primo semestre.
La settimana degli esami era quella più dura di tutto l’anno accademico, ogni alunno cercava di dare il meglio di sé perché da lì si sarebbe saputo quale sarebbe stata la loro media finale. Ogni giorno i ragazzi sostenevano esami diversi.
Era giunto il fine settimana e gli tutti gli esami si erano conclusi ora dovevano solo aspettare i voti finali, e per fortuna Joanne poteva finalmente divagarsi durante una partita di pallavolo insieme alla sua squadra. Visto che era la prima partita del campionato scolastico tutta la scuola era presente anche i docenti.
  Era lunedì mattina e ad ogni ragazzo della High School Midles gli fu consegnato un foglio con i voti ricevuti ai vari esami. Joanne  rimase scioccate nel vedere i suoi voti. Per la prima volta nella sua vita non aveva tutte A, ma aveva preso una C ad economia. Questa notizia non fu apprezzata dai suoi genitori, infatti il pomeriggio dello stesso giorno chiesero un incontro con il preside del liceo e l’insegnante di economia.  Alicia aveva notato l’arrivo dei reali nel liceo e andò a chiedere alla sua amica Dorothea se sapeva il motivo del loro arrivo al liceo. Nemmeno la sua collega era a conoscenza del motivo, decisero quindi di andare in direzione a vedere cosa succedeva. Arrivati vicino all’ufficio del preside videro seduto il principe Alexander.
-hai combinato qualche guaio?- chiese la professoressa Cooper
-Salve professoresse. Mi dispiace deludervi ma questa volta io non centro nulla. I miei genitori sono qui per mia sorella.- rispose il giovane.
-Cosa?!?- dissero in unisono le docenti. E poi Alicia chiese il motivo
Alexander stava per rispondere quando vide la porta dell’ufficio del preside aprirsi e uscirono da lì i suoi genitori con sua sorella accompagnati dal preside e dalla docente. Alexander si alzò e si avvicinò a sua sorella e i quattro si diressero all’uscita. Dorothea e Alicia abbassarono il  capo per rispetto al re e la regina, ma la giovane docente cercò di intravedere il volto della principessa che per la sua prima volta non mostrava il suo sorriso ma aveva un viso molto triste. Quando i reali non erano più presenti nell’edificio Dorothea chiese al preside cosa era successo.
-Professoresse non dovrei parlarvene, però preferisco che lo sappiate perché voglio che si trovi una soluzione. – disse il preside, e continuò - c’è un problema, la giovane Wilkinson ha preso una C ad economia e per i genitori questo è inaccettabile, la ragazza rischia di essere rimandata per una materia, e non è mai accaduto nella storia dei Wilkinson un cosa del genere. La vostra collega gli ha proposto alla principessa di risostenere l’esame fra qualche settimana, lei ha accettato.-
La docente di economia intervenne dicendo che la giovane ha molta difficoltà nella sua materia e lei non sa come aiutarla visto che impossibilitata nel poterla aiutare con delle lezioni private.
Sentendo tutto questo Dorothea ebbe un’idea e disse – Visto che sei impossibilitata potrebbe qualcun altro  aiutare la principessa, io sono negata in economia, Alicia tu sei brava in economia? La potresti aiutare tu anche perché rispetto a noi sei l’unica che ha terminato gli studi da poco.-
-Si ero brava in economia. Ma non so…- Alicia non riuscì a terminare la frase che intervenne il preside.
-Ottima idea professoressa Cooper. Professoressa Mitchell se per le va bene chiamiamo la ragazza e la informa che lei è disposta ad aiutarla.-
Alicia non disse niente che intervenne subito la sua amica dicendo - Certo che l’aiuterà!-
-perfetto!- rispose il preside – Vado subito a chiamare per avvisarla.-
Il preside si era allontanato e anche la docente di economia se n’era andata via, erano rimaste sole Alicia con Dorothea.
-Perché hai consigliato me e risposto per me?- disse Alicia al’amica.
-Dai so perfettamente che eri preoccupata per lei e che la volevi aiutare e poi così puoi passare del tempo con lei. Non devi ringraziarmi.- disse Dorothea sorridendo all’amica.
Poco dopo si avvicinò a loro nuovamente il preside consegnando ad Alicia l’email dell’alunna per un organizzarsi con lei per un incontro di ripasso.
Alicia tornata nel suo ufficio inviò subito l‘email alla giovane che rispose confermando la sua presenza per l’incontro.
Era arrivato il giorno dell’incontro. Come luogo prefissato fu l’ufficio della docente. Le due erano una di fronte all’altra. Joanne era molto imbarazzata e faceva fatica a guardarla fissa negli occhi cosa molto diversa era invece per Alicia con gli staccava gli occhi d’addosso.
Alicia prima di iniziare il ripasso chiese qual’era il problema che Joanne affrontava nello studio di questa materia. Mentre la ragazza rispondeva furono interrotte dall’arrivo nell’ufficio della professoressa Cooper che si scusò perché non sapeva che Alicia era impegnata, ma gli serviva un aiuto al computer. Alicia chiese alla sua collega che poteva rimanere, ma Dorothea dopo aver risolto il suo problema se ne andò scusandosi nuovamente. Dopo questa piccola interruzione le due continuarono un po’ a parlare dei problemi di studio della giovane principessa e poi iniziarono il ripasso.
Passò velocemente l’ora insieme, ma adesso era io momento di salutarsi e si organizzarono per un nuovo incontro che sarebbe avvenuto il giorno seguente.
Era passata una settimana e le due si incontrarono molto spesso per il ripasso, anche perché l’esame si avvicinava. Ora però iniziò ed esserci un problema, visto che era giunto il fine settimana la scuola avrebbe chiuso e le due non potevano più incontrarsi nell’ufficio della docente. Decisero quindi di fare un incontro nel palazzo della giovane.
Alicia giunse in perfetto orario a palazzo, ad aprirgli fu ovviamente il maggiordomo.
-Benarrivata, lei immagino sia la dottoressa Mitchell, io sono il signor Magnus per qualsiasi cosa può chiedere a me, ora venga l’accompagno nella stanza della signorina la sta’ già aspettando. Può dare il suo soprabito alla signora Wood.-
Alicia seguì il signor Magnus senza dire nulla, osservava silenziosamente tutto quello che gli stava intorno. Arrivarono davanti ad una porta il maggiordomo bussò e si sentì la risposta della giovane principessa. Alicia entrò e guardò stupefatta l’enorme stanza della principessa. I signor Magnus inchinò il capo e se ne andò. Le due erano rimaste da sole in questa grande stanza. Joanne vide che la sua docente era spaesata quindi cercò di renderla a suo agio parlando un po’ di scuola, poco dopo Alicia sembrava essere tornata quella di sempre e iniziarono a ripetere. Il tempo era volato e le due giovani donne non avevano notato che era arrivato l’orario della cena, a fargli notare questo fu signor Magnus che entrando nella stanza della principessa invitò, a nome della regina Anna, la docente a rimanere a cena. La giovane insegnate accettò.
La cena sembrava non voler mai passare Alicia era imbarazzata essendo in presenza del re e la regina, ma per sua fortuna la presenza di Joanne e di Alexander la tranquillizzava. Per sua fortuna arrivò il termine di quella lunghissima cena, ed era arrivato il momento dei saluti. Prima di andare via si organizzò con Joanne per un ultimo incontro prima dell’esame, ma questa volta la professoressa Mitchell preferì che l’incontro si sarebbe svolto a casa sua. Dopo l’accordi presi Alicia salutò la sua alunna e si diresse verso casa.         
Era l’ultimo giorno per il ripasso e Joanne era giunta a casa della sua docente.  Le due iniziarono subito a ripetere perché ormai il tempo stringeva e la docente voleva che la sua alunna arrivasse all’esame preparatissima. Durante il ripasso Alicia aveva notato che Joanne era molto ansiosa al pensiero dell’esame e cerco di tranquillizzarla, ma con poco successo. In quest’ultimo incontro il tempo a loro disposizione fu molto breve a causa degli impegni della giovane principessa arrivò quindi il momento di salutarsi.
-Devi stare tranquilla vedrai che andrà tutto bene lunedì.- cercò di tranquillizzarla la docente.
-Ci proverò. Domani è l’ultimo giorno a disposizione che ho cercherò di ripetere nuovamente il tutto.- disse Joanne, ma quello che preoccupava la giovane non era solo l’esame era anche il pensiero di non poter più passare del tempo con lei.
-Va bene.- disse Alicia e poi accompagnò Joanne alla parta e la salutò.
La porta era chiusa e Alicia era ancora lì ferma a fissarla, non gli sembrava vero ma da oggi in poi tutto sarebbe tornato com’era prima avrebbe visto quella ragazza solo le poche volte a lezione. Dall’altra parte Joanne si dirigeva alle scale, ma qualcosa non gli permetteva di scendere. Decise di tornare indietro e suonò nuovamente alla porta della sua docente.  Alicia aprì.
-Hai dimenticato qualcosa? –chiese Alicia vedendo la ragazza.
-Penso di si.- disse timidamente Joanne ed entrò di nuovo in quella casa avvicinandosi sempre di più alla sua docente.- Ho dimenticato questo.- e Joanne si avvicinò quell’ultimo millimetro che mancava tra le due e si baciarono durò pochissimo che Joanne, dopo aver capito cosa aveva fatto si staccò.
-Mi scus..- non terminò la parola Joanne che Alicia si era avvicinata a lei per baciarla, la teneva strettissima a  se, e Joanne ricambiava con altrettanta passione il bacio. Alicia aveva appoggiata Joanne alla porta mentre continuavano a baciarsi. Le mani della docente accarezzavano dolcemente la vita della alunna. Entrambe sembrava voler approfondire quel bacio, ma una chiamata al cellulare della giovane principessa portò entrambe alla realtà.
Joanne rispose al telefonino –Si signor Magnus ora scendo.- e chiuse la chiamata.
-Ora devo andare.- disse Joanne.- Mi scusi per tutto. Le prometto che non succederà mai più.- e se ne andò correndo via per le scale.
 Alicia era ancora rimasta incredula per quello che era appena accaduto, cercò di affacciarsi alle scale per fermarla, ma ormai Joanne era andata via.
Joanne entrò in auto. Il signor Magnus la guardò e chiese se andava tutto bene, lei rispose di si, ma infondo sapevano entrambi che lei mentiva. Lei voltò lo sguardo al finestrino per vedere il panorama e rifletteva su tutto. Finalmente aveva preso la sua decisione. Mandò un messaggio Joseph.
Ciao! A riguardo a quello che mi avevi detto su di noi.. ho preso la mia decisione.. passa a palazzo stasera ti vorrei parlare di persona.
Joseph ricevuto il messaggio si preparò e andò a palazzo come gli era stato detto. Arrivato andò da Joanne che lo aspettava.
 -Ehi!-
-Ehi!- si dissero soltanto entrambi. Il silenzio più totale era caduto in quell’enorme stanza.  
-Cosa volevi dirmi?- disse il giovane rompendo quell’aria così pensante che si era formata in torno a loro.
-Ecco io ho preso la mia decisione…- Joanne fece una breve pausa e continuò- Voglio essere la tua ragazza.-
-COSA?!?! Sul serio?- chiese felicissimo Joseph .
Si rispose lei.
Continua…

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
Il fine settimana era passato molto velocemente portando con se grandi novità. La notizia che aveva fatto scalpore, sull’isola di Lyoneel, era il fidanzamento della giovane principessa Joanne Cleopatra con il figlio del primo ministro Joseph. Il lunedì era arrivato e una nuova settimana stava per iniziare. Alicia era già giunta a scuola ed era  nel suo studio, poco dopo andò a salutarla la sua amica Dorothea.
-Buongiorno Alicia. Come stai?-  
-Buongiorno. Ho passato momenti migliori.-
-Hai sentito le ultime notizie vero?!?- chiese la donna più grande.
-Si ovvio, come puoi non saperle non si parla di altro, guada qui.- e poi le mostrò all’amica il giornale del giorno con la notizia.
Dorothea prese il giornale in mano e disse -Non so cosa dirti, mi dispiace so che provi qualcosa per lei.-
-No Dorothea tu non capisci io e lei ci siamo baciate, ora non so il perché di questa notizia, non so cosa pensare.- disse Alicia
-COSAAAAAAAA?!?!?! VI SIETE BACIATE?!?!?!-
-Abbassa la voce o lo saprà tutta la suola tra poco.-
-Scusa… vi siete baciate?!?!- ripeté a bassa voce.      
Alicia raccontò tutto all’amica di quello che era successo tra lei e Joanne. E Dorothea disse –Forse lei non ha capito i tuoi veri sentimenti e quindi a deciso di mettersi con lui?-
-Ma se ho ricambiato il bacio!!! Se non provavo niente per lei l’avrei allontanata.-
-Allora no so cosa dirti.-
Poi sentirono il preside gridare nel corridoio e uscirono dalla stanza per vedere cosa succedeva. Ed ecco che videro la scena a scuola assalita dai giornalisti che cercavano di intervistare i due giovani fidanzati. Alle due docenti si avvicinarono Donella e Marlea accompagnati dal giovane Alexander, i  tre salutarono le professoresse e videro cosa succedeva davanti all’ingresso. Il preside cercava in tutti i modi di allontanare questi ospiti indesiderati, ma i giornalisti continuavano a rimanere all’interno del liceo e  chiedevano ai giovani di baciarsi, cosa che i due fecero davanti a tutti con la speranza che così sarebbero tornati alla solita quotidianità. Alla vista di quel bacio Marlea disse – Wooow che dolci sono così belli insieme.-
-Marleaaa!!?!!- disse soltanto Donella, dandogli una gomitata al braccio. Sperando che sua sorella non avrebbe aggiunto nulla perché aveva notato che la docente Mitchell alla vista di quella scena si era rattristita.
-Dopo aver visto questo io vado- disse Alexander, dopo di che salutò e se ne andò.
-Andrei anche io- aggiunse la professoressa Mitchell e seguita dalla sua collega se ne andarono per tornare nel suo studio e riprendere il discorso interrotto precedentemente.
Le due donne erano di nuovo sole e Dorothea cercò di riprendere il discorso, ma Alicia cercava in tutti i modi di evitarlo, ormai pensava che non avrebbe più avuto possibilità con la giovane principessa. Adesso non potevano più continuare il discorso perché dovevano iniziare le lezioni, ma prima di andarsene la professoressa Cooper disse all’amica – Se l’ami veramente è la persona giusta per te, allora non lasciarla andare.-
Era ormai pomeriggio e tutte le lezioni erano terminate. Alicia stava andando via quando fu bloccata da Joseph.
-Salve professoressa. Mi scusi se la disturbo, sono Joseph Matthews.-
-Salve, so chi è lei. Mi dica ha bisogno di aiuto?-
-Posso immaginare il perché mi conosce- disse sorridendo il ragazzo.- Comunque professoressa le dovevo chiedere se ha visto Joanne, dopo aver sostenuto di nuovo l’esame di economia è andata via ma non sappiamo dove sia andata pensavo che fosse venuta da lei, visto che è stata lei ad aiutarla allo studio.-
-No mi dispiace non l’ho vista per niente. Vi aiuterò a cercarla.-
-Grazie.- rispose il ragazzo e stava andando via alla ricerca di Joanne. Per la professoressa lo bloccò chiedendogli se sapeva come la ragazza fosse andata all’esame, e per sua gioia scoprì che lo aveva passato con il massimo dei voti.
Alicia ora pensava solo di trovare Joanne e dargli la notizia il primo luogo che gli venne in mente fu la piscina della scuola pensando che era lì a nuotare e corse lì a vedere. Quando arrivò non c’era nessuno che nuotava, ma si girò  e vide una ragazza seduta sugli spalti, era la giovane principessa. Anche la ragazza notò la professoressa, nell’aria si sentiva che c’era imbarazzo tra le due, ma la giovane chiese il perché lei era lì.
-Sono venuta a cercarla, anche i tuoi amici e il tuo fidanzato (dicendo questa parola con molta difficoltà) sono alla tua ricerca, è uscito il risultato del tuo esame e congratulazioni hai preso il massimo dei voti.-
-COSAAAA?!?- per la gioia la ragazza abbracciò la sua professoressa, ma si staccò velocemente e chiese scusa visto che questo non era un comportamento adatto ad una principessa, e la ringraziò dell’aiuto che le aveva dato per preparare quell’esame tanto difficile per lei. Poi Joanne salutò la sua docente e se ne stava andando via, ma Alicia la fermò per un braccio.
-Vorrei chiederti tante cose.. vorrei dirti tante cose, ma adesso voglio solo questo.- e sia avvicino di più alla sua alunna e la baciò. Quel baciò sembrava non voler terminare, ma le due si staccarono quando sentirono un rumore.
Videro in torno ma non c’era nessuno, le due donne rientrarono nella scuola senza dirsi niente, Joanne fu subito accerchiata dalle sue amiche e Alicia ne approfittò per andarsene.
Ormai erano passati alcuni mesi da quel giorno e le due sembravano due sconosciute era raro che si rivolgessero parola, anche gli interventi di Joanne durante la lezione della professoressa Mitchell erano diminuiti. Joanne era ancora fidanzata con Joseph e tutto sembrava andare per il meglio, ma non smetteva mai di pensare a quei baci, e le notti le passava tra le lacrime all’idea di non poter stare con la persona che veramente amava.
Alexander sapeva che sua sorella stava soffrendo e decise di affrontarla.
-Perché non parli con lei?-
-Vorrei, ma non posso.-
-perché non puoi?-
-Non saprei come avvicinarmi a lei, non so se lei vuole parlare con me, anche se io vorrei tanto farlo.. vorrei spiegarle tutto.-
-Vuoi veramente parlare con lei?!? Allora ho un’idea!!!- disse il fratello.
-ed ora ho paura- disse la ragazza.
-Nono è un’idea sicura stai tranquilla, senti qua… la settimana prossima c’è il festival scolastico e per l’eventi “Un pomeriggio insieme a” quest’anno anziché mettere noi alunni hanno deciso di  mettere i docenti all’asta io farò un’offerta per la professoressa Mitchell, vincerò l’asta ma il pomeriggio anziché presentarmi io andrai tu.-
-Okay potrebbe andare. Proviamoci.-
Era il giorno del festival tutti si divertivano fra le varie animazioni, era anche iniziato il momento della così detta “asta”, non ci furono grandi offerte per i docenti che salivano, ma tutto cambiò quando salì la professoressa Mitchell, ogni ragazzo cercava di offrire sempre di più, ma calò il silenziò quando si sentì gridare
-Io offrò 5 mila dollari.-
Joanne che era insieme a Joseph gli chiese –ti prego dimmi che ho sentito male.-
-Non posso era veramente tuo fratello che fatto tale offerta.- disse il giovane fidanzato ancora incredulo.
-Posso picchiare mio fratello?!?!-
-No calmati.- disse Joseph e continuò- sarà un’altra delle sue bravate.-
-Lo penso anche io, ti dispiace- allontanandosi da lui - ma vorrei andare lo stesso a sgridarlo.-
-Va bene, io ti aspetto qui.-
Joanne e Alexander erano andati dietro alla scuola per parlare.
-Mi dici cosa significa tutto questo?- chiese la sorella
-Il nostro piano.-
-Nel piano non erano previsti tutti quei soldi.-
-Consideralo come il mio regalo per te di natale e compleanno messi insieme.-
-Ma parliamo di 5 mila dollari!!! tu sei impazzito, cosa ti è saltato per la mente…- nel frattempo che Joanne dicesse questo arrivò dietro di lei la professoressa Mitchell.
-Vorrei sapere anche io il perché di questo.- disse la donna.
Joanne rimase scioccata nell’udire quella voce dietro di lei, si voltò e la vide.- Salve professoressa- disse e poi si girò verso il fratello e continuò –Noi continueremo a parlare quando torniamo a palazzo.- e la ragazza se ne andò.
-Mi faccia indovinare anche lei vuole sgridarmi? Guarda ha già fatto mia sorella.-
-Non voglio sgridarla, voglio solo una spiegazione.-
-L’ho fatto solo perché mi andava. Anche se immagino che lei preferiva un Wilkinson diverso.- disse il ragazzo sorridendo e aggiunse. –Verrò da lei alle 15 si faccia trovare già sotto casa. A più tardi professoressa.- e il ragazzo se ne andò.
Tornati a palazzo i due fratelli ripresero il discorso.
-Non riesco ancora a spiegarmi il perché di tutti quei soldi.-
-Va bene ti devo dire una cosa, non ho partecipato da solo per l’offerta sono stato aiutato da qualcun altro, insieme a me hanno partecipato Donella e Marlea, e in più c’è stato l’aiuto da parte della professoressa Cooper e dal signor Magnus.-
-Cosa?!? Ma perché?-
-siamo tutti preoccupati per te e la professoressa Cooper si preoccupa anche della sua collega, voi due dovete parlare, comunque vai a prepararti vi dovete vedere alle 15.-
-Okay vado. Grazie ti voglio bene, ah ringrazia anche tutti gli altri.- e Joanne uscì dalla stanza per prepararsi.
Erano giunte le 15 e Alicia come gli era stato detto da Alexander era già pronta ed aspettava che il ragazzo arrivasse. Non dovette aspettare molto che poco dopo arrivò una moto, dal casco non si riusciva a capre chi c’era alla guida.
-è molto puntuale.- disse la docente. Nessuna risposta da parte dell’autista della moto, gli consegnò solo un casco, la docente gli fece notare che lei aveva l’auto cosa che lei preferiva, ancora nessuna risposta quindi la donna capì che la moto sarebbe stata il solo mezzo di trasporto.- Noto ce tu e tua sorella avete una cosa in comune, nessuno dei due vuole parlarmi.- disse la docente salendo sulla moto.
Salita sulla moto, l’autista della moto gli prese le mani e le posizionò alla sua vita, la docente non disse nulla, e i due partirono. Ad un certo punto il motociclista aumento la velocità, la docente strinse di più le sue braccia intorno alla vita.
Ormai erano lontani dalla città, si trovavano vicino ad una spiaggia luogo dove si fermò la moto. La docente scese e si tolse il casco.
-Sei impazzito per andare a tutta quella velocità??-
Anche il motociclista si tolse il casco –scusi professoressa ma qualcuno ci stava seguendo.-
Alicia scioccata a quella vista pronunciò solo il suo nome –Joanne..-
Continua…

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Mi scuso con tutti per il ritardo della pubblicazione e degli eventuali errori ortografici, ma gli impegni universitari mi hanno tenuta occupata e quindi ho scritto questo nuovo capitolo con molto difficoltà e molto velocemente. Grazie a tutti a chi legge le storie che pubblico e hai messaggi e commenti che mi lasciate. Buona lettura. 

Capitolo 11
Alicia scioccata a quella vista pronunciò solo il suo nome -Joanne...-
-Salve professoressa.-
-Che... che ci fa lei qui?-
-Volevo parlare con lei.- 
-Va bene.-
Le due donne scesero sulla spiaggia, Joanne aveva portato con se una coperta e qualcosa da mangiare e chiese alla sua docente se avesse fame.
-No grazie non ho fame. Poi ha detto che voleva parlare, l'ascolto.- disse Alicia.
-Ecco, si volevo parlare con lei di quello che è successo tra di no, però per prima cosa possiamo darci del tu reciproco?-
-Certo.-
-Ecco,su quei baci...- Joanne rimase un pò in silenzio e poi disse - non so da dove iniziare.-
-Allora posso iniziare io, anche io volevo parlarti ormai da molto tempo, ti volevo chiedere il perchè di quel primo bacio? Che cosa è significato per te? Era solo un divertimento, un esperimento o provavi qualcosa per me?-
-Divertimento?!?Esperimento?!? Scherzo spero!!- disse Joanne un pò alterata. - Certo che provavo qualcosa per te e... - ora calmandosi un pò disse- e provo ancora qualcosa di veramente forte per te.-
-Anche io provo dei sentimenti forti per te, ma non capisco allora se tu provi qulacosa per me perchè stai con quello lì?- disse Alicia.
-Perchè essere fidanzata con Joseph rende tutto più semplice?-
-Cosa è semplice? Per me niente è semplice!! Io sto solo male a vederti con lui e se tu provi qualcosa me non penso sia semplice per te stare affianco a lui. Perché è semplice?!? Perchè lui è un uomo ed io no?-
Joanne abbasso lo sguardo e disse.- Si è per quello, Joseph è un ragazzo e la storia con lui non può creare  scandalo, la gente lo avrebbe accettato più facilmente...e poi questo l'avvrebbe salvaguardato da tutti quei riflettori, ha visto anche te come i gironalisti erano presenti a scuola per me e lui a casa o in giro non è stato di meno, Joseph è abituato alla presenza di quei giornalisti, ma tu?!?-
-Non era una tua preoccupazione me la sarei cavata benissimo.-
Ora Joanne non sapeva cosa dire e il suo sguardo era cambiato si era intristito. Alicia lo aveva notato e si avvicinò a lei. -Scusa non volevo litigare con te, dovevo capirlo dall'inizio che per te era più difficile uscire allo scoperto.-
-Nemmeno io voglio litigare con te.- disse solo la principessa.
Alicia si avvicinò ancora di più e accarrenzando la guancia della giovane disse -vorrei tanto baciarti in quest'istante.-
-Anche io vorrei baciarti, ma non posso nella mia vita c'è Joseph.-
-Inizio davvero ad odiare quel ragazzo.- disse Alicia e con voce maliziosa continuò dicendo -Ma adesso lui non c'è.-
-Non lo farò.- disse sorridendo Joanne - E poi quest'incontro era per chiederle se tutto tornasse come all'inzio tra di noi quando io era la sua alunna e lei la mi docente.-
-Ciò che mi chiedi sarà molto difficile e non parlo solo per me.-
-Lo so, ma è la cosa più adatta da fare per entrambe e per chi ci stà vicino.- disse Joanne, la docente non riuscì a dirgli di no e disse che ci avrebbe provato. A questo punto Alicia ricordò che le era stato offerto del cibo e chiese se adesso mangiavano le due si sedettero vicino su un telo e iniziarono amangiare quello che il signor Magnus aveva fatto preparare per loro. Le due parlarono di tutto, ridevano e scherzavano. Joanne stava parlando un pò di sè, ma fu bloccata da Alicia che le fece notare che si era sporcata mangiando. La principessa cercò di pulirsi invano, la donna allora l'aiutò, ma adesso i loro volti erano più vicini e Alicia non riuscì a fermarsi si avvicinò di più e le loro labbra si unirono in un tenero bacio. Nessuno delle due sembrava  volersi staccarsi dall'altra, ma solo Joanne poco dopo allontanò la donna da lei. Le due si guardarono dritto negli occhi e Joanne disse -non dovevo farlo.-
-posso dirti scusa se questo ti fa sentire meglio-
-Non mi fa sentire meglio soprattuto perchè so che sono delle scuse finte.-
-Si è vero.- sorridendo disse Alicia. Joanne a questo punto si alzò e disse che forse era meglio andare via.  Erano vicino alla moto e la giovane principessa si voltò verso la sua docente per consegnarli il casco, entrambe sapevano che in quell'istante questo loro rapporto così strano, quell'amore così forte doveva terminare lì.
-Al diavolo.- disse la principessa- se oggi è l'ultima volta che posso stare con te vorrei che sia indimenticabile.- e si avvicinò ad Alcia e le due si baciarono. Fu il bacio più intenso e profondo che le due giovani donne si diedero e staccarsi fu davvero difficile.
Le due donne salirono sulla moto e Alicia si stringeva forte a Joanne non per la paura ma al pensiero che non la poteva più stringere così. Arrivarono davanti casa della docente e il saluto fu ancora più difficile, sopratutto perchè la principessa non poteva togliersi il casco per non essere scoperta. Anche lei poco dopo tornò a palazzo e preferì rimanere sola in camera per ricordare la giornata e riflettere.
Il nuova giornata era nata e tutto sembrava essere tornato alla normarlità. (o quasi...)
Continua...
 
  
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Capitolo 12
Le lezioni della mattinata erano terminate Alicia era nel suo studio a terminare del lavoro che aveva, qualcuno entrò nel suo studio e la interruppe, era il preside.
-Buongiorno signor preside.- disse la docente.
-Buongiorno, scusi se la disturbo nel suo ufficio ma c’è un persona che vuole parlare con lei.- poco dopo il preside fece entrare nello studio della il signor Magnus, il preside uscì dalla stanza per non disturbare.
-Buongiorno signorina Mitchell- disse il maggiordomo.
-Salve signor Magnus, come mai è qui?-
-Sono stato inviato dai signori Wilkinson, vorrebbero incontrarla oggi pomeriggio le vogliono parlare della principessa.-
-Il re e la regina vogliono incontrarmi?!?!- ripetette scioccata.
-Si, l’aspettano alle 16 a palazzo. La prego di essere puntuale.-
-Si, sarò puntale.-
-Arrivederci signorina-
-Arrivederci.- disse la docente.
 Alicia iniziò a preoccuparsi perché temeva che quel’incontro fosse causato dall’incontro precedente tra lei e la principessa, voleva parlare con Joanne ma non c’è ne fu occasione, per sua fortuna incontrò la sua amica Dorothea.
-Per fortuna che ti ho incontrata.- disse Alicia rivolgendosi all’amica.
-Ehi Alicia che cosa è successo? Ho visto il maggiordomo della famiglia Wilkinson uscire dalla scuola.-
-Era venuto per me. È venuto a dirmi che oggi ho un incontro con il re e la regina mi voglio parlare di Joanne.-
Dorothea fisso dritto negli occhi l’amica e disse –Va bene che avete combinato tutte e due? So che vi siete incontrate, ho dato anche io una piccola mano per far si che vi incontravate.
-Ma nulla ti dico abbiamo parlato e ci siamo scambiati due bacetti ma nient’altro. Aspetta cosa?!? Tu hai dato una mano?!?! Quindi sapevi perché non mi hai detto nulla?!?-
-Se te lo avessi detto avrei rovinato tutto. Comunque torniamo ad oggi pomeriggio. H parlato con Joanne?-
-No non sono riuscita a parlargli e poi penso e se a ei non avessero detto nulla?-
-Vero. Meglio non rischiare. Non ti spetta altro che andare lì e scoprire il perché di questo incontro spero solo che tu sia pronta a rispondere a qualsiasi domanda.-
-Se mi chiederanno qualcosa sarò pronta a rispondere con la verità e con il cuore.-
Le due donne si salutarono e ognuno andò per la sua strada.
L’orario dell’appuntamento era arrivato ed Alicia era già giunta al castello, ad aprire fu il signor Magnus.
-Signorina Mitchell, mi segua i signori l’ha stanno aspettando.- disse l’uomo. Alicia lo seguiva, ma quando vide le scale che portavano nelle stanze, sollevò lo sguardo con la speranza di vedere qualcuno. Il signor Patel notò questo e disse –Lei non è a palazzo.- Sentito questo la donna non disse nulla e lo continuava a seguire fin quando non giunsero ad un porta che il signor Magnus gli aprì e che la invitava ad entrare. All’interno di quella stanza l’aspettavano il re e la regina, che la invitarono a sedersi.
-Ci scusiamo per quest’incontro così all’improvviso, ma le volevamo parlare di nostra figlia.- disse la sovrana.
Il marito continuò –Lei avendola aiutata con lo studio avrà notato che Joanne Cleopatra ha qualche difficoltà con la materia di economia, e gli impegni che la nostra famiglia deve affrontare ogni giorno non l'aiutano. Volevamo chiederle se la potesse di nuovo aiutare.- e aggiunse -Ovviamente avrà un compenso.-
Alicia accettò di aiutare la sua alunna, ma si rifiutò di prendere un compenso. L'incontro era terminato qui la docente salutò i reali e abbandonò il castello.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il giorno seguente Alicia ritornò a palazzo per iniziare le lezioni di ripasso. Come sempre fu accolta dal signor Patel. Entrata nel palazzo aspettò vicino all'entrata perché vide scendere dalle scale la principessa accompagnata dal suo fidanzato Joseph. Il ragazzo prima di andare via diede un bacio sulle labbra alla sua ragazza quando erano a pochi passi dalla docente. Joseph salutò e se ne andò.
Le due giovani donne andarono quindi nella stanza della principessa per iniziare il ripasso, ma ancora non avevano iniziato che in stanza entrò il principe Alexander.
-Salve professoressa. Scusate se vi disturbo, ma volevo chiedere a mia sorella una cosa.- disse il ragazzo.
-Chiedi.-
-Ma cosa gli è preso al tuo fidanzato?!?!?- chiese un pò alterato. -Come si è permesso ha baciarti così e davanti alla docente?-
-è il mio fidanzato può baciarmi quando vuole. E ora esci!!- avendo fatto uscire il fratello si rivolse alla sua docente e chiese scusa a nome di suo fratello.
-Non ti devi preoccupare, si nota che è solo molto legato a te e che ti vuole bene, non voglio che te la prendi a male per quello che sto per dire ma ho pensato anche io che il comportamento del tuo ragazzo non è stato uno dei più carini.-
-no lo so, anche io sono rimasta sorpresa nel suo modo di baciarmi, di solito è molto diverso. Forse è meglio che iniziamo a studiare professoressa.-
-Si hai ragione.- disse la docente e le due iniziarono a studiare.
-----------------------------------------------------------------------------------
Orami era passato già un pò di tempo dagli incontri che le due donne facevano ed entrambe hanno cercato di avere un comportamento il più staccato possibile, era raro che tra di loro uscisse un discorso che si allontanava dallo studio o comunque dalla vita scolastica. Tutto cambiò un pomeriggio quando la principessa, per motivi pertinenti ai suoi genitori, dovette andare a casa della sua docente.
-Entri pure.- l'invitava la docente ad entrare.         
-è passato molto tempo dall’ultima volta ce sono venuta in questa casa.- disse Joanne mentre entrambe si sedevano davanti alla scrivania.
-Eh già! L’ultima volta c’è stato il primo bacio- disse sorridendo la donna più grande.
-Si!- disse la principessa e poi aggiunse –ora è meglio che iniziare a studiare.-
-Ho l’impressione che tu non voglia parare con me-
-Vuole che parliamo?!? Allora le chiedo perché ha accettato di aiutarmi e soprattutto perché senza essere pagata?-
-Per prima cosa dammi del tu, pensavo ormai che l’avessimo superata questa formalità- e poi continuò dicendo – mi fa piacere aiutarti e non voglio denaro perché mi basta passare questo tempo  con te.-
Joanne non disse nulla la guarda dritta negli occhi, fu Alicia a continuare a parlare –quello comunque non era parlare era chiedere! E visto che sia in via di domande mi potresti dire il perché non vuoi fare un discorso con me?-
-Perché speravo che se parlavo di meno con te mi sarebbe stato più facile dimenticarla e mi sarebbe stato più facile al pensiero di non bacirti.-
-Funziona???- chiese ironicamente Alicia. La giovane rispose solo no sorridendo. A questo punto la docente volette chiedere un’ultima cosa – Vorresti baciarmi in questo momento?- chiese ciò avvicinandosi di più alla giovane, e con il pollice della sua mano sinistra gli sfiorava le labbra mentre il resto delle dita le accarezzavano il volto. Joanne si scostò da quelle carezze e disse – Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.- Dopo questa risposta e due si  misero a ridere e poi decisero di iniziare con il ripasso.
Il pomeriggio passò velocemente e lo studio era terminato. Joanne aveva ringraziato la sua docente e stava quasi per uscire, ma fu bloccata quando ricevette una chiamata inaspettata sul suo cellulare.
Continua….

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Capitolo 13
Squillò il cellulare di Joanne.
-Pronto?.... Madre che cos’è successo?- disse preoccupata la ragazza sentendo la madre dall’altra parte del telefono che piangeva.
Dal telefono si riusciva a sentire solo la madre che piangeva e il nome Alexander che ripeteva più volte in lacrime. A questo punto prese in mano il telefono il re James –Joanne..-
-Padre cosa stà succedendo? Perché mia madre piange?-
-Alexander ha avuto un gravissimo incidente durante una gara clandestina, ora è ricoverato qui in ospedale, ma tranquilla stà bene.-
-Arrivo subito.-  ma il padre dall’altra parte del telefono la pregò di non andare e chiese se era ancora a casa della sua docente, la giovane rispose di si, sentito questo il re James chiese se potesse mettere il vivavoce perché voleva parlare con la donna.
-Salve signorina Mitchell, le devo chiedere un favore, potrebbe ospitare per una notte mia figlia?-
-COSAAAA?!?- dissero insieme le due donne.
Ma il re continuò -Come lei può immaginare con l’incidente di Alexander, sia l’ospedale che il palazzo è assediato dai giornalisti, sarebbe quindi meglio per Joanne rimanere da lei e riposare e domani mattina verrà qualcuno di nostra fiducia a prenderla e portarla in ospedale senza che i giornalisti notano la sua assenza.-
-Si signore, va benissimo può rimanere tranquillamente da me Joanne.- rispose Alicia.
Il re, James Wilkinson, salutò entrambe e chiuse a chiamata. Le due ragazze non si rivolsero molte parole dopo quella telefonata, un piccolo dialogo ci fu dopo a cena.
-Ci sarebbe un piccolo problema per dopo però!- disse Alicia.
-Qual è?-
-Io non ho una camera degli ospiti e nemmeno un divanoletto, dovremmo condividere lo stesso letto questa notte.-
-ah okay, va bene.- rispose Joanne, ma sul suo volto ancora si vedeva la tristezza della notizia appresa.
Finita la cena, Joanne si era lavata e messa un pigiama che la sua docente gli aveva prestato ed era andata nella stanza da letto e guardava la tv. Nel frattempo anche Alicia era andata a prepararsi per la notte, una volt preparatasi entrò nella stanza da letto e trovò Joanne seduta sul letto che piangeva mentre in tv al telegiornale andava una notizia sul fratello. Alicia si avvicinò alla giovane spense la tv e cercò di asciugargli le lacrime.
-Non ascoltare quello che dicono i giornalisti, tuo padre ha detto che sta bene e poi domani mattina potrai andare da lui.-
-Come fai a esserne sicura che sta bene?! E se mio padre l’ha detto solo per non farmi preoccupare e mi stava mentendo?-
-Lui non ti potrà mai mentire, e poi sono sicura che sa bene perché è un ragazzo forte proprio come lo sei tu, e adesso non penso che lui ti vorrebbe vedere piangere.- disse Alicia e continuò – dai ora cerca di riposare.-
Le due donne si erano stese sul letto, una abbracciata all’altra, e Joanne non piangeva più, le due iniziarono a parlare un po’ e sul volto della giovane principessa era ritornato il sorriso. La professoressa Mitchell stava continuando a parlare ma la ragazza non gli rispondeva, così la donna abbassò lo sguardo e vide che la giovane principessa aveva preso sonno avendo ancora le braccia intorno alla usa docente.
-Buona notte.- disse Alicia e diede un bacio sulla fronte a Joanne, e anche ei poco dopo prese sonno abbracciando la ragazza a sua volta.
La notte era passata e i primi raggi di sole entravano nella stanza e colpirono i volto di Joanne, la giovane apri lentamente gli occhi e vide di fronte a se la professoressa Mitchell, le due donne rimasero tutta la notte abbracciate. Vorrei potermi svegliarmi ogni mattina così mai, penso tra sé Joanne, poi accarezzò con leggerezza il viso della donna e le diede un piccolo bacio sulle labbra. Joanne era ancora sul letto accanto a lei mentre dormiva beata quando suonò il suo cellulare, era suo padre. Chiuso la chiamata vide che Alicia si era svegliata.
-Buongiorno.- disse la donna più grande, e aggiunse – era suo padre?-
-Buongiorno, si era lui mi ha informato che tra qualche ora passerà il signor Pattel a prendermi.-
-okay, alziamoci preparerò a colazione.-
Le due erano in sala da pranzo a fare la coazione, quando Alicia gli chiese se era sveglia da molto. La ragazza disse che si era svegliata solo qualche minuto prima.
-perché non mi ha svegliata?-
-Non l’ho voluta disturbare era così bella,…. Ehm cioè volevo dire sembrava che sesse facendo un bel sogno… ha capito cosa volevo dire…- disse impacciata la principessa. Si disse sorridendo Alicia.
Avevano concluso a colazione e Joanne si era già preparata e attendeva il signor Pattel, anche Alicia si stava preparando per andare al liceo. Joanne mentre era fuori dalla stanza che aspettava che a usa professoressa si facesse pronta ripensava a quello che aveva fatto in mattinata e decise che glielo doveva dire.
Si era messa fuori la porta della stanza da letto e disse -Devo dirti una cosa.-
-dimmi.- disse la Alicia dalla stanza.
-questa mattina mentre lei dormiva io… bhe ecco...-
-su dimmi.-
-l’ho baciata.-
-COSA?!?- disse uscendo fuori dalla stanza da letto trovandosi di fronte Joanne.
-Scusami è stato un piccolissimo bacio so che non dovevo.
-Ed io che mi stavo preoccupando per averti dato un bacio sulla fronte.-
-cosa? Quando me lo avresti dato?-
-ieri sera avevi già preso sonno era una specie di buonanotte.-
Le due scoppiarono a ridere e poi si guardarono negli occhi, Alicia si avvicina di più per baciarla, ma Joanne l’ha blocco dicendo –Vuole andare veramente così a scuola?-
-Non ti piaccio come sono vestita? Cosa c’è che non va?-
-Mi piace come va vestita è solo che ha la camicia abbottonata male.-
-ah!- Alicia era rientrata nella stanza e cercava di aggiustarsi  camicetta.
-aspetta le do una mano.- Joanne si era avvicinata e la stava aiutando, ma Alicia prese i polsi della ragazza, si avvicinò di più e la baciò. Il bacio fu ricambiato, Alicia aveva lasciato ormai liberi i polsi e le sua mani si erano spostati sui fianchi della giovane mentre cercava di condurla sul letto. Ormai stese sul letto Alicia si ritrovava con la camicia tutta sbottonata e le mani di Joanne ormai dentro la camicetta che accarezzavano l’addome, Alicia era intenta a togliere la t-shirt alla giovane. Le due continuavano a baciarsi mentre le loro mani continuavano a esplorare i loro corpi. Un telefonò squillò era quello di Alicia, ma lei lo ignorò, cosa invece Joanne non fece, anzi quella chiamata la fece tornare con i piedi per terra e cerò di fermare Alicia.
-Alicia ti prego ferma!!- e con un movimento fece si che adesso era lei sopra ad Alicia, e aggiunse –non possiamo farlo, tutto questo non doveva accedere è sbagliato, ti chiedo scusa.- e si alzo.
La principessa si stava rimettendo la maglietta, e anche la donna più grande si rivestiva e nel frattempo disse –Sono io quella che si deve scusare non riuscivo a fermarmi, sarebbe meglio che noi non ci vediamo più.- poi controllo il telefono per vedere chi era, era la sua collega la professoressa Cooper che l’aveva chiamata, -Ora devo andare a scuola, quando vai via basta che chiudi la porta, ah dimenticavo è stato bello per un attimo quando mi hai chiamata per nome.-  Joanne si era seduta sul letto senza dire nulla. Alicia si era preparata ed era uscita di casa.
Joanne aspettò ancora un po’ nella casa della sua professoressa fin a quando non arrivò il signor Pattel a prenderla e portarla all’ospedale.
     
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 

Alicia terminate le sue lezioni tornò a casa e quando entrò vide sul tavolo un bigliettino.

Cara Alicia, di quello che è successo oggi non mi pento, anche io come lei ho avuto difficoltà nel fermarmi e capisco che questa situazione non sia facile per nessuna delle due, ed io sopratutto in questo momento ho molto da riflettere. Sono d’accordo con lei e dico che è meglio che non ci vediamo per un po’.
Grazie per avermi ospitato in casa sua.
J. C. Wilkinson

La donna mise via il biglietto e accese la televisione, ma nel frattempo qualcuno suonò alla porta.
-Salve la signorina Mitchell Alicia?-
-Si sono io.-
-C’è posta per lei, dovrebbe mettere una firma qui.- era il postino – OH!!! Che bella notizia!! Oh mi scusi stavo guardo la sua tv. Mi scusi. Buona giornata.-
-Buona giornata.- Alicia chiuse la porta, si volto e vide sullo schermo Joanne che dava la notizia che suo fratello Alexander si era ripreso. Apri la busta che le era arrivata, iniziò a leggere..
-Non ci posso credere….-
Continua……
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Capitolo 14        
Erano passati dei mesi. Il principe Alexander era tornato a scuola, tutto sembrava essere tornato nella norma. Ma qualcuno nella scuola nascondeva un segreto.  Alicia aveva infatti ricevuto una nuova offerta di lavoro, i soli a saperlo erano lei e il preside. Visto che le lezioni stavano giungendo al termine decise di condividere questa sua notizia con la sua amica Dorothea.
-Wow sarai felicissima! Andrai a lavorare a Yale! Non era quello che hai sempre sognato?- disse tutta felice Dorothea.
-Si! Ma questa notizia non la deve sapere nessuno.- disse Alicia.
-Nemmeno Joanne?-
-soprattutto lei non deve venirne a conoscenza.-
Dorothea non volle entrare nel merito della storia e confermò di mantenere il segreto.  
I giorni passavano Dorothea continua a mantenere il segreto dell’amica, ma con molto difficoltà, soprattutto perché in quel periodo insieme alle sorelle Lewis (Donella e Marlea) e alla giovane principessa faceva parte del comitato per il ballo di fine anno,ballo attesissimo da tutti i ragazzi della High School Midles. Il comitato fu interrotto dall’arrivo di Alicia che chiedeva di parlare in privato con la collega. La giovane donna gli doveva dire che la sua partenza era stata anticipata, e questo non gli avrebbe permesso di essere presente alla consegna dei diplomi che ci sarebbe stato dopo qualche giorno il ballo. Dorothea non poteva credere a quello che aveva sentito, sperava che lei e l’amica avrebbero passato ancora qualche giorno insieme. Quando la professoressa ritornò dalle ragazze gli chiesero che cos’era successo, ed ovviamente lei mentì per nascondere il segreto.  
I giorni passarono veloci,le lezioni erano terminate, Alicia e Joanne si erano evitate per tutto il tempo. Ormai era giunto anche il girono del ballo, quello sarebbe stato anche l’ultimo giorno per Alicia che passava nella scuola. Tutti erano euforici per la serata che gli attendeva, tutti aspettavano con attesa i nome del re e regia del ballo. La sera arrivò tutti i ragazzi avevano dei meravigliosi abiti, anche i docenti erano presenti all’evento. Alla festa arrivò anche Joanne, con un bellissimo abito lungo nero, accompagnata ovviante da Joseph che indossava uno smoking. Tutti rimasero abbagliati dalla bellezza della coppia, anche Alicia non poteva far ameno di guardare la giovane principessa nel suo splendore. Il serata procedeva al meglio tutti erano felici, eccetto Joanne che sapeva bene di essere accompagnata dalla persona sbagliata, ma il peggio per lei doveva ancora arrivare. Infatti il preside stava per annunciare i nomi del re e regina del ballo.
-il re e la regina del ballo di quest’anno sono..- piccolissima attesa – Joseph Matthews e Joanne Cleopatra Wilkinson-  
Grande applauso nel salone, mentre i due giovani andavano a ritirare le corone. I ragazzi ringraziarono i loro compagni per averli votato e poi andarono in mezzo alla pista per fare il primo allo da sovrani, ridando avvio di nuovo alle danze.
Vedere Joanne e Joseph così vicini che ballavano era una scena che Alicia non tollerava facilmente così decise di andare via. Dorothea seguì l’amica, che si stava dirigendo al parcheggio.
-Alicia fermati!-
-Ehi Dorothea, che i fai qui? Se sei venuta per invitarmi a entrare di nuovo dentro mi dispiace ma non lo farò.- voltandosi verso la donna.
-No non sono venuta per quello. So che te ne stai andando via, so che domani mattina parti, me lo ha detto il preside, sono venuta solo a salutarti.- disse Dorothea avvicinandosi all’amica e poi abbracciandola forte.
-Ciao Dorothea. Grazie di tutto.-
Dorothea accompagnò Alicia alla sua auto si salutarono un ultima volta e mentre Alicia andava via con l’auto lei tornava nella sala da ballo.
Nel frattempo che le due donne si salutavano, Joanne e Joseph continuavano a ballare. Il ragazzo, però non riusciva più a sopportare di vedere quella tristezza negli occhi della giovane, e disse sottovoce all’orecchio di Joanne:
-So tutto!-
-Cosa?- chiese.
-So cosa provi per la professoressa Mitchell, so che vi siete baciate, non sono cieco vedo anche quello che prova lei per te. E so che adesso vorresti essere con lei e non con me.-
Sentito quelle parole la giovane si fermò, prese per una mano Joseph e lo portò fuori da lì, nei corridoi deserti della scuola.
-Come fai a saperlo?-
-Vi ho viste quando vi baciavate in piscina?-
-Quindi eri tu quella volta! Ma perché non mi hai mai detto nulla?-
-Me lo sono sempre chiesto anch’io, forse avevo paura di perderti, ma facendo così ho capito che ti sto perdendo ancora di più e questo non posso accettarlo. Io ti amo non lo nego, ma so che tu non ami me. Ti chiedo una cosa voglio che tu mi ami solo come tuo migliore amico, perché adesso quello che più voglio e averti di nuovo come mia migliore amica.-
-Quello si lo posso fare, anzi mi sei manco tanto come amico.-
-Bene amica, ora andiamo di là si staranno facendo strane idee, e poi tu devi andare a parlare con qualcuno.-
I due tornarono alla festa, Joanne si voltò alla ricerca di Alicia, ma di lei non c’era traccia, chiese alle sue amiche se la avessero vista, Donella le rispose che aveva visto uscire sia la professoressa Mitchell sia la professoressa Cooper. Nel dire questo nella sala stava rientrando la professoressa Cooper. Joanne si avvicinò chiedendogli della professoressa Mitchell, la donna gli disse che la collega era stanca e che era tornata a casa, e gli chiese il perché la cercava.
-Gli volevo parlare di una cosa, fa niente glielo dirò un’altra volta.-
La professoressa Cooper era tentata di dirgli la verità, che Alicia era andata via perché l’indomani sarebbe partita via presto e perché non era riuscita a sopportare l’idea di vedere ballare così vicini lei con il giovane ragazzo.
Il ballo continuò fino a notte tarda. Tornarono tutti stanchi nelle proprie abitazioni, ma Joanne era felice nel pensiero che l’indomani sarebbe andata da Alicia a dichiararsi.
Il giorno dopo..
Erano le 6 del mattino quando Alicia era già pronta per andare a prendere l’aereo. Diede un’ultima occhiata al suo appartamento strapieno di momenti felici e tristi, ma sapeva che quella partenza avrebbe cambiato tutto, finalmente poteva andare a lavorare nel luogo che aveva sempre desiderato e sperava che lì avrebbe potuto dimenticare quell’amore che provava per la giovane principessa.
Scese le scale, giù l’aspettava il taxi che la portò all’aeroporto. Per tutto il tragitto non volle voltarsi indietro perché sapeva che sarebbe stato solo più doloroso. Ormai era sull’aereo che l’avrebbe portata a New Haven per finalmente poter insegnare a Yale.
Mentre la donna era sull’aereo che l’avrebbe portata nella nuova destinazione. Joanne era giunta alla casa di Alicia con la speranza di parlarle e dichiararsi a lei. Ma i tentativi ovviamente furono inutili nessuno gli aprì la quella porta. La giovane non sapendo della partenza sperava ancora che il giorno dopo l’avrebbe vista durante la consegna dei diplomi.
Il giorno dei diplomi
Tutti i ragazzi dell’ultimo anno erano vestiti con toga e tocco, tutti pronti a ricevere quel foglio che chiudeva il loro percorso di studi in quella scuola. Joanne come rappresentante e migliore alunna aprì la giornata con un discorso davanti alla platea, poi prese il posto il preside che iniziò a chiamare gli alunni per consegnarli il diploma. Joanne notò che tra i professori Alicia non c’era e voleva sapere a tutti i costi il perché. L’unica che lo poteva sapere era ovviamente la professoressa Cooper, che però gli disse solo che era partita e non aggiunse nient’altro.
Joanne, nonostante quello doveva essere uno dei suoi giorni più belli, tornò a casa in lacrime, perché sapeva che non avrebbe più rivisto l’amore della sua vita.
Era passata una settimana dal giorno del diploma e finalmente Joanne potette ricevere una bella notizia, infatti quel giorno nel palazzo reale era arrivata la posta. Quella posta conteneva la sua ammissione nei vari college che lei aveva fatto richiesta. Adesso toccava lei decidere. Harvard o Yale?
Fin da piccola il suo sogno era uno, seguire le orme di suo padre, e quindi di andare ad Harvard per studiare giurisprudenza. La sua decisione l’aveva presa, ora voleva sapere solo una cosa per essere felice, sapere dov’era Alicia.
Conitnua….
 
       

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Joanne aveva preso la sua decisione, sarebbe andata a Harvard a studiare legge. 

Fin da piccola il suo sogno era uno, seguire le orme del padre per diventare anche lei un giorno un’ottima regina. Perciò scelse quella facoltà. 

Ora che aveva preso la sua decisione, ma per essere felice mancava un’ultima cosa.. scoprire dov’era Alicia. 

——

Joanne era nella sua stanza e cercava tramite i social network di trovare notizie della sua amata docente. La sua ricerca fu interrotta dal signor Patel. 

-Signorina, c’è il giovane Matthews che vuole parlare con lei- disse Magnus. 

-Va bene, fallo entrare.- disse la giovane chiudendo il suo pc. Joseph entrò nella stanza della giovane.

-Ciao Joanne. Come stai?-

-Bene te?-

-Bene. Sono venuto a salutarti pomeriggio parto.-

-cosa?!? Di già?! -

-Si! Devo anticipare la partenza perché domani ci sarà la giornata di ambientamento per le matricole.-

-Capito-. I due si strinsero in un forte abbraccio ed alla giovane scese una lacrima.

Il ragazzo interruppe il loro abbraccio chiedendogli se fosse riuscita a parlare con la professoressa. 

Con un volto triste la ragazza disse -No Joseph, non sono mai riuscita a parlargli e in più non so dove sia ora.- 

-Perché non vai a chiedere alla professoressa Cooper? Lei sicuramente lo saprà dove si trova!-

-Si ci andrò!- 

I due rimasero a chiacchierare un altro po, ma poi giunse il momento di salutarsi. 

La giovane decise di seguire il consiglio del suo amico e andò a parlare con la sua docente. 

-Salve professoressa, la ringrazio per avermi ricevuta.-

-Buongiorno. Mi dica perché mi voleva incontrare?- 

-Vorrei sapere dove si è trasferita la professoressa Mitchell.-

-Gli avevo promesso che non le avrei detto nulla, ma non posso accettare l’idea che voi due non stiate insieme.- prese un foglio e scrisse l’indirizzo e glielo consegnò.

-Grazie mille.- Disse la giovane ragazza.

 Le due parlarono un po’ dei prossimi progetti che aveva Joanne, e poco qualche minuto passato a parlare le due donne si salutarono. 

Arrivò il giorno della partenza, la giovane principessa salutò i suoi cari. e poi con il suo elicottero personale partì per una nuova avventura. 

Continua.. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Erano passate settimane da quando Alicia aveva lasciato l’isola di Lyoneel. Era felice finalmente poteva lavorare in quella meravigliosa università, dove lei stessa qualche anno fa aveva compiuto i suoi studi. Era felice o almeno credeva di esserlo. 

Era distesa sul letto e gli pareva così grande e vuoto.. la voleva lì ora accanto a se, voleva tenerla di nuovo tra le sue braccia stretta a se per dormire. Al ricordo di quella giovane donna che le aveva rubato il cuore una lacrima scese sul suo volto e con in mente la figura della giovane principessa Alicia prese sonno.

——

Un nuovo giorno era iniziato.

Alicia era giunta in facoltà, oggi era prevista la giornata di ambientamento per le nuove matricole, e lei insieme ad altri suoi colleghi avevano il compito di illustrare i corsi ai nuovi studenti. Fra tutto quei studenti riconobbe una figura a lei fin troppo familiare.

-Vado a fare una piccola pausa, ti dispiace?- disse Alicia ad un suo collega.

  • No vai pure, resto io qui.-

Si allontanò e andò vicino a quella persona, gli toccò leggermente la spalla per far si che si girasse.

-Oh! Salve professoressa Mitchell. Che ci fa lei qui? -

-Buongiorno Joseph. Sono una docente di questa università ora. Lei è un nuovo studente?-

  • Si, mi sono iscritto qui!- il ragazzo fu chiamato da un suo amico che gli diceva che dovevano proseguire, quindi chiese alla docente se gli andava al termine della giornata di prendere un caffè e continuare a parlare. 
  • -Si va bene- e aggiunse - ma anche “lei” e qui?- ma non ebbe nessuna risposta perché il ragazzo era andato già via. 

Alicia era ritornata al suo posto e sperava di vedere anche lei, sperava veramente che fra tutti quegli studenti ci fosse anche lei.

La giornata era terminata e Alicia aspettava seduta al bar il giovane ragazzo che non tardò ad arrivare.

-Salve.-

-Salve.- rispose il ragazzo sedendosi. Lui avvertiva chiaramente l’ostilità della donna nei suoi confronti. 

  • Pensavo venisse anche la sua ragazza- sotto il tavolo la donna stringeva forte i pugni, era così difficile in quell’istante pensare che Joanne stesse con quel ragazzo. 
  • - Joanne non verrà a Yale, lei ha scelto un’altra università.- 

Sentire quella frase fu un colpo al cuore, quando aveva visto Joseph sperava vivamente che anche Joanne fosse andata a quell’università.

-E comunque- il ragazzo continuava a parlare -Joanne non è più la mia ragazza.-

-Scusa?!? - chiese pensando di aver sentito male.

  • Ho detto che io e Joanne non siamo più fidanzati.-

Sul volto di Alicia era comparso un leggero sorriso nel sentire ciò, ma cercava di non farlo tanto vedere. -Posso sapere come mai?-

-Sul serio? Lei non immagina del perché? - chiese il ragazzo un po’ infastidito, ma deciso comunque di dirgli tutto alla donna. La informò che lui sapeva già di loro, del loro bacio in piscina, gli disse anche che si erano lasciati la sera del ballo e che come Joanne era andata a cercarla invano per giorni e per come stava male la ragazza perché non sapeva dove lei si trovasse.

Alicia coprì il volto con le mani, sentire quelle cose gli fece capire che quella sua decisione di partire senza dire nulla aveva solo causato dolore alla giovane. La donna sollevò il capo e notò che il giovane stava scrivendo qualcosa su un foglietto.

-Lei non mi è molto simpatica, penso sappia già il perché, ma voglio bene a Joanne e quindi la prego la chiami questo è il suo numero privato.- disse consegnando il foglietto. Dopodiché salutò la donna e se ne andò.

—-

Alicia fissò notte e giorno quel foglietto, ma il coraggio di comporre quel numero e di chiamarla non lo trovò.

—-

Qualche sera dopo Alicia era nel suo appartamento con un suo amico, Alex, al quale aveva raccontato tutto.

-Devi chiamarla.-

-Non riesco.-

-Dammi quel numero la chiamo io per te.-

-Scordatelo!-

  • Giuro sei insopportabile! Come fa quella ragazza a provare qualcosa per te.-   

Il citofono suonò. 

-Uuuh!! Finalmente le pizze!- disse Alex felice andando ad aprire la porta, mentre Alicia era andata in cucina a prendere le birre. 

Alex aprì, ma quando vide la figura femminile davanti a se disse -Tu non sei il fattorino delle pizze.-

-Scusa penso di aver sbagliato indirizzo.- disse la giovane fanciulla che era davanti la porta, si giro per andarsene, ma il ragazzo la trattene per un polso.

—Tu sei la principessa Wilkinson vero?- chiese

  • S-si! - rispose tentennando.-
  • Tranquilla non hai sbagliato indirizzo.- 

Alicia notava che il suo amico ci stava mettendo tanto a prendere quelle pizze. “Se il ragazzo delle pizze è carino sicuramente ci starà provando” pensó e gli venne un piccolo sorriso pensando a quel poveretto che si beccava le avance. Decise che lo doveva salvare dal suo amico e si avvicinò alla porta.

-Alex che succede? Ci stai mettendo tanto.- quando arrivò rimase immobile a quella vista.

 -Joanne..-

Continua..

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3269353