Quando tutto ebbe inizio

di ale146
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1: James Charlus Potter ***
Capitolo 2: *** Parte 1: Sirius Orion Black ***
Capitolo 3: *** Parte 1: Remus John Lupin ***
Capitolo 4: *** Parte 1: Peter Robert Minus ***
Capitolo 5: *** Parte 1: Lily Evans ***
Capitolo 6: *** Parte 1: Severus Piton ***
Capitolo 7: *** Parte 2 - 1° anno Chap 1: Viaggio in treno ***
Capitolo 8: *** Parte 2 - 1° anno Chap 2: Lo smistamento ***
Capitolo 9: *** Parte 2 - 1° anno Chap 3: Il primo giorno ***
Capitolo 10: *** Parte 2 - 1° anno Chap 4: Halloween ***
Capitolo 11: *** Parte 2 - 1° anno Chap 5: Lumaclub ***
Capitolo 12: *** Parte 2 1° anno Chap 6: Buon Natale... o no? ***
Capitolo 13: *** Parte 2 - 1° anno Chap 7: Rientro a scuola ***
Capitolo 14: *** Parte 2 - 1° anno Chap 8: Una grande amicizia ***
Capitolo 15: *** Parte 2: Primo anno Chap 9 Scherzi di Carnevale ***
Capitolo 16: *** Parte 2 Primo anno: Chap 10 Lily contro James ***
Capitolo 17: *** Parte 2: 1° anno Chap 11 Gara di cucina ***
Capitolo 18: *** Parte 2: Primo anno: Chap 12 Fine anno ***
Capitolo 19: *** Parte 2: Primo anno capitolo 13 Ritorno a casa ***
Capitolo 20: *** Parte 2 Primo Anno Capitolo 14 Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange ***
Capitolo 21: *** Parte 2 Primo anno Capitolo 15 LORD VOLDEMORT ***
Capitolo 22: *** Parte 2 Primo Anno Capitolo 16 Italia ***
Capitolo 23: *** Parte 2 Primo Anno Cap 17: America ***



Capitolo 1
*** Parte 1: James Charlus Potter ***


JAMES CHARLUS POTTER


Era il 27 marzo 1960 quando fece il suo ingresso nel mondo James Charlus Potter, figlio di Charlus e Dorea Black in Potter. Fin da subito si poté notare che sarebbe stato un bambino vivace, in quanto non smetteva mai di piangere.
I suoi genitori erano entusiasti del suo arrivo, l’avevano cercato e desiderato per molto tempo, e ormai, quando avevano perso la speranza di poter diventare genitori, il miracolo era avvenuto.
Erano passati anni da quando Dorea, nonostante le critiche della sua famiglia aveva sposato Charlus, solo il fatto che lui fosse purosangue e di ricca famiglia, aveva impedito che venisse diseredata.
Dicono che fu anche graziata, dal fatto che già uno scandalo aveva colpito i Black, suo fratello Marius, nato Magonò. Dorea non aveva più sue notizie da anni, da quando era stato cacciato da casa e mandato a vivere tra i babbani.
Una volta sposata e quindi fuori da quella casa, aveva provato a cercarlo, scoprendo con il passare del tempo che il fratello aveva abbandonato il suolo inglese, per una destinazione a lei ignota. Non le restava che sperare che fosse felice.
Di tutt’altro avviso erano i genitori di Charlus, accolsero subito Dorea nella loro famiglia, e le fecero conoscere l’amore, l’affetto famigliare e tutto ciò che nella sua casa, a causa dell’educazione rigida impartita dai genitori non aveva conosciuto.
Quando Dorea scelse la carriera di Auror, la sua famiglia ne rimase sconvolta. Loro, da sempre amanti delle Arti Oscure, con una cacciatrice di Maghi Oscuri in famiglia? Mai.
Le venne chiesto di fare una scelta, o l’auror o la sua famiglia. Se avesse scelto l’Auror non avrebbe più avuto contatti con la famiglia, rimanendo comunque nell’albero genealogico. Se invece, avesse fatto la scelta, che loro reputavano giusta, avrebbe mantenuto i rapporti con la famiglia e continuato a godere dei privilegi, e poi da quando le donne Black lavorano? A Dorea i privilegi non interessavano, Charlus era di famiglia molto ricca e poteva avere quello che voleva, ma lei era una donna pratica, non le piaceva stare con le mani in mano, preferiva fare qualcosa. Cucinare, stirare, combattere e sconfiggere maghi oscuri, oppure semplicemente stare seduta davanti al camino tra le braccia del marito. La decisione non fu difficile, scelse la carriera e il marito Charlus, da sempre scettico sulla famiglia Black e ovviamente fiero di lei.
Quando nacque James nessuno si fece vivo con lei, ormai i suoi genitori erano morti e i suoi fratelli non erano interessati a lei. Poi in quel periodo anche suo fratello Pollux, che lei da bambina adorava, perdendone la stima con il passare degli anni, stava passando un periodo simile, solo che al posto di Dorea c’era l’amata figlia Walburga, nipote di Dorea.
Una volta, quando James aveva pochi mesi, incontrò sua nipote Walburga, diventata madre da poco, che però, le fece capire, sempre con educazione, d’altronde faceva parte della famiglia ed era sempre sua zia, che nonostante la vicina età dei loro pargoli, non si sarebbero mai frequentate e che l’ultimo erede dei Black, non sarebbe mai diventato amico di un Potter. Le ultime parole famose. James e Sirius diventeranno amici, anzi fratelli e Walburga anche se non lo sapeva era già incinta di nuovo, di quello che lei riterrà il vero erede dei Black.
Fu così che Dorea e Charlus, dovendo contare solo su sé stessi, non avendo più i genitori di lui a supportarli, decisero che a quel bambino dai neri capelli e dagli occhi marroni, avrebbero dato di tutto e di più, ma soprattutto gli avrebbero dato l’amore.
Gli anni passavano in fretta e il piccolo James cresceva a vista d’occhio. Le previsioni fatte al momento della sua nascita si rivelarono esatte, infatti, il bambino era una vera peste, più volte i genitori dovettero portarlo al San Mungo, perché il bambino si divertiva ad imitare i personaggi dei cartoni animati babbani. Infatti, i genitori l’avevano cresciuto facendogli conoscere anche l’altra parte del mondo. Il bambino possedeva una televisione e una bicicletta come un normale babbano, e una scopa come qualunque mago. I genitori un giorno, l’avevano portato in un negozio babbano e gli avevano comprato tutti i cartoni animati che aveva trovato e molti libri di fiabe. Il piccolo se ne era innamorato e ovviamente si era messo in testa l’idea che da grande, quando sarebbe stato un auror come il suo papà, avrebbe spostato una ragazza babbana. O meglio, una strega con origini babbane.
Diciamo che dove c’era confusione si poteva star sicuri che James ne era coinvolto. Il piccolo, nonostante i genitori non gli avessero mai fatto mancare nulla, sentiva la mancanza di bambini con cui giocare. Purtroppo, vista la sua natura, Mago e terremoto, non poteva andare ad una scuola elementare babbana, l’avrebbe demolita.
Dorea, vista la sua posizione di auror, aveva cercato negli archivi magici, i figli di famiglie magiche, in modo da poter trovare degli amici per James. Aveva cosi trovato alcuni bambini e aveva immediatamente inviato un gufo ai genitori.
Se dai coniugi Lupin non ricevette risposta, non comprendendone il motivo, dalle altre famiglie ricevette risposte affermative, anche loro avevano lo stesso problema, figli annoiati che non conoscevano bambini della loro età, ma solo qualche ragazzo più grande perché figlio di amici o di parenti stretti.
James conobbe Alice Prewett, senza sapere che la ragazza sarebbe diventata la sua migliore amica e in un futuro anche la migliore amica di Lily Evans, i cugini più grandi di Alice, Gideon, Fabian e Molly, studenti ai primi anni di Hogwarts. Senza sapere che Molly un domani sarebbe stata la figura di riferimento di suo figlio.
Frank Paciock, uno dei suoi più cari amici, e rimarrà così negli anni, nonostante l’arrivo di Sirius, Remus e Peter nel cuore di James.
Anche Dorcas Meadowes e Marlene McKinnon divennero parte di quel gruppetto di bambini, mettendo così le basi per una lunga e sincera amicizia.
Gli anni passarono in fretta, tra giochi, risate e litigate, e per i più piccoli, Alice, Dorcas, Marlene, Frank e James arrivarono gli undici anni e quindi il momento di andare a Hogwarts.
Nessuno di loro poteva immaginare come sarebbero andate le cose.
Lord Voldemort avrebbe iniziato a mietere terrore e vittime tra la popolazione magica, mettendo quindi in pericolo le loro famiglie, soprattutto perché nessuno di loro sarebbe rimasto con le mani in mano.
Alice e Frank si sarebbero innamorati durante il loro terzo anno, e finita la scuola sarebbero diventati pazzi, o forse no?.
Marlene e Dorcas, che nessuna delle due sarebbe arrivata viva al proprio 20esimo compleanno, o forse sarebbero sopravvisute?
Che James avrebbe dato vita al salvatore del mondo magico e che sarebbe morto per lui, arrivando a malapena all’età di 21 anni, o si sarebbe salvato?
Che tutto sarebbe cambiato.
Che i suoi genitori non avrebbero mai visto il loro nipotino e la fine della guerra.
Ora James, per la sua età, era pronto ad affrontare il mondo magico, nella speranza di trovare amici e perché no, l’amore.
Erano le 10.30 del 1 settembre 1971 e James si trovava sulla banchina, in attesa di salire sull’espresso per Hogwarts.
Non riusciva a vedere nessuno dei suoi amici, c’erano troppe persone.
Con l’aiuto dei genitori trovò uno scompartimento, si affacciò al finestrino e salutò i genitori.
Poco dopo il treno iniziò a muoversi e dopo la prima curva i suoi genitori sparirono alla vista.
La sua nuova vita stava iniziando.
Hogwarts il combina guai per eccellenza sta arrivando.





Buonasera...
Sono tornata con una nuova storia. Per chi seguiva le altre non vi preoccupate, prima o poi le finirò. Mi è passata l'ispirazione.
Oggi pubblico una storia con protagonisti i malandrini.
La storia sarà suddivisa in tre parti: Nascita e infanzia dei protagonisti fino alla partenza del treno; La loro vita a scuola, dal 1° al 7° anno e lo sviluppo della loro amicizia; La guerra, e il loro addio.
La prima parte inizia con James. Non è molto lungo come capitolo perchè di lui abbiamo poche informazioni, farò in modo di rendergli giustizia nella seconda parte della storia.
Il prossimo sarà Sirius, e decisamente sarà un capitolo abbastanza lungo...
Spero di non annoiarvi.
Lasciatemi una recensione con consigli o eventuali critiche.
Ale146

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Capitolo 2
*** Parte 1: Sirius Orion Black ***


SIRIUS ORION BLACK


Agitazione. Paura. Felicità. Disinteresse.
Queste le sensazioni dei membri della famiglia Black, in attesa della nascita del pargolo Black.
Orion Black, futuro padre della creatura. Stato: Agitazione.
E se fosse stata femmina? Il suo più grande desiderio era l’arrivo di un maschietto, in modo da poter dare un’erede alla famiglia e uno schiaffo morale al cognato Cygnus, che aveva invece avuto 3 bambine. Ok, 3 splendide bambine ma non aveva l’erede al patrimonio.
Ora le aspettative della famiglia erano tutte nelle sue mani e in quelle di Walburga.
Druella Rosier in Black e Pollux Black, cognata e padre della partoriente. Stato: Paura.
Non era una novità che in quell’epoca molte donne morissero di parto. Druella, nonostante volesse bene alla cognata, aveva paura che, se il parto non fosse andato bene, avrebbe dovuto occuparsi della creatura, che le avrebbe per sempre ricordato che lei aveva avuto solo figlie femmine e quindi il suo matrimonio era stato un fallimento. Certo era ancora giovane e poteva avere altri figli, ma non voleva correre il rischio che nascesse un’altra femmina. Come lei la pensava anche il marito, Cygnus. Egli se ne stava in silenzio e osservava l’ansia crescente del padre e del cognato, nonostante tutto anche lui sperava fosse maschio.
Pollux, invece era si preoccupato per l’amata figlia, ma era ancora più preoccupato per quel bambino. E se fosse stata femmina?
Pollux aveva una paura folle che la stirpe dei Black fosse destinata a estinguersi. Ormai la figlia era in età avanzata e non avrebbe potuto avere altri figli, senza rischiare la vita, quindi quella era la loro unica possibilità.
Alphard Black e Andromeda Black. Stato: Felicità.
Alphard, fratello di Walburga era impaziente e non vedeva l’ora che la creatura nascesse.
Ad Alphard non interessava se era maschio o femmina, l’importante era che il piccolo fosse stato sano e diverso dalla famiglia, quanto bastava per farsi notare senza creare scompigli. Non sapeva che i suoi desideri si sarebbero avverati e quello sarebbe stato il figlio che aveva sempre desiderato.
Avrebbe dato tutto a quel bambino, e fatto quanto in suo potere per renderlo felice e far si che non venisse contaminato dalle idee del resto della famiglia.
Andromeda all’epoca aveva solo 7 anni, ed era impaziente di vedere il cuginetto. A differenza delle sue sorelle, aveva provato gioia nell’apprendere dell’arrivo di un nuovo cugino, e non vedeva l’ora di poterci giocare. Nonostante l’età dicesse il contrario, Andromeda sembrava molto più matura e responsabile, di certo sarebbe diventata una gran donna, era addirittura più matura della sorella maggiore Bellatrix, infatti Druella e Cygnus adoravano quella bambina, veniva spesso lodata dai genitori, il padre in particolare stravedeva per lei, anche se, da bravo Black non lo dava a vedere.
Già se la immaginavano in là con gli anni, sposata con un purosangue di nobili origini, quello che non potevano sapere, è che Andromeda non odiava i babbani, anzi, li considerava suoi pari. Certo non poteva sbandierarlo in giro, ma quando si trovava con Alphard ne poteva parlare. Per questo la piccola Andromeda sperava che il cugino fosse come lei, diverso dai suoi parenti. I suoi desideri si avvereranno.
I suoi genitori invece presto proveranno una forte delusione verso la loro figlia prediletta, per le sue scelte. Verrà allontanata.
Quello che nessuno mai dirà è che Cygnus nonostante tutto ha continuato ad amare la figlia, ed è sempre stato fiero di lei e del suo coraggio. Dopotutto aveva solo seguito il suo cuore, cosa che lui da codardo non aveva fatto. Ma questa è un’altra storia.
Bellatrix Black e Narcissa Black. Rispettivamente 9 e 5 anni. Stato: Disinteressate.
Alle due bambine non interessava minimamente quello che stava succedendo. L’arrivo di un nuovo cugino per loro non era motivo di felicità o di orgoglio. La prima perché al di sopra dei suoi 9 anni, si riteneva troppo grande per queste cose, e poi cosa interessava a lei se arrivava un altro bambino? Mica era suo fratello.
Bellatrix è sempre stata una bambina particolare, chiusa in se stessa e insicura. Insicurezza che poi si è trasformata in follia. Lei amava solo se stessa e le sue sorelle.
Non avrebbe mai potuto sopportare la perdita di una di loro. Non avrebbe mai potuto sopportare di venire delusa dalle due persone che amava di più al mondo. Purtroppo la fuga di Andromeda l’ha lasciata scossa a tal punto di diventare una persona cattiva e senza scrupoli. Quando l’amata sorella è scappata, Bellatrix ha giurato a se stessa che avrebbe ucciso tutti i babbani e i mezzosangue del mondo, perché uno di loro le aveva rubato la cosa a lei più cara.
Se fino al compimento dei 19 anni era una ragazza a suo modo tranquilla, dopo la fuga era cambiata, certo non che prima dichiarasse amore verso i Mezzosangue ma semplicemente li ignorava.
Al compimento dei 19 anni scelse di diventare una seguace di Lord Voldemort, per raggiungere i suoi obietti. L’anno dopo sposerà Rodolphus Lestrange, uomo che come lei ha obiettivi e grandi progetti, tra tutti quello di avere un erede e servire l’oscuro Signore. Se il primo desiderio non si avvererà, il secondo gli porterà gioia, ma soprattutto la prigione e l’amaro che avrebbe potuto fare di più.
Narcissa invece, molto semplicemente, era troppo piccola per far caso a quello che le succedeva intorno, e poi una bambina della sua età e del suo rango doveva occuparsi solo di vestiti e bambole. Anche lei amava molto le sorelle, da piccola i parenti dicevano che assomigliava molto a Bellatrix, si scoprirà poi che invece lei è come Andromeda. Madre coraggiosa. Anche Bellatrix se ne accorgerà poco prima di morire e non riuscirà mai a dirle che le voleva bene, e che aveva perdonato Andromeda, ma ormai era troppo tardi.
Torniamo alla nascita del piccolo Black. Poco dopo le 12.00 un elfo domestico, Kreacher, fece irruzione nel salotto, dove tutta la famiglia era riunita.
“Padrone, è nato. La padrona sta bene e vuole vedervi”
“Kreacher, è maschio?” chiese impaziente Orion.
“Kreacher non lo sa padrone, la padrona non ha detto nulla a Kreacher. Ha solo detto di chiamare il padrone”.
L’ansia si dipinse sul volto di Orion, se Walburga non aveva detto nulla all’elfo, probabilmente era una femmina. Orion lasciò il salone e con passo rapido raggiunse la stanza da letto, dopo aver bussato entrò.
Walburga era distesa sul grande letto, esausta ma felice. Con cautela Orion le si avvicinò e la guardò negli occhi: “Allora?” chiese.
“Così impaziente Orion che nemmeno mi chiedi come sto?” rispose con sarcasmo Walburga.
“Hai ragione mia cara, tu come stai?” rispose lui. Sapeva che la moglie lo stava tenendo sulle spine e si divertiva a farlo.
“Io sto bene, sono solo un po’ stanca. Comunque Orion, le nostre preghiere sono state esaudite. È un maschio” rispose lei con orgoglio.
“Evviva! Fammelo vedere!” esclamò Orion.
È molto felice in quel momento, anche se il piccolo viene da lui considerato come un trofeo.
“Il nome Orion?” chiese la moglie
“Sirius Orion Black” rispose senza neanche rifletterci.
Ci aveva già pensato prima, mentre aspettava che l’elfo venisse a comunicare la buona notizia.
Orion presentò il piccolo Sirius a tutta la famiglia riunita appunto per l’occasione.
C’era chi era felice della nascita del piccolo Sirius, tra tutti Alphard, Andromeda e Lucretia, sorella di Orion. Chi invece era felice che fosse maschio, tra tutti Pollux e Druella. Una persona era invece seccata, egli era Cygnus, perché diavolo lui non aveva potuto avere il tanto sospirato erede, ma solo delle figlie femmine, mentre la sorella e il cugino sì. Cercando di non dare a vedere i suoi sentimenti, si avvicinò e fece le congratulazioni al cognato.
Il piccolo Sirius si dimostrerà da subito un bambino particolarmente sveglio e diverso dai parenti. Infatti il piccolo non appena fu sotto l’attenzione della famiglia, fornì prova di poter competere con i migliori tenori in circolazione.
Farlo smettere fu impresa quasi impossibile, tanto che Orion lo diede a Kreacher, affinché lo riportasse dalla madre, nella speranza di farlo calmare.
Il tempo passava e dopo quasi 2 anni, nacque Regulus Arcturus Black, fratello di Sirius. La famiglia era stata felice quando Walburga aveva annunciato di aspettare un altro bambino, e così il 25 luglio 1961 il secondo maschio Black fece il suo ingresso al mondo.
Quella nascita rese felice perfino Bellatrix e Narcissa. La prima ormai stava crescendo e quell’anno avrebbe frequentato il primo corso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, nella casa dei Serpeverde, come da tradizione. Bellatrix vide in Regulus un bambino così diverso dal fratello, non aveva neanche pianto quando tutti si erano avvicinati per vederlo e se ne stava tranquillo tra le braccia del padre.
Narcissa si innamorò letteralmente di quel fagottino e come fece 2 anni prima Andromeda con Sirius, decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice.
Il tempo passava rapidamente in casa Black, ormai anche Andromeda si preparava a lasciare la casa dei genitore per andare a scuola, con grande disappunto di Sirius. Il bambino di 4 anni aveva capito di non essere ben visto dalla sua famiglia, in particolare dai genitori e dagli zii Cygnus e Druella. Con Andromeda lontana rischiava di perdere l’affetto e la complicità dell’unica persone, esclusi ovviamente Alphard e il fratello Regulus, che lo facesse sentire amato.
Regulus era ancora troppo piccolo per capirlo e Alphard davanti ai parenti doveva mantenere la facciata di Black, facendosi poi perdonare dal nipote.
Sirius venne cresciuto con l’educazione rigida dei purosangue e con la sola compagnia di Regulus e dell’elfo Kreacher. Ormai anche le cugine venivano di rado perché tutte a Hogwarts.
Bellatrix era al 7° anno, caposcuola. Andromeda al 5° anno, Prefetto. Narcissa era al 3° anno.
A lui mancavano ancora 3 anni per andarci. Se fosse nato prima di Settembre del 1959 non avrebbe nemmeno perso l’anno, doveva quindi aspettare un anno in più e attendere gli undici anni e mezzo.
Man mano che la sua entrata a Hogwarts si avvicinava, il fratello Regulus diventava sempre più silenzioso, lui sarebbe rimasto solo.
Ad agosto di quell’anno accadde qualcosa che sconvolse la famiglia e diede il via a diversi eventi, che i Black definirebbero catastrofici.
Quello che accadde però portò anche a qualcosa di buono nella famiglia, o almeno era quello che credevano loro.
Quel giorno Sirius si trovava in camera sua, stava leggendo il libro di Trasfigurazione che avrebbe usato a scuola, quando un urlo proveniente dai piani bassi lo fece spaventare. Scese le scale in fretta e raggiunse il salotto. Trovò riuniti tutti i suoi parenti, alcuni dei quali piangevano disperati.
Druella e Narcissa singhiozzavano senza ritegno, senza badare a nessun altro. Una sulle spalle del marito e l’altra sulle spalle dello zio Alphard. Se avesse saputo che lo zio era a conoscenza dell’intenzione di Andromeda di scappare non si sarebbe mai avvicinata a lui.
Appena sua madre lo vide sulla porta, gli fece cenno di entrare.
“Vieni avanti Sirius”
“Cosa succede, Madre?” rispose con tono annoiato il ragazzino.
“Non usare quel tono con me” rispose la donna, e senza dargli il tempo di replicare continuò: “Andromeda è scappata da casa”
Solo allora Sirius si accorse che l’adorata cugina non c’era.
“Scappata?” chiese incredulo Sirius
“Scappata con un Nato Babbano! Con la feccia” rispose urlando Bellatrix “Me la pagherà! Lei e quell’uomo che ha osato portarmi via mia sorella”
“Andromeda ha fatto una scelta di cuore ed io sono felice per lei!” rispose Sirius guadagnandosi uno sguardo preoccupato da Alphard e un ceffone in pieno viso dalla madre.
“come osi traditore parlare così?” urlò la donna, non credeva alle proprie orecchie, il figlio difendeva la cugina traditrice? Sapeva che era diverso, l’aveva sempre saputo, ma ora che ne aveva la conferma era tutto diverso.
Cosa poteva fare? Non mandarlo a scuola era impossibile, il vecchio babbanofilo di Silente avrebbe mandato qualcuno a controllare.
Nulla, aveva poco tempo per fargli capire cosa succede a chi tradisce la famiglia. Senza rendersene conto Sirius si ritrovò rinchiuso nella sua camera per il resto dell’estate, con la sola compagnia di se stesso.
Nessuno andava a trovarlo, vedeva solo l’elfo 3 volte al giorno che gli portava il cibo, nemmeno al fratello era consentito andarlo a trovare.
Mentre Sirius trascorreva il tempo chiuso in camera, la sua famiglia era cambiata, in peggio.
Verso fine agosto Bellatrix era tornata a casa, annunciando che si era unita al Signore Oscuro e che presto si sarebbe sposata con Rodolphus Lestrange. Spiegò ai genitori che quello era il modo per vendicarsi di Andromeda e per tentare di riportare il lustro alla famiglia Black, visto che Andromeda li aveva disonorati.
Narcissa si chiuse in se stessa, l’unico da cui si faceva avvicinare era Regulus. Era disperata, il fidanzato l’aveva lasciata per quello che aveva combinato Andromeda e lei aveva paura di rimanere zitella. Lucius Malfoy chiese la sua mano al padre pochi giorni prima della sua partenza per Hogwarts.
Cygnus non riusciva a credere a tanta fortuna, i Malfoy erano una delle famiglie più in vista del mondo magico. Narcissa tornò a scuola felice per aver trovato qualcuno disposto a sposarla, e triste per la scomparsa della sorella. Non poteva sapere che qualcos’altro avrebbe provato a rovinarle il fidanzamento. Doveva ritenersi fortuna, Lucius l’amava e non era interessato ai pettegolezzi e ai problemi della sua famiglia. Dovettero aspettare la fine della scuola per Narcissa, ma quello fu il più bel matrimonio degli ultimi secoli. Ma questa è un’altra storia.
Nessuno immaginava che fosse in arrivo l’ennesimo scossone per la famiglia. Era il 1° settembre 1971 quando Sirius si ritrovò lungo il binario 9 ¾ pronto a prendere il treno. La madre gli fece mille e più raccomandazioni, inutile dire che Sirius nemmeno l’ascoltò. Per lui fu una liberazione salire sull’espresso. Ignorò la cugina, lieto di vedere che lei faceva lo stesso e trovò uno scompartimento. Ora non sarebbe più stato Sirius Orion Black, figlio di Walburga e Orion, ma solo Sirius, studente di Serpeverde! O forse no? Lui non voleva essere come gli altri, voleva essere unico, diverso. Chissà se il cappello avrebbe ascoltato la sua richiesta. Voleva essere un Grifondoro.
Il treno si era ormai allontanato dalla banchina.
Quello era l’inizio di un nuovo percorso.





Ecco il secondo capitolo della storia. Qui parliamo di Sirius e della famiglia Black in generale.
Diciamo che sono dei capitoli di presentazione dei protagonisti.
Il prossimo sarà Remus. Il 3 capitolo è a metà, scritto sul notes. Devo ancora riportarlo a Pc per cui credo di non riuscire ad aggiornare prima di Domenica.
Ringrazio chi ha messo la storia nelle seguite.
Lasciate una recensione, anche piccola
Ale146

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Capitolo 3
*** Parte 1: Remus John Lupin ***


REMUS JOHN LUPIN

Estratti dal primo diario di Remus John Lupin.

                                                                                     1 agosto 1971
 
Caro Diario,
Sono Remus Lupin, è la prima volta che scrivo un diario e non so come comportarmi. Sono un bambino di undici anni, sono molto insicuro e soprattutto sono un lupo mannaro. Forse è meglio se comincio dall’inizio.
Sono nato nel marzo del 1960, i miei genitori sono due maghi, John Lupin, nato babbano, e Helen Gamp, Purosangue. La relazione dei miei genitori non era ben vista dai parenti di mia madre ma a loro non importava.
Erano spostati ormai da cinque anni quando nacqui io.
Non ho mai conosciuto i miei parenti, nessuno voleva avere a che fare con noi. Ero un bambino tranquillo e molto curioso.
Talmente curioso che all’età di quattro anni sfogliavo i libri con le figure, a cinque ho imparato a scrivere e a sei già leggevo. Ero quello che i babbani definiscono, un bambino precoce.
Sono sempre stato molto ligio alle regole, anche se devo ammettere, in un paio di occasioni, di aver fatto vedere ai miei genitori che sono un finto angelo.
Come tutti i bambini di quell’età non vedevo l’ora di andare a Hogwarts, la scuola di magia. Amavo studiare e adoravo vedere i miei genitori usare la bacchetta, anche se un po’ li invidiavo.
A differenza dei miei coetanei non amavo il Quidditch, avevo paura dell’altezza. Non per niente ero il degno figlio di mia madre. Anche lei come me odiava volare, mio padre invece adorava quello sport.
Diario, la mamma mi chiama. Continuerò domani.
 
Remus
 
 
                                                                                     4 agosto 1971
 
Caro Diario,
Eccomi di ritorno. Non ho mantenuto la mia promessa ma è successa una cosa meravigliosa, e non ho avuto il tempo di scrivere. Te la racconterò, ma non oggi. Devo terminare il racconto che ho iniziato l’altro giorno.
Avevo sette anni quando la mia vita andò in frantumi. Mio padre conobbe un uomo di nome Fenrir Greyback. A me non è mai piaciuto, ma aveva degli interessi in comune con mio padre. Solo ora capisco che ci ha preso in giro, il suo obiettivo era intrufolarsi nella nostra vita e distruggerla. Soprattutto voleva distruggere la mia.
Una sera ero solo in casa, mio padre era ancora al lavoro e mia madre era andata a Diagon Alley a fare la spesa.
Sentii bussare alla porta, chiesi chi fosse e mi rispose di essere Fenrir. Lo feci entrare in casa senza preoccuparmi di nulla, dopotutto era un amico di mio padre. Lo stava cercando. Gli dissi che ero solo in casa e che mio padre sarebbe rincasato a breve dal lavoro.
Gli diedi un attimo le spalle per chiudere il libro che stavo leggendo prima del suo arrivo. Fu un grave errore. Da quel momento non ricordo più nulla.
Mi sono risvegliato al San Mungo quasi una settimana dopo. Impiegai giorni per farmi dire da mia madre cosa era successo.
Alla fine cedette e tra le lacrime mi raccontò tutto. Greyback era un lupo mannaro e quella sera mi aveva morso, tentando di uccidermi. Non ci era riuscito, mio padre era arrivato in tempo per evitarlo, tuttavia non aveva potuto evitare che venissi contagiato. Ero diventato un lupo mannaro.
La verità mi cadde addosso come un macigno.
Tutti i miei sogni di bambino si erano infranti. Non sarei mai andato a Hogwarts, non avrei mai avuto un futuro.
Tanto valeva che quella notte mi avesse ucciso.
Ora devo riposare diario, domani continuerò il mio racconto.
 
Remus
 
 
 
                                                                                     5 agosto 1971
 
Caro Diario,
Ieri ti ho raccontato come sono stato morso.
Ora ti racconterò la reazione dei miei genitori. Non ci sono parole per descriverli, sono stati meravigliosi. Avrebbero potuto abbandonarmi, come qualunque persona dotata di buonsenso avrebbe fatto, ma non l’hanno fatto. Sono rimasti al mio fianco.
Quando sono tornato dall’ospedale ero terrorizzato, non volevo rischiare di fare del male ai miei genitori.
Quando raccontai loro le mie paure mi dissero che non dovevo preoccuparmi, avrebbero preso tutte le precauzioni necessarie.
Cambiammo casa, dovevamo allontanarci da li, mio padre non voleva rischiare che Greyback tornasse a terminare l’opera, e poi i vicini avevano saputo cos’ero diventato e ne avevano paura.
Ci trasferimmo in Galles, a Penarth, vicino a Cardiff, dove viviamo tuttora.
I miei genitori interruppero i contatti con il mondo magico, vivemmo come semplici babbani.
Mio padre trovò lavoro alle poste del paese, mentre mia madre faceva la casalinga e stava dietro a me.
La luna piena la passavo chiuso nella mia camera, legato al muro con catene di metallo. Neanche la forza del lupo riusciva a spezzarle.
Fu per caso che i miei genitori, qualche anno dopo, sentirono che il mondo magico era minacciato da un mago oscuro.
Avevano trovato per caso la Gazzetta del Profeta, il giornale magico, abbandonata in un parco. Li consolava il fatto che erano spariti senza lasciare traccia, e nessuno avrebbe potuto trovarli. Finchè non li avessero trovati potevano stare tranquilli.
Vado a cena, ci vediamo domani.
 
Remus
 
 
 
                                      .
                                                                                     6 agosto 1971
Caro Diario,
Ti ricordi che l’altro giorno ti ho raccontato di una cosa meravigliosa?
I miei genitori credevano che nessuno ci avrebbe trovato, ma non avevano fatto i conti con Albus Silente. Chi è Silente? È il preside della scuola di Hogwarts, e un grande mago.
L’altro giorno si è presentato all’uscio della nostra porta.
Dopo un attimo di smarrimento i miei genitori l’hanno fatto entrare e hanno parlato con lui per molto tempo. Io sono stato ovviamente allontanato.
Mi sono nascosto sotto la finestra del salotto e ho ascoltato tutto.
Silente ha spiegato a mia madre che era a conoscenza della mia situazione, e anche del motivo per il quale eravamo scappati. Capiva perfettamente, tuttavia era convinto che io, avessi bisogno di avvicinarmi al mondo magico. Ero un mago nonostante tutto. Dovevo studiare la magia.
I miei genitori erano sbalorditi, tanto da non riuscire a spiaccicare parola.
Il mago proseguì, dicendo che per me, era venuto il momento di andare a Hogwarts, a occupare il posto che mi spettava di diritto.
Questo fece infuriare mio padre, gli disse che lui non aveva il diritto di venire in casa nostra a dire cosa dovevo fare. Il mondo magico non faceva per me, quel mondo mi aveva fatto solo soffrire e se fossi andato a scuola ne avrei sofferto ancora di più. Gli disse che era pericoloso per me andare in un luogo così affollato, io che con la luna piena mi trasformavo, e diventavo un mostro assetato di sangue. E lui non avrebbe permesso che qualcuno mi prendesse in giro per la mia condizione, facendomi sentire un mostro. Era sicuro che prima o poi qualcuno lo avrebbe scoperto. Silente per tutta la durata del discorso di mio padre non disse una sola parola.
Appena papà ebbe terminato, il mago prese la parola e disse le uniche parole che non avrei mai creduto di poter ascoltare. Remus è un essere umano, non importa quello che diventa una volta al mese, è una persona, ed è un mago. Prenderemo delle precauzioni per le notti di luna piena, disse. Nessuno saprà della sua condizione e che, nel caso in cui qualcuno mi avesse scoperto, ci avrebbe pensato lui.
Papà ancora non era convinto, fu mia madre a convincerlo a lasciarmi andare, lei si fidava di Silente.
Quando mi hanno chiamato, papà mi ha comunicato la bella notizia. Sarei andato a Hogwarts. Ero al settimo cielo. Lo sono tuttora. Ci credi diario? Andrò ad Hogwarts, imparerò la magia. Non vedo l’ora.
Domani la mamma mi porterà a Diagon Alley a prendere il materiale.
Con Silente hanno concordato di tenere segreto il fatto che ci ha trovato. Noi per la comunità magica siamo scomparsi.  Per questo motivo berrò della pozione polisucco, il preside mi ha spiegato che questa pozione fa cambiare l’aspetto alle persone che la bevono. Quindi assomiglierò a qualcun altro. Anche la mia mamma la berrà. La mamma ha appellato i capelli di due vicini babbani, tanto mica ci vanno loro ad Hogwarts.
Vado a dormire, non sto più nella pelle.
 
Remus
 
 
 
                                                                                              8 agosto 1971
Caro Diario,
Ieri io e la mamma siamo andati a Diagon Alley. Non ho mai visto niente di simile. Il professor Silente aveva prelevato per noi nella camera blindata dei miei genitori, i galeoni necessari per comprarmi il materiale. Sperando che io non sentissi, aveva detto alla mamma, che i suoi parenti, avevano bloccato il versamento del denaro che le spettava, essendo una Gamp, appena era sparita, per cui non vi erano più molti soldi. La mamma gli ha detto che si sarebbe messa a lavorare, e che avrebbero convertito parte dello stipendio babbano di papà in soldi magici.
Tornando a Diagon Alley, è meravigliosa. Avrei voluto avere mille occhi per vedere tutto.
Abbiamo comprato prima la divisa e poi i libri, lasciando per ultima la bacchetta. Ha faticato molto la mamma dal portarmi via dal Ghirigoro. Il negozio di libri.  Ci è riuscita pronunciando la parola bacchetta.
Siamo entrati da Olivander e ho provato sei bacchette prima di trovare quella adatta a me.
Legno di Larice, Nucleo di Unicorno, 10 pollici, leggermente elastica.
Non vedo l’ora di poterla usare.
C’è solo una cosa che frena la mia felicità. Ho paura di non trovare nessun amico, ho paura che qualcuno scopra cosa sono. Non voglio essere mandato via, non voglio essere preso in giro e chiamato mostro o ibrido.
Spero che questo sia l’inizio di una nuova vita per me.
 
Remus
 
 
 
                                                                                               31 agosto 1971
 
Caro Diario,
Sono così agitato. Domani prenderò l’espresso per Hogwarts. Alle 11 in punto il treno lascerà il binario 9 ¾. La mamma mi ha detto che per arrivarci bisogna attraversare un muro. E se mi faccio male? Quando le l’ho detto si è messa a ridere.
Papà invece è molto silenzioso, è triste e felice insieme. Triste perché vado lontano da loro, e non tornerò prima di Natale, felice perché potrò imparare anch’io la magia.
Stanotte non credo di riuscire a dormire, è troppo agitato.
Spero di finire a Grifondoro come il mio papà. Ho già letto tutti i libri di testo e li ho trovati molto interessanti.
Non vedo l’ora arrivi domani.
 
Remus
 
 
 
 
Oggi è il 1° Settembre 1971, Remus si trova sul binario 9 ¾ pronto per andare a Hogwarts.
Divide lo scompartimento con un ragazzino pallido e abbastanza in carne. Da quello che ha capito si chiama Peter Minus.
Appena il treno parte, Remus si lascia sopraffare dall’emozione, e guardando fuori dal finestrino sogna ad occhi aperti l’arrivo a scuola, lo smistamento, ma soprattutto degli amici.
Hogwarts, Remus Lupin sta arrivando.
 
 

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Capitolo 4
*** Parte 1: Peter Robert Minus ***


PETER ROBERT MINUS


Peter Minus era l’unico figlio di Belinda Crouch e di Robert Minus. Purosangue.
La famiglia della madre, nota famiglia purosangue, aveva interrotto i rapporti con loro, per via del matrimonio tra la figlia con Robert Minus, proveniente si da una famiglia purosangue ma con il vizio del bere e del gioco, cosa che aveva portato la famiglia Minus in disgrazia. Questo era avvenuto molto prima della nascita di Robert, infatti lui aveva ereditato il vizio del padre e del nonno.
Belinda e Robert si erano sposati perché lei era rimasta incinta, di un figlio mai voluto, con un uomo mai amato. Venne definito un errore di gioventù, ma ormai il danno era fatto. Belinda venne diseredata e fu costretta dagli eventi a convolare a nozze con Robert. Pochi mesi dopo il matrimonio, poco prima della nascita di Peter, Robert rimase ucciso in un incidente. Un babbano l’aveva investito, dopo che l’uomo ubriaco, aveva attraversato la strada senza guardare. Questa fu una benedizione per Belinda, non era più costretta a vivere con quell’ubriacone del marito. Purtroppo il bambino invece sembrava stare bene. La morte del bambino l’avrebbe liberata per sempre di quell’ingombro. Provò anche a riavvicinarsi alla sua famiglia ma venne bruscamente allontanata. Il 15 maggio 1960 venne al mondo Peter Robert Minus. Il neonato pesava 4,200 kg, troppo per il fisico minuto della madre, questo unito a complicazioni del parto, portarono alla morte di Belinda. Il piccolo Peter era orfano. La legge magica impone che al momento del decesso di un mago, presso l’ospedale San Mungo, venga avvertito il parente più prossimo della vittima. Nel caso di Belinda, il suo parente più prossimo era il padre, Caspar Crouch.
Appena saputo dell’accaduto, il padre di Belinda, decise di prendere con sé il nipote e di crescerlo come un perfetto purosangue. Inutile dire che avrebbe fallito miseramente. Peter assomigliava, sia fisicamente che caratterialmente, sempre più al padre. Era un bambino sbadato, mangione e pigro. Cosa che il cugino Barty Jr, figlio di Bartemius, figlio di Caspar, non mancava mai di fargli notare. Alla tenera età di sei anni, Peter raggiunse un peso notevole. Alla morte del nonno, Peter fu affidato alla sorella di sua madre, Lysandra. Con lei Peter conobbe l’affetto di una famiglia e grazie alla pazienza della donna, crescendo, perse peso, cosa che recupererà nell’anno antecedente Hogwarts.
Fino a quel momento non aveva manifestato alcun sintomo di magia e suo zio Bartemius non faceva che farglielo notare. Tutti pensavano fosse un Maganò.
Ovviamente a sua zia Lysandra non importava granché, lei a differenza del resto della famiglia non era la classica purosangue, era molto tollerante anche nei confronti dei babbani. Anche il fratello era abbastanza tollerante nei confronti di Babbani e Mezzosangue, tuttavia non riusciva a provare affetto per il nipote, perché in cuor suo lo incolpava di avergli portato via e ucciso l’adorata sorella.
Bartemius adorava Belinda,e da quando era rimasta incinta, aveva iniziato a odiare Robert e il bambino che la sorella portava in grembo. Perché quel bambino le aveva rovinato la vita. L’unica accortezza dell’uomo era stata di non dirlo al nipote. Almeno per il momento.
I primi segni di magia in Peter comparvero all’età di 8 anni. Piccoli incidenti, nessuno pensava che questi cenni potessero portare Peter a Hogwarts. Pochi mesi prima del suo undicesimo compleanno, l’ennesimo lutto colpì il bambino. Sua zia Lysandra venne a mancare e Peter si sentì più solo che mai.
La sua custodia venne affidata a Bartemius. L’uomo a malavoglia accettò l’ingrato compito, ripromettendosi di cacciarlo da quella casa una volta che fosse diventato maggiorenne.
Ovviamente l’uomo non aveva mai pensato che il nipote potesse frequentare Hogwarts, e quindi si era rassegnato ad averlo per casa.
Il giorno del suo undicesimo compleanno, Peter ricevette gli auguri solo dal cugino Barty. Lo zio aveva completamente ignorato la ricorrenza e anche lo stesso Peter. Nessuno si aspettava il gufo che arrivò durante la colazione. Il gufo lasciò cadere una busta davanti a Peter.
La busta era chiusa da uno stemma di ceralacca, raffigurante un corvo, un tasso, un leone e un serpente.
La lettera proveniva da Hogwarts, infatti sul retro c’era il suo nome:
 
Peter Minus
Residenza dei Crouch
Sala della colazione
Newcastle
 
Peter alzò gli occhi dalla busta e vide che lo zio era incredulo. Non si aspettava l’arrivo di quella lettera.
 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Preside: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe,
Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso,
Confed. Internaz. dei Maghi)

Caro signor Minus,
Siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Distinti saluti,

Minerva McGranitt
Vicepreside

Girò la lettera e trovò allegata la lista dell’occorrente:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
  • Tre divise da lavoro in tinta unita (nero)
  • Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
  • Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
  • Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Altri Accessori
Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.
SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON È CONSENTITO L'USO DI SCOPE PERSONALI.


Al bambino salirono le lacrime agli occhi. Non poteva crederci nemmeno lui, era stato ammesso a Hogwarts.
Lo zio e il cugino erano rimasti in silenzio per tutto il tempo in cui Peter aveva letto la lettera.
Il cugino si alzò da tavola e se andò arrabbiato, non era giusto che quello stupido del cugino andasse a Hogwarts, soprattutto non era giusto che ci andasse prima di lui. A Barty mancava ancora un anno. Cosa avrebbe fatto da solo in quell’anno? Chi avrebbe preso in giro? Avrebbe dovuto sopportare le ansie di sua madre senza poi potersi sfogare con Peter.
La signora Crouch infatti, era l’unica a non odiare il nipote, solo che per la sua posizione non poteva dimostrarlo. Quando poteva gli faceva trovare in camera scorte di dolci, giusto per fargli tornare il sorriso. Sapeva che il marito e il figlio odiavano quel bambino, ma con che cuore un uomo può odiare il sangue del suo sangue? Questa domanda la donna se la fece in diverse e svariate occasioni. Solo verso la fine trovò una risposta,
I mesi che dividevano Peter da Hogwarts passarono in fretta. Le compere per la scuola vennero fatte a Diagon Alley, Peter venne accompagnato lì da Winky, l’elfa domestica degli zii, di certo lo zio non si poteva scomodare per l’indegno nipote. D’altronde non lo faceva neanche per il figlio.
Venne il giorno della partenza per la scuola. Fu sempre Winky ad accompagnare Peter alla stazione. Prima di uscire da casa, venne salutato con freddezza dallo zio, che gli ricordò di evitare di mettere in imbarazzo la famiglia, e se poteva di non dire che era imparentato con loro. Non volevano di certo far sapere di essere imparentati con i Minus. O meglio non lo voleva ricordare a chi li circondava. Ormai erano passati dodici anni dal matrimonio scandalo, molti se ne erano dimenticati.
Sua zia, senza farsi vedere dal marito e dal figlio, allungò al nipote un sacchetto pieno di galeoni, sapeva che il marito aveva comprato lo stretto necessario, niente di più. Voleva che potesse comprarsi qualcosa dal carrello nel treno e che non si sentisse inferiore ai suoi compagni.
Salito sul treno Peter guardò verso la banchina, vide molti ragazzi abbracciare i genitori e sentì la mancanza di qualcuno che lo facesse con lui. Finchè zia Lysandra era viva, aveva ricevuto abbracci in ogni occasione, ora nessuno lo faceva più.
La sua speranza ora era di trovare degli amici, e di non finire in Serpeverde. Visto il padre, probabilmente sarebbe finito a Tassorosso.
Peter si trovò a condividere il vagone con un ragazzo, probabilmente della sua stessa età, aveva l’aria malaticcia e sembrava a disagio.
Si presentò e lo trovò subito simpatico.
Peter Minus e Remus Lupin divennero amici al primo istante. Senza sapere che il passato di entrambi era stato, seppur per motivi differenti, triste. Senza sapere di essere entrambi senza amici.
Quella fu l’inizio di una bella amicizia. Purtroppo a volte anche le cose belle finiscono.
Un tempo, non molto lontano, la forte amicizia che legava i due ragazzi si spezzerà, per sostituirsi all’odio. Per quale motivo? Lo scopriremo più avanti.
Per ora basti sapere che Peter Minus sta arrivando a Hogwarts, con una grande voglia di rivincita. Prima o poi l’avrebbe fatta pagare allo zio. Nel peggiore dei modi.





Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Con quello precedente non ho avuto il tempo di ringraziare chi ha messo la storia tra le seguite. Tuttavia nessuno ha ancora lasciato una recensione... Almeno una?
Recensite...
Al prossimo capitolo su Lily Evans
 

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Capitolo 5
*** Parte 1: Lily Evans ***


LILY EVANS

La famiglia Evans era rimasta allibita dalle parole del medico. Rose, era incinta. Lei e suo marito Harold non si aspettavano una cosa del genere, non dopo l’ultima gravidanza. Questa gravidanza era più di quanto avessero sperato.
I coniugi Evans avevano già una figlia, Petunia.
Dopo la sua nascita, a causa di una complicazione legata al parto, i medici le dissero che difficilmente avrebbe potuto avere un altro bambino. Rose si era rassegnata all’idea di non poter avere altri figli, e insieme al marito avevano pensato all’adozione. Proprio quando avevano deciso di concretizzare il desiderio di adozione, Rose fu portata in ospedale per uno svenimento.
E lì la notizia bomba, era incinta.
Questo bambino era un dono dal cielo, un miracolo.
Il 30 gennaio 1960 venne al mondo una splendida bambina con gli occhi verdi e radi capelli rossi, venne chiamata Lily. La piccola Lily era adorata da tutti i suoi parenti, poiché era considerata un piccolo miracolo. Anche la sorellina Petunia era affascinata da quel frugoletto dai capelli rossi, infatti non vedeva l’ora di poterci giocare assieme.
Passarono gli anni e gli Evans erano più uniti che mai. A differenza di altre famiglie, con figli della stessa età, le due sorelle si adoravano. Passavano assieme ogni minuto libero, non si staccavano mai.
Al raggiungimento del nono anno di età per Lily, i rapporti tra le due sorelle iniziarono a cambiare, per poi spezzarsi del tutto.
Il tutto iniziò in un giorno di primavera dell’anno 1969. Lily si trovava al parco on la sorella, si stava dondolando sull’altalena come faceva sempre, e come al solito cercava di arrivare più in alto possibile. Anche quel giorno Lily si spingeva in alto quando dal basso udì la sorella strillare:
“Lily, non farlo!”
La bambina, senza dar segno di averla sentita, arrivata al punto più alto, spiccò un balzo in avanti, fino ad atterrare davanti alla sorella, il tutto senza farsi nemmeno un graffio.
“Lily, la mamma ti ha detto di non farlo, ti farai male prima o poi, è pericoloso” ribadì Petunia, conscia di star parlando per nulla
“Tunia, non mi sono fatta nulla, guarda” rispose Lily indicandosi con un dito, per mostrare alla sorella che non si era fatta nulla.
Petunia si guardò intorno, fortunatamente il parco era deserto e nessuno aveva visto cosa era successo.
A quel punto, forse in un tentativo di calmare Petunia, Lily prese in mano un fiore e fece il gesto di porgerlo alla sorella. Prima che la stessa Petunia lo potesse prendere, esso si alzò in volo e si depositò sulla sua mano. Spaventata e allibita Petunia fece cadere il fiore. Più che spaventata Petunia era gelosa di quello che sapeva fare Lily, perché lei no?
“Non è giusto! Come fai?” chiese la bambina
Lily non fece nemmeno in tempo a rispondere che dal cespuglio affianco comparve un ragazzino:
“È ovvio!” disse
“Cosa è ovvio?” rispose Lily
“Tu sei… sei una strega” sussurrò il ragazzo
Lily si sentì offesa, e senza nemmeno replicare fece per andarsene, ma il bambino la fermò: “NO!”
Le due sorelle lo guardarono con disprezzo.
“Lo sei” insistette Piton “Sei una strega. È un po’ che ti osservo. Non c’è nulla di male. Anche la mia mamma è una strega, ed io sono un mago”
Una risata sprezzante da parte di Petunia lo fece bloccare.
“Un mago” strillò “Io so chi sei. Sei il figlio dei Piton. Abitano giù a Spinner’s End” spiegò a Lily “E poi perché ci stavi spiando?” chiese rivolta a lui
“Non vi spio” rispose Piton “O almeno non te, perché tu sei una babbana”
Nonostante non conoscesse il significato della parola, Petunia capì che era un’offesa, per cui se ne andò senza degnarlo di uno sguardo, trascinando Lily con sé.
Petunia non aveva tenuto conto del fatto che Lily fosse una bambina molto curiosa.
Infatti il giorno dopo la bambina tornò al parco a cercare quel Piton. Lo trovò subito seduto vicino al laghetto, gli si avvicinò:
“Ciao” disse Lily “Mi dispiace per ieri, ma mia sorella era spaventata dalle tue parole”
“Ciao” rispose Severus “Non ti preoccupare, sono io che mi devo scusare, non sarei dovuto intervenire tra di voi in quel modo, comunque io sono Severus Piton” le disse porgendole la mano, nella speranza che lei la stringesse, e infatti:
“Io sono Lily Evans, piacere”
Quello fu l’inizio di una nuova e splendida amicizia.
I due bambini si trovavano tutti i gironi al parco, e Lily ascoltava rapita quello che le raccontava Severus sul mondo della magia. Gli faceva mille domande, ma lui non sembrava dispiaciuto o seccato, anzi ne era felice.
Lily, travolta da questa valanga di novità, passava sempre meno tempo con Petunia, che si sentiva esclusa e abbandonata dalla sorella.
Petunia infatti, si nascondeva sempre dietro gli alberi e ascoltava tutto quello che Severus raccontava a Lily.
Passarono i due anni e finalmente arrivò il compleanno di Lily. Quel giorno avrebbe compiuto undici anni, e preso avrebbe potuto parlare con i genitori della magia.
Le due sorelle in quel lasso di tempo si erano allontanate sempre di più.
Petunia, invidiosa del dono della sorella, scrisse una lettera al Professor Silente. Aveva sentito il suo nome in una delle conversazioni tra Severus e Lily. Il preside le rispose, con gentilezza certo, che purtroppo lei non era dotata di poter magici, e non poteva frequentare Hogwarts. Da quel momento Petunia giurò a se stessa che non avrebbe mai permesso alla magia di intromettersi nella sua vita, e questo per lei voleva dire allontanare anche la sorella. La sua reazione era dovuta alla gelosia che provava.
Lily invece, era troppo felice di essere una strega che non si accorse subito di quello che provava la sorella, e ormai quando lo fece era troppo tardi. Forse, se invece di passare tanto tempo in compagnia di Severus, avesse coinvolto anche Petunia, tutto questo non sarebbe successo.
Torniamo al giorno del compleanno di Lily. Dopo aver festeggiato con i pochi parenti ancora in vita, perlopiù cugini dei suoi genitori e con qualche amica babbana e dopo aver aperto i regali, arrivò la sera e con questa l’ora di cena.
Lily se ne stava chiusa in camera sua a leggere il libro che le aveva regalato Severus per il suo compleanno: Storia di Hogwarts, quando la madre la chiamò per la cena.
Non fecero nemmeno in tempo a sedersi a tavolo che qualcuno suonò al campanello.
Harold si alzò e andò ad aprire. Trattenne a fatica un urlo. Davanti a lui si trovava una donna con un lungo mantello verde bottiglia, un capello a punta e un’aria molto severa.
“Buonasera, scusi il disturbo, io sono Minerva McGranitt, posso entrare?” chiese la donna dopo essersi presentata.
L’uomo ancora abbastanza sconvolto si fece da parte e fece entrare la strana donna in casa.
Accompagnò la donna in cucina, dove tutta la famiglia lo aspettava. Alla vista della donna, Rose, la madre di Lily, rimase pietrificata, mentre la piccola Lily intuendo chi fosse, ma soprattutto la sua provenienza si lasciò sfuggire alcuni urletti eccitati. Cosa che non sfuggì a Minerva che rimase stupefatta. In teoria, essendo babbana di nascita, Lily non avrebbe dovuto sapere nulla del loro mondo. Facendo finta di nulla si presentò anche alla madre di Lily e alle due bambine.
“Chi di voi due è Lily?” chiese, intuendo senza risposta chi fosse Lily
“Io” rispose la bambina facendo un passo avanti
“Bene, lo immaginavo” fece una leggera pausa e continuò “Stasera sono qui per raccontarvi una storia che riguarda anche la vostra famiglia. Io sono la professoressa Minerva McGranitt, insegno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e sono una strega. Sono qui in cava vostra perché abbiamo trovato in Lily la presenza di un’aura magica, il che indica la presenza di poteri. Dal giorno in cui è nata, Lily è iscritta alla scuola di Hogwarts!” si interruppe per un istante, in modo da dare alla famiglia il tempo di assimilare le sue parole.
Il primo a riprendersi fu Harold:”È uno scherzo, vero?”
A sorpresa non fu Minerva a rispondergli, ma Lily.
“No papà, non è uno scherzo, io sono davvero magica” queste parole lasciarono Minerva di stucco. Allora la bambina conosceva davvero la magia.
“Allora non mi sono sbagliata, tu sai di noi” disse la donna anticipando il signor Evans.
“Si” rispose Lily
“E co... come fai a saperlo? Tu sei babbana di nascita, voi non dovreste saper nulla del nostro mondo fino agli undici anni”
“Me l’ha detto il mio amico Severus, lui è figlio di una strega, e mi ha visto fare magia involontaria”
“Questo spiega molte cose” disse Minerva, cercando di mostrarsi tranquilla, nonostante avesse il desiderio di sbranare vivo quel bambino chiacchierone. Severus, non sapeva il suo cognome, ma l’avrebbe presto scoperto, era finito sulla sua lista nera.
“Lily tesoro, le streghe e i maghi non esistono” intervenne Rose
“Esistono invece, e te lo dimostrerò” urlò Lily, uscendo dalla cucina e dirigendosi in camera. Scese pochi minuti dopo con il libro Storia di Hogwarts. Lo mostrò ai genitori, indicando le figure in movimento.
Nessuno in quel momento fece caso a Petunia, troppo presi dalla strabiliante novità, e la bambina con impeto di rabbia, buttò a terra il piatto, rompendolo e prese a correre su per le scale.
La McGranittpronunciò: “Reparo” e il piatto tornò come nuovo. Nonostante fosse ancora shockata Rose si scusò e raggiunse Petunia in camera. Litigarono per diversi minuti, e se da parte sua Rose provava a tenere basso il tono di voce, Petunia urlava, voleva che sue parole venissero udite da tutti. Rose ridiscese le scale 10 minuti dopo, sola, e trovò gli altri ad attenderla in silenzio. La donna strana aveva atteso lei per parlare.
Minerva parlò per oltre un’ora, interrotta da qualche domanda dei genitori di Lily.
Dopo quella lunga chiacchierata, nonostante fossero sorpresi, i coniugi Evans si dimostrarono felici per la loro bambina. Erano fieri di lei, fieri di avere un strega in famiglia.
Prima di andare Minerva comunicò loro che il giorno successivo sarebbe tornata per accompagnarli a Diagon Alley, la via magica di negozi.
Nessuno quella sera dormì, anche se per motivi diversi ma collegati tra loro.
Lily era emozionata. A settembre sarebbe andata a Hogwarts.
Petunia era arrabbiata. A settembre sarebbe rimasta sola.
Harold e Rose erano felici per Lily. A settembre sarebbe andata alla scuola di magia e sarebbe diventata un gran strega, ne erano certi.
Il giorno dopo, la famiglia Evans, Petunia esclusa ovviamente, si recò a Diagon Alley in compagnia della McGranitt.
Tutti gli acquisti furono completati in poco tempo e gli Evans vennero lasciati liberi di girare per la via magica. Uscirono da lì molte ore dopo. Lily teneva in mano una gabbia contenete una civetta bianca. Il nome l’avrebbe scelto il giorno dopo, prendendo spunto dal libro di Storia della Magia. Edwige. Nascosta nella tasca del giubbotto invece c’era la sua bacchetta, 10 pollici e ¼ legno di salice, sibilante.
I mesi passarono in fretta, e Lily, insieme a Severus fantasticava sull’arrivo a scuola. Lily, terrorizzata di non essere all’altezza, vista la sua origine, aveva imparato tutti i libri di testo.
Finalmente arrivò il 1° settembre.
Alle 10.00 Lily già si trovava al binario 9 ¾. Era venuta anche Petunia.
Le ultime parole che la sorella le rivolse erano cariche di rancore e cattiveria. Lily ricorderà per sempre la parola che più la fece soffrire “Mostro”.
I suoi genitori invece, cercarono di rassicurarla e di farle tornare il sorriso. Dopo essersi accomodata in uno scompartimento vuoto, attese l’arrivo di Severus. Aveva l’aria triste. Fu così che la trovo Severus appena entrato nello scompartimento. Quando il treno ebbe iniziato a muoversi Lily salutò i genitori, finchè il treno prese la curva, e la stazione sparì.
Sev cercò di farle tornare il sorriso: “Lily, ci pensi, stiamo andando ad Hogwarts!”
Si pensai, sto, anzi stiamo, andando ad Hogwarts. Lily Evans, con il suo coraggio, la sua grinta sta arrivando a scuola, per far parte del suo nuovo mondo, nella speranza di trovare una nuova casa, dei nuovi amici, una nuova famiglia, e perché no, l’amore.
Lily Evans sta arrivando.
 





Ecco il capitolo su Lily. Spero vi sia piaciuto. Mi sono immaginata come avessero reagito i genitori e ho provato a riportarlo su carta. I nomi ovviamente sono inventati.
Il prossimo sarà su Severus Piton.
Il capitolo è gia pronto, devo solo ricopiarlo al pc.
Ringrazio le 9 persone che hanno messo la storia tra le seguite.

 

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Capitolo 6
*** Parte 1: Severus Piton ***


SEVERUS PITON

Severus Piton era figlio di Tobias ed Eileen Prince. Suo padre era un babbano. L’uomo ha sempre odiato la natura della moglie e del figlio, tanto da cominciare a bere pur di non pensarci. Vi chiederete perché si fossero sposati. Tobias all’inizio non sapeva che la moglie era una strega, e una volta scoperto, le diede un ultimatum, o la magia o lui. La donna, intimorita dall’uomo, scelse lui. La scelta peggiore che potesse fare. Tobias era un nuovo violento, non ci pensava due volte a schiaffeggiare la moglie se non veniva ascoltato. Diverso era per il figlio, vergognandosi per quello che era, semplicemente lo ignorava. Era come se Severus non fosse mai esistito.
Eileen era invece una Purosangue. Nonostante questo, è sempre stata una donna priva di carattere di amore per se stessa. Infatti, nonostante il carattere del marito decise di rimanere sposata con lui, a discapito anche del figlio.
Severus era molto piccolo quando vide per la prima volta suo padre picchiare la madre. Ricorderà per sempre quei momenti, e soprattutto ricorderà che la madre non ha fatto nulla per difendersi.
Eileen rivelò a Severus la sua natura non appena raggiunse l’età di 5 anni, affinché anche lui potesse comprendere la situazione che c’era in casa. Ovviamente a Severus venne imposta, come per tutti i bambini maghi, la segretezza di tutto ciò. Non doveva parlarne con gli estranei e nemmeno in casa, soprattutto quando era presente suo padre. Succedeva che, le rare volte che Tobias non era in casa, Eileen raccontava al figlio del mondo magico.
Severus tuttavia non fece come la madre aveva richiesto, non tenne questo segreto per sé, un giorno lontano, all’età di 9 anni rivelò il tutto a una bambina, che come lui aveva dimostrato poteri magici.
Nel corso della sua infanzia Severus non frequentò alcun tipo di scuola, questo lo portò a non avere amici. Passava infatti le sue giornate a leggere i libri di scuola della madre, libri che la madre, una mattina in cui suo padre era fuori, aveva portato nella sua camera e nascosto nell’armadio. Tanto Tobias non si avvicinava mai alla camera del figlio. Non gli aveva neanche mai rivolto parola. Semplicemente lo ignorava.
La madre non sembrava far caso al fatto che lui non avesse amici, presa com’era dall’evitare che il marito la picchiasse. Non faceva neanche caso a come il bambino si vestiva, con delle strane camiciole, che sembravano da bambina, anziché con i pantaloni come qualunque bambino. Spesso la donna si dimenticava di comprargli i vestiti, e quando lo faceva non prendeva mai nulla di adatto a lui.
Severus però, non riusciva a odiare la donna, sapeva che era diventata così a causa di quell’uomo. Ormai non riusciva neanche più a chiamarlo papà.
Severus raggiunti gli 8 anni, iniziò ad avventurarsi fuori di casa, gli piaceva andare al parco, sedersi davanti al lago e dimenticare quello che accadeva a casa sua.
Quasi per caso notò due bambine giocare sull’altalena, e rimase stupito per quello che la più piccola aveva fatto. Il suo primo pensiero è che la bambina potesse essere una strega, ma dopo essersi dato dello sciocco tornò a casa. Purtroppo la curiosità prese il sopravvento, e Severus non resistette dal tornare al parco, a osservare quella bambina. La osservò tutti i giorni, per un anno, senza trovare il coraggio di parlarle. Finchè un giorno, mentre lei litigava con la sorella, sicuramente una babbana, decise di rivelarsi. Le rivelò quello che era. Inizialmente la bambina non gli credete, e Severus si pentì di essere uscito allo scoperto.
Fortunatamente, il giorno dopo, Lily, così aveva detto di chiamarsi tornò senza la sorella e lui poté spiegarsi.
Quel giorno per Severus fu speciale, aveva trovato la sua prima amica.
Ancora piccolo, Severus non si rese conto per Lily non provava solo un sentimento di amicizia, ma qualcosa di più. Se ne accorgerà con l’inizio della scuola, geloso per le attenzioni che i compagni di Lily le rivolgono.
I due anni, da quando si è rivelato alla giovane Lily sono passati in fretta e il suo compleanno è arrivato. Con esso anche la lettera per Hogwarts. Finalmente avrebbe lasciato quel mondo schifoso e soprattutto avrebbe lasciato suo padre. Non poteva sapere che un paio di mesi prima di iniziare la scuola suo padre morì a causa di un infarto. Dovuto all’alcool dissero i medici. La sua morte liberò Severus dalla sua presenza e sperava liberasse anche la madre.
Purtroppo non fu così, Eileen era troppo innamorata del marito, a tal punto da sentirne la mancanza e cadere in depressione. Malattia che la porterà alla morte prima di vedere suo figlio rovinarsi con la magia oscura. Ma questa è un’altra storia.
Arrivò finalmente il giorno della partenza per Hogwarts, Severus era dispiaciuto nel lasciare solo sua madre, ma quando si accorse che si era dimenticato di portarlo in stazione, capì che ormai sua madre, nonostante fosse presente con il corpo, era morta dentro. Tutto per quello sporco babbano di suo padre. Questo era il motivo principale per il quale Severus aveva iniziato a odiare i babbani.
Severus quel giorno, a causa della dimenticanza della madre, rischiava di perdere il treno.
Severus le si avvicinò e le ricordò che quel giorno doveva partire per Hogwarts, ma che ormai non avrebbe fatto in tempo, visto l’orario. Per la prima volta dopo molti anni Eileen prese il figlio e si smaterializzò alla stazione.
Dopo averlo salutato, senza neanche un abbraccio, lo lasciò li, solo, in balia al suo destino. Ad affrontare quella nuova vita senza alcun sostegno.
Severus grazie ad un prefetto di Serpeverde, che si presentò come Lucius Malfoy, riuscì a posizionare il suo baule sull’espresso.
Il giovane Malfoy non aveva avuto improvvisamente un attacco di bontà, tutt’altro. Era arrivato in stazione e aveva visto quel ragazzino pallido, smaterializzarsi con una donna, che aveva identificato come la madre. Solo dopo averlo rivisto si ricordò di dove aveva visto la donna. Era una Prince, una famiglia imparentata con i Malfoy, ma ormai scomparsa in linea maschile. Il ragazzo era figlio di una purosangue, quindi doveva essere trattato bene.
Senza far caso a chi fosse il ragazzo, e dopo averlo ringraziato, Severus si avviò alla ricerca di Lily. La trovò in uno scompartimento vuoto, era triste.
Nel vederla triste ebbe un impeto di rabbia nei confronti di Petunia, era sicuro fosse colpa sua. Prima o poi gliela farà pagare per aver fatto soffrire Lily. A lei e a tutti quelli come lei.
Severus era pronto a occupare il suo posto come Serpeverde, purtroppo era anche sicuro che Lily non lo sarebbe stata, era troppo buona e poi era nata babbana, quelle come lei non vanno a Serpeverde. Severus era pronto a crearsi una nuova vita, lontano da tutti ma soprattutto con lei.
Ancora non sapeva che di lì a qualche anno la sua vita sarebbe cambiata. Non sapeva che avrebbe perso la persona che amava più di se stesso.
Non sapeva che era vero quello che diceva Silente, lo smistamento avviene troppo presto.
Severus sapeva solo che stava andando a Hogwarts.




Buonasera, ho aggiornato prima di quanto pensassi. Ora tocca a Severus.
Dal prossimo capitolo inizierà la storia vera e propria, a partire dal primo anno. Con questi capitoli ho descritto un pò i personaggi più conosciuti dei libri.
Di certo nella storia ce ne saranno anche altri. Alice Prewett, Frank Paciock e molti altri ancora...
Nella speranza che continuiate a seguirmi.
Ale146

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Capitolo 7
*** Parte 2 - 1° anno Chap 1: Viaggio in treno ***


PRIMO ANNO


VIAGGIO IN TRENO


Lily e Severus stavano parlando del più e del meno quando si aprì la porta dello scompartimento e un ragazzino, a occhio del primo anno entrò:

“Ciao, il treno è tutto occupato, posso sedermi qua?” chiese

“Ciao, certo entra pure” rispose Lily “Io sono Lily, piacere”

“Grazie, io comunque sono James, James Potter” rispose il ragazzino occhialuto. James andò ad accomodarsi accanto al quarto occupante dello scompartimento, un ragazzo con i capelli neri e lo sguardo regale, ma con i tratti infantili, di certo un primino.

Allungò la mano per presentarsi:

“Ciao, io sono James”

“Ciao io sono Sirius” rispose l’altro.

I due bambini iniziarono subito a parlare tra di loro, ignorati da Lily e Severus che, sembravano avere occhi solo l’uno per l’altra.

La convivenza tra i quattro fu tutto sommato pacifica, almeno finchè il discorso non si spostò sullo smistamento.

“Spero che tu sia una Serpeverde” disse Severus all’indirizzo di Lily.

“Serpeverde?” chiese il ragazzino di nome James.

“Chi vuole diventare un Serpeverde? Io credo che lascerei la scuola, e tu?” chiese rivolto a Sirius.

“Tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde” rispose senza accennare a un sorriso.

“Oh cavolo” commentò James “E dire che mi sembravi a posto!”

Sirius ghignò.

“Forse io andrò contro la tradizione. Dove vorresti finire?

“Grifondoro… culla dei coraggiosi di cuore! Come mio padre”

Piton fece un verso sprezzante. James si girò verso di lui

“Qualcosa non va?”

“No” rispose Piton “Se preferisci i muscoli al cervello…:”

“E tu dove speri di finire,visto che non hai nessuno dei due?” intervenne Sirius.

James scoppiò a ridere, Lily invece, si alzò, rivolse uno sguardo disgustato ai due ragazzi e si rivolse a Severus.

“Andiamo Severus, cerchiamo un altro scompartimento”

“Oooooh…” dissero ridendo James e Sirius

“Ci vediamo Mocciosus”

Non appena Lily e Severus furono usciti i due si misero a ridere e ci volle un buon quarto d’ora prima che si calmassero.

La porta dello scompartimento si aprì nuovamente e questa volta a entrare furono due bambine e un bambino, tutti con il sorriso stampato in volto.

“Jamie” urlò la ragazza con i capelli rossicci, prima di saltargli addosso.

“Alice, finalmente. Pensavo ti fossi dimenticata di me”

“non è vero, non mi sono dimenticata di te, solo ero nello scompartimento con i miei cugini”

“E tu Frankie? Dov’eri finito?” chiese James voltandosi verso l’unico maschio del gruppetto appena entrato.

“Ero con Alice! Tra una chiacchiera e l’altra non ci siamo accorti che il tempo era passato”

“Oh scusate, che maleducato, non vi ho neanche presentato. Sirius loro sono i miei amici, Frank Paciock, Alice Prewett e Dorcas Meadowes. Ragazzi lui è Sirius … “ si interruppe guardando verso Sirius, non sapeva il suo cognome.

Sirius non fece neanche in tempo a rispondere che qualcuno entrò nello scompartimento urlando il suo nome, e togliendo ogni dubbio.

“Sirius Black, dove eri finito? È da stamattina che ti aspetto nel nostro scompartimento” a parlare era stata una ragazza, avrà avuto più o meno tredici anni, e sembrava una snob purosangue, infatti “Dovresti stare con quelli del tuo ceto sociale e non questa feccia” continuò.

Sirius fece finta di non averla sentita e si rivolse a James “Sono Sirius Black, figlio di Walburga Black”

“Tu sei il figlio della nipote di mia madre?” chiese James con stupore.

“Tua madre?” rispose con un’altra domanda Sirius.

“Mia madre è Dorea Black, la sorella di tuo nonno” disse James

“Non ha importanza che tua madre sia una Black, Potter” rispose la ragazzina “Tutti sanno che siete dei protettori di babbani, mezzosangue e sanguesporco. Sirius non deve mischiarsi con voi, la sua famiglia farebbe una pessima figura nella società dei purosangue”.

“Adesso basta Sophia” la interruppe bruscamente Sirius “io non voglio venire con voi, voglio restare qua con i miei nuovi amici. E poi Narcissa mi ha detto di stare alla larga dal vostro scompartimento questa mattina, e per quanto mi costi dirlo, meglio così. Io non voglio avere niente a che fare con voi. Né con la tua famiglia né con mia cugina!”

“Non importa a nessuno quello che vuoi tu Sirius. Le nostre famiglie hanno deciso che finita la scuola ci sposeremo, e tu non potrai dire o fare nulla. Cosi è stato deciso e così sarà” rispose Sophia “Da stasera non potrai più scapparmi. Saremo nella stessa casa e ci vedremo tutti i giorni in sala comune. Vedrai che con il tempo imparerai ad amarmi e a vedermi come tua compagna, come dev’essere. Io Sirius mi aspetto molto da te. Mi aspetto anche che tu ti allontani dalla feccia e frequenti solo persone degne di te, di noi, persone approvate dai tuoi genitori. Sai che se non farai quello che ti dico sarò costretta a riferire tutto ai nostri genitori, e non sarà per niente piacevole per te.”

“Non mi interessa Sophia. Non ho nessuna intenzione di sottostare alle regole imposte dai miei genitori, e non ho la minima intenzione di sposare te. Io non mi unirò mai a una Malfoy, anche a costo di venire diseredato, e poi non sarò mai un Serpeverde”.

“Tu sei un Black. Fin dai tempi dei tempi i Black sono dei Serpeverde, tu non farai eccezione. Comunque ti avvio non tollererò alcun comportamento che possa danneggiarmi” con quest’ultima frase la ragazza si girò e uscì dallo scompartimento sbattendo la porta.

“E quella chi diavolo era?” chiese senza mostrare il minimo tatto James.

“Oh Jamie. Hai la sensibilità di un paracarro. Se Sirius avrà voglia ne parlerà, non è obbligato” disse Dorcas guardando disgustata oltre la porta dello scompartimento.

“Grazie Dorcas, ma non ho nulla da nascondere. Quella è Sophia Malfoy. I miei genitori, assieme ai suoi, hanno deciso che ci saremo sposati appena anche io avrò finito la scuola, visto che lei è più grande di me. Come mia cugina e il fratello di Sophia. Il problema è che io non la sopporto. È fissata con il sangue puro e proviene da una famiglia malvagia. Lei stessa è cattiva e vendicativa. Anche io provengo da una famiglia oscura, ma non per questo sono come lei. Io non odio i babbani, io sono diverso da loro. A me comunque non interessa quello che vogliono loro, io non la sposerò mai”

 

Mentre in questo scompartimento i ragazzi parlavano di Sophia Malfoy, Lily e Severus stavano cercando un nuovo scompartimento. Ne trovarono uno con dentro due ragazze che si presentarono come Emmeline Vance e Marlene McKinnon, primo anno.

Lily si mise a parlare con loro e Severus dovette rinunciare ad averla tutta per sé, cosi anche se di malavoglia si uni anche lui alla conversazione.

Lily parlò del ragazzo che aveva insultato Severus e la sua descrizione fece scoppiare a ridere Marlene.

“Scusa, non volevo ridere. È solo che non pensavo che James si sarebbe fatto dei nemici il primo giorno di scuola. Dovete scusarlo, è una persona abbastanza irruenta e molte volte non si rende conto di quello che dice, tanto da risultare insopportabile, ma non è cattivo.”

“Tu lo conosci?” chiese sbalordita Lily

“Si certo, ci conosciamo da quasi quattro anni, giocavamo assieme” rispose Marlene

“Senti Lily, poi ci parlo io con James” disse Marlene, si interruppe un attimo prima di chiedere “Ti va se invece di parlare di James proviamo a conoscerci meglio?

“Certo” rispose Lily.

Le ragazze più Severus passarono il resto del tempo a parlare della loro infanzia e di molte altre cose.

Marlene si prese inoltre, la briga di insegnare a Lily e Severus a giocare a sparaschiocco.

 

Da quando era salito sul treno erano passate due ore e non aveva ancora scambiato una parola con nessuno.

Guardò gli occupanti dello scompartimento e si rispose da solo.

Uno di loro sembrava vivere in un mondo tutto suo, il ragazzo seduto al suo fianco invece sembrava timido e sembrava come lui aver paura di tutto. Gli ultimi due, un ragazzo e una ragazza, probabilmente gemelli, erano così impegnati a parlare tra di loro da non accorgersi di ciò che li circondava. Sembravano anche avere la puzza sotto al naso.

Remus si disse che non poteva stare in silenzio per tutto il viaggio.

Utilizzo il metodo che lui riteneva più semplice ed efficace per intavolare una conversazione.

“Qualcuno vuole una cioccorana?” chiese ad alta voce.

Tutti i bambini si voltarono a guardarlo, chi con disgusto, chi con sguardo affamato. A guardarlo con disgusto furono i due gemelli, infatti la ragazzina rispose.

“Io non mangio dolci. Fanno ingrassare” mentre parlava infatti, guardava Peter che era leggermente in sovrappeso.

“Io invece accetto volentieri” disse quello più magro “io mi chiamo Xenophilius Lovegood, mio padre è il direttore del Cavillo”

“Tieni” disse Remus lanciandogli una cioccorana “Io sono Remus Lupin. Mi dispiace Xenophilius, ma non conosco nessuna rivista magica”

“Non ti preoccupare, eccone una copia. La puoi tenere se vuoi” disse Xeno.

Remus l’accettò, non voleva sembrare sgarbato nel rifiutare.

“Io sono Peter Minus” disse l’ultimo occupante “Anche io accetto volentieri una cioccorana”

Rotto il ghiaccio, i tre bambini passarono tutto il tempo a parlare di Hogwarts e delle loro famiglie. Tutti tranne Peter, che nominò la sua giusto un paio di volte e i due gemelli, che continuavano a ignorarli.

Remus trovava simpatico Peter e viceversa. Entrambi speravano quindi di essere smistati nella stessa casa.

 

Nello scompartimento dei Serpeverde del sesto anno si respirava un’aria pesante.

Narcissa Black era più silenziosa che mai, immersa nei suoi pensieri. Sua sorella Andromeda se ne era andata per sposare un nato babbano, l’aveva abbandonata.

Questo aveva portato scompiglio in famiglia, Bellatrix era cambiata, era diventata cinica e fredda, ma soprattutto era diventata una seguace di un mago oscuro. Suo padre si era chiuso in se stesso e sua madre aveva iniziato a bere per dimenticare.

L’unica cosa positiva di quell’estate per lei, era stato il suo fidanzamento ufficiale con Lucius Malfoy.

Il ragazzo ora sedeva al suo fianco.

Oltre a loro nello scompartimento c’erano anche Mariah Rosier, cugina e grande amica di Narcissa, e Sophia Malfoy, sorella di Lucius e Rabastan Lestrange, cognato di Narcissa, fidanzato di Mariah e migliore amico di Lucius.

Lucius si rivolse alla sorella:

“Mi vuoi spiegare cos’hai Sophia? Sei nervosa, guardi continuamente fuori dalla porta, mi stai dando sui nervi. Cosa diavolo c’è?”

“Sto aspettando Sirius” rispose lei con fredda cortesia

“Inutile che lo aspetti” intervenne Narcissa “Sirius non verrà. Prima di salire gli ho detto di starmi alla larga e lui è stato così felice di farlo che si è dileguato in 5 secondi. Da quel momento non l’ho più visto.”

“Io vado a cercarlo. Potrebbe essere finito insieme ai mezzosangue o addirittura alla feccia” urlò Sophia uscendo dallo scompartimento.

“Oh Lucius. Non so cosa dire a tua sorella. La sua ossessione per Sirius la farà star male prima o poi. Lo sai anche tu che Sirius è un ragazzino ribelle. È troppo diverso da quello che vuole Sophia. Ha giurato che non si sarebbe mai sposato con lei. Dovrà mettersi il cuore in pace”

“Lo so Cissy. Lo capirà anche lei, anzi, prima succederà meglio sarà. Sirius non è adatto a lei. Spero che i miei genitori rompano l’accordo e scelgano qualcun altro”

Continuarono a discutere dell’argomento finché Sophia non entrò nello scompartimento come una furia.

Con rabbia spiegò quello che era successo nello scompartimento di Sirius.

“Adesso basta Sophia. Mi sono stancato” urlò Lucius verso la sorella “Sirius non è la persona adatta a te, ed è ora che tu te ne accorga”

Sophia si zittì improvvisamente. Aveva smesso di ascoltare il fratello già dalla prima frase. Doveva trovare un modo per ottenere ciò che voleva.

Doveva ottenere un modo per stare vicino a Sirius.

E se Sirius non fosse stato Serpeverde? No, impossibile.

In caso contrario lei avrebbe fatto di tutto per cambiarlo.

Non era disposta a rinunciare a lui.

 

Ormai il buio era sceso e il treno iniziò a rallentare, erano arrivati a Hogsmeade.

Con l’aiuto dei prefetti tutti gli studenti scesero dal treno.

Si sentì una voce più alta del brusio degli studenti:

“PRIMO ANNO! PRIMO ANNO! DA QUESTA PARTE, FORZA NON SIATE TIMIDI”

Appena gli studenti si avvicinarono a lui ricominciò a parlare:

“Salve ragazzi, io sono Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi a Hogwarts. Ora vi accompagnerò alle barche. Seguitemi”

Tutti i ragazzini del primo anno lo seguirono fino alla rimessa delle barche.

“Ora salite nelle barche. Non più di quattro per battello. Non dovete fare nulla, si muovono da sole. Attenti a non sporgervi troppo. Alla piovra gigante non piace essere disturbata” urlò Hagrid.

Sirius e James furono i primi a salire seguiti subito da Frank e Dorcas.

Anche tutti gli altri si affrettarono a occupare posto.

Appena anche l’ultimo studente ebbe preso posto, le barche si mossero verso il castello.

Scesi dalle barche seguirono Hagrid fino al portone della scuola, dove il custode bussò tre volte.

“Siamo arrivati”.

 

 

 

Sono tornata con la seconda parte della storia. Iniziamo dal Primo Anno.
In questo capitolo avete conosciuto Sophia Malfoy, personaggio di mia invenzione. Promessa sposa si Sirius Black. Cosa pensate di lei?
Prossimo capitolo: Lo Smistamento.
Conosceremo i ragazzi del primo anno.
Il capitolo è scritto per metà.
Spero di aggiornare il prima possibile.
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite e chi l'ha messa tra le preferite.
Mi piacerebbe avere qualche vostro commento. Anche in privato se preferite.

Alla prossima

ale146

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Capitolo 8
*** Parte 2 - 1° anno Chap 2: Lo smistamento ***


LO SMISTAMENTO


Il portone si spalancò e ai loro occhi comparve una strega molto alta, e con uno sguardo severo. Minerva McGranitt, Lily la riconobbe subito:

“Ecco gli studenti del primo anno, professoressa McGranitt”

“Grazie Hagrid, da qui li accompagno io”

La professoressa li accompagnò in una saletta lì vicina.

“Tra pochi minuti avverrà la cerimonia dello smistamento. Le case sono quattro: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ognuna ha la sua nobile storia e ognuna ha sfornato maghi e streghe di prim’ordine. La vostra casa sarà la vostra famiglia. Ogni successo le farà guadagnare punti e ogni violazione delle regole le farà perdere punti. Ora aspettate qua, vado a vedere se sono pronti”

Tornò dopo qualche minuto.

“Siamo pronti per ricevervi” disse incamminandosi verso la porta più grande.

Tutti la seguirono in coppie di due, entrati videro la sala più grande che avessero mai visto. Passarono in mezzo al resto degli studenti e si fermarono di fronte al tavolo degli insegnanti. Erano tutti impegnati a guardare il soffitto stregato, tanto che, uno di loro, Mulciber, inciampò e cadde a terra, travolgendo due ragazzine e facendo scoppiare a ridere l’intera scuola. Nessuno aveva visto che Sirius aveva messo il piede davanti al ragazzino dopo averlo sentito offendere i primini figli di babbani.

La McGranitt tornò con un vecchio cappello logoro e uno sgabello.

Lo posizionò al centro della sala e da quel vecchio straccio si udì una voce, o meglio una filastrocca.

 

Forse pensate che non sono bello

Ma giudicate da quel che vedete

Io ve lo giuro che mi scappello

Se no più bello ne troverete.

Potete tenervi le vostre bombette

I vostri cilindri lucidi e alteri,

son io quello che al posto vi mette

e al mio confronto gli altri son zeri.

Non c’è pensiero che nascondiate

che il mio potere non sappia vedere,

quindi indossatemi ed ascoltate

qual è la casa in cui rimanere.

È forse Grifondoro la vostra via

Culla dei coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale,

qui la pazienza regna infinta

e il duro lavoro non è immorale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan lignaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori.

Venite dunque senza paure

E mettetemi in capo all’istante

Con me sarete in mano sicura

Perché io sono un cappello Parlante.

 

 

 

Non appena il cappello ebbe terminato tutta la sala scoppiò in un applauso.

A quel punto la professoressa McGranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena:

“ Quando vi chiamerò voi metterete il cappello in testa e lui vi smisterà nella vostra casa” disse “Frederick Abbott” Un ragazzino con la faccia tonda e biondo di capelli venne avanti. Indossò il cappello e:

“Tassorosso”

Il tavolo dei Tassorosso applaudì il nuovo arrivato.

“John Avery”

“Serpeverde”

Questa volta a battere le mani fu il tavolo verde argento.

“Sirius Black”

A questo nome diversi studenti di Serpeverde alzarono lo sguardo e guardarono il rampollo della nobile famiglia Black farsi avanti, convinti che sarebbe stato uno di loro. Convinti che il verdetto sarebbe stato pronunciato appena il cappello si fosse posato sulla sua testa. Rimasero a bocca aperta quando il cappello rimase sul capo di Sirius per alcuni minuti.

“Un Black? Di solito con la vostra famiglia non ho dubbi, ma tu sei diverso. Sei più umano, coraggioso. Vuoi farti conoscere per quello che sei e non per la tua famiglia. La mia scelta quindi è: GRIFONDORO” urlò il cappello.

Poco elegantemente, al verdetto, Lucius Malfoy, prefetto Serpeverde sputò il succo di zucca sulla divisa dell’amico Rabastan, sorpreso da quello che aveva sentito. Narcissa era come pietrificata, e Sophie stava avendo una crisi isteria. Ovviamente da buona Malfoy, silenziosa. Come si era permesso Sirius di finire a Grifondoro? Con Mezzosangue, Feccia e Traditori. Maledetto, l’avrebbe pagata cara. Al suo fianco intanto, Rabastan si ripuliva la veste.

Lo smistamento intanto continuava senza particolari colpi di scena:

“Edgar Bones”

“Tassorosso”

“George Brown” lo raggiunse subito dopo allo stesso tavolo, mentre “Martin Chang” fu il primo Corvonero, seguito da “Kate Cook” e da “Isabelle Corner”.

Lo smistamento proseguiva senza sosta e fu chiamata: “Daisy Davies” che il cappello smistò a Tassorosso insieme a “Matthias Diggory”.

Ogni volta che il cappello pronunciava il verdetto si udivano gli studenti più grandi applaudire. Al momento i Grifondoro e i Serpeverde erano quelli che avevano un solo studente del primo anno.

“Lily Evans” urlò la McGranitt

Tremando come una foglia Lily si fece avanti e si sedette:

“Sei molto intelligente bambina. Potresti stare in Corvonero. Tuttavia vedo in te un bisogno di affetto e amicizia. Li troverai sicuramente a GRIFONDORO”.

Mentre Lily andava ad accomodarsi di fronte a Sirius Black, il ragazzino antipatico, fu smistata a Serpeverde Keyla Goyle.

In fila con gli altri studenti Severus Piton guardava con rammarico e tristezza verso Lily. Lui non sarebbe mai stato un Grifondoro e dopo due anni sempre assieme sarebbero stati separati.

Matilda Green e Xenophilius Lovegood finirono entrambi a Corvonero e fu il turno di:

“Remus Lupin”

“Hai una confusione in testa ragazzo mio. Non vergognarti di quello che sei, devi dimostrare agli altri quanto vali e credimi hai un cervello niente male. Sarai un grande mago. Li troverai delle persone che ti accetteranno per quello che sei senza giudicarti” disse il cappello a Remus prima di urlare “GRIFONDORO”.

Anche Mary McDonald finì nei Grifondoro, seguita dalle inseparabili Marlene McKinnon e Dorcas Meadowes.

“Abigail McMillan” proseguì l’insegnante. Erano appena a metà smistamento.

“TASSOROSSO”

“Samuel Miles”

“CORVONERO”

“Peter Minus” ecco, il suo momento era arrivato, e se la lettera si fosse sbagliata? E se non fosse stato scelto? E se fosse stato mandato a Serpeverde? Dopotutto la famiglia di sua madre era tutta Serpeverde, tranne suo zio Bartemius che era finito a Corvonero, ma lui, Peter non poteva essere un Corvonero.

“Sei un ragazzino insicuro. Prima o poi arriverà anche il tuo momento. Intanto ti colloco GRIFONDORO”

Lo smistamento proseguì con Mulciber Marcus che fu smistato a Serpeverde.

Frank Paciock raggiunse a Grifondoro le amiche, sperando che anche Alice e James fossero dei loro.

Un ragazzino indiano fu chiamato dalla McGranitt “Patil Amar”

“CORVONERO”

“Pattinson Daniel”

“CORVONERO”

Dopo che Parkinson Rosalie fu smistata a Serpeverde la McGranitt chiamò “Severus Piton”

Severus si fece avanti con espressione dura, senza mostrare alcuna emozione.

Il cappello ci mise poco a decidere di spedirlo a Serpeverde. Tuttavia ritenne opportuno dare qualche piccolo consiglio a quel ragazzino malaticcio. Gli disse “Non farti contagiare. Pensa con la tua testa”

 

Finalmente toccava a lui si disse quando James quando sentì la McGranitt chiamarlo.

Il cappello lo sfiorò appena prima di urlare “GRIFONDORO”

La biondina con la risatina acuta fu spedita a Corvonero e Alice invece raggiunse l’amico James a Grifondoro.

Dopo Proctor Jessica a Tassorosso ed Eliza Rosier a Serpeverde fu il momento dei due antipatici gemelli. Clarissa fu mandata a Corvonero e Henry a Tassorosso seguito da Thompson Dalia.

La fila era diminuita e mancavano solo sei persone allo smistamento.

“Aisha Tiger”

“Serpeverde”

“Mortimer Nott”

“Serpeverde”

Anche “Theodore Yaxley” fu smistato a Serpeverde insieme a Zabini Julia.

Lo smistamento si concluse con Emmeline Vance a Grifondoro e Becky White a Tassorosso.

 

Al tavolo dei Grifondoro James si stava presentando ai compagni di casa che non conoscevano. James provò anche a coinvolgere Lily ma la ragazzina non lo degnò di uno sguardo, anzi, i suoi occhi cercarono Severus e vedendolo triste gli fece un cenno che significava parliamo dopo.

Distolse lo sguardo dall’amico di infanzia e intavolò una conversazione con Emmeline e Alice.

Sirius invece si guardava intorno preoccupato e felice allo stesso tempo. Lo preoccupava la reazione della sua famiglia alla notizia del suo smistamento, notizia che sicuramente avrebbe inviato Narcissa l’indomani. Era felice invece di non essere nella stessa casa della cugina e dell’odiata Sophia. Anche se temeva una sua vendetta.

 

Se al tavolo dei grifoni si respirava un clima amichevole non si poteva dire lo stesso dei Serpeverde dove la tensione era palpabile. Molti studenti guardavano con terrore i membri delle famiglie Black e Malfoy. Temevano che lo smistamento del primogenito Black a Grifondoro avrebbe portato ad una guerra tra case. Sapevano che Narcissa Black era la fidanzata ufficiale di Lucius Malfoy, il prefetto di Serpeverde e persona molto temuta e rispettata da tutti. Sapevano anche che Sophia Malfoy, sorella di Lucius era la fidanzata ufficiale di Sirius Black, e tutti sapevano quanto fosse irritabile, isterica e dio solo sa cosa Sophia.

Il gruppo composto da Narcissa, Lucius, Mariah, Rabastan e Sophia si era estraniato da tutti e continuavano a confabulare tra di loro, sperando che fosse solo un brutto incubo.

“Non è possibile Cissy che Sirius sia stato smistato a Grifondoro” disse Sophia rivolta alla giovane cognata

“Purtroppo lo è Sophia” rispose Lucius visto che la fidanzata sembrava sconvolta e incapace di proferire parola. “Lo sapevamo tutti che era diverso ma non pensavo fino a questo punto. Finire a Grifondoro, che umiliazione per la tua famiglia tesoro” continuò il ragazzo rivolto verso Cissy e stringendole la mano per farle sentire il suo appoggio.

“Ci ha umiliato e disonorati, come Andromeda quest’estate. La pagherà cara appena sua madre lo saprà. Manderò la lettera stasera stessa per informare mia zia dello smistamento. Se continua così verrà diseredato. Non riesco ancora a crederci, non capisco come il cappello possa aver commesso un errore del genere. Dopo andrò a parlare con Silente, gli chiederò se è possibile spostarlo a Serpeverde. Devono spostarlo a Serpeverde”

“Verrò con te Narcissa. E se noi non riusciamo a convincere quel babbeo di Silente, scriverò ai miei genitori, loro hanno una grande influenza nella scuola, fanno parte del consiglio e ci penseranno loro” disse Sophia.

“Non credo che i nostri genitori possano decidere sullo smistamento degli studenti Sophia. Domani scriverò una lettera a casa per spiegare la situazione ai nostri genitori e per chiedere che il tuo contratto con lui venga annullato” disse Lucius guardando negli occhi la sorella

“NO!” disse Sophia alzando appena la voce “Non voglio che il nostro contratto venga sciolto. Finchè si comporterà bene la sua casa di appartenenza potrà passare in secondo piano”

“È per il tuo bene Sophia. Sirius non è come noi. Devi capirlo” le rispose Lucius

“No, e questa è la mia ultima parola.” Rispose lei al fratello che evitò di replicare.

Anche i due amici Mariah e Rabastan rimanevano in silenzio scambiandosi spesso degli sguardi e dirottandoli anche verso Sirius.

Intanto Albus Silente si era alzato in piedi. Sorrideva agli studenti:

“Benvenuti” disse “Bentornati ai nostri vecchi studenti e benvenuti ai nuovi. Ora prima di deliziarci con il nostro ottimo banchetto vorrei dire alcune parole. Il primo anno prenda nota, l’accesso alla foresta proibita è severamente vietato a tutti gli studenti. È vietato fare gare di magie tra le classi. La lista delle cose vietate è consultabile nell’ufficio del nostro custode, il signor Argus Gazza. I provini di Quidditch si terranno durante la seconda settimana dell’anno. Chiunque sia interessato a giocare è pregato di contattare Madama Hopkins. E ora Buona appetito” disse il vecchio Preside.

Tutti gli studenti rivolsero la loro attenzione al banchetto, e per qualche istante tutti dimenticarono i propri problemi.

Al termine del banchetto, Albus Silente si alzò di nuovo e augurò la buonanotte a tutti gli studenti.

“E ora ragazzi i vostri letti vi attendono. Buonanotte”

Gli studenti del primo anno si affrettarono a seguire il prefetto della loro casa, il prefetto di Grifondoro Kingsley Shacklebolt., un ragazzo di colore del quinto anno, accompagnò i ragazzini al dormitorio, raccomandando loro di fare attenzione alle scale perché amavano cambiare.

Dopo essere arrivati al dormitorio e aver pronunciato la parola d’ordine per entrare: LUPUS, Kingsley spiegò loro come fare per raggiungere le loro stanze.

Sirius e James avevano litigato per prendersi il letto migliore, entrambi volevano quello vicino al bagno, incurante dei loro litigi Frank si sedette sul letto conteso: “Tra i due litiganti il terzo gode. Ora il letto è mio. Smettila di fare il bambino Jamie” disse rivolto all’amico.

I due ragazzi si dovettero accontentare degli ultimi letti rimasti. Frank si trovava quindi vicino al bagno, alla sua sinistra James, poi subito dopo c’era Sirius, seguito da Remus e infine da Peter.

Nel dormitorio delle ragazze invece non c’erano stati problemi di alcun tipo. Lily aveva preso posto nel primo letto libero ed era in mezzo tra Alice e Emmeline. Nessuna delle ragazze aveva sonno e passarono il resto della serata a parlare e a conoscersi. Erano tutte ragazze simpatiche e alla mano, tra loro si stava instaurando subito un bellissimo rapporto che sicuramente sarebbe durato negli anni.

 

Nei dormitori di Serpeverde invece la situazione non era così rosea. Se gli studenti del primo anno erano tranquilli, a parte Severus che era triste per essere stato diviso da Lily, gli studenti degli ultimi anni erano agitati.

Narcissa Black si stava occupando di scrivere alla zia riguardo allo smistamento di Sirius.

 

Cara Zia Walburga,

Ti starai chiedendo per quale motivo io ti scriva.

Oggi durante lo smistamento è accaduta una cosa gravissima che mi ha portato a scriverti.

Ovviamente riguarda Sirius.

Sirius non è stato smistato, come ogni Black, a Serpeverde, ma nei Grifondoro.

Il suo smistamento ha gettato nel panico sia me e Lucius sia Sophia.

Siamo sconcertati da tutto questo.

Sono stata dal Preside dopo cena per chiedere la possibilità di far cambiare casa a Sirius ma non mi ha dato retta. Ha detto che lo smistamento non può essere modificato e che se è stato smistato a Grifondoro ci sarà un perché.

Magari a Voi darà retta.

Non so cos’altro fare. Ho provato anche a fermarlo prima che andasse nei dormitori ma ha fatto finta di non vedermi.

Mi rammarico per essere portatrice di cattive notizie, tuttavia, dopo quello che è successo quest’estate, non desidero che la famiglia sia messa in ridicolo.

 

Con affetto

 

Narcissa

 

Anche Lucius stava scrivendo una lettera ai genitori, nonostante il parere contrario della sorella.

 

Cara Madre, Caro Padre,

Mi scuso per la tarda ora con cui Vi mando questa missiva.

Siete a conoscenza che oggi anche Sirius Black, promesso sposo di Sophia ha iniziato il primo anno, ero sicuro che il cognome che porta fosse una garanzia, ma sono stato costretto a ricredermi.

È stato smistato nella casa dei traditori e dei mezzosangue, in Grifondoro.

Con questa mia, sono a chiederVi di annullare il contratto che lega Sophia a Sirius, visto il comportamento tenuto da quest’ultimo.

Sophia è contraria all’annullamento del contratto, come ben sapete per lei sarebbe un sogno unirsi in matrimonio con un Black, tuttavia temo che questa unione la faccia soffrire.

Attendo Vostre Notizie,

 

Lucius

 

Sdraiata nel suo letto Sophia si rigirava. Non riusciva ad addormentarsi. Era ancora sconvolta dallo smistamento di Sirius.

Chissà se aveva ricevuto la sua lettera, mandata poco prima. Aveva scritto poche parole, ma con significato.

 

Me la pagherai. Mi hai umiliato.

Non credere di liberarti così facilmente di me.

 

Sophia

 

Era stato uno stupido, credeva di potersi allontanare da lei, sciocco e illuso.

Si addormentò, un sonno agitato, con un sogno che non si sarebbe mai avverato.

Lei nei panni della nuova signora Black.

Buonasera a tutti. Ecco il secondo capitolo relativo al primo anno. Cosa pensate di Sophia?
Il prossimo verrà pubblicato il prima possibile.

Alla prossima
Ale146

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Capitolo 9
*** Parte 2 - 1° anno Chap 3: Il primo giorno ***


IL PRIMO GIORNO


La mattina dopo la sveglia di Lily suonò alle 7.00 ma lei aveva già gli occhi aperti.

Aveva dormito poco quella notte.

Era emozionata per la sua prima lezione, aveva paura di rendersi ridicola e soprattutto era terrorizzata di arrivare in ritardo.

Si alzò e si diresse in bagno dove si fece una doccia ristoratrice e dopo essersi vestita di tutto punto uscì dal dormitorio per incontrare Severus.

Le sue compagne, tranne Alice, ancora dormivano, così Lily salutò la compagna, assicurandole che si sarebbero trovate in sala grande per la colazione.

Appena scese in sala comune la trovò così vuota e silenziosa che le sarebbe piaciuto rimanere li, per godersi il silenzio.

Uscì dal buco del ritratto e si avviò verso la sala grande.

La piccola Lily però, non aveva considerato che non era facile trovare la strada giusta, specie per chi è al suo primo giorno nell’immenso castello, e che rischiava di perdersi.

Fortuna volle che in quel momento intravedesse un fantasma e decise di chiedere aiuto.

“Salve Signor Fantasma” disse Lily in tono gentile e rispettoso “Le posso chiedere di indicarmi la strada per la sala grande?”

“Buongiorno mia piccola giovane Grifondoro” rispose “Certo che ti indico la strada per la Sala Grande. Oh così piccola e così educata, mica siete tutti così. Bando alle ciance, non mi sono ancora presentato, sono Sir Nicholas meglio conosciuto come Nick-Quasi-Senza-Testa e sono il fantasma ufficiale dei Grifondoro”.

“Molto piacere Sir Nicholas, io sono Lily Evans”

“Lily puoi tranquillamente chiamarmi solo Nicholas. E ora vieni con me, ti accompagno in sala grande” rispose Nick

Sir Nicholas però odiava il silenzio e così fece qualche domanda a Lily.

“Lily mia cara, tu sei babbana di nascita, vero?”

“Si Nicholas, i miei genitori sono entrambi babbani!”

“Non essere triste. Vedrai che qui ti troverai bene, e non temere di essere inferiore agli altri, partite tutti dallo stesso livello” le disse lui con gentilezza e questo tranquillizzò non poco Lily.

Arrivati in sala grande, Sir Nicholas la salutò e lei si diresse subito verso Severus.

Severus non appena aveva visto Lily si era alzato e si era incamminato verso di lei.

Anche Severus quella notte aveva dormito poco, era preoccupato per Lily, aveva paura che l’appartenenza a due case diverse gli avrebbe divisi.

Temeva molto anche i nuovi compagni di lei, temeva che la plagiassero e gli e la mettessero contro.

I suoi nuovi compagni invece, erano tutti figli di famiglie Purosangue e prima di averci parlato avevano difficoltà ad accettarlo, tuttavia, appena il discorso era caduto sulle famiglie si erano ricreduti. Nonostante avesse dovuto ammettere che il padre era Babbano, aveva anche ammesso di odiarlo con tutto se stesso e aveva detto loro che la madre era una Prince, ultima discendente di una nobile famiglia Purosangue.

Ci fu un cambiamento immediato, infatti dopo aver sentito il cognome della madre di lui, i suoi compagni di dormitorio avevano iniziato a guardarlo diversamente, quasi con rispetto e avevano deciso di ignorare la sua discendenza paterna.

Ovviamente avevano chiesto subito informazioni su Lily, e lui a malincuore dovette ammettere che era Nata Babbana, ma che non voleva rinunciare a lei, non ora almeno.

I suoi compagni nonostante avessero molto da obiettare, rimasero in silenzio, consapevoli che prima o poi Severus avrebbe cambiato idea, e la ragazzina sarebbe stata un lontano ricordo.

Mortimer Nott in particolare, era convinto che Severus si sarebbe rivelato prezioso e un vero Serpeverde.

Si sarebbe rivelato prezioso anche per quel conoscente di suo padre, un certo Lord Voldemort, che lottava per liberare il mondo magico dai Nati Babbani e per affermare la supremazia dei Purosangue.

Suo padre gli e ne aveva parlato prima che partisse, raccomandandogli tuttavia, di non nominarlo mai e di non far capire che lo conoscevano, poteva essere pericoloso.

“Buongiorno Lily, come è andata la prima notte?” chiese Severus una volta raggiunta la giovane amica.

“Buongiorno Sev” rispose lei con evidente entusiasmo “Ho dormito poco per l’eccitazione, ma sono contenta di essere qui. Finalmente sono ad Hogwarts. Le mie compagne sono molto simpatiche, abbiamo chiacchierato molto ieri sera. Le ho trovate gentili e credo possa nascere una bella amicizia”

Quasi dispiaciuto che Lily si fosse trovata bene con le sue compagne, Severus esibì un sorriso di circostanza:

“Sono contento che ti stiano simpatiche. Anche i miei compagni lo sono. Hai avuto modo di parlare anche con quel ragazzino antipatico che abbiamo incontrato sul treno?”

“Chi James Potter? No. Lui mi ha rivolto la parola ma io l’ho ignorato. Finchè non mi chiederà scusa non gli rivolgerò la parola”.

Rincuorato Severus la invitò a fare colazione insieme, ricevendo una risposta negativa da parte di Lily, che disse, aveva promesso alle compagne di far colazione con loro.

Gli promise però che sarebbe stata con lui dopo le lezioni.

Anche se era dispiaciuto per non poter stare con lei, la salutò come se nulla fosse e si diresse verso il suo tavolo, dove vide che i suoi compagni avevano già preso posto.

Anche Lily andò verso il suo tavolo e si sedette tra Alice ed Emmeline, salutò anche le altre compagne e iniziò a far colazione.

Furono subito raggiunte dai ragazzi, James le salutò con entusiasmo, mentre gli altri mantennero un certo contegno.

Due di loro, Remus e Peter, dopo aver salutato occuparono posto un po’ isolati dagli altri, per la paura di non venire accettati.

Ancora una volta fu James a notarlo e ad invitarli ad avvicinarsi e a stare tutti insieme.

Dopotutto avrebbero dovuto passare 7 anni assieme, dovevano conoscersi prima o poi.

Nonostante fossero ancora titubanti si unirono ai compagni, scambiando qualche parola tra un boccone e l’altro.

Avevano appena terminato di fare colazione quando un fruscio attirò la loro attenzione, alzarono lo sguardo e videro centinaia di gufi postini volare e planare verso di loro. Legate alle zampe lettere e pacchettini.

Il primo ad atterrare fu un gufo reale, dall’aria maestosa, atterrò di fronte a Sirius e attese che il padrone gli slegasse la lettera.

Sirius rimase paralizzato quando vide che si trattava di una Strillettera la prese e si diresse verso l’uscita a gran velocità, subito seguito da James.

Fece appena in tempo ad arrivare in giardino che la lettera esplose e la voce di Walburga Black risuonò nell’aria:

 

Sirius Orion Black, come hai osato finire a Grifondoro? Quando ho ricevuto la lettera di Narcissa ho creduto di morire. Traditore del tuo sangue. Tu non puoi essere mio figlio. Ci hai resi ridicoli davanti a tutta la società magica. Non hai pensato a quella povera Sophia, umiliata a causa tua. Ricordati Sirius, me la pagherai.

 

Dopo quest’ultima frase la lettera si distrusse sotto gli occhi scioccati di James.

Sirius invece, per nulla turbato dalla lettera, esplose in una risata liberatoria.

Si era aspettato una lettera del genere dai genitori, ma a lui poco importava.

“Ecco James” disse Sirius rivolto al compagno “Hai fatto conoscenza con la mia cara dolce mammina”

“Io… io…” balbettò James, senza parole per la prima volta in vita sua

“Mia madre, o meglio tutta la mia famiglia, è stata sempre smistata solo a Serpeverde. Loro ritengono che ogni Black che si rispetti debba finire li. Per loro Grifondoro è un disonore. L’unica casa che possono tollerare è Corvonero. Significa che sei intelligente e per loro, se proprio non puoi essere un Serpeverde, è meglio che tu finisca con i secchioni. Mai Grifondoro. Ti dirò, io sono fiero di esserci finito e prima o poi me ne andrò da quella casa di fissati purosangue” rispose Sirius

I due bambini continuarono a parlare mentre rientravano in sala grande per prendere gli orari delle lezioni.

Mentre il giovane Sirius correva fuori dalla sala grande con una vistosa lettera in mano, al tavolo dei Serpeverde planava accanto alla sua padrona Crystal, la gufetta di Cissy.

Legate alle zampe ben 4 lettere.

Guardò chi le mandava, zia Walburga, doveva immaginarselo, sua madre Druella, scontato, sua sorella Bellatrix, strano, sua sorella Andromeda, decisamente strano.

Nel vedere il mittente di quest’ultima lettera Narcissa perse un battito e si chiese cosa potesse volere da lei la sorella diseredata.

Decise che l’avrebbe letta più tardi, da sola nella sua stanza, non voleva che nessuno, men che meno Lucius, pensasse che fosse in contatto con una traditrice.

Decise di leggere per prima la lettera della zia:

 

Mia cara Narcissa,

Sono così addolorata per quello che è successo ieri durante lo smistamento.

Mi vergogno nel sapere che mio figlio è un traditore, e che ti ha messo a disagio con i tuoi compagni e con la famiglia Malfoy.

Ho avuto modo di parlare con Abraxas e abbiamo convenuto che per il momento il fidanzamento rimarrà intatto.

Vediamo come si comporterà e se il suo comportamento dovesse danneggiare le famiglie il contratto verrà annullato.

Questo comporterà una grave perdita di denaro e prestigio per noi.

Ti dico questo, mia cara, per chiederti l’ingrato compito di controllare Sirius e far si che stringa amicizia con le persone giuste.

Ho ritenuto opportuno informarmi, tramite Phineas, delle persone smistate nel Grifondoro con Sirius. Purtroppo nessuno di loro vale un fico secco.

Ad avere un albero genealogico purosangue sono in molti, ma ci sono anche molti traditori.

L’unica con un buon albero genealogico è Emmeline Vance.

Suo padre è Sottosegretario Anziano del Ministro.

Devi fare il possibile affinché lui stia lontano da tutti gli altri, specie da James Potter.

I suoi genitori sono Auror, e anche se sua madre è una Black, non voglio che Sirius stringa amicizia con lui.

Attendiamo regolari notizie,

Buon Anno scolastico

 

Walburga e Orion Black

 

Narcissa cercò con lo sguardo il cugino e lo vide mentre rientrava e confabulava proprio con James Potter.

Sarebbe stato più difficile del previsto allontanarli.

A Narcissa in realtà, non interessava molto del cugino, non era mai stata legata a lui, lui preferiva Andromeda e lei Regulus.

Decise quindi di non intromettersi nella vita di Sirius perché lui non apparteneva ai Black e nessuno avrebbe pianto per il suo allontanamento.

Prima o poi sia sua zia che sua cognata se ne sarebbero accorte.

Già, sua cognata, la viziata e infantile Sophia.

Narcissa non la sopportava, ma era costretta a fare buon viso a cattivo gioco.

Bramava da tempo di darle una lezione, e l’occasione era quella di far rompere il contratto che la legava a Sirius.

Ma come?

Doveva escogitare un sistema.

Prima o poi le sarebbe venuto in mente qualcosa.

Aprì la lettera della madre, dove la donna esprimeva il suo disgusto per il nipote e dove raccomandava a Narcissa di stargli distante.

Lei non doveva mischiarsi con il traditore.

Dopo le prime frasi rivolte a Sirius, Druella aveva cambiato completamente discorso e l’aveva informata dei preparativi al matrimonio di Bellatrix, dove lei sarebbe stata l’unica damigella.

La madre si diceva entusiasta della scelta fatta dalla figlia maggiore, Rodolphus era un Purosangue di ottima famiglia, al loro livello.

Infine la madre le raccomandava di studiare, di impegnarsi con la scuola e di comportarsi come una perfetta Black.

Dopo aver risposto alla madre decise di leggere la lettera della sorella Bellatrix.

 

Cara Cissy,

Posso immaginare il tuo stupore nel leggere il mio nome su questa lettera, tuttavia ho estremo bisogno di parlare con qualcuno e tu sorella mia sei l’unica con cui posso farlo.

Nostra madre non capirebbe mai.

Innanzitutto lo smistamento di quel moccioso di Sirius.

L’abbiamo sempre saputo che era diverso da noi, però non pensavo sarebbe mai arrivato a questo punto, anche se, dopo Andromeda non mi stupisco di nulla.

Ricordati, prima o poi Sirius la pagherà cara, come d’altronde lei.

Ieri sera, dopo aver appreso la notizia, ho provato a convincere zia Walburga a bruciare il suo nome dall’arazzo, ma ha detto che gli daranno ancora una chance.

Secondo me, conoscendolo, la sprecherà, e prima o poi sarà bruciato dall’arazzo di famiglia.

Lasciamo stare Sirius comunque, il motivo principale della mia lettera riguarda il mio matrimonio.

Non ne posso più di tutti i preparativi.

Nostra madre è come se fosse impazzita.

Quando ieri le ho detto che non mi interessava del colore delle tovaglie, o dei piatti, ho temuto le venisse un colpo.

Mi ha detto che sono una sciagurata e un maschiaccio, e che non merito un ragazzo così perfetto come Rodolphus.

Peccato che anche lui la pensi come me, è solo troppo educato per dirlo.

Alla fine le ho dato carta bianca sull’organizzazione, io mi presenterò solo alla cerimonia il giorno esatto.

Ho molte altre cose da fare ora e non posso anche star dietro al matrimonio.

Ovviamente nostra madre ha provato a obiettare ma quando ho minacciato di scappare e andare a sposarmi a Las Vegas, si è zittita e si è rassegnata a organizzare tutto lei.

Tu sai a cosa mi riferisco quando scrivo che ho molto da fare, lui crede molto in me, ha detto che sono brava e che ho un’innata capacità nelle maledizioni.

Mi ha raccontato anche che l’anno scorso ha provato a chiedere una cattedra lì a scuola, ma che Silente ha rifiutato per timore verso di lui.

Silente non ha ancora capito la sua potenza.

Per ora non siamo ancora usciti allo scoperto ma presto la comunità magica verrà a sapere di noi, e allora i mezzosangue tremeranno.

Mi ha anche detto che sta tenendo d’occhio gli studenti Serpeverde degli ultimi anni, per vedere chi tra loro ha le capacità di unirsi a noi e ha individuato Lucius e Rabastan tra tutti.

Dovresti essere molto fiera che al tuo fidanzato venga data un’opportunità del genere.

Fa attenzione Cissy a non lasciarti sfuggire nulla su questo argomento, nemmeno con Lucius.

Se gli eventi non mi porteranno a scriverti di nuovo, ci vediamo a Natale.

Con Affetto

 

Bellatrix

 

Così immersa nella lettura della lettera di Bellatrix non si era accorto che anche Lucius, seduto di fronte a lei, stava leggendo una lettera, sulla busta lo stemma dei Malfoy.

La lettera che aveva ricevuto era da parte dei suoi genitori, lo ringraziavano per la lettera della sera prima e lo informavano che per il momento non avevano intenzione di annullare il contratto che legava Sophia a Sirius Black.

Nonostante la delusione subita, sia loro che i Black, credevano di poter riportare Sirius sulla retta via, e che forse Sophia era la chiave per farlo.

I suoi genitori erano più che convinti che a Sirius piacesse Sophia, poveri illusi, l’aveva capito diversi anni prima, quando Sirius preferiva giocare da solo piuttosto che con la sua promessa sposa.

Entrambi i genitori comunque gli raccomandavano di prestare attenzione al comportamento del giovane e di aiutare Sophia a conseguire i suoi obiettivi.

Prima che Lucius avesse modo di raccontare alla sorella ciò che avevano detto i genitori, arrivò il professor Lumacorno, insegnante di pozioni, per distribuire gli orari.

Il ragazzo quindi, dopo aver preso gli orari si diresse verso l’aula di Antiche Rune per la prima ora.

Anche al tavolo dei Grifondoro la McGranitt stava distribuendo gli orari.

I ragazzi del primo anno guardando l’orario, si accorsero che alla prima ora avevano proprio la McGranitt.

Lily e le compagne si alzarono e si diressero verso l’aula, che si trovava al secondo piano del castello, mentre i compagni rimasero ancora seduti a chiacchierare.

All’arrivo della professoressa, tuttavia, erano già tutti in aula.

La lezione era con i Corvonero.

Lily era impaziente di imparare a fare le magie.

Gettò un’occhiata ad Alice, la ragazzina con cui divideva il banco, e vide che anche lei sembrava agitata, beh almeno non era l’unica.

La McGranitt iniziò la lezione facendo un bel discorso alla classe:

“Buongiorno a tutti, io sono Minerva McGranitt e sono l’insegnante di Trasfigurazione, nonché vicepreside della scuola. La Trasfigurazione è una delle materie più complesse e pericolose che apprenderete a Hogwarts. In quest’aula per il momento vi verrà insegnato a trasfigurare gli oggetti, arrivando poi, negli ultimi anni, a praticare la Trasfigurazione di se stessi. Siete avvisati, non tollero confusione nella mia aula, e chiunque venga sorpreso a farla verrà allontanato” disse Minerva guardando specialmente in direzione di James, soggetto che lei aveva già classificato come casinista e probabilmente svogliato.

Dopo aver mostrato alla classe alcune trasfigurazioni e dopo aver spiegato le varie caratteristiche della materia, diede loro un fiammifero, dovevano trasformarlo in ago.

Dovette ricredersi su James, quando, alla fine della lezione, era riuscito a trasfigurare il fiammifero in un ago.

Era uno dei pochi a esserci riuscito.

“Signor Potter, complementi per la trasfigurazione ben riuscita. 5 punti a Grifondoro” disse l’insegnante “Anche a lei signorina Evans 5 punti per Grifondoro”

Lily seppur contenta per aver fatto guadagnare punti alla sua casa, era seccata perché anche James Potter era riuscito a trasfigurare il fiammifero..

Ovviamente non erano i soli a esserci riusciti, anche Remus e una Corvonero, Kate Cook, guadagnarono i 5 punti.

La McGranitt spiegò che non dovevano preoccuparsi, ci sarebbero riusciti la prossima volta, dovevano però, esercitarsi tutte le sere.

Se i giovani Grifondoro avevano compreso e non sembravano preoccupati, gli abitanti della torre di Corvonero, non ne erano felici.

Clarissa Smith infatti, aveva fatto notare alla McGranitt che anche il suo fiammifero aveva cambiato aspetto e per questo anche lei meritava di guadagnare punti.

Sbalordita dall’intraprendenza della giovane, la McGranitt controllò il fiammifero e le fece notare che la punta non si era trasfigurata, quello era il motivo per cui non le erano stati assegnati i punti, la trasfigurazione non era perfetta.

Ignorando poi le proteste della ragazzina, la McGranitt congedò gli studenti, e li invitò ad avviarsi verso la lezione di Incantesimi, nell’aula di fronte.

Ad attenderli trovarono il professor Vitious, e vedendolo così piccolo, molti di loro rimasero di sasso, nonostante la sorpresa si accomodarono nei loro posti e attesero che l’insegnante parlasse.

Dopo aver fatto l’appello, l’insegnante aveva mostrato loro l’incantesimo di Levitazione.

Wingardium Leviosa.

Finita la spiegazione, rimanevano ancora 30 minuti buoni per esercitarsi nell’incantesimo, e a coppie i ragazzi ci provarono.

Lily era in coppia con Marlene e James con Sirius.

Sorprendentemente i primi a riuscirci, dei Grifondoro, furono Sirius e Dorcas, seguiti subito da Lily, Alice e Frank.

In quella lezione invece, James impiegò più tempo a fare l’incantesimo, e sia lui che Remus ci riuscirono prima della fine dell’ora.

Peter invece si sentiva inutile, non era riuscito né a trasfigurazione né a incantesimi, chissà cosa avrebbe detto suo zio se avesse saputo.

Vedendo il suo nuovo amico già di morale, Remus si offrì di aiutarlo a imparare l’incantesimo, aiuto che venne prontamente accettato da Peter.

Anche Lily, Dorcas e Alice decisero di aiutare le compagne che non ci erano riuscite, Marlene, Mary ed Emmeline, dandosi appuntamento la sera in sala Comune.

Le due ore di incantesimi terminarono e i ragazzi si diressero a pranzo.

Sirius non fece neanche in tempo a sedersi che fu bloccato da Sophia.

“Sirius, vieni con me, dobbiamo parlare” disse la ragazzina con fare imperioso.

“Sophia, noi non abbiamo niente da dirci, e ora se non ti dispiace è ora di pranzo e voglio mangiare” rispose lui sottraendo il suo braccio dalla presa di Sophia.

“Te l’ho già detto ieri Sirius, a me non interessa quello che vuoi tu. O esci fuori a parlare con me, o parlerò io qua, e ti metterò in ridicolo davanti a tutti i tuoi compagni”

Sbuffando Sirius si alzò e la seguì fuori nel corridoio, non voleva mettere in mezzo i suoi nuovi amici, loro non c’entravano nulla.

“Spiegami cosa vuoi, e vedi di fare in fretta, voglio andare a mangiare” le ripeté Sirius.

“Cosa voglio? Voglio sapere come diavolo ti è saltato in mente di farti smistare a Grifondoro? Tu, discendente della più nobile casata Purosangue, tu un Black, finito in mezzo alla feccia Grifondoro?” urlò la ragazzina

“Intanto Sophia cerca di non usare quei termini davanti a me, soprattutto se rivolti ai miei nuovi amici. Il cappello parlante ha deciso di smistarmi in Grifondoro e sai, non sono pentito di avergli dato retta. Ho già trovato un vero amico, non uno di quei damerini che ero costretto a frequentare prima, e anche gli altri miei compagni sono simpatici. Di certo meglio di voi Serpi!” rispose lui alzando la voce, era arrabbiato, come si permetteva lei di offendere i suoi nuovi amici.

“Amici? Non dire che sono tuoi amici. Non lo sono e non lo saranno mai. Non puoi frequentare quella gente, non sono alla nostra altezza” non poté proseguire oltre perché Sirius la interruppe arrabbiato

“Non sono alla nostra altezza? Adesso ascoltami bene Sophia, perché non intendo ripeterlo un’altra volta. Io non voglio avere niente a che fare con te. Non mi interessa se i nostri genitori hanno stipulato un contratto, perché io non intendo rispettarlo. Comunque è vero, i miei amici non sono alla tua altezza, loro sono centomila volte migliori di te e di tutti quelli come te. Farò di tutto per annullare quel contratto, e succederà, anche a costo di venire diseredato. Ora se non ti dispiace me ne torno a pranzo” si voltò e prima di andarsene “ Ah Sophia, non voglio più vedere la tua faccia almeno fino alle vacanze di Natale, anche perché sono sicuro mi toccherà sopportarti li, non ho intenzione di farlo anche a scuola”.

Sophia non riuscì a ribattere, come aveva potuto trattarla in quel modo.

Il nervosismo e la rabbia presero in lei il sopravvento e la ragazzina si ritrovò sola a piangere nel corridoio di fronte alla Sala Grande.

A trovarla fu Lucius, che avendo visto rientrare Sirius ma non lei, si era preoccupato ed era uscito a cercarla.

Vedendola in lacrime comprese subito che tra Sirius e Sophia dovesse esserci stato un brutto litigio, e il motivo sembrava abbastanza evidente.

“Sophia, cosa succede? Ricordati che una Malfoy non piange, specie se in pubblico”

“Lucius, hai ragione. È tutta colpa di Sirius, mi ha detto delle cose orribili. Ha detto che non vuole avere nulla a che fare con noi e che farà di tutto per annullare il contratto che ci lega. Ha anche difeso i suoi nuovi amici, mi ha umiliato!” rispose Sophia con voce roca, dovuta al pianto appena fatto.

“Sophia, devi capire che lui non è come noi, i nostri genitori hanno detto che per il momento il contratto rimarrà invariato, tuttavia credo che sia nel tuo interesse romperlo e trovare un’altra persona che sia disposta a stare al tuo fianco. Lo so che non vuoi sentirlo ma lui non è interessato a te. Devi fartene una ragione” le disse il fratello in tono freddo, anche se era molto dispiaciuto per lei.

“No Lucius, io non voglio rompere il contratto. Lui imparerà a stare al mio fianco e che il suo posto non è tra quella gente. Sono sicura lo capirà” non era disposta a rinunciare a lui, o meglio, non era disposta a rinunciare alla prospettiva di diventare una Black.

Quando videro uscire gli studenti dalla sala Grande, capirono che il pranzo era finito ed entrambi lo avevano saltato.

Entrambi si avviarono alle rispettive lezioni pomeridiane.

 

Sirius era appena tornato al tavolo dei Grifondoro e James, con la sua solita curiosità, gli chiese cosa fosse successo.

In realtà non aveva molta voglia di parlare di cosa era successo con Sophia, per cui si limitò ad accennare la cosa, spiegando che lui e la Malfoy avevano litigato per il suo smistamento.

Non accennò minimamente alle offese fatte dalla ragazza.

Il ragazzo si servì di pollo e patate e iniziò a mangiare con voracità, mentre James capì che per il momento era meglio lasciarlo stare.

Qualche posto più in la, Lily e Alice chiacchieravano allegramente, come se fossero amiche da sempre, chiacchiere a cui si unirono anche le loro compagne di dormitorio.

“Lily, ma i tuoi genitori come hanno reagito alla notizia che sei una strega? E tu?” chiese Alice, rivolta alla giovane amica.

“Io lo sapevo già da un paio d’anni, me l’aveva detto Severus Piton, il ragazzo che è finito a Serpeverde, abitiamo nello stesso paesino e l’ho conosciuto al parco. Il giorno che ci siamo conosciuti mi ha detto che ero una strega e mi ha raccontato tutto sul mondo magico. Non ho mai detto nulla ai miei genitori di quelle conversazioni, solo mia sorella lo sapeva, perché ci spiava. Ho una sorella di due anni più grande di me, si chiama Petunia, e lei è quella che più di tutti ha preso male la storia della mia magia. I miei genitori l’hanno accettato subito, e si dicono fieri di avere una strega in famiglia. Lei invece mi odia, mi ha chiamato mostro prima che salissi sul treno. Questo mi fa stare molto male, perché io voglio molto bene a mia sorella!” rispose la piccola Lily, rivolta alle sue compagne, visto che tutte erano in ascolto.

“Oddio Lily, mi dispiace, non volevo impicciarmi” rispose Alice

“Non preoccuparti Alice, prima o poi sarebbe venuto fuori. Diciamo che cerco di non pensarci” disse Lily

“Vedrai che cambierà idea” continuò Alice “Comunque è vero, meglio non pensarci. Cambiamo discorso. Oggi pomeriggio abbiamo Pozioni ed io sono un disastro nel mescolare intrugli”

“Neanche io credo di esserne all’altezza, se è come in cucina, aiuto, io sono negata a cucinare!” disse Lily, sdrammatizzando anche nel tentativo di far ridere la sua nuova amica.

Finito di pranzare le ragazze si alzarono e con i libri sottomano si diressero verso i sotterranei per la lezione di pozioni, seguite dai ragazzi.

Lily ebbe occasione di scambiare anche qualche parola con Frank, che trovò essere un ragazzo simpatico, socievole ma soprattutto gentile, molto diverso dal compagno di dormitorio James.

Arrivata nell’aula di pozioni Lily vide Severus seduto su uno dei primi banchi, e fu felicissima di poter seguire una lezione con lui, anche se immaginava non si sarebbero seduti assieme.

Lily si sedette tra Dorcas e Alice, mentre Marlene, Mary ed Emmeline si accomodarono sul tavolo a fianco.

James invece occupò posto dietro a Lily, tra Sirius e Frank, mentre Remus e Peter si accomodarono al primo banco, l’unico tavolo con due posti liberi.

La prima impressione di Lily fu che l’uomo assomigliava a un grosso tricheco.

“Buongiorno ragazzi, io sono Horace Lumacorno, e sarò il vostro insegnante di Pozioni. Molti faticheranno a credere che l’arte delle pozioni sia magia, visto che non si usa la bacchetta. Per fare una pozione bisogna esserne portarti e avere anche un po’ di inventiva. Oggi faremo una pozione molto semplice, la Scacciabrufoli. Le istruzioni si trovano a pagina 3 del vostro libro di testo. Se avete bisogno degli ingredienti li trovate nell’armadio alle vostre spalle. Avete un’ora a disposizione. Buona Fortuna!” disse l’insegnante.

Gli studenti aprirono libro e letta la lista degli ingredienti, si alzarono e si diressero verso la dispensa per recuperarli.

Quando James tornò alla sua postazione notò che la sua compagna di casa Lily Evans, aveva già iniziato a tritare le zanne di serpente, e sembrava più avanti rispetto a tutti.

Con suo dispiacere vide che anche Mocciosus aveva già iniziato la pozione.

Deciso a sorpassare il Serpeverde anche lui si mise d’impegno per fare la pozione.

Mancava poco alla fine dell’ora quando dal fondo dell’aula si senti

“BOOOOOMMMM”

L’aula si riempì di fumo denso e Lumacorno fu costretto a intervenire con la bacchetta, in modo da poter raggiungere il fondo dell’aula.

Nell’ultimo banco trovò John Avery, ricoperto dalla testa ai piedi di una sostanza color vomito.

Il ragazzino aveva messo un ingrediente sbagliato, nemmeno lui sapeva quale, nella pozione.

“Signor Avery, cosa ha combinato? Non mi è mai successo che alla prima lezione, uno studente facesse esplodere il calderone. 5 punti in meno a Serpeverde. E ora vada pure nel suo dormitorio a farsi una doccia!” disse Lumacorno con tono severo.

John, con l’umiliazione negli occhi si alzò e dopo aver radunato le sue cose uscì dall’aula diretto verso il proprio dormitorio.

Dopo l’uscita dall’aula di Avery, il professor Lumacorno aveva iniziato a fare il giro degli studenti per verificare le loro pozioni.

Definì molte delle pozioni passabili, non degnò di uno sguardo quelle di Remus, Peter e Alice, in quanto assomigliavano a malta fresca, mentre guardò estasiato sia la pozione di Lily che quella di Severus.

Entrambe le pozioni erano perfette.

Anche quella di Sirius lo era, e Lumacorno, dopo aver fatto complimenti all’erede dei Black, e avergli assegnato 5 punti, si diresse verso Lily.

“Signorina Evans, complimenti. La sua pozione è riuscita perfettamente. È la prima volta che prepara una pozione?” chiese alla ragazzina che in tutta risposta arrossì per i complimenti.

“Si professore. È la prima volta, sa i miei genitori sono babbani!”

“Eccezionale. Non mi è mai capitato di avere un’alunna così dotata. Signorina Evans, 5 punti a Grifondoro” urlò prima di voltarsi e andare verso Piton.

Anche a lui Lumacorno fece i complimenti e assegnò 5 punti ai Serpeverde.

Lumacorno non poteva crederci, se da un lato Severus era naturale fosse un ottimo pozionista, vista la sua discendenza, dall’altro c’era Lily, giovane studentessa Nata Babbana, con un talento e una capacità fuori dal comune.

Terminata la lezione tutti gli studenti si diressero verso le proprie sale comuni, in attesa della cena.

Severus riuscì a scambiare qualche parola con Lily e i due si accordarono per trovarsi nel parco mezz’ora dopo.

Per Severus sembrava che il tempo non passasse mai, era così impaziente di passare del tempo con Lily che arrivò al luogo dell’appuntamento con 20 minuti d’anticipo, e dovette aspettare l’arrivo dell’amica.

I due ragazzini si raccontarono tutto quello che era successo durante la giornata, felici di poter passare del tempo assieme, come durante gli anni precedenti.

Severus tuttavia, notò che Lily parlò molto delle nuove compagne, in particolare di Alice Prewett, e a lui, questa Alice, cominciava a stare antipatica, anche se non ci aveva mai parlato. Antipatica solo perché gli stava portando via tempo con Lily.

Lily notò tristezza sul volto dell’amico e immaginando il motivo, gli assicurò che non l’avrebbe mai messo in disparte, tuttavia lei aveva bisogno di amiche della sua età.

Severus non comprese il punto di vista dell’amica ma le assicurò comunque di aver capito le sue esigenze.

Dopo aver chiacchierato del più e del meno per una buona ora, i due ragazzini si separarono diretti verso la propria sale comune.

Arrivata in camera Lily trovò Alice seduta sul letto, da sola.

“Alice, sei sola? Ti disturbo?” chiese Lily

“Non disturbi Lily, vieni pure. Le altre sono andate a parlare con James, io invece dovevo rispondere alla lettera dei miei genitori” rispose Alice

“Da James? Lo conoscevate già da prima di iniziare la scuola?”

“Si certo, io, Dorcas e Marlene siamo cresciuti con James e Frank. Abbiamo passato gli ultimi 4/5 anni sempre assieme! James è il mio migliore amico! Perché me lo chiedi?” chiese Alice

“Ecco, perché il primo giorno di scuola, sul treno ci ho litigato e da quel momento non mi sta molto simpatico. Non pensavo vi conosceste!” rispose lei

“Non ti preoccupare Lily, io litigo spesso con James. Purtroppo lo conosco e so com’è fatto. Nonostante la sua età è molto arrogante e sicuro di sé, però ti giuro che non è cattivo. È solo stato viziato molto. Posso capire se non ti sta simpatico, e non ti giudico per questo. Io voglio essere tua amica, indipendentemente da James!” disse Alice guardando Lily negli occhi.

Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime nel sentire quelle parole, non credeva di trovare un’amica già dal primo giorno di scuola.

“Scusa se piango, ti sembrerò una stupida” rispose Lily asciugandosi gli occhi “Non ho mai avuto vere amiche alle scuole babbane e avevo paura di non riuscire a farmene neanche qui! Per quello sono molto legata a Severus Piton, è l’unico che mi ha sempre accettato per quello che ero, e l’unico amico che avevo”

“Lily, anche io ti accetto per quello che sei, e sono sicura anche le altre” rispose Alice “E ora, basta con le lacrime, andiamo a cena” terminò con tono imperioso, facendo ridere la sua nuova amica.

Ridendo e scherzando le due ragazzine si avviarono verso la sala Grande per la cena.

Stava nascendo una nuova e forte amicizia.

Nel frattempo nel dormitorio di Serpeverde, Narcissa si era seduta sul letto e guardava incerta la lettera di Andromeda. Doveva aprirla o buttarla?

Aveva liquidato le compagne dicendo che doveva rispondere a una lettera di Bellatrix e desiderava un po’ di privacy, così era salita in camera da sola e vi si era chiusa dentro.

Guardava quella lettera da almeno un quarto d’ora. Non riusciva a decidersi ad aprirla.

Con mano tremante aprì la busta ed estrasse il foglio di pergamena:

 

Cara Cissy,

Non so se leggerai questa lettera.

Nel caso lo facessi, ti scrivo per chiederti perdono per quello che ho fatto.

Immagino ti sia sentita tradita.

Ti assicuro che non avevo altra scelta.

Per quanto mi facesse male pensare di lasciare te e Bellatrix, ho dovuto pensare alla mia felicità.

So che farai fatica a crederci ma io amo Ted e con lui sono felice.

Stare con lui mi fa sentire meno la tua mancanza.

Non avrei mai voluto che le cose andassero così, avrei tanto voluto presentarvi l’uomo che amo e continuare a vedervi, ma so che non è possibile.

Spero che un giorno riuscirai a perdonarmi.

Ho saputo che Bellatrix si è unita a quel mago Oscuro che si fa chiamare Lord Voldemort.

Ti chiederai come faccio a saperlo?

È stata vista da alcuni amici miei e di Ted.

Questo è uno dei motivi per cui non voglio tornare indietro, la magia Oscura.

Io a differenza dei Black non amo le Arti Oscure, prediligo la magia Bianca.

Il motivo per cui ti scrivo tuttavia è un altro.

Ho ricevuto ieri sera una lettera da Sirius, mi ha informato del suo smistamento a Grifondoro, immagino la reazione di tutta la famiglia, e suppongo che ti sia stato chiesto di tenerlo d’occhio.

Ti prego, non farlo.

Lascialo libero di scegliere la sua strada.

Non voglio sia costretto a fare ciò che non vuole.

Ti chiedo anche di fare il possibile affinché venga annullato il contratto che lo lega a Sophia Malfoy.

Ho saputo che tu ti sei fidanzata con Lucius Malfoy, e non posso dire di esserne felice.

Tuttavia, se tu hai fatto la tua scelta in modo autonomo, Sirius non ha potuto.

Immagino che non mi risponderai, il tuo orgoglio te lo impedisce, tuttavia spero che tu comprenda la necessità di aiutare Sirius e che ti voglio bene Narcissa, non te lo dimenticare mai.

 

Tua

Andromeda

 

Dopo averla riletta più volte, Narcissa la ripiegò e la nascose nel suo baule.

Non avrebbe risposto alla sorella, non per orgoglio, ma perché non aveva il coraggio di dirle che l’ammirava.

Notò anche che lei e la sorella la pensavano allo stesso modo su Sophia, e giurò a se stessa, che avrebbe fatto di tutto per allontanarla da Sirius, non per lui, ma come ultimo desiderio della sorella, prima di considerarla morta.

Tra le lacrime Narcissa chiuse gli occhi e si abbandonò tra le braccia di Morfeo.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 Buonasera a tutti.
Ecco a voi il capitolo n. 9 della storia, ma numero 3. del primo anno di scuola dei Malandrini.ù
Cosa pensate di Narcissa? Vi piace il suo modo di pensare, oppure credete sia troppo?
Il capitolo è parecchio lungo, e in base ai miei appunti anche quelli successivi saranno lunghi.
Devo ancora scrivere quello successivo al pc.
Questa settimana sono stata ammalata e ci sono riuscita, da domani ricomincio a lavorare e potrò scrivere solo la sera.
Spero di riuscire a pubblicare il prima possibile.


Intanto se qualcuno vuole lasciarmi una piccola recensione...
Grazie...
Buona serata
Alessandra
 

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Capitolo 10
*** Parte 2 - 1° anno Chap 4: Halloween ***


HALLOWEEN


Il tempo passava in fretta alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Era il 31 ottobre e tutta la scuola si preparava a festeggiare Halloween.
Fortuna volle che quell’anno il 31 cadesse di Domenica, per cui gli studenti potevano passare la giornata all’aperto.
Per i più grandi fu organizzata un’uscita a Hogsmeade, mentre i più piccoli avrebbero approfittato del bel tempo per divertirsi nel cortile del castello.
Quella mattina James e Sirius si erano alzati presto dal letto per andare a trovare Hagrid.
Peter e Frank dormivano ancora, mentre Remus era in infermeria con l’influenza.
Poverino, era già la seconda volta che si ammalava dall’inizio della scuola.
Dopo essersi vestiti i due scesero a fare colazione, e dopo essersi abbondantemente rimpinzati di cibo andarono da Hagrid.
“Brrr… che freddo!” disse James stringendosi di più nel suo maglione.
“Freddo? Ma cosa dici? Non senti che bene si sta?” rispose Sirius mostrando la sua maglietta con le maniche corte.
“Tu non sei normale Black, in maniche corte in pieno autunno!” disse James spintonando l’amico in modo scherzoso.
“Io non sono normale? Ora ti disintegro per quello che hai detto Potterrrr” rispose Sirius inseguendo l’amico che ormai era già scappato lontano.
Ridendo e scherzando i due amici raggiunsero la capanna di Hagrid.
Bussarono e attesero che l’amico venisse ad aprire.
Quando dopo aver bussato numerose volte e aver capito che Hagrid non era in casa, si voltarono per rientrare al castello, quando da lontano sentirono un cane abbaiare. Non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto da dove provenisse che Sirius si ritrovò a terra con 40 kg di cane intento a leccargli la faccia.
James vedendo l’amico a terra scoppiò a ridere, seguito ben presto anche da Sirius.
Ci volle l’intervento di Hagrid affinché il cane si staccasse da Sirius.
“Ragazzi, vedo che ci avete conosciuto Thor” esclamò Hagrid.
“Ciao Hagrid, è tuo?”rispose Sirius, ignorando volutamente il riferimento alla conoscenza fatta con il cane
“Sì, è mio. Dovete perdonare la sua esuberanza, ma è ancora cucciolo, per cui ci piacciono le carezze e leccare chi gli sta simpatico” disse Hagrid.
“Sono curioso di vedere cosa fa a chi gli sta antipatico” disse James, guardando diffidente il cane. A lui non aveva ancora fatto alcuna festa, per cui presumeva di stargli antipatico.
Thor lo smentì avvicinandosi a lui e leccandogli affettuosamente la mano.
“Oh nulla di male. In realtà sono poche le persone che ci stanno antipatiche. L’altro giorno a Malfoy e la sorella ci ha ringhiato e al ragazzo ci ha fatto la pipi sulla gamba” rispose Hagrid, non riuscendo a trattenere un sorriso.
Neanche James e Sirius ci riuscirono, entrambi scoppiarono in una fragorosa risata e ci vollero diversi minuti prima di calmarsi.
 
Mentre i due giovani si divertivano in compagnia di Hagrid, nell’infermeria Remus Lupin stava aprendo gli occhi.
Si sentiva stanco e molto debole, come sempre dopo la luna piena.
Remus si sentiva in colpa per aver mentito ai suoi compagni, tuttavia era convinto che la verità gli avrebbe fatti scappare a gambe levate.
Non poteva di certo rivelare a dei ragazzini di undici anni che era un lupo Mannaro.
Anzi, non poteva dirlo a nessuno.
Nessuno doveva sapere, altrimenti lo avrebbero cacciato da scuola e lui questo non lo voleva.
“Buongiorno signor Lupin, come sta questa mattina?” chiese Madama Ascott, l’anziana infermiera di Hogwarts, avvicinandosi al ragazzo.
“Buongiorno Madama Ascott, sono ancora molto stanco, ma sto un po’ meglio.”
“Allora è meglio che lei dorma ancora un po’. Oggi rimarrà in infermeria e stasera, visto che è Halloween potrà uscire. Ora mangi la sua colazione e beva questa pozione, l’aiuterà a riposare meglio.” Rispose la donna allungando a Remus il vassoio della colazione e il calice con la pozione.
Remus consumò la sua colazione senza fare storie e dopo aver bevuto la pozione cadde in un sonno tranquillo e senza sogni.
 
Nel frattempo nel parco Lily e Severus stavano parlando dell’ultima lezione di pozioni, materia che entrambi adoravano.
Severus ascoltava rapito l’amica parlare, era così felice che lei si confidasse con lui, anche se, con il passare dei giorni Lily parlava sempre di più delle sue nuove amiche, e in particolare di Alice Prewett, e a lui questo non andava per niente giù.
Temeva che Lily si sarebbe allontanata da lui per stare con le sue nuove amiche, e nonostante Lily gli ripetesse ogni giorno che lui sarebbe sempre rimasto il suo migliore amico, Severus non riusciva a farsene una ragione.
Lily invece quel giorno era particolarmente felice, lei adorava Halloween, ricordava ancora delle feste passate con la sua famiglia, di quando lei e Tunia, insieme, si vestivano da streghe e andavano per le case del vicinato a fare dolcetto o scherzetto.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che l’avevano fatto, quanto tempo dall’ultima volta in cui la sorella l’aveva guardata in modo dolce e le aveva sorriso.
Lily si impose di non pensare alla sorella e di godersi il mondo magico, infondo aveva ancora molto da imparare sul suo nuovo mondo.
Erano così impegnati a parlare che non si accorsero che a poca distanza da loro, nascosti dietro un albero due ragazzi stavano parlando.
 
Sirius e Narcissa si erano incrociati nel parco, o meglio, lei lo aveva cercato e senza farsi vedere si erano nascosti dietro ad una grande quercia lontano da occhi indiscreti.
“Dimmi cosa vuoi Narcissa” disse Sirius in direzione della cugina, evitando i convenevoli.
“Parlarti Sirius. So che farai fatica a credermi, ma non sono qui su richiesta di tua madre. Ti prego solo di ascoltare quello che devo dirti” rispose lei con tono stranamente dolce, tono che Sirius non aveva mai sentito rivolto a lui.
“Parla pure, ti ascolto.”
“Come ben sai il tuo smistamento a Grifondoro ha infastidito molto i tuoi genitori e anche i miei, tuttavia, dopo averti osservato con attenzione, sono convinta che questa sia la casa giusta per te. Tu sei diverso da noi, sei come Andromeda. Ovviamente a casa queste cose non posso dirle, ma è giusto che tu sappia quello che penso. Il giorno stesso dello smistamento, ho scritto ai tuoi genitori e ho suggerito di rompere il tuo contratto di fidanzamento con Sophia.” Rispose Narcissa, interrompendosi solo perché Sirius aveva urlato:
“COSA????”
“Non guardami così, so che tu non sopporti Sophia, e personalmente nemmeno io la posso sopportare. Penso che tu e lei siate opposti e che lei non ti farebbe felice, e soprattutto una grande opportunista. E poi, ha senso portare avanti questa farsa, visto che tu, alla prima occasione utile, sono sicura che te ne andrai?!?” rispose Cissy, lasciando Sirius senza parole, e prima che lui potesse rispondere continuò “Io ho scelto da sola con chi stare, perché mi sono innamorata di Lucius e lui lo è di me, e vorrei che anche tu e Regulus abbiate la possibilità di farlo. Purtroppo Sirius i tuoi genitori pensano che tu sia ancora in tempo a cambiare idea su Sophia. Ora spetta a te fargli capire che non la vuoi.”
“Grazie Narcissa, so che sotto c’è anche lo zampino di Meda, non ti devi preoccupare, non la sposerò mai, e come hai detto tu, appena ne avrò occasione me ne andrò. Comunque farò il possibile per togliermi di torno quella piaga.”
“D’accordo, fai come credi. Ora devo andare. Non abbiamo mai avuto questa conversazione. Buona fortuna Sirius”
“Grazie Cissy, buona fortuna anche a te”
I due cugini si separarono avendo cura di non farsi vedere da nessuno.
 
Dopo pranzo Lily e Alice occuparono posto nei divanetti della sala Comune con l’obiettivo di terminare i compiti.
Nessuna delle due però ne aveva voglia, e dopo alcuni tentativi, misero da parte i libri e si misero a parlare.
Le due ragazze erano diventate molto amiche, Alice sapeva tutto di Lily e Lily sapeva tutto di Alice.
Era Alice a consolarla quando Lily piangeva per Petunia.
Per Lily l’unica nota stonata era che Alice era anche la migliore amica di James Potter, però la giovane Grifondoro aveva promesso all’amica che la loro amicizia non si sarebbe rovinata per James, e che James non si sarebbe intromesso.
“Lily, cosa facciamo questa sera? Festeggiamo in sala Grande o festeggiamo in dormitorio tra di noi?” chiese Alice
“Io preferirei festeggiare in dormitorio con te e le altre.” Rispose la piccola Lily.
“Oh eccole che arrivano” fece Alice indicando l’ingresso della sala comune, da dove fecero il loro ingresso Dorcas, Marlene, Mary ed Emmeline.
Le quattro ragazzine si avvicinarono alle due compagne di casa e si sedettero accanto a loro.
“Io e Lily stasera pensavamo di festeggiare Halloween in camera, voi ci state?” chiese Alice rivolta alle compagne.
“Io ci sto. Cosi non vedrò quell’idiota di Sirius Black” rispose Dorcas
“Cosa ti ha fatto?” chiese Lily
“Quell’idiota mi ha fatto uno sgambetto davanti all’intera sala Grande. Sono caduta a terra come un sacco di patate. Ridevano tutti. Mi ha messo in imbarazzo. Fortunatamente Frank mi ha aiutato a rimettermi in piedi.” Rispose Dorcas in tono seccato.
“Che cretino.” Disse Alice “E Jamie non ha detto nulla?”
“James rideva come un matto. Non si è neanche degnato di aiutarmi.”
“Non ci posso credere… Sei una delle sue migliori amiche” esclamò Alice, in tono stupito.
“Evidentemente adesso c’è Sirius ed io non gli servo più”
“Non dire così Dorcas” si intromise Marlene “Lo sai anche tu come è fatto James! Non si sarà nemmeno reso conto di averti fatto star male, e quando se ne accorgerà verrà a chiederti scusa!”
“Non mi interessa se non si rende conto di quello che fa. È peggio di un bambino. Non so neanche se le accetterò le sue scuse. Di certo non accetterò mai quelle di Black.” Rispose lei con tono sempre più arrabbiato.
“Ora basta pensarci Dorcas. Pensiamo a cosa fare stasera in camera” si intromise Emmeline
“Io propongo un pigiama party” disse Mary
“Un che???” urlarono in coro Emmeline, Marlene, Dorcas e Alice.
“Non sapete cos’è un pigiama party? Rispose Mary sconvolta.
“No” risposero in coro le ragazzine.
“Sono delle feste babbane in pigiama. Praticamente si sta in pigiama tutta la notte, ovviamente sveglie e si mangiano schifezze, si raccontano dei segreti e di solito si guarda un film. Nel nostro caso vedere un film è impossibile, però possiamo procurarci le schifezze da mangiare e possiamo raccontare delle storie di paura.” Rispose Lily eccitata, erano anni che non faceva un pigiama party.
“Io ci sto” disse Alice
“Anche io” dissero in coro le altre.
 
Dopo lo scherzo fatto a Dorcas, Sirius decise che era il momento di colpire qualcun altro, e il prescelto fu Lucius Malfoy.
Dopo aver proposto lo scherzo a James, l’amico propose di chiedere aiuto ai gemelli Prewett.
Grifondoro del sesto anno.
Gideon e Fabian furono ben felici di aiutare le due pesti a fare uno scherzo all’odioso Malfoy.
Dopo aver confabulato lontano dagli occhi degli insegnanti, i ragazzi misero in atto il loro piano.
Chi si trovò a passare in quel momento nelle vicinanze del campo di Quidditch, dove i Serpeverde si stavano allenando, poté sentire un giovane Lucius urlare e imprecare contro chiunque gli passasse davanti. Per quale motivo? Beh, Lucius con i capelli fucsia e raccolti con centinaia di treccine non è una cosa che si vede tutti i giorni.
I nostri giovani amici si erano introdotti nello spogliatoio dei Serpeverde, mentre questi ultimi si stavano allenando e avevano sostituito lo shampoo di Lucius con la tinta per capelli.
Per le treccine invece avevano aspettato nascosti l’uscita di Lucius dalla doccia e i gemelli Prewett con un incantesimo non verbale avevano fatto il resto.
Lucius non riuscì mai a scoprire il colpevole, anche se aveva dei sospetti verso il cugino della fidanzata.
E per togliere tinta e treccine dovette rivolgersi a Madama Ascott, che dovette fare il possibile per trattenersi dal ridere.
Cosa che invece non fece Silente, e dopo aver fatto visita in infermeria a Lucius, insieme alla McGranitt, il vecchio preside una volta uscito scoppiò a ridere fino alle lacrime, senza curarsi del fatto che il Serpeverde lo sentisse.
Minerva invece ebbe più tatto e attese di trovarsi da sola nella sua stanza prima di farsi una sonora risata.
Ottima trasfigurazione si disse e di certo non avrebbe punito il colpevole, Malfoy se lo meritava vista la sua prepotenza nei confronti degli altri studenti e degli stessi insegnanti.
 
James e Sirius stanno tornando nella loro sala comune quando Sophia gli si parò davanti.
“Sirius, noi dobbiamo parlare!” intimò Sophia al giovane Grifondoro.
“Noi non abbiamo niente da dirci!” rispose lui in tono annoiato voltandosi verso James e facendoli segno di cambiare strada.
“Allora parleremo qui in corridoio, davanti a tutti. Cosi capiranno quanto sei maleducato nei confronti della tua fidanzata.” Rispose Sophia, sperando che la sua minaccia servisse a far venire Sirius con lei, inutile dire che ebbe l’effetto contrario.
“Parla pure. Non mi interessa cosa pensano gli altri, e ancor meno ciò che pensi tu. A me non interessa che tu sia la mia fidanzata per uno stupido contratto tra le nostre famiglie, io non ti sposerò mai, anche a costo di venire diseredato. Quindi di ciò che devi dire e gira i tacchi.”
“Non ti rispondo nemmeno Sirius, tanto lo so che parli a vanvera. Comunque volevo avvisarti che questa sera mi accompagnerai alla festa di Halloween e che mi è arrivata una lettera da casa, in cui mi dicono che sarai il mio cavaliere al matrimonio di Bellatrix.” Rispose lei con un ghigno, convinta di averlo messo nel sacco.
“Per il matrimonio di Bellatrix temo di non avere scelta, ma per stasera te lo puoi anche scordare. Non parteciperò alla festa di Halloween, tanto meno con te. Starò alla torre con i miei compagni, e ora se non ti dispiace me ne vado. Visto che ti devo sopportare durante le vacanze, almeno a scuola stammi alla larga.” rispose Sirius in tono allegro e senza darle il tempo di ribattere si era già volatilizzato con James, lasciandola in mezzo al corridoio come un baccalà.
Se ne sarebbe pentito, lei otteneva sempre quello che voleva.
“Amico mio, secondo me, quella non ti darà tregua fino alla fine della scuola” disse James rivolto all’amico.
“Lo so ma non mi interessa. È solo una stupida viziata purosangue. Prima o poi capirà che non è aria. Sophia non è interessata a me come persona, ma solo al prestigio di entrare a far parte della Nobile Casata dei Black.” Rispose lui prima di cambiare discorso “Senti ma secondo te, la Meadowes me la farà pagare per lo scherzetto di prima?”
“Oh si mio caro, Dorcas è una ragazza molto vendicativa e prima o poi te la farà pagare. E sono sicuro la farà pagare anche a me per non averla aiutata.” Rispose James con un sorriso che nascondeva il terrore dell’amica.
Era sicuro che Dorcas avesse raccontato tutto ad Alice e Marlene, e tutte e tre facevano paura quando si arrabbiavano, nonostante avessero solo undici anni.
Appena rientrati in sala Comune trovarono tutti i Grifondoro del primo anno, eccetto Remus, seduti sui divanetti, intenti a chiacchierare.
Si avvicinarono agli amici facendo finta di niente e con nonchalance si accomodarono accanto a Peter e Frank, lanciando qualche occhiata verso le ragazze.
Appena si furono seduti, tutte le ragazze si alzarono e si diressero verso la torre di Grifondoro.
Speravano di potersene andare con tranquillità, invece Dorcas non riuscì a resistere dall’insultare Sirius e James.
“Black, sei veramente un imbecille. Come ti sei permesso di farmi lo sgambetto? Potevo farmi veramente male. E tu Potter, potevi dire qualcosa al tuo amico invece di ridere.” Urlò la ragazzina rivolta a Sirius e James.
“Sei esagerata Meadowes, era solo uno scherzetto innocente.” Rispose Sirius prima di girarsi e tornare a parlare con Peter.
James fiutò aria di guai, perché a Dorcas non piaceva essere ignorata, decise quindi di intervenire e scusarsi, cercando di calmarla, mentre le amiche se la ridevano.
“Dorcas, mi dispiace per non averti aiutato oggi…” iniziò James ma venne subito interrotto “Zitto Potter, non osare fiatare. Lo stai facendo solo per salvarti la pelle, e non perché lo pensi. Speravo che la nostra amicizia contasse qualcosa, ma evidentemente non è così. Ormai c’è Black. Quindi stai pure con lui, con me hai chiuso!” rispose Dorcas prima di dirigersi verso il dormitorio insieme alle compagne.
James decise di ignorarla, tanto prima o poi le sarebbe passata. Non immaginava che ci sarebbero voluti anni prima che a Dorcas passasse l’arrabbiatura nei suoi confronti e tornasse a rivolgergli la parola.
 
Dopo cena Severus si avvicina a Lily:
“Ciao Lily, puoi venire un attimo?” chiese all’amica ignorando i compagni di casa di quest’ultima.
“Oh guarda chi c’è. Mocciosus, cosa ci fai qui? Non vorrai mica appestarci con la tua presenza?” si intromise James, prima di battere il 5 con Sirius.
“Potter, fatti gli affari tuoi, e smettila di offendere Severus” rispose Lily, prima di rivolgersi all’amico “Lascialo stare Sev, andiamo!”
“Lily, ti aspettiamo qui o ci vediamo in camera?” chiese Alice
“Al massimo tra mezz’ora sarò in camera.” Promise Lily.
“Perfetto, allora noi cerchiamo un modo per procurarci qualche schifezza da mangiare” rispose Alice, prima di dirigersi con le amiche verso la torre.
Lily seguì Severus all’ingresso della scuola, si mettevano sempre lì la sera quando volevano parlare.
“Cosa significa Lily che tra mezz’ora andrai in camera?” chiese indispettito Severus, sperava di passare la sera di Halloween con lei.
“Con Alice e le altre abbiamo deciso di non passare la serata in Sala Grande con gli altri ma di rimanere nel nostro dormitorio. Facciamo un pigiama party.” Rispose lei con tranquillità, ignorando il tono usato dall’amico.
“Ed io? Speravo avremo passato assieme la sera di Halloween”
“Sev, passiamo assieme tutte le sere, per una sera voglio stare con le mie amiche” rispose Lily
“Ah certo, ora hai le tue amiche, e io non ti servo più!” disse lui arrabbiato
“Non è vero Severus. Sei ingiusto. Siamo sempre assieme, per una sera vorrei stare con le mie amiche. E poi sei sempre il mio migliore amico, il fatto che io stia con loro non significa che non ti voglio bene”
Severus abbassò lo sguardo, in colpa per quanto le aveva detto.
“Scusami Lily! Passa pure la serata con le tue amiche se è questo che vuoi. Noi ci vedremo domani, buona notte”
E senza attendere risposta si avviò verso la sala Grande.
 
 
Anche Remus stava andando in Sala Grande, aveva tardato perché Madama Ascott aveva insistito affinché mangiasse in infermeria.
Lungo il tragitto per la Sala Grande, rifletteva sulla sua fortuna nell’essere capitato a Grifondoro e si riteneva fortunato ad aver trovato degli amici.
Dopo i primi giorni in cui si era sentito spaesato, Remus aveva stretto amicizia con tutti i suoi compagni di dormitorio, erano molto simpatici, anche se chiassosi.
Era stato coinvolto spesso nei loro scherzi e non si era mai divertito tanto.
Fortunatamente non era mai stato beccato dagli insegnanti, a differenza di Sirius e James, che erano già finiti in punizione 3 volte da quando era iniziata la scuola.
Sì, era proprio fortunato!!!
 
Mentre in Sala Grande si festeggiava Halloween, nel dormitorio femminile di Grifondoro le nostre giovani amiche si stavano divertendo come non mai.
Invece delle storie di paura avevano deciso di raccontare la loro storia.
Si fidavano l’una dell’altra.
Erano unite, e lo sarebbero state sempre, nel bene e nel male, in vita e nella morte.
 
 

Eccomi con un nuovo capitolo.
Un pò in ritardo lo ammetto.
Purtroppo non ho avuto tempo di scrivere il capitolo prima, a causa del lavoro...
Spero di riuscire a scrivere in fretta il prossimo, anche se non prometto nulla...
Un piccolo commento?

Alla prossima
Ale146

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Capitolo 11
*** Parte 2 - 1° anno Chap 5: Lumaclub ***


LUMACLUB


Erano passate diverse settimane dalla festa di Halloween e il Natale si avvicinava.
Le lezioni proseguivano spedite, Lily e Remus avevano ricevuto la nomina di secchioni da parte dei loro amici ed entrambi ne erano soddisfatti.
Soddisfatti perché volevano dimostrare qualcosa.
Remus, che nonostante la sua condizione di lupo, poteva essere intelligente e uno studente brillante, e anche se difficilmente avrebbe trovato un lavoro finita la scuola, almeno poteva dire di aver ricevuto un istruzione.
Lily invece, nonostante fosse Nata Babbana, poteva diventare un’ottima strega, e dimostrare al mondo che lo stato di sangue non fa una persona brava.
Un esempio era Peter Minus, nonostante fosse un mago Purosangue, non era particolarmente dotato.
 
Remus era già stato male un’altra volta e prima di Natale si sarebbe trasformato di nuovo.
Fortunatamente la trasformazione sarebbe avvenuta a casa, cosi da non dover inventare altre scuse con i suoi compagni.
Era contento di tornarci, a differenza di alcuni suoi amici, gli mancavano troppo i suoi genitori.
A Natale però mancavano ancora due settimane e in quel momento gli studenti del primo anno si stavano dirigendo nei sotterranei per la lezione di pozioni.
Arrivati nell’aula occuparono posto e appena furono entrati tutti il professor Lumacorno prese la parola.
“Buongiorno ragazzi”
“Buongiorno professore”risposero alcuni studenti, altri invece si guardavano intorno annoiati.
Lumacorno finse di non vederli e ricominciò a parlare.
“Oggi prepareremo la pozione restringente. Gli ingredienti sono sulla lavagna. Avete due ore. Buon lavoro”
Pochi istanti e tutti gli studenti erano chini sul calderone.
Le due ore passarono senza eventi degni di nota, a parte l’ennesimo calderone bruciato da Avery.
Verso la fine della lezione, dopo che Lumacorno ebbe valutato le loro pozioni, l’insegnante prese a parola.
“Allora, complimenti signorina Evans, 5 punti a Grifondoro. 5 punti anche a lei signor Piton. 1 punto invece per il signor Potter e per il signor Black, e anche per la signorina Zabini. Le vostre pozioni non erano perfette, ma siete sulla buona strada. Per gli altri invece, cercate di impegnarvi di più. Ora volevo comunicarvi che durante la prima lezione del nuovo anno ci sarà una verifica basata sulla teoria. Compito per le vacanze quindi, studiare dal capitolo 1 al capitolo 7. Detto questo, vi auguro buone feste. Potete andare ora” concluse Lumacorno.
Prima che potessero uscire, l’insegnante prese nuovamente la parola:
“Signorina Evans, Signorina Vance, Signorina Smith, Signor Black, Signor Potter, Severus, Mortimer, avrei bisogno che vi fermaste un istante”
I ragazzini chiamati si fermarono sorpresi, e dopo che tutti gli altri studenti furono usciti Lumacorno parlò:
“Miei cari ragazzi, non so se ne avete sentito, ma sono solito organizzare delle cenette nel mio studio con alcuni studenti meritevoli. Mi farebbe piacere che anche voi partecipiate alla cena. Ce ne sarà una stasera, una festa di Natale in anticipo. Spero sarete dei nostri”
“Certo professore” risposero in coro prima di ringraziare ed uscire dall’aula.
 
La giornata passò in fretta e la voce che diversi studenti del primo anno fossero stati invitati alla festa di Lumacorno fece il giro del castello alla velocità della luce.
Era raro che Lumacorno invitasse così tanti primini.
Ogni anno Lumacorno aumentava gli inviti con studenti più grandi che si rendevano interessanti ai suoi occhi, pochi primini nel tempo avevano avuto l’onore di far parte del Lumaclub a partire dalla prima cena dell’anno, tra questi pochi ovviamente le sorelle Black.
Sirius aveva scoperto da Fabian, invitato alla cena insieme al fratello, che anche Sophia e suo fratello Lucius facevano parte del Lumaclub, oltre ovviamente a Narcissa, la sua amica Rosier e quell’imbecille di Lestrange.
Sirius infatti si aspettava che la piattola di Sophia, una volta saputo che anche lui era stato invitato, lo tormentasse per andarci assieme.
Non avrebbe mai ceduto.
 
La giovane Sophia invece, non pensava alla festa di quella sera, dove ormai aveva capito che Sirius non sarebbe mai andato con lei, ma alla festa di Natale che si sarebbe tenuta in casa Black.
Lei e la sua famiglia erano stati invitati e lei sarebbe stata la dama di Sirius per tutta la sera.
Ne avrebbe approfittato per baciarlo, visto che davanti ai parenti lui non poteva tirarsi indietro se non voleva ricevere qualche punizione dai genitori.
Non immaginava che Narcissa avrebbe fatto di tutto per tenerli lontani, coinvolgendo suo zio Alphard e che quella sera il massimo che avrebbe ottenuto da Sirius sarebbe stato un ballo.
Immersa nei suoi pensieri la giovane Serpeverde si diresse nel proprio dormitorio per prepararsi per la cena.
 
Nel frattempo la giovane Lily, dopo essersi preparata e aver salutato le amiche, si è diretta verso l’ingresso ad aspettare Severus.
L’amico non si fece attendere molto, e si presentò davanti a lei con indosso uno smoking di seconda mano, di almeno due taglie più grandi.
Lily non ci fece caso:
“Ciao Sev, andiamo?”
“Ciao Lils, certo andiamo. Stai molto bene vestita così” rispose Severus arrossendo fino alla punta delle orecchie e facendo arrossire anche l’amica.
I due giovani si avviarono verso l’ufficio del professore, chiacchierando sulle lezioni del giorno, che purtroppo non avevano avuto in comune.
Anche Sirius e James si stavano avviando nei sotterranei per la festa, entrambi dispiaciuti di aver lasciato Remus in dormitorio.
Remus invece non era per niente dispiaciuto di essere rimasto in dormitorio, primo perché lui odiava pozioni, e non era per niente bravo nel rimestare intrugli, secondo perché almeno per una sera sarebbe rimasto tranquillo. Certo adorava i suoi compagni, erano simpatici e tutto, ma erano anche estremamente chiassosi e la sera non riusciva mai ad avere un attimo di pace.
A confermare la sua teoria trovò anche Frank Paciock, amico di infanzia di James e suo compagno di dormitorio.
Frank era un ragazzo tranquillo, gentile, educato e nonostante fosse purosangue, senza pregiudizi.
Aveva sempre una buona parola per tutti, che questa persona fosse Nata Babbana o purosangue non gli importava, e poi aveva una pazienza incredibile.
Quando qualcuno gli e lo faceva notare, lui rispondeva sempre che era cresciuto con il terremoto Potter, e le opzioni erano due, o lo uccideva, o lo sopportava. Questo gli aveva fatto sviluppare una massiccia dose di pazienza. Tuttavia, nessuno, tranne James, aveva avuto modo di vedere il giovane Frank arrabbiato, e nessuno poteva sapere che quando si arrabbiava, assomigliava terribilmente a sua madre. E dovete sapere che Augusta Paciock quando si arrabbia, fa paura a chiunque. Probabilmente persino a Voldemort, visto che il mago oscuro, non ha mai neanche provato a portare la famiglia Paciock dalla sua parte, semplicemente gli ha ignorati.
Remus quella sera aveva ricevuto una lettera dai suoi genitori, a cui avevano allegato un piccolo regalo per lui. Impaziente di sapere cosa fosse, il piccolo Lupin, aprì prima il regalo, e trovò un libro.
E non un libro qualsiasi, ma un libro babbano che lo aveva appassionato fin da piccolo, aveva tutti i libri dell’autore e quello era il nuovo ed ultimo libro uscito da poco nelle librerie, Le cronache di Narnia, L’ultima Battaglia.
 
Appoggiò il libro sul letto, ripromettendosi di iniziare a leggerlo subito e aprì la lettera dei suoi genitori.
 
Caro Remus,
Come stai tesoro mio? Va tutto bene?
Ieri siamo stati a Londra e passando davanti ad una libreria, abbiamo visto il libro del tuo autore preferito, così lo abbiamo comprato.
Oh Remus, sono così impaziente di vederti, mancano solo due settimane e poi potrò riabbracciarti.
Non sai quanto mi manchi. Ogni volta che c’è la luna piena sto male, perché non posso starti accanto quando ti svegli, e medicarti le ferite.
Lo so che lì a Hogwarts c’è Madama Ascott, però vorrei tanto esserci anch’io.
Dalla tua ultima lettera ho notato che ti sei fatto molti amici, e ne sono contenta.
I Potter sono davvero brave persone, e anche i Paciock.
Non sono molto convinta della tua amicizia con Sirius Black, sarà perché la famiglia mi ha diseredato, e conosco il loro modo di pensare. Tu mi dici che lui è diverso, staremo a vedere.
Mi raccomando Remus, comportati bene e studia.
Ti aspettiamo con ansia il 22 Dicembre a King’s Cross.
Un bacione
Mamma e Papà
 
Decise di rispondere il giorno dopo, ora era troppo impaziente di leggere il libro.
“ Negli ultimi tempi di Narnia, nei pressi della grande cascata a ovest della Landa della Lanterna, viveva una scimmia di dimensioni gigantesche. …”
Sdraiato sul letto Remus si perse nel libro.
 
Alla festa intanto i nostri giovani amici stavano cercando di divertirsi, ma non era facile. Erano impacciati e molte persone presenti alla festa non erano di loro gradimento.
Appena arrivati Severus fu letteralmente sequestrato da Nott e dai Serpeverde dell’ultimo anno.
Lily invece rimase con Emmeline a chiacchierare in un angolo.
Lumacorno l’aveva trascinata ovunque e le aveva presentato tutti gli studenti, Serpeverde compresi.
L’uomo non si rese conto che molti dei suoi studenti non erano felici della partecipazione di Lily alla festa.
E questo solo per il suo stato di sangue.
Neanche Sirius e James erano ben accetti, il primo perché considerato un traditore, il secondo perché proveniva da una famiglia di babbanofili.
Severus stava in un angolo con il gruppo di Malfoy e stava confabulando con loro.
Lucius voleva far pagare a Sirius l’affronto fatto alla sorella, neanche degnata di uno sguardo, e anche perché sospettava fosse lui l’autore dello scherzo fatto a suo danno a Halloween, mentre Severus voleva farla pagare a James Potter, semplicemente perché lo odiava per essere nella stessa casa di Lily e per averlo preso in giro sul treno.
Nessuno di loro aveva preso in considerazione la possibilità che qualcuno ascoltasse il loro piano e andasse a riferirlo ai diretti interessati.
Fabian e Gideon Prewett erano al tavolo del buffet quando avevano sentito i Serpeverde parlare male dei due primini, Potter e Black.
Due ragazzini simpatici quanto pestiferi, i loro perfetti eredi per quanto riguarda gli scherzi.
Ormai loro, vista l’età, non potevano più comportarsi da bambini e fare continui scherzi, altrimenti la loro sorella e tutrice legale Molly, gli e l’avrebbe fatta pagare cara.
Nonostante fosse da pochi giorni diventata mamma di uno splendido bambino, William, era ancora apprensiva nei confronti dei fratelli, d’altronde per loro era l’unica figura materna rimasta.
Tuttavia i ragazzi potevano istruire i due giovani per far si che a fare gli scherzi fossero loro.
Magari quella sera avrebbero fatto a meno di far scherzi e li avrebbero aiutati a scappare.
Si allontanarono dal buffet cercando di non essere visti e si avvicinarono a James:
“Ciao James” dissero in coro i due gemelli
“Ciao Gid, ciao Fab” rispose James
“Come procede la serata?” chiese Gideon
“Una noia” rispose Sirius, appena tornato dal tavolo del buffet con un piatto stracolmo di tramezzini “ Ciao ragazzi” aggiunse rivolto ai gemelli.
“Noi abbiamo un’idea su come rallegrarla” rispose Fabian lanciando uno sguardo tra il malizioso e il divertito a James.
“Siamo tutto orecchi” rispose James facendosi attento.
“Abbiamo sentito i Serpeverde parlare di voi, vogliono farvela pagare, per lo scherzo fatto a Malfoy e per la sorellina di quell’idiota” esordì Fabian “Pensavano di aspettarvi fuori dall’aula, e una volta che anche Lumacorno se ne è andato a dormire, divertirsi con qualche fattura!”
“Bastardi” urlò Sirius girandosi verso il gruppetto e pronto a raggiungerli per dirgliene quattro.
“Fermo Sirius” intervenne Gideon prendendo il giovane per un braccio e trattenendolo “Dobbiamo solo …”
“Far finta di niente e tornare in dormitorio” finì la frase Gideon.
“Come scusa?” chiese Sirius
“Dobbiamo vendicarci Sirius, ma non oggi. Questo è uno scherzo che va organizzato” disse Gideon
“Intanto dobbiamo pensare a come andare via di qui senza farci vedere” si intromise Fabian
Passò qualche minuto, in cui i ragazzi pensavano allo scherzo adatto, quando:
“Ho un’idea” disse James e senza attendere gli amici la spiegò “Prima di iniziare la scuola mio padre mi ha dato il mantello dell’invisibilità e io stasera l’ho portato con me. Pensavo che una volta usciti, io e te Sirius possiamo nasconderci sotto il mantello per tornare in sala comune” disse indicando sé stesso e Sirius
“D’accordo, per lo scherzo invece aspettiamo nei prossimi giorni, così da avere più tempo per organizzarci” rispose Fabian “Intanto direi di indirizzare lo scherzo solo verso i maschi. Quindi il platinato, il ragazzino dai capelli unti, e l’idiota di Lestrange. Direi che io e Gid possiamo lanciare loro un incantesimo d’inciampo, in modo da farli finire a gambe all’aria e poi a Malfoy lanceremo una bella fattura, la formula è Anteoculatia, e il caro Lucius si ritroverà un bellissimo palco di corna in testa. Una bella fattura Colovaria a Lestrange, e gli facciamo diventare i capelli multicolor, e per il vostro amichetto lasciamo fare a voi.”
“Grandi ragazzi” urlò James “A Mocciosus invece potremo lanciare un Tarantallegra”
“Sì ma … quando faremo lo scherzo?” chiese Sirius
“Bella domanda Sirius. Ne parleremo con calma domani e decideremo quando farlo” Rispose Gideon.
I ragazzi dopo aver salutato Lumacorno si avviarono all’uscita per tornare in dormitorio.
I Serpeverde li avevano notati e con una scusa uscirono anche loro, pronti per fargliela pagare.
Rimasero delusi quando all’uscita non trovarono nessuno.
Impossibile, erano usciti pochi secondi prima di loro.
Accelerando il passo, i tre ragazzi Serpeverde percorsero il corridoio per trovare i due ragazzini ma videro solamente una coppietta che si teneva per mano.
Intanto Sirius e James erano nascosti accanto alla coppietta e attesero che il gruppetto passasse avanti prima di seguire Gideon e Fabian nascosti in un passaggio segreto che conduceva verso la sala comune.
Rientrati in Sala comune e dopo essersi salutati salirono nelle proprie stanze, pensando allo scherzo che avrebbero fatto ai Serpeverde.
Nessuno di loro poteva sapere che anche il mite Remus Lupin avrebbe partecipato allo scherzo, o che Lily Evans li avrebbe scoperti e si sarebbe arrabbiata per lo scherzo ai danni di Severus.
Sirius immerso com’era nelle sue macchinazioni non poteva sapere che sul suo letto lo attendeva una lettera.
La lettera di Regulus.
 
 
                                                                                                                      Londra 15 Dicembre 1970
Sirius,
Ti scrivo su richiesta dei nostri genitori.
Sono dolente di non averti mai scritto in questi mesi, ma il tuo smistamento a Grifondoro mi ha lasciato talmente scioccato, e ha visto i nostri genitori talmente arrabbiati con te che non me la sono sentita di deluderli ancora di più, scrivendoti.
I nostri genitori richiedono la tua presenza a casa per le feste di Natale.
Vogliono ricordarti che durante tali feste ci sarà un ballo a casa di Zio Cygnus, e tu dovrai essere l’accompagnatore della tua fidanzata, si raccomandano che tu sia gentile con lei e la tratti come si deve.
Vogliono ricordarti inoltre, di lasciare a scuola tutte le cose con lo stemma di Grifondoro, non sopporterebbero di avere sotto il loro tetto qualunque cosa riporti, i colori di quella casa vergognosa.
Il giorno del tuo rientro nessuno verrà a prenderti, dovrai tornare a casa tramite la metro polvere dalla stazione.
 
Ci vediamo a Natale,
Regulus Black
 
 
 
Sirius era dispiaciuto per il fratello, sapeva che il fratello era facilmente plasmabile dai genitori, ma sperava che il suo smistamento a Grifondoro gli avrebbe fatto aprire gli occhi, invece era successo proprio il contrario.
Sirius era tentato di rispondere ai suoi genitori e comunicare che sarebbe rimasto a scuola, ma era sicuro che avrebbero fatto di tutto per riportarlo a casa, anche presentarsi ai cancelli della scuola, e solo per partecipare a quello schifoso ballo, in compagnia della viziata Sophie.
Con questi pensieri in mente anche Sirius si coricò e pochi istanti dopo, come i compagni attorno a lui, era avvolto dalle braccia di Morfeo.
 
 
 
 

Buongiorno e buona domenica a tutti i lettori.
Eccomi con il nuovo capitolo...
Una mini recensione???
Pubblicherò uno Spin-off della serie ambientato alla Tana.
Inizierà con la nascita di Bill.
Speriamo bene.
Al prossimo chap
 
 
 

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Capitolo 12
*** Parte 2 1° anno Chap 6: Buon Natale... o no? ***


BUON NATALE... O NO?


Il 23 dicembre ormai era giunto, e per molti ragazzi era arrivato il momento di tornare a casa per le vacanze di Natale.
Non tutti erano felici di tornare a casa, molti di loro avrebbero preferito passare le vacanze di Natale al castello.
In primis, tra coloro che avrebbero fatto a meno di tornare a casa c’erano Sirius Black, Lily Evans e Severus Piton.
Tutti e tre avevano motivazioni simili ma allo stesso tempo diverse.
Sirius non voleva tornare a casa a causa della sua famiglia, composta da razzisti purosangue. L’unica cosa che lo rendeva felice è che avrebbe rivisto suo zio Alphard, da sempre il suo preferito, e l’unico che non pensava che essere un Black volesse dire essere superiore a chiunque.
Purtroppo i due potevano parlare delle loro idee solo quando erano soli, e questo non accadeva spesso.
Sirius sperava di poter passare almeno un paio di giorni alla residenza dello zio, in modo da potergli confidare tutte le sue paure, i suoi dubbi e la verità sulla scuola.
Sirius non poteva sapere che sua madre si era già accordata con il fratello per spedire il figlio a casa sua dopo il ballo di Natale. Lo aveva fatto non per bontà nei confronti di quest’ultimo ma per non averlo tra i piedi almeno per qualche giorno. Sirius sarebbe rimasto dallo zio dal 26 dicembre al 1 gennaio, e poi sarebbe tornato a casa.
Suo zio aveva provato a chiedere che anche Regulus andasse a casa sua, ma la sorella gli aveva detto chiaramente che il motivo dell’allontanamento di Sirius dalla casa di famiglia, era fatto anche per evitare che Regulus prendesse esempio dal fratello.
Per questo motivo Regulus sarebbe andato alla residenza dello zio prima di Natale, mentre dal 2 gennaio fino alla partenza di Sirius, il piccolo Regulus sarebbe stato ospite dell’altro fratello di Walburga, Cygnus.
 
Lily invece aveva paura di tornare a casa.
Non per i suoi genitori, anche perché era convinta che i suoi l’avrebbero riempita di domande e l’avrebbero coccolata, come quando era piccola.
Le faceva paura la sorella, Petunia.
Da quando si era scoperto che Lily era una strega, Petunia non le rivolgeva la parola.
E se mentre era a casa, la sorella era costretta a parlarle, sempre e solo il minimo indispensabile, da quando Lily era partita per la scuola la sorella non si era più fatta sentire.
Lily temeva di passare un brutto Natale, e di passarlo a litigare.
Avrebbe fatto di tutto per uscire da quella casa e fortunatamente la scusa le era capitata tra le mani due giorni prima.
La sua nuova amica Alice l’aveva invitata a casa sua da capodanno fino al rientro a scuola.
Lily aveva da subito scritto ai genitori che, anche se a malincuore, le avevano accordato il permesso, consapevoli che se fosse rimasta a casa avrebbe passato un brutto Natale a causa della sorella.
A casa di Alice poi ci sarebbero state anche le altre compagne, e per sua sfortuna anche alcuni dei ragazzi. Potter e Paciock, amici di infanzia di Alice.
Tuttavia Lily aveva pensato che questo fosse il male minore, preferiva passare le vacanze a litigare con Potter piuttosto che con la sorella.
Non sapeva che Severus si sarebbe arrabbiato con lei, perché convinto di poter passare assieme le vacanze di Natale.
Non poteva immaginare che avrebbe passato uno dei Natali più belli da quando aveva scoperto di essere una strega.
Non poteva immaginare che tutti i suoi nuovi amici, compreso Potter, le avrebbero fatto un regalo.
 
Severus invece non voleva tornare a casa per colpa del padre, e perché sapeva che Lily avrebbe passato le feste a casa della Prewett.
Visto che non poteva vederla, tanto valeva che se ne rimanesse a scuola, almeno li avrebbe potuto esercitarsi con gli incantesimi e stare tranquillo.
Appena aveva saputo che Lily sarebbe andata dalla sua amica, un macigno l’aveva colpito al cuore.
Erano passati pochi mesi dall’inizio della scuola, e già Lily lo metteva da parte per le sue nuove amiche.
E poi, aveva capito che la sera di capodanno ci sarebbe stato anche Potter, perché amico della Prewett.
Severus non poteva essere più arrabbiato di così, e l’aveva detto a Lily.
Solo che lei non aveva voluto ascoltarlo, e si era arrabbiata.
Non gli aveva rivolto la parola per due giorni, prima che lui si decidesse a chiederle scusa per il suo comportamento.
Lily gli aveva assicurato che il passare il capodanno con Potter, non significava che l’avrebbe odiato di meno.
Severus tuttavia, non del tutto convinto delle sue parole, voleva vendicarsi di quell’arrogante, lui doveva pagarla.
Decise quindi di chiedere aiuto a Lucius Malfoy, un ragazzo con decisamente più esperienza di lui.
Rimase deluso quando Lucius gli disse che non l’avrebbe aiutato. Benché l’idea di vendicarsi di Potter lo stuzzicasse, il motivo per cui Severus voleva farlo non gli andava giù.
Infatti Lucius non aveva ancora digerito, e mai ci sarebbe riuscito, l’amicizia di Severus con Lily.
Severus si maledì per aver detto la verità a Lucius.
Beh, durante le vacanze avrebbe pensato a un modo per vendicarsi del ragazzino.
Non poteva sapere che non sarebbe riuscito a farla pagare a James almeno fino al quinto anno, quando grazie alle sue capacità, avrebbe inventato nuovi incantesimi.
Non poteva sapere che alcuni incantesimi gli si sarebbero rivoltati contro.
Non poteva sapere che avrebbe rischiato con la vita per poterla far pagare a James Potter, e che sarebbe stato in debito con lui.
Non poteva sapere che il primo vero scontro tra loro sarebbe avvenuto quando James e Lily si fossero messi assieme.
E soprattutto non poteva sapere che avrebbe perso l’unica persona da lui amata, Lily Evans.
 
James e Remus invece erano contenti di tornare a casa, non vedevano l’ora di riabbracciare i propri genitori e di rilassarsi.
Anche se per Remus non sarebbero state delle vacanze molto rilassanti. Quell’anno la luna piena era prevista per capodanno, e quindi lui aveva dovuto reclinare l’invito di Alice Prewett, nel passarlo da lei.
Sicuramente si sarebbe rifatto negli anni seguenti.
 
Il viaggio di ritorno in treno sembrò meno lungo ai nostri amici, tutti ansiosi di tornare a casa.
Alle cinque in punto, il treno concluse la sua corsa alla stazione londinese di King’s Cross.
Ad attendere il treno, un mucchio di genitori ansiosi.
C’era Molly Weasley con il figlioletto di un mese, aspettava i fratelli.
C’erano Dorea e Charlus Potter, aspettavano il figlio.
Stranamente c’era Eileen Prince, in attesa di Severus.
C’erano Rose e Harold Evans, in attesa della loro adorata figlia Lily, e come poté notare tristemente Lily, Petunia non c’era.
Non c’era nessuno invece ad attendere né Sirius né Minus.
Peter sapeva di dover tornare a casa con i Davies, grandi amici di famiglia, mentre Sirius sarebbe dovuto tornare a casa da solo.
Non aveva previsto che i genitori di James, e suoi zii, gli avrebbero offerto un passaggio fino al Paiolo Magico, in modo da non insospettire i suoi genitori.
Nulla gli impediva di accettare, dovette tuttavia temporeggiare finchè suo zio Cygnus, venuto a prendere Narcissa, non se ne fu andato.
Appena anche Narcissa se ne fu andata, smaterializzandosi con il padre, Charlus prese per un braccio James, mentre Dorea afferrava Sirius, e pochi istanti dopo il rumore della stazione di King’s Cross scomparve, per lasciar posto all’odore di alcool del Paiolo Magico.
I Potter accompagnarono Sirius al primo camino disponibile e attesero che il giovane mago partisse per raggiungere la propria casa.
“Grazie di tutto signori Potter, grazie James” disse il giovane Black, cercando di non commuoversi.
Mai nessuno aveva fatto tanto per lui, era come avere una famiglia.
Purtroppo quella non lo era e la sua orrenda famiglia lo aspettava a casa.
“Non ti preoccupare caro, se hai bisogno sai dove trovarci” gli rispose in modo materno Dorea, guardando dolcemente quel bambino che tanto le assomigliava.
“Arrivederci, ci vediamo a Gennaio” rispose Sirius “GRIMMAULD PLACE 12” urlò e pochi istanti dopo sparì dalla vista della famiglia Potter.
Afferrato per mano il figlio, i Potter si smaterializzarono nella loro confortevole e non tanto umile dimora, felici di essere assieme.
 
Alla stazione Lily Evans si era avvicinata ai suoi genitori e dopo averli abbracciati, li aveva presentato le sue nuove amiche e le rispettive famiglie.
Rose e Aloisa, rispettivamente la signora Evans e la signora Prewett, chiacchierano amabilmente per diversi minuti, prima che i rispettivi mariti le richiamassero all’ordine.
Dopo essersi accordati per le vacanze di Natale di Lily a casa Prewett entrambe le famiglie, ormai rimaste sole, visto che gli altri si erano già avviati a casa, si scambiarono l’ultimo saluto prima di andare a casa.
I Prewett si smaterializzarono, mentre gli Evans attraversarono la barriera per avviarsi all’automobile.
Entrambi si erano accorti che la piccola Lily era rimasta delusa nel non vedere la sorella.
“Lily tesoro andiamo, Petunia ci sta aspettando a casa!” disse Rose, cercando di sembrare convincente.
Non voleva dire alla figlia che la sorella aveva urlato per settimane, cercando di convincere i suoi a non farla tornare a casa e quando aveva capito che non sarebbe stata accontentata aveva messo il broncio e si era rifiutata di rivolgere parola a chiunque.
Lily invece sperava di riuscire a passare quei giorni in tranquillità.
Ormai non aveva più amiche nel mondo babbano, non le aveva più da quando, poco prima di partire, la sorella Petunia si era lasciata sfuggire davanti alle sue amichette, che Lily era pazza e sarebbe andata in una scuola speciale per gente come lei, in quanto era pericolosa per la loro sicurezza.
Da quel giorno nessuno si era più fatto vivo con lei.
Tutti i genitori avevano vietato alle figlie di avvicinarsi a casa Evans.
Ormai Lily non ci faceva neanche più caso, visto che a scuola aveva conosciuto delle persone fantastiche e molto più intelligenti delle bambine con cui aveva giocato fino all’estate.
E comunque li aveva Severus, ormai avevano fatto pace dopo la loro litigata e si erano accordati per vedersi al parco il giorno dopo.
Lily non poteva sapere che il giorno dopo, al parco, avrebbe incontrato alcuni ex compagni di scuola babbani, e che sarebbe stata presa in giro.
Lily non poteva sapere che Severus avrebbe, involontariamente certo, fatto dei dispetti a quei bambini, inzuppandoli d’acqua e facendoli scappare a gambe levate.
Lily non immaginava che quelle sarebbero state delle belle vacanze.
 
Sirius era appena uscito dal camino, nel salone dell’arazzo di casa Black, e doveva ancora riprendersi dal viaggio via camino, quando sopraggiunse sua madre.
“Sirius” disse la donna
“Madre, buongiorno” rispose lui in tono piatto
La donna finse di non notare il tono usato.
“Vai in camera tua, cambiati e poi vieni nello studio di tuo padre” ordinò Walburga, prima di girarsi e andarsene.
Sirius si diresse in camera sua, si fece una doccia e dopo essersi vestito scese nello studio.
Aveva fatto tutto con molta calma, consapevole che sarebbe stato ripreso e che avrebbe fatto arrabbiare sua madre.
Arrivato davanti alla porta dello studio bussò, e attese.
“Avanti” disse suo padre Orion.
Entrato nello studio Sirius trovò entrambi i suoi genitori seduti dietro la scrivania, in attesa. Non vide Regulus però. Strano, chissà dov’era.
“Buongiorno Padre, Madre” rispose Sirius con finto tono servizievole.
“Siediti Sirius, dobbiamo parlare” gli disse il padre, fingendo di non averlo neanche sentito parlare.
Dopo che si fu accomodato Orion prese la parola:
“Sirius, io e tua madre siamo immensamente delusi da te. Sono mesi che non abbiamo pace per quello che hai fatto. Ci siamo sentiti così in imbarazzo che per giorni non siamo andati al Club, per paura di essere derisi dai nostri amici, o ancora peggio, compatiti.
Sei finito nella casa che noi disprezziamo. E per quale motivo? Per fare dispetto a noi, ne sono sicuro. Avremo potuto chiudere un occhio se tu fossi finito a Corvonero, ma su Grifondoro proprio no. Di solito alla Torre di Grifondoro è pieno di Mezzosangue, Sanguesporco e Babbanofili traditori. Io e tua madre ci siamo informati sui tuoi nuovi compagni di casa e l’unica che ha un albero genealogico di tutto rispetto, con una buona posizione al ministero, è Emmeline Vance. È l’unica con cui ti viene permesso di fare amicizia.” Orion si fermò un attimo per riprendere fiato “Tu Sirius, hai gettato fango anche sulla famiglia Malfoy, famiglia alla quale noi siamo molto legati, e con la quale ci legheremo in modo ufficiale, con l’unione di Narcissa e Lucius, e con l’unione tra te e Sophia. I Malfoy sono stati cosi clementi da soprassedere sulla tua casa di appartenenza e far rimanere intatto il contratto che ti lega a Sophia. Visto il tuo comportamento, avrebbero potuto annullarlo e noi avremmo perso un mucchio di galeoni. Io e tua madre abbiamo capito benissimo che a te non piace Sophia, anche se, a undici anni non puoi sapere ancora cosa è meglio per te, tuttavia nessuno di noi ha intenzione di rompere il vostro fidanzamento. Non ci interessa quello che pensi, questa unione sarà vantaggiosa per entrambe le famiglie. Per questo motivo, al ballo di Natale, accompagnerai Sophia e guai a te Sirius, se ci metterai in imbarazzo. Ora Sirius, voglio sapere per quale motivo sei stato smistato a Grifondoro, perché rispondi male a Sophia ogni volta che la vedi, e con chi hai stretto amicizia!”
“È stato il cappello a decidere di smistarmi a Grifondoro, non l’ho deciso io. Per quanto riguarda Sophia, le rispondo male perché è lei che mi provoca. Mi tratta come se fossi il suo cagnolino, solo perché sono più piccolo, e poi le rispondo male perché come hai detto tu, non la sopporto. È snob, viziata, capricciosa e isterica. Ed io odio le persone così. Ci sarà un motivo se non ho mai avuto amiche femmine, perché sono tutte uguali ed io non le sopporto” rispose Sirius, evitando di rispondere alla domanda sulle sue amicizie.
“È stato il cappello? Maledetto cencio. Ha rovinato la famiglia” urlò Walburga anticipando il marito
“Ora basta Walburga. Ormai lo smistamento è fatto e noi non possiamo più farci nulla. Per quanto riguarda Sophia capisco che sia viziata e tutto quello che hai detto, ma questo non è un buon motivo per trattarla male” disse Orion rivolto al figlio “Lei sarà la tua sposa, e dovrai imparare a sopportarla, che tu lo voglia o no”
“Si padre” rispose tra i denti Sirius, consapevole che mai l’avrebbe fatto.
“Allora Sirius, ci dici con chi hai stretto amicizia?” richiese suo padre
Stavolta Sirius non poté evitare di rispondere, e consapevole di star lanciando una bomba
“James Potter, Remus Lupin, Frank Paciock e Peter Minus” rispose in tono di sfida al padre
“COSAAA?” urlò Walburga “Tu, brutto traditore. Amicizia con traditori e mezzosangue” continuò la donna “Cosa abbiamo sbagliato con te?” si chiese
“Sirius, fila in camera tua, rimarrai chiuso in camera fino a Natale, avrai così modo di pensare a quello che hai fatto e a renderti conto che quelle persone non sono adatte a te” disse Orion al figlio.
“Dov’è Regulus?” chiese Sirius prima di uscire dalla stanza
“Non è qui. Regulus tornerà per Natale, non possiamo rischiare che anche lui sia contaminato da te. Il giorno dopo il ballo te ne andrai tu, andrai a stare da Alphard, che nonostante tu sia un traditore, ha gentilmente accettato di ospitarti, per evitare di contaminare Regulus.” Rispose il padre, senza sapere che il figlio sarebbe stato al settimo cielo, all’idea di passare le vacanze da Alphard.
Senza dare a vedere la delusione per non aver potuto vedere il fratello, Sirius se ne andò in camera sua.
Fece appena in tempo a entrare che l’elfo domestico chiuse a chiave la porta, impedendogli di uscire.
Non poteva neanche inviare un gufo ai suoi amici, perché aveva dovuto lasciarlo a Hogwarts.
Era solo.
Questo per ora era il peggior Natale della sua vita.
Non poteva immaginare che non sarebbe stato l’ultimo, e che negli anni a venire ne avrebbe passati di peggiori.
Intanto Orion e Walburga discutevano sul figlio, entrambi erano consapevoli che Sirius non si sarebbe mai allontanato dai suoi nuovi ‘amici’, dovevano solo sperare che non si facesse trascinare su quella che loro definivano cattiva strada, anche se non ci credevano nemmeno loro.
Sirius passò due giorni chiuso in camera. All’orario dei pasti l’elfo domestico gli portava un vassoio con il cibo. Il minimo indispensabile per la sua sopravvivenza.
Quando gli fu consentito di uscire dalla stanza, era giunto il 25 Dicembre.
I genitori lo attendevano nel salone, insieme a Regulus.
I due fratelli si salutarono, piuttosto freddamente in realtà, e si aggrapparono al mantello dei genitori.
Pochi minuti dopo si trovavano a Black Manor.
La casa di Cygnus Black, fratello di Walburga, e di sua moglie Druella Rosier in Black.
Non era ancora arrivato nessuno e Sirius, venne nuovamente rimproverato per lo smistamento dagli zii, sotto lo sguardo felice di Bellatrix e quello indifferente di Narcissa.
Anche se dentro di se, la giovane Cissy, pensava che quelle parole fossero inutili, e pensava anche al piano che aveva elaborato per tenere Sophia distante da Sirius.
Aveva solo bisogno della collaborazione di Alphard, l’unico tra i suoi parenti che adorava Sirius, come se fosse suo figlio, e che non era d’accordo sul matrimonio tra quest’ultimo e Sophia Malfoy.
Poco dopo di loro arrivarono in ordine Alphard, Pollux e Irma Black, nonni materni di Sirius, Arcturus e Melania Black, nonni paterni di Sirius, i coniugi Lestrange, con i loro figli, e i Malfoy con Lucius e Sophia.
Al pranzo non sarebbe stata presente Mariah Rosier, migliore amica, e cugina di Narcissa, ma ci sarebbe stata la sera, al ballo.
Non era neanche entrata in casa che Sophia si era avvinghiata al braccio di Sirius, e lui non aveva potuto fare nulla. Purtroppo davanti ai genitori non poteva trattarla male, o le sue vacanze di Natale sarebbero state ancora più brutte.
“Buongiorno Sirius, mio caro” disse Sophia rivolta al fidanzato
“Malfoy” rispose Sirius a mo’ di saluto.
“Sei contento che oggi passeremo la giornata assieme?” chiese lei, ben consapevole di quale sarebbe stata la risposta
“Preferirei un bel mal di pancia” rispose Sirius sempre con il sorriso
“Tanto oggi non riuscirai a scapparmi, e sono sicura che entro stasera riuscirò a baciarti” disse lei
“Sogna Sophia. Ho solo dodici anni, sono troppo piccolo per baciarti!” rispose lui
“Questo lo dici tu Sirius, dubito che ai nostri genitori interessi che tu sia troppo piccolo, e non interessa nemmeno a me”
Sirius non poté ribattere, perché in suo aiuto arrivò Alphard.
Egli era stato messo al corrente del suo piano da Narcissa, e non aveva esitato a mettersi a disposizione per la realizzazione del piano.
Avrebbe fatto di tutto per togliere da quelle grinfie l’adorato nipote.
Lo zio, con molta gentilezza nei confronti di Sophia, chiese al nipote di accompagnarlo in giardino, perché aveva necessità di parlargli.
La giovane Sophia non poté rifiutare, visto che a chiederglielo era il fratello della sua futura suocera, nonché zio di Sirius.
Appena si furono allontanati, Sirius ringraziò lo zio e i due parlarono per diverso tempo, organizzandosi per le vacanze che avrebbero passato assieme.
Lo zio, inoltre, gli chiese se voleva passare il capodanno con i suoi amici, visto che aveva saputo dalla zia Dorea, che lui e James erano diventati grandi amici, e che per capodanno, James sarebbe andato a una festicciola con diversi compagni di casa.
Sirius, che non riusciva a credere a tanta fortuna, accettò con entusiasmo, e promise allo zio di non dire niente alla madre.
Durante il pranzo, Sophia cercò di nuovo ad attirare l’attenzione di Sirius, sedendosi vicina a lui.
Lo zio, seduto alla destra di Sirius, cercava di tenerlo impegnato nella conversazione, in modo da dover parlare il meno possibile con la ragazza.
Tuttavia, non riuscì completamente nel suo intento, visto che molti adulti reclamarono Alphard.
Erano curiosi di sapere se c’erano novità al ministero, visto che Alphard, oltre che membro della famiglia Black, era un membro importante dell’ufficio per la cooperazione magica internazionale, e si occupava di mantenere i rapporti con diversi paesi stranieri.
Alphard, poco incline a parlare del suo lavoro, li liquidò dicendo che non c’erano novità di importanza rilevante e tutti soddisfatti ripresero a mangiare.
Il pranzo durò alcune ore e il tempo per Sirius non passava mai.
Fortunatamente per lui venne la sera e con essa il ballo.
Ciò non significava che Sirius era felice di partecipare al ballo, ma sapeva che una volta terminato sarebbe potuto andare a casa di Alphard e non avrebbe rivisto Sophia fino a Gennaio.
Nemmeno al ballo Sophia riuscì ad avere Sirius tutto per sé, sia perché al ballo erano presenti diversi ragazzini dell’età di Sophia, suoi amici e compagni a Hogwarts, e quindi la ragazzina era stata costretta a passare parte della serata con loro, e quando aveva provato a coinvolgere anche Sirius, aveva ricevuto una risposta negativa, e per di più era stata mandata al diavolo.
Riuscì solo a fare con lui un ballo, e solo perché egli era stato obbligato dalla madre e non poteva rifiutarsi, anche se avrebbe tanto voluto.
Mentre i due giovani ballavano, in un angolo Bellatrix rideva come una pazza, tant’era soddisfatta che il cugino avesse abbassato la cresta.
Non che a lei stessero simpatici i Malfoy, tollerava Lucius, in quanto il suo signore le aveva comunicato che sarebbe stato scelto per entrare a far parte dei Mangiamorte, i suoceri di Narcissa le erano indifferenti, e anche lei come la sorella non poteva soffrire Sophia.
Era troppo petulante per i suoi gusti e viziata, e come ben sappiamo Bellatrix non ha una grande simpatia per persone viziate e petulanti, anzi.
Era costretta a mordersi la lingua ogni volta che la vedeva, per evitare di risponderle e offenderla, visto che presto quella ragazzina sarebbe diventata la cognata di sua sorella Narcissa.
Anche Bellatrix era stata messa a parte del piano di Narcissa, e non perché quest’ultima avesse voluto dirglielo, ma solamente perché Narcissa non era mai riuscita a nascondere niente a Bellatrix.
In realtà Narcissa si sarebbe aspettata che la sorella le dicesse di non intromettersi, ma dovette ricredersi.
Bellatrix fu d’accordo con lei, e le offrì, il suo aiuto, che Narcissa fu pronta a rifiutare, temeva che se la sorella si fosse intromessa qualcuno ci avrebbe rimesso la vita, in quel caso lei, perché Bellatrix se era coinvolta non era capace a mantenere un segreto e si faceva sempre notare.
Ovviamente Narcissa non le disse che era questo il motivo, ma le disse che aveva tutto sotto controllo e già un piano in mente, senza aggiungere altro.
Non che Bellatrix sia stupida, aveva capito fin dall’inizio che c’entrava suo zio Alphard, visto che lo zio era rimasto appiccicato a Sirius quanto una striscia di velcro, e a malincuore dovette ammettere che la sorella aveva avuto una buona idea.
Attenzione, Bellatrix non si era rammollita all’improvviso o addolcita verso il cugino, anzi, Bellatrix era solo convinta che la famiglia Black, senza di lui potesse stare molto meglio, e avrebbe fatto di tutto pur di farlo diseredare.
Non ce ne sarà bisogno, in quanto Sirius si farà diseredare da solo, senza l’aiuto di nessuno, ma lei questo ancora non lo sa.
Il ballo durò ancora diverse ore, tuttavia, Alphard, notando l’insofferenza del nipote, accusò un mal di stomaco che lo obbligò a lasciare la festa in anticipo, insieme a Sirius.
Inutile dire che una volta arrivati a casa i due si lasciarono andare a una risata liberatoria, e dopo aver messo il pigiama si concessero una tazza di cioccolata calda davanti al caminetto, seduti sul divano, insomma, tutto quello che un bravo Black non deve fare, pronti a passare le loro vacanze assieme.
Per prima cosa, la mattina seguente, Alphard inviò un gufo alla sorella Walburga, chiedendole di tenere con sé Sirius per tutte le vacanze, in quanto era stato invitato da un suo caro amico e collega francese, nella loro tenuta invernale a Parigi, e avrebbe voluto portarci Sirius.
Dieci lettere dopo, e la conferma che la famiglia con cui avrebbero passato le vacanze, erano una famiglia di Purosangue francese, i Delacour, la sorella accettò di lasciare il figlio ad Alphard per il resto delle vacanze.
In realtà lui e Sirius non sarebbero andati da nessuna parte, se non dai Potter e a trovare Andromeda, ma non potevano dire ai parenti la verità.
Grazie allo zio le vacanze di Natale di Sirius si rivelarono più belle, e il nostro giovane amico, le passò con James e Frank, divertendosi come mai era successo.
Purtroppo la fine delle vacanze arrivò in fretta e per lui fu il momento di tornare a scuola.
Ovviamente nessuno della sua famiglia si presentò a salutarlo.
Alphard salutò il nipote e attese che l’espresso sparisse, prima di materializzarsi al lavoro, sperando che il mese di giugno arrivasse in fretta.
 
Lily Evans e i suoi genitori erano arrivati a casa dopo un paio d’ore di macchina.
La piccola Lily aveva raccontato ai suoi genitori tutto quello che aveva fatto a scuola, e soprattutto aveva raccontato loro delle sue amiche.
Entrambi i genitori erano contenti di sapere che la figlia si era fatta delle amiche in quella scuola, avevano paura che come quando andava alle elementari, la figlia non riuscisse a legare.
Nessuno dei due sapeva che Petunia aveva fatto sì che le poche amiche babbane di Lily si allontanassero da lei.
Anzi, speravano ancora di poter passare un bel Natale, e speravano che le figlie facessero pace.
Un’illusione.
Lily entrò in casa con i suoi genitori e fu delusa nel non vedere la sorella.
I suoi genitori le dissero che Petunia era a casa di una sua amica, Ivonne Campbell e che sarebbe rientrata la sera.
Ormai, le spiegarono, Petunia passava la maggior parte del tempo con Ivonne, e la maggior parte delle volte era Tunia ad andare dalla ragazza, e non il contrario.
Questo perché Petunia temeva che l’amica venisse a conoscenza di qualcosa riguardante la sorella e ne aveva il timore.
Cercando di non pensare a Petunia, anche se non era facile, Lily si diresse in camera e dopo una doccia ristoratrice scese a cena.
Petunia era appena rientrata e non si degnò nemmeno di salutare la sorella, finchè ovviamente il padre non intervenne:
“Petunia, saluta tua sorella. Non ti ho cresciuto come una maleducata!” le disse l’uomo
Stizzita, la ragazzina, si rivolse alla sorella;
“Ciao” né un bentornata, né un come stai, solo un freddo ciao.
“Ciao Tuny, mi sei mancata tanto” le disse Lily avvicinandosi per abbracciare la sorella.
Petunia si allontanò di scatto, come scottata:
“Non chiamarmi Tuny. Non sono più una bambina. E ora se volete scusarmi, vado a lavarmi le mani” concluse Petunia allontanandosi per andare in bagno.
Mezz’ora dopo tutta la famiglia era seduta intorno al tavolo, i genitori di Lily stavano cercando di mantenere viva la conversazione, e cercavano di coinvolgere entrambe le figlie.
Se Lily da parte sua rispondeva alle domande dei genitori sulla famiglia di Alice, Rose e Harold infatti, per quanto fossero d’accordo nel mandare la figlia a casa della sua amica, volevano anche essere sicuri che la figlia fosse in buone mani, Petunia stava in silenzio, cercando di ignorare la sorella, nonostante, in quel momento provasse una forte invidia per lei, visto che i genitori le stavano rivolgendo un sacco di attenzioni e a lei niente.
Lily ammise di non conoscere bene la famiglia dell’amica, anzi, a dire la verità li aveva visti solo una volta, ma raccontò ai genitori quello che Alice le aveva riferito sui genitori.
Erano persone buone e non odiavano le ragazze che arrivavano dal mondo non magico, loro infatti, sostenevano l’uguaglianza, cosa che non era molto ben vista da parte della comunità magica.
“Lily mia cara” la interruppe Rose “Visto che per queste vacanze andrai ospite a casa loro, cosa ne dici di ricambiare l’ospitalità, e invitare le tue amiche quest’estate?”
“Posso davvero mamma?” chiese Lily, non notando l’espressione inorridita di Petunia.
“Certo tesoro che puoi.” Rispose Rose
“Ma come faremo a starci tutti? Le mie amiche sono quattro, più noi diventeremo otto” le disse Lily
“Oh tesoro, dimentichi che abbiamo una camera degli ospiti? E poi la tua stanza è molto grande. Una delle tue amiche potrebbe dormire nel letto matrimoniale con te, mentre potremo mettere delle brandine nella stanza per le altre” le disse la madre, Lily infatti non aveva fatto caso al fatto di avere una camera molto grande, e aveva momentaneamente dimenticato la camera per gli ospiti.
D’altronde era comprensibile, era appena tornata a casa dopo 3 mesi e doveva ancora abituarsi.
Mentre Harold si mostrò entusiasta di ospitare in casa le amiche della figlia minore, cosa mai successa in tutti quegli anni, Petunia espresse il suo disappunto.
“Perché mamma?” chiese Petunia “Io non voglio per casa altri mostri. Già lei basta e avanza. E poi se ci fanno del male?”
A rispondere a Petunia non fu Rose ma Harold.
L’uomo non aveva preso bene le parole della figlia, ma comprese che erano dettate dalla gelosia, quindi cercò di essere comprensivo nei suoi confronti.
“Petunia, tua sorella non è un mostro, e poi, mi sembra giusto ricambiare l’ospitalità dei signori Prewett invitando la figlia a casa nostra” disse l’uomo guardando negli occhi sua figlia “Mi sembra che con le tue amiche l’abbiamo sempre fatto, tua sorella non ha mai chiesto nulla, e non ha mai invitato nessuno a dormire a casa, mi sembra più che giusto che anche lei inviti le sue amiche”
“No che non è giusto. Le amiche che invito io sono normali, non sono pazze, come lo saranno le amiche di Lily. Io non le voglio. E se ci saranno loro, non ci sarò io” urlò Petunia.
Harold non era disposto a tollerare le offese verso la sua secondogenita, soprattutto quando a farlo era l’altra sua figlia, che in teoria, avrebbe dovuto voler bene alla sorella.
“Molto bene Petunia, se non vuoi esserci non ci sarai. Devi sapere però che avevamo intenzione di invitare le sue amiche a rimanere con noi per tutto il mese di Luglio, per cui non potrai stare in casa con noi per un mese. E visto che non vuoi, andrai dalla zia Marla, a Inverness, e passerai con lei il mese di Luglio.” Rispose il padre, ben sapendo quanto Petunia odiasse sia la sorella della nonna materna, sia Inverness, visto che il luogo, per quanto frequentato nel periodo estivo, rimaneva comunque freddo e senza possibilità di andare al mare, e poi Marla era una vera iena secondo Petunia. Zitella e acida. Tutto il contrario di sua suocera Elisabeth, una donna affabile e gentile. A Marla non andava mai bene niente di quello che la maggiore delle sorelle Evans faceva, lei adorava Lily, ma proprio per questo motivo nessuno di loro aveva rivelato la sua vera natura, per paura che la donna cominciasse a odiare la nipote.
Purtroppo, nessuno di loro era a conoscenza della vera natura di Marla.
Marla era una strega, mentre la sorella Elisabeth era una Magonò, che non aveva mai rivelato a nessuno le sue origini.
“No papà. Non puoi farmi questo. Quella mi odia” rispose Petunia “Fammi andare in vacanza con i genitori di Ivonne”
“No Petunia, visto che non vuoi stare con noi, decideremo dove mandarti” rispose Harold, anche se sapeva di aver dato vita a una battaglia che sarebbe durata mesi.
“Harold caro, non essere così duro con Petunia. Lo sai che lei e mia zia Marla non vanno d’accordo. Non mi sembra giusto rovinare le vacanze a Petunia.” Li interruppe Rose
“E cosa vorresti fare? L’hai sentita? Lei non vuole stare qua!” chiese l’uomo, ormai non sapeva neanche più dove sbattere la testa.
“Io proporrei una cosa. Se Petunia si comporterà bene nei confronti di Lily durante queste vacanze, quest’estate potrà andare via con Ivonne. Se invece si comporterà male accompagnerà mia madre a casa di Marla. Cosa ne pensi Petunia? Puoi fare questo sforzo per guadagnarti le vacanze con la tua amica?” propose Rose, non senza guardare con ansia la figlia maggiore.
“No mamma. Non mi sta bene. A Lily avete detto subito sì, senza obbligarla a comportarsi bene con me, mentre a me chiedete questo. Non siete equi. Vi capisco certo, preferite lei a me.” Rispose Petunia voltandosi per tornare in camera, senza dare modo a nessuno di replicare.
“Tranquilla Rose, le passerà. Finiamo di cenare ora” disse il marito guardando verso le scale dove era sparita la figlia, consapevole che le sarebbe passata, e che avrebbe ottenuto quello che voleva.
Nessuno di loro poteva immaginare che sarebbe stato merito della tanto odiata Marla, visto che una volta scoperta la sua natura, Petunia non avrebbe più voluto avere niente a che fare con la zia, e i genitori, sapendo quello che la figlia provava, avrebbero deciso di lasciarla partire con Ivonne e i suoi genitori.
 
Il giorno di Natale le sorelle Evans scesero le scale e raggiunsero i genitori vicino all’albero di Natale.
Sotto l’albero decine di regali, quasi tutti per le due bambine.
Decisero di fare colazione e di attendere i loro ospiti per aprire i regali.
Verso le dieci il campanello suonò, e quando Rose andò ad aprire si trovò davanti la madre Elisabeth e la zia Marla.
Ormai erano rimaste solo loro a festeggiare il Natale assieme, visto che da parte del marito non era rimasto più nessuno se non parenti lontani.
Nessuna delle due aveva potuto partecipare al compleanno di Lily per problemi di salute, e quindi non vedevano gli Evans dall’anno precedente.
“Mamma, zia! Entrate, accomodatevi” disse Rose
“Buongiorno figliola.” Rispose Elisabeth, entrando in casa e togliendosi il soprabito.
“Ciao Rose” disse zia Marla alla nipote, seguendo anch’ella la sorella.
Le ospiti entrarono in salotto, e dopo i saluti di rito e gli abbracci alle nipoti, tutti si accomodarono sul divano, mentre le due giovani ragazze aprivano i loro regali.
Petunia terminò in fretta di aprire i regali, ne aveva ricevuti diversi, sia dai genitori che da alcune amiche.
Lily invece quell’anno era piena di regali da aprire, le sue nuove amiche l’avevano riempita di regali, come d’altronde aveva fatto lei con loro.
Fu proprio a causa di questi regali che Marla si insospettì.
Rose e Harold erano ancora decisi a tenere segreta la natura di Lily, non si aspettavano che Marla lo capisse da sola.
Lily si ritrovò ad aprire uno dei regali di Marlene. Nel farlo non ebbe pensato alla presenza della nonna e della zia, la sua curiosità purtroppo ebbe la meglio.
Marlene le aveva regalato un enorme pacco con dolci di tutti i tipi, ma che non avevano niente a che vedere con quelli babbani, quelli erano tutti dolci magici.
C’erano gelatine tutti i gusti +1, cioccorane, zuccotti di zucca, bacchette di liquirizia e chi più ne ha più ne metta.
“Oddio! Non ci credo, non è possibile” esclamò Marla, vedendo l’interno del pacco in mano a Lily.
Aveva riconosciuto subito i dolci del mondo magico, come avrebbe potuto non farlo?
“Cosa non è possibile zia?” chiese Rose, e senza attendere una risposta seguì lo sguardo di Marla e lo posò sulla più piccola delle sue figlie, intenta ad aprire un pacco con delle cose strane dentro, un pacco magico e per un attimo fu presa dal panico.
“Quello…” rispose la donna indicando il pacco che Lily teneva tra le mani.
“Oh zia, è solo un regalo scherzoso da parte delle compagne di collegio di Lily” rispose Rose, sperando di distogliere l’attenzione dalla figlia.
“Non sono stupida Rose, e ancora non capisco perché non abbiate detto nulla, né a me né a Elisabeth, che dallo sguardo vedo sorpresa quanto me”! Esclamò la donna
“Detto cosa?” chiese Rose cercando di fare la finta tonta
“Che Lily è una strega” si sentì rispondere Elisabeth
“Mamma?” urlò Rose incapace di aggiungere altro
“Oh Rose, non avrei mai pensato di dover raccontare tutto questo. Meglio che ci sediamo, cosi ti spiegherò tutto, e capirai perché conosco il mondo magico!” rispose la madre ormai rassegnata a dover raccontare la sua storia.
Dopo aver parlato per una buona mezz’ora, ogni tanto anche con l’aiuto di Marla, tutta la famiglia Evans rimase a bocca aperta e incapace di pronunciare parola.
Petunia non credeva alle proprie orecchie, la sua adorata nonna era la figlia di due maghi, e sua sorella era una strega.
Doveva essere un incubo.
Non poteva essere vero.
Di Marla non le interessava assolutamente nulla, visto che non la sopportava.
Aveva capito però che la nonna non aveva avuto la sfortuna di nascere strega, ma era nata senza poteri magici, per cui era come lei, normale.
Rose invece era arrabbiata. Possibile che sua madre non avesse mai trovato il coraggio per raccontarle la verità?
Se lo avesse saputo, avrebbe potuto fare scelte diverse ed evitare situazioni troppo pesanti.
Tra tutto, quello di riuscire a coinvolgere la figlia Petunia, sin da bambina, in tutto quello che riguardava la magia, così da non trovarsi ora con due figlie che probabilmente non si sarebbero parlate mai più.
Harold era stupito, ma ormai, da quando aveva saputo che Lily era una strega non si lasciava sorprendere da nulla.
Lily invece era felice, poteva condividere i suoi segreti con la nonna e la zia.
Elisabeth purtroppo non era felicissima del fatto che Lily fosse entrata a far parte del mondo magico, solo perché aveva paura che potesse essere rifiutata come era successo a lei.
Harold decise per il bene della famiglia, di portare fuori la moglie e la figlia maggiore, e di lasciare nonna e nipote a parlare da sole.
Al loro rientro le trovarono ancora sul divano a chiacchierare, e Lily stava raccontando alla nonna della scuola.
Nessuno sapeva cosa si erano dette, sapevano solo che Elisabeth aveva accettato la magia della nipote e ne era felice.
Marla invece, oltre ad essere entusiasta di Lily, aveva deciso che avrebbe nominato la piccola, sua erede, in modo che, tutto il sapere magico della famiglia Nutcombe, non andasse perduto.
Al termine della giornata natalizia, prima della partenza delle due donne, zia Marla invitò la piccola Lily a passare da lei parte delle vacanze estive.
Lily promise alla zia che sarebbe andata a trovarla, anche se, con enorme rammarico, si sarebbe trattenuta solo una settimana, perché poi molto probabilmente sarebbe andata a casa di qualche sua compagna.
Prima di andare via, sua zia, le fece un’enorme raccomandazione:
“Lily, io sono felicissima che tu sia una strega, tuttavia devo chiederti di fare attenzione. Momenti oscuri e bui aspettano il mondo magico. C’è qualcuno la fuori che vuole assumere il comando e vuole eliminare coloro che lo intralciano. Diffida delle persone che detestano i Nati Babbani, quello che tu sei. Ora tu sei l’ultima erede della famiglia Nutcombe, fai valere il tuo nome e chi sei. Non aver paura se qualcuno ti dirà che non sei pura, visto che né tua madre né tuo padre sono maghi, ma la purezza non è nel sangue, è nel cuore. I tuoi bisnonni l’hanno capito troppo tardi e non sono riusciti a rimediare ai loro errori. Tu sei solo all’inizio e puoi solo imparare dagli errori della tua famiglia. Ti manderò un gufo Lily, con un libro che racconta la storia della nostra famiglia. Sappi solo che noi discendiamo da persone che nel loro tempo sono state importanti e famose per il nostro mondo. Tu Lily sei speciale, e chi non lo pensa, non merita la tua considerazione!”
Prima che Lily potesse risponderle, la donna era già uscita in strada e aveva chiamato il Nottetempo.
Lily non aveva mai visto il mezzo di trasporto magico, e fu estremamente felice di non esserci mai salita, il conducente non le sembrava proprio in grado di guidare.
Nello scoprire le sue origini, la dolce Lily ne era rimasta felice e soddisfatta, e non vedeva l’ora di raccontarlo a Severus e alle amiche.
Chissà come l’avrebbero presa…
Non poteva sapere che Severus non sarebbe stato per niente contento di sapere che Lily era l’erede di una famiglia Purosangue, che fino a 50 anni prima era anche una delle più famose e che sembrava si fosse estinta.
Non poteva sapere che a qualcuno, tipo Malfoy, non avrebbe fatto piacere sapere che lei, Lily Evans, nata Babbana, era l’erede di un’importante famiglia Purosangue, famiglia che, nel suo tempo, era stata più importante dei Malfoy, perché aveva sempre ricoperto incarichi importanti.
Pensando alla sua famiglia Lily si coricò e si lasciò avvolgere dalle braccia di Morfeo.
 
A casa Lupin invece il Natale era stato uno dei migliori degli ultimi anni, questo perché Remus aveva tante cose da raccontare ai genitori.
Aveva iniziato a parlare da quando erano partiti dalla stazione, e a cena ancora non aveva smesso.
Nessuno di loro aveva mai visto Remus così loquace, e dovettero ammettere che la scuola aveva fatto questo, e che accettare la proposta di Silente quell’estate, era stata la cosa migliore che potevano fare.
Il giorno di Natale Remus trovò ai piedi del suo letto diversi regali, e sinceramente non si aspettava di ricevere nulla, se non il solito pacco dai suoi.
I suoi non erano ricchi, e lui non volendo gravare troppo sull’economia famigliare, si raccomandava ogni anno, affinché i suoi genitori non spendessero i loro galeoni in regali costosi per lui.
Individuò subito il pacco dei suoi genitori e vi trovò il regalo per lui più gradito, tavolette di cioccolato.
Gli altri pacchi invece, erano dei suoi nuovi compagni di dormitorio e forse, poteva definirli amici.
Gli avevano mandato dolci, una sciarpa e dei nuovi libri.
Remus era commosso, nessuno aveva mai fatto tanto per lui, e si sentiva in colpa per non poter ricambiare.
Anche lui aveva mandato un regalo agli amici, ma non si era potuto permettere niente di più di un pacchetto di Cioccorane ciascuno.
Si ripromise di inviare loro un biglietto di ringraziamento una volta terminato il pranzo natalizio, e così fece, ringraziò gli amici e si scusò nel non essere riuscito a fare loro un regalo più bello.
Inutile dire che poco più tardi, fu letteralmente sommerso dai gufi degli amici, e tutti dicevano la stessa cosa, che non si doveva preoccupare, e che non è il dono che fa l’amico, ma conta il pensiero, e lui l’aveva avuto.
Felice come non mai Remus si addormentò, non pensando che di lì a pochi giorni ci sarebbe stata la luna piena.
Come previsto la luna piena per Remus, arrivò il giorno di Capodanno, e il ragazzino, mentre gli amici festeggiavano assieme, fu costretto a passarlo legato a una catena e trasformato in un Lupo Mannaro.
Povero Remus, non sapeva che l’anno successivo si sarebbe riscattato e che negli anni a venire, avrebbe passato dei capodanni e delle feste natalizie stupende, insieme ai suoi amici.
 
Finalmente per tutti arrivò il 31 dicembre, e i nostri amici, Remus e Peter esclusi, si ritrovarono a casa Prewett per festeggiare.
Remus non c’era e sappiamo già il perché, a Peter invece era stato negato il permesso da suo zio Bartemius, a causa dei suoi disastrosi voti.
Stranamente Potter non infastidì più di tanto Lily, entrambi avevano stipulato una tregua della durata di un giorno, per poter passare un bel capodanno e divertirsi.
Potter raccontò del suo giorno di Natale, festeggiato con tutti i parenti e dove era stato riempito di regali.
Il giovane James, presa da parte Lily, le mise in mano un pacchettino, le disse che era un piccolo pensiero per lei e senza darle modo di ribattere si allontanò.
Aperto il pacchetto, Lily vide che conteneva un paio di graziosi orecchini con un piccolo brillantino blu.
Senza sapere neanche lei il perché se li mise addosso e con un sorriso raggiunse gli amici, fermandosi anche a ringraziare, forse per la prima volta, James Potter.
I giovani Grifondoro passarono la serata a giocare a Twist e a Monopoli, gioco dove James perse clamorosamente, stracciato da una super Lily.
La mezzanotte arrivò e passò, facendo spazio a un nuovo anno, nella speranza che quell’anno fosse migliore del precedente.
Stanchi ma felici, verso le due, tutti si addormentarono sul pavimento di casa Prewett, e furono amorevolmente coperti dalla signora Aloisa, che vedendoli cosi tranquilli, non ebbe il cuore di svegliarli e farli spostare.
Erano così belli e innocenti assieme, la sua speranza era che potessero rimanere così per molti anni, senza essere coinvolti nelle macchinazioni di un pazzo.
Lei, e anche suo marito, avrebbero fatto il possibile per far vivere quei ragazzi in un mondo migliore, anche se equivaleva a sacrificarsi per loro, il futuro.
 


Buonasera...
Eccomi con un nuovo capitolo...
Un pò lungo vero?
In parallelo verranno pubblicati anche dei Missing Moments.
Il primo sarà sulle origini di Lily.
Vi aspetto di là...
Un bacio e un grazie a chi ha recensito
Ale146
 

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Capitolo 13
*** Parte 2 - 1° anno Chap 7: Rientro a scuola ***


RIENTRO A SCUOLA


Il 10 gennaio era arrivato, e per i giovani maghi e streghe era giunto il momento di tornare a scuola.
Il binario 9 ¾ era gremito di gente, genitori ansiosi e ragazzini felici di tornare a scuola.
Sirius era arrivato al binario stranamente in anticipo, accompagnato da suo zio Alphard, che dopo averlo salutato, si era allontanato per parlare con il fratello Cygnus, anch’egli al binario in attesa della partenza della figlia minore.
Vista la presenza del fratello, Alphard non poté salutare Sirius come voleva, e in previsione di questo, si era premunito di farlo in casa sua, al riparo da occhi indiscreti.
Aveva allungato al giovane nipote diversi galeoni, in modo che, per qualunque evenienza avesse una disponibilità di denaro con sé, visto che né la sorella né il cognato ci avevano pensato.
Sirius non seguì lo zio, ma decise di salire sull’espresso e aspettare i suoi amici.
Non fece in tempo a muovere un passo che si ritrovò stretto tra le braccia di qualcuno, o meglio, di James.
Appena James aveva visto Sirius da lontano, si era messo a correre per raggiungere l’amico e l’aveva abbracciato, felice di rivederlo.
“Ja… Ja… James, per le mutande di Merlino, così soffoco!” disse Sirius, nonostante segretamente fosse felice di questo abbraccio.
Nessuno, tranne Alphard e Andromeda, prima che venisse diseredata, l’aveva mai abbracciato così, come se in quel momento fosse una delle persone più importanti.
James sembrava non aver sentito nulla, e a salvare Sirius dal soffocamento, fu l’arrivo di Dorea e Charlus Potter.
“James, per l’amor del cielo, lascia andare quel povero ragazzo!” disse Dorea, strattonando il figlio, affinché mollasse la presa.
Come se si fosse scottato, o forse per la sola presenza della madre, donna intransigente, James si affrettò ad allontanarsi da Sirius.
“Grazie signora Potter, signor Potter buongiorno!” disse Sirius verso i due coniugi, in tono di rispetto.
“Buongiorno a te Sirius! Tutto a posto, caro?” chiese in tono dolce Dorea
“Si certo, sono solo contento di tornare a scuola!” rispose Sirius
“A proposito della scuola” disse la donna, rivolgendo il suo sguardo al figlio “James Charlus Potter, sia chiaro, non voglio ricevere altre lettere sul tuo comportamento. Santo Merlino, hai iniziato la scuola a Settembre e ho già ricevuto 3 lettere. Sono stata chiara?”
“Si mamma” disse James, sperando di risultare credibile.
Ah, con una donna come Dorea era impossibile farla franca.
“Secondo te dovrei crederti? Dopo che ieri, sistemando il tuo baule, ho visto il mantello di tuo padre?” rispose la donna.
A quelle parole Charlus si passò una mano sul volto e iniziò a sudare freddo.
Aveva promesso alla moglie che non avrebbe dato il mantello a James fino al suo 15° compleanno.
Sicuramente l’avrebbe pagata cara.
Doveva nascondersi.
Certo avrebbe potuto smaterializzarsi, ma dove?
Sua moglie l’avrebbe trovato anche in capo al mondo, e non era il caso si farla infuriare ancora di più.
Rassegnato si preparò ad essere rimproverato dalla donna, cosa che, per sua sfortuna non avvenne subito. Infatti, se Dorea l’avesse sgridato in pubblico, si sarebbe di certo contenuta, per evitare di fare brutte figure, d’altronde era sempre una Black, ed era stata cresciuta in modo rigido, se da un lato molti modi aristocratici li aveva abbandonati, quella di fare scenate in pubblico, purtroppo per lui no. Sgridandolo a casa invece, con un bell’incantesimo silenziatore, avrebbe potuto dirgliene di tutti i colori senza paura di essere sentita.
E poi, chi vuoi che li sentisse in casa?
Oltre a loro c’erano solamente gli elfi domestici, e abitavano nelle cucine, quindi difficilmente avrebbero sentito la moglie urlare.
Perso nei suoi pensieri, l’uomo non si accorse che il figlio era già salito sul treno insieme al piccolo Black, e dopo aver ricevuto una gomitata dalla moglie che lo riscosse dal torpore, si affrettò a salutarli e sicuramente per terrore nei confronti della donna, raccomandò al figlio di non fare disastri e di non usare il mantello.
Ridendo, James e Sirius, si affrettarono a trovare uno scompartimento libero, inizialmente curiosi di sapere cosa si sarebbero detti i Potter, successivamente immersi in un avvincente partita a scacchi magici, partita in cui, James Potter perse clamorosamente, iniziando così una scia di partite perdenti, che nei tempi a seguire l’avrebbero definito il peggior giocatore di scacchi dell’intera Hogwarts.
Immersi nella loro partita non si accorsero di essere stati raggiunti dai loro compagni di casa, Remus, Frank e Peter, che in quel momento si stavano raccontando le vacanze di Natale, o meglio, Frank stava aggiornando i due amici, sulla festa di capodanno fatta a casa Prewett, festa a cui loro, anche se per motivi differenti, non avevano potuto partecipare.
 
 
Qualche scompartimento più in là invece, qualcuno stava litigando.
Lily Evans e Severus Piton, stavano litigando per le amicizie di lei, per la sua discendenza, cosa che Severus aveva appena scoperto, e ovviamente per il capodanno appena passato.
“Non capisco Severus, perché non puoi essere felice per me? Non vedo quale sia il problema, se appartengo a una famiglia Purosangue.!” Urlò la piccola Lily.
“Tu non capisci Lily, non è quello che mi da fastidio, sono infastidito dal fatto che tu non me l’abbia detto. Cielo, non potevi mandarmi un gufo? Lo sai da due settimane, e hai aspettato solo ora a dirmelo. Perché?” chiese il ragazzino.
“Sei infantile Severus. Secondo te perché non te l’ho detto? Volevo dirtelo di persona e non tramite una lettera.”
“Io infantile?” rispose Severus “Se ti interessava dirmelo a voce, non vedo perché tu non sia mai venuta al parco!”
“Ancora con questo discorso? Lo sai perché non sono mai venuta al parco, non potevo. Sono stata impegnata con la mia famiglia e poi sono andata dalle mie amiche!”
“Eh certo, le tue amiche. Adesso che ci sono loro, io non ti servo a nulla! A loro scommetto che l’hai già detto!”
“Sei ingiusto Severus. Io ti voglio bene e lo sai, il fatto che io adesso frequenti anche altre persone non significa che non ti voglio più bene.” Rispose Lily, fermandosi un istante per riprendere fiato “Come ti ho detto migliaia di volte, ho bisogno di amiche della mia età, a te certe cose non le posso raccontare, sei un maschio.” Ignorando l’ultima domanda di Severus.
“Vedi, cominci già a nascondermi le cose! Comunque ti ho fatto una domanda, loro lo sanno già?”
“Non ti nascondo le cose, ma come puoi pretendere che venga da te a parlare di ciclo mestruale e cose di questo genere? Sei un ragazzo e queste sono cose da femmina”
Severus ebbe il buongusto di arrossire.
“Lily, perché non rispondi alla mia domanda?” chiese Severus evitando di rispondere a quello che aveva detto Lily.
“Si Severus, lo sanno, visto che ho passato il capodanno con loro e mia zia Marla, quando ha saputo dove andavo, ha inviato una lettera alla signora Prewett per presentarsi, come di buon costume tra i maghi, così è saltata fuori la verità.” Disse Lily a Severus dicendogli una parte di verità. “E Severus, a capodanno era presente anche Potter, per cui anche lui lo sa già.” Evitando però di dirgli che era stata lei a comunicarglielo.
“Potter era presente a capodanno? Perché non me l’hai detto?” chiese il ragazzino, infastidito da quello che aveva appena sentito.
“Si c’era, è il miglior amico di Alice, e i suoi genitori e quelli di Alice sono molto amici, considerando anche che abitano molto vicini.”
“Scommetto che ti sei divertita con lui” le disse Severus “Perché non sei con lui in questo momento, invece che stare con me? Il povero ragazzino senza amici” disse in tono canzonatorio Severus, pentendosi delle sue parole un attimo dopo averle pronunciate.
“Non meriti neanche risposta Severus, io sto con te non per pietà, ma forse non ti è chiaro, sei accecato dall’odio nei confronti di Potter e te la stai prendendo con me. Cresci Severus, e quando sarai cresciuto forse ne potremo riparlare. Buon viaggio!” urlò Lily prima di uscire dallo scompartimento sbattendo la porta.
Severus era pentito per quello che le aveva detto, e anche Lily un po’ lo era, capiva come si poteva sentire l’amico, ma in quel momento non era disposta a parlarci ancora, doveva prima sbollire la rabbia.
Se la giovane Grifondoro raggiunse le sue amiche nello scompartimento B, dove le trovò tutte riunite, impegnate a giocare a carte, Severus rimase fermo dov’era, rassegnato a passare quel viaggio da solo.
Dopo un’ora dall’uscita di Lily entrò nello scompartimento Lucius Malfoy.
“Oh Severus, buongiorno. Speravo di trovare mia sorella”
“Buongiorno Lucius, mi dispiace ma non l’ho vista” rispose Severus, evitando di mostrare gli occhi lucidi a Malfoy, che tuttavia se ne accorse, troppo abituato a vedere lo stesso sguardo negli occhi della sorella.
“Cosa succede Severus? Hai pianto? Perché sei tutto solo?” chiese il Caposcuola.
Forse vi sembrerà un gesto di bontà, ma in realtà non è così, Lucius, a dispetto di quel che si crede, è sempre stato un ragazzo, per quanto crudele, molto impiccione e con una particolare dote, nel farsi gli affari degli altri.
Ovviamente quello che gli veniva raccontato, anche se in gran segreto, finiva per fare il giro di tutta la scuola in men che non si dica, e lui, dava sempre la colpa, al fatto che le pareti non fossero insonorizzate e quindi qualcuno avesse sentito.
L’anno prima ad esempio, l’amico Rabastan gli aveva raccontato di un suo, ehm, incontro amoroso, con una Serpeverde del settimo anno, cosa successa ovviamente prima del suo fidanzamento con la Rosier, incontro non andato particolarmente bene, in quanto, l’altro per la felicità, era stato troppo precipitoso, come dire, precoce.
Lucius non aveva resistito e aveva raccontato la performance dell’amico a mezza Serpeverde.
Divertente era stato vedere la reazione della ragazza, che, pensando fosse colpa di Rabastan, l’aveva schiaffeggiato di fronte all’intera sala Comune, lasciandolo con diverse impronte sul viso.
Lucius si era giustificato con Rabastan, adducendo al fatto che qualcuno, probabilmente un primino, aveva sentito tutto e lo aveva detto in giro.
Tornando nello scompartimento, Severus guardò il Caposcuola Malfoy, cercando di capire se poteva fidarsi o meno.
Probabilmente il suo istinto in quel momento aveva fallito, perché aveva iniziato a raccontargli tutto.
In particolare si soffermò sulla nuova scoperta della discendenza di Lily, cosa che lasciò il giovane Malfoy di sasso.
Questo non se lo aspettava, e forse per la prima, e unica volta in vita sua, avrebbe mantenuto il segreto, non era certo sua intenzione far sapere a tutti che la Nata Babbana Evans, aveva origine da una grande famiglia di maghi.
Di certo qualcuno non sarebbe stato felice di saperlo, visto che i Nutcombe, erano comunque una famiglia potente e ben in vista, nonostante la signora Marla, ex dipendente del ministero ed ex capo di suo padre, fosse ormai in pensione da anni, e più di la che di qua.
Il giovane Malfoy, dopo aver lasciato il giovane primino sfogarsi, gli disse che non valeva la pena sentirsi triste per cose del genere, e che la Evans non valeva le sue attenzioni.
Perché, sì, discendeva da una grande famiglia, ma la nonna era una Maghinò e i suoi genitori feccia babbana, quindi la Evans non si poteva definire ne Mezzosangue ne tantomeno Purosangue.
Rinfrancato dalle parole di Lucius, il giovane Severus, dopo essersi asciugato le lacrime, decise di seguire il Caposcuola nel suo scompartimento e passò con Malfoy e i suoi amici, il resto del viaggio.
 
 
Mentre Lucius era alla ricerca di Sophia, la giovane, stava cercando Sirius.
Nonostante sapesse benissimo dell’opinione che il giovane aveva di lei, il suo interesse per lui, o meglio per la fortuna della famiglia Black, era superiore.
Sapeva che il giovane aveva passato le vacanze con lo zio, e per quel motivo non aveva potuto vederlo.
Aveva percorso tutto il treno, e ancora non lo aveva trovato, dove diavolo si era cacciato.
Era sicura di averlo visto al binario, mentre salutava quel filobabbano di Potter.
Ormai era arrivata all’ultimo scompartimento, rassegnata, quando intravide il giovane Black attraverso la porta.
Senza bussare l’aprì e si mise davanti a lui.
“Sirius, ti ho cercato ovunque” disse Sophia, ignorando tutti gli occupanti dello scompartimento.
“Sophia. Cosa vuoi?”
“Sirius, potresti essere più gentile con me. Ti ricordo che sono la tua fidanzata.”
“Cosa vuoi Sophia?” rispose Sirius, ignorando il riferimento al loro fidanzamento.
“Passare il viaggio con te. In uno scompartimento, soli” disse la Serpeverde.
Sirius era tentato di mandarla al diavolo, quando nella sua mente, un’immagine di una Sophia al limite della sopportazione lo fece trattenere.
“D’accordo Sophia, passeremo il viaggio assieme. Qui però, insieme ai miei compagni!” disse Sirius, ignorando lo sguardo strabiliato di James e degli altri.
“Temo di non aver capito!” disse Sophia.
“Hai capito giusto invece. Passiamo il viaggio insieme, ma qui”
In attesa di una sua risposta, che per la prima volta, tardò ad arrivare, Sirius, senza farsi vedere spiegò a James che voleva farla diventare matta.
James rispose all’amico con un ghigno davvero promettente e mentre la Serpeverde si accomodava accanto a Sirius, cercando ovviamente di non sfiorare nessuno degli altri, informò, cercando di non farsi sentire gli amici.
Il primo a tentare di far perdere le staffe a Sophia, fu il mite Frank.
L’estate prima, lui e la famiglia, avevano passato alcuni giorni in Italia, a Venezia, nella zona babbana.
Quindi il ragazzo iniziò a raccontare di quello che aveva visto e fatto, racconto che occupò gli abitanti dello scompartimento per almeno un’ora e che ovviamente aveva visto la giovane Malfoy diventare verde dalla rabbia, senza tuttavia, stranamente, emettere alcun suono.
Cercava ogni tanto di parlare con Sirius, ma lui la interrompeva, dicendole che voleva ascoltare il racconto dell’amico.
Primo tentativo, per quanto valido, non andato a buon fine.
Il secondo a provarci fu Remus, che raccontò agli amici del libro babbano che stava leggendo.
Raccontò loro la trama, e stranamente, la giovane Sophia, ne rimase affascinata, o meglio, rimase affascinata dalla strega bianca e dalla sua perfidia, non certo dall’autore babbano.
Secondo tentativo, fallito.
Poi toccò a James, che decide di sfidare a scacchi Frank, un bravo giocatore, in modo da poter dimostrare le sue doti da scaricatore di porto, con parole di certo non adatte a una ragazza, soprattutto se Purosangue.
Terzo tentativo, quasi raggiunto l’obiettivo.
Il quarto e ultimo a provarci fu Peter.
Dopo il tentativo di James, Peter si alzò dal proprio posto per prendere i dolci che aveva nel suo baule.
Ahimè, vuoi il muoversi del treno, vuoi la sbadataggine del giovane, Peter inciampò e la sua persona e tutto quello che aveva in mano, finì addosso alla giovane Malfoy.
Sophia infatti, si ritrovò addosso 80 kg di ragazzo, e soprattutto, il budino al cioccolato che Peter aveva in mano, sporcandola tutta.
Infuriata come non mai, la giovane spinse via con tutta la sua forza il povero Peter e uscì dallo scompartimento, non prima però di aver urlato minacce a Sirius, impegnato in quel momento ad aiutare Peter ad alzarsi.
“Sirius, hai visto cosa mi ha fatto quell’inutile feccia?” urlò Sophia indicando Peter “Me la pagherai Sirius, me la pagherete tutti!”
Visto che non ricevette alcuna risposta, solo alcuni sguardi arrabbiati dagli occupanti dello scompartimento, Sophia uscì sbattendo la porta e con le lacrime a velarle gli occhi.
L’avevano umiliata, ed era certa, l’avevano fatto apposta.
Piangendo raggiunse lo scompartimento del fratello, che vedendola conciata in quel modo, non dovette neanche chiedere cosa fosse successo, immaginava fosse colpa di Sirius.
La giovane fu contenta che nessuno le rivolgesse parola per il resto del viaggio, era troppo concentrata sul pianificare la sua vendetta verso quegli insulsi Grifondoro.
Quarto tentativo, riuscito in pieno.
Nello scompartimento di Sirius, i ragazzini festeggiavano Peter, visto che era riuscito, seppur involontariamente, a far scappare Sophia.
Nessuno si era reso conto che fuori il sole era calato, se ne accorsero solo quando il treno prese a rallentare, e un pensiero comune attraversò le menti di tutti gli studenti.
Ben tornati a Hogwarts.
 


Buongiorno...
Eccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Il prossimo parlerà dell'amicizia tra i malandrini dal punto di vista di Remus sotto forma di diario. I capitoli in cui sarà Remus a raccontare saranno quasi sempre scritti come diario, perchè mi sono sempre immaginata un giovane Remus incapace di esprimere a parole i suoi sentimenti, e che quindi si sfoga scrivendo un diario.
Uno ogni anno...
Ora vi chiedo, una mini mini recensione?
Spero di riuscire a pubblicare presto, probabilmente già la prossima settimana, visto che sono in ferie...

Hasta Luego...
Alessandra alias ale146

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Capitolo 14
*** Parte 2 - 1° anno Chap 8: Una grande amicizia ***


UNA GRANDE AMICIZIA




Estratti Dal Diario di Remus John Lupin

 
 
                                                                                                                      12 gennaio 1972
 
Caro Diario,
Eccomi tornato.
Non ho più scritto nulla dall’inizio della scuola perché sono stato molto impegnato.
Tra la luna piena, tanti compiti da fare, le lezioni da seguire, e degli amici impiccioni mi sono dimenticato di scrivere.
Ora spero di ritornare a scrivere con più frequenza.
I primi mesi qui a Hogwarts sono stati fantastici, speciali.
Ti avevo lasciato al viaggio in treno.
Allora, dopo essere scesi dal treno siamo stati accompagnati al castello e li siamo stati smistati.
Io sono stato smistato a Grifondoro.
La casa migliore secondo me.
Anche Peter, il ragazzino che ha fatto con me il viaggio in treno è stato smistato a Grifondoro.
Con noi ci sono altri tre ragazzini, James Potter, figlio di due auror, un ragazzino molto simpatico, Frank Paciock, anche lui figlio di Auror e l’ultimo è Sirius Black, figlio di parenti lontani dei miei genitori.
Come ti dicevo i mesi qui a scuola mi sono piaciuti davvero tanto, mi è sempre dispiaciuto raccontare bugie ai miei nuovi compagni, sul dove andavo una volta al mese, ma non posso e non voglio fare diversamente.
Sicuramente sarebbero terrorizzati nello scoprire cosa sono, e mi farebbero mandare via, ed io non voglio andare via.
Ero convinto di non potermi fare alcun amico qui a scuola, invece con i miei compagni ho legato molto e siamo diventati molto amici.
Anche con le ragazzine del primo anno ho fatto amicizia, anche se ci parliamo poco, per via dei continui litigi tra James e Lily.
Per Natale sono tornato a casa e ho passato del tempo con mamma e papà, che mi erano mancati tanto.
Purtroppo, a causa della luna piena, non ho potuto accettare l’invito di Alice Prewett per passare il capodanno da lei, assieme agli altri.
Mi consolo solo nel sapere che non sono stato l’unico a non poter andare, anche Peter non ha ricevuto il permesso, anche se per motivi diversi, e poi sono contento che per molti anni non capiterà più la luna piena a capodanno.
Sono tornato a scuola due giorni fa.
Oggi sono ricominciate le lezioni e i professori ci hanno già riempito di compiti da fare.
Io li ho già terminati, a differenza dei miei compagni di dormitorio.
Non mi piace rimanere indietro, anche perché tra poco più di 10 giorni ci sarà la luna piena ed io non posso permettermi di restare indietro con il programma.
Lo so che i professori, in particolar modo la nostra responsabile del dormitorio, la professoressa McGranitt, mi hanno detto che non ci sono problemi se quando c’è la luna non faccio tutti i compiti, e che posso tranquillamente recuperarli.
Io però non voglio, perché non voglio favoritismi.
Sento i miei compagni rientrare.
Domani ti racconterò di ognuno di loro.
Buona Notte.
 
Remus
 
                                                                                                                                 13 gennaio 1972
 
Caro Diario,
Eccomi di nuovo qua, come promesso.
Ieri ti avevo detto che ti avrei raccontato dei miei nuovi amici.
Iniziamo a parlare di James Potter.
James è la persona migliore che potessi incontrare nonostante sia un ragazzino arrogante.
Già dal primo giorno di scuola James ha cercato di coinvolgermi in chiacchierate tra compagni di dormitorio, e chiedendomi consigli sulla scuola, anche se, sono sicuro l’abbia fatto solo per farmi parlare, perché dubito che gli interessi qualcosa dello studio.
I miei mi avevano parlato della famiglia Potter, come di una famiglia fantastica, tollerante nei confronti di tutti, e soprattutto sempre dalla parte della giustizia.
Mia madre ha anche una lontana parentela con la mamma di James, ma, come mi è stato detto più volte, è normale, visto che tutte le famiglie magiche sono imparentate tra loro.
Tornando a James, lui è davvero simpatico e cerca di andare d’accordo con tutti.
Purtroppo è anche un combina guai, visto che non sta mai fermo, ed è in punizione almeno 3 volte la settimana.
Nonostante questo suo modo di fare, è un ragazzo d’oro.
Peccato che le ragazze del dormitorio femminile non lo capiscano.
O meglio, Lily e Dorcas non lo sopportano, la prima perché lui ha offeso lei e il suo amico Serpeverde nel primo viaggio in treno, mentre la seconda perché durante uno scherzo, Sirius l’ha fatta inciampare e James nonostante la loro amicizia non ha fatto e detto nulla, per cui si è molto arrabbiata con lui e da allora non gli rivolge neanche la parola.
Sono certo che prima o poi, capiranno com’è realmente James e forse potremo andare tutti d’accordo.
Secondo me quella di James è una maschera.
Vuoi sapere perché lo penso?
Allora, come ben sai, fuori c’è qualcuno che si sta muovendo nell’ombra per cambiare l’andamento del mondo magico, e i genitori di James, essendo Auror, sono schierati in prima linea contro questa persona, e James, nonostante l’età, si è reso conto che la cosa è e sarà sempre più pericolosa, e quindi, vuole cercare di divertirsi ora che può farlo.
L’unica cosa che non mi spiego, è come faccia a essere sempre graziato dal preside, visto che Silente, non l’ha mai duramente rimproverato, anzi, a volte addirittura si gira per evitare di ridere in faccia agli insegnanti.
Boh…
Chi lo capisce è bravo.
Ora diario ti saluto, e ci sentiamo domani.
Domani ti racconterò di Sirius.
Buonanotte.
 
 
 
 
 
                                                                                                                                 14 gennaio 1972
 
Caro Diario,
Eccomi tornato.
Oggi è stata una giornata sfiancante.
E tutto questo per colpa dell’ultima idea del Preside.
Secondo me è fuori di testa, e sono sicuro non poterà niente di buono.
Cosa ha fatto?
Ha indetto un torneo.
Ma non un torneo qualunque, neanche un torneo di magia, ha indetto un torneo di cucina a squadre.
La reazione di tutta la scuola, insegnanti compresi, è stata di pieno stupore.
Ha detto che il meccanismo di gara e di eliminazione ci verrà comunicato più avanti, visto che la gara si terrà verso aprile.
Ovviamente qualcuno era anche contento, e tra tutti, quello più felice era Sirius.
Non per il motivo che pensi tu, non gli piace mica cucinare, ha detto che è solo per vedere Sophia e il resto dei suoi parenti, umiliarsi in cucina, visto che tutti loro, erano sicuramente negati.
Considerando che alle Serpi non piace perdere, l’umiliazione della sconfitta sarebbe stata ancora più grande.
Secondo me, l’umiliazione sarebbe maggiore se a batterli fosse Sirius, però questo credo sarà molto difficile.
Tornando a Sirius, come ti ho già accennato ieri, Sirius è un Black.
Avevo sentito parlare molto spesso della famiglia Black, e non mi aveva fatto una buona impressione, tuttavia con Sirius mi sono ricreduto.
Un attimo però, mica tutta la sua famiglia è così, solo lui.
Loro sono sempre stati una famiglia di Serpeverde e Sirius, invece, è andato contro la tradizione venendo smistato in Grifondoro.
Ho visto che la madre gli ha inviato milioni di strillettere, ma lui le ha sempre ignorate.
Come per tutte le famiglie nobili, anche per Sirius, è stato stipulato un contratto di matrimonio, che lo lega a Sophia Malfoy.
Sirius però non ha intenzione di rispettarlo, primo perché odia quella biondina snob, secondo perché odia tutta la sua famiglia.
L’unico che per ora gli sta ancora simpatico, oltre ovviamente allo zio e alla cugina diseredata, è il fratellino minore.
Sono contento, che nonostante la famiglia che si ritrova, Sirius, sia una persona simpatica, allegra, solare e tollerante nei confronti di chi non è Purosangue.
Anzi, se non sono Purosangue lui è più contento.
Sirius ha legato moltissimo con James, sono praticamente l’ombra l’uno dell’altro, però, è diventato molto amico anche con me e gli altri.
Anche lui come James è sempre in punizione, per gli scherzi che fa, spesso ai danni delle serpi.
In particolare all’amico di Lily Evans, Severus Piton, e ai Malfoy.
Io per ora ho legato si con tutti, ma in particolare con Peter, visto che abbiamo fatto insieme il viaggio, e anche perché mi dispiace per lui, visto che mi ha raccontato di non avere più né una mamma né un papà e di vivere in casa con gli zii che non lo sopportano.
Poverino, mi dispiace tanto per lui.
Frank invece ha legato con tutti, sia maschi che femmine.
Lui e James si conoscevano sin da piccoli, e la loro amicizia, nonostante l’arrivo di Sirius, è rimasta invariata.
C’è una cosa che non ti ho raccontato oggi, ma me ne vergogno tanto.
Oggi ho aiutato, cretino io per averlo fatto, James e Sirius a organizzare uno scherzo e mi hanno beccato, e con noi anche Peter.
Siamo tutti e quattro in punizione, e stasera la passeremo con il guardiacaccia per la foresta proibita, a cercare alcune piante per le pozioni.
Ora vado, è ora di scendere per la punizione.
Buona notte.
 
 
In questi estratti del diario di Remus, lui racconta dell’amicizia nata con i suoi compagni di dormitorio.
Un’amicizia che durerà negli anni.
 
 
 
 
 
 
 
Buongiorno,
Innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui ho pubblicato, ma tra il lavoro e altri problemi non ho fatto in tempo.
Ieri mi hanno fatto notare una cosa, a cui non avevo pensato su Peter Minus, sul fatto che quando sono stati uccisi Lily e James, la madre di lui, ha ricevuto il suo dito in una scatola, facendo capire che era ancora viva, mentre io, l’ho fatta morire al momento del parto.
Modificherò un po’ gli eventi nel futuro, per cui, se sarà, a ricevere il dito, sarà sua zia, la moglie di Crouch (famiglia che io ho imparentato con lui).
Per quanto riguarda la gara di cucina, un intero capitolo le sarà dedicato, nei missing moments.
Una gara avvincente, che vedrà anche Malfoy e gli altri Serpeverde sporcarsi le mani di farina per cucinare.
 
Al prossimo capitolo che sarà, a meno di cambi, Scherzi di Carnevale.
Spero di postarlo preso ma non credo prima di 15 giorni.
 
Alessandra
 

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Capitolo 15
*** Parte 2: Primo anno Chap 9 Scherzi di Carnevale ***


 

SCHERZI DI CARNEVALE

 

Ormai la scuola era iniziata da diversi mesi e le feste di Carnevale avevano preso il posto a quelle di Natale.

A molti studenti non importava particolarmente del Carnevale, ma alcuni di loro invece erano euforici e non vedevano l'ora arrivasse.

Ovviamente stiamo parlando di James e Sirius.

I due primini, insieme ai Grifondoro Gideon e Fabian Prewett, stavano organizzando innumerevoli scherzi, ai danni dell'intera scuola.

Gli obiettivi principali erano ovviamente i Serpeverde, in special modo quelli degli ultimi anni, con l'aggiunta di Sophia Piattola Malfoy, e di Mocciosus.

Tuttavia i quattro decisero di fare degli scherzi anche a Gazza, e ai loro compagni Grifondoro.

Il primo a cadere nella rete dell'allegra brigata fu Lucius Malfoy.

La sua curiosità lo ha fatto diventare il primo obiettivo, e diciamo la verità, se non fosse stato così curioso, non sarebbe andata a finire così.

Gideon e Fabian, il giorno prima, mentre passavano davanti ai Serpeverde, si lasciarono sfuggire che avevano sentito che il giorno dopo, due studenti si sarebbero incontrati nella vecchia aula di Aritmanzia, per passare del tempo intimo assieme, e si sarebbero trovati li perché non potevano farsi scoprire, visto che entrambi fidanzati.

Tutti i Serpeverde gli ignorarono e sembrava anche Malfoy, tuttavia il giovane, aveva drizzato le orecchie, e aveva cercato di carpire il più possibile da quella conversazione.

Resosi conto che avrebbe avuto per le mani uno scoop, se avesse scoperto chi erano i due traditori, avrebbe potuto ricattarli e trarne molti vantaggi.

Il giorno dopo, con una scusa, il giovane si allontanò dai suoi compagni, e senza farsi notare raggiunse il sesto piano e si accostò alla porta dell'aula.

Dall'interno provenivano molti rumori, e diversi gemiti, che Gideon aveva riprodotto con un incantesimo trovato in biblioteca.

Lucius mise la mano sulla maniglia, senza notare il dentifricio che vi era spalmato, e apri lentamente la porta.

La prima cosa che notò, è che la stanza era completamente al buio, per cui, sicuro che nessuno l'avrebbe visto entrare, spalancò la porta, e li commise, il suo primo grande errore.

Non si rese nemmeno conto che dall'alto cadde un secchio, pieno di brodo di fagioli, recuperato in cucina, con l'aiuto degli elfi, che gli finì in testa, riempiendolo di brodaglia dalla testa ai piedi.

Non senza difficoltà si tolse il secchio e provò a pulirsi almeno il viso con le mani, secondo lui miracolosamente rimaste pulite, e più tentava di togliersi la brodaglia di dosso, più si riempiva il viso di dentifricio verde.

I gemiti provenienti dall'aula erano cessati, e un rumore strano sembrava provenire dalla sinistra di Lucius, il giovane, nonostante fosse sporco da capo a piedi di fagioli, cercò di avvicinarsi a tentoni alla fonte del rumore, in pochi istanti Lucius si ritrovò coperto di farina e piume, e qualcuno accese la luce.

Il povero malcapitato si ritrovò davanti Black, Potter e i due fratelli Prewett con in mano una macchinetta fotografica, non ebbe neanche il tempo di reagire che il quartetto, dopo aver scattato una decina di foto, si è dileguato a tempo di record, lasciando Lucius Malfoy nella stanza.

Il giovane Malfoy, avrebbe tanto voluto rimanerci in quella stanza, in quanto non voleva farsi vedere da nessuno conciato in quel modo.

Dopo aver passato una buona mezz'ora a borbottare e a maledire Black e Potter, la porta di aprì e davanti a lui apparve Rabastan.

“Ah ah ah ah ah... Lucius... Per le mutande di Merlino, come sei conciato?”

Il giovane Lestrange, non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, così forte che diversi studenti di passaggio per il corridoio, si affacciarono a guardare nella stanza, stupiti di sentire uno dei più temuti Serpeverde, ridere in quel modo, e videro anche loro il motivo delle forti risa, e nessuno si pote trattenere.

Quei quattro, avevano messo in ridicolo Lucius davanti a buona parte della scuola, fortunatamente per lui, Narcissa non lo aveva visto conciato in questo stato, e mai lo avrebbe visto.

Non aveva nemmeno le forze per rispondere all'amico.

Povero illuso, Sirius e James, insieme ai gemelli Prewett, avevano già provveduto a fare diverse copie delle fotografie scattate e ad appenderle per tutta la scuola, tanto che tutti videro le condizioni di Lucius Abraxas Malfoy, e nessuno pote evitare di ridere.

Le uniche a trattenersi furono Sophia e Narcissa.

La prima era sconvolta dallo stato del fratello, che non riusciva neanche a spiccicare parola, immaginava chi fosse stato l'artefice di quello scherzo e si ripromise di aiutare Lucius a fargliela pagare. Tuttavia, anche se non lo ammise neanche a sé stessa, Sophia era felice che almeno non fosse capitato a lei, altrimenti non avrebbe più avuto nemmeno il coraggio di farsi vedere in giro.

Narcissa invece avrebbe voluto concedersi una risatina, ma aveva pensato che non fosse il caso di rischiare il suo fidanzamento per colpa di uno scherzo che sicuramente aveva architettato suo cugino Sirius, che in quel momento stava ridendo a crepapelle insieme ai suoi nuovi amici, Narcissa dopo avergli lanciato un'occhiataccia, si alzò dal tavolo e sparì alla ricerca del fidanzato, che era finalmente riuscito a tornare in Sala Comune a farsi una doccia, doccia che fece non prima di essersi guardato allo specchio, giusto per vedere come lo avevano conciato, e ciò che vide lo fece rabbrividire, solo per il fatto che tutta la scuola lo aveva visto così.

Fu grazie a quello scherzo che Lucius Malfoy imparò la lezione, e smise almeno finché fu a scuola, di farsi gli affari altrui.

 

La seconda vittima fu Mrs Purr.

James e Sirius, nascosti sotto il mantello dell'invisibilità si erano appostati lungo il corridoio del quarto piano.

Appena il corridoio divenne deserto, i due, con un Wingardium Leviosa ben fatto fecero lievitare un vaso e lo fecero schiantare a terra.

Il rumore fu così assordante che fece accorrere subito Mrs Purr.

La gatta era arrivata senza il suo padrone, troppo lento, e si era avvicinata al nascondiglio dei nostri amici, come a sapere che loro erano li nascosti.

Svelto come non mai, Sirius, agguantò la gatta e la nascose sotto il mantello.

“Silencio” mormorò James, verso la gatta “Così non può miagolare e quel cretino di Gazza non la sente!” disse rivolto a Sirius che lo guardava sbalordito.

Lui nemmeno lo conosceva quell'incantesimo.

“Chi te l'ha insegnato?”

“Quest'estate mia mamma mi ha regalato un libro con tantissimi incantesimi e non so come, ma ne so fare un mucchio, anche se nessuno me li ha mai insegnati!” rispose James

Sirius tacque e non riusci a replicare all'amico, in quanto stava pensando che anche lui avrebbe voluto una mamma che gli regalasse dei libri di incantesimi utili, e non libri pieni di magia oscura, come invece era sempre stato costretto a leggere, e per un istante invidiò James, non per la sua bravura, ma per la sua fortuna di avere una mamma che lo ama.

In lontananza sentirono i passi di Gazza, si erano fermati a parlare e non si erano resi conto che il custode sarebbe arrivato da un momento all'altro, dovevano muoversi e nascondersi da qualche parte.

Cercando di non far vedere i piedi, i due si infilarono in un corridoio e si trovarono in un vicolo cieco, merda, erano in trappola.

Senza rendersene conto Sirius si appoggiò un attimo alla parete di fronte, e dopo pochi istanti un passaggio si aprì di fronte ai loro occhi.

I due amici si fiondarono dentro, sperando anche che come si era aperto si richiudesse.

Infatti dopo che loro furono entrati il passaggio si richiuse alle loro spalle, portandoli cosi al sicuro da Gazza.

Dopo essersi assicurati che il vecchio custode non li aveva seguiti i due si tolsero il mantello dell'invisibilità e misero a terra la gatta.

Mrs Purr, era terrorizzata e cercava una via di fuga, cosa che purtroppo per lei non c'era.

Dovevano trovare il modo di tornare in sala comune, dove li aspettavano Gideon e Fabian.

Decisero di aspettare ancora un po', per essere sicuri che Gazza non fosse più nei paraggi.

Uscirono di li un ora dopo e raggiunsero la Sala Comune, e più precisamente il loro dormitorio, dove trovano i due gemelli ad aspettarli.

I gemelli avevano preparato il necessario per fare una toeletta al gatto.

Alla fine dell'opera, Mrs Purr, si presentava con il pelo a chiazze fucsia e molto arricciato, come se avesse fatto una permanente, alcuni fiocchetti in testa, e per concludere in bellezza un bel vestitino sbrilluccicante, che si illuminava cambiando colore ogni volta che la gatta si muoveva.

Gazza avrebbe fatto il diavolo a quattro per toglierle di dosso quell'abito.

Per la settimana seguente Mrs Purr fu vista girare per il castello contornata di brillantini, e soprattutto di gatti maschi, di proprietà degli studenti del castello, alla fine la McGranitt ebbe compassione per quella povera gatta e la fece tornare normale, e lo fece solo perché lei adorava i gatti, anche se questa era Mrs Purr.

 

La terza vittima fu Sophia.

Sirius volle occuparsi di lei personalmente, e senza coinvolgere troppo gli altri.

O meglio, lui avrebbe fatto la maggior parte del lavoro, mentre James avrebbe partecipato solo alla fine.

Per lo scherzo ai suoi danni decise di sfruttare a suo vantaggio il fatto che la ragazzina lo perseguitava per uscire insieme.

Due giorni dopo lo scherzo fatto a Lucius, Sirius sceso in sala Grande, individuò Sophia e la raggiunse in pochi passi.

“Sophia buongiorno” fece in tono tranquillo “Possiamo parlare in privato per cortesia?”

Per un momento Sophia rimase sbalordita, da quando Sirius usava quel tono con lei?

Purtroppo l'amore rende ciechi, o meglio, l'avidità rende stupidi, e la ragazzina fu poco furba nel non capire che c'era qualcosa sotto.

Senza chiedersi prima il motivo di questo improvviso cambiamento, accettò senza remore di parlare con lui, sotto gli sguardi allibiti della tavolata dei Serpeverde, in particolare, quelli di Narcissa.

Narcissa, non era stupida, e aveva ben presto capito che doveva esserci qualcosa sotto, tuttavia, decise di non farci caso.

“Buongiorno Sirius, certo che possiamo parlare in privato!” rispose Sophia.

Sophia seguì Sirius fuori nel parco, ansiosa di sapere cosa volesse il ragazzino.

“Immagino ti chiederai perché ti ho chiesto di parlare, vero Sophia?” chiese Sirius

“Infatti, sono sorpresa dopo tutto quello che mi hai detto negli ultimi mesi!” rispose Sophia

“Diciamo che in questo periodo ho avuto modo di pensare un attimo al nostro contratto, e ai desideri dei miei genitori. Per cui ho deciso di fare uno sforzo e provare a conoscerti. Infatti volevo chiederti se ti andava di passare il pomeriggio insieme?” le disse Sirius, cercando di non scoppiare a ridere, vista la colossale bugia che stava dicendo.

“Sono felice Sirius che tu finalmente ti sia reso conto dei desideri dei nostri genitori, e si, sarò felice di passare il pomeriggio insieme. Cosa pensavi di fare?” chiese la Malfoy

“Pensavo una passeggiata intorno al lago, niente di che”!

“Va bene, andiamo allora!” Rispose la giovane, impaziente di passare del tempo con Sirius.

I due giovani si avviarono insieme sulle sponde del lago nero e con calma passeggiarono attorno al suo grande perimetro.

Parlavano del più e del meno, o meglio Sophia parlava molto a differenza di Sirius che si fingeva interessato, quando in realtà pensava a come agire per fare uno scherzo a quella petulante ragazzina Purosangue.

Il momento propizio avvenne quando i due ragazzini si sedettero ai piedi di un grande albero, dopo ovviamente aver fatto comparire delle coperte, visto che sicuramente la Malfoy non si sarebbe mai abbassata a sedersi per terra.

Sirius vide da lontano James, che avanzava circospetto, ringraziando che il parco fosse pieno di gente e quindi poteva tranquillamente passare inosservato.

Il giovane Potter si stava avvicinando con in mano due secchi pieni d'acqua, che a segnale stabilito avrebbe svuotato sulla testa della ragazzina.

Il segnale era stato deciso assieme a Sirius, e sicuramente lo stratagemma avrebbe impedito che Sophia notasse l'arrivo di James.

“Sai Sophia, mi sono quasi pentito al ballo di Natale di non aver accettato il bacio che mi volevi dare!” disse con molta nonchalance Sirius.

Sophia non si fece ripetere due volte la frase, si voltò completamente verso Sirius e chiuse gli occhi, schiudendo le labbra e avvicinandosi al giovane, che la guardava con un misto tra il terrorizzato e il divertito.

E se James non fosse arrivato in tempo?

Avrebbe dovuto baciare la piattola?

Sirius aveva pochi secondi per farsi venire in mente qualcosa, quando si accorse che vicino a lui c'era un rospo enorme. Probabilmente era di qualche studente o veniva dalla foresta, quel che era certo, è che era capitato al momento opportuno, e Sirius ne approfittò, lo prese in mano e lo avvicinò alle labbra di Sophia.

Nello stesso esatto momento in cui le labbra di Sophia si posarono su quelle del rospo, James sbucò fuori dal retro dell'albero e senza molta grazia svuotò entrambi i secchi sulla testa di Sophia.

Sophia rimase immobile qualche istante, prima di aprire gli occhi, e si maledisse subito per averlo fatto.

“ARGHHHHHHHHHH....!” un urlò uscì dalla sua bocca, quando vide il rospo a meno di un cm dal suo viso, contemporaneamente cercò di rialzarsi in piedi, ma purtroppo tutta l'acqua che James le aveva versato addosso, aveva creato una pozzanghera sotto i suoi piedi, e quindi il terriccio era diventato particolarmente scivoloso, e la povera Sophia, finì gambe all'aria direttamente sul fango, visto che il caro Sirius, si era premunito di togliere la coperta da sotto la ragazza.

Quando si rialzò era furiosa, e la necessità di togliersi i capelli dagli occhi ebbe la meglio sulla ragione, e forse, se ci avesse riflettuto un attimo, avrebbe collegato che le sue mani sporche di fango, avrebbero sporcato sia i suoi capelli, sia il suo viso.

Dopo ingiurie e minacce rivolte ai due Grifondoro, che intanto se la ridevano di gusto, Sophia Malfoy fu vista dai più, correre verso il castello, tutta sporca di fango e bagnata dalla testa ai piedi.

Fu vista anche da Narcissa, che senti un impellente bisogno di andare in bagno, e appena ci fu entrata scoppiò in una risata liberatoria, quella vipera se lo meritava.

 

Sirius e James continuarono a fare scherzi per tutta la settimana, anzi, per tutta la durata dell'anno scolastico, per poi ripetersi negli anni seguenti, ovviamente di anno in anno gli scherzi sarebbero diventati più spassosi, per chi li faceva, ma non per chi li subiva.

 

 

 

 

 

 

Buonasera...

Mi scuso immensamente per il ritardo con cui posto questo capitolo.

Purtroppo il quaderno dove avevo scritto tutti gli appunti è stato sapientemente distrutto dai miei gatti, e ho dovuto riscrivere tutto il capitolo, e il tempo era quel che era.

Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, tuttavia spero non troppo tardi.

 

Ale146

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Capitolo 16
*** Parte 2 Primo anno: Chap 10 Lily contro James ***


LILY CONTRO JAMES



Io odio James Potter.

Questo il primo pensiero di Lily Evans, la mattina successiva allo scherzo di carnevale che aveva visto come vittime lei e Severus.

Lily era così furiosa che avrebbe voluto fargliela pagare.

Come?

Decise, nonostante tutto, di sfogarsi e di chiedere un consiglio ad Alice, che conosceva molto bene James Potter, e sapeva quindi come potersi vendicare.

A prima vista non sembrava, ma Lily Evans, era tutto fuorché una ragazzina tranquilla, anzi, era estremamente vendicativa, e soprattutto odiava i bulletti, e James Potter era un bulletto in erba.

Non voleva coinvolgere troppo Severus, aveva paura che quel cretino di Potter, l'avrebbe preso ancora di più di mira.

Si girò sul letto, e volse il suo sguardo verso il letto alla sua destra, dove in quel momento dormiva Alice.

Anche l'amica era sveglia e stava decidendo se alzarsi o meno, e considerando che era Domenica, ne aveva poca voglia.

“Buongiorno Alice” disse Lily in tono basso per non svegliare le altre compagne che continuavano a dormire

“Buongiorno Lily, come stai stamattina?” rispose la piccola Alice

“Insomma. Sono ancora molto arrabbiata per lo scherzo di ieri!”

“Ti capisco. James ha proprio esagerato. Anche io al tuo posto mi sarei arrabbiata.” sussurrò Alice.

“Quell'idiota, lui e il suo amico Black, due cretini. Ha lanciato addosso a me e a Sev un secchio di vernice, e Madama Ascott ha impiegato quasi un'ora per toglierla e farci tornare del nostro colore.”

“Tipico di James. Vuole attirare la tua attenzione, perché è fermamente convinto, che dovresti stare con i Grifondoro, anziché con Severus!” rispose Alice

“Non riesco a capire perché gli interessa cosi tanto. Non è colpa di Severus se lui mi sta antipatico sin dal primo giorno. Si è comportato da arrogante sul treno e a me le persone così non piacciono.!” esclamò con voce un po' più alta Lily.

Le dava molto fastidio che le persone si intromettessero nel suo rapporto con Severus, e soprattutto che dessero opinioni non richieste.

“Cosa pensi di fare?” chiese Alice, ben intuendo che la sua amica, aveva qualcosa in mente.

“Volevo fargliela pagare, tuttavia non so come!” rispose Lily.

Non sapeva cosa poteva dargli fastidio.

Alice rimase in silenzio per qualche istante, con un espressione concentrata in viso.

“Ho trovato!” esclamò Alice

“Cosa ti è venuto in mente?” chiese Lily eccitata.

“Aspetta Lily, devo trovarle nel mio baule!” rispose Alice, senza però specificare cosa doveva trovare nel suo baule.

Scese dal letto e aperto il suo baule cominciò a cercare il famoso oggetto, ovviamente non risparmiando di gettare sul letto tutti i suoi vestiti.

Alla fine sotto di tutto trovò quello che cercava, rialzandosi per ritornare sul proprio letto però, si accorse che era tutto occupato dai propri vestiti, per cui con passo deciso si diresse verso quello di Lily e vi si sedette sopra.

“Alice, cosa cercavi di cosi importante da far diventare questa stanza un vero e proprio campo di battaglia?”

“Lo sistemerò dopo” rispose “Ora ti voglio far vedere lo strumento per farla pagare a James!”

Aprì quello che a prima vista sembrava un comunissimo libro, ma che poi, Lily scopri essere un album di fotografie.

“Ancora non capisco cosa vuoi fare Alice!” disse Lily, non capendo le intenzioni dell'amica.

“In questo album ci sono tutte le foto fatte negli ultimi quattro anni, e in buona parte di esse compare James. E ce ne sono anche di momenti imbarazzanti, cose che James mi aveva giurato di non mostrare mai a nessuno!” rispose ghignando Alice.

Nonostante fosse il suo migliore amico, la piccola Alice, non sopportava che James se la prendesse con gli altri, soprattutto con Lily, e poi, lei quegli scherzi idioti non li sopportava.

Sapeva che James se la sarebbe presa a morte, ma sapeva anche che gli sarebbe passata in fretta.

Forse le avrebbe tenuto il muso per qualche giorno, ma poi, avrebbero fatto pace come al solito.

Alice dimostrò di conoscere James alla perfezione.

“Ahhhhhhhhh... Sei sadica anche tu Alice...!” esclamò Lily felice, non aveva mai incontrato una persona che aveva il suo stesso carattere e soprattutto vendicativa come lei.

Alice prese a sfogliare rapidamente l'album, alla ricerca di una determinata fotografia, che lei sapeva esserci, ma non ricordava dove.

“Eccola...!” esclamò

Lily non fece in tempo a rispondere che dagli altri letti si udirono le voci delle loro amiche e compagne.

“Lily, Alice, cosa state facendo?” chiese gentilmente Marlene

“Alice, stai facendo tanto di quel baccano. Io volevo dormire” aggiunse la povera Dorcas, aveva dormito solo dieci ore, e per lei erano ancora troppo poche.

“Buongiorno ragazze!” esordirono in coro invece Emmeline e Alice.

“Scusate ragazze, stiamo mettendo a punto uno scherzo ai danni di James, per vendicarci dello scherzo ai danni di Lily e ovviamente anche a quelli ai tuoi danni Dorcas.!” disse Alice, cercando di calmare l'amica, che ben sapeva, si sarebbe arrabbiata se avesse saputo che non avrebbe vendicato anche lo scherzo a suo danno.

Neanche ad averlo pensato, Dorcas sgusciò immediatamente fuori dal letto e si diresse anche lei sul letto di Lily, seguita da Marlene, Emmeline e Mary.

Erano tutte emozionate.

“Cosa avevi in mente Alice?” chiese Dorcas

“Ti ricordi le foto che avevamo scattato l'estate scorsa al lago?”

“Si certo che mi ricordo, ma non capisco a cosa ti servano!”

“Prova a pensare se quelle foto fanno il giro della scuola a come reagirebbe James!” sogghignò Alice

“Si arrabbierebbe tantissimo!” esclamò Marlene, che aveva già capito il piano dell'amica.

“Ohhhhh... ora ho capito. Alice, tu sei un genio del male, amica mia!” esclamò ad alta voce Dorcas “Posso partecipare anch'io? Voglio farla pagare a James sia per lo scherzo dell'altro giorno, sia per quello che è successo all'inizio della scuola. Vorrei farla pagare anche a Black, ma non conosco i suoi punti deboli.” disse rivolgendosi alle compagne di stanza.

“Certo Dorcas che puoi partecipare anche tu. Per quando riguarda il cretino di Black, credo che l'unico modo per fargliela pagare sia coinvolgere quell'oca della Malfoy, ma non mi sembra il caso, visto che nessuna di noi vuole avere niente a che fare con quella gente. E poi, mi sembra che lei lo tormenti abbastanza!” rispose Lily.

Questa sua riluttanza a farla pagare anche a Black aveva un po' stupito le sue compagne di stanza, tranne Emmeline, che aveva capito perfettamente cosa intendesse Lily.

La Malfoy era talmente tanto insistente che era inutile rigirare il dito nella piaga, e poi, avrebbero trovato altri modi per farla pagare a Black.

Infatti Lily si spiego subito e le compagne compresero il suo punto di vista.

Intanto Alice, nonostante ascoltasse le compagne, aveva continuato a cercare le famose foto.

“ECCOLE!” urlò rivolta verso le amiche.

Le sei amiche si misero sedute tutte sul letto di Lily a guardare le foto e a cercare quelle più imbarazzanti.

“TROVATE!” disse Dorcas, mostrando a tutte due fotografie.

La prima raffigurava un James Potter in costume, dentro al lago, tutto normale, se non si notava il piccolo particolare che indossava dei braccioli salvagente, segno che non sapeva nuotare, come spiegò Alice ad una sbalordita Mary, che pensava che James Potter sapesse fare tutto. E invece no, il giovane Potter aveva imparato durante quell'estate a nuotare, e ancora non era molto sicuro di sé, per cui preferiva ancora utilizzare i braccioli.

La seconda raffigurava un James Potter in pigiama, sdraiato sul letto, apparentemente addormentato e abbracciato ad un orsacchiotto di peluche. Questa foto lasciò senza parole sia Lily che Emmeline, mai avrebbero pensato che Potter dormisse con un peluche, vista la sua arroganza.

Di comune accordo decisero di utilizzare quelle foto per farla pagare a James.

Il problema era come farle vedere all'intera scuola? Nessuna di loro era in grado di duplicare gli oggetti e avrebbero avuto bisogno degli studenti più grandi, ma a chi chiedere?

Alice propose di chiedere a Fabian e Gideon, ma la sua proposta fu immediatamente bocciata dalle amiche, in quanto i suoi cugini, erano stati complici con Black e Potter per gli scherzi ai loro danni.

Marlene propose di chiedere a sua cugina che stava a Corvonero.

Era al sesto anno, per cui, la speranza era che quel genere di incantesimi fosse già in grado di farli.

Lavate e vestite le amiche scesero di corsa in Sala Grande, per poter intercettare la cugina di Marlene, prima che i ragazzi scendessero a fare colazione.

Alicia McKinnon, figlia del fratello del padre di Marlene, inizialmente non diede segno di voler aiutare le ragazzine, poi, con tanta buona volontà, e perché no con la tecnica del prendiamola per sfinimento, adottata da Marlene e Dorcas, che la ragazza conosceva bene, e per non averle tra i piedi per il resto della giornata, decise di dar loro una mano.

Senza farsi notare da nessun insegnante, dopo la colazione, si appartarono in un angolo del parco, e Alicia duplicò le foto e per buona misura aumentò le loro dimensioni.

Una volta avuta la giusta quantità di fotografie, le giovani amiche si divisero le zone del castello.

Fu in quel momento, che da lontano, Lily notò la figura di Severus che le osservava, con un espressione mista tra rabbia e delusione.

Fin da quando era entrato in Sala Grande quella mattina, Lily non lo aveva degnato di uno sguardo, troppo impegnata a confabulare con le sua amiche, di cosa non si sapeva.

Lily, notando lo sguardo dell'amico, congedò momentaneamente le amiche, lasciandole a decidere anche per lei, con la promessa di tornare entro mezz'ora e raggiunse il giovane Serpeverde.

“Buongiorno Sev!” esclamò Lily, cercando di ignorare lo sguardo del suo migliore amico.

“Adesso mi saluti, mentre prima mi hai completamente ignorato!” rispose il ragazzino, ignorando volutamente il saluto dell'amica.

“Scusa Sev, non volevo ignorarti, ma insieme alle mie amiche stavamo parlando di una cosa importante. Ti avrei raggiunto più tardi per stare un po' insieme.” disse Lily

“Ah certo, ora ci sono loro, e io, il povero bambino, non ti servo più.” rispose lui con tono risentito.

“Smettila di fare la vittima Sev, non è vero che non mi servi più. Sei il mio migliore amico.”

“Allora se davvero pensi quello che dici, raccontami cosa stavate facendo questa mattina!” le disse il ragazzino.

Lily si morse il labbro ed evitò di rispondere subito, la sua intenzione era quella di non coinvolgere Severus in questo scherzo.

“Come volevasi dimostrare, sono solo bugie le cose che mi hai detto.!” le urlò Severus e senza più degnarla di uno sguardo si voltò per andarsene, e Lily, terrorizzata dal perdere il suo unico amico maschio, cedette e gli raccontò ogni cosa.

Severus era sbalordito, come era possibile che la dolce Lily, avesse pianificato uno scherzo così.

Lily, consapevole di aver lasciato l'amico senza parole, gli spiegò che era un piano che avevano elaborato tutte e sei assieme, e ognuna aveva messo un po' di idee, e quello era il risultato, e gli spiegò che quella mattina, era cosi distratta perché stavano aspettando la cugina di Marlene per farsi aiutare.

Severus non riusciva ad avercela con Lily, e accettò le sue scuse, scusandosi anche lui per la reazione avuta.

Dopo aver parlato ancora per qualche minuto, Lily si congedò da Severus, dicendogli che doveva andare ad appendere le foto, e raccomandandogli di tenere la bocca chiusa.

Severus la guardò allontanarsi e per quanto avesse compreso il motivo, rimase un po' turbato, dal non poter passare con lei altro tempo.

Lily raggiunse le amiche, che nel frattempo si erano accordate di tutto, e a lei era capitata la sala Comune.

Alice aveva la Sala Grande, Marlene il corridoio di incantesimi e trasfigurazione, Mary il corridoio che portava alle cucine, luogo scoperto da loro il mese prima, ed Emmeline invece aveva il parco del castello.

Ci sarebbe stato da divertirsi.

Ci vollero almeno un paio d'ora prima che tutte le foto fossero appese, ed altrettanto tempo, prima che James Potter capisse il motivo per cui tutte le persone che lo incrociavano, lo additavano e gli ridevano dietro.

Ad accorgersi del motivo fu Remus Lupin, che con tutto il tatto possibile lo comunicò ad uno sconvolto James Potter.

Sia Sirius che Frank furono scossi da un attacco di risa incredibile, mentre Peter, per paura che James se la prendesse con lui, cercò di trattenersi.

Nessuno di loro riusciva a capire chi potesse essere stato, quando, ecco che il giovane Frank ricordò chi avesse tenuto quelle foto, e non ci mise molto a capire che le artefici, erano le loro coetanee e per alcuni anche amiche.

Per quieto vivere, e soprattutto per non incorrere nelle ire di Alice, la sua più cara amica, decise di tenere la cosa per se, tanto sicuramente anche James si sarebbe ricordato chi aveva le fotografie.

Ci mise un'ora James per collegare la comparsa di quelle foto imbarazzanti alle amiche, e come una furia, si diresse alla loro ricerca.

Le trovò tutte assieme in Sala Comune, Lily e Dorcas stavano facendo una partita a scacchi Magici, Mary e Marlene a Sparaschiocco, mentre Emm e Alice stavano chiacchierando.

“Prewett, come ti è venuto in mente di attaccare le mie foto in tutto il castello?” urlò James, talmente forte che l'intera sala comune si voltò a guardarlo.

“Ti aspettavo James, mi sorprende che tu ci abbia messo così tanto.” lo canzonò Alice, sapeva di poterlo fare e soprattutto che James non si sarebbe arrabbiato ancora di più con lei.

“Non fare la spiritosa Alice e rispondi alla mia domanda, perché?”

“Perché James? Prova ad indovinare? Negli ultimi giorni hai messo in imbarazzo le mie amiche con i tuoi stupidi scherzi, e continui a dare il tormento a Lily, era ora che qualcuno mettesse in imbarazzo te!” rispose Alice, senza abbassare lo sguardo.

“Ma... Ma... tu... non puoi fare una cosa del genere. Mi hai rovinato la reputazione!” balbettò Potter.

“Che arrogante Potter” si intromise Lily “Sei solo un bambino viziato e un idiota. Cosa dovrei dire io, ogni giorno cerchi il modo di umiliare me e Severus, e nessuno di noi due ti ha fatto nulla. Sei solo un bullo James Potter.” si fermò per un solo istante, per riprendere fiato, o forse per trovare le parole giuste “Questo è per farti capire che non starò a guardare mentre mi umili, anzi, te la farò pagare cara. E ringrazia che non so ancora schiantare, altrimenti a quest'ora saresti a terra.!”

Le sue parole ebbero il potere di far tacere tutti i ragazzi, che la guardavano come se la vedessero per la prima volta. Che fine aveva fatto la piccola e dolce Lily Evans? Chi l'avrebbe mai detto che dietro a quell'esile corpicino si nascondesse un leone.

“Sono d'accordo con lei James. Devi smetterla di prenderla in giro, e i tuoi scherzi hanno stancato. Questo scherzo era per farti capire come ci si sente ad essere umiliati davanti all'intera scuola!” rispose Alice

“Non mi interessa cosa volesse dire questo scherzo Prewett!” si intromise Black “Io e James non ci fermeremo davanti a nessuno, nemmeno a voi. E fai attenzione Evans, perché d'ora in poi sarà sempre peggio!”

“Ricordati Black, tra i babbani si dice, chi la fa l'aspetti!” rispose Lily e senza aggiungere una sola parola, si girò e si avviò verso i dormitori seguita dalle amiche.

 

James impiegherà due settimane prima di perdonare Alice, e lo farà solo dopo essersi accorto che ormai tutti avevano dimenticato quelle foto, e anche perché, anche se non lo ammise mai, Alice gli mancava.

La promessa di Black fu messa presto in atto, e si combatté una guerra senza esclusione di colpi, visto che le ragazze contrattaccavano ogni volta.

Ci vorranno anni prima di mettere la parola fine a questa guerra.

Non tutti ovviamente erano intenzionati a fare la guerra alle ragazze, Remus e Frank preferirono estraniarsi da questo, mentre Peter fu visto diverse volte dare una mano a Potter e Black.

Da parte delle ragazze invece, Marlene cercò per quanto possibile di restarne fuori, non voleva litigare con James, e anche Emmeline ci provò, visto che comunque a lei non avevano mai fatto nulla, mentre Alice, nonostante il rapporto di amicizia con James, non smise mai di ricambiare gli scherzi, anzi, la maggior parte delle volte, era lei la mente del gruppo.

Ovviamente ne Lily ne Dorcas avevano intenzione di smettere e con il passare degli anni divennero sempre più sadiche.

 



Buonasera...
A poca distanza di tempo pubblico un altro capitolo.
Parla un pò di Lily e James, tuttavia in questi capitoli iniziali non sono i protagonisti assoluti.
Da quello che ho in mente inizieranno a diventare protagonisti della FF tra un bel pò di capitoli, dal loro terzo anno inizieremo a verdeli di più. In contemporanea con le uscite ad Hogsmeade... cosa vi ricordano?
In questi due anni scolastici invece le storie ruoteranno attorno a tutti i personaggi, o comunque a buona parte.
In particolar modo agli abitanti della torre.
A volte i capitoli saranno raccontanti da qualcuno di loro, secondo il loro punto di vista, oppure sotto forma di diario quando a parlare è Remus.
Più avanti assisteremo a dei capitoli epistolari, diciamo i capitoli che parlano delle vacanze estiv.
Il prossimo capitolo invece, sarà un pò particolare.
Probabilmente c'entra poco con il mondo magico, ma è una cosa diversa dal solito.
Assisteremo ad una gara di cucina organizzata da Silente, e chi altri se non lui?
Cucina Babbana....
Ora il capitolo è in scrittura, se riesco potrei pubblicarlo già la prossima settimana, se non addirittura nel weekend.

Ringrazio infintamente chi legge la storia, chi l'ha inserita tra le preferite, chi tra le ricordate, e soprattutto chi recensisce.

Diciamo che rinunciò un pò a chiedere recensioni.
Scrivo per il piacere di farlo, se qualcuno vuole lasciare una recensione la lascia, altrimenti non importa, io continuerò a scrivere.

Alessandra alis Ale146

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Capitolo 17
*** Parte 2: 1° anno Chap 11 Gara di cucina ***


GARA DI CUCINA
 

Un paio di precisazioni prima del capitolo vero e proprio.
So che questo capitolo c'entra poco con il mondo magico, volevo solo fare qualcosa di diverso, e dar modo ai maghi di scoprire l'altra parte del mondo, con una cosa un pò scherzosa.
Lo svolgimento della gara è stato incentrato sui Grifondoro del primo anno, visto che sono loro i protagonisti della storia.
L'idea iniziale era di dividere il capitolo in due parti, perchè molto lungo, tuttavia credo sia meglio pubblicarlo assieme.
Ci vediamo alla fine del capitolo, per chi riuscirà ad arrivarci e non si annoia prima.






La mattina del 2 aprile 1972 quando scesero in sala Comune, tutti gli studenti, trovano un nuovo avviso in bacheca.

 

A tutti gli studenti.

Da domani prenderà inizio il torneo di Cucina e si protrarrà per

le prossime due settimane.

Siete attesi in Sala Grande per la suddivisione delle squadre e

per conoscere il regolamento oggi pomeriggio alle ore 14,00.

Per questo periodo le lezioni sono sospese.

 

Albus Percival Wulfric Brian Silente

Preside di Hogwarts

 

Gli studenti rimasero di sasso appena letto l'avviso.

Sapevano già che ci sarebbe stata la gara di cucina, il preside l'aveva annunciato a Gennaio, ma molti di loro speravano fosse solo uno scherzo.

Buona parte degli studenti aveva interpretato questa nuova idea del Preside come un buon motivo per non fare lezione, e soprattutto per divertirsi.

A pensarla così erano ovviamente gli abitanti delle case di Grifondoro e Tassorosso, in particolare i ragazzi provenienti da famiglie Purosangue, e quindi abituati ad essere serviti e riveriti, erano contenti delle gara, perché avrebbero potuto divertirsi senza ricevere occhiate di rimprovero da parte dei propri famigliari.

I Corvonero invece non era molto felici, erano terrorizzati dallo sporcarsi le mani, snob com'erano.

I Serpeverde invece erano furiosi ma anche spaventati.

Loro non avevano mai toccato una pentola, ne mai sbucciato una patata, cosa pensava Silente quando aveva progettato questa gara, potevano farsi male, e soprattutto potevano perdere, cosa che mai avrebbero accettato.

 

Nel frattempo nel suo studio Silente stava spiegando agli insegnanti il meccanismo della gara, e soprattutto stava spiegando loro il motivo per cui aveva deciso di farla.

Minerva McGranitt era convinta che nulla potesse più sorprenderla, e invece Albus Silente ci era riuscito.

Come diavolo gli era saltato in mente di indire una gara di cucina?

Di cucina babbana oltretutto.

A molti genitori sarebbe venuto un colpo appena l'avessero saputo, e anche agli studenti.

Gli altri insegnanti invece la presero un pò meglio di Minerva, erano convinti che questa gara potesse servire per capire e conoscere meglio anche l'altra parte della popolazione, quella da cui provenivano parte degli studenti della loro scuola.

Dopo aver discusso per almeno un'ora e deciso le squadre, gli insegnanti scesero in Sala Grande per il pranzo, dove trovarono gli studenti in attesa del loro arrivo, e in attesa di conoscere il loro destino.

 

Sophia era indignata, e con lei le sue amiche e suo fratello.

Loro, Purosangue, eredi della potente famiglia Malfoy, come potevano abbassarsi al livello degli Elfi Domestici e cucinare?

Inorridivano al solo pensiero di sporcarsi le mani, tuttavia, erano convinte che il Preside avesse pensato a tutto per evitare che qualcuno non volesse partecipare.

Se le persone continuavano a pensare che Albus fosse uno stupido, non avevano capito niente. Silente aveva previsto le reazioni degli studenti, per cui, per evitare che qualcuno si tirasse indietro aveva posto delle regole e nessuno, visto la posta in palio, avrebbe osato disubbidire.

 

Terminato il pranzo, Albus Silente si alzò in piedi, e si avvicinò al leggio, attirando l'attenzione di tutti gli studenti su di se.

 

“Buongiorno ragazzi, vi chiedo un attimo di attenzione. Come avrete letto questa mattina sulle vostre bacheche, da domani prenderà il via la gara di cucina. La gara durerà per le prossime due settimane e sarete divisi per squadre. Vi comunico che la gara influirà sull'ammissione agli esami di fine anno. Chi si rifiuterà di partecipare non avrà accesso agli esami, e di conseguenza dovrà ripetere l'anno.” disse Silente, osservando gli studenti per vedere la reazione alle sue parole.

Tutti gli studenti erano rimasti a bocca aperta, in particolar modo gli studenti Serpeverde e Corvonero, che anche se di malavoglia, erano obbligati a partecipare.

A questo punto se dovevano fare la gara, sarebbe stato meglio che avessero vinto.

“Con i vostri insegnanti oggi abbiamo formato le squadre, ma prima di svelarvi i vostri compagni di gioco, vorrei spiegarvi come procederà la gara.

Ci sarà un primo girone di eliminazione che durerà tre giorni. Il quarto e quinto giorno invece avrà luogo il secondo girone eliminatorio, tra le squadre che sono passate durante il primo girone.

Il sesto e il settimo giorno ci saranno le squadre passate durante il secondo girone. L'ottavo e il nono giorno invece ci sarà la semifinale. La finalissima invece verrà svolta in più giorni.” annunciò Silente “Le ricette ve le forniremo noi. Dovrete utilizzare diverse tecniche di cottura, e soprattutto vi verrà richiesto di creare menù completi. Per il passaggio al turno successivo verranno valutate le vostre capacità relazionali, la collaborazione con i compagni di squadra, e per ultimo ma non meno importante, il gusto dei vostri piatti. Verrà richiesto di cucinare piatti della tradizione culinaria babbana, per questo motivo non userete la bacchetta, che per la durata della gara verrà custodita dal vostro capocasa. Ci saranno ricette non solo inglesi, ma italiane, spagnole, giapponesi e di altre nazioni. Non dovete dare nulla per scontato, un solo errore potrebbe influenzare tutta la squadra. I premi per la squadra che si classificherà prima saranno: l'esonero dagli esami di fine anno se si tratta di classi senza esami G.U.F.O o M.A.G.O, mentre nel caso di quest'ultimi il premio sarà una crociera della durata di due settimane, su nave magica ovviamente, e una vacanza tutta pagata in una metà a vostra scelta, in cui potrete portare quattro adulti a vostra scelta tra i vostri genitori.” concluse Silente.

Con un colpo di bacchetta fece apparire una lavagnetta e con un altro colpo di bacchetta fece apparire le squadre, e come erano state accoppiate.

 

Il primo girone sarà composto da:

 

Primo anno Grifondoro Primo anno Corvonero

Primo anno Serpeverde Primo anno Tassorosso

 

Secondo anno Grifondoro Secondo anno Serpeverde

Secondo anno Corvonero Secondo anno Tassorosso

 

Terzo anno Grifondoro Terzo anno Serpeverde

Terzo anno Tassorosso Terzo anno Corvonero

 

Quarto anno Grifondoro Quarto anno Corvonero

Quarto anno Serpeverde Quarto anno Tassorosso

 

Quinto anno Grifondoro Quinto anno Serpeverde

Quinto anno Corvonero Quinto anno Tassorosso

 

Sesto anno Femminile Serpeverde + Settimo anno Maschile Serpeverde

Sesto anno Femminile Grifondoro + Settimo anno Maschile Grifondoro

 

Sesto anno Maschile Serpeverde + Settimo anno Femminile Serpeverde

Sesto anno Maschile Grifondoro + Settimo anno Femminile Grifondoro

 

Sesto anno Femminile Tassorosso + Settimo anno Maschile Tassorosso

Sesto anno Femminile Corvonero + Settimo anno Maschile Corvonero

 

Sesto anno Maschile Tassorosso + Settimo anno Femminile Tassorosso

Sesto anno Maschile Corvonero + Settimo anno Femminile Corvonero

 

 

Lily e le sue amiche si guardarono sbalordite, avrebbero dovuto collaborare con i ragazzi, per la miseria. E se volevano vincere dovevano mettere da parte le ostilità, almeno per la durata della gara.

Severus era senza parole, al primo turno avrebbe affrontato Lily e la combriccola di Potter, e lui aveva paura di fare una pessima figura.

Narcissa invece confabulava con i suoi compagni Serpeverde, per quanto disgustati da quella prova, erano anche tutti d'accordo nel tentare il tutto per tutto per vincere.

Loro, Serpeverde, Purosangue e discendenti da nobili famiglie, non erano secondi a nessuno, e non lo sarebbero stati neanche in una gara di cucina babbana.

 

Silente lasciò che gli studenti avessero il tempo di assorbire per intero la notizia, prima di riprendere la parola:

“Ragazzi miei, Vi chiedo ancora un attimo di attenzione. Le ricette saranno le stesse per tutte le squadre impegnate nello stesso momento. Ovviamente per questioni di spazio non potranno gareggiare tutte le squadre nello stesso momento, per questo motivo ci saranno quattro squadre al mattino e quattro squadre al pomeriggio. L'ultimo giorno invece ci saranno sei squadre al mattino e sei al pomeriggio. La sala grande sarà suddivisa in sei postazioni complete di tutto quello che vi può servire. Le squadre non potranno vedersi tra loro, mentre le squadre che per quel turno non partecipano, seguiranno la sfida da alcuni schermi posizionati nelle vostre sale comuni. Alla fine della prova gli insegnati assaggeranno i vostri piatti. Alla fine del terzo giorno, appena averemo tutti i risultati della gara ve li comunicheremo, e saprete chi potrà continuare.” si fermò un attimo a riprendere fiato prima di continuare con il suo solitario discorso “Domani mattina le quattro squadre che parteciperanno sono quelle del primo anno, mentre nel pomeriggio si affronteranno le quattro squadre del secondo anno. Dopodomani invece le quattro squadre del terzo anno al mattino, mentre il quarto anno gareggerà nel pomeriggio. Il terzo giorno invece, la mattina il quinto anno con le squadre di sesto anno femminile di Grifondoro e Serpeverde con i rispettivi compagni del settimo anno, mentre al pomeriggio il restante delle squadre. In bocca al lupo ragazzi. Con i concorrenti ci troveremo domani mattina alle otto qui. Buona giornata!” concluse il preside, voltandosi e raggiungendo il tavolo degli insegnanti.

 

Severus si avvicinò a Lily e le chiese di poter parlare e la piccola Evans lo seguì subito.

“Ciao Sev, mi volevi parlare?” chiese Lily all'amico

“Ciao Lys, volevo salutarti e augurarti un in bocca al lupo per domani!” le disse Severus, nonostante non fosse per quello che l'aveva avvicinata.

In realtà avrebbe voluto chiedere a Lily di stare attenta a Potter, visto che avrebbero dovuto gareggiare assieme.

“Grazie Sev, in bocca al lupo per domani. Mi dispiace che saremo avversari Severus. Ti vorrei chiedere scusa già ora, se domani dovessimo vincere!” rispose Lily cercando di usare più tatto possibile.

“Perché dovreste vincere voi? Non potrebbe succedere che a vincere fossimo noi Serpeverde?” rispose Severus ormai sul piede di guerra.

“Non ho detto che sicuramente vinceremo noi, ma ci sono buone possibilità. E poi, sii serio Severus, quanti tra i tuoi compagni di squadra saranno in grado di cucinare?” chiese Lily guardandolo negli occhi, e il giovane Serpeverde, non pote fare a meno di notare il bel colore che avevano gli occhi di Lily, e darle ragione. Nessuno dei suoi compagni sarebbe stato in grado di cucinare, nemmeno lui ne era capace, forse doveva rassegnarsi a perdere, ma non ne era capace. Avrebbe lottato fino alla fine.

“Vedremo domani Lily, ora ti va di fare una passeggiata nel parco?” chiese Severus

“Mi piacerebbe molto Sev, ma Alice ha proposto di trovarci tutti in sala comune per definire una strategia per domani e per dividerci i ruoli, e mi sembra una buona idea.!” rispose Lily

“EH certo, ti devi organizzare per farmi fare una brutta figura domani!” urlò lui

“Non è vero che mi devo organizzare per farti fare brutta figura. Non è colpa mia se dobbiamo scontrarci nella gara, non ci posso fare nulla, e non posso nemmeno sabotare la mia squadra. Dovresti capirlo Severus, e smetterla di comportarti da bambino!” urlò più forte di lui Lily, facendolo tacere.

“Ora devo tornare in dormitorio. Buona giornata Severus, e buona fortuna per domani!” disse Lily, e senza neanche dargli il tempo di rispondere era già sparita, e pochi minuti dopo si sedeva tra le sue amiche, intente ad organizzare con i ragazzi la strategia migliore per vincere.

“Allora ragazzi, ci hanno accoppiato, ciò significa che, nonostante le divergenze che ci sono tra noi, dobbiamo collaborare” esordì Alice, rivolta in particolar modo a James, Dorcas e Lily che mal si sopportavano “Secondo me dobbiamo già organizzarci, in modo da poter fare bene domani. Il preside ha detto che ci forniranno un menu completo, secondo me saranno più cose da cucina, e saranno diverse da quelle preparate a capodanno. Io direi di dividerci i compiti principali, e poi domani, una volta che avremo le ricette, ci divideremo il resto dei compiti, senza dimenticarci che dobbiamo collaborare!”

“Sono d'accordo con Alice, dobbiamo mettere da parte i nostri dissapori, almeno per le prossime due settimane, visto che io voglio arrivare in finale!” disse James, e tutti furono d'accordo con lui, e per dimostrarlo si strinsero tutti la mano.

Con votazione unanime proposero che il loro “capo” fosse Mary, visto che era Nata Babbana, e conosceva la cucina meglio di loro, e la sua seconda sarebbe stata Lily, per lo stesso motivo.

Mary avrebbe avuto una grossa responsabilità, e non se la sentiva, più che altro temeva di non riuscire a tenere a bada James e Sirius, per cui declinò la proposta, e anche Lily non fu da meno, per cui venne deciso che a comandare sarebbe stata Alice, con il supporto di Mary.

“Allora bisogna dividerci i compiti principali, che saranno sicuramente tagliare le verdure, per cui direi che James e Remus si occuperanno di tagliare e lavare tutte le verdure che ci serviranno. Lene, tu che sei molto brava con i dolci ti occuperai del dessert e Frank ti darà una mano, Dorcas, tu e Peter vi occuperete degli antipasti, Emm e Sirius si occuperanno dei secondi, mentre io e Lily dei primi piatti. Tu Mary invece ti occuperai dei contorni.! Ovviamente dovremo darci una mano a vicenda se ci sarà bisogno!”

“SI SIGNORA” urlarono in coro i ragazzi e ben presto vennero raggiunti da una quantità industriale di cuscini, e la lotta ebbe iniziò.

 

Il primo giorno di gara, tutti gli studenti si alzarono all'alba e forse per la prima volta nella storia di Hogwarts, trovarono la colazione nella Sala Comune, segno che la Sala Grande era pronta per ospitare la gara.

Anche la Sala Comune era stata modificata, ora assomigliava a una sala da cinema babbana e a muro vi era uno schermo enorme, dove avrebbero seguito la gara.

Gli studenti del primo anno si avviarono verso la sala grande e una volta raggiunta rimasero a bocca aperta.

Nello stesso momento in cui il preside iniziò a parlare, gli schermi nelle varie sale comuni, si accesero, e gli studenti iniziarono a seguire la gara.

“Buongiorno miei cari studenti, spero siate pronti per la gara che vi aspetta. Ogni squadra si avvii alla propria postazione. Allora avrete 4 ore di tempo per preparare un menu di carne e un menu di pesce. Ogni menu sarà composto da due antipasti, due primi piatti, due secondi e un dolce.

Troverete i menu, le ricette, e tutti gli ingredienti che vi possono servire nelle vostre postazioni. In bocca a lupo ragazzi. Appena sentirete suonare la campana potrete iniziare a cucina, al termine delle quattro ore suonerà nuovamente e quello sarà il segnale che il tempo è terminato.!”

Ogni squadra si diresse alla sua postazione e attese il via.

 

Appena suonò la campanella Alice agguantò le ricette e lesse il menu ai compagni.

 

“Allora ragazzi, temo dovremmo rivoluzionare i compiti, visto che sono due menu. Intanto ve li leggo, e poi ci dividiamo i compiti.

Il menu di carne è composto da:

 

Bocconcini di Salsiccia al Rosmarino

Crostini di Polenta, Speck e Groviera

 

Spaghetti alla Carbonara

Ravioli di ricotta e spinaci con crema ai formaggi

 

Filetto di Manzo al Gorgonzola con Funghi

Scaloppine con Radicchio e Taleggio

Tiramisù classico

 

Il menu di pesce invece è composto da:

 

Impepata di cozze e vongole

Cocktail di gamberi

 

Paella

Gnocchetti al prezzemolo con Salmone

 

Frittura mista di pesce

Coda di rospo con pomodorini

 

Crostata di Frutta Fresca con Chantilly alla Vaniglia

 

“Allora, i menu sono difficilissimi, sono perlopiù piatti italiani, per cui dovremo aiutarci l'un l'altro. L'unica che manterrà il suo ruolo è Lene, tu inizia pure con i dolci, direi che potresti fare prima la frolla per la crostata e poi il tiramisù, però organizzati tu.” disse a Marlene che non se lo fece ripetere due volte e presi gli ingredienti iniziò a impastare la frolla.

“James tu occupati di tagliare la salsiccia per l'antipasto, poi taglia i funghi, i formaggi e le scaloppine. Sirius tu invece taglierai la polenta che è già pronta, lo Speck, il groviera e i cipollotti e li assembli, metti tutto su una teglia e metti una fetta di polenta, sopra lo speck e una fetta di formaggio, quando li avrai assemblati tutti ci metti sopra i cipollotti tagliati e li lasci li fino a mezz'ora prima quando li cuociamo. Appena hai fatto torna da me. Frank tu invece pulisci i gamberi, e prepara tutto il pesce per la frittura. Dorcas, tu invece fai la pasta fresca e mentre riposa prepara il ripieno per i ravioli, poi passa a pulire le cozze e le vongole. Emmeline metti a lessare le patate e prepara gli gnocchetti. Lily tu occupati degli spaghetti alla carbonara che sono veloci, prima però taglia la coda di rospo, i pomodorini e mettila a cuocere. Mary, tu e io ci occuperemo della paella. Peter tu taglia il salmone per la salsa, mentre tu Remus cuoci l'antipasto di salsiccia, poi così lo scalderemo e prepara il Cocktail di gamberi.!”

Dieci minuti e tutti i ragazzini stavano lavorando velocemente, erano organizzati e coordinati, perfino James e Sirius si diedero da fare e mai una volta che si lamentavano, Mary e Alice furono eccezionali, in mezz'ora avevano preparato tutti gli ingredienti per la Paella e l'avevano messa in cottura. Quella gara stava facendo dei piccoli miracoli, Lily fu vista aiutare James a tagliare i formaggi, visto che la sua pasta andava fatta quasi all'ultimo momento. Mezz'ora prima del termine, misero a bollire l'acqua per la pasta, per i ravioli e gli gnocchi e misero in forno la polenta. Fu in quel momento che Alice tornò a parlare come un capitano.

“Ragazzi manca mezz'ora e dobbiamo terminare di cuocere le ultime cose. Ora ci dividiamo così', Sirius e Remus cuocete i filetti, Peter termina la cottura della salsiccia e delle scaloppine, Dorcas prepara la crema ai formaggi e finisci la cottura di quella al salmone. Frank in una pentola metti un po' d'olio, l'aglio e un po' di peperoncino e fai aprire le cozze e vongole, appena aperte filtra il liquido di cottura e metti le vongole con guscio su quel piatto da portata e versarci sopra il liquido filtrato. Mary friggi il pesce, ed Emm ti aiuterà, Lily tu e James preparate la carbonara mentre io termino la cottura della paella. Lene, visto che hai terminato i dolci, inizia a mettere nei vassoi quello che è pronto ma lascia tutto dentro il forno in fondo che è ancora caldo ma non ci serve.”

James aiutò Lily a preparare la pasta rompendo le uova, mentre lei preparava la pancetta.

A quindici minuti dalla fine Lily buttò la pasta e quando otto minuti dopo la scolò per condirla, Alice e Dorcas versarono prima i ravioli e un minuto dopo gli gnocchetti. Al termine della prova tutti i loro piatti erano pronti per essere assaggiati.

Avevano fatto davvero un buon lavoro.

Non si poteva dire lo stesso dei Serpeverde.

Severus sapeva che avevano fatto un disastro. Parte del cibo era sicuramente crudo, e la pasta scotta. Lo stesso il riso. Di sicuro non avrebbero mai vinto, c'era solo da sperare che Grifondoro facesse peggio di loro, cosa alquanto impossibile, perché difficilmente qualsiasi persona avrebbe potuto fare peggio. Gli insegnanti dimostrando grande coraggio assaggiarono tutti i piatti presentati e i loro giudizi furono tutti conformi.

Gli studenti intanto dopo aver pranzato con il cibo preparato da loro, tornarono stanchi ma felici, non tutti, nei propri dormitori, pronti a seguire le sfide seguenti.

Anche le sfide seguenti furono appassionate e avvincenti. Inaspettatamente tra i Serpeverde sia il terzo anno, che il gruppo di Cissy, fece un buon lavoro, e avrebbe potuto vincere.

La sera del terzo giorno tutti gli studenti si erano riuniti in sala grande per il verdetto, e per sapere chi avrebbe continuato la gara.

Gli insegnanti avevano deciso all'unanimità chi avrebbe proseguito, anche se, in alcuni casi erano rimasti stupiti dei risultati.

“Buona sera miei cari studenti. Oggi è terminato il primo girone eliminatorio per la gara di cucina, e abbiamo deciso chi proseguirà per vincere il titolo, e con esso i privilegi che vi verranno concessi. Siamo rimasti molto colpiti dalle vostre abilità culinarie, e molti più di altri ci hanno stupito. Faccio i miei complimenti a tutte le squadre, ora su quel tabellone compariranno le squadre vincitrici e i loro prossimi sfidanti.”

 

Primo anno Grifondoro Secondo anno Corvonero

Primo anno Tassorosso Secondo anno Tassorosso

 

Terzo anno Grifondoro Quarto anno Grifondoro

Terzo anno Serpeverde Quarto anno Corvonero

 

Quinto anno Corvonero

Quinto anno Tassorosso

 

Sesto anno Femminile Serpeverde + Settimo anno Maschile Serpeverde

Sesto anno Femminile Corvonero + Settimo anno Maschile Corvonero

Sesto anno Maschile Tassorosso + Settimo anno Femminile Tassorosso

Sesto anno Maschile Grifondoro + Settimo anno Femminile Grifondoro

 

Sirius guardava a bocca aperta sua cugina Narcissa e Sophia, non credeva ai propri occhi, come diavolo avevano fatto a vincere. Aveva seguito la loro gara, e aveva visto che tutto sommato erano state brave, ma non poteva credere che fossero state così brave da vincere, per non parlare di Malfoy e di Lestrange.

Sirius non era l'unico ad essere rimasto stupito dall'esito della gara.

Narcissa invece non lo era per niente. Non lo avrebbe mai ammesso, questo sicuro, ma si era divertita a cucinare, e stranamente le era piaciuto, l'aveva rilassata, e si era scoperta brava, anche Lucius era stato molto bravo, e anche lui, uomo di ghiaccio, si era divertito, ma non ne aveva fatto parola con nessuno e mai lo avrebbe fatto.

“Miei cari studenti, ancora complimenti a tutte le squadre. Domani prenderà il via il secondo girone, e verrà suddiviso in questo modo, quattro squadre la mattina, quattro squadre il pomeriggio, e le rimanenti dopodomani al mattino. Le prime squadre ad affrontarsi saranno Grifondoro e Tassorosso del primo anno, e Tassorosso e Corvonero del secondo anno. Al pomeriggio invece toccherà a Grifondoro e Serpeverde del terzo anno, e Grifondoro e Corvonero del quarto anno. Ora potete tornare nelle vostre sale comuni. Vi aspetto domani mattina alle otto.” concluse il preside, congedando così gli studenti.

I vincitori erano ovviamente soddisfatti della vittoria, mentre agli sconfitti non importava più di tanto, dispiaceva di più non aver vinto l'esonero agli esami finali, che il voler continuare a cucinare, e molti di loro giurarono a sé stessi che una volta fuori da scuola, si sarebbero procurati una governante o un elfo domestico, e che non avrebbero più usato una padella in vita loro.

Le ultime parole famose.

Stanche ma felici le nostre amiche Grifondoro si ritirarono nel loro dormitorio a festeggiare la vittoria, finché Morfeo non le chiamò a sé.

La mattina seguente si recarono in Sala Grande insieme ai ragazzi, pronti ad una nuova gara, e curiosi di sapere cosa avrebbero dovuto cucinare.

“Buongiorno Studenti. Tra pochi minuti avrà inizio la seconda fase del torneo, le squadre sono pregate di prendere posto, troverete tutto il necessario alle vostre postazioni. Oggi vi verrà richiesto di riprodurre un menu con piatti giapponesi e cinesi e un menu vegetariano di cucina tipica italiana. La gara inizierà con il suono della campanella, la gara durerà 5 ore e al termine noi insegnanti assaggeremo le pietanze, e domani vi sarà comunicato chi passerà il turno. Buona fortuna!” esclamò Silente rivolto agli studenti che dopo aver ascoltato le sue parole presero posto ai fornelli, pronti ad iniziare.

I Grifondoro ritennero che a guidare la squadra doveva essere nuovamente Alice, vista la sua bravura nella prima manche.

Alice come la volta precedente afferrò i menu e attese la campanella per distribuire gli incarichi.

La campanella dette il via alla gara.

“Allora ragazzi, il menu vegetariano è composto da:

 

Mozzarelle in carrozza

Parmigiana di Melanzane

 

Trenette al Pesto

Vellutata di Patate, Porri e Carote

 

Melanzane al cartoccio con Scamorza e Radicchio

Chili Vegetariano

 

Cheesecake al caffè

 

Il menu Cinese e Giapponese invece è composto da:

 

Tempura di Verdure e Gamberi

Formaggio fritto con Verdure Croccanti

 

Spaghetti di riso con Carne e Verdure

Zuppa di Miso

 

Sushi

Sashimi

 

Gelato Fritto

 

Allora, entrambi i menu sono molto difficili, per cui dobbiamo darci da fare e impegnarci. James tu ti occuperai della Vellutata e della Parmigiana di Melanzane, per cui lava la cipolla, le carote e il sedano e metti il brodo sul fuoco, poi taglia le melanzane fine e le passi nella farina, poi le friggi e le metti in una pirofila con il sugo di Pomodoro che farà Remus e la mozzarella e le metti in forno. Una volta terminate pela e taglia le patate, le carote e i porri. Poi ci aggiorniamo appena è pronto il brodo. Remus tu prepara la salsa di pomodoro e poi mi fai seguendola per filo e per segno la ricetta delle Melanzane al Cartoccio. Frank tu prepara il Chili Vegetariano seguendo la ricetta e mentre cuoce tagli la mozzarella e il pane per le mozzarelle in carrozza. Lily tu prepara la pastella per le mozzarelle e il pesto per la pasta, poi appena hai fatto prepara anche la pastella per il tempura e prepara gamberi e verdure. Lene tu fai i dolci, prima il gelato che deve stare in congelatore per un po' e poi la Cheesecake. Emm tu occupati del Formaggio Fritto e Verdure Croccanti, degli Spaghetti di Riso, e della zuppa di Miso, quindi prepara le verdure, la carne e il formaggio, Peter di aiuterà. Mary tu invece mi aiuterai con il Sushi e il Sashimi. Il primo che finisce il suo viene a darci una mano con il Sushi, perché temo sia un piatto parecchio difficile da preparare.”

Detto questo la squadra si rimboccò le maniche e inizio a preparare il cibo. Ad un'ora dal termine le portate erano quasi pronte. Per il menu vegetariano mancavano solamente le Trenette al pesto, mentre tutto il resto era già pronto, doveva solo essere riscaldato alla fine. Il menu giapponese-cinese invece era ancora in preparazione, bisognava friggere la tempura e il gelato, e saltare gli spaghetti.

Al suono del gong tutte le squadre avevano terminato i propri piatti. Ora non rimaneva che aspettare l'assaggio.

I professori assaggiarono tutti i piatti e senza dire nulla a riguardo della prova, invitarono gli studenti a tornare nella propria Sala Comune per lasciar posto a chi la gara ancora la doveva fare.

Il pomeriggio del giorno successivo, dopo che anche le altre squadre ebbero presto parte alla gara, gli insegnanti chiamarono tutti gli studenti in Sala Grande per dare loro i risultati.

“Miei cari studenti, dopo questa appassionante gara abbiamo raggiunto un verdetto. Questa volta è stato più complicato rispetto alla gara precedente. Le differenze sono state minime, e in un caso vi è stato un pari merito, era troppo complicato decidere. Faccio i miei complimenti a tutti, e in particolar modo a chi è passato alla fase successiva.” disse Silente, indicando la lavagnetta posta al suo fianco, dove comparvero le squadre che erano passate alla fase successiva e i loro sfidanti.

 

Primo anno Grifondoro Quinto anno Corvonero

Secondo anno Tassorosso Terzo anno Serpeverde

 

Quarto anno Corvonero

Terzo anno Grifondoro

 

Sesto anno Femminile Serpeverde + Settimo anno Maschile Serpeverde

Sesto anno Maschile Grifondoro + Settimo anno Femminile Grifondoro

 

 

Urla di felicità arrivarono alle orecchie degli insegnanti dal tavolo di Grifondoro, che aveva ancora tre squadre in gara. I Corvonero invece come i Serpeverde si limitarono a un sorrisino. I Tassorosso invece avevano poco da festeggiare, vero che avevano ancora una squadra in gara, ma avevano anche visto il modo di cucina dei loro prossimi sfidanti, ed erano convinti di non avere alcuna possibilità contro di loro.

Molti avevano sperato che l'odio che scorreva tra alcuni primini Grifondoro potesse compromettere la loro gara, ma presto si erano accorti che non era così, anzi, i primini avevano trovato un punto di accordo, evitavano di litigare mentre erano in cucina, anzi collaboravano, e questo dava fastidio a diverse persone, tra le quali c'era Severus.

Dall'ultimo litigio con Lily non aveva ancora avuto occasione di parlarle, o meglio, lui ci provava, ma lei si allontanava appena lo vedeva arrivare, probabilmente era ancora arrabbiata con lui.

Era molto infastidito dal comportamento che Lily aveva nei confronti di Potter e Black, in particolare verso il primo. Andavano d'accordo, anzi, li aveva visti cucinare assieme, parlando in modo tranquillo, anche se non sapeva cosa si erano detti, sembravano amici, e questo Severus non avrebbe potuto accettarlo. Lily era solo sua, e quel cretino di Potter doveva starle lontano.

Il suo desiderio era che Lily non vincesse la gara, non per lei, anzi, ma solo perché altrimenti sarebbe andata in vacanza con Potter, e forse quello avrebbe rovinato per sempre l'amicizia tra Lily e Severus. Non poteva sapere che Lily sarebbe andata ugualmente in vacanza con Potter durante l'estate, a prescindere dalla vincita del premio, perché invitata dai signori Prewett a passare un mese di vacanza con loro, e Potter sarebbe stato presente, non poteva sapere che Lily sarebbe tornata più arrabbiata di prima con James, e ne che sarebbe tornata con una cotta colossale per qualcuno che lui non sopportava, e quel qualcuno non era Potter. L'unica cosa di cui era certo, è che doveva tenere Lily lontana da Potter il più a lungo possibile, e per un po' ci sarebbe riuscito, anche se, come tutti sanno, più avanti fallirà.

Anche quella sera Severus cercò di avvicinare Lily, e la giovane Grifondoro, dispiaciuta per il litigio con il suo migliore amico, accettò di fermarsi a parlare, e questo fu un errore.

Litigarono ancora di più, per il solito motivo, per James Potter.

Severus l'accusò di fare comunella con quell'odioso, e Lily gli disse che lo faceva solo per la squadra, ma Severus non volle sentire ragioni, e i due ragazzini si separarono ancora più arrabbiati di prima.

Solo la mattina seguente Severus si rese conto di aver esagerato e visto che Lily quella mattina avrebbe avuto la terza prova, decise di mandarle un biglietto.

 

Mi dispiace, sono stato un cretino. Lo so che a te non sta simpatico Potter, e che lo tratti bene solo per vincere con la tua squadra.

Mi perdoni? Ti prometto che non lo faccio più.

Se mi perdoni ti aspetto stasera alle 6 al nostro solito posto.

 

Sev

 

Lily rimase colpita e felice dal bigliettino di Severus, che lesse una volta terminata la terza prova e decise di perdonarlo. Non poteva immaginare che avrebbero litigato per quello stesso motivo altre volte, almeno una volta al mese, per poi fare sempre pace, ed essere più uniti di prima.

La mattina in cui aveva inizio la terza prova i nostri amici si recarono in Sala Grande con una grande ansia addosso, non avevano la più pallida idea di cosa gli aspettava.

Oggi la prova sarebbe stata diversa dal solito.

Non avrebbero avuto due menu, ma avrebbero dovuto cucinare utilizzando tre tecniche di cottura differenti, e avrebbero dovuto cuocere diversi alimenti.

 

“Buongiorno miei cari ragazzi, stamattina assisteremo alla terza prova di cucina, in cui si sfideranno il primo anno di Grifondoro e il secondo di Tassorosso, nel pomeriggio invece il quinto anno di Corvonero e il terzo anno di Serpeverde, mentre gli altri si sfideranno domani, due squadre al mattino e due al pomeriggio. Oggi vi verrà richiesto di cucina e preparare delle pietanze alla griglia, fritte e al forno a legna. Nel forno a legna dovrete preparare delle pizze, dovrete prepararne 16 per squadra, una per ogni insegnante, farcite a seconda del gusto dell'insegnante. Quindi troverete una lista con la farcitura richiesta per ogni insegnante. I forni sono stati magicamente allargati per permettervi di cuocerle tutte nello stesso momento. Per quanto riguarda alla griglia dovrete preparare una grigliata mista di carne, utilizzando manzo, maiale e pollo, accompagnando il tutto con dei contorni di verdura e delle salse fatte da voi. Per quanto riguarda la frittura dovrete preparare quello che in Italia viene chiamato Fritto Misto. Con pesce, formaggi, carne, verdure e tutto quello che vi viene in mente. Per preparare il tutto avete 6 ore. In bocca al lupo miei cari!”disse Silente, guardando le facce sbalordite degli studenti. E chi la sapeva fare una pizza.

Una mano dal cielo per i Grifondoro giunse da Mary:

“Io so fare la pasta per la pizza Alice, me l'ha insegnata la mia mamma!”

“Grazie a Merlino! Se non la sapevi fare eravamo fregati!” rispose Alice, sempre capitano della squadra.

Il campanello suonò in quel momento e le squadre presero posto ed iniziarono la gara.

“Dobbiamo dividerci in base ai tipi di cottura. Mary, Marlene e Peter preparate le pizze, tu Mary fai l'impasto, Marlene prepara la salsa di pomodoro e taglia la mozzarella mentre tu Peter taglia e lava tutti gli ingredienti che servono. James, Remus, Frank ed Emm voi vi occuperete della carne alla griglia. Tu Emm farai le salse, Maionese, Ketchup, Salsa Rosa e della Salsa Barbecue, voi ragazzi occupatevi di tagliare la carne, poi dovete mettere le costine di maiale a marinare per almeno un'ora in olio e rosmarino e nel frattempo impastate gli Hamburger e preparate il pane. Tra un'ora mettete a cuocere le costine e le salsicce, che mi raccomando vanno prima bucate, poi uno di voi preparerà la polenta da fare alla griglia e gli altri due cominceranno a cuocere il resto della carne, attenzione al galletto, qui la ricetta dice che può essere sia piccante che normale, visto che ne abbiamo una decina, io fare metà piccante e metà semplice. Ricordatevi i contorni, per cui poi Emm si occuperà anche di preparare delle verdure. Direi Spinaci al Burro e delle Patate Arrosto!" esclamò subito Alice, con tono militare, tanto che i compagni si lasciarono scappare un sorrisino. "Dorcas, Lily e Sirius invece aiuteranno me con la frittura. Direi di preparare le cose che abbiamo fatto a Capodanno e poi scegliamo da questa lista!" continuò la ragazza rivolta ai suoi compagni d'avventura, mentre gli altri, avendo già ricevuto istruzioni si erano diretti verso le proprie postazioni per iniziare a preparare.

Alice mostrò la lista e in pochi minuti scelsero di preparare, Polpettine di carne, Verdure pastellate, Mozzarelline, Crocchette di Patate, Pesce Fritto Misto, Polenta Fritta, Olive Ascolane, Ali di Pollo Fritte, e un bel Fish&Chips come da tradizione inglese, Pollo Fritto e qualche crocchetta di formaggio, magari questa con brie e salamino piccante, e anche quella con Spinaci e Pangrattato, e gli anelli di cipolla, il tutto accompagnato dalle stesse salse fatte per la grigliata, per cui Alice si affrettò a chiedere a Emm di preparare più salse, così da poterle usare anche lei.

I ragazzi lavorarono sodo, e a metà del tempo erano già esausti, alla fine erano esposti ad un gran calore, visto che sia davanti i forni per le pizze, sia davanti alla griglie, sia davanti all'olio caldo le temperature erano elevate.

A turno si fermarono per qualche minuto, il tempo di bere un po' d'acqua, mangiare qualcosa, che gli elfi avevano prontamente preparato e posizionato in un tavolino vicino a loro, tutto rigorosamente dolce, per dare la carica giusta per tornare in cucina.

Alla fine della prova erano stanchi e stremati, ma i piatti erano pronti, forse non erano bellissimi da vedere, ma al gusto erano buoni, o almeno secondo la loro opinione, ora speravano che anche gli insegnanti lo pensassero.

Nessuno di loro ebbe la voglia di assistere alla gara successiva, dovrebbe avrebbe gareggiato Io-Sono-Purosangue-e-tu-no-Malformato insieme alle oche delle sue amiche.

Erano troppo stanchi, infatti la loro metà erano il bagno e il letto del dormitorio, infatti dopo una bella doccia, entrambe i gruppi si addormentarono di sasso.

Solo Lily puntò la sveglia per la sera, per poter vedere Severus, era ancora parecchio intontita quando si diresse verso il parco per incontrarlo, avrebbe volentieri rimandato l'incontro visto quanto era stanca, ma non credeva che Severus l'avrebbe perdonata.

Rimase a parlare con il suo migliore amico giusto per mezz'oretta e poi, visto gli innumerevoli sbadigli, dovuti alla stanchezza, fu proprio Severus a consigliarle di tornare in camera, visto che era molto stanca, sorridendo al pensiero che si era svegliata solo per lui, vuol dire che ci teneva.

 

Il giorno successivo i nostri Grifondoro erano abbastanza svegli e riposati e decisero di assistere alle gare della giornata, gare che terminarono con l'ennesimo discorso di Silente e la comunicazione dei vincitori.

Alla fine alla fase Semifinale erano giunti, i Grifondoro del primo anno, stupendo tutta la scuola, per Merlino, erano così giovani e già sapevano cucina, il Terzo anno di Serpeverde, che lasciò di stucco tutta la scuola, vista la loro provenienza, ma nessuno fece commenti, che ci furono alla nomina delle ultime due squadre passate, in particolare dell'ultima. Quarto anno di Corvonero e udite udite, la squadra composta da Narcissa Black e Lucius Malfoy, quindi Serpeverde degli ultimi anni. Quello stesso pomeriggio alle votazioni perfino gli insegnanti erano rimasti sbalorditi dalla vittoria di questa squadra, da quando una Black e un Malfoy sanno cucinare?

Sirius fu quello che rimase più di stucco, visto che conosceva, o almeno credeva di conoscere bene sia la cugina che il fidanzato, e sapeva che nessuno dei due amava sporcarsi le mani.

Beh, almeno avrebbe avuto la soddisfazione, se avessero vinto entrambi le semifinali, di stracciarli in finale, il Black traditore contro la Black Purosangue, un duello, ma chi avrebbe vinto? E poi, siamo sicuri che saranno queste squadre a passare il turno?

 

Il giorno della semifinale la squadra di Sirius avrebbe sfidato quella di Sophia, e li era una questione di onore per lui, non poteva farsi battere da quella lagna.

Anche Sophia pensava la stessa cosa, anzi, lei sperava che Sirius, vedendo la sua abilità ai fornelli, abilità che sarebbe rimasta in quella scuola, ma questo Sir non lo doveva sapere, avrebbe cambiato idea su di lei, e magari l'avrebbe sposata in un futuro. Illusa.

 

Dopo il discorso mattutino di Silente le squadre si prepararono ad affrontarsi.

E ora la gara si faceva sempre più difficile.

Dovevano cucinare dolci. La semifinale era basata sui dolci, e questo non sarebbe stato facile.

Avrebbero avuto un'intera giornata per preparare una torta a base di Pan di Spagna, quattro a base di Pasta Frolla, quattro dolci al cucchiaio, assortimento di piccola pasticceria, un assortimento di cupcake e un dolce a loro scelta.

Questo mandò in crisi tutte le squadre, Grifondoro compresi. L'unica brava con i dolci tra loro era Marlene, gli altri non erano proprio bravissimi.

Tuttavia ormai erano in pista, e tanto valeva ballare al meglio delle loro capacità.

Alice prese in mano le redini della squadra dopo essersi consultata con Marlene, l'esperta dei dolci e avevano deciso come dividere i compagni.

Marlene avrebbe preparato gli impasti, prima il pan di Spagna, poi la Frolla e infine l'impasto per i bignè che le servivano sia per decorare una torta, sia per la piccola pasticceria, poi ognuno di loro si sarebbe occupato di preparare un dolce, Marlene dopo aver preparato gli impasti si sarebbe dedicata alla piccola pasticceria e ai cupcake insieme a Lily e Dorcas.

James avrebbe fatto il Tiramisù in due varianti, il classico e quello alle fragole, Sirius invece avrebbe preparato la zuppa inglese e Remus un dolce con crema pasticcera, crema al cioccolato e croccantino di mandorle.

Frank invece avrebbe preparato la Crostata con Crema all'Arancia e Arance Caramellate, Peter la Crostata al limone e Emm una bella crostata di frutta fresca e Crostata con Pere e Cioccolato.

Alice invece avrebbe usato il Pan di Spagna preparando una torta a strati farcita con diverse creme e l'aggiunta dei bignè sopra e Mary avrebbe aiutato James visto che aveva due dolci da preparare.

Alla fine della gara gli insegnanti si ritirarono nella saletta professori per assaggiare i dolci ed emettere un verdetto.

“Sono abbastanza stupita!” esordì Minerva McGranitt “L'abilità di molti studenti mi ha lasciata basita, non pensavo fossero in grado di cucinare in questo modo, soprattutto se consideriamo che buona parte di loro provengono da famiglie purosangue che possono contare dei domestici alle loro dipendenze, e quindi nessuno di loro è abituato a stare ai fornelli!”

“Sono d'accordo con Minerva!” esclamò Horace “Gli studenti della mia casa mi hanno lasciato senza parole, in particolare i ragazzi degli ultimi anni, non mi sarei mai aspettato nulla di simile da loro. Per Merlino, Rabastan ha preparato un Tiramisù da leccarsi i baffi.!”

“E Malfoy? È stato molto bravo!” si intromise Filius “Da lui non mi sarei aspettato nulla di simile, ha preparato un dolce buonissimo!”

“Chissà cosa direbbe Abraxas se sapesse che il figlio è in grado di cucinare!” disse Horace rabbrividendo al solo pensiero di dover informare Abraxas Malfoy che il figlio, il suo erede Purosangue sapeva cucinare.

“Spero di non saperlo mai, quell'uomo non mi è mai piaciuto, ha un'aura oscura attorno a sé, e sarebbe capace di farcela pagare!” rispose Minerva

“E invece miei cari signori credo che i genitori dei nostri allievi che andranno in finale debbano essere informati dei progressi dei loro figli!” esordì Silente, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, a qualcuno poteva sembrare che fosse rimasto zitto per ascoltare i discorsi dei suoi insegnanti, ma il motivo principale era che si stava beatamente godendo i dolci che erano sul tavolo, il suo punto debole.

“Sei sicuro Albus?” chiese Minerva “Io non credo sia una buona idea!”

“Io dico invece che dovremo informarli, e dovremo anche invitarli ad assistere alla finale!” rispose Albus

“Te la immagini Walburga Black con una bandierina con i colori del Grifondoro che tifa per il figlio?” chiese ridendo Filius “Sarebbe l'inizio dell'Apocalisse!”

“Non esagerare Filius. Walburga non è contenta che il figlio sia finito a Grifondoro, ma scommetto che il suo spirito di competizione si farebbe sentire e non vorrebbe che l'erede di una famiglia Purosangue, il suo erede, sia sconfitto da qualcuno, anche se questo qualcuno è sua nipote.!” rispose Albus mantenendo il tono di voce fermo, anche se dentro di sé già rideva.

“Vuol dire che i vincitori sono il primo anno di Grifondoro e le ragazze di Serpeverde del sesto anno con i ragazzi del settimo?” chiese Horace

“Io direi di metterlo comunque ai voti, ma credo che i risultati ottenuti dalle due squadre siano notevoli!” rispose Silente

Gli insegnanti espressero voto e opinione per le squadre e alla fine a vincere furono le squadre che aveva proposto Silente.

Minerva era rimasta sbalordita dai suoi studenti, così piccoli e così bravi, sicuramente sarebbero diventati degli ottimi maghi e streghe da adulti, ma anche degli ottimi genitori, tutti nessuno escluso.

Gli insegnanti tornarono in Sala Grande, dove i loro studenti attendevano ansiosi il verdetto.

Le squadre rimaste in gara pensavano che ormai c'erano e tanto valeva cercare di vincere, e poi un mese di vacanza tutto pagato non succedeva mica tutti i giorni.

“Miei cari ragazzi, vi rubo qualche minuto e poi vi lascio andare a dormire. Io e gli altri insegnanti abbiamo assaggiato i dolci preparati dalle quattro squadre che oggi hanno partecipato e abbiamo raggiunto un verdetto unanime. Tuttavia prima di informavi dei vincitori, vi comunichiamo che abbiamo deciso di invitare i vostri genitori a vedere la finale della gara. Purtroppo non tutti i genitori potranno partecipare, come voi già sapete solo chi nasce in famiglie magiche può vedere Hogwarts, e quindi chi di voi hai i genitori non magici non potrà averli qui presenti. Sono molto dispiaciuto per questo, ma purtroppo fa parte della magia di Hogwarts.” spiegò Silente, guardando i suoi studenti e soffermandosi al tavolo dei Grifondoro, dove sia Lily che Mary nonostante i dubbi di Silente erano molto tranquille. Entrambe erano molto intelligenti ed avevano capito che i loro genitori non avrebbero potuto entrare nel castello.

“Pst Lily” disse James sottovoce

“Cosa c'è Potter?” chiese Lily

“Potresti chiedere a tua zia Marla di partecipare. In fin dei conti è una strega!” suggerì il giovane Potter lasciando di sasso Lily che non ci aveva neanche pensato.

“Hai ragione. Grazie dell'idea, James!” gli rispose la piccola Lily prima di girarsi verso Silente.

“Prego i vincitori che chiamerò di venire qui sul palco, visto che dovrete fermarvi ancora per un po'. A vincere la gara e quindi a disputare la finale dopodomani, saranno il primo anno di Grifondoro!” e a queste parole tutta la tavolata di Grifondoro saltò in piedi festeggiando la vittoria di quei primini, che per Merlino, erano veramente bravi.

“Complimenti, complimenti Grifondoro, dopo festeggerete con i vostri compagni di casa, ma ora devo comunicare chi dovrete sfidare. A contendersi il premio finale saranno le ragazze del sesto anno di Serpeverde insieme ai loro coetanei maschi del settimo anno!” disse Silente e quello che successe non se lo aspettò nessuno.

Rabastan Lestrange, al contrario di quello che ci si poteva aspettare da uno del suo rango, si alzò in piedi e lanciò un urlo di vittoria, tanto che l'amico Malfoy dovette riacciuffarlo per la tunica e rimetterlo a sedere.

Dopo gli applausi di rito e una non metaforica lavata di capo a Rabastan da parte di Lucius i vincitori si diressero verso il tavolo dei professori.

“Allora miei cari ragazzi, intanto di nuovo complimenti a tutti. Devo dire che mi avete stupito, non avrei mai creduto che a contendersi la finale potessero essere degli studenti del primo anno, e senza offesa, nemmeno voi ragazzi di Serpeverde. Non ho nulla contro di voi ma con il vostro status non avrei mai pensato che vi sareste rivelati degli ottimi cuochi. Signor Lestrange, mi lasci dirle che il suo Tiramisù era divino, infatti me lo sono mangiato tutto da solo.!” disse Silente, rivolgendo l'ultimo commento a Rabastan, che accettò il complimento senza commentare ma facendo un piccolo sorriso.

“Ora dobbiamo decidere quante persone invitare! Questo potrebbe influire sulla vostra vittoria o sulla vostra sconfitta, visto che gli invitati assaggeranno i piatti e daranno un voto. Ovviamente senza sapere chi ha cucinato quel piatto, in modo da non fare favoritismi. Cominciamo dagli studenti di Serpeverde, il professor Lumacorno prenderà nota.”

Tutti gli studenti comunicarono al professor Lumacorno i nomi dei propri genitori ed eventualmente qualche fratello o sorella. Rabastan diede il nome del fratello Rodolphus, mentre Narcissa oltre ai genitori, anche della sorella Bellatrix. Avrebbe tanto voluto invitare Andromeda, ma ormai non faceva più parte della famiglia.

Al momento in cui toccò ai Grifondoro, Sirius fu molto combattuto, avrebbe voluto invitare la cugina Andromeda, ma non voleva metterla in una posizione scomoda con la famiglia.

Decise di inviare oltre ai genitori, il fratello Regulus e lo zio Alphard, invece Lily chiese di invitare sua zia Marla in rappresentanza della famiglia, avrebbe tanto voluto anche la nonna con lei, ma non poteva chiederle questo, sapeva quanto aveva sofferto per l'allontanamento da quel mondo, ed aveva tanta paura di rientrarci. Gli altri invece invitarono solo i propri genitori e per chi li aveva i fratelli.

La mattina dopo, durante la colazione di molte famiglie magiche, arrivarono delle lettere, tutte con scritta la medesima cosa.

La missiva fece venire i capelli bianchi a molti purosangue, tutti Serpeverde ovviamente, nessuno di loro era stato informato della gara e tanto meno anche se lo fossero stati, nessuno si sarebbe aspettato la presenza in finale del proprio figlio.

Walburga era furiosa, avrebbe dovuto tifare per il figlio, e Merlino solo sa quanto questo la infastidisse, se fosse stato a Serpeverde non ci sarebbero stati problemi, ma era un Grifondoro, e per lei era come tradire la sua posizione tifando per lui.

Orion però fu chiaro con la moglie, alla scuola avrebbero dovuto comportarsi in maniera impeccabile e sostenere il figlio durante quella gara, la moglie non doveva alzare la voce con il figlio, e per quanto questa cosa gli facesse ribrezzo, dovevano comportarsi con gentilezza anche nei confronti degli altri genitori, per fortuna conoscendo la magia della scuola, almeno i genitori babbani non sarebbero potuti entrare.

Per quanto seccata Walburga fu d'accordo con lui, se Sirius doveva partecipare a questa stupida gara, almeno che vincesse.

Sembrava che null'altro quella mattina potesse sconvolgere l'algida Walburga Black, ma non aveva fatto i conti con il fratello Cygnus.

Il fratello era piombato in casa sua insieme alla moglie Druella, ed aveva informato la sorella che anche Narcissa aveva partecipato alla gara di cucina, e che era in finale.

Per scoprire in quel momento che anche l'odiato nipote Sirius aveva partecipato, ed era in finale contro la figlia.

I Black erano sconvolti, come era potuto succedere che Narcissa, e più in generale i Serpeverde, fossero arrivati in semifinale in una gara di cucina?

A malincuore Walburga dovette informare il fratello che il giorno della gara, per quanto non ne fosse felice, avrebbe dovuto tifare per il figlio, non potevano far vedere al babbanofilo di Silente e agli altri genitori che disprezzavano il figlio, non era conveniente per la loro immagine.

Tutti i genitori comunque, per quanto sbalorditi, inviarono conferma tramite gufo e il giorno successivo si presentarono ai cancelli della scuola alle 8.00 in punto.

L'ultima ad arrivare per colpa del Nottetempo fu Marla Nutcombe, e la sua presenza lasciò sbalorditi diversi genitori.

Abraxas Malfoy, appena la vide si affrettò a raggiungerla e a porgerle i suoi saluti, d'altronde era stata il suo capo per diversi anni.

“Signora Nutcombe, buongiorno, come sono felice di vederla!” esclamò Abraxas Malfoy facendole un elegante baciamano.

“Abraxas mio caro, buongiorno. Anche a me fa molto piacere averti rivisto. Come procede in ufficio?” chiese Marla, nonostante non lavorasse più per quel dipartimento da anni.

“Molto bene, abbiamo dei nuovi assunti e se la stanno cavando.!” rispose Malfoy prima di chiedere alla signora Marla come mai fosse li.

“Mia nipote che frequenta il primo anno parteciperà alla finale della gara di cucina!” rispose Marla, evitando di specificare che la nipote era di origine babbana.

La risposta ricevuta lasciò Abraxas Malfoy sbalordito, il figlio Lucius non gli aveva detto che a scuola c'era la nipote di Marla Nutcombe, per Merlino, gli avrebbe ordinato di farci amicizia immediatamente.

“In che casa è stata smistata sua nipote signora Nutcombe?” chiese con molta tranquillità Abraxas

“Grifondoro!” rispose Marla

Nonostante non fosse la sua casa preferita, anzi, la odiava proprio, fece buon viso a cattivo gioco.

“Non sapevo avesse dei figli, a lavoro non ne ha mai parlato!” rispose sottovoce Abraxas, non voleva farsi vedere troppo curioso

“Infatti io non ho figli Malfoy, come ti viene in mente?” rispose ridendo Marla “è la figlia della figlia di mia sorella" continuò Marla prima di rendersi conto di cosa aveva detto.

Tutti i Purosangue sapevano che i Nutcombe avevano rinnegato la loro secondogenita perché nata senza poteri magici.

"Sua sorella signora Nutcombe?" chiese sbalordito Malfoy, allora voleva dire che la ragazzina era figlia di una maghinò, o peggio di una babbana.

"Si Abraxas, mia sorella. E si, prima che tu me lo chieda, la figlia di mia sorella è babbana, e la mia bisnipote è una strega Nata Babbana, nonostante faccia parte della famiglia Nutcombe!" rispose Marla "Spero che questo per te non rappresenti un problema!"

"Assolutamente no signora Nutcombe, come potrebbe rappresentare un problema?" rispose con il tono più calmo che riuscì a trovare

"Ora se non ti dispiace mio caro Abraxas preferisco avviarmi al castello, sai, le mie gambe non sono molto veloci!" disse Marla

Dopo essersi salutati e augurati una buona giornata entrambi proseguirono per la propria strada.

Marla si maledisse, proprio Malfoy doveva scoprire le origini di Lily, quel Malfoy che aveva rapporti di sicuro con il mago Oscuro Lord Voldemort.

Ovviamente non poteva sapere che il figlio di Abraxas ne era già a conoscenza, anche se aveva evitato di dirlo in giro.

Cercando di non pensarci, Marla, seguita dal resto dei genitori si avviò al castello.

Rimasto indietro Abraxas intanto non aveva perso tempo e stava raccontando alla moglie e ai futuri consuoceri quello che aveva scoperto. Walburga che aveva ascoltato tutta la storia rimase folgorata. Se non avesse avuto i genitori Babbani, quella ragazzina sarebbe stata perfetta per il suo primogenito, discendente di una grande famiglia Purosangue e alla pari con i Black, tuttavia i suoi genitori rovinavano tutto.

Nonostante i genitori, avrebbe avvisato Sirius di stare attento a quella bambina, di trattarla con le dovute maniere, vista la sua famiglia di origine, non poteva immaginare che Sirius e Lily non si potevano sopportare, e che ci sarebbero voluti anni prima che divenissero amici.

Immersi nei propri pensieri, i genitori degli allievi si ritrovarono nell'ingresso, dove ad attenderli trovarono gli insegnanti e Silente.

Dopo i saluti di rito e le spiegazioni sul meccanismo della gara, i genitori furono accompagnati in Sala Grande, e fatti accomodare in un tavolo posizionato sulla pedana dove stava il tavolo degli insegnanti, magicamente allargato, per far posto a tutti.

Appena gli studenti furono entrati in Sala Grande e videro i genitori alcuni rimasero sbalorditi.

Sicuramente i Serpeverde non si aspettavano la loro presenza, e men che meno Sirius si aspettava la presenza dei suoi genitori, e tanto meno di Bellatrix.

"Buongiorno miei cari studenti, diamo un caloroso benvenuto ai nostri ospiti, che oggi hanno gentilmente accettato di assistere alla gara, e saranno assieme agli insegnanti i giudici. Oggi visto che è la finale, e il premio in palio è molto importante, la gara sarà più difficile. Intanto vi sarà un solo menu, a base di solo pesce. Avrete 6 ore di tempo per preparare tutti i piatti. Dovrete prepararli per tutte le persone presenti in sala, per cui nelle vostre postazioni avrete il numero corretto di porzioni da preparare. Prendete posto e appena suonerà la campanella la gara avrà inizio. Al termine della gara assaggeremo i vostri piatti e daremo un giudizio. Buona fortuna a tutti!"

Gli studenti presero posto e attesero l'inizio della gara.

Seguendo il concetto di squadra vincente non si cambia, Alice fu di nuovo il capo squadra.

 

Il menu della gara, uguale per entrambe le squadre era composto da:

 

Cappesante gratinate

Cozze alla marinara

Scampi e gamberoni alla busera

Sarde in Saor

 

Zuppa di Pesce

Crespelle con scampi

Spaghetti alle vongole e limone

 

Filetto di San Pietro con Pomodorini

Branzino in crosta di Sale

Baccalà in umido

 

Torta a tre piani farcita a piacere

 

Appena ebbero letto il menu entrambe le squadre erano rimaste di sale.

Era molto complesso, e il tempo a disposizione non era molto, dovevano lavorare in velocità, cercando di non farsi prendere dal panico.

Nei Serpeverde a fare da capo squadra c'era Lestrange, sotto gli sguardi allibiti e divertiti del fratello e della futura cognata, sicuramente avrebbe rischiato di dar fuoco alla sala Grande, sbadato com'era.

Alice con il suo modo di fare militare, mise in riga tutti i compagni, sotto lo sguardo divertito dei suoi genitori, e cominciò a dare ordini.

"La gara di oggi è più complessa di tutte quelle che abbiamo affrontato. Marlene la torta è tua, decidi tu con cosa farcirla, ci fidiamo di te" disse Alice, rivolgendosi a Marlene, l'esperta dei dolci, che non se lo fece ripetere due volte e si mise al lavoro per preparare intanto il Pan di Spagna. "James tu prepara il Baccalà, e mi raccomando, segui la ricetta per filo e per segno, un solo errore stavolta e siamo fregati, ormai siamo arrivati fin qua, e non possiamo di certo permettere che dei Serpeverde snob ci battano?" rivolgendosi a James, e con furbizia, andando a colpire sull'orgoglio dell'amico, non avrebbe mai permesso a Malfoy di vincere, e quindi avrebbe fatto un lavoro perfetto.

"Sirius lo stesso vale per te, pulisci e prepara le vongole, le cozze e le Cappesante, poi appena hai finito vai ad aiutare Remus con le sarde in Saor. Quindi Remus, tu taglia le cipolle e prepara le sarde!" ordinò ai due compagni di squadra, che appena lei ebbe terminato di parlare sparirono per iniziare a cucina. "Ah Sirius, le Cappesante non cuocerle finché non te lo dico io!" urlò al compagno di squadra che ormai si era allontanato.

"Dorcas tu occupati degli scampi alla busera, che non so cosa voglia dire, ma c'è la ricetta li, per cui non dovresti avere problemi. Mary tu fai le crespelle e tu Lily fai il Branzino. Emm tu occupati del San Pietro, mentre io, Frank e Peter faremo la zuppa!"

Tempo pochi minuti e tutti i Grifondoro erano al lavoro.

Anche dalla parte opposta, dalle Serpi, erano tutti al lavoro, Lestrange, rispetto ai pronostici del fratello, aveva dato compiti ben precisi ai compagni e lui stesso stava lavorando.

Tutti i genitori, dal primo all'ultimo, erano sbalorditi dalla bravura dei propri figli, ma non mancavano di farsi qualche risata.

La miglior risata se la fece Bellatrix, vista la sua delicatezza inesistente, quando sbadatamente un Serpeverde dell'ultimo anno, Zabini, scivolò a terra, peccato che in mano aveva la salsa di pomodoro, fortunatamente ancora da cuocere che finì dritta dritta addosso a Malfoy, e che si ritrovò ricoperto di Pomodoro dalla testa ai piedi, da biondo era diventato rosso.

Gli altri genitori cercarono di mascherare le risatine con dei colpi di tosse, lo stesso Abraxas dovette trattenersi, ma Bellatrix non ci riuscì proprio e rise fino alle lacrime per un buon quarto d'ora, finché il fidanzato non la portò fuori nel parco, per darle il tempo di calmarsi, e poter ridere di cuore anche lui.

Sarà forse una delle ultime vere risate di divertimento che si farà Bellatrix, le ultime risate di una ragazza di 20 anni.

Intanto in Sala Grande Walburga e Orion si erano ritrovati seduti vicino a Charlus e Dorea, e avevano dovuto fare buon viso a cattivo gioco, e non poterono nemmeno rifiutare l'invito che Dorea fece a Sirius per l'estate, consapevoli che comunque, nel caso in cui il figlio avesse vinto la prova avrebbe dovuto partecipare.

Dorea era stata furba, aveva chiesto alla nipote quando ad ascoltare c'erano anche gli altri genitori, e Walburga si era dovuta trattenere dallo rispondere con sgarbo alla parente.

Intanto la gara procedeva e gli studenti erano sempre più agitati.

I piatti che più li preoccupavano erano la zuppa, il baccalà e la torta.

Allo scadere del tempo, entrambe le squadre erano riuscite a terminare i piatti, e per entrambe, la zuppa era in tavolo per pura fortuna, visto che aveva terminato la cottura giusto 5 minuti prima del termine.

I genitori furono fatti uscire una decina di minuti prima della fine, in modo che non vedessero chi aveva impiattato cosa, e i giudizi fossero più imparziali possibili.

Con pochi movimenti di bacchetta gli insegnanti fecero tornare la Sala Grande al suo antico splendore.

I genitori furono fatti accomodare tutti allo stesso tavolo, insieme agli insegnanti.

La McGranitt fu veloce a prendere posto accanto a Marla Nutcombe, visto che la conosceva di vista, ma ancora non sapeva di chi era parente, e soprattutto voleva stare il più possibile lontano dai Black.

Scoprire che Marla Nutcombe era la prozia di Lily Evans fu un colpo per l'algida Minerva McGranitt, e in quel momento capì da chi aveva ereditato il suo talento la bambina, e lo disse senza problemi a Marla, che fu felicissima di sentirsi dire che la nipote era molto dotata.

Il tempo per parlare fu veramente poco, visto che i piatti vennero serviti velocemente e i genitori si ritrovarono a mangiare cibo preparato dai loro figli.

Se i genitori dei Grifondoro erano felici delle capacità dei propri figli, tranne ovviamente Walburga, i Serpeverde erano stupiti, di certo nessuno dei loro figli avrebbe mai cucinato in vita propria, anche se, poteva sempre tornare utile.

Augusta Paciock, confermando la sua severità annunciò a Dorea che durante l'estate avrebbe dato le ferie alla propria domestica e Frank si sarebbe occupato di preparare i pasti. Questo era il suo modo per insegnare al figlio il rispetto nei confronti di un altra cultura, in questo caso quella babbana, e che essere babbani non dev'essere vissuto come un handicap, ma semplicemente come un occasione per imparare quello che chi ha tutto non imparerà mai. E Augusta voleva che il figlio imparasse a fare le cose senza contare esclusivamente sui propri poteri, e Dorea fu d'accordo con lei, annunciando che anche James si sarebbe occupato dei pasti della famiglia, e fu in quel momento che i capelli di Charlus cominciarono a diventare bianchi, se la moglie avesse messo in cucina il figlio, loro avrebbero dovuto trovarsi presto un'altra casa, visto che probabilmente la loro non sarebbe rimasta in piedi a lungo.

Inutile dire che Dorea e Augusta risero di gusto, mentre il marito di Augusta offriva la sua ospitalità a Charlus, nel caso in cui James avesse fatto saltare in aria la casa.

Stavano un pò emarginati invece i genitori di Remus, visto che ormai non frequentavano il mondo magico da anni, infatti accorgendosi di ciò il padre di Dorcas cercò di includerli nella conversazione, e questo aiutò a farli rilassare e a passare una bella giornata.

Per Peter invece ad assistere alla gara era venuto Bartemius, e non perché volesse bene al nipote, ma solo per la carica che ricopriva, e non poteva rischiare che il mondo magico pensasse che lui odiava il nipote, altrimenti avrebbe perso l'appoggio della comunità magica, e in un futuro, non tanto lontano si sperava, la possibilità di diventare Ministro della Magia, e quella era un occasione per stringere rapporti con altri maghi, che avrebbe potuto votarlo un giorno.

Peccato che molti di loro erano votati a Voldemort, e l'altra parte riteneva che Bartemius fosse troppo severo, e quindi nessuno di loro l'avrebbe votato, a meno che, l'altro candidato si fosse rivelato totalmente inadeguato al ruolo.

Alla fine del pasto i genitori espressero le loro preferenze, e ognuno di loro sperava di aver votato per il piatto del proprio figlio, anche se non era così.

Tra le due squadre non c'era molta differenza, entrambe avevano lavorato bene, e i piatti erano buoni.

La differenza la fecero le cozze alla marinara.

Sirius contro Zabini quindi, chi aveva fatto il piatto migliore?

Dopo aver contato i voti, e quindi decretato il vincitore, Silente fece rientrare tutti gli studenti in Sala Grande.

Appena anche chi aveva passato la giornata in Sala Comune fu arrivato, Silente prese la parola.

"Ringrazio nuovamente i nostri ospiti di oggi, e un ringraziamento speciale va a voi ragazzi, avete fatto dei piatti meravigliosi, e siete stati molto bravi. La gara di oggi è stata avvincente e molto bella. Il pesce era cucinato molto bene, e lo stesso vale per le torte. Complimenti a tutti. I voti sono stati espressi per ogni singolo piatto, e tutti i piatti avevano praticamente gli stessi voti. Il piatto che ha fatto la differenza è stato quello delle cozze alla marinara. Intanto invito i partecipanti a venire qui accanto a me, e poi il signor Black e il signor Zabini a farsi avanti, visto che uno dei due ha cucinato il piatto vincente.!" disse Silente rivolto ai ragazzi, che lo raggiunsero sulla pedana.

Intanto al tavolo dei genitori Walburga era sbalordita, è mai possibile che suo figlio, sangue del suo sangue, avesse cucinato il piatto migliore?

"Non posso aver votato il piatto di quel traditore!" disse sottovoce Bellatrix

"Suvvia Bellatrix." le disse suo zio Alphard, che odiava sentire queste parole rivolte all'adorato nipote "Se hai votato il piatto di Sirius vuol dire che ti è piaciuto. E comunque non è detto che il piatto vincente sia il suo"

"Questo poco ma sicuro" disse Walburga "Mi meraviglio che non abbia fatto saltare in aria la cucina visto il suo carattere"

"Walburga, ne avevamo già parlato anche a casa, o mi sbaglio? Indipendentemente dallo smistamento oggi noi tiferemo per Sirius, non possiamo permetterci di farci vedere indisponenti davanti alla altre famiglie, men che meno davanti a membri del ministero." disse indicando senza farsi notare Crouch e tutti gli Auror presenti al tavolo.

Walburga non fece in tempo a rispondere al marito che Silente prese nuovamente parola.

"Rinnovo i miei complimenti a tutti. So che questa gara è stata una cosa particolare, e che forse nessuno nel mondo magico avrebbe mai fatto una cosa del genere, tuttavia ho voluto mettervi alla prova senza l'utilizzo della bacchetta, per farvi comprendere come si sentano i Babbani e chi non la può usare, e soprattutto per farvi notare che non siamo poi diversi da loro, visto che tutti, chi più, chi meno, avete dimostrato delle notevoli capacità, e soprattutto la capacità di lavorare in squadra, senza l'utilizzo del vostro principale strumento." si fermò un istante per osservare l'effetto delle sue parole, dirette in particolare ai Serpeverde, ma vedendo che nessuno di loro aveva reagito, riprese parola "Allora, come dicevamo il piatto migliore è stato cucinato da uno di questi due ragazzi" indicò Sirius e Zabini "Faccio i miei complimenti al signor Black, che con il suo ottimo piatto ha portato alla vittoria la sua squadra!"

Le sue parole colpirono ognuna delle persone presenti in Sala Grande, e su ognuno ebbero un effetto diverso.

Sirius e i suoi compagni dopo aver metabolizzato le parole del preside, che significavano la vittoria della loro squadra, cominciarono a saltare ovunque e ad abbracciarsi. Per la felicità Lily abbracciò perfino James e Sirius, sotto lo sguardo infuriato di Severus, che non capì come mai Lily aveva abbracciato quei due odiosi.

I Serpeverde invece incassarono la sconfitta con un sorriso di circostanza, anche se bruciava molto essere battuti da dei ragazzini di dodici anni.

I Black rimasero folgorati dall'esito, Bellatrix non riuscì a proferire parola, e si scambiava degli sguardi sbalorditi con il fidanzato.

"Bellatrix mia cara, non essere così stupita. Sarei rimasto più stupito se a vincere fossero stati Lucius e Rabastan, siamo seri. Per quanto nei Grifondoro ci sia solo feccia, questa feccia avrà imparato a cucinare dai propri genitori, mentre nei Serpeverde questo è impossibile, infatti ancora non capisco come siano potuti arrivare fino a questo punto!" disse obbiettivamente Rodolphus alla fidanzata, che nonostante lo shock, convenne che non aveva tutti i torti.

Walburga e Orion, con dei sorrisi falsi si avvicinarono al figlio e gli fecero i complimenti, anche se sembrava che Walburga avesse ingoiato dei limoni per le smorfie che faceva, segno che questi complimenti le costavano parecchio.

Walburga poi lo prese in disparte:

"Allora Sirius, hai vinto. Non avrei mai creduto che tu, figlio di una nobile famiglia Purosangue, ti saresti abbassato a sporcarti le mani in cucina."

Sirius non lasciò continuare: "Vorrei ricordati Madre, che anche la vostra nipote preferita Narcissa, è arrivata in finale, e quindi anche lei si è sporcata le mani!"

"Silenzio figlio degenere." disse ignorando la frase detta dal figlio "Ora per colpa tua sono costretta a mandarti in vacanza con Sangue-sporco e Babbanofili. Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?" chiese al figlio

"Dovresti saperlo Madre, i Black non accettano di arrivare secondi a nessuno, e io mi sono comportato come un perfetto Black, vincendo!"

Quel maledetto l'aveva messa al muro, ma lei non gli e l'avrebbe mai data vinta.

"Ascoltami traditore. Chi è Lily Evans?" gli chiese, memore di quello che aveva scoperto quella mattina.

"Perché me lo chiedete Madre?" chiese stupito Sirius, per quale motivo sua madre si interessava a una nata Babbana.

"Perché quella ragazzina, anche se nata da una coppia di sudici babbani, discende da una potente famiglia magica. I Nutcombe!" rivelò Walburga al figlio, e notando che non aveva battuto ciglio, ebbe la sensazione che ne fosse già a conoscenza "Lo sapevi già?" chiese

"Si Madre, l'ho scoperto al rientro dalle vacanze di Natale" mentì Sirius, visto che l'aveva scoperto a Capodanno.

"E non hai ritenuto opportuno avvisarmi, vero disgraziato?"

"Non pensavo fosse di vostro interesse parlare di una ragazza Nata Babbana!" rispose

"Lo è se quella ragazzina discende da una famiglia magica." disse Walburga, stava perdendo la pazienza con quel traditore del figlio "Ascolta Sirius, non devi mai mancarle di rispetto. Sua zia è un membro molto importante del ministero, anche se ormai è in pensione.!" disse al figlio

"Trattala con rispetto, ma non stringerci amicizia visti i suoi genitori!"

"Siete un pò contraddittoria Madre, mi dite di non mancarle di rispetto, ma non posso farci amicizia, non credete che ignorarla sia una mancanza di rispetto?" chiese Sirius

"Non mi contraddire, ingrato!" rispose Walburga "Appena ti verrà comunicato dove andrai in vacanza, e quando partirai, sei pregato di inviarmi una missiva, con indicato giorni e i genitori che vi accompagneranno, anche se ho paura di sapere chi!" disse rivolta al figlio, prima di allontanarsi, e uscire dalla scuola insieme al marito, seguita da tutti gli altri genitori dei ragazzi di Serpeverde.

I genitori dei Grifondoro rimasero per decidere assieme ai figli la destinazione della vacanza.

"Ragazzi, ancora un attimo di attenzione, prima di ritirarvi nei vostri dormitori, vi chiedo la cortesia di accordarvi sulla metà da voi scelta per le vacanze e vi verrà fornita una guida in cui potrete scegliere le città da visitare. Entro domani vorremo che ci comunicaste poi le città, visto che dobbiamo prenotare.

I ragazzi si misero in disparte assieme ai genitori per discutere e decidere.

Aloisa Prewett prese la parola:

"Ragazzi miei, ascoltatemi un istante. Come mia figlia e le sue amiche già sanno, noi avevamo intenzione di andare in Italia quest'anno, tuttavia questo viaggio complica un pò le cose. Ho avuto modo di parlare anche con i genitori di Lily, e abbiamo convenuto, nel caso in cui aveste vinto, che quest'anno voi non passerete le vacanze a casa di Lily perché il tempo è poco. Quindi ognuno passerà le prime due settimane di Luglio con la propria famiglia, poi le ultime due settimane le passerete con noi in Italia. Anche tu Sirius visto che Dorea ha già parlato con i tuoi genitori, e a loro basta che tu sia a casa appunto le prime due settimane, visto che tua cugina Bellatrix si sposa. Remus, Peter, siete i benvenuti anche voi" disse Aloisa rivolgendosi ai due bambini, e lanciando uno sguardo ai genitori e a Crouch.

Crouch acconsentì immediatamente a far partire il nipote, mentre i genitori di Remus furono un pò più restii, solo il ricordarsi che la luna piena sarebbe stata la prima settimana di Luglio, li convinse ad accettare. Il problema sarebbe stato per Agosto, avrebbero dovuto parlare con Silente per trovare una soluzione.

"Per quanto riguarda la vacanza vinta, la faremo ad agosto. Si partirà il 3, quindi vuol dire che starete con la vostra famiglia i primi tre giorni del mese!" e questo fece emettere un sospiro a Remus e ai suoi genitori, la luna sarebbe stata la sera del primo, quindi avrebbe potuto partecipare senza preoccupazioni.

"Ora dovete scegliere la metà."

I bambini urlarono per farsi sentire, ognuno diceva la sua, fu solo dopo almeno mezz'ora di urla che nello stesso momento Lily, James, Sirius e Marlene pronunciarono: America.

Dopo averne discusso abbondantemente, la decisione fu presa. Tour dell'America. Silente fece apparire una guida sull'America e la consegnò nelle mani di Alice, raccomandandole di guardarla con i compagni, e di scegliere le città che volevano visitare.

Dopo i saluti di rito, i piccoli vincitori salutarono le rispettive famiglie, e si ritirarono nella torre per decidere che città visitare.

Eccitati sia dalla vittoria, sia dalla possibilità di passare assieme le vacanze estive, e per molti di loro voleva dire liberazione.

Lily Evans non poteva sapere che avrebbe litigato furiosamente con Severus, visto che non sarebbe stata a casa per tutta l'estate, e lui sarebbe rimasto solo, e soprattutto lei avrebbe passato le vacanze con Potter.

Nessuno di loro poteva sapere che sarebbero state delle vacanze meravigliose, e che queste avrebbero avvicinato un pochino Lily e James, per poi allontanarli all'inizio dell'anno scolastico, con gli scherzi da parte di James.

Sirius non poteva sapere che queste sarebbero statele vacanze più belle che aveva mai fatto, visto che sarebbe stato lontano dai genitori, anche se, avrebbero fatto il possibile per rovinargli le due settimane che avrebbe passato a casa.

La gara li aveva uniti, e sicuramente con il tempo questa unità sarebbe servita a sopravvivere al mondo.

L'ultimo pensiero di Alice prima di addormentarsi.





Eccoci alla fine del capitolo.
Lungo vero?
Complimenti a chi è riuscito ad arrivare fino in fondo.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi se sei arrivato fino a qua.
Vi aspetto al prossimo capitolo, che, a meno di cambiamenti, sarà inerente alla fine dell'anno, e sarà scritto dal punto di vista di Remus.
Prima di arrivare al secondo anno di scuola ci saranno altri 5 capitoli, tre dei quali saranno dal punto di vista di Sirius e dei Black, mentre l'ultimo riguarderà le famose vacanze estive dei nostri amici.
Questa settimana sono in ferie e spero di riuscire a scrivere almeno un paio di capitoli, e di scrivere anche un missing, che riguarderà la Prima volta di Lucius e Narcissa.

Alla prossima.

Alessandra alias ale146

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Parte 2: Primo anno: Chap 12 Fine anno ***


FINE ANNO


Estratti dal diario di Remus John Lupin

 

 

6 Giugno 1972

 

Caro diario,

oggi è stata una giornata infernale, per fortuna non abbiamo da fare gli esami di fine anno, visto che abbiamo vinto la gara di cucina.

Sono tornato in classe oggi dopo la luna piena dei giorni scorsi, e ho trovato il caos.

James e Sirius sono... non ci sono parole per definirli... chiassosi e arroganti con gli altri.

Anche oggi si sono intestarditi a fare uno scherzo a Mocc... Piton, e l'hanno fatto quando con lui c'era Lily Evans, e lei si è infuriata con loro.

Ha rincorso James per il parco e li è successo il finimondo.

James per farle dispetto l'ha spinta dentro il lago, e ringrazio che Lily sapesse nuotare, perché li è profondo.

Per fortuna che in quel momento erano presenti i gemelli Prewett, che hanno aiutato Lily ad uscire.

Non è stata una fortuna per James invece la presenza della McGranitt, che insieme alla professoressa Vector, stava passeggiando nel parco, per godersi il bel tempo, e forse quei pochi attimi di tranquillità.

Quando si è avvicinata, io istintivamente ho fatto un passo indietro, perché faceva paura.

Ho temuto per la vita di James.

Anche lui deve aver avuto lo stesso pensiero, perché ha avuto il garbo di metter su un'espressione colpevole e forse dispiaciuta.

La reazione della Mc non si è fatta attendere, e l'ha strigliato davanti a tutti, e fuori in giardino eravamo in molti.

James poi è stato accompagnato nell'ufficio di Silente, dove sono stati chiamati i suoi genitori, mentre Lily è stata accompagnata in infermeria dalle sue amiche, dove ora è ricoverata, visto che le è salita la febbre.

James è tornato in dormitorio un'oretta fa e ci ha comunicato che il Preside gli ha dato una punizione fino alla fine dell'anno scolastico, e che i suoi genitori erano d'accordo, anzi, ha detto che il Preside inizialmente aveva previsto due settimane di punizione, e invece la signora Potter, ha chiesto che fosse prolungata fino alla fine dell'anno, per far capire al figlio la gravità della cosa, visto che se Lily non avesse saputo nuotare la vicenda non sarebbe finita così bene.

La sua punizione comunque inizierà già da stasera, e dovrà pulire tutti i trofei senza magia.

Ogni sera dovrà pulire una stanza diversa, e sempre tutto senza magia.

Non lo invidio affatto.

È ora di andare a dormire,

A domani

 

Remus

 

 

 

 

 

16 Giugno 1972

 

 

Caro Diario,

Sono molto felice.

La scuola sta per finire e potrò tornare a casa dai miei genitori.

Non fraintendermi, mi è piaciuto tantissimo venire a scuola e conoscere tanti nuovi amici, però sento molto la mancanza di mamma e papà.

E come potrebbe essere altrimenti, ho vissuto con loro i primi 11 anni della mia vita, sempre assieme, e ritrovarmi così distante, senza poterli vedere per me è stato un trauma.

Pensando a quest'anno scolastico sono felice di come è andata, anche se non me lo aspettavo.

Non mi aspettavo di conoscere persone che volessero fare amicizia con me.

Se solo sapessero cosa sono, se solo sapessero cosa divento tutti i mesi non vorrebbero neanche avvicinarsi, e tempo il momento in cui lo scopriranno, perché dovrò abbandonare la scuola, e il mio sogno di diventare un vero mago.

So che il mio sogno è stupido, io non potrò mai essere un vero mago, nessuno in questo mondo mi accetterà davvero, e appena terminata la scuola, sempre se ci riuscirò, dovrò tornare con i miei genitori, e forse il massimo che potrò fare, è aspirare ad un lavoro tra i babbani.

Visto che abbiamo vinto la gara di cucina, per noi non ci saranno gli esami, per questo motivo gli insegnanti hanno deciso che faremo lezione fino all'ultimo, e, mentre qualcuno sta facendo un ripasso di quello che abbiamo studiato durante l'anno, qualcuno invece, visto che il ripasso è terminato, ha iniziato a spiegare qualcosa riguardo il programma del prossimo anno.

Fortunatamente avremo ancora gli stessi insegnanti, e fino al terzo anno, non avremo nuove materie da aggiungere.

Io ho già pensato a cosa vorrei studiare, e tra tutte mi affascinano Aritmanzia e Rune Antiche.

Divinazione non mi piace proprio, non credo di esserci portato o meglio, non credo esistano profezie, e non credo che gli insegnanti di Divinazione sappiano predire il futuro.

Creature Magiche mi interessa, ma non sono abbastanza sicuro di volerla seguire, perché ho sentito che il professor Kettleburn ha portato animali pericolosi in classe, e ne ho un pò paura.

Babbanologia non mi serve, perché sui Babbani so molte cose visto che mio papà è nato Babbano.

So che è impossibile seguirle tutte, mi piacerebbe ugualmente seguirne almeno tre, quindi credo opterò per Creature Magiche. Beh, ho ancora un anno per pensarci...

 

 

Remus

 

 

 

 

29 Giugno 1972

 

Caro Diario,

questa è l'ultima sera in cui ti scrivo dal letto del mio dormitorio.

Domani si torna a casa.

Non vedo l'ora di rivedere la mamma e il papà.

Oggi visto che era l'ultimo giorno di scuola, gli insegnanti durane le lezioni ci hanno lasciati liberi di fare quello che volevamo.

Abbiamo approfittato di queste ore per metterci d'accordo tra noi per le vacanze estive.

Ci troveremo tra due settimane. Noi maschi a casa di James, mentre le ragazze ci raggiungeranno da casa di Alice.

Saremo accompagnati dai signori Potter e dai signori Prewett.

Sul primo momento ho pensato che fossero troppo pochi, però a pensarci bene sono Auror, quindi non avranno problemi a tenerci a bada, visto che riescono a tenere a bada i maghi Oscuri.

E poi sicuramente James e Sirius non faranno troppa baraonda con loro presenti.

Partiremo per l'Italia e visiteremo solo alcune città, Roma, Milano e Venezia.

Alloggeremo nella parte magica, però durante il giorno visiteremo anche il mondo dei babbani.

Ho avuto tanta paura di non potermi permettere il viaggio, non volevo gravare troppo sull'economia famigliare dei miei genitori, però i signori Prewett ci hanno comunicato che alloggeremo a casa di alcuni loro parenti che ora abitano in Italia.

James si è accorto che ero molto preoccupato, e quando gli ho raccontato il motivo, mi ha detto che sono uno scemo, e sai perché?

Perché ha detto che i suoi genitori non avrebbero mai permesso che mentre ero loro ospite, mi sarei pagato le cose da solo.

Ah, mi sono dimenticato di dirti come raggiungeremo l'Italia, prenderemo diverse Passa-porte.

La prima che partirà eccezionalmente da casa Potter ci porterà fino in Francia, da dove prenderemo la Passa-porta per l'Italia.

Passeremo i primi giorni a Milano, poi andremo a Venezia, e l'ultima settimana sarà a Roma.

Al ritorno dall'Italia invece passeremo qualche giorno a casa e poi partiremo per l'America.

Un mese in America...

Sono così emozionato, nella mia vita non ho mai viaggiato così tanto, e poi, ho letto tanti libri in questi ultimi mesi su questi due paesi, ed entrambi trasudano di ricchezza e sapere magico, e non vedo l'ora di vederli.

Essendo troppo lontana per una Passa-porta, prenderemo un aereo Babbano che ci porterà a New York, dove resteremo una settimana, poi grazie alle Passa-porte ci potremo spostare in altre città.

Andremo a Los Angeles, a Miami e l'ultima settimana la passeremo a Washington, dove c'è la casa bianca, chissà se riuscirò a vedere il Presidente Nixon.

Quando l'ho detto ai miei compagni mi hanno guardato come se venissi da Marte, mi hanno chiesto chi era, e quando ho detto che era il Presidente degli Stati Uniti mi hanno guardato a bocca aperta.

Ho evitato di rispondere perché posso immaginare che nelle loro case, specialmente in casa Black, l'argomento Babbani non sia tra i più gettonati.

Non vedo l'ora di partire, e sono sicuro che queste saranno le vacanze più belle della mia vita.

 

 

Remus

 

 

 

 

 

 

Dopo aver chiuso il diario Remus si lasciò accogliere dalle braccia di Morfeo e si immerse in un sonno tranquillo e popolato da sogni meravigliosi, in cui lui non era un Lupo Mannaro, e in cui tutti lo accettavano.

Intorno a lui c'era silenzio, tutti gli abitanti del dormitorio maschile dormivano, come anche le ragazze, e ognuno di loro sognava il proprio ritorno a casa.

C'era chi aveva paura di tornare: Sirius Black.

C'era chi era felice di rivedere la propria famiglia ma piena di paura per quello che qualcuno le avrebbe potuto dire: Lily Evans.

C'era chi non voleva tornare a casa, per non essere ignorato e sbeffeggiato: Peter Minus.

C'era chi non voleva tornare a casa perché quell'estate sarebbe stata orribile, visto che avrebbe dovuto passarla da solo: Severus Piton.

C'era invece chi era al settimo cielo per il ritorno a casa: James Potter.

C'era chi invece era triste al pensiero di lasciare la propria fidanzata, ma felice al pensiero che presto avrebbe portato avanti le sue scelte al di fuori della scuola: Lucius Malfoy e Rabastan Lestrange.

C'era chi invece era furioso, anche tornando a casa non poteva passare l'estate con il suo amato: Sophia Malfoy.

Il ritorno a casa avrebbe rappresentato cose diverse per ognuno di loro, per alcuni un inizio, per altri una fine, per altri un momento di passaggio, per altri la possibilità di vivere liberi.

 

 

 

Salve a tutti...

Sono imperdonabile... Non voglio trovare scuse, la verità è che avevo perso la voglia di mettermi al pc a scrivere.

La sera torno stanca morta dal lavoro, e scrivere è l'ultimo dei miei pensieri.

Ora mi hanno cambiato qualche turno, per cui dovrei riuscire a scrivere qualcosa in più.

Il prossimo capitolo è in scrittura, spero di riuscire a pubblicarlo presto.

Spero ci sia ancora qualcuno che recensisce.

Ringrazio moltissimo chi ha messo la mia storia nelle seguite, nelle preferite e chi ha recensito, o anche solo chi ha letto.ù

Capitolo scritto dal punto di vista di Remus, tramite il suo diario, che ci farà compagnia anche nel capitolo delle vacanze più avanti.
Per il prossimo sicuramente ci saranno Sirius e Lily a raccontare il loro ritorno a casa.

 

Grazie

Alessandra

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Capitolo 19
*** Parte 2: Primo anno capitolo 13 Ritorno a casa ***


RITORNO A CASA


Il viaggio in treno era passato troppo velocemente per Sirius.

Non aveva voglia di tornare a casa, perché voleva dire rivedere sua madre e tutti i suoi parenti.

Quell'estate poi, ci sarebbe stato anche il matrimonio di sua cugina Bellatrix, e lui avrebbe dovuto essere il cavaliere di Sophia Malfoy.

Fortunatamente non sarebbe stato costretto a passare tutta l'estate con loro visto che con i suoi compagni aveva vinto la gara di cucina.

I suoi genitori non erano stati tanto felici di concedergli di passare le vacanze fuori casa, e le dodici lettere ricevute da sua madre ne erano la prova.

Probabilmente aveva intercesso per lui suo zio Alphard, che desiderava da sempre vederlo felice.

Purtroppo non avrebbe potuto stare per molto tempo con suo fratello Regulus e questo gli dispiaceva alquanto, visto che probabilmente poi non avrebbero passato del tempo assieme fino all'estate successiva perché Regulus sarebbe finito a Serpeverde.

Era dispiaciuto per suo fratello, visto che faceva sempre quello che gli dicevano i genitori, e non aveva una sua visione delle cose.

Anche a Regulus era stata appioppata una sposa Purosangue, ma a differenza di Sirius, la ragazza aveva la stessa età di Reg, e suo fratello non la trovava insopportabile, Greengrass Melinda era una giovane purosangue, molto carina e a modo. Non era arrogante, e soprattutto non osteggiava la sua bellezza agli altri., era molto diversa dagli altri Purosangue.

Erano le 6 di sera quando apparve la stazione di King's Cross, e ancora Sirius non si dava pace per la fine della scuola.

Il treno arrestò la sua corsa e lentamente gli studenti scesero, trovandosi sulla banchina della stazione.

Appena sceso Sirius si guardò attorno in cerca dei suoi genitori ma non li vide, scorse invece Alphard, lo zio infatti si era offerto di andarlo a prendere in stazione, nonostante secondo Walburga il primogenito non meritava queste premure, e anzi, meritava di tornare a casa a piedi da solo.

L'obiettivo principale di Alphard era quello di dare al nipote i soldi necessari per la vacanza, sicuro che sua sorella e suo cognato non gli avrebbero dato nemmeno uno zellino.

Non poteva rischiare che la sorella lo scoprisse, per cui senza farsi notare, prima dell'arrivo di Sirius alla stazione, e soprattutto prima dell'arrivo del fratello Cygnus, si avvicinò a sua zia Dorea, e le allungò un sacchetto stracolmo di galeoni, chiedendole di tenerli per Sirius e darglieli quando sarebbero partiti, e che per ogni evenienza di inviare un gufo a lui e non a Walburga.

Dorea, dopo aver obiettato che il denaro non era necessario, e che alle esigenze di Sirius avrebbero pensato loro, lo accettò, e solo perché Alphard le disse che erano affinché Sirius potesse comprarsi qualcosa, e che gli sarebbero serviti anche quando fosse tornato a scuola.

La donna si ripromise di dare il denaro al piccolo Sirius prima del suo ritorno a scuola, mentre durante le vacanze avrebbe provveduto a tutto lei.

James infatti le aveva inviato una lettera alcuni giorni, spiegandole i vari problemi famigliari dei suoi amici, soprattutto economici, e la donna aveva risposto al figlio dicendogli che i suoi amici non dovevano preoccuparsi, avrebbero pensato a tutto lei e Charlus.

Dorea si riscosse dai suoi pensieri quando vide James venirle incontro, nonostante a scuola si mostrava arrogante e presuntuoso, si lasciò abbracciare e baciare dalla madre, ricambiando senza remore l'affetto che la donna gli stava dando in quel momento.

Dopo aver abbracciato il figlio, la donna strinse in un abbraccio anche Sirius, Remus e Peter, che si erano avvicinati insieme a James, abbraccio che fece salire le lacrime ai loro occhi, perché a parte Remus, che aveva una mamma stupenda, nessuno degli altri due aveva mai ricevuto un abbraccio da una mamma.

Pochi minuti dopo ognuno di loro era diretto verso una destinazione diversa.

James a Villa Potter, Remus in Galles con i suoi genitori, Sirius a Grimmauld Place, e il piccolo Peter rimase ad attendere in stazione che qualcuno si ricordasse di lui e lo venisse a prendere.

Dopo che la stazione si fu svuotata e il bambino rimase solo, arrivò l'elfa di suo zio che lo smaterializzò a casa insieme ai suoi bagagli.

 

Nel mentre Dorea salutava il figlio e gli amici, dall'altra parte della stazione si trovava Lily insieme alle amiche e ai rispettivi genitori.

Si stavano accordando per la partenza, e fu deciso che Marcus Meadowes sarebbe andato a prenderla a casa il giorno prima della partenza, e l'avrebbe portata assieme alla figlia direttamente a casa Prewett. Per la loro sicurezza l'uomo sarebbe andato con un automobile babbana, che fortunatamente sapeva guidare, visto che i suoi genitori erano dei Nati Babbani e gli avevano spiegato l'importanza di saper usare anche i mezzi di trasporto babbani.

Presa dall'euforia del momento, la piccola Lily non si accorse ne degli sguardi tristi che le lanciava Severus, ne che Petunia non era in stazione.

Prima di avviarsi alla barriera la giovane Grifondoro si ricordò dell'amico, e lo raggiunse con una corsa.

“Severus!” urlò Lily

“Lily” rispose il ragazzino, e la piccola non poté notare il tono usato dall'amico, segno che era arrabbiato con lei.

“Sei arrabbiato con me?”

“Cosa te lo fa pensare?” rispose Severus

“Il fatto che non mi guardi neanche in faccia, e il tono che stai usando!” rispose a tono Lily.

“Cosa pretendi Lily? Oggi non mi hai neanche guardato, sei stata tutto il tempo con le tue amiche!”

“Non è vero Severus, sei ingiusto. Ho passato con te la prima parte del viaggio, e la seconda con loro. Beh, io ora devo andare, i miei genitori mi stanno chiamando, se ti interessa parlarmi ancora mi troverai domani al parco. Ho delle cose da dirti!” concluse prima di voltarsi e tornare dai genitori, senza dare a Severus la possibilità di replicare.

In realtà Lily doveva dirgli che non si sarebbero visti praticamente per tutta l'estate, perché vero che Severus sapeva del viaggio in America, ma non sapeva del viaggio in Italia con Alice e le sue amiche, ed era sicura che l'amico non avrebbe reagito bene, se ne accorgeva ogni giorno che Severus era geloso delle sue nuove amicizie, ma Lily non voleva rinunciarvi, come non voleva rinunciare a lui.

 

 

Il ritorno a casa di Sirius non fu dei migliori. Quando entrò in casa assieme allo zio, non trovò nessuno ad accoglierlo, e si disse che era meglio così, se nonché nel momento in cui si stava per avviare verso i piani superiori, una donna uscì dalla porta del salotto dell'arazzo, e si fece loro incontro.

“Buongiorno fratello caro, mi dispiace che tu ti sia dovuto disturbare per andare a prendere questo moccioso” e poi si rivolse a Sirius “Dove credi di andare ragazzino?” chiese senza nemmeno salutarlo.

“Volevo andare in camera mia!” rispose Sirius senza salutare la madre.

“E non parlarmi così con quel tono. Ci andrai in camera tua, non ti preoccupare, dopo che io e tuo padre ti avremo parlato.” disse la donna, aggiungendo con tono imperioso “Fila nello studio di tuo padre, senza fiatare!”

Sirius salutò lo zio in maniera molto formale, e senza aggiungere parola si avviò nello studio, dove trovò già suo padre.

Bussò alla porta e attese che gli venisse concesso il permesso di entrare.

“Vieni pure avanti Sirius.” rispose il padre senza alzare lo sguardo dalle carte poste davanti a lui.

Sirius si accomodò e attese l'arrivo della madre.

Appena la donna si fu accomodata, lasciando il figlio in piedi, Orion distolse lo sguardo dal giornale e prese la parola.

“Sirius, sei stato convocato qui per parlare delle tue vacanze!” esordì l'uomo “Ci è giunta voce che tu abbia vinto una gara di cucina a scuola, e se il fatto che tu non ti sia fatto battere da persone inferiori ci faccia piacere, dall'altro il fatto che mio figlio, erede della nobile casata dei Black cucini piatti babbani, ci ha schifati. A questa voce, si è aggiunta una lettera del preside, in cui veniva comunicato che i vincitori avevano vinto una vacanza di 6 settimane in America.!”

In un primo momento Sirius voleva rispondere che erano 4 le settimane, ma poi si ricordò le parole di Alphard, doveva fingere che erano 6 settimane, altrimenti mai gli sarebbe stato permesso di andare in Italia con i suoi amici. Sapendo però che occorreva il permesso dei genitori o di chi ne fa le veci, Alphard, padrino di Sirius, aveva firmato il permesso, e aveva delegato per qualsiasi cosa Dorea Black in Potter.

Sirius quindi tacque e attese che suo padre proseguisse!

“Purtroppo non possiamo non farti andare, le persone se tu non ti presentassi parlerebbero, e quel babbeo di Silente verrebbe a controllare. Pertanto io e tua madre, più per intercessione di Alphard, che ha giustamente detto che più tu stai lontano da qua, meno contamini Regulus, abbiamo deciso di darti il permesso di andare. Tuttavia dovrai guadagnartelo, e quindi ci sono delle regole da rispettare!” disse Orion, guardando la moglie per invitarla a continuare.

“Per le due settimane che rimarrai qui dovrai comportarti come si conviene all'erede dei Black, alle serate di gala che abbiamo nei prossimi giorni dovrai essere il cavaliere della tua sposa, comportandoti con lei in maniera impeccabile, e l'accompagnerai anche al matrimonio di Bellatrix, dove non dovrai in alcun modo metterci in imbarazzo. Inoltre, alla cena a cui parteciperemo domani sera, sarà presente anche il tuo compagno di casa James Potter assieme alla sua famiglia, dovrai stare il più possibile lontano da lui, avvicinati a quel ragazzino e il permesso salta!”concluse la donna, guardando il figlio come a sfidarlo a replicare.

Nonostante volesse solamente rinchiudersi in camera e piangere, il piccolo Sirius, ricacciò le lacrime e con tutta la dignità che gli restava rispose ai genitori.

“Va bene, mi comporterò bene, e domani sera non parlerò con James, qualunque cosa pur di poter andare a vedere l'America!”

“Vedi di non farcene pentire!” rispose Walburga

“Non lo farò. Ora se permettete vorrei ritirarmi, il viaggio mi ha stancato e vorrei solo fare una doccia e andare a dormire!” chiese abbassando il capo, in segno di sottomissione, gesto che fece solo per poter ottenere il permesso di partire.

“Sparisci, non ti voglio vedere fino a domattina!” rispose Walburga, e senza farselo ripetere Sirius uscì di corsa per raggiungere la sua camera, e vi arrivò in tempo prima di scoppiare in lacrime, chiedendosi perché sua madre non era come Dorea Potter, e perché ce l'avesse così tanto con lui.

Sirius quella notte dormì poco e male, tanto che la mattina dopo sembrava che gli fosse appena passato sopra un autobus da quante occhiaie aveva.

Sua madre fece finta di non accorgersene, e dopo avergli intimato di star lontano da Regulus, che Sirius doveva ancora vedere, visto che il fratello non si era fatto vivo con lui, la donna si avviò al piano superiore.

Sirius riuscì a vedere il fratello nel pomeriggio ma Regulus lo ignorò, rivolgendogli solo un laconico ciao, preso dallo sconforto Sirius, era tentato di non andare quella sera alla cena, ma sapendo cosa c'era in ballo fece uno sforzo, sperando che James non se la prendesse con lui per la serata.

Fortuna volle che quella sera James non fosse presente, e da una conversazione ascoltata per sbaglio, Sirius venne a conoscenza che l'amico aveva un po' di influenza e che Dorea aveva preferito che stesse a casa a riposare.

“Sirius” sentì il suo nome e voltandosi verso chi lo aveva chiamato si ritrovò a fissare una delle persone che più odiava, Sophia.

Purtroppo per ottenere il permesso doveva comportarsi bene con lei, e questo per lui era molto difficile.

“Sophia!” rispose laconico il piccolo Grifondoro.

“Te l'hanno detto i tuoi genitori che per le prossime serate, e per il matrimonio di Bellatrix sarai il mio accompagnatore?” chiese Sophia ignorando il tono di Sirius

“Si me l'hanno detto, e mi hanno anche detto che se non lo farò dovrò rinunciare al viaggio vinto!” rispose lui “Non credere però che ne sia felice!”

“Non importa se nei sei felice o no! Farai quello che ti è stato ordinato, e vedrai Sirius, entro la fine di queste vacanze riuscirò a baciarti!”

“Sogna Sophia, non ho l'intenzione di baciare nessuno, men che meno te!” rispose Sirius

“Non potrai rifiutarti di farlo quando saremo di fronte a tua madre, l'hai detto tu, se non sarai gentile e carino con me non ti manderanno con i tuoi sfigati compagni di casa in viaggio!”

“Non offendere i miei amici Sophia, e comunque davanti a mia madre ti tratterò bene ma non ti bacerò, non mi sento pronto a baciare nessuna!” rispose Sirius, cercando di far leva sul buon senso dell'altra, e facendole capire che aveva paura nel farlo, anche se non era proprio così, anzi, l'idea di baciare una ragazza non lo schifava affatto, ma avrebbe preferito baciare un'acromantula piuttosto che Sophia.

I due ragazzini non ebbero tempo di continuare a parlare, che vennero interrotti dall'arrivo di Orion Black, che comunicava loro che la cena sarebbe stata servita a minuti, per cui dovevano avviarsi a tavola.

Sirius si ritrovò seduto tra Sophia e Charlus Potter, mentre sua madre era seduta vicino a Dorea Potter, ma non poteva assolutamente fare o dire nulla, visto che i Potter erano a loro volta seduti vicino al ministro e al capo dipartimento Auror Bartemius Crouch.

Sirius era al settimo cielo, avrebbe potuto scambiare qualche parola con Charlus Potter, visto che nonostante il divieto impostogli dai suoi genitori, essi erano più preoccupati che Sirius facesse far loro una pessima figura risultando maleducato con le persone presenti, e quindi si facesse notare dal Ministro, e la richiesta fatta al figlio passò in secondo piano.

Durante la durata della cena Sirius ebbe modo di ascoltare le varie conversazioni attorno a lui, e una in particolare attirò la sua attenzione.

Conversazione svoltasi tra i genitori di James, il Ministro e il signor Crouch. Conversazione alla quale, eccezionalmente partecipò anche Walburga, visto che l'argomento attirò la sua attenzione, e le fece scoprire molte cose, sapendo di avere la donna a portata di orecchie, la signora Potter stette molto attenta a non lasciarsi sfuggire nulla sulla vacanza in Italia.

“Allora Charlus, ho saputo che James e i suoi compagni di casa hanno vinto la gara di cucina indetta da Silente. Sarai felice immagino?” chiese il Ministro ad uno dei suoi migliori Auror.

“Guardi signor Ministro, sono molto felice che James abbia vinto, tuttavia sono rimasto molto sorpreso che mio figlio non abbia dato fuoco alla cucina, vista la sua sbadataggine.!” esclamò l'uomo scoppiando a ridere, e contagiando anche i suoi vicini di tavolo.

“Effettivamente sono rimasto molto stupito anche io che il castello sia ancora in piedi. Senza offesa ma Abraxas, non mi aspettavo che tuo figlio e i suoi compagni fossero in grado di cucinare!”

“Nemmeno io signor Ministro” rispose Malfoy senza però aggiungere che secondo lui era stata un'idea di quel babbanofilo di Silente per dare una lezione ai purosangue.

Il Ministro fece finta di non aver sentito il tono usato da Abraxas e si rivolse a con Crouch, chiedendogli se fosse stato fiero del nipote per la vittoria.

L'uomo non poteva far vedere davanti agli altri che odiava il nipote, pertanto dette una risposta più che positiva al Ministro, decantando le lodi del nipote.

Dorea che ben sapeva, tramite James ovviamente, che l'uomo non aveva una grande opinione del nipote, fu veloce a cambiare discorso.

La cena proseguì per diverso tempo, e quando gli ospiti furono liberi di alzarsi da tavola, i signori Potter si avvicinarono ai genitori di Sirius, volevano infatti spiegare alcuni dettagli del viaggio e trovare una data per portare via Sirius da quella casa di pazzi.

Walburga non fu felice di essere avvicinata dalla zia, tuttavia dovette fare buon viso a cattivo gioco.

“Walburga, perdonami il disturbo, avrei bisogno di discutere con te e tuo marito di alcune faccende!” proruppe Dorea mettendosi davanti alla nipote, ed evitando appositamente di darle del lei, infondo era sua zia e poteva permetterselo.

Sia Walburga che il fratello Cygnus alzarono lo sguardo verso la donna, e se la prima salutò in maniera del tutto forzata, soprassedendo sull'appellativo di zia, il secondo fu più cortese e salutò a sorella del padre con gentilezza.

“Signora Potter buonasera, mio marito al momento si trova fuori in giardino, preferisce attendere qui il suo ritorno o possiamo parlarne più tardi?” rispose con finta cortesia la donna cercando di rimandare al più tardi possibile quella discussione, e se possibile di evitarla del tutto.

“Buonasera Zia Dorea, è un piacere vederla!” esclamò invece Cygnus rivolgendosi alla donna e guadagnandosi uno sguardo severo dalla sorella, che l'uomo tuttavia fu pronto ad ignorare.

“Cygnus perdonami, non ti avevo visto. Ti dispiace andare a cercare tuo cognato, ho bisogno di parlargli urgentemente!”

“Certo, con permesso!” rispose l'uomo allontanandosi in fretta alla ricerca del cugino/cognato.

C'era da dire che nemmeno a Cygnus stava simpatica la sorella del padre, tuttavia l'uomo aveva un carattere molto più mite di quello della sorella, e lavorando al Ministero aveva imparato a tenere a freno il proprio carattere, e a mascherare il disgusto per le persone.

Nonostante tutto quello che era successo da quando Dorea Black aveva sostato Charlus Potter, Cygnus sapeva benissimo che suo padre ci era rimasto male nel perdere la sorella, e che aveva chiesto ai figli di trattarla sempre e comunque con cortesia, nonostante le loro idee discordanti.

Tornando a Cygnus l'uomo non faticò a trovare il cognato, e dopo avergli spiegato il perché lo stava cercando, l'uomo lo accompagnò all'interno e raggiunse la moglie e Dorea al centro della stanza.

“Signora Potter buonasera, mi hanno riferito che desiderava parlarmi!” disse Orion

“Buonasera signor Black, mi scuso per averla disturbata, ma avrei bisogno di parlare con lei e Walburga!” rispose Dorea, dando del lei all'uomo.

Walburga e Orion si allontanarono dal centro della sala seguiti dai Potter e dagli sguardi dei presenti. In particolare i colleghi di Charlus tenevano sott'occhio il gruppetto che si allontanava, non si fidavano dei Black.

Lo stesso Sirius era rimasto stupito che i suoi genitori avessero accettato di parlare con i Potter.

In quel momento però si rese conto che probabilmente i genitori di James lo avevano fatto apposta, sicuramente davanti a tutte quelle persone non avrebbero osato rifiutare un colloquio.

Sirius era anche impegnato a tenere a bada la giovane Sophia, che non lo lasciava un attimo solo.

Neanche volendo Narcissa avrebbe potuto fare qualcosa, aveva rassicurato la famiglia che durante l'anno non si era mai avvicinata al cugino, e quella sera suo zio non era nemmeno presente.

La cosa positiva era che Sirius sarebbe stato lontano praticamente tutta l'estate e la cara Sophia non avrebbe potuto farci niente.

In realtà ci aveva provato, aveva fatto il diavolo a quattro con i suoi genitori, aveva sbraitato, non voleva che Sirius partisse con quel gruppo composto solo da feccia Grifondoro, e lo aveva fatto finché suo padre, stanco dei suoi capricci non l'aveva minacciata di chiuderla in casa fino all'inizio dell'anno.

La ragazzina era tentata di non dare retta al padre e continuare con le sue lamentale, ma allo sguardo di fuoco dell'uomo, abituato peraltro ad utilizzare metodi brutali nel punire i suoi figli, si era calmata.

Intanto lontano da occhi indiscreti i genitori di James e Sirius parlavano animatamente tra loro.

O meglio, Walburga parlava animatamente, mentre il marito e i Potter cercavano di mantenere dei toni calmi e civili.

“Walburga non capisco il problema sinceramente. Ci siamo semplicemente offerti di tenere Sirius sotto la nostra supervisione per tutta la durata della vacanza. Sia io che mio marito ci siamo presi sei settimane di ferie per accompagnare i ragazzi, e garantire loro la massima sicurezza e protezione. Ovviamente non saremo soli, sarebbe impossibile tenerli a freno altrimenti, con noi ci saranno i signori Prewett e i signori Paciock, che sicuramente tu conoscerai!” esclamò Dorea rivolta alla parente, e ormai dei suoi toni sempre calmi era rimasto ben poco, come della sua pazienza.

“Qual'è il problema? Il problema è che con le vostre maledette idee tolleranti me lo rovinerete.!”

“Che assurdità. Non mi sembra che l'essere a Grifondoro voglia dire rovinare qualcuno, come non mi sembra che tutti coloro che sono a Serpeverde la pensino come voi, o vogliamo ricordare cosa è successo la scorsa estate?” rispose Dorea, azzittendo forse per la prima volta Walburga Black, che ormai aveva capito di aver perso la sua battaglia.

Senza aggiungere altro la donna appello il proprio mantello e sotto lo sguardo del marito si smaterializzò, probabilmente a casa.

L'uomo riprese immediatamente il controllo della situazione, ovviamente non si scusò per il comportamento della moglie, tuttavia confermò la presenza di Sirius per la vacanza, e che il ragazzino sarebbe arrivato al Paiolo Magico il giorno successivo al matrimonio della cugina.

Detto questo l'uomo salutò i Potter e precipitatosi dentro, porse le sue scuse al Ministro, agguantò i figli e sparì sotto lo sguardo dei presenti.

Quella sera Orion comunicò a Sirius che lui e la madre avevano dato il permesso definitivo per partire, e che avrebbe raggiunto il Paiolo Magico il giorno dopo il matrimonio di Bellatrix, e da li se la sarebbe dovuta cavare da solo.

Con un senso di felicità e libertà Sirius Black si abbandonò tra le braccia di Morfeo, non immaginando che le settimane successive non sarebbero state semplici, anzi, sua madre avrebbe fatto di tutto per metterlo in difficoltà, e Regulus non gli rivolse mai la parola, lasciandolo triste e scosso, tanto che non obiettò quando dovette accompagnare Sophia al matrimonio di Bellatrix, ma questa è un'altra storia.

 

 

Per Lily invece il ritorno nel mondo Babbano non fu semplice.

Se da un lato c'erano i suoi genitori, che la riempirono di domande sulla scuola, sulle materie e sulle sue amiche, dall'altro c'era la sua paura di rivedere Petunia.

Una volta uscita dalla stazione aveva notato che la sorella non c'era neanche in macchina e quando chiese ai genitori dove fosse, essi dovettero a malincuore dire alla figlia minore che Petunia era andata al mare con Ivonne e i suoi genitori, e che sarebbe tornata il giorno dopo, per poi ripartire due settimane dopo per andare in Francia con la sua amica e ovviamente i genitori.

Lily ci rimase molto male, e durante il viaggio di ritorno a casa fu piuttosto taciturna, rispondeva a monosillabi ai genitori.

Una volta arrivata in casa si precipitò nella sua camera e calde lacrime le bagnarono il viso, perché Petunia la odiava? Perché non le voleva bene come quando erano piccole?

Senza neanche accorgersene la piccola Lily si addormentò e si sveglio solo il giorno seguente, e trovò cinque gufi fuori dalla finestra, e li riconobbe come quelli di Alice, Mary, Emmeline, Marlene e Dorcas.

Dimenticandosi il motivo per cui la sera prima aveva pianto, Lily lesse con entusiasmo le lettere delle sue amiche, e si disse che non poteva farsi rovinare le vacanza da sua sorella.

Scese a far colazione e trovò solo sua madre, probabilmente suo padre era andato a lavoro.

“Buongiorno Mamma!” esclamò Lily avvicinandosi alla madre per darle un bacio.

“Buongiorno mia piccola streghetta. Tutto bene tesoro?” chiese Rose alla figlia.

“Certo mamma sto bene, mi dispiace per ieri sera, ma ero molto stanca!” rispose Lily, soprassedendo sulla verità per non fare preoccupare sua madre.

Rose che ben immaginava il motivo per cui sua figlia avesse pianto, visto che l'aveva sentita, fece finta di nulla.

“Hai fame tesoro mio? Ieri sera non hai mangiato!”

“Ho una fame da lupi mamma!” rispose Lily

“Allora siediti, ti preparo subito qualcosa, latte e biscotti?” chiese la donna, nominando la colazione che sua figlia era solita fare prima di andare a Hogwarts. Non era mai stata una gran mangiona, e la classica colazione all'inglese non le piaceva, o almeno era così prima di andare a scuola.

“E' possibile avere uova e pancetta mamma? Oltre al latte e ai biscotti!” rispose Lily lasciando di stucco la madre.

“Da quando tu mangi uova e pancetta?”

“Da quando sono tornata a scuola dopo Natale, sai mamma, i primi mesi facevo una piccola colazione come a casa, un po' di latte e qualche biscotto, poi ho visto che tutti i miei compagni, nessuno escluso faceva delle colazioni molto abbondanti. Una mattina ho voluto provare ad assaggiare qualcos'altro e da quel momento faccio una bella colazione la mattina. Cosi poi ho tanta energia per arrivare alla sera!” disse Lily mentre la madre si voltava verso i fornelli.

Pochi minuti dopo e una fumante colazione a base di uova e bacon arrivò in tavolo e Lily non se lo fece ripetere due volte, in pochi minuti aveva spazzolato il piatto, e si stava scaldando un po' di latte da bere con i biscotti.

“Tesoro mio, sono felice che ora mangi di più, infatti sei anche ingrassata un po', e stai molto meglio, prima eri troppo magra!” disse Rose

“Lo so mamma, ho preso tre kg, mi sono pesata in infermeria prima di tornare a casa!” esclamò fiera la piccola.

Terminata l'abbondante colazione Lily annunciò alla mamma che aveva intenzione di uscire.

Mentre si preparava Rose la raggiunse in camera:

“Tesoro, domani arriverà la zia Marla, starà con noi qualche giorno, vuole che le racconti tutto della scuola!”

“Sono contentissima che la zia venga a farci visita, verrà anche la nonna?”

“Non lo so Lily, non sta molto bene in questi giorni, e non se la sentiva di fare tutta questa strada per venire qui!” rispose Rose, evitando di dire alla figlia che la madre probabilmente avrebbe presto raggiunto suo marito in cielo.

Tuttavia Rose era combattuta, voleva che Lily potesse riabbracciare forse per l'ultima volta la nonna, ma non voleva turbare la figlia, che avrebbe visto una nonna che ormai aveva perso un po' la ragione.

Neanche Petunia sapeva niente della nonna, e Rose voleva dirlo ad entrambe le figlie.

Quando Lily fu uscita la donna compose il numero di telefono del marito, parlò con lui, e assieme decisero che avrebbero provato a portare a casa loro anche Elisabeth, in modo che le figlie la potessero salutare.

Rose fece diverse telefonate, alla casa di riposo, dove da due mesi la madre era ricoverata, e a Marla, unica parente a sapere delle condizioni della donna.

Alla fine fu raggiunto un accordo, il giorno dopo Harold sarebbe andato a prendere Elisabeth assieme a Marla, e entrambe le sorelle sarebbero state loro ospiti per pochi giorni, poi avrebbero riportato la donna in ospedale.

Nessuno di loro poteva sapere che due giorni dopo Elisabeth se ne sarebbe andata nel sonno, dopo aver detto addio alle sue adorate nipoti e alla sua famiglia.

Le settimane prima della partenza non sarebbero state facili per gli Evans, in particolare per Lily, che dopo un attimo di smarrimento dirà ai suoi genitori di non voler partire per stare con loro, ma le parole di Rose e Harold, e quelle di Marla, avranno la meglio su di lei, la nonna non avrebbe voluto vederla triste, quando lei era finalmente in pace.

Lily ancora non sapeva cosa le sarebbe aspettato durante quelle settimane che quel giorno si diresse al parco per incontrare Severus, come se nulla fosse.

Lo trovò nel loro solito posto, la stava aspettando.

“Buongiorno Lily, sei in ritardo!” esclamò il giovane, seccato per il ritardo dell'amica.

“Giorno Sev, mi dispiace per il ritardo, mi sono svegliata tardi, e la mamma mi doveva parlare!” rispose Lily, fermandosi un attimo prima di proseguire. Non sapeva come dirgli che quell'estate non si sarebbero visti.

“Severus, ti devo parlare. Ma ti scongiuro di non arrabbiarti con me, non ne ho colpa!” disse Lily, attendendo una risposta da parte sua che però non venne.

“Domani arriva mia zia Marla, e mia madre mi ha chiesto di stare a casa per i pochi giorni che starà da noi. Non sarà per molto, dovrebbe stare giusto tre o quattro giorni!” disse Lily

“Chissà cosa credevo io Lily, va bene non ci sono problemi, è la tua famiglia, è giusto che tu stia un po' con loro, e poi abbiamo tutta l'estate per stare assieme!” rispose lui, anche se un po' era infastidito.

“Ad Agosto non ci sarò, lo sai, ho vinto il viaggio e partirò con i miei compagni di classe!” e Severus a queste parole si rabbuiò, se ne era completamente dimenticato.

E prima di dargli modo di replicare, Lily proseguì nel suo discorso.

“Tra due settimane vado da Alice, mi ha invitato a passare da lei due settimane, i suoi ci porteranno in Italia, e i miei genitori mi hanno dato il permesso di andare!”

Queste ultime parole lasciarono di sasso il povero Severus.

“Te ne vai tra due settimane?” chiese con un filo di voce

“Tornerò i primi tre giorni di agosto, prima di partire per l'America!” disse lei nel tentativo di rincuorarlo.

“Sev, anche se non potremo vederci possiamo comunque rimanere in contatto.!” disse lei

“Come? Tu sarai dall'altra parte del mondo, un gufo impiegherebbe troppo tempo ad arrivare!”

sbottò il piccolo Serpeverde.

“Con questi!” indicando due pacchetti uguali che aveva tirato fuori dalla borsetta nella sua mano.

“Cosa sono?” chiese lui guardando con sospetto i pacchetti.

“Aprilo Sev” disse porgendogli uno dei pacchettini “Uno per me, uno per te!”

Iniziando ad aprire il suo pacchetto.

Anche Severus fece lo stesso, e pochi secondi dopo teneva in mano un piccolo libricino.

“Cosa sarebbe questo Lily?”

“Sono Diari a doppia copia. Sono collegati assieme, e tu leggerai tutto quello che io scriverò, e io leggerò tutto quello che scriverai tu. Potremo parlare tutti i giorni, anche se attraverso piuma e inchiostro!” rispose Lily, lasciando Severus stupito.

“Dove li hai presi?” chiese Severus

“Ho chiesto ad Alice prima di tornare a casa se poteva chiedere ai suoi genitori se esisteva un modo per rimanere sempre in contatto con le persone che non fosse un gufo, e il giorno dopo sono arrivati diversi pacchetti contenenti questi diari.!”

“Diversi?” chiese

“Si, io ad esempio ne ho sette, uno per ognuna delle mie amiche, e uno per te, anche se ho ancora qualche coppia a casa, ma al momento non la userò, o forse chiederò ai Prewett se la possono usare anche i miei genitori, nonostante siano babbani!”

Severus non riusciva a rispondere, era stupito, nessuno gli aveva mai fatto un regalo in vita sua, e questo per lui era molto importante, significava che Lily non lo stava mettendo da parte.

“Lily posso chiederti una cosa? Voglio però che tua sincera con me!”

“Dimmi!” rispose lei, anche se immaginava cosa lui volesse chiederle, e infatti:

“Chi ci sarà in Italia?”

“Tutti i Grifondoro del primo anno Sev. E non è colpa mia. All'inizio dovevamo essere solo noi femmine, poi la madre di Alice ha invitato anche Frank e James, e quindi i genitori di entrambi si sono offerti come accompagnatori, e la signora Potter ha esteso l'invito anche a Black, Minus e Remus Lupin, perché da quello che sono riuscita a sentire in stazione, non hanno una bella situazione a casa, e nessuno di loro ha mai fatto una vacanza!” disse Lily

Severus non era felice ma apprezzò la sincerità della giovane amica, e dopo aver passato con lei qualche ora, e aver provato il diario i due si separarono con la promessa di rivedersi una volta che sua zia fosse ripartita.

Nessuno due poteva immaginare cosa sarebbe accaduto in quei giorni.

Al suo rientro a casa Lily trovò oltre ai genitori anche Petunia.

“Lily tesoro, finalmente sei rientrata” le disse Harold

“Ciao Papi. Ciao Tunia!” disse la piccola rivolgendosi alla sorella.

“Lily” disse Petunia, girando lo sguardo, per non incrociare quello deluso di Lily.

“Bambine, sedetevi, io e la mamma dobbiamo dirvi una cosa!”

“Cosa succede papi?” chiese Lily

“Sedetevi tesoro.!” esordi l'uomo, e dopo aver preso fiato raccontò tutto alle sue figlie “Riguarda la nonna, non sta bene. Qualche mese fa le hanno diagnosticato una grave malattia, che purtroppo non le permette più di vivere da sola. Con la mamma e zia Marla, abbiamo deciso di ricoverarla in una casa di riposo, dove è seguita giorno e notte.” “Entrambi avremo voluto portarla a casa con noi, ma la nonna non può stare sola, mai, e per noi non era semplice. I medici purtroppo ci hanno detto che non le resta molto da vivere, e che si sta lasciando andare.!”

L'uomo venne interrotto da Petunia “Perché non ci avete detto nulla? Capisco Lily che è la più piccola e non vive qua, ma io ne dovevo essere informata!” la ragazza era arrabbiata e grosse lacrime uscivano dai suoi occhi sempre gelidi.

“Petunia, abbiamo deciso di non dirvi nulla per non preoccuparvi, e perché volevamo ricordaste la nonna come era prima. Oggi però abbiamo deciso di sentire i medici, e ci hanno accordato che stia da noi per un paio di giorni, il tempo per voi per salutarla e stare con lei!” disse Rose, cercando di usare tutto il tatto possibile.

Lily era sbalordita e ormai le lacrime scendevano a fiotti, tuttavia non se la sentiva di incolpare i genitori per non averle detto nulla, nonostante la sua giovane età, era molto intelligente, e aveva capito che i suoi genitori volevano proteggere lei e Petunia.

Con grandi difficoltà Rose e Harold spiegarono tutto alle figlie, e dopo diversi pianti, entrambe crollarono sul divano addormentate.

Furono portare a letto dai genitori e fu li che si svegliarono la mattina seguente.

Lily la prima cosa che fece fu quella di scrivere nei diari, scrisse a tutti la stessa cosa, raccontando il suo problema.

Le risposte delle sue amiche non si fecero attendere, e tutte loro le erano vicine.

Anche Severus le rispose, era dispiaciuto per lei, ma temeva che Lily passasse tutto il tempo con la nonna, egoisticamente parlando.

Marla e Elisabeth arrivarono in tarda mattinata, e per le due sorelle vedere la nonna entrare in sedia a rotelle fu un colpo.

Lo sguardo di Elisabeth si illuminò, e lucida come non lo era da tempo, salutò le nipoti e la figlia.

Chiese a Petunia della scuola, e poi rivolse l'attenzione alla sua piccola dolce Lily.

Lily raccontò tutto alla nonna, della scuola, del viaggio premio, qualunque cosa le venisse in mente.

Marla disse a Lily che lei le aveva già raccontato della sua vincita ma che purtroppo la sorella non si ricordava nulla, lo dimenticava poco dopo.

Quello fu il primo segnale che qualcosa non andava, quel giorno Elisabeth ricordò tutto quello che le nipoti le dissero, e ricordò vecchi episodi della sua vita.

Marla Nutcombe oltre che una strega era una donna molto intuitiva, e non pote non sentire che la vita stava abbandonando il corpo di sua sorella.

Quella notte Marla si sveglio, aveva caldo, si alzò per aprire un po' la finestra, e vide che la sorella era sveglia. Le si avvicinò:

“Hai bisogno di qualcosa Beth?” disse la donna usando il soprannome che usava quando erano piccine.

“Chiamami Rose, voglio salutarla.!” sentendo quelle parole Marla capi che ormai il tempo di Beth sulla terra era terminato.

Con un'agilità che ormai non credeva di avere, la donna raggiunse la stanza della nipote, e ne fece irruzione, senza preoccuparsi di bussare, alla sua entrata i coniugi Evans si svegliarono di soprassalto, e lo sguardo di Marla lasciava trasparire tutto.

“Vuole salutarti Rose!” disse solamente Marla

Rose accorse nella stanza della mamma, mentre Harold era combattuto se svegliare le figlie, e lo sguardo di Marla lo convinse a farlo, mentre la donna entrava nella stanza della sorella, l'uomo andò a svegliare le bambine, che compresero subito la gravità della situazione.

Entrambe volevano entrare dalla nonna, che aveva ancora gli occhi aperti e parlava.

Al suo fianco c'era Marla, si stava scusando con lei per tutto quello che era successo quando erano piccole, e per averla abbandonata.

Elisabeth non aveva mai nutrito rancore verso la sorella, e ormai non lo nutriva più neanche verso quei genitori che l'avevano abbandonata.

Sapeva di stare per raggiungerli.

La donna si voltò quando senti dei passi, e vide le nipoti, e le ultime parole furono per loro.

“Bambine mie!”

“Nonna!” dissero all'unisono Petunia e Lily

“Non siate tristi. Vi prego, non voglio vedervi piangere. Io sto andando in un posto migliore, rivedrò i miei genitori e il nonno. Bambine voglio chiedervi una cosa!” disse fermandosi un attimo

“Cosa nonna?” chiese Petunia

“Petunia, bambina mia, non avercela con tua sorella, anche io ero gelosa di Marla, e dopo averla persa avrei dato qualsiasi cosa per rivederla, e ritrovarla per me è stata la cosa più bella che mi potesse succedere. Devi volere bene a tua sorella, non allontanarla, perché poi potresti pentirtene, e non avere più l'occasione di tornare indietro!”

“Lily tesoro mio, la mia piccola streghetta. Non ti devi mai abbattere, non lasciare che nessuno di faccia del male, e che qualcuno ti dica che sei inferiore. Tu non lo sei, sei la cosa più bella e unica che potesse arrivare in questa famiglia. Sei un miracolo. Sono fiera di te Lily, e sono sicura che diventerai una grande strega.”

“Bambine mie, datemi la mano!”

Entrambe le sorelle strinsero la mano alla nonna, una per lato.

“Ora stringetevi la mano! Vi prego!” una supplica, e nessuna delle due oso disubbidire, Petunia strinse la mano della sorella, forte, come una volta.

Elisabeth guardò per l'ultima volta la sua famiglia, raccolta attorno a lei e chiuse gli occhi.

Un ultimo sospiro e il petto smise di alzarsi.

Elisabeth Nutcombe in Evans se ne era andata, e ormai il suo spirito stava raggiungendo i suoi cari.

Lily scoppiò a piangere e si aggrappò alla mano di Petunia, che vedendo la sorella soffrire e soffrendo anche lei, non ebbe il coraggio di spingerla via, e fece quello che nessuno si sarebbe aspettato, aggirò il letto e la abbracciò, scoppiando a piangere a sua volta.

Rose e Marla in un angolo singhiozzavano, guardando il corpo di Elisabeth.

Ci volle almeno un'ora prima che la famiglia lasciasse la stanza e si ritrovarono tutti in salotto, nessuno aveva voglia di dormire.

Lily nonostante non fosse più una poppante si era rifugiata in braccio al padre, e non dava segno di voler scendere da li.

Le sorelle si addormentarono in divano, e Marla appellò una coperta, e dopo aver dato una carezza ad entrambe si accomodò in cucina assieme a Rose e Harold.

C'erano molte formalità da sbrigare, e Marla doveva dire una cosa a Rose.

“Rose, tesoro!” disse piano

“Dimmi zia Marla!” rispose la donna, nonostante avesse ancora gli occhi lucidi.

“Ti capisco se non vuoi, ma mi piacerebbe che Elisabeth riposasse nella tomba di famiglia.!”

“Zia, la mamma ha sempre voluto essere cremata, pertanto ritengo che non sia un problema una volta cremata, porre le sue ceneri sia a Inverness, che qui nel cimitero locale.” rispose Rose, che pensava fosse giusto che la madre fosse posta vicino ai suoi genitori, nonostante tutto.

 

La mattina successiva Lily apri gli occhi stupita nel vedere che si trovava in divano, ma poi le venne alla mente il motivo, e gli occhi le si riempirono di lacrime.

Salì le scale e raggiunse la sua scrivania, dove si trovavano i diari, e scrisse alle sue amiche quello che stava succedendo, e anche a Severus.

Ebbe appena chiuso l'ultimo diario, quello in comune con Marlene, che il campanello suonò.

Ad aprire furono i genitori di Lily, e davanti la porta stavano Aloisa Prewett e Alice, che appena aveva letto cosa era successo all'amica si era voluta precipitare da lei.

L'indirizzo le era stato fornito lo scorso Natale da Lily, in previsione delle vacanze estive.

Rose fece accomodare le ospiti in salotto, e accettò di buon grado le condoglianze che le porsero, ringraziandole per essere venute.

Nello stesso momento entrarono in salotto Marla, che riconobbe Aloisa Prewett, avendola vista alla finale della gara di cucina, e Lily, che alla vista dell'amica si riscosse dai suoi pensieri e si lasciò abbracciare dalle piccola Alice.

Alice e la mamma rimasero poco dagli Evans, non volevano disturbare, ma promisero di ritornare il giorno successivo per il funerale babbano, e che sarebbero state presenti anche alla commemorazione magica.

Aloisa si offrì di andare a prendere tutte le amiche di Lily, affinché le fossero vicine in un momento simile.

Al suo ritorno in camera Lily trovò i messaggi delle sue amiche, solo Severus non aveva ancora risposto, proprio quando aveva pensato di mandarlo a quel paese, il bambino aveva mandato la sua risposta, rammaricandosi per la sua perdita.

Il giorno del funerale arrivò troppo in fretta e il momento di dare l'addio a Elisabeth fu doloroso per tutta la famiglia Evans.

Poche persone erano presenti alla funzione, ormai di parenti babbani da parte di Elisabeth non ne erano rimasti, e a parte pochi amici, gli unici presenti, oltre gli Evans e Marla, erano le famiglie delle amiche di Lily, lasciando sbalordita ma felice Rose, che non pensava che in un solo anno la figlia avesse legato così tanto con quelle bambine.

Alla commemorazione magica invece ci fu un afflusso maggiore di persone, tutti coloro che avevano conosciuto i Nutcombe e che conoscevano Marla furono presenti alla funzione, compreso Abraxas Malfoy con moglie e figli.

Nessuno di loro osò dire qualcosa verso i genitori di Lily, si limitarono ad avvicinarsi e a porgere le loro condoglianze alla signora Marla, che le accettò di buon grado, spendo quando fosse costato a Malfoy presentarsi al funerale di una Magonò.

Anche i Potter erano presenti, e James si comportò in modo esemplare nei confronti di Lily, le si avvicinò e le porse le sue condoglianze, e la piccola Evans, che stava già piangendo, fece quello che nessuno si sarebbe immaginato, abbracciò il compagno di classe, e continuò a piangere tra le sue braccia, James non si ritrasse e la abbracciò cercando di infonderle coraggio.

Questo comporterà un miglioramento nel rapporto tra i due bambini, tanto che durante le vacanze saranno visti confabulare assieme, per poi peggiorarlo durante l'anno scolastico, visto i comportamenti da bulletto di James Potter nei confronti dell'universo, e in particolare di Severus.

 

Lily al termine delle funzioni comunicò ai genitori di non voler partire per le vacanze con le amiche, non le sembrava giusto andare a divertirsi pochi giorni dopo aver detto addio alla nonna, furono sua madre e zia Marla a convincerla a partire, le dissero che Elisabeth non avrebbe voluto che lei rinunciasse a tutto, doveva andare avanti con la sua vita, doveva crescere.

Lily si prese del tempo per pensarci, e concluse che la mamma e la zia avevano ragione, la nonna avrebbe voluto che lei andasse avanti, e per farlo aveva bisogno delle sue amiche.

Lily si ripromise che non avrebbe mai dimenticato la nonna, e che nessuno l'avrebbe fatto mai, come?

Semplice, avrebbe dato il suo nome a uno dei suoi figli quando sarebbe stato il momento.

I giorni successivi passarono lentamente, e piano piano in casa Evans ci si stava riprendendo dal dolore per quella perdita, Marla tornò nella sua casa di Inverness, triste e depressa, chiedendosi perché era dovuta andarsene Elisabeth nonostante fosse molto più giovane di lei.

Quella notte sognò la sua famiglia, Elisabeth e i loro genitori.

Le parole che le dissero la lasciarono sbalordita, e in quel momento capì qual'era il suo compito.

Proteggere Lily dall'oscurità.

Lei era l'unica a poterlo fare nella loro famiglia, perché aveva dalla sua parte la magia, cosa che purtroppo Beth non aveva.

“Te lo prometto Beth, avrò cura della tua, della nostra famiglia, e proteggerò Lily, anche a costo di perdere tutto. Non permetterò all'oscurità di portarla via, lo farò per te, per me, per lei, e per tutti.”

Marla si svegliò, e le parole che le avevano detto i suoi famigliari erano vive nella sua mente, così come la sua risposta, e avrebbe portato a termine il suo compito, almeno finché la sua salute gli e lo avesse permesso.

 

In casa Evans invece piano piano la vita tornò alla normalità, e ormai ricordare Elisabeth non faceva più piangere la famiglia, e la partenza di Lily si avvicinò rapidamente.

I giorni prima li passò alternandosi tra Severus e i suoi genitori, e il giorno previsto per la partenza salutò la sua famiglia, che avrebbe rivisto solamente il 1°Settembre a King's Cross.

Tutti i suoi bagagli, compresi quelli scolastici erano pronti, ora doveva solo attendere l'arrivo del padre di Dorcas, neanche a pensarlo che l'uomo aveva suonato il campanello.

Assieme ad Harold gli uomini caricarono la macchina con i bagagli, e Lily prese posto accanto all'amica dopo aver salutato i suoi genitori.

Cinque ore dopo i tre raggiungevano la cittadina di Godric's Hollow dove trovarono ad attenderle le compagne di casa.

Mancavano solo i ragazzi, che sarebbero arrivati da James verso sera, e poi il giorno dopo sarebbero partiti tutti assieme per l'Italia.

Come? Beh lo scoprirete più avanti.




Ringrazio immensamente chi è arrivato a leggere fin qui.
In questi giorni sono riuscita a scrivere già anche un altro capitolo oltre a questo, semplicemente perchè sono in malattia.
Penso di pubblicarlo la prossima settimana.
Una mini recensione?
Alla prossima con un capitolo incentrato sulle sorelle Black.
Alessandra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Parte 2 Primo Anno Capitolo 14 Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange ***


BELLATRIX BLACK E RODOLPHUS LESTRANGE - L'UNIONE DELLE TENEBRE

Il capitolo tratterà del matrimonio di Bellatrix e Rodolphus, ma anche di alcuni episodi che riguardano Bellatrix e le sue sorelle. Ci sarà una prima parte vista da Andromeda che scopre del matrimonio della sorella e ripensa alla loro infanzia, e poi la seconda parte sarà vista da Narcissa, tramite un diario in cui vengono descritti momenti e situazioni dei preparativi e della cerimonia.

 

ANDROMEDA BLACK


Era il 12 Luglio 1972 quando Andromeda durante un'uscita a Diagon Alley per fare la spesa, vide appeso l'annuncio del prossimo matrimonio di Bellatrix assieme a Rodolphus Lestrange. Il fratello di quello che fu il suo promesso sposo prima che lei si innamorasse di Ted Tonk e scappasse con lui.
Scoprire così all'improvviso che la sorella si sarebbe sposata fu un duro colpo per Andromeda, e la necessità di fare la spesa passò in secondo piano, tanto che la giovane donna tornò indietro fino al paiolo magico, e non degnando nessuno di uno sguardo si smaterializzò al sicuro nella sua casa.
Fortunatamente era sola, Ted era al lavoro e sarebbe rientrato solo in tarda serata.
Finalmente sola Andromeda si abbandonò al pianto, e per diversi minuti non si udì alcun rumore, se non i singhiozzi della donna.
L'allontanamento dalle sue sorelle era stata la parte più difficile, non c'era giorno in cui non pensava a loro, nonostante tutto ciò che era successo.
Il cambiamento di Bellatrix, che si era unita a colui-che-non-deve-essere-nominato e quella era solo la punta dell'iceberg, ora si aggiungeva anche il suo matrimonio con quei dannati Lestrange.
Pensare che una volta Rodolphus era suo amico, ma allora erano piccoli, e poi una volta che quel maledetto Lord era comparso, tutto era cambiato, si erano allontanati, e lui si era unito a quell'uomo, portando con sé la dolce Bellatrix.
Si chiese perché Alphard non le avesse detto nulla sul matrimonio di Bellatrix, poi riflettendoci, forse lo zio non voleva farla soffrire.
Senza neanche rendersene conto Andromeda salì le scale, ma non si fermò davanti la sua stanza, continuò a salire, fino ad arrivare davanti la porta della soffitta.
Un baule era l'unica cosa presente in quella stanza, e in quel baule c'erano tutti i suoi ricordi.
Mentre sfogliava un vecchio album di fotografie intravide un minuscolo libricino, e lo riconobbe come il proprio diario segreto, lo aveva nascosto l'anno precedente, al suo allontanamento dai Black, aveva deciso di mettere da parte tutto quello che le ricordava la sua famiglia.
Lo aprì e una busta scivolò fuori, riconobbe la scrittura dello zio, siccome era ancora sigillata l'apri.
Dentro trovò dei fogli, una lettera di Alphard, e alcuni fogli, sicuramente provenienti da un diario.
Decise di leggere prima la lettera, suo zio le scriveva di essere fiero di lei e le raccomandava di non arrendersi, le disse inoltre di averle allegato alcune pagine di quello che fu il suo diario da giovane, le aveva inviato una copia delle pagine in cui aveva scritto degli eventi più belli ed emozionanti della sua vita, la nascita dei suoi nipoti.
Infatti aprendo i fogli trovò la sua, quella di Cissy, quelle di Sirius e Regulus, ed infine quella di colei che la stava facendo soffrire, di Bellatrix.
Volle leggere quest'ultima:

Estratti dal diario di Alphard Black

          Londra 20 Dicembre 1951

La mia famiglia è impazzita, e lo sarebbe ancora di più nel sentirmi parlare così, alla mia ormai veneranda età di 24 anni, neanche fossi un vecchio decrepito, per i miei genitori e per la mia famiglia rimarrò solo a vita, visto che se entro i vent'anni non ti sposi, non lo farai più, e io ormai i venti li ho superati da un pezzo.
Il motivo per cui la mia famiglia è impazzita?
Ieri la moglie di mio fratello Cygnus, che peraltro è più piccolo di me di due anni, ha partorito una bellissima bambina.
Andiamo con ordine, forse ti ricorderai che qualche mese fa avevo scritto che mia cognata Druella era rimasta incinta dopo tre anni di matrimonio con grande gioia di tutta la famiglia, che già bramava un erede maschio, visto che non poteva contare su di me per averne uno, e forse neanche su mia sorella Walburga e il marito Orion, visto che lei aveva già avuto diversi aborti, e sembrava non riuscisse a portare a termine una gravidanza, infatti era sempre più isterica, e lo fu ancora di più quando venne a sapere che Druella aspettava un bambino.
I miei genitori, Pollux e Irma Black, assieme al resto della nostra grande famiglia, aveva messo tutte le proprie speranze sulla nascita di un maschietto che portasse avanti il cognome dei Black.
L'unica che sperava nascesse femmina era Walburga, perché era lei che doveva dare un erede maschio alla famiglia, per quale motivo? Questione di orgoglio e per dimostrare che nonostante lei sia una Black femmina, ha fatto qualcosa di buono per la famiglia.
Torniamo alle aspettative della famiglia verso mio fratello e Druella, a me personalmente non interessava il sesso del bambino, ma che fosse sano e perché no, diverso, capace di dare una scossa a questa famiglia di bigotti.
Lo so che sono i miei parenti, ma come ormai ripeto continuamente io non la penso come loro, e sono convinto che un cambiamento possa solo far bene ai Black.
Tornando alla giornata di ieri Cygnus mi ha inviato un gufo urgente, nonostante la nostra seppur minima differenza di età e soprattutto il carattere differente, io e mio fratello siamo sempre stati uniti, nel suo gufo mi comunicava che Druella stava per avere il bambino, di avvisare i nostri genitori e Walburga, e precipitarmi al Maniero Black, dove i guaritori del San Mungo stavano facendo il possibile per far nascere il pargolo.
Mi sono precipitato li, non prima però di aver avvisato i miei genitori, e quando sono arrivato li ho trovati già tutti li.
Come me erano molto agitati, ma per motivi diversi.
Ore dopo uscì mio fratello, scuro in volto, con un fagottino tra le braccia, e li, vedendo il suo sguardo compresi tutto, era una femmina.
Cygnus guardò i nostri genitori:
“Madre, Padre, non è quello che ci aspettavamo, non abbiamo l'erede al patrimonio, ma soltanto una dannata femmina!”
A quelle parole, inaspettatamente fu Walburga ad alzarsi e avvicinarsi a mio fratello.
“Non dire assurdità Cygnus, guardala, è meravigliosa, e ha tutti i tratti tipici dei Black, diventerà una donna stupenda, e nonostante sia femmina sarà l'orgoglio della famiglia!”
Io stesso ho guardato mia sorella come se provenisse da un altro pianeta, e mi sono chiesto se avesse bevuto, cosa che credo si sia chiesto anche Orion, tuttavia le sue parole riscossero sia Cygnus che mio padre.
“Cygnus sei ancora giovane, siete ancora giovani, il maschio arriverà, ne sono sicuro!”
“Certo Padre, lo so, sono rimasto deluso!”
“Ora decidiamo un nome per questa bambina, un nome degno dei nostri nobili antenati!” ha detto mio padre.
Siamo rimasti tutti in silenzio per diversi minuti.
“Bellatrix, la Guerriera!” ha esclamato Walburga, e tutti compreso Cygnus sono stati d'accordo che il nome era azzeccato, soprattutto per le aspettative che quella bambina aveva su di se.
Sono riuscito a tenerla in braccio per pochi minuti, poi Cygnus l'ha riportata da Druella affinché potesse riposare.
Sono felice, sono diventato zio.
Alphard Black

Andromeda rimase stupita nel leggere questa pagina, nessuno di loro sapeva cosa era successo nel momento della propria nascita, e sapere che suo zio aveva scritto delle pagine e le aveva conservate la sollevava.
L'intenzione di leggere anche le altre pagine era forte, tuttavia si disse che avrebbe potuto leggerle anche nei giorni seguenti e appoggiandole a terra aprì il suo diario, una pagina a caso e si immerse nella lettura.

Estratti dal Diario di Andromeda Black in Tonks

        Maniero Black 6 Giugno 1960


Caro Diario,
Oggi mi sono divertita tantissimo assieme a Bellatrix.
Nostra madre ci ha dato il permesso di scendere alla spiaggia, accompagnate dalla nostra governante, la signorina Morris, una maghinò che lavora per noi ormai da 10 anni.
Narcissa non ha ricevuto il permesso, e nonostante le sue proteste, azzittite subito da nostra madre, io e Bella siamo andate nella nostra spiaggia privata, non prima di aver indossato un costume.
La signorina Morris aveva preparato anche del cibo da poter consumare li in spiaggia, in modo da poter stare li tutto il giorno. Lontano dagli occhi severi di nostra madre, ci siamo divertite tantissimo. Infatti la nostra governante quando non è sotto gli occhi critici della padrona di casa ci lascia fare quello che vogliamo. Io ormai ho 7 anni e Bellatrix 9 e lei si sente molto responsabile per me.
Abbiamo nuotato tantissimo e abbiamo fatto molti castelli di sabbia, e uno mi sembrava assomigliasse a Hogwarts, la scuola dove andrò tra 4 anni.
Purtroppo in spiaggia ci siamo solo noi, perché è privata e fa parte del Maniero, e si può accedere solo dietro invito dei nostri genitori. La signorina Morris ci ha preparato dei panini al roast-beef meravigliosi, ci tratta sempre bene e ci vizia, dice che è perché è molto affezionata a noi, e tutte noi lo siamo a lei. Si comporta più lei da mamma che non la nostra vera.
Quando siamo rientrate a casa nostra madre ci ha sgridato tantissimo, eravamo troppo euforiche, troppo sporche di sabbia e troppo disordinate e non assomigliavamo neanche per idea alle perfette Black, ma a noi non interessa, perché un giorno ce ne andremo, assieme, come ci siamo promesse tanto tempo fa, sempre e solo noi, nessuno ci dividerà. Io, Bellatrix e Narcissa.
Buonanotte Diario.
Andromeda


        Maniero Black 12 Giugno 1962
Caro Diario,
oggi la signorina Morris ha portato me e Bellatrix a Diagon Alley, l'ha fatto lei perché i miei genitori non avevano tempo, o meglio, nostro padre voleva accompagnarci lui, ed era disposto a non andare a lavoro per farlo, mentre nostra madre non voleva rinunciare a una giornata al Club, e ha quindi deciso che ad accompagnarci sarebbe stata la governante e nostro padre ha dovuto accettare la decisione di mia madre.
Narcissa è rimasta a casa di zia Walburga, le da una mano badando a Sirius, visto che la zia è nuovamente incinta, e per non perdere il bambino deve stare a riposo.
Infatti io e le mie sorelle andiamo li tutti i giorni per darle una mano, la decisione è stata presa alcune settimane fa da nostro padre, visto che per nostra madre non avremo dovuto farlo, perché non è affar nostro se la zia porta a termine o no la gravidanza.
Forse per la prima volta ho visto i miei genitori litigare, mio padre ha urlato che lei non si doveva azzardare a dire una cosa del genere, visto che oltre ad essere sua sorella la donna che aveva bisogno di aiuto, era anche l'unica che aveva partorito un maschietto, a differenza sua, e che forse questa gravidanza avrebbe portato un altro maschietto in famiglia.
Tornando ad oggi, siamo arrivate a Diagon Alley, Bella doveva acquistare tutto il materiale per la scuola, era un po' in anticipo rispetto a tutti gli altri studenti, ma come ci hanno ripetuto i nostri parenti fino alla nausea, un Black non è mai in ritardo, e non è mai secondo a nessuno, pertanto anche in questo dovevamo essere i primi, ciò voleva dire essere i primi a fare gli acquisti per l'anno scolastico.
Devo ammettere di essere stata un po' gelosa oggi, soprattutto quando Bella ha comprato la bacchetta, visto che io dovrò attendere ancora due anni prima di averne una, e poi mi mancherà mia sorella una volta partita, spero che settembre non arrivi tanto presto.
Comunque io e Bella ci siamo divertite tantissimo a Diagon Alley, la signora Morris ci ha preso un enorme gelato da Florian Fortebraccio, ed era buonissimo, raramente ci è stato concesso di mangiarne uno, ma visto che oggi eravamo sole l'abbiamo potuto fare.
Siamo rientrate a casa dopo ore di shopping scolastico, anche se qualcosa l'ho comprato anche io, in particolare qualche vestito, rigorosamente nero o verde, come i colori dei Serpeverde.
Ora sono salita in camera dopo aver cenato assieme ai miei genitori, ti auguro la buonanotte.

Andromeda


      Hogwarts, Dormitorio Serpeverde 01 Settembre 1964

Caro Diario,
Sono finalmente arrivata a Hogwarts, e ora ti sto scrivendo dal mio letto a baldacchino del dormitorio di Serpeverde, eh si, sono diventata una Serpeverde, come tutti i miei parenti prima di me. Non mi dispiace, ma avrei preferito essere una Corvonero, però non volevo mettere in imbarazzo la mia famiglia, e volevo stare nella stessa casa con Bella.
Stamattina quando la governante è venuta a svegliarci ci ha trovato a dormire tutte e tre assieme, non volevamo separarci, specie Narcissa, che da quest'anno sarebbe rimasta da sola a casa.
Come ti dicevo dopo esserci alzate e preparate siamo andate tramite smaterializzazione alla stazione di King's Cross, nonostante le proteste di nostra madre, è venuta anche Narcissa con noi.
Abbiamo preso l'espresso e io mi sono seduta in uno scompartimento assieme a mia sorella Bellatrix e alcuni dei suoi compagni di casa. Nonostante l'iniziale momento di timidezza poi mi sono sciolta e ho parlato un po' anche io.
Il mio principale interlocutore era Rodolphus Lestrange, un Serpeverde dell'età di Bella, figlio di amici di famiglia, l'avevo già conosciuto durante le noiose cene che si tenevano per la società nobiliare, e mi era stato da subito simpatico.
Abbiamo parlato molto e mi ha raccontato diverse cose sulla scuola.
Ho visto inoltre come guardava di sottecchi Bellatrix, e ho capito subito che ne è innamorato, anche se per Bellatrix credo sia solo un amico.
Stasera appena sono stata smistata lui e Bella mi hanno fatto posto vicino a loro, dove poi mi hanno raggiunta le mie nuove compagne di casa, che già conoscevo.
Tra loro la più simpatica è senza dubbio Tara Zabini, è diversa dai classici snob purosangue che frequentano i miei genitori, e sembra che la simpatia sia reciproca.
Ci sentiamo domani sera che ti racconterò il primo giorno.

Andromeda


      Hogwarts, Dormitorio Serpeverde 01 Settembre 1966

Caro Diario,
Oggi finalmente anche Narcissa è arrivata a Hogwarts. Anche lei è entrata a far parte dei Serpeverde. Sono molto contenta, ora finalmente potremo essere di nuovo tutte e tre assieme, come tanti anni fa.
Stasera dopo il banchetto Rod mi ha chiesto di mettere una buona parola per lui con Bellatrix, ormai sono anni che le corre dietro e solo Merlino sa quanto pazienza abbia quel ragazzo.
Bellatrix mi ha confessato che anche a lei non dispiace Rodolphus tuttavia crede sia troppo presto impegnarsi seriamente con qualcuno, visto che sa benissimo che dicendolo a casa non potrebbe essere solamente un'avventura, ma dovrebbe diventare una storia seria.
Come la mia con Rabastan Lestrange, è arrivato a scuola l'anno scorso, è un ragazzino molto tranquillo, e me ne sono innamorata subito. Ci siamo fidanzati quest'estate, abbiamo dovuto dirlo ai nostri genitori che non stavano più nella pelle dalla gioia, mia madre mi ha anche fatto i complimenti per aver scelto un ottimo partito.
Spero di aver fatto la scelta giusta.

Andromeda


         Casa Tonks Luglio 1971
Caro Diario,
Due settimane fa ho finito la scuola ed è cambiato tutto.
Io sono cambiata.
Ho litigato con Bellatrix e Narcissa.
Anche con Rodolphus e Rabastan in realtà, diciamo che ho litigato con tutti.
Quest'anno non ho scritto molto, forse perché non avevo molto da dire, o forse perché non volevo che qualcuno leggesse cosa pensavo e cosa facevo.
Quest'anno mi sono innamorata di Ted Tonks, un Tassorosso del mio anno. Tu penserai, ma non eri fidanzata ufficialmente con Rabastan?
Tanto da fissare già una data per le nozze una volta terminata la scuola anche per lui.
Hai detto bene diario, ero innamorata, ora non lo sono più. Non da quando ho scoperto che razza di viscido verme sia, e con lui tutta la sua famiglia.
L'ho beccato a letto con un'altra all'inizio dell'anno, ho fatto finta di niente, non volevo dare spettacolo, lui mi ha chiesto scusa e ha detto che non l'avrebbe più fatto, l'ho perdonato e tre mesi fa l'ho trovato con un'altra ragazza nuovamente.
Ero tanto giù di corda che mi sono lasciata consolare dal mio peggior nemico, Tonks di Tassorosso.
Mi sono lasciata consolare da lui, tanto che in capo a due settimane me ne sono perdutamente innamorata, e lui di me.
Abbiamo vissuto una storia clandestina fino a ieri, quando ho avuto il coraggio di dire tutto alla mia famiglia.
È accaduto perché la settimana scorsa ho sentito mia madre e la signora Lestrange discutere dell'arrivo di un mago oscuro, e che suo marito si era già messo a servizio dell'uomo, assieme a Rodolphus (non volevo crederci, per me è stato un colpo al cuore) e che al termine della scuola li avrebbe seguiti anche Rabastan (di lui non me ne fregava più un accidente), incavolata come non mai, visto che io non ho la minima intenzione di mettermi al servizio della magia oscura, piuttosto la morte ho deciso di dire la verità ai miei genitori e di andarmene da casa.
Nel modo più silenzioso possibile ho preparato i miei bagagli e li ho rimpiccioliti, li ho messi nella mia tasca e sono scesa in salone dove oltre ai miei genitori ho trovato i Lestrange e ovviamente le mie sorelle.
“Madre, Padre vi devo parlare!” stretta nella mano destra la bacchetta, pronta per smaterializzarmi.
“Andromeda, cosa succede? Non è elegante interrompere una discussione con i tuoi suoceri, possiamo parlarne più tardi in privato?” mi ha risposto la donna che dovrebbe essere mia madre.
“Mi dispiace madre, ma devo parlarvi adesso, anche perché riguarda anche i signori Lestrange!” ho esordito, infischiandomene di quello che pensava mia madre.
“Spiegati, e bada che sia una cosa veramente importante per interrompere così la conversazione!”
“Ho deciso di lasciare Rabastan, non ci sarà più alcun matrimonio!”
Mia madre mi ha guardato come se fossi pazza, e con lei anche i Lestrange, forse solo Narcissa non mi ha guardato male, perché sapeva cosa aveva fatto Rabastan.
“Madre, è inutile che mi guardiate così, non ho intenzione di sposare quest'essere abietto e maledetto, visto che mi ha tradito diverse volte, l'ultima tre mesi fa!”
“Cosa?” ha urlato mio padre voltandosi a guardare Lestrange come se volesse ucciderlo sul posto, infatti ne mia madre ne gli altri presenti hanno osato intervenire, mio padre faceva paura.
“Signor Black, vostra figlia sta esagerando, ho fatto un'errore e le ho chiesto subito scusa!” ha risposto lui.
“Bugiardo!” ho esclamato io “Ti ho perdonato all'inizio dell'anno, quando ti ho trovato con quella Serpeverde del quarto anno, mi avevi detto che non l'avresti più fatto, e invece tre mesi fa ti ho trovato a letto con Crystal Moss del terzo anno, solo che ho fatto finta di non vedere e me ne sono andata!”
Dopo queste mie parole Rabastan è stato in silenzio, forse si era reso conto che la sua posizione non era delle migliori, e che mio padre gli e l'avrebbe fatta pagare se avesse parlato.
“Andromeda” ha esordito mia madre “Anche se ritengo il tradimento un gesto inqualificabile, non credo sia conveniente per questa famiglia disdire il matrimonio tra voi, ci sarebbe un enorme perdita di denaro, sia per noi che per loro. Dovresti fingere che non sia mai successo, e vedrai che Rabastan non lo farà più.”
Quelle frasi mi hanno dato la nausea, mia madre si preoccupava di più della figura che avremmo fatto che della mia felicità.
Se fino a ieri avevo dei dubbi sul dire la verità su Ted e andarmene, in quel momento non li avevo più.
“Sono spiacente Madre, ma non ho la minima intenzione di stare con lui! Mi sono innamorata di un altro!” avevo sganciato la prima bomba e guardavo le mie parole farsi strada nella testa dei miei parenti, Bella e Cissy mi guardavano stralunate e un po' deluse, non avevo detto nulla a loro, le mie sorelle, le mie migliori amiche.
“Brutta stronza!” ha urlato Rabastan avvicinandosi a me con la mano alzata.
L'intromissione di mio padre, che ha fermato la mano di Lestrange, ha evitato il peggio.
Ero consapevole che una volta saputo chi fosse il mio innamorato mio padre si sarebbe pentito di non aver lasciato che Rabastan mi picchiasse.
“Perché non hai detto nulla prima? Perché solo oggi?” chiese Bellatrix
“Avevo paura del vostro giudizio!” ho risposto io.
“Nessuno di noi ti giudicherà per aver scelto qualcun'altra!” ha detto Cissy
“Non dite cose di cui potreste pentirvi.!”
“Cosa dici Meda? Chi avrai mai scelto per dire queste cose!” ha detto ridendo Bella
“Ted Tonks!” ho sussurrato io.
“Chi?” chiese Bellatrix mentre Narcissa urlava “Non è possibile, stai scherzando Andromeda?”
“No!”
“Perché, chi è questo ragazzo? Tu lo conosci Cissy?” ha chiesto Bellatrix, e senza dar modo a Narcissa di rispondere, e stringendo la bacchetta ho risposto.
“E' un nato babbano.”
Queste parole hanno scatenato il finimondo. I miei genitori erano senza parole, Bellatrix invece mi ha urlato le cose peggiori. Non avevo mai sentito mia sorella dire quelle cose, e i Lestrange hanno contribuito a farmi sentire un verme. Solo Narcissa è rimasta in silenzio.
“Tu, mia sorella assieme alla feccia dell'umanità? Non te lo perdonerò mai Andromeda, tu per me sei morta! Stai certa che mi vendicherò!” ha urlato Bellatrix, la mia roccia, mia sorella mi considerava morta.
“Cissy?” ho chiesto io rivolta alla mia sorellina minore
“Cosa ti aspetti da me Andromeda? Hai fatto la tua scelta, mi hai deluso. Dicevi di volermi bene, eppure hai scelto uno schifoso Nato Babbano! Ti odio!” ha risposto
“Mi dispiace! Non ci può scegliere di chi innamorarsi. Avevo sperato che la mia famiglia comprendesse, ora ho capito che non è cosi. Mi dispiace! Addio!” con queste ultime parole sono scomparsa.
Mi è arrivata in seguito una lettera dei miei genitori in cui hanno espresso tutto il loro disgusto nei miei confronti.
È ora per me di cominciare una nuova vita. Infatti questa sarà l'ultima volta che scriverò in questo diario, ha fatto parte della mia adolescente, della mia vita di Black, ora non sono più ne adolescente ne una Black, per cui è venuto il momento di chiudere con questa parte della mia vita.
Andromeda

Nonostante tutto quello che era successo con le sue sorelle, Andromeda le aveva amate tanto, e non avrebbe mai smesso, il suo pensiero in quel momento era per Bellatrix, le augurava tutta la felicità del mondo, e che ritornasse ad essere la dolce Bellatrix.

Mentre Andromeda ripensava alla sua infanzia assieme alle sorelle, lontano da lei, nel Maniero dei Black, si stavano svolgendo i preparativi per la cerimonia di Bellatrix Black, primogenita di Cygnus e Druella, e di Rodolphus Lestrange.
Bellatrix era stata molto chiara con la madre già diversi mesi prima, le aveva detto che lei non aveva intenzione di occuparsi di organizzare la cerimonia e che le forniva totale carta bianca.
Visto il disinteresse della figlia maggiore, la signora Black aveva chiesto a Narcissa di aiutarla con gli ultimi preparativi, visto che la figlia minore era appena ritornata dal suo sesto anno scolastico a Hogwarts.
Narcissa era stata felice di dare una mano, almeno finché non si rese conto che sua madre stava esagerando.
A Druella Rosier in Black non andava bene nulla di quello che sceglieva la futura consuocera, a suo dire aveva gusti orrendi, e i più potevano concordare, tuttavia non era conveniente dimostrarsi poco collaborativi con i Lestrange, visto anche quello che era successo l'anno precedente a causa di Andromeda, e che aveva rischiato di incrinare i rapporti tra le due famiglie.
Fortuna aveva voluto che per rimediare a quello che aveva fatto Andromeda, Bellatrix si era fidanzata con il figlio maggiore dei Lestrange.


Estratti dal Diario di Narcissa Black

         Maniero Black 3 Luglio 1972

Caro Diario,
Non sopporto più questo matrimonio, non sopporto più le paranoie di nostra madre e il menefreghismo di Bellatrix.
Merlino, sono tornata da scuola da tre giorni e già non vedo l'ora di tornarci, tutto pur di andarmene da questa casa di pazzi.
Spero questo matrimonio finisca in fretta.
Manca poco più di una settimana alla cerimonia e non c'è nulla di pronto.
Forse solo l'abito, e anche su quello ci sono state mille discussioni, e temo ce ne saranno ancora fino al giorno della cerimonia.
Il motivo? L'abito scelto da Bellatrix è troppo succinto, per usare il termine di mia madre nel definirlo da donna di strada, ma su questo Bella è stata categorica, o mette il vestito che vuole o scappa a sposarsi a Las Vegas.
Quindi nostra madre non ha potuto fare altro che acconsentire, anche se non si da ancora per vinta.
Le decorazioni scelte dalla signora Lestrange sono orrende secondo mia madre, e non posso che darle ragione, e quando ha provato a dirlo a Bella, mia sorella si è messa a ridere e ha ribadito che lei non voleva saperne nulla di decorazioni e affini, e che se ci teneva lo dicesse lei alla signora Lestrange che facevano schifo, ben sapendo che nostra madre non lo avrebbe mai fatto.
Io sarò la damigella, mentre Rabastan sarà il testimone di suo fratello, visto che ormai è maggiorenne. Io e Rabastan siamo tornati a parlarci dopo la scorsa estate quando lui si è fidanzato con mia cugina Mariah. Non me la sento di dare tutte le colpe a lui per la fuga di Andromeda, quindi l'ho perdonato e siamo ritornati ad essere amici, anche perché mi toccherà vederlo anche dopo scuola visto che è il migliore amico di Lucius.
Tornando al matrimonio, il mio vestito è già pronto, l'ho scelto io, e ha incontrato anche il gusto di mia madre.
Dovrei essere felice per il matrimonio di Bellatrix, ma non mi sento completa, sento che manca qualcosa, e quel qualcosa, o meglio qualcuno, è Andromeda.
Chissà se è a conoscenza del matrimonio di Bellatrix, e se lo sa, è felice delle scelta di Bella?
Conoscendo Andromeda, e dopo quello che è successo con i Lestrange, temo di no, nonostante una volta Rodolphus era praticamente il suo migliore amico.
So che dovrei odiarla per quello che ci ha fatto, ma non ci riesco. Posso solo sperare che la sua celta a questo punto la renda felice, e che non lo faccia soffrire, altrimenti poi chi la consolerebbe? In famiglia non potrebbe più tornare visto il tradimento.
E io cosa farei? La abbandonerei o le starei accanto? Spero che nessuno legga mai quello che sto per scrivere, ma le starei accanto, è mia sorella.
Beh forse una volta spostata e fuori dal controllo della famiglia potrei provare ad incontrarla, ovviamente senza dire nulla neanche a Lucius.
Credo sia arrivato il momento per me di dormire, domani mi aspetta una lunghissima giornata.
Cissy


         Maniero Black 15 Luglio 1972

Caro Diario,
ormai ci siamo, domani mia sorella Bella diventerà la signora Lestrange, e andrà via da casa, e io sarò definitivamente sola. Tra poco più di un mese tornerò a scuola per frequentare l'ultimo anno, e anche li sarò sola. Fortunatamente ci sarà con me Regulus, che frequenterà il suo primo anno.
Lucius si è diplomato quest'anno, e quindi non lo vedrò per un anno, o meglio riusciremo a incontrarci durante le gite ad Hogsmeade e a Natale.
Ormai è tutto pronto per la cerimonia, i nostri parenti più stretti sono già arrivati, saranno nostri ospiti per la notte.
Sono arrivati anche i miei cugini Regulus e Sirius.
Sono dispiaciuta per quest'ultimo, visto che domani dovrà essere l'accompagnatore di Sophia.
Per fortuna, sua e nostra, domani sera lui partirà con i suoi amici per le vacanze e non lo rivedrò più fino a settembre.
Sono stata bene attenta a non dire ai miei zii che il viaggio in America durava solo un mese, e sarebbero partiti ad Agosto, infatti probabilmente Sirius andrà a stare dal suo amico Potter per le prossime due settimane.
E credo anche che lo zio Alphard sia suo complice, visto gli sguardi che gli lanciava anche oggi a pranzo mentre zia Walburga parlava con mia madre descrivendole i dettagli del viaggio.
Tornando al matrimonio, domani dopo la cerimonia, verrà annunciato il mio fidanzamento ufficiale con Lucius e verrà comunicata la data del matrimonio, che avverrà a Settembre del prossimo anno, al termine della scuola.
Sono stata da Bellatrix prima, per vedere se aveva bisogno di qualcosa, e l'ho trovata in un mare di lacrime, appena mi ha sentito avvicinarmi si è asciugata gli occhi e mi ha detto di non farne parola con nessuno, non voleva dimostrarsi debole e con dei sentimenti.
Quando le ho chiesto il motivo delle sue lacrime ha detto solo una cosa: “Andromeda”. Ho preferito tacere, mancava molto anche a me.
Nonostante sia diventata una mangiamorte, mia sorella è sempre stata una persona fragile.
Il suo essere diventata una mangiamorte mi fa paura, la vedo cambiata, e temo possa perdere la sua dolcezza, sempre se non è già successo.
Domani sera ti racconterò come è andata.
Cissy


         Maniero Black 17 Luglio 1972

Caro Diario,
Ieri sera non ti ho scritto perché ero tanto stanca che mi sono addormentata subito.
Curioso di sapere come è andata la cerimonia?
Ieri mattina molto presto, io e mia madre ci siamo alzate e siamo andate nella camera di Bellatrix a svegliarla, visto che stava arrivando Madama Hoch per farle i capelli e sistemarle il trucco.
Bellatrix ha provato a cacciarci a male parole dalla stanza, lei voleva continuare a dormire.
Solo l'insistenza di nostra madre l'ha convinta ad alzarsi.
Due ore dopo Bellatrix era davanti a me, mia madre e zia Walburga nel suo costoso abito da sposa, leggermente allungato, solo perché Bella stufa delle prediche di mia madre, aveva acconsentito ad allungarlo di massimo 5 cm.
Era stupenda. Solo il suo sguardo faceva intuire che a lei di quella cerimonia non interessava granché.
Infatti non vedeva l'ora fosse tutto finito.
A sposarla è stato il ministro della magia, infatti vista la sua presenza Bella si è lamentata per settimane, ma i nostri genitori non potevano fare nulla, visto che per fini politici era utile invitarlo alla cerimonia, lei e mio cognato non avevano potuto invitare il signore Oscuro.
La cerimonia è durata poco, e mezz'ora dopo l'inizio Bella e Rodolphus venivano dichiarati marito e moglie.
Il bacio che c'è stato tra i due è stato freddo, o almeno lo era da parte di mia sorella, perché lui si vede che ne è veramente innamorato.
Dopo la cerimonia c'è stato il banchetto, e li ho avuto modo di stare accanto a Lucius, che a sua volta era seduto vicino a Sophia, e ovviamente accanto a lei c'era Sirius.
Sirius che mi guardava con timore, aveva forse paura che avrei rivelato tutto ai suoi genitori, ma non era mia intenzione farlo.
L'ho avvicinato al termine della cena, prima di iniziare a ballare.
“Sirius”
“Narcissa”
“Immagino ti stia divertendo con Sophia!” lo volevo prendere un po' in giro.
“Immensamente!” mi rispose con un sogghigno lui.
“Non ti ho ancora sentito risponderle male, come mai?”
“Mia madre. Ha minacciato di non farmi partire per le vacanze se non mi fossi comportato in modo perfetto con la Malfoy!”
“Tipico di Zia Walburga!”
“Cosa vuoi Narcissa? Non mi sei venuta vicino solo per chiedermi come sto!”
“No infatti, volevo solo dirti che io so la verità, so che il viaggio non dura sei settimane, ma quattro.!”
“Allora se lo sai cosa aspetti ad andare a riferirlo a mia madre?”
“Non temere, non lo farò. Sono sempre più convinta che tu non appartenga a questa famiglia, e che staremo molto meglio senza di te. Ritengo quindi che la tua partenza possa solo giovare alla nostra famiglia!” gli ho risposto un po' bruscamente, lo ammetto, ma è quello che penso di lui.
Non gli sono mai stata molto legata, a differenza di Andromeda che lo adorava, io sono sempre stata legata a Regulus.
“Grazie Narcissa! Ora devo andare, mia madre mi sta guardando, sicuramente vorrà che inviti la piattola a ballare. Per fortuna che tra poco me ne andrò!”
“A che ora ti vengono a prendere?” gli ho chiesto.
“Mi porta zio Alphard! Credo andremo via al massimo tra un'ora!”
“Buone vacanze Sirius!”
Mi ha salutata con un cenno, e poi si è diretto verso Sophia per invitarla a ballare.
Vederli ballare mi ha fatto ridere. Lui che cercava di tenerla il più distante possibile, mentre lei voleva avvinghiarsi a lui.
Ho visto poi una cosa che, lo ammetto, mi ha schifata. Al termine del ballo Sophia si è avvicinata e ha baciato il povero Sirius sulle labbra.
Lui è rimasto talmente sbalordito da non riuscire a fare nulla per sfuggire a quell'invasione.
Fortunatamente è sopraggiunto Rabastan, che per errore, ballando con Mariah, è inciampato ed è finito addosso a Sophia, spostandola praticamente di peso da Sirius.
Mi sono distratta dal guardare Sophia e Sirius, perché si è avvicinato Lucius che mi ha invitato a ballare, abbiamo ballato per diverso tempo, abbracciati stretti.
Lo amo! Lo amo, anche se so che si unirà ai mangiamorte! Lo amerò per sempre!
Stavamo ancora ballando quando si è avvicinata Bellatrix, mi ha preso per un braccio e mi ha trascinata via dalla pista.
“Bella, cosa ti sta succedendo?” ho chiesto spaventata.
“Non ce la faccio più. La madre di Rod mi sta tartassando, mi chiede di continuo quando le darò un nipotino!”
“Ahahahahah!” Ho dovuto trattenermi per non ridere ancora più forte.
Bellatrix con un bambino? Mai, per il bene di quei bambini. Forse una volta l'avrei vista bene come mamma, ora assolutamente no.
Dopo aver parlato un po' con me si è allontanata e raggiunto Rodolphus si sono smaterializzati nella loro nuova casa, pronti per una nuova avventura.
Anche Sirius se ne è andato, e dopo aver salutato tutti i parenti che stavano tornando alle proprie abitazioni, anche noi siamo andati a dormire.
Stamattina ho sentito Bella, volevo sapere come era andata la sua prima notte di nozze, mia sorella, indelicata come non mai, è scesa nei minimi particolari, e sinceramente avrei fatto volentieri a meno di saperli.
Almeno da come la racconta si è divertita.
Ora devo andare, mia madre mi sta chiamando.
Narcissa

 

 

 

 

Ecco qua un altro capitolo.
Chiedo perdono a coloro che seguivano questa storia, ho un ritardo mostruoso, il motivo? Tornata da lavoro non avevo voglia di scrivere...
Ora ho un paio di capitoli pronti oltre a questo, e spero di poter aggiornare presto.
Parlando invece del capitolo, come in altri mi sono cimentata nell'uso del diario.
Per descrivere alcune situazioni e alcuni personaggi mi trovo decisamente meglio.
Il prossimo capitolo che parlerà di Lord Voldemort, non sarà sotto forma di diario.
Vedremo Voldemort dal punto di vista di Bellatrix, sua seguace da un anno, e il momento in cui viene marchiato Lucius e i suoi pensieri.
In totale mancano ancora tre capitoli, escluso questo, prima di arrivare al secondo anno.
Gli ultimi due riguarderanno le vacanze. Inizialmente pensavo di fare un capitolo unico, ma guardando gli appunti mi sono resa conto che sarebbe troppo lungo, pertanto ho deciso di dividere in due.
Nel primo ci saranno le vacanze in Italia, nel secondo in America.
Vi ho tediato abbastanza con le mie chiacchiere.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, una mini recensione?

Bacioni
Alessandra

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Capitolo 21
*** Parte 2 Primo anno Capitolo 15 LORD VOLDEMORT ***


LORD VOLDEMORT

L'obiettivo di Lord Voldemort era quello di dominare il mondo, o almeno, per ora si accontentava di porre sotto il suo controllo il Regno Unito, poi sarebbe passato anche agli altri paesi esteri.

Per raggiungere il suo scopo però Lord Voldemort aveva bisogno sempre di più seguaci, maghi disposti a eseguire i suoi ordini senza ribattere, pena la morte.

Era tornato nel Regno Unito dopo una lunga assenza, periodo in cui aveva viaggiato per l'Europa, cercando di apprendere la magia Oscura, e cercando di conoscere un modo per diventare immortale.

Quando era tornato aveva preso subito contatto con dei vecchi compagni di casa, con cui aveva avuto buoni rapporti da giovane, e con cui aveva formato una piccola banda, scioltasi nel momento in cui era partito.

Una volta spiegato il suo piano, i suoi compagni erano stati più che felici nell'unirsi a lui, per conseguire quell'obiettivo, o almeno, quello che loro credevano essere l'unico obiettivo del loro signore: la supremazia dei Purosangue nel Mondo magico, e l'allontanamento di tutti coloro che non lo erano.

Peccato che quello per Voldemort era solo uno dei tanti obiettivi, l'obiettivo principale era quello di diventare la massima autorità nel mondo magico, e assoggettare a lui tutte le famiglie magiche, creando un clima di assoluto terrore, in cui solo lui avrebbe comandato, e solo a lui avrebbero ubbidito.

Si serviva solamente dei fanatici purosangue, perché sapeva come la pensavano.

Lui purtroppo non poteva vantarsi di essere un Purosangue, visto il padre Babbano, uomo che aveva rinnegato la moglie appena saputo della sua natura, e che ormai giaceva sotto terra, e questo per merito suo, gli e l'aveva fatta pagare a quello sporco babbano.

Si era presentato a lui e l'uomo che doveva essere suo padre aveva provato a cacciarlo a malo modo, trattandolo come se non fosse nessuno, come se fosse un insetto.

Lord Voldemort quindi si era servito dell'uomo, uccidendolo assieme ai suoi genitori babbani, per creare tre Horcrux, praticamente degli oggetti magici, in cui lui aveva racchiuso un pezzo della sua anima, in questo modo era diventato immortale.

Nessuno sapeva del suo segreto, e mai nessuno l'avrebbe scoperto, men che meno i suoi nemici, e quel babbeo di Silente.

Ormai aveva dalla sua ben quattro Horcrux.

La coppa di Tassorosso, il medaglione di Serpeverde, il suo diario di scuola e l'anello appartenente a suo nonno.

Nessuno avrebbe mai potuto sconfiggerlo.

Alla ricerca di seguaci per la sua causa aveva messo gli occhi sul figlio maggiore di Lestrange, Rodolphus.

Il giovane sembrava credere veramente nella sua causa, ed era molto abile nei duelli, faceva proprio al caso suo.

Era Luglio del 1971 quando Lord Voldemort vide per la prima volta Bellatrix Black, in quel momento pensò che la giovane ragazza di fronte a lui non sarebbe mai stata in grado di uccidere, probabilmente si voleva unire a lui solo per la gloria, e perché il suo futuro marito era entrato nei suoi seguaci.

Dovette ricredersi, in meno di due mesi la giovane si era dimostrata più brava di tutti i suoi mangiamorte messi assieme, aveva una rabbia addosso quando uscivano per la caccia al babbano, che le aveva procurato rispetto da parte dei suoi compagni.


Ormai Bellatrix aveva deciso cosa fare, doveva trovare un modo per farla pagare ad Andromeda, e a tutti gli sporchi babbani, visto che uno di loro le aveva portato via sua sorella.

L'unico modo che conosceva era quello di unirsi a Lord Voldemort.

Come faceva a conoscerlo? Merito o forse colpa di Rodolphus.

Pochi giorni dopo la fuga di Andromeda, Bellatrix si era fidanzata con Lestrange, ormai innamorato di lei da anni, e forse l'unica persona che poteva essere alla sua altezza.

Non ci aveva messo molto a capire che il giovane faceva parte delle schiere del signore Oscuro.

Aveva visto il marchio tatuato sul suo braccio, e ne era rimasta affascinata.

Sicuro di potersi fidare della sua futura sposa, Rodolphus le aveva rivelato cosa faceva per quell'uomo, e la giovane Bellatrix chiese di poter diventare anche lei una sua seguace.

Forse questo l'avrebbe aiutata a vendicarsi.

Non avrebbe mai avuto il coraggio di toccare e far del male ad Andromeda, ma avrebbe potuto farne all'uomo che l'aveva portata via, e forse anche ai figli che avrebbero avuto.

Rodolphus l'aveva presentata al suo signore come una giovane ragazza purosangue, che desiderava far si che il mondo magico diventasse esclusivamente per i purosangue, e che tutti i sangue-marcio sparissero dalla faccia del pianeta, assieme anche ai babbani.

Lord Voldemort si disse estremamente curioso nel conoscere questa giovane ragazza, disposta a sacrificarsi per lui, e l'incontro fu organizzato.

Bellatrix perse la testa per quel giovane uomo, che nonostante avesse l'età di suo padre, e anche gli occhi rossi e scavati, e il naso mancava quasi del tutto, era molto affascinante.

Davanti agli altri mangiamorte, e agli occhi orgogliosi di Rodolphus, giurò eterna fedeltà al signore Oscuro.

Il primo settembre fu convocata dal signore Oscuro, e arrivata trovò solamente Rodolphus.

Doveva essere una cosa segretissima se erano stati convocati solo loro due.

"Mio signore!" dissero entrambi inginocchiandosi a baciare la veste di Lord Voldemort.

"Bellatrix, Rodolphus. Alzatevi!" disse l'uomo rivolto ai due giovani seguaci.

"Vi ho convocato perché desidero parlare con entrambi.!"

"Certo mio signore, qualunque cosa!" rispose Bellatrix, sporgendosi in avanti affinché le sue parole arrivassero prima a Voldemort.

"Mia cara Bellatrix, sei diversa da quello che mi aspettavo. Ti immaginavo come la classica ragazzina purosangue, viziata e con la paura di spezzarsi un'unghia, invece sei diversa, sei un'abile combattente, e io ho molta fiducia in te!" disse lui, sicuro che qualche complimento avrebbe reso la giovane Black la sua più fedele seguace, ed aveva centrato l'obiettivo.

"Grazie mio signore, voi sapete che il unico obiettivo è di servirvi!"

"Come saprete sto cercando di reclutare più persone possibili per combattere la nostra causa, siamo troppo pochi per provare ad impadronirci del ministero, e anche alcuni dei miei seguaci sono troppo in là con gli anni. Ho bisogno di forze giovani, e ho iniziato a tenere d'occhio gli studenti di Hogwarts, specie quelli degli ultimi anni. Voi avete qualche nome da suggerirmi?"

"Mio Signore, mio fratello Rabastan sarebbe molto onorato di seguire la sua causa!" disse Rodolphus rendendo contento Lord Voldemort, infatti era quello che voleva sentire.

"Credo che anche il fidanzato di mia sorella Narcissa, Lucius Malfoy, il figlio di Abraxas, voglia unirsi alla nostra causa!" ha esordito Bellatrix, nonostante la poca simpatia che provava per quel damerino da strapazzo, era sicura che sarebbe servito alla causa del suo Signore.

"Sono felice che la pensiate così, sono le stesse persone che sto tenendo d'occhio. Appena avranno terminato la scuola spetterà a voi portarli al mio cospetto per farli marchiare. Sapete cosa succede a chi tradisce, cercate di avvisarli prima!" rispose l'uomo, e il suo tono era come se non fosse nemmeno terreno, tanto da far rabbrividire Rodolphus.

"Certo mio signore!" risposero in coro i due ragazzi.

"Ora potete andare, e congratulazioni per il vostro prossimo matrimonio!"

Bella e Rodolphus si ritirarono immediatamente nonostante la sorpresa sui loro volti, nessuno di loro aveva detto a Lord Voldemort del matrimonio, semplicemente perché avevano deciso la data quella mattina stessa.

Quell'uomo faceva paura.

Ormai era passato quasi un anno da quella conversazione, e nonostante i mangiamorte non fossero ancora usciti allo scoperto, il mondo magico sapeva di loro.

Infatti si vociferava che Silente avesse creato un gruppo per difendere quel mondo.

Purtroppo Lord Voldemort non era ancora riuscito a scoprire chi ne faceva parte, aveva qualche dubbio, ma nessuna certezza.

L'unica cosa certa era che in quel periodo lui stesso aveva stretto dei patti con creature oscure, temute da tutti, i Licantropi.

Il capo clan Greyback si era detto disponibile ad un'alleanza con lui, a patto che quando si trattava di giovani vittime venissero lasciate a lui, assicurando che li avrebbe cresciuti con l'odio verso gli umani, e pronti per formare un esercito di lupi, per combattere contro gli oppositori.

Soddisfatto di tutto questo, e dopo aver minacciato Greyback di morte se non avesse seguito i suoi ordini, Lord Voldemort era tornato a nascondersi nella casa babbana di suo padre, luogo in cui nessuno si sarebbe sognato di cercarlo.

Due giorni dopo gli accordi presi con Greyback, due dei suoi più fedeli seguaci si erano sposati, Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange, e lui purtroppo, essendo ricercato non aveva potuto partecipare alla cerimonia.

Tuttavia aveva mandato un avvertimento ai due sposi, quel giorno sarebbero stati liberi da qualunque impegno, ma dal giorno successivo sarebbero dovuti ritornare da lui, e portare al suo cospetto Lucius Malfoy e Rabastan Lestrange, cosa che i novelli sposi fecero senza indugiare.

Fu così che nell'estate del 1972 Lucius Malfoy e Rabastan Lestrange divennero mangiamorte.

Gli ideali per entrambi erano gli stessi, gli obiettivi erano diversi.

Se per Rabastan l'obiettivo era quello di compiacere il suo signore, per Lucius era quello di sopravvivere alla guerra che ci sarebbe stata, e di non mettere in pericolo ne se stesso, ne la sua famiglia, come ogni Malfoy l'obiettivo era sempre quello di salvarsi le chiappe.

Ebbe un brivido quando il Signore Oscuro gli chiese di Narcissa, e in quel momento con la scusa che la compagna fosse molto cagionevole di salute, cosa assolutamente non vera, evitò che venisse marchiata appena uscita da scuola, cosa di cui anche Bellatrix fu d'accordo e che approvò con un lieve cenno del viso.

Forse dopotutto quel damerino di Malfoy teneva davvero a Narcissa, e forse Cissy non avrebbe potuto trovare persona più adatta per lei di Malfoy.

Voldemort acconsentì però alla strana richiesta di Bellatrix, che la sorella non fosse messa in disparte per questo motivo, ma che indipendentemente dal marchio, gli ideali erano gli stessi, e sarebbe stata felice di seguire le loro riunioni.

Niente di più sbagliato, Narcissa infatti odiava Lord Voldemort, e per molti anni fece buon viso a cattivo gioco, non poteva permettersi di mostrarsi debole davanti a lui, o di far vedere che lo odiava, e questo Bellatrix, nella sua follia non l'ha mai capito.

E questo era uno dei tanti obiettivi di Lord Voldemort, far sì che i propri seguaci vedessero solo quello che lui voleva far vedere, in particolare sapeva di poter plasmare Bellatrix Lestrange come voleva, visto il carattere molto fragile della ragazza.

Obiettivo centrato.

Bellatrix ormai aveva perso di vista la sua vita, era cambiata, era diventata fredda, arrogante, e perse anche il suo lato umano, il suo lato dolce e non riuscì più a ritrovarlo.

Per lei la colpa era di Andromeda, ma in cuor suo sapeva che la colpa era di quell'uomo che lei chiamava padrone, e che presto avrebbe voluto chiamare amore, anche se i suoi sogni e i suoi desideri resteranno chiusi dentro di lei, nel cuore che lei fingerà di non avere.





Piccolo intramezzo su Lord Voldemort.

So che c'entra poco con i Malandrini, tuttavia volevo spiegare cosa ha spinto Bellatrix e Lucius a seguirlo.

Dal prossimo capitolo torneranno i nostri protagonisti, e dei mangiamorte ne sentiremo parlare solo dal giornale.

Durante il secondo anno ci sarà qualche accenno su Narcissa, ma la rivedremo come protagonista durante il suo matrimonio. Quindi all'incirca tra una ventina di capitoli, o poco meno.

Sperando che per quel momento qualcuno sia rimasto qui.

Ringrazio sempre chi ha inserito la storia tra le preferite, tra le seguite e tra le ricordate. 

Al prossimo capitolo, che al momento è in preparazione.

Le vacanze italiane.

Ale

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Capitolo 22
*** Parte 2 Primo Anno Capitolo 16 Italia ***


Ecco finalmente il capitolo sulle vacanze dei nostri amici.

In questo capitolo verranno raccontate le vacanze Italiane, mentre nel prossimo il viaggio premio in America.

Il capitolo sarà scritto sotto forma di diario, e ognuno dei ragazzi racconterà almeno un episodio.

Stupiti che anche Sirius Black e James Potter abbiano un diario?

Io no, perché secondo me da qualche parte i ragazzi si devono pure sfogare, e il diario è il posto giusto.

E poi se ricordate, anche Lord Voldemort aveva un diario.

Spero sia di vostro gradimento, e ora bando alle ciance vi lascio al capitolo vero e proprio.

Per chi riuscirà a terminarlo, ci vediamo infondo.

ITALIA




Estratti dal diario di James Charlus Potter

Venezia 15 Luglio 1972


Finalmente siamo arrivati in Italia, sono felicissimo!!!

Ti chiederai cosa ci faccio in Italia, visto che è un pò che non scrivo nulla, beh, ci sono venuto in vacanza con i miei genitori e i miei compagni di scuola del mio anno.

Ci siamo tutti, anche Sirius, il mio migliore amico, e la Evans, la ragazzina di cui più volte ho scritto. Con lei abbiamo stipulato un accordo, mi comporterò bene nei suoi confronti, e lei non sarà acida nei miei, così da passare delle belle vacanze.

L'Italia è solamente una parte delle vacanze di quest'anno, infatti qui staremo solo due settimane, e poi partiamo per l'America, dove staremo praticamente tutto il mese di Agosto.

In America abbiamo la possibilità di andarci perché abbiamo vinto la gara di cucina che si è svolta a scuola quest'anno, e abbiamo scelto noi la destinazione, e visto che nessuno aveva mai avuto l'occasione di vedere l'America e per di più senza sborsare uno zellino, non ci siamo fatti scappare questa magnifica occasione.

Ti racconterò tutto dall'inizio.

Intanto ad accompagnarci saranno i miei genitori, quelli di Alice e quelli di Frank, pertanto oltre ad essere al sicuro, dobbiamo comportarci bene, visto che ad esempio, sia mia mamma, sia la mamma di Frank, non sono molto inclini allo scherzo, anzi, assomigliano a dei generali e nessuno di noi ha il coraggio di trasgredire, e se io qualche volta ci provo, Frank non fa nemmeno un tentativo, visto il carattere di Augusta.

Hanno deciso che la partenza sarebbe avvenuta per tutti da Villa Potter, la mia casa, quindi i maschi sono arrivati tutti qua, Frank e Remus sono qui con noi da tre giorni, mentre Sirius e Peter sono arrivati soltanto ieri, e questo a causa del matrimonio della cugina di Sirius, a cui anche Peter era invitato.

Entrambi sono arrivati accompagnati dai propri zii, e tra i due sinceramente mi sta più simpatico lo zio di Sirius, infatti lo zio di Peter è troppo serio, troppo impegnato a fare buona impressione, e si vede che non prova nessun tipo di affetto per Pet.

Le femmine invece sono andate tutte a casa di Alice, e credo siano arrivate ieri.

Stamattina alle 7:00 mia mamma ci ha letteralmente buttati giù dal letto, in quanto eravamo in ritardo, e questo per colpa mia, visto che appena è suonata, ho spento la sveglia e mi sono girato dall'altra parte.

Per fortuna che in casa mia ci sono tanti bagni, quindi ci siamo potuti preparare tutti nello stesso momento, e meno di mezz'ora dopo eravamo pronti a partire.

La mamma spinta da un eccesso di bontà, e sospetto ci sia lo zampino di papà, e lo sguardo triste di Remus verso il tavolo della colazione, segno che era affamato, ci ha permesso, seppur in velocità, di fare colazione.

Le ragazze sono arrivate che stavamo ancora mangiando, e su invito della mamma, hanno praticamente rifatto colazione.

Al momento di partire si è scatenato il caos.

Eravamo davvero tanti, e ognuno di noi aveva almeno una valigia, infatti per comodità, era stato deciso di non portare i bauli, ma di usare le valigie babbane.

"Silenzioooooo!" ha esclamato la mamma di Frank

"Merlino sia lodato, mi stavano esplodendo le orecchie!" ha aggiunto quello che dovrebbe essere mio padre

Gli adulti hanno confabulato tra loro per qualche minuto per trovare una soluzione.

Pochi minuti dopo avevano rimpicciolito tutti i bagagli, e ognuno teneva in tasca il proprio, e due alla volta abbiamo preso la Metropolvere per l'ufficio del trasporto magico, anche se in realtà, la mamma ha voluto venire con me e Sirius, per paura che ci cacciassimo nei guai.

Il povero impiegato dell'ufficio si è visto riempire la stanza da una banda di ragazzini chiassosi, e pertanto ha cercato di liquidarci più in fretta possibile, infatti neanche quindici minuti dopo eravamo attaccati ad un vecchio copertone per le auto, una cosa babbana, e stavamo aspettando di raggiungere l'Italia, dove siamo arrivati mezz'ora fa.

Ora la smetto di scrivere, voglio farmi una doccia, e poi ci aspetta un giro per la Venezia Babbana.


Jamie





Estratti dal diario di Alice Prewett


Venezia 15 Luglio 1972


Caro Diario,

Sono arrivata in Italia poco fa e ho subito voluto scriverti.

La passaporta che abbiamo preso ci ha portato al Ministero della Magia italiano, nell'ufficio per i trasporti magici.

Qui gli uffici sono grandi il doppio rispetto a quelli nostri, e sembra anche tutto più organizzato.

Appena arrivati il responsabile di quell'ufficio, ha detto ai nostri genitori che il Ministro ci voleva vedere, per darci il benvenuto.

Quando è arrivato sono rimasta sbalordita, intanto era una donna, giovane oltretutto, e molto bella, e aveva un viso molto familiare.

Si è rivolta subito ai miei genitori, e in quel momento ho capito che eravamo parenti.

Sua nonna era la sorella di mio nonno paterno, e si era trasferita in Italia molto giovane, per amore, e non era più tornata in Inghilterra, anche se ogni tanto si scambiava delle missive con la sua famiglia d'origine, ma a causa della guerra babbana, le comunicazioni erano molto difficili, e con il tempo i contatti si erano persi, specie dopo la morte di mio nonno.

Mio padre mi spiego che l'estate scorsa, l'avevano incontrata al Ministero della magia Inglese, durante una riunione tra tutti i Ministri, e dopo essersi riconosciuti, erano stati invitati a venire in Italia per una vacanza.

"Buongiorno Sarah"

"Buongiorno zio William, Buongiorno zia Aloisa" ha risposto il Ministro

"Ragazzi, lei è il Ministro della magia Italiano, si chiama Sarah Zanetti ed è una mia lontana cugina, Sarah, loro sono i nostri amici inglesi, e lei è mia figlia Alice!" ha detto mio padre, e dopo averla salutata, ci ha accompagnati al nostro Albergo, la locanda Bacaro, che si trova nella parte magica.

Anche qui per accedere alla via magica, bisogna puntare la bacchetta su un muro di mattoni, e si accede alla Marco Polo street.

Solo che non assomiglia per niente a Diagon Alley, in quanto la strada è costruita sulle acque che circondano Venezia, e i negozi sono molto più colorati rispetto ai nostri.

Abbiamo camminato abbastanza prima di raggiungere la locanda, e quando siamo arrivati non potevamo credere ai nostri occhi, era bellissima.

"Alice, siamo sicuri di potercelo permettere? Sembra così lussuosa!" mi ha detto Lily, ed in effetti per un attimo l'ho pensato anch'io.

"Siamo ospiti del Ministro, pertanto da quello che mi hanno detto i miei, qui a Venezia non pagheremo nulla!"

"Ah" ha risposto Lily sbalordita

"Roma e Milano invece?" mi ha chiesto Dorcas

"Hanno prenotato i genitori di James in un albergo, sempre nella parte magica!"

"Esistono altri villaggi magici oltre a Marco Polo, qui in Italia?" ha chiesto Marlene, e prima che potessi rispondere, l'ha fatto il Ministro, visto che le ha sentite.

"Certo ragazze, abbiamo diversi villaggi magici, e molti altri semi-magici. Abbiamo il villaggio della Madonnina a Milano, il villaggio Colosseo a Roma, il villaggio Della Valle a Firenze, poi ne abbiamo a Verona, a Torino, e in diversi altri paesi.! Così come abbiamo diverse succursali del Ministero, ne abbiamo una in ogni regione d'Italia!"

"Mi piacerebbe molto visitarli un giorno!" ha risposto Lily

"Perché no? In qualunque momento vogliate tornare sarete i benvenuti, e sarete miei ospiti!"

"Grazie mille Ministro!" hanno ringraziato le mie amiche.

Quando siamo arrivati alla Locanda, c'è stato il problema dell'assegnazione camere, erano tutte da due, ma noi eravamo dispari.

Il personale si è reso subito disponibile a trasformare una stanza da doppia a tripla, e in quella dormiranno James, Sirius e Frankie.

Remus dormirà con Peter, Dorcas con Lene, Mary con Emm, e io naturalmente con Lily.

Le stanze che ci sono state assegnate sono tutte sullo stesso piano, e anche quelle dei nostri genitori, e sono bellissime.

Sono enormi, tanto che, sia io che Lily abbiamo un letto da una piazza e mezza, una scrivania enorme, e quello che Lily ha detto essere una televisione babbana.

Ora mio caro amico, ti devo lasciare, tra poco dobbiamo scendere, per cominciare con la nostra visita alla città.


Tua Alice



Estratti dal diario di Lily Evans


Venezia 17 Luglio 1972


Caro Diario,

questa è l'ultima sera qui a Venezia, e per quanto siano stati tre giorni faticosi, sono sicura che mi mancherà.

In questi giorni non ho mai scritto, e mi dispiace, ma la stanchezza ha prevalso, e infatti, nelle ultime due sere mi sono sempre addormentata appena toccato il cuscino.

Anche stasera sono molto stanca, ma ho deciso di fare un piccolo sforzo, e di scrivere qualcosa, almeno al termine di questi giorni.

Il giorno del nostro arrivo, dopo esserci sistemati alla Locanda, siamo usciti e siamo andati nella piazza principale di Venezia, Piazza San Marco.

È MERAVIGLIOSA!!!

Abbiamo visitato subito la Basilica, enorme e davvero molto bella.

"Lily, non trovi che sia stupenda?" mi ha chiesto Remus, che ho visto molto affascinato da tutto ciò che lo circondava.

"E' veramente bellissima. Ho notato che i tuoi occhi si illuminano ogni volta che vedi qualcosa di così pieno di storia!"

"Sono noioso vero?" mi ha chiesto, e in quel momento forse per la prima volta l'ho guardato davvero negli occhi, e ho visto gli occhi di un bambino triste ma allo stesso tempo entusiasta, e questo me l'ha fatto rivalutare, e dentro di me si è manifestata la voglia di stringere una vera amicizia con quel bambino, dal carattere e dagli interessi simili ai miei, e devo confessarti che è anche davvero carino.

"Perché dovresti essere noioso?Solo perché sei intelligente e ti piace studiare? Anche a me piace studiare, quindi sono noiosa anche io. A dir la verità preferisco una persona noiosa, a una persona chiassosa e irrispettosa!" e il mio sguardo si è spostato subito su Potter e Black.

Anche Remus l'ha notato.

"Non sono così cattivi come credi, concordo che a volte esagerino, però sono ancora giovani, suppongo che quando sarà il momento di dimostrasi seri lo saranno.!"

Ho preferito non rispondere, purtroppo non sono convinta che cambieranno mai, ma mi sono imposta di dar loro una possibilità durante queste vacanze, vedremo.

Tornando a Venezia, dopo aver visitato la Basilica, il papà di Frank e il papà di James hanno proposto di fermarsi a mangiare qualcosa.

Abbiamo mangiato pesce in una piccola Osteria, e non credo di averne mai mangiato di così buono.

Il signor Potter inoltre, ci ha detto che stasera ci farà mangiare la pizza, e che non ha niente a che vedere con quella che fanno in Inghilterra, qui in Italia sono i padroni dei segreti della pizza.

Hanno pagato tutto loro, e anche stavolta non hanno voluto sentire ragioni, anzi, Marlene ci ha anche provato, ma si sono rifiutati, dicendo che i loro ospiti non devono sborsare un galeone.

Infatti hanno pagato loro anche tutti i souvenir che ci siamo comprati, e questo ha fatto felicissimi Remus e Peter, visto che nessuno dei due si sarebbe potuto permettere di acquistare tutte quelle cose, anche se in un primo momento entrambi si sono sentiti in colpa nell'accettare.

Solo l'insistenza e la fermezza della signora Potter li ha convinti.

Dopo aver visitato praticamente tutti i monumenti presenti in Piazza San Marco, e esserci goduti il sole estivo guardando la laguna, siamo rientrati alla Locanda, dove abbiamo potuto gustare delle fantastiche pizze.

Niente a che vedere con quelle nostre, devo ammettere che dopo aver assaggiato queste, mi sono vergognata per quelle che abbiamo servito alla gara di cucina.

Il proprietario della Locanda, è stato così gentile da insegnarci a preparare una vera pizza, e d'ora in poi la farò sempre così.

Ormai ho imparato a cucinare...

Ieri invece abbiamo camminato tantissimo e abbiamo visitato praticamente tutto quello che si poteva vedere in una giornata, e che si trovava sul nostro cammino.

Basiliche, un museo, monumenti, tutto.

A pranzo abbiamo fatto una scorpacciata di tramezzini, e io ne ho mangiati ben 5 da quanto erano buoni. Alla fine del pranzo ero piena da scoppiare, ma lo rifarei altre mille volte se il gusto è questo.

Black è arrivato a mangiarne 8 come anche Peter, mentre gli altri si sono fermati a 5 come me.

La giornata di ieri è stata così intensa che ieri sera mi sono addormentata vestita, Alice mi ha raccontato di avermi trovata addormentata al suo ritorno dal bagno, e di aver chiamato la madre, che con la magia mi ha messo il pigiama, e mi ha rimboccato le coperte.

Sua madre è veramente eccezionale, e mio malgrado anche la madre di Potter lo è, è molto dolce e gentile con tutti.

La mamma di Frank? È simpatica, ma è un pò un generale, e quando si arrabbia mette paura.

Per ora è successo una sola volta, e perché il marito le ha impedito di mettersi il suo cappello con l'avvoltoio mentre andavamo in giro per la Venezia Babbana, e la signora si è arrabbiata tantissimo, finché la mamma di James non l'ha fatta ragionare.

La giornata di oggi te la racconterò domani, perché sono veramente stanca.

Domani saremo a Roma.... La città delle città.

A domani,

Lily




Estratti dal diario di Remus Lupin



Venezia 17 Luglio 1972



Caro Diario,

Come promesso ti scrivo anche oggi per raccontarti come è andata la mia giornata.

Sono stato molto bene, mi sono divertito molto con i miei compagni, e ho trovato in loro degli amici, anche se, sono convinto che se sapessero cosa sono realmente se la darebbero a gambe.

Ho avuto modo di parlare con Lily Evans in questi giorni, e l'ho trovata diversa da come pensavo.

Devo essere sincero, l'anno scorso avevo iniziato a pensarla come James su di lei, ovvero che era antipatica, però in questi giorni l'ho rivalutata.

Ho scoperto che in realtà è una bambina molto dolce e anche intelligente, e con lei sto molto bene.

Se non fosse che quelli come me non hanno diritto di trovare l'amore, me ne sarei potuto innamorare. Lo so cosa starai pensando, siamo troppo giovani, è vero hai ragione, ma non c'è un'età giusta per fantasticare, e le mie sono solo fantasie, non potrebbero mai diventare realtà.

Forse è meglio lasciar perdere questo argomento, e tornare alla mia vacanza.

Non mancherò mai di ringraziare il cielo per avermi fatto conoscere James Potter e la sua famiglia.

Mi hanno fatto il regalo più bello, portarmi in vacanza. Sai, la mia famiglia non sta molto bene economicamente, e purtroppo non ci siamo mai potuti permettere una vacanza, siamo andati un paio di volte, e in giornata, in Scozia, a passeggiare. Quello è stato il posto più lontano da casa che ho visto, e trovarmi in Italia con i miei amici per me è un sogno.

Come lo è aver vinto la gara di cucina e poter visitare l'America.

I genitori di Alice Prewett hanno detto che passeremo anche un paio di giorni nel parco divertimenti di Walt Disney, che ha aperto l'anno scorso.

Non sai chi è Walt Disney? Una persona fantastica, che ha realizzato i miglior cartoni animati della storia, che io personalmente adoro.

Tornando all'Italia, oggi era l'ultimo giorno qui a Venezia, e gli adulti hanno deciso di portarci a vedere le isole Veneziane. Quindi siamo stati a Murano, Burano e Torcello.

Per comodità ci hanno portato di isola in isola con la Smaterializzazione, in modo da poter vedere più cose in poco tempo, e poter dedicare il pomeriggio alla visita della Marco Polo street, visto che non avevamo ancora avuto modo di vederla per bene.

L'isola che ho apprezzato di più è stata quella di Murano, dove si pratica la lavorazione del vetro, e un semplice pezzo di vetro, diventa la cosa più bella al mondo.

Charlus Potter ha insistito, vedendo i miei occhi spalancati di fronte ad alcuni oggetti molto belli, affinché li comprassi per i miei genitori, e mi ha detto senza obiezioni che avrebbe pagato lui, e così ha fatto, ma come per me anche per Sirius e Peter.

Per le femmine invece hanno pagato i genitori di Alice, e per Frank invece i suoi.

Non ci crederai ma in soli tre giorni ho riempito due valigie di regali, che fortunatamente i signori Potter hanno provveduto, oltre che a imbottire di incantesimi per evitare di rompere il vetro, a rimpicciolire, in modo da poterla portare nella mia tasca.

La Marco Polo street invece è completamente diversa dalla nostra Diagon Alley, almeno secondo me. C'è di tutto in quella via, anche dei negozi di stampo babbano, tipo il negozio di alimentari, dove vendono il cibo, cosa che nella Londra Magica non c'è, e quasi tutte le cose da mangiare si trovano dal Farmacista.

I maghi qui sono molto calorosi rispetto agli inglesi, e sono stati molto gentili con noi, anche se non capivamo una parola di italiano, e si sono sforzati di parlare inglese, è stato davvero comico.

Domani partiremo per Roma, e temo che li riempirò altrettante valigie di souvenir.

Non vedo l'ora di arrivarci e vederla. Staremo li una settimana, e poi passeremo gli ultimi due/tre giorni a Milano.

Buonanotte Diario,

Remus



Estratti dal diario di Peter Minus



Roma 18 Luglio 1972


Caro Diario,

è molto che non scrivo più su queste pagine, ma finalmente ho trovato degli amici, e nonostante tu abbia rappresentato il mio unico amico per molto tempo, preferisco non affidare più i miei problemi ad un diario, ma affrontarli, o almeno provarci.

Ti chiederai quindi perché ora io stia scrivendo, e sinceramente me lo chiedo anch'io.

Forse perché volevo documentare la mia prima vera vacanza, e quando sarò più grande vorrei un ricordo di queste giornate, magari dei piccoli dettagli che con il tempo si scordano.

Qui a Roma non è ancora ora di pranzo, e noi ci siamo ritirati nelle nostre stanze per sistemarci e prepararci per andare a pranzo.

Ho visto anche Remus scrivere e ho deciso così di farlo anche io.

Siamo partiti da Venezia questa mattina presto, dopo un'abbondante colazione, e con una passaporta in pochi minuti siamo arrivati a Roma.

Abbiamo dovuto camminare parecchio per raggiungere il Villaggio Colosseo, infatti sono stato molto felice quando hanno deciso di passare la mattinata a riposare, ho camminato troppo in questi giorni.

In realtà speravo che per gli spostamenti nei vari luoghi della città, avremo usato una passaporta, o la smaterializzazione, invece hanno deciso di fare i veri turisti, e quindi di camminare.

Io odio camminare!!!

Da quello che ho potuto notare Roma è molto grande.

Più grande di Londra dici?

Sai che non ne ho idea, non so nemmeno quanto sia grande Londra, visto che nessuno mi ci ha mai portato per più di 5 minuti.

Ci vorranno secoli per visitarla tutta, e faremo tanti chilometri.

Speriamo che almeno i pasti siano abbondanti, così da recuperare le energie.

I signori Potter sono stati molto gentili con me, e hanno pagato loro qualunque cosa io avessi bisogno, e mi ha fatto piacere.

Non vedo l'ora di pranzare.

Forse scriverò ancora qualche riga nei prossimi giorni, ma non sperarci troppo.

Peter



Estratti dal diario di Remus Lupin


Roma 25 Luglio 1972

Caro Diario,

Eccomi qua. Mi dispiace non avere scritto nulla in questi giorni, ma le vacanze sono state davvero così intense e piene che non ho avuto il tempo di scrivere.

Oggi è l'ultimo giorno che passiamo a Roma, e in questa settimana abbiamo visto praticamente tutta la città.

I signori Prewett, visto che erano già stati a Roma, hanno organizzato nei minimi dettagli le nostre giornate, in modo da riuscire a visitare più monumenti possibili, e nonostante la stanchezza, dovuta al camminare tanto, sono contento di essere riuscito a vederli tutti.

Non ho mai visto una città come Roma, infatti secondo me Londra è lontana anni luce dalla bellezza della città eterna.

Vuoi sapere i monumenti che abbiamo visto?

Abbiamo visto il Colosseo, il Pantheon, la chiesta di San Giovanni in Laterano, la Basilica di San Pietro al Vaticano, praticamente dove vive il Papa.

Siamo andati a vedere anche la Fontana di Trevi, e ognuno di noi ha buttato una moneta, questo significa che prima o poi torneremo a visitarla, e spero accada presto.

Ieri invece abbiamo passato la mattina a Villa Borghese e ci siamo riposati un pochino, infatti eravamo tutti stanchi di camminare, compreso gli adulti, in particolare la mamma di Frank.

Quando suo marito ha proposto di andare a visitare Castel Sant'Angelo ieri mattina, luogo che non era stato incluso nell'itinerario per mancanza di tempo, la signora Augusta è sbottata e ne ha dette di tutti i colori al signor Paciock, tanto che si è guardato bene dal contraddirla.

In quel momento mi sono reso conto che Frank aveva ragione quando diceva che sua mamma faceva paura.

In questi giorni a Roma abbiamo mangiato tanto e bene, e mi sono reso conto che noi a Londra non sappiamo cosa voglia dire mangiare sano.

Noi siamo abituati a cibo da fast food, anche se a scuola gli elfi cucinano molto bene e vario, mangiamo spesso pollo al forno, salsicce, uova, bacon, tutte cose abbastanza pesanti.

Qui invece ho potuto apprezzare una cucina ricca, gustosa e soprattutto sana.

Ne ho approfittato e ho comprato un libro pieno di ricette italiane, ma scritto in inglese, l'abbiamo trovato in una piccola libreria nella via magica a Roma.

Non vedo l'ora di farlo leggere alla mamma, e visto che lei è molto brava a cucinare, sicuramente d'ora in poi potrò mangiare meglio.

Ormai è ora di rimetterti in valigia, visto che domani mattina lasceremo Roma, ma non ti preoccupare, ti riprenderò domani sera, quando saremo a Milano.


Buonanotte

Remus




Estratti dal diario di Emmeline Victoria Vance


Roma 26 Luglio 1972


Caro Diario,

Ti sto scrivendo da Milano come promesso.

Stamattina la partenza da Roma è stata un caos.

Avevamo la passaporta per le 9.30 e per poco non l'abbiamo persa.

Tutta colpa di Sirius Black e James Potter.

Cosa hanno fatto?

Non hanno sentito la sveglia, e si sono alzati alle 9.25, e solo perché la mamma di James si è presentata nella loro camera urlando.

Perché non l'ha fatto prima?

La signora Potter, assieme al marito era andata a svegliarli alle 8, e loro probabilmente, anzi, sicuramente, si sono addormentati di nuovo, e ce ne siamo accorti quando ci siamo ritrovati tutti assieme dopo colazione, per prendere la passaporta.

La signora Potter li ha svegliati, e con un incantesimo di Levitazione, li ha trasportati entrambi nella hall, e sono arrivati giusti in tempo non appena la passaporta si è illuminata.

Per fortuna i loro bagagli erano già stati portati giù.

Quando siamo arrivati li ha sgridati per almeno mezz'ora davanti a tutti, e per una volta entrambi si sono vergognati, in particolare Sirius.

Secondo me stava per piangere, anche se si è trattenuto.

Anche la mamma di James deve essersene accorta, visto che poi l'ha preso in disparte e ci ha parlato, anche se non so cosa si sono detti, so solo che dopo lui era molto più tranquillo.

James invece ha avuto il coraggio di ribattere a sua madre, e avrebbe continuato a farlo se lei non lo avesse minacciato di non fargli più toccare la scopa, e quindi fargli perdere la possibilità di entrare nella squadra di Quidditich di Grifondoro.

Questa minaccia lo ha calmato all'istante.

Lily poi mi ha confidato che se Potter le darà il tormento userà la stessa minaccia che ha usato la signora Potter.

Tornando a stamattina, dopo che siamo arrivati e abbiamo preso possesso delle nostre camere, siamo usciti e siamo andati a fare un giro in centro a Milano.

Abbiamo visitato il duomo, e per vederlo bene abbiamo impiegato quasi due ore.

Poi abbiamo visto l'arco della pace, e dopo pranzo abbiamo passato il pomeriggio al Parco Sempione.

Domani ci hanno detto che visiteremo il Castello Sforzesco, che non vedo l'ora di vedere, sono proprio curiosa di vedere se somiglia a Hogwarts, e nel pomeriggio faremo un giro sui Navigli.

Torneremo a casa il 28, tre giorni prima di quanto si era previsto, però siamo tutti molto stanchi, e i genitori di Alice preferiscono che ci riposiamo un po' prima di partire per l'America.

Noi ragazze staremo tutte da Alice, mentre i ragazzi, tranne Remus che tornerà a casa per qualche giorno, staranno a casa di Potter.

Staremo 5 giorni senza di loro, in tutta tranquillità, e ci ritroveremo poi per la partenza.

È meglio che vada a dormire, domani mattina la sveglia suonerà presto, e non vorrei proprio avere un risveglio come quello di Potter e Black stamattina.

Emms









Eccoci alla fine di questo capitolo.

Lungo vero?

Ormai stiamo per arrivare al secondo anno, manca ancora un capitolo e poi saremo sul treno per Hogwarts.

Il prossimo capitolo sarà inerente alla vacanza americana.

Temo ci vorrà un po' di tempo prima di vedere il prossimo capitolo pubblicato, lo sto iniziando ora.

Dipende tutto dal tempo che ho a disposizione.

Pertanto potrebbe essere stasera, dubito, come tra un mese.

Un piccolo commento?

Ale146

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Capitolo 23
*** Parte 2 Primo Anno Cap 17: America ***


Eccomi, non sono sparita... Allora ecco il capitolo riguardante le vacanze americane. I nostri amici sono pronti a partire e a divertirsi.

Il capitolo sarà scritto in due modi diversi. La prima parte sarà descrittiva, la seconda invece sarà sotto forma di diario, e ho deciso di scrivere tutto dal punto di vista di Remus, in quanto è quello che più di tutti ama la storia e la sa spiegare bene, forse anche più della nostra Lily.

Infatti la mia idea è di rendere protagonisti tutti i Malandrini e i loro amici per i primi anni, per concentrarsi poi su James e Lily.





Le vacanze in Italia ormai erano un ricordo per i piccoli Grifondoro, era il momento di guardare avanti e pensare all'America.

Prima di partire per il nuovo continente avevano avuto la possibilità di stare qualche giorno a casa con le proprie famiglie.

Le ragazze avevano deciso di rimanere a casa di Alice, mentre tutti i ragazzi sarebbero andati da James, tutti tranne lui, Remus.

Il giovane Grifondoro avrebbe tanto voluto stare con i suoi nuovi amici, ma la luna piena si avvicinava, e non poteva rischiare che qualcuno lo scoprisse.

Remus stava seduto davanti alla finestra, un libro in mano, ma non lo stava leggendo, aveva lo sguardo fisso davanti a sé, e pensava.

Pensava a quei giorni meravigliosi passati in Italia, pensava ai suoi nuovi amici, pensava alla sua famiglia, e pensava a sé stesso, e forse per la prima volta a Remus Lupin, studente di Hogwarts, anziché a Remus Lupin, il lupo mannaro.

Al suo rientro a casa si era precipitato dai suoi genitori, li aveva trovati seduti attorno al tavolo, in silenzio.

La sua entrata li aveva fatti sobbalzare dalla paura, non si aspettavano un arrivo così turbolento da parte del loro tranquillo figlio.

“Mamma, papà” urlò Remus “Sono tornato!” e senza pensare, senza riflettere si lanciò tra le braccia di sua madre, che prontamente le aveva aperte per accoglierlo.

John li guardava amorevolmente, pronto ad abbracciare anche lui il suo ragazzo, perché ormai bambino non si poteva più essere riferito a Remus, stava crescendo ormai.

“Remus, figlio mio, sono così felice di vederti. Mi sei mancato tanto!” disse Helen, staccandosi per un attimo dall'abbraccio del figlio per poterlo guardare “Sei cresciuto tesoro!”

Infatti Remus si era alzato di almeno 15 cm dall'anno precedente, se continuava a crescere così, entro un paio d'anni avrebbe raggiunto l'altezza di suo padre, superandolo di una buona spanna.

Remus non perse tempo, e dopo essersi fatto abbracciare anche dal suo vecchio, iniziò a raccontare ai genitori la sua vacanza.

Mai i coniugi Lupin avevano visto il figlio così entusiasta, mai da quando il destino era stato crudele con lui, e la luna aveva reclamato la sua vita.

Remus parlò per ore, e mai una volta i suoi genitori diedero segno di annoiarsi, entrambi ascoltavano rapiti il figlio raccontare la sua vacanza.

Rimasero ancora più sbalorditi quando videro i bagagli di Remus pieni di souvenir, e non riuscivano a capacitarsi del perché Charlus Potter e la moglie, avessero insistito per pagarli loro.

Ora si sentivano in forte debito.

John infatti avrebbe voluto mandare un sacchetto di galeoni ai signori Potter, ma non li aveva. Purtroppo non si poteva permettere di ripagarli.

Remus spiegò loro che ci aveva provato a rifiutare con i genitori di James, ma entrambi non avevano voluto sentire ragioni, e che, se poteva consolarli, non avevano pagato solo per lui, ma anche per gli altri compagni di dormitorio di Remus, che comunque avrebbero potuto permetterselo, ma la motivazione data dai coniugi Potter era stata molto semplice, fintanto che erano loro ospiti, non avrebbero dovuto sborsare uno zellino.

Tranquillizzati, anche se enormemente dispiaciuti di non poter fare di più per il loro figlio, e consapevoli che non avrebbero mai potuto ricambiare la generosità di quella famiglia, non così almeno, si prepararono a trascorre la notte peggiore del mese.

Quella notte infatti, la luna sarebbe stata piena, e Remus si sarebbe trasformato in un lupo.

Subito dopo cena Remus venne rinchiuso in cantina, luogo da dove non sarebbe potuto uscire, in modo da non rischiare di far male a nessuno durante la sua trasformazione.

La notte trascorse rapidamente, e la mattina dopo, quando Helen e John entrarono in cantina per prendere il figlio, lo trovarono addormentato, e furono sbalorditi da non vedere neanche un graffio sul suo corpo. Per la prima volta dacché avevano memoria, Remus non si era fatto nulla, non si era morso.

Remus dormì a lungo quel giorno, e anche i due giorni seguenti si riposò molto, non voleva arrivare stanco dai Potter, ma pronto per una nuova avventura.

Ormai i bagagli erano pronti, e l'arrivo di Charlus Potter, che era venuto a prenderlo, annunciò la continuazione di quelle vacanze meravigliose.



A casa Potter i giovani Grifondoro si erano precipitati in cucina non appena avevano toccato terra, seguiti da Charlus, anch'esso affamato.

Dorea rimase in piedi al centro della sala, impietrita.

Non si erano nemmeno degnati di darle una mano con i bagagli, prima di andare a riempire il loro stomaco.

Suo marito non l'avrebbe passata liscia.

Prima di raggiungerli in cucina, chiamò Lizie e Tammy, due degli elfi domestici di casa Potter, e affidò loro i bagagli, che si affrettarono a portarli nelle varie stanze.

Era stata tentata di chiamare anche Milly in aiuto, l'ultima elfa di casa, per fare un dispetto al marito e al figlio, visto che sicuramente in cucina Milly stava preparando loro da mangiare, ma si era trattenuta solo per la presenza di Sirius, Peter e Frank.

Raggiunse la sua famiglia in cucina, e li vide tutti, nessuno escluso, mangiare come se non avessero toccato cibo per giorni.

“Charlus, ma non ti vergogni? Alla tua età ti comporti come un ragazzino, e stai dando un pessimo esempio ai nostri ospiti!”

Charlus ebbe il buon gusto di assumere un'espressione colpevole e di posare sul tavolo il succulento panino che teneva in mano.

Non era il caso di far arrabbiare ulteriormente Dorea.

Anche i ragazzi fermarono il loro assalto al cibo, tutti eccetto James, che continuò a mangiare come se nulla fosse, ignorando sua madre che lo guardava con uno sguardo di fuoco.


A casa di Alice invece, le ragazze dalla stanchezza avevano deciso di saltare la cena e andare direttamente a dormire.

Prima di coricarsi, Lily decise di scrivere a Severus, tramite il loro diario. Erano giorni che non sentiva il suo giovane amico ed era preoccupata. Probabilmente Severus era ancora arrabbiato con lei e non ne capiva il motivo.

In realtà aveva capito che Severus non voleva perdere la sua amicizia, e nemmeno lei lo voleva, però doveva capire anche le sue esigenze.

Comunque dopo avergli scritto e non aver ricevuto risposta, chiuse gli occhi e in pochi attimi si addormentò tra le braccia di Morfeo.

Quei pochi giorni a casa passarono molto in fretta e presto fu tempo di prepararsi a partire.


La partenza per il nuovo continente fu ancora più difficile di quella per l'Italia.

I bagagli erano più numerosi visto che sarebbero rimasti via più tempo, e i ragazzi più agitati per la nuova avventura che li aspettava.

Grazie al ruolo ricoperto da Charlus e Dorea al Ministero, era stata accolta la richiesta di far partire la passaporta direttamente da casa loro, in memoria della precedente partenza per l'Italia e del caos fatto nell'ufficio del trasporto magico.

L'itinerario era stato organizzato per filo e per segno da parte degli adulti, affinché i ragazzi potessero vedere il maggior numero di città senza perdersi nulla.

Si sarebbero spostati praticamente ogni giorno, e solo in alcune città sarebbero rimasti almeno due giorni.

Erano tutti riuniti attorno ad un salvagente, che celava in realtà la loro passaporta, pochi istanti e essa si illuminò, facendo sparire con sé quel grande e strano gruppetto e da li inizia la nostra avventura.


Estratti dal diario di Remus Lupin


                                                                                                                                                                          02 Agosto 1972


Caro Diario,

Questa è la prima pagina che scrivo dall'America. Hai capito bene, sto scrivendo dal nuovo continente, dove sono arrivato assieme ai miei amici ieri.

Ti chiederai perché non ho scritto nulla ieri sera, ero troppo stanco dopo aver girovagato l'intera giornata. Ti prometto però che scriverò tutti i giorni da adesso fino alla fine del viaggio. Il motivo? Ogni giorno ci sposteremo in una città diversa, e voglio documentare il tutto.

Ora siamo a San Francisco, dove siamo arrivati ieri mattina molto presto. In realtà quando siamo partiti da Londra erano le 17.00 e arrivati qui abbiamo scoperto che erano appena le 8.00 del mattino. Ci eravamo scordati del fuso orario, o almeno io e i miei compagni, di certo gli adulti lo sapevano.

Tra ieri e oggi abbiamo visitato il quartiere di Chinatown. Il papà di James ha detto che molte delle case in questo quartiere assomigliano a quelle cinesi. E lui lo sa perché da giovane è stato a Shangai.

Siamo stati anche nel quartiere italiano, North Beach dove abbiamo visitato la Chiesa, bellissima.

Siamo stati a vedere il Golden Gate Bridge, dicono che visto di sera sia ancora più spettacolare, ma purtroppo noi ci siamo stati di giorno.

Al pomeriggio abbiamo visto l'Exploratorium, il più importante museo scientifico al mondo, e anche se è stato bellissimo, posso dire che avrei preferito vedere qualche monumento. Forse perché non sono molto appassionato di scienza.

A James e Sirius invece è piaciuto molto, mentre Lily la pensa come me.

Siamo stati sempre assieme in questi due giorni, e tempo proprio di star innamorandomi di lei. So che è sbagliato, infatti sto facendo di tutto affinché lei non lo capisca. Non potrebbe mai stare con uno come me.

Tornando alla visita, ho adorato invece l'Underwater World, l'acquario sottomarino. Sembrava di essere dentro il mare con i pesci, una cosa straordinaria.

In questi due giorni abbiamo camminato tantissimo, e siamo tutti stanchi. Solo che come ci ha ricordato la signora Augusta, siamo solo all'inizio e avremo ancora molto da camminare.

Ora è il caso che vada a letto. Domani mattina partiamo presto e con la smaterializzazione congiunta andremo al Parco Nazionale Yosemite, dove rimarremo due giorni.

I genitori hanno deciso che ci diranno la successiva destinazione la sera prima di partire.

A domani sera.

Remus


                                                                                                                                                                               04 Agosto 1972

Caro Diario,

sono imperdonabile. Non ho mantenuto la promessa. Non ho scritto nulla ieri sera. Il motivo? Mi sono addormentato al tavolo della cena, e la mamma di James mi ha portato in camera con l'incanto di levitazione. Fortunatamente non sono stato l'unico. Per i ragazzi siamo stati io, Peter e Frank, mentre per le ragazze Lily, Emmeline e Marlene. Gli altri non sono crollati a tavola, anche se ci è mancato poco. Eravamo stanchissimi.

Ieri abbiamo raggiunto il parco Nazionale Yosemite e abbiamo camminato veramente tantissimo. Abbiamo cercato di visitare il più possibile ieri, e siamo riusciti a salire anche in alto. Cioè, io Remus Lupin, ero sulla Sierra Nevada e da li potevo vedere tutto ciò che mi circondava. Non riesco a decidere quale fosse la cosa più bella vista al parco. Tutto era bello, dalle sequoie, alle cascate che sono fantastiche. Abbiamo fatto delle brevi soste per mangiare qualcosa e per riposare i nostri piedi, ma a parte questo eravamo sempre in movimento.

Oggi invece abbiamo visitato i dintorni del parco. In particolare siamo stati a visitare Bodie, una cittadina che si trova sempre sulla Sierra Nevada, e lo sai una cosa? È una città fantasma del Far West. In realtà per i Babbani è una città disabitata, per i maghi invece è popolata di fantasmi. Essi sono visibili solo dai maghi, e noi durante la visita ne abbiamo visti alcuni. All'inizio si comportavano normalmente, non avevano capito che li potevamo vedere, ma un paio di battutine di Sirius e si sono accorti che potevamo vederli. Al primo impatto sono stati poco amichevoli, se potevano ci avrebbero attaccato, ma fortunatamente il signor Potter, dopo aver mostrato il suo tesserino di Auror è riuscito a spiegar loro chi eravamo e cosa facevamo li, e soprattutto fargli capire che non avevamo cattive intenzioni.

Ci hanno spiegato che il fondatore della città era un babbano, e quando la città fu abbandonata, alcuni maghi vi si trasferirono. Purtroppo una bomba durante la Guerra, cosa che nessuno di loro poteva prevedere, distrusse parte del villaggio, in particolare la Locanda della cittadina, dove in quel momento la popolazione era riunita per seguire una partita di Quidditich alla radio. Ovviamente non ci fu alcun superstite, e la gran parte di loro decise di lasciare un'impronta della propria anima indietro.

Siccome sono pochi i maghi che arrivano fin qui, quasi nessuno sa cosa è successo a quei cittadini, e il signor Potter ha promesso loro che appena tornato in Inghilterra avrebbe contattato il Consolato della Magia Statunitense per informarli di ciò che avevano scoperto, e per dare un riconoscimento post-mortem a loro, vittime di una guerra che non li riguardava.

È stata una visita che ci ha insegnato molto, e mi ha lasciato dentro un tesoro, che porterò nel mio cuore per sempre.

Che tesoro?

Che la vita è la cosa più preziosa che abbiamo, e nessuno ha il diritto di toglierla. E prometto che quando sarò più grande combatterò chiunque lo faccia.

Domani passeremo la giornata a Monterey. Che città è? Non ne ho idea, domani lo scoprirò.

Remus



                                                                                                                                                                          05 Agosto 1972


Caro Diario,

Stavolta ho mantenuto la promessa, ti ho scritto appena abbiamo terminato la giornata di visita. Oggi abbiamo visitato Monterey. È una cittadina che si trova non lontano da Los Angeles, e dove abbiamo visitato uno dei più grandi acquari americani. Fantastico. Come avrai capito mi piacciono molto gli acquari e soprattutto adoro vedere i pesci nuotare attorno a noi. Ecco, forse un po' di paura vedendo nuotare accanto a me gli squali ce l'ho, ma visto che non mi possono fare nulla, mi godo la gita. La giornata di oggi non è stata particolarmente faticosa, e dopo aver visitato la città, abbiamo passato il pomeriggio in albergo a riposare. Eravamo tutti esausti.

La mamma di Alice ne ha approfittato per preparare delle pozioni che sarebbero servite, e poi ce le ha fatte bere.

Una serve per attenuare i dolori alle gambe, una per prevenire i crampi e una era una pozione vitaminica, per poterci fornire energie per le prossime visite. Quella però la potremo prendere solo la mattina prima di iniziare la visita. Vista la giornata molto tranquilla oggi ho potuto osservare il comportamento di James nei confronti di Lily, e sono giunto alla conclusione che James si diverta solo a darle fastidio, ma non perché ci sia un interesse nei suoi confronti, semplicemente perché lei è una delle poche persone, o forse l'unica, che non lo cerca e non lo guarda con adorazione, e quindi credo per lui sia una sfida.

Se è come penso ci vorrà un miracolo per farli avvicinare.

Ti devo salutare ora, Peter è appena uscito dal bagno e ora andiamo a dormire.

Ci sentiamo domani sera con i racconti su Santa Barbara, anche se non credo avrò molto da dire. Probabilmente passeremo la giornata al mare, o almeno qualche ora.

A domani.

Remus



                                                                                                                                                                             09 Agosto 1972


Caro Diario,

è passato qualche giorno dall'ultima volta che ho scritto in queste pagine, mi dispiace, ma non avevo molto da raccontare, o meglio, su Santa Barbara non avevo praticamente nulla da dire, e gli ultimi 3 giorni li abbiamo passati tra Los Angeles e Pasadena, per cui ho preferito scrivere una volta solo e raccontare qualcosa, per non diventare monotono.

A Santa Barbara abbiamo passato la giornata al mare a rilassarci, e tutto questo su pressante richiesta di James e Dorcas, che erano esausti per aver camminato troppo in quei giorni. So che anche altri erano stanchi, ad esempio Peter, ma essendo un ospite aveva preferito stare zitto e sopportare. Ho notato subito l'espressione di felicità apparsa sul suo volto, sostituita da un'espressione preoccupata. Mi ha spiegato dopo che lui si vergognava a mettersi in costume, visto che era un po' sovrappeso. Fortunatamente, o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, la mamma di James ha sentito Peter, e gli ha fatto un bel discorsetto, in particolare gli ha fatto capire che la bellezza è interiore, e che la bellezza esteriore non vuol dire nulla, visto che prima o poi, anche la persona più bella invecchierà e non sarà più bella da vedere in costume. Lui rinfrancato si è messo in costume e ci ha raggiunti sul bagnasciuga.

Ci siamo divertiti ma sia io sia Lily, non vedevamo l'ora di metterci in cammino per visitare la nostra prossima meta, che quel giorno scoprimmo essere Los Angeles.

Cosa abbiamo visto? Beh, in mattinata abbiamo visitato il quartiere di Beverly Hill's, guardando le ville dei personaggi famosi, raggiungendo a piedi Rodeo Drive, dove tutti ci siamo lasciati andare allo shopping. Ah, non ti ho ancora detto nulla, in solo 9 giorni ho riempito una valigia di souvenir, e prevedo di riempirne almeno altre 2 prima della fine del viaggio. Non sono stato l'unico però, un po' tutti abbiamo riempito una valigia a testa. Debitamente rimpicciolita dai signori Potter in modo da poterla portare in giro. Tuttavia li ho sentiti parlare l'altro giorno, volevano andare al consolato Statunitense e richiedere un permesso per far arrivare uno dei loro elfi domestici, affinché provvedesse a portare a casa le valigie con i regali e i ricordi. Sono andati giusto ieri pomeriggio e ieri sera Milly, l'elfo domestico di casa Potter si è smaterializzato qui e ha portato a casa tutti i bagagli.

Tornando a Los Angeles, nel pomeriggio siamo stati a Santa Monica e abbiamo fatto una lunga passeggiata sul lungomare. Nella strada per tornare alla Locanda abbiamo visitato il quartiere di Venice con la relativa spiaggia, proprio mentre era in corso uno spettacolo con attori di strada, fatto apposta per i turisti. Molto suggestivo.

Ieri invece abbiamo visitato il quartiere di Hollywood, poi ci siamo smaterializzati a Long Beach e abbiamo visitato anche il transatlantico Queen Mary, che è diventato un museo. Abbiamo pranzato li prima di raggiungere nuovamente il centro della città e concederci l'ultima passeggiata.

Oggi invece abbiamo raggiunto la città di Pasadena e dopo averla visitata, ci siamo guadagnati il pomeriggio di relax.

Siamo rimasti tutti in Albergo, troppo stanchi per fare qualsiasi altra cosa. Fortunatamente la pozione che ha preparato la mamma di Alice funziona, altrimenti staremo messi molto peggio. La pausa di oggi le ha permesso inoltre di prepararne ancora, visto che le scorte si stavano esaurendo. Siamo in tanti a berla, visto che anche gli adulti hanno deciso di prenderla.

Ora scendo a cenare, ho molta fame, cosa che di solito non succede. Credo sia per il movimento che sto facendo in questi giorni.

Ci sentiamo domani sera, e ti scriverò direttamente da Miami.

Remus



                                                                                                                                                                                  12 Agosto 1972


Caro Diario,

Eccomi qui, di nuovo in ritardo. Ormai ci sarai abituato. Per i prossimi giorni sarà sempre così, non scriverò tutti i giorni, un po' per stanchezza, un po' perché passeremo alcuni giorni nelle stesse città, quindi non voglio correre il rischio di ripetermi con i racconti.

Siamo arrivati a Miami due giorni fa e abbiamo passato la giornata a camminare per quelle strade fantastiche. L'idea degli adulti era quella di visitare più monumenti possibili in una giornata, e devo dire che siamo stati molto bravi, ne abbiamo visitati una decina. Ovviamente ci siamo smaterializzati nei diversi punti della città, questo per fare prima. Come sapevano dove materializzarsi? Me lo ero sempre chiesto anche io, e l'altra sera il mistero è stato svelato.

Prima di partire da Londra, ai signori Potter è stata fornita una piantina dettagliata, con tutte le stazioni della Metropolvere e anche i luoghi delle possibili smaterializzazioni. Questa piantina era stata chiesta direttamente al Ministero Statunitense quando erano stati richiesti i permessi di entrata nel loro paese. Avremo comunque modo di vedere il Ministero e di conoscere il Ministro quando arriveremo a Washington. Era stato il Ministro della Magia inglese, la Jenkins, ad organizzare l'incontro. In realtà da quanto ho capito l'incontro era stato organizzato per gli adulti, ma quando il Ministro Americano ha saputo della nostra presenza ha esteso l'invito anche a noi. Ho sentito i genitori di James parlare assieme a quelli di Frank e di Alice, e dicevano che questo incontro organizzato non era casuale. Il nostro Ministro voleva stringere più amicizie possibili con gli stati esteri, perché temeva che Tu-sai-chi non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di ottenere il potere, e lei sperava di ottenere aiuti e sostegno da parte degli altri stati. Visto che quello Statunitense, assieme a quello Australiano, sono tra i più grandi e organizzati nel Mondo Magico, non è sbagliato il suo ragionamento.

Sto divagando. Tornando a noi, ieri invece ci siamo spostati a visitare le Isole Keys. Ovviamente non siamo riusciti a visitarle tutte, visto che sono circa 1700, ma abbiamo visto le principali isole.

Key West, Marathon, Layton e Islamorada. Il panorama che si gode da queste isole è a dir poco fantastico, strepitoso, megagalattico, meraviglioso. Non credo di aver mai visto una cosa del genere, sono praticamente in mezzo all'Oceano, e ovunque tu ti giri vedi acqua, semplice e pura acqua cristallina. Praticamente trasparente. In confronto a qui, l'acqua che bagna le coste dell'Inghilterra è sporca, nonostante non lo sia realmente. Abbiamo camminato a piedi nudi sulla sabbia bianca, e ci siamo goduti questa inaspettata giornata di relax.

Le ragazze hanno improvvisato una partita a pallavolo, uno sport babbano, di cui Lily e Mary sono appassionate, con un pallone fatto apparire dalla signora Prewett, e in pochi attimi anche noi ragazzi ci siamo uniti. Abbiamo formato due squadre miste giocando per almeno due ore. Alla fine eravamo esausti ma felici.

Ho notato anche che in questi giorni Lily e James parlano assieme in modo civile. La tregua che hanno fatto prima di partire continua, anche se secondo me non durerà a lungo. O almeno non proseguirà con l'inizio della scuola.

Oggi invece abbiamo visitato tre città. Fort Lauderdale, Palm Beach e Cape Canaveral. Nei primi due posti siamo rimasti poco, visto che entrambi erano luoghi di mare, e al mare eravamo già stati il giorno prima. A Cape Canaveral invece siamo rimasti molto. Abbiamo visitato il JFK Space Center. Cos'è? Un posto magico, dove in pratica vengono lanciati missili e navicelle verso gli altri pianeti dello spazio. Da qui due anni fa è partito il primo uomo che è riuscito a sbarcare sulla Luna. I miei compagni Purosangue che non avevano mai sentito parlare dei viaggi sulla Luna, ne sono rimasti affascinati. E non mi stupirei se James e Sirius ci volessero andare pure loro. Te lo dico perché li ho visti parlottare sotto voce per diverso tempo, mentre lanciavano delle occhiate alle navicelle. Oddio, se trovassero il modo di raggiungere i pianeti dello spazio, forse potrei unirmi a loro, ma solo per tenerli d'occhio, sia chiaro. Ma chi voglio prendere in giro? Ci andrei perché vorrei vedere da vicino i pianeti che ci circondano, e scoprire se Marte è veramente abitata. Purtroppo sono solo sogni. Beh, sognare non ha mai fatto male a nessuno, o no?

Ora è meglio se vado a dormire, domani andremo al Walt Disney World, dove staremo due giorni.

Non vedo l'ora.

Remus



                                                                                                                                                                                      14 Agosto 1972


Caro Diario,

In questo momento sono il bambino più felice del mondo. Anzi, dell'universo.

Come ti avevo accennato, l'altro giorno siamo arrivati al Walt Disney World e già vederlo all'ingresso mi sembrava di essere in un sogno. Non avrei mai pensato di riuscire a vedere un luogo che con i suoi racconti e i suoi cartoni ha accompagnato la mia infanzia. Quei cartoni sono stati l'unico modo che avevo di sognare dopo che sono stato morso.

Per fortuna non sono l'unico ad adorare quei cartoni. Anche Lily e Mary che hanno i genitori Babbani sono cresciute con questi cartoni.

In realtà anche Marlene che ha la mamma nata Babbana conosce il mondo di Walt Disney, James, e con mia sorpresa anche Frank. Mi ha spiegato che siccome sua madre ha tante amiche nate Babbane, alle sue feste di compleanno ha ricevuto diverse VHS con i suddetti cartoni, e quindi ha imparato ad amarli anche lui.

I nostri compagni che invece non ne avevano mai sentito parlare ne sono rimasti affascinati.

Abbiamo passato due giorni bellissimi sulle giostre e a conoscere i vari personaggi Disney.

Io e Frank abbiamo promesso agli altri di far vedere loro le cassette con i cartoni al nostro rientro a casa, anche se probabilmente dovranno attendere le vacanze di Natale, visto che rientreremo giusto in tempo per prendere il treno che ci riporterà a scuola.

Oggi non ho molta voglia di scrivere, la mia mente è ancora tutta al parco.

Vedrai che recupererò nei prossimi giorni, visto che domani saremo a New York dove resteremo per 3 giorni.

Finalmente la Grande Mela.

Ci sentiamo nei prossimi giorni.

Remus



                                                                                                                                                                                      18 Agosto 1972


Caro Diario,

In questo momento ti scrivo dal mio letto newyorchese. Per prima cosa volevo chiederti scusa per le diverse incongruenze che avrai trovato nei miei racconti. In particolare per quanto riguarda l'organizzazione del viaggio.

All'inizio ti avevo detto che avevamo deciso noi le tappe, ed era vero, però nei giorni antecedenti la partenza, un gufo dei signori Potter ha chiesto a tutti se ci dispiaceva che fossero loro a decidere le città da vedere. Ovviamente avrebbero tenuto conto delle città che volevamo vedere noi, ma avrebbero inserito anche altre cittadine da vedere, e distribuito meglio le giornate.

Nessuno di noi ha avuto da obiettare, anzi, devo dire che sono stati veramente gentili a farsi carico anche di questo impegno.

Tornando al mio bellissimo e comodo letto newyorchese, questa è l'ultima sera che passiamo in questa meravigliosa città. Abbiamo passato qui 3 giorni stupendi.

Vuoi sapere cosa abbiamo visto in tre giorni? Beh, ho solo una parola da dire, tutto.

O meglio, tutto quello che ci poteva interessare.

Il primo giorno abbiamo visitato la zona sud di Manhattan, quindi un bel giro per Little Italy, dove abbiamo anche pranzato in un piccolo ristorantino italiano, gestito da una coppia di signori di origine napoletana, che ci hanno preparato una buonissima pizza alla napoletana.

Nel pomeriggio invece abbiamo raggiunto il quartiere di Greenwich, dove siamo rimasti poco, giusto un giretto, per proseguire poi per l'Empire State Building, dove siamo saliti fino in alto al piano panoramico da dove abbiamo potuto ammirare un panorama mozzafiato.

Nonostante la giornata molto piena di oggi, non sono riuscito a non pensare a Lily.

Non so come comportarmi, e soprattutto non so con chi confidarmi. James e Sirius non capirebbero, e Peter non credo sia capace di dare consigli amorosi, e soprattutto temo non sia capace di tenere la bocca chiusa. Non voglio rivolgermi ai miei genitori perché temo la prenderebbero male, vista la mia condizione, e non sento corretto chiedere un consiglio al signor Potter.

Credo mi toccherà tenere tutto per me, a meno che io non decida di chiedere direttamente un consiglio a Silente, non tanto per quanto riguarda i sentimenti, ma per sentirmi confermare che quelli come me non possono avere storie d'amore, perché è pericoloso.

Ho deciso, appena tornerò a scuola ne parlerò con il preside.

Tornando a New York, ieri invece siamo passati per Wall Street, una strada molto famosa per i babbani, e poi abbiamo attraversato il Ponte di Brooklyn e visitato il Metropolitan Museum of Art, abbiamo usato per la prima volta la metropolitana, e nonostante sia stato interessante, abbiamo convenuto che fosse più semplice e veloce spostarci tramite materializzazione.

Abbiamo pranzato a Chinatown e poi visitato Central Park. Dopo aver visto il parco ci siamo smaterializzati a vedere la Statua della Libertà.

Oggi invece abbiamo visitato i quartieri del Queens, di Brooklyn e di Harlem al mattino, per poi concederci un pomeriggio di shopping babbano al Rockfeller Center.

Siamo rientrati in albergo dopo aver cenato al 21, un ristorante di New York, forse uno dei più costosi al mondo. Il cibo era molto buono, però per il costo tutti noi ci aspettavamo porzioni un pochino più abbondanti.

Dopo aver ricevuto il conto ci sono voluti 20 minuti buoni per far riprendere la signora Paciock, sembrava che qualcuno le avesse fatto l'incantesimo della Pastoia, invece era semplicemente sotto shock per il totale.

Il signor Potter l'ha rassicurata dicendo che avrebbe pagato lui visto che l'idea era stata sua.

Ora io mi chiedo, ma quanto sono ricchi i Potter?

Domani abbiamo la sveglia molto presto, dobbiamo andare a Washington dove incontreremo il Ministro della Magia Americano, e siamo tutti molto emozionati.

A Presto.

Remus



                                                                                                                                                                                      21 Agosto 1972


Caro Diario,

Sono imperdonabile è vero, ho preso la brutta abitudine di scrivere ogni tre giorni, ma non riesco a fare diversamente. Comprenderai certo che la sera sono molto stanco, e poi preferisco scrivere di più città in una volta sola.

Dove eravamo rimasti?

In attesa della partenza per Washington che è avvenuta senza problemi, tutti eravamo davvero molto eccitati e felici.

Il signor Prewett ci ha spiegato che la mattina avremmo visitato la città, mentre l'incontro con il Ministro era previsto nel pomeriggio.

Ci siamo materializzati direttamente davanti a Union Station (non proprio davanti, ma in un vicolo nascosto agli occhi dei curiosi), la bellissima stazione in stile neoclassico. Beh, non ho mai visto una la facciata di una stazione cosi maestosa e bella.

Nella guida che ci hanno preso i genitori di Frank, c'è scritto che la stazione fu costruita nel 1908 e che è una della stazioni più frequentate .

Davanti alla stazione c'era il monumento di Cristoforo Colombo. Chi era? Colui che ha scoperto l'America nel 1492, ho letto tutta la sua storia e l'ho trovata affascinante, ma questo non è il momento di raccontartela, per ora ho altre cose da dirti.

Guardandoci intorno abbiamo intravisto il Campidoglio, la sede ufficiale del congresso USA. Per raggiungerlo siamo passato davanti alla Corte Suprema e alla Biblioteca del Congresso, e li sia io che Lily ci siamo dovuti trattenere dal correre al suo interno e passarci l'intera giornata.

Con stupore abbiamo avuto il permesso di visitare il Capitol, anche se devo ammettere la visita per noi che di politica babbana non ne sappiamo molto, o meglio io qualcosa so, ma di quella britannica, non è stata molto interessante.

Dopo una bellissima passeggiata nel viale dei National Mall, siamo arrivati davanti ad un bellissimo Memorial dedicato alla Seconda guerra Mondiale. Chissà se ne faranno uno anche da noi al termine della guerra magica che sta per iniziando a Londra.

Speriamo termini prima della fine della scuola, altrimenti temo che James e Sirius vorranno prendervi parte, in difesa della popolazione magica.

Io dici? Ovviamente prenderei parte anche io alla difesa del mio mondo, ma spero davvero non debba mai succedere.

Passando ad un argomento più allegro ma collegato alla nostra situazione attuale, ti volevo raccontare dell'incontro con il Ministro.

Dopo aver pranzato, ci siamo smaterializzati alla Casa Bianca, o meglio alla parte magica della Casa Bianca, che nessuno sa esistere.

Men che meno il Presidente Americano.

In pratica nello stesso giardino, è stata eretta una costruzione magica, invisibile agli occhi dei babbani e dei curiosi, anche se maghi. Solo chi è stato invitato a visitare il ministero della magia, avrà la facoltà di vederla. Infatti non è possibile accedervi, se non tramite materializzazione direttamente all'interno dell'edificio, e su invito, altrimenti si corre il rischio di spaccarsi visto che saresti respinto indietro da una barriera eretta a protezione, o tramite Metropolvere, e anche li sempre su invito.

Beh, noi eravamo stati invitati, pertanto ci siamo materializzati direttamente all'interno, e non appena siamo arrivati siamo stati circondati da almeno una quindicina di auror che ci puntavano la bacchetta addosso. Fortunatamente il signor Potter, prima di partire ha avuto la brillante idea di trasfigurare i propri abiti in quelli da Auror e appuntarsi al petto il distintivo, così anche i genitori di Frank e Alice. Questa ha permesso agli auror americani di riconoscere i signori Potter come Auror Britannici e hanno abbassato le bacchette.

Dopo un controllo alle bacchette, per verificare la veridicità di quello che stavamo dicendo, ci hanno portato nello studio del Ministro. Era enorme. Ora io non so se lo studio del nostro Ministro sia così grande, anche se dalla faccia sbalordita della signora Prewett credo di no, ma questo è veramente bellissimo. Appesi alle pareti moltissimi quadri, appartenenti sia al mondo magico, sia a quello Babbano.

Abbiamo conosciuto il Ministro della Magia Cameron Lewis, è risultato molto simpatico e soprattutto molto giovane, non avrà avuto più di quarant'anni, solo che sembrava poco educato chiedere l'età.

L'abbiamo visto per pochi minuti perché poi si è chiuso assieme agli adulti nel suo ufficio, e noi ragazzi siamo stati accompagnati in una saletta riservata, dove siamo rimasti in attesa che la loro riunione terminasse. Fortunatamente nel tempo che abbiamo aspettato, circa un paio d'ore, ci hanno portato da mangiare e l'auror assegnato a stare con noi ci ha raccontato come funziona il loro ministero. Tutto diverso da noi. Lo sapevi che loro diventano maggiorenni a 16 anni? E che a quell'età possono anche smaterializzarsi. Sarei molto tentato di venire a vivere in America solo per potermi smaterializzare liberamente tra qualche anno. Anche James e Sirius l'hanno pensata come me, anche a loro è passato per la testa di venire in America.

Appena gli adulti hanno terminato la loro riunione siamo rientrati in albergo, e dopo una cena veloce ci siamo fiondati a letto, pronti a partire per la destinazione successiva. BOSTON.

A Boston abbiamo fatto una passeggiata lungo The Freedom Trail, ovvero il sentiero della libertà. Li abbiamo visto la Massachusetts State House, ovvero la sede del governo dello stato e diverse zone, tutte davvero molto belle. Purtroppo non ci siamo potuti soffermare molto, visto che avevamo solo un giorno di tempo e molte cose da vedere.

Abbiamo raggiunto successivamente il Boston Public Garden, un famoso giardino botanico, visitato in velocità visto che pochi di noi erano realmente interessati alle piante, solo Frank e Alice in realtà sarebbero rimasti li volentieri per ore, mentre il resto di noi, non avendo un particolare interesse per Erbologia ha trovato la visita al parco noiosa.

Prima di pranzo siamo anche riusciti a visitare il Museo della Scienza e il Planetario, interessanti entrambi, ma ho preferito di gran lunga il secondo.

Dopo un pranzo veloce al Mc Donald's ci siamo avviati nelle Boston Harbor Islands, dove abbiamo nuotato ed esplorato le rovine di un antico forte, davvero molto bello.

Oggi invece siamo stati a Chicago.

Abbiamo passato l'intera mattinata al Lincoln Park Zoo, e sono contento sia stato così, non avevo mai visto tanti animali tutti assieme, e men che mai avevo visto da vicino leoni, tigri o scimmie. Anzi, a dirla tutta non avevo mai visto dal vivo nessuno degli animali presenti nel parco, forse solo i lupi (anche se io sono mannaro e non un lupo comune) e i maiali (ho pensato assomigliassero molto ai Serpeverde, e anche James l'ha pensato).

Il pomeriggio invece ci siamo divertiti a girare per le strade a piedi e a fare shopping.

In realtà Dorcas e Marlene avevano proposto di andare al Millenium Park, ma gli adulti non hanno voluto. La motivazione che hanno fornito è che avremmo dovuto visitare molti altri parchi nei prossimi giorni, e sicuramente ci saremo stancati di vedere sempre erba. Così dicendo ci hanno incuriosito molto e dopo averli tartassati per ore, in particolare James e Sirius che hanno un talento naturale nello stressare il prossimo, ci hanno comunicato dove andremo i prossimi tre giorni.

Yellowstone, Cascate del Niagara e la visita di alcuni dei laghi presenti nel circondario.

Non vedo l'ora.

Ti scriverò dopodomani.

Remus Lupin



                                                                                                                                                                                         24 Agosto 1972


Caro Diario,

Hai visto? Stavolta ho mantenuto la promessa e ti ho scritto il giorno che ti avevo detto.

Sono stanchissimo, e l'unica cosa che vorrei fare è dormire, ma volevo aggiornarti.

Approfitto del tempo che i miei compagni impiegheranno per fare la doccia, visto che abbiamo sorteggiato e io sono finito per ultimo. Dividiamo tutti e 5 la stessa stanza. Siamo stati molto fortunati a trovare ultimamente alberghi con stanza molto grandi, e quindi adatte anche a 5 persone assieme. Questo ha permesso di risparmiare molto sui costi dei pernottamenti, anche se era tutto a carico della scuola, vista la vittoria alla gara di cucina.

Pensa Diario, i miei amici stanno già parlando delle vacanze dell'anno prossimo, e anche se non posso ancora crederci, vogliono che io vada con loro. Dove volevano andare? Beh James e Sirius parlavano dell'Australia, mentre Frank diceva che l'anno prossimo sua madre voleva portarlo a vedere i fiordi norvegesi, e che i genitori di James avevano pensato di aggregarsi. Pertanto credo che andranno li. Io non sono sicuro di poter andare, i miei non si possono permettere di farmi fare un viaggio, anche se James ha detto che saremmo ancora una volta suoi ospiti.

Meglio non farsi troppe illusioni. Dubito che a Sirius venga permesso di fare un'ulteriore vacanza fuori casa.

Tornando comunque a queste ultime giornate, come ti dicevo prima sono molto stanco, perché abbiamo camminato davvero molto. Ci ha aiutato molto poterci smaterializzare nei diversi posti, e questo ci ha permesso di vedere tutto quello che volevamo in una giornata.

Partiamo da Yellowstone. Che dire? Non credo di aver mai visto una cosa così stupenda in tutta la mia vita. Credo che se avessimo fatto la gita solo qui sarei stato ugualmente felice, perché essere in questo posto ti fa momentaneamente dimenticare tutto il resto.

Il parco è diviso in quattro zone e dicono che per visitarle tutte e con attenzione, ci vogliono almeno 4/5 giorni, noi ci siamo riusciti in 1, anche se alla sera eravamo distrutti.

La prima zona che abbiamo visto è stata la regione dei geyser.

Il primo è stato Old Faithful, situato nel bacino più a sud, l'Upper Geyser Basin, e l'Old Faithful è il geyser più famoso del parco, e siamo riusciti anche a vedere l'eruzione, e praticamente c'è stato un potentissimo getto d'acqua che, secondo la guida cartacea a nostra disposizione, può anche toccare i 55 metri. Il secondo sempre nello stesso bacino, è il Grand Geyser, a cui siamo giunti tramite una passeggiata su delle passerelle di legno.

Spostandoci di zona siamo arrivati nella Midway Geyser Basin, dove oltre ai geyser abbiamo trovato la sorgente termale Grand Prismatic Spring, beh che dire, meravigliosa. Peccato non aver potuto farci un bagno...

Gli ultimi Geyser che abbiamo visto sono quelli nel bacino Norris, dove si trovano quello più altro del mondo, lo Steamboat, dove siamo riusciti a vederne anche l'eruzione, e da quello che ho capito siamo stati molto fortunati a vederla, perché non capita spesso, e l'ultimo l'Echinus, il più ampio geyser d'acqua acida del mondo.

Dopo un'occhiata alle sorgenti termali, dove non si può assolutamente fare il bagno, visto che l'acqua è bollente e oltre a rischiare di farti male, rischi anche una bella multa.

Per ultimi invece abbiamo visitato il Grand Canyon dello Yellowstone e il lago, ma eravamo talmente stanchi che non ci siamo soffermati moltissimo, e dopo un breve giro siamo rientrati in albergo. La signora Prewett ci ha dato oltre alle pozioni che beviamo giornalmente, anche quella per un sonno senza sogni, affinché potessimo riposare tranquillamente.

Non abbiamo neanche mangiato, anzi, siamo andati direttamente a letto. Ho impiegato qualcosa come 30 secondi per addormentarmi.

Ieri mattina mi sono svegliato riposato e meno stanco di quello che pensavo, anche se avevo continui dolori alle gambe.

Per cercare di attenuarli, ho mangiato tante banane a colazione, visto che i crampi sono dovuti alla mancanza di potassio, e le banane ne contengono molto.

Tuttavia temo di non aver fatto la cosa giusta, visto che a causa di tutte quelle banane, non vado in bagno da ieri, e ora comincio ad avere crampi alla pancia, senza poter far nulla.

Lasciando perdere la mia colazione strana, dopo esserci tutti abbondantemente rifocillati, ci siamo smaterializzati alle cascate del Niagara.

Dopo una bellissima ma lunga passeggiata attraverso il Rainbow Bridge, dove ci siamo goduti la vista delle 2 cascate, siamo arrivati al confine con il Canada, dove siamo andati per vedere la parte canadese delle cascate.

Salire sul Maid of The Mist ci ha portato praticamente attaccati alle cascate, e siamo riusciti ad ammirarle meglio, e sono sempre più sbalordito da quello che la natura può fare.

Quando siamo tornati con i piedi per terra eravamo tutti bagnati fradici, con un incantesimo la signora Potter ci ha asciugati tutti, per evitare prendessimo un raffreddore, visto che già alcuni di noi avevano iniziato a starnutire, tipo Peter, Mary e Dorcas. Dopo una veloce somministrazione della pozione pepata, per prevenire eventuali influenze, abbiamo ripreso la nostra gita.

Siamo tornati sul lato americano e abbiamo visitato la Grotta dei Venti, che tramite un sentiero ci ha portato a pochissimi metri dalle American Falls. Siamo riusciti a fare anche l'escursione dietro le cascate, fantastico, davvero.

Non vedo l'ora di raccontare tutto a mamma e papà. Sono sicuro che saranno felice di sentire i miei racconti e di vedere quante cose ho comprato per loro.

Mi sono anche dimenticato di dirti che l'altro giorno è tornata Milly, l'elfo dei Potter, a prendere l'ennesimo blocco di valigie con i souvenir. Ridendo, James ha detto che secondo lui quando torneremo a casa sua la troveremo sommersa dalle valigie, e non ci sarà posto per nessuno di noi. Tutti ci siamo messi a ridere, anche gli adulti. Però, riflettendo sulle dimensioni di casa Potter, ci vorrebbero almeno 500mila valigie per riempirla, e forse neanche sarebbero sufficienti.

Tornando a noi, oggi invece indovina dove siamo stati?

Nella grandissima, enorme, regione dei laghi. Sembrava impossibile riuscire a girarla tutta, da quanto grande è, ma noi ce l'abbiamo fatta. Certo, stamattina siamo partiti alle 6, e siamo rientrati poco più di mezz'ora fa, e ora sono le 21. Per cui abbiamo girato per più di 12 ore, ed è per questo che siamo tutti davvero stanchi. Immagina che dalla stanchezza oggi Lily ha fatto tutta la gita a braccetto con me, per potersi sostenere. Immagina quindi la mia felicità nell'averla vicina.

Continuo a divagare, e non so neanche io perché, di solito non lo faccio, vero?

Oggi abbiamo visto tutti e cinque i laghi, iniziando dal lago Superiore, che è il più grande e profondo dell'intero pianeta.

Il secondo Lago che abbiamo visto è il Michigan, che abbiamo scoperto aver già avuto modo di intravederlo mentre eravamo a Chicago, visto che le sue acque ne bagnano la città.

La visita del lago Huron invece, ha comportato anche la visita dell'isolotto di Manitoulin, che è l'isola lacustre più grande al mondo. Pensa che all'interno dell'isola ci sono più di 80 laghi, e che al loro interno contengono anche loro delle isole. Fantastico.

Per ultimi invece il lago Erie, bello si, ma non mi è rimasto impresso quanto gli altri, il Lago Ontario, che mi è piaciuto molto, e per ultimo il più piccolo della regione dei grandi laghi, che da quello che ho capito, spesso non viene neanche nominato, perché rispetto agli altri è troppo piccolo, il lago di Saint-Clair, nonostante sia veramente piccolo, è davvero molto bello e suggestivo.

A parte per i grandi spostamenti effettuati con mezzi magici, per il resto del tempo abbiamo camminato, e davvero tanto.

Ormai manca davvero poco al termine di questa avventura. Abbiamo ancora 4 giorni per visitare questi meravigliosi luoghi, e per stare assieme, poi ci sarà il ritorno alla realtà.

Dove andremo nei prossimi giorni? Ci hanno solo detto che lasceremo gli Stati Uniti e andremo in altri stati, ma non hanno voluto dirci altro...

Sono proprio curioso.

Finalmente è arrivato il mio turno in bagno, per cui ti auguro buona notte.

A presto.

Remus




                                                                                                                                                                                28 Agosto 1972



Caro Diario,

Questo è l'ultimo giorno delle mie vacanze Americane, le mie stupende vacanze, le più belle della mia vita.

Domani mattina partiremo molto presto, prenderemo una passaporta che ci porterà direttamente al Ministero della Magia Inglese.

Qui ormai sono le dieci di sera, e nonostante la stanchezza non riesco ad addormentarmi. Il motivo? Perchè non voglio lasciare indietro tutto questo, lasciarlo per l'ignoto.

Sarà ancora tutto come prima una volta tornati in Inghilterra? Non credo. Durante questo viaggio ho spesso dimenticato della mia condizione, ma il ritorno a casa per la farà ricordare continuamente, ne sono sicuro.

L'unica cosa positiva del tornare a casa, è il rivedere i miei genitori. Li rivedrò domani pomeriggio, quando mi verranno a prendere dai Potter per passare a casa gli ultimi due giorni.

In realtà James mi aveva invitato a stare da lui fino all'inizio della scuola, ma la luna piena che ci sarà domani sera non me lo consente.

Solo Sirius e Peter resteranno da James, tutti gli altri, femmine comprese, torneranno nelle proprie case per gli ultimi due giorni.

Ci eravamo lasciati all'ultima sera negli Stati Uniti, pronti a trasferirci in un'altro stato, ma senza sapere quale.

Siamo arrivati in Canada, per la precisione a Toronto. Quella era la nostra prima metà canadese, poi ci siamo spostati ad Ottawa, ieri eravamo a Vancouver mentre oggi per concludere in bellezza, Montreal e Quebec.

Cosa abbiamo visto a Toronto?

Allora, siamo partiti da Front Street e percorrendola siamo arrivati alla Old Town, dove abbiamo visitato il mercato e fatto numerosi acquisti di prodotti tipici, per poi passare davanti l'antica zona delle distillerie, dove ora sorgono moltissimi negozi.

Sempre al mattino abbiamo passato un paio d'ore tra i negozi della zona più lussuosa di Toronto, dove gli acquisti sono stati tantissimi, tanto da costringere i signori Potter a portare il tutto in albergo prima di proseguire.

Il pomeriggio invece è stato dedicato alla visita del Royal Ontario Museum, un enorme museo di storia naturale ed antropologia. Molto interessante davvero.

Per cena invece di tornare in albergo è stato deciso di cenare a Chinatown a base di involtini primavera e spaghetti di riso alla piastra. Una cena davvero gustosa e saporita.

Il giorno successivo siamo stati a Ottawa che è la capitale del Canada.

A passo sostenuto abbiamo raggiunto una collina con un stupenda veduta sul fiume Ottawa, doce si trova la zona parlamentare, formata da edifici neogotici (solo io, Lily e Mary sapevamo cosa volesse dire, perchè per i maghi l'arte babbana non è molto conosciuta), e sono edifici davvero molto belli. Una veloce visita al parlamento, dove c'è una biblioteca enorme, che devo ammettere, per la prima volta mi ha fatto passare la voglia di proseguire oltre, e mi ha fatto desiderare di restare qui, per sempre.

Pranzo veloce sul prato che si trova al centro di questi meravigliosi edifici, dove ho avvistato delle marmotte e degli scoiattoli. Sirius ha provato ad avvicinarsi ma sono scappate in tutta velocità. Forse avevano paura...

Abbiamo proseguito fino al punto panoramico Nepean, dove si può vedere tutto il centro della città. (Ti chiederai come faccio a sapere tutti i nomi, semplice, in ogni città provvedo all'acquisto di una guida turistica e li trovo scritto tutto, e mentre cammino mi segno cosa ho visto, così da poterti riportare tutto).

Siamo entrati nella Cattedrale di Notre-Dame, e onestamente da fuori non mi ispirava molto, e neanche ai miei compagni, gli adulti però, in particolare la signora Prewett hanno insistito per vedere l'interno, e mi sono ricreduto. È davvero meravigliosa, con un soffitto veramente molto bello e delle vetrate fantastiche.

Per il resto della giornata invece ci siamo riposati. In effetti eravamo parecchio stanchi, e quindi siamo rimasti all'ombra di un albero nel parco cittadino.

Ieri invece ci siamo smaterializzati a Vancouver, la mattina l'abbiamo dedicata alla visita dell' HR MAC MILLAN SPACE CENTER, un centro dedicato allo spazio e a Granville Island, una parte commerciale della città. In realtà è un isolotto all'interno di un'insenatura chiamata False Creek.

Dopo pranzo invece ci siamo recati allo Stanley Park, con oltre 70mila esemplari marini provenienti da tutte le parti del mondo. Successivamente ci siamo goduti una passeggiata sul Capilano Suspension Bridge, un ponte sospeso sopra un canyon. Suggestivo.

Purtroppo non c'è stato tempo di vedere o fare altro, anche se tutti avremmo fatto volentieri l'escursione con il kayak, uno sport babbano molto bello anche se non semplice.

Oggi invece la giornata l'abbiamo passata a Montreal al mattino e a Quebec nel pomeriggio.

La visita a Montreal è iniziata con un giro per la città vecchia a bordo di carrozze trainate da cavalli. Dopo il giro ci siamo smaterializzati sulla cima del Mont Royal, dove abbiamo potuto ammirare la città dall'altro. Una breve camminata e un pranzo veloce e ci siamo smaterializzati (sempre materializzazione congiunta ovviamente) a Quebec.

La visita è iniziata con una passeggiata sulle antiche mura e una visita alle Citadelle, una fortificazione eretta nel Settecento. Dopo la passeggiata eravamo veramente molto stanchi, ma con un piccolo sforzo abbiamo visitato anche la chiesa più antica del Canada, l'Eglise Notre Dame des Victoires. Una breve vista alle cascate del Parc de la Chute e poi siamo rientrati in albero vista la stanchezza.

Questa è l'ultima sera che scrivo dall'America, da domani tornerò a scrivere dal mio letto inglese.

Sicuramente non ti scriverò domani sera visto che ci sarà la luna piena, ma dopodomani ti racconterò come è andato il viaggio di ritorno e soprattutto le mie impressioni su questo viaggio.

Remus







Buonasera a tutti... Sono imperdonabile davvero, aggiorno una volta ogni tot mesi e non ho scusanti.

Anche se in realtà forse scrivo e aggiorno più per me stessa che per altri, visto che nessuno in pratica scrive cosa ne pensa, per cui non so neanche se viene realmente letta la storia e se piace o meno.

Continuerò a scrivere, questo è sicuro.

Prima o poi aggiornerò anche i Missing Moment, e il prossimo Missing dovrebbe riguardare Lucius e Narcissa.

Il prossimo capitolo parlerà del nuovo anno a Hogwarts ovviamente visto dai malandrini, ma sarà visto anche dal punto di vista di Regulus, sarà il suo ingresso ufficiale nella storia.

Per quanto riguarda questo capitolo, siccome era già abbastanza lungo, non mi sono voluta prolungare oltre e non ho narrato il ritorno a casa di ognuno.

Ci sarà comunque un accenno nel prossimo capitolo.

Vi preparo già a quello che verrà affrontato durante il secondo anno. Per qualche mese ci sarà una RemusXLily, ma non vi anticipo altro. Siete curiosi? Rimanete sintonizzati, che prima o poi aggiornerò.







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