Una tassorosso da evitare di Lallix (/viewuser.php?uid=31174)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** King's Cross - 1 ***
Capitolo 2: *** King's Cross - 2 ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** In viaggio per Hogwarts ***
Capitolo 5: *** Arrivo al castello ***
Capitolo 6: *** Aggiungi posti a tavola, Grifondoro! ***
Capitolo 7: *** Lezioni...furtive ***
Capitolo 8: *** Abbott Babbott ***
Capitolo 9: *** Halloween ***
Capitolo 10: *** Notte movimentata ***
Capitolo 11: *** Incomprensioni ***
Capitolo 12: *** Stacy ***
Capitolo 1 *** King's Cross - 1 ***
La stazione di King Cross, il 1° settembre: gremita di gente, soprattutto di quella strana che si aggira per la stazione con bambini e ragazzi, gufi, bauli e cappelli strampalati; i maghi. Tutte queste persone vengono notate poco dalla gente comune che si muove frenetica per raggiungere il proprio binario. Eppure ci sono, raggiungono il binario 10, ma si fermano prima, per attraversare la barriera che conduce al binario 9 e 3/4. Tra le persone che devono arrivare a quest’ultimo binario, si trovavano un 1° settembre molti ragazzi dai capelli rossi: alcuni di essi sarebbero partiti per Hogwarts, la scuola di magia e di stregoneria, mentre due, un ragazzo e una bambina, erano ancora troppo piccoli. Attraversarono la barriera con velocità. «Siamo in ritardo!» continuava a mormorare la madre, «Accidenti, muoviamoci o perderete l’espresso!» Due dei ragazzi, che salivano su quel treno per la prima volta, si fermarono ad ammirarlo in tutto il suo splendore. «Fred, George?» li chiamò preoccupata la madre. «Arriviamo, mammina!» disse il più calmo dei due, se davvero potesse esser calmo. «Sì, siamo lì in due secondi…» «Fra due secondi partirà l’espresso, o vi muovete o restate a casa e fate da balia a Ginny!» La bambina dai lunghi capelli rossi si sentì chiamare, alzò la testa e osservò la madre, senza però aprir bocca. «No, tesoro, non ti preoccupare, non hai fatto niente di male…» La bambina richinò la testa e seguì con lo sguardo il fratellino minore, che già stava appiccicato al treno. «È inuile che stai così vicino, tanto non ci possiamo salire, ancora…» lo rimproverò la bambina che pur essendo più giovane di un anno, era sicuramente più saggia. «Tua sorella ha pienamente ragione, Ronald… Staccati e vieni qui, così saluti per bene i tuoi fratelli.» Il più alto dei ragazzi si avvicinò a Ronald e abbassandosi l’abbracciò. «Coraggio, fra due anni ci sali pure tu!» Il secondo della famiglia si preoccupò invece di controllare i due gemelli. «Charlie, non perderti in smancerie, pensa ad aiutarmi a controllare Fred e George!» Alzò le sopracciglia, contrariato. «Ma loro sono incontrollabili…» disse abbracciando Ginny, questa volta. «Sentito Fred, persino Charlie l’ha ammesso!» «Ora posso considerarmi soddisfatto!» disse il secondo al gemello. «D’accordo, d’accordo» li fermò la madre «Credo che fareste meglio a lasciare tutto questo per il viaggio; sono quasi le undici: il treno partirà a momenti!» «Va bene, mamma» dissero i gemelli in coro e seguirono gli altri due ridacchiando. «Non combinate guai!» li ammonì la madre. «Non fatemi arrabbiare, per favore! Non voglio ricevere lettere da nessun insegnante, chiaro?» «Chiaro come l’acqua…» «Comunque noi non combiniamo mai guai…» Ronald e Ginny cominciarono a ridacchiare mentre la signora Weasley, madre di tutti quei bambini, salutava i due gemelli con un sorriso, e il trenò fischiò. ----- Salve a tutti! Ecco qui il primo capitolo di questa fanfic, che tralaltro è la mia vera prima fan fiction!!! Spero vi piaccia… Avviso che se non lasciate commenti non la continuo – come se cambi la vita a qualcuno… XD …no dai, io la continuo comunque, voi però commentate!!! A proposito, lo so, è molto corta... Però spero che sarà più lunga, più avanti... Sapete cosa credo, invece? Che se è più corta è più piacevole da leggere, così ci si mette poco e non si perde tanto tempo, no? ;) Vi mando un grande bacio, alla prox! Lalla* |
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Capitolo 2 *** King's Cross - 2 ***
La stazione di
King’s Cross, il 1° settembre: gremita di gente,
soprattutto di quella strana che si aggira per la stazione con bambini
e ragazzi, gufi, bauli e cappelli strampalati; i maghi.
Tutte queste persone vengono notate poco dalla gente comune che si
muove frenetica per raggiungere il proprio binario. Eppure ci sono,
raggiungono il binario 10, ma si fermano prima, per attraversare la
barriera che conduce al binario 9 e 3/4.
Tra le persone che devono arrivare a quest’ultimo binario, si
trovavano un 1° settembre una piccola famigliola con due figlie
dai capelli biondi: una di esse sarebbe partita per Hogwarts, la scuola
di magia e di stregoneria, mentre l’altra, che aveva due anni
meno della prima, era ancora troppo piccola.
«Accidenti a voi!!!» gridò il padre
della famiglia trascinando a forza la figlia minore. «Anzi a
te!» dise indicando la figlia maggiore, che alzò
la testa e sorrise alzando le spalle.
«Mi dispiace papà, io ho fatto prima che ho
potuto… Ma i miei capelli non si volevano proprio asciugare
con quell’aggeggio babbano!» Prese una ciocca di
capelli biondi e la rigirò tra le dita, rallentando il
passo. «Però, l’ho asciugata proprio
bene, alla fine…»
«HILARY!» gridò il padre girandosi di
scatto e facendo voltare molti babbani, gente comune, che li
guardò torvi e aggrottò la fronte.
Strattonò di nuovo la bambina che gemette.
«Papà, mi fai male…» disse
con una vocina piccola piccola.
Il padre la guardò, si chinò e
l’accarezzò. «Scusa Hannah, ma tua
sorella mi fa impazzire…»
«Fa impazzire pure me!» aggiunse la bambina
scuotendo la testa.
«Esiste qualcuno che non faccio impazzire, forse?»
chiese la prima alzando gli occhi al cielo.
«No, non esiste, in effetti!» disse la madre
abbracciandola. «Vi volevo solo ricordare che siamo comunque
in ritardo, molto in ritardo.» diede un buffetto alla figlia
maggiore. «Ritardataria che non sei altro, sei incredibile,
perfino il tuo primo giorno di scuola!» Rise.
«Avanti andiamo!» esortò gli altri.
Hilary, la sorella maggiore, mostrò la lingua a Hannah, che
aveva lasciato la mano del padre, per prendere quella piccola e calda
della sorella.
«Cattiva…» mormorò
spintonandola, mentre la seconda rideva.
«Andiamo!» soffiò la madre sorridendo e
spingendole un po’.
Arrivarono alla barriera. «Presto, fra due minuti parte
l’espresso!» disse il padre più che
preoccupato.
«Mamma! Io ho paura di attraversare quella
cosa…» mormorò piano Hilary.
«Avanti, e di cosa?»
«Io ho paura… Mamma, sei sicura che mi
accetteranno? Che accetteranno pure me?»
La madre sorrise. «Hilary Stella Abbott, non sei una ragazza
esageratemente brillante, sei poco coraggiosa, non sei affatto crudele
o estremamente fiera di essere una purosangue. Però sei
leale e sei la ragazza più buona di cuore che
esista… Sarai del tassorosso, sicuramente, come
me.» La strinse a sé e la figlia sorrise.
«Ora vai presto!»
«PRESTO!» ripetè il padre mentre Hilary
partiva e attraversava di corsa la barriera e Hannah tratteneva il
respiro temendo il peggio da parte di quella ragazza estremamente
maldestra, originale e creativa.
Hilary aveva tenuto gli occhi chiusi mentre percorreva il passaggio, ma
appena li riaprì, una volta essere arrivata al binario,
sospirò di sollievo. Si spostò in fretta e corse
verso il treno, dopo esser stata raggiunta dal resto della famiglia
Abbott.
«Scrivici più che puoi, ogni volta che ne senti il
bisogno, d’accordo?» chiese la madre felice.
«Scrivici subito, direi, perché vogliamo sapere in
che casa sarai smistata!» Rise. «Beh, anche se lo
sappiamo già!»
Hilary sorrise e abbracciò in fretta tutti quanti.
«Vi voglio bene, quindi lo farò!»
«Confidiamo in te» disse la signora Abbott dopo
esser stata abbracciata. «Voglio che tu ti tiri su di morale,
va bene? Non voglio vederti preoccupata» sussurrò
all’orecchio della figlia.
«Lo sarò senz’altro… Che
Hilary sarei se fossi giù di morale?»
«Sicuramente non la mia miss sorriso eterno» Rise.
«Ora vai, è estremamente tardi.»
L’aiutarono a tirare su i bagagli e la salutarono
un’ultima volta prima della partenza imminente
dell’espresso per Hogwarts.
«Ricordati di lavarti i denti!» gridò il
padre preoccupato.
«Ma sì…» disse Hilary alzando
gli occhi al cielo.
«Cerca di conoscere qualcuno subito, così non ti
perdi. Ecco, non ti perdere, resta sulla terra per
favore…»
«D’accordo…» Stesso gesto.
«Cerca di diventare meno strana, sorellina!»
La signora e il signor Abbott la guardarono male mentre Hilary
lanciò alla sorella un’occhiata infuocata.
«Io non sono strana! Solo originale…»
«Era sicuramente quello che Hannah intendeva! Buona fortuna
Hil!»
«Grazie mille…» sussurrò; si
voltò verso l’interno e il treno
fischiò.
-----
Salve a tutti di
nuovo!^^
Allora,
com’è? Recensite per favore! Ditemi cosa ne
pensate…
LadyMalfoy_Dracolover,
sì, sei pignola, va bene, starò più
attenta…
Pawky
Lady, il III anno arriva nella prossima storia!!! Adesso
c’è solo il I e il II… Sai bene che
adesso ci sono solo gli anni tralasciati dalla Rowling…
Bacioni!
Dai!
Recensite… Un bacio, alla prossima! ..sperando che sia più lungo^^
Lalla*
|
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Capitolo 3 *** L'incontro ***
Il treno aveva
cominciato la sua corsa. Visto dall'alto era come un serpente che
correva rapido lungo le rotaie. Pian piano, avvicinandosi e aguzzando
la vista, si potevano scorgere tutti i particolari dell'espresso verso
Hogwarts. Ancora più vicino si potevano notare ragazzi che
si muovevano per trovare uno scompartimento, alcuni che si sedevano,
altri che mettevano a posto bauli, e ancora tanti altri, tutti
impegnati in gesti diversi.
Fra quei ragazzi si trovavano molti del I anno, come i gemelli Fred e
George Weasley, o la bionda Hilary Abbott, che si trovavano gli uni
dalla parte opposta del treno dell'altra.
I gemelli, abbastanza alti rispetto alla loro età,
sembravano molto tranquilli e rilassati, e per niente preoccupati come
erano invece tutti i loro coetanei. Forse lo erano perché
già tre dei loro fratelli avevano tastato il pavimento del
castello, forse perché la loro indole allegra e comica
glielo permetteva.
Forse perché erano in due: questo li aiutava moltissimo,
erano sempre insieme ed erano identici. Certo, con molta
difficoltà, i loro genitori e fratelli riuscivano a
distinguerli, salvo in alcuni casi: ma sarebbe stato così
anche a scuola? Ci sarebbe stato qualcuno che sapeva distinguerli sin
da subito? No, probabilmente no, si erano detti i gemelli con un
sorriso divertito. Se così fosse stato, avrebbero avuto un
gran bel divertimento, loro due. Due. Il loro numero magico.
Hilary, una piccola ragazzina di 11 anni, era estremamente preoccupata,
si massaggiava il ventre dolorante per l'ansia e temeva da un momento
all'altro un tremendo attacco di panico. Pur essendo molto ottimista e
spensierata, non riusciva a non essere estremamente timida e a non
pensare continuamente a cosa sarebbe potuto succedere. Temeva che
avrebbe fatto una grossa figuraccia, già sul treno,
già da subito. Accidenti, lo sapeva che qualcosa sarebbe
successo e sentiva che non sarebbe stato nulla di buono.
Tassorosso. Secondo i suoi sarebbe finita a Tassorosso, e probabilmente
avevano ragione: non c'erano motivi perché sarebbe dovuta
esser smistata in un altra casa e un po' se ne dispiaceva. Le sarebbe
piaciuto essere temeraria e intelligentissima, ma non lo era;
nonostante ciò, non si tirava mai indietro per aiutare gli
altri in qualsiasi occasione e si dimostrava di splendido intelletto
quando c'era bisogno di lei.
Quindi, in realtà, lei aveva anche le capacità di
un Grifondoro o di un Corvonero, ma questo solo poiché il
suo buon cuore e la sua lealtà glielo permettevano.
Tassorosso. Sì, sarebbe stata una Tassorosso. Goffa,
maldestra, ottimista, simpatica, allegra Tassorosso.
Sorrise trascinando a forza il suo baule pesante, che le sue esili
braccia candide faticavano a tenere saldo. Ora era a metà
del treno - aveva già intralciato molte volte il corridoio
con il suo baule, che maneggiava molto difficilmente, provacando il
riso a molte persone - e non si era ancora guardata in giro per cercare
un posto. "Sciocca" pensò battendosi un pugno sulla fronte.
I gemelli, nel frattempo, avevano anche loro viaggiato in giro per il
treno, sentendo molto sussurri su di loro come "Oh, guarda, sono
gemelli identici!" provenienti soprattutto da ragazzi del loro anno, e
come "Sono sicuramente due Weasley, i gemelli!" provenienti da quelli
più grandi, che già conoscevano i loro fratelli.
Erano ora circa a metà e videro in lontana vicinanza una
figura bionda che si avvicinava con gran peso e che sbraitava,
arrabbiata. Si guardarono alzando un sopracciglio e sorrisero.
«Hai visto quella, Fred?» chiese George quasi
ridendo.
«È messa male, direi... La persona messa peggio su
tutto il treno.» Ora anche George rise, seguendo l'esempio di
Fred.
Si avvicinaro alla ragazza, e la guardarono bene: era davvero strana.
Era vestita di rosa, ma non sembrava affatto una di quelle ragazze con
poco cervello che si facevano belle e si vestivano con quel colore
pastello perché era il loro colore di riconoscimento, no.
Sembrava una ragazza che si vestiva di rosa solo perché
credeva che il rosa le stesse bene. Aveva però una
giacchetta marrone, un grossa cintura sempre marrone che teneva su i
pantaloni a tre quarti pastello, con delle spirali disegnate sopra, in
maniera molto creativa, e scarpe abbinate ad essa, con una spilla rosa
sopra una delle due e una piccola fuscia vicina a quella rosa. Aveva i
buchi alle orecchie, due addirittura su quella destra; portava due
orecchini a forma di perla, di legno marrone sui due buchi a destra, e
un pendente lungo sull'altro orecchio. Avvicinandosi di più
si notava che era una fatina fucsia e brillantinata. Ai capelli aveva
un cerchietto fucsia che non serviva a nulla, perché la
frangia laterale della ragazza se ne stava giù, coprendo
lievemente l'occhio sinistro, e i capelli biondi erano raccolti, tirati
su usando una bastoncino. Nessuna collana, ma tre braccialetti al polso
sinistro - uno fucsia e uno rosa, entrambi fini, e uno più
grosso, di legno marrone - e un orologio da polso di tessuto marrone,
tipicamente babbano, sul polso destro.
I gemelli, dopo aver osservato bene quella ragazzina della loro
età, si fermarono e si voltarono verso di lei, che era
passata avanti senza nemmeno alzare la testa, persa nel suo mondo.
«Ehi, biondina, serve una mano?» chiese George
sporgendosi oltre a Fred per vedere meglio.
La ragazza non si voltò, così i gemelli
continuarono a camminare, dopo un'alzata di spalle.
Qualche istante dopo, la ragazza bionda, ovvero Hilary, alzò
il volto, come se si fosse appena sentita chiamare. Si girò
verso i due rossi che si stavano allontanando, ma che erano comunque
vicini a lei.
«Gemelli omozigoti, vero?» chiese piegando la testa
di lato.
I due ragazzi che si voltarono erano buffi, secondo la sua opinione:
non erano troppo grandi per andare in giro vestiti uguali? Pantaloni
scuri dello stesso tipo, maglioni rossi diversi solo per sfumatura di
colore e stesso taglio di capelli, entrambi rossi. Avevano persino la
stessa espressione divertita sulla faccia.
Quando Hilary capì che quell'espressione era nata a causa
sua arrossì e sorrise stupidamente.
«Sì, siamo gemelli, non pensavo fosse difficile
capirlo, sai?» chiese Fred sarcastico.
«Magari eravate dei cloni, oppure era io quella pazza e che
cominciava a vederci doppio.» Sorrise.
George rise e Fred, con un sorriso, si avvicinò a lei.
«Sembri simpatica, ma credimi, sembri molto strana anche
se non vedi doppio, senza offesa.» George continuò
la sua risata.
«Strana? Sì, lo so, lo credono in molti,
purtroppo...» Alzò le spalle, anche se sentiva
dentro un tuffo al cuore: ma cos'aveva di tanto anormale? Le faceva
male sentirselo dire sempre da tutti, ma ormai sapeva nascondere la
delusione bene.
«Io sono Fred e lui è George. Siamo dei Weasley,
non so se ci conosci...» disse il più vicino dei
fratelli.
«Sì, so chi siete, ogni tanto mio padre parla di
voi. Anche lui lavora al ministero, sapete, come vostro padre... Ecco,
mi parla di lui, più che di voi... Io sono Hilary, Hilary
Abbott...» Allungò la mano, che venne stretta da
entrambi i gemelli.
«Sapete, sembrate così uniti... Magari io lo fossi
con mia sorella minore. Mi prende sempre in giro! Dice che sono
anormale... La odio!» Alzò gli occhi al cielo e
sbuffò. «E pensare che ha 2 anni meno di me!
Insomma, portarmi un po' di rispetto, no?!»
I gemelli si scambiarono un'occhiata e entrambi pensarono se davvero
quella ragazza non avesse dei problemi.
«Tornando al discorso di prima,» disse facendo un
altro salto nel discorso, «ammiro molto vostro
padre!»
«Dici davvero?» chiese aggrottando la fronte
George. Anche Fred fece lo stesso gesto.
«Certo, perchè dovrei mentire?» chiese
stizzita. «Comunque, vostro padre è davvero forte,
mi piace moltissimo il fatto che maneggi così spesso oggetti
babbani, lo trovo affascinante - non vostro padre, senza offesa, ma il
suo mestiere. Io sono d'accordo per la pace con i babbani, o come la
chiamate,» fece un gesto per dire "sorvoliamo",
«davvero non capisco come mai alcuni non la vogliano!
Insomma, siamo tutti uguali, no? Ecco, accidenti.» Hilary
prese fiato, dopo il discorso, pronunciato a velocità
esagerata.
Fred strabuzzò gli occhi. «Scusa, ma non ho capito
molto.»
Hilary fece un gesto spazientato e diminuendo un po' la
rapidità delle parole aggiunse: «Non importa che
tu abbia capito tutto, basta il succo...» sorrise.
«Va bene» disse Fred poco convinto.
«Senti, tu hai trovato un scompartimento?» chiese
incerto.
George lo guardò spalancando la bocca. Stava chiedendo alla
ragazza di sedersi insieme? Ma era impazzito? L'avrebbe sopportata per
tutto il tragitto?!?
Hilary arrossì violentemente e abbassò lo sguardo
che si era fatto molto più dolce. «Veramente
no...» disse imbarazzata e con una voce flebile,
«Però, non so... Ecco, credo che... Vi darei
fastidio, no? Insomma, parlo tanto, sono strana... Non è
così?»
Ora erano i gemelli ad arrossire. «Beh, no, sennò
non te l'avremmo chiesto, no?» chiese Fred poco sicuro, e non
sapendo bene che pesci pigliare. Diede un strattone a George, inteso
come richiesta d'aiuto.
«Non serve che troviate scuse, so che è
così!» Si rattristò un po' a pensare
ciò, ma scosse la testa per togliere quei pensieri. Si
spinse avanti e tirò a sé il baule.
«Scu-scusate, devo andare a cercare uno scompartimento
vuoto...» disse con la voce mezza rotta dal pianto.
«Ehi, ehi, non la pensiamo così, anzi, verresti a
cercare uno scompartimento con noi?» disse George, che si era
sentito sempre più imbarazzato dal comportamento della
biondina.
«Dite davvero?» disse Hilary, voltandosi di nuovo
verso loro, con un viso triste ma illuminato da un sorriso, appena
sbocciato sulle sue labbra.
«Sì» disse Fred preso in contropiede dal
gemello, «davvero» aggiunse annuendo ma lanciando
un'occhiataccia a George.
Hilary prese il baule e lo trascinò verso i gemelli.
«Lascia» disse Fred alzando gli occhi e mettendo il
baule in mezzo al suo e quello del gemello, e facendosi aiutare da
quest'ultimo.
Hilary fece dei passi veloci e per poco non inciampò ma fu
aiutata dal gemello che la ragazza aveva già imparato essere
George. «Grazie, George!» disse scusandosi per la
goffaggine con un sorriso.
«Sai distinguerci? Di già???» chiese
Fred incredulo.
«Mica è difficile!» rispose Hilary
ridendo.
«Per qualcuno sì...» sussurrò
un meravigliato ma sorridente George.
«Non per la strana, evidentemente!» disse Hilary e
li sorpassò trotterellando.
«Ma che ti è venuto in mente, George? A dire
così?!» sussurrò Fred, quando fu un po'
lontana.
«Mi faceva pietà... E te, scusa?
Prima...» aggiunse con voce bassa alla piega quasi stralunata
che aveva preso la faccia di Fred.
«Dovevo controllare: se avesse detto di sì
l'avremmo sorpassato senza rimanere. Ma comunque immaginavo che avrebbe
detto no...»
«E quindi?» chiese senza capire il gemello.
«...E quindi avrei detto che noi avevamo una mezza idea ma
che probabilmente eravamo pieni...» Sorrise malignamente.
George rise piano. «Comunque ho mandato tutto a
monte...»
«Già, adesso chi la sopporta per tutto il
viaggio?!» Fred alzò gli occhi al cielo e Goerge
arrossì, ma nemmeno il suo "clone" riuscì a
capire veramente perché.
-----
Ciao
di nuovo! Eccomi tornata con un nuovo capitolo, l'incontro fra i tre!
com'è? Dai, lasciate un commentino...!^^
Grazie a quelli che hanno recensito:
saretta4ever: grazie^^ ecco, l'incontro! ti sta simpatica Hilary? anche
ora? è un po' strana, un po' molto, direi...ihih solo che si
lamenta troppo *alzo gli occhi* bacioni!
@matrix@: (anke x saretta all'inizio) anche io adoro
fred!!!>.< bellissimoooo! Beh, grazie anche a te. Io
direi "disavventure", eh...;) bacioni!
LizzieMalfoy_Dracolover: nessun però?! ma chi sei tu,
vattene, alieno, rivoglio la mia giax punk lady!!! lol è
più lungo questo? che dice lei, prof?? bacioni!
Pawky Lady: amora, sei troppo impaziente!!! giax tesdarda, tu
impaziente!!! ma tutte le p-ladies devono essere così?! Meno
male ke ci sn io, umf...XD guarda che la parte romantica non
sarà solo nel terzo anno! ehehe! bacioni!
Beh, mando saluti a tutti! (ehi, a quelle che hanno recensito:
AGGIORNATE ANCHE VOI!!! ;) ) baciii, alla prossima!!!
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Capitolo 4 *** In viaggio per Hogwarts ***
Hilary
tirò la maniglia e si sedette. Sorrise alle ragazze che
sedevano accanto a lei. «Grazie per averci lasciato metterci
qui... Il resto del treno è quasi tutto occupato!»
La ragazza
accanto scosse la testa. «Tranquilla! Io ho faticato
pure a trovare posto, menomale che ho trovato lei, che se ne stava qui
sola... Allora mi sono unita. Io sono Angelina, Angelina
Johnson.»
«Ciao!
Io sono Hilary Abbott... Anche tu sei del primo anno,
suppongo?»
«Sì,
anche io» disse la terza ragazza dello scompartimento,
«Sono Stacy Spencer...»
I gemelli
Weasley si persero le presentazioni tra le ragazze,
perché ridacchiavano tra loro, dopo aver guardato
disperatamente
la maniglia che la biondina aveva spinto. «Siamo
fregati»
aveva bisbigliato Fred nello stesso istante in cui George aveva
soffiato: «Fritti: chiusi dentro!»
Hilary si mise a
parlare con le due ragazze che da subito capirono che
era una tipa piuttosto stravagante. Nessuna delle due, però,
aveva avuto la brutta impressione che aveva colpito Fred e George.
La bionda li
richiamò al treno, dopo molte risate e molte frasi
come "Sei proprio il mio gemello, Fred" e "Stavo per dirlo io, George!"
«Ragazzi?
Non mi sembra affatto carino... Non vi siete nemmeno
presentati!» Alzò gli occhi al cielo, mentre i due
si
guardavano sbalorditi: si conoscevano da pochissimo e già
lei
faceva loro notare cosa era giusto e cosa sbagliato. Sarebbe stata una
noia con lei, tutti e sette gli anni.
«Fa
niente, lo faccio io: Fred e George Weasley, gemelli...»
Angelina
sorrise. «Chi dei due è chi?» chiese un
po' intimidita.
Fred stava per
rispondere in maniera davvero incasinante, ma fu
preceduto dalla biondina che li indicò in maniera corretta,
senza indugio.
George
sbuffò. «Non riesco a capire come cavolo fai,
Hilary... Come fai a riconoscerci???»
Le ragazze
risero e i due si afflosciarono sulle loro poltrone.
«Avete
letto voi la Gazzetta del Profeta, ultimamente?»
«Ho
seguito un po'...» disse la bionda di risposta ad Angelina.
«E tu
Stacy?»
«No,
mi dispiace... Non posso seguire molto, vedete, i miei sono
babbani... È già stata dura andare a Diagon
Alley, non ho
molta possibilità di prendere il giornale...»
disse Stacy
arrossendo.
«Oh,
non ti preoccupare... I miei sono entrambi maghi e io sono
comunque in un altro mondo!» rise Hilary tirando su il morale
di
Stacy.
«Perfino
ora è nel suo mondo... Non scenderà
più, l'abbiamo perduta...» bofonchiò
Fred a un
George rosso quanto il maglione e i suoi capelli, per cercare di
trattenere il riso.
«Come?»
domandò Hilary a metà tra lo stizzito e il triste.
«Nu-nulla..»
cercò di giustificare Fred.
«Oh,
no, tranquilli... Tanto io sono nel mio mondo, cosa vuoi che
me ne importi di come mi si tratti?» Si alzò
arrabbiata.
«Scusate, vado a fare un giro, per vedere il treno»
Aprì la porta con difficoltà e uscì
inciampando, e
ciò provocò altre risate dei gemelli, appena
richiuse la
porta.
«Ragazzi,
smettetela... Non capite che ci è rimasta male?»
«Ma
dai... Le passerà...»
Angelina scosse
la testa e guardò Tracy. «Secondo te dovremmo
seguirla?»
«Non
saprei...» disse scuotendo a sua volta la testa e fissando il
corridoio. «Tu resta qui a tenere a bada questi
due...» Si
alzò. «E basta...!» ammonì i
gemelli,
però con un sorriso.
Nel frattempo in
giro per il corridoio camminava solitaria Hilary, con
le lacrime agli occhi. Si era sbagliata, evidentemente, su quei
ragazzi... Credeva che fossero diversi, che fossero speciali! E
invece...
Arrossì
un po' a questi pensieri e continuò a camminare
imperterrita anche dopo aver urtato un ragazzo della sua
età, che le aveva chiesto se era tutto a posto.
Il ragazzo le
bloccò il braccio, piano. «Ehi? Va tutto bene,
serve una mano?»
Hialry si
asciugò svelta gli occhi e bagnò le labbra.
«Credo di sì.»
«Oh,
bene, se ti serve una mano... Cedric, al tuo servizio!»
«Grazie
Cedric. Comunque io sono Hilary Abbott»
«Cedric
Diggory.» Allungò la mano e strinse quella fredda
della ragazza. «Ehi, hai freddo?»
Arrossì.
«No, no, non ti preoccupare. Sono solo...un po'
giù» Annuì.
«Sembri
una persona piuttosto originale... Sei del primo, vero?»
Hilary
annuì di nuovo.
«Bene,
io anche! Ci vedremo, allora! Magari verremo smistati nella stessa
casa...» Si allontanò e si
voltò camminando all'indietro, «Ma, veramente, se
ti serve
qualcosa, qualsiasi cosa, Cedric è qui!»
Diventò
di una tonalità vicinissima al rosso Weasley
quando Cedric parlò dello smistamento.
Sorrise. «Grazie!» Gridò un po' per
farsi sentire.
'Davvero carino,
quello' pensò. E non seppe nemmeno lei bene
perché ma le tornarono in mente i gemelli, e
arrossì
ancora.
Stacy era appena
uscita dallo scompartimento. George guardò Angelina, e si
morse le labbra.
«Non
so, forse non avremmo dovuto trattarla in quel modo...»
Fred
annuì, mentre la ragazza, in tono sarcastico disse:
«Dici?!»
«Ah
ah» rispose Fred alla risata della ragazza; «Senti,
tu forse non l'hai sentita parlare molto, né l'hai sopportata molto, ma noi
sì, quindi ha ricevuto ciò che si
meritava...» Guardò il corridoio con incertezza.
«Weasley
- purtroppo non sono ancora capace di riconoscervi...» I
gemelli sorrisero soddisfatti. «Comunque... Non mi sembra che
voi dobbiate comportarvi così... Insomma... Forse Hilary
è un po' strana, ma è una ragazza normale, e
prova gli stessi sentimenti che provate voi, sapete, siete entrambi umani...»
«..Lo
siamo George?»
George gli
tirò una gomitata senza nemmeno sorridere. «Fred,
smettila, Angelina ha ragione... L'abbiamo trattata male, e mi
dispiace! Accidenti, non è divertente ridere di qualcuno,
quando quel qualcuno...»
«...È
Hilary...» bisbigliò Fred facendo arrossire il
gemello.
«...non
la prende bene...» continuò imperterrito il
gemello che stava diventando dello stesso colore dei capelli, alzando
un po' la voce.
«Avanti,
F..Fred...» disse Angelina, non troppo sicura del nome.
«Sì,
Fred» disse ormai stufo il gemello più scalmanato
dei due.
«Direi
che è l'ultima volta...»
Un brivido
percosse la schiena di Fred. «Che intendi, George?
..L'ultima volta per cosa?!»
«Per
prendere in giro una persona, ferendone i sentimenti così
tanto.»
Il gemello
tirò un sospiro di sollievo. «Ma guarda che di
risate non sarò mai sazio...»
«Neanche
io...» rispose l'altro con un sorrisino.
«Bene,
ora che abbiamo capito ciò che bisogna fare,» li
interruppe Angelina «sarà meglio che parliamo di
cose più serie...»
«Ad
esempio?» domandarono in coro i due.
«Ad
esempio ciò che c'era scritto su Hogwarts sulla Gazzetta del
Profeta...»
Entrambi i
gemelli fissarono la porta: sicuramente avrebbero preferito scusarsi
con Hilary, che cominciare quel doloroso discorso.
Hilary
guardò ancora una volta Cedric allontanarsi e si
voltò di scatto appena sentì qualcuno batterle un
dito sulla sua spalla.
«Stacy!
Ho preso un colpo!»
«Scusa,
non intendevo...» disse la ragazza scuotendo i lisci capelli
castani, «Tutto ok? Chi era quello?»
«Tutto
bene... Era un ragazzo del primo, come noi... Cedric Diggory»
«Carino...»
disse Stacy fissando Cedric che apriva la porta e entrava.
«Sai qualcosa di più?»
«Na,
ma dubito che saremo nella stessa casa, come ha ipotizzato
lui...»
«Sai
dove sarai smistata? Come?»
«Tutti
quelli che mi conoscono dicono che non posso esser altro che
Tassorosso, come mia madre...Non credo che lui lo
sarà...»
«Anche
tu?!? Anche a me dicono così! Solo perché sono
troppo leale, accidenti...»
«A me
piacerebbe essere in Grifondoro, o Corvonero...» disse
Hilary, illuminandosi ma sospirando.
«Mai
dire mai!»
Non
l'ascoltò nemmeno. «Beh, ma non importa... Se alla
fine c'è Cedric, mi piacerà lo
stesso...»
«Credo
che non sia molto disponibile. L'hai visto? Un ragazzo così
avrà tante di quelle ragazze che gli vanno
dietro...»
«Non
intendevo quello!» disse ridendo. «Dicevo che
è davvero gentile, e scommetto che se gli chiedo una mano mi
aiuterà... Sarà bello averlo nella stessa casa...
E poi se sono tutti così!!!»
Stacy
sospirò. «Se sono tutti così mi ci
fiondo io, nel Tassorosso!»
Hilary rise.
«A te piace, eh?»
«Sarei
cieca a non trovarlo fighissimo...»
"Allora sono
cieca... O forse acciecata da qualcun'altro..." pensò Hilary
arrossendo.
«A
proposito! Non sono arrivata subito perché ho incontrato il
carrello mentre camminavo... Non sono riuscita a trattenermi, scusa...
E poi ci ho messo ore a scegliere, e a farmi spiegare cosa era tutta
quella roba... Ne vuoi una?» disse aprendo un pacchetto di
gelatine tutti gusti +1.
Hilary
ficcò la mano dentro e tirò fuori la prima
caramella che trovò. «Ho come l'impressione che ti
abbiano fregato, Stacy... È la peggior scelta che potevi
fare...»
«Oh,
lo so, potrei trovare cose davvero schifide, ma scommetto che ce ne
sono anche di buonissime!» disse prendendone una a sua volta.
«Cavoletti
di Bruxelles...» mormorò Hilary schifata e
inghiottendo la sua gelatina.
«Sei
sfortunata... Io ho la Sacher Torte...»
Risero e
tornarono indietro allo scompartimento.
-----
Ciaociaociao!!!
Scusate davvero se
ci ho messo così tanto, ma tra i compiti, mia mamma - ora
è in ospedale, ma nulla di grave^^ - e le mie mani, che
prima mi facevano male per il troppo scrivere su msn e sms e poi hanno
deciso di indolorirsi per il freddo, non sono davvero riuscita a
trovare spazio libero, se non ora^^
Allura, grazie a
tutti quelli che leggono, recensiscono e hanno aggiunto la mia storia
ai preferiti...
MaryMatrix:
Sì, ho continuato, seppur con ritardo e mooolta fatica
(ç_ç povere manuccie mie...
ç_ç)... La cotta di George sarà
proprio una cotta, però... e poi... vedrai...^^ grazie anche
a te per il commento!!
saretta4ever: FRED
È MIO!!!! Più che altro è fuori dallo
scompartimento questo capitolo... Hilary e George non starebbero male
insieme, dici? Mmm... Vediamo...^^
Pawky Lady:
Tesoro, ma che ti sei fumata??? Io con i vestiti alla Carol?!? Ma ha
ragione Lizzie, sono i miei!!! Hilary un po' fanny? dici? ops... Per
manina? Oddio, non lo dire è troppo per loro...XDDD
LizzieMalfoy_Dracolover:
vedi, Pawky, Lizzie ha ragione^^ io faccio già espressioni
tipo manga... Sarà colpa di MangaBoy?! mah... sono crudeli,
ma come vedi hanno cambiato ateggiamento... D'ora in poi non saranno
più così^^ Angelina è 1 mito!!!
Aeris90: non ti
chiederò perché, non importa, sono contenta che
ti piaccia...:) scusa se non ho aggiornato presto, ma ho motivi
validi!XD bacio
Vi è
piaciuto questo capitolo? È un po' più lungo???
Ditemi, eh, anche quello che non va... Devo pur imparare, no? XD Un
bacio, alla prossima!!!
p.s. dovete assolutamente dirmi se ho sbagliato le età, eh!
mi raccomando... Sono tutti dello stesso anno vero? E poi Stacy dovevo
inventarmela, perché purtroppo si sa così poco
dei Tassorosso!!! bacio
|
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Capitolo 5 *** Arrivo al castello ***
«Bleah...
Rafano...» Stacy fece una faccia schifata e ingoiò
la sua gelatina.
«Ah
ah! Non sono solo io la sfortunata!!!» disse Hilary aprendo
la porta dello scompartimento.
«Sei
tornata!» disse Angelina, un po' sorpresa ma molto felice.
«...Stacy
mi ha convinto... Purtroppo per loro...»
I gemelli si
guardarono e
sospirarono. «Senti, Hilary, ci dispiace moltissimo per come
ti
abbiamo trattata... Davvero... Ci perdoni, per favore?»
chiese
Fred, un po' forzato da Angelina a dire ciò.
«Beh...
Non vedo
perché non dovrei...» disse la bionda sospirando.
«Ricominciamo daccapo?» Sorrise e tese la mano.
«Ciao, io sono Hilary Abbott e sono del Tassorosso...
cioè, volevo dire...» Arrossì.
«...probabilmente sarò di quella casa,
ecco...»
Stacy rise e gli
altri la seguirono.
«Non
ci trovo nulla di divertente!» disse la bionda stizzita.
«Sei
troppo forte! Comunque...» Il gemello che stava parlando tese
la mano. «Io sono George Weasley.»
«Fred
Weasley» disse l'altro allungando la mano.
Strinse la mano
ad entrambi. «Mi dispiace per voi, ma so che vi siete
scambiati i nomi...» Sorrise.
«Accidenti,
ma come caspita fa?» chiese con un sussurro Fred al fratello,
che alzò le spalle sconsolato.
Hilary e Stacy
scoppiarono in
una fragorosa risata, mentre guardando fuori dalla finestra Angleina li
avvisò che presto sarebbero arrivati, probabilmente.
«Faremmo meglio a prepararci...» aggiunse.
Guardò i
gemelli sorridendo e, dato che non sembravano intenzionati ad alzarsi,
indicò la porta e chiese, impaziente: «Avete
intenzione di
uscire o vi devo prendere a calci???»
Si alzarono in
fretta, imbarazzati e uscirono.
«Ragazzi...»
disse Angelina scuotendo la testa e le altre due risero.
I gemelli
avevano appena
chiuso la porta dello scompartimento, quando prendendo tutti i vestiti
che cadevano dalle loro braccia, si guardarono intorno e, preoccupati
si domandarono dove sarebbero andati ora.
«Questo
è un bel problema...» ammise George.
«Dici
bene, fratello...»
In quel momento,
passò
di lì una schiera di prefetti e loro, ringraziarono il cielo
dopop aver sentito una voce familiare che li chiamava.
«Ehi,
fratelli, che state facendo? Vi serve una mano?»
«Charlie,
sei il nostro salvatore...» dissero i gemelli rivolti al loro
fratello maggiore.
Intanto, nello
scompartimento, le ragazze aveva finito di prepararsi e stavano
chiacchierando del più e del meno, quando Angelina le
richiamò allo stesso discorso che aveva cominciato con i
gemelli.
«Insomma,
io sono preoccupata...»
Hilary
annuì, mentre Stacy tirava la manica della bionda,
chiedendole di cosa stessero parlando.
«Ah
già...
Parlavamo del fatto che ci sono stati dei furti ad Hogwarts, l'altro
anno, e si teme che continuino quest'anno... Insomma, ce n'è
stato uno poco tempo fa, ad Agosto... E cosa succederebbe se fosse
qualcuno di pericoloso?»
Stacy
tremò all'idea e Hilary continuò il discorso di
Angelina.
«Io
credo che non possa
essere qualche studente, no? Se ce n'è stato uno ad
Agosto... Mi
dispiace dirlo, ma temo per i professori...»
Stacy si morse
le labbra. «Dite che si risolverà tutto
presto?»
«Penso
di sì» dichiarò Angelina annuendo.
«Bene,
perché mi avevate appena portato nel panico più
totale...» ammise Stacy.
Le altre due si
guardarono,
alzarono le sopracciglia e sorridendo dissero: «Qualcuno non
siederà al tavolo del Grifondoro, eh?»
Scosse la testa.
«Credo proprio che ti farò compagnia nel tavolo di
Tassorosso, Hilary...»
Scoppiarono a
ridere forte, mentre il treno piano piano si avvicinava sempre di
più a destinazione.
«Possiamo
entrare, ora, secondo te?»
«Non
saprei, Fred... Se sono come Ginny non saranno ancora
pronte...»
«Bussiamo..?»
«Ok,
ma bussi tu...!»
Fred si stava
avvicinando con
la mano chiusa alla porta, quando la stessa si aprì e il
ragazzo
si ritrovò Hilary davanti.
«Ci
chiedevamo dove foste finiti, ragazzi!»
«...A
prepararci...»
«Siete
peggio di noi... C'avete messo ore!»
Alzarono gli
occhi al cielo e
si sedettero ai loro precedenti posti, mentre i prefetti entrarono per
avvisarli che in poco tempo sarebbero arrivati a destinazione.
«Quelli
del primo!!! Quelli del primo anno di qua!»
Stacy prese
Hilary per il polso. «Ma stai ascoltando? Bisogna andare di
qua!»
«Come..?
Ah, sì
sì, arrivo...» Hilary distolse lo sguardo dal
ragazzo che
stava osservando, Cedric, che notandola, le si avvicinò.
«Ciao! Pronta per andare?»
«Un
po' di tremarella...» ammise Hilary.
«Anche
io...» si intromise Stacy.
«Tu
sei..?» chiese Cedric con un sorriso dolce.
«St-stacy
Spencer...»
«Io
sono Cedric Diggory, molto piacere...»
Hilary
sentì il polso dolere dalla stretta che le stava dando una
Stacy completamente nel pallone.
Cedric si
allontanò
salutando e Hilary cercò di svegliare l'amica dallo stato di
trance in cui si trovava e, non riuscendoci, si limitò a
trascinarla via verso le barche che stava indicando il mezzogigante che
li guidava.
«Buonasera,
ragazze, voi siete?»
«Hilary
Abbott,
piacere... Siamo del primo anno... BEh, penso fosse ovvio, dato che ci
troviamo qui...» Guardò Stacy che seguiva con lo
sguardo
il biondo. «...e lei è Stacy Spencer...
Imbambolata...»
Il mezzogigante
rise e si
presentò. «Rubeus Hagrid, guardiacaccia di
Hogwarts...
Salite pure su questa barca... Anche voi ragazzi... Siete dei Weasley,
no?»
Hialry si
voltò. Proprio dietro di lei c'erano Fred e George.
«Dici
bene, Hagrid! Molto piacere, siamo i gemelli della
famiglia...»
Salirono sulle
barche e
attraversarono il lago, nero come la notte che li circondava. Sulla
barca dove era salita Angelina c'era un ragazzo che se ne stava zitto
ad osservare le ragazze intorno a lui che chiacchieravano.
«Poverino»
lo
compativano ogni tanto i due Weasley, «Credo che quando
scendiamo
di qui dovremmo fare la sua conoscenza... Dovremmo tirarlo su di
morale...» ridacchiarono e fecero quello che avevano detto,
appena rimisero piede sulla terraferma.
«Lee
Jordan!»
disse il ragazzo in risposta alla presentazione dei due, «Vi
ringrazio di aver pensato di aiutarmi dopo che ero stato in compagnia
di quelle ragazze...» Sorrise. «Non hanno fatto
altro che
parlare...»
Tutti quanti si
diressero
verso il castello, guidati dal guardiacaccia, che li lasciò,
poi, in compagnia di una signora che era, molto probabilemente, una
professoressa, secondo quello che pensava Hilary. E pensava bene,
perché Hagrid la salutò, chiamandola
professoressa
McGranitt.
«Innanzitutto,
vi
dò il mio benvenuto ad Hogwarts, la scuola di magia e di
stregoneria. Il banchetto di inzio anno scolastico si terrà
fra
poco, ma prima verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento
è una cerimonia importantissima, perché la vostra
casa
sarà la stessa per tutto il tempo che starete ad Hogwarts e
sarà un po' come la vostra famiglia: frequenterete le
lezioni
con i comapgni della stessa Casa, dormirete nei dormitori della Casa e
il tempo libero lo passerete nella sala di ritrovo della Casa, le sale
comuni delle quattro case - Grifondoro, Serpeverde,
Corvonero,»
Hialry sentì un brivido e sospirò sapendo bene
che
sarebbe stata abituata a sentire l'ultima delle quattro case,
«e
Tassorosso. Esse sono tutte alla stessa altezza e importanza, ognuna
ha la propria storia. Ricordate ancora che alla fine dell'anno
scolastico verrà premiata la Casa con maggiore numero di
punti,
che verranno ottenuti con i vostri successi, mentre la violazione delle
regole non farà che farvi perdere punti, oltre ad ottenere
una
punizione adeguata.» Squadrò per bene i ragazzi
davanti a
lei. «La cerimonia avrà luogo fra poco, davanti a
tutti
gli studenti, intanto..attendete qui. In silenzio.»
Si
girò verso la porta
e, facendolo, notò i due gemelli. «Weasley...
Bene.
Imamgino che vi vedrò seduti al mio tavolo..?» I
gemelli
sorrisero e alzarono le spalle, mentre la professoressa entrava nella
sala, la Sala Grande.
«...Al
suo tavolo?» chiese stupita Stacy.
«Sì,
il tavolo di Grifondoro... La professoressa McGranitt è la
capocasa...»
Stacy
annuì.
«Capisco.» disse, anche se Hilary sorrideva,
dubitando che
lei veramente potesse aver chiaro quel concetto.
«E
perché dovreste andare a Grifondoro?» chiese
Hilary.
«Tutta
la nostra
famiglia è stata nel Grifondoro... Sia chiaro, quelli che
sono
già entrati ad Hogwarts...»
«E
quanti sono?» chiese sorpresa la bionda.
«Tre...
E anche i
nostri genitori. Invece, nostro fratello e la nostra unica sorella devo
ancora raggiungere l'età adatta...»
«Accidenti!
Siete in tanti... Io ho solo una sorella minore...» ammise
Hilary.
«Quanti
anni ha?» domandò George curioso.
«Nove.
Ha davanti ancora due anni prima di poter tremare qui, al posto
mio...»
«Anche
nostro fratello ha nove anni... Saranno nello stesso anno...»
George sorrise.
«Dubito
che saranno nella stessa casa, però...»
«Perché?»
Fred era sorpreso. «Non si può mai dire!»
«Beh,
la nostra famiglia è sempre stata di un'altra
casa...»
«Il
Tassorosso, come dicevi prima?»
Hialry
annuì, stupita per la memoria di George. "E io che pensavo
non mi stessero nemmeno ascoltando!"
«Come
si viene smistati?» chiese Stacy preoccupata.
«Non
ne sono
sicura...» disse Hilary... «Però, se
serve fare
della magia, io ho la mia bacchetta!» Ci pensò un
attimo.
«...da qualche parte...»
I gemelli si
misero a ridere, piano e Hilary cercò frenetica in giro per
le tasche.
Fred
alzò lo
sguardò divertito e fissò la bionda che
continuava a
frugare ogni possibile nascondiglio. Era comunque una strana ragazza,
però ora le sembrava più divertente di come la
vedeva
prima... Certo, aveva gli stessi orecchini strani, e la stessa
acconciatura buffa... "La stessa acconciatura..?" Ci pensò
un
attimo e si avvicinò ai capelli biondi della ragazza, tenuti
fermi da un bastoncino.
"E se non fosse
un bastoncino
qualsiasi...?" Fred ci mise un secondo per capire e, sorridendo,
sfilò il pezzo di legno dai capelli, che ricaddero morbidi e
leggeri sulle spalle della ragazza che lo guardava stranita.
«La
tua bacchetta...» disse ridendo.
Hialry
arrossì. «Oh, è vero! Non avevo trovato
nulla di meglio per legarli...»
Risero tutti e
furono interrotti solo dalla McGranitt che li faceva entrare nella Sala
Grande.
Entrando, tutti
notarono la
magia che si trovava nella stanza, che aleggiava persino nell'aria,
permettendo a candele di fluttuare, e al soffitto di essere stellato
quanto la notte al di sopra di esso.
Fecero qualche
passo verso lo
spazio davanti alla Sala, passando davanti alle tavolate di studenti,
che li guardavano sorridendo e parlottando fra loro.
«Stacy...
Non credo di riuscire ad arrivare fino alla fine della
stanza...» sussurrò Hilary imbarazzatissima.
«Idem
per me!» Stacy deglutì e si guardò
intorno.
In quel momento
entrarono i fantasmi della scuola. Qualcuno gridò, e tutti
si ritrassero impauriti.
La professoressa
continuava imperterrita e furono costretti a seguirla tutti.
Quando
arrivarono in mezzo si
calmarono un po' e videro un cappello che si mosse e
cominciò a
parlare, anzi a recitare una filastrocca che Hilary non
ascoltò
molto, tranne a grandi linee; insomma, lo Smistamento consisteva solo
nel mettere il cappello sulla testa. Non era nulla di pericoloso, o di
imbarazzante, eppure il cuore della bionda non smetteva di battere a
velocità pazza. Temeva, anche se sapeva che il suo posto era
a
destra, fra i Tassorosso. Ma la cosa che la disturbava di
più
era il suo posto nella fila.
«ABBOTT
HILARY!» gridò infatti come primo nome la
professoressa.
Hilary prese un
gran respiro e camminò in avanti, sedendosi sulla sedia.
Guardò
Stacy che le
sorrideva e i gemelli che le dicevano che era tutto ok.
Sospirò
e chiuse gli occhi, sentendo che la professoressa le appoggiava il
cappello parlante sulla testa.
-----
SCUSATE
INFINITAMENTE SE CI HO MESSO COSÌ TANTO!!!!!!!!!!!!
PERDONATEMIII!!!!
Ciao a tutti, allora,
com'è questo? scusate se ho
aggiornato così tardi, ma di mezzo c'era il mio compleanno,
Natale... e insomma, non ho avuto tempo, ma neanche molta ispirazione!
Ringrazio
tutti tutti tutti per recensire e leggere! grazie mille!!!! e volevo
dirvi che le recensioni sono sempre graditissime!!!! Intanto...
Pawky
Lady: ma cosa bevi tu di mattina?!?!??!? Rispondimi, che bisogna
toglierlo dal commercio, am soprattutto da casa tuaaaaa!!!!!!!;) tanti
tanti tanti auguri per il tuo compleanno (25/12) tesshoraaaa! mi
dispiace molto, ma Cedric farà la fine che ha scelto la
Rowling... :( poverinooooo!:( io F&G li adoro, anche qui^^
ihihih... e cooooooomunque, Stacy sta bene come Stacy... e non
"Talia"... e poi, ma che nome è???? Scherzo! tvb!
saretta4ever:
eheh, ci vorrà tempo finché si
chiarirà a chi
piace chi! No, scherzo, comunque è qualcosa di simile... ma
per
capire a pieno a chi piace chi dovranno passare del tempo insieme!:D
Cedric è mitico, sì...^^ ma in fondo,
è del
Tassorosso, no? e alloooooora...:) un bacio alla prossima!
LizzieMalfoy_Dracolover:
(quanto tempo si mette per scrivere tutto il nome!!!) non ho affatto
messo l'età di Cedric come quella dei gemelli per
necessità, ma perché sono sicurissima che sia
dello
stesso anno...^^ almeno, l'ha detto wikipedia...:P ihihih...
cooomunque, scrivevo "Tracy" perché confusa dal
film...ihihih...
e tu lo sai bene!!! comunque le cotte.. hai ragione... ma erano solo
degli "assaggi"... prima che cuociano per bene...eeeeh... ci
vorrà un po' di tempo, poveri cari...:) un bacione tesora,
buon
capodanno con Ishtar!!! ...e con... ehm... il fratellino...bacioni!
Aeris90:
grazie mille!!! eh sì, anche io faccio "sbav sbav" a tutti e
tre... ihihih... non ti preoccupare per la tua pazzia,
perché
sei in buona compagniaaaa!!!!! dico davvero, almeno io, LizzieMalfoy e
Pawky Lady siamo pazze, quindi!!! scusa per non aver aggiornato
presto! ti faccio tanti auguri di buon anno! alla prossima!
MaryMatrix:
la notizia di Angelina è questa... non è niente
di
veramente speciale, ma qualcuno affetto di cleptomania è
pericoloso, eh! soprattutto se non si sa chi possa essere, se non i
professori! sì, sì, lo so, non è
proprio una
fantastica idea, ma a me ispirava moltissimo! Cedric È il
principe azzurro, no? ma mai come il mio FRED!!!;) :D scusa anche a te
per il ritardo! una bacione e tanti auguri!!!
AUGURO
A TUTTI QUANTI UN FELICISSIMO ANNO NUOVO! Buon 2008 a tutti!
Tanti
saluti, alla prossima (sperando sia presto! scrivi, lalla, scrivi!)
Una
bacione!
|
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Capitolo 6 *** Aggiungi posti a tavola, Grifondoro! ***
I
momenti che seguirono furono una grandissima sfida per la piccola
Hilary: l'aria era diventata quasi irrespirabile e il suo cuore batteva
all'impazzata.
'Sarò bloccata..per sempre..a Tassorosso...'
pensò immaginandosi nella possibile sala comune, come la
vedeva dalle descrizioni della mamma.
Chiuse forte gli occhi e sentì il cappello estremamente
pesante. Si chiese come fosse possibile che della stoffa pesasse
così tanto e arrivò in fretta alla conclusione
che o era la magia contenuta in esso, oppure era solo la sua mente
preoccupata che le giocava brutti scherzi.
Fu in quel momento che sentì il cappello alleggerirsi tutto
d'un colpo, mentre lo stesso cominciava a ridere.
Hilary aprì gli occhi e li alzò verso il cappello
che le scivolava sempre più giù.
«Cara, cara Abbott... I pensieri di tua madre erano
pressocché gli stessi... Era tanto che non ridevo
così... Non credere che quella
casa sia così terribile... Non lo è, ha creato
tanti maghi importanti... E per poter seguire il Frate Grasso bisogna
avere un grande e potente cuore, con le giuste emozioni... E sorridi,
altrimenti non posso lasciarti andare! Coraggio, alzati e per prima
corri al tavolo del TASSOROSSO!»
Hilary sospirò e provò una grandissima emozione,
per ciò che fino a poco prima non voleva che accadesse,
quando sentì l'esplosione e il boato proveniente da destra.
Sorrise e tolse il cappello, correndo verso quella direzione.
Si sedette sorridendo e si sentì davvero a casa.
Il cappello era stato piuttosto lungo con lei, mentre sembrava non
avere dubbi per i suoi amici: lo smistamento procedeva abbastanza
velocemente.
Quando il cappello era stato rapidissimo a spedire sia Johnson Angelina
che Jordan Lee entrambi in Grifondoro, Hilary aveva provato una stretta
al cuore collegata all'invidia, che però svanì
all'istante in cui si rivoltò e vide Cedric che le
sorrideva, seduto al suo tavolo, di fronte a lei.
«Ehi, Hil, tutto ok?! Sembri sovrappensiero...»
Annuì. Cedric la tirava proprio su di morale, e aveva preso
l'abitudine da pochi minuti di chiamarla "Hil". Non che le desse
particolarmente fastidio, ma comunque aveva trovato un modo per non
sentirsi poco a suo agio. «Tutto ok, Ced... Posso farti
una domanda?»
«Certamente!» rispose l'altro sorridendo.
«Tu...cioè, a te..va bene di essere qui?»
Cedric ci pensò un attimo. «Cosa intendi per
"qui"..?»
«A-a questo tavolo...»
Cedric sorrise. «Sì, certo. Il cappello mi ha
fatto essere così sicuro: "Questa casa ti porterà
grande gloria!" mi ha detto...»
«Ha parlato anche a te?! Io non ho sentito!»
«Già, immagino che gli altri possano sentire solo
la casa... Anche se il tuo discorso è sembrato lungo... Cosa
ha detto?»
Scosse la testa. «Niente di particolare... Mi ha tirato su il
morale, per lo più...»
«Capisco... Oh, stanno per smistare la tua amica,
Stacy...»
La bionda si voltò giusto in tempo per sentire la
professoressa che gridava "SPENCER STACY".
«Già... Mi chiedo se...»
Il cappello fece solo in tempo a toccare il capo della ragazza che
gridò "CORVONERO".
Il sorriso di Hilary morì proprio nel momento in cui quello
di Stacy si apriva sul suo volto. La bionda osservò l'amica
correre verso il tavolo centrale ma più verso la sinistra.
Stacy si voltò prima di sedersi e incontrò lo
sguardo di Hilary, a cui sorrise mestamente e scosse la mano piano.
Hilary ricambiò il sorriso triste e tornò a
guardare Cedric.
«Ehi, Hil... Non ti preoccupare... Sono sicuro che sarete
comunque delle ottime amiche!»
Hilary sorrise. «Hai ragione!» Sentiva che Cedric
era davvero una gran bella persona, e sapeva che anche lui sarebbe
stato un grande amico...
«Weasley Fred!»
Hilary fu richiamata dalla professoressa McGranitt e si
voltò di scatto, osservando il primo gemello dirigersi verso
lo sgabello con il Cappello Parlante.
«Lo conosci, no?»
Hilary annuì. «Sì, li ho conosciuti sul
treno... Sono divertenti, anche se all'inizio sono stati un po'
sgarbati...»
«In che casa finiranno, secondo te?»
Sorrise. «Vedrai.»
Il cappello non aveva neanche toccato la testa del rosso che
gridò: «NATURALMENTE GRIDONDORO,
WEASLEY!»
Hilary rise e applaudì anche lei, mentre tutta la sala
rideva.
«Lo sapevi?» chiese Cedric.
«Anche la McGranitt lo sapeva... Tutta la famiglia
è Grifondoro...»
«Sembri sapere tanto di questi Weasley...»
Hilary arrossì e seguì lo smistamento dell'altro
gemello, a cui successe esattamente la stessa cosa di Fred.
«Anche George, ovviamente...» disse Hilary ridendo.
«Nulla di meno dai gemelli Weasley!» disse la
ragazza seduta vicino a Hilary.
«Li conosci?» chiese la bionda interessata.
«Conosco i loro fratelli... Io sono un prefetto di
Tassorosso, tanto piacere, Gertrude (nda: pronunciatelo all'inglese,
chiaro??!) Garrinston, sono del sesto...»
«Oh, piacere! Hilary Abbott...»
«Salve, signora prefetto! Sono Cedric Diggory...»
«Santo cielo, si vede che siete del primo... Benvenuti a
Tassorosso ragazzi... Non voglio sentirvi dire che è una
casa inutile e voglio che vi sentiate davvero in famiglia! Guadagnate
tanti punti e guai a voi se vi becco a far qualcosa di male, chiaro?!
Non possiamo perdere punti! Sapete giocare a Quidditch?»
Entrambi i ragazzi annuirono sorridendo.
«Beh, quelli del primo non possono entrare nella squadra,
anche perché siamo al completo, però fatevi
vedere il prossimo anno, alle selezioni!»
«Ooh, Gertrude, parli come se fossi in squadra...»
La ragazza si voltò innervosita verso la sua destra, verso
il ragazzo che rideva seduto accanto a lei.
«Smettila, Bob, io mi sento parte del Tassorosso...»
Hilary guardò Cedric e scoppiarono a ridere.
«Succede spesso così... È
perché Bob fa il gradasso... Robert Finch-Fletchley,
capitano della squadra di Quidditch...bla bla bla»
presentò Gertrude annoiata. «Un
cretino...» commentò alla fine.
«Andiamo, Ja-jay, sappiamo bene entrambi che sei pazza di
me...»
«Basta Bob! Non è vero!»
Hilary sorrise. «Sei del sesto anche tu?»
«Esatto... È da sei anni che lo sopporto a
lezione... Meno male che molte classi non le frequentiamo
insieme...»
«Cosa intendi?» chiese Cedric.
«Che abbiamo scelto differenti materie...»
«Si può? Non sono tutte obbligatorie?!»
Gertrude guardò Bob e sorrise. «Si vede che sono
del primo, ah?»
«Ti ricordi, anche noi eravamo così!»
«No, Bob, tu eri una spina nel fianco, come
adesso...»
Robert sbuffò e i due ragazzi del primo scoppiarono a
ridere, seguiti da Gertrude che prima fece una linguaccia al capitano
della squadra, offeso.
«Secondo te, le va bene così?»
Fred guardò George, distogliendo lo sguardo dal piatto.
«Parli di Hilary?»
George annuì.
Fred sorrise. «Ehi, George, lo sapeva che sarebbe finita
lì, non è forse così? E poi non
è mica una brutta casa... Se fosse finita a Serpeverde non
le avrei mai più rivolto parola, ma
così...!»
George si mise a ridere. «Hai ragione... Godiamoci il nostro
tempo in questa scuola da Grifondoro, prima che ci
espellano...»
«Che ti fa pensare che ci espelleranno?!» chiese
Fred sarcastico.
George fece un sorrisetto quasi cattivo e Fred non potè che
copiarlo.
«Così, tu sei Stacy. Piacere! Catherine
Manrods...»
Stacy annuì e fece un sorriso finto.
«Piacere.»
Catherine si rabbuiò. «Qualcosa non va?!»
«Sì... Avevo stretto amicizia con una ragazza che
adesso è nel Tassorosso... La prima che è stata
chiamata... Hilary Abbott...»
«Oh, lei... Il cappello ci ha messo un po' a decidere,
no?»
Stacy scosse la testa. «Sono sicura che il cappello sapeva
perfettamente dove smistarla... Spero che riusciremo ad essere comunque
amiche...»
«Ma sì, vedrai... Avremo anche lezioni in
comune...»
Stacy sorrise tristemente e riguardò di nuovo verso il
tavolo giallo-nero, pensando a quanto avrebbe voluto star seduta
lì.
-----
Omioddio scusate
tutti!!! Non sapete quanto mi dispiaccia averci messo così
tanto, ma non scrivo mai, perché ho pensato che non valesse
la pena d scrivere questo... Così pensavo di non continuare
più, ma alla fine è successo qualcosa nella mia
vita e allora mi sono decisa... E così la storia
continua...^^ despite il titolo, (grifondoro per i gemelli...) non c'è colpo di scena per
Hilary, ma solo per Stacy... ;) come potevate pensarlo?! e il titolo
della ff sennò?! "evitare" perché è
un'attiracasini incredibile... :) che ci si può fare,
poverina?! ahahah! beh, spero che questo chap vi sia piaciuto,
perché io mi sono divertita a scriverlo...^^ è
corto, ma non potevo scrivere di più, perché
dovevo descrivere gli smistamenti, e solo quelli....
RINGRAZIO un casino e mezzo tutti quelli che hanno recensito,
perché mi hanno dato forza di continuare e mi hanno tirato
su il morale un casino... GRAZIE GRAZIE GRAZIE! non posso rispondere a
tutti, stavolta, ma sappiate solo che mi fa piacere che leggiate!
grazie!
Ora vi lascio, se ci sono errori scusate, ma non potevo ricontrollare!
(al solito....-.-)
Un bacione a tutti! Spero di poter riaggiornare presto e con un chap
più lungo e sostanzioso! bacioni!!!
Lalla*
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Capitolo 7 *** Lezioni...furtive ***
Hilary
sbadigliò sonoramente.
«Qualcuno ha fatto le ore piccole?!» chiese
alquanto stupito Cedric.
Hilary appoggiò la propria fetta biscottata sul tavolo e
scosse la testa emettendo solo un grugnito assonnato.
«Capisco... Sei sempre così?!»
Sbadigliò di nuovo annuendo.
«Wow...» disse il ragazzo sorridendo.
«...Anche il primo giorno?!» chiese sempre
più stupito.
La bionda lo guardò scocciata.
«Doppio wow!» rise l'altro. «Come farai a
lezione..?»
Hilary fece una smorfia. «Non ne ho la più pallida
idea... Non le ho nemmeno viste le lezioni...»
Cedric alzò un sopracciglio. «Santo dio, ma stai
proprio
dormendo...» disse indicando l'orario sotto la sua tazza di
thè.
«Beh, ma Juliet ha contribuito a tenermi sveglia
stanotte...»
«Juliet...?»
«Chi mi chiama?» chiese con una voce stridula una
ragazzina seduta qualche posto più in là.
«Buongiooorno...» disse Hilary sbadigliando.
«È la settima volta che mi risaluti....»
disse
ridendo. «Ehi, tu sei il ragazzo di cui parlava ieri sera
Hilary?
Cedric Diggory?»
«Sì...» si girò verso la
bionda. «Parlavi di me...?»
sussurrò stupito e divertito.
Hilary arrossì. «Ma no..cioè.. Mi ha
chiesto se
avevo conosciuto qualcun'altro di Tassorosso oltre a lei e alle altre
compagne di stanza...»
«...Aaah...» asserì allora Cedric
sorridendo.
Hilary rifece la faccia scocciata di prima.
«Te l'ho detto che sei troppo divertente, Hil?»
«No... Ma se continui a dirlo ti rovescio la tazza addosso,
ok?!» chiese sonnecchiando.
Cedric ridacchiò. «Okaaay...»
Stacy si sedette al suo tavolo. Lanciò uno sguardo veloce al
tavolo giallo-nero e vide Cedric ridere. Sospirò.
«Avanti Stacy... Te l'ho già detto, li vedremo
spesso!» disse Catherine.
«Lo so Cathy... Ma Cedric è
così...così...»
«...tremendamente figo...»
Stacy rise. «Penso che tu abbia centrato la parola
corretta... Piace anche a te?!» chiese preoccupata.
«Oh no, tranquilla! Però quando un ragazzo
è figo,
lo è e basta... Non si può negare...»
sorrise.
«Già...» Annuì guardando
fissa verso il tavolo dei Tassorosso.
«Uuuh, ma guarda... Prima e seconda ora: Incantesimi con i
Tassorosso...»
Stacy la fissò. «Stai scherzando?!»
domandò stupita.
«No, guarda tu stessa l'orario se non ci credi!»
Sfilò il foglio all'amica. Lesse e alzò il viso
radioso verso il tavolo che continuava a fissare.
«Oh, cominciamo con due ore di Incantesimi...»
Hilary guardò il ragazzo e grugnì. «Ma
davvero..?» chiese sarcastica.
«Sì... e vuoi sapere con chi?!»
«...Se dicessi no, non me lo diresti?!»
Ci riflettè un secondo. «No!»
«Allora dillo e basta!»
«Corvonero!»
Grugnì. «W-O-W»
Cedric sbuffò. «Ma come?! Con Stacy!»
«Sì, lo so... Ma diciamo che avrei preferito avere
i Grif... Niente lascia stare!»
«Grifondoro, dicevi?! Perché?»
«Ho detto lascia stare...» Diventò di un
bel colorito rosso.
Cedric guardò verso il tavolo dei Grifondoro e rigirandosi
vide Stacy che li fissava. Sorrise e la salutò.
«Oddio, mi ha salutato!» disse arrossendo Stacy
dall'altro tavolo.
«Bene!»
Stacy sbirciò di nuovo. «Spero che non pensasse
che lo fissavo...»
«Nooo, e come potrebbe?!» rise Catherine.
Stacy sorrise. «È possibile innamorarsi in
così poco tempo?!»
«Evidentemente...»
Al tavolo rosso-oro intanto si erano appena seduti i due ragazzi dai
capelli rossi.
«Ma buongiorno!» salutò George.
«Ciao Fred!» salutò di rimando Angelina.
I gemelli sorrisero. «George...» disse l'altro.
Angelina rise. «E dai ragazzi, è impossibile
riconoscervi!»
«Quasi
impossibile...» preciso Lee Jordan sedensosi accanto ai
gemelli.
«Lee! Ma va, se tu ci hai confusi tutta la sera!»
«Non credo che stesse parlando di lui...» si
intromise Angelina.
I gemelli si scambiarono un'occhiata veloce e si girarono entrambi a
guardare la biondina dietro a loro chiacchierare con il suo amico
Cedric Diggory.
«Mi vuoi dire perché volevi il
Grifondoro?!»
Hilary gli fece cenno di abbassare la voce, preoccupata. «Shhh! Sta zitto, Ced...»
sussurrò.
«Va bene...»
sussurrò l'altro a sua volta. «Però me
lo dici...»
«Solo se abbassi quella voce del cavolo!» disse
Hilary in un tono contenuto.
Cedric sbuffò e si arrese. «D'accordo!»
«Psst Fred...
Fred...»
Fred si girò verso il gemello. «Che
c'è, George?»
«Shh...»
George portò l'indice alle labbra. «Sbaglio o qualcuno ci sta
osservando?!»
«Che cosa?!» chiese stupitissimo Fred.
«Ma
sì, ti dico, mi sento osservato...»
Fred scosse la testa e tornò a chiacchierare con Lee, mentre
George si guardava intorno sospettoso.
«Andiamo Hil, faremo tardi a lezione... Vuoi arrivare tardi
il primo giorno?!»
Hilary grugnì. «Andiamo allora...» si
alzò
dal tavolo e si guardò intorno: Gertrude stava praticamente
prendendo a schiaffi Bob poco più in là, le altre
ragazze
del primo anno di Tassorosso si stavano allontandando verso l'uscita
insieme ai
ragazzi, negli altri tavoli pressappoco avveniva la
stessa cosa. Notò che Stacy si alzava e insieme all'amica
stava
andando a lezione.
Le si strinse lo stomaco e le affiorò al viso un po' di
tristezza.
«Andiamo, Hil, così raggiungiamo anche la tua
amica!»
Hilary annuì e si fece portare da Cedric fino a dove era
Stacy.
«Buongiorno ragazze!» salutò Cedric.
Catherine e Stacy si voltarono. «Oh ciao!» disse la
seconda arrossendo.
«Ciao Stacy...» salutò la bionda con un
tono mesto.
«Hilary! Sono davvero contenta che abbiamo lezione insieme!
To siedi accanto a me, per favore...?»
Hilary la guardò stupita. «Va-va bene... Ma
lei...?» chiese indicando l'altra ragazza.
«Sono Catherine, ciao! Io sono già vicino a una
ragazza
della nostra casa, ma grazie per essertene preoccupata!»
«Lei è Hilary e io sono Cedric»
presentò il ragazzo.
«Piacere ragazzi, ho sentito parlare di voi...»
«Davvero?!» chiese Hilary sorpresa.
«Beh, sì...» rispose Stacy.
«Beh, ma..Qualcuno
sa dov'è l'aula di incantesimi..?»
domandò per
cambiare argomento.
Hilary scosse il capo sconsolato e così fecero gli altri.
«Noi sì, però...»
Si girarono. «Fred, George, Lee... Ciao!»
«Buongiorno!»
Si fecero delle veloci presentazioni e passarono subito a discutere
della strada da percorrere per raggiungere l'aula di Incantesimi,
aiutati anche da Charlie Weasley, prefetto di Grifondoro.
«...Grazie mille ragazzi... A proposito, cosa fate
ora?»
«Trasfigurazione, con la McGranitt...»
«Sì, Fred, dimentichi che siamo con i Serpeverde...»
Fred rabbrividì. «Potresti non ricordarmelo?!
È
già abbastanza duro avere la McGranitt, se poi siamo insieme
ai
Serpeverde, pure!»
Il gruppo si divise ridendo e si diressero verso le rispettive aule.
«Gli incantesimi più facili sono
quelli...»
Stacy sbadigliò. «Ma come si può
ascoltare questo?!»
Hilary alzò la testa dalle braccia. «Ti giuro, non
ne ho idea.»
«Ma quanto manca ancora?!» chiese Stacy preoccupata.
«...e ora proviamo con la parte pratica...»
Hilary alzò di nuovo la testa di scatto.
«COSA?!»
Tutta l'aula si girò a guardarla.
Arrossì lievemente e si nascose con i capelli che sfuggivano
dalla coda alta che portava. Tossì piano e fece finta di
nulla.
«Signorina...?»
«A-Abbot...» rispose Hilary alzandosi in piedi. Si
tirò un paio di schiaffi morali gridando mentalmente
"Stupida, stupida, stupida..."
«Vorrebbe dire qualcosa...?»
Si guardò intorno. «Non..non credo...»
La classe scoppiò a ridere.
«Ma bene... Allora vuole cominciare con il movimento per
l'incantesimo?»
Arrossì. «Oh... oh bene... d'accordo...»
Si risedette e prese in mano la bacchetta, tossì di nuovo e
si appuntò di doversi tirare un'altro schiaffo,
più tardi.
«...e poi sono scoppiati a ridere...» disse
mestamente.
«Guarda che c'ero anche io...»
«TACI TU! Parlo io...»
Cedric sbuffò e si allontanò lievemente da Hilary
e Stacy.
«Beh, io non mi sono messa a ridere...»
Cedric ridacchiò.
«Ced invece sembrava divertito...»
Il ragazzo scoppiò in fragorose risate. «Andiamo!
All'improvviso hai fatto cadere il professor Vitious dai libri sui cui
stava... Ed è stato divertente quando hanno cominciato a
scivolare via... E tutto ciò che dovevi fare era il
movimento del polso...»
Stacy lanciò una risata soffocata, Cedric sorrise e Hilary
sbuffò.
«Andiamo, non vorrai dirmi che non era
difficile...!»
Cedric la guardò storto. «Era facile.»
Stacy annuì.
«...Beh, vorrà dire che non sono molto brava in
Incantesimi... E va bene, sono una frana!»
«Sta parlando Hilary, vero?» chiese divertito Fred
raggiungendoli.
«Ah ah...
Divertente.» disse scocciata.
«Povera Hilary... Non è molto portata per gli
Incantesimi...»
Hilary sospirò.
«Beh, potreste fare qualche esercizio in un'aula
vuota...»
Hilary ci pensò due secondi. «E chi sarebbe
disposto ad aiutarmi?!»
Quella sera, a cena, Hilary mangiò felice, chiacchierando
con Juliet.
Era stato deciso che Fred e George l'avrebbero aiutata volentieri con
quella materia così difficile per Hilary, ma tanto semplice
secondo tutti gli altri.
«Hil, senti, cosa fai stasera, prima del
coprifuoco?»
Ci pensò un secondo. «Non saprei, Ced, tu che
vorresti fare?»
«Potremmo fare una passeggiata in giardino: c'è
ancora un tempo tiepido e giornate lunghe... Non credo dureranno ancora
per molto...»
«Posso unirmi a voi?!» chiese Juliet lanciando un
dolce sorriso a Cedric.
«Certo, July, per me va bene... Ced, posso chiamare anche
Stacy?»
Il ragazzo annuì con forza e sorrise.
Poco dopo Hilary, Cedric e Stacy si ritrovarono a scorgere gli ultimi
raggi del sole in riva al lago - Juliet era impegnata con Margaret
Queen e Andromaca Dustin, le ultime due ragazze del primo anno di
Tassorosso.
«Penso sia ora di tornare» li avvisò
Stacy.
Cedric si alzò insieme alla mora. «Andiamo
Hil...»
Hilary stava cercando frenetica qualcosa tra l'erba.
«Che cosa hai perso ora?!» chiese il biondo
scocciato.
«La bacchetta... Giuro che era in tasca..!»
«Ti aiutiamo a cercarla..?»
«No, no, non serve... Ora ricordo! L'ho appoggiata a terra
quando siamo andati ai limiti della foresta... Dev'essere ancora
là... Andate voi, io vi raggiungo...»
Cedric e Stacy non ebbere nemmeno il tempo di controbattere che l'altra
era partita di corsa. Si rassegnarono e si diressero lievemente
imbarazzati verso il castello.
«Trovata!» esclamò Hilary vittoriosa.
«Hai sentito
anche tu, Fred...?» chiese in lontananza George
Weasley.
«No, cosa?»
rispose l'altro.
«Non importa,
mi pareva di aver sentito la voce di Hi...»
George non riuscì a finire la frase che venne interrotto da
una voce preoccupata. «Che accidenti ci fate voi
qui!?»
I gemelli si girarono sorpresi. «Avevo sentito bene,
allora...» disse George.
«E tu, scusa?»
La ragazza sbuffò. «Avevo dimenticato la
bacchetta...»
«Dovevamo immaginarlo...» bofonchiò Fred.
«Come?!»
I gemelli risero piano.
«Allora, che fate?! Non starete entrando nella foresta, vero?!»
«Certo che no, ammiriamo gli alberi... Ovvio, che
c'è di male?!»
«È pericoloso!!!» disse l'altra.
I gemelli si guardarono e alzarono gli occhi scocciati.
«Non sto scherzando... Si chiama Foresta Proibita per
qualcosa, o no?»
«No, ci siamo già stati prima... Possiamo
cavarcela...» E senza dire altro sparirono tra gli alberi.
Hilary ci mise un paio di secondi per capire quello che era successo e
si mise a seguirli di corsa.
«Avanti ragazzi, torniamo indietro...» disse
tremando.
«Che fai, ci segui?»
«Cerco di farvi ragionare... Avaaanti, andiamo al
castello!»
«Niente da fare, voglio vedere di nuovo una cosa...»
«Cosa?»
Hilary non ebbe una risposta diretta ma appena guardò il
motivo per cui si erano fermati, il suo cuore fece un tuffo.
«Wow...»
Si guardò intorno. Erano in un piccolo spazio tra gli alberi
fitti e tutta la luce della luna si accentrava su un tronco d'albero.
Intorno, sentiva nelle vicinanze animali che non le mettevano paura, in
quel momento.
«È bello stare qui, vero?»
La ragazza annuì, con la bocca aperta.
Non passarono che pochi secondi che un cane che abbaiava li
richiamò alla realtà.
Hilary rabbrividì. «Ora possiamo andare
però?» chiese morta dallo spavento.
Fred e George acconsentirono e uscirono dalla foresta con passo spedito.
Una volta fuori corsero all'impazzata verso il castello, appena
notarono che Hagrid si stava preparando a cercarli.
«L'abbiamo scampata.» disse contento George.
«Sì, ma vi giuro che io non lo faccio mai
più» affermò terrorizzata la bionda.
I gemelli sorrisero e di nascosto tutti e tre andarono alle loro Sale
Comuni.
La settimana passò in fretta e Hilary fu contenta
soprattutto della lezione di Erbologia, con i Grifondoro.
«Era l'ultima lezione della settimana»
sospirò libera Hilary, il venerdì pomeriggio dopo
Erbologia.
«Ti piaceva però!»
«Oh, sì, meglio di Incantesimi...» disse
imbarazzata.
«A proposito di Incantesimi... Ti va di andare a fare un po'
di pratica?»
Hilary annuì con gioia e andarono verso un'aula vuota nel
terzo piano.
«Avanti, riprova, ce la puoi fare...»
Mosse la bacchetta e chiuse gli occhi per non vedere i danni che aveva
causato. Dato che non sentì nulla infrangersi li
riaprì, per vedere le ultime scintille che uscivano da essa.
«Ce l'ho fatta! Non ho rotto nulla e escono scintille
rosse...»
«Complimenti!» applaudì George.
«...Sì, a noi! È stato difficilissimo
farglielo fare...»
George rise divertito e Hilary incrociò le braccia offesa.
Era già ottobre, ormai, e Hilary continuava con lenti
progressi in Incantesimi grazie ai molti sforzi dei gemelli, che la
aiutavano due volte a settimana, circa.
Hilary non voleva far sapere in giro, però, che prendeva
"ripetizioni" della materia, così erano lezioni segrete, e
quasi furtive,
come le chiamava la bionda.
Ma quello che Hilary non sapeva era che la parola "furtive" era quella
giusta da usare.
Infatti fu durante una di quelle lezioni che accadde il primo furto da
quando erano ad Hogwarts.
Si trovavano nella solita stanza del terzo piano, dopo aver fatto
uscire il fantasma Pix, che si divertiva a guardare Hilary nei suoi
sforzi - anche se era stato difficile, perché in fondo i
gemelli si divertivano con lui.
«Prova a pronunciarlo correttamente, non è
difficile...»
Hilary respirò a fondo e prima di cominciare a pronuniare
l'incantesimo, fu bloccata da pianti provenienti dal corridoio.
I tre guardarono fuori dalla porta: Margaret, del Tassorosso, piangeva
consolata da Juliet.
«Hilary! Ti cercavo!»
«Me..?» chiese la bionda preoccupata.
In breve le fu spiegata la situazione: qualcuno era entrato nel
dormitorio delle ragazze di Tassorosso e aveva preso qualcosa dalla
loro stanza, qualcosa che apparteneva a Margaret.
Ancora Juliet non era riscita a farsi dire cosa, perché la
rossa Margaret era troppo disperata per dirlo.
«A me e ad Andromaca non è stato preso niente.
Speriamo che non sia successo nulla nemmeno alle tue cose. Non siamo
andate a controllarle però...»
Hilary annuì. «E siete andate a parlarne con il
preside?»
«No, non ancora... Vieni con noi?»
«Naturalmente, e verremo anche noi da Silente...»
disse Fred soddisfatto.
Hilary sospirò. «Andiamo» disse poi
prendendo Margaret sotto braccio.
-----
Caaaaaaaacchiarola...!
ragazzi
miei, ci metto un secolo ad aggiornare, ogni volta!!! beh,
dai, ma
questa volta sono stata abbastanza brava, nooo...?? :D non prendeteci
l'abitudine, although, perché io sono leeeeeenta....:)
eheh....
alluuuuuuura....:) che ve ne pareva di questo capitolo?? voglio tutti i
commenti, ok?! buoni e cattivi! (anche se prevedo molti commenti
cattivi....T^T uffiiiiiiiiiiiiiii)
ringrazio tutti per le recensioni e faccio gli auguri a tutti per una
splendida Pasqua!!!!!! AUGURIIIII!!!!:)
Aeris90: braviiiiiiiiissima si legge così!!! :) complimenti!
XD
dici che è servita?? :) bine, speriamo.... dimmi se anche
questa
è servita, okiiiii?? baci alla prossima! auguri!
LizzieMalfoy_Dracolover: lallix è sempre lallix, dici bene!
;)
beh, metterò anche la nota su "Hermione", direi....:D ihihih
mica si può leggere come la figlia di Elena, moglie di
Menelao,
noooo?! XD eheh! PawkyLady non ha recensito...U_U utut... VERGOGNA! XD
nono, dai tesshora che ci tengo!!! :) dimmi che te ne pare di sta
storia....U_U bacioniiiiiii tesshora e auguri!
saretta4ever: beh, infatti Hilary non poteva essere Grifondoro!
contando tra l'altro che è una fifona assurda!!!! XD
eheh...:)
Stacy?? anche a me dispiaceva un casino....T_T sembra strano, ma la
volevo in Tassorosso.... xò le mie mani la volevano proprio
mettere in Corvonero! T^T uffiiiiii....:) certo che non posso dirti....
ma tanto sarà tipo Beautiful....XD ste storie incatenate....
WAAAAA non vedo l'ora di finire questa fanfiction (in cui ci sono i
primi 2 anni di Hogwarts) e scrivere il seguito.... VOGLIO il loro
sesto anno!!! T^T auguri!
MaryMatrix:ti piaceva?? ma grazie...!^^ io adoro quei due (U_U anche se
li ho inventati io... penserete che io la modestia la conosca solo per
sentito dire, ma a me quei due piaccionoooo!!! XD) spero che tu
continua a seguire la storia con paicere....^^ insomma, spero non
annoi!!! :) auguri!
spero di aggiornare relativamente presto! :) confronto alla altre volte
posso migliorare... sono sulla strada buona, no...? XD bacioni alla
prossima!!!! e grazie mille a tutti!!!!!:)
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Capitolo 8 *** Abbott Babbott ***
Hilary sporse un'ultima volta il braccio verso la porta.
«..Busso..?»
Juliet respirò a fondo per non perdere la calma e Fred
strinse le labbra.
«Per la settantanovesima volta, SÌ!»
«Beh, ma se ti lamenti perché non bussi
tu..?» chiese la bionda con le mani ai fianchi.
«Va bene, allora spostati!»
«Neanche per sogno, busso io!»
George la indicò di scatto. «Visto?!»
«Hai ragione, d'accordo... Allora busso..?»
La professoressa McGranitt probabilmente sentì un tonfo
sulla porta, al posto della leggera mano di Hilary che bussava.
«Signor Weasley, i suoi suoni sono a dir poco
molesti!» lo rimproverò la professoressa.
Fred, ancora con gli occhi che gli uscivano dalle orbite si
girò
verso Hilary, sentendo la rabbia montarsi dentro. «Mi scusi...»
soffiò.
Hilary deglutì e, cominciando a lisciare i capelli alla fine
delle sue trecce, si nascose dietro all'amica disperata.
«D'accordo... Che succede alla signorina Queen?»
Margaret, che non era ancora riuscita a calmarsi, alzò gli
occhi
pieni di lacrime e sussurrò:
«Fuuurtooo...» e
riscoppiò a piangere.
La McGranitt si girò un po' stranita verso Hilary e Juliet.
«Ne sapete qualcosa?»
«Eravamo nella Sala Comune della nostra casa. Avevamo voglia
di
fare un giretto fuori e Margaret mi ha chiesto di aspettarla mentre
andava a prendere una cosa nel suo baule. Dato che non tornava l'ho
raggiunta e ho visto il suo baule completamente sottosopra e lei che
frugava disperatamente e già piangendo fra le sue
cose.»
spiegò Juliet.
La McGranitt, che si aspettava un seguito a ciò, si
fermò
nella sua lenta camminata avanti e indetro per la stanza e chiese
stupita: «Tutto qui?»
Juliet inarcò le sopracciglia sconvolta. «Le
è stato rubato un oggetto...»
«Oh, ecco.» disse la McGranitt ricomponendosi.
«Cosa?»
«Vede professoressa, è questa il problema...
Finché
la ragazza non si calma, credo che non saremo in grado di
saperlo...»
La professoressa ascoltò Fred e strinse le labbra.
«Portate la ragazza in infermeria e chiedete a Madama Chips
un
calmante e qualcosa di simile...» Si sedette.
«Scusi, e il furto?» chiese Juliet alzandosi.
«Fatevi dire qualcosa quando si sarà calmata e poi
andate
dal professor Silente: vuole essere tenuto aggiornato su
questo.»
Hilary, che stava aiutando Margaret ad alzarsi, si girò
verso la
professoressa. «Ecco, vede, c'è un problema... Ci
siamo
state dal professor Silente ma abbiamo avuto due ostacoli...»
«Sarebbero?» domandò la professoressa
con la testa fra le mani.
«Beh, per prima cosa non sappiamo la parola
d'ordine...»
disse George. La McGranitt era lì lì per
rivelargliela
che Fred la bloccò.
«E infine, il professor Silente non c'è.»
La McGranitt alzò il volto preoccupata e si ricompose.
«Non c'è.»
George annuì.
«E non si sa dov'è?» chiese ancora.
Fred guardò Hilary e il gemello, preoccupato. «I
gargoyle non ci hanno detto altro...»
La McGranitt riprese un po' della sua austerità.
«Andate
in infermeria. Io cercherò il professor Silente e vi
raggiungeremo più tardi.»
I ragazzi si alzarono e andarono alla porta salutando e ringraziando.
Lasciarono la professoressa in uno stato di irrequietezza, a parlare con un quadro.
«Voi non avete notato nulla di strano..?»
domandò
Fred quando furono in infermeria. Madama Chips aveva aiutato volentieri
Margaret, e Juliet aveva avuto il permesso di starle vicino mentre si
calmava. Gli altri tre stavano seduti in fondo alla stanza.
Hilary annuì.
George fece lo stesso e completò la frase del fratello.
«La McGranitt sembrava avere la testa da un'altra
parte...»
«Ma cosa aveva?» Era chiaro che la domanda di Fred
era retorica.
«E chi lo sà!» rispose comunque Hilary.
Fred alzò gli occhi al cielo.
«Possiamo solo notare che quando le abbiamo detto che Silente
non c'era, si è preoccupata.»
«È vero. Secondo voi è possibile che
all'inizio
fosse così irrequieta perché si stesse chiedendo
come mai
non fossimo andati a parlare con Silente?»
«Ehi, la Abbott ha ragione!» esclamò
Fred dopo averci riflettuto un po'.
«Potrebbe essere.» concluse l'altro gemello.
«Secondo me la chiave per sapere chi è stato,
è sapere che cos'è l'oggetto.»
Istantaneamente alzarono tutti il volto a guardare Margaret che
riposava.
Il giorno seguente si trovarono a fare colazione.
«Ehi, Hil, si sa qualcosa della Queen?» chiese
Cedric
appena Hilary si sedette al tavolo. Naturalmente era stato messo al
corrente dalla stessa, subito dopo che furono tornati dall'infermeria.
La bionda scosse i capelli, stretti in uno chignon alto.
Cedric sospirò. «Ma dorme ancora?»
«Juliet è andata a controllare. Era un calmante
piuttosto
potente... E poi Margaret ha subito davvero un brutto colpo... Doveva
tenere molto a quell'oggetto.»
«Già, lo credo anche io.»
«Mi accompagneresti a controllare, Ced?»
domandò speranzosa la bionda.
«Scusa, verrei, ma ero d'accordo con Nicholas Peterson per
andare con lui in biblioteca.»
Nicholas, Tassorosso del primo anno, raggiunse Cedric e si sedette
vicino a lui. «D'accordo ragazzi, andrò da
sola...»
Si alzò e andò a sbattere contro qualcuno.
«Oh scusa» disse frettolosa.
«Abbott, guarda a dove cammini!» disse
scherzosamente Fred.
«Ciao ragazzi. Che ci fate qui?»
«Volevamo notizie della Queen.»
Hilary sorrise, speranzosa. «Non ne ho, ma se vorreste
accompagnarmi a controllare...»
I tre andarono verso l'infermeria, i due ragazzi curiosi e la bionda
esultante per aver trovato compagnia.
Entrando nella stanza si guardarono intorno.
«Non capisco...» disse Hilary piegando la testa di
lato.
«...E non credo che tu sia l'unica...» disse una
voce alla loro destra. «I Weasley non sembrano molto
più svegli di te...»
I ragazzi si girano di scatto verso il ragazzo che aveva parlato e ora
sghignazzava con il suo amico. «Ehi, serpeverde,
perché non andate un po' a farvi friggere..?»
sputò Hilary con rabbia.
«Ci andrei, ma voi ci sembravate così vogliosi di
andarci al posto nostro...» disse l'altro.
Fred tirò fuori la bacchetta e George lo copiò
subito dopo.
«Piano piano, non vorreste che la tiri fuori anche la Abbott,
no? Che poi rischiereste la vita anche voi, con uno dei suoi
incantesimi...» disse Adrian Pucey, il primo dei due
serpeverde, mentre Paul Martins, il
secondo, rideva come un pazzo.
Hilary arrossì paurosamente e chinò la testa, con
gli occhi lucidi.
«Oooh, guarda Paul: la Abbott piange. Abbott Babbott... Ehi
ci sta bene! Soprattutto perché Babbott mi ricorda molto un
babbuino... Un babbuino rammollito, come lei!» Mentre Martins
si stava ormai tenendo la pancia dal gran ridere, Pucey
continuò: «Abbott Babbott... Che dici piccola
pazza, ti piace?»
George ripose la bacchetta nella tasca e prese il braccio di Hilary,
portandola fuori dalla stanza. Fred tenne la bacchetta puntata
finché non uscì, camminando all'indietro, al
seguito degli altri.
Le risate dei due serpeverde del primo anno cessarono solo quando Fred
chiuse la porta con rabbia. «Li odio i serpeverde. Li odio
tutti.»
«A chi lo dici...» sussurrò Hilary
tirando su col naso e asciugandosi le lacrime.
«Ehi, Abbott, non piangere! Non vorrai che continuino con
"Abbott Babbott" spero!»
Hilary scoppiò in singhiozzi e George si girò
verso Fred. «Accidenti gemello, se riuscito a farla piangere
meglio dei serpeverde, complimenti!» disse sarcastico.
«Hilary, dai, non volevamo...»
La bionda sospirò. «Ma loro
sì...»
I due gemelli alzarono gli occhi al cielo. «Sono serpeverde... Sono
stupidi naturalmente...»
«Ma mi hanno chiamata pazza!»
Fred si trattenne dal dire che proprio normale normale non era e invece
accompagnò in silenzio Hilary a prendere una boccata d'aria.
Arrivati fuori incontrarono Cedric con Nicholas.
«Hiiil!!!» si sentì apostrofare la
bionda da lontano.
«Shh...»
lo zittì la ragazza guardandosi intorno preoccupata,
«Non
così forte.»
«Va bene...»
sussurrò Cedric avvicinandosi con un sorriso.
«Ciao Diggory» salutarono i gemelli.
«Salve Weasley. Si sa niente di Queen?»
I tre si guardarono. «È vero, Martins e Pucey ci
avevano fatto dimenticare che Queen non è più in
infermeria...»
«Che c'entrano quei serpeverde?» chiese dubbioso
Cedric. «Hilary, non dirmi che hanno continuato a ridere di
te...»
«Continuato..?» chiese George rivolto a Hilary.
Così Hilary raccontò che non era la prima volta
che quei due ridevano di lei. «Solo che non avevano mai
trovato un nomignolo come Abbott
Babbott...»
«Abbott Babbott» ripetè Cedric,
«Suona carino.» Si bruscò
un'occhiataccia dalla bionda. «Scherzavo» si
affrettò ad aggiungere.
«Mi hanno anche dato della pazza...» disse Hilary
deglutando.
«Hil, mi dispiace...» disse Cedric, «Ora
capisco perché sei così...»
Hilary annuì. «Mi sembrava che fossero Hannah 2 la
vendetta...»
«Hannah?» chiese senza capire Fred.
«..2 la vendetta??» chiese George capendoci ancora
meno.
«Mia sorella mi chiama "strana" quando mi vuole
ferire...»
«Però lei non lo dice con cattiveria, ammettilo,
Hil...» concluse Cedric.
«È vero, però ci sto male lo
stesso...»
«A proposito, Hilary!!!»
«Che succede?!» domandò allarmata la
bionda all'amico.
«Non ti sei chiesta come mai non ti sia arrivata posta dai
tuoi oggi??»
«Mica scrivono ogni settimana..!» disse Hilary
calmandosi dallo stato di preoccupazione in cui era finita.
«No, ma presto è Halloween!»
Hilary cominciò a tremare. «Non ricordarmelo, per
favore! Oh beh, il tuo compleanno è molto vicino, anche, ma
ti ho detto che non voglio sentir parlare di quella festa per
nessuna ragione al mondo...»
Cedric rise e i gemelli si guardarono senza capire niente. Alzarono le
spalle e si rimisero ad ascoltare.
«Fatto sta, tuo padre è andato nell'ufficio del
mio ieri... Non so per quale lavoro... Beh, si sono incontrati
al ministero e tuo papà ha chiesto se era imparentato con
me, dato che sapeva che sono tuo amico... Così lo ha pregato
di salutarti da parte della famiglia, se avesse scritto a me, e di
avvisarti al posto suo - il vostro gufo è sparito - che ha
trovato il tuo costume per Halloween, che devi aver dimenticato a casa.
Te lo spedirà appena il gufo torna.» Cedric
strinse le labbra e alzò le sopracciglia. «Spero
che non ti dispiaccia troppo...»
Hilary chiuse gli occhi. «Appena Hannah verrà ad
Hogwarts farà una brutta fine. Potrei metterle contro ogni
serpeverde del castello!» Respirò a fondo.
«Ced, è stata lei, sono sicura che sia stata lei a
dire i miei che non l'avevo preso...»
Cedric alzò le spalle. «Beh, comunque non sanno
che l'hai lasciato a casa di proposito.»
«Beh, ma Hannah non doveva andare a frugare nel mio armadio per
farmi questo dispetto!!!»
«Aspetta aspetta... Tu avevi intenzione di non festeggiare
Halloween?! E ti lamenti anche di tua sorella?» chiese Fred
cominciando a capire la situazione.
«Credimi, se tu avessi visto quel vestito non diresti
così...»
«A me è bastata una descrizione.» disse
Cedric con una faccia schifata.
I gemelli Weasley si guardarono interrogativi. A Hilary non piaceva la
loro festa preferita, stava per diventare una pazza omicida e per di
più non avevano notizie della Queen, ma la bionda non se ne
preoccupava più, né tanto meno Diggory. Era una
situazione strana, e si chiesero perché mai non avevano
accettato di andare a giocare a scacchi con il loro migliore amico Lee,
invece di voler fare i gentili, per una volta.
-----
...Ehm, ehm...^^
Saaaaalve...^^'... Diciamo che ho ripreso con i ritmi lenti...^^'
scusaaate....=) no, no, la prossima volta giuro che mi
impegnerò
(e forse verrà anche qualcosa di decente, per una
volta..U.U) e riuscirò ad aggiornare prima...:) beh, ma voi
aiutatemi con le recensioni, nooo?! ;)
beh, grazie a tutti quelli che recensiscono, perché sono
sempre tanto tanto contenta delle recensioni che mi fate...^^...
ecco, se potete recensite anche adesso, anche in negativo, anzi
soprattutto! Dato che devo ancora imparare la lingua, vero giax? T_T la
mia prof di italiano è
crudeeeleee...ç_ç
beh, allora, spero che questo capitolo non vi abbia proprio fatto
vomitare...:) beh, ma sarete così gentiiiili da dirmi il
vostro
parere....:) grazie mille a tutti! Scusate se non posso rispondervi
alle recensioni dello scorso capitolo, ma già è
tanto se ho aggiornato!!! SCUSATEEE!!! ah, e chiedo anche umilmente
perdono se è così breve... ^^'
Grazie mille per la lettura^^ bacioni,
Lalla*
|
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Capitolo 9 *** Halloween ***
Hilary
non ebbe il
coraggio di spiegare ai gemelli come fosse il suo vestito, non che i
gemelli, comunque, ci tenessero molto. Così fu risparmiato
a Hilary
lo sforzo di spiegare, a Cedric il ribrezzo del riascoltare e ai due
Weasley tanto tempo in più da passare con il loro migliore
amico
- con il quale avrebbero sicuramente preferito stare.
Tornarono così al castello, con in mente niente altro che la
festa di Halloween che si avvicinava, e non per tutti era una lieta
attesa.
Hilary,
Cedric e Nicholas, che era tornato con loro appena lo avevano avvisati
del loro rientro, andarono in biblioteca, come i due ragazzi avevano
avuto intenzione di fare prima di trovare alcuni ragazzi del corvonero
che facevano un giro per il giardino.
«Che cosa vuol dire "influenzare"?» chiese
Hilary leggendo il capitolo di Storia della Magia che dovevano finire
per quel lunedì.
Cedric ci pensò un attimo. «Non ne sono sicuro...
E
comunque dopo aver studiato così a lungo questa palla non
ragiono più!» sbadigliò.
«Ma non studiavi storia anche tu, scusa?!»
domandò
Hilary confusa.
Cedric sbuffò. «Avevo dimenticato che tu adori
Storia della Magia...»
Hilary rise. «Non capisco che cosa tu trova di noioso!
È
sicuramente molto meglio di altre materie come...» si
guardò intorno: nessuno in vista tranne Nicholas che, stufo
di
studiare, chiacchierava con qualche ragazza del primo anno.
Abbassò comunque la voce per non farsi sentire.
«...Incantesimi...»
Cedric scoppiò a ridere.
«Ssh!» lo sgridò da poco lontano
Gertude, prefetto di Tassorosso.
«Ciao Gertrude!» salutò
Hilary con un tono contenuto.
«Ciao ragazzi! Come va?»
«Male... Stiamo studiando Storia della Magia...»
rispose Cedric sbadigliando nuovamente.
«Smettila! Non è così male!»
disse Hilary.
Gertrude ridacchiò. «Io non posso dire niente,
devo
ammettere che quelle lezioni le seguo solo con
mezz'orecchio...»
Fece l'occhiolino al ragazzo.
«A me invece piace!» ribattè
Hilary offesa. «Comunque, cosa vuol dire
"influenzare"?!»
Gertrude aprì la bocca per rispondere di getto ma non disse
niente. «Come te lo spiego..?»
«Influenzare significa determinare qualcosa esercitando la
propria influenza, ovvero un azione esercitata su qualcuno o
qualcosa» disse una voce dietro Gertrude, la quale
modificò di scatto la propria espressione. «Grazie
Bob» disse secca con un tono sarcastico.
E così Hilary e Cedric ripresero a leggere con in sottofondo
le
litigate dei due tassorosso, che continuarono finché Madama
Pince non minacciò di cacciarli fuori e bandirli dal luogo
per
un mese.
«Ho finito!» esclamò piano Cedric,
libero.
«Finalmente» disse Hilary chiudendo il libro che
aveva preso per ingannare il tempo.
«Potremmo andare a pranzo, che dici?»
La risposta, al posto della bionda, la diede il suo stomaco,
brontolando sonorosamente.
«Ho capito, andiamo...» disse il ragazzo
ridacchiando.
Hilary sorrise arrossendo un po' e si alzarono diretti verso la sala
comune, per lasciare i libri e fiondarsi alla Sala Grande.
«Parola d'ordine!» disse il quadro che copriva il
passaggio alla sala comune di Tassorosso.
Hilary corrugò la fronte. «Non la
ricordo!»
«E allora non ti posso far passare!»
Hilary sbuffò e si girò verso Cedric.
«Andiamo, aiutami, sfaticato!»
Cedric scosse la testa. «Eravamo d'accordo che oggi la
imparavi tu!»
Hilary si appoggiò al muro e guardò male il
quadro. «Avanti, signore... Ci dia una mano...»
L'uomo nel quadro ci riflesse. «È una
frase.»
Hilary respirò a fondo per placare la rabbia che le stava
montando dentro. «È sempre una
frase.» sibilò.
«Beh, solo per il Tassorosso...»
«D'accordo, d'accordo... Allora... Com'era la frase di ieri,
Ced?
Di solito quella del giorno successivo centra sempre...»
Il ragazzo portò le mani alla testa, cercando disperatamente
di concentrarsi.
Hilary e Cedric erano seduti a terra, vicino all'entrata della sala
comune, affamati e stanchi.
«Che dici, potremmo andare alle cucine,
sennò...» propose Cedric.
«Beh, sono qui vicino... Però io voglio lasciare i
libri!» Appoggiò la testa sul muro. «Non
passerà nessuno, saranno tutti a pranzo!»
«No, guarda!» disse Cedric speranzoso e indicando
due ragazze che si avvicinavano.
«Sono Juliet e Margaret! Grazie al cielo!» Hilary
si
alzò di scatto con una faccia sorpresa. «Ehi, un
attimo...
C'eravamo dimenticati di loro!»
Juliet sentì Hilary e alzò lo sguardo.
«Ciao ragazzi... Che succede?»
Hilary arrossì e Juliet ridacchiò. «La vita è felice per
chi la vive felicemente.» disse rivolta al
quadro, che si aprì.
Hilary battè una mano sulla fronte. «È
vero!»
Entrarono tutti e si divisero all'entrata dei dormitori.
«Vado in bagno» disse Juliet lasciando sole in
camera Hilary e Margaret.
Calò il silenzio, finché la bionda non lo ruppe.
«Margaret, posso farti una domanda..?» chiese con
delicatezza.
Margaret alzò il viso spento. «Cosa mi hanno
rubato? Dove siamo state?» ipotizzò.
«Beh, ecco... Sì» ammise l'altra.
Margaret sospirò e cominciò il suo racconto e
appena ebbe
finito, si diressero insieme a Juliet e Cedric in Sala Grande.
«Mi passeresti il pollo, Hilary?» chiese Cedric
più tardi.
«Ancora?! Ma non starai mangiando troppo..?»
domandò preoccupata l'amica.
Il ragazzo alzò le sopracciglia e fece una faccia
incuriosita.
«Hilary, sto prendendo tempo... Juliet e Margaret si stanno
alzando, così mi puoi raccontare tutto...»
sussurrò
sorridendo.
«Non dico niente qui in mezzo!» disse Hilary
scandalizzata.
«Sai quanta gente sta fissando quella povera ragazza? Pensi
che
non ascolterebbero?!»
Il ragazzo sbuffò. «Va bene! Allora andiamo da
qualche parte...»
«Andiamo» disse la bionda alzandosi e attirando
l'attenzione di tre persone nella sala.
«Qui non c'è nessuno!» disse Cedric
stufo.
«Qui andrà bene, allora...» ammise
Hilary alzando gli occhi.
«Vogliamo cominciare?» chiese una voce familiare
alle loro spalle.
Si voltarono e videro Stacy seguita dai gemelli Weasley. «Ci
avete seguiti?» chiese la bionda divertita.
«La curiosità ci corrodeva..»
spiegò Fred.
«Va bene...» ridacchiò Hilary.
«Cominciamo.
Dovete sapere prima di tutto che il nonno di Margaret ha lasciato da
poco questo mondo. E poi dovete sapere che le aveva regalato una
cornice comprata in un mercatino dell'usato che conteneva una foto di
Margaret e i suoi nonni.»
«È questo che le hanno rubato..?»
domandò Stacy con sorpresa.
Hilary annuì. «Ci teneva molto, poverina... L'ho
sentita
più volte parlare con una fotografia, quando pensa di essere
sola... Adesso so con quale.»
I gemelli stupiti si guardarono. «Io non credo che sarei
stato
così disperato...» disse Fred. George
alzò le
spalle.
«Beh, lei sì... Silente le ha promesso che le
verrà
restituita, appena si scoprirà dov'è e chi l'ha
presa.»
«Che centra Silente?» chiese Cedric preso dal
racconto.
«Stamattina è andato a trovare Margaret in
infemeria e le
ha accolte nel suo ufficio. È per questo che non
c'erano...» spiegò Hilary ai gemelli.
«E sanno dov'era Silente subito dopo il furto?»
«Questo non me l'hanno detto. Probabilmente no.»
disse la bionda dopo averci pensato su.
«Spero che questo finisca. Sono sicuro che questa storia
finirà bene. Sapete cosa? Forse dovremmo interessarci di
più, andare in giro a cercare indizi...» propose
George
sorridendo.
«Io di notte con voi non giro nemmeno se mi pagate! E
tantomeno ve lo lascerò fare!» esclamò
Hilary.
I gemelli scoppiarono a ridere e se ne andarono salutando tutti con un
sorriso che alla bionda non piacque neanche un po'.
Una mattina qualche giorno più tardi Hilary e Cedric scesero
a colazione con più serenità del solito.
«Buon compleanno Ced!» disse Hilary appena i gufi
arrivarono e uno si fermò davanti a Cedric con un regalo,
seguito a ruota da molti altri.
«Mi hai fatto un regalo?!» chiese stupito.
La ragazza rise. «Naturale! Sei o non sei il mio migliore
amico?» chiese.
«Lo sono?» domandò Cedric con sarcasmo.
«Diggory, se non lo vuoi lo regalo a
qualcun'altro.» disse Hilary offesa.
«Ehi scherzavo! Grazie Hil.» Sorrise sinceramente e
cominciò a scartare i regali.
Hilary vide un gufo che piuttosto affannato che scendeva con un grosso
pacco vicino a loro. «Dimmi che è per te,
Ced...»
Cedric sembrava preoccupato. «Temo di no..»
Il gufo si appoggiò vicino alla ragazza e lasciò
il pacco.
Hilary arrossì violentemente e lo nascose sotto alla
tavolata. «Devo portarlo subito via!»
«Non mangi?» chiese Cedric scartando la carta del
regalo di Hilary.
«Mi è passata la fame! Spero ti
piaccia...» disse alzandosi in fretta e girandosi.
«Buongiorno!» la salutò radiosa Stacy.
«Ciao Stacy. Scusa devo scappare, ci vediamo dopo a
Incantesimi!» disse fiondandosi fuori dalla sala.
Stacy rimase bloccata a bocca aperta e stupita vicino al tavolo di
Tassorosso.
«Buongiorno Stacy.» la salutò amichevole
Cedric.
Stacy arrossì e abbassò un po' lo sguardo.
«Ciao Cedric. Buon compleanno.» disse sorridendo.
Cedric ricambiò il sorriso. «Grazie.»
Passarono altri tre giorni e fu Halloween. Nel frattempo Hilary aveva
cercato di evitare l'argomento con tutti e nemmeno Cedric le chiedeva
più se avesse già dato fuoco al vestito.
Quella mattina i gemelli erano più allegri del solito,
facevano
una battuta dietro l'altra e si trascinavano una schiera di risate
dietro a loro. Avevano pronti un mucchio di scherzi per il banchetto
della
sera ma avevano un vestito semplice, come potevano permetterlo. Ma a
loro questo non importava, perché si sarebbe divertiti
comunque
moltissimo e avevano anche progetti per il dopo-festa.
Hilary invece non era nemmeno scesa a colazione e si era fatta portare
da Cedric un toast con burro e marmellata che mangiò mentre
raggiungevano l'aula di Trasfigurazione. Né andò
a
pranzo, questa volta mangiando un po' di pollo - portatole da Stacy -
sulla strada per Volo. Tuttavia fu costretta dai gemelli ad andare
almeno a cena, e fu la cosa più terribile per una persona
che
odia quel giorno di festa, perché tutti erano eccitati per
la
festa di poco dopo.
La Sala Grande era addobbata con zucche, arancione e ogni tipo di
addobbo inerente la festa.
E tutti erano in fibrillazione.
«Hilary, da cosa ti vesti tu?» la
svegliò Juliet.
«Da nulla.» si sbrigò Hilary.
«Ma come da nulla?!» chiese sorpresa Andromaca.
«Non vengo alla festa...» si affrettò a
chiarire.
«E perché?» si intromise Margaret.
«O insomma, cos'è, un terzo grado?!»
«Dai, diccelo...»
«Mi sento poco bene...»
«Seee, come no...» rise Cedric.
«È vero...» bisbigliò Hilary,
«Questa festa mi fa stare male...»
Cedric cedette e continuò a parlare con Nicholas, mentra
Gertrude e Bob si avvicinavano ai ragazzi.
«Vi ricordo che la festa di stasera comincerà alle
nove e
finirà alle undici. Niente alcolici. Siete pregati di
raggiungere i dormitori subito, alla fine della festa...»
recitò a memoria il prefetto. «..E
divertitevi.»
aggiunse sorridendo.
«Già, divertitevi.» disse sarcastica
Hilary.
«Perché, tu non vieni?» chiesero i due
ragazzi del sesto anno.
«No, sto poco bene...»
«Non è vero, semplicemente non le piace la
festa.»
«Grazie Ced...» sibilò Hilary voltandosi
con fare minaccioso.
«Prego» disse lui semplicemente; fece spallucce e
addentò una patata, ridendo.
Hilary lo guardò furiosa. «Tanto non ci vengo
comunque.» esclamò decisa.
«Avanti, Abbott, ti divertirai...» Bob sorrise.
Tutti quelli vicino a lui annuirono e sorrisero, sbattendo le palpebre.
«È inutile, vi ho già detto che non
vengo! Punto.» Incrociò le braccia e chiuse gli
occhi. Non sarebbero riusciti a smuoverla.
«Hilary, sei pronta?» chiese Andromaca bussando
un'altra volta alla porta del bagno, stufa.
Un mugolio partì dalla stanza. «Non so come
abbiate fatto a convincermi prima, ma ora così non
scendo...»
Andromaca tirò Juliet vicino al bagno e la spinse a fare
qualcosa per aiutarla.
«Hilary, tesoro, sarai splendida...» disse Juliet
senza convinzione, alzando gli occhi.
«Ah-ah, molto spiritosa.»
Andromaca spinse via Juliet. «Sei inutile, non fai che
peggiorare le cose! Hilary...» disse poi alzando un po' la
voce. «Per favore... Fatti vedere. Se è
così terribile non ti costringeremo a scendere, va
bene?»
Si sentì un sospirone dall'interno. «E va
bene...»
La porta si aprì. Andromaca si trattenne dal fare una faccia
schifata, mentre Juliet non si potè trattenere dal
sussurrare: «Oh
mio dio...»
Hilary fece per tornare dentro al bagno ma Andromaca la
bloccò. «Non è male, sai?»
disse annuendo più per convincere se stessa che Hilary.
«Sì. Come no. E di cosa sarei vestita?»
Andromaca arricciò il naso. «Da un cestino della
spazzatura..?» ipotizzò.
«L'ho detto io a papà che non sembravo affatto una
driade!»
Juliet scoppiò a ridere. «Scusa, ma non so nemmeno
cosa sia una driade...»
Hilary scosse la testa e guardò la gonna color verde
bottiglia a palloncino. Poi osservò la parte di sopra: verde
oliva scuro e le maniche erano a striscioline fine fine.
Andromaca sospirò. «Beh, dai, stai bene... Peccato
per la gonna marrone arricciata sotto la gonna a
palloncino...» ammise storcendo la bocca.
«Non posso dividere una gonna dall'altra..!»
esclamò disperata.
«Non importa, non stai male! Insomma, è una festa
di Halloween, non una sfilata di moda!» disse Andromaca
sorridendo.
Juliet e Hilary si guardarono un po' confuse. «Che sarebbe
una slifata di moda..?»
Andromaca scosse la testa. «Niente, lasciate perdere. Roba
babbana.» Ridacchiò e tornò a guardare
il vestito di Hilary. «Però la coroncina di foglie
secche potresti cavarla...»
Hilary alzò gli occhi verso la coroncina che le pendeva
sulla fronte. «Ma è l'unica cosa che fa capire che
centro con gli alberi e non con la raccolta differenziata..!»
si lamentò.
«Raccolta che?!» chiese Juliet sconvolta.
«Roba babbana.» dissero in coro Andromaca e Hilary.
Si guardarono e scoppiarono a ridere.
Hilary sospirò e tolse le foglie dalla testa.
«Ti stai divertendo?» chiese Cedric poco dopo.
«Da morire!» rispose Hilary ironica.
«Ma non è così male... Se solo non
stessi tutto il tempo seduta...»
La ragazza sbuffò. «E cosa faccio quando mi sono
alzata?!» domandò sbuffando.
«Balli con me!» propose Cedric sorridendo.
Hilary storse la bocca. «Non so ballare.»
«Se vuoi ballo io con te, Cedric!» disse Stacy
avvicinandosi.
Cedric si voltò sorpreso e Stacy scoppiò a
ridere. «Ehi, stavo scherzando...»
Cedric si allontanò sorridendo, offrendosi di prender da
bere.
Stacy lo guardò con dolore allontanarsi. Hilary la
fissò e sembrò riflettere per un po'.
«Ehi, principessa di ghiaccio. Tu non stavi
scherzando...» disse poi.
Stacy diventò rossa. «Cosa?!»
«Piano, o mi sciogli il ghiaccio del tuo vestito!»
disse ridacchiando.
«Cos'è, stando con i gemelli stai diventando come
loro?» chiese Stacy per passare un po' di imbarazzo
all'amica, che infatti diventò viola.
«Non è vero» si affrettò a
rispondere.
Si guardarono e scoppiarono in una sonorosa risata.
«Uno pari.» ammise Stacy. «Da quando sai
che mi piace?» aggiunse sussurrando.
«L'ho capito veramente solo adesso...» ammise la
bionda.
Stacy sorrise. «Tu invece vuoi cuori più da leoni,
no..?»
Hilary diventò così rossa che potè
nascondersi dietro al vestito di fiamme di Andromaca.
La festa stava per finire e Hilary non poteva non ammettere che si
stava divertendo. In fondo in fondo, ma mooolto in fondo.
Si avvicinò al tavolo delle bibite e prese una burrobirra
per lei e una per Stacy.
«Abbott!» la chiamò una voce piuttosto
conosciuta.
Si voltò con un sorriso. «Buonasera George,
Fred.» Chinò la testa ai loro nomi.
«E io che pensavo fossi vestita da sacco della spazzatura,
non da damigella...» ridacchiò Fred.
«Sono una driade. Una ninfa dei boschi.» disse
stizzita.
«Oooh, capisco...» fece una voce alle loro spalle.
«Io ero d'accordo con i pel di carota, per una
volta...» disse Pucey, seguito da Martins, che rideva.
«Che sono vestiti da pagliacci, suppongo... Ma cosa serviva
che veniste vestiti in modo diverso dal solito sei siete
clown?!» finì con un sorriso sadico.
Fred respirò a fondo per non perdere la calma.
«Non oggi Pulcy,
non ne ho voglia...»
«Come se io volessi perdere tempo con te! Sei semplicemente
in mezzo ai miei piedi e cerco di farti scansare, che a stare vicino a
persone come voi potrei prendermi qualche malattia...»
Martins si teneva la pancia dalla risate.
George prese il fratello e la ragazza e si allontanò con uno
sguardo gelido.
«Sì, andate, anche con Abbott Babbott, il bidone
della spazzatura...»
Hilary non ce la faceva più così si
girò di scatto. Urtò Catherine Manrods, la
ragazza di Corvonero del primo anno, che aveva in mano un bicchiere di
succo di zucca. «Ops..» disse facendolo cadere
addosso al vestito di Hilary.
«Scusa non volevo...» cerco di scusarsi Catherine.
«Non ti preoccupare, non può essere peggio di
prima!» ammise Hilary sospirando.
I gemelli sorrisero mesti. «In effetti questa festa non ti
dovrebbe piacere per niente...» ipotizzò George.
Hilary scosse la testa. «Ma mi diverto a stare con i miei
amici...» disse sorridendo.
«Hilary, vuoi che ti accompagnamo al dormitorio..?»
chiese Fred illuminandosi.
George lo guardò e comprese. «Vuoi,
Hilary?» chiese dolce.
Hilary li ringraziò e lasciarono la stanza.
E nessuno dei tre si accorse del gran baccano che stava avvenendo
mentre Pucey e il suo amico si affannavano per cercare qualcosa intorno
al tavolo delle bibite.
E nessuno dei tre sentì pronunciare da essi il loro nome.
-----
Che dite, stavolta ci ho messo un pochino di meno..? Beh, ma adesso che
è finita la scuola spero di avere un pochino più
di
tempo..! Ditemi cosa pensate di questo capitolo... Dovrebbe aver
chiarito un po' la questione... Spero di aver risposto alle domande che
si poteva porsi, se non l'ho fatto ditemelo, così rispondo
la
prossima volta...^^
grazie mille a tutti quelli che hanno recensito e che hanno letto! e
scusate ancora per l'ultima volta!!!
lilla4eve: grazie x le tue recensioni! mi dispiace, ma per il colpevole
ci vorrà del tempo...U.U comunque è vero che non
è
molto possibile, ma ci ho pensato... e vedrai che alla fine dirai che
è quasi possibile...^^ spero... è vero per
Hilary...
è difficile essere se stessi se poi tutti ti criticano, ma
è per questo che lei mi piace, perché comunque
non smette
di essere se stessa..!! :) beh, continua a leggere! un bacione alla
prossima!
MaryMatrix: per prima cosa devo ringraziarti di aver scritto la tua
ff...ç_ç era stupenda... comunque anche tu dovrai
aspettare per il colpevole, ma temo che si capirà nel
frattempo... bah, forse alla fine sarà troppo banale, ma
vabbè...U.U grazie per il consiglio di cosa dire alla mia
prof...ihih! :) comunque ho risposto abb bene almeno a parte delle tue
domande..? spero di sì... per le altre..beh, vedremo^^ baci
mi
fa piacere vederti recensire!
Aeris90: devo ammettere... anche nei miei personaggi c'è la
mia
anima...xD ma solo in parte, eh! ;) Hil è ispirata a me, ma
non
in tutto...:) beh cmq anche io voglio le lezioni private,
sìsì...;) mi dispiace che i miei ritardi facciano
dimenticare il capitolo precedente... ma voi non sapete che
è
tutto studiato per farvi rileggere e stampare bene nella memoria...;)
no scherzo! beh, spero almeno che ti piaccia! un bacione!
LizzieMalfoy_Dracolover: maledetta, ci impiego più tempo a
scrivere il tuo nick che a scrivere il chap! xD lol kiddin'.. cmq Ced
me lo immagino, sì! :) ihih.. ma xk tutta questa fretta di
voler
sapere chi è stato?! calma e gesso e si
saprà...U.U e per
Hil che è negata in incantesimi non so che dire...xD forse
è perché mi immagino di esserlo io! lol! spero
che tu non
sia delusa, giax, perché
sennò...ç_ç
shniffi shniff... beh, cmq aggiorna presto tuuu!!!! :@ muoviti
sfaticata! lol! scherzo! spero che continui a piacerti amour...
bacioniiii!
PawkyLady: ..tanto la tallie è lenta a leggere...xD ed ha
anche
tante cose da leggere...xD per cuuuui... beh, tallie, non so se hai
letto o meno il chap precedente, ma se leggi questo lascia un segno del
tuo passaggio! bacione LEGGI! ciau grazie miiiille!!!
IOesty: non sai quanto mi dispiaccia della mia lentezza! ma se guardi
la risposta che ho dato ad Aeris90 capisci...;) scherzo!
però
spero che tu non ti sia annoiata a dover rileggere! dimmelo, eh! spero
che la storia ti piaccia! un bacio
beba7: pensi davvero quello che hai detto? ^^' se sì grazie
mille!!! sei troppo gentile...!! non me lo merito! proverò a
fare capitoli più lunghi, se davvero ti fa piacere! spero
che tu
continui a leggere e recensire! un bacione alla prossima (spero!)
Grazie mille ancora a tutti! e anche a vanessola, che ha recensito i
primi chap! grazie grazie grazie!
Spero di riaggiornare presto, ma solo se la storia continua a piacervi!
una bacio! ciaociao!
Lalla*
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Capitolo 10 *** Notte movimentata ***
«Volete
per favore spiegare tutto daccapo?!» chiese una professoressa
McGranitt alle prese con una crisi di nervi.
Hilary tirò su con il naso. «Noi non centriamo
niente!!!» disse per la centesima volta, disperata.
«D'accordo, signorina Abbott, ho capito questo... Signori
Weasley, gradirei una spiegazione più approfondita da voi
due... E non parlate insieme che non si capisce nulla!» Si
tolse gli occhiali e prese a pulirli, mentre con la mano libera si mise
a massaggiarsi la fronte, per evitare un mal di testa piuttosto forte.
Fred e George si guardarono scuotendo la testa. «Per una
volta che non abbiamo fatto nulla di male, ci tocca stare qui a
giocarci la nostra rimanenza alla scuola!»
sussurrò il primo sospirando, sinceramente preoccupato.
Hilary li guardò ancora più nervosa.
«Professoressa, le giuriamo che noi non ci saremmo mai
sognati di rubare a Pucey quel..quel... Che cos'era, poi?»
chiese confusa.
«Medaglione.» dissero secchi tutti gli altri tre.
«Ah, già, chissà quante volte me lo
avrete ripetuto... Insomma, cosa ne sapevamo noi? Io non avevo nemmeno
idea che quel serpeverde avesse un medaglione! Cosa potevo sapere che
lo aveva con sé? Non è mica colpa nostra se l'ha
perso, o mi sbaglio?»
La professoressa si sedette più comodamente.
«Glielo spiego per l'ultima volta, signorina Abbott...
Eravate con il signor Pucey prima dello smarrimento del medaglione e
avete lasciato la stanza subito dopo. Il ragazzo assicura di aver avuto
il medaglione con sé fino a poco prima ed è
sicuro che siate stati voi a prenderglielo, per una vendetta personale
per cose che non voglio sapere ora. Ultima cosa, ma non meno
importante, eravate in giro per il castello, dopo il coprifuoco
previsto alla scoperta del.."furto". Cosa avete da dire a vostra
discolpa?»
«Cosa centra il coprifuoco?!» chiese George
sconvolto. «Pensavo parlassimo del furto! È vero,
eravamo in giro per il castello, ma non sapevamo che era stata
anticipata l'ora...»
La professoressa guardò l'ora. «Ora è
mezzanotte e mezza, e sono sicura che siamo stati qui dentro al massimo
mezz'ora... Era mezzanotte circa che giravate per il castello, e il
coprifuoco sarebbe comunque stato alle undici.»
Alzò un sopracciglio e arricciò le labbra.
«Ma ci siamo persi!» tentò Fred mentre
Hilary singhiozzava e ripeteva a bassa voce: «Lo sapevo che
non dovevo tentare di fermarli! Lo sapevo che mi sarei cacciata nei
guai! Lo sapevo che non dovevo indagare sul dove sarebbero andati dopo
avermi accompagnato in Sala Comune! Lo sapevo che non dovevo
seguirli!!!»
«Persi.» ripetè la McGranitt molto poco
convinta.
«Sì.» confermò George.
«Signorina Abbott?» chiese la professoressa
guardandola.
Lo sguardo di Hilary passò dalla severa faccia della
vicepeside alle due faccie imploranti dei gemelli, che pregavano lei
che sostenesse la loro tesi.
«NON È VERO!» scoppiò dopo un
po', non riuscendo a reggere lo sguardo duro della donna, che ora
sorrise soddisfatta. «Io gli avevo detto che non dovevano
andare perché si sarebbero cacciati nei guai, ma loro
niente, mai darmi ascolto, così si sono infilati dietro
al..coso... lì, la statua vicino alle cucine e io li ho
seguiti appena non potevano più vedermi, per tentare di
fermarli... Ma poi ho pensato che forse andavano dritti
verso la Sala Comune attraverso una scorciatoia... Ma
sì, mi sono detta, come se quelli potessero rinunciare ad
andare in giro la notte di Halloween! Così ho attraversato
il passaggio e appena sono arrivata dall'altra parte non sapevo
più dove ero finita... Così sono andata nel
panico e nella fretta gli sono andata a sbattere contro... Ma era
così buio, non si vedeva niente! Loro mi hanno chiesto cosa
ci facessi lì, e io ho detto che avrei potuto fare loro la
stessa domanda, ma loro mi hanno detto che non erano affari miei, e di
tornare da dove ero venuta... Così io ho detto: "Non so da
dove sono venuta!" e allora mi hanno permesso di stare con loro, e
hanno promesso che mi avrebbero accompagnato in Sala Comune appena
avrebbero finito... Io ho chiesto loro di cosa stessero parlando, e mi
hanno ripetuto di non impicciarmi e di stare zitta e non fare rumore.
Ma io ho detto che ero lì per farli tornare alla Sala Comune
ed è stato in quel momento che ho capito dove eravamo
finiti...»
«E dove eravate?» interruppe la McGranitt in
fretta, prima che Hilary potesse continuare velocemente con il suo
racconto, senza prendere fiato, come aveva fatto fino a poco prima.
Intanto i gemelli avevano il volto coperto dalle mani e si chiedevano
perché mai solo a loro dovesse accadere una cosa del genere.
«Nei sotterranei, non l'avevo detto?»
La McGranitt scosse la testa e Hilary continuò con il suo
fiume di parole.
«Oh, beh, allora... Allora mi sono accorta che eravamo nei
sotterranei, proprio vicino all'ufficio del professor Piton... E io ho
chiesto cosa avessero intenzione di fare lì, e loro mi hanno
ripetuto ancora un volta di fare silenzio e che non me l'avrebbero
detto finché non saremmo stati al sicuro...»
«Cosa mai successa, a quanto pare...»
borbottò George.
«Ma poi, quando eravamo proprio vicini vicini all'ufficio del
professore, abbiamo sentito un rumore, e io ho cacciato fuori un
urlo... E loro sono sbiancati e sono corsi via, lasciandomi da sola,
così io disperata sono corsa dietro a loro, e nel farlo
penso di aver svagliato alcuni quadri... Ma ad un certo punto li ho
ritrovati e loro mi hanno detto che sono una pazza e che non dovevo
fare un cosa del genere, e che avrebbero fatto molto meglio a
evitarmi...»
«L'unica cosa che andava detta sin dall'inizio...»
sussurrò Fred al gemello.
«E così mi hanno suggerito di tornarmene in Sala
Comune, ma io gli ho detto che neanche morta ci andavo da sola...
Avevamo girato già molto ed era passata circa mezz'ora a
quel punto... Saranno state le undici, ecco...»
«Anche l'ora le dice adesso?!» chiese sussurrando
George, ormai disperato.
La professoressa annuì e la bionda continuò.
«Però a quel punto mi hanno detto che il loro
piano era sfumato e che ero una piantagrane rompiscatole e
incapace...»
«Anche questa era una cosa da dire...» disse Fred a
bassa voce.
«Ma io mi sono impuntato e ho promesso loro che mi sarei
messa a gridare a più non posso se non mi avessero detto
dove stavamo andando e cosa volessero fare. E loro mi hanno pregato di
non farlo, e mi hanno detto che sarebbero andati qui...»
«Qui?» chiese la McGranitt sorpresa.
«Ma sì, nel suo ufficio, per fare lo scherzetto
che volevano fare al professor Piton, suppongo... Beh, fatto sta che
allora, in silenzio, ci siamo mossi fino a qui, ma quando eravamo ormai
nel corridoio io ho capito che non era possibile che volessero parlare
con lei come mi avevano assicurato, e quando mi hanno detto di
aspettarli lì, io ho detto: "Prima passarete sul mio
cadavere" e così Fred ha tirato fuori la bacchetta e mi ha
sussurrato di stare in silenzio, altrimenti mi avrebbe
pietrificata...»
«Signor Weasley!» esclamò sorpresa la
professoressa.
«Ma poi George gli ha detto di non fare scemenze, e che se
non volevano essere presi non dovevano spaventarmi...»
«Speranza vana...» sussurrò George.
«Così Fred ha ammesso che suo fratello aveva
ragione, così mi ha detto che avrei potuto venire a meno che
non avessi fatto nulla per fermarli. Ma io mi sono opposta e ho detto
che non volevo in nessun modo finire coinvolta in qualche loro guaio...
Così mi hanno lasciata sola e sono corsi via, davanti al suo
ufficio, e io li ho seguiti terrorizzata e credo di aver svegliato
altri quadri, perchè ho sentito qualcuno lamentarsi...
Quando li ho raggiunti, però, eravamo qui davanti, davanti
al suo ufficio intendo, e loro hanno capito che non c'era nessuno,
così hanno detto "Tanto meglio" e si sono messi a trafficare
con degli affari che avevano nelle tasche...»
La McGranitt stese la mano e i gemelli porsero alcuni dei fuochi
d'artificio che avevano. «Tutti...»
sussurrò la professoressa mentre Hilary continuava a
parlare, così i gemelli si liberarono di tutto
ciò che avevano nelle tasche.
«Ma poi, sorpresa! Abbiamo sentito un grosso rumore, come
qualcuno che arrivava di corsa... E sembravano più persone,
peoccupate...»
«Oh, oh, eravamo io e gli altri capicasa!»
esclamò la McGranitt eccitata.
«Sì sì!» continuò
Hilary ancora più esaltata. «Abbiamo riconosciuto
le voci... Beh, ma quando siete arrivati noi ci dovevamo nascondere in
fretta! Perché sennò saremmo finiti nei guai, e
guai grossi...» e qui la McGranitt annuì convinta,
«perciò ci siamo nascosti dietro un quadro poco
più avanti che, pensi, era cavo dietro! Ma la cosa
più strana era che se strisciavi - camminare non si poteva -
avanti, arrivavi da un'altra parte!!! Non ci crederà mai a
dove siamo finiti allora!»
«Dove?!» domandò curiosa.
«Dall'altra parte del castello!!! Una zona praticamente non
usata, vicino al dormitorio dei corvonero... E lì allora
siamo andati avanti fino all'ufficio del professor Vitious...»
«Ancora?!» chiese la professoressa sbalordita.
«Ma sì, perché era con lei, l'avevamo
sentito, così sapevamo che non era nell'ufficio... Ma poi si
sono chiesti cosa fosse successo, perché faceste tutto quel
baccano, ecco... Così ci siamo dimenticati di andare
nell'ufficio e abbiamo pensato invece di tornare indietro per sentire
cosa fosse successo. Ma nessun passaggio segreto, questa volta...
Così appena siamo arrivati alle scale abbiamo sentito le
voci del professor Vitious e della professoressa Sprite, che parlavano
di me! E siamo corsi via lungo le scale che cambiano, così
ad un certo punto ci siamo nascosti in un piano di cui sappiamo poco...
E alla fine, quando eravamo al sicuro, abbiamo sentito un rumore e i
gemelli hanno giurato che se era colpa mia se ci fossimo fatti sentire
mi avrebbero tolto la parola a vita! Però io sono stata
zitta immobile e il rumore continuava, e non ero io! Ma loro lo
pensavano, così Fred si è incavolato e mi ha
praticamente gridato contro. Ed in quel momento è arrivata
Mrs Purr.»
La McGranitt la guardò sorpresa.
«Finito?»
«Beh, no, poi mi sono messa a coccolare quel gatto
così carino e lei faceva le fusa, e appena i gemelli mi
hanno dato di nuovo della pazza e mi hanno detto di lasciare la gatta
di Gazza perché potevamo finire nei guai, è
arrivato proprio Gazza! Così siamo finiti nel suo ufficio,
ma poi ci ha lasciati soli per un po' e non assicuro che Fred e George
non abbiano preso nulla...»
La McGranitt porse di nuovo la mano, ma sta volta i gemelli non
consegnarono niente. «Non abbiamo preso nulla...»
disse George con una faccia d'angioletto.
«E poi Gazza è tornato e ci ha detto che doveva
essere la nostra notte fortunata e che non ci sarebbe successo nulla
ora, perché comunque la scuola era già in un
totale scompiglio e che lei ci voleva... Così ci ha lasciato
qui, e il resto lo sa già.»
«Ora è finito?» chiese ancora la
professoressa.
«Sì ma...»
«Ma
cosa?!» chiese Fred con gli occhi fuori dalle orbite.
«Non verremo cacciati, vero? È stato tutto un
continuo malinteso, non abbiamo fatto nulla di male...»
La McGranitt si massaggiò le tempie. «Il signor
Pucey è stato derubato di un oggetto, e ci ha assicurato che
eravate stati voi. Ovviamente noi non potevamo esserne sicuri,
così abbiamo deciso di chiamarvi. Silente non c'era,
così siamo venuti nel mio ufficio. Abbiamo deciso di venirvi
a chiamare, per questo la professoressa Sprite parlava di lei,
signorina Abbott... Ma quando non vi abbiamo trovato nei vostri
dormitori ci siamo preoccupati. Non ero molto sorpresa, infatti, di
vedervi, signori Weasley... Ma lei, signorina Abbott, non ci avrei
creduto se non l'avessi sentito con le mie orecchie!»
Hilary arrossì.
«Ma nonostante questo, tutto il suo racconto cosa centra con
il furto?» continuò la professoressa.
«Le giuro che noi non abbiamo fatto niente» disse
Hilary con la voce più ferma che potesse avere.
«D'accordo. Andate a dormire ora. Niente fermate da nessuna
parte. Ognuno ai propri dormitori. Potete accompagnare la signorina
Abbott se non si fida...» disse con un gesto di noncuranza.
«Per la punizione ne riparleremo quando ci sarà
meno scompiglio.» disse facendo sparire i sorrisi che erano
comparsi sulla faccia dei tre.
«Professoressa? Posso farle un'ultima domanda prima di
uscire?» chiese Hilary timorosa.
«Prego.» rispose la McGranitt cercando di stare
calma.
«Dov'è il professor Silente?»
La McGranitt rimase sorpresa. «Nel castello. Ma era
occupato.»
«Ma lei lo sa cosa stessa facendo?»
domandò ancora Hilary, sorpresa.
«Aveva detto una domanda. Andate ora. Buonanotte.»
Hilary sospirò e si alzò, trascinando gli altri
che salutarono e la accompagnarono al dormitorio, prima di raggiungere
il proprio.
Lungo la strada nessuno parlò, ma sapevano tutti che il loro
pensiero era comune.
Dov'era Albus Silente?
-----
Buongiorno... salve a tutti, ragazzi, questo capitolo è
molto breve, lo so, ma non potevo scrivere di più, per non
essere ripetitiva e pedante... beh, spero che vi sia piaciuto e vi
chiedo immensamente perdono per il ritardo ENORME!
Che dite, vi piaceva? fatemi sapere!!! Vi ripeto che so che
è breve, ma vuol dire che il prossimo arriverà in
un tempo minore (si spera.. uff!)
Intanto ringrazio quelli che hanno recensito... ammetto che non
leggendo molte recensioni mi era passata la voglia di scrivere, per cui
ho rimandato la data finché non ho visto una - meraviglia! -
nuova recensione e anche una nuova aggiunta tra i preferiti... grazie^^
mi ha fatto tornare la voglia...
lilla4eve: anche a me piace Halloween, ho sempre fatto dolcetto o
scherzetto in giro per le case, quante caramelle!!!! *-* che
biiillooo... :) beh, ma a Hialry non piace perché
gliel'hanno fatta odiare, poverina... ç_ç beh,
dai, forse cambierà nel tempo a stare insime ai gemelli...
;) ti ho tolto la curiosità..? ho fatto bene? sappimi dire,
un bacione, alla prossima!
LizzieMalfoy_Dracolover: recensisci ad un'ora decente, la prossima
volta, così non spari così tante caz..ehm,
cavolate..^^ beh, dai, spero che ti sia piaciuto questo chappy,
perché io c'ho messo l'anima ç_ç
adesso hai capito qualcosina..? insomma, almeno qualcosa sul chap
precedente ti avrò chiarito... ma vedrai che alla fine le
cose ti saranno chiare come l'acqua (lo spero
sigh...ç_ç) beh dai, recensisci mi racc!!!
bacione!!!
beba7: cosa ti fa pensare che io risponderò alle
tue domande?! U_U nunu, ho il diritto di rimanere in silenzio... ti
dico solo una cosa: Hilary modifica un po' la trama dei libri, ma per
il resto, rimane la stessa... lo dico parlando di Cedric, purtroppo...
ç_ç... i gemelli amichevoli? forse si sentono in
colpa per come erano all'inizio e capiscono che può essere
simpatica, in fondo... ti chiedo scusa, sì, chiedo scusa
soprattutto a te per la lughezza (anzi brevità) del
capitolo... ma davvero non potevo scrivere di più... poi
avrei lasciato un discorso inutile in sospeso e non mi sarebbe
andato...U_U, beh dai, spero di aggiornare presto, almeno! bacione alla
prossima!
Vi prego di recensire, tutti quelli che leggeranno, perché
mi farebbe davvero tanto tanto piacere! un bacio, grazie della lettura!
A presto (spero)! ciaociao
Lalla*
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Capitolo 11 *** Incomprensioni ***
Iniziò
novembre e
l'aria cominciò a diventare più frizzante, anche se si
potevano vedere ancora alcune giornate di sole.
Eppure c'era una persona a cui quelle sembravano giornate gelide.
«Ced..?» chiese Hilary a pranzo, qualche giorno
dopo Halloween.
«Sì?» rispose Cedric ingoiando il suo
pasticcio di verdura.
«Mi stanno ancora guardando male?»
domandò a voce
così bassa che l'amico dovette riflettere un momento sulle
parole prima di capirle. Poi si scosse e guardò verso il
tavolo
di Grifondoro. «Certo che no, cosa te lo fa
pensare?» disse
Cedric.
«Non saprei, mi sento osservata...»
sussurrò l'altra rabbrividendo.
Il ragazzo scosse la testa e sorrise all'amica mordendosi la lingua e
guardando un'ultima volta verso il tavolo dai cui due ragazzi dai
capelli rossi stavano lanciando sguardi di fuoco verso la loro
direzione.
«Cedric...»
«Dimmi» disse di nuovo.
«E adesso?»
Cedric tornò a fare la scenetta per l'ennesima volta in
quella settimana e sospirò.
«Come va con la punizione?» chiese poi cauto.
Hilary sospirò sconsolata. «Almeno la McGranitt
non si
può arrabbiare perché chiacchieriamo...
È quasi
una settimana che non mi rivolgono la parola»
Cedric dovette ammettere a se stesso che la sua amica era davvero in
una situazione disperata: costretta a passare 4 ore al giorno a
ripulire le stanze più remote del castello con due ragazzi
che
non le rivolgevano neanche la parola.
«E adesso??» domandò Hilary un'altra
volta.
Cedric non controllò nemmeno ma scosse la testa e
sospirò.
Passarono alcuni giorni ancora prima che George rivolgesse di nuovo la
parola a Hilary. Avevano quasi finito la loro punizione
- mancavano 3 giorni - e sbattendo contro Hilary disse di
riflesso: «Scusami»
Hilary si illuminò di botto. «Non ti
preoccupare!» disse raggiante.
George si appuntò mentalmente di darsi un ceffone appena
sarebbe
stato da solo davanti allo specchio. «Va bene...»
aggiunse
guardandosi intorno furtivo per controllare se Fred era nei paraggi. Si
calmò quando notò che il gemello non si vedeva.
«Come va con voi?» chiese Hilary con un tono di
voce troppo alto.
«Bene, bene...» sussurrò George pregando
che anche la bionda facesse lo stesso.
«Sono contenta! Io sto avendo ancora un po' di problemi con
Incantesimi, ma sono sempre meno! Vitious ha detto che sto migliorando
di giorno in giorno... "Se continui di questo passo entro la fine
dell'anno sarai la migliore del corso" ha detto...» Hilary
rise.
George pregò tutti gli dei che conosceva affinché
Fred
non stesse sentendo. «Ma davvero..?» disse
ascoltando con
mezzo orecchio mentre si guardava intorno.
«Sì, non è impressionante? Sono davvero
contenta, e
devo ringraziare soprattutto voi per avermi dato una mano all'inizio.
Penso che se non avessi avuto una mano sulle basi ora non riuscirei a
fare nemmeno questi facili incantesimi...»
«Eeh già..» rispose George non avendo
sentito
nemmeno metà delle cose che la bionda diceva tutto d'un
fiato.
Hilary sorrise. «Beh, ora è meglio lavorare. La
McGranitt
ha detto che se finiamo questa stanza, per oggi siamo liberi. Volevo
fare un giro con Stacy più tardi, quin...»
«Meglio finire.» la interruppe George.
La bionda arrossì, e tornò al lavoro a togliere
le
ragnatele, ma stavolta aveva un sorriso stampato sulle labbra e sentiva
l'aria scaldarsi.
Stacy era seduta sulla scalinata che portava alla Sala Comune del
Tassorosso e leggeva interessata un libro sulle Creature Magiche.
«Ciao» sentì una voce conosciuta alle
sue spalle e
chiuse in libro con un movimento rapido mentre la testa le scattava su
in un gesto di sorpresa. Si voltò piano e sorridendo
imbarazzata
rispose al saluto, biascicando un po' le parole: «C..cia...
Ciao.»
Cedric sorrise e indicò un punto indefinito accanto a lei.
«Posso sedermi?»
Lo fissò per alcuni secondi a bocca aperta, poi
sembrò
afferrare il significato delle parole e tornando in se stessa
annuì con foga. «Prego!»
Il ragazzo si sedette accanto a lei. «Aspetti Hil?»
«Hil..? O sì, la sto aspettando da un po'... Ma
immagino sia ancora alla punizione...»
«Suppongo di sì» disse Cedric,
«Ma credo che
arriverà presto. Ti prego, tirala un po' su di morale,
perché è proprio giù ora che i Weasley
non le
rivolgono la parola...»
«Ci proverò» rise Stacy.
«Grazie, perché io non ce la faccio. Ho creduto
che magari
parlarne con la sua migliore amica sia meglio che parlare con un
ragazzo, sia pure il suo migliore amico.»
Stacy arrossì. «Migliore amica..?»
«Sì, beh, parlavo di te, naturalmente.»
Stacy sorrise contenta. «Dici davvero?»
Cedric si accigliò. «Non lo sapevi?!»
chiese stupito.
«Beh, io e lei non ci siamo mai definite "migliori amiche"...
Anche se, beh, per me lei lo è...»
Cedric rise. «Anche per lei.»
La Corvonero stava per dire qualcosa quando venne interrotta di botto
da un fiume di scusa all'inizio della scalinata. Stacy e Cedric si
girarono allo stesso istante verso Hilary. «Ti chiedo
scusa!!!
Scusa tanto! Non finiva mai e quindi ti..» guardò
Cedric e
zittì per un secondo. «..Vi chiedo
scusa...»
Riflesse per un secondo. «Ho interrotto qualcosa?!»
chiese
poi preoccupata.
Stacy era sul punto di annuire quando Cedric disse: «Ma no,
figurati, stavamo chiacchierando solamente. Le ho tenuto compagnia
mentre arrivavi.» Stacy si trovò spiazzata e
dovette
ammettere che era vero, mordendosi le labbra nello stesso momento.
Hilary sospirò, rassicurata. «Ah, bene... Andiamo
Stay?»
«Stay?!» chiese Cedric inarcando le sopracciglia.
Stacy rise. «Hil si diverte con i nomignoli...»
«Anche lui non è da meno...»
borbottò Hilary pensando a "Hil".
Cedric fece una linguaccia e ridendo andò in Sala Comune a
fare i compiti di Pozioni.
«Scusa!» disse Hilary rammaricata.
Stacy rise. «Non ti preoccupare. Andiamo. Voglio mostrare una
cosa alla mia migliore amica.» Sorrise e cominciò
a
camminare.
Hilary capì e sorrise, raggiungendola.
Stacy respirò a pieni polmoni. «Non è
meraviglioso?» chiese chiudendo gli occhi con un sorriso.
Hilary si guardò intorno. "Com'è che non ho mai
visto
questa parte del giardino??" si domandò corrucciando la
fronte.
«Non lo pensi anche tu?» ripetette Stacy confusa.
«Oh, sì, sì, è
meraviglioso!» disse frettolosa.
«C'è qualcosa che non va?» chiese Stacy
a bruciapelo.
La bionda si domandò cosa avesse detto di male per meritarsi
quella domanda. «Assolutamente, perché?»
Stacy scosse la testa. «Niente... Semplicemente ultimamente
mi pari strana...»
Un brivido percorse la schiena di Hilary, che stette zitta.
Stacy arrossì, capendo. «Mi pari...diversa, ecco,
diversa dal tuo solito...» si affrettò a chiarire.
Hilary sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime.
«Strana
non aveva niente che non si addiceva a me.» disse con la
testa
bassa. Fece scendere una lacrima sulla guancia destra e
arretrò
di due passi, sospirò e andò via di corsa,
abbandonando
Stacy sconvolta e triste sulla collina sopra il lago.
«..Hil, non te l'ho mostrato!» gridò,
non appena si
rese conto di quello che stava succedendo. Inspirò a fondo e
prese a correre, ma la sua corsa si fermò poco dopo,
bloccata da
una voce che lei conosceva, purtroppo.
«Spencer! Dove corri? Per una volta che fai un'azione giusta,
te ne penti? Non si fa!»
Stacy si girò di scatto. «Tu!»
urlò al ragazzo.
«Io.» Il ragazzo annuì, sorrise e fece
passare avanti diversi ragazzi del terzo anno.
La vista di Stacy si annebbiò dopo una formula che non
conosceva
e mentre le sue palpebre si serravano, sentì l'erba umida
entrare a contatto con la sua schiena.
Hilary se ne stava seduta con un'aria corrucciata sul volto, i compiti
di Pozioni ancora bianchi davanti a lei e il suo migliore amico stufo
che le passava la mano davanti agli occhi.
«Ooh-oh! La smettiamo?»
«Di fare cosa?» chiese Hilary acida.
«Di fare così.»
Hilary incrociò le braccia voltando il viso. «Non
so di cosa tu stia parlando!» mentì.
«Hilary Abbott, la prego gentilmente di smetterla di essere
incaz..» si voltò sorridendo angelicamente verso Gertrude, che si era girata di
scatto. «..volata con la sua migliore amica e di
dirmi cosa c'è che non va.»
Sciolse le braccia e fece una faccia sconvolta. «Mi ha dato
della strana!»
Cedric alzò gli occhi. «Oh, no... No, mi dispiace,
non posso credere che quella
ragazza, che è fatta di pane zuccherato abbia detto una cosa
del genere...!»
«..Pane zuccherato?!» rise Hilary.
Cedric arrossì. «Ma..ma! Era per dire che
è un angelo!»
Hilary ridacchiò. «Beh, forse - in effetti - non
era
proprio così. Però l'ha detto! Lo giuro, ha detto
"strana".» Incrociò di nuovo le braccia.
«Allora la storia cambia... Sei nervosa e te la prendi per
qualsiasi cosa. Ho capito.»
«Io..? Io non sono nervosa!»
«Hai ragione, come potresti? George ha ricominciato a
parlarti...» disse Cedric con un'aria innocente.
«Ced, smettila se non vuoi che ti sollevi in aria! Lo sai che
adesso in Incantesimi sto migliorando!»
«Vedi che si torna sempre a parlare di loro?» rise
il ragazzo.
Hilary scoppiò a ridere e tirò un pugno sulla
spalla a Cedric. «Hai ragione!»
«Ho ragione quando dico che parli sempre di loro!?»
chiese Cedric sconvolto.
«No! Hai ragione quando dici che è insensato che
io sia "incaz..volata"» disse ridacchiando.
«Mi pareva strano che lo ammettessi..!»
esclamò Cedric.
Hilary scosse la testa ridendo e cominciò a fare i suoi
compiti
di Pozioni, spesso pensando ad altro con un lieve sorriso.
«Chi è Hilary Abbott?» chiese un ragazzo
del secondo anno che era arrivato in Sala Comune di corsa.
Hilary si voltò. «Io!
Perché?» chiese preoccupata.
«Sono stato inviato da un prefetto di Grifondoro. Credo che tu
debba andare in infermeria.»
Il cuore di Hilary cominciò a battere all'impazzata;
annuì e con le gambe che le tremavano corse fuori dalla Sala
Comune, con Cedric al seguito.
-----
Salve a tutti. Vi direte "Ma come si permette questa di farsi vedere
ancora?!" e avete ragione. Il fatto è che ho avuto un
periodo
meraviglioso della mia vita per cui ho creduto che non mi servisse
scrivere. Alla fine, però, ho capito che io ne ho bisogno, e
che mi serve scrivere. Perciò, ho aggiornato questo capitolo
un po' di stallo, un po' inutile, un po' senza un vero centro e molto
breve perché non potevo fare altro. Volevo anche avvisare
che da adesso in poi tutto ciò che scriverò
sarà un esercizio per insegnarmi a scrivere, quindi
ricercherò tutti i commenti, tutte le critiche per
migliorare, perché è il motivo per cui
scriverò.
Vi chiedo scusa ancora una volta per non aver aggiornato e avervi
costretto (probabilmente) a leggere anche il capitolo precedente per
ricordare la storia. Comunque tutto quest'anno scolastico
diventerà breve, e alcuni mesi saranno solo spezzettoni di
scene per capire come procede la vicenda. E per ora accontentatevi di
ciò... XD scusate ancora. Chi è in infermeria? Si
capisce, vero?? Bene, chissà...
Spero di poter aggiornare presto con i miei esercizi di scrittura (che
sicuramente mi serviranno se voglio imparare a scrivere con decenza) e
intanto ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, cioè
lilla4eve, MaryMatrix, LizzieMalfoy_Dracolover,
beba7, Aeris90 e Gemellina Dolly
(penso che la tua recensione sia la più lunga che io abbia
mai visto! anche io adoro i gemelli!!!)
Bene, con questo vi auguro una buona serata e vi chiedo scusa ancora
una volta, perché sono imperdonabile come sempre e
perché non so quando - e se -
aggiornerò ancora... Intanto vi auguro il meglio e grazie
ancora per chi ha letto. Vi prego di lasciare un commento, soprattutto
negativo, perché - come ho già detto - voglio
migliorare. Bacioni! A presto!
Lalla*
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Capitolo 12 *** Stacy ***
Hilary
passò
tutta la notte in infermeria. Dopo essere stata chiamata in infermeria
da Lee Jordan, amico stretto dei fratelli Weasley, era corsa a
perdifiato per i corridoi fino alla stanza, dove c'erano Lee Jordan, i
gemelli e il loro fratello maggiore, che stava facendo una
ramanzina agli altri tre.
Hilary non era stata ad ascoltare nemmeno una parola di tutto
ciò che Charlie gli stava dicendo ma, dopo aver scansato
George,
si era avvicinata alla sua migliore amica che dormiva profondamente.
«Cosa le è successo?» aveva chiesto
interrompendo Charlie e il suo discorso.
«Nulla di preoccupante, è solo svenuta. Non si
è
ancora ripresa.» le aveva risposto Charlie con tono
rassicurante.
«È stata trovata da Fred, George e Lee, che
stavano
facendo un giro nella foresta proibita» aveva continuato
guardando con rimprovero i fratelli e l'amico.
«Nella foresta?» aveva domandato Hilary incredula,
tanto
per i gemelli che per l'amica. «Siete tornati nella
foresta??»
«C'eravate già stati?!» aveva chiesto
Charlie con gli occhi fuori dalle orbite.
«Abbott, cuciti quella bocca!» Fred l'aveva
sibilato a labbra strette.
«Ah no, fratelli cari, questa proprio da voi non me
l'aspettavo..»
La bionda aveva smesso di ascoltare la seconda ramanzina e aveva
osservato Stacy con affetto e apprensione.
Nella foresta proibita. Svenuta.
No, l'amica pavida non si sarebbe mai spinta fino alla foresta! Avrebbe
trovato chi era la persona che l'aveva trascinata lì. Oh
sì, e poi l'avrebbe fatto fluttuare in aria - che forse era
l'unico incantesimo che le riusciva bene -, così
imparava che
con gli amici di Hilary Abbott non si scherza.
E con questi pensieri si era addormentata, con la testa sulle braccia,
accanto a Stacy Spencer, e nessuno aveva avuto il cuore di allontanarla
dall'amica.
La mattina dopo si svegliò con le risate di Stacy,
che aveva un
pacchetto di gelatine tutti i gusti più uno sulle ginocchia.
Mise a fuoco la scena: il suo migliore amico stava seduto dalla parte
opposta alla sua, vicino al lettino di Stacy ed era sul punto di
vomitare.
«Sputala se ti fa tanto schifo!» rise Stacy
guardando Cedric.
«No, devo riuscire ad ingoiarla!» rispose il
ragazzo
deciso. Inghiotti schifato e trattenne un conato. «Per
merlino,
non so nemmeno che gusto fosse!»
Stacy riprese a ridere e Hilary la copiò.
«Buongiorno principessa, come sta?»
Hilary fece una smorfia a Cedric. «Molto bene grazie...
Piuttosto Stacy, noto che ti sei ripresa!»
L'altra sorrise. «Splendidamente» ammise con un
sorriso.
«Cosa è successo?»
Stacy abbassò gli occhi. «Sono stata aggredita da
alcuni ragazzi di Serpeverde.»
«Maledetto Pucey!!!» strillò Hilary.
Stacy sorrise amaramente. «E con lui due ragazzi del terzo
anno.»
«Ma perché trascinarti nella foresta? Che senso
aveva?» chiese Hilary, nonostante Cedric stesse scuotendo la
testa con forza, preoccupato.
«..La foresta?»
Stacy cambiò colore. «La foresta proibita?!»
«Ah ah, no stavo scherzando...»
«Cedric, sono
stata trascinata nella foresta proibita?»
mormorò senza voce.
«Hilary, ma cosa c'era nel tuo succo di zucca ieri sera? Un
concentrato di
idiozia?!» bisbigliò Ced portandosi le mani alla
faccia.
Intanto Stacy aveva cominciato a singhiozzare, tremando e bisbigliando
frasi come: «Oh mio dio, nella foresta» oppure
«Potevo essere sbranata» o ancora «Non ci
voglio
andare nella foresta!»
Hilary sorrise colpevole e con gli occhi bassi decise che quello era il
momento adatto per andare a colazione.
«Come sta la tua amica?» chiese Juliet a Hilary
quando si sedette al tavolo.
«Si sa già in giro?» Hilary stupita
rimase a
guardare la ragazza bloccata con il coltello sporco di marmellata a
mezz'aria.
«Ecco, beh, me l'ha detto quella secchiona di Corvonero del
nostro anno, quella con gli occhiali, capelli chiari e sporchi, quella
bruttina...»
«Va bene, ho capito chi!» disse la bionda
spazientita. «Ma lei da chi l'ha saputo?»
«Sono in stanza insieme, e ha sentito che la Manrods era
preoccupata perché non tornava, così ha sentito
anche che
forse era stata aggredita...» Juliet non riuscì a
trattenersi oltre. «È vero che era un troll di 5
metri?!
È vero che ha cercato di sbranarla dopo averla trascinata a
forza nella foresta??» chiese tutto d'un fiato.
Hilary sospirò. E ti pareva, se non coloravano la cosa!
«No, non è vero.» Finì il suo
latte in fretta
e prendendo due pasticcini di ricotta e altrettanti di mele, due
bicchieri di succo di zucca e alcune salviettine.
«Allora che è successo?» chiese Juliet
vedendola
alzare. «Dove stai andando?! Perché non me lo vuoi
dire???»
Hilary finse di non sentire e, con i bicchieri un pochino in bilico
uscì dalla sala gremita e prese la strada per l'infermeria.
Inutile dire che, con la testa fra le nuvole quale lei aveva, si
trovò ben presto alla Sala Comune del Tassorosso.
«Maledizione!» sbraitò lasciando cadere
il succo da
uno dei bicchieri. Alzò gli occhi prendendo fiato e
placò
la rabbia. «Per la barba di Merlino! Ma cosa ho fatto per
meritare questo?! Adesso mi toccherà rifare tutta la strada
indietro... Non arriverò mai in tempo a lezione!»
Si sedette accanto alle cucine e appoggiò a
terra cibo e bevande, stendendo sotto le salviette.
Sbuffando le cadde l'occhio su un piccolo oggetto poco distante da lei
che aveva preso a luccicare. «Che può
essere?» si
chiese avvicinandosi a gattoni.
Quando raggiunse l'oggetto vide che era un piccolissimo pezzo di
metallo argentato - o forse addirittura d'argento - lungo e stretto. Lo
rigirò più volte sul palmo della mano, quando un
rumore
alle sue spalle la fece trasalire e l'oggetto le cadde di mano.
«Oh, vogliate scusarmi, signorina.»
Hilary si voltò a guardare la creatura che era uscita dalle
cucine. Un piccolo elfo domestico scarno e vecchio la
guardò,
fece un inchino e mentre Hilary stava per dirgli che non importava,
rientrò nelle cucine e chiuse la porta.
Hilary rimase ferma come un baccalà a fissare la porta, poi
si
alzò, prese pasticcini, bicchieri e le salviette
sporche e
si diresse verso l'infermieria, ancora colpita dall'apparizione
dell'elfo.
Giunse al letto di Stacy che era ormai sola.
«Dov'è andato Cedric?»
«A lezione. Doveva percorrere tutto il castello per
raggiungere i
sotteranei, e sa che Piton è molto rigido sugli
orari.»
Hilary sbiancò. «Perché, che ora
è?» chiese con voce flebile.
Stacy scostò la manica sinistra della camicia da notte e
fissò il suo polso con faccia sorpresa.
Hilary credette che quello fosse davvero un modo strano per vedere
l'ora. «I babbani riescono a leggere l'ora guardando il
proprio
polso? Caspita, questa la devo raccontare al
papà!» disse
Hilary colpita.
«Ma no, stavo guardando l'orologio...!» rispose
Stacy ancora più sorpresa.
«Ma io non vedo nessun orologio.» disse Hilary dopo
qualche
secondo di riflessione. O era molto piccolo, o forse era invisibile, il
che le sembrava alquanto strano, contando che Stacy era nata e
cresciuta in una famiglia babbana. Se ne uscì
perciò con
un sospiro e un «La tecnologia...!»
Stacy spazientita si mise a cercarsi intorno. «Ma che
tecnologia?! L'orologio era qui, e ora non c'è
più!» Frugò sotto le coperte e le
lenzuola e
guardò accanto al letto. «Ma dove può
essere?»
Hilary arrossì per la gaffe appena fatta e, fingendo
normalità (ndH: fingendo normalità?!
è_é nda: insomma, fingendo di non aver fatto
alcuna
figuraccia...!), cominciò a frugarsi intorno anche lei.
Stacy si fermò a pensare. «Forse mi è
caduto quando
mi hanno aggredita... O magari..» e qui
rabbrividì,
«..nella foresta...»
Hilary rabbrividì a sua volta. «Posso andare a
cercare nel
punto di ieri... Ma per la foresta, mi sa che dovrai chiedere a
qualcun'altro!»
Stacy scoppiò a ridere e la ringraziò.
«Ma
sì, lo ritroverò! E poi potrò
mostrartelo per
bene. Era quello che volevo farti vedere ieri, in effetti...»
«Pensavo fosse il paesaggio!» ammise Hilary.
«Beh, non solo!» rise Stacy, poi il sorriso le
morì sulle labbra e sospirò.
Hilary capì e l'abbracciò. «Lo
troveremo. Promesso.»
Stacy sorrise di nuovo e ringraziò.
Furono interrotte dall'infermiera. «Signorina Abbott, lei non
ha lezione a quest'ora?»
Hilary sbiancò. «Che ora è?»
L'infermiera sbuffò spazientita. «Le lezioni sono
appena cominciate!»
Hilary scattò in piedi come una molla e salutando Stacy
corse a perdifiato fino al suo dormitorio e poi giù fino ai
sotterranei.
«Le pare questa l'ora di arrivare, signorina
Abbott?» chiese Piton quando Hilary entrò nella
stanza. Vide Cedric che scuoteva la testa esasperato ma divertito allo
stesso tempo.
«Mi dispiace, ero in infermeria...» disse con una
flebile vocina.
«Si è fatta male? Ha avuto un
mancamento?»
Hilary deglutì. «Ero a trovare Stacy
Spencer...» Qui molte delle persone presenti si voltarono,
soprattutto i Corvonero.
«Non mi pare una buona scusa! 10 punti in meno a
Tassorosso..» e qui tutti i Tassorosso presenti sbuffarono e
si lamentarono «..e farà compagnia ai signorini
Weasley nella loro punizione!»
«I gemelli?! Ma perché? Io non c'entro!»
«Non mi pare il caso che lei la faccia tanto lunga...
Completerà volentieri la pulizia di Hogwarts che ha
cominciato insieme a loro...» Piton fece un ghigno e
continuò la sua lezione.
Hilary andò a sedersi vicino al suo migliore amico che, dopo
averle tirato una gomitato le bisbgliò: «Sapevo che saresti arrivata
tardi.»
«Ma va?!» disse Hilary scocciata.
«Signorina Abbott, vuole passare tutte le sere a
pulire?»
"Acc. Piton" penso Hilary. «No, mi scusi.»
«Faccia silenzio allora. E ascolti la lezione. Non mi pare
sia il caso che lei perda altre spiegazioni.»
Hilary si ammutolì imbronciata e guardò Cedric
con uno sguardo assassino finché non fu colpita alla testa
da una palla di pergamena.
Si trattenne dall'alzarsi in piedi innervosita e si voltò
dietro di lei.
Nessuno era girato e tutti erano intenti a scrivere gli appunti.
Aprì il pezzo di pergamena e rimase a bocca aperta a
fissarlo.
Dentro, a lettera incerte e grandi stava scritto:
Io so perché la tua
amica era nella foresta.
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Buongiorno.. ehm ^^ salve... ecco, coem vedete sono un po' in
ritardo... ehm... meglio tardi che mai?? no?? beh, comunque ho visto
che qualcuno legge ancora questa storia perciò mi sono presa
la briga di continuarla.. giusto per non lasciare qualcosa a
metà!
Bene, questo capitolo è breve e un po' così
così, come dire?, inutile, come tutti, ma forse mettendo
insieme tanti capitoli inutili alla fine ci sarà qualcosa..?
no?? ..vabbè...
Ringrazio infinitamente chi ha recensito, perché se ci sono
poche recensioni o nessuna non aggiorno >.< mi sento poco
motivata... perciò mi paicerebbe se chi leggesse potesse
recensire, anche in male, ma scrivere una piccola cosa... ecco, sarebbe
carino... ^_^ non trovate??
Ringrazio a chi ha ancora questa storia tra i preferiti e chi ha
recensito l'ultimo capitolo!
Se volete che vi risponda alle recensioni, chiedetelo! XD
così non perdo tempo in cose che non vi interessano XD
Ora vado, vi lascio e vi chiedo scusa!
Bacioni a tutti
Lalla*
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