Una tassorosso da evitare

di Lallix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** King's Cross - 1 ***
Capitolo 2: *** King's Cross - 2 ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** In viaggio per Hogwarts ***
Capitolo 5: *** Arrivo al castello ***
Capitolo 6: *** Aggiungi posti a tavola, Grifondoro! ***
Capitolo 7: *** Lezioni...furtive ***
Capitolo 8: *** Abbott Babbott ***
Capitolo 9: *** Halloween ***
Capitolo 10: *** Notte movimentata ***
Capitolo 11: *** Incomprensioni ***
Capitolo 12: *** Stacy ***



Capitolo 1
*** King's Cross - 1 ***


La stazione di King Cross, il 1° settembre: gremita di gente, soprattutto di quella strana che si aggira per la stazione con bambini e ragazzi, gufi, bauli e cappelli strampalati; i maghi.
Tutte queste persone vengono notate poco dalla gente comune che si muove frenetica per raggiungere il proprio binario. Eppure ci sono, raggiungono il binario 10, ma si fermano prima, per attraversare la barriera che conduce al binario 9 e 3/4.
Tra le persone che devono arrivare a quest’ultimo binario, si trovavano un 1° settembre molti ragazzi dai capelli rossi: alcuni di essi sarebbero partiti per Hogwarts, la scuola di magia e di stregoneria, mentre due, un ragazzo e una bambina, erano ancora troppo piccoli.
Attraversarono la barriera con velocità. «Siamo in ritardo!» continuava a mormorare la madre, «Accidenti, muoviamoci o perderete l’espresso!»
Due dei ragazzi, che salivano su quel treno per la prima volta, si fermarono ad ammirarlo in tutto il suo splendore.
«Fred, George?» li chiamò preoccupata la madre.
«Arriviamo, mammina!» disse il più calmo dei due, se davvero potesse esser calmo.
«Sì, siamo lì in due secondi…»
«Fra due secondi partirà l’espresso, o vi muovete o restate a casa e fate da balia a Ginny!» La bambina dai lunghi capelli rossi si sentì chiamare, alzò la testa e osservò la madre, senza però aprir bocca. «No, tesoro, non ti preoccupare, non hai fatto niente di male…» La bambina richinò la testa e seguì con lo sguardo il fratellino minore, che già stava appiccicato al treno. «È inuile che stai così vicino, tanto non ci possiamo salire, ancora…» lo rimproverò la bambina che pur essendo più giovane di un anno, era sicuramente più saggia.
«Tua sorella ha pienamente ragione, Ronald… Staccati e vieni qui, così saluti per bene i tuoi fratelli.»
Il più alto dei ragazzi si avvicinò a Ronald e abbassandosi l’abbracciò. «Coraggio, fra due anni ci sali pure tu!»
Il secondo della famiglia si preoccupò invece di controllare i due gemelli. «Charlie, non perderti in smancerie, pensa ad aiutarmi a controllare Fred e George!»
Alzò le sopracciglia, contrariato. «Ma loro sono incontrollabili…» disse abbracciando Ginny, questa volta.
«Sentito Fred, persino Charlie l’ha ammesso!»
«Ora posso considerarmi soddisfatto!» disse il secondo al gemello.
«D’accordo, d’accordo» li fermò la madre «Credo che fareste meglio a lasciare tutto questo per il viaggio; sono quasi le undici: il treno partirà a momenti!»
«Va bene, mamma» dissero i gemelli in coro e seguirono gli altri due ridacchiando.
«Non combinate guai!» li ammonì la madre. «Non fatemi arrabbiare, per favore! Non voglio ricevere lettere da nessun insegnante, chiaro?»
«Chiaro come l’acqua…»
«Comunque noi non combiniamo mai guai…»
Ronald e Ginny cominciarono a ridacchiare mentre la signora Weasley, madre di tutti quei bambini, salutava i due gemelli con un sorriso, e il trenò fischiò.


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Salve a tutti!
Ecco qui il primo capitolo di questa fanfic, che tralaltro è la mia vera prima fan fiction!!! Spero vi piaccia… Avviso che se non lasciate commenti non la continuo – come se cambi la vita a qualcuno… XD …no dai, io la continuo comunque, voi però commentate!!! A proposito, lo so, è molto corta... Però spero che sarà più lunga, più avanti... Sapete cosa credo, invece? Che se è più corta è più piacevole da leggere, così ci si mette poco e non si perde tanto tempo, no? ;)
Vi mando un grande bacio, alla prox!
Lalla*

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Capitolo 2
*** King's Cross - 2 ***


La stazione di King’s Cross, il 1° settembre: gremita di gente, soprattutto di quella strana che si aggira per la stazione con bambini e ragazzi, gufi, bauli e cappelli strampalati; i maghi.
Tutte queste persone vengono notate poco dalla gente comune che si muove frenetica per raggiungere il proprio binario. Eppure ci sono, raggiungono il binario 10, ma si fermano prima, per attraversare la barriera che conduce al binario 9 e 3/4.
Tra le persone che devono arrivare a quest’ultimo binario, si trovavano un 1° settembre una piccola famigliola con due figlie dai capelli biondi: una di esse sarebbe partita per Hogwarts, la scuola di magia e di stregoneria, mentre l’altra, che aveva due anni meno della prima, era ancora troppo piccola.
«Accidenti a voi!!!» gridò il padre della famiglia trascinando a forza la figlia minore. «Anzi a te!» dise indicando la figlia maggiore, che alzò la testa e sorrise alzando le spalle.
«Mi dispiace papà, io ho fatto prima che ho potuto… Ma i miei capelli non si volevano proprio asciugare con quell’aggeggio babbano!» Prese una ciocca di capelli biondi e la rigirò tra le dita, rallentando il passo. «Però, l’ho asciugata proprio bene, alla fine…»
«HILARY!» gridò il padre girandosi di scatto e facendo voltare molti babbani, gente comune, che li guardò torvi e aggrottò la fronte. Strattonò di nuovo la bambina che gemette. «Papà, mi fai male…» disse con una vocina piccola piccola.
Il padre la guardò, si chinò e l’accarezzò. «Scusa Hannah, ma tua sorella mi fa impazzire…»
«Fa impazzire pure me!» aggiunse la bambina scuotendo la testa.
«Esiste qualcuno che non faccio impazzire, forse?» chiese la prima alzando gli occhi al cielo.
«No, non esiste, in effetti!» disse la madre abbracciandola. «Vi volevo solo ricordare che siamo comunque in ritardo, molto in ritardo.» diede un buffetto alla figlia maggiore. «Ritardataria che non sei altro, sei incredibile, perfino il tuo primo giorno di scuola!» Rise. «Avanti andiamo!» esortò gli altri.
Hilary, la sorella maggiore, mostrò la lingua a Hannah, che aveva lasciato la mano del padre, per prendere quella piccola e calda della sorella.
«Cattiva…» mormorò spintonandola, mentre la seconda rideva.
«Andiamo!» soffiò la madre sorridendo e spingendole un po’.
Arrivarono alla barriera. «Presto, fra due minuti parte l’espresso!» disse il padre più che preoccupato.
«Mamma! Io ho paura di attraversare quella cosa…» mormorò piano Hilary.
«Avanti, e di cosa?»
«Io ho paura… Mamma, sei sicura che mi accetteranno? Che accetteranno pure me?»
La madre sorrise. «Hilary Stella Abbott, non sei una ragazza esageratemente brillante, sei poco coraggiosa, non sei affatto crudele o estremamente fiera di essere una purosangue. Però sei leale e sei la ragazza più buona di cuore che esista… Sarai del tassorosso, sicuramente, come me.» La strinse a sé e la figlia sorrise. «Ora vai presto!»
«PRESTO!» ripetè il padre mentre Hilary partiva e attraversava di corsa la barriera e Hannah tratteneva il respiro temendo il peggio da parte di quella ragazza estremamente maldestra, originale e creativa.
Hilary aveva tenuto gli occhi chiusi mentre percorreva il passaggio, ma appena li riaprì, una volta essere arrivata al binario, sospirò di sollievo. Si spostò in fretta e corse verso il treno, dopo esser stata raggiunta dal resto della famiglia Abbott.
«Scrivici più che puoi, ogni volta che ne senti il bisogno, d’accordo?» chiese la madre felice.
«Scrivici subito, direi, perché vogliamo sapere in che casa sarai smistata!» Rise. «Beh, anche se lo sappiamo già!»
Hilary sorrise e abbracciò in fretta tutti quanti. «Vi voglio bene, quindi lo farò!»
«Confidiamo in te» disse la signora Abbott dopo esser stata abbracciata. «Voglio che tu ti tiri su di morale, va bene? Non voglio vederti preoccupata» sussurrò all’orecchio della figlia.
«Lo sarò senz’altro… Che Hilary sarei se fossi giù di morale?»
«Sicuramente non la mia miss sorriso eterno» Rise. «Ora vai, è estremamente tardi.»
L’aiutarono a tirare su i bagagli e la salutarono un’ultima volta prima della partenza imminente dell’espresso per Hogwarts.
«Ricordati di lavarti i denti!» gridò il padre preoccupato.
«Ma sì…» disse Hilary alzando gli occhi al cielo.
«Cerca di conoscere qualcuno subito, così non ti perdi. Ecco, non ti perdere, resta sulla terra per favore…»
«D’accordo…» Stesso gesto.
«Cerca di diventare meno strana, sorellina!»
La signora e il signor Abbott la guardarono male mentre Hilary lanciò alla sorella un’occhiata infuocata. «Io non sono strana! Solo originale…»
«Era sicuramente quello che Hannah intendeva! Buona fortuna Hil!»
«Grazie mille…» sussurrò; si voltò verso l’interno e il treno fischiò.


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Salve a tutti di nuovo!^^
Allora, com’è? Recensite per favore! Ditemi cosa ne pensate…
LadyMalfoy_Dracolover, sì, sei pignola, va bene, starò più attenta…
Pawky Lady,  il III anno arriva nella prossima storia!!! Adesso c’è solo il I e il II… Sai bene che adesso ci sono solo gli anni tralasciati dalla Rowling… Bacioni!
Dai! Recensite… Un bacio, alla prossima! ..sperando che sia più lungo^^
Lalla*

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Capitolo 3
*** L'incontro ***


Il treno aveva cominciato la sua corsa. Visto dall'alto era come un serpente che correva rapido lungo le rotaie. Pian piano, avvicinandosi e aguzzando la vista, si potevano scorgere tutti i particolari dell'espresso verso Hogwarts. Ancora più vicino si potevano notare ragazzi che si muovevano per trovare uno scompartimento, alcuni che si sedevano, altri che mettevano a posto bauli, e ancora tanti altri, tutti impegnati in gesti diversi.
Fra quei ragazzi si trovavano molti del I anno, come i gemelli Fred e George Weasley, o la bionda Hilary Abbott, che si trovavano gli uni dalla parte opposta del treno dell'altra.
I gemelli, abbastanza alti rispetto alla loro età, sembravano molto tranquilli e rilassati, e per niente preoccupati come erano invece tutti i loro coetanei. Forse lo erano perché già tre dei loro fratelli avevano tastato il pavimento del castello, forse perché la loro indole allegra e comica glielo permetteva.
Forse perché erano in due: questo li aiutava moltissimo, erano sempre insieme ed erano identici. Certo, con molta difficoltà, i loro genitori e fratelli riuscivano a distinguerli, salvo in alcuni casi: ma sarebbe stato così anche a scuola? Ci sarebbe stato qualcuno che sapeva distinguerli sin da subito? No, probabilmente no, si erano detti i gemelli con un sorriso divertito. Se così fosse stato, avrebbero avuto un gran bel divertimento, loro due. Due. Il loro numero magico.
Hilary, una piccola ragazzina di 11 anni, era estremamente preoccupata, si massaggiava il ventre dolorante per l'ansia e temeva da un momento all'altro un tremendo attacco di panico. Pur essendo molto ottimista e spensierata, non riusciva a non essere estremamente timida e a non pensare continuamente a cosa sarebbe potuto succedere. Temeva che avrebbe fatto una grossa figuraccia, già sul treno, già da subito. Accidenti, lo sapeva che qualcosa sarebbe successo e sentiva che non sarebbe stato nulla di buono.
Tassorosso. Secondo i suoi sarebbe finita a Tassorosso, e probabilmente avevano ragione: non c'erano motivi perché sarebbe dovuta esser smistata in un altra casa e un po' se ne dispiaceva. Le sarebbe piaciuto essere temeraria e intelligentissima, ma non lo era; nonostante ciò, non si tirava mai indietro per aiutare gli altri in qualsiasi occasione e si dimostrava di splendido intelletto quando c'era bisogno di lei.
Quindi, in realtà, lei aveva anche le capacità di un Grifondoro o di un Corvonero, ma questo solo poiché il suo buon cuore e la sua lealtà glielo permettevano.
Tassorosso. Sì, sarebbe stata una Tassorosso. Goffa, maldestra, ottimista, simpatica, allegra Tassorosso.
Sorrise trascinando a forza il suo baule pesante, che le sue esili braccia candide faticavano a tenere saldo. Ora era a metà del treno - aveva già intralciato molte volte il corridoio con il suo baule, che maneggiava molto difficilmente, provacando il riso a molte persone - e non si era ancora guardata in giro per cercare un posto. "Sciocca" pensò battendosi un pugno sulla fronte.
I gemelli, nel frattempo, avevano anche loro viaggiato in giro per il treno, sentendo molto sussurri su di loro come "Oh, guarda, sono gemelli identici!" provenienti soprattutto da ragazzi del loro anno, e come "Sono sicuramente due Weasley, i gemelli!" provenienti da quelli più grandi, che già conoscevano i loro fratelli. Erano ora circa a metà e videro in lontana vicinanza una figura bionda che si avvicinava con gran peso e che sbraitava, arrabbiata. Si guardarono alzando un sopracciglio e sorrisero.
«Hai visto quella, Fred?» chiese George quasi ridendo.
«È messa male, direi... La persona messa peggio su tutto il treno.» Ora anche George rise, seguendo l'esempio di Fred.
Si avvicinaro alla ragazza, e la guardarono bene: era davvero strana. Era vestita di rosa, ma non sembrava affatto una di quelle ragazze con poco cervello che si facevano belle e si vestivano con quel colore pastello perché era il loro colore di riconoscimento, no. Sembrava una ragazza che si vestiva di rosa solo perché credeva che il rosa le stesse bene. Aveva però una giacchetta marrone, un grossa cintura sempre marrone che teneva su i pantaloni a tre quarti pastello, con delle spirali disegnate sopra, in maniera molto creativa, e scarpe abbinate ad essa, con una spilla rosa sopra una delle due e una piccola fuscia vicina a quella rosa. Aveva i buchi alle orecchie, due addirittura su quella destra; portava due orecchini a forma di perla, di legno marrone sui due buchi a destra, e un pendente lungo sull'altro orecchio. Avvicinandosi di più si notava che era una fatina fucsia e brillantinata. Ai capelli aveva un cerchietto fucsia che non serviva a nulla, perché la frangia laterale della ragazza se ne stava giù, coprendo lievemente l'occhio sinistro, e i capelli biondi erano raccolti, tirati su usando una bastoncino. Nessuna collana, ma tre braccialetti al polso sinistro - uno fucsia e uno rosa, entrambi fini, e uno più grosso, di legno marrone - e un orologio da polso di tessuto marrone, tipicamente babbano, sul polso destro.
I gemelli, dopo aver osservato bene quella ragazzina della loro età, si fermarono e si voltarono verso di lei, che era passata avanti senza nemmeno alzare la testa, persa nel suo mondo.
«Ehi, biondina, serve una mano?» chiese George sporgendosi oltre a Fred per vedere meglio.
La ragazza non si voltò, così i gemelli continuarono a camminare, dopo un'alzata di spalle.
Qualche istante dopo, la ragazza bionda, ovvero Hilary, alzò il volto, come se si fosse appena sentita chiamare. Si girò verso i due rossi che si stavano allontanando, ma che erano comunque vicini a lei.
«Gemelli omozigoti, vero?» chiese piegando la testa di lato.
I due ragazzi che si voltarono erano buffi, secondo la sua opinione: non erano troppo grandi per andare in giro vestiti uguali? Pantaloni scuri dello stesso tipo, maglioni rossi diversi solo per sfumatura di colore e stesso taglio di capelli, entrambi rossi. Avevano persino la stessa espressione divertita sulla faccia.
Quando Hilary capì che quell'espressione era nata a causa sua arrossì e sorrise stupidamente.
«Sì, siamo gemelli, non pensavo fosse difficile capirlo, sai?» chiese Fred sarcastico.
«Magari eravate dei cloni, oppure era io quella pazza e che cominciava a vederci doppio.» Sorrise.
George rise e Fred, con un sorriso, si avvicinò a lei. «Sembri simpatica, ma credimi, sembri molto strana anche se non vedi doppio, senza offesa.» George continuò la sua risata.
«Strana? Sì, lo so, lo credono in molti, purtroppo...» Alzò le spalle, anche se sentiva dentro un tuffo al cuore: ma cos'aveva di tanto anormale? Le faceva male sentirselo dire sempre da tutti, ma ormai sapeva nascondere la delusione bene.
«Io sono Fred e lui è George. Siamo dei Weasley, non so se ci conosci...» disse il più vicino dei fratelli.
«Sì, so chi siete, ogni tanto mio padre parla di voi. Anche lui lavora al ministero, sapete, come vostro padre... Ecco, mi parla di lui, più che di voi... Io sono Hilary, Hilary Abbott...» Allungò la mano, che venne stretta da entrambi i gemelli.
«Sapete, sembrate così uniti... Magari io lo fossi con mia sorella minore. Mi prende sempre in giro! Dice che sono anormale... La odio!» Alzò gli occhi al cielo e sbuffò. «E pensare che ha 2 anni meno di me! Insomma, portarmi un po' di rispetto, no?!»
I gemelli si scambiarono un'occhiata e entrambi pensarono se davvero quella ragazza non avesse dei problemi.
«Tornando al discorso di prima,» disse facendo un altro salto nel discorso, «ammiro molto vostro padre!»
«Dici davvero?» chiese aggrottando la fronte George. Anche Fred fece lo stesso gesto.
«Certo, perchè dovrei mentire?» chiese stizzita. «Comunque, vostro padre è davvero forte, mi piace moltissimo il fatto che maneggi così spesso oggetti babbani, lo trovo affascinante - non vostro padre, senza offesa, ma il suo mestiere. Io sono d'accordo per la pace con i babbani, o come la chiamate,» fece un gesto per dire "sorvoliamo", «davvero non capisco come mai alcuni non la vogliano! Insomma, siamo tutti uguali, no? Ecco, accidenti.» Hilary prese fiato, dopo il discorso, pronunciato a velocità esagerata.
Fred strabuzzò gli occhi. «Scusa, ma non ho capito molto.»
Hilary fece un gesto spazientato e diminuendo un po' la rapidità delle parole aggiunse: «Non importa che tu abbia capito tutto, basta il succo...» sorrise.
«Va bene» disse Fred poco convinto. «Senti, tu hai trovato un scompartimento?» chiese incerto.
George lo guardò spalancando la bocca. Stava chiedendo alla ragazza di sedersi insieme? Ma era impazzito? L'avrebbe sopportata per tutto il tragitto?!?
Hilary arrossì violentemente e abbassò lo sguardo che si era fatto molto più dolce. «Veramente no...» disse imbarazzata e con una voce flebile, «Però, non so... Ecco, credo che... Vi darei fastidio, no? Insomma, parlo tanto, sono strana... Non è così?»
Ora erano i gemelli ad arrossire. «Beh, no, sennò non te l'avremmo chiesto, no?» chiese Fred poco sicuro, e non sapendo bene che pesci pigliare. Diede un strattone a George, inteso come richiesta d'aiuto.
«Non serve che troviate scuse, so che è così!» Si rattristò un po' a pensare ciò, ma scosse la testa per togliere quei pensieri. Si spinse avanti e tirò a sé il baule. «Scu-scusate, devo andare a cercare uno scompartimento vuoto...» disse con la voce mezza rotta dal pianto.
«Ehi, ehi, non la pensiamo così, anzi, verresti a cercare uno scompartimento con noi?» disse George, che si era sentito sempre più imbarazzato dal comportamento della biondina.
«Dite davvero?» disse Hilary, voltandosi di nuovo verso loro, con un viso triste ma illuminato da un sorriso, appena sbocciato sulle sue labbra.
«Sì» disse Fred preso in contropiede dal gemello, «davvero» aggiunse annuendo ma lanciando un'occhiataccia a George.
Hilary prese il baule e lo trascinò verso i gemelli.
«Lascia» disse Fred alzando gli occhi e mettendo il baule in mezzo al suo e quello del gemello, e facendosi aiutare da quest'ultimo.
Hilary fece dei passi veloci e per poco non inciampò ma fu aiutata dal gemello che la ragazza aveva già imparato essere George. «Grazie, George!» disse scusandosi per la goffaggine con un sorriso.
«Sai distinguerci? Di già???» chiese Fred incredulo.
«Mica è difficile!» rispose Hilary ridendo.
«Per qualcuno sì...» sussurrò un meravigliato ma sorridente George.
«Non per la strana, evidentemente!» disse Hilary e li sorpassò trotterellando.
«Ma che ti è venuto in mente, George? A dire così?!» sussurrò Fred, quando fu un po' lontana.
«Mi faceva pietà... E te, scusa? Prima...» aggiunse con voce bassa alla piega quasi stralunata che aveva preso la faccia di Fred.
«Dovevo controllare: se avesse detto di sì l'avremmo sorpassato senza rimanere. Ma comunque immaginavo che avrebbe detto no...»
«E quindi?» chiese senza capire il gemello.
«...E quindi avrei detto che noi avevamo una mezza idea ma che probabilmente eravamo pieni...» Sorrise malignamente.
George rise piano. «Comunque ho mandato tutto a monte...»
«Già, adesso chi la sopporta per tutto il viaggio?!» Fred alzò gli occhi al cielo e Goerge arrossì, ma nemmeno il suo "clone" riuscì a capire veramente perché.


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Ciao di nuovo! Eccomi tornata con un nuovo capitolo, l'incontro fra i tre! com'è? Dai, lasciate un commentino...!^^
Grazie a quelli che hanno recensito:

saretta4ever: grazie^^ ecco, l'incontro! ti sta simpatica Hilary? anche ora? è un po' strana, un po' molto, direi...ihih solo che si lamenta troppo *alzo gli occhi* bacioni!

@matrix@: (anke x saretta all'inizio) anche io adoro fred!!!>.< bellissimoooo! Beh, grazie anche a te. Io direi "disavventure", eh...;) bacioni!

LizzieMalfoy_Dracolover: nessun però?! ma chi sei tu, vattene, alieno, rivoglio la mia giax punk lady!!! lol è più lungo questo? che dice lei, prof?? bacioni!

Pawky Lady: amora, sei troppo impaziente!!! giax tesdarda, tu impaziente!!! ma tutte le p-ladies devono essere così?! Meno male ke ci sn io, umf...XD guarda che la parte romantica non sarà solo nel terzo anno! ehehe! bacioni!

Beh, mando saluti a tutti! (ehi, a quelle che hanno recensito: AGGIORNATE ANCHE VOI!!! ;) ) baciii, alla prossima!!!

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Capitolo 4
*** In viaggio per Hogwarts ***


Hilary tirò la maniglia e si sedette. Sorrise alle ragazze che sedevano accanto a lei. «Grazie per averci lasciato metterci qui... Il resto del treno è quasi tutto occupato!»
La ragazza accanto scosse la testa. «Tranquilla! Io ho faticato pure a trovare posto, menomale che ho trovato lei, che se ne stava qui sola... Allora mi sono unita. Io sono Angelina, Angelina Johnson.»
«Ciao! Io sono Hilary Abbott... Anche tu sei del primo anno, suppongo?»
«Sì, anche io» disse la terza ragazza dello scompartimento, «Sono Stacy Spencer...»
I gemelli Weasley si persero le presentazioni tra le ragazze, perché ridacchiavano tra loro, dopo aver guardato disperatamente la maniglia che la biondina aveva spinto. «Siamo fregati» aveva bisbigliato Fred nello stesso istante in cui George aveva soffiato: «Fritti: chiusi dentro!»
Hilary si mise a parlare con le due ragazze che da subito capirono che era una tipa piuttosto stravagante. Nessuna delle due, però, aveva avuto la brutta impressione che aveva colpito Fred e George.
La bionda li richiamò al treno, dopo molte risate e molte frasi come "Sei proprio il mio gemello, Fred" e "Stavo per dirlo io, George!"
«Ragazzi? Non mi sembra affatto carino... Non vi siete nemmeno presentati!» Alzò gli occhi al cielo, mentre i due si guardavano sbalorditi: si conoscevano da pochissimo e già lei faceva loro notare cosa era giusto e cosa sbagliato. Sarebbe stata una noia con lei, tutti e sette gli anni.
«Fa niente, lo faccio io: Fred e George Weasley, gemelli...»
Angelina sorrise. «Chi dei due è chi?» chiese un po' intimidita.
Fred stava per rispondere in maniera davvero incasinante, ma fu preceduto dalla biondina che li indicò in maniera corretta, senza indugio.
George sbuffò. «Non riesco a capire come cavolo fai, Hilary... Come fai a riconoscerci???»
Le ragazze risero e i due si afflosciarono sulle loro poltrone.
«Avete letto voi la Gazzetta del Profeta, ultimamente?»
«Ho seguito un po'...» disse la bionda di risposta ad Angelina.
«E tu Stacy?»
«No, mi dispiace... Non posso seguire molto, vedete, i miei sono babbani... È già stata dura andare a Diagon Alley, non ho molta possibilità di prendere il giornale...» disse Stacy arrossendo.
«Oh, non ti preoccupare... I miei sono entrambi maghi e io sono comunque in un altro mondo!» rise Hilary tirando su il morale di Stacy.
«Perfino ora è nel suo mondo... Non scenderà più, l'abbiamo perduta...» bofonchiò Fred a un George rosso quanto il maglione e i suoi capelli, per cercare di trattenere il riso.
«Come?» domandò Hilary a metà tra lo stizzito e il triste.
«Nu-nulla..» cercò di giustificare Fred.
«Oh, no, tranquilli... Tanto io sono nel mio mondo, cosa vuoi che me ne importi di come mi si tratti?» Si alzò arrabbiata. «Scusate, vado a fare un giro, per vedere il treno» Aprì la porta con difficoltà e uscì inciampando, e ciò provocò altre risate dei gemelli, appena richiuse la porta.
«Ragazzi, smettetela... Non capite che ci è rimasta male?»
«Ma dai... Le passerà...»
Angelina scosse la testa e guardò Tracy. «Secondo te dovremmo seguirla?»
«Non saprei...» disse scuotendo a sua volta la testa e fissando il corridoio. «Tu resta qui a tenere a bada questi due...» Si alzò. «E basta...!» ammonì i gemelli, però con un sorriso.

Nel frattempo in giro per il corridoio camminava solitaria Hilary, con le lacrime agli occhi. Si era sbagliata, evidentemente, su quei ragazzi... Credeva che fossero diversi, che fossero speciali! E invece...
Arrossì un po' a questi pensieri e continuò a camminare imperterrita anche dopo aver urtato un ragazzo della sua età, che le aveva chiesto se era tutto a posto.
Il ragazzo le bloccò il braccio, piano. «Ehi? Va tutto bene, serve una mano?»
Hialry si asciugò svelta gli occhi e bagnò le labbra. «Credo di sì.»
«Oh, bene, se ti serve una mano... Cedric, al tuo servizio!»
«Grazie Cedric. Comunque io sono Hilary Abbott»
«Cedric Diggory.» Allungò la mano e strinse quella fredda della ragazza. «Ehi, hai freddo?»
Arrossì. «No, no, non ti preoccupare. Sono solo...un po' giù» Annuì.
«Sembri una persona piuttosto originale... Sei del primo, vero?»
Hilary annuì di nuovo.
«Bene, io anche! Ci vedremo, allora! Magari verremo smistati nella stessa casa...» Si allontanò e si voltò camminando all'indietro, «Ma, veramente, se ti serve qualcosa, qualsiasi cosa, Cedric è qui!»
Diventò di una tonalità vicinissima al rosso Weasley quando Cedric parlò dello smistamento. Sorrise. «Grazie!» Gridò un po' per farsi sentire.
'Davvero carino, quello' pensò. E non seppe nemmeno lei bene perché ma le tornarono in mente i gemelli, e arrossì ancora.

Stacy era appena uscita dallo scompartimento. George guardò Angelina, e si morse le labbra.
«Non so, forse non avremmo dovuto trattarla in quel modo...»
Fred annuì, mentre la ragazza, in tono sarcastico disse: «Dici?!»
«Ah ah» rispose Fred alla risata della ragazza; «Senti, tu forse non l'hai sentita parlare molto, né l'hai sopportata molto, ma noi sì, quindi ha ricevuto ciò che si meritava...» Guardò il corridoio con incertezza.
«Weasley - purtroppo non sono ancora capace di riconoscervi...» I gemelli sorrisero soddisfatti. «Comunque... Non mi sembra che voi dobbiate comportarvi così... Insomma... Forse Hilary è un po' strana, ma è una ragazza normale, e prova gli stessi sentimenti che provate voi, sapete, siete entrambi umani...»
«..Lo siamo George?»
George gli tirò una gomitata senza nemmeno sorridere. «Fred, smettila, Angelina ha ragione... L'abbiamo trattata male, e mi dispiace! Accidenti, non è divertente ridere di qualcuno, quando quel qualcuno...»
«...È Hilary...» bisbigliò Fred facendo arrossire il gemello.
«...non la prende bene...» continuò imperterrito il gemello che stava diventando dello stesso colore dei capelli, alzando un po' la voce.
«Avanti, F..Fred...» disse Angelina, non troppo sicura del nome.
«Sì, Fred» disse ormai stufo il gemello più scalmanato dei due.
«Direi che è l'ultima volta...»
Un brivido percosse la schiena di Fred. «Che intendi, George? ..L'ultima volta per cosa?!»
«Per prendere in giro una persona, ferendone i sentimenti così tanto.»
Il gemello tirò un sospiro di sollievo. «Ma guarda che di risate non sarò mai sazio...»
«Neanche io...» rispose l'altro con un sorrisino.
«Bene, ora che abbiamo capito ciò che bisogna fare,» li interruppe Angelina «sarà meglio che parliamo di cose più serie...»
«Ad esempio?» domandarono in coro i due.
«Ad esempio ciò che c'era scritto su Hogwarts sulla Gazzetta del Profeta...»
Entrambi i gemelli fissarono la porta: sicuramente avrebbero preferito scusarsi con Hilary, che cominciare quel doloroso discorso.

Hilary guardò ancora una volta Cedric allontanarsi e si voltò di scatto appena sentì qualcuno batterle un dito sulla sua spalla.
«Stacy! Ho preso un colpo!»
«Scusa, non intendevo...» disse la ragazza scuotendo i lisci capelli castani, «Tutto ok? Chi era quello?»
«Tutto bene... Era un ragazzo del primo, come noi... Cedric Diggory»
«Carino...» disse Stacy fissando Cedric che apriva la porta e entrava. «Sai qualcosa di più?»
«Na, ma dubito che saremo nella stessa casa, come ha ipotizzato lui...»
«Sai dove sarai smistata? Come?»
«Tutti quelli che mi conoscono dicono che non posso esser altro che Tassorosso, come mia madre...Non credo che lui lo sarà...»
«Anche tu?!? Anche a me dicono così! Solo perché sono troppo leale, accidenti...»
«A me piacerebbe essere in Grifondoro, o Corvonero...» disse Hilary, illuminandosi ma sospirando.
«Mai dire mai!»
Non l'ascoltò nemmeno. «Beh, ma non importa... Se alla fine c'è Cedric, mi piacerà lo stesso...»
«Credo che non sia molto disponibile. L'hai visto? Un ragazzo così avrà tante di quelle ragazze che gli vanno dietro...»
«Non intendevo quello!» disse ridendo. «Dicevo che è davvero gentile, e scommetto che se gli chiedo una mano mi aiuterà... Sarà bello averlo nella stessa casa... E poi se sono tutti così!!!»
Stacy sospirò. «Se sono tutti così mi ci fiondo io, nel Tassorosso!»
Hilary rise. «A te piace, eh?»
«Sarei cieca a non trovarlo fighissimo...»
"Allora sono cieca... O forse acciecata da qualcun'altro..." pensò Hilary arrossendo.
«A proposito! Non sono arrivata subito perché ho incontrato il carrello mentre camminavo... Non sono riuscita a trattenermi, scusa... E poi ci ho messo ore a scegliere, e a farmi spiegare cosa era tutta quella roba... Ne vuoi una?» disse aprendo un pacchetto di gelatine tutti gusti +1.
Hilary ficcò la mano dentro e tirò fuori la prima caramella che trovò. «Ho come l'impressione che ti abbiano fregato, Stacy... È la peggior scelta che potevi fare...»
«Oh, lo so, potrei trovare cose davvero schifide, ma scommetto che ce ne sono anche di buonissime!» disse prendendone una a sua volta.
«Cavoletti di Bruxelles...» mormorò Hilary schifata e inghiottendo la sua gelatina.
«Sei sfortunata... Io ho la Sacher Torte...»
Risero e tornarono indietro allo scompartimento.

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Ciaociaociao!!!
Scusate davvero se ci ho messo così tanto, ma tra i compiti, mia mamma - ora è in ospedale, ma nulla di grave^^ - e le mie mani, che prima mi facevano male per il troppo scrivere su msn e sms e poi hanno deciso di indolorirsi per il freddo, non sono davvero riuscita a trovare spazio libero, se non ora^^
Allura, grazie a tutti quelli che leggono, recensiscono e hanno aggiunto la mia storia ai preferiti...

MaryMatrix: Sì, ho continuato, seppur con ritardo e mooolta fatica (ç_ç povere manuccie mie... ç_ç)... La cotta di George sarà proprio una cotta, però... e poi... vedrai...^^ grazie anche a te per il commento!!

saretta4ever: FRED È MIO!!!! Più che altro è fuori dallo scompartimento questo capitolo... Hilary e George non starebbero male insieme, dici? Mmm... Vediamo...^^

Pawky Lady: Tesoro, ma che ti sei fumata??? Io con i vestiti alla Carol?!? Ma ha ragione Lizzie, sono i miei!!! Hilary un po' fanny? dici? ops... Per manina? Oddio, non lo dire è troppo per loro...XDDD

LizzieMalfoy_Dracolover: vedi, Pawky, Lizzie ha ragione^^ io faccio già espressioni tipo manga... Sarà colpa di MangaBoy?! mah... sono crudeli, ma come vedi hanno cambiato ateggiamento... D'ora in poi non saranno più così^^ Angelina è 1 mito!!!

Aeris90: non ti chiederò perché, non importa, sono contenta che ti piaccia...:) scusa se non ho aggiornato presto, ma ho motivi validi!XD bacio

Vi è piaciuto questo capitolo? È un po' più lungo??? Ditemi, eh, anche quello che non va... Devo pur imparare, no? XD Un bacio, alla prossima!!!
p.s. dovete assolutamente dirmi se ho sbagliato le età, eh! mi raccomando... Sono tutti dello stesso anno vero? E poi Stacy dovevo inventarmela, perché purtroppo si sa così poco dei Tassorosso!!! bacio

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Capitolo 5
*** Arrivo al castello ***


«Bleah... Rafano...» Stacy fece una faccia schifata e ingoiò la sua gelatina.
«Ah ah! Non sono solo io la sfortunata!!!» disse Hilary aprendo la porta dello scompartimento.
«Sei tornata!» disse Angelina, un po' sorpresa ma molto felice.
«...Stacy mi ha convinto... Purtroppo per loro...»
I gemelli si guardarono e sospirarono. «Senti, Hilary, ci dispiace moltissimo per come ti abbiamo trattata... Davvero... Ci perdoni, per favore?» chiese Fred, un po' forzato da Angelina a dire ciò.
«Beh... Non vedo perché non dovrei...» disse la bionda sospirando. «Ricominciamo daccapo?» Sorrise e tese la mano. «Ciao, io sono Hilary Abbott e sono del Tassorosso... cioè, volevo dire...» Arrossì. «...probabilmente sarò di quella casa, ecco...»
Stacy rise e gli altri la seguirono.
«Non ci trovo nulla di divertente!» disse la bionda stizzita.
«Sei troppo forte! Comunque...» Il gemello che stava parlando tese la mano. «Io sono George Weasley.»
«Fred Weasley» disse l'altro allungando la mano.
Strinse la mano ad entrambi. «Mi dispiace per voi, ma so che vi siete scambiati i nomi...» Sorrise.
«Accidenti, ma come caspita fa?» chiese con un sussurro Fred al fratello, che alzò le spalle sconsolato.
Hilary e Stacy scoppiarono in una fragorosa risata, mentre guardando fuori dalla finestra Angleina li avvisò che presto sarebbero arrivati, probabilmente. «Faremmo meglio a prepararci...» aggiunse. Guardò i gemelli sorridendo e, dato che non sembravano intenzionati ad alzarsi, indicò la porta e chiese, impaziente: «Avete intenzione di uscire o vi devo prendere a calci???»
Si alzarono in fretta, imbarazzati e uscirono.
«Ragazzi...» disse Angelina scuotendo la testa e le altre due risero.

I gemelli avevano appena chiuso la porta dello scompartimento, quando prendendo tutti i vestiti che cadevano dalle loro braccia, si guardarono intorno e, preoccupati si domandarono dove sarebbero andati ora.
«Questo è un bel problema...» ammise George.
«Dici bene, fratello...»
In quel momento, passò di lì una schiera di prefetti e loro, ringraziarono il cielo dopop aver sentito una voce familiare che li chiamava.
«Ehi, fratelli, che state facendo? Vi serve una mano?»
«Charlie, sei il nostro salvatore...» dissero i gemelli rivolti al loro fratello maggiore.

Intanto, nello scompartimento, le ragazze aveva finito di prepararsi e stavano chiacchierando del più e del meno, quando Angelina le richiamò allo stesso discorso che aveva cominciato con i gemelli.
«Insomma, io sono preoccupata...»
Hilary annuì, mentre Stacy tirava la manica della bionda, chiedendole di cosa stessero parlando.
«Ah già... Parlavamo del fatto che ci sono stati dei furti ad Hogwarts, l'altro anno, e si teme che continuino quest'anno... Insomma, ce n'è stato uno poco tempo fa, ad Agosto... E cosa succederebbe se fosse qualcuno di pericoloso?»
Stacy tremò all'idea e Hilary continuò il discorso di Angelina.
«Io credo che non possa essere qualche studente, no? Se ce n'è stato uno ad Agosto... Mi dispiace dirlo, ma temo per i professori...»
Stacy si morse le labbra. «Dite che si risolverà tutto presto?»
«Penso di sì» dichiarò Angelina annuendo.
«Bene, perché mi avevate appena portato nel panico più totale...» ammise Stacy.
Le altre due si guardarono, alzarono le sopracciglia e sorridendo dissero: «Qualcuno non siederà al tavolo del Grifondoro, eh?»
Scosse la testa. «Credo proprio che ti farò compagnia nel tavolo di Tassorosso, Hilary...»
Scoppiarono a ridere forte, mentre il treno piano piano si avvicinava sempre di più a destinazione.

«Possiamo entrare, ora, secondo te?»
«Non saprei, Fred... Se sono come Ginny non saranno ancora pronte...»
«Bussiamo..?»
«Ok, ma bussi tu...!»
Fred si stava avvicinando con la mano chiusa alla porta, quando la stessa si aprì e il ragazzo si ritrovò Hilary davanti.
«Ci chiedevamo dove foste finiti, ragazzi!»
«...A prepararci...»
«Siete peggio di noi... C'avete messo ore!»
Alzarono gli occhi al cielo e si sedettero ai loro precedenti posti, mentre i prefetti entrarono per avvisarli che in poco tempo sarebbero arrivati a destinazione.

«Quelli del primo!!! Quelli del primo anno di qua!»
Stacy prese Hilary per il polso. «Ma stai ascoltando? Bisogna andare di qua!»
«Come..? Ah, sì sì, arrivo...» Hilary distolse lo sguardo dal ragazzo che stava osservando, Cedric, che notandola, le si avvicinò. «Ciao! Pronta per andare?»
«Un po' di tremarella...» ammise Hilary.
«Anche io...» si intromise Stacy.
«Tu sei..?» chiese Cedric con un sorriso dolce.
«St-stacy Spencer...»
«Io sono Cedric Diggory, molto piacere...»
Hilary sentì il polso dolere dalla stretta che le stava dando una Stacy completamente nel pallone.
Cedric si allontanò salutando e Hilary cercò di svegliare l'amica dallo stato di trance in cui si trovava e, non riuscendoci, si limitò a trascinarla via verso le barche che stava indicando il mezzogigante che li guidava.
«Buonasera, ragazze, voi siete?»
«Hilary Abbott, piacere... Siamo del primo anno... BEh, penso fosse ovvio, dato che ci troviamo qui...» Guardò Stacy che seguiva con lo sguardo il biondo. «...e lei è Stacy Spencer... Imbambolata...»
Il mezzogigante rise e si presentò. «Rubeus Hagrid, guardiacaccia di Hogwarts... Salite pure su questa barca... Anche voi ragazzi... Siete dei Weasley, no?»
Hialry si voltò. Proprio dietro di lei c'erano Fred e George.
«Dici bene, Hagrid! Molto piacere, siamo i gemelli della famiglia...»
Salirono sulle barche e attraversarono il lago, nero come la notte che li circondava. Sulla barca dove era salita Angelina c'era un ragazzo che se ne stava zitto ad osservare le ragazze intorno a lui che chiacchieravano.
«Poverino» lo compativano ogni tanto i due Weasley, «Credo che quando scendiamo di qui dovremmo fare la sua conoscenza... Dovremmo tirarlo su di morale...» ridacchiarono e fecero quello che avevano detto, appena rimisero piede sulla terraferma.
«Lee Jordan!» disse il ragazzo in risposta alla presentazione dei due, «Vi ringrazio di aver pensato di aiutarmi dopo che ero stato in compagnia di quelle ragazze...» Sorrise. «Non hanno fatto altro che parlare...»
Tutti quanti si diressero verso il castello, guidati dal guardiacaccia, che li lasciò, poi, in compagnia di una signora che era, molto probabilemente, una professoressa, secondo quello che pensava Hilary. E pensava bene, perché Hagrid la salutò, chiamandola professoressa McGranitt.
«Innanzitutto, vi dò il mio benvenuto ad Hogwarts, la scuola di magia e di stregoneria. Il banchetto di inzio anno scolastico si terrà fra poco, ma prima verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia importantissima, perché la vostra casa sarà la stessa per tutto il tempo che starete ad Hogwarts e sarà un po' come la vostra famiglia: frequenterete le lezioni con i comapgni della stessa Casa, dormirete nei dormitori della Casa e il tempo libero lo passerete nella sala di ritrovo della Casa, le sale comuni delle quattro case - Grifondoro, Serpeverde, Corvonero,» Hialry sentì un brivido e sospirò sapendo bene che sarebbe stata abituata a sentire l'ultima delle quattro case, «e Tassorosso. Esse sono tutte alla stessa altezza e importanza, ognuna ha la propria storia. Ricordate ancora che alla fine dell'anno scolastico verrà premiata la Casa con maggiore numero di punti, che verranno ottenuti con i vostri successi, mentre la violazione delle regole non farà che farvi perdere punti, oltre ad ottenere una punizione adeguata.» Squadrò per bene i ragazzi davanti a lei. «La cerimonia avrà luogo fra poco, davanti a tutti gli studenti, intanto..attendete qui. In silenzio.»
Si girò verso la porta e, facendolo, notò i due gemelli. «Weasley... Bene. Imamgino che vi vedrò seduti al mio tavolo..?» I gemelli sorrisero e alzarono le spalle, mentre la professoressa entrava nella sala, la Sala Grande.
«...Al suo tavolo?» chiese stupita Stacy.
«Sì, il tavolo di Grifondoro... La professoressa McGranitt è la capocasa...»
Stacy annuì. «Capisco.» disse, anche se Hilary sorrideva, dubitando che lei veramente potesse aver chiaro quel concetto.
«E perché dovreste andare a Grifondoro?» chiese Hilary.
«Tutta la nostra famiglia è stata nel Grifondoro... Sia chiaro, quelli che sono già entrati ad Hogwarts...»
«E quanti sono?» chiese sorpresa la bionda.
«Tre... E anche i nostri genitori. Invece, nostro fratello e la nostra unica sorella devo ancora raggiungere l'età adatta...»
«Accidenti! Siete in tanti... Io ho solo una sorella minore...» ammise Hilary.
«Quanti anni ha?» domandò George curioso.
«Nove. Ha davanti ancora due anni prima di poter tremare qui, al posto mio...»
«Anche nostro fratello ha nove anni... Saranno nello stesso anno...» George sorrise.
«Dubito che saranno nella stessa casa, però...»
«Perché?» Fred era sorpreso. «Non si può mai dire!»
«Beh, la nostra famiglia è sempre stata di un'altra casa...»
«Il Tassorosso, come dicevi prima?»
Hialry annuì, stupita per la memoria di George. "E io che pensavo non mi stessero nemmeno ascoltando!"
«Come si viene smistati?» chiese Stacy preoccupata.
«Non ne sono sicura...» disse Hilary... «Però, se serve fare della magia, io ho la mia bacchetta!» Ci pensò un attimo. «...da qualche parte...»
I gemelli si misero a ridere, piano e Hilary cercò frenetica in giro per le tasche.
Fred alzò lo sguardò divertito e fissò la bionda che continuava a frugare ogni possibile nascondiglio. Era comunque una strana ragazza, però ora le sembrava più divertente di come la vedeva prima... Certo, aveva gli stessi orecchini strani, e la stessa acconciatura buffa... "La stessa acconciatura..?" Ci pensò un attimo e si avvicinò ai capelli biondi della ragazza, tenuti fermi da un bastoncino.
"E se non fosse un bastoncino qualsiasi...?" Fred ci mise un secondo per capire e, sorridendo, sfilò il pezzo di legno dai capelli, che ricaddero morbidi e leggeri sulle spalle della ragazza che lo guardava stranita.
«La tua bacchetta...» disse ridendo.
Hialry arrossì. «Oh, è vero! Non avevo trovato nulla di meglio per legarli...»
Risero tutti e furono interrotti solo dalla McGranitt che li faceva entrare nella Sala Grande.
Entrando, tutti notarono la magia che si trovava nella stanza, che aleggiava persino nell'aria, permettendo a candele di fluttuare, e al soffitto di essere stellato quanto la notte al di sopra di esso.
Fecero qualche passo verso lo spazio davanti alla Sala, passando davanti alle tavolate di studenti, che li guardavano sorridendo e parlottando fra loro.
«Stacy... Non credo di riuscire ad arrivare fino alla fine della stanza...» sussurrò Hilary imbarazzatissima.
«Idem per me!» Stacy deglutì e si guardò intorno.
In quel momento entrarono i fantasmi della scuola. Qualcuno gridò, e tutti si ritrassero impauriti.
La professoressa continuava imperterrita e furono costretti a seguirla tutti.
Quando arrivarono in mezzo si calmarono un po' e videro un cappello che si mosse e cominciò a parlare, anzi a recitare una filastrocca che Hilary non ascoltò molto, tranne a grandi linee; insomma, lo Smistamento consisteva solo nel mettere il cappello sulla testa. Non era nulla di pericoloso, o di imbarazzante, eppure il cuore della bionda non smetteva di battere a velocità pazza. Temeva, anche se sapeva che il suo posto era a destra, fra i Tassorosso. Ma la cosa che la disturbava di più era il suo posto nella fila.
«ABBOTT HILARY!» gridò infatti come primo nome la professoressa.
Hilary prese un gran respiro e camminò in avanti, sedendosi sulla sedia.
Guardò Stacy che le sorrideva e i gemelli che le dicevano che era tutto ok. Sospirò e chiuse gli occhi, sentendo che la professoressa le appoggiava il cappello parlante sulla testa.

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SCUSATE INFINITAMENTE SE CI HO MESSO COSÌ TANTO!!!!!!!!!!!! PERDONATEMIII!!!!
Ciao a tutti, allora, com'è questo? scusate se ho aggiornato così tardi, ma di mezzo c'era il mio compleanno, Natale... e insomma, non ho avuto tempo, ma neanche molta ispirazione!
Ringrazio tutti tutti tutti per recensire e leggere! grazie mille!!!! e volevo dirvi che le recensioni sono sempre graditissime!!!! Intanto...

Pawky Lady: ma cosa bevi tu di mattina?!?!??!? Rispondimi, che bisogna toglierlo dal commercio, am soprattutto da casa tuaaaaa!!!!!!!;) tanti tanti tanti auguri per il tuo compleanno (25/12) tesshoraaaa! mi dispiace molto, ma Cedric farà la fine che ha scelto la Rowling... :( poverinooooo!:( io F&G li adoro, anche qui^^ ihihih... e cooooooomunque, Stacy sta bene come Stacy... e non "Talia"... e poi, ma che nome è???? Scherzo! tvb!

saretta4ever: eheh, ci vorrà tempo finché si chiarirà a chi piace chi! No, scherzo, comunque è qualcosa di simile... ma per capire a pieno a chi piace chi dovranno passare del tempo insieme!:D Cedric è mitico, sì...^^ ma in fondo, è del Tassorosso, no? e alloooooora...:) un bacio alla prossima!

LizzieMalfoy_Dracolover: (quanto tempo si mette per scrivere tutto il nome!!!) non ho affatto messo l'età di Cedric come quella dei gemelli per necessità, ma perché sono sicurissima che sia dello stesso anno...^^ almeno, l'ha detto wikipedia...:P ihihih... cooomunque, scrivevo "Tracy" perché confusa dal film...ihihih... e tu lo sai bene!!! comunque le cotte.. hai ragione... ma erano solo degli "assaggi"... prima che cuociano per bene...eeeeh... ci vorrà un po' di tempo, poveri cari...:) un bacione tesora, buon capodanno con Ishtar!!! ...e con... ehm... il fratellino...bacioni!

Aeris90: grazie mille!!! eh sì, anche io faccio "sbav sbav" a tutti e tre... ihihih... non ti preoccupare per la tua pazzia, perché sei in buona compagniaaaa!!!!! dico davvero, almeno io, LizzieMalfoy e Pawky Lady siamo pazze, quindi!!! scusa per non aver aggiornato presto! ti faccio tanti auguri di buon anno! alla prossima!

MaryMatrix: la notizia di Angelina è questa... non è niente di veramente speciale, ma qualcuno affetto di cleptomania è pericoloso, eh! soprattutto se non si sa chi possa essere, se non i professori! sì, sì, lo so, non è proprio una fantastica idea, ma a me ispirava moltissimo! Cedric È il principe azzurro, no? ma mai come il mio FRED!!!;) :D scusa anche a te per il ritardo! una bacione e tanti auguri!!!

AUGURO A TUTTI QUANTI UN FELICISSIMO ANNO NUOVO! Buon 2008 a tutti!
Tanti saluti, alla prossima (sperando sia presto! scrivi, lalla, scrivi!)
Una bacione!

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Capitolo 6
*** Aggiungi posti a tavola, Grifondoro! ***


I momenti che seguirono furono una grandissima sfida per la piccola Hilary: l'aria era diventata quasi irrespirabile e il suo cuore batteva all'impazzata.
'Sarò bloccata..per sempre..a Tassorosso...' pensò immaginandosi nella possibile sala comune, come la vedeva dalle descrizioni della mamma.
Chiuse forte gli occhi e sentì il cappello estremamente pesante. Si chiese come fosse possibile che della stoffa pesasse così tanto e arrivò in fretta alla conclusione che o era la magia contenuta in esso, oppure era solo la sua mente preoccupata che le giocava brutti scherzi.
Fu in quel momento che sentì il cappello alleggerirsi tutto d'un colpo, mentre lo stesso cominciava a ridere.
Hilary aprì gli occhi e li alzò verso il cappello che le scivolava sempre più giù.
«Cara, cara Abbott... I pensieri di tua madre erano pressocché gli stessi... Era tanto che non ridevo così... Non credere che quella casa sia così terribile... Non lo è, ha creato tanti maghi importanti... E per poter seguire il Frate Grasso bisogna avere un grande e potente cuore, con le giuste emozioni... E sorridi, altrimenti non posso lasciarti andare! Coraggio, alzati e per prima corri al tavolo del TASSOROSSO!»
Hilary sospirò e provò una grandissima emozione, per ciò che fino a poco prima non voleva che accadesse, quando sentì l'esplosione e il boato proveniente da destra.
Sorrise e tolse il cappello, correndo verso quella direzione.
Si sedette sorridendo e si sentì davvero a casa.

Il cappello era stato piuttosto lungo con lei, mentre sembrava non avere dubbi per i suoi amici: lo smistamento procedeva abbastanza velocemente.
Quando il cappello era stato rapidissimo a spedire sia Johnson Angelina che Jordan Lee entrambi in Grifondoro, Hilary aveva provato una stretta al cuore collegata all'invidia, che però svanì all'istante in cui si rivoltò e vide Cedric che le sorrideva, seduto al suo tavolo, di fronte a lei.
«Ehi, Hil, tutto ok?! Sembri sovrappensiero...»
Annuì. Cedric la tirava proprio su di morale, e aveva preso l'abitudine da pochi minuti di chiamarla "Hil". Non che le desse particolarmente fastidio, ma comunque aveva trovato un modo per non sentirsi poco a suo agio. «Tutto ok, Ced... Posso farti una domanda?»
«Certamente!» rispose l'altro sorridendo.
«Tu...cioè, a te..va bene di essere qui?»
Cedric ci pensò un attimo. «Cosa intendi per "qui"..?»
«A-a questo tavolo...»
Cedric sorrise. «Sì, certo. Il cappello mi ha fatto essere così sicuro: "Questa casa ti porterà grande gloria!" mi ha detto...»
«Ha parlato anche a te?! Io non ho sentito!»
«Già, immagino che gli altri possano sentire solo la casa... Anche se il tuo discorso è sembrato lungo... Cosa ha detto?»
Scosse la testa. «Niente di particolare... Mi ha tirato su il morale, per lo più...»
«Capisco... Oh, stanno per smistare la tua amica, Stacy...»
La bionda si voltò giusto in tempo per sentire la professoressa che gridava "SPENCER STACY".
«Già... Mi chiedo se...»
Il cappello fece solo in tempo a toccare il capo della ragazza che gridò "CORVONERO".
Il sorriso di Hilary morì proprio nel momento in cui quello di Stacy si apriva sul suo volto. La bionda osservò l'amica correre verso il tavolo centrale ma più verso la sinistra.
Stacy si voltò prima di sedersi e incontrò lo sguardo di Hilary, a cui sorrise mestamente e scosse la mano piano.
Hilary ricambiò il sorriso triste e tornò a guardare Cedric.
«Ehi, Hil... Non ti preoccupare... Sono sicuro che sarete comunque delle ottime amiche!»
Hilary sorrise. «Hai ragione!» Sentiva che Cedric era davvero una gran bella persona, e sapeva che anche lui sarebbe stato un grande amico...
«Weasley Fred!»
Hilary fu richiamata dalla professoressa McGranitt e si voltò di scatto, osservando il primo gemello dirigersi verso lo sgabello con il Cappello Parlante.
«Lo conosci, no?»
Hilary annuì. «Sì, li ho conosciuti sul treno... Sono divertenti, anche se all'inizio sono stati un po' sgarbati...»
«In che casa finiranno, secondo te?»
Sorrise. «Vedrai.»
Il cappello non aveva neanche toccato la testa del rosso che gridò: «NATURALMENTE GRIDONDORO, WEASLEY!»
Hilary rise e applaudì anche lei, mentre tutta la sala rideva.
«Lo sapevi?» chiese Cedric.
«Anche la McGranitt lo sapeva... Tutta la famiglia è Grifondoro...»
«Sembri sapere tanto di questi Weasley...»
Hilary arrossì e seguì lo smistamento dell'altro gemello, a cui successe esattamente la stessa cosa di Fred.
«Anche George, ovviamente...» disse Hilary ridendo.
«Nulla di meno dai gemelli Weasley!» disse la ragazza seduta vicino a Hilary.
«Li conosci?» chiese la bionda interessata.
«Conosco i loro fratelli... Io sono un prefetto di Tassorosso, tanto piacere, Gertrude (nda: pronunciatelo all'inglese, chiaro??!)  Garrinston, sono del sesto...»
«Oh, piacere! Hilary Abbott...»
«Salve, signora prefetto! Sono Cedric Diggory...»
«Santo cielo, si vede che siete del primo... Benvenuti a Tassorosso ragazzi... Non voglio sentirvi dire che è una casa inutile e voglio che vi sentiate davvero in famiglia! Guadagnate tanti punti e guai a voi se vi becco a far qualcosa di male, chiaro?! Non possiamo perdere punti! Sapete giocare a Quidditch?»
Entrambi i ragazzi annuirono sorridendo.
«Beh, quelli del primo non possono entrare nella squadra, anche perché siamo al completo, però fatevi vedere il prossimo anno, alle selezioni!»
«Ooh, Gertrude, parli come se fossi in squadra...»
La ragazza si voltò innervosita verso la sua destra, verso il ragazzo che rideva seduto accanto a lei.
«Smettila, Bob, io mi sento parte del Tassorosso...»
Hilary guardò Cedric e scoppiarono a ridere.
«Succede spesso così... È perché Bob fa il gradasso... Robert Finch-Fletchley, capitano della squadra di Quidditch...bla bla bla» presentò Gertrude annoiata. «Un cretino...» commentò alla fine.
«Andiamo, Ja-jay, sappiamo bene entrambi che sei pazza di me...»
«Basta Bob! Non è vero!»
Hilary sorrise. «Sei del sesto anche tu?»
«Esatto... È da sei anni che lo sopporto a lezione... Meno male che molte classi non le frequentiamo insieme...»
«Cosa intendi?» chiese Cedric.
«Che abbiamo scelto differenti materie...»
«Si può? Non sono tutte obbligatorie?!»
Gertrude guardò Bob e sorrise. «Si vede che sono del primo, ah?»
«Ti ricordi, anche noi eravamo così!»
«No, Bob, tu eri una spina nel fianco, come adesso...»
Robert sbuffò e i due ragazzi del primo scoppiarono a ridere, seguiti da Gertrude che prima fece una linguaccia al capitano della squadra, offeso.

«Secondo te, le va bene così?»
Fred guardò George, distogliendo lo sguardo dal piatto. «Parli di Hilary?»
George annuì.
Fred sorrise. «Ehi, George, lo sapeva che sarebbe finita lì, non è forse così? E poi non è mica una brutta casa... Se fosse finita a Serpeverde non le avrei mai più rivolto parola, ma così...!»
George si mise a ridere. «Hai ragione... Godiamoci il nostro tempo in questa scuola da Grifondoro, prima che ci espellano...»
«Che ti fa pensare che ci espelleranno?!» chiese Fred sarcastico.
George fece un sorrisetto quasi cattivo e Fred non potè che copiarlo.

«Così, tu sei Stacy. Piacere! Catherine Manrods...»
Stacy annuì e fece un sorriso finto. «Piacere.»
Catherine si rabbuiò. «Qualcosa non va?!»
«Sì... Avevo stretto amicizia con una ragazza che adesso è nel Tassorosso... La prima che è stata chiamata... Hilary Abbott...»
«Oh, lei... Il cappello ci ha messo un po' a decidere, no?»
Stacy scosse la testa. «Sono sicura che il cappello sapeva perfettamente dove smistarla... Spero che riusciremo ad essere comunque amiche...»
«Ma sì, vedrai... Avremo anche lezioni in comune...»
Stacy sorrise tristemente e riguardò di nuovo verso il tavolo giallo-nero, pensando a quanto avrebbe voluto star seduta lì.


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Omioddio scusate tutti!!! Non sapete quanto mi dispiaccia averci messo così tanto, ma non scrivo mai, perché ho pensato che non valesse la pena d scrivere questo... Così pensavo di non continuare più, ma alla fine è successo qualcosa nella mia vita e allora mi sono decisa... E così la storia continua...^^ despite il titolo, (grifondoro per i gemelli...) non c'è colpo di scena per Hilary, ma solo per Stacy... ;) come potevate pensarlo?! e il titolo della ff sennò?! "evitare" perché è un'attiracasini incredibile... :) che ci si può fare, poverina?! ahahah! beh, spero che questo chap vi sia piaciuto, perché io mi sono divertita a scriverlo...^^ è corto, ma non potevo scrivere di più, perché dovevo descrivere gli smistamenti, e solo quelli....
RINGRAZIO un casino e mezzo tutti quelli che hanno recensito, perché mi hanno dato forza di continuare e mi hanno tirato su il morale un casino... GRAZIE GRAZIE GRAZIE! non posso rispondere a tutti, stavolta, ma sappiate solo che mi fa piacere che leggiate! grazie!
Ora vi lascio, se ci sono errori scusate, ma non potevo ricontrollare! (al solito....-.-)
Un bacione a tutti! Spero di poter riaggiornare presto e con un chap più lungo e sostanzioso! bacioni!!!
Lalla*

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Capitolo 7
*** Lezioni...furtive ***


Hilary sbadigliò sonoramente.
«Qualcuno ha fatto le ore piccole?!» chiese alquanto stupito Cedric.
Hilary appoggiò la propria fetta biscottata sul tavolo e scosse la testa emettendo solo un grugnito assonnato.
«Capisco... Sei sempre così?!»
Sbadigliò di nuovo annuendo.
«Wow...» disse il ragazzo sorridendo. «...Anche il primo giorno?!» chiese sempre più stupito.
La bionda lo guardò scocciata.
«Doppio wow!» rise l'altro. «Come farai a lezione..?»
Hilary fece una smorfia. «Non ne ho la più pallida idea... Non le ho nemmeno viste le lezioni...»
Cedric alzò un sopracciglio. «Santo dio, ma stai proprio dormendo...» disse indicando l'orario sotto la sua tazza di thè.
«Beh, ma Juliet ha contribuito a tenermi sveglia stanotte...»
«Juliet...?»
«Chi mi chiama?» chiese con una voce stridula una ragazzina seduta qualche posto più in là.
«Buongiooorno...» disse Hilary sbadigliando.
«È la settima volta che mi risaluti....» disse ridendo. «Ehi, tu sei il ragazzo di cui parlava ieri sera Hilary? Cedric Diggory?»
«Sì...» si girò verso la bionda. «Parlavi di me...?» sussurrò stupito e divertito.
Hilary arrossì. «Ma no..cioè.. Mi ha chiesto se avevo conosciuto qualcun'altro di Tassorosso oltre a lei e alle altre compagne di stanza...»
«...Aaah...» asserì allora Cedric sorridendo.
Hilary rifece la faccia scocciata di prima.
«Te l'ho detto che sei troppo divertente, Hil?»
«No... Ma se continui a dirlo ti rovescio la tazza addosso, ok?!» chiese sonnecchiando.
Cedric ridacchiò. «Okaaay...»

Stacy si sedette al suo tavolo. Lanciò uno sguardo veloce al tavolo giallo-nero e vide Cedric ridere. Sospirò.
«Avanti Stacy... Te l'ho già detto, li vedremo spesso!» disse Catherine.
«Lo so Cathy... Ma Cedric è così...così...»
«...tremendamente figo...»
Stacy rise. «Penso che tu abbia centrato la parola corretta... Piace anche a te?!» chiese preoccupata.
«Oh no, tranquilla! Però quando un ragazzo è figo, lo è e basta... Non si può negare...» sorrise.
«Già...» Annuì guardando fissa verso il tavolo dei Tassorosso.
«Uuuh, ma guarda... Prima e seconda ora: Incantesimi con i Tassorosso...»
Stacy la fissò. «Stai scherzando?!» domandò stupita.
«No, guarda tu stessa l'orario se non ci credi!»
Sfilò il foglio all'amica. Lesse e alzò il viso radioso verso il tavolo che continuava a fissare.

«Oh, cominciamo con due ore di Incantesimi...»
Hilary guardò il ragazzo e grugnì. «Ma davvero..?» chiese sarcastica.
«Sì... e vuoi sapere con chi?!»
«...Se dicessi no, non me lo diresti?!»
Ci riflettè un secondo. «No!»
«Allora dillo e basta!»
«Corvonero!»
Grugnì. «W-O-W»
Cedric sbuffò. «Ma come?! Con Stacy!»
«Sì, lo so... Ma diciamo che avrei preferito avere i Grif... Niente lascia stare!»
«Grifondoro, dicevi?! Perché?»
«Ho detto lascia stare...» Diventò di un bel colorito rosso.
Cedric guardò verso il tavolo dei Grifondoro e rigirandosi vide Stacy che li fissava. Sorrise e la salutò.

«Oddio, mi ha salutato!» disse arrossendo Stacy dall'altro tavolo.
«Bene!»
Stacy sbirciò di nuovo. «Spero che non pensasse che lo fissavo...»
«Nooo, e come potrebbe?!» rise Catherine.
Stacy sorrise. «È possibile innamorarsi in così poco tempo?!»
«Evidentemente...»

Al tavolo rosso-oro intanto si erano appena seduti i due ragazzi dai capelli rossi.
«Ma buongiorno!» salutò George.
«Ciao Fred!» salutò di rimando Angelina.
I gemelli sorrisero. «George...» disse l'altro.
Angelina rise. «E dai ragazzi, è impossibile riconoscervi!»
«Quasi impossibile...» preciso Lee Jordan sedensosi accanto ai gemelli.
«Lee! Ma va, se tu ci hai confusi tutta la sera!»
«Non credo che stesse parlando di lui...» si intromise Angelina.
I gemelli si scambiarono un'occhiata veloce e si girarono entrambi a guardare la biondina dietro a loro chiacchierare con il suo amico Cedric Diggory.

«Mi vuoi dire perché volevi il Grifondoro?!»
Hilary gli fece cenno di abbassare la voce, preoccupata. «Shhh! Sta zitto, Ced...» sussurrò.
«Va bene...» sussurrò l'altro a sua volta. «Però me lo dici...»
«Solo se abbassi quella voce del cavolo!» disse Hilary in un tono contenuto.
Cedric sbuffò e si arrese. «D'accordo!»

«Psst Fred... Fred...»
Fred si girò verso il gemello. «Che c'è, George?»
«Shh...» George portò l'indice alle labbra. «Sbaglio o qualcuno ci sta osservando?!»
«Che cosa?!» chiese stupitissimo Fred.
«Ma sì, ti dico, mi sento osservato...»
Fred scosse la testa e tornò a chiacchierare con Lee, mentre George si guardava intorno sospettoso.

«Andiamo Hil, faremo tardi a lezione... Vuoi arrivare tardi il primo giorno?!»
Hilary grugnì. «Andiamo allora...» si alzò dal tavolo e si guardò intorno: Gertrude stava praticamente prendendo a schiaffi Bob poco più in là, le altre ragazze del primo anno di Tassorosso si stavano allontandando verso l'uscita insieme ai ragazzi, negli altri tavoli pressappoco avveniva la stessa cosa. Notò che Stacy si alzava e insieme all'amica stava andando a lezione.
Le si strinse lo stomaco e le affiorò al viso un po' di tristezza.
«Andiamo, Hil, così raggiungiamo anche la tua amica!»
Hilary annuì e si fece portare da Cedric fino a dove era Stacy.
«Buongiorno ragazze!» salutò Cedric.
Catherine e Stacy si voltarono. «Oh ciao!» disse la seconda arrossendo.
«Ciao Stacy...» salutò la bionda con un tono mesto.
«Hilary! Sono davvero contenta che abbiamo lezione insieme! To siedi accanto a me, per favore...?»
Hilary la guardò stupita. «Va-va bene... Ma lei...?» chiese indicando l'altra ragazza.
«Sono Catherine, ciao! Io sono già vicino a una ragazza della nostra casa, ma grazie per essertene preoccupata!»
«Lei è Hilary e io sono Cedric» presentò il ragazzo.
«Piacere ragazzi, ho sentito parlare di voi...»
«Davvero?!» chiese Hilary sorpresa.
«Beh, sì...» rispose Stacy. «Beh, ma..Qualcuno sa dov'è l'aula di incantesimi..?» domandò per cambiare argomento.
Hilary scosse il capo sconsolato e così fecero gli altri.
«Noi sì, però...»
Si girarono. «Fred, George, Lee... Ciao!»
«Buongiorno!»
Si fecero delle veloci presentazioni e passarono subito a discutere della strada da percorrere per raggiungere l'aula di Incantesimi, aiutati anche da Charlie Weasley, prefetto di Grifondoro.
«...Grazie mille ragazzi... A proposito, cosa fate ora?»
«Trasfigurazione, con la McGranitt...»
«Sì, Fred, dimentichi che siamo con i Serpeverde...»
Fred rabbrividì. «Potresti non ricordarmelo?! È già abbastanza duro avere la McGranitt, se poi siamo insieme ai Serpeverde, pure!»
Il gruppo si divise ridendo e si diressero verso le rispettive aule.

«Gli incantesimi più facili sono quelli...»
Stacy sbadigliò. «Ma come si può ascoltare questo?!»
Hilary alzò la testa dalle braccia. «Ti giuro, non ne ho idea.»
«Ma quanto manca ancora?!» chiese Stacy preoccupata.
«...e ora proviamo con la parte pratica...»
Hilary alzò di nuovo la testa di scatto. «COSA?!»
Tutta l'aula si girò a guardarla.
Arrossì lievemente e si nascose con i capelli che sfuggivano dalla coda alta che portava. Tossì piano e fece finta di nulla.
«Signorina...?»
«A-Abbot...» rispose Hilary alzandosi in piedi. Si tirò un paio di schiaffi morali gridando mentalmente "Stupida, stupida, stupida..."
«Vorrebbe dire qualcosa...?»
Si guardò intorno. «Non..non credo...»
La classe scoppiò a ridere.
«Ma bene... Allora vuole cominciare con il movimento per l'incantesimo?»
Arrossì. «Oh... oh bene... d'accordo...»
Si risedette e prese in mano la bacchetta, tossì di nuovo e si appuntò di doversi tirare un'altro schiaffo, più tardi.

«...e poi sono scoppiati a ridere...» disse mestamente.
«Guarda che c'ero anche io...»
«TACI TU! Parlo io...»
Cedric sbuffò e si allontanò lievemente da Hilary e Stacy.
«Beh, io non mi sono messa a ridere...»
Cedric ridacchiò.
«Ced invece sembrava divertito...»
Il ragazzo scoppiò in fragorose risate. «Andiamo! All'improvviso hai fatto cadere il professor Vitious dai libri sui cui stava... Ed è stato divertente quando hanno cominciato a scivolare via... E tutto ciò che dovevi fare era il movimento del polso...»
Stacy lanciò una risata soffocata, Cedric sorrise e Hilary sbuffò.
«Andiamo, non vorrai dirmi che non era difficile...!»
Cedric la guardò storto. «Era facile.»
Stacy annuì.
«...Beh, vorrà dire che non sono molto brava in Incantesimi... E va bene, sono una frana!»
«Sta parlando Hilary, vero?» chiese divertito Fred raggiungendoli.
«Ah ah... Divertente.» disse scocciata.
«Povera Hilary... Non è molto portata per gli Incantesimi...»
Hilary sospirò.
«Beh, potreste fare qualche esercizio in un'aula vuota...»
Hilary ci pensò due secondi. «E chi sarebbe disposto ad aiutarmi?!»

Quella sera, a cena, Hilary mangiò felice, chiacchierando con Juliet.
Era stato deciso che Fred e George l'avrebbero aiutata volentieri con quella materia così difficile per Hilary, ma tanto semplice secondo tutti gli altri.
«Hil, senti, cosa fai stasera, prima del coprifuoco?»
Ci pensò un secondo. «Non saprei, Ced, tu che vorresti fare?»
«Potremmo fare una passeggiata in giardino: c'è ancora un tempo tiepido e giornate lunghe... Non credo dureranno ancora per molto...»
«Posso unirmi a voi?!» chiese Juliet lanciando un dolce sorriso a Cedric.
«Certo, July, per me va bene... Ced, posso chiamare anche Stacy?»
Il ragazzo annuì con forza e sorrise.

Poco dopo Hilary, Cedric e Stacy si ritrovarono a scorgere gli ultimi raggi del sole in riva al lago - Juliet era impegnata con Margaret Queen e Andromaca Dustin, le ultime due ragazze del primo anno di Tassorosso.
«Penso sia ora di tornare» li avvisò Stacy.
Cedric si alzò insieme alla mora. «Andiamo Hil...»
Hilary stava cercando frenetica qualcosa tra l'erba.
«Che cosa hai perso ora?!» chiese il biondo scocciato.
«La bacchetta... Giuro che era in tasca..!»
«Ti aiutiamo a cercarla..?»
«No, no, non serve... Ora ricordo! L'ho appoggiata a terra quando siamo andati ai limiti della foresta... Dev'essere ancora là... Andate voi, io vi raggiungo...»
Cedric e Stacy non ebbere nemmeno il tempo di controbattere che l'altra era partita di corsa. Si rassegnarono e si diressero lievemente imbarazzati verso il castello.

«Trovata!» esclamò Hilary vittoriosa.
«Hai sentito anche tu, Fred...?» chiese in lontananza George Weasley.
«No, cosa?» rispose l'altro.
«Non importa, mi pareva di aver sentito la voce di Hi...»
George non riuscì a finire la frase che venne interrotto da una voce preoccupata. «Che accidenti ci fate voi qui!?»
I gemelli si girarono sorpresi. «Avevo sentito bene, allora...» disse George.
«E tu, scusa?»
La ragazza sbuffò. «Avevo dimenticato la bacchetta...»
«Dovevamo immaginarlo...» bofonchiò Fred.
«Come?!»
I gemelli risero piano.
«Allora, che fate?! Non starete entrando nella foresta, vero?!»
«Certo che no, ammiriamo gli alberi... Ovvio, che c'è di male?!»
«È pericoloso!!!» disse l'altra.
I gemelli si guardarono e alzarono gli occhi scocciati.
«Non sto scherzando... Si chiama Foresta Proibita per qualcosa, o no?»
«No, ci siamo già stati prima... Possiamo cavarcela...» E senza dire altro sparirono tra gli alberi.
Hilary ci mise un paio di secondi per capire quello che era successo e si mise a seguirli di corsa.
«Avanti ragazzi, torniamo indietro...» disse tremando.
«Che fai, ci segui?»
«Cerco di farvi ragionare... Avaaanti, andiamo al castello!»
«Niente da fare, voglio vedere di nuovo una cosa...»
«Cosa?»
Hilary non ebbe una risposta diretta ma appena guardò il motivo per cui si erano fermati, il suo cuore fece un tuffo.
«Wow...»
Si guardò intorno. Erano in un piccolo spazio tra gli alberi fitti e tutta la luce della luna si accentrava su un tronco d'albero.
Intorno, sentiva nelle vicinanze animali che non le mettevano paura, in quel momento.
«È bello stare qui, vero?»
La ragazza annuì, con la bocca aperta.
Non passarono che pochi secondi che un cane che abbaiava li richiamò alla realtà.
Hilary rabbrividì. «Ora possiamo andare però?» chiese morta dallo spavento.
Fred e George acconsentirono e uscirono dalla foresta con passo spedito.
Una volta fuori corsero all'impazzata verso il castello, appena notarono che Hagrid si stava preparando a cercarli.
«L'abbiamo scampata.» disse contento George.
«Sì, ma vi giuro che io non lo faccio mai più» affermò terrorizzata la bionda.
I gemelli sorrisero e di nascosto tutti e tre andarono alle loro Sale Comuni.

La settimana passò in fretta e Hilary fu contenta soprattutto della lezione di Erbologia, con i Grifondoro.
«Era l'ultima lezione della settimana» sospirò libera Hilary, il venerdì pomeriggio dopo Erbologia.
«Ti piaceva però!»
«Oh, sì, meglio di Incantesimi...» disse imbarazzata.
«A proposito di Incantesimi... Ti va di andare a fare un po' di pratica?»
Hilary annuì con gioia e andarono verso un'aula vuota nel terzo piano.
«Avanti, riprova, ce la puoi fare...»
Mosse la bacchetta e chiuse gli occhi per non vedere i danni che aveva causato. Dato che non sentì nulla infrangersi li riaprì, per vedere le ultime scintille che uscivano da essa.
«Ce l'ho fatta! Non ho rotto nulla e escono scintille rosse...»
«Complimenti!» applaudì George.
«...Sì, a noi! È stato difficilissimo farglielo fare...»
George rise divertito e Hilary incrociò le braccia offesa.

Era già ottobre, ormai, e Hilary continuava con lenti progressi in Incantesimi grazie ai molti sforzi dei gemelli, che la aiutavano due volte a settimana, circa.
Hilary non voleva far sapere in giro, però, che prendeva "ripetizioni" della materia, così erano lezioni segrete, e quasi furtive, come le chiamava la bionda.
Ma quello che Hilary non sapeva era che la parola "furtive" era quella giusta da usare.
Infatti fu durante una di quelle lezioni che accadde il primo furto da quando erano ad Hogwarts.
Si trovavano nella solita stanza del terzo piano, dopo aver fatto uscire il fantasma Pix, che si divertiva a guardare Hilary nei suoi sforzi - anche se era stato difficile, perché in fondo i gemelli si divertivano con lui.
«Prova a pronunciarlo correttamente, non è difficile...»
Hilary respirò a fondo e prima di cominciare a pronuniare l'incantesimo, fu bloccata da pianti provenienti dal corridoio.
I tre guardarono fuori dalla porta: Margaret, del Tassorosso, piangeva consolata da Juliet.
«Hilary! Ti cercavo!»
«Me..?» chiese la bionda preoccupata.

In breve le fu spiegata la situazione: qualcuno era entrato nel dormitorio delle ragazze di Tassorosso e aveva preso qualcosa dalla loro stanza, qualcosa che apparteneva a Margaret.
Ancora Juliet non era riscita a farsi dire cosa, perché la rossa Margaret era troppo disperata per dirlo.
«A me e ad Andromaca non è stato preso niente. Speriamo che non sia successo nulla nemmeno alle tue cose. Non siamo andate a controllarle però...»
Hilary annuì. «E siete andate a parlarne con il preside?»
«No, non ancora... Vieni con noi?»
«Naturalmente, e verremo anche noi da Silente...» disse Fred soddisfatto.
Hilary sospirò. «Andiamo» disse poi prendendo Margaret sotto braccio.


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Caaaaaaaacchiarola...! ragazzi miei, ci metto un secolo ad aggiornare, ogni volta!!! beh, dai, ma questa volta sono stata abbastanza brava, nooo...?? :D non prendeteci l'abitudine, although, perché io sono leeeeeenta....:) eheh....
alluuuuuuura....:) che ve ne pareva di questo capitolo?? voglio tutti i commenti, ok?! buoni e cattivi! (anche se prevedo molti commenti cattivi....T^T uffiiiiiiiiiiiiiii)
ringrazio tutti per le recensioni e faccio gli auguri a tutti per una splendida Pasqua!!!!!! AUGURIIIII!!!!:)

Aeris90: braviiiiiiiiissima si legge così!!! :) complimenti! XD dici che è servita?? :) bine, speriamo.... dimmi se anche questa è servita, okiiiii?? baci alla prossima! auguri!

LizzieMalfoy_Dracolover: lallix è sempre lallix, dici bene! ;) beh, metterò anche la nota su "Hermione", direi....:D ihihih mica si può leggere come la figlia di Elena, moglie di Menelao, noooo?! XD eheh! PawkyLady non ha recensito...U_U utut... VERGOGNA! XD nono, dai tesshora che ci tengo!!! :) dimmi che te ne pare di sta storia....U_U bacioniiiiiii tesshora e auguri!

saretta4ever: beh, infatti Hilary non poteva essere Grifondoro! contando tra l'altro che è una fifona assurda!!!! XD eheh...:) Stacy?? anche a me dispiaceva un casino....T_T sembra strano, ma la volevo in Tassorosso.... xò le mie mani la volevano proprio mettere in Corvonero! T^T uffiiiiii....:) certo che non posso dirti.... ma tanto sarà tipo Beautiful....XD ste storie incatenate.... WAAAAA non vedo l'ora di finire questa fanfiction (in cui ci sono i primi 2 anni di Hogwarts) e scrivere il seguito.... VOGLIO il loro sesto anno!!! T^T auguri!

MaryMatrix:ti piaceva?? ma grazie...!^^ io adoro quei due (U_U anche se li ho inventati io... penserete che io la modestia la conosca solo per sentito dire, ma a me quei due piaccionoooo!!! XD) spero che tu continua a seguire la storia con paicere....^^ insomma, spero non annoi!!! :) auguri!

spero di aggiornare relativamente presto! :) confronto alla altre volte posso migliorare... sono sulla strada buona, no...? XD bacioni alla prossima!!!! e grazie mille a tutti!!!!!:)

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Capitolo 8
*** Abbott Babbott ***


Hilary sporse un'ultima volta il braccio verso la porta. «..Busso..?»
Juliet respirò a fondo per non perdere la calma e Fred strinse le labbra.
«Per la settantanovesima volta, SÌ!»
«Beh, ma se ti lamenti perché non bussi tu..?» chiese la bionda con le mani ai fianchi.
«Va bene, allora spostati!»
«Neanche per sogno, busso io!»
George la indicò di scatto. «Visto?!»
«Hai ragione, d'accordo... Allora busso..?»
La professoressa McGranitt probabilmente sentì un tonfo sulla porta, al posto della leggera mano di Hilary che bussava.

«Signor Weasley, i suoi suoni sono a dir poco molesti!» lo rimproverò la professoressa.
Fred, ancora con gli occhi che gli uscivano dalle orbite si girò verso Hilary, sentendo la rabbia montarsi dentro. «Mi scusi...» soffiò.
Hilary deglutì e, cominciando a lisciare i capelli alla fine delle sue trecce, si nascose dietro all'amica disperata.
«D'accordo... Che succede alla signorina Queen?»
Margaret, che non era ancora riuscita a calmarsi, alzò gli occhi pieni di lacrime e sussurrò: «Fuuurtooo...» e riscoppiò a piangere.
La McGranitt si girò un po' stranita verso Hilary e Juliet. «Ne sapete qualcosa?»
«Eravamo nella Sala Comune della nostra casa. Avevamo voglia di fare un giretto fuori e Margaret mi ha chiesto di aspettarla mentre andava a prendere una cosa nel suo baule. Dato che non tornava l'ho raggiunta e ho visto il suo baule completamente sottosopra e lei che frugava disperatamente e già piangendo fra le sue cose.» spiegò Juliet.
La McGranitt, che si aspettava un seguito a ciò, si fermò nella sua lenta camminata avanti e indetro per la stanza e chiese stupita: «Tutto qui?»
Juliet inarcò le sopracciglia sconvolta. «Le è stato rubato un oggetto...»
«Oh, ecco.» disse la McGranitt ricomponendosi. «Cosa?»
«Vede professoressa, è questa il problema... Finché la ragazza non si calma, credo che non saremo in grado di saperlo...»
La professoressa ascoltò Fred e strinse le labbra. «Portate la ragazza in infermeria e chiedete a Madama Chips un calmante e qualcosa di simile...» Si sedette.
«Scusi, e il furto?» chiese Juliet alzandosi.
«Fatevi dire qualcosa quando si sarà calmata e poi andate dal professor Silente: vuole essere tenuto aggiornato su questo.»
Hilary, che stava aiutando Margaret ad alzarsi, si girò verso la professoressa. «Ecco, vede, c'è un problema... Ci siamo state dal professor Silente ma abbiamo avuto due ostacoli...»
«Sarebbero?» domandò la professoressa con la testa fra le mani.
«Beh, per prima cosa non sappiamo la parola d'ordine...» disse George. La McGranitt era lì lì per rivelargliela che Fred la bloccò.
«E infine, il professor Silente non c'è.»
La McGranitt alzò il volto preoccupata e si ricompose. «Non c'è.»
George annuì.
«E non si sa dov'è?» chiese ancora.
Fred guardò Hilary e il gemello, preoccupato. «I gargoyle non ci hanno detto altro...»
La McGranitt riprese un po' della sua austerità. «Andate in infermeria. Io cercherò il professor Silente e vi raggiungeremo più tardi.»
I ragazzi si alzarono e andarono alla porta salutando e ringraziando.
Lasciarono la professoressa in uno stato di irrequietezza,
a parlare con un quadro.

«Voi non avete notato nulla di strano..?» domandò Fred quando furono in infermeria. Madama Chips aveva aiutato volentieri Margaret, e Juliet aveva avuto il permesso di starle vicino mentre si calmava. Gli altri tre stavano seduti in fondo alla stanza.
Hilary annuì.
George fece lo stesso e completò la frase del fratello. «La McGranitt sembrava avere la testa da un'altra parte...»
«Ma cosa aveva?» Era chiaro che la domanda di Fred era retorica.
«E chi lo sà!» rispose comunque Hilary. Fred alzò gli occhi al cielo.
«Possiamo solo notare che quando le abbiamo detto che Silente non c'era, si è preoccupata.»
«È vero. Secondo voi è possibile che all'inizio fosse così irrequieta perché si stesse chiedendo come mai non fossimo andati a parlare con Silente?»
«Ehi, la Abbott ha ragione!» esclamò Fred dopo averci riflettuto un po'.
«Potrebbe essere.» concluse l'altro gemello.
«Secondo me la chiave per sapere chi è stato, è sapere che cos'è l'oggetto.»
Istantaneamente alzarono tutti il volto a guardare Margaret che riposava.

Il giorno seguente si trovarono a fare colazione.
«Ehi, Hil, si sa qualcosa della Queen?» chiese Cedric appena Hilary si sedette al tavolo. Naturalmente era stato messo al corrente dalla stessa, subito dopo che furono tornati dall'infermeria.
La bionda scosse i capelli, stretti in uno chignon alto.
Cedric sospirò. «Ma dorme ancora?»
«Juliet è andata a controllare. Era un calmante piuttosto potente... E poi Margaret ha subito davvero un brutto colpo... Doveva tenere molto a quell'oggetto.»
«Già, lo credo anche io.»
«Mi accompagneresti a controllare, Ced?» domandò speranzosa la bionda.
«Scusa, verrei, ma ero d'accordo con Nicholas Peterson per andare con lui in biblioteca.»
Nicholas, Tassorosso del primo anno, raggiunse Cedric e si sedette vicino a lui. «D'accordo ragazzi, andrò da sola...»
Si alzò e andò a sbattere contro qualcuno. «Oh scusa» disse frettolosa.
«Abbott, guarda a dove cammini!» disse scherzosamente Fred.
«Ciao ragazzi. Che ci fate qui?»
«Volevamo notizie della Queen.»
Hilary sorrise, speranzosa. «Non ne ho, ma se vorreste accompagnarmi a controllare...»

I tre andarono verso l'infermeria, i due ragazzi curiosi e la bionda esultante per aver trovato compagnia.
Entrando nella stanza si guardarono intorno.
«Non capisco...» disse Hilary piegando la testa di lato.
«...E non credo che tu sia l'unica...» disse una voce alla loro destra. «I Weasley non sembrano molto più svegli di te...»
I ragazzi si girano di scatto verso il ragazzo che aveva parlato e ora sghignazzava con il suo amico. «Ehi, serpeverde, perché non andate un po' a farvi friggere..?» sputò Hilary con rabbia.
«Ci andrei, ma voi ci sembravate così vogliosi di andarci al posto nostro...» disse l'altro.
Fred tirò fuori la bacchetta e George lo copiò subito dopo.
«Piano piano, non vorreste che la tiri fuori anche la Abbott, no? Che poi rischiereste la vita anche voi, con uno dei suoi incantesimi...» disse Adrian Pucey, il primo dei due serpeverde, mentre
Paul Martins, il secondo, rideva come un pazzo.
Hilary arrossì paurosamente e chinò la testa, con gli occhi lucidi.
«Oooh, guarda Paul: la Abbott piange. Abbott Babbott... Ehi ci sta bene! Soprattutto perché Babbott mi ricorda molto un babbuino... Un babbuino rammollito, come lei!» Mentre Martins si stava ormai tenendo la pancia dal gran ridere, Pucey continuò: «Abbott Babbott... Che dici piccola pazza, ti piace?»
George ripose la bacchetta nella tasca e prese il braccio di Hilary, portandola fuori dalla stanza. Fred tenne la bacchetta puntata finché non uscì, camminando all'indietro, al seguito degli altri.
Le risate dei due serpeverde del primo anno cessarono solo quando Fred chiuse la porta con rabbia. «Li odio i serpeverde. Li odio tutti.»
«A chi lo dici...» sussurrò Hilary tirando su col naso e asciugandosi le lacrime.
«Ehi, Abbott, non piangere! Non vorrai che continuino con "Abbott Babbott" spero!»
Hilary scoppiò in singhiozzi e George si girò verso Fred. «Accidenti gemello, se riuscito a farla piangere meglio dei serpeverde, complimenti!» disse sarcastico.
«Hilary, dai, non volevamo...»
La bionda sospirò. «Ma loro sì...»
I due gemelli alzarono gli occhi al cielo. «Sono serpeverde... Sono stupidi naturalmente...»
«Ma mi hanno chiamata pazza!»
Fred si trattenne dal dire che proprio normale normale non era e invece accompagnò in silenzio Hilary a prendere una boccata d'aria.
Arrivati fuori incontrarono Cedric con Nicholas. «Hiiil!!!» si sentì apostrofare la bionda da lontano.
«Shh...» lo zittì la ragazza guardandosi intorno preoccupata, «Non così forte.»
«Va bene...» sussurrò Cedric avvicinandosi con un sorriso.
«Ciao Diggory» salutarono i gemelli.
«Salve Weasley. Si sa niente di Queen?»
I tre si guardarono. «È vero, Martins e Pucey ci avevano fatto dimenticare che Queen non è più in infermeria...»
«Che c'entrano quei serpeverde?» chiese dubbioso Cedric. «Hilary, non dirmi che hanno continuato a ridere di te...»
«Continuato..?» chiese George rivolto a Hilary.

Così Hilary raccontò che non era la prima volta che quei due ridevano di lei. «Solo che non avevano mai trovato un nomignolo come Abbott Babbott...»
«Abbott Babbott» ripetè Cedric, «Suona carino.» Si bruscò un'occhiataccia dalla bionda. «Scherzavo» si affrettò ad aggiungere.
«Mi hanno anche dato della pazza...» disse Hilary deglutando.
«Hil, mi dispiace...» disse Cedric, «Ora capisco perché sei così...»
Hilary annuì. «Mi sembrava che fossero Hannah 2 la vendetta...»
«Hannah?» chiese senza capire Fred.
«..2 la vendetta??» chiese George capendoci ancora meno.
«Mia sorella mi chiama "strana" quando mi vuole ferire...»
«Però lei non lo dice con cattiveria, ammettilo, Hil...» concluse Cedric.
«È vero, però ci sto male lo stesso...»
«A proposito, Hilary!!!»
«Che succede?!» domandò allarmata la bionda all'amico.
«Non ti sei chiesta come mai non ti sia arrivata posta dai tuoi oggi??»
«Mica scrivono ogni settimana..!» disse Hilary calmandosi dallo stato di preoccupazione in cui era finita.
«No, ma presto è Halloween!»
Hilary cominciò a tremare. «Non ricordarmelo, per favore! Oh beh, il tuo compleanno è molto vicino, anche, ma ti ho detto che non voglio sentir parlare di quella festa per nessuna ragione al mondo...»
Cedric rise e i gemelli si guardarono senza capire niente. Alzarono le spalle e si rimisero ad ascoltare.
«Fatto sta, tuo padre è andato nell'ufficio del mio ieri... Non so per quale lavoro... Beh, si sono incontrati al ministero e tuo papà ha chiesto se era imparentato con me, dato che sapeva che sono tuo amico... Così lo ha pregato di salutarti da parte della famiglia, se avesse scritto a me, e di avvisarti al posto suo - il vostro gufo è sparito - che ha trovato il tuo costume per Halloween, che devi aver dimenticato a casa. Te lo spedirà appena il gufo torna.» Cedric strinse le labbra e alzò le sopracciglia. «Spero che non ti dispiaccia troppo...»
Hilary chiuse gli occhi. «Appena Hannah verrà ad Hogwarts farà una brutta fine. Potrei metterle contro ogni serpeverde del castello!» Respirò a fondo. «Ced, è stata lei, sono sicura che sia stata lei a dire i miei che non l'avevo preso...»
Cedric alzò le spalle. «Beh, comunque non sanno che l'hai lasciato a casa di proposito.»
«Beh, ma Hannah non doveva andare a frugare nel mio armadio per farmi questo dispetto!!!»
«Aspetta aspetta... Tu avevi intenzione di non festeggiare Halloween?! E ti lamenti anche di tua sorella?» chiese Fred cominciando a capire la situazione.
«Credimi, se tu avessi visto quel vestito non diresti così...»
«A me è bastata una descrizione.» disse Cedric con una faccia schifata.
I gemelli Weasley si guardarono interrogativi. A Hilary non piaceva la loro festa preferita, stava per diventare una pazza omicida e per di più non avevano notizie della Queen, ma la bionda non se ne preoccupava più, né tanto meno Diggory. Era una situazione strana, e si chiesero perché mai non avevano accettato di andare a giocare a scacchi con il loro migliore amico Lee, invece di voler fare i gentili, per una volta.


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...Ehm, ehm...^^
Saaaaalve...^^'... Diciamo che ho ripreso con i ritmi lenti...^^' scusaaate....=) no, no, la prossima volta giuro che mi impegnerò (e forse verrà anche qualcosa di decente, per una volta..U.U) e riuscirò ad aggiornare prima...:) beh, ma voi aiutatemi con le recensioni, nooo?! ;)
beh, grazie a tutti quelli che recensiscono, perché sono sempre tanto tanto contenta delle recensioni che mi fate...^^...
ecco, se potete recensite anche adesso, anche in negativo, anzi soprattutto! Dato che devo ancora imparare la lingua, vero giax? T_T la mia prof di italiano è crudeeeleee...ç_ç
beh, allora, spero che questo capitolo non vi abbia proprio fatto vomitare...:) beh, ma sarete così gentiiiili da dirmi il vostro parere....:) grazie mille a tutti! Scusate se non posso rispondervi alle recensioni dello scorso capitolo, ma già è tanto se ho aggiornato!!! SCUSATEEE!!! ah, e chiedo anche umilmente perdono se è così breve... ^^'
Grazie mille per la lettura^^ bacioni,
Lalla*

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Capitolo 9
*** Halloween ***


Hilary non ebbe il coraggio di spiegare ai gemelli come fosse il suo vestito, non che i gemelli, comunque, ci tenessero molto. Così fu risparmiato a Hilary lo sforzo di spiegare, a Cedric il ribrezzo del riascoltare e ai due Weasley tanto tempo in più da passare con il loro migliore amico - con il quale avrebbero sicuramente preferito stare.
Tornarono così al castello, con in mente niente altro che la festa di Halloween che si avvicinava, e non per tutti era una lieta attesa.
Hilary, Cedric e Nicholas, che era tornato con loro appena lo avevano avvisati del loro rientro, andarono in biblioteca, come i due ragazzi avevano avuto intenzione di fare prima di trovare alcuni ragazzi del corvonero che facevano un giro per il giardino.
«Che cosa vuol dire "influenzare"?» chiese
Hilary leggendo il capitolo di Storia della Magia che dovevano finire per quel lunedì.
Cedric ci pensò un attimo. «Non ne sono sicuro... E comunque dopo aver studiato così a lungo questa palla non ragiono più!» sbadigliò.
«Ma non studiavi storia anche tu, scusa?!» domandò
Hilary confusa.
Cedric sbuffò. «Avevo dimenticato che tu adori Storia della Magia...»
Hilary rise. «Non capisco che cosa tu trova di noioso! È sicuramente molto meglio di altre materie come...» si guardò intorno: nessuno in vista tranne Nicholas che, stufo di studiare, chiacchierava con qualche ragazza del primo anno. Abbassò comunque la voce per non farsi sentire. «...Incantesimi...»
Cedric scoppiò a ridere.
«Ssh!» lo sgridò da poco lontano Gertude, prefetto di Tassorosso.
«Ciao Gertrude!» salutò
Hilary con un tono contenuto.
«Ciao ragazzi! Come va?»
«Male... Stiamo studiando Storia della Magia...» rispose Cedric sbadigliando nuovamente.
«Smettila! Non è così male!» disse Hilary.
Gertrude ridacchiò. «Io non posso dire niente, devo ammettere che quelle lezioni le seguo solo con mezz'orecchio...» Fece l'occhiolino al ragazzo.
«A me invece piace!» ribattè
Hilary offesa. «Comunque, cosa vuol dire "influenzare"?!»
Gertrude aprì la bocca per rispondere di getto ma non disse niente. «Come te lo spiego..?»
«Influenzare significa determinare qualcosa esercitando la propria influenza, ovvero un azione esercitata su qualcuno o qualcosa» disse una voce dietro Gertrude, la quale modificò di scatto la propria espressione. «Grazie Bob» disse secca con un tono sarcastico.
E così Hilary e Cedric ripresero a leggere con in sottofondo le litigate dei due tassorosso, che continuarono finché Madama Pince non minacciò di cacciarli fuori e bandirli dal luogo per un mese.

«Ho finito!» esclamò piano Cedric, libero.
«Finalmente» disse Hilary chiudendo il libro che aveva preso per ingannare il tempo.
«Potremmo andare a pranzo, che dici?»
La risposta, al posto della bionda, la diede il suo stomaco, brontolando sonorosamente.
«Ho capito, andiamo...» disse il ragazzo ridacchiando.
Hilary sorrise arrossendo un po' e si alzarono diretti verso la sala comune, per lasciare i libri e fiondarsi alla Sala Grande.

«Parola d'ordine!» disse il quadro che copriva il passaggio alla sala comune di Tassorosso.
Hilary corrugò la fronte. «Non la ricordo!»
«E allora non ti posso far passare!»
Hilary sbuffò e si girò verso Cedric. «Andiamo, aiutami, sfaticato!»
Cedric scosse la testa. «Eravamo d'accordo che oggi la imparavi tu!»
Hilary si appoggiò al muro e guardò male il quadro. «Avanti, signore... Ci dia una mano...»
L'uomo nel quadro ci riflesse. «È una frase.»
Hilary respirò a fondo per placare la rabbia che le stava montando dentro. «È sempre una frase.» sibilò.
«Beh, solo per il Tassorosso...»
«D'accordo, d'accordo... Allora... Com'era la frase di ieri, Ced? Di solito quella del giorno successivo centra sempre...»
Il ragazzo portò le mani alla testa, cercando disperatamente di concentrarsi.

Hilary e Cedric erano seduti a terra, vicino all'entrata della sala comune, affamati e stanchi.
«Che dici, potremmo andare alle cucine, sennò...» propose Cedric.
«Beh, sono qui vicino... Però io voglio lasciare i libri!» Appoggiò la testa sul muro. «Non passerà nessuno, saranno tutti a pranzo!»
«No, guarda!» disse Cedric speranzoso e indicando due ragazze che si avvicinavano.
«Sono Juliet e Margaret! Grazie al cielo!» Hilary si alzò di scatto con una faccia sorpresa. «Ehi, un attimo... C'eravamo dimenticati di loro!»
Juliet sentì Hilary e alzò lo sguardo. «Ciao ragazzi... Che succede?»
Hilary arrossì e Juliet ridacchiò. «La vita è felice per chi la vive felicemente.» disse rivolta al quadro, che si aprì.
Hilary battè una mano sulla fronte. «È vero!»
Entrarono tutti e si divisero all'entrata dei dormitori.
«Vado in bagno» disse Juliet lasciando sole in camera Hilary e Margaret.
Calò il silenzio, finché la bionda non lo ruppe. «Margaret, posso farti una domanda..?» chiese con delicatezza.
Margaret alzò il viso spento. «Cosa mi hanno rubato? Dove siamo state?» ipotizzò.
«Beh, ecco... Sì» ammise l'altra.
Margaret sospirò e cominciò il suo racconto e appena ebbe finito, si diressero insieme a Juliet e Cedric in Sala Grande.

«Mi passeresti il pollo, Hilary?» chiese Cedric più tardi.
«Ancora?! Ma non starai mangiando troppo..?» domandò preoccupata l'amica.
Il ragazzo alzò le sopracciglia e fece una faccia incuriosita. «Hilary, sto prendendo tempo... Juliet e Margaret si stanno alzando, così mi puoi raccontare tutto...» sussurrò sorridendo.
«Non dico niente qui in mezzo!» disse Hilary scandalizzata. «Sai quanta gente sta fissando quella povera ragazza? Pensi che non ascolterebbero?!»
Il ragazzo sbuffò. «Va bene! Allora andiamo da qualche parte...»
«Andiamo» disse la bionda alzandosi e attirando l'attenzione di tre persone nella sala.

«Qui non c'è nessuno!» disse Cedric stufo.
«Qui andrà bene, allora...» ammise Hilary alzando gli occhi.
«Vogliamo cominciare?» chiese una voce familiare alle loro spalle.
Si voltarono e videro Stacy seguita dai gemelli Weasley. «Ci avete seguiti?» chiese la bionda divertita.
«La curiosità ci corrodeva..» spiegò Fred.
«Va bene...» ridacchiò Hilary. «Cominciamo. Dovete sapere prima di tutto che il nonno di Margaret ha lasciato da poco questo mondo. E poi dovete sapere che le aveva regalato una cornice comprata in un mercatino dell'usato che conteneva una foto di Margaret e i suoi nonni.»
«È questo che le hanno rubato..?» domandò Stacy con sorpresa.
Hilary annuì. «Ci teneva molto, poverina... L'ho sentita più volte parlare con una fotografia, quando pensa di essere sola... Adesso so con quale.»
I gemelli stupiti si guardarono. «Io non credo che sarei stato così disperato...» disse Fred. George alzò le spalle.
«Beh, lei sì... Silente le ha promesso che le verrà restituita, appena si scoprirà dov'è e chi l'ha presa.»
«Che centra Silente?» chiese Cedric preso dal racconto.
«Stamattina è andato a trovare Margaret in infemeria e le ha accolte nel suo ufficio. È per questo che non c'erano...» spiegò Hilary ai gemelli.
«E sanno dov'era Silente subito dopo il furto?»
«Questo non me l'hanno detto. Probabilmente no.» disse la bionda dopo averci pensato su.
«Spero che questo finisca. Sono sicuro che questa storia finirà bene. Sapete cosa? Forse dovremmo interessarci di più, andare in giro a cercare indizi...» propose George sorridendo.
«Io di notte con voi non giro nemmeno se mi pagate! E tantomeno ve lo lascerò fare!» esclamò Hilary.
I gemelli scoppiarono a ridere e se ne andarono salutando tutti con un sorriso che alla bionda non piacque neanche un po'.

Una mattina qualche giorno più tardi Hilary e Cedric scesero a colazione con più serenità del solito.
«Buon compleanno Ced!» disse Hilary appena i gufi arrivarono e uno si fermò davanti a Cedric con un regalo, seguito a ruota da molti altri.
«Mi hai fatto un regalo?!» chiese stupito.
La ragazza rise. «Naturale! Sei o non sei il mio migliore amico?» chiese.
«Lo sono?» domandò Cedric con sarcasmo.
«Diggory, se non lo vuoi lo regalo a qualcun'altro.» disse Hilary offesa.
«Ehi scherzavo! Grazie Hil.» Sorrise sinceramente e cominciò a scartare i regali.
Hilary vide un gufo che piuttosto affannato che scendeva con un grosso pacco vicino a loro. «Dimmi che è per te, Ced...»
Cedric sembrava preoccupato. «Temo di no..»
Il gufo si appoggiò vicino alla ragazza e lasciò il pacco.
Hilary arrossì violentemente e lo nascose sotto alla tavolata. «Devo portarlo subito via!»
«Non mangi?» chiese Cedric scartando la carta del regalo di Hilary.
«Mi è passata la fame! Spero ti piaccia...» disse alzandosi in fretta e girandosi.
«Buongiorno!» la salutò radiosa Stacy.
«Ciao Stacy. Scusa devo scappare, ci vediamo dopo a Incantesimi!» disse fiondandosi fuori dalla sala.
Stacy rimase bloccata a bocca aperta e stupita vicino al tavolo di Tassorosso.
«Buongiorno Stacy.» la salutò amichevole Cedric.
Stacy arrossì e abbassò un po' lo sguardo. «Ciao Cedric. Buon compleanno.» disse sorridendo.
Cedric ricambiò il sorriso. «Grazie.»

Passarono altri tre giorni e fu Halloween. Nel frattempo Hilary aveva cercato di evitare l'argomento con tutti e nemmeno Cedric le chiedeva più se avesse già dato fuoco al vestito.
Quella mattina i gemelli erano più allegri del solito, facevano una battuta dietro l'altra e si trascinavano una schiera di risate dietro a loro. Avevano pronti un mucchio di scherzi per il banchetto della sera ma avevano un vestito semplice, come potevano permetterlo. Ma a loro questo non importava, perché si sarebbe divertiti comunque moltissimo e avevano anche progetti per il dopo-festa.
Hilary invece non era nemmeno scesa a colazione e si era fatta portare da Cedric un toast con burro e marmellata che mangiò mentre raggiungevano l'aula di Trasfigurazione. Né andò a pranzo, questa volta mangiando un po' di pollo - portatole da Stacy - sulla strada per Volo. Tuttavia fu costretta dai gemelli ad andare almeno a cena, e fu la cosa più terribile per una persona che odia quel giorno di festa, perché tutti erano eccitati per la festa di poco dopo.
La Sala Grande era addobbata con zucche, arancione e ogni tipo di addobbo inerente la festa.
E tutti erano in fibrillazione.
«Hilary, da cosa ti vesti tu?» la svegliò Juliet.
«Da nulla.» si sbrigò Hilary.
«Ma come da nulla?!» chiese sorpresa Andromaca.
«Non vengo alla festa...» si affrettò a chiarire.
«E perché?» si intromise Margaret.
«O insomma, cos'è, un terzo grado?!»
«Dai, diccelo...»
«Mi sento poco bene...»
«Seee, come no...» rise Cedric.
«È vero...» bisbigliò Hilary, «Questa festa mi fa stare male...»
Cedric cedette e continuò a parlare con Nicholas, mentra Gertrude e Bob si avvicinavano ai ragazzi.
«Vi ricordo che la festa di stasera comincerà alle nove e finirà alle undici. Niente alcolici. Siete pregati di raggiungere i dormitori subito, alla fine della festa...» recitò a memoria il prefetto. «..E divertitevi.» aggiunse sorridendo.
«Già, divertitevi.» disse sarcastica Hilary.
«Perché, tu non vieni?» chiesero i due ragazzi del sesto anno.
«No, sto poco bene...»
«Non è vero, semplicemente non le piace la festa.»
«Grazie Ced...» sibilò Hilary voltandosi con fare minaccioso.
«Prego» disse lui semplicemente; fece spallucce e addentò una patata, ridendo.
Hilary lo guardò furiosa. «Tanto non ci vengo comunque.» esclamò decisa.
«Avanti, Abbott, ti divertirai...» Bob sorrise. Tutti quelli vicino a lui annuirono e sorrisero, sbattendo le palpebre.
«È inutile, vi ho già detto che non vengo! Punto.» Incrociò le braccia e chiuse gli occhi. Non sarebbero riusciti a smuoverla.

«Hilary, sei pronta?» chiese Andromaca bussando un'altra volta alla porta del bagno, stufa.
Un mugolio partì dalla stanza. «Non so come abbiate fatto a convincermi prima, ma ora così non scendo...»
Andromaca tirò Juliet vicino al bagno e la spinse a fare qualcosa per aiutarla.
«Hilary, tesoro, sarai splendida...» disse Juliet senza convinzione, alzando gli occhi.
«Ah-ah, molto spiritosa.»
Andromaca spinse via Juliet. «Sei inutile, non fai che peggiorare le cose! Hilary...» disse poi alzando un po' la voce. «Per favore... Fatti vedere. Se è così terribile non ti costringeremo a scendere, va bene?»
Si sentì un sospirone dall'interno. «E va bene...»
La porta si aprì. Andromaca si trattenne dal fare una faccia schifata, mentre Juliet non si potè trattenere dal sussurrare: «Oh mio dio...»
Hilary fece per tornare dentro al bagno ma Andromaca la bloccò. «Non è male, sai?» disse annuendo più per convincere se stessa che Hilary.
«Sì. Come no. E di cosa sarei vestita?»
Andromaca arricciò il naso. «Da un cestino della spazzatura..?» ipotizzò.
«L'ho detto io a papà che non sembravo affatto una driade!»
Juliet scoppiò a ridere. «Scusa, ma non so nemmeno cosa sia una driade...»
Hilary scosse la testa e guardò la gonna color verde bottiglia a palloncino. Poi osservò la parte di sopra: verde oliva scuro e le maniche erano a striscioline fine fine.
Andromaca sospirò. «Beh, dai, stai bene... Peccato per la gonna marrone arricciata sotto la gonna a palloncino...» ammise storcendo la bocca.
«Non posso dividere una gonna dall'altra..!» esclamò disperata.
«Non importa, non stai male! Insomma, è una festa di Halloween, non una sfilata di moda!» disse Andromaca sorridendo.
Juliet e Hilary si guardarono un po' confuse. «Che sarebbe una slifata di moda..?»
Andromaca scosse la testa. «Niente, lasciate perdere. Roba babbana.» Ridacchiò e tornò a guardare il vestito di Hilary. «Però la coroncina di foglie secche potresti cavarla...»
Hilary alzò gli occhi verso la coroncina che le pendeva sulla fronte. «Ma è l'unica cosa che fa capire che centro con gli alberi e non con la raccolta differenziata..!» si lamentò.
«Raccolta che?!» chiese Juliet sconvolta.
«Roba babbana.» dissero in coro Andromaca e Hilary. Si guardarono e scoppiarono a ridere.
Hilary sospirò e tolse le foglie dalla testa.

«Ti stai divertendo?» chiese Cedric poco dopo.
«Da morire!» rispose Hilary ironica.
«Ma non è così male... Se solo non stessi tutto il tempo seduta...»
La ragazza sbuffò. «E cosa faccio quando mi sono alzata?!» domandò sbuffando.
«Balli con me!» propose Cedric sorridendo.
Hilary storse la bocca. «Non so ballare.»
«Se vuoi ballo io con te, Cedric!» disse Stacy avvicinandosi.
Cedric si voltò sorpreso e Stacy scoppiò a ridere. «Ehi, stavo scherzando...»
Cedric si allontanò sorridendo, offrendosi di prender da bere.
Stacy lo guardò con dolore allontanarsi. Hilary  la fissò e sembrò riflettere per un po'. «Ehi, principessa di ghiaccio. Tu non stavi scherzando...» disse poi.
Stacy diventò rossa. «Cosa?!»
«Piano, o mi sciogli il ghiaccio del tuo vestito!» disse ridacchiando.
«Cos'è, stando con i gemelli stai diventando come loro?» chiese Stacy per passare un po' di imbarazzo all'amica, che infatti diventò viola.
«Non è vero» si affrettò a rispondere.
Si guardarono e scoppiarono in una sonorosa risata.
«Uno pari.» ammise Stacy. «Da quando sai che mi piace?» aggiunse sussurrando.
«L'ho capito veramente solo adesso...» ammise la bionda.
Stacy sorrise. «Tu invece vuoi cuori più da leoni, no..?»
Hilary diventò così rossa che potè nascondersi dietro al vestito di fiamme di Andromaca.

La festa stava per finire e Hilary non poteva non ammettere che si stava divertendo. In fondo in fondo, ma mooolto in fondo.
Si avvicinò al tavolo delle bibite e prese una burrobirra per lei e una per Stacy.
«Abbott!» la chiamò una voce piuttosto conosciuta.
Si voltò con un sorriso. «Buonasera George, Fred.» Chinò la testa ai loro nomi.
«E io che pensavo fossi vestita da sacco della spazzatura, non da damigella...» ridacchiò Fred.
«Sono una driade. Una ninfa dei boschi.» disse stizzita.
«Oooh, capisco...» fece una voce alle loro spalle. «Io ero d'accordo con i pel di carota, per una volta...» disse Pucey, seguito da Martins, che rideva. «Che sono vestiti da pagliacci, suppongo... Ma cosa serviva che veniste vestiti in modo diverso dal solito sei siete clown?!» finì con un sorriso sadico.
Fred respirò a fondo per non perdere la calma. «Non oggi Pulcy, non ne ho voglia...»
«Come se io volessi perdere tempo con te! Sei semplicemente in mezzo ai miei piedi e cerco di farti scansare, che a stare vicino a persone come voi potrei prendermi qualche malattia...» Martins si teneva la pancia dalla risate.
George prese il fratello e la ragazza e si allontanò con uno sguardo gelido.
«Sì, andate, anche con Abbott Babbott, il bidone della spazzatura...»
Hilary non ce la faceva più così si girò di scatto. Urtò Catherine Manrods, la ragazza di Corvonero del primo anno, che aveva in mano un bicchiere di succo di zucca. «Ops..» disse facendolo cadere addosso al vestito di Hilary.
«Scusa non volevo...» cerco di scusarsi Catherine.
«Non ti preoccupare, non può essere peggio di prima!» ammise Hilary sospirando.
I gemelli sorrisero mesti. «In effetti questa festa non ti dovrebbe piacere per niente...» ipotizzò George.
Hilary scosse la testa. «Ma mi diverto a stare con i miei amici...» disse sorridendo.
«Hilary, vuoi che ti accompagnamo al dormitorio..?» chiese Fred illuminandosi.
George lo guardò e comprese. «Vuoi, Hilary?» chiese dolce.
Hilary li ringraziò e lasciarono la stanza.
E nessuno dei tre si accorse del gran baccano che stava avvenendo mentre Pucey e il suo amico si affannavano per cercare qualcosa intorno al tavolo delle bibite.
E nessuno dei tre sentì pronunciare da essi il loro nome.


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Che dite, stavolta ci ho messo un pochino di meno..? Beh, ma adesso che è finita la scuola spero di avere un pochino più di tempo..! Ditemi cosa pensate di questo capitolo... Dovrebbe aver chiarito un po' la questione... Spero di aver risposto alle domande che si poteva porsi, se non l'ho fatto ditemelo, così rispondo la prossima volta...^^
grazie mille a tutti quelli che hanno recensito e che hanno letto! e scusate ancora per l'ultima volta!!!

lilla4eve: grazie x le tue recensioni! mi dispiace, ma per il colpevole ci vorrà del tempo...U.U comunque è vero che non è molto possibile, ma ci ho pensato... e vedrai che alla fine dirai che è quasi possibile...^^ spero... è vero per Hilary... è difficile essere se stessi se poi tutti ti criticano, ma è per questo che lei mi piace, perché comunque non smette di essere se stessa..!! :) beh, continua a leggere! un bacione alla prossima!

MaryMatrix: per prima cosa devo ringraziarti di aver scritto la tua ff...ç_ç era stupenda... comunque anche tu dovrai aspettare per il colpevole, ma temo che si capirà nel frattempo... bah, forse alla fine sarà troppo banale, ma vabbè...U.U grazie per il consiglio di cosa dire alla mia prof...ihih! :) comunque ho risposto abb bene almeno a parte delle tue domande..? spero di sì... per le altre..beh, vedremo^^ baci mi fa piacere vederti recensire!

Aeris90: devo ammettere... anche nei miei personaggi c'è la mia anima...xD ma solo in parte, eh! ;) Hil è ispirata a me, ma non in tutto...:) beh cmq anche io voglio le lezioni private, sìsì...;) mi dispiace che i miei ritardi facciano dimenticare il capitolo precedente... ma voi non sapete che è tutto studiato per farvi rileggere e stampare bene nella memoria...;) no scherzo! beh, spero almeno che ti piaccia! un bacione!

LizzieMalfoy_Dracolover: maledetta, ci impiego più tempo a scrivere il tuo nick che a scrivere il chap! xD lol kiddin'.. cmq Ced me lo immagino, sì! :) ihih.. ma xk tutta questa fretta di voler sapere chi è stato?! calma e gesso e si saprà...U.U e per Hil che è negata in incantesimi non so che dire...xD forse è perché mi immagino di esserlo io! lol! spero che tu non sia delusa, giax, perché sennò...ç_ç shniffi shniff... beh, cmq aggiorna presto tuuu!!!! :@ muoviti sfaticata! lol! scherzo! spero che continui a piacerti amour... bacioniiii!

PawkyLady: ..tanto la tallie è lenta a leggere...xD ed ha anche tante cose da leggere...xD per cuuuui... beh, tallie, non so se hai letto o meno il chap precedente, ma se leggi questo lascia un segno del tuo passaggio! bacione LEGGI! ciau grazie miiiille!!!

IOesty: non sai quanto mi dispiaccia della mia lentezza! ma se guardi la risposta che ho dato ad Aeris90 capisci...;) scherzo! però spero che tu non ti sia annoiata a dover rileggere! dimmelo, eh! spero che la storia ti piaccia! un bacio

beba7: pensi davvero quello che hai detto? ^^' se sì grazie mille!!! sei troppo gentile...!! non me lo merito! proverò a fare capitoli più lunghi, se davvero ti fa piacere! spero che tu continui a leggere e recensire! un bacione alla prossima (spero!)

Grazie mille ancora a tutti! e anche a vanessola, che ha recensito i primi chap! grazie grazie grazie!
Spero di riaggiornare presto, ma solo se la storia continua a piacervi! una bacio! ciaociao!
Lalla*

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Capitolo 10
*** Notte movimentata ***


«Volete per favore spiegare tutto daccapo?!» chiese una professoressa McGranitt alle prese con una crisi di nervi.
Hilary tirò su con il naso. «Noi non centriamo niente!!!» disse per la centesima volta, disperata.
«D'accordo, signorina Abbott, ho capito questo... Signori Weasley, gradirei una spiegazione più approfondita da voi due... E non parlate insieme che non si capisce nulla!» Si tolse gli occhiali e prese a pulirli, mentre con la mano libera si mise a massaggiarsi la fronte, per evitare un mal di testa piuttosto forte.
Fred e George si guardarono scuotendo la testa. «Per una volta che non abbiamo fatto nulla di male, ci tocca stare qui a giocarci la nostra rimanenza alla scuola!» sussurrò il primo sospirando, sinceramente preoccupato.
Hilary li guardò ancora più nervosa. «Professoressa, le giuriamo che noi non ci saremmo mai sognati di rubare a Pucey quel..quel... Che cos'era, poi?» chiese confusa.
«Medaglione.» dissero secchi tutti gli altri tre.
«Ah, già, chissà quante volte me lo avrete ripetuto... Insomma, cosa ne sapevamo noi? Io non avevo nemmeno idea che quel serpeverde avesse un medaglione! Cosa potevo sapere che lo aveva con sé? Non è mica colpa nostra se l'ha perso, o mi sbaglio?»
La professoressa si sedette più comodamente. «Glielo spiego per l'ultima volta, signorina Abbott... Eravate con il signor Pucey prima dello smarrimento del medaglione e avete lasciato la stanza subito dopo. Il ragazzo assicura di aver avuto il medaglione con sé fino a poco prima ed è sicuro che siate stati voi a prenderglielo, per una vendetta personale per cose che non voglio sapere ora. Ultima cosa, ma non meno importante, eravate in giro per il castello, dopo il coprifuoco previsto alla scoperta del.."furto". Cosa avete da dire a vostra discolpa?»
«Cosa centra il coprifuoco?!» chiese George sconvolto. «Pensavo parlassimo del furto! È vero, eravamo in giro per il castello, ma non sapevamo che era stata anticipata l'ora...»
La professoressa guardò l'ora. «Ora è mezzanotte e mezza, e sono sicura che siamo stati qui dentro al massimo mezz'ora... Era mezzanotte circa che giravate per il castello, e il coprifuoco sarebbe comunque stato alle undici.» Alzò un sopracciglio e arricciò le labbra.
«Ma ci siamo persi!» tentò Fred mentre Hilary singhiozzava e ripeteva a bassa voce: «Lo sapevo che non dovevo tentare di fermarli! Lo sapevo che mi sarei cacciata nei guai! Lo sapevo che non dovevo indagare sul dove sarebbero andati dopo avermi accompagnato in Sala Comune! Lo sapevo che non dovevo seguirli!!!»
«Persi.» ripetè la McGranitt molto poco convinta.
«Sì.» confermò George.
«Signorina Abbott?» chiese la professoressa guardandola.
Lo sguardo di Hilary passò dalla severa faccia della vicepeside alle due faccie imploranti dei gemelli, che pregavano lei che sostenesse la loro tesi.
«NON È VERO!» scoppiò dopo un po', non riuscendo a reggere lo sguardo duro della donna, che ora sorrise soddisfatta. «Io gli avevo detto che non dovevano andare perché si sarebbero cacciati nei guai, ma loro niente, mai darmi ascolto, così si sono infilati dietro al..coso... lì, la statua vicino alle cucine e io li ho seguiti appena non potevano più vedermi, per tentare di fermarli... Ma poi ho pensato che forse andavano dritti verso la Sala Comune attraverso una scorciatoia... Ma sì, mi sono detta, come se quelli potessero rinunciare ad andare in giro la notte di Halloween! Così ho attraversato il passaggio e appena sono arrivata dall'altra parte non sapevo più dove ero finita... Così sono andata nel panico e nella fretta gli sono andata a sbattere contro... Ma era così buio, non si vedeva niente! Loro mi hanno chiesto cosa ci facessi lì, e io ho detto che avrei potuto fare loro la stessa domanda, ma loro mi hanno detto che non erano affari miei, e di tornare da dove ero venuta... Così io ho detto: "Non so da dove sono venuta!" e allora mi hanno permesso di stare con loro, e hanno promesso che mi avrebbero accompagnato in Sala Comune appena avrebbero finito... Io ho chiesto loro di cosa stessero parlando, e mi hanno ripetuto di non impicciarmi e di stare zitta e non fare rumore. Ma io ho detto che ero lì per farli tornare alla Sala Comune ed è stato in quel momento che ho capito dove eravamo finiti...»
«E dove eravate?» interruppe la McGranitt in fretta, prima che Hilary potesse continuare velocemente con il suo racconto, senza prendere fiato, come aveva fatto fino a poco prima. Intanto i gemelli avevano il volto coperto dalle mani e si chiedevano perché mai solo a loro dovesse accadere una cosa del genere.
«Nei sotterranei, non l'avevo detto?»
La McGranitt scosse la testa e Hilary continuò con il suo fiume di parole.
«Oh, beh, allora... Allora mi sono accorta che eravamo nei sotterranei, proprio vicino all'ufficio del professor Piton... E io ho chiesto cosa avessero intenzione di fare lì, e loro mi hanno ripetuto ancora un volta di fare silenzio e che non me l'avrebbero detto finché non saremmo stati al sicuro...»
«Cosa mai successa, a quanto pare...» borbottò George.
«Ma poi, quando eravamo proprio vicini vicini all'ufficio del professore, abbiamo sentito un rumore, e io ho cacciato fuori un urlo... E loro sono sbiancati e sono corsi via, lasciandomi da sola, così io disperata sono corsa dietro a loro, e nel farlo penso di aver svagliato alcuni quadri... Ma ad un certo punto li ho ritrovati e loro mi hanno detto che sono una pazza e che non dovevo fare un cosa del genere, e che avrebbero fatto molto meglio a evitarmi...»
«L'unica cosa che andava detta sin dall'inizio...» sussurrò Fred al gemello.
«E così mi hanno suggerito di tornarmene in Sala Comune, ma io gli ho detto che neanche morta ci andavo da sola... Avevamo girato già molto ed era passata circa mezz'ora a quel punto... Saranno state le undici, ecco...»
«Anche l'ora le dice adesso?!» chiese sussurrando George, ormai disperato.
La professoressa annuì e la bionda continuò.
«Però a quel punto mi hanno detto che il loro piano era sfumato e che ero una piantagrane rompiscatole e incapace...»
«Anche questa era una cosa da dire...» disse Fred a bassa voce.
«Ma io mi sono impuntato e ho promesso loro che mi sarei messa a gridare a più non posso se non mi avessero detto dove stavamo andando e cosa volessero fare. E loro mi hanno pregato di non farlo, e mi hanno detto che sarebbero andati qui...»
«Qui?» chiese la McGranitt sorpresa.
«Ma sì, nel suo ufficio, per fare lo scherzetto che volevano fare al professor Piton, suppongo... Beh, fatto sta che allora, in silenzio, ci siamo mossi fino a qui, ma quando eravamo ormai nel corridoio io ho capito che non era possibile che volessero parlare con lei come mi avevano assicurato, e quando mi hanno detto di aspettarli lì, io ho detto: "Prima passarete sul mio cadavere" e così Fred ha tirato fuori la bacchetta e mi ha sussurrato di stare in silenzio, altrimenti mi avrebbe pietrificata...»
«Signor Weasley!» esclamò sorpresa la professoressa.
«Ma poi George gli ha detto di non fare scemenze, e che se non volevano essere presi non dovevano spaventarmi...»
«Speranza vana...» sussurrò George.
«Così Fred ha ammesso che suo fratello aveva ragione, così mi ha detto che avrei potuto venire a meno che non avessi fatto nulla per fermarli. Ma io mi sono opposta e ho detto che non volevo in nessun modo finire coinvolta in qualche loro guaio... Così mi hanno lasciata sola e sono corsi via, davanti al suo ufficio, e io li ho seguiti terrorizzata e credo di aver svegliato altri quadri, perchè ho sentito qualcuno lamentarsi... Quando li ho raggiunti, però, eravamo qui davanti, davanti al suo ufficio intendo, e loro hanno capito che non c'era nessuno, così hanno detto "Tanto meglio" e si sono messi a trafficare con degli affari che avevano nelle tasche...»
La McGranitt stese la mano e i gemelli porsero alcuni dei fuochi d'artificio che avevano. «Tutti...» sussurrò la professoressa mentre Hilary continuava a parlare, così i gemelli si liberarono di tutto ciò che avevano nelle tasche.
«Ma poi, sorpresa! Abbiamo sentito un grosso rumore, come qualcuno che arrivava di corsa... E sembravano più persone, peoccupate...»
«Oh, oh, eravamo io e gli altri capicasa!» esclamò la McGranitt eccitata.
«Sì sì!» continuò Hilary ancora più esaltata. «Abbiamo riconosciuto le voci... Beh, ma quando siete arrivati noi ci dovevamo nascondere in fretta! Perché sennò saremmo finiti nei guai, e guai grossi...» e qui la McGranitt annuì convinta, «perciò ci siamo nascosti dietro un quadro poco più avanti che, pensi, era cavo dietro! Ma la cosa più strana era che se strisciavi - camminare non si poteva - avanti, arrivavi da un'altra parte!!! Non ci crederà mai a dove siamo finiti allora!»
«Dove?!» domandò curiosa.
«Dall'altra parte del castello!!! Una zona praticamente non usata, vicino al dormitorio dei corvonero... E lì allora siamo andati avanti fino all'ufficio del professor Vitious...»
«Ancora?!» chiese la professoressa sbalordita.
«Ma sì, perché era con lei, l'avevamo sentito, così sapevamo che non era nell'ufficio... Ma poi si sono chiesti cosa fosse successo, perché faceste tutto quel baccano, ecco... Così ci siamo dimenticati di andare nell'ufficio e abbiamo pensato invece di tornare indietro per sentire cosa fosse successo. Ma nessun passaggio segreto, questa volta... Così appena siamo arrivati alle scale abbiamo sentito le voci del professor Vitious e della professoressa Sprite, che parlavano di me! E siamo corsi via lungo le scale che cambiano, così ad un certo punto ci siamo nascosti in un piano di cui sappiamo poco... E alla fine, quando eravamo al sicuro, abbiamo sentito un rumore e i gemelli hanno giurato che se era colpa mia se ci fossimo fatti sentire mi avrebbero tolto la parola a vita! Però io sono stata zitta immobile e il rumore continuava, e non ero io! Ma loro lo pensavano, così Fred si è incavolato e mi ha praticamente gridato contro. Ed in quel momento è arrivata Mrs Purr.»
La McGranitt la guardò sorpresa. «Finito?»
«Beh, no, poi mi sono messa a coccolare quel gatto così carino e lei faceva le fusa, e appena i gemelli mi hanno dato di nuovo della pazza e mi hanno detto di lasciare la gatta di Gazza perché potevamo finire nei guai, è arrivato proprio Gazza! Così siamo finiti nel suo ufficio, ma poi ci ha lasciati soli per un po' e non assicuro che Fred e George non abbiano preso nulla...»
La McGranitt porse di nuovo la mano, ma sta volta i gemelli non consegnarono niente. «Non abbiamo preso nulla...» disse George con una faccia d'angioletto.
«E poi Gazza è tornato e ci ha detto che doveva essere la nostra notte fortunata e che non ci sarebbe successo nulla ora, perché comunque la scuola era già in un totale scompiglio e che lei ci voleva... Così ci ha lasciato qui, e il resto lo sa già.»
«Ora è finito?» chiese ancora la professoressa.
«Sì ma...»
«Ma cosa?!» chiese Fred con gli occhi fuori dalle orbite.
«Non verremo cacciati, vero? È stato tutto un continuo malinteso, non abbiamo fatto nulla di male...»
La McGranitt si massaggiò le tempie. «Il signor Pucey è stato derubato di un oggetto, e ci ha assicurato che eravate stati voi. Ovviamente noi non potevamo esserne sicuri, così abbiamo deciso di chiamarvi. Silente non c'era, così siamo venuti nel mio ufficio. Abbiamo deciso di venirvi a chiamare, per questo la professoressa Sprite parlava di lei, signorina Abbott... Ma quando non vi abbiamo trovato nei vostri dormitori ci siamo preoccupati. Non ero molto sorpresa, infatti, di vedervi, signori Weasley... Ma lei, signorina Abbott, non ci avrei creduto se non l'avessi sentito con le mie orecchie!»
Hilary arrossì.
«Ma nonostante questo, tutto il suo racconto cosa centra con il furto?» continuò la professoressa.
«Le giuro che noi non abbiamo fatto niente» disse Hilary con la voce più ferma che potesse avere.
«D'accordo. Andate a dormire ora. Niente fermate da nessuna parte. Ognuno ai propri dormitori. Potete accompagnare la signorina Abbott se non si fida...» disse con un gesto di noncuranza. «Per la punizione ne riparleremo quando ci sarà meno scompiglio.» disse facendo sparire i sorrisi che erano comparsi sulla faccia dei tre.
«Professoressa? Posso farle un'ultima domanda prima di uscire?» chiese Hilary timorosa.
«Prego.» rispose la McGranitt cercando di stare calma.
«Dov'è il professor Silente?»
La McGranitt rimase sorpresa. «Nel castello. Ma era occupato.»
«Ma lei lo sa cosa stessa facendo?» domandò ancora Hilary, sorpresa.
«Aveva detto una domanda. Andate ora. Buonanotte.»
Hilary sospirò e si alzò, trascinando gli altri che salutarono e la accompagnarono al dormitorio, prima di raggiungere il proprio.
Lungo la strada nessuno parlò, ma sapevano tutti che il loro pensiero era comune.
Dov'era Albus Silente?


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Buongiorno... salve a tutti, ragazzi, questo capitolo è molto breve, lo so, ma non potevo scrivere di più, per non essere ripetitiva e pedante... beh, spero che vi sia piaciuto e vi chiedo immensamente perdono per il ritardo ENORME!
Che dite, vi piaceva? fatemi sapere!!! Vi ripeto che so che è breve, ma vuol dire che il prossimo arriverà in un tempo minore (si spera.. uff!)
Intanto ringrazio quelli che hanno recensito... ammetto che non leggendo molte recensioni mi era passata la voglia di scrivere, per cui ho rimandato la data finché non ho visto una - meraviglia! - nuova recensione e anche una nuova aggiunta tra i preferiti... grazie^^ mi ha fatto tornare la voglia...

lilla4eve: anche a me piace Halloween, ho sempre fatto dolcetto o scherzetto in giro per le case, quante caramelle!!!! *-* che biiillooo... :) beh, ma a Hialry non piace perché gliel'hanno fatta odiare, poverina... ç_ç beh, dai, forse cambierà nel tempo a stare insime ai gemelli... ;) ti ho tolto la curiosità..? ho fatto bene? sappimi dire, un bacione, alla prossima!

LizzieMalfoy_Dracolover: recensisci ad un'ora decente, la prossima volta, così non spari così tante caz..ehm, cavolate..^^ beh, dai, spero che ti sia piaciuto questo chappy, perché io c'ho messo l'anima ç_ç adesso hai capito qualcosina..? insomma, almeno qualcosa sul chap precedente ti avrò chiarito... ma vedrai che alla fine le cose ti saranno chiare come l'acqua (lo spero sigh...ç_ç) beh dai, recensisci mi racc!!! bacione!!!

beba7: cosa ti fa pensare che io risponderò alle tue domande?! U_U nunu, ho il diritto di rimanere in silenzio... ti dico solo una cosa: Hilary modifica un po' la trama dei libri, ma per il resto, rimane la stessa... lo dico parlando di Cedric, purtroppo... ç_ç... i gemelli amichevoli? forse si sentono in colpa per come erano all'inizio e capiscono che può essere simpatica, in fondo... ti chiedo scusa, sì, chiedo scusa soprattutto a te per la lughezza (anzi brevità) del capitolo... ma davvero non potevo scrivere di più... poi avrei lasciato un discorso inutile in sospeso e non mi sarebbe andato...U_U, beh dai, spero di aggiornare presto, almeno! bacione alla prossima!

Vi prego di recensire, tutti quelli che leggeranno, perché mi farebbe davvero tanto tanto piacere! un bacio, grazie della lettura! A presto (spero)! ciaociao
Lalla*

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Capitolo 11
*** Incomprensioni ***


Iniziò novembre e l'aria cominciò a diventare più frizzante, anche se si potevano vedere ancora alcune giornate di sole.
Eppure c'era una persona a cui quelle sembravano giornate gelide.
«Ced..?» chiese Hilary a pranzo, qualche giorno dopo Halloween.
«Sì?» rispose Cedric ingoiando il suo pasticcio di verdura.
«Mi stanno ancora guardando male?» domandò a voce così bassa che l'amico dovette riflettere un momento sulle parole prima di capirle. Poi si scosse e guardò verso il tavolo di Grifondoro. «Certo che no, cosa te lo fa pensare?» disse Cedric.
«Non saprei, mi sento osservata...» sussurrò l'altra rabbrividendo.
Il ragazzo scosse la testa e sorrise all'amica mordendosi la lingua e guardando un'ultima volta verso il tavolo dai cui due ragazzi dai capelli rossi stavano lanciando sguardi di fuoco verso la loro direzione.
«Cedric...»
«Dimmi» disse di nuovo.
«E adesso?»
Cedric tornò a fare la scenetta per l'ennesima volta in quella settimana e sospirò.
«Come va con la punizione?» chiese poi cauto.
Hilary sospirò sconsolata. «Almeno la McGranitt non si può arrabbiare perché chiacchieriamo... È quasi una settimana che non mi rivolgono la parola»
Cedric dovette ammettere a se stesso che la sua amica era davvero in una situazione disperata: costretta a passare 4 ore al giorno a ripulire le stanze più remote del castello con due ragazzi che non le rivolgevano neanche la parola.
«E adesso??» domandò Hilary un'altra volta.
Cedric non controllò nemmeno ma scosse la testa e sospirò.

Passarono alcuni giorni ancora prima che George rivolgesse di nuovo la parola a Hilary. Avevano quasi finito la loro punizione - mancavano 3 giorni - e sbattendo contro Hilary disse di riflesso: «Scusami»
Hilary si illuminò di botto. «Non ti preoccupare!» disse raggiante.
George si appuntò mentalmente di darsi un ceffone appena sarebbe stato da solo davanti allo specchio. «Va bene...» aggiunse guardandosi intorno furtivo per controllare se Fred era nei paraggi. Si calmò quando notò che il gemello non si vedeva.
«Come va con voi?» chiese Hilary con un tono di voce troppo alto.
«Bene, bene...» sussurrò George pregando che anche la bionda facesse lo stesso.
«Sono contenta! Io sto avendo ancora un po' di problemi con Incantesimi, ma sono sempre meno! Vitious ha detto che sto migliorando di giorno in giorno... "Se continui di questo passo entro la fine dell'anno sarai la migliore del corso" ha detto...» Hilary rise.
George pregò tutti gli dei che conosceva affinché Fred non stesse sentendo. «Ma davvero..?» disse ascoltando con mezzo orecchio mentre si guardava intorno.
«Sì, non è impressionante? Sono davvero contenta, e devo ringraziare soprattutto voi per avermi dato una mano all'inizio. Penso che se non avessi avuto una mano sulle basi ora non riuscirei a fare nemmeno questi facili incantesimi...»
«Eeh già..» rispose George non avendo sentito nemmeno metà delle cose che la bionda diceva tutto d'un fiato.
Hilary sorrise. «Beh, ora è meglio lavorare. La McGranitt ha detto che se finiamo questa stanza, per oggi siamo liberi. Volevo fare un giro con Stacy più tardi, quin...»
«Meglio finire.» la interruppe George.
La bionda arrossì, e tornò al lavoro a togliere le ragnatele, ma stavolta aveva un sorriso stampato sulle labbra e sentiva l'aria scaldarsi.

Stacy era seduta sulla scalinata che portava alla Sala Comune del Tassorosso e leggeva interessata un libro sulle Creature Magiche.
«Ciao» sentì una voce conosciuta alle sue spalle e chiuse in libro con un movimento rapido mentre la testa le scattava su in un gesto di sorpresa. Si voltò piano e sorridendo imbarazzata rispose al saluto, biascicando un po' le parole: «C..cia... Ciao.»
Cedric sorrise e indicò un punto indefinito accanto a lei. «Posso sedermi?»
Lo fissò per alcuni secondi a bocca aperta, poi sembrò afferrare il significato delle parole e tornando in se stessa annuì con foga. «Prego!»
Il ragazzo si sedette accanto a lei. «Aspetti Hil?»
«Hil..? O sì, la sto aspettando da un po'... Ma immagino sia ancora alla punizione...»
«Suppongo di sì» disse Cedric, «Ma credo che arriverà presto. Ti prego, tirala un po' su di morale, perché è proprio giù ora che i Weasley non le rivolgono la parola...»
«Ci proverò» rise Stacy.
«Grazie, perché io non ce la faccio. Ho creduto che magari parlarne con la sua migliore amica sia meglio che parlare con un ragazzo, sia pure il suo migliore amico.»
Stacy arrossì. «Migliore amica..?»
«Sì, beh, parlavo di te, naturalmente.»
Stacy sorrise contenta. «Dici davvero?»
Cedric si accigliò. «Non lo sapevi?!» chiese stupito.
«Beh, io e lei non ci siamo mai definite "migliori amiche"... Anche se, beh, per me lei lo è...»
Cedric rise. «Anche per lei.»
La Corvonero stava per dire qualcosa quando venne interrotta di botto da un fiume di scusa all'inizio della scalinata. Stacy e Cedric si girarono allo stesso istante verso Hilary. «Ti chiedo scusa!!! Scusa tanto! Non finiva mai e quindi ti..» guardò Cedric e zittì per un secondo. «..Vi chiedo scusa...» Riflesse per un secondo. «Ho interrotto qualcosa?!» chiese poi preoccupata.
Stacy era sul punto di annuire quando Cedric disse: «Ma no, figurati, stavamo chiacchierando solamente. Le ho tenuto compagnia mentre arrivavi.» Stacy si trovò spiazzata e dovette ammettere che era vero, mordendosi le labbra nello stesso momento.
Hilary sospirò, rassicurata. «Ah, bene... Andiamo Stay?»
«Stay?!» chiese Cedric inarcando le sopracciglia.
Stacy rise. «Hil si diverte con i nomignoli...»
«Anche lui non è da meno...» borbottò Hilary pensando a "Hil".
Cedric fece una linguaccia e ridendo andò in Sala Comune a fare i compiti di Pozioni.
«Scusa!» disse Hilary rammaricata.
Stacy rise. «Non ti preoccupare. Andiamo. Voglio mostrare una cosa alla mia migliore amica.» Sorrise e cominciò a camminare.
Hilary capì e sorrise, raggiungendola.

Stacy respirò a pieni polmoni. «Non è meraviglioso?» chiese chiudendo gli occhi con un sorriso.
Hilary si guardò intorno. "Com'è che non ho mai visto questa parte del giardino??" si domandò corrucciando la fronte.
«Non lo pensi anche tu?» ripetette Stacy confusa.
«Oh, sì, sì, è meraviglioso!» disse frettolosa.
«C'è qualcosa che non va?» chiese Stacy a bruciapelo.
La bionda si domandò cosa avesse detto di male per meritarsi quella domanda. «Assolutamente, perché?»
Stacy scosse la testa. «Niente... Semplicemente ultimamente mi pari strana...»
Un brivido percorse la schiena di Hilary, che stette zitta.
Stacy arrossì, capendo. «Mi pari...diversa, ecco, diversa dal tuo solito...» si affrettò a chiarire.
Hilary sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime. «Strana non aveva niente che non si addiceva a me.» disse con la testa bassa. Fece scendere una lacrima sulla guancia destra e arretrò di due passi, sospirò e andò via di corsa, abbandonando Stacy sconvolta e triste sulla collina sopra il lago.
«..Hil, non te l'ho mostrato!» gridò, non appena si rese conto di quello che stava succedendo. Inspirò a fondo e prese a correre, ma la sua corsa si fermò poco dopo, bloccata da una voce che lei conosceva, purtroppo.
«Spencer! Dove corri? Per una volta che fai un'azione giusta, te ne penti? Non si fa!»
Stacy si girò di scatto. «Tu!» urlò al ragazzo.
«Io.» Il ragazzo annuì, sorrise e fece passare avanti diversi ragazzi del terzo anno.
La vista di Stacy si annebbiò dopo una formula che non conosceva e mentre le sue palpebre si serravano, sentì l'erba umida entrare a contatto con la sua schiena.

Hilary se ne stava seduta con un'aria corrucciata sul volto, i compiti di Pozioni ancora bianchi davanti a lei e il suo migliore amico stufo che le passava la mano davanti agli occhi.
«Ooh-oh! La smettiamo?»
«Di fare cosa?» chiese Hilary acida.
«Di fare così.»
Hilary incrociò le braccia voltando il viso. «Non so di cosa tu stia parlando!» mentì.
«Hilary Abbott, la prego gentilmente di smetterla di essere incaz..» si voltò sorridendo angelicamente
verso Gertrude, che si era girata di scatto. «..volata con la sua migliore amica e di dirmi cosa c'è che non va.»
Sciolse le braccia e fece una faccia sconvolta. «Mi ha dato della strana!»
Cedric alzò gli occhi. «Oh, no... No, mi dispiace, non posso credere che quella ragazza, che è fatta di pane zuccherato abbia detto una cosa del genere...!»
«..Pane zuccherato?!» rise Hilary.
Cedric arrossì. «Ma..ma! Era per dire che è un angelo!»
Hilary ridacchiò. «Beh, forse - in effetti - non era proprio così. Però l'ha detto! Lo giuro, ha detto "strana".» Incrociò di nuovo le braccia.
«Allora la storia cambia... Sei nervosa e te la prendi per qualsiasi cosa. Ho capito.»
«Io..? Io non sono nervosa!»
«Hai ragione, come potresti? George ha ricominciato a parlarti...» disse Cedric con un'aria innocente.
«Ced, smettila se non vuoi che ti sollevi in aria! Lo sai che adesso in Incantesimi sto migliorando!»
«Vedi che si torna sempre a parlare di loro?» rise il ragazzo.
Hilary scoppiò a ridere e tirò un pugno sulla spalla a Cedric. «Hai ragione!»
«Ho ragione quando dico che parli sempre di loro!?» chiese Cedric sconvolto.
«No! Hai ragione quando dici che è insensato che io sia "incaz..volata"» disse ridacchiando.
«Mi pareva strano che lo ammettessi..!» esclamò Cedric.
Hilary scosse la testa ridendo e cominciò a fare i suoi compiti di Pozioni, spesso pensando ad altro con un lieve sorriso.

«Chi è Hilary Abbott?» chiese un ragazzo del secondo anno che era arrivato in Sala Comune di corsa.
Hilary si voltò. «Io! Perché?» chiese preoccupata.
«Sono stato inviato da un prefetto di Grifondoro. Credo che tu debba andare in infermeria.»
Il cuore di Hilary cominciò a battere all'impazzata; annuì e con le gambe che le tremavano corse fuori dalla Sala Comune, con Cedric al seguito.


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Salve a tutti. Vi direte "Ma come si permette questa di farsi vedere ancora?!" e avete ragione. Il fatto è che ho avuto un periodo meraviglioso della mia vita per cui ho creduto che non mi servisse scrivere. Alla fine, però, ho capito che io ne ho bisogno, e che mi serve scrivere. Perciò, ho aggiornato questo capitolo un po' di stallo, un po' inutile, un po' senza un vero centro e molto breve perché non potevo fare altro. Volevo anche avvisare che da adesso in poi tutto ciò che scriverò sarà un esercizio per insegnarmi a scrivere, quindi ricercherò tutti i commenti, tutte le critiche per migliorare, perché è il motivo per cui scriverò.
Vi chiedo scusa ancora una volta per non aver aggiornato e avervi costretto (probabilmente) a leggere anche il capitolo precedente per ricordare la storia. Comunque tutto quest'anno scolastico diventerà breve, e alcuni mesi saranno solo spezzettoni di scene per capire come procede la vicenda. E per ora accontentatevi di ciò... XD scusate ancora. Chi è in infermeria? Si capisce, vero?? Bene, chissà...
Spero di poter aggiornare presto con i miei esercizi di scrittura (che sicuramente mi serviranno se voglio imparare a scrivere con decenza) e intanto ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, cioè lilla4eve, MaryMatrix, LizzieMalfoy_Dracolover, beba7, Aeris90 e Gemellina Dolly (penso che la tua recensione sia la più lunga che io abbia mai visto! anche io adoro i gemelli!!!)

Bene, con questo vi auguro una buona serata e vi chiedo scusa ancora una volta, perché sono imperdonabile come sempre e perché non so quando - e se - aggiornerò ancora... Intanto vi auguro il meglio e grazie ancora per chi ha letto. Vi prego di lasciare un commento, soprattutto negativo, perché - come ho già detto - voglio migliorare. Bacioni! A presto!

Lalla*

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Capitolo 12
*** Stacy ***


Hilary passò tutta la notte in infermeria. Dopo essere stata chiamata in infermeria da Lee Jordan, amico stretto dei fratelli Weasley, era corsa a perdifiato per i corridoi fino alla stanza, dove c'erano Lee Jordan, i gemelli e il loro fratello maggiore, che stava facendo una ramanzina agli altri tre.
Hilary non era stata ad ascoltare nemmeno una parola di tutto ciò che Charlie gli stava dicendo ma, dopo aver scansato George, si era avvicinata alla sua migliore amica che dormiva profondamente.
«Cosa le è successo?» aveva chiesto interrompendo Charlie e il suo discorso.
«Nulla di preoccupante, è solo svenuta. Non si è ancora ripresa.» le aveva risposto Charlie con tono rassicurante. «È stata trovata da Fred, George e Lee, che stavano facendo un giro nella foresta proibita» aveva continuato guardando con rimprovero i fratelli e l'amico.
«Nella foresta?» aveva domandato Hilary incredula, tanto per i gemelli che per l'amica. «Siete tornati nella foresta??»
«C'eravate già stati?!» aveva chiesto Charlie con gli occhi fuori dalle orbite.
«Abbott, cuciti quella bocca!» Fred l'aveva sibilato a labbra strette.
«Ah no, fratelli cari, questa proprio da voi non me l'aspettavo..»
La bionda aveva smesso di ascoltare la seconda ramanzina e aveva osservato Stacy con affetto e apprensione.
Nella foresta proibita. Svenuta.
No, l'amica pavida non si sarebbe mai spinta fino alla foresta! Avrebbe trovato chi era la persona che l'aveva trascinata lì. Oh sì, e poi l'avrebbe fatto fluttuare in aria - che forse era l'unico incantesimo che le riusciva bene -, così imparava che con gli amici di Hilary Abbott non si scherza.
E con questi pensieri si era addormentata, con la testa sulle braccia, accanto a Stacy Spencer, e nessuno aveva avuto il cuore di allontanarla dall'amica.

La mattina dopo si svegliò con le risate di Stacy, che aveva un pacchetto di gelatine tutti i gusti più uno sulle ginocchia.
Mise a fuoco la scena: il suo migliore amico stava seduto dalla parte opposta alla sua, vicino al lettino di Stacy ed era sul punto di vomitare.
«Sputala se ti fa tanto schifo!» rise Stacy guardando Cedric.
«No, devo riuscire ad ingoiarla!» rispose il ragazzo deciso. Inghiotti schifato e trattenne un conato. «Per merlino, non so nemmeno che gusto fosse!»
Stacy riprese a ridere e Hilary la copiò.
«Buongiorno principessa, come sta?»
Hilary fece una smorfia a Cedric. «Molto bene grazie... Piuttosto Stacy, noto che ti sei ripresa!»
L'altra sorrise. «Splendidamente» ammise con un sorriso.
«Cosa è successo?»
Stacy abbassò gli occhi. «Sono stata aggredita da alcuni ragazzi di Serpeverde.»
«Maledetto Pucey!!!» strillò Hilary.
Stacy sorrise amaramente. «E con lui due ragazzi del terzo anno.»
«Ma perché trascinarti nella foresta? Che senso aveva?» chiese Hilary, nonostante Cedric stesse scuotendo la testa con forza, preoccupato.
«..La foresta?» Stacy cambiò colore. «La foresta proibita?!»
«Ah ah, no stavo scherzando...»
«Cedric, sono stata trascinata nella foresta proibita?» mormorò senza voce.
«Hilary, ma cosa c'era nel tuo succo di zucca ieri sera? Un concentrato di idiozia?!» bisbigliò Ced portandosi le mani alla faccia.
Intanto Stacy aveva cominciato a singhiozzare, tremando e bisbigliando frasi come: «Oh mio dio, nella foresta» oppure «Potevo essere sbranata» o ancora «Non ci voglio andare nella foresta!»
Hilary sorrise colpevole e con gli occhi bassi decise che quello era il momento adatto per andare a colazione.

«Come sta la tua amica?» chiese Juliet a Hilary quando si sedette al tavolo.
«Si sa già in giro?» Hilary stupita rimase a guardare la ragazza bloccata con il coltello sporco di marmellata a mezz'aria.
«Ecco, beh, me l'ha detto quella secchiona di Corvonero del nostro anno, quella con gli occhiali, capelli chiari e sporchi, quella bruttina...»
«Va bene, ho capito chi!» disse la bionda spazientita. «Ma lei da chi l'ha saputo?»
«Sono in stanza insieme, e ha sentito che la Manrods era preoccupata perché non tornava, così ha sentito anche che forse era stata aggredita...» Juliet non riuscì a trattenersi oltre. «È vero che era un troll di 5 metri?! È vero che ha cercato di sbranarla dopo averla trascinata a forza nella foresta??» chiese tutto d'un fiato.
Hilary sospirò. E ti pareva, se non coloravano la cosa!
«No, non è vero.» Finì il suo latte in fretta e prendendo due pasticcini di ricotta e altrettanti di mele, due bicchieri di succo di zucca e alcune salviettine.
«Allora che è successo?» chiese Juliet vedendola alzare. «Dove stai andando?! Perché non me lo vuoi dire???»
Hilary finse di non sentire e, con i bicchieri un pochino in bilico uscì dalla sala gremita e prese la strada per l'infermeria.
Inutile dire che, con la testa fra le nuvole quale lei aveva, si trovò ben presto alla Sala Comune del Tassorosso.
«Maledizione!» sbraitò lasciando cadere il succo da uno dei bicchieri. Alzò gli occhi prendendo fiato e placò la rabbia. «Per la barba di Merlino! Ma cosa ho fatto per meritare questo?! Adesso mi toccherà rifare tutta la strada indietro... Non arriverò mai in tempo a lezione!»
Si sedette accanto alle cucine e
appoggiò a terra cibo e bevande, stendendo sotto le salviette.
Sbuffando le cadde l'occhio su un piccolo oggetto poco distante da lei che aveva preso a luccicare. «Che può essere?» si chiese avvicinandosi a gattoni.
Quando raggiunse l'oggetto vide che era un piccolissimo pezzo di metallo argentato - o forse addirittura d'argento - lungo e stretto. Lo rigirò più volte sul palmo della mano, quando un rumore alle sue spalle la fece trasalire e l'oggetto le cadde di mano.
«Oh, vogliate scusarmi, signorina.»
Hilary si voltò a guardare la creatura che era uscita dalle cucine. Un piccolo elfo domestico scarno e vecchio la guardò, fece un inchino e mentre Hilary stava per dirgli che non importava, rientrò nelle cucine e chiuse la porta.
Hilary rimase ferma come un baccalà a fissare la porta, poi si alzò, prese pasticcini, bicchieri e le salviette sporche e si diresse verso l'infermieria, ancora colpita dall'apparizione dell'elfo.

Giunse al letto di Stacy che era ormai sola.
«Dov'è andato Cedric?»
«A lezione. Doveva percorrere tutto il castello per raggiungere i sotteranei, e sa che Piton è molto rigido sugli orari.»
Hilary sbiancò. «Perché, che ora è?» chiese con voce flebile.
Stacy scostò la manica sinistra della camicia da notte e fissò il suo polso con faccia sorpresa.
Hilary credette che quello fosse davvero un modo strano per vedere l'ora. «I babbani riescono a leggere l'ora guardando il proprio polso? Caspita, questa la devo raccontare al papà!» disse Hilary colpita.
«Ma no, stavo guardando l'orologio...!» rispose Stacy ancora più sorpresa.
«Ma io non vedo nessun orologio.» disse Hilary dopo qualche secondo di riflessione. O era molto piccolo, o forse era invisibile, il che le sembrava alquanto strano, contando che Stacy era nata e cresciuta in una famiglia babbana. Se ne uscì perciò con un sospiro e un «La tecnologia...!»
Stacy spazientita si mise a cercarsi intorno. «Ma che tecnologia?! L'orologio era qui, e ora non c'è più!» Frugò sotto le coperte e le lenzuola e guardò accanto al letto. «Ma dove può essere?»
Hilary arrossì per la gaffe appena fatta e, fingendo normalità (ndH: fingendo normalità?! è_é nda: insomma, fingendo di non aver fatto alcuna figuraccia...!), cominciò a frugarsi intorno anche lei.
Stacy si fermò a pensare. «Forse mi è caduto quando mi hanno aggredita... O magari..» e qui rabbrividì, «..nella foresta...»
Hilary rabbrividì a sua volta. «Posso andare a cercare nel punto di ieri... Ma per la foresta, mi sa che dovrai chiedere a qualcun'altro!»
Stacy scoppiò a ridere e la ringraziò. «Ma sì, lo ritroverò! E poi potrò mostrartelo per bene. Era quello che volevo farti vedere ieri, in effetti...»
«Pensavo fosse il paesaggio!» ammise Hilary.
«Beh, non solo!» rise Stacy, poi il sorriso le morì sulle labbra e sospirò.
Hilary capì e l'abbracciò. «Lo troveremo. Promesso.»
Stacy sorrise di nuovo e ringraziò.
Furono interrotte dall'infermiera. «Signorina Abbott, lei non ha lezione a quest'ora?»
Hilary sbiancò. «Che ora è?»
L'infermiera sbuffò spazientita. «Le lezioni sono appena cominciate!»
Hilary scattò in piedi come una molla e salutando Stacy corse a perdifiato fino al suo dormitorio e poi giù fino ai sotterranei.

«Le pare questa l'ora di arrivare, signorina Abbott?» chiese Piton quando Hilary entrò nella stanza. Vide Cedric che scuoteva la testa esasperato ma divertito allo stesso tempo.
«Mi dispiace, ero in infermeria...» disse con una flebile vocina.
«Si è fatta male? Ha avuto un mancamento?»
Hilary deglutì. «Ero a trovare Stacy Spencer...» Qui molte delle persone presenti si voltarono, soprattutto i Corvonero.
«Non mi pare una buona scusa! 10 punti in meno a Tassorosso..» e qui tutti i Tassorosso presenti sbuffarono e si lamentarono «..e farà compagnia ai signorini Weasley nella loro punizione!»
«I gemelli?! Ma perché? Io non c'entro!»
«Non mi pare il caso che lei la faccia tanto lunga... Completerà volentieri la pulizia di Hogwarts che ha cominciato insieme a loro...» Piton fece un ghigno e continuò la sua lezione.
Hilary andò a sedersi vicino al suo migliore amico che, dopo averle tirato una gomitato le bisbgliò: «Sapevo che saresti arrivata tardi.»
«Ma va?!» disse Hilary scocciata.
«Signorina Abbott, vuole passare tutte le sere a pulire?»
"Acc. Piton" penso Hilary. «No, mi scusi.»
«Faccia silenzio allora. E ascolti la lezione. Non mi pare sia il caso che lei perda altre spiegazioni.»
Hilary si ammutolì imbronciata e guardò Cedric con uno sguardo assassino finché non fu colpita alla testa da una palla di pergamena.
Si trattenne dall'alzarsi in piedi innervosita e si voltò dietro di lei.
Nessuno era girato e tutti erano intenti a scrivere gli appunti.
Aprì il pezzo di pergamena e rimase a bocca aperta a fissarlo.
Dentro, a lettera incerte e grandi stava scritto:

Io so perché la tua amica era nella foresta.


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Buongiorno.. ehm ^^ salve... ecco, coem vedete sono un po' in ritardo... ehm... meglio tardi che mai?? no?? beh, comunque ho visto che qualcuno legge ancora questa storia perciò mi sono presa la briga di continuarla.. giusto per non lasciare qualcosa a metà!
Bene, questo capitolo è breve e un po' così così, come dire?, inutile, come tutti, ma forse mettendo insieme tanti capitoli inutili alla fine ci sarà qualcosa..? no?? ..vabbè...
Ringrazio infinitamente chi ha recensito, perché se ci sono poche recensioni o nessuna non aggiorno >.< mi sento poco motivata... perciò mi paicerebbe se chi leggesse potesse recensire, anche in male, ma scrivere una piccola cosa... ecco, sarebbe carino... ^_^ non trovate??
Ringrazio a chi ha ancora questa storia tra i preferiti e chi ha recensito l'ultimo capitolo!
Se volete che vi risponda alle recensioni, chiedetelo! XD così non perdo tempo in cose che non vi interessano XD
Ora vado, vi lascio e vi chiedo scusa!
Bacioni a tutti
Lalla*

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