la maschera in pezzi

di Capricornina
(/viewuser.php?uid=2084)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1) i recessi della mia anima ***
Capitolo 2: *** voglio te ***
Capitolo 3: *** la parte più bella di te ***



Capitolo 1
*** cap 1) i recessi della mia anima ***


Si accende all'orizzonte il primo brillare del sole, che al suo risveglio sparge sulla tela azzurra del cielo una macchia d'acquerello rosata. Col sole si sveglia anche il passero tra le fronde del ciliegio, e un timido primo canto di primavera giunge da un luogo indefinito, infondo a quel quadro senza contorni. Una leggera brezza fende l'aria pungente e cristallina, scuotendo lievemente le chiome smeraldo. Col suo soffio discreto fa mormorare le fronde che sussurrano segreti incomprensibili al vento. Una lacrima calda e audace, cade segnando la mia guancia, sottile scia di fuoco che subito smette di bruciare al contatto con l'aria. La mia maschera si spezza e cade anch'essa infrangendosi in mille pezzi, mi sembra quasi di udire il rumore dei cocci che si spargono a terra, frantumati, distrutti. Ascolto in silenzio, gli occhi persi nell'orizzonte lontano. Non c'è più la maschera a difendermi. Si è appena spezzata, rivelando il mio vero volto, e lasciando che fosse travestito senza pietà dall'algida tramontana. Non posso più nascondermi dai miei sentimenti, perchè tu non troveresti alcun ostacolo nel decifrarli. La maschera non c'è più,ogni mia singola emozione ora non può che trapelare all'esterno, e io mi sento nudo, indifeso, privato della mia dignità sotto il tuo sguardo penetrante. Ma adesso basta, per me è impossibile accettare tutto questo, e non voglio che tu legga nel fondo della mia anima ciò che ho sempre nascosto. Mi sentirei violato nel più profondo dell'essere, e nel caso di un tuo rifiuto, perderei te, la ragione e anche me stesso. E non voglio perdere nessuna delle tre.... -Dio, aiutami. Dio, se veramente esisti, salvami. Strappami l'anima dal petto e sostituiscila con una nuova, insensibile, vuota essenza. Fammi dimenticare tutto, ti prego....prima che sia troppo tardi....prima che commetta l'errore di concedergli di vedere ciò che non dovrebbe esserci.- Mi accascio a terra, le mani sugli occhi per cercare di ricacciare indietro lacrime copiose che si fanno prepotentemente strada sul mio viso. Dov'è finita tutta la tenace, inesauribile forza di volontà che serbavo in petto in tutti questi anni? Solo quella mi consentiva di fermarmi, di tacere ed astenermi....di sopportare, di tirare avanti e di reprimere il turbine di emozoni, adesso indomabile e scatenato. Solo grazie a quella ho potuto contiunare a fingere di odiarti, di non porvare nulla, assolutamente nulla per te. Ti insultavo, ti offendevo e ti picchiavo per sfogare tutta la mia frustrazione. Per esprimere a modo mio ciò che avrei voluto, ma non potevo comunicarti.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** voglio te ***


"cosa ci fai lì a piagnucolare come una femminuccia?idiota..." Una voce profonda, la tua, giunge improvvisamente alle mie orecchie facendomi trasalire. Scatto in piedi tenendo basso lo sgaurdo e coprendomi alla meglio il volto con l'avambraccio mentre tento di asciugare le lacrime. Che diavolo ci fai TU qui a quest'ora!!! Mi verrebbe da chiederti, ma non ne trovo la forza e senza mai guardarti mi allontano in silenzio. Il campo da basket è vuoto,muto e per metà immerso nell'atmosfera notturna che lentamente va diradandosi. Ci siamo solo noi, a quest'ora insulsa, siamo solo noi i protagonisti di questo mondo che profuma ancora di sogno. Ti ho voltato le spalle senza nemmeno risponderti, senza dirti nulla, senza rancore. Non avresti dovuto essere qui, stupida volpe! Dovresti essere a casa a dormire al calduccio, avvolto nell'abbraccio della trapunta, coi capelli finissimi sparsi sul cuscino e un espressione angelica e innocente dipinta sul volto. "Do'aho..." mi chiami con voce neutra, forse con l'intenzione di farmi girare per vedermi in faccia, o per vedere se quest'ombra che vaga sul campo avvolta da un alone di tristezza sia veramente Hanamichi Sakuragi. Mi impongo di ignorarti e sto per imboccare il cancello, quando mi sento afferrare per il collo della maglietta. "Idiota, non ignorarmi" Serro i pugni e la mascella iniziando a tremare e sforzandomi di rimanere impassibile rispondo: "Lasciami andare, stupida volpe." Ma tu non demordi. "No." Stai forse provando qualche sadico divertimento nel vedermi soffrire,Rukawa? Che diavolo vuoi ancora?! Non vedi come mi hai ridotto? Non ti basta quello che mi hai fatto? Cosa altro vuoi da me! Non ce la faccio più a trattenermi, e voltandomi nella tua direzione, gli occhi lucidi di pianto e le guance arrossate, urlo: "Cosa vuoi?!!" Incrociando il blu oltremare dei tuoi occhi,mio principe delle nevi, sento un brivido algido attraversarmi la schiena e una lama di ghiaccio conficcarsi nel petto. Guardarti, in questa condizione di smarrimento e delirio dei sensi, fatta solo di vibrazioni ed impulsi irrefrenabili, è qualcosa di indescrivibile. Davanti a me appare la figura androgina di una creatura perfetta, bellissima nella sua interezza, e incredibilmente armoniosa in ogni singolo dettaglio. Non mi ero mai soffermato a specchiarmi così a fondo in quello sguardo intenso, da cavar l'anima. "Cosa voglio?" ripeti la mia domanda, facendo un passo avanti, senza mai distogliere lo sguardo oramai incatenato al mio. Mi sento indifeso come non mai, un'anima sporca di peccato di fronte a un dio luminoso e puro. Non riesco ad insultarti e attaccar briga, perchè qualcosa preme contro le pareti del mio cuore, stringendolo energicamente fino a togliermi il respiro e la forza di reagire e combattere. La consapevolezza dell'impossibilità di questo amore mi dilania l'anima,sempre, come un enorme langoliere che devasta giorno e notte la mia interiorità, distruggendola,inghiottendola, e lasciando solo vuoto al suo posto. Questo sentimento è sbagliato, terribilmente sbagliato, anzi direi...proibito. "Non hai ancora capito che cosa voglio?" fai un altro passo e la distanza che ci separa si riduce improvvisamente: ti ho qui, a pochi centimetri da me, sento il tuo respiro e il tuo profumo, inizio a distinguere le splendide striature dell'oceano blu che circonda le pupille nere come gocce d'inchiostro, e sto male. Sto male perchè non posso averti,toccarti,parlarti del turbine che scateni in me ogni volta che siamo troppo vicini. Vorrei allungare una mano nella tua direzione e sfiorarti delicatamente le guance di porcellana per accertarmi che non siano l'opera magnificente di qualche scultore. Vorrei saggiare la morbidezza dei tuoi capelli giocherellando con qualche ciocca corvina che ti ricade amabilmente sulla fronte, e infine abbracciarti per riconoscere il calore del tuo corpo che tante volte ho avuto modo di percepire durante una delle nostre solite querele.Mi manca il tuo calore, è per me come una droga dalla quale non posso assolutamente astenermi. "voglio te" sussurri al mio orecchio, ritraendoti subito dopo per osservare la mia reazione a ciò che quelle soffici labbra rosee hanno appena pronunciato.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** la parte più bella di te ***


Sgrano gli occhi incredulo, mentre qualcosa mi esplode violentemente dentro. Cerco conferme nel tuo sguardo che impassibile, mi fissa con una punta di dolcezza mista ad amarezza.... Quei due pozzi profondi dove il cielo notturno regna indiscusso, oscurando qualunque sentimento e rendendolo indecifrabile, lascia adesso trasparire un lieve bagliore d'emozione e il mio cuore perde un battito nel notarlo. Non può essere, è inconcepibile... "Ka...Kaede.." con la voce spezzata dall'angoscia riesco a malapena a chiamarti per nome, pronunciandolo piano per il gusto di poterlo fare finalmente per la prima volta. Sussulto al contatto con le tue dita che, in una carezza lieve che da te non ho mai ricevuto, cancellano le tracce del pianto dai miei occhi. "Non piangere,Hanamichi" Mi passi le braccia attorno alla vita, attirandomi a te e appoggiando la testa nell'incavo della spalla. Improvvisamente il calore che emani, al quale ho tanto anelato, mi pervade e mi riscuote accendendomi di desiderio. Tutto diventa improvvisamente chiaro, come se l'alba luminosa fosse sopraggiunta a illuminare anche le incomprensioni e i dubbi, tirando fuori dalle tenebre una bellissima realtà che fino a adesso era rimasta all'ombra, oscurata dal nostro orgoglio e dalla nostra caparbietà. Rispondo all'abbraccio con dolcezza, godendo fino in fondo di quest'attimo, affogando nella gradevole essenza che emanano i tuoi capelli fulgidi. Quante volte ho cercato la rissa con te solo per perdermi in quel profmo inebriante?Troppe, troppe volte... ma adesso non ce n'è bisogno, non più. Non avrei mai pensato che si potesse rinascere dalle proprie ceneri,proprio nel momento culminante in cui tutto sembra aver perso importanza, come un uccello mitologico che si solleva in volo verso il cielo, sfoggiando un piumaggio ancor più splendente e variopinto di prima. Adesso è così che mi sento,avvolto da luce e da amore,riempito di speranza, di voglia di vivere la vita fino in fondo. E il fuoco che si sta riaccendendo nella parte di me che ho sempre nascosto è intenso e fortissimo, si espande in tutto il mio corpo invadendo territori devastati e svuotati dall'angoscia. Sono morto e rinato in meno di un istante... "Kaede, tu..." Tu, angelo della morte, che stavi strappando in me ogni residuo di vitalità, uccidendomi, mi hai adesso restituito tutto il vigore. Allora anche tu provi le mie stesse, travolgenti sensazioni che si infangono come ondate di un mare in tempesta sugli scogli del cuore? Il colpevole sentimento che si è impossessato di me, ha sconvolto e depredato anche il tuo animo? "Si..." rispondi, prima ancora che io possa formulare la domanda. Sono visibilmente sorpreso, devo ancora realizzare appieno la situazione... io e te fino ad ora non abbiamo mai parlato come stiamo facendo adesso, e sono ancora come un cucciolo timoroso che esce allo scoperto dalla sua tana, verso il mondo sconosciuto che lo attende fuori. "Ma ...come puoi rispondere senza sapere cosa voglio chiederti?" "Ti si legge in faccia do'aho." Rispondi semplicemente, abbozzando un lieve sorriso, mentre il pallore del sole arriva a baciare i tuoi zigomi e la tua fronte, irradiandoti. Mi ammutolisco del tutto, restando a guardarti con sguardo sperduto. "Ti sei deciso, finalmente, ad abbassare la maschera" concludi infine, riducendo la distanza e appoggiando le tue labbra calde e vellutate sulle mie. Chiudo gli occhi e mi sento trasportare in una dimensione ignota, dove l'armonia della natura circostante si trasforma in melodia, e i nostri esseri si sfiorano danzando, liberi e impetuosi, senza limiti e costrizioni, senza false maschere, armi di difesa a doppio taglio. Ci stacchiamo lentamente, e nel riaprire gli occhi noto con piacere un lieve sorriso che decora maestosamente l'opera d'arte che ho appena catturato in un bacio. "Baka kitsune, e la tua maschera di impassibilità?" Ironizzo scompigliandoti i capelli ed esplodendo in una risata liberatoria. "Hn...in pezzi, come la tua." Rispondi senza smettere di sorridere, e io mi perdo nella dolcezza della tua spontaneità che hai sempre minuziosamente nascosto. E' strana l'atmosfera che si è creata tra di noi,magia troppo violenta ed estrema per potersi spezzare. Ti stringo a me nuovamente, adesso posso farlo senza inventare scuse e senza fuggire da me stesso e dai miei sentimenti. Mi hai mostrato la parte più bella che c'è in te, quella che ti sforzi tanto di offuscare come anch'io ho sempre fatto, e dopo averla vista mi sento pervadere di gioia pura e una strana ebrezza mi riempie i polmoni. "non aver paura di mostrarti a me...ti prego,Kaede,non negarmi la gioia di vederti per quello che sei" Sussurro nel vento, e le tue mani su di me artigliano lembi di maglietta, quasi per impedirmi di allontanarmi. Ti sento respirare con affanno per l'intensità dell'emozione che ti sconvolge,e che ti dipinge il viso di porpora. Hai ragione a chiamarmi idiota...avrei dovuto aprirti il cuore molto prima, invece di fuggire vilmente, invece di comportarmi non come mi diceva il cuore, ma la mente. Sollevi la testa dal mio petto, e mi vedo riflesso in uno sguardo languido e suadente, spettacolo destinato solo a me.. " E tu non nascondere più tutto questo dietro una stupida maschera..." Lo schiocco del bacio che ti deposito sulla fronte è la mia risposta, sigillata come una promessa, in questo modo. La porta del mio cuore ormai l'hai aperta, e potrai entrarvi ogni volta che vorrai,non la chiuderò mai più, lo giuro. Non posso permettermi di negarti il mio amore ancora una volta, non senza la maschera che giace al suolo infranta in polvere di cristalli. FINE

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=32727