You're not crazy, you are perfect.

di Unpredjctable
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** HEEI! ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** See you soon! ***
Capitolo 10: *** -- ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Era il mio 17esimo compleanno, e io ero ancora rinchiusa.
Nessuno dei miei parenti mi aveva fatto un regalo, e neanche gli auguri. Anche se, sinceramente, non ci speravo.
Ancora due anni, e probabilmente sarei uscita da quel manicomio.
Perchè si, ero rinchiusa in un manicomio.
Il motivo? Avevo ucciso la mia famiglia.
Mio padre Derek, mia madre Erin, mia sorella Rachel e mio fratello maggiore, Robbie.
Io non mi ricordavo di aver commesso una tragedia, ma quando mi sveglia, il 21 dicembre del 2003, mi trovavo già qui.
Ovviamente, i miei parenti non avevano pagato la cauzione e quindi rimasi sola. Tutti coloro che pensavo mi amassero, mi avevano abbandonata.
Ma come biasimarli? Io ero un'assassina.
Avevo tentato il suicidio un casino di volte, peró non ci riuscì mai.
Quindi mi trovavo in una cella piuttosto piccola, con niente dentro, a parte il letto.
Ogni volta che dovevo fare i miei bisogni, c'era qualcuno a controllarmi, ed era una cosa umiliante e frustante allo stesso tempo.
Pensare anche che quando avró raggiunto la maggiore età, il tribunale dovrà decidere se lasciarmi o se darmi altri anni... mi faceva salire ancora di più la voglia di uccidermi.
"Hei tu! Brutta puttana, alzati."
Mi disse Andrew, quel testa di cazzo che mi dava da mangiare.
E lo odiavo a morte.
Lui era la mia rovina.
Era un altro dei motivi del mio tentato suicidio.
Lui era colui che volevo uccidere.
E una volta ci provai.
Ero al piano superiore, ossia dove c'erano quelli 'meno pazzi', come si diceva.
Andrew continuava a stuzzicarmi, a ricordarmi ció che avevo fatto, a trattarmi male. Così, dato che avevo una vera e propria forchetta di metallo, gliela tirai addosso, facendola conficcare nel suo cazzo di braccio.
Ecco il motivo per cui mi avevano portata al piano terra, chiamato 'il posto assatanato'.
"Ci senti? Ho detto di alzarti."
Mi disse di nuovo e scandendo l'ultima parola.
"Cosa vuoi?"
Risposi secca, avvicinandomi alla porta blindata con un rettangolo in mezzo, che mi permetteva di vedere chi era.
"Ho portato le tue pillole."
Aprì la porta, porgendomele.
"L'acqua?"
"Tieni."
Rispose dandomela.
Guardai quelle odiose pasticche.
Anche se tanto odiose non lo erano, dato che mi procuravano piacere.
Mi facevano entrare in uno stato di trans, e potevo dimenticare tutto.
"Vuoi guardarle ancora per tanto?"
Chiese sarcastico.
"Sai, ho altri pazzi a cui darle."
Continuó, guardandomi con schifezza.
Aveva detto una cazzata, la mia cella era l'ultima.
Le posai sulla mia lingua, per poi ingoiare tutto con l'acqua, piuttosto calda e schifosa.
Tutto in quel posto era odioso, pure l'acqua.
Gli ridiedi il bicchiere, per poi richiudere la porta.
Mi sedetti sul letto. Se si poteva considerare come tale.
Era più un tavolo attaccato alla parete, un po' più basso, con un cuscino sopra e una coperta.
Si dormiva malissimo.
Avrei dato di tutto, purchè dormire su un bel letto caldo e morbido.
Le pillole cominciavano a fare effetto.
E in poco più di venti secondi, caddi in un sonno profondo, anche se era solo pomeriggio.
*******
"Coglioncella, su, svegliati."
La voce di Andrew mi fece svegliare.
"Che vuoi?"
Domandai con voce assonnata, mentre mi alzavo.
Aprì la porta e mi porse un piatto con purè di patate e acqua, che alla fine avrei dovuto accompagnare con le mie amate pillole.
Era l'ultimo turno, prima della notte.
Rimase appoggiato alle stipite della porta, mentre messaggiava al cellulare.
 Stavo tranquillamente mangiando, quando sentì il rumore delle porte.
C'era un nuovo arrivato.
"Sta ferma!"
Urló un guardiano.
La ragazza cominció ad urlare, e da quello che sentì, riuscì a liberarsi da lui.
Sentivo i suoi passi sul pavimento, poi si scaraventó su Andrew.
Non ero spaventata, anzi.. mi stavo divertendo.
Lei era sopra di lui, mentre gli dava schiaffi e pungi.
Andrew, provó a tenerla ferma, cominciando a imprecare.
"Levati! Pazza del cazzo!"
Urló cercando di buttarla a terra.
Continuai a ridere, in quanto non vedevo l'ora che succedesse una cosa tanto esilarante.
Adoravo già quella ragazza, sopratutto perchè aveva fatto un occhio nero all'imbecille su cui si era scaraventata.
Era molto robusta, con dei capelli marroni un po' incasinati, gli occhi verdi (da quello che avevo visto), e un grandissimo odio per quelli che la volevano mettere là giù.
Avrà avuto 20 anni, se non di più.
Non capì il motivo per la quale non aiutavano Andrew, non che mi dispiacesse.
Quando l'altro uomo tornó, le iniettó  qualcosa che la fece svenire subito.
Il ragazzo, che fino a poco fa era stato assalito, prese il mio piatto e il mio bicchiere, poi se ne andó, piuttosto incazzato, senza darmi le pillole.
Sbatterono la povera ragazza in una cella, non lontana dalla mia. E poi, silenzio.
Feci avanti e indietro per la cella, tanto per fare qualcosa, quando la luce della luna che filtrava dalla finestra, mi fece notare qualcosa.
Mi abbassai, per prendere in mano quell'oggetto.
"Le chiavi."
Sussurrai, sorridente.
Comincia a farmi film mentali sul fatto che potevo vivere una vita felice, non rendendomi conto che ero ancora chiusa nella cella.
Dovevo sbrigarmi, o potevo dire addio alla mia libertà.

 
So che, per essere il primo capitolo è corto, ma gli altri saranno più lunghi. 
Parlando della storia... come vi è sembrato il primo capitolo?
Spero davvero tanto che vi sia piaciuto; questa storia è forse una delle poche che mi piacciono e fatte da me.. e spero he vi piaccia anche a voi.
Vi prego, recensite, e se lo fate vi prego di dirmi se ci sono errori nel testo. 
Se qualcuna di voi è capace a fare banner, o conosce qualuno o un qualcosa per farli, potee avvisarmi? Graziee C:
Alla prossima xX

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***



Durante lo scontro con la ragazza, Andrew doveva aver perso le chiavi, e dato che era parecchio incazzato, immaginavo che non aveva chiuso la porta; infatti era aperta.
Quella notte decisi di scappare.
Era venerdì, quindi non c'era nessuno, a parte delle signore che erano padrone di quel posto.
Gli addetti come Andrew e quelli che guardavano le telecamere, non c'erano per tutto il weekend e il venerdì notte.
Uscì dalla mia cella, correndo verso la porta.
"Cazzo."
Sussurrai, dato che c'erano un casino di chiavi.
Ne provai circa dieci, quando trovai quella giusta.
Guardai a destra e a sinistra: via libera.
Presi le scale, che portavano al primo piano, ossia dove potevo uscire.
Percorsi il corridoio principale, quando sentì Mandy, la psicologa che parlava con un ragazzo.
Mi nascosi dietro un blocco di marmo.
Era John, il mio unico amico quando ero al piano superiore.
Quando il mio amico mi vide, capì cosa stavo facendo.
Mi fece un occhiolino, che ricambiai con un sorriso.
Corse verso la parte opposta alla mia, urlando a squarcia gola "So volaree!!"
Così facendo, Mandy lo seguì preoccupata.
Procedetti.
Andai verso il portone, da dove potevo del tutto uscire.
Quando misi piede fuori, comincia a fare piano per andare via.
Peró c'era il cancellone, e non sapevo che ci fosse.
La chiave per quello non c'era.
"Ti prego. No."
Sussurrai con voce rotta.
Peró, dato che non era molto alto, lo scavalcai. Buttando le chiavi a terra.
Dopo di chè, comincia a correre via da quel lurido posto.
Ero libera.
*************************
La notte stava lentamente passando.
Il cielo era chiaro e le stelle lo padroneggiavano.
Non mi ricordavo l'ultima volta in cui avevo visto qualcosa di così stupendo.
Continuai a camminare per una strada illuminata solo da pochi lampioni e piuttosto isolata.
Mi ero già anche abituata al cemento freddo su cui camminavo, dato che non avevo le calze.
Per non parlare del fatto che faceva parecchio freddo.
Tenevo le braccia incrociate per farmi un po' di calore, anche se la mia camicia da notte era molto leggera.
"Oh, no."
Dissi quando sentii un tuono.
E, come non detto, poco dopo cominció a piovere.
Camminai per altre due ore, da quello che sembrava.
Passava una macchina ogni tanto, ma non mi fidavo a fare l'auto stop.
A dire la verità, non mi fidavo di nessuno.
Dopo l'abbandono dei miei parenti, e  il fatto di essere stata rinchiusa per 11 anni, non riuscivo più a farmi toccare dagli altri.
Infatti in quel posto nessuno mi toccava. Per farmi delle punture ci mettevano anni e appena qualcuno osava sfiorarmi, urlavo.
Tranne con Andrew.
Non perché provassi qualcosa per lui, ma perché era l'unico mio familiare; mio cugino lontano, ecco perchè mi trattava come se fossi un'assassina, anche se lo ero..
La polizia.
"Oh cazzo."
Imprecai, cominciando a correre.
Mi avrebbero presa, mi avrebbero portata in quel posto.
E non potevo sopportarlo.
Avevo già sofferto abbastanza.
Le mie gambe stavano per cedere, non potevo farcela. E la pioggia non aiutava molto.
Trovai una casa.
La mia salvezza.
Cominciai a bussare più e più volte. Nessuno apriva.
"Porca puttana!"
Imprecai, sentendo le sirene avvicinarsi.
Stavo per ricominciare a correre, quando notai un cancelletto che portava al retro della casa.
Feci appena in tempo ad andarci, che la polizia sfrecció avanti, senza mai fermarsi.
Sospiro sollevata, riparandomi sotto una specie di ombrellone, che probabilmente serviva per il sole.
Dovevo tranquillizzarmi.
Comincia a respirare normalmente, finchè non fossi del tutto sicura che ero al sicuro; almeno speravo.
Cercai di analizzare il luogo in cui mi trovavo.
Era una villetta di due piani, con le pareti di blu scuro e le finestre bianche.
In quella casa poteva abitarci chiunque: un agente di polizia, Andrew, un pedofilo, Andrew, un vecchietto egoista oppure Andrew.
Ammetto che ero spaventata a morte che qualcuno potesse trovarmi.
Perché non doveva succedere, e non l’avrei permesso.
Avrei pregato il proprietario di aiutarmi in qualche modo.
Non potevo tornare in quel covo di pazzi, anche se era il luogo che mi si addiceva.
Smisi di pensare al manicomio e mi concentrai sul trovare qualcosa con cui coprirmi.
Finì di piovere, finalmente.
Notai che c’era un tipo di vialetto fatto con sassolini, che portava al garage, fortunatamente aperto.
Cercai una coperta o un cambio, ma l’unica cosa in grado di coprirmi era un vecchio tappeto rosso e abbastanza rovinato. Meglio di niente.
Era parecchio più grosso di me e, dato che non avevo chissà che forza, dovetti trascinarlo.
Mi sedetti davanti, circa, alla porta finestra che collegava il giardino con il salotto; mi coprì e, ricordandomi che avevo una pillola nascosta nel reggiseno, la presi per poi addormentarmi dopo poco.
HARRY'S POV:
Guardai l'orologio, che segnava le due e un quarto del mattino.
Parcheggiai l'auto in garage, per poi correre in casa al riparo dalla pioggia.
Appena misi piede in casa, scossi i capelli bagnati, togliendomi anche la maglietta e gettandola sul divano.
Mi ricordai di dover chiamare Gemma, mia sorella, per dirle che ero arrivato a casa sano e salvo.
"Cazzo."
Dissi mentre frugavo nelle mie tasche.
Il mio cellulare era in macchina.
Uscì dalla porta finestra della sala, che portava direttamente al giardino  e al garage, aprì esso notando che il cellulare era per terra, appena in tempo per non essere calpestato e rotto, per la decima volta.
Stavo per tornare in casa, quando notai un piede.
"Ma che diamine.."
Sussurrai, spostando un tappeto che   copriva quello che sembrava essere un corpo umano.
Digitai di fretta il numero di Niall.
"Hei amico, che succede?"
Mi risponde lui, con voce assonnata.
"Ho trovato un cadavere in giardino."
Dissi, non credendo alle mie parole.
"Arrivo subito."
E poi attaccó.
Dovevo farmi coraggio.
Accesi la torcia del cellulare.
Era una ragazza. Una bellissima ragazza.
Aveva i capelli mossi mori, un fisico abbastanza asciutto, non molto alta e con una faccia innocente.
Rimasi a fissarla, non sapendo se chiamare la polizia o no. Cosa che alle fine non feci.
"Harry!"
Mi chiamó Niall, entrando dal cancelletto laterale.
Raggiungendomi, fissó poi anche lui la ragazza.
"Cosa ne facciamo?"
Domandai, impassibile.
"Aspetta.."
Rispose Niall, avvicinandosi.
Le prese il polso, per poi posizionare il pollice sotto e il medio e l'anulare sopra.
"Ma che.."
"Zitto, le sto sentendo il battito cardiaco."
Mi zittì, concentrandosi.
"Harry.. è viva."
Disse, sorridendomi.
Sospirai sollevato.
La presi in braccio come una sposa, portandola dentro e facendola sdraiare sul divano.
Decidemmo di non svegliarla, si vedeva che era esausta.
Andai in camera mia, lasciando che Niall preparasse del thè caldo.
Presi un paio di pantaloni e una maglietta, che poi portai giù.
"Cosa vuoi fare con quelli eh, Hazz?"
Sorrise divertito.
"Uhm, avevo intenzione di cambiarla ma non credo sia una bella idea, forse è meglio se chiamo Gemma.."
Decisi, appoggiando i vestiti su una poltrona.
Coprì la ragazza con una coperta, raggiungendo Niall in cucina.
"È carina."
Disse dando un occhiata alla sala.
"L'ho notato."
Dissi sorridendo.
Era proprio una bella ragazza, ma con una storia abbastanza brutta, a quanto pareva dalla faccia e da com'era conciata.
Presi il telefono, mandando un messaggio a mia sorella.
// Hei Gemma, devi venire subito da me. Ho un problema e mi servi tu. -Harry xX //
"Che ne farai?"
Chiese Niall, sorseggiando il thè.
"La violento"
Risposi sarcastico.
"Ma secondo te?!"
Continuai ridendo.
"Che ne so io! Sai.. non mi capita tutti i giorni di vedere una ragazza dormire nel mio giardino!"
Si difese.
"Idiota."
Sussurrai, in modo che potesse sentirmi.
Restammo a parlare della serata appena passata.
Eravamo andati ad una festa in città.
Con noi c'erano anche gli altri tre nostri amici e mia sorella, che era preoccupata del fatto che non riuscissi ad arrivare a casa. E non ero neanche tanto ubriaco!
Dopo mezz'ora passata in uno stato di dormiveglia, io e Niall sobbalzammo al suono del campanello.
"Hei!"
Mi salutó Gemma, sorridendomi.
"Che succede?"
Chiese cominciando ad essere preoccupata.
"Vedi..."
Cominciai.
"Harry ha trovato una ragazza nel suo giardino."
Finisse Niall, lasciando mia sorella a bocca aperta.
"Cosa?!"
Esclamó strabuzzando gli occhi.
Niall le raccontó tutto, dato che per me sembrava solo un sogno.
Ero stanco da fare schifo. Mai stato così; era assolutamente colpa di Jennifer. Quella specie di troia che mi aveva tradito.
Stavo da schifo da quando avevo scoperto tutto, ed era passata una sola settimana!
Se solo avessi visto quel coglione di Matt, lo avrei pestato a sangue.
Nessuno poteva portarmi via la mia ragazza, anche se era stata lei stessa a tradirmi ma.. "Fanculo a tutto." pensai.
"Harry, ci sei?"
Domandó Niall, scuotendomi una mano davanti alla faccia.
Annuì, notando che i due ragazzi erano preoccupati per me.
Sapevano quanto ci tenessi a Jennifer, e che stavo passando un momento abbastanza triste quanto incazzato.
"Ragazzi, dovete andare un attimo in cucina. Questa ragazza è tutta bagnata, rischia di ammalarsi gravemente. Quindi devo cambiarla."
Entrambi annuimmo, recandoci in cucina.
BETHANY'S POV:
Aprii gli occhi.
Mentre cercavo di ricordare gli avvenimenti della giornata precedente, sorrisi.
Ero libera, non potevo crederci.
Peró, quando notai di non essere più in giardino, mi resi conto di trovarmi in casa, su un divano.. e avevo una maglietta a maniche lunghe molto grande per me, altrettanto per i pantaloni blu che mi arrivavano alla caviglia, e quelli non erano i miei vestiti.
Alzandomi in piedi, mi recai in quella che credevo fosse la cucina.
"C-chi sei?"
Domandai ad un ragazzo girato verso i fornelli, che appena mi sentì sobbalzó.
Potei finalmente vedere la sua faccia.
Era un ragazzo abbastanza alto, sicuramente più di me, aveva i capelli ricci e mori. Ma la cosa che mi colpí di più, furono i suoi occhi e il suo sorriso.
Aveva due occhi che erano stupendi, di un verde cristallino che ti faceva gelare il sangue nelle vene, e un sorriso mozza fiato accompagnato da delle dolcissime fossette.
Era bellissimo.
"Sono Harry."
Rispose, con una voce profonda ma allo stesso tempo dolce.
"E tu?"
Continuó, sorridendomi.
"M-mi chiamo Bethany."
Risposi con il cuore a mille.
Quando mi porse una mano che avrei dovuto stringere, mi allontanai subito.
"N-non toccarmi."
Dissi con la voce rotta.
Subito si ritrasse, con uno sguardo preoccupato.
"Vuoi mangiare?"
Chiese guardandomi con la coda dell'occhio e un sorriso gentile in faccia.
Cosa rispondevo?
E se sapesse già chi ero, da dove ero scappata e voleva riportarmi in manicomio?
"Bethany, giusto?"
Continuó, mettendo il bacon in un piatto, se il mio naso non si sbagliava.
Annuì.
"Non voglio farti del male, va bene? Non so da dove vieni o chi sei, voglio solo essere gentile. Lo giuro."
Aveva un tono di voce così calmo e gentile mentre mi guardó, era affidabile.
"Si grazie.. Mi andrebbe di mangiare."
Risposi sedendomi a tavola.
Fece un ampio sorriso, per poi porgermi un piatto con bacon e uova.
"Cosa vuoi da bere? Ho l'acqua, il latte e.."
"Dell'acqua va più che bene."
Provai a sorridere.
Dopo poco si sedette difronte a me, poggiando sul tavolo un bicchiere d'acqua e uno con del succo.
Guardai le posate.
Era così tanto tempo che non le usavo.. Poteva sembrare una cosa stupida da pensare in quel momento, ma ero felicissima.
Notai che Harry mi guardava con uno sguardo piuttosto curioso.
"Sembra che non hai mai visto un coltello e una forchetta."
Disse con un pizzico di ironia.
"Lo so.."
Sussurrai abbassando lo sguardo.
Tagliai un pezzo di bacon, e quando lo misi in bocca, mi venne voglia di piangere dalla felicità.
Erano esattamente 11 anni che non mangiavo qualcosa di così buono.
Mi era mancato cosí tanto.
Ricordai mia madre ai fornelli, quando cucinava la mattina, amava fare anche lei quel tipo di colazione.
Ne presi un altro pezzo, per poi cominciare a mangiare con un po' di velocità.
Stavo morendo di fame.
"Bèh, si vede che avevi fame."
Harry prese i nostri piatti, poggiandoli sul lavandino.
Rimasi immobile sulla sedia, non sapendo che fare o dire, così osservai la cucina.
A confronto della casa moderna, la cucina era fatta di legno, a parte il tavolo.
Era simile alla mia, tranne che casa mia era fatta tutta di legno, nel mio piccolo paese in collina, tutti avevano le case così.
Mi ricordai di me e di mio fratello Robbie, che ci nascondevamo dentro l'armadio di Rachel, che poi scappava sempre dalla mamma gridando "Ci sono i mostri nell'armadio!".
Mi mancava quella scimmietta.
Appena sentì una mano poggiarsi sulla mia spalla, urlai, mentre saltavo giú dalla sedia.
"Ehi, ehi. Calma!"
Mi dissi a voce alta un ragazzo.
Era alto quasi quanto Harry, biondo e con due occhi color cielo.
"C-chi sei?"
Chiesi impaurita, camminando indietro.
Lui si avvicinó di più.
Mi sedetti a terra, tenendo la testa fra le ginocchia.
"Niall!"
Lo sgridó Harry.
"Che ho fatto?!"
Domandó il ragazzo, con voce parecchio agitata.
Sentì il rumore di un lieve schiaffo, e il biondo rispondere "Ahia!".
Alzai di poco la testa, notando i due ragazzi fissarmi.
"Che v-volete da me?"
Chiesi cominciando a piangere.
Ero spaventatissiva.
Nonostante Harry era stato molto gentile, non sapevo chi realmente fosse.
"Bethany, stai tranquilla."
Mi sussurrà Harry, dolcemente.
"Vuoi farti un bagno caldo?"
Continuó, proponendomi quella fantastica idea.
"Posso?"
Sussurrai timidamente, asciugandomi le lacrime.
"Se ti fa stare meglio, ovviamente."
Mi tese sua mano, che afferrandola mi fece tirare su.
"Ti lascio con Niall mentre ti preparo la vasca, va bene? Fidati di lui, non è cattivo."
Disse guardando il ragazzo, che mi rivolse un angelico sorriso.
"Voi non.. non volete farmi del male.. vero?"
Chiesi prima che Harry se ne andasse.
"No, assolutamente no."
Mi rispose con una faccia molto seria, poi sostituita da un sorriso.
Rimasi sola con Niall.
Sedendomi dov'ero prima, notai che il biondo si stava facendo una grossa quantità di cibo.
Dopo poco la cucina fu invasa da un'ondata di odore di bacon, quel ragazzo non aveva limiti!
Lo osservai mentre mangiava, o meglio dire, si ingozzava.
Si vedeva che aveva una vita felice.
E sicuramente non si sarebbe mai permesso di fare del male a qualcuno. Mi potevo fidare anche di lui, anche se non potevo essere del tutto cerca che fosse tanto buono..
"Che c'è?"
Riuscì a capire, dato che aveva la bocca piena non era tanto facile capire cosa dicesse.
"Niente."
Risposi trattenendomi del ridere.
Era troppo buffo.
"Bethany."
Sobbalzai leggermente, quando Harry mi chiamó.
"La vasca si sta riempendo, ma se vuoi cominciare ad andare, il bagno è al piano superiore, seconda porta a sinistra."
Disse, mentre si sedette vicino all'amico che stava ancora mangiando.
 "Dio, Niall, fai schifo."
Rise dandogli una leggera gomitata, per poi ricevere una smorfia dal biondo.
"Aspetto ancora un po'.."
Dissi a bassa voce.
Harry mi sorrise, annuendo.
Aveva un sorriso stupendo. Sembrava il classico ragazzo inglese a cui tutte andavano dietro, e secondo me era così; lo stesso per Niall.
Notai che la maglietta che Harry aveva addosso, era simile alla 'mia', a differenza che la sua era bianca e quella che indossavo io blu.
"Chi mi ha cambiato?"
Domandai preoccupata per via della possibile risposta.
Solo il fatto che loro mi avessero vista senza vestiti mi faceva venir voglia di piangere...
"È stata mia sorella, Gemma. Non mi sembrava giusto nei tuoi confronti."
Mi riassicuró il riccio.
Sospirai sollevata, sussurrando: "Grazie al cielo."
"Allora, Bethany.. Da dove vieni?"
Disse Niall, ingoiando l'ultimo boccone.
"Io.. Ho paura."
Risposi con un sussurro.
"Di cosa?"
Si vedeva che Harry era preoccupato e parecchio curioso.
Ma che potevo dirgli?
Che ero una pazza, che aveva assassinato la sua intera famiglia e che era appena fuggita da un manicomio? Mi avrebbero subito consegnata.
Continuavano a fissarmi, in attesa di una risposta.
Mi alzai, correndo su per le scale e chiudendomi in bagno.
Avevo troppa paura per parlarne. 

 
Eccomi con il secondo capitolo!
Come vi sembra?
Spero che vi piaccia perchè mi sto impegnando molto a scriverla bene, sperando che i tempi verbali siano giusti e che non ci sia nessun errore.
Comunque.. ho visto che la sgtoria è stata messa tra le preferite e tra le seguite, ma neanche una recensione.. Quindi, sperando che vi sia piaciuto, mi lasciate delle recensioni? 
Grazie, alla prossima xX
Lei è Bethany Wilson, interpretata da Shelley Hennig. 

Lui è il nostro amato Harry**
Ed infine, Andrew, cioè Daniel Sharman 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***



HARRY'S POV:
Bethany era ormai in bagno da più di due ore, e mi stavo preoccupando.
Quella ragazza era spaventata a morte. Ma da cosa? O da chi?
Dovevo saperne di più. Doveva essere aiutata.
Dopo aver salutato Niall, mi diressi al  bagno, dove Bethany si era rinchiusa.
Bussai un paio di volte.
"Bethany, ascoltami.. Tu puoi fidarti di me, non aver paura. Non potrei mai farti del male. Voglio solo aiutarti."
Misi la mano sulla maniglia e, con mia grande sorpresa, era aperta.
La vasca era mezza piena, ma lei non c'era.
Sentii dei singhiozzi. Vidi la ragazza seduta in un angolino, a piangere.
Mi avvicinai piano, cercando di bon spaventarla.
"Bethany.."
Le spostai un ciuffo che le cadeva sulla faccia.
"Tu e Niall siete stati cosí dolci con me.. Ma se ti dicessi la verità, mi consegneresti a loro e io non posso tornarci."
Disse mentre altre lacrime le rigavano il viso.
"Non devi dirmi subito il motivo, va bene? Ora chiamo mia sorella che ti porta un cambio degno per una ragazza. Ci stai?"
Chiesi guardandola con dolcezza.
"Grazie."
Sussurró con un sorriso triste.
Quella ragazza mi faceva troppo pena.
"Sei troppo bella per piangere."
Appena mi resi conto di ció che avevo detto, mi ritrovai le sue braccia intorno al collo.
Ricambia l'abbraccio, posando una mano sui suoi capelli.
Dopo poco si staccó.
"Scusami, io non volevo, solo che.."
"Tranquilla."
Dissi aiutandola ad alzarsi.
Bethany avrà avuto un passato a dir poco orrendo. E da quanto si capiva, non si fidava molto della gente.
C'era qualcosa che teneva dentro e di cui doveva liberarsi; io l'avrei aiutata.
*************
BETHANY'S POV:
'Sei troppo bella per piangere.'
Quella frase continuava a girarmi per la testa.
Nessuno mi aveva mai detto una cosa così dolce.
Nessuno mi aveva mai parlato con quel tono, prima che uccidessi la mia famiglia.
Non potevo credere di averlo abbracciato; Dio, gli abbracci mi mancavano così tanto.
Rimasi seduta sul divano, con Harry, ad aspettare sua sorella che aveva chiamato da due minuti.
"Perchè abiti così lontano dalla città?"
Domandai, non sapendo di cosa parlare.
Harry sembrava un ragazzo molto festaiolo, peró abitava a circa venti minuti dalla città.
"Prima avevo un appartamento in città, ma ho decido di trasferirmi qua. Posso farci di tutto, e mi piace stare lontano da tutto il resto."
Casa sua mi ricordava tanto dove abitavo io. Era un posto stupendo.
Tutta natura. Tutto perfetto.
"E tu, dove vivi?"
Quella domanda mi prese alla sprovvista.
Cosa rispondevo? Che da undici anni vivevo in un manicomio dato che avevo ucciso la mia famiglia?
Quel problema non mi permetteva di rispondere a nessuna delle sue domande.
Dove vivevo, se ero figlia unica o no, se avevo un ragazzo, come andavo a scuola, non potevo rispondere a niente.
A salvarmi, fortunatamente, fu il campanello.
"Vado ad aprire."
Disse Harry dirigendosi all'entrata.
"Ciao fratello."
Una voce femminile salutó Harry, che ricambio con lo stesso saluto.
Si diressero in sala, dove stavo seduta sul divano.
"Ciao Bethany, sono Gemma."
Mi porse la mano, che peró non strinsi.
"A problemi di fiducia."
Rispose Harry, sussurrando.
La ragazza annuì.
Mentre si sedeva accanto a me, potei notare la loro somiglianza.
Gemma era la versione femminile di Harry.
Avevano lo stesso identico sorriso e anche i lineamenti della faccia.
"Ora, mentre Harry va a fare delle commissioni, io resto qui con te e ti do una sistemata, va bene?"
Domandó sorridendo.
Potevo fidarmi?
"Bethany, fidati di lei."
Harry, che era rimasto dietro il divano, mi sorrise con una dolcezza incredibile.
Annuì timidamente.
"Io vado."
Disse poi, dando un bacio sulla guancia a me e a sua sorella.
Quel gesto non me lo aspettavo, infatti mi sentì bruciare.
Appena Gemma volle toccarmi i capelli, mi spostai.
"Bethany, fidati di me."
Mi incitó con un sorriso.
"Scusa."
Dissi a bassa voce.
"So che quello che ti sto per dire sarà difficile da fare, peró devi dirmi chi sei e la tua storia."
La tristezza mi invase tutto il corpo.
Ma avevi bisogno di parlarne con qualcuno.
"Se io... ti dicessi la verità, tu mi consegneresti a loro.."
Sentì i miei occhi bruciare, da lì a poco sarei scoppiata a piangere.
"Non lo faró. Promesso."
Mi prese la mano, stringendomela con tenerezza.
"Ieri notte sono scappata dal MadHouse, perchè per sei anni mi hanno rinchiusa lì.."
Cominciai.
"Come? E perchè?"
Insistette, con voce curiosa e preoccupata.
"La notte del 21 dicembre 2008 ho... ucciso la mia famiglia. In realtà non mi ricordo di averlo fatto. Ma quando mi svegliai... mi trovai la e mi dissero che avevo fatto una strage. Avevo solo uncidi anni, non so perchè ma non ricordavo niente. A volte sono del tutto sicura che non ho ucciso la mia famiglia; ma gli altri credono di si perchè in quel periodo litigavo molto con i miei genitori.."
Scoppiai a piangere e, improvvisamente, Gemma mi abbracció.
Non potei credere a quel gesto.
Un'altra persona mi avrebbe portata subito da dove ero scappata.
Invece lei mi aveva abbracciato.
Sciolsi l'abbraccio, guardandola curiosa.
"Qualcuno ha ucciso la tua famiglia e ti ha dato la colpa a te.’’
Per un attimo mi sentì sollevata.
"Come puoi esserne certa?"
"Bethany, sai quante volte sono successe queste cose? La gente puó farlo per soldi, amore, vendetta e anche per divertimento. Il mio sesto senso dice che tu, a quell'epoca ragazzina di undici anni, non hai ucciso la tua famiglia, nonostante non ci andassi molto d'accordo."
"Bèh, allora è solo il tuo di sesto senso, dato che altre trecento persone pensano che io sia una pazza psicopatica."
Dissi scuotendo la tesa.
"Tu sei innocente. Ma qualcuno ha fatto credere che eri stata tu."
Confermò, seriamente.
L'abbracciai.
"Grazie."
Mormorai al suo orecchio, mentre ricambiava l'abbraccio.
"Ora andiamo a sistemarti, che soffro solo a guardarti."
Scoppia a ridere.
Mi prese per mano, prendendo un borsone e portandomi al piano superiore, precisamente in bagno.
"Fatti un bagno veloce, intanto io ti preparo i vestiti."
Annuii.
Gemma chiuse la porta, lasciandomi sola.
Mi tolsi i vestiti di Harry, che avevano un profumo buonissimo.
Mi guardai allo specchio.
"Ci sei riuscita, Bethany."
Dissi piangendo quasi dalla felicità.
Era tutti così bello.
Gemma mi aveva dato una speranza. La speranza di avere una vita normale, sapendo di non essere stata io ad uccidere la mia famiglia.
Potevo togliermi quell'orrendo peso dal cuore.
***************
Gemma mi aveva lasciato l'intimo in bagno, fortunatamente.
Mi asciugai e lo misi subito, dopo di ché la raggiunsi in una camera da letto.
"Eccomi."
Dissi notando che stava tirando fuori delle cose dal borsone.
"Perfetto! Allora, cominciamo con la ceretta!"
Disse, tutta pimpante, girandosi.
Quando mi guardó, notai che il suo sguardo si fece triste.
Mi guardai il corpo, ero piena di cicatrici.
Sulle braccia, sulle cosce e sulla pancia.
"Bethany.."
Delle lacrime le scesero dagli occhi.
"Non potevo sopportare tutto quel dolore. Una volta stavo anche morendo..."  
Si fiondó da me, abbracciandomi forte.
"Gemma, non piangere. Ora sto meglio."
Cercai di consolarla.
"Tu non.. non ti meriti tutto questo."
Si staccó dall'abbraccio, asciugandosi le lacrime.
Non sapevo che rispondere.
Le squilló il cellulare.
"Pronto."
Rispose tirando su col naso.
"Si Harry, tutto bene. Che vuoi?"
Allontanó il cellulare dall'orecchio, passandolo a me.
"Uhm.. pronto?"
"Bethany, ascolta, a te va bene se sta sera invito dei miei amici? Sono brave persone, ma se non vuoi possiamo fare qualcosa io e te, tipo un film e della pizza."
Il fatto che avesse chiesto il permesso a me, mi riempiva di felicità.
"Mi ci vuole proprio incontrare altre persone."
Dissi compiaciuta.
"Grandioso! Ci vediamo piú tardi, bella."
E attaccó.
Rimasi senza parole.
Diedi il cellulare a Gemma, che era rimasta ferma ad osservarmi con un sorriso mischiato alla dolcezza e alla tristezza.
"Ha detto che sta sera invita degli amici."
Avvisai.
"Posso anche truccarti e vestirti! Evvai!"
Disse mettendosi a saltellare.
Scoppiai in una fragorosa risata.
********
Gemma aveva detto che non potevo guardarmi allo specchio durante la 'trasformazione', come la chiamó lei.
Nelle ore precedenti, scoprì il dolore delle cerette e che Gemma era una gran chiacchierona. Peró mi divertì molto.
Parlammo di me, di come avevo fatto a passare sei anni rinchiusa in quel posto orrendo e parlammo di lei, innamorata pazza di Niall.
Secondo me, insieme stavano benissimo.
"Allora, Bethany Wilson, sei pronta a vedere una nuova e più bella ragazza?"
Domandó, con le mani sui miei occhi.
"Si."
Dissi decisa.
"Uno, due e tre!"
Mi tolse le mani.
Guardandomi allo specchio, non mi riconobbi.
Mi aveva sistemato le sopracciglia, poi mi aveva tagliato i capelli pieni di doppie punte e.. Non ero più io!
Ma ero migliore.
Per quella sera, mi aveva messo un vestitino azzurro che riusciva a coprirmi le cicatrici sulle cosce, stretto in vita e con la scollatura a cuore, per le braccia mi aveva fatto mettere una giacchetta nera, non molto pesante e le scarpe erano nere con il tacco, ma non tanto alte.
Per finire, mi aveva truccato con un po' di matita, mascara ed eyeliner.
Secondo me era tutto esagerato, dato che non saremo usciti, almeno speravo.. Peró lei aveva insisto.
Gemma, invece, indossava un abito lungo tutto di seta color rosa chiaro, con delle scarpe col tacco bianche e un po' più di trucco rispetto a me.
Il campanello suonó.
"Io vado ad aprire, quando ti chiamo scendi. Voglio vedere la faccia di Harry!"
Mi diede un bacio sulla guancia per poi scendere le scale.
Udì delle voci, saranno stati un paio di ragazzi.
"Bethany!"
Gemma mi chiamó.
Mi guardai allo specchio, sospirai e andai.
In quel momento la mia paura piú grande erano i tacchi.
Non ci avevo mai camminato con quelli.
Quando mi resi conto di aver definito "camminare sui tacchi" la mia più grande paura, mi misi a ridere.
Per una come me, che era scappata da un manicomio, la paura più grande doveva essere il fatto che potevano trovarmi.
"Basta pensare al passato."
Dissi a me stessa.
Scesi le scale, non lasciando il corrimano.
Quando Harry mi vide, rimase senza parole.
"Sei bellissima."
Mi prese la mano, baciandone il dorso.
Arrossì a quel gesto.
Lasciandomi la mano, atto che mi rattristó, mi accompagnó in salotto, dove i suoi amici si erano accomodati.
"Ragazzi, lei e' Bethany."
Disse Harry, presentandomi.
Vidi Niall, accanto a un ragazzo con i capelli castani e due occhi color nocciola che erano bellissimi.
"Piacere, Liam Payne."
Si presentó.
Era alto poco più' di me, indossava una maglietta bianca con sopra una giacca di jeans, pantaloni leggermente a vita alta e scarponcini.
"Zayn Malik."
Un ragazzo alto, snello e vestito per la maggior parte di nero, mi sorrise.
Aveva i capelli mori, con degli occhi indescrivibili.
"Louis William Tomlinson."
Si presentó, l'ultimo ragazzo.
Si vedeva che era uno che sapeva far ridere.
Per non parlare della sua bellezza; aveva i capelli marroni, portati di fianco e i suoi occhi erano troppo belli, come quelli di Niall ed Harry, ossia molto chiari, ma tutti e tre avevano una tonalità diversa.
"Ciao, Bethany."
Mi salutó Niall, con un cenno.
"Bethany Katy Wilson."
Dissi timidamente, sentendo gli occhi di tutti puntati su di me.
Tutti che mi guardavano.
Il panico cominciava a impossessarsi di me.
"Perchè mi fissano? Sanno chi sono e da dove vengo? Sanno che ho fatto? Sanno che sono un assassina?"
Quelle domande continuavano a ronzarmi in testa.
Quando Harry mi prese la mano, notando il mio disagio, sentì il battito cardiaco diminuire.
Lo guardai, non capendo come avesse fatto.
Ero una delle persone più nervose a questo pianeta, per tranquillizzarmi ci volevano medicinali, e a lui era bastato solo un contatto.
Mi sorrise dolcemente, facendomi segno di sedersi accanto a lui, sul divano.
**************
Finalmente, dopo parecchio tempo, quella sera mi divertì.
Non mi ero messa a urlare quando qualcuno mi toccava; ovviamente la mia paura c'era ancora, peró la lasciai un po' andare.
Tutti i ragazzi erano davvero divertenti.
Liam era di una dolcezza infinita, Niall era il solito che si mangiava un casino di roba, Louis era il piu' divertente ma era anche piuttosto serio quando ce n'era bisogno, Zayn all'inizio sembrava parecchio chiuso, ma alla fine si dimostrò molto intelligente e aperto. Poi c'era Harry... e lui era stupendo.
Ogni tanto ci scambiavamo dolci sorrisi, a volte mi sentivo mancare il fiato.
"Ragazzi, c'è una festa in città sta sera. Ci andiamo?"
Propose Louis.
Stavo per accettare, quando mi ricordai della mia reputazione.
Non potevo uscire.
HARRY'S POV:
Notai che Beth diede uno sguardo preoccupato a Gemma.
"Io.."
Cominció a dire.
"Io e Bethany restiamo a casa."
Si affrettó a dire mia sorella.
Perchè quello sguardo?
Cosa nascondevano?
Qualsiasi cosa fosse, dovevo scoprirla, anche se con del tempo.
"No, Gemma. Staró io a casa con Beth."
Ribadii.
Mia sorella aveva passato tutta la giornata con lei, e volevo conoscerla meglio.
Bethany mi guardó, con uno sguardo curioso, che ricambiai con un sorriso.
In poco tempo, in casa rimanemmo solo noi due.
"Ti darei la camera degli ospiti, ma manca un letto."
"Non fa niente, dormiró sul divano."
Si affrettó a dire.
Non l'avrei mai lasciata in salotto a dormire.
"Non se ne parla. Tu dormirai in camera mia."
La vidi un po' a disagio, forse per il tono che avevo usato. Non era cattivo, ma era piuttosto forte.
"Scusami."
Dissi avvicinandomi a lei.
Mi fece un lieve sorriso, per poi girarsi e andare al piano superiore.
Dovevo avere un po' piu' di tatto, dato la sua sensibilità.
Stavo per salire e andare da Beth, quando il campanello suonó.
Sbuffando, andai ad aprire.
"Ciao, Harry."
Cosa ci faceva lei a casa mia?
"Posso entrare?"
Stavo per dirle di no, ma entró.
"Cosa vuoi, Jennifer?’’
Chiesi, con un tono abbastanza incazzato.
La ragazza si avvicinó, e con fare sensuale, al mio orecchio sussurró: "Voglio te."
L'allontanai, ridendo in modo sarcastico.
Alzó gli occhi al cielo, come se fosse colpa mia.
"Oh, Harry. Non dirmi che sei ancora incazzato per quella storia. Io ho chiuso con lui, voglio solo te."
Non mi interessava, mi aveva tradito. Non c'erano scuse per quello.
"Non me ne frega un cazzo, Jennifer. Io ti ho amata con tutto il mio cuore. E tu che fai? Vai a letto con il primo che passa, e poi pretendi che io ti perdoni?"
Domandai sarcastico.
"Tu mi ami. Non negarlo. E poi.. non mi vuoi più? Tutte le cose che abbiamo provato... Dai, Hazz."
"Non chiamarmi così!"
Dissi alzando la voce.
"Ti amo."
Quella ragazza era una bugiarda.
Avevo fatto di tutto per lei, le avevo dato tutto l'amore possibile. Ma non le bastava.
Avevo persino litigato con le persone che amavo veramente, tipo Gemma, i miei genitori e i miei migliori amici.
"Tu ami solo il nostro sesso."
Sputai, disgustato dalla verità.
Si avvicinó a me, con uno sguardo malizioso.
"Un bel sesso."
Mi toccó il petto, trascinando la mano fino al basso ventre.
Feci avvicinare le nostre facce.
"Mi hai incastrato una volta."
Cominacia, parlando a bassa voce.
"Non ci sarà una seconda volta."
Le presi la mano, e la spinsi all'indietro, facendola cadere apposta sul divano.
Rimase ferma, con un'espressione confusa e arrabbiata.
"Ora, esci da casa mia. Puttana."
Dissi prendendole la borsa e dandogliela.
"Non sai che errore hai commesso!"
Urló.
Risi amaramente, poi andai ad aprire la porta.
"Questa me la paghi."
Disse, per poi andarsene.
Passandomi una mano tra i capelli, mi girai, sobbalzando quando vidi Bethany.
"Bella.. era la tua ragazza?"
Domandó, con un pizzico di tristezza.
"Ex ragazza. Mi ha tradito e io non voglio piú averci a che fare."
Risposi, sorridendole.
"A proposito di prima, io.."
"Harry, non devi scusarti. Devo smetterla di essere così."
L'ultima frase sembrava che la dicesse più a se stessa, che a me.
"Bei vestiti."
Dissi ridendo.
Aveva il mio pigiama e le stava piuttosto grande, peró la rendeva ancora più dolce.
"Si, uhm.. Gemma ha detto che non.. che non aveva un suo pigiama e che.. p-potevo usare il tuo. Ma se non vuoi, io posso.."
Le andai vicino, spostandole una ciocca che le cadeva sul viso.
"Sei dolce, sai?"
Quando la mia mano le toccó il viso, mi meraviglia del fatto che non si fosse spaventata.
La guardai negli occhi, notando che stava facendo lo stesso.
Era così bella.
BETHANY'S POV:
Era così bello.
I miei occhi non volevano staccarsi dai suoi; erano di un verde brillante e profondo.. ero incantata.
Notai che guardó le mie labbra, così feci lo stesso e me ne pentì subito.
Aveva delle labbra così morbide solo a guardarle.
Quando si passó la lingua tra le labbra, mi sentii mancare.
I miei battiti acceleravano mentre si avvicinava.
Stava per baciarmi. Non ci potevo credere.
Quando poi, il cellulare suonó.
Harry, sbuffando incazzato, si allontanó, tirando fuori il telefono.
"Pronto."
Rispose incazzato.
Dopo poco, a quanto pareva dalla sua faccia confusa, avevano attaccato.
"Chi era?"
Domandai.
"Un tipo. Mi ha detto che verrà per vendicarsi, dato che quella troia di Jennifer gli ha detto che l'ho picchiata."
Mise il cellulare in tasca, poi tiró un pugno al muro, che mi spaventó parecchio.
"Non la sopporto."
Urló quasi.
Si sedette sul divano e io di fianco a lui.
"Dai, Harry.. È tutto okay."
Dissi sorridendo.
"Con i miei ho chiuso i rapporti per colpa di Jennifer. Ho quasi perso i miei migliori amici per colpa di Jennifer. Lei mi sta rovinando la vita."
Non potei fare a meno di trovarlo divertente, così mi misi a ridere.
"Non è divertente."
Rispose serio.
"Harry, hai esagerato. Non ti sta rovinando la vita. Con i tuoi genitori puoi aprire di nuovo i rapporti e hai ancora i tuoi migliori amici."
Dissi sorridendogli.
Ma lui fece tutt'altro.
"Tu non capisci!"
Si stava comportando da bambino!
Non poteva sapere ció che avevo passato io, non sapeva com'era rovinata la mia di vita.
"Harry, capisco. E non sai quanto."
Risposi tranquilla.
"Dai, dimmi cosa capisci!"
Stavo per scoppiare, e non avevo voglia di piangere davanti a lui.
Così, feci scena muta, soffocando una risata.
"Visto? Non capisci!"
Di scatto mi alzai in piedi; mi aveva fatto incazzare.
"Non capisco?! Tu vuoi dire a me che non capisco?! Harry, cazzo, tu non mi conosci. Non sai che inferno ho dovuto passare per sei anni! Non sai quante volte io abbia provato ad uccidermi! Tu non conosci il mio passato! Non sai un cazzo! Se solo sapessi cosa ho fatto nel mio passato, ti verrebbe voglia di uccidermi, mi odieresti a tal punto da consegnarmi alla polizia o riportarmi al manicomio!"
Mi fermai per prendere fiato, e intanto le lacrime cominciarono a scendere copiose sul mio viso.
"Tu hai una famiglia che ti ama, degli amici che ti vogliono bene, una sorella che ci tiene a te in un modo incredibile e io... io non ho niente... ormai mi capita di non ricordare il viso dei miei fratelli, o le loro voci.."
Le ginocchia cedettero, ma Harry mi prese in tempo per non farmi cadere e farmi male.
Stavo malissimo.
Avevo detto la verità, e dirla mi faceva stare peggio. Anche perchè in quel momento c'era Harry con me e aveva ascoltato tutto...
"Shh."
Mi culló tra le sue braccia forti.
"Mi dispiace, Bethany. Mi dispiace così tanto."


 
Ecco il terzo capitolo!
Volevo dirvi che nel primo capitolo, Bethany dice che l'omicidio avvenne nel 2003, ma in realtà sarebbe nel 2008. Scusatemi, ma non sono una genia in matematica..
Comunque, ora anche Harry la varità. Cosa farà, secondo voi? 
E Beth come vi sembra?
Spero in delle recensioni c: 
Ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite/preferite / ricordate e chi ha recensito. 
Alla prossima xX

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


HARRY'S POV:
No, lei non poteva aver ucciso la sua famiglia.
Lei non poteva essere un'assassina.
Lei non poteva aver tolto la vita a delle persone.
Non era capace a fare del male alla gente.
Lei non era pazza.
Non lo credevo possibile.
E non era possibile.
"Piccola.."
Dissi mentre era ancora tra le mie braccia.
Si allontanó di poco, permettendomi di vederla in faccia.
Aveva tutto il trucco sbavato e stava ancora piangendo.
"..Harry, so che.. vuoi saperne di più. Peró tu... tu mi odieresti e io... io non voglio perderti e... neanche ritornare al MadHouse.."
Disse tra un singhiozzo e l'altro.
L'accarezzai dolcemente, cercando di farla tranquillizzare.
"Non devi parlarmene subito, okay? E voglio che tu sappia che non ho paura di te."
Le dissi, sperando che ci avrebbe creduto, dato che era la veritá.
Bethany annuì.
La presi in braccio, per poi salire al piano di sopra.
Facendo attenzione, la misi nel letto in camera mia.
"Resti con me..?"
Domandó con uno sguardo troppo dolce.
Come potevo dirle di no?
E poi avevo voglia di starle vicino, per farle sapere che si poteva fidare di me e anche perchè io non l'avrei abbandonata.
Quando mi vide togliermi le scarpe, si spostó lasciandomi spazio.
Appena fummo entrambi nel letto, le avvolsi un braccio intorno alla vita, tirandola leggermente a me.
Bethany doveva essere aiutata.
Io l'avrei aiutata.
*********
La luce mi costrinse ad aprire gli occhi.
Mi trovavo a pancia in su, con la testa di Beth sul mio petto.
Era così dolce.
Chi mai poteva credere che lei, ragazza più sensibile e bella sulla terra, potesse essere un'assassina?
Io no di certo. Non lo credevo e non l'avrei mai creduto.
Bethany non avrebbe mai commesso quella strage; qualcosa doveva essere accaduto, qualcun'altro aveva ucciso la sua famiglia per darle la colpa. Oppure qualcosa di simile. Ma lei non era colpevole.
"Harry.."
Sussurró con voce stanca.
"Si, Beth?"
"Che ore sono?"
Domandó, stando ancora nella stessa posizione.
"Le undici, credo."
Risposi accarezzandole i capelli.
"Sono fortunato ad aver trovato te."
A ció che avevo detto, alzó la faccia facendomi notare le sue guance leggermente rosse.
Mi girai su un lato, cosa che fece pure lei quando si sdraiò sul letto.
"Facciamo colazione?"
Sussurrai, guardandola negli occhi.
"Certo."
Sorrise, per poi alzarsi e andare verso la porta.
"Aspetta."
Dissi alzandomi.
"Mettiti in piedi sul letto."
Aggrottando le sopracciglia, fece ció che le dissi.
"Ora aggrappati."
Continuai, facendole segno di mettersi sulla mia schiena.
"Harry, ma sei sicuro?"
Chiese con una piccola risata.
"Sicurissimo."
E poi salì.
"Ora, mia piccola scimmietta, andiamo a fare la colazione."
Tra una risata e l'altra, scendemmo in cucina.
Il modo in cui rideva mi piaceva un casino; la sua era una risata dolce e vera.
"Fammi scendere!"
Protestó cercando di farmi mollare la presa sulle sue mani.
"Tentativo fallito, piccola scimmia."
Dissi scuotendo la testa.
"Dammi un bacio sulla guancia e ti faccio scendere."
"Ma non vale!"
Disse sbuffando, per poi fare una piccola risata.
"Sto aspettando."
Dopo un suo "idiota", sentì le sue dolci labbra sulla mia guancia.
Aveva un modo di baciare così... innocente e gentile.
"Ora fammi scendere."
Mise le mani tra i miei capelli, tirandoli leggermente.
"Uhm.. Okay dai."
E scese.
Mi rivolse un sorriso che mi riempì di felicità.
 "Cosa facciamo per colazione? Non voglio il bacon."
Fece la faccia triste, facendo il labbruccio.
"Visto che alla mia piccola non va il bacon, che ne dici dei cupcake?"
"I cupcosa?"
Domandó incuriosita.
Non potevo crederci, non conosceva i cupcake.
"Davvero non sai cosa sono?"
Chiesi retoricamente.
Scosse la testa, aspettando che le spiegassi cosa fossero.
"Ora vedrai."
Comincia ad aprire i mobili, cercando gli ingredienti.
"Allora, prendi delle uova nel frigo e cerca una ciotola grande."
Dissi mentre ero in cerca dello zucchero.
"E anche la farina, che dovrebbe essere nell'anta in alto a destra."
Dopo che posai lo zucchero e gli altri ingredienti sul tavolo.
Cominciai a ridere, quando notai che non riusciva ad arrivare alla farina.
"Tu sei davvero piccola."
Dissi andandole di fianco.
"Sta fermo! Voglio prenderla io, posso farcela."
Disse continuando a saltare.
Quando finalmente riuscì ad afferrarla, ci cadette in testa.
Scoppiammo in una fragorosa risata.
"Ora, per colpa tua e della tua altezza, ho la farina in posti in cui la farina non dovrebbe esserci."
Lei si mise a ridere così tanto, che stava quasi per piangere.
Era troppo bella quando rideva.
Ancora non mi capacitavo dell'idea che lei potesse essere accusata di omicidio.
Bethany era un angelo.
Quando si tiró su le maniche della maglietta, mi fermai di colpo.
Cicatrici. Era piena di cicatrici.
Notó che il mio sguardo si era posato sulle sue braccia, e vidi la sua espressione cambiare: da felice a triste.
Le presi il braccio, toccandole.
"Chi... Chi ti ha fatto questo?"
Domandai con voce profonda.
"Io, Harry.."
Rispose abbassando lo sguardo.
"Perchè?"
"Tanti motivi."
D'istinto l'abbracciai, prendendola in braccio.
Appoggia le mani sotto le sue cosce, mentre lei con le braccia si teneva al mio collo.
"Non permetteró che quello accada di nuovo. Non permetteró che tu ti faccia ancora male. Sei troppo bella per piangere, troppo dolce per uccidere qualcuno e troppo preziosa per farti del male."
Non rispose, ma delle piccole lacrime le si fecero strada sul suo volto.
"Perchè piangi?"
Domandai, non sapendo che cosa avevo detto di male.
"Nessuno mi ha mai detto una cosa simile.."
Rispose sorridendomi.
In quel momento volevo baciarla con tutto me stesso. Ma non sapevo come avrebbe reagito, quindi mi limitai a dire: "Sei fortunata che tengo altra farina in garage."
"Allora muoviti a prenderla! Ho fame io."
Disse asciugandosi le lacrime.
La posai per terra, dandole un bacio in fronte.
BETHANY'S POV:
Harry andó in garage, lasciandomi a pensare.
Mi aveva detto delle cose così dolci che mi misi a piangere. E ogni volta che piangevo era perchè mi odiavo e odiavo il mio passato.
Lui mi stava migliorando la vita.
Quando ero con lui dimenticavo tutto.
Altro che pillole.. Harry mi faceva sentire veramente felice.
Non c'erano più dubbi: Potevo fidarmi di lui.
"Tutto bene?"
Domandó, appoggiando la farina sul tavolo.
"Mai stata meglio."
*********
I cupcake si dimostrarono una vera schifezza.
E alla fine optammo per una tazza di latte e cereali; per poco stavamo facendo esplodere la cucina.
Il cellulare di Harry, squilló.
Dovetti rispondere io.
"Sono Bethany."
Dissi aspettando una risposta.
"Hei Beth! Harry dov'è?"
Era Gemma.
"Il signorino Styles è troppo occupato a medicarsi il pollice, dato che è così idiota da bruciarsi."
Risposi, sentendo un lamento da parte di Harry, nel frattempo Gemma si mise a ridere.
"Digli che è uno stupido."
E così feci.
"Grazie, sorellina."
Disse ad alta voce, sarcastico.
"Comunque, io sta sera non ci sono. Niall si è deciso ad invitarmi ad uscire e andiamo a cenare fuori."
"Oddio, sono felice per te!"
Dissi tutta emozionata.
Mi piacevano di già come coppia.
"Ci vediamo domani."
Le raccomandai di fare la brava, e poi attaccai.
Riferì a Harry ció che la sorella mi aveva appena detto.
"Niall?! Esce con Niall?! Ora quello mi sente e.."
"Sei davvero dolce a fare il fratello protettivo, ma guai a te se provi ad allontanarli, si amano quei due."
Gli puntai il dito contro, con tono serio.
Alzó le mani in segno di difesa.
"Va bene. Ma se Niall la fa soffrire, poi se la vede con me."
Mi stringeva il cuore il fatto che tenesse così tanto a sua sorella.
Gli andai vicino, accarezzandogli una guancia.
"Gemma è fortunata ad averti come fratello."
Mi sorrise, prendendomi la mano e stringendomela.
"Ci facciamo una doccia..."
Si avvicinó a me.
"Insieme?"
Continuó.
Rimasi senza parole.
Al mio orecchio sussurró: "Puoi tenere l'intimo."
Dentro di me fu come se si accendesse un fuoco.
Sentii una sensazione che mi percosse dalla testa ai piedi.
La vecchia me avrebbe risposto con un 'no' secco, accompagnato da un ceffone.
Invece risposi si.
Tenendo sempre la mia mano, andammo di sopra.
Accese la doccia.
Il primo a togliersi i vestiti fu lui.
Aveva un bel fisico, e notai anche che aveva parecchi tatuaggi, ma che gli donavano molto.
Toccava a me; prendendo un bel respiro, mi tolsi la maglietta e poi i pantaloni.
Con mia grandissima sorpresa, Harry non guardó il mio seno.
Cosa inaspettata, dato che era la prima cosa che un ragazzo avrebbe fatto.
Mi sollevvó, per poi portarmi sotto il getto d'acqua.
Fu la doccia migliore che avessi mai fatto.
Con il corpo facemmo niente: nessun bacio o altro.
Ma con gli occhi stavamo facendo tanto. 


 
Uhuh, i due cominciano ad avvicinarsi parecchio!
E vi piacciono come coppia?
Questo è solo l'inizio tra Harry e Bethany, nel prossimo capitolo succederanno un paio di cosette..
Comunque, vi voglio avvertire che posso essere anche cattiva con la storia; nel senso che può succedere di tutto, dato che io scrivo tutto al momento, non ho un ''piano'' per questa storia. Infatti non so come finirà. Ma succederanno parecchie cose, in generale. 
Ora vi saluto, a presto xX


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Dopo la nostra doccia intima, e dopo esserci cambiati, ci sedemmo in salotto.
"Che facciamo sta sera?
Chiese accendendo la tv.
"Non ne ho..."
Mi fermai, notando il notiziario e una mia foto su uno schermo.
"Harry, alza il volume."
Cosa che fece subito.
"Buonasera a tutti. Partiamo subito da una scomparsa."
Cominció un uomo.
"La ragazza che vedete nello schermo dietro di me, è Bethany Wilson, fuggita da un paio di giorni dal MadHouse. Vi ricordiamo che lei era stata accusata di omicidio. Qui con noi abbiamo Andrew Brown. A te la parola."
Le telecamere lo inquadrarono.
Mi vennero i brividi.
"Grazie, John."
Sorrise, per poi continuare a parlare.
"Io lavoro al MadHouse e conosco molto bene Bethany. Se qualcuno di voi dovesse trovarla, siete pregati di chiamare la polizia oppure il manicomio stesso. Bethany è pericolosa, ha ucciso la sua famiglia e potrebbe uccidere ancora."
Finì di parlare, e poi sfoderó uno dei suoi sorrisi che odiavo.
"Figlio di puttana."
Disse Harry, spegnendo la televisione.
"Come cazzo si permette di dire una cazzata del genere?!"
Era più incazzato di me.
"Tu pericolosa? Tu un'assassina? Con che coraggio puó dire queste stronzate?!"
"Harry.."
Lo chiamai, cercando di farlo calmare.
"Lui non ti conosce. Lui non sa quanto cazzo sei dolce. Lui non sa che hai la risata più bella del mondo. Lui è solo un cazzone con una bocca troppo grande. Tu sei un angelo, Bethany. Tu sei stupenda."
L'aveva detto veramente; non era un sogno.
Lui mi credeva veramente innocente.
Venne vicino a me, prendendomi il viso tra le mani.
"Ascoltami, Beth."
Il cuore prese a battere più velocemente.
"Non devi dare retta a ció che ha detto quel coglione, okay? Tu sei la ragazza più dolce di questo pianeta. E anche la più bella. Io sono sicuro che tu non hai ucciso la tua famiglia. Sei troppo buona per farlo."
Le lacrime mi inondarono gli occhi.
E la goia il cuore.
Harry era la cosa migliore che mi potesse capitare.
Era anche la più dolce, e la più bella.
La vita mi stava dando un'altra occasione; io non l'avrei sprecata.
Si avvicinó alle mie labbra, e poi mi bació.
Come avevo detto, le sue labbra erano morbide.
Diedi il permesso alla sua lingua, che insieme alla mia, era qualcosa di indescrivibile.
Era il mio primo bacio, ed ero felice di averlo dato a Harry.
"Primo bacio, non è così?"
Domandó con una dolce risata.
"Si.."
Risposi timidamente.
Speravo di non aver fatto schifo..
"È stato il miglior bacio che io abbia dato."
"Grazie, Harry."
Dissi, guardandolo negli occhi.
"Di cosa?"
"Di tutto."
NIALL'S POV:
Era arrivato il momento.
Finalmente mi ero fatto avanti e avevo chiesto a Gemma di uscire.
Io e lei ci conoscevamo da due anni; dal primo momento che i miei occhi incrociarono i suoi, mi innamorai di lei.
Era bellissima.
Quando aveva accettato l'invito, ero al settimo cielo.
Dopo due lunghi anni, potevo dirle che ero follemente innamorato di lei, e del suo sorriso, e della sua risata, e dei suoi occhi, e del modo in cui gesticola quando era nervosa, e del suo carattere, e di lei.
Le andai ad aprire la portiera, quando fummo arrivati al ristorante.
"Sei bellissima."
Le sue guance si tinsero di rosa, e un fantastico sorriso comparve sulle sue labbra.
"Anche tu."
Disse timidamente.
Le presi la mano, avviandoci verso l'entrata.
Quella sera era veramente uno schianto; indossava un vestito non troppo corto blu con scarpe, giubbotto e borsetta nero.
Io invece avevo optato per dei jeans e una maglietta blu.
Quando entrammo nel ristorante, in cui c'era poca gente, un cameriere ci indicó un tavolo.
Feci il gentiluomo e le spostai la sedia, per farla poi sedere.
"Ma come sei gentile."
Disse con una dolce risatina.
"Questo e altro per te."
Le sorrisi, toccandole la mano che era appoggiata sul tavolo.
Il suo sguardo si posava da me, alle nostre mani.
Non sapevo cosa dire, e neanche lei.
Fu il cameriere a interrompere quel silenzio.
Mi meraviglia del fatto che non sapevo che dire, io sapevo sempre cosa dire.
Ma era lei a farmi questo effetto.
Mi toglieva il fiato.
********
La serata era già svolta al termine.
Eravamo appena arrivati a casa sua, dopo aver fatto una breve passeggiata.
"Bèh, è stato bello."
Disse lei, cercando le chiavi di casa nella borsetta.
"Già. Molto bello."
Cosa dovevo dire?
Le uniche parole che volevo dire erano "ti amo", peró non riuscivo a dirle. E se non avesse ricambiato?
Magari era uscita con me solo per non stare a casa da sola, e quindi non provava niente per me.
"Umh.. io dovrei andare."
Disse indicando la porta, che aveva appena aperto.
Annuì, incapace di fare altrettanto.
Ma non potevo lasciarla andare via così. Io dovevo fare qualcosa.
"Gemma."
La chiamai, prima di farle chiudere la porta.
"Si?"
Chiese lei, con gli occhi che le luccicavano.
Le andai vicino, accarezzandole una guancia.
"La verità è che ti amo. Amo ogni singola cosa di te e ti trovo perfetta."
"Anche io, Niall. Mi sei sempre piaciuto dalla prima volta che ti ho visto e poi... poi con il tempo mi sono innamorata di te e ti amo."
Non potevo crederci, la donna che amavo da tempo, aveva ricambiato i miei sentimenti.
Non c'era altro da dire, infatti la baciai.
Fu un bacio pieno di passione.
"Vuoi essere la mia ragazza?"
Domandai, guardandole gli occhi.
Mi bació di nuovo, per poi dire un dolce "si.".
BETHANY'S POV:
Ogni volta che chiudevo gli occhi, invece di rivedere il mio passato, vedevo due occhi verdi e un dolce sorriso.
Harry mi aveva baciata.
Era una cosa troppo bella per essere vera. 


Heei!
Lo so che è corto, ma l'ho fatto apposta.
MA non preoccupatevi, nel prossimo capitolo succederanno più cose e sarà più lungo.
Comunque... spero di aver scritto bene e di aver reso l'idea dei sentimenti e tutto il resto.
E nella parte in cui Harry bacia Beth, credo di aver descritto il tutto un po' da schifo, quindi scusate.
Voi non trovate che il banner sia stupendo? A me piace e devo ringraziare
Sabren, mi ha salvato la vita!
Grazie anche a voi che recensite e anche a quelle 'silenziose' c:
Alla prossima xX

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


BETHANY'S POV:
Ogni volta che chiudevo gli occhi, invece di rivedere il mio passato, vedevo due occhi verdi e un dolce sorriso.
Harry mi aveva baciata.
Era una cosa troppo bella per essere vera.
Non avrei mai immaginato che un ragazzo potesse provare qualcosa per me, oltre all'odio e al disgusto.
Mi sentivo come se in me fosse esploso qualcosa, che peró faceva stare bene e.. quello che sentivo era totalmente e indiscutibilmente indescrivibile.
Ma non dovevo illudermi, quel bacio poteva essere solo e soltanto un bacio.
"Piccola, ci sei?"
Domandó Harry, accarezzandomi i capelli.
"Si."
Risposi con un po' di tristezza.
"Che hai?"
"Ho paura, Harry."
Avevo la paura che lui potesse abbandonarmi.
"E di cosa?"
Chiese preoccupato.
Adoravo il modo in cui mi guardava, era come se per lui ci fossi solo io, ma era una cosa troppo stupida..
"Di perdere Gemma. Di essere trovata. Di essere riportata in quel posto e... E di perdere te."
Mi guardava tristemente, come se si fosse appena ricordato chi realmente fossi, ossia una ricercata.
"Io non permetteró a nessuno di farti ancora del male. Nessuno potrà portarti via da me o da Gemma. E non mi perderai."
Quelle parole significavano tanto per me.
E poi mi bació pure. Quel giorno era il più bello dopo sei anni di inferno.
Harry era la prova che il paradiso esisteva veramente, e non c'era bisogno di morire per andarci, perchè io, in quel momento, ero tra le sue braccia. E cavolo! Quello si, che era il paradiso.
********
"Invita i tuoi amici a casa."
Proposi a Harry.
Lui mi guardó aggrottando le sopracciglia, e poi sorrise.
"Davvero?"
"Si!"
Ribadii felicemente.
Quel giorno ero particolarmente felice, e volevo divertitmi.
So che non avremo fatto granchè, dato che saremo stati in casa, ma mi andava di conoscere di più i ragazzi, e non potevo nascondere la voglia di vedere Niall e Gemma insieme.
Quel pomeriggio io e Harry preparammo la pizza, che non si riveló una schifezza, voleva dire che non eravamo tanto pessimi. Anche se Harry aveva fatto un casino, che dovetti ripulire io.
"Sei proprio uni sfaticato!"
Gli dissi scherzando, mentre se ne stava tranquillamente al cellulare.
Stava probabilmente scrivendo un messaggio.. Uno dei tanti.
Era attaccato a quell'aggeggio da circa dieci minuti, e mi dava fastidio il fatto che non mi degnasse neanche di uno sguardo.
Lo stavo annoiando? O si era giá stancato di me?
Scossi le spalle, continuando a ripulire il tavolo.
"Harry."
Provai a chiamarlo, ma ricevetti solo un "Mhh" e basta.
"Fanculo!"
Gli lancia addosso lo straccio, facendolo finalmente tornare nel mondo dei vivi.
"Che hai?"
Chiese tra un misto di preoccupazione e sorpresa.
Andai in sala, sedendomi sul divano, sentendo i suoi passi avvicinarsi.
"Beth.."
Mi affiancó, abbozzando un sorriso.
Girai la testa, rivolgendogli le spalle.
"Piccola, che ti prende?"
Continuó poggiando una mano sulla spalla.
Si mise davanti a me, cominciando a darmi dei piccoli baci sulla guancia.
"No, Harry. Tu mi hai evitata e ora faró lo stesso con te!"
Fece una piccola risata.
"E per quanto?"
Risposi con un'alzata di spalle.
Si avvicinó a me, con l'intenzione di baciarmi, ma io mi alzai e cadde sui cuscini.
Si mise a ridere: era una risata così bella.
Veniva da ridere pure a me, peró mi trattenni.
"Sei una pessima attrice, sai? Si vede che stai per scoppiare a ridere da un momento all'altro."
Mi avvisó, alzadosi.
Serrai le labbra, cercando di non dare a vedere il sorriso che provavo a nascondere.
Dandogli le spalle, poco dopo mi prese in braccio, facendomi sdraiare sul divano.. mi trovavo sotto di lui.
Poggió le sue labbra sulle mie, peró io non ricambiai il bacio.
"Harry, perdi solo tempo."
Lo avvisai seria, ma con aria divertita.
"Vediamo."
Mi diede un bacio a stampo, e poi continuó a baciarmi sulle guance.
Appena poggió le sue labbra sul mio collo, mi sentii avvampare.
E credo che lui lo notasse.
"Ho trovato il tuo punto debole, piccola."
Sussurró all'orecchio, per poi tornare a baciarmi il collo.
Mi lasció tanti piccoli baci, ma che mi procurarono un casino di emozioni. Mi eccitava.
Non avevo mai provato una sensazione così piacevole.
"Harry... Guarda che tu..."
Parlare era molto difficile.
Mi bloccava ogni singolo muscolo, ogni singola particella del mio corpo andava a fuoco.
Stavo respirando profondamente.
"Shh."
Continuó a baciarmi il collo con più passione; si fermó in un punto sotto l'orecchio, dove cominció a succhiare e mordicchiare.
All'inizio faceva un po' male, ma era del tutto sopportabile.
"Al diavolo!"
Dissi prendendogli la faccia e baciandolo con un pizzico di volgarità.
Quel ragazzo mi faceva perdere il controllo delle mie emozioni.
Ovviamente lui ricambió il bacio, e sentii anche una sua risata.
"Ho vinto."
Disse sorridendomi.
"Me la pagherai, Hazza."
Gli feci la linguaccia, poi scoppiai a ridere insieme a lui.
Mi toccai il punto dove si era soffermato di più mentre mi baciava il collo.
"Che mi hai fatto?"
Chiesi con tono divertito.
"Non sai cos'è?"
Domandó ironico.
Risposi no con la testa, lui si mise a ridere, sedendosi normalmente.
"Si chiama succhiotto."
Disse con un sorriso al quanto malizioso.
Mi alzai, dirigendomi a uno specchio che si trovava vicino alla porta di casa.
Con i capelli davanti non si notava, ma quando Harry mi spostó i capelli, lo vidi.
Era di un colore violaceo, e quasi mi commossi.
"Bethany, scusami..."
Disse con un po' di tristezza.
"È bello."
Era bello perchè era la prova che ero una (quasi) normale 17enne.
E poi mi aveva fatto provare molto piacere.
Sentendo le mie parole, il suo sguardo si tranquillizzo, per poi far tornare quel suo sorrisetto.
"Così gli altri sanno che sei mia."
Mormoró con voce sensuale.
Mi girai, baciandolo.
Prendendomi per le cosce, mi prese in braccio.
Per istinto misi le gambe intorno al suo bacino, e poi sentii le sue mani che stavano sui miei fianchi.
Gli presi la mano, facendola mettere sul mio sedere.
Con un altro ragazzo probabilmente non l'avrei mai fatto, ma con lui era diverso.
HARRY'S POV:
Non pensavo che Beth fosse così. Ma mi piaceva un sacco.
Quella ragazza mi mandava fuori di testa.
Ogni nostro bacio, ogni nostra carezza, ogni nostra risata, ogni nostro momento... Mi stavo innamorando di lei.
Ci conoscevamo da poco, ma era come se la conoscessi da tutta la vita.
Io stavo aspettando una come lei.
Altro che la mia ex, con Beth era tutto diverso, migliore.
Mi sentivo meglio.
Sapevo che potevo essere me stesso e che io le piacevo per quello che ero, non per il nostro sesso.
Ci fermammo entrambi, come se ci stessimo leggendo la mente a vicenda.
Perchè stava per accadere quel qualcosa.
"Harry.."
"Lo so, piccola. C'è tempo prima di quello. E tanto tu sei la mia ragazza."
Le accarezzai i capelli, dandole un bacio in fronte; notai che era rimasta senza parole.
"Sono la t-tua ragazza?"
Chiese sbattendo più volte le palpebre.
"Non vuoi?"
La guardai con speranza.
"Ssi. Assolutamente si."
Disse, per poi baciarmi dolcemente.
Quella storia sarebbe andata avanti per molto. E non avrei permesso a nessuno di portarmela via.



 
Sono tornata!
Scusate per l'assenza ma in questi giorni ho avuto parecchio da fare.
Nei giorni a seguire sarò parecchioimpegnata perchè devo andare a fare shopping e preparare tutto perchè venerdì parto.
Forse riesco a pubblicare il 7 capitolo.
Comunque... Vi piace il capitolo?
Mi dispiace se il capitolo è corto, ma io lo scrivo con il cellulare e non so quante pagine e non ho il tempo poi di allungarlo qua. 
Ma vi prometto seriamente che il prossimo avrà qualche riga in più!
Spero di aver scritto abbastanza dettagliatamente la parte ''hot''.
Spero vi piaccia.
Recensite? 
Grazie a tutte xX

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Capitolo 7
*** HEEI! ***


AVVISO! 
Hei! Volevo scusarmi per il fatto che non sto pubblicando più. Solo che sono tornata da poco dalle mie vancanze dove mi hanno rubato il mio amato iphone su cui stavo scrivendo la storia. In questa settimana ho avuto da fare perchè sono uscita con il mio ragazzo e ho dovuto studiare per i debiti. Quindi, dopo aver fatto gli esami, probabilmente pubblicherò prima della fine di settembre. 
A prestoxX 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***



BETHANY'S POV:
'Io? Fidanzata? Con uno cosí bello? A lui piaccio io? Io che sono scappata da un manicomio? È uno scherzo?'
Non mi sembrava reale.
Tutto stava andando finalmente bene e non potevo desiderare altro dalla vita.
Harry era tutto quello che avevo sempre desiderato e aspettato.
Mi piaceva ogni singola cosa di lui: dai capelli agli occhi, dalle fossette al sorriso, dalla voce alla risata. Tutto.
Ero sicura che mi stavo innamorando di lui; perchè nessuno mi aveva mai trattata in quel modo e mi sentivo 'in pace con me stessa'.
Mi aveva fatta sorridere veramente, dopo sei odiosi anni.
Gli dovevo tutto.
"Ci prepariamo?"
Harry mi riportó alla realtà.
"Uhm.. Certo."
Risposi sorridendogli.
Ci stavamo entrambi per addormentare, ma da li a un'oretta sarebbero arrivati i ragazzi, quindi ci conveniva prepararci.
Stavo per alzarmi in piedi per poi dirigermi al piano superiore, quando Harry mi prese come una principessa, lasciandomi sfuggire una risata.
"Eccoci qua!"
Esclamó posandomi sul letto.
"Bene, ora pendo i miei vestiti e vado in bagno a prepararmi."
Dissi aprendo l'armadio.
"Puoi anche cambiarti qui, sai?"
Mi sorrise maliziosamente.
Ricambiai il sorriso, togliendomi la magliatta, cercando di essere 'sensuale'; il tentativo fallí, in quanto mi ingarbuglia con la maglietta.
Harry scoppió a ridere, aiutandomi a toglierla.
"Non sono per niente sexy."
Dissi mettendo il muso.
"Per me lo sei, e anche tanto."
Disse, per poi baciarmi dolcemente.
Passammo l'ora successiva a prepararci, o almeno.. Io ci misi quasi un ora, Harry solo qualche minuto.
Gemma mi aveva lasciato dei vestiti; la mia idea era di mettermi una gonna e una maglietta con spalline, peró avevo comunque quei maledettissimi tagli, e non potevo fare niente per nasconderli.
Alla fine misi una maglietta a pipistrello rosa chiaro, dei blu jeans e degli scarponcini neri.
Quando mi truccai feci un po' di casini, dato che non ero molto pratica, ma alla fine riuscii ad essere abbastanza guardabile.
Harry scese al piano di sotto, per aprire la porta.
Mi sistemai i capelli che lasciai mossi, e poi raggiunsi i ragazzi al piano di sotto.
"Hei!"
Esclamai andando da Gemma, che mi abbracció.
"Io e Niall ci siamo messi insieme. Poi ti racconto tutto."
Mi sussurró all'orecchio.
Ero felicissima per loro.
"E io sto con Harry."
Rimase a bocca aperta, per poi ridere e abbracciarmi di nuovo.
"Ciao Beth."
Mi salutó Zayn, con un bacio sulla guancia.
Lo stesso fecero anche Louis e Niall.
"Liam dov'è?"
Chiese Harry, abbracciandomi dal dietro.
"Ha detto che arriva più tardi."
Rispose Zayn, passandosi una mano tra i capelli.
Harry annuì, poi cominciò a baciarmi il collo, sempre provocandomi quelle emozioni.
"Dai Hazz! Non si fanno queste cose in pubblico!"
Scherzó Lousi, provocando una risata generale.
Restammo in salotto a parlare io, Louis, Gemma e Zayn, mentre Harry e Niall andavano a parlare. E sapevo anche di che cosa.
HARRY'S POV:
Gli altri erano rimasti in sala, perchè io dovevo dire delle cose a Niall.
"Senti, amico, io ti voglio bene, e lo sai."
Comincia a parlare, notando che era un pochino preoccupato.
"Tu prova solo a fare del male a mia sorella... Che giuro su Dio, ti faccio male. Tanto anche."
Provai ad essere gentile, come mi suggerì Bethany, quindi dissi quella frase sorridendo, sperando di essere stato "bravo".
"Si, Harry. Lo so. Ma io amo Gemma, non potrei mai farle del male."
Rispose Niall, deciso e serio.
Forse ero io che pensavo fosse preoccupato.
"Bene."
Dissi, per poi abbracciarlo.
"Mi fido di te."
Sussurrai, per poi staccarmi.
"E tu? Con Bethany?"
Chiese con un po' di malizia.
"È la mia ragazza. Sono felice quando sto con lei. Lei mi fa sentire bene e mi fa dimenticare quell'altra. Mi fa provare qualcosa di intenso, è diversa dalle altre... Con le mie ex provavo qualcosa di forte, ma era perchè facevamo quasi subito sesso. Ma con lei.. Niall, non me ne fotte un cazzo del sesso. Io mi sento in dovere di proteggerla, di stringerla tra le mie braccia e..."
"E di amarla. Perchè tu la ami."
Finí Niall, quasi stupito.
"Si, la amo."
Ribadii, ridendo.
BETHANY'S POV:
Stavamo per mangiare, quando bussarono.
"Vado io."
Si offrì Zayn.
"Dov'è?"
Disse Liam, ad alta voce.
"Di chi parli?"
Domandó il moro, confuso.
I due ragazzi ci raggiunsero in cucina.
"Tu!"
Urlo Liam puntandomi il dito addosso.
"Tu sei una pazza! Tu devi lasciare in pace me e i miei amici! Tu devi andartene di nuovo in quel manicomio!"
Senza rendermene conto, le lacrime cominciarono a scendere sulle mie guance.
"Liam! Calmati!"
Disse Louis, alzandosi in piedi.
"Sei una puttana! Un'assassina!"
Dopo aver detto quello, un pugno lo colpì sulla mascella.
Harry lo prese per la maglietta, sbattendolo contro il muro.
"Che cazzo hai detto?!"
Urló.
"Come fai a difenderla?! Lei è un cazzo di mostro!"
Un altro pugno lo colpì.
Harry lo mise a terra con violenza, per poi sedersi sopra e riempirlo di pungi.
"Smettila."
Dissi piano, ma in modo che potesse sentirmi.
Si giró verso di me, e un pungo lo colpì in faccia.
Lui continuó con qualche pugno, e poi venne fermato da Zayn e Niall.
"Piantala!"
Urló il biondo.
Louis aiutó Liam a rialzarsi; aveva il naso che gocciolava sangue, il labbro inferiore spaccato, un occhio nero e altri lividi.
Harry aveva solo un grosso livido sulla guancia destra.
"Prova a dire a Bethany altre cazzate del genere, che ti ammazzo."
Lo minacció Harry.
"Io la denuncio! Chiamo il manicomio e la vengono a prendere."
La paura si era ormai impossessata di me.
"Adesso basta!"
Disse Zayn ad alta voce.
"Tu, non ucciderai nessuno."
Si riferiva a Harry.
"E tu non chiamerai nessuno. Perché se lo fai, oltre a perdere i tuoi migliori amici, le prendi da me e dagli altri 3."
E poi a Liam.
"E, Beth, credo che tu ci debba delle spiegazioni."
Mi guardó con dolcezza.
Annuii leggermente, asciugandomi le lacrime.
"Non devi per forza."
Disse Harry, avvicinandosi a me.
"Zayn ha ragione."
Riuscii a dire tra un singhiozzo e l'altro.
Ci sedemmo in salotto: io vicino ad Harry, che mi teneva la mano.
"Avevo undici anni. Sapete.. In quell'età un po' tutti litigano con i genitori. E io ero così. Litigavo spesso con i miei per motivi stupidi, ma che pensavo fossero importanti. Comunque, quella sera, avevo invitato il mio migliore amico da me a dormire. Più che altro eravamo quasi fratelli, dato che le nostre mamma erano migliori amiche..."
Sorrisi a tutti i ricordi di Dean e me.
"...Quella sera ci divertimmo. E, come al solito, litigai con i miei genitori, dato che non volevano farci vedere un film horror. Alla fine vinsero loro, e io mi incazzai veramente tanto. Il mattino dopo, mi svegliai al MadHouse. Mi dissero ció che avevo fatto e..."
"Visto? Li ha uccisi lei!"
Esclamó Liam.
"Stai zitto. A meno che non voglia un pugno da me."
Disse Zayn, serio.
"Non li avevo uccisi io. Ne sono certa. Sono sicura che a tutti è capitato di incazzarsi con i genitori, no?"
Liam, stranamente annuì.
"Provai con tutta me stessa a ricordare gli avvenimenti della serata. Ma non riuscì a concentrarmi su niente, a parte sulla morte della mia famiglia.
Perchè morirono anche i miei due fratelli, Rachel e Robbie.
Per i primi due anni ho sempre pensato che non fosse colpa mia. Ero sicura. Ma poi... La gente mi indusse a credere che ero io l'assassina. E una parte di me lo crede ancora. Peró, l'altra pensa 'Bethany, come puoi averli uccisi tu? Come puoi aver fatto questo alla tua famiglia?"
Scoppiai a piangere.
Harry mi abbracció, facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
"Io ti credo."
Disse Zayn. E lo stesso dissero Louis e Niall.
"Anche io."
Quando Liam lo disse, tutti lo guardammo.
Si alzó, venendo da me e mi abbracció.
"Mi dispiace così tanto, Bethany.''

 
SONO TORNATA!
Scusatemitanto per il ritardo, ma essendo stata bocciata, mi sono beccata una punizione... 
Comunque, so che questo capitolo è corto ma non ho molto tempo e non ho sempre la possibilità di usare il pc. 
Ora mi prenderò un nuovo cellulare e scriverò su quello, così da scrivere e aggiornare di più.
Spero di non aver perso i miei pochi ma dolci lettori! 
Spero che vi piaccia il capitolo (e se qualcuno se lo avesse notato, si.. ci sono due righe che riguardano the vampire diaries).
Recensite in taante xX 
Alla prossimaa.  

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Capitolo 9
*** See you soon! ***


Hei! Lo so, sono scomparsa, scusate.. Ma la continuo questa storia, lo giuro! Ora sono in inghilterra e torno in italia tra una settimana e aggiornerò✌🏻️ Byee xX

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Capitolo 10
*** -- ***


MOMENTANEAMENTE SOSPESA

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