Half Demon and Human Feelings (Movie Events)

di luciadom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sentimento che trascende il tempo ***
Capitolo 2: *** Il castello al di là dello specchio ***



Capitolo 1
*** Un sentimento che trascende il tempo ***


Disclaimer: Personaggi, video, colonne sonore, e immagini che ho usato non mi appartengono e sono dei rispettivi autori.

NdA: Note pre-lettura J
Se vi fa piacere, leggete la prima parte, ascoltando “Inuyasha OST 1 – Dilemma”, (che se non sbaglio è propriamente quella della scena originale), mentre per la seconda, “Inuyasha OST 3 - Hutari No Kimochi (Two Hearts)”.
Non sono sicura che siano esattamente quelle tratte dal Film, ma io le ho ascoltate da Youtube mentre scrivevo e mi hanno aiutato a sentire meglio le scene.
Lo stesso film l’ho guardato da Youtube.
Ecco i link per le colonne sonore:

https://www.youtube.com/watch?v=tuw98Z2Ri6U

https://www.youtube.com/watch?v=Xce2aLq1shM

Ed ecco i link per il film completo o la parte specifica trattata nella storia:

https://www.youtube.com/watch?v=6fjSUH-n4cg&list=PLB227BF1787C3EB93

https://www.youtube.com/watch?v=EvnnM91LP8c

Buona lettura!

Un sentimento che trascende il tempo

Menōmaru  gliel’avrebbe pagata cara.
Aveva rapito Kagome e le aveva fatto chissà che cosa, forse un maleficio, e adesso teneva in scacco la sua volontà, controllava il suo corpo, facendola combattere contro di lui.
Come se lui avesse potuto farlo.
Sul ponte, quando lei gli era andata incontro in silenzio, strana, e lo aveva abbracciato, le aveva detto che avrebbe fatto meglio a tornare da Kaede per riposarsi.

-Non hai un bell’aspetto a dire il vero….-

Il sussurro appena appena percepibile di lei però, tra le sue braccia, aveva messo all’erta i suoi sensi, e non aveva avuto nemmeno il tempo di sorprendersi di quello che stava per accadere.

“Oh no, Inuyasha…! Ti prego, scappa!”

Subito dopo cinque artigli gli avevano trapassato il torace da parte a parte, togliendogli il respiro per il dolore e la sorpresa che proprio lei, la sua Kagome, gli stesse facendo una cosa simile.

-Kagome…?- la voce soffocata a pronunciare il suo nome, gli occhi ambrati a guardare la donna di cui si era innamorato inveire contro di lui.

Non era stata lei a farlo però.
Quella non poteva essere Kagome!
Aveva capito subito che il suo corpo doveva essere manovrato da qualcuno, qualcuno di potente se era riuscito a far presa sui suoi poteri di sacerdotessa.
E così aveva cominciato a scappare da lei, a cercare di evitare i suoi colpi, a bloccarle le mani, a persuaderla a risvegliarsi, sperando che la sua voce la raggiungesse.
In realtà Kagome aveva mantenuto la sua coscienza intatta.
Dentro di sé continuava ad urlare, a gridare verso di lui perché scappasse, perché si allontanasse da lei, ma le sue mani continuavano a colpirlo e dalle sue labbra non riusciva a far fuoriuscire nessun suono.
Era successo con Kaede e adesso stava succedendo con lui, e il solo pensiero di fargli del male, la feriva più della sofferenza che le stava infliggendo Menōmaru.
Nonostante la differenza tra loro, nonostante lei fosse un’umana e lui un mezzo demone, nonostante fossero di due epoche diverse, e nonostante la costante presenza di Kikyo, lei Inuyasha lo amava.

-Che cosa posso fare adesso?-

Inuyasha continuava a scappare, cercando disperatamente una soluzione.

-Come ha osato fare questo a Kagome? Maledetto Menōmaru, non te la perdonerò!-

Se solo se lo fosse trovato davanti avrebbe dato libero sfogo alla sua furia, gliel’avrebbe fatta pagare per tutto, per la sua maledetta vendetta contro la sua famiglia, per Kirara, Shippo, per Sango e Miroku e gli abitanti del villaggio, ma soprattutto per lei.
Si fermò in mezzo al bosco, ma Kagome lo aveva subito raggiunto alle spalle e adesso stava tendendo le braccia verso di lui, liberando un’onda d’energia tanto forte da scaraventarlo contro Goshinboku, senza che lui potesse evitarlo per quanto ci avesse provato.
Stremato dalle ferite stava iniziando a trovarsi in seria difficoltà, e quell’assurda lotta era ancora più difficile, perché lui non avrebbe mai potuto neanche lontanamente farle del male.
Chiuse gli occhi cercando di riprendersi, ma quando li riaprì il cuore gli si fermò per un istante.
Ai suoi occhi l’immagine di Kagome si confuse a quella di Kikyo, che adesso tendeva arco e freccia contro di lui.
Questa partì, e tra le fiamme si divise in altrettante lame lucenti che lo ferirono in più parti facendolo cadere di nuovo rovinosamente.
Rimase in ginocchio, una mano su una gamba e l’altra a coprirsi una ferita sul petto.
Sorrise sarcastico a quella visione, con un rivolo di sangue che gli fuoriusciva dalla bocca.
Si stava ripetendo la stessa scena di cinquant’anni prima, quando lui e Kikyo erano caduti vittime dell’inganno di Naraku, portando lui ad essere sigillato e lei alla morte.

-Insomma è andata esattamente come quella volta! … No! Perché lei non è Kikyo, è Kagome!- e proprio Kagome aveva adesso materializzato un arco tra le sue mani e lo stava puntando verso di lui.

“Inuyasha! Scappa! Ti prego!”

Kagome l’aveva di nuovo pregato di scappare, mentre era riuscita a recuperare una parte del controllo di se stessa.
Si era lasciata cadere in ginocchio, e adesso stava lottando contro una forza invisibile che le intimava di prendere la freccia da terra e di scoccarla.

“Non lo vedi?” aveva continuato, “Ancora non sono in grado di controllare i movimenti del mio corpo! Ho paura che… ho paura, che finirò per ucciderti!”

Lui si era alzato a fatica, non dandole retta.

-Maledizione!- aveva urlato per quanto il dolore delle ferite glielo permettesse. -Adesso basta, basta! … Accidenti! Non ne posso più di sentirmi dire di fuggire! Io non fuggirò! Non ho intenzione di andarmene … e lasciare te in questo stato!-

Kagome lo guardò senza dire altro, continuando a lottare contro il maleficio, ma ben presto dovette arrendersi a quella forza superiore alla sua.
Si rialzò, tendendo di nuovo l’arco contro di lui, soggiogata nel corpo ma non nella mente che continua ad essere vigile.
Ma non servì a fermarla.

“Inuyasha no! No! Noooo…!!!”

Gli occhi offuscati dalla maledizione si riempirono di lacrime.
La freccia partì e lo colpì al petto.
Lui non si era mosso. Non aveva tentato nemmeno minimamente di farlo.
Aveva solo sussurrato il suo nome, comprensivo e testardo come sempre.
Una cosa simile era già successa una volta, quando a lanciare un maleficio su di lei era stata Tsubaki, la sacerdotessa nera.
Allora era riuscita a rimandare indietro il maleficio, non senza patire e non senza difficoltà.
E lo stesso maleficio l’aveva combattuto e rimandato indietro anche Kikyo, cinquant’anni prima.
Era sicuro che con o senza di lui, presto o tardi la sua volontà avrebbe avuto comunque la meglio, anche in quell’occasione.
Un urlo di dolore e di rabbia.
E poi il nulla.
Kagome, ripreso il pieno controllo di sé solo dopo averlo ferito, corse da lui stringendolo e implorandolo di perdonarla, cercando di soccorrerlo in qualche maniera, ma Kikyo sopraggiunta lì, l’aveva cacciata via in malo modo, spingendola nel pozzo e costringendola a tornare nel mondo moderno.
Contro la sua volontà.

-Vattene!- Aveva detto. -Devi tornare nel mondo al quale appartieni, perché tu ed Inuyasha, non potrete mai stare insieme! Tu non appartieni affatto a questa epoca! Sei solo una straniera proveniente da un tempo diverso dal nostro!-

Così le aveva rinfacciato, con una cattiveria che un tempo non era stata la sua, ma che adesso era l’effetto di ciò che Naraku aveva fatto a lei e ad Inuyasha.
E Kagome, non aveva potuto fare altro se non cadere nel pozzo, e tornare a casa da sola.

-Tu non potrai stare insieme a lui, questo è certo. Tuttavia nemmeno io posso più sperare di farlo… essendo morta cinquant’anni fa …-

Kikyo guardò per un ultimo istante il pozzo, ora ostruito a causa dell’albero di Hyoga, per poi voltarsi e andarsene, seguita dai suoi inseparabili Shinidamachu.

***
Una lontana sensazione di calore lo risvegliò. Sentiva la presenza di Kagome lontana ed ovattata, lei non era con lui eppure paradossalmente la sentiva vicina.
Il vecchio Myoga aveva risucchiato via dal suo corpo tutto il veleno che aveva potuto, cadendo sfinito, e lui aveva aperto gli occhi chiamando lei.

“…Kagome?”

Appoggiato vicino all’albero, sentiva di avere un particolare contatto con lei.
Nel mondo moderno, contemporaneamente, Kagome si era avvicinata a Goshinboku stringendo in una mano i frammenti della sfera e poggiando l’altra alla corteccia.
Per un istante poco prima, sotto la neve, sollecitata dal nonno e da Sota non appena l’avevano vista arrivare, le era parso di vedere lui accasciato lì per terra. 
Era stata solo un’impressione eppure adesso lei lo stava sentendo …

-Lo sento. Riesco a sentire Inuyasha!-

…e lui stava sentendo lei.

-Kagome… Kagome sei tu?-

Sobbalzò, non appena sentì la sua voce.
Non appena lo aveva percepito Kagome aveva fatto aderire di più le dita alla corteccia, guardando verso l’alto quasi a cercare Inuyasha oltre i rami, dove sera solito salire a stendersi.

-Inuyasha! Le ferite! Ti senti meglio?-

Lui, dall’altro lato, faceva aderire la schiena al dio albero e guardava dritto davanti a sé, quasi a sperare di vederla ricomparire tra i cespugli, da un momento all’altro.
Non avrebbe potuta vederla veramente in quel momento, eppure la sua voce gli arrivava alle orecchie così chiara …
Ancora una volta erano in un certo senso uniti da Goshinboku, stavano comunicando grazie al loro albero.

-Sì… non preoccuparti, per così poco! Piuttosto, Kagome dimmi, sei lì vicina all’albero?-

Kagome esitò, prima di rispondergli.

-Io… sono tornata a casa. - gli disse semplicemente.

Preferì omettere la parte in cui era stata proprio Kikyo a mandarla via.
Sapeva quanto nonostante tutto, fosse forte il legame che Inuyasha ancora aveva con lei, e per quanto ne fosse gelosa … in quel momento non era proprio il caso.

-Tzè!- rispose sarcastico lui.

Aveva assunto il suo solito tono fintamente sprezzante, che soleva usare quando la prendeva in giro o la spronava facendola arrabbiare di proposito.

-E così ti sei data per vinta!-

Come aveva sperato, Kagome aveva ribattuto subito dopo: -TI SBAGLI! Io non… io non…-  si interruppe di nuovo, abbassando lo sguardo, ma non la mano dall’albero.

-…Che cosa?- aveva ripreso lui, più dolcemente.

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Kagome aveva scosso la testa, ricordando il viso severo di Kikyo poco prima di cadere nel pozzo mangia-ossa, il bacio che una volta le aveva visto rubare ad Inuyasha, senza che lui potesse ritrarsi rimanendone a sua volta sorpreso.
Sarebbe sempre stata al secondo posto … o almeno così credeva lei.

-No no niente …- mentì. -Chissà … forse io stavo davvero scappando!-

-Ah! Sei sempre la solita stupida!- di nuovo il tono che aveva la capacità di farla scattare.

-Che cosa sarei io?- aveva alzato il tono lei, calmandosi però subito dopo e rimanendo in silenzio, e lui con lei per chissà quanti interminabili secondi.

Lui, a capo chino e con gli occhi chiusi, teneva le bianche orecchie canine che a lei tanto piaceva toccare, tese, attendendo un altro segno da parte sua.
Kagome, anche lei concentrata e con gli occhi chiusi, aspettava da lui qualche altra parola, insulto, rassicurazione o qualsiasi altra cosa dettata dalla sua calda voce.
E a rompere il silenzio fu poi proprio lei.

-Inuyasha?-

-Ma allora… lo sapevo, se ancora lì Kagome? Si può sapere per quale motivo sei tanto preoccupata?-

Entrambi aprirono gli occhi, ritrovandosi proiettati l’uno di fronte all’altra, sempre vicino il loro albero secolare, sempre sotto la neve che continuava a cadere imperterrita per via dell’incantesimo di Hyoga.

-Io ho paura… di essere completamente inutile.- gli rispose triste lei. -Guarda, sono addirittura stata capace di ferirti, così pensavo che forse farei meglio a non starti più vicina … -  e lo credeva veramente, soprattutto dopo la discussione avuta con Kikyo.
C’era sempre la sua ombra tra loro.

-Ah sciocchezze!- la voce di Inuyasha risuonò alta e perentoria, decisa.

Come quando non ammetteva repliche. -Smettila di dire queste idiozie senza senso!-

Si era alzato e ancora un po’ barcollante le si stava avvicinando.
Lei gli andò subito incontro, sostenendolo.

-Inuyasha! Non devi muoverti, ricordati che sei ferito!-

Non ottenne subito una risposta, e né era preparata a quello che fece lui.
Inuyasha l’afferrò per le braccia e l’attirò verso il suo petto, stringendola subito dopo.
Le mani artigliate una sulla schiena e l’altra a sfiorarle i capelli.

-Kagome… io ho un disperato bisogno di te! Possibile che tu non lo abbia ancora capito?-

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Lei non gli aveva risposto subito, si era limitata a stringersi di più a lui e a piangere sulla sua spalla, sperando che quel sogno così reale non finisse più.

In quell’abbraccio metafisico, surreale, erano lontani eppure vicini, e in quel momento sentì di poter annullare ogni cosa attorno a sé.

-Grazie… Grazie, Inuyasha!-

Riaprì gli occhi, e si ritrovò di nuovo sola di fronte Goshinboku, sotto la neve.
La voce di Inuyasha che parve provenire dalla corteccia, rassicurante, la sollecitò di nuovo.

-Su, andiamo Kagome!-

-Hm hm!- Annuì, correndo subito verso la sala del pozzo.

Questo era bloccato anche lì però.
Quando era tornata all’albero e gli aveva detto che i rovi le impedivano il passaggio, lui le aveva consigliato di usare una freccia sacra.
Ma lei lì non ne aveva …
Poi, guardando le sue mani sulla corteccia, guardando il dito che lui le aveva a suo modo fasciato poche ore prima, quando si era tagliata e aveva sentito l’odore del suo sangue, ebbe un’idea.
Tolse l’arco e le frecce a suo nonno intento a pregare e a fare esorcismi per Goshinboku , e conficcò la punta della freccia nella sua corteccia.
Il suo potere spirituale si attivò, accendendole la speranza.
Scagliando la freccia verso il pozzo, tornò finalmente nell’Epoca Sengoku, per combattere di nuovo al suo fianco.
L’arrivo fu piuttosto turbolento, tanto che ricominciarono come sempre a litigare, sotto gli occhi rassegnati di Shippo.
A dire della vecchia Kaede invece quello di brontolare era il modo di lui, di esprimerle il sollievo e la felicità di rivederla.
Ma i loro epocali battibecchi furono ben presto abbandonati.
Come ogni volta, anche se quella era sembrata davvero dura, alla fine erano riusciti a battere Menōmaru, unendo i loro poteri e fidandosi l’una dell’altro.
Kagome lo aveva colpito con le sue frecce sacre ed Inuyasha aveva aumentato la potenza del colpo con Bakuryuha.
L’ennesimo demone era stato distrutto, e anche i suoi servitori grazie all’intervento di Miroku, Sango e persino del piccolo Shippo.

Subito dopo, mentre l’albero di Hyoga stava crollando, sulla via del ritorno in groppa ad Hachiemon, Inuyasha le aveva chiesto come si sentisse adesso.
Lei lo aveva rassicurato, anche se i suoi occhi non più ottenebrati erano per lui una conferma già più che sufficiente, e quando era stata lei, a chiedergli in quale stato fossero adesso le sue ferite, le aveva risposto come sempre, dicendole che il suo corpo, di costituzione più forte, guariva sempre più in fretta e che quelli non potevano neanche considerarsi graffi.
Kagome sorrise, volgendo poi lo sguardo vero l’orizzonte, e lui non si negò di fissare il suo profilo.
Curvò le labbra impercettibilmente, continuando a guardarla, e sperando che nessuno notasse la sua sicuramente aria imbambolata.

“Bentornata, Kagome…!”


NdA

Saaaalveee!!!
Eccomi di nuovo !!!
Come va?
Questa volta ho voluto cimentarmi, come avevo scritto nelle note della mia Shot precedente, “Al di là dei sogni”, in una storia a capitoli.
In realtà sarà una raccolta, dove mi ispiro palesemente ai Film cercando di approfondire un po’ lo stato d’animo di Inuyasha e Kagome in riferimento a determinate scene.
In questo caso ho preso dal primo Film, “Un sentimento che trascende il tempo”, i momenti che vanno dalla scena sul ponte, a quelli nel bosco, per poi arrivare a quelli vicino Goshinboku.
La maggior parte dei dialoghi sono presi quasi alla lettera, e solo la parte finale può dirsi leggermente cambiata.
Spero di non aver scritto una schifezzuola :D, e che l’esperimento sia riuscito! Ringrazio chi leggerà o/e lascerà un segno del proprio passaggio!
Non so di preciso quando aggiornerò, a parte gli impegni di tutti i giorni ho anche altre storie in altri Fandom, che piangono da mesi per essere aggiornate!
Al prossimo capitolo, “Il castello al di là dello specchio”!!!

Lucia

 

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Capitolo 2
*** Il castello al di là dello specchio ***


2) Il castello al di là dello specchio

 

Disclaimer: Personaggi, video, musiche ed immagini non mi appartengono e sono dei rispettivi autori.
Buona lettura!



Naraku era sconfitto, finalmente.
Tutte le persone che avevano sofferto a causa sua erano state vendicate, Miroku era guarito dalla maledizione del vortice, Sango avrebbe potuto riabbracciare suo fratello…
Un incubo poteva ritenersi concluso, tuttavia, restavano altri frammenti da trovare, e altri nemici da sconfiggere.
Si erano accampati per la notte, e se ne stavano seduti vicino al fuoco, in silenzio.
Kagome aveva visto una stella cadente e aveva chiuso gli occhi, giungendo le mani in segno di preghiera per un muto desiderio, e lui, come sempre, l’aveva guardata stralunato e diffidente, fintamente scocciato.

-Senti Inuyasha?- aveva detto lei, all’improvviso.

-Hm?-

-Sei ancora deciso a voler diventare un demone completo?-

-Certo che sì, è naturale!-

-Ma sei già abbastanza forte così come sei ora!-

-Ehi, non ci provare! Io diventerò un vero demone, perché è così che ho deciso, e tu sei pregata di non intrometterti!-

Ecco che si toccava di nuovo quell’argomento che a lui provocava una miriade di emozioni, rabbia, soprattutto.
Rabbia per la sua condizione, e per ciò che aveva comportato nella sua lunga vita.
Kagome non gli aveva dato retta e aveva ricominciato:

-Ma sai, in fondo… io penso che potresti anche… potresti anche restare quello sei non ti pare? Essere per sempre orgogliosamente un mezzo demone! Perché tu… tu mi piaci così come sei, Inuyasha!-

Quelle parole gli rimbombarono nella testa.
Gli aveva detto di preferirlo come mezzo demone, di volergli bene come tale, di amarlo, come tale, e lui come al solito le rispose invece a tono.

-Tsk! Che razza di sciocchezze!-   

-E invece non sono sciocchezze! Perché non mi ascolti seriamente per una volta?-

Kagome s’indignò mettendogli una mano sulla una spalla.
Lui si voltò a guardarla intensamente, silenzioso, come a zittirla o a pregarla con lo sguardo di non approfondire quell’argomento di cui non andava fiero in realtà.
E lei qualcosa l’aveva capito, ma non aveva fatto in tempo a parlare che una strana energia li aveva interrotti.
Kaguya aveva fatto la sua comparsa.
Inuyasha scattò, stringendo la mano artigliata attorno all’elsa di Tessaiga, digrignando i denti in un moto di stizza e con i sensi all’erta.
L’attaccò, ma quella, recitando versi in una strana lingua, fece partire dallo specchio corde di luce che lo bloccarono alla parete rocciosa, strappandogli anche Tessaiga di mano.

-Ecco spiegata la tua debolezza! Non sei nient’altro che un semplice mezzo demone!- lo schernì lei.

Ancora il peso provocato dal suo essere solo un mezzosangue, condizione che odiava da tutta la vita.

-Hai indovinato e con questo?-

Cosa glie ne poteva importare a quella dea di cosa fosse lui?
Di chi fosse.
L’avrebbe combattuta comunque. Ma in quelle condizioni, con Tessaiga che gli era caduta e completamente immobilizzato, non aveva potuto fare altro che assistere a ciò che mai i suoi occhi avrebbero voluto vedere.
Shippo ed Hojo, nello scappare, erano inciampati maldestramente rivelando di portare con sé lo scialle dell’angelo, e Kagome, che era l’unica in quel momento a poter fare qualcosa, le aveva lanciato contro una prima freccia sacra.
Sfortunatamente, aveva solo potuto strapparle una lunga manica della veste.
Non si era arresa, e si era portata davanti a lui tendendo di nuovo il suo fedele arco.

-Lascia subito andare Inuyasha, strega!-

-Ma che fai?- gli aveva detto nervoso lui. Perché diavolo non si era allontanata lasciando che se la sbrigasse da solo? -Sta indietro, accidenti!-

-Provaci pure ragazzina!- l’aveva sfidata Kaguya, deridendola.

Kagome non se lo era fatta ripetere due volte, testarda e coraggiosa come lo era stata fin dal loro primo incontro, ai piedi di Goshinboku.

-Bene! Lo hai voluto tu!- la sua freccia partì, ma fu risucchiata prontamente dallo specchio, in una diagonale di luce.

-Eh?-

Kagome rimase interdetta, immobile, abbassando l’arco delusa dal suo fallimento, ma scattò non appena capì quello che sarebbe successo di lì a poco.

-Inuyasha no!- ebbe solo il tempo di gridare.

Lo specchio aveva rimandato indietro la freccia e di sicuro lo avrebbe colpito in pieno, se lei non si fosse messa in mezzo.
Aveva abbandonato arco e frecce ed era corsa a salire su per quei rovi, raggiungendo quasi la sua altezza …
… E nel momento in cui la freccia la colpì, il cuore del mezzo demone si fermò.
Hojo le aveva urlato di stare attenta, lanciandole contro lo scialle mistico, ma la freccia lo aveva trapassato conficcandosi con esso nella sua schiena.
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-…Oh no, Kagome …-

Inuyasha non era riuscito a dire altro in un primo momento, mentre Hojo e Shippo si erano lasciati cadere sconvolti.

-Kagoooomeeeee!!!!-

Kagome, pallida, alzò lo sguardo verso di lui, sorridendogli.

-Inuyasha sei salvo …- disse flebilmente. - Meno male, mi ero spaventata …!-

Non avrebbe sopportato di vederlo colpito da una sua freccia per la terza volta.                          Era successo con Hyōga ed era successo con la Sacerdotessa Nera, ma anche se in quelle occasioni il suo corpo era stato momentaneamente soggiogato da una volontà superiore, la sua mente era stata più che lucida, e colpirlo era stato come infliggere dolore a se stessa.

-Sei una stupida!- incalzò disperato lui. - Perché diavolo hai fatto una cosa del genere?-

-Non arrabbiarti Inuyasha… ho fatto solamente … solamente quello che tu fai per me, tutte le volte!- ed erano state le sue ultime parole, prima di perdere i sensi e scivolare ai suoi piedi.

-Kagome! Kagome, Kagome! Kagomeeeee!!!- le urla di Inuyasha furono sovrastate dalla gelida risata di Kaguya, che nel frattempo gli si era avvicinata.

-Maledetta!- aveva ringhiato lui, notandola. - Liberami subito hai capito? Dannata strega! Se Kagome dovesse morire, te la farò pagare cara!-

-Non preoccuparti di questo, non intendo lasciarla morire tanto facilmente … piuttosto, non ti andrebbe di diventare un mio seguace? In questo modo se vorrai, potrò esaudire i tuoi desideri …! - e dicendo queste parole, nello specchio, Inuyasha l’aveva vista trasformare il suo riflesso nella sua immagine di demone completo.

-Non dire stupidaggini!- aveva controbattuto lui, come se quelle parole non l’avessero minimante toccato. -E toglimi questi cosi di dosso!-

Kaguya aveva riso, per nulla intimorita, e adesso aveva fatto levitare il corpo di Kagome accanto a sé.

-La tua ragazza viene con me comunque!-

Si alzò, allontanandosi sempre di più.

-Un momento aspetta! Che cosa vuoi fare con Kagome?-

Kaguya continuava ad elevarsi, fino a sparire oltre la luna, e prima di eclissarsi del tutto dalla loro vista, lo aveva sfidato invitandolo a seguirla nel suo castello delle illusioni.                                                                                                                                        L’incantesimo fatto a quel luogo svanì, ed Inuyasha fu finalmente libero di staccarsi dalla parete e correre verso il lago, furioso…

***

Ebbe la sensazione di risvegliarsi da un lungo sonno, o da uno stato di torpore.
La sua mente gli sembrò vuota, ed era quasi sicuro di essere appena uscito da una condizione di atroce sofferenza… ma non riusciva ad averne memoria…
L’odore di sangue che gli salì alle narici però, lo terrorizzò all’istante.
…Era l’odore del sangue di Kagome!
Finalmente, si rese conto della realtà.
Kagome si stava stringendo a lui, gli occhi stretti a far fuoriuscire le lacrime, e lo stava baciando, mentre lui teneva invece, ancora conficcati gli artigli nella carne delle braccia di lei.
La liberò, notando come le sue unghie si riducessero improvvisamente di lunghezza.
Pronunciò mentalmente il suo nome e rispose al suo bacio lasciandosi trasportare solo dal suo affetto, e dalla sua vicinanza.
Kagome era riuscita ancora una volta a purificarlo.
Durante il bacio, come in un flash, gli passarono per la mente tutte le immagini di quello che era accaduto da quando era arrivato lì al castello.  photo InuYashaKagomeKissfromMovie.jpg
Prima era stato vittima di un’illusione, ma quando poi era riuscito a raggiungere Kagome e Kaguya, questa aveva avuto di nuovo la meglio su di lui, e addirittura, era riuscita a dominarlo e a trasformarlo in demone completo.
La sua volontà in quel luogo, non era stata abbastanza forte da opporsi, ed aveva finito per ferire Miroku, che gli si era avvicinato tentando di farlo tornare in se stesso, e soprattutto lei.
Il senso di colpa e il terrore di averla potuta uccidere si fecero strada in lui.
Interruppero il bacio e si guardarono negli occhi.

-Inuyasha… come ti senti? Stai bene adesso?-

Gli occhi ancora lucidi, e la voce mossa forse per l’apprensione per lui e per il dolore che le aveva provocato.
L’unica cosa che seppe di dover fare, in quel momento, fu di abbracciarla.
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-Kagome!-

Il contatto dei loro corpi, seppur in un semplice abbraccio, ebbe il potere di tranquillizzarlo.

-Sei una stupida...- disse poi. -…Riesci sempre a metterti in pericolo! Resterò ancora per un po’ un mezzo demone… per proteggerti!- ed era la cosa che sapeva avrebbe fatto sempre, a costo di tutto.

La sentì annuire tra le sue braccia, e sarebbe volentieri rimasto così per chissà quanto tempo ancora, se Kaguya non lo avesse richiamato alla realtà, e alla lotta.

-Che stupido! Rinunciare così all’occasione di avverare il tuo desiderio!-

Aveva recuperato la sua fedele spada e l’aveva combattuta con la Cicatrice del Vento, m quello che né lui, né gli altri immaginavano, era che in realtà lei non era un nemico così tanto forte in fondo, rispetto a quello che di lì a poco li avrebbe colti di nuovo.
Naraku fece infatti la sua comparsa, rivelando di essersi finto morto, cancellando temporaneamente anche il vortice della mano destra di Miroku, solo per assolvere ai suoi piani.
Nella lotta che ne era conseguita, alla fine, erano riusciti a sconfiggere Kaguya, risucchiata in fine dal vortice di Miroku.
Naraku invece era scappato via, portando con sé anche Kohaku.

Quando tornarono in superfice, quasi come se quella brutta avventura fosse lontana nei loro ricordi, si erano abbandonati ai soliti battibecchi, e Kagome isolandosi per un momento nei suoi pensieri, si era accorta di come il suo desiderio si fosse realizzato, anche solo per un momento.
Guardò di fronte a sé e ai piedi della collina vide che gli altri l’avevano preceduta.
Sorrise, al loro richiamo, e corse verso di loro.


NdA

Ciao fan di Inuyasha!
Ecco il secondo capitolo di questa raccolta, pubblicato tipo … un secolo e mezzo più tardi rispetto a quelli che erano i miei programmi, e per chi li ha seguiti, i miei spoiler!
Negli ultimi mesi si stanno frapponendo alcuni impegni, e purtroppo anche alcuni problemi di salute in famiglia, e ho quasi abbandonato cose come EFP.
Ero convinta di riuscire a pubblicare presto il secondo capitolo, perché il secondo Film di Inuyasha, assieme col primo, è quello che più adoro in assoluto e si può dire che ho avuto la sensazione di conoscerlo a memoria, già dopo averlo visto appena due volte… e per lo meno, alcune scene tra cui queste, le ricordo molto bene.
Ero convinta di avere l’ispirazione giusta ma a quanto pare non è stato così, e non lo so, forse è uscita una schifezzuola con questo capitolo!
Giudicate voi :P
Mi sono concentrata solo su queste scene centrali e credo più drammatiche dell’intero movie, cambiandole anche un po’ forse, e lasciandomi guidare dalle musiche di sottofondo.
Vi consiglio, se vi fa piacere, di leggere sulle note di Prayer Wish e di Drama.
Le musiche mi hanno fatto compagnia nella stesura, e sono tra quelle di Inuyasha, assieme ad Every heart ad esempio, che più adoro.
Il film intero lo trovate a questi link.

https://www.youtube.com/watch?v=sdW2DhnU684

https://www.youtube.com/watch?v=bKVA1380358

Ringrazio chi segue i miei lavori su Inuyasha, e non solo, vecchi e nuovi, e spero che questa capitolo possa piacervi.
Non sono ancora totalmente convinta, ma non ne potevo più di rimandare la pubblicazione.
Vi abbraccio, dandovi appuntamento al prossimo, “La spada del dominatore del mondo”, anche se non so ancora quando!

Ciao popolo di EFP!

 

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