neon genesis evangelion: resurrectionem di Razgriz_95 (/viewuser.php?uid=792866)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neo Tokyo-3 ***
Capitolo 2: *** Casa, Dolce Casa ***
Capitolo 3: *** La forza di entrambi ***
Capitolo 4: *** Sentimenti ***
Capitolo 5: *** La Furia Rossa parte 1 ***
Capitolo 6: *** La Furia Rossa parte 2 ***
Capitolo 7: *** Pace e Amori ***
Capitolo 8: *** Il ritorno di Kaji ***
Capitolo 1 *** Neo Tokyo-3 ***
Ricordo che le frasi colorate sono i pensieri dei personaggi (mi sono ispirato ad altri scrittori e non mi faccio problemi se devo anche dire chi sono ^^)
NEO TOKYO 3
22 Agosto 2015
Era una giornata calda e afosa, come negli ultimi 10 anni del resto.
Il sole nell’ultimo decennio bruciava più del dovuto, il Second Impact aveva destabilizzato l’atmosfera terrestre, così facendo, i raggi solari potevano passare più facilmente riscaldando la Terra più del dovuto.
Nei resti di Tokyo, davanti ad una cabina telefonica, stazionava un ragazzo di statura media, capelli bruni e occhi blu oltremare, con in mano la fotografia di una bellissima donna dai capelli viola.
Ah, sono in orario ma della signorina Katsuragi non c’è traccia
Il giovane Shinji Ikari, 14enne , orfano da parte di madre e abbandonato dal padre, crebbe in una famiglia adottiva ma pochi giorni fa arrivò un’ email inaspettata.
To: Shinji.Ikari@email.jp From: GendoIkari@email.jp
Obj: Incontro
Shinji, sono tuo padre
Vorrei che ci incontrassimo per l’anniversario di quando è scomparsa la mamma.
Fredde parole quelle di Gendo Ikari.
Non poco lontano, nella baia di quel che rimaneva di Tokyo , erano disposte una quarantina di navi da guerra in assetto da combattimento.
In cielo volteggiavano centinaia di aerei da battaglia, carichi di missili e bombe.
Silenzio…..
Diverse croci luminose si alzarono dall’acqua infilzando le navi e lasciandole sospese in aria.
Le navi restanti cominciarono a far fuoco in acqua a casaccio, gli aerei cominciavano a sparare siluri in punti strategici.
Una colonna d’acqua si innalzò dal centro della baia e dalla stessa colonna partì un fascio di luce roseo che fulminò all’istante una ventina di aerei che stanziavano in volo sopra Tokyo.
Uno di questi cadde a pochi metri da Shinji che dall’onda d’urto volò per terra perdendo così la foto della donna dai capelli viola.
Ma cosa sta succedendo? E questo veivolo? Da dov’è arrivato?
Shinji Ikari alzò lo sguardo e vide un fascio di luce roseo che solcava il cielo per poi andare a perdersi oltre i palazzi.
Cos’era quel fascio? Ma soprattutto chi l’ha utilizzato?
Beh, le risposte alle domande del giovane ragazzo non si fecero attendere, una specie di gamba nera schiacciò il veicolo schiantato facendolo esplodere.
Il giovane alzò la testa per vedere a chi apparteneva l’imponente arto, era di un essere nero come la pece, alto almeno 60 metri con braccia lunghe ma era esente di un collo e di una testa.
Al centro del corpo troneggiava una palla rossa luminosa, protetta da una gabbia ossea, poco più in alto una faccia stilizzata con due occhi.
Era un essere orrendo.
“ SALI!!!!!!!!!” un urlo veniva da dietro il ragazzo, che si girò e vide ,la portiera di una macchina sportiva blu aperta, con alla guida una bellissima donna dai capelli viola e con un paio di occhiali neri.
“ Chi? Io? “ Chiese Shinji.
“E CHI SE NO? MUOVITI!” Il giovane Ikari non se lo fece ripetere, raccolse il borsone da terra e si fiondò in macchina.
La donna al volante schiacciò il pedale dell’acceleratore a tavoletta e in men che non si dica riuscirono ad allontanarsi dalla battaglia.
“ Scusa per il ritardo, io sono il Capitano Misato Katsuragi, ma chiamami pure Misato” Disse la donna , togliendosi gli occhiali e sfoggiando un sorriso a 32 denti.
“O-Okay signorina Misato” Shinji alla vista di quella rara bellezza cominciò a balbettare.
“C-Cos’era quell’affare?” chiese Shinji “Ehm, vediamo un po’… il loro termine umano è Angeli, ma degli angeli raffigurati dai dipinti non hanno niente a cui vedere, niente ali, niente viso angelico, niente forma umana” abbozzò Misato “E cosa vogliono signorina Katsuragi?” la donna fulminò con lo sguardo il giovane ragazzo “Ti ho detto di chiamarmi Misato, ok?, bene! Quell’essere vuole sterminare l’umanità”.
Shinji sgranò gli occhi dopo l’ultima frase della signorina Misato.
“Gli aerei e le navi non hanno sorbito alcun effetto sull’angelo, passiamo al piano B!!!”
In una base stanziata sotto Neo Tokyo 3 , un gruppo di scienziati e militari altolocati scrutavano i video della battaglia..
In un angolo buio Gendo Ikari e Kozo Fuyutsuki aspettavano soltanto il momento giusto per giocare il loro asso nella manica.
L’angelo avanzava inesorabilmente verso Neo Tokyo 3 e Misato stava percorrendo la superstrada che conduceva proprio lì.
Alzò lo sguardo e nello specchietto retrovisore vide che gli aerei d’attacco si stavano allontanando.
Una mina N2!!
“Sta giù!!!” Misato prese Shinji per la spalla e lo abbassò e lo coprì con se stessa.
Il cielo si fece buio, e una luce dietro di loro illuminò l’orizzonte.
Una palla di fuco si levò da terra sprigionando una forza e un’onda d’urto devastante, quando quest’ultima arrivò all’auto di Misato che pian piano stava decelerando, sollevò il posteriore e la spinse avanti ad una velocità incredibile e quando toccò terra si ribaltò due volte su se stessa, rimanendo su un lato.
“SHINJI!! TUTTO OK?” Allarmata il capitano cercava di capire lo stato del suo passeggiero “S-si signorina Misato, ho battuto solo la testa ma per il resto tutto ok” “Ottimo, dobbiamo subito uscire e rimettere su quattro ruote l’auto per andarcene di qui!!” “Ma cos’è stata quell’esplosione?” Shinji che era all’oscuro di cosa fosse stato usato precedentemente.
“Una mina N2.” Rispose Gelida Misato.
Nella base urla di gioia riempivano la stanza, tutti che già festeggiavano mentre sullo schermo olografico appariva una grossa massa di fumo nero.
Certi di aver sconfitto l’essere i militari si strinsero la mano in segno di vittoria, ma ben presto il loro sorriso si tramutò in un viso spaventato.
Dalla coltre di fumo di fumo uscì indenne l’essere, il quale aveva la faccia lievemente danneggiata, e sotto lo stupore di tutti , ne creò un'altra sostituendo quella vecchia.
“Bene è ora del nostro piano” con voce glaciale e trionfante sussurrò al suo vice.
Intanto Misato e Shinji erano entrati a Neo Tokyo 3
“Ma non c’è nessuno qui!” Shinji disse guardando le strade della città.
“Beh, sono tutti nei rifugi per evitare di incappare nello scontro, come è capitato a te a Tokyo” Disse il capitano.
Imboccarono un portellone aperto, il quale conduceva ad ascensore.
“Bene, benvenuto nella Nerv , la società che combatte gli angeli”
La NERV, eppure avevo sentito qualcosa a riguardo in televisione
“Ah, lo sai che tuo padre Gendo Ikari è a capo della società?”
CHE COSA?!?! E perché mio padre non me l’ha detto? Cosa mi sta nascondendo?
Lo sapevo che non dovevo venire, LO SAPEVO!
Bastardo senza cuore, ti servo solo nel momento del bisogno!
“Shinji, tutto ok? Mi sembri nervoso..” “tranquilla signorina Misato, solo un po’ di stanchezza”
A Misato questa situazione non piaceva per niente, doveva condurre un ragazzino di 14 anni contro un dannatissimo Angelo!
Proprio non me la sento di fare un torto a questo ragazzo, dopotutto ha 14 anni, come potrebbe capire la situazione? E il comandante? Ne è certo che sia il ragazzo giusto? Possibile che sia il third children?
“Senti Shinji, tu sai perché sei qui?” Misato prese per la spalla il giovane Ikari che intanto guardava estasiato il tunnel che stavano percorrendo.
“Mio padre mi ha detto che voleva incontrarsi con me per l’anniversario della morte della mamma… Perché?”
“Urgh” Misato non poteva credere alle sue orecchie..
Gran figlio di puttana il comandante, Stronzo fino al midollo!!
Convincere il figlio solo sul suo punto debole per farlo venire qui e farlo combattere…
ESSERE SENZA CUORE!!!!
Ormai la macchina aveva raggiunto il garage, dove davanti all’ascensore una signora con camice bianco, occhi azzurri e capelli biondi stava aspettando spazientita.
Sempre in ritardo… dannata Misato!
Qua sta succedendo il pandemonio e lei è arrivata con mezz’ora di ritardo…
Ora mi sente quella stupida!
“MISATO!!! Dov’eri finita?!” La signorina in camice rossa in volto per la rabbia si stava avvicinando furiosa all’auto.
“Ooooh ciao Ritsuko, vedo che sei in forma, hai fatto palestra eh? Ahaha” il capitano tentò un gesto disperato per acquietare l’animo della sua amica
“Ma non scherzare Misato! Dritta nell’ascensore, siamo in codice rosso!!” La bionda aprì la portiera furiosa, ancor prima che la macchina fosse parcheggiata a dovere.
“Ok Ok, arriviamo”.
Sento puzza di guai, e sta qui? Questa è pazza!
E poi la signorina Misato cosa voleva dirmi? Cosa intendeva con quella frase?
Staremo a vedere..
Mentre l’ascensore scendeva ad una velocità incredibile, Misato si accorse che non aveva presentato il giovanotto alla sua amica “Ritsuko, questo è Shinji Ikari…. Shinji, Lei è la Dottoressa Ritsuko Akagi” “P-piacere di incontrarla dottoressa” il ragazzo cominciò a diventare rosso come un peperone.. non era mai stato in uno spazio così piccolo con due donne, soprattutto così belle!
“Ah, allora è lui il third children… bene bene, sei proprio uguale a tuo padre”.
Che cosa? Third Children?
Dove mi stanno portando?
Ed io non sono uguale a mio padre!!!!
Shinji strinse entrambi i pugni e li portò al petto “ IO NON SONO COME MIO PADRE!!”
Misato shockata da quest’uscita del ragazzo si preoccupò “Shinji, stai tranquillo , la signorina Ritsuko stava scherzando.. vero Ritsuko?”
La dottoressa si limitò a scrollare le spalle.
Si stavano dirigendo verso un gommone abbastanza grande da ospitare otto persone, il veicolo galleggiava su una sostanza rossastra e sembrava anche abbastanza appiccicosa, siccome sul rivestimento del mezzo erano rimaste delle chiazze
“Salite a bordo, è ora di presentarti il tuo nuovo amico” La dottoressa accennò un ghigno.
Cominciarono a dirigersi verso l’oscurità.
“Gendo, è arrivato… si sta dirigendo verso lo 01” Il vice del comandante , alle sue spalle stava guardando la scena da un monitor.
“Bene, è ora che vada”.
Si erano fermati davanti ad un ponte totalmente verde, con qualche lucina lampeggiante qua e la, faceva freddo, molto freddo e Shinji era in camicia a maniche corte.
Salirono sul ponte e si prestarono a portarsi al centro
“Bene, accendete le luci!” Misato gridò ai tecnici che operavano intanto nell’ombra
Ed ecco lì, una testa argentea con un riflesso azzurro, una specie di elmetto con forme geometriche precise di colore viola con righe verdi, con soli due buchi completamente neri, probabilmente dove risiedono gli occhi.
Ommioddio, e questo che cos’è?
“Macchina da combattimento umanoide multifunzione Evangelion, oppure EVA, questo è il modello 01” disse con tono fiero e con una punta di arroganza la signorina Ritsuko
“M-ma è immenso!!!” ribattè Shinji
Intanto nella sala operativa tutti erano agitatissimi, ormai l’angelo era all’orizzonte e si stava avvicinando rapidamente e i missili e i cannoni non lo rallentavano.
E nessuna unità EVA era pronta al lancio.
“Ciao Shinji, finalmente sei arrivato…. Presto Sali sull’EVA , abbiamo del lavoro da fare!”
Una voce fredda e roca veniva dall’alto, il neo third children alzò lo sguardo il quale andò ad incrociarsi con quello gelido e fermo del padre.
“P-papà, i-io non posso, ION NON POSSO CREDERE CHE TU MI ABBIA MENTITO, TU MI HAI PORTATO QUI SOLO PER FARMI USARE DA TE, SEI UN VERME!!!”
“Shinji, non mi importa cosa pensi di me… ORA SALI, E DOPO LA BATTAGLIA TI DARO’ TUTTE LE SPIEGAZIONI NECESSARIE!” Il comandante cominciava ad alterarsi
La vedo dura ora, non credo che il ragazzo salirà, non è motivato….
Shinji, non farti supplicare, ti prego…
“Come posso salirci e combatterci? Non so nulla, non sono capace!!” dagli occhi di shinji cominciarono ad uscire le prime lacrime di disperazione
“In effetti signor Ikari, l’EVA 01 non è..” “STIA ZITTA DOTTORESSA AKAGI, SO QUELLO CHE FACCIO” e con questa affermazione la signorina Ritsuko tacque.
Intanto l’angelo era arrivato a Neo Tokyo-3 , cominciò a sparare energia da quelli che si definirebbero occhi, andando a colpire zone varie della città.
Ormai la maggior parte dei palazzi era stata richiamata all’interno del Geo-Front e i rimanenti non avevano avuto tempo di iniziare il processo di discesa..
Dannazione, ci ha trovati…
“Fuyutsuki, prepara Rei per farla salire sull’EVA 01” disse chiudendo il collegamento con la sala operativa il Comandante Ikari.
“Bene Shinji, te lo chiedo un ultima volta, Sali sull’EVA e vai lì fuori a combattere!”
“No! Non andrò a rischiare la mia vita per te!” concluse il ragazzo.
Una porta laterale si aprì e uscì una ragazza dai capelli Turchesi e occhi rossi, con una tuta molto aderente completamente bianca , eccetto le spalle che erano blu.
La ragazza aveva un occhio bendato da una garza con i bordi macchiati di sangue, zoppicava un po’ e aveva gli zigomi viola.
Lo sguardo tra i due, scoccò qualcosa sia in lei che in lui.
Ha un viso familiare quella ragazza…
Ha un viso familiare quel ragazzo…
“Bene Rei, prendi posizione nell’Entry Plug dello 01” Ordinò Gendo
“Si, comandate.” Rispose quella piccola ragazza dai capelli turchesi
Un esplosione dentro il Geo-Front fece crollare alcuni dei neon Affissi al soffitto, Misato e Katsuragi erano troppo lontani per intervenire, i neon erano proprio sulla testa di Shinji e più in la su quella di Rei.
Il ragazzo vide quelli che incombevano sulla ragazza appena arrivata e con un gesto della mano gli intimò di andarsene, ”Via di li!!!!!” ma quel gesto venne registrato e non si sa come eseguito dall’unita EVA 01 che con il braccio sinistro colpì i Neon in caduta su Rei.
Con gli occhi sgranati , Shinji non poteva credere a quello che aveva visto, così come Misato e Ritsuko che invece riuscirono a guardare il quadro completo, la mano sinistra era piantata nella paratia con i resti dei neon nella mano, mentre quella destra copriva Shinji.
Ma cosa…. L’EVA dovrebbe essere spento e non funzionante, come diavolo ha fatto?
Oh cristo, non ci posso credere!!
Eheheh , e brava Yui…
Shinji, ancora scosso da quello che era successo , si girò verso suo padre e disse “Cosa devo fare per combattere?”
Gendo sorrise… “Vai insieme alla dottoressa Akagi, ti dirà cosa fare”.
Lui, la dottoressa e il capitano si avviarono verso le scale che portavano all’entry plug che erano situate subito dopo la misteriosa figura di Rei.
Shinji si fermò a fianco della ragazza..
Chi sei tu in realtà? E perché mi hai salvata?
Eppure questo profumo… mi ricorda qualcosa..
Shinji, entrò nell’entry plug, così com’era.
La capsula venne alzata dal braccio meccanico che la inserì nell’alloggio nella spina dorsale dell’ EVA.
“Immissione LCL” comandò Ritsuko
Una sostanza trasparente tendente all’arancione cominciò ad entrare nell’Entry Plug
Ehy, perché non si ferma? Fermatela, FERMATELA!!!!
Ormai completamente sommerso, Shinji cominciava a trattenere il respiro “Shinji, fai entrare l’LCL nei polmoni, ti riforniranno di ossigeno!”
Ancora diffidente Shinji teneva ancora il respiro, cominciando a diventare violaceo ma infine si arrese e il liquido entrò nei polmoni.
La prima impressione era quella di affogare, acqua nei polmoni e la certezza di non farcela…
Poi miracolosamente si riprese e comincio a respirare, infine riuscì a sedersi sul sedile dell’entry plug.
Che cosa strana, respiro decisamente meglio di quanto sto fuori, e poi cos’è questa sensazione?
Mi sento le braccia pesanti..
“Bene, iniziare l’attacco” Il comandante diede l’ordine.
L’EVA fu portato su una rampa di lancio, la 43.
“LIFT-OFF!!!!!” Ordinò infine il Capitano Katsuragi.
Appena prima di schizzare verso la superficie, Shinji scambiò uno sguardo con la misteriosa Rei.
In meno di 10 secondi si ritrovò in superficie, tra i grattacieli ancora rimasti in superficie di Neo Tokyo-3
Nè l’angelo e nè l’EVA si erano identificati…
“Shinji” la voce di Misato gracchiava nella radio dell’entry Plug
“T-ti ricevo capitano!” rispose il third children
“Bene, il tuo tasso di sincronia è leggermente al di sopra del livello minimo, ed è stupefacente, perciò ora prova a muoverti in avanti, devi solo pensarlo”
“O-ok Capitano..”
Shinji cominciò a concentrarsi…
Coraggio…. Piede destro
L’EVA mise in avanti il piede destro
Wow, bene… piede sinistro
Sta volta non andò bene come il primo comando, era ancora distratto
L’EVA , sollevò il piede ma inciampò e cadde rumorosamente per terra.
Dannazione!! Aaaah, non riesco ad usare le braccia!!
“Dai Shinji, muoviti!! Sei stato individuato!”
“Non riesco a muovere le braccia!!!” cominciò ad urlare disperatamente il pilota
Probabilmente la connessione neurale e la sincronia non è ancora perfetta… Dai shinji!
Dai Shinji… RENDIMI ORGOGLIOSO DI TE!
Si. Orgoglioso.
Inutile, l’EVA non muoveva le braccia.
Un attimo… l’EVA SI STAVA ALZANDO!
Al centro comando la scena era vista nel quadro per intero… L’EVA 01 era giunto alla sua fine.
L’angelo che ormai l’aveva raggiunto, e aveva capito che quell’essere di ferraglia e carne era il nemico che impediva l’adempimento del suo compito
Tsk, schiavo dei Lilim..
Lo prese per la testa e alzò l’EVA
Shinji sgranò gli occhi e cominciò a sudare freddo
Voleva urlare ma non riusciva
AIUTOOOOOO!!! Tiratemi fuori!!!!!
La mano destra dell’angelo era libera e la appoggiò sul petto della macchina…. E fece partire più volte una lancia di luce che trafisse lo 01 da parte a parte.
Shinji urlò come se qualcuno avesse preso un bastone e avrebbe cominciato a trapassarlo da parte a parte più volte
Urlava, Piangeva, alzò la camicia e vide che non c’era nulla, ma il dolore era reale.
“Shinji, il dolore è reale ma non stai subendo danni, riprenditi e contrattacca” ordinò freddo il Comandante.
“No-non ci riesco papà, non si muove..”
Il tempo di finire la frase, l’angelo capì che la macchina non era ancora morto e perciò appoggiò la mano destra sulla faccia dello 01 e rifece quello che aveva fatto prima sul petto.
“Staccate il collegamento neurale! Subito! Fate uscire il pilota!!” ordinò Misato.
“La sincronizzazione è sotto il livello minimo! No, un momento , non rilevo più nulla!” Urlò Maya Ibuki, addetta alla sincronizzazione
“Livello pressione LCL in aumento, battito cardiaco in aumento, oddio, non rilevo più Shinji!!” urlò a sua volta Makoto Hyuga.
“Espellere Entry plug” disse infine Gendo.
“IMPOSSIBILE!!! L’EVA sta chiudendo tutti i circuiti di controllo!! Si sta isolando!”
Tutti erano rimasti impietriti da quello che era successo, Misato era in lacrime e Gendo stava sudando freddo..
Dannazione Yui..
Lo 01 stava a pancia in su a guardare le stelle, mentre il suo nemico lo squadrò e infine capì che ormai qualsiasi attività era cessata.
L’EVA aveva disconnesso il pilota dai feedback prima che la lancia colpì la testa, evitando il collasso mentale dell’occupante, però shinji rimase scosso comunque.. apriva e chiudeva la bocca come un pesce…era paralizzato dal dolore.
Ma ad un tratto…
Shinji…. Rialzati! Combatti! Forza Shinji, INSIEME!
Ad un tratto gli occhi dell’EVA si illuminarono di un rosso brillante, si rialzò.
Nell’entry plug, la quantità di ossigeno aumentò considerevolmente e shinji riprese conoscenza
Cosa sta succendendo? Perché cammina ancora l’EVA?
L’eva si rialzò goffamente e si avvicinò all’angelo che ormai era di spalle intento a guardare la città e capire dove colpire…
Si sentì afferrare la spalla e poi un urlo animalesco risuonò per tutta la valle.
Nella sala di comando tutti erano a bocca aperta per cosa stava succedendo…
Lo 01 aveva gli occhi color rosso fuoco, e molte delle giunture diventarono rosse incandescenti, tantè che cominciava ad uscire del vapore
La protezione della bocca si spaccò facendo vedere i denti bianchi dell’unità, uscì di nuovo un urlo animalesco.
Se avesse una faccia, l’angelo, probabilmente sarebbe una faccia stupita e preoccupata allo stesso tempo.
L’essere si girò e tentò di colpire lo 01 , il quale non solo evitò i colpi ma prese entrambe le braccia e le spezzò.
Con un calcio ben piazzato sullo sterno con la pianta del piede, distrusse prima l’AT field dell’angelo che poi volò via per diverse centinaia di metri per poi finire su un grattacielo.
“Ma.. ma.. è in Berserker!” Gridarono Misato e Ritsuko all’unisono.
Yui… sei sempre piena di sorprese…
Gendo Ikari abbozzò un sorriso sul viso..
Lo 01 si preparò per balzare, ma prima tirò fuori un altro dei suoi urli di rabbia, come se quella rabbia uscisse da Shinji stesso…
L’unità atterrò con entrambi i piedi sul nucleo rosso dell’angelo prima che quest’ultimo riuscisse ad rialzarsi
Spezzando così la gabbia ossea che proteggeva il fulcro vitale dell’essere.
In preda alla pazzia furiosa e rabbia incontenibile l’EVA cominciò a prendere a pugni la sfera rossa, e ogni due o tre botte ne rifilava una sulla faccia dell’angelo.
Quando il nucleo si incrinò, l’angelo balzò in piedi e strinse a se lo 01 facendosi esplodere…
La battaglia era finita.
“Lo 01? E il pilota? Qualcuno mi dica qualcosa!!!” Ritsuko era su tutte le furie..
Lo schermo inquadrava ancora quella zona colma di fuoco e fiamme, fumo, calore e non si vedeva nulla..
Una gamba viola uscì dalla coltre di fumo poi il resto del corpo, con la corazza ormai fatta a pezzi.. ma grazie all’ AT field generato all’ultimo secondo il resto si salvò, così anche il pilota.
L’EVA accettò il codice di espulsione ENTRY PLUG, così la capsula partì verso l’alto portata via da dei razzi e poi fatta scendere delicatamente più in la da dei paracadute.
La capsula si aprì e apparve uno shinji traumatizzato ma incolume.
L’EVA 01 cadde vicino a lui e all’impatto la protezione della testa saltò mostrando la sua vera natura..
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH” L’unica cosa che uscì dalla bocca di Shinji Ikari.
Continua….
Stay tuned |
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Capitolo 2 *** Casa, Dolce Casa ***
CASA,DOLCE CASA
Dove sono?
Cos’è questa luce intensa? E perché non mi sento le braccia?
Non riesco ad alzarmi, come se fossi bloccato…
Che cosa è successo durante la battaglia?
L’angelo.. l’evangelion, l’esplosione… le ferite…
Ma cosa manca?
Rei! Misato! La dottoressa Ritsuko! Gendo… PAPA’!!
“Misato, Ikari si è svegliato… ma sembra che non riesca ad alzarsi.. dopo tutto sono passati solo due giorni dallo scontro, che sia ancora sotto shock?”
Che domanda stupida, certo che è ancora sotto shock..
“Grazie Ritsuko, penso che sta sera andrò a trovarlo.. appena finito il turno”
“Un momento, emissioni celebrali instabili, è come se stesse combattendo per alzarsi… Immettere dose di morfina e speriamo che questo lo calmi..”
Speriamo che il ragazzo si riprenda al più presto.. ho bisogno di fare altri test.
Dai Shinji, non mollare adesso!
“A quanto pare Ikari, sei riuscito a far valere il tuo progetto contro gli angeli, facendo sfigurare le forze armate Giapponesi.. Beh.. dopotutto, sono contento che tu stia dalla nostra parte”
“Signori, ho fatto solo il mio dovere di difendere l’umanità! Il progetto EVA si è rivelato un successo..”
“MA IKARI!! A QUALE PADRE VERREBBE IN MENTE DI PIAZZARE DENTRO AD UNA MACCHINA IL PROPRIO FIGLIO PER FARLO COMBATTERE CONTRO ENTITA’ SUPERIORI?! SEI UN FOLLE!”
“ Su numero 4, immagino che il comandante Ikari sapeva cosa stava facendo… giusto Gendo?”
“Esattamente… ero consapevole dei rischi.” “Ora, se mi permettete, dovrei tornare agli affari della NERV”
“Dichiaro la riunione conclusa, alla prossima Ikari.” Il monolite più grande si spense e così fecero anche gli altri 7.
Dannati burocrati, pensano che io prenda tutto alla leggera, pensano che io non abbia calcolato tutto nei minimi dettagli… Ma a quanto pare ho vinto la battaglia… per vincere la guerra , bisogna ancora fare molta strada.
E Shinji? Si è dimostrato al di sopra delle mie aspettative.. pensavo fosse soltanto un cagasotto, un frignone… ma a quanto pare quando è sotto pressione tira fuori gli attributi.
Da qualcuno doveva aver preso.. vero Yui?
Gendo Ikari prese in mano la foto che raffigurava una donna con i capelli a caschetto, castano scuro, con un sorriso perfetto, occhi blu scuro..
“Fuyutsuki, Shinji si è ripreso?” accese il terminale affianco al computer
“In questo momento stanno facendo gli ultimi controlli, pare che sta sera venga mandato a casa… ormai sono passati 4 giorni dalla battaglia!”
“Capisco… beh, è ora che vada a salutare Rei”.
“Sì. Comandate.”
Ikari spense il terminale e si incamminò verso la porta.
Ormai il third children era libero dai tubi, aghi e apparecchiature elettroniche per monitorare la sua salute in ospedale..
Gli avevano detto che quella sera sarebbe andato a vivere nella sua nuova casa.
“Shinji!!!!!” “S-signorina Misato!!” Il ragazzo provò ad abbozzare un sorriso
“Vedo che ti hanno rimesso in forma, beh.. Ritsuko è la migliore in questo” e cominciò a ridere la giovane donna.
“Signorina Misato, dove dovrei soggiornare?”
Già… dove avrebbe soggiornato? Spero che la NERV sia clemente, dando al ragazzo, uno dei migliori appartamenti a loro disposizione…
Però…. Da quando è qui, gli hanno impartito degli ordini e nessuno si è preso cura di lui..
Vediamo cosa posso fare…
“Signorina Misato? Pronto? E’ ancora tra noi?” il giovane pilota svegliò il capitano Katsuragi dalla trance in cui era caduta
“Si si, scusa, ero sovrappensiero… Puoi aspettare qui?”
“Si certo” Sul viso di Shinji si sviluppò un bellissimo sorriso a detta di Misato.
“Ehy Ritsuko, senti.. sei tu la tutor dei children giusto?”
“Ehm… si .. su carta dovrei essere io! Perché?” “Mah, niente… pensavo che con tutto il lavoro che hai da fare, nessuno potrà badare al giovane Ikari, anche perché tu abbia da badare a quello più grande eh? Hahah”
“COME OSI MISATO KATSURAGI A DIRE QUESTE PAROLE?!?! IO…IO… TI STROZZO!!!”
“Calmati Rit-chan ahahha, stavo scherzando… tornando alla questione principale.. pensi che possa diventare io la sua nuova tutrice?” “Chi? Tu? Ahahahha , dai Misato… non sai badare a te stessa… come pretendi di tutelare un ragazzino di 14 anni?” “Beh, col tempo sto maturando, perciò potrebbe essere come una sfida per me… dai Ritsuko, lasciami la tutela!!”
Perché è così insistente Misato? Cosa vuole fare?
Vabbè, fammi chiamare Gendo che chiedo cosa posso fare..
“Resta in linea” “Ok..”
Misato cominciò a ticchettare sul telefono con tutte le dita nell’attesa che si faceva sempre più lunga..
“Misato! Ci sei ancora?” “Sì, eccomi!”
“Bene, ho parlato con il comandante e ha detto che non c’è nessun problema a cambiare il tutore.. perciò sarai tu a tutelare Shinji Ikari… ah e verrà ad abitare da te!”
“Sissignora !” Misato ironizzò, ma l’unico effetto che ebbe fu il telefono chiuso in faccia dall’amica.
“Strega..” disse Misato a bassa voce..
Ma si riprese con un fragoroso “Shinji!!!!!”
“S-sì signorina Misato?”
“Ottime notizie, vieni ad abitare da me!” Misato non stava più nella pelle mentre per Shinji…beh… all’idea di abitare con una bellezza simile diventò tutto rosso..
“Sta sera cena di benvenuto!!” “O-ok signorina Misato” Shinji sfoderò un altro dei suoi teneri sorrisi.
“Dai, andiamo alla macchina… intanto chiamo gli addetti dei traslochi per far portare la tua roba da me!”
Entrambi attraversarono uno dei grandi saloni che si affacciavano nel Geo-Front, illuminato da ormai una luce arancione siccome il sole stava tramontando… ma pur sempre una delle scene più mozzafiato che il Third ebbe mai visto.
Arrivati all’ascensore, il capitano schiacciò il bottone per chiamare il mezzo, dopo pochi secondi si aprì la porta.
Papà….
“Comandante Ikari” Misato balzò sugli attenti.
“Riposo capitano…” “Shinji... complimenti l’altro giorno… hai dimostrato coraggio e hai vinto la battaglia”
Misato restò scandalizzata dalle parole dette dal comandante, ma la cosa più imbarazzante fu che lo stesso Gendo Ikari tese la mano al figlio.
Il third, di primo impatto rimase folgorato dalle parole di suo padre… Non se lo sarebbe mai aspettato da lui..
Che sia proprio lui? O una copia?
“Grazie, Papà.” Disse infine Shinji stringendo la mano al padre.
“Beh, è ora che vada, buona serata ad entrambi”
Non fecero in tempo a ringraziare che ormai le porte si chiusero.
Il… comandante… si… è… rivolto…al…. Figlio… LODANDOLO!
Mmmh, probabilmente è colpa della birra di prima.. oppure è la stanchezza..
….
Erano già in macchina.. e da quando il comandante chiuse le porte dell’ascensore, nessuno dei due avevano fiatato.
“Shinji, voglio mostrarti una cosa…”
All’inizio Shinji fraintese la frase, diventando rosso dall’imbarazzo e dal pensiero sconcio.
Gendo Ikari stava percorrendo un viale poco illuminato, per poi fermarsi davanti ad un complesso di appartamenti, sembrava abbandonato, ma dalla finestra dell’appartamento numero 7 piano terzo usciva una debole luce di una lampada da comodino.
Il comandante, salì le scale, fino a trovarsi davanti alla porta.
Suonò il campannelo.
Chi potrà mai essere a quest’ora? La dottoressa Akagi lavora fino a tardi oggi…
Con la luce accesa non posso far finta di non esserci.
Quando aprì la porta si trovò davanti il comandante Ikari in persona.
DI primo acchito scattò sugli attenti, per poi mettersi a riposo.
“Ciao Rei” “Buona sera comandante”
“Tutto tranquillo in questi giorni? Ho saputo che sei stata a casa dopo la cura delle ferite” “Niente di rilevante, sentivo il bisogno di stare ancora a casa a riposare”
E’ raro che il comandante si interessi a me o cosa faccio nella giornata..
Beh, tentiamo di chiudere in fretta la questione, sono stanca.
“Mi scusi signor Ikari, ma sono stanca e voglio andare a dormire, con permesso..” Rei cominciò a chiudere la porta ma il comandante la bloccò .
“Rei, stammi a sentire, voglio sapere cosa hai provato la prima volta che hai visto Shinji.”
Non penso che gli dirò la verita.
“Non mi sembrava adatto al ruolo, tutto qui.”
“Ok, tienilo d’occhio da parte mia… voglio che tu venga a fare rapporto da me ogni giorno.” Concluse Ikari dandogli la buona notte.
Gendo si rimise sui suoi passi per tornare alla base, prese il cellulare e chiamò Fuyutsuki
“Kozo, manda degli agenti a controllare Rei, voglio un rapporto ogni giorno.”
“Ricevuto, posso chiederle il perché?”
Non ebbe risposta, Gendo chiuse il telefono e si incamminò.
Erano le 19.30 di sera
Shinji e Misato erano sul belvedere di Neo Tokyo-3
“Sta a guardare” “mh?”
Neo tokyo-3 assomigliava ad una vecchia città, con pochi palazzi alti, qualche roba tecnologica sparsa nella periferia, ma niente di che.
I semafori diventarono tutti rossi, le strade cominciarono a muoversi e dal terreno cominciavano a salire numerosi grattacieli completamente d’acciaio.
Ora Neo Tokyo-3 assomigliava ad una metropoli ultra tecnologica, con luci e palazzi ovunque
“Wow, E’-è bellissimo!”
“Beh, dopotutto.. Neo tokyo-3 dopo la guerra deve diventare la nuova Capitale”
“Sempre se ci sarà un dopoguerra, Signorina Misato… lei ci crede sul serio?”
“Shinji, L’uomo è sulla Terra ormai da più di 200.000 anni, ha subito guerre e catastrofi di qualsiasi genere… è sopravvissuta al Second Impact, perciò credo di si… non mi sembra che non abbiamo nemmeno una chance di sopravvivenza.. l’hai visto anche tu.. sei riuscito a battere un angelo da solo!”
“Beh , non proprio signorina Misato… Avevo un EVA e voi nel centro comando, poi non lo comandavo nemmeno io lo 01, ha fatto tutto da solo..”
“Shinji, lo 01 è andato in Berserker… quando l’EVA attiva questa funzione, è libera da qualsiasi vincolo tranne uno.. la volontà del pilota.”
“Se il pilota vuole distruggere il bersaglio, l’EVA esegue l’ordine ma con brutalità e non curanza”
“In questo caso, tu eri svenuto, ma lo 01 sapeva che cosa volevi”
Eppure quella voce…
L’avevo sentita, mi ha chiesto di rialzarmi e combattere insieme a lei…
Che l’EVA 01 mi abbia parlato?
O è stato tutto un sogno?
“Beh, dopo questo spettacolo credo proprio che sia ora di andare a casa, che ne dici Shinji?”
…
…
“Shinji?” “Ah, sì signorina Misato” il pilota si sforzò di sorridere
“Bene, salta in auto!!” Lo incitò Misato.
Forse ne dovrei parlare con la dottoressa Akagi… o con mio padre.. non lo so.. vedremo.
Arrivati davanti al blocco 6, Misato parcheggiò facendo scendere Shinji con le buste della spesa.
Entrati in casa, Shinji trovò tutta la sua roba nel corridoio principale, poche scatole e due zaini…
“Benvenuto a casa, Shinji!!” Misato euforica stappò la prima birra non appena entrati nella sala da pranzo
“Grazie signorina Misato, sembra già di sentire un aria familiare” disse sorridendo il ragazzo.
“Dai, non fare complimenti! Questo è tutto in tuo onore” disse mostrando il ben di Dio a tavola
“Tutto cucinato e comprato dalla gastronomia, ah Shinji, prendi una birra!”
“Sembra tutto delizioso, beh.. preferirei una birra Rossa e tedesca.. quella in fondo!”
“Aaah buongustaio” disse Misato dandogli delle dolci gomitate nel fianco
“Propongo un brindisi… Al nuovo pilota evangelion e alla sua prima vittoria!! SHINJI IKARI!”
*dlin* i bicchieri si toccarono e subito il suo contenuto finì in gola dei due presenti.
Ormai Misato era più che brilla, ma ragionava ancora… insomma.
“Dai Shinji… dritto nella vasca a farti un bagno caldo per rilassarti!! Ci penso io qui”
“Va bene signorina Misato!”
Shinji cominciò a scavare negli scatoloni nella ricerca di biancheria pulita, shampoo e bagnoschiuma
La signorina Misato è proprio brava… Mi ha già messo a mio agio..
Abbiamo cenato insieme, brindato insieme, bevuto insieme… e poi si è offerta di sparecchiare la tavola al posto di farlo insieme..
Mi ha già permesso di usufruire di fare il bagno, ha pagato la cena…
Non so.. sembra comportarsi come farebbe una Madre….
Il ragazzo entrò in bagno con solo un accappatoio, intanto Misato osservava la scena cominciando a sparecchiare..
Shinji entrò nella stanza e si trovò di pronte un pennuto, alto fino alla sua vita…
Bianco e nero, con due creste rosse, non aveva ali.. ma quello che risaltava di più era il medaglione di metallo appeso al collo con scritto “Pen2” ... e stranamente aveva un asciugamano al collo.
“Squeack” fece l’animale.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH MACCHEDIAMINEE’STACOSA? MISATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Ahahahahahhah, calmati Shinji.. è PenPen. Un innocuo pinguino delle terme… una nuova razza.. Così dicono.. è un altro coinquilino”
“Ma non era il caso di dirlo prima?!?” Disse Shinji dopo essersi girato e aver fatto cadere l’accappatoio.
“Beh, il vostro incontro sarebbe stato divertente, ma non immaginavo così tanto ahahah”
“Sì sì. Continui a ridere signorina Misato, stavo per avere un infarto!”
Misato abbassò lo sguardo e solo adesso capì che il ragazzo era totalmente nudo “Ehm… Shinji.. forse è il caso che tu ti copra…”
Entrambi arrossirono per la vergogna e il Third si chiuse in bagno.
Ma brava Misato, complimenti, sei andata subito a vedere in quella zona li… Bel colpo con il tuo nuovo coinquilino…
La.. la.. la Signorina Misato mi ha visto nudo… CHE VERGOGNA!!!
Beh, dopotutto… quando sarà più grande se la caverà benissimo.. senza alcun problema di dimensioni..
Misato arrossì di nuovo.
Aaaaaah, che bello… un bel bagno caldo.
Shinji cominciò a sentire che Misato giocava con PenPen e nel frattempo sparecchiava.
Dopotutto, me lo sono meritato il bagno.. ho difeso l’umanità da un Angelo!
“Ne sei proprio sicuro?”
E chi sei tu?
“Chi sono io? Sono la tua coscienza… la tua volontà.. tutto quello che c’è dentro.”
Oddio… ora sto avendo le allucinazioni.
“Nessuna allucinazione..”
E allora come mai non ho mai parlato con te? Sono sempre stato solo.. e adesso? Esci fuori così…
“Probabilmente è stato lo shock che hai avuto sull’EVA.. oppure è stato proprio l’EVA a farti sviluppare questa capacità..”
“Comunque… caro il mio Shinji.. tu non hai fatto un bel niente.. non hai salvato l’umanità.. non tu da solo almeno..”
E allora illuminami..
“Per esempio.. ti ricordi qualcosa della battaglia?”
Dopo che l’angelo mi colpì al petto.. non ricordo più nulla..
“Beh.. menomale che ci sono io allora!”
Perché.. tu lo sai?
“Perforza… sono il tuo subconscio… anche se tu non eri del tutto cosciente.. sono riuscito a registrare il tutto”
E allora fammi vedere..
“L’immissione forzata dei ricordi non aiuta molto… ma posso tentare”
Il subconscio di Shinji cominciò a mandare alla parte conscia immagini molto confuse tra loro.. senza un senso ben preciso..
Le uniche immagini che sono riuscito a capire erano il cielo notturno di Neo Tokyo-3 , poi le braccia spezzate dell’EVA…
Non sai fare di meglio?
…
…
Beh? Dove sei?
…
…
Probabilmente me lo sono sognato.. vabbè.. ormai sono trascorsi 15 minuti da quando sono immerso.. è ora di andare a letto.
Shinji, uscito dalla vasca.. prese l’accappatoio e lo indossò, dopo di che usò il phon per asciugarsi i capelli e infine uscì dal bagno.
Misato non c’era più..
“Signorina Misato?” “Sono di qua Shinji!”
La voce proveniva dalla sua nuova camera.
“Ehm… mi dovrei cambiare signorina Misato..” “Tranquillo.. ti stavo mettendo apposto la camera.. ti ho preparato il letto” sorrise dolcemente il capitano.
“Grazie mille..” “Di nulla” finì lei con voce squillante
“Ma ora è il mio turno di farmi un bagno”
Shinji indossò la biancheria.. poi il pantaloncino del pigiama e infine una maglietta a maniche corte, poi si affacciò dal balcone.
Oggi la luna è bellissima
la fisserei per ore… mi ricorda tanto la pelle candida si Rei..
Chiuse la finestra e si mise a letto, continuando a fissare la Luna..
“Sì, si è ambientato bene Rit-chan… tranquilla”
“Come? Se ho cucinato? Ma figurati.. ho comprato tutto nella gastronomia affianco all’entrata del Quartier Generale”
“Si, tutto molto buono.. non abbiamo lasciato nulla… PenPen ha preso anche il resto ahah”
“Come l’ha presa Shinji quando ha conosciuto PenPen? Hahahaha, dovevi vedere la scena.. te la racconterò domani a lavoro”
“Ok, perciò domani dopo scuola il First e il Third avranno i test di sincronia”
“Certo che lo sto trattando bene.. non è per niente stressato.. anzi.. ogni tanto è sovrappensiero..”
“MACHEDOMANDESONOQUESTE RITSUKO? E’ OVVIO CHE NON LO CORTEGGIERO’ … ah…già l’ho visto nudo”
“Ahhahhaha non è uno scherzo, sah .. io vado ciaoooo” si affrettò a chiudere la chiamata la Katsuragi prima che la sua amica andasse su tutte le furie
E ora… un bel riposino nell’acqua calda..
Era da un po’ che non vedevo un uomo totalmente nudo.. poi uomo era un parolone.. Shinji era un ragazzino.. e l’unico e l’ultimo che vidi era uno scemo.. un idiota.. ai tempi dell’Università…
Kaji….
Misato cominciò a fissare l’anello che aveva all’anulare…
“Disgraziata.. mi ha chiuso il telefono in faccia.. domani gli aspetta una bella strigliata..”
La dottoressa Ritsuko tornò a guardare sul pc i progressi di Rei sul tasso di sincronia
Beh… sta migliorando.. non c’è dubbio… soprattutto da quando ha visto Shinji… mmmh… non so se preoccuparmene o meno..
Domani parlerò a Gendo se è possibile rimetterla sullo 00…
Gendo rimasto solo nel suo ufficio era rimasto alquanto turbato dopo l’incontro con Rei sulla soglia del suo appartamento..
Eppure aveva un certo presentimento… negativo ovviamente.
Speriamo che mio figlio non sia una distrazione per Rei.. se fosse così.. dovrei modificare alcune cose..
L’appartamento di Rei aveva solo una finestra, di modeste dimensioni…
Quello che disse al comandante Ikari era una balla.. in realtà voleva solo guardare la Luna e contemplarla..
Oggi la Luna era piena.
Il satellite mostrava i suoi mari ,i suoi crateri enormi e la giovane Rei si addormentò sognando di stare lassù, su quel pallido corpo celeste.
Eppure.. il viso di Shinji apparve nella sua mente.
Ormai Shinji cercò la via del sonno, si avvolse nelle coperte e girò la testa verso l’alto.. guardava il soffitto in cerca di risposte.
Poi la porta si aprì lentamente e lui finse di dormire.
“Buona notte Shinji, hai fatto un ottimo lavoro quella notte, sono fiera di te… anche se tu ora non puoi sentirmi, sappi che sono orgogliosa di te… hai salvato il mondo quella notte, ma il mondo non lo saprà mai.. Sei un eroe, Shinji.” Disse a bassa voce Misato.
Si avvicinò al letto, lo coprì con le coperte e gli baciò la fronte.
Il capitano si girò e andò a dormire nella sua camera.
Dopotutto, mi sembra di essere tornato veramente a casa, ho una camera, persone che mi considerano, cena con qualcuno che mi vuole bene…
Che mi vuole bene… La signorina Misato… si comporta proprio come una mamma.. e probabilmente accetterò questo.
Ho anche una mamma adesso..
Casa, dolce casa.
Vorrei augurare a tutti voi Buon Natale e buon capodanno
Abbiate cura di voi ^^
-Raz95
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Capitolo 3 *** La forza di entrambi ***
La forza di
entrambi
La
scuola a Neo tokyo-3 era
ormai iniziata
Shinji Ikari
frequentava il primo anno di superiori, nella sezione A.
Erano
passati dieci giorni dallo scontro con l’angelo
chiamato SACHIEL e il third children si era ripreso bene…ma
non tutti
apprezzavano il suo operato per salvare la città e il mondo.
In classe si
era scatenato il putiferio, da quando venne scoperto come il pilota che
combatté il mostro venuto per ucciderli tutti.
Si erano
schierate due fazioni, la prima era a difesa del ragazzo, mentre l’altra
era prevalentemente contro.. a
causa dei danni causati dalla battaglia.
Molti di
loro rimasero senza casa o con danni rilevanti alle proprie abitazioni,
oppure
lesioni ai propri cari.
Ma uno… uno
in particolare.. Toji Suzuhara, sua sorella Sakura rimase ferita
gravemente nel
combattimento.. lesione agli arti inferiori e al braccio destro, per
ora era
ricoverata d’urgenza nell’ospedale di Neo Tokyo-3.
Guardalo
li, Shinji Ikari… Il pilota dell’Evangelion.. come
se la tira.
Dannato
bastardo.
Ma dopo ti
faccio vedere io.
“Ehy Shinji, com’era il mostro? Era forte?”
chiese un suo compagno “Shinji!! Per
caso
hai una ragazza? ” chiesero in coro alcune compagne
“Lurido stronzo, mi hai lasciato
senza casa!! Mi devi risarcire!”
Volarono
insulti e complimenti, ma solo un ragazzo riuscì a placare
la ressa “Ragazzi, non fate i
bambini e lasciate
respirare Shinji, sembra abbastanza turbato”
MA DAI?!?! Non
l’avrei mai detto
Il
ragazzo
era rimasto seduto al suo banco, con il pc spento mentre guardava la
lavagna..
ma sembrava che guardasse oltre.
Il
professore continuava a spiegare, ignaro del casino che succedeva alle
sue
spalle
Come fa un vecchio a
continuare ad insegnare a quest’età?
La
campanella salvò Shinji dalle sue fans e dai suoi nemici.
Il ragazzo
prese lo zaino e si avviò verso le scale del tetto,
inseguito da una marea di
studenti.. a quanto pare la notizia girava veloce!
Arrivato
al
tetto trovò una Rei Ayanami che scrutava
l’infinito… con lo sguardo rivolto
verso il magnifico monte Fuji.
Il vulcano
che fino al 2000 era rimasto inattivo, tornò alla vita dopo
il second impact,
da quel giorno.. tre volte al mese il colosso faceva cadere tonnellate
di lava
dalla sua bocca
Rei… a cosa
starai pensando? E’ possibile avere un
contatto visivo con te? Un dannato dialogo?
Da quella sera, non ti avevo più visto e mai ti avevo
parlato…tranne il tentativo di farla spostare dal pericolo
che incombeva.
Perchè Ikari
continua a fissarmi? Non sono nessuno, come suo padre… si
preoccupa di me…
Cosa avrò di
tanto speciale?
Sono soltanto un fantoccio.
La
folla si
era riunita sul tetto, mentre fissavano l’eroe che
salvò la città o il bastardo
che la distrusse.
L’unico in
disparte era Toji, che osservava la scena con disgusto e odio.
Le ragazze
erano tutte eccitate dal vedere IL GRANDE SHINJI IKARI , mentre i
ragazzi lo
odiavano più per invidia che per i danni causati da lui.
Tutti volevano
un autografo, una foto, una ragazza riuscì persino a
strappargli un bacio a
stampo
Shinji era
tutto rosso, non se lo aspettava.
Dopo molte
dichiarazioni d’amore e tentativi di seduzione da parte del
sesso femminile,
cominciarono a volare panini, bucce di frutta, residui di pranzo,
lattine più o
meno vuote e una lo colpì in testa facendo rovesciare tutto
il contenuto
rimasto sulla sua testa.
"ORA
BASTA!!!!!!!!!!!!!” “SMETTETELA, NON E’
COLPA MIA SE SONO HO CAUSATO TUTTI QUEI
DANNI, NON E’ COLPA MIA SE HO FERITO DEI VOSTRI FAMILIARI ,
NON L’HO FATTO DI
MIA SPONTANEA VOLONTA’, IO NON VOLEVO NEANCHE
COMBATTERE!!!!” Shinji urlò a
pieni polmoni.
Riprese
fiato.
“E
VOI!!!”
indicando il gruppo femminile dell’semicerchio creato attorno
a lui “NON ME NE
FREGA UN CAZZO DEL VOSTRO AMORE, CHI CAZZO SIETE? NON ME NE FACCIO
NIENTE DELLE
VOSTRE LETTERE, DEI VOSTRI BACI E ABBRACCI, NON SIETE NESSUNO PER
ME!”
cominciarono a scendere le prime lacrime..
“NON
HO
SCELTO IO DI PILOTARE L’EVA, NON HO SCELTO IO DI CAUSARE
TUTTI I DANNI MORALI E
FISICI, STATE AFFOGANDO LA VOSTRA RABBIA SU UN MISERO
FANTOCCIO!!”
Il
pubblico
rimase in silenzio, non volavano più oggetti… e
le ragazze avevano smesso di
cinguettare tra di loro.
Shinji vide
andar via Rei, che più che impaurita o stupefatta , era
abbastanza divertita
dalla scena.
*clap
clap
clap*
“Ma bravo Shinji Ikari,
complimenti… bel
monologo, veramente… mi stavi facendo commuovere…”
La
folla si
scostò e apparve il volto cupo di Toji Suzuhara…
pochi sapevano cosa gli era
successo.
“Piloti un megarobot gigante, per
cosa? Per
eliminare una minaccia? O per esserla?”
Il giovane
cominciava ad avvicinarsi verso il third children.
“Hai creato più danni tu,
che quell’essere
chiamato ANGELO, sei patetico, non meriti nemmeno la compassione”
Ormai era a
due passi da uno Shinji inginocchiato ad asciugarsi le lacrime.
“E
ORA,
TUTTI VOI… ANDATE VIA IMMEDIATAMENTE, O SUBIRETE LA MIA
COLLERA.” Portò il
braccio destro in alto, stringendo il pugno.
La folla
stava defluendo verso le scale, c’è chi avrebbe
perso il pullman o aveva il
genitore sotto scuola… ma tutti avevano paura di Toji
Suzuhara.
Il
giovane
Suzuhara aveva una pessima reputazione, alle elementari era il classico
bullo…
tormentava tutti i bambini e li faceva pisciare sotto, letteralmente.
Le ragazzine
gli stavano lontano, cercando di evitare i suoi occhi.
La sua
reputazione cambiò quando alle medie , le ragazzine gli
andavano dietro a
fiumi, mentre i ragazzi (continuati ad essere tormentati) lo odiavano e
lo
disprezzavano.
Toji era
sempre più solo, non aveva amici.
Ma un
giorno, di seconda media, a Neo Tokyo-3 erano arrivati due ragazzi
nuovi.
Erano
bocciati e provenivano dalla scuola media di Neo Tokyo-2.
Erano dei
veri e propri bulli, tanté che Toji si sentiva minacciato
dal duo… La scuola
era sua, non loro.
Una
dimostrazione di questo sentimento si manifestò in un giorno
di primavera, nel
cortile esterno alla scuola…
Un ragazzo
occhialuto era stato pestato perché non aveva dato i soldi
al duo, Toji corse
subito e si fece strada tra la folla.
“ORA
BASTA!!” Toji alzò le mani per la prima volta su
qualcuno.
Tosu
Haranami , uno del duo finì in ospedale per 3 costole rotte
e zigomi spaccati,
mentre l’altro se la cavò con setto nasale rotto e
braccio spezzato. La folla lo
applaudì e
lo acclamò… lui non voleva essere un eroe.
Il ragazzino
picchiato, ovvero Kensuke Aida si alzò e lo
abbracciò.
“Grazie Toji, sapevo che in te
c’era del bene”
Il
giovanissimo Suzuhara sentendo quelle parole e vedendo la folla
acclamarlo
impazzì… Lui non era un eroe, lui era il bullo
della scuola.
Allora prese
per il colletto Kensuke e la folla si acquietò…
“Bene quattrocchi, ora darai a me i
soldi del pranzo… hai visto quei due
no? Vuoi finire anche te così?”
Kensuke, non
credeva alle sue orecchie ma alla fine cedette i soldi al bullo.
“BENE, E ORA
ANDATE VIA!”
Quando tutti
se ne andarono, Kensuke era ancora lì a cercare i suoi
occhiali…
Suzuhara
preso dal rimorso lo aiutò a cercarli e li
trovò… purtroppo si ruppero durante
il pestaggio.
Raggiunse il
disperato Kensuke e gli disse l’amara verita… i
suoi occhiali preferiti erano
rotti.
Kensuke
scoppiò a piangere.
Suzuhara non
poteva farcela, così gli porse i soldi da lui presi, e gli
promise “Da oggi in poi, ti
aiuterò, sarò il tuo
angelo protettore.”
Un abbraccio
sigillò un amicizia che durerà fino alla loro
morte.
“Però promettimi che non
dirai nulla a
nessuno… non posso difendere tutti se gli altri mi
crederanno un tenerone”
“Ok.”
L’anno
successivo, al compleanno di Aida, Suzuhara gli fece trovare una
videocamera
nuova di zecca sul suo banco… ovviamente in anonimato.
E in
quell’anno, i due superarono insieme
l’esame di terza media.
Ma
torniamo
ad oggi.
Erano
rimasti in tre sul tetto… Toji, Kensuke e Shinji.
Kensuke si
avvicinò all’amico “Dai
Toji, lascia
stare… è emotivamente instabile”
“Non
me ne frega un cazzo!” rispose lui di tono.
Shinji si
alzò per affrontare il suo avversario.
“Bene, stammi a sentire NOVELLINO,
hai
pilotato il robot che chiami evangelion e ora ne pagherai le
conseguenze.”
Shinji
ricevette un pugno nello stomaco.
“Figlio di..”
disse con un filo di voce.
“Figlio di chi? Dai sentiamo!”
Toji era
furioso.
“Perché ce
l’hai con me?” Chiese il
Third.
“Perché? Mia sorella
minore è ferita
gravemente ed è ricoverata d’urgenza
all’ospedale di Neo Tokyo-3!!!”
Shinji
ricevette un pugno in faccia sta volta.
“Che ti sia da lezione, la prossima
volta non
ci andrò così piano…”
disse Toji furioso mentre si incamminava verso
l’uscita.
“Scusalo… odia quando gli
toccano la
famiglia.” Disse sorridendo Kensuke.
I due
giovani scomparvero dal tetto.
“Tranquilli, non ci sarà
una prossima volta.”
Disse infine lui mentre puliva il sangue dalla faccia.
Si è fatto
tardi, è ora di rincasare
Shinji
aveva
perso il pullman a causa di quelle botte e perciò si fece
venti minuti di
strada a piedi, fino alla stazione dei treni.
“Annunciamo ai gentili viaggiatori
che per un
incidente nella rete ferroviaria, i trasporti sono fermi fino a nuovo
ordine,
grazie e arrivederci”
“Grazie e arrivederci sto cazzo!”
sbraitò
un signore con una ventiquattrore in mano vestito con giacca, camicia
elegante
e pantaloni lunghi.
Misato fa il turno
pomeridiano, non posso di certo
chiamarla per farmi venire a prendere… La dottoressa
sarà superimpegnata,
figurati mio padre…Incamminiamoci, entro cena dovrei essere
a casa.
Erano
le
17.30 quando partì dalla stazione,
ci
volevano due ore a piedi per arrivare al blocco 6 situato in periferia.
Prese il
lettore di cassette dallo zaino e si mise gli auricolari nelle orecchie
e fece
partire l’apparecchio.
Inno alla
gioia… beh una delle mie preferite.
Si incamminò
verso il sole tramontante.
“Come dice? Sta scherzando vero?”
“Ok,
va
bene…” “Einen
Schonen tag noch
Maggiore Lassemberg”
Beh, non me lo aspettavo
così presto…
Sarà meglio informare Ritsuko.
Misato
era
ancora scossa dalla notizia appena ricevuta, ma non andò
subito dalla dottoressa…
si fermò alle macchinette a prendere un bel caffè.
“Aaaah ci
voleva… tra meno di un ora stacco,
così posso tornare a casa e gustarmi una cena cucinata da
Shinji!”
“Capitano Katsuragi”
aveva riconosciuto
quella voce fredda
“Comandate.”
Disse mettendosi sugli
attenti e girandosi verso la voce.
“Riposo capitano, a quanto pare sta
sfruttando mio figlio mentre lei è qui… si fa
addirittura cucinare la cena… non
pensavo ne fosse realmente capace…”
“Beh signore, se posso parlare
liberamente…
”
“Faccia pure capitano”
“Suo figlio è il miglior
cuoco di Neo
Tokyo-3, da quando è a casa mia, non ho più
toccato cibo precotto,
probabilmente se non fosse qui a salvare il mondo,
sarebbe in un ottima scuola
a studiare cucina per perfezionarsi, e magari avrebbe aperto un
ristorante.”
“Interessante, un giorno gli
chiederò di
cucinare per me”
Ma veramente?
Ok… il caffè fa male, devo smettere di berlo
“Comandante, tornando alle questioni di
lavoro, ha sentito la notizia?”
“Certamente… non vedo
l’ora di vederlo all’opera…
dicono che sia l’unità perfetta…
vedremo.”
“Sicuramente comandate.”
“Senta capitano, ho notato che non
c’è nulla
da fare sta sera, per adesso è congedata.. vada a casa.”
“Sissignore”
disse Misato con un
sorriso stampato sul viso.
Il
comandante sparì dalla sala ricreazione.
Non l’avevo mai
visto così felice…
Sah, è l’ora di andare da Ritsuko.
“Rit-chaaaaan” disse il capitano
affacciandosi allo studio della dottoressa, la quale fece cadere i
fogli dalle
mani per lo spavento.
“ah, sei tu…”
“Ehy, cos’è questo muso
lungo?”
“Niente, stanchezza…
diciamo.”
“ok.. ho una meganotiziona”
“Sentiamo…”
Shinji era a
quaranta minuti da casa, quando vide dei capelli a caschetto di colore
turchese
spostarsi nell’ombra
“Ayanami?”
Aaaah, e io
pensavo di stare tranquilla sta sera…
…
…
Ah… ma è Shinji
Ikari…
“Ciao Shinji”
Mi ha chiamato per
nome…
L’ho
chiamato
per nome….
“A-ayanami… tutto bene?”
non sapeva
proprio cosa dire, era in una vestaglia casalinga, con degli shorts di
jeans…
“Si, ma non posso dire la stessa
cosa di te”
disse guardandogli il naso viola.
“Ehm… s-si nota tanto? ”
“Si.”
“Mannaggia… la signorina
Misato non sarà
molto felice”
“Senti Shinji…”
L’ho chiamato
di
nuovo per nome… ma cosa mi prende?
“Vorrei tornare a casa se non ti
dispiace,
voglio stare un po’ sola.”
“O-ok ayanami… Posso
sapere dove abiti?”
“Lì”
indicò il palazzo di fronte
Shinji ci
rimase un attimo… abitava in un palazzo fatiscente , e
c’era solo una finestra
illuminata
“Ok… Beh allora vado..”
disse porgendole
la mano
Era la prima
volta che qualcuno cercava il contatto fisico con lei
E ora cosa
faccio? Cosa bisogna fare?
…
…
…
Ah già.
Lei
gli
strinse la mano e lui sorrise.
“Chiamami Rei”
disse lei ricambiando il
sorriso.
Si girò e
corse verso la sua abitazione… non c’era luce
artificiale… perciò non si poteva
notare il rossore in faccia di entrambi i giovani… quello di
Shinji forse era
dovuto al pugno sul naso.
Mentre Rei
saliva le scale con una velocità modesta, Shinji era ancora
lì a fissarla…
Quanto è
bella….
Riprese a
camminare rimettendosi le cuffie, sinfonia numero 9 di Beethoven
Quando
arrivò a casa trovò la macchina di Misato
parcheggiata al suo posto
Come fa essere
già qui? Dovrebbe uscire alle 20… ed erano
le 19 45…
Probabilmente sarà furiosa perché non ha trovato
la cena…
almeno Pen Pen aveva la sua scorta di riserva
“Shinji
Ikari!!! Si può sapere dov’eri finito?”
“A-ah ah ah, signorina Misato, non
mi tiri
l’orecchio, fa male!!!”
“E COSA HAI COMBINATO IN FACCIA??”
“Ehm… S-sono caduto dalle
scale di faccia… e
ho fatto un bel po’ di gradini…”
disse arrossendo
“Ok, questo spiega il naso
viola… Ma il
ritardo?”
“Mi sono fermato in infermeria della
scuola
per farmi medicare, ma ho perso il pullman… sono andato alla
stazione dei treni
e hanno annunciato il mal funzionamento dei trasporti, così
me la sono
fatta a piedi.”
“Mmmmh…”
“MA E’ LA VERITA!!!”
“OK, Ma ora come facciamo senza
mangiare?”
“Ci sono due buste di onigiri
congelati in
freezer, li avevo tenuti in caso di necessità”
si sforzò a sorridere
Shinji.
“E bravo Shinji!!”
Misato aveva ripreso
ad essere solare come sempre“Io però non mangio, sono
stanco… mi faccio
un bagno e vado a dormire.”
“Sicuro? Dai… nemmeno uno?”
“NO signorina Misato”
disse infine lui
chiudendosi in camera.
Tre giorni che va a
scuola… nemmeno un amico… e sembra
che si sia fatto dei nemici…
Dannazione Shinji! Non sa nemmeno mentire… Ne
parlerò
domani con Ritsuko.
La signorina Misato
è proprio insistente… proprio come
una mamma.
Proprio come una mamma.
Si
tolse i
vestiti in fretta e si apprestò a mettersi
l’accappatoio.
Si gettò subito in bagno senza che Misato se ne accorse e
riempì la vasca di
acqua calda.
Si mise
dentro e si coricò, immerse la testa fino sotto il labbro
inferiore…
“Eeeeeehy
amico, brutta cera eh?”
Ancora tu?
Cos’è… ti attivi solo quando sono nella
vasca?
“Beh… io arrivo solo quando tu veramente lo
desideri…”
Ah bene… ieri ti ho INVOCATO, ma tu non sei più
apparso…
complimenti.. bel subconscio.
“Eeeh bello, a quanto pare non mi volevi veramente!”
Ok, visto che sei qui… spiegami perché i ricordi
che mi
hai mandato non si capivano.
“Te l’ho detto, i ricordi forzati non sempre
vengono
capiti!”
Bah…
“Ma ora parliamo di come ti sei fatto picchiare da quel
bulletto ahahah”
Che cazzo ti ridi? Sei nel mio corpo, tu sei me!
“Ma il dolore l’ha subito la parte conscia
ahahah”
Questo vuol dire che tu sei inattivo quando sono sveglio?
“No… raccolgo sempre dati e ricordi,
però non interagisco
con il mondo esterno.”
“Posso soffrire solo in tre casi”
Illuminami.
“Nervosetto? Beh… il primo è durante il
sogno… la parte
conscia è al riposo.. mentre la parte Subconscia
è attiva ai massimi livelli” “
E’ possibile che quei ricordi puoi
viverli in un sogno.”
“Comunque, se tu soffri nel sogno, o vieni ferito oppure
ucciso, quello che ne
risente sono io.. è come se fossi la parte conscia della tua
mente solo nella
realtà del sogno”
“Secondo Se qualcuno ti reca danno fisicamente nella
realtà se stai dormendo o sei svenuto”
“Terzo, in caso della realtà vera.. e non quella
illusoria del sogno, tu ricevi un danno celebrale”
Immagino che tu abbia sofferto abbastanza durante i miei
sogni…
“Più di quanto immagini.”
…
…
…
…
Guarda come sono ridotto… parlare con il mio subconscio.
“Non è da tutti, ricordalo”
“Io vado… tra un po’ attacco
io.”
Ok ciao
…
…
Ok ciao…?
Sto impazzendo.
Glielo dico? O no?
Non lo so… chissà
come la prenderebbe…
Ma chissenfrega, glielo dico.
“Shinji!” Misato
bussò alla porta del
bagno
Shinji, si
riprese immediatamente “Si?”
“Domani mattina passa da Ritsuko, ti
fai
guarire le ferite e poi vai a scuola… ok?”
“Perché?”
“A fine settimana avremo ospiti!!”
“E devo farmi bello?”
“Beh, arriva la Second Children e
non
vorresti presentarti così, vero?”
“No… ok.. ci pensi tu con
la giustifica?”
“Si, certo! Io vado a
dormire…”
“Ok , solo una richiesta…”
“Dimmi caro”
“Domani doposcuola…
può accompagnarmi in
ospedale? Niente domande!”
“Ok, va bene… a domani
dopo scuola,Notte”.
“Notte” concluse
lui.
Un momento… ha
detto LA second children?
Gendo
era
rilassato sul divano del suo alloggio, sempre dentro al suo quartier
generale…
non si sa mai!
Bene…
Sabato arriva la second… vediamo cosa succederà
Prese il
calice d’oro e bevve il vino.
Shinji si
stava vestendo, quando si affacciò alla finestra vide che le nuvole avanzavano molto
piano e coprivano la
Luna.
Peccato…
Però oggi
era riuscito a parlare con Rei Ayanami…
Non è stato
una schifo di giornata.
Il mattino
era già da Ritsuko…
una Ritsuko abbastanza addormentata
“Dottoressa… tutto bene?”
“Si… stai
tranquillo… e fatti i fatti tuoi!”
“O-ok..”
“Vediamo un
po’… lieve colluttazione nasale..
e guarda qui… bel livido all’altezza dello stomaco”
“Devo farti una ecografia.”
Dopo
mezz’oretta la dottoressa ebbe i dati dal test “Beh, danni gravi non ci sono..”
“Ma si può
sapere che cazzo hai combinato?”
“Ehm… sono caduto per le
scale.. di faccia… e
gli scalini sono passati anche sulla pancia…”
“uhmm… ok..”
“Applica questa pomata ogni 5
ore… il livido passerà in due giorni..”
“Mentre per il naso, aspetta.. stai
fermo..”
“C-che cosa vuole fare?!?”
La
dottoressa allungò le mani sul viso,
e
con un gesto secco e preciso, sistemò il naso
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!
Che dolore!!!!!!!!!!!
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!!!!
Ma lei è pazza!!!”
Disse Shinji
con le lacrime agli occhi per il dolore
“Sono una dottoressa, so quello che
faccio.”
“Ora, ti applico queste bende,
toglile sta
sera.. poi mettici questa pomata per il dolore, una volta a sera.”
“Per sabato dovresti essere come
nuovo..”
“Ora sparisci.”
“S-si… scusi il disturbo”.
Ma che ha la Dottoressa
Akagi? E’ impazzita ?
Ma che ho fatto?
Mentre
passeggiava per il parco del Geo-front , Shinji notò alcuni
ciliegi in fiore
Si avvicinò
e spezzò tre rami pieni di fiori
Prese dallo
zaino la bottiglietta d’acqua e la svuotò per
metà
Ci mise i
tre rami dentro e se la portò a scuola
Era
l’ora di pranzo, non c’era nessuno nei
corridoi… di solito stavano
tutti sul tetto o
in classe.. aveva il
via libera.
Si avviò
verso il laboratorio di Scienze & Botanica, dove
trovò il professore
nell’intento di curare le piante
“Signor Iwanaka.. la
disturbo?”
“No… venga pure avanti
signor Ikari”
“Volevo chiederle se ho fatto bene a
fare
questo, mettere dei rami in bottiglia”
“Cosa vuoi fare? Un
albero?”
“No signore… voglio
portarli ad una ragazza…”
“Stando così, vivranno
per un mese… massimo
due.. metteranno radici per resistere.. e i fiori rimarranno”
“Ok, perfetto… Posso
chiederle se può tenerle
lei.. fino alla fine delle lezioni”
“Certo.. nessun problema!”
“Per caso sono per
una ragazza…speciale?”
Shinji
arrossì come un peperone “Nono!!
”
“Ahhahah ok, passa dopo la campanella”
“Grazie” Shinji
fece l’inchino e andò in
classe a finire il pranzo che aveva cominciato
Il
professore evitò di chiedere perché avesse una
fascia sul naso.
“Ben arrivato Ikari!”
Gridò la capoclasse
Hikari
“Salve Hikari, scusa ma ho avuto
delle visite
mediche..”
“Ok”
C’erano
quasi tutti, mancavano due o tre persone… tra cui
Toji… almeno avrebbe fatto a
meno altre mazzate.
La classe
piombò nel silenzio.
Shinji era
arrossito tutto, tuti guardavano lui.
I ragazzi
non dovevano chiedere cosa fosse successo ieri… gli si
leggeva in faccia.
La
lezione
terminò e la classe si dileguò.
Shinji scese
fino all’orto botanico, salutò il docente e prese
i suoi rami di ciliegio.
Fuori ad
aspettarlo c’era una magnifica Misato in pantaloni lunghi
attillati e canotta
“Eccoti, che
cos’è quello che
hai in mano? ”
“Te lo spiego strada facendo..”
“Va bene! Salta su!”
Appena
usciti dal cancello del cortile Misato iniziò
“Sporchi maiali… ma in
quella scuola sono
tutti così? Alunni e professori… appena vedono
una scollatura non capiscono più
nulla..”
Shinji si
girò verso Misato con aria interrogativa e solo li
capì il perché della fraseAveva una scollatura
mozzafiato, già lei era molto prosperosa… poi
questa
canotta nera… beh.. risaltava l’effetto.
Sotto i
pantaloni l’amico intimo cominciava a svegliarsi.
“Uh? Cosa?” fece finta di non
capire
“Lascia stare Shinji.. sah sti fiori?”
“Sono per una ragazza.. tutto qui”
“Sta in ospedale?” Ma che domanda
era Misato!?!?!?
“Si”
Dopo
un
quarto d’ora di auto furono arrivati..
"Fai in fretta.. Non possiamo fare tardi..
devi andare a casa, ah e sei buffissimo con quella fascia”
Urlò Misato
dal finestrino
mentre Shinji correva
verso l’entrata dell’ospedale.
“Sakura Suzuhara”
“Reparto 3, Piano 5”
“Grazie! ”
L’infermiera scrollò le spalle
Dai Shinji…
fatti coraggio.
Arrivato
davanti al reparto 3, bussò.
Ad aprire
vennè Toji.. che appena vide Shinji divenne cupo dalla
rabbia… ma poi rimase
cupo per il rimorso..
La sua
fascia copriva tutto il naso.
“S-scusa… Ikari”
“Tranquillo… niente di
grave..” “Tua
sorella..come sta?”
Suzuhara si
stupì da quella domanda
“B-bene… ha ripreso
conoscenza sta mattina..”
“Posso entrare?”
“Certo..” solo
quando il Third passò la
soglia.. si accorse della pianta.
Avrebbe voluto abbracciarlo..
Dentro
c’erano Kensuke, la signora Suzuhara e una bambina.. nel
letto tutta ricoperta
di fasce.
Kensuke si
stupì alla vista di Shinji… non dopo quello che
successe ieri.
“Scusa… tu sei?”
chiese la madre di Toji
“Shinji Ikari , signora Suzuhara”
“Quello che ha combinato sua figlia
così”
L’aria si
gelò all’istante.
La madre si
alzò e abbracciò Shinji.
“Grazie per aver salvato la
città, ti siamo
tutti debitori…”
“M-ma… sua figlia
è quasi morta per colpa
mia..”
“Lo so.. ma se non c’eri
tu… lo saremmo tutti
qui, ma Toji non vuole capirlo”
“G-grazie signora Suzuhara”
“Chiamami Kaira”..
Shinji annui
“Questi sono per sua
figlia… spero che gli
piacciano”
In
questo
momento Sakura Suzuhara stava dormendo.
“Wow… grazie Shinji… che
bellissimo pensiero!”
la signora Suzuhara stava piangendo…
"Mi sembrava il minimo… Posso metterli
qui
accanto al letto?”
“Si..”
“Bene… vorrei
soffermarmi… ma dovrei andare..”
“Va bene… Toji, Kensuke..
accompagnatelo
di sotto, perfavore”
“si” dissero
all’unisono.
Appena
fuori
la stanza un Toji in lacrime abbracciò Shinji
“Grazie… Shinji”
Il ragazzo
ricambiò l’abbraccio.
USciti dall'ospedale, Kensuke vide una Dea… la
signorina Misato “Signorina
Misatooooooooooooooooooo”
“Ciao… e tu saresti?”
“Kensuke Aida signora, o meglio
Capitano”
Misato arrossì.
“Bene, io ragazzi devo andare..”
“Ok Shinji” I
due ex litiganti si
strinsero la mano.
*Allarme
anti angelo*
“Dannazione, l’allarme antiangelo!!”
Gridò Misato “Tutti in
auto! Forza!”
L’ospedale
stava già sprofondando nel geo-front.
“Dove stiamo andando?”
chiese Toji.
“Questo è
supersegreto… Sarete gli unici
civili a mettervi piede”
“Andiamo nella base della Nerv.”
L’angelo
era
apparso a 200km dalla costa nipponica e si stava avvicinando
rapidamente verso
Neo Tokyo-3
“Ok ragazzi, oggi il comandante non
c’è..
perciò sarò io a decidere”
“Verrete tutti e due nella sala di
comando… So che Kensuke voleva vedere una vera battaglia”
“G-grazie Capitano Katsuragi!!”
“Di niente Kensuke, ma non dovete
dire una parola”
“Shinji, appena arrivati vai dritto
negli
spogliatoi, metti la plug suit e corri verso la gabbia dello 01”
“Ma… io .. realmente,
speravo che andasse
fuori Rei… io non me la sento, non dopo i danni che ho
combinato”
“Ma non dire stronzate, Sali sullo
01
Shinji!”
Shinji non
voleva, non poteva salire sullo 01 dopo aver visto quello che aveva
combinato
alla popolazione di Neo Tokyo-3.
“Signorina Misato, ho feriti sulla
coscienza,
non riuscirei a combattere”
“Ma cosa stai dicendo? I feriti in
guerra ci sono
sempre, ma non è colpa dei soldati!”
“E di chi è?”
“Delle fazioni belligeranti!”
“Shinji…”
Toji mise una mano sulla spalla
del ragazzo “Tranquillo, non sono
più arrabbiato,
ho visto che ti dispiace e posso capire la tua
responsabilità che porti quando
Sali sul robottone”
“Perciò vai fuori e
combatti.”
“Ben detto Toji”
Disse Misato.
Shinji si
trovò davanti all’armadietto aperto con la plug
suit in mano
3 contro
1… dannazione, io non voglio salirci!
…
…
“Non rompere le palle e vai la fuori a combattere!”
Pure tu? Ah bene…
“Cosa
pensi di fare? Startene qui seduto a piangere o far
vedere chi sei al mondo intero?”
“Tira fuori le palle!”
Sta zitto!
Shinji
si
mise la tuta e attivò il congegno per farla aderire al corpo
Andiamo a causare
altri danni…
“Non farla così triste, ammazziamo questo angelo,
così
potrai goderti il momento di gloria!”
Bah…
“Tranquillo, potrò sempre aiutarti,
sull’eva si attivano
entrambe le zone del cervello!”
Confortante.
Arrivò a
ridosso della Entry plug, era aperta… aspettava solo il
pilota.
L’EVA 01 era
pronto per la battaglia, era inerme… ma si sentiva che
quella macchina era
assetata di sangue angelico.
Shinji
alzò lo sguardo e vide affacciati il
capitano, la dottoressa e i due compagni di scuola
“Shinji”
Quella voce debole…
Si voltò e
vide la ragazza dai capelli turchesi in plug suit
Wow… è-è bellissima…
“Concentrati sulla battaglia…”
Zitto.
“Ok capo”.
“Buona fortuna”
disse Rei porgendo la sua mano
Grazie… Rei”
disse il Third Children
stringendole la mano, sul viso di entrambi apparve un debole sorriso
“Bene shinji, salta
nell’entry plug!”
Ordinò Ritsuko.
“Si”
“Tutto regolare, tasso di sincronia
al 62%”
“Battito cardiaco e impulsi
celebrali
regolari”
“AVVIARE UNITA’ 01!!”
“Ricevuto!”
Gli
occhi
dell’armatura che conteneva l’EVA si accesero
“Shinji, tutto ok? ”
“Si capitano, l’obiettivo?
”
“Si trova a 5 min da Neo Tokyo-3”
“Perfetto… struttura? ”
Sulla paratia sinistra dell’entry plug apparve un video
dell’angelo…
Assomigliava ad un grosso calamaro, tutto rosa con il nucleo sotto la
testa.
“Beh, allora andiamo a caccia di cefalopodi,
01!!! ”
“Questo è lo spirito
giusto Shinji! ”
“EVA 01… LIFTOFF!!!! ”
L’eva
fu
sparato su per la rampa 43 per arrivare in periferia della
città.
Aspettò i
cinque minuti e l’angelo sbucò da dietro la
collina.
“Ehm.. non era così
grande in video…”
Lo 01 si
preparò in posizione di difesa, impugnava la pistola e il
progressive knife,
mentre l’angelo abbassò la testa per difendere il
nucleo e caricò a testa bassa
l’EVA.
“Shinji, levati!!”
“Si.”
L’EVA
riuscì a scansare di poco il colpo
dell’angelo, il quale andò a schiantarsi
contro uno dei vecchi palazzi.
“Apro il fuoco! ”
L’EVA
scaricò l’intero caricatore sulla schiena
dell’angelo, ma il suo AT FIELD deviò
i proiettili.
“AT FIELD DEL NEMICO IN AUMENTO! ”
“Provo con il progressive Knife”
Il tono di Shinji era abbastanza calmo..
“Misato.. c’è
qualcosa di strano.. il cavo
dell’umbilical cable si sta esaurendo… in effetti
Shinji lo sta portando fuori
città!”
Vuole evitare di
fare troppi danni in città, Facendo così
però perderà
il supporto del cavo
d’alimentazione
“SHINJI, DOVE STAI ANDANDO!?!?”
“Dove non posso far danni”
“Ma..”
“Niente ma, capitano…
avrò 60 secondi per
eliminarlo!”
Non
fece in
tempo a posizionarsi per attaccare che l’angelo
sfoderò il suo attacco a
distanza, dei tentacoli di energia trapassarono il petto dell’EVA.
“Aaaaaaaaaaah!”
“Sinapsi mentale in disallineamento!”
“Tasso di sincronia in calo!
”
“Condizioni pilota?
”
“Sta bene, ma sembra soffrire
più del
dovuto… sembra che in quella zona aveva già dei
dolori!”
Suzuhara si
sentì una merda..
“Stai bene Shinji?
”
“NO!!!”
Dannazione, sto calamaro mi
ha trapassato per bene, non
riesco a muovermi!
Cosa devo fare?
Cosa?
“Tranquillo.. rilassati… svuota la mente e
riprendi il
controllo”
Siamo in un azione di guerra… e tu mi dici di rilassarmi?
“Fidati..”
Bah…
Shinji
si
rilassò, tentò di svuotare la mente… e
quando aprì gli occhi tutto andava più
piano… più lentamente.
“Vedi?
Funziona… ora hai tempo per elaborare una
strategia, ma ricorda… tutto va più lento, la tua mente ragiona
più velocemente”
Ok…Vediamo…Questi tentacoli sembra che siano
ancorati a me, non riesco a
liberarmi!
Proverò a tagliarli.
L’EVA alzò il braccio
destro e lo affondò nel
tentacolo
Ci fu una
piccola esplosione, ma niente, non era scalfito.
“Tattica
sbagliata”
Suggerimenti?
“La testa c’è l’ha abbassata,
potevi tirargli il progressive knife diretto nel
nucleo…”
“Beh facciamola alzare”
E come?
“Lascia fare a me”
L’umbelical
Cable si staccò e apparve un conto alla rovescia sullo
schermo.
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!”
gridò Shinji come infuriato…
Gli occhi
del Third Children si riempirono di sangue.
L’EVA emise
un urlo aggiacciante
“E’-è in
Berserker? ” Chiese Misato
“No… non pensavo potesse
utilizzare questa
modalità”
La
pelle di
Shinji si stava lentamente lacerando dalla faccia, ormai gli occhi
rossi
avevano circondato l’iride blu, sembrava un animale..
L’EVA con
poca eleganza avanzò verso l’angelo.. facendosi
strada tra i tentacoli che perforavano
ancora il petto.
Quando
arrivò vicino all’angelo, quest’ultimo
sapeva che era finita per lui se non lo
liberava dai suoi tentacoli, così si dissolsero, lasciando
libera la macchina.
“45
secondi!”
“Impulsi
celebrali impazziti! Valori fuori scala!”
“ANDIAMO!!!!”
“Lo 01 ha
sviluppato un AT FIELD più potente dell’angelo!!!
No… Impossibile, sincronia
oltre il 100%!!!
Lo
01
impartì un colpo sulla testa dell’angelo facendolo
cadere al suolo, poi lo
prese dalla punta della testa e continuò a pestarlo.
“30
secondi!”
Lo
sollevò e
con la mano sinistra strappò la protezione del nucleo,
lasciandolo brillare al
buio del tramonto.
“Shinji
continua ad urlare! Sembra non essere lui..” Disse Misato.
“Vai
Shinji!!!!!” Gridò Toji che uscì dal
suo silenzio impartito.
“QUESTO E’ PER TUA
SORELLA, TOJI!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Lo
01 prese
il progressi knife e lo piantò con estrema
brutalità nel mezzo del nucleo, dal
quale cominciavano ad uscire fasci di luce violastri
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
”
“10
SECONDI!!!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!
” il coltello affondava
sempre di più!
“5
SECONDI!”
E
l’angelo
scomparve lasciando al suo posto un esplosione degna di una nucleare,
per poi
trasformarsi in una croce di luce viola.
Lo 01 emise
un grido di vittoria e poi cadde in ginocchio.
“Alimentazione
finita, sinapsi tornate normali… il pilota è
salvo!”
“Bene,
tiratelo fuori di lì!”
15
minuti
dopo…
“PRESTO,
UNA
BARELLA!!”
"COS’E’
SUCCESSO?”
“SHINJI!!!”
Sulla
barella giaceva un corpo dal volto completamente bruciato e senza
pelle…
sembrava senza vita… ma il respiro
c’era… se pur lieve.
“Il collasso
è troppo grave, necessita cure immediate, ci penso io
Misato!”
“Grazie Rit-chan, fai del tuo meglio!”
Privato
della plug suit, il corpo nudo di Shinji non era messo bene…
meglio della
faccia sicuramente.
“Bruciature
di vari gradi su tutto il corpo!”
Non avrei mai giurato che
sarebbe riuscito ad attivare la
modalità “co-op”
dell’Eva…
Ha combattuto con onore, merita il mio rispetto…
è
proprio figlio di suo padre.
Ma ora devo curarlo, ho promesso di portarlo in forma per
sabato e lo farò.
“Beh, ci sono
riuscito a vincere… e tu non hai fatto
nulla”
Come osi? Sento dolore dappertutto!!
“Volevi vincere?”
Si.. ma non in modo così doloroso…
Ho sentito il dolore dell’EVA, meglio di quanto che con il
feedback…. Sentivo veramente quei
tentacoli bruciarmi nella pancia… sentivo ogni passo, ogni
pugno… la furia, la
cattiveria… l’animo dell’EVA.
“Bell’esperienza vero?”
Per niente…
Sai per caso dove sono? Oppure il mio stato?
“Sei in coma.”
CHE COSA?!?!
“Anche se avevo preso il controllo, la parte conscia del
cervello è rimasta shockata per il carico
neurale… ma niente di grave.. se
riesci già a parlare con me è un bene”
Sono in coma… come potrebbe essere un bene?
E poi sabato c’è l’arrivo della
Second… e avevo promesso a Misato di esserci…
“Sappi che dalla battaglia sono passate solo poche
ore…”
Ah… perciò in coma il tempo passa più
lentamente?
“In realtà il coma è una di quelle forme
che permettono di rallentare il tempo
all’esterno, come sull’EVA… e sai
perché?
Perché sei rilassato”
Niente ha senso…
Sembra un incubo…
I ricordi che mi hai forzato… rimembri?
“Si”
Li ho visti quando ho provato tutto quel dolore…
Vedevo me stesso come l’EVA… io ero
l’EVA..
Ho vinto contro l’angelo precendente… ma non ero
io… non
lo controllavo…
Ehy? Ci sei?
…
…
…
Ecco…è
andato.. di nuovo.
PROSSIMO
CAPITOLO PRIMA DI CAPODANNO!!
BUONE VACANZE!!
|
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Capitolo 4 *** Sentimenti ***
Per
prima cosa vorrei scusarmi per il fatto che il 4° capitolo
è uscito ben
11giorni dopo capodanno, il problema sta che ho avuto molti problemi di
connessione ad internet, i quali non mi facevano pubblicare il capitolo
(completato prima del 31 dicembre tra l’altro)
Vorrei augurare a tutti i miei lettori (Pochi purtroppo) un buon inizio
anno e
che l’anno 2015 possa proseguire per il meglio ^^
SENTIMENTI
“Allora? Si riprenderà?”
“Si, ma non potrà
combattere se arriverà un
angelo…”
“Grazie Dottoressa”
“Prego comandante”
Il giovane
Ikari era in coma da tre giorni.. ed era venerdì.
Domenica
sarebbe stato il grande giorno, sarebbe arrivata la Second Children!
Misato era
molto preoccupata e ogni volta che aveva del tempo libero andava a
trovare il
suo coinquilino in stato vegetativo.
Venerdì,
ore 14:03
Shinji l’ultima
volta che era andato a trovarlo dava
segni miglioramento, capiva cosa succedeva attorno a lui, ma non
parlava e non
aveva ancora aperto gli occhi.
Chissà se oggi ci saranno miglioramenti…
Ritsuko ha detto che sta guarendo ad una velocità
impressionante e che farà dei test sull’ LCL dello
01.
Come se non bastasse Domenica arriva Asuka dalla
Germania… sarà proprio una bella battaglia.
Che sia la volta buona che qualcuno riesca a tenere testa
alla Rossa Furiosa?
Eeeh, almeno non abiteranno entrambi con me… a quanto
pare viene il suo tutore dalla Germania… bah…
…
…
Oh, sono arrivata.
Quando si
affacciò dalla porta , il capitano non poteva che sgranare
gli occhi e far
cadere la mascella…
Rei…
che… tiene… la … mano…
a… Shinji…
Rei era a fare i test nell’entry plug!
No dai, è impossibile, sto sognando.
Svegliati Misato!
In realtà hai 4 anni, non esiste second impact, non esistono
angeli e cazzi
vari!
E
invece no.
Era proprio
Rei che teneva la mano ad uno Shinji comatoso.
Se Misato
avesse visto meglio, avrebbe notato anche alcune lacrime che
scivolavano sulle
guance della ragazza.
“R-R-Rei?”
La ragazza
sgranò gli occhi e diventò tutta rossa, ma non
mollò la presa.
E ora? Che
faccio?
Cosa dannazione faccio?
“Signorina Katsuragi!! E’ bello
vederla!”
tentò di abbozzare un sorriso mentre non si potevano non
notare gli occhi gonfi
e lucidi a causa delle lacrime.
Bella mossa..
A-anche per me.. Rei...”
“Cosa stai facendo a Shinji?”
Rei in quel
momento sembrava una pentola a pressione pronta ad esplodere dalla
vergogna.
Si alzò e
corse verso la porta.
“R-R-Rei…..”
Entrambe
le
donne dentro la sala sgranarono gli occhi.
"Shinji!” gridarono
entrambe.
L’unica ad
avvicinarsi al letto fu Misato, preoccupatissima del suo compagno di
casa, Rei
tuttavia era rimasta sull’uscio con lo sguardo rivolto
all’infinito.
“Shinji, sono Misato, stai fermo..
non
agitarti…”
“R-R-Rei…”
Il capitano
si voltò, ma della ragazza con i capelli turchesi nessuna
traccia.
“Non c’è,
è andata via”
“Ah…”
fu l’ultima cosa che disse Shinji
quel pomeriggio.
“Pronto? Ritsuko.. Si è
svegliato, ma non è
messo molto bene”
“Vuoi provare a metterlo dentro LCL
dell’entry plug dello 01?”
“Ma sei impazzita?”
“Ok, resterò qui per
accertarmi di
miglioramenti”
Shinji… stai
facendo progressi enormi, solo due giorni fa
ti davano per morto e ora? Sei riuscito a parlare e ad alzare il
braccio…
Incredibile… che sia forza di volontà?
Misato gli
strinse la mano.
“Perciò si è
svegliato?”
“Non proprio, ha solo chiamato Rei e
ha
alzato il braccio verso di lei”
“Quale Rei?”
“La vera”
“Ah… capisco..
perciò è andata a farsi un
giro?”
“A quanto pare…”
“Ok, la situazione di Shinji?”
“La dottoressa Akagi ha deciso di
metterlo
dentro l’entry plug dello 01 con LCL , sperando che
ciò aumenti la sua
guarigione”
Gendo
aggrottò la fronte..
“Speriamo che sia così,
bene.. Kozo, vai a
controllare la vasca di Rei”
“Ok.”
Kozo uscì
dall’ufficio del comandate che stava fissando uno schermo con
dei dati,
ovviamente nella sua solita posizione.
“Il
comandante è preoccupato per tutto, non si prende mai un
giorno di ferie… e il
piano è rimasto in fase di stallo”. Disse il vice
comandante tra sé.
L’entry
plug
contenente Shinji venne inserito nell’EVA 01 senza essere
però attivata
“Bene, il third children
è stato inserito
dentro l’entry plug, iniziare il pompaggio di LCL”
“Tutti i sistemi sono online,
parametri
vitali buoni, il soggetto risponde al riempimento di LCL”
“Ottimo maya, speriamo che non ci
siano
problemi”
“Riempimento polmoni”
“Parametri vitali in lieve discesa,
sta
reagendo al LCL negativamente, consiglio di tirarlo fuori prima che ci
siano
troppi danni” puntualizzò
“Riempimento entry plug completato”
disse
Hyuga.
“Lasciatelo lì dentro,
è un ordine!”
Misato,
Ritsuko e i membri dello staff tra cui Makoto, Maya e Shingeru
assistevano al
miracolo.
Le
bende che coprivano
il volto e il corpo
di Shinji cominciarono a bruciare, l’intero corpo
cominciò a fluttuare nel LCL.
I capelli
ondeggiavano, il collo cominciò ad alzarsi, ma sembrava
sorretto da qualcosa,
qualcosa di invisibile ed impercettibile.
Alzò le
braccia al soffitto dell’entry plug e si mise in posizione
fetale.
“Che sia questo il potere nascosto
dell’LCL?”
si chiese Ritsuko.
Era sospeso
ormai da cinque minuti…. Poi la luce.
Una luce
illuminò l’intera entry plug, la luce veniva dal
cuore di Shinji “Valori al di sopra
la media, riattivazione
di tutte le funzionalità del cervello, frequenza cardiaca
oltre i 120, no siamo
a 150 , in aumento!!”
“Pressione entry plug? Ossigeno?”
“Il livello del LCL si sta
abbassando, Shinji
sta assorbendo il liquido!”
“Ferite superficiali totalmente
curate, non c’è
più una lesione esterna! Lesioni interne in via di
ripristino!”
Il miracolo della
vita
“Tutti gli organi funzionano
perfettamente,
frequenza cardiaca in diminuzione, sistema nervoso funzionante, polmoni
carichi
di ossigeno”
“Tiratelo fuori di lì”
ordinò infine la
dottoressa Akagi.
L’entry plug
venne espulsa e recuperata tramite argano, gli operatori aprirono la
capsula e
quel poco di LCL rimasto uscì gocciolante, mentre il corpo
del ragazzo era
ancora in posizione fetale sul sedile del pilota.
“Third Children recuperato! Lo
portiamo in
infermeria”
“Arrivo subito, Misato…
vieni con me”
Mamma, mamma…
dove sei mamma?
Eri tu prima?
Eri tu quella che mi tenevi in braccio, che mi coccolava
e mi diceva che tutto andava bene, che ogni problema si fosse risolto
con il
tempo, con il tuo abbraccio sulla mia pelle nuda?
Eri tu?
Quel sorriso, come quello che avevi nella foto che papà
mi diede il giorno in cui tu te ne andasti via, lasciasti me e
papà da soli.
Eri tu che mi hai parlato durante la battaglia contro
l’angelo? Che mi hai fatto rialzare, e mi hai dato la forza
per combattere?
Hai combattuto con me… mi hai aiutato, nei momenti
più
difficili.
E ora? Sei stata tu ad aiutarmi a guarire? Mi hai preso
in braccio… dicendomi che tutto va bene, che ci sei tu, che
non devo più avere
paura di nessuno… e di fidarmi di chi mi sta attorno.
Mi hai abbracciato e mi hai accarezzato dove ero ferito…
mi hai detto che ci saremo visti almeno una volta… ma non
era il momento
giusto… mi hai detto di godermi la
vita.
Shinji era sdraiato
sul letto dell’infermeria
con vari elettrodi attaccati al corpo, aprì gli
occhi… girò la testa…era buio.
La Luna era
già alta, illuminava Neo Tokyo-3 come un faro…
Si girò
dall’altra parte e vide una Misato che sonnecchiava su una
sedia vicino al suo
letto.
Shinji
sorrise.
“Signorina Misato”
Non ottenne
risposta… tentò di alzarsi… la schiena
era a posto, non faceva fatica…
“Signorina Misato”
disse con tono
insistente.
Niente…
dormiva… e anche pesantemente.
“Io vado a farmi un giro”
disse alzandosi
dal letto.
Era scalzo,
ma prima di andarsene, per non allertare il personale medico, spense la
macchina per la frequenza cardiaca, si staccò gli elettrodi
e infine si alzò
dal letto… incamminandosi verso l’uscio.
Si girò
un'altra volta, Misato stava ancora dormendo.
I
corridoi
erano deserti, il geofront era illuminato, il lago rifletteva la luce
argentea
della luna che passava in mezzo alle feritoie dei palazzi.
C’era
movimento là fuori, vari camion e macchine della NERV
stavano facendo avanti e
indietro dalle gabbie degli EVA
Cosa starà
succedendo?
Ah… ho fame.. sarà meglio trovare
qualcosa…
Shinji
andò
alla piantina della struttura.
Piano
3… piano 3… in teoria ci sono le macchinette al
primo piano… forse hanno degli snack…
Chiamò
l’ascensore lì vicino…
aspettò che la porta si aprisse… stava guardando
il
numero sul display.
Quando fu
dentro, schiacciò il tasto del primo piano e si chiusero le
porte, l’elevatore
cominciò pian piano a scendere…
Dentro
l’ascensore c’era una musica di
sottofondo… molto debole.
Arrivò
al
primo piano, vagò in
lungo e largo… ma
alla fine riuscì a trovare le macchinette, doveva prendere
un caffè e un
panino.
Mentre stava
sorseggiando il caffè giocava con la cartaccia del panino,
ma osservò
l’orologio… erano le cinque del
mattino… e cominciava ad alzarsi il sole… i
suoi raggi illuminavano il geofront dall’alto… ora
il lago rifletteva la luce
dorata.
Finito
il
caffè, Shinji comprò una birra e una brioches e
li portò con se.
Arrivò con
molta calma… non vedeva ancora infermieri, tanto meno la
dottoressa Ritsuko…
Si avviò
verso la sua stanza e con stupore vide ancora il capitano dormire
beatamente
sulla sedia.
Prese la
lattina di birra e la brioches e la mise sul comodino.
Rimettiamoci a
letto… tra poco si sveglieranno tutti…
Si
mise nel
letto, con la schiena appoggiata allo schienale e guardava fuori alla
finestra…
cercando risposta a quello che aveva sognato.
Passarono un
ora circa prima che Misato diede i primi segni di vita, si era alzata e
si era
avviata verso il lavandino della stanza per lavarsi la faccia.
“Salve signorina Misato, ben
svegliata”
“Ciao Shinji…”
No… un momento…
“Shinji!!!!” la
donna aveva gli occhi
colmi di lacrime di gioia
“Shinji, vieni qui… fatti
abbracciare!!”
ormai stava piangendo.
“S-signorina Misato…”
“Zitto”
“O-ok”
Misato
abbracciò il ragazzo talmente forte che si sentì
soffocare, il suo seno andava
a schiacciare il suo petto e lui arrossì.
“Misato, mi sta facendo soffocare!”
“S-scusa… ero tanto
preoccupata… quando ti
sei svegliato?”
“Penso verso le quattro di
mattina… ah, li
c’è la sua colazione” disse il
giovane sorridendo.
Misato si
voltò e guardò stupefatta prima la colazione e
poi Shinji “Cosa hai fatto? Da dove
arriva?”
“Arriva dalle macchinette del primo
piano”
“E come ci sei arrivato? Volando?”
“No. Ho preso l’ascensore..”
“TU COSA?!?!” “S-si
calmi signorina
Misato… ho solo fatto due passi e ho preso un
caffè” “Appunto…
come fai a camminare? Le tue ossa erano distrutte, sei appena
uscito dal coma” “Lo
so… ma mi sento
pieno di energia!!” Si alzò e fece
vedere la sua prestanza fisica “Ecco,
sono in piedi, ora le faccio vedere
che posso camminare” si avviò verso
l’uscio e quando fu nelle vicinanze
girò la testa “Vede,
cammino
perfettamente”
Il
tempo di
finire la frase, quando si rigirò era troppo tardi.
La sua
faccia affondò nel seno della Dottoressa Ritsuko, la quale
era appena arrivata
per controllare la situazione.
“Ah… vedo che ti sei
già ripreso, Shinji.”
“M-Mi scusi dottoressa Akagi, volevo
dimostrare alla signorina Misato che posso camminare”
“Vedo… soprattutto ho
visto la tua
passeggiata notturna nella struttura…”
“Ah… perciò mi
stava spiando?” “No…
stavo controllando i video di sicurezza
e sei apparso tu che camminavi tranquillamente per la
struttura… tu che hai
preso un panino, che hai preso un caffè.. e poi hai preso la
colazione a
Misato, sei risalito con molta calma, sei rientrato, hai posato la
colazione
sul comodino e ti sei rimesso al letto…”
Ritsuko riprese il respiro “Ma
adesso devi venire con me… devo fare
alcuni Test”.
“Ma Rit-chan! Si è appena
ripreso dal Coma…”
“Appunto… hai visto no?
Uno dal coma non
riesce subito a camminare, tanto meno farsi un giro per la struttura..”
“Stia tranquilla Signorina Misato,
farò i
test e poi andremo a casa” sorrise dolcemente
Shinji.
La
dottoressa
e il third children si trovavano in ascensore “Ho
avvisato tuo padre, ha detto che più tardi passa a trovarti
da me…
perciò prima facciamo i test e poi ti renderò
presentabile a tuo padre..”
“Ok” sorrise.
Dentro lo
studio di Ritsuko c’erano predisposte diverse macchine.. una
a raggi X,
macchina per l’ecografia, test per il sangue e altre macchine
mediche.
“Shinji, posizionati qui”
“Ok, dottoressa”
Ritsuko fece
diverse lastre al third children, un ecografia dettagliata, test
celebrale e
frequenza cardiaca.
“Beh, Shinji… sembri
rinato… sei sano come un
pesce!” “Cosa
vorrebbe dire
dottoressa?” “Queste
sono le lastre
al momento della tua estrazione dall’EVA” Ritsuko
diede le lastre a Shinji “Le
tue ossa non erano messe bene, alcune addirittura polverizzate, la tua
pelle
invece aveva ustioni gravi su tutto il corpo, la tua
attività celebrale era al
di sotto del livello minimo , i battiti cardiaci erano 5 bpm
… Eri quasi morto”
“Ma ora… sembri
completamente rinato…
cioè… sembri nuovo”
“Non è che sia un clone?
Hahaha” Ironizzò
Shinji “No… su questo
posso assicurartelo”
Shinji
cominciò a vestirsi… aveva a disposizione un
pantalone nero , una maglietta
bianca, una giacca nera con il logo rosso della NERV e un paio di
scarpe da
ginnastica
“Mi piace il nuovo completo”
“Sono contenta, i tuoi vestiti erano
a lavare”
Finito di
indossare i vestiti, si mise fuori allo studio ad aspettare suo padre,
che non
si fece attendere…
“Figliolo… vedo che ti
sei ripreso” “Papà
buongiorno” sorrise Shinji.
“Come stai?”
“Bene direi… sono stato
parecchio in coma eh?” “Già”
“Senti papà…
vorrei
parlarti in privato… ora.”
“Ok, vieni con me”
Entrambi si
avviarono verso una delle tante stanze, ne aprì una per
controllare che non ci
sia nessuno e fece entrare il figlio, richiuse la porta a chiave.
“Siediti pure”
“Ok” Shinji si
mise a sedere educatamente, mentre il padre… prese
una sedia e si mise a sedere a cavalcioni.
“Dimmi tutto” si
tolse gli occhiali.
“Beh… nel periodo in
coma… mi… è apparsa la
mamma” Gendo non poteva credere ai suoi occhi
“Y-yui?”
“Si, la mamma… con il suo
sorriso… i suoi
capelli profumati… si era lei.”
“ E
cosa ha fatto?”
“Quello che avrebbe fatto una madre
a suo
figlio dopo non averlo visto per 10 anni e vedendolo come ero messo
io.”
“Capisco… come ti
è sembrata?” “Solare…
giovane… felice… non lo so… quando
mi abbracciò era calda… non sembrava un
sogno…”
“Perciò hai visto la
mamma… sono contento”
Entrambi si alzarono e uscirono.
Shinji stava
andando verso la sua stanza dove c’era ancora Misato, mentre
Gendo verso gli
ascensori
“Ah…
papà… la mamma ti saluta”
Gendo si
bloccò… “Grazie
per avermelo detto”.
Gendo Ikari dovette
asciugarsi le lacrime dagli occhi di nascosto.
“Allora Misato… andiamo a
casa?”
“SI!”
Camera
sua
era rimasta immutata, il letto lo aveva lasciato disfatto come quella
mattina,
il pigiama messo sulla sedia e il libro di storia lasciato aperto sulla
stessa
pagina.
“Signorina Misato, posso andarmi a
fare una
doccia?”
“Certo! Io intanto preparo pranzo”
Disse
lei con un sorriso
Shinji rabbrividì
solo al pensiero del pasto preparata da Misato “S-signorina
Misato, ci penso io alla pranzo, faccio in fretta”
“Ah… ok… beh
io vado a scegliere il
vestito per domenica”
“OK”
Shinji
riempì la vasca di acqua calda, il vapore cominciava a
riempire il bagno, il third
children si spogliò e si immerse in acqua.
“aaah, ci voleva proprio”
“Questo? Troppo scollato…”
“Questo?
Troppo leggero” “Dannazione…
non ho tanti vestiti…”
“Vabbè,
chiederò a Shinji di accompagnarmi a
prendere qualcosa di carino”
E
visto che ci sono compro qualcosa di bello da far
indossare a Shinji… non ha nulla con se… nessun
vestito da cerimonia…
Chissà come sarà vestita Asuka?
E chi sarà il suo tutore?
Misato
era
ancora in camera sua quando Shinji finì di fare il
bagno… andò in camera e si mise
una t-shirt gialla e dei calzettoni verdi.
“Signorina Misato!!! Io preparo il
pranzo!”
“Va bene!!”
“Dopo pranzo, dobbiamo andare in
città a fare acquisti!”
“Ok..”
Shinji
cominciò a preparare il suo delizioso ramen
Chissà
cosa vuole comprare Misato… Mi dovrei preoccupare?
Bah… secondo me saranno stronzate…
Mmmh vediamo un
po’… dieci minuti di cottura…ok
Il
ramen
preparato da Shinji era delizioso, Misato aveva con se la sua fidata
birra… ma
ne aveva finite già due, insolito per il
capitano… a quanto pare voleva
rimanere sobria.
“Bene, vestiamoci che dobbiamo
scendere”
“OK”
Il
negozio
dove andarono a comprare i vestiti era vicino al centro commerciale di
Neo
Tokyo-3
Aveva un
solo piano in superficie, bensì cinque piani sotterrati nel
geofront.
Il
reparto
femminile era al piano -2 , era immenso… probabilmente
grande quanto un campo
da calcio.
“Allora Shinji… direi di
cominciare dal
vestito”
“V-vestito?”
“Si.. qualcosa di bello da indossare
domenica”
“Ok, da dove partiamo?”
“Laggiù avevo comprato
alcune cose carine
tempo fa… forse c’è qualcosa”
Passarono
due ore prima che Misato scelse tre vestiti.
“Aspettami qui che li provo”
“Uh? Ah ok!”
Shinji
era distratto… ma da cosa? Vabbè.. è
ora di
provare il vestito.
Dovrei venire
più spesso qui… è pieno di belle
ragazze…
Il
primo
vestito di Misato era nero e smanicato, con una scollatura a forma di
cuore,
aveva il collo alto con degli ornamenti in color oro, era abbastanza
lungo, la
gonna che era un pezzo unico con la parte sopra, arrivava sotto le
ginocchia.
“C-carino…”
disse Shinji… cercando di
distogliere lo sguardo dalla scollatura di Misato.
“Mh… forse mi stringe i
fianchi… che dici?”
“Ma no signorina Misato, le sta
molto
bene!”
“Ok” disse
sorridente “Vado a provare
l’altro”
Il secondo
vestito era rosso a mezze maniche, non aveva scollature ma era
abbastanza
attillato da lasciar spazio all’immaginazione.
Il vestito
era abbastanza corto.
“S-signorina Misato, non
è un po’ troppo?”
“Tu dici? Forse hai ragione”
Il terzo era
spettacolare, era lungo, senza maniche… una scollatura
sobria e mostrava solo
una delle due gambe, la schiena era scoperta, era verdeacqua e si
intonava
proprio ben con i suoi capelli, ma sopratutto era l'opposto di
Misato.... era sobrio.
“Signorina Misato.. questo
è perfetto” “Davvero?”
Gli si illuminarono gli occhi.
“Beh, è il più
elegante e sobrio di quelli
che ha scelto, perciò va più che bene”
“Ok… direi ora di passare
alle scarpe”
Shinji
scrollò le spalle e si arrese.
Il
pomeriggio passato nel negozio sembrava essere durato un
eternità per Shinji,
erano entrati che c’era un sole caldo e splendente ed erano
usciti quando era
già buio e stava sorgendo la Luna.
“Beh, che dici di andare a mangiare
qualcosa
al ristorante?” chiese il capitano.
“Va bene!!”
sorrise Shinji.
L’unico
ristorante Italiano a Neo Tokyo-3 stanziava sulla collina che dava sul
belvedere della città, un posto meraviglioso, dove le coppie
andavano a cenare
al lume di candela.
“Non credi che sia un po’
troppo?” chiese
il Third children “troppo cosa?
Romantico? Suvvia Shinji… è una cena tra colleghi
coinquilini!”
“Se
la
mettiamo così…”
“Dai, entriamo”
Il locale
era molto ampio, all’entrata c’era un cameriere che
prendeva le giacche dei
clienti e li portava nel guardaroba dando indietro un ticket di
riconoscimento.
Subito dopo
c’era un grosso bancone di legno scuro con numerose sedie,
dove dei signori
stavano bevendo allegramente guardando una partita sul televisore posto
sopra
le mensole degli alcolici, una mensola enorme, conteneva più
di 150 bottiglie e
per servire i clienti, dietro al bancone c’erano due barman,
entrambi erano
molto abili, facevano giochi di prestigio con le bottiglie e gli shaker
“Davvero bravi, vero Shinji?”
“Si, mi chiedo come facciano a non
far cadere
bottiglie”
“Ah, ogni tanto succede, ma vengono
sottoposti ad intensi allenamenti”
Sia Miasato
che Shinji si girarono, Dietro di loro era arrivato un signore sulla
cinquantina, capelli non del tutto brizzolati, occhi scuri e alto con
spalle
larghe, indossava un vestito molto costoso e di marca, scarpe eleganti,
alla
bocca aveva un sigaro non ancora acceso, e nella sinistra portava un
bastone da
passeggio, di quelli pregiati.
“Salve, sono Milo Fukushi , il
proprietario
del ristorante”
Si avvicinò
al capitano e le baciò la mano invece con il third children
si limitò a
stringergli la mano.
“Non credi di essere un
po’ giovane per
questa incantevole signorina?” Misato
arrossì tutta “Ehm..
signor Fukushi, lui è solo il mio coinquilino”
“Ah, capisco... ho notato le
stelline sulla
sua giacca… Capitano” sorrise
“Ah… ecco… si
beh… sono un capitano”
“Della NERV immagino,
dopotutto… l’esercito
non mette piede qui da quando è stata costruita la
città”
“Indovinato”
Sorrise Misato, poi si girò
verso Shinji, ancora ammaliato dal vedere i Baristi fare i giochi di
prestigio.
“Siete solo qui per bere o per fare
una cena?”
“In realtà siamo qui per
mangiare” “Perfetto,
vi faccio avere subito un tavolo”
disse il proprietario girandosi e avviandosi verso i camerieri.
Finalmente ha
finito di parlare questo qui…
Non riuscivo più a sopportarlo…
Meglio mangiare subito e andarmene
“Di qua perfavore” disse un
cameriere
facendo segno di seguirlo.
Il loro
tavolo era davanti ad una vetrata che si affacciava proprio sulla
città
illuminata, era uno spettacolo mozzafiato.
Un altro
cameriere portò al loro tavolo due menù
“Cosa prendi Shinji?”
“Penso un primo… ho
sempre voluto mangiare un
piatto tipico italiano, lei signorina Misato?”
“Penso che prenderò un
bella grigliata di
pesce fresco”
“ok, chiamo il cameriere”
Shinji alzò
il braccio e con la mano fece segno al cameriere di venire.
“Desiderate ordinare?”
“Sì, allora io prendo una
porzione di
spaghetti allo scoglio”
“ok, lei signorina?”
“Io la grigliata mista di pesce”
“Perfetto, da bere?”
“Io acqua” disse
Shinji “Cosa
c’è di vino?” “Vado a chiedere”
Due minuti
dopo arrivò il cameriere con due bottiglie di vino bianco
italiano
Fece
assaggiare il vino al capitano e scelse quello più economico
Il cameriere
versò il vino nel bicchiere di Misato mentre Shinji scosse
la testa in segno di
rifiuto “Vorrei dell’acqua
per cortesia”
“Arriva subito”
il cameriere posò la
bottiglia sul tavolo e portò via l’altra.
“Ma Shinji… un
po’ di vino” “Sono
minorenne signorina Misato!”
“Susu, quante storie per un
po’ di alcool”
.
“E va bene, solo un pochetto”
Le
pietanze
erano ottime, così come il vino e tutto il resto.
Parlarono di
cosa fosse successo durante la sua convalescenza, i risultati dei test
e
com’era andata la battaglia, anche perché Shinji
ricordò poco.
Parlarono
anche di che cosa cucinare domani sera all’arrivo degli
ospiti, dopotutto
arrivava la second Children e il suo tutore.
Misato non
gli ha mai fatto vedere la foto della ragazza scelta per pilotare
l’EVA 02.
Quando
arrivarono a casa Misato di concesse un bagno mentre Shinji decise di
andare a
dormire, era stanco dopo l’intero pomeriggio passato nel
negozio di vestiti
insieme al capitano.
Lei aveva
comprato un armadio intero di vestiti, lui era riuscito a comprare
solamente
una camicia blu e un paio di pantaloni dello stesso colore.
Si
mise il
pigiama e si infilò nel letto, erano quattro giorni che non
vedeva Rei, ma
durante la convalescenza poteva dire di aver sentito la sua presenza
lì, nella
stanza dell’ospedale.
Domani
mattina aveva comunque dei Test insieme a lei al quartier generale,
l’avrebbe
rivista l’indomani.
“Hey,
ancora a
pensare a quella li?”
Ancora tu?
“Tu mi hai
chiamato…. Credo.”
Difatti non ti ho chiamato!
Roba da matti, esci così all’improvviso…
La
domenica
mattina Shinji si alzò e andò a farsi il bagno,
mentre Misato ronfava ancora,
erano le 7 del mattino e i test sarebbero avvenuti soltanto alle 9.
Aveva
passato una piacevole serata ieri e grazie a dio era tornato sano e
salvo a
casa, il capitano si era scolata l’intera bottiglia di vino,
beh… si potrebbe
dire che regge molto.
Si immerse
nell’acqua calda con Sali alla pesca e ci rimase un bel
quarto d’ora.
Il bagno era
l’unico momento in cui stava da solo, lontano da tutto e
tutti, anche se il suo
subconscio ogni tanto lo veniva a salutare.
Oggi altri test, altro
stress… dovrò rientrare nell’
EVA…
non l’avevo più fatto dopo lo scontro…
Non me la sento, forse è il caso di dirglielo a Misato.
Sì, direi che sia la scelta più giusta.
Shinji uscì
dalla bagno ancora gocciolante e si avviò in camera passando
davanti alla
camera di Misato
“Signorina Misato!!! E’
mattina, si deve
svegliare!!”
“Uh?”
“Su, deve andare al lavoro!!”
“Mhh… Shinji…
lasciami dormire!”
“Ma dobbiamo andare alla base, ho i
test alle
nove!” “Shinji…”
disse
sbadigliando la donna “Non hai test
sta
mattina, sei stato in coma, ricominceranno i test la settimana prossima”
“Ah… non poteva avvisarmi
prima?”
Non
ricevette risposta, così continuò a camminare
fino alla sua camera.
Indossò dei
pantaloncini e una maglietta, poi uscì fuori al
balcone…
Che arietta, forse
è meglio mettersi una felpa
Messa
la
felpa si avviò verso la cucina dove la macchinetta del
caffè era pronta per
erogare la bevanda, prese la tazzina dal mobile e scelse la tipologia
Intenso e cremoso, va bene.
La
macchinetta erogò il caffè, prese lo zucchero e
ci mise un solo cucchiaino
Lo bevve con
molta avidità e si avviò all’uscio.
Mise le
scarpe da corsa e uscì di casa prendendo le chiavi.
Arrivato in
strada fece un po’ di stretching e si mise le cuffiette e
accese il suo lettore
cassette.
Allora… La casa
di Rei dista un ora e mezza da qui a
passo d’uomo.
Correndo dovrei dimezzare il tempo
Forza, gambe in spalla!
Cominciò
una
leggera corsetta in direzione del centro di Neo Tokyo-3.
Rei
si era
appena svegliata, il sole gli illuminava il viso e il corpo in intimo.
La sera
precedente aveva rincasato tardi a causa di una riunione con la
dottoressa
Akagi, perciò tornata a casa non aveva voglia di farsi la
doccia e mettersi il
pigiama, si tolse soltanto la divisa scolastica e si buttò
nel letto.
Quando alzò
la testa vide che la stanza era illuminata dai raggi solari, ma
lasciavano zone
nella penombra, la quale nascondeva la confusione che governava
l’appartamento.
Erano le
8:10, tra cinquanta minuti aveva dei Test di sincronia alla NERV e non
poteva
permettersi di fare tardi.
Questo
casino… lo metterò a posto più tardi,
adesso ho bisogno di un bagno caldo e
cambiare i vestiti.
Si
spogliò è
butto la biancheria in un angolo della camera per poi dirigersi in
bagno, il
quale conteneva soltanto un lavandino, un WC e una piccola doccia.
Intanto
Shinji era solo ad un isolato di distanza dalla casa della compagna,
non vedeva
l’ora di vederla e abbracciarla.
Era
arrivato, ci aveva messo un’ora , doveva solo sperare che Rei
fosse in casa.
Salì le
scale dell’edificio abbandonato e si trovò di
fronte la porta numero 42, quella
di Rei.
Fece per
bussare con il pugno, ma nessuno rispose, allora provò con
il campanello, ma
quello non funzionava proprio…
Provò ad
aprire la porta e quest’ultima si aprì
Avrà dimenticato
di chiuderla a chiave?
Lo
scenario
che apparve a Shinji era inquietante, la camera adesso era
più illuminata dal
sole rispetto a quando la ragazza si era svegliata, c’erano
libri ovunque,
vestiti sporchi e puliti insieme, scarpe spaiate in giro per il
pavimento, una
scrivania piena zeppa di fogli e quaderni.
Il letto era
disfatto, il cuscino strapazzato e le lenzuola completamente disfatte.
C’era ancora
il suo dolce profumo nella stanza, era andata via da poco o era ancora
qui,
dedusse Shinji.
Poi
facendo
più attenzione sentì lo scroscio
dell’acqua proveniente da una porta in fondo
alla stanza
Starà
facendo la doccia…
Urgh…che casino, forse è meglio che metta apposto
qualcosa, magari sarà
contenta!
Shinji posò
la sua attrezzatura sul davanzale e si rimboccò le maniche,
prima di tutto
prese i vestiti sporchi e li mise in una cesta affianco alla porta del
bagno,
mentre sulla sedia della scrivania posavano tre buste della NERV
contente la
divisa scolastica di Rei, la prese e la mise nell’armadio.
Fece il
letto, mise a posto il cuscino e ci adagiò sul materasso il
lenzuolo e le
coperte.
La scrivania
strabordava di cartacce e quaderni, allora cominciò ad
analizzarli tutti, era
fogli con esercizi di matematica, alcuni appunti di storia e scienze.
Trovò nel
cassetto del mobilio i libri scolastici e inserì i fogli
appartenenti alle
materie, mentre sulla scrivania rimanevano ancora i quaderni e solo
allora
aveva notato un quaderno con una rilegatura in pelle, ma prima
sistemò tutto il
ripiano.
Prese le
scarpe sparse per la stanza e le mise nell’apposita scarpiera
vuota.
“Ora ha un aspetto migliore, bravo
Shinji!”
si congratulò con se stesso.
Il suo
sguardo tornò sul quel quaderno misterioso, lo prese e si
mise seduto sul letto
appena fatto.
“Memories, sarà il suo
diario?”
Aprì la
prima pagina “Proprietà
di Rei Ayanami,
Frist Children”
Cominciò a
girare le pagine, c’erano disegni della sua infanzia, foto di
lei da piccola “Era bella come adesso”
commentò.
Dopo numero
pagine apparì una foto “Papà…
e Rei?”
la foto rappresentava una piccola Rei a cavallo sulle spalle di Gendo
Ikari.
Ma la pagina
dopo ebbe più clamore “C-cosa
ci faccio
io qui?” la foto ritraeva Shinji, ma non da
piccolo, era una foto
abbastanza recente…
“Perché?” sotto la foto non
c’era nessuna nota, il
diario di Rei era diventato più misterioso…
“Posa subito quel diario!!!”
Rei che era
appena uscita dalla doccia vide Shinji seduto sul suo letto con in mano
l’oggetto più prezioso per lei.
“C-cosa?!?”
Rei corse
verso di lui, ma inciampò nell’asciugamano.
Finì addosso a lui, facendo volare
via il diario che cadde sul pavimento senza subire danni.
Erano
entrambi sul letto, lui era coricato mentre lei era a cavalcioni su di
lui,
completamente nuda.
“Che cosa ci fai qui?”
“E-ero passato a salutarti, ho
bussato ma
nessuno mi ha risposto, perciò ho provato ad entrare e la
porta era aperta..”
“mmmh”
“H-ho messo apposto la tua camera..”
disse Shinji arrossendo “Ti
ringrazio,
non dovevi”
Solo in quel
momento il Third Children si accorse che erano in una posizione molto
ambigua e
lei era completamente nuda.
Shinji era
completamente rosso, era rimasto però incantato dalla vista
della compagna, era
perfetta… un fisico mozzafiato e aveva un seno ben
proporzionato, i fianchi e
le cosce , la pelle candida, già dalla plug suit si poteva
tirare due somme sul
suo fisico, ma nuda era meravigliosa.
I suoi
lineamenti del viso da vicino, da molto vicino erano ancora
più belli.
Rei si
accorse che Shinji non smetteva di fissarla, poi si rese conto della
situazione
e si mise ad urlare.
Si alzò e
raccolse l’asciugamano da terra e se lo mise addosso per
coprire le sue grazie.
“S-sono mortificato…”
“sisi… il tuo amichetto
non la pensa così”
disse lei guardando la gonfiatura nei pantaloni di lui.
Erano
entrambi arrossiti come dei peperoni
Ommioddio che situazione
imbarazzante, proprio ora doveva
svegliarsi l’amico? Dannazione che figura di merda!
E io che volevo invitarla ad uscire sta mattina, con che
coraggio? Con che coraggio?
Mi…
ha… vista…
nuda
Dio che imbarazzo!! Volevo invitarlo a pranzo lunedì! Come
faccio?
Beh, d’altro
canto sembra che il mio fisico gli piaccia!
Oh.. che
situazione imbarazzante…
Quei due occhi
blu… aaah che meraviglia…
Basta, Rei! Sei
una children non puoi pensare queste cose!
“Shinji..” “D-dimmi!” “voltati che mi
devo cambiare” “O-ok,
la biancheria è
nel cassetto in alto a destra..”
Rei sorrise
e arrossì nuovamente.
Finito di
mettersi la biancheria , Rei acconsentì a Shinji di voltarsi
nuovamente.
Indossava un
intimo azzurro, leggermente più chiaro dei suoi capelli.
“Dove hai messo la mia divisa?”
“E
nell’armadio… Ma devi per forza metterla?
Non c’è scuola oggi!”
“Lo so, ma ho solo quello”
“Beh, vorrà dire che in
settimana andremo a
comprare qualcosa per vestirti” sorrise il ragazzo
“G-grazie, ma non mi servono”
arrossì “Tranquilla Rei,
ci penso io… senti un po’, hai da fare sta mattina?”
“No, penso di no… cosa
vuoi fare?” “Un
giro al parco e poi torniamo”
“Va bene, mi vesto e usciamo!
Aspettami
fuori!”
Shinji
si
girò e andò fuori, scese le scale e
aspettò fuori al cancello.
Beh, dopotutto ha
accettato, però la figura di merda me la
sono fatta lo stesso….
Siiiiiiiiiiiiii!!
Vado a fare una passeggiata con Ikari!!! *sprizza gioia da tutti i pori*
La first
children indossò la divisa, si mise le scarpe che
trovò stranamente in ordine
nella scarpiera e uscì di corsa chiudendo a chiave la porta.
“Arrivo!!” scese
le scale in un baleno
per portarsi a fianco di Shinji “Andiamo?”
chiese lui sorridente.
“SI!”
La
passeggiata durò più di due ore, la strada era
sotto il sole cocente, ma nel
parco c’era l’ombra creata dagli alberi, i quali
donavano un’atmosfera
romantica e affascinante.
Quando
arrivarono sul ponticello sul fiume che spaccava a metà il
parco Rei
istintivamente si aggrappò al braccio del ragazzo sperando
che lui ricambiasse,
cosa che c’è
stata.
I due mentre
percorrevano l’ultimo pezzo di sentiero potevano essere visti
tranquillamente
come una coppia di fatto.
Ad entrambi
piaceva la situazione che si era creata, ma Shinji, non sa come mai era
bloccato… non si osava a fare il primo passo,
d’altro canto Rei era
emozionatissima, però non capiva bene i sentimenti che
provava per lui.
Purtroppo
per entrambi la passeggiata era finita, Shinji prima di uscire dal
parco aveva
raccolto un fiore e lo regalò all’amica.
Erano
entrambi davanti al cancello della casa di Rei, si voltarono entrambi
per
guardarsi negli occhi, Shinji le prese la mano e la baciò
sulla guancia, lei lo
abbracciò.
Tutto
questo, né la dottoressa Akagi e né il Comandante
Ikari devono saperlo.
Sono
felicissima!
Si
staccò
dal corpo del ragazzo e corse su per le scale, e poi scomparve dentro
il suo
appartamento.
Shinji si
girò e prese la strada di casa.
Rei era sul
letto, seduta con le mani sul viso completamente rosso…
superfelice e non
sapeva più che fare se non saltare come un canguro per la
stanza.
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!”
fu
l’unica cosa che Shinji sentì provenire dalla casa
abbandonata prima di
mettersi gli auricolari.
Il giovane
doveva ancora fare la spesa per il pranzo e la cena, per pranzo
avrebbero
mangiato dei semplici onigiri con il pesce all’interno,
mentre per cena si era
pensato un pasto variegato tra sushi, sashimi e altre pietanze tipiche
giapponesi.
In
pratica
doveva comprare molto pesce, riso , alghe e verdura… ma ora
che ci pensava
aveva bisogno di rinforzi, tirò fuori il cellulare e
chiamò casa.
Nessuno rispose
“Dannazione
Misato, perché dormi sempre?” sbuffo e
compose un altro numero…
Niente, segreteria telefonica “Nemmeno
sul cellulare risponde!!” “Come
pensa
che riesca a portare tutto?”
Non posso disturbare la
dottoressa Akagi e nemmeno papà….
Aspetta, vediamo se qualcuno può venirmi a prendere.
Il ragazzo
fece un altro numero e rispose il centralino “Si
salve, sono Shinji Ikari, third children… richiedo
estrazione,
siccome il mio tutor è impegnato”
“Tra una mezz’oretta va
più che bene, il luogo
è il supermercato in centro.”
“Grazie mille”
chiuse il telefono e lo
ripose in tasca “E questa
è fatta.”
Il
veicolo
per “l’estrazione” era in orario,
caricò la spesa e venne portato a casa,
ringraziò l’agente della NERV che
ricambiò il saluto e se ne andò.
Arrivato a casa cominciò a cucinare il riso per il pranzo e
più tardi avrebbe
cominciato a preparare per la cena.
Ore 16:03
Aeroporto di Neo Tokyo-2
Una ragazza
di media statura, dai capelli arancio e gli occhi azzurri aveva appena
varcato
la porta scorrevole dell’aeroporto “Ah,
e
questo è il Giappone? Pensavo ad un accoglienza
più calorosa… dopotutto, sono
la second children”
“Non ti aspettare chissà
quale accoglienza… i
giapponesi sono fatti così! Probabilmente quando arriveremo
a Neo Tokyo-3
Misato non ci accoglierà a braccia aperte..”
disse l’uomo dietro di lei in
giacca e cravatta.
“Sarà, ma mi aspettavo di
più… dopotutto sono
una delle prescelte! E muoio dalla voglia di conoscere questo Third
Children!
Ha abbattuto due angeli da solo!”
“Avrai tutto il tempo”
Sorrise l’uomo.
E’
proprio questo
che mi spaventa… L’incontro tra due piloti EVA.
Poi conoscendo
Asuka…
“Ah, ecco li la macchina che ci accompagna
alla base!” il signore indicò una
Mercedes Benz nera con il logo della NERV
sul parafanghi posteriore.
“Che cosaaaa!?!? Una macchina? Ma
non ci
accompagnano in elicottero?”
“Non possono permettersi di
utilizzare un
elicottero per certe inezie …”
“Bah, il mio soggiorno in Giappone
comincia
nei peggiori dei modi, non sanno trattare una ragazza…”
“Su, dai Asuka, vedrai che ti
troverai bene”
“Ah lo so bene, sarò
nello stesso
appartamento del signor Kaji!” sorrise la ragazza
Non so se dirglielo
ora o più tardi dopo averle presentato Misato…
facciamo più tardi!
I
due nuovi
arrivati posarono
le valige in macchina
e l’autista partì in direzione Neo Tokyo-3
L’invasione
tedesca in territorio giapponese, era appena iniziata.
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Capitolo 5 *** La Furia Rossa parte 1 ***
LA FURIA ROSSA
Il
sole
stava calando su Neo Tokyo-3 e il giovane Ikari era alle prese con il
riso per
cena, tra poco sarebbero arrivati la Second Children e il suo tutore.
Shinji si
era informato veramente poco su Asuka Soryu Langley, un po’
per non rovinarsi
la sorpresa e un po’ perché Misato non aveva fatto
trapelare nulla, sapeva solo
una cosa…
L’EVA 02 era arrivato la notte del suo risveglio, oltre al
personale addetto,
la dottoressa Akagi, il comandante ed il vice, nessun’altro
aveva visto l’eva
che veniva etichettato come “l’EVA
definitivo”.
Misato aveva
appena finito di farsi il bagno ed aveva ancora l’asciugamano
addosso quando si
presentò davanti a Shinji.
“Shinji, a che punto sei con la cena?”
“Il riso è quasi pronto,
il pesce è tagliato
e devo friggere la verduraaaaaaaah!!! Misato cosa ci fa vestita
così in cucina
davanti a me?”
“Ho solo fatto una doccia “
disse Misato
imbronciata, in effetti l’asciugamano da lei usato riusciva a malapena a coprirla.
“Ah, saranno qui tra
mezz’ora, riesci a darti
una rinfrescata vero?” “Se
PenPen si
muove magari si” disse il third children notando
con disgusto il pinguino
casalingo che si dirigeva in bagno con asciugamano sulla spalla e il
giornale
nella pinna.
Roba da
matti… quando mai un pinguino legge il giornale???
Aiuto!! Tiratemi fuori di qui!
Però in compenso c’è Misato…
ma ha il doppio della mia
età!!
Shinji aveva uno sguardo rassegnato e scrollò
le spalle, doveva finire
in tempo di cuocere il riso e preparare la verdura.
Misato
aveva
preparato la tavola per quattro, Shinji si stava vestendo, PenPen stava
invece
dormendo. Il vestito regalatogli da Misato gli stava veramente bene,
forse il
pantalone era leggermente stretto ma con il passare dei minuti si
sarebbe
adattato al suo corpo.
Quando
Shinji uscì dalla stanza pettinato e profumato, una macchina
nera inchiodò nel
cortile del blocco 6.
“Sono arrivati”
disse Misato mettendosi a
posto il vestito, “Shinji…
preparati per
mentalmente!”
*campanello
di casa*
Shinji con freddezza estrema, andò verso la porta,
girò la chiave ed
aprì, anzi la porta venne spalancata
dall’esterno ed una scia di capelli color arancio
sfrecciò davanti ad uno
Shinji stravolto “Misatooooooo!!!!!!”
gridò la ragazza buttando le braccia al collo del capitano.
“Hey Hey, calmati Asuka, sono felice
anch’io
di vederti” disse ricambiando l’abbraccio.
“Ma dov’è il
third children? Pensavo cenasse
con noi” “In
realtà l’hai travolto ed
è qua per terra” una voce profonda
veniva dall’uscio della porta.
“Kaji!!” Misato
aveva le lacrime agli
occhi, non poteva crederci, il suo fidanzato era tornato!
Il giovane
uomo aiutò Shinji ad rialzarsi, prese poi le valige fuori
dalla porta e le
portò dentro, arrivò da Misato,
l’abbracciò per la vita e la baciò.
Shinji,
Asuka e PenPen li guardarono con occhi spalancati.
Dopo il
bacio passionale della coppia, Il capitano fece le presentazioni
“Ah, quindi sei tu il third
children? Scusami
per prima se ti ho travolto” disse Asuka con un
leggero imbarazzo
“Piacere di conoscerti Asuka”
disse
Shinji con un lieve sorriso “Ah. Per
te è
Soryu o Langley chiaro?” rispose lei sorridendo.
Iniziamo bene….
Eccola che si
scatena
E questo qui avrebbe eliminato
due angeli da solo? Sembra
deboluccio, vedremo con il tempo…
“Primo
errore, complimenti campione, con le donne ci sai
fare!”
Ma che ne so io che sta qui è così impertinente!
Piena di se
Smorfiosa
Altezzosa
Chi si crede di essere?
“Ah, vedo che l’hai già
inquadrata” “Mi godrò la cena
adesso”
“Dai Asuka, non essere così severa con
Shinji”
“Siamo solo colleghi di lavoro!
Dov’è tutta
sta confidenza?” “Scusate
se vi
interrompo, ma ho ricevuto degli ordini dalla sede della Germania,
vogliono che
domani sera mi imbarchi su aero per ritornare a Berlino”
disse Kaji temendo
la reazione delle due ragazze.
“CHE COSA!?!?!”
Asuka tolse le parole di
bocca a Misato, nel frattempo Shinji era tornato ai fornelli per finire
di
preparare gli Onigiri.
“A quanto pare ci sono alcune
questioni da
risolvere laggiù, mi vogliono al più
presto…” “Ok,
ma io vivrò da sola?” “Secondo
te perché ho portato qui i tuoi bagagli”
“Stai scherzando vero?”
disse Misato “No,
da domani in poi Il capitano della divisione EVA della NERV, il third
children
e la second children vivranno tutti sotto lo stesso tetto, ordini del
comandate”
Shinji
rabbrividì all’idea di condividere la casa con una
come quella “Eh?!?!?”
“Cosa ti lamenti tu? Vivere in mezzo
a due
giovani donne come me e Misato, credi che sia una punzione?”
“No!”
SI!!!!
“Eh….
Kaji, possiamo parlare in privato?” “Ma
certo Misato, Shinji… perché non fai accomodare
Asuka nella camera degli
ospiti?” “Si, ho
finito qui”
Intanto
nella camera di Misato…
“Ma sei impazzito? Già
è complicato gestire
l’operazione, poi mi vengono affidati due children, sono solo
un capitano!”
“Lo so, ma se questi sono gli
ordini… Tanto tornerò,
e quando tornerò vivremo tutti insieme, come una famiglia”
“C-come una famiglia?”
Misato arrossì
“Come hai sempre sognato”
Kaji abbracciò
la donna e la baciò passionatamente
Entrambi gli
anelli che portavano scintillarono.
“Questa è camera mia?”
“Si, non ti piace?”
“ E’ un po’
piccola, non credi?”
“Noi giapponesi siamo abituati a
vivere
nelle camere piccole”
“Comunque, scusa di nuovo per averti
travolto
prima, il vestito si è stropicciato un po’”
“Stai tranquilla Soryu”
disse Shinji
sorridendo
“Ho sentito che hai abbattuto due
angeli da
solo! Come sono gli angeli? Pericolosi come dicono?”
“Non hai visto i video?”
“Non possono mandarli oltreoceano,
per
questioni di sicurezza credo…”
“Appena andremo alla sede te li
farò vedere…
ma non sono carini gli angeli… anzi..”
“Ho capito, hai paura di loro?”
chiese la
tedesca con un sorriso malefico stampato in faccia
“Eh? NO! Solo che quando ti trovi
davanti a
loro, hanno un obiettivo. Ucciderti.” “Quando
è così temi per la tua vita, compi azioni che non
vuoi fare, il tuo istinto di
sopravvivenza si attiva, esisti solo tu e la tua vita.”
“Non pensavo fosse così..”
“Dovrai ricrederti!”
disse infine Shinji
posandole una mano sulla spalla
“Andiamo a mangiare “
Disse infine.
La cena era
molto abbondante, ma i due viaggiatori non avevano mangiato durante il
volo ed
erano molto affamati, Kaji era contento di mangiare qualcosa della sua
terra
natia, mentre Asuka aveva già assaggiato il sushi quando era
stata addestrata
da Misato in Germania, era molto contenta di mangiarlo nuovamente.
A fine pasto
Shinji era già al lavabo per pulire i piatti, Asuka aiutava
a sparecchiare,
mentre Misato e Kaji stavano andando sul balcone a fumare
“Ah Shinji, sei un ottimo cuoco,
complimenti!”
“Grazie signor Kaji, sono contento
che
gli sia piaciuto” “A
te Asuka? E’
piaciuto?”
“Vada a fumare signor Kaji!! Non era
niente
di che, preferisco ancora il cibo tedesco”
“Se vuoi Soryu, posso imparare a
cucinare qualcosa di tedesco”
sorrise il giovane ragazzo.
Asuka guardò
Shinji e poi i due adulti che stavano aspettando la sua risposta
“Ma figurati, non mi serve il cibo
tedesco
qui” e se ne andò in bagno con aria
altezzosa.
“Tipico di lei”
sospirò Kaji “Ci vediamo dopo
Shinji” “OK”.
Non mi serve, non mi serve
l’aiuto del third children, non mi
serve l’aiuto di nessuno.
Me la caverò da sola, come sempre.
Aveva
finito
di lavarsi i denti, entrò nella sua nuova stanza e dalla
valigia tirò fuori il
pigiama, si spogliò del vestito che ormai teneva da troppo
tempo e si infilò
nella tenuta da notte, infine scelse di andare a salutare il resto del
gruppo
che stava discutendo animatamente in sala da pranzo.
Salutò i tre
membri e ritornò sui suoi passi, chiuse la porta e si
rannicchiò nel Futon.
“Perciò, fatemi
capire… voi siete fidanzati
da quanto? Dai tempi dell’università?”
“Esatto
Shinji” Misato era sensibilmente ubriaca
“Già, ne abbiamo passati di tutti
i colori!”
“Signorina Misato, probabilmente
è meglio che
vada a dormire” “Zzzzzz”
“Si, immagino di si”
concluse Kaji.
I due portarono il capitano Katsuragi nel suo letto, dopo di che
uscirono sul
pianerottolo.
“Allora Shinji, come ti sembra la
vita da
pilota?” “Posso
parlare onestamente?”
“Certo!”
“E’ stancante, i test che
facciamo sono pesanti e ripetitivi, non
facciamo altro che immergerci nell’ LCL e fare test su test,
poi arrivano gli
angeli… e cominciano i problemi.”
“Già…
ho letto i rapporti, l’ultimo non è andato
bene vero?” “L’angelo
è stato
eliminato e io sono andato in coma per quattro giorni”
“Ho sentito che ti sei ripreso
abbastanza
bene, mi sembra strano che dopo un coma tu stia parlando con me, hai
cucinato
sta sera e hai sopportato Asuka, hai tutta la mia stima”
“Grazie Kaji-senpai” “Oh,
cos’è tutta questa formalità?”
“Ahahaha
mi scusi, sono fatto così”.
I due
continuarono a chiacchierare per più di un ora, sembravano
amici di vecchia
data oppure un padre che raccontava al figlio le sue avventure, a
Shinji però
piaceva come persona Kaji, lo stesso valeva per lui.
“Ah, Misato ti ha mai detto come ho
conquistato il suo cuore?” “Sinceramente
, fino a prima di cena non sapevo che era fidanzata”
“Beh… allora, eravamo al
secondo anno…” “Mi
scusi signor Kaji, avrei un po’ di sonno, vorrei andare a
dormire,
ma domani voglio sentire come è andata a finire la storia
tra lei e la
signorina Misato!” sorrise e salutò
Kaji, poi aprì la porta e andò verso la
camera da letto.
Si era
cambiato, si era messo il pigiama, ma si doveva ancora lavare i denti,
perciò
uscì e andò verso il bagno.
Nel
corridoio incrociò Asuka “Ciao
Soryu!”
la ragazza si avvicinò , mise un braccio intorno al suo
collo e sussurrò “Ikari,
non ho mai mangiato una cena così
buona, tu… sei speciale… sei diverso…
grazie.”
Anche se era
buio, Shinji non poteva non notare l’imbarazzo di Asuka, lei
invece non poteva
non notare il rossore sul viso del ragazzo.
Entrambi
continuarono sulla loro strada.
E chi se lo
aspettava, alla fine non è così acida come
pensavo…
Non è nemmeno tanto male.
Così lei è il pilota dello 02… sembra
molto forte, avrà
già esperienza su un EVA?
Magari glielo chiedo domani mattina.
Come
sempre
Shinji Ikari si alzava alle 6:00 am, andava in bagno, si lavava, si
preparava
per andare a scuola e poi preparava la colazione.
Invece trovò
il bagno occupato, così pensò di andare a fare il
the, ma ci stava già pensando
Kaji.
L’agente
NERV era in mutande e maglietta, aveva i capelli scombinati e un ghigno
sulla
faccia.
“Buon giorno Shinji”
“Buon giorno signor Ryoji”
“Oh Shinji, chiamami Kaji”
“ok…Kaji”
“Dormito bene Shinji?”
“Si, ma non posso dire la stessa
cosa di lei…
vero?” sorrise facendogli l’occhiolino
“Ah,
si nota così tanto?” “Capelli
spettinati, in mutande con solo una maglietta addosso… direi
di si”
Kaji si mise
a ridere “Hai ragione, forse
è meglio che
vada a cambiarmi prima che Asuka mi veda in questo stato”
“Cosa?”
l’agente rise di nuovo “Mah,
niente… Asuka ha una cotta per me…
normale a quest’età… dimmi di te
piuttosto… hai la fidanzatina?”
“Eh? Cosa? No!”
“Su dai… puoi dirmele ste
cose… siamo tra uomini”
Sembra innocuo.. tanto vale
fidarsi
“In effetti una ragazza che mi piace
c’è”
“Ooooh, non è pe caso
Asuka?” “EEEEEH?!”
“Beh, dopotutto è molto
carina per avere 14 anni non credi?” “Beh, si… ma..”
“AH, ma allora è lei?”
“No no,
non è lei”
“Anche perché
così fosse non glielo
permetterei!”
Entrambi gli uomini gelarono. Era la voce della Furia Rossa. “Ah,ciao Asuka” “Kaji. Ikari.” Non
degnò di uno sguardo ad entrambi, prese le fette
di pane, il barattolo della marmellata e andò in camera.
“Ci ha beccato.”
“Già.”
“Beccato a far cosa?”
ad entrambi gli si
gelò il sangue di nuovo “Ah…ciao
Misato”
“S-salve signorina Misato”
“Allora? Di che cosa stavate
parlando?”
“Beh… ecco…
noi…” cominciò Shinji
“Gli stavo raccontando le avventure
dell’università, di noi due!”
“CHE
COSA?!?!” la mano aperta impattò sulla
guancia di Kaji.
“SHINJI!!”
“Sissignora!”
“NON PENSARE DI
FARLA FRANCA, OGGI PULISCI CASA!” “Ma…
non vado a scuola?” “No,
riprendi
mercoledì” “Agli
ordini!”
“Invece tu, bellimbusto…
andremo al quartier
generale a portare Asuka” “Sissignora!”
rispose Kaji.
Misato prese
la birra dal frigo e tornò in camera.
Kaji si girò
verso Shinji e gli
fece l’occhiolino.
“vai a dormire tu che puoi”
“Ormai sono sveglio,
andrò a correre” “Come vuoi, penso che torneremo tutti per
pranzo, ci pensi tu?” “Si!”
Misato,
Asuka e Kaji si prepararono e prima di uscire di casa salutarono Shinji
che
stava lavando i piatti della colazione, tranne Asuka… prima
lo squadrò e poi
gli sorrise.
I
giorni
passavano… Kaji era tornato in Germania e la
felicità di Misato era finita,
Shinji e Asuka cominciarono ad andare a scuola e finirono nella stessa
classe
insieme a Rei, Toji, Hikari e Kensuke.
I lavori sui
3 EVA erano completati, dopo due settimane, venne dato il permesso a
Shinji di
salire sullo 01.
Eravamo ad
ottobre, cominciava ad arrivare il freddo, la gente girava vestita con
giacche
e pantaloni lunghi, gli alberi perdevano le foglie e i laghi
cominciavano a
ghiacciare la notte.
Il parco di
Neo Tokyo-3 si stava rovinando.
La sorella
di Toji fu dimessa dall’ospedale ma non tornò a
scuola prima di fine ottobre,
Shinji le fece visita più volte, portandole
sempre un fiore diverso, suo fratello cominciò
ad allenarsi con il third
children in palestra, Ikari aveva bisogno di po’ di
allenamento.
Il rapporto
tra Rei e Shinji era ancora molto saldo, uscivano spesso insieme,
andavano a
passeggio, correvano per tenersi in forma e ogni tanto il third
children doveva
fermarsi a casa sua perché la trovava sempre in disordine,
evitando di ripetere
la scena successa la prima volta in casa di Rei.
Tutto questo
alla second children non andava giù, vivendo con Shinji,
avevano fatto amicizia
ed erano sempre in sintonia, ma probabilmente stava salendo un altro
tipo di
sentimento dentro Asuka Soryu Langley, era gelosia?
Misato
parlando con i due giovani aveva intuito che c’era qualcosa,
ma non ne era
certa.
Alla base
d’altro canto , era tutto tranquillo, niente angeli, niente
problemi e il
comandante si assentava spesso per andare negli USA.
22
Ottobre
2014
Asuka
e
Shinji erano entrambi seduti sul divano, lei stava leggendo un libro,
lui
guardava la televisione tenuta a basso volume per non disturbare la sua
coinquilina.
“Domani abbiamo i test di
sincronizzazione
vero?” “Così
dicono Ikari… e poi
domani ho un interrogazione!” “Geografia”
“NO stupido! Storia
giapponese… e io non
ci capisco nulla! SCHAIZE!” “Beh,
allora io esco, così ti concentri di più”
disse sorridendo il third
children, si alzò e prima di uscire prese la felpa pesante e
uscì.
Dannato Ikari!! Non poteva stare qui a
darmi una mano?
Ingrato!
Dove ho sbagliato? Dove?
Sono gli uomini che sono stupidi.
Shinji
aveva
già sceso le scale, si stava dirigendo al parco cittadino.
“Dannazione, ho lasciato il lettore
a casa!
Meglio non tornare, Soryu si infurierebbe!” aveva
completamente fatto
cilecca.
La giornata
era bella, il sole splendeva in cielo ma faceva freddo a causa di un
vento che
arrivava dall’entroterra, il clima era molto instabile negli
ultimi quattro
anni…
Arrivato al
parco, non si stupì di trovare il sentiero completamente
sommerso dalle foglie
degli alberi, però non rinunciò alla sua
passeggiata.
Non
era l’unico, c’erano parecchie famiglie che avevano
portato il loro bambini
a giocare sul prato, coppie felici che passeggiavano, anziani che
giocavano a
scacchi… insomma, faceva freddo ma le persone non si
scoraggiavano.
Arrivò sul
ponte, dove il fiumiciattolo portava con se foglie e rametti spezzati,
ma la
cosa stupefacente e che sembrava uno specchio, il fiumiciattolo era
dipinto di
azzurro come il cielo, i rami degli alberi si specchiavano
perfettamente sul
fiume e così anche il ponte e Shinji.
Rei
aveva
deciso di andare a fare due passi,
aveva
provato a chiamare a casa di Shinji, ma non c’era…
non aveva in dotazione un
cellulare, anche perché era solita a rimanere a casa se non
era nella base o
nella scuola.
Si vestì e
uscì di casa, la giornata prometteva bene, voleva andare al
molo ad osservare
le onde infrangersi sulle banchine, sentire l’odore della
salsedine… ma voleva
la compagnia di Shinji.
Alla fine
prese la via del parco, incurante del fatto che anche Shinji era li.
Nel
frattempo, Asuka Soryu Langley era a pancia in su tentando di studiare
la
storia giapponese
“Ma perché è
tutto così complicato? Troppe
ere! Troppi imperatori! Che noia… non
c’è nemmeno Ikari con cui fare due
chiacchiere…”
La casa
senza gli altri due inquilini era molto silenziosa, l’unico
rumore costante era
il ronzio della casa freezer di PenPen, era disperata, non sapeva che
fare.
Si affacciò alla finestra
e vide una
scolaresca delle elementari attraversare la strada insieme alle
maestre, tutto
questo le faceva ricordare la sua infanzia nella madrepatria.
In
Germania
il clima era rimasto quasi immutato dopo il second impact, lei e la sua
famiglia vivevano in una casa fuori Berlino, da dove la piccola Asuka
poteva
ammirare il decollo e l’atterraggio degli aerei
dall’aeroporto di Schoenefeld
con il suo papà.
Grazie a
questa vicinanza all’aeroporto e al fatto che il padre faceva
parte del
personale di terra militare, Asuka stava molto tempo negli Hangar e
nell’aeroporto in generale, così nacque la
passione per il volo.
Già dalla
tenera età, la ragazza dimostrava una spiccata attitudine
nell’imparare in
fretta e riuscì a laurearsi all’età di
12 anni all’accademia aeronautica
tedesca, gli altri piloti le affidarono i nomi “WunderKind e
Rot Wut” (Bambina
prodigio e Furia Rossa).
Era molto
temuta dai piloti giovani senza esperienza di comando, aveva un
caratteraccio,
voleva essere una spanna sopra gli altri.
Odiava
chiunque le desse ordini, chiunque non seguiva i suoi, chiunque li
negava,
aveva una squadriglia tutta sua, erano soltanto in tre, tre Panavia
Tornado.
Andò
realmente in zone di guerra soltanto due volte e tornò senza
un graffio.
Poi al suo
ritorno a fine 2012 venne scelta come Second Children, sempre grazie
alle
conoscenze del padre.
A gennaio le
venne presentato l’EVA 02 in fase di costruzione, era
emozionatissima, se lo
ricordava come se fosse ieri.
Poi un
signore sui venticinque anni si avvicinò e le chiese
“Ragazzina, di che colore lo vuoi?”
“Io sono Asuka Soryu Langley,
soprannominata la Rot Wut, mi pare chiaro
che il colore dell’unità dovrà essere
rosso fiammante!” “Sissignore”
disse l’uomo, poi si congedò
presentandosi “Comunque io mi chiamo
Kaji
Ryoji, piacere di conoscerti”.
Per circa un
anno e mezzo, la ragazza si esercitò dentro la entry plug,
testando il suo
livello di sincronia, il quale è ancora imbattuto ai giorni
nostri*.
Poi venne
chiamata dal QG con l’ordine di partire per Neo Tokyo-3 in
Giappone, dopo un
mese Asuka era già su un aereo privato della NERV in viaggio
verso il paese del
Sol Levante.
In
volo, il
suo Tutore gli fece vedere i rapporti della battaglia tra
l’unità 01 pilotato
dal third children Shinji Ikari contro l’angelo Sachiel e
Shamshel.
“E’ realmente riuscito a
battere due angeli
da solo?” “Si
Asuka, incredibile
vero?” disse Kaji “Non
riesco a
capire se è lui molto forte o se gli angeli sono molto
scarsi, i dati dicono
che il suo tasso di sincronia non superava il 30%” “Beh, sta di fatto che sta difendendo il mondo
egregiamente no?” “Si,
ma… non mi convince” “Ne parleremo quando saremo in Giappone, ora
fammi dormire”.
La ragazza
era rimasta impressionata dalle gesta del Third Childre, aveva
sviluppato
un’ossessione morbosa nei suoi confronti, voleva
assolutamente incontrarlo e
mettersi a confronto con lui.
Ma non avrebbe
mai pensato di andare a vivere sotto lo stesso tetto, ma soprattutto di
cominciare a provare qualcosa per il ragazzo.
*l’evento
in cui Shinji elimina il
secondo angelo non vale, non era costante nel tempo
Il sole
stava calando, il cielo aveva preso un colore arancione, Misato aveva
terminato
il suo turno di lavoro al quartier generale della NERV, mentre stava
parcheggiando l’auto sotto casa vide Shinji arrivare
“Ehy Shinji!!! Dove sei stato?”
“Signorina Misato! Sono andato a
fare due
passi al parco!”
La donna
scese dall’auto insieme a tutta la sua eleganza “Perciò hai lasciato Asuka da sola a
studiare?”
“Beh, io le ho chiesto se voleva
aiuto ma mi
ha rifiutato…” “Eh
Shinji… hai ancora
tante cose da imparare sulle donne…”sospirò
il capitano.
Entrarono
insieme in casa e si annunciarono, non ebbero risposta.
Andarono
in
cucina e trovarono Asuka che dormiva con il libro di storia giapponese
sulla
faccia e il quaderno degli appunti sulle gambe.
“D-dovremmo svegliarla?”
“Secondo me si… dai
Shinji, svegliala”
Misato guardò con aria di sfida il third children “Va bene, ma qualsiasi cosa succeda…
vorrei che tutti i miei averi
vengano con me nella tomba” ironizzò
Shinji.
Il ragazzo
si avvicinò alla second children, tolse il libro dalla
faccia della ragazza e
le mise un braccio sulla spalla “Soryu…
Soryu!!” disse agitandola.
Shinji si
senti prendere il braccio sinistro da morsa d’acciaio, poi
con una presa tipo
di Judo si ritrovò per terra con la Furia Rossa a cavalcioni
sopra di lui “Tu… come
osi… agitarmi in quel… modo!”
disse lei urlandogli in faccia, prese il colletto della maglia del
ragazzo e
cominciò a scuoterlo, le si leggeva la rabbia negli occhi.
“Uuuuuh, mi sa che sono di troppo
qui, voi
giovani non sapete contenervi!!” disse la donna
ridendo.
Solo in quel
momento Asuka si fermò… si guardò
attorno e capì la situazione, lei era seduta
a cavalcioni su Ikari, in una posizione non consona, la sua canotta era
scollata ed era con degli short e Shinji sembrava aver perso conoscenza
per gli
strattoni ricevuti, divenne rossa come i suoi fermacapelli, si
alzò e scappò
nella sua camera.
A
cena
nessuno dei tre disse una parola, Asuka era troppo imbarazzata e
cercava di
evitare lo sguardo di Shinji, il quale sedeva proprio di fronte, Misato
se la
rideva ancora sotto i baffi per l’episodio precedente.
Finito di
mangiare, fu il third children a rompere il ghiaccio “S-soryu… hai finito di studiare
giapponese?”
Asuka non
rispose, si limitò a porgergli un foglio con alcune domande.
Shinji gli
diede un occhiata e chiese “Vuoi che
ti
aiuto con questi argomenti?” “N-no…
rispondi soltanto alle domande sul foglio e basta”
Shinji si
alzò e andò in camera con il foglio per
rispondere alle domande.
Misato
stava
pulendo le pentole, Asuka stava finendo di prendere appunti dal libro
“Tutto bene a lavoro Misato?”
“Come mai me lo chiedi Asuka?”
“Così…”
“Sì, tutto bene, tutti
gli EVA sono operativi” “Non
vedo l’ora di andare in azione!”
“Sappi però che sarai
senza
Shinji!” “Che?!
E cosa me ne
può importare a me?”
Misato
cominciò a fissare la second children con sguardo malizioso,
Asuka diventò di
nuovo rossa “Non è quello
che pensi…”
“Ah si? E allora
cos’è?”
“Non lo so.”.
Dopotutto,
il tanto atteso combattimento non si fece attendere.
Il 25
ottobre del 2014 venne rilevata un diagramma ad onda blu
nell’abbandonata zona
dell’isola di Hokkaido, si muoveva molto lentamente.
Gli scouter
descrivevano l’angelo come un poligono semitrasparente di
colore azzurro, con
il nucleo color porpora proprio al centro.
L’ingaggio
dell’esercito risultò inefficace, non venne
scalfito ma non rispose al fuoco…
si limitò ad andare avanti, nome in codice
dell’angelo: Ramiel.
“Ikari, cosa facciamo?
L’angelo non sarà qui
prima di 24 ore…” Kozo era appena
entrato nell’ufficio del comandate in
capo della NERV “Manda una squadra
di due
EVA per intercettarlo, dobbiamo bloccarlo all’altezza di
Fukushima. Questo è
tutto, tienimi aggiornato”.
“ATTENZIONE, IL CAPITANO KATSURAGI,
LA
DOTTORESSA AKAGI, IL VICECOMANDANTE FUYUTSUKI E I CHILDREN A RAPPORTO
NELLA
SALA BRIEFING! RIPETO, IL CAPITANO KATSURAGI, LA DOTTORESSA AKAGI, IL
VICECOMANDANTE FUYUTSUKI E I CHILDREN A RAPPORTO NELLA SALA BRIEFING!”
L’allarme
risuonava in tutto il Geofront.
I children
stavano tornando a casa quando venne dato l’ordine di
riunirsi, così vennero
intercettati dagli agenti della NERV e portati alla prima entrata di
emergenza
nella città.
L’allarme
suonò incessante per un’ora, fino a quando gli
interessati si trovarono nella
sala briefing.
“Bene signori”
iniziò Kozo “Abbiamo
un’angelo in lento avvicinamento,
nome in codice Ramiel.” Prese una pausa “L’ordine è di intercettarlo
all’altezza di Fukushima con due Unità EVA
lanciate da un aeromobile, da li, farete di tutto per fermare o
rallentare
l’angelo”
“Signore”
iniziò Asuka “Quali
unità manderete?”
“Le
uniche unità disponibili di pilota sono lo 00 e lo 02”
Shinji guardò
perplesso Misato dopo che finì la frase “M-ma,
io?”
“Tu Shinji, non sei ancora stabile,
non
vogliamo perderti, perciò rimarrai alla base fino a nuovo
ordine”
“Voglio dissentire signore! Ayanami
e Soryu
non hanno esperienze di battaglia, non conoscono cosa si prova a
combattere
un’angelo!!” sulla spalla di Shinji si
posò delicatamente una mano, era
Asuka “Stai tranquillo Third, ci
sono qua
io” disse facendo l’occhiolino .
“Ma…”
“Niente ma Ikari!”
lo rimproverò Kozo “Ora
tutti ai loro posti, inizia l’operazione …. Il
fallimento non è
un’opzione!”.
Asuka e Rei
erano nel camerino femminile per mettersi le Plug Suit.
Entrambe avevano un fisico slanciato, superiore a qualsiasi ragazzina
della
loro età, Rei però si poteva dire che aveva
più curve rispetto alla teutonica
dai capelli rossi.
“Ehi, Soryu”
“Che c’è
Ayanami?” “Che
rapporto hai con Shinji Ikari?” “Cosa
te ne frega? Siamo solo coinquilini, niente di più”
“Ok, grazie.”
Finirono di
indossare le loro plug suit ed uscirono dai camerini.
Shinji era
li, ad aspettarle, anche lui con la plug suit.
“W-wow… siete…
siete…” *Ciaff*, la mano
aperta di Asuka finì sulla guancia del third children alla
velocità della luce,
“Cosa stai guardando? Pervertito!”
disse la second children coprendosi il corpo.
Ayanami
corse ad aiutarlo, quando il ragazzo alzò la faccia la first
scoppiò a ridere,
sul viso di Ikari era stampata una cinquina che, ad ogni secondo che
passava,
diventava sempre più rossa.
“Questo è il mio marchio!
Te lo meriti,
pervertito!” “Al
diavolo Soryu,
volevo farti un complimento!”
Se ne andò
trascinandosi Rei e lasciando sul posto una sbigottita Asuka.
Tutti quanti
si trovarono alle gabbie degli EVA, ovviamente l’entry plug
di Shinji era chiusa,
mentre le ragazze cominciavano a salire a bordo… “Rei… torna sana e salva”
“Ok…
Shinji” la first children stava sorridendo e Asuka
non si capacitava di
quello che aveva appena visto, sulla sua faccia si stampò un
viso maligno e
brutale.
Appena si
chiuse l’entry plug, piazzò un pugno nelle pareti
“Tutto bene Asuka?”
“Sisi,
sono solo scivolata”
Si posizionò
sul sedile e accese il collegamento neurale.
Entrambi gli
EVA erano sulla rampa di Lancio 54 e 55, che portavano
all’eliporto, dove ad
aspettarli c’erano due grossi elicotteri con un vano
posteriore contenente 5km
di umbilical cable.
Furono
agganciati e vennero successivamente spenti.
Il viaggio
durò solamente due ore, due ore in cui Asuka malediceva la
first children
piazzata nell’elicottero in testa.
“Qui centro comando NERV, siete
prossimi
all’obiettivo, ecco le immagini” Sulle
immagini comparve l’angelo che
avanzava lentamente tra i resti di Fukushima.
“Bene, signorine, accendete il
collegamento
neurale e attaccatevi immediatamente l’umbilical cable sulla
schiena, sgancio
tra 5 minuti!”
“Ricevuto”
gridarono entrambe i piloti.
Shinji,
dopo
aver controllato esternamente il suo EVA, era tornato negli spogliatoi
a farsi
un riposino, sarebbe venuto poi un militare a svegliarlo poco prima
dell’operazione.
“Meno due minuti”
la voce risuonava in
tutta la sala di comando, Shinji era impaziente, non voleva che
succedesse
qualcosa a Rei, tantomeno alla Langley, non riusciva a mettersi
l’anima in
pace.
“Ok,
3….2…1… Sgancio!”
Entrambi gli EVA planarono da
un chilometro
d’altezza, utilizzando l’equipaggiamento tipo P,
con in dotazione delle ali che
consentivano di planare, più un cannone portatile da 500mm
accelerato con un
caricatore a nastro di 150 proiettili perforanti e altamente esplosivi
posizionato sulla schiena.
Atterrarono
davanti all’angelo, ad una distanza di settecento metri.
L’angelo
arrestò la sua corsa, aspettando la mossa dei suoi nemici,
Rei si posizionò più
indietro , coperta da un rudere di un grattacielo, mentre Asuka era in
prima
linea dietro ad un complesso di grattacieli in rovina.
“L’angelo è fermo, che stia
aspettando il
nostro attacco? Sala di comando! Ordini?”
urlò la furia rossa “Per
ora rimaniamo in Stand By, doppiamo
prendere tempo!”
“Che cosa?! Non ci penso nemmeno,
qui Asuka
Soryu Langley, inizio l’attacco!”
“Non
fare follie Asuka, non attaccare!” gridò
Misato nel microfono “Capitano
Katsuragi, le faccia fare… voglio
vedere cosa succede” disse il comandante, il quale
stava comodamente seduto
nella sua poltrona di comando.
“Perfetto! Ehi first,
coprimi… e cerca di non
colpirmi!” “SI”
fu la risposta
secca di Rei.
Rei appoggiò
il suo cannone su un edificio e prese di mira l’angelo, il
quale puntava sempre
verso il suo obiettivo.
Asuka uscì
allo scoperto è sparò una raffica direttamente
verso il nucleo del nemico.
Ci fu una
grande esplosione e una coltre di fumo si alzò
“Obiettivo colpito!”
Sono troppo brava, con questo potrei
aggiudicarmi il secondo
posto in classifica per abbattimento di angeli!
Ti raggiungerò Shinji Ikari!
“Picco di potenza nella zona dell’angelo!
Radiazioni in aumento!” disse Maya “Che
cosa?! E’ ancora vivo?” urlò
la second children mentre era totalmente
scoperta.
“Asuka!!! Togliti da li!!!”
“Non dirmi cosa devo fare Ikari!”
“Sta zitta e mettiti al sicuro!”
Quando il
polverone cominciò ad andarsene, l’angelo apparve
in una forma diversa…
sembrava una stella marina di chiaccio e dal nucleo brillava una strana
luce
rossa.
“Livelli di energia massimi! Sta per
attaccare!!!”
Dannazione….
Devo fare qualcosa, devo salvare quella stupida idiota!
Senza
pensarci
due volte Rei scaricò una lunga raffica
sull’angelo.
Era troppo
tardi.
Il
proiettile venne sparato dal suo nucleo, ma fortunatamente aveva
reagito
all’attacco dello 00, così cominciò a
girarsi verso Rei e il proiettile passò
tra le due unità EVA lasciandole incolume.
“Cosa hai fatto First! Era mio!”
“Si… come no…
svegliati! Stavi per morire”
“Ragazze… giratevi.”
Entrambi gli
EVA ruotarono la testa e con orrendo stupore notarono che la collina
dietro di
loro… non c’era più.
“Come possiamo combattere una cosa
del
genere?” urlò Maya “Non dobbiamo
sconfiggerlo… ho un piano… ma serve tempo.”
Disse il comandate “Quale piano?
Sono un capitano, esigo sapere
in cosa consiste! Ci sono due ragazzine la fuori!”
L’angelo
per
il momento, non
emetteva nessuna
energia, ed era ancora li fermo.
“Il piano consiste di utilizzare il
prototipo
di un fucile di precisione magnetico accelerato, se ne stanno occupando
gli
ingegneri da quando abbiamo avvistato l’angelo. Purtroppo, a
causa delle guerre
nel mondo, le consegne dei pezzi tardano ad arrivare.”
“E questo fucile…. Come
potrebbe sconfiggere
un’angelo?” “Questo
fucile, spara un
proiettile perforante poco al di sotto della velocità
luminale, impossibile da
schivare, l’energia cinetica insieme all’alta
perforazione del proiettile
dovrebbe abbattere l’angelo.”
“A che punto è?”
“All’81% del
completamento, questo fucile… ha
un difetto notevole… consuma l’energia elettrica
di un intera nazione e
purtroppo… tutte le centrali nucleari sono andate distrutte
o dismesse.”
“E comandante, come pensa di
utilizzarlo?”
“Utilizzeremo tutta
l’energia possibile a
nostra disposizione! Delle unità si stanno già
muovendo, stanno collegando
tutto il paese, tutte le centrali elettriche, tutta l’energia
dovrà essere
convogliata a Neo Tokyo-3.”
“E le unità EVA? le
facciamo ancora
combattere?”
“Assolutamente si! Non abbiamo molto
tempo!”
“Bene, Asuka.. Rei, avete sentito?
Dovete
tenere impegnato l’angelo ancora un po’
“
“Ricevuto!”
dissero entrambe.
La
situazione era rimasta invariata, l’angelo era fermo da due
ore, gli EVA
continuavano ad assediarlo senza sparare un colpo.
Agli elicotteri stava per finire il carburante e non potevano lasciare
gli EVA
senza alimentazione, perciò Asuka prese
l’iniziativa.
Spense le
comunicazioni con l’elicottero e con il quartier generale e
si mise in contatto
con Rei “Ehi first, spegni il collegamento con
l’elicottero e la base, ho un
piano!”
“Va bene” spense
tutti i collegamenti ,
tranne quello con Asuka.
“Allora, tu vai dietro di lui, ad
una
distanza di 800 metri, mentre io indietreggio un po’, poi
quando ti darò l’ok,
farai fuoco sull’angelo.” “Se
risponderà al fuoco, cominciando a muoversi e provare a
sparare io lo
attaccherò!” “Ad
ogni raffica, tentiamo di avvicinarci per poi attaccarlo con i
progressive knife in modo da spezzargli il nucleo!”
“Sembrerebbe un buon
piano… va bene.”
Rei
iniziò a
muoversi spostandosi dietro
le colline
per evitare un possibile colpo nemico, Asuka si posizionò di
fronte a lui,
puntandogli il cannone contro.
Raggiunta la
posizione, Asuka diede l’ordine a Rei di sparare.
Una breve
raffica di proiettili perforanti impattò con
l’angelo, il quale cominciò a
mutare forma e a caricare il suo colpo.
“Ok, ora tocca a me!”
Asuka cominciò a
dar fondo al caricatore avvicinandosi poco a poco, l’angelo
cambiò senso di
rotazione e puntò su Asuka, la quale si buttò
dietro a diversi palazzi
fatiscenti. Rei da dietro l’essere cominciò a
sparare di nuovo, avvicinandosi a
cento metri dall’obiettivo.
“Soryu, sono a cento metri
dall’obietto,
aspetto che tu ti avvicini!” “Ok,
sembra che sia pronto per colpire!”
Al quartier
generale c’era molto fomento, non riuscivano a mettersi in
contatto con i due
piloti, poi cominciarono ad assistere all’attacco degli EVA,
nel panico cominciarono
a contattare gli elicotteri per capire la situazione, ma i piloti dei
mezzi non
riuscivano nemmeno loro a mettersi in contatto con gli EVA, venne dato
loro
ordine di coprire gli evangelion con i missili.
Entrambi gli
EVA presero il loro Progressive Knife e lo attivarono, con uno scatto
felino si
avvicinarono all’angelo e lo infilzarono cercando di arrivare
al nucleo.
La lama
aveva perforato pochi metri dello strato semitrasparente
dell’essere,
quest’ultimo si preparò per colpire cambiando
forma dividendosi a metà
lasciando un grosso spazio tra una parte e l’altra, il nucleo
collegava le due
parti.
L’angelo
cominciò a far roteare le due metà in versi
opposti, gli EVA provarono ad
opporsi alla forza dell’essere, ma la base tra la lama e il
manico del Progressive
Knife si spezzò, facendo cadere entrambi gli evangelion.
E pure il mio piano è
andato a monte, cosa devo fare per
abbattere questo essere? Cosa?
Dannazione… sto perdendo la pazienza, sto perdendo contro
questo cubo di vetro!
Aaaaah, non riuscirai mai a sconfiggere me, ASUKA SORYU LANGLEY!!!!
Senza
preavviso, l’EVA 02 si alzò da terra e
impugnò il secondo Progressive Knife e
colpì ripetutamente l’angelo che ormai, era
abbastanza spazientito dalla
presenza dei due nemici, così decise di sfoderare un altro
dei suoi colpi.
Cominciò
a
roteare velocemente, si stava alzando un vento molto forte attorno al
nemico e
Asuka incurante del pericolo, andò di nuovo alla carica a
testa bassa.
“L’angelo! Ha appena
caricato il suo nucleo!
Sta per colpire di nuovo” gridò Maya nel
quartier generale, quel luogo
ormai silenzioso, da dopo che gli EVA spensero il collegamento.
“Dannazione… Asuka!”
gridò Misato
“Soryu…ma cosa stai
facendo!?” urlò
Shinji
“E così avremo un
Children in meno…” con
estrema freddezza, la dottoressa Akagi liquidò tutti,
andandosene per la porta
principale.
Un
fascio di
luce partì dall’angelo, creando un disco attorno a
se.
Sangue.
I palazzi
circostanti erano stati tagliati a metà, la maggior parte di
loro era
riverniciata dal sangue dell’EVA.
Poi con un
tonfo, un arto… o meglio una gamba cadde a terra.
Entrambi gli
EVA erano coricati, lo 00 sullo 02 in modo da coprirlo.
“Spostati First!!! Levati, alzati e
combatti!”
“Langely… non posso
alzarmi.”
“Perché?”
“Perché per salvarti il
culo ho perso una
gamba.”
“!” la
second children non sapeva proprio cosa dire.
Poi lo
schermo di entrambi gli EVA divenne rosso
“Attenzione, Umbilical Cable
assente,
autonomia rimasta: 58 secondi”
“DANNAZIONE!”
gridò Asuka
Si scrollò
di dosso il corpo mutilato dello 00 che faceva fatica a muoversi senza
gamba.
L’arto era a
50 metri da loro, un taglio netto, così come
sull’umbilical cable e sui
palazzi.
L’angelo,
intanto stava continuando la sua inesorabile corsa verso verso Neo
Tokyo-3.
“30 secondi”
“25 secondi”
“Dannazione, non potrò
far nulla, attivo
il collegamento con la base” Asuka
schiacciò alcuni pulsanti sul sedile
dell’entry plug.
“Qui Asuka Soryu Langley, richiedo
estrazione
immediata, ripeto, richiedo estrazione immediata!”
“15 secondi”
“Asuka! Ora gli elicotteri vi
porteranno alla
base, vi aspetta una bella ramanzina!”
“ricevuto.”
Gli
EVA, che
ormai erano spenti a causa della mancata fonte di energia, vennero
recuperati
dagli elicotteri e portati fino a Neo Tokyo-3.
Quando
vennero sistemati nelle loro rispettive gabbie, quest’ultime
brulicavano di
tecnici e ingegneri che aspettavano ansiosi l’arrivo degli
EVA.
Le entry
plug vennero espulse e i piloti uscirono.
Ad
attenderli c’erano il capitano Katsuragi, furiosa come non
mai, Shinji Ikari,
Gendo Ikari, la dottoressa Akagi con l’equipe medica.
Il third
children, appena vista Ayanami, le corse incontro per abbracciarla e
assicurarsi che stia bene, Asuka era felicissima di vedere Shinji Ikari
venire
verso di lei con fare molto preoccupato, ma poi non la degnò
di uno sguardo e
andò oltre.
Questo era
peggio della sconfitta ricevuta dall’angelo.
“Ayanami! Stai bene?”
“Si, Shinji”
“Oh, meno male, ho visto la gamba
del tuo EVA tagliata via e ho pensato
al peggio” poi una mano si poggiò sulla
spalla del ragazzo.
“Shinji, vai a consolare pure la
Soryu, a Rei
penseranno l’equipe medica” disse il
comandante della NERV.
“Ok”
“Asuka Soryu Langley, cosa cazzo ti è
preso?
Hai disubbidito agli ordini, hai messo in pericolo una tua compagna e
hai messo
in pericolo te stessa! La missione, non era abbattere
l’angelo, ma trattenerlo!”
“I-io… non so cosa mi sia
preso…”
Poi il viso
di Asuka divenne rosso e sgranò gli occhi, una mano le
avvolgeva la vita.
Da dietro i
capelli rossi spuntò uno Shinji al quanto imbarazzato
“S-signorina Katsuragi…
la prego… non sia così dura con…
Asuka. Avrei
fatto la stessa cosa al suo posto”
Asuka non
sapeva cosa fare, aveva gli occhi colmi di lacrime per
l’emozione
Mio dio, Shinji Ikari mi sta
abbracciando… da dietro!?!?
Cioè, ma ma ma , oh mio dio… sto per svenire!!
Me lo sento, ora cadrò e verrò trasportata da lui
in infermeria!!!
Asuka si
liberò dalla presa del ragazzo e fuggì verso
l’uscita lasciando cadere una
moltitudine di lacrime.
“M-ma cosa ho sbagliato?”
chiese il
ragazzo sospirando
“Hai tanto da imparare sulle
donne… prima o
poi capirai” disse Misato facendogli
l’occhilino.
“Adesso però vatti a
cambiare e torna a casa,
abbiamo recuperato quasi un giorno intero con l’angelo,
perciò è meglio che tu
e Asuka andiate a riposare” “Va bene,
spetterò As-Soryu fuori dagli spogliatoi”.
Nello
spogliatoio femminile c’era solo lei, Rei era andata in
infermeria e sarebbe
stata li per un po’.
Si stava
togliendo la plug suit rossa, poi andò davanti allo specchio-
“Perché stai piangendo
Asuka?” “Dov’è
la forte Asuka? L’indomabile Asuka?”
“Ti sei innamorata vero? Dei suoi
occhi…
delle sue labbra… del suo timido sorriso…”
“Pensi ancora di farcela? Sarai in
grado di
pilotare l’EVA?”
“E questo corpo…
l’hai modellato a
dovere, sembra una scultura…”
Asuka parlava
con se stessa attraverso lo specchio dello spogliatoio.
“E queste lacrime? Hai
pianto veramente? Sei patetica.”
Poi
qualcuno
bussò alla porta dello spogliatoio.
“S-soryu… sono Ikari,
devi sbrigarti,
dobbiamo andare a casa”
O-ommioddio…
è lui.
No! Non posso farmi vedere in questo stato, sono orribile!
Riprenditi Asuka, vai li fuori e battiti.
“A-arrivo! Dammi un minuto”
“ok, sono qui fuori”
Che bello! Andrò a casa con
Ikari oggi!!
Oh, come sono fortunata!
Basta. Usciamo con un po’ di dignità.
Invece
che
aprire la porta come una persona normale, la spalancò con
cattiveria e forza.
“Ok, sono pronta.”
“Ikari? Ecco… lo sapevo!
E’ fuggito”
“nghh” un strano
gemito proveniva da
dietro la porta
Asuka scostò
la porta e trovò Shinji Ikari per terra con le cuffiette
nelle orecchie e con
le mani che si tenevano il naso. Divenne rossa in faccia.
“T-tutto bene?”
“Si, duddo bene!”
“aspetta, fatti vedere il naso”
gli tolse
delicatamente le mani dalla zona ferita.
Era
completamente viola, ed usciva un po’ di sangue dalla narice.
Uao, le mani di
Asuka sono così lisce e morbide… non
pensavo fossero così…
E quelle? Quelle… sono lacrime!
“Non piangere… è solo una bodda”
“Non sto piangendo! Stupido!”
stava
piangendo eccome.
“Su, alzati che andiamo in
infermeria a
prendere un po’ di ghiaccio!”
“Si!”
Dopo
che
Asuka curò il viso di Shinji applicandogli varie creme,
bende e ghiaccio,
grazie alle sue capacità mediche imparate
nell’esercito, uscirono dal GeoFront
per dirigersi verso casa.
Il sole
stava tramontando alle loro spalle, una sensazione gradevole
galleggiava
nell’aria, un venticello debole ma continuo, le foglie che
cadevano… i due
giovani camminavano fianco a fianco.
Ora o mai più
Asuka con tutta la
forza di volontà e coraggio
si aggrappò al braccio di Shinji , si fermarono e gli diede
un bacio sulla
guancia, poi stando sempre aggrappata al suo braccio continuarono a
camminare.
Asuka
guardava per terra, con un sorriso stampato sul viso e rossore sulle
guance,
mentre sotto le bende di Shinji non si poteva notare il rossore
dall’imbarazzo,
ma si poteva notare il sorriso stampato sul volto.
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Capitolo 6 *** La Furia Rossa parte 2 ***
LA FURIA ROSSA
Il
ritorno
era stato molto piacevole per i due giovani coinquilini, Asuka e Shinji
erano
tornati a braccetto dalla base fino a casa, sotto le foglie autunnali
che
cadevano e con i capelli al vento.
Erano
arrivati davanti alla porta di casa “I-Ikari…
grazie per la passeggiata” disse una tremolante
Asuka mentre fissava la
soglia della porta.
Il ragazzo
non sapeva che cosa gli stava succedendo, la prese per le spalle e la
baciò
sulla fronte, lei invece lo abbracciò.
Che sia
l’inizio di qualcosa?
Intanto Rei,
che era stata ferita dal feedback dell’EVA con
l’amputazione della gamba del
robot, era coricata in infermeria per aspettare i risultati dei test
svolti.
Non pensavo di
compiere un gesto del genere, perché l’ho fatto?
Potevo starmene tranquillamente a guardare l’EVA 02 essere
diviso a metà del
quel cubo azzurro…
Dovrò rivedere i
miei parametri…
A
Rei non
andava molto a genio il modo di pensare di Asuka, ma dopotutto era una
sua
compagna di scuola e compagna d’armi.
La
dottoressa Akagi arrivò con i referti.
“Bene Rei, non hai nulla di rotto, stando
nella norma dovresti riposare qualche giorno, ma purtroppo siamo ancora
in
stato di allerta, il tuo EVA non sarà pronto per
l’arrivo dell’angelo, perciò
dovrai essere pronta per salire sullo 01”
“Dottoressa Akagi, perché
non fate salire
Shinji sullo 01?”
“Il suo tasso di sincronia non
è ancora sufficientemente
stabile, perciò è meglio per il pilota rimanere a
terra”
“Capisco, posso andare a riposare a
casa?”
“Certo, abbiamo quasi recuperato un
giorno
grazie a voi, dovrebbe essere pronto per il pomeriggio di domani!”
“Ok, grazie e arrivederci dottoressa.”
Si
congedò da Ritsuko e se ne andò.
All’iniziò
pensò di andare a trovare Ikari, ma si rese conto di essere
troppo stanca per
andare fino da lui, perciò si limitò ad andare a
casa sua e dormire quelle
poche ore a sua disposizione.
“Vorrei tanto combattere con
Shinji…”
parlò tra se e se, intanto stava costeggiando il torrente
che passava dentro la
città, si fermò per vedere una mamma papera che
portava a spasso i suoi
cuccioli.
Entrati
in
casa i due adolescenti non si scambiarono nemmeno una parola, Asuka
andò sotto
la doccia e poi a dormire, mentre Shinji mangiò un boccone e
si addormentò sul
divano con la televisione accesa.
Misato
rimase tutta la notte nella base insieme a tutto lo staff per pensare a
come
sconfiggere l’angelo.
“Abbiamo un
fucile di precisione, giusto?” chiese il capitano.
“Si, soltanto che è
smontato, ci vogliono due
ore per assemblarlo e nel frattempo creeremo una rete elettrica
ramificata per
tutto il paese insieme alla JSDF per alimentare il fucile”.
“La riunione si aggiorna tra quattro
ore”
I tecnici
della NERV lavorarono per un’ora e mezza senza turni e senza
pause per
assemblare il fucile a positroni.
La rete
elettrica per il momento si estendeva nello Shikoku, Honshu e Kyushu,
mancavano
soltanto alcune isole minori e l’ Hokkaido.
Molte
persone, sia dell’esercito e sia del governo giapponese, non
si fidavano molto
di questo piano e soprattutto della NERV e del suo comandante Gendo
Ikari, ma
fin ora avevano svolto il loro compito egregiamente, seppur con qualche
danno
su suolo pubblico.
Il governo
giapponese era ancora molto influenzato dalle pressioni
dell’imperatore anche
se sulla carta non aveva poteri, l’unico che non poteva fare
nulla e non sapeva
nulla degli angeli era il popolo, tranne i cittadini di Neo Tokyo-3.
Mancavano
poco più di tre ore all’arrivo
dell’angelo alle porte della città, il fucile a
positroni era montato dalla parte opposta della città in
modo da avere sotto
mira l’angelo appena fosse sbucato dalle colline che
accerchiavano la città.
I children
vennero recuperati
dagli agenti e
portati alla base.
Venne dato
loro l’ordine di indossare le
plugsuit e
di recarsi in sala Briefing.
“Benvenuti
Children, il piano è questo”
cominciò il vice comandate
“L’unità 00 essendo priva della gamba
destra
imbraccerà il fucile e sparerà al nucleo
dell’angelo, mentre lo 02 avrà il
ruolo di esca e nel caso le cose si mettano male di copertura allo 00 e
allo
staff della NERV”.
“Signor Fuyutsuki, avrei una domanda”
“Dimmi Shinji Ikari” “Perché
non sono
stato incluso nella missione? Di nuovo…”
“Lo 01 non è ancora
pronto, mentre tu con il
tuo EVA non puoi combattere” intervenne la
dottoressa Akagi.
“Balle! Io posso pilotare
tranquillamente lo
01 adesso!”
“Il tuo tasso di sincronia
è ancora troppo
bas..” “Si basa
ancora su dati
forniti da delle macchine!!! I suoi magi dicevano che il mio tasso di
sincronia
era troppo basso per combattere i primi due angeli, ma guardi un
po’! Sono
vivo, mentre quei due sono belli che morti!”
“Ma…”
“Niente ma, dottoressa Akagi!
Secondo lei mi fa piacere stare qui, senza
dare una mano là fuori? Vedere le mie compagne soffrire,
subire danni e…
perdere?!”
“Io..”
“Lei…. Si affida a delle
macchine senza anima!”
“Fatto sta che non puoi salire sullo
01 “
interruppe il vice comandate
Misato,
Asuka, Rei e il resto dello staff era rimasto in silenzio e con la
faccia
stupita dal coraggio del third children e da come aveva trattato la
responsabile
del progetto.
“Se non
posso salire sul mio 01… fatemi salire insieme a Rei sullo
00”
In effetti…
essendo Rei il clone di sua madre… possono
incrementare il loro tasso di sincronia se stanno insieme
nello stesso
entry plug
Però d’altro canto… Rei sarà
quella che userà il fucile, e il dispositivo
ottico è solo uno… e poi Rei non può
essere disturbata nel momento dello sparo…
Forse possiamo a
provare a mettere il second e il third insieme nello stesso entry
plug…
potrebbe funzionare… così tiene a freno i piani
folli di Langley.
Si… potrebbe
funzionare.
“Asuka, ti andrebbe di portarti Shinji dentro
l’EVA 02?” “Eh?!
Ma siamo impazziti?”
rispose tutta rossa la second children
“Dai Asuka, se potrò
accompagnarti in questa
missione, magari potresti imparare come si uccide un angelo”
disse Shinji
con una smorfia, Asuka divenne sempre più rossa.
“Bene, è deciso. Shinji e
Asuka saliranno
sullo 02 mentre Rei a sullo 00”
Stava
calando la notte su Neo Tokyo-3, l’EVA 00 era già
coricato con il fucile
imbracciato, mentre lo 02 era un centinaio di metri più
indietro, entrambi
spenti.
Mancavano
poco più di un ora all’arrivo
dell’Angelo.
Asuka era
andata un attimo da Misato per chiederle una cosa, mentre gli altri due
children stavano a fianco dello 00.
“Rei… sei sicura di
farcela? Cioè.. te la
senti di avere la sorte dell’umanità sulle spalle?”
“Shinji, stai tranquillo, se ci
sarai tu
a proteggermi andrà tutto per il meglio”
disse sorridendo.
“E poi, tu ne hai già
fatti fuori due e
voglio togliere la soddisfazione alla second di avere il merito per
aver ucciso
il terzo angelo, soprattutto dopo averle salvato il culo ieri!”
concluse
con una smorfia.
“Beh, tenterò di tenere a
freno Asuka in modo
che non faccia follie” sorrise il ragazzo.
“Senti Shinji… se tutto
va bene… vuoi venire
al molo insieme a me?”
Il ragazzo
rimase un attimo perplesso ma si riprese subito “C-certo… certo che ti ci porto Rei!”
“Grazie” disse
lei accarezzandogli il
viso.
Lui la prese
e l’abbracciò.
Dopo
l’abbraccio andarono a prendere qualche bevanda situata nel
frigo della base
mobile.
Il tempo
passò in fretta e l’allarme suonò per
tutta la città, facendosi sentire anche
sulle colline dove erano nascosti i due EVA.
I piloti
erano già al loro posto, Rei aveva indossato il dispositivo
ottico per interagire
con il mirino elettronico del fucile a positroni, Asuka e Shinji a
bordo dello
02 si erano avviati verso la città, per fare
un’imboscata all’angelo per
portarlo dritto nel mirino dello 00.
Lo 02 era
dotato di una pistola semiautomatica e di uno scudo fatto di materiali
compositi adatti a sopportare il calore.
Nell’entry
plug dello 02 cominciavano già i primi problemi…
“Non. Dirmi. Cosa. Devo. Fare!!!”
“Asuka stai brava! Dobbiamo
raggiungere quel punto tra un minuto… perché
stai perdendo tempo?”
“Lascia fare a me!”
“No, l’ultima volta hai
rischiato tu e
Ayanami!” “…”
“Stai al piano, non
c’è tempo di fare gli
eroi!”
“Eh va bene! Ma se ne usciamo vivi
mi porti a
mangiare fuori!”
Nella sala
comando la tensione era evidente, ma la proposta fuori luogo di Asuka
aveva
alleggerito la situazione donando a tutti un leggero sorriso.
“Ci penserò su! Ma tu
ora, segui il dannato
piano!”
Asuka si
girò e sorrise a Shinji , il quale stava in piedi dietro il
sedile dell’entry
plug.
Raggiunto
il
punto desiderato si posizionarono e aspettarono che davanti a loro
passasse
l’angelo che non sospettava minimamente
dell’imboscata.
“Ok, a tutti i
reparti, fuoco a volontà
sull’angelo! Non risparmiate le munizioni!”
Ordinò il
capitano Katsuragi.
Dalle colline partirono missili, proiettili grandi quanto delle
utilitarie,
colpi d’artiglieria, insomma.. tutto quello che avevano a
loro disposizione.
L’angelo si
accorse dell’attacco e mutò forma, creò
tanti suoi piccoli sosia che si
posizionarono attorno a il loro creatore e iniziarono a ruotare sul
loro asse
vorticosamente.
Poi l’angelo
sparò più colpi d’energia su uno dei
suoi sosia, il quale fece rimbalzare il
colpo verso un suo simile e così via.
I fasci
d’energia venivano scambiati da mini-angelo a mini-angelo e
poi quando si bloccarono
i raggi vennero respinti verso i missili in arrivo, i carri posizionati
sulle
colline e gli aerei in volo.
Tutto fu
completamente annientato.
“Bene, Asuka e Shinji, ora tocca a voi!”
Lo 02 scattò
da fuori il suo nascondiglio e si precipitò verso
l’angelo ad una velocità
folle.
L’angelo
quando si accorse di essere in un imboscata, non aveva più
tempo per preparare
una mossa offensiva, perciò i mini-angeli cominciarono a
girare attorno a
l’angelo creando un anello di difesa.
“Dannazione, è
all’altezza della vita! Non
possiamo fermarci! Asuka, quando te lo dico… salta!”
“Cosa!?”
“Fai come ti dico!”
“Uff.. e va bene!”
“Sembrerebbe un
ottimo piano il tuo… e brava la mia parte conscia”
Ah.. adesso salti fuori?
“Siamo in un
combattimento no? E sinceramente ci tengo alla tua vita,
Perciò mi sono
attivato… ma non posso far gran che, potrei interferire con
il collegamento
neurale della ragazza”
Uhm.. va bene…
“Ok, ma non pensare
troppo… potresti
creare problemi, continua così… se si mette
male… mi faccio sentire”
Lo
02
sembrava un missile, stava correndo all’impazzata verso
l’angelo, il quale lo
stava aspettando intrepido.
“Ora Asuka!”
“Ricevuto!”
L’EVA effettuò
un salto degno da atleta olimpionico, superò il cerchio e
cadde a pochi metri
di distanza dall’angelo.
Asuka estrasse la pistola e puntò il nucleo di Ramiel, il
quale non rimase ad
aspettare e scagliò alcuni dei suoi sosia trasformati da
stelle ninja dal
cerchio alla schiena dell’EVA.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH”
“Tutto bene Shinji?”
“Si! Spara! Spara a quel figlio di
puttana!”
urlò Shinji in preda al dolore che gli affliggeva la schiena.
“Che cosa?! Shinji indossa i sensori
feedback dello 02? Perché!?!?” chiese
Misato
“Probabilmente per evitare al pilota
sofferenze che possano interferire con la missione”
“Ma Ritsuko… questo
è possibile?” “Certo…ma
i feedback devono essere comunque connessi a qualcosa… se
no,
non funzionerebbe l’intero sistema”
“Continui
a
sorprendermi… complimenti!”
Sta....ZITTO!
Questo dolore è immenso.
Asuka sparò
l’intero caricatore verso l’angelo, ma i proiettili
vennero evitati dai cloni
lanciati dallo stesso Ramiel.
“Dannazione! First, Sei pronta?!”
“Si”
“Bene, appena fa apparire il suo
nucleo,
fallo saltare in aria”
“Ricevuto…Ikari…
stai bene?”
“Si Ayanami… ora
concentrati e fallo
esplodere sto stronzo!”
“OK!”
Da quando sti due sono
così affiatati?
Vabbè, meglio andarsene da
qui, prima che facciamo una brutta fine
L’EVA
02
effettuò un salto indietro con capriola, i due piloti
notarono che il loro
Umbilical Cable non era reciso.
“Bene, andiamo dagli altri”
“Ok”
Mentre
i due
fuggivano dall’angelo, quest’ultimi si stava
già ricaricando per sparare il
prossimo colpo
“Ragazzi! L’angelo, sta
per sparare!”
“L’obiettivo?”
“Lo 02!”
“CAZZO!”
Il cielo si scurì e un fascio di luce arrivo verso
l’Evangelion di Asuka.
Shinji li
per li, fece una mossa azzardata, si buttò su Asuka per
proteggerla e provando
a prendere i comandi fece cadere a terra lo 02 salvando lui e la
compagna per
un soffio.
“IKARI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
LEVATI DI
DOSSOOOOOO!”
“Scusa Soryu! Ma almeno
così siamo salvi!”
“Non mi importa! Ti sei buttato
addosso ad
una donna senza permesso!!”
“Ma… io…”
“Ragazzi state giù!”
Rei urlò
nell’interfono.
Il fucile a
positroni sparò il suo proiettile creando una scia luminosa
dietro di esso.
La
zona
intorno all’angelo bruciò, e l’onda
d’urto spazzò via tutti gli edifici e altri
oggetti instabili.
Il polverone
alzato dall’onda era immenso.
Ma subito
dopo da quella nuvola nerastra uscì una punta azzurrina.
L’angelo
aveva incassato il colpo, era tutti incrinato, ma era ancora
li… più incazzato
che mai.
Creò tre
cloni leggermente più grossi degli altri, ma dotati di
nucleo.
Cominciarono
a mettersi in linea retta creando una linea immaginaria verso la
postazione
dello 00.
Dannazione, vuole far
saltare in aria lo 00 con Rei
dentro, non posso permetterlo!
Asuka non mi ascolterà mai!
“Allora prendi tu
il controllo!”
Mi ucciderà
“Meglio te che una
ragazza no?”
Ok, ma la mia morte sarà atroce
“Non importa, tu
vuoi salvare Rei! Dopotutto sono il tuo Sub!”
AAAAAAAAAAAH E VA BENE!
Si
avvicinò
ad Asuka e si inginocchiò al suo fianco.
Con gli
occhi rossi le pregò di cedergli il posto da pilota.
“Che cosa!?!? Assolutamente no! E
poi non
funzionerà!”
“Prima l’ho fatto
cadere…”
“Caso fortuito”
“Cosa vuoi fare?”
“Salvare Ayanami”
disse Shinji guardando
verso la collina.
“Va bene.”
Asuka
prese
i controlli dello 02 e si fiondò verso la posizione dello
00, il quale era
impossibilitato a muoversi.
“Centro di controllo! Dati
sull’angelo? Cosa
sta facendo?” urlò Shinji attraverso il
canale audio.
“L’energia del nucleo si
sta alzando, ma non
potrà sparare un altro colpo… non prima dei 2
minuti!”
“E noi? Possiamo farlo fuori?”
“A noi ne servono altrettanti due
per
convogliare l’energia al fucile!”
“Dannazione! Noi siamo
dall’altra parte della
città! Dobbiamo correre!”
“Fate attenzione ai palazzi!”
Nota
scrittore: In effetti un Eva ci
metterebbe tipo 30 secondi a percorrere Neo Tokyo-3, ma ho deciso che
ci
metterà di più per evitare di causare ulteriori
danni a quella povera città
(insultatemi pure.)
Lo 02 doveva
fare lo slalom tra i palazzi e nel contempo evitare i tre cloni
dell’angelo, i
quali cominciavano a sparare fasci d’energia verso di lui.
“L’angelo! Ha caricato il nucleo!!! Si sta
girando verso lo 00!!”
“Dannazione! Ayanami!!!!!!!!!!!!!!!”
L’angelo si
trasformò in una figura con cinque punte e il fondo piatto
con al centro il
nucleo.
Le punte
cominciarono a chiudersi per proteggere il nucleo, lasciando lo spazio
solo per
il fascio di luce.
Nota: La
forma è molto simile alla
cittadella di Mass Effect
“Il nucleo ha raggiunto il picco
d’energia di prima! Sta per sparare!”
Il fascio di
luce uscì da quella forma strana e passò per
tutti e tre i cloni, i quali
amplificarono la potenza del proiettile.
“Ayanami!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
L’EVA 02 si
tuffò sullo 00 con lo scudo davanti.
Impatto.
Il
fascio di
luce si scontrò contro lo scudo proteggendo
l’immobile 00, il quale aveva
appena caricato il secondo fusibile del fucile.
Certo, la
zona dietro lo scudo era salva, ma non si poteva dire lo stesso di
tutto quello
attorno!
Sembrava
essere passato un meteorite, c’era un solco enorme.
“AAAAAAAAAAAAAAH, le comunicazioni
non
funzionano!! L’onda d’urto ci ha spazzato via!!”
“E gli EVA?”
Uscirono tutti
dalla base mobile per vedere la scena.
L’unica
cosa
che potevano vedere era un fascio enorme di luce.
Tutti quanti
avevano perso le speranze.
Poi… Un
fascio azzurro cominciò a respingere l’attacco
dell’angelo annullandolo del
tutto.
Poi il
proiettile arrivò fino dall’angelo trafiggendo i
suoi cloni… e infine il nucleo
dello stesso.
L’angelo
sparì in una violenta esplosione, seguita da una croce
luminosa nel cielo.
Allo
staff,
al capitano Katsuragi e
alla dottoressa
Akagi si mostrò uno scenario al quanto incredibile.
Lo 02
inginocchiato con quello che restava dello scudo in mano e la canna del
fucile
appoggiata sulla sua spalla e lo 00 , in ginocchio su una gamba sola,
che
impugnava il fucile.
Avevano gli
Umbilical cable completamente sciolti dal calore
dell’attacco, e la loro
autonomia era finita.
Sulle spalle
dello 02 apparvero due sagome di ragazzi che salutavano lo staff,
mentre sul
braccio dello 00 si incamminava un'altra sagoma di una ragazza che
stava
raggiungendo i due sulla spalla.
Misato non
riusciva a trattenere le lacrime e corse dai suoi piccoli coinquilini e
dalla
terza ragazza.
Ritsuko e lo
staff cominciarono ad applaudire quando i ragazzi misero piede a terra
e
vennero portati in città fino al Quartier Generale come
conquistatori e applauditi
da tutti.
Shinji si
sentiva accettato.
“Beh, bisogna dire che quei tre formano un
trio eccezionale, vero Fuyustuki?”
“Hai ragione Ikari, siamo davvero
fortunati
ad avere loro che guidano gli Evangelion…”
“Qualcosa ti turba?”
“No… stavo pensando
quando riassegnerai lo 01
a tuo figlio..”
“Appena saranno finiti i
Test… dopo tutto… è
la chiave di tutto”.
|
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Capitolo 7 *** Pace e Amori ***
Pace
e amori
I
tre
Children tornarono vittoriosi dalla battaglia contro il terzo angelo,
tutti
alla NERV stavano acclamando i nomi del trio.
Shinji si
sentiva accettato dagli altri, per Asuka era normale un ingresso
trionfante e
stette al gioco vantandosi delle sue gesta compiute quella sera, mentre
Rei…
quella senza sentimenti, quella fredda e distaccata, la cocca del
comandante,
sorrise e salutò lo staff della NERV.
“Ragazzi!”
“Signorina Misato!”
“Misato!” “Capitano Katsuragi”
“Siete stati incredibili!!”
“Ha visto di che cosa siamo capaci
Misato?”
“Si, brava Asuka, per una volta sei
stata
brava a seguire il piano!”
“Se non ci fosse stato Shinji con
me, avrei
combinato sicuramente qualche cavolata!”
“Concordo”
dissero Rei e Shinji ridendo
insieme
“Ma… da quando voi due vi
siete messi contro
di me?”
Risero tutti
e quattro.
“Devo farvi i miei complimenti Children,
ottima esecuzione.”
“Grazie dottoressa Akagi!”
risposero in
coro.
“Anch’io mi congratulo con
voi, non mi sarei
mai immaginato di vedere una scena così epica!”
“Grazie Vice-comandate!”
“Complimenti Soryu, hai dimostrato
le tue
vere capacità di combattimento!”
“Grazie comandante”
“Rei, ottimo tiro, sono fiero di te”
“Grazie comandante”
disse Rei sorridendo.
“Shinji, figliolo…. Sei
stato bravo a supportare
la Soryu nel combattimento… congratulazioni”
“Grazie… papà”
Erano
tutti
nella Sala briefing per congratularsi dell’accaduto, poi
sullo schermo apparve
un mento ricoperto di barba tagliata da pochi giorni.
“Ehiiii ragazzi!!”
“Signor Kaji!!!!!!”
disse Asuka
voltandosi verso lo schermo
“Imbecille! Allontanati dalla Webcam!”
Urlò Ritsuko.
Risero tutti
quanti.
“Ragazzi, complimenti… ho
saputo dello
scontro, anzi di entrambi gli scontri… complimenti di nuovo!”
“Grazie mille Signor Kaji!”
“Grazie Kaji!”
“Grazie Ryoji Kaji!”
“Beh ragazzi, io adesso vi devo
salutare! Ci
terremo in contatto! Ciaooo”
Lo schermo
divenne di nuovo nero.
“Ragazzi, andate pure a cambiarvi, vi
aspetterò fuori gli spogliatoi!”
“Ricevuto!”
Shinji era
nello spogliatoio maschile, sempre da solo.
“Aaaaah, che bello… una
bella doccia calda”
Il ragazzo
si stava sciacquando il corpo nella zona docce dello spogliatoio
“Siamo
stati
veramente forti!”
Già… anche senza il tuo aiuto!
“Beh, io l’aiuto lo
do anche passivamente… non per forza devo rivelare la mia
presenza o comunque
rivelare le mie intenzioni”
…
“Dopotutto, io sono
te, tu sei me, noi…siamo”
Bella frase… complimenti!
“Grazie grazie…”
“Ma… senti un
po’…
ora con quale delle due uscirai?”
Cosa intendi?
“Hai promesso sia alla ragazza con i
capelli azzurri che a quella con i capelli rossicci di uscire se foste
sopravvissuti”
Oh porc….
Hai ragione…
“Purtroppo quello
che dimentichi tu, lo ricordo io…”
Credo che uscirò con entrambe…
“Sei senza speranze”
Ma… che cosa dici?!
“…”
Morto… di nuovo.
Shinji
uscì
dalla doccia con solo l’accappatoio legato in vita e un
asciugamano in testa
per asciugare i capelli.
Prese la sua
Plug Suite e la mise nella cesta per poi essere presa e lavata con
detergenti
appositi.
Lo spogliatoio era così vuoto… c’erano
venti armadietti personali e solo uno di
questi era occupato…
Probabilmente la NERV sperava in una rosa più ampia di
Piloti Evangelion.
Probabilmente
io sono l’unico maschio pilota della NERV, sarò
solo…
Poi
Asuka
bussò alla porta dello spogliatoio “Shinji!!!”
“Eh? Cosa?”
“Muoviti!!!”
“Sì Sì
arrivo…”
Si mise le
scarpe e spense le luci chiudendosi la porta dietro di lui.
Si fermarono
davanti all’appartamento di Rei e lei scese
dall’auto ringraziando Misato e
salutando la sua compagna, poi a Shinji gli fece il segno del telefono
e lui
annuì.
Partirono
spediti per casa loro.
“Oggi ragazzi… avete la
giornata libera…
avete fame? Avete saltato la cena dopotutto…”
“Un boccone lo mangerei
volentieri… e tu
Shinji?”
“Uh? Ah sì.. anchio”
“Bene, direzione Supermarket!”
“Yeeeeee”
gridò dalla felicità Asuka.
L’unico
supermarket era quello fuori città, dove l’angelo
non era nemmeno passato.
Era uno di
quelli aperti 24/7 ed era molto fornito.
Mentre Asuka
girava nei reparti di prodotti d’importazione, Shinji aiutava
Misato a prendere
la birra.
“Quali prendiamo?”
“Non lo so signorina
Misato… Le solite,
magari?”
“Pensavo di cambiare…”
“Faccia lei…”
“Va bene, voglio provare qualcosa di
forte!”
“Sembra che quella BUSH BEER sia la
più forte
tra quelle esposte!”
“Vada per quella Shinji! E tu?”
“La solita”
“Ah, quella tedesca rossa?”
chiese Misato
con uno sguardo malizioso.
“Perché mi guarda
così?”
“Beh, mi sembra che a te piaccia un
altro
tipo di tedesca rossa, adesso”
“…”
Misato si
mise a ridere.
“Stavate parlando di me?”
Asuka spuntò
fuori dalla fine della corsia.
Shinji
arrossì
Finalmente ha capito ahahah
Dannata Misato…
Questo colpo basso non me lo aspettavo.
Asuka si
avvicinò a Shinji e notò che aveva preso della
birra tedesca.
“ooooh” Asuka
guardò Shinji con occhi scintillanti.
“C-che c’è?”
“T-ti piace una birra tedesca Ikari?”
“S-sì..”
“Bravoooo” gli
buttò le braccia al collo.
Shinji aveva
il viso del colore della plugsuit di Asuka.
“Asuka! Piantala di stritolare
Shinji!”
disse ironicamente il capitano.
“Ah già”
si ricompose in un secondo.
“Da quando hai tutta sta forza Soryu?”
“l’ho sempre avuta Ikari!”
Quando
tornarono a casa si misero subito a tavola, era un’evento
speciale, non
mangiavano mai cibo precotto da quando Shinji condivideva la casa con
le due
donne.
Itadakimasu!”
dissero tutti e tre, divorando qualsiasi cosa ci fosse in tavola.
Nel
frattempo in casa Ayanami, la first children era andata a letto senza
mangiare,
con il solo intento di recuperare le energie perse in quei giorni.
“Ikari… cosa ne pensi sinceramente della
battaglia contro il terzo angelo?”
“Fuyustuki… se stai
cercando di farmi
ammettere che mio figlio sia stato in grado di risolvere la situazione
ed è il
fulcro delle operazioni della NERV, beh... evita di sprecare fiato.
Per me Shinji non è altro che uno strumento che insieme
all’EVA01, la quale è
un arma, diventa la chiave per il mio progetto”
“Capisco… ma allora
perché lo elogi?”
“Un bambino, se non lo elogi non
potrà
mai fare quello che gli si viene detto, ma si metterà contro.”
“Ma è tuo figlio
Ikari… non provi nemmeno
affetto paterno?”
“Certo che ne provo! Ma non posso
mostrarlo,
il ruolo di comandante della NERV è una posizione molto
delicata… non posso
mostrare punti deboli…soprattutto alla commissione.”
“Capisco… posso sapere
quando hai scelto
Shinji come pilota?”
“Il giorno stesso in cui Yui
è mancata.”
“Lui… in qualche
modo… insieme allo 01 è
il ponte tra me e Yui…capisci Fuyutsuki?”
“Sì…”
“Bene… finisci di stilare
il rapporto da
presentare a quelli della commissione… stanno veramente
seccando quelli li”
“Va bene.”
Fuyustsuki
se ne stava seduto sul divano del suo alloggio.
Il
comandante e il vice-comandante non avevano un alloggio esterno al
quartier
generale, perciò dovevano vivere in alloggi creati apposta.
Aveva in
mano una delle poche foto rimaste di Yui Ikari.
“Yui… perché
hai sposato quest’uomo?”
“Hai condannato tuo figlio ad una
vita piena
di tristezza e di infelicità… tuo
figlio…dopo undici anni si ritrova ad avere
il destino dell’umanità sulle spalle… da
quando ci hai lasciati…tutto è andato
in malora…”
“Avevi avvertito l’equipe
di Katsuragi
sull’elemento S2 e sul risveglio di
Adam… ma io ingenuo ho lasciato
che Gendo prendesse le redini della missione…iniziando il
piano della Seele…”
"Sto mantenendo la parola data…
quella volta…
prima dell’esperimento… volevo dirti che oltre a vederti come la mia
discepola… ti
vedevo come donna… io ti amavo Yui… non ti avrei
mai utilizzata per scopi del
genere.”
“Ora… l’unica
cosa che mi rimangono di te
sono Shinji e Rei… farò di tutto per aiutarli”
Fuyustsuki
spense la Bajour sul comodino e si coricò sul
divano… sperando di trovare
serenità tra le braccia di Morfeo.
Asuka si era
ritirata nella sua camera, aveva sonno… in effetti durante
la battaglia aveva
fatto un ottimo lavoro ed era tenuta sotto stress.
Shinji aveva
appena finito di mettere a posto la tavola e Misato stava per
concludere la
chiamata oltremare con Kaji.
“Davvero? Fantastico!!! Ti amo
anch’io!”
Misato spense il telefono.
“Come sta Kaji?”
chiese Shinji mentre
guardava fuori dalla finestra.
“Sta bene… il suo lavoro
in Germania durerà
più del previsto…”
“Ah… peccato! Avrei
voluto chiacchierare un
po’ con lui”
“Se vuoi ti passo il suo
contatto… non credo
che sia un problema per lui!”
“Grazie signorina
Misato…*sbadiglio* forse è
meglio che vada a dormire… tenere a bada Asu..Soryu
è stato più difficile del
previsto”
“Già…non
è molto cordiale… però sembra che
siate diventati amici!” disse la donna sorridendo
“S-sì…certo…
però è una furia incontenibile…”
“Ah… ti ci abituerai”
“Lo spero signorina Misato”
“Ah, Shinji… questo deve
rimanere tra me e
te… Kaji torna per festeggiare il Natale insieme…
saremo noi quattro!”
“Grandioso!! Non vedo
l’ora!”
“Però non dire nulla ad
Asuka”
“Va bene…”
Guardò l’ora
e decise di andare a dormire.
“Buonanotte signorina Misato”
“Buonanotte, Shinji”
lo prese e lo baciò
sulla tempia.
Shinji non era abituato a questi gesti affettuosi che ogni tanto la
signorina
Misato elargiva gratuitamente, però gli piacevano
tantissimo… siccome negli
ultimi 11 anni della sua vita non ha ricevuto trattamenti simili da
nessuno.
Chiuse la
porta della camera e con le lacrime agli occhi sussurrò
“Grazie, signorina Misato”.
La mattina,
in quella casa solo Misato si alzò prima delle 10, doveva
andare alla NERV per
stilare alcuni rapporti, gestire faccende e compilare scartoffie.
Il fucile a
positroni era ancora rimasto sulla collina, mentre i due Evangelion
erano stati
trasportati durante la notte.
I pochi
pezzi di angelo rimasti vennero recuperati dall’equipe
scientifica per
studiarli e in mattinata era stato il via libera per il rientro dei
civili.
Verso
mezzogiorno, nella casa del capitano Katsuragi, uno Shinji ancora in
pigiama
preparava il pranzo.
Asuka stava
ancora ronfando, si era svegliata per salutare Misato ma cadde
nuovamente tra
le braccia di morfeo.
Il sogno che
fece non era dei migliori, lei… rinchiusa dentro
l’EVA, era seduta sul sedile
dell’entry plug, tutto attorno era scuro, faceva freddo,
c’era soltanto un
ronzio di
sotto fondo, poi vennè assalita dai ricordi
d’infanzia, di sua madre
malata in ospedale, la quale tentò di uccidere la giovane
pilota quando aveva
ancora cinque anni, i maltrattamenti subiti dal padre dopo il suicidio
della
moglie, l’arrivo di una sconosciuta che avrebbe preso il
posto della donna che
l’aveva portata alla vita, i colleghi
d’università che la prendevano in giro, i
colleghi dell’aeronautica che non la calcolavano…
poi, dalle profondità oscure
apparve una mano e poco dopo il braccio, la testa, il busto, le
gambe…
conosceva quella persona… aveva condiviso con lei
l’ultima esperienza sullo 02…
era Shinji.
Più
pallido
del solito, Shinji tendeva la mano verso Asuka, la faccia non si
vedeva, era
rivolta verso il basso e perciò Asuka non poteva capire cosa
voleva il suo
collega… poi si fidò e prese la sua mano.
Afferrata la
mano, il ragazzo la tirò a se e cominciò a
scendere di nuovo nelle profondità
oscure dell’EVA.
“Shinji! Shinji!”
urlò Asuka nel sonno.
Ma il
ragazzo non sembrava sentirla, allora lo schiaffeggiò con la
mano libera, ma non
alzò la testa, ormai i loro corpi nudi erano affondati
nell’oscurità.
“Shinji!”
gridò di nuovo.
Il ragazzo
alzò la testa, non era lui… o meglio, il corpo
era del third children, ma la
faccia non era la sua.
Un sorriso
con denti aguzzi e fini partiva da un lato del viso e arrivava
dall’altro lato.
Non aveva
naso definito, solo due buchi sulla superficie piatta del viso.
Aveva due
paia di occhi, disposti verticalmente e paralleli.
Quando Asuka
tentò di liberarsi, gli occhi dell’essere si
accesero di un verde fluo, aprì la
bocca e divorò la testa della ragazza, stroncandola di netto.
“Shinji!!!!!” si
svegliò di soprassalto,
tutta sudata.
Il Third
Children sentendo la sua coinquilina urlare, lasciò le
pentole sul fuoco e
corse da lei, trovandola rossa e piena di goccioline di sudore, occhi
spalancati e le mani che tastavano il collo.
“Asuka! Asuka!”
la prese per le spalle e
la scosse “Asuka! Sono io, Shinji!
Sono
qui!”
A quelle
parole, la ragazza cessò ogni attività e
crollò svenuta.
Shinji
sapeva cosa fare nel caso qualcuno fosse svenuto, aveva letto un libro
a
riguardo, perciò mise in atto quello che imparò
tempo fa.
Dopo
mezz’ora nel parcheggio sotto l’appartamento dove
viveva Shinji, l’auto del
capitano inchiodò, senza essere parcheggiata a dovere la
donna scese
immediatamente
dall’auto e si fiondò
in
casa, trovando Shinji seduto sulla sedia mentre cercava di dire cose
rassicuranti ad un Asuka in dormiveglia.
“Cosa è successo?”
“Non lo so, ero in cucina a
preparare pranzo
e tutt’un tratto Asuka ha gridato il mio nome, sono andato in
camera sua e l’ho
trovata che sudava, con gli occhi spalancati e con le mani si tastava
il collo”
“E poi?” chiese
la donna mentre
accarezzava la fronte della ragazza.
“La svegliai da quello stato di
trance
scuotendola un po’ e chiamandola per nome, poi cadde svenuta”.
“Hai fatto quello che
c’era scritto su quel
libro?”
“Si”
“Bene, da quanto tempo sta
così?”
“Ormai saranno venti minuti”
“Ok… oggi
salterò il lavoro, starò con voi
tutto il giorno.”
“Grazie… signorina Misato”
La donna si
limitò a sorridergli.
La giornata
solamente a metà, Shinji continuava a stare vicino ad Asuka
per assicurarsi che
stia bene, nel frattempo Misato aveva chiamato il comandante Ikari per
avvertirlo che oggi non sarebbe stata al lavoro, poi chiamò
Ritsuko.
“Ehm… pronto? Ritsuko!”
“Dimmi Misato, come mai non sei a
lavoro?”
“Sono venuta sta mattina, ma Shinji
mi ha
chiamato per dirmi che Asuka era svenuta ed era completamente sudata,
mi sono
preoccupata e sono corsa a casa”
“Capisco… Posso venire
più tardi a darle una
controllata?”
“C-certo…”
“E’ sveglia?”
“No…sembra in dormiveglia”
“Va bene, più tardi
passerò a casa tua.”
La
Dottoressa Akagi staccò il telefono.
Tornò in
sala da pranzo per vedere se Asuka si fosse ripresa.
Con sorpresa
la vide sveglia, con gli occhi lacrimanti e sorrideva…
sorrideva a Shinji.
Il
third
children teneva stretta la mano di Asuka nelle sue, aveva la testa
china e
mormorava qualcosa come “Asuka,
svegliati, ti prego, svegliati”
La ragazza,che
poteva sentire quello che succedeva attorno a lei, aprì gli
occhi e vide
scendere le lacrime di Shinji per terra, lei gli sorrise e torno a
chiudere le
palpebre.
Nel
tardo
pomeriggio Shinji , in una delle pause di
dal sorvegliare la salute di Asuka, chiamò Rei
per avvertirla delle
condizioni della compagna.
“Pronto…Rei?”
aveva una voce bassa e
triste.
“Sì, Shinji?”
“C’è Asuka che
sta male, perciò domani non
credo che verrò a scuola e non posso portarti il
pranzo… mi dispiace”
“Soryu sta male? Cosa le
è successo?”
“E’ svenuta ma non si
è ancora svegliata”
“Ok, scusa ma devo staccare, ho
delle
cose da fare”
“Va bene, ciao Rei!”
La ragazza
chiuse la chiamata.
A
casa
Katsuragi arrivarono Toji, Kensuke e Hikari a trovare i loro compagni.
“Ehy novellino! ”
“Ciao Ikari, dopo ti devo fare
alcune domande!”
“Ikari, dov’è
Asuka?”
“Ciao a tutti ragazzi, Asuka non sta
ancora
tanto bene, è sul divano in sala da pranzo”
Hikari si
tolse le scarpe al volo e si fiondò nella stanza.
“Che sconsiderata “
commentò Toji.
Sia Kensuke
che Shinji si misero a ridere sapendo della cotta che Toji provava per
la
capoclasse.
“allora Shinji,
com’è stata la battaglia
contro l’angelo?”
“Beh… non credo che sia
giusto
raccontartelo…sono segreti militari…”
Dall’angolo
spuntò la faccia di Misato “Suvvia
Shinji… il padre di Aida lavora alla NERV,
perciò prima o poi l’avrebbe scoperto, ti do il
permesso”
“Signorina Katsuragi!”
esclamarono i due
studenti compagni di Ikari.
“Ciao ragazzi”
sorrise il capitano.
Il trio si
sedette al tavolo da pranzo così Shinji, oltre a controllare
lo stato di salute
della sua compagna ,poteva rilassarsi bevendo un thè caldo
tra un pezzo e
l’altro della storia.
Nella
stanza
c’erano tutti e assistettero al racconto del suo punto di
vista elogiando molto
le gesta di Rei.
Poi… “Stupido…”
Asuka aveva parlato senza
aprire gli occhi.
“Stupido…
stupido… ti ricordo che io mi sono
messa davanti a proteggere la first con lo scudo, sono io
l’eroina nella storia”
Shinji si
alzò, andò da lei e le accarezzò la
fronte “Sì,
hai ragione… è stata lei l’eroina della
battaglia” sorrisero entrambi.
Mentre
i
ragazzi stavano per preparare la merenda, il campanello
suonò.
“Sarà Ritsuko!”
disse Misato.
Shinji si
prestò ad andare ad aprire la porta.
Davanti a
lui si trovò un paio di occhi color cremesi coperti in parte
da capelli celesti,
un viso pallido con delle linee dolci e tenere.
“Rei!?”
“Ciao, Ikari”
“C-che ci fai qui?”
“Sono venuta a trovare Soryu”
“Ah..” poi
Shinji notò un’altra
persona nella penombra dell’atrio fuori la casa.
“Dottoressa Akagi…hanno
aperto la porta”
disse freddamente la first children.
Ritsuko
chiuse il cellulare e si girò.
“Buonsera a tutti”
“S-salve dottoressa Akagi”
la donna
scavalcò Shinji senza degnarlo di uno sguardo.
“Ritsuko, benvenuta!”
“Ciao Misato,
dov’è la malata?”
“Qui in sala da pranzo”
La
visita
durò poco più di un quarto d’ora, Asuka
ora stava seduta a bere il latte caldo
ancora, era ancora in stato confusionale e Ritsuko aveva
tranquillizzato tutti
dicendo che non era nulla di grave, le sarebbe bastato un po’
di relax.
Shinji
voleva cucinare una cena per tutti, ma in fondo era meglio non avere
troppa
gente con un Asuka ancora convalescente.
Misato aveva
accompagnato i compagni di scuola dei children mentre Ritsuko aveva
accompagnato Rei nel suo appartamento.
“Soryu, vuoi dirmi cosa hai sognato? ”
“Non… non… non
credo che debba saperlo, sono
fatti miei…dopotutto…”
“Non riesco a vederti
così, non ce la faccio…
dimmi cosa devo fare e lo farò.”
Asuka
inspirò ed espirò profondamente.
“Abbracciami.”
Shinji non
esitò, si sedette sul divano vicino a lei e le prese le mani
“Farò tutto quello
che potrò per renderti felice e farti tornare quel
bellissimo e stupido
sorriso”
Le si
arrossirono le guance, gli occhi si stavano riempiendo di lacrime, le
mani
calde di Shinji, il tremolio di Asuka, il fruscio del vento fuori casa,
le luci
soffuse… era tutto perfetto.
Lo voleva
tutto per se in quel momento, poi… lui
l’abbracciò ai fianchi e mise la testa
sulla spalla, Asuka fece passare le sue braccia sotto quelle del Third
children
e si aggrappò alla parte alta del busto con la testa
affondata nel petto di
lui, poi le lacrime.
Misato
aveva
appena finito il giro per portare i ragazzi a casa, l’ultimo
era stato Toji, il
quale abitava più vicino a casa sua.
Mentre
guidava i suoi pensieri si spostarono da Asuka a Kaji… le
mancava troppo, aveva
voglia di lui, aveva voglia di sentire le sue mani calde sul suo corpo,
voleva
sentire la sua calda e profonda voce.
Ma questo
per ora era impossibile, doveva rimanere in Germania e sarebbe tornato
solamente tra tre settimane.
Non sapeva
nemmeno se sarebbe rimasto e avrebbe soddisfatto il suo desiderio di
avere una
famiglia oppure sarebbe di nuovo scappato dall’altra parte
del mondo per chissà
quale missione.
Prese il
telefono e mentre era ferma al semaforo compose il numero del suo
fidanzato.
Il telefono
squillò più e più volte.
“Misato?”
“E-ehi Kaji!”
“Come mai mi chiami a
quest’ora?”
“Avevo voglia di sentire la tua
voce…”
“Ooooh, Katsuragi… mi fai
arrossire… pensi
così tanto a me?”
*click*
Misato chiuse la chiamata.
“Dannato Kaji, sa essere odioso
quando si
mette d’impegno”.
Il
capitano
parcheggiò la macchina nel suo posto auto e salì
con calma le scale
dell’edificio.
Aprì la
porta “Ragazzi sono a casa!” nessuna risposta.
Si saranno
addormentati pensò lei.
Arrivò in
sala da pranzo e con stupore trovò Asuka avvinghiata a
Shinji come un koala con
un albero di eucalipto.
Le partì una
risatina.
Entrambi
dormivano, Asuka pareva distrutta ma aveva comunque un sorriso
piacevole sul
viso, mentre Shinji , che aveva una mano tra i capelli di lei e
l’altra che le
stringev la vita, pareva molto contento e al tempo riposato.
Spense
le
luci e si chiuse in camera.
Durante la
notte, PenPen uscì dal suo congelatore per andare a mangiare
il resto delle
aringhe lasciate per cena.
Il rumore
dell’elettrodomestico che si metteva in funzione fece
rinvenire Shinji.
Era
completamente buio, la luna illuminava solo una piccola zona della
sala, si
trovava ancora avvinghiata Asuka, la quale non mollava la presa.
E adesso?
E’ così indifesa… debole.
La voglio proteggere, non voglio che succeda
qualcos’altro ad Asuka.
No.
Riuscì a
dimenarsi dalla presa di lei e la prese imbraccio, la portò
nella sua camera,
la mise nel Futon e infine le rimboccò le coperte.
Poi andò
nella sua camera per recuperare il suo letto e lo portò
nella camera della
Second Children e si distese a fianco, in modo da tenerla sotto
controllo.
Chiuse gli
occhi e cadde tra le braccia di morfeo.
Il giorno
dopo, nessuno dei tre coinquilini si alzò dal letto prima
delle 10, era domenica
e volevano godersi appieno il giorno di riposo, guadagnando le ore
perse nei
giorni passati.
La città si
era già svegliata, chi andava al mercato, chi andava a
trovare i parenti fuori
città e chi andava a fare una passeggiata in mezzo al verde.
Rei Ayanami
si era alzata presto per andare a correre al parco, con la speranza di
trovarvi
li Shinji Ikari a fare due passi insieme al suo fidato lettore cassette.
Erano le 10 in punto e lei stava già al parco, un parco
spento, senza foglie,
con alberi spogli e il fiumiciattolo ghiacciato in superficie durante
la notte.
Il sole
splendeva in cielo, scaldava la pelle pallida del viso di Rei.
Cominciò a
correre.
Indossava
una tenuta termica sotto la tuta, perciò le sarebbe bastato
quel poco di
movimento per tenerla al caldo, si era portata il telefono dietro nel
caso che
la dottoressa o il
comandante la
cercassero, in realtà sperava soltanto che solo Shinji Ikari
la cercasse.
Provava
qualcosa per Shinji, fin dalla prima volta che lo vide, era
rimasta…
impressionata.
C’era
qualcosa in lui… ma non capiva cosa… sentiva che
doveva avvicinarsi di più a
lui, che c’era un legame profondo che li univa, ma non sapeva
cosa.
Aveva
passato notti insonni per capire chi fosse il Third Children per lei,
non si
osava a chiedere alla dottoressa Ritsuko, tantomeno al comandante Ikari.
Doveva
scoprirlo, con le sue sole forze.
Gendo
Ikari
stava giocherellando con una matita quando ricevette la chiamata dalla
dottoressa Ritsuko
“Comandante, la disturbo”
“Affatto.” Breve
pausa “Mi dica tutto”
“Allora, per quanto riguarda gli
EVA, lo 01 è
tornato in funzione, tutti gli organi e i danni subiti
nell’ultimo scontro sono
stati riparati”
“Perfetto”
“Allo 02 è stata
sostituita la corazza
esterna a causa del colpo ricevuto nell’ultima battaglia,
danni interni non ne
sono venuti fuori”
“Allo 00 è stata
rimpiazzata la gamba
ed è stato ricalibrato l’intero circuito celebrale”
“Mentre i piloti?”
“Rei Ayanami non ha nessun danni
evidente, né
interno né esterno”
“Asuka Soryu Langley è
svenuta ieri mattina a
causa di uno shock ancora sconosciuto, dubito sia a causa degli angeli,
sto
svolgendo i test proprio ora”
“Shinji Ikari… credo che
dopo la prova
dell’altra sera possa risultare idoneo per continuare a
pilotare lo 01”
“Perfetto, l’importante
che sia tutto pronto”
“Certo, comandante”
“Invece LEI come sta?”
“E’ ancora in criosonno,
abbiamo fatto il
backup dei dati, tutto procede regolarmente.”
“Tutto fila liscio…
insomma.”
“Esatto comandante.”
“Senta dottoressa Akagi, passi nel
mio
ufficio dopo pranzo, avrei da discutere su due cosette.”
“V-va bene Comandante”
Ikari
posò
il telefono nella sua basetta di ricarica.
Cominciò a
picchiettare sulla scrivania, quando gli venne un idea.
Prese il
telefono e chiamò l’ufficio di Fuyustuki.
“Fuyustsuki”
“Dimmi Ikari”
“Mi serve che tu vada oggi stesso
alla NERV
stanziata in America, devi vedere se è possibile aumentare
la velocità di
produzione dello 03”
“Non è possibile chiamare
e basta?”
“Ho detto che devi andare, starai li
per
qualche giorno, ho già preparato il volo.”
“A che ora parto?”
“Hai due ore di tempo”
Il
comandante fece un piccolo sorrisetto.
Dall’altra
parte del mondo, Kaji Ryoji stava indagando su una possibile delle sedi
della
Seele in Europa.
“Sono io, si… ho bisogno
dell’attrezzatura
domani sul molo”
“Sarò solo, devo
completare la missione entro
domani sera”
“La valigetta? Si, ce l’ho
io… avrai i tuoi
soldi”
Kaji spense
il telefono e lo buttò tra le fiamme che avvolgevano il
bidone.
Era in
attesa di un contatto nella periferia di St. Pietroburgo , nevicava e
si stava
sotto 0 gradi centigradi, non c’era nessuno per le strade,
solo lui dietro un
vecchio
capannone abbandonato, dove dentro teneva un fuoristrada nero e due
computer portatili per la missione.
Sentì il
rumore di un motore di grossa cilindrata, tirò fuori la sua
Glock 17 e si
nascose.
Il motore si
spense e sentì aprire e chiudere una sola portiera.
“Il sole sorge sul domani”
disse la
figura scesa dal fuoristrada “ E
che
l’ombra cadi su di noi” disse
l’agente NERV uscendo dal suo nascondiglio.
Entrambi
puntavano la pistola verso l’altro, poi Kaji riconobbe quella
faccia famigliare
“Ehy Vlad, ti vedo invecchiato”
“E quei capelli sul grigio Kaji?
Cosa ne
dici?”
entrambi risero, sempre puntando la pistola.
“Hai deciso di collaborare con la
NERV alla
fine?” chiese Kaji
“Certo, pagano bene, mi tengono al
sicuro e
tengono al sicuro la mia famiglia”
“Ah, ti sei sposato?”
“Certo, non ti è arrivato
l’invito?”
“No, ero… piuttosto
impegnato ultimamente.”
“Capisco… qui ci sono
tutti i dati che ti
servono, fai attenzione Kaji… è roba pericolosa.”
“lo so, ma… è
per il bene dell’umanità.”
“Beh, è stato un piacere
rincontrarti Kaji,
cerca di stare vivo… abbiamo una bevuta in sospeso”
Kaji si limitò a sorridere.
Il suo
contattò saltò in auto e sfrecciò via,
Kaji ripose la pistola nella fondina.
Rientrò
dentro il capannone e salì al piano superiore.
Si sedette
sulla sedia dell’ufficio e posò la valigia sui
resti di una scrivania.
Era
pensieroso… ieri non si aspettava la chiamata di Katsuragi,
avrebbe messo in
pericolo lui, ma soprattutto lei stessa.
Prese la
foto che aveva nel portafoglio e la baciò
“Aspettami ancora per qualche giorno”
Poi aprì la
valigetta.
All’interno
c’erano due fascicoli e una targhetta con un numero
telefonico stampato sopra.
“Beh, mi aspettavo di più”
Cominciò a
sfogliare i fascicoli, cominciò a sudare, gli occhi erano
sgranati.
“Dannata Seele… sapevo
che la base mobile era
un mezzo acquatico… ma non un fottuto sottomarino nucleare
di fattura
sovietica!”
“La faccenda si complica,
dovrò telefonare il
comandante”
Prese
il
telefono dentro la giacca e chiamò la base NERV.
La prima a
svegliarsi in casa Katsuragi fu Asuka, che all’inizio si
chiese cosa ci faceva
in camera sua
“Dannato Shinji, mi ha lasciato da
sola…di
nuovo!”
Poi notò che
un braccio sconosciuto stringeva il suo futon, le salirono le lacrime
agli
occhi, Shinji era li e
le stringeva il
futon.
Poi, lui
girò la testa, ancora nel sonno e ad Asuka le venne da
ridere… il Third Children
aveva la bocca spalancata e una
piccola
scia di bava che gli colava sulla guancia.
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Capitolo 8 *** Il ritorno di Kaji ***
IL RITORNO
DI KAJI
Alla base
NERV tutto taceva, si sentivano soltanto i computer che erano ancora in
funzione e le grandi ventole che portavano aria pulita e fresca all’interno
della base.
I pochi tecnici che operavano quella mattina erano tutti radunati davanti alle
macchinette del caffè.
“Ragazzi,
avete sentito l’ultima?”
“No, spara!”
“Dicono che
vogliono portare lo 03 il prima possibile qui, a Neo Tokyo-3”
“Tutte balle, il progetto dello 03 è iniziato qualche mese fa”
“Ma dopo
averne costruiti 3 credo che ormai siano abbastanza veloci per replicare la
procedura”
“Stai
parlando degli americani! Dannati mangiapanini, sanno solo copiare e basta.”
Risata
generale.
“hai
ragione, speriamo che non combinino qualcosa di grave”
Dall angolo
del corridoio apparve Maya “Scusate ragazzi, ma mi serve una mano con i pc
della sala controllo”
“Arriviamo”
due di loro si alzarono e partirono assieme a Maya.
Nell’ufficio
del comandante risplendeva un ottima luce arancio rossastra che illuminava
tutto quanto.
La
dottoressa Akagi si trovava con addosso soltanto un paio di slip e aveva tutti
i capelli arruffati.
A fianco a
lei c’era il comandante Ikari intento a fumarsi la sua sigaretta.
“Perché
dobbiamo fare tutto questo di nascosto?”
“E’
necessario Ritsuko, credo che tu possa trovare la soluzione molto facilmente.”
“Forse è
tempo che vada, devo darmi una sistemata”
“Non
alzarti, se non vuoi essere licenziata”
“Cosa vuoi?”
“Un ultimo
servizietto” disse il comandante con un sorrisetto.
Ritsuko
sorrise a sua volta e si tirò indietro i capelli.
Shinji era
ancora rintronato ma era sveglio, in camera di Asuka.
Lei non
c’era e lui si alzò subito e andò a cercarla per casa.
Nella foga
entrò in bagno senza bussare e trovò Asuka intenta a farsi un bel bagno caldo.
Rimasero
qualche secondo a fissarsi, Asuka nella vasca con l’acqua fino alla testa e
Shinji a torso nudo con il fiatone.
“PERVERTITOOOOOOOOOOOO!!!!”
Shinji uscì dal bagno inseguito da diversi oggetti volanti non identificati.
Misato che
stava bevendo un caldo caffè si gustò piacevolmente la scena
Finalmente vanno d’accordo
Sorrise e
tornò a bersi il suo caffè.
“Dannata
Asuka, mi ha fatto prendere un colpo sta mattina!”
“Beh,
quando mi sono svegliata l’ho vista fare
le flessioni qui e poi è andata a prepararsi il bagno”
“Poteva
avvisare”
“Non voleva
svegliarti”
“Va bene…
torno in camera mia, dopo Asuka mi faccio una doccia”
“Altolà, ci
sono prima io!” Sorrise Misato.
Shinji
sospirò e rientrò in camera.
Rei era
rimasta a casa quella mattina, doveva finire di fare dei compiti arretrati e
aveva ancora molto da studiare.
Controllò il
telefono e vide che erano arrivati due messaggi da Shinji
“Rei, Soryu
sta decisamente molto meglio, grazie per essere passata ieri”
“Scusa se ti
disturbo, ma oggi avresti voglia di andare a fare due passi?”
Rei rimase
qualche minuto a fissare il cellulare, poi cominciò a digitare sulla tastiera
digitale
“Ciao
Shinji, sono felice che Soryu stia meglio, vorrei venire a fare due passi ma ho
tanto studio arretrato” prima di mandare
il messaggio lo controllò più e più volte.
Si sentiva
sempre a disagio quando doveva comunicare con Ikari, non riusciva a capire il perché.
Si sedette
sulla sedia della scrivania e su quest’ultima giaceva chiuso il libro di Storia
con copertina un Samurai che impugnava la sua spada.
Prese degli
occhiali rotti e li sistemò in un apposita custodia.
“Che merda,
cosa mi serve studiare tutto questo?”
Dall’altra
parte del mondo l’ agente della Nerv, Kaji Ryoji , stava investigando su una
base Seele nascosta in Russia.
La cosa
peggiore fu scoprire che tale base era un sottomarino di classe Typhoon di
origine sovietica.
Kaji aveva
abbandonato il capannone dove si era sistemato per qualche giorno, allestito
come una piccola base operativa per scovare la Seele.
Il sottomarino
sarebbe arrivato in città quella sera e mancavano poche ore al tramonto.
Aveva
analizzato tutti i moli, anche quelli militari ma nessuno di questi poteva
ormeggiare un vecchio sottomarino nucleare.
Allora per
tentare di avvistarlo si portò sul punto più alto di San Pietroburgo, una
scogliera alta 130 metri sul livello del mare.
La vista da
li era mozzafiato, il mare aveva inghiottito la vecchia zona portuale di San
Pietroburgo e la nuova si erigeva nell’ex zona finanziaria, la città si era
spostata letteralmente di centinaia di chilometri e ancora continuava ad
allargarsi.
Mosca fu
rasa al suolo durante la guerra post Second Impact e le persone si trasferirono
nelle città costiere per avere più chance di sopravvivenza.
Dalla
scogliera Kaji poteva contare almeno un centinaio di navi di tutte le
dimensioni, c’era una vecchia petroliera che veniva usata come nave da
trasporto passeggeri , diversi Yatch trasformati in motovedette e un numero
spropositato di navi a vela che tenevano in acqua lenze con le esche, pochi
potevano tornare con quello che il second impact lasciò.
Si posizionò
con una tenda da basso profilo e si posizionò sulla punta della scogliera, in
modo da avere il sole di fianco e non davanti.
La notte
scese e lui attivò la visuale notturna del binocolo in dotazione.
La zona da
controllare era vasta e aveva poco tempo per avvistare il battello subacqueo, doveva
emergere nei pressi della città per evitare i vecchi palazzi e kaji doveva
sfruttare quel momento per vedere dove avrebbe ormeggiato.
L’ora
dell’arrivo del sottomarino arrivò e nella baia non uscì nulla di strano fuori
dall’acqua, c’era un piccolo via vai di navi e soprattutto si notava da
parecchi chilometri una porta container arrivare da nord.
Li per li,
kaji cominciò a perdere la pazienza, erano passati venti minuti, ma del
sottomarino nessuna traccia.
Le navi
piccole alla fonda al largo cominciavano a vacillare dopo il passaggio
dell’enorme nave.
L’agente
ipotizzò che le informazioni a lui passate erano errate e la base era la porta
container, così si posizionò per inquadrare la nave.
“Elese, che nome buffo per una nave”
Lo scanner
sul binocolo tracciava qualsiasi volto nel obiettivo e veniva scannerizzato, ma
nessun membro collegato, neanche lontanamente, alla Seele.
Poi la nave
virò a dritta, puntando verso il porto.
La nave ora
dava sia la prua che la fiancata e Kaji notò la vasta scia che la nave si
lasciava dietro, ora capiva perché le navi ancorate si muovevano costantemente
anche con il mare piatto.
Tornò a
concentrarsi sulla fiancata della nave per esaminare le persone sul ponte,
anche li nessun riscontro… poi, dall’acqua qualcosa scintillò.
“Sarà
qualche pezzo di metallo caduto”
Di nuovo una
scintilla nella scia della nave e ancora un’altra e un’altra ancora, Kaji puntò
il binocolo nella schiuma della scia e sgranò gli occhi.
“Luridi
figli di puttana”
Il binocolo
scattò una foto e la foto ritraeva il periscopio di un sommergibile in mezzo
alla scia della grossa nave, alla distanza di cinquanta metri dalla poppa della
container.
La nave poi
puntò verso la scogliera, non lo avevano individuato… era impossibile.
A circa due
chilometri dalla costiera la nave eseguì una manovra che in gergo navale è
chiamata “Ivan il Matto” e tornò di nuovo nella rotta precedente verso la
scogliera, ma con i motori spenti.
La grossa nave lanciò l’ancora e si fermò a circa duecento metri dalla scarpata
sul mare.
Kaji rimase
a fissarli dall’alto per mezz’ora, l’acqua attorno alla nave si calmò, poi alla
sinistra della container una figura nera e luccicante sbucò dall’acqua facendo
un bel po’ di schiuma.
Il
sottomarino emerse per metà ed era coperto dalla nave da un lato e dalla parete
rocciosa dall’altra.
Le
informazioni non davano indicazioni su quando il sottomarino sarebbe ripartito
e il perché era qui.
La sua
missione era chiara, distruggere la base della Seele e tornare in Giappone il
prima possibile.
Prese
l’attrezzatura necessaria, un coltello tattico, pistola con silenziatore, due
caricatori, visore notturno, guanti, muta termica, pinne, maschera e boccaglio,
ventosa per metalli e una carica esplosiva da 5kg.
Lanciò la
corda dal crepaccio, la quale arrivò a circa due metri dall’acqua.
Piantò la
corda nel terreno e si buttò giù aggrappandosi al cavo.
Scivolò
silenzioso nella parte oscura della scogliera, dove la luce della luna non
illuminava, mentre il sottomarino risplendeva sotto la luce lunare.
Kaji arrivò
alla fine della corda e si buttò in acqua con i le gambe incrociate per evitare
di farsi male ed evitare schizzi e rumori che potessero far avvertire la sua
presenza.
Sott’acqua
attivò il suo visore e si mise le pinne, poi tornò in superficie.
Si diede
un’occhiata in giro, nessuno lo aveva notato e poteva notare che sul ponte di
entrambi i vascelli c’era un po’ di
movimento, sott’acqua non c’era nessun essere che poteva mettere a rischio la
sua vita, perciò si avviò verso il sottomarino.
La tratta
era breve, circa duecento metri a nuoto per un agente operativo erano una
bazzecola, però il freddo e l’attrezzatura incidevano sulle prestazione del
signor Kaji.
Arrivato al
freddo e nero scafo del sottomarino, Kaji attivò le ventose per scalare la
superfice liscia e scura.
Sentiva il
motore ancora attivo e le onde andare contro lo scafo, pochi rumori in
lontananza, nient’altro.
Era arrivato
quasi al ponte esterno del sottomarino, ma la luce lunare lo avrebbe fatto
rilevare alle vedette, perciò optò di stare nell’ombra e aspettare il momento
giusto.
Rimase
appeso almeno per due ore, calcolando i turni di guardia e i loro spostamenti,
stavano facendo rifornimento e manutenzione, la maggior parte dell’equipaggio
era sceso sul container per stare in tranquillità dai rumori dei tecnici.
Era il
momento giusto, nel cambio guardia sarebbe salito sul ponte esterno e si
sarebbe calato in uno dei boccaporti dei missili intercontinentali ancora
vuoti.
I boccaporti
dei missili dei sottomarini avevano un portellone all’interno del battello per
manutenzione missile e alloggiamento.
Era una
discesa di 5 metri in un buco stretto, ma non era un problema.
Arrivato al
fondo del boccaporto si affacciò e notò con piacere che i tecnici erano tutti
in pausa a fumarsi una sigaretta.
Con facilità
uscì e andò verso la mappa infondo alla sala per capire dove si trovava e dove
doveva andare.
Il suo
bersaglio era far esplodere la sala siluri in modo che un esplosione a catena
distrugga tranquillamente tutto il sottomarino, aveva pochi chili di esplosivo
e doveva farselo bastare.
“Ehy, hai
sentito? A quanto pare trasporteremo quello che fu ritrovato nell’artico
quattordici anni fa, la nostra destinazione è Cuba e siamo gli unici che
possono portarlo”
“Perché ne
sei così sicuro?”
“Questo
oggetto sembra che trasmetta delle onde per comunicare con gli Angeli che hanno
attaccato Neo Tokyo-3 e che puntino anche a questo artefatto!”
“Ma non
verremo attaccati anche noi se cercano quella cosa?”
“Il
rivestimento del sottomarino impedisce tutto ciò, per ora è al sicuro”
“Interessante”
mormorò Kaji tra se e se, stando sempre in ascolto dei due membri
dell’equipaggio che stavano pulendo il ponte superiore.
“Ma non
farne parola con nessuno nel sottomarino, ho ascoltato questa conversazione di
nascosto dal capitano, rischiamo che ci butti fuori in mezzo all’oceano!”
“Hai
ragione, meglio tenere la bocca chiusa”
“Dove sarà
la cabina del capitano?” si chiese l’agente della NERV
“Adam… hanno
Adam questi dannati”
Kaji impugnò
la glock silenziata e proseguì per il ponte deserto.
L’alloggio
degli ufficiali si trovava due ponti più in basso, vicino alla sala comando e
poco più avanti si trovava la sala siluri, ovviamente entrambe le sale era
sorvegliate o comunque c’era gente che ci lavorava.
Il reattore
nucleare si faceva sentire, il suo ronzio era costante e rimbalzava qua e la
per il sottomarino, i meccanici aggiustavano tubi, ricaricavano di provviste e facevano
manutenzione di routine.
Con non poca
difficoltà Ryoji arrivò davanti alla cabina del capitano, c’erano due guardie e
lui si era cambiato con dei vestiti della Seele.
Non ci
avevano fatto caso a lui, nemmeno tutti i membri si conoscevano, poteva essere
uno nuovo appena imbarcato che stava esplorando il sottomarino per rendersi
familiare all’ambiente, ma poco importava, nella loro mente un istante dopo che
Kaji passò trovarono solo un proiettile subsonico.
Doveva
sbarazzarsi dei corpi e notando con piacere che le pulizie erano già state
effettuate li sistemò nella stanza degli attrezzi di pulizia venti metri più
avanti.
Ora toccava
alla porta.
Doveva fare
in modo di aprirla senza scassinarla perciò prese gli attrezzi e si concentrò.
Dopo una manciata di minuti la serratura scattò
facendo entrare l’agente segreto dentro la stanza del comandante.
Non c’era
nessuno e la valigetta era li, sulla scrivania.
Chiuse la
porta dietro di se facendo scattare la serratura e controllò l’ora “Ancora
venti minuti”
Si prestò ad
aprire la valigetta contente Adam con la stessa procedura della porta, questa
volta la serratura era più impegnativa ma non impossibile per Kaji.
Aperta la
valigetta Kaji con orrore trovò l’essere che avevano trovato nell’artico, la
causa del second impact e la causa di tutti i mali.
Non c’era
tempo, prese il feto di Adam racchiuso nella bachelite speciale e lo mise nel
minuscolo zainetto impermeabile.
Prese la
carica d’esplosivo e la sistemò al posto di Adam con sopra un bigliettino
scritto “Grazie Seele” poi sistemò
l’innesco in modo che all’apertura della valigetta l’esplosivo potesse saltare.
Chiuse la
valigetta, diede un’occhiata a dei fogli in giro per la cabina e lasciò
l’appartamento del comandante in fretta, direzione sala siluri.
Con sua
disgrazia la sala siluri era molto angusta e ospitava quattro tecnici che
stavano sistemando i siluri negli alloggiamenti.
Prese la
glock e fece un nuovo buco da cui respirare a tutti e quattro i presenti.
Aveva ancora
dieci minuti al cambio della guardia e doveva sbrigarsi.
Sta volta la
fortuna era dalla sua e tutti e i 8 tubi lancia siluri erano vuoti, così
posizionò un corpo per tubo e chiuse il boccaporto.
Arrivò a due
siluri, i quali promettevano una bella esplosione con i fiocchi, e programmò la
testata per esplodere tra mezz’ora, ovvero quando il sottomarino si sarebbe
trovato in via per il largo.
Prese lo
zainetto e si avviò con molta fretta verso la torre d’osservazione.
Aveva ancora
la tuta da tecnico, perciò gli bastava chiedere e sarebbe passato, lo fecero
uscire dalla torre e si trovò travolto da un aria gelida.
Le guardie
stavano fumando una sigaretta e poteva notare che sul container i membri
dell’equipaggio si prestavano per
tornare a bordo del sottomarino sovietico.
Il momento
era perfetto, scivolò dalla torretta al nero e lucente scafo fino ad arrivare
al bordo, li si tuffò di testa nelle acque scure della baia di San Pietroburgo
e nuotò fino alla corda che penzolava li da ore.
Con un balzo
afferrò la corda e si tirò su.
Era fradicio
ma la tuta termica faceva il suo dovere.
Cominciò la
scalata e notò con piacere che i membri del sottomarino erano da poco giunti
sul ponte esterno e stavano per scendere dentro lo scafo.
Arrivato a
dieci metri dalla fine della corda, prese il segnalatore e mandò un impulso
radio “Evacuazione immediata”, a
duecento chilometri un aereo sonico VTOL si sollevò in volo.
Era arrivato
dove si era accampato e mancavano dieci minuti circa allo spettacolo
pirotecnico.
Poteva
notare il sottomarino nucleare filare a pelo d’acqua e andare verso il largo.
Poi un bang
sonico, sopra di lui vide un aereo formare delle spirali e cominciò a scendere
verso la sua posizione.
L’aero
atterrò e Kaji prese la roba che non gli serviva più e la bruciò, mentre saliva
sulla scaletta dell’aereo si girò verso il mare.
Calma
totale, i gabbiani appena svegli stavano sorvolando il porto, piccoli
pescherecci si stavano mettendo in moto poi…. Una colonna d’acqua alta una
cinquantina di metri si levò dalla superficie e dei rottami metallici vennero a galla e in lontananza si poteva sentire il
lamento di una carcassa metallica scivolare verso il fondale.
Kaji sorrise
e chiuse il portellone.
“L’agente
Kaji è in via di ritorno dalla missione, ovviamente compiuta… però ha detto di
preparare gli EVA per un possibile scontro”
“Uhmm, OK,
avvisa la dottoressa Ritsuko!”
“Ok
comandante”
I children
vennero chiamati al quartier generale e si cambiarono pronti per entrare in
azione a bordo degli EVA.
L’aereo di Ryoji Kaji era visibile ora sull’orizzonte e si muoveva velocemente.
“Qui Agente
Kaji, volo 3267 chiedo il permesso di atterrare e di mandare una pattuglia per
controllare se mi stanno seguendo”
“Ricevuto
volo 3267, permesso accordato, atterra alla pista 4 bunker 54”
“roger”
Tutti in
sala erano contenti di sentire la voce di Kaji, il collegamento venne dato
anche ai piloti eva negli spogliatoi.
L’aereo
tocco terra alle 18:44 e si diresse verso il bunker assegnato.
Alle 19
l’eva 02 e lo 01 erano dispiegati per fronteggiare una possibile minaccia
proveniente da nord.
“Agente
Ryoji, vedo che è tornato intatto”
“Faccia poco il furbo, comandante…. Poteva dirmi che la base da far saltare in
aria era un sottomarino!”
“Se l’avessi
saputo te l’avrei detto… ma noto con piacere che la missione è andata fin
troppo bene”
Il
comandante guardava intensamente lo zaino che Kaji aveva in mano
“Kaji…Kaji…
la prego, metta il suo zainetto sul tavolo e si vada a fare una doccia”
“Lei lo
sapeva? Lei sa cosa c’è qua dentro?”
Il
comandante Ikari rimase impassibile
“Mi dica
comandante, come mai il feto dell’essere che venne risvegliato nell’artico è
qui dentro? Cosa sta succedendo?”
“Agente
Ryoji” il comandante si alzò “Si sieda”
Kaji si
sedette sulla sedia davanti a lui tenendo sempre alta la guardia, posò lo zaino
sul tavolo e a sua volta il comandante tornò a sedersi.
“Lo tiri
fuori”
Kaji obbedì
e tirò fuori il pacchetto con contente la bachelite speciale e il feto di Adam
“Bene bene,
direi che si meriti una bella pausa” “ha fatto un ottimo lavoro, e per giunta
ha anche trovato il feto di adam!”
“La prego,
torni domani mattina per un controllo e non dica niente a nessuno”
I piloti
dopo il cessato allarme vennero richiamati e si andarono a cambiare.
Uscito dallo
spogliatoio il giovane Ikari trovò Kaji Ryoji ad aspettarlo
“Signor
Kaji!!”
“Ciao
Shinji! Come sta andando?”
“Bene, non
riesco a capire questa richiesta immediata d’allarme e poi subito il cessato
allarme”
“Niente di
preoccupante” tranquillizzò Kaji “Sta sera vieni a farti un giro con me?”
“Volentieri”
Poi
arrivarono le ragazze
“Signor
Kaji!!!!!!!!!!!!!” Asuka si buttò tra le braccia dell’agente della Nerv
“Signor
Kaji” disse Rei, poi si girò verso Shinji “Tutto bene?”
“Si grazie,
Rei”
“Bene
ragazzi, io torno nell’alloggio e vado a farmi un riposino, fate i bravi!”
disse Kaji ai giovani piloti sorridendo.
Uscito dalla
sala degli spogliatoi trovò ad aspettarlo il capitano Katsuragi.
Misato
rimase ferma, mentre Kaji l’abbracciò e la strinse forte a se.
“Mi sei
mancata”
“Anche tu”
Lui la baciò
intensamente
Il pomeriggio fu lungo e noioso, i children si erano riuniti a casa
Ikari-Soryu-Katsuragi per fare i compiti insieme e aiutarsi a vicenda.
Misato era
rimasta alla base a supervisionare insieme alla dottoressa Akagi i normali
controlli di routine degli EVA.
“Allora Ritsuko… quando arrivano arrivano i nuovi aggiornamenti per gli Eva?”
“A giorni… i
tedeschi si stanno occupando di preparare l’armatura type G per lo 01 mentre
per lo 02 stanno preparando un cannone portatile più un’armatura contro le
esplosioni… la type H”
“Ottimo, speriamo che non arrivino angeli in questi giorni, i ragazzi sono
molto stanchi e i loro livelli di sincronizzazione non si stanno alzando ma
restano comunque ottimali”
“Meno male
Misato, ci mancherebbe che la sincronizzazione peggiori!”
“Sta sera
fai qualcosa in particolare?”
“Penso che
mi occuperò dei miei gatti” la dottoressa aveva 3 gatti, andava pazza per i
felini e aveva sviluppato un attaccamento morboso per i suoi animali.
“vaaaa bene,
allora starò a casa con le ragazze”
“Visto che
ci sei, di a Rei di farsi trovare in sede in mattinata… devo fare degli esami!”
“Ok”
Il capitano
prese i documenti sulla scrivania e si diresse verso il suo ufficio pensando al
suo amato, il quale stava poltrendo sul divano di casa.
La sera
Shinji andò in un locale insieme all’agente NERV.
“allora
shinji… come vanno le cose?”
“Niente di
rilevante, solita routine”
“Mi hai
tenuto in caldo Misato?” disse ammiccando
“Ma…ma… cosa
sta dicendo?”
“Scherzavo Shinji!”
disse Kaji scoppiando in una risata “Ma se tu osassi toccarla, l’unica cosa che
piloterai sarà una sedia a rotelle” tornò serio.
Shinji
rimase in uno stato di shock dopo la frase di Ryo.
Dopo mezz’ora
di auto Shinji riprese il dono della parola “Kaji, dov’è stato di bello?” “Shinji…
lo sai… potrei dirtelo, ma poi dovrò ucciderti” impugnò la pistola sorridendo.
Shinji per
il resto del viaggio rimase paralizzato e spaventato.
Arrivarono
in un locale fuori città
“Qui fanno
la migliore birra della zona”
“Ok, ma non
posso bere Kaji”
“Suvvia,
Misato non saprà nulla!”
“Non so se
sia una buona idea” disse guardando il locale.
C’erano
parcheggiate molte auto e moto, l’edificio era un prefabbricato di tre piani ed
era tenuto molto bene “Paradise” diceva l’insegna.
All’entrata
c’era un grosso bodyguard africano, il quale squadrò da testa ai piedi il
giovane ragazzo e si girò verso Kaji “Ehy Ryo, è l’ora del battesimo?”
Kaji si limitò a sorridere
Il Bodyguard
fece entrare entrambi e venne dato a loro una tessera
“Questa serve per comprare le bevande e i servizi del Paradise” sorrise la
prosperosa ragazza della Reception
“Oh, signor
Ryo… da quanto tempo!”
Kaji si
appoggiò al bancone con un braccio “Ehy Eri, ti vedo in forma!”
I due si scambiarono due parole, Shinji nel frattempo cominciò a guardarsi
attorno.
La sala dove
stavano era poco illuminata da due neon rosa e c’erano divani in pelle per
tutto il perimetro e ogni tanto qualche pianta ornamentale. Shinji cominciava a
temere il peggio.
Mentre si
avviavano verso una porta Shinji si rivolse all’agente “Kaji dove siamo? Cosa
cazzo è il battesimo?”
“Sta
tranquillo Shinji, ti divertirai!”
Quando la
porta della sala principale venne aperta, i due vennero inondati dalla musica
elettronica e dall’odore misto di sigarette, profumo e alcool.
Dentro c’era
un mucchio di gente, personale della NERV, studenti delle superiori e
impiegati.
Ma soprattutto
c’era un quantitativo di donne sproporzionato.
“Cos…cos’è
sto posto?”
“Il mio
locale preferito”
Kaji prese
per la spalla Shinji e lo portò al bancone
“Due birre,
Asahi Super!”
“Arrivano”
disse il barista
Davanti ai
due arrivarono due bicchieri da 0,5L colmi di una birra leggermente ambrata da
un odore forte ed invitante.
Kaji prese
la bevanda fredda e cominciò a berla tutta di un sorso, poi si fermò “Coraggio
Shinji, offro io!”
“Signor Kaji…
non penso di farcela”
“Shinji, se non lo fai… ti condannerò ad un mese di pulizie forzate in casa mia”
Shinji solo
al pensiero di mettere in ordine la casa della persona più disordinata del
mondo non se lo fece ripetere due volte e prese in mano il bicchiere.
Il mondo
cominciava a girare e la musica lo stava trasportando in un altro mondo e con
se aveva un altro bicchiere di quella bevanda inebriante.
Dopo quello
che per Shinji sembrò un’eternità ma in realtà fu un’ora, si ritrovò su un
divanetto accerchiato da bellissime ragazze mentre Kaji stava li vicino ad
osservare la scena.
L’agente era
fidanzato, perciò aveva scaricato tutte le ragazze che ci avrebbero provato.
“Complimenti
Shinji, è l’ora del battesimo” sussurrò tra se e se.
“Allora
ragazze, chi si porterà il giovane Ikari nel paradiso?”
Su 5 ragazze solo due si offrirono e se lo contesero giocando a “carta forbice
sasso” e vinse una bellissima ragazza dai capelli neri e occhi verde acqua , un
po’ piatta ma con un lato B da urlo.
Celine, la
ragazza in questione, prese Shinji per la mano e lo portò via.
Le altre
ragazze tornarono a ballare e a divertirsi.
Shinji aveva
ancora la testa che girava ma aveva cominciato a capire dove si trovava… era in
una stanza con le pareti blu chiaro su un letto nero con una scritta sopra la
spalliera “LOVE”.
Era coricato
e sopra di lui a cavalcione c’era una bellissima ragazza dai capelli neri che
lo stava spogliando.
“Shinji-kuuuun
fammi divertire” cominciò a baciare gli addominali appena accentuati del
giovane.
“Dove…dove sono?”
“Sei con me
Shinji-kun! Divertiamoci!”
La ragazza
si tolse la maglietta che aveva e si levò i tacchi, poi si tolse il reggiseno.
Shinji non
sapeva se era l’alcool o la vista della bella ragazza sopra di lui a
procurargli piacere.
Ad un certo
punto si accorse che sotto i pantaloni aveva una rialzatura, divenne rosso.
“Oooh
Shinji-kun, sei già eccitato? Anch’io lo sono!”
“Che cazzo
sta succedendo, ehy tu… come ci siamo arrivati qui?”
Il suo IO interno non rispose
La ragazza
sopra di lui si era appena tolta i pantaloni di jeans e rimase con un perizoma
di pizzo nero, poi toccò a lui.
Rimasero entrambi
in mutande e lui poteva sentire che la ragazza si stava eccitando.
Ormai l’effetto
dell’alcool stava svanendo e Shinji cominciava a capire cosa in realtà stava
succedendo.
“Cosa.. cosa
stai facendo?”
La ragazza
era partita a baciare la guancia del giovine per poi passare ad un bacio a
stampo e infine scendere pian piano verso il basso.
Cercò di divincolarsi
ma era legato con delle manette alla spalliera del letto ed era impossibilitato
a liberarsi.
Ormai la
ragazza era arrivata al punto critico e Shinji pure “Basta! Ti prego, fermati!”
“troppo tardi Shinji-kun… ormai sei mio!” la ragazza prese la zona delicata di
Shinji , ancora coperta con il boxer, con la mano e cominciò a giocarci.
Shinji
esplose.
“Basta ho
detto!” Shinji si liberò delle manette sfondando la catena e alzandosi.
I ruoli si
invertirono, ora si trovò lui sopra e la ragazza completamente ubriaca sotto.
“Shinji-kuuun,
sei un tipo violento!” ammiccò la ragazza toccandosi.
Delle
lacrime caddero sul viso delicato della ragazza.
Il giovane
pilota si sedette sul bordo del letto con le mani in faccia, la ragazza distesa
sul letto rimase scossa.
Lei si alzò
e si mise a sedere vicino a lui.
“Shinji-kun…
tutto apposto?”
“sto
piangendo, evidentemente no.”
“Cosa ti è
successo?”
“Niente…
sono solo innamorato” alzò il viso lacrimante e sorrise.
La ragazza
aveva lacrime agli occhi e sorrise al ragazzo e lo abbracciò
“Vai da lei,
se lo merita un ragazzo così”
Shinji
ringraziò Celine di non essere andata subito subito al sodo e si rivestì e
aiutò la ragazza.
Shinji uscì
dalla sala e dietro di lui Celine aveva la faccia completamente arrossata e si
teneva al braccio del giovine.
Kaji era li
fuori ad aspettarlo.
L’agente
NERV pagò tutto e tornarono alla macchina.
Kaji si
accese la sigaretta e si rivolse a shinji “Allora..a quale delle due a casa
appartiene il tuo cuore?”
Shinji
rimase in silenzio
“Coraggio
Shinji…”
“A-A-Asuka”
Kaji rimase
sorpreso e gli cadde la sigaretta per terra, sorrise ed aprì l’auto.
Il ritorno
fu molto silenzioso.
Le donne
invece se la stavano spassando con i videogiochi, cosa in cui Asuka era
fortissima prima di incontrare la cinica Rei.
“Ma come fai
sempre a battermi?”
“Lo trovo molto semplice”
“Suvvia
ragazze, fate le brave” Misato cercava di imparare a giocare
“Misato, è
inutile… sei scarsa.”
“Signorina,
non è colpa mia se sono cresciuta in un’epoca in cui non c’era nulla”
Dopo il
second impact avere una console o qualsiasi forma di intrattenimento era assai
difficile e raro.
“Non
troviamo scuse Misato!”
“Asuka
calmati o perderai un’altra partita”
“Tu… non
osare!”
Asuka prese
in mano il joystick e sfidò di nuovo la ragazza dai capelli azzuri.
Misato ormai
battuta su tutti i fronti trovò sollievo nella birra.
La loro
serata fra donne durò fino alle due di notte, quando tutte e tre si
addormentarono guardando un filmato del videogioco.
I ragazzi
arrivarono intorno alle tre del mattino e aperta la porta trovarono le tre
distese sul tappeto in salotto.
Rei si era appoggiata al tavolino per dormire, Asuka era spaparanzata mentre
Misato era la messa peggio.
Entrambi si
guardarono e risero.
Kaji prese
Misato e la portò nella sua camera, mentre Shinji prese Rei e la posò
delicatamente sul divano, poi prese la tedesca e la portò nel suo letto (di lei
eh).
Infine i due
si salutarono e andarono a dormire.
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