Magie, bizzarrie, inferni e altre dimesioni...

di Londra_Nimoe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Christopher ***
Capitolo 2: *** Il viaggio: l'andata ***
Capitolo 3: *** Nuove amicizie per Chris ***
Capitolo 4: *** Christopher lega con il malaticcio Blaise ***
Capitolo 5: *** Gli amori proibiti sono anche quelli più eccitanti ***



Capitolo 1
*** Christopher ***


Premessa : Siamo al settimo anno e Voldemort è già morto da un bel pezzo.

 Tutti quelli che nel corso del quinto, sesto, ma in particolare nel settimo ed ultimo libro reale della Rowling sono morti qui invece respirano ancora. (Anche perchè non ho letto l'ultimo romanzo della saga quandi per me è come se non esistesse). Quindi, a chi di voi come me non lo ha fatto, (e per pochi intendo io e se tutto va bene un'altro paio di persone in tutto il mondo), chiedo solidarietà. ^^'

Buona lettura.

 

 

Magie,bizzarrie,inferni e altre dimensioni...

 

 

Capitolo Primo

Christopher

 

 

 

 

Trattengo il respiro.

Uno, due, tre, quattro, cinque...

Prendo fiato.

Trattengo il respiro.

Uno, due, tre, quattro, cinque...

Prendo fiato.

Smetto di trattenere l'aria.

Respiro e basta.

Oggi la piscina è pittosto piena, ci sono i corsi di nuoto per i bambini over-dieci e un gruppo di persone che fanno acqua gym per rimettere in sesto braccia e gambe operate da poco. C'è anche qualche ragazzina speranzosa di rimorchiare, ma dubito che ce la farà. Qui non si trova mai nessuno di interessante.

Oh! Scusate, non mi sono ancora presentato, che cafone! Il mio nome è Christopher, abito in un piccolo paesino a sud di Londra, in Inghilterra. Ho compiuto da poco 17 anni e l'altro giorno sono andato al cinema a vedere "Io Sono Leggenda". Mi è piacito molto, ma chi mi conosce se lo aspettava: io amo i thriller-horror.

Oggi è martedì e quindi eccomi agli allenamenti di nuoto, dove come un pazzo cerco di impiegare il meno tempo possibile nel fare dieci vasche a stile libero: fra tre settimane ho le gare scolastiche e la mia prof mi ha costretto a partecipare solo perchè io faccio effettivamente nuoto da quando ho sette anni. Una vera è propria ingustizia, perchè così invece di andare a nuoto tre volte alla settimana ce ne devo andare quattro. Come se non avessi niente di meglio da fare...

Oddio, effettivamente non ho niente di meglio da fare. La mia vita sociale è all'osso da quando mi sono trasferito da Londra. Cambiare scuola e piscina non mi ha aiutato a fare nuove amicizie, per l'appunto credo che la frase più lunga che abbia sentito rivolgermi sia stata quella della professoressa che mi diceva di partecipare alle gare di nuoto. Triste lo so, ma è vero.

Infondo non è neppure colpa dei miei compagni, io ammetto di non averci neppure provato a parlare. Non mi interessano le nuove amicizie, bisogna cominciare tutto da capo, presentarsi, dire dove abiti, dare il numero di cellulare, dire il tipo di musica che ascolti, se hai la ragzza... e io che dovrei rispondere a questo? "No, non ce la ho la ragazza...sono gay".

Voi potreste pensare: che c'è di male?

Niente, è ovvio. Solo che poi la gente inizia a guardarti in modo differente e diffidente, a farti strane domande su fatti personali...quello che credo io è che le persone si creino dei tabù inutili su noi omosessuali e quelli che sono reali li interpretano a modo loro fermandosi alle apparenze e non andando oltre.

Poi c'è un'altro fattuccio strano che mi è accaduto un paio di giorni fa...ma non so se vale la pena di narrarvelo. Vabbè, io ve lo dico comunque, tanto non ho niente da perderci. Allora, sentite: l'altro giorno ero uscito a comprare un paio cosucce per mia madre, una donna egocentrica con manie di persecuzione, quando ho incontrato un ragazzo affascinante, della mia età, con folti capelli biondo chiaro e profondi occhi grigi. L'avreste dovuto vedere, urlava come un pazzo dietro a un'altro ragazzetto con i capelli rossi, dandogli dell'imbeccille e accusandolo di avere fatto una grande stronzata. Diceva che adesso erano intrappolati fra i babbani.

Ora, dico io, c'è ne è di gente strana al mondo, he! Apparte il fatto di non sapere cosa sia un babbano, vi posso assicurare che quei due avevano un aspetto strano. Vestivano delle toghe nere, sembravano quelle di un liceo, ma non ricordavo di avere mai visto niente di simile. Insomma, di serpenti e grifoni non se ne vedono più molti ora.

In ogni caso...Mi sono avvicinato, tranqullo, e ho chiesto a quei due se avevano bisogno di qualcosa. Sapete cosa ho ricevuto in cambio? Un'occhiata glaciale dal tizio biondo e un NO! secco da quello rosso.

-Weasley lascia parlare me!-, ha attaccato uno, -io faccio quello che voglio Malfoy, non sei tu che mi devi dare ordini!-, -Ah no? Allora vedi di trovare un sistema RAPIDO per riportarci a Howgarts!-. L'altro si era zittato come un cane bastonato.

Il biondo mi ha scrutato dall'alto in basso e ha sospirato. -Dove siamo?-

-come dove siamo?-

-come si chiama il posto in cui siamo!-

-Dover- risposi incerto. Speravo che sapessero di essere perlomeno in Inghilterra.

-Almeno c'è il mare- bronfocchiò il rosso. L'altro lo congelò.

Io fui sollevato.

-Come ti chiami?-

-Cristopher. Tu?-

-Draco, Draco Malfoy e lui è Lenticchia. Anche se da oggi dovrò trovargli un nome più adatto, come BRUTTO IDIOTA-

-Io non sono Lenticchia! Il mio nome è Ronald Weasley-

Il biondo rise. -C'è da esserne fieri he? Io non andrei a dirlo troppo in giro-

-Zitto Malfoy o giuro che...-

-Che fai cosa?!? Quando ci avrai tirato fuori da qua allora potrai permetterti anche solo di provare a minacciarmi, ora come ora ti conviene stare zitto o ti riduco a veleno per topi!-

Io sorrisi straziato. Mi sembrava di essere in un telefilm comico.

-Speriamo che il vecchio si accorga presto della nostra sparizione e mandi qualcuno a prenderci- disse il biondo più a se stesso che all'altro.

-Potremmo andare a Londra-

-A fare cosa? Il treno non passerà prima di 10 mesi... ma tu guarda se per colpa tua dovevo iniziare l'anno così... appena torniamo a scuola ti faccio così nero che sembrerai uno spazzacamino-

Il ragazzo mi guarda di nuovo. Questa volta sembrava essersi abituato alla mia presenza e l'occhiata si è fatta meno gelida.

-Tu conosci qualche mago?-

Mago? Oddio, ceredetemi, per un attimo ho creduto che fossero davvero  pazzi.

-No, non credo proprio-

Il rosso sbuffò animatamente.

Il biondo lo ignorò. -Potremmo andare dagli zii dei Potter- disse infine dopo cinque minuti di eterno silenzio.

Ronald scosse la testa con tutta la forza che aveva in corpo. -Ma sei matto?! Come ti vengono certe idee Malfoy? Quelli, se possibile, sono addirittuta più svitati della tua famiglia!-

Draco ignorò la battuta deciso a fargliela pagare più tardi. -Senti Lenticchia, se non mi vogliono ascoltare con le buone, proverò con le cattive. Affari loro, a me non interessa...Devo trovare un posto dove passare la notte-.

Finsi un colpo di tosse sperando di venire preso in considerazione. Bhè, a dire la verità non so perchè, in fondo non potevo presentarmi a casa e dire a mia madre che avevo portato due ragazzi per la notte...O si?

Draco alza il sopracciglio destro e mi fissa con aria interrogativa. -Che vuoi coso?-

-Potreste passare la notte da me-, lo dissi senza pensarci troppo, infondo...Chi li conosceva quei due? Potevano essere dei piccoli serial killer, ma avevo talmente tanta voglia di passare del tempo con un mio simile e finire di parlare solo con il gatto che mi è venuto spontaneo.

-Weasleyuccio io vado, tu fai come vuoi- disse in fine Draco, questa volta senza guardarmi negli occhi.

Io sorrisi. Davvero, lo feci di gusto.

E sorrido anche ora...

Guardo il mio orologio ad acqua. Cavolo, sono le già le 18.00! Quei due sono almeno due ore e mezzo che mi aspettano negli spogliatoi... si saranno uccisi, o almeno credo. Da quanto ho visto non vanno molto daccordo, uno è un totale rompicoglioni e l'altro è talmente strafottente da fare venire manie omicide anche ai morti.

Salto fuori dalla piscina e corro negli spogliatoi. Prego di non trovarci un cadavere. Apro la porta, apparentemente sembra non essereci nessuno. Svolto l'angolo e scoppio, senza volerlo, a ridere.

Davanti a me, legato come un salume, c'è Ronald Weasley attaccato ad un armadietto. Poco distante da lui, seduto su una panca, Draco mangia una mela, una di quelle che ho comprato con loro prima di venire in palestra.

-Perchè lo hai legato in quel modo?-

Draco alza le spalle, indifferente. Penso che deve essere abituato a fare torti agli altri, ma non a subirli.

Inizio a slegare Ron, ma le corde sono legate troppo strette e senza un coltello sarà difficile che ci riesca. Per quel che ne so a Draco andrebbe bene così.

-Mi dai una mano?- gli chiedo, speranzoso.

-Perchè dovrei? Sono stato io a legarlo-.

Non è molto amichevole, decisamente no.

Sospiro e guardo Ron. Lui non dice niente e scuote la testa.

-Ci vengono a prendere stasera- dice di punto in bianco Draco continuando a mangiare la mela. -E tu devi venire con noi-

Ron scuote più velocemente la testa -non è vero che deve venire con noi. Silente non lo ha detto!-

-CHI-SE-NE-FRE-GA!- sbotta Draco, stavolta con occhi di fuoco, -il vecchio deve solo stare zitto, se non fosse per lui sai quante in meno ne avevamo passate?-

-Non puoi portare un babbano ad Hogwarts!-

Draco sorride. -Ah no? Allora vedremo. Vuoi scommetere Lenticchia?-

Io non ci capisco più niente, per me è come se parlassero arabo. Mi sento come uno che guarda un film in televisione.

 Ronald sbuffò, -non scommetto con i giocatori che barano-

-No, Weasley, tu non scommetti con i vincitori, tutto qui. Sei un perdente e resterai un perdente fino alla morte...-

Ron dirigna i denti come un cane. Ha il viso rosso come un pomodoro. -E va bene, Malfoy, cosa vuoi scommettere?-

A Draco si illuminano gli occhi, come i fanalini di un auto.

-La Granger? Anzi no, troppo facile. Me la porterei a letto prima della fine del trimestre...-

-Non ti azzardare a parlare così di lei!-

Io passavo lo sguardo da uno all'altro, confuso.

-Non scaldarti, Weasley, altrimenti esplodi-. Draco si alza mostrandosi per il pezzo di ragazzo che è, e io sento un brivido lungo la schiena che mi assale. Mi scruta per un attimo e poi torna a guardare Ron.

-Facciamo così: se nessuno scopre la presenza di Chris per almeno un paio di mesi, tu dici pubblicamente a tutti che hai una cotta per la mezzosangue-.

Sento Ronald deglutire pesantemente. Ormai sa che non si può più tirare in dietro.

-Va bene-, dice a malincuore, -ma se invece lo scoprono tu confessi a tutti che sei andato a letto con Harry Potter!-.

Guardo Draco. Sembra indifferente.

-Come vuoi, tanto non ci crederà nessuno, specialmente se lo dici tu...e inoltre ero ubriaco quella notte...-

Tengo lo sguardo fisso sul biondo e per un istante ho la vaga sensazione che dica una gran stronzata. Sorrido.

Errare humanum est.

Perseverare no, è divino.

 

E in effetti di divino Draco Malfoy, lo scoprii in seguito, aveva tutto...

 

 

Benvenuti a tutti!

Questa è la mia nuova Fan-Fiction, che spero possa essere definita divertente, ma riflessiva,

soprattuto nei capitoli che seguiranno.

Ho iniziato a mano libera ed è venuto fuori questo...

Vabbè, vedremo in seguito cosa accadrà, per ora vi dico solo che non sarà una storia troppo impegnativa, ma

leggera, per fare un paio di risate.

Ovviamente, come sempre quando scrivo, le coppie saranno scelte a seconda dell'ispirazione momentanea,

l'unica sicura è una Harry/Draco come avrete sicuramente letto, e che,

essendoci questo nuovo personaggio inventato da me, le cose potrebbero essere stravolte...

Quindi, che altro dire? Come al solito solo: RECENSITE!

Grazie.

 

Londra - Nimoe

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Il viaggio: l'andata ***


Magie,bizzarrie,inferni e altre dimensioni...

Capitolo Secondo

Il viaggio: l'andata

Ok, avevo notato che questi due avevano quelche giorno in meno rispetto ai comuni essere viventi, si, insomma, che gli mancasse qualche rotella, ma la storia che mi hanno raccontato non ha nè capo, nè coda. Non ha proprio senso.

Maghi,signori oscuri,vecchi presidi, amici (o nemici) che salvano il mondo,ragazze mezzo-e-qualcosa di cui non ho ben capito bene il significato...Mi sembra di essere finito in un manicomio.

Sono le 20.00 e mia madre è uscita. Quei due preannunciano non so bene cosa su qualcuno che li deve venire a prendere con un Nottetempo e farfugliano che devo andare anche io. Ormai la scommessa è fatta e nessuno dei due vuole tirarsi indietro. (Personalmente credo che Draco non sappia neppure come si faccia...).

Ora mi stanno preparando la valigia e, non so bene come, non sento provenire urli da camera mia. Io li lascio fare, sono arrivato alla conclusione che da un momento all'altro busseranno alla porta per dirmi che cercano due ragazzi scappati da un centro di malattie mentali e che devono prendere le loro medicine.

Sospiro di fronte al sandwich con pomodori e tacchino che mi sono preparato. Non lo voglio più. Lo prendo e inizio a salire le scale della cucina, tendendo le orecchie tese come un cane. Non sento un bisbiglio. Non è mica che Draco ha squartato Ron e che ora se ne sta comodamente sedutoi sul mio letto a leggere una rivista di musica?

Apro la porta. Non c'è sangue, meno male. Nessuno è squartato, anzi: Ronald è seduto ai piedi del letto e sembra avere sviluppato la capacità di comunicare con il materasso, dato che lo guarda fisso. Draco invece sfoglia annoiato un fumetto di Dylan Dog, apparentemente senza vederlo.

Nessuno dei due si muove quando sbatto la porta alle mie spalle e chiedo chi vuole un panino.

-Allora?-, ripeto, questa volta aspettandomi davvero una risposta.

Draco allora distoglie lo sguardo dal fumetto e annuisce.

-Lo prendo io, grazie...-

Ronale strabuzza gli occhi. Non aveva mai sentito Draco Malfoy così gentile nei confronti di un essere vivente.

Gli porgo il panino e poi mi siedo vicino a lui. -Quando dovrebbe arrivare questo Nottetempo a prenderci?-.

-Tra quindici minuti. La tua valigia in ogni caso è già pronta-

-ma io non posso venire con voi, mia madre si preoccuperà-

-no, stai tranquillo. Le ho dato una pozioncina che mi porto sempre in tasca. Crede che tu parta per andare dagli zii per le vacanze natalizie anticipate...-

-io gli zii non ce li ho neppure-

Draco alza le spalle. -Pace-.

Scuoto la testa. So che tanto niente di tutto questo è vero, mi stanno solo prendendo in giro, si divertono come matti a farmi credere cose che non esistono...

***

**

*

...Mmmmh...Forse mi sbagliavo dopotutto, perchè un grosso autobus strano si è appena fermato di fronte a casa mia. E non vi dico il tizio che ci ha accolti, quello si che sembra uscito da un cartone animato.

Salgo senza fare storie, non credo di rendermi davvero conto di quello che sta succedendo. Draco, dietro di me, si guarda in torno indignato. Ogni tanto sembra così evidente che ha la puzza sotto il naso che verrebbe voglia di tirargli un pugno. Ronald invece, che ha voluto a tutti i costi portare la mia valigia, sorride. Deve avere battuto molte botte in testa da piccolo.

Ci sediamo cauti su dei piccoli materassi scomodi...aspetta un attimo? Materassi? Non sapevo che dentro gli autobus ci mettessero anche i materassi! E vabbè, potrò dire di avere visto una cosa in più nella vita.

Draco mi rifila uno sguardo che non è glaciale come sempre, ma non credo che si possa neppure definire amichevole. -Arrivati a Hogwarts devi fare esattamente come dico io, va bene?-.

Annuisco serio. Comincio a credere a tutta quella storia.

-Arrivati al dormitorio di Serpeverde verrai in camera con me e non riucirai di li fino a quando non sarai sicuro che la sala comune è vuota, allora potrai andare li,ma se arriva qualcuno te ne ritorni in camera mia-.

-Come vuoi-

-bene...credi di durare due mesi così?-.

Ronald sembra sorpreso, -Malfoy da quando ti preoccupi degli altri tu?-

-zitto Weasley!-, dice semplicemente guardando me. Quegli occhi di ghiaccio mi sciolgono in una manciata di secondi.

-Si, ce la farò-, il chè non è proprio una bugia. Negli ultimi tre mesi ho resistito parlando solo con il gatto, qunidi.

Draco sorride. Non so come mai sia così contento, forse perchè torna alla scuola e li ci sono i suoi amici e nemici e quell'Harry...si, deve essere per forza per quello, altrimenti ora non avrebbe quello sguardo limpido.

Draco si volta, guarda con attenzione la strada. Ha fretta vuole arrivare a Hogwarts il prima possibile. Tiene le braccia incrociate al petto e ha lo sguardo impassibile, uno di quelli che non puoi decifrre per tutto l'oro del mondo.

Lo guardo di nascosto per evitare che se ne accorga e si faccia un'idea sbagliata di me; si dolito non sono uno che fissa la gente e aspetta la manna dal cielo, ma questo ragazzo ha qualcosa di veramente magnetico addosso, è come se anche il tempo stesso avesse deciso di aspettare in silenzio il suo arrivo.

Ronald invece, al contrario di me, lo guarda con aria arrabbiata...ma credo che ormai abbiate capito che quei due proprio non si possono vedere. Sembrano appartenenti a due pianeti differenti e provenire da stili di vita opposti.

Draco divino nel suo mantello nero.

Ronald ingenuo nei suoi calzoni consumati.

Penso che sarebbe bello che si confrontassero, ma pur non conoscendoli bene ho la vaga sensazione che questo non accadrà mai.

Draco sospira. Harry gli deve essere rimasto indelebile nella testa, perchè ha lo sguardo sognante e la bocca arricciata in un semisorriso.

-Draco stai bene?-, gli chiedo non riflettendo sul fatto che non erano problemi mia in ogni caso.

Lui non risponde, si limita a fare cenno di si con la testa e a tornare a guardare la strada.

Ora come ora signori lettori, vi sposso affermare con certezza che di cose, oltre a Harry, ve ne erano molte.

 

Di nuovo salve a tutti i lettori ed ai recensori.

Questo possiamo definirlo un capitolo di transizione, un pò corto forse,

dove non succede niente di particolare, ma purtroppo anche il prox sarà breve, dopo invece si faranno sempre più lunghi.

Avrete sicuramente notato che il personaggio di Christopher è un pò passivo per ora, ma

credo che questo sia spiegabile soprattuto per via delle circostanze, più che per il carattere che

con il tempo vedrete spunterà fuori. (Spero).

In oltre sarà sempre più evidente il suo compito di narratore acuto, che riconosce

gli stessi sentimenti che anche lui ha provato e prova tuttora nelle persone che volta per volta gli staranno vicine.

Così persino lui riuscirà a capire ciò che vuole.

Grazie.

Londra - Nimoe

 

 

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Capitolo 3
*** Nuove amicizie per Chris ***


Magie,bizzarrie,inferni e altre dimensioni...

 

 

Capitolo Terzo

Nuove amicizie per Chris

 

 

-Ma non erano solo due i ragazzi da traghettare?-, chise l'uomo un pò al vento.

Draco si fece avanti sicuro di se. -No, siamo in tre-.

L'uomo, che sembava non essere troppo intelligente, non aveva notato il mio sgaurdo spaurito e le mani tremanti, così non dice nulla e inizia a far muovere la barca verso il castello.

Avevo lo guardo sbalordito, adesso vedo le luci, adesso la grandezza della struttura, adesso sento in lontananza le voci, adesso l'odore fresco dell'erba bagnata.

Sorrido. Finalmente mi sentivo a casa dopo tanto tempo.

Ron mi strattona la manica e mi si avvicina con le labbra all'orecchio, -stai attento a Malfoy, non è una buona compagnia-, mi sussura gettando un'occhiata a Draco, per assicurarsi di non essere visto e sentito.

Io non dico niente, con il tempo capirò di chi mi devo fidare e di chi no. Prima di tutto mi fido solo di me stesso da quando sono venuto al mondo, quandi non vedo ragioni per preoccuparmi.

Draco immerge una mano nella fredda acqua e si bagna il viso. Sorride ancora come aveva fatto sul Nottetempo. Credo che non sappia di essere visto, altrimenti tornerebbe ad avere lo sguardo arcigno di sempre.

-Buona?-, gli chiede ironicamente Ron.

Quando c'è gente sembra riuscirgli meglio fare lo spavaldo...

Draco lo ignora deliberatamente. Sembra pensare ad altro e non avere troppa voglia di rispondere.

 

***

**

*

 

Non so come ma Draco è riuscito a chiudermi in camera sua. Tutto è successo troppo velocemente.

Accendo la candela che è sul comodino e mi rendo conto di essere proprio di fonte al letto, matrimoniale, grande, con coperte e cuscini neri.

Molto elegante, direi.

Mi siedo, inizio a sentire la stanchezza degli ultimi giorni passati a fare da baby sitter a quei due. Mi stendo prendendo in  bel respiro e lentamente insipiro. Li da solo, praticamente al buio, in un luogo sconosciuto mi sento un pò strano a dire la verità. Inizialmente, insieme a Draco e Ron, la mia sensazione era quella di uno che aveva finalmente trovato casa, ma ora no. Ora inizio davvero a capire di essere solo in un luogo sconosciuto, insieme a persone di cui non sapevo niente. Era un pò come trovarsi difronte all'oblio: non sapevo cosa sarebbe accaduto dopo.

Avevo accettato di essere un giocatore senza conoscere il gioco.

Bussano alla porta. Non so cosa fare, se fosse stato Draco mi avrebbe fatto il segnale segreto. Sento chiamare il mio nome però, è una voce femminile, squillante, quasi acuta.

Mi alzo cauto e apro lentamente. La figura entra e senza badare troppo a me si chiude la porta alle spalle.

-Oh, ma allora è vero che ci sei! Credevo che Draco avesse volgia di scherzare...-

Guardo la ragzza, perchè è una ragazza. Ha i capelli mori, tagliati a caschetto; i suoi occhi sono castani scuro e ha il naso aquilino. Di profilo, se possibile, potrebbe essere definita di una bellezza inquietante.

-Non parli?-, mi chiede sedendosi sul letto come se fosse un gesto abitudinario.

Annuisco secco, ma resto in piedi, vicino alla porta.

-Mi chiamo Christopher-

-questo già lo so-, dice puntando gli occhi su di me. Mi sta squadrando, ne sono certo.

-Che altro vuoi sapere allora?-. Lo chiedo senza pensarci, quando sarei io a dover pretendere delle risposte.

-So che sei qua per una stupida scommessa. Vero?-

-vero. Tu chi sei?-

-Pansy Parkinson. Conosco Draco da quando ancora aveva gli occhi chiusi e non era il pezzo di bastardo che, haimè, è diventato...come tutti noi del resto. Come dice mio padre, sono le "forze di causa maggiore" a volerlo-.

-Che vuoi dire?-.

Lei scuote la testa. Non ha voglia di parlarne.

-Dimmi, Chris, ti poso chiamare Chris non è vero?-. Annuisco. -Bene...sai dove ti trovi vero?-.

-Più o meno, qualcosa mi hanno spiegato-

-ok, hai qualche domanda da fare?-.

...Qualcosa come 12.000? Ma lasciamo perdere...Adesso sono troppo stanco per formularle dentro la mia testa.

Sto per dire qualcosa di cui ancora non so bene l'origine, quando bussano di nuovo.

Pansy risponde di entrare senza sapere chi è. Questa volta però ad aprire la porta e richiuderla è un ragazzo alto, un pò palliduccio, con profondi occhi blu e capelli corvini.

-Blaise ti presento il nuovo giocattolino di Draco: Christopher-.

Mi chiedo il perchè dell'appellativo giocattolino. Il ragazzo mi saluta con un cenno veloce della mano. Sembra non stare troppo bene.

-Non ti senti bene?-, gli chiedo preoccupato. Da l'impressione di cadere da un momento a l'altro come un grosso sacco di patate.

Lui alza le spalle con fatica e si siede cautamente sul letto, vicino a Pansy. -Credo di avere la febbre...-, sospira al limite delle forze.

La ragazza gli porta la mano alla fronte, una volta a contatto fa una smorfia.

-Non credere di averla, puoi esserne sicuro. Scotti come una stufetta Bla-. Pansy si alza e passa un braccio dietro la schiena all'amico. -Andiamo forza, di accompagno in camera e poi chiamo Piton per dirgli che stai poco bene-.

Io apro la porta restandone però dietro. Pansy mi fa l'occhiolino e mi dice di restare li fino a quando "Dray" non sarà tornato.

Io accetto le condizioni e le chiedo se è possibile, quando avrà fatto, di venirmi a dire come sta Blaise.

 

***

**

*

 

Non so quando sia precisamente tornato, ma sò che quando mi sono svegliato la mattina seguente, lui era sdraiato al mio fianco. Era supino, con la bocca semiaperta come un bocciolo di rosa e i capelli biondi che gli ricadevano sulla fronte.

Praticamente era una divinità.

Ho l'impulso di toccarlo, ma freno la mano in anticipo. Non ne ho il diritto io, solo chi ha avuto la fortuna di vedere chi sia davvero Draco Malfoy può permettersi di farlo proprio.

Cerco di fare piano nello scendere dal letto, ma lui spalanca gli occhi mostrando il colore di cui dovrebbe essere il cielo nei giorni di tempresta.

Deve avere pianto tutta la notte, e io non l'ho sentito. Ma come ho fatto?

Distoglie lo sguardo. Non è bello essere così a rischio quando si è fragili.

Non so cosa dire e in ogni caso non credo che servirebbe a molto. Per quello che ne so in questi casi non c'è parola migliore del silenzio.

Mi avvicino alla porta del bagno che, grazie al cielo, ho scoperto essere direttamente collegato alla camera. (Mi chiedo se tutti lo hanno privato o è una gentile concessione per il signor Draco Malfoy). Entro velocemente, non voglio mettere in imbarazzo Dray. Dray? Oddio, anche io inizio a parlare come Pansy...Che a proposito, ieri sera poi mi è venuta a dire che Blaise resterà in camera sua per tutta la settimana. Non ne vuole sapere di andare in infermeria, allora Piton, (che mi ha spiegato essere il loro professore di pozioni), gli ha accordato il permesso di restarsene li.

Meglio per me, avrò un pò di compagnia.

Apro l'acqua fredda e me la getto sul volto immediatamente. Un leggero gemito mi esce dalle labbra. Mi guardo allo specchio. Sento che sta accadendo qualcosa dentro e fuori di me, ma non riescirò a trattenerla molto a lungo. Prima o poi esploderà.

-Chris hai fatto al bagno?-.

Apro la porta.

Draco ha solo i pantaloni, il resto è steso sul letto.

-Senti, ho chiesto a Blaise di venire qui con te se ce la fa, almeno nessuno dei due resterà solo. Va bene?-

-certo, grazie. Tu stai bene?-.

Ecco, l'ho fatto. Adesso so quello che mi aspetta.

Draco annuisce mogio e si chiude in bagno. Non mi ha lanciato nessuna occhiata colma di glacialità.

 

Qui dovevo immaginarmi qualcosa, ma non lo feci. Non mi accorsi di niente e ora ne paghiamo tutti le conseguenze.

 

Bhè, ecco la fine del terzo capitolo.

Avrete iniziato a capire che le l'ultima frase di ogni capitolo rappresenta un evento

che rispetto al resto del racconto deve ancora succedere.

Bene, per questo cap. non ho da aggiungere niente...se avete voi delle domande le aspetterò con ansia!

 

Grazie.

 

Un saluto speciale ai commentatori che possono solo fare un gran piacere!

 

 

PUBBLICITà - Per chi ,(come me), ama i vampiri, ho scritto una fic su di loro, molto breve e su cui non c'è bisogno di pensare troppo: L'ALBA DEL TRAMONTO.

 

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Capitolo 4
*** Christopher lega con il malaticcio Blaise ***


Magie,bizzarrie,inferni e altre dimensioni...

 

 

Capitolo Quarto

Christopher lega con il malaticcio Blaise

 

Quando Draco va via, l'ultima cosa che vedo è il suo mantello svolazzante che esce dalla stanza. La prima cosa che invece ricordo di Blaise è il suo aspetto malaticcio.

-Non dovevi venire se non te la sentivi- dico aiutando lo a stendersi sul letto ancora disfatto. Lui sembra guardarlo e, nonostante gli occhi lucidi per la febbre, hanno un lampo di malizia.

Mi chiedo se tutti hanno frainteso il rapporto di amicizia fra me e Draco nonostante la scommessa.

-Non preoccuparti, mi fa piacere avere compagnia anche quando sono malato-.

Annuisco. Se fa piacere a lui figuratevi a me!

Cerco di guardarlo negli occhi blu, meravigliosi, ma ha lo sguardo assente per la temperatura alta. Vorrei dire qualcosa, ma non so bene di quale argomento parlare, e in più il mio nuovo amico è malato, quandi non posso certo trovare temi impegnativi.

Blaise sembra accorgersi del mio imbarazzo, allora sorride divertito (per quel poco che poverello riesce a fare), e scuote la testa. -Non devi forzatamente parlarmi. Se hai qualcosa da dire ti ascolto per quanto mi è possibile, altrimenti tanto peggio-.

Tossisce. Gli porgo un bicchiere d'acqua.

-Grazie-.

-Prego-.

Il silenzio ricade nella stanza.

Me ne sto in piedi di fronte a lui come un palo della luce, fino a quando mi fa segno di sdraiarmi vicino a lui. Arrossisco lievemente, non per chissà quale ragionamento perverso, ma stare vicino a un bel ragazzo fa sempre piacere, comprendetemi.

Faccio il giro del letto e mi sdraio lentamente. Sono così vicino a lui che sento il profumo dei suoi capelli invadermi il petto. Sorrido compiaciuto dentro di me.

-Allora, parlami un pò di te-, mi sussurra cercando di guardarmi, anche se i suoi occhi sembrano più volere restare chiusi che altro.

-Non c'è molto da dire, credo. Ho 17 anni, vivo a Dover e da grande avrei una mezza idea di diventare uno psicologo-. Blaise mi fa segno di continuare. -Abito in una casa nel centro della città con mia madre e la mia gatta Ramy: mio padre sta con la sua nuova moglie a Londra, dove ha deciso di rimettere su famiglia-

-Ti fa male questo? Che tuo padre si rifaccia una famiglia?-.

Porcamiseria. Questo tipo sembra più acuto di quanto non pensassi...

-Diciamo che andrebbe tutto alla grande se lui non avesse deciso di classificarmi come un figlio di prova con il quale ha fallito, e di considerare la sua nuova bambina come quella venuta "bene"-.

Blaise sembra non capire. E ha ragione di non farlo.

-Sono gay, quindi mio padre mi crede una specie di uomo venuto su male...Non è molto bello quando questo lo senti urlare dall'uomo che ti ha messo al mondo il giorno in cui tua madre lo butta fuori di casa praticamente a calci nel sedere-

-No-, ripete lui sospirando. La febbere lo sta costringendo a rispondere praticamente a monosillabi. -Ma dimmi, ce lo hai il ragazzo?-

-No, a essere sinceri mai avuto. Sono solo uscito qualche volta con un paio di miei coetani a dire la verità, però non è mai partita una storia-

-Perchè?-

-Perchè loro si volevano nascondere alle persone e io invece no. Non mi piacciono questi giochetti vedo non vedo, dove sono i sentimenti a rimetterci. Se io provo qualcosa per una persona devo poterglielo dimostrare, ma come faccio se non posso tenerlo per mano in strada, accarezzargli il volto mentre siamo seduti su una panchina o baciarlo davanti alla porta di casa? Io non riesco a fare finta di essere diverso-.

L'ho detto. Finalmente dopo tutti questi mesi lo ho detto a qualcuno.

Blaise però non sembra sconcertato.

-La penso come te, ma al contrario dei tuoi amici che avevano scelto di non dirlo, io sono obbligato a non farlo-.

Lo fisso. Lui tiene gli occhi chiusi, ma muove le palpebre.

Non ho bene capito quello che ha detto, ma credo che sia meglio così.

 

***

**

*

 

Mi affaccio cautamente alla finestra,(che in realtà non è altro che la proiezione di quella reale appena sopra di noi, dato che Serpeverde ho scoperto essere un sotterraneo), spostando la verde tenda con la mano.

Blaise dorme da circa un paio di ore...poveretto, era stravolto dalle poche parole pronunciate. Il suo petto si alza e abbassa ad un ritmo irregolare e ogni tanto emette qualche gemito nel sonno.

Immagino che anche i sogni che sta facendo non siano migliori della realta.

Fuori il cielo risplende sereno e nonostante sia novembre sembravano non essereci nuvole sospette all'orizzonte. Mi farebbe piacere uscire, ma ho promesso di non farlo; e poi, se divento impaziente al secondo giorno, come spero di arrivare a due mesi?

No, meglio frenare l'animo inquieto per oggi...Aspettate un attimo! Chi è quello? Ma si, sembra proprio, no, è proprio Draco! Sta camminando a passo spedito verso un altro ragazzo con la tunica di un colore rosso-oro.

Sembra agitato, forse addirittura incazzato. Agita le mani e credo urli con impeto, vista l'espressione del volto.

L'altro scuote la testa animatamente e inizia a parlare, ma Draco non gli lascia aprir bocca e lo bacia, poi si ritrae, dice qualcosa, e va via.

Il ragazzo rosso-oro inizia a piangere e si sdraia a terra ad occhi chiusi.

Mi chiedo se sia quello Harry, e se si, perchè pianga così disperatamente.

 

***

**

*

 

La mattina devo ammettere che sta passando piuttosto lentamente. Per ingannare il tempo ho preso un paio di libri di testo di Draco, uno che parla di incantesimi e l'altro di animali, che però non sembrano suscitarmi più di tanto interesse. Forse perchè non ho una bacchetta e non ho mai visto nessuna di queste bestie descritte.

Magari, se trovassi un libro di pozioni, avrei più speranza di divirtermi. Per lo meno per fare qualche intruglio la bacchetta non è sempre indispensabile.

 

Sono le due e il mio stomaco brontola. Quello di Blaise pure.

-Che ne dici se scendo e vado a prendere qualcosa?-, chiede serio, come se lui potesse alsarsi e andare dove e quando vuole fuori dal letto.

-Non ci pensare neppure-, poi viene un atroce dubbio. -Ma non è strano che perlomeno a te non abbiano portato niente?-.

Blaise fa una smorfia; -veramente no: avevo detto a Pansy di recuperare del cibo per entrambi, ma a quanto pare se ne è dimenticata, anche se mi sembra strano...--

E infatti, fortunatamente, bussa alla porta una voce squillante.

Pansy entra rapidamente con un vassoio in mano e sorride divertita dalla scena che le si presenta davanti: Balise, steso sul letto come un moribondo e sudato fradicio, rappresenta lo stato più vaneggiante dell'evoluzione della febbre con la sua aria da superstite. Io, mezzo nudo per il caldo della stanza prodotto dai nostri corpi e dalla stufa, siedo a gambe incrociate sotto la finestra con lo sguardo fisso sul pavimento.

-Avete delle faccie che ricordano molto quelle di un condannato a morte...-

Zabini sorride debolmente, io mi limito ad ammiccare un'espressione affamata.

Pansy posa il vassoio ai piedi del letto. -Ho detto che avevi molta fame per far sparire tutta questa quantità di cibo...Non so se Piton l'abbia bevuta- dice guardando  Blaise. -In più vi ho preso molta frutta, così la potete tenere qui come scorta-. Pansy si mette una mano sotto la tunica e ne tira fuori più cose di quanto avrei mai potuto immaginare entrassero nella maglietta di una ragazza.

-Cibo-, sussurro osservando il contenuto del vassoio. Il piatto con la carne mi attrae almeno quanto l'idea di vedere Zabini a torso nudo...cioè, nessuna malizia, ma lo dovreste vedere! Se non avesse quell'espressione così malridotta da malato sarebbe uno schianto.

Prima di iniziare a mangiare però mi volto verso Pansy che si era già voltata verso la porta per andarsene.

-Senti Pansy-, le dico cautamenete, -ma Draco sta con quell'Harry?-.

Non lo avessi mai fatto! Lei mi fissa inizialmente con espressione innocua dopotutto, e poi la vedo scoppiare in un pianto isterico. Saranno gli ormoni...spero.

Blaise farfuglia qualcosa e allora lei si calma.

-Fatti dire tutto da Blaise- dice, ed esce di scena.

-Ho detto qualcosa che non va?-. Sono preoccupato, non avevo intenzione d farla piangere.

Blaise sospira. -No, Pansy è solo preoccupata per Draco, molto preoccupata. Dray è una testa dura, non pensa  mai alle conseguenze e l'unica volta che come ora lo fa sceglie quelle sbagliate-

 

 

Salve a tutti!

Il dialogo si interrompe bruscamente qui, ma

preparatevi a finire di seguirlo nel prossimo

capitolo, anche se, ve lo dico in anticipo, con buone

probabilità saranno discorsi che avrete letto e riletto, ma

mi servivano per continuare a sviluppare la storia e per dare

un significato logico ai comportamenti dei personaggi.

Quindi, vi chiedo di stringere i denti per quelle poche righe

e aspettare di arrivare a scene un pò meno banali.

(Spero...)

 

Grazie.

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Capitolo 5
*** Gli amori proibiti sono anche quelli più eccitanti ***


 

Magie,bizzarrie,inferni e altre dimensioni...



Capitolo Quinto

Gli amori proibiti sono anche quelli più eccitanti




-Che vuoi dire?-

-Che si è trovato di fronte ad un bivio e ha deciso di seguire ciò che gli diceva il cuore, invece di dare retta alla testa-.

E non si dovrebbe fare così? Blaise sembra leggermi nel pensiero e scuote la testa.

-Se sei un Malfoy non ti è permesso amare, ma solo fare ciò per cui sei venuto al mondo. E questa legge vale anche per quelli che, come me e Pansy, sono discendenti di famiglie purosangue che hanno creduto nelle manie di grandezza di Voldemort. Il fatto che lui sia morto non ha cancellato automaticamente anni ed anni di assurde tradizioni, come quella dei Malfoy, di maritare il figlio maschio all'età di diciotto anni con la moglie prescelta, o quella degli Zabini, di uccidere chiunque,all'interno della loro famiglia, tradisca l'onore. E, se come me, sei gay, capisci quello di cui sto parlando-

-Credo di si, mi stai dicendo che i tuoi ti ammazzano se scoprono che sei omosessuale?-.

Lui annusice. Il sangue mi si gela nelle vene.

-So che non è facile da capire, ma per noi è la routine. Siamo nati crescendo con certe idee, certi diritti, certi doveri, e non è stato facile per noi arrivati qui distinguere il bene dal male.

Inizialmente è stato veramente difficile, ti avrei voluto fare vedere con quanto odio ci scagliavamo contro Harry Potter, il salvatore del mondo...ma eravamo stati "addestrati" a questo, e questo facevamo. Con il passare del tempo poi di cose ne sono successe così tante che credo di avere perso il conto: il Lord è stato ucciso, le casate nobili dei Malfoy, Zabini e Parkinson hanno scontato la loro pena come tante altre, ma certe cose non muoiono mai, così per quanto ci riguarda, non è cambiato molto, se non l'evitare di essere marchiati.

E qui viene il bello. Pensa ad una bella giornata di sole: sei a fare compere con i tuoi amici, ti mangi un bel gelato, commenti un libro che hai letto e ti rilassi. Ad un tratto ti passa davanti la persona che per anni hai deriso, ma che però a conti fatti, è anche quella con il quale nel bene o nel male hai condiviso molte più cose di quante non avresti mai creduto. Pensi che dopotutto non hai più ragioni per odiarla e, facendo uno sforzo perchè sei MOLTO orgoglioso, riesci dopo vari tentativi ad istauraci un rapporto di amicizia.

Bello no?-.

Annuisco concentrato nel racconto.

-E invece no! No perchè ti innamori di quella persona mentre in realtà dovresti amarne un'altra. No perchè è l'unico essere umano sulla faccia della terra che tuo padre odia di più di se stesso. No perchè quella persona ti ha già detto che non può amarti perchè ti vuole così bene che sa che finiresti nei guai. In grossi, enormi, stratosferici guai-.

Blaise guarda il vuoto e sembra tornare qui, in questa stanza, dopo avere fatto un salto nel passato.

-Draco dovrebbe sposare Pansy a fine anno scolastico, in luglio, al maniero dei suoi. Ma lui ama Harry e Pansy progetta di sposarsi il prima possibile con un ragazzo di Corvonero. Se danno retta al cuore, cosa che se potessero gli augurerei, perderanno tutto: dal patrimonio di famiglia al diritto di appartenervi, e se questo succede non saranno più nessuno e verrano trattati dalla comunità dei maghi come reietti della società *, nonostante non abbiano fatto niente di male-. (* Cosa totalmente inventata, o almeno credo... NdA).

Non so cosa dire. Non credo che ci sia nulla da dire. Si, insomma, parliamoci chiaro: questi hanno dei genitori completamente e totalmente idioti, non ci sono molte parole per descriveli. E io che credevo si essere messo male solo perchè mio padre mi tratta come un alieno per la mia omosessualità...ma và, io in confronto sto da dio!

-E tu?-, gli chiedo rapito da un attmimo di furore.

-Io?-

-Si, tu. Tu cosa hai intenzione di fare? Ti sposerai anche tu con la prima che ti trovano?-.

Mi guarda storto, forse per la febbre, forse per la frecciatina che gli ho lanciato. Non saprei.

-Non lo so ancora. Io non sono pazzamente innamorato di nessuno e me ne guardo bene dal farlo. Se dovessi veramente provare forti sentimenti per una persona li stroncherei sul nascere-.

-Perchè?-

-Te lo ho appena spiegato il perchè!-

-Si, ma perchè non lotti!?-.

Blaise mi guarda esterrefatto.

Io sbotto : -Te lo dico io perchè! Tu non hai nessuno per cui batterti. Lo hai appena detto che non sei innamorato, ma il giorno che proverai quel sentimento allora vedrai che anche tu non potrai fare a meno di importi di lottare per quella persona, di mandare il resto del mondo a quel fottuto paese e di promettere al tuo amato di stargli sempre vicino!-.

Chiudo il becco. ISTANTANEAMENTE.

Credo che se non avesse avuto la febbre mi avrebbe picchiato, ve lo giuro.

Ha gli occhi spalancati come due finestre e le mani gli tremano. Credo per la rabbia.

Starà, in parte giustamente, pensando che io non sono nessuno per venirgli a dire certe cose. Ma dovevo, dovevo per forza dire la mia.

Blaise distoglie lo sguardo dall'altra parte e chiude gli occhi.

Mi sento il cuore frantumarsi e vorrei abbraciarlo e dirgli che mi spiace, ma non posso. Ho pauro che toccandolo mi sfugga fra le dita come sabbia, e non voglio che questo accada. Infondo è davvero un bravo ragazzo, ha solo dimenticato cosa vuol dire amare.


***

**

*


Sono le 18.00 e credo proprio che niente vada come dovrebbe andare.

Blaise non ha più riaperto bocca se non per mangiare qualcosa.

Nè Draco nè Pansy sono passati a fare un salutino.

Fuori dalla finestra non si vede molto, il campo da Quidditch è troppo lontano per seguire gli allenamenti di quello strano gioco.

E il tempo purtroppo è sereno, così bello che viene quasi rabbia a pensarci, perchè sono costretto,(per colpa mia), a restarmene qui al chiuso e in più con uno che, ne sono sicuro, mi odia.

Ho voglia di urlare, ma non posso. Sento delle voci in sala comune e poi in ogni caso non vorrei svegliare Blaise, anche se non ho ancora capito se dorme davvero o fa finta per evitare me.

Mi avvicino a lui lentamente e avvicino il volto al pertto per sentire se respira o c'è rimasto secco.

-Cosa stai facendo?-.

Sobbalzo così forte che per poco non sbatto contro il comodino.

Blaise mi fissa con i suoi profondi occhi blu, intensi come l'oceano in ombra.

-Scusa, avevo paura che...-

-...che fossi morto? No, ebbene no. Sono ancora in questo mondo-.

Sorrido imbarazzato fino alla punta dei capelli che fino a un secondo prima erano castani. -Scusami, non succederà più-.

Mi volto per raggiungere l'altro capo della stanza, (e per favore non fate del sarcasmo sul fatto che mi succedono tutte in uno spazzietto come questo...), quando mi sento prendere la mano.

Blaise mi strattona, facendomi scendere nuovamente con il naso vicino al suo.

Deglutisco. E credo di vederci anche doppio, a meno che Zabini non abbia avuto sempre quattro occhi...Mi sento baciare.

Poi bacio anche io, deciso a dare il meglio di me.

Vi dico solo che è un meraviglioso sogno e che quel ragazzo sa come far salire in paradiso i poveri mortali come me.


***

**

*


Blaise guarda il soffitto e sussurra qualcosa, ma non capisco bene. Steso vicino a lui, ancora intontito per i troppi baci ricevuti e dati, mi sento un pò accaldato anche io. Non so se sia per la febbre o per altro.

Mi avvicino e gli chiedo quello che ha detto. Lui si volta, sorride e mi bacia di nuovo.

Chiudo gli occhi. Sento la sua lingua accarezzarmi il palato e farmi lievemente il solletico. Porto la mia mano destra ad accarezzargli il volto e la sinistra la poso dolcemente sul suo petto. La febbre lo fa sudare molto ed è caldo, così caldo che mentre le mie mani lo toccano è come stare sotto il sole.

Mi sembra di volare.


E volai, credetemi. Volai più in alto e veloce di qualunque altro essere vivente al mondo. Ancora adesso, se ci ripenso, ho le vertigini, ma per questo devo unicamente ringraziare Blaise Zabini.



Eccoci qui, alla fine del quinto capitolo.

Questo credo che sia più un capitolo di "passivo", che un capitolo "attivo".

Mi sono rilassata un pochetto concentrandomi un pò sulle voglie represse

e i sentimenti innescati ma non ancora esplosi dei due ragazzi.

Come sempre, se avete quelcosa da commentare, vi aspetto.


Grazie.

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