Falling in love with you

di Chintuia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Si torna a casa! ***
Capitolo 2: *** Meet & Greet ***
Capitolo 3: *** Halloween Party ***
Capitolo 4: *** Partenza! ***



Capitolo 1
*** Si torna a casa! ***


Falling in love with you

1. Si torna a casa!

 

«Hei, ho degli orsetti se vuoi!» grido al bambino vestito da Dracula, che se ne sta camminando per il vialetto, un po' deluso dal suo giro per "Dolcetto-o-scherzetto".

Si ferma, per poi girarsi verso di me e sorridermi. 

«Bene! Come ti chiami?» mi chiede mentre torna indietro. 

«Cynthia» Rispondo, con il tipico fare di una bambina pronta a fare amicizie.

«Che bel nome. Io sono Jared» Mi sorride.

*** 

Il telefono sul comodino comincia a suonare le note di "Up in the air". Con fare svogliato rotolo tra le coperte per raggiungerlo e con uno sforzo sovraumano, afferro il telefono e lo avvicino alla faccia per guardare chi mi chiama: mamma. Ovvio.

«Pronto?» Chiedo con la voce impastata dal sonno.

«Ciao Cyn, come mai non chiami mai la tua mammina?» Lei invece è tutta vispa e pronta a una ramazina, tsé.

«Ho tanto da fare... E poi c'é il problema dei fusi orari. Tra l'altro mi hai appena svegliato» Avere qualcosa come sei ore di differenza rende le comunicazioni complicate. Soprattutto se si é nel bel mezzo di un sogno strafigo.

«Su, poche storie. Comunque ti chiamavo per ricordarti che tra poco é il compleanno di tuo padre. E vorebbe tanto vedere la sua adorata figliola, anche se non lo ammetterebbe mai.» 

«Va bene, allora prenoto subito il volo» Ora mi sento quasi sveglia, per cui niente mi impedisce di prenotarmi un volo alle tre di mattina.

«Brava, tesorino mio. Un bacione, devo andare» e riaggancia. Fisso il soffitto scuotendo la testa, accendo la lampada e mi dirigo in salotto a recuperare il mio pc.

*** 

Ed eccomi finalmente a casa. Lo ammetto, un po' mi è mancata, ma preferisco sempre il freddo di Oslo. La gente é molto più tranquilla e ognuno ha i suoi tempi, i negozi aprono tardi e chiundono presto e verso le cinque di pomeriggio puoi trovarti gruppi di ragazzi mezzi ubriachi. In America la vita è molto ma molto più veloce e caotica.

Non rimpiango il freddo norvegese quando esco dall'aereoporto per incamminarmi verso la fermata del bus. 

Ora viene la parte complessa: devo ricordarmi i percorsi. Con un po' di fortuna riesco a salire su quello giusto e riesco ad arrivare nella via dei miei genitori. 

Quanti ricordi... 

Le case sono già addobbate per Halloween, anche se mancano due giorni. Scheletri, tombe, ragnatele e decorazioni di tutti i tipi decorano le case della via, rendendola lugubre, ma non abbastanza spaventosa sotto al sole di mezzogiorno. Mi incammino nella via, e sono così persa nei ricordi che finisco addosso a un uomo. É così alto che la mia faccia finisce contro il suo petto, ed essendo controluce l'unica cosa che riesco a notare sono i capelli lunghi fino alle spalle.

Mi stai simpatico anche solo per questo. Un punto a tuo favore. Dice la vocina della mia testa, che somiglia fastidiosamente a quella di mio fratello.

«Mi-mi scusi...» tento di allontanarmi dall'uomo senza fare altri danni. E sperando di non aver incastrato i capelli nella sua cerniera. - Mi era capitato una volta ed era stata una situazione orribile. - Mi risistemo gli occhiali da vista sul naso. Per osservarlo in faccia devo inclinare la testa verso l'alto. La prima sensazione che ho è quella di parlare con un gigante. 

«Non si preoccupi...» mi sorride, con tono dismissivo, a tratti addirittura un filo preoccupato.

Ciccio, non sono mica una stalker. Almeno credo, non ti vedo bene in faccia. Non ha il tempo per osservarmi meglio - e io per osservare lui -, dal momento che la suoneria del mio telefono distrugge qualsiasi tipo di conversazione. I cari My Chemical non si smentiscono mai.

«Tesoro ma dove sei?» Neanche il tempo di dire "Pronto?" che mia madre, agitata, mi tuona nell'orecchio.

«Sono quasi arrivata, due minuti» rispondo, per poi mettere giù, dopo le solite battute finali. Nel frattempo, per un motivo o per l'altro, BelliCapelli è rimasto a guardarmi.

«Arriverderci, e mi scusi ancora» Imbarazzata per il gesto e per la conversazione con mia madre, mi scuso e riparto verso casa senza dargli il tempo di dire qualsiasi cosa. 

*** 

Apro la porta e neanche il tempo di togliermi la giacca che vengo accolta da un soffocante abbraccio di mia madre. 

«Tesoro!» Grida tutta contenta, stringedomi ancora di più. La sua felicità fa giungere nell'entrata tutto il resto della famiglia che mi stritola tra baci e abbracci. 

Vengo trascinata in sala da pranzo, dove ci aspetta una tavola imbandita. Si vede che le poche volte che torno dall'Europa la mamma da' il meglio di sé. Anche perché dopo che ho assaggiato il vero cibo italiano in una mia visita al Salone del Libro di Torino soffro ogni qualvolta qualcuno mi propone pasta e polpette al sugo, americanata doc. Durante il pasto vengo messa al corrente delle ultime novitá. 

«Ti ricordi il tuo amico Jared? Oltre ad essere diventato un bel ragazzo è pure un attore! Adesso lavora in una serie tv famosa, ma non mi ricordo il nome...» Se ne esce mia madre, dopo tutti i pettegolezzi sui nostri vicini.

«È Supernatural, mamma.» la aiuta Jack, il mio fratellino. 

«Hai ragione. Mi fa uno strano effetto vederlo in tv... E pensare che eravate così uniti da piccoli..!» Mia madre continua a parlare, ma non la sento più. Sto invece pensando alle serie tv e come abbia fatto uno come Jared a diventare famoso.

Ammetto di essere una fan di serie tv, ma Supernatural l'avrò visto molto poco. E con molto poco intendo qualcosa come due puntate. Viste da metá. Ho sempre preferito Doctor Who. E da qualche anno Sherlock. E poi come potrei risonoscerlo se non ci vediamo da anni?! 

Non che io ritenga di essere cambiata molto in questi sette anni di silenzio tra noi: continuo sempre a portare gli occhiali, anche se mi sono fatta alcune ciocche rosse tra i capelli - Sono in una fase molto Revenge e ho quasi fatto svenire mia madre dopo che le ho mandato una foto dei capelli tinti -, non mi sono mai fatta un tatuaggio o un piercing. L'unica cosa oltre ai capelli che ho di diverso sono i buchi e un dilatatore alle orecchie, che quando ho troncato i rapporti con Jared ancora non avevo.

Inoltre col tempo ho sviluppato solo delle passioni più o meno stravaganti, tra cui quella di giocare con i capelli degli altri - sempre con il loro permesso - e andare alle fiere del fumetto, oltre che un uso esagerato di twitter e la capacità di reggere sei puntate di fila di una serie tv. Per il resto - quindi poco - sono una normale venticinquenne che vive in Norvegia. 

Il pomeriggio io e mio fratello Jack decidiamo di uscire, per recuperare mesi di mancate chiacchierate faccia-a-faccia. E conseguenti e tipici litigi tra fratelli.

«Quindi Cyn, non hai mai visto Supernatural? Sul serio?» Anche Jack è appassionato come me di serie tv, ma lui e io abbiamo gusti diversi. Mentre lui è molto nel genere sovrannaturale io sono più per criminale e sci-fi.

«Qualche puntata...» Ammetto, osservando la sua faccia corrucciata.

«Male male. Ho deciso: in questi due giorni faremo una maratona di Supernatural. Andiamo da Simon a comprare i dvd! Così la mamma non mi può uccidere se li prendiamo insieme!» esclama contento. Adesso che ci penso potrebbe essere semplicemente un modo di Jack per ampliare la sua amata collezione di dvd.

Simon è il proprietario della fumetteria in cui andiamo da sempre. L'ho scoperta nella mia fase adolescenziale e l' "uomo fumetto" conosciuto anche come "fumettaro" - nome di battesimo Robert - é sempre stato molto simpatico con me e Jack. Lì ho anche conosciuto Simon. Lui è un ragazzo gentile un po' più grande di me, e ogni volta che lo vedo ha i capelli tinti di un colore diverso. Ha comprato il negozio qualche anno fa; prima anche lui era un cliente fisso come me e Jack e sia io che il mio fratellino siamo stati contenti di partecipare alla festa per l'inaugurazione della nuova gestione di Comixx*.

Entriamo nella fumetteria, e Jack si fionda al bancone a salutare Simon. La fumetteria è sempre la stessa. Grande abbastanza - ma un negozio che vende fumetti non è mai teoppo grosso - e alle pareti ci sono scaffali pieni di volume, mentre al centro ci sono alcune vetrine da esposizione con action figures e giochi da tavolo. Ogni volta che entro mi sento in paradiso.

«Heilà Simon, come va?» Esordisce Jack, lasciandomi a contemplare la mia amata fumetteria dopo quasi un anno e mezzo di tempo.

«Tutto bene... E chi è quella ragazza che ti sei portato dietro? Non ti sembra un po' troppo grande per te?» Chiede Simon curioso, ma con un tono abbastanza alto da essere udito anche da me. Sto per mettermi a ridere. Credo anche Jack, che dopo un po' riesce a smetterla di sogghignare e risponde a Simon. 

«Sul serio? Ti sembra una tipa con cui uscire?» Sghignazza quella piccola peste di mio fratello.

«JACK! Appena arriviamo a casa te le prendi.» Non riesco a contenermi. Caro il mio fratellino, ti sembra il caso di dire certe cose quando la persona di cui parli è abbastanza vicina da sentirti?! E soprattutto se parli con qualcuno che conosce la diretta interessata?! 

«Su Cyn, calmati. E poi lo sanno tutti che tu se ti sposerai sarà solo con Matt Smith o Benedict Cumberbatch.» Ridacchia Jack, liquidandomi con un cenno di mano.

«Ancora una parola e niente maratona stasera» lo ammonisco con un inquietante sorriso. Come se non sapesse con chi ha a che fare questo piccolo pidocchio.

Simon ha seguito tutto il discorso tra me e Jack e sembra aver tirato fuori qualcosa dalla sua testa azzurra. 

«Cyn...Cynthia...Jack, ma quella lì è tua sorella?» chiede con gli occhi spalancati dallo stupore. 

«Ciao Simon, ti ricordavo più educato...» lo saluto sorridente. Peccato solo che manchino le buone maniere, ma il nuovo colore è carino.

Mi guarda come se fossi un fantasma. Simon é tutto rosso per l'imbarazzo e non sa bene cosa dire.

«Ehi sorellona, hai fatto colpo» mi sussurra Jack, ricevendo una gomitata nelle costole in risposta. 

Poi - grazie al suo istinto di autoconservazione - decide di rivolgersi a Simon. «Hai per caso i dvd di Supernatural? Questa qui - mi indica - non l'ha mai seguito e ho intenzione di fare una maratona in questi giorni.» 

«Certo, vado a prenderli.» risponde Simon, dirigendosi velocemente nel reparto dvd, probabilmente anche per evitare di assistere ad altri possibili semi-litigi tra fratelli.

Ritorna con le braccia colme. Ce ne sono almeno una mezza dozzina e ha con sè anche quelli che mi sembrano i classici poster in omaggio.

«Ci sono anche i poster. Chi volete? Dean, Sam o Castiel?» Chiede indicandoli.

«Io Dean! Per Cyn prendi Sam, così avrà Jared in camera sua» risponde Jack, senza darmi tempo di formulare una mia risposta. 

«Okay» mormora cercando i due poster tra le miriadi di poster omaggio. «E quindi Cyn, ti piace Jared Padalecki?» chiede Simon, curioso, per intavolare un discorso che mi sembra assai imbarazzante.

Anche stavolta è Jack a rispondere prima di me - per mia grande sfortuna -. «No, preferisce il fascino british, anche se adesso se ne sta su nella fredda Norvegia. E poi deve vedere com'è diventato il suo amichetto.» 

«Cos...Sei amica di Jared Padalecki?!» chiede il blu, sconvolto dalla notizia. Ti compatisco, neanche io sapevo di avere un'amicizia famosa.

«Ero. Non ci vediamo da almeno sette anni e non so che fine abbia fatto. Anzi, l'ho scoperto poche ore fa a pranzo.» rispondo, notando sul volto di Simon un'espressione delusa. 

«Oh, peccato. Comunque visto che vive qua vicino, Jared verrà il giorno di Halloween per una sessione autografi qua in fumetteria. Ci saranno anche Jensen e Misha. Ti lascio un volantino nella busta.» Ci informa il blu dopo che ha finito di passare tutti i dvd nel lettore della cassa.

«Grazie per l'informazione.» Affermo abbastanza disinteressata. Non avrebbe senso andarci, non sono mica una fan di Supernatural!

Per ora... Sottolinea Jack-voce nella mia testa.

Pago, poi io e Jack torniamo a casa per prepararci alla maratona. Adottiamo lo starter pack di ogni bravo maratoneta di serie tv: abiti casalinghi, schifezze da mangiare, coperte, cuscini e un divano sono tutto quello che ci serve. Andiamo ad occupare il divano nel salotto e Jack inserisce il primo dvd della serie nel lettore sotto la tv.

«I primi episodi non sono poi così emozionanti, ma poi diventa una figata.» Mi avvisa, premendo il tasto "Play" sulla 01x01. Completiamo la prima stagione e continuiamo a guardare tutte le stagioni che i dvd ci offrono. Ogni tanto sonnecchio, ma Jack appena lo nota mi tira una cuscinata in faccia o va in cucina e prende una bottiglia ghiacciata che mi avvicina alla faccia. Non riusciamo nel nostro intento di super-maratona fino all'alba e crolliamo dopo tre stagioni addomentandoci spossati.  Ci risvegliamo e ci riempiamo qualsiasi cosa passi sottomano per la nostra "colazione" - che non puoi fare all'una di pomeriggio, almsno non nel senso reale del termie-, per andare a vedere le ultime due stagioni mancanti.

La notte tra il trenta e il trentuno riesco finalmente a dormire in pace nel mio vecchio letto, nella mia vecchia stanza rosa coperta di poster, tra le coperte di Winnie the Pooh.

 


 

Heilà alcuni di voi potrebbero aver già letto la storia, in quanto questa è una seconda pubblicazione - molto più bella(?) - della storia con lo stesso titolo :)
Scusate per i riferimenti a serie tv/band musicali che probabilmente non conoscete, ma Internet è un luogo magico e li troverete in giro di sicuro

Kisses
- Chintuia

P.S. Non abbiate paura a recensire, non mordo mica! :P

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Capitolo 2
*** Meet & Greet ***


Falling in love with you

2. Meet & Greet

Il trentuno mattina vengo svegliata dalla luce che filtra dalle finestre. Controllo l'ora sul piccolo orologio digitale posato sul comodino e scopro che sono ormai le undici. Sollevo lo sguardo e lo rivolgo verso la mia scrivania. Niente di strano. Alzo lo sguardo e fisso il soffitto, mezza addormentata. 

La cosa che mi sveglia pienamente è il poster di Jared/Sam. Jack lo ha appeso sul soffitto, sopra il mio letto e ora Sammy mi sta osservando. Complimenti, lo ammetto. Io non ce l'avrei mai fatta. 

Dopo aver fatto una doccia rapida scendo per pranzo, dove a tavola mi ritrovo un Jack ghignante. 

«Devo farti i miei complimenti Jack, per aver appeso quel poster al soffitto.» Mi complimento con un mezzo inchino, togliendomi un cappello immaginario.

«Grazie sorellina. Per fortuna hai un sonno pesante come al solito. Comunque Simon ha detto di andare in fumetteria per le due, quindi muoviti.» Mi risponde con la bocca piena di polpettone.

«Come mai?» Chiedo confusa. Ore di serie tv mi scombussolano il cervello. Non credo neanche di saper bene che giorno è, se per questo.

«Te lo sei giá dimenticata? Ci saranno gli attori di Supernatural!» Mi ricorda, roteando gli occhi. Lo fisso confusa.

«Così rivedrai Jared!» esclama felice mia madre, che si è inserita nella nostra conversazione.

Alzo gli occhi al cielo e continuo a mangiare. Non ci tengo a vedere Jared in carne e ossa dopo averlo visto per due giorni in tv e commentato sia lui che Dean insieme a Jack.

*** 

Sono le due e io e Jack, puntuali come un orologio svizzero, siamo davanti alla fumetteria. Alla fine abbiamo deciso di farci firmare i dvd, oltre ad una dedica su carta. 

Dobbiamo entrare e prendere il numerino, in modo da procedere in ordine. Davanti a noi c'è una folla di persone enorme. Riconosco i capelli azzurri di Simon e trascino Jack con me. 

«Simon!» grido, per attirare la sua attenzione. 

«Cynthia, Jack! Ciao! Ecco i vostri numeri» ci saluta, per poi porgerci due fogliettini di carta con su scritto "45" e "46". «Mi hanno appena riferito che se volete sarà anche possibile scattare una foto con loro. Anche se ciò farà sicuramente dilatare i tempi di attesa.» continua, prima di lasciarci, per dare inizio all'evento. 

Io e Jack cerchiamo un angolo in cui sederci. Riusciamo a trovarlo a fatica, e dopo esserci seduti guardiamo la folla di gente, divertendoci a commentare tutti i tipi di persone presenti. In particolare le folle di ragazzine presenti per vedere "quello alto e carino", "quello con gli occhi verdi" e "l'angelo dagli occhi blu". Presa da un attacco di fame, apro la borsa e ne tiro fuori un pacchetto di orsetti gommosi presi da casa per casi come questo. Ne prendo una manciata e la ficco in bocca, senza badare alle buone maniere e uccidendo una mezza dozzina di orsetti gommosi.

«Ne vuoi una?» chiedo a Jack, porgendogli il pacchetto, mentre pesco un'altra delle mie zuccherose vittime. Annuisce e infila la mano nel pacchetto, prendendone una manciata. 

Quando sentiamo chiamare i nostri numeri ci alziamo e ci dirigiamo verso l'entrata, continuando a mangiare caramelle. Ne offro una persino a Simon, che accetta volentieri con un sorriso mentre ci apre la porta della saletta. Senza rendermene conto vengo spinta all'interno mentre tengo ancora il pacchetto di orsetti in mano. 

Siamo in una saletta della fumetteria, che di solito usano per i tornei di carte o di giochi di ruolo. Al tavolo sono seduti tre uomini sorridenti, che scherzano tra di loro mentre aspettano i fan. Io e Jack ci avviciniamo al tavolo con un misto tra eccitazione e imbarazzo. Lo ammetto, sono in preda all'ansia. E di sicuro Jared non si ricorderà di me. Quindi sotto questo punto di vista posso farmi qualsiasi figuraccia. Su Cyn, fatti coraggio e saluta! Sei una tra centinaia, mica ti ricorderanno, no?!

«Su Cyn, muoviti» mi intima Jack, avvicinandosi al tavolo. Lo seguo e ci ritroviamo faccia a faccia con i tre. 

Ci squadrano dalla testa ai piedi sorridendo. Misha alza il braccio e muove la mano in segno di saluto. Jared mi osserva inclinando la testa e Jensen ci rivolge un sorriso a trentadue denti.

«Piacere io sono Misha Collins, loro due sono Jensen Ackles e Jared Padalecki.» Misha introduce il gruppo. Non so perché si stiano presentando, ma forse è per rompere l'imbarazzo. 

«Io sono Jack.» Se ne esce mio fratello, agitando la mano.

«Io sono Cynthia» presa dal panico inizio a parlare in norvegese. Bene Cyn, figuraccia fatta! «Scusate. Io sono Cynthia» ripeto, stavolta in inglese. 

Tutti mi guardano con aria confusa. Quello che vorrei adesso è scomparire sotto terra, come uno struzzo, ma l'unica cosa che riesco a fare e prendere un altro orsetto gommoso e mangiarlo per tenere la bocca impegnata e evitare altre figure di merda. «Ne volete uno?» chiedo ai tre uomini di fronte a me con non poco imbarazzo, per non essere scortese. Jared annuisce felice e io gli porgo il pacchetto. "Non cambia mai..." penso tra me e me. 

Jack intanto ha aperto la mia borsa e tirato fuori i dvd, per porgerli ai tre. Misha, Jensen e Jared li autografano sorridenti. 

«Volete anche una foto?» chiede Jensen, con un sorriso stampato in volto. Poverino, secondo me stasera gli farà male la faccia a forza di sorridere a tutti.

«Certo!» rispondiamo io e Jack all'unisono. Tiro fuori la macchina foto dalla borsa e nel farlo poso gli orsetti e il mio smartphone sul tavolo, dopodiché mi preparo a scattare le foto per Jack. Poi lascio che lui scatti le mie. Dopo una serie di foto con facce buffe e una normale dove ci siamo tutti e cinque salutiamo i ragazzi, lasciando loro il pacchetto di orsetti mezzo vuoto. 

*** 

Metto una mano in tasca e cerco il telefono. Non lo trovo! Dove cazzo l'ho messo? Mi ricordo di un flash di averlo posato per fare le foto e di averlo lasciato sul tavolo insieme alle caramelle. 

Torno indietro per recuperarlo e finisco contro una persona. La sensazione è familiare. Alzo la testa e incontro gli occhi di Jared Padalecki. 

«Scusa...» Dico, allontanandomi dal suo petto.

«Di niente, ti stavo riportando questo.» Mi risponde, con un tono che sembra imbarazzato ma al tempo stesso familiare. Certo Cyn, hai sentito la sua voce per i due giorni interi in cui hai visto Supernatural!

«Grazie mille e scusami ancora.» Gli sorrido, prima di raggiungere Jack e tornare a casa. 

Arrivata, vado a dare una mano a mia madre per preparare i dolcetti da dare ai bambini stasera. 

*** 

Decido di rintanarmi in camera mia per la serata, intenzionata a passarla davanti al pc. Ma ovviamente deve esserci mia madre a sconvolge i piani. 

«Sai tesoro, siamo stati invitati ad una festa stasera. Il tuo vestito è nell'armadio.» dice prima di chiudere la porta della mia camera e avvisandomi di fare in fretta, lasciandomi in un misto di rabbia e curiosità. 

Apro l'armadio e trovo un abito che non ho mai visto prima: è nero, mezza gamba, con una leggera scollatura e senza maniche. Lo provo e devo ammettere che mi sta piuttosto bene. Mamma ha ancora un buon occhio per i vestiti e per individuare la mia taglia. Dopo aver raccolto i capelli metto un velo di trucco e dei tacchi neri, pronta per la festa. 

Scendo le scale e trovo ad attendermi la mia famiglia, tutti eleganti come me. 

«Era ora!» esclama Jack vedendomi scendere. Appena lo raggiungo alzo gli occhi al cielo e gli rifilo un gentile pugno in testa. 

Afferro il cappotto dall'appendiabiti e seguo i miei fuori casa, per salire in macchina. Giungiamo di fronte a una villa elegante e parcheggiamo lì vicino, dove noto esserci un pienone di macchine.

La mamma attraversa il vialetto con familiarità, quasi venisse tutti i giorni, e suona il campanello - devo ammettere che la casa mia sembra di averla già vista, ma non collego i proprietari -. Viene ad aprirci una signora di mezza età, abbigliata di tutto punto. Appena nota mia madre sul suo volto si apre un sorriso. «Caroline!» 

«Sherri! Quanto tempo..!» Esclama mia madre abbracciandola.

Appena Sherri finisce di salutare mia madre si sposta dall'entrata per farci accomodare. Siamo a una festicciola tranquilla, con poche ma eleganti persone che conversano e ridacchiano sottovoce. Io e Jack ci guardiamo confusi. Poi lui con un'alzata di spalle si dirige verso un buffet e inizia a servirsi. 

Mi guardo intorno, confusa. Mi sento fuori posto. Decido di seguire l'esempio di  Jack e mi dirigo verso il buffet. Almeno se ho la bocca piena non sono obbligata a parlare con nessuno.

Sto per servirmi quando una voce richiama la mia attenzione.

«Ehi cosa ci fai tu qui?»


 

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Capitolo 3
*** Halloween Party ***


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3. Halloween Party

 

«Hei! Come mai anche tu qui?» Una voce maschile mi chiede, dietro le mie spalle.

Mi volto per trovarmi faccia a faccia con nientemeno che Jensen Ackles. Cyn ringrazia il cielo che hai ancora la bocca vuota. Mi ricorda la coscienza, mentre scruto l'uomo di fronte a me.

Lo fisso per qualche secondo chiedendomi come fa a ricordarsi di me e poi gli rispondo. «La mia famiglia è stata invitata.» Che fantasia eh, adesso mi prenderà per una stalker.

«Oh, anche io. Jar ha invitato me e Misha. Visto che sei qui seguimi, andiamo a cercarli.» mi prende per mano e mi trascina per la sala, senza attendere una mia risposta. Tutta questa confidenza mi stupisce, ma almeno si fida di me. E poi deve avermi preso in ostaggio vista l'età media degli invitati, dalla cinquantina in su. Riusciamo a trovare Misha quasi subito, il quale si mostra piacevolmente stupito della mia presenza.

Una lampadina si accende nella mia testa. Finalmente! Se ne esce la mia testa.

Sherri è il nome della mamma di Jared. É ovvio che siamo a casa Padalecki, e questo spiega la presenza di loro due. Ma non la mia. Come mai Sherri ha invitato anche noi?

I miei pensieri vengono interrotti da una domanda di Jensen. «Come mai parli il norvegese?» Mi chiede curioso.

«Sono diversi anni che vivo a Oslo» rispondo semplicemente, anche se devo ammettere di sentirmi in soggezione di fronte a due attori così famosi.

Sto per continuare quando vedo Sherri venirci incontro.

«Jensen, Misha, tutto bene? Chi è questa bella rag-... che mi prenda un colpo! Cynthia! Quanto sei cresciuta!» Esordisce la signora Padalecki, tutta contenta della nostra presenza. Mi è sempre stata simpatica e la considero quasi come una seconda madre.

«Ciao Sherri» saluto imbarazzata.

«Già visto Jared?» mi chiede sorridente. Neanche lei sembra essere cambiata molto dall'ultima volta che l'ho incontrata.

«Beh, qua in giro no e tu sai bene che non ci parliamo da quasi sette anni... Ma l'ho visto oggi pomeriggio. Sono andata alla sessione autografi.» spiego con non poco imbarazzo. 

«Oh, capisco. Beh, di sicuro lo troverai in giro..!» Mi sorride affettuosa, prima di lasciarmi in balia dei due attori pieni di domande per me, visto lo sguardo curioso che mi rivolgono.

«E così...conosci Jared» inizia Misha, tentando di suonare indifferente.

«Già.» Rispondo, scrollando le spalle.

«Solo "già"?! Mi deludi orsetto norvegese.» mi apostrofa Jensen, con un finto tono disgustato. 

«Eccolo qui, il fantomatico Dean-so-tutto-io-Winchester» gli rispondo con una linguaccia, facendo ridere Misha. E poi da dove ha tirato fuori questa storia dell'orsetto norvegese?

«JARED!» grida Jensen. La gente intorno a noi ci rivolge uno sguardo a metà tra lo stupito e il divertito, mentre quest'ultimo ci raggiunge dopo poco tempo. 

«Che c'é Jen?» chiede, non notando la mia presenza dietro Misha. Misha è un ottimo nascondiglio.

«Io, te, Misha e l'orsetto norvegese dobbiamo parlare.» Esordisce Jensen, con tono convinto.

«Quale orsetto?» chiede Jared confuso. Poverino, non ti biasimo. Chi vorrebbe parlare con un orso?

«Lei» risponde Jensen, prendendomi per il polso e facendomi uscire da dietro la schiena di Misha, in modo da mettermi nel campo visivo di Jared. Lo saluto con una mano e il volto rosso fuoco. 

«Ciao Jared. Ne è passato di tempo.» Gli sorrido. Mi guarda confuso. 

«Sei una fan di smattina, vero? Quella degli orsetti.» Chiede tutto convinto.

Come posso dargli torto? Non mi stupisce, sono passati anni ormai. «Sono Cynthia. Cynthia Monteks.» Affermo con un sospiro, tenendo gli occhi bassi. Come se avessi voglia di farmi vedere e spaccarmi il collo per osservare i suoi occhi. Una volta era più semplice fissarlo, ma ora è diventato una pertica!

Sul volto di Jared passano diverse emozioni: concentrazione, sbalirdimento, stupore... «Cynthia? Quella Cynthia?» Riesce a chiedere con gli occhi spalancati dallo stupore.

«Già.» Affermo con una scrollata di spalle.

«Eccola lì, l'orsetto norvegese che sa solo dire "già"» borbotta Jensen, dietro di me.

«Non è norvegese. Ed è una mia amica d'infanzia.» lo corregge Jared che finalmente si è ricordato. 

«Questo spiega tutto!» esclama Misha sorridendo in modo quasi malvagio. Lo vedo avvicinarsi a Jensen e bisbigliargli qualcosa nell'orecchio, poi li vedo voltarsi verso di me con aria complice. Tramano qualcosa e sicuramente non finirà bene. Almeno per me.

«Abbraccio!» grida Misha e mi ritrovo sepolta tra le braccia muscolose dei due attori che mi sono appena saltati addosso. Non pensare male testolina, mi abbracciano solo! Jared resta a fissare la scena imbambolato. 

«Ora ti prendiamo in ostaggio e ci racconterai tutto del piccolo Jar» afferma Jensen scogliendo l'abbraccio, ma intrappolandomi un polso in una delle sue mani. 

Tutti quelli accanto a noi guardano la scena divertiti. Vedo Jack poco distante, che se la ride. Poi si avvicina a noi tenendo sempre il suo telefono in mano. 

«Sorellona!» esclama mentre ci fa una foto col suo smartphone. «Pensavo preferissi Sammy, non Dean o Castiel.» Sghignazza premendo ripetutamente lo schermo touch del suo telefono. Io nel frattempo sento il volto in fiamme. Il mio cervello lavora per trovare più metodi possibili per fargliela pagare, ma mentre sto per aprir bocca vengo sollevata di peso. 

Sto per prendere a calci chi mi ha presa in braccio quando sento una voce vicino al mio orecchio. «Dean! Castiel! Non si rubano le fan!» Dice Jared, prima di portarmi via dalla festa.

*** 

Jared si ferma fuori, sotto un gazebo e mi mette a terra con delicatezza. Cazzo che freddo che fa! Mi sfrego le braccia per il freddo. Lui lo nota e mi poggia la sua giacca sulle spalle. Che galantuomo, almeno le sue maniere ci sono ancora. Lo ringrazio con un sorriso e vado a sedermi su una panca di legno poco distante. 

Il cortile di casa Padalecki è come mi ricordo: il gazebo bianco con alcune panche sotto, circondato da fiori violetti. Poco distante c'è un grande albero di mele, dove c'è ancora la casetta su cui io e Jared giocavamo da bambini. Sulla recinzione ci sono diversi fiori, tra cui delle bellissime orchidee e il resto è coperto da uno strato d'erba ben tenuto.

Il silenzio che c'è tra noi due è imbarazzante, per cui decido di intavolare una conversazione. 

«Allora Jared, come va?» chiedo con finta disinvoltura all'uomo seduto di fianco a me. 

«Hm?...Oh, sto bene grazie. E tu? A quanto ho capito vivi in Norvegia...» risponde, riscuotendosi dai suoi pensieri. 

«Sì, amo i posti freddi. E poi Oslo è bellissima.» Sorrido annuendo, contenta almeno un po' di aver di fronte il Jared a cui volevo bene anni fa.

«Sai, noi giriamo Supernatural a Vancouver...Potrebbe piacerti come posto...» butta lì come se niente fosse, ma mi sembra quasi.... speranzoso

«Non sono mai stata a Vancouver, ma mi piacerebbe vederla» rispondo sinceramente, senza capire le sue intenzioni. 

«Beh, potresti venire sul set... Sai, in onore della nostra vecchia amicizia...» propone titubante, tanto che mi sembra arrossire, ma non posso esserne certa visto la luce fioca che proviene dalle lampade sul muro della casa. 

Sento una vocina molto simile a quella di Jack che parla nella mia testa dicendomi "Accetta Cyn! Subito!

«Hm, va bene. Però ho bisogno del tuo numero per contattarti...» Ommioddio, sto flirtando con un mio amico d'infanzia nonchè attore di una famosa serie tv?! , mi risponde Jack-voce.

Mi sorride e mi porge il suo telefono. «Segna pure il tuo.» 

Afferro il telefono, sfiorando le sue mani. Sono calde, anche se siamo alla fine di ottobre e fa abbastanza freddo. 

Sblocco il telefono e digito il mio numero, salvandoglielo in rubrica. Poi mi faccio uno squillo, in modo da potermi salvare il suo. 

«Fatto» dico porgendogli il telefono che riprende sorridendo. 

«Allora, Cynthia» inizia. «Come va? Tutto bene? Sono anni che non ci vediamo» 

«Tutto bene, dai. Sai già che adesso vivo in Norvegia e a parte quello non mi sembra essere successo niente degno di nota...» Stiamo recuperando quasi un decennio in una sola serata, e mi sembra sul serio di fare un tuffo nel passato nell'Halloween in cui ci siamo conosciuti...

«Oh, come tu ben sai ora sono un attore e a parte questo, niente.» Afferma con un mezzo sorriso.

«Il fatto che tu sia diventato un gigante non è importante?» chiedo, lievemente offesa. Quando era piccolo ero sempre io la più alta, adesso gli arriverò alle spalle..! 

«Ma no, è normale per gli uomini essere alti...» 

«Certo, ma non così alti..!» 

Continuiamo a chiacchierare del più e del meno per un sacco di tempo, finchè qualcosa, o meglio qualcuno, mi spalma sulla faccia una sostanza cremosa, che riconosco come la buonissima torta crema e cioccolato di Sherri.

«Benvenuta nel nostro gruppo, Cynthia orsetto norvegese Monteks!» Grida la voce di Misha alle mie spalle.

«Che cazz..?» Ho la faccia contorta a causa dell'orribile sensazione che mi procura la crema sul volto. E poi questa torta è pure deliziosa, che spreco!

«Ora fai parte del nostro gruppo! E non è solo perché vogliamo sapere del piccolo Jar, nooo...» la voce di Jensen mi risponde tra le risa.

Fossi stata di nuovo al Meet&Greet di stamattina non mi sarei osata, ma qua ci siamo solo noi quattro, quindi posso benissimo passarmi una mano sulle guance e spalmare la crema raccolta sul volto di Jared, tra le risate. Ora ho iniziato una guerra di torte in faccia.

E spero anche una nuova amicizia lunga e duratura con questi tre pazzi.

 



Eccomi qui con un nuovo e freschissimo aggiornamento!
Ringrazio Hunter Winchester 33 per aver aggiunto la storia a seguite e ricordate ((e ovviamente per aver recensito ;)  )) Tanto amore per te!
*lancia abbracci e biscotti*
Comunque spero vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo aggiornamento!

Kisses
Chintuia

P.s. Recensite pure, non mordo mica! (anzi sono molto più felice :3 )

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Capitolo 4
*** Partenza! ***


Falling in love with you

4. Partenza

Questo capitolo è per Chiara e Chiara "l'altra" che hanno scoperto - chissà come - che sono io la scrittrice di questa fanfic è mi hanno chiesto di continuarla, quindi ecco a voi un capitolo nuovo dopo mesi di non aggiornamento!



«Allora Cyn, hai fatto colpo..!» esclama Jack, appena entriamo in casa.

La festa a casa Padalecki è stata divertente: io e Jared abbiamo smesso di discutere solo quando Jensen e Misha sono arrivati per tirarmi una torta in faccia. Mi hanno spiegato che è una specie di "rito di iniziazione".

«Aha Jack. E potrei sapere su chi?» chiedo, intuendo la risposta.

«Ma è ovvio, su Jared!» risponde roteando gli occhi.

«Ceeeerto...»

«Guarda che io ho ragione, Cyn.» Continua ad insistere Jack.

«Mh, se lo dici tu. Tra l'altro tra qualche giorno torno ad Oslo, lo sai?» cerco di cambiare argomento, ma dubito di riuscirci.

«Allora devi sentire Jared! Adesso chiedo a mamma di recuperarti il suo numero.» Infatti, Jack insiste sul sentire Jared.

«Ehm, no. A dire il vero ho il suo numero...» rispondo titubante, preparandomi alla reazione di Jack.

«Cos...TU HAI IL NUMERO DI JARED PADALECKI?!» Chiede con uno sguardo tra la gioia e la sorpresa dell'informazione.

«Sì...?» Okay, mi sto pentendo molto per avergli dato questa informazione.

«Dammi. Il. Telefono.» Scandisce Jack, tendendo la mano e aspettando l'oggetto.

«No.»

«Dammelo!»

Jack, dopo diversi tentativi, riesce a prendermi il telefono dalle mani, sbloccarlo e iniziare a scorrere la rubrica.

«Jack, cosa stai facendo?» chiedo, vedendolo premere lo schermo.

Lo vedo portarsi il telefono all'orecchio e non ho nessun dubbio riguardo la persona che sta chiamando.

«Pronto?» Chiede, come se non sapesse chi parla.

«Pronto? Sono Jared. Ma tu non sei Cynthia, vero?» sento la voce di Jared rispondere a Jack.

«No, sono suo fratello Jack, non so se ti ricordi.» Continua Jack, mentre io sto decidendo se praticare harakiri o rimanere in Norvegia per sempre.

«Ah, Jack! Come stai? Spero bene...»

«Certo, grazie. Volevo solo dirti che Cynthia tra un po' di giorni torna in Norvegia e pensavo di organizzare qualcosa.»

«Oh, davvero? Non lo sapevo... E sai per caso quando ha intenzione di tornare? Volevo invitarla sul set...»

«Oh, ma davvero?» vedo Jack ammiccarmi. «Posso poi venire anch'io?»

«Certo... Dimmi poi quando ci siete tutti e due...»

«Sarà fatto. Ora ti saluto. Ciao ciao.» Conclude mio fratello.

«Ciao ciao.» Lo saluta Jared.

Vedo Jack riattaccare e fissarmi. «Potevi dirmelo prima, eh.»

«Potevo anche non dirtelo, adesso che ci penso.» Già, sarebbe stato meglio.

Jack alza un sopracciglio «Certo, certo... Intanto abbiamo guadagnato un entrata al set di Supernatural!» esclama felice.

Mi si accende una lampadina in testa. «Jack, le foto di ieri... Me le fai vedere?»

«Certo» risponde, porgendomi il telefono.

Le foto sono carine e divertenti. Una delle migliori è anche una delle più imbarazzanti: ci sono io, tutta rossa in volto, in braccio a Jared. Le seleziono tutte e me le invio sul telefono.

«Grazie Jack» lo ringrazio mentre gli porgo il telefono.

«Alloooora... Quando andiamo sul set di Supernatural?» chiede Jack con un sorrisone in volto.

«Non lo so... Sai bene che tra qualche giorno riparto. E non so quando sarò di nuovo qui...» comincio a pensare ad una possibile data, forse nelle vacanze di Natale, o forse quelle di Pasqua visto che sarà difficile venire a dicembre visto che i prezzi sono esorbitanti.

«Ma certo che lo sai! Non avrai mica intenzione di passare il Natale sola soletta in Norvegia?»

«Uhm, hai ragione. Ma credo che in quel periodo non registrino, sai è vacanza anche per loro. E poi comunque ho amici anche là, come Fatie e Bjarte.» Gli ricordo con tono stizzito. Stranamente sono riuscita a conoscere qualcuno anche senza cambiare la mia indole timida.

«Oh, hai ragione. Allora puoi organizzare qualcosa con Jared..!» Jack mi sembra molto su di giri, credo si stia divertendo fin troppo con questa situazione.

***

Oggi torno a Oslo. Lo ammetto, un po' mi spiace andarmene, ma il lavoro chiama e si sa che non si può mettere da parte, visto che ci vivo di quello.

I miei sono a lavoro e ci sarà solo Jack ad accompagnarmi in aeroporto, ma la cosa non mi disturba così tanto. Le prime volte ero più triste ma ci ho quasi fatto l'abitudine a non vederli.

Saliamo sul pullman e io, insieme alle mia valigia, con Jack riesco a trovare un posto a sedere.

Quando arriviamo all'aeroporto vedo Jack guardarsi intorno, come se cercasse qualcuno. «Chi stai cercando Jack?» chiedo con tono interrogativo, visto che a quanto ne so non dobbiamo aspettare nessuno.

«Hm..? Oh, nessuno, non preoccuparti» mi risponde distratto, mentre invia un messaggio.

Siamo seduti attendendo che chiamino il mio volo quando vengo distratta da una folla di persone. Sembra che abbiano visto qualcuno di famoso, ma questo aeroporto non è quello frequentato dalle star, è piccolino rispetto agli altri.

«Ehi Jack secondo te cosa sta succedendo?» gli chiedo, distogliendolo dal suo giochino.

«Gli avevo detto di non farsi notare...Aaaah...» borbotta a mezza voce. Si alza e si dirige verso la folla. Con un po' di fatica riesce a passare e lo perdo di vista.

Ad un certo punto noto la folla aprirsi e vedo Jack in compagnia di Jared, Jensen e Misha.

«Ehi orsetto norvegese, perché non ci hai detto che partivi oggi?» mi chiede Jensen, con aria offesa.

Balbetto qualcosa senza senso, ma Misha mi rassicura. Non ha senso che loro siano qui... A meno che Jack non abbia preso un certo numero e abbia organizzato tutto...

«Scherza, non preoccuparti... Abbraccio!» esclama, correndomi incontro, prima di stritolarmi in un abbraccio da orso.

Vedo Jared raggiungerci sorridenti, mentre la folla di fan ci guarda a bocca aperta. Alcuni scattano anche foto, facendomi sprofondare nell'imbarazzo più totale.

«É stato Jack a dircelo, penso volesse farti una sorpresa.» Mi dice con tono di scuse quella pertica del mio amico Jared.

«Lo immaginavo. Si divertente un sacco in queste situazioni» gli rispondo, mentre Misha scioglie l'abbraccio.

Guardo Jared e spalanco le braccia. «Abbraccio?» chiedo facendo gli occhi da cerbiatto.

Jared sorride ancora di più e mi abbraccia.

Sento la voce di Jensen, offesa, che chiede il motivo per cui abbraccio tutti tranne lui; gli faccio una linguaccia sporgendomi dal braccio di Jared.

La voce dell'interfono chiama il mio aereo e sono costretta a sciogliere l'abbraccio.

Prima di scioglierlo completamente Jared si sporge verso di me e mi lascia un tenero bacio sulla guancia.

Mi sento le guance incredibilmente calde e un coro di "Ohhh" proveniente dalle spalle di Jared.

«Io... ecco, io dovrei andare...» dico imbarazzata a Jared, mentre recupero la mia valigia.

«Certo, capisco. Allora, alla prossima?» Risponde anche lui con un lieve rossore sulle guance.

«Alla prossima» rispondo sorridendo, prima di lasciarmi alle spalle il trio, Jack e una folla di fan che continua a fare foto come se fossi una star di Hollywood.

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