Social Casuality

di unicorni_caramellosi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beliefs & Parties ***
Capitolo 2: *** Fight ***
Capitolo 3: *** Surprise ***
Capitolo 4: *** Only.. no problem ***
Capitolo 5: *** Wrong Love ***
Capitolo 6: *** Sisters & Princess ***
Capitolo 7: *** Drunk ***
Capitolo 8: *** The Date ***
Capitolo 9: *** Alone? ***
Capitolo 10: *** 4 am. ***
Capitolo 11: *** Kiss ***
Capitolo 12: *** Confusion ***
Capitolo 13: *** Avviso! ***
Capitolo 14: *** Peace ***



Capitolo 1
*** Beliefs & Parties ***


"Beliefs & Parties"


-Non potresti semplicemente accompagnarmi?- dice la mora
Althea non è mai stata una ragazza di molte parole, le piacerebbe essere più estroversa e solare, ma non è da lei, quindi preferisce rifiutare l’invito alla festa che la sua migliore amica le sta proponendo.
Ameliè, invece, è troppo esuberante. È tutto il contrario della bionda che le sta affianco, che oltre all’aspetto fisico, ha anche un carattere diverso dal suo. Sono due opposti, ma vanno incomprensibilmente d’accordo.
-Mi avevi promesso che a questa mi ci accompagnavi- Ameliè fa la faccia da cane bastonato, a cui Althea non può resistere.
E in questo momento la ama e la odia allo stesso tempo.
-Infatti, ma ti ho già accompagnata a quella della settimana scorsa, di Michael Clifford, esattamente due settimane fa- dice Althea, fiera della sua risposta.
Ameliè ci pensa un attimo, che questa volta Althea ha davvero ragione.
-Ok..oh! Alla fine com’è finita con il biondino carino?- le chiede la mora ammiccando
Althea si ritrova a sprofondare nell’imbarazzo totale, che lei non è mai stata una che dice le cose, certo, è una che ascolta, ma parlare non è il suo forte.
E non è nemmeno brava a dire le cose come stanno, cerca sempre di fare tutto nel modo migliore, educato e gentile possibile.
Cosa che Ameliè non fa mai, giusto per precisare.
Althea è timida, forse troppo, di poche parole, un animo troppo buono e gentile e dei capelli forse troppo bianchi, per colpa di una tinta non finta bene, ma che alla fine le piacciono.
Ameliè è estroversa, sbarazzina, di parole ne ha anche troppe e i capelli li ha quasi sempre in una crocchia disordinata.
-Non è successo niente, lo sai. Ti diverte imbarazzarmi vero?- le chiede ridacchiando e nascondendosi dietro ad un manichino.
La cosa sarebbe stata anche divertente, per Althea, se solo poi non fosse inciampata.
-ATTENTA- urla qualcuno dietro di lei.
‘Troppo tardi’ pensa Althea, ormai è finita in braccio a chiunque fosse dietro di lei.
È completamente rossa e troppo imbarazzata.
-Scusa, io non..davvero, mi dispiace- dice rialzandosi
Poi si accorge di chi ha travolto, e, se possibile, arrossisce anche di più.
Il ragazzo le sorride, riconoscendola. Che ok, sono passate due settimane dalla festa di Michael, ma lui Althea non se l’è scordata.
-Di nuovo tu, ma che fantastica sorpresa- dice il ragazzo sorridendo
La “bionda” non sa che dire, cosa potrebbe dire in una situazione simile? Le scuse le ha già fatte, più o meno..
-Io..non..sai..cioè, mi dispiace- dice Althea correndo dalla parte opposta
Ameliè non ha visto nulla, per fortuna, altrimenti sarebbe ancora li a prenderla in giro.
-Che è successo? Perché sei così rossa?- le chiede confusa
-Ehm, per sbaglio sono andata addosso ad una signora..-
La mora ridacchia, perché proprio non capisce come possa essere così timida la sua migliore amica.
-Almeno le hai chiesto il numero?- ammica scherzando, Ameliè
Althea ridacchia nervosa
-No, ti sembro una ragazza che va in giro a chiedere il numero alle vecchiette?- ride
Si guardano e poi ridono fino a che non hanno più aria nei polmoni. E non gli interessa di essere in un negozio, semplicemente sono insieme e fin ché saranno insieme le cose andranno sempre bene.
Luke sente le risate delle due ragazze e sorride, perché proprio gli piace la risata a pieni polmoni di Althea.
Luke le ha seguite, per quasi tutto il tempo, come un manico, però loro non si sono accorte di lui, per fortuna. Le ha seguite e ha sorriso quando ha sentito la balla che Althea ha detto alla sua migliore amica, anche se non riesce a capire perché le abbia mentito.
Ma che ne sa lui di donne, in fondo? Che le uniche che ama davvero sono sua madre e sua nonna.
Luke non ha mai fatto l’amore, e non l’ha nemmeno mai provato. Ma vede come si sta riducendo Ashton, e lui non vuole finire così. Che di follie ne fa già abbastanza, e non vuole farne altre per colpa di una ragazza che gli manda gli ormoni in subbuglio e il cuore in tachicardia.
Vorrebbe stare lontano da Althea, ma lei lo attira come un magnete. E questo non gli è mai capitato, quindi non sa che fare e come comportarsi. Ma non ci pensa nemmeno a chiedere a qualcuno dei suoi amici un consiglio, lui non chiede consigli. Al massimo li da, e non solo quelli.
Se potesse darebbe uno dei suoi reni per i suoi amici, che lo sopportano e lo aiutano sempre a tornare a casa ubriaco marcio.
Per fortuna Althea non l’ha mai visto ubriaco e non ha mai dovuto riaccompagnarlo a casa, sarebbe come fare da baby-sitter ad un bambino di cinque anni. Che lui di anni ne ha quasi diciannove e sarebbe una cosa più che imbarazzante.

 

Alla fine Ameliè è riuscita a convincere Althea ad andare alla festa di Michael Clifford, di nuovo. E Althea si chiede come possa dare ogni settimana una festa, lei non riesce, quasi, nemmeno a trovare il tempo di respirare.
Comunque ora sono belle che pronte per andare a cinque isolati a dove abita Althea.
La mora ha addosso un paio di short in jeans a vita alta, i collant con i buchi, e una maglietta a maniche corte infilata dentro ai pantaloni. Ai piedi invece ha le vans nere. La solita crocchia disordinata le raccoglie i capelli.
Althea invece ha un paio di skinny neri strappati, una camicia a quadri blu, di suo padre, e ai piedi le Jeffrey Campbell marrone sporco con la suola alta. Ha raccolto i capelli in una lunga treccia a spina di pesce laterale.
-Ok, ora  che abbiamo constato che siamo fighissime, possiamo anche andare- sorride la mora
Althea ridacchia, anche se sa che ha ragione. Questa sera si piace, e spera di divertirsi come l’altra volta. Spera anche di rincontrare il biondino carino, e magari di scambiarci qualche parola in più e magari anche il numero, chi lo sa. Per ora è ottimista, anche se sa che la sua timidezza la bloccherà.
-Althea, mi stai ascoltando?- le chiede Amelìe
-No…- dice ridacchiando
La mora sbuffa
Si stanno avvicinando alla casa, e da almeno tre isolati distanti si sente la musica. Althea non si chiede nemmeno come farà a resistere tutta la sera la dentro, Amelìe invece spera di incontrare il moro con cui l’ultima volta aveva flirtato, anche se poi non l’ha più visto.
-Sento già che ci divertiremo- dice la mora
Althea non sa se crederci o meno, ma per il momento non vuole pensarci. Piuttosto guarda se il suo cellulare ha la batteria al cento per cento, così, in caso si annoiasse.
I genitori della bionda non sanno che è ad una festa con la sua migliore amica, sanno che è a studiare da lei, e che dormirà li. Se non avesse mentito, per la seconda volta, probabilmente non le avrebbero mai lasciato varcare la soglia di casa. Sono troppo rigidi con lei, pensano solo allo studio e al futuro, ma non capiscono che lei è un’adolescente che vuole divertirsi.
Ma questa sera non vuole pensarci, quindi si lascia scivolare i pensieri addosso.
Sono appena entrate e lei ha già perso Amelìe.
“Fantastico” pensa. Ora è sicura che il cellulare le servirà.
Sale le scale e cerca il bagno, l’idea che ha è quella di chiudersi li dentro e non uscirne più.
Apre una porta a caso e fortunatamente è la stanza che stava cercando.
Si guarda allo specchio. E decide che non può categoricamente rinchiudersi li dentro e privarsi del divertimento. Già non esce quasi mai, in più se lo fa e si chiude pure in una stanza, allora è proprio scema.
Fa un lungo sospiro e trova la voglia di uscire.
Il problema sorge quando per sbaglio pesta il piede a qualcuno.
-Cazzo, ma che avete contro le mie scarpe questa sera?-
E lei giura di aver già sentito quella voce.
Alza gli occhi azzurri e ne incontra un altro paio, che a lei sembrano indescrivibilmente blu.
-Scusa..- dice imbarazzata
Il ragazzo la guarda
-Questo è assolutamente il destino- dice divertito il biondo
-Oppure è una casualità- la bionda sorride
-Althea, mi pare, giusto?- chiede
La bionda annuisce
-Ti va se ti offro qualcosa da bere?-
Sta per dire di no, ma poi ci ripensa e quando le ricapita una situazione del genere? Quindi annuisce
-Che ci facevi in bagno, da sola?- le chiede lui
E in un secondo gli sembra un domanda intelligente, poi però ci riflette e il biondo capisce di aver detto una grande cagata.
Althea arrossisce
-Tu non ci vai mai in bagno da solo? Chessò, per fare i tuoi bisogni?-
E Luke si ritrova a ridacchiare, è così pudica che gli fa quasi pena, ma in senso buono.
-No, di solito ci sono delle ragazze con me- ghigna
Althea non risponde. Odia questo tipo di persone.
-Sai cosa vuol dire amore, Luke?- gli chiede lei improvvisamente
Il biondo non sa che rispondere, perché gli ha fatto una domanda simile?
Pensa che quella ragazza sia fottutamente strana, non l’ha sentita imprecare nemmeno quando gli stava cadendo addosso, non gli ha ancora chiesto se poteva fargli un pompino, come di solito fanno la metà delle ragazze con qui esce, e non si trovano in una stanza a pomiciare.
Quindi non risponde.
-Immaginavo- dice lei ridacchiando
Lui rimane impietrito.
-Allora, non dovevi offrirmi da bere?- dice lei
Luke annuisce e poco dopo torna da lei con un bicchiere pieno di non sa nemmeno lui cosa e con un sorriso smagliante, anche se è ancora un
po’ confuso.

 

Amelìe si trova in una stanza buia con il ragazzo dell’altra volta, alla fine l’ha ritrovato e hanno iniziato a bere insieme.
Calum sente che questa volta, con questa ragazza, non ci vuole solo avere rapporti sessuali o orali, ma vuole di più. E questa cosa lo blocca, ma lei lo attizza da morire, perché è bellissima e troppo sexy e gli piace la sua voce, quando lui le accarezza le gambe e lei ansima il suo nome. E quindi non gli importa delle sue emozioni.
Amelìe non vuole portare a letto Calum, lui le piace. Anche se ha capito che lui vuole solo la sua vagina e le sue tette. E lei non è una ragazza da una botta e via, quindi anche se è mezza ubriaca riesce a trovare un briciolo di lucidità.
-No, fermo. Potresti piacermi, Calum. Non voglio essere solo la ragazza di una notte. Quindi fermiamoci, per favore-
E il moro non sa che dire, che potrebbe mai dire, in fondo? Lui non vuole una storia come quella di Ashton e la sua ragazza, sa che non ne sarebbe mai in grado.
Così, Amelìe si rimette la maglietta e quasi piangendo esce dalla stanza.
Si chiede perché tutti i ragazzi pensino solo al sesso, come il suo ex, Josh, l’aveva abbindolata con tante moine per poi farci sesso e lasciarla, “perché non sei quello cerco”, aveva detto lui.
Non aveva le gambe facilmente aperte, e allora? Questo significava che non poteva avere un ragazzo anche lei?
-Non saresti mai stata “solo la ragazza di una notte”- si sente dire dal ragazzo che le passa affianco, sa che è Calum, ma non fa nulla per fermarlo.
Sa anche che si è appena lasciata sfuggire un’occasione, oltre che una lacrima.
 

°°°°°
ZAN ZAN ZAAAAAN
Ebbene si, sono tornata, di nuovo e.e
So che probabilmente non mi sopportate più, lol, ma che ci posso fare?
Bene, sono le undici e io domani devo andare a scuola. Quindi mi sbrigo perchè sennò non mi alzo più domani mattina haha
Allora, come va pasticcini miei? 
So che vi mancavo :)))
Uhm..come potete ben vedere, questa storia è molto diversa da "Superstar", a partire dal fatto che è scritta in terza persona e che i personaggi siano totalmente diversi dagli altri. 
Ma questa è solo un'introduzione, già dai prossimi capitoli si entrerà nella storia.
Nulla, spero vi piaccia anche questa nuova storia, nonostante sia un po' diversa dalle altre che ho scritto e.e
In ogni caso spero me lo facciate sapere con una recensione, anche piccina piccina (:
Ora scappo!
Un bacino e ci vediamo al prossimo capitolo :*

Ps: se ci sono errori mi dispiace, provvedeerò a correggere il prima possibile :))

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Capitolo 2
*** Fight ***


"Fight"

Scuola per Amelìe significa suicidio di massa, per Althea significa buoni voti, se non ottimi, per Luke andare nei bagni a fumare una sigaretta insieme ai suoi amici, per altri, invece, è un posto in cui sentirsi al sicuro o un carcere.
In tutti questi casi, nessuno ha comunque voglia di andarci, tranne qualche ragazza Cheerleader per far vedere al mondo la sua nuova ceretta inguinale.
-Ci dobbiamo proprio entrare?- chiede Amelìe ad Althea, osservando il cortile gremito di gente.
-Purtroppo-
-Che ne dici di andarcene?-
-Vorrei davvero, Am, ma lo sai che i miei verrebbero a scoprirlo. E non posso proprio- dice dispiaciuta la bionda
La mora sbuffa, però poi con passo pesante si incammina all’interno.
Entrano nell’edificio, che è già pieno di studenti, troppi studenti, secondo Althea.
-Ma guarda chi si rivede- una voce sbuca alle spalle di Amelìe e Althea
-Buon giorno, Kevin. Come va la vita? Hai tappato qualche buco questo fine settimana?- ride la mora
Althea arrossisce, che non capisce come possa essere così sfacciata la sua migliore amica.
Kevin è l’ultimo componente del loro gruppetto, esatto, sono solo in tre. Ma a loro va bene così. Tranne, forse, ad Amelìe che vorrebbe più gente attorno a lei, la paura di rimanere da sola la divora di giorno in giorno.
Il rosso tinto è palesemente gay. Ma non vuole farlo sapere in giro, anche se si vede lontano tre chilometri.
Ma nella loro scuola la gente vede quello che vuole vedere, per questo Kevin “sta insieme” ad una cheerleader supergnocca. Ma Koraline, così si chiama la ragazza, sta simpatica sia a Althea che ad Amelìe, anche se non gli piacciono proprio le sue amiche.
-Stai zitta, cretina, vuoi che qualcuno ti senta?- la rimprovera Kevin
-Ehi, non ho specificato quale buco- ghigna
Althea ridacchia, adora vedere quei due bisticciare, sono troppo divertenti.
a subito qualcos altro cattura la sua attenzione, più che altro è qualcun altro, e questo è Luke Hemmings che ride divertito insieme ai suoi amici, è circondato dai soliti amici, e dalle solite cheerleader oche.
Althea non ha nulla contro di loro, solo contro alcune di esse. Non è possibile essere così stupide di natura, giusto? O almeno, lei non lo crede possibile. Le trova irritanti, con una voce fastidiosa, finte e odiose.
-Andiamo, Althea!- urla Amelìe correndo esattamente nel corridoio in cui si trova il gruppo che ha appena specificato di, quasi, odiare.
Solo che quella è l’unica strada, quindi non può deviare per un altro percorso.
Tremendamente imbarazzata si ritrova a percorrere il corridoio correndo, per raggiungere i  suoi amici. Quando raggiunge la mora e il rosso, i due le mettono un baraccio attorno alle spalle e ridacchiano.
-Che avete da ridere?- chiede
-Lo sai di essere più rossa del mio culo quando mi siedo per due ore sulla tavoletta del cesso?- chiede Amelìe
Althea ride imbarazzata
La finezza della sua amica la sorprende ogni giorno sempre di più.

 
-Chi guardi, amico?- gli chiede Michael, notando Luke concentrato a guardare da una parte, poi segue il suo sguardo e vede la ragazza della festa insieme ai suoi amici.
E questa volta Michael fa bene a preoccuparsi, perché Luke non ha mai avuto in testa una ragazza per più di due giorni e il fatto che si ricordi ancora di lei lo sorprende infinitamente.
-Oh..- si lascia scappare
Luke lo guarda confuso e Michael fa finta di nulla, no ha voglia di intavolare una discussione persa in partenza, perché sa che lui negherà, qualsiasi cosa.
Luke ha visto Althea passargli davanti e raggiungere i suoi amici, tra cui una mora niente male e un ragazzo.
E se Althea stesse insieme a quel tizio? Pensa Luke.
Poi si auto convince che non gli interessa nulla (anche se non è vero).
-Hai visto che bomba quella con i capelli bianchi?- gli chiede Calum, sapendo che è uno stronzissimo colpo basso
-Già, perché non vai la e la sbatti al muro?- Luke finge un sorriso
E a Calum, quell’idea, non dispiace proprio per nulla. Se solo non notasse che affianco a lei c’è Amelìe, che lui non l’ha dimenticata da quella sera. Ed è successo più di una settimana fa.
-E la sua amica? Ne vogliamo parlare, ha un culo che sembra fatto da Giotto- ghigna il biondo
E Calum gli tira un pugno sul braccio
-Non pensarci nemmeno- gli dice mezzo serio
-Oh, qui qualcuno cova qualcosa- ghigna Luke
-Ma che cazzo dici?- dice Calum
-Amico, ti devi svegliare, non puoi rimanere da solo tutta la vita- dice Ashton, rivolto a Luke. Che proprio non lo capisce quando fa questi discorsi idioti.
-Ma per favore, Ashton, ti rendi conto che stai finendo succube di una ragazza che prima o poi ti mollerà?-
E Ashton rimane ferito da quelle parole, come può uno dei suoi migliori amici dirgli quelle cose?
Ok, Luke non è il giusto esempio da prendere in considerazione, ma dovrebbe come minimo supportarlo, giusto?
-Ma che ne vuoi sapere tu? L’unica cosa per cui provi amore sono il sesso e le troie, cosa ne sai di come ci si sente ad essere amati? A fare l’amore e non solo sesso- e con questo Ashton se ne va arrabbiato
Che ormai la campanella è suonata da un pezzo e tutti sono a lezione, ma che gli interessa di fare un ennesimo ritardo, quando ha appena litigato con Luke?
Si chiede come quel ragazzo non senta la voglia di sentirsi chiamare “amore”, di sentirsi coccolato e di fare l’amore, quello vero. Quello che ti fa sentire vivo e stanco nello stesso momento, quello che non vorresti mai smettere di fare, quello che vorresti fare solo con una persona per il resto della tua vita.
Ashton sarà anche innamorato, ma di certo non è cieco, e si è accorto di come il biondo fissava la bionda prima. E quello non era solo voglia di portarla a letto, era qualcos altro, vabbè non sapeva ancora cosa, però era già in più rispetto al solito.

 

-Thea, devi per caso dirci qualcosa?- le chiede Kevin, mangiando la sua insalata
-Cosa dovrei dirvi?- chiede confusa lei
-Boh, tipo perché Hemmings e i suoi amici prima ci fissavano..-
-Che ti devo dire, avremo un bel culo- risponde Amelìe ridacchiando
-Questo è certo- sorride Kevin

Ridono per un po’
-Seriamente, che avete combinato alla festa di Clifford?-
Le due si guardano colpevoli
-Lei è quasi andata a letto con Hood- e -Lei stava flirtando con Hemmings- dicono le due ragazze all’unisono indicandosi
Come due bambine
-Ehi, non ci stavo flirtando! Ci stavo solo parlando- si difende la bionda
-Certo, quindi il fatto che ti stesse spogliando con gli occhi non c’entra nulla, vero?-
Althea arrossisce
-Certo che non c’entra nulla, non ero io a spogliarmi!- ribatte la bionda
-UO UO UO, calmate gli spiriti bollenti belle principesse, io mi sono perso qualche passaggio-
-Te l’avremmo detto oggi- dice Amelìe
-O domani..- aggiunge Althea
-Beh, questo è assolutamente ovvio. Solo che..tu che flirti con qualcuno?- Kevin guarda Althea, che ovviamente è imbarazzata al massimo.
-Non ci stavo flirtando, che scatole!- Althea non dice parolacce, nemmeno quando è arrabbiata.
A me no che non si tratti di qualcosa di davvero serio.

-Althea, ti ho già detto mille volte che non sopporto questo linguaggio. Si dice: che palle!- ridacchia Amelìe
La bionda le lancia uno sguardo di fuoco e la mora si scusa alzando le mani
-E tu, come osi andare quasi a letto con Hood? Cioè, o ci vai o non ci provi nemmeno!- Kevin rimprovera Amelìe
Ridacchiano tutti e tre
-E’ che lui potrebbe piacermi davvero, non volevo fosse una cosa da una notte sola..- e mentre lo dice le rivengono in mente le ultime parole che Calum le aveva rivolto prima di sorpassarla e andarsene, “non saresti stata la ragazza di una notte”. Ma come poteva credergli davvero?
-Am, perché non me l’hai detto? Gli avrei fatto non so cosa a quello - dice Althea
Anche se tutte e due sanno che lo dice solo per farla ridere
E infatti ci riesce
-Certo, tu! Ma se solo quando dico la parola “pene” o “vergine” arrossisci!- la riprende Kevin
-Ehi, lo sai che sono una brava ragazza!- ride divertita Althea
-Quando ti deciderai a tingerti i capelli di viola o azzurro?-  le chiede Kevin
-Mh..probabilmente mai, visto che ne il viola ne l’azzurro rientrano nei colori che i miei genitori mi permettono- Althea sorride al suo amico
Un sorriso genuino, a trentadue denti, tenendo un po’ gli occhi chiusi.
E proprio in quel momento passano Luke Hemmings e Calum Hood, che osservano le due ragazze ridere insieme al ragazzo dai capelli rossi.
Luke si chiede chi diavolo sia quel maledetto ragazzo che fa sorridere così Althea, e Calum si chiede perché mai ha lasciato uscire da quella stanza quella ragazza.
Pensa anche, che forse è arrivato il momento di provare ad avere una relazione seria, ormai ha quasi diciannove anni e non ha ancora provato a “fare l’amore”, come dice Ashton.
Prende un po’ di coraggio, e mentre Luke va avanti senza smettere di fissare Althea, che non sembra accorgersi della sua presenza, Calum si avvicina alla mora che sta parlando con i suoi amici.
-Ehi..- dice lui
La mora si gira sorridendo, ma il sorriso svanisce appena incontra gli occhi marroni di Calum
Arrossisce, e Althea lo vede. E pensa che se Amelìe è arrossita, allora deve essere qualcosa di preoccupante.
Li guarda scambiarsi sguardi languidi. E la bionda arrossisce per tutti e due, che non si fanno problemi di quel tipo.
Metà squadra di cheerleader sta fissando il loro tavolo, e questo innervosisce molto Althea.
Poco dopo una ragazza mora le si avvicina minacciosa e la guarda con uno sguardo da serial killer.
-Puoi smetterla di provarci con il mio ragazzo?- le chiede
Althea è un po’ troppo confusa e non sa che dire.
-Come scusa? Non so di che parli- dice sinceramente la bionda
-Certo, l’hanno visto tutti che sbavi dietro al mio Luke-
Ad Althea viene quasi un colpo a sentire quel nome, lei non ci stava provando con lui.
Luke, invece, rimane sorpreso, nemmeno lui sapeva di essere fidanzato. Ma sta in silenzio a guardare la scena, quando gli ricapita di vedere due ragazze che litigano per lui? Più o meno sempre, ma questa volta è più bello.
-Puoi anche tenertelo, tranquilla, nessuno te lo ruba. E in fondo, non siamo tutte come te, non apro le gambe al primo che passa- dice sorridendo falsamente la bionda
E qui è come una pugnalata al petto per il biondo che sta sentendo tutto. Sente come una lama che gli trafigge la schiena, i polmoni e i reni, non è mai stato così e non sa che fare. Quindi rimane zitto, ancora, e ascolta le due ragazze discutere.
-Puoi ripetere, penso di non aver capito bene- dice Cheryl, Althea crede si chiami così, ma non ne è certa.
-Oltre che ad avere un cervello sottosviluppato sei anche sorda?- e quasi non ci crede di averlo detto davvero
Ma sarà per il fatto che quasi tutta la scuola la sta guardando, che quindi riesce a trovare un po’ di forza per affrontare quella gallina.
-Ma come ti permetti, stronzetta da quatto soldi-
-Non so se sia più fastidiosa la tua ricrescita o la tua voce..-
-Probabilmente la tua faccia da vedere- le risponde l’oca
-Questo vuol dire che non hai ancora visto la tua- sorride falsamente, Althea.
La cheerleader rimane a boccheggiare per un po’.
Così Althea si risiede e continua a mangiare il suo pranzo. E la cosa sarebbe andata anche bene, se solo la mora con la ricrescita lunga due centimetri non le avesse tirato i capelli.
Amelìe ha gli occhi spalancati e Calum guarda la scena ridacchiando sotto i baffi, Kevin invece sta ridendo istericamente, che non ci crede che quella è davvero la sua Althea.
Althea afferra la caviglia della mora e con uno scatto rapido l’oca si ritrova con il culo per terra.
Poco dopo la mora le tira un calcio sul polpaccio che la fa cadere, ma subito dopo, Althea, si rialza e le tira uno schiaffo in faccia.
Prima che la zuffa si faccia intensa, Kevin prende Althea per un braccio e la trascina fuori.
È ancora troppo stordito per capire dove la sta portando, non crede davvero a quello che ha appena visto.
-Althea tu sei..-
-Maleducata e cattiva, lo so Kevin, non dirmelo, forse dovrei tornare dentro e scusarmi, ma, cavolo! Sono troppo arrabbiata con quell’oca da compagnia anche solo per stare nello stesso edificio con lei-
-Volevo dire che sei il mio nuovo idolo. Sei stata fantastica, stupenda, divina, favolosa! Che dire, non ti riconoscevo neanche, ma ti ho adorata- le dice ridendo
Althea non sa che fare, lei non ha mai fatto una “rissa” in tutti i suoi anni di vita, è sempre stata brava e un’ottima studentessa, che deve fare?
-Kevin, non so che fare. Mi sta prendendo il panico..ho lasciato le pastiglie dentro. Guardami negli occhi e distraimi-
Kevin entra quasi in iperventilazione, solo una volta gli è capitato di assistere ad un attacco di panico di Althea, e gli era sembrato di morire per lei.
Così fa come gli ha detto. Le prende il viso e la guarda negli occhi
-Novantanove scimmie saltavano sul letto una cadde sotto e si ruppe il cervelletto, novantotto scimmie saltavano sul letto una cadde sotto e si ruppe il cervelletto..- continua a cantare finchè non gli pare che lei si sia calmata
-Grazie- gli sussurra abbracciandolo
-Che farei senza te e Amelìe?- gli chiede
Lui ride
Amelìe corre subito a cercare la sua migliore amica, è terrorizzata che possa stare male per quello che è successo, la conosce troppo bene e sa che si sentirà in colpa per aver detto tutte quelle brutte cose a quella stronza, che, secondo Amelìe, le meritava tutte.
Alla fine, dopo aver girato mezza scuola, trova Althea e Kevin abbracciati vicino alla zona fumo. Corre velocemente verso di loro e con il fiatone abbraccia la sua migliore amica
-Mi hai fatto prendere un colpo, Thea- le dice preoccupata
Kevin guarda Amelìe come per dirle che non sta affatto bene, e Amelìe le prende subito il viso e nota una lacrima solcare il viso pallido di Althea.
Non ce la fa proprio a vederla così, per non aver fatto nulla, tra l’altro.
Poco dopo vede Luke Hemmings andare verso la zona fumo. E subito le viene un’idea poco più che stupida.
Gli va in contro quasi correndo, come avesse dei razzi sotto ai piedi.
-Scusa!- gli urla contro
Luke si volta verso la mora e la squadra per bene
-Tu saresti?-
-Non te ne deve fregare nulla di chi sono o non sono, sappi solo che sei un fottuto pezzo di merda, perché la vedi quella ragazza che sta male per qualcosa che non ha fatto? Beh è la mia fottutissima migliore amica, e per colpa tua sta così. Perché cazzo ci hai provato con lei mentre stavi con quella cosa? Ah? Sei un figliodellammerda, non ti azzardare nemmeno ad avvicinarti a lei di nuovo o giuro che ti spezzo le ossa e le uso come stuzzicadenti, chiaro?- gli dice istericamente
Luke prova l’impulso di spingerla via e correre da Althea ad abbracciarla, ma reprime quell’impulso.
-Se ti fa stare meglio, nemmeno io sapevo di essere fidanzato- dice lui accendendosi una sigaretta
-Cosa?-
-AMELIE CHE COSA STAI FACENDO?! TORNA QUI SUBITO- le urla Althea imbarazzata
Luke guarda la bionda sorridendo dolcemente.
-No, non ci pensare nemmeno, chiaro? Che tu lo sapessi o meno di essere fidanzato avresti potuto fermare quella sottospecie di troia mal cagata, ok? E invece sei stato li a guardare. Quindi non pensarci nemmeno di avvicinarti ad Althea, tu non sei abbastanza per lei, ok? E comunque, lei non è il tuo tipo- e detto questo la mora corre dalla sua migliore amica che inizia ad imprecarle contro
Luke le trova dolcemente divertenti.
Ma non sa se prendere le parole della mora sul serio, oppure ignorarla e provarci con Althea. Non sa nemmeno lui che fare, a lui non costerebbe nulla, o quasi.

°°°°°
BUONASERA!
Bene, sono tornata! Lo so, non vedevate l'ora :)))
Niente, questo è un capitolo SBAM. Capite?! Si, vero. 
Cioè, scoppia una rissa in mensa, ho sempre sognato di scrivere una scena di rissa e ora il mio sogno si è realizzato *-* 
No, ok, scherzo, lol. 
Io tipo sto scrivendo e guardando video su youtube (di vari youtubers) che mi sono persa in questa settimana, lol. 
I'M A GINIUS BITCH.
Bene, la smetto.
Come va pasticcini miei? 
Qui tutto bene, c'è tipo un sacco di freddo e io mi sto ghiacciando pure il cervello ma ok.
Che giustamente, giovedì scorso sono andata all'EXPO con la scuola, e a parte il mal di piedi indegno, quando son totnata a casa, che erano tipo le dieci di sera o poco prima, stavo malissimo. Mi son presa le peggio cose, tipo raffreddore, mega tosse, un pochino di febbre. HO FATTO SPESA INSOMMA! E non è nemmeno iniziato l'inverno, pensate un po'. Probabilmente non sopravviverò.
Ok, basta. 
Poi la scuola mi sta ammazzando, ho già iniziato con verifiche e interrogazioni varie e.e
Oggi che sono andata, di nuovo, a Milano per un'altra fiera dimmerda (praticamente sono due giovedì di fila che io sto a Milano ma ok) e quindi sono tornata a casa e avevo un po' di tempo, per questo sto riuscendo ad aggiornare ora :3
Lo so, mi amate :))
Ho il cellulare che sta andando in culo che bello ):)
Oddio mio padre mi sta minacciando di staccarmi internet forever ma come osa lo sa che sono una persona sensibile :c
Basta! Sto tergiversando e.e
QUINDI, parliamo del capitolo: Entra anche Kevin, che comparirà anche molte altre volte nella storia.
Poi entrano in scena pure gli altri; si scopre sempre di più come sono fatte Althea e Amelìe, cioè a loro modo e.e
E poi c'è una rissa tra quella che si suppone essere la "ragazza" di Luke-in-testa-ho-la-segale-Hemmings e la nostra amata Althea.
E la biondina che sta male e Amelìe che sclera contro Luke perchè pure lei ha dei seri problemi mentali. No dai, è che cucciola lei si è preoccupata per Althea e quindi se l'è giustamente presa con il biondo, ahahah.
Poi si hanno le prime ship. Cioè non so voi ma io già sto partendo con le ship, lol.
Bene, basta, ho scritto anche troppo e.e
Spero di riuscire ad aggiornare al più presto e.e
Grazie mille a chi ha deciso di seguire questa storia, vi amo immensamente, è davvero molto importante per me! 
Fatemi sapere che ne pensate, con una recensione, se vi va <3
Un bacino :*

Ps: se ci sono errori, scusatemi e vedrò di correggerli il prima possibile :)


 

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Capitolo 3
*** Surprise ***


Attenzione: leggete lo spazio autore (anche solo verso il fondo, che è la parte che mi interessa di farvi leggere), è importante! 
Buona lettura dolcetti ^-^

 
"Surprise"

Amelìe si chiede che faranno lei, Althea e Kevin quel sabato. Di solito lei e Kevin vanno a feste, mentre Althea sta a casa.
Ma le ultime volte Althea aveva accettato di mentire ai suoi genitori per andare con lei, e sa che non lo farà un’altra volta.
Non sa che fare perché Clifford darà, ovviamente, un’altra festa questo fine settimana, ma è certa che Althea non accetterà, dopo l’avvenimento in mensa.
E Kevin sarà via con i suoi genitori.
Amelìe non è mai stata una ragazza calma e tranquilla, quindi l’idea di rimanere a casa a guardare un film non la attrae molto, preferisce uscire a divertirsi.
Ogni tanto si chiede anche lei come sia possibile che sia la migliore amica di una ragazza che è il suo opposto, ma come tutti dicono “gli opposti si attraggono” e in fondo potrebbe essere vero.
Calum Hood non sa se tirare qui sassolini a quella finestra, oppure tornare a casa e darsi dello scemo per tutto il tempo.
Rimane a chiederselo fino a quando non vede la luce della stanza, che sta osservando da almeno venti minuti, spegnersi.
Poco dopo esce qualcuno che si arrampica giù dal balcone.
Subito dopo il viso giovane e fresco di Amelìe si scontra con lui.
-Scusa!- dice lei
Poi ci pensa un attimo e si accorge di essere nel suo cortile di casa, quindi non capisce perché e con chi si sta scusando.
Che è buio e non riesce a vedere nulla.
-Amelìe- e riconosce quella voce
Che le manda il viso in fiamme e il cuore in gola.
-C-che ci fai t-tu qui?- gli chiede imbarazzata
Calum la trova tremendamente dolce, e non sa se è una buona cosa.
-E tu perché stavi scappando?- ridacchia lui
-Ti hanno mai detto che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?- dice lei, ritrovando un po’ della sua spavalderia
-Ma lo stai facendo anche tu..-
Amelìe si trova a dare ragione al moro davanti a lei, purtroppo.
-Che ci fai nel mio cortile, Hood?-
-Non sapevo fosse il tuo cortile- mente, lui
Certo, come no. Calum non sa mentire, ma almeno ci prova. E lei non lo conosce così bene da sapere che sta mentendo.
-Ok..quindi..-
-Quindi stavo cercando Chantal- mente, di nuovo.
La mora non ci crede che gli e lo sta davvero dicendo. E se potesse gli tirerebbe una sberla in faccia, ma sa che non ne ha il coraggio. Anche se con tutta la delusione che ha in corpo, potrebbe benissimo dargliene cento, di schiaffi.
Si trattiene dal piangere e urlargli contro.
-Bene, hai sbagliato casa, idiota- gli dice lei andandosene e lasciandolo li, nel cortile di casa sua.
Calum si sta mangiando le mani per aver detto una stronzata simile, che lui e Chantal non si stanno nemmeno simpatici, e non sa perché l’ha detto.
-No, aspetta!- gli urla dietro
Ma Amelìe è troppo ferita e orgogliosa per girarsi e ascoltare un’altra stronzata da lui. Quindi l’unica cosa che si degna di fare è il dito medio.
Ashton è in macchina, ha accompagnato l’amico in quella sottospecie di richiesta di appuntamento. Ha visto tutta la scena e non sa chi sia più stupido tra Calum, che ha una possibilità e la spreca, e Luke che di possibilità ne avrebbe fin troppe ma è troppo stupido e cieco per prenderne anche solo una in considerazione.
Calum rientra in macchina con l’umore a terra, sa che Ashton ha visto tutto e probabilmente tra poco inizierà a dirgli che è un cretino.
-Lo so già, grazie. Non chiedermi perché ho rovinato tutto, che più ci penso più mi vorrei prendere a pugni da solo- dice, poi si volta verso il finestrino.
 

Un rumore colpisce la finestra della camera di Althea, ma pensa che sia il vento.
Nuovamente sente questo rumore, e pensa che potrebbe non essere il vento.
Prende una felpa e la indossa, poi esce sul mega balcone che le circonda la camera.
Subito non vede nulla, il buio le impedisce di vedere chiaro e in più ha dimenticato gli occhiali in camera, sta per tornare dentro quando qualcosa richiama la sua attenzione.
Nota una macchina vicino al vialetto di casa sua, ma è certa che la macchina non sia dei suoi genitori.
Non sa se essere spaventata e chiamare la polizia,  o stare tranquilla, perché in fondo potrebbe essere stato uno dei suoi vicini a parcheggiare li.
Sbuffa, perché nell’ultimo periodo è un po’ troppo paranoica e dovrebbe calmarsi un po’.
Fa spallucce e si gira per tornare in camera, al caldo sotto le coperte. Solo che si ritrova la faccia di Luke Hemmings a due centimetri dalla sua. Quasi non urla per la paura, ma lui le tappa la bocca.
-Tranquilla, ragazzina, non ti faccio niente- ridacchia
Lei non sta ridendo per nulla, anzi, è terrorizzata. Perché lui è nel suo balcone?
Si libera della sua mano e lo guarda confusa
-Perché sei qui, Luke?-
Luke va quasi in estasi, che il suo nome pronunciato dalla biondina lo eccita da impazzire.
-Nulla, stavo passando per di qui e ho visto le luci di camera tua accese..- lascia la frase in sospeso
-Ma per vedere le luci di camera mia devi fare il giro della casa- ridacchia lei
Il biondo non sa che dire, è la seconda volta che lei lo zittisce.
-Perché sei qui?- gli richiede
-Volevo vederti- risponde sinceramente
La bionda arrossisce, non capisce perché lui sia tanto ossessionato da lei, nell’ultimo periodo. Prima non se la filava di striscio.
-Perché sei qui, Luke?- gli ri-richiede
Non ci crede che è la verità
-Te l’ho detto, volevo vederti. Mi attrai, Althea, non solo fisicamente, mi attrai anche caratterialmente, e sarò sincero: non ho mai provato nulla di simile per nessuno al mondo-
Per Luke non è un problema parlare chiaro e a carte scoperte.
Per Althea invece si, come può dirgli che non lo vuole nella sua vita? Che ha già portato un sacco di cambiamenti, rischi e danni? Come può farlo, senza essere cattiva?
Luke vede che Althea è abbastanza combattuta dal dire qualcosa.
E anche se potrebbero essere dolorose quelle parole, a lui non importa. Vuole sentirsele dire, vuole sentire il suono melodioso della sua voce.
-Io no, Luke. Non possiamo, mi dispiace. Ora, cortesemente esci dalla mia proprietà- dice cercando di essere fredda ma gentile, una combinazione più che impossibile, dato il rossore persistente sulle sue guance.
Luke ridacchia, sospettava una risposta simile. Ma tanto sa che non la lascerà in pace.
-Lo sai che la tua amica mi ha minacciato?- le chiede ridendo
Althea è tremendamente imbarazzata, sapeva che ci aveva parlato, ma non che l’avesse minacciato. Non sa che dire, dovrebbe scusarsi o no?
-Beh, si è fatto tardi. Ci vediamo domani, ragazzina- le dice scompigliandole i capelli.
Con una balzo scende giù dal balcone arrampicandosi sull’edera che spunta.
Poco dopo Althea lo vede andare via in macchina.
È ancora ferma sul balcone ed è piuttosto allibita.
Luke Hemmings si è, praticamente, intrufolato sul suo balcone e poi le ha detto chiaramente che lei gli interessa.
È confusa e stanca, quindi chiude bene la porta del balcone, non vuole ritrovarselo in camera mentre dorme, tira giù le tapparelle e poi si corica a letto, addormentandosi poco dopo.

 

°°°°
ECCOOOOOOTI, SAI TI STAVO PROPRIO ASPETTANDO. ERO QUI TI ASPETTAVO DA TANTO TEMPO, TANTO CHE STAVO PER ANDARMENEEEEEE E INVECE HO FATTO BENEEEE.
(Eccoti- Max Pezzali) Buongiorno mie bamboline, sto ascoltando proprio adesso, tra l'altro, questa canzone. lol. 
E MI SEMBRA CHE SIA PERFETTA PERCHE'
I 5SOS VERRANNO A VERONA (e a Roma) RAGA SONO TROPPO CONTENTA VOI NON POTETE CAPIRE. CIOE' IO ESCO DI CASA E IN MENO DI VENTI MINUTI SONO IN PIAZZA BRA ALL'ARENA E ODDIO PIANGO.
Domani sto a casa solo per prendere i biglietti. Mi dispiace, potrà sembrare una cosa brutta saltare scuola ma fottesega, per loro questo ed altro **
VABBE'.
Come va pasticcini? QUI VA MERAVIGLIOSAMENTE. CAPITE?
Parliamo del capitolino ino ino (è un po' corto, lo so, mi dispiace. Ma domani, se ci riesco, aggiorno di nuovo con un capitolo un po' più lungo):
Allora, Luke che sale dai balconi proprio mi mancava, ma non mi dispiace per nulla, terrò la finestra aperta più spesso (anche se ci sono -20°. Per lui questo ed altro), quindi vedrò di farglielo sapere. 
Ok, basta.
Dicevo: lui sale dal balcone di Althea come se fosse casa sua, tsk e la porella che quasi mi fa un infarto. Ma vabbè e.e
Poi, Calum, tesoro mio, che droghe assumi per essere così idiota io non lo so davvero. 
Caro Ash che l'ha pure accompagnato, la prossima volta lo mandi a calci in culo correndo.
Oddio, sto tergiversando. MA PERCHE' :c 
Volevo parlavi di una cosina riguardante questa storia. Di solito, prima di iniziare a pubblicarne una su EFP, la finisco (e poi mentre posto ricontrollo e magari alcune parti le riscrivo pure, lol). In modo da dovermi organizzare solo con gli aggiornamenti;
però questa è incompleta (cioè tipo che ho l'inizio, acuni capitoli e la fine..però mi mancano un bel po' di capitoli in mezzo e.e) e vedo che non sta avendo troppissimo successo, quindi stavo pensando o di cancellarla e postarla più avanti, oppure di metterla in sospeso e intanto postarne un'altra che ho già finito praticamente (che è molto più leggera e comica, come le faccio di solito, insomma).
Quindi non so..ora posto questo capitolo e forse anche il prossimo, poi aspetto qualche giorno e poi farò quel che sarà meglio. 
Mi dispiace davvero dirvi questo, perchè non ho mai dovuto farlo, da quando ho iniziato a postare le mie storie..però boh..non mi sento molto sicura con "Social Casuality". 
Spero possiate capirmi e al massimo aiutarmi ahahah :)
*che cazzo rido? Bah*
Ora scappo e ci vediamo al prossimo aggiornamento <3

Un bacino e grazie mille a tutte/i :*

 

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Capitolo 4
*** Only.. no problem ***


"Only.. no problem"


-Thea!- qualcuno la richiama
Si gira confusa e vede la chioma di Amelìe venirle in contro.
-Dimmi- sorride
-Quel bastardo. Come cazzo si è permesso di venire a casa mia e dirmi quelle cose?!- Amelìe non è per nulla felice
Althea sa quello che è successo alla sua migliore amica, la sera stessa che Luke era passato a farle visita.
-Io..lo so, Am, ma secondo me l’ha fatto apposta. Tu non abiti nemmeno vicino a Chantal, che senso avrebbe?-
Amelìe la guarda incantata..e pensa che la sua migliore amica sia un genio.
-Ma lo sai che hai ragione? Non ci avevo nemmeno pensato! Chantal, o come cazzo si chiama, non abita vicino a me. Quindi era impossibile che lui avesse sbagliato casa..anche perché appena sono scesa ha detto il mio nome..quindi..vuol dire che lui era li per me! E che quella era solo una prova per non so cosa!- Amelìe batte le mani felice
Althea ridacchia e trova che la sua amica sia davvero divertente quando inizia a fantasticare e si perde con la testa fra le nuvole. Ma non vuole che si faccia troppi castelli in aria, che poi magari non è nemmeno la verità e lei ci rimarrebbe ancora più male.
-Bionda, guarda chi c’è..- Amelìe ammicca alla sua destra
Althea fa giusto in tempo a voltarsi che intravede arrivare Luke, insieme ai suoi amici.
Sbuffa
-Amelìè, per favore- la rimprovera la bionda
La mora ridacchia mentre le tira un pugno amichevole sul braccio
-Andiamo in classe, principessa?- le chiede
Althea annuisce voltandosi dall’altra parte, non vuole incontrare gli occhi del biondo, nemmeno oggi.
Luke è arrabbiato, Althea lo evita da tutta la settimana, nemmeno avesse la peste, non è riuscito neanche a dirle un ciao che lei si era già volatilizzata magicamente dall’altra parte della scuola.
-Luke, amico, che hai?- gli chiede Calum
Che Luke è il suo migliore amico e capisce quando qualcosa non va, soprattutto se questo qualcosa porta il nome di Althea Shoone.
-Nulla, davvero- Luke ripensa a come lo sta evitando e tira un pugno all’armadietto
Questa risulta una cosa davvero incoerente agli occhi di Calum.
-Certo, e io sono donna. Senti, perché non provi a fermarla e a dirle che non ti interessa avere una relazione con lei, ma solo essere amici?- dice il moro
-Perché a me lei non interessa, è bella e si, ha un certo fascino che non so spiegarti, ma non mi faccio il culo per quella- Luke sbuffa
E in quel momento Althea gli passa affianco insieme a Kevin e Amelìe. E questa volta lo guarda, lo guarda..si, ma non come vorrebbe lui. È certo che ha sentito quello che ha detto a Calum e ora pensa che è davvero nella merda.
Che se prima aveva anche solo una minima possibilità o speranza di riuscire a parlarci, ora ne avrà meno di zero.
Althea prende coraggio e continua a camminare, sente lo sguardo del biondo bruciarle la schiena, ma non si volta. Si limita solo ad arrossire e Kevin le circonda le spalle con un braccio e le sorride.
-Tranquilla, prima o poi ti lascerà in pace, dolcezza. Al massimo ci penso io- le fa l’occhiolino e Althea non può fare altro che ridere.
-Ma che vuoi fare tu?! Al massimo gli rifai il guardaroba- Amelìe lo prende in giro
Althea ridacchia mentre i due continuano a punzecchiarsi.

 

-Althea, avrei un favore da chiederti- le chiede una rossa che sta nel suo corso di scienze
Althea sorride, Rose, così si chiama la rossa, le sta simpatica, quindi non ha problemi a farle favori.
-Non è che oggi potresti sostituirmi a ripetizioni? Purtroppo è sorto un impegno improvviso, so che sei molto brava a scuola..- Rose sorride gentilmente
La bionda oggi non ha nulla da fare, quindi accetta ben volentieri, in fondo potrebbe ripassare anche lei.
-Ok, grazie mille! Alle tre e mezza nella biblioteca della scuola, c’è un ragazzo di quarta..di solito ci sediamo in uno dei primi tavoli- le schiocca un bacio sulla guancia e corre via.
Althea ridacchia divertita.
-Thea! Oggi andiamo a fare shopping? Ho bisogno di un nuovo paio di jeans..- dice Amelìe raggiungendola
-Oggi non posso, ho appena accettato di fare ripetizioni ad un ragazzo di quarta..mi dispiace-
-Oh, tu e il tuo modo di fare del bene! Ci avresti rimediato delle ciambelle..-
-Ma quelle le avrò comunque- ride la bionda
Amelìe ridacchia.

 

Althea entra in biblioteca, è in ritardo di due minuti. Solitamente non fa mai ritardo, ma si era addormentata e fortunatamente sua mamma l’aveva svegliata in tempo.
Arriva con un po’ di batticuore, le guance arrossate e il respiro accelerato a causa della corsa.
Guarda il primo tavolo ma lo trova vuoto, guarda quello dopo e nemmeno in quello c’è nessuno. Poi il suo sguardo viene catturato da un ragazzo chino sui libri, le da le spalle quindi non gli vede la faccia.
Gli pare di averlo già visto in giro, ma non riesce ancora a capire chi sia. Decide che ci penserà dopo, così si affretta a raggiungere il tavolo e a sedersi davanti al ragazzo.
-Uhm..io non sono Rose, perché lei non c’è e beh..mi ha chiesto di sostituirla, ma tranquillo, non sono poi così male. Mi chiamo Althea..- ridacchia la bionda
Porge la mano al ragazzo, che a sentire quel nome scatta subito con la testa diritta. E in quel momento Althea si accorge di conoscere quel ragazzo.
-Penso che tu mi conosca già, ma per evitare fraintendimenti sono Calum Hood- sorride e le stringe la mano.
Sorride anche lei
-Allora, sono sicuro tu non sia poi così male- Calum ridacchia
Althea arrossisce e sorride
-Nessuno si è mai lamentato, cioè..nessuna delle mie sorelline. Ma penso possa bastare- Althea ridacchia
-Oh..hai delle sorelle?-
La bionda annuisce
-Due più piccole, femmine. Mi dispiace per mio padre- ridacchia
-Quanti anni hanno?- chiede Calum curioso
Althea si stupisce della curiosità del moro.
-Margot ha sette anni, Josaline ne ha cinque- sorride pensando alle sue sorelline
Sono delle piccole pesti, Margot ha i capelli castani e gli occhi verdi, ed è una forza della natura, non sta zitta nemmeno a pagarla ma in compenso è dolce come il miele.
Josaline ha i capelli biondi, ereditati dalla madre, gli occhi marroni ed è sfacciata, non ha peli sulla lingua e per avere cinque anni sa anche troppe cose.
Althea le adora e darebbe la testa per loro.
Calum non sa se chiederle di Amelìe, vorrebbe parlare con lei, ma ha paura di ricevere un ceffone in faccia, dopo l’ultima volta.
Althea lo vede combattuto..e intuisce che c’entra la sua migliore amica. Quando mai ha deciso di diventarle amica!
-Senti, solitamente non sono così sfacciata. Solo che Amelìe è la mia migliore amica e vederla stare male è l’ultima cosa che voglio. Mi ha raccontato quello che è successo quella sera e trovo che tu non potessi cercare scusa peggiore, ammesso che fosse una scusa. Comunque, non sono scema e Chantal abita dall’altra parte di dove abita Am, gli e l’ho fatto capire e non aspetta altro che tu le chieda di uscire, veramente questa volta- e Althea davvero non lo sa da dove ha preso il coraggio per riuscire a dire tutto, ad una persona che non conosce e per di più senza arrossire. Solo che poco dopo un leggero rossore le colora le guance, quindi ritira il “senza arrossire”.
Calum la guarda con gli occhi luccicanti.
-Davvero?-
Althea annuisce veemente.
Dopo cinque minuti di chiacchierata tranquilla decidono di mettersi a studiare.

 

Althea e Calum escono dalla scuola parlando fra loro.
-Calum!- qualcuno lo richiama
Calum riconosce la voce, mentre Althea deve girarsi per capire chi è.
E quando lo vede perde qualche battito e il suo respiro diventa irregolare. Ma si impone di rimanere calma, perché non può prendere un sbandata per Luke Hemmings, che a lei nemmeno piace, tra l’altro. O almeno crede..
Quando Luke vede che c’è Althea con Calum un impulso di rabbia lo pervade. Poi si tranquillizza, tanto a lui quella non interessa. Certo, come no.
Luke si avvicina a loro e guarda Althea, e non può fare a meno di chiedersi come possa essere così bella anche con i capelli raccolti, in disordine e l’aria stanca.
Crede che nemmeno lui possa essere così bello, conciato così. E lui è davvero bello in ogni caso. Ed è anche molto egocentrico..
-Vedo che non sei solo- Luke continua a fissare Althea, che ha lo sguardo fisso sulla punta delle sue converse.
-Althea ha sostituito Rose, oggi- Calum sorride felice
E Luke vuole sapere perché sta sorridendo. Che va bene, è il suo migliore amico e gli vuole bene, ma vuole anche sapere perché sta sorridendo ad Althea.
-Ok, sentite..io dovrei andare da una parte, ci vediamo Althea. A domani Luke- dice Calum dandogli da una pacca amichevole sulla spalle. Poi va via frettolosamente.
Althea alza lo sguardo e saluta Calum, poi si volta e va verso la direzione di casa sua.
E Luke la segue, perché non sa che fare.
-Aspetta! Ragazzina, aspetta!- urla Luke fermandola
Althea sbuffa, non ha voglia di parlare con lui. Vuole solo andare a casa e dormire.
-Dimmi- sarà anche scocciata dalla sua presenza, ma è una persona educata che non si arrabbia facilmente ed è solita a mantenere la pazienza e un tono gentile, addirittura con Luke.
-Sono venuto in macchina, quindi se ti va potrei accompagnarti a casa-
Althea arrossisce, non sa bene perché. Sarà forse la troppa vicinanza tra il suo corpo e quello del biondino, fatto sta che annuisce timidamente.
È stanca e casa sua dista un po’ di isolati, e di farli a piedi non ne ha molta voglia.

 

-G-grazie- sorride timidamente e scende dalla macchina del biondo.
Non sente nemmeno la risposta di Luke e si fionda direttamente dentro casa.
Sua mamma la guarda severa.
-Chi era quello?- le chiede in tono severo
-Lui è..un mio amico- mente
-Althea, lo sai che non voglio che tu esca con ragazzi durante il periodo di scuola, in tutto ciò potrebbe risentirne la tua media!-
Sbuffa, non è possibile che a diciotto anni lei abbia ancora avuto un ragazzo. Odia sua mamma quando le proibisce di avere un vita normale, da adolescente, come tutti..no?
-Perché non puoi pensare anche a me, e non solo alla mia media scolastica, per una volta?- chiede Althea quasi piangendo
Vorrebbe scappare via, lontano, non sa nemmeno lei dove.
-Perché il tuo futuro è più importante di uno stupido ragazzo!-
-Ma non è giusto!- urla correndo via
Va in camera sua e sbatte la porta, talmente forte che i vetri tremano.
Vorrebbe solo un po’ più di comprensione da parte dei suoi genitori, anche se ogni tanto esce con le sue amiche la scuola non ne ha mai risentito, e allora perché continuano a impedirle di fare tutto?
Scoppia in lacrime mentre si stende sul letto. Pensa che potrebbe scappare dalla finestra e correre da Amelìe, ma non è molto brava ad arrampicarsi, quindi non saprebbe come risalire.
Deve studiare, ancora, per la verifica di biologia di domani, l’ultima volta ha preso solo novanta, ora deve prendere cento, per non abbassare la media.
Nemmeno si accorge che una piccola mano, le si poggia sulla spalla, facendola voltare di scatto.
Margot è dietro di lei e le sorride.
Althea si asciuga velocemente le lacrime e sorride a sua sorella.
-Perché piangi?- le chiede
-Io? Oh, no, non sto piangendo. È che mi era entrato qualcosa nell’occhio e non riuscivo a toglierlo- sorride a sua sorella
-Ah, perché tu e la mamma stavate litigando?- le chiede curiosa, sedendosi in mezzo alle gambe di Althea
La bionda inizia ad accarezzarle i capelli dolcemente
-Oh, nulla. Solo dei piccoli diverbi, sai..ogni tanto capita-
-Ma capita troppo spesso tra te e la mamma e papà-
-Lo so, ma è normale- Althea ridacchia
Margot è troppo piccola per capire, e non vuole nemmeno spiegarle il perché di tutte le sfuriate che lei e i suoi genitori fanno ogni giorno.
-Ok. Ho visto il ragazzo che ti ha accompagnata a casa! È carino- dice Margot ridendo e guardando sua sorella arrossire
-Margot! Non dovresti pensare queste cose, sei troppo piccola- Althea ride
-E tu sei grande, ma perché non ci pensi?-
La bionda sbuffa, non sa che risponderle.
-Ora vai, che devo fare i compiti- le dice dolcemente
Margot sbuffa, poi però le lascia un bacio sulla guancia e corre via.
E pensa che anche lei vorrebbe tornare ad essere piccola e senza problemi.
 

°°°°
Ma buona sera mie donzelle :)
Sono tornata, lol e.e
Alla fine ho preso una decisione: per ora continuo a postare, e spero di non avere ripensamenti :)
Lo so che mi amate si vero :))))
Alllloooora, come va?
SUONDS GOOD FEELS GOOD. DICO SOLO QUESTO.
IO SONO TIPO IN UNA BARCA DI LACRIME.
E tra l'altro in questo momento sto ascoltando Broken Home. BELLAAAAAAAAA
Bene, qual'è la vostra canzone preferita dell'abum? Ma so che la scelta è molto complessa, quindi va bene anche se mi dite le vostre tre/quattro preferite, lol ahahaha
A voi piace il nuovo album? Non ditemi di no, ples :3
Gente ho di nuovo i capelli blu ahahaha
Dopo la mia prima tinta viola, con i lavaggi, i capelli sono diventati blu/verdi/gialli. E fino a qualche ora fa erano verdi/gialli ahahah ora dovrebbero essere viola e invece sono blu...ma mi accontento comunque! So che non vi interessa la vita dei miei capelli ma io ve lo dico lo stesso <3
Ok, parliamo del capitolo: Althea che evita Luke e lui che si incazza per questo, belli miei! 
Poi, Althea e Calum, che carini, iniziano ad entrare più o meno in confindenza..più meno che più, lol.
Luke che è geloso anche se dice di no, tesorino di mamma tua :)))
Poi si entra nella famiglia della bionda, che non è quella perfetta che potrebbe sembrare, anzi. E le sorelline di Althea che sono troppo adorabili, aw *-*
Bene, ora devo scappare via a studiare e.e
ODIO LA MIA VITA E LA SCUOLA MA OK.
Grazie mille a chi continua a seguire la mia storia e a chi ha voglia di recensire i capitoi <3
Un bacino :* xoxo

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Capitolo 5
*** Wrong Love ***


 

"Wrong Love"

-Allora, vai da lei, o no?- gli chiede Ashton
-Uhm..si..ci vado, adesso..- risponde Calum, rimanendo fermo.
Ashton ride
-Trova il coraggio e vai, hai capito che ti ha detto la sua amica? Bene, ora muoviti però-
Calum annuisce e si avvia verso l’armadietto di Amelìe.
Deve parlare e dirle che era tutta una cazzata quello che le aveva detto quella sera, e deve anche chiederle di uscire.
In poche falcate raggiunge il suo armadietto e la vede parlare con un ragazzo, rosso e Althea.
Stanno ridendo e Calum rimane a fissarla per un tempo impreciso, è troppo preso a guardare quanto sia bella Amelìe quando ride.
Poi si risveglia e tossicchia vicino a loro.
Ad Amelìe si illuminano gli occhi quando vede Calum.
Althea e Kevin si guardano e annuiscono, consenzienti tutti e due del fatto di sloggiare.
-Ci vediamo in classe- le dice Althea scoccandole un occhiolino
Poi saluta timidamente Calum, che ricambia con un sorriso.
Ashton guarda la scena da lontano, affiancato da Michael.
-Alla fine come è andata con la ragazza della festa?- chiede Ashton a Michael
-Uhm, bene. Domani ci vediamo e..beh..vedremo cosa succede- Michael sorride felice
E Ashton è contento, che anche Michael si stia innamorando, forse. Perché secondo lui, che ci è in mezzo, non c’è cosa più bella dell’amore. Certo, è bello tanto quanto distruttivo, ma dipende da come si vogliono far andare le cose, tutto dipende dalle decisioni che una persona prende, e secondo Ashton, per ora, le sue sono da medaglia d’oro.
 
-Ehm, ecco, io volevo dirti che ti ho mentito. Cioè non ero venuto per Chantal, ero venuto per te e per chiederti di uscire. Ma all’ultimo momento mi sono spaventato, non so perché, e ho detto quella stronzata. E quindi volevo chiederti scusa e..- Calum viene interrotto da Luke che arriva e -Allora, te la sei trombata la mora?- gli chiede con la solita poca grazia.
Luke, solo dopo aver detto quella stronzata, si accorge che Calum ci sta parlando, con la mora.
Amelìe sente un groppo in gola, spera che Hemmings stesse scherzando, perché le farebbe troppo male essere presa per il culo ancora un volta, da Calum.
-Luke, ti spacco la faccia. Te ne vai?- dice Calum scocciato
-Me ne vado io, tranquilli. Ci si vede- dice Amelìe girandosi e incamminandosi verso la classe di inglese.
Calum rimane immobile, ed è indeciso se spaccare la faccia al suo migliore amico adesso o subito.
Tira un pugno all’armadietto, incazzato come non mai.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiede Luke ingenuo
-Si. Le stavo per chiedere di uscire! Amico, mi hai appena fatto scappare, probabilmente, l’ultima possibilità che avevo con lei!-
-Ma che te ne frega? Ce ne sono mille migliori- dice il biondo
E Calum non potrebbe essere più scioccato di così, non pensava che il suo migliore amico fosse così stupido.
-Luke, non me ne frega un cazzo delle altre, lo capisci? Non sono più così, grazie ad Althea ero riuscito ad avere una seconda possibilità, con Amelìe e ora..- Calum lascia la frase in sospeso
Luke si risveglia completamente sentendo quel nome, come se avesse appena fatto una doccia gelida.
-Oh..io..mi dispiace-
Calum lo guarda negli occhi per un istante, e pensa che sia davvero dispiaciuto. Lui, in fondo, non lo sapeva.
-Ok, ora aiutami a rimediare prima che ti spacchi la faccia-

  

-Am, stai tranquilla, probabilmente stava scherzando. E vuoi pure vedere che la mora a cui si riferiva quel buzzurro eri tu?- Althea sorride, abbracciando la sua migliore amica, che più triste di così non la si può vedere.
Amelìe è una di quelle ragazze sempre sorridenti, a volte un po’ lunatica.
Ma Althea può giurare di non averla mai vista così triste in tutti i loro anni di amicizia, e la fa sentire male il fatto che  stia così per colpa di un ragazzo.
Tra l’altro Calum è stato proprio un deficiente, perché lei gli aveva dato la possibilità di rimediare, e poi arriva Hemmings che rovina tutto. Se solo avesse un po’ di coraggio andrebbe la a parlare con tutti e due, e li insulterebbe e li ammazzerebbe anche di botte, ma appunto: se solo avesse un po’ di coraggio, e non fosse così timida.
Comunque, è ora di pranzo e le due stanno aspettando che arrivi Kevin, ma non sanno che il loro amico è tenuto ostaggio da Calum Hood e Luke Hemmings.
-Rosso, fermati un po’- gli dice Hemmings
E Kevin sbuffa, che proprio non lo può vedere in quel periodo, quel biondo, ci sta provando con Althea, ma lei è speciale e nessuno, soprattutto lui, deve osare toccarla. Kevin pensa che Althea sia troppo per chiunque, troppo per Hemmings, troppo per tutti i ragazzi di quella schifosa scuola e troppo per tutto il mondo. Quindi il fatto che quel deficiente con gli occhi azzurri le muoia dietro, non gli va proprio a genio. Anche se loro due insieme sarebbero stati bellissimi, ma no, lui non era abbastanza per lei, fine della storia. Anche se, magari, le cose sarebbero potute cambiare, ma chi lo sa.
-Devo andare, non ho tempo da perdere- risponde scocciato
-E invece ce l’hai- Luke usa un tono duro, questa volta
Calum gli tira un pugno sul braccio
-Luke, sta un po’ zitto, grazie. Scusalo Kevin, non è abituato ad essere gentile con le persone- Calum lo prende in giro e Luke sbuffa
Kevin rimane in silenzio, non sa che dire, ma ha come la sensazione che quei due abbiano qualcosa in mente..
-Ce l’avrai con me per molto?-
-Solo fin ché le cose non saranno sistemate- dice Calum facendolo tacere
-Ok, sentite, le vostre discussioni da coniugi stressati non mi interessano, ho di meglio da fare..- il rosso sbuffa
Non ha voglia di sentire cosa quei due abbiano architettato, perché tutti e due stanno facendo soffrire le sue migliori amiche, soprattutto Amelìe, che non se lo meritano. Ma soprattutto due coglioni come loro non meritano le due ragazze che lo stanno aspettando in mensa.
-Ok, uhm..in pratica dovevo chiedere ad Amelìe di uscire con me, solo che qualche intoppo me l’ha impedito..- Calum guarda Luke -Quindi..avrei bisogno di un tuo aiuto, tipo..dovresti essere il mio orecchio..e dirmi cosa farà Amelìe, dove andrà, con chi, e cose così- Calum sorride innocente
Kevin lo guarda e pensa che tra poco gli scoppierà a ridere in faccia. Però poi ci pensa, e sa che Amelìe sta male, ma che gli piace e con lui ci vuole uscire, conosce anche troppo bene la sua amica e sa che uscire con Calum le migliorerebbe la vita e la renderebbe felice. Quindi alla fine pensa proprio che accetterà.
-E lui?- indica Luke, che è appoggiato al muro e lo guarda con occhi indagatori.
Luke rizza le orecchie
-Beh, non mi dispiacerebbe uscire con la bionda..- Luke ammicca
Kevin lo squadra e poi gli scoppia a ridere in faccia
-Che cazzo hai da ridere?- gli chiede Luke serio
-Rido perché non ti deve nemmeno sfiorare l’idea di toccarla o di parlarci, perché lei non è per te, è al di sopra della tua altezza. E “la bionda” ha un nome-
-E perché lui può uscire con la sua amica?- gli chiede scocciato
-Tranquillo, non lo faccio per lui, lo faccio solo per lei- e dopo aver detto questo, Kevin si gira ed entra in mensa
Si sta pentendo amaramente di aver accettato, ma sa che è per una buona causa e quindi lascia stare i suoi pensieri.
 

-Quindi..questo sabato pensavi di fare qualcosa?- chiede il rosso alla mora
-Non lo so Kev, non sto molto bene, credo che starò a casa..per una volta..-
E se Amelìe il sabato sera non vuole uscire, allora la cosa è davvero grave.
-Tranquilla, tanto io devo andare via con i miei e Althea, ovviamente, starà a casa, come sempre- Kevin ridacchia e Althea gli fa una linguaccia
-Ragazze mie, io vado a casa, ci vediamo o domenica o lunedì- dice il rosso lasciando un bacio sulla guancia a tutte e due, e poi se ne va.
Appena si è allontanato manda un messaggio a Calum e gli riferisce quello che Amelìe gli ha appena detto. Scrive anche che potrebbe cambiare idea da un momento all’altro, perché Amelìe è così, un po’ va e un viene e dipende da come le gira, e aggiunge che se i piani cambiano lo informerà.

 

Althea è appena arrivata a casa dopo un lunga giornata di scuola, il giorno dopo è sabato quindi non deve studiare. Ma passa, comunque, gran parte del pomeriggio al computer, poi si addormenta per qualche ora e uno strano rumore alla finestra le fa aprire di scatto gli occhi.
Guarda l’ora e nota che è sera tardi, esce sul balcone e nota che non c’è nemmeno un filo di vento. Vede che la macchina dei suoi genitori è parcheggiata al solito posto, quindi non capisce cosa possa non andare.
Se lo chiede fin ché una mano non le si appoggia delicatamente sul fianco, e la riconosce. Perché sono quelle mani che l’ultima volta ha sentito sulla bocca.
-Sorpresa- il biondo ridacchia
Althea arrossisce per la troppa vicinanza, e per la mano poggiata dove non dovrebbe stare.
Si sposta bruscamente e si copre le braccia con le mani, ora sente improvvisamente freddo.
-Che ci fai qui?- gli chiede con un po’ di forza in più, rispetto al solito
-Bella domanda, non lo so..stavo facendo un giro e sono arrivato fin qui, così ho pensato di venire a salutarti..- sorride
Althea rimane in silenzio. Lei non lo vuole vedere, sa che porta solo guai e lei non li vuole i guai, che ne ha già abbastanza per conto suo.
-Pensi di parlarmi o farai finta che non esisto per sempre?- le chiede scocciato
Anche Luke se n’è reso conto, che Althea è troppo per lui, ma non riesce a fare a meno di cercarla, di starle vicino, di provare a parlarci.
-I-io..non è quello..- dice lei guardandosi la punta dei calzini.
-Ah, no? Perché a me sembra di si..- Luke non sa se essere offeso o arrabbiato oppure indifferente.
-È d-difficile da s-spiegare- Althea balbetta imbarazzata
Poi ci pensa e lei non vuole dargli delle spiegazioni, perché non deve. E mentre Luke aspetta che vada avanti con il discorso, Althea invece rimane in silenzio, spiazzandolo ancora una volta.
-Hai ragione, è difficile e io non lo voglio sapere, non mi interessa. Ci si vede a scuola, Althea- e il suo nome pronunciato da lui, anche se sbagliato, le piace un sacco, forse troppo. Poi lo vede scavalcare e scendere dal suo balcone.
E Luke non poteva essere più incazzato così.
Mentre Althea non respira quasi neanche. 
 

°°°°
HELLO FROM THE OTHER SIDEEEEE I MUST'VE CALLED A THOUSEND TIME
L'avete ascoltata Hello di Adele? No perchè è tipo SBAV SBAV e io la sto ascoltando ininterrottamente da due giorni lol
Bene, buonasera miei fanciulli :3
Che mi dite? Tutto bene?
Io questa mattina alla prima ho avuto psicologia ed ero tipo "NA HA OK? NA HA. NON ALLA PRIMA PLES" 
e alla seconda giustamente matematica e interrogava..e io non sono ancora stata interrogata quindi sticazzi mi sono cagata in mano tutto il tempo e.e 
poi alla fine non mi ha interrogata quindi ero tipo "GRAZIE PER UNA VOLTA HAI GUARDATO IN BASSO"
Ok, parliamo di cose "serie", tipo del capitolo: 
Calum che prova a chiedere ad Amelìe di uscire ma arriva l'uragano Luke che rovina tutto con la sua innata finezza, è tipo qualcosa che se l'avesse mai fatto a me ora lo starei ancora prendendo a pedate nelle gengive con le scarpe con le borchie sulle suole. O con le scarpe anti infortunistiche :))))
In ogni caso, Calum riesce ad escogitare qualcosa per un futuro modo di chiederle di uscire ahaha
Poi, Luke che fa la primadonna è qualcosa che A D O R O. Me lo immagino troppo a fare la principessa e ogni volta rido per almeno cinque minuti buoni..meglio se non ci penso, lol. E poi decide di nuovo di irrompere in una proprietà privita ingfrangendo almeno settantamila leggi e quindi solo per questo io lo sposo. No, ok, basta.
Althea che, cara dal signore, decide di fare la donna con i controcazzi e manda "a cagare" o quasi, in un modo un po' strano, Luke. Direi un'applauso anche ad Althea. 
Amelìe e le sue paranoie hahah, meno male che ci pensa Althe a calmarla :3
RAGA MA TIPO CHE A SCUOLA MIA C'E' UN TIZIO CHE E' UGUALE ( o quasi, cioè ci assomiglia tantissimo) A MICHAEL E IO SONO TIPO GIORNI CHE LO STALKERO PER LA SCUOLA OuO. 
Ma dico io, tutti a me capitano, prima scopro che nella mia città vive il SOSIA, VE LO GIURO SEMBRA LUI, di Luke e poco giorni dopo me lo becco un sabato sul bus mentre torno da scuola. La scena è stata questa: ero con la mia bf sul bus, ed ero seduta su un posto infondo, ad un certo punto non sop per quale motivo mi sporgo di poco e allungo il collo, e lo vedo, pure lui seduto. Così tutta stra presa da sta cosa mi alzo, prendo la cartella e la mia bf e mi posiziono tatticamente in piedi praticamente affianco a lui. Stavo per infartare, giuro. Poi vedo che deve scende dove scendo pure io, e quindi si alza..e porcatoria è pure alto come Luke. Cioè mi sembrava di avere affianco una giraffa.
L'unico intoppo è che è già fidanzato. Mannaggia a lui :c
Omg sto tergiversando e.e
Grazie mille a chi segue la storia e a chi ha voglia di recensire <3
Un bacino :* xoxo


 

 

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Capitolo 6
*** Sisters & Princess ***


"Sisters & Princess"

-Amelìe!- urla Calum, ma la mora lo ignora continuando a camminare avanti.
Amelìe è tentata di girarsi e correre da Calum, per perdonarlo e magari anche baciarlo, ma no, si costringe e non dare retta a sé stessa e continua a camminare.
Kevin raggiunge Calum.
-Amico, sto perdendo le speranze- dice il moro
-Certo, finché la chiami e basta è ovvio che non ti si fili nemmeno. Devi fare di più, tipo chessò..salire su un tavolo della mensa e urlare il suo nome- ipotizza Kevin
E Calum pare illuminarsi. Il rosso è spaventato, spera che non faccia davvero una cosa simile, sarebbe davvero troppo imbarazzante.
Calum, senza nemmeno salutare Kevin, corre via.
E kevin sbuffa, che continua a ripensarci ed è sempre più convinto di lasciare perdere questa storia. Ma i suoi pensieri vengono interrotti da Koraline, la sua finta ragazza, che lo prende a braccetto e gli stampa un bacio sulla bocca.
Un bacio che gli fa venire i conati di vomito, a lui non piacciono le donne, ma non vuole che si sappia in giro. Koraline sta anche simpatica ad Althea e Amelìe, vanno d’accordo, pure lei sa che Kevin è gay e quindi sa di essere una “copertura”, ma non si è mai lamentata.
Koraline non l’ha mai detto a nessuno, che si sta sentendo con Michael Clifford da un po’..e pensa che adesso che stanno quasi insieme sia arrivato il momento di farlo sapere, almeno a Kevin, e spera davvero che lui la possa capire.
-Kev, io devo dirti una cosa..-
-Certo, dimmi pure-
-Io..non voglio più andare avanti con questa farsa, ho conosciuto un ragazzo, che mi piace..e..si, insomma, potrebbe esserci un futuro per noi..- confessa abbassando lo sguardo, dispiaciuta.
Kevin la guarda per un attimo, e se non fosse gay potrebbe pure essere innamorato di lei.
Però la capisce e di certo non vuole impedirle di essere felice, solo perché lui non vuole che tutti sappiano i cazzi suoi.
-Ehi, tranquilla. Non è un problema! Anzi, sono contento per te, davvero- sorride
Koraline alza subito lo sguardo e sorride felice. Lo abbraccia di slancio.
-Però pretendo di sapere tutto, ogni minimo particolare, quindi inizia a raccontare adesso!- dice Kevin ridendo
Koraline ridacchia e annuisce contenta, è felice che non l’abbia presa male, le piace Kevin, come amico ovviamente, e gli vuole bene, quindi le sarebbe dispiaciuto perderlo.
 
Domani è sabato e Michael non darà una festa, Ashton uscirà con la sua ragzza, Luke non sa ancora cosa farà e Calum ha in mente un piano, che questa volta deve funzionare, per chiedere ad Amelìe di uscire.
È venerdì pomeriggio inoltrato, Althea sta per uscire, per andare a prendere sua sorella Josaline a casa di un’amica, insieme a Margot.
Si mettono il cappotto ed escono. Margot risulta ancora più dolce nel suo cappotto rosso e la berretta grigia, che le copre la fronte.
Althea, invece, dimostra più anni di quanti in realtà abbia, con i pantaloni neri aderenti, le converse e una camicia bianca, lasciata intravedere dal cappotto mezzo aperto, che non fa poi così tanto freddo, per lei.
-Dove abita l’amica di Josy?- le chiede Margot
-Tra poco siamo arrivate, tranquilla- Althea sorride
Cinque minuti dopo sono tutte e tre belle che pronte per tornare a casa.
-Thea, possiamo fermarci un po’ al parco?- le chiede Joseline
-Dobbiamo tornare a casa Jo- le dice dispiaciuta
-Per favoreeeeee- Margot usa la tattica degli occhioni dolci, a cui Althea non può mai resistere.
Althea sbuffa ma alla fine acconsente, che alla fine nemmeno lei ha voglia di tornare a casa.
Così fanno una sosta al parco. Le due piccoline corrono subito sulle altalene, mentre la più grande, cercando di raggiungerle, inciampa sulla radice di un albero e quasi ci rimette la faccia. Quasi, perché due mani le afferrano saldamente la vita, impedendole di spaccarsi la faccia.
Sospira, riconoscente a chiunque l’abbia appena salvata.
-Pare che non ci sia altro modo per incontrarci, o sbaglio?- e Althea riconosce quella voce, e le vengono i brividi.
Brividi che non dovrebbe avere.
-S-scusa…- dice arrossendo
Luke ridacchia divertito, ma non fa in tempo a dire qualcos’altro che Althea è già scappata via. La vede andare verso le altalene da due bambine e immagina siano le sue sorelle.
Margot sta ridendo e Josaline sbuffa, perché sua sorella continua a sbatterle contro con l’altalena, e lei questo non lo sopporta.
-Margot! Finiscila, mi dai fastidio- sbuffa arrabbiata
Margot smette di ridere e le chiede scusa. Sfortunatamente Althea è da sola e deve dividersi in due per riuscire a spingere tutte e due le pesti.
-Hai bisogno di aiuto?- le chiede Luke affiancandola
Lei arrossisce.
-N-no, grazie-
-Si!- dice Josaline
-Thea! Lui è il tuo ragazzo- dice Margot sorridendo
Althea spera che una voragine si apra sotto di lei inghiottendola. Arrossice dalla punta delle scarpe fino alla radice dei capelli.
-Margot! Ma che dici?!- dice con la voce più alta di un’ottava
Luke ride, gli stanno proprio simpatiche le sorelle della bionda.
-I-io..non so che dire- dice Althea imbarazzatissima
-È carino anche! Se non lo vuoi tu, lo prendo io- dice Josaline
Althea ride, che sua sorella non ha proprio peli sulla lingua.
Luke si apre in un sorriso enorme e la bionda affianco a lui ne rimane quasi incantata.
-Ne sarei onorato- dice alla bambina davanti a lui
Josaline arrossisce un attimo, ma poi torna normale. Mentre le guance di Althea bruciano ancora.
-Josaline! È il ragazzo di Althea, smettila- sbuffa Margot
-Sta un po’ zitta, Margot- Josaline fa un gesto seccato con la mano
E Margot la guarda in tralice, mentre Althea non sa se ridere o spararsi.
Luke continua a ridere, come se fosse posseduto da chissà che cosa.
-Ragazze, per favore, smettetela. È tardi, dobbiamo andare- dice Althea
-Ma noi non vogliamo tornare a casa- sbuffa Margot
-Lui non si è nemmeno presentato, devo sapere chi sposerò..o no?- dice Josaline
Luke ridacchia
-Io sono Luke, principessa, e tu sei Josaline, giusto? E tu Margot?- chiede Luke
Le due annuiscono. Althea guarda con un gran sorriso la scena, le piace questo lato di Luke. Ma ciò non toglie comunque che non può starci insieme, quindi si impone di non pensarci più di tanto.
-Se tratti male Althea, ti farò pentire di essere nato- gli dice Margot
Althea quasi si soffoca con la saliva, Luke ridacchia e poi si gira a guardare la più grande delle tre e le sorride.
-Non mi permetterei mai- dice continuando a guardare Althea, che ha abbassato lo sguardo arrossendo, nuovamente, quando lui si è girato a guardarla.
Josaline e Margot sorridono per la scena dolce.
-Ragazze è tardi, andiamo- dice Althea prendendo le due per le mani
-Ci si vede a scuola, Luke- dice correndo via insieme alle due piccoline.
Luke rimane un po’ spiazzato da quell’uscita di scena un po’ troppo improvvisa e rapida, e sussurra un flebile “ciao”, non udibile praticamente nemmeno a lui.
-Perché ce ne siamo andate così in fretta? Non vi siete nemmeno baciati come fanno tutti i fidanzati, perché?- le chiede Margot, ingenua
-Perché noi due non siamo fidanzati e nemmeno amici e niente, ok?-
Le due annuiscono rimanendo in silenzio. Anche se sia Margot che Josaline sanno che Althea sta mentendo, si vede lontano tre miglia che lei ci vorrebbe stare insieme a lui, ma si impone di non caderci, non sanno ancora perché Althea non abbia mai avuto un ragazzo, o un amico maschio, oltre a Kevin. Secondo loro Althea è la più bella di tutte le ragazze che hanno visto fino ad ora, quindi non sanno spiegarsi come lei non sia fidanzata già da un pezzo. E Luke è altrettanto bello e sembra anche simpatico e dolce.
Fortunatamente loro sono ancora piccole e non hanno di questi problemi, ma Althea si augura che quando saranno più grandi i suoi genitori abbiano cambiato mentalità e che non creeranno tutti i problemi che stanno creando a lei.

 
°°°°
Uhm..buonsera :) Come va?
Sono tornata! SIIIII che bello ahah no ok, a parte gli scherzi, scusate se sono sparita un attimo, ma tra scuola e impegni vari ho davvero pochissimo tempo e.e Infatti devo ancora rispondere alle recensioni (per cui vi ringrazio di cuore <3) ma appena finisco di aggiornare se ci riesco corro a farlo, promesso (:
Oddio che ansia la vitaaa e.e 
Allora, ieri, lunedì (giusto? Si dai..) ho avuto scuola fino alle quattro e appena, ma proprio appena, finite le lezioni sono dovuta correre nella palestra della mia scuola per gli allenamenti di pallavolo (ebbene si, quest'anno sono nella squadra di pallavolo, un applauso a me masochista) e fino alle cinque sono stata la, tra l'altro ora ho la carnegrea alla gambe destra e anche al gluteo destro..ma non capisco perchè solo da quella parte e.e lol
Comuque, poi quando sono tornata ho dovuto studiare e sticazzi. La smetto di raccontare queste cose di cui non vi sbatte lol
Allora:
-Che carine sono le sorelline di Althea?! Ommioddio me le mangio aw *occhi a cuore*
e poi Luke che fa il carino con loro, tsk zozzo di merda ahahah;
-Calum che porello quasi ci ha perso le speranze, ma non demordete! Lui è Calum Hood e ce la può fare (sarebbe anche ora eh);
-Entra anche un attimo la figura di Koraline, che non sarà troppo rilevante nella storia.
Poi non mi sembra succeda altro di eclatante, anche perchè questo è solo un capitolino, cioè nulla di troppo importante!
Mentre il prossimo invece..eehhhe, no ok, non faccio spoiler :3
Ora svolazzo via come una farfallina, e ringrazio chiunque segua la mia storia e anche a chi ha voglia di recensire <3
LUV U :)
Un bacino :*

 

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Capitolo 7
*** Drunk ***


"Drunk"

Ubriacarsi non è nei piani di Althea, un po' per il fatto che lei odia perdere, o non avere, il controllo su se stessa e sulla situazione e un po' perché si reputa abbastanza matura da non dover farsi seguire come una bambina.
-Si, perché se io facessi riprodurre un rinoceronte con un cavallo, nascerebbe un unicorno..capito?- dice, con le gote un po' arrossate.
Ameliè la guarda e annuisce ridacchiando, che la sua amica, anche in quelle condizioni, risulta comunque adorabile.
-Andiamo a casa, tesoro?- le chiede la mora
Althea sbuffa
-Non ci voglio tornare da quelli..- dice arrabbiata
Amelìe sbuffa, che forse non doveva far bere così tanto la sua migliore amica.
Calum sta guardando Amelìe che guarda la sua migliore amica con un misto di disperazione e divertimento. La trova bella anche in quello stato.
Si avvicina a loro, anche se lui non ha ancora trovato il modo di chiedere di uscire alla mora.
-Tutto bene?- chiede ridacchiando
Anche lui sta ridendo per le condizioni della bionda davanti a lui.
Amelìe rimane stordita dal fatto che affianco a lei ci sia Calum e che lui sia venuto apposta li, non sa bene il perché, ma non le dispiace poi così tanto, anche se l'ultima volta che hanno parlato non sia andata molto bene.
-Non lo so..è la prima volta che si ubriaca..-
Calum non ci crede, che non è possibile che sia la prima volta che Althea si ubriachi.
-Seriamente?-
Amelìe annuisce.
-Lo so che è strano, ma lei non è una che perde il controllo facilmente, e sa quando fermarsi..solo che questa sera si è lasciata un po’ troppo andare-
Calum guarda Althea, che lo sta guardando con occhi cupi e vitrei.
-Mi sa che devo andare a vomitare- dice prima di correre da una parte qualsiasi di quel bar.
Amelìe sospira, è felice che finalmente si sia lasciata andare, ma si sente in colpa perché non voleva che stesse così male.
-Uhm..so che non è un buon momento, ma vorrei chiederti una cosa- dice Calum
Amelìe, per un attimo, si illumina, poi però ripensa alle volte in cui ci ha parlato e preferisce evitare di piangere di nuovo.
-Esatto, non è un buon momento- risponde fredda
Che le costa quasi un rene essere così indifferente e fredda, con lui.
-Ok..ho capito- Calum afferra il messaggio che la mora gli sta lanciando, cioè: che lei non ci vuole parlare con lui.
Solo che ci pensa e non può assolutamente farsi sfuggire quest’ultima opportunità, quindi la ferma per un braccio e la fa voltare contro il suo petto.
-Quello che ha detto Luke a scuola non era vero, cioè la ragazza eri tu..ma lui è scemo e non ci pensa a certe cose. Ma non sono venuto fin qui per dirti questo, volevo chiederti di uscire con me..-
Amelìe sente i brividi lungo la schiena quando Calum la tocca e quando le parla all’orecchio, come può rifiutare? In fondo è quello che ha tanto aspettato con ansia. Che poi, quando le ricapita che Calum Hood, che di ragazze ne ha quante ne vuole, le chieda di uscire e non di scopare?
Sorride timidamente e arrossisce un po’, che lei non è come Althea, ma Calum riesce a farle anche quell’effetto.
-Hm..ok, ma non ti bruciare anche questa chance- gli dice ridacchiando
 
Althea sta vomitando in un vicolo un po’ buio..così nessuno può vederla.
Non doveva bere così tanto, ma soprattutto non doveva dare retta ad Amelìe, che lei lo sa che la bionda non regge nulla, eppure l’ha fatta bere comunque.
Se n’è andata via correndo, non solo perché doveva vomitare, ma anche per lasciare soli quei due. Spera seriamente che questa volta Calum non rovini tutto, perché sarebbe davvero ma davvero stupido a farlo.
Finisce di vomitare e si pulisce la bocca con i fazzoletti che ha nella pochette. Fortunatamente ha anche delle gomme, che mangia subito, senza nemmeno pensarci.
Si incammina, nuovamente, verso l’entrata..un po’ barcollante, perché non riesce a reggersi bene in piedi e le gira la testa. La preoccupa il dopo-sbronza che domani la colpirà.
Riesce a camminare un po’, prima di scontrarsi con qualcuno.
Barcolla un po’ prima di essere afferrata per un braccio.
-Dovresti stare attenta a dove cammini, soprattutto nelle tue condizioni- le dice qualcuno che sfortunatamente conosce.
-Perché, in che condizioni sono?- biascica qualche parola
Luke la scruta, è sicuramente ubriaca ma rimane comunque bella. E si chiede come sia fottutamente possibile, lui da sbronzo sembra un barbone.
Althea tiene gli occhi un po’ socchiusi, perché la luce le da fastidio e le fa male la testa.
-Sei ubriaca, Althea?- le chiede
E lei sussulta, continua a piacergli il suo nome detto da lui, anche se non con la pronuncia giusta.
-Può essere- risponde sorridendo
Non sa nemmeno lei perché sta sorridendo.
Luke ridacchia. Si, è decisamente ubriaca, pensa.
-Andiamo dentro?- le chiede
-Non sono una bambina, so quello che faccio. Non parlarmi con quel tono di voce, sai- dice arrabbiata
Luke inarca un sopracciglio, è confuso, decisamente.
-Ti ho solo chiesto se volevi andare dentro..-
-Si..ma il modo in cui l’hai detto, lo uso con le mie sorelle. E loro sono piccole! Io non sono piccola, ho solo bevuto..- dice
-Ok, scusa..-
-No, non chiedermi scusa. Non potevi saperlo..-
Luke ride, ma davvero forte. È così confuso e divertito da quelle ragazza, che potrebbe morire asfissiato dalle risate.
-Che hai da ridere? Ho qualcosa in faccia? Mi sono vomitata sui vestiti?- chiede la bionda agitandosi
-No, non hai nulla- dice Luke continuando a ridere
Althea gonfia le guance indispettita, come i bambini.
Ed è estremamente dolce, quasi che Luke ha l’impulso di baciarla.
-Mi dispiace..- dice Althea cambiando tono, ora è tornata timida e quasi insicura.
-Per cosa?- chiede il biondo, confuso.
Confuso, è così che si sente Luke quando le sta vicino. Non la capisce da sobria, figuriamoci da ubriaca! Ha questi sbalzi d’umore che nemmeno la persona più lunatica del mondo potrebbe batterla.
-Per non darti nemmeno una possibilità. Davvero, Luke, trovatene un’altra. Io non posso proprio stare con te-
E una pugnalata al petto farebbe meno male, pensa. Che lui non ha mai provato una cosa simile, perché di solito è lui quello che dice quelle cose. Ora sa come ci si sente a stare dall’altra parte.
E si chiede perché. Perché lei non ci vuole stare con lui? È per la sua reputazione? È perché pensa che lui non sappia avere una relazione? Cosa vera tra l’altro.
Lui vuole delle risposte. Perché comunque da quando conosce Althea non è andato a letto con altre ragazze. Cioè qualche servizietto nei bagni della scuola se l’è fatto fare, però per lui non è come farsi una bella e sana scopata.
-Perché dici così?-
-Perché è la verità. La mia vita non può combaciare con la tua. In questo momento non posso permettermi di avere un..cioè i miei genitori non mi permettono nemmeno di uscire..quindi..- lascia la frase in sospeso
Non la vuole proprio continuare, le fa male dire quelle cose. Si rende ancora più conto di quanto i suoi genitori abbiano il monopolio sulla sua vita.
-Mi prendi per il culo, Althea?- le chiede quasi ridendo
E lei non è mai stata più seria di così, anche se è mezza ubriaca.
Scuote la testa.
-Oh, andiamo! Una scusa migliore non la potevi trovare? Pensi che sia così scemo?- le chiede quasi urlando
E Althea ci rimane davvero male, cioè Luke non le crede nonostante quella sia la verità.
-Prima non ti credevo così stupido, ora si- dice fredda, come il ghiaccio appena tirato fuori dal freezer e messo in bocca. Un vero pugno nello stomaco.
Poi, sempre barcollando, si gira e si scontra con qualcun altro.
-Ehi, stronzo! Toglile le mani di dosso- dice Luke, incazzato come non mai, ad un tizio che si è fermato troppo sulle gambe di Althea
Althea arrossisce, prima di scappare dalla grinfie sia di Luke che del tipo che le ha appena lanciato uno sguardo malizioso.
Rientra nel bar e cerca Amelìe, che sta ballando con Calum.
-Tesoro, tutto bene?- le chiede Amelìe
E le basta guardare gli occhi e la faccia della bionda, per capire che no, non va per niente bene. Quindi saluta Calum e poi esce trascinando con se Althea, che la segue senza proferire parola.
E quando escono Amelìe capisce, perché le basta solo notare la figura di Luke Hemmings appoggiato contro il muro, che le fissa tutte e due, più la bionda che l’altra, per capire tutto.
 
Amelìe sta tenendo i capelli ad Althea che sta vomitando, nel bagno di casa della mora.
-Mi dispiace- dice tra un conato e l’altro
Amelìe ridacchia, non può davvero dispiacersi anche mentre sta vomitando!
-Stai zitta, stupida. Non hai nulla da dispiacerti-
Althea si accascia sulle gambe di Amelìe, mentre quest’ultima le accarezza i capelli dolcemente.
-Ho rovinato tutto..-
-Ho detto ‘sta zitta, non hai rovinato nulla, scema. Calum mi ha chiesto di uscire quando sei corsa via, quindi se non fosse stato per te probabilmente ci avrebbe messo tremila anni. E poi è stata colpa mia se hai bevuto troppo…- e quasi si sente in colpa
-Ogni tanto ci vuole..no?- ridacchia la bionda
Amelìe sorride
-Quando uscite?- chiede Althea
-Sabato..cioè domani sera..-
-Sono così felice per te, spero andrà tutto bene- Althea sorride, prima di addormentarsi sulle gambe della sua migliore amica.
-Lo spero anche io..- sussurra Amelìe appoggiando la testa al muro, dietro di lei.
E non importa se dormiranno in bagno e se domani si sveglieranno doloranti, soprattutto Althea, la cosa che importa è che sono loro due insieme, e quindi tutto andrà bene, anche se non sarà così.

 
°°°
Holaaa mie belle fanciulle :B
Allour, come va? OGGI COMPIO GLI ANNI, YEEEEEY! Sono diciassettenne..che bello..non è cambiato nulla ma  ok lol ahahha
A parte il fatto che sono abbastanza contenta di come stia procedendo la giornata, ho deciso di aggiornare oggi uno perchè non ho voglia di studiare e due perchè avrei comunque dovuto aggiornare ahahah e.e
Mi dispiace se non ho risposto prima alle scorse recensioni, ma come sapete sono piena di compiti e impegni e quindi ciaone, lol.
Comunque, vi devo troppo raccontare! 
LUNEDI' SONO ANDATA AL CONCERTO DEGLI IMAGINE DRAGONS A MILANO, santocielo se ci ripenso piango. Cioè , è stato davvero troppo bello, loro sono dolcissimi e simpaticissimi e io stavo morendo perchè Dan continava a mostrare il culo e quindi addio e.e
Poi sono senza voce, ovviamente, perchè mi sono sgolata. Il bello è che io il giorno dopo sono andata a scuola :c 
Nonostante fossi tornata abbastanza tardi da Milano e.e
ma tralasciamo. Dopo questo, non vedo l'ora che arrivi il 13 maggio perchè è stata davvero un'emozione incredibile, e se alla fine di questo concerto ho pianto stile fontana di Trevi, non voglio immaginare alla fine di quell'altro concerto che cosa sarò lol.
E oggi mi sono troppo emozionata perchè ho delle amiche che sono no stupende, di più.
Una mia amica carissima mi ha regalato due CD dei 5sos (Suonds Good Feels Good e Live SoS) e ho pianto *strano non piango mai proprio e.e*
La mia migliore amica ha fatto una sottospecie di mini libricino di 18 pagine, e l'ha chiamato "17 motivi per cui ti voglio bene" e per ogni pagina ha messo una foto nostra (ve lo giuro alcune sono oscene e mi chiedo da dove le abbia pescate) e affianco un motivo per cui mi ama e nell'ultima pagina ha scritto "Happy B-Day Princess" e insomma è inutile dire che mi sono messa a piangere e un tizio mi ha pure chiesto se andasse tutto bene e mi ha chiesto se mi avesse regalato dei biglietti per un concerto..cioè ma cos..lol
Poi un'altra mia amica, di Roma (non potendo regalarmi fisicamente qualcosa) mi ha "regalato" una chat con Luke su Twitter e davvero stavo piangendo come un rubinetto aperto. Non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo
Parliamo del capitolo che mi sto dilungando troppo:
Althea si ubriaca, ebbene si, succede anche ai migliori ahahah lol;
E stranamente litiga con Luke, che è un cretino nato porello c'ha la segatura al posto del cervello sto poraccio;
Calum che finalmente ce la fa! Mi sentite cantare se aprite la finestra. (Scherzo, non fatelo, c'è freddissimo fuori e.e Cioè almeno da me ci sono tipo 0°. O forse anche di meno);
E nulla..ora aspettiamo il risveglio della principessa Althea ahahahha :')
Grazie mille a chi segue la storia e a chi ha voglia di recensire <3 LUV U :))
Un bacino :*

Ps: scusatemi se ci sono errori e.e 



 

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Capitolo 8
*** The Date ***


"The Date"

-Althea…- qualcuno la chiama
-Althea, per favore..devi svegliarti- di nuovo
Apre lentamente gli occhi, che sono un po’ appannati.
-Chi è?- chiede con poca voce
Ha la gola secca e deve bere, le sembra di essere disidratata.
-Sono Amelìe, chi vuoi che sia?- ridacchia
-Non pretendere troppo, mi sono appena svegliata..- sbadiglia
-Che ore sono?- chiede
-Uhm..esattamente mezzogiorno e venti..ma non ti preoccupare, ho detto a tua madre, che ti ha chiamata due volte, che ti stavi facendo la doccia..e che dopo avremmo studiato- ghigna
-Sei una peste- Althea sorride
-E ci ha creduto?- le chiede poco dopo
-Ovviamente, ancora non ti rendi conto di quanto io sia brava ad ingannare le persone?- dice la mora sbattendo le lunghe ciglia che le circondano gli occhi grandi da cerbiatto.
La bionda ride e si alza. La testa le pulsa, le fa male e non riesce molto bene a tenersi in equilibrio.
-Mi serve un’aspirina..- dice poco dopo
-E anche dei vestiti nuovi..ti sei vomitata su quelli che avevi..- dice Amelìe cercando di non scoppiare a ridere
Althea sgrana gli occhi. Non ci crede che lei si sia davvero vomitata addosso, a dire la verità non crede nemmeno di essere ubriacata..ma i fatti raccontano qualcos’altro.
Amelìe si tortura le mani, tipico di quando è agitata.
-Am, tesoro, c’è qualcosa che devi dirmi?-
-P-potrebbe essere che ieri sera..tu..e Hemmings abbiate parlato. O litigato, ancora non mi è chiaro-
Althea sgrana gli occhi
-Cosa? Ma non è possibile! Non ero nelle condizioni di poter parlare con qualcuno. Ommioddio..e adesso?- la bionda si fa prendere dal panico.
-Sai che cosa è successo?-
-Non è che tu mi abbia raccontato poi così tanto, tra i singhiozzi e i conati. So solo che tu gli hai detto che è per colpa dei tuoi se non potete “uscire” insieme..e lui pensava che tu lo stessi prendendo per il culo. Poi non mi hai detto altro-
-I-io..non ricordo nulla..-
-Ma va? Eri ubriaca marcia, ci mancherebbe altro- Amelìe ride
E Althea la fulmina con lo sguardo. Non c’è proprio nulla da ridere, in questo momento.
-Tranquilla, se ne sarà già dimenticato, e al massimo tu fai finta di nulla- la mora fa spallucce
Althea annuisce poco convinta.
-Allora, sei pronta per questa fantastica sera in cui tu e Hood finalmente uscirete insieme?- Althea sorride entusiasta
Amelìe arrossisce un po’, cosa al quanto strana, visto che di solito non è lei quella che arrossisce facilmente.
-Uhm..s-si- balbetta un po’ in difficoltà
-Che ti prende?- Althea è confusa
-Niente..cioè..forse sono un po’ agitata, ma è ok..credo- ridacchia nervosamente
Althea scoppia a ridere, probabilmente non ha mai visto la sua migliore amica così in ansia per un appuntamento.
-Am, principessa mia, non ti preoccupare, che secondo me anche con un sacco della spazzatura gli piaceresti comunque!- dice Althea
-Sicura?-
-Ma certo, altrimenti non avrebbe smosso mare e monti per uscire con te- ridacchia
Amelìe si lascia andare in un sospiro di sollievo.

 
Kevin sta letteralmente impazzendo, Calum continua a straparlare e a chiedere cose talmente inutili che pensa che tra poco gli tapperà la bocca a suon di schiaffi.
-Calum, per l’amor del cielo! Stai un po’ zitto, testa di culo- sbuffa esasperato
Calum interrompe il suo monologo e guarda in tralice il rosso davanti a lui.
-Come prego?- chiede con tono minaccioso
-Oh, ti prego. Non usare questo tono con me, chiaro? Non so nemmeno perché sto qui ad ascoltarti, quando potrei benissimo andare a fare altro-
-Perché Amelìe è la tua migliore amica e stai cercando di aiutare un povero ragazzo in crisi- sorride, Calum.
Kevin inarca un sopracciglio, poi sbuffa e annuisce.
-Giusto. Però smettila di parlare perché stai sparando solo stronzate. Cosa c’entra se ad Amelìe piace il blu o il nero?! Cazzo, mettiti una felpa e un paio di jeans e lei sarà felice. Che gli e ne frega di come ti vesti, se può uscire con te?-
Il moro lo guarda confuso, non riesce ad afferrare il succo del discorso.
-Nel senso che l’importante è con chi esce! Svegliati principessa-
-Oh..ok..-
Kevin prevede un pomeriggio assai lungo.
 

Sono ore che Luke prova a chiamare Calum, ma quest’ultimo non risponde a nessuna fottutissima chiamata. Probabilmente si starà preparando per uscire con la bella mora. Non ha voglia di stare a casa. Michael esce con la sua “ragazza”, Ashton..beh, a lui nemmeno ha provato a chiamarlo, probabilmente gli rifilerebbe uno dei suoi discorsi filosofici del cazzo su quanto l’amore sia bello e altre cazzate. E vabbè Calum non risponde.
Odia non avere nulla da fare il sabato. Perché il sabato si esce, ci si diverte e magari ci si ubriaca.
E se i suoi soliti amici, che di solito fanno questo, non possono, lui si trova in estrema difficoltà.
Poi si chiede come tutti abbiano prontamente cambiato idea, appena delle belle ragazze, con una strana voglia di una relazione seria, gli si sono presentate davanti. Tranne Ashton, lui è sempre stato un tipo romantico, fatto per le relazione serie. Non si è ubriacato quasi mai e nemmeno si è mai fatto una canna, o forse qualche tiro si, ma nulla di più.
E Luke pensa che non sia goduto abbastanza l’adolescenza, anche se non è così. Perché il biondo non capisce che non bisogna per forza uscire tutti i sabati, ubriacarsi e fumare erba, per vivere l’adolescenza al meglio. Poi vabbè, lui la pensa così, e magari gli altri no.
Ma comunque lui continua a chiedersi cosa abbia fatto cambiare idea ai suoi amici. Dopodiché gli viene in mente la faccia di Althea, e si rende conto che i suoi amici hanno solo cambiato idee, ma sono sempre gli stessi che ha conosciuto e con cui ha passato l’infanzia. 
E se più ripensa alla “chiacchierata” che ha fatto con Althea ieri sera, gli ritorna la rabbia che aveva provato. Poteva anche inventarsela un’altra scusa, no?
E ora vuole sapere, muore dalla voglia di sapere la verità, il perché lei non ci vuole stare con lui. Lo vuole dannatamente sapere.
Afferra la giacca e si mette le scarpe, poi esce di casa salutando sua madre alla svelta.

 

Althea sta tornando a casa a piedi, Calum è appena passato a prendere Amelìe e lei se n’è andata giusto poco prima che lui arrivasse, rassicurando la sua migliore amica che sarebbe andato tutto bene e che non doveva agitarsi o preoccuparsi.
Passa davanti al parchetto in cui di solito va con Josaline e Margot, e si ricorda di quella volta in cui c’era anche Luke. ricorda di quanto le fosse piaciuto quel suo lato un po’ dolce, con le sue sorelle.
Non si accorge nemmeno di essere andata addosso a qualcuno
Alza lo sguardo e arrossisce.
-S-scusa, dovrei guardare dove vado..- ridacchia un po’ nervosa
-Non c’è problema- il tizio davanti a lei sorride
Il ragazzo, decisamente carino, continua a tenere le mani sulle spalle di Althea, e questa cosa la irrita, perché lei non sa nemmeno chi sia e la sta toccando.
Nota gli occhi un po’ arrossati del ragazzo. Probabilmente non è lucido, deduce dall’odore di erba che emanano i suoi vestiti.
-Come ti chiami?- le chiede gentilmente
Inizia a sentirsi un po’ a disagio
-Non credo ti interessi- dice un’altra voce apparendo dal nulla
Althea arrossisce ancora di più, è imbarazzata e a disagio. E si chiede perché Luke sia sempre li, quando si trova un po’ in difficoltà.
Il tizio sconosciuto toglie la mani da Althea e le fa l’occhiolino, prima di girare i tacchi e cambiare direzione.
La bionda è un po’ confusa, ma si riprende e continua a camminare, è quasi arrivata a casa..mancano pochi isolati. Ok, forse non è poi tanto vicina, però se accelera il passo forse ci mette di meno.
-Non si ringrazia?- chiede Luke affiancandola
Althea rimane in silenzio. Il suo piano era quello di evitarlo fino alla morte, dopo l’altra sera..
Piano evidentemente fallito.
-Seriamente? Stai cercando di nuovo di evitarmi?- Luke sbuffa
Probabilmente gli verrà una crisi isterica entro fine serata.
Althea alza gli occhi al cielo, non ha voglia e non vuole rispondergli.
-Perché sei qui?- gli chiede, direttamente
-Prima stavo pensando a ieri sera- Althea inizia sudare freddo, voleva evitare proprio questo -e ok, eri ubriaca..quindi posso capire che tu abbia sparato un sacco di stronzate. Quindi ora voglio la verità-
-N-non so di che p-parli- anche se invece lo sa
-Vorresti farmi credere che la tua amica non ti ha raccontato nulla?- Luke inarca un sopracciglio. Nemmeno lui è tanto certo che lei sappia cosa è successo, ma andiamo! È impossibile che Amelìe non le abbia raccontato nulla!
Althea arrossisce
-Ti hanno mai detto che da ubriachi si dice sempre la verità?-
E questa potrebbe essere una stronzata bella e buona, ma lei da sobria o ubriaca che sia, dice sempre la verità. Quindi perché non usare quella scusa?
Luke scoppia a ridere.
-Si, me l’hanno detto. Ma la tua era una grande stronzata- torna improvvisamente serio
Lui vuole, anzi deve, sapere.
-Ok, quello che ho detto, tutto intendo, era la pura verità. E che tu voglia crederci o meno non mi interessa- Althea si sta arrabbiando. E lei non si arrabbia facilmente, ma Luke riesce a farla innervosire in modo quasi anomalo.
-Come vuoi, io continuo a non crederci-
-Pretendi davvero di avere mai una relazione, o qualcosa di simile, se non ti fidi nemmeno del tuo corrisposto?- Althea è quasi scioccata
-Io non pretendo un bel niente, Althea-
-Forse i nostri stili di vita sono differenti, è per questo che non mi credi. Ma se tu vivessi anche solo un giorno la mia vita, ti fideresti ciecamente di quello che ho detto- conclude Althea
Luke scuote la testa
-Smettila di dire così! Non puoi per una volta essere come tutte le altre?- le chiede e se ne pente amaramente.
Che poi lui nemmeno la vorrebbe come tutte le altre, altrimenti non sarebbe Althea.
-Se ti riferisci alle ragazze che frequenti tu, cioè sedicenni con gli ormoni impazziti, allora no. Preferisco essere me stessa- sputa acida
Ed è la verità, piuttosto di essere come loro si farebbe togliere le ovaie e chiudere l’utero. Scelta al quanto drastica effettivamente..
Luke rimane impalato, come un babbeo.
Mica se l’aspettava una risposta così, da Althea.
-Ora, se sua maestà mi permette, io sono arrivata a casa mia- dice, prima di entrare nel vialetto di casa sua e lasciarlo dall’altra parte della strada, come un cretino, da solo.

 

Calum e Amelìe sono in pizzeria. Ha voluto fare tutto per bene, Calum. Le ha anche comprato una rosa, da un Cingalese a caso che passava fra i tavoli.
E Amelìe è arrossita fino alla punta delle scarpe, il massimo regalo che aveva ricevuto dal suo ex ragazzo era stata della lingerie commestibile..e fortunatamente ce l’ha ancora nel fondo del cassetto.
Ma non vuole pensare ancora al suo ex, era stato un vero stronzo e non meritava di certo di stare ancora nei pensieri della mora.
-Uhm..spero sia tutto di tuo gradimento..perchè ho cercato di fare del mio meglio e beh..non sono un asso in queste cose..- dice Calum, un po’ imbarazzato. Perché è vero, lui non è quasi mai andato ad un appuntamento, cioè..di questo tipo, si intende.
Amelìe sorride dolcemente e gli accarezza la mano
-Ma certo, non mi aspettavo tutto questo..ed è davvero wow! E va bene, insomma..l’importante è che alla fine siamo usciti io e te..giusto?- e di apparire troppo sdolcinata o romantica non gli e ne importa nulla, lei è così.
Calum ridacchia ma annuisce.
-Certamente! Ora che vogliamo fare? Ho visto un bellissimo banchetto di zucchero filato al parco..ti va di andare li?- le chiede sorridendo
Amelìe ama lo zucchero filato, e non poteva farle proposta migliore.
Annuisce veemente, poi prende la borsa per afferrare il portafoglio e dare la sua parte.
-Ma che fai?- chiede Calum, quasi allarmato.
Non starà mica pensando di pagare, vero? Insomma, lui è l’uomo, è lui quello che deve pagare qualsiasi cosa lei voglia, per quella sera, ovviamente.
-Mh..prendo il portafoglio? Sennò come li prendo i soldi?- dice ovvia lei
Calum ridacchia e deve riuscire a contenere le risate.
-Ok, Amelìe, dolcezza. Non pagherai nulla, questa sera. Chiaro? Offro io- sorride gentile
E anche se è seduta sente le gambe come gelatina, lui l’ha chiamata “dolcezza”, ed è stato tipo un BOOM enorme nel suo cervello.
Amelìe, incapace di intendere e di volere, annuisce.
-Posso andare un attimo al bagno?- chiede lei
E lui annuisce, mica doveva chiedergli il permesso.
Sente il cellulare vibrare e risponde subito.
-Pronto?- chiede, maledetto lui che non guarda mai chi lo sta chiamando
-Ok, io non ce la faccio. Vorrei strozzarla, ma baciarla. Capisci? E poi? Come faccio? Mi manda in confusione. Panico totale. Mi spieghi com’è possibile?! Ma soprattutto perché io sono così scemo da andarle dietro? Cioè io ci provo, davvero, a togliermela dalla testa, ma lei ci ritorna puntualmente! Anche mentre Stacy, di quarta effe, mi stava facendo un pompino in bagno stavo pensando a lei!- dice di botto, quello che riconosce essere Luke.
-Ok, calmati. Possibile che tu sia così cretino? Gesù, ma siamo davvero amici? Per prima cosa, è disgustoso che tu pensi ad Althea, che è pura e innocua, mentre ti stai facendo fare un pompino, nemmeno da lei tra l’altro. E per questo appena ti vedo ti riempio di cazzotti, stronzo. Seconda cosa, si chiama essere interessati a qualcuno. Mai sentito? No, probabilmente non tu, sei troppo stupido. Senza offesa, eh. Beh ora te lo spiego in poche parole: lei ti piace, idiota. Capito?- dice Calum
-La smetti di insultarmi? Lo so anche io che è una cosa disgustosa! Ma non è colpa mia se immaginavo lei al posto della tizia. E, Gesù, se solo ci penso-
-Alt! Sta zitto che sennò arrivo li e ti prendo a pugni, giuro- lo ferma Calum, che ci tiene ancora a pensare ad Althea come la vergine Maria. Anche se magari non è così, lui preferisce quell’idea che si è fatto di lei.
-Ok, la smetto. Comunque..è impossibile che lei mi piaccia. Andiamo, a me non interessa nessuna ragazza in quel modo, lo sai-
-Oh, beh..lo dicevo anche io prima. E ora ti ricordo che sono ad un appuntamento con Amelìe. Le cose possono cambiare, Luke, pensaci.-
-Si ma rimane comunque il fatto che lei con me non ci vuole né uscire né altro- Luke sbuffa e solo a ripensare alla discussione che avevano avuto prima, prenderebbe a pugni anche l’armadio. Cosa che ha già fatto, comunque.
-E fattele due domande! Ok, ora io devo andare perché ti ricordo dove sono e non voglio fare figuracce. Pensa a quello che ti ho detto, idiota- dice chiudendo la chiamata, senza nemmeno sentire la risposta del suo migliore amico, che tanto non gli interessa.

 

Amelìe è in bagno e sta facendo dei respiri profondi. Cavolo, le piace davvero troppo, Calum. Ma se vuole rimanere viva, almeno per questa sera, deve darsi una calmata, sennò col cazzo che ci rimane, viva.
Respira profondamente, prima di tornare a tavolo e trovare Calum leggermente turbato.
Si risiede e lo guarda confusa.
-È successo qualcosa? Ho fatto qualcosa?- chiede un po’ agitata
-Cosa? Oh, no! Tu non hai fatto assolutamente nulla, anzi- sorride dolcemente
-È che prima, mentre eri al bagno, mi ha chiamato Luke..e si, insomma, è un po’ incasinato..-
Amelìe è confusa, c’entra per caso Althea? Ha quel presentimento.
-Come mai?- chiede curiosa
-Beh, è un po’ complicato da spiegare. Gli interessa Althea, davvero tanto, solo che lui non sa esattamente come vadano queste cose, cioè non che io sia tanto meglio, ma me la cavo molto di più rispettivamente a lui- fa una smorfia che fa ridacchiare Amelìe -ma lei lo respinge. Lei è diversa dalle altre e questo non riesco a capire se lo spaventa o lo incuriosisce..o forse tutte e due le cose- fa spallucce -ma non voglio parlare di Luke, non questa sera almeno!- ride, Calum.
-Certo- sorride lei
Poi si alzano, Calum paga e lei lo aspetta fuori.
Appena Calum raggiunge Amelìe, tira fuori un pacchetto di sigarette e sta per accenderne una, quando lei gli blocca la mano e aggrotta le sopracciglia.
-Per quale motivo fumi?- gli chiede
-Per lo stress- è sempre la solita risposta, perché non vuole ammettere che ormai è un vizio.
-Oh, immagino- dice sarcastica -sai che ci sono altri modi per scaricare lo stress, vero? E che fanno molto meglio, sicuramente- dice
E Calum la guarda, con gli occhi luccicanti. È la prima volta che qualcuno gli e lo dice. Solitamente tutti gli dicono “Ah, ok”.
-Quindi mi stai dicendo che dovrei smettere?- le chiede
-In poche parole si- sorride
E Calum sente le campane appena Amelìe si apre in un sorriso, perché è davvero troppo per questo mondo, il suo sorriso. Anzi, non solo quello, esattamente tutta lei è troppo. È troppo anche per lui, perché non se la può permettere una come lei. Però è troppo tardi, perché sono innamorati, ed successo così in fretta che nemmeno se ne sono accorti.
-E, sentiamo doc, come dovrei fare?-
Amelìe ride per l’appellativo con cui l’ha chiamata.
-Fare palestra è un ottimo modo, per scaricare lo stress e la tensione! Oppure tenerti occupato in qualche altro modo..- lascia in sospeso la frase, perché non sa come continuare.
Calum la guarda malizioso
-Tipo?- ghigna
-Beh..non saprei..quello che ti piace fare di più- sorride convinta
Poi, lei, si rende conto dell’immensa stronzata che ha appena detto. Perché sa qual è la cosa che gli piace fare di più..e non è fare palestra.
-Non ho tutto questo tempo! E mettiamo che io iniziassi a fare una delle cose che dici tu, se mi venisse voglia di fumare, ma non posso andare in palestra, che faccio?- inarca un sopracciglio e ghigna
-Uhm..beh, puoi chiamarmi- dice dolcemente, Amelìe.
Calum è un po’ confuso e felice. A pensarci bene e più felice che confuso, e poi sorride. Sorride allegramente, perché lei gli fa quell’effetto.

 

Dopo lo zucchero filato e un sacco di risate, si ritrovano nel vialetto di casa di Amelìe. I suoi sono andati ad una festa e non sono ancora tornati. Meglio così, ha più tempo di stare con Calum.
-Grazie, per questa sera, è stato bello e mi sono divertita- dice arrossendo, la mora.
E Calum sorride ancora di più, era quello il suo intento, e ci è riuscito, e si sente anche meglio.
-Ci mancherebbe altro che tu non ti sia divertita, insomma: sei uscita con Calum Hood il più simpatico e sexy del mondo!- dice indicandosi Calum, solo che scoppia ridere subito dopo e quindi non risulta molto credibile.
E Amelìe scoppia a ridere anche più del moro, tanto che i vicini le intimano silenzio uscendo dalla finestra.
E subito si tappa la bocca, contendendo le risate.
-Oh, hai dimenticato anche modesto, comunque. E avrei da ridire su quel “sexy”- lo prende in giro
E sta mentendo, sia a lui che a se stessa. Perché lei lo trova più che sexy.
-Come ti permetti?- le prende il colletto della camicia e l’attira più vicino a sé.
Cosa che fa arrossire Amelìe.
-Ho per caso scalfito il tuo smisurato ego?- continua lei
-Può essere..- ridacchia, Calum
Poi si guardano per secondi infiniti, prima che le loro labbra siano attaccate, come due magneti.
E sono esattamente così, loro due. Due magneti che si attraggono con così tanta forza da distruggersi, quasi.
Ma a loro va bene così.
 

°°°
Lo so! Lo so! Lo so! Sono in ritardissimo, mi dispiace un sacco! 
Capitemi, ho avuto un sacco da studiare e un sacco di verifiche perchè io ho dei prof davvero coraggiosi che vogliono tentare la morte proponendo verifiche a non finire, ma che poi non vengano a lamentarsi se si ritrovano senza i cerchioni della macchina o con le ruote bucate :)))
Detto questo, ciao miei pasticcini <3 Mi siete mancati :3
Novità: ho iniziato a pubblicare anche su wattpad, lol. 
Per ora sto postando "Superstar", che ho pubblicato precedentemente anche qui su efp.
Allour, come va la vida? 
Io ve lo giuro che sto impazzendo, cioè al posto di portare il libro di inglese porto quello di matematica, e al posto di italiano quello di storia e quindi vado via di imprecazioni e.e Tutto perchè mi ritrovo alle una e mezza di notte ancora a studiare! Ma dico io, una scuola più facile non me la potevo scegliere no vero e.e
Comunque!
E' USCITO IL VIDEO DI JBH  E IO STO TIPO IMPAZZENDO. SONO MORTA DENTRO QUANDO L'HO VISTO. QUANTO E' STRAZIANTE SCUSATE?!
Loro con le faccine sofferenti e io che piango a caso..indovinate chi la mattina dopo l'aveva già scaricato sul telefono? Esatto, io. STO MALE LO SO GRAZIE.
Ora, parliamo del capitolo:
Finalmente Amelìe e Calum escono insieme e io urlo perchè li shippo, lol;
Luke che continua ad essere scemo e Althea che si sveglia da un bellissimo post-sbronza,  e stranamente litigano perchè Luke in testa c'ha la segatura al posto del cervello e.e
Btw, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se è così sarei felice di leggere qualche recensione :)))
Grazie mille a chi recensisce e a chi segue la storia, LUV U <3
Un bacino :*

 

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Capitolo 9
*** Alone? ***


"Alone?"


Amelìe si chiede se ora lei e Calum si potevano definire fidanzati. Insomma, per una sola uscita potevano definirsi tali? È confusa, ma non non sa se è un male o un bene.
Althea è strana da giorni; è più silenziosa, chiusa in sé stessa e sorride poco, e Kevin se n’è accorto. Alla fin fine è sempre lui quello che si accorgeva di tutti i minimi dettagli, e cerca di risolvere tutto.
-Althea, c’è qualcosa che non va?-
La bionda lo guarda corrucciando le sopracciglia, non capisce cosa intenda.
-Mh..sei strana. Come se ci fosse qualcosa che ti turba, è così? Lo sai che me lo devi dire, vero?-
Althea ridacchia un po’, poi sbuffa.
-N-nulla, davvero..- anche se qualcosa che la turba c’è.
Luke Hemmings continua a fissare Althea e Kevin che parlano.
È davvero troppo fissato con la ragazza. Ma deve averla, deve sentirle ansimare il suo nome, deve far sapere che lei è sua. Perché lui, anche se non stanno insieme e quasi nemmeno si parlano, è davvero troppo geloso. Questa mattina, quasi spaccava la faccia ad un ragazzo di terza che si era permesso di sorriderle.
Lei è schifosamente sua. Anche se la bionda non lo sa.
E da quando ci ha parlato l’ultima volta, la trova diversa. Non sa spiegare in che modo.
Kevin alza lo sguardo e trova due occhi azzurri, troppo azzurri, che stanno fissando la bionda affianco a lui.
Sta perdendo la pazienza, e non sa a chi dare la colpa. Se a Hemmings perché è davvero troppo stupido, o ad Althea perché non è che lei sia tanto più sveglia.
-Hai finito di crogiolarti nella tristezza? Senti, so che i tuoi genitori sono stronzi e bla bla bla, però non devono per forza sapere che stai con lui? No, cioè insomma..si vede che non ti dispiacerebbe poi così tanto starci insieme o uscirci, o cosa vuoi fare tu  non lo so- dice d’un tratto
Althea sgrana gli occhi
-C-cosa? Io non..-
-Non mi interessa. Ti sto solo dando un consiglio, e ovviamente dovresti seguirlo, perché andare avanti così non è che sia poi il massimo- la interrompe
Sa già che ovviamente, testarda quant’è, non ascolterà minimamente il suo consiglio.
-Forse hai ragione..non dovrei dirlo ai miei. Insomma..ho diciassette anni, giusto? E non mi sono mai divertita veramente! Non ho mai fatto nulla, per me!- dice sicura
E Kevin strabuzza gli occhi, non pensava che l’avrebbe davvero ascoltato. E forse ha fatto bene a toccare il suo punto debole, cioè l’adolescenza che non sta vivendo a causa dei suoi genitori.
-E se mai dovessero venirlo a sapere, che farei? Oh..no..- continua subito dopo, un po’ impaurita
E ci risiamo, pensa Kevin.
-Che vuoi che ti facciano? Ti sbattono fuori di casa? Non credo possano, e al massimo vai a vivere da Amelìe- dice come se fosse la cosa più normale del mondo
-C-cosa? Non potrei mai..- dice spaventata
-Ma stai tranquilla che non succederà nulla, Thea, per una volta..prova a buttarti, a fare qualcosa che ti faccia provare la brezza dell’adolescenza. Vivi i tuoi fottuti diciassette anni!- quasi urla il rosso
Althea gli fa segno di abbassare la voce. Ed è strano che per una volta sia d’accordo con un’idea folle del suo amico. Perché questa è davvero folle, come idea.
Nel frattempo arriva Amelìe, in mensa. Ed è stranamente pensierosa, pure lei.
E Kevin sbuffa, perché non ne può più di problemi da risolvere, gli bastano già le ore di matematica per quelli.
-Cosa ti turba, bella moretta?- le chiede ridacchiando
-Nulla, bel rosso- ammicca
Althea si apre in un mega sorriso, ora sta decisamente meglio.

 
Althea è stanca di stare china sui libri, a studiare per non sa nemmeno quale materia. Forse dovrebbe mangiare qualcosa, visto che si sente particolarmente debole. O forse ha solo preso l’influenza. Strano, visto che questa mattina stava più o meno bene.
Prima di prendere una boccata d’aria sul suo balcone, mangia un paio di biscotti, per non essere del tutto a stomaco vuoto e poi prende un’aspirina e spera che le faccia qualcosa, perché la testa inizia a pulsarle e le viene da starnutire.
Spera proprio di non essersi presa nessun malanno, altrimenti le toccherà recuperare quello che faranno a scuola, a casa, da sola. Ed è la cosa che Althea ritiene più odiosa.
Prende una felpa e la indossa, poi esce sul balcone e sente un po’ di venticello fresco tra i capelli. E le piace, quella sensazione di pace. Sarebbe bello riuscire a provarla più spesso.
È a casa da sola, i suoi genitori sono andati ad una festa di lavoro del padre di Althea, portandosi via anche le due più piccoline. La bionda non aveva voglia di andare, quindi, per una volta, ha usato la scusa dello studio, per rimanere a casa. Anche se alla fine si è messa a studiare veramente, quindi non era nemmeno una balla.
E stare a casa da sola non è poi tanto male, anche se Althea ha la fobia di rimanere da sola. Ma in quell’istante le piace.
E Luke non lo sa nemmeno perché cavolo sta andando, di nuovo, dalla bionda che tanto lo attira. Anche se lei gli ha detto almeno tre volte che tra loro non ci potrà essere nulla, lui continua a tornare da lei.
E dovrebbe seriamente smetterla, perché si fa solo che male e nemmeno se ne accorge.
È quasi arrivato, la vede già sul balcone. E si illude che stia aspettando lui, anche se dai suoi indumenti non si direbbe. Però va bene, perché lei rimane bella comunque. E lui non l’ha mai pensato, vedendo una ragazza con la tuta.
E Althea lo vede avvicinarsi, con aria assorta, come se avesse la testa fra le nuvole e il passo svelto, di chi ha il terrore di perde il pullman, o la metro.
Lui, invece, ha il terrore di perdere lei, che torni dentro e non si accorga della sua presenza.
Althea arrossisce, perché lei non è assolutamente presentabile e non può farsi vedere in quelle condizioni, ma ormai è troppo tardi, perché Luke è già sotto il suo balcone e la sta salutando con la mano e un sorriso che per nulla al mondo si perderebbe. E solo ora, che l’ha così vicino, si accorge che ha un cappellino al contrario, in testa, e lo trova così adorabile e bello.
-Che ci fai qui?- gli chiede, un po’ imbarazzata, sia per il suo stato, sia per il pensiero poco innocente che le è passato per la testa qualche attimo prima.
-Un giro..vieni con me?- le chiede
Althea sbarra gli occhi. A parte il fatto che non può andare in giro in quelle condizioni, con gli occhiali, i capelli raccolti a caso e una tuta più grande di lei! E poi non può comunque uscire, è a casa da sola e non sa quando i suoi torneranno.
Che se tornano e non la trovano sono cazzi amari.
Poi ripensa al discorso che ha fatto quella mattina con Kevin, e pensa di farla questa follia.
Scuote la testa, e subito Luke pensa voglia dirgli di no, poi però ridacchia e annuisce. La vede scomparire e cinque minuti dopo ricompare, dal cancelletto che da sul giardino.
Si è cambiata, non è più in tuta. Ora ha dei pantaloni verdi aderenti, una maglietta di qualche taglia più grande e il cappotto. Ha tenuto solo gli occhiali e i capelli raccolti.
Come abbia fatto a cambiarsi in così poco tempo, rimane un mistero, per Luke.
Il biondo invece ha un paio di jeans neri a caso, una maglietta dei Nirvana, il cappotto e un cappellino con la visiera al contrario.
Ad Althea piacciono i Nirvana, comunque.
-Dove vuoi andare?- gli chiede, uscendo dal cancello e poi chiudendolo
-Come mai hai accettato?- le chiede lui
-I miei non sono in casa, e mi stavo annoiando- ammette un po’ in imbarazzo
Luke sorride, e gli va bene così, pur di starle vicino.

 

Amelìe ha chiamato Calum un paio di volte. Ma lui non le ha risposto.
E l’ansia la sta divorando. “Che cosa sta facendo? Perché non risponde? Magari si è accorto che non sono quello che cerca e ha deciso di chiudere, così..” pensa, la mora.
Non l’ha nemmeno visto a scuola, può essere che stia male. Ma non crede sia in punto di morte, o comunque che non possa rispondere al telefono.
Guarda su whattsapp e ok, deve ancora fare l’accesso da ieri notte, però lei è comunque in ansia.
E deve calmarsi, perché è inutile. Si da della stupida da sola, perché loro due non stanno insieme, o almeno, lei ancora non lo sa.
Calum in realtà sta dormendo e ha il cellulare spento, ha litigato con i suoi, come sempre, e ora si è rinchiuso in camera, stanco.
Ha saltato scuola, per andare in giro con Michael e Ashton, che gli hanno dato dei consigli, su come fare con Amelìe. Che poi nemmeno lui sa che cosa stia succedendo, tra loro due.
Però sia Ashton che Michael sono fidanzati, o quasi per quest'ultimo, e quindi si fida dei loro consigli.
Che comunque non gli hanno detto nulla che lui non sappia già.
E nessuno dei due è riuscito a fargli capire nulla di nuovo, quindi ha saltato scuola per nulla. E ora gli fa male la testa, a forza di pensare a cosa fare.
Pensa a come potrebbe stare Amelìe oggi, se si è messa i pantaloni neri o beige, se ha sempre i capelli raccolti o se li ha lasciati sciolti, come al loro primo appuntamento. Vuole vederla, perché gli manca. E si sente stupido, come un ragazzino alla prima cotta, e lui non è abituato, perché effettivamente non è ma stato preso così tanto da una ragazza. Così tanto da considerarsi, quasi, innamorato o cotto.

 

Althea sta dondolando sull’altalena, con Luke affianco.
Si sente bene, e quasi si pente di non averlo fatto prima. Di non avergli dato una chance.
Luke sta bene, finalmente lei è “uscita” con lui, e ora sono tranquilli. Non hanno avuto bisticci, hanno solo parlato, come due persone normali farebbero. Tranne qualche intoppo, tipo Althea che è abbastanza silenziosa di suo e non parla poi tanto, anche se ride un sacco, e si imbarazza molto spesso.
Luke ha notato che non dice parolacce, non ne ha detta nemmeno una mentre stava per cadere e rovinarsi la faccia a terra. E non capisce proprio come faccia, a non dirle. Che lui senza di uno, o più, “vaffaculo” al giorno non ci potrebbe mai vivere. E senza imprecazioni, secondo lui, le cose non rendono bene l’idea.
-Dove ti vedi tra qualche anno?- le chiede
La bionda ci pensa un po’.
-Uhm..forse..all’università. Oppure in un’azienda importante a lavorare-
-E tu lo vorresti?-
Althea aggrotta le sopracciglia, non capendo.
-Nel senso, tu lo vuoi davvero? Finire all’univeristà o lavorare in un’azienda importante?- specifica meglio
No, ovviamente lei non lo vuole. Sono i suoi genitori che lo vogliono, ma come può dirgli che si, è quello che vuole, quando non sa nemmeno lei cosa vuole?
E quindi rimane in silenzio, perché non ce l’ha una risposta a quella domanda.
-E tu?- gli chiede
-Boh, probabilmente sarò super famoso, insieme ad Ashton, Michael e Calum, a suonare con la nostra band in giro per il mondo, chi lo sa..- ridacchia
-A-avete una band?-
Il biondo annuisce
-Verrai ad ascoltarci qualche volta? Suoniamo all’Euphoria, qualche sabato- sorride contento
L’Euphoria è un bar, in cui un sacco di gente va ad esibirsi a caso, cantanti provetti, oppure band che sperano di spaccare nel mondo della musica, un giorno. È un bel posto, se non fosse che il sabato sera è sempre pieno di gente sudata e ubriaca. Ad Althea non dispiacerebbe ascoltarli, ma l’idea di andare in un posto così, non l’attira molto.
Anche se potrebbe farla, un’eccezione, una volta ogni tanto.
-Va bene, verrò insieme ad Amelìe- sorride un po’ timida
E Luke si apre in un sorriso ancora più grande, che fa quasi tremare le gambe ad Althea, che è seduta, e battere il cuore un po’ più forte.
E pensa che si, le piacerebbe decisamente di più, rimanere così da sola, se c’è anche Luke a farle compagnia.
 

IS IT TOO LATE NOW TO SAY SORRYYYY?
'COUSE I'M REALLY REALLY REALLY SORRY! 
Lo so, sono in tremendo ritardo e non so nemmeno come farmi perdonare perchè mi presento con questo capitolo che non è nemmeno tanto lungo..e nulla..scusatemi davvero.
Il fatto è che la scuola mi sta prendendo davvero tanto e sono sempre piena di cose da fare, soprattutto ho un sacco da studiare (come, immagino, anche voi) e il poco tempo che mi ritrovo a disposizione lo sfrutto o per dormire un po' (perchè la notte o studio o provo a dormire ma con scarsi risultati) o per uscire con i miei amici. Quindi nulla..spero mi perdoniate <3
Poi mi mancavate un sacco, nonostante io non vi conosca di persona, però boh..omg è così complicato da spiegare. LOL.
Cercherò di essere più puntuale e aggiornare una volta a settimana come ho sempre fatto..ma non vi prometto nulla e.e
Però ci provo e apprezzate il mio impegno <3
Visto che non ci sono stata nel periodo vacanze-nuovo anno vi faccio gli auguri adesso lol
Spero che questo 2016 sia iniziato bene per voi :)
Il mio non tanto visto che siamo già a quota due morti che mi hanno scioccata.
Primsa David Bowie e poi Alan Rickman. Per quest'ultimo poi, non vi dico le lacrime che ho fatto. La fontana di Trevi in confronto mi faceva na pippa e.e
Mh..comunque, voi come state? Tutto bene? Spero di si!
BTW la smetto di farneticare e passo al dunque. 
Questo capitolo è un po' corto, per il fatto che comunque non succede un granché SE NON CHE FINALMENTE LUKE E ALTHEA COMBINANO QUALCOSA, nulla di sconcertante ma è comunque un passo avanti, IN PIU' SIA LODATO KEVIN CHE FA TIPO DA CUPIDO E CONSIGLIERE IN AMORE. E io lo amo..ma vbb lol
Poi c'è Amelìe che ha le paranoie mentali, e Calum che le alimenta anche di più non è di certo di aiuto ma ok. Una medaglia d'oro a questo ragazzo che come il suo amico ha la segatura in the head. 
E finalmente Althea che si apre un po' di più con Luke, o almeno ci prova porella, diamogli fiducia ahahha
VI GIURO CHE IL PROSSIMO CAPITOLO E' UNO, se non IL, MIO PREFERITO. Non solo per come l'ho scritto, e i contenuti, ma proprio perchè ho amato scriverlo..non so nemmeno io il perchè ma è così e basta. Date un po' di fiducia anche a me plz 
Detto questo, vi ringrazio di cuore per tutto! Ringrazio chi continua a seguire la storia, nonostante tutto, e a chi ha pure voglia di recensire.
Come dico sempre: recensire non ha mai ucciso nessuno. Well, se vi va, lasciatemi anche un piccolissima recensione :3 Giusto per sapere un po' come vanno le cose :))
Vi auguro il meglio per questo nuovo anno <3

LUV U xx

ps: perdonatemi se ci sono degli errori (:



 

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Capitolo 10
*** 4 am. ***


"4 am."
 
Sono le quattro di notte e Calum non riesce a dormire.
Sono le quattro di notte e Calum ha voglia di fumare un sigaretta.
Si alza, prende il pacchetto, che giace immobile sopra al suo comodino, e si dirige in balcone, dove ad aspettarlo c’è solo la notte.
Fa un po’ di venticello, ma nulla che faccia tremare le gambe.
Prende l’accendino, ma il ricordo di Amelìe che gli impedisce di fumare, si fa spazio nella sua testa.
E ok, sono le quattro e dieci di notte e lui ha voglia di fumare, ma Amelìe gli aveva detto che quando ne aveva voglia doveva chiamarla. E lui ora ne ha voglia.
Afferra il cellulare e cerca il suo numero nella rubrica, appena lo trova non ci pensa due volte e preme l’icona del telefono verde.
Uno..due..tre..quattr..
-Pronto?- la voce impastata dal sonno di Amelìe finalmente si fa sentire.
E Calum si sente più leggero.
-Uhm..ciao- dice quasi timoroso che lei possa mandarlo a quel paese e staccargli in faccia.
Cosa che, tra l’altro, Amelìe è tentata di fare. Perché sono le quattro e un quarto e Calum non si è fatto vedere o sentire per quasi tutta la settimana, mentre lei era ansiosa di un suo messaggio, e ora la chiama alle quattro del mattino?
-Stai morendo, per caso?- chiede lei sbuffando e passandosi una mano in faccia
-No..perchè?- Calum è confuso
-Perché, a meno che tu non stia morendo, non capisco  il motivo di questa chiamata. Cazzo, sono le quattro e diciotto! Ed è sabato mattina!-  sbuffa irritata
Forse è il fatto che lui non si sia fatto sentire per tutta la settimana, che le scoccia di più.
E forse potrebbe anche toglierlo quel “forse”.
-Si, lo so..è che non riuscivo a dormire, e avevo voglia di fumare e tu avevi detto che, se ne avevo voglia, potevo chiamarti..-
Amelìe nemmeno se lo ricordava di averglielo detto.
-E tu mi hai davvero ascoltata?- è un po’ confusa e stupita
Di solito nemmeno Althea fa mai quello che lei gli consiglia..
-Beh, si. Ho fatto male?-
E vorrebbe dirgli di si, davvero, perché è incazzata nera. Però si lascia andare in un risolino tranquillo.
-Ma lo sai che la gente alle quattro di mattina dorme?- gli chiede retorica
Calum ridacchia.
-Ora ti è passata la voglia?- gli chiede
Che non vede l’ora di ritornare nel mondo dei sogni, stava così bene insieme a Johnny Depp e Adam Levine!
-Non molto..-
-Uff..posso tornare a dormire?-
Amelìe è così, sfacciata e senza peli sulla lingua. E a volte va bene così, altre volte invece dovrebbe imparare a contenersi un po’.
Calum rimane un po’ spiazzato da quelle parole.
-C-come? Penso di non aver capito..-
-Cosa? Che vorrei tornare a dormire perché sono le quattro e mezza di mattina e io ho sonno?- Amelìe è un po’ incazzata.
Cioè, un po’ è un eufemismo.
Perché continua a pensare a Calum che la ignora bellamente, come se non esistesse nemmeno. E lei vuole esistere per lui, invece, e non solo quando ha voglia di fumare!
-Amelìe, sei incazzata per qualche motivo, per caso?- Calum si sta stancando
Non sopporta quando le persone non gli dicono le cose chiare come stanno.
Amelìe non risponde. Non vuole dirglielo lei, ci deve arrivare da solo.
-Senti, Amelìe, non farmi girare i coglioni perché..-
-Cosa? “Non farmi girare i coglioni, perché blablabla”. Sappi che io ne ho tutte le motivazioni! Ok? E sono le quattro di mattina. E vaffanculo Calum Hood- dice per poi chiudere la chiamata.
Ora è davvero, ma davvero, incazzata.
Pfff lui è quello arrabbiato, pensa la mora.
Calum sta ancora guardando il telefono con la bocca spalancata. Non ci crede davvero a quello che è appena successo.
Cioè, alle venti meno cinque non può aver davvero litigato con la sua quasi ragazza, vero?
Che poi nemmeno lui sa cosa siano loro due.
E lui non vuole far rimanere questa cosa un’incognita ancora per molto.
Si veste alla svelta e scende dal balcone. Ha sempre pensato che l’edera sulla parete gli sarebbe tornata utile prima o poi, e infatti aveva ragione.
Amelìe é tornata a dormire, che va bene tutto, ma è sabato mattina e lei vuole comunque dormire, risolverà i suoi problemi con Calum più tardi.
Cosa che Calum, comunque, pensa diversamente. Visto che ora si sta dirigendo più incazzato che mai a casa della mora. 
E non gli importa di star camminando come un cretino, nonostante quando arriverà avrà i polpacci in fiamme.
Arriva sul retro del cortile, e spera che la camera di Amelìe si trovi li.
Afferra il cellulare e chiama Amelìe.
La quale accende la luce dell'abat-jour e sbuffa, che non è possibile che non riesca a dormire di sabato mattina! 
-Pronto?- sbuffa sonoramente
-Sono qui fuori, scendi- dice Calum prima di chiudere la chiamata
Amelìe fissa lo schermo del telefono per almeno cinque secondi, ed è indecisa se uscire sul balcone e lanciargli una scarpa addosso urlandogli di andare ad importunare qualcun altro.
Poi però ci ripensa, perchè non vede Calum da quasi una settimana e le manca terribilmente.
Prende un paio di pantaloncini, una felpa e le scarpe, poi indossa il tutto alla svelta e scende
Scavalca il balcone, come fa sempre, ed è subito in giardino, dove Calum la sta aspettando impazientemente. Un po' perché non la vede da tanto e un po' perché è arrabbiato pure lui e vuole sapere che succede.
-Ok, sono qui- dice Amelìe incrociando le braccia al petto e sbadigliando.
-Bene. Ora mi spieghi che cazzo ti è preso?!- quasi urla Calum
E lei gli intima di abbassare la voce, che va bene tutto, ma vuole evitare di svegliare i suoi e tutto il quartiere!
-Non dirmi di abbassare la voce, ho tutto il diritto di sapere che succede!- 
-Si ma non urlare. Ti ricordo che non vivo da sola, quindi evitiamo di svegliare tutti, grazie-
Calum sbuffa e si passa un mano sul viso stanco, che, almeno, lei ha dormito un paio di ore, lui invece no.
-Voglio solo sapere che cosa ho fatto di sbagliato o che ne so io- confessa
Amelìe quasi si sente in colpa di essersela presa per un cosa così stupida, o quasi, alla fine lui potrebbe aver avuto qualche imprevisto..no? 
"Per una settimana?" Le chiede una fastidiosa vocina all'interno del cervello.
Oh..giusto. Ok, ora pensa di nuovo di avere tutto il diritto di essere arrabbiata.
-Ho provato a chiamarti almeno quattro volte e nemmeno una in cui mi rispondi. Non sei venuto a scuola, e se c'eri ti nascondevi tipo Batman; poi mi chiami nel bel mezzo della notte, dopo quasi una settimana che non ti fai sentire o vedere, di sabato, perché hai voglia di fumare. Ora, ho ragione ad essere almeno un pochino offesa o arrabbiata? Correggimi se sbaglio, grazie- dice 
E ripeterlo ad alta voce le fa quasi più male che pensarlo e basta. 
E Calum riamane in silenzio. Non può dire nulla, perché lei ha ragione e lui ha torto. Ha fatto male ad ignorarla come la peste, ma aveva paura. Non che sia una scusante, ovvio, però ha la sua buona parte in tutto ciò.
-E vuoi sapere un'altra cosa? Mi sono illusa che tutto quello che tu avevi fatto per riuscire ad uscire con me, avesse un senso. E invece non ce l'ha. Mi sono illusa che potesse esserci qualcosa tra di no, ok? E, diamine! Sono così stupida, perché tu sei Calum Hood- una lacrima le scivola lungo la guancia.
Non c'aveva voluto nemmeno pensare a quella possibilità, ma le parole le erano uscite di bocca, come un fiume in piena.
-E ora, se mi permetti, vorrei tornare a dormire, perché sono stanca e ho sonno e non mi va più di stare qui- dice, e non è nemmeno una richiesta, è una decisione.
E quando se ne sta per andare, perché è come parlare con un vegetale, Calum l'afferra per il braccio e la stringe a sé.
-M-ma che f-fai?- gli chiede confusa
-Oh mio Dio, stai zitta un po'- le dice Calum, con un magone allo stomaco
-Non..non ci pensare nemmeno a queste cose. Amelìe tu..sei mille volte migliore di me. E..hai ragione sono uno stronzo, un coglione, e tutto quello che vuoi tu, perché è vero. Lo sono. Ma sono anche spaventato, perché io che cazzo ne so di come funzionano ‘ste cose? E ho paura, cazzo. Che ne so che magari non ti trovi uno migliore di me, e io poi che faccio? È che mi sto innamorando, per la prima volta, e mi fa paura- dice continuando ad abbracciarla morbosamente
Amelìe rimane a bocca aperta, le ha forse appena detto di essere innamorato di lei? Oltre agli auto-insulti e il resto, ovviamente.
Amelìe si stacca dall’abbraccio e guarda Calum, negli occhi, che è imbarazzatissimo, come non lo è mai stato nella sua vita. Non intendeva davvero dirgliele subito quelle cose, cioè voleva aspettare ancora un po’. Ma vabbè, ormai i danno è fatto, e che poi sia un danno non ne è nemmeno tanto sicuro.
La mora lo abbraccia di slancio.
-Ok- gli dice, in fine.
E Calum non chiede nemmeno in che senso o a cosa si riferisca il suo “ok”, perché gli va bene così.
E alla fine si baciano, per non sanno nemmeno loro quanto, prima che Amelìe ridacchi e poi cacci via Calum, che se lo beccano i suoi, sono cazzi amari.
 
 
Ashton sta pensando, pensa che forse dovrebbe smetterla di fare da “Padre” ai suoi amici, e che è ora che loro si sveglino da soli, che ormai hanno quasi tutti diciannove anni e devono iniziare a pensare con la loro testa. Anche se alcuni già lo fanno.
Poi pensa a Luke che sta lentamente progredendo, ma almeno ce la sta facendo. Aveva quasi perso le speranze per lui, e invece si è dovuto ricredere. Ma dovrebbe solo ringraziare Althea, che chissà quale magia gli ha fatto, a Luke.
A risvegliarlo dai suoi pensieri, è Lydia, la sua ragazza. Quella di cui è pazzamente innamorato, e spera che per lei sia lo stesso.
-A che pensi?- gli chiede sorridendo
È che hanno appena fatto l’amore, e ora stanno molto meglio tutti e due.
Per almeno un paio d’ore ci sono solo loro due, e nient’altro.
-Pensavo a quale strana magia abbia fatto Althea a Luke..- ridacchia
E Lydia ride, perché ha ragione.
-Giusto, o magari è semplicemente quella giusta..no?- gli chiede
Ashton la guarda, la osserva più che altro, e pensa che non ci sia cosa più bella, della sua ragazza. Che lui prima non era nemmeno un tipo tanto sdolcinato, ma l’amore si sa, l’amore ti cambia. In bene o in meglio non si sa, sta tutto a come lo si prende, alla fine.
Poi le sorride e le lascia un bacio sulla fronte, prima di iniziare a coccolarla, con delle carezze sulla schiena.
Lydia non è la classica ragazza super figa, ha un po’ di curve. Una di quelle ragazze che, qualche anno prima, Ashton non avrebbe nemmeno guardato.
Anche se alla fine l’ha fatto, l’ha guardata e si è perso nei suoi occhi verdi.
E poi da li era stata tutta una salita, una fatica immensa per conquistarla, anche se alla fine ce l’ha fatta. E ora non potrebbe che esserne più felice.

 
SONO TORNATA!
Lo so, è passato un bel po' e avrei dovuto aggiornare prima. 
Ma come prima cosa ho avuto problemi sia con il computer che con la connessione, ciò ha comportato una cosa chiamata "socializzare" e wow non pensavo facesse così..schifo. No dai, scherzo. Però sono state delle settimane molto dure.
ENIUEI, il secondo motivo è che volevo vedere se magari qualcuno di voi che legge ancora questa storia (se ce ne sono, lol) recensiva. Perchè ho notato che siete un po' inattivi, da un pezzo ormai, e questa cosa non mi rende esattamente felicissima, perchè
ho bisogno di sapere se la mia storia vi piace o meno. Se avete consigli o robe simili, sono più che ben eccetti. Stessa cosa per le critiche, a patto che siano costruttive ovviamente.
E data la vostra inattività ho avuto molti dubbi sul continuare a postare e non mettere la storia in sospeso. O anche di cancellarla. Anche perchè sta diventando molto pesante riuscire a trovare il tempo per scrivere, postare, studiare e avere anche un po' di vita sociale.
Certamente, so di non essere l'unica ad avere di questi problemi, ma forse non so reggerli come altri sanno fare. Perciò ora vedrò da questo capitolo come procederanno le cose, e prenderò una decisione definitiva. 
Detto questo, come state? 
Personalmente adoro questo capitolo, come avevo anticipato nello spazio autore dell'altro capitolo, non so bene per quale motivo..forse per come l'ho scritto o forse boh..fatto sta che mi piace un sacco! Lol. E spero lo apprezzerete anche voi, come me :))
Grazzzzzzzie mille a chi segue la storia e a chi ha voglia di recensire (lol) (:
Bona, ora vi saluto e vi auguro un buon fine settimana <3
Un bacino xx

 

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Capitolo 11
*** Kiss ***


"Kiss"
-Buon giorno- dice Althea
-No, buon giorno un cazzo! Oggi quella di matematica mi ha interrogato, e ho preso quattro!- esclama Amelìe battendo un pugno sul tavolo.
-Oh, oggi tira male, eh?- Althea fa una smorfia
-Sapete che Koralin sta con Clifford, adesso?- dice Kevin
Althea rimane sorpresa. Non lo sapeva, cioè non sapeva nemmeno il vero orientamento sessuale di Michael Clifford fino a qualche secondo fa.
Mette un fragola in bocca
-Wow..uhm..sono felice per lei..- dice un po’ incerta, non sa bene se porla come una domanda o un’affermazione.
-Oh ma che avete voi due? Io sono gay, non mi interessa se ora lei sta con Clifford!- esclama il rosso
-Beh, non c’è dubbio che tu sia gay, ma magari essere scaricato ti ha recato un po’ di fastidio..- dice Althea alzando le mani in segno di scuse
Kevin sbuffa
-Althea, amore, ti sentirò mai dire una parolaccia prima di morire?- le chiede Kevin
E lei ridacchia imbarazzata.
In mensa c’è meno casino del solito, forse perché è venerdì. E di venerdì non c’è quasi mai nessuno. Amelìe sta messaggiando con Calum, che quel giorno non è andato a scuola, e ogni tanto sorride, facendo ridere Kevin e Althea, che non hanno mai visto la mora così felice.
Althea si gira e vede Luke parlare con una ragazza. Strizza un po’ gli occhi per vederci meglio, e nota che è la tizia con cui lei aveva litigato in mensa, un po’ di tempo prima. E un magone allo stomaco la fa sentire un po’ a disagio, che le succede? Si sente un po' a disagio improvvisamente. 
Luke nel frattempo sta cercando di scollarsi di dosso Chantal, o come si chiama.
-Luke, io non so cosa ti stia succedendo in questo periodo, ma se hai bisogno di me sappi che ci sono..- sorride languida
A Luke fa un po’ di ribrezzo, ora. 
-Guarda, non credo di aver bisogno di te, o almeno non più. Non mi interessi, e pensavo di avertelo fatto capire..- dice sincero
-Ma..io e te siamo fatti per stare insieme, andiamo, non mi dirai che hai perso davvero la testa per quella stronzetta da bar, vero?- chiede acida
E Luke si scalda, che non deve nemmeno provare a toccare Althea.
-Sai, è molto meglio di te, che sei solo una stupida ragazza facile- sorride falsamente e poi si gira. Ma lei lo blocca per un braccio e lo ferma
-Luke, per favore. Non dire così, lo sai anche tu che non è vero, e lei non potrà mai darti quello che posso darti io..- dice con un tono che di normale non ha proprio nulla.
Luke sbuffa.
-Mi dispiace..trovati qualcun altro da usare quando ne hai voglia- le dice, togliendosela di mezzo. E appena si gira nota degli occhi azzurri su di lui, che appena incontrano i suoi cambiano direzione velocemente.
E Chantal non si è mai sentita più offesa, non per quello che Luke le ha detto, ma perché lui ha preferito andare da quella, piuttosto che stare in sua dolce compagnia. Chantal sa che ormai ha perso Luke, per quanto potesse interessarle.
E Luke, invece, sa di dover parlare con Althea.
 
Althea non l’ha mandato giù il fatto di aver visto Luke a contatto, troppo contatto, con quella tizia. È gelosa, e questo lo sa. Ma è gelosa di lui come lo è di Amelìe..e forse lo è anche di più con Amelìe.
Suona il campanello, e lei si chiede chi possa essere.
Va ad aprire, che non sia mai che i suoi aprano la porta.
E mai, si sarebbe aspettata di trovarsi davanti Luke Hemmings, in tutta la sua bellezza, comunque. La bionda impallidisce.
-Uhm..ciao. Io devo parlarti..- le dice
Althea ha improvvisamente la gola secca.
Sua madre arriva alla porta, e subito Luke trova molta somiglianza tra le due.
Solo che sua madre sembra decisamente più fredda e snob.
-Salve- Luke sorride gentilmente
Lui sa decisamente farci con i genitori.
Ma a quanto pare non ha messo in conto il fatto che i genitori di Althea non sono gentili, o comprensivi, come tutti gli altri.
-E tu chi saresti?- gli chiede sua madre
Althea sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, imbarazzata.
E Luke lo nota, lo sguardo freddo che la donna gli rivela. E quasi sente i brividi.
-Sono Luke Hemmings, signora- dice
-E cosa vorresti?-
-È venuto per chiedermi dei compiti, mamma- interviene Althea
La donna lo squadra dall’alto fino al basso e poi gli cela un’occhiata fredda, distaccata e ovviamente poco simpatica, prima di tornare da dove era venuta.
Althea si chiude la porta alle spalle.
-Io..mi dispiace..-
-Oh, no beh..- prova a dire Luke, ma viene interrotto dalla mamma di Althea, che le urla di rientrare in casa immediatamente.
E lo vede, il terrore negli occhi della ragazza.
-D-devo andare..- gli dice, prima di girarsi ed entrare. Lasciandolo da solo davanti alla porta.
Althea rientra e sua madre la guarda severa.
-È di nuovo quel ragazzo. Althea sai come la penso-
-Come potrei non saperlo? Mi impedisci di fare qualsiasi cosa!- urla arrabbiata
E che gli e ne frega se la sentono pure i vicini.
-Non mi importa, lo faccio per il tuo futuro!-
-Non avrò mai un futuro se continui così! Devi lasciarmi libera, ho diciotto anni e non posso fare nulla! Non ho mai avuto un ragazzo, mamma! MAI- urla ancora di più, fino a che le fanno male le corde vocali.
Poi lascia che un ringhio le scappi dalla bocca, e corre in camera sua, pestando i piedi per terra più forte che può.
Luke ha sentito tutte le urla e la conversazione. E ora si, ora le crede. E si da dello stupido per aver creduto che lei gli avesse mentito quella volta, quando era sbronza.
Corre dietro, si arrampica sull’edera, come l’ultima volta, e poi entra nel balcone.
Bussa alla finestra e subito dopo, Althea, con il mascara colato sulle guance, e le lacrime che continuano a scendere copiose, gli apre la porta.
Rimane un attimo a fissarla. Perché rimane bella comunque, in ogni occasione, anche mentre piange.
-Mi dispiace- le dice
E lei lo guarda, poi di scatto lo abbraccia. Ha bisogno di sapere che comunque lui c’è, nonostante i vari problemi che hanno. Nonostante tutto.
-I-io dovevo crederti-
Althea continua a piangere, è scossa dai singhiozzi.
Luke la prende in braccio, a mo ‘di principessa e la posa sul letto  poi si siede vicino a lei. Mentre la bionda continua a stringerlo, lui le accarezza dolcemente la schiena.
Quello che sta facendo per lei, non l’ha  mai fatto per nessuno.
-Non m’importa..- sussurra lei
-Oh, beh. A me si, invece. Avrei dovuto crederti subito-
Poi tutto è silenzioso, e si sentono solo alcuni singhiozzi della bionda.
-Non  è importante, d-davvero-
-Volevo dirti, prima..che..in mensa, oggi- Althea sente come un peso sul petto -Chantal mi ha chiesto, in poche parole, di fare sesso con lei. E la cosa divertente è che io le ho detto di no, per te. Ho detto di no a tutte, per te- dice ridacchiando, anche se dovrebbe essere un discorso serio.
-Non devi farlo..- Althea in realtà sta esultando interiormente
-Ma non capisci? Lo faccio perché sono io che voglio farlo. Lo faccio perché voglio te, Althea. Voglio solo te- dice
Più che altro, ammette. Perché Luke, non l’ha mai detto apertamente, eppure è così. Althea ha gli occhi sbarrati e il mascara sulle guance, sente il cuore battere forte e ha un sorriso dolce sulle labbra, mentre Luke la guarda serio.
-Davvero?- e quasi non ci crede nemmeno
-Certo, non sarei mica qui e soprattutto non starei facendo tutto questo, se non fosse vero-
E Althea non ci pensa due volte, a baciarlo. E Luke non ci mette molto a ricambiare il bacio, soprattutto perché aspettava da troppo tempo quel momento.


 
Buonasera. Sono tornata, ebbene si e.e
Nonostante il ritardo e nonostante tutti i vari problemi, sono tornata <3 
Anche oltre ai dubbi che avevo. 
Ho deciso che continuerò a postare, non con puntualità (perchè ormai mi tocca ammetterlo: non sarò mai puntuale, lol) ma lo farò. Almeno finché non mi taglieranno le mani o sarò in coma. 
Detto questo; come state?
Il capitolo non è troppo lungo ma finalmente succede che i due si aprono e
sI bAcIAnO! OMG OMG OMG. Ok basta, la smetto.
Now I need to scappare a studiare e.e
Grazie mille a chi recensisce e chi segue la storia <3

LUV U :*

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Capitolo 12
*** Confusion ***


"Confusion"


Althea, Kevin e Amelìe stanno tranquillamente parlando al loro tavolo, in mensa.
Cosa del tutto normale. La cosa poco normale, invece, è il fatto che si siano appena seduti, con loro, anche Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford e Ashton Irwin.
Calum stampa un bacio sulle labbra di Amelìe, la quale arrossisce.
Ma Luke nemmeno ci prova ad avvicinarsi così ad Althea. Perché ok, si sono baciati e tutto..ma insomma, Althea rimane comunque Althea.
-Coma mai siete qui?- chiede Amelìe
-Ti da fastidio, dolcezza?- le chiede Michael ridendo
Ashton e Michael sono diversi da come se li aspettava Althea, li credeva più stronzi e poco divertenti. Invece è tutto il contrario, sono molto dolci e simpatici.
-Ma certo che no, amorino- risponde Amelìe sorridendo
-Ehi, è comunque la mia ragazza, dolcezza- Calum rimprovera Michael
E quest’ultimo sbuffa ridacchiando, che farebbe di tutto pure di far innervosire Calum. Ok, forse non proprio tutto, rimane comunque il suo migliore amico, ma adora vederlo innervorsi.
Althea ha notato che Luke è un po’ più distaccato, da un paio di giorni, esattamente da quando si sono baciati, e non capisce perché. Si dice che probabilmente è una giornata no. Una giornata no che dura da due giorni, ma ok. 
Ma non è il momento adatto per chiederselo.
-Lydia mi ha chiesto se questa sera ci va di andare a casa sua. Vuole conoscere le due ragazze che hanno stregato Calum e Luke- dice Ashton
Calum ridacchia e stringe più a se Amelìe, Luke invece si irrigidisce e fa un leggero sorriso tirato, mentre Althea arrossisce.
Amelìe guarda Luke e inarca un sopracciglio, anche lei ha notato che c’è qualcosa che non va tra i due. Ma lui non la guarda nemmeno.
-Io direi che va bene- dice Althea, che fin’ora non aveva ancora parlato
-Sono così onorato che tu mi faccia sentire la tua voce- ridacchia Michael
Althea gli fa la linguaccia e poi ride.
 

La casa di Lydia è bellissima. Lei è bellissima, ha un bellissimo viso, dei bellissimi capelli e un bellissimo corpo. Ha un bel cane e una bella piscina. Ha pure una bella voce e una bella risata, e Althea si chiede come sia possibile tutto ciò.
Pensa che Ashton sia proprio fortunato ad aver trovato una ragazza come lei.
Ora sono seduti chi sul divano e chi per terra. Amelìe, Althea e Lydia sono sedute sul divano, a parlare e ridacchiare. Mentre i ragazzi, tranne Michael che alla fine non è nemmeno venuto, stanno giocando a Fifa seduti per terra, piazzati a qualche metro dalla tv.
-Sono felice che siate voi. Cioè nel senso, avreste dovuto vedere le altre ragazze che quegli scemi mi hanno presentato, erano delle stupide galline. Ve lo giuro, fortunatamente  voi siete molto meglio- dice Lydia, sorridendo.
-Grazie- dice Amelìe ridacchiando, e Althea è lusingata e un po' imbarazzata. Insomma, è tutto nella norma.
-Althea, che succede con Luke?- le chiede Lydia. Ecco, questo è un po' meno nella norma, invece.
La bionda si blocca sul posto ed improvvisamente sente un po’ di freddo.
Come ha fatto ad accorgersene una, praticamente, sconosciuta? Crede che nemmeno Amelìe si sia accorta che il biondo è un po' più distaccato del solito, mentre prima era una pressa, ora a malapena si parlano.
-Non capisco, che intendi?- finge un sorriso
Lydia inarca un sopracciglio. Conosce Luke quanto le sue mani ed è sicura che ci sia qualcosa che non va in lui, in questo momento.
-Althea, l’ho notato pure io e se non l’avesse chiesto lei l’avrei fatto io, quindi parla- dice Amelìe. Althea ne rimane sorpresa, molto sorpresa effettivamente.
-I-io..non lo so..dopo che ci siamo baciati, si insomma, dopo che abbiamo parlato e chiarito le cose, si è un po’ distaccato, non fa più come prima..-
Lydia è un po’ sorpresa, seriamente Luke ha aspettato così tanto prima di darle un semplice bacio? È un po’ scioccata, ma si riprende subito. Pensa che questa volta deve essere davvero innamorato cotto. Cosa che nessuno di loro si sarebbe mai aspettato, men che meno lei che non l'ha mai visto innamorato da tutto il tempo che lo consce, cioè da più o meno sette anni.
-Si, uhm. Potrei andare in bagno?- chiede la bionda
-Oh, certo, non devi nemmeno chiederlo. Sali le scale e gira a destra, è l’ultima porta in fondo a sinistra- le sorride Lydia
Althea annuisce, ha davvero una casa enorme questa ragazza. 

Entra in bagno, poi si guarda allo specchio, e forse avrebbe dovuto mettere un po’ più di correttore sulle occhiaie, perché oggi si vedono particolarmente tanto.
Poi la porta si spalanca ed entra Luke. Althea pensa che magari ha sbagliato porta e che ora uscirà. E invece rimani li, a fissarla.
-Occupato..- 
-Lo so
-
E allora esci, no?- dice, acida.
-Dobbiamo parlare- dice, Luke, serio.
Ad Althea si gela il sangue. Di solito quella frase non promette nulla di buono.
-Non ne ho voglia- quasi sussurra.
-E invece la trovi, ok?-
Althea spalanca la bocca, non ci crede che Luke le stia parlando davvero in quel modo.
-Non capisco cosa tu voglia da me, Luke. Due giorni fa eri diverso. Due giorni fa non mi stavi lontano come se avessi la peste. Due giorni fa dicevi di esserti
innamorato di me..e ora invece mi sembra tutt’altra cosa. Perché?- sputa fuori, Althea.

-Io, invece, non capisco che cosa mi stia succedendo. Ok? Sono spaventato da questa cosa, perché io non ho mai avuto una vera relazione, non so come si faccia e non so cosa devo fare!-
-E te lo devo dire io che cosa devi fare Luke?! Sei stato tu a voler insistere. Ok, ora non ti tirare indietro alle prime difficoltà. Affrontale, perché ci sono io dall’altra parte ok? C’è un’altra persona che potrebbe soffrire quanto te, per le tue azioni. Pensaci!-
-Non è così facile, Althea. Non lo è per nulla!- urla, mettendosi le mani nei capelli.
Althea rimane in silenzio, che cosa mai potrebbe dirgli? Cioè praticamente si stanno già lasciando e nemmeno stanno ufficialmente insieme.
-I-io..non lo so. Non so che cosa dirti. Però se ci proviamo..forse ne esce qualcosa- E ora si accorge che i ruoli si sono invertiti, ora è lei quella che deve convincere lui. E non sa nemmeno come siano arrivati a questo punto.
-Non è tutto così facile, Althea! Non a tutti riesce bene fare le cose come a te. Come alla principessa Althea- sputa
E la bionda è davvero ferita, dalle parole di Luke.
-Io non so cosa ti stia succedendo, Luke. Ma sappi che sono piuttosto ferita dalle tue parole. Non capisco nemmeno perché stiamo discutendo!­-
-Vaffanculo- dice Luke, uscendo dal bagno e sbattendo la porta.
Althea rimane a fissare il vuoto per non sa nemmeno lei quanto.
Alcune lacrime le rigano il volto. Non riesce a capire perché Luke l’abbia trattata così male, non sa proprio spiegarselo. In fondo lei  non ha fatto nulla.
Di solito questi scatti di rabbia li fanno le donne con il ciclo, non i ragazzi!
Dopo un quarto d’ora decide di scendere dagli altri e dire che si sente poco bene, così può andare via.
Scende le scale e appena varca la soglia del salotto tutti la fissano. Forse non proprio tutti.
Luke non c’è più. Se n’è andato.
Amelìe le chiede se va tutto bene e lei annuisce.
-Si, solo che i miei mi hanno chiamato e mi hanno detto di tornare a casa..sai come sono, no?- mente, ridacchiando un po’.
-Ma come torni a casa? Lascia che ti accompagni- dice Calum
-No. Non ti preoccupare, Cal, chiamo un taxi-
Afferra il giubbotto e lo indossa, poi saluta tutti con un veloce bacio sulla guancia e abbraccia Lydia, che ringrazia per l’ospitalità e si scusa per l’imprevisto.
Lydia ride e le dice di non preoccuparsi, perché proprio le piace Althea.
 Esce fuori e nonostante sia quasi primavera, c’è comunque un po’ di freddo.
C’è buio, perché ormai è sera inoltrata e Althea si costringe a non aver paura, per tornare a casa da sola.
Perché no, non chiamerà nessun taxi, non ha portato via soldi e quindi non potrebbe nemmeno pagare.
Poteva accettare il passaggio da Calum, ma non voleva che se ne dovesse andare, anche se per poco, solo per lei. Magari si stavano divertendo, no? Perché proprio lei doveva interromperli? No, meglio lasciar perdere.

 

Riesce ad arrivare a casa sana e salva, alla fine Lydia non abitava poi così distante da casa della bionda.
Certo, ci ha messo venti minuti buoni, forse anche di più, ma almeno ora è a casa.
Saluta velocemente i suoi genitori, senza stare troppo a parlarci, e va in camera sua, dove si cambia e mette il pigiama.
Entrano anche Margot e Josaline.
-Thea, posso chiederti una cosa?- le chiede Margot, mentre Josaline sale sul letto e si accoccola affianco ad Althea, poco dopo anche Margot fa la stessa cosa.
-Certo- sorride
-Tu e Luke state insieme, adesso?-
Per la bionda questo è un colpo al petto, ha cercato di non pensare a quello che è successo nel bagno di Lydia, e c’era riuscita per un po’.
Althea sospira e –Non lo so, Margot. Non so più nulla ormai- le risponde, cacciando indietro le lacrime che rischiano di voler uscire e bagnare le sue guance.
Margot annuisce e mentre Althea coccola le due piccoline, si addormentano tutte e tre.
 

°°°
Haola bellezze. Lo so, non mi faccio vedere da un po' e vorreste uccidermi (o almeno chi segue ancora questa storia).
Per cui, come state? Com'è andata la scuola?
Auguri per chi ha gli esami (che siano di terza media o di maturità)!!
Che ve ne pare del capitolo?
LOL ve l'avevo detto che non sarebbe stato tutto esattamente rosa e fiori (:
Ricordatevi che mi amate e che io amo voi <3
Un bacino :*

PS: non so se può interessarvi, ma ho inziato a pubblicare anche su Wattpad (mi chiamo sempre unicorni_caramellosi). Sto pubblicando "Superstar" (la mia precedente fanfiction) e un'altra che ho iniziato da poco, questa è su Calum, e si chiama "Just a little bit of You". 
E nulla, se vi va passate, mi farebbe piacere :)

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Capitolo 13
*** Avviso! ***


Perdonatemi, davvero. Mi sento tremendamente in colpa, soprattutto perché questo non è nemmeno un capitolo. 
Mi dispiace essere stata assente così tanto, ma quest'estate, lo ammetto, non ho fatto nulla (o quasi). 
L'ispirazione faticava ad arrivare e per questa storia, che mi richiede più impegno delle altre, proprio non c'era; ho avuto problemi con il computer (strano, non succede mai) per una volta che ero riuscita a finire addirittura due capitoli che con tanta fatica (ma anche tanto impegno e molta soddisfazione) di questa storia, il mio amatissimo aggeggio di satana (si, parlo del computer che defenestrerei volentieri, ma penso l'abbiate capito) ha deciso di farmi uno scherzone e cancellarmi tutti i file, per poi farli ritornare e infine cancellarli di nuovo. Ora ho solo il vecchio file, dove mancano ovviamente le parti che avevo scritto. Ora, voi direte "beh, ti ricorderai cos'hai scritto, no?" E invece no! Perché quando è successo il tutto, ho bellamente e intelligentemente deciso di spegnere il computer e sperare che i file tornassero, inutile dire che non sono tornati e che io nel frattempo mi ero dimenticata cosa avessi scritto. Perché mi era uscito tutto di getto, non ci avevo pensato più di troppo, ragion per cui ora non ricordo una beneamata minchia (passatemi i francesismi grazie). 
Per cui, ora sono qui a chiedervi scusa per la mia assenza e per dirvi di avere pazienza per il fatto che non so quando aggiornerò perché ahimè per questa storia l'ispirazione manca più che mai; ma se vi può interessare sto pubblicando su wattpad un'altra storia, che qui ancora non ho iniziato a postare. 
Poi vabbè nella mia cartella "storie" ce ne sono un miliardo che ho iniziato ma di cui ovviamente nemmeno un quarto verrà portata a termine.
Mi dispiace per tutta questa pappardella, ringrazio chi ha avuto la buona pazienza di leggere fino in fondo e anche chi magari non ce l'ha avuta ma ha capito che sono una povera sfigata e quindi mi darà fiducia (spero) e.e
Spero che stiate tutte bene, e che il rientro a scuola non sia stato traumatico come il mio (tipo che il primo giorno già volevo tagliarmi le vene in verticale ma ahimè sono ancora qui a soffrire come tutti). 
Un bacino e spero di sentirvi presto <3 :*
La vostra, unicorni_caramellosi (:

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Capitolo 14
*** Peace ***


 
"Peace"

La domenica è un giorno che sia Althea che Amelìe odiano. Perché non si possono vedere, perché non fanno nulla in tv e perché, sostanzialmente, non hanno nulla da fare entrambe.
Tranne Althea che, ovviamente, deve studiare. Ma i suoi, da questa domenica fino a martedì, sono fuori per un viaggio di lavoro e le due piccoline sono dai nonni. Perché, insomma, non potevano lasciarle da sole con Althea, che a malapena riesce a badare a sé stessa e che è impegnata con la scuola. 
Quindi invita Amelìe a casa sua, così almeno passano un po’ il tempo insieme.
-Allora, puoi raccontare alla tua migliore amica, che cosa è successo a casa di Lydia? So che tu e Luke avete litigato..- 
Althea non vorrebbe parlarne, ma ne ha anche bisogno, magari Amelìe può darle una mano.
-Non lo so. È venuto in bagno mentre c’ero io, e voleva parlarmi..solo che non ho capito di cosa. Ha detto che era confuso e che non sapeva come comportarsi perché non aveva mai avuto una relazione seria o cose simili. Mi ha dato della principessa a cui riesce tutto bene e mi ha mandata a quel paese, poi è uscito arrabbiato e non l’ho più sentito- al ricordo di tutto ciò Althea prova male al petto, perché si è fidata di lui e Luke l’ha trattata male.
Amelìe spalanca la bocca, nemmeno lei ci crede.
-MA ERA STRAFATTO DI ACIDI QUEL PEZZO DI DEFICIENTE?!- urla, arrabbiata
Althea le intima di abbassare la voce.
-No che non abbasso la voce, Althea. Quel cretino non può fare quello che vuole, ok? Non può giocare con i sentimenti delle persone se nemmeno lui sa quello che vuole!- continua ad urlare
Althea rimane zitta. Perché Amelìe ha ragione e non sa cosa dirle, anche perché, lei, è d’accordo con la sua amica.
Poi qualcuno bussa alla porta, e visto che Althea non ha voglia di andare ad aprire, manda Amelìe.
La mora scende le scale di fretta, cercando di non ammazzarsi data la velocità a cui sta andando. Il campanello continua a suonare insistentemente.
-Ho capito! Sto arrivando, porca troia!- urla, poi apre la porta. 
E si sarebbe aspettata di vedere anche Obama, ma non Luke Hemmings.
-C’è Althea?- le chiede, anche se la risposta già la sapesse in realtà.
-Che cazzo ci fai qui, Luke?! Althea non vuole vederti e probabilmente nemmeno parlarti, quindi va via- dice, prima di chiudere la porta
Porta che non si chiude, perché Luke la blocca con un piede. Ed Amelìe sbuffa, perché questo vuol dire che dovrà parlare ancora con lui e cacciarlo via in maniera meno delicata.
-Io devo parlarle, ok? Ho fatto una cazzata, un’enorme cazzata e..si, devo parlare con Althea- dice
-Luke, ascoltami. Ora te lo spiego in parole povere: tu la mandi a fanculo, a caso, lei è una ragazza molto fragile e lo sai, come pensi possa esserci rimasta? Poi, non ti fai sentire per..due o tre giorni. Quale droga hai preso, che ti faccia pensare che lei ti  voglia anche solo sputare in un occhio?- 
Amelìe è molto diretta, soprattutto con lui che sta facendo soffrire la sua migliore amica.
-Amelìe, spostati io devo assolutamente parlare con Althea- dice spostandola, quasi delicatamente, dalla porta e correndo su per le scale.
Che ok, non sa in che stanza deve entrare, ma non gli importa.
Finalmente trova la stanza di Althea, ma lei non c’è. Lei non è li dentro..e allora si chiede dove possa essere andata.
Rimane li a guardarsi intorno, finché poi non compare Althea sull’uscio della porta. Con dei pantaloncini e una felpa un po’ più grande di lei. Ha i capelli raccolti in una crocchia disordinata e porta gli occhiali.
Appena la bionda arriva davanti a camera sua, rimane ferma immobile, perché si, non vedeva l’ora di vedere di nuovo Luke, ma è anche vero che non è pronta a parlarci. Pensa ancora alla sua sfuriata di qualche giorno fa e non ne trova un senso.
-Althea..io..- la bionda lo blocca con un gesto della mano
-Tu non puoi assolutamente fare così. Lo sai?- 
-Si lo so..ma- Althea lo blocca di nuovo
-Ma un cavolo, Luke! Ok? Sai come sono stata in questi giorni? No, che non lo sai. Mi hai mandata a quel paese, senza darmi nessuna spiegazione e poi sei sparito. Non mi interessa se un relazione duratura ti fa paura, ok? Non mi interessa nulla, perché la prossima volta ci pensi sopra due volte, prima di fare le cose.-
Althea ha un tono così freddo e glaciale che a Luke si gela il sangue. Ha paura che dopo questa cagata Althea non lo voglia più. E lui non può accettare una cosa simile, perché la ama, anche se non lo accetta e perché Althea è sua da quando lui l’ha vista.
Si avvicina a lei, lentamente, perché in questo momento è come se lui fosse il cacciatore e Althea fosse un piccolo cervo indifeso e impaurito.
-Althea, lo so che ho sbagliato e non avrei dovuto farlo. Sono un coglione, è vero e hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me, perché sono sparito e tutto il resto. Ho fatto una cazzata, enorme, davvero. Però ora sono qui a chiederti scusa, perché è difficile da ammettere, Althea, è difficile perché io non sono mai stato innamorato e ho paura. E sono una persona un po’ complicata, e ho i miei giorni no, come tutti, ma rimango comunque innamorato di te. E sono lo stesso un coglione, e spero tu possa sopportare questo..Althea ti prego perdonami. Mi dispiace di averti detto quelle cose, non ne pensavo nemmeno una. Credimi, per favore- 
Althea rimane a fissarlo negli occhi. Blu contro azzurro.
E poi non può fare a meno di perdonarlo, perché comunque pensa che ognuno ha i suoi momenti no, e ok lui ha sbagliato a sfogarsi su di lei, però può comunque perdonarlo, perché alla fine non ha ucciso nessuno. E nelle relazioni si litiga, è normale.
-Ok..ma non farlo mai più- dice, mentre va ad abbracciarlo. Ha bisogno di un po’ di contatto con lui.
Luke torna a respirare normalmente, ora sta decisamente meglio, e poi stringe Althea in un abbraccio. Perché anche a lui era mancata da morire, in questi giorni.
-Uhm..piccioncini, io vado da Calum..Althea ci sentiamo- dice Amelìe, e prima di andare via scocca un occhiolino a Luke che le sorride.
E ora si, ora sono tutti e due molto più felici.


Amelìe sta andando a casa di Calum. 
In fondo sperava che Althea e Luke facessero pace, perché di vedere la sua migliore amica soffrire proprio non ne ha voglia. Ma in una relazione, complicata come la loro, è normale avere qualche battibecco. Soprattutto se il tuo ragazzo è Luke Hemmings, cioè il ragazzo più complicato della Terra. Nonché il più voluto dalle ragazze della scuola.
Ormai è già un mese e mezzo che lei e Calum stanno insieme, e non le sembra nemmeno sia passato così tanto. Perché effettivamente, per loro due, un mese di relazione è un buon traguardo, soprattutto per Calum che di relazioni non ne ha mai avuta una.
Arriva da Calum, leggermente in ritardo, perché comunque è dovuta andare fino da lui a piedi e non abita esattamente vicino ad Althea.
Quando bussa, Calum va ad aprirle che ha solo un asciugamano legato alla vita e si friziona i capelli con un altro asciugamano.
-Ehi- le sorride e la invita ad entrare
Amelìe arrossisce e sente caldo. Ovviamente Calum in quelle condizioni non le è del tutto indifferente.
Si toglie, la felpa e rimane con la canottiera. 
-Se ci avessi messo di meno ad arrivare fin qui non mi avresti aperto, scusa?- ridacchia Amelìe
Calum la guarda confuso
-Nel senso che saresti stato ancora sotto la doccia..- sbuffa
-In realtà speravo di farla con te la doccia..ma sei arrivata troppo tardi- sussurra Calum, sulle spalle di Amelìe. Che arrossisce ancora di più.
-Uhm..io..ero a casa di Althea..sai, Luke è andato da lei e hanno risolto..- dice la mora quasi balbettando, sentendo i brividi salirle su per la schiena e sulle braccia.
-Bene, sono felice per loro- abbraccia Amelìe da dietro, iniziando a darle dei piccoli baci sul collo e sulle spalle.
-Ehm..p-perché mi hai fatta venire fino qui?- chiede la mora, con poca voce.
-Non posso voler vedere la mai ragazza?- 
Amelìe quasi si scioglie, sono così belle quelle parole.
-Oh, Calum Hood, non mi freghi. Ti conosco abbastanza da sapere che non è quello che vuoi- la mora ridacchia
E Calum sbuffa.
-Sei troppo scettica- sorride sulla pelle della ragazza.
Ora le sta baciando le clavicole e Amelìe ci manca poco che svenga.
Insomma, anche lei è una ragazza e ha comunque diciotto anni e voglia di spingersi oltre al bacio. 
-Vieni, ti faccio vedere una cosa- le dice, afferrandole la mano e portandola via dall'entrata.
Percorrono il corridoio, che sembra infinitamente lungo ad Amelìe, dopodiché Calum apre una porta. Esattamente la porta di camera sua.
La mora rimane ferma sulla porta, mentre Calum inizia a girovagare per la sua camera, abbastanza grande. 
Non è nulla di che, ci sono un sacco di poster di band famose attaccati ai muri, un letto matrimoniale al centro della stanza, dei quadri con delle foto, probabilmente del ragazzo da piccolo e della sua famiglia, un armadio molto grande si estende sulla parte alla sinistra della ragazza e affianco ad esso c'è un basso, posizionato in modo delicato.
Amelìe sa che Calum suona con la sua band, formata da lui, Ashton, Luke e Michael.
E le viene in mente che quel sabato loro suoneranno all'Euphoria, e pensa proprio che non le dispiacerebbe andarci insieme ad Althea.
Calum le si avvicina e mette le mani sui suoi fianchi, mentre inizia a baciarle la mandibola e poi va in giù, tracciando una scia di baci.
Amelìe sta lentamente perdendo la ragione, Calum le fa quell'effetto e non ci può fare nulla.
Quindi si lascia andare, senza pensare troppo. Perché è quello che vuole, essere parte di lui.


#AVE O MARIA# ---> mi scuso già per la seguente pappardella/sbrodolata di parole che potrebbero anche non avere un senso :))
Allora, partiamo subito dal fatto che sono una ritardata che peggio di me non ce ne sono, perchè avevo appena aggiornato qui su EFP quando mi sono accorta di aver inserito il capitolo ERRATO quindi evviva così!
Ma ero stata furba e avevo deciso di copiare e incollare lo spazio autrice che avevo scritto (obv ehh) PROBELMA: MI SONO ACCORTA DEL CAPITOLO SBAGLIATO, QUINDI SONO TORNATA SU WORD E HO FATTO CMD+C SUL NUOVO TESTO CANCELLANDO COSI' LO SPAZIO AUTRICE DI PRIMA E IO MI AMMAZZO RAGA LO GIURO.
Ok, mi calmo. Non è il modo migliore per ricomnciare..no?
Comunuqe,
SONO TORNATAAAA TADANNN! *applausi*
Il momento di pausa per il mio cervello sembra essere finito, finalmente, e quindi ora sono nuovamete pronta per tornare a scrivere questa storia e a metterci le manine sante sopra! 
Spero che ancora qualucno mi si caghi, e se non è così..boh, pace e amen! Io ci sto provando lol.
In ogni caso, io non sono rimasta ferma del tutto e ho continuato a pubblicare storie (
tre, tra cui una OS e due che devo ancora finire di pubblicare LOL) su un altro sito (Wattpad e spero sia legale poterlo scrivere qui altrimenti..vabbè). Quindi..se vi va potete cercarmi anche li, mi chiamo unicorni_caramellosi as always e COMUNQUE le storie che sto pubblicando li le trasferirò ovviamente anche qui, appena avrò un po' di tempo.
Che è già tanto che io sia riuscita a pubblicare nuovamente qui, data la scarsa quantità di tempo che mi ritrovo, lol e.e
E nulla, mi auguro che voi stiate bene e che la vostra vita stia procedendo a gonfie vele (non come la mia che pare solo che andare a rotoloni regina, quelli che non finisco più [erano i rotoloni regina almeno? Boh, vabbè]).

E QUINDI I'M BACK BITCHES <3 
Un bacino e scusatemi se ci sono errori, vedrò di correggerli appena mi sarà possibile. Come sempre se il capitolo vi è piaciuto (anche se un po' mi sento in colpa ad essermi ripresentata dopo praticamente un anno con questa cacchetta [i promise that il prossimo capitolo sarà more bello <3]) lasciatemi una recensione in cui mi dite se è stato di vostro gradimento o meno, o se volete potete anche insultarmi per essere stata così assente LEL e.e
Un davvero mega bacino e ci "vediamo" al prossimo capitolo :*

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