Destini di Iva27 (/viewuser.php?uid=66155)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grosse nuvole nere oscurvano tutto.... ***
Capitolo 2: *** iniziano le lezioni.... ***
Capitolo 3: *** proposte parte 1 ***
Capitolo 4: *** proposte parte 2 ***
Capitolo 5: *** Ti voglio bene ***
Capitolo 6: *** quando si tocca il fondo non si può solo risalire, si può anche iniziare a scavare più giù.... ***
Capitolo 7: *** diversa... ***
Capitolo 8: *** ....essere di nuovo...parte 1 ***
Capitolo 9: *** .....essere di nuovo.....parte 2 ***
Capitolo 1 *** Grosse nuvole nere oscurvano tutto.... ***
Questa
è la mia prima fan fiction quindi siate clementi. Parla di
una
coppia che mi piace moltissimo Rose/Scorpius, ma anche molte altre.
Spero sia almeno leggibile, specie questo primo capitolo, il primo
per me in assoluto. Spero la leggiate e se avete consigli dite pure,
sono bene accetti. XD
tutti
i personaggi sono di J.K. Rowling.
Destini
Primo
capitolo: Grosse nuvole nere oscuravano tutto.....
l treno
correva veloce sulla campagna verdeggiante, deciso a portare i suoi
passeggeri più velocemente possibile. Rose era seduta nello
scompartimento dei prefetti. Era appena finita la riunione, ma lei non
aveva voglia di uscire da quello scompartimento. Non aveva voglia di
tuffarsi nella confusione e dover sgridare le persone. Non gli piaceva
l'idea di essere un prefetto. Non era fatta per comandare, gli piaceva
stare in ombra, più a consigliare se c'era bisogno che a
mettersi in luce. Lei era così diversa dagli altri suoi
coetanei. Ma non voleva pensarci, infondo non era neanche una che si
tormenta. Era abbastanza convinta di essere strana, diversa, ma anche
che gli andava bene così.
Rose guardava
dal finestrino. Chissà se quell'anno sarebbe stato uguale al
precedente. Chissà se ci sarebbe stata qualche svolta.....
Albus
guardò pensieroso sua cugina guardare fuori dal finestrino .
Qualsiasi persona che non conosceva Rose avrebbe pensato che c'era
qualcosa che non andava, che fosse depressa o almeno triste, invece lui
era sicuro che stesse bene. A Rose piaceva stare da sola, in silenzio.
Era particolare, unica, perciò non ci pensò molto
e tornò dai suoi amici, che lo accolsero con le loro grida e
le loro battute. -Guardate che adesso sono un prefetto. Non possiamo
fare questo baccano- disse fingendosi serio. Vide i suoi amici
scrutarlo preoccupati. Li tenne in sospeso e poi sorrise, dicendo
-dobbiamo farne almeno il doppio-. Scoppiarono a ridere tutti e Geremy
lo prese per il collo e gli premette il pugno sulla testa,
scompigliandogli i capelli, -sei sempre il solito- disse ridendo.
Rose
osservò le forme delle nuvole. Aveva letto molti libri sulle
loro forme, Le conosceva più o meno tutte e sapeva capire
cosa presagivano. E quelle nuvole, a dispetto del sole cuocente e
forte, presagivano un vero temporale, anche se ancora lontano. Chiuse
gli occhi e non si girò per vedere chi fosse arrivato. Era
abbastanza sicura di sapere chi fosse. -Rose che fai? Vuoi stare con me
e i miei amici?- chiese Lily. Lily era perfettamente l'opposto di Rose.
Lei era simpatica, estroversa, aveva una montagna di amici e non gli
piaceva stare da sola, altrimenti cadeva in depressione. E anche se
voleva bene a sua cugina così com'era, non riusciva proprio
a comprendere il fatto che volesse stare sempre isolata. E
così cercava sempre di trascinarla con lei. Rose sorrise a
Lily. -va bene- disse per farla contenta. Entrando nello scompartimento
pieno di gente si sedettero negli unici posti liberi e iniziarono a
chiacchierare. Gli amici di Lily erano simpatici, frequentavano alcune
lezioni insieme e non abbandonavano mai Lily per la sua
vitalità. E sopportavano abbastanza anche Rose. Anche se non
parlava molto, i discorsi che faceva erano profondi e gentili. Forse
anche il fatto di non frequentare la stessa classe la salvava
dall'invidia, che invece provavano purtroppo tutte le sue compagne.
Rose era sempre la più brava, il che aveva inciso molto
sulle sue amicizie. La maggior parte delle persone la evitavano e gli
parlavano male dietro, dicendo che era troppo snob per stare con loro,
o cose del genere. Per l'esattezza Rose le aveva lasciate perdere
appena aveva capito che non la sopportavano. Lei non sopportava le liti
e le evitava sempre, quindi le lasciava parlare quanto volevano, alla
fine tanto si stancavano e la lasciavano perdere. I quel momento si
chiese dove fosse Scorpius. Era con lei nello scompartimento dei
prefetti, come prefetto di Serpeverde, ma oltre a salutarla con uno dei
suoi sorrisi sghembi non le aveva parlato. Chissà cosa gli
frullava nella testa. Doveva avere qualche problema, ma avrebbe
aspettato che fosse lui a cercarla, prima non avrebbe voluto parlare.
Dopo
un'oretta di chiacchiere Rose si alzò, salutando tutti.
-Torno nel mio scompartimento. Ci vediamo dopo- disse e
uscì. Il suo baule era nello scompartimento con quello di
Albus e voleva vestirsi. Entrò e salutò tutti. I
ragazzi la sopportavano di più, specialmente gli amici di
Albus. Forse per il fatto che altrimenti Albus non li avrebbe mai
accettati come amici se avessero trattato male la sua cugina. La
salutarono tranquilli chiedendogli come erano andate le vacanze. Lei
ricambiò con altre parole di cortesia e andò in
bagno per cambiarsi. Poi fece per tornare da loro quando lo vide.
Scorpius avanzava con il suo solito passo elegante il corridoio verso
di lei. I suoi occhi erano del colore del ghiaccio, ma lei sapeva
trovarci qualcosa di caldo in quello sguardo. Almeno a volte. Lui si
fermò davanti a lei. -Ciao- disse. Rose gli sorrise, un po'
preoccupata. -ciao!- rispose. Lei non lasciò i suoi occhi
fino a quando non fu lui a sfuggire al suo sguardo. -vieni- disse Rose
prendendolo per mano. Lo guidò fino allo scompartimento
vuoto dove lei era stata in pace a guardare dal finestrino. Le nuvole
bianche di quel momento si erano avvicinate mostrando il futuro
prossimo, un temporale vero e proprio. Rose si sedette accanto a
Scorpius e non gli lasciò la mano. Invece cercò
di nuovo il suo sguardo da cui lui sfuggiva. Aspettò in
silenzio fino a quando lui non la guardò negli occhi,
deciso. -ho deciso di non tornare più a casa. Ho preso tutta
la mia roba e gliel'ho detto chiaro e tondo a mio padre. Non voglio
essere più suo figlio e non voglio più dovermi
sentire in colpa per quello sguardo che mi riserva sempre. Non voglio
più preoccuparmi di deluderlo e di non essere all'altezza
delle sue aspettative. Ho detto addio a mia madre e non li voglio
più vedere per il resto della mia vita- disse con tono
glaciale. Rose annuii. Lasciò andare la sua mano e lo
abbracciò. E Scorpius ricambiò subito. Solo lei
sapeva dargli quell'affetto di cui aveva bisogno, che nessuno gli aveva
mai dato, nemmeno sua madre.
Hogwarts si
intravedeva a malapena sotto la pioggia battente. Per i ragazzi del
primo anno la traversata del lago sarebbe stata terribile. Albus
raggiunse Rose che li guidava verso Hagrid. -che fine hai fatto? Non
sei più tornata- disse. -ho incontrato Scorpius e abbiamo
parlato. Piuttosto hai visto se c'è qualche carrozza qui
vicino? Ci prenderemo la febbre se non andiamo al coperto- disse Rose
salutando Hagrid con un cenno e andando verso le carrozze. -si. Geremy
e Josh ci aspettano in quella carrozza- disse Albus guidandola.
-sembrate due pulcini bagnati- disse Josh a mo di saluto. Rose prese la
bacchetta e in un secondo furono tutti asciutti. -ci bagneremo quando
dovremo scendere, stare dieci minuti bagnati al freddo non dovrebbe
essere meglio- disse.
Arrivati a
Hogwarts la sala grande era già piena di molti studenti.
Rose cercò con lo sguardo Scorpius, che finalmente
tranquillo chiacchierava con i suoi amici. Invece Albus si
attardò scrutando il tavolo dei Tassorosso. Non l'aveva
trovata da nessuna parte nel treno ma ci doveva essere. E infatti la
vide seduta a osservare il suo piatto vuoto. Aveva gli occhi rossi e
gonfi e delle brutte occhiaie sotto gli occhi. In più era
così ingolfata nella sua divisa troppo larga che la cosa lo
fece preoccupare. Era il caso di perdersi lo smistamento e di sfuggire
per parlargli? Doveva portarla via e lasciarla sfogare?
Guardò Rose già seduta che rispondeva alle
domande di Geremy. Lei se la cavava molto meglio di lui in certe cose.
Eppure doveva farlo lui. Sospirando si avvicinò a lei e gli
sfiorò la spalla. Lei si voltò subito e lo
guardò. E lui vide tutto il bisogno che aveva, quindi la
seguì mentre lei in pratica correva fuori dalla sala e
sfuggiva da chissà cosa!
La pioggia
batteva forte sui vetri. Tuoni e fulmini illuminavano il parco di
Hogwarts. Albus stringeva a se Amber, che piangeva tra le sue braccia.
Odiava quell'uomo con tutto se stesso. Era lui la causa della
sofferenza di Amber, era per lui che ogni settembre non trovava la sua
migliore amica ma solo una ragazza distrutta sia fisicamente che
moralmente.
Distruggere
una persona. Avrebbe tanto voluto fargli vedere come si sentiva a
essere distrutto. Albus non era mai stato un tipo violento. Certo,
quando si arrabbiava si arrabbiava, ma al limite, si picchiava con suo
fratello maggiore oppure con suo cugino, ma mai niente di serio. E
invece Albus sapeva che se si fosse trovato davanti quell'uomo sarebbe
diventato un mostro, una bestia. Non avrebbe finito di picchiarlo fino
a quando non avrebbe smesso di sembrare umano e fosse diventato solo
carne macinata. Del resto non era umano. Una persona umana non poteva
fare cose del genere.
Rose
osservò il posto vuoto di Albus. Era preoccupata. Sapeva che
ci doveva essere qualche problema e aveva anche un'idea di quale fosse.
Albus aveva tentato di parlargliene tante volte ma poi si era fermato.
L'interessata, Amber Watson, già non voleva rivelare la
verità a Albus, e gli aveva fatto promettere che non
l'avrebbe mai rivelato a nessuno. Quindi Rose poteva solo immaginare
quale fosse il problema. Guardò il soffitto, dove era
riflesso il cielo. Grosse nuvole nere oscuravano tutto.....
È
troppo corto come capitolo? Prometto che i prossimi saranno
più
lunghi. spero che qualcuno lo legga. Se vi piace e se non vi piace
lasciate un commento. Ditemi se dovrei smettere di scrivere oppure se
avete qualche consiglio da darmi. Aspetto con impazienza. Un grazie
in anticipo a chi oserà anche solo aprire questa storia!
Ho
sostituito le << con “ spero almeno
così si possa leggere.
Non capisco perché non si leggano le cose tra <
> qualcuno mi
sa dire cosa sbaglio? Grazie a Rosie_lu per la sua recensione. Non ti
preoccupare, non mi offendo anzi non aspettavo altro che recensioni
per migliorare. Non si può migliorare senza critiche. Quindi
continua più che puoi. Spero così sia
leggibile....... adesso vedo
di postare anche gli altri capitoli così.......
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Capitolo 2 *** iniziano le lezioni.... ***
Secondo
capitolo: iniziano le lezioni.....
-non puoi
continuare così!- disse Albus. Guardò arrabbiato
Amber.
Dopo lo sfogo di ieri era riuscita a dormire quella notte, cosa che
l'aveva resa un po' più umana di prima. Anche lei era
arrabbiata.
-Albus ne abbiamo già parlato. È da quattro anni
che ne parliamo.
Io non lo denuncerò e tu non dirai niente. Se lo facessi le
cose peggiorerebbero soltanto.
Adesso andiamo a mangiare? Abbiamo bisogno di mangiare-. Lo disse
alzandosi.
Albus la guardò. Era come parlare con un muro. Impossibile
trovare persona più testarda.
Perché le persone testarde almeno si fermano quando si fanno
male.
Certo, non accettano di dire che hanno sbagliato ma almeno si
fermano.
Invece lei si stava facendo sempre più male con le sue mani
e non si fermava.
Sospirò sconfitto e la guardò. Lei aveva davvero
bisogno di mangiare . -andiamo- disse e la seguì nella sala
grande.
Lei si sedette al suo posto senza dirgli niente e neanche lui la
salutò. Non sopportava più di non poter fare
qualcosa. Albus si sedette accanto a Rose guardando truce il suo
piatto. Rose lo guardò seria.
Lui incrociò il suo sguardo e poi tornò a
guardare il piatto, frustrato. E ancora non era iniziato neanche il
primo giorno di scuola.....
-che lezione
abbiamo alla prima ora?- chiese alla cugina addentando un toast.
-trasfigurazione- disse Rose. Geremy guardò l'amico
preoccupato. -Albus che ti prende?- chiese. Era da tanto che non lo
vedeva tanto arrabbiato. -è una brutta giornata- disse lui
per giustificarsi. In effetti il cielo era ancora coperto da nuvole
nere e non aveva smesso ancora di piovere.
Finito di
mangiare andarono tutti a lezione.
La prima
lezione di trasfigurazione fu molto particolare, come la solito. La
McGranitt, professoressa di trasfigurazione da secoli (esagerata
N.D.McGranitt) aveva lasciato il posto a una professoressa nuova per
adempiere meglio al suo ruolo di preside della scuola. La prof si
chiamava Samantha Jonsens ed era una strega di una trentina d'anni dai
modi strani e lunatici. Lei venerava la sua materia e ne parlava sempre
con un tale fuoco dentro che era uno spettacolo vederla. Le sue lezioni
erano interessanti ma era un po' strana avvolte: spiegava in modo
bizzarro; in alcune lezioni faceva ridere molto spesso con battute e
doppi sensi ed era la prima che si fermava e si distraeva facilmente
con i risultati delle ultime partite a quidditch; in altre non
permetteva neanche a una mosca di ronzare. Tutti dovevano ascoltarla
senza interromperla;
e non
parliamo delle interrogazioni. Si divertiva a interrogarli ogni giorno,
almeno una domanda a persona, e ogni volta interrogava a coppie di
persone. Uno doveva fare un incantesimo, trasfigurare qualsiasi cosa, e
l'altro doveva rifarlo tornare apposto. Si divertiva quando qualcuno
faceva un incantesimo sbagliato a vedere chi riusciva a capire
perché avesse sbagliato e se riusciva a far ritornare tutto
a posto.
Gli alunni l'amavano e la odiavano allo stesso tempo.
Finita la
prima estenuante lezione i Grifondoro proseguirono con le lezioni di
storia della magia,di Artimanzia e di Erbologia col professore Paciock
(ciao a tutti! N.D.Nevill). Durante Erbologia i Grifondoro si
ritrovarono con i Tassorosso e Albus e Rose si sedettero insieme a
Amber, sempre seduta da sola.
Lei non gli rivolse quasi la parola ma Albus, abituato, parlava al
plurale anche se solo Rose rispondeva. Così l'ora
passò tranquilla. Usciti dall'aula Albus seguì
Amber per tentare di parlagli mentre Rose salì insieme agli
altri per il pranzo. Arrivata trovò tutti che ridevano
perché sembrava che l'intero contenuto del vassoio di carne
al sugo fosse caduto addosso a uno studente del Serpeverde, Thomas
Stuart.
Vide la preside McGranitt gridare contro James, suo cugino, che
però stava morendo dal ridere sdraiato sul tavolo. Scuotendo
il capo ma suo malgrado sorridendo si sedette al suo posto e
iniziò a mangiare per poi poter andare a ripassare un po' di
pozioni, che avrebbe avuto oggi pomeriggio insieme ai
serpeverde.
A questo proposito guardò verso quel tavolo e vide Scorpius
che rideva insieme agli amici.
Sorrise. Gli piaceva vederlo ridere. Era così spensierato
quando rideva, così contento, così bello da
mozzare il fiato... arrossì violentemente. Ma che gli veniva
in mente? Bello? Era il suo migliore amico, basta!
Non poteva pensare certe cose di lui. Dandosi della stupida
iniziò a mangiare e finalmente tutti tornarono ai loro posti
e James si beccò la solita punizione. Rose lo
guardò accigliata. -sembrava impossibile che ancora non
avevi ricevuto una punizione. L'anno scorso hai ricevuto la prima ad
appena due minuti dall'inizio della scuola. Questa volta sei in
ritardo- disse fingendosi seria. James e gli amici risero. -hai
ragione.
Ma quasi quasi adesso me ne faccio mettere un altra così
almeno inizio a recuperare- disse.
E puntò un altro Serpeverde, Percival Bulstord. Rose
pensò che non avrebbe potuto trovare persona migliore.
Bulstrod era arrogante e si divertiva a impaurire i più
piccoli. Andava in giro facendo battute oscene a tutte le ragazze che
incontrava e qualche volte si ritrovava con un bel pugno e schiaffo da
parte della ragazza oppure del fidanzato della ragazza importunata.
Eppure lui tornava subito alla carica.
Rose ringraziò il fatto che era era sempre stata invisibile
per i ragazzi. Gli unici ragazzi con cui avesse parlato erano gli amici
dei cugini e del fratello Hugo, persone per la quale lei era solo la
sorella di o la cugina di... non avrebbe sopportato ragazzi che la
tormentavano come facevano spesso con Lily. E infatti la vide proprio
arrivare con un ragazzo, un prefetto di Corvonero alto e intelligente,
si chiamava Daniel Nizec.
Lily si fermò poco prima del suo posto, gli sorrise, lui gli
portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio
accarezzandogli la guancia e se ne andò al suo posto. Lei si
voltò verso il suo posto, un po' distante dal mio, e poi
cercò Rose. Vide il posto di Albus vuoto e si sedette
accanto a lei. -com'è andata la prima mattinata di scuola?-
chiese guardandola -bene. Allora?- Rose sapeva che aveva voglia di
raccontare e non volle girarci intorno. -Daniel mi ha chiesto di
frequentarci. Non ti sembra un ragazzo meraviglioso?
È bellissimo, è simpatico e spero davvero che mi
faccia tanto ridere- disse felice.
Rose
annuì. -sono d'accordo. È anche un ragazzo
intelligente e posato ed è anche un prefetto, quindi
sarà diligente- disse. Il sorriso di Lily si
affievolì un po'. Non
è che alla fine era un tipo noioso? Pensò.
Rose si
accorse di aver sfumato un po' l'entusiasmo della cugina e
tentò di dire qualcosa ma comparve Albus dietro di loro.
-Lily mi puoi ridare il mio posto- chiese lui triste. Lily, che in
altri casi si sarebbe lamentata, guardò il fratello
preoccupata. Poi guardò Rose, si alzò e li
lasciò soli. Rose aspettò che Albus si sedette e
poi lo guardò. -abbiamo litigato- disse lui. Lei
annuì e non disse niente, aspettando che
continuasse.
-non capisco perché è convinta che le cose
debbano andare così e che non possa cambiarle.
Ha paura di dirlo alle altre persone e quando gli dico che potrei dirlo
io, alle persone che potrebbero risolvere questo casino, lei si
arrabbia e non mi parla più. Che devo fare Rosie?- disse
implorante.
Lei ci rifletté su. -se non è pronta a parlarne
è meglio che non dica niente neanche tu.
È triste, stressata e fredda. Falla tranquillizzare, stagli
vicino e aspetta. Quando vedrai che è sta meglio
proponiglielo di nuovo. Devi aiutarla a risolvere questo problema, la
sta distruggendo lentamente.
Ma tu dovrai agire abbastanza lentamente se vuoi aiutarla- disse. Lui
assorbì tutte le sue parole e iniziò a mangiare.
-quindi la smetto. La lascio tranquillizzare e ne riparlerò
dopo- ripeté.
Poi guardò Rose. -grazie- disse sorridendo. Lei
ricambiò il sorriso. -figurati-.
******
Questo
capitolo non ha molto senso.... è come se fosse un capitolo
di transizione.... non lo riscrivo perché altrimenti poi mi
blocco e non continuerò mai quindi posto questo subito e
vedrò di scrivere uno meglio.... grazie a chi ha letto.
Anche se me rendo conto che è da pochissimo che l'ho postata
siete già tanti... vi prometto che le scriverò e
le posterò presto però datemi consigli altrimenti
se scrivo qualcosa che non piace è meglio smettere subito.
La vostra pazza!
ringrazio
enormemente la mia nuova beta Fede97 per le sue correzioni a questa
storia! Grazie!!!
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Capitolo 3 *** proposte parte 1 ***
Terzo
capitolo: proposte! parte 1
Rose leggeva,
tranquilla come sempre, seduta sotto uno dei grandi alberi in riva al
lago. Finalmente aveva smesso di piovere e anche se l'erba era ancora
bagnata lei aveva preso il suo mantello, i compiti, e si era rifugiata
in quell'angolo di paradiso. E qualcuno aveva avuto la sua stessa idea.
Perchè accanto a lei c'era anche Scorpius. Spesso facevano i
compiti insieme. A tutti e due piaceva abbastanza il silenzio in cui
erano immersi da ben mezz'ora . Ma il silenzio per loro non era niente
di imbarazzante o cose simile. Per Scorpius lo poteva essere per con i
suoi o con alcune persone ma no con Rose. E per lei il silenzio era
indispensabile. Le faceva sempre compagnia e per lei non era un nemico.
Era il momento il cui le si apriva davvero il cuore.
Un rumore
però la ridestò. Una risata conosciuta. Si
voltò a vedere e vide Lily correre per mano a Daniel verso
il lago. Sorrise vedendola così felice. Erano già
passate due settimane e loro ormai stavano insieme. Per Lily era il
primo vero ragazzo. Prima era uscita un paio di volte con altri amici
ma mai niente di serio. Del resto era troppo piccola. Rose sorrise
pensando a quella mattina. Al tavolo si erano lasciati con un bacio. Un
semplice bacio, molto veloce ma che aveva già fatto
ingelosire Albus e James incredibilmente. Rose aveva visto anche Hugo
arrabbiarsi. Povera Lily...
Lily rise.
Aveva il fiatone. Lasciò la mano di Daniel e
appoggiò la schiena ad un albero. Chiuse gli occhi e
cercò di riprendere fiato. E lo sentii più
vicino. Aprì gli occhi e si trovò il suo viso a
pochissima distanza. I suoi bellissimi occhi color cioccolata, i suoi
capelli che gli ricadevano un po' sugli occhi. E il suo profumo
buonissimo. Lui l'aveva imprigionata con le sue braccia appoggiate al
tronco dell'albero, ai lati dei fianchi di Lily. E Lily gli
guardò le labbra. Questa volta non c'era nessuno a
guardarli. Finalmente potevano baciarsi come volevano...
"certo che si
danno da fare..." disse Scorpius. Rose lo guardò accigliata.
Certo che aveva ragione. Erano appiccicati da almeno cinque minuti e le
mani di lui non si vedevano più Rose distolse lo sguardo
imbarazzata. Non voleva di certo guardare quel momento di
intimità di sua cugina. Però lei aveva solo 13
anni. Sperò che avesse un po' di giudizio.
Non poteva
dire di certo che era una fortuna che non li avessero visti. Almeno
adesso non starebbero così appiccicati. Erano abbastanza
lontani da poterli ignorare quindi Rose lanciò un'occhiata
di rimprovero a Scorpius che distolse lo sguardo subito e
ricominciò a leggere.
Lily
ansimò. Daniel gli stava leccando il collo. Le sue mani
invece erano sotto la sua camicia, stringevano il suo seno. Lily si
diede della stupida. Non avrebbe dovuto permetterglielo. E invece lo
voleva. Le sue mani abbandonarono i capelli di Daniel per aprirgli la
camicia ed accarezzargli i pettorali scolpiti. Una mano di lui rimase
su un suo seno mentre l'altra scese suoi suoi fianchi, poi scese sul
suo sedere e sulla gamba, sotto la gonna. Gli alzò la gamba
e se l'appoggiò sul suo fianco. E lei sentii un
rigonfiamento premere tra le sue gambe attraverso i suoi jeans e la sua
gonna. Allora lo scansò allontanandolo dal suo collo.
Abbassò la gamba e gli tolse la sua mano da sotto la
camicia. "mi sembra che può bastare" disse Lily. Lui
respirava affannato. "si. Scusami. E che sei così bella"
disse accarezzandogli la guancia. Lei sorrise risistemandosi la
camicia. "adesso andiamo a studiare un po'? Mi vuoi aiutare in
artimanzia? Non ci capisco più niente..." gli disse lei
sorridendo. Lui si chiuse la camicia. "ma sono sicuro che te la caverai
benissimo". Lily lo guardò accigliata. "se mi aiuti magari
potrei farti qualche regalo" disse maliziosa. Lui arrossii e
guardò il suo collo. "basta che mi perdoni" disse. "di
cosa?" chiese Lily accigliata. "di averti fatto un succhiotto sul
collo. Vedrai che se andrà presto però...." ma
non continuò. Lily lo stava rincorrendo.
Rose
pensò a quando infondo gli sarebbe piaciuto essere nei panni
di sua cugina. Così felice, così spensierata....
Scorpius
guardava Rose leggere. Lily e il suo ragazzo erano già
scomparsi da un po'. "ti andrebbe di andare insieme a Hogsmead domani?"
chiese lui. Rose lo guardò stupita.
"ho
già detto che andavo con Albus e i suoi amici. Ma se vuoi
puoi venire con noi, naturalmente" disse speranzosa.
"certo. Tuo
cugino mi adora così tanto che mi farà una festa
appena ci vedrà arrivare insieme" disse lui ironico tornando
a guardare il libro. "non è vero che ti odia. Comunque
facciamo come al solito, passo un po' di tempo con loro e poi con te"
"si ma io...." Scorpius non sapeva come spiegarsi. Rose lo
guardò incuriosita. Non l'aveva mai visto così
particolarmente in difficoltà con le parole. “io
volevo andarci come un appuntamento” avrebbe voluto dire
scorpius. Ma non voleva. Aveva paura. Paura che lei dicesse di no.
Paura che se l'avesse chiesto la loro amicizia si sarebbe rovinata.
Aveva semplicemente paura....
"tu cosa?"
chiese Rose. "tu hai finito di studiare? Io si" disse Scorpius
chiudendo il libro e alzandosi. Rose fu sorpresa di tutta questa
fretta. "io ancora non ho finito il libro. Volevo finire di leggerlo.
Ci possiamo vedere dopo" disse Rose. Lui annuì e se ne
andò. Rose lo guardò andarsene preoccupata. Ma
cosa gli era preso?
Non l'avesse
mai fatto.....
Questo cap
è un po' più carino spero. Il momento Lily/Daniel
non so se è un po' azzardato..... aspetto ancora
suggerimenti.
Un GRAZIE
enorme a Alara 666 la prima che ha recensito. Spero di aver rimediato
al fatto che non si leggevano le zone < >. GRAZIE Mille
ancora. Sono felice che ti sembra piacere. Spero che che recensirai di
nuovo e dimmi ancora se ci sono problemi!
Grazie anche
a chi a letto ma non recensito. Spero davvero di aver sistemato quel
pasticcio.......
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Capitolo 4 *** proposte parte 2 ***
Quarto
capitolo: proposte parte 2
Rose si
riconcentrò sulla lettura. Accantonò il pensiero
Scorpius decisa a finire il libro. E si sorprese molto quando accanto a
lei si sedette un ragazzo. Lo sentì solo quando si sedette
proprio, tanto era presa dalla sua lettura. Alzò lo sguardo
e si trovò davanti lo sguardo di un ragazzo del settimo anno
di serpeverde. Rose lo conosceva e sapeva solo il suo nome
perché era un giocatore di quidditch. Era uno dei cacciatori
di Serpeverde. Federich Teodoric -ciao! Tu sei una Weasley, giusto?-
chiese. Aveva una voce roca che doveva sembrare bella. Anche lui non
doveva essere male. Era adorato da molte ragazze e ad ogni partita
c'erano un sacco i ragazzine non solo di serpeverde che tifavano per
lui. Si accorsi che accanto a loro c'erano anche gli altri due
cacciatori della squadra di serpeverde. Roberton e purtroppo Bulstord.
Quest'ultimo in particolare preoccupò Rose. Non prometteva
niente di buono la sua presenza. Gli inziò a girare la
testa...
-si- rispose
comunque lei. Non sia mai che non rispondesse a una domanda
postagli.
-Hai litigato
con Malfoy? L'abbiamo visto andarsene di corsa- disse Bulstrod. -No.
Solo aveva dimenticato una cosa. Tornerà subito. Lo
cercavate?- disse Rose seria. Sperava che il bluff reggesse. Magari
qualsiasi cosa avessero in mente li avrebbe dissuasi. La testa gli
inziava davvero a fare male. Ma niente. I due in piedi risero e Federich
gli mise un braccio sulle spalle. Rose si scansò subito
cercando di alzarsi ma lui le prese le braccia e gliele strinse intorno
al corpo, bloccandola su di lui. -Non scappare. Non vogliamo fare
niente di male. Volevo solo proporti di venire con me a Hogsmead
domani. Che ne pensi?- gli chiese al suo orecchio. Lei chiuse gli occhi
tentando di trattenere il mal di testa. Non c'era nessuno nel parco.
Aveva già controllato prima. Ameno che non fossero nascosti
ma non pensava ci fosse qualcuno nascosto se nessuno li avrebbe
fermati. -No grazie. Sono già impegnata domani- disse
annaspando. Cercava di liberarsi ma ogni suo movimento dava sempre
più piacere a Federich che la teneva sulle sue gambe. Lui
rideva. -la voglio prima io. Così quel deficiente di Potter
ci penserà due volte prima di mettermi in ridicolo davanti a
tutti- sussurrò Bulstrod inginocchiandosi accanto a loro.
Rose gridò ma sapeva che era inutile. Poi, quando Federich
si staccò dal suo collo per dire qualcosa a Bulstrod lei
spinse indietro la testa con forza. Si fece male ma visto che lui
mollò subito la presa e gemette dal dolore doveva aver fatto
più male a lui. Si alzò veloce e tirò
un calcio a Bulstrod che non aspettandoselo non riuscì a
scansarsi. Il calcio lo colpii in faccia e lo spedì per
terra agonizzante. Poi tentò di scappare ma Roberton la
prese per una mano tirandola a se. Lei tentò di tirargli un
calcio e un pugno ma lui no si lasciò prendere alla
sprovvista. La spinse contro un albero premendo il suo corpo contro il
suo per tenerla più ferma. -non scappi bellezza-
sussurrò baciandogli il collo. Rose sospirò. E si
lasciò andare. Tutto quello che fino ad ora aveva trattenuto
e gli aveva fatto venire il mal di testa fu liberato. Roberton fu
sbattuto con forza lontano, colpì un albero e si
accasciò per terra svenuto. Gli altri due che si erano
alzati barcollando e gioendo visto che l'amico era riuscito a prenderla
furono scagliati ancora più lontani, nessun albero li
fermò e furono scaraventatati vicino al lago. Era come se
fosse esplosa una bomba. Rose cercò di riprendere il fiato.
Aveva fatto anche un gran rumore. Tra poco tutti sarebbero venuti
preoccupati a vedere cosa era successo. Per primi i sui cugini. Loro
avevano visto già cosa poteva fare quando era arrabbiata.
Loro primi di tutti avrebbero capito. E poi si accasciò a
terra, perdendo i sensi...
Intorno a lei
c'era un mormorio continuo. All'inizio non riusciva a capire niente,
era solo uno specie di ronzio fastidioso. Poi percepii la voce sei suoi
familiari. Erano arrabbiate. Quello che era successo prima gli cadde di
colpo addosso come un secchio di acqua gelata. La testa gli fece di
nuovo male ma cercò di calmarsi. Era tutto
così....perchè lei? Solo per ripicca verso James?
Gli sembrava tutto così assurdo.... tra le voci distinse
anche la voce di suo padre! Le cose andavano da male in peggio.... lui
si che avrebbe fatto un putiferio.
Sperò
che sua madre riuscisse a calmarlo. Avrebbe odiato la scuola fino a
quando tutto non sarebbe ritornato normale. Non gli piaceva
l'attenzione della gente, non gli piaceva l'idea delle persone che gli
chiedevano e neanche gli sguardi delle persone che la commiseravano.
Avrebbe voluto solo cancellare quel momento e pensare ad altro, cosa
impossibile però se c'era qualcuno sempre a ricordaglielo....
Aprì
gli occhi e naturalmente si ritrovò in infermeria. Stava
nelle lenzuola bianche e vedeva il soffitto bianco. Poi nella sua
visuale si affacciò un volto preoccupato. Sua madre. -Rose
sei sveglia!- la strinse a se sospirando felice. Rose
ricambiò l'abbraccio anche se debolmente. Tutti si
avvicinarono al letto in silenzio. Rose si sedette mentre sua madre gli
sistemava i cuscini e vide tutti. Vide suo padre in piedi vicino alla
preside, vide tutti i suoi cugini, suo fratello e sua cugina e anche i
suoi zii. Tutti i suoi troppi e meravigliosi parenti. E vide
anche Scorpius. Tutti avevano una faccia tormentata. L'infermiera si
avvicinò e fece allontanare tutti. -dategli un po' di
respiro- ordinò severa. -come stai cara?-
domandò. -un po' stanca- disse Rose. Il mal di testa era
svanito di nuovo. Non c'era motivo per essere arrabbiata. La McGranitt
si avvicinò. -Rose mi dispiace tormentarti subito ma
vorremmo sapere cos'è successo-. Disse con calma. Rose
guardò tutti. Non aveva voglia di raccontarlo davanti a
tutti. Ma i suoi parenti la conoscevano. Iniziarono per primi i suoi
zii ad andarsene con una scusa. -Lily che ne dici se facciamo un giro?-
chiese Albus e anche i suoi cugini, Scorpius e Hugo uscirono. Rimasero
solo i suoi genitori e la McGranitt.
--io... io
stavo leggendo e poi sono arrivati Federich, Roberton e Bulstrod. Hanno
fatto i cretini... ecco mi hanno cercato di... mi hanno intrappolato e
mi hanno baciato il collo....-
Ron si stava
trattenendo dal lanciare un pugno al tavolo che aveva vicino. Hermione
invece guardava sconvolta la figlia tremare e balbettare. Neanche da
piccola era mai stata così preoccupata di cosa dire, non
aveva mai provato tanto dolore nel raccontare qualcosa.
-sono riuscita
a liberarmi prima che esplodessi però mi hanno ripreso e non
ce l'ho fatta. Sono stati sbattuti tutti lontani e poi sono svenuta-
finì tremando. Hermione la strinse a se. Ron si stava
spaccando le mani, stringendole fortissimo.
Tutti fuori,
avendo ascoltato grazie alle orecchie oblunghe, erano furiosi. -dove
sono quei tre stronzi? Li trasformo in hamburger- ringhiò
James. Sua madre, Ginny, gli mise le mani sulle spalle.
-calmati
subito. Non è il caso di lasciarsi andare a sfoghi del
genere. Ci
penserà la McGranitt. Anzi, sono maggiorenni quindi magari
se ne
occuperà anche Hermione-
riflettè Ginny. Tutti si sentirono un po' più
rincuorati. Hermione era una combattente nata, la più famosa
e importante avvocatessa di tutto il reparto di Magisprudenza. Li
avrebbe ridotti a poltiglia lei usando solo le parole e la legge.
-adesso
riposati Rose. Non ti preoccupare di niente. Sistemeremo tutto noi-
disse Ron premuroso e baciandogli i capelli. Rose annuì. Poi
notò lo sguardo preoccupato della McGranitt. -come stanno
loro?- chiese. Era stupido ma era preoccupata, i suoi scoppi erano
terribili la maggior parte delle volte. La McGranitt esitò.
-Frederich e Bulstrod stanno bene. Storditi e dicono di non ricordarsi
niente, mentono comunque. Invece Roberthon ha ricevuto una brutta botta
alla nuca. Adesso è ancora in infermeria. Non si
è ancora svegliato- spiegò. Rose si
guardò le mani. Suo malgrado si sientiva in colpa. Anche se
sapeva che non avrebbe dovuto. Hermione gli strinse subito la mano.
-Rose non ti preoccupare. Non voglio neanche immaginare cosa sarebbe
successo se non avesi lasciato liberare la tua forza. Non voglio
vederti abbattuta e non voglio che ti senti in colpa-
ordinò. Rose sorrise.
-certo mamma-
Vennero tutti
a trovarla. I suoi zii l'abbracciarono e i suoi cugini la tirarono su.
Arrivarono per fino i suoi nonni che adorava alla follia. Ma Scorpius
non ritornò. Quando l'infermiera li cacciò a
tutti via Rose bloccò un attimo Albus. -Albus
dov'è Scorpius?- lui schiuse un po' la bocca. A sua cugino
non andava giù che lei frequentasse tanto Scorpius. -non lo
so! È uscito con noi ed ha aspettato di sapere
cos'è successo. Poi se ne è andato!-
rivelò.
-Albus per
favore cercalo. Ti scongiuro cercalo e digli di venire qui. Gli devo
parlare. Per favore- disse Rose preoccupata. Aveva idea di cosa
frullava nella testa a Scorpius ed era spaventata. Albus
esitò. Avrebbe voluto dirgli semplicemente di no ma non ci
riuscii. -cercherò di trovarlo- disse e uscii, baciandogli
la guancia.
-se ne vada
subito a letto Malfoy! Lei non ha il diritto solo perché
è prefetto di stare in fino a quest'ora in giro. Ed
è escluso, mi occuperò solo io dei tre ragazzi.
Non le permetterò di sfogare la sua rabbia su di loro anche
se la meritano!- stava gridando la McGranitt.
-non li
voglio picchiare. Devo solo chiedergli una cosa! Professoressa la
supplico!- la supplicò. -mi dispiace. Ho già
cacciato il signor Potter e il signor Weasley, pensa davvero che mi
farò qualche scrupolo con lei?- chiese la Preside.
Albus
esitò. Aspettare o intervenire? Ma non ebbe il tempo di
decidere che Scorpius si era arreso ed era tornato indietro girato
l'angolo si trovò davanti a Albus.
-Malfoy Rose
ti vuole parlare. Mi ha detto che ti aspetta-. Gli disse Albus. Vide
che Scorpius si rabbuiò. -grazie Potter- disse e si
incamminò verso l'infermeria. E Albus fu di nuovo indeciso.
Era preoccupato. Ma poi si diede dello stupido. Era pur sempre un
serpeverde ma per voler bene a Rose non poteva di certo essere un
maniaco. Rose non si sarebbe preoccupata così tanto se lo
fosse stato. Con un ultimo pensiero a Rose andò a letto,
pensando all'indomani e che era era ora di parlare di nuovo con Amber.
Rose rimase
allungo ad aspettare Scorpius. Per ben cinque volte fu tentata di
alzarsi e andare a cercalo. Ma le poche forze non glielo permisero. E
alla fine si addormentò.
Finalmente si
era addormentata. Scorpius entrò furtivo e si sedette
accanto al suo letto. La osservava da un po', si era appostato dietro
la porta dell'infermeria e guardava dal buco della chiave. Non voleva
doverla guardare engli occhi. Non voleva incrociare il suo sguardo. Era
tutta colpa sua. Se fosse rimasto insieme a lei non sarebbe successo
niente. Si sarebbero ritrovati contro di lui e le cose sarebbero andate
diversamente. Erano sempre tre contro due ma non pensava davvero
avrebbero davvero approfittato di lei se non fosse stata da sola. E
perché l'aveva lasciata? Perché da stupido aveva
tentato di rovinare la loro amicizia. Ma non era solo quello il
tormento. Il vero tormento era che quei tre l'avessero presa di mira
per fargli dispetto. Il che voleva dire che non aveva solo la colpa di
non essere stato con lei ma anche era la causa scatenante
dell'avvenuto. Di sicuro Rose, con la sua mente geniale ci era
già arrivata. E l'avrebbe guardato con odio. Gli
accarezzò il viso e la guardò dormire per un po'.
Era bellissima.....
Forse avrebbe
dovuto allontanarsi da lei. Infondo era da sempre stato una delle cause
dei suoi problemi. Alcune sue compagne ogni volta la prendevano in giro
dicendo che se era così in sintonia con un serpeverde, con
una discendenza di mangiamorte, anche lei era come lui. Di tutta l'erba
un fascio. Rose gli aveva sempre detto che non era vero, che lui era
diverso. Eppure ora iniziava a chiedersi se non fosse davvero
così. Forse il suo destino ormai era legato al suo cognome.
Poteva essere solo una disgrazia per chi gli stava vicino...
questo
capitolo mi lascia un po' perplessa.... recensite. E scusatemi per il
problema di prima. Davvero non capisco perché non mi scrive
le cose tra queste cose < > comunque spero adesso sia
leggibile. Mi raccomando recensite. Grazie ad Alara 666 e a Rosie_lu.
Voglio sapere cosa ne pensate di questo nuovo cap.
è
sono davvero commossa dal fatto che la mia fict sia tra le preferite di
Christy 94. grazie mille, fammi anche tu sapere cosa ne pensi.
Grazie mille a
tutti quelli che leggono. Un bacio enorme!
|
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Capitolo 5 *** Ti voglio bene ***
Quinto
capitolo: Ti voglio bene
La mattina
dopo Rose riuscì a convincere l'infermiera a riprendere
subito le lezioni. Prima si sarebbe presentata, prima le chiacchiere
sarebbero affiorate e sarebbero finite. La McGranitt era venuta a
dirgli che quei tre avrebbero avuto un udienza i tribunale tra un mese
e che gli erano state date punizioni e inoltre erano stati espulsi dal
quidditch. I suoi cugini però non gli erano parsi ancora
soddisfatti.
“se
provano anche solo a guardarti giuro che non rimarrà molto
di loro” disse James seduto a colazione accanto a Rose. Tutti
gli si erano seduti vicini, come se volessero fare uno scudo tra lei e
quelli che chiacchieravano dell'accaduto. Tutti quelli che avrebbero
voluto domandare venivano trafitti da sguardi di avvertimento e
facevano velocemente retromarcia. Rose era davvero commossa che gli
volessero così bene.
“Rose secondo
te com'è andato il compito di difesa contro le arti oscure?
Chissà se oggi ci darà i risultati!”
Albus parve preoccupato dall'idea.
Rose gli
sorrise.
“non
preoccuparti. Sarà di certo andato bene” lo
rincuorò.
Rose si
guardò intorno e trovò con lo sguardo una delle
poche persone che non guardava lei ma Albus. Era Amber. Senza farsi
notare dagli altri si avvicinò a Albus.
“Penso sia il
momento migliore per lei” gli bisbigliò e gli
indicò con un cenno Amber. Albus seguì il suo
sguardo e poi annuì.
“va
bene” si stava per alzare ma la campana della fine della
colazione e dell'inizio delle lezioni suonò.
Rose gli
prese la mano quando tutti uscivano.
“vai ora.
Dirò io alla prof che ti sei sentito momentaneamente male. E
prenditi tutto il tempo che serve. Lei ha bisogno di te ora”
quasi glielo ordinò e lui la strinse in un abbraccio.
“grazie
Rosie” e se ne andò lei lo guardò
andarsene orgogliosa di lui.
Rose si
guardò intorno. La prima lezione era con i serpeverde.
Finalmente avrebbe parlato con Scorpius.
E invece lui
non c'era. Non venne a lezione. Lei si preoccupò, magari
stava male, poi invece lo vide entrare nell'aula di incantesimi, la
seconda lezione dei serpeverde, mentre lei invece andava a
trasfigurazione.
Forse era
arrivato troppo in ritardo, si era svegliato tardi, si
ritrovò a pensare. L'ultima ora erano a pozioni di nuovo con
i serpeverde quindi magari allora l'avrebbe visto...
*****************************
Albus
guardò Amber.
“Hai visto? Li
hanno espulsi, saranno sotto processo e sconteranno la loro pena.
Così devono andare certe cose. Si risolve solo se tu chiedi
aiuto. Non riesco a capire perché tu non puoi fare lo
stesso!”disse.
Amber si
strinse le braccia.
“Albus lui
è mio padre. Io non posso mandarlo in prigione. Come posso
fare una cosa del genere. Mi butterei in mezzo a una strada da sola...
e poi lui....lui mi ha dato la vita... non posso fare una cosa del
genere...” scuoteva il capo e tremava. Non sopportava di
parlarne. Non voleva continuare..........
“è
assurdo! Tuo padre è un pazzo! È un violento!
È un maniaco! Non puoi abbassare la testa e ringraziarlo di
darti una casa e di averti dato la vita!” Albus era fuori di
se. Era una cosa assurda. Come poteva dire cose del genere guardandosi
allo specchio, vedendo cosa quell'uomo gli aveva fatto e che ancora
dopo tre settimane non erano scomparsi i segni.
“chi altri ho
se non lui. Nessuno. Mia madre è morta, mia sorella
è scappata e non si è fatta più viva,
ci ha abbandonato. Non c'è nessuno...” ormai era
in lacrime. Si lasciò cadere contro il muro, seduta e si
strinse le gambe al petto.
La rabbia lo
fece vacillare. Si inginocchiò accanto a lei e la costrinse
ad alzare il volto.
“ci sono io
Amber. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre. Io ti
voglio bene. E non perché ti ho dato la vita, non
perché ti violento o perché mi pulisci la casa.
Ti voglio bene per come sei. Ti voglio bene e basta!” lo
disse quasi gridando. Perché non gli entrava nella testa?
Lei
singhiozzò. Poi gli mise le braccia intorno al collo e lo
abbracciò, piangendo. “anch'io ti voglio
bene” la sentì dire tra i singhiozzi.
******
Albus
tornò alla terza ora e gli disse che finalmente si era
convinta. Avrebbero parlato con la preside quel pomeriggio. Rose
sorrise contenta. Non solo per Amber ma anche per Albus, che si era da
sempre tormentato nel tentativo di convincerla e di aiutarla.
Poi l'ora
finì ed andarono a pozioni. E Scorpius non venne in classe.
“perché
mi eviti?” chiese Rose. Scorpius non la guardò
neanche in viso. “non ti stò evitando”
affermò lui freddo. Quelle parole ferirono Rose quanto il
fatto che non lo guardava. L'aveva visto molte volte mettersi davanti
una barriera fredda tra lui e le persone per difendersi da tutto e
tutti ma non l'aveva mai fatto con lei. Lei non gli voleva fare del
male. Lei gli voleva bene. Pensava che lui lo sapesse.
“Scorpius cosa
ho fatto di sbagliato? Ho detto qualcosa o..” ma lui la
interruppe con rabbia.
“il problema
con te è questo. Tu sei così! Qualsiasi cosa
succeda è colpa tua. Finiscila di fare la vittima e
prenditela con chi ha davvero torto. Perché non mi gridi
addosso? Perché non mi picchi, o non mi lanci addosso tutte
le maledizioni che sai? Diventa una persona normale per una volta!
Reagisce da persona, non da automa! Non hai amici, non hai una vita e
perché? Perché sei troppo complicata, ti
complichi tu stessa la tua vita perché ti senti colpevole di
tutto. E poi mi dicevi che sono io che vado in giro con una corazza! La
tua allora cos'è?”.
Queste cose
gliele grido a pochi centimetri dal viso di Rose. Lei rimase senza
parole.
Aveva
ragione... era stata sempre una che analizzava tutto dall'esterno delle
situazioni. E si faceva l'esperta con gli altri. Pensava di riuscirci
almeno a essere una buona amica ma evidentemente non era
così.
Lacrime calde
scesero sulle sue guance.
Da
quant'è che non piangeva?
Da anni non
lo faceva più. Forse dalla prima volta che aveva fatto
esplodere la casetta sull'albero, la prima volta che aveva capito cosa
poteva fare quando era arrabbiata.
Anche il
giorno prima aveva avuto paura ma le lacrime non erano scese. Ma adesso
il cuore gli andava a pezzi e le lacrime scendevano.
Scorpius
aveva ragione. Lei fino ad ora era stata un automa. Guardò
Scorpius che gli voltò le spalle e se ne andò.
Lei fece lo stesso mentre le lacrime continuavano a scendere.
******
Scusami Rose,
scusami. Ti voglio bene ma ho dovuto farlo.....
******
Fine
del capitolo.... una cosa è andata bene un'altra male....
chissà se vi piacerà... Scorpius è
stato crudele con Rose e lei pensa di non essere stata una buona amica.
Lei e i suoi film.... (me fa no con la testa come si fa con i bambini
che non vogliono capire che uno più uno fa due) comunque
ditemi cosa ne pensate. Prima avevo pensato a un capitolo totalmente
diverso, poi però mi sono ritrovata ad ascoltare la canzone
di Tiziano ferro ti voglio bene.... l'ho distorta un bel po' ed
è uscito fuori questo cap... forse mi fa male ascoltare
canzoni.......
E
adesso i ringraziamenti:
Dina
sono felice che la storia ti piaccia. E non ti preoccupare, le critiche
mi piacciono ancora di più. Tenterò di seguire il
tuo consiglio e ne aspetto altri, mi raccomando! Aspetto la tua
prossima recensione! XD
grazie
anche a Lally 88 che mi ha messo tra i suoi preferiti! Fammi sapere se
hai qualche consiglio da darmi e se ti piace questo cap, mi raccomando!
In ultimo grazie a tutti quelli che hanno letto fino ad ora!
Alla
prossima XD
ps:
grazie mille alla mia beta Fede97 che sta correggendo questa mia
storia!! avete visto quanto è veloce! è davvero
bravissima! grazie ancora!!! =)
|
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Capitolo 6 *** quando si tocca il fondo non si può solo risalire, si può anche iniziare a scavare più giù.... ***
Sesto
capitolo: quando si tocca il fondo non si può solo risalire,
si può
anche iniziare a scavare più giù....
Risalire.....
Amber
si svegliò con quella parola in testa. L'aveva usata la
preside il
pomeriggio prima. Le aveva detto che adesso di sarebbe risolto tutto
e che lei avrebbe solo dovuto iniziare a salire la vetta della
felicità. Gli era sembrata una frase così strana
che si era
trattenuta dal ridergli in faccia. Perché, cosa assurda e a
cui
prima non avrebbe mai creduto, adesso era felice. Albus glielo aveva
sempre detto che le cose si sarebbero risolte per il meglio ma lei
temeva di soffrire di più. E invece ora non aveva altro che
voglia
di ridere e saltare di gioia. Era da tantissimo che non si sentiva
così. Solo Albus aveva saputo tirarla su durante gli anni
scolastici, perché lei riusciva a dimenticare cosa succedeva
a casa
sua solo con lui. E adesso sarebbe finito tutto ed Albus era la sua
ancora di salvezza.
+++++
iniziando
a scavare.......
Rose
piangeva. Non aveva mai pianto così tanto. Forse solo da
piccola.
All'età
di cinque anni giocando con i cugini si era arrabbiata ed era
riuscita a distruggere la casetta sull'albero dove stavano. Albus e
James non si erano fatti niente, erano riusciti a tenersi, invece
Lily era caduta dall'albero. Ricordava ancora come aveva pianto
quando l'aveva vista cadere e quando, dopo averla raggiunta l'aveva
vista svenuta.
Per
fortuna l'albero era basso e lei si era svegliata solo con un
bernoccolo. Però da allora aveva giurato che non si sarebbe
più
arrabbiata.
Fu
scossa da un singhiozzo più forte quando le parole di
Scorpius gli
tornarono in testa come se gliele stesse gridando di nuovo.
Fu
da allora forse che si era sentita diversa?
Che
si era costruita quella barriera tra lei e gli altri?
Certo
solo in quel modo poteva riuscire a non arrabbiarsi
continuamente...aveva paura di fare del male agli altri...
si
doveva consolare però. Il suo carattere non era solo quello.
A lei
piaceva leggere, piaceva restare isolata.....
ma
era davvero nato tutto da quell’ incidente????
Stai
quasi una vita a pensare di essere davvero te stessa e poi ti ritrovi
a pensare che tutto sia solo frutto del mettersi dietro ad una
barriera e non vivere come si voleva...
certo
che Scorpius la odiava. Si comportava da ipocrita e nessuno glielo
aveva mai detto...
*****
Lily
entrò nella stanza di Rose ma la trovò vuota.
Dove poteva essere?
Scese
sotto di corsa da Albus che aspettava una sua risposta. -non
è nella
sua stanza!-. Lo sguardo di Lily era davvero preoccupato.
Lui
si passò le mani tra i capelli.
Non
aveva visto Rose a colazione ma capitava alcune volte che per andare
in biblioteca a studiare la saltava quindi non si era preoccupato
molto, ma arrivato a lezione lei non c'era.
Era
da almeno tre anni che Rose non saltava una lezione, e l'aveva
saltata solo perché aveva la febbre a 40. preoccupato era
uscito
dall'aula ed era andato a cercare Lily. Magari aveva la febbre e non
era riuscita ad alzarsi dal letto. E lui non poteva salire nel
dormitorio delle ragazze e aveva bisogno di Lily.
Ma
dove poteva essere?
In
quel momento scese James dalla sua stanza. Guardò la sorella
e il
fratello preoccupato.
-non
dovreste essere a lezione a quest'ora?- chiese.
-hai
la mappa del malandrino?- chiese Albus speranzoso. James la fece
uscire dalla tasca e l'aprì e gli altri due si misero a
cercare.
-chi
cerchiamo?- chiese James infastidito dal fatto che non gli dicessero
cosa succedeva.
-stiamo
cercando Rose- disse Lily che continuò a cercare.
Ma
controllarono tre volte a testa ma Rose non era da nessuna parte.
-è
impossibile. Non uscirebbe mai da scuola!- sbraitò Albus
iniziando
la ricerca un'altra volta, imitato dagli altri.
*******
La
stanza era piena di specchi. Ma lei era lì con tutta se
stessa. Chi
era quella ragazza riflessa?
Era
davvero lei oppure era solo una maschera?
Non
voleva più vedersi... non voleva più vedere
quella maschera.
Lo
specchio davanti a lei andò in mille pezzi.
Rimase
solo un'intelaiatura di legno.
Ma
gli specchi erano ovunque intorno a lei.
Si
vedeva ovunque.
La
rabbia la fece boccheggiare.
Tutti
gli specchi si inclinarono e poi andarono in frantumi. Non rimaneva
altro che polvere intorno a lei, per terra. Ma lei non si era sfogata
abbastanza. La stanza tremò. Iniziò a cadere
polvere dal soffitto.
Si formarono crepe nel muro.
Il
primo pezzo di muro che cadde su proprio davanti a lei.
Era
grande quanto un piede e non fece un rumore molto forte.
Rose
guardò l'architrave che aveva davanti. Sbriciolò
una delle colonne
che la teneva su e poi, poco prima di farla cadere del tutto fece lo
stesso con l'altra colonna.
Il
l'architrave cadde, tirando con se tutto il soffitto, e con tutto il
suo peso distrusse completamente le due colonne già
frantumate. Era
una stanza incantata quindi non sarebbe crollata la scuola.
Ma
il soffitto fece per crollargli addosso.
********
-è
nella stanza delle necessità. La mappa non raffigura le
persone se
sono dentro!-quasi gridò James.
Si
fiondarono tutti fuori dalla sala comune proprio mentre l'ora
suonava. Lily agguantò Hugo quando uscii dall'aula di
babbanologia e
insieme andarono fino al muro dove doveva esserci la stanza delle
necessità.
Ma
la porta non comparve. Il muro rimase muro.
Rose
si era richiusa dentro e non voleva che nessuno entrasse.
*******
La
stava forse prendendo in giro?
Non
gli sembrava giusto?
Non
pensava che il suo potere la potesse beffeggiare ancora di
più. Una
specie di bolla la proteggeva. Il soffitto era caduto tutto
giù ma
toccando la bolla si era frantumato in polvere. E neanche la polvere
si era depositata su di lei.
Il
suo potere l'aveva protetta anche da quella.
Non
lo trovava giusto. Si era sentita bene quando aveva visto il soffitto
cadergli addosso. Guardò di nuovo in alto e vide che il
soffitto era
ricomparso.
La
stanza si stava riparando.
Aspettò
fino a quando non si riparò tutto. Poi allargò la
bolla di energia
che la proteggeva. Tutto si incurvò, si iniziò a
incurvare il
pavimento, sul soffitto e sui muri si formarono crepe profonde.
Il
suo destino era forse quello di distruggere tutto?
Destino...
quante
volte si era detta che il destino non esisteva?
E
se si sbagliava?
Tutto
intorno a lei tornò a crollare.....
***********
Non
pensavano neanche più alle lezioni. Non riuscivano a pensare
ad
altro che come riuscire a far aprire quella porta. O almeno a farla
apparire.
Albus
guardò sua sorella Lily, suo fratello James e poi anche suo
cugino
Hugo ed ebbe un dejavù.
Gli
sembrava di ritornare a quando erano fuori dall'infermeria ad
aspettare di sapere come stava Rose.
Ma
mancava qualcosa. Qualcosa era diverso. Ci pensò un
attimo.... cosa
c'era di differente?
C'era
un'altra persona. C'era Malfoy quel giorno. C'era anche lui
preoccupato, che andava avanti e indietro con chissà quali
pensieri
nella testa.
E
invece adesso non c'era....
Ricordò
lo sguardo di Rose quando gli aveva detto di trovarlo.
Forse
era lui la causa di tutto.
Prese
la mappa del malandrino dal fratello e iniziò a cercarlo.
-che
ti prende Albus? Ti è venuta qualche idea?-
domandò James sorpreso.
-torno
subito- disse Albus scappando via con la mappa.
I
tre si scambiarono sguardi stupiti e preoccupati.
Quando
lo vide in pratica gli saltò addosso. Lo prese per il collo
della
camicia e lo spinse contro il muro.
-che
hai fatto a Rose?- gli sputò in faccia.
Scorpius
parve sorpreso ma poi il suo sguardo divenne freddo.
-calmati
Potter. Non gli ho fatto niente!- rispose lui cercando di non far
vedere che non riusciva quasi a respirare.
Per
fortuna per Albus non c'era nessuno in quel corridoio.
Se
fosse passato un professore sarebbe stato nei guai.
-Malfoy
allora spiegami dov'è Rose!- ordinò.
Lo
vide spalancare gli occhi preoccupato.
-come
dov'è? Non è a lezione?- chiese.
-no.
È chiusa nella stanza delle necessità da sola!
Non ci sente e non
ci fa entrare. E non è un comportamento da Rose oppure
sbaglio?-.
Albus strinse le mani intorno al collo di Scorpius. Era furioso. Era
quasi un sollievo potersi sfogare su di lui.
-no...non
è da lei....-. Scorpius quasi lo sussurrò, come
se lo dicesse a se
stesso.
Poi
sorrise freddo e sbruffone, guardando Albus.
-ho
solo fatto la cosa migliore per lei. Quello che tu gli hai sempre
detto fin dall'inizio. Non siamo più amici. Gli
starò lontano e mi
comporterò da Malfoy, è questo il mio destino,
no!- disse.
Vide
Albus confuso. Poi lo guardò con odio. Un odio profondo.
-non
potrai mai odiarmi più di quanto io odi me stesso-
sussurrò
Scorpius guardando il soffitto. La rabbia di Albus svanì. La
presa
si allentò. Quanto dolore c'era in quegli occhi. Non ne
aveva mai
avuto idea. Un tale dolore l'aveva visto negli occhi di Amber ma non
aveva mai immaginato di vederlo in quegli occhi di ghiaccio di
Malfoy.
Scorpius
lo allontanò. Poi riprese la sua cartella che era caduta a
terra e
se ne andò per la sua strada. Lontano da Rose.
-Albus
dove sei andato?- chiese Lily preoccupata vedendolo tornare.
Albus
stava per rispondere ma in quel momento comparve una porta sul muro.
E poco dopo si aprii.
E
Rose uscì…
E
anche questo è finito... che devo dire? Se n’era
andata la vena
ispiratrice. Speriamo che sia tornata...
Ditemi
cosa ne pensate, aspetto commenti!!!
Un
grazie enorme a chi ha letto la storia (è incredibile che
l'abbiano
letti così tanti) e specialmente a chi ha recensito. Spetto
di
sapere cosa ne pensate.
Grazie
mille per i consigli, spero di migliorare andando avanti....
e
mi commuove che la mia storia sia la preferita di 5 persone. Un
grazie enorme anche a voi. Scusatemi se non vi ringrazio uno a uno ma
mia sorella di sei anni mi stà facendo uscire pazza in
questo
momento.
Devo
correre via!
XD
Ps:
Corretto dalla mia mitica Beta che ringrazio tantissimo!!!
|
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Capitolo 7 *** diversa... ***
Ottavo
capitolo: …....essere di nuovo........ parte 1
Rose
guardò suo fratello fare un gol spettacolare e insieme a
tutti i
Grifondoro si alzò in piedi per gridare di gioia.
Grifondoro
contro corvonero. 60 a 0.
Ormai
i grifondoro si sentiva la vittoria in tasca.
Lily
guardò la cugina. Ormai lei e i suoi fratelli non facevano
che
scrutarla sperando di vederla tornare quella di sempre. E invece
quella che vedevano davanti era una gran brutta caricatura di quella
che era sempre stata.
James
strinse il boccino nella mano e lo mostrò a tutti
orgoglioso. La
partita era finita. La sua squadra aveva vinto e lo assalì
abbracciandolo ancora sulla scopa. Insieme la squadra di Grifondoro
scese a terra e furono accolti dalla folla festante.
-facciamo
festa!- gridò James felice.
Quella
sera nella stanza della necessità si festeggiò la
vittoria dei
grifondoro. Tutti i grifondoro si ritrovarono li a ballare, bere e
ridere insieme.
E
mentre in genere Rose avrebbe rifiutato subito l'invito lei
accettò
con entusiasmo.
Naturalmente
erano ammessi anche non solo grifondoro e Lily chiese a Daniel di
andarci con lei e lui non rifiutò.
Quando
Lily lo vide andarsene via arrabbiato capì che era finita e
non ne
fu particolarmente triste. Quella felicità che aveva
all'inizio era
svanita quasi del tutto dalla sua preoccupazione per Rose e ancora
non riusciva più a sentire niente per lui. Andò
alla festa decisa a
lasciarsi almeno per una sera la preoccupazione alle spalle.
******
La
luna quella sera era troppo luminosa per i suoi gusti. Quando non
vedi altro che ombra dentro di te una cosa così bella e
brillante
non fa che farti stare male. E la cosa più insopportabile
era che
era colpa sua se stava male. Possibile che il destino fosse scritto
da qualcuno? Se era così di sicuro a quest'ora rideva
vedendolo così
afflitto. Si divertiva a vederlo soffrire. Destino.... quanto odiava
quella parola......
********
Rose
guardò il bicchiere che aveva davanti. Tutti i suoi
principi, tutta
se stessa era crollata in meno di una giornata. Questa era una delle
poche cose che erano rimaste ancora intere. La sua convinzione che
non si doveva bere. Quando una cosa non piace perché la si
deve
fare? Per sentirsi male?
Per
anni aveva sempre pensato che il suo ragionamento fosse giusto e
intoccabile. Ma erano cadute così tante certezze in lei che
quella
sembrava messa molto peggio di un castello di carte.
Sospirò
e senza pensarci più prese un sorso.
Non
gli piaceva. Lo odiava, gli bruciava la gola e la fece tossire ma non
si arrese. Chiuse gli occhi e finì tutto in un sorso lo
stesso.
Masochista. Ecco cosa era diventata.
Ma
non c'era più niente in lei a preoccuparsene.
*******
Albus
parlava con Amber. Era davvero da tanto che non rideva e scherzava in
quel modo. Era così contento di vederla così
contenta sempre. Per
un attimo si dimenticò anche perché doveva essere
preoccupato.
Perché fin da subito non aveva rise e scherzato con lei. Il
suo
sorriso era così bello che si chiese come aveva fatto a
vivere senza
averlo mai guardato per bene. Poi sentii la risata di Rose e si
voltò
verso di lei.
*******
Rideva
come una stupida, senza ragione, saltando a tempo della canzone.
Aveva in mano un bicchiere vuoto ed era tutta sudata. La testa non la
sentiva più e si sentiva leggera. Si sentiva come se stesse
volando.
Si,
volando lontano, via da tutto e da tutti, via anche da se stessa,
chiunque fosse e dovunque fosse. Via, sempre più lontano,
girando
alla seconda stella, fino all'isola che non c'è, e anche
oltre...........
*******
James
la tirò giù dal tavolo da dove era salita. La
prese in spalla e si
uscii dalla stanza seguito subito dai suoi parenti e anche dallo
sguardo degli amici. Era furioso. Gli capitava spesso di essere
arrabbiato ma mai tale rabbia era stata verso Rose. Anche in questo
macello al sua rabbia si era riversata sui colpevoli, no sulla
vittima. Ma adesso era arrabbiato con lei. La portò fino
alla torre
di grifondoro e la depositò davanti alle scale.
Non
poteva portarla fino a letto perché era un ragazzo e le
scale non
l'avrebbero fatto passare. Lei si accasciò sul primo gradino
appoggiando la testa al muro. Guardò il cugino dagli occhi
di fuoco.
-se
c'è ancora un po' di Rose dentro questo involucro mi
risponda. O
almeno mi ascolti. So che puoi farcela, so che puoi ritornare! Tu hai
una grande forza, tu non sei ne i tuoi libri ne i tuoi silenzi. Tu
sei Rose, la cugina più in gamba del mondo, la persona
più in gamba
del mondo che c'è sempre per tutti.
Vuoi
sapere chi sei?
Sei
la bambina che a soli cinque anni confortava il cugino che si era
quasi rotto una gamba e aveva tre anni più di lei.
Tu
sei la stessa persona che è stata dalla mia parte quando ho
combinato quel casino con la scopa a sette anni.
Tu
sei riuscita a farmi studiare quando non avevo niente in testa tranne
che il quidditch, mi hai confortato persino quando l'unica ragazza
che mi fosse mai piaciuta mi ha rifiutato.
In
qualsiasi problema sono stato, tu eri sempre lì, anche se
più
piccola di me, sempre a fare la parte della grande e pronta ad
aiutarmi in ogni caso. Sia per dirmi che stavo sbattendo la testa
contro il muro ma anche per tirarmi su.
Senza
di te non so come avrei potuto fare in tutti questo anni. Non hai la
minima idea di quante volte ho ringraziato il cielo di avere una
persona come te accanto. E adesso non ti riconosco più.
Apri
gli occhi e ringhia contro il mondo.
Mi
hai difeso sempre con unghie e denti, sei sempre stata forte sia per
me che con chiunque avesse bisogno.
Reagisci
dannazione! Affronta questo problema! Combatti!
Solo
tu puoi tirarti fuori dal tunnel in cui ti sei persa!- James la
stringeva per le spalle e vide una luce promettente nei suoi occhi
lucidi. Finalmente stava riflettendo. Si abbandonò nel suo
abbraccio
e James la strinse a se.
Hugo
si sedette accanto a loro e accarezzò i capelli alla
sorella. Albus
si appoggiò al muro serio e Lily invece mise una mano sulla
spalla
del fratello maggiore.
Era
davvero orgogliosa!
********
Lily
l'aveva portata a letto con un incantesimo di librazione. Rimase con
lei fino a quando non finse di addormentarsi. Per un attimo Rose ebbe
paura che volesse rimanere tutta la notte accanto a lei.
Poi
finalmente andò a dormire dopo avergli baciato la fronte.
Quanto gli
volevano bene?
E
quanto li aveva fatti soffrire fino ad ora?
James
aveva ragione. Si alzò, aveva i piedi scalzi ma non sentiva
freddo.
Aprì la finestra e guardò in alto. La luna stava
là, in alto,
beffarda, ignara o forse contenta del suo stato. Lei così
bella e
luminosa, così sicura del suo destino. Avrebbe girato per
sempre
intorno alla terra.
Destino....
e se fosse proprio la luna a stabilirlo?
Di
sicuro era qualcuno che osservava tutto da lontano, divertendosi
delle sue beffe.
Si
mise in piedi sul davanzale. Aveva sempre notato che il gargouille
con la bocca aperta per far scorrere via l'acqua era un ottimo
appiglio per poter salire sul tetto spiovente della torre, lei era
proprio nell'ultima stanza in cima, ma aveva sempre avuto paura di
provarci. Questa volta l'avrebbe affrontata la sua paura. Si
aggrappò
con forza e si sollevò. Era nel vuoto, se avesse mollato la
prese
sarebbe caduta e sarebbe morta sicuro. Ma sentiva che doveva farlo,
sentiva che se avesse superato quella stupida paura sarebbe riuscita
a sentirsi meglio. E fu così. Con forza riuscii a sollevarsi
e a
sedersi sul tetto. Non era mai stata così in alto. Non aveva
mai
pensato di poter vedere Hogwarts da una prospettiva così
diversa che
la rendesse ancora più bella. E ce l'aveva fatta. Era salita
sul
tetto. Le parole di James gli rimbombarono nella testa. Era qualcuno.
Era qualcuno. ERA QUALCUNO.
Qualcuno
che aveva una grande rabbia dentro. Qualcuno che voleva sfogarsi con
chi l'aveva ridotta in quel modo. Tirò fuori denti e unghie.
Avrebbe
lottato per riprendersi la sua identità.
Essere
qualcuno... voi vi siete mai domandati se siete davvero qualcuno? Io
fino ad ora non me l'ero mai chiesto.... devo ammettere che questa
storia mi sta facendo scoprire lati della vita che non pensavo avessi
dentro...
grazie
a tutti quelli che hanno letto fino ad ora.
E
grazie alla mia migliore amica per i suoi consigli!
Devo
ringraziare anche Cherie lily. Per primo hai messo la mia storia tra
le tue preferite, che è già una cosa
importantissima per me (sono
arrivata a quota 10, grazie di cuore) e la tua recensione mi ha fatto
piangere.
Uno
dei miei dubbi è se riesco a esprimere quello che sento
dentro,
quello che c'è dentro ai miei personaggi. Secondo me
è la cosa più
difficile.
Tutti
possono scrivere dei propri sentimenti ma non tutti riescono a
renderli così leggibili e agli altri.
Io
spero di esserci minimamente riuscita.....
Un
grazie enorme a tutti!
Posterò
presto il nuovo capitolo, già pronto nella mia testa, e
segnerà una
svolta nuova per Rose.
XD
ringrazio
ancora la mia beta Fede97!!! grazie mille!!!
|
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Capitolo 8 *** ....essere di nuovo...parte 1 ***
Ottavo
capitolo: …....essere di nuovo........ parte 1
Rose
guardò suo fratello fare un gol spettacolare e insieme a
tutti i
grifondoro si alzò in piedi per gridare di gioia.
Grifondoro
contro corvonero. 60 a 0.
Ormai
i grifondoro si sentiva la vittoria in tasca.
Lily
guardò la cugina. Ormai lei e i suoi fratelli non facevano
che
scrutarla sperando di vederla tornare quella di sempre. E invece
quella che vedevano davanti era una gran brutta caricatura di quella
che era sempre stata.
James
strinse il boccino nella mano e lo mostrò a tutti
orgoglioso. La
partita era finita. La sua squadra aveva vinto e lo assalì
abbracciandolo ancora sulla scopa. Insieme la squadra di grifondoro
scese a terra e furono accolti dalla folla festante.
-facciamo
festa!- gridò James felice.
Quella
sera nella stanza della necessità si festeggiò la
vittoria dei
grifondoro. Tutti i grifondoro si ritrovarono li a ballare, bere e
ridere insieme.
E
mentre in genere Rose avrebbe rifiutato subito l'invito lei
accettò
con entusiasmo.
Naturalmente
erano ammessi anche non solo grifondoro e Lily chiese a Daniel di
andarci con lei. Ma lui non rifiutò.
Quando
Lily lo vide andarsene via arrabbiato capì che era finita e
non ne
fu particolarmente triste. Quella felicità che aveva
all'inizio era
svanita quasi del tutto dalla sua preoccupazione per Rose e ancora
non riusciva più a sentire niente per lui. Andò
alla festa decisa a
lasciarsi almeno per una sera la preoccupazione alle spalle.
******
La
luna quella sera era troppo luminosa per i suoi gusti. Quando non
vedi altro che ombra dentro di te una cosa così bella e
brillante
non fa che farti stare male. E la cosa più insopportabile
era che
era colpa sua se stava male. Possibile che il destino fosse scritto
da qualcuno? Se era così di sicuro a quest'ora rideva
vedendolo così
afflitto. Si divertiva a vederlo soffrire. Destino.... quanto odiava
quella parola......
********
Rose
guardò il bicchiere che aveva davanti. Tutti i suoi
principi, tutta
se stessa era crollata in meno di una giornata. Questa era una delle
poche cose che erano rimaste ancora intere. La sua convinzione che
non si doveva bere. Quando una cosa non piace perchè la si
deve
fare? Per sentirsi male?
Per
anni aveva sempre pensato che il suo ragionamento fosse giusto e
intoccabile. Ma erano cadute così tante certezze in lei che
quella
sembrava messa molto peggio di un castello di carte.
Sospirò
e senza pensarci più prese un sorso.
Non
gli piaceva. Lo odiava, gli bruciava la gola e la fece tossire ma non
si arrese. Chiuse gli occhi e finì tutto in un sorso lo
stesso.
Masochista. Ecco cosa era diventata.
Ma
non c'era più niente in lei a preoccuparsene.
*******
Albus
parlava con Amber. Era davvero da tanto che non rideva e scherzava in
quel modo. Era così contento di vederla così
contenta sempre. Per
un attimo si dimenticò anche perché doveva essere
preoccupato.
Perché fin da subito non aveva rise e scherzato con lei. Il
suo
sorriso era così bello che si chiese come aveva fatto a
vivere senza
averlo mai guardato per bene. Poi sentii la risata di Rose e si
voltò
verso di lei.
*******
Rideva
come una stupida, senza ragione, saltando a tempo della canzone.
Aveva in mano un bicchiere vuoto ed era tutta sudata. La testa non la
sentiva più e si sentiva leggera. Si sentiva come se stesse
volando.
Si,
volando lontano, via da tutto e da tutti, via anche da se stessa,
chiunque fosse e dovunque fosse. Via, sempre più lontano,
girando
alla seconda stella, fino all'isola che non c'era, e anche
oltre...........
*******
James
la tirò giù dal tavolo da dove era salita. La
prese in spalla e si
uscii dalla stanza seguito subito dai suoi parenti e anche dallo
sguardo degli amici. Era furioso. Gli capitava spesso di essere
arrabbiato ma mai tale rabbia era stata verso Rose. Anche in questo
macello al sua rabbia si era riversata sui colpevoli, no sulla
vittima. Ma adesso era arrabbiato con lei. La portò fino
alla torre
di grifondoro e la depositò davanti alle scale.
Non
poteva portarla fino a letto perché era un ragazzo e le
scale non
l'avrebbero fatto passare. Lei si accasciò sul primo gradino
appoggiando la testa al muro. Guardò il cugino dagli occhi
di fuoco.
-se
c'è ancora un po' di Rose dentro questo involucro mi
risponda. O
almeno mi ascolti. So che puoi farcela, so che puoi ritornare! Tu hai
una grande forza, tu non sei ne i tuoi libri ne i tuoi silenzi. Tu
sei Rose, la cugina più in gamba del mondo, la persona
più in gamba
del mondo che c'è sempre per tutti.
Vuoi
sapere chi sei?
Sei
la bambina che a soli cinque anni confortava il cugino che si era
quasi rotto una gamba e aveva tre anni più di lei.
Tu
sei la stessa persona che mi è stata dalla mia parte quando
ho
combinato quel casino con la scopa a sette anni.
Tu
sei riuscita a farmi studiare quando non avevo niente in testa tranne
che il quidditch, mi hai confortato persino quando l'unica ragazza
che mi fosse mai piaciuta mi ha rifiutato.
In
qualsiasi problema sono stato tu eri sempre lì, anche se
più
piccola di me, sempre a fare la parte della grande e pronta ad
aiutarmi in ogni caso. Sia per dirmi che stavo sbattendo la testa
contro il muro ma anche per tirarmi su.
Senza
di te non so come avrei potuto fare in tutti questo anni. Non hai la
minima idea di quante volte ho ringraziato il cielo di avere una
persona come te accanto. E adesso non ti riconosco più.
Apri
gli occhi e ringhia contro il mondo.
Mi
hai difeso sempre con unghie e denti, sei sempre stata forte sia per
me che con chiunque avesse bisogno.
Reagisci
dannazione! Affronta questo problema! Combatti!
Solo
tu puoi tirarti fuori dal tunnel in cui ti sei persa!- James la
stringeva per le spalle e vide una luce promettente nei suoi occhi
lucidi. Finalmente stava riflettendo. Si abbandonò nel suo
abbraccio
e James la strinse a se.
Hugo
si sedette accanto a loro e accarezzò i capelli alla
sorella. Albus
si appoggiò al muro serio e Lily invece mise una mano sulla
spalla
del fratello maggiore.
Era
davvero orgogliosa!
********
Lily
l'aveva portata a letto con un incantesimo di librazione. Rimase con
lei fino a quando non finse di addormentarsi. Per un attimo Rose ebbe
paura che volesse rimanere tutta la notte accanto a lei.
Poi
finalmente andò a dormire dopo avergli baciato la fronte.
Quanto gli
volevano bene?
E
quanto li aveva fatti soffrire fino ad ora?
James
aveva ragione. Si alzò, aveva i piedi scalzi ma non sentiva
freddo.
Aprì la finestra e guardò in alto. La luna stava
là, in alto,
beffarda, ignara o forse contenta del suo stato. Lei così
bella e
luminosa, così sicura del suo destino. Avrebbe girato per
sempre
intorno alla terra.
Destino....
e se fosse proprio la luna a stabilirlo?
Di
sicuro era qualcuno che osservava tutto da lontano, divertendosi
delle sue beffe.
Si
mise in piedi sul davanzale. Aveva sempre notato che il gargouille
con la bocca aperta per far scorrere via l'acqua era un ottimo
appiglio per poter salire sul tetto spiovente della torre, lei era
proprio nell'ultima stanza in cima, ma aveva sempre avuto paura di
provarci. Questa volta l'avrebbe affrontata la sua paura. Si
aggrappò
con forza e si sollevò. Era nel vuoto, se avesse mollato la
prese
sarebbe caduta e sarebbe morta sicuro. Ma sentiva che doveva farlo,
sentiva che se avesse superato quella stupida paura sarebbe riuscita
a sentirsi meglio. E fu così. Con forza riuscii a sollevarsi
e a
sedersi sul tetto. Non era mai stata così in alto. Non aveva
mai
pensato di poter vedere Hogwarts da una prospettiva così
diversa che
la rendesse ancora più bella. E ce l'aveva fatta. Era salita
sul
tetto. Le parole di James gli rimbombarono nella testa. Era qualcuno.
Era qualcuno. ERA QUALCUNO.
Qualcuno
che aveva una grande rabbia dentro. Qualcuno che voleva sfogarsi con
chi l'aveva ridotta in quel modo. Tirò fuori denti e unghie.
Avrebbe
lottato per riprendersi la sua identità.
Essere
qualcuno... voi vi siete mai domandati se siete davvero qualcuno? Io
fino ad ora non me l'ero mai chiesta.... devo ammettere che questa
storia mi sta facendo scoprire lati della vita che non pensavo avessi
dentro...
grazie
a tutti quelli che hanno letto fino ad ora.
E
grazie alla mia migliore amica per i suoi consigli!
Devo
ringraziare anche Cherie lily. Per primo hai messo la mia storia tra
le tue preferite, che è già una cosa
importantissima per me (sono
arrivata a quota 10, grazie di cuore) e la tua recensione mi ha fatto
piangere.
Uno
dei miei dubbi è se riesco a esprimere quello che sento
dentro,
quello che c'è dentro ai miei personaggi. Secondo me
è la cosa più
difficile.
Tutti
possono scrivere dei propri sentimenti ma non tutti riescono a
renderli così leggibili e agli altri.
Io
spero di esserci minimamente riuscita.....
Un
grazie enorme a tutti!
Posterò
presto il nuovo capitolo, già pronto nella mia testa, e
segnerà una
svolta nuova per Rose.
XD
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Capitolo 9 *** .....essere di nuovo.....parte 2 ***
Nono
capitolo: ….....essere......................parte 2
Si
muoveva tra i corridoi come un fantasma.
Correva
senza farsi vedere ne sentire da nessuno.
Non
sapeva nemmeno dove stesse andando.
La
forza che aveva dentro, la stessa che minacciava sempre di farla
esplodere, ora la guidava con forza nella sua ricerca. (scusate la
ripetizione ma è volontaria.
È
un forza sottolineato.
Il mio prof di italiano direbbe che una delle famose parole chiave di
tutto il testo... la ripeto un bel po' di volte.....).
Percorse
tutto il castello fino all'ingresso e poi uscì fuori, nel
parco
freddo e buio.
Quasi
volava sul prato per come correva. Aveva fretta, dentro di se si era
trasformato tutto in fuoco.
Poi
vide un'ombra sulla riva del lago. Seppe chi fosse ancor prima che la
luna gli mostrasse per bene il suo profilo. Sapeva chi era, dentro di
se la forza glielo aveva suggerito fin dall'inizio.
Ed
era pronta ad affrontarlo.
************
Sentii
un rumore di passi dietro di se e si voltò stupito.
E
se la trovò davanti: furiosa, pallida, spettinata ma
bellissima lo
stesso, illuminata solo dai raggi argentei della luna.
Il
suo cuore si mosse ferito nel suo petto. Gli faceva male
vederla.
Quella
bellissima creatura non era la sua Rose.
Il
suo sguardo pieno di rabbia non era quello a cui era abituato.
Per
tutti quei giorni dopo che gli aveva detto quelle cose non l'aveva
più guardata, l'aveva sempre evitate.
E
adesso vedeva cosa gli aveva detto Lily.
Vedeva
la sua Rose distrutta.
Ma
il fuoco che aveva negli occhi era come quello della fenice, fino ad
ora l'aveva distrutta ma adesso l'avrebbe fatta rinascere....
********
lo
vide voltarsi e guardarla. Si alzò per fronteggiarla, un
grane
dolore negli occhi. Rose chiuse gli occhi furiosa.
Come
se ci fosse vento tutto intorno a lei si mosse, l'erba si
inclinò
lontano da lei, i rami degli alberi vicini che aveva sopra vennero
scosse via da un vento potente.
Anche
Scorpius indietreggiò un po', come spinto da una mano
potente.
Non
gli importava cosa c'era nei suoi occhi. Non gli importava che lui
soffrisse.
Gli
voleva solo fare pagare quello che lei aveva sofferto.
-parla!-
ordinò Rose. La sua voce era forte e chiara e ancora piena
di quella
rabbia nera.
Scorpius
esitò. Aveva troppe cose per la testa, nessuna abbastanza
degna da
essere detta.
Un'altra
volata di energia si propagò intorno a lei.
-dimmi
il perché! Dimmi perché mi hai fatto questo!
Dimmi
cosa ti ha spinto a distruggermi!- ordinò di nuovo.
************
-dovevo
farmi odiare da te. Dovevo rompere la nostra amicizia.
Non
possiamo più essere amici. Io sono la causa di
tutto.
Quei
tre hanno fatto quello che hanno fatto perché odiavano
me.
Così
dovevo farti capire che io sono davvero destinato a essere quel che
sono.
Che
stando vicino a me soffrirai soltanto!- rispose Scorpius guardandola
straziato.
Il
suo cuore ormai doleva così tanto che sembrava stesse
andando in
frantumi pezzo per pezzo.
Vide
Rose guardarlo con rabbia e poi ridere, una risata da pazza, una
risata senza neanche l'ombra di felicità.
Lo
guardò con occhi da cattiva.
**********
-vuoi
sapere la verità? Tutta la paura, tutto quello che mi era
successo e
che avrebbe dovuto far restare sotto shock chiunque, tutto questo era
scomparso subito dopo.
Io
stavo bene. Io non vedevo l'ora di ricominciare la mia vita.
Per
me non c'era nessun problema.
E
invece tu mi hai distrutto la vita.
Come
se fossi un castello di carte e tu mi avessi tolto le basi.
Sono
crollata. Non sapevo più chi ero ne cosa volevo.
Mi
sono chiesta se tutto quello che ho sempre fatto, tutto quello che ho
sempre creduto mi caratterizzasse, fossi davvero io.
Io
non sono più esistita da quando tu mi hai detto quelle
parole.
Ma
adesso sono tornata, voglio essere qualcuno.
Essere!
Io
sono! Forse sei tu Scorpius che non sei mai stato.
Ma
io sono! Io ci sono!- le urlò quasi quelle parole, felice
davvero di
poterle dire.
La
forza intorno a lei piegò ancora di più i rami
degli alberi.
Tutto
intorno a lei si allontanava. Scorpius si ritrovò a sbattere
con le
spalle a un tronco di un albero, già piegato dalla forza di
Rose
verso il lago.
-e
adesso mi dici che ti sentivi in colpa? Il mio primo pensiero quando
mi sono svegliata era rivolto a te. Ho pensato al fatto che molto
probabilmente ti stavi tormentando sulla possibilità che se
fossi
rimasto anche solo qualche secondo in più non sarebbe
successo
niente.
Pensavo
a come ti avrei potuto tirare su, a cosa ci avrebbe potuto fari
distrarre a tutti e due, far scomparire quei pochi minuti con un
ricordo bello e felice.
E
tu invece progettavi la fine delle nostra amicizia per sensi di
colpa.
Un'amicizia
se è tale non ha fine, l'ho sempre pensata così.
E
invece tu gli volevi dare una fine. Tu volevi distruggere tutto
partendo da me.
Mi
hai detto quelle cose per non farti prendere a schiaffi, vero?
Se
quel giorno invece di farmi dubitare di me stessa mi avessi detto che
ti sentivi in colpa io ti avrei preso a schiaffi.
Ti
avrei seguito e tormentato fino a farti ridere e dimenticare
tutto.
Avremmo
sotterrato quel senso di colpa insieme.
E
invece mi hai voluto voltare le spalle e sei scappato.
Io
non voglio più scappare. Io ho ritrovato me stessa spero.
Almeno
ho trovato finalmente gli appigli che tu mi avevi tolto.
La
ricerca di se stessi non è facile ma non mi
arrenderò.
Non
di nuovo- Rose sussurrò le ultime parole ma il silenzio
della notte
le portò a Scorpius ugualmente.
La
rabbia era svanita. La forza si era calmata. Tutto intorno a lei era
tornato normale. Anche lo sguardo che punto su Scorpius assomigliava
molto a quelli che gli aveva da sempre lanciato lei.
-tu
ti sei arreso o continuerai a cercare te stesso?
Ti
sei arreso al mondo, al destino? Non vuoi più decidere per
te?
Lasci
questo compito agli altri?
Oppure
vieni insieme a me e continuiamo a fare solo quello che vogliamo
senza opposizioni?
Ti
ricordi la prima volta sul treno?
Mi
avevi detto che tuo padre ti aveva ordinato di non parlarmi.
E
quindi sei venuto da me appunto per iniziare un'amicizia,
perché di
quello che pensava tuo padre non ti fidavi completamente.
Dov'è
quello Scorpius?- chiese Rose.
**********
La
vide tornare la sua Rose. Forse un po' diversa, ora aveva sulle
spalle la sorprendente lotta contro il non essere, ma era lei. E come
aveva fatto molte volte si avvicinò a lei, gli mise le mani
sui
fianchi e la strinse a se in un abbraccio.
Lei
lo ricambiò ritrovandosi finalmente.
Come
quegli undicenni quasi cinque anni fa.
Due
fili che si staccano dalla tela del destino per andargli contro,
oppure per seguirlo lo stesso, guidati solo da quello che davvero
volevano.
Perché
il destino è come se fosse scritto sulla sabbia:
così
come un'onda lo può cancellare così ogni
decisione può modificare
il tuo destino.
L'unico
che può modificare il tuo destino sei tu!
FINE
**************
Eccoci
alla fine. Non pensavo proprio ci sarei arrivata subito. Quando ho
iniziato a scrivere questa storia, pochissimi giorni fa, non pensavo
sarebbe stata lunghissima ma non vedevo la fine perché non
sapevo
proprio dov'era. Mi sono lasciata trasportare dalla storia, dalla
canzoni senza neanche una minima storia già in testa. E
adesso sono
confusa.
Perché
la mia storia può concludersi così.
La
mia storia ha scelto da sola il suo finale.
Così
come del resto ha sempre scelto tutto lei da sola.....
mi
aspettavo ancora capitoli su capitoli, aspettavo di ritrovarmi a
chiedere, ma fino a dove voglio farla arrivare questa storia?? quando
invece mi son ritrovata a scrivere la parola fine.
Perché
la storia lo vuole. Sono sorpresa quanto lo potete essere voi che
leggete.
Quindi
ringrazio a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo viaggio
breve e spero vi sia piaciuto. Non sono per niente brava nelle
discussioni, forse perché infondo le evito sempre, quindi
non sono
sicura che sia uscito molto bene ma spero sia leggibile...
Un
grazie profondo alla mia amica del cuore e un'altro a Cherie Lily che
con le sue recensioni bellissime.
Forse
tra poco scriverò qualcos'altro, per adesso grazie davvero
di cuore!
Un
bacio a tutti e mi raccomando, siete voi gli scrittori del vostro
destino!
ps:
Fatemi sapere se volete un seguito e se avete qualcosa da
suggerirmi...
ringrazio
ancora la mia beta Fede97!!! grazie mille!!!
|
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