Anmesia, amore e ritorni di fiamma.

di SabineeShirai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 di passaggio ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** capitolo 13 (-2 alla fine) ***
Capitolo 15: *** capitolo 14 (-1alla fine) ***
Capitolo 16: *** capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Epioogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tutto ha inizio dopo la fine della guerra. Sasuke abbandona il villaggio, Naruto lo insegue un'altra volta e Sakura… Sakura questa volta non versa nemmeno una lacrima





















Sakura era seduta nel patio della sua casa, tenendo in braccio la piccola Sabine, la sua adorata bambina.

Eh sì, è proprio come state pensando: la dolce Sakura, quella innamorata di Sasuke Uchiha, non esisteva più.

Ora lei aveva un nuovo amore, Shirai, un ninja del villaggio del sole e della luna. Era proprio lì che l’aveva conosciuto, quasi per caso. Un giorno in cui lei si trovava al villaggio – ci si recava spesso per le sue ricerche e il clima mite della zona la invogliava a trascorrerci più tempo del necessario – si erano scontrati, lui le aveva sorriso, avevano iniziato a parlare e quando alla fine lui l’aveva invitata a cena lei aveva accettato.

E ora eccola, un anno e mezzo dopo, felice con la sua bambina di appena sei mesi. Ripensò sorridendo a quando aveva detto la notizia ai suoi amici che aspettava un bambino da Shirai, ne erano stati tutti felicissimi.

Nessuno a quel tempo immaginava che un giorno quella felicità sarebbe finita, almeno per Sakura.

Shirai non aveva mai visto nascere la piccola: era morto a tre mesi dalla nascita.

Sakura dal dolore aveva rischiato di perdere il bambino e il fatto che loro due si sarebbero dovuti sposare subito dopo la nascita del piccolo non l’aveva aiutata a star meglio.



Era tornata a sorridere da pochi mese, e con l'aiuto dei suoi amici ce l'aveva quasi fatta ad uscire dalla depressione in cui era caduta con la morte del compagno. Si era risollevata soprattutto per la sua bambina: aveva imparato sulla pelle come la vita fosse imprevedibile e, soprattutto, doveva far in modo di proteggere sua figlia dalla famiglia di Shirai che la voleva veder crescere nel proprio villaggio.

Stava proprio giocando con la piccola quando sentì delle voci. Poco dopo, Naturo entrò assieme ad Hinata e Sabine emise un gridolino vedendoli.

"Ehi, quando siete tornati?" li accolse Sakura.

"Poco fa. Tempo di fare rapporto, una doccia e siamo subito venuti qui." rispose Naruto prendendo la piccola in braccio. Questa si aggrappò alla maglia dello zio, felice delle attenzioni ricevute.

"Ma tu guarda, va d'accordo con te Naruto!" rise Hinata.

"Sì. Però non voglio che cresca come lui!" rise anche Sakura.

"Ehi!" Naruto finse di arrabbiarsi per quel che avevano detto le due donne.

"Su caro, non fare così." lo consolò la mora sorridendogli.

Entrarono in casa e Naruto lasciò la piccola a giocare per terra. Doveva dare una notizia alla madre.

Si sedette su una sedia e disse, con aria improvvisamente seria:

"Sakura siediti per favore, c'è una cosa che devo dirti." disse.

"Così mi spaventi Naruto, che succede?!" domandò lei allarmata.

"Ecco in missione abbiamo avuto un problema..." ma non finì di parlare che Sakura gli era addosso a visitarlo.

"Non noi Sakura. Noi stiamo bene, ecco… abbiamo incontrato Sasuke. Era nella foresta ai confini di Suna e Oto. Ora è in fin di vita in ospedale. Tsunade sta facendo di tutto per salvarlo. Ti prego Sakura, so che hai sofferto a causa sua ma…" non finì nemmeno questo volta che Sakura si era alzata.

"Va bene. Ma ad una condizione: lui non lo deve sapere. " rispose lei.

"Come preferisci. Andiamo, Hinata si occuperà di Sabine." disse Naruto trascinando l'amica fuori casa.

Hinata li saluta sorridendo e si mette a giocare con la piccola.


Sakura e Naruto arrivarono in ospedale in pochi minuti e senza problemi. Sakura aveva però paura che, essendo ancora in maternità, non l’avrebbero lasciata intervenire.

Per velocizzare il tutto si diresse direttamente da Tsunade. Non appena la vide, all'ex Hokage le si inumidirono gli occhi

"So cosa stai per chiedermi e sì, puoi tornare ad operare."

Sakura contenta di poter salvare una vita andò subito a prepararsi.

Non sapeva ancora che effetto le avrebbe fatto vedere di nuovo Sasuke. Anche se non lo amava più e, dopo Shirai, aveva chiuso il suo cuore a tutti, lui era pur sempre il suo Sasuke, il primo ragazzo per cui si era presa una cotta. Il primo di cui si fosse mai davvero innamorata.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Entrò in sala operatoria col cuore a mille, per vari motivi. Un po' perchè in fondo quell'ambiente le era mancato - era da prima della nascita di Sabine che non vi metteva più piede - e, soprattutto, per via del paziente che avrebbe dovuto operare quel giorno. Mentre si cambiava, indossando camice, guanti e la bandana con raffigurati gli shuriken, non aveva fatto altro che pensare a lui, ma ovviamente non lo avrebbe mai ammesso nemmeno con se stessa. Lasciò gli occhi saettare in giro per la stanza mentre si avvicinava al lettino in ferro, ma come vi arrivò il suo sguardo si posò sul corpo steso dinnanzi a lei. 
Sakura si avvicinò,vide che sul corpo aveva tagli e bruciatine e il viso pieno di lividi.

Guardare il ragazzo ridotto in quello stato era una sofferenza per lei. Le ricordava di tutto il tempo passato assieme a lui, ma anche del suo amato Shirai, per cui non aveva potuto far niente. Ma in quel momento doveva concentrarsi per salvare Sasuke, dopo avrebbe avuto tutto il tempo per lasciarsi sommergere dalla tristezza pensando al passato. Sfiorò con dita delicate il viso del giovane, in una sorta di saluto silenzioso, poco prima che entrasse anche Tsunade ed assieme a lei iniziasse ad operare.

Lavorarono su Sasuke ininterrottamente per svariate ore, alternando rimedi di medicina tradizionali e jutsu curativi, dando fondo a tutte le loro conoscenze per tenerlo in vita. Quando, finalmente, riuscirono a stabilizzarlo, lo fecero trasferire immediatamente in terapia intensiva dove sarebbe stato monitorato ventiquattr’ore su ventiquattro: non rischiava più di morire da un momento all’altro, ma non poteva nemmeno dirsi fuori pericolo.

Sakura e Tsunade intanto si erano godute un paio di minuti di meritato riposo durante i quali si erano limitate a star sedute sulle sedie in corridoio ad occhi chiusi, respirando e liberandosi di tutto lo stress accumulato durante quella lunga e difficoltosa operazione.

L’ex Hokage, vedendo che la ragazza si era rialzata per rientrare in sala operatoria – probabilmente per riordinarla – la raggiunse e le disse, posandole una mano sulla spalla: “Va’ pure a casa Sakura, qui ci penso io"
"Grazie Tsunade. In effetti è meglio che vada, Sabine avrà fame" le rispose l’altra sorridendole con gratitudine. Tsunade la guardò dirigersi verso l’uscita, ma prima che varcasse la soglia la richiamò.

"Aspetta Sakura ora che farai?" domandò.
"Nulla, ho la mia vita con Sabine. Oggi sono venuta solo per salvarlo...vorrei tornare indietro per poter far lo stesso con Shirai." rispose, lo sguardo improvvisamente triste.
"Oh Sakura, so cosa significa perdere l'uomo che si ama o una persona a cui vuoi bene. Ma devi tornare a vivere, per te e per Sabine" le consigliò la donna. 
"Non posso. " sussurrò Sakura tra le lacrime.
"Sì che puoi. Puoi farlo. Shirai non avrebbe voluto vederti in questo stato, lo sai" disse Tsunade accarezzandole la guancia in un gesto di conforto. 
Sakura sospirò e poi si allontanò senza rispondere, allontanandosi da quel corridoio e dalla sua mentore. 

Tsunade vendendola andare via, pensò che Sakura aveva bisogno di amare di nuovo. E chi meglio di Sasuke avrebbe potuto aiutarla?

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Naruto stava aspettando all’ingresso, in sala d’attesa. Come vide Sakura le andò incontro, sperando con tutto se stesso che la ragazza portasse buone notizie. 
Si accorse che piangeva e l'abbracció rimasero così un paio di minuti e poi chiese:
"Allora com'è andata?" le chiese non appena la raggiunse. 
"Bene, adesso è in terapia intensiva, ma dovrebbe essere fuori pericolo ormai. Devo andare a casa da Sabine. " rispose Sakura.

"Vengo con te. Grazie Sakura per averlo aiutato!" disse Naruto affiancandosi a lei e scortandola fuori.
"Non ringraziarmi, l’ho fatto anche per me, lo sai che ho amato Sasuke per anni, prima d'incontrare Shirai." disse 
"E ora cosa provi per lui?" domandò Naruto, scrutando il viso della ragazza al suo fianco in cerca di una risposta. 
"Gli voglio bene come ad un amico, nulla di più. Io non amerò più nessuno, l’unica cosa che conta è mia figlia" rispose Sakura con convinzione. Lo disse così fluidamente che sembrava quasi avesse ripetuto quella frase miliardi di volte, fino ad impararla a memoria. E probabilmente lo aveva fatto, almeno nella sua testa.
Ma Naruto sapeva che non si poteva smettere di amare a comando. Sperava solo che un giorno qualcuno riuscisse a ridonarle la felicità che meritava.
(@@@)
I giorni passarono e Sasuke si svegliò con un mal di testa lancinante,aprì gli occhi ma la luce del sole lo colpì. Guardò la stanza, era di un verde pallido, con una finestra era da lì che entrava la luce del sole, ed era attaccato ancora alle macchine. Quando la porta della camera si aprì ed entrarono due donne una bionda (Tsunade) e l'altra mora (Shizune).
La prima donna si presentò con il nome Tsunade. Iniziò a fargli delle domande.
"Allora come ti chiami?" domandò.
"Non lo so!non ricordo nulla." rispose
"Questo è un problema! Forse il tuo ematoma comprime la parte del cervello o semplicemente e un'amnesia momentanea."aveva fatto le domande perché nel sospettava di questo problema.
Shizune prendeva appunti, Tsunade visitò Sasuke, tutte le ferite e gli ematomi erano spariti,ma rimaneva il problema amnesia. Doveva scoprire se era causata dalla testa o dal suo subconscio.
Sasuke era disperato,non ricordava nulla,perché era lì. Lo chiese alla dottoressa infatti la chiamò.
"Scusi, ma dove sono?" chiese prima che la donna uscisse.
"Sei a Konoha il tuo villaggio." rispose.
"Io non ricordi chi sono,non mi fido voglio una prova."
"Ok! Ma ad una condizione tutto ciò che ti diremo,tu non farai pazzie." disse la donna.
"Va bene."
Tsunade fece un respiro profondo e gli disse il suo nome e cognome, del suo clan e che fosse l'ultimo erede degli Uchiha. Evitò di dire della morte dei genitori e del fratello,era ancora presto. Lui non chiese della sua famiglia e lei non parlò.

Dopo la visita stava uscendo dalla stanza,quando entrò Naruto,iniziò a tempestare di domande Sasuke ma il ragazzo non rispose.
"Ehi potresti rispondere?" domandò impaziente.
"Io non ti rispondo, non so chi sei!" rispose.
Si voltò verso Tsunade e la donna gli fece un cenno per seguirlo.
Appena chiusa la porta Naruto iniziò le domande.
"Allora perché non si ricorda di me?"
"Naruto non si ricorda di nessuno, non solo di te! Non ricorda il suo nome, ne il suo clan. Forse e un modo migliore per ricominciare." 
"Sì. Magari è la volta buona che non lasci più il villaggio."
"Sakura deve saperlo, prima che s'incontrano. Non voglio che venga trattata male."
"Glielo dirò io. Stavo per andare da lei." disse lui.
Si salutarono e Naruto corse da Sakura, non sapeva da dove iniziare..
-----

Sakura aveva finito da poco le visite, dopo il giorno che aveva salvato Sasuke era tornata a lavorare a tempo pieno. Sabine era al nido dell'ospedale, ci stava volentieri ed era la più piccola.
Stava compilando alcuni documenti e referti nel suo studio, l'aveva modificato aveva fatto dipingere a Shirai le pareti di un rosa ciliegio come i suoi capelli. In quel periodo era già incinta di qualche mese ed erano felici, l'ombra di Sasuke era lontana. Aveva sentito prima le infermiere che erano di turno in terapia intensiva, a quanto pareva Sasuke era sveglio. Ma non sapeva le novità, era felice che fosse sveglio, sperava soltanto che lui non la  chiamasse.
Sentì bussare alla porta e disse; "Avanti"
Era Naruto che con un sorriso a trentadue denti entrò, tastó il terreno prima di comunicarle le novità.
"Ehi che fai qui? Hai sentito il tuo amico si è svegliato." disse lei.
"Sì. Me lo ha detto un'infermiera. Ecco c'è una novità.."
"Ha chiesto di me?" domandò con il cuore in gola.
"No, non può, non ricorda nulla. Tsunade gli ha raccontato solo chi era e che questo e il suo villaggio,ma vuole delle prove ecco ho pensato la foto del team 7."
"No, se non si ricorda di nessuno non ha senso fargli vedere la foto ci sono anche io. "
"Modificheró la foto tu non ci sarai. Ecco pensavo perché non ricominciate per gradi."
"In che senso?"
"Nel senso -Ciao io sono Sakura e così via...- io voglio che voi due torniate ad essere amici."
"Pensi che il e lui potremmo tornare amici? "
"Sì. Sono sicuro che voi tornerete amici. Non dico che dovete mettervi insieme quello e affare vostro. Voglio soltanto che voi siate in armonia."
"Uno- io non potrei mai mettermi con lui, c'è Sabine e poi non farei un torto a Shirai. Due- io e lui un'armonia non ci siamo mai stati. E tre- visto che non si ricorda di me e questo e un bene per me."
"Va bene, non insisto. Però voglio che tu torni a sorridere e se c'è la minima parte che sia lui ne sarei contento. Ma non insisto, Shirai era mio amico e ti amava tanto. Anche lui vorrebbe vederti felice. Per quanto riguarda Sabine, vorrei vederlo alle prese con una bambina!" risero al pensiero di Sasuke alle prese con una bambina.
Naruto se ne andò diverso tempo dopo, ora Sakura sapeva che doveva affrontare almeno professionalmente Sasuke.



P.s mi scusò per il disagio per via degli errori,io spero che non c'è ne siano.
Ecco vorrei chiedervi se c'è qualcuno che mi corregge non a tempo pieno alcuni capitoli già pronti. Questo l'ho corretto io e non so se va bene. Quindi mi scusò ancora.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


I giorni passarono e Sakura grazie alle infermiere sapeva ciò che succedeva a Sasuke, infatti era sempre di pessimo umore.  Sentiva anche i commenti su quanto fosse bello, anche se le infermiere ne erano impaurite. Era Tsunade che solitamente lo visitava, ma quel giorno era molto impegnata, infatti anche se era ex Hokage in alcune occasioni aveva il dovere di partecipare a delle riunioni o manifestazioni. Quel giorno sarebbero arrivati tutti i capi dell'Alleanza ninja.
Quindi ora toccava a Sakura in quanto sostituta di Tsunade, sapeva che Sasuke non poteva riconoscerla, ma aveva il timore di vederlo.
Rimase ferma davanti alla porta 417, il sette aveva molti significati.
Uno tra questi era il loro vecchio team.
Prese un profondo respiro e bussò alla porta.
Sentì un fermo "Avanti" mise la mano sulla maniglia e aprì, sentì gli occhi neri su di lei e per un attimo ritornò indietro nel tempo.
Fece un altro sospiro l'ennesimo e parlò con calma.
"Buon giorno! Come si sente oggi?" domandò tranquilla.
"Bene, io voglio uscire da qui, ma la dottoressa Tsunade dice no!" disse ripensando alle sue parole.
"Vediamo come sta e vediamo se farla uscire." disse.
"Daccordo, se sto bene mi fai uscire?" disse guardandola intensamente. E passando al tu. Lei voltò lo sguardo  un po rossa sul viso e fissò le mura;erano del colore verde smeraldo e le tendine rosa ciliegio, rimase basita, la stanza aveva i colori dei suoi occhi (verde) e dei capelli (rosa).
Sakura si avvicinò e controllò tutti i parametri vitali, i lividi erano spariti e ma c'era sempre il problema dell'amnesia.
"Bene tutti i lividi sono spariti, Tsunade ti tiene qui per l'amnesia. Ma credo che posso dimertetti domani." disse finendo di visitarlo e allontanarsi in fretta.
"Finalmente, ecco io non ti conosco, mi hanno detto che il mio nome è Sasuke Uchiha, il tuo?" domandò.
Ecco qui iniziavano i problemi, non poteva cambinare nome e cognome, così sussurrò un "Sakura" e poi prese le sue cose per uscire. Ma lui la fermò dicendole.
"Ecco Sakura, vedi non mi fido di nessuno e quel Naruto è un pasticcione, un baka, ecco vorrei chiederti non è che potresti portarmi dei vestiti?"domandò speranzoso
E ora? Che doveva fare?
"Va bene. Ti portò il cambio di vestiti più tardi!" disse uscendo. Sentiva il viso in fiamme e il cuore palpitare velocemente. Lui si era fidato per istinto, e questo lei lo sapeva.
Ma perché aveva accettato, perché Tsunade l'aveva incastrata proprio quel giorno? Uscì dalla camera e si tolse la sua bandana con gli shuriken regalata da Shirai come portafortuna per tutto,che lei aveva usato per nascondere i capelli rosa. Non sapeva perché ma non voleva che li vedesse.
Rimase un attimo appoggiata al muro per riprendersi,quando passò Ino.
"Ehi fronte spaziosa! Che fai?"
"Nulla, ecco sono stata in camera con lui."disse subito.
"E?" domandò la bionda.
"Nulla,non sa chi sono e questo è un bene. Sai che non posso più amare nessuno!" rispose 
"Vedi se potessi tornare indietro ti avrei fatta sposare con Shirai,almeno ora sarebbe qui con voi. A me non piace Sasuke, ti ha ferita molto in questi anni, non voglio vederti di nuovo persa per lui."
"Non accadrà Ino, Sasuke è il passato."
"Dimmi Sakura, se lui provasse interesse per te ora che non ricorda il passato tu che faresti?"
"Nulla!"
"Permetti che io non ti creda. Promettimi che non ti farai illudere"
"Promesso!" disse salutandola e andando via.
Ino non voleva essere dura, ma Sakura aveva sofferto troppo,prima per Sasuke e poi per Shirai.
-----
Sakura andò nel suo ufficio diede una veloce occhiata alla stanza e si fermò un attimo, la stanza aveva le pareti rosa e le tende verde (i suoi colori), avevano dipinto lo studio prima della morte di Shirai, aveva insistito a dipingere lui stesso tutte le pareti. Aveva ordinato poi una scrivania nero lucido,le poltrone rosso fuoco in pelle e un divano bianco lucido sempre in pelle.
Ora che ci pensava erano i colori di Sasuke (rosso e nero, lo sharingan), (rosso e bianco, il suo stemma del clan), quando avevano scelto i colori non ci aveva pensato. Quella stanza aveva i colori di Sakura e Sasuke,involontariamente Sasuke era sempre rimasto con lei.
Uscì dall'ufficio e andò da Sabine al nido, la trovò che dormiva nel suo passeggino,disse alla maestra che la portava con sè e che probabilmente non l'avrebbe portata più per quella giornata.
Uscirono dall'ospedale e andarono a villa Uchiha,una volta ci era stata con Shirai,la voleva comprare e regalargliela per il loro matrimonio. Ma lei gli aveva detto che il suo proprietario probabilmente era ancora vivo.. Shirai non sapeva nulla di Sasuke, non lo aveva ritenuto raccontarglielo, per lei era il passato.
Ora si trovava lì con il suo passato nel presente,prese un profondo respiro e prese la chiave sotto lo zerbino, era stato Naruto a dirglielo un giorno. Era stato lì a controllare se tutto era apposto con Kakashi come supervisore.
Entrò, Sabine dormiva ancora,allora piano prese il sopra del passeggino e lo portò con sé, a metà del lungo corridoio, sentì un rumore, forse era la soggezione di essere in quella casa, ma i rumori erano forti,provenivano da una camera. Azzerò il chakra ed sia avvicinò, la stanza non era che la cucina. Per un attimo immaginò la famiglia Uchiha riunita a pranzare e cenare, con mamma Mikoto ad imboccare un piccolo Sasuke dell'età di Sabine. Quando entrò trovò una persona che doveva essere morta.
Si ricompose e disse ferma: "Signora Mikoto,cosa fa qui?" chiese spaventata
"Chi sei,perché mi conosci? " domandò spaventata anche la donna.
"Sono Sakura Haruno." rispose.
"La figlia di Kizashi e Mebuki Haruno. Sei cresciuta ti ricordavo che eri piccola."
"Signora ma cosa ci fa qui?" domandò.
"Ecco io non lo so. Mi sono trovata qui." rispose.
"Ed è sola?" domandò. 
"No, con me ci sono anche Fugaku e Itachi, ma sto cercando Sasuke."
Non riusciva a credere la famiglia Uchiha, la defunta famiglia Uchiha era tutta viva. Però dopo la sorpresa,iniziò a dubitare che fosse uno scherzo. Così chiese: "Signora in che anno siamo?" domandò.
"2015, so che sono morta,ma non mi spiegò cosa ci facciamo qui!" disse.
Sentirono dei passi e Sakura prese un Kunai e si mise davanti alla figlia, erano Fugaku e Itachi.
"Mamma!" "Mikoto!" dissero i due Uchiha.
"Fugaku,Itachi siete voi. " disse correndo ad abbracciarli.
Sakura ne era sicura erano loro,ma erano un mistero che fossero in vita.
"Sakura non ci si vede da un po!" disse Itachi. 
L'ultima volta lo aveva visto durante la guerra,prima dello scontro con Kabuto.
"Già. Sai perché siete in vita?" domandò.
"No, ma credo che riguardi mio fratello." 
Nel frattempo Mikoto si avvicinò a Sabine che si era svegliata.
"Sakura è tua figlia?" domandò la signora.
"Sì." rispose.
"Non dirmi che è figlia di mio fratello?" domandò Itachi.
"No! "
"Quindi non è mia nipote!" disse dispiaciuta la donna.
"No signora, il papà di mia figlia è morto prima ancora che Sabine nascesse." disse la rosa.
"Ma dov'è Sasuke?" domandò Fugaku.
"Sasuke è in ospedale. Purtroppo non ricorda nulla di voi e nemmeno il suo passato. " rispose.
"Il mio bambino è in ospedale?" domandò.
"Sì. Domani verrà dimesso." rispose.
"Dovrà tornare qui!" disse Itachi.
"Sì. Prima però vi deve vedere l'Hokage, Kakashi Hatake. " spiegò.
"Certo è giusto. Ma tu cosa stavi facendo qui?" domandò Fugaku.
"Ecco io... Sasuke mi ha chiesto un favore. "Rispose.
"Allora che cosa vuole mio figlio?" chiese la donna.
"Dei vestiti. Pensavo di  anche portargli la cena." disse.
"Va a prendere i vestiti,però non so se gli entrano ancora,quindi ti accompagno."
Sakura, Sabine e la signora Uchiha andarono nella camera padronale, la signora aveva preso gli abiti di suo marito. Era come se il tempo si fosse fermato in quella casa,i vestiti dopo anni conservati non facevano puzza di rinchiuso ma adoravano di lavanda.
"Sarà meglio che glieli porti, ecco signora la prego se Sasuke dovesse vedervi,per il momento non dite che siete morti e che il responsabile è Itachi. Stessa cosa per la morte di Itachi, e forse la volta buona che rimanga qui."
"Ci tieni molto a mio figlio?" chiese 
"Sì è un mio amico." rispose.
"Va bene." acconsentì la signora Uchiha.
Sakura uscì dalla villa di nuovo diretta in ospedale,ma doveva parlare con Kakashi, dovevano capire il perché loro erano tornati in vita. Quello era un vero mistero.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Intanto al Palazzo dell'Hokage, Kakashi era sconvolto, la defunta famiglia Uchiha al completo era seduta di fronte a lui mancava solo Sasuke. Si schiarì la voce e disse:
"Ben tornati in vita!" non sapeva cosa dire.
"Grazie, non sappiamo perché siamo qui. Ma credo che siamo gli unici ad essere tornati ,nessun altro della famiglia Uchiha." disse Fugaku riferendosi al famigerato capostipite del clan Madara Uchiha.
"Va bene. Ecco dobbiamo dire a tutto il villaggio che siete in vita. Questo causerà confusione e un po di rabbia." riferì l'Hokage e poi guardò Itachi.
Il ragazzo abbassò lo sguardo colpevole,ma Mikoto gli strinse la mano e con dolcezza gli accarezzò il viso.
"Ci faremo vedere noi in giro e spiegheremo tutto." rispose la signora Uchiha con aria fiera.
Parlarono ancora, soprattutto dell'ex ultimo Uchiha e delle vicissitudini che lo avevano coinvolto. Dopo di che 
la famiglia se ne andò lasciando Kakashi pensieroso.
-------
Nel frattempo Sakura si era recata nella camera di Sasuke con il cambio di vestiti e la dolce bambina ancora nel passeggino.
Trovò la porta aperta e davanti agli occhi si presentò una scena che le spezzò il cuore, sebbene mai e poi mai l'avrebbe ammesso.
Nella stanza c'era Karin, attaccata alla bocca di Sasuke, repentinamente tappò gli occhi alla bambina, fece finta di tossire per attirare l'attenzione e interrompere quella scena che tanto l'aveva infastidita più di quanto avrebbe ammesso.
"Scusate... Sasuke qui ci sono i vestiti." disse mettendoli sul tavolo sgarbatamente.
"Grazie!" quella parola rimase in sospeso nell'aria. I due si guardarono negli occhi per svariati secondi. Fino a quando Karin infastidita si intromise.
"Ecco ora te ne puoi andare!" disse con aria di sufficienza.
"Io credo che ad andarsene devi essere tu, l'orario delle visite è finito da un pezzo." ribatté punta sul vivo la rosa.
"Sasu tu non le dici nulla?" domandò la rossa sfoderando i suoi migliori occhi da cane bastonato.
"No, sarà meglio che te ne vai e non torni più. E poi non so chi sei. Quindi sparisci." disse duro.
"Ma Sas'ke perché?" domandò con occhi pieni di lacrime -da coccodrillo- pensò immediatamente la kunoichi.
"Vattene sei appiccicosa e noiosa!" rispose
"I ruoli si sono invertiti..." mormorò la rosa.
"Hai detto qualcosa?" domandò Sasuke.
"Chi io? No Sasuke ti sbagli!" disse con tono completamente innocente.
"Non finisce qui. E digli chi sei stupida!" disse Karin andando via.
"Stupida ci sarai tu!" le disse Sakura in corridoio.
Sasuke la fissò ancora.
"Che voleva dire con -digli chi sei-?" domandò confuso.
"Nulla è solo una povera pazza. " rispose.
"Non ti credo. Io penso che tu mi nasconda qualcosa!" ribattè lui invece.
"Io non nascondo nulla." ribadì.
Ma poi lui spostò lo sguardo da Sakura a Sabine.
Guardò intensamente la bambina era il ritratto di sua madre.
"Chi è?" disse indicando la piccola.
"Mia figlia,perché?" domandò
"Dov'è suo padre?"
Sakura si incupí per qualche minuto, e poi rispose.
"Non c'è. Ecco è morto prima della nascita della piccola. Perché lo vuoi sapere?"
"Così... Quindi sei vedova?"
"Diciamo di sì... Ora è meglio che vada,sono di turno questa notte."
"Quindi passerai a controllarmi?" chiese.
"No non credo, sono di turno al pronto soccorso. Quindi non mi vedrai."
"Peccato. Mi piace parlare con te."
Sakura lo fissò basita, quello non era Sasuke Uchiha,quello era un estraneo.
"Non ti prometto nulla ma se potrò salirò senz'altro." disse lei uscendo con Sabine.

Si fermò un attimo a riprendere fiato, e se ne andò nel suo ufficio. Mise Sabine addormentata sul divano con i cuscini e una copertina per coprirla e dopo averle dato un piccolo bacino in fronte si diresse nel reparto.
(@@@@)
Sakura era al pronto soccorso,si annoiava così andò da Sabine che dormiva beata nel suo studio,insieme ad un infermiera che la controllava.
Andò nella camera di Sasuke, era tutto buio probabilmente dormiva,ma decise di entrare lo stesso.
Non sentiva nessun rumore provenire dal letto, più pensò che quello era Sasuke e quindi non russava. Rimase lì a guardarlo ma poi si scontrò con gli occhi neri di lui,era sveglio.
"Sei venuta?"domandò.
"Ecco...io-ehm..." bisbigliò non doveva farsi beccare così.
"L'importante è che sei qui!" disse lui alzandosi.
"No,aspetta non puoi muoverti!" disse non voleva averlo vicino.
"Sto bene domani mi dimetti no?!" disse lui.
Lei arrossí,perché doveva farle quell'effetto? Lei che si diceva che non lo amava più era lì rossa come un peperone.
Sasuke la fissava e vedendola arrossire voleva sapere il motivo.
"Ogni volta che ti parlo perché arrossisci?" domandò.
"Io..." balbettó.
"Chi sei? Perché ho come l'impressione che tu mi conosca?"
"Io..." continuava a balbettare.
Sakura voltò lo sguardo verso il muro verde smeraldo e rimase a fissarlo.
Sasuke sospirò, averla vicino gli faceva battere il cuore,ma lui non la conosceva perchè quella strana sensazione allo stomaco non riusciva a dargli tregua quando lei era nei paraggi? Perchè guardandola non riusciva a trattenere la voglia di sfiorarle quella pelle così morbida e delicata?.
Sakura aveva sbagliato ad andare da lui, ne era più che consapevole, avrebbe dovuto rimanere al pronto soccorso, invece era lì con il cuore che batteva a mille e con le guance infuocate.
Lui si avvicinò a lei, con quella strana sensazione che non lo abbandonava, le sfiorò una guancia e una scossa li colpì entrambi, lui si avvicinò alle sue labbra era da tutta la giornata che le voleva baciare. Da quando era entrata nella sua stanza quella mattina aveva sentito una forte attrazione verso di lei,che l'aveva portato a fidarsi di lei.
Lei era immobile,non sapeva che fare, pregava che qualcuno entrasse, lo vide portare una mano al suo viso e chiuse gli occhi. Sentì la scossa attraversare la pelle e arrossí ancora di più. E poi lo vide abbassare il viso e sfiorare le labbra, lui le leccò le labbra per entrare e approfondire il bacio.
Mentre si baciavano nella mente di Sakura spuntò il viso di Shirai, si era scordata di lui e della promessa di non innamorarsi mai più.
Lo scansò e riprese fiato.
"Che succede?" domandò lui.
"Io non posso, non dovevi." disse con le lacrime a gli occhi.
"Era solamente un bacio." disse lui.
"Non capisci...Shirai era tutto per me e io lo amo ancora!" disse scoppiando in lacrime.
"Io non lo sapevo!" disse mettendosi davanti alla finestra.
"Io non dovevo venire,la colpa è mia, è tutta colpa mia." disse lei.
"Io l'ho sentito, ho sentito qualcosa nel tuo cuore." disse.
Sakura allora arrabbiata disse: "E te ne sei accorto solo ora! Perché non prima? Ora che tutto è così cambiato." disse.
"Aspetta che significa quello che hai detto? Quindi mi conosci?" domandò.
"Sì, sei stato un mio ex compagno di team, da ragazzina ti amavo." disse prendendosi il viso tra le mani.
"E allora perché non stiamo insieme?" domandò.
Ora che doveva rispondere,che lui era un traditore, che aveva ucciso il fratello, che durante la guerra era tornato ma per andare via un mese dopo? Doveva dirgli questo?
"Io mi sono innamorata di un altro, e tu per la delusione te ne sei andato!" disse prendendosi una colpa non sua.
"Quindi la colpa è tua!" disse colpevolizzandola.
"Sì." sussurrò.
Lui non ricordava nulla,ma sapeva che qualcosa non quadrava, aveva sentito il suo cuore battere con il suo durante il bacio, e se l'aveva inquadrata in quei minuti spesi a parlare lei non lo avrebbe mai fatto. Se mai sarebbe stato lui ad allontanarla come aveva fatto con quella rossa quel giorno.










Eccoci qui  spero che vi piaccia come capitolo,aggiorneró appena è pronto il prossimo capitolo, quindi alla prossima un bacio Sabine.

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***



*Inizio Flashback nell'ufficio di Kakashi!*
Sakura era andata di corsa da Kakashi aveva lasciato Sabine ad un'amica che lavorava per Kakashi.
Entrò senza bussare e trafelata disse:
"Kakashi-sensei abbiamo un problema!" disse.
"Non dirmi che Sasuke si è aggravato" chiese allora il maestro preoccupato.
"No. Sono stata a villa Uchiha e ehm...ecco...sono vivi!" disse la rosa cercando di spegarsi.
"Chi è vivo? Sakura per favore!"
"Gli Uchiha,i genitori di Sasuke e Itachi!"
"Quindi sono vivi! Ma è impossibile! nessuno è capace di riportare le persone in vita. Solo quel pazzo di Orochimaru e Kabuto ma sono morti. A meno che...!"
"...Sasuke abbia imparato la tecnica! Ma è impossibile sono come noi in carne ed ossa e come se il tempo anche alla villa si fosse fermato."
"Ho capito, hai detto loro di venire?"
"Certo, dovrebbero arrivare a breve,io ora devo andare." rispose. 
Se ne andò lasciando il nuovo Hokage con mille dubbi.
Intanto i tre Uchiha si erano travestiti e per le vie incontrarono Naruto, infatti il ragazzo si era fermato a salutarli e loro avevano ricambiato.
Appena lontani la signora Uchiha disse: "Quello è il ragazzino Uzumaki?"
"Sì mamma! È lui." disse triste pensando a quanto male gli avevano fatto quando lui era nell'Akatsuki.
" Itachi non essere triste!" gli disse il padre.
Sapevano delle scelte del figlio, ma ormai il passato era passato. Dovevano vivere quella opportunità insieme anche a Sasuke!
Arrivarono davanti al palazzo dell'Hokage e dopo aver fatto un profondo respiro bussarono.
Un "avanti" ed entrarono. Ora erano al cospetto di Kakashi. Li guardò sorpreso,Sakura aveva ragione i morti non tornano qui c'entrava qualcuno.
"Ben tornati in vita!" li accolse Kakashi.
*Fine flashback.*

-----

Sakura era ancora sconvolta dopo quella rivelazione era scappata dalla stanza,ma ora di nuovo lì, doveva dimetterlo quel giorno.
Fece un respiro, non era andata a casa per dimetterlo quindi era lì ed era stanca e nervosa saltava per ogni cosa.
Prima di entrare venne raggiunta da Ino.
"Ehi ti vedo stanca!" disse la bionda.
"Buon giorno eh!" disse infastidita Sakura.
"Ehi che caratteraccio che hai oggi! La notte passata con lo smemorato ti ha fatto male..." disse la bionda con tono malizioso.
"Quale notte,io sono rimasta al pronto soccorso." rispose.
"A me hanno detto il contrario. Comunque ricordati del vero uomo che ami e lascia perdere l'Uchiha." disse andandosene.
Già l'uomo che amava.

Bussò ed entrò, non trovando nessuno si preoccupò, si voltò a cercarlo anche nello spogliatoio dove i pazienti tenevano le loro cose per la permanenza in ospedale.
Ma non trovò nessuno così tornò nella stanza quando la porta del bagno si aprì e ne uscì un Sasuke avvolto in un asciugamano appena si accorse di lei i loro sguardi si incrociarono, Sakura era imbarazzata,il fisico di Sasuke era perfetto e tonico e lei era rossa come un peperone.
"Che fai qui?" chiese lui.
"Ecco...." balbettó.
"Ah, mi hai portato il foglio delle dimissioni." disse.
"Ti...ti potresti ve..vestire?" aveva perso l'uso della parola.
"Dammi il foglio poi valuto se vestirmi o no." disse avvicinandosi a lei.
Sasuke giocava e Sakura doveva stare attenta,quel Sasuke senza memoria era più pericoloso del Sasuke menefreghista del passato.
"Ti..eni! " disse dandogli il foglio e scappando letteralmente dalla stanza.
Sasuke fece un sorrisino sapeva dell'effetto che faceva all'affascinante dottoressa dai capelli rosa.
Se vero che un tempo lui aveva provato qualcosa per lei ora che era sola ne poteva approfittare.
Si rivestì e aspettò che lei entrasse. Infatti Sakura era di nuovo nella stanza ma a distanza di sicurezza.
"Quindi posso andare?" chiese con un sorriso sghembo stampato sulla faccia.
"Sì. Presto arriverà e Naruto e ti accompagnerà a casa tua." rispose.
"Aspetto te,non voglio andare a casa con lui!" disse.
"Ma io sono stanca, per dimetterti non sono andata a casa!" ribatté lei.
"Dai per favore, sei l'unica di cui mi fidi." disse.
"Va bene!" lo sapeva che avrebbe ceduto.
Uscirono dalla camera 147 e Sakura passò dal suo studio a prendere Sabine che ormai sveglia giocava con l'infermiera.
"Buon giorno dottoressa Haruno! " disse la ragazza per poi andare via.
Prese la piccola in braccio che felice si attaccò al suo collo.
"Andiamo tesoro, andiamo a casina!" disse dandole un dolce bacio sulla guancia.
Sasuke rimase imbambolato a guardare la ragazza e la piccola, Sakura si accorse che lui la guardava ma non si voltò.
Uscirono dalla clinica e dopo quasi un mese Sasuke respirò aria che non era quella della sua stanza.
Camminarono fino a villa Uchiha,allora lei lo lasciò lì.
"Che fai?" chiese.
"Ti ho accompagnato fino a casa, bussa c'è tua madre in casa!" rispose
"Aspetta io non mi ricordo di loro e se non dovessero piacermi?"
"Sasuke sono i tuoi genitori devono piacerti per forza!" disse.
"Rimani per favore."
Ecco un altro per favore e lei si era ritrovata ad annuire.
Sasuke suonò il campanello della sua casa, da dentro la villa ci fu un rumore e quando aprirono si guardarono negli occhi.
"Sa..su..ke!" disse la madre piangendo.
"Figliolo stai bene!" disse il padre abbracciandolo insieme alla moglie.
Per Itachi la cosa era un po diversa e Sakura lo aveva capito, così involontariamente gli strinse la mano.
Sasuke si sciolse dall'abbraccio genitoriale e guardò la mano di Sakura stretta in quella di Itrachi. Una strana sensazione si fece largo nel petto del giovane. Guardò i due con occhi strani e Itachi per smorzare l'atmosfera che si era creata disse:
"Fratellino non mi abbracci?" disse lasciando la mano di Sakura.
"Vi conoscete?" domandò freddo.
"Sì. Ecco un tempo eravamo amici." rispose mentendo Sakura.
"Ah! " fu il commento di Sasuke che dopo abbracciò suo fratello.
Povero Sasuke era ignaro del suo passato, ma mentirgli era giusto? Sakura non lo sapeva così con una scusa scappò il più velocemente possibile da villa Uchiha.

(@@@)

Verso sera Sakura, dopo essersi rannicchiata con Sabine nel letto, si svegliarono. Avevano dormito un bel po di ore. Riposata scese in cucina, la sua casa era enorme per lei e per Sabine, per pulirla Hinata da ragazza gentile quale era le mandava una domestica ogni due giorni.
Iniziò prima con la pappa di Sabine, le stava cucinando pastina con le verdure, per lei quello che trovava andava benissimo anche un'insalata di pomodoro.
Ecco che gli tornava in mente Sasuke chissà se si era stabilito in casa sua con i suoi genitori non più morti.
Stava per imboccare Sabine quando suonarono alla porta,andò ad aprire ed era Sasuke,lei rimase scioccata.
"Ma cosa fai qui? E come hai saputo dove abito?" domandò riprendendosi.
"Naruto!" rispose.
"Già Naruto!" come aveva fatto a non pensarci prima.Si guardarono e poi Sakura disse: "Che sbadata! Vuoi entrare?" domandò.
"Sì. " disse entrando nella tana del l'agnellino e lui era senza ombra di dubbio il lupo predatore.

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***




Sasuke rimase sia a pranzo che a cena, parlarono del piu e del meno. 
Sasuke si guardava intorno per sapere qualcosa in più sulla rosa. Si avvicinò alle foto posate sul camino in pietra. Ce ne erano di lei, lei con la figlia, lei con la figlia con Naruto e Hinata. E poi ce ne era una con un ragazzo dai capelli neri e occhi verdi, quello doveva essere Shirai, se ne accorse perché somigliava alla bambina.
Sentì un rumore e si voltò, aveva portato il caffè e sapeva che dopo quello sarebbe dovuto andare.
Sabine era già a letto e Sakura si sentiva a disagio, si sedette sulla poltrona dove di solito si metteva per leggere un libro.
Sasuke bevve il suo caffè nero, anche se lei aveva fatto un tentativo con lo zucchero e lui aveva sbuffato animatamente perché era troppo dolce. Certe cose non erano cambiate, gli piaceva i pomodori infatti li aveva preparati per pranzo e per cena. Ora però doveva farlo andare via senza che si offendesse.
Iniziò a sbadigliare e Sasuke le disse:
"Sei stanca,giuro non me ne ero accorto! Il tempo con te sembra volare..." disse alzandosi.
"Posso resistere ancora, ma non pensi che i tuoi si stiano chiedendo dove sei?" domandò.
"Posso farti una domanda?" le chiese invece.
"E io sono libera di non rispondere?".
"Sì. Ecco voglio sapere che tipo di rapporto c'è tra te e Itachi?"infondo era quello il motivo per cui quella mattina si era diretto lì.
"Siamo solo dei conoscenti, tutto qui!" decise di rispondere.
"Va bene." lo vide indeciso "Sai non voglio tornare a casa, mi sento a disagio lì..." disse con un volto che esprimeva tanta, troppa tristezza.
"Se vuoi puoi restare!" disse di getto.
Ci fu un silenzio Sasuke che valutava la proposta e Sakura che sperava che non la accettasse.
"Va bene! Solo per questa notte. Ti ringrazio..." disse lui.
Sakura andò nella sua stanza e prese un cuscino,lenzuola e coperte. Andò nella camera degli ospiti, la casa era così grande che Sakura aveva potuto ricavare due stanze per gli ospiti.
"Ecco la camera è pronta!" disse tornando in salotto.
Trovò Sasuke che dormiva sul divano, si avvicinò piano e gli appoggiò una mano sulla spalla e piano sussurrò.
"Sasuke alzati per favore." ma niente non rispondeva.
Continuò ma scuoterlo fino a quando lui le afferrò il braccio e se la trascinò sul divano con sè.
"Sasuke per favore!" esclamò,non riusciva a parlare aveva il cuore in gola e i sensi in allerta.
"Ti pregò restiamo così!" disse lui.
Sakura si sistemò meglio sul divano, era abbastanza comodo per due.
"Sakura..." sussurrò lui.
Sakura lo sentì tirare un profondo respiro e capì che si era addormentato con il sul nome sulle labbra.


------
Durante la notte Sasuke si mosse e con il corpo si strofinò contro quello di Sakura,la ragazza aprì gli occhi che incontrarono con quelli neri di lui.
Sasuke abbassò la testa e le sfiorò le labbra, con la mano percorse, per quello che poteva, il profilo della rosa dal collo fino all'addome,risalì verso il seno della ragazza che sospirava, si stava eccitando e molto pure.
Sasuke con un'abilità si avvicinò a lei ancora di più per farle sentire la sua eccitazione.
Sakura respirò il suo respiro, ma quando Sasuke si staccò da lei per iniziare a spogliarsi qualcosa la fermò.
"Non posso!" sussurrò.
"Non puoi fermarmi sempre ci vogliamo entrambi, perché mi devi sempre fermare?" disse.
"Mi spiace! Io non posso Shirai..." ma non era lui questa volta. Non si sentiva pronta per stare con lui.
"Sempre e solo Shirai. Lo vuoi capire che è morto?" disse duro.
Gli occhi di Sakura si riempirono di lacrime e si alzò dal divano.
"Aspetta non volevo dire questo." disse lui seguendola.
"Lasciami in pace! Vattene via come hai sempre fatto. Sai stavo meglio quando tu eri dalla parte dei cattivi..." disse per poi pentirsene immediatamente.
"Spiegami questa cosa!" disse freddo e duro.
"No." disse.
"Sì invece lo farai! Eravamo tranquilli ad un passo dal fare l'amore e tu dici che non puoi. Mi spieghi?" domandò innervosito.
"Tu non sai cosa sia l'amore! Tu il grande Sasuke Uchiha il vendicatore che odia tutto e tutti. Non sa un bel niente sui sentimenti e sull'amore!" gli rinfacciò lei. Anni di dolore venne fuori in un attimo.
"Insegnami ad amare, insegnami ad amarti!" disse lui.
Sakura rimase scioccata,lui che le diceva insegnami ad amare, non voleva neanche pensare all'"insegnami ad amarti."
"Allora!" esclamò.
"Io..." prese tempo. Ma che tempo poteva prendere se lui le diceva insegnami.
"Sappi che imparo infretta,insegnami ad amare." le ridisse.
"Aspetta perché io e non qualcun'altra?" domandò dopo aver sbloccato il suo cervello.
"Perché è per te che provo qualcosa,non so cosa ma è qui." disse stringendosi il petto in corrispondenza del cuore.
"Sai Sasuke devi dimenticare ciò che inizi a provare, io non posso amare."
"Sciocchezze tu insegni a me e io aiuteró te a ritornare ad amare." disse sicuro.
"Aspetta non correre, io non ci riuscirò mai a tornare ad amare."
"Oh sì invece." disse avvicinandola e dandole un leggero bacio sulle labbra.
Sakura ridiventò rossa come un peperone.
"Vedi? È così facile farti arrossire!" disse sfiorandole una gota.
"Vedremo!" disse unendo le loro labbra in un bacio.
Era stata lei a farlo questa volta e ne era felice. Forse erano sulla buona strada per ritornare ad amare.

(@@@)

La quiete della mattina venne interrotta da un bussare insistente alla porta. Dopo la nottata passata tra la passione quasi scoppiata e il litigio scoppiato erano andati a dormire ognuno nella propria camera.
Aveva passato la notte lì.
Ad aprire la porta fu Sasuke,ma chi si trovò davanti era quel biondo baka e un ragazzo dai capelli corvini e dalla pelle più bianca della sua. Li guardò freddo, ma si accorse che il ragazzo dalla pelle cadaverica che reggeva il biondo ferito per la spalla.
"Non restare lì in palato Naruto è stato ferito." disse freddo Sai.
Si scansò e Sai depositò Naruto sul divano.
Sakura che era scesa in salotto dopo aver sentito la voce di Sai era corsa da Naruto.
"Che è successo?" domandò a Sai spaventata.
"Sakura ci hanno attaccati poco fa ai confini di Konoha. E lo portato qui direttamente." rispose Sai.
"Hai fatto bene ci penso io ora. Sasuke nel bagno del corridoio, nell'armadietto ci sono garze porta tutto quello che trovi. Sai tu reggilo per le spalle." disse dando gli ordini.
Sasuke salì in bagno e Sai me approfittò per dire a Sakura: "Cosa ci fa qui lui?" domandò.
" L'ho ospitato per la notte. " rispose.
"Perché?" domandò lui.
"Sono affari miei!" rispose.
"Quindi fammi capire rifiuti noi..." disse indicando se stesso e Naruto.
"Ho fatto bene Naruto ama Hinata e tu potresti stare con chiunque!" rispose.
"Lasciamo perdere Naruto. Perché non vuoi stare con me?" domandò.
"Sentì Sai sei un amico così come lo è Naruto,Kiba,Lee e Sasuke." disse ma arrossí quando la figura di Sasuke gli si presentò nella testa.
"Vedi che arrosisci al solo pensiero di starmi accanto?" domandò.
Era totalmente fuori strada, lei gli voleva bene, ma oltre quello non sarebbe mai andata.
"Invece di sparare cavolate, perché non vai a- aspetta come si dice ah si! A fare rapporto all'Hokage? Sakura arrossisce solo quando ci sono io. Non lo vedi?" disse entrando Sasuke e dando a Sakura tutto l'occorrente per medicare Naruto e sfiorando le poi la gota facendo incatenare i loro sguardi.
Sai borbottò qualcosa e se ne andò sbattendo la porta d'ingresso.
"Grazie!" disse la rosa. 
Iniziò a medicare e curare Naruto che grazie anche alla volpe guarisce molto velocemente.
Dopo di che inizio a svegliarlo, Sasuke era rimasto in silenzio per tutto il tempo.
Quando Naruto aprì i suoi occhioni azzurri la prima persona che vide fu Sakura che gli sorrise.
E poi voltò lo sguardo verso Sasuke e un sorriso gli spuntò sulle labbra.
Lo guardarono non riuscendo a capire il perché del sorriso da furbetto che aveva Naruto.
Ma Sakura lo interpretò come un sorriso da sveglio di chi vedeva i suoi amici al suo capezzale.

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


Erano ormai passati tre giorni da quando Naruto era stato attaccato. 
Sasuke aveva preso la decisione di non vedere più Sakura per il momento.
Doveva essere lei a cercarlo, ma sapeva che non lo avrebbe mai fatto.
Stava per uscire quando venne fermato da Itachi, in quei giorni aveva ripreso il rapporto amorevole con la madre,il rapporto un po' freddo con il padre, anche se Fugaku faceva di tutto per non sembrare freddo. Ma quello con Itachi era diverso, sentiva per lui sentimenti contrastanti; e Itachi lo aveva capito.
"Ehi Sas'ke dove vai?" chiese così senza sembrare curioso.
"In ospedale! Ti serviva qualcosa?" domandò.
"No,stai male? Ti posso aiutare?"
"Sto andando da Sakura ceniamo insieme!" rispose.
"Ino la sua amica mi ha detto che è da tre giorni chiusa in ospedale per lavoro. Sai essendo la vice direttrice e siccome Tsunade-sama non c'è e lei prendere le decisione e a comandare."
"E io perché non ne so nulla?" chiese più a se stesso che a suo fratello.
Quando quel baka quando serviva non era mai nei paraggi.
"Non pensi che la ragazza vorrebbe riposare e che forse non ha nemmeno la forza di cucinare per sè, figurati per cucinare per degli ospiti." disse Itachi.
"È quindi? Ci penso io." disse.
"Quindi sai cucinare?" chiese sarcastico.
"No. La mamma! Come ho fatto a non pensarci prima?" disse correndo in cucina.
Itachi lo guardò aggronttando un sopracciglio.
Almeno doveva ammettere che suo fratello da pazzo vendicatore qual'era stato, con la perdita della memoria stava diventando un uomo migliore. Quella era un'opportunità per tutti per ricominciare...


Sasuke entrò in cucina e dopo tanti giri di parole chiese alla madre se poteva preparare un po' del cibo che stava cucinando e metterlo in un contenitore.
"Quindi mangi fuori?"domandò la madre.
"Sì. Ho saputo che Sakura è rimasta tre giorni in ospedale,quindi ho pensato se le avrebbe fatto piacere cenare con me!" rispose
"Quindi è per questo che sei vestito tutto elegante." disse la madre guardando il suo abbigliamento.
Sasuke indossava una camicia blu,pantaloni neri e le scarpe del medesimo colore dei jeans.
"Sì!"rispose arrossendo.
" Sasuke tu sei innamorato di Sakura?"domandò la madre.
"Non lo so. So solo che devo starle accanto." rispose imbarazzato non trovando le parole adatte per descrivere esattamente il suo stato d'animo.
"Tesoro vacci piano con lei... mi hanno raccontato che amava Shirai..." disse.
Sasuke a sentire il nome di quell'uomo, sentì una fitta allo stomaco, ma non capiva cosa fosse.
"Mamma, cos'è questa fitta che sento nello stomaco!" disse lui ingenuamente.
"È gelosia tesoro. Sta a te controllarla." disse la madre.
"Va bene. Grazie." disse dandole un bacio sulla guancia.
Mikoto preparò il contenitore con la cena e subito dopo Sasuke uscì da casa sua diretto in ospedale. Sulla via incontrò Ino che lui conosceva solo perché era stata suo medico.
Decise di ignorarla non le piaceva lo guardava sempre male. Ma lei decise di rompergli le scatole.
"Guarda chi si vede, lo smemorato." disse lei.
"Cosa vuoi?"
"Non mi inganni,puoi ingannare Sakura e quel baka di Naruto,ma a me non me la fai."
"Arriva al sodo ho da fare con Sakura." disse provocandola.
"Come vuoi! Vattene torna ai tuoi viaggi e lascia in pace Sakura e sua figlia." iniziò malignamente.
"Io ho perso la memoria,ma se lei non mi volesse me lo avrebbe detto no!" disse lui.
"Non ti racconta il tuo passato perché ha paura di ferirti. Ha paura di dirti che sei responsabile di tutto il male che ci è successo. Ha paura di dirti che l'hai lasciata stordita sulla panchina quasi undici anni fa, ha paura di dirti che tuo fratello ha ucciso i tuoi genitori e che tu hai ucciso lui. Che ti sei alleato con i nostri nemici più potenti per distruggere il villaggio e non ti dice che hai tentato di ucciderla per ben due volte." lo vide deglutire, "bene" aveva subito pensato la bionda "hai avuto ciò che meritavi". Voleva allontanarlo dall'amica che si stava innamorando di lui un'altra volta.
Sasuke deglutì quella vipera gli aveva raccontato tutto, quello che più lo aveva ferito era stato sapere che aveva tentato di ucciderla per ben due volte.
Decise di non dargli soddisfazione e la lasciò così.
Aveva un dolore a gli occhi mentre si dirigeva in ospedale da lei.
-----
Sakura finalmente aveva finito quei tre giorni, Tsunade le aveva affidato il suo ospedale e lei aveva accettato, forse un giorno sarebbe stata lei la direttrice.
Sabine era a casa da un pezzo anche se era stata con lei tutti i tre giorni, ma quella mattina Hinata si era offerta di tenerla tutto il giorno.
Uscì e trovò davanti un Sasuke strano, era freddo e aveva qualcosa di diverso.
Poi lui si voltò e per un attimo rivide il vecchio Sasuke. La cosa diversa di lui era che non sorrideva, da quando lo aveva rivisto dopo l'incidente aveva sempre sorriso dando a tutti quella parvenza di felicità non proprio sua.
"Ciao Sasuke!" disse salutandolo.
"Ciao!" la salutò freddo.
Sakura si specchió nei suoi occhi, ma invece di essere neri erano rossi. Lo sharingan era attivo di nuovo.
"Stai bene?" domandò lei.
"Sì, ma dobbiamo parlare." disse lui iniziando a camminare.
Sakura era sfinita e camminava lentamente, lo distanziava da un paio di metri. 
Lui se ne accorse tornò indietro "Aggrappati al mio collo!" disse prendendola tra le braccia.
Lei fece quello che le disse e lui partì.
Sakura si sentiva bene avvolta dal suo abbraccio,così chiuse gli occhi e si addormentò.
Arrivarono quasi dopo dieci minuti, abbassò il suo sguardo e si accorse che la ragazza si era addormentata.
La guardò dormire sembrava una bambina;
in un modo nell'altro suonò il campanello. 
Aprì Hinata che appena vide l'amica addormentata lo fece entrare.
La adagiò sul divano. Non sapeva che fare era confuso. Ino lo aveva scombussolato con quella verità scomoda.
Hinata prese le sue cose e disse: "Io vado, Sabine dorme,per chiudere la porta è facile basta che inserisci la sicura, ma non c'è pericolo che entri qualcuno." disse ancora avvisandolo.
"Perché è entrato qualcuno?" domandò.
"No però Sakura a sempre avuto l'impressione di essere spiata." gli confidò.
Ora che lo sapeva non poteva lasciarla da sola.
"Va bene vai. Ci penso io a loro!" disse.
Hinata lo guardò negli occhi ora erano tornati neri.
Così la Hyuga lasciò la casa, Sasuke mise la cena ormai fredda nel frigo. Salì nella camera di Sabine che dormiva come un angelo, entrò in camera piano per non svegliarla, le sfiorò la fronte,per quella bambina senti una forte emozione, le avrebbe protette entrambe.
Presa in braccio la rosa che riposava sul divano piano risalì le scale ed entrò in camera della ragazza e la mise sotto le coperte. 
Si sedette nella poltrona e la fissò dormire.
Anche lui si addormentò era stanco, avrebbe parlato con lei il giorno seguente.

            Continua.


Fatemi sapere se ci piace e se c'è qualcosa che non va. Al prossimo capitolo Sabine.

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Capitolo 9
*** capitolo 8 ***


*Inizio sogno-incubo di Sasuke*

Stava tornando a casa dall'Accademia, tutto felice per aver fatto tutto ciò che gli aveva chiesto il
maestro Iruka. Entrò in casa cercando suo padre per dargli la notizia, ma quando entrò li trovò morti, morta la sua dolcissima mamma, morto il suo austero padre che in ultimo gesto d'amore era accasciato sopra il corpo della moglie esanime per proteggerla.
Ma ciò che lo scioccò fu Itachi che brandiva la lama insanguinata.
Itachi lo vide, suo fratellone aveva gli occhi rossi, Sasuke scappò dal dojo sbucando in giardino, ma subito Itachi lo raggiunse e gli disse; "Odiami! più mi odierai, più acquisirai potere!" intrappolandolo nella sua illusione.
Buio. Ora è nella foresta dove incontra per la prima volta Orochimaru che marchiandolo gli promette il potere. Quando il segno maledetto prese il sopravento una ragazzina dai capelli rosa era lì con lui.
Senza paura lo abbracciò, e il segno maledetto si ritirò.
Ancora incoscienza poi alle porte di Konoha, lui a dodici anni che se ne stava andando via,ma prontamente era stato fermato da Sakura.
"Non andartene, resta con me, io ti amo!" disse tra le lacrime.
"Devo seguire la mia vendetta, devo uccidere Itachi!"
E velocemente si portò dietro le spalle della ragazza prima ringraziandola e poi colpendola e adagiandola sulla fredda panchina in pietra.
In quell'incubo gli anni passavano così velocemente si ritrovò di fronte i suoi amici cresciuti così come lo era lui. E poi la vide era diversa, aveva uno sguardo fiero e quando lui l'attaccò lei si scansò colpendolo di striscio.
Subito dopo si ritrovò in un covo degli Uchiha, con Itachi erano feriti entrambi erano al limite, mentre si attaccavano dalla spalla di Sasuke spuntò Orochimaru, che Itachi uccise riuscendo in questo modo a sciogliere così il segno maledetto una volta per tutte.
Non riusciva a capire prima aveva suo fratello di fronte odiandolo e dopo si ritrovava a cercare giustizia nei confronti del fratello unico eroe e martire di una causa in cui credeva troppo.
Madara che lo aveva curato gli aveva raccontato ogni cosa e aveva risvegliato in lui il desiderio di distruggere il villaggio e tutti i suoi abitanti.
Mentre cercava ancora di capire si ritrovò sul ponte a combattere contro Danzo, responsabile di tutte le sventure della sua vita e di tutto l'odio contro suo fratello. Alla fine aveva vinto la battaglia, l'unica scena che lui aveva visto.
E poi la rivide era lì davanti a suoi occhi implorandolo un'altra volta di portarla con se sostenendo che avrebbe tradito il suo amato villaggio e il suo migliore amico.
"Non ti credo,provami che desideri venire con me, uccidi Karin!" le ordinò. Ma Sakura si avvicinò alla ragazza con un piano in mente.
Appena Sasuke si girò cercò di colpirlo,ma il suo piano le si era rivolto contro.
Venne salvata in extremis da Kakashi, ci fu una lotta contro il suo ex maestro, per quanto stanco e stremato gli aveva tenuto testa. Quando si trovò nella parte dove c'era Sakura decise che doveva tagliare i legami,iniziando dall'unica donna capace di farlo ragionare.
Di nuovo cercò di attaccarla ma questa volta fu Naruto a salvarla. lui provava solo odio verso di loro e verso il villaggio.
Poi comparì Obito annunciando ai tre che presto avrebbero distrutto Konoha.
Ancora buio poi si ritrovò mesi dopo era in un posto con tutti i Kage vivi, loro gli raccontarono la verità e la sua decisione fu quella di aiutare i suoi amici e i suo villaggio.
Si ritrovò a combattere con suo fratello contro Kabuto, Itachi scomparí facendogli promettere che avrebbe amato Konoha e che l'avrebbe protetta.
Poi si ritrovò con i suoi amici,erano diventati i ninja leggendari. Combatterono contro Madara e poi con Kaguya, vincendo e riportando la pace. Si ritrovò all'ospedale da campo, sotto le cure della sua compagna dai capelli rosa. La fissò mentre lei ignara lo curava, era diventata forte era diventata donna e lui doveva rifondare il suo clan.
E poi come ogni volta si era ritrovato alle porte di Konoha, con Sakura e Naruto adulti. La prima stava ferma immobile senza cercare di fermarlo, e questo lo ferì un po'.
Mentre Naruto sbraitava per convincerlo a rimanere.
Si ritrovò in uno strano villaggio con un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi, mentre cercava di fermarlo, ma il ragazzo riconoscendolo come un ninja della foglia gli affidò un monile, era un porta foto legato ad una catenina,ma lui non l'aprì d'altra parte non erano affari suoi. 
mentre non capiva il perché di tale gesto,il ragazzo si lanciò in mezzo a delle trappole saltando in aria e scomparendo nel nulla. Lui rimase interdetto da questa cosa, non era riuscito a salvarlo e ad intuire le sue mosse.
E poi si ritrovò coinvolto in un combattimento avendo la peggio perché era debole,visto che era stato colpito da un kunai avvelenato.
E poi si era ritrovato a Konoha senza memoria.
*fine sogno-incubo.

Aprì gli occhi sconvolto era quasi l'alba, ricordava tutto, si avvicinò al letto della ragazza e la guardò. Si ritenne responsabile di tutto il male causatole, anche della morte di Shirai. E si sentiva inadatto a fare il padre a quella dolce bambina dal viso D'Angelo.
Uscì in silenzio chiudendo la porta in modo da far scattare la serratura che per fortuna era silenziosa.

Corse per il villaggio e si ritrovò lì al ponte si sedette per cercare di capire cosa fare.





(@@@)
All'alba Sakura si svegliò aveva fame,il giorno prima era così stanca che era crollata,non si ricordava come fosse arrivata al letto, era ancora con gli abiti del giorno prima. Alzò il volto quella notte aveva dormito bene, sembrava che qualcuno avesse vegliato su di loro.
Poi ricordò che Sasuke era andata a prenderla in ospedale e gli occhi rossi dello shiaringan.
Scese dal letto e andò da Sabine, la piccola dormiva ancora. 
Doveva trovare Sasuke e parlargli, andò nella camera dove aveva dormito la scorsa volta,ma era vuota anche quella.
Sospirò e si concentrò per sentire il suo chakra, ma nulla... era come sparito.
Scese in cucina, ma era vuota non c'era nulla che testimoniasse la presenza di lui.
Aprì il frigo e trovo la cena che lui aveva portato, si chiese dove fosse visto che ancora era l'alba. Prese il latte dal frigo e se ne riscaldò una tazza. 
Sabine dormiva e lei non si sentiva tranquilla, era successo qualcosa il giorno prima.

Intanto Sasuke era sul ponte seduto a riflettere ricordava tutto anche se i ricordi erano offuscati.
Doveva tornare a casa prendere la sua roba e andare via.
Non poteva vivere quella farsa, i suoi genitori erano in vita ma lui non capiva come. Che doveva fare andare via o restare?
E poi c'era Sakura si sentiva tradito aveva avuto una figlia da un altro che non era lui. 
In quel momento sentiva di odiare tutti.
Non si accorse che per le vie deserte c'era Naruto che era tornato da una missione. 
Appena il biondo lo vide lo chiamò.
"Ehila Sas'ke come va?"
"Tu stupido di un baka perché mi hai portato qui dopo che mi hai trovato mezzo morto. Dovevi lasciarmi morire." gli urlò.
"Aspetta come sai che ti ho trovato io? Tu.. Ricordi. Quando è successo?" domandò.
"Sì, scoprire il mio passato mi ha riportato i ricordi che credevo di non avere più."
"Quindi ricordi proprio tutto?" domandò.
"Si. Ma in che lingua parlò Baka?!" disse irritato.
"E che farai ora?" chiese il biondo.
"Vado via come ho sempre fatto!" rispose.
"Ma ci sono i tuoi e Sakura,non penserai di lasciarla vero?"
"Io e la noiosa non abbiamo nulla che ci lega. Anzi sentirla piangere il fidanzato morto mi da sui nervi." disse freddo anche se la solita sensazione si fece largo nel petto.
"Quindi andrai via!" disse.
"Sì questa è una farsa, i miei genitori sono morti e io non voglio avere nulla a che fare con l'Haruno!" ripeté.
"Almeno parla a Sakura non illuderla. Non è giusto!" disse Naruto.
"Non lo so!" disse lui. 
Non sapeva come affrontarla,ma l'occasione gli si presentò dopo un paio di minuti, la rosa infatti si presentò sul ponte con la figlia.
"Naruto,Sasuke che fate qui?" domandò.
"Ciao Sakura-chan, Sabine vieni da zio Naruto, lasciamo la mamma e lo zio Sasuke parlare." sentì un grugnito da parte del moro.
"Stai bene?" domandò la ragazza poggiando la mano sul suo braccio.
Lui da uomo freddo che era si scansò lasciando la ragazza triste.
"Quindi è così, ricordi?" domandò lei arrivando alla conclusione da sola.
"Sì!" rispose lui.
"Quindi andrai via?" domandò con ovvietà.
"Sì. Qui non ho nessuno." rispose.
"Ci sono i tuoi devi chiarire con loro. Adesso vado prima che Naruto faccia ingozzare mia figlia di ramen." disse rassegnata.

Sasuke la vide andare via, non doveva finire cosi, tutta colpa di quella oca di Ino che gli aveva raccontato tutto.

----
Sakura era in lacrime,sapeva che Sabine era al sicuro con Naruto, quindi decise di correre per andare a casa, non si accorse di Sai che le veniva incontro. Appena lo vide Sakura si lanciò tra le sue braccia piangendo disperata.
Non si accorsero che Sasuke aveva seguito Sakura,appena la vide fiondarsi tra le braccia del moro sua copia,una forte gelosia lo colpì facendolo agire senza che se ne accorgersene.
Arrivò davanti ai due e Sai vedendo gli occhi rosso del ragazzo,si spaventò un poco.
"Tu toglile le mani di dosso!" esclamò incavolato.
"Cosa vuoi Sasuke?" rispose Sai.
"Fa come ti ho detto!" disse pronto ad attaccare. 
Nel frattempo Naruto era tornato con Sabine e Hinata.
"Ehi che succede?" domandò.
"L'Uchiha è geloso!" ripose Sai.
"Vattene Sasuke,va via." disse Sakura piangendo.
"No,tu e io dobbiamo parlare." disse lui.
"No,hai detto chiaramente che te ne andavi, quindi addio. Mi basta piangere per Shirai che ritornare a versare una lacrima per te!"
"Sasuke amico va per favore." disse Naruto.
"No!" si voltò e un idea gli balenò nella mente,vero che non voleva parlarle,ma era estremamente geloso. Prese dalle braccia di Hinata Sabine e balzò sopra il tetto delle case.
Intanto anche Itachi aveva visto e sentito tutto.
Presto avrebbero saputo se sarebbero rimasti in vita o se sarebbero scomparsi.
Sakura non aveva capito,ma poi vedendolo andare via con la figlia si sentì morire. 
Lo seguì balzando da un tetto all'altro, lo raggiunse quasi subito, mentre lui con un ghigno l'aspettava e quando si ritrovò ad un tetto di distanza gli disse; 
"Ridammi mia figlia!"
"No, dobbiamo parlare,andiamo a casa tua!"
"Va bene, ma dopo ci lascerai in pace.!" esclamò lei.
Intanto Sabine si era stretta nelle braccia di Sasuke emettendo gridolini di gioia quando il ragazzo riprese a saltare i tetti.
Sakura lo seguiva a debita distanza, se voleva parlare bene lo avrebbe ascoltato, ma ad ogni sua richiesta sarebbe stato un no.
*Sicura Sakura?* si domandò.
Sasuke arrivò e dopo un istante arrivò anche lei, si avvicinò prendendogli la bambina tra le braccia stringendola a se.
"Ehi calma rosa,per chi mi hai preso? Non metterei mai a rischio tua figlia, e poi si è divertita un mondo."
Sakura entrò mettendo Sabine a terra e gattonare libera. Ma Sabine si sedette iniziando a farfugliare parole,quando iniziò a dire le sue prime parole battendo le mani." Dadda e tatta."
"Ha parlato?" disse lui.
"Sì!" rispose lei commossa.
"Ha detto papà e mamma." disse lui.
"No ha detto dadda e tatta!" disse smentendolo.
"Che tradotto cara mia Haruno è papà e mamma!" disse lui.
"Aspetta lei ti ha chiamato papà?" domandò lei non sapendo se era felice o triste della cosa.
"Sì."rispose con uno strano orgoglio.
" Dadda!"disse gattonando verso Sasuke per farsi prendere in braccio.
Lui guardò prima la madre e poi la piccola.
"Sabine vieni dalla mamma!" disse cercando di attirare l'attenzione della bambina.
"Dadda, dadda!" iniziando a piagnucolare.
Sasuke la prese in braccio e la piccola si accovacció tra le sue braccia.
Sakura li guardò e Sabine era così piccola tra le braccia di Sasuke.
"Di cosa volevi parlare?" domandò lei ricordandosi il motivo per cui erano lì.
"Ecco... Voglio un figlio." rispose.
"Aspetta.... Quindi tu se vuoi un figlio, significa che mettersi radici qui a Konoha?" domandò.
"Sì, come hai detto tu che qui c'è la mia famiglia ." disse accarezzando la schiena della bambina che si stava addormentando.
"Perché io, e non quella Karin?" domandò.
"Sei tu quella che ho scelto,anche quando ero senza memoria e prima ancora." rispose.
"Aspetta stavi per tornare?" domandò.
"Sì."
"Qui da me?" domandò ancora.
"Sì. Stavo per tornare."
"Wow!! " disse meravigliata.
"Sapevi che volevo una famiglia e che sei tu la donna con cui volevo formarla. Quindi che farai? Vale ancora il discorso insegnami ad amarmi." disse lui.
"Io...non posso! È troppo presto e poi devo affrontare la madre di Shirai." disse
"Aspetterò, anzi andremo dalla madre del tizio e l'affrontarai." non pronunciò il nome di Shirai
"Le scrivo per dirle che tra qualche giorno andrò da lei. Sabine rimarrà con..." non finì la frase che lui la precedette.
"Con mia madre,si è già prenotata per occuparsi di lei."
"Va bene, ma si occuperà anche Hinata di lei." concordò lei.
"Devo andare a casa,devo parlare con la mia famiglia. Guarda si è addormentata." disse guardando la piccola.
Sakura si avvicinò a lui per prendere la piccola in braccio, attenta a non svegliarla.
Sasuke prima di dargli la bambina, le sfiorò la gota e lei arrossì.

(@@@)

Intanto nel villaggio del Sole e della Luna, un ragazzo dai capelli neri e occhi verdi insieme ad una ragazza felice rideva ignaro che il suo passato presto gli sarebbe caduto addosso.

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


Dopo aver messo Sabine a dormire, Sakura si dedicò alla scrittura della lettera per la signora Kiki.
Scrisse poche parole, giusto per annunciarle il suo arrivo.
Doveva parlare anche con Kakashi e conoscendolo non le avrebbe mai permesso di partire totalmente sola.
Aveva iniziato da poco a preparare un paio di cose per il viaggio quando
iniziò a pensare all'ultima volta che aveva visto Shirai.

*Inizio flash back
Shirai era irrequieto ormai da un paio di giorni, diceva che voleva tornarsene al suo villaggio perchè gli mancava sua madre, ma lei gli aveva detto che se non restava per lei,almeno avrebbe dovuto farlo per la creatura che portava in grembo.
Ma lui era deciso a non rimanere. Vero è che lei pensava sempre a Sasuke,vero è che da quando era rimasta incinta non aveva tempo per nessuno.
Ma lui era ingiusto pensando solo a sè stesso, era arrivata anche a ricredersi su certe cose.
Era già di sei mesi l'ultima volta che si erano visti, quel giorno lui le aveva chiesto di andare a vivere con lui lontano da Konoha, lei non aveva riflettuto gli aveva solo risposto di No. Lui offeso se n'era andato, lei gli aveva detto che mai avrebbe lasciato il suo amato villaggio. Lì c'erano i suoi amici, c'era la tomba dei suoi genitori, e poi c'era la speranza di un ritorno tanto atteso, quanto bramato.
Lo aveva visto andare via, non si erano salutati e dopo un paio di giorni aveva saputo della sua morte, era stato uno shock per lei,un immenso shock. Era con Ino quando lo aveva saputo, dopo fu portata in ospedale, di quel giorno aveva solo pochi ricordi confusi.
Era stato Naruto a dargli la notizia di Shirai dopo essersi ripresa. Per lei era stato un incubo, si era ritrovata da sola con una bambina da crescere non ancora nata.
Accanto a lei aveva Tsunade, Naruto e Ino, ma anche altri amici. Addirittura Rock Lee le aveva chiesto di sposarlo e crescere sua figlia come sua. Non aveva nulla contro di lui ma di farla crescere con lui non ci pensava nemmeno.
Quando era nata la piccola e l'aveva guardata, aveva avuto la certezza che da sole ce l'avrebbero fatta. 
*Fine flash back.

Ritornò al presente, affrontare la madre di Shirai l'avrebbe aiutata a decidere se valeva la pena di lottare per tornare ad amare.
Non sapeva perchè tutto questo, ma era come se affrontandola si sarebbe tolta un peso.
Doveva pensare anche alla sua vita, non era da sola e Sabine aveva bisogno di un padre. Anche se Sasuke era scorbutico, taciturno e alle volte pieno di rancore. Era un genio, era anche amorevole alle volte. Ora c'erano anche i suoi genitori e sperava per davvero che lui facesse pace col suo Nii-san.
Guardò l'ora era presto per il pranzo, quindi decise di rassettare i giochi di Sabine. Spargeva tutto in giro per casa, era lì a rassettare fino a che non suonarono il campanello. Andò ad aprire si trovò davanti Ino.
"Ciao" l'accolse.
"Ciao" rispose entrando in casa dopo che l'amica si era spostata.

"Che fai qui, non aveva il turno in ospedale?"Chiese.
"Mi sono presa un'ora di permesso." Rispose.
"Ah ok!"
"Senti Sakura è vero che Sasuke ha ritrovato i ricordi?"
"Sì."rispose un po' triste.
"Voglio parlare con lui, ecco sai... io sono ancora innamorata di lui, e visto che tu ami e piangi ancora Shirai. Non sei un Ostacolo." Disse sottolineando l'ultima frase.

Sakura non sapeva cosa rispondere.

"Non devi fare i conti con me. Non ci sono solo io, c'è anche Karin. " disse.
"So che vincerò io tanto!"
"Allora buona fortuna." Disse e facendole intendere che se ne doveva andare.
Ma mentre apriva la porta si trovò di fronte Sasuke. Lui incrociò lo sguardo con Sakura.
"Ciao" disse avvicinandosi ignorando Ino, e baciandola.
Negli occhi della bionda passò un lampo di invidia e cattiveria, li superò e se ne andò.
"Ma che gli è preso?"
"Nulla, è convinta che ti ama e vuole mettersi con te."
"Ma tu lei hai detto che a me non piace?"
"No le ho detto solo che deve fare i conti con Karin!"
"Che cosa?" le disse lui.
"Sì. Lei mi ha detto che visto che piango ancora per Shirai, lei aveva campo libero."
"Quindi quando ti ho baciata l'ho ferita?"domandò.
"Sì"
Lui valutò se dirle che era stata Ino a fargli ricordare tutto o no. Avevano litigato già una volta per lui.
"Ti va di venire a cena a casa Uchiha. La mamma vuole passare del tempo con Sabine."
"Ecco... va bene. Vengo dopo."disse lei.
"Va bene." Ma lui si sarebbe fatto trovare davanti alla sua strada.
Quando Sasuke se ne andò Sakura inizio a prepararsi per la cena.
-----
Sasuke era in giro per Konoha, per la prima volta nei suoi 21 anni di vita.
Mentre gironzolava per Konoha venne raggiunto da Ino. Quella ragazza era pesante peggio di Karin.
"Ciao, tesoro!!"disse allacciandosi al suo braccio.
"Senti,Ino lasciami,non mi va che tu sia attaccata al mio braccio."Iniziò.
Con la ragazza c'era il Nara e Choji.
"Andiamo Ino."disse Shikamaru.
"Fatti i fatti tuoi Shikamaru."
"Sei una seccatura andiamo ci aspetta l'Hokage."
"Uffa,ciao tesoro. Ci vediamo stasera se vuoi."disse lei.
"No. Ho da fare con i miei."
"Bene ci vediamo a cena. Mi hai invitata no?!"
"Aspetta Yamanaka. Ti ho detto che non mi piaci e poi sono impegnato."disse.
"Con chi? Non dirmi che ti vedi con Sakura?" disse schifata.
"È tua amica." rispose lui.
"In amore non esistono amicizie."
"Sei una stupida."disse lui arrabbiato.
Fortunatamente se ne sono andati via. Era ritornato di pessimo umore.
Ritornò a casa per nascondersi da Ino, non la sopportava.
Andò in cucina per dire a sua madre che Sakura aveva accettato l'invito a cena.
"Mamma, Sakura ha accettato l'invito."
"Mi fa piacere tesoro."disse un po affaticata.
"Stai bene mamma?"chiese lui.
"No. Credo che il nostro tempo sia giunto al termine."
"No. Non lasciatemi di nuovo solo."sussurrò.
"Mi spiace."
In cucina arrivarono anche Fugaku e Itachi.
Sasuke li aveva perdonati e il loro tempo era scaduto.
"No vi prego. Non andate via"sussurrò.
"Ci dispiace."sussurrò Itachi.
Sasuke li abbracciò sapeva che quel giorno sarebbe arrivato.
Mentre aspettava che andassero via,che si dissolvessero nel nulla. Ma tutto ciò non successe,erano ancora lì. E poi successe Sasuke scoppiò a piangere come non faceva dalla morte di quei stessi genitori che erano ancora lì. Per lui.

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


Alle 18:00 precise, dopo aver lavato e vestito Sabine, Sakura era pronta. Nell'armadio aveva scovato un vestito verde smeraldo lungo fino alle ginocchia, forse un po' troppo scollato, ma allo stesso sobrio,e vi aveva abbinato un paio di ballerine alla fine non importa le importava di essere bassa in confronto a Sasuke.
Una volta finito di prepararsi aveva preso Sabine ed era uscita di casa. 
All'incrocio trovò Sasuke e Sabine vedendo il suo "Dadda" iniziò ad agitarsi per farsi prendere in braccio.
Ma Sakura avvertì che in Sasuke qualcosa non andava.
"Ciao!" lo salutò lei.
Sasuke prima la fissò le fece il raggi X e poi con freddezza rispose:"Ciao!"
"Qualcosa non va?" domandò.
"No va tutto a meraviglia."
Ad un tratto Sakura comprese che Sasuke non era cambiato come le aveva fatto credere in quei giorni insieme.
"Scusami con i tuoi, me ne torno a casa!" disse ad un tratto.
"No,aspetta! Tu rimani qui." le quasi ordinò.
"No io me ne torno a casa. Non voglio dover passare il resto della notte a vomitare il tuo veleno." disse sarcastica.
"Sei noiosa! Me ne vado!" disse lui.
"Io non sono NOIOSA. Io volevo venire a cena a casa tua!" disse con le lacrime a gli occhi.
"Ecco..." che doveva dirgli che vedendola vestita in quel modo il suo subconscio gli diceva che Itachi le avrebbe messo gli occhi addosso e che con molte probabilità lei avrebbe scelto l'EROE e non il TRADITORE.
"Se non hai nulla da dire,vattene!" esclamò facendo dietrofront.
Sasuke senza una spiegazione se ne tornò a casa da solo. 
Intanto Sakura incavolata nera invece di tornare a casa, andò a comprare la cena per se, Sabine si era appisolata durante la passeggiata.
Non si accorse di Sai che le veniva incontro con quella sua faccia senza espressione.
"Che vuoi?" chiese prima ancora che lui aprisse bocca.
"Nulla, ti va di andare a cena? sei anche vestita per l'occasione..." rispose lui.
"No, non verrò a cena con te Sai." disse.
"Non dirmi che l'Uchiha ti ha dato buca?" domandò velenoso.
"Ma cosa vuoi sparisci, va via!" disse.
"A te fa male stare con lui. Sai oggi l'ho visto con Ino, lui l'ha invitata a cena a casa dei suoi." disse mentendo.
Ora capiva lo strano comportamento di Sasuke non l'aveva voluta a cena perché c'era Ino.
Intanto Sai parlava e insinuava tante cose e lei stufa aveva smesso di ascoltarlo.
Intanto da lì passava Itachi che sentendo delle urla di rabbia si avvicinò capendo che quella era Sakura intervení.
"Smettila, sparisci non vedi che spaventi la bambina?" disse
Sai se ne andò notando nello sguardo di Itachi un accenno di Sharingan.
"Stai bene?" domandò.
"Sì grazie. Ma ora torno a casa!" rispose.
"Ma eri a cena da noi. Non so cosa sia successo con mio fratello ma mia madre ci tiene troppo alla cena." 
"Ecco... Va bene." ora voleva vedere la faccia di Sasuke.
------
Sasuke rientrò a casa era di pessimo umore, da quando l'aveva vista una forte gelosia nei suoi confronti lo aveva assalito. 
E poi pensò alla faccia delusa e triste di Sakura,lei voleva esserci a quella cena. Si alzò ma nel momento in cui si avvicinò alla porta sentì Itachi rientrare ma non era da solo. Riconobbe immediatamente dietro suo fratello i capelli rosa di Sakura.
"Ehi fratellino guarda chi ti ho portato?" domandò indicando Sakura e Sabine.
Nessuno parlò, Sakura mise a terra Sabine che silenziosamente gattonó verso Sasuke, il ragazzo si abbassò e la prese in braccio. La bambina gli afferrò la guancia con le sue manine paffute e a modo suo gli stampò un bacio.
Sakura vide la scena e si commosse vedendo con quanta delicatezza Sasuke coccolava la bambina.
Ad un tratto entrò Mikoto che annunciò che la cena era pronta.
Itachi prese Sabine in braccio che stranamente non pianse e si recarono in cucina lasciando i due da soli.
"Ti è passata?" domandò lei.
"No! E vederti qui mi fa infuriare." rispose.
"Certo perché hai invitato a cena Ino." disse solamente.
"Io non ho invitato quell'oca bionda. Io avevo invitato te. Ma io..." non finì la frase che lei gli voltò le spalle.
"Dimmi che cosa sono io per te? Dimmi che non mi hai scelta solo per farmi fare dei figli. Dimmi perché mi illudi sempre?" domandò tra le lacrime.
"Io non ti voglio qui solamente perché sono geloso di te, terribilmente geloso di te e ho paura che tu scelga qualcuno che non sono io! Qualcuno migliore di me..."
"Ma cosa stai dicendo... io..." ma non poté finire la frase che si trovò le labbra di lui sulle sue.
Si staccarono per mancanza di ossigeno, e non preferirono parola.
Andarono in cucina in assoluto silenzio,Sakura prese Sabine che tirava i capelli di Itachi e che lui da ragazzo buono che era non le diceva nulla.
Si sedettero a tavola quando ad un certo punto Mikoto disse;
"Quando partirai per andare in quel villaggio?" domandò.
"Come? Ah si non lo so. Ancora non ho spedito la lettera." disse imbarazzata.
"La solita sbadata!" sussurrò Sasuke.
Ma lei lo aveva sentito ugualmente.
"Quindi non sai quando partirai?" domandò Itachi.
"No effettivamente non lo so ancora. Spero in settimana prima però ne devo parlare con Kakashi-sensei."
La cena stava proseguendo a meraviglia, non fosse che Sasuke e Sakura si lanciavano sguardi di fuoco.
Ad un tratto Mikoto disse:
"Perché non resti qui a dormire, Sabine deve abituarsi a stare con noi."
"Mamma.." disse Sasuke.
"Dai non è una cattiva idea!" disse Itachi.
Sakura non sapeva che rispondere, non voleva rimanere così prese un respiro profondo e:
"Puoi rimanere a dormire se vuoi la casa è grande." disse Sasuke.
"Va bene, ma devo andare sempre a casa mia." disse.
"Certo e Sas'ke ti accompagnerà." disse questa volta il signor Fugaku.
Dopo cena Sakura e Sasuke uscirono per andare a casa di lei a prendere i cambi per lei e per la piccola. Erano in silenzio, la tensione si percepiva forte e Sakura era stufa di litigare con lui.
Appena entrata in casa Sakura salì in camera della bambina e preparò la sua borsa, dopo di che andò in camera da letto ma Sasuke l'abbracciò da dietro dicendole:
"Mi spiace per stasera,mi spiace per tutto." disse voltandola e fissandola negli occhi e fu lei questa volta a baciarlo.
"Ti pregò fa l'amore con me Sasuke!" disse baciandolo ancora.
"Lo vuoi davvero?" 
"Sì, io ti amo, credo che stessi con lui solo perché non potevo stare con te." ammise.
"Mi hai sempre amato e io che ero geloso che tu potessi scegliere Itachi."
"Non sceglierò mai un altro che non sia tu." sussurrò.
Si baciarono e finirono al letto. I vestiti volarono dappertutto e tra sospiri e gemiti si unirono, si amarono per una notte d'amore illuminata dalla luna crescente.

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Capitolo 12
*** capitolo 11 di passaggio ***


Passare la notte con l'uomo che amava era stata la migliore decisone della sua vita. Non tanto perchè Sasuke era davvero un ottimo amante -va bene non solo per quello- ma soprattutto perchè ora si sentiva pronta a partire per il villaggio di Shirai, senza senso di colpa, in fondo volevano formare una famiglia e quello doveva essere l'inizio di una nuova vita.
si addormentò soddisfatta della decisione di amare Sasuke, infondo non era stato così difficile forse perchè non aveva mai smesso veramente.
----
Passarono un paio di giorni e Sasuke con la scusa di portare Sabine a casa Uchiha, per farla adattare all'ambiente e ai suoi, rimaneva da lei la notte, nel frattempo Sakura aveva scritto a Kiki e quindi la partenza era ormai imminente.
Fu convocata da Kakashi per comunicarle la data della partenza, lei aveva detto che voleva partire, ma Kakashi (Sasuke lo aveva costretto ne era molto più che certa) le aveva affibbiato un seguito. Sasuke molto soddisfatto della scelta del suo Sensei aveva detto: "Vado a preparare l'occorrente per la partenza. Tesoro mio prendilo come una Luna di miele anticipata." E poi l'aveva baciata davanti a tutti.
Ino che ancora non capiva che Sasuke non la voleva si era messa a dare di matto.
Un Naruto molto incavolato le fece capire che era giunto il momento di vivere la sua vita con Shikamaru che nella sua noia ne era innamorato.
Lei incrociò gli occhi del Nara e ne ebbe la conferma.


(@@@)




Sakura partì qualche giorno dopo per il villaggio del Sole e della Luna, insieme a Sasuke, solo loro due insieme. Aveva salutato la sua bambina che era tra le braccia di nonna Mikoto. Sabine si era abituata a stare con loro perciò era tranquilla.
Durante il viaggio si erano fermati un paio di volte, e come aveva Sasuke le aveva promesso stavano facendo una specie di luna di miele.
Sakura al solo pensiero era emozionata,era il suo sogno amare ed essere amata da Sasuke.
ora si trovavano ad un giorno di cammino dal villaggio di Shirai.
Dopo aver fatto l'amore al fiume,si erano addormentati nella loro tenda.
Ma ad un tratto Sasuke confessò a Sakura che aveva incontrato Shirai lo stesso giorno prima che morisse, e le mostrò la collanina che lui gli aveva lanciato.
Sakura ascoltò tutto tra le lacrime, si accoccolò meglio tra le braccia di Sasuke pensando che forse era giunto il tempo quello vero di fare una scelta.

La mattina dopo varcarono le porte del villaggio, ma quando Sakura si trovò Shirai davanti svenì. Pensava che fosse un sogno o i sensi di colpa per non averlo rispettato.
Ma quando riaprì gli occhi era lì vivo e vegeto




Buonasera bella gente o buona notte visto l'ora,voglio sapere la storia vi piace? Fatemi sapere grazie a tutti i lettori un bacio alla prossima 

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Capitolo 13
*** capitolo 12 ***


"Sei vivo!" sussurrò lei sfiorandogli il viso incredula e con gli occhi lucidi.
Non credeva ai suoi occhi, era lui vivo davanti ai suoi occhi. Era confusa, il suo cuore era confuso, lo abbracciò d'istinto.
Sasuke vide tutta la scena e una forte rabbia lo invase,non riusciva a vedere quel momento si sentiva di troppo e per quello se ne era andato sbattendo la porta.
La rosa non si accorse che Sasuke se ne sera andato.
"Sakura aspetta..." disse Shirai scostandola da se.
"Sono felice,non sai quanto ho pianto e tu eri vivo!" disse lei.
"Mi spiace, ma dovevo farlo." disse.
"Perché?" domandò.
"Io non ti amo Sakura, ora sono felice sto con Mabelle, ci sposiamo il mese prossimo." rispose freddo.
"Come ti...ti sposi? E io? E Sabine?" disse trattenendo le lacrime.
"é nata?" domandò.
"Sì è una bellissima bambina." disse prendendo la foto.
"Non voglio vederla. Perché sei qui?" domandò lui.
"Io volevo far conoscere tua madre a Sabine. Voglio che la conosciate." rispose.
"No! Io non la volevo." disse.
Un forte schiaffo arrivò sulla sua faccia.
"Non parlare così di nostra figlia, sei un idiota. Tu non sai che ho rischiato di perderla, non sai il dolore che mi hai causato per la tua falsa morte." sussurrò arrabbiata.
"Non vi voglio." ripeté.
Sakura si alzò e con passo incerto si avviò alla porta,non capiva il perché di tanta freddezza così prese una soluzione.
"Dimmi perché hai finto di morire?" domandò.
"Ho dovuto ero in pericolo." rispose.
"Dovevi parlarne con me! Sono una ninja leggendaria. Ti avrei protetto."
"No! Sono ancora in pericolo, tutti devono credere che sono morto." disse.
"Va bene. Credo che rimarrò qui per un po'." sussurrò.
-----
Intanto Sasuke era arrabbiato, al suo passaggio distruggeva tutto quello che gli capitava per le mani. 
Ad un certo punto da lontano "Sasuke!" lo chiamò Sakura.
"Cosa diavolo vuoi?" rispose a denti stretti.
"Ecco... non so come dirtelo ma... Puoi tornare a Konoha... io rimango qui." rispose.
"Quindi hai deciso. Hai scelto lui?" domandò.
"Sì. Ecco puoi dire ad Hinata e Naruto che mi portino Sabine qui al villaggio."
"Sei una stupida, cosa ti fa credere che lui ami tua figlia? Cosa ti fa credere che ritorni con te?" disse lui con una calma fin troppo studiata.
"Lui ritornerà con me e Sabine. Puoi farmi questo favore? O no?" domandò 
Lui non rispose la ignorò e se ne andò via.
Lui non avrebbe mandato Sabine da lei, quell'uomo non le meritava, decisamente non la meritava. Si era finto morto e lei era diventata sorda e cieca probabilmente troppo sconvolta da una situazione così paradossale, Sabine sarebbe rimasto a casa Uchiha.
(@@@)
I giorni passavano e Sakura non stava bene, all'inizio lei lo aveva scambiato per stress dato dall'incontro con Shirai e tutto il resto.
Aspettava veder arrivare i suoi amici con Sabine,ma i giorni passavano e di loro nemmeno l'ombra.
Iniziò a stancarsi di aspettare, così tornò nella sua casetta, doveva scrivere a Hinata e capire cosa stava succedendo.

Intanto a Konoha Sasuke era nell'ufficio di Kakashi che cercava di convincerlo a portare Sabine da sua madre, evidentemente senza risultati.

Anche Naruto dava man forte all'Hokage ma Sasuke arrabbiato e ferito urlò: "DA CHE PARTE STAI?".
"Io non sono dalla parte di nessuno, ma Sakura ha il diritto di riavere sua figlia." rispose.
"Quell'idiota si è finto morto per quasi un anno. Non mi fido, se Sakura vuole sbagliare che lo faccia ma non metterò in pericolo mia... cioè sua figlia.!" disse correggendosi repentinamente.
"Hai detto mia,quindi tu la consideri tua figlia?" chiese Kakashi.
"Sì, anche se ho passato poco tempo,le voglio bene come se fosse mia da sempre."confessò.
" Che farai allora?"domandò Kakashi.
"Porterò io Sabine a Sakura,poi tornerò ma con me l'HARUNO ha CHIUSO" disse uscendo dall'ufficio.
"Naruto accompagnalo insieme a Hinata. Mi raccomando sei suo "fratello" guidalo e consiglialo al meglio"
"non si preoccupi sensei. Non lascerò che i miei due migliori amici commettano un errore di cui potrebbero pentirsi e farci anche andare di mezzo quella dolce creatura" disse il biondo uscendo dall'ufficio del sesto.



(@@@)
Sakura era riversa a terra, svenuta da sola nell'abitazione ormai da ore. Nessuno l'avrebbe soccorsa. 
Era giunta l'ora di decidere anche perchè la situazione si era fatta insopportabile tutti lí la consideravano un' intrusa, grazie anche a Kiki che la odiava e la sminuiva sempre. Non era di certo il posto per lei ma... Shirai era il padre di Sabine e lei doveva conoscerlo era la cosa giusta... o così almeno sperava, ma le sue convinzioni si facevano man mano più vacillanti e la sua posizione meno ferma... 
doveva prendere quella maledetta decisione.




Scusate il ritardo, chiedo perdono a tutti. Ma lavoro quasi tutto il giorno,quindi hi dimezzato il tempo per scrivere. Spero di leggere le vostre recensioni. 
Mancano si e no due o tre capitoli compreso l'epilogo. Quindi a presto.

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Capitolo 14
*** capitolo 13 (-2 alla fine) ***


Sasuke,Naruto, Hinata e la piccola Sabine arrivarono alle porte del villaggio del Sole e della Luna tre giorni dopo l'accesa discussione nell'ufficio dell'Hokage, al loro arrivo al villaggio non c'era nessuno. Hinata aveva l'indirizzo dell'abitazione di Sakura.
Bussarono alla porta,ma nessuno rispondeva così Hinata usò il suo Biakugan per vedere se c'era qualcuno dentro casa.
"Allora Hyuga hai visto nulla?" Domandò Sasuke.
"Non credo che sia in casa,ma possiamo chiedere in giro." rispose lei.
Chiesero ad alcuni abitanti, e finalmente dopo un paio d'ore
una signora finalmente raccontò cosa era successo.
*Iniziò Falsh Back*

Shirai andò da Sakura, perché dal suo appartamento proveniva una puzza di gas, così lui buttò la porta a terra e trovò la giovane dottoressa svenuta a terra.
La prese in braccio e mentre la sollevava la rosa mormorò.
"Sasuke...." e lui capì che quando la prima volta l'aveva lasciata lo aveva fatto perché lei non lo amava.
La portò in ospedale che subito la visitarono. Meno male che il suo svenimento non era causato dal gas, come pensavano ma da una sorpresa che nemmeno la giovane poteva sospettare.
Il medico decise che era meglio tenerla lì finché non si fosse ristabilita.
Lo stesso giorno Sakura aprì gli occhi e quando il medico le disse che lei era incinta, non fu in grado di trattenere le proprie emozioni e calde lacrime gli solcarono il viso. Era ora di prendere una decisione e lei l'aveva presa.
*Fine Flash Back*

Sakura era seduta nel letto di ospedale, ormai la decisione era presa. Sapeva che a salvarla era stato Shirai e di questo era molto grata al ragazzo. Si sfiorò il ventre ancora piatto, era incinta di quasi tre settimane e un sorriso le si dipinse sulle labbra. Ripensò a Sasuke, nonostante Shirai fosse vivo, lei amava Sasuke lo aveva capito l'esatto momento che lui era andato via aveva sentito un vuoto. Sperava di vederlo apparire da un momento all'altro con Sabine, invece erano trascorsi quasi sei giorni e di loro nemmeno l'ombra.
Bussarono alla porta e quando si aprì non credeva ai suoi occhi. Sasuke,Hinata,Naruto e la piccola Sabine tra le braccia del moro. 
"Ciao Sakura-Chan!" disse Naruto contento.
Ma Sakura aveva incatenato lo sguardo con Sasuke.
"Ci...ao. Sa..su..ke!" balbettó lei.
"Mama!!!" disse Sabine.
Sakura si alzò e andò da Sabine per stringerla tra le braccia.
"Grazie!" disse commossa ai presenti.
"Bene me ne posso andare." disse freddo il moro. Anche se mentiva.
"Aspetta!" disse la rosa.
"Cosa vuoi? Vuoi sbattermi in faccia che hai scelto lui?" domandò.
"Voglio parlarti." rispose.
Hinata e Naruto uscirono dalla stanza. 
I due rimasero in silenzio,Sakura si dedicò un po' alla bambina, che contenta se ne stava li tra le braccia della madre.
"Sono incinta!" annunciò tutto ad un tratto.
"Quindi sei andata a letto con il tuo ex? Sei qui da quasi due settimane." insinuò lui.
Sakura si sentì ferita era suo il bambino che aspettava e lui insinuava il contrario.
"Vattene! Sei un idiota. È tuo figlio, il nostro bambino!" disse tra le lacrime.
Lui alzò lo sguardo e la fissò, sapeva che era suo ma voleva punirla.
"Non dici nulla,insinui e basta!" disse lei a denti stretti.
"Che vuoi che ti dica. Per ogni cosa che dirò tu mi dirai che Shirai è il tuo amore, che vuoi tornare con lui per Sabine. Quando invece dovresti pensare che aspetti anche il mio bambino e che dovresti stare con me. Non ti obbligheró a scegliere. Quindi il mio dovere l'ho fatto ti ho portato Sabine." parlò così freddamente che a Sakura sembrò che il ghiaccio in confronto scottasse.
"Quindi è così? Allora vattene spero che non tornerai mai più." sussurrò.
"Dadda!" piagnucoló la bambina tra le braccia di sua madre.
"Tesoro lui non è il tuo papà." disse voltandosi e coccolando la bambina.

Sasuke uscì dalla stanza, era felice ma allo stesso tempo arrabbiato, stava per diventare padre e invece di festeggiare con lei avevano litigato.
Ad attenderlo fuori c'erano Naruto e Hinata che capendo la scomoda situazione dal viso del moro non fiatarono.
"Non avete nulla da dire?"domandò.


" No perché nelle più nere delle ipotesi tu ci fulminerai. Quindi no amico non ti chiediamo nulla!"rispose Naruto.
"Diventò padre!" sussurrò lui.
"Cosa?" domandò Naruto. "E lo dici come se ti fosse morto il gatto?"
"Abbiamo litigato e io le ho sbattuto in faccia che il figlio non era mio?" rispose.
"Sa...su..ke, ma tu l'ami?" domandò con timore la mora.
"Brava Hina, ora ci ucciderà entrambi!" disse Naruto preparandosi al peggio.
"Sì, l'amo più della mia vita. Ora più che mai. Ma siamo solamente bravi a ferirci." rispose.
"Sakura-chan ti ama anche lei e solo ferita. Ma ti ama,non hai visto lo sguardo che aveva quando ti ha visto poco fa." spiegò Naruto.
"Aiutatemi! Voglio che ritorni con me a Konoha." implorò lui. Era disperato doveva riuscire ad ritornare insieme a lei.
"Amico hai trovato le persone giuste" disse Naruto dandogli una pacca sulle spalle.

Che dire ci siamo quasi, scusate se ho rallentato a pubblicare, ma lavoro. Comunque ho pubblicato un altra storia voglio sapere il vostro parete (senza obblighi). Anche in questo capitolo voglio sapere. Quindi alla prossima pubblicazione. 

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Capitolo 15
*** capitolo 14 (-1alla fine) ***


Sakura era stata dimessa dopo tante, a suo avviso troppe raccomandazione dal medico che le aveva specificatamente ordinato di riposare ed evitare lo stress. 
Nel frattempo Sasuke con l'aiuto di Hinata e Naruto stava organizzando qualcosa, una sorpresa per riprendersi l'amore della sua rosa "noiosa".
Anche se era geloso di Shirai che ora aveva deciso di conoscere la figlia. E ogni volta che lui era nei paraggi Sasuke Uchiha diventava l'ombra di Sakura e Sabine.
Sakura le aveva cercato di spiegarle che quel ninja era suo padre, Ma Sabine aveva indicato Sasuke dicendo. "Dadda io" che Sasuke aveva tradotto con "Papà mio!" e si era pure commosso sempre mantenendo la sua facciata imperturbabile.
Anche Sakura si era commossa, infatti aveva sorriso alla figlia, anche Shirai si era rassegnato sua figlia lo aveva rifiutato, come aveva fatto lui all'inizio.
"Sakura posso parlarti?" domandò Shirai. 
"Certo!" aveva risposto lei.
Si allontanarono lasciando Sasuke in balia di dubbi e con la dolce Sabine tra le braccia. Aveva fiducia in lei, ma la paura che lei potesse lasciarlo lo faceva soffrire.
Shirai e Sakura si allontanarono per parlare, in modo che orecchie indiscrete potessero ascoltare.
"Allora cosa volevi dirmi?" domandò la rosa ad un certo punto.
"Ecco vedi.... Voglio vedere Sabine ogni volta che voglio!"
"No aspetta, rallenta tu non la volevi. Non l'hai mai voluta, cos'è questo tuo istinto paterno?"
"No, cioè sì. Io voglio vederla."
"Non lo so devo dirlo a Sasuke è lui il suo "dadda" ora." disse lei.
"Come aspetta. In che senso è lui il suo " dadda" sono io suo padre." si arrabbiò lui.
"Tu suo padre? Ti sei finto morto e io la stavo per perdere per colpa tua."
"Mi spiace, ma io voglio vederla è un mio diritto."
Sasuke che ascoltava tutto, decise che era ora di intromettersi.
"Ora basta Shirai! Anche se è tua figlia non hai diritti su di lei."
"Pensi che non possa toglierla a Sakura? "
"Azzardati." disse Sakura con gli occhi iniettati dall'odio.
"Andiamocene a casa." disse Sasuke prendendola per la mano.
Shirai li guardò andare via infuriato, era sua figlia,allora perché quell'Uchiha doveva intromettersi.
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Intanto Sasuke aveva portato Sakura in posto più tranquillo.
"Grazie Sasuke." disse lei.
"Non voglio il tuo grazie. Sabine è mia figlia, anche se non abbiamo lo stesso sangue."
"Non posso permettere che lui si porti via mia figlia."
"Il tuo grande amore... e poi sarei io il cattivo."
"Ti amo, e mi spiace. Ma sei tu il mio grande amore."
"Dimmi perché stavi con lui?"
"Ero ferita, avevi scelto di abbandonarmi, avevi scelto la via di fuga a me. Ma nonostante tutto io ti amavo ancora. Quando ero qui in missione, Shirai, vedi aveva iniziato a corteggiarmi e io avevo pensato che fosse l'occasione di dimenticare quell'amore sbagliato, ma quando lo guardavo, quando mi sfiorava o mi baciava c'eri tu, c'eri sempre tu nel mio cuore."
"Basta, fa parlare me. Quando me ne sono andato quella volta, speravo che mi fermassi, sarei restato e credo che ti avrei sposato. Sarei rimasto con te... sarei rimasto per te... Ma poi non ce l'ho fatta, non fraintendermi, i miei incubi non mi davano pace, dovevo andare via, dovevo perdonarmi, dovevo meritarti. E quando ci sono finalmente riuscito, beh... mi sono ritrovato in ospedale senza memoria, ma con la donna che amavo da tempo a curarmi. Quando pensavo che tutto fosse perfetto, Ino mi ha raccontato tutto."
"Come Ino, che c'entra lei?" domandò.
"Lei mi ha raccontato tutto, e da lì ho riacquistato la memoria. Mi era piombato tutto addosso, avevo paura della mia stessa vita, dei miei peccati. Avevo deciso di andarmene da Konoha, ma poi ho preso Sabine tra le braccia e mi sono immaginato ad avere una famiglia..."
"L'avremo presto una nostra famiglia." disse lei prendendo dolcemente la mano di Sasuke e  appoggiandosela sul ventre dove la nuova generazione stava cominciando a vivere.

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Capitolo 16
*** capitolo 15 ***


Dopo essersi chiariti, Sasuke portò Sakura in un posto che aveva visto. 
Era un incanto, vicino ad una cascata che al tramonto si illuminava di una luce straordinaria, Sakura era rimasta streagat da quel posto magico, intorno a loro le lucciole luminose descrivevano cerchi di inimmaginabile splendore , l'acqua della cascata era limpida e rifletteva tutte le luci che si specchiavano sulla sua superfice, l'odore delle rose impregnava l'aria rendendo tutto ancora se possibile più idilliaco. Ma la magia più grande arrivò da Sasuke.
"Vedi Sakura, io non sono mai stato felice, la perdita della mia famiglia, la cattiva strada che ho preso, Orochimaru tutti i suoi esperimenti su di me, ma ho superato tutto e questo è anche merito tuo. E di quella testa quadra."
Sakura rise, "Abbiamo superato di tutto anche la guerra, ecco so che non è normale ma...." non finì la frase perché Sasuke la anticipò.
"Io ti amo, non te lo dirò un altra volta. Ma te lo ricorderò e te lo mostrerò sempre e per sempre. Allora mi vuoi sposare?"
"Sì, sì e mille volte sì. Ti amo più della mia vita, e anche io voglio dimostrartelo per sempre anche io."
Si baciarono e si amarono davanti alla cascata.

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Naruti insieme ad Hinata giocavano con Sabine, i due fidanzati erano felici e speravano che i loro migliori amici riuscissero ad essere felici.
Mentre loro parlavano del loro futuro e della loro vita, Sabine si era messa a gattonare per il giardino. Ma ad un tratto sparì, senza un urlo o pianto la piccola sparì nel nulla.

Naruto sentì improvvisamente troppo silenzio e insieme alla compagna iniziò a cercare la neonata.
"Sabine? Sabine? Dove sei?" la cercò Naruto.
Hinata attivò il biakugan per trovarla, ma di lei nemmeno l'ombra.
"Cosa diremo a Sakura? C'è l'ha affidata e lei è sparita." disse Naruto in ansia.
"Io...io cre...do che l'hanno ra..pi...ta!" sussurrò la ragazza.
"No, no ti prego, dobbiamo trovarla."
"Trovare chi?" domandò Sakura entrata insieme al compagno sorridente.
"Ecco.... Vedi crediamo che Sabine sia sparita." spiegò il biondo.
"Cosa? Dimmi che scherzi!!" domandò in lacrime la ragazza.
"Vorrei Scherzare ma nemmeno Hinata con il suo biakugan, ma di Sabine non c'è traccia." rispose.
Sakura si sentì il mondo crollarle addosso, il viso che fino ad un attimo prima era solare e sorridente ora era pallido e pieno di lacrime.
Sasuke prese la compagna e la fece sdraiare sul suo letto.
"Sakura, la troverò, te lo giuro la troverò. Ma tu promettimi che non ti stresserai o ti sentirai male. Devi promettermi che non farai nulla di stupido, per il bambino. Troverò mia figlia, insieme alla testa quadra." disse baciandola.
Lei annuì ma nel suo cuore aveva un brutta sensazione.
I due partirono lasciando Hinata con Sakura, che continuava a piangere.
Hinata si sentiva in colpa, si erano distratti e la piccola era scomparsa.
"Mi...mi spiace, la troveranno e presto la riabbraccieremo." balbettò la mora.

"Oh Hina, non è colpa vostra, io sento che Sabine è nelle mani di Shirai. Ma ho fiducia in Sasuke e Naruto, e presto sarà qui tra le mie braccia."
Hinata abbracciò Sakura e lei si lasciò andare alle lacrime.

Passarono ore da quando Sasuke e Naruto, e ancora non erano tornati, e l'ansia delle due ragazze cresceva.
Ma tutto ad un tratto si aprì la porta e sentirono le risate di Sabine, Sakura scattò dal letto e insieme a Hinata si precipitarono in salotto.
"Sabine!" urlò Sakura, andando verso Sasuke e Sabine, li abbracciò entrambi.
"Te lo avevo detto che l'avrei trovata?" sorrise Sasuke.
"Grazie! Ma..." non finì la frase perché Sasuke l'aveva interrotta.
"Shirai pensava di passarla liscia." iniziò a raccontarle di come lo avevano trovato.

*Inizio flash back*
Sasuke insieme a Naruto correva più veloce della luce, utilizzando sia lo Sharingan, qualche copia di Naruto sparpagliati per la foresta. E uno dei cani di Kakashi convocato per annusare l'odore di Sabine.
La trovarono quasi subito perché lei aveva iniziato a piangere, appena vide Sasuke iniziò a urlare "dadda" a pieni polmoni.
"No tesoro sono io tuo padre!" cercava di trattenerla ma essendo figlia di una ninja leggendaria aveva troppa forza.
Sasuke vedendo la piccola rossa in viso si avvicinò minaccioso, 
"È mia figlia Uchiha!" disse lui.
"Non puoi considerarla tua, ti sei finto morto per quasi un anno."
"Ho dovuto, ero e sono ancora in pericolo."
"Dovevi avvertire Sakura, se non fosse stato per noi.." si interruppe Naruto. "L'avrebbe persa."
"Sai perché ho lasciato Sakura? Perché la prima volta che siamo stati insieme pensava sempre e solo a te. È stata una fortuna per me e per lei che fosse rimasta incinta perché non dovevo subire l'umiliazione di dover sentire il tuo nome sempre. E poi mi è capitata l'occasione di dover farmi credere morto."
"Tu sei un vigliacco! Ma non sarò io a perdornarti dovrà essere Sabine, credo che sia meglio che porti la piccola a sua madre."
Se ne andarono e Sabine stretta tra le braccia di Sasuke si addormentò. Erano sulla strada di ritorno quando Sasuke avvertì una strana sensazione al petto.
"Sasuke che succede?" domandò Naruto.
"Vola a Konoha, di a quel Sai di disegnare un paio di Aquile e porta i miei qui. Non c'è tempo da perdere." disse Sasuke.
Naruto fece come gli era stato chiesto e utilizzando la tecnica di lampo giallo volò a Konoha.
Sasuke ritornò a casa con Sabine.
*fine flashback.
"Sakura ecco credo che ci sposeremo qui. Ho mandato Naruto a Konoha, il tempo per i miei e quasi finito."
"Ho capito. " disse lei, Hinata era pronta per aiutarla.
E così vece messa a letto Sabine, i tre iniziarono i preparativi.

----
I preparativi erano quasi completi e Sakura insieme ad Hinata, andarono al negozio di abiti da sposa. 
Hinata scelse un abito lungo per fa da testimone a Sakura, invece la sposa, scelse un abito bianco avorio lungo fino alle caviglie con uno strascico lungo. Non aveva scelto il velo per via delle due gravidanze,ma poco importava era in bianco lo stesso.
Al villaggio del sole e della luna si vociferava del matrimonio per non entrare a Konoha con il pancione e non sposata.
Ma non era così, si sposavano lì per i genitori di Sasuke.
Quando tutto fu pronto i genitori di Sasuke erano già arrivati, Sakura era in camera sua ad indossare felice il suo abito, insieme a Hinata e la piccola Sabine che si era svegliata. 
"Ci siamo amica mia, presto diventerai la signora Uchiha."
"Lo so, ancora non ci credo." rispose emozionata.
Hinata l'aiutò a truccarsi e acconciare i capelli.


Naruto invece era nella camera di Sasuke quella degli ospiti, il giovane Uchiha era molto in ansia e molto nervoso.
"Dai Sas'ke non essere insicuro e da una vita che aspettiamo questo." 
"Testa quadra perché dici aspettino ti che c'entri?" domandò Sasuke.
"Io c'entro eccome se c'entro." disse lui.
"Va be, non ho tempo da perdere con te." disse sistemandosi il papillon.

Vennero dichiarati marito e moglie, dopo essersi giurati amore eterno e fedeltà. Poi arrivò il momento dell'addio con i genitori di Sasuke, ci furono i pianti.
" tesoro è ora, sai è stato bello vedere il tuo matrimonio e che non sei da solo, che avrai un figlio e una famiglia che ti ama. E poi Sakura mi piace come donna, è speciale come te." rise in lacrime Mikoto.
"Oh mamma! " sussurrò Sasuke.
"Fratellino, ormai ti sei perdonato e ami. Voglio una promessa da te, vivi, fai tanti figli e ama la tua donna come lei ama te. Ama e vivi, ma non cadere mai più nell'oscurità."
"Non lo farà ci siamo noi!" s'intromise Naruto.
"Ragazzo!" iniziò Fugaku. "Insegna ai tuoi figli come io ho insegnato a voi ad usare le nostre tecniche. La piccolina qui e idoena un giorno ad ereditare lo sharingan." disse.
"Ma non è un Uchiha." disse Sakura.
"Ma è figlia tua e Sasuke la modellerà a sua immagine e somiglianza." finì lui.
"Va bene." abbracciò genitori e il fratello di Sasuke. E Naruto li abbracciò anche lui, dicendo se potevano salutare i suoi genitori. 
E poi sparirono in un fascio di luce, Sakura strinse a se suo marito a se.
"Sasuke io ti amo, mi mancheranno i tuoi genitori. "
"Io li avevo perdonati tutti e tre." disse Sasuke baciando la neosposa.






Buon natale ormai ci siamo manca solo il epilogo. 

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Capitolo 17
*** Epioogo ***


-Sei anni dopo-
Sakura era stanca dopo aver messo a dormire Sabine e Itachi, se ne andò in salotto a riposare. Di suo marito nemmeno l'ombra, era stanca e ormai aveva rinunciato a tutto.
Sasuke era in missione da sei settimane o forse più, anche se Naruto le aveva confermato che non ne doveva durare più di tre, ma di lui ancora l'ombra. Era preoccupata, anzi terrorizzata aveva valutato mille opzione tra cui anche la sua morte, ma poi pensò che lui era il grande Sasuke Uchiha uno dei due eroi della quarta guerra ninja, pensò persino al tradimemto infondo era giovane, senz'altro di bell'aspetto e davvero molto prestante.
Sakura Prese una decisione , che li avrebbe portati a soffrire. Voleva il divorzio e lei si sarebbe ripresa la sua vita.
Si alzò nello stesso istante in cui si aprì la porta.
"Sono a casa!" esclamò Sasuke.
Ma Sakura anche se segretamente felice decise di non salutarlo e di andarsene in sala da pranzo.
L'Uchiha sospirò e la seguì.
"Sakura!"
"Adesso ricordi di avere una casa e una famiglia?"
"Non fare la noiosa, sono stanco."
"Già è vero io sono noiosa, mentre tu sparisci per settimane e nemmeno mi fai sapere se sei vivo o morto." rispose incavolata.
"Dobbiamo parlare!"
"Va bene ti dico subito cosa voglio."
"e che cosa vorresti?"
"Il divorzio! è finita tu non mi ami più e io voglio riprendere la mia vita. I bambini vanno a scuola e io rivoglio il mio lavoro a tempo pieno."
"Aspetta... quindi hai già deciso? Quindi pensi che io ti conceda il divorzio così senza proteste come se nulla fosse?"
"Non importa cosa pensi io sono stanca e stufa, stanca di dover pesare anche le parole con te, stanca che sparisci per settimane, stanca di amarti."
"Sei stanca?"
"Ma mi capisci quando parlo?"
"Che vuoi che faccia? Hai già deciso, bene avrai la tua vita."
Sakura boccheggiò non si aspettava questa reazione e allora capì.
"Chi è?"
"Chi è chi?" domandò lui a sua volta.
"Hai un'altra non è così? È Karin o qualche altra. Dimmi chi è? almeno questo lo merito!" disse lei in preda alle lacrime.
"Non amerei nessuno che non fossi tu, pensi davvero che sceglierei un'altra?"
"Io non so cosa sceglieresti so solo che sei sparito per settimane senza una notizia."
"Pensa ciò che vuoi ne riparleremo domani. Mi aspettavo qualcosa dopo settimane da mia moglie, ma non questo, se non mi ami più dillo e finiamola." disse lui.
"è questo il problema ti amo troppo, ma non sono più disposta ad aspettarti." disse lei tra le lacrime.
Andarono a dormire, Sakura tra le lacrime e Sasuke incavolato nero.
Ma durante la notte, complice il freddo e la lunga lontananza, le mani di Sasuke non poterono fare a meno di avvolgere gli esili fianchi di sua moglie e le loro gambe non furono in grado di non intrecciarsi e così Sasuke e Sakura si trovarono a fare l'amore, nel loro letto come se fosse la prima volta ma molto più consapevoli. Si amarono quasi tutta la notte, cadendo poi in un sonno profondo.

La prima ad aprire gli occhi fu lei, in preda all'ansia che Itachi o Sabine entrassero in camera trovandoli nudi e avvinghiati.
Ma prima che potesse alzarsi suo marito si era svegliato.
"Buon giorno." disse lei rossa come un peperone.
"Dopo questa notte vuoi ancora il divorzio?" domandò lui con un sorriso malizioso.
"Ecco...io... Non lo so, io ti amo, ma tu ancora non mi hai detto perché sei sparito per settimane..."
"Ho avuto un crollo, ero stanco di questa vita, stanco di me stesso. Non volevo più tornare, Naruto sapeva dove ero e cosa facevo. Dovevo tornare settimane fa è vero , ma mi sentivo in trappola. Poi man mano che i giorni passavano e vedevo coppie con i loro bambini, ho rivisto la nostra famiglia in loro, e lì ho capito che mi mancavate che il mio cuore mi stava ordinando di tornare. Ho Capito che voglio un altro bambino, e voglio che ci risposiamo qui a Konoha questa volta invitando tutti. Io ti amo Sakura Uchiha e senza di te non posso vivere. Tu vuoi risposarmi e avere un altro bambino?"
Sakura era in lacrime, ma non di tristezza di gioia conosceva suo marito quelle parole gli erano costate molto, e poi voleva avere altri bambini e voleva risposarlo facendo tutto con calma e invitando tutta Konoha. Gli saltò addosso baciandolo bagnandolo con le sue lacrime. "Sì lo voglio, voglio un altro bambino e voglio risposarti. Ti amo Sasuke Uchiha. Mi dedicherò a te e non ti farò mai più sentire solo. Te lo giuro." disse baciandolo. 
"Scusami se ti ho fatta preoccupare." disse baciandola.
Si amarono ancora e prima che i loro bambini si svegliassero
Loro avevano già concepito un'altra vita. Grazie alla prossima storia. :)

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