Foto Ricordo

di Kei_Saiyu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neve ***
Capitolo 2: *** Addobbi ***
Capitolo 3: *** Tradizione ***
Capitolo 4: *** Cenone ***
Capitolo 5: *** Mezzanotte ***
Capitolo 6: *** Regali ***
Capitolo 7: *** Parenti ***
Capitolo 8: *** Spumante ***
Capitolo 9: *** Caminetto ***
Capitolo 10: *** Rosso ***



Capitolo 1
*** Neve ***


NdA: Allora, queste storie sono state veramente un parto, ma diciamo che per la maggior parte ne sono soddisfatta.

È la prima volta che mi cimento in una cosa simile, quindi penso di essere andata anche parecchio male; considerando poi che il genere comico non è il mio stile, ma sono venute così, non ci posso fare nulla ù_ù

Ho adorato Neji Hyuuga e Shino in queste storie e anche parecchio Kiba e Sasuke, ognuno per motivi diversi.

Umh, che dire? Ah, Mikki, la flash del Cenone è tutta per te! XD

La narrazione la maggior parte delle volte avviene dal punto di vista di Sakura, ma cambia a seconda di come si è svolta la storia *no spoiler*.

Il corsivo sono i ricordi - tranne nell’ultima storia che serve per enfatizzare la frase e per creare un “effetto ricordo” - e, ah sì ecco, la storia sesta e settima (regali e parenti), sono strettamente collegate.

Penso che sia veramente tutto, male che vada mi farò sentire poi XD

Ah, no! Una cosa manca: il contatore di word darà più o meno parole di 500 a causa dei trattini e degli apostrofo. I primi vengono considerati parole, i secondi invece no; assicuro che sono comunque 500 (dopo tre controlli di flash a botta spero di non aver sbagliato =_=)

Ecco, ora è veramente tutto. ù_ù

Note ultime: Arrivata seconda per mezzo punto… dannato Uchiha mi hai battuto! >O<

Ok, scleri a parte, sono contenta del risultato, non mi aspettavo nemmeno di arrivare al podio XD

Ad ogni flashfic, c’è una dedica per una persona che ha contribuito a rendermi quella che sono, quindi, iniziamo subito con questa.

Dediche: Tutte le flashfic sono dedicate a rekichan - che mi ha fregato il primo posto per un solo dannatissimo mezzo punto.

Questo capitolo, però, lo dedico in special modo alla Sakura yaoi fan che ha potuto fangirleggiare in diretta qualche sera fa. XD

Venia, tutta per te XD anche se ti conosco da poco, spero tu possa apprezzare questo piccolo regalino >*<

 

Foto ricordo

*Neve*

 

La neve cadeva lenta, mentre una donna dai capelli rosa raccolti in una crocchia, percorreva velocemente la via principale di Konoha.

I vispi occhi verdi fissarono con malcelata ostinazione i fiocchi nivei che le si posavano sul cappotto, portandola più volte a scuotere le spalle per farli cadere.

Le mani, occupate a stringere le pesanti buste della spesa, erano infreddolite e sicuramente rossastre, nonostante i guanti rossi.

Con uno sbuffo impaziente, percorse i pochi metri che le mancavano per arrivare all’insolita destinazione: il Quartiere Uchiha.

Nel percorrere il viale spoglio, intravide dei bambini che tentavano di creare un pupazzo di neve.

Fermandosi ad osservarli, sorrise nel vedere quello più piccolo - di circa cinque anni -, ostinarsi nel voler mettere al grande pupazzo il suo cappello di lana, asserendo ad un altro bambino più grande, che avrebbe potuto avere freddo visto che stava di fuori.

Iniziò a ridere, richiamando così l’attenzione dei bambini che, per tutta risposta, la guardarono male pensando che li stava prendendo in giro.

Non smise di ridere quando li vide andarsene.

Assurdamente, le avevano ricordato una scena simile avvenuta qualche anno addietro.

 

«No! Il cappello è mio e decido io se metterglielo o meno! Capito, dannatissimo Teme?»

Un ragazzino biondo e con i grandi occhi azzurri, brandiva minaccioso il capo di lana arancione che, fino a pochi attimi prima, portava in testa.

La lite era scattata facilmente, stranamente non a causa di una missione: si discuteva se mettere o meno il berretto ad un pupazzo di neve.

«Tsk, muori congelato. Usuratonkachi.»

A rispondere in maniera abbastanza seccata, era stato un ragazzino moro dai penetranti occhi neri.

Al contrario dell’altro, che portava una misera sciarpetta e la solita tuta arancione, era coperto da cima a fondo con: guanti, sciarpa, cappello, paraorecchi e calzini; tutti blu.

«Naruto-kun, Sasuke-kun ha ragione a darti dell’idiota. Un pupazzo di neve non può avere freddo, è finto.»

Ma la ragazza che aveva parlato, i lunghi capelli rosa lasciati sciolti in balia del freddo vento invernale, si pentì di aver risposto in quella maniera brusca.

Vide gli occhi azzurri farsi bassi, mentre le labbra si arricciavano in un chiaro segno di malcontento.

Ciò che la stupì, fu però la risposta data con un’ingenuità che raramente un tredicenne possiede.

«Sakura-chan, Sasuke… Anche se dite che lui non prova nulla, che è finto, questo non significa che fare qualcosa per lui equivalga ad essere stupidi… no? Forse a voi non importa, ma per me, lui è importante...»

Le restanti parole che quel giorno non vennero pronunciate, vennero lo stesso capite:

«…Perché è la testimonianza che ho degli amici.»

E quando la sera ripassarono per andare a festeggiare in Villa Uchiha, il pupazzo di neve aveva ancora quel buffo berretto di lana arancione, unito ad una splendida sciarpa blu.

 

Entrò in casa con un sorrisino malinconico sulle labbra coperte dalla bella sciarpa rossa.

Posò la spesa, decidendo che, per una volta, poteva anche mettersi a sfogliare quell’album.

Il suo più prezioso cimelio.

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Addobbi ***


Dedicata come al solito a rekichan. Daisuki.

*Addobbi*

 

L’album dalla consunta copertina nera, mostrava a grandi ed eleganti lettere rosse la scritta: Foto Ricordo.

Lo aprì con una dolcezza particolare.

Le dita affusolate sfiorarono delicatamente i bordi un po’ rovinati, rivivendo in quelle pagine il suo passato.

Guardò le prime immagini, sorridendo delle facce buffe e contente degli amici di sempre.

Emise un sospiro basso, ma le labbra mantennero quella forma di sorriso malinconico.

Sfiorò con la punta delle dita tremanti la prima immagine, raffigurante Naruto che stava cadendo dalla scala mentre tentava di addobbare i rami alti dell’albero di Natale e Sasuke che lo fissava con divertita ironia.

Rise, ricordando cosa era successo il giorno cui lei, Naruto e Kakashi, avevano deciso di invadere casa Uchiha per la ricorrenza.

Agli inizi, Sasuke non era stato particolarmente d’accordo, ma era bastato poco per farlo desistere: lasciarlo dieci minuti da solo con Naruto.

Che cosa fosse successo in quel lasso di tempo, Sakura non l’aveva mai scoperto.

 

 

Una volta giunti a Villa Uchiha, il 25 mattina, Naruto, Kakashi e lei, si erano messi subito di buona lena per addobbare la casa per la festa che ci sarebbe stata la sera.

Decorare l’immensa villa era stata un’impresa, ma fra risate, liti e kunai volanti, il tempo era trascorso velocemente.

Fondamentalmente, il difficile non era stato riempire la casa con corone,  nastri, decorazioni e luci colorate, ma fare l’albero.

Ognuno lo voleva diverso e sotto lo sguardo atterrito del giovane Uchiha, chi aveva preso le redini di quel caos era stato Uzumaki.

L’abete, portato per l’occorrenza dalla famiglia Haruno, si era presentato come un grande albero spoglio, ma bello.

Inizialmente, Sakura aveva posto dei nastri rosa e argento tutto intorno, ma Naruto, con un’espressione da cucciolo speranzoso, aveva mostrato loro i nastri arancioni e blu elettrico che voleva mettere.

E mentre Kakashi se la rideva, Sakura, Naruto e Sasuke, litigavano per quale nastro andasse messo.

Inutile dire che venne fuori un’accozzaglia assurda di colori e di palle di tutte le dimensioni.

Il colmo, comunque, avvenne nel momento di mettere il puntale.

Naruto, che si era autoproclamato decoratore doc, salì sulla piccola scala d’argento tutto imbrigliato di altri nastri colorati e con il puntale in una mano.

Arrivare in cima non era stato troppo complicato, nonostante la scala traballasse incredibilmente, il problema sorse quando mise il puntale.

Sasuke, che dal basso aveva una visuale perfetta, iniziò a dare istruzioni su dove mettere la decorazione.

«Mettila più a destra, Dobe. …Usuratonkachi, quella è la sinistra!»

Naruto si voltò fissandolo accigliato.

Fece per urlargli contro, ma nello spostarsi inciampò in un nastro, perdendo l’equilibrio ed iniziando a cadere dalla scala urlando:

«Temeeee!»

 

 

Sakura rise di gusto, riflettendo sul tempismo di Kakashi nello scattare la foto.

L’immagine dopo, raffigurava Sasuke a terra con Naruto sopra che gli inveiva contro perché, a detta sua, era tutta colpa dell’Uchiha e delle sue indicazioni assurde se era caduto.

Smise di ridere voltando pagina.

 

 

 

Ringrazio infinitamente Kirara_chan e rekichan che hanno commentato.

Un grazie anche a: nana_89; _Zexion_; victoriaanguisette e nuovamente Kirara_chan ,che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti.

Anche se ci rimango un po’ male vedendo che di ottantanove persone che hanno letto questa storia, solo due mi hanno lasciato un commento e tre l’hanno messa tra i preferiti.

Tsk.

 

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Capitolo 3
*** Tradizione ***


*Tradizione*

 

Sakura si sciolse la crocchia, lasciando che i capelli rosa le ricadessero sul volto e sulle spalle magre.

Scorse velocemente le pagine dell’album, soffermandosi su alcune foto particolarmente belle o divertenti, fino a trovarne una in particolare.

Una che come la precedente risaliva a circa sedici anni prima; raffigurante una scena che, in seguito, avrebbe imparato ad amare.

 

Dopo le mirabolanti avventure avvenute a causa delle decorazioni, finalmente Villa Uchiha era pronta.

Sakura e Kakashi tentarono di dare un ultimo tocco alla casa, mentre Sasuke - rigorosamente seduto sul divano - e Naruto - che tentava di scansarlo per motivi ignoti - litigavano accoratamente su bibite e cibarie da adoperare.

Uno optava per un:

«Dobe, il sakè non possiamo metterlo e tanto meno il tuo ramen.»

E l’altro replicava con tono lamentoso:

«Teme, ma c’è anche Kakashi-sensei con noi e pure Iruka-sensei, Kurenai-sensei e altri sensei, quindi il sakè va messo! E il ramen è ottimo per una cena tutti insieme!»

Il tutto coronato da un pugno in testa da parte di Naruto ed uno shuriken che gli sfiorò il volto, appartenente a Sasuke.

Sakura sbuffò nel guardarli, indecisa se intervenire e picchiarli entrambi - ovviamente a Sasuke avrebbe dato solo un piccolo buffetto -, oppure lasciar stare e continuare a sistemare con Kakashi.

Alla fine, il buonsenso prevalse e “arbitrariamente”, urlò contro Naruto:

«Shannaro! Piantala di infastidire Sasuke-kun con le tue assurde richieste e vieni a darci una mano!»

Poi, con un sorrisino imbarazzato, la ragazza si scusò dolcemente con Uchiha, prendendo nel frattempo Uzumaki per un orecchio trascinandolo via.

«Perdonalo Sasuke-kun, è che è troppo eccitato per il Natale.»

E mentre Naruto urlava dal dolore per quella ingiusta punizione, Sakura gli inveiva contro; Kakashi rideva senza essere visto e Sasuke sbuffava pensando che se non ci fossero stati quei guastafeste, avrebbe potuto tranquillamente passare la festività per fatti suoi ad allenarsi.

Il suono del campanello risvegliò Uchiha dalle sue elucubrazioni, portandolo automaticamente ad alzarsi per aprire la porta, venendo però raggiunto dall’uragano biondo che sembrava essersi proclamato padrone di casa.

Si ritrovarono così insieme davanti alla porta, non dimenticando di guardarsi in cagnesco, ma al disumano urlo disperato, furono costretti a fermarsi.

Ino, seguita dal suo team, teneva in alto un ramoscello verde con delle bacche rosse.

A sconvolgere i due però, non fu tanto la pianta in sé - che non avevano mai visto -, ma la faccia traumatizzata della ragazza; quella stranamente divertita di Shikamaru e quella inebetita di Asuma.

Un altro urlo, questa volta di Sakura, li distrasse giusto in tempo per vederla semi svenuta fra le braccia di Kakashi.

Quella sera, Sasuke e Naruto impararono che una tradizione assolutamente da ricordare era che esisteva il vischio.

E che se ci capitavi sotto in due, dovevate baciarvi.

Quella sera, Sasuke pensò che certe tradizioni non erano poi tanto male.

 

Sakura guardò ancora una volta la foto che ritraeva i due ragazzi intenti a baciarsi goffamente.

Stranamente, nessuno dei presenti aveva detto loro che quel bacio non necessitava di lingua.

----------

Grazie a tutte per i commenti, sono felice che la storia sia piaciuta ^^

Kirara_chan: Penso che anche questa foto sia piacevole, non trovi? XD Ti ringrazio per i complimenti e sono contenta che li trovi fatti i beni i nostri cari protagonisti ^^

Regina Oscura: Oh sì, hai visto che bell'albero di Natale? XD Eccoti accontentata con un'altra foto dai contorni però più shonen ai XD

Rekichan: Loi, è normale che tu le conosca già tutte XD Uhuhuhu

Ryanforever: Ovviamente lo shonen ai è sempre presente ù_ù diciamo solo che nelle prime due si trattava solo di qualcosa d'indefinito e che chi non lo voleva vedere, non lo vedeva XD Spero che anche questa foto ti piaccia XD

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Capitolo 4
*** Cenone ***


Dediche: A tutte le ragazze che seguono questa storia e una dedica speciale va a Kurenai88 XD

 

*Cenone*

 

Le pagine un po’ rovinate dell’album, mostravano con orgoglio ogni tipo di immagine: dalla più tenera, alla più assurda e buffa.

Sakura portò una mano a soffocare la risata, mentre l’altra sfiorava un’immagine raffigurante tante persone riunite ad un tavolo che litigavano per i pasti o per il posto dove sedersi.

Riconobbe se stessa e Ino che bisticciavano per chi dovesse mettersi vicino a Sasuke, mentre Naruto - costretto alla fine da Shikamaru ad occupare quel posto per far smettere le ragazze di litigare -, borbottava fra sé e sé.

Kakashi veniva ritratto mentre beveva del Sakè annuendo ad Iruka e Asuma mentre tentava un approccio con Kurenai.

Gai era in una delle sue solite pose, con Lee che lo fissava ammirato e Neji che guardava verso l’obiettivo.

Kiba, tentava di rubare una patina a Choji.

Si stupì di non ricordare chi avesse scattato l’istantanea.

Osservò assorta la foto, solo per notare che qualcuno mancava all’ appello e che, nelle immagini successive, veniva raffigurato solo Naruto.

Sorrise. Ora ricordava chi l’aveva scattata.

 

Hinata Hyuuga, ragazzina timida e “segretamente” innamorata di Naruto, quella sera sembrava decisa a buttar via l’ imbarazzo.

Entrata in casa Uchiha, aveva trovato un posticino sul divano del salone e vi era rimasta per gran parte della serata con aria indecisa.

Nessuno aveva notato niente d’insolito, ma al momento di sedersi a tavola per cominciare a cenare, lei non era venuta.

L’unico ad accorgersi di questo era stato Neji, che da quando era arrivata non le aveva staccato gli occhi di dosso.

Posto vicino a Naruto, sapeva di avere gli occhi della ragazza sempre puntati in quella direzione, purtroppo per lui, non come avrebbe voluto.

Sospirò debolmente, notando come Naruto tentasse di attirare l’attenzione di Sakura che, come Ino, aveva occhi solo per Sasuke.

Eppure Uzumaki e Uchiha sembravano strani.

Il primo aveva le guance arrossate e tentava di sbirciare il profilo dell’altro senza farsi scoprire; Uchiha invece, non aveva occhi che per la tovaglia rossa del tavolo e, notò dopo qualche attimo, per il fondoschiena di Naruto.

Sorrise. Forse aveva capito.

Con disinvoltura, si avvicinò a Hinata ancora intenta a rimirare Naruto.

Se il suo piano avesse funzionato, avrebbe avuto una cugina da consolare.

Le parlò per poco più di qualche secondo e rimessosi al proprio posto, aspettò l’occasione giusta.

Nel bel mezzo del caos generale, nessuno fece caso ai flash che li illuminavano per qualche istante nelle pose più assurde: chi si prendeva per i capelli; chi tentava il suicidio rubando le patatine altrui e chi…

Con nonchalance, diede una spintarella a Naruto mentre stava litigando con Sasuke e le loro bocche s’incontrarono nell’istante preciso in cui un flash li illuminava.

A fine serata, Neji Hyuuga, con la cugina in lacrime fra le sue braccia e ubriaca per aver bevuto per “errore” del sakè, pensò che sì, era stata una buona idea fare il cenone di Natale tutti insieme.

 

Sakura decise di voltare pagina.

 

 Mi sono divertita un mondo a fare questa flash XD

Sarà che maltrattare l’ameba è un mio nuovo hobby, ma sono stata veramente orgogliosa di questa storia XD

Forse Neji sarà visto un po’ OOC, ma non lo è per me, agisce comunque dietro le quinte e se “erroneamente” da una spintarella a Sasuke e Naruto… Mwhahahahaha

L’ameba che piange disperata *ç* *gode* umh, almeno non scado nel bushing, ma non sapete quanto lo vorrei çOç ma sono un’autrice seria io ù_ù

Ok. Ringrazio come al solito Kirara_chan che è dal primo capitolo che mi segue >*<; Regina Oscura che mi fa starnazzare al suolo alla parola “Sacchan” (il perché lo sanno Rei, reki e Mika XD), ryanforever che legge tutte le mie storie e che ringrazio tanto per i bei commenti XD e Amaranth93 ( il tuo nick mi fa venire in mente i Nightwish °° - che però da quando hanno cacciato Tarya non seguo più è_é).

Grazie a tutte ragazze XD

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Capitolo 5
*** Mezzanotte ***


Aggiornamento epifanico XD

Perché mi sento felice e magnanima *___*

Dedicata a tutte voi ragazze, che seguite queste drabble comiche e dedicata a Rei_Murai. Ti piacerebbe essere questo Kiba, eh? XD

 

*Mezzanotte*

 

Sakura osservò per un istante fuori dalla finestra, notando come la neve cadeva ancora, anche se più fina.

Accavallò le gambe attorcigliandosi un ciuffo di capelli attorno all’indice.

L’album, lasciato aperto a metà, raffigurava vari momenti del dopocena.

Da una delle foto s’intravedeva una finestra che, affacciando verso l’esterno, mostrava il buio notturno in cui era sommerso il villaggio.

Emise un sospiro nostalgico, guardando con la coda dell’occhio destro, i suoi amici intenti nei giochi più assurdi per far passare il tempo.

E come le era capitato più volte nel guardare le foto, si perse nei ricordi.

 

Aspettare il fatidico rintocco delle campane, era stata una vera impresa.

L’impazienza di aprire i regali era palpabile e l’albero - dalle decorazioni assurde e multicolore -, alla base era stato sommerso da tanti pacchetti di tutte le forme e colori.

Per terra, vicino al divano beige, i ragazzi si davano da fare nel provare a fare i giochi più classici e “innocenti” che le loro menti riuscivano a creare.

Shikamaru giocava a shogi con Asuma, osservato attentamente da Iruka e Kurenai; Kakashi leggeva l’Icha Icha Paradise appartato in un angolo, mentre Gai tentava di convincerlo a giocare alla morra, osservato da un estatico Rock Lee.

Gli altri tentavano di fare giochi più consoni alla loro età, almeno fino a che Kiba non propose di giocare al “gioco della bottiglia” versione modificata.

Regole: eseguire qualunque obbligo fattibile; non usare il chakra; chi non accettava di farlo, avrebbe dovuto rubare le pattine di Choji e mangiargliele davanti.

Nonostante avrebbero potuto tirarsi indietro, nessuno lo fece per non essere accusato di vigliaccheria.

E se inizialmente le domande e gli obblighi erano fattibili, in seguito…

La bottiglia ruotata dall’Inuzuka finì verso Sasuke, occupato a lanciare occhiatacce a Ino e Sakura che tentavano di far girare l’oggetto verso di lui.

Kiba ghignò, pronto a rendere la serata più animata grazie al  “sicuro imbarazzo” dell’Uchiha musone.

La domanda, posta con totale innocenza e noncuranza, aveva un tono tuttavia sadico:

«Allora Uchiha, dicci, ti è piaciuto baciare Naruto?»

La vittima chiamata in causa, che stava fissando con ansia la pila dei regali, sobbalzò arrossendo ed iniziando ad inveire contro quel: «Dannatissimo cane pulcioso!»

E mentre Kiba tentava di difendersi dagli attacchi di Naruto, Sasuke, che stava guardando tuttavia fuori dalla finestra, rispose con un monosillabico:

«Sì.»

Il tempo parve congelarsi e anche Kiba e Naruto smisero di lottare; il primo perché pensava che sarebbe riuscito ad imbarazzarlo, venendo però sconfitto; il secondo, per puro imbarazzo.

 E mentre Sasuke rivolgeva tranquillamente la sua attenzione a Naruto e gli altri ragazzi erano troppo shockati anche solo per ricordarsi di come si respirava, il rintocco della campana li avvisò che era giunta la mezzanotte.

 

Sakura rise nel pensare a quanto c’era rimasta male a quella scoperta.

Quella sera poi, quando tutti dormivano, abbracciata ad Ino per sopprimere la delusione, avrebbe riconosciuto che in realtà non aveva mai amato veramente Sasuke.

Sorrise voltando pagina.

 

 

 

Bene, come al solito ringrazio le fide commentatrici XD e vi rimando, a chi vuole qualcosa di altamente pucchoso e allucinante, alla fan fiction più IC che abbia mai creato: The time will go on *_*

Non sono solita pubblicizzare le mie fic, lo reputo molto poco serio, ma è la mia preferita in assoluto ù_ù sorvolando sugli errori  fatti – era notte quando l’ho scritta XD

Passiamo ai ringraziamenti ù_ù

Kirara_chan: non aspettavo altro che il tuo commento per postare XD scherzi a parte, essendo yaoi fan fino al midollo, reggo molto poco le etero, ma ho fatto un’eccezione (alias, maltrattare non scadendo nel bashing, chi mi sta sulle palle *___* Sarò pure una delle poche che non la reggono, ma non scadrò mai nel bashing pesante, tranne che in una comica XD) Mwhahahaha *___*

Amaranth93: A me sono completamente indifferenti come coppie XD Ma pur di non vedere Neji o la cugina che bazzicano vicino a Sasuke e Naruto, farei di tutto ù_ù Magari far sposare Neji e TenTen dopo che la hyuuga ha subito un pesante shock nel vedere Sasuke e Naruto insieme *_*

Ok, la pianto di sparare minchiate XD i Nightwish era tali solo con Tarja ù_ù Annette non sa minimamente eguagliarla; è brava, sì, ma non sa fare gli acuti XP su youtube c’era un live che faceva piangere da quanto steccava! >o<

Regina Oscura: Se dici Sacchan starnazzo al suolo in senso positivo XD Rido come un’ossessa perché è il soprannome dato a Sasuke versione femminile XD Sasuko (che si pronuncia proprio così, al contrario di Sas’ke9 è veramente brutto come nome e abbreviato è Sacchan XD La scena più pucchosa ci sarà dopo tanto mwhahahahaha *___*

Ryanforever: Aspettavo anche il tuo di commento XD Le storie saranno belle, ma senza nessuno che ti dica se piacciono o meno è deprimente, quindi, ringrazio chi commenta ù_ù

Aspettati altre scene yaoiose XD

 

Bene, finalmente ricomincio con i commenti sclerotici, che sono più lunghi della storia XD

Ja ne!

 

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Capitolo 6
*** Regali ***


*Regali*

 

Sakura guardò leggermente accigliata la foto successiva.

Non ricordava di aver mai visto Naruto tanto felice - escludendo il ritorno di Sasuke a Konoha -, come nello scartare un semplice pacco regalo.

Osservò con meticolosa attenzione il volto gioviale del suo migliore amico nell’aprire il dono di Shino Aburame.

L’aria impensierita si distese nel notare che qualcun altro stava fissando la scena: Sasuke, occupato a lanciare una delle occhiate più glaciali che possedeva, all’indirizzo di Shino.

Evidentemente, aveva capito qualcosa che gli altri non avevano minimamente notato.

 

Shino non era mai stato un tipo molto loquace e tutti credevano che provasse interesse solo per i suoi insetti.

Quella sera, qualcuno avrebbe scoperto che aveva anche altri interessi…

Avvicinandosi silenziosamente a Naruto, gli mise fra le mani un piccolo pacchetto piatto dalla carta di uno sgargiante arancione.

Naruto prese esitante il regalo e guardò Shino fra l’esaltato e l’impaurito, pensando che il ragazzo avesse sbagliato persona.

Ad un cenno d’assenso di Aburame, scartò il regalo con l’euforia di un bambino di cinque anni,.

Quando vide che cosa conteneva - un buono di un mese per l’Ichiraku Ramen -, in uno slancio di esaltazione abbracciò Shino, riuscendo a dargli un bacio sulla guancia spostando con il proprio mento il collo alto della giacca.

E se nessuno faceva caso a Naruto, Shino non era passato inosservato.

Sasuke, che stava guardando la scena da poco lontano, vide chiaramente che Aburame era leggermente arrossito e che, nel falsissimo tentativo di ricambiare il bacetto innocente, aveva baciato Naruto.

Sulle labbra.

E la scusante di Shino era talmente stupida che nessuno ci sarebbe potuto cascare.

Vedendo Naruto sorridergli incoraggiante, Sasuke pensò che: «Il Dobe è più stupido di quella scusa.»

Furente per quanto aveva visto, decise di andarsene di sopra, in camera sua, incurante che Naruto lo stesse seguendo.

Arrivati nella stanza, Uchiha gli diede le spalle, chiedendosi però cosa volesse quel Dobe.

Voleva stare da solo a pensare, era un concetto così difficile da capire?

Naruto rifletté per qualche istante, poi, imbarazzato chiamò:

«Teme?»

Sasuke si voltò, stupito di vederlo protendere verso di lui un regalo.

Catalizzò lo sguardo su Naruto, imbronciato e con le gote arrossate, e provò una strana felicità nel vederlo lì, ma l’amara verità lo colse ed in un sussurro la espresse a voce alta:

«…Non ho regali da darti, Dobe.»

Naruto alzò lo sguardo fissandolo leggermente stranito, poi sorrise sbarazzino, annunciando fieramente che:

«Non bisogna per forza ricambiare. Se ti ha fatto piacere ricevere il mio regalo, anche se è una vera stupidaggine, allora mi hai già dato il tuo regalo!»

Poggiando il pacchetto a terra se ne andò, lasciando a Sasuke il tempo di scartarlo.

Togliendo la carta, Uchiha seppe che dobe più dolce di lui non poteva trovarlo.

Osservò assorto una foto sul comodino indeciso, poi, sorrise leggermente.

Un pacco di biscotti, i suoi preferiti: allo zenzero e cannella, ed una morbida sciarpa blu fatta non molto bene, stavano comodamente adagiati sul grande letto.

 

 

Bene, ecco l’aggiornamento ^o^ Essendo domani un giorno molto importante per me, aggiorno con un capitolo totalmente allucinante XD Scherzo, non lo era poi tanto, vero?

Bene, ringrazio Kirara_chan e ryanforever ù_ù

Kirara_chan: Eh, e come nei cartelli che io e Sasuke abbiamo portato al romics di quest’anno: lo yaoi è il profumo della vita! XD Ok, basta scleri ù_ù Contenta che nonostante il poco etero la storia ti piaccia ù_ù Grazie mille per il commento ^*^

Ryanforever: Eh, il Teme è sempre il Teme ù_ù e citando sempre il romics ed i cartelli miei e di Sasuke che hanno fatto impazzire il tipo dell’accetazione: *indica Sasuke* Uomo che deve prendersi le proprie responsabilità ù_ù (con tanto di bambolotto finto che piangeva sulle spalle XD), mentre io portavo: This foxy boy is property of Sas’ke Uchiha

 

Ok fini scleri dei carteli del romics XD

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Capitolo 7
*** Parenti ***


Dedicata ad Ainsel

 

*Parenti*

 

Prima di decidere di scendere di sotto per dare il suo regalo a Naruto, Sasuke continuò a guardare la foto.

La cornice in legno scuro intagliato, si presentava scheggiata in più punti e piena di polvere.

Il vetro invece era rotto al centro, come se fosse stato sbattuto a terra con violenza..

Osservò i volti raffigurati in quella semplice fotografia, così diversi dall’ultima volta in cui li aveva visti.

Studiò tristemente il viso della madre, bello come sempre con quel sorriso dolce mentre poggiava le mani sulle spalle di un bambino.

Decise di non soffermarsi sul piccolo volto e guardò verso l’uomo più grande al suo fianco destro.

Austero come lo ricordava, che guardava l’obiettivo come se fosse stato un nemico da eliminare.

Non sorrise, da tempo aveva smesso di farlo, anche se, riflettendoci, da quando stava con il gruppo 7 aveva scoperto di esserne ancora capace.

Di poco, giusto un piegare le labbra verso l’alto, ma l’aveva fatto.

Prese a guardare il volto del ragazzo al fianco sinistro del bambino nella foto.

Un odio profondo gli invase il cuore, ma non se ne stupì. Era normale.

Era perfettamente normale, continuava a ripetere il suo cervello, ma nel guardare la foto in sé, con tutti i suoi componenti, una fitta allo stomaco ed un senso di malinconia lo prese alla sprovvista.

Questo non era un bene.

Avrebbe voluto piangere, strepitare e urlare fino a morire mentre le visioni di loro, una famiglia comune anche se non perfettamente unita, gli tornavano alla mente.

Il momento in cui la madre, che amava in maniera smisurata, lo chiamava e lo ripuliva dalla terra.

Che lo accudiva, che lo medicava durante una delle sue solite sessioni di allenamento.

E gli venne in mente il padre, nell’unico giorno in cui, dopo aver eseguito un katon perfetto, aveva dimostrato di ritenerlo degno di essere suo figlio.

E ripensò a suo fratello. All’Aniki.

Lo ricordò quando gli diceva che non potevano allenarsi perché aveva da fare; che era ancora un bambino e che comunque, lo avrebbero fatto un altro giorno.

Ripensò alle feste passate con la sua famiglia; i suoi parenti, i suoi unici amori.

Si morse le labbra, deciso a non cedere alle lusinghe di ricordi tanto dolci quanto dolorosi che, nel fissare quell’unica foto che aveva di loro - la sola cosa che rappresentava ciò che aveva di più caro al mondo -, rischiava di farlo impazzire.

Era giunto il momento di separarsene, di recidere quel legame che lo ancorava al passato e all’affetto morboso che nutriva per il fratello.

Scese tenendo in mano la foto, facendo in modo che nessuno la potesse vedere e notato Naruto, gli si avvicinò.

Passandogli accanto, gli mise nella tasca della felpa - senza essere scoperto - l’immagine che rappresentava il vero se stesso e lasciandolo totalmente allibito, gli sussurrò:

«Grazie.»

Nella foto, un bambino di circa sei anni, dai grandi occhi di pece e dai corti capelli neri, sorrideva gioioso all’obiettivo.

 

 

Bene, ecco il capitolo collegato al precedente; piccolo scorcio malinconico sul passato di Sasuke ù_ù

Ringrazio intensamente Kirara_chan; Regina Oscura e ryanforever e Capitatapercaso per i bei commenti ^O^

Grazie ragazze!

 

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Capitolo 8
*** Spumante ***


*Spumante*

 

Sbuffando divertita per i ricordi belli del Natale, ritrovò, nella pagina dopo, quelli di Capodanno.

Non che la differenza si notasse visto che avevano occupato sempre Villa Uchiha, ma si poteva intuire da due cose: il brindisi.

E dalla foto di Naruto che improvvisava uno spogliarello, mentre Sasuke gli faceva da palo con occhi stranamente vivi e interessati.

 

Sasuke Uchiha, come già accaduto per il Natale, era stato costretto ad accettare il fatto che la sua abitazione venisse usata come albergo.

Se la questione fosse rimasta però ferma a quell’occasione, non avrebbe avuto tanti problemi a lasciar correre, ma che la sera del 31 dicembre i suoi amici - decise che ben presto sarebbero stati ex - si fossero presentati tutti a casa sua con vivande e alcolici vari… quella era un’altra cosa.

C’era da dire che un po’ felice almeno lo era.

Dopo la notte di Natale, non aveva più Naruto e non sapeva nemmeno se si fosse accorto infine del suo regalo, ma a giudicare dall’espressione vergognosa e curiosa del ragazzo nell’incrociare i suoi occhi, l’aveva trovato.

Oltre a Uzumaki, Haruno e Kakashi, c’erano anche gli altri e tutti, ovviamente, esaltati all’idea del Capodanno imminente.

Kiba reggeva fra le braccia tre bottiglie di sakè probabilmente rubate a casa; Choji portava infinità di pacchetti di patatine; Shino, aiutato dagli insetti, teneva stuzzichini e portate varie fatte dalle ragazze dei loro gruppi.

Kakashi, con Iruka che lo rimproverava, aveva portato due bottiglie di spumante per festeggiare.

La serata, tuttavia, proseguì tranquilla fino al dopocena.

Da lì, gli incidenti avvenuti non erano nemmeno lontanamente calcolabili.

Naruto teneva fra le dita la lampo della felpa e in una mano una bottiglia di sakè. Vuota.

Kiba si era divertito a sfidarlo a berla tutta di un fiato e, ovviamente, il Dobe aveva accettato.

Risultato: ubriaco fradicio, aveva iniziato a fare uno strip-tease.

Sasuke, che per tutto il tempo aveva tentato di evitare gli assalti di Ino, si era ritrovato, non sapeva nemmeno come, su di un tavolo a fare da palo a Naruto.

E mentre il ragazzo gli si strusciava contro spogliandosi sempre un po’ di più, Uchiha, che qualche bicchierino lo aveva bevuto pure lui, si era ritrovato a dover tenere a bada un altro palo.

Sua fortuna, oltre a notare che Shino ci stava bellamente provando con Kiba attaccandogli addosso degli insetti femmina e che Hinata era occupata a parlare con Neji, fu che quando si iniziò a fare il conto alla rovescia, nessuno prestava più attenzione a Naruto.

Con ancora un po’ di raziocinio, non così tanto visto ciò che stava facendo, trascinò l’Uzumaki fuori in giardino, da dove si godeva di una bellissima vista dei fuochi d’artificio che, proprio mentre quello gli stava chiedendo cosa ci facessero fuori al freddo e al gelo, iniziarono a brillare alti nel cielo.

E nel mettergli in mano un bicchiere di spumante, avvicinò il volto al suo, sussurrandogli prima di baciarlo:

«Auguri, Dobe.»

 

Voltò pagina.

 

Grazie di cuore a voi che commentate ^O^

Aggiornamento doppio, così mi faccio perdonare XP

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Capitolo 9
*** Caminetto ***


*Caminetto*

 

Con un’espressione dolce, anche se fortemente malinconia, osservò la foto successiva.

Sapeva benissimo chi l’aveva scattata e nell’alzarsi a prendere un bicchiere d’acqua, si accorse che il caminetto, lo stesso della foto, era ancora lì.

Tristemente pensò che era difficile riconoscerlo ora, tutto impolverato e da ristrutturare. Proprio come la casa vuota di Naruto.

Ripensò a quando il camino era tutto bello e pulito, funzionante e addobbato a festa come mai più lo era stato.

Sospirò debolmente, ricordando il dolce tepore che emanava.

 

Da poco ore era iniziato l’anno nuovo e le persone presenti a casa Uchiha cominciavano ad avvertire la stanchezza - oltre agli effetti collaterali dell’alcool.

Gli adulti continuavano a chiacchierare tranquillamente fra di loro, discutendo del più e del meno, ma i ragazzi, lentamente, cominciarono a sbadigliare.

Riuniti in salone a far fronte chi al mal di testa, chi a cercare di ricordare perché, non ricordasse di aver fatto il brindisi insieme agli amici, si erano tutti appostati intorno al grande camino della sala.

Seduti o sdraiati sui sacchi a pelo messi sul pavimento, si godevano in quasi totale tranquillità il calduccio emanato dal fuoco, prontamente ravvivato da ciocchi di legna o da un piccolo katon di Sasuke.

Ogni tanto qualcuno parlava tentando di animare la notte, ma anche i più esuberanti del gruppo, fra cui Naruto che stava letteralmente crollando dal sonno, avvertivano il torpore come una suadente promessa di benessere.

Ben presto, si ritrovarono addormentati nelle posizioni più assurde e con dei compagni neanche lontanamente immaginati.

I loro sensei, indecisi se sistemarli più comodamente, optarono invece di non muoversi, osservando cosa un gruppetto di adolescenti sarebbe stato in grado di fare.

Lentamente, la loro curiosità fu attenuata.

Quasi nessuno rimaneva immobile nel proprio sacco a pelo e c’era chi addirittura iniziava a rotolare fino a trovare un qualche calore che lo facesse stare meglio.

Il caso più eclatante fu offerto da Kiba, che rotolò fino all’altra parte della stanza per trovare qualcosa che soddisfacesse le sue richieste e quella cosa, fu il corpo caldo di Shino.

Probabilmente, pensò Kakashi, ad attrarlo era stato l’odore dei feromoni degli insetti del ragazzo.

Una scena che invece non si sarebbe mai aspettato di vedere, fu Naruto che, spostandosi lentamente verso il sacco a pelo dopo che era di Sasuke, ci si era infilato con tutta tranquillità tentando di trovare un cantuccio più caldo.

Ma a sconvolgere di più i sensei, non fu vedere il ragazzo volpe che si appoggiava alla schiena dell’Uchiha, ma il vedere il suddetto Uchiha che si girava e abbracciava Naruto, facendogli sistemare la testa sulla sua spalla.

Sui volti di entrambi, brillava un sorriso colmo di serenità e dolcezza.

 

Sakura sospirò, affascinata nel vedere il volto dei suoi amici così rilassati, eppure, non poteva fare a meno di pensare che, se avessero saputo che l’anno dopo quella gioia non ci sarebbe stata, tutto sarebbe stato diverso.

E forse, sarebbe anche finita diversamente.

Cambiò foto.

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Capitolo 10
*** Rosso ***


Dediche: A quell’uke del mio koi: rekichan e alla nostra bellissima figlia Shichan ù_ù Kaasan e tousan ti vogliono sempre bene, piccola >*<

Dediche: A quell’uke del mio koi: rekichan e alla nostra bellissima figlia Shichan ù_ù Kaasan e tousan ti vogliono sempre bene, piccola >*<

 

*Rosso*

 

Persa com’era a ricordare gli eventi passati, si rese improvvisamente conto che fuori era già buio.

Sospirò frustrata, conscia che doveva ancora dare una pulita alla casa e appendere le decorazioni prima dell’arrivo degli ospiti per la cena di Natale.

Evocò dei bushin per farsi dare una mano nelle pulizie ed il suo ultimo pensiero fu:

«Se solo ci fossero Sasuke e Naruto a darmi una mano.»

*

Il campanello suonò per quella che sembrava la centesima vola.

Sbuffando, Sakura andò ad aprire scrutando accigliata i nuovi ospiti.

Quando li ebbe studiati abbastanza da riconoscerli, esclamò:

«Ce l’avete fatta ad arrivare, finalmente! Ci stavamo chiedendo se foste morti nella strada del ritorno.»

Un uomo dai lunghi capelli biondi racchiusi in un codino, fece un sorrisino imbarazzato e sbruffone a di scusa.

Guardando il suo accompagnatore, altro uomo dagli occhi e capelli neri, decise di liquidare il tutto con uno sbuffo divertito.

A Natale, si è sempre più buoni.

Si spostò dalla porta per farli entrare, ricevendo un sentito:

«Grazie Sakura-chan! Stavamo congelando lì fuori!»

Nel guardarli ora, alla luce delle lampadine, notò che sotto il mantello dell’uomo biondo spuntava una testolina dai lunghi e lisci capelli neri.

Osservò allora con attenzione il volto allegro dell’amico, trovandolo, anche se invecchiato, non molto differente da come lo ricordava.

Le tre cicatrici spiccavano sulle guance leggermente abbronzate ed i suoi occhi, rimasti di un azzurro limpido, emanavano dolcezza all’indirizzo del fagottino rannicchiato sul suo petto.

Scrutò poi anche il viso dell’altro, rimanendo sorpresa di scorgere su quelle labbra fini un dolce sorriso.

L’entrata in scena dei nuovi venuti però, non era passata inosservata e mentre Naruto si toglieva il mantello, ebbe come la sensazione che il tempo si fosse fermato.

Nessuno che li aggrediva perché erano spariti per dieci anni.

Nessuno che gli correva incontro per sapere cosa successo.

No. Semplicemente, iniziarono a salutarli con affetto, come se si fossero visti neanche il giorno prima.

Naruto sorrise finalmente rilassato e giovale, decidendo che era ora di presentare la bambina.

Con Sasuke sempre vicino, la mise allora dolcemente a terra, facendole poggiare i piccoli piedi sul pavimento e con la più totale tranquillità esclamò:

«Lei è Shichan, nostra figlia.»

Sakura sorrise loro come se già lo sapesse, lasciando gli altri impietriti ad ascoltare la loro storia:

Kyuubi, entrata misteriosamente in calore, aveva dotato Naruto - per errore - di organi femminili perfettamente funzionanti e nel fare l’amore…

Haruno andò in cucina a prendere tre tazze di cioccolata calda; quando tornò, gliele porse con un ghignetto beffardo.

Il team 7 si guardò con affetto, avvertendo attorno ai loro mignoli qualcosa che si rafforzava.

 

Il rosso della vendetta li aveva divisi per tanto tempo, ma un altro rosso li teneva legati per la vita.

Nel bene e nel male.

E tutti insieme, come ai vecchi tempi, risero e scherzarono, con in più solo una bambina di circa nove anni, che li guardava con i suoi splendidi occhi azzurri.

 

 

Come al solito, chiedo scusa per il ritardo ç_ç L’università ammazza çOç

Bene, questa era l’ultima flas-fic e come potete vedere, tutto è bene quel che finisce bene ^O^ ehehehe

A chi credeva che finisse male: XP

XD Ok, scleri a parte: ringrazio moltissimo voi che avete commentato e scusate la fretta, ma fra poco chiude la sala informatica dell’uni ç_ç

Bene, alla prossima gente!

 

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