Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

di EclipseOfHeart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Mirtillo ***
Capitolo 2: *** #Ghiaccio ***
Capitolo 3: *** #Cielo stellato ***
Capitolo 4: *** #Onde del mare ***
Capitolo 5: *** #Regalo ***
Capitolo 6: *** #Occhi ***



Capitolo 1
*** #Mirtillo ***


Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Mirtillo}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

Quella mattina Lluvia si era alzata e aveva decretato che, dopo i consueti allenamenti mattutini, avrebbe preparato una crostata ai mirtilli.

Da quando era iniziata quella specie di convivenza con il suo amato Gray-sama, la maga aveva deciso di migliorare, oltre che le sue abilità nel combattimento, anche le sue doti culinarie, approfittando della necessità di dover cucinare per entrambi dato che Gray non era esattamente il migliore dei cuochi e spesso interrompeva gli allenamenti solo per mangiare, giacché se avesse dovuto sempre aspettare lui si sarebbe fatto sempre pomeriggio inoltrato prima di pranzare.

Tuttavia, l’idea di preparare dolci era causata principalmente dal fatto di aver notato che piacessero particolarmente al mago del ghiaccio, poiché non commentava quasi mai la sua cucina – e Lluvia sapeva che il solo fatto che la mangiasse implicava che la gradisse – ma quando arrivavano a un dolce, poteva notare la sua espressione soddisfatta e qualche volta si era persino complimentato con lei.

Dopo gli esercizi e gli allenamenti, aveva detto a Gray-sama che avrebbe iniziato a preparare il pranzo e si era ritirata nella cucina, intenta ad evitare ogni possibile errore. Passata un’ora, era tutto pronto e la crostata era sul davanzale della finestra, calda e fumante.

Lluvia uscì per chiamare Gray, ma non lo vide e dedusse che si era inoltrato nei boschi come spesso faceva mentre si allenava; decise di proseguire e continuò a chiamarlo, finché comprese che non l’avrebbe mai trovato continuando a girovagare a vuoto.

Sbuffò e sperò che non fosse andato via per uno dei suoi lunghi giri, che a volte lo facevano ritornare due tre giorni dopo, e tornò verso la loro casa con aria mesta.

Tuttavia un sorriso gioioso si dipinse sulle sue labbra quando entrò e lo vide lì, vicino alla finestra, con una fetta di crostata in mano e la bocca sporca di macchie di mirtilli.

«Lluvia!» disse lui, allontanandosi immediatamente dal davanzale, consapevole di essere stato colto in flagrante durante il suo piccolo furto.

«Com’è?»

«Cosa?»

«La crostata.»

«Ehm… buona.» disse lui, leggermente imbarazzato.

Lluvia si avvicinò a lui, ridendo divertita e gli puntò un dito nell’angolo della guancia destra.

«Sei sporco, proprio qui.»

Gray provvide subito a pulirsi velocemente, ottenendo solo di sporcarsi ancora di più per la fretta del gesto.

«Fermo, fermo! Hai le dita sporche e stai solo aumentando la macchia, lascia fare a Lluvia.» disse lei, appoggiando il palmo sulla guancia di Gray e togliendo lentamente la marmellata con l’ausilio del pollice.

Il dito sostò più del previsto, in quella che Lluvia avrebbe potuto chiamare una piccola carezza rubata.

Anche Gray se ne accorse, ma non scostò la sua mano, evitando però di guardarla negli occhi.

Lluvia si godette quel gesto per ancora qualche secondo, finché non tolse la mano.

«Ora sei pulito.»

Prese la crostata, dicendo che era ora di pranzo e si sedette, volutamente ignorando il rossore, ben visibile, sul volto di entrambi.

 

 

 

 

 

Fine!

Caro fandom di Fairy Tail, ecco una nuova raccolta Gruvia ovviamente!

Fa parte della serie dell’Itten Challenge, di cui ho già scritto una NaLu, una GaLe e Gerza. Avevo in mente la Gruvia da tempo, ma causa università e vari problemi tra cui la mancanza di ispirazione, non mi veniva nessuna buona idea per iniziare.

Ora ce l’ho, per cui che gli aggiornamenti saranno abbastanza frequenti! :)

Il titolo è ovviamente un verso della bellissima canzone Straordinario di Chiara. L’ho trovato adatto perché sicuramente è una delle cose che si è chiesta Lluvia in quel periodo, mentre lei era felicissima per quella sistemazione **

Spero vi piaccia questo primo capitolo e spero vorrete lasciarmi la vostra opinione :3

Un bacio,

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 1/6

 

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Capitolo 2
*** #Ghiaccio ***


Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Ghiaccio}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

«Lluvia, vieni. Devo sperimentare un nuovo attacco!»

«Arrivo!»

Ogni mattina e ogni pomeriggio, tranne quando devono lavorare per guadagnare, Lluvia e Gray si allenano, aumentando la loro forza e sperimentando nuove tecniche.

Il potere che mettono entrambi è ridotto rispetto al loro effettivo potenziale, specialmente quello del mago, ma il loro è solo un allenamento e sicuramente non vuole rischiare di ferire Lluvia, per quanto lei diventi sempre più abile e brava nel prevedere le sue mosse.

Lo stile di combattimento di lei, invece, come è del resto Lluvia nella vita, è del tutto imprevedibile e spesso Gray non riesce a capire in anticipo che tipo di attacco la maga intende volgergli contro.

Quel giorno vuole sperimentare delle speciali Saette ghiacciate, che dovrebbero girare e ferire il nemico anche mortalmente, con la loro velocità e forza.

Lluvia le schiva tutte con fatica e quelle poche che non riesce ad evitare, il potere di Gray le ferma immediatamente.

Proseguono per tutto il pomeriggio, finché la luce del tramonto non fa capolinea nel cielo, decretando anche la fine di quella giornata.

«Direi che può bastare, Lluvia.»

La maga annuisce, con un sorriso tirato e si dirige subito verso la casa.

«Lluvia si è un po’ stancata, vado a farmi un bagno e poi preparo la cena.»

«Posso fare io qualcosa.»

Le volte che Gray ha proposto quell’alternativa, Lluvia ha sempre rifiutato con decisione, quindi il mago si stupisce quando la vede annuire, ringraziandolo.

Pensa subito che forse quel giorno l’ha fatta lavorare troppo e prova subito a pensare a cosa potrebbe cucinare per far recuperare le energie a entrambi.

Lluvia, raggiunto il bagno, si libera dell’ennesimo vestito pieno di tagli e graffi e lo butta nel cesto, dove provvederà a vedere se può ricucirlo, per poi aprire l’acqua in quella vasca che hanno improvvisato appena giunti in quella casa. Collegata direttamente al pozzo là vicino, in realtà manderebbe soltanto acqua fredda, ma un tocco della magia di Lluvia è sufficiente per riscaldarla e portarla alla temperatura perfetta.

Stringe i denti mentre si piega nella vasca, costatando che la ferita che si è fatta potrebbe volere più di un bagno ristoratore per guarire.

La verità era che, mentre si allenavano, una delle saette di Gray-sama le aveva colpito il fianco molto più in profondità delle altre: aveva evitato con la magia di far scorrere troppo sangue, poiché non voleva sembrare debole ai suoi occhi poiché sapeva benissimo che Gray riduceva di molto la sua forza e poi non voleva che si preoccupasse per lei o si sentisse a disagio per averla ferita.

Pensava che un semplice bagno nel suo elemento, azione che solitamente le leniva ogni tipo di dolore, sarebbe stato sufficiente, ma evidentemente le sarebbe servito qualche giorno e qualche benda per riprendersi totalmente.

Esce dall’acqua decisamente più riposata e si applica una garza, mettendo sopra un vestitino e facendo in modo che non si noti.

Gray-sama, quando esce, è seduto nel divano, dopo essersi rinfrescato nella doccia che hanno installato fuori e sulla tavola ci sono due bistecche che volevano essere leggermente cotte, ma sono uscite quasi al sangue.

Lluvia sorride intenerita e gli dice di sedersi al tavolo, mentre consumano la loro cena.

«Ti senti meglio?» chiede Gray, all’improvviso, rischiando di far strozzare la povera Lluvia.

«Come?»

«Eri stanca.»

«Oh. Sì, Lluvia sta molto meglio!» esclama, contenta e pimpante per l’interessamento dimostrato dal mago.

Si alza, allegra e pronta a fare i piatti, quando una nuova fitta la coglie impreparata, facendole sfuggire un sospiro di dolore.

«Ehi, che hai?» le chiede subito Gray, alzandosi e accostandosi a lei.

«Niente, niente.»

Tuttavia la ferita tradisce le sue parole poiché inizia a sanguinare più forte, inzuppando la benda e sporcando anche il vestito.

«Stai sanguinando!» le dice Gray, incredulo e preoccupato, giacché Lluvia sembrava stare bene e invece deve avere qualche taglio profondo nel fianco che non capisce come si sia procurata.

Finché un flash lo coglie.

«Sono state le mie Saette, vero?» le dice poi, strappando di colpo il pezzo di tessuto insanguinato e facendo arrossire Lluvia a dismisura per quel gesto.

«Fammi vedere.»

Gray le ripulisce la ferita in fretta, mentre il viso di Lluvia sta letteralmente bollendo per la piega che ha preso la situazione e sente che sta per svenire – se per il sangue o Gray-sama non lo sa neanche lei.

Una volta che le ha applicato una nuova benda, Lluvia corre in bagno per cambiarsi e far calmare il ritmo del suo cuore.

Sa benissimo che Gray-sama ha solamente agito per controllare la sua ferita, irruento come al solito, ma non può fare a meno di dipingere milioni di scenari dove i vestiti glieli toglie per ben altri motivi.

Quando esce dal bagno, Gray la guarda con sguardo corrucciato, senza però dirle niente.

La serata passa nel silenzio più totale ed è ormai ora di dormire, quando Lluvia si avvicina al letto vicino alla finestra.

Gray-sama, fin dal primo giorno, si è rifiutato di dormire con lei, dicendo di preferire di gran lunga il divano, su cui passa tutte le notti.

Vari e vani sono stati i tentativi della maga, poiché la volontà del mago di mantenere il suo proposito si era dimostrata irremovibile.

«Buonanotte, Gray-sama.» gli dice, prima di coricarsi.

Spesso lui neanche le risponde, se non con un mugugno o un rapido ‘notte’, ma quella sera altre parole le giungono alle orecchie.

«Mi dispiace.»

«Per cosa? Il taglio? Non è stata colpa tua, Gray-sama.»

«Tecnicamente è stata colpa delle mie Saette di Ghiaccio, quindi è stata colpa mia.»

«Lluvia è stata troppo lenta nello schivarle.»

«No, sei molto veloce, invece. Ho caricato troppo alla fine.»

«Lluvia non è d’accordo.»

«Perché non me lo hai detto?» chiede poi, dopo alcuni minuti di silenzio.

«Non era grave, Gray-sama. Non c’era bisogno di preoccuparsi.»

«Non importa. Se ricapita, dimmelo.» borbotta lui.

«Okay.»

«Non voglio segreti tra di noi.» le dice, infine, in un sussurro.

Lluvia arrossisce, nel buio della stanza, e stringe forte il cuscino tra le mani.

«Neanche Lluvia li vuole.»

«Bene, allora non ne avremo.» le promette, neppure immaginando la piega che gli eventi prenderanno e quello che sarà obbligato a fare.

«Buonanotte, Lluvia.»

E quella serata si chiude così, in quei buonanotte sussurrati, che fanno battere il cuore di Lluvia e, ormai, un po’ anche quello di Gray.

 

 

 

 

 

Fine!

L’idea per questa fic mi è venuta giusto stamattina mentre viaggiavo sull’aliscafo (devo ammettere che le idee mi vengono nei posti più disparati) e onestamente non l’avevo progettata così lunga.

Ma, si sa, una parola tira l’altra! *_*

Non c’è molto da dire, se non il riferimento finale al manga, poiché Gray, alla fine, avrà un grande segreto con Lluvia, spezzando questa immaginaria promessa che si son fatti nella mia fic.

Ringrazio i lettori e chi ha inserito la storia nelle seguite e Roby_chan che mi lascia sempre la sua opinione, ti adoro <3

Un bacio,

 

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 2/6

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Capitolo 3
*** #Cielo stellato ***


Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Cielo stellato}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

 

Uno dei sogni di Lluvia, da quando viveva con il suo amato, era stato quello di poter vedere la volta stellata insieme a lui, coricati su una coperta colorata e protetti dalla notte sopra di loro. Ovviamente dei progetti romantici della maga, Gray non aveva intenzione di assecondarne neanche mezzo, ma la maga dell’acqua era famosa per la sua determinazione e testardaggine.

Pensò, innanzitutto, che il primo obiettivo da conseguire era che rimanessero fuori durante la notte: dato che si allenavano intensamente tutto il giorno, la sera erano così stanchi che riuscivano appena a mangiare prima di crollare nel sonno. La soluzione ideale era fare un allenamento notturno - non del tipo che avrebbe preferito Lluvia - e poi escogitare qualche scusa per costringere il mago a rivolgere il suo sguardo al cielo.

Sfruttando una missione che si era conclusa a notte fonda, la maga riuscì a convincere Gray a saltare la sessione mattutina, per riprendere le forze perse nella notte e poi recuperare in serata le ore perse.

«Lluvia, ma sei sicura che ti va di allenarti di notte? Possiamo ricominciare normalmente domani mattina.» disse lui, dopo la cena.

«Lluvia pensa che potrebbe esserci molto utile affinare le nostre tecniche al buio, focalizzandoci su altri sensi oltre la vista.»

Inutile specificare che Gray lo trovò un piano fantastico e che, quindi, decise di dare il via all’allenamento serale. L’idea di Lluvia, benché nata per altri intenti, si era rivelata davvero utile e proficua ed entrambi dopo tre ore di intenso allenamento avevano già visti i benefici di quel cambiamento di programma.

Lluvia, ormai stanca, decise di dare il via al vero piano e, accidentalmente, cadde sul suolo leggermente freddo. Non si rialzò, sondando la reazione del mago che, come previsto, si sedette nel suolo accanto a lei.

«Stancata?»

«Tu no?»

«Decisamente.» ammise lui con un sorriso beffardo. «Rientriamo.» propose poi, già pronto ad alzarsi.

«No!» esclamò lei d’impulso, costringendosi a riprendere un apparente controllo per evitare che il piano andasse in fumo. «Lluvia vorrebbe restare un altro po’ fuori.»

«Resta.» rispose lui, per nulla sorpreso.

«Ma... non da sola, Gray-sama.» sussurrò lei, arrossendo.

«Ah, vuoi compagnia?»

Tonto, a volte l’unica definizione possibile per il suo Gray-sama era tonto.

Il mago si distese accanto a lei, essendo stanco e non avendo davvero capito perché Lluvia non volesse restare sola.

Lei attese fremente, certa che non appena Gray avesse alzato lo sguardo verso il cielo punteggiato di stelle, ne sarebbe stato estasiato e lei finalmente avrebbe potuto coronare uno dei suoi sogni.

Dopo essere rimasto coricato per qualche motivo, Gray effettivamente ebbe una reazione ma non fu assolutamente quella che Lluvia si aspettava.

«Torno dentro.» disse, infatti, repentinamente.

«Gray-sama!» lo fermò lei, ricevendo uno sguardo interrogativo in risposta. «Non… non ti piace il cielo stellato?»

«No.»

I sogni di Lluvia fecero un sonoro crack e si sparsero nel suolo della sua immaginazione, spazzati via dal vento dell’indifferenza di Gray.

«Ma… ma perché?» chiese, non comprendendo.

«Non c’è un motivo.» rispose lui, trincerandosi dietro un silenzio che nascondeva ben altre emozioni.

Lluvia non insistette, avendo capito che c’era qualche brutto ricordo legato alle stelle e sospirò tristemente: non riusciva a combinarne una giusta per riuscire a rendere felice anche Gray-sama.

«La sera prima che Ur morisse guardavamo le stelle con lei e Lyon.» iniziò lui, inaspettatamente. «Il cielo era limpido e c’erano tantissime stelle, come stasera. Abbiamo anche visto alcune stelle cadenti e io ho espresso un desiderio che, proprio il giorno dopo, si è infranto.»

«Cosa avevi chiesto?»

Gray non rispose, continuando a mantenere fisso lo sguardo sulla volta celeste, con la mente persa nei suoi ricordi.

«Di non restare di nuovo solo.»

La maga sentì un tuffo al cuore e la grandissima voglia di abbracciarlo, nella vana illusione di far sparire la solitudine che, da piccolo, lo aveva sempre accompagnato.

Pensò rapidamente a cosa dire, per farlo stare meglio e poggiò delicatamente una mano sulla sua.

«Non sei solo, Gray-sama, non più da quando sei entrato a Fairy Tail. Anche se ora ci siamo separati, Lluvia è certa che ci riuniremo. E poi, comunque, non lo sarai mai più perché ci sarà sempre Lluvia al tuo fianco.» disse lei, allegra nell’inizio e sfumando in un sussurro imbarazzato verso la fine.

Gray sussultò a quelle parole, ma si controllò e Lluvia non se ne avvide minimamente. Spostò lo sguardo verso di lei che era con gli occhi fissi sulle stelle ed era rossa, nonostante non ci fosse altro che la luce debole di una piccola mezzaluna ad illuminarla.

Pensò che voleva dirle tante cose, prima tra tutte, quella missione che stava progettando insieme ad Erza, ma aveva giurato che non le avrebbe detto niente per proteggerla e questo andava oltre la promessa che si erano fatti sul non avere segreti tra loro.

E poi c’erano altre cose che voleva dirle, che teneva dentro da forse troppo tempo.

Ma sapeva che non era il momento, che non lo sarebbe stato neanche a breve.

Lluvia sentì muoversi la mano di Gray e sospirò interiormente sapendo che il mago voleva spostarla, ma quando avvertì che la girava per aprirla e incastrare le dita tra le sue, dovette muovere lo sguardo verso il basso per accertarsi di non sognare.

Arrossì ancora più intensamente nel vedere le loro mani unite, come se fossero in procinto di essere in uno dei loro attacchi.

Lluvia tornò a guardare le stelle, felice perché sapeva benissimo che era il modo di Gray-sama per dirle che no, neanche lei sarebbe stata mai più sola.

 

 

 

{'Cause the spaces between my fingers
Are right where yours fit perfectly}

 

 

 

 

Fine!

Stavolta ho aggiornato molto velocemente, ma quest’idea di Lluvia e Gray sotto un cielo stellato era troppo carina per lasciarsela sfuggire! (tra stasera e domani penso di aggiornare anche ‘Can you feel’, non temiate u.u)

Beh, non c’è molto da dire, spero che l’idea vi sia piaciuta e vi abbia emozionato :3

I versi finali sono presi dalla bellissima canzone Vanilla Twilight di Owl City, li ho trovati perfetti per descrivere il finale della storia *_*

Bene, ringrazio tutti quelli che seguono e leggono e Roby-chan, nana21guns e HatsuneNMiku per le recensioni **

Un bacio,

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

 

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 3/6

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** #Onde del mare ***


Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Onde del mare}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

«Lluvia, ho trovato un nuovo incarico.» annunciò Gray, entrando trionfante nella cucina con alcuni fogli nelle mani.

Anche se entrambi disponevano di abbastanza Jewels per permettersi di lavorare poco, era necessario di tanto in tanto che trovassero delle missioni da poter svolgere, per non rimanere completamente senza soldi.

«Dove?» chiese la maga, prendendo tra le mani i documenti per poter vedere di cosa si trattasse: un semplice caso di un recupero di un oggetto smarrito, ma decisamente ben retribuito.

«Honde. È a Sud da qua.»

«Oh.»

«La conosci?»

«È famosa per lo splendido mare che circonda la parte Est della città. Sarebbe bello andarci.» disse lei con occhi sognanti.

«Ma ci andremo.» rispose il moro, mentre milioni di scenari si erano già formati nella mente di Lluvia, quasi tutti che si concludevano con Gray-sama e lei sulla spiaggia a guardare il tramonto. «L’oggetto che dobbiamo recuperare è proprio in fondo al mare.»

Lluvia vide le sue illusioni scemare di colpo; del resto, le era parso strano che il suo amato proponesse di andare al mare senza nessun motivo particolare.

La maga lesse per bene i fogli e scoprì che l’oggetto era una rarissima perla, che giaceva nel fondale di Honde.

«Ma perché richiedere questo compito a dei maghi? A Lluvia sembra più lavoro per ricercatori di tesori o mercenari.»

«Me lo sono chiesto anche io, probabilmente la perla è protetta da qualche magia. In ogni caso, è pagato bene e dubito ci sia qualcosa che non possiamo sconfiggere.»

Lluvia annuì e stabilirono che sarebbero partiti la mattina seguente. Preparò una piccola borsa con l’indispensabile e il costume nuovo che si era comprata da poco e si coricò felice che, anche se per lavoro, avrebbero passato la giornata al mare. Chissà, magari sarebbero riusciti a vederlo davvero il tramonto.

Il viaggio verso la cittadina impiegò tutta la mattina e metà del pomeriggio, per cui quando i due varcarono l’ingresso di Honde era ormai pomeriggio inoltrato.

Honde fu esattamente la cittadina che Lluvia si aspettava: circondata dal mare sulla parte Est, incentrata sull’attività della pesca e del commercio navale e con tante case che si arrampicavano nelle salite che andavano dal mare verso la parte alta. Il mandate non era stato molto esplicito sulla posizione della perla, ma aveva garantito che si trovasse sul fondale e non più vicino di 30 chilometri dalla spiaggia.

I due proseguirono sul litorale fino ad arrivare a una spiaggia quasi abbandonata, dove decisero di lasciare la borsa e gli indumenti per poi iniziare la ricerca: avrebbero potuto cercare solo per poche ore, prima che tramontasse il sole e se non vi fossero riusciti, avrebbero proseguito il mattino seguente.

Lluvia si tolse il vestito e si cambiò il costume in una cavità che aveva visto nella roccia e, quando uscì, la scena che le si presentò di fronte la fece arrossire fino ai capelli.

«Gray-sama!»

«Dimmi. Ah, sei pronta, possiamo andare?»

«No!» sbottò lei, coprendosi gli occhi con le mani.

«Perché?»

«Perché tu… non hai il costume addosso!»

«Oh, ma non ce l’ho.» fece lui, guardandosi. «Non pensavo servisse.»

Lluvia sospirò silenziosamente, ma siccome sapeva di conoscerlo benissimo e sapeva che avrebbe ritenuto superfluo indossare un costume, aveva provveduto a portarne uno per lui, prendendolo dal suo armadio.

«Tieni, Gray-sama.» disse lei, allungandoglielo con una mano mentre con l’altra continuava tenacemente a coprirsi gli occhi e il viso ancora scarlatto.

«Okay.»

Sentì il fruscio della stoffa e poi il rumore di un tuffo, segno che il mago si era già lanciato nell’acqua e finalmente poté aprire gli occhi. Gray-sama la guardava dall’acqua, incitandola a seguirlo e Lluvia dovette amaramente constatare che il suo costume azzurro non aveva suscitato per niente l’attenzione del mago, come del resto lei si aspettava.

Lo seguì nell’acqua, creò una bolla d’aria per Gray-sama che fungesse da ossigeno e poi si immersero entrambi nelle profondità marine.

Per Lluvia era come tornare a casa, una sensazione di calore e freschezza insieme che solo l’acqua le poteva provocare e inoltre le piaceva moltissimo osservare Gray-sama nuotare.

Decisero di dividersi e setacciarono il fondale per quasi un’ora, rincontrandosi quando la bolla di Gray stava quasi per consumarsi. In quell’intervallo, il mago la informò di aver trovato una cavità che andava assolutamente ispezionata, quindi rigenerata la bolla i due andarono verso la grotta sottomarina.

Era stretta e piena di sporgenze affilate che rischiarono più volte di ferire i due, finché non giunsero in uno spiazzo buio e solitario; Lluvia riuscì a creare una fonte di luce usando la sua magia e iniziarono a scavare, quasi certi che la perla che cercassero dovesse essere lì.

Dopo un lasso di tempo che nessuno dei due aveva calcolato, Gray la chiamò, mostrandole un forziere che sicuramente conteneva l’oggetto in questione.

Lo aprirono e il bagliore luccicante della perla li abbagliò, sennonché non appena fu aperto lo scrigno, un potente ruggito riecheggiò nelle pareti e la terra sotto di loro iniziò a tremare, quasi spaventata. Il forziere sfuggì dalle mani di Gray e Lluvia si sporse immediatamente per prenderlo, ma una corrente d’acqua, forte come poche aveva sentito, la investì e la scaraventò lontano dall’oggetto.

Gray si mise subito in posizione di combattimento, conscio che l’essere sotto l’acqua non fosse esattamente l’ambiente ideale per lui, ma consapevole che niente avrebbe potuto fermare Lluvia nel suo elemento naturale.

Il mostro avanzò nell’oscurità e finalmente si mostrò agli occhi dei due, stupendoli per il misto di animali che ricordava nel suo insieme: lunghi tentacoli che si stagliavano nel corpo molle e gelatinoso, con chele che avrebbero ricordato quelle di un granchio e due occhi che sembrano del felino più agguerrito che potesse esistere.

Come se il mostro avesse percepito il potere di Lluvia, si concentrò immediatamente su di lei, tirandola da un piede con una delle sue estremità tentacolari, la maga sobbalzò e fu trascinata sotto terra dalla potenza di quella presa senza riuscire a contrattaccare.

Gray si scagliò subito contro il nemico, ma l’acqua gli rendeva i movimenti lentissimi e non sarebbe riuscito a ghiacciare tutta la caverna a causa dei ripetuti attacchi. Come se non bastasse, l’ossigeno della bolla si esaurì molto più velocemente per lo sforzo e la battaglia, quindi scoppiò nel giro di pochi minuti, lasciandolo in balia dell’acqua e del mostro.

Quando l’aria che aveva nei polmoni stava per finirgli aveva deciso di adottare una soluzione drastica, distruggendo la parete rocciosa per poter tornare in superficie ma non fu necessario giacché sentì un tremito da sotto la terra e, d’improvviso, arrivò un’esplosione di acqua che travolse il mostro e Gray. Il mago fu scaraventato via e non ci mise molto a comprendere che era tutta opera della magia di Lluvia che, liberatasi dai tentacoli, aveva scatenato dei potentissimi geyser acquatici, distruggendo l’intera cavità.

Mentre risaliva per la superficie, sarebbe svenuto se all’ultimo Lluvia non l’avesse afferrato e avesse trascinato entrambi sulla spiaggia.

Gray sputò tutta l’acqua che aveva ingoiato e si era buttato sulla spiaggia, respirando a pieni polmoni.

«La perla…» disse il mago, tra un respiro e l’altro.

La maga alzò una scatolina trionfante e gli mostrò la grossa perla che brillava al suo interno. Gray annuì e fu soddisfatto di aver concluso quella missione in appena una giornata, poiché non lo avrebbe ulteriormente distratto dagli allenamenti.

Dopo essersi ripreso, vide Lluvia che era seduta sulla riva e aveva lo sguardo puntato sull’orizzonte, dove un vermiglio tramonto si stagliava impetuoso.

«Bello, vero?» le chiese, sedendosi di fianco a lei.

Lluvia arrossì e vide il desiderio che aveva espresso la sera prima esaudirsi in quel panorama così bello e con il suo elemento a pochissima distanza da lei.

«È bellissimo.»

Quando pensava che quella giornata non potesse ulteriormente migliorare, ci pensò Gray, come sempre, a sorprenderla nel momento in cui si alzò, andò verso l’acqua e girandosi la schizzò con una gamba da capo a piedi.

«Gray-sama!» esclamò, stupita e divertita.

«Beh, la missione è conclusa. Hai comprato un costume nuovo, sfruttalo non per lavoro.» le rispose lui, buttandosi nell’acqua e iniziando a nuotare nell’acqua calda, illuminata dal tramonto, sperando che Lluvia non avesse affatto notato le occhiate che quel costume gli aveva rubato in tutta quella avventura; del resto, se le stava così bene, non era mica colpa sua se continuava a guardarla!

Lluvia arrossì, ma probabilmente in quella luce rossastra nessuno l’avrebbe visto, e si buttò immediatamente tra le onde del mare, quasi incapace di trattenere la sua emozione.

L’aveva notato!

Andò subito vicino al mago e iniziarono a giocare, con Gray che ogni due minuti ghiacciava tutto attorno a sé e Lluvia che tentava di far tornare la superficie a temperatura normale.

Più di qualche abitante di Honde si era stupito, guardando il mare quella sera e vedendo quegli strani giochi sulla parte finale del litorale, seguiti da grida e risate.

«Gray-sama! Il costume!» aveva, infatti, esclamato Lluvia quando il mago si era tolto di nuovo il costume che si era arenato sulla spiaggia.

Mentre usciva, la maga si era coperta gli occhi con una mano, ma casualmente una piccola fessura si era aperta fra le sue dita e l’acqua attorno a lei non ci mise che pochissimi minuti per raggiungere il grado di ebollizione.

 

 

 

 

 

 

Fine!

Giuro che quando inizio a scriverle le progetto più corte e poi, loro da sole, decidono di dilatarsi XD

Non c’è molto da aggiungere, Lluvia ha specificato che lavoravano anche, quindi perché non immaginare qualche situazione avvenuta per via di qualche incarico? u.u

Honde è un paesino inventato e ho scelto questo nome semplicemente perché Honde è mare in giapponese.

Idem per il mostro, che grazie al cielo non esiste perché me lo sono immaginato davvero brutto x°D

Bene vi saluto, vi ringrazio per la lettura, ringrazio Roby-chan, unbreakable per le recensioni :*

Se mi lasciaste la vostra opinione ne sarei davvero felice :D

Un bacione,

 

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 4/6

 

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Capitolo 5
*** #Regalo ***


Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Regalo}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

Gray-sama era tornato dopo essere stato via per ben una settimana, nella quale Lluvia si era preoccupata molto, non essendo abituata ad un’assenza prolungata del mago.

Non poteva sapere che quelle erano le prime assenze del moro per via della sua infiltrazione nella gilda di Avatar e aveva passato tutti e sette i giorni a chiedersi dove fosse andato.

Quando lo vide spuntare, osservando l’arrivo dalla finestra della casa, il cuore le rimbalzò nel petto e corse ad abbracciarlo, controllando che stesse bene.

Gray fu lapidario come al solito e giustificò la sua assenza con un allenamento che doveva svolgere da solo, per poter accrescere la sua forza.

Guardò l’espressione intristita di Lluvia a quella spiegazione e dovette ricordare che era per il suo bene, che per proteggerla occorreva tenerla all’oscuro.

La maga scacciò subito via la tristezza, dicendosi che il suo amato sapeva quel che faceva e osservò preoccupata il suo petto, privo di camicia come al solito, per vedere se ci fosse traccia del tatuaggio nero che gli aveva ricoperto il corpo qualche tempo prima.

Gray l’aveva giustificato, assicurandole che fosse un effetto della magia trasmessagli dal padre, ma Lluvia aveva avvertito una nota di falsa rassicurazione in quelle parole, che poi aveva scacciato dicendosi che mai Gray-sama le avrebbe mentito.

La sera Gray si era coricato abbastanza presto, dicendole che fosse stanco e si era addormentato nel divano in un lampo, mentre Lluvia finiva di lavare i piatti e sistemare la cucina.

Prima di stendersi, il suo occhio guizzò alla borsa del mago semi-aperta, da dove s’intravedeva uno scatolo quadrato di medie dimensioni.

Lo osservò incuriosita, in preda ad un dilemma morale, perché voleva capire cosa ci fosse in quella scatola che non aveva mai visto, ma sapeva che non fosse giusto frugare tra gli oggetti di Gray-sama. Si era decisa a lasciar perdere la curiosità, quando il destino ci mise lo zampino e una gamba di Gray si mosse nel sonno, urtando la borsa e facendola cadere e lasciando scivolare la scatola sul pavimento che si aprì praticamente di fronte a Lluvia.

La maga trattenne a stento un urlo di gioia: dentro c’era una collana composte da una lunga fila di pietre blu. Si avvicinò e prese in mano la scatola, esaminandola più attentamente.

Lluvia non se ne intendeva molto di pietre preziose, ma quelli erano sicuramente lapislazzuli.

Arrossì vistosamente, giacché si era fatta un’idea precisa della situazione: il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno e quello doveva essere un regalo di Gray-sama per lei! Non ci potevano essere altre spiegazioni!

Era convinta che Gray-sama non si sarebbe neanche ricordato la ricorrenza e invece le aveva addirittura comprato un regalo!

Rimise tutto a posto, attenta a non svegliarlo e si addormentò con il sorriso sulle labbra, felice come non lo era da tempo.

Il giorno dopo Gray si comportò come al solito, senza minimamente accennare a degli auguri o alla collana, portando Lluvia al pensiero che volesse darglielo in serata.

Nel pomeriggio, però, il mago le chiarì tutta la situazione, senza neanche volerlo.

Tirò fuori l’agognata scatola e già Lluvia era arrossita a dismisura, quando Gray pronunciò poche parole.

«Lluvia, vado a consegnare questo oggetto in paese. Mentre ero via ho accettato una missione di consegna al volo, dato che il luogo del ritiro era il villaggio qua vicino.» ed uscì dalla casa, ammirando il sole che contornava quella bella giornata.

La maga, dentro la cucina, si era paralizzata a quelle parole e un’ondata di depressione aveva distrutto tutti i sogni che si era fatta quella sera, seguita poi da un sospiro di consapevolezza.

Già era difficile che Gray-sama ricordasse la data del suo compleanno, cosa che non era avvenuta visto che si era comportato normalmente per tutto il giorno, figuriamoci se le avesse anche comprato un regalo! E una collana, per giunta. Non era proprio il genere di regalo che si sarebbe aspettata da lui.

Si rinfrancò, pensando che il regalo fosse poter vivere quei mesi sola con il suo Gray-sama, in attesa che la gilda si ricomponesse e poter gioire insieme a lui delle piccole azioni quotidiane.

Sorrise e decide di prepararsi una bella torta, con ripieno al cioccolato, di quelle che piacevano tanto sia a lei che al suo amato.

Dopo un’ora il mago tornò alla casa e iniziò con Lluvia gli allenamenti pomeridiani, costatando che stessero finalmente iniziando a dare i loro frutti e sia lui che lei potevano ritenersi soddisfatti dei progressi.

La sera, a tavola, mangiò lo spezzatino che aveva cucinato Lluvia e, di seguito, la torta al cioccolato su cui la maga idealmente vedeva una candelina. Aveva deciso di non dirgli niente, proprio per evitare di sottolineare la sua dimenticanza, ma si stupì ancora, in quella giornata piena di sorprese, quando Gray tirò fuori dallo zaino una margherita blu e gliela porse, con le guance leggermente imporporate.

«È per te. Per il tuo compleanno.»

La maga era rimasta a bocca aperta, incapace di realizzare la situazione; Gray interpretò quella confusione in modo errato e si mise a spiegare il suo gesto.

«So che non è granché come regalo, ma mi ero dimenticato. Me l’hai fatto ricordare tu stamattina quando hai detto, nel sonno, che oggi sarebbe stato un bellissimo compleanno

«Gray-sama!» urlò lei, riprendendosi e abbracciando il mago che, per l’impatto, finì a terra con lei che gli stava stritolando il collo.

«Grazie! È un regalo bellissimo!»

«Mi stai soffocando Lluvia…» disse lui, cercando di prendere aria.

Lluvia si alzò, prendendogli la rosa dalle mani e volteggiando gioiosa nella stanza per il regalo inaspettato.

«È bellissimo!» continuò, prendendo un piccolo vaso in ceramica che avevano trovato appena arrivati in quella casa e riponendo il fiore, dopo averlo riempito di acqua.

Lluvia non avrebbe saputo che Gray, dopo essere uscito per consegnare la collana, aveva girovagato per tutto il villaggio cercando qualche idea per non tornare a mani vuote e, quando aveva perso la speranza, aveva intravisto, tra le varie piante e i vari boccioli del fioraio, una margherita che si distingueva tra le altre per il suo colore blu.

Non ci aveva pensato due volte e gliel’aveva comprata e, a giudicare dalla sua espressione gioiosa, aveva scelto bene.

«Auguri Lluvia.» le disse, sorridendole e distogliendo lo sguardo, sedendosi nel divano, mentre la maga posava i piatti nel lavello e pensava che quello non fosse semplicemente un bellissimo compleanno, ma il migliore che avesse mai passato.

 

 

 

 

 

 

Fine!

Ho utilizzato il prompt libero, scegliendo Regalo, perché entrambi i regali della storia sono blu: i lapislazzuli che alla fine non erano per Lluvia e la margherita che, invece, era per lei.

Spero che l’idea vi sia piaciuta e spero che mi lascerete un commentino **

Ringrazio tutti e Roby-chan e unbreakable per le recensioni e perché mi seguite sempre <3

Un bacio,

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 5/6

 

 

 

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Capitolo 6
*** #Occhi ***


Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Occhi}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

«Oggi ci alleneremo in modo diverso.» le aveva detto quel mattino Gray, volgendogli uno sguardo soddisfatto, reduce probabilmente dalla conclusione dei suoi pensieri che l’aveva portato a quell’idea.

«Come?» chiese lei, intenta a sistemare i vestiti poggiati sul letto.

«Con questa.» rispose, porgendole una benda nera che teneva chiusa nel pugno della mano. Lluvia la osservò confusa, inclinando leggermente la testa per esprimere i suoi dubbi.

«Combatteremo con una benda sugli occhi!» spiegò lui, legandosela attorno al viso e aprendo le mani entusiasta.

«Oh.»

Era molto simile all’idea che aveva usato Lluvia per convincere il suo amato mago a guardare le stelle con lei e ricordava bene come fosse stato esaltato nello sperimentare quel particolare tipo di allenamento.

«Inizio io. Terrò la benda e combatteremo come facciamo sempre. Poi toccherà a te.» le disse, infine, uscendo dalla casa e aspettandola nello grande spiazzo di fronte al bosco.

Lluvia ripiegò con cura gli ultimi indumenti e poi uscì, legandosi i capelli in una coda, pronta per una nuova giornata di allenamento.

Ultimamente capitava sempre più spesso che Gray-sama si assentasse per due, tre giorni, senza farle avere alcuna notizia e poi rispuntasse, adducendo sempre come scusa l’allenamento o mantenendo il silenzio su suoi motivi: Lluvia non poteva evitare di restarne ferita, non perché Gray-sama volesse allenarsi senza di lei, ma perché percepiva chiaramente che qualcosa non andasse. Aveva cercato di convincersi che fosse lei in errore, che il potere del padre non c’entrava, ma ci credeva ogni giorno di meno.

Si rinfrancò, cercando di godersi quella giornata e confidando nel legame che la univa a Gray-sama.

Gray, nonostante non vedesse e utilizzasse solo gli altri sensi per combattere, riuscì perfettamente a tenere testa a Lluvia, intuendo la direzione dei suoi attacchi con l’udito e avendo chiara percezione della realtà intorno a lui.

Direzionare il ghiaccio verso di lei, senza poterla vedere, si rivelò invece ben più difficoltoso. Lluvia, dopo pochi minuti, aveva iniziato ad essere il più silenziosa possibile e questo non permetteva a Gray di capire esattamente dove si trovasse, portandolo quindi spesso a sbagliare la direzione da impostare.

Proseguirono per quasi un’ora, finché Lluvia non decise che sarebbe stato il caso di fare una pausa.

Il mago non protestò e, tolta la benda, il sole gli accecò gli occhi e ogni colore attorno a lui sembrava rilucere di chiarore nuovo, tanto forte da confonderlo. Chiudendo e riaprendo gli occhi, si abituò nuovamente alla luce e osservò la figura di Lluvia, distesa sul prato, mentre riprendeva fiato.

Lui si sedette, contento che quelle giornate passate con lei, gli dessero modo di evitare di pensare ad Avatar, a tutte le bugie che le stava dicendo e ai segreti che non poteva condividere.

Dopo qualche minuto, la maga si alzò, chiedendo la benda per poterla legare al viso. Si mise in posizione di combattimento e cercò subito di attivare gli altri suoi sensi, ignorando il fatto che fosse tutto buio e la stoffa che le prudeva sul viso sudato.

Fu chiaro fin da subito che Lluvia era molto più brava ad annullare un senso per convogliare l’energia negli altri, acuendoli a vista d’occhio. Schivava le mosse del mago come se le vedesse e, spesso, i suoi attacchi acquatici mancarono il mago di pochi centri menti. Gray la osservava sinceramente stupito e capì che quella non era sicuramente la prima volta che la maga faceva un allenamento di quel tipo.

Continuarono così per oltre un’ora finché Gray non riuscì a metterla al tappeto, bloccandole i piedi con il suo ghiaccio, e sciogliendole la benda dal viso, segno che la lotta si fosse conclusa.

Lluvia restò senza fiato per l’improvvisa luce che la colpì e, d’istinto, si liberò dal ghiaccio e scagliò un attacco contro di lui, infastidita da quella che era, a conti fatti, una sconfitta.

Gray scansò il getto d’acqua e la fissò soddisfatto, guardando la determinazione negli occhi, ora scoperti, della maga.

Gli piaceva confrontarsi contro Lluvia, ma raramente la vedeva così agguerrita.

«Oggi non vuoi perdere, Lluvia?»

La maga, in tutta risposta, si rimise in posizione di attacco, sorridendo. Continuarono a combattere, contenti come due bambini che giocano nel bosco.

Esausti, verso la sera, caddero al suolo, mentre la superficie attorno a loro era piena di acqua e ghiaccio che traboccavano da tutte le parti.

Rimasero in silenzio, a riprendere fiato e osservando i colori rossastri del tramonto, dove intense pennellature scarlatte si arrampicavano sulle nuvole grigie, rendendo il cielo sempre più violetto. «Lluvia non ha mai visto un tramonto così.»

«La fatica rende i nostri sensi più recettivi, per questo ti sembra diverso.» spiegò Gray, affascinato come lei dai colori di quel cielo.

«Lluvia pensa che sia ingiusto togliere il merito al tramonto.»

Gray rise, per poi prendere la benda dalla sua tasca e legarsela al polso.

«Avevi già fatto questo esercizio, vero?»

«A Phantom Lord erano comuni questo tipo di esercitazioni: affinavano ciascun singolo senso, per agire al meglio in qualsiasi situazioni e saper scomparire proprio come fantasmi.» spiegò lei, sempre reticente a parlare della sua vecchia gilda.

«Sai, ripensandoci, sono contento che ti sei unita a quella gilda.»

Lluvia voltò il viso di scatto, irrigidendosi.

«Perché?»

Lei, quando pensava a quel periodo, lo faceva sempre con tristezza e si era sempre rimproverata per aver seguito una gilda che avesse intenti oscuri e di supremazia del potere. Senza contare, la pioggia perpetua che l’aveva sempre accompagnata. L’unico lato positivo che ricordasse erano le missioni con Gadjeel-kun che, pur essendo rude e burbero, l’aveva sempre protetta e trattata meglio di tutti gli altri Elementi di Phantom Lord.

«Perché, magari, se fossi stata in un’altra gilda non ti saresti unita poi a Fairy Tail e…»

Il mago arrossì per il pensiero che gli era venuto in mente, ma il chiarore del tramonto lo aiutò e la maga non se ne accorse.

«E Lluvia non avrebbe mai incontrato Gray-sama.»

Si mise seduta e sorrise al suo amato, felice di poter condividere quei momenti con lui. Non gli importava se lui, al momento, non ricambiava i suoi sentimenti: avevano stretto un legame profondo e il sapere quanto Gray si fidasse di lei, era sufficiente per Lluvia.

Guardandola negli occhi, anche il blu delle iridi di Lluvia era diverso nel rosso di quella sera. Sembrava quasi che brillasse, ma il merito era sicuramente del tramonto, come aveva detto la maga, non di quel sentimento che scintillava così chiaramente nel riflesso dei suoi occhi.

Si alzò in piedi, scostando lo sguardo, e, nonostante non glielo disse, osservando la loro casa, pensò che anche se non fosse stata a Phantom Lord forse le cose non sarebbero cambiate.

Magari per altre vie, in un momento diverso, ma Lluvia apparteneva alla gilda di Fairy Tail e, in qualsiasi situazione possibile, era certo che comunque lui avrebbe finito con l’incontrarla.

 

 

 

 

 

Fine.

E si conclude questa piccola raccolta su Gray e Lluvia

Spero davvero che vi sia piaciuta e che vi abbia trasmesso almeno una piccola idea di ciò che penso su di loro che sì, sono fondamentalmente una coppia di un manga, ma tolte le esagerazioni e le situazioni topiche tipiche dello stile del manga, rappresentano la fiducia, l’aspettarsi e l’essere sempre presenti qualunque cosa accada.

E quindi niente, vi saluto: ringrazio chi ha letto questa storia, l’ha messa nei preferiti/ricordate/seguite, ringrazio nana21guns, HatsuneNMiku per le recensioni e in particolare Roby-chan e unbreakeable che mi hanno sempre lasciato la loro opinione, aiutato con le loro recensioni e reso felice con i loro complimenti.

Un bacione,

 

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 6/6

 

 

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