When spies fall in love

di mynameismartina_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1st; Cambio di vita. ***
Capitolo 2: *** 2nd; Harry Styles. ***
Capitolo 3: *** 3rd; Box. ***
Capitolo 4: *** 4th; Allucinazioni. ***
Capitolo 5: *** 5th; Festa di halloween. ***
Capitolo 6: *** 6th; Distrazioni. ***
Capitolo 7: *** 7th; Questione di tattiche. ***
Capitolo 8: *** 8th; Coinquilini. ***
Capitolo 9: *** 9th; Kyle West. ***
Capitolo 10: *** 10th; Scambi di stanza. ***



Capitolo 1
*** 1st; Cambio di vita. ***


Numerose gocce di pioggia scendono lente sulle finestre stranamente pulite dell'ufficio di Tom, l'attuale capo dell'FBI inglese. I suoi occhi freddi e azzurri come il ghiaccio mi scrutano dall'altro capo della scrivania, alternando il mio volto ai fogli dove è riportato il resoconto della mia ultima missione. Quando finisce di leggerlo appoggia con cura il fascicolo al centro della scrivania, e congiunge le mani sotto al mento.

"Natasha Romanv" Dice, con voce calma e profonda.

Timorosa lo guardo, spaventata da quello che potrebbe succedere da un momento all'altro. "Si?"

"Qui, in questi fogli, mi viene riferito che la sua copertura è saltata. Non può più continuare questa missione, qualcun'altro la completerà al posto suo."

"Cosa?!" Strinsi i pugni, "Nessun incompetente può infiltrarsi nella mafia russa e uscirne vivo!"

"Infatti lei è stata scoperta poche ore fa." Afferma sicuro di se, guardandomi con aria di sfida, e io mi ritrovo a stringere i pugni sotto al tavolo per evitare di compiere azioni azzardate.

"Quindi ora cosa succederà?" Chiedo, con voce dura.

"Sparirà per un po'; il tempo necessario per far perdere le sue orme. Verrà mandata in una famiglia normale, e si dovrà comportare come una ragazza normale della tua età, senza ammazzare o picchiare qualcuno." Spiega, scrutando attentamente le mie reazioni. "Pensa di potercela fare?"

Ridacchio, capendo esattamente che il suo unico scopo è quello di farmi scoppiare. "Non saprei. Forse avrò bisogno di una mano."

"Non le consiglio di esserne così felice." Ribatte acido, alzandosi dalla sedia e facendomi cenno di seguirlo. I capelli biondi mi sbattono sulla schiena quando mi alzo, provocandomi un leggero fastidio, che prontamente ignoro per mantenere l'espressione neutrale che ormai sono abituata a tenere.

Dopo aver preso un ascensore e aver camminato per diversi corridoi arriviamo alla sezione "Sotto copertura.", dove gli agenti vengono sottoposti ad un cambio di look per essere resi irriconoscibili agli occhi dei nemici. Mi indica una sedia, e titubante mi ci siedo, cercando di ignorare l'uomo che dietro di me parla con Tom per stabilire quali cambiamenti fare.

Dopo due ore i capelli mi ricadono neri e umidi sulla schiena, e riesco a sentire un leggero cambiamento nella loro lunghezza. Purtroppo, non avendo uno specchio davanti, non posso accertarmi della loro situazione, ma suppongo che prima o poi scoprirò come mi stanno conciando.

"Abbiamo finito." Annuncia Tom, e mi fa cenno di alzarmi per seguirlo a quella che riconosco come la sezione per il cambio di abbigliamento.

"Frequenterai la Seven Kings High School, entrerai al terzo anno sotto nome di Natasha Gray e dovrai interpretare la tipica ragazzina diciassettenne innocente. Tutto chiaro?"

Sbuffo, annuendo mentre prendo i vestiti che mi sta porgendo l'agente.

"Appena finiremo di cambiarti e sistemarti per la tua nuova vita ti porteremo dalla famiglia che ti ospiterà. Sono brave persone, e conosco la tua reputazione da stronza. Vedi di essere civile."

Gli sorrido falsamente, imitando una ragazzina, come richiesto da lui poco fa. "Ma io sono così brava."

Scuote la testa, proseguendo con le istruzioni. "Jack e Lily sono due ex agenti, non ti conviene farli incazzare; lo dico per te."

Come se questo mi spaventasse.

***

La macchina degli agenti che mi stanno portando alla mia nuova casa si ferma improvvisamente davanti ad una delle tipiche ville di Londra, fatta di mattoni rossi e circondata da un giardino curato perfettamente. Mi seguono fino alla porta, suonando il campanello e aspettando che la porta venga aperta. Quando succede la figura di una donna piuttosto minuta fa capolinea davanti a noi, e quando mi nota mi sorride dolcemente. "Ciao Natasha, io sono Lily."

Le sorrido, cercando di essere almeno un po' socievole. "E' un piacere conoscerla, signora."

"Ti prego, dammi del tu." Ridacchia, allungandomi la mano che prontamente stringe. Poi si rivolge agli agenti dietro di me: "Potreste gentilmente portare in casa le valigie?"
Loro annuiscono, e vanno a prendere i bagagli che mi sono stati preparati durante il cambio degli abiti. Entrando in casa si attraversa un corridoio piuttosto lungo, con i muri colorati di un giallo tenue e con appese diverse foto ritraenti Lily e un uomo, che suppongo sia Jack.

Quando entriamo nella cucina noto subito un uomo girato di spalle, intento a prendere una padella da una delle mensole superiori.

"Jack, è arrivata Natasha." Dice Lily, facendo voltare di scatto l'uomo.

Con un sorriso caloroso mi viene incontro, allungandomi una mano e mormorando un "Piacere. Voi potete andare." Dice, invitando gli agenti ad andarsene. Loro annuiscono e finalmente se ne vanno, lasciandomi sola con quella che dovrebbe essere la mia famiglia per le prossime settimane.

"Vieni, ti faccio vedere la tua stanza!" Mormora Lily eccitata, afferrandomi un braccio e trascinandomi al piano di sopra. Mi conduce fino all'ultima porta del corridoio, e allunga una mano verso di essa per farmi cenno di aprirla.

La stanza che mi si presenta davanti è gigantesca, decorata con le diverse tonalità dell'azzurro, dalla più chiara alla più scura. Un grande letto matrimoniale occupa il centro della stanza, mentre alle spalle della spalliera di esso si trova un'ampia finestra che mostra la vista di tutta la via. Sul lato sinistro c'è una scrivania bianca, con un computer e quelli che suppongo debbano essere i libri di testo della scuola che dovrò frequentare.

"Quella è la porta del tuo bagno personale." Dice Lily indicando la porta a sinistra, "Mentre quella dà sulla cabina armadio." Aggiunge, indicando quella sul lato opposto.

Annuisco, ringraziandola con un sorriso. "Grazie mille, davvero."

"Niente." Dice, sorridendo. "Verso le sette e mezza verranno a mangiare qui i nostri vicini. Hanno un figlio, che è al quarto anno della tua scuola. Se desideri unirti a noi ti aspettiamo giù per quell'ora."

"Ci sarò sicuramente." Annuncio, e mi sorride riconoscente.

Alla fine, questa cosa della cordialità non sta andando poi così male.

Quando vengo finalmente lasciata sola nella mia nuova stanza mi butto sul letto, sbuffando. Inizio a fissare il soffitto, ripensando a tutto quello che mi è successo fino ad ora.

Non ho mai avuto la possibilità di vivere una vita normale e fare quello che fanno le ragazze a questa età. Non ho mai avuto occasione di fare pigiama party con la mia migliore amica, perché non ne ho mai avuta una. Non ho mai provato i brividi dell'avere una relazione con qualcuno. Non ho mai neanche frequentato una semplice scuola, ma domani mi ritroverò sbattuta nel mondo degli adolescenti abituati a tutto questo.

Forse questo è il mio momento per vivere finalmente quella che si può definire una vita normale, ma sarò in grado di  approfittare veramente di questa opportunità?

Non voglio mandare tutto all'aria, non un'altra volta.
 

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Capitolo 2
*** 2nd; Harry Styles. ***


Come sempre, alle sette e mezza riesco ad essere puntuale per la cena. Mentre scendo le scale sento il campanello suonare, e mi dirigo sicura di me ad aprire la porta. Dietro di essa, un uomo, una donna e due ragazzi, a giudicare dal loro sguardo, non si aspettavano minimamente che fossi io ad aprire la porta.

"Chi è alla porta Natash--" Dice Lily, arrivandomi alle spalle e bloccandosi appena vede chi si trova davanti. "Maura, Bobby!" Esclama, abbracciando calorosamente gli ospiti.

"Lei è Natasha, la nipote di Jack: starà con noi per un po'." Annuncia, indicandomi con un gesto fluido della mano.

Maura e Bobby mi sorridono, stringendomi la mano. Poi si girano verso i due ragazzi. "Lui è Greg." Dice lei, indicando probabilmente il loro figlio maggiore, "E lui è Niall." Continua, riferendosi al ragazzo affianco.

"Piacere." Rispondono in coro, sorridendomi.

Rispondo al loro sorriso e scappo letteralmente nella cucina, non amando trovarmi al centro dell'attenzione.

Dopo poco vengo richiamata da Jack, che mi annuncia l'inizio della cena. Iniziamo a parlare tranquillamente, e qualche volta provano tutti ad inserirmi nei discorsi, anche se raramente rispondo con domande che non siano monosillabi.

"E così, Natasha." Inizia Bobby. "Che scuola farai ora?"

"Frequenterò il terzo anno alla Seven Kings High School; domani sarà il mio primo giorno." Spiego, sorseggiando un po' d'acqua dal bicchiere.

"Anche io vado in quella scuola, ma sono al quarto anno!" Esclama Niall, sorridendomi calorosamente.

Cerco di sorridergli in risposta, ma sento improvvisamente il peso e la stanchezza di tutta questa giornata calarmi improvvisamente sulle spalle, e mi trovo costretta a congedarmi dalla cena per raggiungere la mia camera e cercare di recuperare finalmente le ore di sonno che ultimamente ho perso.

***

La sveglia suona, e per la prima volta in vita mia inizio a sentirmi una normale adolescente.

Lentamente mi preparo con i vestiti che mi sono stati consigliati: Un jeans stretto, una camicia bianca con sopra un cardigan azzurro chiaro, simile al colore dei pantaloni. Scendo in cucina pronta per fare colazione, accorgendomi subito dopo di aver interrotto la conversazione che stavano avendo Jack e Lily. "Scusate, ho interrotto qualcosa?" Mormoro, sorridendo timidamente.

"No, tranquilla." Dice Lily, sorseggiando il caffè dalla tazzina che teneva in mano. "Sta mattina ci sono giunte notizie che Lakowsky è ad Amsterdam, e che ti sta
cercando."

Lakowsky, giusto. Lo psicopatico che vuole uccidermi; come dimenticarsi di lui.

Finita la colazione Jack mi accompagna a scuola, in modo da farmi vedere la strada. Dopo pochi minuti arriviamo davanti ad un ampio parcheggio, e poco più avanti riesco a vedere la tanto temuta struttura circondata da un alto cancello, sul quale è scritto a caratteri cubitali "Seven Kings High School.".

Tutti gli studenti sono ancora nel parcheggio, ma quando suona la campanella iniziano a correre frenetici verso i corridoi interni, mentre io con tutta calma mi dirigo verso la segreteria della scuola.

La segretaria, dopo avermi squadrato malamente, mi dà il foglio con gli orari delle lezioni che devo frequentare, e seguendo l'orario mi dirigo verso la classe di francese, ancora mezza vuota. Tranquillamente mi siedo in uno dei banchi della fila centrale, guardando l'orario e  cercando di capire dove si trova la classe di storia, per la lezione successiva.

Il mio attimo di pace viene interrotto da qualcuno che sbatte prepotentemente i suoi libri sul banco dove sono seduta, e quando alzo lo sguardo mi scontro con la tipica bionda finta della scuola, e automaticamente capisco che questo scontro non finirà bene per lei. "Si?" Le chiedo, sorridendo falsamente.

"Sono Ashley Huston, e questo è il mio posto quindi vattene, piccola nullità." Mi dice, e attorno a noi si crea un silenzio piuttosto imbarazzante.

"La convinzione fotte la gente, tesoro." Dico, mandandole un bacio al volo e sorridendole. "Che poi: piccola nullità, seriamente?" Cosa siamo, in un film di Mean Girls?"
Chiedo, facendo ridere gran parte della classe.

"Non sei nessuno per rispondermi così; impara l'ordine sociale, ragazzina." Chiede, irritata.

Alzo la mano in aria e chiudo le dita fra di loro. "chiudi la bocca, hai una voce tremendamente fastidiosa."

Lei mi guarda arrabbiata, alzando la mano in aria e provando a tirarmi uno schiaffo. Quando quella si trova a cinque centimetri dalla mia faccia mi abbasso, e lei cade a terra, sbilanciata dalla forza che stava usando.

La classe inizia a ridere rumorosamente, ma il silenzio cala improvvisamente quando Ashley chiama a gran voce il ragazzo che sta entrando in questo momento dalla porta. "Harry." Dice, iniziando a piagnucolare falsamente e buttandosi addosso al ragazzo riccio dagli occhi verdi.

"Che hai ora?" Chiede lui, sbuffando spazientito.

"Quella troia mi ha fatto cadere!" Risponde, indicando verso di me. Lui mi guarda, mentre lei mi sorride vittoriosa.

"Oh Harry, ti prego, vendicati! Mena quella stronza che mi ha appena fatto fare una figura di merda davanti a tutti!" Dico, imitando la voce della bionda e gesticolando con le braccia.

Harry viene verso di me, ma nello stesso momento entra il prof., che interrompe la nostra discussione.

Inizia a fare il solito appello, ma quando arriva al mio nome si ferma e mi cerca fra gli alunni. "Natasha, vuoi presentarti alla classe?"

Mi alzo tranquilla, indifferente alla situazione. "Buongiorno a tutti, mi chiamo Natasha Gray, ho 17 anni e questo è il mio primo anno in una scuola" 

"Primo?" chiede qualcuno, con una nota di stupore nella voce..

"Si, prima studiavo a casa"

"Che studiavi?" chiede curioso il prof.

"Principalmente lingue" Rispondo, alzando le spalle; ed è la verità, perché per un lavoro come il mio è importante saper parlare più lingue possibile.

"Che lingue?" chiede Ashley, fingendosi interessata.

"Bhe-- Italiano, inglese, francese, tedesco, russo e latino" Rispondo sorridente, e lei spalanca la bocca. Di mia iniziativa mi risiedo, e il prof. inizia la sua lezione.

Il resto delle lezioni del mattino procede tranquillamente, e finalmente arriva l'ora della pausa pranzo.

"Uhm. Tu sei quella nuova?" Mi chiede timidamente una ragazza, fermandomi in mezzo al corridoio.

Io annuisco, sorridendole.

"Vorresti sederti con me in mensa? Così non stai da sola." Propone.

Accetto e ci avviamo insieme verso la mensa, ma mentre camminiamo lei va a sbattere contro qualcuno e, quando vede di chi si tratta, inizia a tremare poco visibilmente.

"S-scuaami tanto." Sussurra, praticamente in preda al panico

"Non sei nessuno per rivolgermi la parola, sfigata." Le risponde lui.

"Ehi, vacci piano. Ti ha solo chiesto scusa." Dico io, mettendomi davanti a lei, e solo ora mi accorgo che è il ragazzo dell'ora di francese. "E poi, chi cazzo ti credi di essere per risponderle cosi?!" Dico, infuriata per il suo comportamento.

"Io sono Harry Styles." Risponde, sorridendo fiero.

"Bene, Harry Styles, non me ne frega un cazzo. Potresti levarti dalle palle?" Chiedo, sorridendo innocentemente.

"Dovresti iniziare a rispettare l'ordine sociale, novellina." Mi accusa, ringhiandomi contro.

"lo farò." Annuncio, "Quando scenderai dal piedistallo e ti cresceranno le palle." Sorrido vittoriosa mentre, prendendo la ragazza affianco a me sotto braccio, lo oltrepasso e mi avvio verso l'entrata della mensa.
 

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Capitolo 3
*** 3rd; Box. ***


L'ora di pranzo si svolge tranquillamente, e durante questa sono riuscita a conoscere meglio Aria, la ragazza del corridoio. Mentre mangiavamo abbiamo iniziato a parlare delle cose più stupide, che però mi sono state utile per capire che persona realmente è.

Sono sempre stata brava ad intuire quello che nascondo le persone dietro ai comportamenti con cui si mostrano. Aria si mostra come una ragazza timida e fragile, ma dentro è il completo opposto: lei è forte, e suppongo anche stronza. Quello che non mi è chiaro è perché lo nasconde, dato che le stronze solitamente si vantano di essere tali.

Quando suona la campanella ci sorridiamo, e afferro l'orario delle lezioni per vedere cosa dovrò fare fra poco. "Io ho ginnastica. Magari ci vediamo dopo!" Dico, iniziando ad andare dalla parte opposta rispetto alla sua. "Ciao!"

Lei ricambia il saluto, e con tutta calma mi dirigo verso lo spogliatoio femminile della palestra. A quanto pare la scuola fornisce le divise solo per praticare ginnastica, quindi mi ritrovo ad indossare un paio di leggins neri e una maglietta rossa con il logo della scuola sulla parte sinistra del petto.

Insieme a tutte le altre ragazze mi dirigo verso il professore, che ci aspetta al centro della palestra.

"Bene ragazzi, per questo quadrimestre l'argomento principale sarà box." Inizia il professore, con tono che non ammette repliche. " Lo so, i ragazzi saranno avvantaggiati, ma pazienza ragazze: magari nel secondo quadrimestre sarete più fortunate!"

Alzo la mano, attirando su di me l'attenzione di tutti. "Non si potrebbe fare altro?"

"No. Ha qualche problema con questa attività?" Mi chiede l'insegnante, e io mi ritrovo a dargli mentalmente del coglione. E' ovvio che ne ho, se no sarei stata zitta.

"Che c'è, paura Gray?" Mi chiede uno dei ragazzi della banda di Styles.

Ho paura, ma non per me. Dopo anni di addestramento in cui mi insegnavano a difendermi e uccidere in qualsiasi modo esistente il problema che avranno loro sarà la mia probabile incapacità di tenere sotto controllo la mia forza.

"E se dovessi fare male a qualcuno?" Chiedo, con voce sicura.

"Te? Fare male a qualcuno? Ma per piacere, sei solo una sfigata!" Dice Styles, provocando una risata generale.

"Se ne sei tanto sicuro, Styles, perché non stai in coppia con me?"

"Va bene, sfigata." Acconsente, facendomi l'occhiolino e rivolgendo un ghigno ai suoi amici.

Il prof. annuncia le coppie scelte da lui in base alle corporazioni fisiche e la conoscenza della box, ma malgrado l'indecisione lascia me e Harry insieme.

La prima coppia è formata dalle barbie della classe, che al posto di fare box usano le mani come ventilatore per l'altra, mancandole di dieci centimetri ogni volta.
La seconda e la terza sono formate dal gruppo degli amici di Styles, che essendo tutti esperti finiscono in parità, perché secondo il prof. i loro scontri stavano diventando troppo violenti.

Passano altre coppie, e all'ultima tocca a me ed il riccio.

Fiducioso di se stesso si posiziona davanti a me sul tappetino, prendendo poi la tipica posizione di inizio, con le gambe leggermente piegate e i gomiti alzati a novanta gradi, tenuti affianco alla vita.

"Sei sicura di quello che stai facendo?" Chiede, alzando un sopracciglio. "Non vorrei mai romperti un'unghia." Conclude, con tono sarcastico.

"Tranquillo, le unghie le mania: non c'è problema. E dimmi, Harry. Ti sei fatto crescere le palle?" Rispondo, con lo stesso tono.

Harry, spazientito, si posiziona per fare la prima mossa, ma prima che riesca ad affondare il colpo contro di me, mi suona il telefono che avevo messo dentro al bordo dei leggins.

"Di chi è questo telefono?" Urla il prof., arrabbiato.
"Scusi è il mio, posso rispondere?" chiedo, facendo uno sguardo innocente.

Lui annuisce, spazientito, prima di dire. "Ma non ti allontanare da qui!"

Alzo le spalle, perché andarmene o rimanere qui non mi cambia niente, e mi affretto a rispondere al telefono. Il nome "Tom." che compare sullo schermo mi incuriosisce, e veloce premo la cornetta verde.

"Natasha." Dice, senza esitazione.

"Tom."

"Lakowsky è atterrato a Londra un'ora fa." Dice, e non posso negare il brivido che questa notizia mi fa provare.

"Sapete dov'è?" Chiedo, torturandomi il labbro con una mano. 

"No. Ma devi avvisarci se lo trovi."

Annuisco, "Farò delle ricerche e vi farò sapere. Buona giornata." Attacco la chiamata e ripongo il telefono dove lo avevo preso, ma sono costretta a tirarlo fuori subito dopo per l'arrivo di un messaggio.

Tom: Ti voglio alla base il prima possibile.

Senza rispondere lo rimetto nei pantaloni, pronta a sospendere questa minchiata di scontro con Styles.

"Dobbiamo fare in fretta, perché devo uscire." Affermo, riprendendo la posizione.

"C'è bisogno di un genitore per uscire da qui." Istruisce il prof.

"Oh, stia tranquillo. Questo non è un problema." Dico, sicura, sapendo perfettamente che Tom ha già fatto tutto il necessario per lasciarmi uscire tranquillamente dal cancello della scuola.

"Okay, iniziate." Il prof. fischia nel fischietto, e Harry inizia ad avvicinarsi a me.

Essendo di fretta gli afferro il polso destro, e ignorando i sospetti che potrei destare lo faccio passare dietro la mia schiena, facendolo cadere a terra con una capriola. Mi siedo sopra di lui, e dopo aver sentito il prof. annunciare la fine mi alzo, urlando un "Ciao a tutti." corro a cambiarmi, senza aspettare le domande che potrei aver suscitato dopo quella mossa.

Nello spogliatoio vuoto mi cambio velocemente, e dopo essere passata dalla segretaria per annunciare la mia uscita mi dirigo verso il cancello. Dopo essere uscita inizio a ripercorrere la strada di casa, sapendo che lì troverò una macchina da poter usare per andare alla base dell'FBI, distante una mezz'oretta da qui.

Le strade sono vuote a quest'ora, perché sono tutti a scuola o al lavoro, ma una macchina che mi passa a fianco con velocità ridotta richiama la mia attenzione.
Quando sorpassa l'angolo tiro un sospiro di sollievo, essendo a conoscenza del fatto che non potrei difendermi come sono capace nel mezzo di una città, sotto gli occhi di tutti. Dopo pochi minuti lo stesso suv fa capolinea dall'altra parte della strada, con la stessa velocità.

Cerco di guardare all'interno del veicolo, ma i vetri oscurati non mi rendono la situazione più difficile del previsto.
quando ormai penso di aver perso l'occasione di riconoscere il guidatore il finestrino si abbassa, e riesco a riconoscere una delle poche persone che in questo momento non vorrei vedere.

Il braccio destro di Lakowsky mi osserva da dentro la macchina con un ghigno sul volto. La macchina va avanti, e quando mi giro per vedere da che parte va non la trovo più, come se fosse sparita.
 

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Capitolo 4
*** 4th; Allucinazioni. ***


Continuo a fissare la strada dove dovrebbe esserci la macchina, eppure continuo a non vedere niente. La strada procede ancora lunga per quella direzione, e se avesse accelerato tanto per sparire così velocemente avrebbe sicuramente fatto troppo rumore, e quello non mi sarebbe mai passato inosservato. Infondo, sono stata addestrata per saper cogliere i dettagli.

Scuotendo la testa, come a cacciare i brutti pensieri, proseguo verso casa, e salutando Jack e Lily mi dirigo a prendere la macchina. Dopo mezz'ora di viaggio arrivo finalmente al familiare vicolo dove si trova nascosta la sede dell'FBI.

L'ingresso è come sempre luminoso, e mi fermo davanti alla segretaria di Tom per farmelo chiamare, dato che l'ultima volta che sono entrata senza permesso mi sono dovuta subire ore di punizione per, come dice lui, "Imparare la lezione.".

Quando finalmente la porta dell'ufficio di Tom si apre mi viene indicato di entrare.

Il capo è intento a guardare lo schermo del computer, e penso non si sia neanche accorto della mia presenza finché non mormora un "Buongiorno, Natasha."
Io ricambio il saluto, mostrandomi con la tipica espressione neutrale che sono solita prendere in questo luogo. 

Le missioni potrebbero sembrare la parte più brutta di questa vita, ma la realtà è che quella più brutta è quando ti toccano le parti legali, in cui vieni confinata in questa struttura per ore a compilare i resoconti di ogni singola giornata di servizio, e a cui vieni sottoposta al test della verità per far scoprire ai superiori che quello che hai detto è veramente la verità."A quanto pare c'è stato un errore. Lakowsky non è qui, ma si trova in Italia con il suo braccio destro."

"Ne è sicuro che sia con lui?" Chiedo, pensando al fatto che io l'ho visto poco fa.

Lui annuisce. "Abbiamo dei contatti lì. Queste sono le foto." Le guardo, e con preoccupazione mi accorgo che sono veramente loro due.

Ma allora chi c'era in macchina? C'era sul serio quella macchina?

Forse sto diventando pazza.

***

Quando arrivo a casa sono ormai le sette di sera, e Jack mi annuncia che la cena sarà pronta a breve. Quando arrivo in camera mia vado a fare una doccia veloce, e una volta finita mi metto il pigiama, anche quello scelto dagli agenti.

Il telefono mi vibra sul letto mentre mi asciugo i capelli con il phon, e quando mi allungo verso di esso per vedere cosa mi è arrivato noto subito tre messaggi da un numero sconosciuto. Quando li apro sorrido, ridendo di me stessa per la leggera preoccupazione che stavo sviluppando.

Sconosciuto: Ehi. Stavo pensando di andare alla festa di Halloween che si terrà fra poco; Vuoi venire con me?

Sconosciuto: E magari potremmo anche andare a comprare il vestito insieme:).

Sconosciuto: Sono Aria, comunque.

Senza perdere tempo salvo il suo numero e le rispondo.

Natasha: Certo Aria, dove e quando?

La risposta arrivo' dopo pochi minuti:

Aria: Che ne dici di domani dopo scuola?

Sorrido e accetto la proposta.

Quando finalmente la cena è pronta scendo in cucina, e con mia grande felicità mi accorgo che abbiamo ospiti, ancora. Niall è seduto affianco a quello che dovrebbe essere il mio posto, e appena mi vede scuote frenetico la mano per salutarmi. Sorrido in risposta, cercando di mantenere quell'aria cortese che avevo ieri, ma dubito di avere lo stesso successo.

"Stai bene?" Mi chiede il biondo, passandomi una mano sulla schiena. Mi irrigidisco leggermente al contatto, ma provo a far finta di niente e sorridergli di rimando.

"Tutto okay."

Per il resto della cena non parlo molto, e subito dopo pranzo aiuto Lily a sparecchiare, mentre Jack e Niall si ritirano sul divano a guardare una partita di calcio che a detta loro è imperdibile.

Una volta finito dilavare i piatti mi ritiro in camera, con la scusa dell'essere stanca dopo questa giornata faticosa. Non ho detto niente a loro sugli spostamenti di Lakowsky o sulla mia apparente allucinazione, ma spero che tutto questo finisca presto, anche se questa cosa della ragazza normale sta iniziando a piacermi.

***

La campanella suona, segnando la fine dell'ultima lezione giornaliera. Cerco aria fra la folla, e quando la trovo le vado incontro, rimanendo poi sorpresa quando mi abbraccia a sé.

"Allora, come ti trovi qui?" Mi chiede, mentre passeggiamo tranquillamente per il Westfield London, il centro commerciale.

"Bene, anche se Styles & Co. non mi vanno molto a genio. Dio, sono così odiosi!" Ridacchia mentre sente la mia risposta, che non ha nessuna nota di sarcasmo.

"Guarda, eccoli lì!" Dice, indicando il gruppo che proprio in questo momento ci sta venendo incontro.

"Gray." Mi saluta Harry.

"Styles, Horan."

"E loro non li saluti?" Chiede innocentemente il riccio, indicando i suoi amici.

"Non so i nomi." Ribatto, alzando le spalle. 

"Rimediamo subito. Loro sono Louis Tomlinson, Liam Payne e Zayn Malik." Dice, indicandomeli uno ad uno.

"Eh, giusto per sapere, da me che cazzo volete?" Chiedo.

"Volevamo invitarvi alla mia festa di Halloween." Risponde prontamente Zayn.

"Avevo pensato di venire, ma ora che so che la festa è tua, e che ci sarà anche quello" Dico, indicando Harry, "ho cambiato idea." 

Harry mi fa una smorfia e a questo punto si intromette Aria, salvando la situazione.

"Tranquilli, verremo." Dice, tirandomi un braccio.

I ragazzi annuiscono e ci sorridono, dicendo che ci saremmo visti il giorno dopo a scuola. Ci passano tutti affianco, e quando mi passa vicino il riccio si abbassa e si avvicina al mio orecchio. "Vestiti sexy." Dice, e non mi da il tempo di rispondere perché è già scappato ridendo dagli altri.

Dopo ore rinchiuse nel centro commerciale finalmente riesco a scappare da Aria e a tornare a casa.

Quando arrivo non trovo nessuno, e ne approfitto per mettere a posto le cose che sono ancora nelle valige, dato che suppongo sarò costretta a rimanere qui ancora per un po'.

Il campanello suona, distraendomi dalle mie faccende, e sbuffando scendo al piano di sotto, aprendo la porta e trovandomi davanti esattamente coloro che non avrei mai voluto vedere.

"Ouch, anche qui vi devo sopportare?" Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.

"Gray, sempre un piacere vederti. Horan, non mi avevi detto che la mia adorabile amica è anche la tua vicina. Verrò da te più spesso." Risponde Harry, Ghignando verso i suoi amici.

"Vi serve qualcosa?" Chiedo, stufa della loro presenza.

"In realtà sì." Risponde Liam, "Hai una torcia?"

"Oh, che peccato, penso proprio di no. Addio!" Urlo, sbattendogli la porta in faccia e tornando in camera mia a svuotare le valige come stavo facendo prima della loro interruzione.
 

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Capitolo 5
*** 5th; Festa di halloween. ***


"Natasha!" Urla Lily, al piano inferiore. Finalmente ho finito di riordinare tutte le mie cose, e quando pensavo di potermi finalmente rilassare le mie idee crollano sentendo il suo urlo.

"Si?" Urlo, scendendo le scale.

Quando arrivo al piano inferiore la trovo con le braccia incrociate al petto, mentre cerca di imitare un'espressione arrabbiata, e con un gruppo di cinque coglioni che la circonda alle spalle.

"Hai qualcosa da dire?" Chiede, con un sopracciglio inarcato.

"Uhm, si. Non abbiamo torce." Mormoro, fingendo un sorrisetto innocente.

***

La scuola è ormai iniziata da diversi giorni, e sento dentro di me crescere la voglia di essere una ragazza normale; quella voglia che ho cercato di sopprimere nei miei ultimi anni di vita. Aria ed io leghiamo sempre di più ogni giorno che passa, e anche se non comprendo a pieno il suo comportamento, mi sto davvero affezionando a lei.Ogni giorno Harry se ne inventa una per farmi arrabbiare, e ci riesce sempre.

"Secondo me gli piaci!" Dice Aria, mentre le stiro i capelli. Sta sera ci sarà la festa per Halloween a casa di Zayn, e quindi sono stata rubata da Aria perché a detta sua, 

"Per prepararsi bene servono ore di duro lavoro.", ed è per questo che alle quattro di pomeriggio ci troviamo a prepararci per la festa delle dieci di sta sera.

"Chi piace a chi?" Chiedo, uscendo dai miei pensieri.

"Dicevo, che te piaci ad Harry." 

"Seh." Dico, sbuffando. "Magari." Lei mi guarda, spalancando gli occhi. "Cioè,  io volevo dire... Uhm,si insomma, io sono troppo figa per quel troglodita." Cerco di spiegarmi meglio e lei sorride.

"Certo, farò finta di crederti."

Le sorrido e proseguiamo con le acconciature e i trucchi.

"Cazzo, dobbiamo vestirci, mancano due ore!"

La guardo, sperando che scherzi, ma dalla sua espressione preoccupata deduco proprio di no. Sbuffando mi alzo, andando a tirare fuori i vestiti dalla cabina armadio.

Secondo i suoi pareri da esperta, anche se non è mai andata ad una festa, le ragazze sono obbligate a mettere vestiti sexy, così mi ritrovo soppressa in un vestitino nero appariscente, che mi copre appena il culo e con un paio di jeffrey campbell nere. Aria, contro la mia opinione, si è comprata un vestito da coniglietta con un cerchietto con sopra le orecchie e un paio di scarpe nere con il tacco di 14 cm. 

Entrambe ci cambiamo, e quando siamo finalmente pronte ci squadriamo a vicenda.

"Sei tremendamente sexy, Harry ti salterà addosso!" Dice, facendomi l'occhiolino.

"Ancora con Styles? Io lo odio e lui odia me, caso chiuso!"

Scendiamo al piano di  sotto, dove troviamo Jack ad aspettarci davanti alla porta per accompagnarci alla festa."Vedi di stare attenta, non attirare l'attenzione, quindi non reagire se ci dovessero essere pericoli, chiedi aiuto e basta; evitiamo di combinare casini, chiaro?" 

Appoggio la testa al finestrino e guardo fuori. Sbuffo, sentendo una strana sensazione allo stomaco, ma non riuscendo a capire cosa possa essere.

Quando arrivammo salutiamo Jack e ci avviamo verso la casa:  una villa bianca, con un giardino ben curato, ma pieno di ragazzi e ragazze ubriache. La musica si sente fin dalla strada e appena entriamo Zayn ci viene incontro.

"Ragazze siete così.." inizia, ma qualcuno lo interrompe.

"Sexy" Lo interrompe Harry, con uno sguardo malizioso.

"Styles, tieni le mani apposto." Dice Niall, scherzando. Ci andammo a sedere su alcuni divanetti a cerchio.

"Che si fa ora?" Chiedo, curiosa.

"Obbligo e veritá?" Dice Zayn.

"Malik, sei un pervertito" Lo rimprovera Styles. 

"Nat, obbligo o veritá?" dice Harry.

"Verità." Dico, anche se so che me ne pentirò.

"Sei vergine?" Chiede, con un sorriso malizioso.

"Devo essere sincera?"chiedo.

"Ovvio, o non sarebbe verità" Dice Aria, con fare da saputella, e non mi trattengo dal lanciarle un'occhiata infuriata..

"Okay!" Sbuffo, incrociando le braccia. "Qual'era la domanda?"

"Sei vergine?" Ripete Harry, sbuffando.

"Non per scelta" Dico, e quando mi rendo conto di quello che ho appena detto mi rimprovero per non aver mentito.

"Io. Uhm, penso che andrò a prendere qualcosa da bere al bar, sì." Dico, allontanandomi da loro e dirigendomi al bancone del bar.

"Cosa vuoi da bere, dolcezza?" Chiede il barista.

"Uhm, un bicchiere d'acqua." Dico, sapendo che se mi ubriaco non risponderò più alle mie azioni. Dopo poco mi viene dato il bicchiere d'acqua, ma mi accorgo troppo
tardi del sapore strano che ha. Quando inizio a non reggermi in piedi il ragazzo si avvicina, e nascondendosi fra la folla mi trascina lontano dalla festa, mentre cerco disperatamente di restare con gli occhi aperti.

Fantastico, solo io posso essere un'agente dell'FBI di sesto livello che riesce a farsi drogare da diciottenni arrapati.

Provo disperatamente a parlare e ad attirare lì'attenzione dei ragazzi che sono fuori dalla casa, ma i miei muscoli non vogliono collaborare: sono come bloccata in mezzo al nulla. La presa del ragazzo si fortifica attorno ai miei fianchi, e non posso fare a meno di lasciarmi scappare un gemito di dolore quando le sue dita sfiorano una ferita d'arma da fuoco che mi sono procurata prima di arrivare qua ma che non si è ancora cicatrizzata.

Indisturbato il ragazzo arriva fino ad una casetta sul retro della casa. Nessuno ci ha visti arrivare fin qui, e solo ora capisco che mi trovo con un ragazzo estremamente poco affidabile senza avere le capacità di difendermi da sola.

"Ora stai ferma qui!" Dice, appoggiandomi per terra e tirando fuori il telefono. Dopo aver digitato diversi tasti se lo porta all'orecchio.

"Sono Dan, passatemi Lakowsky."

Ovviamente deve esserci di mezzo lui.

Provo a muovermi, ma le mie gambe sembrano essere sparite.

"Ce l'ho." Annuisce, probabilmente d'accordo con quello che Lakowsky gli sta dicendo al telefono. "Va bene, vi farò sapere." 

Mi rivolge un'occhiata maliziosa. "Siamo in una villa bianca in--" Fortunatamente viene interrotto da qualcuno che fa irruzione dalla piccola porta della casetta.

Harry Styles e Niall Horan entrano con il fiatone, facendomi sospirare dal sollievo. Il biondo corre subito verso di me, abbassandomi e cercando di farmi sedere. "L'ha drogata."

"Fottuto stronzo." Mormora Harry, andando verso Dan e dandogli un pugno sul viso. Quando quello cade a terra il riccio non esita a riempirlo di calci ovunque, sull'addome e sulle gambe, fino a che una terza persona, Liam, entra dalla porta e corre subito a fermarlo.

"Portiamola a casa." Dice Harry, dopo esser venuto verso di me e avermi preso in braccio. Usciamo dalla casetta, e sento una lacrima scorrermi sulla guancia a causa del sollievo. Quando il riccio mi mette in macchia la nota, si abbassa su di essa e la asciuga con il pollice, sussurrandomi un "Tranquilla principessa, è tutto finito.", con voce tranquillizzante.
 

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Capitolo 6
*** 6th; Distrazioni. ***


Quando mi sveglio mi trovo nella mia stanza, mentre i raggi del sole entrano prepotentemente dalla finestra. I ricordi di ieri sera sono vaghi, e tutto ciò che mi è rimasto in mente finisce quando Harry mi ha appoggiato sul sedile della sua macchina. Non so come sia arrivata fino al letto, ma voglio scoprirlo.
Scendo in cucina e vedo Jack e Lily fare colazione.

"Buongiorno" Dico, sorridendo.

"Salve bellezza, andata bene la serata?" Chiede Lily.

Fantastica, ho conosciuto tanta brava gente, tipo Dan.

"Sisi. Dovrei chiedervi una cosa."

"Dicci pure."

"Io, uhm. Penso di aver bisogno di qualche svago: da quando sono qui sono più scontrosa e non riesco a tenermi controllata; pensavo a qualcosa come box, che in un certo senso mi ricordi i vecchi tempi." Faccio un sorriso debole.

É la verità. Mi manca la mia vecchia vita, il fatto di correre rischi mi è sempre piaciuto, il pericolo è eccitante, mi faceva sentire viva, ora invece sento come un vuoto.

"Per me va bene, in fondo questo è un grosso cambiamento." Dice Lily.

"Certo, oggi ti accompagno in palestra, conosco gli allenatori." Dice, facendomi l'occhiolino. Li saluto e mi congedo andando in camera mia, dove mi butto sul letto e rileggo il mio libro preferito.

Leggere é la mia principale distrazione, non so come farei senza. Riesco sempre a distrarmi e rilassarmi un po': quando leggo entro nel mio piccolo mondo e non ne esco più. Probabilmente il genere di questo libro aiuta, l'azione e l'intesa fra i personaggi non fa che attirarmi verso questi libri e anche se li ho letti e riletti, l'ansia nell'arrivare alla fine mi travolge sempre.

Dopo non so quanto tempo sento la porta aprirsi e, alzando lo sguardo, vedo Lily che mi osserva.

"Che leggi?"Chiede, entrando in camera e sedendosi affianco a me sul letto.

"Il mio libro preferito" Sorrido, mentre, tenendo il segno con un dito, socchiudo il libro e fisso sovrappensiero la copertina.

"Shadowhunters? non l'ho mai sentito" la guardo e spalanco la bocca. "Comunque Jack ha detto di prepararti, 10 minuti e ti porta in palestra" aggiunge.

Prendo un borsone e ci metto dento una maglietta di ricambio e un paio di jeans, una bottiglietta d'acqua e l'asciugamano. Scendo al piano di sotto e incontro Jack; dopo aver salutato Lily ci dirigiamo in silenzio verso la macchina.

Il tragitto verso la palestra dura poco più di 5 minuti, trascorsi in un silenzio piuttosto imbarazzante.

Quando arriviamo entriamo nella palestra e lui va in contro a un uomo.

"David." Saluta Jack, battendo la mano all'altro uomo.

"Jack, è da un sacco di tempo che non ti si vede in giro. Sei venuto a prenderti un po di pugni?" risponde David, ridacchiando leggermente.

"In realtà sono qui per lei." Dice, indicandomi all'uomo, che probabilmente non mi aveva ancora notata.

"E tu sei?" Mi chiede.

"Natasha."

"Vuole provare a fare box. Quindi beh, buona fortuna. Fossi in te la metterei contro qualcuno di esperto, David" Il suo amico sembra trattenere una risata e io, arrabbiata, mi dirigo a cambiarmi negli spogliatoi. Dopo aver messo una canottiera e un paio di leggins, esco e vado verso David.

"Che devo fare?" gli chiedo.

"Ti presento agli istruttori e per oggi parteciperai al corso degli esperti, dato che sei venuta a quest'ora, poi a seconda del tuo livello ti cambieremo orario." Dice.

Peccato che non ci sarà bisogno di cambiare niente.

Attraversiamo una porta e entriamo in una palestra enorme, con due ring elevati e una fila da 7 sacche da box allineate su un lato. C'è un gruppo di soli ragazzi in un angolo, saranno una trentina, e stanno parlando sugli accoppiamenti per gli scontri.

"Ragazzi," Urla David, richiamando l'attenzione di tutti. "Per oggi le signorina Gray si allenerà con voi, per capire a che livello è."

La maggior parte dei ragazzi, quando capiscono che David sta parlando di me, scoppiano a ridere.

"Ridete, ridete." dico, ridendo sarcasticamente. "Non sarò io quella che alla fine si sveglierà su un lettino dell'ospedale."

"Ehi, guarda chi si rivede, Natasha Gray!" Dice un gruppo di ragazzi entrando dalle porte sull'altro lato della palestra.

Styles, Tomlinson, Malik, Payne e Horan entrano in palestra, camminando come se fossero i fighi della situazione. Ognuno di loro ha un paio di pantaloncini da basket e una canottiera bianca, dove è cucito il logo della palestra.

"Ragazzi." Saluta Liam, dopo essersi fermato davanti al gruppo di ragazzi, che ora ha tutta l'attenzione su loro cinque.

"Cosa ci fa qui la ragazzina?" Chiede Harry, squadrandomi dall'alto al basso.

"Abbassa i toni, Styles." Urla David, che si avvicina con passo lento al gruppo. "E' venuto Jack e ha detto che la signorina Gray prenderà parte a questo corso. Non siate troppo duri con lei."

Quando si allontana mi volto verso i ragazzi, e li trovo tutti a guardarmi. "Non avete altro da fare?" Chiedo, stanca delle loro attenzioni.

"In realtà." Inizia il riccio, avvicinandosi a me con passo lento. "Tutti noi non aspettiamo altro che vederti a culo in aria mentre ti lamenti per un unghia rotta."

"Ma quanta simpatia oggi, Styles. Non scopi abbastanza e scarichi tutta la tua tensione su di me?" Chiedo, sarcastica.

"Ci sentiamo simpatiche, oggi?" Ribatte lui, facendosi sempre più vicino.

"Non più di te, tranquillo." Rispondo, acida. "Ma voi, cosa ci fate qui?"

"Noi siamo i tuoi istruttori." Risponde Niall, l'unico fra i cinque che mi sembra normale.

Ridacchio, mentre un pensiero si fa spazio nella mia mente.                                                

Ora si che si fa divertente la faccenda, chissà quanto resisteranno.
 

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Capitolo 7
*** 7th; Questione di tattiche. ***


"Bene, da dove iniziamo?" Chiedo, facendo vagare il mio sguardo fra tutti i ragazzi.

"Frena il tuo entusiasmo, tesoro. Oggi ci sono i primi scontri, dovremmo trovare qualcuno per te" Dice Zayn, e dal suo tono deduco che mi stia sottovalutando alla grande.

Tanto cambieranno idea.

"Chi vuole battersi contro questa nanetta adorabile?" Chiede Louis, mentre mi spettina tutti i capelli con una mano e, una volta finito, si appoggia sopra la mia testa con il braccio.

Senza compiere mosse violente alzo la testa, e quando incontro il suo sguardo sento dentro di me la voglia di sputarci in faccia.

Ma, purtroppo, mi ritrovo costretta a reprimerla.

"Mi ci scontro io." Urla un ragazzo, che se ne sta in fondo al gruppo dall'inizio del corso. IL ragazzo è biondo, molto più alto di me, e mi guarda come se potesse mangiarmi da un momento all'altro.

Alzo le spalle. "Okay, iniziamo noi?" 

"Calmati tesoro," Dice Harry, ridacchiando. "Prima guardane uno." 

"Chiamami tesoro un'altra volta e ti taglio le palle." Ringhio, mentre tutti gli altri ragazzi urlano in coro un "Ohh."

Harry annuisce, ridacchiando, e con la mano fa cenno a me e al ragazzo di salire sul ring.

"Prima le signore." Dice il ragazzo ad alta voce, facendo ridere gli altri.

Salgo sul ring senza problemi e aspetto il ragazzo che se la prende comoda.

"Potrei andarci piano con te" Dice, una volta che si è posizionato di fronte a me.

"Non ce ne è bisogno, sono qui per sfogarmi e di certo non mi tratterrò".

"E vorresti rischiare di rovinare il tuo bel faccino?" 

Mi si avvicina lentamente, e tira un pugno, prendendomi in pancia. Lo guardo, incassando il colpo senza nemmeno provare a spostarmi, mettendo così in atto la mia tattica. Dopo poco mi arriva un pugno in faccia e lo sento ridere, insieme a tutti gli altri.

"Fermati Mark!" Grida Niall, avvicinandosi al ring.

Io mi rialzo in piedi e rivolgo uno sguardo di fuoco al biondo.

"Non osare salire qui sopra, me la so cavare benissimo da sola."

"Non fare la bambina, è il triplo di te. Non gli farai manco il solletico." Dice David, comparso da non so dove. Da quanto è lì?

Io sbuffo e mi guardo intorno, dove incontro gli sguardi divertiti degli altri ragazzi.

"Chi ti ha insegnato a combattere cosi?" Chiedo al mio avversario.

"Styles." Dice, indicandolo con la testa.

Ovviamente.

"Beh, Harry. Il tuo insegnamento fa davvero cagare, mi auguro che gli altri non siano scarsi come questo!" Dico ridendo.

"Intanto ti sta battendo!" Mi grida il riccio, ghignando soddisfatto.

"Vuoi che reagisca, Styles?" Gli chiedo, ormai al limite della soddisfazione.

"Dai, facci divertire." Risponde.

Guardo il mio avversario, che mi sorride.

"Inizia pure." Gli dico, aprendo le braccia.

Lui si avvicina, cercando di affondare un pugno nella mia pancia, ma io mi sposto di lato e rotolo sul fianco. Mi rialzo e lui è in piedi davanti a me; cerca ti tirare un altro pugno ma lo schivo facilmente. Quando si sforza per riprendere l'equilibrio salto su me stessa, faccio un giro e gli tiro un calcio sulla spalla che lo fa barcollare: ora non ride più. Cerca di venirmi addosso, ma io lo precedo e saltando gli lego le braccia al collo, sbilanciando il mio corpo lo tiro in avanti, facendo fare ad entrambi una capriola. Riesco ad alzarmi subito, mentre lui rimane stordito a terra. Mi butto su di lui a cavalcioni e le mie ginocchia sono lungo i suoi fianchi. Inizio a tirargli pugni in faccia fino a che tutti i ragazzi iniziano a contare ad alta voce

"1.2.3. Stop!" Dicono, e io capisco di aver vinto. Scendo dal corpo dell'avversario e mi guardo in torno, vedendo solo le loro facce sorprese, con le bocche spalancate.

"Allora Styles, altro da dire?" Gli chiedo, mostrandogli un ghigno soddisfatto.

"Si, ci vediamo qui lunedì alla stessa ora" Annuncia David, ancora sotto shock.

Vado negli spogliatoi e mi cambio, indossando i vestiti che mi ero portata da casa prima di venire qui. Quando esco, dirigendomi verso l'uscita,  sento gli sguardi di tutti i ragazzi del corso addosso, insieme a commenti stupiti nei miei confronti, e, ridendo, mi avvio verso casa.

***

Ho appena iniziato il quarto capitolo di "Città di carta." quando il telefono al mio fianco suona, segnalandomi l'arrivo di un messaggio.

Quando lo prendo sorrido, leggendo il nome dell'unica amica che mi sono fatta da quando sono stata costretta a rinunciare a quella che fino a qualche giorno fa ritenevo una vita monotona.

Aria: Hai qualcosa da fare, oggi?

Natasha: No, ci vediamo?

Aria: Che ne dici di un pigiama party?

Natasha: Ci sto, ti aspetto a casa mia fra un'ora.

Aria: Okay, a dopo!

Senza risponderle vado al piano di sotto, dove mi scontro con Lily.

"Sta sera viene qui a dormire Aria, è un problema?" Le chiedo.

Lei mi sorride. "No, tanto io e Jack usciamo."

"Oh, okay." Mi allontano, ma vengo fermata prima delle scale dalla sua voce.

"Sono felice che tu sia riuscita a farti un'amica." Dice, guardandomi sorridente. Io le sorrido in risposta, e torno lentamente in camera mia, dove continuo a leggere il libro.

 

Il campanello suona, e solo ora mi accorgo di come sia passato velocemente il tempo. Scendo al piano di sotto, e apro la porta. 

"Nat." Mi saluta Aria, prima di stringermi fra le braccia.

Ricambio l'abbraccio, e quando ci stacchiamo le faccio cenno di seguirmi in cucina. Quando arriviamo si siede sul bancone,e mi guarda sorridente. "Allora, che facciamo sta sera?"

"Jack e Lily non ci sono, quindi abbiamo la casa vuota." Dico, e lei mi risponde con un sorriso, alzando e abbassando ripetutamente le sopracciglia.

"Sono già usciti?" 

Annuisco, mentre prendo un bicchiere d'acqua per me e ne porgo uno a lei.

Insieme ci avviamo verso le scale, ma il campanello ci ferma, e ci giriamo a guardarci.

"Aspettavi qualcuno?" Mi chiede, mentre mi segue verso la porta.

"Uhm, no." Afferro la maniglia e la apro, ma vorrei tanto non averlo fatto.

"E' uno scherzo?!" 

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Capitolo 8
*** 8th; Coinquilini. ***


Harry Styles ed il suo branco di amici è in piedi, davanti alla porta di casa mia.

"Cosa volete?" Chiedo, con un tono acido, sperando che capiscano che non sono i benvenuti.

"Volete venire in piscina con noi?" Chiede Niall, mostrando un sorriso da bambino. Adorabile.

"Ma è sera!" Dico, dopo aver guardato l'ora.

"Appunto, di sera è più bello." Dice Zayn, alzando gli occhi al cielo. "E poi l'acqua è riscaldata."

"Dai, ho già tirato fuori tutte le sdraio." Sbuffa Liam, guardandomi con sguardo da cucciolo.

Mi giro verso Aria, cercando di capire cosa ne pensa, ma la trovo intenta a fissare qualcosa, o meglio qualcuno, alle mie spalle. Mi giro, seguendo la traiettoria del suo sguardo, scontrandomi così con un Niall intento a fissare Aria alle mie spalle, con un sorriso ebete stampato in faccia. Il  mio sguardo oscilla fra loro due, che continuano indisturbati a fissarsi sorridenti.

Presto anche gli altri ragazzi lo notano, e scoppiano a ridere, senza però disturbare Niall e Aria. 

"E dai, fallo per loro due!" Urla Harry, indicandoli mentre continua a ridere. 

I due si risvegliano e abbassano lo sguardo, arrossendo.

"Aria, vuoi andare o no?" Le chiedo, e in risposta annuisce con vigore, facendomi ridere.

"Vado a prendere i costumi, ci vediamo di là." 

I ragazzi annuiscono e, dopo aver chiuso la porta, trascino Aria in camera mia, dove velocemente indossiamo due costumi, rimettendoci poi i vestiti di prima.

Quando attraversiamo il giardino di Niall troviamo tutti i ragazzi in piscina, tranne Harry, che è sdraiato su uno sdraio con il telefono in mano.

"Buona sera." Saluta Aria, mentre io mi limito ad un cenno con la mano.

I ragazzi ci salutano, uscendo dall'acqua e avvicinandosi a noi.

"Allora, che facciamo?" Chiedo, sedendomi su una sdraio.

"Fra poco arrivano le pizze." Spiega Zayn, incrociando le braccia al petto. "Intanto possiamo fare il bagno."

Sia io che aria annuiamo e, mentre i ragazzi iniziano a tuffarsi in acqua, noi iniziamo a spogliarsi.

Aria è già in costume, mentre a me manca la maglietta. Si toglie gli occhiali da vista, appoggiandoli sui suoi vestiti e avviandosi verso la piscina. Da dentro l'acqua Niall non le toglie gli occhi di dosso, e ridacchio pensando che è completamente cotto.

Porto le mani ai lati della maglietta, togliendola. Non avendo voglia di bagnarmi mi sdraio sulla sdraio, guardando i ragazzi in acqua. 

Un movimento al mio fianco mi risveglia e, purtroppo, mi scontro con gli occhi verdi di Harry.

"Buonasera." Mi saluta, sorridendo malizioso.

Grugnisco, infastidita dalla sua presenza. "Puoi anche andartene."

"Sai, il rosso ti dona." Dice, piegando la testa di lato e fissando con prepotenza il pezzo superiore del mio costume.

Sarà una lunga serata.

***

"Aria?" Urlo, cercando di richiamare l'attenzione della mia amica, che è da tutta la mattina che sembra immersa nei suoi pensieri.

"Che c'è?" Risponde, con voce assente e disinteressata.

"Che c'è?! Seriamente?" Sbuffo, alzando gli occhi al cielo. "E' tutta la mattina che sei distratta, posso sapere che cazzo hai?"

"Shh." mi rimprovera, facendo cenno con il dito di stare in silenzio. "Voglio ascoltare la lezione. Matematica è interessante!"

"Aria?" La richiamo.

Lei mi guarda, alzando gli occhi al cielo. "Si?"

"Questa è l'ora di geografia."

"Oh.."

"Già." Dico, ridendo per la sua faccia. "Ora mi vuoi dire che cosa ti passa per quella testolina?" 

"Credo di essermi innamorata..." Mormora, scappando dal mio sguardo inquisitore.

"Di chi?" Chiedo, non preoccupandomi minimamente di nascondere la mia curiosità.

Lei si guarda attorno, cercando attentamente qualcuno con lo sguardo.

"Niall." Mormora, incrociando le braccia sul banco e nascondendoci in mezzo la testa.

"Woah." Dico, fingendomi sorpresa. "Ma sei seria?"

Lei assottiglia gli occhi. "Mi stai prendendo in giro?"

"Io?" Chiedo, indicandomi e fingendomi offesa. "Come potrei mai farlo? Okay si, ti sto prendendo in giro."

"Come osi?" Chiede, tirandomi uno schiaffo sul braccio. 

"Oh andiamo, se ne sarà accorto anche lui!" 

Aria sta per replicare, ma la campanella suona e ci annuncia l'ora di andare a casa. Ridendo mi allontano, sentendola urlare un "Non è finita qui, Natasha Gray!"

Dopo aver camminato per la strada, immersa nei miei pensieri, finalmente arrivo a casa. Sto per salire le scale per andare in camera mia quando mi scontro con Lily.

"Nat, dobbiamo dirti una cosa importante!" Dice, mentre mi invita a seguirla in cucina.

"Si?"

"Sta sera verrà a dormire qui un nostro vicino. Casa sua è allagata e abbiamo detto ai genitori che lo avremmo tenuto qui, ma dato che l'unica camera che avevamo disponibile l'abbiamo data a te lui sarà costretto a dormire nella tua stanza. E' un problema?"

"Uh, no. Vado a fare la doccia, ora." Dico, e senza aspettare la risposta corro al piano di sopra.

L'acqua calda scivola sulla mia pelle, rilassandomi e facendomi momentaneamente dimenticare di tutte le tensioni che sto attraversando in questi giorni. Quando finisco sospiro, uscendo dalla doccia e avvolgendomi velocemente con l'asciugamano. Quando mi guardo allo specchio noto un livido sulla pancia, probabilmente dovuto alla lezione di box. Decido così di infilare l'intimo e un paio di pantaloncini corti, lasciando la parte sopra coperta solo da un reggiseno bianco. Metto un po' di crema sul livido, rabbrividendo per il contatto freddo e ignorando le leggere fitte di dolore. 

Prendo il cellulare, facendo partire Salute delle Little Mix. 

Esco dal bagno e mi fermo davanti all'armadio, iniziando a cantare la canzone e muovendo i fianchi a ritmo della canzone. Quando ho deciso che maglietta mettere  mi giro, ma quando guardo verso il letto quella mi cade di mano mentre sobbalzo per lo spavento.

"Cosa cazzo ci fai in camera mia?" Urlo, cercando di regolare il mio battito cardiaco.

"Pensavo che i tuoi ti avessero avvisato della mia presenza." Dice, alzando le spalle.
 

"Niall esci fuori di qui!"

"perché dovrei?" Chiede.

"Perché sono in reggiseno!" Urlo, agitando le mani in aria.

"Ma a me non dai fastidio." Risponde ridendo. Sbuffando mi abbasso a terra, prendendo la maglietta da terra e infilandomela, cercando di ignorare il suo sguardo. 
 

Dopo cena torniamo in camera, e iniziamo a pensare a qualcosa da fare per diminuire l'imbarazzo che si è formato nell'aria.

"Guardiamo un film?" Chiedo, girandomi verso di lui.

Niall annuisce e, senza ascoltare le sue lamentele, mi affretto a far partire il film di Shadowhunters. a metà film inizia a sbuffare perché si annoia, così inizia a riempirmi di domande stupide.

"Ti piace qualcuno, ora?" Chiede, dopo qualche domanda.

"No!" Urlo, anche se per pochi secondi visualizzo l'immagine di Harry mentre mi sorride, ma scuoto immediatamente la testa. "E a te?"

"In realtà si."

"Si può sapere chi è?"

Lui annuisce timidamente, mentre un delicato rossore comincia a tingergli le guance. "Aria."

"Aria la mia amica?"

"Uhm, si."

I miei occhi si illuminano. "Chiedile di uscire!"

"Domani lo farò." Risponde, sorridendomi dolcemente.

***

Qualcuno continua ad agitarmi per il braccio, svegliandomi poco delicatamente. Dopo aver finalmente aperto gli occhi, vedo Niall in piedi davanti a me, in mutande. Lentamente mi alzo, usando tutta la forza per non soffermarmi a guardarlo.

"Niall?" Lo chiamo, quando ormai sta per aprire la porta.

"Si?" Dice, mentre sbadiglia.

Magari, uhm.. Mettiti qualcosa addosso."

Lui, che sembra essersi appena reso conto del suo abbigliamento, sorride e sbuffa, assumendo una ridicola posa provocante.

"Perché? Trovi che questo.." Dice, indicandosi. "Ti distragga?"

Io scoppio a ridere, scuotendo la testa e sorpassandolo, incamminandomi verso la cucina per fare colazione.

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Capitolo 9
*** 9th; Kyle West. ***


Senza che me ne renda conto, è passata una settimana da quando Niall è arrivato a casa mia.

Fra di noi si è instaurato un bel rapporto, con lui sono felice, ma non in quel senso.

Insomma, io gli voglio bene, ma come amico.

Come mi aveva promesso ha chiesto ad Aria di uscire e fra i due si è creato subito un feeling particolare, inoltre quando si tengono per mano sono tenerissimi.

"Osa solo farla soffrire e giuro che ti torturo, e poi ti ammazzo" Dico, prima di lasciarlo uscire con la mia amica.

"Tu, ammazzare qualcuno? Non faresti male ad una mosca Nat!"

Se solo ti rendessi conto della cazzata che hai detto.

Certe volte vorrei dirgli la verità, mi sento male a tenergli nascosta la mia vera identità, ma lo faccio per il suo bene, non sopporterei mai di essere la causa del suo dolore.

Decido  di uscire, per cercare di distrarmi un po' dai pensieri degli ultimi giorni. Senza neanche accorgermene mi dirigo verso la palestra.

Appena arrivo saluto David e vado a cambiarmi negli spogliatoi, metto un paio di pantaloncini ed una canottiera, dirigendomi poi verso il ring, dove aspetto l'inizio del corso. 

"Buongiorno ragazzi, Nat." Mi saluta Zayn, sorridendo. 

"Zayn smettila, tanto Natasha non te la dà!" Urla Liam dall'altra parte della palestra.

Zayn abbassa la testa, imbarazzato.

"Tranquillo che manco a te la do" Urlo in risposta a Liam, facendo poi un occhiolino a Zayn, che mi ringrazia sorridendo.

"Bene ragazzi, correte per venti minuti." Ordina Louis.

Ignorando le lamentele degli altri inizio a correre, dato che è l'unica cosa che riesce a rilassarmi in questi momenti. Ho una grande resistenza, contando il fatto che andando in missione mi ritrovo sempre in situazioni pericolose, essendo quindi costretta a correre molto velocemente per scappare.

Quando sono finiti i 20 minuti tutti i ragazzi vanno a sedersi sulle panchine per bere.

Stavo andando a sedermi quando vedo entrare un uomo in giacca e cravatta che si dirige verso il gruppo di allenatori.

"Salve, sono Michael Lewis, sto cercando la signorina Natasha." Dice, ed io mi irrigidisco sentendo il mio nome.

"Perché la cerca?" Chiede Zayn.

"E' lì." dice Louis indicandomi, e prendendosi uno schiaffo in testa da Harry.

Il ragazzo fa un verso di lamento, mentre, lanciando un'occhiata truce ad Harry, si massaggia la testa.

Il signor Lewis si avvicina lentamente a me.

"Natasha?" 

Annuisco.

"Lei deve venire con me." Ordina, afferrandomi per un polso.

"Mi lasci." Ringhio, ma lui stringe ancora di più la presa.

Lo guardo, e nei suoi occhi vedo solo rabbia. 

Cosa vuole quell'uomo da me? 

Che la mia copertura sia saltata?

"Mi scusi, mi dispiace deluderla, ma Nat oggi deve uscire con me, le dovrà parlare un'altra volta." Dice autoritario Harry, che era comparso alle mie spalle.

L'uomo lo guarda con sfida, ma capendo che insistendo avrebbe compromesso la sua copertura mi lascia il polso, allontanandosi.

"Grazie, Harry." Dico, chiudendo gli occhi.

"Stai tranquilla, ma chi era?" Chiede.

"Non lo so. Vado a cambiarmi." Dico, allontanandomi dalla sala.

Quando arrivo negli spogliatoi mi dirgo verso le doccie e accendo il getto caldo, che immediatamente rilassa i miei muscoli tesi. Esco e mi cambio, appena chiudo la porta degli spogliatoi sento qualcuno che mi chiama, mi giro e vedo il riccio che si alza dalla panchina e mi viene incontro.

"Nat, mi devi un gelato" Dice.

"Ora non posso, magari un'altra volta?" Propongo.

"Ci andiamo a Parigi, okay?" Chiede.

"Parigi?"

"Si, domani andiamo in gita a Parigi, te lo sei dimenticata?!" dice ridendo.

"Cazzo!" Urlo, e mi affretto a correre verso casa, dato che non ho ancora iniziato a preparare niente. 

finalmente, all'una di notte, finisco di preparare la valigia, ed esausta mi lancio sul letto, addormentandomi.

***

La sveglia suona senza sosta da cinque minuti, ma non ho le forze di alzarmi a spegnerla, aspetteró che lo farà Niall.

Quando mi accorgo che quello che spero è irrealizzabile mi alzo e la spengo, corro verso il biondo e gli salto addosso, svegliandolo.

"Buongiorno bellissima" Dice, e io arrossisco.

"Buongiorno Niall." Gli do un bacio sulla guancia e mi avvio a fare colazione.

Dopo un po mi raggiunge il biondo, in mutande.

"Ma non ce l'hai un pigiama?" Lo rimprovero, alzando gli occhi al cielo e cercando di non soffermare il mio sguardo sul suo fisico. 

"Guarda che l'unica imbarazzata sei te, comunque sta arrivando Harry, ci da un passaggio."

"Ci?" chiedo incredula.

"Già, ci." Sorride, e sbalordita mi avvio a fare una doccia. Mentre esco sento il campanello suonare, così mi avvolgo un asciugamano e corro ad aprire, scontrandomi con due occhi verdi da fare invidia a chiunque.

"Nat." Mi saluta, io mi sposto dalla porta e lo faccio entrare.

Si va a sedere sul divano e io raggiungo la mia camera. Metto un paio di leggins e una  una felpa lunga e abbastanza larga. Metto gli occhiali in testa, in modo da fermare i capelli, e mi trucco. Quando ho finito raggiungo i ragazzi, e li raggiungo in cucina.

Usciamo di casa ed insieme raggiungiamo la macchina del riccio. Fortunatamente riusciamo ad arrivare appena la prof inizia a dare le assegnazioni delle camere.

"...Ross e Wate, Malik con Tomlinson e Payne, Styles e Horan, Gray e Montgomery....." E prosegue, con nomi che non conosco.

Mi avvicino ad Aria e le sorrido.

"Saremi in stanza insieme!" Urla, abbracciandomi.

"Già." Rispondo ridendo, sorpresa da tutto il suo entusiasmo.

"Ragazzi prima di salire sul pullman vi presento il prof. che verrà con me e che mi aiuterà a tenervi sotto controllo. Kyle West."

Il nome mi suona familiare, e inizio a riordinare i pensieri per capire dove l'ho già sentito.

Un ragazzo sui venticinque anni massimo fa l'ingresso nella palestra, con il capo abbassato, mentre si sistema i polsini bianchi della camicia.

Quando arriva vicino alla professoressa si ferma, e iniziano a scambiarsi delle frasi.

"Questa è la classe che dovremo controllare." Mormora la prof, indicandoci con un braccio.

Lui inizia a far vagare lo sguardo fra gli studenti, soffermandosi a guardare in faccia ognuno di noi. Quando arriva a me si blocca, e rimane a fissarmi per qualche secondo. Dopo poco mi sorride, e capisco che mi ha riconosciuta quando le sue labbra lasciano uscire il mio nome, sussurrato dolcemente. "Natasha."

"Kyle." Mormoro, prima di correre verso di lui e lanciarmi nelle sue braccia.

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Capitolo 10
*** 10th; Scambi di stanza. ***


"Kyle, passami la palla!" Urlo, in direzione del biondino.

Lui ride, socchiudendo gli occhi e mandando la testa all'indietro. "Vieni a prendertela, Nat!"

Io sbuffo, incrociando le braccia al petto e provando ad intenerirlo con un broncio adorabile che solo i bambini sanno fare. "Lo sai che sono più lenta di te, non è giusto."

"Secondo me ce la puoi fare." Dice, allontanandosi. "Dai, vieni o rischi di rimanere qui da sola."

Passo dopo passo Kyle si allontana dal giardino di casa sua, lasciandomi da sola sulla piccola altalena. Girandosi a guardarmi un'ultima volta lo vedo sparire dietro gli alberi, finché il suo maglione rosso non sembra solo un piccolo puntino illuminato in mezzo a tutte quelle piante. Titubante mi alzo, cominciando ad avvicinarmi al primo albero. "Dai Kyle, non è divertente. Torna qui!"

"Vieni a prendermi!" Urla.

Inizio a seguire la sua voce, che ora inizia a cantare parole sconnesse tra di loro.

Continuo a camminare, finché gli alberi diventano cespugli, che poi vengono sostituiti da un enorme distesa di prato. Kyle è dalla parte opposta rispetto alla mia, mentre segue con la testa la palla che continua a lanciare verso l'alto.

"Kyle, torniamo indietro!" Urlo, portandomi le mani arrossate al bordo della bocca. "Papà si arrabbierà!"

"Non se ne accorgeranno nemmeno, vieni qui a giocare con me!" Dice, invitandomi con un gesto della mano a raggiungerlo. Mi guardo in torno, e lentamente mmi avvicino a lui. Una volta che gli sono vicina, Kyle mi passa la palla, sorridendomi. "Tieni."

Dopo qualche secondo gliela ripasso, e poi lui la ripassa a me. Andiamo avanti così, finché il cielo non inizia leggermente a scurirsi. Sento l'aria fredda passare attraverso i buchi del maglione, e mi maledico per non aver messo un giubbotto più pesante. "Kyle è tardi, dobbiamo tornare a casa! Mio papà si arrabbierà."

"Rilassati, Natasha. Se si arrabbia vieni a casa mia, va bene?" Mormora, avvicinandosi a me. 

Io annuisco, titubante.

"Io ti proteggerò sempre, okay?" Io annuisco. "Ricordatelo."

"Chi arriva ultimo non mangia le caramelle!" Urla Kyle, prima di correre avanti. Cominciamo a ridere, mentre corriamo senza sosta nel bosco, cercando di evitare gli alberi. Quando finalmente riesco a riconoscere il retro della casa del mio amico inizio a correre più velocemente, superando gli alberi e lanciandomi sul prato.

Kyle inizia a ridere e si lancia al mio fianco, e dopo poco si avvicina a me per abbracciarmi. "Ti voglio bene, Natasha."

"Ti voglio bene anche io, Kyle." Mormoro, guardandolo sorridente.

I ricordi mi riempono la mente mentre i miei occhi incontrano quelli del mio migliore amico. Adesso è più alto, i muscoli sono più pronunciati, eppure ha sul volto il suo solito sorriso scherzoso che mi ha fatto affezionare a lui durante la nostra infanzia. 

Mi ritornano in  mente tutti i pomeriggi passati con lui, e senza rendermene conto gli corro incontro, saltandogli in braccio. Le mie braccia sono dietro al suo collo, la mia faccia fra questo e la spalla e le mie gambe avvolte alla sua vita.

"Mi sei mancato Kyle!" Gli sussurro all'orecchio, mentre le sue braccia si stringono attorno alla mia vita.

"Anche te, cucciola." Dice, stampandomi un bacio sulla guancia.

Scendo da lui e con un braccio mi avvolge la vita, stringendomi al suo fianco. Alzo lo sguardo e vedo un sorriso spandersi sul suo viso.

"Mi proteggi ancora?" Chiedo, trattenendo un sorriso.

"Sempre" Mormora sorridendo, lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.

Quando mi giro vedo diversi occhi su di noi. Quelli curiosi di Aria, quelli furiosi della professoressa, e quelli di Harry, che nascondono al loro interno emozioni a me indecifrabili.

"Signorina Gray! Le sembra il modo?!"

"certo che mi sembra modo prof."

"É tutto a posto signora White, Natasha è una mia vecchia amica" Dice, stringendomi ancora di più.

Pochi istanti dopo io e Kyle siamo costretti a separarci a causa dei posti del pullman. Io fortunatamente finisco vicino ad Aria, che non perde un secondo e comincia a riempirmi di domande.

"E lui chi sarebbe?"

"Kyle?" chiedo.

"Esatto quel figo a cui sei saltata addosso!" Continua urlando.

"Un vecchio amico." Dico, alzando le spalle.

"Bhe, il vecchio amico non smette di fissarti." Alzo lo sguardo e vedo Kyle che mi guarda, mi sorride e poi distoglie lo sguardo.

"Non ce niente fra noi, siamo solo vecchi amici!"

"Meglio così, o qualcuno diventerebbe geloso!" Dice, e vedendo la direzione che indica la  sua testa capisco subito a chi si riferisce.

Harry.

Sbuffo, alzando distrattamente gli occhi al cielo. "Fra me ed Harry non c'è niente, dimenticati di questa cosa." Dico, e prima che possa aggiungere altro mi giro verso il finestrino, ignorando le sue continue domande.

***

"Nat svegliati, siamo arrivati!" mi chiama Niall.

Gli sorrido e mi alzo. Dopo dieci minuti di pullman arriviamo all'hotel.

"Wow." Sussurra Aria al mio fianco.

L'hotel è addobbato in stile moderno. Una serie di divani bianchi e corallo sono posizionati sul lato destro della Hall, dei tavoli in legno sono sparsi per la sala con sopra vasi di rose bianche, al centro di trova la reception e sulla sinistra sono appesi al muro una serie di quadri.

Dopo aver ritirato le chiavi alla reception io e Aria andiamo alla ricerca della nostra camera. Al settino piano finalmente la troviamo.

É piuttosto spaziosa. 

Nella prima parte della stanza c'è un divano, con una scrivania e un televisore.

Una finestra porta sul balcone, con una vista semplicemente spettacolare, che mostra tutta Parigi.

Poi ci sono due stanze, ciascuna con un letto matrimoniale e un armadio, con una porta che conduce al bagno personale.

Aria va in bagno, e quando sento bussare vado ad aprire.

"Buongiorno compagna di stanza!" Urla Harry abbracciandomi.

"Che?!" Replico con lo stesso tono, guardandolo scandalizzata.

"Ma come, Aria non ti ha detto niente?" Chiede, inarcando un sopracciglio.

Sbuffo, girandomi e incamminandomi verso il bagno. "Aria, mi dovevi dire qualcosa?"

Lei fa uscire la testa dalla porta, sorridendomi innocentemente. "Mi dispiace, mi sono dimenticata di avvisarti."

"Io non ci dormo con quello!" Urlo, indicando Harry.

Il diretto interessato tossisce, attirando la mia attenzione. "Io sarei qui, nella tua stessa stanza, e posso anche sentire quello che dici."

Lo guardo sorridendo. "Bene, magari decidi di andartene."

"Oh andiamo, non sarà così male!" Dice Harry, passandomi un braccio attorno alle spalle e stringendomi a sé.

E' troppo tardi per chiedere di essere uccisa in missione?

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