Il Diavolo e l'Acqua Santa

di Sharazad_90_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tramonto sul Satan ***
Capitolo 2: *** Terrore & tenebre ***
Capitolo 3: *** La santa e il pirata ***
Capitolo 4: *** Il ballo ***
Capitolo 5: *** Ritorni ***
Capitolo 6: *** L'amore di Juan del Diablo ***
Capitolo 7: *** Le nozze di Monica ***
Capitolo 8: *** Il sogno di Juan ***
Capitolo 9: *** Una sorpresa inaspettata ***



Capitolo 1
*** Tramonto sul Satan ***


Erano tornati dalla spiaggia, dopo un pomeriggio di sole e di mare.
Beatrice stava facendo il bagno e grazie ai raggi dell'ultimo sole che entravano dalla finestra aperta sul mare sembrava ancora più bella.
Juan le sentiva canticchiare un canto dolce e allegro e sorrise tra se.
Mai e poi mai avrebbe pensato che il matrimonio fosse così!
La mattina, appena i raggi del primo sole rischiaravano il cielo e il mare, il suo primo pensiero era aprire gli occhi per ammirare sua moglie che dormiva.
Poteva rimanere a contemplarla per ore!
Passava interminabili momenti a giocare con i suoi ricci, a disegnare il suo profilo con le dita e se lei nel sonno sorrideva e mormorava il suo nome (cosa che accadeva assai spesso!) come sussultava il suo cuore!
Quando poi la ragazza apriva gli occhi e lo cercava con lo sguardo che felicità poterle dare il buon giorno con un bacio e fare l'amore con lei fino a che il sole non fosse già alto!
Spesso uscivano col Satan.
Improvvisavano dei piccoli viaggetti e Beatrice era felice come una bimba!
Amava il mare, amava viaggiare, amava conoscere posti e persone nuove, ma soprattutto amava il suo Juan del Diablo.
Non avrebbe mai nemmeno lontanamente immaginato che la vita con lui fosse così!
Juan era dolce e pieno di attenzioni.
Aveva viaggiato molto e aveva sempre qualche aneddoto o storiella divertente da raccontare.
Non solo, era sempre allegro e pieno di vita e trovava sempre mille cose da fare. Con lui non ci si annoiava mai!
L'unica paura di Beatrice era stata quella di dividere il letto con lui.
Ma anche su quello Juan l'aveva stupita.
Era sempre dolce, affettuoso, pieno di premure...
La faceva sentire desiderata e amata e lei cercava di ricambiarlo con lo stesso ardore e affetto!
E se, anche se per pochi secondi, ogni tanto lei vacillava o era insicura, lo sguardo con cui la guardava Juan l'avrebbe sempre tranquillizzata!
C'era una mescolanza di strane emozioni, negli occhi del giovane pirata, un misto di amore, felicità e pace.
Ed era proprio così che si sentiva l'uomo per la prima volta in vita sua: felice e in pace.
Si sbellicava dalle risate guardando sua moglie sulla sua nave alle prese con le corde! 
Le sembrava così dolce e tenera, ma al contempo così forte e tenace.
E lui l'amava tanto. Sì, l'amava, anche se non voleva ammetterlo ancora neanche a se stesso.
Se n'era accorto proprio lì, sul suo Satan, durante un pomeriggio di sole, quando entrambi, tenendo le mani intrecciate sul timone, si erano ritrovati ad ammirare il tramonto.
Poi Juan l'aveva guardata (i bei lineamenti di lei resi ancora più dolci dall'emozione!) e aveva capito di amarla.
Si era sentito stranamente libero, Juan del Diablo, in quel momento.
Libero da tutto e da tutti.
Libero di amare la sua donna e viaggiare con lei per il mare.
Libero da se stesso, dalla sua rabbia e dal suo dannato orgoglio.
Ed era con questa nuova sensazione nel cuore, che si stava ormai radicando dentro tutto il suo essere, che Juan entrò nella loro camera da letto.
Dalla finestra lasciata aperta proveniva lo scrosciare delle onde sugli scogli ed il verso dei gabbiani in lontananza.
Il tramonto aveva lasciato spazio ad una notte dolce e tranquilla e una timida luna donava al mare riflessi d'argento.
Juan cercò la moglie con lo sguardo ansioso.
Poi la vide. Addormentata nel loro letto, con una leggera vestaglia a coprire le sue forme perfette e i capelli scompigliati a Juan sembrò più bella che mai!
Non riuscì a resistere. Si sedette accanto a lei, facendo attenzione a non svegliarla, e le depositò un leggero bacio sulle labbra.
Lei, a quel contatto, sorrise nel sonno e mormorò con dolcezza il nome del marito.
E fu allora che Juan, con il cuore gonfio di una felicità e di una tenerezza mai provate fin ora, finalmente capì di amare quella donna più di se stesso! Che per lei avrebbe sfidato il mondo intero, che avrebbero condiviso insieme gioie e dolori  e cresciuto tanti bambini!
E un giorno, tra molti molti anni, avrebbe raccontato ai suoi nipoti la storia di Juan del Diablo e Santa Beatrice...

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Capitolo 2
*** Terrore & tenebre ***


Juan si sarebbe arrabbiato!
Si, si sarebbe arrabbiato molto!
Non voleva che lei facesse così tardi, soprattutto quando usciva 
da sola. Ma al convento c'era sempre tanto da fare!
Cercò di aumentare il passo.
Non voleva che Juan perdesse la calma con lei.
Era sempre dolce e premuroso, ma quando voleva si 
trasformava in un vero demonio!
La notte era tranquilla, nessun rumore proveniva dalle 
abitazioni di San Paolo, e Beatrice, persa nei suoi pensieri, non 
si accorse dello strano uomo che aveva preso a seguirla...


Juan era una furia!
Era notte inoltrata e ancora di Beatrice nemmeno l'ombra!
Nel pomeriggio la ragazza gli aveva detto che si sarebbe recata dalle monache per alcune opere di carità e lui le aveva raccomandato di non fare tardi.
Si sentiva iperprotettivo nei suoi confronti e poi aveva avuto 
come uno strano presentimento che lo aveva reso inquieto per 
tutto il pomeriggio. Non era riuscito nemmeno a concentrarsi 
nei suoi affari! Ed ora questo ritardo!
La stava aspettando da più di due ore all'imbocco della 
scogliera e aveva perso anche il conto di quanti sigari aveva fumato tanto l'ansia lo stava divorando! Doveva essere successo qualcosa. Lo sapeva, lo sentiva!
Non potendo più aspettare Juan del Diablo gettò a terra il sigaro appena acceso e cominciò a correre in direzione del convento.

Era forte quell'uomo. Maledettamente forte!
A nulla erano serviti i suoi calci, i suoi pugni, le sue proteste e le sue lacrime.
L'aveva sbattuta con violenza contro il muro, strappandole il corsetto e lacerando il suo vestito.
Beatrice sentiva quelle mani dure e callose accarezzarla con un'insistente prepotenza e terrorizzata chiuse gli occhi.
"Se solo Juan fosse qui!" pensava nella sua angoscia, realizzando che solo suo marito in quel momento potesse salvarla.
-Juan ti prego salvami, salvami!- , quelle parole le uscirono  dalle labbra come una preghiera, ma la donna sapeva che il marito era troppo lontano per sentirle.
-Lasciala stare verme schifoso!!- .
Quell'urlo svegliò Beatrice dallo stato di trance in cui era precipitata. Fu tutto troppo veloce.
Vide Juan scaraventarsi su quell'uomo, afferrarlo per la camicia e incominciare a prenderlo a pugni.
Nei suoi occhi vedeva ardere le fiamme dell'inferno e in quel momento alla ragazza fu chiaro perchè la gente del porto lo aveva soprannominato Juan del Diablo: si era tramutato in un vero demonio!
L'uomo giaceva a terra privo di sensi e ricoperto di sangue, ma ancora Juan non si fermava. Sembrava che un demone si fosse impossessato di lui e di sicuro lo avrebbe ammazzato.
-Juan, Juan ora basta! Ti prego fermati!- furono le sole parole che la donna riuscì a pronunciare tra i singhiozzi.
Juan, sentendo la voce di sua moglie chiamarlo in quel modo disperato, si fermò e la guardò.
La vide pallida, tremante, con il vestito lacerato e il suo cuore si riempì di tenerezza.
Con un balzò fu subito da lei e la circondò con le braccia.
-Beatrice, amore, che ti ha fatto quel verme?- le domandò accarezzandole la schiena per calmarla, ma dominando a stento la rabbia che provava. Se quel cane era riuscito nel suo scopo lo avrebbe ucciso lì per strada senza pietà!
La risposta di Beatrice lo tranquillizzò un pò.
-Niente amore- rispose con un filo di voce. 
-Ti prego portami a casa!- .
Juan si tolse la giacca e gliela poggiò sulle spalle per coprirle, come meglio poteva, la meravigliosa pelle rimasta nuda.
Poi la prese tra le braccia e senza dire una parola si diresse verso la scogliera.
La donna nascose il viso nel collo di lui per annusare quell'odore pungente di sole e di mare che il marito emanava e che tanto riusciva a tranquillizzarla anche nei momenti più brutti.
Aveva ancora paura Beatrice. Paura che Juan l'avrebbe sgridata o peggio ancora, disprezzata. Non poteva sopportarlo da lui, soprattutto in quel momento.
In men che non si dica, raggiunsero la casa sulla scogliera.
Juan l' adagiò con dolcezza nel divano e le riempì un bicchiere di brandy.
-Bevilo tutto, ti farà bene- disse soltanto e poi scomparì nell'altra stanza.
Quando ritornò, senza dire una parola, la riprese di nuovo tra le braccia e la condusse nella stanza da bagno.
Beatrice non diceva niente, lo lasciava fare, si sentiva ancora confusa e frastornata.
E in quella confusione percepiva solo le forti mani del marito che la sorreggevano e la guidavano.
Juan prese a spogliarla lentamente, facendo attenzione ad ogni suo gesto, ad ogni sua mossa e poi la condusse fin dentro la 
vasca che aveva riempito prima.
Quando la moglie entrò iniziò a lavarla, sempre molto lentamente, con cura, massaggiandole prima le spalle e poi la testa e la donna, grazie a quel tocco deciso ma delicato, finalmente iniziò a rilassarsi.
Voleva parlargli, ringraziarlo, ma lo sguardo di Juan era lontano, perso chissà in quali pensieri e Beatrice ebbe di nuovo paura.
Quando l'uomo finì di lavarla l'avvolse in un morbido asciugamano e prendendola per mano la condusse fino al loro letto.
-Ora riposa! Sarai stanca...- le disse e depositandole un casto bacio sulla fronte fece per andarsene.
Beatrice si sentì morire di angoscia. 
Ora lo sapeva. Suo marito la disprezzava.
-Juan, Juan perchè te ne vai? Perchè mi lasci sola?- gli urlò contro.
-Ti faccio dunque tanto ribrezzo che non riesci neanche a starmi vicino nello stesso letto?- .
L'uomo si girò di scatto verso di lei e la guardò sconvolto.
-Beatrice cosa dici? Come puoi pensare una cosa simile?- le chiese sbalordito non riuscendo a comprendere l'angoscia della donna.
-No Juan non negarlo! Lo sò, lo sò!- riuscì solo a rispondere la ragazza cominciando a singhiozzare.
E Juan allora capì. Capì che la sua donna in quel momento aveva bisogno di lui come non mai fino ad ora.
La prese tra le braccia e adagiandola con dolcezza sul loro letto, inizio a baciarle gli occhi umidi di pianto, ad accarezzarla e a sussurrarle dolci parole rassicuranti.
Quella notte Juan del Diablo mise da parte tutta la sua rabbia e tutto il suo dolore e amò sua moglie con tutta la dolcezza e con tutto l'amore di cui era capace e all'alba, quando si svegliarono abbracciati, e la moglie gli sorrise felice, Juan capì che la vera  felicità per lui non era che quella: il sorriso della sua donna.

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Capitolo 3
*** La santa e il pirata ***


Si sentiva al sicuro ora Beatrice.
In quelle stanze, che sapevano di incenso e preghiere, aveva finalmente trovato la pace!
"Forse perchè è sempre stato questo il tuo posto, Santa Beatrice!" , le diceva una voce maligna dentro di lei per farla star male, ma la donna sapeva in cuor suo che non era così.
Il suo posto, l'unico posto dove voleva realmente stare, era tra le braccia di Juan del Diablo!
Si, di Juan del Diablo, il pirata, il contrabbandiere, il bandito... di Juan del Diablo, suo marito.
Suo marito che aveva dimostrato in mille modi di amarla! E lei ora si trovava lì proprio per lui, per difenderlo.
Dopo che il suo fratellastro gli aveva affondato la nave, Juan era diventato una furia e aveva giurato vendetta.
Poi era morta Aimèe e Beatrice sapeva perfettamente che ora Andrea l'avrebbe usata come pretesto per colpire l'odiato fratello. Glielo aveva già detto. L'unico modo per evitare una tragedia era scomparire.
E così Beatrice, con la morte nel cuore, una notte, facendo attenzione a non svegliare il marito che dormiva accanto a lei, era fuggita.
Al suo risveglio Juan aveva trovato solo un misero biglietto contenente una supplica:
                 "TI AMO, MA DEVO LASCIARTI.
                    TI PREGO NON CERCARMI."

E si era sentito morire.
Ignorando del tutto la sua richiesta aveva iniziato subito a cercarla ovunque, in tutto San Paolo fino alla capitale.
Era disperato e beveva, beveva molto.
L'unica sua certezza, l'unica sua ragione di vita, era scomparsa insieme a sua moglie.
Poi, una mattina, mentre ancora albeggiava appena e il cielo era ancora un manto scuro senza stelle, uscendo dalla taverna, dove aveva passato l'ennesima notte ad ubriacarsi, Juan aveva sentito il suono delle campane del vicino convento risuonare per richiamare i fedeli alla messa. 
In quel momento l'uomo ebbe una folgorazione: sua moglie doveva essere lì! Lo sapeva, lo sentiva con tutte le fibre del suo essere!
E correndo si diresse in direzione del monastero.


La cella di Beatrice aveva una piccola finestrella che dava sul cortile recintato.
Quella notte la donna non aveva potuto riposare.
Durante le prime ore di veglia aveva sentito dentro di sè l'urlo disperato del marito che la chiamava e si era destata.
Lo sapeva Beatrice. Lo sentiva. Juan era vicino. E stava venendo a riprendersela.


Juan giunse al convento quando il sole non era ancora spuntato nel cielo.
Il monastero era una costruzione antica circondata da alte mura ripide e all'uomo sembrò una prigione!
Come poteva Beatrice rinchiudersi lì dentro, lei che amava così tanto la vita e il mare?
Non riusciva a comprenderlo, ma sapeva anche che non era il momento giusto per mettersi a pensare.
Tra poco le monache si sarebbero svegliate! Doveva fare presto!
Aveva deciso di penetrare nel convento e di nascondersi vicino la cappella.
Con un pò di fortuna, se Beatrice era lì, l'avrebbe vista andare a messa e poi avrebbe trovato il modo di avvicinarla.
Con l'agilità di un gatto, Juan del Diablo, scalò  le mura e penetrò nel giardino. Non appena fu dentro notò con soddisfazione che tutto ancora taceva e si diresse verso la cappella.
Ma qualcosa dentro di lui, improvvisamente, lo fece voltare.
Il suo cuore aveva percepito la presenza della donna amata prima ancora che i suo occhi l'avessero vista e Juan guardò in direzione dell'unica finestra lasciata aperta sul giardino.
Da lì dentro proveniva la fioca luce di una candela.
Chi stava lì dentro sicuro non dormiva.
L'uomo si avvicinò con cautela, facendo attenzione a non essere visto. Non appena la vide il suo cuore si fermò! 
Era lei. Era lì! Finalmente l'aveva trovata! Ma com'era pallida! E sembrava così stanca! Doveva portarla via da lì!
Con il cuore pieno di mille emozioni e le dita tremanti Juan si poggiò alle grate della finestra.
-Beatrice...- riuscì solo a mormorare con la voce rotta.
-Beatrice, amore mio...- .
La donna si voltò con un sussulto.
Aveva riconosciuto la sua voce. La voce del suo Juan!
E i loro sguardi incrociandosi si dissero più di mille parole.
In un attimo si confidarono tutto il dolore, tutta la frustrazione e il tormento di quei mesi di separazione.
Beatrice si avvicinò alla finestra e poggiò le pallide dita tremanti sulle sbarre e Juan gliele sfiorò con le sue.
Come le era mancata sua moglie!
-Juan, Juan!- cominciò lei guardandolo in cagnesco.
Doveva resistere. Non doveva cedere alla tentazione di tornare con lui.
-Che ci fai qui? Ti avevo scritto di non cercarmi più!- .
L'uomo la guardò non riuscendo a nascondere lo stupore.
Immaginava che sua moglie non l'avrebbe accolto a braccia aperte, ma non pensava che avrebbe reagito con tanta freddezza! Ma non si diede per vinto. Doveva esserci qualcosa dietro il suo comportamento. Conosceva troppo bene sua moglie.
-Come sarebbe a dire "che ci fai qui?" Beatrice?- le rispose stizzito.
-Tu sei mia! Il tuo posto è con me! E non rimarrai dietro queste sbarre un minuto di più!!- .
La risposta del marito spiazzò la donna. 
Sapeva che non si sarebbe arreso. Che l'avrebbe portata via anche con la forza. Doveva trovare il modo di allontanarlo da lei.
-Ma io non ti voglio più!- affermò fingendo una convinzione che in realtà non sentiva.
-Rassegnati Juan!- .
Ma Juan non si rassegnò e, avvicinandosi ancora di più alle sbarre che li dividevano, inchiodò il suo sguardo di fuoco su quello di lei.
-Allora dimmi che non mi ami Beatrice!- le disse con risolutezza, quasi sfiorando le sue labbra con le sue.
-Ma dimmelo guardandomi negli occhi! Poi ti lascerò in pace!-.
Juan sapeva che sguardo di lei non riusciva a mentire e vi lesse dentro tutto l'amore e tutta la paura che la moglie provava.
La sua voce si addolcì.
-Beatrice perchè sei scappata? Perchè sei andata via da me? Perchè Beatrice, perchè?- .
La donna, riuscendo a sentire tutto il dolore dell'uomo, non resistette e glì accarezzò una guancia con le dita tremanti.
Lo amava. Forse ora più di prima.
-Perchè ti amo tanto Juan!- riuscì solo a rispondere.
-E allora vieni via con me!- esclamò l'uomo in un'impeto di collera. Non riusciva a capire la situazione e si sentiva impazzire!
-Non posso Juan...- singhiozzò lei.
-Si che puoi! Sei mia moglie!- .
Il suo urlo riecheggiò nel cortile e Beatrice ebbe paura.
-Sveglierai tutti Juan!- disse con un filo di voce.
-Beatrice vieni via con me, oppure, come è vero il Dio, ti porterò via con la forza!- fù tutto quello che l'uomo rispose e la donna lesse nei suoi occhi che diceva la verità. Lo avrebbe fatto!
-Vieni Beatrice ti prego! Ho bisogno di te!-
La voce del marito risuonò alle sue orecchie come una preghiera e la ragazza non seppe più dirgli di no.
Si era seccata di soffrire! Lei amava quell'uomo e lo voleva.
E lui voleva lei. Perchè soffrire ancora?
-Si Juan vengo! Aspettami lì- .
E scomparve nei corridoi bui del convento
.
L'abbraccio con cui la circondò il marito fece sparire in lei le ultime paure. Erano quelli abbracci dopo i quali potevi dire di aver vissuto davvero!
Lo sapeva. Lui l'amava e l'avrebbe protetta da tutto e da tutti e lei avrebbe fatto lo stesso, però stavolta rimanendo al suo fianco.

Fu allora che Juan del Diablo, con un calcio, forzò il cancello del convento e, tenendo sua moglie stretta per  mano, scomparì alle prime luci dell'alba.
Dietro di loro, gli ultimi rintocchi delle campane si perdevano tra le sconfinate montagne.

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Capitolo 4
*** Il ballo ***


A Juan non erano mai piaciuti i balli.
Onestamente odiava tutto ciò che aveva a che fare con l'alta società.
Odiava tutti quei visi imbellettati, quella cortesia forzata, quella galanteria affettata...
Ma trovandosi a Campo Real non aveva potuto rifiutare l'invito di Andrea.
E così si era ritrovato da solo, nel salone grande, a sorseggiare una coppa di champagne.
Era splendido nel suo completo blu notte, che metteva in risalto il suo fisico alto e slanciato, e più di una signora, lì in sala, si era ritrovata a sospirare per lui, ma non avendo il coraggio di avvicinarlo, semplicemente lo ignoravano. 
E d'altronde nemmeno lui voleva essere avvicinato.
In quel salone, illuminato da mille luci e candele, si sentiva più fuori luogo che mai!
Lo sapeva lui. Il suo unico posto, l'unico posto dove veramente amava stare, era sul ponte del suo Satan, in rotta verso porti sconosciuti.
Non era fatto per questa vita fatta di balli, di cene formali e di ipocrisia.
Guardo di sfuggita Aimèe.
Era incantevole nel suo abito rosa pastello e l'acconciatura elaborata metteva ancora più in risalto il suo bel viso.
Lei lo fissò per alcuni secondi con uno sguardo di fuoco, che racchiudeva mille promesse e parole non dette, per poi ritornare a prestare tutta la sua attenzione al marito e agli ospiti che pendevano dalle sue labbra.
Come le era sembrata falsa ed ipocrita in quel momento!
E come era stato sciocco ad invaghirsi di una donna come lei!
Basta! Era stufo! Posò il bicchiere sul tavolo e si diresse verso la porta con passo deciso.
Ma, improvvisamente, un'inaspettato impulso, lo costrinse a girarsi...


Era bella! Talmente bella che Juan del Diablo per molti minuti non riuscì a staccare il suo sguardo da lei.
L'aveva vista sempre vestita da monaca ed ora il suo cambiamento era stato radicale.
Il bel corpo di donna era fasciato in un'ampio abito azzurro chiaro che lasciava nude le spalle bianche ed esili e i bei capelli color dell'oro incorniciavano il suo splendido viso d'angelo.
Ma quello che più colpì Juan furono i suoi occhi così intensi e luminosi.
Sentiva, con tutte le fibre della sua anima, che in quello sguardo avrebbe potuto perdersi!
La donna aveva guardato in direzione del salone con ansia e il contrabbandiere ebbe la sensazione che appena lo ebbe intravisto, immobile d'avanti la porta che dava sul giardino, avesse sorriso.
Il suo cuore ebbe un'impeto di gioia inattesa, che l'uomo cercò subito di soffocare. Non voleva sentirsi di nuovo uno stupido e cadere nel ridicolo!
Ma nonostante ciò si avvicinò in direzione della scalinata. Era come se una strana forza muovesse i suoi passi senza che lui potesse obiettare.
Intanto la ragazza continuava a scendere sempre non staccando gli occhi da quelli di lui e stavolta Juan ebbe la certezza che lei era lì solo per lui. Lo leggeva nel suo sguardo.
Doveva raggiungerla subito! Fare in modo che quell'incanto non si spezzasse!
Ma molte volte quello che vogliamo spesso non accade.
Andrea si avvicinò alla cognata e mettendosi di fronte a lei, con dolcezza, le chiese di aiutare lui ed Aimèe a fare gli onori di casa.
Beatrice mandò in direzione di Juan uno sguardo di scuse, ma seguì senza replicare il cognato.
Juan si sentì morire dentro! Era riuscito a mettersi di nuovo in ridicolo!
E stavolta, senza guardarsi in dietro, si diresse a passi rapidi verso il giardino.


Beatrice lo aveva cercato con ansia in tutto il grande salone addobbato a festa.
Come si era sentita in colpa quando, allontanandosi a braccetto con Andrea, aveva letto nel suo sguardo tanto dolore e mortificazione. Poi era scomparso.
Disparata Beatrice si era rifugiata in giardino. Ne aveva fin sopra i capelli di tutte quelle facce, di tutte quelle formalità da rispettare!
La serata era splendida e non lasciava dubbi che l'estate ormai era alle porte. In quel momento alla ragazza Campo Real sembrò  un paradiso fuori dal mondo.
Si avvicinò alla fontana illuminata e guardando la luna, che si affacciava superba nel cielo stellato, si sentì travolgere da una strana malinconia.
Senza accorgersene, dalle sue labbra, debole come un sospiro, uscì un nome. Quel nome era "Juan".


L'aveva sentito quel nome, Juan del Diablo, da dietro l'albero dove si era rifugiato. E in quel momento sentì il cuore scoppiargli nel petto.
Forse, in quel preciso istante, quella esile e affascinante giovane donna, stava pensando a lui con la stessa intensità con cui lui stesso la stava pensando!
Ebbe l'impulso di stringerla tra le braccia, di scoprire che sapore avevano le sue labbra...
Ma nonostante questo esitò...


La donna sentì un fruscio provenire da dietro di lei e si voltò spaventata. Quello che videro i suoi occhi la lasciò senza parole.
Poggiato in un albero, Juan del Diablo, la guardava in quel modo in cui tutte le donne vorrebbero essere guardate!
Beatrice abbassò gli occhi improvvissamente imbarazzata. Non pensava di trovarlo lì.
Juan vide il turbamento sul bel volto di lei e le si avvicinò con cautela.
-Scusate signorina, non volevo spaventarla!- la rassicurò con quella sua voce autoritaria, ma nel contempo così dolce e carezzevole.
-No, non mi avete spaventata!- rispose impacciata la ragazza e l'uomo rise tra sè compiaciuto. Com'era diversa da sua sorella!
-Perchè non siete alla festa? Sentiranno la vostra mancanza...- continuò Juan cercando di tirarla fuori da suo imbarazzo.
-Io...io... vi stavo cercando...- .
Beatrice si stupì della sua stessa audacia! Davvero l'aveva detto? Sentiva le sue guance ardere come fiamme!
L'uomo la guardò con infinita sorpresa. Mai si sarebbe immaginato una simile risposta da lei!
-Signorina non dovevate!- rispose, cercando di smorzare l'emozione che lo stava travolgendo.
-Che penserebbero nel salone se vi vedessero intrattenervi con un uomo come me?- .
-Non mi importa!- rispose d'impulso lei quasi con sfida, non potendo staccare gli occhi da quelli magnetici di lui.
Juan si sentì travolgere da una felicità mai provata fino a quel momento! Lo sapeva, lo aveva capito subito! 
Quella ragazza era diversa da tutta quella gentaglia che la circondava.
In un'impeto di tenerezza le si avvicinò e le diede un delicato bacio sulle labbra morbide. La ragazza non si ritrasse a quel tocco leggero, ma invece, riversò sull'uomo uno sguardo pieno di amore e dolcezza. Una dolcezza tale che lasciò Juan così piacevolmente stupito da non riuscire, per molti minuti, a    staccare i suoi occhi da quelli di lei.
Poi le afferrò la delicata mano con la sua forte e abbronzata.
-Signorina, mi concedete l'onore di questo ballo?- chiese con un sorriso talmente dolce sul suo viso scuro da non sembrare nemmeno più lui. Quella donna lo stava cambiando, ne era sempre più consapevole. E stranamente non ne era infastidito...
-Ma io non sò ballare!- rispose lei improvvisamente intimidita.
-Non abbiate paura! Seguite me!- l'incoraggiò l'uomo con dolcezza avvicinandola sempre più a sè.
-Vi seguirei fino in capo al mondo...- rispose lei abbassando il timido sguardo.
Juan, sorridendo tra sè, la prese tra le braccia e  delicatamente, non staccando gli occhi dai suoi, incominciò a farla volteggiare...


Quella notte, in quel giardino profumato di bugaville e ibisco, Juan del Diablo, senza accorgersene, aveva donato per sempre il suo cuore a Santa Beatrice.

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Capitolo 5
*** Ritorni ***


Erano ormai passate tante lune da quando Juan era andato via.
Si era dovuto recare alle isole Barbados per alcuni affari, ma aveva assicurato a sua moglie che non sarebbe stato via per più di un mese.
Ora invece erano più di due i suoi mesi di assenza e Beatrice era inquieta. Non un suo messaggio, non un suo telegramma e nemmeno il signor Nicola sapeva spiegarsi il motivo di tanto ritardo.
Nella mente della donna affioravano sempre le parole che una volta il marito le aveva detto a tavola: - Beatrice ci sono tante persone che vorrebbero il mio male!- .
E se queste persone fossero riuscite nel loro intento?
Beatrice si sentiva impazzire e quella notte specialmente non riusciva a prender sonno nonostante i suoi sforzi. Si era girata e rigirata nel loro letto più e più volte ma niente. Allora ebbe un'idea! 
Si alzò e, a piedi nudi, si diresse verso la cassettiera. Aprì un cassetto e ne uscì fuori una camicia del marito.
Se la portò al viso e inalò il profumo del suo Juan.
Quel profumo di sole e di mare che tanto la faceva stare bene anche nei momenti di maggiore sconforto!
Sfilandosi la sua camicia da notte pian piano si infilò quella dell'amato tornando nel loro letto.
Fu solo allora che Beatrice, confortata dal profumo del marito, riuscì a prender sonno.


Quella stessa notte, nel porto di Saint Pierre, attraccò una nave. Juan del Diablo, dopo aver vinto l'ennesima battaglia, stava facendo ritorno...


Finalmente era a casa! Non gli sembrava nemmeno vero!
L'emozione che provava l'uomo al comando del timone della sua imbarcazione era indescrivibile!
Per la prima volta, la prima volta in assoluto nella sua vita, aveva avuto paura di non poter far ritorno.
Non per lui stesso (della sua vita gli era sempre importato ben poco!) ma per sua moglie! Era per lei che l'uomo, alzandosi all'alba ogni mattino, si impegnava nel suo lavoro con tanto amore e dedizione.
Voleva solo il meglio per lei!
Per sua moglie che era diventata il centro della sua vita!
E ora non vedeva l'ora di poterla rivedere, di stringerla tra le sue braccia...


Era mezzanotte passata quando Juan arrivò alla casa sulla scogliera e tutto intorno a lui taceva. Si udivano solo lo scrosciare delle onde sugli scogli e i grilli che cantavano in lontananza nella notte buia.
L'uomo salì le scale dell'abitazione di corsa e si precipitò, senza indugiare, nella loro stanza da letto.
Quando, tuttavia, vide sua moglie riposare nel loro letto si bloccò. Avrebbe voluto svegliarla, stringerla a sè, avere la certezza di essergli mancato nello stesso modo in cui lei era mancata a lui...
Ma la donna dormiva così beatamente che a Juan fece pena svegliarla. Si sarebbe accontentato di guardarla dormire.
Facendo attenzione a non fare rumore si sfilò gli stivali e la camicia. Si lavò il viso e poi, delicatamente, si infilò sotto le lenzuola. Quell'impercettibile fruscio di lenzuola però fu sufficiente per svegliare la donna che si stropicciò gli occhi lievemente come una bimba.
Juan la guardava con infinita tenerezza! Il suo cuore si riempia di una piacevole sensazione ogni volta che incontrava lo sguardo di lei, tuttavia rimase in silenzio.
-Juan!!- esclamò Beatrice nel colmo dello stupore mettendosi a sedere.
-Juan, amore mio, sei qui!- .
L'uomo non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che già la donna gli aveva gettato le braccia al collo stringendolo forte a sè.
-Si amore sono tornato! Scusa se ci ho messo tanto... - mormorò Juan tra i capelli di lei inalando il suo profumo.
La ragazza si staccò da lui e accarezzandolo gli chiese cos'era successo. Il marito gli rispose che durante il viaggio di ritorno erano stati attaccati e solo dopo un'aspra battaglia avevano vinto. Il Satan però aveva subito dei danni e avevano dovuto ritardare la partenza per concludere le riparazioni.
-Oh, amore mio! Ho avuto tanta paura!- rispose lei tornando a stringerlo, ma Juan soffocando un gemito di dolore, a malincuore, si ritrasse leggermente dal suo tocco.
-Che succede?- chiese lei angosciata. Mai il marito si era sottratto alle sue carezze! L'uomo allora si toccò la spalla sinistra.
-Durante la battaglia sono stato ferito qui! Ma non avere paura, amore, non è nulla!- .
Ma la moglie non lo ascoltava. Solo allora, nella penombra della stanza, notava la fasciatura e pian piano gliela slegò.
La ferità, in verità, non era profonda, ma Beatrice si alzò ugualmente per prendere dell'acqua e delle bende pulite.
Solo allora Juan, con stupore, si accorse che sua moglie portava una sua camicia.
-Amore, ma quella che indossi non è una mia camicia?- chiese non appena la donna fu tornata accanto a lui. Lei sorrise arrossendo.
-Si Juan!- ammise.
-Avevo bisogno di sentire qualcosa di tuo sulla mia pelle... - .
A quelle parole, Juan del Diablo, attirò con foga la moglie contro di sè e iniziò a baciarla con passione.
Le era mancata tanto. E non voleva più aspettare...

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Capitolo 6
*** L'amore di Juan del Diablo ***


Aimèe ricordava tutto di quel pomeriggio... ogni piccola sfumatura, ogni insignificante dettaglio...
Era scesa sulla spiaggia per combattere la noia di cui spesso era vittima e si era ritrovata a passeggiare in riva al mare.
Si era stupita di sè stessa quando aveva notato che l'acqua cristallina che gli bagnava i piccoli piedi, che il sole che batteva con prepotenza sul suo cappellino all'ultima moda e che i mille bagliori emanati dalla finissima sabbia bianca e liscia stavano incominciando a piacerle.
A lei che fino a poco prima reputava che il camminare sulla spiaggia fosse un passatempo per rozzi marinai o per sua sorella che tanto era rozza quanto loro!
Improvvisamente si era ritrovata di fronte ad una parete rocciosa e, curiosa, incominciò ad arrampicarsi.
Quando poi vide una capanna arroccata su quegli scogli il suo stupore arrivò alle stelle!
Chi mai poteva vivere lì? Non sembrava l'abitazione di un semplice marinaio...
La curiosità di Aimèe reclamava di essere saziata e la ragazza continuò a salire.
Quello che però successivamente vide la costrinse a bloccarsi e la fece sussultare.
Nei suoi grandi occhi azzurri passò un lampo di sorpresa, e  forse chissà, anche di lussuria.
Un'uomo (il più bell'uomo che avesse mai visto fino ad allora!) stava facendo il bagno, completamente nudo, in una tinozza situata all'ingresso della casa.
L'uomo la intravide di sfuggita e sorrise tra sè divertito non esitando però ad alzarsi per uscire dalla vasca.
Quello che vide fu troppo per la troppo ancora ingenua Aimèe che fuggì in direzione della spiaggia assolata con il cuore pieno di mille emozioni...


-Era Juan del Diablo signorina!- .
Al solo sentire quel nome il suo cuore ebbe un fremito di piacere. Juan del Diablo. Il famoso contrabbandiere dalla fama sinistra di cui aveva spesso sentito parlare al mercato.
"Allora quell'uomo nella capanna era lui!" sorrise Aimèe guardandosi allo specchio e ricordando il bel corpo dell'uomo.
La sua curiosità era giunta al limite.
-Signorina, promettete di non tornare più in quel posto! 
Quell'uomo è pericoloso! E' un vero demonio!- la scongiurò la cameriera.
Ma Aimèe facendo finta di non sentire uscì in direzione della spiaggia...


E la sua curiosità fu saziata.
Juan del Diablo l'aveva avvicinata e invitata a bere un bicchiere di vino.
Ad Aimèe non piaceva il vino, ma come poteva rifiutare 
un'invito da quell'uomo?
Da vicino era ancora più affascinate, con quei capelli corvini che gli ricadevano dolcemente sulle spalle forti, quegli occhi così magnetici e quello sguardo così sfrontato.
Quegli occhi e quello sguardo che ormai stavano diventando per lei un'ossessione...


Si erano ritrovati a passeggiare sulla spiaggia. Sulla stessa spiaggia dove Aimèe si era ritrovata a passeggiare la prima volta.
Senza preavviso però Juan l'aveva afferrata per un braccio, l'aveva avvicinata a sè e l'aveva baciata. Quelle labbra, che erano uno strano miscuglio di sale e miele, erano affamate di lei. E Aimèe aveva ceduto. Si era data, rapita da quell'emozione più forte di lei.
Poi, improvvisamente, qualcosa l'aveva fatta scuotere, (forse era stato quel briciolo di pudore che era ancora radicato in lei!) e la fece scappare via.
Ma Aimèe lo sapeva, era consapevole ormai, che se anche avrebbe ritardato il momento, prima o poi sarebbe stata di Juan del Diablo.


Stranamente, durante quel pomeriggio assolato, tutto quello che la circondava, ad Aimèe, sembrava più bello.
Il cielo le sembrava più vivido, il mare più azzurro del solito e il sole più splendente.
Ormai passeggiare sulla spiaggia per lei era diventata un'abitudine e non lo considerava più un passatempo per rozzi marinai.
Ma quel pomeriggio osò di più.
Si sdraiò sulla sabbia bianca e profumata di iodio, e ben sapendo che quel luogo era il prediletto da Juan per fare il bagno, lasciò scoperte le gambe perfette e chiudendo gli occhi rimase in attesa.
La sua pazienza venne ben presto premiata e uno stupito Juan le si avvicinò invitandosi a bagnarsi.
La portò in una spiaggetta isolata vicino alla sua casa incastonata tra gli scogli.
E non si fece pregare Aimèe. Lo seguì in acqua.
Giocarono per lunghe ore tra le onde, schizzandosi come due bambini dispettosi.
Ma poi Aimèe, sazia di quel gioco, corse verso la riva.
Juan le si avvicinò. Come le sembrò bella in quel momento! Bella, cocciuta e selvaggia quanto lo era lui stesso.
L'uomo realizzò di volerla tutta per sè  e tutto il suo desiderio esplose come un uragano.
Delicatamente la fece scivolare sulla sabbia calda e, premendo il suo corpo contro quello della ragazza, la fece sua...


Era soddisfatta ora Aimèe. Aveva finalmente conosciuto l'amore di Juan del Diablo.

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Capitolo 7
*** Le nozze di Monica ***


Nota: Questa ff non non si ispira alla telenovella ma al libro  "Cuore Selvaggio" di C.B. Adams.


                                "Le nozze di Monica"

Juan tiene ancora per mano Monica. Ha ancora paura che quello sia solo un sogno, che lei possa sparire da un momento all'altro.
E lei trema, tutto in quella notte buia, dove l'aria è densa di zolfo e cenere, le sembra irreale. Juan è lì, vicino a lei, dolce e tenero, pieno di attenzioni. L'ha accompagnata fino alla spiaggia, dove sono state improvvisate delle baracche per i sopravvissuti alla terribile eruzione .
Il mare di fronte a loro è nero e calmo, il cielo un manto di stelle.
Ha esitato un momento Juan, non vorrebbe lasciarla, ha ancora paura di perderla.
Ma, alla fine la ragione vince su i suoi sentimenti, ancora una volta, e le deposita un casto bacio sulla fronte bianca mormorando un: -Buonanotte Monica...- .
Si è allontanato nella notte, Juan del Diablo, con il cuore in tumulto. Manica lo guarda con ansia, quasi con dolore.
-Juan, Juan!- cerca di fermarlo.
-Perchè te ne vai? Perchè mi lasci?- .
Si volta Juan, il bel viso abbronzato non nasconde la sorpresa.
-Perchè Monica...perchè...- risponde con la voce rotta d'emozione.
-Perchè non siamo più sposati Monica! E non puoi chiedermi di giacere affianco a te stanotte senza amarti...non potrei... Monica...non potrei...- .
La sua voce è un sussurro nella notte e Monica trema, trema di nuovo.
Juan la vuole nello stesso modo in cui anche lei lo vuole.
E la donna stavolta non ha paura, ama troppo quell'uomo per non essere sua.
Sorprendendosi della sua stessa audacia avanza nella notte, avanza verso l'uomo che ama e che la guarda con una luce di speranza negli occhi.
-Ma io sono tua moglie!- riesce solo a dire tradendo l'emozione che sente crescere dentro di sè.
-E se non lo sono più agli occhi del mondo non mi importa! Nel mio cuore lo sono! - .
E mentre i loro sguardi si incrociano nelle tenebre Juan la prende tra le braccia portandola fin dentro la capanna.
Non ha paura Monica, nemmeno quando lui la deposita con cura nel suo giaciglio e con dolcezza inizia a spogliarla e neppure quando, con ancora più dolcezza, la ama.
Sente Monica, lo sente nel profondo del suo cuore, che quella 
notte, tra le braccia di Juan del Diablo, è finalmente diventata una donna.

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Capitolo 8
*** Il sogno di Juan ***


Juan non aveva fatto più quel sogno.
Non lo aveva più fatto da quando era sposato e aveva attribuito questo a Beatrice. Non lo aveva ancora ammesso nemmeno a stesso (il suo orgoglio ancora glielo impediva!) ma lui, tra le braccia di sua moglie, si sentiva protetto e al sicuro.
E, dopo la loro prima notte insieme, l'incubo era misteriosamente scomparso.
Beatrice però quella notte non c'era. Era rimasta a casa di sua madre, che non stava molto bene, e l'uomo, per la prima volta dopo mesi di matrimonio, si ritrovò da solo nel loro letto.
Il senso di abbandono che provava era indescrivibile e gli lacerava il petto. Ma che poteva fare? Non poteva certo andare a casa della signora Caterina e pregare sua moglie di tornare a casa con lui! Come si sarebbe giustificato? E cosa avrebbe pensato la moglie vedendolo in quello stato? Juan del Diablo sospirò, mentre tutto in torno a lui, nel buio della notte, taceva.
Ma che gli era successo? Da quando era diventato così dipendente da una donna? Cercando di ricomporsi, spense il sigaro che stava fumando distrattamente, chiudendo gli occhi. E scivolò nel sonno...

Aveva freddo, molto freddo. E fame.
E aveva anche tanta paura.
-Cosa ci fai ancora qui piccolo bastardo?-.
La voce del signor Alimondi lo fece tremare. Ma il piccolo Juan, nonostante tutto, non si mosse dall'angolino dove era rannicchiato.
-Papà ho fame...- aveva mormorato il bambino, con le lacrime agli occhi. Non ricordava più nemmeno l' ultima volta che aveva mangiato.;
-Fame?- sogghignò l'uomo e per tutta risposta gli molò un sonoro ceffone che lo fece ruzzolare per terra.
Scappò via il piccolo Juan, per la strada, correndo nella notte scura. Correva e correva non sapendo dove andare e nel suo piccolo cuore di bambino soffriva... soffriva molto.

Beatrice era rincasata quella notte stessa.
Sua madre stava meglio e la giovane aveva avuto una sensazione, nel suo cuore, che l' aveva spinta a ritornare a casa.
Sentiva, dentro di sè, che suo marito aveva bisogno di lei.

-Devi proprio rimanere qui stanotte, Beatrice?- le aveva chiesto Juan, mentre lei lo stava accompagnando alla porta d'ingresso della casa della signora Caterina.;
Beatrice vedeva che l'uomo si sforzava di sembrare indifferente, ma lei lo conosceva troppo bene ormai e lesse nei suoi profondi occhi verdi che in realtà nè soffriva molto. Il cuore gli si strinse nel petto.
-Si, Juan devo...- aveva mormorato sentendosi in colpa.
L'uomo sorrise, ma era un sorriso amaro il suo.
-D'accordo...- aveva risposto semplicemente.
Poi le si era avvicinato e baciandola con dolcezza aveva aggiunto: -Ti vengo a prendere dopo pranzo domani. Se hai bisogno di qualsiasi cosa fammi avvisare. - .
Ed era scomparso nella notte buia. Beatrice aveva chiuso la porta dietro di sè.
Era la prima notte che passavano separati dopo il loro matrimonio e la donna sapeva che un pezzo del suo cuore era andato via, nella notte scura, insieme a Juan del Diablo.

Beatrice salì le scale della casa senza far rumore. Tutto intorno a lei taceva. La donna pensò che Juan doveva essere già a letto e si diresse nella loro camera, aprendo pian piano la porta.
La scena che vide la lasciò impietrita. Il marito, in un bagno di sudore, si agitava nel sonno e il suo bel volto, di solito sempre sorridente e sprezzante, era invece rigato da calde lacrime.
La ragazza gli si avvicinò e sentì che l' uomo mormorava frasi sconnesse.
-Ho freddo!- ripeteva.
-Perchè fate così? Cosa vi ho fatto padre?-.
Beatrice sentì il cuore spezzarsi nel petto. Juan stava sognando la sua infanzia.
Spinta dal suo istinto gli si avvicinò e gli accarezzò il bel volto contratto dal dolore.
-Juan amore mio!- disse con dolcezza.
-Juan svegliati!-.
-Beatrice...- mormorò lui nel sonno e aprì gli occhi. Il volto del giovane uomo si illuminò non appena vide la moglie chinata sù di lui.
-Amore sei tornata!- e si strinse a lei, sprofondando il bel viso nel suo collo.;
Rimasero così per alcuni istanti, senza una parola.
-Beatrice...- disse poi lui scostandosi da lei bruscamente.
-Non voglio che mi vedi così! Io....- .
Si sentiva vulnerabile, Juan del Diablo, in quel momento, e la moglie lesse nei suoi occhi una grande vergogna.
Mise un dito sulle sue labbra per farlo tacere.
-Zitto amore- .
E lo strinse a sè, contro il suo petto, nello stesso modo in cui si stringe un bambino impaurito.
L'uomo si lasciò stringere e accarezzare e perdendosi nella dolcezza di quelle carezze si calmò.
-Beatrice...- disse poi con il viso ancora contro il petto di lei.
-Devo confidarti una cosa....- .
E gli narrò il suo sogno. Fu un vero gesto d'amore, di fiducia, perchè Juan non ne aveva mai parlato con nessuno.
Era un segreto doloroso che si portava dentro fin dall'infanzia.
La donna lo ascoltò con attenzione, accarezzandogli i folti capelli neri e posando dei delicati baci sulla sua fronte crucciata.
L' uomo gli raccontò della sua infanzia, di tutte le umiliazioni che aveva subito fin da bambino. Gli narrò le numerose risse, tutti gli sforzi che aveva dovuto fare per mangiare, tutto il dolore che aveva dovuto subire, tutti gli insulti, tutti i maltrattamenti di quei duri anni. Ma la donna continuò ad ascoltarlo attentamente e in silenzio, senza mai interromperlo. Ora comprendeva meglio l' animo del marito. Comprendeva il suo carattere duro, il suo atteggiamento sprezzante, la sua poca fiducia nei confronti degli altri. Era stato additato e trattato come un figlio del demonio fin da bambino. Ora capiva anche il significato dei quel soprannome...Juan del Diablo...
Non avendo avuto sua madre un padre da dargli ci aveva pensato la gente del posto a dargliene uno. E, per un figlio bastardo, quale padre è migliore del demonio stesso?
Quando l'uomo ebbe finito rimase in silenzio. La moglie lo aveva sentito irrigidirsi nelle sue braccia, man mano che il suo racconto procedeva. Non era stato facile sfogarsi per lui.
La donna comprese che aveva bisogno di lei in quel momento.
Aveva bisogno di una prova del suo amore.
Pian piano Juan si sciolse dal suo abbraccio e si mise a sedere, guardandola con un' espressione di dolore ne suoi bellissimi occhi verdi.
-Beatrice... - sussurrò
-Questo sono io. Ora conosci la vera storia di Juan del Diablo-.
La donna poggiò entrambe le mani sul torace di lui e, posando il capo sul suo petto largo e forte, disse: -Niente è cambiato per me amore. Anzi ti amo ancora di più...- .
L' uomo non poteva credere a quello che sentiva.
-E non ti vergogni di me? Non ti vergogni di essere la moglie di un relitto di questa società? Puoi dirlo Beatrice... puoi dirlo...non aver paura...- rispose lui amareggiato.
Non poteva credere che sua moglie lo amasse ancora dopo tutto quello che aveva udito. L'espressione con cui lo guardò lei lo spiazzò. La donna mise entrambe le mani sul suo viso e avvicinandolo a sè esclamo: -Io ti amo Juan. Ti amo ora più di prima, perchè mi hai aperto il tuo cuore e hai avuto fiducia in me.- .
Juan la serrò forte contro il suo petto e affondò il viso tra icapelli di lei.
-Beatrice- le disse con trasporto.
-Ti prego non lasciarmi mai più da solo!- e le sue parole erano di una dolcezza che scioglieva il cuore.
-Mai più Juan!- rispose lei guardandolo negli occhi.
-E ora ti prego amami! Amami come solo tu sai fare!- lo pregò allora la donna stringendosi ancor di più contro il corpo di lui.
Juan si sentì impazzire dalla gioia. Sua moglie lo aveva accettato e lo amava per quello che era. Non amava Juan Aleardi o Juan del Diablo. Amava semplicemente Juan.
E ora lo desiderava..
Delicatamente la fece scivolare sotto di sè e, sollevandole la veste, iniziò ad accarezzarle la morbida pelle, mentre lei ricambiava quelle carezze con un' ardore tale da lasciarlo stupito. E da quella notte, stretto tra le braccia della moglie, Juan del Diablo non fece mai più quel sogno.


Fine

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Capitolo 9
*** Una sorpresa inaspettata ***


Era una normale mattina, di una normale giornata di sole, lì a Saint Pierre. Juan giaceva ancora addormentato, tra le lenzuola del suo vasto letto, nella sua casa affacciata sul mare.
Beatrice, sua moglie, si era invece dovuta alzare all'alba per recarsi all'istituto delle suore, dove insegnava ai bimbi più poveri. Juan, dopo un'anno di matrimonio, sentiva di amarla ogni giorno di più. Quella giovane e dolce donna gli aveva cambiato la vita. E lui ne era sempre più orgoglioso.


L'uomo si mosse nel sonno e aprì gli occhi. -Beatrice...- mormorò, stendendo il braccio verso la parte di letto dove la fanciulla era solita dormire. Era lei infatti il suo primo pensiero appena sveglio la mattina e l'ultimo prima di andare a dormire. Ma appena percepì il letto freddo sotto la sua mano l'uomo si ricordò. Sua moglie era già uscita. E lentamente, sospirando, si alzò dal letto.


Juan entrò lentamente in sala da pranzo, tamponandosi distrattamente i capelli ancora umidi dopo il bagno che aveva appena fatto a mare. L'abitudine di nuotare appena sveglio era una delle poche cose che non aveva cambiato dopo il suo matrimonio e nemmeno aveva intenzione di cambiarla. Molte volte, anzi, aveva trascinato sua moglie fino alla spiaggia e l'aveva costretta a nuotare con lui. Lei, le prime volte, aveva protestato, ma poi il sole non troppo caldo della mattina e il profumo del mare all'alba, le erano incominciati a piacere e quindi, la donna, aveva iniziato a seguirlo con piacere. Pensando a tutto ciò, Juan entrò nella stanza ridendo tra sè. Non appena alzò lo sguardo sgranò gli occhi. La tavola era già imbandita con frutta, barattoli di marmellata, burro, pane tostato e caffè. Sua moglie pensava sempre a tutto! L'uomo sorrise e, avvicinandosi al tavolo, notò un biglietto ripiegato con cura nel posto dove lui era solito sedersi. Lo aprì curioso.
 
               "Amore mio mi dispiace di non poter fare colazione     
                 con te stamattina. Ci vediamo a pranzo. Ti amo.
                                           Tua, Beatrice."

Dopo averlo letto, con un sorriso soddisfatto, Juan si sedette al tavolo e si versò del caffè. Aveva appena deciso che quella mattina avrebbe fatto una sorpresa a sua moglie.


I bambini correvano allegramente nel cortile del convento e le loro urla gioiose si udivano fino al mercato. Era infatti una bella giornata di sole e Beatrice, dopo le lezioni, aveva deciso di portarli un pò fuori all'aria aperta. -Ci sai proprio fare con i bambini Beatrice!- disse suor Giuliana accostandosi alla ragazza. -Suor Giuliana sono loro che ci sanno fare con me!- rispose solamente lei con un sorriso. Udendo quelle parole, anche la suora rise. -Sono contenta di vederti così felice!- aggiunse poi, dopo una breve pausa. -Procede bene il tuo matrimonio?- .
-A meraviglia!- rispose subito la donna, sorridendo ancor di più. -Juan è un'uomo meraviglioso madre! E' così attento, così dolce, così premuroso...- . Beatrice non aveva ancora finito di parlare che le urla 
particolarmente eccitate dei bambini la fecero voltare. 
-C'è Juan del Diablo! C'è Juan del Diablo!- ripetevano con gioia.
E la donna, voltandosi, non potè credere ai suoi occhi.


Juan era in piedi, di fronte a lei. In braccio teneva una bimba più piccola e per mano un giovanotto più grande, mentre gli altri piccoli continuavano a saltellargli intorno.
I bambini adoravano Juan del Diablo. Lo avevano visto tante volte al porto e lui era sempre stato molto generoso con loro, regalandogli sempre qualche moneta.
Juan, ancora all' impiedi, continuava a guardare la moglie con un'espressione dolcissima nei suoi bellissimi occhi verdi. 
Quell'espressione era talmente dolce che persino suor Giuliana ne rimase sorpresa. Era quello il famigerato Juan del Diablo? A vederlo così non sembrava proprio.
-Buongiorno tesoro- disse l'uomo, notando lo stupore sul bel volto della moglie. -Volevo farti una sorpresa!- aggiunse poi sorridendole. Beatrice, a quelle parole, si precipitò verso di lui e, gettandogli le braccia al collo, rispose: -Hai fatto bene amore mio!- . Intorno a loro i bambini continuavano ad esultare gioiosi.


Juan rimase con loro tutto il resto della mattina. Giocò con i bimbi più piccoli e raccontò ai più grandi, che lo guardavano pieni di ammirazione, alcune delle sue avventure. "Juan ci sà proprio fare con i bambini!" pensò Beatrice mentre lo guardava. "Sarà un padre meraviglioso!".
A quel pensiero la donna arrossì. Desiderava con tutto il cuore un figlio da Juan e non vedeva l'ora che quel desiderio si avverasse.


Era da poco passata l'una quando Juan si accostò alla moglie.
-Tesoro è già ora di pranzo- le disse sorridendo.
La donna ricambiò il sorriso e si affrettò a salutare le suore e i bambini, che erano molto delusi del fatto che Juan del Diablo stesse già andando via. Riuscirono infine a strappare all'uomo la promessa che sarebbe tornato a trovarli presto.
-Sono proprio dei piccoli demonietti!- scherzò lui quando si ritrovò solo per strada con la moglie.
Beatrice rise e, prendendo per un braccio il marito, si incamminò per le strette vie di Saint Pierre, mentre gli sguardi dei commercianti e delle donne del mercato li seguivano con interesse. La storia della ex suora che aveva sposato un ex contrabbandiere aveva fatto molto scalpore l'anno precedente e ancora la gente del posto non si era abituata a vederli camminare così tranquillamente per le vie del paese. Ma a loro due non importava e seguitavano a camminare tranquilli scherzando tra loro e lanciandosi occhiate innamorate.Pensando ancora a cosa aveva detto il marito all'uscita del convento, la donna abbassò lo sguardo e disse timidamente: -Se loro ti sono sembrati dei piccoli "demonietti" , chissà che penserai un giorno quando ti dovrai occupare di un TUO piccolo "demonietto" ... - .
Juan, non aspettandosi quell'affermazione da parte di lei, si fermò lì, in mezzo alla strada, guardandola negli occhi. Lei però evitò il suo sguardo, imbarazzata. A Juan non era mai sembrata così bella, dolce e vulnerabile come in quel momento e un'improvviso desiderio di essere padre, di avere un figlio da lei, lo travolse.
Attirandola dolcemente contro di sè, le depositò un dolce bacio tra i capelli profumati, mormorando: -Beatrice, non vedo l'ora che quel giorno arrivi davvero!- . E la baciò lì, con passione, in mezzo alla strada, mentre tutti li guardavano.

Non c'era proprio niente da fare. L'amore tra l'ex contrabbandiere e l'ex suora avrebbe fatto parlare di sè per ancora molto, molto tempo.


Fine.

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