Seasonal Feathers

di Elsa Maria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Seasonal Feathers - Shikiori no Hane ***
Capitolo 2: *** Seasonal Feathers - Itsuka, watashi ga hito ja nakunatte mo… ***
Capitolo 3: *** Seasonal Feathers - Anata wa… ***
Capitolo 4: *** Seasonal Feathers - Watashi wo aishite kuremasu ka? ***



Capitolo 1
*** Seasonal Feathers - Shikiori no Hane ***


Nome autore EFP:  Elsa Maria
Fandom scelto: Kuroko no Basket
Stagione: Inverno
Numero parole: 423
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Sentimentale
Personaggi/Coppie: YuuTae – Yuuya Miyaji, Tae Otsubo

 
 

Seasonal Feathers
Shikiori no Hane

 
 
La neve sottile fioccava, silenziosa e leggera si posava sul manto bianco che nascondeva il terreno. Una piccola mano, con tutte le dita screpolate, si tendeva verso l’esterno della casa  volendo tastare la consistenza dei fiocchi, ma un’altra mano si sovrappose a quella tirandola verso l’interno e chiudendo la porta, bloccando il freddo all’esterno.
“Ti gelerai le dita se ti esporrai a questo modo.” Le sussurrò, rimproverandola, ma stringendola a sé, protettivo.
“Ero solo curiosa di sentire la neve su queste mani.” La sua voce era bassa, ovattata dal freddo. Strinse le labbra prima di tirarla contro il suo corpo per avvolgerla con un abbraccio. Si avvicinarono di più al focolare che ardeva al centro di quell’unica stanza.
Una sensazione di tepore iniziò lentamente a scongelare le punta delle dita, facendola rilassare contro quel petto saldo e fiero che tanto amava.
“Anche il giorno in cui ci siamo incontrati nevicava.” Disse, interrompendo quel silenzio accompagnato dallo scoppiettare del legno consumato dalle fiamme. Guardava verso la porta da cui in contro luce si intravedeva la neve scendere con un’aria quasi malinconica in viso, ma con un lieve sorriso accennato sulle labbra.
Rimase incantata nel vedere quel volto, così serio e sereno, non scalfito dal freddo che invece sembrava aver colpito solo lei. Lo sguardo di lui poi ritornò sul suo viso che in fretta nascose nelle pieghe della sua manica.
La mano che prima l’aveva protetta ora le accarezzava i mossi capelli neri. “Non nascondermi il tuo viso.” Le sussurrò con quel tono autoritario, ma gentile.
Lei scosse il capo, stringendosi più a lui, sfuggendo dal suo sguardo dorato che ora si era fatto sorpreso.
“Se te lo mostro poi mi prenderai in giro.” Lo precedette con una risposta.
“Perché?”
Alzò la testa verso di lui… Dal naso colava un po’ di muco.
“Mi sono raffreddata.” Si lamentò, tirando su con il naso. “Sei arrabbiato, vero?”
La risposta era un non detto, ma era chiaro che si stesse trattenendo, lo notava dal tremolio delle sue mani e da come stringeva il tessuto dello yukata; a momenti sarebbe esploso.
“È possibile che sei tanto distratta?!” Sbuffò, guardandola duramente. Era una vera testa calda, ecco perché non sentiva freddo.
“Io volevo solo toccare la neve.” Ribatté, ma l’altro non sembrava voler ascoltare scuse che subito intervenne con un: “Ma sai già com’è fatta!”
Ed iniziarono a bisticciare in quella maniera tanto felice e spensierata che rispecchiava la serenità con cui la neve cadeva dal cielo.
Ancora non potevano sapere quanto duro fosse il mutare delle stagioni.


Angolo autrice:

Salve! Ed iniziamo con l’inverno dato che quest’estate ha fatto troppo caldo e serviva un po’ di gelo. Battute a parte usiamo queste note in modo corretto.

La storia si ispira alla canzone di Rin e Len Kagamine “Seasonal Feathers”, tradotta da Ran.
(https://www.youtube.com/watch?v=ZKr56ZCFZTo)
La coppia scelta è la YuuTae conosciuta (soprattutto in giappone) come la YuuyaxTae, rispettivamente il fratello di Miyaji e la sorella di Otsubo. Aver trovato diverse fan art e persino doujinshi su di loro mi ha convinto in definitiva a scrivere su di loro. Dato che è stato dedicato ad entrambi sì e no un extra e 3 minuti di anime ho pensato (trovando riscontro anche nelle opere di disegnatori) che entrambi riportassero i caratteri dei fratelli, in modo diverso che purtroppo non può emergere in 4 flashfic.
Comprendo bene che sono personaggi assurdi da proporre, ma con una storia come questa non potevo che scrivere di loro, è il campo migliore per far emergere quel poco del loro essere.
Spero piaccia!
P.S. Per chi segue la mia long UNREAL GHOUL NON è stata ABBANDONATA. Giusto per informare <3 

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Capitolo 2
*** Seasonal Feathers - Itsuka, watashi ga hito ja nakunatte mo… ***


Nome autore EFP:  Elsa Maria
Fandom scelto: Kuroko no Basket
Stagione: Primavera
Numero parole: 498
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste
Personaggi/Coppie: YuuTae – Yuuya Miyaji, Tae Otsubo
 
 
 

Seasonal Feathers
Itsuka, watashi ga hito ja nakunatte mo…


La primavera arrivò con i suoi fiori e il suo calore, non serviva più accendere il focolare e il campo dietro casa era pronto per essere coltivato di nuovo. Si legava i capelli, mentre canticchiava una canzone: narrava di un uccello che, catturato dalla trappola di un cacciatore, venne liberato da un viandante e in cambio di questa gentilezza il volatile, usando le proprie ali, tesse per lui dei meravigliosi tessuti. Purtroppo però quando lui scoprì la sua natura, l’uccello lo abbandonò.
Una canzone triste poco adatta alla primavera, ma tanto le piaceva che le veniva naturale intonarla. Strinse il nastro intorno la ciocca raccolta, facendo lo stesso con la seconda.
“Itsuka, kirei na koe ga  denaku natte m-” Ma si fermò di colpo, sussultano allo sbattere della porta dietro di sé.
“Yuuya-kun?” Balbettò, alzando lo sguardo verso il ragazzo che dall’alto l’osservava. Le si sedette accanto, scivolando sul legno. Sospirò, stiracchiandosi.
“Finito il lavoro?” Era stato lui a chiederle di lasciarlo solo.
“Hai una bellissima voce.” Disse dal nulla, evitando la domanda e non guardandola neppure, si godeva i nuovi colori del paesaggio.
Le bastarono quelle semplici parole per farla arrossire, rendendola felice. Strinse la mano sul petto, abbassando la testa per non farsi vedere, temendo che la criticasse. Si imbarazzava troppo, le diceva spesso.
La reazione non passò inosservata, per questo si sdraiò in fretta sulle sue gambe, ma lei alzò la testa, ancor più veloce.
“Tae...” La richiamò pacato, ma lei non sembrava volergli dar retta. Le prese con delicatezza il mento voltandola verso di sé. “Lo so che sei una che si imbarazza facilmente.”
“So che lo sai, ma poi ti lamenti sempre.” Borbottò facendogli scappare una risata alla quale si aggiunse anche lei.
“E se un giorno, non avessi più una voce così bella,  in quel momento, mi ameresti ancora?” Gli disse con un tono di voce appena intonato.
Yuuya la guardò interrogativo, dandole poi un colpetto sulla fronte.
“Non dire sciocchezze, è ovvio, no?” Pronunciò con il solito tono alterato.
“Non te la prendere, è la canzone che fa così.” Si coprì la fronte con la mano; perché era sempre così impulsivo e facilmente irritabile?
Lui si limitò a sbuffare e girare la testa.
“Sai, sentirti cantare mi ha riportato alla mente il giorno in cui salvai una gru… Era meravigliosa, aveva un piumaggio invidiabile.” Mormorò. “A volte mi pento di averla liberata.”
Tae sorrise. “Sei buono Yuuya, solo che non vuoi ammetterlo.”
“Solo con te.” Ammise, guardandola di sottecchi. Aveva un debole per i suoi occhi, per le sue labbra… Per lei. Le accarezzò la guancia con la sua mano grande; il silenzio unico testimone.
Quando poi, d’un tratto, Yuuya cominciò a tossire violentemente tanto che venne costretto a piegarsi su se stesso. Allarmata lei gli tenne la schiena, cercando il suo volto.
“Yuuya!” Esordì nel momento in cui si calmò. “Tutto bene? Com-”
“Sto bene.” Disse sbrigativo, sorridendo. Le baciò la mano sulla spalla. “Canta per me, Tae.” Mormorò.
E lei riprese a cantare.



Angolo dell'autrice:
Non ho nulla da dire inparticolare ma volevo far notare che, scadendo oggi il concorso, le carico in un'unica volta. 
Tutto qui!
Grazie per aver continuato a leggere!

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Capitolo 3
*** Seasonal Feathers - Anata wa… ***


Nome autore EFP:  Elsa Maria
Fandom scelto: Kuroko no Basket
Stagione: Estate
Numero parole: 452
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste
Personaggi/Coppie: YuuTae – Yuuya Miyaji, Tae Otsubo
 
 
 

Seasonal Feathers
… Anata wa…

 
Strinse il legno della porta, chiudendola poi dietro le sue spalle. L’estate era ormai giunta e insieme allo splendore delle foglie anche la malattia che adesso aggravava sul corpo di Yuuya. Lo ricordava quel sangue che copriva la sua bocca e la mano, che con un colpo di tosse era uscito… Così rosso e vivo che il suo aveva smesso di scorrere.
Sistemò lo yukata, sedendosi di fronte al telaio; nulla l’avrebbe fermata. Toccò il suo braccio e lo strinse saldamente, le maniche furono rimboccate e il filo preparato. Passaggio dopo passaggio, una sequenza ripetuta senza sosta, il filo si consumava ogni volta che veniva tirato e bloccato.
La vivacità di una coppia povera non poteva permettersi una medicina per guarirlo, per questo lei a costo di dare tutta se stessa, di consumarsi come il filo, avrebbe fatto di tutto per salvarlo.
E il giorno dopo, e quello dopo ancora, continuò a tessere al telaio.
Anche mentre gli effimeri aceri autunnali iniziarono a lasciar cadere le prime foglie.
Non lascerò che la tua vita cada come quelle foglie.- Pensava mentre le braccia si muovevano e creavano meravigliose stoffe, dai pregiati ricami.
Così la stagione passava e ormai l’autunno si faceva più vicino, tanto che il frinire delle cicale stava iniziando a risuonare durante le notti.
“L’estate sta per finire.” Mormorò quel suo pensiero, ascoltando i suoni provenienti dai campi, mentre gli porgeva l’acqua. Le accarezzò la mano, tanto improvvisamente da farla spaventare.
“Yuu…”
“Hai delle bellissime mani.” La voce rauca, stanca, come il viso profondamente scavato, asciutto. La mano che accarezzava la sua ferita, tagliata, era ossuta e fredda… Troppo fredda.
Lo abbracciò poggiandosi con il viso dietro la sua schiena, nascondendosi da lui.
“E se un giorno, le mie dita non fossero più così belle, in quel momento, mi ameresti ancora?” Gli chiese, stringendo la sua veste all’altezza del petto.
Sorrise sotto i baffi.
“Certo che lo farei.” Le rispose, tossendo, coprendole con la mano le sue dita doloranti. Era un tentativo quasi disperato di farle sentire la sua presenza, farle sentire la prova di quanto lui fosse vivo.
Ci fu un profondo silenzio, poi un respiro pesante.
“Non piangere Tae, altrimenti potrei non amarti se i tuoi occhi non fossero più belli.” Scherzò, mascherando quell’odiata impotenza: ammalato e abbattuto non aveva neanche la forza di voltarsi, afferrarla, stringerla e sussurrarle che se la sarebbe cavata. Ma lui non era un bugiardo.
“Allora io non te li mostrerò.” Singhiozzò spingendosi contro la sua schiena con il volto umido.
“Vedremo ancora una volta la neve insieme e ti prometto che ti farò uscire, così che potrai persino giocare.”
“Lo prometti?” Gli chiese tremante. Lui strinse la presa su quella mano.
“Lo prometto.” 

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Capitolo 4
*** Seasonal Feathers - Watashi wo aishite kuremasu ka? ***


Nome autore EFP:  Elsa Maria
Fandom scelto: Kuroko no Basket
Stagione: Autunno
Numero parole: 408
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Sentimentale
Personaggi/Coppie: YuuTae – Yuuya Miyaji, Tae Otsubo
 
 
 
 
Seasonal Feathers
…Watashi wo aishite kuremasu ka?
 
La brezza del tramonto autunnale entrò dalla finestra aperta: un silenzio tombale affliggeva la casa e nessun suono era udibile, se non quello del telaio a lavoro.
Giorno e notte, tesse al telaio, senza sosta, illuminata dalla luce fievole del sole.
In fretta, in fretta, prima che il tempo scadesse, doveva comprare la medicina.
Solo un po’, un altro poco, prima che  tutte le foglie d’autunno cadessero.
Finché le dita non si fermavano… Finché non rimanevano più piume… Lei avrebbe proseguito a lavorare.
E come una fiamma che bruciava il legno marcio, lei si consumava. Tremava. Cadeva.
 
“Non ti abbandonerò, non lo farò.” Mormorò con gli occhi rossi dal pianto, contornati da orribili occhiaie scure, mentre camminava stringendo al petto i soldi appena ricevuto in cambio del tessuto. Mancava veramente poco al completamento dell’ultima stoffa… E a costo di dare se stessa…
Rientrò in casa e dopo essersi accertata che Yuuya stesse dormendo a letto, tornò al telaio. Levò le fasciature intorno le sue mani e scoprì le profonde ferite sulla sua pelle che dai polpastrelli si spargevano per tutto il corpo: tagli non rimarginati, freschi, appena fatti. Il sangue scivolò dalle dite a terra e lei rimase a guardarlo, apatica.
“Kono yubi ga made… Kono hane ga, tsukiru made…” Continuò a cantare con una flebile voce mentre sulla mano si mostrava una piuma candida, non sporca del sangue scuro di cui era sporca.
“E se un giorno non fossi più umana, in quel momento, tu mi ameresti ancora?” E nella paura, la verità rimane silente. Chiuse gli occhi, arresa al suo destino, e con delicatezza staccò da sola l’ultima piuma… Ma una mano si sovrappose alla sua, avvolgendola anche con il corpo.
“Certo che lo farei.” Sorrise stanco e l’abbracciò, anche se ormai priva delle sue ali.
“Sai, c’era una magnifica gru in volo, quel giorno, l’ho sempre ricordata, così come la ricordo ora.” Le fece stringere nel pugno quella piuma. “Non lasciarla mai andare, non ti ho salvato la vita in vano.”
Trattenne i singhiozzi, ma non le lacrime che iniziarono a scorrere sulle guance, scivolando dal volto alle mani per mischiarsi con il sangue delle ferite.
“Yuuya.”
“Scusami, Tae, ma non credo riuscirò a mantenere la promessa, ma voglio che tu sappia una cosa.”
E lei annuì, tremando con il corpo.
La strinse più a sé e prima di esalare l’ultimo respiro: “Ti amo, come sarà per sempre.”
 
In quello stesso istante iniziò un’inspiegabile nevicata.




Angolo autrice:
Scrivo le note solo all’ultima perché non avevo molte parole da spendere nelle altre. Veramente non ne ho neanche adesso, ma tenterò comunque. Sono soddisfatta di questo lavoro e cosa spiegare? Be’, il titolo: il primo è “Shikiori no hane” che è la traduzione giapponese del titolo della canzone “Seasonal Feathers”, nel quale, però, se si sostituisce a 
–ori (di stagione in stagione) con –oru (sfogliare, staccare, tirar via) otteniamo la versione italiana: “piume staccate” e mi sembrava una cosa interessante da mantenere per la prima flash, dato che la vera storia inizia ad ingranare dall’estate; mentre dalla seconda all’ultima ho messo la domanda: “Itsuka, watashi ga hito ja nakunatte mo anata wa watashi wo aishite kuremasu ka?”, cioè “E se un giorno non fossi più umana, in quel momento, tu mi ameresti ancora?”
Rende molto l’effetto di ironia tragica, o almeno questo avrei voluto comunicare.
Non ho molto da dire su storia e personaggi, per cui ecco il mio lavoro! Spero sia piaciuto!

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