Perfect

di Letizia25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One ***
Capitolo 2: *** Two ***
Capitolo 3: *** Three ***
Capitolo 4: *** Four ***
Capitolo 5: *** Five ***



Capitolo 1
*** One ***


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A Mary, che è sempre dolcissima e fantastica in ogni cosa che fa.
A Giada, che è coraggiosa e affettuosa in un modo indescrivibile.
A Vanessa, che è davvero una tosta e sa sempre il fatto suo in ogni situazione.


 
One
 
 
 
Se Mary deve essere sincera, quella serata non potrebbe andare peggio di così. Sono in quel locale da ore ormai, e lei non ha alcuna voglia di rimanerci un minuto di più. La musica troppo alta, l’odore forte dell’alcol delle bibite ancora mezze piene sul tavolo, le persone che sembrano solo una massa indistinta di corpi che si muovono a ritmo, senza dare importanza alcuna ai sentimenti.
I sentimenti; ciò a cui la castana pensa più di tutto il resto. In fondo, senza di loro non si fa niente, o almeno così crede. Perché il mondo che la circonda non le ha mai dato modo di poter mettere a punto la sua teoria; e forse mai lo farà, concentrato com’è a far andare tutto il più veloce possibile.
Sospira e si sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, nervosa com’è. Letizia – una delle sue migliori amiche – si è sbagliata, si è sbagliata di grosso, gridando allegra alcune ore prima «Questa sera sarà pazzesca!» mentre si preparavano nella camera dell’hotel in cui alloggiano già da due giorni. Il problema è che quella serata si sta rivelando tutt’altro che pazzesca. È deludente, più delle altre passate in compagnia di quei quattro cretini australiani, conosciuti proprio tramite la mora, che adesso sta ridendo allegra ad una battuta – pessima, per giunta – di Calum, quel dongiovanni da strapazzo.
Si guarda attorno, Mary. E cerca il supporto negli occhi blu di Vanessa e in quelli verdi di Jade – le altre sue migliori amiche – sedute accanto a lei, con gli stessi sguardi stanchi e un po’ annoiati, con le mani che si torturano nervose e con le parole che non hanno il coraggio di uscire dalle loro labbra.
Perché avere un’amica famosa è un conto; ma che pure i suoi amici lo siano, e che soprattutto siano così dannatamente sexy, rende ogni cosa più difficile, in ogni senso. Specialmente se, con quei quattro ragazzi, si deve convivere per la durata di tutto il loro tour mondiale.
Perché Letizia è la cantante di supporto dei 5 Seconds of Summer da quelli che ormai sono diventati sei mesi e mezzo. Un puro inferno, come continua a definirli la castana, che ancora deve capire perché abbia accettato senza troppi dubbi – strano per una come lei – di diventare la fotografa ufficiale di quei quattro scapestrati.
Chiude gli occhi castani, solo per un secondo, giusto per cercare di alleviare quel mal di testa insostenibile che la rende più stanca del solito. Poi li riapre. E per poco non perde tutto l’ossigeno che ha nei polmoni.
Ashton Irwin, soprattutto i suoi occhi verdi con quelle venature castano–dorate, la sta osservando con fare serio e intrigante al tempo stesso. E lei non riesce a non sbuffare piano, scostando subito lo sguardo dal ragazzo e andandolo a posare sulle altre persone sedute al tavolo, mentre il cuore le scoppia nel petto secondo dopo secondo, per un motivo che vorrebbe solo sotterrare, perché dei suoi di sentimenti non ne può davvero più. Specialmente se riguardano quel riccio che è bravo soltanto a mandarle in frantumi il cuore.
Sospira e lascia che lo sguardo cada alla sua sinistra, su Vanessa, che da giorni è troppo silenziosa per un motivo che tutti al quel tavolo conoscono anche troppo bene.
Sì spostano poi su Jade, seduta accanto alla bionda. E Mary non riesce a non sorridere nel notare gli occhi verdi dell'amica posati pressoché costantemente su un ragazzo dai capelli colorati.
E si ritrova a sorridere, Mary, mentre nota ridere Letizia, la più piccola del gruppo e quella più vivace di tutte loro, soprattutto quando c'è di mezzo il moro seduto accanto a lei
Di Calum Hood, la castana non sa davvero cosa pensare di preciso. Certo, ormai lo conosce abbastanza bene, ma il suo comportamento con le ragazze in generale – per fortuna non con le sue migliori amiche – non le è mai piaciuto. Ed ha un po' paura che le cose non vadano a finire bene, soprattutto con Letizia. 
Sospira, mentre i suoi occhi castani incontrano la figura di Luke Hemmings. E, per lui, davvero non sa che cosa dire, divisa com'è tra i sentimenti che prova verso due dei suoi più cari amici. Spera solo che la situazione si risolva presto, perché non ce la fa più a vederli così divisi, quando sa che si amano alla follia.
E sorride, mente Michael Clifford invade il suo campo visivo. Lui, che con quei capelli arcobaleno, ha conquistato la sua simpatica e qualcosa di più in qualcun altro nella frazione di un secondo. Un secondo che per quel qualcun altro è costato qualcosa di molto importante che Mary spera davvero di veder sbocciare il più presto possibile.
Cerca accuratamente di non posare gli occhi su Ashton, seduto alla sua destra, sperando che la sua di situazione non peggiori ulteriormente. Perché ha il cuore a pezzi, ed è troppo stanca per andare oltre, per rimettere in sesto qualcosa che è già stato rotto troppe volte in quei sei mesi.
Però si sa, la vita non segue mai i piani degli umani, anzi, sembra quasi voler far di tutto per andarci contro, pur di cambiare le convinzioni delle persone.
E la dimostrazione più lampante, quella sera, è il fatto che proprio Ashton, improvvisamente, prenda la mano di Mary tra le sue. Poi il suono di uno schiaffo spezza il silenzio tra loro. E subito dopo la ragazza se ne va.
 
Jade osserva attonita tutto quello che è appena successo. E rimane ancora più sorpresa nel vedere Ashton andare subito via, con lo sguardo preoccupato e colpevole. Lo sguardo di chi, come qualcun altro seduto al loro tavolo, sa di essere completamente nel torto. 
Si passa una mano tra i capelli da poco colorati di una tinta troppo sobria per i suoi gusti. E intanto si chiede come andrà a finire quella serata iniziata fin da subito con il piede sbagliato, a partire da quel vestito che indossa e che la fa sentire a disagio come non mai, per arrivare poi a ciò che sta succedendo adesso e di cui la ragazza capisce sempre meno. Spera solo che tra Mary ed Ashton le cose non peggiorino ulteriormente, perchè non vuole vedere una delle sue migliori amiche stare male per un cretino come il riccio.
«Si comincia bene.» sospira Vanessa, girando distrattamente la cannuccia nel suo bicchiere ancora pieno. E Jade non potrebbe essere più d'accordo, al contrario di qualcun altro che si fa subito sentire. 
«Cosa vorresti dire?» chiede infatti Luke; gli occhi azzurri puntati sulla figura della bionda, che incrocia le braccia al petto e volta lo sguardo da tutt'altra parte. 
«Hai capito benissimo che cosa voglio dire, Hemmings. Hai un cervello, quindi non ho bisogno di ripetere.»
«Vane, adesso basta.» si intromette si Letizia, difendo il biondo e ricevendo solo un’occhiata che non promette niente di buono da parte dell’amica, che sospira rumorosamente e butta giù tutto d’un fiato quel drink che ha preso solo da pochi minuti.
«Dai Vane, lascia stare.» aggiunge Calum. Ma subito la bionda lo fulmina con una sola occhiata, prima di prendere le sue cose e alzarsi di scatto.
«Sono stanca, torno in hotel.» poi esce dal locale.
E tra le persone rimaste al tavolo c'è una confusione tale da far cadere tutti nuovamente in silenzio; un silenzio carico di troppe cose lasciate in sospeso che ognuno sa di dover risolvere il prima possibile. Un silenzio che tuttavia non dura troppo a lungo, a causa di Michael che, come sempre, cerca di sdrammatizzare un po'.
«Bene... Chi ha voglia di fare il gioco della bottiglia?»
E Jade, anche se è preoccupata da morire per le sue migliori amiche, non riesce a non sorridere, a causa di
quel ragazzo fatto tutto a modo suo. Quel ragazzo che è riuscito a catturare fin da subito la sua attenzione nella frazione di un istante. Quel ragazzo a cui sta cercando di non pensare per nessun motivo, anche se le risulta molto difficile, dato che il diretto interessato non le ha mai tolto di dosso gli occhi da quando è iniziata la serata, come tutte le volte che escono. Perché Jade e Michael sanno anche troppo bene dove le loro serate vanno a finire ogni volta. E nessuno dei due si è mai lamentato, in fondo non ce n'è mai stato bisogno. 
La ragazza sospira e beve tutto d'un fiato quel poco che le era rimasto nel bicchiere, mentre il cellulare che le vibra in tasca attira la sua attenzione.
 
Da: Vanessa
Giuro che se si continua di questo passo, mollo tutto. Non ce la faccio più.
 
Da: Mary
Non lo sopporto più! Non aspettatemi alzate, ho bisogno di fare una lunga passeggiata.
 
Jade sorride e risponde ad entrambe con un veloce Appena torniamo anche noi in hotel, parliamo tutte insieme, per poi far leggere i messaggi alla mora, che scuote la testa e ridacchia divertita.
«Sai già come la penso al riguardo.» commenta poi; gli occhi scuri decisi come al solito e il sorriso tranquillo che non lascia mai il suo viso, neppure quando è triste. «Quelle due si fanno troppi problemi. Basterebbe che si lasciassero andare un po’ di più ed il gioco è fatto.»
«E perché non lo fai anche tu?» domanda allora la maggiore; sapendo di mettere in difficoltà la mora, sapendo anche che la più piccola ha bisogno di reagire, ha bisogno di volersi solo un po’ più bene, invece di correre dietro a quel ragazzo moro che a Jade sta davvero simpatico, ma che la ragazza non vede di buon occhio per l’amica. Perché la mora, secondo le ragazze, merita qualcuno migliore di Calum. Però nessuna di loro ha mai detto niente in proposito, perché non serve: tra amiche a volte non c’è bisogno delle parole, si capiscono subito, in ogni situazione, anche quelle più spiacevoli.
«Perché tra me e Calum è diverso.» risponde Letizia a bassa voce. «Lo sai meglio di me, Jade.»
L’altra sospira piano, mentre ripone il cellulare nella borsa e torna ad ascoltare gli altri, senza perdere d’occhio Letizia neppure un attimo. Perché, a volte, è proprio la mora che fa preoccupare più delle altre due con i suoi amori a senso unico, che mai trovano la strada giusta per poter finalmente creare qualcosa che la più piccola del gruppo si merita davvero.
Ed è proprio a quel pensiero, che un brivido improvvisamente corre sulla schiena della maggiore, a causa di una mano che tutt’ad un tratto ha preso la sua, per giocarci lentamente, facendole battere il cuore così velocemente che Jade quasi non sa più come si faccia a pensare o almeno respirare.
L’ennesimo brivido le corre sul corpo. Il respiro le si mozza in gola. Il corpo inizia a fremere per quella voglia che non riesce mai a contenere quando c’è di mezzo quel ragazzo. Perché Jade sa troppo bene chi le si sia seduto vicino; l’unico ragazzo che riesce a farle quell’effetto con quel semplice tocco.
Si volta, giusto per trovare conferma alle sue supposizioni. E un Michael Clifford dallo sguardo languido che la sta osservando in silenzio è la risposta più diretta che Jade potesse aspettarsi da lui. E sa, vede in quegli occhi chiari come i suoi che la voglia che sente dentro è la stessa che prova il ragazzo. Una voglia che entrambi vorrebbero appagare il prima possibile.
Si volta un attimo verso la mora, e lei subito le annuisce divertita, dandole silenziosamente il permesso di cui aveva bisogno per uscire da lì con quel ragazzo che la manda in confusione con niente.
Torna a guardare Michael. E si sorridono complici, loro due, prima di dire velocemente all’unisono «Noi torniamo in hotel!», per poi venir salutati dai fischi divertiti da parte di Calum e da un «Non fatemi diventare zia troppo presto!» detto da Letizia, che non riesce a trattenere un sorriso.
 
Intanto, le vie di New York non potrebbero essere più luminose e piene di persone quel sabato sera. Ma a Vanessa non importa minimamente, nonostante sia una romantica incallita fin da quando ha memoria. Ha troppo rabbia dentro, per così tante cose che ormai non sa più dove sbattere la testa per trovare una soluzione che possa mandar via tutta la confusione che prova. Una confusione che prima di conoscere quei quattro scemi non aveva mai sperimentato in vita sua.
E tutto solo perché il cuore è un organo talmente stupido da essere in grado di ferirsi da solo, con quei sentimenti che fa nascere e che portano solo problemi, come sempre. Sentimenti che Vanessa avrebbe preferito non sperimentare, pur di risparmiarsi quella rabbia che non le piace provare neppure un po’. Perché portare rabbia e rancore dentro l’anima a lungo andare fa male, ferisce più del dolore che l’altro ha inferto. E la bionda lo sta provando sulla sua pelle. Ed è davvero stanca di come stiano andando le cose.
Dopotutto, a Sydney aveva un buon lavoro come giornalista per una delle riviste più importanti e famose del paese, aveva tempo per il suo amato gatto Charlie e pure per quel romanzo che aveva in mente da tutta una vita di cui aveva finalmente iniziato a scrivere qualcosa. Stava bene, aveva vicino la sua famiglia e le sue amiche erano sempre con lei, pronte per uscire e per divertirsi ogni volta che potevano. Era sicura che la sua vita sarebbe stata sempre tranquilla, con niente che avrebbe potuto portare grandi stravolgimenti.
Ed è stato quello il suo errore. Perché al destino piace giocare, e Vanessa sa che non dovrebbe stupirsene, non dopo tutti i libri che ha letto e che ben mettono in mostra il grande enigma che molti ormai hanno rinunciato a capire, semplicemente perché la vita non va capita, va solo accettata per come si presenta, senza obbiezioni, perché tanto le cose cambiano solo quando vuole lei, e l’uomo non ha modo di fare niente.
Sospira, Vanessa, per poi prendere un lungo tiro dalla sigaretta accesa da pochi minuti. E un po’ si vergogna, perché si era ripromessa mille volte di smetterla con quello stramaledetto vizio preso quando era ancora troppo ingenua per capire le dinamiche del cuore, e per un po’ di tempo ci era anche riuscita, a stare lontano dal senso di pace che il fumare le dava quelle poche volte che faceva uso di una sigaretta. Ma poi la sua vita è stata stravolta, e lei adesso è davvero stanca di dover sempre reagire a tutto.
Si toglie gli occhiali e si massaggia le tempie, cercando di rimettere in ordine le idee. Si sente uno schifo per come si è comportata al locale. In fondo, Calum e Letizia hanno solo espresso le loro idee. E la bionda sa troppo bene che le parole della mora non sono mai offensive o rivolte con cattiveria; sa che l’amica vuole solo aiutarla. Ma lei è troppo testarda e, prima che cambi idea, le serve tempo, davvero tanto tempo.
Scuote la testa lentamente, come a voler allontanare i brutti pensieri. Butta la sigaretta ormai finita e si incammina nuovamente verso l’hotel, sperando di poter dormire tranquilla almeno quella notte, senza le lacrime a minacciarla di uscire dagli occhi come tutte le altre volte.
E intanto, le luci di quella sera di fine estate le illuminano gli occhi blu, la fanno sorridere, le fanno relegare in un angolo tutte le preoccupazioni per qualche minuto, come a volerle alleggerire il cuore anche se solo per poco tempo. Poco, ma che Vanessa spera possa essere sufficiente per sbollire la rabbia e il nervosismo che da giorni si porta dentro, riversandolo sulle persone a cui vuole più bene anche se non vorrebbe.
Si sistema i lunghi capelli biondi dietro le orecchie e si ritrova a passeggiare più tranquilla, per i viali pieni di persone, catturata dalla vetrina di ogni libreria che le capita davanti agli occhi. Perché il suo sogno di vedere almeno un suo libro su quegli scaffali, dietro a quei vetri, davanti ad altre persone, è grandissimo. Un sogno in cui spera con tutta se stessa e per il quale giocherebbe tutto ciò che ha – a parte le sue amiche, perché senza di loro non potrebbe andare da nessuna parte.
E si ritrova a sorridere più tranquilla di prima, Vanessa. Perché non le importa di chi le ha fatto male, non le importa che cosa è successo. Sa che volterà pagina, sa che riuscirà ad andare avanti senza tornare sui suoi passi. Ha solo bisogno di tempo per sistemare bene le idee.
Quello che non sa, però, è che la vita ha altro in serbo per lei. Altro che riguarda proprio quei sentimenti che non vuole più provare verso una determinata persona. Sentimenti che, tuttavia, nessuno può controllare. Soprattutto non la persona che li prova.
 
Al locale, degli otto che erano all’inizio, sono rimasti in tre. E Letizia sta seriamente iniziando a pensare che, quella che credeva sarebbe stata una bellissima serata, si è rivelata un totale fiasco. E probabilmente è solo colpa sua, che ha forzato un po’ tutti ad uscire per svagarsi, per non pensare ai concerti, al tour e alle interviste solo per un po’.
Sospira e si sistema gli occhiali sul naso. Quegli stessi occhiali che le altre non sopportano vederle su viso, perché «Hai degli occhi pazzeschi, valorizzali ogni tanto!» dicono sempre con il sorriso. E Letizia sa che dovrebbe curarsi un po’ di più, come fanno le ragazze in generale. Il fatto è che lei si trova bene così com’è, senza trucco sul viso o vestiti troppo appariscenti per una come lei a cui piace restare nell’anonimo. Perché la mora è sempre stata una tipa semplice, senza troppe pretese. Ha tanti sogni, è vero, e ce la mette tutta per farli diventare reali. Però… Le piace stare nel suo piccolo angolo, limitandosi ad osservare il resto con il sorriso sulle labbra, restando lontana da tutto e da tutti…  Perché ha paura, Letizia. Una paura sempre portata dentro che non capisce, che non sa come mandar via del tutto, neppure con l’aiuto delle sue migliori amiche, sempre pronte a darsi una mano tra loro quando qualcosa non va.
Si passa una mano tra i lunghi capelli color dell’ebano e torna a prestare attenzione a Calum e Luke che stanno chiacchierando del più e del meno come se niente fosse. Soprattutto, è il biondo a catturare per primo gli occhi scuri della mora. Perché tutti sanno ciò che è successo, ma alla fine il ragazzo ha raccontato solo a lei com’è andato.
Probabilmente perché Jade e Mary lo avrebbero – giustamente – linciato, o molto probabilmente lo avrebbero rincorso con i forconi e con le torce fiammeggianti e chissà cos’altro di peggio. Letizia non è da meno, sia chiaro, ma prima di prendere delle decisioni per capire da quale parte stare, preferisce ascoltare entrambe le versioni. E questo, per quanto riguarda ciò che è successo, l’ha aiutata parecchio, perché le ha fatto capire che sia Luke che l’altra persona coinvolta hanno bisogno l’uno dell’altra per stare bene. Perché possono dire ciò che vogliono, quei due, ma niente potrà mai andare contro i sentimenti. Non c’è modo di aggirarli, di combatterli, di contrastarli, non quando sono così forti e così veri da legare due persone indissolubilmente.
O almeno, Letizia ci crede fermamente. Non è romantica quanto Vanessa, probabilmente perché la loro idea di amore è molto diversa. Ma è sicura che, quando si parla di sentimenti, non si possa fare storie. Se ci sono, se sono forti, non è possibile lasciarli alle spalle. Forse il tempo sarà in grado di renderli ancora più durati, forse li farà svanire giorno dopo giorno. Però è al presente che bisogna guardare, non al futuro. E la mora è certa che quel futuro per quella coppia non è ancora finito.
Per questo, con il sorriso sulle labbra, si avvicina a quello che, durante i sei mesi e mezzo di tour appena passati, è diventato col tempo il suo migliore amico, certa che le parole che gli dirà faranno effetto.
«Cos’altro aspetti ad uscire di qui e seguirla, scemo di un Hemmings? Riprenditi ciò che ami, e vedi di non fare altre cazzate.»
Luke la guarda un attimo. Poi, come colto da qualcosa che Letizia non capirà mai del tutto, le bacia una guancia e «Sei l’amica migliore del mondo!» le bisbiglia, prima di correre fuori dal locale, cercando nel mentre di infilarsi il giacchetto di jeans e di non perdere le poche cose che tiene in mano.
E non appena il biondo varca la soglia, la mora si rende conto di chi sia effettivamente rimasto con lei. E subito il cuore inizia a battere fortissimo nel petto. Perché neppure per lei i sentimenti sono un argomento semplice da affrontare, come non lo sono né per Mary, né per Jade, che sempre cercano di cambiare discorso quando lei cerca di arrivarci. E un po’ si rivede in loro due, Letizia, con la paura di non sapere come il tutto andrà a finire, con la paura di lasciarsi amare. Perché amare fa meno paura.
Spera solo che le sue amiche riescano a risolvere tutte le loro cose in sospeso, perché meritano di stare bene – come lo merita anche Vanessa, come lo meritano pure i ragazzi. Tutti loro meritano, hanno bisogno di quella persona che li ami più di se stessa, senza riserva alcuna. Quella persona pronta a morire pur di vedere l’altro felice. Quella persona che combatterà sempre e che non lascerà mai andare niente perduto.
E mentre sente la mano di Calum prendere delicatamente la sua, il suo cuore perde troppo battiti nella frazione di un secondo ed il suo corpo inizia a tremare. Perché solo il cielo – e le ragazze – sa quale effetto riesca sempre a farle quel ragazzo moro. Calum che, senza l’aiuto di quella passione infinita per la musica che hanno in comune, lei non avrebbe mai conosciuto. E forse si sarebbe risparmiata il cuore a pezzi che si porta dentro al petto. Però non si preoccupa. Sa che non si può avere tutto dalla vita. Le basta aver coronato il suo sogno più grande grazie a quei quatto australiani che lei adora con tutta se stessa e a cui si è affezionata in un modo indescrivibile durante quei mesi. I più belli di tutta la sua vita.
Ed è proprio mentre ripensa a tutte le cose accadute in tutto quel tempo, che Calum le si avvicina ancora di più all’orecchio, prendendola alla sprovvista e facendola sobbalzare per la sorpresa.
«Possibile che ci sei per tutti stasera, mentre io devo fare i salti mortali per parlare un po’ con te?» chiede, e Letizia si ritrova a ridere divertita e più rilassata mentre si volta verso di lui, facendo incontrare i loro occhi color del cioccolato. Quegli stessi occhi che si ritrova a sognare troppo spesso nell’ultimo periodo.
«Scusi signor Hood, se ho delle amiche a cui tengo parecchio.» ribatte lei, sistemandosi nervosamente gli occhiali sul viso, come a voler inevitabilmente alzare quella barriera di cui si serve sempre per non restare ferità da ciò che la circonda, quella barriera con cui cerca di proteggersi come meglio può.
Calum le sorride divertito e le bacia la fronte. «Voglio portarti in un posto.»
«Dove?» chiede la mora, curiosa come suo solito, mentre segue il ragazzo fuori dal locale.
«Lo scoprirai presto.»





Letizia
Popolo di EFP, buona sera a tutti! <3
Oddio, da quanto non postavo qualcosa? Un bel po', a dir la verità, ahahah.
E nulla, stavolta sono qui con qualcosa che mi è nato in testa ieri sera, a causa della canzone degli One Direction, Perfect, per l'appunto.
Ora, voi ben sapete che non sono una loro fan, ma giuro che quella canzone è davvero davvero bella *^*  e, giustamente, mi ha ispirato questa mini long che spero possa piacervi quanto piaccia a me :3.
Proprio per questo, vorrei parlare un attimino di questo primo capitolo che ha avuto la funzione di introduzione a tutti i personaggi coinvolti e di spiegare a grandissime linee che cosa è successo e che cosa succederà.
Quindi, non spaventatevi, non allarmatevi per i comportamenti delle ragazze, c'è a tutto un perchè, fidatevi.
Mary ha il suo perchè per lo schiaffo; Jade ha il suo perchè per il suo pensare a Michael; Vanessa ha il suo perchè per il suo rapporto con i propri sentimenti; Letizia ha il suo perchè con i muri che mette e con il comportamento che adotta con le altre.
Sooo, tranquilli, ahahah, ne vedremo delle belle nei prossimi capitoli.
Ah, vi avverto subito che sarà una mini mini mini, che spero di poter aggiornare regolarmente, ma non vi garantisco niente, non con la quinta che rompe.
Dai, almeno prendetelo come diversivo, come passatempo mentre la long su Calum sta procendo in modo più che buono con la tabella di marcia che mi ero prefissata.
E nulla, ho scritto un papiro enorme questa sera, ahahah ;).
Spero davvero che questa piccolina possa piacervi, ci terrei davvero tanto se mi lasciaste qualche commentino, anche piccolo, giusto per farmi sapere ciò che ne pensate <3 <3 <3
Detto questo, vi saluto qui, sperando di postare in orario la settimana prossima! <3
Un bacione, Letizia 3
P.s.: Non avete idea di quanto mi siete mancati, vi voglio davvero troppo bene! <3

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Capitolo 2
*** Two ***


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Two
 
 
 
Quella sera di fine estate fa più fresco del solito, c'è un po' di brezza che rende il caldo americano meno opprimente. Ma a Mary non importa, concentrata com'è su altre cose più importanti e complicate. Le solite questioni di cuore, come le chiama Letizia. E la castana non potrebbe essere più d'accordo di così. Perché pure a lei il cuore tira sempre brutti scherzi. Scherzi che tuttavia le sono costati lunghi pianti soffocati dal cuscino durante la notte in quelle ultime settimane. Perché è proprio vero che l'amore non si può controllare. Ed è proprio vero che nessuno riesce a fare niente per evitarlo.
Proprio come lei, che si è innamorata di una persona irraggiungibile, troppo bella e perfetta per una come lei, così anonima e senza una particolare caratteristica. Perché Mary non ha la grinta di Vanessa, né la spigliatezza di Jade, né la vivacità di Letizia. È una tranquilla, la castana, silenziosa, sempre pronta a farsi in quattro per le persone a cui vuole bene e a cui mai potrebbe negare un aiuto.
Sospira. È stanca di quella vita. Stanca di tutti quegli impegni che li portano sempre da una parte all’altra del mondo e che non lasciano mai un attimo di respiro a nessuno di loro. Perché che i ragazzi e Letizia abbiano l’agenda piena di impegni è un conto; ma che pure lei, Vanessa e Jade debbano essere prese di mira da giornalisti e paparazzi è la cosa che meno sopporta di tutta quella faccenda.
Se solo fosse rimasta a Sydney, adesso avrebbe aperto lo studio fotografico che sognava da una vita, avrebbe vissuto in quell’appartamento sempre vuoto non lontano dal centro che l’aveva sempre affascinata e magari avrebbe incontrato la persona giusta in un bar, con la scusa di offrile un caffè.
Però… È successo tutto il contrario. Perché Mary si è innamorata di uno di quei quattro idioti australiani che hanno cambiato la vita a tutte loro nella frazione di un attimo, senza neppure chiedere il loro permesso. Sono arrivati e hanno sconvolto ogni cosa, come se fosse la cosa più normale del mondo. Il fatto è che quella situazione è tutto meno che normale.
Insomma, chi mai ce la vedrebbe una come lei accanto al batterista più conteso al mondo da altre cantanti, modelle e ragazze comuni come lei? Lei che è la prima a non scommettere un soldo bucato su ciò che è capitato, perché tanto sa che, quando il tour finirà, finiranno anche le cose che ci sono state tra tutti loro, andranno a finire nel dimenticatoio, anche se tutti ed otto sono di Sydney e potrebbero benissimo vedersi… Se solo i ragazzi non fossero famosi.
Ma il problema esisterebbe comunque, anche se Ashton Irwin non fosse famoso. Perché, andiamo, lui sarebbe perfetto in ogni caso, mentre lei rimarrebbe comunque la stessa ragazza anonima senza alcuna speranza di poter avere qualcuno di così prezioso e bello come quel ragazzo nella sua vita. Eppure… Eppure è successo davvero. Eppure… Tra tutte le belle ragazze che avrebbe potuto avere…
Ashton Irwin ha scelto Mary.
All’inizio aveva creduto che forse uno scherzo. Insomma, era impossibile che il ragazzo di cui si era innamorata alla prima occhiata – e accidenti all’amore a prima vista che a Letizia tanto piace – ricambiasse i suoi sentimenti. Per questo non aveva mai dato peso alle attenzioni del riccio, dalle quali cercava sempre di non farsi convincere in nessun modo a lasciarsi andare. Perché non avrebbe mai permesso a nessuno di usarla a proprio comodo per poi metterla in un angolo e dimenticarsi di lei alla prima occasione. Tuttavia, Ashton non aveva mai mollato, neppure per un secondo; si era sempre mostrato gentile e sincero nei suoi confronti, senza mai forzarla, senza essere troppo invadente, rispettando quei limiti che Mary stessa aveva imposto quasi senza rendersene veramente conto. Ed è stato proprio con quel suo rispettarla, se la castana aveva iniziato ad essere meno dura nei confronti del riccio; era a causa della pazienza infinita del ragazzo, se lentamente lei aveva iniziato a ripensarci e se poi alla fine aveva mollato la presa, anche grazie a quelle parole che non scorderà mai e poi mai, dovessero passare anni.
Parole che nessuno prima di allora le aveva rivolto. Parole che le sono entrate dentro per non andarsene più, come se fossero fatte apposta per incastrarsi nel suo cuore. Parole che le si sono tatuate nell’anima nella frazione di un secondo, troppo importanti per essere relegate in un angolo buio pur di dimenticarsene il prima possibile. Parole che lei aveva detto solo dopo un po’, convinta veramente del loro significato e ormai vinta dai sentimenti che da quel momento l’hanno completamente legata ad Ashton Irwin.
«Ti amo.»
Le parole più belle, più vere e più semplici di sempre. Parole che, in qualche modo a lei sconosciuto, hanno dato il via libera al periodo più bello della sua vita. Un periodo felice, meraviglioso, intenso. Un periodo che, tuttavia, non era destinato a durare troppo a lungo. Perché, in fondo, la perfezione non esiste. E Mary ne ha avuto la prova già due volte. E questo le basta per capire che forse non c’è niente da fare.
Perché lei ed Ashton sono sempre a litigare, per ogni più piccola cosa. Litigano, discutono per ore, sempre, ogni giorno, quando lui torna in hotel ed è stanco, proprio come lei, che invece ha dovuto subire per l’ennesima volta gli attacchi e le brutte parole delle fan gelose. Come non capirle? Dopotutto, probabilmente si sarebbe comportata nello stesso modo se accanto al suo idolo ci fosse stata una che non lo avrebbe mai meritato. Le capisce, Mary, perché sa che non si merita Ashton.
Eppure… Nonostante i litigi, gli urli e i silenzi prolungati, nonostante i pugni al muro e le lacrime soffocate sul cuscino, lui continua a ripeterle che non ci sarà mai nessun’altra ragazza che conta così tanto per lui. Lei è l’unica, per Ashton. Glielo ha detto dopo poco che si erano messi insieme. E lei, quelle parole, dopo quel «Ti amo.» che ancora custodisce gelosamente nel cuore, non potrebbe mai dimenticarle.
«Lo so che stiamo insieme solo da due mesi. Lo so che è passato troppo poco tempo e che abbiamo ancora tante cose da conoscere l’uno dell’altra. Però… Voglio solo farti sapere che, per me, sei davvero importante, Mary… Molto più di quanto immagini.»
Lei l’aveva osservato a lungo, incredula, senza riuscire a capire che cosa stesse succedendo, mentre il cuore non faceva altro che batterle forte nel petto, come a voler zittire tutta quella miriade di pensieri nata all’improvviso nella sua testa.
Lui aveva sorriso. E nella frazione di un secondo, le loro labbra si erano trovate, perfette per l’altro.
Si porta nuovamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio adesso, Mary, mentre continua a camminare senza fretta per le strade di New York che la fanno sentire sempre più piccola ad ogni passo, con quei palazzi alti, dei quali raramente si riesce a scorgere la punta persa nelle nuvole o tra le stelle.
E si ritrova a chiedersi per l’ennesima volta, perché abbia dovuto incontrare qualcuno come Ashton.
Perché a lei non piace litigare con lui, anche se poi alla fine sono proprio i litigi la base del loro rapporto. Litigi, grida, rabbia, colpa; sono ciò che provano ogni giorno, ogni volta che si vedono. E anche se l’amore di entrambi per l’altro è forte, a volte non basta. E tutto va a rotoli, ogni volta.
Mary è soltanto stanca di dover vivere così, sempre preoccupata di non dire o non fare la cosa sbagliata. Non è vita, quella. E lei è stufa di essere sempre la bambola di pezza su cui Ashton può infierire, anche se entrambi sanno che non lo fanno con cattiveria, di urlarsi in faccia a vicenda. Ma è come se il loro amore riuscisse solo a mostrarsi in quel modo. Perché, al passo più importante di tutti, non ci sono ancora arrivati. Perchè Mary ha bisogno di essere totalmente sicura, prima di affrontare una cosa tanto bella e tanto importante con qualcuno. E, per adesso, le cose non promettono bene, tutt’altro.
Punta gli occhi davanti a sé e continua a camminare, con il cuore che batte piano, stanco di tutto. E fa per svoltare a sinistra, quando qualcuno la prende per il polso, facendola voltare. E facendole ritrovare davanti gli occhi dorati di Ashton. Occhi che Mary non ha mai visto così preoccupati.
«Ash, cos–?»
«Mi dispiace.» dice lui, senza darle il tempo di finire la frase, abbracciandola così forte, all’improvviso, mozzandole il respiro in gola per la sorpresa. «Mi dispiace davvero tanto, Mary.»
E la ragazza sa troppo bene a che cosa si stia riferendo il riccio. E le si stringe il cuore, mentre lui la stringe a sé sempre più forte, secondo dopo secondo, forse tentando in qualche modo di rimediare ai propri errori, forse tentando di rimettere in sesto i cocci rotti a causa di parole che nessuno dei due avrebbe mai voluto pronunciare, troppo amare, gridate a voce troppo alta, più del solito. Probabilmente quel pomeriggio, a Seattle tre settimane prima, hanno raggiunto il limite. Dopo quella linea, entrambi sanno che non c’è via di ritorno. Ed è per questo che è partito quel ceffone, pochi minuti prima. Perché Mary ancora doveva capire, doveva ancora far chiarezza in tutto quello che aveva dentro al cuore e nella testa che non la faceva ragionare in modo lucido. Doveva ancora capire che loro due, quel limite, non lo supereranno mai, non importa ciò che accadrà. Loro due non finiranno mai, di questo può starne sicura. Lo sente bene nella stretta dolce di Ashton, nelle braccia di forti di lui che la proteggono e la sostengono sempre. Lo sente nei loro cuori, che battono allo stesso ritmo, come se fossero stati creati solo per seguire quell’unica melodia.
E sospira, Mary, mentre si lascia stringere, mentre lascia che il suo cuore torni a battere regolarmente, mentre ogni pezzo torna al suo giusto posto. Perché il ragazzo che ama più di se stessa le è mancato tremendamente tanto in quelle settimane. Le è mancato potergli stare accanto, distesi sul letto a non far niente, liberi di potersi amare senza riserva con il più semplice ed intenso degli sguardi. Le è mancato potersi svegliare con un suo bacio la mattina. E sì, deve ammetterlo, le sono mancate pure le loro discussioni, anche se non lo ammetterebbe mai così apertamente con lui. Perché, in fondo, Mary è completamente, follemente, incondizionatamente innamorata di Ashton, e del loro rapporto ama ogni più piccola sfumatura, ogni più piccolo difetto.
Lascia che sia lui a mettere fine all’abbraccio, per poterlo guardare negli occhi. Quegli occhi, quello sguardo in cui si sentirà sempre a casa, in cui si sentirà sempre al sicuro, non importa che cosa succederà. Perché il loro amore sarà sempre più forte di tutto il resto, più forte anche di tutte le discussioni che avranno.
Lo guarda attenta, perdendosi in quegli occhi che le fanno compagnia durante la notte da mesi ormai; quegli occhi che hanno dato vita a tutto quando. Il ragazzo le sorride e le accarezza lentamente una guancia, quasi avesse paura di fare la mossa più sbagliata di tutte, quasi avesse paura.
Perché Ashton Irwin ha solo una paura, da sei mesi a quella parte: ha paura di perdere Mary, per sempre. E sa che, se dovesse succedere, niente sarebbe più lo stesso. Perché ha sempre aspettato lei, per tutta la sua vita; ha sempre cercato quella ragazza semplice ed unica che riesce a farlo stare bene con niente. Ed ora che l’ha trovata, non ha alcuna intenzione di farsela scappare. Certo, i litigi tra loro saranno sempre all’ordine del giorno, ma entrambi sanno che niente potrà dividerli, se resteranno insieme.
Ne ha avuto la certezza fin da subito, Ashton, che quella ragazza avrebbe portato qualcosa di unico e bellissimo nella sua vita. Lo ha avvertito quando, ormai mesi prima, i suoi occhi dorati avevano incontrato quelli castani di Mary per la prima volta, per non lasciar più andare il suo cuore e la sua mente. Quegli occhi che, da quel momento, hanno sempre popolato i suoi sogni più belli e gli hanno tenuto compagnia nei momenti difficili. Poi l’amore ha fatto il resto.
Ed Ashton, se potesse, rifarebbe sempre tutto daccapo, senza pentirsi mai di niente, neppure delle discussioni che hanno avuto. Rivivrebbe ogni cosa, solo per Mary. Perché per lei vale sempre la pena di combattere. Lei, quella ragazza unica e meravigliosa che si è ritrovato ad amare intensamente, rendendosene conto quando ormai era troppo tardi per cambiare strada. Ma a lui non importa. Gli basta sapere che lei sarà al suo fianco, insieme alla musica, e non ha bisogno di sapere altro.
Per questo, lascia che quelle parole che porta dentro da giorni finalmente trovino il modo di uscire. Perché sta iniziando a far male tenerle troppo a lungo nel cuore.
«Forse non sarò il tuo cavaliere, ma sicuramente sarò quella persona che ti porterà nel cuore, se me lo permetterai.»
Mary si ritrova a sorridere a quelle parole, felice come mai prima d’ora. Perché non ha bisogno di altro per capire che è arrivato quel momento. Non le serve altro per capire che Ashton è davvero quello giusto, quello con cui lei passerebbe la vita, senza alcun dubbio. L’unico a cui sa di potersi donare completamente. L’unico che merita il meglio di lei.
«Te l’ho già permesso, Ashton. E non importa se non sei un cavaliere. Mi basta che tu sia il mio ragazzo.»
E quelle parole hanno il potere di curare nella frazione di un attimo le ferite, come se non fossero mai esistite, come se non ci fossero mai state grida o parole mai volute dire davvero. Quelle parole hanno semplicemente il potere di dare il via alla notte più bella di tutta la loro vita, lontana da litigi e rabbia.
Perché impiegano meno di cinque minuti a tornare in hotel; circa un minuto per salire le scale mano nella mano, mentre il cuore non fa altro che battere fortissimo; mezzo minuto ad aprire la porta della loro camera.
Poi l’amore prende il sopravvento su tutto, e non c’è modo di scampargli.
 
Ashton osserva Mary come se non ci fosse cosa più bella al mondo. Perché, per lui, lei sarà sempre bellissima; ogni sua più piccola parte lo è, ogni sua più piccola parte la rendere preziosa agli occhi del riccio, che giorno dopo giorno è più che felice della scelta che ha fatto, permettendo a quella ragazza di entrare nella sua vita ed illuminandola con quell’amore di cui lui ha sempre sentito il bisogno ma che nessuno era mai riuscito a donargli prima di lei.
Le accarezza una guancia, lentamente, perdendosi in quegli occhi sinceri e luminosi che gli fanno battere fortissimo il cuor e che lo mandano ancora più in confusione.
Mary fa lo stesso: lascia che l’amore guidi ogni suo gesto, senza paura, senza timore. Perché sa che Ashton non le farà del male in alcun modo, può stare tranquilla.
Si sorridono, lentamente, prima di far combaciare le loro labbra, con quel fare un po’ timido ed insicuro che li ha sempre caratterizzati, per ogni più piccola cosa. E si baciano a lungo, Ashton e Mary; le labbra come fatte apposta per trovarsi sempre, i cuori che non smettono di battere, la testa che smette di pensare.
Il riccio prende la ragazza per i fianchi, delicatamente, passando con calma le mani sotto la maglietta chiara della ragazza, che rabbrividisce un po’ a quel tocco inatteso e caldo, in netto contrasto con il freddo improvviso del suo corpo. Ma non si sente a disagio, tutt’altro. È come se dentro di sè si fosse accesa una fiamma intensa che non vuole smettere di bruciare per nessun motivo. E lei non potrebbe esserne più felice.
Ed è mentre il ragazzo la spinge lentamente indietro, verso il letto, che la castana capisce davvero che cosa sta per succedere. E un po’ il cuore le batte più veloce; perché si sente insicura, inesperta in confronto ad Ashton che avrà vissuto altre notti come quella. Ed il panico la prende, la far rabbrividire, la fa bloccare all’improvviso, lasciando il ragazzo a fissarla stupito.
«Mary?» chiede lui, preoccupato, spostandole i capelli da davanti il viso quasi avesse paura di farle male con il più piccolo gesto.
Lei sospira e gli dà le spalle, avvicinandosi alla finestra e cercando di portare la propria mente su qualcos’altro che non sia quel senso di inadeguatezza che sente dentro al cuore e che le fa credere di non essere abbastanza per Ashton, dando ragione a quelle fan che le hanno sempre dato contro. Si sente inadeguata, si sente una nullità. E sa che non dovrebbe, sa che non c’è alcun motivo perché quei sentimenti negativi entrino nella sua anima. Eppure… Non riesce a farci niente, come se tutt’ad un tratto si fosse paralizzata, senza sapere come potersi liberare.
«Mary, che succedere?» domanda nuovamente Ashton, più preoccupato di prima, mentre le si avvicina fino ad arrivare davanti a lei, fino ad avere quegli occhi castani davanti ai suoi per capire che cosa stia succedendo alla ragazza che quella sera vuole amare con tutto se stesso, con tutte le sue forze; quella ragazza a cui vuole donare tutto se stesso, tutto il meglio che ha da offrirle; quella ragazza che vorrebbe amare per tutta la vita, se lei glielo permetterà.
Lei continua a non rispondere, continua a rimanere chiusa nel suo silenzio, nelle sue incertezze, nei suoi dubbi che non la fanno ragionare, che come al solito non le permettono di vedere il lato positivo di quella situazione in cui ha sperato con tutto il cuore. E intanto, gli occhi del riccio non vogliono andarsene né dalla sua testa né dal suo cuore. Perché quello sarà sempre il posto in cui dovranno stare.
«Mary, ti prego, rispondimi!» esclama allora il ragazzo.
E lei quasi sussulta, presa alla sprovvista. Si passa delicatamente una mano sul collo, come a voler allontanare la tensione, il nervosismo; come a voler fare più chiarezza dentro tutti quei dubbi che l’hanno presa.
«Io… Non valgo niente, Ash… Perché… Perché vuoi davvero stare con me? Io… Io non sono come quelle modelle che conosci e che ti sei portato a letto senza tanti problemi… Io… Non ho intenzione di farmi u–»
E di cose, Mary, ne avrebbe da dire ancora tante, pur di mascherare le sue preoccupazioni. Ma le labbra di Ashton si posano nuovamente sulle sue, riuscendo a zittirla nella frazione di un attimo. Perché lui, quelle cose, le ha sentite decine e decine di volte; sia da parte della sua ragazza, sia da parte delle altre che non sapevano più come fare per far capire alla castana che lei non deve vedersi così. Perché, per lui, lei è più bella di chiunque altro sulla faccia della terra; potrà considerarsi non abbastanza per nessuno ma, per lui, lei sarà sempre una principessa, senza alcun dubbio.
«Amore, smettila di sparare altre puttanate. Sto con te perché ti amo; perché vorrei addormentarmi ogni notte accanto a te e svegliarmi ogni mattina con te tra le mie braccia; perché l’unica a persona a cui penso durante le mie giornate sei solo tu; perché sei l’unica che riesce a darmi ciò di cui ho bisogno; sei l’unica che è riuscita a mettere a tacere tutte le voci del passato.»
E adesso Mary, rimasta senza parole per rispondere a ciò che il suoragazzo ha appena detto, capisce ulteriormente perché ama quel cretino di un batterista. E adesso sa che deve solo agire. Per questo lo bacia.
 
Ed è mentre continuano a baciarsi; mentre tornano a stringersi forte, ad accarezzarsi timidi; che lei si lascia nuovamente andare, come se Ashton avesse lo strano potere di farla sentire sempre giusta, perfetta, bella, in ogni situazione, come se bastasse solo lui, per tutto; come se il resto non avesse la benché minima importanza per loro due.
Con delicatezza, il riccio adagia la ragazza sul letto, poggiandosi sui gomiti per non farle male, continuando ad accarezzarle le labbra con le proprie, continuando ad inebriarsi di quel profumo che ama da impazzire.
Mary si perde nel passare le mani su quei capelli nuovamente lunghi che tanto adora. E quando i baci si fanno più intensi, più passionali, più profondi; lei si ritrova a stringerli forte, quei capelli, riuscendo a far sospirare forte Ashton sulla sua guancia, facendo rabbrividire entrambi a causa di tutte quelle sensazioni nuove, a causa di tutte quelle emozioni mai provate prima di allora. Si baciano, si assaporano con calma, passando le labbra sul viso e sul collo dell’altro, marchiandolo con la loro traccia tiepida, bollente a contatto con la pelle troppo sensibile.
Ashton porta le mani ai bordi della maglietta della ragazza, che lo aiuta a togliergliela con un solo movimento, senza dar fine a quel silenzio di cui sono diventati preda, senza mettere un punto a quelle emozioni che li stanno travolgendo secondo dopo secondo, che li stanno facendo sentire vivi come non mai, come stelle incandescenti che non hanno intenzione di smettere di bruciare; come la fiamma dell’amore che non potrà mai spegnersi se il sentimento è vero, sincero.
Ashton le bacia il collo, scendendo poi alle clavicole per arrivare infine al seno, presto liberato dal reggiseno che va a finire in terra, seguito dalla maglietta che il ragazzo si è tolto in fretta, come se la voglia e il desiderio, come se l’amore facessero di tutto pur di far diventare i due ragazzi una cosa sola.
Però… Lui vuole andare con calma. Non ha bisogno di parole per capire che Mary è spaventata, non ha bisogno di confessioni per capire che quella è la sua prima volta e che lei ha paura di non essere all’altezza della situazione. Per questo motivo procede con calma; vuole farla abituare al suo tocco, alle sue labbra; non vuole né spaventarla, né farle male in alcun modo. Lei è troppo importante perché lui si prenda la libertà di trattarla come un oggetto. Mary è il tesoro più prezioso che ha, l’unico; e quella sera vuole dimostrarglielo in ogni modo possibile.
Lei si lascia andare; si lascia sfiorare; lascia che Ashton le dimostri quanto la ami; lascia che lui le entri ancora più nel cuore; gli permette di vedere ogni più piccola parte di se stessa, senza più alcuna paura, senza più timore, senza più dubbi o incertezza. Perché Ashton è la sua certezza più grande, l’unica a cui mai vorrà rinunciare, per nessun motivo al mondo.
Ed è mentre lei gli bacia il collo, il petto; mentre assapora ogni millimetro della pelle scoperta e profumata del riccio, che lui le toglie i pantaloni, sfiorandole delicatamente le gambe, facendola rabbrividire, facendola sospirare forte contro il suo petto, facendo rabbrividire anche lui.
Poi è Mary che prova, che cerca di prendere in mano la situazione. Ecco perché si alza un po’, riuscendo a far finire Ashton sotto di lei. E sorride, nel vedere quegli occhi dorati pieni di sorpresa, pieni di quel sentimento che la fa sentire vera, che la fa sentire viva, amata.
«Cosa stai facendo?» chiede lui, divertito, facendola arrossire e facendole abbassare il viso imbarazzato.
«Voglio provare anch’io…» ammette. E prima che il ragazzo possa ribattere, la castana unisce di nuovo le loro labbra in un bacio che entrambi riconoscono, che entrambi riescono a sentire fin dentro al cuore.
Poi divide le loro labbra, ed Ashton sospira forte, non appena sente la lingua di Mary passare delicatamente sul suo collo, sulle sue spalle, sul suo petto, seguendo un percorso in cui alterna anche qualche bacio, fino ad arrivare al bordo dei pantaloni. E lei ride ogni volta che percepisce con le labbra i brividi che corrono sulla pelle del riccio. Perché, giura, non avrebbe mai pensato di poter fare un effetto simile a qualcuno.
Poi è un attimo, e la ragazza è nuovamente sotto ad Ashton, che la osserva attento, la osserva rapito, la osserva innamorato, perdutamenteinnamorato, senza via di scampo, senza modo di poter uscire da quel sentimento che ha unito entrambi e che mai li lascerà andare.
Mary gli sorride. Lui le risponde allo stesso modo. E nessuno dei due potrebbe chiedere niente di meglio di quella felicità immensa e senza confini che ha preso il sopravvento dentro di loro; una felicità che sembra quasi voler far loro toccare il cielo con un dito da quanto è forte e pura.
Tornano ad amarsi, a volersi, a dimostrarsi con ogni singolo gesto quanto siano importanti l’uno per l’altra.
Presto pure l’intimo scompare, lasciandoli pelle contro pelle, con i cuori che battono così velocemente da fare perdere il respiro ad entrambi per l’intensità di tutto quello che stanno vivendo e che mai avrebbero pensato di poter sperimentare un giorno con una persona così speciale, così unica come quella che stanno stringendo adesso; quella persona per la quale combatteranno sempre; per la quale faranno ogni cosa pur di vederla sorridere, pur di vederla felice. Quell’unica persona che sperano di poter amare per molto, molto tempo.
Perché, anche se si conoscono da solo sei mesi e mezzo e stanno insieme da cinque, sanno che il sentimento che li lega non è qualcosa di passeggero. Non sanno spiegarselo. Semplicemente, lo sentono dentro le ossa, dentro al cuore, dentro l’anima: sono fatti per stare insieme, per essere una cosa sola. E non potrebbero chiedere un regalo più bello di quello.
Si guardano a lungo, si osservano attenti, perdendosi in quel sguardo che li fa sentire al sicuro; che li fa sentire amati, completamente; che li fa sentire giusti, nonostante i difetti, nonostante le discussioni, nonostante le incomprensioni che ci sono state e che continueranno ad esserci.
«Ash?» lo chiama ad un tratto Mary; la voce flebile, il corpo che ancora freme sotto il tocco delicato e gentile del ragazzo, il cuore che potrebbe scoppiarle per la felicità da un momento all’altro.
«Sì?» risponde lui sorridendole, lasciando la bustina del preservativo aperta a metà, mentre i suoi occhi grandi e luminosi sono puntati sulla figura della castana, ammirandone ogni curva, ogni neo, ogni singola parte. E si ritrova a pensare che Mary è bellissima, davvero, molto più di quanto si era immaginato.
Lei prende un respiro e gli accarezza timidamente la guancia ricoperta di quella barba che non ha fatto altro che farla rabbrividire ogni volta che incontrava la sua pelle troppo sensibile.
«Ti amo.» gli dice, sicura, innamorata, coraggiosa.
Il cuore di Ashton smette di battere per un secondo, mentre il ragazzo lascia che quelle parole gli entrino dentro e riempiano ogni spazio vuoto. Poi tutto torna a scorrere, più veloce e più bello di prima. E lui non potrebbe sentirsi più fortunato di così.
«Ti amo anch’io Mary, ricordalo sempre.»
Stavolta è lei a sorridere, per poi unire le loro mani e stringerle forte, dando ad Ashton quel permesso silenzioso che aspettava da tutta una vita. Per questo si affretta a finire di aprire la bustina del preservativo, per indossarlo sotto lo sguardo della ragazza, attento e divertito al tempo stesso. Perché quell’esperienza tutta nuova si è rivelata la notte migliore della sua vita. Ed entrambi sanno che quella sarà solo la prima di una lunga serie che difficilmente troverà una fine.
Poi è un attimo. E Ashton fa sua Mary. La fa sua delicatamente, cercando in ogni modo di non farle male, cercando di farla abituare a lui del tutto, tentando di farle capire quanto la ami ad ogni spinta che di volta in volta diventa sempre più intensa. La fa sua in quella grande stanza d’hotel, in quel silenzio rotto solo dai loro sospiri sommessi e dai loro cuori che quasi corrono dentro al petto. La fa sua senza dividere i loro occhi, senza porre fini a quei baci che sanno di loro, che diventano parte del loro amore ad ogni minuto che passa.
La fa sua. E l’amore scoppia attorno a loro come un fuoco d’artificio bellissimo e luminoso.
Scoppia. E loro sono felici di essersi innamorati proprio della personaperfetta che adesso stringono forte al proprio petto, quasi avessero paura di perderla da un momento all’altro.
Si amano, Ashton e Mary. Adesso non hanno più alcun dubbio. Si amano, e va benissimo così.





Letizia
Ciao a tutti!!! Eccoci con il nostro secondo capitolo sui Mash in cui si scopre che lo schiaffo è semplicemente dovuto ad una lite che i nostri due piccolini hanno avuto u.u
E niente, spero davvero che vi sia piaciuto :3 vi ringrazio tantissimo per visite, recensioni, preferiti, ricordati e seguiti, siete tutti dolcissimi!!!
Scusate se non mi trattengo a lungo, è già tanto se sono riuscita ad aggiornare con il tablet. 
Spero di sentirvi presto. Grazie di tutto!
Un bacione, Letizia <3

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Capitolo 3
*** Three ***


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Three
 
 
 
«Dai, lasciati togliere il vestito!» esclama Michael divertito, mentre cerca di afferrare Jade per i fianchi.
Lei però nega con la testa; il sorriso allegro sulle labbra, gli occhi lucidi per il buon umore che quel ragazzo riesce a metterle addosso ogni volta. E intanto il cuore le batte forte nel petto, preda di una felicità che la ragazza dai capelli colorati non riuscirà mai a capire del tutto. Forse perché non vuole capirla davvero, perché un po’ ha paura di ciò che si cela dentro di lei. Qualcosa che giorno dopo giorno diventa sempre più forte, sempre più presente, sempre più vivo e più vero, senza che lei possa farci niente.
Qualcosa che gli altri chiamano amore. Qualcosa di cui lei ha paura da morire.
Perché non crede di meritare una cosa così bella nella sua vita. Perché lei non è perfetta, e le persone che non sono perfette non meritano cose belle. È sempre vissuta con questa convinzione, che gli altri non hanno fatto che ingrandire di più con i gesti e le parole nei suoi confronti. Non si è mai vista abbastanza, per nessuno, a partire da se stessa; non si è mai vista come una che avrebbe potuto far perdere la testa a qualcuno; non ha mai creduto di potersi affezionare così tanto ad una persona. Tutto questo, però, prima che Michael Clifford piombasse improvvisamente nella sua vita, sconvolgendola da cima a fondo.
Perché da quando è arrivato lui, tutte le convinzioni di Jade, tutte le sue preoccupazioni, tutti i suoi dubbi, tutti i suoi problemi, sono spariti, cancellati, dimenticati. E questo grazie a quel ragazzo che adesso la sta guardando come se non ci fosse niente di più bello al mondo.
Perché è vero. Per Michael, Jade è bellissima, in ogni sua più piccola parte: negli occhi verdi, sempre sinceri e sempre presenti dentro al suo cuore; nelle curve morbide che lui adora accarezzare ogni volta che ne ha la possibilità; nella risata allegra che riesce sempre a riempirgli il cuore; nella vivacità che l’ha conquistato subito, la prima volta che l’aveva vista.
Se lo ricorda bene, Michael, il giorno in cui si sono conosciuti, grazie a Letizia. Lui ed i ragazzi avevano detto alla mora di aspettare con le sue amiche in una stanza dell’hotel quella prima sera. Loro erano arrivate puntuali. Ma della band neppure l’ombra; semplicemente perché si erano nascosti per spiarle un attimo, curiosi, per vedere come si sarebbero comportate in una situazione come quella.
Inizialmente, lui non aveva prestato attenzione a nessuna di loro; a malapena aveva sbirciato nella stanza per intravedere come fosse fatta la loro cantante di supporto: mora, niente male, ma a cui – secondo Michael – mancava quel qualcosa che riuscisse a catturare la sua attenzione. Poi, quando erano entrati nella stanza, i suoi occhi avevano incrociato il volto dell’unica ragazza con i capelli viola. Ma non aveva accennato a niente, lui. Si era limitato ad osservarla, a studiarne ogni singola parte che vedeva, curioso di sapere che tipo fosse.
L’aveva scoperto la sera seguente.
Quella stessa sera che neppure Jade potrebbe dimenticare. Lei, che quando aveva visto Michael per la prima volta, si era chiesta se per caso non fosse stata mandata direttamente in paradiso. Insomma, aveva davanti il ragazzo che aveva sempre immaginato! Alto, la barba da fare, una canottiera dei Bring Me the Horizon addosso, i capelli letteralmente più colorati dei suoi.
Quella sera era stata la loro prima uscita, tutti ed otto insieme. Erano in Giappone, Tokyo. Jade non aveva mai visto una città più interessante di quella, in cui l’unione tra Oriente ed Occidente è così ben riuscita che pare di viverci da sempre, come se il cambiamento da un paese all’altro fosse stato lievissimo. Erano andati in discoteca, una delle tante in centro. Avevano ballato a lungo, divertendosi, chiacchierando, bevendo parecchio – a parte Letizia, che l’alcol proprio non riesce a reggerlo.
Ed era stato mentre Jade si scatenava a ritmo di una canzone remixata dal Dj – mentre lasciava che la mente si liberasse dai mille pensieri che aveva; mentre si lasciava andare – che delle mani le si erano posate sui fianchi, prendendola alla sprovvista e facendola voltare indietro, facendole incontrare gli occhi verdi di Michael. Occhi che subito le avevano fatto battere fortissimo il cuore, che subito le avevano fatto sentire dentro un calore mai provato prima. Occhi che l’avevano osservata a lungo, come a volerle studiare l’anima, come a volerla capire solo con quel gesto semplice eppure così intimo e profondo al tempo stesso. Occhi che avevano visto l’anima più bella e più vera di tutte, piena di così tanta bellezza che Michael era rimasto completamente basito, prima di capire qual era la cosa giusta da fare.
Aveva baciato Jade.
L’aveva baciata all’improvviso, a lungo, perdendosi in tutte quelle sensazioni che quella ragazza riusciva a fargli provare semplicemente sfiorandolo con la punta della dita. L’aveva baciata, l’aveva sentita fin dentro al cuore. Aveva capito di aver finalmente trovato quella parte di sé che gli era sempre mancata.
E, neanche un quarto d’ora dopo, si erano ritrovati in hotel, nella camera di lui. E avevano passato una delle serate più belle di sempre. La prima di una lunga serie di notti, susseguitesi una dopo l’altra, sotto i sorrisi complici degli altri e sotto le parole delle amiche di Jade, che «Qui alla fine ci scappa qualcosa.» continuavano a dirle. Ed avevano ragione. Perché, alla fine ci era davvero scappato qualcosa di troppo, qualcosa che Jade aveva avuto paura fin da subito di affrontare.
«Tu mi piaci Jade. E non importa se non vuoi avere storie serie come hai sempre detto. Io sono qui, per te. E resto finchè tu non capirai che ti voglio con me, che ti vorrò sempre nella mia vita.»
Erano queste le parole che, dopo circa tre mesi e mezzo dalla loro conoscenza, Michael aveva detto una sera, dopo la loro solita routine partita dalla doccia e finita sul materasso a due piazze. Parole che avevano fatto riflettere la ragazza; parole che l’avevano turbata, spaventata; parole che tuttavia le avevano dimostrato ciò che ormai pensava da tempo: tra lei e Michael, non è mai stato solo sesso.
Ed era stato questo a spaventarla ulteriormente. Perché lei, con i sentimenti, con l’amore, non ha mai voluto averci niente a che fare. Eppure… Eppure quel ragazzo fatto tutto a modo suo; quel ragazzo che riesce sempre a farla stare bene con se stessa, quel ragazzo che la tratta meglio di una regina; è riuscito dove tutti gli altri hanno sempre fallito; è riuscito dove nessuno aveva mai provato a combattere.
Le è entrato dentro il cuore, prendendoselo tutto, prendendosi ogni cosa di lei. Lei, che alla fine un po’ ha ceduto, anche se non lo ammetterà mai. Anche perché non ce n’è alcun bisogno; in fondo, tutti gli altri hanno già capito da tempo che le cose tra quei due sono sempre state serie, fin dall’inizio.
Tuttavia, Jade continua ad avere paura, continua a non sentirsi abbastanza, continua a vedersi sempre imperfetta. E tutto questo glielo confermo anche i commenti delle fan gelose che si ritrova a leggere qualche volta sulle foto che la ritraggono con Michael, mentre passeggiano mano nella mano, mentre sono seduti tranquilli al bar a bere qualcosa insieme, mentre sono con gli altri fuori dagli stadi prima di un concerto.
Sono parole cattive, quelle che legge e che le fanno sempre più male, che le confermano ogni volta che lei non sarà mai adatta per una persona perfetta come Michael.
Ecco perché, quella sera, sta cercando di non far finire tutto come le altre volte, nonostante la felicità che sente dentro al cuore. Sta cercando di tenersi lontana da lui, sta tentando di rimettere in sesto i cocci di se stessa; cocci che a volte neppure le sue migliori amiche sono in grado di curare un po’. Sta scappando dall’amore, anche se non vorrebbe. Ma non sa come fare, lei. Perché non è coraggiosa, non si è mai vista come una che combatte e che mette in gioco tutto quello che ha. Si chiude, lei, nel suo guscio fatto di insicurezze e nei sorrisi che spesso nascondo cose che nessuno deve sapere.
E Michael lo nota anche troppo bene, che Jade quella sera non è la stessa. Nota troppo bene che c’è qualcosa che non va; che la ragazza davanti a lui ha altro a cui pensare.
«Jade?» la chiama, piano.
Lei sposta i suoi occhi verdi su di lui e sorride debolmente. «Che c’è, Mike?»
Lui sospira e si passa nervosamente una mano tra i capelli, avvicinandosi. È preoccupato. Perché Jade è la cosa più preziosa che ha; è la ragazza che ama come non ha mai amato nessun altro prima; è l’unica che lo fa sentire giusto, senza imperfezioni; è la parte della sua anima che ha sempre cercato. E adesso che l’ha trovata, non ha la benché minima intenzione di lasciarla andare. È la persona di cui si preoccupa sempre, soprattutto quando la vede giù di morale. Proprio come quella sera.
«Che ti succede?»
Jade sospira impercettibilmente. E continua a sorridere, mentendo. «Sono solo un po’ stanca, tutto qui.»
«Non mi sembrava fino a due minuti fa.» ribatte Michael.
E Jade non sa come fare, non sa che cosa dire per dissimulare tutti quei suoi dubbi; non sa come fare per non far preoccupare Michael. Perché l’ultima cosa, è far stare male il ragazzo per cui sa di provare qualcosa di forte, qualcosa di vero, qualcosa che la blocca; qualcosa che la frena dal buttarsi sul serio. Non vuole far star male il ragazzo che ama con tutta se stessa, per il quale sa che, nonostante tutto, nonostante la sua paura, lei combatterebbe sempre, pur di vederlo felice.
Per questo mente. Perché non vuole essere un peso per una persona fantastica come lui. Lui, che si merita una persona migliore di lei, sotto ogni punto di vista.
«Beh, che vuoi farci? Sono nata pigra.» dice Jade, ridacchiando.
Michael sospira e le si fa ancora più vicino, riuscendo ad abbracciarla, a stringerla forte, a farle sentire quanto il suo cuore batta per lei; tentando di farle capire che lui la proteggerà sempre, da tutto e da tutti. Perché nessuno potrà mai portargli via la fonte della sua felicità.
E Jade sa che la stessa cosa vale per lei. Lo sa, se ne rende conto davvero quando abbraccia il ragazzo a sua volta, pur di fargli capire quanto lo ami, pur di fargli capire che lui sarà sempre importante nella sua vita; pur di fargli capire che ha bisogno di qualcuno che mandi via del tutto ogni sua paura.
«Jade, io… Ti prego, parlami… Non ce la faccio a vederti così!» esclama lui.
La ragazza sussulta tra le braccia forti del ragazzo, presa alla sprovvista. Poi lo stringe più forte a sé, perché ha paura che, se dovesse rivelargli ciò che lei ha dentro, lui la metterebbe in un angolo. Perché a nessuno interesserà mai davvero un caso perso come lei.
«Io… Non è niente, Mike… Davvero… Fidati.»
Ma è quello il problema. Michael conosce Jade fin troppo bene ormai. E sa quanto la ragazza tenda a nascondere i suoi problemi, sa quanto lei si vergogni di mostrarsi per la persona bellissima che è in realtà. La stessa persona unica, pazzesca, che gli ha rapito il cuore fin dalla prima notte, ancor prima di scoprire qualcosa l’una dell’altro.
«Amore, io… Guardami negli occhi.» asserisce allora, sicuro, dolce, mentre porta lo sguardo smarrito di Jade davanti al suo, facendo incontrare i loro occhi, simili nel colore e nelle emozioni che mostrano. «Guardami. E dimmi di nuovo le stesse cose che hai appena detto.»
Jade lo guarda, a lungo, perdendosi in quegli occhi innamorati che la stanno osservando preoccupati come mai prima di allora. E vorrebbe dirle davvero, quelle parole; vorrebbe ripeterle, anche se sa che non sono vere; vorrebbe farlo per evitare che lui si preoccupi ulteriormente; vorrebbe reggersi sulle sue gambe, senza dover essere un peso per nessuno.
Ma quando parla, la verità prende il sopravvento su tutto il resto. Perché le parole, tenute troppo al lungo dentro al cuore, alla fine escono, in un modo o nell’altro, senza possibilità di poterle fermare.
«Io… Ho paura, Mike… Ho paura di… Di come mi sento quando sto con te… Io… Io ti amo, Mike! Ti amo come non ho mai amato nessun altro… Ti amo e… Ed ho paura di non essere abbastanza per te… Insomma, guardami… Io… Io non sono la ragazza perfetta, non sono–»
E di cose da dire ne avrebbe ancora tante, Jade. Ma le labbra di Michael che trovano immediatamente le sue, zittendola, non glielo permettono.
«Sei una stupida, Jade.» dice lui, una volta che sono di nuovo occhi negli occhi. «Se sto con te, è proprio perché tu sei perfetta. Fregatene se non lo sei per gli altri. Lo sei per me. Sei la persona più importante della mia vita e nessuno potrà mai prendere il tuo posto.»
Le sorride e lo bacia di nuovo, stringendola a sé, facendole battere il cuore così forte che potrebbe scoppiarle da un momento all’altro. Perché le parole di Michael hanno avuto effetto. E anche se ci vorrà un po’ di tempo, Jade adesso sa che non ha più bisogno di avere paura. Sa, sente dentro l’anima che non ha più bisogno di preoccuparsi in alcun modo. Perché c’è Michael con lei. E anche se si conoscono solo da pochi mesi, sa che lui non la tratterà mai male, sa che sarà l’unico che l’amerà sul serio.
Michael divide nuovamente le lori labbra per prendere in braccio Jade, che sorride divertita, felice, innamorata, mentre allaccia le sue gambe alla vita del ragazzo, sentendo anche troppo bene l’eccitazione di lui attraverso i pantaloni ormai un po’ stretti – a detta di entrambi.
«Se vuoi combinare qualche guaio, io sono qui. E sarò ancora qui se tu mai vorrai fare un passo in avanti.»
E lei, al sentire quelle parole che ben raccolgono tutto il loro rapporto – fatto di guai, finiti sotto le coperte, e di sicurezze che si danno l’un l’altra senza rendersene conto – non riesce a non ringraziare il cielo, per averle fatto conoscere un ragazzo così bello, così perfetto come Michael Clifford. Se ha lui nella sua vita, ha tutto; e non potrebbe chiedere niente di meglio.
«Voglio farlo, Mike.» asserisce allora Jade, il cuore che le batte forte nel petto per l’emozione. «Voglio fare quel dannatissimo passo in avanti solo insieme a te.»
Michael le sorride, guardandola negli occhi e scorgendoci solo tanto amore.
 
Poi è un attimo e si ritrovano sul letto. Lui sopra, lei sotto, come ogni volta che iniziano a divertirsi in quel modo che tanto piace ad entrambi e del quale nessuno dei due si stancherebbe mai davvero, non quando la passione e la dolcezza dell’amore si uniscono per creare qualcosa di unico, qualcosa che lascerà sempre il segno in ogni caso, qualcosa che non se ne andrà mai del tutto, dovessero passare anni.
«Che cosa hai intenzione di fare questa sera, signor Clifford?» domanda lei divertita, mentre si sente rabbrividire al tocco delicato e deciso al tempo stesso delle mani di Michael sulle sue gambe scoperte e già prive degli short di jeans che aveva indossato quella sera.
«Fa’ silenzio, e lo vedrai presto.» ridacchia lui sornione, per poi baciare il collo di Jade, a lungo, mordicchiandolo spesso, alternando la lingua su quei segni violacei fatti con frenesia e desiderio, quei segni che ricordano bene a chiunque che Jade sarà sempre e solo di Michael, e che Michael sarà sempre e solo di Jade; segni che ad entrambi fa piacere avere sul corpo, come prova tangibile del loro amore. La prova che finalmente entrambi hanno trovato quel posto speciale in cui stare ed in cui sperano di rimanere per sempre.
«Oh, Mike, insomma, non puoi pretendere che io resti in silenzio!» ribatte la ragazza, divertita, mentre gli graffia le spalle, le braccia, la schiena, con le unghie, ogni volta che lui si diverte a giocare con la sua pelle, con il lobo delle sue orecchie, con le sue labbra, con la sua pelle scoperta e divenuta troppo sensibile nella frazione di un attimo. «Sai come sono fatta, non mi zittisce neppure–»
E davvero Jade non riesce mai a stare un attimo in silenzio. Ma Michael ha un potere tutto particolare; o meglio, le labbra di Michael hanno quel potere, ogni volta che vanno ad incontrare quelle della ragazza per assaporarle, per sentirsi completo veramente.
Jade, semplicemente, si lascia baciare, lascia che le mani del suo ragazzo accarezzino ogni parte del suo corpo; lascia che lui le accarezzi l’anima, con quel suo modo di fare così delicato che riesce sempre a farla stare meglio. Si lascia amare, Jade. Si lascia amare come merita di essere amata dalla persona più importante di tutta la sua vita, per la quale sa che combatterà sempre, in ogni caso, senza perdere mai del tutto la speranza.
Ed è mentre le sue mani passano tra i capelli colorati di Michael, che lui si ritrova a sospirare forte sulla guancia di lei, con il cuore che batte forte, la testa che non vuole ragionare dopo aver perso l’ultimo grammo di lucidità che gli era rimasto, la voglia di dimostrare a quella ragazza quanto la ami.
Le accarezza delicatamente la schiena, i fianchi; le bacia le spalle, le braccia, il petto ormai privo dello maglietta e del reggiseno, marchiandolo ancora con segni piccoli e piacevoli, che fanno gemere a lungo la ragazza ogni volta che le labbra di lui sono sul suo corpo, brucianti, che riescono sempre a farla rabbrividire, a farle battere il cuore così forte da farle perdere il respiro nella frazione di un attimo.
E mentre il ragazzo continua a divertirsi, Jade arriva al bordo della sua canottiera, riuscendo a sfilargliela senza troppa fatica, per poi baciargli il petto ampio, le spalle, il collo, il viso, le braccia forti che la tengono stretta, al sicuro. Lo bacia, lo fa sentire giusto con ogni singolo gesto; e Michael Clifford non potrebbe chiedere niente di più.
Si accarezzano, si vogliono, si amano, Michael e Jade; lo fanno come se fosse la prima volta, con più esperienza, con l'amore che cresce secondo dopo secondo, con la certezza che ci saranno sempre, l'uno per l'altra, non importa che cosa succederà.
E intanto i brividi corrono sul loro corpo, scuotendo ogni loro cellula, facendo vibrare le loro anime molto più simili di quanto entrambi possano vedere. Michael stringe forte le mani di Jade mentre le porta sopra l testa di lei, sul materasso. Le stringe forte, come a voler riempire ogni spazio vuoto, come a voler far capire alla sua ragazza che solo lui riuscirà sempre a renderla completa davvero. E Jade non ha bisogno d'altro.
«Mike, smettila di farmi il solletico!» esclama lei ad un tratto, mentre le mani di lui stanno tracciando percorsi che conoscono solo loro sul corpo di Jade, facendola ridere, facendola rabbrividire di quel piacere tutto particolare che solo quelle piccole e dolci attenzioni riescono a darle.
«Ma non sto facendo niente!» si difende Michael, divertito, senza dividere gli occhi da quelli della ragazza, perdendosi tranquillamente, senza paura, in quel verde che tanto ama e che mai e poi mai potrebbe cambiare; ama troppo quel colore per permettersi di viverne senza. È peggio di una droga; Jade è la sua droga, l’unica che riesce a farlo sentire vivo davvero, l’unica che lo fa stare veramente bene con se stesso e che riesce sempre a farlo sentire giusto, in ogni situazione.
Perché, strano a dirsi, Michael Gordon Clifford non si è mai visto perfetto. Anzi, si è sempre considerato come un scarto; quello che veniva sempre scelto a scuola da ultimo e per forza per formare le squadre a educazione; quello strambo da non invitare a nessuna festa perché considerato un ragazzo con seri problemi; quello che ha faticato davvero tanto, spesso rimettendoci il cuore, pur di trovare qualche amico, pur di trovare qualcuno che gli volesse bene davvero per com’era e non per come appariva.
E li ha trovati; ha trovato gli amici migliori del mondo con cui adesso sta condividendo il suo sogno più grande; con i quali si sta riprendendo la sua rivincita silenziosa e ben goduta su tutti quelli che lo avevano sempre considerato come qualcuno che non sarebbe mai riuscito a combinare niente nella propria vita. E Michael, a quelle brutte voci, ci aveva un po’ creduto, prima di incontrare i ragazzi. Poi tutto è cambiato, e lui non potrebbe essere più felice.
Perché non avrebbe mai potuto immaginare che proprio grazie alla sua rivincita, proprio grazie al suo sogno, avrebbe potuto incontrare quella ragazza unica, meravigliosa, bellissima, che adesso è davanti a lui, sorridente e felice a causa sua. Non avrebbe mai immaginato un regalo più bello di Jade in tutta la sua vita. Ecco perchè giorno dopo giorno cerca di farle capire quanto lei per lui sia importante, quanto lo faccia stare bene, quanto lui la ami. Vuole che lei lo capisca, che le entri nel cuore. Perché Michael, a Jade, deve davvero tutto.
«Mike?» lo chiama lei, incuriosita e preoccupata al tempo stesso. Perché quel cipiglio così serio sul viso del suo ragazzo non l’aveva mai visto prima, e non ha la benché minima idea di come comportarsi.
Lui le sorride dolce e si avvicina al suo orecchio, mozzandole il respiro con quelle parole che adesso non le fanno più paura. Ed è solo grazie a Michael.
«Ti amo, Jade. Ti amo davvero.»
E lei sa, è sicura, lo sente fin dentro al cuore, che le scelte che ha preso, soprattutto quelle riguardanti Michael, si sono rivelate le migliori della sua vita, sotto ogni punto di vista. Ed è davvero felice di aver accettato la proposta di Letizia ormai parecchi mesi prima. È grazie alla sua migliore amica se ha conosciuto la persona più importante di tutta la sua vita, e Jade non potrebbe esserle più grata.
«Ti amo anch’io Mike. Non sai quanto.»
Si sorridono complici, innamorati, felici, prima che le loro labbra si trovino senza difficoltà, complementari, fatte per farli diventare una cosa sola. E intanto, lasciano che i sentimenti prendano del tutto il sopravvento.
Si tolgono velocemente i pantaloni, senza preoccuparsi di dove vanno a finire. Tornano ad assaporare il corpo dell’altro con le labbra, con la lingua, con il respiro tiepido che li fa rabbrividire, con le mani che riescono a toccare sempre i punti giusti per farli stare bene. Si sentono, fin dentro l’anima, come se solo l’altro avesse la giusta chiave per vedere che cosa sia nascosto all’interno del loro cuore, come se solo l’altro avesse il potere di non farli scappare dalle proprie paure.
Presto anche il resto dell’intimo va a finire sul pavimento.
E quando Michael fa sua Jade, con un movimento deciso e delicato al tempo stesso, entrambi sanno che niente potrebbe essere la stessa cosa senza l’altro. E mentre iniziano a muoversi insieme; mentre permettono al proprio cuore di battere forte, senza aver paura di venir ferito; mentre diventano una cosa sola istante dopo istante, capiscono davvero che cosa voglia dire mettere la propria vita nelle mani di qualcuno. Ed è quando arrivano al culmine, insieme, con il respiro affannato, il sorriso sulle labbra, il cuore che sembra battere quanto un tamburo, che non hanno più alcun dubbio.
Si amano, Michael e Jade. E non potrebbe esserci cosa più bella.





Letizia
Beautiful people, salve a tutti! <3
Bene bene, eccoci con il capitolo riservato ai nostri Made che, strano ma vero, questa volta sono solo dolci dolci dolci, e bellissimi *^*. E boh, io li shippo troppo troppo, ormai si sa che per me MADE IS REAL U.U
Anyway, sto divagando, ahahah, tutta colpa di Mary che mi ha influenzato (tanto love per lei signori miei <3 <3 <3)!!!
Che altro dirvi? La quinta per adesso sembra meno pesa di quel che pensavo. Però non sono ancora uscite le materie per l'esame, quindi è presto per cantare vittoria; comunque, speriamo in bene u.u
E bon, dai, che almeno qui in Toscana oggi il cielo è blu ed io non ho tanto da studiare, così poi posso uscire, o almeno spero ;D. 
E... Niente, ahahah, scusatemi, sono una frana con gli angoli autrice, chiedo scusa. A volte mi piacerebbe farli più lunghi, ma non so mai che cosa dire o di che cosa parlare sul momento :/.
Va beh, spero di migliorare ancora un pochino, anche se poi non sono sicurissima che molti lettori leggano le note autrice in generale.
Anyway, vi ringrazio IMMENSAMENTE per visite | recensioni | preferiti | ricordati | seguiti. Vi voglio bene, dal primo all'ultimo, anche ai lettori silenziosi che spero di sentire almeno una volta ogni tanto (basta anche qualche parolina al capitolo finale delle storie, in generale ;)).
Detto questo, vado a studiare. Carducci mi chiama o.O Che barba -.- "
A presto tesori miei, e grazie mille per ogni cosa, sul serio! Un bacione grande, Letizia <3

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Capitolo 4
*** Four ***


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Four
 
 
 
L'ennesima sigaretta tra le labbra, gli occhi nuovamente lucidi, il cuore che cerca di non sprofondare ancora di più. La rabbia che provava è ormai passata, lasciandola spossata, senza forze, senza difese, con l'anima ancora più a pezzi di prima. Perché rimettere a posto un cuore rotto non è mai semplice, soprattutto non quando si ha bisogno di tempo per rimettersi in sesto, senza vedere la causa del proprio dolore ogni dannatissimo giorno. 
Perché Vanessa non vuole vedere Luke, vuole state meno tempo possibile con quel ragazzo che è stato solo bravo a mentirle, volta dopo volta. È stato un bravo attore e lei si odia troppo per essere caduta così facilmente nella sua trappola; quella trappola da cui trovate una via d'uscita a volte è davvero troppo difficile. 
Sospira stanca e si passa velocemente le mani sul viso, cercando di cancellare le tracce di quelle poche lacrime che si è permessa di lasciar andare. Perché lei non vuole piangere, non più. Ha pianto abbastanza nelle ultime due settimane, ed è stufa, stufa di star male per qualcuno che alla fine non merita niente di lei, non  più, non dopo tutte le bugie dette e tutte le maschere usate per qualcosa che non avrà mai importanza. 
Vorrebbe solo capire perché. Deve esserci un perché a quel cambiamento non sfuggito ai suoi grandi occhi blu. Deve esserci per forza, ne è sicura. Perché lei conosce troppo bene Luke, e sa che deve esserci qualcosa che non va. Ha provato a capirlo, ha provato a farlo sfogare, ma ciò che ha ottenuto è stato solo un muro e maschere su maschere, mentre lui cambiava, mente lui si mostrava per come non era.
Vanessa non sa se lo sta facendo ancora. Adesso vivono su due piani distinti, separati, ognuno per la sua strada, estranei l'uno all'altra. E nonostante tutto, anche se sa che si fa solo del male, Luke le manca, da morire. Le manca ogni cosa fatta insieme, ogni minuto passato a perdersi nei suoi occhi azzurri, ogni volta che le loro mani si stringevano, ogni bacio rubato quando erano insieme agli altri, ogni notte passata a fare l'amore.
Le manca Luke, anche se non vorrebbe. Ma è stanca di state dietro a qualcuno che non si mostra per ciò che è. Perché è quello il problema: cambiando, iniziando ad indossare quelle maschere, lui ha cominciato a considerarla solo come un oggetto; o almeno così crede lei. Lei, che non ha voluto ascoltarlo durante la loro ultima discussione avvenuta ormai due settimane prima; lei, che ha solo detto la sua per poi andarsene, senza dargli modo di spiegare; lei, che adesso non sa che cosa fare, non con tutti quei sentimenti contrastanti che si ritrova a provare. 
Alza gli occhi al cielo stellato. E si ritrova a pensare a com'è iniziato tutto quanto. Si ritrova a pensare al giorno in cui i ragazzi avevano deciso di arrivare in ritardo per fare uno scherzo a tutte loro. Ricorda bene i sorrisi sorpresi di tutti i presenti. Soprattutto, ricorda troppo bene il suo batticuore nel vedere quel ragazzo biondo, altissimo, dagli occhi color del cielo fissi su di lei. Ricorda bene di essere arrossata e di aver voltato subito lo sguardo da tutt'altra parte, incontrando quello di Letizia che le aveva sorriso; lei, una delle sue migliori amiche, che aveva già capito come le cose sarebbero andate a finire in generale. 
E non avrebbe mai pensato di ritrovarsi a far domande alla mora proprio su quel tipo silenzioso e premuroso nei confronti di tutti – o almeno, così si mostrava all'inizio.
Ricorda benissimo, Vanessa, i primi pomeriggi del tour, passati a chiedere alla mora più cose possibili sul conto di quel Luke che, il primo giorno, nonostante il comportamento di lei, si era avvicinato porgendole la mano e presentandosi con il sorriso sulle labbra. Quel sorriso che era riuscito ad attivarla subito, in un modo che la bionda non avrebbe mai creduto possibile. 
E non avrebbe mai pensato di potersi innamorare di un ragazzo più piccolo di lei di ben tre anni. Perché, alla fine, Vanessa si è innamorata perdutamente di quel biondino da strapazzo. Si è innamorata della sua risata, del suo essere gentile, del suo saper ascoltare, del suo essere sempre presente per le persone a cui tiene.
Si è innamorata fin dalla loro prima uscita insieme, proposta proprio da lui. Si è innamorata mentre passeggiavano per le vie di Verona, una delle tante città dell'amore, con la storia di Romeo e Giulietta a fare da sfondo a quella notte magica; mentre ridevano e cantavano con tutto il cuore la cover di Iris di Kellin Quinn, canzone che avevano scoperto essere una delle tante cose in comune che avevano; mentre lui le prendeva la mano ogni volta che poteva e lei lo lasciava fare. Soprattutto, si è innamorata quando, prima di andare a dormire nelle rispettive camere d'albergo, lui l'aveva portata sul tetto dell'albergo, quella sera di maggio, per vedere le stelle. Ed era stato lì che l'aveva baciata per la prima volta, mentre il cuore di lei non riusciva ad abbassare i battiti e mentre lei non riusciva a capire più niente.
L'aveva baciata a lungo, facendola sentire viva come mai prima di allora. E lei non avrebbe potuto chiedere niente di meglio di quel momento, perfetto in ogni suo più piccolo istante. 
E adesso, mentre i ricordi tornano a trovare posto nel suo cuore, lei non sa più che cosa fare. Perché Luke è davvero troppo importante per lei. Ma il fatto che lui abbia sempre usato maschere su maschere ha spezzato la fiducia che Vanessa riponeva in lui, come se tutto quello che hanno condiviso non avesse mai avuto alcuna importanza per il ragazzo. Ed è questo ciò che le fa più male perché ogni cosa passata insieme, per lei è davvero importante, senza ombra di dubbio. Vorrebbe solo capir perché, le basta solo una risposta. 
Si toglie gli occhiali dal viso e li posa sulla borsa vicina la porta che dà sulle scale che scendono all'interno dell'hotel. Le stesse scale da cui, all'improvviso, sente provenire un rumore di passi ormai sempre più vicini, secondo dopo secondo; un rumore che inizia a farle battere fortissimo il cuore e che la manda in confusione. Perché nessuno del gruppo andrebbe a cercarla lassù. Solo Luke sa quanto le piaccia sentirsi vicina al cielo, il quasi sul punto di poté toccare le nuvole e le stelle, come quella sera. Solo Luke conosce ogni più piccola sfumatura della sua anima. Solo lui sa quanto lei abbia bisogno di stare in posti come quel tetto quando ha bisogno di pensare. 
Vanessa si volta, dando le spalle alla porta ed avvicinandosi nuovamente al parapetto, attorno a cui stringe forte le mani perennemente fredde pur di trovare quel grammo in più di coraggio che le manca per affrontare i suoi sentimenti. E intanto, il rumore di passi si ferma proprio dietro di lei, facendole ancora più male di tutto il resto, ferendola più di ogni parola non detta e di ogni bugia ben nascosta dietro ad un sorriso spento. 
«Vanessa.» la chiama Luke; la voce stanca, il fiato grosso per la corsa fatta e per il batticuore che non accenna a volersi placare neppure per un secondo, neppure per aiutarlo a trovare le giuste parole da dire. 
Perché Luke Hemmings sa di aver fatto la cazzata più grande di tutti i tempi; sa di aver ferito la persona più importante di tutta la sua vita; sa di essersi comportato da perfetto idiota – per non dir peggio.
Luke sa che Vanessa non si meritava di essere trattata come ha fatto lui che; preso dalla fama, dalla paura di non essere accettato dal pubblico per la persona che è realmente; ha iniziato ad usare una maschera dopo l'altra, a comportarsi per quel gradasso che non è mai stato e che non lo rispecchia per niente. Ha cominciato a nascondersi e, così facendo ha lasciato indietro l'unica persona che lo ha sempre amato per il ragazzo che è, l'unica persona che è sempre riuscita a capirlo e ad aiutarlo ad ogni problema. 
Ha allontanato Vanessa, l'ha messa in angolo, cosciente del fatto di trattarla come un oggetto. E sa di essersi comportato nel modo più orribile di tutti. Sa che non ci sono scusanti, sa che non merita il perdono dell'unica persona che ama con tutto se stesso. 
Perché Luke ama Vanessa, incondizionatamente, la ama con tutto il cuore, con tutto ciò che ha. La ama fin dalla prima volta che si sono incontrati, la ama senza alcun dubbio. E non avrebbe mai voluto farle del male. Perché lui non l'ha fatto di proposito di trattarla in quel modo, anche se ne era cosciente. Perché quando si entra nel gioco delle maschere, anche solo nome una volta, poi non se ne esce più, catturati da opinioni di se stessi che gli altri hanno messo su e da cui è difficile scappare. Proprio come è successo a lui, che si è ritrovato preda di quel gioco perverso che gli ha fatto perdere la persona più importante di tutta la sua vita.
La ragazza si volta verso il biondo, e subito i cuori di entrambi fanno una capriola nei loro petti, non appena l'azzurro degli occhi di lui incontra il blu degli occhi di lei. Si guardano a lungo, Vanessa e Luke. Si guardano, e riescono a vedere bene negli occhi dell'altro quell'amore che li ha legati fin da subito e che ha deciso di giocare con i loro sentimenti, senza curarsi in alcun modo delle ferite che nascono. 
«Che cosa vuoi?» chiede la bionda; la voce fredda, lo sguardo duro, le braccia incrociate al petto come a volersi difendere, come a voler mettere in sesto i pochi cocci rimasti. Perché ha paura, Vanessa, paura di essere mandata di nuovo in pezzi, paura di essere nuovamente presa in giro senza un motivo.
Luke sospira; si passa nervosamente una mano tra i capelli chiari; prova ad avvicinarsi a lei ma alla fine lascia perdere. Non vuole rendere la situazione più ingestibile e più invivibile di così. 
«Io…» comincia, poi però si ferma. Non sa cosa dire. Non sa come continuare. Non sa come rimediare. Non sa da dove sia meglio partire per mettere a posto le cose, o almeno provarci con tutte le sue forze.
Allora la guarda negli occhi, di nuovo. E solo adesso si accorge di quanto siano rossi e lucidi, di quanto siano stanchi e delusi, di quando siano a pezzi. Proprio come lei. E il senso di colpa dentro al suo cuore non fa che aumentare, mentre sono i suoi occhi azzurri a diventare lucidi. Perché Luke non avrebbe mai voluto arrivare a tanto. Non avrebbe mai voluto ferirla così tanto. 
«Vane, io… Mi dispiace.»
A quelle parole, lo sguardo della bionda si indurisce ancora di più, riuscendo a perforare il cuore del ragazzo nella frazione di un attimo, come una lama affilatissima. 
«Ti dispiace?» chiede; il tono ironico, gli occhi ancora più lucidi. «Sono passate due settimane e solo adesso dici che ti dispiace? Forse hai qualche problema di tempistica, ci hai mai pensato?»
«Vane, ascolta, per fa–» lui cerca di parlate, ma non serve a niente. Lei non ha ancora finito. Perché quando si è troppo pieni, quando non si riesce più a contenere tutto quello che si ha dentro e quando quel tutto inizia a liberarsi, non c'è modo di mettergli una fine. 
«Sono state due settimane d'inferno, Luke, va bene? Non sono mai stata tanto male, per colpa tua. Avresti potuto dirmelo subito che ti dispiaceva, così magari avremmo potuto chiarire. Ma no, tu ti rendi conto delle cose solo quando ti fa comodo, perché tanto io sono solo il tuo giocattolino e mi usi solo quando hai voglia. Tu sei uno–»
E di cose da dire per sfogarsi del tutto, Vanessa ne avrebbe davvero, davvero tante. Ma è come se, improvvisamente, le labbra di Luke sulle sue riuscissero ad annullare ogni cosa; come se riuscissero a farle dimenticare, almeno per un attimo, tutto ciò che ha dentro e che non la fa stare tranquilla neppure per un secondo.
Ed è mentre le loro labbra di muovono dolcemente, assaporandosi a lungo, a causa dei giorni passati lontane; che il ragazzo prende timidamente le mani della bionda tra le sue, incastrando le loro dita e riempiendo gli spazi vuoti, per poi guidare lentamente la persona che più ama dall’altra parte del tetto, intrappolandola così tra il suo corpo e la parete vicina la porta che dà sulle scale, facendole inevitabilmente battere il cuore più forte del solito, come tutte le volte in cui sono insieme.
«So di essere stato un cretino.» ammette, subito dopo aver posto fine al bacio, prima di unire nuovamente le loro labbra, lasciando che si trovino e che si esplorino come sempre, senza dar modo a Vanessa di capire davvero che cosa stia succedendo, facendole nascere nella testa solo ancora più confusione di prima. «E che non merito una persona come te.» altre parole, altro bacio, altri brividi sulla pelle.
«Ho tradito la tua fiducia, lo so. Però so anche che farò di tutto per farmi perdonare da te.»
Ed è proprio quell’ultima frase che riesce a riempire il vaso, all’improvviso, non appena gli occhi azzurri di lei incontrano quelli blu di lei. Sono quelle ultime parole che, quasi come per magia, riescono a far nascere un sorriso sulle labbra sottili e morbide di Vanessa. Lei che; nonostante tutto, nonostante la rabbia e la delusione, nonostante le ferite; perdonerebbe Luke sempre, ogni volta. Perché lo ama troppo, lo ama più di tutto il resto, e senza lui non saprebbe proprio come fare. Luke è la sua bussola, lo è sempre stato, in ogni situazione, fin da quando si sono conosciuti. E sa che senza di lui, niente avrebbe senso, lei stessa non avrebbe senso. Si sentirebbe persa, senza una meta, senza uno scopo. Quello scopo che solo Luke è riuscito a farle vedere, con pazienza e con amore. Perché Vanessa sa anche che Luke la ama, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ecco perché, in silenzio, senza aggiungere altro, si avvicina al ragazzo e lo stringe a sé, forte, come a non volerlo lasciar andare, come a voler buttare alle spalle ogni cosa successa e che lei, solo per Luke, ha deciso di dimenticare.
«Io… Io ti ho già perdonato, stupido.»
 
E nessuno dei due saprà mai spiegarsi come siano riusciti ad arrivare nella camera di lei. Non si ricordano di quando scendevano le scale o di quando aprivano la porta della stanza, probabilmente perché le loro labbra sempre unite non hanno mai dato loro modo di poter pensare ad altro in nessun caso.
Ma a loro non importa, presi come sono ad amarsi con ogni più singolo gesto, con ogni più piccola carezza e con ogni respiro tiepido che si infrange sulla loro pelle, facendola rabbrividire, rendendola incandescente nella frazione di un istante, mentre i loro cuori non fanno altro che batterie dentro al petto, così forte da lasciarli senza fiato per l'intensità di tutto quello che sta succedendo. È come se la mancanza, come se lo stare lontani abbia ingigantito ogni loro percezione, ogni loro emozione, ogni loro sensazione, per rendere quel momento indimenticabile come pochi altri.
«Non farmi più una cosa del genere.» commenta Vanessa seria; gli occhi blu persi in quegli azzurri del suo ragazzo mentre le sue dita fredde lo privano della maglietta nella frazione di un secondo, per poi lasciare che il suo sguardo perdutamente innamorato vaghi sul petto forte di Luke, su cui la ragazza inizia a posare piccoli baci veloci che riescono a far rabbrividire il biondo immediatamente.
«Mi dispiace, Vane. Mi dispiace davvero tanto.» ribatte allora lui; il mento di lei tenuto dolcemente tra il pollice e l’indice, gli occhi nuovamente persi in quelli dell’altro, il sorriso che non se ne va dalle loro labbra mentre lui la spinge delicatamente sul letto così da starle sopra ed ammirarla senza la camicia chiara che adesso è sul pavimento a far compagnia ai pochi indumenti che sono riusciti a togliersi negli ultimi minuti.
«Sei troppo importante per me, lo sai.» ammette ancora il ragazzo per poi riempire il collo della sua ragazza di baci brucianti, che le fanno chiudere gli occhi e sospirare forte contro la nuca di Luke, che sorride sulla pelle calda di lei prima di marchiarla, e non soltanto con la traccia tiepida delle sue labbra.
Vanessa non risponde. Si limita a sorridere mentre il cuore le batte velocissimo dentro al petto, a causa di quelle parole che ogni volta riescono sempre a farle lo stesso effetto; quelle parole che sempre riescono a farla sentire perfetta, giusta, senza tutte quelle imperfezioni e quelle insicurezze che nota ogni volta che ripensa alla sua vita; quelle parole che la riempiono di un qualcosa che mai saprà spiegarsi con precisione ma che non ha la benché minima voglia di perdere, non quando la fa stare così maledettamente bene.
Ed è mentre lei si lascia amare, mentre si lascia accarezzare dalle mani grandi di Luke che non hanno dimenticato i punti giusti da poter sfiorare, che il ragazzo si ritrova a sorridere per la felicità che non riesce a contenere. Perché aveva tanto sperato che Vanessa lo perdonasse, ci aveva sperato con tutto il cuore, ma non avrebbe mai pensato che lo avrebbe fatto subito, addirittura prima che loro due si ritrovassero a parlare sul tetto dell'hotel.
E adesso che lei è lì, perfetta, bellissima come sempre, lui non riesce a non vederla come il regalo più grande che la vita abbia mai potuto fargli. Lei che è meravigliosa anche nei suoi difetti; quegli stessi difetti che lui, nonostante tutto, non riesce a non amare; quei difetti che ogni volta gli fanno capire quanto lui la ami. 
Le riempie il patto di baci e di morsi lievi. E intanto, Vanessa si diverte a passare le dita tra i capelli morbidi del suo ragazzo, sorridendo ad ogni attenzione che il biondo le dà; quelle stesse attenzioni che riescono sempre a cancellare anche la traccia più piccola di lucidità che le resta, come se Luke avesse il potere di renderla sua. Ed è davvero così: Luke Hemmings riesce sempre a farle capire i suoi sentimenti, ogni volta che la guarda, che la sfiora con la punta delle dita, che la abbraccia, che la bacia come se fosse sempre l'ultima opportunità che hanno per stare insieme.
Lui le accarezza delicatamente le gambe da sopra i jeans leggeri. E subito un’ondata di calore improvviso le invade il corpo e la testa, senza darle modo di ragionare, lasciando che i suoi sentimenti abbiano la meglio su di lei, permettendo all’amore di guidare tutto il resto.
Perché; nonostante la rabbia, nonostante il rancore, nonostante le accuse; l’amore troverà sempre il modo – uno qualsiasi – pur di sanare le ferite, pur di mettere a posto le cose che non vanno. Perché l’amore è un viaggio che si fa in due, e se una parte sta male, non si può proseguire fino a che non rimargina tutto ciò che fa male, prendendo il tempo di cui ha bisogno per guarire.
Vanessa lo bacia, a lungo; bacia ogni millimetro del petto del ragazzo, passando sulle clavicole, sulle spalle, sul collo, sulla mandibola, lasciando che il lieve accenno di barba che il biondo si sta facendo crescere le pizzichi le labbra; facendo sospirare forte Luke contro di lei, facendogli battere fortissimo il cuore a causa di tutte quelle emozioni che nessuno dei due sa più come tenere a freno, senza più quel minimo di lucidità che fino a qualche minuto prima ancora avevano.
Lui allora la stringe forte, la abbraccia intrappolandola gentilmente tra le sue braccia forti e delicate, come a volerla proteggere da tutto e da tutti, come a volerla tenere con sé più tempo possibile, come a voler farla restare per sempre. Perché Luke sa che senza Vanessa niente potrebbe essere lo stesso. È come se quella ragazza bionda fosse riuscita a prendersi tutto il suo cuore, il primo giorno che l’aveva vista: bella, allegra, luminosa come una stella. La sua stella, quella più preziosa, quella che mai potrebbe perdere.
Allora la guarda; la osserva a lungo, attentamente, perdendosi senza paura in quegli occhi blu come l’oceano che subito riescono a farlo sentire giusto; che subito gli tolgono di dosso ogni maschera usata fino a quel momento per seguire il volere della casa discografica, per sembrare quel ragazzo spaccone e snob che in realtà non è mai stato e che non gli è mai piaciuto. Si lascia spogliare da quello sguardo dolce e sincero che ogni volta riesce a tirare fuori il vero Luke, quello che il cantante ha sempre tenuto nascosto agli occhi di chiunque, tranne a quelli che adesso lo stanno rendendo il ragazzo più felice del mondo.
Vanessa continua a guardarlo, continua ad osservare quei pozzi azzurri come il cielo che, fin dalla prima volta che si sono posati su di lei, sono sempre riusciti a farla sentire bella come mai prima di allora. Quegli occhi che, giorno dopo giorno, hanno saputo come legarla indissolubilmente a quel biondo che è diventato una parte fondamentale della sua vita, senza la quale lei non saprebbe proprio come fare. Perché, anche se non lo avrebbe mai detto, Luke Hemmings riesce a dare il senso alla sua vita. Riesce a farle trovare quello scopo che ha sempre cercato ma che non era mai riuscita a capire fino in fondo. Almeno fino a che non era arrivato quel ragazzo più piccolo di lei a sconvolgerle completamente la vita nella frazione di un attimo.
«Ti amo da morire, Vane.»
Parole che Luke dice con il cuore in mano e le dita strette a quelle della ragazza,.
Parole che Vanessa non vuole in alcun modo lasciar andare, troppo importanti e belle per essere perdute.
Parole che entrambi sentono bruciare dentro al cuore come mai prima di quel momento.
«Ti amo anch’io Luke.» ammette allora la bionda, sorridendo e stringendo a sé il corpo tiepido dell’altro, rabbrividendo nel sentire i loro cuore battere allo stesso folle ritmo, separati solo dalle loro pelli ormai divenute incandescenti. «Ti amo davvero tanto.»
Poi è un attimo, e l’amore prende del tutto il sopravvento su ogni cosa: sui gesti, sui pensieri, sui loro cuori, sulle loro anime, mostrandosi in ogni sua sfumatura nei loro occhi, specchi di quel sentimenti troppo grande e troppo bello per poter essere tenuto a freno.
Si spogliano con calma, cercando di trattenere quella fretta che sembra voler far finire il prima possibile quella magia che si sta creando tra loro. Si spogliano e si accarezzano dolcemente, piano, delicati; quasi avessero paura di poter ferire l’altro con il minimo gesto; quasi avessero paura di vederlo sparire davanti ai loro occhi da un momento all’altro.
E quando anche l’intimo cade a terra e loro due si ritrovano ad essere una cosa unica, bellissima, meravigliosa, perfetta, non c’è niente di meglio che potrebbero chiedere. Si amano a lungo; donano all’altro ogni cosa che hanno; si donano completamente, certi di essere ricambiati allo stesso modo; lasciano che l’altro entri ancora più profondamente dentro di loro, come a voler catturare per sempre il cuore dell’altro per non lasciarlo più andare.
Si amano, Luke e Vanessa. Si amano da morire. E nella loro vita non potrebbe esserci cosa più bella.





Letizia
Ciao a tutti tesori miei!!!! <3 <3 <3
Come state? Spero che la scuola non vi stia massacrando come invece sta facendo con me o.O Mamma mia, adesso sì che la quinta inizia a farsi sentire o.O Speriamo in bene.
Anche se non credo, con professori che avvertono SOLO la settimana prima che quella dopo ci sarà un compito. Accidenti a quando non decidono prima -.-" Scusate lo sfogo, ma giuro che sono coi nervi a fior di pelle dall'una -.-". Meglio che cambi argomento, così non vi rompo le scatole.
Tornando a noi, infatti, ecco i nostri Lune che, awww :3 *^* <3, sono akcfnfkjnafvnalvnal la cosa più bella di questo mondo (come le altre due coppie di cui avete già letto i capitoli u.u) che oggi mi hanno un po' risollevato il morale. Voglio dire, si amano così tanto; piccolini di mamma!!!! :3 *^* <3
Ed il mio povero cuircino chiede pietà, perchè giuro che questo capitolo mi ha spaccato il cuore! Ovviamente solo per l'immensa botta di feels e dolcezza eh, mica per cose brutte u.u
E bon, spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto :3, come spero anche di vedere qualche vostro commentino, per sapere cosa ne pensate, che ormai sapete che io ci tengo *^*; anche perchè giovedì prossimo posto l'ultimo capitolo :3.
Ultima cosa, poi vi saluto che devo andare a studiare italiano ancora una volta -.-".
OGGI I 5SOS SONO AD RTL ED IO BOH, CREDO CHE MORIRO' DURANTE LA DIRETTA. E ACCIDENTI AD X FACTOR CHE SI PUO' VEDERE SOLO SU SKY.
Dopo quest'ultimo sfogo, vi saluto con un bacione immenso ed un grazie INFINITO per tutto (visite | recensioni | preferiti | ricordati | seguiti). Siete tutti la cosa più bella del mondo, ed io boh, vi amo davvero troppo!!!!!! <3 <3 <3
A presto, Letizia <3

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Capitolo 5
*** Five ***


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Five
 
 
 
Le luci della città scorrono veloci accanto a loro, e Letizia non riesce a scorgerle con chiarezza dal finestrino della macchina che Calum ha preso a noleggio quella sera per portarla in quel posto di cui non le ha detto assolutamente niente da quando hanno lasciato il locale. E la mora sta iniziando ad innervosirsi. Perché è vero che ama da morire le sorprese, ma è anche vero che troppo spesso la curiosità prende sempre il sopravvento su tutto il resto, e la ragazza non sa come fare per trattenerla.
«Cos’hai?» chiede Calum divertito. Letizia si ritrova a sbuffare, facendolo ridere di gusto.
«Non dirmi che ce l’hai ancora con me solo perché non ti ho detto dove stiamo andando!» esclama il moro.
La mora non risponde, voltando divertita gli occhi verso la sua destra, perdendosi ad osservare la città più bella del mondo – secondo lei – tutta piena di luci e di persone che portano dentro ai loro cuori storie che alla ragazza farebbe davvero tanto piacere poter ascoltare.
«Leti, dai, fidati di me.» la implora Calum prendendole delicatamente una mano e intrecciandola tra la propria ed il cambio, facendo inevitabilmente aumentare i battiti già incostanti del cuore della ragazza, che intanto cerca in ogni modo di restare tranquilla, di non esporsi troppo.
Perché è da quando ha visto Calum per la prima volta, che Letizia non è più la stessa. Da quando ha incontrato quegli occhi così simili ai suoi ormai parecchi mesi prima, non ha più alcun controllo sulle sue emozioni, sui suoi pensieri, sul suo cuore. Tutto ruota inevitabilmente attorno a quel ragazzo moro che, con un semplice sorriso ed un «Sono davvero felice di avere te come cantante di supporto.» detto dopo la fine del primo concerto del tour, è riuscito a sconvolgerle completamente la vita.
E Letizia ancora continua a chiedersi se tutto quello che sta vivendo non sia soltanto un bellissimo sogno – uno dei tanti – che troverà una fine quando lei si sveglierà davvero, in camera sua a Sydney, circondata dai suoi quaderni pieni di canzoni, di poesie e di abbozzi per libri iniziati e mai finiti.
Perché tutt’ora continua a sembrarle impossibile che proprio il suo desiderio più grande sia diventato realtà.
Fan dei 5 Seconds of Summer fin dal loro primo concerto nel lontano 2011, amante della musica e del canto prima di ogni altra cosa da tutta una vita. Una ragazza che, seguendo il consiglio delle sue migliori amiche, ha postato il video della sua prima cover su YouTube dopo pochi mesi da quello stesso concerto. E, come dice il proverbio, una ciliegia tira l’altra. E lei si è ritrovata a farlo sempre più spesso, a caricare sempre più video online facendo aumentare gli iscritti al suo canale e le visualizzazioni ai suoi video, divertendosi, condividendo la sua passione più grande, continuando a sperare di poter cantare un giorno con i suoi idoli.
E mai, mai avrebbe pensato che il suo sogno sarebbe potuto diventare realtà. Perché ricevere una mail dai propri cantanti preferiti non è cosa da tutti i giorni. Perché leggere Speriamo in una tua risposta affermativa, ci farebbe davvero tanto piacere averti come cantante di supporto! Se vuoi, puoi portare chi vuoi con te scritto da parte di quei quattro ragazzi è stato come vivere un sogno. Un sogno in cui lei ha subito inserito le sue migliori amiche, senza le quali non sarebbe dov’è adesso.
E deve ringraziare proprio loro. Perché è stato proprio grazie ad unno dei suoi video postati – quello in cui cantava la cover di Close as strangers – se Calum Hood, girovagando curioso sul web, l’ha scovata. Tra tanti video di altre persone con moltissimo talento, proprio lei è riuscita ad attirare la sua attenzione, a catturare il suo cuore. Perché, anche se la canzone l’hanno scritta Ashton e Michael, Letizia è riuscita a renderla sua, in tutto e per tutto, dal modo di suonarla a quello di cantarla, con la voce un po’ insicura ma dolce e determinata ad esprimere tutte le emozioni che quella canzone è sempre riuscita a farle provare ogni volta.
E quell’amore immenso per la musica da parte della mora, Calum lo ha sentito subito, lo ha notato fin dal primo istante in quegli occhi color cioccolato che non riesce a togliersi dalla testa da quando l’ha conosciuta parecchi mesi prima. Fin dalla prima volta che l’ha sentita cantare sul palco – la voce tremante, gli occhi lucidi, luminosi, lei perfetta in ogni sua più piccola parte – Calum ha capito che in Letizia c’è sempre stato qualcosa di diverso, qualcosa che ha catturato il suo cuore per non lasciarlo più andare per nessun motivo.
Il pensiero dell’altro si è stabilito nel cuore di entrambi, senza che nessuno dei due potesse farci niente. Solo che entrambi hanno troppa paura di ammettere quello che provano, benché sappiano anche troppo bene che cosa stia succedendo dentro di loro da mesi.
È un rapporto davvero molto particolare, il loro. Tante cose in comune e tante cose che non potrebbero renderli più diversi dall’altro; l’amore per la musica che li ha fatti conoscere, li ha fatti avvicinare e li ha aiutati a capirsi senza troppi sforzi. Un rapporto che, giorno dopo giorno, per entrambi è diventato sempre più importante, più di qualsiasi altra cosa. Un rapporto che si basa su una fiducia che nessuno dei due aveva mai riposto prima in un’altra persona. Un rapporto che lentamente li ha cambiati e continua a farlo tutt’ora: lei che lentamente si sta fidando di più in generale e lui che da mesi non porta più a letto una ragazza sconosciuta per una sveltina. Un rapporto di cui nessuno dei due potrebbe fare a meno, perché stanno diventando sempre più importanti l’uno per l’altra ogni giorno che passa, e tutti e due sanno che, se non ci fosse l’altro con loro, niente sarebbe più lo stesso, niente avrebbe più la stessa luce, niente sarebbe più così bello.
Letizia sospira e si volta verso il moro, intento ad osservare la strada.
«Non ce l’ho con te, stupido.» gli risponde; la voce tranquilla, bassa, gli occhi che non riescono a staccarsi dal volto gentile, perfetto, del ragazzo accanto a lei. «Solo che sto morendo dalla curiosità e vorrei sapere qualcosa.»
Calum sorride rincuorato e stringe delicatamente la mano di lei sul cambio, facendola rabbrividire, facendole battere il cuore ancora più forte di prima, facendole sentire una scossa elettrica dentro ad ogni cellula, scuotendole l’anima con quel gesto che agli occhi degli altri può sembrare semplice. Ma lei, che prova qualcosa di davvero troppo forte per quel bassista dal talento immenso, non sarà mai un gesto innocuo.
Perché Letizia è innamorata di Calum. Lo è fin dalla prima volta in cui l’ha visto dal vivo, a pochi passi da lei, con quel sorriso sulle labbra piene che subito le ha fatto toccare le nuvole. È innamorata della risata di quel ragazzo un po’ scemo, dolce e comprensivo allo stesso tempo. È innamorata di Calum; del modo in cui lui riesce sempre a tranquillizzarla prima di un concerto; di come riesca a capirla senza che lei abbia bisogno di parlare; del modo in cui riesce a farla sentire protetta ogni volta che si rifugia nella sua camera d’hotel quando tutti insieme vedono un film horror – anche se lei non vuole perché li odia, letteralmente. È innamorata di ogni più piccolo difetto di quel moro che adesso la sta guardando allegro.
È innamorata, perdutamente. E non sa come tirarsene fuori.
Perché, anche se quei sentimenti un po’ la fanno sentire più leggera, sa che non potrà mai esserci niente tra loro due. Troppo diversi, troppo distanti per potersi trovare. Lui è famoso, irraggiungibile; ha tutte le ragazze che vuole con un semplice schiocco di dita; troppo perfetto per una come lei che, al contrario, è anonima, non ha niente di particolare che cattura l’attenzione. Lei che ha paura di lasciarsi amare, da chiunque; lei che ha paura di fidarsi degli altri da sempre. Lei che, senza riuscire a capirlo fino in fondo, si è fidata di lui e ha lasciato che Calum le entrasse dentro, ha lasciato che entrasse dentro la sua vita per sconvolgerla completamente, per entrarle dentro al cuore e non lasciarlo più andare.
«Arriveremo tra pochi minuti, quindi non preoccuparti, sul serio.» commenta il moro tranquillo, mentre continua ad accarezzare la mano della ragazza e mentre il suo cuore non fa altro che battere forte dentro al suo petto, mozzandogli il respiro, rendendolo nervoso e teso come mai prima di allora.
Perché Calum Hood sarà anche bravo a nascondere le sue emozioni, in ogni situazione. Ma non può negare quello che sente per Letizia, quel sentimento nato giorno dopo giorno, lentamente, disarmandolo più di qualsiasi altra cosa. Quel sentimento che inevitabilmente è riuscito a cambiarlo, in meglio. Quel sentimento che lui si è rifiutato di voler accettare, fino a che non è stato impossibile negarlo.
Calum ama Letizia. La ama davvero, con tutto il cuore. Ama ogni singola sfumatura di quel carattere profondo e vero, che subito lo ha conquistato. Ama quegli occhi intensi e sinceri che lo fanno sentire piccolo ogni volta che incontrano i suoi. Ama la passione che la mora mette in ogni cosa che fa, anche la più piccola e la più insignificante. Ama vederla sul palco, mentre si libera dalle sue catene, davanti alla folla che canta con lei e che le fa vivere il suo sogno. Ama osservarla di nascosto, quando sono tutti insieme, guadagnandosi le occhiate complici da parte dei suoi amici e quelle assassine da parte delle ragazze.
A quel pensiero, il ragazzo si ritrova a sospirare, impercettibilmente. Perché sa troppo bene ciò che le amiche di Letizia pensano su di lui, glielo hanno fatto capire in ogni modo possibile: se si azzarda a farla stare male anche solo una volta, è morto. Non sono state così esplicite, ma i loro occhi severi su di lui esprimono anche troppo bene il concetto.
E Calum non può che dar loro ragione, totalmente. Perché si conosce troppo bene. E sa che con il suo comportamento libertino Letizia soffrirebbe e basta, se dovesse nascere qualcosa tra loro. Qualcosa in cui comunque il ragazzo continua a sperare con tutto il cuore. Qualcosa per il quale sta combattendo da mesi. Da quando ha conosciuto Letizia, ha smesso di portarsi a letto la prima ragazza che gli capita sotto mano ogni volta che esce con gli altri per locali. Ha smesso solo per lei, per evitare che potesse vederlo sotto una luce sbagliata, per evitare che potesse vederlo come uno da non considerare a prescindere. E, deve ammetterlo, cambiare per Letizia non gli è dispiaciuto, non l’ha vissuto come un peso, come una costrizione. Anzi, è avvenuto in un modo così naturale che spesso Calum stesso si spaventa della potenza dell’amore, di quanto possa fare in così poco tempo, di quanto bene possa fare.
La osserva di soppiatto, mentre parcheggia non lontano dalla riva. E sente il cuore battere ancora più forte.
Perché Letizia è bella, perfetta, con ogni suo difetto, ogni suo pregio, ogni sua più piccola mania che la rendono la ragazza che si è ritrovato ad amare senza rendersene conto fino a che non è stato troppo tardi.
La osserva. E non può fare a meno di pensare di esser stato davvero fortunato ad incontrare una persona come lei. Una persona vera, sincera, lontana dai doppi giochi, dalla falsità e dall'egoismo del mondo dello spettacolo. Una persona fantastica, una ragazza straordinaria che è riuscita a portare alla luce il meglio di lui; quel meglio che Calum, senza un motivo ben preciso, ha sempre nascosto agli occhi di chiunque, persino a quello dei suoi amici. Forse perché è più facile mostrarsi per come non si è, adattando la propria personalità al pensiero degli altri, senza ascoltare il proprio. 
Sospira e spegne la macchina, attirando l'attenzione di lei su di sé e sorridendole lentamente.
«Siamo arrivati?» chiede Letizia, impaziente e allegra. Calum annuisce e scende dall'auto, per poi aprirle la portiera e aiutarla a scendere, tenendola saldamente per mano e gustando la sensazione della pelle lisca e tiepida di lei a contatto con la sua, bollente per più motivi.
«Alleluia!» esclama divertita la mora, poggiandosi al cofano della macchina e respirando a pieni polmoni l'aria fresca e salmastra del mare che si estende davanti a lei. E mentre la brezza leggera la fa rabbrividire un po’, il calore della mano di Calum stretta attorno alla sua le fa toccare le nuvole a causa di quella felicità senza confini che solo l'amore riesce a dare. 
«Perché mi hai portata qui?» domanda allora, curiosa come mai prima di allora, incontrando con lo sguardo gli occhi attenti ed intensi del moro che non si sono mai staccati da lei da quando sono scesi dalla macchina.
Lui sorride e le circonda le spalle con il braccio, senza lasciare la sua mano, riuscendo a sentire distintamente il cuore della mora battere davvero fortissimo.
«Per questo.» risponde, prendendo il mento della mora tra le dita e facendolo incontrare verso il mare
E Letizia non riesce a non rimanere a bocca aperta davanti allo spettacolo di luci e barche che ha di fronte; luminoso, bellissimo, unico. Le sembra quasi di ritrovarsi dentro ad un qualcosa di fantastico, lontano e fermo nel tempo, proprio come le storie narrate nei suoi libri fantasy preferiti. È mozzafiato. È l’unica cosa che riesce a pensare, con il sorriso sulle labbra, mentre il cuore non riesce a smettere di battere a causa di quella bellissima sorpresa che mai e poi mai si sarebbe aspettata.
«Non è bella quanto la Corte Seeile, ma spero ci si avvicini anche solo di poco.» commenta Calum.
E a quelle parole, la mora non riesce a non sorridere per l’allusione a Shadowhunters, la sua saga fantasy preferita. «Allora mi ascolti quando do di matto a causa di quei libri!»
Lui ridacchia e le bacia dolcemente una tempia, abbracciandola forte, come a non volerla lasciar andare per nessun motivo al mondo. «Io ti ascolto sempre, è diverso.»
A quell’affermazione, Letizia abbassa lo sguardo e stringe a sé il moro, beandosi del suo profumo e del calore che emana e che riesce a scaldarla, a farla sentire protetta, a farla sentire a casa con un gesto così semplice eppure allo stesso tempo così denso di così tanti sentimenti che ormai lei ha rinunciato a contrastare. Quei sentimenti che, nonostante tutto, riescono sempre a farle spuntare un sorriso.
Lo stesso sorriso che Calum vorrebbe vedere ogni giorno; quel sorriso di cui vorrebbe essere la causa, sempre. Perché ama vedere quella scintilla di vita dentro gli occhi scuri della mora; ama vederla felice, più di qualsiasi altra cosa al mondo; ama vederla libera da tutto e pronta per affrontare un giorno dopo l’altro; ama la sua forza e la sua determinazione che niente e nessuno potrà mai buttare giù.
Semplicemente, Calum ama Letizia, la ama davvero tanto. E adesso sa che forse potrebbe tentare; sa che forse potrebbe essere la volta buona per farle capire quello che prova per lei. Perché vorrebbe davvero tanto che tra loro due nascesse qualcosa; vorrebbe che il loro rapporto andasse più in profondità, legandoli ancora di più; perché esserle amico non gli basta più. Vorrebbe diventare il suo ragazzo, l’unico in grado di prendersi cura di lei, l’unico a poterla amare senza confini, l’unico in grado di proteggerla. Non gli importa se mai riceverà un rifiuto; gli basta sapere di essere stato sincero con lei, fino in fondo. Perché è l’unica cosa che vuole: mostrarsi senza barriere e senza maschere a quegli occhi che ormai sono il suo chiodo fisso da mesi.
Sospira e si passa una mano tra i capelli, mentre la mora a torna ad osservare il mare.
Poi è un attimo, e i suoi sentimenti prendono il sopravento su tutto il resto, con il cuore che batte forte.
Si pone davanti a Letizia e lei non fa neppure in tempo ad alzare a sufficienza lo sguardo, che subito le labbra di Calum sono sulle sue, dolci e premurose, tiepide e gentili, bisognose di ricevere una risposta. Una risposta che la mora, senza riuscire a capire come, si ritrova a dargli con la stessa intensità e con lo stesso amore, facendo capire ad entrambi che è giunto il loro momento.
E intanto, i loro cuori battono forte per l’emozione; le loro mani si stringono fino a farsi sbiancare le nocche; le labbra si assaporano e si cercano, come a volersi conoscere sempre di più secondo dopo secondo. È come se quel bacio fosse la chiave che entrambi aspettavano da tutta una vita; quel pezzo mancante dentro di loro che solo l’altro è riuscito a colmare.
E nonostante la sorpresa per quel gesto inatteso, nessuno dei due avrebbe potuto immaginarlo più bello di così. Perché Calum non ce la faceva più a tenere i suoi sentimenti per sé. E perché Letizia non avrebbe mai pensato che il moro avrebbe potuto ricambiare quell’affetto infinito che lei ha sempre provato per lui.
Si dividono, lentamente. E non appena i loro occhi si incontrano – lucidi, felici, luminosi come mai prima di allora – entrambi capiscono di aver fatto la scelta migliore della loro vita. E tutti e due sanno che le parole che riescono ad uscire dalle loro labbra sono sincere, vere, portatrici di quel sentimento che non vogliono più nascondere per nessun motivo al mondo.
«Ti amo troppo e voglio solo che tu sia l’unica, per sempre.» dice Calum.
E Letizia lo giura: non potrebbe essere più felice di così. Perché è davvero bello essere innamorati, ma è ancora più bello quando la persona più importante della propria vita ricambia i propri sentimenti, con la stessa intensità, con la stessa voglia di costruire insieme qualcosa di importante.
«Ti amo anch’io, Calum, da morire.»
Qualcosa di cui entrambi vogliono vedere l’inizio.
 
Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato qualcosa di simile nella propria vita. Nessuno di loro avrebbe mai pensato di poter vivere qualcosa di così bello ed emozionante durante quei lunghi mesi. Sei mesi che – tutti loro lo sanno – sono soltanto l’inizio di qualcosa di perfetto, bellissimo e meraviglioso. Qualcosa che porterà sorprese a non finire. Perché la vita è così, e non c’è modo di andarle contro.

 
The end




Letizia
Bella gente, salve a tutti! Spero stiate bene e spero anche che con la scuola, la famiglia, gli amici (e, perchè no, anche l'amore ;)) vada tutto bene!
Io sono reduce da una giornata devastante che non so come sono riuscita a superare o.O Mamma mia, che incubo, ahahah.
A proposito, HO PRESO IL FOGLIO ROSA, quindi a breve inizierò a guidare e sono gasatissima *^*
Anyway, tornando a noi, eccoci arrivati a quet'ultimo capitolo, sui nostri Lalum :3. Che dire? Si capisce finalmente tutta la storia ed il perchè questi otto ragazzi si conoscono. E poi, i nostri due mori ammettono i loro sentimenti l'uno con l'altra e boh, sfjnvsjnvkjsnvskn, fatemi sclerare vi prego *^*. Non ho voluto fare una scena "hot" perchè sinceramente non credo che sia il miglior modo per iniziare qualcosa. Diciamo che i nostri Lalum se la prenderanno con molta calma e, a tempo debito, arriveranno tante belle cosine :3 ;).
Parlando di altro, fatemi anche sclerare per il video di JET BLACK HEART. Non potete capire quanto abbia pianto alla notizia. Quella canzone, insieme a Close as strangers, è troppo importante per me e non avrei mai immaginato che quei quattro scemi potessero farmi (e farci u.u) un regalo così bello *^*. Mamma mia quanto li amo :3 <3 <3 <3
Scusate, è che in questi ultimi giorni sono più fumata del solito, ahahah, ed ovviamente passo da un argomento all'altro u.u Va beh via, ahahah, prendiamo le cose come vengono ;).
Ultima cosa sul capitolo. Spero che vi sia piaciuto e che anche il resto della storia vi sia piaciuta :3. Sinceramente, è stata una bella piccola avventura scrivere una storia così corta, preferisco scrivere cose più lunghe, anche se dopo un po' a volte diventano stancanti. Spero comunque con tutto il cuore di avervi fatto emozionare, sclerare, sospirare, aware almeno un pochino; come spero che mi facciate sapere che cosa ne pesate, lo sapete che ci tengo e che mi fa davvero tantissimo piacere poter leggere i vostri scleri ;) <3.
Detto questo, ringrazio chiunque abbia recensito, i 2 che l'hanno messa tra le preferite, l'1 che l'ha messa tra le ricordate e gli 8 che l'hanno messa tra le seguite. Grazie, sul serio, grazie mille per tutto! <3
Ultima informazione, poi giuro che chiudo il becco, ahahah ;). HO DECISO QUANDO INIZIERO' A POSTARE LA LONG SU CALUM, cioè tra poco, quindi tenetevi pronti u.u; sappiate inoltre che risponderò alle recensioni di questo capitolo quando pubblicherò la long, così vi avverto!
Adesso ho finito sul serio. Grazie ancora una volta e a prestissimo! Vi voglio davvero troppo bene, sappiatelo :3. Un bacione, Letizia <3

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