Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare

di Sulana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Scelta parziale OC ♦ Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** ♦ Capitolo 1 e ¾ ♦ ***
Capitolo 4: *** ♦ Capitolo 2 ♦ ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




 
Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare
♥ Prologo ♥
 
 

 
 
 

Una delicata pioggia settembrina batteva sulle torri più alte di Hogwarts, il sole faceva a tratti capolino fra le nubi soffici e grige. Molto più in basso, nei sotterranei di Pozioni, studenti del sesto anno rimescolavano con attenzione i loro calderoni, nei quali sobbolliva la pozione più desiderata dalle ragazze di tutta la scuola: l'Amortentia.
In prima fila, i capelli rossi raccolti in una coda sfatta, Rose Weasley aggiunse un altro pizzico di peperoncino in polvere e poi si deterse con il braccio il sudore dalla fronte.
«Molto bene, mia cara, molto bene» si entusiasmò Horace Lumacorno, passando accanto al suo calderone fumante, notando il lieve colore rosato. «Ha raggiunto il colore quasi perfetto, proprio come suo cugino!»
Dalla penultima fila, accanto al biondo Scorpius Malfoy, Albus le sorrise da sotto la frangia corvina. «Può descrivermi l'Amortentia, signorina Weasley?» le domandò il professor Lumacorno e Rose annuì.
«Si tratta della pozione d'amore più potente al mondo» cominciò sicura la ragazza dai capelli rossi «Per ognuno assume un profumo diverso, secondo ciò che ci piace e che ci attrae. Può indurre una potente infatuazione o una travolgente attrazione, ma non potrà mai creare un vero amore».
«Ben detto, signorina Weasley: il vero amore è un sentimento del quale nessuna pozione, per quanto potente, potrà mai vantarne l'effetto» concluse il professore, facendo svanire con un colpo di bacchetta i contenuti di tutti i calderoni. «La lezione è finita. Dieci punti a Corvonero!»


 




 Angolo autrice 
Salve, questa è la mia prima interattiva e anche fanfiction in assoluto! Quello che dovete fare è molto semplice: mandarmi un messaggio privato con la scheda del vostro personaggio con oggetto 'Scheda personaggio – nome OC'.
Potete mandarmi un solo OC a testa, niente fratelli, metamorphmagus, licantropi o animali fantastici. Nessun parente della Nuova generazione, nemmeno cugini, ma se volete scegliere come genitori Cho Chang, Oliver Baston o altri non c'è problema. Dovete dirmi con una recensione il sesso, la casa e l'anno del vostro OC (preferibilmente dal IV in poi), ma sarebbe gradito un commento anche al prologo.
Come avete letto nell'introduzione, accetto 8 OC, due per casa, quindi farò una selezione dei pg che mi arriveranno: per questo cercate di renderli speciali e particolari, ma non perfetti, intesi? Mary Sue e Gary Stu saranno banditi, non voglio poi OC maleducati, solo caratteri da Serpeverde, famiglie sterminate, ragazze ribbbelli e ragazzi playboy. Almeno non tutti, ok?
Poiché il tema portante della storia sarà l'amore (specifico che le relazioni saranno solamente eterosessuali, perché Slash e Femslash non mi vengono bene) la voce più importante della scheda sarà quella a proposito della relazione OC/cotta, ricordatevelo bene, datemi spunti su dove e come si sono incontrati, perché gli/le piace ecc!
Ecco la scheda, che dovrete inviarmi tassativamente entro sabato pomeriggio alle 15.00, poi le iscrizioni saranno chiuse e io vaglierò le varie schede. Buon divertimento!


Nome:
Secondo nome:
Soprannome:
Cognome:
Sesso:
Età:
Data di nascita:
Casa:
Stato di sangue (Nato Babbano, Mezzosangue, Purosangue):
Aspetto (almeno 3 righe):
Prestavolto (non sconosciuto):
Personalità (almeno 5 righe) :
Storia/Famiglia (non scrivete solo due righe!):
Passatempi preferiti:
Paure:
Cosa ama?:
Cosa odia?:
Con chi andrebbe d'accordo?:
Con chi non andrebbe d'accordo?:
Relazione romantica:
Bacchetta:
Patronus:
Amortentia:
Materia in cui eccelle:
Materia in cui fa pena:
Animale domestico:
Altro:

P.S: se un OC dovesse piacermi particolarmente e volessi tenerlo, potrei chiedervi di cambiare casa/ragazzo ecc.

 
 
 
 
Ecco i personaggi con cui potrete avere una relazione (per favore, controllate nelle recensioni che non lo/la abbiano già richiesto/a in troppe, così come per le case! E non buttatevi tutte su Scorpius!)
 

James Sirius Potter, Grifondoro VII anno


Albus Severus Potter, Serpeverde, VI anno


Rose Weasley, Corvonero, VI anno

Scorpius Hyperion Malfoy, Serpeverde, VI anno


Dominique Weasley, Corvonero, VII anno

Fred Weasley jr, Grifondoro, VII anno

Alice Paciock, Tassorosso, V anno

Lucy Weasley, Tassorosso, V anno

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Capitolo 2
*** Scelta parziale OC ♦ Capitolo 1 ***


OC SCELTI
Eccomi qui per annunciare gli OC scelti finora! So di aver fatto tribolare un po' di voi, e mi dispiace aver rinunciato ad alcuni OC, perché erano molto validi, ma non avrei saputo come muoverli, lo dico sinceramente. Forse alcuni appariranno come comparse, ma niente di più – in fondo lo sapevate dall'inizio che si sarebbe fatta una cernita.
Ricordo ad alcuni di voi che dovete ancora inviarmi la scheda e non posso decidere gli ultimi due OC se prima non le ho tutte!
Ma bando alle ciance ed ecco quelli che saranno i protagonisti della storia:



 
Oscar Lutterworth, Tassorosso, impegnato con Lucy Weasley

Eveline Rosemary Hackett, Tassorosso, impegnata con Scorpius Hyperion Malfoy

Elladora Amelia Macmillan, Grifondoro, impegnata con James Sirius Potter

Connie Vanessa Ryan, Corvonero, impegnata con Albus Severus Potter

Arianne Cornelia Hale, Serpeverde, impegnata con Fred Weasley jr.

Liam Bailey, Serpeverde, impegnato con Alice Paciock










 
Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare
 
♥ Capitolo 1 ♥




La tentazione era stata troppo forte: la minuta Tassorosso, che camminava a passo veloce con un bicchiere ricolmo, era inciampata nel suo piede allungato volutamente ed era finita a terra lunga distesa. Accanto a lui, Stephan ridacchiò brevemente, mentre le risate degli altri Serpeverde scoppiarono a ruota libera, pensando che la ragazzina fosse caduta a causa della sua goffaggine. O forse avrebbero riso anche se avessero notato lo sgambetto, Liam Bailey se lo chiese mentre continuava a guardare la scena con un ghigno.
Nel frattempo la ragazzina si era scossa, incominciando a rialzarsi. Nonostante gli occhi lucidi e le guance arrossate per la vergogna, Liam non poté fare a meno di notare con quanta dignità si alzasse da terra, nonostante il succo di zucca che le inzuppava la camicia non più candida, lasciando intravedere più di quanto fosse consentito. Gettò indietro i capelli scuri con un deciso colpo della mano e poi lo scrutò con i suoi grandi occhi azzurri, stringendo le labbra sottili. Uno scatto del suo polso sottile attirò la sua attenzione e per un secondo Liam fu certo che la ragazzina gli stesse per scagliare addosso quello che rimaneva del succo zuccherino.
«Tutto bene, Alice?» invece un'altra ragazzina dai capelli rossi - una Weasley, a giudicare dalla sfumatura aranciata – era corsa ad aiutare la sua compagna di casa, e le stava spazzolando la gonna per togliere i residui di polvere rimasta. «Vieni, Marissa è una maga quando si tratta di macchie» le disse ancora la rossa, mentre Alice – così si chiamava - continuava a fissarlo negli occhi. Solo dopo un paio di strattonamenti leggeri si lasciò convincere a tornare a sedersi con la compagna.
Una bella peperina, pensò Liam prima di tornare a parlare con Stephan, lanciandole un'ultima lunga occhiata.

 

Fred Weasley jr. tenne d'occhio la piccola Alice e sua cugina Lucy finché entrambe non furono tornate al tavolo dei Tassorosso, mentre da quello dei Serpeverde si levavano ancora delle risate. Osservandoli, notò che fra le risate sguaiate degli eredi di Salazar, spiccava invece il volto candido di una ragazza che si limitava a guardare la scena senza nemmeno un sorriso, ma che invece scoccava occhiate oblique al suo compagno di casa.
«Ehi, cugino» lo richiamò James, arruffandogli i capelli scuri con la mano «Ti sei incantato a fissare la Hale?»
«La conosci?» si stupì Fred, e James scrollò le spalle.
«Albus dice che è una a posto. È una Caposcuola e lui l'ha conosciuta quando è diventato prefetto, sai com'è... Anzi no, non lo sai perché nessuno di noi due è diventato un prefetto perfetto» ghignò suo cugino, facendolo ridere «Mi pare che si chiami Arianne, o qualcosa del genere».
«Arianne...» ripeté «È carina» commentò Fred dandogli di gomito.
«Ha un culo fantastico» concordò ancora James con il suo solito sottile tatto «Cosa che tu non hai notato perché eri impegnato ad ascoltare le mie interessantissime disquisizioni».
Alle sue parole Fred si voltò immediatamente, lasciando perdere il cugino. Con un colpo d'occhio controllò di nuovo il tavolo dei Serpeverde, tornato ad un sommesso brusio, e vide che Arianne non c'era più. Cercandola con lo sguardo nella sala, vide solo una chioma rosso scuro sparire dietro la porta della Sala Grande.
«Non biasimarti, Freddie, anche io avrei scelto di ascoltare me stesso» lo consolò James e ridendo se ne andò.


«Stai bene davvero?» domandò Oscar Lutterworth, scostandosi dalla fronte una ciocca scura.
«Per la decima volta: sì, grazie, Oz» Alice alzò gli occhi al cielo, ma sorridendo. «E anche la mia camicia è tornata come nuova, grazie a Marissa, vedi?» disse, mostrandogli la camicia tornata bianca come la neve, mentre la burrosa Marissa sorrideva gentile. Non a caso era chiamata "cuore di panna".
«Comunque se ti interessa la mia opinione, quel Serpeverde ti ha fatto cadere apposta» commentò ancora Oscar, addentando una coscia di pollo «Non sarebbe la prima volta che fa uno scherzo del genere».
«Magari è semplicemente inciampata» suggerì invece Lucy Weasley, più incline a credere sempre nella bontà delle persone, e accanto a lei Eveline Rosemary Hackett annuì. «Le voci sui Serpeverde non sono sempre vere» aggiunse con sicurezza, guardando furtivamente la chioma biondo cenere di Scorpius Malfoy, suo compagno di banco durante le ore di Storia della Magia da tempo immemore – e che era anche molto di più, rimuginò Eveline tra sé e sé.
«Mh» Oscar parve poco convinto. «Forse sei troppo buona, Lucy» borbottò e con queste parole le scoccò un'occhiata intenerita, pensando che fosse adorabile nel rossore che le scaldava le guance.



 
♦♦♦



Angolo autrice
Ho presentato un po' di personaggi, spero di aver rispettato il carattere che avevate prefissato per loro. Se ho fatto qualche casino con le gif/immagini ditemelo e correggerò, e fate così anche per farmi sapere cosa pensate del vostro personaggio e di questo primo capitolo in generale. E' un breve lo so, ma ci tenevo a farvi conoscere subito un po' di OC!
Non so quando pubblicherò il prossimo, molto dipende anche da quando arriveranno le schede.
A presto!

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Capitolo 3
*** ♦ Capitolo 1 e ¾ ♦ ***


Ultimi OC scelti:

Gabriel Cynric Greengrass, Serpeverde, impegnato con Dominique Weasley

Johnathan Smith, Corvonero, impegnato con Rose Weasley





 
Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare
 
♥ Capitolo 1 e ¾ ♥




Albus Potter era rimasto l'unico studente nell'aula dei sotterranei, intento a riporre con cura il libro di Pozioni nella borsa; adorava la materia e il professor Lumacorno gli ripeteva spesso che possedeva lo stesso talento di sua nonna Lily e suo padre Harry. «Sei più lento del solito, Al» lo rimproverò all'improvviso e bonariamente una voce squillante e voltandosi il ragazzo incontrò lo sguardo vivace di Connie Vanessa Ryan, per lui semplicemente Nie.
«Ognuno ha i suoi tempi» rispose tranquillamente lui, facendo sospirare la sua amica.
«Tempi da lumaca, come direbbero i miei genitori» ribatté la ragazza, soffocando il "finalmente" che avrebbe voluto urlare quando Albus si decise ad uscire dall'aula. «Piuttosto, come mai il genietto delle pozioni oggi non ha portato a casa nessun punto per la sua casa?» lo stuzzicò, affiancandolo nella penombra del corridoio, e lo vide scuotere la testa, come faceva sempre quando qualcosa lo infastidiva.
«Sai essere insopportabile, sai?» borbottò mentre risalivano le tortuose scale a chiocciola e la risata di Connie rimbombò fra le pareti, come un'eco dietro di lui.
«Ti piaccio anche per questo, no?»
Anche se non poteva vedergli il viso, Connie era certa che Albus stesse sorridendo.

 

La bellezza era la più innegabile virtù di Dominique Weasley, e se sua sorella maggiore Victoire - diplomatasi due anni prima - era bella come un angelo, il fascino della bionda Corvonero era molto più carnale e voluttuoso. Se avessero chiesto a Gabriel Cynric Greengrass di descriverla con una sola parola, lui senza scomporsi avrebbe risposto "arrapante".
Fu per questo che, all'uscita dalla Sala Grande, rimase piacevolmente sorpreso quando Dominique, nella fretta di entrare, gli finì contro un braccio muscoloso.
«Pardonne-moi» cominciò lei, con i capelli dorati che le ostacolavano la vista e la peculiarità di uscirsene con frasi francesi nei momenti più improbabili.
«So di essere desiderato, mademoiselle» la interruppe Gabe, ghignando la vista degli occhi grigi di lei che si spalancavano, nella consapevolezza di essere finita proprio contro di lui. «Ma da questo a saltarmi addosso davanti a tutti ce ne passa, non credi?»
La ragazza si ritrasse con rapidità, alzando un sopracciglio curato e guardandolo con espressione critica. «Non dubito che a te non dispiacerebbe» affermò con la sua morbida erre francese e Gabriel ghignò nuovamente.
«Non dubito che neppure tu ti lamenteresti» replicò e non si sorprese di vederla arrossire leggermente.
Dominique alzò la testa, sdegnata. «Adieu» lo liquidò, spingendo la pesante porta di legno, e Gabriel rimase a guardarla camminare ancheggiando finché la porta non si richiuse dietro di lei.


Seduta al tavolo di Grifondoro, Elladora Amelia Macmillan sfogliava lentamente un libro dalla copertina consunta. I suoi capelli ramati ondeggiarono quando qualcuno si lasciò cadere sulla panca accanto a lei e Dora non ebbe bisogno di girarsi per capire che quel qualcuno era James Potter: lo riconosceva dal profumo, ormai. Il ragazzo rimase in silenzio per qualche istante, fissandola, e lei contenendo la propria istintiva curiosità, lasciò che fosse lui a parlare per primo.
«Cosa leggi?» le domandò con fare annoiato – i libri lo interessavano davvero poco - e lei si decise a voltare il capo, per vedere il più malandrino dei Grifondoro con il mento appoggiato sul palmo della mano destra. Fece per rispondergli, ma lui riprese a parlare. «Anzi no, fammi indovinare: è un libro di alchimia».
«Esatto» confermò allegramente, ridendo dell'espressione fintamente orripilata che ormai era diventata un'abitudine di lui, quando la vedeva immersa nella passione per quella complicata materia.
«Ancora? Ma non ti stanchi mai?»
«Dovrei forse venire con te a sostituire le sfere di cristallo della Cooman con palle di vetro Babbane?» replicò Dora, alludendo allo scherzo che aveva lasciato traumatizzata l'insegnante di Divinazione per almeno una settimana.
«E' molto più divertente che leggere un libro, te lo assicuro» le assicurò James, ridacchiando ancora al pensiero. «Ma tu non sai apprezzare la mia arte, perciò ti lascio al tuo libro» annunciò, alzandosi ma, ripensandoci, si girò verso di lei ancora una volta. «Ti ricordo che domani ci sono gli allenamenti per la squadra. Puntuale, nanetta».

 

Nella parte opposta della sala, al tavolo dei Corvonero, Rose Weasley si stava sciogliendo la coda che le costringeva i capelli da più di un'ora; scosse la testa con vigore e i capelli ricci le ricaddero sulla schiena in morbide onde aranciate.
«Ciao, Rose» si sentì salutare e alzando lo sguardo Rose incontrò quello chiaro dell'eccentrico Johnathan Smith, che le sorrideva allegramente dall'altra parte della tavolata.
«Ciao John» ricambiò il saluto, sentendo le guance che già si imporporavano e dandosi della stupida, perché erano ormai quattro anni che la sola vista di lui le suscitava quell'effetto. Il soprannome Aspettaweasley non era venuto per caso da parte di Emily e Connie.
«So che la lezione di Pozioni è andata bene» continuò lui, togliendosi la giacca di tweed, suo marchio di fabbrica, e sedendosi di fronte a lei. Alla sua occhiata stupita, John si sentì in dovere di spiegare. «Ho incontrato Connie e tuo cugino Albus: stavano parlando del fatto che tu avessi fatto guadagnare dieci punti alla nostra casa e lui no».
«Oh, beh» cominciò Rose, schernendosi «La pozione di Al penso fosse perfetta come sempre, ma suppongo che Lumacorno lo abbia fatto per negare la predilezione che ormai tutti sanno che ha per lui. Poi Lumacorno ha anche detto che avrebbe chiesto il procedimento per l'Amortentia anche agli studenti del settimo anno, perciò è meglio che la ripassi» gli consigliò infine con gentilezza, pur sapendo che John era uno degli studenti più dotati di Hogwarts.
«Ah» disse solo lui e d'un tratto parve ricordare qualcosa. «Ecco» iniziò, avvertendo un improvviso gran calore e cominciando a gesticolare nervosamente. «a proposito di questo... Volevo chiederti se, insomma... Se ti andava di darmi delle ripetizioni, ecco!»


 
♦♦♦



Angolo autrice
Ecco anche la seconda parte del capitolo, con gli ultimi Oc scelti, e con questo le iscrizioni sono davvero chiuse. Lo dico di nuovo: mi dispiace per gli OC esclusi, ma la mia scelta si è basata principalmente sul fatto di come muoverli e sulla relazione romantica.
Questo capitolo è un po' più lunghetto, ma serve sempre per le presentazioni, poi inizierà la storia vera e propria. Se ho sbagliato qualcosa con il vostro pg, segnalatemelo :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, per il prossimo con tutta probabilità mi ci vorrà almeno una settimana, perché sono davvero impegnata ^^

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Capitolo 4
*** ♦ Capitolo 2 ♦ ***


 



 
Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare
 
♥ Capitolo 2 ♥





 
«Ripetizioni?» ripeté Rose, strabuzzando gli occhi e rischiando di rovesciarsi addosso il bicchiere di acqua all'essenza di violetta che teneva fra le mani.
Jonathan inclinò la testa, osservandola intensamente e arrossendo appena. «Sì, non ti va?» le chiese,  mentre la sua espressione virava verso una sfumatura dispiaciuta.
«No, no» si affrettò a rispondere Rose, forse persino con troppa enfasi, se ne rese conto lei stessa. Era sempre così quando si trattava di lui. «Certo che mi va! Solo che... Sei sempre stato molto versato per Pozioni, assai più di me» confessò infine la Corvonero. Infatti per arrivare a preparare pozioni perfette si esercitava spesso nell'aula dei Sotterranei, chiedendo sempre a Lumacorno l'autorizzazione: al contrario di Jonathan e Albus, che sembravano avere un talento naturale per rimescolare intrugli dai colori più incredibili e ottenere sempre il massimo dei voti, lei era certa di aver ereditato da suo padre Ronald l'imbranataggine verso tale materia. Fortunatamente erano intervenuti più i geni Granger che quelli Weasley in lei e adesso Rose si ritrovava a ringraziare Merlino per l'intelligenza derivatale da sua madre Hermione.
«Lo so. Ma Lumacorno dice che quanto a impegno non c'è studentessa migliore di te, perciò... Beh, vorrei che mi dessi una mano, sempre se ne hai tempo e voglia ovviamente, non voglio distrarti dallo studio o dai tuoi compiti o-»
«Mi farebbe molto piacere aiutarti, John, sì» lo interruppe allora Rose e un sorriso luminoso si fece spazio sul viso del suo compagno di casa. «Va bene se ci incontriamo per questo fine settimana?»
«Certo» Jonathan annuì con naturalezza. Poi prese di nuovo in mano la sua giacca di tweed e la reindossò velocemente. «A presto allora».
 
 
Il boccino d'oro sfrecciava a velocità folle davanti a Elladora, procedendo a zigzag come a beffarsi dei suoi futili tentativi di afferrarlo. Era da almeno una decina di minuti che inseguiva quelle alucce dorate, che proprio non ne volevano sapere di fermarsi e farsi acchiappare, difatti ogni volta che le dita di lei sfioravano la sua lucida superficie esso scartava di lato, allontanandosi. Sbuffando, Dora si chiese se per caso James non l'avesse affatturato proprio per giocarle un tiro mancino e, emettendo un altro sbuffo, decise che ne aveva abbastanza e frenò la scopa a mezz'aria.
Sotto di lei James urlava a Nerea di stare più attenta alla Pluffa che spesso veniva lanciata nei canestri laterali; alzando lo sguardo, la vide ferma a fissarlo e il suo primo istinto fu quello di sorridere. Poi si rese conto che non stava inseguendo il boccino e mise le mani a coppa attorno alla bocca, strillandole un «Muoviti, Ella!». 
Esibendosi in una giocosa linguaccia, la ragazza strinse le mani sul manico della propria scopa, pronta a inseguire di nuovo quella pallina dorata maledetta. Tuttavia qualcosa sfrecciò verso di lei con aria minacciosa e Dora si rese conto che non avrebbe fatto in tempo a togliersi dalla traiettoria del bolide. Chiuse gli occhi, preparandosi al colpo, ma quando li riaprì il bolide si trovava dalla parte opposta del campo e Fred Weasley le fece un occhiolino passandole accanto fischiettando.
«E attenta ai bolidi!» le urlò di nuovo James, con una nota più isterica nella voce, e Dora rise, partendo alla ricerca di un vivace luccichio dorato.
 
«Oggi eri lenta, nanetta» le disse James, quando la raggiunse all'uscita degli spogliatoi.
«Ancora con quel nome? Sono alta il giusto per la mia età e non sono una nana!» rispose Dora con convinzione, ripetendogli quello che si era sempre detta. In fondo 166 centimetri erano un'altezza normale per una ragazza, vero?
«Ah no?» replicò infatti lui, avvicinandosi a lei e passandole il braccio attorno alle spalle per rimarcare il fatto che gli arrivasse appena sotto l'ascella.
«Sei tu che sei troppo alto». Ella assottigliò gli occhi, fulminandolo con lo sguardo e, nella sua permalosità non fece nemmeno caso al braccio di lui sulle proprie spalle. «E nella botte piccola sta il vino buono!»
«Eh?» James strabuzzò gli occhi, non intuendo il senso della frase della sua amica.
«Lascia perdere» rispose la ragazza, battendosi una mano sulla fronte mentre i primi membri della squadra Serpeverde iniziavano ad arrivare. «Un detto Babbano...»
 
 
La squadra di Serpeverde era stata molto forte negli ultimi tornei di Quiddicht, motivo per cui il capitano aveva deciso che si sarebbero allenati ancora più duramente, per evitare di essere sconfitti dalla squadra di Grifondoro, capitanata da James Potter.
Il cercatore della squadra sfrecciò davanti agli spalti su cui sedevano Connie e Dominique Weasley, che era stata facilmente convinta dalla prima a recarsi ad assistere agli allenamenti di Serpeverde, ufficialmente per osservare Albus, che volava nella scia dorata del boccino.
«Vai così, Al» lo incoraggiò Connie con entusiasmo, provocando varie risatine fra i Serpeverde e facendo arrossire vistosamente il ragazzo in questione, che divenne bordeaux acceso. La ragazza parve non farci caso e continuò a strillare il suo nome, facendo sorridere anche Dominique. La biondissima Corvonero accavallò distrattamente le game e lo sguardo le cadde proprio sul Capitano della squadra, che in quel momento aveva appena segnato un punto. Gabriel Greengrass era senza dubbio il ragazzo più attraente in campo, grazie ai suoi tratti virili e ai profondi occhi scuri, Dominique dovette ammetterlo. Accorgendosi di essere osservato, Gabe le dedicò un sorriso accattivante e la ragazza voltò immediatamente la testa, ma nell'ora a seguire il suo sguardo continuò a cercare la figura del ragazzo e poi a distogliere gli occhi da lui, che puntualmente le sorrideva maliziosamente.
Alla fine, mentre tutti i componenti della squadra verdeargento tornavano agli spogliatoi, anche Connie inizò a scendere dagli spalti facendo due gradini alla volta, cosa che fece ridere nuovamente Dominique. «Mi sono ricordata che devo dire una cosa ad Albus!» le disse a voce alta, trottando nella stessa direzione che avevano preso gli altri studenti.
Anche Dominique si preparò ad alzarsi, quando una figura muscolosa le si parò davanti, librando sulla scopa d'ebano.
«Sei venuta a vedermi giocare, mademoiselle?» la stuzzicò Gabriel con un guizzo negli occhi, Cacciatore e Capitano della squadra di Serpeverde.
«Non essere troppo egocentrico, chèrie, anche mio cugino gioca nella tua squadra» gli ricordò e Gabe rise, deliziato dal caratterino pepato che la Corvonero stava rivelando.
«Peccato però che tu fossi troppo occupata a fissare per me accorgerti di lui» sussurrò lui e non si stupì di vederla arrossire solo leggermente, un effetto che molto spesso suscitava in tutta la popolazione femminile di Hogwarts, e anche con molto piacere.
Dominique rimase in silenzio, presa alla sprovvista. Non poteva sperare che lui non le avrebbe dato quella stoccata. «Tais-toi. Vedremo se sarai ancora così tronfio quando la tua squadra perderà contro quella della mia casa» cinguettò infine con voce volutamente innocente e s'alzò con studiata lentezza, scendo con agile grazia dagli spalti.
Gabe la guardò andare via, ghignando, osservandone il fondoschiena ben tornito. Sì, farla capitolare sarebbe stata decisamente una bella sfida.
 
«Ho scoperto un nuovo posto!» Connie gli piombò addosso all'improvviso e alle spalle, facendo sussultare un Albus che, credendo di essere solo nella stanza, si ritrovò sull'orlo di un infarto fulminante.
«Nie, ma sei pazza?!» quasi gridò, portandosi una mano sul cuore e guardandosi attorno per assicurarsi che non ci fosse davvero nessun altro oltre a loro. «Questo è lo spogliatoio per i membri della squadra!»
«Lo so, cosa credi?» rispose la ragazza, ridendo. «Non mi ha vista nessuno, tranquillo, l'unico ragazzo che ho incontrato ha fatto finta di nulla!»
Albus pensò che il ragazzo incontrato da Connie potesse essere solo Liam, l'ultimo ragazzo uscito, e tirò un sospiro di sollievo: era praticamente certo che non avrebbe detto nulla, anche grazie alla propensione a non ficcare il naso negli affari che non lo interessavano.
«Allora, cosa volevi dirmi?» la incoraggiò, mentre riponeva la propria Nimbus negli armadietti incantati adibiti ad accogliere le scope.
«Ho trovato un nuovo posto» riprese Connie eccitata: aveva sempre avuto la passione per i luoghi più nascosti ed improbabili, che si divertiva a scoprire anche e soprattutto all'interno dei confini di Hogwarts.
Il Serpeverde scosse la testa. «E... » aggiunse, già cosciente di dove la ragazza sarebbe andata a parare.
«E devi assolutamente venire a vederlo, è bellissimo!» cinguettò lei, con gli occhi che le brillavano, mentre Albus scuoteva la testa.
«Cosa vuoi che ti dica?» sospirò Albus, scuotendo la testa e Connie rise, dandogli una pacca sul braccio. «Sì, ovviamente!» 
«Va bene, verrò» concesse infine, frenando i festeggiamenti di lei con una condizione «Ma non prima del fine settimana: la McGranitt ci ha già subissati di compiti, come Vitious e Ruf».
Connie poté ritenersi soddisfatta comunque. «D'accordo!»
 
 
Liam scosse la testa, camminando a passo veloce verso la porta: la furia Corvonero che quasi l'aveva travolto saltellando era certamente l'amichetta di Albus e per un attimo si domandò se intendessero spassarsela proprio negli spogliatoi. Un attimo più tardi decise che la cosa non lo riguardava e si affrettò verso l'uscita, notando che i primi componenti della squadra di Tassorosso stavano già arrivando. 
Sospirando all'idea che in dormitorio lo aspettava una valanga di compiti che rimandava ormai da giorni – e che avrebbe fatto solo se avesse trovato la voglia – Liam non si accorse che la soglia della porta era occupata da una figura minuta e quasi le finì addosso, fermandosi appena in tempo.
«Ma che cazz-» sibilò furente, ma una voce chiara e femminile si levò più alta.
«Tu sei Liam Bailey, giusto?» era stata una Tassorosso a parlargli con quel tono d'accusa e Liam ne studiò il viso pallido e a forma di cuore, leggermente familiare – come familiare poteva esserlo in mezzo a quello di centinaia di altri studenti.
«Mh. E tu saresti...?»
«Alice Paciock» rispose immediatamente la piccoletta, sempre con tono gelido. Ma certo, si disse Liam! Era la ragazzina che, inciampando nel suo piede, aveva fatto un capitombolo in Sala Grande, scatenando gli sghignazzi dei suoi compagni di casa. Ecco perché il suo viso non gli era nuovo. «Ieri mi hai fatto cadere in Sala Grande, di proposito» continuò Alice e i suoi occhi cerulei mandarono lampi, cosa che divertì non poco il Serpeverde.
«Davvero lo avrei fatto?» chiese con tono annoiato. «Non me lo ricordo» continuò quasi malignamente.
«Non mentire!». Se uno sguardo avesse potuto ucciderlo, Liam era certo che quello della bruna Tassorosso l'avrebbe pugnalato più e più volte. Ridendo internamente, scansò agilmente il corpo della ragazza, fingendo di non aver udito le sue ultime parole.
«Ora scusami, Alice, ma ho cose più importanti da fare che parlare con te» disse, vedendo arrivare trotterellando l'amica Weasley della suddetta Tassorosso e lasciandosela dietro, indolente. Di nuovo, sentì lo sguardo della ragazza trapassargli la nuca, mentre un sibilo ringhioso sfuggiva dalle sue labbra. Camminando verso la scuola, Liam la immaginò con le guance accese di furore e non poté trattenersi dal ridere ancora una volta.
 
 
♦♦♦



♥ Angolo autrice ♥
Buona domenica! Sono consapevole di essere mostruosamente in ritardo, ma purtroppo ho davvero poco tempo per scrivere ed entrare su efp; mancano 3 OC in questo capitolo, lo so, ma ho preferito terminare questo e postarlo piuttosto che farvi aspettare ancora. Prometto che nel prossimo ci saranno sicuramente
Poi volevo chiedervi di dirmi (tramite recensione o MP) se il vostro OC fa parte della squadra di Quidditch della sua casa e ricordo a viola_scarecrow di mandarmi un MP con qualche informazione in più sulla storia tra Oscar e Lucy.
Grazie e a presto (spero).

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