Vigilie.

di heysassenach
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bruto. ***
Capitolo 2: *** Alessandro. ***
Capitolo 3: *** Spartaco. ***



Capitolo 1
*** Bruto. ***


Si sveglia di soprassalto, strabuzza gli occhi nella più totale oscurità. Per un momento pensa di essere diventato cieco. Forse non ha più gli occhi. Forse sono gli inferi stessi, quelli che sta fissando. Dopotutto se lo meriterebbe, visto quello che si appresta a fare. 
Come un figlio.
Le parole di Cesare gli vorticano nella mente, non gli lasciano un momento di tregua neanche nell'apparente tranquillità della notte. Come un figlio. Sì, un parricida. 
Si abbandona sul letto, sfinito, come se il fatto fosse già compiuto.
Il silenzio lo avvolge, e senza rendersene conto precipita nell'incoscienza. O nella dannazione. 

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Capitolo 2
*** Alessandro. ***


L'accampamento è silenzioso questa notte. Alessandro riesce quasi a sentire l'odore della paura. L'odore della morte imminente che coglierà molti di quegli uomini. Ma morte non vuol dire sconfitta. L'aria frizzante gli solletica la faccia. Alessandro attraversa l'accampamento a testa alta, fiero come un leone. Non prova ansia, né paura, ma trepidazione, passione. Oltrepassa le tende senza neanche notarle. È alla ricerca di qualcuno. Qualcuno che ora fa capolino dalla propria tenda e gli sorride amabilmente. Il suo cuor di leone fa una capriola. Efestione non dice una parola, si fa da parte per farlo entrare. Se anche la Morte li dovesse travolgere domani, all'alba, sotto forma di esercito persiano, non importa. Sono qui, ora, insieme. E la notte non è mai stata così dolce

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Capitolo 3
*** Spartaco. ***


Il rumore della lama sulla pietra gli fa venire la pelle d'oca. Spartaco serra i denti, accucciato nel suo fetido giaciglio. Una volta era stato qualcuno. Una persona libera. Una persona che sapeva addirittura scrivere. Una persona ormai morta, sostituita dall'ombra di sè stessa. Ma ora, più che mai, Spartaco assapora gli istanti che lo separano dalla libertà. In un modo o nell'altro, nella vita o nella morte, lui sarà libero. Nessuno dei suoi compagni dovrà più svegliarsi all'alba e lottare per la propria sopravvivenza come una bestia selvatica. Nessuno di loro dovrà più ammazzare un amico, o essere ucciso. Al bagliore tremolante della lanterna, Spartaco osserva i corpi ammassati dei suoi compagni. I petti che si alzano e si abbassano in sincronia, i volti truci della schiavitù resi miti dal sonno. A modo loro, sono già liberi. Spartaco sorride cupamente, osservando la sua opera appena conclusa. Si chiede per quanto tempo quella scritta rimarrà su quella pietra. 
Si chiede se qualcuno mai ricorderà la sua fame di libertà. Le mani accarezzano le rozze lettere squadrate.
 AUT LIBERTAS, AUT MORS. O libertà o morte. 

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