Viaggio in barca a vela

di Mlaero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un giorno di turismo ***
Capitolo 3: *** Primo giorno di navigazione ***
Capitolo 4: *** Secondo giorno di navigazione ***
Capitolo 5: *** La spiaggia nera ***
Capitolo 6: *** Viaggio verso la Corsica ***
Capitolo 7: *** Visitando Macinaggio ***
Capitolo 8: *** Ritorno in Italia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Sveglia alle sei e preparazione delle ultime cose, per il resto era già tutto pronto! Per aver dormito solo quattro ore sono riposata e anche parecchio agitata...Il resto della classe è salita a Bolzano. Io, Maddalena e Martino partiamo dalla stazione di Trento. Salendo sul treno la mia agitazione sparisce e non vedo l'ora di iniziare quella che so sarà una fantastica avventura! Come faccio a sapere che sarà un'avventura fantastica? Me ne hanno parlato molto bene le classi più grandi; insomma dai, andare in giro per il mare, su una barca a vela con i propri compagni non può che essere magnifico! In treno troviamo alcuni compagni ed il nostro Skipper Leo. Il direttore e gli altri sono in un altro scompartimento. Abbiamo fatto parecchi cambi durante questo viaggio: da Trento a Firenze e da Firenze a Campiglia Marittima dove abbiamo preso un autobus fino al porto di Piombino. In porto avevamo mezz'ora prima che partisse il traghetto e chi voleva poteva andare a mangiare; io ed altri siamo stati davanti al traghetto a mangiare panini. Ci siamo imbarcati sul traghetto intorno alle tre; è stato un viaggio molto bello, mi è piaciuto stare a guardare i colori che assumeva il mare al nostro passaggio e lo spostamento delle onde. In un'oretta siamo arrivati all'Isola d'Elba! In porto ci ha accolto la Skipper Bianca e tutti insieme siamo andati a vedere le nostre barche. Ci hanno assegnato i nostri capitani e le rispettive imbarcazioni; io ed il resto della classe siamo sull'Antina con il nostro preside Markus, Leo e Anna, una figlia del preside che ha già finito la scuola e ci fa da accompagnatrice, gli altri sulla Vanessa con Bianca e Max, il fratello maggiore di Anna. Avevamo un paio d'ore di libertà e mentre molti sono andati a fare un giro per Portoferraio io ed altre ragazze siamo rimaste a sistemarci i letti e il nostro bagaglio. Io dormo con Marie, Anja, Madda e Isa a poppa della barca in un letto da cinque; ognuna ha il suo armadietto per i propri vestiti, abbiamo un bagno in camera tutto per noi, ovviamente non è grande ma è sempre un bagno; se penso che c'è chi si è lamentato per la dimensione del bagno mi viene una rabbia... Si vede che non sono abituati a spazi piccoli che io trovo molto dolci. Poi Max e Anna sono tornati con un po' di spesa per la cena e la mattina e quindi abbiamo apparecchiato e cucinato. Purtroppo abbiamo avuto un po' di discussioni con i ragazzi perché non erano contenti dei loro letti e abbiamo litigato; tutto ciò mi ha fatto passare la voglia di fare questo viaggio e stare tutti insieme ma poi mi sono ripresa. Abbiamo anche dovuto discutere perché dei fumatori dei nostri avevano buttato delle sigarette vicino alle barche ma anche quella si è risolta. Dopo la cena a base di pasta aglio, olio e peperoncino (abbiamo passato il resto della serata sputando fuoco) alcuni sono usciti mentre io, Maddi ed Emanuela siamo rimaste a riposare. Quando alle 22:30 sono tornati gli altri siamo andate a dormire, alcuni hanno anche dormito in coperta ma non sono riusciti a convincermi a dormire fuori, non ci vado manco morta.
Spazio autore: Recensite per favore  

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Capitolo 2
*** Un giorno di turismo ***


Svegliata intorno alle sette dai cigolii della barca mossa dal vento. Ha cominciato a piovere, siccome avevamo la finestra aperta ci pioveva in camera e abbiamo dovuto chiudere. Ovviamente la prima ad accorgersene è stata Anja che aveva il posto letto con la testa sotto la finestra. Anja è una delle mie migliori amiche: bionda, sensibile, timida e quando vuole anche molto cattiva. Quando alle nove abbiamo fatto colazione con la nostra classe ero mezza rimbambita... La stanchezza penso fosse dovuta al viaggio di ieri, penso. Intorno alle undici siamo andati tutti insieme a fare la spesa ed è stata un'avventura! Mi sembrava di svaligiare un supermercato! Alle fine siamo usciti con sette, dico sette, carrelli, tre solo di acqua, il resto di cibo... Non mi era mai accaduto di fare la spesa in questo modo, probabilmente perché non faccio parte di quelle famiglie enormi in cui quando fai la devi pensare a ventimila persone. Tornati alla barca facciamo una specie di catena per mettere a bordo quello che abbiamo comprato: c'è chi sta giù dalla barca e passa le cose e chi sta in cucina a mettere bene le provviste nei vari mobili e cassetti. Mi è toccato mettere a posto un mucchio di cibo di tutti i generi: formaggi,verdure,biscotti,pasta... Insomma ho fatto un caos con gli armadi, fortunatamente non ero sola ma mi ci è voluto un po' di tempo per capire dove andavano le varie cose. Pranzo a base di pasta al pesto e insalata. In seguito decidiamo di andare a visitare la casa estiva di Napoleone in quanto non si può partire per colpa del tempo. Prima di andare in questa villa abbiamo deciso di andare in una spiaggia, chiamata Ghiaie, per fare il bagno! Non tutti si sono buttati in acqua, anzi. Tanti non hanno voglia, alcuni hanno freddo, altri sono mezzi malati ,parecchi sono delle lagne e via dicendo... Io ho fatto il bagno; l'acqua non era ne' calda ne' fredda, è stato bellissimo! I colori dell'acqua e dei fondali all'Isola d'Elba sono bellissimi e con Martino ci siamo fatti un po' di bracciate al largo. Martino è in assoluto il ragazzo della mia classe con cui passo più tempo; ci conosciamo da otto anni e amiamo prenderci in giro l'uno con l'altro per qualunque cosa ci capiti. Lui sa tutto di me e io so tutto di lui, è un amicizia molto importante per me. Quando poi siamo andati alla casa di Napoleone abbiamo scoperto che il giorno di chiusura era martedì... Vabbè! Ci hanno quindi lasciato del tempo libero ma io ero stanca e sono tornata alla barca e mi sono fatta la doccia senza bagnarmi i capelli perché altrimenti non sapevo come asciugarli... I miei capelli sono ricci e di lunghezza media, è impossibile asciugarli senza il calore del sole o senza il phon e al momento non avevo ne' uno ne' l'altro. Le docce del porto non erano il massimo ma non possiamo pretendere niente, almeno c'è acqua calda. Per cena abbiamo avuto un po' di difficoltà; l'obbiettivo era fare omelette ma i due cuochi ( Martino e Maddalena ) non erano molto bravi e alla fine abbiamo mangiato della pappa di omelette con insalata. Dopo cena io e Martino abbiamo pulito la cucina e i piatti; Martino doveva poi portare via il residuo organico ed è scivolato sulla passerella bagnata rischiando di cadere in acqua. Non è stato un bel fatto però è stato leggermente comico. Noi eravamo in barca e Martino era appena uscito, si è sentito un tonfo che ci ha paralizzati tutti; solo dopo qualche secondo abbiamo reagito correndo fuori a vedere cosa era successo. All'inizio ci siamo messi a ridere ma poi siamo andati a vedere se Martino era ancora vivo e lo abbiamo trovato in fondo alla passerella che ci guardava con aria sperduta. So cosa ha provato perché ieri è successo anche a me!. Parte dell'organico è finito in pasto ai pesci mentre la ciotola si è miracolosamente salvata. Fuori pioveva tanto, noi ci siamo chiusi in barca e siamo stati a cantare mentre Leo suonava la chitarra.

FRASI DEL GIORNO

Skipper: Dobbiamo essere un equipaggio, la barca senza equipaggio non naviga, il capitano senza equipaggio può starsene a casa.

Autore: Recensite per favore

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Capitolo 3
*** Primo giorno di navigazione ***


 

 

Il programma della mattina è quello di andare a vedere la casa dove Napoleone abitava durante l'anno;purtroppo perdiamo l'autobus (il prossimo è fra qualche ora) e quindi ripieghiamo sulla casa estiva dello stesso. Sembra una casa molto povera per l'Imperatore dell'isola ed anche il giardino è abbandonato... In seguito in autobus raggiungiamo la dimora ufficiale. Gli autobus assomigliano molto ad elettrodomestici muniti di ruote e non si può dire che il viaggio sia stato tranquillo in quanto c'era un mucchio di gente che ci guardava in modo strano per il nostro modo di parlare; ma insomma è Tedesco non siamo marziani. Anche la seconda casa visitata non mi entusiasma affatto causa la condizione di degrado in cui si trova. Martino continua a dire:”Ragazzi, ma questo (Napoleone) stava in una bellissima isola e andava in giro a Waterloo e chissà dove, ma stai qua no?”, queste sono le sue testuali parole!!! Alla fine delle nostre gite conveniamo tutti che Napoleone ha bisogno di un soprannome e decidiamo che Napisan è il migilore tra quelli proposti. Torniamo alle barche, ci prepariamo per la partenza, finalmente salpiamo, non piove! Bianca e Leo ci spiegano i pericoli che possono esserci durante la navigazione, sia in coperta che sotto. Con calma e molta pazienza partiamo ed è FANTASTICO. Andiamo a motore perché non c'è vento; proviamo comunque ad issare la vela maestra (randa) ma per poco tempo perché ci avviciniamo al maltempo e infatti di lì a poco inizia a piovere. Se non ci fosse stato il capitano saremmo entrati nella pioggia con la vela issata,ammiro il loro modo di capire se ci avviciniamo ad un tempesta, io non sarei capace. Verso le 19 arriviamo nel porto di Marciana Marina, è più accogliente del precedente e anche il paese sembra più bello. Attracchiamo e dopo aver sistemato la barca io, Anja ed Ema andiamo in perlustrazione dei bagni che funzionano con una specie di tesserino, sono molto puliti. Io,Martino, Isa ed altri facciamo una corsa sul molo, dovevamo sfogarci un po'... Ci ritroviamo a fare un bilancio della prima navigazione e lo scopriamo positivo nonostante un po' di nausea da parte di alcuni e qualche naturale mancanza nelle manovre, non siamo ancora così agili e veloci ad afferrare quello che dice lo skipper. Alle 19:30 ci comunicano che abbiamo tre ore per fare quello che più ci pare e piace; io ed altri ci avviamo verso il paesino illuminato e dopo aver girato un po' senza un meta ( non c'è molto da vedere ) ci prendiamo un gelato. Giriamo un altro po' ma poi stufi torniamo alle barche, siamo i primi a rientrare e stiamo sul molo a chiacchierare prima di entrare in barca. Verso le 23.00 arrivano alcuni ragazzi dei nostri ubriachi fradici e convincono altri a cantare; io e Anja ci rinchiudiamo in camera. Stanno lì più di un'ora a cantare e noi non dormiamo, poi arriva l'ordine di andare a letto e nell'Antina cala il silenzio, finalmente riusciamo ad entrare nel mondo dei sogni.

Autore: Fatemi sapere se vi piace!

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Capitolo 4
*** Secondo giorno di navigazione ***


Vengo svegliata dal cigolio della barca poco prima delle otto. Il mare non è calmo come ieri e c'è vento. Io e Anja dobbiamo preparare la colazione ma tanti dormono ancora; noi la prepariamo comunque e gli altri cominciano ad alzarsi. Markus e Leo vanno a fare colazione al bar e noi ragazzi “colazioniamo” da soli. In seguito approfitto dei bei bagni e vado a farmi la doccia. Per far funzionare la doccia devi premere un pulsante fuori da essa, dopo aver premuto questo bottone l'acqua scorre per 3-4 minuti e poi lo devi premere di nuovo. Io e Anja stiamo a bestemmiare per un po' prima di abituarci a questo sistema. Passiamo molto tempo senza fare niente; poi ci chiamano a raccolta e parliamo di quello che faremo oggi: veleggeremo fino a Porto Azzurro e butteremo l'ancora in una baia vicino al porto in quanto il vento proveniente d a nord ci impedisce di navigare verso la Corsica. Leo e Bianca ci fanno un po' di teoria, ci spiegano in che modo prendere il vento e dopo aver pranzato partiamo. C'è molto vento ma non è a nostro favore e quindi navighiamo a vela per poco, il resto tutto a motore. A babordo scorrono baie, scogli, spiagge, rocce alternate a paesini e pittoreschi fari mentre a tribordo, oltre il mare lievemente increspato, possiamo scorgere la costa toscana. Per il vento e il mare mosso la barca balla parecchio e alcuni stanno male. Raphael si lamenta continuando a dire che sta male, si siede un attimo e si addormenta da quanto male stava; quando poi si sveglia è sano come un pesce e non si ricorda neanche che era stato male,meglio così. Io ho solo un po' di mal di stomaco ma mi diverto molto; è bello quando schizza l'acqua e ti senti le labbra salate. Dopo circa 5 ore di viaggio buttiamo l'ancora in una baia e facciamo pulizia della barca. La Vanessa deve ancora arrivare e alcuni di noi si tuffano in acqua scoprendola molto più calda del previsto. Il sole sta pian pianino abbandonandoci un' altra volta ed è meglio uscire dall'acqua prima di congelare. Martino, che diceva che l'acqua era calda, appena uscito ha cominciato a tremare tutto e faceva morir dalle risate; lo abbiamo preso in giro tutta la sera. Dopo esserci asciugati andiamo in paese con il gommone. Giriamo il paese in lungo e in largo in cerca di qualche regalino decente e un po' più originale dei soliti benedetti souvenir, inutilmente... Decido però di comprarmi un ciondolo a forma di ancora, che gran marinaio che sono. Intanto i capitani preparano la cena; è bello non doverla fare sempre, per fortuna ogni tanto la fanno loro. In gommone vengono poi a riprenderci, per cena c'è risotto ma io ho mal di testa e non ho fame... Ricevo comunque i complimenti del capitano per il mio ciondolo e questo mi rende felice. Mentre gli altri giocano a carte, suonano o cantano io mi rintano nel mio sacco a pelo ma aspetto le altre per dormire. Alla fine dormono quasi tutte fuori, risultato: avrei potuto dormire. Buonanotte!

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Capitolo 5
*** La spiaggia nera ***


La notte è passata, non essendo assicurati che all'ancora la barca ha dondolato tutta la notte ma a me non ha dato alcun fastidio.

Dopo colazione io e Anja laviamo i piatti e sistemiamo la cucina; intanto gli altri decidono il programma di oggi. Finito di lavare, prendiamo costume, asciugamano e via, andiamo in gommone fino in paese. Il nostro obbiettivo è quello di arrivare alla spiaggia nera, obbiettivo condizionato da una camminata tra cespugli, sentieri e natura... Quando arriviamo mi rendo veramente conto della bellezza del posto; il mare è molto bello, la spiaggia è formata da sabbia nera e sassi ferrosi, oltrepassando degli scogli si arriva ad un bel lago verde che io sono andata a vedere assieme ad Ema e Martino; purtroppo non ci si può immergere nel lago, ma ci rifacciamo tuffandoci in mare. L'acqua è ghiacciata, con la maschera ho avuto la possibilità di vedere qualche pesciolino. Verso l'una siamo partiti per tornare, Leo e Max ci avevano preceduto per andare a preparare il pranzo. Arrivati alle barche abbiamo pranzato tutti insieme sull'Antina con un pranzo a base di pasta con un buonissimo sugo ( pomodoro, carota, cipolla, tonno e non so cosa altro ). Poi i “grandi” sono andati a fare la spesa a terra e io sono andata un po' a letto a riposare; sono stata poi raggiunta da Martino e Anja e siamo stati qualche piacevole ora a dire cavolate e a ridere come dei matti. Gli altri hanno cantato tutto il pomeriggio ma erano stonati e Martino li prendeva in giro inventando sul momento canzoni che parlavano di loro. Abbiamo cenato sulla nostra barca; i capitani hanno cucinato per noi: polenta, formaggi, salame, insalata ecc. Questa sera ho scoperto che lo Skipper Leo è molto più giovane di quello che pensavo, gli davo venticinque anni invece ne ha ventuno. Dopo cena siamo saliti tutti in gommone e siamo andati in paese a passare qualche ora tranquilla. Purtroppo per me non è stata proprio tranquilla, ho dovuto arrabbiarmi con alcune compagne che mi hanno fatto perdere la pazienza. Per il resto della serata sono stata intrattabile e andare a dormire nello stesso letto con delle persone con cui avevo appena litigato non è stato per niente piacevole. 

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Capitolo 6
*** Viaggio verso la Corsica ***


Sveglia e buona notizia: si parte per la Corsica!

Non vedo l'ora e dopo colazione finalmente tiriamo su l'ancora.

Ormai la parola ancora mi fa venire di tutto; per tirarla su oltre alla forza hai bisogno di una schiena forte e di vestiti vecchi perché ti zozzi, sluridi, smerdi e chissà cos'altro, però è divertente! Dopo questa faticaccia bisogna pulire la coperta che fa veramente schifo.

Partiamo quindi alla volta della Corsica, il viaggio è lungo ed il mare non è ne' calmo ne' mosso; c'è vento ma non abbastanza per andare solo con le vele e quindi con motore, randa e mezzana andiamo avanti con 5 nodi di velocità. Durante il viaggio abbiamo visto apparire e sparire l'Isola di Pianosa, abbiamo fiancheggiato Capraia, abbiamo preso sole e vento. Per me è stato un bellissimo viaggio perché ho scoperto che mi piace stare al timone e che soprattutto sono brava. Viaggiavamo trainando un'esca e nel pomeriggio siamo riusciti a prendere una Lampuga di circa mezzo metro dai colori bellissimi; pesce che Leo, prima di dargli il colpo di grazia, ha battezzato con il nome di Konrad, anche se era una femmina. Dopo otto e più ore arriviamo in Corsica, sono le 20.15, l'ultimo tratto di navigazione l'ho fatto io al buio con Martino che mi scaldava le mani e Leo che mi diceva dove andare. Per motivi a me oscuri invece che entrare nel porto di Macinaggio ci ancoriamo alla sua entrata. Leo si è complimentato con me per essere stata più di tre ore al timone e ciò mi ha fatto piacere! Dopo aver cenato avevamo giusto la forza di cantare una canzone ma ad Anna e Anja è venuta la ridarella e quindi, tra le risate, andiamo a dormire.

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Capitolo 7
*** Visitando Macinaggio ***


Ormai ho la sveglia naturale programmata sulle otto, non ci posso fare niente.

I capitani vanno con la Susy (gommone) a terra a comprare il pane e noi, dopo aver riposato ancora un po', prepariamo la colazione. Molti dormono ancora, non so come facciano perché la vela che ieri sera abbiamo lasciato su fa' un casino della malora... La colazione è stata fantastica: baguette, formaggio, marmellata ecc. I capitani decidono di spostarci in porto. La Vanessa deve andare via prima di noi perché sono sulla nostra ancora, sotto di noi ci sono 5 metri di profondità. Purtroppo la nostra ancora si impiglia nella Vanessa e noi senza saperlo tiriamo una barca, ovviamente senza risultati. La nostra ancora pesa 80kg, il doppio di quella della Vanessa, ogni metro di catena pesa 7kg. Dopo mille peripezie, la schiena di Anja rotta, la mano di Martino incastrata in un argano, riusciamo a salpare e ad attraccare, più facilmente, in porto. Riunione di gruppo, oggi passeggiata per raggiungere una spiaggia. Quando si dice passeggiata si intende due ore di cammino per sentieri con arbusti secchi sotto il sole, ispira ben poco... Eppure ci tocca; e così dopo due ore eccoci in una bella spiaggetta. Qui c'è un cane che continua a rompere, ti porta il bastone e vuole giocare. Dopo aver rotto il pallone con cui i ragazzi stavano giocando, non contento, ti porta il bastone. Io mi faccio seguire e lo porto a fare un giretto. Quando arriviamo alle barche sono le 16.15, io e Anja andiamo a fare la doccia ed a lavarci i vestiti ma la doccia è a pagamento e non avendo moneta ci laviamo i capelli nel lavandino e i vestiti pure. Poi cuciniamo Konrad con patate e verdure e facciamo uno spuntino per poi cenare in seguito, ma solo dopo aver sistemato tutta la barca. Quando dico sistemare tutta la barca intendo proprio lavarla. La coperta l'abbiamo lavata con l'acqua dolce per togliere lo sporco e il sale che si era accumulato durante il viaggio verso la Corica. Sotto coperta abbiamo pulito tutto con la scopa, abbiamo sistemato le cuccette, abbiamo buttato via le immondizie ecc.

Io e Marie laviamo i piatti poi decido di uscire con Martino, gli altri sono tutti al bar. Proviamo a fare due passi per Macinaggio ma c'è ben poco da vedere. Propongo di trovare la chiesa, magari intorno alla chiesa c'è qualcosa di interessante. Mi sbaglio di grosso! Troviamo la chiesa in una minuscola viuzza e io decido di tornare alla barca abbandonando Martino al bar con gli altri. In barca trovo Anja e Maddi che leggono, non so cosa mi prende e comincio a fare la stupida e a dire cavolate a tutto spiano. Per fortuna poi tornano i capitani e mi paco un po'.La stanchezza ci invade e ci si chiudono gli occhi. Io rimango a scrivere mentre gli altri cantano. A me non va di cantare e mi sembro un po' associale ma non so che fare. Cantano canzoni tedesche e francesi a due voci ma hanno problemi di intonazione. Quando poi i nostri occhi faticano a rimanere aperti ci chiudiamo nelle nostre stanze; gli altri non sono ancora tornati anche se l'orario di rientro è passato da un pezzo, Markus è abbastanza arrabbiato e io un po' spaventata, non ho la più pallida idea di cosa possa fare il nostro preside a chi tornerà tardi.

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Capitolo 8
*** Ritorno in Italia ***


Ci svegliamo e... sono le nove! Oh cavolo!

Ci vestiamo di corsa ma non abbastanza in tempo per preparare la colazione e quando tornano i grandi si arrabbiano più di quello che già erano per il ritardo di alcuni ieri sera...

La notizia che ci sconvolge particolarmente è che per domani è previsto brutto tempo e quindi si torna all'Elba oggi. Solo dopo avremmo scoperto che stavamo commettendo un grave errore...

Da un lato mi sarebbe piaciuto visitarla di più la Corsica però la parte che ho visto ieri non mi ha entusiasmata un gran che e quindi sono anche contenta di tornare all'Elba. Facciamo gasolio e poi via! Verso l'Isola d'Elba! La cosa più bella di questo viaggio è stata che abbiamo aperto tre vele e spento il motore e per un bel po' siamo andati avanti così. Il nostro Fritzele (esca calamaro) ci ha regalato un bel tonnetto o sgombro. Noi incitiamo Fritz che prenda qualcos'altro, Leo e Markus si inginocchiano addirittura e si mettono a pregare. La Vanessa ha avuto un problema con il fiocco e quindi cambio di programma... Invece di andare in una baia la nostra meta è Marciana Marina. Siamo tutti contenti perché è un bel porto rispetto a tutti gli altri che abbiamo visitato. È stato un viaggio stancante secondo me, ho passato tre ore al timone ed ero veramente distrutta. La Vanessa, non potendo andare a vela, andava a motore e ci ha superato; così è arrivata prima di noi in porto. Attracchiamo e ceniamo tutti insieme con zuppa di zucca, patate e pesce. La sera alcuni sono usciti, io ero troppo stanca. I grandi sono stati con noi in barca a tradurre i termini della barca a vela dal Tedesco all'Italiano. Io stavo sistemando la cucina e Leo si rivolge agli altri parlando di me e dice una cosa tipo: “Per fortuna ho la mia femminuccia che conosce i termini precisi” devo averlo fulminato con lo sguardo e lui cambia in fretta femminuccia con angioletto! Io sono veramente distrutta e si vede. Markus e Leo mi dicono che è normale che io sia stanca visto il tempo che sono stata al timone e riferiscono a Max e Bianca che sono una brava “timoniera”. Verso le 22:30 noi ragazze andiamo a letto però ci viene continuamente da ridere. Non so come parliamo della lampada magica di Aladino che però in Tedesco si dice bottiglia. Io dico che in realtà assomiglia molto ad una teiera e ad Anja viene in mente la teiera con cui Leo si fa il te la mattina. “ Si certo, domani mattina proviamo a strofinarla e vediamo che succede!” dico io. Marie salta su dicendo:”Proviamo!?!?” Scoppiamo tutte a ridere!!! Buonanotte!

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