I BELIEVE MY HEART

di Kristel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo+capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLI 2-3 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLI 4-5 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLI 6-7-8 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLI 9-10-11 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 12-13-14 ***



Capitolo 1
*** prologo+capitolo 1 ***


L’Amore… che cosa meravigliosa, vero? Lo so, lo so… è giusto anche dire: l’Amore che cosa (forse è meglio dire sentimento) ingiusto. Ma allora per non fare un torto a nessuno dovrei anche dire Amore crudele, dolce, che fa soffrire, travolgente… e chissà cos’altro, perché l’Amore è qualcosa d’indescrivibile, diverso da persona a persona e ognuno lo interpreta in modo diverso nella propria vita. E allora, è possibile trovare una soluzione alla domanda “Cos’è l’Amore?”. Il vocabolario prova a darci una risposta (cito testualmente): “Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità, o soddisfazione sul piano sessuale”. Sinceramente non so che cazzo di vocabolario ho preso. Innanzitutto non esiste solo l’Amore fra persone, e poi l’ultima parte… io quello non lo chiamerei Amore. Ok, lezione ricevuta: se questo era solo il primo di 8 significati per definire la parola Amore, allora meglio non affidarsi al vocabolario, non in questo caso. E allora come rispondere a questa domanda che è la più frequente tra noi giovani d’oggi e speranze per il futuro? (Perché credo che la domanda non sia più “come nascono i bambini?).
Ora, qualcuno potrebbe dire che l’Amore non esiste… ma questa non è una soluzione, è una via di fuga. Perché l’Amore esiste! È come i sogni, o l’aria. Non si vede, ma c’è. È sempre con noi, fin dalla mattina quando la mamma ci butta giù dal letto per dirci che sono le 7.45, la scuola inizia alle 8.00 e ci vogliono 20’ per arrivare e in più ci ricorda che c’è lo sciopero dei pullman (questa però è anche sfiga pura). E noi ci facciamo prendere dal panico, solo che appena tutti i neuroni si connettono e le sinapsi iniziano a funzionare (lo so, non sono un asso in scienze)…. Ci accorgiamo che è DOMENICA!
Però resterà sempre la mamma migliore del mondo e sotto sotto le vogliamo un bene infinito. Diverso da quello che si prova per gli amici VERI, o diverso da quello che si prova per il proprio ragazzo. Tutto questo è Amore, anche se si presenta sotto forme diverse. E chi non ha tutto questo? Chi non ha mai conosciuto nemmeno una di queste forme d’Amore, date o ricevute?  In questo caso non si deve credere che l’Amore non esista, perché anche se nascosto, c’è sempre qualcuno che ci ama, anche se questo qualcuno dovesse stare lassù. Dopo tutto questo però la domanda resta: “Cos’è l’Amore?”. L’Amore è come una stanza buia: finchè non si TROVA, non si può accendere l’interruttore della luce e finchè non lo si PROVA, non si potrà aprire ogni singolo cassetto, in cui ognuno di noli troverà qualcosa di diverso. Questa non è una via di fuga. Questa io la considerò la MIA verità. E se l’Amore fosse qualcosa di più profondo? Talmenta tanto, da rendere persino difficile da pronunciare questa parola… io posso solo dire che personalmente, l’Amore è una semplice quanto fortissima emozione, ovvero quella di dire e sentirti dire: “Ti amo”.
Ma per quanto l’Amore sia un campo complicato tra tutti i sentimenti degli esseri viventi (è allora perché l’ho scelto?... perché per me è il più importante), c’è una cosa che non cambierà mai e varrà sempre e per tutti: L’Amore è MALEDETTAMENTE BELLO (e anche questo potrebbe avere vari significati, ma perché non vederla sotto l’aspetto più semplice?).

Cap 1 - Una Vita Come Le Altre
La professoressa firmò il foglio e lo richiuse come se fosse ormai un gesto consueto, sospirò, e con tono poco convinto disse:
-Va bene Annie puoi uscire.. ma è proprio necessario che tu perda così tante lezioni? Per carità sei una delle migliori e non so come tu ci riesca col poco tempo che hai per studiare, ma…-. Questa volta toccò a Annie respirare profondamente
-Gliel’ho detto prof, è il mio lavoro e poi l’impegno di oggi è troppo importante! Ci saranno produttori registi, oltre che attori, attrici cantanti e…- la prof le fece segno di prepararsi e per congedarla disse: -Immagino… dopotutto questo è il tuo mondo…-. la maggior parte dei compagni le lanciò occhiate maligne, intrise di un sentimento che era andato ben oltre la semplice invidia. Annie si mise a correre per i corridoi vuoti (nel bel mezzo della 4 h), era già abbastanza in ritardo.
“Tanto prima o poi la lascerò sto schifo di scuola!” pensò mentre il suo autista la riportava a casa, dove la madre già l’aspettava per l’appuntamento dal parrucchiere. Non aveva motivo di arrabbiarsi in fondo. La prof che le aveva firmato il diario era la sua preferita, l’unica che almeno provava a capirla, in tutta la scuola. Lì tutti la snobbavano solo perché era qualcuno e i suoi compagni di classe, che si sentivano parte di un altro mondo rispetto al suo, la lasciavano sola. Se solo avessero provato a capirla un po’ di più, a conoscerla per quello che era e non per quello che poteva diventare con un bel vestito e un po’ di trucco… bè, sicuramente avrebbero trovato in lei una buona amica, o semplicemente una ragazza qualunque. Anche se comunque riusciva a capirli, non era facile approfondire dei rapporti con il lavoro che faceva, ma loro non si avvicinavano neanche! Le uniche persone che la capivano erano sua madre (che le era sempre vicina, qualunque cosa facesse), e i suoi amici, tutta gente del mondo dello spettacolo, ecco perché la capivano. Proprio per questo si trovava benissimo con loro, avevano interessi comuni e quelle feste di gala, seppur molto formali, potevano essere anche divertenti (specialmente se c’erano i suoi migliori amici… e ci sarebbero stati quella sera), l’unica cosa che rovinava quelle serate, erano i giornalisti. Annie aveva un pessimo rapporto con loro, li odiava, le avevano rovinato la vita… Mark era il suo ragazzo, l’unico del mondo “normale” che non fosse scappato da lei, anzi, le era stato sempre molto vicino, e poi lui era speciale… le aveva dato il primo bacio, sul lungomare, in vacanza… che momento fantastico… già… se solo quel bacio non fosse apparso su tutte le riviste scandalistiche! Il giorno dopo Mark le si presentò davanti con una copia di un giornale e le disse: -Io non voglio averci niente a che fare con questa roba!-. E così era finita. Annie non ci aveva neppure provato a fargli cambiare idea, tanto sapeva che non sarebbe servito a niente, quella era la sua vita e non poteva cambiarla e capiva perfettamente la scelta di Mark. Per fortuna che Annie era una ragazza estroversa, sempre solare, innamorata della vita e anche se ci mise un po’ a riprendersi, ora era felicemente fidanzata. Piccolo problema: essendo il suo ragazzo famoso, avevano deciso di tenere la loro relazione il più segreta possibile, e anche per questo non erano molte le occasioni di vedersi. Ma Annie non aveva tempo di pensare alle cose tristi: quella sera ci sarebbe stato anche lui, e non le importava se era una serata organizzata da Gucci e ci sarebbero state schiere di giornalisti, l’unica cosa che voleva, era rivederlo e rivedere anche i suoi amici. Annie quella sera doveva essere uno schianto, per questo dopo il parrucchiere, toccò una breve seduta dall’estetista (qualcosa di molto leggero, Annie era perfetta già così com’era), e poi la scelta del vestito, che non poteva altro che essere di Gucci (tra l’altro era il stilista preferito). Quel vestitino aderente che metteva in risalto tutte le sue curve, corto fin sopra il ginocchio, con una scollatura vertiginosa sulla schiena, era veramente perfetto, curato nei minimi dettagli, i capelli le ricadevano leggeri sulle spalle, finendo il tutto con un bellissimo paio di orecchini pendenti, regalo di sua madre, e poi quello splendido ciondolo che non toglieva mai. Era un regalo del suo ragazzo, un ciondolo a forma di chiave di violino, e dietro c’era tutta una storia… in realtà quel ciondolo l’aveva visto per la prima volta al collo di lui e subito se ne era innamorata -del ciondolo… e poi di lui…-, gliel’aveva regalato soltanto al loro primo mese insieme, dicendo che per lui era importantissimo e aveva fatto giuramento di non toglierselo mai, ma le disse anche che se sapeva che ce l’aveva Annie, allora sarebbe stato al sicuro, perché voleva dire che lo teneva la persona più importante della sua vita. Annie era stata molto lusingata per quel regalo meraviglioso, e naturalmente non l’aveva mai più tolto quel ciondolo.
Emma e il suo autista vennero a prenderla a casa, e insieme andarono alla festa. In auto…
-Ti sei messa tutta in tiro per lui?- le chiese Emma rivolgendole un sorriso malizioso
-Certo, e per chi sennò? (risero) Comunque anche tu non sei niente male!- e si riferiva a quella minigonna di jeans… Emma si limitò a sorridere. Dunque dunque… chi è Emma? Semplice! La migliore amica di Annie, faceva la modella e sapevano tutto l’uno dell’altra, erano come sorelle, per questo Annie si sentiva libera di parlarle di qualunque cosa che riguardasse il suo ragazzo. Le legava uno straordinario rapporto di fiducia, stima e affetto, e poi lei non era una qualunque, i loro fidanzati stavano nello stesso gruppo, anche se non era stato quello a farle diventare amiche.
Appena arrivarono furono investite da una cascata di flash, anche se ormai non davano più fastidio, ci erano abituate. Le ragazze percorsero il classico tappeto rosso, che le condusse all’interno del palazzo. E così Annie era pronta per passare una meravigliosa serata nel bagno  del Grenny Hill, il palazzo dove si sarebbe svolta la festa e l’unico posto dove poteva starsene in pace con il suo ragazzo. Arrivata dentro riconobbe alcuni di quelli che avevano fatto parte del cast del precedente film in cui aveva recitato, così salutò prima loro, fino a quando Emma non la prese per un braccio e la portò ai divanetti, dove aveva già adocchiato i loro ragazzi e amici compresi. Ed è quindi arrivato il momento di svelare la loro misteriosa identità (sai che mistero…): signore e signori, ecco a voi i mitici Blue! (già, ma chi sarà il ragazzo di Annie?)

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Capitolo 2
*** CAPITOLI 2-3 ***


Cap 2- C’è Qualcuno Che Ti Ama Annie salutò i suoi amici Antony, Simon e Lee (il ragazzo di Emma). Duncan, il suo tesoro, lo lasciò per ultimo. I due ragazzi fremevano dalla voglia di stare un po’ insieme da soli, così lui si alzò dicendo: -Scusate ragazzi… piccolo bisogno fisiologico!- fece l’occhiolino ad Annie e si diresse verso l’uscita della sala. Lei non resistette più di 30”, che fece altrettanto. A quel punto doveva solo cercare di non perdersi in quell’immenso palazzo e cercare il bagno, e fu una ricerca tutt’altro che facile! Dovette chiedere a circa un centinaio di camerieri, prima di arrivare davanti alla porta giusta, e seppe che era quella, solo perché davanti c’era Duncan. Appena la vide Duncan iniziò a dirigersi verso la porta dell’ascensore, ed Annie lo seguì, senza capire dove volesse andare. Salirono insieme sull’ascensore, peccato che ci trovarono anche un cameriere… a quel tipo di feste spuntavano come prezzemolo! Tirarono un sospiro di sollievo solo quando lo videro scendere. –Era ora! Finalmente potremmo stare un po’ da soli!- disse Duncan facendo un sorriso disarmante ad Annie. -Speriamo!… ma dove stiamo andando?- rispose Annie molto curiosa -Ora lo vedrai…- -Mmm risposta troppo evasiva per i miei gusti!-. Lui si limitò a sorriderle di nuovo, ma non disse nulla. Quando la porta dell’ascensore si aprì, videro qualcosa di incredibile. Essendo il Grenny Hill uno dei palazzi più alti di Londra, era famoso per la sua splendida terrazza: tutto intorno correva un muro da due metri, così l’unica cosa che si poteva vedere era il cielo, e quella sera c’era davvero uno spettacolo splendido… la luna piena, e una miriade infinita di stelle, era proprio come l’Amore di Annie e Duncan… infinito. Era una sera abbastanza, tranquilla, senza vento; i due ragazzi andarono dietro il casotto dell’ascensore. Duncan si appoggiò al muro in fondo e iniziò a fissare la sua Annie. L’aveva sempre ritenuta una bella ragazza, ma quella sera, aveva qualcosa di ancora più speciale -Lo sai che sei uno schianto stasera?- le disse, esprimendo in poche parole qualcosa di ben più grande, ma purtroppo il tempo a loro disposizione era ben poco. -Ho solo cercato di essere alla tua altezza!- rispose lei con incredibile scioltezza. Tornarono a guardarsi nei loro occhi azzurri, assaporando ogni singolo istante di quel momento e di quel silenzio che li avvolgeva. Fu Duncan il primo ad interrompere quel magico silenzio, per creare qualcosa di ancora più intenso. -Vogliamo stare tutta la sera così?-. Annie scosse la testa e gli fece uno di quei suoi sorriseti accattivanti (perfortuna lui sapeva mantenere il controllo), le mise le mani sui fianchi e l’attirò a se. Annie gli mise le braccia intorno al collo e lo osservò ancora per cercare di far suo quello sguardo così dolce e incredibilmente sexy, che solo Duncan sapeva riservarle; lui fece lo stesso, poi il suo sguardo si posò sulle labbra di lei, così morbide e sensuali… lui posò le sue labbra su quelle di Annie e si lasciarono andare in un lento bacio… Si fermarono a riprendere fiato, Duncan le passò una mano fra i capelli, poi le accarezzò il viso, le mise un dito sotto al mento così da avvicinare il suo viso e di nuovo non resistettero…si baciarono, più profondamente questa volta, era molta la passione, ma ancora più forte era il sentimento che li univa: l’Amore. Stavano insieme solo da 4 mesi, ma, causa notorietà, si conoscevano già, e comunque la loro storia era qualcosa di molto particolare (ma di questo parleremo più avanti), tanto che ora si amavano terribilmente, ed era proprio quel loro straordinario modo di porre l’Amore fra di loro che li teneva così uniti… nonostante le difficoltà di una storia di questo genere. I loro visi si divisero, ma il loro sguardo restava unito. Annie sorrise, era il suo modo di ringraziarlo e lui ricambiò. -E’ così bello stare insieme… perché deve essere tutto così complicato fra di noi?- chiese Annie piuttosto sconsolata. Duncan iniziò ad accarezzarle i capelli, con gesto delicato e rispose in tono rassicurante: -Ehi, non fare così! Lo sai bene che il problema non siamo noi, ma gli altri!- -Certo che lo so… ma il fatto è che ho paura che… che questo finirà per distruggerci!- -Come mai ti sei fatta venire tutti questi dubbi?- -Scusa… è che è da tanto che non ci vedevamo e avevo paura che qualcosa fosse cambiato, o che potrà cambiare…-. Lui non aveva risposte, si limitò soltanto ad abbracciarla, forte, fortissimo. Ed era proprio in quel semplice gesto che si nascondevano tutte le risposte che cercavano; ognuno poteva sentire il suo cuore battere nel petto dell’altro, perché ormai erano come una persona sola… questo è Amore e quando c’è di mezzo questo sentimento, ci si sente forti e indivisibili. -Riesci a sentirlo?… il nostro cuore rivela molte cose…se tu gli credi, tutto andrà per il meglio… io credo al mio cuore…- -Ed io credo al mio e non smetterò mai di farlo, credimi!-. Un dolce silenzio li avvolse, soltanto loro due non sentivano quel silenzio, perché i loro cuori erano eccitati e felici di stare insieme e no stavano zitti, continuavano a ripetersi “ti amo!” (birichini i cuori degli innamorati, eh?) -Scusami ancora per le mie paranoie, sono una stupida a sprecare quel poco tempo che abbiamo per stare insieme- -Non sei stupida, anzi è comprensibile che tu abbia paura, ma la vita è troppo corta per avere dei dubbi… godiamoci questo Amore che ci è stato dato, al resto penseremo poi!- la rassicurò Duncan, è per finire l’opera, la baciò, infondendole tutta la sicurezza che aveva lui. Non si sarebbero più divisi se non fosse stato per il rumore dell’ascensore che si apriva. Cap 3- Un Nuovo Lavoro Annie si fece prendere dal panico, ma Duncan le fece segno di fare silenzio e di restare ferma, solo lui si mosse e si mise sul lato di fianco alla porta dell’ascensore, per vedere chi c’era. Chiunque ci fosse stato in quell’ascensore, colse di sorpresa Duncan, al punto che tutti e due si misero ad urlare. Spaventata, Annie corse a vedere che cosa succedeva. -Leee! Cazzo mi hai fatto prendere uno spavento della madonna!- disse Duncan sollevato. -Non è colpa mia se volete avere un “Amore clandestino”! E poi ero venuto per chiamarti, Jhonny ci deve parlare, e come se non bastasse, è più di un’ora che siete qua!- -Già un’ora?- chiese Annie in ascensore. -Sì… ehm…Annie, te l’ho già detto che sei fichissima stasera?- disse Lee sorridendole maliziosamente… non sarebbe cambiato mai e poi mai (ma in fondo è proprio per questo che ci piace, o no?) -No, però ti ringrazio, fa sempre piacere ricevere un complimento!- -Ehi Lee! Non è che ci stai provando con la mia ragazza, vero?- -Io???!!! Non ci penso nemmeno!- -Ah, bene, sennò ci pensavo io a fare una visitina a tua sorella!-. Si misero a ridere, che ci volete fare, loro sono maschi e si divertono così. Annie e Duncan si rivolsero un ultimo, dolcissimo sguardo, prima di tornare a far finta di trasformarsi in due che erano soltanto “amici”. In sala c’era ancora più casino di prima e per fortuna nessuno li vide uscire dall’ascensore. Duncan e Lee raggiunsero gli altri 2 e si misero a parlare con il loro manager Jhonny. Quello di Annie ed Emma si chiamava Larry e appena le vide corse loro incontro e disse: -Ragazze, vi ho trovato un nuovo lavoro! Si tratta di un video musicale! La loro e la vostra notorietà porteranno buonissimi frutti! Ora venite che vi porto da loro!-. Annie ed Emma non erano per nulla stupite, Larry trovava spesso lavoro a queste feste. Sospirarono, un lavoro era pur sempre un lavoro, anche se gli piaceva farlo. Le ragazze seguirono il loro manager e in un primo momento rimasero spaesate quando lo videro parlare con… jhonny, il quale, qualche secondo dopo, annunciò: -Carissimi ragazzi, ecco a voi le ragazze di riguardo che vi avevo promesso per il video di U make me wanna!... visto Lee? Ho fatto tutto nei tuoi interessi! Mentre invece lei è Annie, che sicuramente conoscerete, ed è un onore poterla inserire nel cast, quindi trattatemela bene!-. Si misero tutti a ridere: certo che la conoscevano, e certo che l’avrebbero trattata bene… soprattutto Duncan! Annie era al 7° cielo, mai si sarebbe aspettata di poter lavorare con il suo ragazzo! Purtroppo Larry la portò subito via per presentarla al rappresentate inglese di Gucci. Lei adorava quello stilista e per una volta evitò di ricordare al suo manager che la modella era Emma e non lei. Dopo una lunga, quanto interessante conversazione, si ritrovò inserita (con Emma, ovvio), nella lista delle modelle che avrebbero calcato le passerelle di Parigi, per un’unica importante serata, quella per lanciare la linea estiva. La data era ancora da fissare, ma probabilmente sarebbe stata verso fine aprile, mentre invece il video era qualcosa di molto più imminente: sarebbero dovuti partire per la Grecia dopo due settimane! Bene, bene… la sua agenda si stava riempiendo, almeno avrebbe saltato un po’ di scuola. Intendiamoci, il problema non era lo studio (essendo lei una delle prima della classe), ma i compagni, così freddi con lei. Maledetto il giorno in cui aveva deciso di continuare a frequentare la scuola pubblica, invece che uno di quegli istituti “per persone di un certo livello”. Il fatto che etra che lei avrebbe tanto voluto sentirsi “normale”. Tra una chiacchierata e l’altra con attori e registi, il tempo volò, e con Duncan ci aveva scambiato ben poche parole, dopo che erano tornati dalla terrazza, ma poteva già considerarsi fortunata. Verso mezzanotte arrivò il suo autista. Emma non sarebbe andata con lei, ma sarebbe tornata con Lee (chissà poi che cosa ci andava a fare da Lee…lo sapeva benissimo, ma Emma aveva due anni più di lei… però la invidiava lo stesso tantissimo! Non per quello che sarebbe successo, ma per il solo fatto di poter stare con la persona che amava). Come Cenerentola, Annie fu costretta ad andare. Salutò tutti, e infine si rivolse a Duncan, gli sussurrò -Allora ci vediamo tra due settimane!- gli sfiorò la guancia con le labbra, ma nessuno vide quel semplice gesto. Così anche quella giornata era finita. Con il ricordò volò di nuovo su quella terrazza, dove erano stati poco prima… per loro due, in effetti, era più il tempo passato a pensarsi, che quello in cui stavano effettivamente insieme. Già, piuttosto triste come cosa… ma il pensiero del video cancellava ogni ricordo negativo: sarebbero stati insieme 4 giorni! L’unica cosa che la preoccupava era il copione… il testo della canzone era piuttosto “spinto”, che cosa si sarebbe inventato il regista? Con strani sogni sul possibile video, si addormentò felice. E quei pochi momenti in cui erano stati insieme dovevano bastarle: 2 settimane erano tanti, tantissimi secondi passati senza il suo Duncan…sentiva di non farcela, ma l’unica cosa che la aiutava era riassaporare ogni momento di quella splendida serata, giorno per giorno, attimo per attimo.

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Capitolo 3
*** CAPITOLI 4-5 ***


Cap 4- Vita Difficile Annie si buttò a capofitto nello studio, un po’ per recuperare il tempo perduto, e un po’ per non pensare al resto (e tutto il suo “resto” era il suo Duncan), ma non era per niente semplice. Ogni cosa le ricordava lui: immaginatevi come si dovesse sentire ad ascoltare le sue compagne parlare, bene o male, dei Blue, oppure vedere le locandine sui muri di tutta Londra, sentirli alla radio o ancora peggio, vederli in tv! No, forse quello non era il peggio… il momento di più difficile sopportazione fu un altro… Mancavano oramai (miracolo!) due giorni alla partenza ed Annie ed Emma si erano concesse un pomeriggio per fare gli ultimi acquisti, e fin qui è tutto a posto. Il problema era che per andare in centro, in Oxford street, che le ragazze adoravano, bisognava passare davanti al megastore della Virgin… dove proprio quel giorno indovinate chi era andato a fare una promozione speciale? Sicuramente avrete indovinato: i Blue! Annie rimase alcuni secondi incantata davanti all’entrata, lui era lì, in splendida forma… il cuore di Annie prese a battere all’impazzata, avrebbe tanto voluto saltargli addosso, abbracciarlo, baciarlo… Emma le strinse la mano e la portò via. Era una vera amica: se ne sarebbe potuta tranquillamente andare da Lee e stare con lui, invece addirittura si mise a consolare Annie -Dai, tanto stavano lavorando, non potevamo disturbarli!- -Ma non è giusto! Viviamo nella stessa città e non possiamo neanche salutarci! Non possiamo pensare a noi, perché devo preoccuparmi dell’opinione pubblica! Ma ti pare sensato?- -Tu cerca di pensarci il meno possibile, non farti il sangue amaro e pensa che tra poco partiremo, ok?- Annie annuì, in effetti il pensiero della partenza era l’unica cosa che l’aveva aiutata a superare quei giorni di completa solitudine. Emma cercò di distrarla il più possibile da ciò che aveva visto ed era stata costretta a fare, così le ragazze si diedero ad un pomeriggio di completo shopping. Scherzavano con frasi del tipo : -è vero che in Grecia fa caldo?- e uscivano dal camerino in lingerie, oppure: -Annie provati questo! Sono sicura che piacerà a… tu-sai-chi!- e le faceva vedere un vestitino che se usciva nuda, nessuno vedeva la differenza. Continuarono così fino a sera, divertendosi come non mai, anche perché loro due erano straordinariamente brave in questo, soprattutto dopo che ebbero incontrato anche la loro amica Hilary, che in quanto a pazzia batteva tutti, tanto che le portò nei negozi più strani che esistessero e poi le allietò con i racconti delle sue avventure sul set. Insomma, passarono un pomeriggio all’insegna del puro divertimento, fino a quando Annie non fu costretta a tornarsene a casa a fare i compiti, cosa che detta da una persona famosa, faceva piuttosto ridere. -Bentornata signorina! Troverà la posta in camera sua, e si ricordi che la cena sarà servita alle 20.00!- annunciò Henry il maggiordomo. Annie non vedeva l’ora di farsi una doccia e rilassarsi in camera sua, ma purtroppo passò davanti allo studio dove sua madre, scrittrice, stava lavorando. -Annie! Vieni un po’ qui!- quel tono non era dei più amichevoli -Sì mamma? Ho combinato qualcosa?- -Credo di no, la scuola va bene, quindi… volevo solo chiederti se eri pronta per partire- -Sì sono prontissima! Oggi ho comprato qualcosa di nuovo e…- -Non vedi proprio l’ora, eh? Io, sia chiaro, sono felicissima per te, ma devo fare il mio dovere e da mamma ti devo chiedere di riflettere su certe cose…- -Quali cose? Non capisco…- -Dunque, è normale che tu e Duncan cercherete di stare soli il più possibile, ma secondo te, QUANDO resterete soli?- -Bhe, immagino la sera, magari potremmo incontrarci nella sua o nella mia stanza…- -è qui che voglio che tu rifletta… secondo te che cosa succederà?- -Mamma! Potrebbe capitare di restare nella stessa stanza tutta la notte, ma si tratterebbe solo di DORMIRE! e per di più dormirei con qualcuno che amo e che prova lo stesso per me!- -Annie non ti sto facendo la predica, ti sto solo dando un consiglio! Lo sai che mi fido di te e ancora di più di Duncan, e ti sto solo chiedendo di fare attenzione e usare la testa!- puro istinto materno… -E allora puoi stare tranquilla, perché non ho nessuna intenzione di fare quello a cui stai pensando! Figurati, io?!-. Annie sentiva spesso le sue compagne parlarne a scuola, e addirittura non si limitavano a parlare delle loro esperienze, ma per i soliti pregiudizi, attribuivano ad Annie ogni sorta di flirt con praticamente tutti i ragazzi famosi… sì, come no! -Mamma, devi credermi, davvero! E poi quando voglio so anche essere responsabile!- -Lo so cucciola!-. Annie abbracciò la madre, il rapporto che le legava era molto intenso e per quanto potessero discutere, finivano sempre per venirsi incontro, erano come sorelle. Finalmente Annie si concesse un bel bagno caldo, poi controllò la posta nella su stanza: pubblicità, la rivista che le arrivava sempre a casa (quella settimana si parlava del party…diceva solo che lei era splendida e aveva un aspetto molto curato, e nonostante alcune insinuazioni, erano ben lontani dallo scoprire la loro storia), poi c’erano degli inviti (tra cui quello di Tara “la t***a”, così la chiamavano Annie e le sue amiche, ma anche quella era una lunga storia, e comunque non ci sarebbe andata, forse…), e poi una busta abbastanza spessa. Non ebbe neanche il tempo di aprirla, che squillò il cellulare, sul display c’era scritto *Love*… Cap 5- Per Quanto Sia Dura, Bisogna Resistere -Ciao Amore! (iniziò Duncan con quel suo tono sempre solare) Senti, volevo dirti che mi dispiace per quello che è successo oggi… avrei voluto evitarti tutto questo in ogni modo ma…- -Non ti devi preoccupare, è tutto a posto, davvero… e poi è una decisione che abbiamo preso insieme- -Già, piuttosto, come ti è andato lo shopping?- -Benissino, mi sono divertita tantissimo ed ho comprato un sacco di vestiti che non vedo l’ora di indossare… per te!- -A questo punto mi hai incuriosito! Vorrei vederli subito, però sono sicuro che sarai bellissima! Ma l’hai già letto il copione?-. Annie si guardò intorno: doveva essere quella busta che non aveva ancora aperto -Veramente no… c’è qualcosa che devo sapere?- -Non importa, leggitelo con calma, posso solo dirti, che ci hanno messo insieme, e la nostra parte è particolarmente divertente!- -Va bene, allora poi lo leggo… Dunk… mi manchi tantissimo…- le parole le uscirono dalla bocca di loro spontanea volontà, ma era semplicemente ciò che sentiva dentro di sé. -Anche tu mi manchi e non facile vivere senza poterti stare accanto… ma ti prometto che troveremo il modo per stare insieme più spesso! Ora però devo andare, abbiamo una cena con delle giornaliste…- -Ok… mi raccomando, fai attenzione e ricordati che… ti amo da morire!- -Anche io piccola, e non vedo l’ora di potertelo dimostrare!-. La conversazione si chiuse, lasciando Annie con un misto di preoccupazione e curiosità. In che modo glielo avrebbe dimostrato? Non ebbe tempo di pensarci più di tanto, perché la chiamarono per la cena. I genitori di Annie erano divorziati, purtroppo si sa che succede spesso tra le coppie di spettacolo. Suo padre era un bravo attore, era lui che le aveva insegnato i ferri del mestiere e l’unico ricordo che aveva di suo padre, era quando si mettevano a leggere i libri, recitando ogni volta che c’era un dialogo. Poi, quando lei ebbe 8 anni, lui scappò in America con una giovane attrice, ed Annie non lo rivide mai più; all’inizio riceveva delle lettere, poi più niente. Lei all’inizio gli credeva sul serio quando diceva di volerle bene e che non era stato per lei che se ne era andato, ma poi crebbe e iniziò a capire come andava il mondo, smise di credere addirittura, di aver mai voluto bene a suo padre. Ma questo non voleva dire che il momento della cena, in cui si trovavano tutti a tavola insieme, dovesse essere un disastro. I primi giorni dopo la fuga del padre, Annie e la madre cenavano da sole (e la cosa più difficile non era superare il fatto di essere sole, ma superare quel terribile silenzio, prova di qualcosa che non andava). La piccola Annie era spesso irrequieta e terribilmente triste, così la madre prese l’abitudine di invitare a tavola anche Henry e Rosa (la cuoca italiana), i quali, essendo molto amici della bambina, la facevano distrarre, intrattenendola con divertenti conversazioni. E così le cose erano rimaste, anche quella sera, si trovarono tutti riuniti intorno alle squisitezze di Rosa, a chiacchierare e a spettegolare un po’ di tutti, come una famiglia normale. Dopo cena Annie dovette finire i compiti: inglese, storia dell’arte, e in ultimo matematica, il peggio del peggio… finì con quella tortura, solo verso le 23.00, quando era troppo stanca per poter leggere il copione. Lo mise in cartella, con tutta l’intenzione di leggerselo con calma il giorno dopo a scuola. -yawn!- si svegliò Annie. Sentiva già un buon profumino di caffè provenire da sotto. Ormai meccanicamente, come tutte le mattine, si lavò, si vestì e si truccò giusto il necessario, prese la borsa di scuola e scese in cucina per la colazione. -Ragazza mia, era ora che ti svegliassi! Hai visto che ore sono?- fu accolta con tono inquisitorio dalla madre. Annie guardò l’ora: le 8.00 meno 10? Ma come era possibile? Bevve di fretta il caffè rimasto (sapendo bene di scatenare le ire della madre, che voleva vederla mangiare qualcosa di solido “altrimenti un giorno di questi ti ritroverai stesa sul pavimento!” le ricordava sempre). Salutò tutti e si precipitò in macchina, dicendo all’autista di fare il più in fretta che poteva. “Vabbè che ho sognato tutta la notte Dunca, ma mi sebra eccessivo aver fatto così tardi! Evidentemente deve essere stato un bel sogno, anche se non ricordo esattamente di che parlava…” pensò Annie; purtroppo a scuola ci arrivò in perfetto orario, giusto in tempo per la lezione di matematica. Mentre il prof. spiegava, Annie ebbe la furba idea di leggere il copione: iniziava con una presentazione del luogo, ovvero un mare di un intenso BLU. Tutto iniziava su una strada a picco sul mare, percorsa da una porche azzurra, su cui ci sarebbe stato Lee (lui adorava quel tipo di macchina). Lee doveva raggiungere gli altri al molo, dove avrebbero preso una barca a vela. A quel punto il copione passava a spiegare cosa sarebbe successo sulla nave, e quindi cosa avrebbe fatto lei, anche se ormai si trovava già nel mondo dei sogni… -Annie! Signorina la richiamo alla realtà!- sbraitò il prof, con una voce talmente stridula, che la ragazza dovette tornare sulla Terra per forza. -Allora Annie, vediamo se hai seguito la lezione… vieni alla lavagna a correggere il problema che avresti dovuto fare in questi minuti!-. Prima ancora che Annie potesse rendersi conto di cosa stesse parlando il prof, si ritrovò sul banco un foglio con la soluzione. Si guardò intorno… era stata la sua compagna di banco, la quale le lanciò un’occhiata incoraggiante, prima che Annie andasse alla lavagna.

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Capitolo 4
*** CAPITOLI 6-7-8 ***


Cap 6- Voglio Esserti Amica! Incredibilmente Annie risolse il problema nel modo più esatto possibile, tanto che anche il prof ne rimase stupito, la mandò a posto e non la disturbò per il resto delle 2 ore. Annie si sedette sollevata e si rivolse a Sarah, la sua compagna di banco -Grazie, mi hai salvata! Io da sola non avrei proprio saputo da dove iniziare! Ma perché l’hai fatto?- -Credo che al mio posto l’avrebbe fatto chiunque!- -Invece io non credo proprio, nessuno l’avrebbe fatto per Me!- -Non è vero, io credo solo che dovresti guardarti intorno… non siamo tutti uguali, e c’è qualcuno che vorrebbe davvero stare con te!- -Ad esempio?!-. Sì, a volte Annie non vedeva le cose più chiare… -Io!- disse Sarah facendole un gran sorriso. In effetti lei era l’unica che avesse mai mostrato il minimo interesse per Annie. -Bè… allora grazie, io non so che dire, non ci sono abituata a queste cose e non so proprio cosa dire…- -Infatti non devi dire niente, se siamo fatte per essere amiche, si vedrà col tempo, intanto comportiamoci come se lo fossimo, ti va?- -Certo, devo avvisarti soltanto che io faccio un po’ fatica a fidarmi delle persone, quindi mi ci vorrà un po’ di tempo…- -Ne abbiamo di tempo! Ehm… posso chiederti che cosa stavi leggendo?- non c’erano cattive intenzioni nel tono di voce di Sarah, sì, di lei ci si poteva fidare e dentro di sé Annie lo sapeva, così per una volta decise di ascoltare quella vocina e decise di rispondere a Sarah. -è il copione del nuovo video dei Blue, ed io lo girerò con loro!- -Cooooosa???!!! Il nuovo video?? È fantastico!!!! I Blue sono il mio gruppo preferito!!!! Quanto vorrei essere al tuo posto!!!!!- -Potresti abbassare un pochino la voce?- -Ops… scusa è che… è fantastico! Non è che potrei leggerlo?-. Questa era una domanda difficile, molto difficile -Io non saprei…- -Tranquilla! Ti posso giurare che non lo dirò a nessuno, anche perché non ci guadagnerei nulla a fare la spia!-. Quella vocina dentro di Annie era sempre più prepotente, così Annie diede da leggere il copione a Sarah, la quale lesse la stessa parte che lei aveva già letto. Alla fine era a dir poco raggiante. -Cavolo! Sarà bellissimo, ne sono sicura!... Ma questo vuol dire che partirai…- -Sì, sto via 4 giorni, anzi, devo far vedere il permesso- -Che dire… è magnifico! Non posso fare altro che augurarti buon lavoro! Però, posso farti ancora una domanda?- -Sì, spara!- -Io non credo a niente di quello che si dice in giro su di te, però… tu… tu sei fidanzata?-. Ormai Annie era talmente felice di quella nuova amicizia, che decise di rispondere alla domanda di Sarah -Sì… però non ti posso dire con chi e ti prego di non dirlo a nessuno!- -Tranquilla, te l’ho già detto che di me ti puoi fidare, comunque col tempo imparerai a capirlo da sola! Io non ho scopi secondari…-. Annie annuì, in realtà ci teneva davvero a quell’amicizia, era davvero importante per lei, riuscire ad essere accettata come una persona normale, e almeno una persona l’aveva capito; convincere gli altri che non dovevano essere intimoriti da lei, sarebbe stato più difficile. Le due nuove amiche guardarono anche le foto del posto che c’erano nella busta e ne restarono letteralmente incante; quei paesaggi incontaminati dall’uomo erano ben diversi dalla solita Londra che erano abituate a vedere. In realtà Annie c’era già stata in Grecia, ma era un paese così ricco di bellezze naturali, che resto affascinata dal luogo dove avrebbero girato il video. All’ultima ora fece vedere il foglio di giustificazione alla solita prof di inglese, che non la aggrediva come facevano quasi tutti lì dentro -Oh, Annie… dove vai di bello questa volta?- le chiese la prof davanti a tutti, leggendo il foglio -Devo andare in Grecia- rispose scocciata -E cosa farai?- “Ma cos’è? Un interrogatorio?” -Devo girare un video musicale per i Blue- e sperò soltanto che nessuno ci avesse fatto caso, ma Tasha, una delle più odiose, praticamente la sua eterna nemica, si alzò e disse -Sì certo! Vai pure a divertirti con quei 4 superfighi! Vai in vacanza e vieni pure pagata “fior di quattrini”!- -Cosa stai dicendo?! Tu non sai niente di quello che faccio io! Sei solo invidiosa!- -E se anche fosse? Penso che tutti qui vorremmo prenderci una vacanza!- -Peccato che io lì ci vada per lavorare!- -Ragazze!!! Ma che vi prende? Tasha siediti! Nessuno ti ha chiesto di fare commenti! E anche tu Annie torna a posto!- intervenne la prof, porgendo il foglio firmato ad Annie. -Ma chi si crede di essere quella cretina?- si sfogò Annie con Sarah -Non devi darle corda, lascia che dica quello che vuole, tanto nessuno la ascolta mai, tranne quelle oche che la seguono! Quando non ci sei lei sparla sempre di te, ma a vuoto, e poi io e un paio di ragazzi, ti difendiamo come possiamo, ma è meglio non darle retta!- -Non posso fare altro che ringraziarvi, ma quella non la passerà liscia!… senti, stavo pensando… perché non vieni a casa mia?- -Io non vorrei disturbare…- -Figurati! Io lo prendo come un sì, ok?-. Cap 7- Esiste Sempre Una Soluzione A Tutto A Sarah faceva già strano andare in giro con l’autista, figuriamoci trovarsi davanti ad una villa! Per lei che viveva in un appartamentino, quella era una reggia! La madre era felice di vedere che Annie si era portata dietro un’amica per una volta, ma comunque non le fece troppe domande, non voleva impicciarsi troppo. Ed Annie fu felice per questo, non voleva che venissero fuori domande in grado di mettere in imbarazzo Sarah, o che le facessero sentire troppo la differenza sociale che le divideva. -E così questa è la tua stanza? Io non so nemmeno se la mia può essere un terzo della tua!… e questo è il tuo armadio?… Cavolo!- -Sì, ma dietro quella porta c’è il guardaroba-. Sarah andò a curiosare e ne estrasse vestiti elegantissimi, che lei poteva vedere solo in vetrina -Ehm… quelli lì sono per le feste, in realtà non metto spesso quella roba… comunque, continua pure a guardare in giro, io inizio a leggere il copione- -Ok… porcamiseria… ops scusa, è meraviglioso! Mi sembra di essere nel castello di Cenerentola!-. Annie si sedette sul letto ed iniziò a guardare la sua parte: ci sarebbero state una decina di ragazze sulla barca a vela e avrebbero dovuto assumere delle pose un po’ sensuali, dopodiché ci sarebbero state delle inquadrature di lei e Duncan, dove Annie avrebbe dovuto osservarlo suonare la chitarra, e poi sarebbe stata tutta improvvisazione… chiaramente tra loro sarebbe venuto tutto spontaneo. Comunque Annie dovette ammettere che era un video perfetto per il testo della canzone e perfetto per loro 2! Ecco che si stava perdendo nelle sue fantasticherie… -Annie! Annie il cellulare… penso sia il tuo ragazzo… c’è scritto “love”…- la avvertì Sarah porgendole il cellulare. “E ora come faccio a rispondere?” -Oh, non preoccuparti per me, fa come se non ci fossi, davvero!-. Era come se le avesse letto nel pensiero… e decise di rispondere, anche perché aveva così tanta voglia di sentirlo, che non ne avrebbe potuto fare a meno (dopo quello che aveva letto!) -Ciao Amore! Come stai?- gli chiese subito -Qui tutto bene! Allora, hai letto il copione?- -Sì certo che l’ho letto! Ci è capitata proprio la parte giusta!- -Che ti avevo detto? Anche Sy avrà una parte simile, quindi dobbiamo dare il meglio di noi!- -Certo! Però pensa a Lee e a Emma, non potranno fare quello che a loro piace di più!- -Sì ma esaudiranno le loro voglie in albergo fino allo sfinimento, penso che sul set riusciranno a darsi una calmata!- -Già, e poi Emma è una persona seria… su Lee non ci farei tanto affidamento- -Vedremo! Allora ci vediamo domani alle 3 all’aereoporto!… Ti amo tanto Annie, non dimenticarlo- -Anche io ti amo… a domani!-. Annie chiuse la telefonata e guardò Sarah con aria sognante -E così parti già domani?- -Ma avevi detto che non… bè, certo, come facevi a non sentire…- -Guarda che secondo me ti farebbe bene sfogarti con qualcuno, come fai a tenerti dentro tutto quello che provi?- -Il fatto è che se lo dicessi a qualcuno, probabilmente sarebbe la fine del nostro Amore, mio e di Duncan!- -Sì ci avevo azzeccato!-. Annie guardò in modo strano Sarah, poi si misero a ridere. Dopotutto la sua nuova amica non aveva tutti i torti, avrebbe fatto bene a sfogarsi con qualcuno e poi Sarah le ispirava fiducia. -C’è qualcosa che non capisco: perché non volete che si sappia?- -Perché i giornalisti ci starebbero troppo addosso e non avremmo più un po’ di pryvacy- -Ma così non è peggio? Non potete neanche incontrarvi liberamente! la sai una cosa? Hai tutto il mio rispetto e la mia ammirazione per essere riuscita a portare avanti una relazione così!- -E sono già 4 mesi che andiamo avanti così…- -Penso proprio che non mi piacerebbe trovarmi al tuo posto!- -Finalmente qualcuno l’ha capito! Tanto non so proprio cosa fare per risolvere questa situazione, non c’è via di scampo! Cercherò di godermi il più possibile questi giorni… è da un sacco che non lo vedo!- -Certo, per ora puoi solo vivere al meglio il tempo in cui potete stare insieme, anche perché non ho proprio nessun consiglio da darvi, vi auguro soltanto che vada tutto bene!- -Grazie, ne avremo proprio bisogno!- -Tu devi solo stare serena, ricorda: c’è sempre un rimedio a tutto! E poi ora puoi contare su di me!- -Grazie, mi ha fatto bene parlare con te!-. Sarah si alzò, era il momento dei saluti, l’indomani per Annie sarebbe stata una lunga giornata. -Mi raccomando, riposati e sta certa che non spiccicherò parola con anima viva!-. Annie era proprio felice di aver trovato una nuova amica, e poi insieme avevano preparato la valigia, quindi non le rimaneva che rilassarsi… Cap 8- I Signori Passeggeri Sono Pregati Di Allacciare Le Cinture… La mattina seguente se la prese piuttosto comoda, nonostante fremesse dalla voglia di partire: si svegliò con tutta calma alle 10.00, si fece un bel bagno idromassaggio, poi iniziò la, lunga scelta dei vestiti, che fu interrotta solo da un veloce pranzo (alla fine scelse un paio di pantaloni leggeri bianchi e una maglietta con le maniche a ¾ attillata). Alle 2, era già in macchina verso l’aereoporto, dove non fu difficile capire dove andare… c’era giusta una gigantesca folla di giornalisti intorno all’area check-in. Larry le corse incontro e fece la coda per Annie, così lei ebbe il tempo di salutare Emma, fare conoscenza con le altre ragazze, e appena ci furono tutti, la compagnia raggiunse l’aereo (occupato tra l’altro, solo da loro e dalla produzione). Essendo un normale aereo di linea, aveva due file da 3 posti, e siccome tutti gli altri si erano già sistemati (“consigliando” alla produzione di mettersi davanti), ad Annie e Duncan non rimasero che i posti in fondo, dove nessuno li poteva vedere. Il volo Londra-Atene poteva partire! Annie e Dunk iniziarono a chiacchierare, dovevano dirsi un sacco di cose e visto che erano tutti e due buoni ascoltatori, era un piacere parlarsi. -Ah… io non vedo l’ora di vedere come sarà l’albergo!- disse Annie guardando fuori dal finestrino -Ed io non vedo l’ora di stare un po’ solo con te!-. Annie sorrise a quella frase così dolce. -Sai, la Grecia è un posto davvero magnifico, io ci sono stata per delle riprese e me ne sono totalmente innamorata!- -Allora visto che penso di conoscere i tuoi gusti, mi fido!- i due ragazzi si misero a ridere, era bello poterlo fare, finalmente. -Dai, tornando seri, c’è un mare che appena lo vedi non puoi resistere al richiamo di farti un bagno!- -Facciamo così: ci sistemiamo in camera, poi troviamo una spiaggia e ci facciamo il bagno!- -Idea davvero fantastica!-. Annie tornò a guardare fuori dal finestrino: erano già arrivati sul mare della Gracia. Sentì le labbra di lui che le davano teneri baci sul collo… quanto le piaceva quella situazione… peccato che non si sentisse sicura -Dunk! Ma sei pazzo?- -E dai! Chi vuoi che ci veda! Lasciati andare, tanto so che è ciò che vuoi anche tu!-. Effettivamente non aveva tutti i torti… così Annie si girò verso di lui, e dopo averlo guardato negli occhi, lo baciò a lungo. Lui ricambiò il gesto nei migliori dei modi… sì, quello era un argomento su cui si trovavano particolarmente d’accordo! Sarebbero stati un’eternità lì a scambiarsi quei piccoli gesti di un grande Amore, ma… -Ragazzi, vabbè che gli altri sono tutti davanti e non vi vedono, ma se continuate così creerete non poche “turbolenze”…- -Ant, tu devi sempre venire a fare lo scassapalle?- lo aggredì Dunk -Guarda che ha ragione, e poi siamo quasi arrivati! Adesso calmati e… scusalo Ant!- -Sì, scusa amico!- -Fa niente, scuse accettate, dopotutto lo so che è difficile- e detto questo, tornò al suo posto. Ma perché si erano dovuti interrompere proprio sul più bello? E soprattutto, la loro vita sarebbe sempre stata un inferno così? I due ragazzi si guardarono intorno: Lee ed Emma stavano facendo la stessa cosa, beati loro! L’aereo atterrò in orario e una volta all’aereoporto, un pulmino portò tutti in albergo. Erano soltanto le 5.30, avevano ancora molto tempo davanti. Una volta nella hall Jhonny fece il suo bel discorsetto, come fossero tutti bambinetti delle elementari. -Allora, per oggi avete campo libero, ma domani vi voglio a colazione alle 8.00, poi inizieremo le riprese. Un’altra cosa: nessuna sa che siete qua e cercate di non farlo sapere a tutto il resto del mondo, quindi non fate cazzate di nessun genere!- e lanciò un’occhiata significativa a Lee. I ragazzi presero le chiavi e si diressero nelle loro stanze; l’albergo era davvero molto carino e curato, le stanze erano semplici, ma spaziose e luminose, proprio come piaceva ad Annie. I 4 boys avevano una stanza a testa, come pure Annie ed Emma (giusto perché erano delle ospiti di riguardo), mentre invece le altre ragazze, si sarebbero divise 3 stanze. Circa mezz’ora dopo erano già tutti pronti (escludendo le 10 ragazze, che volevano starsene in camera) e scattanti alla reception, a chiedere dove fosse una spiaggetta riparata. Subito accontentati, perché dietro l’albergo c’era giusto il luogo fatto apposta per loro: una distesa di sabbia bianca, coperta da una pineta, e naturalmente l’oramai famoso mare blu! Era tutto completamente deserto, così Duncan si avvicinò ad Annie e le disse -Lo sai anche tu che nessuno ci disturberà, ti prego passiamo il pomeriggio insieme!- Glielo aveva chiesto con quell’ espressione così dolce, a cui Annie non seppe dire di no, perciò stese l’asciugamano accanto a quello del suo amato boy-friend. Gli altri si erano già spogliati e stavano “assaggiando” l’acqua. -Lo sai che è la prima volta che ti vedo in costume?- disse lui sorridendole maliziosamente -Allora vediamo che effetto ti faccio!-. Annie si tolse il prendisole e sotto indossava un due pezzi rosso, davvero bellissimo, tanto che Duncan restò leggermente sorpreso da quella vista mozzafiato, ma cercò di contenersi il più possibile con i complimenti dicendo soltanto –Wow!-. Poi toccò a lui svestirsi… via la maglietta, i pantaloni e rimase con un paio di boxer rossi. L’unica cosa che seppe dire Annie davanti a quel corpo perfetto, fu -Mi hai copiato il colore del costume!-. C’è da dire che erano decisamente dei miti con i complimenti, tutto il contrario di quello che stavano dicendo gli altri a mollo nel mare, ad iniziare da Lee -Certo che se l’è proprio scelta bene! è una gran figa!- Appena Emma lo sentì, gli saltò addosso e lo fece stare sott’acqua -Vediamo se riesci a parlare anche sott’acqua!- Intanto Ant e Sy continuavano con gli apprezzamenti indecenti -Dev’esserci proprio uno schianto sotto quel costume!- -Io una così me la porterei a letto senza pensarci 2 volte!- Del resto era tutto perfettamente normale, succedeva sempre così al primo impatto, col tempo si sarebbero ricordati che Annie era anche e soprattutto, una loro amica.

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Capitolo 5
*** CAPITOLI 9-10-11 ***


Cap 9- Uno Scorcio Sulla Felicità Intanto sulla spiaggia… -Questa me la paghi! Io mi aspettavo un minimo di complimento!- disse lui scherzando -E no, te lo devi guadagnare!-. Senza che Annie se ne potesse accorgere, si ritrovo in braccio a Dunk sulla riva del mare. -Che… che vuoi fare?- -Mi sto guadagnando il tuo complimento!- -Lo sai che se mi butti in acqua mi viene la bronco-polmonite e me ne dovrò stare in stanza tutto il tempo?- -Correrò il rischio… (intanto erano arrivati dove quasi non si toccava)… 3-2-1- via!- SPLASH! L’aveva davvero lasciata cadere! Gli altri avevano visto tutto e se la stavano ridendo di gusto, tranne Emma, che per solidarietà femminile, riusciva a capire la sua amica -Sai Annie, credo che questa volta il tuo ragazzo sia proprio stato cattivo! Se vuoi ti aiuto dargli una bella lezione!- -Ti ringrazio, ma il nemico è forte e abbiamo bisogno di rinforzi!… Ragazzi, chi vuole unirsi a noi?-. Alzarono tutti e 3 la mano, erano ancora sotto l’influsso del fascino di Annie (altrimenti non avrebbero mai lasciato un amico in difficoltà). -Ehm… ragazzi, che volete fare? Non vi sembra troppo 5 contro 1?… Forse possiamo ragionare!- disse Dunk indietreggiando, mentre invece il gruppo di Annie avanzava -Oh, no, nessuna pietà tesoro! Solo una piccola vendetta!- Partirono tutti all’attacco, con spruzzi e teste sott’acqua, c’era un casino immenso, che non si capiva manco più chi fosse il nemico o l’alleato, ma nonostante questo, Duncan riuscì a prendere Annie stringendola da dietro. Ci volle un po’ perché se ne accorgessero tutti quanti: Simon spuntò fuori dall’acqua 3 metri più in là (stava preparando un’imboscata, diceva), ed Antony stava ancora sputando l’acqua che aveva bevuto, soltanto Lee ed Emma ne erano usciti abbastanza integri. -Adesso ho un ostaggio, quindi, o desistete, o ve l’affido per tutta la sera e tra lei ed Emma vi faranno esasperare con i giri tra i negozi!- -Ci farai entrare in camerino?- chiesero i ragazzi (dovevano informarsi sul caso, quella era una decisione importante) -Penso di sì!- disse Annie ridendo, avrebbe fatto di tutto pur di vincere quella battaglia. Duncan fece una smorfia contrariata -Ok, allora l’accusa cambia e ti devo prendere in consegna per tentato tradimento!- -Ci spiace Annie, ma una battaglia contro un fidanzato offeso nell’onore, va oltre le nostre possibilità!- affermò Sy. Dopodiché lui ed Ant se ne andarono a nuotare al largo, Lee ed Emma si abbandonarono uno nella braccia dell’altra un po’ più in là. -Ora che hai avuto la tua vendetta, me lo dai un bacio?- le chiese Dunk con aria da innocentino. Inizialmente Annie non voleva dargliela vinta, ma non voleva neanche continuare quella specie di guerra, non in quel momento in cui potevano finalmente stare insieme, così gli sfiorò velocemente le labbra -Cos’era questo? Ce l’hai ancora con me per prima? Ti ho chiesto di scusarmi…- -No, non ci penso più a quello, è solo che è tutto così bello… poter stare qui con te è un sogno e sono davvero felice!- -Allora dimostramelo!- gli disse Duncan con la sua voce calda. Annie non se lo fece ripetere 2 volte. Gli mise le braccia intorno al collo, e lo baciò a lungo, con tutta la passione e l’Amore che aveva in corpo. Quando iniziò a fare più fresco, uscirono tutti dall’acqua, si asciugarono, poi si stesero al sole per prendere gli ultimi raggi di sole della giornata. Ant e Sy erano oramai scatenatissimi con i castelli di sabbia e la costruzione di piste per le biglie (come biglie usavano le perline di un braccialetto che Emma gli aveva gentilmente regalato) -Allora Ant, adesso dovresti prestare il tuo c**o alla comunità, così facciamo il segno per la pista!- -Ma perché io? Poi mi sporco tutto!- -Dai, se lo fai ti faccio iniziare per primo!- -No, voglio qualcos’altro in cambio!- -Tipo?- -La tua maglietta, quella di D&G!- -No, la maglietta nuova, no! Quella non si tocca!- -Allora prestalo tu il tuo c**o alla comunità!- Ant e Sy si divertivano così, ma per fortuna poi si mettevano sempre a ridere e tutto finiva lì… più o meno… -Facciamo così, se ti do la maglietta, tu mi dai la collezione di cd di cover!- -Te lo puoi scordare, io ci tengo a quei cd! Se vuoi ti posso dare i boxer di mio nonno!- -Quelli te li puoi tenere, grazie!- Mentre invece Lee ed Emma erano scatenatissimi in qualcos’altro… Duncan stava disteso sul suo asciugamano ed Annie, lì di fianco, gli teneva la mano, soltanto che una come lei non era fatta per resistere a lungo (e lui ancora di meno), così Annie si voltò verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia. Lui la guardò divertito e la incoraggio a continuare,l e visto che nel vocabolario di Annie non esisteva la parola “timidezza”, si mise sopra di lui, regalandogli dei baci sfuggenti sulla fronte, poi sul collo e infine si decise a baciarlo sulla bocca, o meglio… IN bocca, iniziando così un divertente, quanto strano, gioco di lingua, mentre lui le accarezza tutto il corpo, delicatamente, anche se in realtà non sapeva bene comportarsi… non si era mai spinto così avanti con lei… Cap 10- Le Sere Greche -Che ne facciamo di quei 2?- -Lasciamoli un po’ soli, hanno bisogno di stare da soli- rispose saggiamente Emma -Va bene però ora andiamo che ho fame!- disse Lee. Tutti e 4 si alzarono e si andarono a preparare in camera. Dunk Teneva stretta Annie, la coccolava e quel farla sentire protetta, per lui era molto appagante, ad occhi chiusi, per assaporarsi ogni magico attimo. -Sai, sembra che su questa spiaggia ci siamo solo noi 2!- Annie aprì gli occhi e si guardò intorno -Forse perché SIAMO soli!- Anche Duncan riaprì gli occhi -Mi sembrava strano tutto questo silenzio!-. Il brontolio della pancia di Dunk, li fece raggiungere gli altri in albergo. Qui Annie si fece una doccia veloce, poi prese un top nero con i bottoni davanti (lasciando aperti i primi tre in alto), poi una gonna di seta leggera, quasi trasparente, una cintura bianca, e per finire, il solito ciondolo, che d’altra parte non toglieva mai. Appena ebbe finito con il trucco, bussò Emma. -Era ora che fossi pronta! Sono quasi le nove e noi abbiamo fame e vi abbiamo aspettato giusto perché non potete uscire da soli!- Annie sbuffò, lo sapeva benissimo purtroppo. Andarono a chiamare i ragazzi ed uscirono. Lei non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse ed attraente il suo ragazzo (reciproco pensiero da parte di lui). Sul cibo andarono sicuri, Ant adorava la cucina greca ed era quindi un buon intenditore ed Annie ci era già stata, quindi anche lei sapeva cosa consigliare. Passarono una bella seratina tranquilla, a scherzare sulle possibile performance del video e agli scherzi da fare a Jhonny, una volta finito il video. Dopodiché, visto che la mattina la sveglia era alle 8.00, decisero di andare a nanna, l’unico a fare capricci, come al solito, era Lee -Ma non possiamo andare in qualche locale? Ci divertiamo un po’! Dai!- -Ti ricordo che siamo appena arrivati dopo un lungo viaggio, e se permetti, io ho sonno!- disse Ant -Ma io sonno non ce l’ho! Guarda sono ancora pieno di energie!- A prova di questo si mise a saltellare per tutta la via e ci fece ridere tutti -Allora facciamo così: ti faccio divertire io stasera, ok?-propose Emma, e Lee non potè fare altro che continuare a saltare, per l’euforia, questa volta, quella era la proposta migliore che poteva avere. In albergo notarono che tutti gli altri erano già a letto,l così Duncan invitò tutti nella sua stanza per una specie di pigiama-party-lampo. Annie si mise la sua camicia da notte lunga appena al ginocchio e la vestaglia di pizzo sopra, il tutto di un grazioso colore azzurro; mentre invece Emma aveva una vestaglia di raso rosso che non faceva vedere quello che c’era sotto (ma forse era meglio non saperlo… l’avrebbe scoperto Lee, nel privato…). Incredibilmente la stanza di Duncan era perfettamente in ordine, così Antony, Simon e Lee, lo presero come pretesto per mettersi a saltare sul suo letto! Era davvero una situazione imbarazzante, anche perché le lenzuola iniziarono a disfarsi e Lee ci scivolò sopra, cadendo sul pavimento, mentre gli altri erano sommersi sotto coperte -Noi quei 3 non li conosciamo…- disse Annie -Se penso che uno di loro è il mio ragazzo…- -E se penso che quello e il mio letto…!- Dopo un po’ si calmarono e si misero tutti seduti a sparlare di conoscenti in comune, poi Simon, che sapeva tutti di tutti, tirò fuori i gossip dell’ultima ora. Fu Ant il primo a cedere con il primo sbadiglio, segno che quella serata era finita lì. Se ne andarono tutti nelle loro stanze, anche Annie fece per andarsene, visto che Dunk aveva spento la luce, ma proprio davanti alla porta, si sentì prendere per un braccio e Duncan le sussurrò -Resta qui per stanotte, ti prego…- Annie se lo era aspettato, ma quando ti trovi in quelle situazioni, alla fine non si è mai preparati. Non lo poteva vedere, ma poteva sentire le sue mani calde sulle spalle, Annie stava provando qualcosa di indescrivibile, un brivido caldo le percorse tutta la schiena lentamente le fecero scivolare via la vestaglia, che lui appoggiò su una sedia, poi tornò da lei, le prese la mano e la portò sotto la finestra, sotto i raggi della Luna. -Devo chiederti una cosa importante…- “O mio Dio! E adesso cosa vorrà da me?… Non è che per caso vuole…” -Visto che è la prima volta che dormiamo insieme…- “O no… ti prego non parlare di quell’argomento…! Aiuto! E ora che faccio?!” -…ehm… da che parte del letto vuoi dormire?- Annie scoppiò a ridere molto sollevata, tra tutte le domande che si sarebbe potuta aspettare, non avrebbe mai immaginato…quella! Anche Dunk si rese conto di averle chiesto una cavolata, l’abbracciò. La verità era che non voleva rovinare in nessun modo quei bellissimi momenti in cui potevano stare insieme, voleva che fosse tutto perfetto, anche la minima cosa: le voleva bene davvero. Annie lo strinse forte e sottovoce disse -Ecco, è così che vorrei stare…- Così andarono a letto e non importava da che parte si stava, quella era soltanto una stupida ed inutile divisione, una divisione che non era fatta per intromettersi tra due ragazzi, il cui desiderio era solo stare INSIEME ed UNITI. Cap 11- Un Salto Nel Passato Annie aprì gli occhi infastidita dal sole, solo che non poteva muoversi, perché Dunk le cingeva con un braccio. Era così bella quella nuova emozione di svegliarsi accanto a chi amava, sentire il suo profumo avvolgerla e stare così vicini, anima e corpo, come non erano mai stati… Annie non potè fare a meno di pensare a come si erano conosciuti (intanto che aspettiamo che Duncan si svegli J ! ) “Successe tutto alla festa di capodanno, organizzata da Alex (lui e il suo gruppo avevano cantato la colonna sonora del film che avevo da poco finito di girare). Tra gli invitati c’erano anche i Blue, suoi amici. Io li avevo conosciuti già un po’ di tempo prima, quando Emma mi aveva presentato Lee, in qualità di fidanzato, per la prima volta. Li incontrai ancora molte volte prima di capodanno, e avevo legato molto con tutti, ci eravamo trovati subito e ci piacevano le stesse cose. L’unico che non mi convinceva era Duncan, sempre freddo e distaccato. Peccato, pensavo, è un bel ragazzo! E poi proprio non lo capivo, mi era sembrata una persona simpatica, per quello che mi raccontavano. Un po’ offesa da quel suo comportamento, avevo iniziato a trattarlo anche io allo stesso modo. Le cose cambiarono proprio a quella festa di capodanno. Ad un certo punto Duncan mi si avvicinò, e senza dirmi niente, mi prese per il polso, stringendomelo, e mi portò fuori, sul terrazzo (dove non c’era nessuno tanto faceva freddo). E qui, mi baciò… così, senza preavviso e colta di sorpresa, gli ho tirato uno schiaffo! Ci guardammo negli occhi con aria di sfida, e poi ci baciammo di nuovo, in modo logicamente diverso, continuammo così per tutta la sera. Ogni bacio era diverso, perché dentro di noi si stava risvegliando un sentimento sempre più forte (che in realtà era nato alla prima volta che ci eravamo visti), parlammo anche molto e così passammo la serata su quel terrazzo, a congelarci, ma dopo 4 mesi, il nostro cuore ardeva di quello che, ora come ora, posso definire Amore, sicura di non sbagliare”. Finalmente il dormiglione si svegliò -Che ci fai già sveglia? Che ore sono?- -Le 7.15… stavo pensando alla festa di capodanno…- -Qualcosa di molto leggero per iniziare la mattina, eh?- Annie gli sorrise e lui non potè resistere all’impulso di baciarla, dolcemente. Quando si divisero, lei iniziò ad accarezzargli lentamente i capelli -Sai, in realtà non credevo avresti accettato di restare qui a dormire- -E perché non avrei dovuto? Mi sembra normale per due che stanno insieme- -L’ho detto solo perché è un argomento di cui abbiamo parlato poco e temevo di fare qualcosa di sbagliato…- -Tipo?- “Questo discorso non mi piace… perché mi sento così a disagio? Non è normale!” -Non lo so… tipo spingermi troppo in là… capito, no?- “Sì, certo che ho capito, fin troppo…! Ma come fa a non sentirsi in imbarazzo?” -Io penso di conoscerti abbastanza per dire che di solito tu non sei uno che si fa di questi problemi, perché ti fai venire i dubbi proprio con me?- -Perché ti amo e… questa volta voglio fare le cose per bene!- Annie si limitò a sorridere, si chino su di lui e lo baciò dolcemente, prima di tornarsene nella sua stanza. Duncan rimase lì, a guardare il soffitto. Quella ragazza è unica, pensava, lo faceva sentire come nessun’altra e la cosa che lo faceva divertire ed intrigare di più, era proprio quel suo modo di fare. La ragazza iniziò a vestirsi: top bianco con laccetti sui fianchi e una minigonna che sarà stata sì e no lunga 20 cm… Con un po’ di indecisione raggiunse le altre, che evidentemente ci erano abituate e se la stavano ridendo, così anche Annie si rilassò. Raggiunsero tutti gli altri nella sale della colazione e appena arrivarono furono accolte da fischi e cori da stadio,e questo più da parte dei cameraman e tecnici, che dai Blue. -Ehi Jhonny! Possiamo iniziare a conoscere meglio le ragazze in coppia con noi?- chiese Sy, che l’aveva fatto soprattutto per Annie e Dunk. -Va bene, così iniziate a trovare il giusto feeling, voglio che sia tutto perfetto!-. Così senza pensarci 2 volte Annie saltò in braccio a Duncan e bevve il suo caffè: ora almeno aveva una copertura! Iniziarono a conoscere le altre due: Nina sarebbe stata con Sy e Lucy con Ant. Purtroppo il lavoro chiamava! Il primo a partire fu Lee per la parte sulla macchina, e intanto che gli altri prendevano gli ultimi accordi, Annie ed Emma ebbero il tempo di fare 2 chiacchiere con le altre ragazze, scoprendo che quasi la metà di loro aveva già lavorato con i Blue. Iniziarono con qualche ripresa, che fosse il più spontanea possibile, delle ragazze sulla barca a vela, in pose accattivanti… poi nel pomeriggio girarono la scena in cui i Blue arrivano con un piccolo motoscafo e iniziano ad adocchiare le loro “prede”. STOOOOOOOOOOOP! BUONA!!! Tornarono sulla terra ferma verso le 4 (si moriva dal caldo) e furono accolti da una folla di fotografi… bene, ora tutti sapevano dov’erano e cosa facevano! PRUDENZA era la parola d’ordine!

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 12-13-14 ***


Cap 12- Qualcosa Di Diverso Per fortuna Jhonny riuscì a farli tornare in albergo sani e salvi. Raggiunto il corridoio delle loro stanze, Annie, sconsolata, abbracciò Dunk -Non è giusto! Proprio ora che andava tutto così bene!- Peccato non si fosse accorta che Nina e Lucy erano rimaste con loro (veramente si stavano intrattenendo con Ant e Sy). Dunk cercò di limitare i danni, allontanandosi -Ehm… guardate che noi siamo solo amici!- -…ok, almeno ora ne siamo sicure… in realtà lo sospettavamo che steste insieme- disse Nina -E vi capiamo, anzi, vi ammiriamo per il vostro coraggio… quindi state certi che con noi il vostro segreto è al sicuro!- Molto bene, così stasera potremmo andare a cena tutti insieme!… Nina, vuoi venire?- propose Sy e la risposta non si fece attendere -E me lo chiedi?- A quel punto Lucy rivolse uno sguardo pieno di aspettative ad Ant -Naturalmente anche noi Lucy dovremmo approfondire la cosa… quindi se invitata!- la accontentò Antony -Comunque adesso è presto per andare, io direi di rilassarci un po’ in camera, anche perché andare in spiaggia, sarebbe come buttarsi in pasto ai fotografi?- saggio Lee… -Tesoro, guarda che lo so dove vuoi arrivare!- disse Emma con aria di superiorità. Lee fece una faccia un po’ sconsolata. Emma sospirò e disse -Dammi il tempo di fare una doccia e ti vengo a “trovare”!- -E che problema c’è? Puoi farla da me la doccia!- Risero tutti davanti alla sfacciataggine di quel ragazzo. -Tu che fai?- chiese Dunk ad Annie, mettendole le mani sui fianchi -Innanzitutto mi voglio fare un bel bagno e poi…- -…e poi vieni da me!- finì Dunk per lei. Annie annuì, gli altri sorrisero. Nella sua stanza Annie si fece un bel bagno rilassante, restando a mollo circa una mezz’ora, in cui non fece altro che pensare un po’ a se stessa, dimenticandosi di tutto il resto. Per asciugarsi i capelli si mise davanti alla finestra, perché le piaceva vedere i riflessi che i suoi capelli assumevano con il sole, da un rossiccio, diventavano biondo-rame. Si mise un abito nero con dei lacci sulla schiena e una profonda scollatura davanti e visto che era piuttosto corto, finì il tutto con un paio di stivali alti neri, un po’ di trucco…et voilà! Lei riusciva sempre a portare gli abiti con una classe quasi innaturale. Bussò alla porta del suo Amore, dicendo il suo nome, unico problema… lui le aprì con soltanto un asciugamano legato alla vita… -Ma che bella sorpresa! Non è che forse è meglio se torno più tardi?- -No, e che problema c’è? Stiamo insieme, no?- -Sì ma pensa se fosse stato qualcun’altra!- -Non avrei aperto, che domande!- -Neanche se fosse stata la ragazza più bella del mondo?- -Mmm… in quel caso sì!… Anzi, l’ho già fatto!- -Ah, grazie! Che bella consolazione!- Annie iniziò ad avere un’aria preoccupata, ma Dunk si mise a ridere -Ma cosa hai capito? Quante volte te lo devo ripetere che sei tu la ragazza più bella, simpatica, intelligente e tutto il resto, al mondo?- -Tu sei scemo! Mi hai fatto spaventare!- Si sorrisero, lui le prese il viso fra le mani e la baciò intensamente, come solo lui sapeva fare. Annie inziò a sorridere -Ti posso ricordare che hai solo un asciugamano addosso?- -Giusto… vado a vestirmi e torno!- Annie si sedette sul bordo del letto: se aveva già scelto i vestiti, significava che doveva aspettare solo mezz’ora prima di vederlo uscire da lì. -Sono Lee, posso entare?- -Dipende… sei armato?- -No, non sono armato… sono in pigiama!- Annie aprì la porta e appena lo vide si buttò sul letto scompisciandosi dalle risate! Lee indossava un pigiama azzurro con dei cuoricini sopra! -Guarda che è stata colpa di Emma! Adesso si è messa in testa che stasera vuole vestirmi lei in modo decente!- -Ma voi non dovevate fare…- -Eh sì! Dillo a lei!- Annie si mise a ridere ancora di più -Ragazzina, lo sai che non si ride delle disgrazie altrui?- -Si lo so… ma è troppo buffo!- -Sì, vabbè… dov’è Dunk?- -è in bagno a vestirsi- disse Annie che si era ricomposta un po’. Lee fece un sorriso malizioso -In bagno hai detto?… e si sta vestendo?- -Sì Lee e se proprio lo vuoi sapere, prima era soltanto con un asciugamano, ma non abbiamo fatto nulla…- Adesso era arrivato il turno di Lee per buttarsi sul letto e ridere come un pazzo. -E adesso cos’hai? Ti ho detto che non è successo nulla di quello che pensi tu!- -Appunto! Forse però dovrei piangere, non ridere…- -Io a volte non ti capisco… anzi, non ti capisco mai!- -Ok, ora mi spiego… ti trovi da sola con il tuo ragazzo, un figo da paura… dopo di me, ovvio, con un solo asciugamano addosso… e tu non ci fai nulla!- Annie non sapeva come ribattere, Lee non aveva tutti i torti, ma ecco che Annie riuscì ad acquistare un po’ di intelligenza per ribattere -Lee, io cerco l’Amore, quello vero, non il sesso, a cui invece tu pensi ogni secondo della tua giornata… e lo dimostra il fatto che ti sei arrabbiato con Emma solo perché…bè, hai capito, no?- Lee fu colpito nel segno, ma non si arrabbiò più di tanto, sapeva che in fondo quella era quasi la verità e apprezzava la sincerità di Annie -Lo sapete che non è carino ridere mentre sono in bagno?- disse Dunk uscendo tutto vestito….sembrava un angelo! -E tu Lee che ci fai qua?- -Niente… penso che tornerò nella mia stanza a scusarmi con una persona…- Annie e Lee si sorrisero, poi quest’ultimo se ne andò ed Annie raggiunse Dunk che si era seduto sul letto. Si mise in braccio a lui e gli accarezzò i capelli (cosa che solo lei poteva fare per le sue “mani di fata”) -Lo sai che sei proprio bellissimo?- -Anche tu tesoro…- E non si poteva che finire con un bel bacio, da cui nessuno dei due voleva staccarsi. Dunk iniziò ad accarezzarle la coscia e lentamente la fece sdraiare… Annie non capiva fino in fondo, sapeva soltanto che le era venuta una fortissima stretta allo stomaco ed iniziò ad aggrapparsi alla camicia di Dunk, il quale, intanto le aveva messo le mani sotto il vestito, poi sempre più in su… Cap 13- Solo Quando Lo Vorrai Come era possibile che in poche minuti si fosse arrivati a tanto? Annie non ce la faceva, era troppo, doveva fermarsi prima che fosse troppo tardi… gli occhi iniziarono a bagnarsi di lacrime… Dunk lo aveva capito, con estrema delicatezza la aiutò a tirarsi su, poi l’abbracciò. Annie ci si aggrappò letteralmente a quell’abbraccio così sincero e si sentì molto più rassicurata, tanto da pensare che fosse giunto il momento delle confessioni -Dunk… io… devo dirti una cosa….- Lui la guardò intensamente, con tutta la dolcezza e l’Amore di questo mondo, poi le mise l’indice sulle labbra, per farle capire che non era necessario che continuasse con le spiegazioni, lui sapeva già tutto…Avvicinò il suo viso a quello di lei, e non si scoraggiò se in un primo momento lei tirò la testa indietro, lui era ben intenzionato a farle passare la paura e l’agitazione. Posò le sue labbra su quelle di lei e fu così dolce, che Annie tornò a respirare regolarmente. Lo strinse forte e gli sussurrò all’orecchio -Scusami…- -Tu non hai nulla da scusarti (iniziò lui in tono convincente)… è stata solo colpa mia, non avrei dovuto spingerti a fare qualcosa che… non avevi mai fatto- -Ma… t-tu c-come fai a saperlo?- -Lo sai che non possiamo nasconderci niente noi due… e nonostante questo, io ho voluto continuare… spero che tu possa perdonarmi…- -Non ce l’ho con te… tutto questo non sarebbe successo, se solo avessimo più tempo da passare insieme- -Ce la faremo, vedrai e sta certa che non ti lascerò mai! Capito? MAI!- Annie sorrise, aveva proprio bisogno di sentirselo dire, infatti era quella la sua paura, che lui la lasciasse, stanco di aspettarla…. ma era stato così convincente, che lei non doveva avere alcun tipo di dubbio. -Sei unico… ma dove l’ho trovato uno come te?- -Ad una festa? No, a parte gli scherzi, ti giuro che quando avrai finito la scuola, quest’estate andiamo a farci un bel viaggetto e non me ne frega un c***o se dovremo cancellare degli impegni, ok?- -Benissimo!- -Perché sai… per come sono fatto io… penso di non poter resistere ancora a lungo per questa situazione, io ho bisogno di starti vicino…- -Ma sì certo, anche io la penso come te e a questo punto credo che se continuiamo così finirà male comunque, quindi…- Lui la baciò velocemente -Mi piaci quando fai la coraggiosa!- Dopodiché passarono una meravigliosa serata per il centro di Atene, divertendosi più che potevano. Bilancio finale: Annie ed Emma riuscirono a conoscere meglio Nina e Lucy e gettarono le basi per una lunga e duratura amicizia. Decisero di tornare in albergo, la mattina dopo i ragazzi avrebbero dovuto registrare molto presto (avevano deciso che al pomerio era impossibile lavorare), così presero la via del lungomare per tornare. Dunk mise un braccio intorno alle spalle di Annie, lei fece la stessa cosa mettendo un braccio intorno alla vita di lui, pur sapendo di rischiare, ma gli altri stavano facendo la stessa cosa dopotutto… Una volta in corridoio, fu il momento dei saluti (se poi qualcuno si sarebbe incontrato nel privato, quello era un altro paio di maniche…). Dunk si appoggiò con la schiena alla porta della sua stanza e prese le mani di Annie fra le sue -Che farete voi ragazze, domani?- -Io che ci sono già stata, le guiderò per il centro, andremo alla Plaka e nel quartiere di Monastiraki…- Lui annuì e si morse il labbro. Siccome Annie aveva la stessa capacità di capirlo al volo (erano perfetti insieme, dopotutto), disse -Va bene, ora andrei a letto… credo sia meglio così per ora… ci vediamo domani- Annie si diresse a testa bassa verso la sua porta, ma Dunk la chiamò -Annie… ti amo...- -Anche io… tanto!- “Mi mancherai” pensò lui. Annie stava lì, sdraiata nel buio della su camera. In realtà c’era un motivo preciso se non aveva voluto dormire con lui… perché sentiva che si sarebbe messa a piangere e non voleva deluderlo, anche se forse orami l’aveva già fatto e poi a quel punto il problema sarebbe stato un altro: lei non poteva piangere davanti a lui, non l’aveva mai fatto, e mai l’avrebbe fatto, lui non l’aveva mai vista piangere (tranne che nei film , ovvio). Con questi tristi pensieri, si addormentò di un sonno profondo. Cap 14- C’è Posta Per Te -Ehi! Sono Emma, posso entrare?- Annie fece sentire un debole -sì- da sotto le coperte -Come mai sei ancora a letto?- -Mmmm….- -Sarà che sono ancora addormentata, ma penso di non aver capito…. vabbè, ti vesti che andiamo?- -Mmmm….- -Ma cos’è oggi? Hai deciso di parlarmi a monosillabi? O ti alzi, o ti faccio il solletico!- Per tutta risposta Annie si sotterrò ancora di più sotto le coperte, così Emma partì all’attacco, ed era pure fortunata, perché Annie non resistette molto, il solletico proprio non lo soffriva. Finalmente Annie si alzò e andò in bagno a risciacquarsi il viso -Questa te la faccio pagare Emma!- -Non credo proprio! ….Altrimenti non ti dico quello che mi ha detto Duncan per te!- -Cooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooosa?????!!!- Quelle “o” continuarono fino a quando non si ritrovarono con le altre fuori dall’albergo, e a quel punto Annie dovette restare col dubbio: Emma sapeva essere molto sadica quando voleva! Girarono il centro tutte insieme e non mancarono gli acquisti tipici, come i favolosi pistacchi, poi Annie, Emma, Nina e Lucy si divisero dalle altre, per andare a mangiare qualcosina -Che hai Annie? Ti vedo un po’ irrequieta!- disse Nina -Già, è successo qualcosa?- continuò Lucy Annie fulminò con lo sguardo Emma -Noooooo è successo solo che ieri ho trattato male Dunk e ci sono stata di merda tutta la notte e quando stavo per addormentarmi, arriva questo individuo qua (indicò Emma) e mi butta giù dal letto con il solletico, senza riferirmi un messaggio di Dunk!- -E no Emma, queste cose non si fanno!- dissero, ridendo, le altre 2. Emma aveva un’aria pensierosa -Adesso ho capito! è per quello che è successo ieri sera che Dunk mi ha detto di dirti…- -Cazzo Emma ti vuoi decidere? Sto già morendo di caldo, se continui così faccio morire te di qualcos’altro!- -Ok, te lo dico… prima che “la dolce Annie” si trasformi in “Annie la vendetta”! Dunk ti ha dato appuntamento al molo alle 3!- -Sì, e che ci vado a fare al molo alle 3?- -E che ne so io? ti conviene scoprirlo perché sono le 2.45!- Annie si alzò di scatto -Emma… io…io ti…- -Tu niente! Vai e corri!- Annie iniziò a correre, il molo non era esattamente vicino, ma il fatto di sapere già dove si trovava, le fece risparmiare circa 3 minuti e finalmente al molo ci arrivò… stanca morta, ma alle 3.10, ci arrivò. E l’angelo che l’avrebbe portata in paradiso, era già arrivato. Le prese la mano e la portò su uno yatch, si mise al volante e partì prima che qualcuno si accorgesse della loro fuga. Annie non poteva crederci: una barca tutta per loro! -Sai, temevo non venissi più…- -è stata colpa di Emma, non voleva dirmi che mi aspetta qui! Ma perché stai facendo tutto questo?- -Perché? Non ti piace? Non era quello che volevamo?- -Ma certo che mi piace, è un’idea stupenda e non finirò mai di ringraziarti!- Annie lo abbracciò da dietro -Allora, dove stiamo andando?- -A Mikonos è un’isoletta davvero carina! E poi è tranquilla, così potremmo stare un po’ da soli e in pace!- Una volta arrivati, ancorarono la barca al largo e decisero di farsi un bagno lì. Il primo a tuffarsi fu Dunk, che poi disse -Quanto devo aspettare prima di averti qui accanto a me in questa bell’acqua?- -Un attimo, mi sono appena spogliata (per fortuna che si era messa il costume) e poi l’acqua è fredda!- -Come fai a saperlo se non l’hai neanche toccata?- -Lo so! E poi non mi tuffo se non mi vieni a prendere!- -Hai paura dell’acqua?- chiese Dunk per provocarla -No, non ho paura! Anzi, adesso arrivo!- Detto fatto Annie si buttò (con un tuffo quasi da campionato), giusto sopra Dunk! Lui cercò di risalire il prima possibile e urlò -Ma cosa ti è saltato in mente?! Per poco non…- Ma non ebbe tempo di continuare, perché Annie lo stava baciano. Lei sperava con quel gesto d fargli scordare tutto quello che c’era stato prima, voleva solo essere felice con lui. E ci riuscì, perché Dunk non voleva più lasciarla, e sempre più divertiti, finirono sott’acqua, dove però era quasi impossibile baciarsi, così risalirono su ridendo. Quando iniziò a far fresco, tornarono sulla barca per asciugarsi, dove Dunk cercò di fare un riposino ed Annie lo imitò, ma l’unica cosa che riusciva a sognare era lui, così gli prese la mano.

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