Say something;

di Risa Lily Angelie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Prologue. ***
Capitolo 2: *** II. Goodmorning, Sunshine. ***



Capitolo 1
*** I. Prologue. ***


Un grazie grande-grande ad Ailee,
per la pazienza,
perché ha letto questo prologo prima della pubblicazione,
perché mi ha spronato a decidermi a scriverla
e perché se non si decide a riaprire Rapunzel la faccio a fette.

 
 

 


Say something;

Prologue. ]




Avrebbero dovuto pensarci meglio.
Dominique se ne rende conto solo adesso – e le viene persino da sorridere amaramente, di fronte all'evidenza.

Le urla.
Gli sguardi sconvolti dei loro genitori – quello un po' più complice di Rose, perché anche lei ha i suoi segreti.
E il disgusto.

Il disgusto.
Come possono guardarli disgustati?
Loro sono solo innamorati.



 


E' passato un mese.
Un mese in cui Dominique ha sopportato i brusii alle sue spalle, gli sguardi curiosi, quelli allibiti.
Un mese in cui ha finto – di essere forte, di essere coraggiosa, di potercela fare.

Ma Dominique non è forte.
Non è coraggiosa.
E quella tensione che avvolge la Tana, quell'estate, abbatterebbe chiunque.



«Scappiamo.» le propone James quella sera, mentre sono sul tetto, sdraiati ed abbracciati l'uno all'altra.
Lei gli rivolge un'occhiata. Scettica, stupita, elettrizzata - accarezza qualche istante di troppo l'idea.
Sarebbe poi tanto sbagliato? Tanto assurdo? Non più di due cugini innamorati, in ogni caso.
Si concede di sognare, di immaginare un futuro lontano da lì, lontano da tutto - ma poi la parte più razionale di sé la fa bruscamente tornare con i piedi per terra.
Scuote piano la testa: «... non possiamo» mormora appena, poggiando il capo sul suo petto, sentendo il battito del cuore leggermente accelerato.

Non lo dà a vedere, Dominique, ma, dietro la sua goffagine, si nasconde un'acuta osservatrice; non di tutto, questo è vero.
Ma di James... di James, lei nota tutto.
Tutto.
E quindi ci ha fatto caso, a quanto ci soffra, lui, di quella situazione: non che lui lo faccia notare. Perché, sapete, non è un tipo che si fa scoprire facilmente; ma ormai, Dominique lo conosce come le sue tasche.
E l'ha notato.
Ha notato come cerchi continuamente il contatto visivo con suo padre, che si rifiuta di concederglielo.
E ha notato l'espressione che gli nasce sul viso, ogni volta che Ginny Weasley gli deve rivolgere la parola – perché le parole della donna sono fredde, affilate come coltelli.

«Possiamo eccome, Minnie» sbotta lui, rafforzando leggermente la stretta sulla ragazza. «Guardali. Ci ignorano. Se ce ne andassimo, faremmo loro un favore.»
E Dominique si morde il labbro, perché una piccola parte di sé non può che dargli ragione.
Ma la parte dominante, le dice che è la rabbia, la delusione – perché insomma, sono pur sempre i loro genitori! Come possono denigrarli in quel modo? – a farlo parlare; perché James ci ha sempre tenuto alla famiglia – più di lei, a dirla tutta – e ora... beh, ora gli sembra che lo stiano abbandonando.
Il che, non è esattamente una menzogna.

«... Jamie» lo chiama sottovoce ella, stringendo la presa sulla sua maglia. «Jamie, guardami.» gli chiede, lo implora quasi, sollevando lo sguardo su di lui. Ed è quando lui, finalmente, si decide a concederle lo sguardo che tanto ha ambito – in quel momento, lei si accorge che abbia gli occhi lucidi. E, tra tutte le cose al mondo, è questa quella che Dominique ha più fatica a sopportare; vederlo soffrire. Lo stringe forte a sé, inspirando il leggero profumo di dopobarba del ragazzo. «... ti amo.» le butta lì, quelle due paroline, con il viso nascosto nell'incavo del suo collo, le braccia strette attorno a lui, la sofferenza nel cuore. E non le ha dette a caso, per consolarlo – no, lei ne è realmente innamorata ed è per questo che vuole ignorare.
Ignorare, ignorare tutti.
Li vorrebbe cancellare dalla propria memoria, in quel momento.
Tutti.
Un altro nome, un altro cognome, un'altra identità.
Per James lo farebbe.


Ha dei piccoli brividi che le percorrono tutta la schiena, la Weasley dai capelli biondi – e non sa, non saprebbe decisamente dire, se è per il freddo, per la paura e l'ansia con la quale ormai convive giornalmente, o semplicemente la mano fredda di James che si è insinuata sotto la sua maglietta.
Le sfugge appena un sospiro, appena lui si appropria delle sue labbra, mentre anche l'altra mano va a cingerle i fianchi, direttamente sulla pelle - ed ella si ritrova sovrastata da James, prigioniera dei suoi baci, prima che ne possa rendere conto.

«Dominique...» Fronte contro fronte, i respiri leggermente affannati – sarà anche estate, ma quella sera fa stranamente freddo. Freddo fuori, ma tra loro due divampa quel fuoco che è l'amore.
«... dimmi» bisbiglia lei, agganciandogli le braccia al collo - mentre vorrebbe, vorrebbe sul serio!, dimenticarsi di chi è, di chi sono, di dove sono e di tutto ciò che li circonda.
«Ti amo.»
E mentre una parte di sé esplode di felicità – è la stessa parte che ora lo bacia con trasporto, mentre riesce finalmente ad ignorare il loro legame di parentela, almeno per il momento – c'è un altro lato, quello più razionale, che fa risuonare quelle parole in modo sinistro.
In un modo, che a Dominique non piace per niente.
Una confessione col retrogusto di fiele.












[ Note. ]
Visto che ho poche [ prego, inserire sarcasmo qui ] robucce in corso, ho deciso di cimentarmi in questa cosa qua.
Chi mi ha come amica su facebook, può aver letto i miei stati sclerotici riguardo una determinata "roba angst" che non trovavo il coraggio di scrivere: ebbene, è questa qui.
Non ho molto da dire: la coppia centrale è la jaminique [ aka gli amori della mia vita ], seguita a ruota dalla scorose [ di cui l'osservatore attento può notare il piccolo riferimento alle prime righe ], la lilander [ o come si chiama, mi sfugge-- ], la tedtoire [ esiste come nome?, no?, vabbé... ] e la lorcanne [ che è una vergogna che non possa inserirsi tra le coppie, cioè ].
Okay, dopo ciò-- me ne posso andare, mh.
See you soon!

 

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Capitolo 2
*** II. Goodmorning, Sunshine. ***


Alla lana.
 
 


Goodmornig, Sunshine. ]










Rose vorrebbe dire di non aver fatto una piega, quando Dominique le disse d'essersi innamorata di suo cugino, ma sarebbe una bugia.
Ovviamente rimase stupita, allibita, sul momento.
Ma poi, la sua mente cominciò ad incollare i pezzi: le occhiate, le battute, le gote della Veela sempre arrossate, il loro modo di sfiorarsi appena, la gelosia – solo in quel momento le parve evidente! – che s'impossessava del di lei corpo in presenza della bella Alice Longbottom. E le risate, i di lui modi furtivi – quante volte li aveva scoperti seduti da qualche parte, senza dirsi una parola?

«Che succede?»
«Nulla, Rosie, cosa dovrebbe succedere?»
E lei c'aveva creduto.

Ma come potrebbe mai condannare i suoi cugini innamorati, quando ella stessa è la prima a custodire un segreto di tale portata?





«Ehi, bell'addormentata, sveglia!»
Una palpebra s'apre, mostrando a Rose un'iride color smeraldo.
«Oh, Rosie, non credo di potercela fare—» mormora sottovoce Dominique, mentre le ciglia ricadono stanche, impedendole di vedere il profilo della cugina. Poi, come a rafforzare le proprie parole, solleva il lenzuolo e vi si nasconde dietro.
«Cosa devono sentire, le mie orecchie?» domanda la Weasley dalla chioma rossa, privando la minore delle coperte. «Avanti, sveglia e in piedi!»
«Da quando sei così mattiniera?» si ribella appena la Veela, stringendosi al cuscino.
«Da quando sei così dormigliona?»
«Da sempre.» risponde, sforzandosi di aprire gli occhi. «Ma diciamo che ho rinnovato il mio amore per il letto, di recente.» Pausa. «Da quando i sogni sono migliori della realtà.» aggiunge con tono lugubre, mentre il viso si rabbuia.
Il sorriso sul viso di Rose si spegne appena; le parole di Dominique la colpiscono, perché sa a cosa si riferisce e, d'altro canto, sono sulla stessa barca.
Beh, più o meno.
Sospira appena, cacciando un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

«I sogni sono sempre migliori della realtà, no?» risponde titubante – sapete, Rose s'è messa in testa una cosa: chiamiamola 'iperprotettività', oppure diciamo che si immedesima in lei, ma ha deciso che farà di tutto, nel suo piccolo, per farle capire che per lei non è sbagliata e che, in qualche modo, lei accetta. «I sogni son deeesideriii~» canticchia poi, nel tentativo d'alleggerire l'umore di Dominique.
E vi riesce, perché ella scoppia in una risata leggera e si mette a sedere.

«Okay, okay, hai vinto, mi alzo» esclama, sventolando il cuscino come se fosse la bandiera bianca.
«Saggia decisione.» replica prontamente la maggiore, alzandosi in piedi.
«Uh, Rose?» la chiama la Veela, mentre l'altra sta per abbandonare la camera da letto.
«Mh?»
«Stai tranquilla. A te non andrà così male.»



«Chiunque tu sia, esci–dal–bagno.» tuona un'agitata Lily Luna, tempestando di pugni quella porta che – poverina!, non ha fatto nulla di male!
La testolina bionda di Dominique fa capolino da dietro lo stipite della sua camera, osservando la figura minuta della cugina.

«Lils...?» pronuncia il suo nome titubante, mentre compie un paio di passi verso la ragazza.
«Chi—» La Potter si volta di scatto e gli occhi nocciola individuano il profilo di colei che l'ha chiamata. «Dominique.» la saluta con un cenno, per poi tirare un altro pugno al legno della porta. «CHIUNQUE TU SIA, ME LA PAGHERAI.» esclama estremamente contrariata, per poi rivolgersi nuovamente alla Veela. «Io ci rinuncio. La doccia la faccio dopo.» bofonchia, per poi fare un cenno con la mano in segno di saluto, superarla e scendere giù per le scale.

Rimasta sola, Dominique s'avvicina alla porta, alza la mano per bussare, ma essa s'apre e ne esce fuori un ragazzo dai capelli rossi. «Hugo...?» Non riesce a fare a meno di dire, stupita.
«Lils è andata?»
«Sì, ma—»
«Perfetto.»
«Perché non le hai aperto la porta?»
Lui annuisce e scrolla le spalle. «Questa è una domanda interessante. È una cosa tra me e lei.»
«Oh...»
Il ragazzo schiocca un bacio sulla guancia della cugina e si sposta per farla entrare.
«Mi raccomando, vedi di non innamorarti anche di me!» esclama ammiccando, con tanto d'inchino.
E, se quella frase detta da qualcun altro le avrebbe dato fastidio, detta da Hugo non così tanto. Perché, sapete, Dominique ha sempre
– beh, in realtà non proprio, ma di questo vi parlerò più avanti – avuto un debole per lui – oh, non in quel senso! – e mai, mai lui l'ha giudicata.
Nemmeno Rose è stata così aperta ad accettarli.

«Farò il possibile» replica, decidendo di stare al gioco – perché non potrebbero prenderla tutti come l'ha presa lui?
«Lo so, è difficile – insomma guardami, io sono molto meglio di quell'altro
Dominique trattiene una risata, Hugo sta per dire qualcos'altro, quando un urlo dal piano inferiore li interrompe.

«HUGO–RONALD–WEASLEY! »
L'interpellato sbianca appena e fa un cenno di saluto alla Veela. «Ops, mi sa che Lily ha fatto due più due— adieu
E, prima che la ragazza possa dire qualunque cosa, egli s'è già dissolto da sotto il suo sguardo.

Ormai di nuovo sola, la ragazza decide di chiudere la porta – che, però, viene bloccata da un piede che s'interpone tra essa e lo stipite.
Alza gli occhi al cielo, Dominique, tirando nuovamente la maniglia per vedere chi sia stavolta.
«Che c— oh.» Si interrompe, mentre la sua attenzione viene catturata dal ragazzo che ha di fronte. Alto, ricci scuri, occhi penetranti e— Merlino, senza maglietta! «... Oh.» ripete, spostando il peso da un piede all'altro.
«Buongiorno, raggio di sole.»
«Non— non potresti – è solo un'idea – ehm... Metterti qualcosa addosso?»

Lui – che altri non è se non James Potter, ma avevate forse dei dubbi? – accenna un sorriso divertito e scuote la testa.
«Sai, potrei dire la stessa riguardo questa tua... ehm, è proprio così corta o hai dimenticato di indossare i pantaloni?» domanda allora ammiccando, mentre con un dito indica la camicia da notte della Weasley.
Dominique boccheggia una frazione di secondo, mentre con lo sguardo segue l'indice del cugino, finendo per osservare quanto effettivamente sia corto il pigiama che indossa. Le gote d'ella s'arrossano istantaneamente, mentre le dita rapide corrono a tentare inutilmente d'abbassare il bordo della maglia.

«Non— beh, non credevo che avrei incontrato così tanta gente nel tragitto dalla mia camera da letto al bagno.» tenta di difendersi, mentre le iridi saettano da un lato all'altro per assicurarsi che non vi sia nessun altro nelle vicinanze. «Tu, invece, non hai scusanti» riprende, una volta certa che siano soli nel corridoio, puntando gli occhi in quelli del ragazzo. «Perché la mia camera è vicina al bagno, la tua no, quindi—» S'interrompe quando vede James ridurre la distanza tra loro due, facendola incoscientemente indietreggiare. «C-che stai facendo...?» chiede titubante, mentre con una mano cerca un appoggio che non riesce a trovare e il cugino è ormai dentro il bagno.

«Non lo vedi da te?» domanda retorico, mentre la porta si chiude alle sue spalle.
Ella lo osserva, smarrita, per un discreto lasso di tempo, lo sguardo che vaga da lui, alla porta, a lui di nuovo.
«Io—» Improvvisamente tutto le è chiaro e apre la bocca per contestare, ma la protesta le muore in gola quando le di lui labbra s'avventano su di lei ed ella si trova incastrata in un bacio, mentre il ragazzo continua ad avanzare e lei si ritrova rapidamente spalle al muro, le braccia già agganciate al suo collo.

«Mh—» mormora egli, staccandosi dalla di lei bocca e disegnandone il contorno col polpastrello del pollice. «Potrei abituarmi a questo tipo di 'buongiorno'.»
La mano candida di Dominique va ad afferrare quella del cugino, allontanandola appena dal suo viso, abbandonandole entrambe nell'incavo del suo collo.

«Jamie, ora non è davvero il caso...» mormora poco convinta – perché, andiamo!, solo perché non si può non vuol dire che non voglia, capite?
Il sopracciglio castano del ragazzo s'inarca di netto, mentre la guarda quasi divertito.

«Da quando ci importa se una cosa si possa fare o meno?» chiede in un sussurro, prendendo nuovamente le sue labbra, prima ch'ella possa replicare qualunque cosa.

Dominique è sempre stata la ragazza attenta, responsabile. Mai una strillettera, un rimprovero, nulla di tutto questo.
Solo che poi, è arrivato James e la sua essenza da brava ragazza si è inesorabilmente sgretolata.

"Tu es ma ruine, Jamie." pensa febbrilmente, mentre ricambia il bacio, le dita lattee vanno a nascondersi tra i di lui ricci e si mette in punta di piedi per affondare meglio in quelle labbra che dovrebbero esserle proibite, ma che invece ha baciato tante, tante volte, con dolcezza, a volte rabbia, amore e soprattutto
 soprattutto  desiderio.
Ed è questo ad insinuarsi tra uno scambio di labbra e l'altro, mentre la mano di James la cerca sotto quella corta ed inutile camicia da notte ed ella lo lascia fare, perché improvvisamente non le importa più di chi potrebbe vederli, del fatto che siano in casa.
Non le importa più.

Ed è questo l'errore in cui entrambi cadono, così intenti a volersi, così preda di se stessi da non chiudere la porta a chiave, perché quest'ultima improvvisamente s'apre e loro nemmeno se ne accorgerebbero, se improvvisamente non sentissero una voce.

«Per Merlino!» esclama Fred Weasley, sul viso una smorfia indecifrabile.
Le labbra di Dominique si staccano immediatamente da quelle di James, mentre gli ultimi minuti le piombano addosso come una cascata; oh, stupida, stupida che è stata!
Poggia i talloni a terra, mentre slega le braccia dal collo del ragazzo, che s'allontana rapidamente da lei e si ravvia i ricci scuri.

«Ehm... buongiorno?» tenta egli, accennando un sorriso.
Lo sguardo del Weasley vaga da lui, a lei.
E lì si ferma, qualche istante, con aria perplessa.

«Minì, che fine hanno fatto i tuoi pantal— no, no, no, anzi, non voglio saperlo!» esclama, alzando le braccia.
Dominique lo fissa una manciata di secondi, in parte ancora stravolta d'esser stata beccata in quel modo da Fred – che, sinceramente, almeno con lei, non ha mai fatto parola circa l'argomento – nonostante giurerebbe d'aver visto spesso James e Fred discutere. 

«Io l'ho trovata così.» Solleva le braccia in segno di resa, James, come a difendersi dalla muta accusa del cugino, con la classica aria da Io–non–ho–fatto–nulla.
«Oh, Merlino...» mormora la ragazza, nascondendo il viso paonazzo dietro le mani candide. «Non pensavo che avrei incontrato così tanta gente per il corridoio e... mon Dieu. Uscite, devo ancora lavarmi, io— uscite!» esclama poi, superandoli entrambi e spalancando quella porta che, povera, ne ha passata davvero tante!

Frederick fa spallucce, un cenno con la mano e si precipita fuori. James, invece, resta di fronte alla cugina, fissandola con sguardo quasi di sfida.
«Jamie. Sul serio. Devo farmi la doccia.» Riesce ad intercettare la battuta sulla punta della lingua del ragazzo e s'affretta a posare l'indice sulle di lui labbra, scuotendo la testa. «No, non devi insaponarmi la schiena. Posso farlo benissimo da sola.» Segue un rapido movimento con il capo. «Ora esci

«A volte sai essere davvero autoritaria, Dominique.» 




Una rampa di scale più in basso, una Rose Weasley è stata appena rapita da uno Scorpius Malfoy che, usufruendo del sottoscala abbandonato alla polvere – è così stretto ed angusto, sapete! – ne ha
 uhm, approfittato.

«Buongiorno, Rosie.» mormora egli, le mani sui di lei fianchi ed un bacio a fior di labbra.
«Ehi.» risponde la Weasley, accennando un sorriso ed accettando quel contatto tra bocche. «Non so quanto sia il caso, ci sono tutti qui, chiunque potrebbe passare e— beh, c'è la storia di James e Dominique.»
Il ragazzo sospira appena, allentando la presa dal corpo della giovane dalla chioma rossa. 


«Rose, sono sopravvissuti loro. A noi dovrebbe andare leggermente meglio, mh?» fa egli, sorridendole conciliante. «Non vorrei esagerare, ma ieri tuo padre non mi guardava come se fossi un'acromantula a tre teste!»
Rabbrividisce, ella, alla sola idea di una cosa del genere, mentre scuote con forza la testa per scacciare il pensiero. «Che brutta immagine.»
Scorpius ridacchia, lasciandole un altro bacio a fior di labbra. «Okay, Weasley, pronta anche oggi a recitare davanti ai tuoi?»

Si stringe nelle spalle: mentire alle persone che l'hanno messa al mondo non le piace nemmeno un po', ma non ha tanta scelta.
Oh, ora sì che capisce come dev'essersi sentita Dominique per due anni!
«Certo, Malfoy










[ Note. ]
Salve, gente!
Non credo di aver molto da dire al riguardo di questo capitolo; per come la vedo io, i cugini, chi più e chi meno, accetterebbero una relazione tra James e Dominique [ uh, ovviamente qui non li ho messi tutti, ma comunque tutti avranno la loro parte nella storia 
– vedendo anche chi la presa un pochino peggio ].
Per quel che riguarda gli adulti... beh, avranno anche loro, giustamente, la loro parte.
Nel prossimo capitolo.
In realtà avrei voluto inserire qualcuno in questo, poi le scene mi si sono allungate e se avessi scritto tutto quello che avrei voluto scrivere sarebbe venuto fuori un capitolo eterno, so...
Oh, ovviamente non ho dimenticato il lato un po' più psicologico, un po' di tutti ma specie di James che qui sembra solo un bambino idiota 
– insomma, capite perché non potevo mettere tutto in un capitolo? Mh.
Vi ringrazio tantotantotanto per essere passati,
see you soon!




 
 

 
 

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