A blue sky with you

di bennata998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo : Oceano Infinito ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 : Ciò che fa di te speciale ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 : Poli Opposti ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 : Mea Culpa ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 : Choose ***



Capitolo 1
*** Prologo : Oceano Infinito ***



Standing in the silence
 

Era passata una settimana dalla dichiarazione di Yami.
Quel giorno i ragazzi, che stavano ancora in vacanza, decisero di vedersi e fare un giro.
Tutti acconsentirono eccetto Benedetta; declinò l'invito per colpa di alcune faccende da sbrigare.
Così il gruppo passò il pomeriggio tra un negozio e l'altro ed infine a duellare nella Kaiba Corporation.
Nel mentre Yami si ricordò che Benny, quel giorno, non aveva programmato nulla da fare in particolare quel giorno.
Riferito agli altri, ad unanimità proposero di andare a casa sua.

Provarono a suonare il campanello un paio di volte, ma nessuno aprì quella porta.
Forse davvero aveva qualcosa da fare?
Eppure Yami era sicuro che la sua ragazza l'avrebbe avvisato.
L'ultima cosa da fare era di chiamarla sul cellulare; composto il numero, il telefono squillò a vuoto.
Benny era diventata irraggiungibile.

"Adesso che facciamo?" chiese Yugi preoccupato: nessuno riuscì a dare una risposta immediata.
Solo dopo un po' Joey propose a malincuore di chiedere informazioni alla residenza di fronte, a quella di Seto Kaiba.
In neanche un minuto i ragazzi si accorsero che davanti al cancello si trovava la figura di Seto Kaiba.
"Seto, aspetta un momento, dobbiamo chiederti una cosa!" urlarono all'unisono.
"Che volete? Ho delle faccende importanti da sbrigare!"
"Sai..." domandò Yami ansimando per colpa della corsa "sai per caso dove potrebbe essere andata Benny?"
"A pensarci bene, quella guastafeste oggi non si è fatta sentire, nemmeno da Mokuba; perciò non sono d'aiuto.
Starà sicuramente da qualche parte qua vicino, non si può essere allontanata troppo..."spiegò freddamente Seto, anche se in fondo era un po' preoccupato.
Il tempo di rispondere, Seto se ne era già andato per dirigersi alla Kaiba Corporation.

Un buco nell'acqua... ecco che però dalla tasca di Yami squillò il suo cellulare: gli era arrivato un messaggio dalla sua fidanzata:
 - Non ti preoccupare, il tempo di ammirare l'infinito blu e torno.-
Senza dire nulla, Yami si allontanò dal gruppo per dirigersi alla stazione:
sapeva dove si trovava l'amore della sua vita, la persona più cara che aveva al mondo.

Ci mise un'ora per arrivare alla spiaggia dove si era dichiarato; lì vide Benedetta che fissava con occhi spenti il mare.
Non l'aveva mai vista così prima d'ora, forse era successo qualcosa.
Lentamente si avvicinò a lei e si sedette affianco a Benny che continuava a guardare le onde del mare infrangersi .
"Che ci fai qui tutta sola?" domandò Yami con tono confortante "Puoi rispondermi quando vuoi, tanto sai che ci sarò sempre per te, da adesso per sempre.
Non ti dimenticare che mi hai rubato il cuore!"
"Tu invece mi hai rapito completamente, per questo non potrai mai lasciarmi altrimenti scomparirei...
Ricordatelo in futuro!" disse Benny poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.

"Forse è arrivato il momento di tornare a casa, a nessuno piace stare troppo tempo in solitudine." continuò la ragazza ma fu fermata da un bacio di Yami:
"Che ne dici di stare cinque minuti ancora? Siamo solo te ed io con il sole che pian piano scompare in questo mare infinito che ci fa da sfondo.
Uno scenario così è raro a Domino City, rendiamolo nostro!"
Così con il tramonto alle spalle, i due ragazzi si baciarono e continuarono ad abbracciarsi per un po'.
Dopo essere tornati a Domino, Yami accompagnò Benny a casa.
Da lontano videro qualcuno aspettare sulla soglia, seduta sullo scalino con accanto delle valige.
"Era oggi che dovevi arrivare...Franci?"

Angolo Commenti
Benny:  Sono tornata finalmente...Scusate per il ritardo!!
Lettore: Che gioia...
Seto:  Siamo stati così bene senza i tuoi scleri...
Benny: Ma insomma, cosi ci si comporta dopo tanto tempo?
Lettore: Beh, mi mancava intromettermi nella storia.
Guardiamo il lato positivo...Leggeranno la storia solo per i miei intermezzi comici...
*viene spedito in Slovenia con un razzo*
Seto: Ci risiamo. Potevi risparmiartelo nel Prologo!
Yugi: Ecco...ci vediamo nel prossimo capitolo "Ciò che fa di te speciale!".
Tutti: Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 : Ciò che fa di te speciale ***



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Benny
: Buona lettura!
Lettore: Tutto qui? Poi dici che sono io il guastafeste...
Benny: Fidati, meglio per te che inizi subito il capitolo!

 
 
Sulla soglia di casa sua la stava aspettando una ragazza esile.
"Era oggi che dovevi arrivare Franci?" domandò Benny retrocedendo un po'.
Franci, con i suoi occhi color castagna,  puntò con lo sguardo la poverina: "Bella amica che sei, dimenticarti il giorno d'arrivo della tua migliore amica!
Beh, ti perdono. Vedo che avevi meglio da fare che accogliermi..." disse con un tono un po' malizioso squadrando il povero Yami.
Quest'ultimo non colse il senso della frase.
(Ingenuo il povero ragazzo. :Lettore)
(Ci arriva pure mio fratello... :Seto)
(Lasciatelo godere della sua innocenza finché può! :Benny)
(Durerà poco  :-> :Franci)
(Che ci fai qui? O_O :Benny)
(Beh, primo perché sono un personaggio importante, poi adoro commentare la storia esternamente! :Franci)
( Andiamo avanti prima di degenerare... :Benny )

Al contrario Benny cercò di spiegare la situazione all'amica e si passò alle presentazioni:
"Ecco... Yami, lei è Francesca, la mia migliore amica ed ex compagna di classe. Ormai ci conosciamo da anni, ci vogliamo davvero bene e siamo inseparabili.
 Invece Franci, ti presento Yami... il mio fidanzato.  Gli voglio molto, ma molto bene e non ci separeremo mai! Spero che possiate andare d'accordo."
"Oh, ecco chi le ha rubato il cuore! Buona fortuna con questa pasticciona, avrai un bel da fare: non so se mi sono spiegata!" disse la nuova arrivata facendo l'occhiolino a Yami.
"Penso che per oggi basta così: a domani amore!" concluse Benny trascinandosi via l'amica, prima di creare ulteriori equivoci.
Entrate in casa, Benny fece accomodare e sistemare la sua ospite:" Ti va un po' di gelato? Ci sono fiordilatte e cioccolato." chiese Benny prendendo la vaschetta dal freezer.
Franci optò per un po' di entrambi e dopo aver preparato le porzioni, cominciò la conversazione:
"Vedo che ti trovi bene in Giappone, ma sicura che vada tutto per il meglio?"
"La solita: ti accorgi prima di tutti ciò che mi turba..."
"E' successo qualcosa?"
"Una storia lunga: diciamo che ormai la mia vita si è basata su finzioni. Una madre che si ripresenta dopo dodici anni con una lettera, non è certo una cosa che capita tutti i giorni!"
"Dimmi, cosa hai scoperto?"
"E' ancora presto per rivelare i contenuti della lettera, devo avere in mano prima delle prove. Sai che non mi piace agire prima di essere sicura sul da farsi."
"Beh, la solita: non ami coinvolgere le persone a te care. Sappi però che sarò sempre al tuo fianco: che migliore amica sarei se me ne stessi in disparte in certe situazioni!"
Alla fine le due ragazze si abbracciarono e Benny la ringraziò perché era l'unica che solo con un'intesa riusciva a capire il su stato d'animo; questa la rendeva speciale.
Dopo aver finito il gelato, decisero di andare a fare un giro prima di cena. Benny decise di portarla al centro commerciale, dove si fermarono ad un negozio di animali. Lì Benny vide un piccolo criceto dal manto grigio con una macchiolina bianca sull'occhio sinistro. Attirò la sua attenzione perché ricordava il suo adorato Yami.
(Un criceto che le ricorda il fidanzato? :Lettore)
(Eh, c'è qualche problema? :Benny)
(Beh, paragonare il re dei giochi a un roditore... :Seto)
(Non ho detto questo! :Benny)
(Lasciatela stare, è stata così carina! :Yami)
(Visto? Persino il suo fidanzato è d'accordo, perciò continuiamo. :Franci)

"Non vedo l'ora di mostrale la casa: come la potrei chiamare? Vediamo..." disse Benny mentre stavano tornando a casa.
Pensò a varie possibilità: Sky, Xion, ma alla fine optò per un nome più semplice: "Ti chiamerò Viviana, spero che ti troverai bene con me!"
Così si concluse la giornata dall'arrivo di Franci.

Intanto in un vicolo buio della città:
"Hai rintracciato la signorina?"
"Sì, ma sarà difficile avvicinarsi, adesso ha un'amica a casa."
"Approfitteremo di quando rimarrà da sola per rapirla; non possiamo sbagliare, sono ordini dall'alto."
"Ricevuto!"
Così come si erano incontrate, le due figure scomparvero nell'oscurità, in attesa di catturare l'obiettivo.
 
 

Angolo commenti

Lettore: Finalmente ci sarà un po' di azione e meno "miele"!
Benny: Ok, lo ammetto: le cose si movimenteranno, ma non subito!
Lettore: E io che avevo visto un bagliore in mezzo all'oscurità
*viene catapultato in Cina*
Franci: Chi insulta la mia amica ha finito di vivere.
Benny: Brava la mia cintura nera di karate!!
Seto: Al prossimo capitolo in cui finalmente avrò un ruolo dominante...
Franci: "Poli opposti". Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 : Poli Opposti ***


 
iamlourdesmaylao


Benny:  Buone feste a tutti...
*cerca  di scappare*
Seto: Signorina, non andrà molto lontano.
Per favore, dia una spiegazione razionale della sua assenza ai suoi cari lettori!
Benny:  Ecco... una classicista come me non ha avuto neanche un minuto di riposo tra interrogazioni e compiti...
Lettore: Come lo spiega allora che nella sua "Myanimelist" è segnato che lei è riuscita quasi a finire gli anime della stagione autunnale?
Oh, vedo che ha avuto il tempo anche di leggere un nuovo manga...
Benny: Eh già! Oltre alla scuola, diciamo che ho perso un po' l'ispirazione...
Seto: Allora cara autrice, cerchi di trovarla "l'ispirazione"!
Benny:  Manga di "Yu-gi-oh", vieni a me...
Yugi:  Buona lettura!

 

La mattina seguente, Benny svegliò la sua migliore amica con un bel cornetto al cioccolato.
Amante di dolci, Franci, mezza addormentata, afferrò il cornetto e cominciò a mangiarlo nel letto:
"Neanche il tempo di andare in cucina... la solita golosona!"
"Ha parlato la buona forchetta che non dice mai di no..." rispose la ragazza, finito il cornetto.
"Oggi abbiamo qualche programma in particolare?"
"Beh, la mattina potremmo andare a guardare le vetrine, ti va?" propose la bionda.
L'altra, alzandosi dal letto, fece sì con la testa e si andò a preparare.
 Ultimati i preparativi, le ragazze passarono il tempo tra un negozio e l'altro, dove la povera Benny assisté la sua amica, fanatica dello shopping, tra vari camerini di vari negozi.

Con molte buste in mano, decisero di fermarsi a pranzo in un fast food.
"Benny" disse Franci mentre si stava gustando la sua coppa gelato:
" Mi hai portata a fare shopping senza neanche una lamentela... dimmi, che devi fare nel pomeriggio?"
"Te ne sei accorta: come si vede che ci conosciamo da una vita!
Vedi, Yami ed io oggi abbiamo un appuntamento e non vorrei lasciarti sola, così..."
L'amica guardò perplessa Benny: "No, non mi dirai che... dovrò passare il pomeriggio con..."
"Esatto, Mokuba e Seto. Dai, solo per un po' di tempo..."
"Sappi che domani dovrai portarmi di nuovo in giro a fare compere come punizione!" disse ironicamente Franci mentre dava una pacca sulla spalla della sua migliore amica.

Dopo che Yami passò  a prendere Benny, Franci si diresse davanti alla sontuosa villa Kaiba, accolta dal maggiordomo:
 "Benvenuta,signorina: il signorino Kaiba sarà a momenti qui, intanto aspetti in salotto il suo arrivo."
Non poteva credere all'ampiezza immensa del salone dei due fratelli, però il suo stupore fu spezzato da una figura poco piacevole, Seto Kaiba.
(Attenta! Ricordati che i fan mi adorano... :Seto)
(Certo, i tuoi fan sono come le vittorie che hai contro Yami! :Franci)
(Ho creato un piccolo mostro  °_° :Benny)
(Che ci fai qui, pensa all'appuntamento piuttosto! :Franci e Seto)
(Ok, adesso vado... :Benny)

"Mi dispiace per te, ma Mokuba è andato a giocare con gli amici al parco. Perciò stiamo solo io e te..."
Franci esternamente sembrò che l'avesse presa bene, invece nella sua testa si stavano pian piano accumulando offese e punizioni rivolte alla sua amica.

Quest'ultima starnutì, facendo preoccupare Yami:
 "Vuoi la mia giacca?"
"No, grazie lo stesso.
Non credo di aver preso un raffreddore estivo... piuttosto credo di poter immaginare la causa!"
Alzò gli occhi al cielo intanto che Yami stava finendo di pagare l'ingresso al planetario.

Intanto ,nella villa, i due non facevano altro che lanciarsi occhiate, increduli ancora della situazione:
"Senti," iniziò a dire la ragazza: "non possiamo continuare a guardarci tutto il tempo!
Che ne dici di fare qualcosa? Mi va bene qualsiasi cosa..."
"Allora che ne pensi di andare al parco?Possiamo fare un pic-nic se ti va..."
(Che sta succedendo? :Lettore)
(Wah, Franci vai così :Benny)
( Seto, non andartene! :Lettore)

Franci rimase senza parole per la sua decisione.
Alla fine pensò che fosse una buona idea e con un tono un po' sarcastico disse:
"Sempre meglio di stare qui a respirare la tua aria da pallone gonfiato. Andiamo!"
Seto non fece in tempo a controbattere che la ragazza si stava già  avviando all'ingresso:
"Aspetta, non c'è bisogno di correre!"

Nel frattempo i due piccioncini si stavano divertendo un mondo al planetario:
l'idea era nata dal desiderio di Benny di ammirare per la prima volta le costellazioni che non erano visibili dalla città.
Così,Yami decise di esaudire il suo desiderio,  accompagnandola  al planetario.
Benny rimase incantata dalla visita e ancor più dal fatto che ci fosse Yami al suo fianco.
Voleva che il tempo rendesse eterni quei bei momenti e che nulla andasse storto;
ma non sapeva che due losche figure stavano pedinando la coppia, in attesa dell'attimo per portare a termine la missione.

Al parco, invece, Franci e Seto riuscirono a trovare un buon posto per fare pic-nic: sotto l'ombra di un ciliegio.
Seduti, Seto prese il cestino che aveva comprato un attimo prima e cacciò una magnifica torta di fragole: alla sua vista, Franci ne rimase incantata e Seto accennò a un piccolo sorriso.
"Oh, non credevo che anche tu sapessi sorridere."
"Gli esseri umani provano sentimenti, sai? E' normale che sia in grado di sorridere!"
"Beh, dalla descrizione di Benny sembravi diverso:
 forse posso vantarmi di aver visto una parte di te sconosciuta alla mia migliore amica."
"Benny..."
All'improvviso la faccia di Seto assunse un espressione dubbiosa e riflessiva. Franci curiosa:
"Che stai pensando?"
"Eh? Ah, scusa. Ero così assorto nei miei pensieri che mi sono troppo estraniato dalla situazione.
Vedi,  la settimana scorsa Benny ha perso di proposito una partita a carte contro Yami. Mi stavo chiedendo: perché l'ha fatto?"
"Questo te lo posso spiegare io: è una storia lunga, successa molto tempo fa. La prima volta in cui Benny riuscì a comprendere il significato della parola divertimento."
 
 
Angolo commenti
Benny: Peccato, è finito sul più bello!
Lettore: Si dispiace da sola di aver interrotto così il capitolo. Bravo chi la capisce...
Franci: Eccomi! Nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa in più sulla nostra eroina.
Benny: Non mancherà neanche un po' di azione!
Yami: Tutto nel prossimo capitolo "Mea culpa"
Tutti: Alla prossima, bye




 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 : Mea Culpa ***




Franci: Ben ritrovati in questo casino!
Seto: La tua migliore amica?
Lettore: Mi sa che era troppo impegnata con Yami.
Seto: La solita: che aspettiamo, facciamo partire il flashback...
Lettore: Preparo o no i fazzoletti?
Franci: Feels are coming: see you next time!



Dodici anni fa, Benny aveva appena perso la sua famiglia.
Aveva solo quattro anni a quei tempi: le dissero che erano morti in un incidente..
Da bambina gioiosa e solare, pian piano la piccola cominciò a perdere le sue emozioni, chiudendosi in se stessa.
Nessuno dei suoi parenti la voleva, tutti odiavano la sua famiglia.
Alla fine si decise di affidarla ad un orfanotrofio in Italia, lontana dal suo paese natale.
Rimase sola, completamente sola, per di più in terra straniera: infatti arrivata lì, non riusciva a parlare con gli altri bambini, il che la portò ad una condizione di isolamento.
A poco a poco il suo sguardo perse espressività, il mondo le cominciò ad apparire come un grigio scenario della sua esistenza.
"Perché non mi vogliono bene?" si domandava sempre.
"Colpa mia, è solo colpa mia se nessuno mi vuole con me.
Porto solo sciagure, disgrazie, eventi poco piacevoli.
Vorrei solo sparire..."
Pur avendo imparato la lingua locale, la piccola non parlava con nessuno, ma se ne stava sempre sola in un angolino, e passava tutto il tempo a stringere nelle piccole manine una foto: era un ricordo dei suoi genitori.
La mamma le raccontava sempre le circostanza in ci era stata scattata quella foto.
Dietro al London Eye, la giovane madre con i suoi capelli fluenti, mossi e castani e occhi blu abbracciava un bel giovane biondo che guardava con i suoi occhi nocciola l'obiettivo della fotocamera.
Un giorno, però, quel silenzio fu interrotto da una flebile voce di un bambino.
«Vuoi giocare con me?»
«Io? Stai parlando con me?» rispose Benny.
«Non mi sembra che ci siano altre bambine: comunque io mi chiamo Vale, tu?»
«Benedetta. Piacere Vale. A cosa vorresti giocare?»
«Vediamo, che ne dici di dama? Se non ci sai giocare te lo spiegherò io.»
«Va bene.»
Così, dopo che Vale le ebbe spiegato il gioco, già alla prima partita, la bambina mostrò una grande abilità e il compagno ne rimase sorpreso.
Dopo che i due ebbero stretto amicizia ed ebbero imparato a conoscersi meglio, Vale si dichiarò suo rivale e le promise che un giorno l'avrebbe battuta: infatti Benny non perse mai una partita contro Vale.
Fosse scacchi, giochi da tavola o qualsiasi altro gioco, la piccola mostrava un grande talento.
Quei giorni tuttavia non durarono molto: un po' di tempo dopo venne una famiglia che diceva di voler adottare Benedetta, ormai diventata una bambina solare e piena di vita.
Al colloquio si presentò una coppia di neo-sposini che però non poteva avere figli.
La loro attenzione si concentrò su quella bimba per i suoi particolari tratti del volto stranieri e dai riccioli biondi che raccoglieva in due codini.
Dopo essere stata portata via dall'orfanotrofio, perse i contatti con il suo compagno di giochi fino a quel fatidico giorno: Vale perse la vita investito da una macchina.
Sul luogo dell'incidente trovarono anche una damiera.
Allora Benny capì che era stata colpa sua, non aveva mantenuto la promessa fatta a Vale.


"Da quel momento Benny decise di nascondere il suo talento e di giocare senza mettere in palio una posta troppo alta.
Non voleva più perdere qualcuno a causa sua, non voleva più uccidere nessuno."
Dopo che Franci finì di raccontare la storia, Seto ci mise un po' a rispondere.
Disse che non aveva mai sentito una storia così triste prima d'ora.
Era rimasto sorpreso, non si immaginava un passato del genere per una ragazza così gioiosa.
"Ci ha messo tanto tempo prima di rimettersi completamente.
L'incidente l'ha portata in uno stato di depressione totale: fino a qualche anno fa, Benny era una ragazza solitaria e taciturna.
Anche quando ci siamo conosciute Benny era così; però grazie a questo Benny ha coltivato la sua passione per il Giappone e i giochi, avendo tanto tempo per se stessa.
Ecco che pian piano si è aperta al mondo e ha addirittura vinto una borsa di studio.
Era davvero cambiata: solo in quel momento è riuscita a confidarsi con me e mi ha raccontato tutto."
"Benny è davvero fortunata ad averti come amica!" esclamò Seto.
Franci al complimento si fece tutta rossa e cercò di controbattere con una battuta sarcastica, ma neanche il tempo di pensarci che Seto stava avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
Stava per succedere qualcosa...
continuavano a guardarsi negli occhi...
li chiusero...
le loro labbra stavano quasi per toccarsi...
ecco che squillò il cellulare di Seto.
Di scatto, i due si allontanano e Seto rispose al telefono: era Yami.
«Pronto Seto!»
«Yami? E' successo qualcosa?»
«Aiutatemi! Benny è stata rapita!»
«Cosa? Ti trovi ancora al planetario?»
«Sì, ti spiego i dettagli appena arrivate.»
«Va bene, a tra poco.»
Dopo aver riattaccato e spiegato a Franci le circostanze, si diressero subito lì.

Intanto, in una stanza buia, giaceva a terra Benny legata con una corda.
Non poteva gridare e chiedere aiuto a causa dello scotch.
Nella stanza c'erano dei ragazzi e una donna davvero bella: aveva i capelli mossi e biondi, gli occhi verdi e uno sgargiante rossetto rosso sulle labbra.
Con un frustino in mano, la donna si presentò con un accento russo:
"Benvenuta biscottino: io mi chiamo Martha e loro sono i miei scagnozzi.
Preparati che domani rivedrai una faccia conosciuta, ma prima vediamo se mi saprai intrattenere..."
Benny, impaurita, pregava solo che venisse il suo principe azzurro a salvarla.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 : Choose ***





Appena arrivati al planetario, i due ragazzi videro in lontananza Yami parlare con una dipendente.
Dopo che finì di parlarle, il ragazzo raccontò agli amici le dinamiche: secondo la testimonianza della signorina, Benny sarebbe uscita dal luogo con due uomini.
Quest'ultimi, dall'aria minacciosa, erano caratterizzati da un tatuaggio verde raffigurante un serpente.
La cosa strana che attirò la sua attenzione era l'atteggiamento della ragazza: aveva il capo chino e le braccia dietro la schiena.
Non aveva potuto far niente in quel momento perché il simbolo sul braccio apparteneva a una banda di yakuza, chiamata "Ebi's Destiny":
anche solo sfiorare i suoi uomini significava scavarsi la fossa da soli.
Nessuno conosceva la posizione del loro rifugio o il volto del loro capo, ma una cosa era certa: una volta coinvolti nei loro loschi affari, era finita.
Seto e Franci cercarono di rassicurare il ragazzo, gli promisero che avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di riportarla a casa.
Seto mobilitò tutti i suoi sottoposti alla ricerca di qualche indizio sulla “Ebi’s Destiny”, nel mentre Franci cercava tra i passanti qualcuno che avesse visto la sua migliore, anche se invano.
«Ancora nulla?» chiese Yami preoccupato.
«No, nessuno ha notato qualcosa di strano o visto qualcuno che somigliava a Benny.
Cercare un ago in un pagliaio è molto più semplice.» rispose Franci che continuava a fermare passanti e chiedere informazioni.
“Benny, perché?” si domandava, perché la sua ragazza era stata presa da quei brutti ceffi.
Mentre si tormentava, Seto lo riportò alla realtà dando la buona notizia di aver trovato il loro nascondiglio e che un elicottero li avrebbe condotti lì.
La speranza ritornò nell’animo di Yami: poteva finalmente andare a salvare la sua principessa.



Nel nascondiglio, intanto, Benny non poteva più resistere alle corde che la legavano e allo scotch che tirava sulla bocca.
Non le era permesso, però, abbassare la guardia in mezzo a tutti quei uomini e a quella pervertita del loro capo.
Cercava di non piangere, doveva rimanere forte davanti a quei mafiosi altrimenti poteva salutare la luce del sole per sempre, dire addio ai suoi amici e familiari, al suo caro Yami.
Come una pellicola di un film la sua vita le passava davanti agli occhi, anche se alcuni ricordi le apparivano sfocati, come ad esempio eventi risalenti a prima dell’incidente o la sua stessa famiglia:
il trauma l’aveva portata a dimenticare queste cose importanti nulla riuscì a farli riemergere.
Pensava da piccola che la sua coscienza l’avesse fatto per proteggerla, per non farla più soffrire, che avesse chiuso le porte di questi ricordi a chiave e quest’ultima gettata da qualche parte nel suo inconscio.
Immersa nei suoi ricordi, pian piano Benny cominciò a estraniarsi dalla realtà e lentamente a perdere la concezione dello spazio e del tempo.
Era alle stremo delle forze e non poteva più reggere uno stress simile; credeva ormai che fosse finita per lei.
Qualcosa, però, la stava riportando indietro, qualcosa stava rompendo quell’aria viziata che la circondava:
credeva di star sognando quando vide degli uomini scaraventati contro i muri e urla di qualcuno che chiedeva rinforzi.
Solo una persona era in grado di fare tutto questo trambusto e significava una sola cosa: i suoi amici l’avevano trovata finalmente.
Ma non poteva ancora cantare vittoria; infatti davanti a lei si mise Martha, pronta ad accogliere gli ospiti indesiderati:
«Bene, bene, sono arrivati i cavalieri a reclamare la loro principessa: peccato però che non siamo dentro una favola mia cara.
Quando il tuo caro tesoro mi vedrà, cadrà ai miei piedi e dimenticherà per sempre la vostra storia e di te, mio dolcetto.
Non ti preoccupare: forse riusciremo a fare qualcosa a tre, sempre se sarai ancora qui…»
Tra disgusto e ansia, un brivido scosse la poverina che poteva solo aspettare inerme i suoi amici; trovarsi in quella situazione non le andava giù, non le piaceva affatto il ruolo dell’ostaggio.
Gli occhi, tuttavia, brillarono alla vista del suo adorato Yami, spossato dalla battaglia che aveva tenuto nell’altra stanza. Il ragazzo urlò il nome della sua amata, ma il boss interruppe il momento:
«Carino il fustacchione, chi si aspettava questo bronzo di Riace! Posso chiederti perché stai con una come lei?
In giro ci sono certe pollastrelle… cosa ti perdi mio caro, cosa ti perdi.
Lascia stare questa e mettiti con me: ti farò provare tutti i piaceri di questo mondo e…»
«Smettila!» disse Yami interrompendo il suo monologo «Come hai osato legarla in quel modo e come hai potuto dire certe cose?
Potrai essere anche bella ben truccata, ma al confronto Benny è uno schianto anche al naturale.
La sua semplicità, la sua infantilità, la leggerezza con cui prende le situazioni, la sua goffaggine, la sua sincerità: ecco perché mi sono innamorato di lei e soltanto lei.
Nessuna prima d’ora mi aveva fatto venire il batticuore, mi aveva fatto arrossire e balbettare; solo lei è riuscita a sciogliere questo cuore di ghiaccio.
Adesso levati di mezzo, devo salvare la mia principessa!»
Martha, che fino a quel momento si era mostrata una fortezza, crollò sulle ginocchia con il capo chino:
«Come è possibile? Nessuno prima d’ora aveva resistito al mio fascino: cosa sentono le mie orecchie.
Davvero credi che la vita sia così semplice, che tutto è lecito?
Allora perché a me tutto ciò non è stato dato, mentre a quella ragazzina sì?
Sono una boss di un importante organizzazione mafiosa russa, tutti erano ai miei piedi: ma adesso tutto ha perso un senso, la mia vita non ha più senso…»
«Ti sbagli» urlò Benny dopo che Yami la liberò dallo scotch e dalle corde che la tenevano prigioniera:
«Non credere che solo tu hai avuto una vita difficile: basta essere egoisti e affronta la realtà. In questo mondo ci sono persone che se la passano peggio di te.
Invece di tormentarti, riparti da zero e ricomincia una nuova vita. Vedrai che andrà meglio, basta non arrendersi mai!»
Quelle parole riuscirono ad aprire la mente del boss e a farle capire il vero senso della vita:
lacrime scesero dai suoi occhi e la donna sfogò i suoi sentimenti in un sonoro pianto, pronta per un nuovo inizio.
Così lasciò andare i due ragazzi che si riunirono con Franci e Seto.
«Benny!» disse Franci abbracciando l’amica «Finalmente sei sana e salva! Sono così felice!»
«Bentornata: ci hai messo tempo a farti liberare. Non ti piacciono proprio le giornate tranquille, ti devi sempre cacciare nei guai: ma tu guarda un po’ con chi ho a che fare…» commentò Seto.
«Grazie per avermi salvata, ma soprattutto grazie Yami per avermi difesa. Ti amo, resta sempre al mio fianco!» ringraziò Benny guardando intensamente negli occhi il suo amato.
«Il minimo per la mia valentina: ti prometto che non ti lascerò mai e ti proteggerò sempre!» disse Yami prendendo le mani di Benny.
Così, in quel momento si baciarono, confermando che la magia che vince su tutto è l’amore!

«Dannazione, quella sgualdrina non è riuscita a portare a termine il suo compito: ci pensi tu Kuro a riportare indietro mia figlia?»
«Certamente master, ogni suo desiderio è un ordine per me!»


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