Poesie inutili

di etc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Battito cardiaco ***
Capitolo 2: *** Non mi manchi ***
Capitolo 3: *** Vecchi ricordi per un cuore stanco ***
Capitolo 4: *** Attesa ***
Capitolo 5: *** (Insignificante) Polvere ***
Capitolo 6: *** 5:37 A. M. ***
Capitolo 7: *** Baci ***
Capitolo 8: *** Rivelazione ***
Capitolo 9: *** Cutting - Suicide ***
Capitolo 10: *** Homeless And Broken-Hearted ***
Capitolo 11: *** Touch ***
Capitolo 12: *** Polmoni Bruciati Riempiti Di Lacrime ***
Capitolo 13: *** Perderti ***



Capitolo 1
*** Battito cardiaco ***


E da quando non ci sei

Il sole sorge uguale

Gli uccelli cantano ancora

Il vento soffia lo stesso

Ma il mio cuore batte più piano

Per sempre

In attesa

In ricerca

In ascolto

Disperato

Del rumore del tuo,

Che mai più batterà per il mio.






Riflessione.
Una delle cose più brutte dello stare male è che si crede e si spera ogni volta che il mondo improvvisamente smetta di girare. Che si fermi per darci il tempo di piangere un pochino, poi riaggiustare il motore e ripartire per la propria strada.
Ma questo non succede.
Ti svegli una mattina completamente distrutto, e il sole sorge uguale, gli uccelli cantano ancora e il vento soffia lo stesso, anche senza di te.
Ed è per questo che è così dannatamente dura ripartire.

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Capitolo 2
*** Non mi manchi ***


Non mi manchi
Non mi manchi più.

Non sogno più
La notte
Il tuo viso
Non cerco più
Il tuo profumo
Tra le coperte
Le poesie
Che ho scritto per te
Non so nemmeno più
Dove le ho messe.

Soltanto a volte
Resto a guardare il caffè
A desiderare
Di non averci messo
Tutto quel latte

Ché adesso è troppo chiaro
Per ricordarmi i tuoi occhi marroni.

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Capitolo 3
*** Vecchi ricordi per un cuore stanco ***


È il profumo
Dei tuoi capelli
La mattina presto

È il mio sorriso
Sul viso assonnato
Quando alzo gli occhi
E ti vedo

È l'incastro
Dei nostri corpi,
Perfetto,
Abbracciati
In silenzio

È il fiato sospeso
In attesa
Della tua voce

È il silenzio
Che pesa
Nell'aria
E perfora
I polmoni

È l'altalena
Che dondola appena
Quando ti alzi per andar via

È l'ultimo ciao
Uguale a tutti gli altri


È il mio sguardo
Per sempre
Perso nei tuoi occhi
Che non guardano mai
I miei




Ma senza te
Son solo vecchie emozioni
Ingiallite tra i cassetti
Di un'altra vita.

Vecchi ricordi
Per un cuore stanco
Che non bastano
Che non bastano mai








Non so come mi sia uscita questa schifezza. Non sono mai stata brava con gli addii. Vi prego di scusarmi se vi ho tolto cinque minuti di vita. Se volete, la casella qui sotto è sempre aperta anche solo per dirmi quanto fanno schifo le mie poesie. A presto, lettori. c:
P. S. Se avete letto tutta la poesia e ne siete usciti incolumi, siete pregati di contattarmi via messaggio privato: vi prometto che vi assegnò una medaglia d'onore.

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Capitolo 4
*** Attesa ***


Se non mi trovi
Subito,
Non preoccuparti
Continua a cercare
Non è
Impossibile
Trovarmi:
Da qualche parte
Io sarò
Seduta
Ad aspettarti,
Immobile,
Ancora
Come sempre

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Capitolo 5
*** (Insignificante) Polvere ***


E con le braccia
Strette al corpo
Per non sbriciolarmi
Ti supplico
Con lo sguardo:
Ti prego,
Non resisterò
A lungo
A questo silenzio
Mi romperò
Come vetro
In mille pezzi
Mi spargerò
Per la stanza
Davanti al tuo volto
Impassibile.

Cenere
Sulla tua spalla
Immobile.

Polvere,
Ombra
Sul tuo vestito rosso.

Roba da nulla
Che se ne va via
Con un soffio









Sono dell'opinione che le poesie non si spieghino e non vadano spiegate. E' tutto lì, tutto ciò che c'è da sapere è già stato scritto.
Ma credo che almeno due parole (o più) sul conto di questa mia poesia inclinata al Nonsense si possano dire, per soddisfare, almeno in parte, uno stordito lettore che ha impiegato una preziosa parte del suo tempo a leggere queste sconclusionate parole.
Ebbene, mi è capitato di provare la sensazione di essere sul punto di rottura, di potermi sbriciolare come un bicchiere di vetro frantumato da un potentissimo e muto acuto. Di essere in bilico, in attesa, di una decisione già presa da un altro. E così, abbracciandomi da sola, non per infondermi coraggio, o come segno di affetto, ma per tenere insieme i pezzi di me che già cominciavano a cadere, nei miei spalancati e spaventati occhi ha preso forma l'immagine di me che, come uno specchio, mi frantumavo - all'improvviso, si sarebbe potuto dire, ma solo dopo aver sopportato crepe non visibili, sotto la superficie - in pezzi così piccoli da formare una polvere lucente. Un'esplosione insignificante, piccola, debole, fragile, inconsistente, come la polvere leggera che ha lasciato cadere lentamente come neve davanti a un impassibile volto, che un semplice soffio bastava a scansare dalla sua giacca di lino.

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Capitolo 6
*** 5:37 A. M. ***


E tra i tetti
La luce,
Tenera,
Si leva,
E con l'innocenza
Di un bambino
Il cielo
Arrossisce appena,
E quelle nuvole rosa
Vorrei così tanto dipingerle,
Cuscino morbido
Dal quale il tuo viso
Si alza
Assonnato
E sorridente
Verso la tenerezza
Di un nuovo giorno

Pensavo
Che sarebbe bello
Averti con me,
Guardare
I tuoi occhi
E vederci sorgere
L'alba
Ma tu sei lontano
Ancora addormentato
Tra le tue coperte grigie,
E non sogni niente
.








Oggi ho visto la mia prima alba. E mi sono sentita meravigliosamente insignificante.

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Capitolo 7
*** Baci ***


Mi piace pensare
Alle tue labbra
Che esplorano il mio corpo
Come fosse una mappa
E che tu continui
A perderti
Di proposito

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Capitolo 8
*** Rivelazione ***


C'è una crepa
Sul mio volto

E tu hai creduto
Che fosse
Un sorriso





Ed ecco a voi la poesia più breve della storia di EFP. Spero che non risulti troppo ermetica a un possibile lettore. Grazie se arriverete fin qui. Un abbraccio a tutti coloro che recensiranno, apprezzeranno questa poesia o anche solo la leggeranno. A presto.

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Capitolo 9
*** Cutting - Suicide ***


E con gli occhi umidi
E le braccia stanche
Si lasciò andare
Al sollievo
Di uno squisito
Dolore
Senza fondo


E con gli occhi stanchi
E le braccia umide
Le bastò attraversare
Una linea rossa
Per sentirsi spuntare
Le ali
E volare
Senza paura.










Okay, lo ammetto, è una poesia strana. Innanzitutto, è una poesia doppia. Avrei potuto benissimo dividerla in due, ma ne ho voluto sottolineare le analogie e le differenze come quando si sovrappongono due fogli per osservarne i disegni alla luce. 
Racchiude due temi, che a dir la verità sento terribilmente intimi.
Non è nemmeno nel mio tenore di scrittura. Presenta varie e abissali differenze dal mio abituale stile.
È piuttosto ermetica, presumo. 
Probabilmente appare senza significato. Ma ce l'ha, vi giuro che ce l'ha. Credo che stia tutto nel titolo. Dopo aver letto la poesia, credo che, leggendolo, ne rimetterà insieme i pezzi, che darà loro un senso, sicuramente forte, e un po' macabro, ma che ho cercato di stemperare provando a dare leggerezza ai versi. Spero di essere riuscita nel mio intento. Grazie a chi capirà e grazie a chi non lo farà.

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Capitolo 10
*** Homeless And Broken-Hearted ***


E disorientato
E arrabbiato,
Senza una
Casa
In cui rifugiarti,
Mi riempisti
Di insulti
Fino a
Spezzarmi
Il cuore
E,
Senza saperlo,
Mandasti
In mille pezzi
Il posto
Nel quale
Vivevi.



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Capitolo 11
*** Touch ***


Siamo
Noi


Tu
Con la testa
Sul mio petto
Perso
A riflettere
Nei tuoi mondi
Ed io
Con le dita
Tra i tuoi capelli
Ricci
A sfiorarti
I pensieri

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Capitolo 12
*** Polmoni Bruciati Riempiti Di Lacrime ***


Andate pure
Senza di me:
Mi sono
Perso
Ad ascoltare
La muta
Brezza
Di rimpianto
Sul mare
Calmo
(Impassibile),
Incastrato
Nel più profondo
Dolore
Che corrode
Lo stomaco,
Fatto di
Lancinanti
Tristezze
Sbiadite






In questa "poesia" - se tale si può chiamare - ho abbandonato ogni misero tentativo di dare alla forma una consistenza. È dissonante, gracchiante, grottesca, anche. Perdonatemi. Ho bisogno di ossigeno.

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Capitolo 13
*** Perderti ***


Se potessi
Perderti
Di nuovo
Non mi affannerei
A costruire
Reti
Per trattenere
Vecchi ricordi;
Penserei a renderti
Il mare
Più calmo,
Lo arrederei
Come piace a te,
E dalla riva,
Senza una parola,
Mi lascerei
Uccidere
Guardandoti
Scivolare
Tra le mie dita
E sparire
In silenzio
Tra le onde
Di un altro mare.

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Questa storia è archiviata su: EFP

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