Anaglyph di Melanto (/viewuser.php?uid=11)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anaglyph - Cyan Filter: The Friendship (A - K) ***
Capitolo 2: *** Anaglyph - Red Filter: The Love (L - Z) ***
Capitolo 1 *** Anaglyph - Cyan Filter: The Friendship (A - K) ***
Anaglyph - Cyan Filter
PreNote: XD questa sfida è stata letteralmente una folgorazione!
Quindi, benedetta sia Chyko e la Alphabet!Challenge perché è davvero un’idea carinissima e che merita di avere altri millemila partecipanti!
‘Anaglyph’, istruzioni per l’uso: essendo io la solita grafomane logorroica, invece che scrivere 26 drabble, ne ho scritte 50 (!!!) divise in due ‘filtri’, il Ciano ed il Rosso, che restituiscono la tridimensionalità di questa mia (ennesima) visione di un’ipotetica storia d’ammmmmore tra Yuzo Morisaki e Mamoru Izawa.
La raccolta è composta da un prologo (la lettera A) ed epilogo (la lettera Z) comuni ad ambedue i punti di vista, mentre le restanti lettere dell’alfabeto hanno ciascuna due drabble.
Alcune trattano dello stesso momento, filtrato attraverso i due punti di vista, altre sono momenti slegati, altre ancora sono consequenziali. Ma sono tutte, rigorosamente, in ordine cronologico.
Ogni nota sarà spiegata a fondo pagina, dove troverete il resto della manfrina inutile! XD
Buona lettura.
*
Anaglyph
- One story, two different points of view –
*
Cyan Filter: The Friendship
*
- A: Prologue -
Avevano cominciato il loro rapporto nella maniera meno ortodossa possibile: con la diffidenza.
Mamoru si era visto mettere in squadra il primo sconosciuto qualunque, ripescato da chissà quale cesso di scuoletta provinciale(1), e Yuzo si era improvvisamente ritrovato straniero in terra straniera a dover fare da secondo a quel mito vivente del SGGK.
Ovviamente, nessuno dei due immaginava che sarebbero rimasti spalla a spalla fino alla fine del liceo e in Nazionale.
Strano inizio per una strana storia e se era vero che ‘gli opposti si attraggono’, loro avrebbero imparato, col tempo, quanto quel detto gli calzasse a pennello.
*
B
(Yuzo’s Filter)
«Benvenuto in squadra!»
Il famoso Ozora fu il primo a congratularsi con lui dopo la selezione. E quello fu l’unico momento in cui non preferì essere altrove.
Se non fosse stato per il suo ormai ex-capitano, non si sarebbe mai nemmeno sognato di provare ad entrare nella Nankatsu: per fare da secondo al SGGK ci voleva un altro SGGK(2) e lui non era nemmeno una SGS(3), figurarsi. Però ce l’aveva fatta, doveva pur significare qualcosa. Eppure, fermo a bordo campo, sentì solo lo sguardo gelido che proveniva dalle gradinate, dal gruppetto della Shutetsu, da quel ragazzino con i capelli lunghi.
(Mamoru’s Filter)
«Bene! Con noi della Shutetsu, la Nankatsu è praticamente imbattibile!»
Lui aveva sorriso all’esclamazione di Teppei, stravaccandosi sulle gradinate ad osservare l’evolversi delle selezioni per la nuova squadra. Poi, era intervenuto Hajime: «Che ne pensate del secondo portiere?»
«Chi?!» indifferenza nella voce.
«Massì, quello nuovo!»
Lo individuò ai bordi del campo, con Ozora, sembrava un pesce fuor d’acqua. Gli scoccò un’occhiata di pura pietà. Non era né della Shutetsu, né della Nankatsu. Non era uno di loro. «Dobbiamo averlo come riserva solo per bellezza.» sentenziò «Non avremo mai bisogno di lui.»
Ma Mamoru non poteva immaginare quanto si stesse sbagliando.
*
C
(Mamoru’s Filter)
«Cosa significa che non giocherai?! E’ uno scherzo, Capitano?!»
Genzo lo fronteggiò come se avesse voluto azzannarlo. «Ti pare che possa scherzare?!» disse, mentre Hajime e Teppei restavano in silenzio. «La mia gamba non ce la fa, Mamoru.»
E sentirgli ammettere quel suo limite zittì anche lui.
«Comunque, conto su di te per aiutare Morisaki in difesa.»
«Fai affidamento sul Pivello?! Capitano, quello non parerebbe nemmeno un palloncino!»
Genzo divenne serio, smorzando la collera. «Trattalo bene e fidati di lui.»
Le iridi corvine si puntarono altrove; gli stava chiedendo una cosa impossibile: lui non si sarebbe mai fidato di Yuzo.
(Yuzo’s Filter)
Che i suoi compagni di squadra non avessero molta fiducia in lui e nelle sue capacità, non era proprio la novità del secolo e quando Mister Shiroyama aveva affermato che Genzo non avrebbe giocato, la situazione era letteralmente precipitata.
Sulle loro facce si leggeva chiara e tonda la delusione, i commenti si sprecavano e le occhiate che gli lanciavano erano pesanti come piombo. Ma il peggiore di tutti fu CapelliLunghi, col suo atteggiamento di sufficienza. Parlò di ‘umiliazione’ in caso di sconfitta, guardandolo con astio.
Quelle parole lo scossero e gliene fu grato, perché lo costrinsero ad alzare la testa.(4)
*
D
(Yuzo’s Filter)
Doveva farcela.
Per Genzo e la sua fiducia.
Per Tsubasa e le sedute intensive di allenamenti.
Per i compagni di squadra che lo credevano un loser.
Ma, soprattutto, per dimostrare a CapelliLunghi che non avrebbe mai fatto sfigurare né lui, né l’intera Nankatsu al Campionato.
Cento tiri. Sulla spiaggia ne aveva affrontati molti di più e, come Urabe calciò il primo, divenne Leone, gettandosi su ogni sfera senza esitare; la faccia nell’erba, ma non importava. Si rialzava, ricominciava e quando sbagliava, ruggiva.
«Avanti un altro!»(5).
Dei tiri di CapelliLunghi non ne passò neanche uno.
Ora aveva conquistato la sua attenzione?
(Mamoru’s Filter)
Dovevano essere impazziti: cento tiri?! C’era di che ridere e lui avrebbe riso di certo nel vedere il crollo del Pivello. A braccia conserte rimase in attesa del suo turno – semmai fosse durato tanto a lungo – godendosi lo spettacolo, ma dopo i tiri di Urabe, di Taki, di Takasugi: la porta di Yuzo era ancora inviolata ed era già a -70.
Non era possibile.
Quando toccò a lui, non si risparmiò nemmeno per un solo tiro, mettendoci quella cattiveria che solo un ragazzino della sua età poteva avere.
-60.
Quella fu la prima, vera volta, in cui ne rimase affascinato. (6)
*
E
(Mamoru’s Filter)
Era sempre stato consapevole del fatto che la partita contro il Meiwa sarebbe stata la più dura da affrontare, soprattutto sapendo che non ci sarebbe stato Genzo a vegliare la porta. Ma non si sarebbe mai aspettato che Kojiro Hyuga potesse esser capace di colpire Pivello al viso con tanta ferocia o, forse, non si sarebbe mai aspettato che vedere Morisaki così terrorizzato potesse mandarlo tanto in collera. Un fastidio insopportabile che scatenava pensieri del tipo: “Hai fatto del male ad uno dei nostri?! Adesso ti apro il culo!”, che nascondeva un più sincero: “Hai fatto del male a lui?!”
(Yuzo’s Filter)
Erano state le sue ‘ultime parole famose’. Aveva fatto di tutto per dimostrare ai suoi compagni che la porta della Nankatsu sarebbe stata al sicuro anche senza il SGGK e poi era bastato un tiro di Kojiro Hyuga per far crollare tutte le sue convinzioni ed i suoi propositi. Un solo tiro era stato sufficiente a terrorizzarlo, impedendogli di parare anche i successivi, più stupidi. Era davvero un perdente, allora, se era bastato così poco per spaventarlo; un vero incapace.
Eppure, il suo unico pensiero, mentre si nascondeva la testa tra le mani, tremante, era: -Oddio! Che penserà lui, adesso?!-
*
F
(Yuzo’s Filter)
Far parte della Nankatsu aveva significato, per lui, anche cambiare scuola, abitudini, amicizie. E, dopo le ben note difficoltà iniziali, tutto sembrava aver finalmente trovato un nuovo equilibrio. Anche con CapelliLunghi: le sue battutine, col tempo, erano scemate; in campo gli lasciava più libertà nel gestire la difesa e questo atteggiamento, quasi di fiducia nei suoi confronti, l’aveva messo a suo agio. Certo, non smetteva mai di avvertire i suoi occhi tatuati addosso, come se ne studiasse i comportamenti, però, nonostante tutto, non se ne sentiva infastidito, né intimorito, ma spronato: sotto il suo sguardo, avrebbe sempre dato il massimo.
(Mamoru’s Filter)
Fiducia era una parola grossa, ma dopo un po’ aveva cominciato a fidarsi del Pivello.
Forse perché aveva iniziato a dimostrargli di cosa fosse davvero capace, quando si metteva di impegno, ed in fondo quel suo tirare fuori sempre qualcosa di nuovo del suo carattere lo aveva incuriosito. Yuzo era un po’ come la mitica Borsa di Mary Poppins: un’eterna sorpresa. E a lui le sorprese erano sempre piaciute.
In definitiva, quasi senza accorgersene, si era ritrovato a ribaltare, per l’ennesima volta, le sue ferree convinzioni, eppure, contrariamente alla sua natura, venire smentito non lo aveva infastidito nemmeno un po’.
*
G
(Yuzo’s Filter)
Genzo Wakabayashi era il migliore. Punto.
L’aveva pensato fin dalla prima volta che l’aveva visto giocare e quando lo vedeva tuffarsi su un pallone, scattare agile da un lato all’altro della porta, anticipare un avversario se ne convinceva sempre di più. E lo ammirava, ed anche se era ancora un ragazzino lui già sapeva che sarebbe diventato un campione irraggiungibile. Per lui già lo era, ma non gli importava, gli bastava imparare il più possibile da lui per ritenersi soddisfatto. Eppure, non capiva il perché, ma ogni volta che restava ad osservare il SGGK sentiva che qualcun altro osservava lui.
(Mamoru’s Filter)
Genzo sembrava avere una particolare predilezione per il Pivello(7) e lui se n’era accorto già da un po’, differentemente dagli altri. Qualsiasi cosa egli facesse, fossanche prendere cinquanta gol, il SGGK aveva sempre una buona parola nei suoi confronti, una pacca sulla spalla, un incoraggiamento. Cosa che, personalmente, con lui non aveva mai fatto. Forse era a causa del fatto che fossero ambedue portieri o perché Genzo vedeva il Pivello quasi come un fratello minore. Comunque, la cosa shockante era che lui non fosse geloso del Capitano, quanto del come Yuzo gli sorridesse: perché quel sorriso era solo per Genzo.
*
H
(Yuzo’s Filter)
«Ha un carattere da sbruffone, ma non è un cattivo ragazzo.»
Sanae sbocconcellava la fetta di torta seduti al bar. Era ancora un mistero come fossero riusciti a fare amicizia, ma gli andava bene così. «Perché mi chiedi di lui? Non andate d’accordo?»
S’affrettò a scuotere il capo. «Oh, no! Non ci conosciamo molto…»
«Secondo me, dovresti farci amicizia, siete pur sempre compagni di squadra.» e forse la manager aveva ragione, solo che lui era una frana in certe cose.
«Comunque…» continuò Sanae «…da quello che vedi, che ne pensi di Izawa-kun?»
Che ne pensava?
Non lo sapeva.
Non ancora.
(Mamoru’s Filter)
Hajime continuava a ridere davanti alla sua bibita.
«La smetti?!» ma il cretino era stato lui che, seduti in quel bar, aveva ammesso come il Pivello fosse davvero migliorato. «Che ci trovi di divertente?!»
La metà dentona della Silver Combi incrociò le mani sotto al mento. «Parli sempre di lui! Ti costa così tanto accettare il fatto che Yuzo ti stia simpatico?»
Lui non rispose, limitandosi a sbuffare e volgendo altrove lo sguardo.
Sì, gli costava da morire. Anche perché era una strana simpatia, quella che provava nei suoi confronti, ma, per capire davvero cosa fosse, era ancora troppo presto.
*
I
(Mamoru’s Filter)
Il passaggio da ‘Pivello’ a ‘Morisaki’ avvenne in maniera così subdola che lui nemmeno se ne accorse. Ricordava solo che stava imprecando contro l’ennesimo compito di Matematica andato male. L’aveva appallottolato e lanciato sul pavimento degli spogliatoi, buttando gli abiti alla rinfusa nello zaino e ringhiando insulti.
«Se hai problemi in Matematica, posso aiutarti io.». L’offerta gli arrivò proprio dal Pivello che si attirò la sua attenzione. Con un sorriso, gli porse il foglio stropicciato del compito. «Queste sono le risposte corrette.»
Fu il primo pomeriggio in cui studiarono assieme, ed il primo in cui cominciò a chiamarlo per nome.
(Yuzo’s Filter)
Incredibile come il detto ‘quando meno te l’aspetti’ funzionasse alla perfezione.
Aveva passato giorni su giorni cercando di trovare un modo non banale per fare amicizia con CapelliLunghi, senza successo. Poi… il compito sbagliato, il foglio appallottolato e gettato proprio ai suoi piedi, CapelliLunghi che era una schiappa in Matematica, mentre lui era un piccolo Einstein...
Provare non gli era costato nulla ed ora… era lì, seduto nel suo salotto a spiegargli infiniti teoremi.
«Questo non l’ho capito, Yuzo…»
Per la prima volta lo aveva chiamato per nome.
Sorrise, sentendo che qualcosa era appena cambiato.
«Guarda, è molto semplice, Mamoru…»
*
J
(Yuzo’s Filter)
«Jon Snow.». Non aveva avuto dubbi nel rispondere alla domanda di Mamoru. «E’ sicuramente lui il mio personaggio preferito. E il tuo qual è?»
Incredibile come anche il difensore fosse fan all’ennesima potenza dei libri di George Martin. Se attaccavano il discorso, erano capaci di passare interi pomeriggi a discutere di questo o quel capitolo, questo o quel personaggio, a formulare teorie sugli eventi futuri e sulla conclusione della saga. E restare in sua compagnia diveniva sempre più piacevole.
Forse avevano in comune molto di più di quello che aveva pensato e chissà cos’altro gli avrebbe riservato quella strana amicizia.
(Mamoru’s Filter)
«Jaime Lannister, ti dico!» aveva ribattuto, agitando sapientemente l’indice e trangugiando un altro biscotto. «E’ il più cazzuto lì in mezzo… cazzuto con classe, ovviamente!». Poi era rimasto pensieroso «Certo che anche Oberyn Martell ha il suo perché…»
Yuzo aveva ridacchiato «Ma lo sai che un po’ ti somiglia?»
Lui aveva inarcato un sopracciglio «Chi?»
«Il Principe di Lancia del Sole.»
L’aveva osservato con ironia, prima di sbottare a ridere e dargli una pacca sulla spalla. «Ma va!»
Aver trovato in Yuzo un altro fan sfegatato delle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” era stata una fantastica ed insospettabile sorpresa.
*
K
(Mamoru’s Filter)
Kisugi aveva messo i Culture Club da quando avevano lasciato Nankatsu per dirigersi all’aeroporto di Narita. L’intera Nazionale si stava esibendo in balletti vintage, mentre lui rimaneva ad osservarli come fossero stati un branco di babbuini impazziti. Poi, scrutò Yuzo che scuoteva il capo.
«Veramente indecenti.» disse il portiere.
«Già.» appoggiò.
Ed era incredibile come finissero col trovarsi d’accordo quasi su tutto, come in quel momento, che si lanciarono un’occhiata d’intesa, abbozzando un sorriso, appena partì il coro della canzone.
Sedici anni si avevano una volta sola e fare i deficienti rientrava nel gioco.
«Karma karma karma karma karma chamaleonnnnnn!»
(Yuzo’s Filter)
«Kleenex?» mormorò all’indirizzò di Mamoru seduto accanto a lui nell’auditorium della scuola.
Il difensore lo guardò senza capire e lui sorrise, indicandogli la guancia. Mamoru vi passò una mano, arrossendo di colpo e girando il viso di lato, stizzito.
«E’ solo una lacrima da sonno! Figurati se mi commuovo per questa barba di “Adagio” di Albinoni.» e simulò un finto sbadiglio annoiato.
Ma lui aveva capito che stava solo inventando una scusa per non far vedere come, sotto il perenne atteggiamento spavaldo, sapesse essere anche fortemente sensibile. E a lui, quel suo modo di fare, non dispiaceva nemmeno un po’.
*
To be continued…
*
(1): a quanto si narra (e sembra intendersi nel manga), Yuzo non apparteneva a nessuna delle due scuole, ma (probabilmente) alla Mizukoshi. Solo successivamente, in seguito alle selezioni per la nuova squadra, è entrato nella Shutetsu (dove ha finito le elementari) e poi ha fatto le medie e superiori alla Nankatsu.
(2): forse non tutti sanno che… lui diventerà davvero il SGGK: Super Ganbare Goal Keeper, nomignolo affibbiatogli da Genzo.
(3): XD Super Grande Schiappa! All’inizio sarebbe dovuto essere SGP: Super Grande PIPPA, ma poi ho deciso di non infierire! XDDD
(4): nella puntata numero 16 dell’anime, quando si apprende che Genzo non giocherà a causa della gamba, Mamoru fa davvero quella cacciata e Yucciolo lo guarda con due occhioni grossi così T_T. In seguito a ciò, Yuzo chiederà aiuto a Tsubasa per non essere un peso per la squadra.
(5): tutto testato e provato dall’episodio numero 16 dell’anime, compresa la battuta citata. *_*
(6): in teoria, nell’episodio citato, non si vede lo scontro Yuzo vs Mamoru (ma Urabe, Taki e Takasugi sì), XD ma per fortuna che ci sono io, no?!?!?!?!? Come sarebbe “NO”?!?!?!?! XDDDDD (e comunque, Mamolo ne resta davvero colpito perché, dopo che Yucciolo crolla a terra in seguito all'ennesimo tiro, lui gli corre subito vicino. Sìsì! XD è amoreH! LOOOOOL)
(7): sfido chiunque a dire il contrario. Genzo lo protegge sempre O__O, lo coccola come un peluche, n’altro po’! XD (vero è che Yuzo è di natura ‘carinoH e coccolosoH’ – © Chyko XD) In qualsiasi occasione, non ho MAI e dico MAI visto Genzo rimproverarlo O__O Spronarlo, sì, incazzarsi MAI! *_* *awwwww*
Special Thanks:
- A Chyko-bella che ha proposto questa succulenta sfidina *_*! Sappi che è L'AMORE (da esaurimento, ma è l'AMORE!XD)!
- A Makina perché mi ha suggerito di dividerla in due parti! *_* denkiù!
- A Kara che se l'è letta in anteprimescion e le è piaciuta! *_* Ora non ho più scuse per non scrivere Elementia, lo so! XD
Disclaimer:
- Captain Tsubasa ed i suoi personaggi appartengono a Yoichi Takahashi che ne detiene i diritti.
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Capitolo 2 *** Anaglyph - Red Filter: The Love (L - Z) ***
Documento senza titolo
Red
Filter: The Love
*
L
(Mamoru’s Filter)
Lui non immaginava che uno come Yuzo
potesse arrabbiarsi, ma si sbagliava.
Fu durante la semifinale con la Francia: Napoléon lo
falciò in puro Soda-style, provocandogli un dolore
così lancinante che gli fece temere di essersi rotto la
caviglia. Quando lo scortarono fuori e si diede il cambio con Misugi, i
suoi occhi trovarono quelli di Yuzo che puntavano, grondanti odio puro,
la figura di uno strafottente Louis. Per un attimo, si
domandò se non stesse pensando la stessa cosa che aveva
pensato lui durante la famosa partita contro il Meiwa.
Sorrise.
Il dolore alla gamba era improvvisamente più sopportabile.
(Yuzo’s Filter)
-Louis Napoléon
è carne morta.- era stato il suo primo pensiero
dopo il falloso contrasto che era avvenuto con Mamoru; i successivi
erano stati una sequela irripetibile di insulti e torture, ed ora che
erano negli spogliatoi, continuava a mantenere un’espressione
scura.
«Io quello lo rompo.» disse d’un tratto
senza smettere di fissare la vistosa fasciatura in cui era avvolta la
caviglia di Mamoru.
L’altro ridacchiò «Sta’ calmo,
GiustiziereDellaNotte,
sopravviverò.»
Ma lui insistette, quasi senza rendersi conto delle sue stesse parole.
«Non m’importa, ti ha fatto del male, io lo estirpo
dall’Universo.».
Nemmeno si accorse come Mamoru fosse improvvisamente arrossito.
*
M
(Mamoru’s Filter)
Mare, mare; sole e sale.
Corpi scoperti di pelle dorata e muscoli.
Ed il fatto che i suoi occhi tendessero a soffermarsi di più
su quelli maschili che femminili gli provocò uno strano
senso di inquietudine che non riusciva a spiegarsi. O, forse, sul quale
non voleva soffermarsi.
Poi, Yuzo era spuntato correndo lungo il bagnasciuga assieme a Takasugi
(ambedue colti da uno slancio atletico alla ‘alleniamoci
anche d’estate!’) ed anche se in quel
momento ebbe un’immagine di lui molto baywatchiana
riuscì a pensare solo che, Cristo Santo!, fosse il ragazzo
più bello che avesse visto sulla faccia della terra.
(Yuzo’s Filter)
Mamoru aveva un modo tutto suo di uscire
dall’acqua che ricordava molto gli attori hollywoodiani della
categoria ‘belli&impossibili’.
Emergendo dalla superficie marina, gettava i lunghi capelli scuri
all’indietro, liberandoli dall’acqua eccessiva che
disegnava come un arco sopra la sua testa, ritornando a mare. Poi,
prendeva a camminare con una falcata involontariamente sinuosa e
tornava a riva, attirandosi gli sguardi di tutti, che lo fissavano come
fosse stato un Bronzo di Riace e lui…
Arrossì, interrompendo bruscamente quella sequenza
cinematografica.
Per assurdo, si rese conto che anche lui lo osservava nello stesso
modo, perché in fondo, Mamoru lo era un Adone.
*
N
(Mamoru’s Filter)
Negare l’evidenza sarebbe stato
da perfetti ipocriti, ormai, ma guardarsi allo specchio e pensare: “Sono
gay.”, gli faceva uno strano effetto. Eppure,
ancora più strano, era ammettere di essere innamorato di
colui che era divenuto il suo migliore amico.
Non ricordava quando se ne fosse reso conto. Forse quella volta al
mare? O forse… tutto era avvenuto a piccoli passi, un poco
alla volta; Yuzo e il pensiero di lui, del suo carattere, del suo modo
di essere, avevano preso posto nel suo cuore, portando con
sé la silenziosa risposta a tutti quei quesiti che non aveva
mai osato porsi.
(Yuzo’s Filter)
Non portava più il conto delle
notti insonni. Aveva smesso dopo la terza o quarta e di Soli e Lune se
n’erano succeduti altri e altri ancora, senza portare una
risposta diversa da quella che sapeva già.
Era innamorato di lui. Mortalmente, indecentemente innamorato di lui,
tanto che appena chiudeva gli occhi se lo ritrovava nei sogni, tanto
che appena riapriva gli occhi se lo ritrovava nella realtà,
ma nonostante l’angoscia di averlo vicino pur non avendolo
davvero, non si sarebbe mai sottratto a quel frammentario dolore per
nulla al mondo, continuando a domandarsi per quanto ancora avrebbe
potuto resistere.
*
O
(Mamoru’s Filter)
«Oggi offro io.» disse
avviandosi al distributore scolastico.
Dopo il pranzo, il gruppetto dei Cinque dell’AveMaria aveva
l’abitudine di concedersi qualche snack extra che, a turno,
ognuno di loro offriva agli altri e lui conosceva a memoria i gusti
degli amici: wafer allo yogurt per Shingo, drink energetico per Teppei,
caramelle gommose per Hajime e una barretta di cioccolato fondente per
Yuzo. Però… chissà se il portiere
aveva notato come, stranamente, il difensore si ritrovasse ad offrire
sempre il giorno di San Valentino. No, forse no, era troppo ingenuo,
mentre lui avrebbe potuto continuare, indisturbato, a dichiararsi
indirettamente ogni anno.
(Yuzo’s Filter)
«Ok, ok! Ho gli occhi chiusi, ma
si può sapere che stai architettando?! Mi spaventi quando
fai così, lo giuro!» disse Mamoru, restando
accomodato sul divano.
Lui gli si sedette di fronte, appoggiando sul tavolinetto due pezzi di
carta di forma rettangolare. «Ti ricordi quando ti dissi che
per il tuo regalo di compleanno avresti dovuto pazientare ancora un
po’?»
«Sì…»
«Apri gli occhi.»
Quando Mamoru vide i biglietti per il concerto degli Orishas fece un
salto da medaglia d’oro. «Oddiiiiiiooooo!»
strillò in modalità fanboy
prima di balzargli al collo, terribilmente entusiasta.
«B-b-b-buon compleanno.» per un attimo credette di
morire.
*
P
(Mamoru’s Filter)
«Pesce
d’Aprile?!» ringhiò con gli occhi
spiritati, facendo trasalire i compagni che, sì, erano
incazzati quanto lui, ma che avevano deciso di prenderla sul ridere.
«Io ti cambio i connotati, Ishizaki, lo giuro su
Dio!» e balzò rapido, quando Yuzo lo
afferrò prima che potesse artigliargli la gola.
«Mamoru, calmati! Era uno scherzo!»
«Scherzo un cazzo! I miei capelli sono sacri! Non posso
andare in giro con questa tinta blu-elettrico!»
«Beh, la mia è verde-speranza.»
Lui si volse, osservandogli la testa-a-cespuglietto ed il sorriso, non
riuscendo a non ridere di rimando. Yuzo aveva l’innata
abilità di fargli passare lo scazzo.
(Yuzo’s Filter)
«Perché non ci ridi
su?» ma prima che Mamoru potesse tentare nuovamente di
linciarlo, intervenne Shingo.
«Ishizaki, taci.» ruggì con il suo
vocione e l’altro comprese che forse era il caso di piantarla.
Quando gli sembrò che la situazione si fosse calmata,
lasciò andare Mamoru, spettinandogli affettuosamente i
capelli blu-elettrico. «Sembri un cantante Rock!»
«E tu uno del WWF.» ridacchiò
l’altro.
«Vedrai, se ne andrà con un paio di
lavaggi.»
Mamoru sospirò «Sì, e grazie per avermi
fermato.»
«Figurati.» sorrise, tanto dopo, con calma,
l’avrebbe ammazzato lui Ishizaki: perché nessuno
poteva toccare i capelli di Mamoru e sperare di sopravvivere.
*
Q
(Mamoru’s Filter)
Quella volta, aveva rischiato di saltargli
addosso.
Yuzo adorava i ‘lavoretti domestici’,
così, appena in casa Izawa c’erano problemi, sua
madre sapeva sempre chi chiamare.
Oh, non che a lui dispiacesse averlo per casa. Anzi.
Comunque, erano in cucina: Yuzo sdraiato, impegnato col lavello, e lui
a bearsi di averlo versione Sexidraulico.
«Ho trovat-…» l’aveva sentito
borbottare quando l’acqua prese a schizzare ovunque e lui
corse a chiudere il rubinetto. Appena gl’apparve mezzo
fradicio, con quella t-shirt incollata addosso per l’effetto
bagnato e le goccioline che sciavano sulla sua pelle pensò
che Yuzo e l’Acqua gli facessero mortalmente sesso assieme.
(Yuzo’s Filter)
Quando ballava, Mamoru non si rendeva
conto di quanto fosse oscenamente sensuale.
I capelli neri si caricavano dei riflessi lampeggianti delle luci della
disco, che illuminavano fotogrammi del suo corpo in movimento. I suoi
occhi, poi, ne facevano la lenta scansione per un porno-rallenty: i
crini che frustavano l’aria circostante, le palpebre che si
socchiudevano voluttuose, le labbra che si stringevano appena, il
torace e le braccia che seguivano il ritmo dei fianchi, il sedere
avvolto in quegli stracazzo di jeans pro-violenza che erano un
attentato alla sua sanità mentale…
…e gli ormoni erano già in viaggio premio su
Marte.
*
R
(Mamoru’s Filter)
«Rinuncio
all’Università.»(1)
Yuzo glielo disse così, mentre rigirava il cucchiaino nel
caffè e stavano parlando d’altro.
Lui si immobilizzò, puntandogli addosso lo sguardo
più esterrefatto della storia. Non rispose subito, ma
pensò che doveva essere un imbecille colossale se gettava
alle ortiche il futuro radioso di studente per correre dietro ad un
pallone che, di certo, non avrebbe potuto dargli le stesse
soddisfazioni e Yuzo lo sapeva. Eppure, nel lasso di tempo che rimase
in silenzio, prima che la Razionalità vincesse sul suo
Egoismo, si sentì scaldare il cuore dal pensiero che il
calcio sarebbe stato ancora il loro mondo.
(Yuzo’s Filter)
«Rinunci?!»
Aveva immaginato una simile reazione da parte sua, per questo aveva
aspettato a lungo prima di parlargliene.
«Ma sei impazzito?! Butti nel cesso una carriera da Premio
Nobel?!»
«Non esagerare!» aveva riso.
«Ma perché?!»
Aveva previsto anche quella domanda, ma non poteva dirgli la
verità, sarebbe stato un suicidio. Così sorrise,
perché era la sua difesa migliore.
«Perché amo il calcio…»
-…perché amo te…-
«…ed anche se so che non sarò mai come
Genzo…»
-…ed anche se so che non sarò mai
qualcosa di più che un amico…-
«…voglio continuare a giocare.»
-…voglio continuare a giocare, accanto a te.-
*
S
(Mamoru’s Filter)
Stava sognando le sue mani. Le sentiva
scivolare lente sui capelli spettinati, le bende improvvisate e i
cerotti, gentile omaggio degli allenamenti intensivi di Mister Gamo.(2)
Scendevano lungo le spalle, le braccia piegate, fino ad incontrare le
sue, di mani. E avrebbe voluto intrecciare quelle dita per trattenerle
e non farle fuggire, ma era preda di un sogno e troppo stanco per
riuscire a muoversi e tentare di piegare l’illusione alla sua
volontà. Così stette, come raccolto, a sognare di
lui e a pregare che il giorno tardasse il suo sorgere perché
quel tocco lo cullasse ancora, per infiniti attimi.
(Yuzo’s Filter)
Si avvicinò al letto di Mamoru,
sorridendo: si era addormentato vestito, doveva essere a pezzi.
Senza fare rumore, per non svegliarlo, si sedette accanto a lui e
quella vicinanza, già da sola, riuscì a fargli
battere il cuore talmente forte che ebbe paura che anche Mamoru lo
sentisse. Ma l’altro continuava a dormire, ignaro della sua
presenza, e lui poté osservarlo.
Era infinitamente bello anche così, con i capelli spettinati
e le fasciature allentate e non si rese conto di aver mosso la mano
fino a che non la vide scivolare sul suo corpo.
Ne avrebbe vegliato il riposo.
«Buonanotte.»
*
T
(Mamoru’s Filter)
Taipei era stata la loro prima avversaria
e non era stato facile.(3) I suoi compagni speravano
ancora nel ritorno di Scusate-Ma-Ho-La-Sindrome-Premestruale-Wakashimazu
e nessuno che si fosse anche solo domandato come Yuzo si sentisse, ora
che il peso era tutto sulle sue spalle.
Alla vigilia contro la Thailandia, l’aveva trovato seduto
nella sala da pranzo del residence.
«Stai tranquillo, andrà bene.» gli aveva
detto.
«Ma io sono tranquillo.» però era
rimasto a fissare l’esterno con le mani sotto al mento.
Lui gli aveva sorriso, carezzandogli la testa. «Non
dimenticarti che sai ruggire anche tu, CentoTiri.
Credi in te e sarai Leone.»
(Yuzo’s Filter)
Thailandia 4 – Giappone 1
Il bilancio della sua colossale disfatta. Ed ora che anche Tsubasa era
fuori dal campo, quanti altri gol gli avrebbero segnato?
Osservò la figura di Mamoru che, di lontano, continuava a
correre, senza risparmiarsi un istante e ripensò alle sue
parole, sentendosi un idiota per aver osato pensare di arrendersi. In
quel momento, da qualche parte nel suo cuore, si sentì il
leggerissimo ‘clack’ di una
gabbia che veniva aperta e rumore di zampe che guadagnavano
l’uscita.
Fino al rientro di Tsubasa, fino a che avrebbe avuto fiato in gola, il
Leone avrebbe ruggito.
«Fatevi sotto!»(4)
*
U
(Yuzo’s Filter)
«Unisciti agli S-Pulse
senza fare tante storie, sono davvero un’ottima
squadra.» poi Mamoru lo guardò con ironia
«E spero che ora la smetterai di dire che non sei
all’altezza di Genzo e Ken!»
Lui rise di come il difensore sembrava essere più entusiasta
di lui e sentirlo traboccante d’orgoglio nei suoi confronti,
gli diede una gioia maggiore che l’essere stato richiesto in J-League.
«So che ci sarà anche Kishida con te.»
Lui annuì. «Esatto, volevamo cercare casa
insieme.»
Mamoru appoggiò convinto «Ti terrà
d’occhio al posto mio!»
«Scemo.» scherzò, ma avvertì
già il peso della sua mancanza. Ed era insopportabile.
(Mamoru’s Filter)
«Una proposta dai Marinos?!
Ma è fantastico!»
Eppure, per quanto effettivamente avrebbe dovuto fare i salti di gioia,
continuava a mantenere uno strano broncio indifferente, smuovendo il
pallone con la punta dello scarpino.
«Mah… dici che dovrei accettare? Forse sarebbe
meglio non essere troppo precipitosi…»
Yuzo lo fissò come fosse stato un alieno. «Ma sei
scemo, per caso?! Accetta! È la tua grande
occasione.»
«Saremo rivali.» gli fece notare con sottile ironia.
«Allora ci sarà da divertirsi!»
Poi, con un sospiro, gli sfuggì il reale problema.
«Sono troppo lontane…»(5)
«Cosa hai detto?»
Si riscosse, scuotendo animatamente il capo. «No,
niente!»
*
V
(Mamoru’s Filter)
«Vuoi partire subito dopo il
matrimonio di Tsubasa, quindi?» domandò,
continuando ad osservare, appoggiato allo stipite della porta, come
Yuzo impacchettasse alcuni scatoloni che avrebbe portato a Shimizu City.
Il portiere annuì, seguitando a dargli le spalle.
«Sì, io e Takeshi abbiamo ancora un sacco di cose
da sistemare.» e gli apparve così improvvisamente
distante che si sentì mancare il fiato.
Era solo questione di giorni, ormai, non c’era più
tempo per tergiversare e rimandare, eppure, non se la sentiva ancora di
confessargli cosa realmente provasse per lui e si domandò se
sarebbe mai giunto quel momento, temendo la risposta.
(Yuzo’s Filter)
«Verrai a trovarmi qualche
volta?» un modo come un altro per dire: “Ti
prego, vediamoci il più possibile e non solo alle feste
comandate!”.
Lo sentì ridere alle sue spalle.
«Yuzo, non stai mica partendo per
l’America!».
Una frase che lo gelò per un attimo, non riuscendo ad
interpretarla in maniera ironica, ma quando Mamoru aggiunse
«Ad ogni modo, mi hanno parlato bene di Shimizu,
vedrò di farci un salto.» riuscì a
sorridere anche lui.
Ma poteva davvero continuare ad accontentarsi solo di quello? Di
vedersi saltuariamente e come semplici, comunissimi amici?
No.
Improvvisamente capì che non gli bastava più.
*
W
(Yuzo’s Filter)
“Ww ggllii
ssppoossii”
Sì, aveva decisamente alzato troppo il gomito se leggeva
tutto raddoppiato, ma era il matrimonio di Tsubasa ed uno strappo alla
regola lo poteva anche fare. Però, sapeva che il reale
motivo dietro il ‘bicchierino di troppo’
era dettato dall’ansia che aveva accompagnato tutta la
giornata. Si avvicinava il momento in cui non avrebbe più
potuto rimandare e quando l’auto degli sposi si era
allontanata strombazzante per il vialetto, aveva capito che il tempo
era scaduto. Ora o mai più. E Mamoru era proprio
lì e mentre si appoggiava stancamente alla sua spalla,
sapeva già cosa dire.
(Mamoru’s Filter)
“W gli sposi”
campeggiava sul cartello attaccato al portabagagli dell’auto
dei coniugi Ozora, che lentamente si allontanava tra schiamazzi e
auguri. Li osservò con ancora in mano il calice
dell’ultimo brindisi ed un leggero sorriso sulle labbra. Era
come il chiudersi di un ciclo o forse doveva parlare di inizio?
«Devo sedermi.» la voce di Yuzo gli
arrivò leggermente alticcia mentre si appoggiava alla sua
spalla «Credo di aver bevuto troppo.»
Osservando i suoi lucidi occhi nocciola, capì che, forse,
era arrivato anche il suo turno di chiudere un particolare momento
della sua vita, per provare ad aprirne un altro.
*
X
(Mamoru’s Filter)
X in matematica rappresentava
l’incognita.
E, nel suo caso, la X era ciò che sarebbe potuto accadere
nel momento in cui avrebbe detto le famose tre parole che erano chiave
e lucchetto del passato e del futuro, ma adesso si sentiva abbastanza
vecchio da provare a forzarne la serratura.
Si sedettero a cavalcioni su una panca nel giardino del ristorante,
godendosi gli ultimi minuti prima di andar via. Yuzo cercò
nuovamente il suo sostegno, appoggiandogli la fronte al petto.
«Vedo tutto doppio.» ridacchiò.
Sorrise a sua volta, accarezzandogli i corti capelli scuri.
Quante cose erano cambiate…
Quante stavano per cambiare.
(Yuzo’s Filter)
Xochiquetzal era la divinità
azteca dei fiori, gemella di Xochipilli, e quel giardino in cui avevano
deciso di sostare sembrava quasi un omaggio ai due fratelli
appartenenti a civiltà lontane, vista l’opulenza
floreale che li circondava. Ma Xochiquetzal rappresentava anche
l’Amore e lui si domandò se, in quel luogo
favorevole alla Dea, la Dea non decidesse di essere favorevole a lui,
che l’amore lo stava per confessare. Lentamente
appoggiò la fronte tra il petto ed il collo di Mamoru,
cercando un rifugio in cui raccogliere tutto il coraggio possibile e
quando avvertì le sue dita sul capo si sentì
pronto.
*
Y
(Mamoru’s Filter)
«Yuzo…»
«Devo parlarti.»
Silenzio. «Anch’io.»
Yuzo non si mosse e nemmeno lui smise di carezzargli la testa con
movimenti lenti ed accurati.
«Ladies first.» (6)
ridacchiò il portiere.
«Stronzo.» ma rideva anche lui. Poi,
l’interpellato sollevò il capo per guardarlo negli
occhi e lui seppe improvvisamente cosa fare. Il cigolio della chiave
che girava nel lucchetto accelerò i battiti, prima che il
cuore gli esplodesse nel petto come una mina; le labbra di Yuzo, il
detonatore.
«Non devi dirmi niente?» mormorò
l’altro, divertito, separandosi appena, ma respirando nel suo
respiro.
Lui sorrise, arrossendo.
Era il loro inizio, insieme.
«Ti amo, Yuzo.»
(Yuzo’s Filter)
«Yuzo…»
«Devo parlarti.» disse, bloccandolo prima che
potesse continuare.
Ma quando si sentì rispondere quel
«Anch’io.» capì subito come
sarebbero andate le cose, perché il modo in cui gli
accarezzava i capelli non era da ‘amico’,
perché il loro rapporto, già da tempo, non era
più da ‘amici’, ma
che fosse la sua voce a confessarglielo, non aveva prezzo.
Quando sollevò il capo per osservarlo, Mamoru lo
baciò. Anche sentire le sue labbra ed il suo sapore non
aveva prezzo.
«Non devi dirmi niente?»
«Ti amo, Yuzo.»
Rispondergli, come aveva sempre desiderato, lo fece sentire finalmente
libero.
«Anche io, Mamoru.»
*
-Z:
Epilogue -
Zigzagando
tra gli ostacoli come se stessero dribblando l’avversario,
avevano imparato a mettere da parte la diffidenza reciproca,
evolvendola in qualcosa di nuovo e diverso. Come una gonna, danzante
nel vento, tra le sue pieghe c’erano alti e bassi; come un
rosa, di spine e profumi, ogni cosa bella aveva un contrario, come una
medaglia le due facce, ma per ogni testa ci
sarebbe stata una croce, per ogni lacrima un
sorriso.
Avevano imparato che, per quanto tortuosa sarebbe apparsa la via, negli
occhi dell’altro, nel cuore o abbraccio avrebbero sempre
trovato la A e la Z del loro Universo.
FINE
(1): altro fatto realmente
avvenuto nel volumetto N°40. Yuzo, per rispondere alla
convocazione di Minato Gamo, rinuncia ad andare
all’Università (e sulla facoltà che
avrebbe potuto prendere, ho già dato la mia personale
risposta con la What if? “Huzi”
XD).
(2):
sia nel manga che nell’anime si può osservare come
Minato Gamo torchi la povera Nazionale Giapponese che ne esce mezza
mummificata, vista l’abbondanza di fasciature e cerotti che
si ritrovano i giocatori! XD E Mamolo, tra gli altri, ha un bel
bendaggio ‘rambesco’ attorno alla fronte.
(3): la partita con Taipei fu
la prima delle eliminatorie asiatiche disputata dalla Nazionale nel
World Youth.
(4): frase realmente pronunciata
da Yucciolo verso la fine del volumetto N°42
(5): Mamoru si riferisce alle
due città; Shimizu City e Yokohama City, infatti, si trovano
in due differenti Prefetture.
(6): il corrispettivo anglofono
di “Prima le signore”
Angolino
del "Grazie, lettori, grazie!"
XD:
- Releuse:
*/////////////*
gnàààà! Grazie!
Oddio, grazie millissime per la sequela di complimenti che mi hai
rivolto. *//////* E sapere che qualcun altro è finalmente
caduto nella trappola del pairing Yuzo/Mamoru è per me
sempre una fonte incommensurabile di gggggggggggiuoiaaaaa!!! *O* Sono
troppo carini ed impossibili da non amare X3. Spero davvero che anche
questa seconda parte possa essere di tuo gradimento. *____* e grazie
ancora!!!
- Kara
ha già la sua
rispostina su ELF X3, ma anche
qui le dico che è fin troppo buona con me!!!
*______* *luv* e che non vedo l'ora di leggere il suo alfabeto *O*
- Flar:
XDDDD ehhhhhhhh, Flar,
magari
fosse vero!!! Ahimè, Captain Tsubasa non
è un manga
pensato in chiave Shonen-ai o Yaoi, purtroppo T___T Tutte le storie che
narrano di amori omosex in questo fandom sono solo frutto delle
speranze recondite delle varie fanwriter ed anche io non
faccio eccezione! XDDD Ma se un giorno dovesse mai accadere che Yoichi
Takahashi decidesse di mettere Yuzo e Mamoru insieme per davvero
(seeee, aspetta e spera, Melantò)... beh... avrei la
seguente reazione: *O* SQUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE-selvaggio,
partenza con il primo volo per il Giappone, baciamento di piedi a Zio
Takahashi, costruzione di un tempio in suo onore *sisì*
XDDDDDD. *_* e grazie mille anche a te per aver apprezzato
queste drabbline!!! *___*
- ChykobellacarinaHecoccolosaH
anche ha
avuto la sua rispostina su ELF, ma non posso non dirle anche qui che le
idee inventate sulla tazza del cesso sono SEMPRE le migliori!!! XDDD Il
cesso è fonte di ispirazione massima, è cosa
risaputa! LOL
- Un
bacillo extra a Nene
che ha recensito su ELF!
*O* *luv*
NotaFinale:
ora potete dirmi quanto sono pazza da 1 a 100 XDDDDD
NotaFinale2:
*O* partecipate in tanti alla Alphabet!Challengeeeeeeeee!!!!!
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