Non sei da solo

di Nathly
(/viewuser.php?uid=828579)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una furia rossa ***
Capitolo 2: *** Decidi! ***
Capitolo 3: *** Addio Baffo ***



Capitolo 1
*** Una furia rossa ***


Marienford.

Rufy e Ace stanno correndo verso le navi con gli altri pirati grazie a Barbabianca, che copre la ritirata avendo dato l’ultimo ordine. Akainu li deride insultando il loro capitano e Babbo. Ace non riesce a tollerare che qualcuno insulti l’uomo che si è sempre preso cura di lui e dei suoi compagni dando un padre a tutti loro. Arrabbiato ferma la corsa per fronteggiare l’ammiraglio. Lo scontro va subito a sfavore di Ace che viene aiutato da un Rufy stremato. Akainu prende la mira contro quest’ultimo e Ace si mette in mezzo alla traiettoria per salvare il fratellino piazzandosi di schiena. Un dolore accecante lo attraversa tutto e tutto rallenta. Ace ha la precisa cognizione di tutto quello che lo circonda mentre il fuoco dell’ammiraglio lo brucia dall’interno; i marin, i pirati suoi compagni, la piazza, le rovine, il frastuono, l’odore della carne bruciata e suo fratello, con gli occhi sbarrati e terrorizzati puntati nei suoi. Chiude gli occhi come per trattenere quanto più possibile del mondo, di quegli ultimi ricordi, sentendo il fuoco bruciarlo sempre più a fondo.

Come un lampo vede un’ombra rossa comparirgli davanti e un calore diverso espandersi dalla parte inversa del pugno di magma. Ace apre un occhio tentennante e una macchia rosso-dorato turbinante compare davanti al suo viso. Apre anche l’altro per mettere a fuoco e si accorge che sono capelli che mulinano all’aria. Una luce, questa volta bianco-azzurrina, si espande e copre il suo campo visivo e il fuoco che lo sta bruciando da dentro si allontana dai suoi organi. Dietro la luce scorge la proprietaria della chioma rossa, una ragazza con un ginocchio a terra, i palmi appoggiati al suo costato e un’espressione concentrata. Ace respira, smettendo finalmente di bruciare, quando il pugno dell’ammiraglio si allontana dalla sua schiena. In un’attimo la ragazza salta sopra a Ace, aiutandosi con le mani sopra le sue spalle, e sferra un calcio laterale ad Akainu, il quale vola a qualche metro di distanza. Mollando la presa su Ace, la rossa lo scavalca per atterragli dietro rivolta nella direzione presa dall'ammiraglio. Ace barcolla in avanti dalla spinta che ha sostenuto, rischiando di cadere su suo fratello, e si volta sgomento verso la figura alle sue spalle.

Silenzio.

Tutti hanno interrotto il combattimento e osservano, sgranando gli occhi, la nuova arrivata. I capelli rosso-dorato le svolazzano a casaccio nascondendole il viso, vestita semplicemente con una canotta gialla e shorts jeans che lasciano intravedere una muscolatura assolutamente insufficiente a far anche solo spostare un uomo delle dimensioni dell’ammiraglio anche solo di un passo.

Tutti immobili.

Akainu si alza malconcio e furioso verso la rossa scuotendo quel momento di immobilità generale. La ragazza si volta di scatto verso Ace, fulminandolo con lo sguardo, come se non esistesse altro. Ace sente un brivido lungo la schiene e prova a deglutire; è furiosa. Involontariamente fa un passo indietro per sfuggire a quello sguardo di ghiaccio,: gli occhi che lo stavano fulminando spariscono, dopo essersi spalancati per un secondo, lasciando spazio a un pugno che lo colpisce in piena faccia. Ace si ritrova di schianto a terra vicino a Rufy, il sangue che gli inonda la bocca e il naso.

Tutti si guardano confusi, marin e pirati, come a domandare all’altra parte se ci capiscono qualcosa, se sanno da che parte sta e chi è quella ragazza. Ace cerca di mettere a fuoco mentre sputa il sangue dalla bocca e si pulisce il naso sfregandolo contro il braccio. Appena riesce ad allontanare i puntini neri dalla vista la vede avvicinarsi a passo deciso verso di lui, con le spalle che le tremano e il viso ancora in ombra. Appena Ace riesce ad alzarsi lei gli è davanti e, nonostante sia una buona spanna più bassa di lui, lo guarda minacciosa con gli stessi occhi di prima.

-Sa…?- cercò di dire  Ace ma viene interrotto da un calcio al costato di una velocità incredibile che gli toglie il fiato. Il moro si accascia di nuovo a terra, boccheggiando; la forza con cui l’ha colpito è molto maggiore che in allenamento quando facevano “sul serio”. Preme le mani dove ha subito il colpo, non sanguina ma la botta deve avergli rotto qualche costola perché gli fa male anche solo respirare. Alza gli occhi verso quelli di lei prendendo una boccata d’aria in modo meno doloroso possibile. La vede immobile che incombe su di lui, sempre tremante e con il viso nascosto dall’ombra dei capelli. Non l’aveva mai vista arrabbiata, anzi, non si ricordava di averle mai visto un’espressione diversa dal sorriso, neanche quando si parlava di cose serie era mai riuscita a perderlo del tutto. Non sembrava più lei e faceva paura. Di fianco a lui sentì Rufy che provava ad alzarsi per mettersi davanti al fratello. I Marin e i pirati si guardavano ancora esterefatti.

-Sawa smettila!- tuonò Barbabianca dall’altra parte della piazza smuovendo la situazione con il suo vocione. Molto lentamente, quasi riluttante, la ragazza distolse lo sguardo da Ace, liberandolo dal ghiaccio dei suoi occhi, e lo puntò sul vecchio.

- Tu! Sei morto!- anche se con tono basso, in quella situazione di silenzio, lo sentirono tutti, quasi avesse avuto un microfono. Il gelo delle sue parole schiodò definitivamente i pirati, e così facendo anche i Marin, dalla loro paralisi, che iniziarono ad inveire contro la nuova arrivata e a riprendere il combattimento. Sawa riabbassò lo sguardo su Ace, raggiunto da Rufy, ancora a terra come se non esistesse altro. Ace abbassò lo sguardo e prese di nuovo fiato, lentamente, appoggiandosi la mano alla costola rotta.

- Scusa S…- cercò di dire ma venne interrotto di nuovo da un altro calcio, stavolta che lo fece volare contro un Marin li vicino, atterrandolo. Tutti i pirati che stavano aiutando la fuga, quelli non impegnati in un duello, si scagliarono sulla rossa che, senza fare una piega, schivò tutti gli attacchi senza distogliere lo sguardo da Ace e continuando ad avanzare. Il moro si alzò a fatica e indietreggiò per la seconda volta vedendo i suoi compagni cercare di mettersi in mezzo senza successo. Barbabianca sbattè la lancia a terra creando degli scossoni che Sawa evitò, aiutandosi con una spinta da un pirata, per poi arrivare in volo da Ace con un calcio pronto a colpire. Il moro cerca di parare il colpo ma all’ultimo Sawa cambia traiettoia colpendolo di tacco. Ace venne scagliato in aria e atterrò in malo modo vicino a un Marin. Quest’ultimo ne approfitta per colpirlo a sua volta ma Sawa scatta subito in avanti e con una gomitata spedisce il poveretto lontano da loro. Sawa alza di nuovo il pugno contro Ace, che, invece che provare a difendersi, blocca i compagni che stanno accorrendo in suo aiuto con un gesto e abbassa il capo pronto a ricevere il colpo.

Non arriva.
Il moro alza lo sguardo per incontrare quello di lei, fissi su di lui. L’espressione della rossa è indecifrabile mentre tiene il pugno ancora alzato ad una spanna da lui, i muscoli tutti in tensione per lo sforzo.

- Sawa …- prova a dire lui e il pugno scatta. Non ha la stessa intensità dei precedenti, anzi, sebbene gli faccia voltare la testa e riempire la bocca di nuovo sangue, in confronto a quelli precedenti sembra una “carezza”. Ace sputa di nuovo il sangue e, confuso, si volta di nuovo verso di lei. Nota che, oltre alle spalle, le trema anche il labbro inferiore.

Rufi, che intanto era riuscito ad alzarsi e ad avvicinarsi scansando qualche Marin, scatta per proteggere il fratello. Quasi senza pensarci Sawa schiva il pugno e ricambia con un calcio dal basso verso l’alto, mandandolo distante. Ace si alza di scatto, scordandosi per un momento la costola che gli impedisce di respirare normalmente, mentre lei si gira di nuovo verso di lui. Non può scappare, non l’ha mai fatto e di certo non può abbandonare i suoi compagni adesso. Sawa lo guarda intensamente con la ferocia, ma non il gelo, di prima. La vede pronta a sferrare un’altro colpo e, senza pensarci, scatta verso di lei, già pronta a proteggersi, e l’abbraccia.

 

E salve a tutti!

Primo angolino dell'autrice per muà! Vediamo… che posso dire?

Ecco a voi il primo capitolo della storia, che non so ancora quanto farla lunga, questo dipende da quanto piace e da quello che mi consigliate.

Un grazie a tutti quelli che sono arrivati fin quì =) Spero che come inizio non vi dispiaccia

Fatemi sapere che ne pensate e, dato che questo è il mio primo esperimento, in particolar modo se è scritta male, se devo fare i capitoli più lunghi o più corti e chi più ne ha, più ne metta =D

Non si poteva certo finire il capitolo senza il "colpo di scena", giusto?

Spero che i personaggi non siano OOP

Detto questo vi saluto!

Nat

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Decidi! ***


L’abbraccia.

La sente irrigidirsi tutta, con le mani ancora in posizione di difesa. Non sta respirando. Ace cerca di bloccare, in malo modo, un attacco di tosse dovuto alla costola inclinata e la stringe di più a sè. Dopo un primo momento di completo stupore, Sawa abbandona la posizione di difesa e lascia cadere le braccia lungo i fianchi inerte. Dopo un’altro tentativo di bloccare la tosse, il ragazzo affonda la faccia nell’incavo del collo di lei, cercando di respirare normalmente. Lei riprende a respirare lentamente. Il ragazzo la sente bollente nella sua stretta.

-Desideri così tanto morire? - chiede Sawa dalla spalla di lui ancora con quella voce terrificante - C’erano metodi molto più semplici sai? Avresti risparmiato fatica e vite degli altri, idiota.

-Non è questo che volevo… - rispose Ace dopo una pausa di stupore.

-Ah già! Te ti stupisci che le persone vogliano aiutarti. Sappi che sei solo te che ti consideri un rifiuto umano, facendo così ti comporti solo da stupido!

- Non posso coinvolgerti!- la interruppe lui allontanandola dall’abbraccio per vederla bene in faccia. - Non dovresti essere quà …- ma venne interrotto da uno spintone della rossa, che si liberò dall’abbraccio del tutto. Ace barcollò in dietro cercando di trattenere un’altro colpo di tosse e appoggiando una mano al costato per aiutarsi a respirare bene.

- In questo momento l’unico posto in cui devo essere è proprio questo! Sei l’ultima persona al mondo che può dirmi dove stare- gli rispose lei alzando la voce mentre si metteva in posizione di attacco serrando i pugni - Ora rispondi: vuoi morire?

Ace, confuso dalla domanda, si guarda intorno e lo vede: Akainu, essendosi ripreso dal colpo, approfitta dell’occasione per scattare di nuovo verso Rufy, deciso a liberarsi il prima possibile di uno dei fastidi più grandi della guerra. Il moro lancia uno sguardo implorante a Sawa e scatta per difendere il suo fratellino. Sawa si “materializza” davanti all’ammiraglio e, con l’avambraccio cambia traiettoria al pugno di magma destinato a Rufy. Senza aspettare che l’avversario ritrovi l’equilibrio, velocissima gli sferra un calcio al mento facendolo crollare a terra svariati metri più in là. Ace raggiunge il fratello senza fiato constatando velocemente la salute del fratellino per poi rivolgere un “grazie” alla rossa.

Sia i pirati che i Marin non ci capiscono più niente: un momento combatte contro i pirati e li minaccia, il momento dopo li difende dai Marin anche se era stata proprio lei a scaraventarli via per non essere importunata; non è da sola contro tutti ma piuttosto si comporta come se la guerra che si sta svolgendo non la riguardasse perchè concentrata con la sua guerra personale. Ace blocca un’altro attacco di tosse dovuto allo scatto fatto. Sengoku ragiona velocemente: non è soltanto il comportamento della nuova arrivata a essere strano, ma anche quello di Barbabianca e del suo ragazzo.

- Catturate la ragazza! Così possiamo finire questa guerra! - grida il grandammiraglio nel lumacofano.

- Scappa Sawa - implora Ace terrorizzato vedendola ferma immobile che lo fissa nonostante il nuovo ordine si sia sentito in tutta la piazza - Non devono… se ti scoprono…- continua in un sussurro vedendo che lei non accenna a muoversi.

- Non m’importa! - dice semplicemente lei interrompendo il suo balbettio - è una mia scelta! Come lo è stata la tua per cui siamo quì oggi. - continua sempre con la voce di prima mentre una luce azzurrina inizia a diradarsi dalla sua mano aperta - Non hai ancora risposto: vita o morte?

Ace la guarda allarmato. Rufy cerca di alzarsi per proteggere il fratello mentre la luce azzurrina si fa più intensa.

- Ok aiutaci a scappare! Ma evita di farti scoprire più di così! - risponde rassegnato, guardandosi intorno per capire quanto grande sia il danno. La luce azzurrina sparisce all’istante e Sawa avanza verso Rufy che si mette in posizione di guardia. Ace gli abbassa le brazzia e fa un cenno a Sawa - ti copro io intanto - avvisa più sicuro dal momento che la luce è sparita mentre lei appoggia le mani sulle spalle di suo fratello concentrata. Ace crea un tornado di fuoco che gli nasconde alla vista alchè Akainu, che si è ripreso abbastanza, sferra un pugno di magma al vortice per distruggere il fuoco di Ace. L’ammiraglio, seguito dai suoi, avanza nel fumo che si è creato dissolvendolo. C’è solo lui, nonostante fossero circondati. Tutti si guardano in giro disorientati e un’esplosione cattura il loro interesse: Rufy sta correndo con Jimbee verso la costa a parecchi metri da loro. La causa dell’esplosione è Ace che si trova poco distante dai due e copre la ritirata dei pirati aiutato dai suoi compagni. Sia i Marin che i pirati sono sbigottiti; nessuno li ha visti arrivare, come se fossero già li da un pezzo e riescono a correre a quella velocità nonostante tutte le ferite che avevano riportato.

Akainu cerca la ragazza rossa: sembra svanita nel nulla. Nella sua mente si forma un piano: la ragazza arriverà a difesa di Ace che difenderà a sua volta suo fratello, con queste informazioni si può creare una trappola. Mentre comunica l’informazione alle alte sfere un’esplosione arriva da dietro il palco rivelando Barbanera e la sua ciurma. Barbabianca lo fronteggia ma ha presto la peggio e Barbanera riesce ad accaparrarsi il potere del vecchio. Barbabianca, sentendo le forze mancargli, urla con l’ultimo fiato che lo One Piece esiste. Teach, con la sua risata irritante, gli tira un pugno con il suo stesso potere: l’aria si crepa sotto lo sguardo sbalordito di tutti ed un vento fortissimo scaturisce da quel punto.

Niente scossa.

Non succede niente. Tutti si voltano verso Barbanera e lo vedono incredulo  che guarda una figura davanti a lui: Sawa gli ha bloccato il colpo con il palmo aperto. l’effetto delle crepe svanische e Teach arretra sconcertato. Il groviglio rosso di capelli gli turbina davanti mentre lei alza lo sguardo su di lui.

Ace e Rufy sono praticamente in salvo insieme alla maggior parte dei pirati ma Akainu e Aokiji, seguendo il piano del primo, li intercettano all’ultimo. Marco, trasformato in fenice, vola in loro soccorso finalmente libero dalle manette di Agalmatolite anche se nessuno ha visto come ha fatto. La fenice riesce a distrarre i due ammiragli permettendo ai compagni di salire su una nave ma un pugno di magma la scioglie facendo precipitare l’equipaggio in acqua. Jimbee riesce a soccorrere tutti quelli che hanno mangiato un frutto aiutato da coloro che erano ancora in grado di nuotare e con i due fratelli in spalla li allontana dagli ammiragli. Le imbarcazioni piene iniziano a prendere il largo e il sottomarino di Law spunta a dare manforte.

Intanto Barbanera, dopo che Barbabianca ha esalato l’ultimo respiro, sferra un colpo a Sawa che lo schiva prontamente. Subito usa la gravità per attirarla a sè e l’afferra per il collo. Sawa riesce a tirargli un calcio in faccia liberandosi dalla presa e scatta subito all’attacco ma Teach la scaraventa via usando il suo potere e crea una pozza nera per terra che risucchia le rovine circostanti. Sawa parte di nuovo all’attacco evitando le macerie ma, grazie alla gravità, Teach riesce a bloccarla e a colpirla con i detriti formando un cumulo dove prima si trovava lei.

- Cosa pensavi di fare ragazzina? - le ride contro lui con quella sua risata irritante.

Dall’altra parte dell’isola Jimbee scarica i due fratelli semicoscienti sul sottomarino. Akainu cerca di fermargli con una tempesta di meteoriti ma Cody si mette in mezzo: non riesce più a sopportare tutto quel dolore ma l’ammiraglio non si lascia convincere e lo attacca. Il colpo non va a segno, bloccato dalla spada di Shanks. L’ammiraglio allontana il pugno mentre la ciurma del rosso si mostra. Shanks, dando ragione a Cody, decreta che la guetta è finita, a meno che non vogliano mettersi contro di lui adesso.

Ace si mette a sedere ansimante sul sottomarino mentre questo si allontana e cerca disperato la chioma rossa tra le macerie. Dei fasci di luce azzurra si sprigionano dall’ammasso di detriti e un’esplosione silenziosa li sparpaglia in giro rivelando una figura luminosa che rotola giù dalla montagnola.

 

Salve a tutti!
 

Ecco a voi il secondo capitolo della mia prima storia... ho fatto in fretta?

Ho visto quanti di voi seguono la mia storia e sono elettrizzata =) Grazie mille a tutti!!

Come vi è sembrato il secondo capitolo? Sono riuscita nell'intento di finirlo con un colpo di scena interessante? Voi avete già capito che potere ( o poteri) ha il mio nuovo personaggio? In questo capitolo ho inserito forse troppi indizi, vediamo se riuscite a capire cosa ha partorito la mia mente malata =D

Un grazie a tutti quelli che sono arrivati fin quì =)

 

Detto questo vi saluto!

Nat

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Addio Baffo ***


Sawa si rialza tossendo. Si strofina una mano sugli occhi per togliersi la polvere delle macerie mentre la luminescenza svanisce e scatta verso l’avversario senza neanche dargli il tempo di sgranare gli occhi. Teach prova a sbalzarla via ma non fa in tempo dato che la suola delle scarpe della ragazza gli si pianta in faccia, scaraventandolo a terra. L’omone cerca di rotolare per terra per diminuire il dolore ma la rossa gli piazza una tallonata sullo sterno e, tenendolo semifermo con il ginocchio inizia a bersagliarlo di pugni in faccia. Barbanera si libera dell’assalto scaraventandola via con la gravità e si mette in piedi a fatica. La vede rialzarsi e pulirsi il sangue che gli cola in un’occhio e l’attira a sé. Sawa para il colpo diretto al costato alzando prontamente il ginocchio e, con l’altra gamba, sferra un calcio in faccia all’avversario sparandolo verso la sua ciurma. Teach si rialza sanguinante e allarga la “pozza nera” per intrappolarla di nuovo. Il braccio destro della rossa inizia ad illuminarsi con la strana luce di prima e lei si prepara all’attacco.

- Ho detto che è finita! - ripete Shanks parandosi davanti alla ragazza rivolto verso Teach con la spada sguainata. Sawa si guarda attorno accorgendosi solo in quel momento che tutt’attorno era finito il combattimento.

- Cioè vuoi lasciarlo andare? - chiede lei incredula e irritata non abbandonando la posizione di attacco.

- Non essere idiota Sawa… già sei venuta quà, vuoi metterti ancora più nei casini? - le chiede il rosso girandosi verso di lei e appoggiandole una mano sulla spalla. Sawa lo guarda e la luce si ritira velocemente.

- E’ finita! Me ne occupo io adesso, tu vai a riposarti. - termina lui con dolcezza. La rossa abbandona la posizione di attacco e volta le spalle a Barbanera che, sotto lo sguardo dell’imperatore, ordina alla sua ciurma di andare. Shanks recupera il cappello di paglia che era caduto a Rufy e inganna Buggy per riportarglielo. Appena viene recuperato il cappello, quelli che sono ancora fuori, Jimbee e Ace, vengono trascinati velocemente sottocoperta e il sottomarino s’immerge sfuggendo agli attacchi degli ammiragli.

Sawa si volta verso la figura di Barbabianca ancora in piedi nonostante sia morto.

- Addio Baffo - lo saluta prima di voltarsi e correre via attraverso la piazza.

I Marin la vedono saettare velocissima senza dare loro il tempo di reagire per fermarla nonostante l’ordine tempestivo di Sengoku di non lasciarla scappare. Gli ammiragli schierati alla baita si preparano ad intercettarla ma troppo tardi capiscono che la traiettoria della ragazza non punta al porto bensì alle case che compongono i lati della piazza. La rossa scavalca un Marin per aggrapparsi e issarsi sul tetto di una casupola per poi scomparire dietro alle mura con un salto. Dopo pochi secondi, nel punto dove è scomparsa, appare prima il pallone e poi l’imbarcazione volante a cui è attaccato, che si innalza in volo con lei appesa ad una cima che si issa su a forza di braccia. A guidarla è un tizio nascosto da un cappellone e gli occhiali da aviatore che, trafficando con leve e corde, punta l’imbarcazione lontano dal campo di battaglia.

Quando furono abbastanza lontani Nagisa rallentò la chiatta volante lasciandola navigare in “pilota automatico” per girarsi verso la rossa intenta a medicarsi. La raggiunse scavalcando la postazione di guida e si toglie gli occhiali e il cappello liberando la chioma bionda e gli occhi blu elettrico.

- Quali sono gli ordini Capitano? - chiede con il suo solito tono allegro accentuando la frase con un gesto dei Marin, offrendole poi la borraccia dell’acqua in cambio del kit di pronto soccorso e dei bendaggi che teneva nelle mani mani, in modo da aiutarla nell’intento di medicarsi. Sawa sbuffò per il tono e per il dolore che le procurava il disinfettante sulle varie ferite.

- Raggiungi quel sottomarino giallo su cui c’è Ace - Rispose.

- Passo! Scegli un’altra rotta Capitano! - rispose lui sempre prendendo in giro quel tono pomposo dei Marin.

Sawa lo fulminò con lo sguardo ritraendosi dalle cure. Lui la guardò sorridendo, la prese per il braccio riavvicinandola e proseguì il lavoro di bendaggio senza fare una piega.

- Per prima cosa ti faccio notare che questa è un’imbarcazione sospesa per aria, a cui serve aria per viaggiare, mentre, come dice la parola stessa, un sottomarino sta sotto il mare; un luogo oscuro dove all’aria non piace stare, purtroppo. Secondo te dovresti riposare e trovare, eventualmente, un dottore migliore di me, ad esempio Shao, prima di fare qualsiasi cosa ti passi per la mente - spiegò lui chiudendo il nodo un po' troppo forte creando una smorfia sul viso della rossa.

- Anche se sta sotto, all’equipaggio serve aria e quindi, ad un certo punto, dovrà risalire a galla! Secondo anche loro avranno un dottore… - constatò lei irritata.

- Terza cosa, e non ultima - continuò lui prendendo una grossa boccata d’aria e muovendo le mani in aria come a indicare tutt’intorno - probabilmente tutta la Marina in primis, e in pratica quasi tutto il mondo, stanno cercando quel sottomarino giallo, per un motivo o per un’altro; non mi sembra una genialata unirci anche noi alle ricerche rischiando così di farci beccare - concluse lui con in viso stampata un’espressione serafica e divertita. Le posizionò in viso gli ultimi cerotti e le assestò un buffetto sulla guancia sana. Sawa sospirò rassegnata e si sdraiò sulla coperta spostandosi uno zaino sotto la testa a mò di cuscino.

- Va bene ma gli altri sono ancora a casa se il mio piano ha funzionato… ci si impiega troppo tempo a tornare a casa. Quindi direi la prima isola che becchiamo in quella direzione - rispose lei indicando una direzione a caso prima di chiudere gli occhi.

- Quindi la tua strategia è andare a caso? - le chiese il biondo.

- Fai conto … Sei te il navigatore! - rispose lei con una scrollata di spalle.

Nagisa si risistemò al posto di guida borbottando, aggiustò la rotta e tirò fuori le mappe per calcolare una possibile rotta.

Intanto il sottomarino di Law era stato raggiunto da Hancock e scortato al sicuro sull’isola delle donne dove era stata allestita la zona destinata agli uomini e alle cure. Rufy era messo piuttosto male, anche perchè aveva usato due volte gli ormoni di Iva oltre che le varie ferite causate dagli scontri, e gli ci vollero parecchi giorni per riprendersi. Anche Ace non era messo tanto meglio ma non volle allontanarsi dal fratellino. Non riusciva a non pensare alla guerra, al babbo e a tutti quelli che erano morti per salvare lui. Doveva tornare alla sua ciurma il prima possibile. E da Sawa. Sapeva che non era morta, l’aveva vista volare via dalla battaglia su quella specie di mongolfiera sgangherata ma sicuramente non era al sicuro. Dopo quella pazzia il mondo intero ormai sapeva della sua esistenza. Doveva trovare un modo per nasconderla. Forse non si era fatta scoprire del tutto e l’interesse per lei sarebbe scemato dopo un pò di tempo senza sue notizie….

Rufy si sentiva un debole. Se non fosse arrivata quella ragazza Ace non sarebbe soppravvissuto, lo sentiva, e, proprio come a Sabaody, lui non avrebbe potuto fare niente. Nonostante tutto lui restava troppo debole per salvare qualcuno.

Quando finalmente Rufy riuscì ad alzarsi dal letto da solo, Ace annunciò che lui doveva andarsene; molto probabilmente anche la sua ciurma, oltre che la Marina, lo stava cercando e doveva andarsene prima di creare guai anche a loro.

- Non puoi mica andare da solo - lo fermò Jimbee proponendosi di andare con lui.

Mentre discutevano arrivò Rayleigh e propose a Rufy il suo piano. Ace avrebbe dovuto aspettarli perchè non era consigliabile farsi vedere insieme. Li avrebbe aspettati al largo insieme alle Kuja, viaggiando poi con Jimbee fino al raduno del babbo, dove probabilmente avrebbe trovato la sua ciurma ad aspettarlo o, almeno, un modo per contattargli.

Così Rayleigh, Rufy e Jimbee partirono di nuovo verso Marineford mentre Ace aspettava a bordo della nave delle Kuja “sorvegliato” dalle guerriere. Nell’attesa Ace individuò un News Coo e comprò il giornale per cercare notizie. In tutto il giornale non si parlava d’altro che della guerra e un nuovo poster con la taglia scivolò giù dall’ultima pagina. Nell’immagine si vedevano un turbine di capelli rossi appartenenti a una ragazza rivolta di spalle con il viso girato verso l’inquadratura: gli occhi erano nascosti dall’ombra dei capelli. Nonostante fosse piuttosto nascosta e la descrivione alquanto vaga, nella foto si riconosceva indubbiamente Sawa.

La taglia ammontava a 200 milioni di Berry.


Ciao a tutti!

 

Ecco a voi il terzo capitolo!! Questa volta ci ho messo di più a postarlo causa impegni vari ^-^’

Grazie mille a tutti per essere arrivati fin qui =)

Lo so… la parte del combattimento non finisce più … in originale era molto più contenuto ma mi sono divertita così tanto a pestare Teach mentre lo trascrivevo che mi sono lasciata andare :D A dir la verità ho cancellato un pò di parti quando me ne sono accorta, per non farlo diventare più lungo di quello contro Ace, però non me la sono sentita di ridurlo più di così … spero non sia troppo da leggere; a me sembrava funzionare, poi ditemi voi =D

Diventa sempre più difficile finire con almeno una “specie” di colpo di scena ma siccome non siamo più in battaglia il ritmo è rallentato e non volevo fare il capitolo troppo lungo, dato che la prima parte è stata allungata enormemente ;)

Ho voluto il più possibile seguire il corso della storia originale anche se, con il fatto che non è morto Ace, è difficile… il resto della storia si svolge durante i due anni di separazione della ciurma di Rufy quindi con il prossimo capitolo posso riallacciarmi alla storia originale e concludere questa. Fatemi sapere se vi va se la continuo o se, con il prossimo capitolo, terminarla ( oddio quanti “se” … potrebbe essere uno scioglilingua).

 

Alla faccia se ho parlato tanto questa volta…Ok la finisco ;D

Alla prossima ^-^

Nat

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3297783