A Bride For Christmas

di Mei91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** DECORIAMO L' ALBERELLO ***
Capitolo 3: *** INCOMPRENSIONI ***
Capitolo 4: *** CHIARIMENTI ***
Capitolo 5: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 


 

 

 

 

 

Buona sera signore e signore, vi prego non mi uccidete, so di avere un mare di storie all’ attivo, ma daiii è quasi Natale e volevo scrivere una storia su tema Natalizio. Questa storia avrà massimo e dico massimo 10 capitoli non di più, quindi perdonate se Dark lover e Lord perfect e  Golden boy andranno a rilento, ma siccome Natale è alle porte questo mesetto questa storia ha un po’ la precedenza e comunque prometto che proverò a fare gli aggiornamenti anche delle altre storie.

E niente questo mi parte tutto Buona lettura spero vi piaccia.

Fatemi sapere un Kiss Mei.

 

TRAMA:  Natale è alle porte e dopo la fine della guerra e il ritorno di Sasuke, a Konoha si respira aria di festa e Sakura non vede l'ora di passare più tempo con la sua famiglia: il team 7 specialmente adesso che Sasuke sembra essere davvero cambiato. ma quando una sera Sakura becca Sasuke a baciare Karin, i suoi piani idilliaci per quel Natale vanno in frantumi e Sakura giura a se stessa di chiudere il rapporto con Sasuke, qualunque esso sia e di dedicarsi solo al suo lavoro.Sasuke Uchiha è davvero cambiato e per quel Natale desidera solo crearsi una famiglia e per lui non c'e donna migliore di Sakura. Il cambiamento di Sakura in ghiacciolo però lo colpisce come un filmine a ciel sereno e Sasuke vede sparire davanti i suoi occhi la possibiltà di essere felice. la situazione per lui diventa insostenibile quando Karin gli dichiara i propri sentimenti e lo bacia cogliendolo di sorpresa. Come può Sasuke allontanare da se Karin e provare a riconquistare l'amore della sua Sakura?E se la soluzione secondo lui fosse un matrimonio di convenienza sfruttando la bontà di Sakura per aiutarlo a ripristinare il proprio clan?Sakura sarà disposta ad accettarlo come sposo solo per ripopolare il suo clan sapendo che però lui non la ama?

 

 

 

 

 

 

 

 PROLOGO

 

Natale era ormai alle porte, mancava meno di un mese alla fatidica notte e per le strade si Konoha si respirava già la deliziosa aria natalizia che dopo anni di svariate sofferenze e una guerra alle spalle, era quasi come un dolce balsamo per le ferite dell’anima.

Gli addobbi e le luci natalizie adornavano i muri e gli alberi di tutto il villaggio della foglia. Le luci si accendevano e spegnevano a intermittenza dando l’impressione di vivere in un luna park.

La gente, finalmente più serena e spensierata, si concedeva la possibilità di uscire dalle loro abitazioni per godere di quello spirito Natalizio che per tanti anni era venuto a mancare. Oppure si concedeva l’opportunità di fare qualche compera di Natale, o semplicemente uscire per incontrarsi, ridere e scherzare insieme.

E infatti era proprio per una di queste occasioni che Sakura Haruno si stava preparando.

 Finalmente dopo mesi il team 7 si sarebbe riunito.

Dopo la guerra, infatti, e il ritorno di Sasuke, quest’ultimo era stato promosso a capo Ambu insieme a Naruto, mentre lei era diventata la primaria dell’ospedale di Konoha.

Aveva preso il posto della sua amata maestra Tsunade che aveva decido di prendersi una meritata vacanza e affidare a lei la direzione e le cure dell’ospedale. Quindi non solo Sakura era un medico attivo sia sul campo che in ospedale, ma era anche operativa come direttrice e che quindi molte operazioni passavano sotto la sua supervisione, ma doveva coordinare anche tutti gli altri ninja medici e infermiere dell’ospedale affinché non si commettessero errori.

Era a tutti gli effetti la persona più impegnata di Konoha.

Ah, no! Anche altre due persone vivevano il suo stesso dilemma.

Sasuke e Naruto dalla fine della guerra non si erano fermati un momento. Quando non erano in missione erano ad allenarsi con gli Ambu e quando erano separati, Naruto affiancava Kakashi per diventare il prossimo Hokage, mentre Sasuke era divenuto anche il capo della polizia di Konoha e vigilava e vegliava sul villaggio affinché tutto filasse liscio.

A causa dei loro impegni però dalla fine della guerra erano passati circa cinque mesi e Sakura non aveva avuto la possibilità di trascorrere del tempo con i suoi vecchi compagni, a maggior ragione ora che Sasuke aveva deciso che Konoha era la sua casa e lei e Naruto la sua famiglia.

Sakura desiderava disperatamente trovare il tempo per riunire quella che per lei era diventata la sua famiglia.

Gli mancavano terribilmente

Ovvero lei, Naruto, Hinata e Sasuke.

Si, Hinata.

La giovane Hyuuga aveva scoperto che se la cavava meglio come infermiera all’ ospedale che ninja su campo di battaglia.

Non che in battaglia non fosse brava, solo che lei era più propensa a salvarle le vite più che a toglierle.

In quell’ultimo periodo Sakura aveva scoperto molte più similitudini di carattere e modo di fare con Hinata che con Ino e si era legata particolarmente a Hinata. Certo, Ino era sempre la sua migliore amica, ma anche Hinata poco a poco lo stava diventando.

 

In più la timidissima Hinata era riuscita a conquistare il cuore del suo amato Naruto e questo dava idea a Sakura che la giovane Hyuuga avesse una forza interiore nascosta da invidiare.

Certo, anche lei si era dichiarata a Sasuke, ma questo prima che succedesse il pandemonio della guerra e del tradimento dell’ultimo superstite del clan Uchiha, e ora come ora lei non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi senza ricordare il suo rifiuto figurarsi per fare un altro tentativo di dichiarazione. Tanto ne era sicura, Sasuke l’avrebbe rifiutata per l’ennesima volta e lei non aveva più la ben che minima intenzione di fare la figura dell’allocca e della piagnucolona.

Eppure Sasuke in quei mesi era cambiato molto.

Aveva cercato in tutti i modi di riconquistarsi la fiducia del villaggio sua e di Naruto e ci stava riuscendo, lentamente ma ci stava riuscendo.

Non solo, si dimostrava più disponibile nei confronti del prossimo e talvolta la trattava con una gentilezza che spesso la metteva a disagio ma che al contempo le riempiva il cuore di felicità e rinomata speranza.

Sakura però era decisa a non farsi più alcuna illusione su Sasuke, perché illudersi le avrebbe portato solo sofferenza e lei desiderava passare il Natale con i suoi amici e la sua famiglia senza angoscia e sofferenza nel cuore.

Le bastava avere Sasuke come amico e familiare.

Eppure lei non riusciva a ridere e scherzare con lui come quando erano piccoli, ma nonostante ciò lo voleva vicino. Voleva passare molto più tempo con lui e con Naruto, ma i loro impegni spesso lo impedivano e così facendo il Team sette, ancora una volta, restava separato.

Persino Sasuke era andato a trovarla in ospedale per invitarla a una riunione del team due mesi prima e lei era stata costretta a rifiutare l’invito per via di un operazione urgente.

 Quando invece lei era libera Sasuke e Naruto erano impegnati in qualche missione della massima segretezza, o con delle scartoffie da Hokage, o con indagini su un presunto criminale.

Sakura era stufa. Voleva stare con loro e non le interessava se quella sera avevano impegni li avrebbe tirati per le orecchie e finalmente avrebbero cenato insieme.

 

PALAZZO DELL’ HOKAGHE.

Naruto aveva appena terminato di esaminare i fascicoli dei criminali che Sasuke aveva arrestato il giorno precedente. Kakashi da qualche ora sembrava sparito nel nulla lasciando a lui il compito di svolgere le noiose mansioni burocratiche.

Gli mancava terribilmente la sua famiglia.

Mai come in quel periodo, in cui l’aria di festa Natalizia, le famiglie riunite, persone che andavano a fare compere per addobbare l’albero di natale, il freddo pungente, le risate della gente per strada, gli facevano sentire così tanto la mancanza di Sasuke e Sakura.

Mai come in quel periodo Naruto aveva un disperato bisogno dei suoi migliori amici, ma sia i suoi impegni, che quelli di Sasuke, ma soprattutto quelli di Sakura.

Inoltre gli mancava terribilmente anche la sua Hinata, che da quando era diventata infermiera, spesso era a lavoro anche di notte finendo così per non vederla per giorni.

Gli mancavano le donne più importanti della sua vita.

Hinata e Sakura.

Con Sasuke si vedeva più spesso, ma Sakura non la vedeva da tre mesi se non di sfuggita o per un saluto veloce e Hinata non la vedeva da tutta la settimana.

Natale si avvicinava e lui doveva inventarsi qualcosa per riunire il team 7 e Hinata.

“Dannazione!” sbottò Naruto sospirando e lasciandosi andare allo schienale della sedia.

“Mi mancano tanto…” sussurrò al vento.

 

STAZIONE POLIZIA DI KONOHA

 Sasuke se ne stava seduto sulla poltrona della sua scrivania. Sul tavolo una dozzina di dossier di criminali da esaminare, ma che in quel momento lui nemmeno calcolava.

 Se ne stava seduto lì, con il viso rivolto al cielo scuro di Konoha.

La neve cadeva lenta infondendogli calma, ma nonostante tutto sentiva un vuoto dentro, un vuoto che ormai ne era certo, solo una persona, con l’ausilio di un dobe e di una morettina timida timida, avrebbero potuto alleviare.

Sakura, Naruto e Hinata gli mancavano. Dopo anni passati in solitudine, tra l’odio, il rancore e il dolore, desiderava trascorre il primo Natale sereno della sua vita.

Ormai ne era certo, quei tre erano riusciti a perforare la sua corazza rendendosi indispensabili per lui.

Soprattutto Sakura, che da quando era finita la guerra era stata la più lontana di tutti. Di tanto in tanto il dobe faceva una capatina a casa sua insieme a Hinata e si fermavano per la notte, ma da cinque mesi non aveva più visto Sakura se non per un fuggevole saluto di corsa e dannazione quella noiosa gli mancava terribilmente, ma non lo avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura.

“Ora Basta!”

Un urlo costrinse Sasuke a voltarsi di scatto verso la porta, prima di vedere quest’ultima cadere a terra e una Sakura che trascinava per un braccio Hinata e per un orecchio il dobe.

“Sakura!” dichiarò gelido Sasuke.

“Devo commettere un delitto per avere la vostra benedettissima attenzione? Ora basta, sta sera voi due cenate da me e niente ma e niente sé!” urlò Sakura lasciando il braccio di Hinata e l’orecchio di Naruto, per poi dirigersi da lui come una furia, distruggendo la scrivania e afferrandolo per il braccio destro e tirandolo a sé, poi afferrò il braccio sinistro di Naruto e trascino anche lui.

“Sakura Chan…” iniziò il dobe mentre Sasuke sbuffò sonoramente.

“Hinata seguimi, Dobe tu sta zitto!” urlò Sakura, poi si voltò verso la stazione.

“Scusate il disturbo, ma per sta sera rapisco Sasuke Uchiha, Naruto Uzumaki e Hinata Hyuuga. “Esclamò Sakura.

“Ma…” protestò un ninja e Sakura lo fulminò con lo sguardo.

“Ma cosa?”

“Ma è il capo!” esclamò un altro ninja indicando Sasuke.

“E con questo? Tu sta sera che farai?” chiese Sakura.

“Andrò a cenare a casa dalla mia famiglia, perché me lo chiede dottoressa?” chiese il ninja.

“Perché tu puoi cenare con la tua famiglia e io non posso cenare con la mia famiglia? Ovvero questi tre? Sono cinque mesi che la guerra è finita e io non ho ancora passato uno straccio di tempo con Sasuke, Naruto e Hinata che sono la mia famiglia. Perché tu si e io no?” urlò Sakura quasi con le lacrime agli occhi.

Sasuke e Naruto sorrisero e sfilarono le braccia dalla presa di Sakura per poi abbracciarla.

“Andiamo a casa Sakura Chan!” esclamò Naruto sorridente.

Hinata si asciugò gli occhi commossi.

Sasuke le toccò la fronte con due dita.

 

To be continued

Allora che ve ne pare? Fatemi sapere un Kiss Mei

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Capitolo 2
*** DECORIAMO L' ALBERELLO ***


Eccomi qua ragazzi con un nuovo capitolo di A bride for Christmas, mi fa piacere che il precedente capitolo vi sia piaciuto, spero che questo non vi deluda. Voglio fare un piccolo appunto, so che nel manga dopo la guerra Sasuke e company hanno circa sedici anni, ma in questa storia ne hanno 20.

Grazie a tutti quelli che hanno messo questa storia tra le seguite e le preferite e le ricordate. Grazie di cuore alla prossima Mei.

 

 


 

CAPITOLO 1

 

Konoha era stupenda.

Fuori dalla stazione di polizia, la neve aveva ripreso a cadere lenta e soave e un brivido di freddo le percorse le schiena, ma il sorriso sulle sue labbra era di una luminosità e un calore che dava un netto contrasto con il freddo pungente di fine Novembre.

Sakura Haruno, fiancheggiata da Sasuke Uchiha a destra e Naruto Uzumaki a sinistra, passeggiava tranquilla in direzione del suo appartamento.

 Rabbrividì nuovamente per il freddo.

La giovane kunochi era uscita di corsa dall’ ospedale per reclutare i suoi migliori amici dimenticandosi così di prendere il cappotto, la sciarpa e i guanti dallo spogliatoio. Indossava semplicemente una gonna rosa con un paio di leggings neri pesati, un leggero maglioncino smanicato rosso e una dolcevita nera sotto di essa. I capelli leggermente più lunghi dalla fine della guerra senza alcuna protezione di cappello e leggermente umidi a causa della neve che le si era depositata come tanti petali di tarassaco o meglio dire i fiori del soffione.

Rabbrividì nuovamente e si strinse le mani sulle braccia come in un abbraccio.

Era felice, Sakura. Finalmente dopo mesi poteva passare del tempo con Sasuke e Naruto.

Sakura starnutì e ciò attirò l’attenzione del tenebroso e fiero Sasuke Uchiha, che la fulminò con lo sguardo.

“Tu domani ti sveglierai con un febbrone da cavallo!” esordì l’Uchiha con la sua solita aria gelida e menefreghista.

“Uffa…”

Sakura mise il broncio e gonfiò le guance come una bimba.

“Piantala teme. Sta mattina non faceva così freddo, magari Sakura ha solo sbagliato a vestirsi!” esordì L’Uzumaki con aria saccente credendo di aver indovinato la causa del mancato abbigliamento adeguato di Sakura.

Sakura gli diede un pugno in testa.

“Non ho sbagliato a vestirmi, razza di Baka patentato, sono solo corsa fuori dall’ ospedale per venire a recuperare voi e mi sono scordata il cappotto!” esordì Sakura infuriata

“E la sciarpa e i guanti!” puntualizzò l’Uchiha.

“Grazie sapientone, non me ne ero accorta sai!” sbuffò di nuovo Sakura.  Sakura starnutì di nuovo per poi soffiarsi le mani, nella speranza che il proprio fiato potesse scardarla almeno un po’.

Hinata in quel momento attirò l’attenzione del gruppo schiarendosi la voce.

“Sakura Chan, io devo andare un attimo a casa. Ci vediamo più tardi a casa tua. Faccio in fretta prometto!” esordì la Hyuuga.

“Hinata Chan!” esclamò Naruto e lei gli sorrise. Sakura mise il broncio.

“Sakura Chan, vado solo a cambiarmi sono ancora con la divisa ospedaliera e sento freddo. Ma…ma…ssimo mezz’ora e....e…e sono da te!” esclamò Hinata Iniziando a balbettare quando Naruto si era avvicinato a lei e le aveva messo una braccio sulle spalle e l’aveva stretta a se.

Sakura annuì e Hinata le sorrise. Naruto le scoccò un bacio sulla guancia prima che lei andasse via. Sakura vide Hinata arrossire da capo a piedi, dare loro le spalle e cominciare a camminare verso casa sua con fare infermo e traballante. Naruto non si era minimamente reso conto che il suo gesto, che sicuramente lui considerava innocuo invece aveva proprio mandato in tilt il cervello di Hinata che sembrava essere arrossita talmente tanto che la testa le fumava.

“Sakura!” la richiamò freddo Sasuke.

“Uhm?” esordì la rosa guardando Sasuke di sott’occhi.

“Sei noiosa.” Esordì ancora.

“Ehi! Vi ricordo che sono cinque mesi e ripeto cinque mesi che non ci vediamo. Naruto, cavolo nemmeno tu ti sei più fatto sentire. Né con me né con Hinata. Posso capire Sasuke visto che ghiaccioli menefreghisti come lui non credo di conoscerne altri, ma almeno tu, qualche volta potevi venirmi a trovare e invece di te nemmeno l’ombra!” esordi la Kunochi indicando Naruto

“E tu! Cazzo Sasuke, sono quattro anni o forse più che ti sei allontanato da Konoha…

“Dì le cose con le parole giuste. Sono quattro anni che sono stato un nukenin e non ci siamo visti” esordi controllato Sasuke

“Si, va bè, dettagli. “Esclamò Sakura e Sasuke sgranò gli occhi e poi sorrise debolmente

Era contento che Sakura reputasse il suo tradimento un dettaglio e che lo aveva riaccolto nella sua vita con la gioia e l’allegria che sempre l’aveva caratterizzata. Era anche vero che lo considerava ancora un ghiacciolo, ma per lui era difficile non comportarsi a quel modo, ma a Natale si è tutti un po’ più buoni e Sasuke Uchiha si chiese quale miglior periodo dell’anno per dimostrare a Sakura che lui era cambiato davvero, che il suo dirle che era noiosa equivaleva a un “Sakura ti voglio bene” che i suoi sbuffi in realtà erano una risatina mal celata.

“Ma scusa tanto se non sopportavo più l’idea di stare separata da voi e passare un altro Natale senza l’allegria e la spensieratezza, e la famiglia che questa festa porta. Io voglio passare il Natale e le cene precedenti il Natale con voi. Con te e con Naruto e recuperare tutto il tempo perduto con te. Quindi scusa se mi sono scordata cappotto, sciarpa e guanti per recuperare qualcosa che per me ha più valore di semplici indumenti. Ovvero VOI! E diamine ci vuole tanto a capirlo!” esordì Sakura alzando le braccia al cielo, ma se ne pentì all’ istante infatti si accucciò su se stessa borbottando.

“Freddo…Freddo…Freddo…”

Sasuke la osservò e sorrise avvicinandosi di un passo a lei mentre Naruto lo guardava con un ghigno. Si tolse il mantello pensate e avvolse Sakura in esso, poi le prese la mano per tirarla su.

“Ora andiamo!” esordì freddo l’Uchiha.

“Si! Io ho fame!” esordì Naruto. “Sakura Hai preparato il ramen vero?” chiese euforico Naruto.

Sakura era senza parole. Gli occhi fuori delle orbite e la sua piccola mano congelata in quella gigante e grande di Sasuke le davano un senso di benessere estremo.

Allungò il passo per raggiungere l’andatura di Sasuke e con piccoli balzi cercò di raggiungere le altezze dell’Uchiha per dargli un pezzo di mantello e coprirlo.

“Eddai Sakura…ce la puoi fare piccolo balzo e…ahhh” urlò Sakura scivolando per terra col sedere.

“Maledetta neve!” esordì Sakura.

“Sakura, ma che fai?” chiese Naruto mentre Sasuke si era fermato ma non aveva mollato la mano di Sakura impedendole così di farle sbattere la testa oltre che al didietro.

“Ahi ahi ahi…vol…volevo coprire Sasuke. Cioè metà mantello…fa freddo e…”

“Noiosa! Io non ho freddo!” esordì Sasuke aiutandola ad alzarsi.

“Il teme sputa fuoco, come può avere freddo” rise Naruto.

“Ma …ma…non voglio che si ammali!” balbettò la rosa abbassando il viso. Sasuke sospirò e la prese in braccio.

Sakura sgranò gli occhi ma poi sorrise mentre la mascella di Naruto andò a baciare il pavimento.

Sakura era stata presa in braccio come una bambina e colse l’occasione per coprire con il mantello entrambi.

Sasuke sollevò gli occhi al cielo.

“Testarda!” esordì

“Orgoglioso!” esordi lei mentre sfregava il naso congelato sul collo di Sasuke che rabbrividì un attimo.

“Ecco lo vedi hai freddo!” esordi Sakura arpionando più strette le spalle di Sasuke e stringersi a lui.

“Tsk”

Sasuke non aveva proprio freddo, ma quel brivido era dovuto al contatto di Sakura, del suo nasino con lui.

“Ehm ehm…se volete mi defilo e vi lascio in intimità!” esordì Naruto divertito.

Sakura arrossi dalla testa ai piedi e cercò di staccarsi dall’ abbraccio/presa in braccio di Sasuke, ma quest’ultimo la strinse maggiormente a se.

“Sta zitto baka se no ti ammazzo!” esordì Sasuke e Sakura sussultò.

“Uh uh che paura!” lo prese in giro l’Uzumaki.

Sakura sorrise. Era bello stare di nuovo con loro.

“Che si fa sta sera allora?” chiese ancora Naruto.

Sakura sospirò e ingenuamente poggiò le labbra sul collo di Sasuke in un piccolo bacio e poi la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi per poi sussurrare.

“Cena e albero di N…Natale.” Sussurrò Sakura tra uno sbadiglio e l’altro.

Sasuke al bacio di Sakura si era irrigidito, ma poi la sua mano sulla schiena di Sakura prese a compiere un ritmato movimento a su e giù, come a donare a Sakura una coccola e lei si era talmente rilassata che aveva finito con l’appisolarsi su di lui.

Sakura era peso piuma, piccola e minuta in confronto a lui, ma a Sasuke parve che il posto tra le sue braccia era perfetto per lei. Prese a guardarla in viso e mentre il suo camminare cullava Sakura. Sollevò piano una mano e le tolse dalle ciglia qualche fiocco di neve.

“S…Sas’ke…io ho fame.  Muoviti, sei lento”

“Muto!” esordì Sasuke e appena Naruto si voltò verso di lui si zittì di botto.

Sakura si era addormentata tra le braccia di Sasuke. La loro compagna di squadra si dava tantissimo da fare in ospedale e Naruto ne era più che sicuro aveva poco tempo per sé, per dormire. E poi Naruto lo sapeva, Sakura da sola non dormiva bene la notte e vederla così rilassata e accoccolata a Sasuke, fece capire a Naruto quanto in realtà Sakura tenesse a loro due e quanto lo stesso Sasuke, semplicemente tenendola fra le braccia, riuscisse a farla rilassare.

L’atmosfera per le strade di Konoha era spettacolare.  La neve stava cominciando a ricoprire i tetti e le strade del suo candido e soffice mantello. La gente entrava nei negozio, chi per ripararsi, chi per acquistare regali di Natale. In lontananza la montagna degli Hokaghe era addobbata a festa con luci colorate.

Per le strade si sentivano cori che iniziavano a intonare leggeri canti Natalizi.

Sasuke alzò gli occhi al cielo trapunto dai fiocchi di neve e per un attimo gli parve di vedere il viso di Itachi sorridente e che annuiva con vigore, strizzò gli occhi e appena li riaprì l’immagine di Itachi era scomparsa. Si voltò verso Naruto e non lo trovò al suo fianco, ma seguendo le sue impronte sulla neve, lo vide con il naso attaccato alla vetrina di un negozio. Allungò il collo per vedere di cosa si trattasse e si sorprese nel vedere che il suo migliore amico era rimasto incantato da una pasticceria che in quel periodo dell’anno aveva cominciato a sfornare biscotti Natalizi.

Sasuke alzò nuovamente gli occhi al cielo. Certe volte Naruto, nonostante i suoi vent’anni sembrava ancora un bambino.

Sakura si mosse leggermente tra le sue braccia e la mano che teneva sul suo petto si strinse a pugno, attirandolo maggiormente a se.

Sembrava che Sakura avesse paura che lui sparisse nel nulla. Sasuke vide Naruto entrare dentro il negozio e sospirando si andò a sedere su un panchina lì vicino, coperta da una tettoia, poi strinse maggiormente Sakura a sé osservandola a lungo, poi come preso da una strana sensazione, sollevò piano una mano e carezzò dolcemente il viso della rosa che sotto il suo tocco parve rilassarsi ancora di più. Una coppia passò davanti a loro e lo salutò con un gesto della mano, poi sparirono. Sasuke non li degnò nemmeno di uno sguardo, restava intento a fissare e carezzare la guancia di Sakura. Sakura schiuse leggermente le labbra e le sue labbra rosee/rosse furono una profonda tentazione per l’Uchiha, che non seppe come ma si trovò a chinarsi lentamente su di lei e poggiò delicatamente le sue labbra su quelle gelide della Kunochi. Più che un bacio era un leggero sfioramento di labbra ma pur sempre qualcosa di inconcepibile, che l’Uchiha faceva fatica a spiegare, non capendo il perché il suo corpo lo avesse costretto a compiere un gesto così insignificante.

Il cuore di Sasuke batteva a mille, più ci pensava più non riusciva a spiegarsi il perché di quel suo gesto. Forse lo spirito del Natale che in quei giorni era entrato a Konoha con una prepotenza allucinante aveva colpito anche lui, o forse semplicemente vedere Sakura così indifesa tra le sue braccia, con la paura, che lui ormai ne era certo, che provava di vedere sparire dalla sua vita sia lui che Naruto, lo avevano colpito nel profondo e spinto a compiere un atto così romantico.

Un bacio sotto la neve.

Sakura lentamente aprì gli occhi incredula.

“Sasuke…” balbettò la rosa. L’Uchiha voltò di scatto la testa rosso come un peperone, ma le piccole mani di Sakura si depositarono sul suo viso per attirare nuovamente la sua attenzione.

“Perché lo hai fatto?”

L’Uchiha non rispose.

Il suo bacio aveva risvegliato Sakura. In quel momento Sasuke Uchiha si sentiva tanto il principe della bella addormentata nel bosco, solo che lui di principesco non aveva un bel niente.

“Sasuke…”

“Lo fanno tutti ho voluto provare anche io!” esclamò Sasuke cercando di salvarsi in contropiede indicando con la testa la coppia che poco prima era passata di fronte a loro e che ora era appoggiata a un albero con l’uomo appoggiato sopra la donna intenti a sbaciucchiarsi.

Sakura voltò la testa nella direzione di Sasuke e notò che l’Uchiha aveva detto la verità. Abbassò gli occhi afflitta e sussurrò.

“Ah. Capisco.”

“Tsk”

Sasuke si sentì un perfetto idiota. Con le sue parole aveva ferito nuovamente Sakura, ma nemmeno lui sapeva bene il perché e cosa lo avevesse spinto a compiere quel gesto per lui così insensato.

In quel momento Naruto corse da loro con due buste enormi tra le braccia.

“Ragazziii ho fatto acquisti” urlò l’Uzumaki

“Fammi indovinare. Ramen!” esclamò Sasuke

Naruto mise il broncio mentre Sakura si sollevava dalle gambe di Sasuke per guardare il suo migliore amico e nascondere la delusione che le parole di Sasuke le avevano causato. Per la prima volta da quando aveva dodici anni aveva finalmente sentito le labbra di Sasuke sulle sue e lui lo aveva fatto solo perché a Natale lo fanno tutti.  Sakura sospirò ma poi sorrise dolcemente a Naruto.

“Che hai comprato dobe?” chiese Sakura.

Il viso di Naruto si illuminò alla domanda di Sakura e lei ridacchiò. La luce negli occhi di Naruto, il suo sorriso per lei erano un vero e proprio balsamo per la sua anima.

Naruto era il migliore amico/fratello che una ragazza potesse desiderare.

“Biscottoni di Natale. Quelli con la glassa sopra e i frutti canditi e le girelle di zucchero…latte… biscotti …cannella!” iniziò ad elencare Naruto

“Il pranzo di Babbo Natale. Odio i dolci!” sbottò Sasuke

“Teme ma hai mai assaggiato un dolce di Natale prima di dire di odiare i dolci?” chiese imbronciato Naruto

“No, e non voglio assaggiarli. Odio i dolci. “Sbottò ancora l’Uchiha.

“Bah, sei un idiota. Più biscotti per noi Sakura Chan.”

Sakura sorrise e annuì.

“Ok, che volete fare!” sbottò Sasuke.

“Ovvio. Andiamo a casa e Decoriamo l’Alberello e cantiamo canzoncine di Natale!” esordì euforico Naruto.

“Ma anche no!” si indignò Sasuke.

“Sasuke…ti prego” sussurrò Sakura con occhi lucidi.

Sasuke si sentì un mostro. Non solo con il suo bacio l’aveva ferita, ora sminuiva anche la magia del Natale che per persone come Naruto e Sakura era importante.

“E va bene!” esordì alla fine rassegnato l’ultimo superstite del clan Uchiha.

“Evviva!” urlò Naruto mentre Sakura annuì alzandosi in piedi e cominciando a camminare per raggiungere il suo appartamento.

Cinque minuti dopo, senza più alcuna interruzione, i tre entrarono dentro l’appartamento di Sakura che immediatamente si fiondò a sistemare il camino e la legna al suo interno, poi non trovando i fiammiferi.

“Sasuke?” lo chiamò Sakura con tono implorante.

Sasuke si voltò verso di lei e appena la vide inginocchiata davanti il camino con un ceppo di legno in mano sospirò.

“Che noiosa! Tecnica della palla di Fuoco!” esordì infine Sasuke prima di compiere i sigilli e poi lanciare una piccola palla di fuoco sui ceppi di legno nel camino.

“Grazie Sasuke!”

“Tsk”

“Ora ceniamo!” esordì Sakura.

“No, ceniamo con i biscotti mentre decoriamo l’alberello!” esordì Naruto.

“Naruto!” sospirarono Sakura e Sasuke

“Decoriamo l’alberello…con i nastri rossi e gialli… con i fiocchi e le stelline…fa la la la” iniziò cantando Naruto accerchiando l’albero per primo. L’Uzumaki non era proprio intonato, ma ciò sciolse l’atmosfera e Sakura scoppiò a ridere e Sasuke si avvicinò a loro sorridendo.

Poi Sakura prese anche lei a cantare.

“Con le luci e le stelline…fa la la la la. Dai Sasuke!” lo invitò Sakura.

“No!” esordì L’Uchiha sedendosi affianco a Sakura e difronte l’albero.

“È un teme lascialo perdere Sakura Chan, canto io al posto suo.   “Esordì Naruto, poi prese a cantare.

“Con gran gioia canteremo…Fa la la la la” cantò Naruto.

“Arpe d’oro suoneremo…fa la la la la. “Intonò Sakura

“Segui me in questa danza…fa la la la la…” continuò Naruto

Sasuke sorrise. Alla fine anche lui si meritava un Natale. Dopotutto il Natale era speranza e lui sperava di rifarsi una vita. L’Uchiha decise di sorprendere i suoi compagni di squadra intonando a bassa voce una semplice frase.

“Con ai cuori la speranza…” sussurrò Sasuke. Sakura e Naruto sgranarono gli occhi poi sorrisero.

“Fa la la la la” completarono Sakura e Naruto la frase per Sasuke.

Sakura sorrise e poggiò la testa sulla spalla di Sasuke, poi si alzò.

“Su, abbiamo cantato ora l’albero lo decoriamo dopo cena. Su, vado in cucina. Non uccidetevi!” esordì Sakura sorridendo.

“Dillo a lui non a me!” esordì Naruto.

“Naruto!” lo richiamò Sakura.

“Che c’è? È vero che il teme è sempre un musone! Persino a Natale!” esordì Naruto

“Dobe T’ammazzo!”

“Finitela prima che mi infuri e spacchi tutto!” esordì Sakura con occhi di fuoco.

Naruto deglutì e Sasuke ghignò.

“Ok” esordirono il biondo e il moro e Sakura annuì dirigendosi in cucina.

 

To be continued

Allora che ve ne pare fatemi sapere un grosso Kiss a tutti Mei

 

Questo è la canzone di decoriamo l’alberello è presente su youtube

 

https://www.youtube.com/watch?v=uCizL8Suahc

 

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Capitolo 3
*** INCOMPRENSIONI ***


Eccomi di nuovo qua con un capitolo di a bride for Christmas.  Non mi dilungo molto, ringrazio tutte quelle persone che hanno commentato questa storia e chi l’ha messa tra le ricordate, preferite, e seguite. Un grosso Kiss al prossimo aggiornamento.

Mei

 

 

 

 

 

INCOMPRESIONI

 

 

Sasuke Uchiha se ne stava seduto sul divano dell’appartamento di Sakura e osservava lei e Hinata, che era arrivata mezz’ora dopo che loro avevano finito di decorare l’albero e adesso la stava aiutando nel riassettare la cucina dopo una cena, che per poco non li aveva mandati in ospedale tanto si erano abbuffati. Sakura infatti aveva preparato ogni pietanza possibile e immaginabile che era giusto preparare in quel periodo Natalizio, ma la cosa che sorprese maggiormente l’Uchiha fu il fatto che Sakura aveva anche preparato ogni pietanza possibile ed inimmaginabile che potesse piacere a lui, dagli arancini al pomodoro, all’ insalata di pomodoro, al riso col pomodoro, tutto a base di pomodoro, gli aveva persino preparato un dolce talmente particolare e delizioso che non appena Sasuke l’aveva assaggiata, se la era mangiata tutta in un batter d’occhio non permettendo al dobe di assaggiarla.

La torta rovesciata al pomodoro era finita tutta nel suo stomaco e Sasuke si sentiva talmente in imbarazzo, visto che ne voleva ancora.

Sasuke si alzò dal divano e prese a gironzolare per l’appartamento. Non gli sfuggì l’occhiata di Sakura. Un occhiata di profonda gratitudine nel vederlo gironzolare per casa sua come se la sentisse propria e anche Sasuke di fondo si sentiva a casa sua perché lì c’erano le persone più importanti della sua vita.  Sakura, Naruto e Hinata.

L’appartamento di Sakura era adornato a festa, e un'altra cosa che sorprese Sasuke e che in un primo momento non aveva notato, furono le calze natalizie appese al caminetto. Erano tre, e Sasuke immaginò che i destinatari di quelle calze fosse lei e i suoi genitori, ma quando si avvicinò al camino notò che i nomi sulle calze erano quello di Sakura il suo e quello di Naruto.

Facendo come se fosse a casa sua, Sasuke gironzolò per l’appartamento scoprendo che Sakura faceva di Tutto per tenerli vicino a lei.

Infatti Sakura aveva cambiato appartamento dopo la guerra perché il suo era andato distrutto e ne aveva preso uno più grande con tre stanze da letto. Una di esse era adornata a tema Natalizio, persino il piumone di Sakura era rosso scarlatto e gli infissi neri. A Sasuke più che il Natale quella stanza, la stanza di Sakura gli ricordò il suo Sharingan.

Nella stanza affianco l’arredamento invece era molto, molto sobrio.  Letto enorme, piumone bianco e infissi neri, un porta spada vicino il letto, comodino nero, armadio a parete nero, la foto del team 7 sulla scrivania. Poi un'altra foto attirò l’attenzione di Sasuke, vicino al comodino c’era un copri fonte della foglia con il taglio dei traditori, e un lumino acceso, spostò gli occhi sul comodino e vide una foto abbastanza grande di Itachi e poggiato sul comodino un fiore bianco e fresco.  Aprì l’armadio e dentro vi trovò abbigliamento maschile, tipico abbigliamento che poteva indossare lui. Sasuke sussultò e si voltò di scatto verso la targhetta appesa sulla porta, notando il suo nome scritto.

Sakura aveva creato quella stanza per lui, anche se lui non ci aveva mai dormito e non era mai stato nel nuovo appartamento di Sakura. Sulla scrivania trovò un biglietto lo prese tra le mani e lo lesse.

“Sono lieta che hai finalmente gironzolato per casa mia scoprendo così la tua stanza Sasuke. So che a volte è difficile stare a villa Uchiha perché i ricordi fanno male, quando vorrai e avrai bisogno di un posto dove stare e di un amica con cui parlare, sai dove trovarmi e sai dove sta la tua stanza. Spero ti piaccia Sasuke. Ti voglio bene. Non scordarlo. Ps: a casa mia anche Itachi ha sempre il benvenuto come scommetto avrai notato. Ora muoviti a scendere Sasuke che ci dobbiamo guardare un film! Veloce Uchiha non fare il pigrone! Tua Sakura.” Lesse Sasuke e un leggero sorriso gli spuntò sul viso.

Sakura pensava sempre a tutto e in uno strano modo aveva anche capito che spesso lui a villa Uchiha non ci voleva stare e per questo passava le notti alla centrale.

“Oh Sakura…” sussurrò Tra sé e sé decidendo che probabilmente avrebbe fatto visita a quella stanza più spesso di quanto si possa immaginare per gli standard di Sasuke Uchiha. Si avvicinò al comodino dove c’era la foto di Itachi e depositò la lettera dentro in cassetto per poi sorridere a suo fratello.

“Mamma Sakura chiama! Scendo se no mi spella!” ridacchiò.

Una folata di vento gli scosse i capelli e si voltò di scatto verso la finestra per capire se fosse aperta, ma essa era chiuse e l’immagine di Itachi gli apparve sbiadita tra i fiocchi di neve cadenti.

“Vado vado! Non c’è bisogno di spingere Ni-san” sospirò Sasuke.

Da quando Itachi era morto, in uno strano modo era come se sentisse il suo spirito sempre vicino a lui.

Uscì dalla stanza ma non prima di aprire la stanza accanto. Aprì la porta e rimase allibito prima di scoppiare sonoramente a ridere attirando l’attenzione di Sakura, Naruto e Hinata che corsero di sopra per capire cosa era successo. Sasuke se ne stava appoggiato al muro difronte la stanza trattenendo a stento le risate.

“Teme, che diavolo ti è preso!” esclamò Naruto. Sasuke spostò gli occhi lucidi dal ridere e un sorriso mal celato su Sakura che comprese cosa aveva visto l’Uchiha e ridacchiò.

“Mi annoiava Sas’ke, tanto l’ordine non sarebbe durato un giorno con lui!” sbottò la rosa.

“Ma di che parlate!” protestò Naruto per poi gli occhi luccicare leggendo la targhetta sulla porta.

“La mia stanza? Oh Sakura Chan…che bello pulizie! Sei un tesoro Sakura. Che bello questo vuol dire che posso venire a dormire qua!”

“Con moderazione Naruto! Non sempre per carità!” esordì la rosa.  Sasuke si mise in mano sugli occhi e in posizione eretta ridacchiando sommesso.

“Posso aprirla?” chiese Naruto.

Sasuke si avvicinò a Sakura e gli andò alle spalle poggiando la testa sulla fronte della rosa che sussultò.

“Si spietata Haruno!” sussurrò pianissimo Sasuke

Sakura rise alle parole di Sasuke.

“Prego Naruto. Accomodati!” ridacchiò Sakura.

“Oh, che bello chissà come è arredata!”

Sakura sentì Sasuke scosso dalle risate cercando di non farsi sentire, ma era lieta che per la prima volta dopo mesi, una sua azione di pigrizia aveva concesso a Sasuke di ridere.

Sakura afferrò la mano di Sasuke e se l’appoggiò sulla pancia intrecciandole, poi gli sussurrò in un orecchio.

“E’ bello sentirti ridere Sas’ke”

Naruto aprì la porta ed entrò per inciampare poi in migliaia di sacchetti e lenzuola buttate lì a terra. Migliaia di confezioni di ramen poggiati in ogni dove. I Kunai e le armi ninja buttati sul letto senza lenzuola e completamente in arredato. Poi alla finestra era appeso un cartellone con su scritto.

“Tu che vivi ne disordine, Naruto. Benvenuto in camera tua. Arredatela da solo Bah. Sakura!”  Lesse Naruto per poi voltarsi di scatto verso Sakura con il broncio.

“Ma Sakura Chan…così accogli gli ospiti?”

“Tu ospite non sei! Sei mio fratello quindi ti sistemi la stanza da solo.  Non ti faccio da sguattera eh!” esordì Sakura lasciando la mando di Sasuke e incrociando le braccia al petto.

Gli occhi di Naruto si illuminarono.

“Mi consideri un fratello!” esordì Naruto e Sakura annuì.

“Quindi anche quella di Sasuke come stanza è conciata male. Voglio vedere!” urlò il biondo. Sasuke e Sakura sgranarono gli occhi mentre Hinata ridacchiò.

“No. Io…” balbettò Sakura ma troppo tardi. Naruto aveva già aperto la stanza.

“Ma …cosa? Non è giusto se ci consideri fratello perché quella di Sas’ke è sistemata a puntino?” piagnucolò L’Uzumaki.

Sasuke spostò lo sguardo su Sakura attendendo la risposta e Sakura abbassò il viso in imbarazzo. A rompere quel silenzio fu Hinata che scoppiò a ridere.

“Naru Kun, ha detto che tu sei suo fratello, non ha detto che lo è anche Sasuke Kun!”

“Hinata e statti zitta!” sbottò rossa in viso Sakura.

“Andiamo giù, tra poco arrivano gli altri per giocare a carte e guardare il film!” esclamò Sakura scappando via da loro e buttandosi a capofitto giù dalle scale.

Sentì Naruto brontolare e sorreggersi afflitto a Hinata mentre scendevano anche loro le scale. Sasuke sospirò richiudendo la sua stanza con cautela e lanciare un occhiata alla foto di Itachi.

“Sono pazzi!” sussurrò Sasuke al fratello e gli parve di udire la voce di Itachi sussurrargli.

“Sono famiglia

Sasuke sorrise

“Si Itachi. La mia famiglia” poi anche lui scese al piano di sotto.

 

Erano passate già tre ore e il film era finalmente finito. Sakura si era profondamente indignata quando a casa sua si erano presentati oltre che a Ino e Sai, Shikamaru e Temari, Gaara e Matsuri, TenTen, che erano stati invitati, anche quella pazza, invadente sclerata di Karin si era presentata alla sua porta, ma per cordialità e per Natale alle porte, quindi si è tutti un po’ più buoni, l’aveva fatta accomodare per il film. La cosa che rese immensamente felice Sakura però, fu ilo fatto che Sasuke si era seduto a giusto un millimetro di distanza da lei, tanto che la rosa si chiese se lo avesse fatto apposta dato tutto lo spazio che c’era sul divano.

Per lei era una sensazione stupenda e come presa da un istinto poggiò la testa sulla spalla di Sasuke e intrecciò la mano alla sua senza rendersene conto. Sasuke la guardò di sott’occhi e sorrise.

“Teme…” sussurrò Naruto.

“Dobe…”

“Eddai non dirmi che non la trovi tenera. Praticamente ti ha cercato senza rendersene conto e …”

“Zitto dobe o ti scuoio!”

“Violento!”

“Baka!”

A fine film Sakura sorrise e si alzò.

“Vado a preparare le cose per giocare a carte.

Sasuke sbuffò annoiato.

“Eddai Teme. E’ quasi Natale!” esordì Naruto.  “Sakura ti aiuto!” concluse il biondo.

“Oh povera me!” esordì’ Sakura ridacchiando.

“Ehiii!”

“Vi diamo man forte noi, che con Naruto in cucina non si sa mai!” esordirono Ten Ten, Temari, Hinata e Ino.

“Io dovrei parlare un attimo con Shikamaru e Sai.” Esclamò Gaara.

“Ok, andiamo in terrazzo!” esclamò Shikamaru mentre Sai annuì.

 

Karin rimasta sola con Sasuke in soggiorno si alzò e si avvicinò a lui sedendogli accanto.

“Sasuke Kun” smielò Karin.

Sasuke rabbrividì da capo a piedi schifato.

“Che vuoi!”

“Ti piace il Natale?” chiese Karin

“TKs. No”

“Quale festa ti piace?”

Sasuke non rispose e chiuse gli occhi. Perché diavolo lo avevano lasciato solo con Karin che quella pazza non faceva altro che toccarlo, strusciarglisi addosso, la sua voce gli sembrava quella di un arpia pronta a succhiarti il sangue e non appena Karin gli Salì addosso sedendosi sulle sue gambe lui spalancò gli occhi gelidi e la fulminò.

“Io Ti amo Sasuke!” esclamò Karin prima di coglierlo di sorpresa e baciarlo con passione. Sasuke se la tolse di dosso con violenza spingendola sul divano e salendole sopra pronto a strangolarla e la guardò furioso tanto che Karin prese a tremare come una foglia dalla paura, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa. Il rumore di un piatto rotto, costrinse Sasuke a voltarsi di scatto.

Vide Sakura e sgranò gli occhi, quasi terrorizzato. Gli occhi di Sakura da caldi e gentili erano diventati di ghiaccio mentre si chinava a raccogliere i cocci e il cibo che prima teneva in mano.

“Oh, prego continuate pure. Non fate caso a me!” sputò Sakura fredda come il ghiaccio e quasi in un ringhio.

 

To be continue

 

Ed eccoci qua che ve ne parso di questo capitolo? Fatemi sapere un Kiss Mei

 

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Capitolo 4
*** CHIARIMENTI ***


Eccoci signori al penultimo capitolo di A bride for Christmas. Spero che questa storia vi sia piaciuta e ringrazio di cuore tutti quell’ che l’hanno seguita e commentata un grosso Kiss alla prossima Mei

 

 


CHIARIMENTI

 

Sakura non riusciva a credere ai suoi occhi. Fino a un attimo prima sembrava tutto perfetto e nella frazione di un secondo tutte le sue illusioni erano andate distrutte.

La giovane ninja medico era ammutolita.

Non riusciva a credere che proprio il freddo e controllato Sasuke Uchiha, avesse aspettato il momento in cui era da solo per saltare addosso alla Uzumaki.

Karin se ne stava infatti sdraiata sul divano di casa Haruno con le guance rosso pomodoro, il respiro affannoso, gli occhi sgranati e Sasuke Uchiha sopra di lei.

Sakura aveva sentito il proprio cuore andare in mille pezzi, mai al mondo avrebbe potuto immaginare che L’Uchiha fosse capace di illuderla a quel modo, ridendo con lei, mostrandosi più cordiale, aiutandoli a decorare l’albero, a intonare canti natalizi, a baciarla persino per poi pugnalarla alle spalle proprio come aveva appena fatto. Sakura non si sarebbe mai immaginata che Sasuke fosse capace di darle il contentino della sua presenza, per non destare sospetti sulla sua relazione con Karin.

In quel momento Sakura se ne rese conto, Sasuke Uchiha non era la persona che lei credeva lui fosse. Si era sentita ampiamente presa per il culo da colui per cui avrebbe dato volentieri la vita.

Si era illusa che il comportamento amichevole e quasi romantico da parte di Sasuke significasse che in un modo alquanto strano lui stesse cercando di avvicinarsi a lei e invece era tutto l’opposto.

Per fortuna sua era riuscita a rimanere impassibile e a tirar fuori un comportamento di ghiaccio in perfetto stile Uchiha in modo tale da non far capire né a Sasuke né a Karin quanto in realtà quella scoperta, quel comportamento l’avesse ferita e delusa profondamente e in particolar modo nelle prossimità della sua festa preferita dell’anno: Il Natale.

Sasuke le aveva appena fatto proprio un bel regalo. Un regalo che poteva anche evitare di farle.

Il Natale da quel giorno per lei non sarebbe più stato lo stesso.

“Sakura!” esclamò Sasuke sollevandosi di scatto da Karin per voltarsi verso la rosa e guardarla negli occhi.

Sasuke sussultò non appena incontrò gli occhi freddi, gelidi e spietati di Sakura e quel sorriso sul volto della rosa non aveva alcun calore, anzi, pensò l’Uchiha, quel sorriso metteva i brividi.

“Non fare caso a me Sasuke, ero solo passata a portarvi i tramezzini, ma a quanto pare sono così sbadata che mi è caduto il piatto di mano.” Dichiarò gelida e tagliente Sakura.

Sasuke sospirò avvicinandosi a lei e sollevando una mano per poggiarla sulla spalla di Sakura.

“Sakura…” iniziò ma non appena lei diede uno schiaffo alla mano che stava per poggiarsi sulla sua spalla, Sasuke si bloccò dal parlare aprendo di scatto gli occhi e puntandoli in quelli di lei sorpresi.

“Vai dalla tua ragazza Uchiha, non farla attendere, poi puoi fare come se fossi a casa tua e vai a giocare a carte con gli altri!” Spuntò scansando Sasuke e facendo qualche passo per dirigersi all’ ingresso e prendendo un cappotto, aprendo l’armadietto e tirando fuori un paio di vecchi pattini da ghiaccio, poi infine aprì un cassetto vicino l’ingresso e tirò fuori il suo cellulare e un paio di cuffiette.

 Sakura ricordava che durante l’inverno nelle periferie di Konoha un laghetto si trasformava in una momentanea pista di pattinaggio sul ghiaccio e Sakura si rifugiava li quando desiderava stare da sola e piangere la sua sofferenza. Inoltre gli abitanti di Konoha pensavano bene di adornare di luci colorate e atmosfera natalizia anche quel posticino isolato e permettere quindi al Natale e all’atmosfera Natalizia di invadere anche quel posto. L’Unico modo che aveva per sfogare la delusione e la sofferenza che aveva provato nel vedere Sasuke baciare Karin era pattinare e pattinare fino a che le sue gambe avessero avuto la forza di reggerla in piedi.

“Tsk. “Sbottò l’Uchiha. “La sanguisuga rossa non è la mia ragazza!” sbottò gelido L’Uchiha.

“Si, come no. Sono stanca delle tue bugie Sasuke. Ora per favore o ti togli dalle scatole o ti rompo il naso. “Esclamò la rosa.

Sasuke sospirò

“Sakura guarda che non è come pensi!” esclamò Sasuke mettendole una mano sulla spalla. Sakura se la tolse di dosso e lo fulminò. Sasuke le afferrò il polso.

“Come no! Adesso vorrai farmi credere che ho visto male e che quel bacio è stato solo frutto della mia fantasia. Sasuke non insultare la mia intelligenza!” urlò la rosa prima di liberare il polso dalla presa di Sasuke e uscire dal suo appartamento.

“Sasuke Kun…” balbettò Karin.

Sasuke si voltò di scatto verso la rosa guardandola con odio.

“Karin!” la chiamò Sasuke con tono spietato, freddo e gelido tanto che la Uzumaki si trovò ad indietreggiare impaurita vedendo che Sasuke aveva attivato, nell’ unico occhio visibile non coperto dai suoi capelli, lo Sharingan.

“Se la perdo, se per colpa tua perdo l’amore dell’unica donna che merita un briciolo della mia attenzione e del mio interesse, ovvero Sakura, Karin ti giuro che ti farò passare un Natale da incubo!” ringhiò l’Uchiha.

Karin deglutì visibilmente.

“La ami Sasuke?” chiese tremante la rossa.

“Questo non deve interessarti!” ringhiò Sasuke uscendo dall’ appartamento di Sakura con solo una felpa addosso e seguendo il flusso di Chakra della compagna di team prese a correre nel luogo in cui Sakura era diretta.

Sasuke aveva le mani che gli prudevano tanta era la voglia di strozzare Karin, ma in quel momento la sua priorità non era di certo la rossa, la cosa che in quel momento gli interessava più di tutte era trovare Sakura, farle capire che quello che aveva visto sul divano della sua casa era solo un grosso malinteso, che era stata Karin ad appropriarsi delle sue labbra e che lui era stato talmente colto di sorpresa da non essere riuscito a impedirglielo e che l’unica donna che voleva nella sua vita era proprio lei. Proprio Sakura che era stata sempre una costante nella sua vita e che davanti ai suoi rifiuti non si era mai arresa e che lo aveva sempre amato, sempre cercato, e se, lo aveva notato soprattutto nell’ ultimo periodo in cui lui era tornato a Konoha, se non lo vedeva per molti giorni, era capace di uscire in pieno inverno, sotto la neve, al freddo, pur di passare la sua festa preferita insieme a lui. Aveva notato anche quanto Sakura lo amasse nello scoprire la camera che aveva preparato per lui e non si era dimenticata di Itachi che per lei era ancora vivo quanto lo era per lui.

Mentre correva la mente di Sasuke era un turbinio di pensieri, emozioni, paure, vide dei bambini che giocavano a tirarsi palle di neve e vecchi ricordi di lui ed Itachi che facevano quei giochi quando lui era piccolo, prima dello sterminio del clan Uchiha, prima del suo Tradimento a Konoha, prima di Naruto, prima di Sakura gli tornarono alla mente prepotenti. Gli tornarono alla mente anche le parole di suo fratello Itachi.

Sasuke ascoltami bene, il Natale è il periodo dell’anno i cui è più facile comprendere i propri sentimenti. Guarda otouto, l’amore è come la neve.  Lento, soffice, soave, arriverà sempre il momento in cui la neve si scioglierà Sas’ke, perché persino un soffice fiocco di neve può piegare un ramo di bambù. Costruiamo dei palazzi di neve in cui rinchiudiamo il nostro cuore e poi piangiamo nel vederlo dissolversi non rendendoci conto che quando la neve nel proprio cuore si scioglie ella si trasforma in acqua, linfa, che può irrogare un cuore che ha ormai smesso di sperare nell’ amore. Quindi Sasuke, quando arriverà il Natale, apri il tuo cuore all’amore e lascia che esso sciolga la neve, lascia che esso sciolga il dolore e trasforma la neve in acqua, per consolare quel cuore che piange per amore.”

 

Il ricordo della parole di Itachi gli arrivarono alla mente come uno schiaffo costringendo Sasuke a fermarsi. Da piccolo non aveva ben compreso il significato di quelle parole, ma adesso gli erano chiare come il sole.  Per tutto quel tempo, negli anni in cui era stato un traditore lui aveva chiuso il cuore all’ amore non permettendo a nessuno di penetrare nell’inverno perenne che albergava nel suo cuore, ma dopo la guerra le cose era cambiate e lui aveva permesso all’ amore che Naruto e Sakura provavano per lui di cominciare a sciogliere quei ghiacciai perenne dentro di lui e trasformare la neve in acqua che aveva innaffiato il suo cuore con il balsamo dell’amore e adesso toccava a lui dare amore e consolare un cuore che piange per amore e sapeva bene che quel cuore non era più il suo ma quello di Sakura.

“Grazie Nii San” sussurrò Sasuke riprendendo a correre. Adesso aveva una missione da compiere. La sua personale missione.

Avrebbe chiarito con Sakura. Chiuse gli occhi e si concentrò su Sakura, trovandola poco distante dalla periferia di Konoha.

Riprese a correre finché non la raggiunse.

Sasuke si bloccò di scatto appena la vide. Sakura si era messa gli auricolari e i pattini e aveva preso a pattinare in quel laghetto. IL posto era stupendo, gli alberi secchi e spogli erano adornati di luci colorate e i rametti erano pieni di neve. Ai bordi del laghetto c’era qualche decorazione Natalizia che segnava l’entrata, una panchina decorata con ghirlande e lucine colorate, mancavano meno di tre giorni a Natale quindi quel luogo era illuminato di tutto punto da mattina a sera e c’era Sakura che danzava in quel laghetto e sembrava quasi uno spiritello natalizio dei boschi, aggraziata elegante, deliziosa.  Sasuke sentì il proprio cuore accelerare i battiti e alla vista della rosa che faceva le sue piroette e acrobazie con un’espressione di puro piacere stampata in viso, fece capire a Sasuke quanto in realtà volesse anche lui dargli un briciolo di felicità, come anche lui desiderasse essere il rifugio sicuro di Sakura. Perché lo percepiva, Sakura aveva preferito lasciare la festa a casa sua dopo quello che aveva scoperto per rifugiarsi nel l’unico luogo che in quel momento le potesse dare un briciolo di serenità. Quella serenità che Karin, approfitta di un suo momento di distrazione aveva distrutto.  In quel momento Sasuke comprese quanto in realtà desiderasse essere l’uomo di Sakura, e che quel bacio che le aveva dato quando lei era addormentata tra le sue braccia in realtà era un atto che desiderava compiere davvero e non lo aveva di certo fatto solo perché lo facevano tutti. Lui desiderava baciare Sakura, desiderava marcare il territorio, far capire a lei e a tutta Konoha, che Sakura Haruno era sua, che gli apparteneva. Comprese quanto in realtà il cognome di Sakura gli desse fastidio solo perché desiderava ardentemente che il suo cognome fosse Uchiha e non Haruno.

Sasuke comprese di volere Sakura come moglie.

“Allora va e prenditela!” esclamò la voce di suo fratello Itachi nella sua mente.

“Si, come no! Dopo quello che ho fatto se le propongo di diventare mia moglie Sakura mi spiaccica al suolo!” borbottò tra se e se Sasuke

“Ne sei proprio sicuro!” esclamò ancora la voce di Itachi e come spinto da una forza maggiore sollevò il viso per puntare lo sguardo su Sakura che in quel momento, mentre danzava aveva preso a piangere e mentre danzava sussurrava il suo nome e una domanda continua.

“Perché mi hai fatto questo Sasuke!”  Sussurrò Sakura piano, ma Sasuke la sentì.

Sakura aveva indossato anche un berretto da babbo Natale che davano in dotazione al chioschetto dove affittavano i pattini. Aveva preso a girare su se stessa per evitare che le lacrime gli offuscassero maggiormente la vista. Sasuke la vide chiudere gli occhi, pattinare velocemente e fare un salto con avvitamento incredibile.

“Sakura…” la chiamò Sasuke ma lei parve non sentirlo.

Alzando gli occhi al cielo Sasuke e notando che dei fiocchi di neve avevano preso a cadere, si alzò e si avvicinò al Chioschetto dove l’uomo dei pattini gli prestò subito attenzione.

“Signor Uchiha, che ci fate qui?” chiese l’uomo

“Tsk. Dammi un paio di pattini!”

“Signor Uchiha, il laghetto è occupato e....”

Sasuke attivò lo sharingan.

“Si calmi, volevo solo dirle che il laghetto è già occupato da una sua compagna di team, aspettiamo anche Naruto sama?” chiese l’uomo

Sasuke sbuffò.

“Naruto non viene e dammi un dannato paio di pattini!”

“Sa pattinare signore!”

“No, ma tu dammeli lo stesso!” sbottò l’Uchiha

“È pericoloso e…”

“Ma vuoi farmi infuriare sul serio!” ringhiò Sasuke

“No, ecco a voi!”

“Bene!”

Sasuke notò sul bancone dei fogli e gli diede un’occhiata.

“Cos’è?” chiese l’Uchiha

“Posso mettere delle canzoni mentre i clienti pattinano!” esclamò l’uomo.

Sasuke annuì, poi prese a leggere i titoli delle canzoni e appena trovò quella giusta per lui esclamò.

“Appena ti faccio un segno metti questa musica!” esclamò L’Uchiha indicando la canzone.

“Siete sicuro?”

“Tsk” esclamò Sasuke dandogli le spalle e annuendo.

Sasuke prese i pattini e si andò a sedere sulla panchina e se li mise, poi si avvicinò al laghetto cercando di mantenere l’equilibrio e attese che lei si accorgesse di lui.

Sakura fece una piroetta, poi si accorse di lui e si bloccò.

“Che ci fai qua!” esclamò gelida e spietata la rosa.

Sasuke sospirò cercando di pattinare da lei, ma traballò.

Sakura granò gli occhi.

“Sasuke, ma che cavolo stai facendo. Non sai pattinare. Vedi di finirla e non romperti l’osso del collo!” ringhiò Sakura pattinando da lui per sorreggerlo.

Sasuke ghignò e la prese tra le braccia facendole fare una piroetta.

Sakura sussultò.

“L’hai fatto apposta. Tu sai pattinare!” ringhiò Sakura cercando di staccarsi da lui e fulminandolo con lo sguardo, ma Sasuke non la lasciò andare.

“Ti pare che un Uchiha non sa pattinare? Certo è cosa da femminucce, ma a mali estremi, estremi rimedi!” esclamò Sasuke ghignando.

“Lasciami!”

“No. Almeno fino a che non mi avrai ascoltato!”

“E allora sbrigati a parlare perché con te non voglio più avere nulla a che fare!” esclamò Sakura indignata.

Sasuke sospirò.

“Ora ascoltami bene Sakura perché non lo ripeterò una seconda volta. NON HO BACIATO KARIN! Ma è stata lei a baciarmi. L’unica donna che IO ho baciato sei stata tu. Il problema è che non ho capito cosa avevo fino a che non l’ho perso. Sakura, per me non è facile cedere all’amore, perché in passato esso mi ha portato solo sofferenza, ma tu mi fai sperare che anche io posso essere amato e che soprattutto posso meritare di essere amato. Una volta Itachi mi disse che l’amore è come la neve e…”

“Persino un piccolo fiocco può piegare un ramo di bambù” concluse piano Sakura sorprendendo Sasuke che annuì.

“Il mio cuore Sakura, è stato ricoperto da strati e strati di neve, ma tu e Naruto siete riusciti a farmi percepire che mi volete bene e a poco a poco quella neve si è trasformata in acqua, irrorando il mio cuore di un nuovo sentimento a cui non volevo dare un nome per paura di…”

“Soffrire ancora” sospirò Sakura e Sasuke annuì

“Ma …sbagliavo Sakura. Tu …il sentimento che provo per te Sakura mi fa stare bene, mi fa sorridere, mi scalda il cuore. Ti giuro avrei voluto spezzare l’osso del collo di Karin ma…”

“Avresti commesso un omicidio?” chiese Sakura

“Si, perché con il suo bacio ha intaccato una cosa che non avrebbe mai dovuto toccare.”

“Ovvero?”

“Te Sakura. Ha ferito te e questo io non lo sopporto più. Hai sofferto troppo e soprattutto a causa mia, adesso voglio essere il balsamo che allevia quel dolore” sussurrò in imbarazzo Sasuke.

“Che stai cercando di dirmi?” esclamò Sakura con il cuore che prese a battere come un ossesso.

“Io…ecco…” balbettò Sasuke

“Non ho baciato Karin!” ringhiò Sasuke e Sakura sorrise.

“Ok, questo lo abbiamo appurato, ma a me che vuoi dirmi?” chiese Sakura punzecchiandolo.

Sasuke arrossì.

“Eddai…parla fifone non ti mangio!”

Sasuke ringhiò, poi si chinò e la baciò con passione. Il bacio fu il bacio più bello che Sakura si potesse immaginare. Sasuke le carezzò i capelli, mente le sue labbra accarezzavano dolci e soavi quelle sue. Sakura ancora non riusciva a credere alle parole che Sasuke era stato in grado di dirle e sapeva che non le avrebbe mai più sentite per tutta la sua esistenza, lui era pur sempre un Uchiha, ma il suo bacio, le sue coccole, i suoi sospiri sulle sue labbra, le fecero capire che in realtà Sasuke l’amava, che non era bravo a esprimere i proprio sentimenti, che usava Itachi per fare aforismi e citazioni romantiche e che l’aveva ingannata facendole credere di non saper pattinare per poterla tenere tra le braccia mentre le dava il bacio che aveva desiderato da tutta una vita. In quel momento Sakura toccava il cielo con un dito.

Sasuke si staccò da lei e la guardò con un mezzo sorriso.

“Ora pattina con me!” esclamò Sasuke e Sakura sgranò gli occhi.

“Ma non c’è la musica!” esclamò Sakura

“Invece c’è!” esclamò Sasuke facendo segno all’ uomo che mise la canzone.

Alle prime note della canzone Sakura sgranò gli occhi e scoppiò a ridere iniziando a pattinare con Sasuke.

“All I want for Christmas is you? Davvero Sas’ke?”  Chiese Sakura mentre faceva un doppio Alex e Sasuke la riprendeva al volo.

“Si, Sakura. Tutto quello che voglio per Natale, sei tu!” esclamò Sasuke attirandola a te.

Sakura lo guardò e sorrise.

“Ci penserò!” lo provocò.

Sasuke la fermò e la fece voltare di scatto.

“Cosa?” ringhiò l’Uchiha.

“Sto scherzando! Anche io voglio solo te!” esclamò Sakura e Sasuke si rimpadronì delle sue labbra baciandola con passione mentre danzavano.

“Bene. Quindi a Natale mi sposerai?” chiese Sasuke e Sakura annuì estasiata. Sasuke ghignò. Missione compiuta.

“Ma…” esordì Sakura

“Ma?” esclamò Sasuke inarcando un sopracciglio indignato.

“Karin…”

“Ti ho detto che lei non…”

“È Natale Sasuke, a Natale si è tutti un po’ più buoni. Che ne dici di accasarla con Suigetsu?” rise Sakura

“Oh Kami, non ditemi che a Natale mi tocca fare anche il Cupido oltre che la proposta!” sbottò Sasuke lanciando in aria Sakura e poi riprendendola al volo.

La rosa rise di cuore e si strinse a Sasuke che seppellì il viso nel collo della neo fidanzata sorridendo felice.

Se quello era l’amore era felice di esservici cascato.

La musica terminò e Sakura sorrise osservando negli occhi il suo futuro marito.

“Si, Cupido! Adesso il nostro compito è accasare quella pazza di Karin e quel tontolone di Naruto!” rise la rosa

“Chi me lo ha fatto fare!” sbuffò l’Uchiha e Sakura rise.

 

To be continued

Signori eccoci giunti alla fine, e tempo che il prossimo capitolo sia l’ultimo di A bride for Christmas, spero che questa storia senza pretese non vi abbia deluso un Kiss alla prossima Mei.

 

 

 

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Capitolo 5
*** EPILOGO ***


 

 

 

 

 

Epilogo

 

 

I giorni di attesa al Natale passarono freneticamente e pieni d’energia, data dal dobe di turno in arte Naruto Uzumaki, che alla notizia del matrimonio natalizio che i suoi due migliori amici avevano in programma di organizzare, aveva accantonato tutti gli obblighi che concernano a un Hokage e aveva mobilitato tutto il villaggio affinché si dessero da fare sveltamente per organizzare il matrimonio del secolo.

Sasuke Uchiha e Sakura Haruno la notte di Natale saranno marito e moglie, parola di Naruto Uzumaki.

Questa era la frase che in quei tre giorni di attesa, tutta Konoha si sentiva ripetere dal loro Hokage, agli eventi di paese, in tv, alla radio, su ogni mezzo di comunicazione e a nessuno era concesso di poltrire affinché i migliori amici dell’Hokage non fossero ben che comodi, stesi e rilassati nel loro letto matrimoniale.

Nonostante l’assillo, però tutta Konoha comprendeva bene l’euforia del loro Hokage e il desiderio profondo che tutto fosse perfetto per la notte del ventiquattro Dicembre, perché sapevano che sia Sasuke che Sakura in tutta la loro vita non avevano fatto altro che soffrire.

Naruto sapeva bene che i suoi due migliori amici non avevano fatto altro di tirarsi indietro all’amore.

Persino Sakura che tanto decantava di essere profondamente innamorata di Sasuke, in realtà sin da piccola aveva sempre saputo che non sarebbe stato facile conquistare l’Uchiha  e che avverrebbe sofferto parecchio per lui, ma il sentimento che in tenera età le era nato per il moro, dalla semplice amicizia era mutato, trasformandosi in amore profondo, resistendo a qualsiasi difficoltà  e anche se lei si era rifugiata dietro l’ombra dell’ amore per Sasuke per evitare che qualche altro ragazzo si innamorasse di lei, facendo credere che il suo cuore appartenesse solo all’ Uchiha, la giovane ninja medico avrebbe dato tutta se stessa, persino la sua vita, per riuscire a conquistarlo e averlo per sempre al suo fianco, per riuscire a provare ogni giorno, e ancora una volta le forti emozioni che l’Uchiha era in grado di farle provare, perché a modo suo Sasuke era in grado di far capire a Sakura, sin da quando erano piccoli, quanto in realtà l’amasse. I cuori di Sakura e Sasuke erano in grado di comunicare fra loro più di quanto le loro bocche sapessero fare. Certo, il cuore di Sakura era sempre e solo appartenuto Sasuke, alla sicurezza e all’amore che nonostante tutto lui le dava.  L’amore di Sakura per Sasuke era cresciuto con lei, con il tempo, consolidandosi e diventando un punto fermo nella vita di entrambi i futuri coniugi.

Konoha era addobbata a festa, un po’ per gli addobbi natalizi, un po’ per gli addobbi matrimoniali e chiunque passasse in quel periodo da Konoha, era in grado di confondere il villaggio più potente di tutte le terre ninja con il villaggio di Babbo Natale.

Di contro però, sia Sasuke che Sakura, si erano fermamente impuntati, finendo con il litigare con la bionda Ino che voleva separare i due fidanzati per onorare la tradizione del “Lo sposo non deve vedere la sposa prima del matrimonio” e che voleva rapire Sakura per tutta le giornate del 23 e 24 Dicembre con la scusa di essere sicure che lo sposo non vedesse Sakura prima del fatidico “Si”.

Sakura dal canto suo si era sentita un po’ messa da parte.

“Piantala Ino! Fammi vedere Sakura!” esclamò gelido Sasuke dietro la porta di casa Yamanaka.

“Inoooo! Voglio vedere Sasuke. Apri la porta! “Urlò Sakura da dentro.

“No! Non se ne parla Sakura lo sposo non deve vedere la sposa prima del matrimonio!” urlò Ino.

“NOOO! Me ne frego di questa maledetta tradizione, ti ricordo Ino, che sono stata separata da Sasuke per più di quattro anni…Voglio vederlooo!. Amoreeee aiutami!” urlò piagnucolando Sakura aggrappandosi alla maniglia del portoncino di casa Yamanaka chiusa a doppio fermo.

Sasuke dal canto suo inarcò un sopracciglio e mise una mano sulla porta e attivò lo Sharingan.

Sakura dietro la porta si bloccò da agitare la maniglia e si rilassò appena sentì la voce di Sasuke nella sua mente.

“Shh. Ci penso io. Tranquilla Sakura!” sussurrò Sasuke alla mente della futura sposa, poi spostò lo sharingan su Ino e le parlò nella mente.

“Ino Yamanka aprì la porta, fai uscire Sakura e poi hai tanto sonno e pensi che te ne andrai a letto e non ti sveglierai fino a domani” ordinò Sasuke alla mente di Ino

“Si...” sussurrò Ino sbadigliando prima di muoversi come un automa, aprire la porta d’ingresso e sbadigliare nuovamente.

“Sasukeeee!” urlò Sakura tuffandosi addosso al fidanzato costringendolo a staccare lo Sharingan e stringere la fidanzata tra le braccia.

Ino si svegliò di scatto, poi sgranò gli occhi.

“Maledetto incantatore di serpenti!” urlò Ino tentando di riacciuffare Sakura, ma il movimento di Sasuke fu molto più veloce. Prese Sakura tra le braccia e saltò un chilometro lontano da Ino e sopra una ghirlanda di Natale.

“Ahi, maledizione!” borbottò Sasuke notando che un rametto gli si era conficcato nel braccio

“Sasuke!” urlò Sakura.

“Nulla, solo un graffio” borbottò stufo di quella situazione l’Uchiha.

“Graffio o meno non mi interessa, dammi il braccio Uchiha!” urlò Sakura afferrando il braccio di Sasuke che strinse un occhio per il dolore.

Sakura attivò il proprio Chakra e curò il fidanzato ancora seduta sulle sue gambe e lui seduto sulla ghirlanda.

“Quella oca…” Borbottò L’Uchiha “Comunque Sakura tutto pronto per il nostro piano?” chiese Sasuke.

Sakura ghignò e staccò le mani dal braccio di Sasuke.

“Oh sì! Ti giuro Sasuke non vedo l’ora.” Esclamò la rosa. Sasuke ghignò e sollevò il viso verso il sole pallido.

“Merita una ricorrenza con la sua famiglia!” esclamò Sasuke e Sakura si girò di scatto verso di lui con un sorriso.

“Ti consideri la sua famiglia?” chiese Sakura al futuro marito sorridendo.

“Mi ha ripetuto tante di quelle volte che mi considera un fratello che alla fine ho finito per crederci! “Borbottò sommesso Sasuke.

“Certo se però ci vedesse ora Naruto, ci prenderebbe in giro a vita. Siamo con il culo su una ghirlanda di Natale, i fiocchetti della ghirlanda ci sono finiti tutti addosso, e abbiamo il culo bagnato. Sembriamo un regalo di Natale incartato.” Rise Sakura.

“No noiosa, io ho il culo bagnato e sembro una scocca di Natale, tu sei seduta su di me e se mai hai solo qualche brillantino in viso.” Ringhiò Sasuke

“Dettagli! Sei un uomo e devi essere galante!” rise Sakura.

“Galante? Io? Ma levati un po’!” esclamò Sasuke buttando Sakura nella neve soffice e bagnandola tutta!

“Sasukeee i capelli! Oh povera me, Sasuke Ino mi spellerà viva!” ringhiò la rosa e Sasuke sollevò le spalle.

“Non importa!”

“Non ti importa? Non siamo ancora nemmeno sposati e non ti importa di diventare vedovo?”  Esclamò Sakura cercando di trattenere le risate. Scoprire Sasuke in grado di lasciarsi andare e divertirsi con lei quando erano soli era davvero un esperienza da toccare il cielo con un dito. Sakura era sempre più innamorata di Sasuke.

“A bè, te la sei cercata!” esclamò Sakura facendo una palla di neve e tirandola in viso a un Uchiha distratto.

“Sakura!” ringhiò Sasuke voltandosi verso di lei infuriato, ma appena vide il sorriso della futura moglie e la pernacchia che gli fece ridacchiò anche lui.

“Vuoi la guerra e la guerra avrai donna!” rise Sasuke facendo una gigante palla di neve mentre Sakura si mise in guardia ridendo, poi Sasuke scomparve nel nulla.

“EH? Sasuke? Sasuke dove sei? Sasuke avanti! Dove sei Sasuke!” urlò la rosa spaventata.

“Proprio qui!” le sussurrò l’Uchiha alle spalle mentre infilava una pallina piccola di neve dentro il maglioncino di Sakura facendola saltare in aria.

“Ahhh, fredddoooo! Maledetto bastardo. Shannnoroooo!” esclamò Sakura dando un pugno all’ albero e tutta la neve sopra esso cadde addosso a lei e Sasuke.

“Oh cavolo…” borbottò l’Uchiha mentre Sakura urlò.

“Ahhh, cacchiooo!” urlò la rosa poi la neve dell’albero li sommerse.

 Naruto e Hinata stavano ritornando al palazzo dell’Hokage quando il grido di Sakura attirò l’attenzione dell’Uzumaki seguito dalla Hyuuga.

“Sakura? Sakura Chan? Sakura Chan dove sei?” urlò Naruto.

“Sakuraaaa” urlò Hinata.

“Naruto kun, non c’è.” Borbottò Hinata Timida.

“Deve essere qua, sento il suo chakra, è vicino ma si sta affievolendo.” Esclamò Naruto

“Che l’abbiano rapita?” chiese Hinata.

“Cosa? Chi e poi per…” Iniziò Naruto, poi la neve prese a muoversi.

“Naruto Kun…la neve…” balbettò Hinata e Naruto si mise in posizione d’attacco.

Sakura usci da sotto la neve infreddolita.

“Fredddooooooo” urlò Sakura mentre Naruto e Hinata inarcarono un sopracciglio

“Tsk” borbottò Sasuke

“È tutta colpa tua Sasuke.”

“Non sono io che ho dato un pugno all’ albero”

“Che ne sapevo che c’era la neve!” ringhiò Sakura

“È inverno genio, ovvio che c’è la neve!” borbottò Sasuke

“Uff.”

“Ora si addio capelli, sembri uno zombie rosa” sbottò Sasuke bagnato fradicio e incrociando le braccia al petto cercando di scaldarsi come meglio poteva.

“Cosaaa! Ino mi ucciderà!” urlò la rosa poi starnutì.

“Esci dalle neve Sakura o qui ti becchi un malanno e addio matrimonio!” sbottò gelido l’Uchiha prima di starnutire anche lui.  Sakura uscì dalla neve per poi afferrare il braccio di Sasuke e tirare fuori anche lui dalla neve.

“Anche tu. Sta notte voglio un marito sano!” sorrise dolce Sakura e anche Sasuke sorrise uscendo dalla neve per poi stringere Sakura tra le braccia e baciarle una guancia.

Sakura allungò un braccio verso Naruto e gli tirò il mantello da Hokage.

“Dammi” esclamò la rosa coprendo Sasuke.

“Freddoooo!” urlò Naruto cominciando a Saltare.

“Finiscila testa quadra a te non serve, io mi devo sposare!” esclamò Sakura “E voglio che Sasuke stia bene”

“Si, ma il matrimonio ve lo devo celebrare io, se mi ammalo vi salta il matrimonio!”

Sasuke e Sakura presero a borbottare poi Sasuke si tolse il mantello e lo diede a Naruto.

“Sto scherzando scemi, sto bene, siete voi che siete bagnati fradici. Copritevi scemi! “Rise Naruto e Hinata ridacchiò coprendo con il proprio mantello Naruto.

“Ecco vedete ora sono apposto!” rise ancora l’Hokage,

Sasuke e Sakura si guardarono negli occhi per poi osservare Naruto e Hinata e si fecero l’occhiolino.

“Hinata grazie, sei dolcissima!” sussurrò Naruto

“Oh Naruto Kun..” sussurrò Hinata. Naruto le sorrise e le diede un leggero bacino sulla fronte.

“Sasuke, speriamo Gaara arrivi per tempo” sussurrò Sakura all’ orecchio di Sasuke.

“Arriverà. Deve arrivare!” esclamò Sasuke. E Sakura annuì.

“Allora sta sera marito e moglie eh teme!” rise Naruto.

Sasuke non rispose e lo fulminò con lo sguardo mentre Sakura arrossì da capo a piedi.

“Sai Sakura chan, Rock Lee non fa che piangere. Dice che passerai un vita a soffrire!”

“Di a quel moscerino verde che sono cavoli miei se passerò la vita a soffrire dobe. Grr. Sempre che si impiccia quello scemo!” sbottò Sakura facendo scoppiare a ridere sia Naruto, che Hinata e inarcare un sopracciglio a Sasuke.

“Ti rode eh Sasuke che Lee sia ancora innamorato di Sakura Chan?” rise Naruto.

“Vuoi morire dobe?” ringhiò Sasuke e Naruto rise di cuore per poi farsi serio

“E’ bello riaverti con noi Sasuke, erano secoli che non mi sentivo così bene. Grazie teme!” esclamò Naruto e Sasuke voltò la testa di lato mentre Sakura prese a carezzare la spalla del suo futuro marito e guardò Naruto con occhi colmi d’affetto, poi sia Sakura che Sasuke starnutirono.

“Filate a casa tutti e due prima di beccarvi un malanno!” decretò Naruto

Sasuke e Sakura annuirono avviandosi ma non scappò loro la frase di Naruto a Hinata.

“Dopo il loro matrimonio diremo che stiamo insieme non temere Hina Chan, ma questo è il loro momento.” esclamò Naruto.

Sakura inarcò un sopracciglio.

“Ma stanno già insieme?”

Sasuke sospirò.

“Certo che a volte mogliettina sei davvero tarda. Stanno insieme da più tempo di me e te, solo che se lo sono tenuto per loro, ecco perché ho chiamato Gaara ieri.” Esclamò Sasuke

Sakura osservò il futuro marito con un sopracciglio.

Sasuke sospirò.

“Oh Kami Sakura, che c’è? Perché mi guardi così?” chiese Sasuke

“Mi hai chiesto di far cucire un vestito da matrimonio per me e uno per Hinata, mi hai chiesto di rimodernare villa Uchiha e suddividere i quartieri Uchiha affinché Naruto e Hinata venissero a vivere da noi, e ora Chiami Gaara perché non vuoi che Naruto si sposi in un giorno diverso dal tuo. Sasuke che sta scucendo? Perché stai facendo tutto questo?”

Sasuke arrossi e abbassò un attimo gli occhi.

“Voglio un giorno per il team 7. Voglio che la nostra diventi davvero una famiglia e voglio che di questa famiglia ci faccia parte anche Naruto e Hinata. I…Itachi mi ha affidato a Naruto…voglio permettere a Naruto di realizzare il desiderio di Itachi, facendo parte della sua famiglia. Sakura non lo sto facendo solo per Naruto, in modo tale che sappia che ha una famiglia, lo sto facendo anche per me per te e per Itachi.” Sussurrò Sasuke e Sakura sgranò gli occhi.

“Oh…ma io che c’entro Sasuke?”

“Sakura te lo leggo negli occhi, tu veneri Naruto. Adori tutto quello che lui è. E’ come se Naruto per te non fosse solo il tuo migliore amico, ma tuo fratello. Voglio rendere tutto ufficiale…voglio che sia Naruto ad accompagnarti all’ altare e io voglio accompagnare Hinata. I guerra abbiamo perso i nostri familiari, ma voglio dimostrare di non aver scordato cosa significa la parola famiglia. Il Natale…bè l’atmosfera natalizia mi ha aiutato ad uscire dalla mia oscura spirare di freddezza…il Natale” sussurrò Sasuke rossissimo in viso.

Sakura con le lacrime agli occhi lo fermò prendendolo per una mano.

“Ti cambia…ti apre gli occhi all’…”

“Amore” concluse Sasuke

“Si. Ehm però Sasuke che sia solo per Natale eh, mi fa troppo effetto vederti così…come dire umano!” rise Sakura

“Tsk ah ah divertente Sakura!” esordì con una smorfia Sasuke prima di avvicinarsi alla fidanzata e cominciare a baciarla con dolcezza e amore. Sakura arrossì ma si strinse a lui partecipando al bacio.

“Ancora voi due! Volete prendervi un malanno proprio oggi? Baciatevi a casa non sotto la neve! “Ringhiò Naruto. Sasuke si staccò da Sakura con un ghignò.

“Vado dobe. Ciao Sakura” esordì Sasuke

“Ciao…a…amore” balbettò rossa in viso la rosa.

 

Le ore passarono veloci tra trucco, parrucco vestiti ecc..e finalmente era giunta la sera e Sakura cominciava ad essere nervosa, ma la felicità era talmente tanta che non si accorse nemmeno della difficoltà che aveva a respirare. La giovane rosa era riuscita, non sapeva nemmeno lei come a convincere Hinata a indossa l’abito da sposa che le aveva preso convincendola del fatto che voleva che le sue damigelle fossero vestite in modo similare a lei perché non voleva sentirsi superiore a nessuno nemmeno in quel giorno.

Sasuke da canto suo era riuscito a convincere Naruto a togliersi la sua solita divisi da maglietta larga e pantaloni giganti per convincerlo ad indossare uno smoking.

“Sembro un pinguino temeee!” Si lamentò Naruto. “Non mi pare il caso di sposarvi conciato in questo modo!” piagnucolò l’hokage. L’Uchiha sollevò gli occhi al cielo.

“La smetti dobe, non ho alcuna voglia di litigare anche oggi. Smettila di lamentarti e tieniti quel maledetto smoking, anche io se non lo hai notato sembro un pinguino grr!” esclamò Sasuke mentre tentava di sistemarsi la cravatta.

Una donna bionda e un uomo dai capelli lunghi entrarono nella stanza

“Nervosi ragazzi?”

“Nonna Tsunade!” esclamò Naruto.

“Come siamo impupati Sasuke!”

Sasuke ringhiò

“Orochimaru!”

“Eddai pupillo, quanta ostilità anche oggi…ce la stiamo facendo sotto eh Sasuke!” rise Orochimaru. Tsunade lanciò un pugno in pieno viso a Orochimaru mentre Sasuke ringhiava.

“Comunque Sasuke, è arrivato Gaara!” esordì Tsunade.

“Arrivo!”

“Gaara?” esordì Naruto incredulo.

“Stai buono Naruto e fatti sistemare quella cravatta. Sasuke vieni qua!” esclamò Tsunade

Sasuke si avvicinò e con poche semplici mosse Tsunade sistemò la cravatta di Sasuke che poi sparì lasciando Naruto nelle grinfie di Tsunade

“Ehilà Uchiha!” lo salutò Gaara. Sasuke fece un cenno con la testa

“Zitto e togliamo i convenevoli. Voglio che mi sposi tu e non solo me, devi sposare anche Naruto.” Esclamò glaciale l’Uchiha

“Come?”

“Gaara…Naruto non lo sa, ma a sua insaputa abbiamo organizzato io e Sakura anche il suo matrimonio con Hinata…per favore”

“Va bene “tagliò corto Gaara comprendendo la difficoltà di Sasuke nel chiedere quel favore. Sasuke annuì e sparì.

 

Un’ora dopo Naruto accompagnò Sakura all’ altare ma di Sasuke non c’era traccia.

“Io…” balbettò Sakura con le lacrime agli occhi.

“Non temere Sakura” la rassicurò con un sorriso Gaara, poi nella stanza entrarono Sasuke e Hinata.  Naruto sgranò gli occhi incredulo e prese ad annaspare alla vista di Hinata. Sasuke sorrise a Sakura, poi l’Uchiha esclamò

“Oggi dobe ti sposi anche tu. “Esclamò Sasuke gelido.

“Ehm…lasciate che spieghi io. Sasuke è un po’ negato a parole. Naruto, Hinata, sappiamo che state insieme da un po’ di tempo, ma sia io che Sasuke vogliamo un anniversario insieme a voi e vogliamo che quell’ anniversario sia il matrimonio. Per favore Naruto …Gaara sposerà sia noi che voi. Noi…” iniziò Sakura interrompendosi dal parlare per l’emozione. Sasuke le strinse la mano per darle coraggio. Naruto e Hinata avevano gli occhi lucidi, poi lentamente i due annuirono.

“Va bene teme, Sakura Chan..” sorrise Naruto, poi Gaara iniziò la cerimonia e li sposò.

La festa durò fino alle cinque di mattina e tutta Konoha ricordò quei matrimoni come i matrimoni del secolo.

 

Un’ora dopo alle sei di mattina Sakura e Sasuke erano stesi nel loro letto matrimoniale…

“Ahi…ahi…ahi…sniff ..sniff..” sussurrò Sakura

“Etchi…coff coff… Quanto hai?” chiese Sasuke.

“39 e 2 e tu?” rispose Sakura.

“Ho vinto io Sakura, 39 e 4 di febbre” borbottò Sasuke

“E cosa avresti vinto maritino. Siamo appena marito e moglie e la prima notte di nozze la passiamo con la febbre…che sfiga…Ahi mi scoppia la testa!” sbottò Sakura.

Sasuke la prese tra le braccia e la strinse a se nella camera che Sakura aveva predisposto per lui nell’ attesa che la loro nuova casa in convivenza con Naruto e Hinata fosse pronta.

“Cosa ho vinto Sakura? Una sposa per Natale e la felicità che sin da piccolo ho sempre sognato!” esclamò l’Uchiha con voce rauca

Sakura si accoccolò al marito.

“Ti amo Sasuke.” sussurrò Sakura con la voce tirata mentre tirava su con il naso e piombava in un sonno profondo.

 

 

 

HINATA DRESS                                                             SAKURA DRESS

 

 

 

The end

 

Signori e signori eccomi qua tutta per voi e questa e la fine di A bride for Christmas. Spero non vi abbia deluso e che questa piccola storia vi sia piaciuta.

Ringrazio tutti quelli che l’hanno seguita, messa tra le preferite e tra le ricordate e soprattutto tutte quelle persone che l’hanno commentata.

Auguro a tutti auguri di buone feste e Buon Natale. Alla prossima Mei.

 

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