Let the genie out of the Pandora’s Box

di _Tiina05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro e Indice ***
Capitolo 2: *** 01. Walk-on ***
Capitolo 3: *** 02. Carpe diem ***
Capitolo 4: *** 03. Desiderio ***
Capitolo 5: *** Di baci e tempo che scorre ***
Capitolo 6: *** Un contenuto fatato ***



Capitolo 1
*** Intro e Indice ***


DISCLAIMER: I personaggi presenti in questa raccolta non mi appartengono, ma sono proprietà di Katsura Hoshino &CO, e allo stesso modo non sono l'ideatrice dei prompt usati; le storie sono state scritte senza alcuno scopo di lucro, ma solo per divertimento o autolesionismo, dipende dal caso.
 
INTRO: Benvenuti a voi, cari sventurati lettori, che avete aperto questa caotica raccolta! 
Prima che vi apprestiate a leggere, è d’obbligo darvi adeguate informazioni. 
In questa raccolta disomogenea sono pubblicate storie di lunghezza variabile (Drabble, Flashfic, One shot), collegate fra loro perché tutte ispirate ad alcuni dei prompt di un’immensa lista che trovate pigiando qui. In ogni capitolo, al termine della fic, sarà riportato in corsivo il prompt scelto; fino ad allora, resterà una sorpresa.
Possono anche essere vari tanto il genere di ciascun racconto quanto i personaggi (e le eventuali coppie) presenti, oltre ovviamente a tempo e luogo in cui si svolge la vicenda.
Le storie sono prevalentemente autoconclusive ma, nel caso in cui due o più siano collegate tra loro, ci sarà un avviso che vi rimanderà alla precedente storia. Se una storia non dovesse piacervi per un qualsiasi motivo, potrete saltarla e leggere la successiva.
Tutti i dettagli sulle storie sono riportate sia sull’indice seguente che all’inizio di ogni capitolo.
Ah, e il titolo della raccolta mi è stato suggerito da un’amica (che ringrazio nuovamente xD), poi mi sono divertita io a storpiarlo, come il mio solito~  Letteralmente è “far uscire il genio dalla bottiglia”, cioè il fare accadere un qualcosa che successivamente non si riesce più ad arrestare, unito però al significato che ha il “Vaso di Pandora”, ossia lo svelare una cosa, spesso un problema, che poi non si è più in grado di tornare a nascondere. La raccolta ha quindi lo scopo di rendere noti fatti, seppur inventati da una fan, che siano più o meno scottanti, divertenti o sorprendenti.
Bene, credo di aver concluso. Non mi resta che augurarvi buona lettura!


 
 


 
~ Let the genie out of the Pandora’s Box ~
 
Fare uscire il genio dalla bottiglia non può essere un male. Ma dallo Scrigno di Pandora?
Se sono fatti curiosi no, ma sconcertanti sì.
E se questi diventassero virali? Se, una volta dati alla luce, non si potessero più celare nuovamente?
Verrebbero rinchiusi in un caotico contenitore, no?
 
 


Indice :

>    01   Walk-on
 “Che pretendo di fare o volere se, da principio, non so nemmeno che cosa sono, né che cosa non sono?”
Verde | Flash fic | Allen Walker | Introspettivo – Malinconico – Missing moment from night 208

>    02   Carpe diem
 “In un istante, il pensiero divenne reale e le labbra si sfiorarono.”
Giallo | Drabble | Lavi Bookman Jr – Yuu Kanda [LaviYuu] | Yaoi – Lime – Sentimentale

>    03   Desiderio
 Forse lei nemmeno l’avrebbe percepito, essendo incorporea…
Verde | Drabble | Fou – implicit!Bak Chan | Het – Sentimentale – Triste

>    04   Di baci e tempo che scorre
 “Drogati dei reciproci baci, […] rubavano tempo al tempo.
Giallo | Drabble | Lavi Bookman Jr – Yuu Kanda [LaviYuu] | Yaoi – Lime – Softp0rn (?) – Nonsense – Guerra

>    05​   Un contenuto fatato
 “- Mh? Le cosa? - domandò, sgarbato, palesando il suo disinteresse.
 
- Le fate, Maestro - ripeté Allen. - Lei crede che esistano? -”
Verde | One shot | Allen Walker (età 10/11 circa) – Cross Marian | Comico – Slince of Life

>    …

 





NdA - 19.08.23
Quale strana impressione contare gli anni trascorsi dalla prima pubblicazione nel 2015 e l'aggiornamento di oggi. Ma ehi, meglio tardi che mai!
Tante cose sono successe, avvenimeti normali della vita. Non ho mai scritto con costanza, pur sentendone sempre il bisogno, e ancor meno ho pubblicato. Molte di queste fic rimaste nel pc a far polvere vedranno la luce, ora, a partire dalle ultime tre che fin da principio sarebbero andate a comporre questa raccolta. Non saranno le migliori, ma sono ciò che scrissi agli inizi, e ne sono affezionata.
Non so se in futuro se ne aggiungeranno altre, dipende da tempo ed ispirazione, e al momento la mia concentrazione è rivolta alla correzione di ciò che ho già - forse, se non mi prende male.
Grazie a chi leggerà <3

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Capitolo 2
*** 01. Walk-on ***


Personaggi: Allen Walker
Rating: Verde
Genere/avvertimenti: Introspettivo | Malinconico | Missing moment (night 208) | PoV Allen (prima persona)
Words: 300 [ flash fic ]

 
Walk-on
 
 – E voi chi siete? Un angelo? – mi domanda una bambina, stregata dalla bellezza delle candide piume che mi circondano. Scaturiscono tutte dall’Innocence fuori controllo, ma, da quanto sono rigogliose, lei deve averle scambiate per delle ali. Almeno appartengono all’arto contaminato dal cristallo divino, l’unica parte meritevole di me.
Sarei in Paradiso se fossi veramente uno spirito celeste, invece vivo l’Inferno, come una miserevole anima dannata.
Porto l’indice alle labbra, accennando un sorriso.
 – Shhh… È un segreto – mormoro.
No, è una bugia. Se fossi un angelo non dovrei nascondermi e fuggire. Potrei vincere i nemici senza difficoltà, convertire i malvagi, purificare le anime in pena. Non dovrei temere la mia stessa ombra, che brama oscurare la mia coscienza.
Meglio che resti un segreto. Se la risposta è celata, come si fa a capire se io sia un messaggero divino o un caduto? Anzi, è più comodo far credere che io sia un pierrot spensierato, come lo era Ma--
D’improvviso, con il cuore in tumulto, il braccio sinistro freme: è di nuovo l’oscurità che tenta di avermi, e io non posso oppormi. Porto la mano al petto, artigliando la giacca come se volessi strapparla. Come se volessi cavarmi il cuore per estinguere il dolore.
La bambina scappa, spaventata, lasciandomi solo nel vicolo.
Perché? Perché non riesco a trionfare o anche solamente capire che fare? Mi sento stanco, distrutto, all’interno di questo mondo, di questa pietosa esistenza. Io voglio-- cosa? Che pretendo di fare o volere se, da principio, non so nemmeno che cosa sono, né che cosa non sono?
Eppure l’oblio mi vuole. Lui vuole me. Perché lui sa la risposta. Lui mi può sopraffare, in qualsiasi momento, senza che io possa impedirlo.
Amare e sofferte lacrime rigano le mie guance.
Inizio a tremare.
Ma chi- chi è che giace dentro me?

 
~ scrivere una drabble da 300 parole esatte che inizi e finisca con una domanda
 
[ Author’s blind corner: mi sono attenuta al regolamento di EFP, pertanto ho scelto di scrivere una flash piuttosto che un drabble; il titolo può avere due significati: walk on è la descrizione di Allen per antonomasia, ossia “continuare a camminare” o “non fermarsi”, ma se si uniscono le due parole con un trattino si intende il ruolo di comparsa che ha un attore. Poi sta a voi intendere se questo ruolo sia dato ad Allen o a Neah.]
[ Noticina: Boku no naka ni dare ga iru no?
Kowareta kowareta yo kono sekai de~
- from Unravel by Ling Tosite Sigure
]

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Capitolo 3
*** 02. Carpe diem ***


Personaggi: Lavi Bookman Jr – Yuu Kanda [ LaviYuu ]
Rating: Giallo
Genere/avvertimenti: Sentimentale | Lime | Yaoi | PoV Lavi
Words: 110 [ drabble ]
 
Carpe diem
 
Palla presa al balzo era la ragione dell’inizio di quella relazione. Fu carpe diem, il cogliere l’attimo migliore, il ritrovarsi ad un palmo dal suo latteo viso e immaginare di posarvi un bacio leggerlo, sulla guancia – la sinistra, perché sulla destra sarebbe risultato banale e Lavi non voleva essere affatto scontato.
In un istante, il pensiero divenne reale e le labbra si sfiorarono. Vellutate, timide, delicate, petali di ciliegio che increspano la superficie cristallina di un lago: queste erano le labbra di Yuu.
“Incredibili” pensò Lavi.
E, in seguito, lo considerò più volte, mentre le dita carezzavano i meandri del peccato e i cuori si abbandonavano ad un celestiale volo.
 
~ scrivere una drabble che inizi con “Palla” e finisca con “volo


 
Author's blind corner
Ehm, sì, sono ancora viva--  mi scuso moltissimo con chi era ansioso (?) di leggere la seconda storia, avrei dovuto postarla giorni e giorni fa, ma ho problemi con la connessione, ultimamente. In più, devo ancora valutare come gestire questa raccolta durante il prossimo mese, dato che vorrei pubblicare una mini-long (ancora da concludere, oltretutto--) a cui tengo molto e su cui sto sudando parecchio.
Ringrazio le gentilissime e amabili persone che hanno aggiunto questa raccolta alle liste! Allo stesso modo, ringrazio la mia nee-chan~ per la recensione, oltre a tutti coloro che hanno letto e, spero, apprezzato! Alla prossima~

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Capitolo 4
*** 03. Desiderio ***


Personaggi: Fou – Bak Chan [ implicit ]
Rating: Verde
Genere/avvertimenti: Sentimentale | Triste | Het
Words: 100 [ perfect drabble, yay~ ]

 

Desiderio

 

Avrebbe tanto desiderato sfiorare quelle labbra con le proprie; erano così sottili, piccole, delicate, ironicamente proporzionate alla sua figura.
Fou non poteva innamorarsi di un suo protetto, per di più nipote del proprio creatore e figlio dell’uomo che aveva lasciato morire perché incapace di trasgredire gli ordini.
Fou era una guardiana, non doveva innamorarsi e desiderare di baciare Bak, neanche per una volta soltanto. Forse lei nemmeno l’avrebbe percepito, essendo incorporea…
Sarebbe stato un bacio su cento, come uno stonante papavero in mezzo alle margherite, l’anomalia. Ma i restanti novantanove, lo sapeva, Bak li avrebbe donati alla sorella di Lee.

 ~ scrivere una drabble di 100 parole esatte con il prompt “novantanove

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Capitolo 5
*** Di baci e tempo che scorre ***


Personaggi: Lavi Bookman Jr – Yuu Kanda [ LaviYuu ]
Rating: Giallo
Genere/avvertimenti: Lime | Sentimentale | un po’ nonsense | Guerra | Yaoi | Softp0rn velato | PoV Yuu
Words: 110 [ drabble ]
 

 Di baci e tempo che scorre
 

 Drogati dei reciproci baci – intensi, dolci, semplicemente celestiali –, non desideravano che darne per riceverne.
Rubavano tempo al tempo, in una giocosa gara a chi ne dava il maggior numero in una manciata di minuti.
Afferravano il presente, sospeso fra la palpabile morte e la vita incerta, incatenati in un abbraccio.
Baciare non era un passatempo tra missioni e allenamenti: baciare Lavi era, per Yuu, un bisogno vitale – più del solo respirare, più del contare i petali caduti del loto.
Bisbigliare quello storpiato nome di stupido coniglio era il richiamo dell’impazienza che premeva.
Lasciarsi baciare era il paradiso in terra.
Esprimere il fuoco della passione era la rivalsa del peccato.

 ~ scrivere una drabble in cui le lettere con cui ogni verso inizia formino la parola “drabble

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Capitolo 6
*** Un contenuto fatato ***


Personaggi: Allen Walker (età 10/11 circa) – Marian Cross – Mother [ implicit ]
Rating: Verde
Genere/avvertimenti: Comico | Slice of life
Words: 882 [ one shot ]

 

Un contenuto fatato

 

Il piccolo Allen chiuse piano il voluminoso libro che, fino ad un istante prima, aveva tenuto aperto sulle gambe incrociate.
- Maestro? - lo chiamò, senza ottenere risposta.
Marian Cross era intento a fumare un sigaro, seduto sulla sedia accanto alla finestra. Guardava il paesaggio desolato del cimitero con un sorrisetto brillante dipinto in viso, quasi sicuramente contando i guadagni accumulati al poker clandestino della notte precedente. Sul tavolo lì accanto c’erano un posacenere, un calice e una bottiglia per metà contenente uno scintillante liquido scuro. Cross scrollò la cenere del sigaro in eccesso sul piattino e, con l’altra mano, afferrò il bicchiere. Da lì bevve a piccoli sorsi il vino, con una calma snervante.
Allen sbuffò, ma prima di riprendere attese che quel bicchiere si svuotasse.
- Maestro, esistono le fate? - chiese, mentre il fulvo si versava altro alcolico.
Il bimbo dai capelli nivei era affascinato dal grosso libro che stava leggendo, con tutti quei racconti e quelle leggende. “Tratto da una storia vera” era però scritto alla fine di molti episodi e lui voleva appunto capire se fossero del tutto inventati o meno.
Sentendosi nuovamente chiamare, Cross alzò appena il mento, ma l’occhio rimase puntato sul vino che scivolava all’interno del bicchiere.
- Mh? Le cosa? - domandò, sgarbato, palesando il suo disinteresse.
- Le fate, Maestro - ripeté Allen. - Lei crede che esistano? -
Imperturbabile, Marian adagiò la bottiglia, il cui contenuto ora rasentava il fondo. Con l’occhio rubino a mezz’asta, squadrò pacatamente l’espressione curiosa e innocente del piccolo albino. Davvero credeva che quelle fiabe fossero vere!
- Ma che domande fai, marmocchio? - sbottò, agitando una mano nella sua direzione.
Dal bicchiere che reggeva, alcune gocce rossicce superarono il bordo e corsero lungo la superficie di vetro e Cross, inconsciamente, ne seguì il percorso tortuoso – su e giù per tre dita, poi via fino allo spigolo della base, una semicirconferenza intorno al mignolo e, plic, a terra – e anche Allen si ritrovò ad osservarle.
In quella, Marian scoppiò a ridere, ma non per l’espressione imbambolata del viso del bambino. Il vino gli aveva ricordato qualcosa.
- Oh, sì! Certo che ci credo, stupido, ma solo a quelle verdi! -
I profondi occhi argentei del piccolo si ingrandirono ancora di più per lo stupore.
- V-Verdi? -
- Sì - ribadì l’uomo, dopo aver bevuto un lungo sorso. - Hai capito benissimo, moccioso. Fate verdi. -
Allen scattò in piedi e si avvicinò di alcuni passetti verso l’uomo, con un sorriso gioioso ad incorniciargli il roseo viso.
- Allora lei le ha viste, Maestro? Come sono? Dove vivono? -
Ci stava credendo. Era entusiasta e desiderava davvero poterle vedere. Non aveva il minimo sospetto che l’alcool avesse reso Marian Cross più spiritoso del solito.
- Ah, ce ne dovrebbe essere una lì, nell’armadietto. Guarda, guarda pure! Non scappa mica, eh! - lo esortò il fulvo, indicando uno stretto mobile ad un’anta posto accanto al guardaroba.
Ad Allen era stato proibito fin da subito di aprirlo. “Perché ci sono cose importanti, lì dentro, e non sono per poppanti come te”, aveva detto il Maestro. Era addirittura tenuto sotto chiave però, quando l’albino afferrò il pomello e lo tirò cautamente verso di sé, l’anta risultò aperta.
- Ehm… qui? - mormorò, sbirciandovi dentro.
C’erano solo cinque bottiglie, di diversa forma e capienza, e tre erano vuote. Allen si spostò indietro e si alzò sulle punte dei piedi per scrutare gli scaffali in alto, ma non scorse nulla. Un odore pungente lo colpì alle narici quando si avvicinò ai contenitori per esaminarli: uno dei due pieni brillava di un liquido verde acceso.
- …ma qui, di verde, c’è solo questa bottiglia! - esclamò, rattristato.
- Esatto! Ridacchiò il fulvo. - Quella è una Fata verde, moccioso. -
- Cosa? Ma non ha le ali! - borbottò l’altro, afferrandola e rigirandosela fra le piccole mani guantate.
La scritta Assenzio spiccava elegante sull’etichetta dorata che era applicata sul vetro.
Marian si lasciò andare ad una lunga risata, battendo forte il palmo destro sul davanzale della finestra.
- Credimi, le mette le ali se la bevi tutta! - assicurò.
Sembrava più inciuccato fino all’ultima punta dei capelli che serio, ma qualcosa fece capire ad Allen che c’era puzza di bruciato. Perché il Maestro teneva tutte quelle bottiglie, che dal sentore avevano contenuto certamente liquore, nascoste nell’armadietto? Forse le voleva tenere per sé, senza condividerle con Mother o Baba? Non sarebbe stata affatto una sorpresa, perché Cross era un individualista nato.
Il piccolo albino sorrise con aria candida.
- Allora chiederò a Mother di dividerla con lei, così, quando svuoterete la bottiglia, la Fata che c’è qui dentro o uno di voi due volerà! -
Sì, avrebbe preso due piccioni con una fava: aveva l’occasione di vedere sia una fata, sia il Maestro compiere un atto vicino alla generosità, seppur imposta d terzi.
Senza aspettare risposta, si avviò verso la porta che dava sul corridoio, chiamando con allegria l’anziana donna.
Dietro di lui, Marian per poco non cadde dalla sedia per l’improvvisa e imprevista reazione di Allen.
- No, no, no! - gridò il fulvo, arrancando verso l’uscita. Il sigaro gli scivolò dalle labbra. - Fermo, torna qui! La vecchia me la sequestra! -
Raggiunse la porta, spalancata sullo stretto corridoio.
- Sai almeno quanto costa, marmocchio?! E-ehi, torna su--
Sbiancò, scorgendo l’ombra minuta di Mother allungarsi da sinistra nella sua direzione.
Capì che avrebbe dovuto ripiegare sulla fatina dei desideri, affinché lo assistesse durante la lavata di capo che sarebbe arrivata dall’arzilla vecchietta.

 

- Credi nelle fate? -
- Solo quelle verdi! -

 

[ Noticina: l’assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica di diversi fiori
ed erbe, all’aroma di anice, ed, essendo generalmente di colore verde,
si è affermato anche con l’epiteto di Fée Verte, ovvero Fata verde ]

 

 

 

NdA - 25.08.23

Riletta e restaurata un pochino, resta la piccola perla di genialità che mi venne nel lontano 2015.
Ricordo che il lampo d’ispirazione arrivò mentre guardavo un episodio della serie I misteri di Murdoch, in cui veniva nominata la Fata Verde, con un malinteso simile per via del soprannome di questo alcolico.
Ricordo anche che pensai che la vicenda così raccontata potesse essere pure canon, dal momento che in un q&a o forse in un flashback si diceva che Cross nascondeva gli alcolici da Mother, per evitare venissero buttati. Ora però confesso di non essere sicura di ricordare correttamente.
Fatto sta che amo il momento qui sopra. Allen si meritava un momento così sereno e divertente, dopo quanto accaduto a Mana.
E con questa si conclude la raccolta, almeno per ora. Malgrado gli anni trascorsi, grazie per aver letto fin qui!

See ya ~

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