Shot me down||Newtmas

di ghostking
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1. Dear Tommy ***
Capitolo 2: *** Giorno 2. Dear Tommy ***
Capitolo 3: *** Giorno 3. Dear Tommy ***
Capitolo 4: *** Giorno 4. Dear Tommy ***
Capitolo 5: *** Giorno 5. Dear Tommy ***
Capitolo 6: *** Giorno 6. Dear Tommy ***
Capitolo 7: *** Giorno 7. Dear Tommy ***
Capitolo 8: *** Time to go. Dear Tommy ***
Capitolo 9: *** Goodbye my dear friend. Dear Tommy ***



Capitolo 1
*** Giorno 1. Dear Tommy ***


Giorno 1 ore 00:40.
"Ehy Tommy,
sono Newt. Già, e chi altro potrebbe sprecare tempo prezioso per dormire solo per poterti scrivere? Non penso nessuno oltre a me, nemmeno Teresa. Non la sopporto davvero, sai? Mi irrita moltissimo. È viscida.
Comunque, mi sono ritrovato qui perché oggi, come ben sai, ci hanno annunciato le persone non immuni, e io sono tra queste. Che caspio di fortuna non pensi?!
Tommy, resta forte okay? 
Non è la fine, non per te. 
Devo dire che sono rimasto colpito dalla tua reazione, sono stato felice che tu ti sia preoccupato così tanto per me, quasi dipendesse la tua vita e non la mia. So che è sciocco pensare queste cose in un momento del genere, ma ormai sono questi piccoli gesti che mi mandano avanti.
Ora ti saluto, notte Tommy.
Newt"

Salve a tutti! So perfettamente che è molto breve ma essendo un mini diario l'intento è quello, piccoli testi che spiegheranno lo stato d'animo e l'andamento dei fatti visti da Newt.
Non è particolarmente lunga come serie ma spero che vi divertiate a leggerla e seguirla. 
Grazie per l'attenzione e per aver letto!
Al prossimo capitolo :)
||Shiver||

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Capitolo 2
*** Giorno 2. Dear Tommy ***


Giorno 2, ore 15:00
"Siamo ancora chiusi in questa stupida stanza completamente bianca. 
Potrei impazzire. 
Tanto lo farò ugualmente, prima o poi accadrà e mi ritroverò con il corpo in putrefazione e gli occhi incavati.
Ho tirato fuori i ritagli di carta di ieri e con un caspio di mozzicone di matita sto scrivendo queste parole. Mi stai guardando perplesso, mi hai chiesto cosa stessi facendo ma non ti ho dato risposta, lo capirai più avanti, se solo leggerai mai questi pezzi volanti di carta.
Ogni tanto mi lanci delle occhiate, sembri preoccupato, non dovresti stressarti; per lo meno non per uno come me. Stupida faccia di caspio, pensa ad un piano per uscire da qua e non a me.
--
Ecco vedi? Hai tirato fuori un buon piano, avremo una sola possibilità per mettere al tappeto quei bastardi della WICKED e fuggire da questa stupidissima base strappa-Filtri.
Spero funzioni, ora si da inizio al piano, ciao Tommy.
Newt"

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Capitolo 3
*** Giorno 3. Dear Tommy ***


Giorno 3, ore 03:00
"Siamo riusciti a salpare via di qua con la Berga di Jorge, grazie al cielo lui e Brenda stanno dalla nostra. La sopporto di più rispetto a Teresa, ma mi infastidisce in qualche modo. I suoi occhi passano troppo tempo su di te, forse è per questo.
Comunque ce l'abbiamo fatta, ora siamo seduti sulle poltrone sgangherate della Berga, non fiata nessuno ma Minho e Brenda mi stanno lanciando delle occhiate interrogative, nessuno di loro saprà mai cosa sto facendo; eccetto te Tommy. Ora direi che è il caso di riposare, appena ci sveglieremo parleremo della prossima mossa.
Newt"

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Capitolo 4
*** Giorno 4. Dear Tommy ***


Giorno 4, ore 10:00
"Avete deciso di lasciarmi sulla Berga per poter andare a Denver, io essendo uno stupido Spaccato non potrò seguirvi. Caspio Thomas, vedi di fare attenzione, torna tutto intero. Torna da me sano e salvo.
Jorge dice che tra un giorno e mezzo arriveremo vicino alla città, poi voi entrerete ed attuerete il piano. Speriamo bene.
Newt"

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Capitolo 5
*** Giorno 5. Dear Tommy ***


Giorno 5, ore 21:40
"Ehy Tommy, 
sono triste sai? Domani mattina arriveremo a Denver e tu dovrai andartene, non so come sarà stare senza di te, ma suppongo una sploff. 
Sono nella poltrona di fianco alla tua, hai un viso davvero bellissimo. Nonostante i graffi e lo sporco che ti riempiono la pelle, resti sempre stupendo. C'è poca luce e mi sto sforzando per scrivere, però non me ne curo, sono i miei ultimi giorni da persona sana e voglio imprimere tutto ciò che passo e provo, almeno  potrai ricordarmi quando ero me stesso e non un pazzo divorato dall'Eruzione.
Mi fa paura scriverlo, anche solo dirlo. Ti avevo detto che per me era okay essere sopravvissuto così a lungo, ma la verità è che non lo accetto. Come posso digerire il fatto che tu possa continuare ad esistere e che io non possa essere li con te a proteggerti? Mi strazia il cuore anche il solo rifletterci.
Mi fa male la mano, le lacrime stanno minacciando di uscire, non sopporto nulla di tutto questo. Perché deve essere così complicata la mia caspio di vita?
Tommy perché?
Hai arricciato il naso nel sonno ed hai mugolato, mi hai fatto sorridere. Sei talmente tenero che ti guarderei per tutte le ore che mi rimangono.
Non immagini quanto tu sia importante per me, Tommy.
Sei tutto ciò che ho in questo mondo fatto a pezzi.
Scusa, le mie lacrime stanno imbevendo la carta, spero si leggerà ancora quando avrai queste... Lettere? Tra le mani.
Rimarrò ad osservarti fin quando il sonno non si impossesserà di me, ciao Tommy.
Newt"


*Note dell'autrice.
Salve a tutti, grazie a tutte le persone che fino ad ora hanno letto. Questo è il capitolo più lungo per il momento, prometto che verso la fine ci saranno testi più ricchi e significativi. In ogni caso spero che continuiate a leggere! Se a qualcuno interessa sapere cosa ne penso di questo capitolo allora ben venga.
Mentre scrivevo questo pezzo ho pianto, ho sentito per la prima volta la sofferenza di uno dei miei personaggi, è stata un'emozione davvero molto forte che non mi aspettavo di poter provare.
Tengo molto a questo capitolo e spero che lo apprezziate tanto quanto l'ho fatto io. Spero di essere riuscita a strapparvi una lacrima.
È tutto, grazie dell'attenzione! Penso che domani terminerò la pubblicazione e  metterò tutti i capitoli in massa hahah ^^. Ancora grazie per aver letto fin qui <3 
||Shiver||

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Capitolo 6
*** Giorno 6. Dear Tommy ***


Giorno 6, ore 8:30
"State partendo proprio ora, mi duole dover rimanere qui da solo per chissà quanto, ma se servirà a disattivare quegli stupidi aggeggi della WICKED che avete nel cervello tu e Minho, allora mi sta bene, però rimane una situazione di sploff ugualmente.
<< Torniamo presto Newt >> sono state queste le tue parole. Io in risposta ti ho sorriso; consapevole del fatto che forse non lo avrei potuto più fare, e mi sono avvicinato, sfiorandoti distrattamente una mano. Ho notato il tuo sguardo, mi sei sembrato perso, ma io conosco quegli occhi. Eri divorato dall'indecisione non è vero? 
Ma sei dovuto andare, per il bene tuo e di Minho. Per l'integrità del piano.
Sai Tommy? Oggi ho sentito una scintilla di pazzia irrompere nel trambusto della mia mente. Non vedevo più nulla, solo un nero che mi aveva intrappolato in una morsa mortale.
È passata presto fortunatamente, ma quando la mia mente ha ripreso il controllo ero in piedi davanti al portellone dell'aereomobile, non so come io ci sia arrivato ma è stato agghiacciante, non ero stato io a muovere il mio corpo.
Ho paura, lo ammetto. 
Sto pensando e sono giunto ad una conclusione molto spicciola e pratica: se dovesse accadere un'altra volta me ne andrò da qui senza esitare.
In questo caso lascio a te queste brevi memorie.
Newt"

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Capitolo 7
*** Giorno 7. Dear Tommy ***


Giorno 7, ore 19:43
"La giornata è passata con una lentezza disarmante, sono annoiato a morte e l'unico passatempo che ho trovato è stato quello di immaginare un mondo migliore assieme a te. Una cosa stupida da pensare per uno Spaccato come me no? Mi sono gettato a terra a pancia sopra, sono rimasto a guardare il soffitto della Berga, è curvo e grigio, l'intonaco cade a pezzi ed è crepato, mi chiedo perché sia stato pitturato. Non ha sen...
Mi sono svegliato di soprassalto, stavo rannicchiato sulla mia poltrona con le unghie infilzate nella carne della coscia destra. Ho tirato indietro la mano, totalmente sopraffatto dall'evento. 
Ho capito che devo andarmene, prima che tu e gli altri torniate qui.
Prima però voglio fare una cosa.

Mi sono raggomitolato sui cuscini del divano dove avevi dormito la scorsa notte, era freddo ma sul tessuto sintetico ho percepito il tuo odore mischiato al sudore e al sangue, uno dei profumi migliori che abbia mai sentito. 
Mi è scesa una lacrima su una guancia, scorro la matita sul foglio e so che queste saranno le ultime parole che scriverò mai in "vita" mia. Se così posso definirla.
Tommy, leggi questo da parte mia a Minho: "amico, sei stato un compagno fedele per tutti questi anni, ti sono grato per il tuo sostegno e il tuo appoggio. Grazie a te e ad Alby in quello stupido Labirinto non sono uscito pazzo, grazie davvero. Non c'è bisogno che io dica quanto ti voglia bene, sorridi come hai sempre fatto. Fallo per me. 
Esci da questa merda faccia di caspio."

Spero che quella femminuccia non stia piangendo, non me lo perdonerei.
Ora pive, questo è per te.
Non so se tu te ne sia mai accorto, non penso dato che sei sempre stato troppo preso da Teresa o da Brenda per renderti conto di chi avevi affianco. Tommy io ci sono sempre stato per te, ti sono rimasto sempre fedele solo perché ti amo. Ed ecco, l'ho scritto e un peso enorme se n'è andato via dal mio cuore. 
Ti amo e ti amerò fin quando l'ultimo barlume di lucidità resterà acceso nella mia mente malata.
Non ci sono troppe cose da dire, soltanto resta vivo, come ho già detto a Minho resisti per me ed esci da questa merda.
Ti supplico Tommy, oltre a questo, ti chiedo un ultimo favore. Se mai dovrai rivedermi e sarò divorato dal virus che mi porto dietro, uccidimi, se mai sei stato mio amico, uccidimi.
Le mie ultime volontà scritte su un sudicio ritaglio di carta, non che mi aspettassi qualcosa di meglio eh.
È il momento di andare, spero che andrà tutto per il meglio, salutami Brenda e Jorge, se mai rivedessi Teresa, mandala a quel paese da parte mia.
Ti amo Thomas,
tuo, Newt."

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Capitolo 8
*** Time to go. Dear Tommy ***


Newt si guardò intorno, un ultimo sguardo prima di abbandonare quella stupida Berga, piena di sofferenze.
Non prese nemmeno con se lo zaino con le provviste, sarebbe morto e avrebbe solo portato via rifornimenti preziosi ai suoi compagni.
Spense la Berga ed abbassò il portellone, una fitta al cuore lo prese alla sprovvista, in realtà non voleva farlo ma era l'unica soluzione per soffrire di meno.
Diede un ultimo sguardo alle sue spalle, i biglietti scritti a Thomas posati sul piccolo tavolo al centro dell'immensa stanza dell'aereonave, inspirò e schiacciò il pulsante per richiudere il portello, corse all'esterno e si fermò ad osservare la sua chiusura totale: non si torna indietro Newt, si disse superandola.
Strinse i pugni e iniziò a camminare senza una meta precisa, con il solo intento di allontanarsi il più possibile da li.

Thomas scrollò le spalle e appena fu fuori corse alla Berga, ansioso di rivedere Newt, ma con la paura che gli fosse accaduto qualcosa di orrendo, che non fosse più in se.
Scacciò i pensieri come fossero mosche dalla sua testa ed incitò Jorge affinché si affrettasse a farli entrare. Il cuore pompava sangue freneticamente, Thomas muoveva le mani in segno di agitazione, ma quando il portellone si abbassò un tuffo al cuore lo fece paralizzare, arrestando ogni tipo di funzione vitale.
La Berga era deserta, le luci spente e il silenzio più sordo proveniva dal suo interno. Thomas deglutì sonoramente, rivolgendo uno sguardo verso Minho, che non ricambiò, rimanendo con gli occhi puntanti nella pancia della Berga.
-Newt- chiamò Thomas con la voce  tremolante, Jorge si voltò verso di lui, con espressione atterrita e dispiaciuta
-Non penso ci sia nessuno, hermano- parlò piano, quasi volesse calmare lo spirito del ragazzo, chiaramente in agitazione.
-Come può non esserci nessuno?- sollevò le braccia in aria in segno di disperazione, alzò visibilmente il tono della voce guardandosi intorno, cercando lo sguardo di qualcuno a cui appigliarsi. Brenda si accigliò e gli si avvicinò, posando una mano sulla sua spalla
-Calmo Thomas, ci sarà una spiegazione- ma Thomas non sentì nemmeno le sue parole, scrollò via il suo tocco gentile e se ne dispiacque quasi, poi con passo pesante e veloce si addentrò nella Berga, chiamando più volte il nome del Raduraio biondo. 
Niente. 
In risposta solo l'eco delle parole di Thomas.
Il buio nella Berga si arrestò, le lampadine in tutta la vettura si accesero, rilasciando una luce che infastidì la vista di Thomas. Socchiuse gli occhi e piano piano li riaprì, guardandosi intorno. In quell'istante realizzò che Newt non era più li già da molto tempo.
La testa cominciò a ruotare, come fosse stato messo su una giostra girevole, si portò una mano alla tempia e con gli occhi percorse tutta la stanza. Quando ormai le sue ricerche si stavano per arrestare facendolo cadere nello sconforto, una serie di fogli sgualciti attirò la sua attenzione. Erano sul tavolo basso al centro della Berga, alcuni erano ripiegati su se stessi; altri erano spalancati, a Thomas prese un colpo quando si avvicinò per leggere.
Sui fogli c'erano il suo nome e quello di Newt. Il cuore riprese a martellargli forte nel petto, il respiro si fece pesante, carico di ansia. Minho gli lanciò un'occhiata -Cosa succede Thomas? Trovato qualcosa?!- domandò avvicinandosi al tavolino, lui rimase fermo, dalle sue labbra uscirono parole sconnesse e sussurrate. A quel punto Minho quasi urlò per l'esasperazione, gli strappò il foglio di mano e lesse alcune righe, ma quando lo fece sgranò gli occhi e li riportò tra le mani di Thomas, ovviamente quelle cose non erano per lui.
Nel frattempo Brenda era rimasta a guardarli, non fiatando per paura di dire la cosa sbagliata. Thomas, che fino a quel momento era rimasto immobile, sentì le gambe cedere e si lasciò cadere al suolo, sentì il mondo capovolgersi; il suo stomaco contrarsi: non poteva essere.
Prese un respiro, doveva mantenere la calma e ragionare lucidamente. Raccolse i fogli e si sedette sul bordo del divano li vicino, lesse tutto cercando di mantenere il controllo, respirando irregolarmente e a fatica. Quando ebbe finito, le parole di Newt furono come un pugno nello stomaco "Ti amo Thomas, tuo Newt".
Il viso del Raduraio si rigò di lacrime, scendevano copiose e non se ne vergognò; non cercò di trattenerle, aveva appena persona una delle persone più care che aveva; forse la più importante di tutte.
Rilesse più volte gli ultimi fogli, sperando che il testo potesse cambiare repentinamente, ma non mutò di una sola virgola.
Minho era rimasto in silenzio a guardarlo, con il viso corrugato e le mani poste sotto il mento.
Quando il ritmo delle lacrime di Thomas rallentò, tirò su con il naso e si decise a parlare, lesse all'asiatico ciò che il loro amico aveva scritto per lui. Minho fu preso alla sprovvista, come se gli avessero scoccato un dardo in piena fronte. Sospirò e gli occhi si fecero lucidi, si passò una mano sopra le palpebre e poi nascose la testa tra le braccia, chinando il viso.
Ci furono minuti interi di silenzio, poi Minho scattò in piedi e con lo sguardo fisso davanti a se disse poche parole con tono autoritario e indiscutibile -Dobbiamo trovarlo- e Thomas pensò che non sarebbe potuto essere più d'accordo.
La ragazza li stava ancora guardando, un'espressione indefinita sul viso, Thomas fece scorrere lo sguardo su di lei, Brenda ricambiò e schiuse la bocca, stava per dirgli di non farlo ma poi la richiuse, sapeva che non avrebbe funzionato nulla.
Thomas annuì, come se avesse letto i pensieri della ragazza e molleggiò sulle piante dei piedi, poi senza rivolgersi a nessuno in particolare parlò con tono fermo -Non mi sposterò da qui senza di Newt- Brenda si sentì tirata in ballo -Immagino che io e Jorge verremo con voi- Thomas annuì -Il vostro aiuto sarà prezioso, se vorrete contribuire ve ne sarò grato in eterno- la guardò duramente, gli occhi ancora velati dalle lacrime.
-Non penso di avere altra scelta, in fondo tengo anche io a quel ragazzo- sospirò abbozzando un mezzo sorriso a Thomas, lui addolcì il suo sguardo, si stava rendendo conto del suo comportamento poco cordiale
-Dove lo possiamo trovare?- chiese di punto in bianco Minho, che fino a quel momento aveva ascoltato senza interrompere, Brenda alzò un sopracciglio confusa
-Ci sarà un caspio di posto dove tutti gli Spaccati vanno!- esordì a voce alta
-C'è un posto, lo chiamano il Palazzo degli Spaccati. Chiunque contragga l'Eruzione viene spedito li, forse inconsciamente lo sta raggiungendo- spiegò velocemente, facendo rimbalzare lo sguardo da Thomas a Minho
-Allora andiamo- disse Thomas, la conversazione era ufficialmente terminata, il momento di agire era arrivato.

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Capitolo 9
*** Goodbye my dear friend. Dear Tommy ***


Newt tossì, la sabbia continuava a colpirlo sul viso come tanti piccoli aghi, un vento fastidioso stava imperversando da  più o meno un quarto d'ora e il Raduraio era a dir poco irritato. Danno e beffa, molto divertente; pensò aggiustandosi i capelli ancora una volta. 
Non sapeva dove stava andando, ma sentiva che quella era la direzione giusta da seguire. Camminò ancora e ancora, senza fermarsi, ma si bloccò di colpo quando un rumore iniziò a farsi spazio nella sua mente.
Si tappò con il palmo delle mani le orecchie, scuotendo la testa in un rantolo esasperato. Alzò il viso al cielo e a una trentina di metri vide una Berga scossa dalle raffiche di vento che non davano segno di voler smettere.
Sospirò e con il cuore che gli andava in frantumi prese a correre.
Si spinse al massimo delle sue capacità, nonostante la gamba zoppa e la stanchezza che gli intorpidiva i muscoli, neanche quando vide l'ombra della Berga farsi più grande sul terreno, neanche quando sentì il suo nome urlato così forte da far rompere le corde vocali di chi stava parlando.
Dopo una decina di minuti di corsa spossante Newt rallentò e Thomas fu sicuro che quella sarebbe stata la sua unica possibilità.
Dal bordo del portellone della Berga poteva osservare il Raduraio correre a perdifiato pur di seminarli, sbandando e arrancando faticosamente.
Urlò ancora il suo nome con la gola in fiamme, ma Newt non si girò e non diede cenni di cedimento. Thomas calcolò in modo approssimativo quanta distanza ci fosse tra lui e il terreno, cinque metri circa, pensò. 
-Possiamo abbassarci di più?- domandò a Brenda, ma lei mosse la testa in segno di disapprovazione, Thomas ritornò con lo sguardo verso terra, non si sarebbe fatto troppo male, sarebbe bastato lanciarsi senza portare in avanti braccia o gambe. Si mise seduto sul bordo e prese un respiro, poi, stringendo i pugni, si lanciò cercando di mantenersi in posizione fetale. L'atterraggio non fu affatto morbido, la sabbia era compatta e quando cadde diete una botta memorabile al fianco destro, gli sarebbe sicuramente spuntato un grosso livido.
Si rimise in piedi in poco tempo e prese a correre, ringraziando gli allenamenti per diventare Velocista nel Labirinto. Mantenne un buon andamento e quando sentì di essere pronto attinse a tutte le sue forze per poter raggiungere Newt in un ultimo scatto finale. Spingendo più che poteva con le gambe accelerò in un tentativo disperato di bloccarlo. Quando la distanza tra i due si ridusse a meno di mezzo metro Thomas allungò il braccio e mise le dita intorno alla maglia sudicia dell'amico. In risposta Newt si sbilanciò e cadde in avanti come un sacco di patate, quindi Thomas si fermò accanto a lui, con il cuore che batteva troppo forte nel petto. 
Newt ci mise un po' a rialzarsi, i palmi piantati a terra e le ginocchia graffiate puntate sulla sabbia.
Lentamente alzò la testa e il suo sguardo si congiunse a quello di Thomas. -Newt...- sussurrò -Ti prego, vieni con noi- disse abbassandosi alla sua altezza.
-Tommy non posso- rispose con sguardo supplicante
-Tu devi tornare con noi... Devi tornare da me- le parole uscivano strozzate, timorose 
-Hai letto le mie lettere?- chiese Newt stringendo i pugni e i denti
-Si- Thomas annuì e gli si avvicinò -È proprio per questo che tu- venne interrotto dalla voce straziata dell'amico -Tommy semplicemente non posso! Hai letto ciò che ho scritto no? E allora perché mi chiedi di tornare?! Non posso farvi del male, non posso farne a te e soprattutto non intendo lasciare che voi mi guardiate impazzire- Thomas rimase spiazzato, Newt era sempre stato il più calmo e vederlo ridotto a quel modo gli procurò una fitta all'addome. Prese un respiro e lo guardò fisso negli occhi -Le ho lette, Newt. Forse più volte di quante avrei dovuto. L'ho fatto e cazzo, mi sono ritrovato a piangere come un bambino! Newt sai cosa ho provato leggendo quelle parole? Rabbia. Pura e semplice rabbia!- iniziò a strillare come se fosse posseduto, in preda ad un ultimo tentativo di farlo tornare con se -Newt tu ti sei defilato così senza dare troppe spiegazioni! E poi quelle parole? Mi ami? Davvero lasceresti in questo modo la persona che ami? Cavolo, hai davvero una bassa considerazione dell'amore!- esordì con gli occhi lucidi, il viso era contratto in un'espressione sofferente ed era arrossato. Newt non rispose, attese  che lo sfogo di Thomas finisse, sapeva che c'era altro che avrebbe voluto dire ed infatti non tardò ad arrivare -Ho pensato di essere impazzito, non potevo crederci. Spero che questo sia un grande ed enorme scherzo. Preferirei uccidermi pur di farti rimanere al sicuro! Come hai potuto abbandonarci così, come hai potuto abbandonare me in questo modo? Sai cosa Newt, eri troppo preso dal panico per poter ragionare, non hai neanche pensato a come saremmo stati noi dopo la tua scomparsa. Mi aspettavo più maturità da parte tua! E avresti anche potuto dirmelo in faccia ciò che provavi!- le vene sul suo collo erano sporgenti, la fronte imperlata di sudore per il caldo e lo sforzo. La tempesta attorno a loro si era placata e ora solo alcune ventate sporadiche scostavano i capelli di Newt.
Il ragazzo finalmente si decise a parlare, non disse molto, aveva incassato quello che Thomas gli aveva detto, semplicemente perché aveva ragione. 
-Ti amo Tommy- disse guardandolo con il cuore in gola e la testa che scoppiava
-Anche io Newt- rispose Thomas, provocando un'espressione di sgomento sul viso del ragazzo che aveva davanti. Per Newt non ci fu bisogno di chiedere, il Raduraio lo precedette -Si l'ho capito solo leggendo quelle tue stupide lettere, sta zitto- ringhiò innervosito
-Stupido pivello- sussurrò Newt scuotendo il capo -Ti prego Tommy, esaudisci il mio desiderio, uccidimi- Thomas sussultò, come se qualcuno lo stesse riempendo di pizzicotti. 
-Non ho intenzione di uccidere nessuno, ora tu torni con me sulla Berga. Troveremo una cura-.
Newt rise isterico, mettendosi a sedere a gambe incrociate, come  fosse un bambino. -Non ci sono cure Tommy, l'unica è la morte e sarai tu a somministrarmela- sollevò le spalle, sorpreso da se stesso per quel ridicolo paragone.
-Non ci pensare nemmeno. Non lo farò- la voce di Thomas tremava, incertezza ed ansia lo stavano consumando da dentro senza lasciargli tregua, e a quel punto si avvicinò a Newt, posò una mano sulla sua guancia e lo guardò -Non lascerò che anche tu muoia- bisbigliò mentre una lacrima solitaria scendeva sulla sua guancia 
-Dovrai farlo, fallo per me, lascia che io abbia un buon ricordo di te e che tu ne abbia uno di me- sussurrò di rimando, socchiudendo le palpebre.
-Non posso davvero- Thomas scosse la testa vigorosamente, ma in fondo sapeva che quella sarebbe stata la migliore alternativa che Newt avrebbe potuto avere. A quella considerazione il suo cuore si sgretolò completamente, lasciando un vuoto incolmabile al suo posto.
Avrebbe dovuto uccidere il suo migliore amico, avrebbe dovuto uccidere la persona che amava.
Tirò su con il naso e lo guardò, come un tacito assenso alla sua stupida richiesta. Newt sorrise appena -Grazie- le lacrime scesero copiose sulla sua pelle, mentre le loro mani erano intrecciate in una stretta ferrea.
-Un colpo ben assestato alla testa, va bene Tommy?- domandò retoricamente mentre lo guardava tremare, Thomas annuì. Newt tirò fuori dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni una pistola nera, era graffiata ed aveva un aspetto antico. Newt la mise nelle mani di Thomas senza esitare. Lui lo guardò terrorizzato, poi propose qualcosa che Newt avrebbe dovuto accettare nonostante tutto
-Lascia che tu abbia un ultimo e bellissimo ricordo di me- disse Thomas, gettando la pistola davanti a se per poter mettere entrambe le mani ai lati del viso del Raduraio.
Si guardarono a lungo e poi finalmente le loro bocche coincisero, le labbra si sfiorarono gentilmente e senza paura le loro lingue vennero in contatto, toccandosi sempre con più foga. La mano di Newt scivolò tra i capelli umidi di Thomas, stringendoli disperatamente. Il ragazzo gemette ed imitò Newt, facendo lo stesso con i suoi capelli, fino a farlo ansimare flebilmente.
Quell'inizio così casto si trasformò in un turbine di voglie che nessuno dei due avrebbe potuto soddisfare. 
Quando le loro labbra si separarono le mani di Newt afferrarono l'arma per poterla mettere tra quelle di Thomas -Ora fallo Tommy, sto bene, grazie per essere stato mio amico. Grazie per avermi amato, grazie per ogni piccolo gesto e per avermi baciato- un singhiozzo scosse Thomas, facendolo tremare.
-Ti prego non andare...- piagnucolò  
-Morirei comunque, e preferisco sia tu a farmi fuori- sollevò le labbra in uno stupido sorriso -Ce la puoi fare, credo in te- lo incitò Newt, avvolgendo le braccia intorno al suo corpo in un'ultima stretta.
Thomas tirò su con il naso ancora una volta ed annuì, Newt si staccò e lo guardò negli occhi -Voglio che tu sia l'ultima cosa che i miei occhi vedranno, Tommy- questo provocò una nuova ondata di lacrime da parte di Thomas.
-Ti amo Newt...- avvicinò la canna della pistola alla tempia di Newt, facendolo sorridere ancora una volta. 
Stava per morire.
Thomas chiuse gli occhi e si sporse verso di lui, per potergli lasciare un ultimo bacio sulle labbra, come per addolcire l'alone di morte che aleggiava attorno al ragazzo biondo.
-Ti amo anche io Tommy- disse prima che un tonfo sordo spezzasse il suo sguardo. Il grilletto era premuto ed in un attimo in corpo senza vita di Newt si accasciò tra le braccia di Thomas. Un'espressione felice dipinta sul volto che il Raduraio non avrebbe mai più scordato.
Un gridò lasciò le labbra di Thomas mentre stringeva il corpo senza vita dell'amico.
Newt era andato, perso per sempre. Per un attimo si rimproverò, poi però si ricordò che quella era stata la volontà di Newt e lui non si sarebbe potuto opporre.
Lasciò che le emozioni lo sopraffacessero, urlando e disperandosi senza ritegno. Thomas lo abbracciò bagnandolo con le proprie lacrime.
-Addio Newt- sussurrò prima di sentire la Berga atterrare e i suoi amici chiamare il sul nome.

[1683 parole]
Dunque dunque siamo giunti alla fine di questa fan fiction.
Mi è piaciuto molto scriverla, essendo la Newtmas una delle mie coppie preferite!
Ho voluto rendere omaggio a questa coppia ma soprattutto a questo tratto del libro, che nonostante sia straziante è davvero bello ed unico. Ho amato e odiato Dashner per questa sua scelta.
Spero che tutti voi vi siate divertiti a leggere i miei testi e che vi sia rimasto qualcosa; una frase o un'emozione particolare.
Chiunque abbia almeno provato a leggerla, grazie a tutti. È la prima volta che finisco una ff e la pubblico per interno (oltre alle one shot) e quindi ne sono orgogliosa.
Thank you ❤️

(ps. Fatemi sapere i vostri pareri! Per leggere un'altra Newtmas scritta da me potete cercare tra le mie opere "Invisible||Newtmas".)
||Shiver||

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