Shattered

di Mama Holy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** Jane ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1

Shattered

1. Prologo


"< Tornerò... > pronunciò con la sua voce dolce e ferma mentre mi stringeva forte le mani.

< Ed io ti aspetterò sempre > dissi < Anche se morirai, tu sarai il mio solo e unico amore >.

< No Merlin ti prego. Se dovesse succedere, se io non dovessi tornare, tu promettimi di dimenticarmi. Non voglio che tu rimanga legata a un morto >.

< Oh Andreis ...>"

 

Logan sbuffò e rinfilò il libro al suo posto nello scaffale della libreria.

Ora nessuno poteva dire che non ci aveva provato a leggere qualche libro d'amore. Erano tutti uguali, tutti scontati e irrealistici.

L'amore non era certo quello e lo sapevano tutti, ma a nessuno sembrava importare...

Infondo la realtà non piaceva a nessuno, lui compreso.

Si diresse verso gli scaffali fantasy e guardò i titoli dei libri cercandone uno che non avesse già letto. Ne prese uno e lesse qualche parola e la trama per poi rimetterlo apposto.

Ogni giorno era così, oramai quell'ora che passava alla libreria dopo l'università era sacra. Cadesse il mondo, lui doveva passarci. A volte usciva a mani vuote, altre con un nuovo libro che non vedeva l'ora di leggere.

Quel giorno era uno di quelli in cui dovette tornare senza bottino.

Si incamminò appena deluso verso casa non stando troppo attento a ciò che lo circondava.

Lasciò che le gambe percorressero la solita strada, mentre la mente pensava ad altro. Probabilmente aveva anche attraversato col rosso, ma non era poi così importante.

Arrivato prese le chiavi e aprì il portone di casa. In silenzio poggiò lo zaino per terra in cucina e agguantò alcune cose precotte buttandole poi nel microonde.

< Dovresti smetterla di mangiare sempre quelle cose, Logan. Non credi di dover imparare a cucinare? > disse suo fratello maggiore ridacchiando, mentre entrava in cucina.

Aveva i capelli neri con qualche riflesso castano, ma nettamente più scuri di quelli del fratellino. Lo stesso valeva gli occhi verde oliva e non smeraldo come quelli di Logan.

< Lo sai bene che finisco sempre per bruciare roba se mi metto a cucinare, Xander > gli rispose sorridendo appena.

Quello rise ancora un po' mentre il microonde finiva di riscaldare quella cena veloce e immediata.

< Non posso darti torto > ammise, mentre Logan tirava fuori il piattino e lo posava sul tavolo per mangiare.

< Niente libro anche oggi eh? > disse poi Xander sedendosi accanto a lui.

< Già > si limitò a rispondere mentre masticava lentamente.

< Com'è andata? >

< Bene, bene. Abbiamo fatto le solite cose. Tu non dovresti essere a lavoro? > gli chiese girandosi verso di lui iniziando intanto a mangiare.

 

< Oggi ho il giorno libero, te l'ho detto stamattina > sorrise e ridacchiò appena < Mi hai anche risposto "Um, ok"> finì di dire imitando il fratello.

< La mattina è ovvio che non presto attenzione alle tue parole > rispose Logan con la bocca piena sorridendo.

< Tu non presti mai attenzione a nulla, è diverso > Xander rise appena e gli diede una spintarella alla testa strappando una leggera risata al fratello minore.

< Comunque ora ti conviene prestare attenzione e ricordarti quello che ti dico, ok? >

< Ok > rispose con voce scherzosa Logan, facendo una finta espressione distratta e fissando gli occhi nel vuoto.

< Occhi a me > lo riprese in modo scherzoso il fratello maggiore facendolo girare < Su è importante > disse poi in modo più serio.

< Ok, ok, dimmi > ora Logan lo guardava negli occhi, tenendo però il leggero sorriso.

< Oggi ho tutto il giorno libero, anche la sera, perché nostro padre non c'è. Ti va di uscire? > gli propose sorridendo.

< Um... ok. Dove volevi andare? >

< Giacché il dittatore non è in casa, pensavo di andare in discoteca, che ne dici? >

< Va bene > rispose tranquillamente l'altro riprendendo a mangiare.

< Così ti faccio uscire da quella camera, e non per andare all'università o in libreria. Magari trovi anche una ragazza > Xander ghignò appena dandogli un leggero colpo col gomito.

< Non credo. E poi non m’interessa molto > rispose Logan con un sorriso mentre finiva il suo misero pranzo.

< Cos'è mi sei diventato gay? > riprese il fratello facendo una finta espressione preoccupata.

< No, non credo > gli fece l'altro ridendo, mentre si alzava per mettere a posto le cose usate per il pranzo.

< Allora io vado a studiare subito. Così mi faccio entrare in testa subito i nuovi appunti e ho la serata libera > disse infine Logan facendo per andare in camera sua.

< Ok, ma ricordati: alle ventuno dobbiamo uscire, capito? >

< Sì sì ho capito, non devi ripetermelo così tante volte > disse l'altro ridacchiando e chiudendo la porta della camera.

 

Xander sospirò e guardò per diversi minuti la porta "Ci scommetto tutto quello che ho che per stasera si sarà scordato tutto quello che gli ho detto”.

Ridacchiò appena e si ritirò anche lui nella propria camera a studiare. Aveva un lavoro sicuro nella polizia grazie a suo padre, ma, se non si fosse diplomato a pieni voti, l'avrebbe ucciso di sicuro.

 

Logan intanto si era già chinato sui libri a sottolineare e a ripetere le nozioni scritte nel libro di legge e sui vari appunti confusi. Non gli era mai interessata legge ma suo padre da vero e proprio dittatore aveva silenziosamente imposto a lui e a suo fratello di decidere fra poche università. Non avrebbe mai potuto fare il medico e di sicuro non voleva fare lo stesso lavoro del padre e del fratello. Così aveva scelto di diventare avvocato, giudice no, non gli andava di decidere di nessuno.

E poi quel lavoro rendeva abbastanza bene, soprattutto se eri... "fortunato" come lo era lui.

Suo padre comunque era dell'idea che a casa sua si faceva come diceva lui e sinceramente non gli andava troppo di mettersi a litigare con quel tizio. Era inutile e lo sapevano sia lui sia suo fratello maggiore. Le sue idee non cambiavano e le sue decisioni nemmeno.

Ma alla fine ci si erano abituati, era l'unico modo per sopravvivere infondo. Aveva imparato a memorizzare tutto con facilità, anche se suo fratello era di certo più sveglio di lui. Non più intelligente, ma più sveglio. Logan era un po' lento, prendeva tutto con tranquillità e aveva i suoi tempi per capire, ragionare e reagire. Era difficile vederlo arrabbiato, anche perché scendeva a vivere fra i comuni mortali raramente.

Finì di riempire il proprio cervello di nuove nozioni e si stese sul proprio letto mettendosi a leggere il libro comprato qualche giorno prima, mentre fuori si faceva pian piano più buio.

 

Perse come al solito la cognizione del tempo e, quando Xander bussò alla porta della stanza, lui gli aprì con uno sguardo perso e interrogativo.

< Io lo sapevo! > disse il fratello maggiore e scoppiò a ridere lasciando Logan interdetto.

< Ti sei dimenticato! > disse poi puntandogli un dito contro fra le risate.

< Di cos- oh! È vero... Ma sono già le nove? >

< Proprio così > Xander sospirò ridacchiando. < Su cambiati >

Logan annuì e si ritirò nella sua stanza. Prese dei vestiti un po' a caso per poi infilarseli velocemente.

< Xander, ho finito! > disse uscito dalla propria camera, afferrando poi appena in tempo un panino lanciatogli dal fratello.

< Non hai cenato vero? Mangialo nel viaggio >

Logan si limitò ad annuire mentre si avvicinava per imitare il fratello e infilarsi il giacchetto seguendolo poi in macchina.

 

Mangiò velocemente il panino nell'auto color blu notte di Xander. Questa era molto bella, ma allo stesso tempo non molto appariscente, ma quello che importava davvero a Logan è che fosse davvero comoda. Anche lui aveva provato a fare il test della patente ma... diciamo solo che era stato bocciato... Si voltò a guardare il fratello che guidava con un sorriso. Non passava molto tempo con Xander non gli dispiaceva per nulla stare con lui, anzi. Adorava Xander sin da quand'era piccolo e gli sarebbe piaciuto poter stare più tempo con lui in realtà...

Si girò di nuovo a guardare fuori dal finestrino. Le luci della città passavano davanti ai suoi occhi come dei fasci colorati in quel buio notturno. Eppure la città era viva. Per le strade le persone camminavano tranquillamente, parlando e ridendo. Sembravano tutti così felici... il giorno era davvero diverso dalla notte. Infatti, alla luce del sole sembrava che la gente preferisse girare da sola, in silenzio e con gli occhi fissi a terra o su un telefono.

A proposito di telefoni, si era portato dietro il suo, giusto?

Lo cercò nelle tasche del giaccone e dei pantaloni ma non c'era...

< Emm... Xander... >

< Si? >

< Mi sono dimenticato il telefono... > disse piano Logan facendo ridere il fratello per l'ennesima volta.

< Oh be, vorrà dire che dovrai stare vicino, vicino al tuo fratellone per evitare di perderti > gli rispose riprendendosi dalle risate e usando un tono spiritoso.

< No, no, torniamo indietro > ribatté l'altro scherzando.

< Eh no, ormai il danno è fatto, siamo arrivati > Xander ridacchiò e parcheggiò la macchina tirando poi fuori il telefono dell'altro.

< Credi che non ti conosca? Sapevo che, idiota come sei, te lo saresti scordato >.

Logan sorrise appena prendendo il telefono per poi uscire dalla macchina. Se lo infilò in tasta mentre si guardava attorno. Xander gli fece cenno di seguirlo e lui gli camminò dietro tranquillamente infilando le mani nel giacchetto per proteggerle dal freddo pungente di quella serata invernale. Dalla discoteca si poteva già udire la musica che dentro era probabilmente altissima. E una volta entrati Logan lo poté confermare con le sue orecchie. C'era molta gente che faceva avanti e indietro per il locale e anche di più che ballava al ritmo al centro della grande sala.

Si sedettero da una parte un po' più lontana per potersi capire senza doversi sgolare.

< Non eri mai stato in posti del genere, vero Logan? >

< No, mai... > ammise l'altro guardandosi intorno.

< Be, sono esperienze > disse sorridendo il fratello mentre frugava nella tasca dei propri pantaloni. Ne tirò infine fuori un pacchetto di sigarette e ne prese una allungandola all'altro.

< Era davvero tanto che non fumavo > disse Logan e prese la sigaretta facendosela accendere dal fratello che si era già accesa la propria.

< Tu non ci sei mai a casa. Fumare da solo è triste > continuò ridacchiando appena mentre prendeva avidamente un tiro. Sentì la bocca riempirsi pian piano di fumo che in parte soffiò poi fuori da essa.

< Mi dispiace > rispose Xander in tono più serio < Ora con il lavoro con nostro padre e lo studio ho davvero pochissimo tempo libero... >.

< Tranquillo, non ha importanza > Logan gli sorrise e lo stesso fece l'altro sentendo poi il telefono vibrare nella propria tasca.

Lo tirò fuori e fece una smorfia quando vide apparire la scritta "dittatore" sullo schermo.

Schioccò la lingua e si alzò < Scusa Logan ma il tiranno mi chiama devo uscire... Torno subito > disse e, spenta la sigaretta nel posacenere, si allontanò a passo veloce verso l'uscita.

Logan sospirò e continuò a fumare guardandosi intorno nell'attesa che il fratello tornasse.

C'era davvero molta gente in quei posti e pensandoci bene la testa iniziava a fargli male per la musica troppo alta...

Fu una voce femminile a tirarlo fuori dai suoi pensieri e quando scese di nuovo in terra, incrociò due grandi occhi verdi, adornati con molto ed evidente trucco che li faceva sembrare più grandi e belli di quanto fossero in realtà. Gli angoli delle sue labbra rosse spente erano appena sollevati in un leggero e seducente sorriso. Dello stesso colore rosso erano i capelli corti e ricci che le ricadevano appena appena sul viso dalla pelle liscia e mediamente abbronzata. Le sue gambe snelle, quasi completamente scoperte da una corta gonna nera, erano accavallate e uno dei suoi piedi dondolava tranquillamente insieme alla scarpa del medesimo colore della gonna e dal tacco mediamente alto.

Il suo corpo era sinuoso e come perfetto; bacino stretto, messo in risalto da una semplice maglia rossa, fianchi abbastanza larghi, e un a seno prosperoso ma allo stesso tempo non esagerato.

< Come ti chiami? > chiese tranquillamente senza dimostrare alcuno stupore allo sguardo fisso del ragazzo < Non ti ho mai visto qui > aggiunse poi inclinando appena la testa sorridendo di più.

< Ah, Logan > rispose l'altro riprendendosi appena < Tu? >

< Jane >

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Capitolo 2
*** Jane ***


2  
Shattered

2. Jane

< Ah, Logan > rispose l'altro riprendendosi appena < Tu? >

< Jane > disse in modo completamente calmo la ragazza sui probabili vent'anni.

< Piacere > il tono di Logan era come appena impacciato, forse più per la confusione data dall'apparizione di quella persona dal nulla che per qualunque altra cosa.

L'altra ridacchiò appena alla sua risposta < Piacere mio. A cosa pensavi prima? >

< Prima? >

< Sì, prima che arrivassi > precisò la rossa seduta davanti a lui continuando ad ignorare quei vari momenti di silenzio tra il suo primo saluto, completamente ignorato, e l'inizio della discussione.

< Nulla di che... Solo non sono mai stato in discoteca e mi inizia a far male la testa > ammise Logan mentre rideva appena.

Sorrise poi di più quando sentì la ragazza venirgli appresso ridendo.

< Vedrai domani mattina che mal di testa che ti ritroverai allora >

< Speriamo di no. Domani ho lezione, già fatico a seguire mi manca solo il mal di testa > riprese Logan

< Um capisco, allora spero per te che tu non ti senta male > disse accompagnando le sue parole con un sorriso più dolce e solare di quelli di prima.

< Fai l'università? > chiese poi mentre l'altro continuava a fumare.

< Legge > rispose Logan annuendo.

< Wow, non credevo fossi uno "studioso". Non hai la faccia da uno che studia legge > ridacchiò appena mentre scambiava la gamba accavallando la sinistra sulla destra.

< Lo so > disse Logan sospirando ma tenendo comunque un lieve sorriso < Tu? Studi o lavori? >

< Lavoro, lavoro. Quanti anni hai? > chiese poi senza permettergli di commentare nè di fare altre domande.

< Ventitré > rispose sorridendo.

< Sembri più piccolo sai? > Commentò l'altra ridendo un po' < Io ne ho 20 >

< Invece te sembri molto più grande >

< Cos'è mi vuoi dire che sembro più vecchia? >

< È? No, no, ho detto più grande non più vecchia > si difese mentre l'altra rideva fra sé e sé.

< E tu cosa intendi con più grande? > la sua voce uscì diversa da quella tranquilla di prima era più seria ma allo stesso tempo giocosa... Ma Logan non avvertì il suo cambio di tono.

< Intendo più... più...matura... > rispose mentre l'altra ridacchiava tranquillamente.

< Ok, capisco > disse poi sorridendo tornando parzialmente al tono di prima.

Lagan fece per chiederle altro ma fu fermato dalla voce del fratello che lo chiamava. Xander appena arrivato si zittì quando notò la presenza della donna che gli sorrise.

< Em... Lei è Jane > gli spiegò il fratello minore indicandola.

< Piacere > fece lei al nuovo arrivato.

< Piacere. Sono il fratello maggiore di Logan, Xander > disse con un tono amichevole appena appena forzato prima di far cenno al fratello di andare.

< Mi dispiace portartelo via così, ma dovremo tornare a casa > continuò poi con un tono ed un sorriso più genuini.

< Non importa > rispose lei con un sorriso alzandosi mentre si alzava anche Logan.

< Ci vediamo allora > disse a quest'ultimo avvicinandosi e dandogli quello che poteva sembrare un innocuo bacio sulla guancia per poi allontanarsi.

Logan rimase un po' di sasso a quel gesto.

Xander gli diede una pacca ridendo per farlo sbloccare. < Su, su dobbiamo muoverci e tornare a casa > ed iniziò a camminare verso l'uscita. < Il dittatore sta tornando > aggiunse poi facendosi appena più serio < E se non ci trova a casa dove gli ho detto che siamo finiremo nei guai > aggiunse con una risatina mentre uscivano frettolosamente e rientravano in macchina allo stesso modo.

< Comunque, io l'avevo detto che avresti rimorchiato, me lo sentivo! > disse ridendo mentre accendeva velocemente la macchina.

< Abbiamo solo parlato un po' niente di che >

< Può anche essere ma il solo fatto che abbia iniziato a parlare con te vuol dire che le interessi > rispose con un ghigno l'altro, non ricevendo una risposta dal fratello minore.

< Complimenti comunque > continuò poi.

< Per cosa? >

< Niente male quella tipa > disse ridacchiando.

< Smettila di fare l'idiota inizi ad essere fastidioso. >

lo prese in giro Xander.

< No. Comunque non la rincontrerò più quindi... >

< No, non dirmi che non le hai chiesto il numero?! >

< Err no... Non ci ho pensato... > ammise l'altro passandosi una mano dietro al collo.

< Sei proprio un fesso >Xander rise scuotendo la testa.

< Vaffanculo > borbottò Logan sentendosi sfottere in quel modo mentre l'altro rideva.

< In realtà all'inizio mi ha messo una strana sensazione addosso... Non so perché... > disse dopo un po' Xander più serio.

< Che intendi? > gli chiese l'altro girandosi verso di lui.

< Nulla, nulla. Lascia stare > scosse la testa e parcheggiò la macchina uscendo.

Logan lo seguì e si guardò intorno sollevato quanto il fratello di non vedere la macchina del padre nei paraggi.

 
 

Quando loro padre tornò Logan era in camera sua già da un'oretta a "dormire". Guardava il soffitto sdraiato sotto le coperte calde e soffici del letto. Non aveva sonno per qualche motivo e si limitava a fissare la sua stanza nel completo buio. Aveva anche provato a leggere qualcosa ma non era in vena.

Ogni volta che chiudeva gli occhi ripensava a quella ragazza.

Gli sarebbe davvero piaciuto rincontrarla...

Intanto poteva sentire suo fratello e suo padre parlare in tono serio nel salone. Non capì molto della loro conversazione ma la parola “serial killer” che riuscì a sentire gli fece perdere ogni interesse. Gliene avrebbe parlato suo fratello poi e non valeva la pena sforzarsi di ascoltare quei  discorsi.
E alla fine, verso le due di sera, il sonno lo prese fra le sue braccia dolcemente e poté riposare.

Dormì benissimo quella sera ma forse un po' troppo visto che il giorno dopo si svegliò in ritardo. 
Ed essendosi svegliato tardi, era arrivato tardi all'università. Non era proprio il tipo che corre e aveva proceduto tranquillamente come fosse in un tempismo perfetto.

Il professore fortunatamente non gli disse nulla, infondo veniva sempre ed era difficile che fosse in ritardo. 

Prese i vari appunti un po' più tra le nuvole del solito scrivendo in qualunque spazio di foglio e di libro dove poteva scrivere.

Finite le lezioni per quel giorno prese le sue cose e come al solito se ne andò rivolgendo solo un saluto educato al professore.

 Si sistemò bene la borsa a tracolla nera sulla spalla ed uscì tra le nuvole come al solito dalla scuola tanto che non vide la ragazza dai capelli rossi che lo aspettava all'uscita.

< Logan, hey! > gli fece attirando la sua attenzione e toccandogli appena la spalla.

Logan non riconobbe subito la voce ma giratosi si ricordò subito chi fosse, come avrebbe potuto non riconoscere quel viso? Quel corpo in quel momento nascosto dai dei jeans a vita alta ed un maglioncino grigio chiaro, come avrebbe potuto scordarselo?

< Jane? > chiese sorpreso.

< Allora ti ricordi di me! Sei passato avanti senza nemmeno notarmi > gli fece notare lei ridendo.

< Ah scusa... non mi ero accorto fossi lì... > si scusò Logan mentre l'altra se la rideva tranquillamente.

< Fa nulla, tranquillo > disse

< Ma come hai fatto a sapere dove studiavo? > le chiese poi lui confuso.

< Segreto > rispose l'altra ridacchiando e prendendogli una mano < Ti va di farci un giro? Prendiamo un caffè o un tè, quello che più ti piace insomma >

< Va bene > accettò Logan sorridendo mettendo completamente in secondo piano la libreria, ci sarebbe andato dopo.

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