The Dark Guard

di TTB Kun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Fiercest ***
Capitolo 2: *** The Fastest ***



Capitolo 1
*** The Fiercest ***



Ciao a tutti, piccola premessa: la storia non sarà prettamente canonica visto che nel mio universo esistono sia il re leone 2 che il lion guard, e inoltre tra i membri dei lion guard ci sarà una leonessa a differenza di quello che si vede nel murales del film, ma poco importa, spero vi piaccia, sicuramente la mia scrittura è un po arrugginita, siate comprensivi con le recensioni.
Buona lettura!

Capitolo 1: The Fiercest

 

Il sole brillava alto nel cielo quel giorno sulle terre del branco. Gli animali cercavano refrigerio vicino alla pozza dell’acqua o all’ombra di qualche albero. La stagione delle piogge era appena finita e la vegetazione era più rigogliosa che mai.
Tra tutti gli animali però, alcuni non ne volevano proprio sapere di stare tranquilli.
Due giovani leoncini si divertivano a rincorrersi per la savana, ridendo e senza alcuna preoccupazione per la testa.
-Nuru! Questa volta non mi scappi!-
-Dici sempre così Kipawa, ma alla fine sono io il più veloce!-
Il leoncino dal pelo più chiaro correva di fronte al fratello, dimenticandosi però di guardare dove stesse andando.
-Guarda dove vai!- Il leoncino dal pelo più scuro riprese il fratello minore che però non si rese conto abbastanza in fretta che stava per finire contro qualcuno.
Con ben poca grazia il minore dei due fratelli finì con l’inciampare sulla coda di un altro leone che stava sonnecchiando all’ombra di un albero.
Kipawa andò subito a controllare che il fratello non si fosse fatto male ma scoppiò subito a ridere vedendo il muso di Nuru nella polvere.
-Ehi, voi due! dovreste fare più attenzione quando giocate- Li riprese il leone su cui Nuru era appena inciampato.
Era un giovane leone maschio, quasi adulto, con una criniera rosso acceso ancora non del tutto cresciuta e il pelo biondo, con il simbolo di un leone ruggente sulla spalla sinistra.
-Scusa Zio Kion, non volevamo svegliarti.- si scusò il cucciolo.
-Hakuna Matata Kipawa, tra poco devo comunque andare a cercare i miei amici, il dovere mi attende-
-Wow! Posso venire anche io? Voglio vedere i Lion Guard in azione! E poi voglio vedere il tuo ruggito! Ti Prego!-
Nuru ammirava tantissimo Kion, conosceva tutte le sue imprese e quelle dei suoi compagni Lion Guard. Sapeva anche che un giorno il ruolo di Leader dei Lion Guard sarebbe toccato anche a lui, anche se non comprendeva ancora l’importanza che usare il ruggito degli anziani potesse avere.
-Ahahah! Nuru, lo sai che mi piacerebbe portarti con me, ma sei ancora troppo piccolo, e potrebbe essere pericoloso. E poi Il ruggito degli anziani deve essere usato solo quando è giusto farlo-
-Aww, ok zio… Ehi! Allora perché non ci racconti un altra delle tue avventure? Ti Prego!-
Supplicò il piccolo leoncino saltellando da una parte all’altra per l’eccitazione, mentre il fratello maggiore scuoteva la testa sconsolato.
-Ma ti ho già raccontato tutte le mie storie, ormai le sai meglio tu di me… Dov’è vostra sorella ora che ci faccio caso?-
-Mwezi è con la nonna Nala, ha detto che voleva imparare qualche cosa sulla caccia.- Rispose Kipawa cercando di cambiare discorso. L’idea di dover stare ad ascoltare una storia che già sapeva per l’ennesima volta non lo entusiasmava
-Già robe da femmine… E la mia storia?-
Kion ridacchiò divertito. -Ti piacciono proprio le storie sui Lion Guard vero? Beh… forse ce ne è una che non conosci ancora, ma non è mia. Me l’ha raccontata Rafiki. Ed è una storia molto importante per chi un giorno dovrà usare il ruggito degli anziani. Vi va di sentirla?- Disse Kion scompigliando il pelo in testa a Nuru
-Siii! Ti prego! Raccontacela!-
-Se è una storia nuova sarà interessante- Concluse Kipawa sedendosi di fronte a Kion e prendendo per la coda il fratello, costringendolo a sedersi allo stesso modo, fermando il suo saltellare eccitato.
-Bene, allora comincio. Questa storia parla di un altro capo dei Lion Guard. Sicuramente ne avete sentito già parlare, ma non molti sanno questa storia sul suo passato.
Non molto tempo fa, quando il nonno Mufasa era diventato re da poco, c’era un altro gruppo di Lion Guard, e il loro capo era il fratello minore del Nonno, Scar.
Fin da quando i primi re del passato sono giunti qui nelle terre del branco e si sono stabiliti sulla rupe dei re è stata sempre una tradizione quella di affidare al secondogenito della famiglia reale il ruolo di leader dei Lion Guard. 
Non si sa di preciso chi fu il primo a far uso del ruggito degli anziani, ma anche questo potere ha origini molto antiche. 
Come ben sapete è un dono molto potente, che deve essere sempre usato per il bene e per preservare l’equilibrio del cerchio della vita.
Le storie di cattivi leader sono state tramandate come leggende, e come tali nessuno poteva immaginare quanta verità ci fosse in esse.
E così arriviamo ai giorni di Scar come leader dei Lion Guard. 
All’epoca, come nel regno di Simba, non c’era nessun gruppo di Lion Guard. La regina Uru non aveva fratelli e quindi Scar non ebbe nessuno da fargli da mentore. Quando si sviluppò in lui il potere del ruggito degli anziani ciò che c’era da sapere sui Lion Guard gli venne tramandato dal padre del nostro Rafiki.
Scar accettò volentieri il suo compito e all’inizio ne era entusiasta. Formò la sua squadra coi migliori leoni che il branco aveva da offrire e lottò con loro per proteggere le terre del branco.
Mufasa nel frattempo divenne re e Scar continuò a svolgere il suo dovere. Il suo potere intanto cresceva ogni giorno di più, e questo faceva sentire Scar sempre più forte, una sensazione incredibile per quello che era sempre stato giudicato il più debole tra i due fratelli reali.
Finché un giorno…-

 

Il cielo era scuro quella notte sulle terre del branco. Un leone dal pelo scuro col marchio del ruggito degli anziani sulla spalla riposava appena fuori dalla grotta della rupe. All’epoca Scar non aveva ancora la sua cicatrice sull’occhio. 

Ultimamente lo tormentavano alcuni sogni strani, nuvole nere oscuravano improvvisamente il cielo e si facevano sempre più dense, fino a divenire tangibili ed inghiottire il leone nell’oscurità più buia.

Il principe non ci dava troppo peso, e anche quella sera si stava apprestando a rientrare nella caverna per dormire col resto del branco.

Proprio quando si stava rialzando sulle zampe però dei guaiti in lontananza attirarono la sua attenzione.

Il leone si voltò verso la grotta ma da dentro si udiva soltanto il respiro del branco addormentato, quindi il capo dei Lion Guard decise di andare a controllare da solo cosa stesse succedendo, fiducioso nel suo potere.

I guaiti erano inconfondibili, stava accadendo qualcosa nel clan di iene che abitava nel cimitero degli elefanti.

Con passo veloce Scar si mosse verso i confini e ciò che trovò non lo sorprese.

Nel clan era scoppiata una rivolta. Una giovane femmina aveva deciso di sfidare la matriarca per il dominio.

Erano alcune settimane che c’era tensione tra le iene e ciò non era di certo passato inosservato ai Lion Guard che si aspettavano la rivolta da un momento all’altro.

Il clan era spezzato quasi a metà e le due fazioni si punzecchiavano in continuazione, mentre la lotta più seria era proprio tra le due femmine.

Scar decise di intervenire.

-Bene bene, che cosa abbiamo qui?- Chiese in modo che tutte le iene potessero sentire chiaramente la sua presenza. Le due femmine lasciarono perdere per un po’ la loro lotta e si voltarono verso il leone, tenendo però sempre d’occhio l’avversaria, per evitare di subire qualche colpo basso mentre erano distratte.

-Questi non sono affari che riguardano te, leone!- Ringhiò la vecchia matriarca -Noi iene possiamo gestire da sole i nostri problemi, e non abbiamo bisogno che voi ci teniate d’occhio sempre!-

-Zitta tu! Non permetterti di parlare per me, tanto tra poco non sarai più tu a comandare qui!- Rispose subito stizzita la giovane sfidante.

-Basta! Questa lotta non ha alcun senso! Vi ordino di finirla adesso!-

-Non prendiamo ordini da te!- Disse la matriarca ringhiando al leone. 

Ogni parola della vecchia iena dava ormai sui nervi alla sfidante, che ignorando completamente l’ordine di Scar si lanciò contro la rivale spintonandola contro lo scheletro di un grosso elefante e preparandosi a riprendere la lotta

Scar scosse la testa, infastidito, non era facile trattare con le iene, erano testarde e spesso c’era bisogno delle maniere forti per farle ragionare.

Il leader dei Lion Guard sapeva bene come attirare l’attenzione, e con tutto il fiato che aveva in corpo usò il suo ruggito degli anziani. 

La sensazione di forza che lo percorreva ogni volta che usava quel potere era quasi inebriante e Scar non si tirava minimamente indietro.

Il suo potere col tempo aveva continuato a crescere e la forza del suo ruggito era tale da far tremare la terra, più forte di qualsiasi mandria di elefanti imbizzarrita potesse mai farla tremare.

E anche quella volta la terra vibrò terrorizzando le Iene che rimasero bloccate dalla paura.

Ciò che Scar non aveva realizzato però era che quei tremori potevano essere molto pericolosi. E così l’equilibrio di molte carcasse di elefante non resse alla forza del ruggito, crollando fragorosamente.

E ai piedi di una di quelle carcasse c’era proprio la vecchia matriarca del clan, che nemmeno riuscì a rendersi conto di quello che stava succedendo, quando tutto il peso delle ossa di elefante cadde su di lei, portandosi via la sua vita.

Il silenzio che vi fu subito dopo pareva irreale, Le iene erano ancora terrorizzate e incredule per ciò che era successo, e anche Scar sembrava paralizzato.

Non aveva mai ucciso nessuno col suo potere, non riusciva nemmeno a immaginarsi una possibilità del genere. Lo sguardo del leone si fece perso, i suoi occhi guardavano verso i resti della carcassa che aveva preso la vita della vecchia matriarca, ma lo sguardo era vuoto, shoccato. Per Scar quegli attimi sembrarono ore, alla fine il silenzio venne spezzato da una grossa risata.

-Chi avrebbe mai immaginato che fare fuori quella vecchia potesse essere così facile!- Rideva la giovane iena che poteva ormai autoproclamarsi leader del clan.

-Io… Io non volevo… non era mia intenzione…-

-Cosa stai dicendo? È stata una cosa fantastica, non avevo mai visto nulla del genere.-

-Non sapevo che sarebbe successo questo, non pensavo che il ruggito degli anziani potesse essere così tanto potente!-

-Ruggito degli anziani è così che si chiama quella cosa?-

La nuova Matriarca si stava avvicinando a Scar insieme a un altro paio di iene al suo fianco, sapeva che avere un potere del genere dalla propria parte sarebbe potuto tornarle molto utile.

-È il potere che tocca al capo dei Lion Guard, sono il fratello minore del Re Mufasa, Mi chiamo Scar.-

-Fratello minore? Oh scusami, pensavo che con un potere del genere un leone dovesse essere Re… ma a quanto pare mi sbagliavo-

-Già… così stanno le cose…- Rispose pensieroso Scar, nessuno gli aveva mai fatto vedere le potenzialità del ruggito degli anziani sotto questa luce.

In lontananza Scar sentì tuonare il ruggito di Mufasa, che probabilmente era stato svegliato dal suo potere e stava venendo a controllare cosa fosse successo.

-È ora che vada, il re chiama.-

-Vai pure, tanto direi che qui hai svolto il tuo compito egregiamente- Ridacchiò la iena prima di aggiungere: -Se in futuro hai bisogno di una zampa da noi iene chiedi di Shenzi-

Scar si limitò a un cenno con la testa prima di allontanarsi in direzione della rupe dei re.

Sulla strada per casa come Mufasa stava venendo a cercare il fratello allarmato dal suo ruggito.

I due leoni si incontrarono non molto lontano dalla rupe dei re, Mufasa sembrava preoccupato, mentre d’altro canto Scar sembrava terribilmente infastidito dalla presenza del suo re.

-Fratello, cosa è successo, hai usato il ruggito degli anziani?-

-Nulla di cui preoccuparsi, le iene lottavano tra di loro, spaventarle è stato sufficiente.- Mentì convinto.

-Non avresti dovuto andare da solo, poteva essere pericoloso, i Lion Guard potevano aiutarti-

-Tsk, posso occuparmi di queste quisquilie da solo, non ho bisogno di essere sempre scortato.- Rispose stizzito 

-Non sto dicendo questo, ero solo preoccupato. Che ti prende tutto d’un tratto?-

-Nulla Mufasa, nulla… Torniamo a casa.- Tagliò corto scostando il fratello senza troppi complimenti e dirigendosi verso la rupe.

Scar in quel momento desiderava solo starsene da solo, senza che la fastidiosa presenza del fratello ne di chiunque altro lo disturbasse.

Mufasa sospettava qualcosa ma non riuscì a capire cosa fosse successo in realtà. Nei giorni successivi andò a controllare di persona la situazione del clan delle Iene, ma Shenzi negò ogni responsabilità di Scar in ciò che era accaduto

Quello che era successo quella sera aveva fatto capire qualcosa al leone dal pelo scuro, il suo potere era qualcosa che andava oltre la sua immaginazione. Prendere la vita della Matriarca delle iene era stato facile, e nonostante un attimo di confusione iniziale, la sensazione che aveva provato era qualcosa di unico.

E poi le parole di Shenzi lo avevano colpito, un potere degno di un Re…

Ma essere Re non era il suo destino, era il destino di Mufasa, quello forte, ma ora che aveva imparato a usare il ruggito degli anziani chi dei due era veramente il più forte?

Nei giorni successivi questa domanda tormentò Scar allo stesso modo del sogno che continuava a tormentarlo, che sembrava avvolgere la sua mente sempre più nell’oscurità

I giorni passavano e Scar aveva smesso di svolgere quasi del tutto i suoi compiti. Si limitava a rimanere nel rifugio dei Lion Guard a pensare, senza lasciare che nessuno si avvicinasse, nemmeno i suoi compagni.

Quasi una settimana passò così, finché alla fine Scar prese una decisione, una decisione che avrebbe cambiato la vita di molti.

Era una giornata piovosa, l’acqua cadeva dal cielo rendendo quasi impossibile vedere anche a pochi metri di distanza, nessun animale osava uscire allo scoperto con quel tempaccio, tranne Scar.

Nonostante questo ordinò a Zazu di radunare i suoi Lion Guard e di riferirgli di trovarsi al più presto in una grotta vicino ai confini delle terre del branco per discutere di una faccenda di vitale importanza per il futuro del branco.

Solo queste parole furono affidate al maggiordomo reale, che fu costretto a sfidare il tempo avverso per riferire l’ordine agli altri 4 Lion Guard.

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Capitolo 2
*** The Fastest ***


Capitolo 2: The Fastest

-Wow! Cosa è successo poi zio?-  

Nuru scattò in piedi subito impaziente di sapere come continuasse la storia, ma Kipawa lo tirò di nuovo a sedere per la coda.


-Anche io voglio sapere come va avanti la storia, quindi non interrompere Nuru.-

Kion ridacchiò vedendo i due nipoti così presi dal suo racconto.

-Prima di sapere cosa è successo voglio raccontarvi dei compagni di Scar nei Lion Guard. 

Voi sapete che i Lion Guard sono composti dal più fiero, il più veloce, il più forte, il più coraggioso e quello con la vista più acuta degli animali che abitano le terre del branco… o per essere precisi, allora erano i leoni che rappresentavano meglio questi pregi.


Il primo di cui vi voglio parlare era il leone più veloce che le terre del branco avessero mai conosciuto in tutta la loro storia, il più abile combattente e il più affascinante amante di tutta la savana… o almeno questo era come lui amava presentarsi. Il suo nome era Haraka

 

-Aww, eddai micette!-


Sotto il caldo sole di una bella giornata un leone si stava godendo la compagnia di due leonesse di un branco confinante.

-Conosco un posticino niente male qui vicino, potrei portarvi a fare un giretto che ne dite?-


Il leone dal manto color crema e dalla criniera appena più scura sapeva come incantare facilmente le leonesse più sprovvedute, il suo sguardo e il suo modo di fare sprizzavano sicurezza.

Non era un leone particolarmente possente, anzi, il suo fisico era asciutto ma non per questo deperito. Sul muso portava una cicatrice che gli sfregiava in diagonale la parte sinistra del volto, passando nella parte bassa l’occhio

-Smettila!- Lo riprese ridacchiando una delle due leonesse -Lo sai che se ti scoprono qui ti fanno la pelle!- Disse spingendo via giocosamente il leone con una zampa.

Il leone per tutta risposta fece una cosa inaspettata e le leccò la zampa, scoppiando poi a ridere insieme a lei e all’altra leonessa.

Proprio in quel momento un ruggito li interruppe.

-Parli del diavolo…- commentò delusa la seconda leonessa.

Un grosso maschio del branco delle due leonesse stava arrivando alla carica. In meno di un secondo il leone dal pelo crema scattò via a una velocità incredibile.

-Chiamatemi!- Gridò giocosamente alle due leonesse voltandosi un secondo prima di ricominciare a correre a gran velocità, sparendo in un attimo dalla vista delle leonesse e del grosso leone che non riusciva a tenere il passo.

Amava correre, era una delle cose che gli piaceva di più, sentire l’aria che gli scompigliava la criniera era come essere accarezzato da una bella leonessa per lui.

In pochi minuti era già arrivato dentro i confini delle terre del branco soddisfatto della sua scappatella.

Il primo ad accoglierlo al suo rientro fu Zazu, il maggiordomo reale, che era entrato in carica da poco.


-Haraka!- Lo chiamò dall’alto, mentre scendeva per atterrare sulla cima di una roccia li vicino.

-Pennuto! che fai di bello? Ti diverti?-


-Non chiamarmi così per favore, quante volte te lo devo ripetere?- 

Haraka dava sempre soprannomi a tutti, lo trovava più comodo che imparare un sacco di nomi diversi, inoltre in molti casi era anche divertente.

-Devo fare il giro delle terre del branco e portare il rapporto della sera al re, è il mio compito.- Rispose orgoglioso il bucero. Purtroppo per lui un altro dei passatempi preferiti di Haraka era tormentare proprio il maggiordomo, cose che gli riusciva bene, visto che bastava essere se stesso per dare sui nervi al pennuto.


-Sembra noioso, io invece mi sono divertito con un paio di leonesse del branco qui vicino, sapessi che roba!-
Zazu rispose indignato: -Queste tue scappatelle un giorno faranno scoppiare qualche scandalo con i nostri vicini, ti avevo già consigliato di smetterla, per la centoventisettesima volta.-


-E io ti ho ignorato per la centoventisettesima volta- 


-Tu! pestifero… gnn- Il maggiordomo reale sembrava sull’orlo di una crisi di nervi mentre indicava e guardava di traverso il leone.

-Ehi, rilassati, fai un bel respiro e calmati. Non c’è nulla di cui preoccuparti, lo sai che non può succedere nulla se non mi prendono… ed è impossibile che riescano a prendermi, sono l’essere più veloce che le terre del branco abbiano mai conosciuto.- Si vantò gonfiando il petto.

-A me sembri il più grande esaltato che le terre del branco abbiano mai avuto. dovresti pensare ai tuoi doveri di Lion Guard piuttosto.-


-Io lo faccio sempre il mio dovere, quando il capo ci vuole sono sempre il primo ad arrivare… ma da ieri con quella faccenda delle iene non vuole più parlare con nessuno. Tu piuttosto, ti stai dimenticando di qualcosa?-

-Oh! Il mio rapporto! Me ne stavo dimenticando! Con permesso!- Zazu prese subito il volo in fretta e furia.


-Buon lavoro pennuto!- Lo salutò Haraka ridacchiando.

Il Leone si avviò quindi verso la rupe dei re, ad accoglierlo le cacciatrici di ritorno con una bella preda per tutto il branco.
-Evvia! Si mangia!- Esultò Haraka scattando verso la preda, venendo però bloccato quasi subito.
Sarabi, che aveva guidato il gruppo di caccia, chiese al leone di andare a chiamare Scar che dal giorno prima non era ancora uscito dal rifugio dei Lion Guard, ed era preoccupata per lui.
Haraka sbuffò ma fece come gli era stato chiesto, visto che anche lui era preoccupato per Scar. Il leone entrò nella penombra della grotta, cercando il suo leader.
-Capo? Sei qui? Le cacciatrici sono appena tornate, hanno preso il pranzo! Vieni a mangiare?-

-Non ho fame Haraka, preferisco stare da solo- Lo raggiunse una voce dal fondo della grotta.

-Sei sicuro? Non posso assicurarti che più tardi rimanga qualcosa per te, sai? Per essere così veloce il mio corpo ha bisogno di tanta energia!-
Haraka si avvicinava al fondo della caverna cercando di scorgere la figura di Scar nell’ombra.

-Ho detto che non ho fame, strozzati pure quanto ti pare con quella carne- Rispose infastidito Scar.

Haraka non aveva mai sentito Scar parlare così, si fermò sul posto confuso.

-Capo? Che ti succede?-


-Non è nulla Haraka, voglio solo stare da solo, è così complicato da capire?-

Haraka non era convinto, ma forse era davvero il caso di lasciare il suo leader da solo per il momento.

-D’accordo capo, come preferisci- Il leone dal manto chiaro si avviò verso l’entrata della grotta fermandosi un attimo prima di uscire all’aperto: -Se ti serve qualcosa fammi chiamare! Lo sai che posso arrivare in un attimo!-
Fuori dalla rupe le cacciatrici avevano iniziato a mangiare, Sarabi sperava di poter vedere uscire Scar insieme ad Haraka, ma rimase delusa.
-Che è successo? Scar non esce ancora?-


-Purtroppo no regina, il capo preferisce rimanere da solo ancora un po’.- Disse un po sconfortato, senza però perdere tempo e buttandosi subito su un grosso pezzo di carne.


-Sono preoccupata, Anche Mufasa ha detto che ieri era strano… chissà cosa gli è successo…-


-Gnon gne ho Ifea- Biascicò Haraka con la bocca piena di carne, quasi arrivando a soffocare per il grosso boccone che aveva preso: -Spero comunque che gli passi presto, senza le nostre missioni da Lion Guard potrei annoiarmi.-

-A questo non credo molto, sei bravo a trovare distrazioni a quanto ho sentito.-

-Oh mia regina, così mi lusingate- Rispose scherzando e notando poi gli sguardi divertiti di un paio di leonesse.

-Con permesso!- Haraka si diresse proprio verso le due giovani sorelle che lo stavano guardando. 

Quasi ogni leonessa del branco aveva passato del tempo con lui e giravano un sacco di voci su come fosse capace di far capitolare ogni femmina.


-Salve micette! Avete visto qualcosa di divertente?- Ruppe il ghiaccio con il suo solito fare sicuro.

Le due leonesse ridacchiarono divertite: -Forse si… chissà-


-Se volete possiamo divertirci insieme.- Disse sedendosi proprio in mezzo alle due, strusciando contro entrambe senza preoccuparsi troppo.


Le leonesse non si tirarono indietro, erano giovani e avevano voglia di divertirsi tanto quanto il loro nuovo amico, cosa che non era difficile notare, sopratutto per uno come Haraka.

-Abbiamo sentito tante cose su di te, dicono che sei il più veloce e il più abile amante delle terre del branco, è vero?-


-Quello che avete sentito è vero micette, e che altro si dice di me?- Chiese lui giocosamente.


-Dicono che puoi correre più veloce di un ghepardo, è vero?- 


-Verissimo! Credo che un po di sangue di ghepardo mi scorra nelle vene a dire il vero.- Mentì convinto mentre una delle due leonesse accarezzò il lato sinistro del suo volto. -E questa da dove viene?- Chiese passando un artiglio sulla sua cicatrice.

-Questa? Beh, quando ero un po più giovane ho dato fastidio al bufalo sbagliato, Era così grosso che sembrava un elefante!- Raccontò ingigantendo un po’ i fatti.

In effetti la sua cicatrice veniva dall’incontro con un bufalo, ma era un semplice bufalo maschio di normali dimensioni.
-Oh, e cosa è successo poi?- Chiese la sorella.


-Beh micetta, l’ho conciato per le feste ovviamente, e da allora nessuno è più riuscito a prendermi!- Concluse la sua storia fasulla con convinzione, senza che le due leonesse potessero sospettare di nulla.

In realtà fu Scar a salvare Haraka col ruggito degli anziani quel giorno, e da allora in effetti, il leone  ha deciso che non sarebbe più successa una cosa simile, perchè non avrebbe più permesso a nessuno di prenderlo con la sua velocità.

-Oh, proprio come c’è da aspettarsi da un Lion Guard, e ti dona pure la cicatrice sai?-

-Già me lo dicono spesso.- Gongolò appena mentre una dopo l’altra le leonesse si alzavano strusciando il loro corpo sotto il suo mento.

-Che ne dici di mostrarci qualche altro tuo pregio in un posto più isolato?

-
Haraka non aspettava altro e prese al volo la coda di una delle due leonesse con la bocca, seguendo le due sorelle che ridacchiavano divertite.

I giorni passavano, arrivò la pioggia, quella notte Haraka non aveva dormito col resto del branco, ma in una grotta vicina in dolce compagnia.

Haraka sonnecchiava tranquillo, senza la benchè minima intenzione di alzarsi con quel tempaccio, mentre la leonessa che gli aveva tenuto compagnia a sua volta riposava appoggiata a lui.

Nonostante il tempaccio Zazu arrivò in fretta alla grotta portando il messaggio del capo dei Lion Guard.

-Haraka, sveglia! Scar ha convocato voi Lion Guard per una faccenda di vitale importanza per il futuro del branco.-

-Yawn, Che significa questo Pennuto?- Chiese ancora mezzo addormentato.

-Non lo so, queste sono state le sue uniche parole, ha detto di andare alla grotta che si trova vicino al confine con le terre del vento… e non chiamarmi più pennuto!- Concluse indispettito prima di volare via sotto la pioggia per trovare gli altri membri dei Lion Guard.

Haraka si alzò svogliatamente in piedi: -Il dovere mi chiama Micetta, a presto!- Salutò la leonessa della quale nemmeno sapeva il nome vero e si diresse verso il luogo di incontro con Scar, correndo sotto il temporale più velocemente che poteva.

Quando raggiunse la grotta entrò in fretta e si scrollò dell’acqua che lo ricopriva.

Scar stava aspettando i suoi sottoposti nella parte più profonda della grotta, dalla quale il fragore del temporale in corso si sentiva appena.


-Capo! Tutto ok? proprio con questo tempaccio dovevamo riunirci?- Chiese col suo tono giocoso per provare a sdrammatizzare, ma Scar non rispose.

Erano passati giorni dall’ultima volta che scar era uscito dalla tana e ciò era strano.


-Vedo che sono arrivato per primo, ovviamente, sono il leone più veloce nella storia delle terre del branco!- Si vantò Haraka.

-Spero che non dicano così anche tutte le tue micette, sarebbe imbarazzante…- Una leonessa era appena entrata nella grotta.

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