I just wanna see the stars with you

di Onedtales
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Scoperte ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- Incontri inaspettati ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


I just wanna see this fucking image thanks

Quella mattina il sole aveva svegliato Amy prima del solito, ritagliandosi uno spazietto tra le tende e colpendola precisamente sugli occhi, costringendola a controllare l’orario per vedere quanto tempo a disposizione aveva per portare a spasso il cane e poi andare al lavoro.
Tutto sommato si era svegliata solo mezz’ora prima del previsto, e questo non la indispose più di tanto, anzi, la portò ad alzarsi tutta pimpante per fare colazione e vestirsi.
Era una bella giornata, calda già dalle 8 e una bella camminata in spiaggia era proprio quello che ci voleva per ricaricarsi al meglio ed affrontare un turno di otto ore al lavoro.
Così mise il guinzaglio al suo cane, si mise le scarpe ed uscì di casa, respirando a pieni polmoni l’aria ancora tiepida.
La spiaggia in cui aveva scelto di andare- che era quella più vicina a casa sua, ad appena un chilometro- era deserta; c’erano un surfista che aspettava l’onda perfetta steso di pancia sulla tavola, due ragazze che correvano chiacchierando e un ragazzo con il cane, un bell’husky giocherellone che gli saltava sempre sulla schiena appena lo vedeva girato.
Amy non aveva problemi a far giocare Lola, il suo cane, con i cani degli altri, specie se erano di taglia grande, così le fece segno di avvicinarsi e la cagnolina raggiunse incuriosita il più grande, girandogli intorno circospetta.
I due cani si studiarono per un attimo, annusandosi per qualche secondo, poi Lola diede il via alle danze e con qualche finta riuscì a far capire all’Husky che voleva essere rincorsa.
“Wow, è la prima volta che lo vedo attaccare bottone così facilmente” disse il padrone del cane grande, sorridendo in direzione dei due animali che giocavano a fare la lotta.
“Neanche la mia è molto socievole, ma i cani grossi le piacciono” disse Amy, per non rimanere in silenzio. In genere si creava sempre dell’imbarazzo tra i padroni perché, non conoscendosi, non sapevano mai di cosa parlare.
Però quel ragazzo sembrava diverso e prima che Amy potesse anche solo pensare a cosa dire per cercare di intavolare una conversazione che facesse passare un po’ più velocemente il tempo, quello le aveva già porto una mano, cordiale.
“Mi chiamo Liam” si presentò, sorridendole.
“Io A-Amy” ricambiò, stringendogli la mano. Ora che lo guardava da vicino doveva ammettere che era davvero un bel ragazzo, non il solito tipo australiano, ma di sicuro ben messo fisicamente- a giudicare dalle braccia che spuntavano da quella canotta doveva essere uno che frequentava spesso la palestra.
“Sediamoci qui, tanto immagino ne avranno per un po’” disse ancora lui, facendole segno di accomodarsi con lui su una panchina poco lontana. Si diede mentalmente della stupida per essere uscita di casa completamente struccata, con i capelli tirati su in una cipolla e l’abbigliamento da sport che in genere usava per andare a correre o fare gli esercizi a casa. Ma d’altronde che ne sapeva che avrebbe incontrato un bel ragazzo in spiaggia alle 8 del mattino?
“Porti spesso il cane qui?” le chiese lui, vedendola silenziosa.
Amy si riscosse e si voltò a guardarlo.
“In realtà no, questa è la prima volta, ma mi piace come posto quindi conto di portarcela tutte le mattine, è rilassante” rispose, osservando Lola mentre cercava di atterrare un cane più grosso di lei di almeno 29 chili.
“Io ci vengo spesso, Loki sembra apprezzare l’aria di mare”
“Loki?” chiese lei “Si chiama così?”
“Si, mi piaceva” ridacchiò lui scuotendo le spalle “la tua come si chiama?”
“Lola” rispose Amy, tutta orgogliosa. Non che fosse un nome originale, ma le sembrava che le stesse a pennello e per questo ne andava fiera.
“Se ci sei anche le altre mattine e non ti dispiace, io direi di farli giocare insieme, sembrano divertirsi un mondo” disse Liam, facendo un cenno con la testa nella loro direzione.
In effetti sembravano particolarmente in sintonia e questo era una rarità, specie nel caso di Lola.
“per me non c’è problema, penso di venire sempre a quest’ora, così non ho problemi al lavoro” gli rispose, e lo pensava davvero. Cosa c’era di meglio che stare in spiaggia con un bel ragazzo come Liam a far giocare i cani? Magari era la volta buona che si trovava un nuovo fidanzato.
Liam le sorrise cordiale, poggiandosi sui palmi delle mani e cacciando un super sospiro.
Nonostante i convenevoli l’atmosfera era sempre un po’ tesa e imbarazzata, almeno per quanto riguardava Amy, ma per fortuna – o sfortuna, in questo caso- si era fatta ora di tornare a casa così, tirandosi in piedi, richiamò il proprio cane, vedendoselo venire incontro con al seguito Loki, super felice.
“Io ora devo andare, alla prossima” salutò Amy rivolto a Liam, il quale mise il guinzaglio al proprio cane e le fece un cenno di saluto con la mano, sorridendole.
"A domani” le rispose, voltandole le spalle e andandosene.
Amy rimase qualche secondo immobile a metabolizzare la cosa. Non le sembrava di aver fatto colpo o altro, non era il tipo da credere di far cadere tutti ai propri piedi, ma Liam era stato così cordiale e gentile,  le aveva detto a domani sorridendo e questo, in cuor suo, le faceva sperare che magari la ruota finalmente avrebbe ripreso a girare anche per lei.
Riscuotendosi accelerò il passo per raggiungere casa, ma nel mentre scrisse a Charlotte, una sua cara amica.

“Conosci la leggenda secondo cui quando porti a spasso il cane hai più probabilità di incontrare un possibile ragazzo? Ecco, oggi è capitato a me”.

“MI DEVI RACCONTARE!”

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Scoperte ***


I just wanna see the stars with you cap1

La mattina dopo Liam era già in spiaggia, e così anche le altre mattine, tanto che ad un certo punto Amy aveva iniziato a pensare che potesse esserci davvero qualcosa sotto. Era troppo puntuale lui per non dare l’impressione di essere particolarmente interessato e anche se non era propriamente il suo tipo- era bello sì, ma non aveva fatto scoccare nessuna scintilla- Amy si era detta che se si fosse presentata l’occasione ci avrebbe provato. Mai dire mai nella vita.
Liam era sempre gentile, le chiedeva come stava, salutava Lola per minuti interi, a volte le aveva offerto un caffè- che lei la prima volta aveva bevuto per mera gentilezza, confessandogli subito dopo che non le piaceva tantissimo- e le parlava del più e del meno, senza lasciare mai che la conversazione languisse e si spegnesse.
Dopo due settimane di passeggiate mattutine aveva preso anche a salutarla con due baci sulle guance, e nella testa di Amy era passato da sconosciuto a conoscente, tanto che durante il giorno si ritrovava a pensare di volergli scrivere un messaggio, così tanto per fare conversazione. Continuava a non essere propriamente il suo tipo, però doveva ammettere che tutte quelle attenzioni le piacevano e le mancavano- erano secoli che non aveva un fidanzato.
Poi un giorno, uno dei tanti, si accorse che qualcosa brillava alla mano di Liam.
Stavano parlando dei propri lavori, di lei che faceva il medico in un ospedale e stava cercando di farsi dare l’autorizzazione a rimpolpare la propria equipe e di lui che faceva il fisioterapista ma era stato da poco licenziato, quando si era accorta che le mani di Liam erano diverse.
Incuriosita gli sollevò l’arto incriminato per notare con chiarezza che all’anulare della mano sinistra Liam portava un anello di fidanzamento- e poteva scommetterci la testa che lo era- che la fece sentire in imbarazzo come non mai.
Non che avesse fantasticato su un loro futuro insieme, ma una parte di sé si era convinta che Liam le stesse facendo il filo.
“Che c’è?” chiese lui, non capendo.
Amy si schiarì la voce, imbarazzatissima, ed evitò con tutte le forze il suo sguardo.
“Sei fidanzato!” starnazzò, cercando di non diventare rossa.
Liam si guardò la mano sorpreso, come se fosse la prima volta che vedeva quell’anello e poi le sorrise, annuendo.
“Si, sono fidanzato da parecchio, perché?”
Perché pensavo ci stessi provando con me, avrebbe voluto dire lei, ma si trattenne e cercò di trovare una scusa.
“La tua ragazza non è gelosa che ci vediamo tutte le mattine, mi offri le cose ecc?”
“No, lo sa che la mattina ci vediamo, non deve preoccuparsi” la rassicurò lui, sorridendole.
Quindi infondo Liam era solo un ragazzo gentile, non uno che ci stava provando. Una parte di Amy ci rimase parecchio male perché convinta di aver finalmente ricevuto la botta di culo che aspettava, ma un'altra tirò un sospiro di sollievo.
“Beh allora come non detto” ridacchiò lei, ancora in imbarazzo.
Possibile che si era fatta un film dal niente? Stupida Amy!
“Spero non ti crei problemi il fatto che sono fidanzato” continuò lui, preoccupato di vederla tutt’ad un tratto taciturna.
“C-Certo che no, figurati!” balbettò lei, ridendo ancora come una scema.
Era meglio se se ne tornava a casa e sfogava l’imbarazzo prendendo a pugni un cuscino.
“Tra l’altro non sapevo come dirtelo, ma visto che è uscito l’argomento: la mia ragazza vorrebbe conoscerti, non è un tipo geloso, ma è pur sempre una femmina e tu sai meglio di me che un pizzico di gelosia lo avete nel dna, così mi ha detto se una sera vuoi venire a cena da noi, che so lun-“
“Convivete?” chiese Amy, stralunata.
“Si, ormai saranno due anni” rispose Liam, tranquillamente.
Doppiamente stupida Amy!
“V-Volentieri” rispose “Ma non so dove abitate e non ho il tuo numero e lunedì sono occupata perciò non si può fare e-“
Liam la fermò ridendo e poggiandole una mano sulla spalla.
“Tranquilla appena puoi e te la senti, la organizziamo” la rassicurò “Ora scappo, ci vediamo domani” le aveva stampato un bacio sulla guancia ed era corso a riprendere i cani, rimettendo il guinzaglio a Loki e costringendolo a seguirlo contro la sua volontà.
Lola, rimasta sola, salì sulla panchina e si sedette affianco ad Amy, ancora stravolta.
“Lola mia, che stupida padrona hai” disse, più rivolta a se stessa che al cane.

“Ricordi quando qualche settimana fa ti avevo detto che forse avevo trovato un possibile fidanzato grazie alle passeggiate con i cani?” scrisse a Charlotte, mentre rientrava.
“Si, e allora?”
“E’ fidanzato”
“Non ti sa il caso di invitarmi a mangiare da qualche parte così mi spieghi cosa stai combinando?”

Amy convenne che aveva bisogno di un suo consiglio.

Note: eccoci con il primo capitolo! E' corto, è vero, ma promettiamo che i prossimi capitoli saranno più lunghi ;)
Amy ha appena scoperto che Liam non  è disponibile e come penso avremmo fatto tutte si è data della stupida per essersi fatta un film mentale del genere (e quanti altri se ne farà, ma non vogliamo dirvi troppo)
Presto, inoltre, faremo la conoscenza di Charlotte, che per ora compare solo in alcuni messaggi, e ne vedremo delle belle!
Sperando che il capitolo vi sia piaciuto speriamo di vedervi al prossimo, e magari di leggere qualche parere <3
Baci

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Capitolo 3
*** Capitolo 2- Incontri inaspettati ***


i just wanna see the stars with you 3

Riuscirono a vedersi una settimana dopo ancora, e nel frattempo le cose con Liam erano tornate normali- a dire il vero ad Amy sembrava che andassero ancora meglio, ora che la situazione era chiara e limpida.
“Quindi questo ragazzo fichissimo è fidanzato” riassunse Charlotte, sedendosi sul divano di casa di Amy e accarezzando Lola sulla pancia.
“Esattamente”
“E tu la fedina l’hai vista solo dopo tutto quel tempo?”
“Sono assolutamente certa che non la portasse, non mi sarebbe sfuggita altrimenti” rispose Amy, controllandosi allo specchio per vedere se era tutto apposto.
Avevano deciso di cenare in un ristorante relativamente nuovo che si trovava al centro di Bondai ed erano anche in ritardo.
“Certo ci sarai rimasta male quando lo hai scoperto” continuò Charly, prendendo la propria giacca e la borsa. Amy fece lo stesso e si diressero all’ingresso.
“In realtà nemmeno tanto. Certo, mi sono imbarazzata da morire, ma tutto sommato non è che mi piaceva da impazzire” rispose, mettendo i croccantini nella ciotola del cane.
“Si vabbè, fingo di crederti”
“E’ vero!”
Charlotte alzò le mani in segno di resa, anche se la sua faccia diceva tutto meno che le credeva davvero, e poi insieme salirono in macchina per dirigersi in centro. Col fatto che era giovedì sera le strade non era così tanto affollate e questo permise loro di non arrivare ulteriormente in ritardo.
“Ho una fame!” disse Charlotte, entrando per prima per cercare il cameriere a cui chiedere del tavolo prenotato. Amy le stava subito dietro ma proprio mentre la raggiungeva, qualcuno la prese per un braccio.
“Amy!” la salutò Liam, spiazzandola.
“C-Ciao!” ricambiò lei, lasciandosi stampare due baci sulle guance.
“Che bella coincidenza, cosa ci fai qui?”
“Sono con un amica” rispose Amy “Charlotte, vieni un attimo?”
Charlotte raggiunse subito l’altra, incuriosita.
“Lei è Charlotte” presentò “e lui è Liam”.
“Piacere” disse Charly, sorridendo.
Liam strinse gioioso la sua mano, sorridendole apertamente. Poi con il braccio libero indicò la sua tavolata e, per la prima volta, Amy notò che con lui c’erano altri quattro ragazzi. E che ragazzi, aggiunse la sua mente.
“Loro sono i miei amici, partendo da destra: Louis, Harry, Zayn e Niall” li presentò.
I ragazzi fecero un segno di saluto nei loro confronti ed Amy e Charlotte si presentarono cercando di non sembrare due stupide scolarette.
“O-Ora andiamo al nostro tavolo, mi ha fatto piacere incontrarti” disse Amy, facendo un passo nella direzione del cameriere. Poi si fermò di colpo e si girò di nuovo verso i ragazzi “m-Mi ha fatto piacere conoscere anche v-voi” aggiunse, risultando una rimbambita.
Charlotte era quasi tentata di schiaffarsi una mano in faccia ma invece optò per accelerare il passo e sedersi al proprio posto. Amy la imitò e quando si fu messa seduta, tirò un sospiro di sollievo.
“Ti ricordo il tipo della spiaggia?” chiese a Charly, sistemandosi nel mentre il tovagliolo sulle gambe.
“Si, che fa?”
“E’ quello che ho appena salutato, Liam”.
Charlotte dovette fare uno sforzo inverosimile per evitare di voltarsi a guardarlo di nuovo. Cercò anche di non far toccare terra alla mascella, ma ci riuscì con scarsi risultati.
“Quello? Ma è un figo!”
Amy annuì affranta, versandosi da bere.
Lo sapeva benissimo che era un figo della madonna e che era quello il motivo per cui nella sua testa aveva sperato le facesse il filo- anche se doveva saperlo che i più fichi erano sempre già presi.
“Ed è fidanzato, ovviamente” disse poi, iniziando a dare un occhiata al menù “dovevo sospettarlo visto quanto è bello”.
“Non so poi se hai visto gli amici, ma quelli belli hanno solo amici altrettanto belli?” chiese Charlotte, provando il fortissimo desiderio di voltarsi a guardarli tutti e cinque. Lo represse infilando il naso nel menù e cercando di scegliere qualcosa da mangiare.
“Non lo so, non voglio pensarci” rispose Amy, sospirando “parlando d’altro, come vanno le cose a lavoro? E’ da un po’ che non ci vediamo, aggiornami”
“Vanno benone, finalmente mi contatta più gente, quindi ho un sacco di cose da fare”
“E con Roy invece?” chiese ancora Amy, circospetta.
Sapeva abbastanza cose su quella storia da sapere anche che non era l’argomento preferito di Charlotte, ma era da un bel po’ di tempo che non ne parlavano ed era curiosa di sapere cosa era successo tra i due. Ricordava che erano stati insieme parecchio- di sicuro almeno un anno- ma visti i continui tira e molla, non sapeva a che punto erano arrivati.
Charlotte inizialmente scacciò la domanda con un gesto della mano e un sospiro, ma poi si convinse a rispondere a parole.
“Ormai sono mesi che non ci vediamo né sentiamo, da quando l’ho lasciato definitivamente insomma” disse, cercando di vedere se il cameriere sarebbe arrivato “Lui non si è fatto più vivo e così nemmeno io. Punto. Ora sto tanto bene, basta drammi”.
Amy annuì in accordo con lei, troppe volte si erano viste o sentite per parlare di quello che lui faceva e che dava sui nervi all’amica, era meglio che si fossero lasciati definitivamente.
“E nessun altro amore all’orizzonte?” chiese ancora Amy, strizzandole l’occhio.
“Certo che no! Ora non ne voglio proprio sapere” rispose Charlotte, alzando una mano per richiamare un cameriere spaesato che non sapeva da che parte dirigersi per fare il proprio lavoro.
Amy ridacchio, posando il menù e bevendo un sorso d’acqua.
“Lo sai che è proprio quando non si è in cerca di qualcosa che la si trova?”
“Si, visto che te cercavi un fidanzato per te e lo hai trovato accoppiato ad un'altra”
Amy le alzò felicemente il dito medio, senza pudore e senza ritegno, per poi scoppiare a ridere insieme all’altra mentre il cameriere le guardava tra l’incuriosito e l’imbarazzato.
Ma non era l’unico che le stava guardando.
Ad appena due tavoli in lontananza, anche gli amici di Liam sembravano particolarmente interessati a quello che facevano le due ragazze.
“Spiegaci un po’ dove le hai conosciute” chiese Niall, sorseggiando avidamente la sua birra.
Aveva una fame da lupi, non vedeva l’ora che arrivassero le ordinazioni.
“Conosco solo quella che ho salutato, che per inciso si chiama Amy, l’altra l’ho conosciuta stasera con voi” precisò, sospirando.
“E come l’hai conosciuta Amy allora?” domandò Louis, divertito dai gestacci che si stavano facendo le due. Stavano cercando di essere il più discreti possibile, ma più volte si erano accorti di starle a guardare insistentemente. Non che non avessero mai visto due ragazze, ma risultava strano credere che le avesse conosciute proprio Liam, il meno don Giovanni tra tutti loro.
“Io e Amy ci vediamo la mattina in spiaggia con i cani, ci siamo incontrati per caso e abbiamo fatto amicizia” spiegò Liam, dando uno sguardo al cellulare.
“Beh Liam, te hai culo pure quando sei già impegnato da decenni” lo prese in giro Harry “Rimorchi belle ragazze pure quando tanto non puoi starci insieme, dicci il tuo segreto”
“Ma quale segreto, non ho rimorchiato nessuno, l’ha vista la fedina sa”
“allora presentale a noi, o sei geloso delle cose tue?” continuò Niall, che in fatto di prese in giro si accodava subito perché non poteva farne a meno.
Liam lo guardò malissimo, indeciso se mandarlo a quel paese o dargli una sberla in faccia in modo da levargli quell’espressione da beota soddisfatto.
“Non sono cose mie, imbecille, e poi ve le ho presentate prima, non siete capaci a fare il primo passo da soli, avete bisogno della balia?”
“E come le avviciniamo scusa, non ci conoscono” disse Harry, guardando attratto un bel piatto di spaghetti che stava arrivando nella loro direzione. Ovviamente, come iniziò a credere che fosse davvero per loro, ecco che il cameriere svoltò verso un altro tavolo, lasciandolo a bocca asciutta.
“Dai Harry, vuoi farmi credere che non hai mai rimorchiato ragazze a caso?” chiese Zayn, che fino a quel momento era rimasto in silenzio a godersi il siparietto.
“Mi pare che la tua fidanzata l’hai rimorchiata così” aggiunse Louis, beccandosi un occhiataccia.
“Giusto!” fece Niall “Harry è fidanzato! Me ne dimentico sempre! Quando è stata l’ultima volta che vi siete visti? Dieci anni fa?”
Harry gli alzò il dito medio, sedendosi scomposto e incrociando le braccia la petto.
“Ah-ah, divertente! Ci siamo visti qualche settimana fa, credo, e comunque cosa c’entra col fatto di rimorchiare Amy e Charlotte” rispose, borbottando.
“C’entra che sei fidanzato e quindi non dovresti rimorchiare nessuna delle due” disse Zayn, guardandolo e trattenendosi dal ridacchiare.
“E chi me lo vieta scusa, mica sei il loro padre, posso fare quello che voglio”
“Se vuoi rimorchiarle allora ti do una mano” aggiunse Niall “In fondo solo io sono single qui in mezzo, Liam Tommo e Zayn sono quasi pronti al matrimonio, e tu, beh, tu non si è ben capito”
“Io non mi sposo” precisò Harry.
“Sicuro, se pensavi di sposarti con Taylor allora avresti dovuto vederla almeno una volta a settimana” lo prese in giro Louis, beccandosi stavolta un pugno su una spalla.
Liam in tutto ciò si era limitato a scuotere la testa, incredulo. Possibile che i suoi amici fossero ancora così ragazzini e stupidi? Ma quando l’avrebbero messa la testa a posto?
“Payno, senti” disse allora Niall, sbirciando oltre le spalle del suo amico le due ragazze in questione che parlottavano tra loro “Invitale a stare con noi dopo cena, per una passeggiata”.
“Si dai, è una buon idea!” gli diede man forte Harry, rianimato.
Zayn e Louis si scambiarono uno sguardo per niente convinto, più per il fatto che di sicuro le ragazze avrebbero declinato la proposta che per il fatto di averle con loro dopo cena, ma Liam aveva già capitolato e stava dicendo che lo avrebbe chiesto.
“Non vi assicuro niente però!” li ammonì, muovendogli l’indice contro.
Harry e Niall annuirono come due bambini a cui viene detto che se si comporteranno bene riceveranno un tir di caramelle e Liam chiuse l’accordo con un sospiro stanco.
Poi finalmente giunse il cameriere con le loro ordinazioni e non ci fu più tempo di dire cavolate. 

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“Allora? Ci guardano ancora?” chiese Charlotte, cercando di vedere il tavolo dietro di lei senza voltarsi troppo. Amy diede una rapida occhiata, fingendo di star invece infilzando il dolce.
La cena era giunta quasi al termine ed avevano mangiato così bene e chiacchierato così tanto che quasi le dispiaceva salutarsi.
“No, ora si stanno alzando” rispose, mettendo in bocca un pezzo di tiramisù.
Si era accorta da un bel pezzo che la tavolata di Liam le stava osservando- se c’era una cosa in cui Amy era ferratissima era impicciarsi di tutto e tutti- e quando lo aveva detto a Charlotte quella aveva gongolato tutta soddisfatta.
“Stanno uscendo?” chiese ancora, pulendosi la bocca.
Amy abbassò di corsa lo sguardo verso il proprio piatto, ormai bello che vuoto, e le bisbigliò qualcosa che Charlotte afferrò solo quando il centro nevralgico della loro conversazione le apparse di fianco.
“Ragazze, posso chiedervi una cosa?” domandò Liam, con un pizzico di imbarazzo nella voce.
Amy non lo conosceva così bene da poter affermare che le sembrasse scazzato, ma la posa le suggeriva solo quella sensazione. Cercando di non badarci lo esortò a parlare.
“Fate qualcosa dopo cena?”
Amy e Charly si lanciarono un occhiata incuriosita.
“Perché?” chiese Amy.
“Perché se siete libere vi invito a fare una passeggiata sul lungo mare con noi” e indicò i quattro che erano rimasti in disparte e che le salutarono con un bel sorrisone ampio.
“Per me va bene” disse Charlotte, fingendo non curanza “A te va?” chiese in direzione di Amy, la quale annuì, cercando di sembrare distaccata quanto l’altra- e invece sicuramente in faccia le si leggeva il palese imbarazzo.
“Ok, allora vi aspettiamo all’entrata!” gioì il ragazzo, allontanandosi dal tavolo.
Le due aspettarono che gli altri arrivassero alla porta prima di lanciarsi uno sguardo lunghissimo.
“Secondo te perché ci ha chiesto di uscire con loro? Solo perché ti conosce?” chiese Charlotte, osservando attentamente l’amica.
“Forse” rispose, non del tutto convinta. Una parte del suo cervello le suggeriva l’idea che forse avevano fatto colpo, ma visto il recente buco nell’acqua non le andava manco di dirlo ad alta voce, sarebbe stata solo l’ennesima figura di merda.
“Comunque ormai abbiamo detto che andiamo, c’è poco da fare”
“Si infatti, andiamo a pagare e raggiungiamoli”.
Amy si sentiva particolarmente in ansia senza un valido motivo, forse era il dover stare con persone a lei totalmente sconosciute- escluse due- o il fatto che si sentisse ancora in imbarazzo con Liam per il fraintendimento (di cui lui era totalmente all’ oscuro); fatto stava però che quando rimise il portafoglio in borsa le sembrò di stare per andare al patibolo.
Anche Charlotte appariva in imbarazzo, d’altronde lei non conosceva nessuno di tutti quei ragazzi, ma cercava di non darlo a vedere. Si mise la borsa sulla spalla con un movimento rapido e guardò verso la porta del ristorante.
“Andiamo?” chiese, sperando forse che l’amica le dicesse di no e le indicasse un uscita sul retro per scappare. Invece Amy annuì seppur poco convinta e insieme uscirono dal ristorante.
I ragazzi si erano messi a parlare tra loro poco più in là, ridendo e spintonandosi, e le due ragazze rimasero per un momento a guardarli, poi Liam agitò una mano nella loro direzione e le raggiunse, sorridendo.
“Stavamo pensando di fare una camminata sul lungo mare” le informò, gentile come suo solito. Charlotte lo guardò soltanto, non sapendo bene come comportarsi o cosa dire, mentre Amy ricambiava il sorriso e gli diceva che andava bene.
“Non sarà scomodo camminare con quelle scarpe?” chiese Zayn nella direzione delle due, indicando le loro scarpe col tacco.
“Se stiamo per scalare una montagna, no certo” scherzò Amy, cercano di buttarla sul ridere e sperando di rompere il ghiaccio. Non sapeva come comportarsi, si vedeva che loro cinque erano affiatati e si conoscevano da tanto mentre loro erano le nuove arrivate.
“No, pensavamo di camminare sul bagnasciuga” rispose quello con i capelli ricci che aveva attirato l’attenzione di Amy dal primo momento che aveva messo gli occhi al loro tavolo- il nome però gli sfuggiva, doveva chiederglielo.
“Allora ce le togliamo” rispose ancora lei, cercando man forte nella cugina, che era rimasta in silenzio. Si percepiva una certa tensione nell’aria ma tutti speravano si sarebbe affievolita.
Presero così a camminare nel silenzio più totale a cui fossero mai sottostati, spezzato di tanto in tanto da qualche informazione random che si scambiavano i ragazzi circa i propri lavori, o gli incontri che avrebbero avuto nel tempo. Amy e Charlotte camminavano fianco a fianco silenziose, non sapendo cosa dire o cosa fare, almeno finchè uno di loro, il biondino precisamente, si mise in mezzo e le prese a braccetto, distraendole.
“Ricordatemi un po’ come vi chiamate” chiese, tenendosele strette ai fianchi.
“Io sono Charlotte e lei è Amy” rispose Charly, sorpresa.
“Io sono Niall” le informò, sorridendo allegro “Loro invece non contano niente, quindi non ve li presenterò” aggiunse, indicando con la testa i quattro poco più avanti.
“Ehi, siamo importanti quanto te!” rispose Louis, che Amy aveva identificato grazie al tatuaggio a forma di cervo che aveva sul braccio.
“Vi piacerebbe!” rispose ancora il biondo, facendogli la linguaccia. “Ditemi” aggiunse subito dopo, ignorando le proteste “Che lavoro fate?”
“Io sono un dottore e lei invece un architetto” rispose Amy, cercando di seguire il passo di Niall per evitare di essere tirata come un pupazzetto “voi che lavoro fate?” chiese, per coinvolgere anche gli altri e cercare di conoscerli un po’ meglio.
Il riccio l’affiancò proprio in quel momento e decise di rispondere a nome di tutti. Amy lo guardò tra il sorpreso e l’imbarazzato- era così carino, guaì dentro di sé appena ebbe la possibilità di guardarlo da vicino- ma cercò di non darlo a vedere.
“Io sono un panettiere e, come scoprirai tra poco, sono quello con il lavoro peggiore qui in mezzo. Liam è fisioterapista, Niall istruttore di nuoto, Louis impiegato e Zayn fa il tatuatore”
“Una varietà di lavori!” commentò Amy, sistemandosi il braccio di Niall intorno al suo e cercando di farlo rallentare. Correva troppo e i tacchi non aiutavano a stargli dietro.
“Come vi siete conosciuti?” chiese allora Charlotte, visto che nessuno dei loro lavori centrava qualcosa con l’altro. Niall intanto continuava a tenersela stretta contro il corpo, nemmeno avesse cercato di scappargli dalle mani, e più aveva tempo per guardarselo più trovava che non era niente male. Ma la sua ultima storia le aveva insegnato che era meglio starsene da soli, specie se ti eri lasciato da qualche mese, così mise a zittire quella piccola parte del proprio cervello che le suggeriva di guardare bene Niall.
“Da piccolini alle elementari, giocavamo insieme anche a calcio nel doposcuola, poi abbiamo scelto le stesse medie e lo stesso liceo ed eccoci qui” sintetizzò Louis, alzando le spalle come a dire che non ci trovava niente di entusiasmante.
Neanche a Charlotte sembrava una storia su cui farci un film da presentare agli oscar, ma era un modo come un altro per parlare ed evitare di sembrare dei perfetti estranei- cosa che erano- quindi le diede un po’ sui nervi quel modo spicciolo di chiudere la questione.
Per fortuna Liam evitò di far morire la conversazione strillando un “Lì c’è un pedalò! Ragazzi affittiamolo!” che fece voltare diverse persone sedute li intorno.
“Non sarebbe male come idea, potremmo anche farci il bagno!” esultò Niall, trascinando Charlotte verso Liam. Amy sgusciò dalla sua presa e si evitò un bel capitombolo.
“Volete sul serio farvi il bagno a quest’ora, al largo, in Australia?” chiese, scettica. Non che stesse pensando che tutti gli squali stavano li pronti ad aspettare a loro, ma già farsi il bagno al largo di giorno era un terno al lotto, figurarsi di notte, senza un lampione e con un noleggiatore di pedalò che sembrava il tipo che se ti sente urlare perché attaccato da uno squalo se la fila in un secondo.
“Hai paura?” la canzonò Harry, dandole una gomitata maliziosa “O non volete spogliarvi?”
“Questa è un'altra idea per cui no, non vorrei andare a farmi il bagno” rispose Amy, scansandosi per evitare quelle bottarelle fastidiose.
“Ti vergogni?” le chiese ancora, e ad Amy stava per dare sui nervi.
“Forse non è il caso di farsi il bagno, ma potremmo comunque farci un giro” ripropose Liam dopo essersi accorto che in effetti la sua idea era stata azzardata- non tanto per gli squali quanto per il fatto che le due ragazze non erano ancora in sintonia con loro.
“Una camminata con i piedi in acqua mi piace di più” suggerì Charlotte, guardandoli uno per uno in cerca di conferma.
“Allora camminata sia!” strillò Niall, alzando il braccio in segno di vittoria e portandosi dietro anche quello di Charlotte la quale ne approfittò per allentare la prese e ritornare in possesso del proprio corpo.
Lanciò un occhiata a Amy,  come a dire “siamo ancora sicure di voler essere qui?”, ma poi si fece forza e seguì gli altri. Si slacciò le scarpe e affondò le dita nella sabbia, distendendo le dita per assaporare la sensazione di fresco contro la pelle.
Niall doveva averla presa piuttosto in simpatia, perché non la mollava un attimo e nonostante non ci fosse più contatto fisico tra loro continuava a rimanerle vicino, anche mentre parlava con Zayn di quella volta in cui Liam aveva provato ad insegnargli a surfare e lui aveva quasi rischiato di spaccarsi la faccia contro la sabbia.
“Liam, tu surfi?” chiese stupita Amy, guardandolo con le sopracciglia alzate.
“Si, la mattina prestissimo o il pomeriggio” le rispose lui, affiancandola mente prendevano a camminare verso il bagnasciuga.
Amy aveva intuito dalla portata delle sue braccia che nel tempo libero dovesse fare parecchio sport, ma aveva pensato a ore e ore in palestra, non di certo al surf, anche se era quasi lo sport per eccellenza in Australia.
“Non lo vedi quanto è grosso?” le fece notare Louis, palpandolo a caso.
“Che c’entra, siete grossi tutti!” si lasciò sfuggire, pentendosene un secondo dopo e volendosi sotterrare sotto otto metri di sabbia. Charlotte si trattenne di nuovo dal schiaffarsi una mano in faccia, consapevole di quanto Amy fosse portata a fare figuracce, ma non riuscì a trovare un modo per sviare il discorso e le toccò lasciarla aggiustare la situazione da sola.
“N-Nel senso…” provò a dire, ma Louis la fermò mettendole un braccio sulle spalle.
“Tranquilla abbiamo capito” e le strizzò l’occhio, sorridendo.
Bene, l’ennesima figura barbina l’aveva fatta, ora poteva anche prendere e tornare a casa.
Stava quasi per annunciarlo a tutti, perché davvero non poteva rimanere li, quando Zayn parlò prima di lei, guardando l’orologio.
“Ragazzi si è fatta una certa, è meglio se torno a casa o Perrie mi ammazza” disse, facendo un segno di saluto nella loro direzione.
“Vai allora, e salutacela!” rispose Niall, agitando una mano verso di lui.
“E’ stato un piacere conoscervi!” aggiunse rivolto a Charly ed Amy, le quali sorrisero di rimando e lo salutarono.
“A questo punto vado anche io” disse Louis “Così domani non ho la faccia da sonno al lavoro”
“Insomma ve ne andate tutti!” commentò Harry “rimaniamo solo noi? Dovete lavorare domani?” chiese a i presenti rimasti.
“Io devo visitare un cantiere domani mattina presto” disse Charlotte, dispiaciuta. Non che la serata fosse stata così entusiasmante, ma non era stata neanche terribile- e Niall continuava ad essere troppo carino per essere vero.
“Io ho il turno di pomeriggio quindi non ci sarebbero problemi, ma Charlotte è in macchina con me quindi a questo punto andiamo anche noi” disse Amy, un po’ dispiaciuta e un po’ no.
“Che peccato” disse Harry- alla fine il nome se lo era ricordato- “potevamo divertirci”.
Amy si chiese cosa intendesse per divertirsi, ma decise di passarci sopra facendo uno dei suoi sguardi dispiaciuti ma non troppo.
Salutò Liam con un abbraccio e un bacio, accordandosi con lui per vedersi l’indomani mattina con i cani, e poi si sporse per salutare gli altri due, sperando in una stretta di mano. Venne invece abbracciata da entrambi e Harry aveva addosso uno di quei profumi che le toglievano la capacità di ragionare. Ne sniffò l’odore per quanto potè e poi si allontanò, aspettando che Charlotte finisse di salutarli.
Niall la dondolò un po’, quando arrivò ad abbracciarla e le disse “Mi ha fatto un sacco piacere conoscerti” anche se non avevano parlato questo granché. Charlotte gli aveva dato qualche pacca amichevole sulla schiena, liberandosi poi dalla sua stretta.
Amy individuò qualcosa in fondo al suo sguardo e quando furono abbastanza lontane dal trio le diede una gomitata per esortarla a parlare.
“Che vuoi?” gracchiò Charly, massaggiandosi il fianco.
“Ho visto sai, il biondino ti è piaciuto” argomentò Amy, facendole l’occhiolino.
Charlotte la guardò come se avesse appena detto che nella borsa teneva la testa di un uomo, ma non potè nascondere il leggero rossore sulla guance.
“Erano carini tutti, ma non vuol dire niente!”
“Dai, ammettilo no? Sei pure single!”
“Che c’entra? Hai visto come è finita la mia ultima storia, sto a posto così grazie”
“Io trovo invece che il riccetto sia carino” ammise Amy, alzando le spalle con noncuranza.
“Informati se prima è fidanzato, vista la tua recente gaffe con quel Liam”
Amy le diede una manata per zittirla, basta rivangare quella figuraccia!
“Mi informerò, non che volessi combinarci qualcosa comunque” precisò, tanto per chiarire la situazione. Non che ci fossero state chance, comunque, e chissà quando li avrebbero rivisti.
Nel frattempo, ancora sulla spiaggia, lontani miglia dalle due ormai praticamente a casa, Harry supplicava Liam tirandolo per un braccio.
“Fammi venire con te domani mattina!” gli gridò nelle orecchie “così posso parlarle!”
“Ma non hai nemmeno un cane!” berciò Liam, staccandoselo di dosso.
“E allora? Non si passeggia sulla spiaggia senza cani?”
“Domani lavori” gli fece notare Niall, tra una risata e l’altra.
“Oh sta zitto! Liam ti prego!” continuò a piagnucolare, facendo chiedere a Liam cosa avesse fatto di male per doversi subire una simile lagna.

Note: Mentre scrivo mi ritrovo a rosicare perchè invidio le protagoniste, magari io ad incontrarli a cena!
Comunque, lamenti a parte, la storia può sembrare ancora un po' introduttiva, lo so, ma giuro che dai prossimi capitoli le cose cominciano a farsi mooolto più interessanti!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e spero vi vada di lasciare qualche commento <3
Un bacio

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