Una nuova era

di redeagle86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro al chiaro di luna ***
Capitolo 2: *** La recita ha inizio ***
Capitolo 3: *** Il castello del conte ***
Capitolo 4: *** Fratelli maggiori ***
Capitolo 5: *** Perdonatemi... ***
Capitolo 6: *** Una sconvolgente rivelazione ***
Capitolo 7: *** Amici o nemici? ***
Capitolo 8: *** Per un unico obbiettivo ***
Capitolo 9: *** Verso X-City ***
Capitolo 10: *** Tutto come prima ***



Capitolo 1
*** Incontro al chiaro di luna ***


 

 

(Ma no, non è possibile…O.O Sei tornata con un'altra ff su quest'anime assurdo…-.-" La smetti di tormentarci? NdTutti) (No, mi diverto troppo ^_^ E poi questa è diversa… NdA) (Sì, ci torturi per più di un capitolo… -_-"' NdT)

What if…?

Già, cosa succederebbe se… Se i fratelli Shido decidessero volontariamente di impossessarsi dell'emblema di platino e ottenere il potere su X-Zone? Che ne sarebbe di questo mondo parallelo? E di Sho?

Riusciranno Kyoichi e Makoto a emulare l'impresa dei fratelli Samejima?

 

 

 

1. Incontro al chiaro di luna

 

Ce l'avevano fatta…erano riusciti a tornare su X-Zone. Anche se…bhe, non era proprio il mondo che ricordavano: dopo che la Imperial-X era scomparsa, dei tremendi sconvolgimenti avevano drasticamente mutato l'aspetto e la geografia di quella terra. Per non parlare della Squadra-X, i biker controllati dall'emblema oscuro…

Ed erano stati via solo un giorno! Certo, lì il tempo scorreva in modo diverso, ma erano comunque successe un sacco di cose… L'unica cosa a non essere cambiata era che qualcuno voleva impossessarsi dell'emblema di platino della Flame Kaiser.

Sospirando, Makoto diede distrattamente un calcio ad un sasso: per completare il resoconto, suo fratello era svanito nel nulla ad Imperial Highland, probabilmente sulle tracce di quei tipi. Era da lui fare l'eroe e cacciarsi in tutti i guai possibili e immaginabili. Peccato non pensasse mai a lei che si preoccupava per la sua incolumità.

-Kyoichi…- sussurrò, sedendosi sulla riva di un laghetto. La luna si rifletteva sull'acqua calma, brillando di una luce argentea e vegliando sul sonno degli abitanti. Il sonno che aveva evitato la morettina, portandola ad allontanarsi dal ciclowat e dai compagni addormentati, cercando rifugio nella quiete di quella radura. –Perché sei sempre così testardo?

-Forse perché ho una sorella che lo è altrettanto- rispose una voce alle sue spalle.

Makoto si alzò di scatto, voltandosi: si ritrovò davanti una figura incappucciata che non seppe riconoscere, malgrado le sue parole le suggerissero la sua identità. Possibile che fosse…

Il nuovo venuto si levò il cappuccio…l'oro dei suoi capelli splendette, cancellando i dubbi della ragazzina: era suo fratello…finalmente poteva riabbracciarlo… Eppure…qualcosa la tratteneva…cos'aveva Kyoichi di diverso dal solito? La risposta le arrivò quando lui fece solo qualche passo e la luna gli illuminò il volto: era ottenebrato! Quei segni attorno ai suoi occhi verdi erano inconfondibili: era caduto vittima dell'emblema oscuro.

-Anche tu…- mormorò, trattenendo le lacrime: quando aveva ricevuto il suo messaggio, aveva creduto stesse bene… Invece era finito anche Kyoichi nella Squadra-X…era un suo nemico…

-Makoto…cosa…- iniziò il biker, interrompendosi subito dopo, come se si fosse improvvisamente ricordato una cosa. –Ah…questi…- aggiunse, passandosi una mano sul viso e facendo sparire i marchi con un sorriso. –È solo vernice… nient'altro…- ebbe appena il tempo di spiegare prima che la sorella gli volasse tra le braccia, piangendo. Kyoichi la avvolse dolcemente, lasciandola sfogare e chiedendole silenziosamente perdono per le pene che le dava.

-Perché questa messinscena?- domandò, una volta calmatasi.

-Prima di rispondere a questa domanda, devo dirti alcune cose… Mentre mi trovavo nella X-Tower, cercando una spiegazione alla scomparsa della Imperial-X, ho trovato questo- affermò, porgendole un libro che appariva antico. –Al suo interno c'è una profezia che si è rivelata esatta.

-"Quando il portale da incaute mani verrà aperto, per X-Zone sarà una lenta discesa nel caos…"- lesse Makoto, sgomenta. –"Il teschio recluterà un esercito e imporrà le tenebre. Solo l'emblema di platino potrà porre rimedio al male: chi lo porrà sulla cima del mondo, dominerà in pace…" È mai possibile…?

-Il portale venne aperto dai sacerdoti per portare qui qualcuno che potesse riparare la Imperial-X…il padre di Sho…e da allora è sfuggito ad ogni controllo, catapultando su questo mondo decine di biker dalla nostra dimensione- proseguì il biondo. –Poi, quando le porte sigillate sono state varcate e il portale vi ha riportati a casa, per X-Zone sono cominciati i problemi: la Imperial-X è scomparsa e l'emblema oscuro è apparso dal nulla.

-Ma l'emblema di platino porrà fine a tutto…

-Sì, se non sarà nelle mani di Yamato Sho o dei sacerdoti…

Makoto lo fissò confusa, non capendo cosa cercasse di dirle: quel discorso era ben strano e lei non era certa di volerlo ascoltare fino in fondo.

-Ci ho riflettuto a lungo, Makoto…ho valutato i pro e i contro… Noi dobbiamo conquistare l'emblema di platino e comandare X-Zone.

-Cosa?! Stai parlando sul serio?!

-Sì. È l'unica soluzione.

-Tu…tu vuoi essere come Gabu… Sei diventato come lui…- balbettò sconvolta la giovane. Che diavolo era capitato a suo fratello? Aveva lottato perché X-Zone tornasse libera…perché quel cambiamento?

-Non è per sete di potere come Gabu. È per la pace di questo mondo: il governo dei sacerdoti si è rivelato un fallimento e Sho non è certo in grado di adempiere ad un simile compito.

-E cosa ti fa credere che tu…

-Non io, Makoto. Noi. Insieme- ribatté lui. –E il motivo è semplice: è nel nostro destino…siamo stati scelti per questo incarico. Quando Takeshi ci ha dato la Thunder Emperor e la Neptune, ci ha affidato anche la protezione di X-Zone. Ora dobbiamo assumerne il comando.

-Ha fatto lo stesso con Arthur, Koei, Ayumu…persino Gabu ha un'Idaten Bike. Cosa ci rende diversi da loro?

-Gabu ha avuto la sua occasione, rivelandosi un dittatore senza pietà; Arthur è legato ai sacerdoti e cercherebbe di riportarli al governo; Ayumu è solo un bambino e Koei è un ninja: non è nei suoi principi il comando. Rimaniamo solo noi due.

-Noi saremmo i regnanti perfetti per X-Zone? Mi sentirei solo una copia dei fratelli Samejima. E non mi hai ancora detto perché ti spacci per un membro della Squadra-X.

-Perché sono il loro capo.

Semplice. Diretto. Senza giri di parole. D'altronde non aveva altro modo per confessarlo. La morettina arretrò, incredula: Kyoichi…Kyoichi comandava la Squadra-X…aveva soggiogato tutti quei biker…

-Tu…

-Makoto, aspetta a giudicarmi. Io…

-Tu sei il loro capo…è colpa tua se X-Zone è diventata così… Imperial Highland è solo una trappola, vero?!

-No, è il luogo dove si terrà la sfida con Sho, se riuscirà a vincere fino ad arrivare là. Non sono fiero del mio modo di "reclutare" soldati, ma non ho molto tempo: questo mondo sprofonda nel nulla sempre più velocemente. Se non ci sbrighiamo a portare l'emblema di platino sulla X-Tower, per X-Zone sarà la fine.

Makoto si strinse nelle braccia, scuotendo la testa: non voleva più ascoltarlo, non voleva accettare che fosse proprio lui a parlare in quel modo…

-Non sono qui per costringerti a collaborare: volevo semplicemente che tu conoscessi la verità. Ora devi decidere da che parte stare.

La ragazzina era confusa: cosa si aspettava da lei? Che tradisse i suoi amici più cari? Che sfidasse Sho per strappargli l'emblema della Flame Kaiser? Non poteva farlo…non ci riusciva…

-Hai la minima idea di cosa mi stai chiedendo? Mentire a Sho e a Kakeru…

Kyoichi allungò una mano, scompigliandole teneramente i capelli: era preparato a quella risposta e non le portava rancore. Avrebbero intrapreso strade diverse, che forse li avrebbero costretti ad affrontarsi, ma non avrebbe mai smesso di amarla.

-Ci rivedremo- la salutò, incamminandosi.

-Kyoichi- lo fermò Makoto. Teneva lo sguardo basso, celato dalla frangetta scura. –Non ho detto che non lo farò. Tu sei sicuro che sia l'unica possibilità? Che questo riporterà X-Zone come prima?

-Sì, anche se significa non tornare a casa. Non voglio raccontarti storie: rimarremo su questo mondo per molto tempo se ne assumeremo il comando.

La sorella rimase a lungo in silenzio, riflettendo: non era una scelta facile, ma sapeva che suo fratello non aveva mai perseguito il male. no, Kyoichi era sempre stato animato da giustizia e onore: se ci fosse stata un'altra strada, l'avrebbe intrapresa.

-Va bene…ti aiuterò.

-Ne sei certa?
-Sei mio fratello- replicò con un sorriso. –Io e te siamo una famiglia. Cosa devo fare?

 

 

Sapevo che esistevate, mie amate fan di Kyoichi!! Ed è a voi che rispondo qui per i commenti alle song-fic sul nostro biker preferito!

 

Kahoko: Anch'io adoro Kyoichi, infatti sto riguardando Idaten Jump la domenica mattina… Una yaoi su questo anime? Perché no, magari una KyoichixTaiga (Non farti venire strane idee è_é NdKyoichi&Taiga)… I fratelli Shido sono una coppia mitica, la migliore dell'anime, altro che Sho… Un bacione. Ps: appena trovo altre canzoni adatte continuerò la raccolta. ^_^

 

Kukapika girl: Bhe, dì a tuo fratello che anch'io sono una fan di Gabu oltre di Kyoichi…mi fa morire dal ridere con quel suo fingersi un duro antipatico, quando in realtà è buono come il pane. Per quanto riguarda Kyoichi, non ci sono dubbi…bello è dire poco! Non ho msm, ma puoi contattarmi sulla mia mail: redeagle86@bresciaonline.it

Un bacione!!

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Capitolo 2
*** La recita ha inizio ***


 

2. La recita ha inizio

 

 

-Va tutto bene, Makoto?- domandò Sho, vedendola strana: l'amica continuava a sbadigliare e sembrava far fatica a tenere gli occhi aperti. –Non hai dormito stanotte?

-Non molto a dire la verità… Russavi troppo- replicò scherzando la compagna, anche se dentro aveva ben poca voglia di ridere.

-Spiritosa…sicura che non fosse Kakeru?

-Sicurissima- proseguì lei, infilandosi il casco e saltando in sella alla Neptune. –Vado a fare un giro: magari riesco a scoprire qual è la strada giusta per Imperial Highland.

-D'accordo, ma stai attenta: quelli della Squadra-X potrebbero decidere di attaccarti.

Makoto non rispose, mordendosi un labbro, e pedalò via veloce: se solo avessero saputo la verità…

-Eppure…- iniziò Ayumu, fissando la sagoma che si allontanava. –Stanotte non era nel suo sacco a pelo…

-È normale- gli spiegò Kakeru. –Makoto è preoccupata per suo fratello Kyoichi: non sopporta il saperlo chissà dove, non avere idea delle sue condizioni…

-Shido Kyoichi non è il ragazzo soprannominato "Re del trial"? È un biker mitico!

-Sì, è bravo- ammise Sho di malavoglia. –Ma io lo sono di più.

-Dobbiamo ricordarti che hai vinto grazie a uno scoiattolo?- intervenne Osuke.

-Questa è storia vecchia e Kyoichi ha ammesso la sua sconfitta- continuò il giovane, punto sul vivo. –Adesso finisci la colazione, fratellino.

-Kakeru, poi mi racconti questa storia? Come a fatto Sho a battere Kyoichi?

-Certo. E ti racconterò anche della tecnica Shido Special…- annunciò misterioso il tecnico, facendo brillare gli occhi del bambino.

-La Shido Special? Mitico!

 

-Sono qui, Kyoichi.

-Bene, non ne dubitavo- disse il fratello, in sella alla sua MB, che la giovane fissò stupita.

-Che fine ha fatto la Thunder Emperor?

-È sotto la vernice: non potrei mai cambiare mountain bike, ma la Thunder Emperor era riconoscibile. Seguimi.

I due ragazzi raggiunsero la cima di un rilievo, potendo così ammirare l'intera vallata.

-Quella strada laggiù è la via per Imperial Highland: non potete sbagliare. Incontrerete alcuni dei miei biker, tutti intenzionati a sfidare Sho per l'emblema di platino, ma nessuno ti attaccherà.

-E Sho si farà del male?

-No, loro non lo feriranno. I guardiani di Imperial Highland però non saranno così "leali"…useranno ogni mezzo per agguantare l'emblema.

Makoto annuì, osservando la strada: avrebbe condotto il suo migliore amico dritto verso la sfida con Kyoichi. Al torneo, Sho era riuscito a spuntarla per uno scoiattolo che si era fermato sulla posta, costringendo il biker dagli occhi verdi ad una brusca inchiodata. Il "Re del trial" era quasi imbattibile: veloce, preciso, scattante…

La sorella non gli aveva mai chiesto come avesse affrontato la sua prima gara Idaten, ma conoscendolo non aveva provato nessuna paura: raramente ve n'era nel suo sguardo. Non era la persona più facile con cui avere a che fare, ma lei gli voleva bene: e se per caso avesse avuto dei dubbi sull'amore di lui, erano svaniti nel momento stesso in cui si era buttato nel dirupo per salvarla.

-Sei pronta?

-Sì, andiamo.

 

-Allora? Hai trovato qualche indicazione?

-Certamente, avevi forse dei dubbi?- si vantò la morettina. –Prendi la via a destra.

-Se lo dici tu- ribatté Sho, imboccando la strada laterale. –Il giro in MB ti ha fatto bene, mi sembra.

-Già, mi sento piena d'energia.

-Ehi, Makoto, tu la sai fare la Shido Special?

-No, Ayumu, quella è un'esclusiva di mio fratello. In famiglia è lui il campione di trial…e la Shido Special è la sua tecnica preferita.

-E poi, non sei contento di avere un campione di Idaten Bike per fratello maggiore?- protestò il brunetto.

-Sì, certo, ma non posso vantarmene con i miei amici: loro non sanno che X-Zone esiste veramente.

-Prima di arrivarci non ci credevi nemmeno tu, Ayumu.

Il clima sereno dei ragazzi venne bruscamente interrotto dall'arrivo di quattro biker che affiancarono il ciclowat: sulle loro MB svettava l'emblema oscuro.

-La Squadra-X- li riconobbe Sho, tentando di sfuggire loro.

-Yamato Sho, sei pronto per una gara Idaten?- propose uno, tagliando la strada al mezzo.

-Non mi lasciate alternative. Accetto la sfida.

Pochi minuti dopo i dispositivi di lancio erano pronti e le MB erano al loro posto: il percorso presentava diversi ostacoli e Kakeru aveva cambiato la messa a punto della Flame Kaiser.

-Infiammati, Flame Kaiser! Accenditi di rosso nel calore del mio cuore che brucia! Idaten…via!

-Vai, Sho!- lo incitò Ayumu. –Devi vincere, fratellone!

Makoto lo seguì con lo sguardo, pensando che Kyoichi non aveva perso tempo a inviare i suoi tirapiedi. Governare X-Zone…solo grazie ad un emblema… Non le sembrava vero…

Non riusciva a credere che proprio lei stesse seguendo le orme di Gabu e Taiga. Aveva accettato di aiutare suo fratello, ma continuava a chiedersi quando le sarebbe stato presentato il conto di quella decisione. Forse quando avrebbe letto l'odio sul viso di Sho…quando non le sarebbe rimasto altro che Kyoichi e quel mondo a lei estraneo.

-Sì! Sei grande, fratellone!

Presa dalle sue riflessioni, non aveva prestato attenzione alla sfida che l'amico aveva appena concluso con un trionfo: vederlo staccare l'emblema oscuro e liberare i biker ottenebrati fu la prova evidente che ci sarebbe stata un'altra gara, che non era ancora finita…che la sua recita doveva continuare.

 

°*°*°

 

Kyoichi ritoccò il teschio che aveva applicato sopra l'emblema della Thunder Emperor: aveva di nuovo raccontato una bugia a sua sorella. O, più precisamente, non le aveva detto tutta la verità sul periodo in cui erano rimasti separati.

L'aveva fatta preoccupare abbastanza, non era necessario che sapesse ogni dettaglio…che sapesse della sua sconfitta contro la Squadra-X.

Già, per un po' di tempo, l'emblema oscuro lo aveva ottenebrato…quando era giunto con Arthur e le guardie della X-Tower ad Imperial Highland… In tre lo avevano attaccato in una sfida da cui era stato un miracolo uscirne vivo…era passato sotto il controllo delle tenebre.

Poi aveva incontrato Yamato Takeshi, il padre di Sho e Ayumu…l'aveva sfidato e aveva perso, liberandosi così dall'influsso malefico.

Gli doveva la salvezza.

-Ce la siamo vista brutta, Thunder Emperor- sussurrò, calandosi il cappuccio sul viso. Si era ripreso il suo emblema ed era entrato nell'organizzazione, giungendo in breve al comando: non gli piaceva quel ruolo, ma la situazione era talmente disperata che non poteva permettersi di badare al "come" raggiungere l'obbiettivo.

Non sarebbero stati i suoi sottoposti a battere Sho: li mandava contro il ragazzino solo per sottrarli all'emblema oscuro e riuscire a fare un po' di pace con la propria coscienza. Una coscienza provata da tutte le azioni di cui si era macchiato…i visi di quelli che aveva ottenebrato…il tormento che aveva inflitto a Makoto…il piano che aveva ordito contro Sho…

Forse le sue mani non sarebbero mai tornate pulite…forse stava sbagliando tutto.

Ma era troppo tardi per tornare indietro.

 

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Capitolo 3
*** Il castello del conte ***


 

3. Il castello del conte

 

 

-E questa villa da dove salta fuori?! Non è segnata sulla mappa- esclamò Sho, fermando il ciclowat di fronte al cancello dell'edificio.

Erano due giorni che viaggiavano senza imbattersi nella Squadra-X e Makoto si chiese se fosse quello il teatro della sfida che Kyoichi aveva scelto.

-Perché non passiamo la notte lì dentro? Sembra proprio disabitata…

-Ma è così spaventosa…

-Su, Ayumu, non fare il fifone.

 

Non sapevano che, all'ultimo piano della residenza, una vecchia conoscenza dei ragazzi impartiva gli ultimi ordini al padrone di casa.

-Non preoccuparti, capo. Sarà uno spettacolo che ti gelerà il sangue nelle vene.

-Me lo auguro.

 

-Questo posto dentro è ancora peggio…- commentò Ayumu, stringendosi agli altri.

-Io sono d'accordo. Lasciamo perdere e torniamo al ciclowat…- iniziò Makoto, voltandosi e scoprendo che un muro aveva sostituito la porta. –Kyoichi…se è opera tua…- pensò. –Ragazzi, dov'è l'uscita?

-Era dietro di noi…ma…è impossibile… Non può essere: dividiamoci e troviamo un modo per andarcene da qui!

Quando però si riunirono, nessuno portava buone notizie: le porte e le finestre erano sigillate. Erano prigionieri di quel luogo da brivido. Improvvisamente la morettina, che si trovava in fondo al gruppo, si sentì afferrare da dietro e qualcuno le mise una mano sulla bocca per impedirle di urlare.

-Makoto, hai detto qualcosa?- chiese Kakeru, girandosi. –Makoto… Dai non fare scherzi… Makoto!

-Che succede, Kakeru?- intervenne Osuke.

-Makoto è scomparsa!

-Cosa?! Makoto! Makoto, rispondi!

-Zombie…zombie…- si udì echeggiare nel corridoio: una strana figura traballante si stava avvicinando loro. E recava in mano l'emblema oscuro! –Zombie…

-Ayumu! Attento!- gridò Sho, lanciandosi sul fratellino. Ma non fu abbastanza rapido: il bambino si era tramutato in uno zombie.

-Scappiamo, presto!

Nel momento in cui scese il silenzio, Makoto avvertì allentarsi la presa che la imprigionava, permettendole di muoversi. Aveva riconosciuto il suo "rapitore"…

-Davvero una bella trovata! Per poco non morivo di paura!

-Non ti facevo così paurosa- ribatté Kyoichi con un sorriso ironico.

-Spiritoso… Mi spieghi cosa stai combinando?

-Questo è un centro di reclutamento della Squadra-X che da qui controlla tutta la zona. Quelli che hai visto passare sono i servitori e gli ospiti del proprietario di questo circo: l'emblema oscuro li ha ottenebrati contro la loro volontà…- raccontò il fratello. –Adesso, tu rimani qui e non muoverti.

-E tu che farai?

-Non preoccuparti per me- concluse, correndo via.

-Come faccio a non preoccuparmi se tu ti cacci sempre nei guai?- mormorò la sorella, sbuffando.

 

-Salvi…- annunciò Kakeru, chiudendosi la porta alle spalle.

-Già, ma non possiamo rimanere qui per sempre: Ayumu è diventato uno zombie e Makoto è sparita…

-Ma come facciamo a… Osuke!

-Osuke?!

-Cosa dovrei fare?

-Tu sei un uccello, quindi l'emblema oscuro non ha effetto su di te…non abbiamo mai visto animali ottenebrati.

-Volete che esca in mezzo a quei cosi?! Siete impazziti?!- gridò il gufo, offeso.

-Per favore, Osuke…pensa a Makoto e Ayumu…

Il gufetto si lasciò convincere e, seppur con un po' di timore, volò nel corridoio, continuando a guardarsi alle spalle: non sembrava esserci nessuno…forse erano al sicuro. Ma il pericolo incombeva dietro l'angolo: un ottenebrato applicò l'emblema in faccia a Osuke, trasformandolo.

-No! Anche sui gufi ha effetto!- urlarono i due ragazzi, rivelando così il loro nascondiglio. Un esercito di zombie si diresse in quel punto, premendosi sulla porta che gli amici si sforzavano di tener chiusa: non avrebbe retto ancora per molto sotto quei colpi…

-La botola, Sho… Guarda!- indicò Kakeru, aiutando poi il compagno a salirvi. Il brunetto gli tese una mano, ma l'altro rifiutò. –Vai, non pensare a me! chiudi il passaggio: se riescono a prenderti sarà la fine per tutti!

-Kakeru…

-Vai!

Il giovane rimise a posto il varco, ritrovandosi in una stanza dove degli spiragli di luce squarciavano il buio facendosi strada tra le assi inchiodate alla finestra. Sho afferrò una statua e la scagliò contro il legno, senza risultati.

-Non riuscirai mai a romperla- valutò una voce.

Si voltò, riconoscendo con stupore la persona avvolta nella penombra: non era a Imperial Island?

-Kyoichi… Che cosa ci fai qui?

-Non hai tempo per queste domande- ribatté il ragazzo. –Ascoltami attentamente: per liberare gli ottenebrati hai due modi. Il primo è sfidare chi è in possesso di un emblema oscuro. Il secondo è batterti contro chi consegna gli emblemi. Il capo di questa villa è il conte Freddy: abita all'ultimo piano e per quel che so, non esce mai da lì. Se lo sconfiggerai, salverai i tuoi amici e tutti coloro che sono sotto il suo influsso- terminò, avvicinandosi a un ripiano e muovendo un libro, aprendo così un passaggio. Gli zombie si stavano accanando sulla botola. –Da queste scale arriverai all'esterno. Mi occuperò io degli altri.

-Grazie, ma tu come fai a…

-Ora non è il momento. Corri!

-D'accordo.

Appena il passaggio si chiuse, gli zombie sfondarono la botola: Kyoichi saltò in mezzo a loro, sventolando un emblema finto e annunciando:

-Ho io l'emblema di platino! Venite a prenderlo!

 

Nel frattempo Sho era sbucato nel giardino: il sole dell'alba, dopo quel buio indescrivibile, gli sembrava la cosa più bella che avesse mai visto. Prese la Flame Kaiser dal ciclowat e si diresse all'ultimo piano, dove il conte stava giusto domandandosi chi diavolo fosse quel biondino che aveva appena imprigionato i suoi sottoposti.

-Sei tu Freddy?

-Non ti hanno insegnato che si bussa prima di entrare?

-Ti sfido ad una gara Idaten!

-Accetto- replicò l'uomo, premendo un pulsante sulla scrivania che fece comparire il percorso. –L'arrivo è l'ingresso della villa, ma tu non ci arriverai mai.

-Non contarci troppo! Assetto da corsa!

 

°*°*°

 

-Ma cosa…cosa è successo? Non ricordo niente…- balbettò Freddy dopo aver perso la gara.

-Eri passato sotto il controllo dell'emblema oscuro- spiegò Sho, notando con gioia che i suoi amici erano tornati normali e che, tra loro, c'era Makoto. –Ehi, dov'eri finita?- le domandò.

-Sono rimasta bloccata in una stanza- inventò la morettina, salendo sul ciclowat. –Mi sono persa qualcosa di importante?

-Tuo fratello Kyoichi ti sembra abbastanza importante?- chiese il coetaneo, iniziando a pedalare.

-Hai visto Kyoichi?!

-Sì, e se ti può tranquillizzare, era in ottima forma.

-Mi fa piacere- disse con un sorriso triste. –A che gioco stai giocando, fratello? Perché lo hai aiutato?

 

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Capitolo 4
*** Fratelli maggiori ***


 

4. Fratelli maggiori

 

-Makoto…

Il fuoco scoppiettava allegro tra loro, rompendo il silenzio della notte.

-Ayumu, cosa fai sveglio?

-Ho ancora i brividi dopo quello che è accaduto alla villa- confessò il bambino, sedendosi accanto all'amica. –È stato terribile passare sotto il controllo dell'emblema oscuro…

-È tutto passato ormai. E Sho non permetterà che accada ancora.

-Ti manca tuo fratello? È per questo che non riesci a dormire?

Cosa poteva dirgli? Che era combattuta tra i suoi amici e suo fratello? Che Kyoichi aveva deciso di impadronirsi dell'emblema di platino e lei lo stava aiutando?
Che era questo a tormentarla e levarle il sonno?

-Sì, molto.

-Mi parli un po' di lui? Sho e Kakeru mi hanno raccontato ciò che ha fatto contro la Squadra SD: dev'essere mitico!

Mitico?! Sì, forse dall'esterno. Per chi combatteva ogni giorno con il suo carattere non era così fantastico. Però…

-Cosa vuoi sapere?

-Bhe…tutto… Come ha deciso per il trial? Ti ha aiutato a diventare una biker?

-I nostri genitori ripetono sempre che Kyoichi ha imparato prima ad andare in bicicletta e poi a camminare- scherzò la ragazza, rievocando quei bei tempi. –Per lui è stato normale scegliere di dedicarsi al trial e vincere tutto quello che si poteva vincere, diventando il "Re del trial". Io sono solo una principiante.

-Vuoi dire che non ti ha dato una mano?

-Come fa Sho con te, intendi?- proseguì Makoto. –Vedi…Kyoichi e Sho hanno in comune solo due cose: l'amore per la mountain bike e l'essere fratelli maggiori. Per il resto sono persone completamente diverse: Kyoichi è più il tipo che ti motiva a dare il meglio, lasciandoti cadere e sbagliare senza nemmeno seguire il tuo allenamento. Non voleva che io andassi ad X-City, diceva che non era pronta e, alle mie obbiezioni, mi sfidò.

-Tuo fratello ti ha sfidato ad una gara Idaten?!- ripeté Ayumu, stupito ed incredulo.

-Esatto. Mi allenai per una settimana, cadendo non so quante volte: quel percorso era perfetto per lui e difficilissimo per me, ma la sua sfida mi spronava ad impegnarmi, a non arrendermi.

-E com'è finita?

-Vinse Kyoichi, ma di poco, e si complimentò per i miei progressi.

Il bambino era perplesso e non pronunciava parola: se Sho lo avesse sfidato…ci sarebbe rimasto malissimo. Kyoichi era un ragazzo strano: era completamente diverso da come lo immaginava.

-Sei deluso?

-No…però…

-Mi vuole bene. In modo diverso da quello che Sho vuole a te, ma non di meno. E io ne voglio a lui: per questo sono tornata qui a riprenderlo.

-Anche Sho alle volte è insopportabile, ma al tuo posto avrei fatto lo stesso.

-Credo sia il loro ruolo di fratelli maggiori a renderli un po' noiosi delle volte, ma non c'è nulla che non faremmo per loro.

Ayumu annuì, non sapendo che quella frase aveva un altro e più profondo significato valore per l'amica: lei per Kyoichi stava imbrogliando i suoi amici…

-Grazie, Makoto… Sono certo che riabbraccerai presto tuo fratello.

-Lo spero, Ayumu. Ora riposati. Buonanotte.

 

Kyoichi sfrecciava verso Imperial Highland in sella alla sua Thunder Emperor: aveva un certo vantaggio rispetto al gruppo di sua sorella, ma non era abbastanza. Aveva raggiunto il prossimo sfidante di Sho: quella sottospecie di eremita viveva in un luogo impervio che aveva messo a dura prova anche la sua abilità nel trial. Ma il difficile era fatto: ora doveva scendere.

-Andiamo, Thunder Emperor- si incitò, iniziando la discesa. Saltò su alcune rocce, agile e veloce: non conosceva rivali in quella specialità e l'allenamento in quel mondo gli aveva fatto da maestro. Purtroppo, anche un campione può incappare in un imprevisto: la ruota posteriore della MB scivolò su un masso e Kyoichi non poté evitare la caduta nel buio.

 

Makoto sbatté le palpebre di colpo, come se si fosse risvegliata da un sogno. Aveva un brutto presentimento…

-Kyoichi…

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Capitolo 5
*** Perdonatemi... ***


5. Perdonatemi…

 

La giornata era iniziata molto male: appena svegli avevano ricevuto la sgradita visita di un ottenebrato che, come al solito, aveva proposto a Sho una sfida.

-Makoto, mi passi il copertone più largo? Makoto… Ehi, Makoto…

-Come? Oh, scusami, Kakeru, non ti stavo ascoltando.

-Me ne sono accorto. Io non mi preoccuperei: è un percorso in discesa e la Flame Kaiser non dovrebbe incontrare problemi particolari.

-Sì…hai ragione.

Ma non era questo a preoccuparla: Kyoichi non si era più fatto vedere da quando avevano lasciato la villa tre giorni prima…e la strana sensazione che aveva avvertito durante la notte non le dava pace. Che gli fosse accaduto un incidente? Dove poteva essere?

-Igor mi sembra molto sicuro di sé- commentò, studiando l'avversario. –E se ha scelto un tracciato favorevole a Sho deve avere in mente un piano per annullare quel vantaggio. Proverò a fare un giro di ricognizione.

-Vengo con te, Makoto- si aggregò Osuke. –Non andrai da sola.

-Stai attenta, mi raccomando.

La ragazzina cominciò a scendere, analizzando il percorso: dall'alto sembrava una discesa senza ostacoli, ma in realtà aveva rocce e massi che sbucavano dal terreno senza preavviso, dopo le curve o in punti ciechi. Non era affatto semplice.

-Torniamo indietro, Osuke.

-Sono d'accordo. Abbiamo visto che è molto impegnativo e…Makoto, cosa c'è?

La morettina scese dalla MB, correndo verso un piccolo rovo in cui era rimasto impigliato qualcosa: un brandello di tuta… Che fosse di Kyoichi? No…era troppo ansiosa: suo fratello stava bene…

-Niente, Osuke. Andiamo.

 

-Allora, com'è il percorso?- domandò Sho.

-Ci sono parecchie difficoltà che richiedono dei salti. Alcune rocce poi hanno una superficie scivolosa e occorre equilibrio e velocità. Dovrai stare attento.

-Lo sono sempre.

-Davvero? Non me ne sono mai accorta…

-Ho cambiato l'assetto della Flame Kaiser in base alle indicazioni di Makoto. Mantieni la concentrazione e andrà tutto bene.

-Sei pronto alla sfida, Yamato Sho?

-Sì, cominciamo. Infiammati, Flame Kaiser! Accenditi di rosso nel calore del mio cuore che brucia! Idaten…via!

Le due mountain bike schizzarono via dai dispositivi di lancio, affrontando il percorso. Igor pareva un grillo: doveva conoscere a memoria ogni sasso di quel tracciato; Sho arrancava alle sue spalle, attento ad ogni salto, rischiando più di una volta di perdere l'equilibrio e cadere.

-Se continua così non lo riprenderò mai- mormorò il biker, guardandosi attorno: quale era il modo giusto? –Proviamo ad andare di qui.

-Che sta facendo?!- esclamò Kakeru, vedendo l'amico abbandonare il percorso.

-Ce l'ho fatta!- disse Sho, acquistando velocità. Improvvisamente la terra franò, trascinandolo per un bel tratto sotto gli sguardi spaventati dei compagni.

-SHO!

Il ragazzo piegò il volante, fermando la caduta a pochi centimetri da un precipizio: tirò un sospiro di sollievo, riprendendo a pedalare. Se non altro, aveva tagliato un bel po' di strada e ridotto lo svantaggio: oltretutto il peggio sembrava superato…

-Brucia la strada, Flame Kaiser!

 

°*°*°

 

-Stai bene, Sho?

-Ho avuto paura- piagnucolò Ayumu, abbracciando il fratello. –Credevo finissi in quel burrone…

-Sei stato imprudente…poteva andarti molto peggio- lo rimproverò Kakeru.

-L'importante è che sia qui, no?

-Lascia perdere, Kakeru: sai com'è fatto… Se vince non gli importa di aver rischiato l'osso del collo.

-Non è vero, Osuke.

-Sì che è vero. Non sei d'accordo, Makoto?

Ma la ragazzina non gli stava prestando attenzione: fissava il paesaggio che si stavano lasciando alle spalle, pensando al fratello, a quell'orribile presentimento che gli fosse accaduto qualcosa di brutto. Sussultò quando il gufo le si posò sulla spalla.

-Piccola Makoto…non essere così triste: ci avviciniamo ad Imperial Highland. Kyoichi non è lontano.

-Lo so…spero sia là…

 

°*°*°

 

Ma, nonostante le rassicurazioni di tutti, la luna trovò la giovinetta ancora sveglia. Udì un rumore e si alzò di scatto, correndo in quella direzione ed aprendosi in un enorme sorriso nel riconoscere la figura che la aspettava: un sorriso che si spense nel notare lo strappo sulla tuta e la tremenda ferita sulla sua gamba.

-Kyoichi! Che cosa hai fatto?

-Sono scivolato su una roccia mentre lasciavo il rifugio di Igor e sono caduto.

-Perché non sei venuto subito da me? Hai idea di quanta strada ci separa da quel luogo?- lo sgridò, sfiorandogli il viso e scoprendo dell'altro. –Ma tu hai la febbre!

-Non è niente, Makoto… Sto bene…

Gli occhi scuri di lei, traboccanti di lacrime, incontrarono quelli smeraldini di lui, sofferenti e dispiaciuti: Makoto sospirò, tornando in silenzio al ciclowat e riapparendo con la cassetta del pronto soccorso.

-Ricordi quando ti feristi durante la finale del torneo di trial?- rievocò, mentre lo medicava: la ferita si estendeva da metà polpaccio alla caviglia ed era piuttosto seria. –Ti mancavano pochi ostacoli e solo un avversario da superare. Continuasti, stringendo i denti…

-E vinsi…

-Per poi svenire subito dopo. Il medico ti diede del pazzo: potevi rimetterci un piede per colpa della tua testardaggine. Ecco, ho finito. Ora riposati.

-Non posso- tentò di protestare il biondo, ma sua sorella era irremovibile.

-Devi dormire e non accetto altre lamentele- ribatté, avvolgendolo nel mantello. –Io rimarrò qui.

Kyoichi si arrese e lentamente scivolò nel sonno, la testa appoggiata alle gambe della ragazzina, che lo vegliava amorevolmente. Era proprio matto: fare tutta quella strada con uno squarcio del genere… Suo fratello non aveva tutte le rotelle al loro posto…ma in quel momento appariva così inerme che non poté far altro che sfiorargli una guancia, ringraziando solo che fosse ancora sé stesso, che l'emblema oscuro di cui si serviva non l'avesse catturato.

Doveva vedere un medico, o trovare un rifugio…ma non poteva certo continuare con la Thunder Emperor e nemmeno camminare…non le restavano molte scelte.

Ma anche lei aveva bisogno di dormire e permise a Morfeo di catturarla, addormentandosi accanto a Kyoichi, senza immaginare che Ayumu la stesse osservando, nascosto tra i cespugli…

 

°*°*°

 

La notte si era dispersa nel sole di una splendida giornata. O almeno così credevano Sho e i suoi amici che, su suggerimento di Makoto erano andati chi a fare un'ispezione per cercare la strada, chi a fare rifornimento d'acqua presso il fiume poco distante.

Ma non era un giorno lieto… Osuke arrivò al campo in tempo per intravedere la sagoma del ciclowat all'orizzonte, diretto a Imperial Island, e correre ad avvertire gli altri.

-Non è possibile…- commentò Sho, sconvolto. –Ma chi può aver fatto una cosa del genere?

-Chiunque sia stato era interessato solo al ciclowat: ha lasciato qui le MB e il resto…

-Osuke, hai trovato Makoto?

-No, e neppure la Neptune. Non penserai che sia stata lei a…

-Ehi, c'è un biglietto- notò Ayumu, staccandolo dalla Flame Kaiser e porgendolo al fratello, il quale lo lesse con gli occhi sgranati.

-Che c'è scritto?

-"Perdonatemi, se potete, ma non avevo alternative. Ho preso solo il ciclowat e la Neptune, nient'altro. Scusatemi. Makoto."

-Non può essere stata Makoto!- obbiettò il gufo.

-E questo come lo spieghi? All'appello mancano solo lei a la sua MB.

-Che cosa avrà voluto dire con "non avevo alternative"?

-Non lo so, Kakeru, ma qualunque cosa sia ho intenzione di scoprirlo.

-Io…io credo di sapere perché l'ha fatto…- mormorò Ayumu, quasi parlasse con sé stesso. –Per Kyoichi…

-Kyoichi?! Ayumu, parla.

-Ieri notte mi sono svegliato per dei rumori e ho visto Makoto prendere la cassetta del pronto soccorso e andare nel bosco. L'ho seguita e…ed era insieme a Kyoichi. Mi sembrava ferito…

Sho strinse un pugno: capiva l'amore dell'amica verso il fratello, però mai si sarebbe aspettato che arrivasse a tradirli per Kyoichi. Non la credeva capace di un'azione del genere…e si era sbagliato.

-In ogni caso, come raggiungiamo Imperial Highland?

 

-Non dovevano andare così le cose…

-Lo so, Kyoichi, ma sono ragazzi in gamba: arriveranno comunque alla meta- replicò Makoto. Le era dispiaciuto quel furto, ma non c'era altro che potesse fare…

 

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Capitolo 6
*** Una sconvolgente rivelazione ***


6. Una sconvolgente rivelazione

 

-Capo, Yamato Sho e gli altri sono stati avvistati nei pressi della spiaggia.

La figura incappucciata mosse solo una mano, congedando l'informatore ignaro che sotto quella cappa non ci fosse chi credeva.

Makoto si diresse a passo svelto verso una delle stanze nella torre del palazzo imperiale, sede della Squadra-X: erano arrivati a Imperial Highland attraverso un passaggio segreto che Kyoichi aveva scoperto nel libro della profezia. Pochissimi conoscevano quel tunnel sottomarino che la ragazzina aveva potuto percorrere con il ciclowat, viste le condizioni del fratello. Kyoichi non accennava minimamente a migliorare e lei era disperata: era trascorsa una settimana dal furto del ciclowat, ma la febbre invece di calare, era salita e la ferita perdeva ancora sangue. Raramente riprendeva conoscenza e mai più di pochi minuti. La sorella aveva versato tutte le sue lacrime, esaurendo ogni cura di cui disponeva: in un ospedale avrebbero saputo come curarlo, ma non aveva idea di come trovarne uno su quel mondo estraneo e devastato.

Sotto il manto di Kyoichi impartiva ordini alla Squadra-X e riceveva continui aggiornamenti sulla posizione di Sho: era a pochi metri da lì…e sarebbe stata lei ad affrontarlo: Kyoichi non poteva farcela.

-Kyoichi…- lo chiamò, scostandogli i capelli dal viso. Era pallido e scosso dai brividi, la fronte bruciava per la febbre. –Cosa devo fare?

-Se vuoi, posso aiutarti…- rispose una voce, facendola sobbalzare. All'ingresso della stanza stava un uomo, avvolto in un mantello che gli copriva anche il volto.

-Chi sei?- chiese, avvicinandosi. Le pareva di conoscerlo…

-Ora è più importante occuparsi di tuo fratello: è stato avvelenato dalle spine di una pianta che cresce spesso sui bordi dei dirupi qui ad X-Zone- proseguì il nuovo venuto, porgendole una fiala e un barattolo. –Fagli bere il contenuto della fiala a spargi l'unguento sulla ferita: in pochi giorni tornerà come prima.

Makoto prese in mano i due oggetti, attonita, e quando rialzò il volto per ringraziare quel misterioso salvatore, si accorse che era sparito. Si chinò sul fratello, indecisa se usare o meno quei metodi: poteva fidarsi di quel tipo apparso e svanito come un fantasma? E se avesse avuto cattive intenzioni?

-Makoto…- sussurrò il ragazzo, socchiudendo le palpebre. –Andrà tutto bene…non era un nemico…

La morettina si fece coraggio e gli diede il liquido trasparente contenuto nella fiala, occupandosi poi della ferita, che cosparse con l'unguento verde all'interno del barattolo. Attese che si riaddormentasse, notando che il suo respiro si era fatto più calmo…o forse era solo suggestione.

Però…sembrava davvero più rilassato, come se su di lui fosse scesa una quiete improvvisa. Gli accarezzò una guancia, sorridendogli con un'infinita tenerezza: forse stava veramente meglio…

 

°*°*°

 

-Grazie mille per il passaggio.

-Io abito poco distante, dovevo fare comunque questa strada- ribatté un anziano signore alla guida di un ciclowat carico di frutta. –Buona fortuna, figlioli.

-Arrivederci e grazie ancora!- lo salutò Ayumu.

-Ehi, ragazzi. Guardate là: non è Arthur quello?- indicò Kakeru. Sulla spiaggia, in sella alla sua Hammared, c'era proprio il cavaliere della X-Tower.

-Hai ragione. Arthur!- gridò Sho, correndo a salutare l'amico.

-Sho, Kakeru, Osuke…e tu devi essere Ayumu. Siete arrivati fin qui e… Ma…dov'è Makoto?

A quel nome, sul gruppo calò una sorta di ombra nera: dopo il furto del ciclowat, oltre ai soliti membri della Squadra-X, i biker avevano incontrato anche persone gentili che si erano offerte di prenderli a bordo per lunghi tratti, e tra un passaggio e l'altro, in una settimana erano giunti alla spiaggia. Ma sette giorni non avevano cancellato dal cuore di Sho il gesto di Makoto: quel tradimento lo rodeva ancora, gli aveva fatto perdere il sonno e il buonumore. Aveva fatto mille ipotesi e cercato mille spiegazioni, ma la verità era che non c'erano giustificazioni. Voleva una risposta da lei.

-E questo è tutto- terminò il racconto il moretto.

-Capisco… Seguitemi- ribatté Arthur, guidandoli verso un tunnel irto di ostacoli. –In fondo a questo percorso si trova l'ingresso a Imperial Highland. Yamato Sho, se sarai così abile da giungere al termine, ti rivelerò ciò che so.

-Tu sei stato a Imperial Highland?- chiese Ayumu.

-Sì, una volta riuscii ad entrare di nascosto…ma la Squadra-X mi attaccò… Credetemi, le sfide affrontate fino ad oggi non sono niente se confrontate con ciò che vi aspetta laggiù.

-E credi che Makoto sia là?

-Purtroppo sì, Osuke. E se è con Kyoichi…- iniziò, interrompendosi subito dopo.

-Arthur, cosa stavi per dire? Che è successo a Makoto?!

-Arriva alla fine del tunnel e lo saprai- concluse Arthur, dando il via alla gara.

 

°*°*°

 

-Ho vinto, Arthur. Ora devi parlare: che ne è di Makoto e Kyoichi?

-L'ultima volta che ho visto Kyoichi…è stato su quell'isola- rispose il cavaliere, premendo un'incisione nella roccia. –Ecco Imperial Highland.

Davanti agli occhi sorpresi di So, delle rocce emersero dal mare e una terra prese lentamente forma: la leggendaria Imperial Highland…era arrivato finalmente.

-Shido Kyoichi era sotto il potere dell'emblema oscuro e comandava la Squadra-X.

-Che cosa?! È impossibile! Se fosse così Makoto…

-Makoto è sua sorella, Sho. Per quanto possa ferirti o deluderti, lei ha scelto di stare dalla sua parte. Per riavere X-Zone dovremo battere i fratelli Shido.

Il ragazzo non voleva crederci: non poteva essere vero. Kyoichi e Makoto…non loro…loro non potevano essere caduti nelle grinfie delle tenebre…

-Sei pronto?

 

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Capitolo 7
*** Amici o nemici? ***


7. Amici o nemici?

 

Nella notte di Imperial Highland una nera figura si muoveva sulla spiaggia: una figura che aveva attraversato il mare per un messaggio importante.

-Osuke…- sussurrò, svegliando il gufetto e afferrandogli il becco perché non urlasse. –Sono io…

-Makoto! Finalmente…ero così preoccupato per te… Dove sei stata? Non hai preso tu il ciclowat, vero?

-Invece sì, Osuke…mi dispiace… Non ho tempo per spiegarti, ma voglio che tu sappia una cosa: qualsiasi cosa possa dire o fare, ricordati che io vi voglio bene.

-Cosa significa?

-Ricordatelo- concluse lei, accarezzandolo sul capo. –Ciao.

-Makoto, aspetta… Makoto!

Ma la giovane era già scomparsa e al volatile non restò che guardare l'orizzonte, confuso e preoccupato.

 

°*°*°

 

Sho fissava duramente i biker che li circondavano: tutti appartenenti alla Squadra-X, tutti interessati al suo emblema.

-Volete che vi affronti tutti?- li provocò.

-No, non sarà necessario- replicò un altro. Il gruppo si divise, permettendo al loro capo di passare: una MB azzurra splendette nel sole del nuovo giorno, sconvolgendoli.

-Makoto…- balbettò il brunetto, allibito. Spostò lo sguardo dall'amica allo stemma sulla Neptune, incredulo: era entrata nella loro squadra.

La giovane si levò il casco, cancellando ogni dubbio: i segni attorno ai suoi occhi erano il simbolo della sua appartenenza al potere oscuro. Allora Arthur aveva ragione: aveva scelto di seguire Kyoichi in tutto e per tutto.

-Ti scontrerai con me, Sho- annunciò decisa.

-Makoto, non puoi…

-Rifiuti la mia sfida? Hai paura di perdere?

Il ragazzo strinse la presa sul manubrio della Flame Kaiser: se doveva battersi con Makoto lo avrebbe fatto, pur di liberarla e riavere la ragazza di una volta. Eppure in lei c'era qualcosa di diverso dagli altri ottenebrati, qualcosa di lucido e preciso…non era una sorta di zombie come gli altri…

-Va bene. Accetto.

-Perfetto: preparati a perdere l'emblema di platino.

-Sho, non essere avventato- consigliò Arthur.

-Se Makoto è davvero ottenebrata, è mio dovere liberarla…anche se qualcosa non mi convince…

-Che vuoi dire?

-Non ti sembra solo una recita?

-Forse, ma non ne capisco il motivo.

-Non lo so, Arthur, ma non me ne andrò senza delle risposte.

Il percorso su cui si sarebbero misurati si diramava lungo l'Imperial Highland, mescolando parti in acqua, parti di salto e discese: in quei giorni Makoto lo aveva studiato attentamente, raccogliendo appunti come aveva fatto Yuki durante il torneo. Poteva dire di conoscerne ogni imprevisto, ogni pregio e ogni difetto: sapeva dove aspettarsi un attacco da parte di Sho, dove la Neptune aveva dei vantaggi e dove avrebbe incontrato dei problemi.

E aveva chiaro il motivo per cui doveva vincere: per Kyoichi…per suo fratello che aveva dovuto abbandonare e a cui andava il suo pensiero. Da quando aveva preso quella medicina pareva star meglio, ma aveva ancora la febbre: non aveva idea che lei stese per disputare la sfida al suo posto.

-Andiamo, Neptune: alla fine saremo noi due a vincere- si incitò. –Corri, Neptune! Schizza sulla pista limpida come il mio cuore!

-Infiammati, Flame Kaiser! Accenditi di rosso nel calore del mio cuore che brucia! Idaten…via!

Le MB vennero lanciate e la corsa ebbe inizio. Nel frattempo, una sorta di dirigibile con lo stemma della polizia di X-Zone attraversava il cielo di Imperial Highland: a bordo c'erano Ayumu, Koei, Gabu, Kakeru, Osuke e Yuki che fissavano increduli le Idaten bike sotto si loro. Il gufo in particolare era turbato: ora gli era finalmente chiaro il significato delle sue parole.

-Piccola Makoto…- pensò.

La Flame Kaiser aveva guadagnato un leggero vantaggio, affrontando decisa il tratto misto, ma la Neptune non era così distante: Sho la sentiva incombere dietro di sé.

-Perché, Makoto? Avremmo potuto lottare insieme e salvare Kyoichi…- rifletté il ragazzo, ritrovandosi improvvisamente alle spalle della morettina.

 

-Hai visto, Kakeru? Makoto ha fatto un salto mitico!- ammirò Ayumu, colpito da quell'esibizione che aveva portato in testa la ragazzina.

-Makoto deve aver analizzato ogni centimetro di questo tracciato…non è il comportamento di un'ottenebrata…

-Credi stia fingendo? Perché?

-Non ne ho idea, Ayumu… Vorrei fosse solo un incubo…

 

-Mi dispiace, Sho… Non vincerai contro di me!- La Neptune incontrò il tratto in acqua, il suo elemento, e parve accendersi, accelerando di colpo e rendendo netto il distacco con l'inseguitore. –Ho fatto una promessa…

Il brunetto non si scoraggiò e continuò a starle appresso: non aveva alcuna intenzione di perdere e l'ultimo tratto del percorso si apriva davanti a loro. Furono gli ultimi metri più intensi, una gara sui centimetri, ruota a ruota…sino al taglio del traguardo.

 

-Sho…non è possibile…ha perso…

 

Sho si tolse il casco, imitato da Makoto. Aveva perso…dopo giorni di battaglie, la Squadra-X aveva trionfato, guadagnandosi il premio che meritava. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe stata la sua più cara amica a consegnare la vittoria al nemico. Con una rabbia indescrivibile, pari solo alla tristezza, staccò l'emblema di platino, lasciandolo nelle mani della coetanea.

-Makoto, mi auguro che tu sappia cosa stai facendo…

-Solo il bene di X-Zone- replicò lei, stringendo il trofeo guadagnato. Lo studiò, quasi per accertarsi che fosse vero, che ci fosse riuscita veramente e non si trattasse di un sogno: il freddo metallo le restituì la sua solida realtà. Risalì in sella alla Neptune, andandosene, senza mai girarsi, perché le lacrime stavano facendo colare il trucco sul viso.

-Sho…va tutto bene, fratellone?- domandò Ayumu, raggiungendolo.

-Sho…

-Lasciatemi solo- ribatté duramente il giovane, allontanandosi a bordo della sua MB.

Nessuno si accorse che Osuke non era con loro.

 

°*°*°

 

-Ce l'ho fatta, Kyoichi. Ho l'emblema di platino…- annunciò Makoto, al fianco del fratello. Aveva portato a termine la sua missione con successo, era riuscita a realizzare il piano di Kyoichi…

…aveva perso i suoi più cari amici…

Lo sguardo che le aveva rivolto Sho era stato peggio di una pugnalata…non l'avrebbe scordato facilmente.

-Makoto…- mormorò il biondo, aprendo gli occhi. –Che…che ci fai combinata così?

Per tutta risposta la sorella gli mostrò il suo bottino, lasciandolo senza parole. Come aveva fatto? Aveva forse sfidato Sho? Era già arrivato ad Imperial Highland?

-Mi hai fatta preoccupare, Kyoichi…hai avuto la febbre alta e la tua ferita non guariva…- gli spiegò. –Ho avuto paura…

-Quanto…?
-Una settimana. Poi è arrivato un uomo e mi ha dato delle medicine.

-Sì, me lo ricordo… Sembrava Yamato Takeshi…

-Il padre di Sho e Ayumu? Perché non si è fatto riconoscere?
-Non lo so, Makoto…- replicò, tirandosi a sedere.

Lei gli sfiorò una guancia, un sorriso dolcissimo le incurvava le labbra: vederlo di nuovo in salute le riempiva il cuore di gioia. Una dolcezza che colorò di u tenue rossore le guance del biker, subito cancellato dall'intervento di un rumore…

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Capitolo 8
*** Per un unico obbiettivo ***


8. Per un unico obbiettivo

 

-Che succede?

-Ti ho trovato, Makoto… Questo posto è un labirinto- rispose Osuke, affannato.

Kyoichi gelò letteralmente alla vista del volatile e sarebbe certo fuggito se non fosse stato troppo debole per riuscirvi: odiava quei pennuti…ne aveva una paura folle…

-Osuke!- esclamò lei, allarmata. –Perché mi hai seguita? Ci sono anche gli altri?

-No, sono solo… Volevo capire perché aveva allestito quella farsa- spiegò il gufo, guardando il biondo. –Ayumu aveva ragione: l'hai fatto per tuo fratello.

-L'emblema di platino restituirà la pace ad X-Zone… Noi governeremo questo mondo con giustizia, ristabilendo la quiete che regnava prima che i sacerdoti creassero il portale…cancelleremo l'emblema oscuro…- ribatté Makoto. –Non so se puoi capirci… Ho visto delle cose terribili su X-Zone, prima con la Squadra SD…ora con la scomparsa dell'Imperial-X. Noi vogliamo solo la pace.

-E ricorrere all'emblema oscuro vi sembra il modo per ottenerla?

-Mia sorella non centra con questa storia- intervenne Kyoichi. –Sono io a comandare la Squadra-X, ma non l'ho creata: l'emblema oscuro è comparso dal nulla dopo la sparizione dell'Imperial-X…era l'inizio della rovina di X-Zone. Se non portiamo l'emblema di platino…per questo mondo sarà la fine.

-Se credi che ti darò dell'altruista, ti sbagli, Shido Kyoichi: hai obbligato Makoto a sostenere la tua scalata al comando di X-Zone, contando sul suo amore per te…- lo aggredì Osuke. –In realtà vuoi solo emulare Gabu!

-Non è vero!- replicò la morettina. –Kyoichi non farebbe mai una cosa del genere!

-Le persone cambiano, Makoto. Puoi giurare sulla sua sincerità?

Makoto puntò gli occhi cioccolato in quelli verdi del fratello: le aveva mentito molte volte, ma sempre a fin di bene, mai con cattive intenzioni.

-Sì, mi getterei in un burrone se questo ti convincesse della sua onestà. Io mi fido di lui… Completamente.

-E non hai dubbi?- incalzò ancora l'animale.

La giovane cercò la mano del ragazzo, stringendola. Dubbi? A milioni, ma non su di lui, non sulle sue intenzioni: se le aveva detto che l'emblema di platino avrebbe portato X-Zone agli antichi lustri, lei lo seguiva senza ripensamenti.

-No.

E ciò che lesse nelle iridi smeraldo di Kyoichi la ripagò completamente di quella fiducia incondizionata.

-Sei una persona fortunata, Kyoichi: non sono in molti a poter contare su un simile appoggio. Ma ricordati: se Makoto avrà da pentirsi per averti sostenuto, te la farò pagare cara- lo minacciò, avvicinandosi pericolosamente ad un terrorizzato biker. –Ci rivedremo…

-Osuke, come sta Sho?

-Credo abbia capito che non eri realmente ottenebrata…è molto abbattuto, non ha idea del motivo del tuo comportamento… Ma io non aprirò becco, stai tranquilla.

-Grazie.

-Non ringraziarmi e stai attenta- concluse Osuke, allontanandosi.

 

°*°*°

 

Il vento gli sferzava violentemente il viso, portandosi via le lacrime che nascevano incontrollabili dai suoi occhi cerulei: era un incubo…solo un incubo… L'incubo peggiore che potesse immaginare.

Ma il vuoto sulla Flame Kaiser era reale. Makoto aveva vinto il suo emblema.

Poteva stare immobile su quella roccia per delle ore, ma non sarebbe cambiato niente. E nemmeno piangere come un bambino lo avrebbe portato a qualcosa. Aveva perso…aveva condannato X-Zone al dominio dell'emblema oscuro.

Oppure no?
Come doveva interpretare le parole della coetanea?
"
Solo il bene di X-Zone…"

Cosa significava? In che modo la Squadra-X poteva fare il bene di X-Zone?

-Ho sempre sospettato che fossi un vile incapace, Yamato Sho. Ti sei lasciato battere da una ragazzina.

-Cosa vuoi, Gabu?- domandò senza voltarsi.

-Vedere quanto fossi patetico: hai sempre sostenuto l'amicizia, i valori di onestà e giustizia…e sei stato pugnalato proprio dalla tua amichetta- infierì il giovane. –Devo complimentarmi con Makoto…un piano geniale…

-È finita, Gabu. La Squadra-X ha l'emblema di platino… Non ho idea di cosa voglia farne, ma noi siamo stati sconfitti.

-Noi? Qui l'unico perdente sei tu, bello mio. Io ho tutta l'intenzione di vincere.

Sho si girò di scatto: aveva intenzione di riprendere l'emblema? Di sfidare Makoto? La Neptune non avrebbe avuto scampo contro la Bloody Fang, il suo attacco era troppo potente…

-Mi sto preoccupando per lei?!- si accorse con stupore. Sì, perché l'abitudine era dura a morire…perché aveva provato sulla sua pelle la micidiale precisione di quell'Idaten bike…del Bloody Impact…

-Non mi sfuggirà, puoi contarci. E nemmeno suo fratello potrà fermarmi.

-Non provarci, Gabu. Io non ti permetterò di farle del male.

Il biker dalla chioma rosa lo fissò sorpreso, scoppiando poi a ridere con crudele ironia.

-Sei ancora più patetico di quanto pensassi: dopo che ti ha tradito, ti sta ancora a cuore… Dovresti solo vendicarti, non provare ancora affetto…

-Siamo diversi. Per fortuna.

-Fai come vuoi: io farò a modo mio- ripeté Gabu, salendo in sella alla sua terribile MB.

 

-Cosa?! Makoto nella Squadra-X?!

-Sì, Koei…è incredibile ma è così- raccontò Arthur. –Sho è distrutto…

-Sapevo di Kyoichi, ma non le dissi nulla per non darle un dispiacere- affermò Yuki. –Povera piccola…

-Makoto non è ottenebrata- rispose Osuke, volando fino a loro.

-L'hai seguita?
-Sì, e l'ho vista togliersi i segni dalla faccia e il teschio dalla Neptune. Non fa parte della Squadra-X.

-Allora perché ha sfidato Sho?
In quel momento una tremenda scossa li gettò a terra; anche Sho e Gabu finirono a gambe all'aria e, guardando la valle sotto di loro, si accorsero di una profonda crepa che stava inghiottendo brandelli di X-Zone. Si fissarono, incapaci di proferire parola, troppo sconvolti anche solo per aprir bocca: che stava succedendo?

 

-Kyoichi!- esclamò Makoto, aggrappandosi al ragazzo, spaventata. –Un terremoto!

-No…è la distruzione di X-Zone…- replicò, abbracciandola. –Dobbiamo partire il prima possibile…

Appoggiandosi alla sorella, raggiunse la Thunder Emperor, ripulita da ogni travestimento e lasciò la stanza con la giovane, diretti ad X-City. Sarebbero arrivati in tempo per salvare ciò che restava? Sicuramente ce l'avrebbero messa tutta.

 

-Ma cosa…

-Aspetta… Ascolta, è il suono di MB… Non lo senti, Gabu?

-Laggiù- indicò il compagno. –Fuori dal castello ci sono due Idaten bike.

-La Thunder Emperor e la Neptune…

-Muoviti, Sho!- lo incitò Gabu, infilandosi il casco. –Dobbiamo inseguirli!

-Cosa?

-Vogliamo fare un rinfresco e discuterne per un'ora o due?!- Gabu iniziava ad innervosirsi. –Sbrigati!

-Arrivo!

Passarono davanti agli altri, che si sbrigarono ad afferrare le MB per star loro dietro e capire dove stessero andando.

-Ah, ah! Muovetevi, lumache!- esplose Ayumu, suscitando un certo sconcerto nei biker.

-Ma…è normale?

-Sì, quando mio fratello sale su una mountain bike si trasforma…

-Yuki, Kakeru, Osuke, Taiga…voi tornate ad X-City e cercate di fare il possibile per proteggere i cittadini.

-Va bene, Arthur! State attenti e…buona fortuna.

 

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Capitolo 9
*** Verso X-City ***


9. Verso X-City

 

Erano due giorni che Kyoichi e Makoto pedalavano verso X-City, fermandosi raramente e per pochi minuti: un ritmo incalzante che stava distruggendo le gambe dei loro inseguitori.

-Ma non si stancano mai?- si lamentò Sho, arrancando.

-E che ne so?!- ribatté Gabu al suo fianco. I pedali della Bloody Fang erano diventati pesantissimi durante gli ultimi chilometri. –Sono amici tuoi, non miei!

-Se può consolarvi, ho capito qual è la loro meta: X-City- disse Arthur, sfinito quanto i compagni.

-E cosa aspettavi a dirlo?!- esclamarono i biker più giovani, infuriati. –Avremmo potuto andare con gli altri!

-Scusatemi…me ne sono accorto solo quando abbiamo superato quell'arco di pietra…- si giustificò il guerriero, passandosi una mano sulla nuca.

-È stato ieri pomeriggio! Non hai trovato il tempo prima di adesso?!

-Su, calmatevi- si intromise Koei, tranquillo. –Adesso che sappiamo dove sono diretti, dobbiamo trovare il modo di anticiparli. Arthur, conosci una scorciatoia per la città?

-Possibilmente che sia per oggi…- mugugnò il ragazzo dagli occhi topazio, appoggiato al manubrio della sua MB.

-Sì… Se stanno seguendo la via principale, noi dovremmo riuscire a stargli davanti.

-Ehi, Sho! Ragazzi!- li raggiunse la vice di Kakeru. Tutti si voltarono, vedendolo arrivare di corsa con Osuke e Taiga. In cielo volava il dirigibile della polizia di X-Zone.

-Kakeru! Ma come hai fatto a…

-Non sono riuscito a dirvi che ho applicato un rilevatore sull'Imperial Dragon, in modo che potessimo inseguire Ayumu.

-Perché sulla mia MB?

-Perché potessimo ritrovarti quando parti a razzo come un pericolo pubblico.

-E tu, Taiga? Come mai non sei ad X-City? È successo qualcosa?

-Purtroppo sì. X-Zone è devastata da voragini sempre più profonde e dove non ci sono quelle, il mare la allaga. Non sappiamo come arginare le intemperie…

-Yuki e la sua squadra stanno bene?
-Sì, sono al sicuro. E voi? Avete scoperto qualcosa?
-Makoto e Kyoichi stanno andando ad X-City con l'emblema di platino.

-Ehm…io…io devo confessare!- li interruppe improvvisamente Osuke. –Ad Imperial Highland ho parlato con Makoto…prima e dopo la gara con Sho…

-Che cosa?! Osuke, questo da te non me lo sarei mai aspettato!

-E poi mi domandi perché non voglio amici- commentò Gabu. –Guarda come ti ritrovi con i tuoi…

-Cosa hai saputo?- domandò Arthur, ignorandoli completamente. Non facevano che punzecchiarsi da quando erano partiti: e pensare che, se invece di litigare, avessero collaborato, sarebbero stati una squadra imbattibile…

-Che l'emblema di platino serviva a lei e a Kyoichi per riportare X-Zone alla pace e governarla con giustizia. E che qualunque cosa avesse detto o fatto, ci voleva bene.

-Se pensano di potermi soffiare il posto, si sbagliano di grosso! Sono arrivato prima io su quel trono, mi spetta di diritto!

-Tu devi levarti dalla testa quel posto, Gabu: non tornerai a fare il bello e il cattivo tempo su questo mondo- lo gelò il guerriero. –Quindi chiudi la bocca. Osuke, hai visto Kyoichi?

-Sì, e non era affatto ottenebrato. Era il solito Kyoichi.

-Sho, va tutto bene?- chiese Kakeru all'amico.

No, niente andava per il verso giusto: Makoto avrebbe dovuto parlarne con lui…insieme era certo che avrebbero trovato una soluzione… Invece aveva preferito schierarsi subito con Kyoichi, tradirli e fuggire senza dare spiegazioni. Le interessava così tanto il dominio di X-Zone? I fratelli Shido non erano diversi dai Samejima?

Si rifiutava di crederlo: non era da loro. Da lei.

 

°*°*°

 

-Abbiamo un buon vantaggio. Stasera possiamo dormire un po' di più: queste rovine sono perfette.

Makoto non aveva fatto un solo fiato durante il viaggio, ma era stanchissima: non avrebbe retto un altro giorno senza una sosta. Aveva le gambe a pezzi e vedendo il fratello zoppicare leggermente, intuì che per lui non era molto diverso.

-Forse hai esagerato, Kyoichi: sei ancora convalescente.

-Sto bene. E poi X-City è a due giorni da qui: non c'è tempo per pensare alla mia ferita…- rispose, accendendo un falò e sedendosi.

Makoto lo osservò in silenzio, accomodandosi accanto al fuoco e sentendo tutta la stanchezza accumulata travolgerla come un tornado: il ragazzo aveva un'aria cupa come se pensieri neri gravassero sulla sua mente. E la realtà non era così distante: Kyoichi aveva notato Arthur tra i presenti ad Imperial Highland e il ricordo del recente passato non gli dava tregua.

-Cosa faremo una volta arrivati ad X-City?

-Dovremo raggiungere la cima della X-Tower. Oltre le porte sigillate, nella stanza dell'Imperial-X, c'è un'altra porta che conduce in una sala. Lì troveremo una colonna in cui incastrare l'emblema di platino: il resto verrà da solo- rispose il biondo. –Makoto, ascolta…

-Dimmi.

-Mi dispiace per quello che è successo…per la tua sfida con Sho… Non volevo che accadesse.

-Non hai scelto tu di ammalarti…e ormai è acqua passata: non c'è motivo di parlarne ancora.

-E…un'altra cosa…una cosa che riguarda me e che non ti ho confessato- aggiunse lui. –Volevo solo…che non ti preoccupassi per me…

-Kyoichi…

-Per un breve periodo, mentre vi trovavate sulla Terra…io ho fatto parte della Squadra-X…sono stato ottenebrato dal potere oscuro…

-Vuoi dire…che ti hanno battuto?

-Arrivai ad Imperial Highland con Arthur e i guerrieri della X-Tower…i biker della Squadra-X ci costrinsero a dividerci… Tre di loro si avventarono su di me: credimi, a loro confronto, Gabu è un avversario onesto- raccontò. –Solo Arthur riuscì a scappare senza rimetterci il proprio emblema… Tornò di nuovo sull'isola a fui io ad ordinare agli altri di attaccarlo… Non so ancora come ha fatto a uscirne vivo…

-E…come ti sei liberato?

-Ho incontrato Takeshi, il padre di Sho e Ayumu, che mi ha sconfitto, togliendo l'emblema oscuro alla Thunder Emperor.

Makoto restò in silenzio: per Kyoichi doveva essere stato terribile, ma per lei era peggio. Doveva mandar giù l'ennesimo segreto, il fatto che lui non si fidasse ancora del tutto di sua sorella. Quando le avrebbe detto solo la verità?

-Immagino di averti deluso…

-Non sono delusa perché hai perso, Kyoichi… Sono delusa perché non me l'hai detto subito.

-Ci sono cose che una sorella non dovrebbe mai sapere, cose da cui preferivo tenerti lontana…ma, per come è cambiato tutto, non è più necessario tenerti all'oscuro. Non volevo farti soffrire ancora…

-Invece ci riesci regolarmente- pensò la giovinetta.

 

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Capitolo 10
*** Tutto come prima ***


10. Tutto come prima

 

-Ce l'abbiamo fatta, Makoto. Ormai non manca molto alla X-Tower: una volta posizionato l'emblema di platino potremo riposarci davvero.

-Allora sbrighiamoci a percorrere gli ultimi metri.

-Non così in fretta- li interruppe una voce nota. Una MB porpora bloccò loro la strada, imitata dalle altre che li circondarono.

-Gabu…Koei…Arthur…Taiga…Sho…- li riconobbe Kyoichi. –Lasciateci passare.

-Non senza una valida motivazione.

-Il futuro di X-Zone ti sembra sufficiente?- ringhiò il biondo. –Ogni minuto che passa porta questo mondo più vicino alla distruzione. Spostatevi!

-Da te, Shido Kyoichi, che mi hai opposto una resistenza feroce quando comandavo la Squadra SD, non mi sarei mai aspettato che puntassi al mio trono. Pensavo fossi troppo retto e giusto per desideri così meschini…

-Non è per questo. Io non sono come te.

-Dimostratelo con una gara Idaten: voi due contro due di noi. Ci state?
I fratelli si fissarono, annuendo: non avevano altra scelta. In pochi minuti fu allestito il tutto: Gabu e Koei avrebbero cercato di ostacolare i piani degli ex-amici. Le MB sfrecciarono sulla strada devastata di X-City: davanti la Bloody Fang, seguita a ruota dalla Thunder Emperor; dietro di loro si battevano la Neptune e la Hairor Scissor.

-Non voglio farti del male, Makoto…non costringermi a usare il "vortice della donnola"…

-Fai quello che devi, Koei: io non mi arrenderò mai. So che la nostra causa è giusta.

-Dominare X-Zone è giusto?

-Lasciare che si distrugga lo è di più?

-Mi dispiace, Makoto. Vento furioso, onde impetuose…a me, "Vortice della donnola"!

la tromba d'aria colpì la ragazza, mandandola a terra: Koei non aveva usato tutta la sua potenza, solo quella necessaria a fermarla. Makoto si rialzò, risalendo sulla Neptune, ma una scossa di terremoto la rigettò al suolo: una crepa si aprì davanti a lei, una alle sue spalle. E si ingrandivano velocemente, inghiottendo la terra.

-MAKOTO!- urlò Sho, saltando in sella alla Flame Kaiser e correndo alla crepa, imitato da Arthur, Ayumu e Taiga.

Kyoichi si voltò, sentendo la sorella urlare. Non ci pensò nemmeno: tornò indietro, saltando dall'altra parte della voragine e raggiungendo la morettina.

-Sali!

-Non puoi farcela, Kyoichi! E la Neptune…

-Tu sei più importante- replicò, facendola salire sulla canna della Thunder Emperor. –Reggiti, mi raccomando.

 

-È impazzito?! Non ci riuscirà mai!- commentò Taiga.

-Non farlo, Kyoichi!- gridò Arthur. –Vi ammazzerete entrambi!

Osuke volò fino a loro, deciso a bloccare il biondo che, per una volta, sembrava non provare timore nei suoi confronti.

-Posso e lo farò- replicò, prendendo la rincorsa. –Ruggisci, Thunder Emperor!

La MB si staccò dal suolo…Kakeru e Osuke serrarono gli occhi…Ayumu si nascose dietro a Sho…Makoto si strinse al fratello…

Il tempo parve congelarsi…

E finalmente le ruote della mountain bike gialla e nera toccarono la sponda opposta con un atterraggio poco felice ma riuscito, che li fece scivolare a terra entrambi.

-Makoto! Kyoichi! State bene?- si informò Sho, aiutando la compagna a rialzarsi.

-Sì…ma la mia Neptune…- mormorò la morettina, osservando la terra franare sotto la sua mountain bike e spingerla nel baratro. Ma non era quella la fine che il destino aveva scelto per la Neptune: una corda si avvolse infatti attorno al sellino, impedendone la caduta e portandola in salvo.

-Koei…

-Rischiare la vita per salvare la propria sorella non è di certo caratteristica di un cuore oscuro. Vola, Kyoichi…puoi ancora riprendere Gabu.

Ma il biker scosse la testa, volgendo lo sguardo in basso, dove i pantaloni stavano tingendosi di nuovo di rosso: nella caduta la sua ferita si era riaperta e non era nelle condizioni di affrontare la Bloody Fang.

-Kyoichi…è solo colpa mia…- singhiozzò Makoto, pentendosi per aver pensato che lui non si fidasse di lei.

-No, Makoto…non è colpa di nessuno. Yamato Sho, ti restituisco l'emblema di platino.

Il brunetto fissò a lungo l'oggetto nella mano del ragazzo, rivivendo tutte le sfide sostenute per tenerlo con sé. Poi sorrise, rifiutando il suo gesto.

-È giusto che sia tuo.

-Ne sei sicuro, Sho?

-Sì. Ti credevo interessato solo a controllare X-Zone, ma non hai esitato a tornare indietro per Makoto… Hai ragione: non sei come Gabu.

-Splendide parole, Sho- disse qualcuno alle sue spalle.

Una voce che lo paralizzò.

Possibile che…

Si voltò lentamente, cercando di non illudersi…

-Papà…

-Sho, Ayumu…figli miei…

Il ragazzo avvertì le lacrime scorrergli lungo le guance, mentre Ayumu si gettava tra le braccia di quell'uomo per cui il cuore provava un immediato amore. Suo padre…era vivo…era lì…dopo tutti quegli anni…

-Papà!- gridò infine, abbracciandolo e piangendo allo stesso tempo. –Ci sei mancato…

-Anche voi mi siete mancati, ma ero bloccato in questo mondo…e poi dovevo trovare una persona che potesse salvare X-Zone e ridarle equilibrio.- Alzò gli occhi su Kyoichi, appoggiato alla sorella. –E credo di averla trovata.

-Ehi, ma che sta succedendo?!- interruppe improvvisamente Gabu, apparendo accanto a Koei. –Chi ha vinto?

-Non importa, Gabu. Non puoi capire- rispose il ninja.

-Che cosa? Bada a come parli! Io sono…

-…un pallone gonfiato.

-Diedi a ognuno di voi un'Idaten bike e vi studiai: Gabu tiranneggiò su X-Zone, Koei lottò per la sorella, Arthur per Yuki e i sacerdoti, Makoto, Kyoichi e Sho per liberare X-Zone dalla Squadra SD- raccontò Takeshi. –Makoto ti ha battuto, Sho e oggi Kyoichi ha dato a tutti noi una lezione, soprattutto umana. Shido Kyoichi, dalla mente fredda e il cuore ardente, e Shido Makoto, dall'animo nobile e lo spirito irruente…voi governerete questo mondo. Andiamo alla X-Tower.

 

-Quando l'emblema di platino sarà al suo posto, tutto tornerà come prima?

-Esatto, Ayumu. Ma non solo: l'emblema stabilizzerà per sempre il portale tra i due mondi, interrompendo la pioggia di biker e permettendo di passare da un mondo all'altro quando lo si desidera. Vedrete ancora i vostri genitori, ragazzi.

Makoto e Kyoichi, a quella notizia, si sentirono più sollevati: non avrebbero causato un dolore alla loro famiglia. forti di questo, posizionarono l'emblema, arretrando di alcuni passi: la colonna si illuminò come un faro, spandendo la sua luce su tutta la città, riparando i danni e estendendosi poi all'intero mondo, sotto gli sguardi entusiasti dei ragazzi. Ogni cosa stava riprendendo il suo vecchio aspetto.

-Ce l'avete fatta…

-Yuki! Ci sei anche tu!- esclamò Sho, vedendo l'amica.

-Potevo mancare all'incoronazione dei nuovi sovrani di X-Zone? Sono fiera di voi, ragazzi.

-Non…non sei arrabbiata?- domandò Makoto. –Sì…insomma…eri tu ad avere il potere, no?

-Un tempo, quando eravamo in molti. Ora questo mondo ha bisogno di persone come voi. E poi, stanno già organizzando una festa…

 

°*°*°

-E così…non ci vedremo per un po'…- iniziò Sho, passeggiando con Makoto su una delle terrazze della nuova X-Zone, rinnovata dalla nuova energia dell'emblema di platino. –Mi fa uno strano effetto saperti qui…

-Sì, anche a me…- rispose lei, splendida nell'abito principesco che indossava. –Sho…mi dispiace per tutte le bugie che ho raccontato, per i trucchi…

-No, non hai bisogno. Certo, mi hai ferito, ma poi ho capito le tue motivazioni.

-Già. Bisognava sostituire l'energia dell'Imperial-X che il portale fuori controllo aveva esaurito. Ma ho un regalo per te- affermò la coetanea, porgendogli una scatolina. –Su, aprilo…

Il brunetto eseguì, rimanendo senza parole: era…

-Una copia dell'emblema della Flame Kaiser…

-Purtroppo non posso restituirti l'originale, e nemmeno pretendo che tu monti questo sulla tua MB… Prendilo come un simbolo…un simbolo di ciò che hai fatto per X-Zone, e un ricordo di questo mondo. E di me.

-Io non dimenticherò mai questo posto…e non mi dimenticherò di te. E poi, questo non è un addio: ci sfideremo ancora. È una promessa.

La morettina annuì, serrando le lacrime e intrecciando il mignolo con quello dell'amico, sigillando così quel giuramento. La luna che splendeva muta nel cielo metteva fine a quell'avventura, ma l'alba avrebbe illumino presto un nuovo inizio.

Una nuova era.

 

FINE

 

(Finalmente è finita -.- Forse per un po' ci salviamo… NdTutti) (Io non credo! ^_^ NdA) (Vi prego…abbattetela! NdT) (In fondo mi volete bene…lo so: cosa fareste senza di me? NdA) (La lista sarebbe troppo lunga -.- NdT) (Spiritosi… -.- NdA)

 

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