guerra d'inverno

di jessica96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la guerra d'inverno ***
Capitolo 2: *** Angeli e demoni fazioni opposte ma così simili ***
Capitolo 3: *** la caduta ***
Capitolo 4: *** un nuovo inizio ***
Capitolo 5: *** nuovi amici e vecchi nemici ***
Capitolo 6: *** la futile lotta e il rosso cremisi dell'amore ***
Capitolo 7: *** l'oscuro passato di clamor ***
Capitolo 8: *** dalla luce all'oscurità ***
Capitolo 9: *** passione infernale ***
Capitolo 10: *** compromesso mortale ***
Capitolo 11: *** la fiamma della vita ***



Capitolo 1
*** la guerra d'inverno ***


Ormai da diverse centinaia di anni la guerra pervade le inanimate terre di Hara. Qui, dove la roccia è più antica della più antica vita, i fiumi sono rossi e la ragione svanita. Le due fazioni, nemiche quanto forti, si affrontano senza sosta. Il perché di questo scempio è andato ormai perduto. Sono molte le guerre combattute, una ogni anno. Molti, se non tutti, periscono in questo scontro. Una lotta infinita, angeli e demoni, bene e male, giusto e sbagliato, un conflitto che non risparmia neanche i giovani angeli e demoni. Essi pagano le conseguenze dell'ira e della gelosia di uno dei primi angeli, Ardefiel. In origine vi erano solamente cinque angeli: Gerome , Mikael , Ardefiel , Aladiah ed infine Aniel. Nati grazie ad un atto di estrema bontà compiuto dall'ultimo essere vivente delle terre di Hara. Gerome ed Ardefiel erano sempre stati innamorati, ma quest’ultima pensava che Aladiah fosse interessata a Gerome, in realtà a lei non importava nulla di lui, amava Mikael, che però era innamorato di Aniel la quale ricambiava i suoi sentimenti. Vivevano con sguardi e discussioni ma tutto finiva lì. Per anni convissero pacificamente crescendo con amore i propri figli , fin quando dopo molti anni, la gelosia non prese il sopravvento. Era un rigido e gelido inverno, il giorno in cui Ardefiel decise che Aladiah , la donna di cui era tanto gelosa, non doveva più esistere. Quella stessa notte, di soppiatto, si intrufolò negli alloggi dove riposavano Aladiah ed Aniel, e senza esitazione affondò la lunga lama nel collo della giovane ragazza che riposava a destra della stanza. Il giorno seguente, si venne a sapere che Aniel era stata pugnalata, Ardefiel sapeva di essere stata lei, non voleva ucciderla, voleva uccidere Aladiah. Quando Mikael venne a sapere dell’accaduto accorse subito, e non appena vide la sua amata in quelle condizioni il cuore non resse il colpo e morì, ricongiungendo così le due anime che nessuno poteva separare. In seguito, Ardefiel escogitò un secondo piano. Chiamò Aladiah e le disse di volerle parlare. Le due si incontrarono in una grotta non troppo lontana e dopo una finta discussione Ardefiel si avvicinò ad Aladiah per abbracciarla, in realtà fu solo un pretesto per avvicinarla e pugnalarla. Una volta compiuto il folle gesto bevve il sangue che sgorgava dalla ferita poi la finì e tornò a casa come se nulla fosse. Gerome si accorse subito che qualcosa non andava ma non gli diede molto peso. Dopo qualche giorno non vedendo tornare Aladiah iniziarono le operazioni di ricerca. Gerome in cuor suo sapeva che Ardefiel era in qualche modo collegata all’accaduto. Così prendendo in disparte l’amata, la costrinse a palare e rivelare ciò che sapeva. Ormai con le spalle al muro e non potendo più tenere per se ciò che aveva fatto confessò. Gerome anche se l’amava la ripudiò bandendola dal cielo. Ardefiel si rintanò nelle profondità della terra con tutti gli altri angeli nati nel tempo, che erano stanchi di fare quella vita, quella vita così pura. Ardefiel a causa del male fatto si trasformò in un demone, il primo demone, e così, si ha l'inizio delle guerre tra angeli e demoni.

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Capitolo 2
*** Angeli e demoni fazioni opposte ma così simili ***


Erano ormai rimaste poche ore dalla fine dell’allenamento e l’inizio della guerra, ed angeli e demoni si impegnavano assiduamente nelle prove. Il fatidico giorno sarebbe stato l’indomani e tutti fremevano nell’attesa. Gli angeli si allenavano nella lotta fisica in quanto proprio in essa erano più deboli. Invece i demoni, erano dei veri e propri guerrieri, spietati e senza rimorsi. I loro allenamenti, quindi, erano incentrati sui loro poteri legati alla natura. C’era chi aveva il potere del fuoco, chi della terra e infine altri ancora quello del tramutamento del sangue, infatti riuscivano a trasformare il loro sangue in veleno e spesso lo usavano per intingere le frecce o per indirizzarlo direttamente sui nemici. Il più importante era il potere del fuoco che in pochi erano in grado di controllare. I demoni del fuoco erano i più temuti e quindi evitati dagli angeli. Anche gli angeli possedevano poteri, come il controllo dell’aria che permetteva loro una maggiore abilità nel volo. Un altro potere era la metamorfosi, se volevano potevano trasmutare il proprio corpo in quello di un qualsiasi essere vivente, anche se le forme di vita scarseggiavano sulla superfice di Hara. Il potere più importante per loro invece era la capacità di curare. Ciò che i demoni contaminavano, gli angeli salvavano. Dunque ogni angelo ed ogni demone si preparava nei propri punti deboli. Per Zaira, una giovane ragazza angelo, era la prima guerra in assoluto in cui avrebbe combattuto. Compiuto il 18esimo anno di età sia angeli che demoni erano costretti a partecipare alla guerra. Come Zaira, erano molti i giovani nella loro prima battaglia, come Alastor. Un demone molto presuntuoso ma preparato eccezionalmente per la guerra. Due personalità differenti ma quasi simili. Entrambi provavano timore per la guerra e al contempo voglia di farsi valere. Zaira, un angelo dai capelli ramati, con grandi ali bianche ed un candido vestito bianco contornato da oro. Alastor, un demone dai capelli Neri, con un fisico scolpito e con enormi ali nere. Alastor, per dimostrare che non temeva gli angeli non portava un'armatura come i suoi simili , ma indossava solo dei pantaloni logori di color nero.. il nero che avrebbero visto i suoi nemici prima di morire. Era giunto il nefasto giorno e come ogni anno, i demoni risalirono dalle profondità della terra. Gli angeli anch’essi pronti scesero dalla loro città delle nuvole. L'aria era carica di elettricità statica i due eserciti si guardavano e studiavano a vicenda. Al calar del sole il fatidico scontro ebbe inizio...

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Capitolo 3
*** la caduta ***


Lo scontro iniziò, pochi istanti dopo già le prime vittime cadevano giù dal cielo e come ogni anno, sembrava che il cielo quasi piangesse davanti a quell'orribile massacro. La lotta proseguì per minuti, forse ore. Alastor uccise centinaia di angeli e fece piazza pulita nel suo quadrante , quando sentì come una fitta in corrispondenza delle ali. Si voltò e poco prima di precipitare vide una freccia conficcata sulla sua schiena, era stata Dheva, sua sorella minore, aveva usato il sangue avvelenato perché invidiosa del suo potere. In un quadrante vicino Zaira venne ferita al braccio dove impugnava la spada. Non potendo più combattere decise di fuggire sfruttando l’abilità nel volo, dopo una fuga rocambolesca riuscì a rintanarsi in una grotta vicina per curarsi . D’altronde il suo potere era quello di curare . Stava per calare la notte e tutti i superstiti dovevano cercare un riparo. Alastor per cercare riparo o forse una degna morte, si avvicinò ad una grotta dove percepì una presenza angelica. Una volta giunto vicino l'insenatura fu subito visto da Zaira che lentamente si levò da terra e senza pronunciare una parola impugnò la lama ormai scarlatta a causa della precedente ferita e si scagliò contro lui. Alastor si difese dai primi colpi e grazie alle sue grandi abilità arrivò a prendere Zaira alle spalle. L'afferrò, la disarmò e poi le sussurrò "stupidi angeli.. Non chiederò mai la vostra pietà " poi perse i sensi e si accasciò a terra in preda al veleno che entrava sempre più in circolo. Zaira a quella vista si intenerì e decise di aiutarlo anche se era un demone, gli legò i polsi e le ali per evitare una sua reazione violenta. Usò il dono della cura, ma riuscì solo in parte a fermare gli effetti del potente veleno, in fine strappò parti delle sue vesti e le utilizzò come bende. Quella notte nonostante facesse molto freddo, Zaira non aveva rimpianti del gesto fatto, poiché possedeva un animo nobile e gentile. L’alba era ormai passata quando Alastor si destò dal profondo sonno, dopo qualche minuto aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu lo sguardo ormai morente dell’angelo su di sé. Zaira pativa il freddo, la gelida notte aveva avuto dure conseguenze sul suo fragile corpo e le sue vesti ridotte in piccoli pezzi, non fecero che accelerare l’assideramento. Alastor con molta riluttanza decise di ricambiare il favore ricevuto accendendo un piccolo fuoco accanto a lei. Poi si voltò e uscì dalla grotta, intorno a lui c’era solo distruzione e morte. Provò a volare ma non ci riuscì, quindi decise di incamminarsi per ritornare a casa. Dopo qualche ora Zaira riuscì a riprendersi dall’assideramento e abbandonò la grotta. La sua meta però non era casa ma quel demone di cui non conosceva neanche il nome. Sentiva un qualcosa per lui, quasi un legame. Così si lasciò la grotta alle spalle e si levò in volo.

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Capitolo 4
*** un nuovo inizio ***


Zaira cercava il misterioso demone ormai da giorni, era diventato il suo unico pensiero ed aveva il bisogno di ritrovarlo, di guardare i suoi occhi, oppure semplicemente parlargli. Neanche lei sapeva perché era così ossessionata dal trovarlo a tutti i costi ma sentiva che doveva farlo. Dopo pochi giorni raggiunse l’accampamento dei demoni ma doveva stare attenta perché se l’avessero vista, l’avrebbero catturata e poi uccisa. Si nascose fra i cespugli cercando di scorgere il più possibile, nella possibilità di intravedere colui che stava tanto cercando. Ciò che le saltò immediatamente all’occhio fu una ragazza legata davanti ad un fuoco. Era un angelo come lei e perciò si sentii in dovere di aiutarla. Aspettò il calar della notte così da intrufolarsi silenziosamente e liberare quella ragazza. Arrivata la notte, tutti i demoni entrarono nelle loro case, da una di esse però uscì uno strano demone alto e possente con uno sguardo quasi folle e gli occhi poco fuori dalle orbite, brandiva una scure. Si avvicinò alla ragazza per ucciderla, Zaira aspettò il momento giusto per liberarla così si fece forza e balzò con uno scatto in avanti . Slegò con non poca fatica la ragazza e poiché era gravemente ferita la prese in braccio e volò il più lontano possibile da quel luogo. Durante il volo Zaira cerca di curarla, anche se a causa della violenta tempesta, le viene difficile. Dopo pochi minuti entrambe cadono al suolo. Era anche notte e il buio pesto non permetteva loro di vedere dove andavano. Così si fermarono a riposare appoggiate ad un albero. Chiacchierarono a lungo, la ragazza si chiamava Anairim, ed era stata catturata da un giovane demone. All’alba le ragazze si accorsero di essere osservate da qualcuno, infatti di fronte a loro vi era un ragazzo, demone che le fissava. Entrambe balzarono e si guardarono attorno notando che erano finite vicino la fossa demoniaca dove vivevano i demoni. Zaira avanzò pronta a combattere e lo stesso fece il demone, si ferirono a vicenda, dopo un lungo scontro, ed improvvisamente entrambi si bloccarono a guardarsi. Si guardavano negli occhi a vicenda, con speranza e gioia da parte di Zaira, e stupore da parte del demone. Zaira capì che quel demone era quello che stava cercando da giorni, quel ragazzo che salvò nella grotta e che salvò lei, quel ragazzo così dolce ma al contempo rude. Alastor in cuor suo sapeva di aver già visto quella ragazza e così dopo essersi fissati per secondi che sembrarono infiniti si parlarono. Zaira riuscì solo a sapere il suo nome, Alastor, che prima di gettarsi velocemente negli inferi urlò: “ non sei male per essere un angelo”.

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Capitolo 5
*** nuovi amici e vecchi nemici ***


Dopo il loro ultimo incontro, i giovani si avviarono verso le rispettive abitazioni. Ad attendere Zaira c’era uno strano gufo, il suo nome era Auxiliator ed aveva scelto Zaira come sua compagna. Ogni demone ed angelo, infatti , aveva al proprio fianco un essere che li aiutasse in tutto e per tutto. Anche Alastor tornando a casa trovò una sorpresa, infatti adagiato comodamente sul suo divano, c’era un imp e il suo nome era Clamor. Tutti gli angeli e i demoni, raggiunto un elevato grado sia intellettivo che fisico, venivano scelti da un essere che li avrebbe accompagnati per tutta la loro vita. Mentre Alastor stava conoscendo più a fondo il suo nuovo amico, sentì un tonfo provenire dalla finestra. Improvvisamente si ritrovò davanti Dheva che lo guardò con sguardo malefico e vendicativo, pronta per balzare all’attacco. Alastor e Dheva iniziarono il loro ennesimo combattimento, e come sempre Dheva ebbe la meglio. Era la sorella più piccola ma in lei c’era un grande potere che sovrastava persino Alastor tanto da renderlo inoffensivo. Alastor era disteso per terra, con varie ferite e quando pensò che fosse troppo tardi e che ormai fosse arrivata la sua ora, sbucò Clamor che colpì Dheva con delle palle di fuoco. Dheva corse via fuggendo da suo fratello. Alastor era sconvolto dalla bravura e capacità di Clamor, un essere così piccolo ma in grado di difendersi ancor meglio di lui. Questa vicenda rafforzò il loro legame e li rese inseparabili. Ricominciarono gli allenamenti per la guerra come ogni anno, e tutti erano concentrati sui propri esercizi. Alastor veniva aiutato da Clamor che sembrava saperne più di tutti, Zaira invece si allenava completamente da sola, osservata da lontano dal suo gufo. Dall’altro lato della stanza, vi erano gli allenamenti maschili nella lotta fisica, tra questi c’era Raphael, un giovane angelo pronto per la sua terza guerra. Era di una bravura unica e molto agile e metteva al tappeto tutti i suoi compagni di allenamento. Un giorno mentre Zaira si allenava vide Raphael avvicinarsi a lei. Raphael aveva sempre osservato Zaira ed era incuriosito da lei, voleva conoscerla e finalmente riuscì ad andarle incontro. Inizialmente era nervoso, non sapeva come comportarsi ma successivamente si sciolse e le chiese di uscire. Zaira pensò che non ci fosse nulla di male in un uscita ma il suo cuore rifiutava quell’incontro per chissà quale motivo. Raphael ci rimase così male da cambiare totalmente il proprio carattere diventando più duro e cattivo. Ragionò sulle possibili motivazioni e quando chiese a Zaira se fosse perché amava un altro e lei non rispose, lui la minacciò dicendole che si sarebbe vendicato dell’uomo che amava e che se lei si fosse messa in mezzo non avrebbe badato dal fare lo stesso. Detto questo si voltò e sparì fra la folla degli angeli in allenamento.

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Capitolo 6
*** la futile lotta e il rosso cremisi dell'amore ***


E anche quell'anno giunse il giorno della fredda battaglia. Un giorno tanto importante quanto monotono. Ormai dopo tutti quegli anni era diventata solo una semplice routine. Oramai cominciavano a perdere i loro ideali e le loro motivazioni. Gli eserciti si incontrarono nel medesimo posto degli altri anni e la battaglia ebbe inizio. Dopo pochi secondi già i primi guerrieri iniziarono a cadere dalle fredde nubi. Lo scontro era cruento, i demoni erano decisamente più forti e sembrava fossero in netto vantaggio sin da subito. dopo non molto l'angelo e il demone più talentuosi si scontrarono, erano Raphael ed Alastor. Raphael , reduce da due guerre combattute egregiamente senza esser mai stato ferito, ed Alastor, pronto e carico per la sua seconda guerra. Anche se molto bravo e con molta più esperienza, Raphael si trovò subito in difficoltà contro il potente demone, e così, dopo innumerevoli cedimenti, venne gravemente ferito. Zaira che non era molto lontana da lì sentì le urla strazianti di dolore del povero angelo ed intervenne immediatamente correndogli incontro. Sulla strada trovò vari nemici ad attenderla ma la sua forza di volontà e il suo desiderio di aiutare Raphael l’aiutarono ad arrivare all’istante da lui illesa. Colpì il demone con un poderoso colpo di elsa cosi da farlo indietreggiare ed avere il tempo di curare l'alleato. Prestategli le prime cure si voltò ed ebbe solo qualche secondo per realizzare che di fronte aveva Alastor. Si guardarono e poi per l'ennesima volta iniziarono a lottare, ma questa volta qualcosa era cambiato in loro. Entrambi combattevano in modo diverso da come facevano con gli altri, I due si scontrarono mantenendosi in uno stato di stallo, come se non volessero davvero lottare fra loro. Ad un certo punto si fissarono reciprocamente negli occhi e quasi all’unisono si ferirono a vicenda e caddero dal cielo.

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Capitolo 7
*** l'oscuro passato di clamor ***


Mentre i due cadevano, Alastor strinse a sé Zaira proteggendola da una caduta fin troppo fatale per il suo fragile corpo. Dopo la violenta caduta, Zaira rinvenne tra le braccia del morente demone. Il suo cuore non ebbe più dubbi , Alastor la guardava con occhio diverso dagli altri, un qualsiasi altro demone l’avrebbe uccisa all’istante ma Alastor probabilmente provava qualcosa, pensò Zaira. Poteva essere solo questa la spiegazione di un gesto così avventato . Zaira raccogliendo le sue ultime forze curò parzialmente Alastor, che sia per ricambiare il suo gesto o che lo volesse, fatto sta che non ebbe le energie per curare anche se stessa e così svenne tra le braccia di Alastor. Il demone la presa in braccio, proteggendola ed avviandosi verso quella grotta che entrambi conoscevano. Dopo un lasso di tempo non definito, Zaira si destò dal suo profondo sonno e vide il volto sorridente di Alastor ed accanto a lui Clamor , un piccolo Imp mai visto prima. Zaira balzò alla sua vista, come spaventata, non aveva mai visto un Imp. Lo fissò per brevi attimi e l’imp si avvicinò a lei. Solitamente tendevano a stare lontani dagli angeli ma con lei era diverso, le era andato incontro lui stesso. Zaira scoprì di aver dormito per diversi giorni ed Alastor si era preso cura di lei permettendole di sopravvivere grazie al calore del suo corpo. Infatti, non potendo accendere il fuoco a causa delle ferite che tuttavia non si erano completamente rimarginate, era l'unico modo per riscaldarla e tenerla in vita. Avevano poche ore prima del momento in cui si sarebbero dovuti separare. Auxiliator raccontò loro la sua storia, una storia che non aveva mai raccontato a nessuno, neanche allo stesso Alastor che ascoltava curioso e sorpreso. Infatti, il suo nuovo compagno non era che L’imp più potente di tutti in quanto era stato legato alla prima demone, Ardefiel. Raccontò come era scappato da lei, di averla vista fare una cosa così terribile da non riuscire a sopportarlo. Odiava chi tradiva le persone vicine e quindi l’atto di Ardefiel , con Aladiah nella grotta, segnò la sua disapprovazione. Improvvisamente Auxiliator decide di voler aiutare i due come non aveva mai fatto con nessuno. Insegnò loro un potere che potevano sviluppare, ma che poteva manifestarsi solamente nel caso lo avessero fatto insieme. Per Zaira, consisteva in una sfera azzurra e bianca che irradiava una gran quantità luminosa, mentre per Alastor, una sfera nera e rossa, quasi in grado di annullare la luminosità di quella precedente. Se entrambi usavano questa sfera, potevano persino combattere e sconfiggere gli angeli e i demoni supremi.

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Capitolo 8
*** dalla luce all'oscurità ***


Raphael, ancora innamorato di Zaira, pochi giorni dopo il rientro alla città sospesa organizza una spedizione per cercare eventuali superstiti della battaglia. Nel frattempo Zaira ed Alastor decisero di spostarsi per ritornare rispettivamente alle loro abitazioni. Una volta giunti quasi davanti le porte degli inferi vennero intercettati da alcuni angeli scout che li bloccarono comunicando la loro posizione a Raphael. Quest’ultimo, vedendo i due cosi vicini, quasi abbracciati ,perse il senno e si scagliò sul povero Alastor ancora indebolito dal precedente scontro. Il demone provò a resistere ma le ferite si riaprirono e cadde a terra in un lago di sangue. Lo scortarono ormai quasi esanime alla fortezza sospesa, per avere maggiori informazioni su quanto fosse accaduto e per giustiziarlo di fronte ad una platea. Zaira intanto venne scortata prima in infermeria e successivamente alla propria abitazione che fu messa sotto sorveglianza in modo da non potersi allontanare. Anairim, che faceva parte della squadra di ricognizione e quindi aveva visto tutto, si recò a casa di Zaira per parlarle e nel caso ne avesse avuto bisogno, aiutarla. Una volta recatasi a casa sua, Zaira, fidandosi ciecamente, le raccontò tutto. Le raccontò di quello che aveva fatto Alastor per salvarla, dei giorni passati insieme, dell’imp, le parlò persino delle sfere. Le parlò interamente di tutto tralasciando i suoi sentimenti per lui, in quanto ancora sconosciuti a sé stessa . Le spiegò tutto sperando che lei avrebbe capito e forse l’avrebbe aiutata a liberarlo. Così Anairim, dopo minuti che per Zaira sembrarono interminabili, decise di aiutarla a fuggire da quel luogo per raggiungere il suo Alastor. Grazie ad una pozione realizzata con le piume di Auxiliator e la cenere di Clamor, Zaira diventò invisibile e poté lasciare la propria abitazione indisturbata. Poco dopo si recò nelle segrete, prese la chiave del secondino senza farsi notare e si recò nella cella di Alastor dove gli diede quel che restava della pozione. Così, i due poterono lasciare la cella. Proprio in quel momento la pozione perse effetto e Zaira tornò visibile. La guardia insospettita le intimò di fermarsi ma lei si mise a correre. La guardia vide la cella di Alastor vuota e capì che Zaira era sua complice e che l'aveva fatto evadere. La guardia diede immediatamente l'allarme ma i due erano ormai lontani. Raphael capì tutto e ricollegò la risposta di Zaira di quel giorno agli allenamenti. Era chiaro tra i due c'era qualcosa. Cosi espose le prove di complicità con un demone, al consiglio superiore che la bandì immediatamente da quel luogo. Cosi reietta dalla propria patria Zaira fu costretta a seguire Alastor nelle profondità della terra.

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Capitolo 9
*** passione infernale ***


Dopo la fuga, Zaira, ormai reietta dalla propria gente fu costretta a rinunciare alla sua vecchia vita monotona per una in solitudine e tristezza. Tutto questo per aver aiutato un demone, un suo nemico giurato. Ma lo sguardo di quel demone era diverso dagli altri, ai suoi occhi appariva dolce e sensibile tutto l'opposto di un demone. Dopo alcune minuti Zaira fermò Alastor e con voce tremante gli chiese di andare con lui nel regno dei demoni. Il demone la guardò con sguardo sbigottito ma capì subito che non stava mentendo, la sua voce era sicura e il suo sguardo fermo e deciso cosi i due finalmente insieme si avviarono ai portoni infernali .Come sempre, l'ingresso era sorvegliato da due imponenti gargoil di pietra che non permettevano l'accesso né ai demoni reietti né agli angeli. Così Clamor, dopo una lunga riflessione, applica su di loro uno dei suoi poteri e dopo pochi secondi, i gargoil cadono a terra in un sonno momentaneo che sarebbe durato pochi minuti , giusto il tempo di lasciar passare Zaira ed Alastor. Una volta dentro, Alastor le procurò un abito scuro e lungo tipico dei demoni per confonderla e non farla scoprire. Dopo qualche ora di viaggio, raggiunsero l'abitazione di Alastor dove i due si rifugiarono per qualche tempo, circa 8 mesi. In quei mesi i due si avvicinarono sempre più, ormai erano una vera e propria coppia, andarono contro tutti e tutto, contro tutte le leggi, ma a loro non importava, si amavano e presto avrebbero amato egualmente il frutto del loro amore. La vita proseguiva ormai serena da più di otto mesi quando un giorno Dheva tornò all'attacco per cercare di eliminare nuovamente suo fratello. Quando entrò in casa di Alastor fu scioccata dal vedere il fratello in atteggiamenti intimi con un angelo. Fu talmente sorpresa che invece di attaccarlo fuggì senza neanche farsi vedere dai due. Dheva non poteva agire da sola così si recò dal consiglio dei demoni per informarli ed uccidere i due amanti. Dopo non molto, una silenziosa folla circondò casa di Alastor e in seguito l'attaccò. I due riuscirono a fuggire quasi per miracolo ma entrambi riportarono profonde ferite . Inizialmente entrambi riuscirono a difendersi egregiamente ma dopo l’aumentare dei nemici e le numerose ferite, non riuscirono più ad andare avanti e furono costretti a chiedere l’aiuto di Clamor che distrasse la folla permettendo loro di fuggire, un'altra volta. Quel che avevano visto i demoni era troppo grave, un insulto per entrambe le fazioni. Cosi poco dopo essersi riorganizzati inviarono un messaggero direttamente alla roccaforte sospesa per unire le proprie forze con quelle degli angeli e porre fine a quello scempio il più presto possibile.

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Capitolo 10
*** compromesso mortale ***


I due innamorati si trovavano ormai lontano dalle porte dell’inferno, spaesati ed impauriti, decisero di rifugiarsi per qualche tempo nella grotta dove si erano conosciuti. Durante l’ormai noto tragitto, vennero circondati da guardie angeliche e demoniache. Alastor, senza esitazione, disse a Zaira di fuggire e si lanciò all’attacco. Le guardie, utilizzando aghi soporiferi, con non troppi sforzi, resero inermi i due rinnegati. Vennero trasportati nelle rispettive città per essere giudicati dai consigli. Posto dinanzi al consiglio, Alastor fu giudicato colpevole di alto tradimento e condannato a morte. Poco dopo la sentenza, Raphael, che aveva seguito da vicino la vicenda, propose al consiglio di far combattere Alastor in una speciale arena contro tre dei migliori guerrieri e che se avesse superato la prova, sia lui che Zaira avrebbero continuato a vivere da rinnegati e lontani dalle proprie città. Venutone a conoscenza, Alastor accettò senza indugio e fu scortato nell’arena. Una grande folla si era riunita per assistere alla sfida che iniziò poco dopo. Alastor si trovava dinanzi un imponente angelo che come unica arma utilizzava un grosso scudo. La folla lo chiamava Reiyel. I due contendenti si fissarono per un’istante per poi dar inizio allo scontro. Alastor iniziò immediatamente a colpirlo con innumerevoli fendenti ma la difesa dell’angelo era impenetrabile. Reiyel interruppe la furia di Alastor con un colpo deciso di scudo ed in seguito lo colpì ripetutamente fino a ridurlo in ginocchio. Alastor sorrise, si alzò e con un pungo di inaudita potenza colpì Reiyel che fu subito scaraventato al suolo privo di vita. La folla che fino a poco prima esultava si ammutolì e cadde in un profondo silenzio. Il secondo round iniziò immediatamente, quasi non importasse a nessuno dell’angelo appena spirato. Quando Alastor vide chi aveva di fronte sbiancò, dinanzi a lui c’era sua sorella Dheva. L’ora era giunta, solo uno dei due fratelli ne sarebbe uscito vivo questa volta. Dheva sputò a terra in segno di disprezzo ed iniziò a colpire ripetutamente Alastor . Inizialmente si limitò a parare ed attutire i colpi ricevuti ed in seguito passò al contrattacco ferendo al volto Dheva. La battaglia andava per le lunghe ed ormai entrambi avevano esaurito le forze. Alastor capì che non poteva resistere ancora per molto, raccolse le ultime forze e usò il potere appreso da Clamor. Dheva non conoscendo questo potere ne fu colpita in pieno venendo così annientata. Alastor era chino, sfiancato dall’inumano sforzo appena compiuto. Il terzo sfidante entrò e con passo deciso corse verso Alastor ma non lo colpì, anzi lo abbracciò ed iniziò a piangere. Quando Alastor si voltò, vide il volto di Zaira e anche lui non riuscì a trattenere le lacrime. I due si abbracciarono per un tempo indefinito, fin quando una voce non interruppe quel momento ricordando ad Alastor che per vincere doveva uccidere ben tre sfidanti… la terza era Zaira.

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Capitolo 11
*** la fiamma della vita ***


I due non volevano scontrarsi, si amavano troppo. Si guardarono negli occhi e in quel momento decisero di usare il loro potere, l’unione di un angelo e di un demone che può scaturire un enorme potere. Prepararono i rispettivi attacchi concentrandoli in un'unica sfera ma in questo modo entrambe le anime si corruppero. Il colpo, così creato, fu indirizzato a Raphael che guardava ciò che accadeva dagli spalti dell’arena. Fu eliminato all’istante insieme a molti spettatori ed una parete dell’arena ed alzando un enorme polverone. Zaira ed Alastor ne approfittarono e corsero via. Anairim che aveva sentito il trambusto si recò nei pressi dell’arena, una volta diradatosi il fumo vide i due innamorati abbracciati accasciati poco fuori l’arena. Grazie all’aiuto di Auxiliator e Clamor riuscì a portarli a casa. I due si tennero la mano per tutto il tempo. Quando raggiunsero l’abitazione, Zaira iniziò ad avere forti dolori allo stomaco. Forse tutto quello stress aveva accelerato i tempi del parto. La fedele amica Anairim, improvvisandosi medico aiutò Zaira. Il parto fu estremamente doloroso ma grazie all’aiuto dell’amica fu veloce. Zaira ormai allo stremo delle forze, si voltò verso Alastor anch’egli in fin di vita, gli prese la mano, la strinse e insieme i due spirarono. Il pargolo appena nato aprì gli occhi, era un mezzo sangue, metà angelo e metà demone, aveva un viso dolcissimo. Era il frutto di un amore proibito. Anairim doveva proteggerla, doveva salvare almeno lei e un giorno rivelarle la sua vera identità affinché compia il suo destino.

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